Adeste nr 35 domenica 27 agosto 2017c

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Adeste 35/2017 anno 6° 'incredibile storia è capitata a Paolo Filippini, 48 anni, macellaio toscano di Piandiscò, nel Valdarno. Il giorno di Ferragosto un uomo con l'accento americano è entrato nel suo negozio per chiedergli un po' di pane. Al negoziante era rimasta una sola pagnotta, che aveva messo da parte per portarla a casa per la sua famiglia, ma di fronte alla richiesta dell'uomo non ha esitato: ha diviso in due la forma di pane e ne ha regalata metà allo sconosciuto, senza chiedergli neanche un centesimo. "Free, gratis, regalo di Paolo e famiglia, by by friend", gli aveva detto sorridendo e congedandolo con una pacca sulle spalle. L'uomo se ne è andato con la sua mezza pagnotta e Paolo non ci ha più pensato. Così quando tre giorni dopo un'auto blindata argentata con finestrini oscurati, targa diplomatica della Città del Vaticano e accompagnata da due auto di scorta si è fermata davanti al suo negozio è trasecolato. "Quando ho visto quella carovana mi è quasi venuto un colpo, i vicini sono scesi in strada, la gente è uscita dai negozi - ha raccontato il macellaio al Corriere della Sera - Maremma che ho combinato, sarà mica la Guardia di Finanza? Mi sono chiesto. Poi, siccome le tasse le ho sempre pagate tutte, ho detto che forse era successo qualcos’altro". Ma non poteva immaginare la sorpresa che lo aspettava. "Prima è entrato un signore che mi ha chiesto se poteva bonificare il mio negozio, sì come fanno quando arrivano personaggi importanti - ha proseguito - Poi dall’auto argentata è sceso lui, l’uomo del pane. E io sono rimasto a bocca aperta". Sì, perché "l'uomo del pane" in realtà si chiama Louis Lawrence Bono ed è l'ambasciatore americano presso la Santa Sede, un uomo molto importante con una raffica di titoli accademici e importanti incari-

chi politici e diplomatici. L'ambasciatore stava trascorrendo alcuni giorni di vacanza in Toscana ed era voluto tornare in quel negozio per ringraziare l'ignaro Paolo. "Quando si è presentato, lasciandomi un biglietto da visita credevo di essere su “Scherzi a parte”. Sono rimasto immobile, incredulo", ha ricordato il macellaio che non aveva la più pallida idea di chi fosse quell'uomo entrato nel suo negozio per chiedergli un po' di pane e di certo non si immaginava che fosse un personaggio importante. "Ho solo dato un po’ di pane a chi non ce l’aveva e non gli ho mica chiesto il passaporto". Quel gesto, però, ha commosso l'ambasciatore, che ha deciso di premiarlo. "Lui mi ha detto che avevo fatto una grande cosa a rinunciare a metà del pane per donarlo a lui. “Ne avevi poco anche per la tua famiglia eppure non hai esitato ad aiutarmi. Sei una brava persona”, mi ha detto. Poi mi ha chiesto il mio indirizzo per mandarmi un pensierino una volta rientrato a Roma. E infine mi ha presentato la sua bellissima moglie e i figli", ha raccontato ancora un po' incredulo il macellaio. Per ricambiare la generosità, la famiglia Bono ha fatto una bella spesa nel negozio, comprando otto chili di bistecche alla fiorentina e altri prodotti tipici. Poi l'ambasciatore ha salutato il negoziante con un abbraccio.

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Papa Francesco, che “delusione”! di Alberto Maggi All’inizio era solo una discreta mormorazione, poi è diventata mugugno sempre più crescente, e ora, senza più remore, aperto dissenso nei confronti del Papa venuto dalla fine del mondo (e sono tanti che ce lo vorrebbero ricacciare). Papa Francesco in poco tempo è riuscito a deludere tutti. E la delusione si trasforma in un risentimento dapprima covato e ora platealmente manifesto.

