BABAJI MESSAGGI AL MONDO

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BABAJI

MESSAGGI al MONDO DISCORSI DI SHRI BABAJI (Hairakhan Baba) e TESTIMONIANZE 1970 - 1984

J. Amba Ed.


BABAJI MESSAGGI al MONDO Discorsi dal 1970 al 1984 Titolo originale: “Teachings of Babaji” © Hairakhandi Samaj, Hairakhan Vishwa Mahadham, India. Foto b/n di Lisetta Carmi e AA.VV. Traduzioni dall’Inglese ed edizione a cura di Kalavati Maria Cristina Chiulli Si ringrazia il Centro Spirituale di Pace Hairakhandi per la preziosa collaborazione.

ISBN 978-88-86340-38-0 Edizione Digitale e-book © Copyright 2010

J. Amba Edizioni Strada Battaglini A 2 – 74015 Martina Franca TA Italia – tel. (+39) 333 4681236 www.j-amba.com j.amba.edizioni@gmail.com


Prefazione

La coscienza umana è in continua espansione e in ogni luogo della Terra ci sono ora uomini e donne che inconsciamente fissano, nell’illusoria realtà tridimensionale, quei nuovi valori che gli Avatar portano dalla Realtà Spirituale. L’espansione della coscienza non avviene sul piano della mente e della materia, ma soltanto sul piano di quella realtà invisibile, divina, su cui si basa il nostro vivere, anche se spesso l’ignoriamo. Ogni Avatar porta il messaggio adatto al particolare momento e luogo. Nel passato Essi operavano in luoghi isolati, che diventavano poi centri luminosi d’attrazione per le anime pronte. Ora, alle soglie del terzo millennio, ora che l’umanità è vicina alla Grande Rivoluzione che porterà la coscienza umana a percepire la Realtà Parallela, l’invisibile Realtà Divina (o Antimateria da cui tutto ha origine) i messaggi degli Avatar fanno velocemente il giro della Terra e stanno coinvolgendo un numero sempre più grande di anime, quel numero necessario affinché la Rivoluzione spirituale possa realizzarsi. Il messaggio di Babaji di Hairakhan viene da molto lontano nel tempo. Viene ad unire messaggi diversi per avvicinare l’Oriente all’Occidente, affinché più facilmente la nuova umanità possa comprendere il Messaggio del Signore Supremo e percepire la fonte invisibile dell’Energia universale, da cui ha origine ogni nostra espressione mentale e materiale. Il Signore Supremo crea con “il pensare e il vivere” degli uomini e delle cose. Riconoscersi servitori del Signore Supremo è il primo passo per imparare a percepire l’indivisibile Realtà Divina. I Messaggi contenuti in questo libro vanno meditati a lungo, cercando di purificare la nostra mente dai pregiudizi e dai limiti mentali ed emozionali, per lasciare che questi Messaggi raggiungano il nostro cuore e ci aprano alla visione dell’invisibile Realtà Divina. Bernardino del Boca


Babaji Mahavatar da “Teachings of Babaji”, Hairakhandi Samaj, India

Shri Babaji Hairakhan Baba 1970-1984

Nelle colline del Kumaon ai piedi dell’Himalaya in India, il luogo di nascita o la dimora di molti grandi santi del passato e del presente, lì ha vissuto Shri Hairakhan Wale Baba. A coloro che chiedevano chi fosse, Hairakhan Baba a volte rispondeva che Lui è Shiva Mahavatar Babaji, noto a centinaia


