Crackers 05

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comics

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pag.06 editoriale/pag.08 classi best 10# sneakers 2009/ pag. 10 terry toy/pag. 12 new balance 850 skippy/pag. 14 asics hello kitty/pag. 16 all news/pag. 34 ambiguous paddel art show/ pag. 41 rip the ripper/pag. 46 new balance over kill shop/ pag. 53 asics impossible amedeo d/pag. 56 drUNknmUnky footwear/pag. 58 the sellers/ pag. 62 gabriel dishaw/pag. 64 lobster vs aneema/pag. 66 filippo casini collector/pag. 68 reebok pump 20 anni pump up/pag. 72 super-flu/pag. 74 fly cat itw/pag. 84/ fame festival/pag. 90 officina mesciu

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DIRETTORE Murio (info.crackersmag@gmailcom) Facebook (crackersmag) youtube (crckrstv)DIRETTORE RESPONSABILE Americo Carissimo COORDINAMENTO EDITORIALE- Murio, Denis, Paolo Salvatore-MANAGER PUBBLICITA’ Paolo Salvatore- CORDINAMENTO CONTENUTI Antonio Isaja ESPERTO VINTAGE Antonio Sallustio SEGRETERIA ABBONAMENTI Michaela Stefania FOTOGRAFI & COLL. Carlo Pilastro, Lavinia Volpe, BIOKIP, Marco Contardi, Diego, Alberto Pepe Patrizio Vita, Riccardo Miracoli, Fabrizio (Providermag.it) Antonio Sallustio. Daniele (Senakers76) EDITORE JPG Edizioni di Salvatore Paolo, Piccolo Denis, Cristian Murianni -JPG via colle di mezzo, 70 cap 65125 pescara Tel. +39.0859151471 Fax. +39.085.9151230 crackersmag STAMPA DISTRIBUZIONE FREE PRESS Crackers è un supplemento gratuito alla rivista SEQUENCE MAGAZINE registrata al tribunale di Pescara il 14/05/2003 al numero 173/5

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-Oggi come ieri Si chiude il 2009 e con esso si chiude un anno in cui la creatività è ancora in letargo ed ha fatto ancora una volta parlare di se il revival, come se le aziende avessero esaurito le idee si fossero congelate. Oggi come ieri è la frase che potrebbe riassumere il mio punto di vista vedendo quanto attualmente va ed è ricercato e a pensare che stiamo entrando nell’anno che chiude la prima decade del nuovo millennio, mi ritrovo a ridover fare i conti su quanto, nel mio immaginario adolescenziale, vedevo questo periodo pieno di cambiamenti radicali , magari non certamente alla Ridley Scott oppure alla Robert Zemeckis, ma diciamo pure che siamo ben lontani a quanto pensato da questi interpreti e che, tutt’altro, prevalica su tutto la ripresa di vecchie mode dalle quali non si riesce a venirne fuori, un paradosso di come il futuro sia stato invertito con il passato. Voglio fare una precisazione a me molto importante: sono il primo, assieme a molti di voi, ad aver gioito quando ho visto che ritornavano certe creazioni che avevo apprezzato ed il primo a gioire in quanto avrei avuto l’opportunità di poter avere quei pezzi che mi ero fatto sfuggire, è stata una seconda chance, ed i brands hanno potuto constatare quanto peso ha avuto la storia e quanto se ne potuto ricavare, ma arrivare al punto di ancorarsi ad essa ricavandone repliche su repliche o tuttalpiù miscelando un particolare con un altro ed inventarsi 1000 collaborazioni su prodotti già masticati ed assimilati dal pubblico, non farà si che si esca da questa situazione di piattume generale fermatasi tra tempo e spazio. Mi auguro a chi di dovere che, dopo anni di abbandono, tornino a puntare sulla creatività e che si lavori per esigenze contemporanee senza dover esportare scenari super avveneristici, ma dando una bella sterzata verso il futuro scongelandosi dal passato. A tutti voi un creativo 2010. di sallustio antonio

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editoriale



classifica bertola shop

andrea bertola

Vans Syndicate Double S

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Jordan 1 Boston Celtics

sneaker head

carlo pilastro

providermag.it

fabrizio de lucia

aneema

elia liguori

visvim camo ftb

alife w tang

nike af1 clot

sebago cool cats

nike dunk royal fam

reebok20 bodega

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best 10 sneakers 2009

Vans Syndicate Jason Jessee

Fragment Nike All Court

nikesb nitraid

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nike air maxim trainer

nike dunk coraline

nb850 skippy

louis vuitton kanywest

nike acg salbismorizaba

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Supreme Nike Sb Bruin

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Adidas Cp 80 Kzk

supra sky top timmy

nikesb angel-devil

Huf Nike Blazer

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Vans Sk8Hi x Proper

04 Adidas Superstar 35th05

Vans Mtn. Edt. Max Shaff

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jordan spizike

nike knicks

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08 nike footscape hideout

nike blazer vintage

nikesb dunk resn

puma monster lizoid king

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vans vault taka ayashi

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adidas ransom

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nikesb dunk mid nitraid

vans chuka low in4mation

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UNDFTD

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dvs zered

adidas cp vulc diagonal

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nike air yeezy

asics gel lite patta- parra

vans jason jesse

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nikesb dunk mid chocolate

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terry toy Il toy dell’anno quello creato da unkle york brand italoamericano che ha collaborato con il fotografo più famoso della street culture “terry richardson”. Terry toy è una statuetta in vetro resina alta circa 11 cm, che ritrae il fotografo con ironia e originalità. postato dai primi blog a giungno ha subito riscosso un enorme successo facendo il giro della blog sfera in 8 ore. arrivato ormai a essere presente in più di 11000 siti internet, la vendità è stata data in esclusiva per il mese di dicembre da colette a parigi acquistabile anche sul loro sito internet al prezzo di 145 euro verra venduto anche a milano nel mese di gennaio in esclisiva da “one block down” in via sciesa,2 da non perdere.

colette exclusiv

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Collaborazione davvero ben riuscita quella tra il grande marchio New Balance e il magazine australiano sneaker freaker… la scarpa in questione è la nb 850 lightweight skippy! Una splendida shoe fatta con materiali ultra leggeri, abbinamenti di colori inaspettati e contemporaneamente azzeccati, ed infine il nickname skippy a ricordare la terra dove viene redatto il giornale…l’ australia!

new balance 850 skippy

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WWW .CRACKERS. XXX


asics x hello kitty sanrio-gel lite3

Asics in collaborazione con il marchio sanrio ci propongono questo pack diretto ad un pubblico femminile‌ una asics gel lyte III tempestata di faccine della simpatica hello kitty!!! la sneaker sarà disponibile in 2 diverse colorazioni: una nera e dorata, e l’ altra rossa bianca.

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radii footwear

nike match classic hf hiroshi qs

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In Italia sono arrivate da pochissimo e parteciperanno come da routine al possimo Pitti, ma negli USA ed in Giappone stanno veramente spopolando. RADII (rei-di-ai) è un marchio emergente nato a Los Angeles nel 2008 e già “avvistato” ai piedi dei vari Jay-Z, Black Eyed Peas e compagnia bella. www.radiifootwear.com RADII si traduce con “qualcosa che cattura l’attenzione – raggio nell’occhio”, ma significa soprattutto arte e cultura contemporanea nel mondo della sneaker di alta gamma. Il brand riflette quindi le reali esigenze espressive dei seguaci dello street fashion e offre qualità, elevato concept creativo, comfort ed unicità. Personalmente, ho avuto la scarpa in mano solo qualche giorno fa e da fan accanito delle Hi-Top non mi sono affatto dispiaciute. La cura nei dettagli una sorta di maxi pacco in stile sigarette con tanto di carta argentata all’interno e warning “genera dipendenza positiva”. Così, parlando con “l’uomo RADII Italia” sono riuscito ad ottenere in esclusiva assoluta per Providermag. Articolo di Giacomo Antonelli da providermag.it

Realizzate nella primavera di quest’anno in esclusiva per Undercover e solo Japan exclusive, le Nike Match Classic HF arrivano in Europa, come quickstrike e con l’aggiunta del baffo Nike, che nella versione originale di questa collaborazione era stato omesso. Collaborando di nuovo con il grande Hiroshi Fujiwara, mister HF ha realizzato queste tre colorazioni, marrone/nero/rosso, delle Match Classic, con la tomaia in premium suede e l’intersuola ingiallita per dare alle sneakers un effetto vintage. Lo stile è molto pulito e riprende il look della classica scarpa da tennis anni ‘80. Un Quickstrike per chi ama i due flash di Hiroshi, e che sta arrivando anche in Italia da providermag.it


sequence mag x out of collaborazione tra due ottime realtà dello snowboard. rivista sequence ormai affermata anche nella scena europea e il brand out off importanete realtà nostrana. Il risultato lo potete vedere qui sotto, una maschera che tecnicamente ha tutto, con una grafica particolare e inconfondibile fatta per i fotografi e i riders di Sequence , ma anche per molti amici e qualche pezzo per qualche negoziante affezionato a Sequence e Out Of. Unico problema “quasi” introvabile!

loreak Finalmente qualcuno che pensa più al prodotto che all’immagine. Loreak Mendian è arrivato con la sua nuova collezione. L’essenzialità e la funzionalità del marchio basco hanno portato questo brand ad esporre addirittura al Museo Nacional de Arte Contemporanea Reina Sofia Di Madrid. E’ un marchio molto adattabile che si conforma un po’ a tutti. Ed è per questo che ogni modella e modello viene nascosto, non si vogliono creare stereotipi, si vuole lasciar libera interpretazione a chiunque dando la possibilità, a chiunque, di poterla indossare e di crearsi il proprio stile: Loreak (fiore di montagna) è per tutti. Quindi dalle profonde onde di San Sebastian ecco a voi la semplice ma ancor più creativa collezione A/I ’09. Felpe, camicie/one, vestiti, cardigan e boots… quest’anno Loreak ci vuole semplici, grintose e soprattutto stilose. Ora sta a noi!!! Have a fun…

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Mark Ronson Gucci Sneakers Un maestoso progetto di Gucci degno del grande marchio italiano e diverse limited edition, queste le ultimissime dal mondo del Fashion. Il brand italiano aprirà diversi flash-store nelle più importanti città del mondo, dove verranno vendute diverse collezioni limitate di scarpe...tra queste segnaliamo la sneaker creata in collaborazione con il famoso dj e produttore Mark Ronson!!! 500 dollari di scarpe, un prodotto di certo non accessibile a tutti!

HUF X NIKE SB BLAZER HUF x Nike SB Blazer Mid Canvas Capsule Collection Bella collaborazione tra Nike ed il marchio Huf SHOP, che ha portato alla creazione di una capsule collection per la prima volta disponibile solo nei negozi del famoso store-brand di San Francisco, e non nei Nike shop. Due stupende sb blazer-mid; una nera ed una bianca, in canvas, che insieme a diversi capi d’abbigliamento ed alcuni cap danno vita a quest’esclusiva limited edition!


bape bapesta 88 high Bathing Ape ci propone la sua stupenda sneaker Bapesta 88 High, lanciata solo qualche mese fa, in tre differenti colorazioni: rosa, verde e grigia...interessante e fuori dalla norma, proprio come i ragazzi di Bathing Ape!

ronnie fieg x redwing 8 inch boots Terza collaborazione ben riuscita fra il grande marchio Red Wing e il famoso footwear-designer di David Z. Ronnie Fieg…frutto di questa cooperazione è una nuova serie di boots disponibili in due versioni: classico colore RedWing “Oro Russet” e grigio Ashy. I nuovi Ronnie Fieg x RedWing 8-Inch Boots saranno prodotti in limited edition: 120 pezzi in tutto il mondo per ogni colorazione, e saranno lanciati sul mercato internazionale il 15 Ottobre ’09 al David Z. webstore!!!

