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ettimanale di Pastorale, Informazione, Condivisione per la ComunitĂ Italiana a cura della Missione Cattolica in Romania
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È
legato a una donna, una suora polacca, il culto spirituale della divina misericordia, rilanciato da papa Wojtyla, MARIA FAUSTINA KOWALSKA, - nata nel 1938 e proclamata santa il 30 aprile 2000 da Giovanni Paolo II - ricevette rivelazioni e visioni, le stigmate, il dono dell'ubiquità e della profezia, il suo Diario spirituale è oggi tradotto in 10 lingue. Nacque nel 1905 nel villaggio di Glogowiec, terza di 10 figli, fin dall'infanzia disse di aver sentito la vocazione religiosa, ma solo a 20 anni, dopo essersi procurata lavorando come domestica la dote e il corredo che a quei tempi erano necessarie per l'ingresso in un monastero, poté entrare nel convento delle suore della Beata Vergine Maria della Misericordia, a Varsavia. Cominciarono così rivelazioni e visioni di Cristo, e il mandato di diffondere il culto per un attributo di Dio, la misericordia, da celebrare ogni anno la prima domenica dopo Pasqua. Nel 1935 il suo confessore, padre Michele Soposcko, le consigliò di annotare in un diario visioni ed esperienze soprannaturali. Gravemente malata di tuGesù mi disse: In ogni anima compio l’opera della mia miseribercolosi, suor Faustina Kowalcordia. Chi confida in essa non perirà, perché tutti i suoi inteska morì in fama di santità tre an- ressi sono miei. Ad un tratto, Gesù prese a lamentarsi con me per la sfiducia da lui incontrata nelle anime più care: ciò che mi ni dopo, nel 1938, a 33 anni. Il ferisce è la loro diffidenza nei miei confronti, dopo che hanno suo diario spirituale, "La mise- sbagliato. Se esse non avessero sperimentato già la bontà illiricordia divina nella mia animitata del mio cuore, ciò mi addolorerebbe meno. (S.Faustina ma", per anni circolò clandesti- Kowalska.) namente, senza alcuna edizione ufficiale, mal tradotto e in alcuni casi manomesso. In assenza di un pronunciamento del Vaticano sull'autenticità delle visioni della suora e in attesa che si facesse chiarezza, il culto della divina misericordia da lei ispirato dal 1958 venne proibito dalla Congregazione per la dottrina della Fede. Il "nulla osta" al culto e alla causa di beatificazione della donna
arrivarono solo nel 1979, con l'ascesa al soglio pontificio di Karol Wojtyla che negli anni '40, giovane operaio, sulla strada per la fabbrica della Solvay si fermava a pregare al monastero della suora a Cracovia, dove sono custodite le sue spoglie e venerata l'immagine del Cristo da lei fatta dipingere. Per canonizzarla Gio-
vanni Paolo II accolse il parere dei medici che certificarono la guarigione, inspiegabile dalla scienza, quindi miracolosa per la Chiesa, da una grave patologia cardiaca di un sacerdote americano di origine polacca, Ronald Pittel, guarigione avvenuta nel 1995.
“Non allontaniamoci mai da Gesù! Anche se pensiamo che per i nostri peccati e le nostre mancanze siamo i peggiori… Così ci preferisce Lui; così la sua misericordia si sparge. Approfittiamo di questo giorno per ricevere tutti la misericordia di Gesù” (Papa Francesco, Polonia in visita a S.Faustina K.) 2
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"Pietro e Paolo - ha detto Francesco - hanno servito il Signore con stili differenti e in modo diverso. Tuttavia, pur nella loro diversità, entrambi hanno dato testimonianza dell’amore misericordioso di Dio Padre, del quale ciascuno, a suo modo, ha fatto profonda esperienza, fino ad offrire in sacrificio la propria vita. Per questo la Chiesa in Oriente e in Occidente riunisce in una sola celebrazione la memoria del martirio di Pietro e di Paolo. È giusto infatti celebrare insieme la loro offerta per amore del Signore, che è allo stesso tempo memoria di unità nella diversità".
