GURU GITA

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Collana Sanatan Dharma l’eterna saggezza

GURU GITA

La Canzone del Guru (tratto da: Skanda Purana)

J. Amba Ed.


Collana Sanatan Dharma l’eterna saggezza

GURU GITA La Canzone del Guru (tratto da: Skanda Purana)

Traslitterazione e Traduzione dal Sanscrito in Inglese a cura di Haidakhandi Samaj, India Traduzione dall’Inglese, Edizione, Grafica e Computergrafica a cura di Kalavati Maria Cristina Chiulli Illustrazioni dall’iconografia tradizionale Indiana

Edizione Digitale e-book ISBN 978-88-86340-42-7 © Copyright

J. Amba Edizioni Strada Battaglini A 2 – 74015 Martina Franca TA Italia - tel. 333 4681236 www.j-amba.com j.amba.edizioni@gmail.com


OM SHRI SADGURUVE NAMAH Om mi inchino al vero Guru

“Per tendere alla Liberazione bisogna affidarsi a un Guru. Quando la tua mente riceve la sua benedizione, l’emancipazione è a portata di mano.” (dal Canto di Mahamudra di Tilopa)


SADGURU “Ora ti dirò come ottenere facilmente il successo nello Yoga. Sapendo questo, gli Yogi non falliscono mai nella pratica dello Yoga. Solo la conoscenza impartita da un Guru, attraverso le sue labbra, è potente e utile. Altrimenti essa diventa senza frutto, debole e molto dolorosa. Colui che è devoto a qualsiasi conoscenza, e allo stesso tempo compiace il suo Guru con ogni attenzione, ottiene prontamente il frutto di quella conoscenza. Non c’è il minimo dubbio: il Guru è padre, il Guru è madre, il Guru è perfino Dio, e come tale egli dovrebbe essere servito da tutti con pensieri, parole e azioni. Con il favore del Guru si ottiene tutto il bene relativo al proprio sé. Così il Guru deve essere servito ogni giorno, altrimenti non può esserci nulla di buon auspicio. Lasciate che il discepolo saluti il suo Guru dopo aver girato tre volte intorno a lui e aver toccato con la mano destra i suoi piedi di loto.” (Il Signore Shiva parla, da “Shiva Samhita”, cap. III, v. 10-15)

“Il Guru non è che l’estasi personificata. Un Guru non è un insegnante; non insegna nulla; non si cura di dottrine e principi. Un Guru è una presenza. Non pensare troppo, recati da lui piuttosto come un amante, perché un Guru si trova attraverso la percezione. Il Guru si mangia, il Guru si beve; ascoltarlo non serve. È un fenomeno vivente: di fronte a te hai la sua energia. È una questione d’amore. È impossibile dimostrare a qualcun altro che si è trovato il Guru. Non c’è dimostrazione possibile.


Non provartici neppure, perché chiunque può dimostrare il contrario. Ma tu l’hai trovato e lo sai; lo hai assaggiato, e perciò lo sai. È una conoscenza del cuore, del sentire. La parola “Guru” è carica di significato. La parola “Maestro” non ha lo stesso significato. Guru significa “pesante”: il Guru è una persona molto pesante; è una nuvola carica di pioggia, che aspetta solo di incontrare la tua sete per versare il proprio contenuto. È un fiore carico di profumo, che aspetta solo di incontrare le tue narici per effonderlo. Guru vuol dire pesante, pesantissimo: pesante dell’energia dell’ignoto, pesante del Divino, pesante come una donna incinta. Un Guru è pregno di Dio; è pesante del Divino, è pronto a versarlo. Basta solo la tua sete; basta un terreno assetato. Il Guru è un frutto maturo, pesante, che aspetta di cadere. Se sei pronto a riceverlo, cade dentro di te. Quando un discepolo in totale fiducia si prostra ai piedi del suo Guru, succede qualcosa che è invisibile agli occhi. Un’energia piove dal Guru e si versa nel discepolo. Se si è abbastanza consapevoli, si vede l’aura del Guru, il suo arcobaleno, che si versa nel discepolo. Il Guru è carico di energia Divina. E ne ha infinita: può versarla entro infiniti discepoli. Da solo, può lavorare con milioni di discepoli. Non si esaurisce mai, perché è collegato col tutto, ha trovato la sorgente di ogni cosa. Per mezzo suo anche tu puoi saltare in quell’abisso. È difficile arrendersi a Dio, perché non si sa dove sia: non ha mai dato il suo indirizzo a nessuno. Ma il Guru lo si trova. Perciò se vuoi sapere da me cos’è un Guru, un Guru è l’indirizzo di Dio.” (Osho Rajneesh, 16 febbraio 1975)


