Adeste nr 42 domenica 15 ottobre 2017c

Page 1


Adeste 42/2017 anno 6°

· · · · · · · ·

· ·

2


Adeste 42/2017 anno 6°

O

gni anno, il 16 ottobre, celebriamo la Giornata Mondiale dell'Alimentazione dando spazio a un tema centrale del mondo in cui viviamo e che riguardi il lavoro della FAO. Il tema di quest'anno è: C AMBIAMO IL FUTURO DELLE MIGRAZIONI . I NVESTIAMO NELLA SICUREZZA ALIMENTARE E NELLO SVILUPPO RURALE .

LO SAPEVATE CHE? Þ

Þ

Þ

Þ

Þ

Þ

Þ

Þ Þ

Il mondo è in movimento. Il più alto numero di persone mai registrato dalla Seconda Guerra Mondiale è costretto oggi ad abbandonare le proprie case a causa dell'aumento dei conflitti e dell'instabilità politica. Ma anche la fame, la povertà, ed un aumento degli eventi meteorologici estremi legati ai cambiamenti climatici sono fattori importanti che contribuiscono alla sfida della migrazione. Il numero di migranti internazionali è aumentato del 40% tra il 2000 ed il 2015. Nel 2015 ci sono stati 244 milioni di migranti internazionali. Un gran numero di persone si sposta all'interno dei propri paesi. Nel 2013 ci sono stati più di 700 milioni di migranti interni. Una vasta parte di migranti proviene dalle aree rurali dove i tre quarti degli estremamente poveri sopravvivono a malapena grazie all'agricoltura e ad altre attività rurali. 2 Contattare: World-Food-Day@fao.org La FAO lavora con i paesi per creare le condizioni che permettano a chi vive nelle aree rurali di non lasciare le proprie case qualora sussistano le condizioni di sicurezza. Il sostegno della FAO va dalla creazione di opportunità di impiego per i giovani all'accesso al denaro per intraprendere delle attività redditizie. 193 paesi si sono impegnati a raggiungere i 17 Obiettivi di Sviluppo Sostenibile (SDGs) promettendo di sconfiggere la fame e di costruire un mondo più sostenibile entro il 2030. Lavorando per SDG2 – un mondo con Fame Zero – possiamo affrontare molte delle questioni che inducono le persone, in particolare quelle rurali, a migrare. La migrazione è inevitabile quando le economie cambiano e le persone cercano migliori opportunità di lavoro. Ma le persone dovrebbero poter scegliere se migrare o restare. Una migrazione sicura, ordinata e regolare può contribuire alla crescita economica, migliorare la sicurezza alimentare e la vita delle persone rurali. Le persone costrette a fuggire dai propri paesi alla ricerca di una vita migliore meritano rispetto, sicurezza e dignità. 3