Sono delusi molti dei cardinali, che pure lo hanno eletto. Era l’uomo ideale, senza scheletri negli armadi, dottrinalmente sicuro, tradizionalista ma con accettabili aperture verso il nuovo. Avrebbe potuto garantire un periodo di tranquillità alla Chiesa terremotata da scandali e divisioni. Mai avrebbero pensato che Bergoglio avrebbe avuto intenzione di riformare nientemeno che la Curia romana, eliminare privilegi e fustigare le vanità del clero. La sua sola presenza, sobria e spontanea, è un costante atto d’accusa ai pomposi prelati, anacronistici faraoni pieni di sé. Sono delusi i vescovi in carriera, quelli per i quali una nomina in una città era solo il piedistallo per un incarico di maggiore prestigio. Erano pronti a clonarsi con il pontefice di turno, a imitarlo in tutto e per tutto, dall’abbigliamento alla dottrina, pur di entrare nel suo gradimento e ottenerne i favori. Ora questo papa invita gli ambiziosi e vanesi vescovi ad avere l’odore delle pecore… che orrore! È deluso gran parte del clero. Si sente spiazzato. Cresciuto nel rispetto rigido della dottrina, indifferente al bene delle persone, ora non sa come comportarsi. Deve recuperare un’umanità che l’osservanza delle norme ecclesiali ha come atrofizzato. Credevano di essere, in quanto sacerdoti, al di sopra delle persone, e ora questo papa li invita a scendere e mettersi a servizio degli ultimi. Delusi anche i laici impegnati nel rinnovamento della Chiesa e i super tradizionalisti attaccati tenacemente al passato. Per questi ultimi il papa è un traditore che sta portando la Chiesa alla rovina. Per i primi, papa Bergoglio non fa abbastanza, non cambia norme e legislazioni non più in sintonia con i tempi, non legifera, non usa la sua autorità di comandante in campo. Sono entusiasti di lui i poveri, gli emarginati, gli invisibili, e anche tutti quelli, cardinali, vescovi e preti e laici, che da decenni sono stati emarginati a causa della loro fedeltà al vangelo, visti con sospetto e perseguitati per questa loro mania della Sacra Scrittura a discapito della tradizione. Quel che avevano soltanto sperato, immaginato o sognato, ora è divenuto realtà con Francesco, il papa che ha fatto riscoprire al mondo il profumo del vangelo. L’AUTORE – Alberto Maggi, frate dell’Ordine dei Servi di Maria, ha studiato nelle Pontificie Facoltà Teologiche Marianum e Gregoriana di Roma e all’École Biblique et Archéologique française di Gerusalemme. Fondatore del Centro Studi Biblici «G. Vannucci» (www.studibiblici.it) a Montefano (Macerata), cura la divulgazione delle sacre scritture interpretandole sempre al servizio della giustizia, mai del potere. Ha pubblicato, tra gli altri: Roba da preti; Nostra Signora degli eretici; Come leggere il Vangelo (e non perdere la fede); Parabole come pietre; La follia di Dio e Versetti pericolosi. E’ in libreria con Garzanti Chi non muore si rivede – Il mio viaggio di fede e allegria tra il dolore e la vita.

(fonte: IL LIBRAIO)