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GLOW IN THE DARK

NIKE AIR SAFARI

Kanye West – Glow In The Dark (Tour) Book Un libro davvero stupendo che riesce a raccogliere i momenti migliori del tour “Glow in the dark” di Kanye West, merito soprattutto del fotografo di fama internazionale Nabil Elderkin…un libro fatto di foto e narrativa della tournè durante un momento non felice nella vita di Kanye ma, come ha detto l’artista, un magnifico tour che ricorderà sempre grazie al suo pubblico!

Sono finalmente disponibili le nuove Nike Air Safari ’87 Rètro, un altro modello cult che il brand americano rilancia sotto una nuova veste…colori molto più accesi sia nella parte centrale della sneaker, dove il rosso prende il posto dell’arancione, sia per i classici “Safari print”, in grigio anziché beige. L’altra caratteristica che contraddistingue queste scarpe spettacolari sono le cuciture “neon” in contrasto con il colore della sneaker, che la rendono davvero fresca e diversa dal solito! La nuova Safari sarà disponibile in anteprima mondiale a Dicembre in selezionati store Nike.

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obey x levis Un’altra collaborazione per l’affermato street-artist Obey Giant, che questa volta, con il brand Levi’s, ha creato una limited collection composta da pochi capi scelti, tra i quali giacche di jeans, t-shirts e jeans trasformati dall’artista in capolavori! Oltre ai vestiti in anteprima mondiale, al lancio saranno esposti 4 poster raffiguranti i pattern utilizzati da Shepard Fairey per questa nuova collezione.

oakley x eric koston Finalmente sono disponibili on-line per l’esclusivo sito Oki-Ni i nuovi “Wood Grain Oakley Frogskins”… uno splendido paio di occhiali che fa parte della collezione di Oakley x Eric Koston, fresco acquisto del Team Skate del famoso marchio! crckrs_19


staple x converse 1hund red Una collaborazione che apprezziamo davvero molto per qualità e per il suo obbiettivo…stupenda in stile grazie alla classica silouhette della converse 1hund ed allo zampino dell’ artista affermato nel mondo staple…. ed inoltrre questa scarpa celebra 1 anno di cooperazione con una associazione impegnata nel salvare i bambini malati di aids in Africa! Questa si che è roba seria. Vi proponiamo inoltre alcuni capi della nuova collezione staple..non perdeteli!

louis vuitton x kanye west low Dopo il grosso successo riscosso dalla collaborazione tra Louis Vuitton ed il cantante di fama mondiale Kanye West, con una sneaker versione hi top, ora è finalmente disponibile anche la nuova versione low in 3 diverse colorazioni: rosso, bianco e nero…da non perdere per chi vuole stare sulla cresta dell’onda fashion!

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Una collaborazione artistica già vista ed interessante come al solito quella fra l’ artista jeff staple ed il brand airwalk...e questa volta si tratta di un tributo all’ uscita dell’ ultima saga di star trak. Un set composto da 3 Terrain di diverse colorazioni in linea con le uniformi della famosa saga: il rosso dell’ ingegnere, l’ oro del comandante, ed il blu dello scienziato...spaziale!!!

staple x airwalk star trak pack

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michael lau x janoskI gardener 10 th anniversary In occasione del 10° anniversario di Gardener, il grande artista e disegnatore di giocattoli Michael Lau lancerà una serie di toy in legno in esclusiva mondiale, ma non è finita qui! Infatti saranno proposte al pubblico internazionale un nuovo paio di Nike SB Stefan Janoski, con la grafica della tomaia tipo legno e la scritta “09.29.2009”, che indica la data del lancio…fantastiche!


nike sb x bratrud brain Collaborazione artistica che vede impegnato il gigante americano Nike ed il famoso artista internazionale Todd Bratrud… insieme hanno creato la SB Dunk High “Brain Wreck”, nome che deriva dallo stile dell’artista, solito nel produrre opere in cui viene raffigurato il cervello.Questo paio di sneaker è del colore della materia grigia, con diversi particolari interessanti come punta e linguetta rossa, ed è davvero stupendo anche l’interno, creato proprio a forma di cervello!!!

dc life collection-six pack by pmkfa admiral DC Life Collection tira fuori un altro pack dal suo cilindro magico senza fondo…una Admiral Hightop e una Sector 7 sono le protagoniste di questo lavoro in collaborazione con Michael “PMKFA” Thornsby, per la famosa label francese Sixpack. Le due paia di sneaker mostrano un pattern perforato su tutta la scarpa, fatta di pelle grigia…ad accompagnare il footwear due t-shirt e un cap New Era. Piatto ricco mi ci ficco!

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untho winter 09 Untho felpa escher maglietta impero giubbino temuge Vi proponiamo alcuni capi della nuove collezione autunno/inverno di untho…una t-shirt nero con pattern classico untho denominata impero disponibile in svariate colorazioni; la felpa escher per l’ incombente inverno…cappuccio imbottito all’ interno e pattern untho stilizzato sull’ intero capo; ed infine la giacca a vento temuge, imbottita per affrontare il freddo sulla neve..disponibile in 2 colorazioni nera e verde militare…acchiappateli!

kangol ss 2010 www.kangolstore.com Kangol nasce nel 1938 a Cumbria, contea a nord-ovest dell’inghilterra. Dal ’38 al 2010 la strada è stata tanta. Kangol ha vestito infatti teste di regnanti e generali nella seconda guerra mondiale, ma anche musicisti e artisti, uomini e donne di strada, attingendo al meglio dall’eredità british, retro hip hop e future fashion. Il boom è certamente arrivato negli ’80, facendosi strada nella cultura hip hop e portando il brand fino ai giorni nostri, con il sinonimo di qualità sempre a passo con il nome del brand. Kangol rende omaggio all’Italia utilizzando per la Capsule Collection i tessuti di Liberty Art Fabrics, interamente prodotta nel nostro paese, e arriva fino in Giappone con le linee prodotte con il jersey Toky Sen-i, risultato di una lavorazione unica attraverso l’utilizzo di macchinari d’epoca. La varietà delle forme è come al solito ampia. Qui sotto avete solo un assaggio delle forme e delle varianti colore che il marchio ha realizzato per lo spring/summer 2010.

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spongebob x bearbriCk Anche Spongebob nelle famose vesti dell’orsacchiotto BearbriCk! Finalmente un nuovo toy dedicato anche ai più piccoli… Medicom Toy lancia questa nuovissima forma di Bearbrick molto somigliante al protagonista del famoso cartone animato per bambini, ed è già disponibile sul mercato!

nike canarinho Dopo il successo della collezione Nike Canarinho, uscita nella primavera di quest’anno, il brand americano continua sulla stessa linea e sforna un’altra limited edition brasiliana che sarà pronta per Dicembre. Ispirata al soprannome della nazionale verde-oro, questa collezione consiste in magliette che richiamano il mondo del calcio brasiliano, ed una tennis classic molto carina, nera ed arancione...prendetela al volo!

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knoll textitles x vans vault mountain lx pack

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Rvca è veramente un brand fuori dal comune che collabora da sempre con una miriade di artisti, ed organizza progetti ed eventi stupefacenti….una buona parte di tutto ciò proviene dalla mente frizzante del fondatore nonché creative director PM Tenore, e tutto il resto è farina del sacco di chi lavora per questo marchio proiettato verso il “design”. Noi vi proponiamo alcuni capi della nuova collezione dalle grafiche davvero interessanti!

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Novità per la primavera 2010 in casa Vans... una riuscitissima collaborazione che vede il grande marchio di design Knoll mettere lo zampino sulla tomaia delle mountain edition lx. Questo nuovo pack sarà disponibile in 4 colori: nero, oliva, viola e turchese... non perdetelo!


vans cow hair pack Stile tutto nuovo per questo special pack proposto da Vans: una sk8-hi ed una slip-on con la tomaia interamente in pony hair. Davvero un pattern mai visto prima su una scarpa da skate e, come al solito, Vans lascia il segno!

vans x supreme half cab old school 2 Un’altra volta insieme i due grandi marchi Supreme e Vans per lanciare sul mercato delle sneaker molto interessanti‌una Half cab e una Old school 2 con un pattern tipo scacchiera in tre diverse colorazioni: rosso, giallo e nero‌non fatevele scappare!

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solebox x soucony Saucony ci propone il suo modello la shadow 90, in collaborazione con il famoso negozio di Berlino Solebox...questa sneaker è la fusione fra la tomaia della shadow 5000 e la suola della shadow 5000...ancora non abbiamo una data precisa dell’uscita sul mercato, ma si ipotizza nei mesi invernali

monCLEr x visvim Collaborazione a dir poco sensazionale quella che vede impegnati 2 giganti del mercato mondiale dell’ abbigliamento: moncler e visvim. noi vi proponiamo una delle splendide giacche che fanno parte dei 20 capi esclusivi della linea “moncler v”…una collezione per il 2010 tutta al maschile che verrà venduta in soli 150 negozi scelti fra tutto il globo!!!

visvim fbt elston La nuova creatura del prestigioso marchio giapponese Visvim è la FBT Elston…una delle chicche, parte della collezione autunno/inverno 2009, che sarà disponibile in 3 differenti colorazioni: blu scuro, nero, e rosso scuro. Le FBT sono già sugli scaffali di alcuni rivenditori Visvim.

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nike x cassette playa “rivalry collection” Elettrizzante collezione nata dalla collaborazione tra 2 super-brand: Nike e Cassette Playa…una dunk-hi, 3 t-shirt, una varsity jacket e alcune versioni leggere della giacca costituiscono la nuova Rivalry collection! Classico stile Nike combinato a quel fashion d’avanguardia e design dei colori del grande Carrie Munden…non mancate!


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Un’altra creatura della collezione autunno/inverno 2009 DC Life il pack che vi proponiamo qui sotto…tre paia di sneakers dai colori davvero vivaci e veramente gradevoli alla vista. E per soddisfare tutti i gusti, le scarpe che fanno parte del pack sono una hi, una mid ed una low.

suru x mike shimoda SURU x Mike Shinoda DC Xander Remix Series Sneakers Linkin Park dc shoes xander Ennesima collaborazione riuscita al max fra DC ed il grande artista dei Linkin Park Mike Shinoda! Questa limited edition consiste in una Xander che sarà disponibile in sole 500 paia da Suru, affermato negozio di Los Angeles! In più, il frutto di questa triplice collaborazione sarà venduto solo tra il 20 novembre e il 20 dicembre 2009!

dc shoes x ander fluoreshent Nuova chicca per la prossima collezione Life DC primavera/ inverno 2010: una Xander TX molto “accesa”…quasi al neon! Questa sneaker possiede un pattern in giallo, prettamente fluorescente, con sprazzi di arancione e argento su linguetta e lati…una scarpa che di certo non vi farà passare inosservati in mezzo alla people!

dc jacketS Due splendidi giubbotti che fanno parte della nuova collezione autunno/inverno di DC…uno più verso lo stile della classica giacca in pelle, ma con l’aggiunta del cappuccio, mentre l’altro è un vero e proprio piumino alla vecchia maniera!!!