Adeste 42/2017 anno 6°

4


Adeste 42/2017 anno 6°

unerale con il vescovo Konrad Krajewski, Elemosiniere del Papa, e una liturgia accompagnata dal canto di molti amici. È accaduto la mattina del 9 ottobre al Gemelli, per le esequie di Valentin Sascu, rumeno di 48 anni, morto improvvisamente nei giorni scorsi. Nato a Bacau in Romania, venuto a Roma con la moglie e la figlia Alexandra aveva lavorato come agricoltore. Poi la separazione dalla moglie e la malattia lo avevano allontanato dai suoi cari. Aveva vissuto a lungo per strada ed era caduto nell'alcolismo. Aveva trovato rifugio nella Villetta della Misericordia - ex sede del rettorato - che dall'anno scorso il Policlinico Gemelli ha riadattato per ospitare una ventina di clochard, continuando ad assisterli anche dal punto di vista delle cure mediche. «Valentin ha camminato con noi per tanti anni», ha raccontato alla fine del rito Gianna Iasilli, della Comunità di Sant'Egidio, responsabile della Villetta. «Un pezzo di vita e di storia insieme. In questa storia noi possiamo leggere tanti momenti difficili, ma anche tanti pieni di amore e di gratitudine, ognuno vorrebbe e potrebbe raccontarne qualcuno. Ricordo il 3 settembre dello scorso anno, il primo giorno dell'apertura della Villetta lui era lì ad aspettare felice di entrare in una casa bella e accogliente». «Certo non stava bene - ha continuato - nessuno avrebbe scommesso sulla sua vita e sul suo recupero, ma noi da subito ci abbiamo creduto e lo abbiamo accolto con simpatia, affetto e speranza, sembravamo degli illusi, degli ingenui, ma il Signore attraverso di noi lo ha restituito alla vita, alla salute a un anno bello e pieno di amicizia e di incontri». Il primo incontro con Valentin risale a 17 anni fa. «Siamo stati in tanti i suoi compagni di viaggio da quando la Comunità di Sant'Egidio con Massimo lo ha incontrato nel 2000 a Pietralata durante la distribuzione della cena, viveva in una baracca vicino alla metropolitana, sempre riservato, cortese e rispettoso». «Fino a pochi giorni fa, la sua morte improvvisa ci ha lasciati increduli e un po' sgomenti, quando il mistero della morte lo ha strappato alla vita. Ma non è morto nell'indifferenza o senza nome, ma con la dignità di figlio, di fratello e di amico e con tanti amici che oggi sono qui a salutarlo». «Valentin - racconta ancora Gianna Iasilli - uomo mite, dagli occhi vivi e brillanti, aveva sempre un mezzo sorriso stampato sul volto, la mitezza di Valentin era disarmante anche nei momenti più difficili quando era preso dal demone dell'alcool, mai una parola fuori posto, tante scuse e tanti ringraziamenti, il suo grazie era continuo. Non aveva nemici e perdonava i torti subiti con grande facilità. Chiedeva spesso scusa, si rendeva conto che eravamo preoccupati per lui quando non rientrava la sera perché non ce la faceva a camminare». «Spesso cadeva per la strada, procurandosi ferite e contusioni, si bagnava per la pioggia scivolava e noi lo cercavamo nei suoi luoghi abituali e lo riportavamo alla Villetta, altre volte invece lo accompagnavano gli studenti del vicino Collegio, i lavoratori del Gemelli o gli operatori del 118, in tasca aveva i nostri numeri di telefono e questo lo rassicurava molto». Valentin, ha detto ancora la responsabile della Villetta, «era contento di essere cercato e accolto ogni sera, era grato di tutto quello che riceveva, anzitutto di quella casa dove poteva tornare sempre, dove ogni sera era atteso per mangiare, per prendere le medicine, era accudito e poteva fare la doccia ed anche il bucato, sempre aiutato da qualche amico». «Abbiamo creduto in lui e nella sua mitezza - ha concluso Gianna - come il Signore crede e sogna su ciascuno di noi, tanto affetto, tanta cura, tanta speranza non sono stati inutili, non sono andati perduti. Dice il Siracide: “La sapienza dell'umile gli farà tenere alta la testa e lo farà sedere tra i grandiˮ: siamo certi che Valentin è seduto tra i grandi perché lui umile e mite ci ha conquistato e siamo certi che conquisterà anche il paradiso, perché il Signore Gesù ha nascosto queste cose ai sapienti e le ha rivelate ai piccoli. Oggi Valentin, insieme a Gesù ci incoraggiano a combattere la battaglia bella della vita, per una umanità migliore, ci esortano nell'essere uniti nell'amore, questa è la lotta iniziata con Valentin questa è la nostra vittoria». 5