Guru Gita La Canzone del Guru

Atha shrìgurugìtà pràrambhah

Ora inizia la Canzone del Santo Guru

Om asya shrìgurugìtàstotramantrasya bhagavàn sadàshiva rishi nànàvidhàni chamdàsi shrìguruparmàtmà devatà ham bìjam sah shaktih krom kìlakam shrìguruprasàd siddhyarthe jape viniyogah Om. Ora, presentando i mantra del Canto di Adorazione del Guru, scritti in varie metriche, l’eterno Shiva, il Signore Supremo, è il testimone, il Supremo Sé, il Guru altamente rispettato, è la divinità. Ham è il mantra-seme, Sah la sua energia, Krom è il suo punto. Questi mantra si recitano per raggiungere la perfezione delle benedizioni del Guru.


Atha dhyànam

Ora la Meditazione

Hamsàbhyàm parivrittapatrakamalairdivyairjagatkàranair vishvotkìrnamanekadehanilayaih svacchamdamàtmecchayà taddyotam padashàmbhavam tu charanam dìpàmkuragràhinam pratyakshàksharavigraham gurupadam dhyàyedvibhum shàshvatam mam chaturvidhapurushàrthasiddhyarthe jape viniyogah Il loto è abbracciato dai due petali Ham e Sah, che sono la Causa divina dell’esistenza percettibile. Per desiderio della sua stessa anima, secondo il suo ritmo, egli pecepisce tutta l’ esistenza e risiede in infiniti corpi. Medita sulle sillabe Gu Ru, che sono la manifestazione dell’eterno nella forma percettibile di lettere, su colui che mostra il principio ‘Quello’, che resta sempre nello stato di perfetto equilibrio, i cui piedi emanano luce.

Sùt uvàcha

Sut disse:

1. Kailàshshikhare ramye bhaktisam dhànanàyakam pranamya pàrvatì bhaktyà shankaram paryapricchata Sulla splendida vetta del Monte Kailash Pàrvati si chinò con venerazione al Signore Shiva, maestro dell’unione con Dio per mezzo della devozione, e chiese a Shiva Shankar:


shrìdevyuvàcha

la Dea Suprema disse:

2. Om namo devadevesh paràtpar jagadguro sadàshiva mahàdev gurudìkshàm pradehi me Om. Mi inchino a Te Signore, Signore Supremo degli Dei, più elevato del più elevato, Guru dell’universo; O eterno Shiva, grande Signore, Ti prego concedimi l’iniziazione del Guru. 3. kena màrgena bho svàmin dehì brahmamayo bhavet tvam kripàm kuru me svàmin namàmi charanau tav O Maestro, insegnami il sentiero che il ricercatore deve seguire per unirsi al Brahman. O Swami, o Maestro, mostrami la Tua compassione. Mi inchino ai Tuoi piedi.


ishvar uvàcha

Il Signore Supremo disse:

4. mam rùpàsi devi tvam tvatprìtyartham vadàmyaham lokopakàrakah prashno na kenàpi kritah purà O Dea, tu sei la mia stessa forma. Per amor tuo risponderò a questa domanda per il bene dei mondi. Nessuno ha mai chiesto questo prima d’ora. 5. durlabham trishu lokeshu tacchnushva vadàmyaham gurum vinà brahma nànyat satyam satyam varànane Questo è difficile per tutti gli esseri nei tre mondi. Ascolta mentre ti parlo. Il Guru davvero non è altro che la Divinità Suprema. Questa è la verità. Questa è la verità, o Donatrice di grazie. 6. vedashàstrapurànàni itihàsàdikàni cha mantrayantràdividyàshcha smritirucchàtanàdikam 7. shaivashàktàgamàdìni anyàni vividhàni cha apabrahmshakarànìha jìvànàm bhràntacetasàm Nei Veda, negli Shastra, nei Purana, nelle storie e altre letterature, nei mantra, negli yantra, in altre forme di conoscenza, negli Smriti (libri trasmessi oralmente), nei mantra specifici per ottenere poteri particolari e altri; nei trattati degli Shaiva e degli Shakta, nei vari commentari e altri, coloro che hanno la coscienza confusa o instabile possono trovare una fonte di confusione. 8. yaghyo vratam tapo dànam japastìrtham tathaiva cha gurutattvamavighyàya mùdhàste charate janàh