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dj hero: jay-z eminem renegade edition

Dopo lo stupefacente successo internazionale del videogioco “Guitar Hero”, ecco pronto il nuovo music-game “Dj Hero”…in uscita alla fine di Ottobre con una versione nuova già in grembo: “Renegade”. Al posto di utilizzare 93 tracce di artisti diversi come nel gioco classico, questa limited edition dispone di canzoni dei soli Jay-Z ed Eminem!!! Il video game sarà venduto con una coppia di piatti come controller ed un contenitore rigido da vero dj!

giradischi linos manual Vi proponiamo una vera innovazione nel mondo della musica che ci ha colpito particolarmente per creatività e design: un lettore per vinili portatile! In poche parole, potrete ascoltare i vecchi dischi che più vi hanno fatto emozionare, e senza dover avere con voi i classici piatti molto ingombranti …spettacolare!

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wesc cuffie alp horn WESC sfodera il suo nuovo modello per i veri appassionati di musica: le Alp Horn! Un paio di cuffie davvero originali dal design rettangolare… diciamo un po’ “spigolose”! Questi gioielli del sound fanno parte della nuova collezione 2009 e sono disponibili in due colorazioni differenti.

gravis indo hi Per non farvi cogliere inpreparati dal freddo dell’ inverno che sta per arrivare come un treno in corsa, vi consigliamo le indo hi dell’ expedition pack di gravis…materiali tecnici e colori invernali, un binomio perfetto! E per essere al passo con la veloce andatura del fashion, ecco qui una nuova versione del modello sopracitato tutta nera con bellissimi particolari!!!

gravis boot ed black japan edition

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E per le vostre camminate sui sentieri di montagna, che siano essi innevati o più semplicemente impervi, boots gravis dell’ expedition pack…la scarpa che non deve mai mancare per le vostre gite in relax dopo lo snow. Guardate che stilosa questa special edition dei boots tutta in nero, che riesce ad unire l’ utilità della scarpa alla bellezza della grafica!!! La brutta notizia è che per adesso è disponibile solo per il mercato giapponese…speriamo a breve anche in quello italiano!


ambiguous - paddle art show Evento tremendamente interessante a cui non si dovrebbe mancare quello organizzato dai ragazzi di ambiguous! Infatti saranno in tour per il mondo delle racchette personalizzate dai diversi artisti che hanno preso parte alla progettazione della manifestazione tra cui: russ pope, nicky gaston, e chris dyer‌ecc

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henry lloyd vi proponiamo un modello di scarpe della nuovissima e fantastica collezione henri lloyd per la primavera/estate 2010. DI HENRY LLOYD.si tratta di un placchino in morbido nabuk che sarĂ disponibile in 3 diverse colorazioni: viola, arancio, e verde pistacchio!

adio x mishka Art collaboration tra il marchio adio e ilbrand Mishka ‌un lavoro che ha portato alla creazione di questa collection tra cui una sneaker, una maglietta, ed un cappellino..che vi proponiamo in bella vista!!!


gravis mono come al solito fuori dalla massa le produzioni del marchio gravis…tutto ciò confermato dalla nuova monoo, pezzo della prossima collezione primavera/estate 2010. Una sneaker dai forti colori, classica suola del modello “indo” e stile nautico fanno di questa shoe.

eastpak trolley transfer s jacket sander -jagger Un cambiamento nel classico stile del marchio eastpak, questa volta vi proponiamo il trolley transfer s…una borsa realizzata in cordura, piccolo nelle dimensioni ma molto capiente, con diverse tasche esterne ed uno schema di colori davvero formidabile!!! la sander è una delle splendide giacche facenti parte della nuova collezione di eastpak..realizzata in tyvek tessuto di marchio dupont è estremamente leggera ma allo stesso tempo calda, water-resistent, dotata di cappuccio con coulisse, traspirante e lucida come impone il fashion moderno! un’ altra giacca della nuova collezione di eastpak in tessuto tecnico lucido, con interno del colletto, bordi delle maniche, e il bordo alla vita in maglia a costine nera…ed una stampa tono su tono.

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reebok x stanley kubrick full metal jacket 2001 odissea nello spazio Reebok ci regala altri due gioielli da indossare ideati come tributo al regista americano nonché icona del xx secolo stanley kubrick! Le scarpe sono entrambe pump omni lite, ma una è dedicata al capolavoro “full metal jacket” con colorazioni dallo stile militare classico, e l’ altra ispirata all’ indimenticabile pellicola “2001: odissea nello spazio” .


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nike loopwheeler Nike Loopwheeler è nata da una collaborazione che ha portato alla migliore felpa del pianeta! Dal lavoro di Loopwheeler in Giappone, escono solo una manciata di pezzi al giorno. Filate su telai rotanti vintage e cucite artigianalmente per garantire il massimo comfort e la durabilità nel tempo. Su dope-factory.com trovate un vasto assortimento di felpe: col cappuccio, full zip, half zip, eugene, in vari colori (nero, grigio, blu, verde militare, prugna, turchese) oltre agli stupendi pantaloni e short in felpa!

nike jordan 8 aqua

Dopo 16 anni dallo loro prima release fanno il loro ritorno le jordan 8. Un classico, di quando ancora Micheal Jordan vinceva il suo ennesimo titolo contro i Phonenix Suns di sir Charles Barkley. Ormai sono introvabili nei negozi e difficili da reperire anche su internet, tranne che su Dope-Factory, dove la potete trovare in 2 colorazioni, tra cui la leggendaria e bellissima Aqua.

nike jordan collezione 20-3

Per festeggiare il 23imo “compleanno” delle Air Jordan, Nike ha deciso nel 2008 di mettere in vendita ogni mese, un pacco doppio, con 2 remake di tutte le precedenti 22 versioni, scelte in modo che la somma del nome desse il magico numero 23. Fa parte di questa iniziativa il countdown pack che unisce le famosissime jordan 3 color nero/cement grey, uscita originariamente ben 21 anni fa e mai più rivisitata, e la più recenete jordan 20, scarpa tecnica e perfette per giocare a basket!


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greedy genius yacht club Greedy genius lancia la sua holiday 2009 campaign- the yacht club! Una runner high top sneacker molto allettante. Disponibile in diversi colori e nel più classico pelle naturale, questa scarpa possiede il look giusto e dei notevoli dettagli che la rendono competitiva sul mercato internazionale!

ubiq x mackdaddy “el” La street label giapponese mackdaddy in collaborazione con il famoso marchio di scarpe ubiq ha ideato due nuove colorazioni per la ben nota sneacker “EL”, che sarà venduta in esclusiva su zozotown ed eProze…le due versioni sono marrone con linee diagonali azzurre, e grigie con pattern bianco.

skull candy agent roskoop-terje hakonsen

Skull Candy continua la sua serie Skullcrushers con una creazione pensata dal famoso Jim Phillips, ideatore della “screaming hand”… stavolta la grafica di queste headphones consiste in un mostro verdastro, con una gola rossa e profonda, che urla come un pazzo…l’altro paio di cuffie ha una grafica molto più tranquilla, il modello è ancora la Agent, ma queste headphones sono ideate in onore di un grande innovatore nel mondo dello snowboard, nonché uno dei più forti rider attualmente in circolazione: Terje Hakonsen!

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osiris armada xlt new color Una scarpa che colpisce, questo di sicuro il miglior modo per definire la nuova versione della Armada xlt del marchio Osiris! Una sneaker migliorata sotto il punto di vista tecnico, con rinforzi nelle aree sottoposte alle abrasioni (di tutti i tipi) solite dello skate. Linguetta e collare della caviglia in foam, per una comodità notevole, ed un mix di colori forti e inserti fluorescenti la rendono davvero diversa dal solito!

new balance a20 Ecco una stupenda scarpa che New Balance ci propone in diverse colorazioni: la A20! Una sneaker che trae ispirazione dallo stile “Navajo”, il popolo dei nativi americani…una high-top davvero diversa dal comune con dettagli molto particolari, come i laccetti che pendono dalla tomaia e le spesse cuciture della tomaia. Questo è ciò che ci si aspetta da un brand sempre in movimento come NB!

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rip the ripper art show Un evento a dir poco spettacolare quello che avrà luogo dal 22 al 24 gennaio 2009 presso lo Skate one di San Diego...il Rip the Ripper art show! Un tributo all’ icona culturale simbolo dello skate utilizzata da innumerevoli anni dalla Powell ed apprezzata in tutto il mondo da tutti i riders..il famoso teschio che spunta da uno squarcio. A questo avvenimento, di cui noi vi proponiamo il libro in vendita nei migliori negozi di skateboard, hanno preso parte una moltitudine di grandi artisti affermati a livello internazionale come il grande VCJ, shepard fairey, todd bratrud, Bigfoot, paul imagine e tanti altri creando un “rip the ripper “ rivisto sotto il proprio stile artistico!!! Uno spettacolo da non perdere!


circa la coca Sono finalmente disponibili le nuove sneakers create da Circa in collaborazione con il gruppo hip-hop “La Coka Nostra”. Classico canvas nero per quanto riguarda i materiali, mentre è molto provocante il pattern scelto per i due lati della scarpa: una stampa della modella Kate Moss, famosa per le sue sfilate e pubblicità quanto per le sue avventure con la cocaina…ecco il simpatico connubio tra il nome del gruppo di Los Angeles ed il pessimo vizietto della modella!!!

neighborhood x viberg bobcat boots Il marchio neighborhood non si smentisce per quanto riguarda lo stare al passo con i tempi che corrono in fretta! Questa volta conferma la sua posizione con una collaborazione con il brand viberg, con cui ha creato questo paio di bots davvero squisiti…sia per la vista che per il palato!!!

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lakai carrols flannel pack

Lakai sforna un nuovo pack…Carroll Select Flannel! Si tratta di una sneaker mid-top in 4 varianti di colori: arancione, giallo, verde e fuxia. Le scarpe saranno tutte abbinate a un set di lacci, uno nero uguale per tutte, e uno colorato in base al flannel pattern di ogni scarpa. Il pack è disponibile esclusivamente per il mercato giapponese ed è da poco on-line sul sito nipponico Shoe Placet!

bathing ape bapesta boots Finalmente anche Bathing Ape lancia il suo paio boots: i nuovi Mountain Soldier, per l’inverno di quest’anno. Questi scarponi da montagna saranno disponibili in due versioni entrambe in pelle; una nera ed una marrone, ed una variante in suede beige. I Mountain Soldier sono già disponibili presso i negozi Bape!

