Adeste 38/2017 anno 6°
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Adeste 38/2017 anno 6°
Una giornata per richiamare l’attenzione sulla pace come non violenza ma anche come obiettivo raggiungibile, se si promuove sviluppo
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Signore Dio di pace, ascolta la nostra supplica! Abbiamo provato tante volte e per tanti anni a risolvere i nostri conflitti con le nostre forze e anche con le nostre armi; tanti momenti di ostilità e di oscurità; tanto sangue versato; tante vite spezzate; tante speranze seppellite… Ma i nostri sforzi sono stati vani. Ora, Signore, aiutaci Tu! Donaci Tu la pace, insegnaci Tu la pace, guidaci Tu verso la pace. Apri i nostri occhi e i nostri cuori e donaci il coraggio di dire: “mai più la guerra!”; “con la guerra tutto è distrutto!”. Infondi in noi il coraggio di compiere gesti concreti per costruire la pace. Signore, Dio di Abramo e dei Profeti, Dio Amore che ci hai creati e ci chiami a vivere da fratelli, donaci la forza per essere ogni giorno artigiani della pace; donaci la capacità di guarda-
re con benevolenza tutti i fratelli che incontriamo sul nostro cammino. Rendici disponibili ad ascoltare il grido dei nostri cittadini che ci chiedono di trasformare le nostre armi in strumenti di pace, le nostre paure in fiducia e le nostre tensioni in perdono. Tieni accesa in noi la fiamma della speranza per compiere con paziente perseveranza scelte di dialogo e di riconciliazione, perché vinca finalmente la pace. E che dal cuore di ogni uomo siano bandite queste parole: divisione, odio, guerra! Signore, disarma la lingua e le mani, rinnova i cuori e le menti, perché la parola che ci fa incontrare sia sempre “fratello”, e lo stile della nostra vita diventi: shalom, pace, salam! Amen. (Papa Francesco)
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Adeste 38/2017 anno 6° Dal ” Daily Alta California “- San Francisco – Domenica - 15 Giugno 1879
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Come si fa la carità secondo Papa Francesco
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Che belle sorprese si possono avere per telefono. Vi voglio raccontare cosa mi è successo – la più sorpresa ero io – con la Sanità Pubblica. Sono andata nel mio ospedale di quartiere perché mi sono rotta il malleolo. Per le visite di controllo ho avuto a che fare con l’incredibile 800.638.638, numero prezioso, con cui si possono prenotare visite ed esame in tutti gli ospedali della Lombardia. Prima mi ha risposto Luca, ho pensato che fosse così gentile e protettivo perché aveva sentito la voce di una vecchia signora, poi mi è capitata Elisa, caspita, era gentile anche lei. Gli altri nomi non me li ricordo, ma a un certo punto ho chiesto il numero di cellulare del capo per complimentarmi per l’efficienza e gentilezza. Tutti stupefatti, ma poi il capo mi ha chiamata. Così ho scoperto che il Contact Center di Prenotazione di prestazioni sanitarie della Regione Lombardia, collega tutti i sistemi di prenotazione (CUP) tramite un’infrastruttura informatica, funziona dal lunedì al sabato, dalle 8 alle 20, e gestisce qualsiasi tipo di prestazione, dalla semplice visita ambulatoriale all’esame diagnostico. C’è anche l’utile servizio del “remind” che, tramite sms o e-mail, ricorda gli appuntamenti fissati. Nel 2016 sono stati gestiti circa 7,5 milioni di contatti, con un tempo medio di risposta di 11 secondi e un alto livello di gradimento da parte dei cittadini. Io sono fra quelli. Se provate, sicuramente sarete piacevolmente sorpresi anche voi. Grazie 800.638.638!
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Fino a settanta volte sette..