Coloro che compiono sacrifici, yaghya, voti sacri, austerità di purificazione, offerte, recitazione di mantra, pellegrinaggi sacri, in assenza di comprensione del principio del Guru compiono tutto questo come degli sciocchi. 9. gururbuddhyàtmano nànyat satyam satyam na sanshayah tallàbhàrtham prayatnastu kartavyo hi manìshibhih Il Guru non è altro che l’anima dell’intelletto. Questa è la verità, senza dubbio questa è la verità. È fondamentale che coloro che controllano la mente si sforzino di raggiungere Quello. 10. gùdhavidyà jaganmàyà dehe chàghyànasanbhavà udàyah yatprakàshen gurushabdena kathyate La Maya dell’esistenza fenomenica oscura la conoscenza. Nell’individuo dà origine alle tenebre dell’ignoranza. Viene chiamato con la parola Guru colui che fa sorgere la luce, da cui nasce la parola illuminazione. 11. sarvapàpvishuddhàtmà shrìguroh pàdasevanàt dehì brahma bhavedyasmàt tvatkripàrtham vadàmi te Attraverso il servizio amorevole e disinteressato ai piedi del Guru l’anima viene purificata da tutti i peccati. Ti parlerò di quella grazia che permette di unirsi alla Divinità Suprema. 12. gurupàdàmbujam smritvà jalam shirasi dhàrayet sarvatìrthàvagàhasya sampràpnoti phalam narah Cospargi la testa di acqua mentre ricordi i piedi di loto del tuo Guru: otterrai così i benefici del bagno in tutte le acque sacre dei luoghi di pellegrinaggio.


13. shoshanam pàp pankasya dìpanam ghyàntejasàm gurupàdodakam samyak sansàràrnavatàrakam L’acqua dei piedi del Guru ha il potere di purificare da tutti i peccati, di accendere la luce della conoscenza e può portare facilmente attraverso l’oceano di questo mondo. 14. aghyànmùlaharanam janmakarmanivàranam ghyànvairàgyasiddhyartham gurupàdodakam pibet Chiunque beva l’acqua dei piedi del Guru viene liberato dalla radice dell’ignoranza e purificato dal karma della vita e ottiene perfezione, saggezza e distacco. 15. guroh pàdodakam pìtvà gurorucchishtbhojanam gurumùrteh sadà dhyànam gurumantram sadà japet Bevi l’acqua dei piedi del Guru, mangia il suo prasad, i resti del suo cibo. Medita costantemente sull’immagine del Guru e ripeti sempre il mantra del Guru. 16. kàshìkshetram tannivàso jàhnavì charanodakam gururvishveshvarah sàkshàt tàrakam brahma nishcitam La sua dimora è la sacra città di Kashi (Benares). L’acqua dei suoi piedi è un sacro fiume. Il Guru stesso è Vishveshvar, Signore dell’universo; senza dubbio egli è la vera stella luminosa e la Divinità Suprema. 17. guroh pàdodakam yattu gayà-sau so-kshayo vatah tìrtharàjah prayàgashcha gurumùrtyai namo namah L’acqua dei piedi del Guru è acqua sacra. Il Guru è Gaya (luogo di pellegrinaggio); egli è l’albero banyan. Il Guru è il re dei luoghi di pellegrinaggio e il più sacro prayag (punto di


