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l sentimento che proviamo quando dalle tasche dei borsoni
cade in casa poca sabbia tolta alle scogliere: ci vorremmo scusare, vorremmo rispedirla in un pacchetto al bagnasciuga dove è nata, perché è un torto farle fare la nostra vita senza un alito di vento la sera, con i nostri orari, poterle offrire solo albe dimezzate che non si specchiano nel mare. La malinconia che fanno al mese di settembre gli ombrelloni. Messi a riposo coi nastrini, provocati ancora dall’aria, pronti per il sonno verticale in assenza del sole. Non abbandonano le loro schiere, si domandano a vicenda a che punto del divertimento è terminata anche quest’anno una stagione. Le automobili sudate senza fretta di tornare, colme fino a fuori i finestrini: i canotti che non si vogliono sgonfiare, le valigie che nessuno, questa volta, si è preso la briga di incastrare per bene; i bambini lievitati dai gelati e dagli strati alterni di crema e abbronzatura. I temporali appena dietro a ferragosto: il modo brusco delle vette per sgombrare i cittadini, gli alpinisti improvvisati con le loro attrezzature, i villeggianti che si credono del posto perché indossano i calzettoni. La montagna freme, non vede l’ora di tornare seria, abbassa nuvole e vapori per non farsi più fotografare. Non attende di scrollarsi dalle malghe gli ultimi assaggiatori di formaggi, ridà la precedenza al suo silenzio, che sia il fruscio degli animali, o l’ispessirsi delle nevi, o l’astenersi dai discorsi dei pastori. Le canzoni che rincorse dai profumi, nel patio dei ristorantini, ci miglioravano l’umore. Dagli altoparlanti neri in plastica, nel parcheggio di questo grande magazzino, si rivelano per quello che sono, e ci fanno domandare che meta ha scelto per le sue vacanze il nostro gusto musicale. Il trentuno agosto stringe il cuore, ma la nostalgia fa bene. Ogni mancanza che ci assorda fa da ordito a un giuramento: siamo cavi per farci colmare. Verrà l’estate che non muore
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..MAESTRI GRATIS A TEMPO PIENO
Nell'attuale società dell'usa e getta gli anziani svolgono un ruolo marginale. L'età aumenta ma le malattie li trasformano in un peso o un fastidio che spesso intralcia il cammino di persone che procedono sempre più di corsa. Si dimentica l'esperienza che le generazioni precedenti possono trasmettere: nelle civiltà tribali o nelle famiglie patriarcali di una volta, agli anziani veniva riconosciuto il ruolo di guida grazie alla loro saggezza. Ora la tecnologia li ha rimpiazzati facendo credere che non servano a nulla, accartocciandoli come una lattina usata che si butta in un cestino. Tutto ciò che non è supportato dalla scienza viene visto come superato e ridicolo, facendo dimenticare consigli basati sull'esperienza.
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Nonni e anziani patrimonio di fede e umanità
Quanto sono importanti i nonni nella vita della famiglia per comunicare il patrimonio di umanità e di fede essenziale per ogni società”. Con questo Tweet (pubblicato in 9 lingue dall’account @pontifex) Papa Francesco ricorda al mondo intero il ruolo centrale dei più anziani: custodi e baluardo di questa nostra tanto liquida quanto incerta società. .... Ma per Francesco gli "abuelos" (come si dice nella sua lingua) sono un pensiero costante. Impossibile dimenticare le sue parole rivolte ai 7mila aderenti all'Associazione Nazionale Lavoratori Anziani che incontrò in Aula Paolo VI il 15.10.2015 nel contesto della Festa dei Nonni: “La Chiesa guarda alle persone anziane con affetto, riconoscenza e grande stima. (…) Voi siete una presenza importante, perché la vostra esperienza costituisce un tesoro prezioso, indispensabile per guardare al futuro con speranza e responsabilità. La vostra maturità e saggezza, accumulate negli anni, possono aiutare i più giovani (…) Gli anziani, infatti, testimoniano che, anche nelle prove più difficili, non bisogna mai perdere la fiducia in Dio e in un futuro migliore. Sono come alberi che continuano a portare frutto: pur sotto il peso degli anni, possono dare il loro contributo originale per una società ricca di valori e per l’affermazione della cultura della vita”. Molti altri sono stati i riferimenti o i proverbi sui nonni e sugli anziani in questi 4 anni di Pontificato in cui Francesco, non ha nascosto di essere fiero della sua età. Durante la Messa per il 25° della sua ordinazione episcopale, davanti ai cardinali convenuti in cappella Paolina affermò: «Qualcuno che non ci vuole bene dice di noi che siamo la gerontocrazia della Chiesa… è una beffa (…) Siamo nonni chiamati a sognare».