di migliaia di persone nel mondo attraverso l’Autobiografia di uno Yogi di Paramahansa Yogananda. Un Mahavatar è una manifestazione umana di Dio, non nato da donna. Shri Babaji (Shri è un titolo di rispetto; Baba è un termine usato per un rinunciante, o un santo o un santo Padre) è apparso nel Giugno 1970 in una grotta sacra da migliaia di anni, ai piedi del Monte Kailash nel Kumaon, sulle rive del fiume Gotama Ganga di fronte ad un remoto villaggio chiamato Hairakhan, nel Distretto di Nainital dello Stato dell’Uttar Pradesh. Egli non aveva genitori o famiglia noti, Egli apparve come un giovane di diciotto anni circa, eppure mostrò grande saggezza e poteri divini fin dall’inizio. Ad alcuni abitanti del villaggio di Hairakhan si manifestò come un uomo vecchio con una lunga barba bianca; ad altri come un giovane; altri come un bel ragazzo. Due uomini Gli hanno parlato contemporaneamente, uno ha visto un uomo vecchio con la barba, l’altro ha visto un giovane senza barba. Egli veniva visto in posti diversi nello stesso tempo. Conosceva le Scritture e poteva citarle sia in Sanscrito che in Hindi, eppure non c’è nessuna prova che abbia ricevuto un’istruzione. Babaji restò digiuno pressocchè completo per mesi, in totale due o tre anni, eppure la Sua energia era senza limiti. Verso la fine del Settembre 1970, camminò fino alla cima del Monte Kailash con pochi devoti. Seduto in posizione yoga nel piccolo, vecchio tempio che è lì, stette per quarantacinque giorni senza lasciare la Sua postura, meditando per la maggior parte del tempo, qualche volta parlando, preparando e benedicendo frutta e verdura da dare agli altri, e cominciando ad insegnare il messaggio che ha portato al mondo. Centinaia di persone vennero in Ottobre per celebrare la festa religiosa di nove giorni del Novaratri con Lui sulla cima del Monte Kailash. La Sua venuta è stata predetta sia nelle antiche scritture che nelle parole e nelle profezie di un santo Indiano del ventesimo secolo: Mahendra Baba, o Mahendra Maharaj. Da bambino, Mahendra Baba fu curato da una visione di Babaji e della Madre Divina; poi, nel giorno di uno dei suoi successivi compleanni, egli vide di nuovo Babaji, che gli regalò dei dolci. Da ragazzo, appena finite le scuole superiori, Mahendra Baba incontrò Babaji, in una delle Sue precedenti forme umane; Babaji gli insegnò la conoscenza yogica per sei giorni e sei notti. Quando Babaji lo lasciò, Mahendra Baba non sapeva Chi fosse, nè dove ritrovarLo. Dopo aver preso la laurea in filosofia, Mahendra Baba rinunciò al mondo, e andò in cerca di questo guru, cammi-


nando a piedi attraverso l’Himalaya in India, Nepal, Tibet e Cina. In seguito passò degli anni nei templi degli Stati Indiani del Gujarat e dell’Uttar Pradesh, e si creò la reputazione di santo. Solo dopo venti anni o più di ricerca e di attesa egli fu guidato ancora verso le colline del Kumaon, dove Babaji gli apparve di nuovo, in una stanza chiusa in un remoto ashram in montagna. Dopo questa apparizione di Babaji nel Suo corpo fisico Mahendra Baba, secondo le istruzioni di Babaji stesso, cominciò la missione di preparare il ritorno nel mondo di Babaji in forma umana. Per molti anni egli girò per l’India predicando che Babaji sarebbe tornato per trasformare il mondo cambiando i cuori e le menti degli uomini. Egli descrisse l’aspetto di Babaji, comprese le ferite sulla gamba destra e sul braccio sinistro; egli disse che Babaji sarebbe venuto nel 1970. Mahendra Baba restaurò vecchi ashram e templi, ne costruì di nuovi, e preparò il canto di adorazione ora usato dai devoti di Shri Babaji. Shri Vishnu Datt Shastriji, famoso studioso di Alwar, Rajasthan, discepolo di Mahendra Maharaj, con la sua benedizione acquistò un oceano di conoscenza. Egli scrisse un libro su Babaji intitolato “Sada Shiva Chatamrit”, che fu ispirato dalla Madre Divina. In questo libro Shastriji descrisse l’ashram di Hairakhan senza averlo mai visto; dieci anni dopo, quando vi si recò, fu sorpreso nel vedere che ogni cosa era perfettamente reale. Shastriji ha scritto anche molti altri libri, e alcuni studenti hanno redatto la tesi di laurea studiando i suoi testi. Shastriji è l’officiante di tutti gli yagya (antiche cerimonie vediche di offerta al fuoco sacro) e delle funzioni sacre che Babaji compieva. Egli è il Saggio: quando Babaji teneva dei discorsi, lui era la Sua voce. Ha seguito Babaji come un’ombra durante gli anni della Sua manifestazione fisica: come lui stesso si è definito, è “l’eterno bambino di Babaji”. Mahendra Maharaj diceva ai suoi seguaci che Shri Babaji è stato una manifestazione di Dio fin dai primi tempi in cui l’uomo imparò la religione. Babaji ha insegnato a guru ed altri insegnanti religiosi nella storia, sempre cercando di portare l’uomo verso Dio e verso valori spirituali. Attraverso le epoche Egli è apparso per insegnare, manifestandosi in un corpo già esistente in ogni Sua apparizione, piuttosto che venire al mondo attraverso una nascita umana. Yogananda scrisse della sua esperienza e di quella di altre persone con questo Babaji immortale nel diciannovesimo e nei primi del ventesimo secolo.