confluenza di fiumi sacri). Ci inchiniamo alla divina immagine del Guru. 18. gurumùrtim smarennityam gurunàm sadà japet guroràghyàm prakurvìt guroranyanna bhàvayet Ricorda sempre l’immagine del Guru, ripeti costantemente il nome del Guru, osserva sempre le istruzioni del Guru, non pensare ad altro che al Guru. 19. guruvaktrasthitam brahma pràpyate tatprasàdatah gurordhyànam sadà kuryàt kulastrì svapateryathà La Divinità Suprema risiede nella bocca del Guru e si ottiene attraverso la sua grazia. Medita sempre sul Guru, proprio come una moglie amorosa sogna suo marito. 20. svàshramam cha svajàtim cha svakìrtipushtivardhanam etatsarvam parityajya gurornyanna bhàvayet Rinuncia a tutti i pensieri sulla condizione della tua vita, la nobiltà della tua nascita, la tua fama e la tua crescita in questo mondo. Intuisci profondamente l’atteggiamento del Guru senza pensare a niente altro. 21. ananyàshchintayanto màm sulabham paramam padam tasmàtsarvaprayatnena guroràràdhanam kuru È facile raggiungere lo stato supremo non contemplando niente altro che Me. Perciò si dovrebbe compiere ogni sforzo per compiacere il Guru. 22. trailokye sphutvaktàrò devàdyasurapannagàh guruvaktrasthità vidyà gurubhaktyà tu labhyate


Nei tre mondi gli Dei, i demoni, gli esseri celesti ed altri unanimi dichiarano che la conoscenza che risiede nella bocca del Guru si ottiene attraverso la devozione al Guru. 23. gukàrstvandhakàrashcha rukàrasteja ucyate aghyàngràsakam brahma gurureva na sanshayah La sillaba Gu significa oscurità, Ru significa luce. La Divinità Suprema che distrugge l’ignoranza è in verità il Guru. 24. gukàrah prathamo varno màyàdigunabhàsakah rukàro dvitìyo brahma màyàbhràntivinàshanam La prima lettera è Gu: in essa risiede la Maya e le altre qualità della natura. La seconda lettera è Ru: in essa la Suprema Divinità e distrugge la confusione di Maya. 25. evam gurupadam shreshtham devànàmapi durlabham hàhàhùhùganaishchaiva gandharvaishcha prapùjyate E i piedi del Guru sono la mèta ultima, difficile da raggiungere persino per gli Dei. Perfino Hà Hà e Hù Hù (due famosi esseri celesti) e una moltitudine di altri esseri divini desiderano adorarli. 26. dhruvam teshàm cha sarveshàm nàsti tattvam guroh param àsanam shayanam vastram bhùshanam vàhanàdikam 27. sàdhaken pradàtavyam gurusantoshakàrakam guroràràdhanam kàryam svajìvitvam nivedayet Coloro che possono adorarlo sono fermamente fissi nel più elevato principio del Guru, che è il Supremo Signore di tutto. Un posto a sedere, un letto, vestiti, ornamenti, un veicolo e altre cose …


... il discepolo dovrebbe offrire queste cose per soddisfare il Guru: offrire le cose necessarie per vivere e per rendere piacevole la vita del Guru. 28. karmanà manasà vàchà nityamàràdhayed gurum dìrghadandam namaskritya nirlajjo gurusannidhau Soddisfa eternamente il Guru con le tue azioni, i pensieri, le parole. Offri rispetto al Guru senza vergogna, modestia o esitazione. 29. sharìrmindriyam prànàn sadgurubhyo nivedayet àtmadàràdikam sarvam sadgurubhyo nivedayet Offri il tuo corpo, i sensi, la vita stessa al Sadguru, il Vero Guru. Con l’anima traboccante apri il tuo cuore e offri ogni cosa al Sadguru. 30. krimikìtbhasmavishthàdurgandhimalmùtrakam shleshmaraktam tvachà màmsam vamchayenn varànane O Donatrice di grazie, non essere attaccata a questo corpo pieno di germi, di feci e urine dall’odore disgustoso, catarro, sangue e carne coperta di pelle, che in ultimo sarà ridotto in cenere. 31. samsàravrikshamàrùdhàh patanto narakàrnave yena chaivoddhritàh sarve tasmai shrìgurave namah Ci inchiniamo al Guru, che permette di salire oltre l’albero del mondo fenomenico e salva tutti dalla caduta nell’oceano dell’inferno del conflitto e della confusione. 32. gururbrahmà gururvishnurgururdevo maheshvarah gurureva parabrahma tasmai shrìgurave namah