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embrava una corriera in miniatura, era veramente buffa, eppure, se andiamo a vedere, possiamo considerarla la antesignana delle “familiari” o, come si dice ora delle “station wagon”. Stiamo parlando della Fiat 600 multipla, nata nel 1956 grazie ad un'idea dell'ingegner Dante Giocosa, capo progettista della Fiat, che concepì la vettura anticipando il concetto oggi molto in voga delle cosiddette "monovolume". Lo stesso termine “multipla” contiene il concetto di “moltiplicare il volume, lo spazio a disposizione”. La 500 C Giardiniera Belvedere stava andando in pensione e la Fiat aveva l’esigenza di sostituirla con una macchina adattabile sia alle necessità della famiglia che dei lavoratori. L’ing. Giocosa pensò ad una automobile che potesse essere modificata a seconda delle esigenze, spostando o ribaltando i sedili per lasciare spazio per il trasporto di grossi bagagli o di ingombranti strumenti di lavoro. Un concetto che oggi può sembrare ovvio ma che all’epoca apparve come minimo sorprendente. Il posto di guida fu avanzato in maniera rivoluzionaria (e forse un po’ pericolosa, se pensiamo ad un “impatto” o ad un tamponamento), al centro vennero create due grandi portiere, mentre i posti a sedere passavano da 6 a 4 a 3 o a 2 a seconda delle diverse esigenze, per cui i sedili potevano essere abbassati, ribaltati e quelli posteriori addirittura celati sotto il pavimento. I manifesti pubblicitari dicevano “La 600 per 6 – La 600 duplice uso”. Una macchina del genere era veramente unica, ma, nonostante le eleganti versioni bicolori, non fu particolarmente apprezzata dal grosso pubblico. Indubbiamente ottenne un buon successo tra altre categorie professionali, in particolare tra i tassisti (memorabili i taxi verde-nero nelle strade di Roma negli anni 50 e 60), gli artigiani e i religiosi, al punto che ancora oggi “viaggiando” su internet si trovano molte fotografie di 600 multiple con accanto delle suore. La stampa specializzata non diede una mano alla comprensione ed alla diffusione di questa innovativa automobile e bollò la sua forma con una definizione senza appello: “brutta”! Fu indetto un referendum tra i lettori per conoscere il loro giudizio ed addirittura chiedendo suggerimenti per un eventuale cambiamento della linea della vettura! Un po’ di caratteristiche tecniche. Il motore era un 4 cilindri di 633 cc (portati a 767 cc nella versione del 1960), la velocità massima era di 100 km/h, poi portati a 105 km/h, il consumo di benzina 6,8 litri / 100 km. Dal 1956 al 1967 la Fiat 600 Multipla fu prodotta in circa 243.000 esemplari. I modelli bicolore furono diversi: celeste (parte inferiore)/bianco, giallo/bianco/, verde/bianco, giallo/nera, marrone/bianco, grigio/bianco, nero/ bianco, rosso/bianco, blue/celeste, bianco/lilla, grigio/verde, verde/nero (taxi) e probabilmente anche altre emozionanti combinazioni che non ricordiamo. I cerchioni bianchi davano il classico tocco anni ’50. Concludiamo ricordando che ne esisteva anche una versione “scoperta” che si chiamava Ghia 600 Multipla Jolly (1958). Non solo l’amarcord di una buffa automobile del passato, quindi, ma qualcosa di più.

