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Carissimi Amici di Adeste, “Il regno di Dio infatti non è questione di cibo o di bevanda, ma è giustizia, pace e gioia nello Spirito Santo: chi serve il Cristo in queste cose, è bene accetto a Dio e stimato dagli uomini. Diamoci dunque alle opere della pace e alla edificazione vicendevole”. (Rom.14,17-19) “Căci împărăţia lui Dumnezeu nu constă în mâncare şi băutură, ci în dreptate, pace şi bucurie în Duhul Sfânt. Cine îl slujeşte în felul acesta pe Cristos este plăcut înaintea lui Dumnezeu şi cinstit de oameni. Deci, să căutăm ceea ce duce la pacea şi edificarea reciprocă”. (Rom. 14,17-19) Așadar / Quindi
BUON NATALE, CON L’AUGURIO DELLA PACE E DEL GAUDIO DI CRISTO! CRĂCIUN FERICIT, CU URĂRI DE PACE șI BUCURIE ÎN CRISTOS! **D ON V ALERIANO 2
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“Caro Babbo Natale, vorrei una coperta e del cibo” la lettera di una bimba di 7 anni Crystal, un'alunna di Edinburg nel sud del Texas, ha commosso la sua maestra con queste parole. Dai social è partita una gara di solidarietà È tempo di letterine! C’è chi scrive a Gesù Bambino, chi a Babbo Natale. Le case sono già invase da foglietti pieni di richieste appese all’albero, liste buffe arrotolate con un nastro, pensieri pieni di cancellature, ditate, e quelli scritti dalle bambine ornati con glitter e fiocchetti. Quando penso alle lettere di Natale mi viene in mente sempre quella del mio fratello minore Adriano che da piccolino scrisse: “Vorrei un cane dalmata di cui giocare”, una frase storica per la nostra famiglia. Mia madre ogni anno la tira fuori e noi puntualmente la leggiamo e ridiamo. Piccole tradizioni natalizie. Come quella di rivedere i lavoretti dell’asilo, almeno i pochi superstiti, scampati ancora una volta al rastrellamento delle pulizie. La lettera di Crystal Ieri ho letto sul sito del Corriere della Sera la lettera che Crystal Pacheco, una bambina di 7 anni di Edinburg, nel sud del Texas, ha scritto a scuola. La maestra Ruth Espiricueta, commossa dal suo contenuto, ha deciso di postarla sui social. «Per Natale vorrei qualcosa da mangiare e una coperta» Crystal che frequenta la prima elementare alla Monte Cristo Elementary School ha poi spiegato alla maestra: «Vorrei una palla, non una bambola, così io e mio fratello possiamo giocare insieme. E un uovo, da mangiare, e una coperta». (Corriere.it) Possiamo facilmente immaginare cosa abbia provato quest’insegnante di fronte alla richiesta della piccola. Non un castello per le bambole, né un videogioco e neppure un paio di pattini, ma una palla per giocare con il fratello, una coperta per il freddo e un uovo da mangiare. L’essenziale, il necessario, che dovrebbe essere garantito ad ogni bambino. La maestra infatti racconta: «Avevo il cuore a pezzi. Nessuno dovrebbe avere fame o freddo nelle sere d’inverno. E non mi aspettavo che questa bambina sempre sorridente stesse passando un momento così difficile». (Corriere.it) Gara di solidarietà La letterina ha suscitato immediatamente una gara di solidarietà: dopo la condivisione sui social sono arrivate a scuola 20 coperte da parte di Nashley Garcia, convinta che l’autore dello scritto fosse un bambino per via della richiesta del pallone (Vanity Fair). Tanti doni e offerte sono stati mandati da benefattori che hanno preso a cuore i semplici desideri di Crystal. Le donazioni copriranno le esigenze degli studenti della scuola, e probabilmente