Shri Babaji
Gorakhvani
Le Parole di Guru Gorakhnath
I Segreti di Guru Gorakhnath in versi recitati da Shri Hairakhan Babaji a Shri Sardar Kamalo (Shri Shastriji Vishnu Datt Misra) J. Amba Ed.
Shri Babaji
Gorakhvani Le Parole di Guru Gorakhnath
I Segreti di Guru Gorakhnath in versi recitati da Shri Hairakhan Babaji a Shri Sardar Kamalo (Shri Shastriji Vishnu Datt Misra)
J. Amba Ed.
Collana Sanatan Dharma l’eterna saggezza
Gorakhvani
Om Namaha Shivay Om Shri Gorakhshnathaya Namah
Le Parole di Guru Gorakhnath
I Segreti di Guru Gorakhnath in versi recitati da Shri Hairakhan Babaji a Shri Sardar Kamalo (Shri Shastriji Vishnu Datt Misra) trascritti in antico Hindi da Shri Shastriji traslitterazione e traduzione dall’Hindi in Italiano di Gora Devi Foto di Jai Datt Gianbarberis, Janki Rani Lisetta Carmi e AA. VV. Correzione di bozze, edizione, grafica e computergrafica a cura di Kalavati Maria Cristina Chiulli Illustrazione in copertina: "Endless Beginning" di Gian Paolo Barberis
Edizione Digitale e-book ISBN 978-88-86340-39-7 © Copyright
J. Amba Ed. Strada Battaglini, A 2 – 74015 Martina Franca TA Italia - cell. (+39) 333 4681236
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Shri Shastriji e Shri Babaji Hairakhan Kailash Kurmanchal, India
Appunti
Alla fine degli anni ‘70, nelle tiepide mattine d’inverno a Hairakhan, Babaji mi leggeva ad alta voce dei brani da un antico librone consumato, che conservava nella Sua camera. Si trattava degli insegnamenti di Guru Gorakhnath impartiti al re Gopichand. Gorakhnath fu un grande yogi venuto dal Nepal, considerato, come Babaji, un’incarnazione del Signore Shiva. Era famoso sia come Guru che come medico ayurvedico. Scrisse molti trattati in Hindi e in Sanscrito sulle pratiche di meditazione, l’Hatha Yoga e la filosofia Tantrica. Egli insegnò soprattutto l’ascesi, quell’aspetto
dello Yoga rivolto alla rinuncia e al distacco dal mondo, basato sulle pratiche di concentrazione interiore. Fondò e organizzò in India e in Nepal la setta dei Nath, yogi che seguono precise pratiche e regole di disciplina. Gorakhnath è uno dei Nove Nath, i Maestri Immortali che, come Babaji, possono sempre prendere un corpo fisico, in una forma o in un’altra. Molti dei suoi templi e dhuni si trovano negli stessi luoghi frequentati da Babaji: a Hairakhan, sulle pendici del monte Kailash, ad Almora, Ranikhet, Dhanyan. Agli inizi degli anni ‘80 Babaji fece costruire a Hairakhan nove templi, uno dei quali è dedicato a Guru Gorakhnath, con la statua di un bellissimo giovane asceta assorto in profonda meditazione. Il libro che Babaji mi leggeva, anzi mi cantava, in un’antica lingua Hindi, parlava del re Gopichand, che aveva lasciato il regno e le sue duecento regine per seguire il suo Guru Gorakhnath, rinunciando a tutto. Erano versi affascinanti, anche perché recitati dalla dolce voce profonda e roca di Babaji. Egli chiamava ad ascoltarlo insieme a me anche un giovane ragazzo indiano, Yogiji - chiamato anche Yogi Jalendarnath, il nome di un diretto discepolo di Gorakhnath - autore di alcuni bellissimi canti devozionali in lingua Pahari, il dialetto delle montagne del nord dell’India. Mi chiedevo perché Babaji chiamasse proprio me ad ascoltare queste parole, finchè Lui mi disse che in una vita precedente ero stata con Gorakhnath. Mi disse di sedermi a meditare all’interno del tempio di Gorakhnath a Hairakhan e una volta mi mandò a meditare nel dhuni di Gorakhnath a Dhanyan, sulle montagne vicino Almora. Sentivo anche che Babaji stava indicandomi così quella che sarebbe stata la mia strada: una via yogica di distacco e meditazione, un cammino molto arduo, che Egli ha conferito a pochi. Babaji diceva infatti che nel Kali Yuga è molto difficile fare delle pratiche di concentrazione interiore, perché in questo periodo di decadenza la mente dell’uomo è agitata dal primo giorno della nascita e non trova mai pace: la pratica più efficace è perciò quella del Karma Yoga, l’azione dedicata al Divino.