Adeste 42/2017 anno 6°

GIORNATA MONDIALE DEL RIFIUTO DEL LA MISERIA….17 OTTOBRE

- -

-

-

-

- 6

-


Adeste 42/2017 anno 6°

Il mio maestro è stato Giovanni Paolo II. È stato il Papa che ha saputo parlare ai giovani. Lo ha fatto con parole semplici. È stato una bellissima testimonianza di fede. L’ho incontrato (seppur da lontano) in due occasioni: durante la Giornata dei giovani d’Europa a Loreto (Eurhope 1995) e durante la Giornata mondiale della gioventù a Roma (2000). Sono state due esperienze forti: quando si incontra veramente Gesù, poi nulla nella nostra vita può essere come prima. Le parole che più di tutte le altre hanno lasciato un segno sono state quelle di Roma. Ci ha definiti sentinelle del mattino, sale della terra, luce del mondo. Ed ha poi aggiunto: “Cari giovani, non abbiate paura di essere santi!”. Ci ha sempre messi in guardia dai falsi idoli, dal successo sfrenato, dalla ricerca di una vita piena di agi e di comodità. Ci ha dimostrato che la vera gioia non è qualcosa di effimero, ma deriva dall’aver incontrato Gesù che è vera gioia e Sia lodato Gesù Cristo. vero amore. Ci ha esortati a servire gli altri, proprio come Carissimi fratelli e sorelle, Gesù, il quale non è venuto per essere servito, ma per servisiamo ancora tutti addolorati dopo la morte del nostro amatissimo Papa Giore. Ci ha donato la Croce dei Giovani con la quale camminavanni Paolo I. re, dicendoci che la sofferenza è parte della natura umana. Ci Ed ecco che gli Eminentissimi Cardinali ha insegnato a portare la croce di tutti i giorni, come nei hanno chiamato un nuovo vescovo di Ro- suoi ultimi istanti di vita terrena. Le sue ultime parole sono ma. Lo hanno chiamato da un paese lon- state per i giovani. Ci ha voluto veramente bene. A Colonia tano... lontano, ma sempre così vicino per avrebbe voluto esserci, abbiamo sentito che era con noi, nella comunione nella fede e nella tradizione la gioia del Cristo Risorto. Grazie Papa. cristiana. Ho avuto paura nel ricevere questa nomina, ma l’ho fatto nello spirito Giulia dell’ubbidienza verso Nostro Signore Gesù Cristo e nella fiducia totale verso la sua Madre, la Madonna Santissima. Non so se posso bene spiegarmi nella vostra... nostra lingua italiana. Se mi sbaglio mi corrigerete. E così mi presento a voi tutti, per confessare la nostra fede comune, la nostra speranza, la nostra fiducia nella Madre di Cristo e della Chiesa, e anche per incominciare di nuovo su questa strada della storia e della Chiesa, con l’aiuto di Dio e con l’aiuto degli uomini.

7


Adeste 42/2017 anno 6°

8


Adeste 42/2017 anno 6°

IL GIORNO DEL SIGNORE

9


Adeste 42/2017 anno 6°

– –

– 10


Adeste 42/2017 anno 6°

T

redici anni fa la sua casa era una discarica alle porte di Kigali, la capitale del Ruanda. Insieme ad altri orfani, rovistava nell’immondizia in cerca di qualcosa da mettere sotto i denti, qualsiasi cosa.