Shri Babaji Hairakhan Baba 1800-1922 Ci sono libri in India sulle precedenti manifestazioni di Hairakhan Baba, che rimase in India dal 1800 circa al 1922. Intorno all’anno 1800 Egli apparve agli abitanti dei villaggi vicino ad Hairakhan uscendo da una sfera di luce, e nel 1922, davanti ad un gruppetto di seguaci, scomparve in una sfera di luce. Ci sono molti miracoli registrati, come curare la gente, restituire morti alla vita, nutrire moltitudini con piccole quantità di cibo, cambiare la Sua forma, essere in due o più posti contemporaneamente, nutrire il fuoco sacro con acqua quando il ghee (burro chiarificato) non era disponibile. Ma soprattutto, la gente era attratta da Lui perché Lo sperimentavano come un Essere divino, saggio, pieno d’amore, molto al di sopra del livello umano. Vennero a Lui abitanti dei villaggi di montagna (istruiti o analfabeti), Occidentali, burocrati e soldati Inglesi, l’intellighentia Indiana, ricchi e poveri,


gente di tutte le religioni. Ci sono ancora persone ad Hairakhan e dovunque in India che ricordano il “Vecchio Hairakhan Baba” e che hanno sperimentato questa attuale manifestazione come lo stesso Essere. Ci sono prove di manifestazioni ancora precedenti. Dei monaci Tibetani, venuti da Shri Babaji nel 1972, Lo riconobbero come “Lama Baba” che aveva vissuto in Tibet circa 500 anni prima. Ci sono racconti della Sua apparizione in Nepal, come pure in India e in Tibet. In due o tre occasioni, Babaji disse che Lui era stato uno degli insegnanti di Gesù Cristo. La maggior parte dei seguaci di Shri Babaji Lo sperimenta e Lo adora come una manifestazione di Dio vera e senza età. I grandi e piccoli miracoli che fa quotidianamente nelle vite dei Suoi seguaci, il Suo leggere e rispondere ai loro pensieri prima che venissero espressi, le Sue cure, la Sua guida, i Suoi insegnamenti, sono ad un livello che va oltre perfino la più avanzata abilità umana. I miracoli esteriori e drammatici erano rari: la maggior parte dei Suoi miracoli avveniva nelle menti, nei cuori e nelle vite dei Suoi devoti - miracoli di comprensione, guida, insegnamento e sostegno quando, come e dove fosse necessario. Shri Babaji ha detto che l’umanità è in grave pericolo durante il periodo del Kali Yuga - l’Era del materialismo e del declino della vita spirituale. Egli ha predetto distruzioni diffuse e cambiamenti e morte in questo decennio. Egli ha detto che coloro che veramente adorano Dio (in qualsiasi modo l’uomo Lo conosca) e che ripetono il Suo nome e vivono in armonia con l’Universo saranno salvi, e che si formerà una nuova società umanitaria di persone che saranno focalizzate su Dio. Per focalizzare le menti su Dio, Babaji ha insegnato alla gente a ripetere l’antico mantra OM NAMAHA SHIVAY. È un mantra (parola o frase di grande potere spirituale) Sanscrito completo, fortissimo che ha diversi significati, tra cui “Io prendo rifugio in Dio/Io mi arrendo a Dio”. La ripetizione di OM NAMAHA SHIVAY è una via verso l’unità con il Dio Supremo (il nome di Dio usato in questo mantra è il Signore Shiva, una concezione Hindu dell’unico Dio Supremo. Questo mantra è stato usato per millenni ed insegnato da santi e guru in India e in Occidente). La costante ripetizione di un mantra (la ripetizione si chiama japa) focalizza la mente su Dio, apre la propria mente e il proprio cuore a Dio, e ferma o riduce la tendenza innata della mente a pianificare, preoccuparsi costantemente, sognare ad occhi aperti o altrimenti perdere energia in attività realmente inutili.