riusciranno ad aiutare anche altre famiglie bisognose. Infatti la preside ha lanciato una sottoscrizione con l’obiettivo di far arrivare 724 coperte, una per ciascun alunno dell’istituto, e pensate che in poco tempo si è arrivati a 616. In Texas un bambino su cinque vive in condizioni di povertà C’è speranza per le famiglie e i per i ragazzi di Edinburg! Una città che conta 87 mila abitanti e dove quasi il 34% della popolazione è povero. In Texas, secondo i dati del 2016, un bambino su cinque, il 22,4%, vive in condizioni di povertà (Corriere.it). Una condizione critica molto diffusa al confine con il Messico: cinque contee nel sud del Texas (Hidalgo, Willacy, Zapata, Starr e Cameron) hanno i più alti tassi di povertà nello stato (Vanity Fair).La sincerità di Crystal, la sua lettera a Babbo Natale dove chiede il necessario, è una sveglia potente dal torpore del benessere in cui viviamo, che spesso ci fa dimenticare degli altri. (Silvia Lucchetti Aleteia Italia, 19.12.2017)
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·Ricordate nella preghiera tutti quanti
sono stanchi e sfiduciati della nostra parrocchia. ·Martedì sera, cena a base di fagioli nel salone parrocchiale. Seguirà concerto. ·Il coro degli ultrasessantenni verrà sciolto per tutta l’estate, con ringraziamenti di tutta la parrocchia. ·Il torneo di basket delle parrocchie prosegue con la partita di Mercoledì sera: venite a fare il tifo per noi mentre cercheremo di sconfiggere il Cristo Re! ·Il gruppo di recupero della fiducia in se stessi si riunisce giovedì sera alle 7. Per cortesia usate la porta sul retro. ·Il concerto parrocchiale è stato un grande successo. Un ringraziamento speciale alla figlia del diacono, che si è data da fare per tutta la sera al pianoforte, che come al solito è caduto sulle sue spalle. ·Per tutti quanti tra voi hanno figli e non lo sanno, abbiamo un’area attrezzata per i bambini! ·Venerdì sera alle 7 i bambini dell’oratorio presenteranno l’Amleto di Shakespeare nel salone della chiesa. La comunità è invitata a prendere parte a questa tragedia.
·Giovedì alle 5 del pomeriggio ci sarà
un raduno del Gruppo Mamme. Tutte coloro che vogliono entrare a far parte delle Mamme sono pregate di rivolgersi al parroco nel suo ufficio. ·Il gruppo dei volontari ha deposto tutti gli indumenti. Ora li potrete vedere nel salone parrocchiale. ·Un nuovo impianto di altoparlanti è stato installato in chiesa. È stato donato da uno dei nostri fedeli, in memoria di sua moglie. ·Care signore, non dimenticate la vendita di beneficenza! È un buon modo per liberarvi di quelle cose inutili che vi ingombrano la casa. Portate i vostri mariti. ·Tema della catechesi di oggi: «Gesù cammina sulle acque». Catechesi di domani: «In cerca di Gesù». ·La signora […] è ancora in ospedale, e ha bisogno di donatori di sangue per trasfusioni. Ha anche problemi di insonnia, e richiede le registrazioni delle catechesi del parroco. ·Il costo per la partecipazione al Convegno su Preghiera e digiuno è comprensivo dei pasti. ·Per favore mettete le vostre offerte nella busta, assieme ai defunti che volete far ricordare. · Ringraziamo quanti hanno pulito il giardino della chiesa e il parroco. · Il parroco accenderà la sua candela da quella dell’altare. Il diacono accenderà la sua candela da quella del parroco, e voltandosi accenderà uno a uno i fedeli della prima fila. · L’ultimo che esce, per favore, controlli che la luce perpetua sia spenta.