Oggi Justus Uwayesu ha di fronte a sé un futuro brillante: è appena entrato ad Harvard con una borsa di studio a copertura totale. Studierà matematica, economia e diritti umani. Lavorerà sodo, come ha sempre fatto, da quando un incontro fortuito lo ha portato via da quella discarica dandogli, finalmente, l’opportunità di studiare. Ciò che lui desiderava più di ogni altra cosa al mondo. La sua storia – raccontata sulle pagine del New York Times – restituisce un po’ di fiducia nel mondo. Rimasto orfano a tre anni, Justus è una delle vittime indirette del genocidio che in circa 100 giorni fece almeno 800mila morti. Fino al 1998 la Croce Rossa si prese cura di lui, poi però fu rimandato al suo villaggio. Insieme ai fratelli e ad altri orfani, Justus finì nella discarica di Ruviri. Dormivano in un’auto scampata a un incendio, con i vetri rotti coperti da cartoni. La discarica era il posto in cui era più facile rimediare del cibo. Malnutrito e senza istruzione, Justus era uno dei tanti “nayibobo”, letteralmente “bambini dimenticati”. A cambiargli la vita è stato l’incontro con Clare Effiong, fondatrice dell’organizzazione benefica Esther’s Aid attiva in Ruanda. Durante una missione, Clare si fece portare in taxi fino alla discarica, dove poté vedere con i suoi occhi la miseria in cui vivevano gli orfani alle porte di Kigali. La donna si offrì di portarli in un posto sicuro. Tutti i bambini scapparono (come fidarsi degli adulti, dopo quello che avevano fatto ai loro genitori?), tranne Justus. “Solo lui rimase lì, fermo”, ricorda Clare. “Gli chiesi perché, e lui mi rispose così: “voglio andare a scuola”. Il suo desiderio fu accontentato. Clare lo portò con sé in un orfanotrofio gestito dall’associazione, lo lavò (non faceva un bagno da oltre un anno) e gli diede dei vestiti nuovi. Alla fine del primo anno di scuola, era il primo della classe. E la stessa cosa negli anni a venire. Anche suo fratello e le sue sorelle trovarono assistenza grazie a Ms Effiong, che offrì loro i primi lavori nell’ambito dell’associazione. Negli anni successivi Justus ha continuato a studiare con risultati brillanti. Dopo le superiori, ha partecipato per un anno al programma Bridge2Rwanda, che prepara gli studenti talentuosi al processo di application al college. Questo autunno inizierà la sua avventura ad Harvard.


Adeste 42/2017 anno 6° C.

-

-

-

La

-

C. La grazia del Signore nostro Gesù Cristo, l’amore di Dio Padre e la comunione dello Spirito Santo siano con tutti voi. A. E con il tuo spirito. INTRODUZIONE DEL CELEBRANTE ATTO PENITENZIALE C. Gesù Cristo, il giusto, intercede per noi e ci riconcilia con il Padre. Apriamo il nostro spirito al pentimento, per essere meno indegni di accostarci alla mensa del Signore. Breve pausa di riflessione personale Signore, mandato dal Padre a salvare i contriti di cuore, abbi pietà di noi. Signore, pietà. Cristo, che sei venuto a chiamare i peccatori, abbi pietà di noi. Cristo, pietà. Signore, che intercedi per noi presso il Padre, abbi pietà di noi. Signore, pietà. C. Dio Onnipotente abbia misericordia di noi, perdoni i nostri peccati e ci conduca alla vita eterna. A. Amen. GLORIA Gloria a Dio nell'alto dei cieli e pace in terra agli uomini di buona volontà. Noi ti lodiamo, ti benediciamo, ti adoriamo, ti glorifichiamo, ti rendiamo grazie per la tua gloria immensa, Signore Dio, Re del Cielo, Dio Padre Onnipotente. Signore, Figlio unigenito, Gesù Cristo, Signore Dio, Agnello di Dio, Figlio del Padre, tu che togli i peccati del mondo, abbi pietà di noi; tu che togli i peccati del mondo, accogli la nostra supplica; tu che siedi alla destra del Padre, abbi pietà di noi. Perché tu solo il Santo, tu solo il Signore, tu solo l'Altissimo, Gesù Cristo, con lo Spirito Santo: nella gloria di Dio Padre. Amen. COLLETTA C. O Padre, che inviti il mondo intero alle nozze del tuo Figlio, donaci la sapienza del tuo Spirito, perché possiamo testimoniare qual è la speranza della nostra chiamata, e nessun uomo abbia mai a rifiutare il banchetto della vita eterna o a entrarvi senza l'abito nuziale. Per il nostro Signore Gesù Cristo, tuo Figlio, che è Dio,