Lo scopo principale della venuta di Shri Babaji in una manifestazione umana in questo momento è quello di riformare i cuori e le menti degli uomini. Egli è venuto per rimuovere la confusione ed il male dall’umanità. Babaji una volta disse: “La mente può essere purificata solo dalla japa. Questa è l’unica medicina per le malattie della mente. Se la vostra mente e il vostro cuore sono impuri, come può Dio abitare nel vostro cuore? L’acqua per pulire il vostro cuore è il Nome di Dio. Perciò insegnate a tutti a ripetere il Nome di Dio dovunque.” La mente che generalmente è focalizzata sul Nome di Dio risponde, quando sorge la necessità, spontaneamente nell’adempiere le sue funzioni velocemente, facilmente e bene. Babaji ha enfatizzato il mantra OM NAMAHA SHIVAY, ma in alcune occasioni ha dato anche altri mantra: l’essenza delle Sue istruzioni è “Ripetete il Nome di Dio”. Shri Babaji disse che quando la grande distruzione arriverà nel mondo, quelli che sinceramente credono ed adorano Dio e specialmente coloro che ripetono il Suo Nome, saranno salvati dal potere del mantra. “I Nomi di Dio sono più potenti di mille bombe atomiche e all’idrogeno.” Sebbene Babaji vivesse in una cultura Hindu e fosse adorato quotidianamente con rituali Hindu, Egli non aveva predilezione per alcuna religione particolare. Egli affermava che tutte le religioni possono portare il sincero devoto a Dio. Ad Hairakhan, Shri Babaji è adorato da Hindu, Cristiani, Buddisti, Ebrei, Sikhs, Musulmani - perfino atei si sono ritrovati ad inchinarsi a Lui. Egli spesso ricordava ai Suoi seguaci che tutta l’umanità è una famiglia - la Famiglia di Dio. A quelli che chiedevano della religione, Egli rispondeva: “Seguite la religione che avete nel cuore.” Egli disse molte volte che era venuto a ristabilire i principi del Sanatan Dharma, la Religione Eterna, che è senza età e in cui tutte le religioni affondano le loro radici. Anche prima della Sua riapparizione nel 1970, Babaji insegnò a Mahendra Maharaj a predicare che tutti i devoti di Dio dovrebbero vivere una vita basata sui principi di Verità, Semplicità, e Amore. Questa, Egli disse, è l’essenza di tutte le religioni. È molto difficile nutrire odio, rancore, rabbia, lussuria, gelosia ed egoismo e la violenza che tutto questo genera quando una persona cerca davvero di vivere in verità, semplicità, e amore con tutti. A quelli che andavano ad incontrarLo Egli diceva e ripeteva che il Karma Yoga - il lavoro disinteressato - dedicato a Dio è il migliore, il più semplice, il più remunerativo e rapido modo di arrivare a Dio in questa caotica,