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adidas skateboard campus vulc Adidas originals lancia 3 splendide versioni della campus vulc realizzate in collaborazione con 2 skater di fama mondiale come silas baxter neal e tim o’connor, mentre l’ ultima è stata creata lavorando insieme alla rivista di skate slap magazine. La campus low dedicata a silas è il frutto della

grande creatività del rider nato e cresciuto nell’ oregon…la stessa qualità che caratterizza il suo stile nello skate dove può attingere ad un’ infinita varietà di tricks, e che lo hanno portato a vincere il premio “Transworld Skateboarding’s Best Rookie of 2008”. La campus high slap magazine nasce direttamente dai consigli e dalle opinioni dei lettori…infatti la rivista ha raccolto tutti i pareri del suo numeroso pubblico inerenti alla realizzazione di questa sneacker, e passo dopo passo è nato questo splendido capolavoro dettato dalla voce del popolo skate! Infine la scarpa realizzata con il grande tim o’ connor è un fantastico mix di suede e canvas, dai colori caldi che ricordano la terra da cui proviene…il jersey. Uno skater che durante la sua vita ha fatto davvero di tutto, dallo scrivere articoli per giornali di skate a camper tour, manifestazioni imponenti e nottate sul pavimento del suo negozio…..speriamo che continui cosi!!!

kazuki x adidas originals x neighborhood campus 80 La triplice collaborazione fra Adidas Originals, il grande autore di fumetti Kazuki ed il brand Neighborhood ha portato alla creazione di una Campus ‘80s splendida.Il tutto grazie allo stile nel design del maestro giapponese Kazuki, al tocco innovativo del marchio Neighborhood e all’intramontabile bellezza della classica Campus ‘80s di Adidas…da non perdere!

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ransom x adidas originals Una collaborazione che suona come una vera e propria novità per il brand adidas..infatti all’ interno della linea di sneackers concepite per resistere alla prova del tempo ideate da adidas originals e ransom ci sono un paio di boots! . I modelli sono “creek”, “dune”, “pier”, “summit”, e per finire “valley”.


overkill shop x new balance berlin wall pack

Berlin Wall berlin Package La scarpa che vede impegnati il brand New balance e il famoso negozio di berlino overkill in una splendida collaborazione è la nb 577! Lo special pack è un tributo al 20° anniversario della caduta del muro di berlino avvenuta nel 1989, la prima rivoluzione non-violenta nella storia della germania. Disponibile in tre diverse colorazioni, con annesse altrettante solette interne, possiedono ognuna un diverso significato: la sneacker rossa simboleggia la zona soviet occupata, la scarpa blu sta per gli alleati dell’ ovest, ed infine la shoe nera rappresenta la cortina di ferro durante gli anni della divisione!!! Un pack davvero serio!



fracap japan boots x oki ni Finalmente la grande qualità e la finezza dei dettagli dei boots marchiati Fracap sono disponibili sul mercato europeo...eh già, perché fino a poco tempo fa il brand italiano produceva solo per il segment giapponese… ma ora la Monkey Boot e la Mountaineering Style saranno disponibili on-line esclusivamente su Oki-ni. Non fatevele scappare!!!

diemme roccia vet new tirol hiking boots Diemme produce da oltre vent’anni scarpe di alta qualità, fatte a mano direttamente in Italia, e per questo inverno ci propone due nuovi boots da montagna: i “New Tirol” ed i “Roccia Vet”. Per i primi classica pelle marrone e lacci rosso fuoco, oltre alla famosa suola prodotta dal grande marchio Vibram, conosciuto a livello mondiale per il suo utilizzo nelle scalate al monte Everest. Due versioni disponibili per quanto riguarda i “Roccia Vet”: una color terra con lacci grigi e l’altra verde scuro coi lacci gialli…entrambi i boots sono formidabili sia a guardarli che a indossarli, e costano la bellezza di 259,00 dollari!

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Danner mountain light è un concentrato di quanto è più raffinato e più pratico ci sia nel mondo dei boots che trae forza dal patrimonio che Danner ha nella produzione di scarponi da lavoro, militari e tempo libero. Non ci si lasci prendere dall’apparenza che siano pesanti tutt’altro, il loro peso leggero e la loro qualità contraddistinta all’insegna dell’ottimo pellame, la sua linea forte resa ancora più incisiva dalle cuciture robuste ed un sodalizio che si rinnova ad ogni boots assieme a Vibram, fanno si che gli stessi elementi che hanno distinto questo modello per la montagna li si possa rivivere ed indossare giorno per giorno in città con la confortevolezza garantita e sinonimo del marchio Danner. di antoniO sallustio

danner the boots are made for walkinG


nike sb dunk hi mets Colpisce davvero con la sua bellezza questa nuovissima nike sb creata in onore della famosissima squadra di baseball “new york mets”. l’ arancione, il blu, e il nero fanno di questa scarpa un must have sia per chi apprezza le scarpe per qualità e stile da indossare tutti i giorni, sia per i collezionisti più sfegatati!!!


Per il nuovissimo Explorer pack il team di Nike 6.0 ha davvero superato se stesso: ha viaggiato fino al quartier generale della NASA per trarre l’ispirazione giusta…per il design e per la scelta della grafica, lo spazio infinito, hanno scomodato perfino il grande astronauta Buzz Aldrin, ed inoltre una delle magliette che fanno parte di questa limited edition (oltre a cappello giacca e felpa) vanta la stampa della foto di Aldrin scattata durante l’ atterraggio dell’Apollo… mitico!

nike 6.0 explorer pack

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asics pro curt eccovi tre nuove versioni della nota sneaker di asics pro court...abbinamenti di colori molto vivaci, materiali di alta qualità, e uno stile basket retrò...tre grandi qualità che rendono queste scarpe uniche nel loro genere!!!

highsnobiety x asics gel lite iii trilogy project Tre importanti web-zine a cui Asics ha permesso di personalizzare una ASICS GEL LYTE III. Highsnobiety, suonerà sicuramente più familiare a molti di voi. Per la sua ASICS Gel Lyte III, David Fischer e il suo staff hanno pensato a una tomaia in grigio patent e a un puntale in suede blu. 200 gli esemplari che saranno messi in vendita il 27 di novembre su DavidZ.com , e altre 18 paia solo nel negozio di Manhattan.

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asics x impossible x amedeo d Un evento davvero spettacolare… queste sono le prime parole che mi saltano alla mente ripensando al pomeriggio del 12.11.09 passato nello splendido negozio Amedeo D a Milano! La vera protagonista dell’EVENTO è stata di sicuro la splendida opera d’ arte esposta e realizzata da emanuele alfieri, alias impossible, in collaborazione con il grande brand asics. L’ artista si è ispirato al famoso capolavoro del maestro “Katushika Hokusai” per creare questa vera e propria “onda” composta da 160 paia di asics, rimanenza di magazzino che Emanuele alfieri non aveva mai visto prima…pensate quindi che la parte veramente difficile del lavoro è stata progettare la disposizione delle sneackers sulla struttura interna in metallo, poiché sia i modelli che le misure delle scarpe erano diverse l’ una dall’ altra!!! Oltre ad assemblarle, colorarle, e rifinirle in modo da sembrare una spumeggiante onda…serfata dalla nuova gel lyte III, la nuova scarpa del marchio Asics dai bellissimi colori che riesce a trasmettere una vera marcia in più al mondo delle sneackers. Il tutto è stato reso possibile anche dalla calorosa accoglienza preparata dal sig. Amedeo, che negli ultimi tempi ha saputo portare il suo negozio nel profondo dell’ universo street-wear!


the hundreds fw-09 The hundreds Per l’ autunno 2009 di the hundreds il panorama è alquanto scoppiettante…e a noi fa molto piacere visto i nuovi capi della linea di vestiti in release questi giorni! Vi proponiamo alcune delle numerose chicche della collezione fall 09: bradington, dodge e la cult…impedibili!

4x4 = iuter... perchè vi proponiamo due capi capaci di cambiare completamente stile in un attimo. infatti la gran galà, da classica felpa con cappuccio, si trsforma in un abito da sera con bottoni e logo sul taschino; anologo il comportamento della singapore sling, che da felpa monocolore cambia pelle con tessuti più ricercati e colori più eleganti.

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iuter 4x4


matthew lauretti

do not say bullshit Ciao sneakerheads! vi ricordate di Matthew Lauretti? Vi do una rinfrescatina alla memoria...Matthew è un artista italo americano,vive tra Bologna e Newyork, oltre a creare delle notevoli opere artistiche è un grande collezzionista di sneakers. Avevamo parlato di lui nel CRACKERS03. Al tempo...ci aveva svelato che stava lavorando ad un progetto con Nike per creare una scarpa ad hoc per lui...i mesi sono passati e il buon Matthew se l’è fatta!! EH SI...In collaborazione con il mitico store 21 Mercer di New York, quartier generale di NIKEID,nonchè culla creativa di Nike Sportswear, Matthew ha creato la sua BESPOKE AIR FORCE ONE. Ora ve la descrivo : AF1 bassa , inserti sul tallone in materiale 3M arancione e blu, (materiale su cui dipinge Matthew), una base di pelle modello Safari,colori spaiati, rispettivamente blu e arancione, la parte anteriore è cucita con pelli di alta qualità blu per la parte bassa e bianco lucido per la parte alta. La linguetta e il baffo sono in pelle di coccodrillo blu, gli interni sono in pelle bianca morbidissima... cuciture esterne fluorescenti rispettivamente giallo e arancione. La suola, è bicolor,trasparente e giallo acido.Una gran scarpa! il BESPOKE è iniziato verso Luglio e tra una cosa e l’altra, la scarpa è stata consegnata a Matthew verso fine Ottobre. Ovviamente unico modello al mondo. Ecco il link al sito ufficiale NIKE

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drunknmUnky footwear


Dopo aver trovato un vasto apprezzamento a livello internazionale per quanto riguarda l’abbigliamento grazie a cappellini, magliette e felpe, il giovane marchio DrunknMUnky si lancia ora nel mondo del footwear. E lo fa con una scarpa che sarà disponibile in varie versioni high e low, e in una svariata moltitudine di colori per catturare l’attenzione anche degli acquirenti più stravaganti! Suola vulcanizzata e pelle per la tomaia mescolata ad altri materiali di alta qualità, rendono queste sneakers frizzanti ed eleganti allo stesso tempo!!! Cool!


vans mod era

volcom giacca cavalier

THE volcom camicia invasion freshjive camicia

tokidoki pull mankee genes pant

rockford felpa

monkee genes supaskinny

osiris bronx supremebeing wind breaker ejectrunnercmyk


spremebeging zaraf dress skullcandy

supremebeing mod destination

rockford tee teetime

freshjive tee the las palmas

alife madello evry body high hilite

insight tee sixtee smanicato rokford

B.go Giacomo Tommasini14.c Parma www.beforeapparel.com info@beforeapparel.com


THE felpa 17mq. 50 euro

adidas 76 euro carhartt 69 euro

etnies faction mid 95 euro dvs munition ct 76 euro

felpa zoo york 72 euro felpa emerica 65 euro

17mq

VENEZIA BOARD SHOP Cannaregio 1297 30121 Venezia tel 0418943077 www.17mq.it


windbreaker lobster 85 euro

obey baseball cap 38euro

t/s supra 32 euro

t-s obey 34 euro

cuffie wesc oboe 50 euro

tavola blue print 69euro ruote hubba 34 euro super sunglasses 80 euro

vans old skool 77 euro


gabriel dishaw blazer pentium 1.0 frankestein terminator junk dunk low Un artista davvero fuori dalla norma, in perfetta sintonia con lo stile delle sue opere… Gabriel Dishaw e la sua “Junk Art”. Tre paia di scarpe complete di scatola riviste dall’ artista sotto il suo stile: una Blazer, una Dunk low ed una Dunk hi create e costruite con materiali tecnologici di scarto (una specie di immondizia informatica) microchip, schede di memoria, pezzi di computer, ingranaggi in metallo piuttosto che cavi elettrici… il tutto assemblato in maniera armoniosa da questo stupefacente artista qual è Gabriel Dishaw.