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ggi il Vangelo propone due delle centinaia di domande che intessono il testo biblico: Cosa dice la gente? E voi che cosa dite? Gesù, riferiscono gli evangelisti, «non parlava alla gente se non con parabole» (Mt 13,34) e con domande. Gesù ha scelto queste due forme particolari di linguaggio perché esse compongono un metodo di comunicazione generativo e coinvolgente, che non lascia spettatori passivi. Lui era un maestro dell’esistenza, e voleva i suoi pensatori e poeti della vita: «Le risposte ci appagano e ci fanno stare fermi, le domande invece, ci obbligano a guardare avanti e ci fanno camminare» (Pier Luigi Ricci). Gesù interroga i suoi, quasi per un sondaggio d’opinione: La gente, chi dice che io sia?. La risposta della gente è univoca, bella e sbagliata insieme: Dicono che sei un profeta! Una creatura di fuoco e di luce, come Elia o il Battista; sei bocca di Dio e bocca dei poveri. Ma Gesù non è un uomo del passato, fosse pure il più grande di tutti, che ritorna. A questo punto la domanda, arriva esplicita, diretta: Ma voi, chi dite che io sia? Prima di tutto c’è un ma, una avversativa, quasi in opposizione a ciò che dice la gente. Come se dicesse: non si crede per sentito dire. Ma voi, voi con le barche abbandonate, voi che siete con me da anni, voi amici che ho scelto a uno a uno, che cosa sono io per voi? In questa domanda è il cuore pulsante della fede: chi sono io per te? Gesù non cerca formule o parole, cerca relazioni (io per te). Non vuole definizioni ma coinvolgimenti: che cosa ti è successo, quando mi hai incontrato? La sua domanda assomiglia a quelle degli innamorati: quanto conto per te? Che importanza ho nella tua vita? Gesù non ha bisogno della risposta di Pietro per avere informazioni o conferme, per sapere se è più bravo degli altri maestri, ma per sapere se Pietro è innamorato, se gli ha aperto il cuore. Cristo è vivo, solo se è vivo dentro di noi. Il nostro cuore può essere la culla o la tomba di Dio. Cristo non è le mie parole, ma ciò che di Lui arde in me. La risposta di Pietro è a due livelli: Tu sei il Messia, Dio che agisce nella storia; e poi, bellissimo: sei il figlio del Dio vivente. Figlio nella Bibbia è un termine tecnico: è colui che fa ciò che il padre fa, che gli assomiglia in tutto, che ne prolunga la vita. Tu sei Figlio del Dio vivente, equivale a: Tu sei il Vivente. Sei grembo gravido di vita, fontana da cui la vita sgorga potente, inesauribile e illimitata, sorgente della vita. Se cerchiamo oltre le parole, se scendiamo al loro momento sorgivo, possiamo ancora ascoltare la dichiarazione d’amore di Pietro: tu sei la mia vita! Trovando te ho trovato la vita. ( P.Ermes Ronchi)

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C. Il Signore che guida i nostri cuori nell’amore e nella pazienza di Cristo, sia con tutti voi. A. E con il tuo spirito. INTRODUZIONE DEL CELEBRANTE ATTO PENITENZIALE C. Riconosciamo di essere peccatori, di aver esercitato più il potere che il servizio verso i fratelli. Guardando a Cristo che si è fatto servo fino alla morte di croce, chiediamo a Dio perdono. Breve pausa di riflessione personale Signore, che sei venuto per servire e non per essere servito, abbi pietà di noi. Signore, pietà. Cristo, che hai aderito alla volontà del Padre anche a costo della vita, abbi pietà di noi. Cristo, pietà. Signore, che hai edificato la Chiesa su pietre vive, abbi pietà di noi. Signore, pietà. C. Dio Onnipotente abbia misericordia di noi, perdoni i nostri peccati e ci conduca alla vita eterna. A. Amen. GLORIA Gloria a Dio nell'alto dei cieli e pace in terra agli uomini di buona volontà. Noi ti lodiamo, ti benediciamo, ti adoriamo, ti glorifichiamo, ti rendiamo grazie per la tua gloria immensa, Signore Dio, Re del Cielo, Dio Padre Onnipotente. Signore, Figlio unigenito, Gesù Cristo, Signore Dio, Agnello di Dio, Figlio del Padre, tu che togli i peccati del mondo, abbi pietà di noi; tu che togli i peccati del mondo, accogli la nostra supplica; tu che siedi alla destra del Padre, abbi pietà di noi. Perché tu solo il Santo, tu solo il Signore, tu solo l'Altissimo, Gesù Cristo, con lo Spirito Santo: nella gloria di Dio Padre.Amen. COLLETTA C. O Padre, fonte di sapienza, che nell'umile testimonianza dell'apostolo Pietro hai posto il fondamento della nostra fede, dona a tutti gli uomini la luce del tuo