Gorakhnath rappresenta il sogno lontano di un tempo mitico, quando gli asceti passavano la vita a meditare su Dio nelle foreste e nelle nevi dell’Himalaya, persi nell’amore mistico, intossicati dalla Sua luce e dalle Sue visioni. Questo sogno è sempre stato il mio, dal primo giorno in cui partii per l’India alla ricerca del mio Maestro. Un’estate a Hairakhan finalmente mi capitò in mano un libro in Inglese con molte citazioni dagli scritti di Gorakhnath, che lessi e ricopiai più di una volta, colpita dalla sua profondità. Era un trattato di filosofia sull’origine del mondo e dei meccanismi mentali, sull’eterno gioco Shiva-Shakti: il grande Signore dell’universo e la Sua inseparabile Sposa, l’infinita Energia cosmica. Venivano date anche istruzioni precise sull’uso dei mantra e del respiro. L’anno successivo andai a trovare Shastriji, l’anziano saggio e maestro che fu per quattordici anni l’inseparabile discepolo e sacerdote di Babaji. Egli, improvvisamente e senza che io glielo chiedessi, tirò fuori da uno scaffale dei vecchi quaderni impolverati, i suoi diari dei tempi con Babaji, e iniziò a leggermeli. Rimasi impressionata, perché si trattava precisamente degli insegnamenti del grande Guru Gorakhnath. Come Shri Krishna diede ad Arjuna i Suoi insegnamenti divini, raccolti nella Bhagavad Gita, così Shri Hairakhan Babaji Maharaji diede i Suoi preziosi insegnamenti al Suo amato discepolo Vishnu Datt Shastri: Egli versò su di lui la Sua grazia senza limiti, chiamandolo con molti nomi affettuosi, come 'Kamalo', 'Fachiro dei Fiori', ecc. Nel 1976 Shastriji aveva viaggiato in Nepal con Babaji: durante quel soggiorno Babaji aveva iniziato a recitargli dei versi nell’antica lingua dei sadhu e degli yogi dell’India. In quell’occasione Babaji disse che Gorakhnath stava parlando attraverso di Lui, lasciando capire di essere una cosa sola con il grande Yogi. Babaji diede questa conoscenza anche a sette persone presenti a quel tempo, chiamandoli ‘i sette Rishi’, soddisfando così la loro richiesta spirituale. Trascrissi ogni verso che Shastriji mi recitava, bevendone ogni sillaba. Un paio di volte vidi le lacrime agli occhi di Shastriji e io stessa mi misi a piangere, perché il suono di quelle parole evocava
in noi la presenza dell’amato Babaji e della Sua voce preziosa. Shastriji ha chiamato questo scritto “Gorakhvani” - Le Parole di Gorakhnath - che sono come nettare divino, l’essenza delle istruzioni yogiche di Babaji. Queste sono le più alte istruzioni yogiche da parte dello Stesso Signore Shiva: Babaji qui ripete alcune volte che questi insegnamenti sono da tenere segreti, non sono per tutti, perché pochissimi saranno in grado di comprenderli o anche solo di volerli ascoltare. Shastriji però sente che ora è venuto il momento di pubblicarli. Sono istruzioni in apparenza semplicissime, ma praticarle è forse la cosa più difficile del mondo. Esprimono essenzialmente un unico messaggio: l’unica cosa reale è il Nome del Signore, tutto il resto è illusione e impermanenza.