Il Guru è Brahma, il Guru è Vishnu, il Guru è il Signore Maheshvar. Il Guru è in verità la Divinità Suprema, e per questo ci inchiniamo al Guru. 33. hetave jagatàmeva samsàràrnavasetave prabhave sarvavidyànàm shambhave gurave namah Egli dissolve l’universo percettibile ed è il ponte attraverso l’oceano degli oggetti e delle relazioni. Egli illumina tutta la conoscenza con grande gioia. Ci inchiniamo al venerabile Guru. 34. aghyàntimiràndhasya ghyànàñjanshalàkyà chakshurunmìlitam yena tasmai shrìgurave namah Egli applica l’unguento della saggezza agli occhi chiusi dalle tenebre dell’ignoranza e per questo ci inchiniamo al venerabile Guru. 35. tvam pità tvam cha me màtà tvam bandhustvam cha devatà samsàrapratibodhàrtham tasmai shrìgurave namah Tu sei mio padre e mia madre. Tu sei mio amico, tu sei tutti gli Dei. Per capire questo mondo di oggetti e di relazioni, ci inchiniamo al Guru. 36. yatsatyena jagatsatyam yatprakàshen bhàti tat yadànanden nandanti tasmai shrìgurave namah Onore al Guru, la cui verità rende reale l’esistenza percettibile, la cui luce illumina Quello, la cui beatitudine rende ogni cosa piena di gioia. 37. yasya sthityà satyamidam yadbhàti bhànurùpatah priyam putràdi yatprìtyà tasmai shrìgurave namah


Ci inchiniamo al Guru, la cui esistenza rivela questa verità, che risplende attraverso la forma del sole, il cui amore fa amare i bambini e tutti gli altri. 38. yena cetayate hìdam cittam cetayate na yam jàgratsvapnasushuptyàdi tasmai shrìgurave namah Ci inchiniamo al Guru, che stimola la coscienza ad illuminare l’oggetto della consapevolezza, mentre la stessa coscienza non viene illuminata; che illumina gli stati di veglia, sogno e sonno profondo e altri stati di coscienza. 39. yasya ghyànàdidam vishvam na drishyam bhinnabhedatah sadekarùparùpàya tasmai shrìgurave namah I suoi doni di saggezza e ispirazione fanno percepire l’universo come indiviso. Ci inchiniamo al Guru, che è l’unica forma di verità di tutte le forme. 40. yasyàmatam tasya matam matam yasya na ved sah ananyabhàvbhàvàya tasmai shrìgurave namah Colui che ha un’opinione non capisce. Colui che non ha opinioni ha una comprensione corretta. Ci inchiniamo al Guru, che realizza l’assenza di molteplici opinioni. 41. yasya kàranarùpasya kàryarùpen bhàti yat kàryakàranarùpàya tasmai shrìgurave namah A colui che è la forma della causa e anche la luce che illumina la forma dell’effetto; a colui che è la forma della causa e dell’effetto, a questo rispettabile Guru ci inchiniamo. 42. nànàrùpamidam sarvam na kenàpyasti bhinnatà


kàryakàranatà chaiv tasmai shrìgurave namah

Tutto appare con varie forme, mentre per il Guru non c’è differenziazione. Lui solo è la manifestazione di causa ed effetto. Per questo ci inchiniamo al Guru. 43. yadanghrikamaladvamdvam dvamdvatàpanivàrakam tàrakam sarvadà-padbhyah shrìgurum pranamàmyaham I suoi piedi di loto rimuovono il divampare del conflitto. Quei piedi sono sempre luminosi. Ci inchiniamo al Guru. 44. shive kruddhe gurustràtà gurau kruddhe shivo na hi tasmàtsarvaprayatnena shrìgurum sharanam vrajet Se Shiva è arrabbiato il Guru può calmarlo, ma se il Guru è arrabbiato Shiva non può calmarlo. Perciò si dovrebbe compiere ogni sforzo per prendere rifugio nel Guru. 45. vande gurupadadvamdvam vànmanashcittagocharam shvetaraktaprabhàbhinnam shivashaktyàtmakam param Adora i piedi del Guru con le parole, la mente e la luce della coscienza. Egli illumina i colori bianco e rosso, che rappresentano le supreme manifestazioni di Shiva e di Shakti (coscienza e natura). 46. gukàram cha gunàtìtam rukàram rùpvarjitam gunàtìtasvarùpam cha yo dadyàtsa guruh smritah Gu è oltre tutte le qualità. Ru esclude tutte le forme. Si dovrebbe ricordare il Guru come la natura intrinseca di ciò che è oltre gli attributi. 47. atrinetrah sarvasàkshì achaturbàhuracyutah