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Non ti dico fino a sette, ma fino a settanta volte sette», cioè sempre. L’unica misura del perdono è perdonare senza misura. Perché il vangelo di Gesù non è spostare un po’ più avanti i paletti della morale, ma è la lieta notizia che l’amore di Dio non ha misura. Perché devo perdonare? Perché cancellare i debiti? La risposta è molto semplice: perché così fa Dio. Gesù lo racconta con la parabola dei due debitori. Il primo doveva una cifra iperbolica al suo signore, qualcosa come il bilancio di una città: un debito insolvibile. «Allora il servo, gettatosi a terra, lo supplicaIL GIORNO DEL SIGNORE va...» e il re provò compassione. Il re non è il campione del diritto, ma della compassione. Sente come suo il dolore del servo, e sente che questo conta più dei suoi diritti. Il dolore pesa più dell’oro. E per noi subito s’apre l’alternativa: o acquisire un cuore regale o mantenere un cuore servile come quello del grande debitore perdonato che, «appena uscito», trovò un servo come lui. «Appena uscito»: non una settimana dopo, non il giorno dopo, non un’ora dopo. «Appena uscito», ancora immerso in una gioia insperata, appena liberato, appena restituito al futuro e alla famiglia. Appena dopo aver fatto l’esperienza di come sia un cuore di re, «presolo per il collo, lo strangolava gridando: “Dammi i miei centesimi”», lui perdonato di miliardi! Eppure, questo servo ‘malvagio’ non esige nulla che non sia suo diritto: vuole essere pagato. È giusto e spietato, onesto e al tempo stesso crudele. Così anche noi: bravissimi a calare sul piatto tutti i nostri diritti, abilissimi prestigiatori nel far scomparire i nostri doveri. E passiamo nel mondo come predatori anziché come servitori della vita. Giustizia umana è “dare a ciascuno il suo”. Ma ecco che su questa linea dell’equivalenza, dell’equilibrio tra dare e avere, dei conti in pareggio, Gesù propone la logica di Dio, quella dell’eccedenza: perdonare settanta volte sette, amare i nemici, porgere l’altra guancia, dare senza misura, profumo di nardo per trecento denari. Quando non voglio perdonare (il perdono non è un istinto ma una decisione), quando di fronte a un’offesa riscuoto il mio debito con una contro offesa, non faccio altro che alzare il livello del dolore e della violenza. Anziché annullare il debito, stringo un nuovo laccio, aggiungo una sbarra alla prigione. Perdonare, invece, significa sciogliere questo nodo, significa lasciare andare, liberare dai tentacoli e dalle corde che ci annodano malignamente, credere nell’altro, guardare non al suo passato ma al suo futuro. Così fa Dio, che ci perdona non come uno smemorato, ma come un liberatore, fino a una misura che si prende gioco dei nostri numeri e della nostra logica. ( P.Ermes Ronchi) 7
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Un importante legame umano e spirituale ha unito San Luigi Orione con San Pio da Pietrelcina, due importanti figure del cattolicesimo moderno. Per dieci anni, 1923-1933, in circostanze molto problematiche, Don Orione promosse la verità su Padre Pio, allora confusa e minacciata, attraverso un rapporto di fiducia sia con le Autorità ecclesiastiche vaticane e sia con devoti volenterosi ma improvvidi. Si consolidò tra i due “santi” un’amicizia di qualità superiore che si espresse in reciproca stima, affetto, preghiera, ricerca di santità personale e della Chiesa, ed anche collaborazione apostolica. Ci sono parecchie testimonianze di persone indirizzate, secondo le necessità, da Don Orione a Padre Pio e da Padre Pio a Don Orione. Don Orione riconobbe la grazia e la vocazione di Padre Pio fin dagli inizi, come scrisse al vescovo Valbonesi il 25.8.1923: ”Stamattina mentre ero all’altare per la santa messa, Nostro Signore avrebbe detto così: ‘Fuit oboediens usque ad mortem, mortem autem crucis. Padre Pio deve essere tutto di Gesù Crocifisso, e nella dilezione di Gesù e della Santa Chiesa essere crocifisso in letizia di carità”. A sua volta, Padre Pio affermò di Don Orione: “Quello sì che è un santo! Io non sono neppure degno di toccargli l’orlo del vestito”; e pochi giorni dopo la sua morte, il 18.3.1940, scrisse alla baronessa Lagorio: “La dipartita di Don Orione mi ha riempito l’anima di tristezza. E’ una gran perdita per la Chiesa militante”. Don Orione e Padre Pio sono accomunati dal fatto di essere stati “santi”, cioè dimentichi di sé e tutti di Dio e della Chiesa. Due uomini letteralmente consumati, anche fisicamente, dalla carità; e chi li conosce tutti e due sa che questa espressione non è esagerata. Li distingue la diversa “grazia” e “missione” ricevute da Dio, sia nell’ordine umano che soprannaturale. Uno, Don Orione, è il santo dell’attività, ma una attività del tutto ‘passiva’ nelle mani di Dio, “da straccio” come diceva. E l’altro, Pio da Pietrelcina, è il santo della passività, della passione, ma una passività molto ‘attiva’ ed efficace nelle mani di Dio. Don Orione fu fondatore di congregazioni, solcò i mari da missionario, diede avvio ad opere caritative e sociali imponenti, fu uomo di fiducia di alte autorità religiose e civili, fu apostolo di penna e di predicazione ricercatissimo, “padre dei poveri e benefattore dell’umanità dolorante” (Pio XII), “una delle più eminenti figure di questo secolo… ebbe la tempra e il cuore dell’apostolo Paolo” (Giovanni Paolo II). Padre Pio, invece, non si mosse mai da San Giovanni Rotondo. Soffrì molto. Fu semplicemente un frate che pregava, confessava e celebrava messa. Il resto lo fece il Signore per lui. E con l’abbondanza di grazie che tutti conosciamo. La Chiesa nel suo cammino storico ha avuto sempre da soffrire “influenze” debilitanti, talvolta anoressie del sacro, ferite, fatiche e stanchezze, sbalzi di pressione, rallentamenti della circolazione dal cuore alle membra, soprattutto quelle più lontane e meno considerate. Il ministero di misericordia inteso come un "dare il sangue della carità" alla “Chiesa, pallida sposa di Cristo", affinché abba vitalità e unità, costituisce un’altra forte sintonia della vita e della missione di San Luigi Orione e di San Pio da Pietrelcina. Don Flavio Peloso 9
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C. La grazia del Signore nostro Gesù Cristo, l’amore di Dio Padre e la comunione dello Spirito Santo siano con tutti voi. A. E con il tuo spirito. INTRODUZIONE DEL CELEBRANTE ATTO PENITENZIALE C. Il Signore ha detto: chi di voi è senza peccato, scagli la prima pietra. Riconosciamoci tutti peccatori e perdoniamoci a vicenda dal profondo del cuore. Breve pausa di riflessione personale Signore, che sei venuto non a condannare ma a perdonare, abbi pietà di noi. Signore, pietà. Cristo, che ci comandi di perdonarci a vicenda prima di venire all’altare, abbi pietà di noi. Cristo, pietà. Signore, che sulla croce hai perdonato i nostri peccati, abbi pietà di noi. Signore, pietà. C. Dio Onnipotente abbia misericordia di noi, perdoni i nostri peccati e ci conduca alla vita eterna. A. Amen. GLORIA Gloria a Dio nell'alto dei cieli e pace in terra agli uomini di buona volontà. Noi ti lodiamo, ti benediciamo, ti adoriamo, ti glorifichiamo, ti rendiamo grazie per la tua gloria immensa, Signore Dio, Re del Cielo, Dio Padre Onnipotente. Signore, Figlio unigenito, Gesù Cristo, Signore Dio, Agnello di Dio, Figlio del Padre, tu che togli i peccati del mondo, abbi pietà di noi; tu che togli i peccati del mondo, accogli la nostra supplica; tu che siedi alla destra del Padre, abbi pietà di noi. Perché tu solo il Santo, tu solo il Signore, tu solo l'Altissimo, Gesù Cristo, con lo Spirito Santo: nella gloria di Dio Padre.Amen. COLLETTA C. O Dio di giustizia e di amore, che perdoni a noi se perdoniamo ai nostri fratelli, crea in noi un cuore nuovo a immagine del tuo Figlio, un cuore sempre più grande di ogni offesa, per ricordare al mondo come tu ci ami. Per il nostro Signore Gesù Cristo, tuo Figlio, A. Amen LITURGIA DELLA PAROLA