I ragazzi di Biokip hanno teletrasportato un mini-club londinese in pieno centro a Milano è in zona P.ta Venezia, in via P. Castaldi 26, e si chiama Zoom bar. Uno spazio nuovo, che ospita tutti i giorni eventi underground come dj-set, party e mostre (tutti free-entry) a cura di varie organizzazioni milanesi. Volete vederci piÚ chiaro? Provate con lo Zoom!... zoom-bar.it


LOBSTER CIRCA 15 SECONDI INTERVISTA A CENTO CANESIO NOME MARCHIO: LOBSTER NOME AZIENDA: TAG SNC ETA’: 7 anni RESIDENZA: Treviso L: Chi c’è dietro il marchio Lobster? Mi racconti un po’ com’è nata l’idea di fondare questo brand? C: Dietro l’idea di Lobster ci sono due amici fin dall’infanzia, Jeppy e Cento, che già da qualche anno lavoravamo ad un progetto comune che si chiama Marker Shop, dopodiche entrambi provenienti da esperienze riguardanti il creare abbigliamento hanno pensato di provare a fare un marchio loro, senza alcuna pretesa, solamente fare un qualcosa per riuscire a collaborare con artisti, musicisti, e tutto quello che li circondava e che faceva parte del loro background…da qui poi è nato quello che giorno per giorno è in continua evoluzione. L: Com’è nato il nome Lobster? C: Diciamo per caso, Jeppy indossava una maglietta con un’aragosta e da lì si è provato a tradurre il nome e sembrava suonasse bene… quindi dopo averci pensato a lungo, circa 15 secondi, io ho provato a fare il logo e da li siamo partiti. L: C’è stato qualcosa o qualcuno che ha influenzato in qualche modo la tua creatività? C: Moltissime cose l’hanno influenzata, riassumere tutto sarebbe un po’ riduttivo, Comunque diciamo che lo skate e i graffiti sono gli elementi dominanti del mio percorso, poi tutte le persone e situazioni che ho vissuto hanno sem-

pre modificato e influenzato le cose che disegnavo. Anche la musica ha un ruolo importante in quello che faccio, appunto per questo Lobster non è un brand fortemente legato ad una cosa sola, ci piace legarci a tutte le cose che ci interessano e ci stimolano, siano esse skate, musica o gare di cani da corsa… L: Come sono stati gli inizi? C: Abbiamo iniziato facendo 6 grafiche di magliette, quindi non voleva essere una linea vera e propria, era una cosa che volevamo fare e poi pian piano si è evoluta anche in altri articoli, tipo pantaloni etc etc ma credo che abbiamo sempre fatto le cose piano piano, quindi senza mai esagerare o fare il passo piu’ grande della gamba, cerchiamo di crescere ma senza forzare un evoluzione che chiamerei quasi naturale. L: Quali sono state le principali difficoltà da affrontare? C: Forse il cercare di strutturaci quando vedi che da un semplice passatempo sta diventando una realtà a tempo pieno, lo step da affrontare può risultare un po’ impegnativo, soprattutto perché le cose da fare diventano sempre di più, e seguire tutto bene non è semplice. L: Che consiglio daresti a chi vuole iniziare un’attività come la vostra? C: I consigli sono sempre relativi, ognuno vede le cose in base alle proprie esperienze quindi non esistono consigli universali. L’unica cosa, secondo me, è cercare di fare ciò che più piace secondo le proprie possibilità e se poi si fa bene la crescita arriva in modo più naturale. L: Tu vieni dal mondo dello

skateboard e dei writer, cosa rappresentano e cosa hanno rappresentato queste due culture per te? C: Queste due culture, come dicevo prima, hanno avuto un ruolo dominante, a me paice definire di essere cresciuto sotto il segno di Glen Friedman. Le sue foto rispecchiano abbastanza quali sono stati i miei imput iniziali, quel mix di subculture che andava dai minor threat, ai Public Enemy passando per i Beastie Boys e le foto di skate…quel mondo lì mi ha sempre affascinato e, credo, dato la voglia di continuare per quella strada. L: Ora hai cambiato mezzo di trasporto, giusto? C: Siccome ho fatto troppi soldi allora ho pensato bene di usufruire di un mezzo di trasporto che va ad energia fisica e non consuma nulla… sai ero stanco di tutte quelle porsche e ferrari.. volevo tornare alle origini, quando ero un sempliciotto aahahahah (il nostro amico Cento è proprio un burlone, questa domanda era per introdurre il mondo nuovo che Cento sta esplorando, quale quello della bicicletta!!!) L: Ci puoi raccontare cosa vuol dire per te andare in bicicletta e soprattutto in scatto fisso? C: All’inizio mi ha affascinato questo mondo perché diverse persone provenienti da background simili ai miei si stavano avvicinando a questo movimento, poi, piano, piano ho cominciato a capire la comodità e i vantaggi di girare sempre in bici, fino ad arrivare, completamente ad abbandonare la macchina. Sono affascinato dal mondo della bici in generale e credo sia riduttivo chiamarlo scatto fisso o cose del genere, mi affascina il concetto di bici in generale a prescindere dal tipo di bicicletta. L: Dove si possono trovare le vostre creazioni? C: Nei migliori punti vendita, così si dice, no?! Eh eh…comunque su HYPERLINK “http:// www.lobsterapparel.com” www. lobsterapparel.com si trovano maggiori informazioni sia sui negozi sia su cosa vogliamo comunicare con Lobster. L: Sogni per il futuro? C: Non ho sogni in particolare, diciamo che spero di avere sempre questa energia che mi spinge a portare avanti certe idee e certe cose… vorrei farlo per sempre. L: Vuoi ringraziare qualcuno o dire qualcosa…quest’ultima “domanda” è per te, dì quello che vuoi! C: Vorrei ringraziare moltisssime persone che ho incontrato nel mio percorso, ma sarebbe riduttivo nominarne solo alcune..ci vorrebbero troppe righe! Comunque grazie a voi che mi avete dato lo spazio nel vostro giornale. Grazie a te Cento, per noi è stato un piacere poterti far conoscere ancora di più! Un in bocca al lupo a te e a Jeppy che salutiamo tanto!


ANEEMA PER VINCERE DEVI CONVINCERE NOME MARCHIO: “ANEEMA” NOME AZIENDA: Flow Distribution ETA’: 6 anni RESIDENZA: Reggio Emilia BREVE BIOGRAFIA: Il Logo nato per gioco nel 2001, simboleggia l’equilibrio nella complessità dell’anima umana, esso rappresenta un autentica filosofia di vita. per questo l’omino con lo skate diventa simbolo e filosofia con un obiettivo ambiziosoo. ANEEMA prevede di inserirsi in un circuito di collaborazioni internazionali, acquistare prestigio nel panorama mondiale dell’abbigliamento e dare il suo contributo agli appassionati di tutto il mondo. E Chi c’è dietro il marchio “Aneema”? Ci raccontate un po’ com’è nata l’idea di fondare quest’azienda? Un gioco diventa un disegno, si trasforma in logo ed esso muta ufficialmente in un marchio comunitario nel giro di tre anni. Elia Liquori e Claudio Avanzini pieni di idee ed entusiasmo, insieme ad altri amici decidono di portare il pro-

getto ANEEMA ad un riconoscimento. Credendo fermamente in ciò che li appassiona decidono di creare una professione aprendo il loro negozio ufficiale nel settembre del 2008. Utilizzando tutto il tempo possible creano giorno dopo giorno spazio a questo nuovo brand che affianca ad oggi i migliori marchi selezionati. Avete fatto degli studi specifici per entrare nel campo del design? NO. Solo studi avanzati sulla strada. Come sono stati gli inizi? Molto divertenti ma al contempo pieni di nuove missioni sconosciute. Quali sono state le principali difficoltà da affrontare? Oltre al capitale da investire, questa scelta ha messo a dura prova I rapporti con altri ìamici che per vedute differenti lasciano il cammino intrapreso. Alcuni amici tra I quali quelli con cui si è cresciuti non hanno capito quanto fosse importante non smettere di crederci. Il mondo legato allo skateboard rappresenta la vostra

ispirazione principale, cosa rappresenta per voi? Tutto. La tavola ha influenzato ogni nostra scelta ed ogni nostro pensiero, dalle amicizie al modo in cui si guarda una città, gli elementi sottolineati sono comuni al pensiero di altra gente che vive alla ricerca del nuovo per cui ANEEMA sarà l’unione di tutti coloro che ameranno creare situazioni positive per se stessi e per gli altri. Che consigli daresti a chi vuole iniziare un’attività come la vostra? Mettere da parte tutti i consigli negativi che la società ti da, sbattersene di burocrazia, leggi, e soldi…. lanciarsi con tutta la forza che si può e farsi aiutare da tutti! Strada facendo scoprirai che molte persone dette fidate “te la metteranno in quel posto”, tu avrai successo e loro no, questa sarà la tua rivincita. Dove si possono trovare le vostre creazioni? UNITY STORE – Vicolo Folletto 2/A – 42100 – Reggio Emilia HYPERLINK “http://www. aneema.com” www.aneema.com www.unitystore.it Sogni per il futuro? La Pace. Altro da dichiarare: Un ringraziamento a Mali Yea, Alfredo Carlo, Blu, Zuek, Super Basic, Vadim, Dhemo, Iem 82, Bobo e Francesco Gianelli ovvero i grafici che hanno lavorato con noi durante queste collezioni. Per vincere devi convincere.


FILIPPO

CASINI COLLECTOR FILIPPO È UN CONSULENTE FITNESS, IL SUO LAVORO, CONSISTE NEL RIMETTERE IN FORMA LE PERSONE TRAMITE MIRATE CONSULENZE ALIMENTARI, ABBINATE A PROGRAMMI DI ALLENAMENTO PERSONALIZZATO. IO HO VISTO LE SUE SCARPE,VI ASSICURO CHE LE USA TUTTE!! 1: COME NASCE LA TUA PASSIONE PER LE SNEAKERS? LA MIA PASSIONE NASCE QUANDO AVEVO 8 ANNI...SENZA SAPERE NULLA NE DI SCARPE NE DI PALLACANESTRO RIMASI FOLGORATO DA UNA SCARPA BIANCA E GRIGIA CHE STAVA SULLO SCAFFALE DI QUELLO CHE AI TEMPI ERA IL NEGOZIO SPORTIVO PREFERITO DI MIO PADRE E DI CUI NON RICORDO IL NOME...SI TRATTAVA DELLA MITICA JORDAN 10...PER GIUNTA ERA ANCHE IN OFFERTA A 49 MILA LIRE POICHE’ ERA L ULTIMO NUMERO...IL MIO 38...FU AMORE A PRIMA VISTA 2: QUANTE PAIA NE HAI FINO AD ORA? HO CIRCA 350 PAIA, MA CIRCA 200 SONO SCARPE SPAZZATURA ACCUMULATE NEGLI ANNI DI PALLACANESTRO E COMPRATE NEI MOMENTI DI COSIDDETTA “DEPRESSIONE” QUANDO ANCHE SCARPE DA 4.99 USD RENDON FELICI...SONO LEGATO A 150 MODELLI...