Spirito, perché riconoscendo in Gesù di Nazareth il Figlio del Dio vivente, diventino pietre vive per l'edificazione della tua Chiesa. Per il nostro Signore Gesù Cristo, tuo Figlio, che è Dio, e vive e regna con te, nell'unità dello Spirito Santo, per tutti i secoli dei secoli A. Amen LITURGIA DELLA PAROLA Prima Lettura Dal libro del profeta Isaia Così dice il Signore a Sebna, maggiordomo del palazzo: «Ti toglierò la carica, ti rovescerò dal tuo posto. In quel giorno avverrà che io chiamerò il mio servo Eliakìm, figlio di Chelkìa; lo rivestirò con la tua tunica, lo cingerò della tua cintura e metterò il tuo potere nelle sue mani. Sarà un padre per gli abitanti di Gerusalemme e per il casato di Giuda. Gli porrò sulla spalla la chiave della casa di Davide: se egli apre, nessuno chiuderà; se egli chiude, nessuno potrà aprire. Lo conficcherò come un piolo in luogo solido e sarà un trono di gloria per la casa di suo padre». . Parola di Dio. A. Rendiamo grazie a Dio. SALMO RESPONSORIALE R. Signore, il tuo amore è per sempre. Ti rendo grazie, Signore, con tutto il cuore: hai ascoltato le parole della mia bocca. Non agli dèi, ma a te voglio cantare, mi prostro verso il tuo tempio santo. R/. Rendo grazie al tuo nome per il tuo amore e la tua fedeltà: hai reso la tua promessa più grande del tuo nome. Nel giorno in cui ti ho invocato, mi hai risposto, hai accresciuto in me la forza. R/. Perché eccelso è il Signore, ma guarda verso l’umile; il superbo invece lo riconosce da lontano. Signore, il tuo amore è per sempre: non abbandonare l’opera delle tue mani. R/. Seconda Lettura Dalla lettera di san Paolo apostolo ai Romani O profondità della ricchezza, della sapienza e della conoscenza di Dio! Quanto insondabili sono i suoi giudizi e inaccessibili le sue vie! Infatti, chi mai ha conosciuto il pensiero del Signore? O chi mai è stato suo consigliere? O chi gli

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ha dato qualcosa per primo tanto da riceverne il contraccambio? Poiché da lui, per mezzo di lui e per lui sono tutte le cose. A lui la gloria nei secoli. Amen. Parola di Dio. A. Rendiamo grazie a Dio Canto al Vangelo ALLELUIA Tu sei Pietro e su questa pietra edificherò la mia Chiesa e le potenze degli inferi non prevarranno su di essa. ALLELUIA C. Il Signore sia con voi A. Dal Vangelo secondo MATTEO A. Gloria a te o Signore

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VANGELO

n quel tempo, Gesù, giunto nella regione di Cesarèa di Filippo, domandò ai suoi discepoli: «La gente, chi dice che sia il Figlio dell’uomo?». Risposero: «Alcuni dicono Giovanni il Battista, altri Elìa, altri Geremìa o qualcuno dei profeti». Disse loro: «Ma voi, chi dite che io sia?». Rispose Simon Pietro: «Tu sei il Cristo, il Figlio del Dio vivente». E Gesù gli disse: «Beato sei tu, Simone, figlio di Giona, perché né carne né sangue te lo hanno rivelato, ma il Padre mio che è nei cieli. E io a te dico: tu sei Pietro e su questa pietra edificherò la mia Chiesa e le potenze degli inferi non prevarranno su di essa. A te darò le chiavi del regno dei cieli: tutto ciò che legherai sulla terra sarà legato nei cieli, e tutto ciò che scioglierai sulla terra sarà sciolto nei cieli». Allora ordinò ai discepoli di non dire ad alcuno che egli era il Cristo. Parola del Signore. A. Lode a te, o Cristo. OMELIA ( seduti) (C R E D O) Credo in un solo Dio, Padre onnipotente, creatore del cielo e della terra, di tutte le cose visibili e invisibili. Credo in un solo Signore, Gesù Cristo, unigenito Figlio di Dio, nato dal Padre prima di tutti i secoli: Dio da Dio, Luce da Luce, Dio vero da Dio vero, generato, non creato, della stessa sostanza del Padre;