Voglio personalmente ringraziare Shri Shastriji mille e mille volte per avermi dato la possibilità di accedere a questo testo e tradurlo, passando un periodo pieno di beatitudine ai suoi piedi a Rajgarh. Bhole Baba ki Jai! Gora Devi
OM NAMAHA SHIVAY
In Nepal, la sacra terra di Guru Gorakhnath Maharaj, lo stesso Shri Gorakhnath attraverso Shri Babaji, con la Sua stessa voce divina diede vari insegnamenti per Sua grazia suprema. Attraverso la grazia di Shri Babaji, gli insegnamenti furono dati a Shri Sardar Kamalo (Shri Shastriji). Shri Gorakh rivelò a Kamalo un grande segreto che, come un mantra, è l’essenza di innumerevoli insegnamenti. Shri Gorakhnath Maharaj rivela Se stesso di tanto in tanto, usando la Sua grazia per beneficiare gli esseri. Questa volta improvvisamente decise di rivelare i Suoi insegnamenti divini a sette Rishi lì presenti. Quel giorno al mattino alle sette nella Sua stanza Egli diede il Suo messaggio divino ai Rishi che aspettavano in estasi. I Rishi si meravigliarono quando ascoltarono le Sue parole e finalmente la loro vita fu un successo. Il Signore spiegò che sei sono i Suoi Monti Kailash su questa Terra, rivelando così un mistero profondo. Shri Babaji in meditazione, Hairakhan 1972
Shri Shastriji Vishnu Datt Misra (Kamalo)
Nota Shri Babaji ha usato la lingua parlata dai Sadhu e Santi in India e Nepal, una forma poetica dell’antico Hindi. Gli insegnamenti sono stati dati nella forma di versi con rime: la traslitterazione in caratteri latini da questa lingua viene pubblicata per permettere ai lettori Occidentali di impararne il suono, perché, come dice Shri Babaji, con il semplice ascolto di questi insegnamenti si ottiene la liberazione.
Note: Guru: maestro spirituale. Yogi - Yogini: l’uomo e la donna che praticano lo Yoga. Sadhu: asceta errante che ha rinunciato al mondo. Rishi: veggenti, saggi, rappresentano la corrente di pensiero vedica ariana.
Jai Jai Guru Gorakh Tum ho Nathon ke Mahanath
Gorakhvani Le Parole di Guru Gorakhnath Shri Guru Gorakhnath Tempio di Hairakhan Vishwa Mahadham Kurmanchal Kailash India
Ved Mandir, Kathmandu, Nepal, 24. 8. 1976 Santo! Pratham Kailash, Kurmanchal Hairakhan hamara, jahan raci koti Brahmand anant shrishti upara. Dusra dham hamara, siddho, Mansarovar Kailash, jahan race koti svarg Vaikunta lok upara. Tisra Kailash, Nepal dham hamara, jahan yog diya sab Rishi Muni dhyan udhara. Chauta dham Amarnath Kailash hamara, jahan Sati ko amar katha sunai kiye, jiv amar upara. Pancham dham, Kailash Kedarnath hamara, siddho, jahan Ved, Shastra, sanatan marg udhara. Chatvan dham, Kailash Makka Madina hamara, santo, jahan bana Pir Pigambar Islam dharma pasara. Bole Gorakh, suno Kamalo tum bat hamari. Nahin raja ka dosh hai, nahin praja ka dosh, dosh hai karmon ka. Is karam se bachane ke liye, tum aye aur hamari, vahan kari tumne gaddhari. Nup Kamalo, tum kaise hoga kalyan. Bole Shri Gorakh, suno chela Kamalo. Tum is dunya men rahe, tum mare, mare, phire karmon ki aur, nahin chuta tumhara karma, chor diya tumne yah satya, sanatan dharma. Bole Shri Gorakh, sab bal katai, par karma ke prabhav se, karma katai, Kal ke prabhav se. To tumne karma katne hai, to ao Avadhut ke pas, nup tum, tab tum Kal phans se bachoge. Bole Shri Gorakh: is kanchan kaya ko tum