QUELLI CHE TENGO DIRETTAMENTE NELLA MIA STANZA... 3: QUALI BRANDS MAGGIORMENTE? NIKE E TUTTO CIO CHE RUOTA ATTORNO AD ESSA...ULTIMAMENTE HO COMPRATO ADIDAS, NEW BALANCE, QUALCHE REEBOK, MA RIMANGO AMANTE DI NIKE E JORDAN, CHE COMUNQUE AI MIEI OCCHI RISULTA SEMPRE PARTE DI NIKE E NON UN BRAND A SE 4: QUALI SONO LE TUE 5 PREFERITE? AIR MAX 1 SAFARI(ATMOS EDITION)- AIR MAX 1 VIOTECH ATMOS EDITION- AIR JORDAN 1 JAPANESE ADDITION 2001 ALL WHITE- AIR MAX TEMPO UNC EDITION E OVVIAMENTE AIR JORDAN 10 STEEL GREY, THE SHOES THAT STARTED IT ALL 5: QUALE MODELLO STAI CERCANDO DA UNA MOLTO TEMPO, MA NON RIESCI A TROVARE? NON TROVO LE AIR MAX 1 KID ROBOT HYPERSTRIKE NELLA MIA TAGLIA(11-12) 6: QUAL’È IL MIGLIOR AFFARE CHE HAI FATTO, DEL TIPO SPESO IL GIUSTO E CON IL TEMPO IL VALORE È CRESCIUTO NOTEVOLMENTE? SICURAMENTE AIR JORDAN 4 99 RETRO PLUS DEADSTOCK WHITE


BLUE, PAGATE $49 PIU SPEDIZIONE, QUOTAZIONE ATTUALE CIRCA $300 7: DOVE ACQUISTI LE TUE SCARPE, ON LINE O DA QUALCHE STORE? ACQISTO QUASI TUTTO VIA WEB (EBAY WWW.SNEAKERHEAD.COM MA DA QUANDO IL MIO GRANDE AMICO MAX HA APERTO CLEATS ACQUISTO MOLTO DA LUI E TRAMITE I SUOI CONTATTI .GRAZIE A LUI SONO RIUSCITO AD OTTENERE ALCUNE GEMME, COME LA SCARPA DI NATE ROBINSON, DELLA GARA DI SCHIACCIATE(FOAMPOSITE LITE). 8: COSA NE PENSI DELLA SCENA SNEAKERS ITALIANA? PENSO CHE IL 90% DI COLORO CHE SI PROCLAMANO COLLEZIONISTI PUNTINO SOLO A SEGUIRE L’HYPE, A FAR NUMERO... NON CREDO CHE SAPPIANO CHE ESISTE UN EDIZIONE 2001 GIAPPONESE DELLA JORDAN 1, PERSONALMENTE CREDO SIA ERRATO CONSIDERARE UNA AIR MAXIM COME LA VERA AIR MAX 1...MOLTI PERO’ LO FANNO. CREDO NON CI SIA ANCORA UNA

SANA CULTURA SNEAKERS ITALIANA. 9: SE POTESSI FARTI FARE UNA SCARPA AD HOC PER TE, QUALE MODELLO VORRESTI? VORREI FARMI UNA AIR MAX 1, LA MIA RUNNER PREFERITA, CON IL MESH ORIGINALE, MA IL BAFFO E IL “PARAFANGO” VIOLA, IL MIO COLORE FAVORITO... 10: HAI UN NEGOZIO PREFERITO IN ITALIA? QUALE? SI, IL MIO NEGOZIO PREFERITO E’ L EMERGENTE CLEATS ( HYPERLINK “HTTP://WWW.CLEATS.IT” WWW. CLEATS.IT), UNA REALTA’ CHE MI E’ MOLTO VICINA PER LEGAMI AFFETTIVI E CHE MI CONSENTE DI ESSER SEMPRE UN PASSO AVANTI GRAZIE ALLE BUONE CONNECTION DEL FONDATORE MAX MALAGOLI CON GLI UOMINI DI NIKE... GRAZIE FILIPPO GRAZIE A TE CARLO PER L INTERVISTA E GRAZIE A MAX PER IL SUPPORTO ALLA MIA COLLEZIONE



20 ANNI PUMP

UP

Sono passati 20 anni da quando reebok nel 1989 lanciò la tecnologia pump, ed ancora oggi ricordiamo con estrema chiarezza che rivoluzione portò nel mondo delle sneakers! l’ idea di una scarpa che potesse aderire perfettamente e soprattutto a livello soggettivo ogni piede che la calzasse grazie ad un sistema di gonfiaggio con pompa e rilascio graduale era impensabile a quell’ epoca. e invece dopo il primo utilizzo nelle scarpe da basket, il concetto di sneaker personalizzata al proprio piede è stato usato nei diversi anni per il tennis, calcio, running e molto altro ancora con ottimi risultati’. per poi diventare un’ icona nel mondo streetwear. per celebrare al meglio il 20° anniversario della tecnologia pump, 20 partner internazionali tra negozi iconici di scarpe e streetwear hanno customizzato il modello di partenza: la pump bringback, che sarà disponibile in 20 limited edition di sole 31 paia ciascuno con i colori e lo stile appartenenti a ogni shop che ha partecipato al progetto. Questi gli store che hanno personalizzato con il loro stile la classica PUMP Bringback: atmos (Tokyo), Kasina (Seoul), Juice (Hong Kong), Stolen Riches (Toronto), Espionage (Sydney), A.R.C. (New York), KICKS/HI (Hawaii), Undefeated (L.A.), Bodega (Boston), Saint Alfred (Chicago), HUF (San Francisco), Commonwealth (Virginia), Packer Shoes (New Jersey), Size? (London), Sneakersnstuff (Stockholm), Patta (Amsterdam), Colette (Paris), Solebox (Berlin), Sns (Stockholm), Hanon (Scotland) e 24 Kilates (Barcelona).

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C: Come nasce SUPERFLUOCONCEPT? M: Nasce da un idea di Andrea Melloni e Mattia Picone in arte MELA eSURNA, appassionati di bici a scatto fisso da lungo tempo. C: Parlaci del concetto che sta dietro a SUPERFLUO M: Il nostro obiettivo è quello di entrare in contatto con svariate realtà, non solo legate alla bicicletta, abbracciando vari aspetti che ruotano attorno ad essa. Amiamo l’ecologia, il rispetto e l’artigianato, tramite le nostre bici tentiamo di raggruppare ciò che di meglio producono il nostro paese e le nostre menti. C: Raccontaci un po la storia che sta dietro alla creazione di un telaio superfluo M: I nostri telai vengono prodotti da Parkpree, azienda Italiana con sede a Pisa, hanno un background produttivo conosciuto a livello mondiale. Il connubio è nato casualmente, circa 6 mesi fa abbiamo iniziato un progetto che è tutt’ora in via di evoluzione... Per il momento disponiamo di un telaio in alluminio con forcella in carbonio. Creando un limitato numero di telai, per ora abbiamo 10 colorazioni pronte per essere spedite,tuttavia in futuro l’idea è di poter personalizzare ogni singola bicicletta. C: Cosa ne pensi della scena fixedgear italiana? M: Personalmente mi ritrovo con i ragazzi di SCATTO

SSOBOLOGNA,siamo circa una quindicina. Ho partecipato a qualche AlleyCat in varie città e devo dire che ho sempre conosciuto persone interessanti, spero che il movimento cresca. Anzi spero semplicemente che più gente vada in bicicletta e non in auto, fissati


SUPER-FLU

ITALIANCONCEPT o non fissati. C: Dacci qualche anticipazione per il 2010 M: Abbiamo iniziato una collaborazione con una sartoria Bolognese di “quelle di una volta” Produciamo cappellini,porta ULOCK,borse e due tshirt. Tutto amorevol-

mente cucito a mano con tessuti da noi stessi ricercati. Speriamo di incrementare la produzione durante il prossimo anno. Nel reparto bici... Stiamo terminando un telaio dedicato a OVERHEAD un brand di LIMBOAZUL, negozio streetwear di Ravenna.

Ci saranno grosse novità... C:Grazie Mela... M: Ma di che..Grazie a voi Per qualsiasi informazione ci potete contattare su:

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INTERVISTA

FLYCAT TXT-Marco Contardi Pix-Alberto Pepe

Ci sono artisti che non hanno davvero bisogno di nessuna presentazione. Flycat è uno di questi. Uno dei più importanti pionieri della cultura hip-hop italiana, writer ed mc attivo nella scena internazionale da oltre vent’anni (al fianco di molti dei padri di questo movimento, come Phase 2, Chaz e Psycho Realm giusto per citarne un paio) e profondo conoscitore delle radici originali del writing, ma non solo. Nel corso degli anni Flycat ha anche collaborato con riviste, fanzine, libri e pubblicazioni legate a graffiti e movimento hip-hop, ha lavorato con la grande maggioranza dei marchi streetwear italiani e d’oltreoceano e, in questi giorni, ha aperto un negozio street nel centro della sua Milano (in cui si respira l’aria di Los Angeles). Noi di Crackers siamo andati a trovarlo al Sickside, in via del Torchio 4, ed essendoci trovati di fronte un artista che, nonostante i tanti traguardi raggiunti, parlava con la tranquillità di chi non deve dimostrare niente, l’intervista è diventata subito più una chiacchierata Eccola, godetevela:


Bene, iniziamo subito chiedendo a te, che sei uno dei pionieri della cultura hip-hop in Italia, come hai iniziato, e come mai? Quando ho iniziato io avevo circa 14 anni, mi capitò di vedere in TV dei breakers di New York che ballavano, vestiti con quelle loro tute multicolore e uno stile particolare, accompagnati da quella musica di sottofondo e quelle scenografie, che alla fine si scoprì erano i graffiti. Ho subito percepito quell’energia, che è appunto l’energia che viene chiamata hip-hop; e nonostante non sapessi cosa fosse mi colpì, e questo è il

FLYCAT

massimo della potenza dell’hip-hop. I primi passi verso questa cultura in che direzione li hai mossi? Mi sono buttato subito nel breaking, perché era quella la prima cosa che arrivava e che si poteva apprendere dalla “maestra TV”, nel senso che veniva da lì, e quindi ci siamo messi tutti a ballare. Però, in realtà, il ballo è un’attività fisica, e in quel periodo ero un po’ svogliato per dedicarmi ad altre attività fisiche; ci siamo divertiti, ma io avevo la passione del dipingere, e ce l’aveva anche il mio

socio che dipingeva con me, Nicola in arte Sher (R.I.P), un mio amico veramente. Insieme abbiamo formato il nostro primo gruppo come b-boys, e poi ci siamo spostati verso il dipingere fondando i “The Fabulous Sprayers”, fierissimi della nostra crew! Entrambi avevamo questa come passione. Comunque diciamo che in quegli anni, ’84, ’85 e ’86 era tutto un po’ un alternarsi: cioè, si andava a scuola, si faceva questo, si dipingeva coi pennarelli, si faceva quello, sempre senza sapere esattamente quello che stavamo facendo; io non andavo alle mostre, non


compravo i libri, i soldi della paghetta (quando c’erano…) li usavi per il cinema la domenica, a quell’età lì andavamo a giocare a football americano oppure a baseball, entrambe passioni trasferitemi da mio fratello Maurizio (R.I.P), non è che c’interessasse più di tanto…lo facevamo lateralmente, però eravamo già dentro a questa cosa qua. Il mio vero inizio risale all’incontro con la figura di quello che divenne il mio maestro, Spyder 7, caspita… era il 1987.