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I ……..
n mezzo alla tavola di Pasqua c’è il simbolo pasquale per eccellenza: le uova rosse. Colorare le uova di rosso è un rituale che simboleggia il sacrificio, il sangue di Cristo. Una leggenda racconta che, dopo la crocifissione di Gesù, i rabbini e i farisei abbiano organizzato un pranzo festivo e uno di loro abbia detto: “Quando questo gallo che mangiamo ritornerà in vita e queste uova diventeranno rosse, solo allora Gesù risorgerà“. All’improvviso, come per miracolo, le uova si sarebbero dipinte di rosso. L’uovo, già di per sé simbolo di vita e di fertilità, è sempre stato visto come segno di resurrezione. La tradizione contadina dice che le uova di Pasqua hanno il potere speciale di proteggere gli animali della fattoria e la famiglia che vi abita. Infatti, è vietato buttare via il guscio, che invece viene seppellito alla radice degli alberi, per dare fertilità alla terra. Nei villaggi, la mattina di Pasqua la gente si lava il viso in un catino d’acqua con un uovo rosso e una monetina dentro, per essere sani e ricchi tutto l’anno. Inizialmente, le uova venivano colorate solo di rosso, coi pigmenti delle foglie di cipolla, ma oggi sono dipinte in colori vari e si ritrovano su tutti i tavoli per essere donate, nel giorno di Pasqua. La tradizione delle uova dipinte, così antica, è stata portata al rango di arte da molti artigiani rumeni, che dipingono le uova in maniera fantasiosa, con simboli tradizionali o moderni. In Romania ci sono vari centri artigianali che conservano questo mestiere ancora vivo, e sono stati addirittura aperti vari musei delle uova dipinte, încondeiate. Spesso sono delle vere e proprie opere d’arte. Le uova colorate sono anche i protagonisti di una tradizione popolare caratteristica, molto amata dai bambini: la battaglia delle uova. Il pranzo pasquale inizia proprio con questa strana gara delle uova: ognuno impugna in mano il proprio uovo sodo, lasciando la parte appuntita dell’uovo verso l’alto, scoperta. A questo punto si colpisce l’uovo dell’avversario e viceversa. Il grido di “battaglia” è: “Il Cristo è risorto!” e “Davvero è risorto!”. Dal primo uovo che si rompe devono mangiare tutti i membri della famiglia, perché si dice che in questo modo rimarranno sempre insieme. Dopo innumerevoli sfide con i commensali, vince l’uovo più resistente, ovvero colui che a fine del giro avrà l’uovo meno danneggiato. Gli anziani credono che il proprietario di questo uovo sia il più forte ed è quello che resisterà maggiormente alle malattie. Una variante di questa tradizione prevede che il perdente, ovvero quello con l’uovo maggiormente danneggiato, debba poi mangiare tutte le uova in gara. Nonostante si tratti di una gara piuttosto impegnativa per il fegato, sono ancora in molti a rispettarne le regole! 4
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Non solo monasteri. C’e’ anche il museo delle uova dipinte...ed è sulle guide turistiche internazionali. A Falticeni il museo delle acque con tanto di acquario…...
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(Maggio 2015 Il Messaggeo)
Dal volto di Gesù sulla Sindone a quello di Gesù da bambino. Dal mistero della Sindone alle certezze metodologiche della polizia. Ecco il risultato dell'indagine più affascinante di sempre, resa nota proprio quando è iniziata l'esposizione dell Sindone a Torino che richiamerà milioni di pellegrini. La Polizia di Stato da tempo ha intrapreso un rapporto di collaborazione con alcune Sovrintendenze dei Beni Culturali che ha pemesso di applicare la tecnologia di sostegno all’attività investigativa per l’individuazione o ricostruzione degli autori di alcune opere d’arte. Caccia agli artisti, insomma, invece che ai criminali. Identikit di sommi pittori invece che di pericolosi malviventi. In questo caso la tecnica utilizzata da personale della Polizia Scientifica ha permesso di ipotizzare il volto del Cristo del sudario, per poi ricavarne la rappresentazione grafica del volto del Bambino Gesù. Gli esperti hanno studiato le tracce impresse nella reliquia per poi rappresentare al computer il volto di Gesù. Infine il viaggio a ritroso nella fisionomia per proporre una suggestiva Con tecniche avanzatissime hanno calcolato come potesse essere il volto Sindonico senza sofferenze. Così, ad ogni “progresso”, ovvero ad ogni piaga o turealizzata sulle misu- mefazione tolta, hanno fotore millimetriche ricavate dal grafato e immortalato il suo volto. All’ottavo scatto, é lenzuolo in cui fu avvolto il stato possibile ricostruire un corpo di Cristo dopo la cro- volto con occhi aperti e sencifissione» spiega Giulio za ferite: Il risultato é sorFanti, docente di Misure prendente. meccaniche e termiche all’U- Gesù é proprio di un volto niversità di Padova e studio- mansueto e coinvolgente, so della reliquia. Il professo- santo e illibato. Come ci hanno tramandato i vanre sulla base delle sue misu- geli e l’arte Cristiana nei secoli, Egli appare proprio come il Buon Pastore inviato dal Padre per razioni ha fatto realizzare un proporre la conversione all’umanità. “calco” in 3D che – a suo dire Per una volta dunque scienza e teologia paiono – gli permette di affermare concordare: Gesù ha il volto che la Scienza ha ricostruito e la fede prega instancabilmente… che queste sono le reali fattezze del Cristo crocifisso.