Tempio Ved, Kathmandu, Nepal, 24. 8. 1976 Oh santo! Il Mio Monte Kailash principale è a Hairakhan nella regione del Kurmanchal, dove è iniziata l’intera infinita creazione di Brahma (3). La Mia seconda dimora, oh essere perfetto, è il Kailash Mansarovar in Tibet, dove c’è il Paradiso di Vaikunta (4). Il Mio terzo Kailash è in Nepal, dove i santi e i saggi hanno ricevuto gli insegnamenti sullo Yoga e la meditazione. La Mia quarta dimora è il Kailash di Amarnath, dove storie immortali vennero rivelate a Sati (5), rendendola eterna. La Mia quinta dimora è il Kedarnath Kailash, oh essere perfetto, dove furono dati i Veda (6) e gli Shastra (7) come sostegno alla Via immortale. La Mia sesta dimora è il Kailash alla Medina della Mecca, oh santo, dove Pir Pigambar iniziò la religione dell’Islam. Gorakhnath sta parlando: ascolta, Kamalo, le Mie parole. Qualunque cosa accada, la colpa non è del re, la colpa non è dei suoi sudditi. È solo il risultato del karma (8). Anche tu sei venuto da Me per sfuggire al karma e ti sei messo a sedere qui. Oh re Kamalo, come potrai avere dei benefici? Shri Gorakh parla, ascolta discepolo Kamalo. Sei rimasto in questo mondo andando in giro seguendo il karma, senza riuscire ad abbandonarlo. Invece hai abbandonato la Verità e il Sanatan Dharma (9). Così parla Shri Gorakhnath con tutta la Sua forza. A causa dei risultati del karma precedente si continua a creare karma e si finisce poi nelle braccia del Signore della Morte, Mahakal (10). Va’ invece da Colui che è Grande e Liberato:
kyon mitti men milaya davo. Bole Shri Gorakh: Ved, Shastra anek banaye, par unmen mukti Shastra ek banave. Sab Shastra sahaj hai, mukti Shastra kator. Kal se bachna hai, to ao hamari aut, to tum sab sothon ko par karoge dunyan ke. Nahin chorha is Kal ne Ram ko, Krishna ko. Nahin chorha barhe, barhe Rishi, Mahatmaon ko. Ghyan, aghyan, man, apman ko tyago tum turant jaya ke, tab tum karam se bachoge. Nahin to is bhav sindhu men phasoge. Bole Shri Gorakh, suno nup Kamalo tum: chalo sat marg hamare tum. Karo tyag dush karmon ka tum. Man men nishtha rakho ek tum. Abhi kacchi nadi men phase ho tum, kaise karoge bhav samandar par tum. Bole Shri Gorakh: suraj talai, chandra talai, par mera vachan kabhi nahin talai. Jisko maine kiye bhav sagar se par, koti Brahmand, dharti, akash, sabhi bhaye nasht brasht. Jisne meri bat mani, vah is sansar men kabhi bhi nahin hua nasht bhrasht. Sab lekh kat jaye, par jo mere vachanon ki lekh, vah vajra ki lakir hai. Usko Yam bhi nahin kat saka. Suno Kamalo ab tum chit layake, bat hamari. Patthar ki lakir kat jave, par Meri bat kabhi nahin katai. Tum dhyan dharo, karo us Mahakal ka, jo sab ka swami bana hai baitha. Vahan nahin hai paksha pat,
solo allora potrai sfuggire alla rete del Tempo, oh re. Così parla Shri Gorakh: perché hai mangiato oro mischiato con la terra? Shri Gorakh dice: sono stati scritti molti Veda e Shastra, ma è stato scritto un solo Shastra che parla della liberazione. Tutti gli altri Shastra sono facili da capire, ma quello che parla della liberazione è difficile. Se vuoi la salvezza da Kal prendi rifugio in Me. Sarai poi in grado di liberare tutti coloro che dormono in questo mondo. Kal, il Signore del Tempo, non ha risparmiato neppure Rama (11) o Krishna (12), né ha risparmiato tutti i grandi santi e saggi. Rinuncia a ignoranza e conoscenza, alla mente e all’ego: solo così sarai in grado di sfuggire al karma, altrimenti annegherai nell’oceano di questo mondo. Così parla Shri Gorakh, ascolta re Kamalo: vieni e cammina sulla Mia vera Via. Rinuncia a tutto il Karma negativo e mantieni una ferma determinazione nella tua mente. Adesso che sei caduto in un piccolo ruscello sporco, come sarai in grado di attraversare il grande oceano di questo mondo? Così dice Shri Gorakh: il Sole è scomparso e anche la Luna, ma le Mie parole dureranno per sempre. Innumerevoli cicli di creazioni, la Terra, il Cielo sono stati distrutti a un certo punto, ma colui che ascolta le Mie parole non viene mai distrutto. Tutte le altre parole possono sparire, ma le righe delle Mie parole sono indistruttibili, come un vajra (13). Neppure Yama (14), il Signore della Morte, può distruggerle. Ascolta le Mie parole con grande attenzione, Kamalo. Le linee incise sulla pietra possono sparire, ma le Mie parole non spariranno mai. Medita su Mahakal, che è diventato il maestro di tutti.