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..Le feste natalizie romene sono ogni anno motivo di grande divertimento, ma anche una serie di eventi pittoreschi folkloristici carichi di valori e significati profondi per il rapporto dell’uomo con la natura e con il mondo circostante. Un momento ricco di costumi tradizionali, diversi da una zona all’altra e di abitudini antiche, ereditate da tempi lontani e praticate ancora oggi, alle quali partecipa l’intera comunità e soprattutto i bambini. A Natale si concentra un numero maggiore di riti e usanze: il via è dato dalla festa di San Nicola (i bambini lustrano le scarpe che vengono riempite da San Nicola di caramelle) la macellazione del maiale, poi gli auguri fatti con l’aratro, andando di casa in casa con diverse forme di ‘Tanti Auguri, schioccando le fruste e facendo un lungo augurio che parla della successione dei lavori agricoli, l’albero natalizio, lo scambio di doni portati da Babbo Natale, la notte del 24 dicembre o al mattino del giorno di Natale. Durante la notte, al corteo degli auguratori si affiancano ragazzi mascherati, vestiti in costumi molto fantasiosi, raffiguranti le più bizzarre creature mitologiche. Essi percorrono i villaggi alla vigilia di Capodanno e nel primo giorno del Novello Anno, in una specie di rievocazione delle vecchie feste legate al culto della fertilità. In Romania è tradizione, nei giorni che precedono il Natale, insegnare ai bambini alcuni canti natalizi. La sera de 24 dicembre, la vigilia di Natale, i bambini vanno a “colindare”: salgono su un carro con le ruote in legno trainato da cavalli e, passando di casa in casa, cantano le melodie natalizie. La gente esce dalle case, attirata dai loro canti, e dà loro in cambio dolci, soldi e frutta secca. Inoltre è usanza credere che gli animali, la notte di Natale, parlino tra loro; per questo in alcune zone le persone si travestono con maschere rappresentanti orsi, lupi e pecore al fine di riuscire ad avvicinarsi ai veri animali e ascoltare la loro conversazione. Molte tradizioni natalizie sono infine legate alla musica – canti natalizi (colinde), a particolari piante (l’abete, il vischio, la stella di Natale) e pietanze, sia dolci (panettone, pandoro – cozonac) che salati (sarmale – involtini di carne e verza), spesso con forte variabilità da regione a regione. Per le famiglie di tutto il mondo il Natale e’ l’occasione per riunirsi, mangiare e scambiarsi regali in segno di reciproco affetto. Non fa eccezione la famiglia romena il cui culto per la buona tavola durante questa festa si manifesta in tutta la sua grandezza, in una maratona mangereccia che ci vede impegnati ad assaporare ogni tipo di pietanza, dal dol7
Adeste 52/2017 anno 6° ce al salato, dal pesce alla carne, il tutto ovviamente in porzioni piu’ che abbondanti. La sera della Vigilia, è tutto un fermento, si aspetta con ansia di assaggiare il cozonac , il dolce tipico delle feste, che ha la forma di un plumcake , morbido e alto, con dentro le noci e dei canditi particolari grandi , quadrati , alcuni anche al sapore di rosa.. e poi il vino cotto con le spezie ed i chiodi di garofano! I menu’ sono svariati, con ricette tramandate e/o tipiche della regione di provenienza, a rivisitazioni o nuove ‘tendenze’, influenzate da ingredienti tipici di altre parti del mondo. Il maiale è, suo malgrado, il grande protagonista del cenone natalizio: in molte zone della Romania la tradizione vuole che l’animale sia amazzato davanti a tutta la famiglia in un’atmosfera di grande festa. I bambini sono invitati a salire sul maiale perché si crede che in tal modo cresceranno grandi e sani. In un cenone rumeno non possono mancare la țuica (una grappa fortissima bevuta per aprire l’appetito) sarmale (involtini di carne macinata avvolti in foglie di verza o viti), piftie (gelatina all’aglio contente piedi, orecchie e testa del maiale), șoric (pelle di maiale lavata e salata), toba (un enorme salsiccia contente le interiora del suino che viene condita con un po’ di senape), gratar de porc (arrosto di maiale) e per concludere il cozonac, una sorta di panettone. Una colindă o colind è un canto cerimoniale natalizio romeno, caratterizzato da elementi rituali, di solito eseguita durante le feste invernali e trasmessa oralmente da una generazione all’altra. La parola colindă, colind deriva dal latino calendae I romeni, pur lontani dalla casa natale, ovunque si trovino, festeggiano il Natale quanto più possibile simile a quello che i loro parenti e amici festeggiano in Romania. Trascorrere il Natale in una famiglia rumena è un’esperienza indimenticabile che ti riconcilia con un periodo che spesso sembra aver perso il suo originario significato. In molte zone della Romania, la settimana durante la quale si ricorda la nascita di Gesù Cristo conserva un’aura di sacralità e magia che rende impossibile non “sentire il Natale”. Esistono, di certo, tanti punti di contatto tra il modo di festeggiare in Italia e Romania ma anche la tradizioni dell’albero e di Babbo Natale sembrano essere vissute in modo diverso e forse più autentico. Se in altri paesi lo spirito natalizio significa essere buoni, fare regali e sorprese per tutti, per i romeni, il Natale è la festa dei regali dell’anima, che vuol dire avvicinarsi al prossimo. La vigilia di Natale si passa accanto alle persone care, ma anche agli amici. Il Natale è un evento innanzitutto familiare in Romania: durante questo periodo molti approfittano per riunirsi con i parenti che si riesce a vedere solo una o due volta l’anno. In effetti, a causa della massiva emigrazione all’estero, i romeni vivono il Natale come un vero e proprio ritorno alle loro radici e la sera di Natale sussurrano tutti quanti, dal più piccolo al più grande, pian pianino, come una preghiera, le parole quasi magiche incantate nel tempo: ‘Oggi è nato Cristo Messia …….Lodate, cantate e gioite! (dott.ssa Lorena Curiman) Nela Foto: Maialino domestico a guinzaglio a Milano. In Romania, purtroppo, a Natale i maiali non sono cosi’ fortunati…..