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n fenomeno interessante si è sviluppato nei primi anni della Seconda Guerra Mondiale. Il Ministero degli Affari Interni d’Italia s’impegnava seriamente a fermare l’emigrazione dei propri cittadini in Romania. Un articolo che spiegava la situazione che avveniva nel 1942 si è pubblicato nel giornale italiano ,, La repubblica’’.
A metà del ‘900 non erano gli italiani a considerare i rumeni criminali, ma i rumeni a controllare le dogane per non essere invasi dagli italiani. I nostri connazionali creavano non pochi problemi: violenti, indisciplinati. La loro storia, fatta di stracci e pregiudizi, si è intrecciata con i tentativi italiani di evitare che gli indesiderabili lasciassero i confini nazionali e andassero a creare problemi alla dittatura amica del generale Ion Antonescu.’’ scrive Stefania Parmeggiani nel giornale La Repubblica. Misure prese per il divieto della emigrazione italiana verso la Romania La realtà di queste misure si basa su un documento scoperto negli archivi italiani. “Una lettera con il francobollo del Ministero Italiano degli Affari Interni fu mandata nel 28 agosto 1942 a tutte le questure della Polizia Italiana, d’Italia, ovviamente, al Ministero degli Affari Esteri, al Governo della Dalmazia, alla Direzione della Polizia di Zara e all’Alto Commissariato di Lubliana. L’ordine era molto preciso: fare il necessario perchè i cittadini italiani non emigrassero in Romania’’ si afferma nell’articolo. “La lega italiana di Bucarest annuncia che i cittadini italiani arrivati in Romania, con visto temporaneo, dopo la scadenza del permesso di soggiorno, non lasciano la Romania, provocando problemi con la polizia e l’autorità rumena a causa del loro comportamento e il loro abbigliamento non sempre esemplare, però anche per la loro partecipazione in attività ancora non chiare. Visto il numero crescente d’immigranti italiani in Romania si raccomanda che le richieste di viaggio all’estero siano attentamente valutate, specialmente per quanto riguarda il comportamento morale e le loro credenze politiche insieme ai motivi del viaggio. Solo le richieste che dimostrano un carattere imperativo e di assoluta necessità arrivano all’ufficio passaporti del Ministero degli Esteri’’ – sostiene Carmine Senise, il capo della polizia italiana di quel periodo. Dopo un periodo, Mussolini ha vietato l’emigrazione della manodopera qualificata – – cosìcche gli immigranti italiani che potevano andare via erano soltanto quelli senza nessuna preparazione scolastica che alimentavano le rete d’immigrazione clandestina e che portavano in sè un rischio alzato di criminalità. ….. Perciò, in quel periodo, come purtroppo capita anche oggi, non solo le persone brave lasciavano il paese – però senza differenza gli italiani che sono rimasti da noi (in Romania) come i rumeni che sono oggi in Italia hanno cercato quello che per varie ragioni a casa non riuscivano a fare – cioè svilupparsi, e lo hanno fatto così bene che hanno creato non solo delle forti comunità che esistono ancora oggi, ma anche un vita decente e degna, esattamente come hanno fatto i rumeni in Italia, anche se sono visibilmente più numerosi…. 7
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iconsegna al legittimo il portafoglio trovato per terra, in una strada tra il quartiere Trieste e l'Africano, mentre stava lavorando per un trasloco. E davanti all'offerta di una ricompensa dice no e spiega: "Amo lavorare, se hai bisogno di qualche riparazione o di una mano con un trasloco, ecco il mio numero". È una storia a lieto fine, che abbatte cliché e pregiudizi, quella accaduta nella Capitale il giorno di Pasqua e che ha per protagonista Federico, un operaio moldavo che fa lavoretti, e Luca Moriconi, giornalista di RaiNews24, che l'ha raccontata su Facebook. Nel giorno di Pasqua, Moriconi, dopo una passeggiata vicino casa, si è accorto di non avere più il portafoglio con dentro contanti, carte di credito e documenti. L'ha cercato ovunque - tasche dei pantaloni, del giubbotto, nella borsa da lavoro - poi si è arreso. E ha passato la domenica a fare denunce e a bloccare le carte. Ma una volta tornato a casa, ormai a sera, riceve una telefonata: "Ciao, mi chiamo Federico. Ho il