jo jaise ka taise banavai vidhan. Ab Kamalo, main ja raha hun Himalaya men. Ab prakhand yahin samapt karo tum aj ka.
Questa non è una conoscenza ordinaria, di quelle che rendono un uomo colto. Ora, Kamalo, sto andandomene sull’Himalaya. Oggi l’insegnamento finisce qui.
Mahakal
Kathmandu, 25. 8. 1976 Aye Gorakh uttar se, kare mahal men vishram. To bole Gorakh, suno Kamalo, tum bat ghyan ki. Jaise sarp mani bina vyakul hoy, mani gire, to sarp giravai dunai sir, bayan, dayan, mani hit karai rudan anek; nahin pave mani phir tajai turant nij deha, vaise hi Kamalo, mani chorh ke, tum karo bhatan se hetu. Samay jata, der nahin, to Gorakh ka ghyan nahin ata bar, bar. To Gorakh ka ghyan chorh ke, tum kar rahai deha ko kheh. Jaise sarp ne mani ka bina, deha ke kiya tyag, vaise hi tum bina Mere ghyan ka kar, rahe ko kshar. Bole Gorakh, suno nitthal sultan Kamalo ab tum bat meri, dhyan se. Ghyan, vighyan ki is hetu se mitao, tab paoge tum par mukti Gorakh ka. Nahin jane isko Brahma, Vishnu, Shesh, Sanatan. Maine dhare rup anek bar, dhare chhinn bhinn bhram bhaye sakal yoni, jane ye Kakbhushundi. Paye the param pad ko vah. Suno Kamalo ab tum chit se. Jab jab kiya pralaya maine, Kakbhushundi rahe the mukti men. Jab unko diya tha sundar rup maine, par unhone kisiko pasand nahin kiya. Par jo mera kal rup kag usse di, to pasand kiya. To turant jaya ke vardan unko diya: ho kag tum nasht nahin hoge koi yug men. Jab duniyan men kuchh nahin rahega, na dharti rahegi,
Kathmandu, 25. 8. 1976 Gorakhnath è arrivato dal Nord a riposarsi in questo palazzo. Così parla Gorakh: ascolta le Mie parole di conoscenza, Kamalo. Come il serpente ha uno shock quando perde il suo gioiello (15) e piangendo comincia a scuotere la testa a destra e sinistra, e se non trova il suo gioiello lascia il corpo, così anche tu Kamalo sei stato attratto da un sasso perdendo il tuo gioiello. Il tempo scorre veloce e la conoscenza di Gorakh non tornerà un’altra volta. Abbandonando la conoscenza di Gorakh sei stato attratto dalla polvere. Come il serpente lascia il corpo quando perde il suo gioiello, così anche tu, senza la Mia conoscenza, hai scelto invece il fango. Gorakh sta parlando: ora, re Kamalo, ascolta le Mie parole con attenzione. Solo se rinuncerai alla conoscenza e alla scienza otterai la liberazione di Gorakhnath. Neppure Brahma, Vishnu (16), Shesh (17) e Sanatan (18) sanno questo. Io ho preso molte forme e Mi sono incarnato tante volte, ma soltanto il corvo Kakhbushundi ha avuto la suprema conoscenza. Così, Kamalo, ascolta ora con molta attenzione. Ogni volta che ho distrutto il mondo, Kakhbushundi ha ottenuto la liberazione. Quando gli ho offerto una forma bella, non gli è piaciuta: ha preferito mantenere la Mia forma nera di uccello. Allora gli è stato dato immediatamente il dono della vittoria: egli non sarebbe mai stato distrutto in nessuna era. Quando non rimarrà più niente in questo mondo, né la terra né il cielo, né il giorno né la notte,
na akash, na din rahega na rat, na rahegi prithvi, usi jyoti rup men tum samaoge kag. Jo jo tapdhari bhaye is prithvi men, unko maine jyoti men samaya aur sab kadam men mil gaye. Gorakh bole: is mahal men, jo chota balak hai, vah is dharti men ratna banega. Bharhi yah balak hai, ati sanskari. Pahale isne tap kiye barhe, barhe bhari. Suno nittal Kamalo, ab tum, main ja raha hun, apne Himalaya ka, kar raha hun prasthan. Prakand yahin samapt kiya.