Prima Lettura Dal libro del Siracide Rancore e ira sono cose orribili, e il peccatore le porta dentro. Chi si vendica subirà la vendetta del Signore, il quale tiene sempre presenti i suoi peccati. Perdona l’offesa al tuo prossimo e per la tua preghiera ti saranno rimessi i peccati. Un uomo che resta in collera verso un altro uomo, come può chiedere la guarigione al Signore? Lui che non ha misericordia per l’uomo suo simile, come può supplicare per i propri peccati? Se lui, che è soltanto carne, conserva rancore, come può ottenere il perdono di Dio? Chi espierà per i suoi peccati? Ricòrdati della fine e smetti di odiare, della dissoluzione e della morte e resta fedele ai comandamenti. Ricorda i precetti e non odiare il prossimo, l’alleanza dell’Altissimo e dimentica gli errori altrui. Parola di Dio. A. Rendiamo grazie a Dio. SALMO RESPONSORIALE R. Il Signore è buono e gran de nell'amore. Benedici il Signore, anima mia, quanto è in me benedica il suo santo nome. Benedici il Signore, anima mia, non dimenticare tutti i suoi benefici. R/. Egli perdona tutte le tue colpe, guarisce tutte le tue infermità, salva dalla fossa la tua vita, ti circonda di bontà e misericordia. R/. Non è in lite per sempre, non rimane adirato in eterno. Non ci tratta secondo i nostri peccati e non ci ripaga secondo le nostre colpe. R/. Perché quanto il cielo è alto sulla terra, così la sua misericordia è potente su quelli che lo temono; quanto dista l’oriente dall’occidente, così egli allontana da noi le nostre colpe. R/. Seconda Lettura Dalla lettera di san Paolo apostolo ai Romani Fratelli, nessuno di noi vive per se stesso e nessuno muore per se stesso, perché se noi viviamo, viviamo per il Signore, se noi moriamo, moriamo per il Signore. Sia che viviamo, sia che moriamo, siamo del Signore. Per questo infatti Cristo è morto ed è ritornato alla vita: per essere il Signore dei morti e dei vivi. Parola di Dio. A. Rendiamo grazie a Dio Canto al Vangelo ALLELUIA Vi do un comandamento nuovo, dice il Signore: co-
me io ho amato voi, così amatevi anche voi gli uni gli altri. ALLELUIA C. Il Signore sia con voi A. Dal Vangelo secondo MATTEO A. Gloria a te o Signore
VANGELO
quel tempo, Pietro si avvicinò a Gesù e gli disse: «Signore, se il mio fratello commette colpe contro di me, quante volte dovrò perdonargli? Fino a sette volte?». E Gesù gli rispose: «Non ti dico fino a sette volte, ma fino a settanta volte sette. Per questo, il regno dei cieli è simile a un re che volle regolare i conti con i suoi servi. Aveva cominciato a regolare i conti, quando gli fu presentato un tale che gli doveva diecimila talenti. Poiché costui non era in grado di restituire, il padrone ordinò che fosse venduto lui con la moglie, i figli e quanto possedeva, e così saldasse il debito. Allora il servo, prostrato a terra, lo supplicava dicendo: “Abbi pazienza con me e ti restituirò ogni cosa”. Il padrone ebbe compassione di quel servo, lo lasciò andare e gli condonò il debito. Appena uscito, quel servo trovò uno dei suoi compagni, che gli doveva cento denari. Lo prese per il collo e lo soffocava, dicendo: “Restituisci quello che devi!”