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Vangeli collocano la nascita di Gesù in un periodo storico preciso - il regno di Erode il grande - ma non offrono riferimenti a una data. E nei primi due secoli non risulta nemmeno che i cristiani celebrassero il Natale: non compare nell’elenco delle feste compilato da Ireneo nel II secolo, mentre un altro grande teologo dell’epoca - Origene - ironizzava sui compleanni come pratica pagana. Il primo riferimento a una presunta data di nascita di Gesù affiora intorno all’anno 200 in uno scritto di Clemente di Alessandria, che cita due scuole di pensiero, nessuna delle quali, però, legata al giorno che noi associamo al Natale: secondo alcuni cristiani dice infatti Clemente - Gesù sarebbe nato il 28 agosto per altri il 20 maggio. Solo a partire dal IV secolo si affermano le due date che oggi conosciamo: il 25 dicembre per le Chiese d’Occidente e il 6 gennaio per i cristiani d’Oriente. Perché il 25 dicembre? Secondo la tesi più accreditata avrebbe mutuato questa data dalla festività del Sol Invictus, la festa del sole che rinasce, stabilita nell’anno 274 a Roma dall’imperatore Aureliano in onore di Mitra, la divinità vincitrice delle tenebre. Secondo i calcoli astronomici di allora il 25 dicembre era la data del solstizio d’inverno e dunque il momento dell’anno in cui le giornate ricominciavano ad allungarsi. Reinterpretando il senso della festività i cristiani avrebbero quindi cominciato a festeggiare il 25 dicembre come giorno della nascita di Gesù, il “nuovo sole” che illumina il mondo. Esiste però anche una seconda ipotesi, più legata a una visione teologica: secondo alcuni studiosi il punto di partenza sarebbe la data della morte di Gesù, che i Vangeli collocano al 14 del mese di nisan del calendario ebraico. Secondo i calcoli di Tertulliano - altro grande teologo cristiano vissuto tra il II e il III secolo - nell’anno della morte di Gesù sarebbe coinciso con il 25 marzo. Così, a partire dell’idea (tipica del mondo antico) secondo cui l’inizio e la fine si ricollegano, a quella data i cristiani avrebbero cominciato ad associare anche il concepimento di Gesù, con la memoria dell’Annunciazione dell’angelo a Maria. Come conseguenza la data del 25 dicembre sarebbe stata associata al Natale calcolando i nove mesi della gestazione. di Giorgio Bernardelli –La Stampa
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Buono o no, ognuno di noi è «amato per sempre»
on il movimento tipico di una cinepresa, il racconto del Vangelo parte dall’infinito del cielo e restringe progressivamente il campo, come in una lunga carrellata, fino a mettere a fuoco un villaggio, una casa, una ragazza. In mezzo, sette nomi propri: Gabriele, Dio, Galilea, Nazaret, Giuseppe, Davide, Maria. Il numero 7 indica la totalità della vita, il brulichio instancabile della vita, ed è lì che Dio viene. In un sesto mese segnato sul calendario della vita, il sesto mese di una vita nuova dentro Elisabetta. Il cristianesimo non inizia nel tempio ma in una casa. Alla grande città Dio preferisce un polveroso villaggio mai nominato prima nella Bibbia, alle liturgie solenni dei sacerdoti preferisce il quotidiano di una ragazzina adolescente. IL GIORNO DEL SIGNORE Dio entra nel mondo dal basso e sceglie la via della periferia. Un giorno qualunque, in un luogo qualunque, una giovane donna qualunque: il primo annuncio di grazia del Vangelo è consegnato nella normalità di una casa. Qualcosa di colossale accade nel quotidiano, senza