tuo portafoglio: c'è tutto dentro, anche i soldi (90 euro, ndr). Dammi il tuo numero di telefono, ti mando il mio indirizzo, così vieni a prenderlo". L'appuntamento per la consegna è fuori dal Raccordo, sulla via Casilina, oltre la fermata della metro C Giardinetti. "Per arrivare a me Federico ha faticato parecchio", racconta il giornalista. "Appena trovato il portafogli, mentre era al lavoro per un trasloco, ha controllato tutti i citofoni della strada cercando il mio cognome senza trovarlo. Poi ha setacciato i social network, mi ha identificato su Instagram e mi ha mandato un messaggio, che però ho visto soltanto dopo. Alla fine ha cercato il numero di casa sull'elenco e mi ha chiamato". Il lunedì di Pasquetta, dunque, i due si incontrano: dopo un "ciao" e una stretta di mano, Federico ha voluto controllare per l'ennesima volta che il portafogli fosse proprio di Moriconi e non di un omonimo. "Mi ha chiesto la data di nascita - spiega il giornalista - per controllare che corrispondesse a quella sui documenti. E solo a quel punto mi ha restituito il portafogli. Io gli ho dato la colomba pasquale che avevo portato e che mi sembrava il minimo per ringraziarlo. Poi, mentre i miei figli mi aspettavano in macchina, gli ho chiesto come avrei potuto ripagarlo, offrendogli una ricompensa in denaro". *Ma Federico non ha accettato. "Mi ha risposto: 'No no, compraci qualcosa per i tuoi bambini. Io amo lavorare, se a te o a qualcuno che conosci occorre qualche lavoretto in muratura o una mano per un trasloco... fai pure il mio nome'. Una risposta che mi ha fatto tanto sorridere", ha concluso il giornalista, tornato a casa col suo vecchio portafogli e una bella storia a lieto fine. 8
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opo quattro anni di sanguinose battaglie, un atto di resa pose fine al più significativo tentativo separatista della storia. Per numero di vittime e per l'entità dei mezzi militari impiegati e delle devastazioni prodotte rappresentò il primo dei grandi conflitti dell'età contemporanea. Sul piano politico domenica 9 aprile 1865 segnò la definitiva messa al bando della schiavitù sul suolo americano. Lo scoppio della Guerra di secessione fu la conseguenza di un annoso contrasto tra Nord e Sud del paese, legato inizialmente a una diversa visione dei rapporti tra lo Stato centrale e i governi federali, e divenuto poi insanabile sul piano economico. All'economia dei primi che si caratterizzava sempre più per il marcato profilo industriale e per la dimensione libera del lavoro, si contrapponeva la vocazione esclusivamente agricola dei secondi, retta sullo sfruttamento degli schiavi neri (circa tre milioni) nelle immense piantagioni di cotone e tabacco. Sul piano politico le ragioni del Nord erano rappresentate dal Partito Repubblicano, il cui esponente di punta era in quegli anni Abraham Lincoln (favorevole all'abolizione della schiavitù), quelle del Sud dal Partito Democratico. La netta chiusura alle rivendicazioni di questi ultimi su un allargamento delle aree aperte al lavoro degli schiavi e l'elezione di Lincoln alla "Casa Bianca" aprirono la strada alla secessione, offrendo il pretesto a sette nazioni schiaviste (guidate dalla Carolina del Sud) di formare gli Stati Confederati d'America (CSA) e di eleggere un proprio presidente nella figura di Jefferson Davis. Nell'aprile del 1861 iniziarono le operazioni militari con l'assalto a Fort Sumter da parte dell'esercito sudista, agli ordini del generale Robert Lee. Costui riuscì nella prima fase ad ottenere importanti vittorie ma la sproporzione delle forze in campo (in termini di armi e di uomini) era evidente e dall'estate del 1863 le sorti girarono in favore degli Stati "abolizionisti". Con un bilancio spaventoso di 620 mila morti e una spesa complessiva di 69 miliardi di dollari sostenuta dalle due fazioni, si concludeva così il primo esempio di guerra totale. Sul piano politico vinse la linea abolizionista della schiavitù, che era stata ufficialmente messa al bando con l'approvazione del XIII emendamento alla Costituzione (31 gennaio 1865). L'assassinio di Lincoln, a cinque giorni dalla resa, fece naufragare il tentativo di ricostruire il paese in concordia, dando vita all'occupazione militare del Sud.