confusa era di cambiamento. Nel Suo ashram a Hairakhan il lavoro al mattino e al pomeriggio è una parte vitale del programma della giornata. C’è il tempo della meditazione la mattina presto, dopo il bagno al fiume, ma Babaji insisteva sull’importanza di parecchie ore di karma yoga ogni giorno, e in queste ore bisogna lavorare con la costante ripetizione del mantra. “Seguire e dimostrare la via di Verità, Semplicità e Amore è il supremo dovere dell’uomo e lo Yoga più alto. Il lavoro diligente è una qualità di questa Via, perchè la pigrizia è la morte sulla terra. Solo con il lavoro l’uomo può cantare vittoria sul karma (la legge universale di causa ed effetto). Tutti devono sforzarsi di compiere il proprio dovere nel miglior modo possibile e di non evitarlo. Il servizio all’umanità è il primo dovere. Durante questo periodo, la disumanità e la pigrizia sono aumentate, così è importante che lavoriate sodo e che non vi perdiate d’animo. Siate coraggiosi, siate industriosi: lavorate duro ed abbiate coraggio.” Sebbene Babaji abbia chiamato a Sé molti Occidentali con sogni, visioni, opuscoli o semplicemente tramite racconti di amici su di Lui, Egli non ha mai cercato di stabilire un grande seguito personale. Il Suo piccolo ashram, su per la riva ventosa di un fiume quattro miglia lontano dalla fine della più vicina strada di campagna, non avrebbe potuto accogliere le migliaia di persone che sono arrivate da altri santi o guru. Ma, sebbene Egli non avesse dato una chiamata generale perchè la gente andasse a vederLo, Egli ha voluto che tutto il mondo ascoltasse il Suo messaggio. Shri Babaji non ha mai richiesto che la gente Lo vedesse o Lo adorasse come una manifestazione di Dio per andare da Lui ed esserne beneficiata. Egli stesso ha detto della Sua forma umana: “Questo corpo non è niente, esso è qui solo per servire la gente.” Shri Babaji ha lasciato il Suo corpo mortale il giorno di San Valentino - il 14 Febbraio 1984. Nei primi tempi della Sua missione Egli aveva detto a due o tre devoti che avrebbe lasciato il corpo nel 1984. Prima di venire, Egli disse a Mahendra Maharaj che sarebbe venuto per dare un messaggio all’umanità. È venuto, ha vissuto il Suo messaggio, ha predicato il Suo messaggio; il Suo messaggio è stato pubblicato; e avendo completato la Sua missione, Se ne è andato. Ora Shri Babaji continua la Sua opera non solo dal mondo invisibile attraverso il cuore e la mente degli uomini, ma anche sul piano fisico attraverso la Presenza e l’infinito amore di Shri Muniraji Maharaji, che Egli stesso


ha indicato quale guida spirituale e punto di riferimento soprattutto per gli Occidentali quando era ancora nella Sua manifestazione fisica, insegnando a venerarLo come un’incarnazione Divina. Una volta, commentando il fatto che Shri Muniraji era stato invitato a partecipare ad una conferenza spirituale in Austria alla quale avrebbe partecipato anche il Dalai Lama, Shri Babaji disse: “Muniraji può partecipare. Il Dalai Lama non è più grande di Muniraji. Muniraji è l’incarnazione di Guru Dattatreya*. Egli è uno Yogi e spiritualmente è molto, molto alto. Diffondete ovunque questo messaggio tra la gente. Presto si terrà un meeting mondiale qui. La data non è stata ancora fissata, ma verrà presto”. Babaji, Hairakhan, 19 Luglio 1983.

Durante le celebrazioni del Novaratri di autunno 2010 all’ashram di Chilyanaula, Shri Muniraji ha annunciato pubblicamente che Shri Babaji ha già assunto la Sua nuova forma nel mondo materiale e può apparire ovunque secondo il Suo desiderio! Noi tutti desideriamo ardentemente che Babaji appaia di nuovo in Hairakhan Vishwa Mahadam. Affinché ciò accada, abbiamo tutti bisogno di impegnarci in OM NAMAHA SHIVAY, Japa e Kirtan, con costanza, continuità e con grande purezza, ardore di affetto. Babaji sta per portare sconvolgimenti dirompenti nel mondo e come aveva già preannunziato, proteggerà i Suoi devoti ardenti e sinceri, poiché Egli desidera solo vera devozione!

* Dattatreya - il dono di Dio ad Atri: una incarnazione divina di Brahma, Vishnu e Shiva in un solo corpo, nei tempi antichi. Dattatreya fu un grande guru e l’autore di molte sacre scritture, tra cui l’Avadhuta Gita. I Suoi insegnamenti sono inclusi nello Shrimad Bhagavatam.