. Il suo compagno, prostrato a terra, lo pregava dicendo: “Abbi pazienza con me e ti restituirò”. Ma egli non volle, andò e lo fece gettare in prigione, fino a che non avesse pagato il debito. Visto quello che accadeva, i suoi compagni furono molto dispiaciuti e andarono a riferire al loro padrone tutto l’accaduto. Allora il padrone fece chiamare quell’uomo e gli disse: “Servo malvagio, io ti ho condonato tutto quel debito perché tu mi hai pregato. Non dovevi anche tu aver pietà del tuo compagno, così come io ho avuto pietà di te?”. Sdegnato, il padrone lo diede in mano agli aguzzini, finché non avesse restituito tutto il dovuto. Così anche il Padre mio celeste farà con voi se non perdo-
Adeste 38/2017 anno 6° nerete di cuore, ciascuno al proprio fratello». Parola del Signore. A. Lode a te, o Cristo. OMELIA ( seduti) (C R E D O) Credo in un solo Dio, Padre onnipotente, creatore del cielo e della terra, di tutte le cose visibili e invisibili. Credo in un solo Signore, Gesù Cristo, unigenito Figlio di Dio, nato dal Padre prima di tutti i secoli: Dio da Dio, Luce da Luce, Dio vero da Dio vero, generato, non creato, della stessa sostanza del Padre; per mezzo di lui tutte le cose sono state create. Per noi uomini e per la nostra salvezza discese dal cielo, e per opera dello Spirito santo si è incarnato nel seno della vergine Maria e si è fatto uomo. Fu crocifisso per noi sotto Ponzio Pilato, morì e fu sepolto. Il terzo giorno è risuscitato, secondo le Scritture, è salito al cielo, siede alla destra del Padre. E di nuovo verrà, nella gloria, per giudicare i vivi e i morti, e il suo regno non avrà fine. Credo nello Spirito Santo, che è Signore e dà la vita, e procede dal Padre e dal Figlio. Con il Padre e il Figlio è adorato e glorificato, e ha parlato per mezzo dei profeti. Credo la Chiesa, una santa cattolica e apostolica. Professo un solo battesimo per il perdono dei peccati. Aspetto la risurrezione dei morti e la vita del mondo che verrà. Amen. PREGHIERA DEI FEDELI C. Cristo, il santo dei santi, ha operato tra l'incomprensione e le opposizioni. Chiediamo con fiducia al Padre di non lasciarci intimorire dalle opposizioni e dalle difficoltà, ma di testimoniare con coraggio la nostra fede, dicendo: Donaci, o Padre, la forza del tuo Spirito. 1. Sostieni la Chiesa nel suo compito profetico di richiamare gli uomini al vero Dio e di abbandonare i falsi valori del mondo. Noi ti invochiamo: 2. Concedi al Papa e ai vescovi la luce per riconoscere le necessità del nostro tempo, e dona loro una grande sollecitudine verso i poveri. Noi ti invochiamo: 3. Aiuta i perseguitati e i prigionieri politici, incarcerati per la ricerca di verità e libertà, perché si sentano confortati da Cristo crocifisso. Noi ti invochiamo:
4. Guida le famiglie del nostro paese verso rapporti di vero amore, che rafforzi la libertà interiore dei loro componenti. Noi ti invochiamo: 5. Donaci la capacità di correggerci l'un l'altro fraternamente, senza cedere alla critica maligna e alla condanna del prossimo. Noi ti invochiamo: C. O Padre nostro e nostro Signore, ti presentiamo con piena confidenza le necessità di tutti gli uomini e il nostro sforzo di costruire una società più umana: vieni a salvarci con la tua grazia onnipotente perché ci accostiamo al tuo Cristo, perfetto sacrificio per i secoli eterni. A.Amen LITURGIA EUCARISTICA C. Pregate, fratelli e sorelle, perché portando all’altare la gioia e la fatica di ogni giorno, ci disponiamo a offrire il sacrificio gradito a Dio Padre onnipotente. A. Il Signore riceva dalle tue mani questo sacrificio a lode e gloria del suo nome, per il bene nostro e di tutta la sua santa Chiesa. (in piedi) SULLE OFFERTE C. Accogli con bontà , Signore, i doni e le preghiere del