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Adeste 2018/7°- 15 5 MESI DI UDIENZE GENERALI DI PAPA FRANCESCO RIGUARDO ALLA MESSA. ECCO I PUNTI SALIENTI
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Gesù non si scandalizza davanti ai dubbi di Tommaso dopo venne Otto giorni Gesù, a porte
chiuse. Mi conforta pensare che, se anche trova chiuso, Lui non se ne va, ma continua il suo assedio dolce e implacabile. Otto giorni dopo è ancora lì: l’abbandonato ritorna da quelli che sanno solo abbandonare, il tradito ritorna da quelli che lo hanno consegnato ai nemici. Venne e stette in mezzo a loro. Le sue apparizioni non hanno mai il clamore di una imposizione. Non si preoccupa di sé, il Risorto, ma del pianto di Maddalena, delle donne che vanno, anzi corrono per profumare il suo corpo straziato, delle paure degli apostoli, delle difficoltà di Tommaso, delle reti vuote dei suoi amici quando tornano sul lago dove tutto ha avuto inizio. Ha ancora e sempre quel grembiule ai fianchi! Non viene a chiedere, viene a portare aiuto. Per questo è inconfondibile. Pace a voi. Non si tratta di un semplice augurio, ma di una affermazione: c’è pace per voi, è pace dentro di voi, pace crescente. Shalom, ha detto, ed è parola biblica che contiene molto di più della semplice fine delle guerre o delle violenze, porta la forza dei retti di cuore dentro le persecuzioni, la serenità dei giusti dentro e contro le ingiustizie, una vita appassionata dentro vite spente, pienezza e fioritura. Soffiò e disse: ricevete lo Spirito Santo. Su quel pugno di creature, chiuse e impaurite, scende il vento delle origini, il vento che soffiava sugli abissi, il vento sottile dell’Oreb su Elia profeta, quello che scuoterà le porte chiuse del cenacolo: ecco io vi mando! E li manda così come sono, fragili e lenti, ma con in più la sua forza, il suo Spirito, il vento forte della vita che soffierà su di loro, e gonfierà le vele, e li riempirà di Dio. Tommaso, metti qua il dito nel foro dei chiodi, stendi la mano, tocca! Gesù risorto non porta altro che le piaghe del crocifisso, porta l’oro delle ferite che ci hanno guarito. Nelle ferite c’è l’oro dell’amore. Le ferite sono sacre, c’è Dio nelle ferite, come una goccia d’oro. Gesù non si scandalizza dei dubbi di Tommaso, non gli rimprovera la fatica di credere, ma si avvicina ancora, e tende quelle mani dove l’amore ha scritto il suo racconto d’oro. A Tommaso basta questo gesto. Chi ti tende la mano, chi non ti giudica ma ti incoraggia, e ti offre una mano dove riposare e riprendere il fiato del coraggio, è Gesù. Non ti puoi sbagliare! Beati quelli che non hanno visto eppure credono! una beatitudine che sento mia, che è facile, è per tutti, per chi fa fatica, per chi cerca a tentoni, per chi non vede, per chi ricomincia. Per noi, che di otto giorni in otto giorni, continuiamo a radunarci nel suo nome, a distanza di millenni; beati noi che «lo amiamo pur senza averlo visto» (1Pt 1,8).
p. Ermes Ronchi
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Adeste 2018/7°- 15 C.
At 4,32-35 Sal 117 1Gv 5,1-6 Gv 20,19-31
+Nel
nome del Padre e del Figlio e dello Spirito Santo. A. Amen. C. Il Dio della speranza, che ci riempie di ogni gioia e pace nella fede per la potenza dello Spirito Santo, sia con tutti voi. A. E con il tuo spirito. INTRODUZIONE DEL CELEBRANTE
ATTO PENITENZIALE
CONFESSO a Dio onnipotente e a voi, fratelli, che ho molto peccato in pensieri, parole, opere e omissioni, per mia colpa, mia colpa, mia grandissima colpa. E supplico la beata sempre vergine Maria, gli angeli, i santi e voi, fratelli, di pregare per me il Signore Dio nostro. C. Dio Onnipotente abbia misericordia di noi, perdoni i nostri peccati e ci conduca alla vita eterna. A. Amen. Signore, pietà. Signore, pietà. Cristo, pietà. Cristo, pietà. Signore, pietà. Signore, pietà.