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DUE PIONIERI DELLA S C U O L A I TA L I A N A IN ROMANIA ** LU I G I C A Z Z AV I L L A N R A M I R O O RT I Z LUIGI CAZZAVILLAN E RAMIRO ORTIZ SONO DUE ITALIANI CHE RICOPRONO UN POSTO PARTICOLARE NELLA MEMORIA DI BUCAREST TRA IL SECONDO OTTOCENTO E IL PRIMO NOVECENTO. Luigi Cazzavillan (1852-1903) viene ricordato prima di tutto dalla via a lui intitolata e dal monumento eretto in suo onore. Garibaldino combattente nel Trentino, in Francia e in Serbia, fondò a Bucarest il giornale bilingue "Fratellanza italo-romena" (1881), il primo quotidiano romeno "Universul" (1884), la Scuola italiana (1901) in via Cazzavillan 28 sulla cui lapide si leggeva: "A Luigi Cazzavillan che nell'amore vivissimo per il suo Paese attinse sempre ispirazione a ben fare...Questa scuola si edificava per promuovere l'educazione di fanciulli italiani e la diffusione della favella di Dante in questa latina terra sorella. La colonia italiana benedicendone la memoria." La Società di Beneficenza Umberto e Margherita e la Dante Alighieri (1902) si annoverano altresì tra le sue fondazioni. L'abruzzese Ramiro Ortiz, fondatore della prima cattedra di italiano presso l'Università di Bucarest (1909) la illustrò per ben 25 anni. Lo ricorda insieme col suo ritratto nel Seminario - di cui intese fare con i corsi e la biblioteca un unico centro culturale - un'intera generazione di studenti e studiosi, appartenenti parzialmente alla prima scuola romena di italianistica, fondando nel 1909 la cattedra di italiano presso l'Università di Cluj e quindi presso l'Università di Bucarest. Nel 1921 fondò ''Roma'', il primo periodico romeno di italianistica, mentre nel 1924 inaugurò a Bucarest un Istituto di Cultura Italiana - creato per iniziativa privata, riaperto ufficialmente ad aprile 1933, con sede in Calea Victoriei 196. I programmi dell'istituto si svolsero maggiormente nell'aula della Fondazione Universitaria Carol I (oggi Biblioteca Centrale Universitaria). Una "Libreria Italiana" (Calea Victoriei 89), fondata nel 1931 agevolava agli italianisti il rifornimento di libri dall'Italia, acquistati soprattutto da intellettuali e studenti. Erano sempre più numerosi gli iscritti ai corsi di lingua italiana presso l'istituto, così da necessitare l'affitto di nuove sedi (Piazza Amzei 2, Casa Brancoveanu in Calea Victoriei 135). (ex orizzonti cuturali utalo romeni) 5
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Ammonire e perdonare per «guadagnare» un fratello Il perdono non consiste in una emozione, ma in una decisione. Non nasce come evento improvviso, ma come un percorso. La portata scandalosa del perdono, ciò che va contro tutti i nostri istinti, sta nel fatto che è la vittima che deve convertirsi, non colui che ha offeso, ma colui che ha subito l’offesa. Difficile, eppure il Vangelo assicura che è una possibilità offerta all’uomo, per un futuro risanato. «Il perdono è la de-creazione del male» (R. Panikkar), perché rattoppa incessantemente il tessuto continuamente lacerato delle nostre relazioni. Gesù indica un percorso in 5 passi. Il primo è il più esigente: tu puoi intervenire nella vita di un altro e toccarlo IL GIORNO DEL SIGNORE nell’intimo, non in nome di un ruolo o di una presunta verità, ma solo se ha preso carne e sangue dentro di te la parola fratello, come afferma Gesù: se tuo fratello pecca… Solo la fraternità reale legittima il dialogo. Quello vero: non quello politico, in cui si misurano le forze, ma quello evangelico in cui si misurano le sincerità. Il secondo momento: dopo aver interrogato il