e vive e regna con te, nell'unità dello Spirito Santo, per tutti i secoli dei secoli. A. Amen LITURGIA DELLA PAROLA Prima Lettura Dal libro del profeta Isaia Preparerà il Signore degli eserciti per tutti i popoli, su questo monte, un banchetto di grasse vivande, un banchetto di vini eccellenti, di cibi succulenti, di vini raffinati. Egli strapperà su questo monte il velo che copriva la faccia di tutti i popoli e la coltre distesa su tutte le nazioni. Eliminerà la morte per sempre. Il Signore Dio asciugherà le lacrime su ogni volto, l’ignominia del suo popolo farà scomparire da tutta la terra, poiché il Signore ha parlato. E si dirà in quel giorno: «Ecco il nostro Dio; in lui abbiamo sperato perché ci salvasse. Questi è il Signore in cui abbiamo sperato; rallegriamoci, esultiamo per la sua salvezza, poiché la mano del Signore si poserà su questo monte». Parola di Dio. A. Rendiamo grazie a Dio. R.

SALMO RESPONSORIALE

Abiterò per sempre nella casa del Signore. Il Signore è il mio pastore: non manco di nulla. Su pascoli erbosi mi fa riposare, ad acque tranquille mi conduce. Rinfranca l’anima mia. R/. Mi guida per il giusto cammino a motivo del suo nome. Anche se vado per una valle oscura, non temo alcun male, perché tu sei con me. Il tuo bastone e il tuo vincastro mi danno sicurezza. R/. Davanti a me tu prepari una mensa sotto gli occhi dei miei nemici. Ungi di olio il mio capo; il mio calice trabocca. R/. Sì, bontà e fedeltà mi saranno compagne tutti i giorni della mia vita, abiterò ancora nella casa del Signore per lunghi giorni. R/.

Seconda Lettura

Dalla lettera di san Paolo apostolo ai Filippési Fratelli, so vivere nella povertà come so vivere nell’abbondanza; sono allenato a tutto e per tutto, alla sazietà e alla fame, all’abbondanza e all’indigenza. Tutto posso in colui che mi dà la forza. Avete fatto bene tuttavia a prendere parte alle mie tribolazioni. Il mio Dio, a sua volta, colmerà ogni vostro bisogno secondo la sua ricchezza con magnificenza, in Cristo Gesù. Al Dio e Padre no-

12

stro sia gloria nei secoli dei secoli. Amen. Parola di Dio. A. Rendiamo grazie a Dio

Canto al Vangelo

ALLELUIA Il Padre del Signore nostro Gesù Cristo illumini gli occhi del nostro cuore per farci comprendere a quale speranza ci ha chiamati. ALLELUIA C. Il Signore sia con voi A. Dal Vangelo secondo MATTEO A. Gloria a te o Signore

I

VANGELO

n quel tempo, Gesù riprese a parlare con parabole ai capi dei sacerdoti e ai farisei e disse: «Il regno dei cieli è simile a un re, che fece una festa di nozze per suo figlio. Egli mandò i suoi servi a chiamare gli invitati alle nozze, ma questi non volevano venire. Mandò di nuovo altri servi con quest’ordine: Dite agli invitati: “Ecco, ho preparato il mio pranzo; i miei buoi e gli animali ingrassati sono già uccisi e tutto è pronto; venite alle nozze!”. Ma quelli non se ne curarono e andarono chi al proprio campo, chi ai propri affari; altri poi presero i suoi servi, li insultarono e li uccisero. Allora il re si indignò: mandò le sue truppe, fece uccidere quegli assassini e diede alle fiamme la loro città. Poi disse ai suoi servi: “La festa di nozze è pronta, ma gli invitati non erano degni; andate ora ai crocicchi delle strade e tutti quelli che troverete, chiamateli alle nozze”. Usciti per le strade, quei servi radunarono tutti quelli che trovarono, cattivi e buoni, e la sala delle nozze si riempì di commensali. Il re entrò per vedere i commensali e lì scorse un uomo che non indossava l’abito nuziale. Gli disse: “Amico, come mai sei entrato qui senza l’abito nuziale?”. Quello ammutolì. Allora il re ordinò ai servi: “Legatelo mani e piedi e gettatelo fuori nelle tenebre; là sarà pianto e stridore di denti”. Perché molti sono chiamati, ma pochi eletti». Parola del Signore. A. Lode a te, o Cristo. OMELIA ( seduti)