lo manterrò sempre questo uccello in una forma di luce. Io ho mantenuto nella sua forma di luce chiunque abbia fatto pratiche spirituali su questa terra, ma ognuno si è invece mischiato con la terra. Gorakh dice: in questo palazzo, colui che ora è solo un bambino diverrà un gioiello su questa terra. Questo bambino è un grande essere con un destino speciale. Egli ha compiuto grandi austerità in precedenza. Ora ascolta con attenzione Kamalo. Io sto andando sull’Himalaya. L’argomento di oggi finisce qui.
Kathmandu, 26. 8. 1976. Raj Guru Mahal. Pratah aye Gorakh uttar Himalaya se. Shri Gorah bole, suno Kamalo tum: na guro radhikan, na guro radhikan, na guro radhikan, na guro radhikan. Id mev Shivam, id mev Shivam, id mev Shivam, id mev Shivam. Shiv shasanatah, Shiv shasanatah, Shiv shasanatah, Shiv shasanatah. Mam shasanatoh, Mam shasanatoh, Mam shasanatoh, Mam shasanatoh. Is Mahopanishad, maha vakya se anusar, bole Shri Gorakh, suno nup Kamalo tum. Meri aghya jo manenge, usko pahunchaun main amarlok. Amarlok men rahe Sadashiv, tin netr, sahasra bahu; jismen Kali, Kalbhairav, Kankal Bhairav, Mahakal, Kal, sab rahate Meri aghya adhin. Yah sab Devi, Devata, usi rup men viraje hain, tin netr dhare hain. Is men jo jate hain, phir vapis nahin ate hain, nup. Yah mera Mahadham hai, ismen vahin jaye, jo Gopichand nup jaisa, durbesh phire jagat main. Ghyan, vighyan, man, apman, jisne mita diya mitti men. Suno nup Kamalo tum: jo jis men jata, vah bhi trinetra pata. Amar lok men vas karta. Barhe, barhe yogi jati, barhe, barhe Sati, ve bhi rup tap ke karanai,
Kathmandu, 26 Agosto 1976. Palazzo di Raj Guru. Gorakhnath è arrivato al mattino dal nord dell’Himalaya. Shri Gorakh parla, ascolta Kamalo: nessuno è più grande del Guru (19), nessuno è più grande del Guru, nessuno è più grande del Guru, nessuno è più grande del Guru. Questo è Shiva (20), questo è Shiva, questo è Shiva, questo è Shiva. La Volontà di Shiva, la Volontà di Shiva, la Volontà di Shiva, la Volontà di Shiva. La Mia Volontà, la Mia Volontà, la Mia Volontà, la Mia Volontà. Da questa grande Upanishad (21) e per il potere di questa grande parola Shri Gorakh parla: ascolta re Kamalo. Chiunque obbedisce alla Mia Volontà andrà nel luogo immortale, dove risiede Sada Shiva (22) dai tre occhi e dalle mille braccia, dove Kali (23), Kalbhairav (24), Kankal Bhairav (25), Mahakal e Kal (26) dimorano per Mio ordine. Tutti gli Dei e le Dee vivono lì e possiedono tre occhi. Chiunque raggiunga quel paradiso non torna più indietro. Questo