cuore, tu va’ e parla, tu fa il primo passo, non chiuderti in un silenzio ostile, non fare l’offeso, ma sii tu a riallacciare la relazione. Lontano dalle scene, nel cuore della vita, tutto inizia dal mattoncino elementare di tutta la realtà, il rapporto io-tu. Se ti ascolta, avrai guadagnato tuo fratello. Verbo stupendo: guadagnare un fratello. Il fratello è un guadagno, un tesoro per te e per il mondo. Investire in fraternità è l’unica politica economica che produce vera crescita. Poi gli altri passi: prendi con te una o due persone, infine parlane alla comunità. E se non ascolta sia per te come il pagano e il pubblicano. Un escluso, uno scarto? No. Con lui ti comporterai come ha fatto Gesù, che siede a mensa con i pubblicani per annunciare la bella notizia della tenerezza di un Dio chino su ciascuno dei suoi figli. Tutto quello che legherete o che scioglierete sulla terra, lo sarà anche in cielo. Gesù non parla da giurista, non lo fa mai. «Il potere di perdonare il male non è il potere giuridico dell’assoluzione, è il potere di diventare una presenza trasfigurante anche nelle esperienze più squallide, più impure, più alterate dell’uomo» (Don Michele Do). È il potere conferito a tutti i fratelli di diventare presenza che decrea il male, con gesti che vengono da Dio: perdonare i nemici, trasfigurare il dolore, immedesimarsi nel prossimo: è l’eternità che si insinua nell’istante. Infatti: ciò che scioglierete, come lui ha sciolto Lazzaro dalle bende della morte; ciò che legherete, come lui ha legato a sé uomini e donne; ciò che scioglierete avrà libertà per sempre, ciò che legherete avrà comunione per sempre. ( P.Ermes Ronchi)
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Pisa, 4 settembre 2017 -
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(Il Tirreno)
svaldo è tornato a casa. Il papero-mascotte di Porta a Mare – caricato dentro un borsone, poi su un’auto e portato via a tutta velocità da una donna nella giornata di sabato - è stato recuperato dalle guardie ecozoofile e riaccompagnato, ieri pomeriggio intorno alle 17, tra i cortili lungo l’Arno in via San Giovanni al Gatano dove è di casa da oltre due anni. Una brutta avventura per lui, difficile da digerire, una gioia immensa per la piccola Giulia Ceccarelli che, ‘dopo un giorno di lacrime e disperazione’ come riferisce nonno Roberto, ha ritrovato finalmente il sorriso. A tradire la donna di origine rumena, residente in un appartamento di Cisanello, che lo aveva rapito, pare sia stata una domanda inconsueta, che ha per fortuna fatto insospettire la vicina di casa: «Come si cucina un papero?». La signora – meravigliata - si è ricordata della notizia della scomparsa improvvisa del povero Osvaldo e ha subito inoltrato la segnalazione. Le guardie ecozoofile – organismo che lavora in convenzione con il Comune di Pisa - hanno fatto il resto, guardie che nelle prossime ore informeranno l’ufficio ambiente e tutela animali del Comune intorno ai dettagli del fatto. «Sarà poi l’istituzione a valutare se trasmettere la documentazione al magistrato di turno in modo da decidere il da farsi. Anche perché – affermano le guardie – qualsiasi animale vagante sul territorio è di proprietà del sindaco e la detenzione in appartamento è vietata». «Osvaldo sta bene, ha mangiato...» conferma comunque Roberto Ceccarelli che ancora non si dà pace per non aver appuntato il numero di targa della macchina sulla quale aveva visto chiaramente salire la donna (la quale – all’arrivo delle guardie – avrebbe tra l’altro reagito con una sonora risata) che teneva il papero nascosto nella borsa.