testimoni, lontano dalle luci e dalle liturgie solenni del tempio. Nel dialogo, l’angelo parla per tre volte, con tre parole assolute: “rallegrati”, “non temere”, “verrà la Vita”. Parole che raggiungono le profondità di ogni esistenza umana. Maria risponde consegnandoci l’arte dell’ascolto, dello stupore colmo di domande, e dell’accoglienza. Gioia è la prima parola. E non un saluto rispettoso, ma quasi un ordine, un imperativo: «rallegrati, esulta, sii felice». Parola in cui vibra un profumo, un sapore buono e raro che tutti, tutti i giorni, cerchiamo: la gioia. L’angelo non dice: prega, inginocchiati, fa’ questo o quello. Ma semplicemente: apriti alla gioia, come una porta si apre al sole. Dio si avvicina e porta una carezza, Dio viene e stringe in un abbraccio, viene e porta una promessa di felicità. Sei piena di grazia. Sei riempita di Dio, Dio si è chinato su di te, si è innamorato di te, si è dato a te e ti ha riempita di luce. Ora hai un nome nuovo: Amata-per-sempre. Teneramente, liberamente, senza rimpianti amata. Quel suo nome è anche il nostro: buoni e meno buoni, ognuno amato per sempre. Piccoli o grandi, ognuno riempito di cielo. Come Maria, che è “piena di grazia” non perché ha risposto “sì” a Dio, ma perché Dio per primo le ha detto “sì”. E dice “sì” a ciascuno di noi, prima di qualsiasi nostra risposta. Perché la grazia sia grazia e non merito o calcolo. Dio non si merita, si accoglie. Dio cerca madri, e noi, come madri amorevoli, com frammenti di cosmo ospitali, aiuteremo il Signore ad incarnarsi e ad abitare questo mondo, prendendoci cura della sua parola, dei suoi sogni, del suo vangelo fra noi.
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Padre Ermes Ronchi
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on la signora Giovanna Romagnoli dell’Associazione Co.As.It (Comitato di assistenza per gli italiani Bucarest) che da una trentina di anni si occupa di quegli italiani che, o perché anziani, o perché si trovano in difficoltà (malattia, detenzione in vari penitenziari) hanno bisogno di assistenza, ci siamo recati, sabato mattina 09 dicembre a Bucarest, ospiti dell’Istituto Italiano di Cultura e Domenica 17 pomeriggio a Ploiesti (città situata a circa 70 Km. da Bucarest), ospiti della parrocchia romano cattolica di Cristo Re. Lo scopo era quello di ritrovarci con gli italiani etnici per gli auguri di Natale, scambiare quattro chiacchiere, un po’ in italiano, un po’ nei vari dialetti e un po’ in romeno e consegnare loro un panettone, naturalmente italiano. I partecipanti, la maggior parte oltre la settantina, hanno goduto nel ritrovarsi insieme. Sono occasioni davvero preziose, si sono condivisi tanti ricordi, aneddoti di ogni genere, qualche canto. A Ploiesti diversi hanno raccontato aneddoti riguardanti la Scuola Italiana di Ploiesti (elementari e medie) frequentata da alcuni di loro. Tale edificio, tuttora esistente e di proprietà dello stato italiano è stato dato in affitto alla Congregazione delle Piccole Serve del S. Cuore di Gesù che dopo tanti anni hanno preso il posto di un’altra Congregazione, quella appunto che fino al 1948 si sono occupate della scuola.
Sempre con la signora Romagnoli e nei mesi scorsi anche con un addetto dell’ambasciata, abbiamo fatto visita, consegnando anche a loro un panettone e un piccolo aiuto economico, a un gruppo di carcerati, per ora sono 15 distribuiti in vari penitenziari e anche questi incontri sono stati importanti sia per loro che per noi. (Don Valeriano F.D.P.)