1970 - 1979


1. La Testimonianza di Chandramani Babaji riappare nella grotta di Hairakhan Una notte nel giugno 1970, verso le 3, mio padre, morto da 25 anni, mi apparve in sogno annunciandomi che Shri Shri 1008 Hairakhan Baba era ricomparso nella forma fisica di un giovane che stava nella grotta di Hairakhan. Mio padre mi esortava ad andare nella grotta per ricevere il darshan (1) di Babaji, che era Baba Hairakhan al di là di ogni dubbio. Mi disse anche di ignorare le eventuali critiche di altre persone, chiunque queste fossero, e di non lasciarLo mai. Mi alzai e andai alla grotta che mi era stata indicata nel sogno; mentre camminavo mi accorsi che erano solo le quattro di mattina. Nella grotta trovai un venerabile vecchio che stava seduto alla luce di una piccola lampada ad olio; aveva una lunga barba bianca, ed era coperto da una stoffa bianca. Quando mi vide disse: “Figlio mio, devi tornare subito a casa e venire qui solo fra tre giorni”. Andai a casa, ma ritornai immediatamente alla grotta con una coppa di latte. Entrando nella grotta fui sorpreso nel vedere che, al posto del venerando vecchio c’era un giovane, seduto allo stesso posto, con capelli lunghi, una lunga barba e grandi baffi; sembrava avere solo venti o ventidue anni. Bevve un po’ del latte che avevo portato e mi chiese di non dire a nessuno quello che avevo visto. Mi recai nella grotta i due giorni seguenti, ma non Lo vidi. Il terzo giorno Lo incontrai nel tempio situato dalla parte opposta del fiume, su una piccola altura. Egli abitò vicino a questo tempio per 15 giorni, poi andò sul monte Kailash, dove rimase seduto nella stessa asana-yoga (2) per 45 giorni di seguito. Rimasi con Lui tutto quel tempo e non Lo vidi mai alzarsi per prendere qualcosa, e neanche per lavarsi; Egli rimase sempre seduto nello stesso posto, assolutamente immobile, dimostrando un’assoluta padronanza dello yoga (3). 1. Darshan: Quel tipo particolare di incontro in cui è possibile vedere la forma del maestro spirituale o di Dio in qualsiasi suo aspetto Lett ‘guardare’, ‘osservare’. 2 Yoga asana: posizione yogica. 3 Yoga letteralmente significa ‘aggiogare’. I vari metodi yoga hanno come scopo quello di aggiogare la mente e il corpo al fine di ‘realizzare l’Uno’: quello stato dell’essere al di là di ogni separazione.


Quando finalmente uscì dalla meditazione, Gli chiesi come avrebbe fatto il bagno, poiché non c’era acqua da nessuna parte. Mi rispose: “Ordino al vento di portarmi l’acqua, e così mi lavo”. Notai allora che i Suoi adorabili lunghi capelli erano inzuppati d’acqua e che il Suo corpo divino era completamente bagnato. Una mattina, verso le 3, avevo una sete terribile: lo dissi a Prabhu (4) ed Egli mi rispose che non c’era acqua per circa due miglia tutt’intorno, e che non era possibile avere dell’acqua a quell’ora. La sete era tale che mi misi persino a piangere; quasi Lo sfidai, dicendo che poiché Egli era l’incarnazione divina del Signore, poteva sicuramente produrre dell’acqua. In seguito alla mia insistenza, Egli mi prese amorevolmente per mano e mi condusse verso lo Shivalingam (5) situato lì vicino. Avevamo appena fatto due passi quando due fiotti, uno d’acqua, e uno di latte incominciarono a scorrere dai due lati del lingam. Il flusso dell’acqua era tale che sia il Signore che io potemmo bagnarci confortevolmente. Da allora non ho mai più visto acqua o latte scorrere da quel lingam. Quando chiesi a Babaji riguardo a questo fatto, Egli mi disse: “Quel giorno tu eri così assetato che Dio non potè fare altro che produrre acqua, ma questo non succederà mai più qui”. Un giorno mentre ero di nuovo con Lui sul monte Kailash, il Signore mi disse: “Chandramani, oggi verrà qui un leone; non aver paura”. Aveva appena finito di parlare, quando apparve improvvisamente un leone che si avvicinò come un cane si avvicina al padrone, scodinzolando e poi piegando tutte le zampe come per prostrarsi ai Suoi piedi. Poi il Signore schioccò le dita e il leone scomparve d’improvviso, così come era venuto. Ebbi l’occasione di vedere altre due volte questo leone alla grotta e ogni volta si comportava nello stesso modo: pareva un cagnolino domestico. Un altro giorno il mio Signore disse, con lo stesso tono della volta precedente: “Verrà un grande cobra. Non aver paura”. Mi avvicinai a Lui il più possibile e, appena ebbe finito di parlare, un 4 Prabhu: il Signore. 5 Lingam, Shiva Lingam: oggetto sacro a forma di uovo allungato delle più svariate dimensioni o materiali. Simbolo di Shiva nella forma di Svayambhu, colui che è nato da se stesso, rappresenta in maniera più generale, l’anima e lo spirito, ciò che è nella materia e nello stesso stempo la trascende e la genera. Questo potere dell’Eterno che genera se stesso.si riflette nella natura come capacità di procreare. Per questa ragione il lingam è stato inteso, anche per la sua forma fallica, come simbolo di fertilità.