«Era insieme a due ragazzini, è stato tutto così veloce...». Un rapimento in piena regola per Osvaldo che era - ed è - la star di questo breve tratto di lungarno. Un papero di condominio, amato e nutrito quotidianamente a turno dalle famiglie. Un ospite che, per quegli strani casi del destino, aveva già avuto la sua ribalta grazie al delfino Arno (la storia è raccontata nel libro Mds di Francesca Petrucci, regalato da La Nazione) che per mesi – prima di scomparire – ha vissuto a poche decine di metri proprio dal ponte dell’Impero. E dopo lo spavento, adesso, per il papero-mascotte del quartiere, potrebbe anche arrivare un bel regalo: «Un compagno. Vediamo se una femmina o un maschio» rivelano le guardie ecozoofile che hanno salvato Osvaldo. 9
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M
ia nonna andava a scuola in un vecchio monastero dei frati Cappuccini . Questo monastero dopo che i frati si erano trasferiti era stato adibito a scuola elementare. Ha iniziato la prima elementare nel 1944 ed è stata licenziata
nel 1949. In quella scuola le aule erano grandi ed alte. L'unica fonte di riscaldamento erano delle vecchie stufe a legna che venivano alimentate dai bidelli. Quado c'era maltempo, le stufe facevano fumo e venivano spente così gli scolari rimanevano al freddo. L'insegnante invece si riscaldava con lo scaldino con la brace che veniva portato a scuola dalla "serva", così l'ha chiamata mia nonna: lo preparava a casa della maestra poi lo portava a scuola. Sui muri delle aule c'erano tanti cartelloni con le lettere dell'alfabeto con a fianco l'immagine dell'oggetto la cui iniziale corrispondeva a quella lettera, oltre ad al cune carte geografiche. L'insegnante interrogava a turno i bambini su le lettere appese ai muri .Sulla cattedra la maestra aveva una verga con la quale colpiva le mani degli alunni per punizione oppure li faceva stare in ginocchio sui grani di mais dietro alla lavagna. Ogni mattina controllava se i bambini avevano le mani sporche e se lo erano li mandava alla fontana gelida del paese a lavarle. Solo con le mani ben pulite lasciava entrare i bambini in classe. Le lezioni duravano dalle 9.00 alle 12.00 e dalle 14.00 alle 16.00. Mia nonna prima di andare a scuola aiutava sua nonna a preparare i fusi per tessere e finita la scuola si recava da un sarto dove andava ad imparare il mestiere. Le bambine portavano i fazzoletti in testa per coprire i capelli. Chi abitava lontano si recava a scuola a piedi e doveva camminare tanto. Non aveva lo zaino ed i libri si portavano a mano. I quaderni erano solo 2: uno a righe ed uno a quadretti con la copertina nera ad effetto pelle di serpente. La classe era arredata con dei banchi grigi con il piano nero, la seduta era collegata allo scrittoio. I primi banchi erano a 2 posti quelli dietro a 3 o 4 posti erano più alti. La lavagna era grigia con il piano nero, si usavano solo gessetti bianchi. Sulla cattedra c'era un grande pallottoliere. Inizialmente le insegnavano a fare solo delle stanghette e solo dopo le lettere. Queste venivano scritte con delle matite e poi quando diventavano bravi usavano i pennini che venivano intinti nel calamaio pieno d'inchiostro che si trovava sul banco e ogni volta veniva riempito dalla maestra. Ogni mattina come arrivava la maestra si faceva il nome del padre e la preghiera. Il momento più bello era quando, ogni giorno, la maestra leggeva un capitolo del libro "Cuore". Un libro che faceva sognare mia nonna e che ancora ricorda.