E quindi da lì hai iniziato a vedere le cose con più consapevolezza? Sì, quello è stato il mio inizio: Flycat nasce da lì. E’ chiaro, il mio inizio vero risale a prima, ma quello più maturo è dell’87, quando ho cambiato un po’ mentalità, sai da 14 anni a 17 passano pochi anni ma fanno una bella differenza a livello di testa. Così tra le persone che t’hanno cambiato la vita, e sono importanti per te, Spyder 7 ha un posto particolare? Sì lui è il primo fra tutti, assolutamente. Poi

nel corso degli anni ho avuto la fortuna e l’onore di conoscere altri grandi maestri, a quel tempo non c’era il web, non c’erano neanche i libri (tranne pochissimi) e non erano rivolti a un pubblico di giovani, ai futuri portavoce della Cultura, ma a un altro tipo di pubblico, intendo che era più roba per collezionisti di ‘fine art’. C’è da ricordare che l’Italia è stato il primo paese a organizzare mostre, esportando il writing e riconoscendolo come un fenomeno di arte contemporanea, noi abbiamo galleristi e critici d’arte come Achille Bonito Oliva e Salvatore Ala che aprirono


decisamente parecchie porte all’arte dei graffiti. Ci furono mostre importanti, però a quell’età non frequentavo le mostre, e mi sono perso tantissimi passi che sono stati importanti; più avanti li ho fatti miei crescendo. Come facevi tu all’epoca a documentarti, dato che era una cultura che strava ancora nascendo? Era tutto una rete di connessioni umane, funzionava con le jam, gli hip-hop party, ai tempi si diceva Zulu party perché eran legati alla Zulu Nation, e quindi girava tutto lì intorno, sotto lo slogan coniato dal king Afrika Bambaataa “Peace,Unity, Love and havin’ Fun” la Cultura: era un passaparola, ci si scambiavano i disegni, le fotocopie e si collezionavano le locandine fotocopiate per studiare gli stili. Poi mi ricordo che si andava in Svizzera, a Bienna, c’era un edificio tipo centro sociale autorizzato che si chiamava La Cupola, dove ci furono i party storici più belli dell’epoca, con dj pazzeschi dalla Francia (dove l’hip-hop era già consolidato) noi arrivavamo e lì si poteva toccare con mano lo stile della moda hip hop; c’erano quelli con le Troop, tutti vestiti super-stile, e noi quasi non


capivamo come a poche ore da Milano poteva esserci tutta un’altra realtà. E lì era un bello scambio, era divertente, in quei tempi era tutta una dimensione più umana… …c’era già l’invidia? No…no, c’era la sfida, la pura e semplice sfida, però basata sugli elementi ufficiali, cioè, nel senso, originali: la sfida è ciò che mantiene l’hip-hop vivo. L’evoluzione. Però la sfida non era una cosa violenta, cioè, a livello di scontri o scazzi io non ne ricordo assolutamente…anzi, c’erano scambi anche solo di cappellini, laccioni e tutte queste cose qui,il tutto per consolidare i rapporti di amicizia e di interscambi artistici tra i diversi protagonisti e le loro nazioni di provenienza. Capitava che uno andasse a Parigi e chiedeva agli altri se avevano bisogno di qualcosa, e non è che lo si faceva per aver qualcosa in cambio dopo, lo facevi volentieri, ogni cosa era in funzione per diffondere la Cultura. Oppure, per dire, uno vedeva una tag in giro e allora andavamo tutti fin dall’altra parte della città a vedere la firma, chi era, lo stile che aveva adottato… ti rendi conto com’era? Nel ’90 poi ci fu un evento grosso a Milano, che si chiamava “Il muro più lungo del mondo”, organizzato dal Comune, durante i mondiali di Italia 90. Questa manifestazione chiamava tutti gli street artist (diciamo street artist ovvero writers, muralisti ecc.). Purtroppo però ci fu una rappresaglia, da parte degli allora nostri antagonisti provenienti dalla scena dei centri sociali, che durante la prima notte delle tre giornate decisero di strappare tutte le tele con i lavori appena iniziati dagli artisti, puoi immaginare il disgusto e il malcontento che si diffuse da lì a poco. Spyder, Sky 4, Mad Bob ed io con tutta la gente di Milano, da Chicago, Londra, Africa ecc. Da lì ci fu il punto di rottura totale, venne segnato il confine tra hip-hop vero, nostro, e quello che si stava diffondendo in Italia, qualcosa che praticamente aveva rubato la nostra Cultura, e la stava utilizzando per i propri porci comodi. E questa è una cosa che a noi non è mai andata bene: questa che viene dalle strade è una cultura che è nata apolitica, è una cultura basata sul valore dell’individuo, ciò che è importante è la persona, quindi ognuno mette il suo. Per dire, non si può descrivere il writing come una cosa sola, il writing è Phase 2, è Rammelzee, è Chaz, è Spyder ecc., ognuno ha il suo, è per quello che la cosa importante sono i nomi, la gente ha sempre avuto da ridire a proposito di questo: “Cos’è che fate? Cos’è che scrivete?” La massa non ha


FLYCAT

mai capito fino in fondo o quanto meno in quegli anni il “vero sapore” del writing alla fine è scrivere il proprio nome, non c’è un messaggio particolare dietro, è il nome del writer stesso, quindi è lui la cosa importante. Questo va tutto contro quella che può essere una cultura di sinistra a mio parere, naturalmente qui ci fu uno scontro totale, era proprio uno scontro di mentalità e poi s’è portata avanti con tutta la storia del rap e tutto il resto, veniva manipolato il rap come se fosse unicamente

un modo per lanciare messaggi politici e basta, quando noi invece andavamo alle jam per divertirci, per stare bene insieme, per ascoltare quella che definivamo buona musica, per sentire i dj che suonavano, vedere gente che ballava o che dipingeva, vedere lo “Stile”. Era il nostro modo di sfogarci e stare insieme, ho sempre detto nelle interviste che “quando ho smesso di divertirmi, ho smesso anche di dipingere in giro”. Una cosa strana, avevo 14 anni, pensavo a giocare con le Hot Wheels (di

cui sono tutt’ora fiero collezionista!) eppure in quel momento ho avuto quella sensazione (non l’ho mai dimenticato) quel giorno capii che sarebbe stata la mia vita. Non mi sono neanche posto il problema: il writing è nella metropolitana? Bene, se voglio far questo sarà lì, non è che arrivo io e cambio le regole, e così partendo dai fogli si arrivò a tutto il resto! E non è mai stato perché si volesse fare qualcosa d’illegale, è che per me quello era il percorso da fare, non c’era nessuna mentalità distruttiva, nessuna provocazione: volevo solo scrivere il mio nome, e farlo secondo le regole dei precursori di questa Cultura. Come e dove sono stati i tuoi primi passi in America? La prima volta che sono riuscito a comprarmi il biglietto fu per New York, nel ’91, ed ero già in contatto col grande maestro Phase 2; lui mi ha proprio accettato stilisticamente. Nel senso, era come una prova, dovevi essere accettato, dovevi far vedere il tuo percorso e tutto…io ero riuscito ad avere il suo indirizzo da Shad e gli scrissi, poi quando sono riuscito ad andare a New York è nata proprio un’amicizia che s’è sviluppata negli insegnamenti, lui mi insegnò veramente tanto. Quelle che erano le radici della cultura del writing della grande mela, della subway art; cose che mi aveva già anticipato Spyder, io andai “preparato” da Phase 2, e se non fosse stato per Spyder credo che non sarebbe mai stato possibile, o quantomeno non a quel modo. Era come se avessi già respirato tutto quello, invece non avevo mai messo piede oltre oceano, poi addirittura nel South Bronx “The Home of Hip Hop”. Fase (come veniva chiamato affettuosamente Phase tra di noi) mi apri’ alla conoscenza dell’evoluzione della lettera, il perché dovevano seguire una certa direzione piuttosto che un’altra, il perché delle frecce, il perché di un determinato tipo di colorazione, il perché dei loop, degli incastri; durante la prima metà degli anni ’70 era in pieno svolgimento la vera battaglia dello stile, non era più unicamente quanto tu eri presente nella città, c’erano i bombers e gli stylers, i primi dedicati completamente ad essere “All Town”, gli altri impegnati alla creazione di ‘burners’ tra incastri e 3D. Quindi, in un certo senso, tu ti sei sempre sentito in dovere di trasmettere alle persone che avevi vicino gli insegnamenti che avevi ricevuto? Bèh sempre no, ma per me era normale, questi sono i fondamenti dell’hip-hop che io ho imparato: trasmettere, devi prendere


e trasmettere, passare il testimone. Adesso ci sono le nuove generazioni, io ho fatto il mio percorso…sono contento quando la gente mi chiama maestro, ma io semplicemente non ho fatto altro che apprendere una cultura e aggiungerci quello che potevo metterci, oltre a dare rispetto e credito a quelli da cui ho imparato. Questa è una cultura che arriva dagli Stati Uniti, noi l’abbiamo presa da e l’abbiamo portata da questo Lato MaLAto del Mondo…ma alla fine l’hip-hop, e questa è una cosa da capire, mira anche al riconoscimento della propria terra, nel senso che negli Stati Uniti ogni gruppo etnico all’interno di una comunità hip-hop è ben attento a mantenere una propria purezza di identità, e questo a mio parere rafforza quello che viene chiamato “Stile”, che non è ovviamente un puro fattore estetico, ma di sostanza. Chicanos, afroamericani, anglos; ognuno è legato alla propria terra, alle proprie tradizioni, che possono essere la famiglia, la musica. Come quando vedi un italo-americano e ti sembra uscito da un film di Francis Ford Coppola, puoi forse pensare sia ridicolo, ma poi quando sei dall’altra parte, ci son passato anch’io, ti viene proprio l’orgoglio di ostentare certi aspetti della tua italianità, che solo una situazione come quella della lontananza può indurti a fare, “Sono Italiano”, e ti senti di urlarlo a gran voce, con la tua pittura, il tuo ballo, la tua poesia. Tornando agli USA, vuoi dirci qualcosa del movimento artistico-culturale chicano di Los Angeles, di cui fai parte? Sì, nel ’95 sono andato per la prima volta in California, dopo un mio periodo di crisi, in cui era come stessi perdendo energia creativa, e lì ho avuto la fortuna di entrare in contatto con LA realtà che mi ha ridato la vita. Lì, ho scoperto “la mia terra”, in un momento buio (in cui avevo praticamente rischiato di morire) lì finalmente sono rinato, sia fisicamente che artisticamente. Tutto grazie a questa meravigliosa cultura, legata al popolo chicano, con cui ho trovato molti punti di relazione, e soprattutto quell’affetto proprio carnale per la famiglia, che a me purtroppo è venuto a mancare troppo presto. Non ho mai affrontato il discorso politico perché non m’interessava, da lì invece, entrando in contatto con la cultura chicana, ho conosciuto, per forza di cose, realtà come la rivoluzione zapatista e personaggi come il subcomandante Marcos…inevitabilmente ho iniziato a riconoscere aspetti che prima ignoravo, partendo dal Cholo’s writing e dalle lettere appartenenti alla tradizione