enorme cobra lungo 6 piedi, di colore chiaro, dorato, si avvicinò strisciando. Si arrotolò attorno al Suo corpo, allargando la sua testa dorata sopra la testa di Babaji, dove rimase così eretto per 20 o 25 minuti. Poi scivolò giù e se ne andò passando sulle mie ginocchia. Dopo essere rimasto seduto per 45 giorni sul monte Kailash, Babaji si alzò e mi disse: “Non voglio più andare a Hairakhan. Ora vado verso l’Himalaya”. Cominciai a supplicarLo: “Se mi lasci, allora perché mi hai chiamato? Non ti lascerò andare”. Babaji cercò di spiegarmi usando parole dolci ma ferme, ma non Gli prestavo attenzione, convinto che il mio adorato Signore dovesse restare con me. Allora Babaji cominciò a scendere dalla montagna in direzione di Hairakhan. Là giunti trovammo riunite molte persone per un grande bhandara. In quell’occasione Babaji mi chiese di preparare ogni giorno 4 libbre(6) di prasad (7) da distribuire alla gente. Preparavo regolarmente il prasad nella quantità indicatami da Babaji, e straordinariamente era sempre sufficiente, che ci fossero 10 o 100 persone: non era mai né troppo, né troppo poco. Rimasi tre mesi con Babaji senza mai tornare a casa. I primi giorni dormivo nella grotta, vicino a Lui: dividevamo la stessa coperta, Babaji mi metteva a dormire come una madre fa col suo bambino. Durante i 45 giorni passati sul monte Kailash e i tre mesi successivi nella grotta di Hairakhan, Babaji non ha mai mangiato né bevuto nulla.e così feci anch’io. Ogni volta che mi allontanavo dalla grotta e attraversavo il fiume Gotama Ganga, che scorreva a qualche metro di distanza, sentivo una gran fame, ma appena riattraversavo l’acqua per tornare alla grotta, mi sentivo come se avessi mangiato un pasto completo. Quando Babaji si sedeva nella grotta a meditare, una luce molto intensa emanava dal tempio, situato a mezza costa sull’altro lato del fiume, e cadeva sul Signore. Diversi abitanti del villaggio di Hairakhan, tutt’ora viventi, possono confermare questi fatti.

6 Circa 1400 grammi. 7 Cibo benedetto offerto al divino e poi distribuito ai presenti. Lett. ‘Grazia’ nel senso di favore divino.