Adeste 42/2017 anno 6° (C R E D O)

Credo in un solo Dio, Padre onnipotente, creatore del cielo e della terra, di tutte le cose visibili e invisibili. Credo in un solo Signore, Gesù Cristo, unigenito Figlio di Dio, nato dal Padre prima di tutti i secoli: Dio da Dio, Luce da Luce, Dio vero da Dio vero, generato, non creato, della stessa sostanza del Padre; per mezzo di lui tutte le cose sono state create. Per noi uomini e per la nostra salvezza discese dal cielo, e per opera dello Spirito santo si è incarnato nel seno della vergine Maria e si è fatto uomo. Fu crocifisso per noi sotto Ponzio Pilato, morì e fu sepolto. Il terzo giorno è risuscitato, secondo le Scritture, è salito al cielo, siede alla destra del Padre. E di nuovo verrà, nella gloria, per giudicare i vivi e i morti, e il suo regno non avrà fine. Credo nello Spirito Santo, che è Signore e dà la vita, e procede dal Padre e dal Figlio. Con il Padre e il Figlio è adorato e glorificato, e ha parlato per mezzo dei profeti. Credo la Chiesa, una santa cattolica e apostolica. Professo un solo battesimo per il perdono dei peccati. Aspetto la risurrezione dei morti e la vita del mondo che verrà. Amen.

PREGHIERA DEI FEDELI C. Rivolgiamo le nostre preghiere al Padre, perché asciughi dal nostro volto ogni lacrima e ci accolga al suo banchetto eterno, donandoci la salvezza e la felicità eterna. Preghiamo dicendo: Ascoltaci Signore. 1. Perché la Chiesa annunci con gioia al mondo che Dio ha preparato per gli uomini un banchetto nuziale, la vita eterna, e che li attende per condividere con loro la felicità. Preghiamo. 2. Perché chi regge le sorti delle nazioni si orienti a pensieri e progetti di pace e di solidarietà, impegnandosi a costruire per tutti una società migliore. Preghiamo. 3. Perché i giovani attirati dal consumismo, dall’edonismo e dall’individualismo scoprano la bellezza dell’impegno solidale per gli altri, specialmente per i più poveri e deboli. Preghiamo. 4. Per tutti noi, affinché ci rivestiamo degli abiti della fede autentica e della carità operosa, della speranza che non delude. Preghiamo. C. O Padre, che ci hai raccolti nella Chiesa, comunità dei credenti, rendici forti per affrontare

le prove della vita, testimoniando al mondo che la fede nel tuo nome conduce alla consolazione, in attesa del banchetto eterno nei cieli. Te lo chiediamo per Cristo nostro Signore. A. Amen LITURGIA EUCARISTICA C. Pregate, fratelli e sorelle, perché portando all’altare la gioia e la fatica di ogni giorno, ci disponiamo a offrire il sacrificio gradito a Dio Padre onnipotente. A. Il Signore riceva dalle tue mani questo sacrificio a lode e gloria del suo nome, per il bene nostro e di tutta la sua santa Chiesa. (in piedi) SULLE OFFERTE C. Accogli, Signore, le nostre offerte e preghiere, e fa' che questo santo sacrificio, espressione perfetta della nostra fede, ci apra il passaggio alla gloria del cielo. Per Cristo nostro Signore. A. Amen. PREGHIERA EUCARISTICA C. Il Signore sia con voi. A. E con il tuo spirito. C. In alto i nostri cuori. A. Sono rivolti al Signore. C. RendiamograziealSignorenostroDio. È veramente cosa buona e giusta, nostro dovere e fonte di salvezza, rendere grazie sempre e in ogni luogo a te, Signore, Padre santo, Dio onnipotente ed eterno. Nella tua misericordia hai tanto amato gli uomini da mandare il tuo Figlio come Redentore a condividere in tutto, fuorché nel peccato, la nostra condizione umana. Così hai amato in noi ciò che tu amavi nel Figlio; e in lui, servo obbediente, hai ricostruito l'alleanza distrutta dalla disobbedienza del peccato. Per questo mistero di salvezza, uniti agli angeli e ai santi, cantiamo con gioia l'inno della tua lode: Santo, Santo, Santo il Signore Dio dell'universo. I cieli e la terra sono pieni della tua gloria. Osanna nell'alto dei cieli. Benedetto colui che viene nel nome del Signore. Osanna nell'alto dei cieli. C. Mistero della fede A. Annunciamo la tua morte, Signore, proclamiamo la tua risurrezione nell’attesa della tua venuta. DOPO LAPREGHIERA EUCARISTICA C. Per Cristo, con Cristo e in Cristo, a te Dio, Padre onnipotente, nell’unità dello Spirito Santo, ogni onore e gloria, per tutti i secoli dei secoli.