GLORIA
Gloria a Dio nell'alto dei cieli e pace in terra agli uomini di buona volontà. Noi ti lodiamo, ti benediciamo, ti adoriamo, ti glorifichiamo, ti rendiamo grazie per la tua gloria immensa, Signore Dio, Re del cielo, Dio Padre onnipotente. Signore, figlio unigenito, Gesù Cristo, Signore Dio, Agnello di Dio, Figlio del Padre, tu che togli i peccati dal mondo abbi pietà di noi; tu che togli i peccati dal mondo, accogli la nostra supplica; tu che siedi alla destra del Padre, abbi pietà di noi. Perché tu solo il Santo, tu solo il Signore, tu solo l'Altissimo, Gesù Cristo, con lo Spirito Santo: nella gloria di Dio Padre. Amen.
A.
Amen LITURGIA DELLA PAROLA Prima Lettura Dagli Atti degli Apostoli La moltitudine di coloro che erano diventati credenti aveva un cuore solo e un’anima sola e nessuno considerava sua proprietà quello che gli apparteneva, ma fra loro tutto era comune. Con grande forza gli apostoli davano testimonianza della risurrezione del Signore Gesù e tutti godevano di grande favore. Nessuno infatti tra loro era bisognoso, perché quanti possedevano campi o case li vendevano, portavano il ricavato di ciò che era stato venduto e lo deponevano ai piedi degli apostoli; poi veniva distribuito a ciascuno secondo il suo bisogno. Parola di Dio. A. Rendiamo grazie a Dio. SALMO RESPONSORIALE R. Alleluia, alleluia, alleluia. Dica Israele: «Il suo amore è per sempre». Dica la casa di Aronne: «Il suo amore è per sempre». Dicano quelli che temono il Signore: «Il suo amore è per sempre». R/. La destra del Signore si è innalzata, la destra del Signore ha fatto prodezze. Non morirò, ma resterò in vita e annuncerò le opere del Signore. Il Signore mi ha castigato duramente, ma non mi ha consegnato alla morte. R/. La pietra scartata dai costruttori è divenuta la pietra d’angolo. Questo è stato fatto dal Signore: una meraviglia ai nostri occhi. Questo è il giorno che ha fatto il Signore: rallegriamoci in esso ed esultiamo! R/.
con l’acqua soltanto, ma con l’acqua e con il sangue. Ed è lo Spirito che dà testimonianza, perché lo Spirito è la verità. Parola di Dio. A. Rendiamo grazie a Dio
SEQUENZA
Alla vittima pasquale, s’innalzi oggi il sacrificio di lode. L’Agnello ha redento il suo gregge, l’Innocente ha riconciliato noi peccatori col Padre. Morte e Vita si sono affrontate in un prodigioso duello. Il Signore della vita era morto; ma ora, vivo, trionfa. «Raccontaci, Maria: che hai visto sulla via?». «La tomba del Cristo vivente, la gloria del Cristo risorto, e gli angeli suoi testimoni, il sudario e le sue vesti. Cristo, mia speranza, è risorto: precede i suoi in Galilea». Sì, ne siamo certi: Cristo è davvero risorto. Tu, Re vittorioso, abbi pietà di noi.