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C. La grazia del Signore nostro Gesù Cristo, l’amore di Dio Padre e la comunione dello Spirito Santo siano con tutti voi. A. E con il tuo spirito. INTRODUZIONE DEL CELEBRANTE ATTO PENITENZIALE C. Umili e pentiti come il pubblicano al tempio, accostiamoci al Dio giusto e santo, perché abbia pietà anche di noi peccatori. Breve pausa di riflessione personale Signore, che comandi di perdonarci a vicenda prima di venire al tuo altare, abbi pietà di noi. Signore, pietà. Cristo, che hai affidato alla tua Chiesa il ministero della riconciliazione, abbi pietà di noi. Cristo, pietà. Signore, che sei venuto a raccoglierci insieme e fare di noi il tuo popolo santo, abbi pietà di noi. Signore, pietà. C. Dio Onnipotente abbia misericordia di noi, perdoni i nostri peccati e ci conduca alla vita eterna. A. Amen. GLORIA Gloria a Dio nell'alto dei cieli e pace in terra agli uomini di buona volontà. Noi ti lodiamo, ti benediciamo, ti adoriamo, ti glorifichiamo, ti rendiamo grazie per la tua gloria immensa, Signore Dio, Re del Cielo, Dio Padre Onnipotente. Signore, Figlio unigenito, Gesù Cristo, Signore Dio, Agnello di Dio, Figlio del Padre, tu che togli i peccati del mondo, abbi pietà di noi; tu che togli i peccati del mondo, accogli la nostra supplica; tu che siedi alla destra del Padre, abbi pietà di noi. Perché tu solo il Santo, tu solo il Signore, tu solo l'Altissimo, Gesù Cristo, con lo Spirito Santo: nella gloria di Dio Padre.Amen. COLLETTA C. O Padre, che ascolti quanti si accordano nel chiederti qualunque cosa nel nome del tuo Figlio, donaci un cuore e uno spirito nuovo, perché ci rendiamo sensibili alla sorte di ogni fratello secondo
il comandamento dell'amore, compendio di tutta la legge. Per il nostro Signore Gesù Cristo, tuo Figlio, che è Dio, e vive e regna con te, nell'unità dello Spirito Santo, per tutti i secoli dei secoli. A. Amen LITURGIA DELLA PAROLA Prima Lettura Dal libro del profeta Ezechiele Mi fu rivolta questa parola del Signore: «O figlio dell’uomo, io ti ho posto come sentinella per la casa d’Israele. Quando sentirai dalla mia bocca una parola, tu dovrai avvertirli da parte mia. Se io dico al malvagio: “Malvagio, tu morirai”, e tu non parli perché il malvagio desista dalla sua condotta, egli, il malvagio, morirà per la sua iniquità, ma della sua morte io domanderò conto a te. Ma se tu avverti il malvagio della sua condotta perché si converta ed egli non si converte dalla sua condotta, egli morirà per la sua iniquità, ma tu ti sarai salvato». Parola di Dio. A. Rendiamo grazie a Dio. SALMO RESPONSORIALE R. Ascoltate oggi la voce del Signore. Venite, cantiamo al Signore, acclamiamo la roccia della nostra salvezza. Accostiamoci a lui per rendergli grazie, a lui acclamiamo con canti di gioia. R/. Entrate: prostràti, adoriamo, in ginocchio davanti al Signore che ci ha fatti. È lui il nostro Dio e noi il popolo del suo pascolo, il gregge che egli conduce. R/. Se ascoltaste oggi la sua voce! «Non indurite il cuore come a Merìba, come nel giorno di Massa nel deserto, dove mi tentarono i vostri padri: mi misero alla prova pur avendo visto le mie opere». R/. Seconda Lettura Dalla lettera di san Paolo apostolo ai Romani Fratelli, non siate debitori di nulla a nessuno, se non dell’amore vicendevole; perché chi ama l’altro ha adempiuto la Legge. Infatti: «Non commetterai adulterio, non ucciderai, non ruberai, non desidererai», e qualsiasi altro comandamento, si ricapitola in questa parola: «Amerai il tuo prossimo come te stesso». La carità non fa
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alcun male al prossimo: pienezza della Legge infatti è la carità. Parola di Dio. A. Rendiamo grazie a Dio Canto al Vangelo ALLELUIA Dio ha riconciliato il mondo in Cristo, affidando a noi la parola della riconciliazione. ALLELUIA C. Il Signore sia con voi A. Dal Vangelo secondo MATTEO A. Gloria a te o Signore