13

A.

Amen C.A. P A D R E NO S T R O Padre nostro che sei nei cieli, Sia santifcato il tuo nome, venga il tuo regno, sia fatta la tua volontà come in cielo così in terra. Dacci oggi il notro pane quotidiano e rimetti a noi i nostri debiti come noi li rimettiamo ai nostri debitori e non ci indurre in tentazione ma liberaci dal male. C. Liberaci, o Signore, da tutti i mali, concedi la pace ai nostri giorni, e con l'aiuto della tua misericordia vivremo sempre liberi dal peccato e sicuri da ogni turbamento, nell'attesa che si compia la beata speranza e venga il nostro salvatore Gesù Cristo. A. Tuo è il regno, tua la potenza e la gloria nei secoli R ITO DELLA PACE C. Signore Gesu’ che hai detto ai tuoi apostoli: “Vi lascio la pace, vi do la mia pace” non guardare ai nostri peccati ma alla fede della tua Chiesa, e donale unità e pace secondo la tua volontà. Tu che vivi e regni nei secoli dei secoli. A. Amen C. La pace del Signore sia sempre con voi. A. E con il tuo spirito. C Come figli del Dio della pace, scambiatevi un gesto di comunione fraterna. A. Agnello di Dio, che togli i peccati del mondo, abbi pietà di noi.(2 VOLTE) Agnello di Dio, che togli i peccati del mondo, dona a noi la pace. C. Beati gli invitati alla cena del Signore Ecco l’Agnello di Dio che toglie i peccati del mondo. A. O Signore, non sono degno di partecipare alla tua mensa: ma di’ soltanto una parola e io sarò salvato. DOPO LA COMUNIONE C. Padre santo e misericordioso, che ci hai nutriti con il corpo e sangue del tuo Figlio, per questa partecipazione al suo sacrificio donaci di comunicare alla sua stessa vita. Egli vive e regna nei secoli dei secoli. A. Amen. C. Il Signore sia con voi. A. E con il tuo spirito. C. Vi benedica Dio onnipotente, Padre, Figlio e SpiritoSanto. A. Amen. C. Nel nome del Signore: andate in pace. A. Rendiamo grazie a Dio


Adeste 42/2017 anno 6°

15

D O M E N IC A

s. Teresa d’Avila

16

L UNEDÌ

s. Margherita Maria Alacoque

17

M A R T E DÌ

s. Ignazio d’Antiochia

18

MERCOLEDÌ

s. Luca evangelista

19

G I O V E DÌ

s. Paolo della Croce

20

VENERDÌ

s. Maria Bertilla Boscardin

21

SABATO

s. Orsola -

-

-

14


Turn static files into dynamic content formats.

Create a flipbook
Issuu converts static files into: digital portfolios, online yearbooks, online catalogs, digital photo albums and more. Sign up and create your flipbook.