Canto al Vangelo
ALLELUIA. ALLELUIA Perché mi hai veduto, Tommaso, tu hai creduto; beati quelli che non hanno visto e hanno creduto! ALLELUIA. ALLELUIA C. Il Signore sia con voi A. E con il tuo spirito. C. Dal Vangelo secondo GIOVANNI A. Gloria a te o Signore
VANGELO
La sera di quel giorno, il primo della settimana, mentre erano chiuse le porte del luogo dove si trovavano i discepoli per timore dei Giudei, venne Gesù, stette Seconda Lettura in mezzo e disse Dalla prima lettera di san Giovanni loro: «Pace a voi!». apostolo Detto questo, Carissimi, chiunque crede che mostrò loro le mani Gesù è il Cristo, è stato generato e il fianco. E i da Dio; e chi ama colui che ha discepoli gioirono generato, ama anche chi da lui è al vedere il Signore. Gesù disse stato generato. In questo loro di nuovo: «Pace a voi! Come il conosciamo di amare i figli di Dio: Padre ha mandato me, anche io quando amiamo Dio e osserviamo i mando voi». Detto questo, soffiò e COLLETTA suoi comandamenti. In questo disse loro: «Ricevete lo Spirito C. O Dio, che in ogni Pasqua infatti consiste l’amore di Dio, Santo. A coloro a cui perdonerete i domenicale ci fai vivere le meravi- nell’osservare i suoi omandamenti; peccati, saranno perdonati; a glie della salvezza, fa' che ricono- e i suoi comandamenti non sono coloro a cui non perdonerete, non sciamo con la grazia dello Spirito il gravosi. Chiunque è stato saranno perdonati». Signore presente nell'assemblea generato da Dio vince il mondo; e Tommaso, uno dei Dodici, dei fratelli, per rendere testimoquesta è la vittoria che ha vinto il chiamato Dìdimo, non era con loro nianza della sua risurrezione. Per il mondo: la nostra fede. quando venne Gesù. Gli dicevano nostro Signore Gesù Cristo, tuo E chi è che vince il mondo se non gli altri discepoli: «Abbiamo visto Figlio, che è Dio, e vive e regna chi crede che Gesù è il Figlio di il Signore!». Ma egli disse loro: «Se con te, nell'unità dello Spirito San- Dio? Egli è colui che è venuto con non vedo nelle sue mani il segno to, per tutti i secoli dei secoli. acqua e sangue, Gesù Cristo; non dei chiodi e non metto il mio dito
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Adeste 2018/7°- 15 nel segno dei chiodi e non metto la mia mano nel suo fianco, io non credo». Otto giorni dopo i discepoli erano di nuovo in casa e c’era con loro anche Tommaso. Venne Gesù, a porte chiuse, stette in mezzo e disse: «Pace a voi!». Poi disse a Tommaso: «Metti qui il tuo dito e guarda le mie mani; tendi la tua mano e mettila nel mio fianco; e non essere incredulo, ma credente!». Gli rispose Tommaso: «Mio Signore e mio Dio!». Gesù gli disse: «Perché mi hai veduto, tu hai creduto; beati quelli che non hanno visto e hanno creduto!». Gesù, in presenza dei suoi discepoli, fece molti altri segni che non sono stati scritti in questo libro. Ma questi sono stati scritti perché crediate che Gesù è il Cristo, il Figlio di Dio, e perché, credendo, abbiate la vita nel suo nome. Parola del Signore A. Lode a te, o Cristo. OMELIA ( seduti) CREDO Credo in un solo Dio, Padre onnipotente, creatore del cielo e della terra, di tutte le cose visibili e invisibili. Credo in un solo Signore, Gesù Cristo, unigenito Figlio di Dio, nato dal Padre prima di tutti i secoli: Dio da Dio, Luce da Luce, Dio vero da Dio vero, generato, non creato, della stessa sostanza del Padre; per mezzo di lui tutte le cose sono state create. Per noi uomini e per la nostra salvezza discese dal cielo, e per opera dello Spirito santo si è incarnato nel seno della vergine Maria e si è fatto uomo. Fu crocifisso per noi sotto Ponzio Pilato, morì e fu sepolto. Il terzo giorno è risuscitato, secondo le Scritture, è salito al cielo, siede alla destra del Padre. E di nuovo verrà, nella gloria, per giudicare i vivi e i morti, e il suo regno non avrà fine. Credo nello Spirito Santo, che è Signore e dà la vita, e procede dal Padre e dal Figlio. Con il Padre e il Figlio è adorato e glorificato, e ha parlato per mezzo dei profeti. Credo la Chiesa, una santa cattolica e apostolica. Professo un solo battesimo per il perdono dei peccati. Aspetto la risurrezione dei morti e la vita del mondo che verrà. Amen. PREGHIERA DEI FEDELI C. Come la prima comunità cristiana, anche noi riuniti per celebrare l'Eucaristia invochiamo il Signore ricco di misericordia. Preghiamo insieme dicendo: Ascolta, Signore, il tuo popolo. 1. Per la Chiesa sparsa nel mondo, perché nella diversità di culture e di lingue ritrovi la sua unità attorno