Adeste 35/2017 anno 6° per mezzo di lui tutte le cose sono state create. Per noi uomini e per la nostra salvezza discese dal cielo, e per opera dello Spirito santo si è incarnato nel seno della vergine Maria e si è fatto uomo. Fu crocifisso per noi sotto Ponzio Pilato, morì e fu sepolto. Il terzo giorno è risuscitato, secondo le Scritture, è salito al cielo, siede alla destra del Padre. E di nuovo verrà, nella gloria, per giudicare i vivi e i morti, e il suo regno non avrà fine. Credo nello Spirito Santo, che è Signore e dà la vita, e procede dal Padre e dal Figlio. Con il Padre e il Figlio è adorato e glorificato, e ha parlato per mezzo dei profeti. Credo la Chiesa, una santa cattolica e apostolica. Professo un solo battesimo per il perdono dei peccati. Aspetto la risurrezione dei morti e la vita del mondo che verrà. Amen. PREGHIERA DEI FEDELI C. Signore, la tua bontà dura per sempre, tanto che non abbandoni l’opera delle tue mani. Ascolta le nostre preghiere e accresci la nostra fede, perché possiamo essere cristiani fedeli e coerenti. Preghiamo dicendo: Ascoltaci Signore. 1. Perché la Chiesa non si allontani mai da Cristo, sua sorgente e fine, ma attraversi la storia annunciando il Vangelo. Preghiamo. 2. Per il Papa, perché confermi con la parola la fede della Chiesa e ne testimoni al mondo la coerenza. Preghiamo. 3. Perché le Chiese e le comunità ecclesiali, divise in varie confessioni, riscoprano Cristo come unico salvatore e redentore e superino le difficoltà che ancora esistono verso una piena comunione. Preghiamo. 4. Per tutti i battezzati che vivono una fede tiepida e “impolverata”, perché riscoprano che solo il Cristo è il Figlio di Dio e solo in lui c’è la salvezza dell’uomo. Preghiamo. C. Ti rendiamo grazie, o Padre, perché ascolti le parole della nostra bocca e consideri le nostre preghiere. Fa che siano

secondo il tuo volere e il tuo disegno provvidente. Te lo chiediamo per Cristo nostro Signore. A. Amen LITURGIA EUCARISTICA C. Pregate, fratelli e sorelle, perché portando all’altare la gioia e la fatica di ogni giorno, ci disponiamo a offrire il sacrificio gradito a Dio Padre onnipotente. A. Il Signore riceva dalle tue mani questo sacrificio a lode e gloria del suo nome, per il bene nostro e di tutta la sua santa Chiesa. (in piedi) SULLE OFFERTE C. O Padre, che ti sei acquistato una moltitudine di figli con l'unico e perfetto sacrificio del Cristo, concedi sempre alla tua Chiesa il dono dell'unità e della pace. Per Cristo nostro Signore. A. Amen. PREGHIERA EUCARISTICA C. Il Signore sia con voi. A. E con il tuo spirito. C. In alto i nostri cuori. A. Sono rivolti al Signore. C. RendiamograziealSignorenostroDio. È veramente cosa buona e giusta, nostro dovere e fonte di salvezza, rendere grazie sempre e in ogni luogo a te, Signore, Padre santo, Dio onnipotente ed eterno. Con il sangue del tuo Figlio e la potenza dello Spirito tu hai ricostituito l'unità della famiglia umana disgregata dal peccato perché il tuo popolo, radunato nel vincolo di amore della Trinità a lode e gloria della tua multiforme sapienza, formi la Chiesa, corpo del Cristo e tempio vivo dello Spirito. Per questo mistero di salvezza, uniti ai cori degli angeli, proclamiamo esultanti la tua lode: Santo, Santo, Santo …. C. Mistero della fede A. Annunciamo la tua morte, Signore, proclamiamo la tua risurrezione nell’attesa della tua venuta. DOPO LAPREGHIERA EUCARISTICA C. Per Cristo, con Cristo e in Cristo, a te Dio, Padre onnipotente, nell’unità dello Spirito Santo, ogni onore e gloria, per tutti i secoli dei secoli. A. Amen C.A. P A D R E NO S T R O Padre nostro che sei nei cieli, Sia santifcato il tuo nome, ven-