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+Nel nome del Padre e del Figlio e dello Spirito Santo. A. Amen. C. La grazia del Signore nostro Gesù Cristo, l’amore di Dio Padre e la comunione dello Spirito Santo siano con tutti voi. A. E con il tuo spirito. INTRODUZIONE DEL CELEBRANTE ATTO PENITENZIALE C. Fratelli, per celebrare degnamente i santi misteri, riconosciamo i nostri peccati. C.A. Confesso a Dio onnipotente e a voi, fratelli, che ho molto peccato in pensieri, parole, opere e omissioni, per mia colpa, mia colpa, mia grandissima colpa. E supplico la beata sempre vergine Maria, gli angeli, i santi e voi, fratelli, di pregare per me il Signore Dio nostro. C. Dio Onnipotente abbia misericordia di noi, perdoni i nostri peccati e ci conduca alla vita eterna. A. Amen. Signore, pietà. Signore, pietà. Cristo, pietà. Cristo, pietà. Signore, pietà. Signore, pietà. COLLETTA C. Dio grande e misericordioso, che tra gli umili scegli i tuoi servi per portare a compimento il disegno di salvezza, concedi alla tua Chiesa la fecondità dello Spirito, perché, sull'esempio di Maria accolga il Verbo della vita e si rallegri come madre di una stirpe santa e incorruttibile. Per il nostro Signore Gesù Cristo, tuo Figlio, che è Dio, e vive e regna con te, nell'unità dello Spirito Santo, per tutti i secoli dei secoli. Amen LITURGIA DELLA PAROLA C.
Prima Lettura
Dal secondo libro di Samuele Il re Davide, quando si fu stabilito nella sua casa, e il Signore gli ebbe dato riposo da tutti i suoi nemici all’intorno, disse al profeta Natan: «Vedi, io abito in una casa di cedro, mentre l’arca di Dio sta sotto i teli di una tenda». Natan rispose al re: «Va’, fa’ quanto hai in cuor tuo, perché il Signore è con te». Ma quella stessa notte fu rivolta a Na-
tan questa parola del Signore: «Va’ e di’ al mio servo Davide: “Così dice il Signore: Forse tu mi costruirai una casa, perché io vi abiti? Io ti ho preso dal pascolo, mentre seguivi il gregge, perché tu fossi capo del mio popolo Israele. Sono stato con te dovunque sei andato, ho distrutto tutti i tuoi nemici davanti a te e renderò il tuo nome grande come quello dei grandi che sono sulla terra. Fisserò un luogo per Israele, mio popolo, e ve lo pianterò perché vi abiti e non tremi più e i malfattori non lo opprimano come in passato e come dal giorno in cui avevo stabilito dei giudici sul mio popolo Israele. Ti darò riposo da tutti i tuoi nemici. Il Signore ti annuncia che farà a te una casa. Quando i tuoi giorni saranno compiuti e tu dormirai con i tuoi padri, io susciterò un tuo discendente dopo di te, uscito dalle tue viscere, e renderò stabile il suo regno. Io sarò per lui padre ed egli sarà per me figlio. La tua casa e il tuo regno saranno saldi per sempre davanti a me, il tuo trono sarà reso stabile per sempre”». Parola di Dio. A. Rendiamo grazie a Dio. R.
SALMO RESPONSORIALE
Canterò per sempre l’amore del Signore. Canterò in eterno l’amore del Signore, di generazione in generazione farò conoscere con la mia bocca la tua fedeltà, perché ho detto: «È un amore edificato per sempre; nel cielo rendi stabile la tua fedeltà». R/. «Ho stretto un’alleanza con il mio eletto, ho giurato a Davide, mio servo. Stabilirò per sempre la tua discendenza, di generazione in generazione edificherò il tuo trono». R/. «Egli mi invocherà: “Tu sei mio padre, mio Dio e roccia della mia salvezza”. Gli conserverò sempre il mio amore, la mia alleanza gli sarà fedele». R/.