è il Mio luogo più grande dove vivono persone come il re Gopichand, che ha girato il mondo come un sadhu (27). Queste persone hanno buttato nella terra la conoscenza, la scienza, la mente e l’orgoglio. Ora ascolta re Kamalo: chiunque arrivi in questo Mio luogo riceve il terzo occhio divino e risiede in una dimora immortale. Grandi grandi yogi, grandissime yogini (28) hanno cercato di andare là, ma a causa dell’attaccamento alla forma della loro penitenza
a jate abhiman men nahin pate ve is dham ke vas ko. Bole Shri Gorakh, suno nup Kamalo tum: man mare, tan mare, mare sakal sharir, bake nam hai, phul phakir, vahin pata hai mere is dham ko. Suno tum chit layake: rup ke karan Sita ko, abhiman ke karan Ravan ko, dhan ke abhiman ke karan Baliraja ko kasht uthana parha ye bhi sab jahan ke tahan rahe. Ek yug men, ek hi mera is rahasya ko jan pata hai. Aur aghyan ke karan, rah jate jahan ke tahan. Meri Maya, Dev, Dhanav, Rishi, Muni, nahin pa sake, par tum Kamalo kaise paoge is par. Gorakh ki avaj se kare, nar bhav par, nahin to is sansar men phire, rahe chaurasi bhav kup. Bole Shri Gorakh: yah ghyan maine diya nau Nathon ko, ab de raha hun tumko. Gorakh chale ab Himalaya, aghya de gaye, kal se sunenge. Aj ka prakand yahin par kiya jata samapt.
e a causa del loro ego, essi non sono riusciti a raggiungere quel luogo. Shri Gorakh parla: ascolta re Kamalo, colui il cui corpo, la cui mente, i cui aggregati fisici sono morti, colui che è rimasto solo con il Nome di Dio, oh Fachiro dei Fiori, è il solo che riesce a conoscere la Mia dimora. Ora ascolta con grande attenzione: Sita (29) ebbe dei problemi a causa dell’attaccamento alla sua forma, Ravana (30) ebbe dei problemi per via dell’orgoglio, e Baliraja ebbe dei problemi a causa dell’attaccamento alla ricchezza. E così ognuno di loro rimase nello stesso luogo. Durante un intero yuga (31) solo un individuo è in grado di comprendere il Mio mistero; gli altri rimangono dove sono per via dell’ignoranza. Se perfino gli Dei, i saggi e i santi non capiscono il mistero della Mia Maya (32), allora Kamalo, come farai tu a superarla? La parola di Gorakhnath può portare l’uomo a vincerla così che egli non dovrà reincarnarsi nelle 8.400.000 possibili forme di questo ciclo di esistenza. Così parla Shri Gorakhnath: Io ho dato questa conoscenza ai nove Nath, ora sto dando questa stessa conoscenza a te. Gorakhnath adesso sta andando sull’Himalaya e domani ascolterai i Miei insegnamenti secondo la Mia Volontà. Per oggi il colloquio finisce qui.