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ga il tuo regno, sia fatta la tua volontà come in cielo così in terra. Dacci oggi il notro pane quotidiano e rimetti a noi i nostri debiti come noi li rimettiamo ai nostri debitori e non ci indurre in tentazione ma liberaci dal male. C. Liberaci, o Signore, da tutti i mali, concedi la pace ai nostri giorni, e con l'aiuto della tua misericordia vivremo sempre liberi dal peccato e sicuri da ogni turbamento, nell'attesa che si compia la beata speranza e venga il nostro salvatore Gesù Cristo. A. Tuo è il regno, tua la potenza e la gloria nei secoli R ITO DELLA PACE C. Signore Gesu’ che hai detto ai tuoi apostoli: “Vi lascio la pace, vi do la mia pace” non guardare ai nostri peccati ma alla fede della tua Chiesa, e donale unità e pace secondo la tua volontà. Tu che vivi e regni nei secoli dei secoli. A. Amen C. La pace del Signore sia sempre con voi. A. E con il tuo spirito. C Come figli del Dio della pace, scambiatevi un gesto di comunione fraterna. A. Agnello di Dio, che togli i peccati del mondo, abbi pietà di noi.(2 VOLTE) Agnello di Dio, che togli i peccati del mondo, dona a noi la pace. C. Beati gli invitati alla cena del Signore Ecco l’Agnello di Dio che toglie i peccati del mondo. A. O Signore, non sono degno di partecipare alla tua mensa: ma di’ soltanto una parola e io sarò salvato. DOPO LA COMUNIONE C. Porta a compimento, Signore, l'opera redentrice della tua misericordia e perché possiamo conformarci in tutto alla tua volontà, rendici forti e generosi nel tuo amore. Per Cristo nostro Signore. C. A. Amen. C. Il Signore sia con voi. A. E con il tuo spirito. C. Vi benedica Dio onnipotente, Padre, Figlio e SpiritoSanto. A. Amen. C. Nel nome del Signore: andate in pace. A. Rendiamo grazie a Dio


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Finisce la Seconda guerra mondiale: Ridotto allo stremo per le gravi perdite umane e gli ingenti danni provocati dalle bombe atomiche di Hiroshima e Nagasaki, il Giappone si vede costretto ad alzare bandiera bianca. La firma della resa avviene a bordo della corazzata Missouri, ancorata nella baia di Tokyo, dove si ritrovano, intorno alle 8 di mattina del 2 settembre, il ministro degli Esteri nipponico, Mamoru Shigemitzu, il capo di Stato Maggiore, Yoshijiro Umezu, e il comandante supremo delle forze alleate in Giappone, Douglas MacArthur. È l’atto conclusivo della Seconda guerra mondiale, il più vasto conflitto della storia che in poco più di cinque anni ha provocato la morte di 55 milioni di persone, di cui oltre la metà civili. In questa cifra rientrano i 6 milioni di ebrei barbaramente assassinati nei campi di concentramento nazisti. Tutto ciò non impedirà il formarsi di un clima da guerra fredda tra Stati Uniti d’America e Unione Sovietica, impegnati ad estendere la propria sfera d’influenza soprattutto in Europa .

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