VANGELO
quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli: «Se il tuo fratello commetterà una colpa contro di te, va’ e ammoniscilo fra te e lui solo; se ti ascolterà, avrai guadagnato il tuo fratello; se non ascolterà, prendi ancora con te una o due persone, perché ogni cosa sia risolta sulla parola di due o tre testimoni. Se poi non ascolterà costoro, dillo alla comunità; e se non ascolterà neanche la comunità, sia per te come il pagano e il pubblicano. In verità io vi dico: tutto quello che legherete sulla terra sarà legato in cielo, e tutto quello che scioglierete sulla terra sarà sciolto in cielo. In verità io vi dico ancora: se due di voi sulla terra si metteranno d’accordo per chiedere qualunque cosa, il Padre mio che è nei cieli gliela concederà. Perché dove sono due o tre riuniti nel mio nome, lì sono io in mezzo a loro». Parola del Signore. A. Lode a te, o Cristo. OMELIA ( seduti) (C R E D O) Credo in un solo Dio, Padre onnipotente, creatore del cielo e della terra, di tutte le cose visibili e invisibili. Credo in un solo Signore, Gesù Cristo, unigenito Figlio di Dio, nato dal Padre prima di tutti i secoli: Dio da Dio, Luce da Luce, Dio vero da Dio vero, generato, non creato, della stessa sostanza del Padre; per mezzo di lui tutte le cose sono state create. Per noi uomini e per la nostra salvezza discese dal cielo, e per opera del-
Adeste 37/2017 anno 6° ro, donaci di avere un cuore aperto al tuo volere, perché possiamo essere servi fedeli del tuo progetto d’amore sul mondo. Te lo chiediamo per Cristo nostro Signore. A. Amen LITURGIA EUCARISTICA C. Pregate, fratelli e sorelle, perché portando all’altare la gioia e la fatica di ogni giorno, ci disponiamo a offrire il sacrificio gradito a Dio Padre onnipotente. A. Il Signore riceva dalle tue mani questo sacrificio a lode e gloria del suo nome, per il bene nostro e di tutta la sua santa Chiesa. (in piedi) SULLE OFFERTE C. O Dio, sorgente della vera pietà e della pace, salga a te nella celebrazione di questo mistero la giusta adorazione per la tua grandezza e si rafforzi la fedeltà e la concordia dei tuoi figli. Per Cristo nostro Signore. C. A. Amen. PREGHIERA EUCARISTICA C. Il Signore sia con voi. A. E con il tuo spirito. C. In alto i nostri cuori. A. Sono rivolti al Signore. C. RendiamograziealSignorenostroDio. È veramente cosa buona e giu1. Perché la Chiesa sia casa acsta, nostro dovere e fonte di salcogliente per tutti gli uomini e le vezza, rendere grazie sempre e donne di buona volontà, uniti in ogni luogo a te, Signore, Padalla fede nell’unico Signore ed dre santo, Dio onnipotente ed edificati dalla comunione frater- eterno. Con il sangue del tuo Fina. Preghiamo. glio e la potenza dello Spirito tu 2. Perché i cristiani siano animati hai ricostituito l'unità della famida uno spirito sincero di carità glia umana disgregata dal pecfraterna, che li porti a farsi uno cato perché il tuo popolo, raducon tutti, senza però venir meno nato nel vincolo di amore della alle istanze della verità. PreTrinità a lode e gloria della tua ghiamo. multiforme sapienza, formi la 3. Perché nella nostra società, Chiesa, corpo del Cristo e temmalata di individualismo e di re- pio vivo dello Spirito. Per questo lativismo, si diffondano i valori mistero di salvezza, uniti ai cori dell’onestà e del bene comune. degli angeli, proclamiamo esulPreghiamo. tanti la tua lode: 4. Perché siano alimentate nel Santo, Santo, Santo …. presbiterio l’unità e la comunio- C. Mistero della fede ne, cementate dalla presenza A. Annunciamo la tua morte, viva di Cristo. Preghiamo. Signore, proclamiamo la tua 5. Perché ciascuno di noi sappia risurrezione nell’attesa della intessere un dialogo franco e sin- tua venuta. DOPO