tuo popolo, e ciò che ognuno offre in tuo onore giovi alla salvezza di tutti. Per Cristo nostro Signore. A. Amen. PREGHIERA EUCARISTICA C. Il Signore sia con voi. A. E con il tuo spirito. C. In alto i nostri cuori. A. Sono rivolti al Signore. C. RendiamograziealSignorenostroDio. È veramente giusto benedirti e ringraziarti, Padre santo, sorgente della verità e della vita perché in questo giorno di festa ci hai convocato nella tua casa. Oggi la tua famiglia, riunita nell'ascolto della parola e nella comunione dell'unico pane spezzato fa memoria del Signore risorto nell'attesa della domenica senza tramonto, quando l'umanità intera entrerà nel tuo riposo. Allora noi vedremo il tuo volto e loderemo senza fine la tua misericordia. Con questa gioiosa speranza, uniti agli angeli e ai santi, proclamiamo a una sola voce l'inno della tua gloria: Santo, Santo, ….. C. Mistero della fede A. Annunciamo la tua morte, Signore, proclamiamo la tua risurrezione nell’attesa della tua venuta. DOPO LAPREGHIERA EUCARISTICA
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C. Per Cristo, con Cristo e in Cristo, a te Dio, Padre onnipotente, nell’unità dello Spirito Santo, ogni onore e gloria, per tutti i secoli dei secoli. A. Amen C.A. P A D R E NO S T R O Padre nostro che sei nei cieli, Sia santifcato il tuo nome, venga il tuo regno, sia fatta la tua volontà come in cielo così in terra. Dacci oggi il notro pane quotidiano e rimetti a noi i nostri debiti come noi li rimettiamo ai nostri debitori e non ci indurre in tentazione ma liberaci dal male. C. Liberaci, o Signore, da tutti i mali, concedi la pace ai nostri giorni, e con l'aiuto della tua misericordia vivremo sempre liberi dal peccato e sicuri da ogni turbamento, nell'attesa che si compia la beata speranza e venga il nostro salvatore Gesù Cristo. A. Tuo è il regno, tua la potenza e la gloria nei secoli R ITO DELLA PACE C. Signore Gesu’ che hai detto ai tuoi apostoli: “Vi lascio la pace, vi do la mia pace” non guardare ai nostri peccati ma alla fede della tua Chiesa, e donale unità e pace secondo la tua volontà. Tu che vivi e regni nei secoli dei secoli. A. Amen C. La pace del Signore sia sempre con voi. A. E con il tuo spirito. C Come figli del Dio della pace, scambiatevi un gesto di comunione fraterna. A. Agnello di Dio, che togli i peccati del mondo, abbi pietà di noi.(2 VOLTE) Agnello di Dio, che togli i peccati del mondo, dona a noi la pace. C. Beati gli invitati alla cena del Signore Ecco l’Agnello di Dio che toglie i peccati del mondo. A. O Signore, non sono degno di partecipare alla tua mensa: ma di’ soltanto una parola e io sarò salvato. DOPO LA COMUNIONE C. La potenza di questo sacramento, o Padre, ci pervada corpo e anima, perché non prevalga in noi il nostro sentimento, ma l'azione del tuo Santo Spirito. Per Cristo nostro Signore. A.Amen. C. Il Signore sia con voi. A. E con il tuo spirito. C. Vi benedica Dio onnipotente, Padre, Figlio e SpiritoSanto. A. Amen. C. Nel nome del Signore: andate in pace. A. Rendiamo grazie a Dio
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D O M E N IC A
s. Roberto Bellarmino
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L UNEDÌ
s. Giuseppe da Copertino
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M A R T E DÌ
s. Gennaro
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MERCOLEDÌ
ss. Andrea Kim Taegon e C.
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G I O V E DÌ
s. Matteo apostolo
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VENERDÌ
s. Maurizio
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SABATO
s. Pio da Pietrelcina -
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QUI LA MESSA INITALIANO PER BUCAREST