Kathmandu, 28. 8. 1976 Suno Kamalo tum bat hamari chit layake. Man viparit, sakal viparit, kaun na kare, kahu se prita. Yah Kal aisa aya hai, jisne sabko nachata hai. Kaun sune ab ghyan, updesh hamara, jab karam bhaye sab shrishti ke khara. Suno Kamalo bat hamari: Ravan jaise ghyani nahin, Ram jaise tapasvi nahin, inki mati di mari Kal ne sari, to tum kaise bachoge is Kal chakkar se, Kamalo. Nahin chahiye yog bal, nahin chahiye tap bal, bal chahiye ek nam bal, jaise utrai bhav par nar. Suno Kamalo, chit layake: Duriodhan ki dhvaja phaharai akash men, par bana baitha is dharti ka bhup nahin Duryodhan balshali, par nam bal ne mitaya ise sara. Nahin Arjun ke pas phauj, pharra nahin, larkar ekh hi, Krishna bal tha Arjun ko. Suno, suno, ab tum. Nam bal se Dhruv ne paya param pad, Prahalad ne paya param pad. Nahin jane vah ghyan, dhyan, ek jane, Hari nam. Ghyan diye anek ham, kiye updesh dhanere; ghyan, dhyan ka gaya samaya ab, raha samaya Hari nam jap ka. Mat karo samudra mathan,
Kathmandu, 28 Agosto 1976 Ascolta le Mie parole con grande attenzione Kamalo. Quando la mente è negativa tutto è negativo. Chi ama realmente chi? Kal sta facendo ballare tutti. Chi mai ascolterà i Miei insegnamenti di saggezza ora che il karma negativo ha pervaso tutta la creazione? Ascolta le Mie parole Kamalo: nessuno possedette tanta conoscenza quanto Ravana e nessuno mai fece tanta penitenza quanto Rama. Kal ha portato la morte a ognuno di loro, così Kamalo, tu come potrai sopravvivere alla ruota di Kal? In quest’epoca non è il potere dello Yoga che viene richiesto; in quest’epoca non è il potere delle austerità che viene richiesto; l’unica forza richiesta è il potere del Nome del Signore, con cui l’uomo è in grado di attraversare l’oceano di questo mondo. Ascolta, Kamalo, con piena attenzione: la bandiera di Dhuriodhan (33) ha raggiunto il cielo, ma non lo ha aiutato a restare un re su questa terra. Egli poteva vincere solo col potere del Nome. Arjuna (34) all’inizio non aveva nessuna armata né molte persone: per combattere aveva solo la forza di Krishna. Ascolta ora, ascolta. È mediante il potere del Nome che Dhruv e Prahalad hanno raggiunto la meta suprema. Essi non sapevano nulla né di conoscenza né di meditazione, essi conoscevano soltanto il Nome di Hari (35). Io ho dato diversi tipi di sapere e molti insegnamenti. Ora il tempo della conoscenza e della meditazione se ne è andato e l’unica pratica rimasta è la ripetizione del Nome di Hari. Non cercare di frullare l’oceano, Kamalo, frulla invece la tua mente.
Kamalo, karo mathan man ka. Is man ke andar hai barhe, barhe kshir samandar, barhe, barhe dvip, Kamalo. Bahar kucch nahin hai, jo kucch hai, is man ke andar; tan ke andar koti Brahmand samaye, is ke abhyantar karai Gorakh gungan. Nam japo, Shiv ka dhar dhyan. Bole Gorakh: ye avinashi japo tum, kabhi na hoge nash tum. Bole Gorakh: suno Kamalo bhup tum, nahin jao andha kup tum, drirh nishchaya rakho tum nam ka, yahi karega bhav par. Sab sadhe na sadhe, ek sadhe sadh jap; vahin tumko Shiv lok le jaya. Samaya hota, jata hai, chale Gorakh uttar Himalaya ko. Aj ka prakand yahin karo vishram. Keval sat Rishi shravan kare.
Non c’è niente fuori di noi, tutto è nella mente Kamalo. Nella mente c’è un grande oceano di latte e grandi isole. Tutto è presente lì e tutta la creazione è presente all’interno del proprio corpo. Canta sempre la gloria di Gorakh e ripeti il Nome di Shiva con attenzione. Gorakh dice: ripeti il Nome di Colui che è Indistruttibile e non sarai mai distrutto. Così parla Gorakh: ascolta re Kamalo, non cadere in un pozzo oscuro. Mantieni una ferma determinazione e il Nome ti condurrà attraverso l’oceano di questo mondo. Puoi fare o non fare altre cose, ma fa’ Japa (36) in modo perfetto e questo ti porterà al Paradiso di Shiva. Il tempo sta passando e Gorakhnath se ne è andato al nord dell’Himalaya. Oggi la gente riposerà qui. Solo i sette Rishi ascolteranno.