LAPREGHIERA EUCARISTICA cero con i fratelli, amati come C. Per Cristo, con Cristo e in Crifigli di uno stesso Padre. Presto, a te Dio, Padre onnipotente, ghiamo. C. O Padre, che ascolti beni- nell’unità dello Spirito Santo, ogni onore e gloria, per tutti i gno le suppliche di coloro che, riuniti nel nome del tuo Figlio, si secoli dei secoli. Amen rivolgono a te con animo since- A. C.A. P A D R E NO S T R O lo Spirito santo si è incarnato nel seno della vergine Maria e si è fatto uomo. Fu crocifisso per noi sotto Ponzio Pilato, morì e fu sepolto. Il terzo giorno è risuscitato, secondo le Scritture, è salito al cielo, siede alla destra del Padre. E di nuovo verrà, nella gloria, per giudicare i vivi e i morti, e il suo regno non avrà fine. Credo nello Spirito Santo, che è Signore e dà la vita, e procede dal Padre e dal Figlio. Con il Padre e il Figlio è adorato e glorificato, e ha parlato per mezzo dei profeti. Credo la Chiesa, una santa cattolica e apostolica. Professo un solo battesimo per il perdono dei peccati. Aspetto la risurrezione dei morti e la vita del mondo che verrà. Amen. PREGHIERA DEI FEDELI C. La presenza di Gesù è garantita là dove la comunità è raccolta in preghiera. Confidiamo dunque nella mediazione di nostro Signore, chiedendo al Padre ciò di cui pensiamo di avere bisogno. Preghiamo dicendo: Ascoltaci Signore.
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Padre nostro che sei nei cieli, Sia santifcato il tuo nome, venga il tuo regno, sia fatta la tua volontà come in cielo così in terra. Dacci oggi il notro pane quotidiano e rimetti a noi i nostri debiti come noi li rimettiamo ai nostri debitori e non ci indurre in tentazione ma liberaci dal male. C. Liberaci, o Signore, da tutti i mali, concedi la pace ai nostri giorni, e con l'aiuto della tua misericordia vivremo sempre liberi dal peccato e sicuri da ogni turbamento, nell'attesa che si compia la beata speranza e venga il nostro salvatore Gesù Cristo. A. Tuo è il regno, tua la potenza e la gloria nei secoli R ITO DELLA PACE C. Signore Gesu’ che hai detto ai tuoi apostoli: “Vi lascio la pace, vi do la mia pace” non guardare ai nostri peccati ma alla fede della tua Chiesa, e donale unità e pace secondo la tua volontà. Tu che vivi e regni nei secoli dei secoli. A. Amen C. La pace del Signore sia sempre con voi. A. E con il tuo spirito. C Come figli del Dio della pace, scambiatevi un gesto di comunione fraterna. A. Agnello di Dio, che togli i peccati del mondo, abbi pietà di noi.(2 VOLTE) Agnello di Dio, che togli i peccati del mondo, dona a noi la pace. C. Beati gli invitati alla cena del Signore Ecco l’Agnello di Dio che toglie i peccati del mondo. A. O Signore, non sono degno di partecipare alla tua mensa: ma di’ soltanto una parola e io sarò salvato. DOPO LA COMUNIONE C. O Padre, che nutri e rinnovi i tuoi fedeli alla mensa della parola e del pane di vita, per questi doni del tuo Figlio aiutaci a progredire costantemente nella fede, per divenire partecipi della sua vita immortale. Per Cristo nostro Signore. A. Amen. C. Il Signore sia con voi. A. E con il tuo spirito. C. Vi benedica Dio onnipotente, Padre, Figlio e SpiritoSanto. A. Amen. C. Nel nome del Signore: andate in pace. A. Rendiamo grazie a Dio
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ome gia’ preannunziato in precedenza, ricordiamo il ritorno di Don Valeriano Giacomelli in Romania a Voluntari -Bucarest presso l’Istituto San Luigi Orione . Don Valeriano si occuperà in seno alla Fondazione Migrantes, organismo della C.E.I., della pastorale degli italiani in Romania e celebrerà la Messa in lingua italiana nella Chiesa Italiana a Bucarest:
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Don Alessandro Lembo continuerà con la Pastorale degli Italiani In Romania per la zona di Iasi così come svolto attualmente –