al Vangelo e all'unico comandamento dell'amore, preghiamo. 2. Per le persone che si impegnano per costruire una società basata sulla giustizia, sulla solidarietà e sul rispetto dei più deboli, perché sentano la forza della fede come sostegno nei loro sforzi quotidiani, preghiamo. 3. Per tutti coloro che a causa di un dolore o di una sofferenza hanno smarrito la propria fede, perché sentano la forza della preghiera delle comunità cristiane al loro fianco che li guida alla riscoperta del volto di Cristo risorto, preghiamo. 4. Per coloro che si trovano in ristrettezza economica, perché trovino nella società persone capaci di pensare strategie nuove, capaci di superare la crisi nella condivisione e nella solidarietà, preghiamo. C. Signore Gesù, morto e risorto per la nostra salvezza, ascolta la preghiera della tua Chiesa e manifesta ancora a tutti i prodigi del tuo amore. Tu, che vivi e regni nei secoli dei secoli. A. Amen LITURGIA EUCARISTICA C. Pregate, fratelli e sorelle, perché portando all’altare la gioia e la fatica di ogni giorno, ci disponiamo a offrire il sacrificio gradito a Dio Padre onnipotente. A. Il Signore riceva dalle tue mani questo sacrificio a lode e gloria del suo nome, per il bene nostro e di tutta la sua santa Chiesa. (in piedi) SULLE OFFERTE C. Accogli con bontà, Signore, l'offerta del tuo popolo [e dei nuovi battezzati]: tu che ci hai chiamati alla fede e rigenerati nel Battesimo, guidaci alla felicità eterna. Per Cristo nostro Signore. A. Amen. PREGHIERA EUCARISTICA C. Il Signore sia con voi. A. E con il tuo spirito. C. In alto i nostri cuori. A. Sono rivolti al Signore. C. RendiamograziealSignorenostroDio. A. E’ cosa buona e giusta È veramente cosa buona e giusta, nostro dovere e fonte di salvezza, proclamare sempre la tua gloria, o Signore, e soprattutto esaltarti in questo giorno nel quale Cristo, nostra Pasqua, si è immolato. È lui il vero Agnello che ha tolto i peccati del mondo, è lui che morendo ha distrutto la morte e risorgendo ha ridato a noi la vita. Per questo mistero, nella pienezza della gioia pasquale, l'umanità esulta su tutta la terra, e con l'assemblea degli
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angeli e dei santi canta l'inno della tua gloria: Santo, Santo, Santo… C. Mistero della fede A. Annunciamo la tua morte, Signore, proclamiamo la tua risurrezione nell’attesa della tua venuta. DOPO LA PREGHIERA EUCARISTICA C. Per Cristo, con Cristo e in Cristo, a te Dio, Padre onnipotente, nell’unità dello Spirito Santo, ogni onore e gloria, per tutti i secoli dei secoli. A. Amen C. Obbedienti alla parola del Salvatore e formati al suo divino insegnamento, osiamo dire: PADRE NOSTRO Padre nostro, …... C. Liberaci, o Signore, da tutti i mali, concedi la pace ai nostri giorni, e con l'aiuto della tua misericordia vivremo sempre liberi dal peccato e sicuri da ogni turbamento, nell'attesa che si compia la beata speranza e venga il nostro salvatore Gesù Cristo. A. Tuo è il regno, tua la potenza e la gloria nei secoli R ITO DELLA PACE C. Signore Gesu’ che hai detto ai tuoi apostoli: “Vi lascio la pace, vi do la mia pace” non guardare ai nostri peccati ma alla fede della tua Chiesa, e donale unità e pace secondo la tua volontà. Tu che vivi e regni nei secoli dei secoli. A. Amen C. La pace del Signore sia sempre con voi. A. E con il tuo spirito. C Come figli del Dio della pace, scambiatevi un gesto di comunione fraterna. A. Agnello di Dio, che togli i peccati del mondo, abbi pietà di noi.(2 VOLTE) Agnello di Dio, che togli i peccati del mondo, dona a noi la pace. C. Beati gli invitati alla cena del Signore Ecco l’Agnello di Dio che toglie i peccati del mondo. A. O Signore, non sono degno di partecipare alla tua mensa: ma di’ soltanto una parola e io sarò salvato. DOPO LA COMUNIONE C. Dio onnipotente, la forza del sacramento pasquale che abbiamo ricevuto continui a operare nella nostra vita. Per Cristo nostro Signore. A. Amen. C. Il Signore sia con voi. A. E con il tuo spirito. C. Vi benedica Dio onnipotente, Padre, Figlio e Spirito Santo. A. Amen. C. Nel nome del Signore: andate in pace. A. Rendiamo grazie a Dio