Seconda Lettura
Dalla lettera di san Paolo apostolo ai Romani Fratelli, a colui che ha il potere di confermarvi nel mio vangelo, che annuncia Gesù Cristo, secondo la rivelazione del mistero, avvolto nel silenzio per secoli eterni, ma ora manifestato mediante le scritture dei Profeti, per ordine dell’eterno Dio, annunciato a tutte le genti perché giungano all’obbedienza della fede, a Dio, che solo è sapiente,
per mezzo di Gesù Cristo, la gloria nei secoli. Amen. Parola di Dio. A. Rendiamo grazie a Dio
Canto al Vangelo
ALLELUIA Ecco la serva del Signore: avvenga per me secondo la tua parola. ALLELUIA C. Il Signore sia con voi A. E con il tuo spirito. C. Dal Vangelo secondo LUCA A. Gloria a te o Signore
VANGELO
In quel tempo, l’angelo Gabriele fu mandato da Dio in una città della Galilea, chiamata Nàzaret, a una vergine, promessa sposa di un uomo della casa di Davide, di nome Giuseppe. La vergine si chiamava Maria. Entrando da lei, disse: «Rallègrati, piena di grazia: il Signore è con te». A queste parole ella fu molto turbata e si domandava che senso avesse un saluto come questo. L’angelo le disse: «Non temere, Maria, perché hai trovato grazia presso Dio. Ed ecco, concepirai un figlio, lo darai alla luce e lo chiamerai Gesù. Sarà grande e verrà chiamato Figlio dell’Altissimo; il Signore Dio gli darà il trono di Davide suo padre e regnerà per sempre sulla casa di Giacobbe e il suo regno non avrà fine». Allora Maria disse all’angelo: «Come avverrà questo, poiché non conosco uomo?». Le rispose l’angelo: «Lo Spirito Santo scenderà su di te e la potenza dell’Altissimo ti coprirà con la sua ombra. Perciò colui che nascerà sarà santo e sarà chiamato Figlio di Dio. Ed ecco, Elisabetta, tua parente, nella sua vecchiaia ha concepito anch’essa un figlio e questo è il sesto mese per lei, che era detta sterile: nulla è impossibile a Dio». Allora Maria disse: «Ecco la serva del Signore: avvenga per me secondo la tua parola». E l’angelo si allontanò da lei. Parola del Signore. A. Lode a te, o Cristo. OMELIA ( seduti) (C R E D O) Credo in un solo Dio, Padre onnipotente, creatore del cielo e della terra, di tutte le cose visibili e invisibili. Credo in un solo Signore, Gesù Cristo, unigenito Figlio di Dio, nato dal Padre prima di tutti i
Adeste 52/2017 anno 6° secoli: Dio da Dio, Luce da Luce, Dio vero da Dio vero, generato, non creato, della stessa sostanza del Padre; per mezzo di lui tutte le cose sono state create. Per noi uomini e per la nostra salvezza discese dal cielo, e per opera dello Spirito santo si è incarnato nel seno della vergine Maria e si è fatto uomo. Fu crocifisso per noi sotto Ponzio Pilato, morì e fu sepolto. Il terzo giorno è risuscitato, secondo le Scritture, è salito al cielo, siede alla destra del Padre. E di nuovo verrà, nella gloria, per giudicare i vivi e i morti, e il suo regno non avrà fine. Credo nello Spirito Santo, che è Signore e dà la vita, e procede dal Padre e dal Figlio. Con il Padre e il Figlio è adorato e glorificato, e ha parlato per mezzo dei profeti. Credo la Chiesa, una santa cattolica e apostolica. Professo un solo battesimo per il perdono dei peccati. Aspetto la risurrezione dei morti e la vita del mondo che verrà. Amen.
PREGHIERA DEI FEDELI C. Fratelli e sorelle, Maria nostra Madre ci è oggi modello nel fare la volontà di Dio e nell'essere servi del Signore e dei fratelli. Per sua intercessione, Lo invochiamo dicendo:
SIGNORE, AIUTACI A COMPIERE LA TUA VOLONTÀ!