achaturvadano brahmà shrìguruh kathitah priye

Senza i tre occhi egli è il testimone di tutto (Shiva). Senza le quattro braccia egli è Vishnu (tutte le circostanze). Senza le quattro facce egli è Brahma, la Divinità Suprema. O mia Amata, questo si dice del rispettabile Guru. 48. ayam mayàñjalirbaddho dayàsàgarvriddhaye yadanugrahato jantushcitrasamsàramuktibhàk Congiungo le mani con rispetto davanti a colui il cui oceano di compassione aumenta, per la cui compassione gli esseri viventi possono ottenere la liberazione dal mondo fenomenico. 49. shrìguroh paramam rùpam vivekachakshusho-mritam mandabhàgyà na pashyanti andhàh sùryodayam yathà Il Guru è la forma suprema del nettare, la beatitudine dell’immortalità per coloro che vedono con occhio discriminante. Coloro le cui menti non sono così fortunate da percepire questa divinità sono solo come i ciechi che non vedono sorgere il sole. 50. shrìnàthacharanadvamdvam yasyàm dishi viràjate tasyai dishe namaskuryàd bhaktyà pratidinam priye O Amata, ogni giorno dovresti chinarti con devozione verso qualunque direzione si trovino i piedi del rispettabile Guru. 51. tasyai dishe satatmañjaliresha àrye prakshipyate mukharito madhupairbudhaishcha jàgarti yatra bhagavàn guruchakravartì vishvodayapralayan àtkanityasàkshì O Tu che sei purificata dalla conoscenza, con manciate di fiori ronzanti


di api in cerca di miele adora l’eterno Testimone del dramma della creazione e dissoluzione dell’universo, in qualunque direzione sia situato il Supremo Signore sempre desto che ha il dominio. 52. shrìnàthàdigurutrayam ganapatim pìthatrayam bhairavam siddhaugham batukatrayam padayugam dùtìkramam mandalam vìràn dvyashtachatushkashashtinavakam vìràvalìpañchakam shrìmanmàlinimantraràjasahitam vande gurormandalam Per mezzo del re dei mantra, la Guru Gita, ci inchiniamo al seguito che circonda il Guru, al Supremo Signore, nostro Guru, e agli altri tre Guru precedenti; a Ganapati, ai tre luoghi di adorazione di Bhairava; ai Siddha (esseri realizzati), ai tre Batuka, ai due piedi (del Guru), all’ordine degli ambasciatori del seguito, agli eroi, i sedici, i sessantaquattro e i nove, ai cinque eroi che si sono sacrificati, a coloro che fanno le ghirlande. 53. abhyastaih sakalaih sudìrghamanilairvyàdhipradairdushkaraih prànàyàmshatairnekakaranairduhkhàtmakairdurjayaih yasminnabhyudite vinashyati balì vàyuh svayam tatkshanàt pràptum tatsahajam svabhàvmanisham sevadhvamekam gurum Tutte queste estese pratiche di centinaia di ripetizioni del controllo del respiro causano disagi e fatica e sono di difficile realizzazione. Questo buon risultato della vittoria sul sacrificio della vita si può ottenere facilmente in un momento attraverso il servizio disinteressato al proprio Guru come una naturale espressione d’amore. 54. svadeshikasyaiva sharìrcintanam bhavedanantasya shivasya cintanam svadeshikasyaiva cha nàmkìrtanam bhavedanantasya shivasya kìrtanam


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