Dopo tre mesi tornai a casa, anche perchè la mia famiglia cominciava a lamentarsi che ero diventato uno yogi. Fra le altre cose, raccontai a mia madre questo fatto, per chiederle conferma. La prima volta che avevo incontrato Babaji nella grotta, Egli si era rivolto a me chiamandomi per nome. Con sorpresa Gli avevo chiesto come potesse conoscere il mio nome. “Chandramani, tuo padre è stato un mio grande devoto; ma in quel periodo tu non eri ancora nato...”. Babaji descrisse poi come era la mia casa, il tipo di raccolto e quali erano gli alberi, che stavano nel campo di mio padre, al tempo in cui egli era ancora vivo. Mia madre confermò ogni cosa, fin nel più piccolo dettaglio. È ancora viva oggi, e può testimoniare la verità di questo fatto in qualsiasi momento. In seguito rimasi spesso vicino a Babaji. Una volta Lo accompagnai al monte Siddheshvar, a tre miglia circa da Hairakhan. Passammo la notte sulla montagna: Babaji si sedette in meditazione e io rimasi accanto a Lui. Durante il Suo stato di samadhi (8) una bellissima luce divina emanò dal Suo corpo, meravigliandomi profondamente. Nel dicembre 1970, durante le fredde notti invernali, Babaji era solito fare il bagno nel fiume alle 4 di mattina e rimanere nell’acqua per un’ora. Quando mi sedevo vicino a Lui sul bordo del fiume vedevo sempre un raggio di luce divina sull’acqua. Nel gennaio 1971, Shri Sher Singh, guardia forestale di professione, organizzò un’intera notte di canti e recitazione del ‘Ramayana’ (9). Si radunarono circa 700 persone. Quella notte piovve intensamente, ma, con meraviglia di tutti, non una sola persona patì il freddo o il disagio, e neanche il fuoco sacro venne spento dalla pioggia. Chandramani, Hairakhan P.O. Okhaldunga, Nainital, U.A., India

8 Stato di profondissima meditazione in cui le funzioni vitali del corpo sono notevolmente rallentate. 9 Poema epico indiano che narra le imprese del re Rama contro demoni ed esseri malvagi per stabilire sulla terra un regno di verità e giustizia..


2. Il Tempio Internazionale di Hairakhan Questo Tempio è per tutti Questo Tempio è per tutti (10). Non soltanto le persone qui riunite visiteranno questo Tempio, ma anche persone da tutto il mondo. Il solo venire qui ed offrire preghiere equivale a compiere severe austerità e meditazione. Finora più di 200.000.000 anime hanno acquistato la salvezza in questo posto. Questo luogo è ai piedi del Monte Kailash, che al tempo della creazione era la residenza del Signore Shiva (11). Man mano che i ghiacciai si ritiravano, quest’area cominciò a diventare accessibile e così il Signore Shiva trasferì la sua residenza verso nord in Tibet sul monte Kailash (12). Il lingam che si è formato in questo luogo, e attorno al quale è stato costruito il tempio, è il sacro Kedarnath, e tutti voi nel mondo dovete adorarlo. Questo posto molto sacro perse gradualmente la sua importanza; ma ora che la giustizia e la verità si stanno ristabilendo, anche questo posto riprenderà la sua importanza e il suo splendore; qui verranno costruiti altri bellissimi templi. Tutti devono venire qui a fare kirtan (13) e bhajan (14) poiché questo tempio rimarrà aperto 24 ore. Sommario di un discorso tenuto da Babaji. Hairakhan, 19 aprile 1977

10 Nell’anno 1977, dirigendo personalmente i lavori, Babaji fece costruire un piccolo tempio, che chiamò ‘Tempio Internazionale’, a pochi metri dalla grotta dove era apparso per la prima volta. Negli anni che seguirono Babaji costruì altri otto templi. Ai lavori parteciparono persone delle più svariate nazionalità e fedi religiose, provenienti dai cinque continenti. Questi templi furono ultimati nel 1983 e rappresentano simbolicamente tutte le religioni del mondo. 11 Nome di Dio che significa ‘Colui che dà pace, prosperità e felicità’. 12 Ci sono due monti con lo stesso nome.Kailash. Il primo in Tibet e l’altro nell’Uttar Pradesh, regione dell’india del Nord. Ai piedi di quest’ultimo c’è la grotta dove apparve Babaji. 13 Il canto di inni religiosi. 14 inni religiosi, cantati con l’accompagnamento musicale dell’harmonium, del dolak (tamburo), della cimta (sonagli) e dei piattini.


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