1. Per il Papa, i Vescovi, i sacerdoti e i diaconi: non si stanchino mai di annunciare con gioia ed entusiasmo il mistero di Cristo, servo e Salvatore del mondo, preghiamo. 2. Per i giovani chiamati a seguire Cristo più da vicino nel sacerdozio e nella vita consacrata: sappiano, come Maria, consegnargli un cuore che vive per Lui e per il servizio dei fratelli, preghiamo. 3. Per quanti si dedicano al servizio dei poveri e dei sofferenti: la loro sollecitudine semplice e nascosta sia consolata e sostenuta dalla certezza di servire Cristo, preghiamo. 4. Per la nostra comunità cristiana: Maria ci aiuti ad accettare con generosità la volontà del Signore e il servizio dei fratelli, preghiamo. C. Padre Santo, che hai scelto Maria, tua umile serva, come madre del tuo Figlio, salvatore del mondo, aiutaci ad imitarla nell'accettare con amore la tua volontà e nel servire con sollecitudine i nostri fratelli. Per Cristo nostro Signore. A. Amen LITURGIA EUCARISTICA C. Pregate, fratelli e sorelle,
perché portando all’altare la gioia e la fatica di ogni giorno, ci disponiamo a offrire il sacrificio gradito a Dio Padre onnipotente. A. Il Signore riceva dalle tue mani questo sacrificio a lode e gloria del suo nome, per il bene nostro e di tutta la sua santa Chiesa. (in piedi) SULLE OFFERTE C. Accogli, o Dio, i doni che presentiamo all'altare, e consacrali con la potenza del tuo Spirito, che santificò il grembo della Vergine Maria. Per Cristo nostro Signore. A. Amen. PREGHIERA EUCARISTICA C. Il Signore sia con voi. A. E con il tuo spirito. C. In alto i nostri cuori. A. Sono rivolti al Signore. C. RendiamograziealSignorenostroDio. A. E’ cosa buona e giusta È veramente cosa buona e giusta renderti grazie e innalzare a te l’inno di benedizione e di lode, Dio onnipotente ed eterno, per Cristo Signore nostro. Egli fu annunziato da tutti i profeti, la Vergine Madre l’attese e lo portò in grembo con ineffabile amore, Giovanni proclamò la sua venuta e lo indicò presente nel mondo. Lo stesso Signore, che ci dona di prepararci con gioia al mistero del suo Natale, ci trovi vigilanti nella preghiera, esultanti nella lode. Per questo dono della tua benevolenza, uniti agli angeli e ai santi, con voce unanime cantiamo l’inno della tua lode. Santo, Santo, Santo il Signore Dio dell'universo. I cieli e la terra sono pieni della tua gloria. Osanna nell'alto dei cieli. Benedetto colui che viene nel nome del Signore. Osanna nell'alto dei cieli. C. Mistero della fede A. Annunciamo la tua morte, Signore, proclamiamo la tua risurrezione nell’attesa della tua venuta. DOPO LAPREGHIERA EUCARISTICA C. Per Cristo, con Cristo e in Cristo, a te Dio, Padre onnipotente, nell’unità dello Spirito Santo, ogni onore e gloria, per tutti i secoli dei secoli. A. Amen C.A. P A D R E NO S T R O Padre nostro, che sei nei cieli, sia santificato il tuo nome, venga il tuo regno, sia fatta la tua volontà,come in cielo così in terra. Dacci oggi il nostro pane quotidiano, e rimetti a noi i nostri de-
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biti come noi li rimettiamo ai nostri debitori, e non ci indurre in tentazione, ma liberaci dal male. C. Liberaci, o Signore, da tutti i mali, concedi la pace ai nostri giorni, e con l'aiuto della tua misericordia vivremo sempre liberi dal peccato e sicuri da ogni turbamento, nell'attesa che si compia la beata speranza e venga il nostro salvatore Gesù Cristo. A. Tuo è il regno, tua la potenza e la gloria nei secoli R ITO DELLA PACE C. Signore Gesu’ che hai detto ai tuoi apostoli: “Vi lascio la pace, vi do la mia pace” non guardare ai nostri peccati ma alla fede della tua Chiesa, e donale unità e pace secondo la tua volontà. Tu che vivi e regni nei secoli dei secoli. A. Amen C. La pace del Signore sia sempre con voi. A. E con il tuo spirito. C Come figli del Dio della pace, scambiatevi un gesto di comunione fraterna. A. Agnello di Dio, che togli i peccati del mondo, abbi pietà di noi.(2 VOLTE) Agnello di Dio, che togli i peccati del mondo, dona a noi la pace. C. Beati gli invitati alla cena del Signore Ecco l’Agnello di Dio che toglie i peccati del mondo. A. O Signore, non sono degno di partecipare alla tua mensa: ma di’ soltanto una parola e io sarò salvato. DOPO LA COMUNIONE C. O Dio, che ci hai dato il pegno della vita eterna, ascolta la nostra preghiera: quanto più si avvicina il gran giorno della nostra salvezza, tanto più cresca il nostro fervore, per celebrare degnamente il Natale del tuo Figlio. Egli vive e regna nei secoli dei secoli. A. Amen. C. Il Signore sia con voi. A. E con il tuo spirito. C. Vi benedica Dio onnipoten te, Padre, Figlio e Spirito Santo. A. Amen. C. Nel nome del Signore: anda te in pace. A. Rendiamo grazie a Dio
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