delle gang (chiamate placas). Da lì sono arrivato a studiare, la cultura mesoamericana, quindi toltechi, aztechi, maya, scoprendo un filo conduttore che arrivava fino agli aztechi contemporanei, che sono i cholos, gli appartenenti alle ‘gangas’ che popolano East L.A. Cos’è che m’ha portato lì? E’ che ero a un punto in cui il writing lo vedevo privo di senso, perché ormai avevo raggiunto quello che consideravo l’apice della mia ricerca, ho conosciuto i maestri, ho imparato gli stili, ho avuto i miei riconoscimenti…ho ampliato la mia conoscenza con gli insegnamenti di A-One dell’esercito Ikonoklasta, Phase 2 creatore dello Stile, Kase 2 grandissimo maestro e inventore del ‘computer roc style’ (uno stile che rompeva totalmente le regole dell’effetto tri-dimensionale) quindi ho allargato la mia visione…poi ho detto basta, in un momento in cui c’erano centinaia di fanzine che giravano, c’erano i libri pieni di foto ma privi di informazioni valide, alla gente cominciava a non interessare più il corretto apprendimento della ‘scrittura’. Invece, nel writing dei cholos appunto, vedevo un’altra energia, magari i loro graffiti non apparivano così ricchi di colore e di ‘arte’ come quelli sulla parte est, non eran considerati belli a livello estetico, nel loro caso non era più il nome del writer, ma era il nome del gruppo, della famiglia, della gang ad esplodere, proprio come quando un colpo viene sparato da un AK-47 in mano ad un giovanissimo gang-bangers. Il ‘tag-banger invece, come viene chiamato il writer nella realtà delle gang, scrive prima

il nome della gang, dopo scrive i nomi degli altri membri e solamente alla fine aggiunge anche il suo, ma è più importante il nome della famiglia di tutto il resto. Quindi tutto l’aspetto dell’individualità viene quasi totalmente stravolto. I portoricani a New York sono stati i primi a creare le crew nell’ Hip Hop. I latinos hanno sempre avuto un forte senso di legame alla famiglia, da qui appunto le ‘crew’, mentre gli afroamericani sono sempre stati più individuali, concentrati a creare gli stili. La cosa che m’interessava era l’energia che usciva dalle placas, vedevi delle lettere, che a prima vista sembravano imperfette, magari solo in bianco e nero, però ti trasmettevano che cosa? Non l’idea del bello, ma un avvertimento. Ti danno questa sensazione, sanno trasmettere la paura, pensa che energia possiedono, e quella è stata la cosa che mi ha affascinato. Quindi poi ho scoperto tutto quel mondo pazzesco “LA Vida Loca” che è la ‘gang’ in quanto famiglia, la loro filosofia, i loro credi e i diversi aspetti che rendono questa Cultura così unica e intricata. Fu così che conobbi un altro grandissimo maestro: Chaz, fiero e onorato di poter dire “mio fratello Chaz”. Una cosa che ho sempre odiato è quando mi veniva chiesto di svelare lo stile, insegnare le lettere dei “gangstaz”… ma quelli sono solo gli ultimi passaggi cazzo, devi essere innamorato di questa cultura, come puoi non essere assetato dell’energia che trasmette? Ogni lettera ha un suo studio, io andavo a scoprire dov’era stata inventata una certa lettera


perché m’interessava, per esempio sapevi che una “S” apparteneva a quel quartiere, quella strada, questa è la storia che gira intorno a questo alfabeto. Perché poi la cosa interessante è che ci sono degli alfabeti, dei codici, che vengono tramandati di generazione in generazione, è molto importante il passaggio della tradizione sia orale che pittorica, come a New York nei nomi l’importante è l’originalità: non ci può essere Smiley 1, Smiley 2 o Smiley 3, devi combattere per il nome, invece a Los Angeles nella realtà del ‘barrio’ non c’è questa cosa, puoi avere uno Smiley nell’East Side, uno del West Side, o uno Smiley junior, questo è un aspetto molto importante, come lo sono i tatuaggi Cholos, i nomi, è estremamente affascinante, perché è più significativa la famiglia, la tradizione (di fatti lo vedi anche dal loro stile e da quello che fanno)…però bisogna sempre dire, sono due cose diverse, nel senso che il writing di Los Angeles ha una sua storia che è più antica, ma il writing di New York ha a sua volta una storia propria e differente, ci sono dei punti in comune senz’altro…per dire, lo stile di New York in realtà è partito da Philadelphia, grazie al grandissimo writer Cornbread, negli anni ’70, che insegnò a Topcat 126 di New York, il quale diffuse poi lo stile di Philadelphia a New York, ma lo stile di Cornbread nasconde dei punti in comune con quello di Los Angeles. Non dobbiamo assolutamente dimenticare che il writing conosciuto in tutto il mondo, quello che ruppe le barriere, è il writing di New York, la subway art, Il dinamismo dei treni, è quello che ha diffuso il writing così come lo

conosciamo ora. Parlando dell’Italia invece, che cambiamenti hai notato nella scena, tu che l’hai vista nascere ed evolversi nel tempo? Ho visto l’evoluzione che ci doveva essere, nel senso che sì, l’ho vissuta tutta, penso che sia giusto che sia così…l’altro giorno parlavo con dei ragazzini e mi vedo anch’io, qua, alla soglia dei quarant’anni, non potrei mai dire a un ragazzino (che potrebbe essere il mio bambino) “vai a dipingere i treni”, qui subentra il Flycat papà che dice “No, non do consigli negativi nella vita” quindi mi vedo anch’io cambiato, no? Però ti dico, l’altro giorno ero qua in negozio, c’è stato un incontro bellissimo, sto portando avanti un progetto con il Ministro della Gioventù a Roma, sono stato chiamato a partecipare a questo tavolo tecnico, su volere del ministro La Russa (che ho scoperto era un mio collezionista: lui ha una tela mia del ’91, dedicata alla mia famiglia, che è importantissima per me )…fatto sta che mi propone di partecipare nella realizzazione di un tavolo tecnico proprio perché dall’altra parte s’era riconosciuto il valore di questo fenomeno artistico, ed anche è un fenomeno consolidato in tutto il pianeta. L’hiphop ha portato rivoluzioni nella musica, nell’arte, nella moda,nella politica, ormai non c’è un pezzo musicale che non abbia un’influenza hip-hop, un’opera d’arte che non abbia influenze graffiti ecc. Una cosa importante che ho sempre precisato è bisogna gestire con estrema cautela il discorso di concessione degli spazi, non puoi snaturare un fenomeno, fino ad adesso

i writers di una certa generazione hanno combattuto per avere i propri spazi, il writing è una realtà meritocratica, è lo stile che t’ha portato lì. Tu non puoi rischiare di avere un ragazzino che dipinge un punto stupendo che non s’è meritato, rischi di fare errori che poi portano ad inevitabili scontri. I muri sono le pagine di un libro, deve avere una storia, fà che la scrivano quei writers che davvero l’hanno vissuta in prima persona”. Questo per dire che adesso, alle soglie del 2010, abbiamo questa situazione, e ci ripenso ai miei anni, tornando indietro l’avrei fatto anch’io anche legalmente, ma non mi sarei mai immaginato di mettermi a dipingere solo legali, non mi ha mai toccato questo pensiero, così come non ho mai pensato di andare a dipingere per distruggere, ma sempre per creare qualcosa di bello. Parallelamente al writing tu sei anche attivo nel rap, ti senti più writer o più mc? Ho sempre fatto musica perché la vedevo come il writing, un movimento artistico che m’ha sempre affascinato, per esempio, è stato il futurismo, che mi ha fatto conoscere la poesia visiva, e ho scoperto affinità tra le due cose. Anche qui, studiando l’arte di Rammelzee, invece di dipingere le lettere davo loro un suono, la poesia, le facevo parlare, e questa è stata parte della mia evoluzione. Infatti io dico sempre “faccio pezzi”, se leggi i testi del mio album nel suo cd book potrai notare che sono scritti seguendo una metodologia di poesia visiva, con lettere capovolte, fusioni di parole, codici numerici (con numeri che sostituiscono le lettere) e giochi del genere. Hai sempre portato avanti le due attività insieme, o c’erano dei periodi dove ti concentravi di più sul writing che sul rap, o viceversa? Ho sempre portato avanti le due cose insieme. Mi muovo a obbiettivi, nel senso che decido di fare una cosa, mi fisso un punto d’arrivo e, quando lo raggiungo, mi dedico ad altro…diciamo che parto dalla pittura, dalla musica, e poi tutto quello che ne consegue, per dire, adesso siamo qua nel mio negozio il “SICKSIDE”, che è un altro obbiettivo perseguito e raggiunto, come puoi vedere, è la base logistica dell’esercito della SICKSIDE ARMY WORLDWIDE, da dove nascono le idee per tutti quelli che sono, e saranno, i progetti artistici per il presente e, ovviamente, per il futuro.


Ti è capitato di incontrare un artista che ammiravi e, conoscendolo poi, accorgerti che aveva deluso le tue aspettative? Fortunatamente no, o forse solamente non ne ricordo…ho sempre avuto un certo sesto senso, infatti io conobbi gli Psycho Realm attraverso la loro musica nel ’97, quando uscì il loro primo album, ed è pazzesco, in quegli anni avevo già dato proprio il nome allo stile con cui dipingevo: Pzyko Futurizm, e da lì ecco che i destini si congiungono, e diversi anni piu’ tardi sono stato accettato nella loro famiglia. Per me è stato tutto sorprendentemente meraviglioso, il destino che è già stato scritto, devi essere solo tu abile nel voltare la pagina giusta; credo molto in questo. Vuoi parlarci dei tuoi prossimi progetti? Adesso ho preso una piccola pausa, ma già durante quest’estate appena passata con Big Duke abbiamo steso le linee guida del nostro prossimo progetto (Big Duke, leader degli Psycho Realm, gruppo formatosi negli anni ’90, originario dell’area di Pico Union,Downtown L.A. che esordì con l’album omonimo nel 1997 guidato dal leader dei Cypress Hill: B-Real, che lo seppe portare all’esordio sul mercato mondiale)…purtroppo è tristemente nota la vicenda che seguì, ovvero che Big Duke in una sera del 1998 venne ferito da un colpo d’arma da fuoco che lo paralizzò totalmente; da quel momento “Il Generale”, così è come viene chiamato Big Duke

nella scena hip hop hardcore californiana, non poté più cantare, ma nulla ha potuto impedire che, grazie alla sua forza così ricca di spiritualità, continuasse a produrre basi musicali sempre più innovative e devastanti sotto ogni profilo e, cosa molto importante, non abbia mai smesso di formare attraverso i suoi preziosi insegnamenti una vera e propria corrente di pensiero di MC’ing. Un consiglio veloce a chi si avvicina al mondo dell’hip-hop?

Mah, è talmente cambiato tutto…bèh, sicuramente andare sempre a scoprire quello che c’è dietro, c’è una grossa storia, per dire, l’altro giorno parlavo con dei ragazzini nati nel ’94 e pensavo “c…o io nel ’94 avevo già fatto tutti i danni possibili e immaginabili”…ah ecco una cosa, adesso ci sono un sacco di negozi che vendono roba per graffiti, ma perché mi devo limitare a vendere un pennarello, cioè, quei ragazzini del ’94, per esempio, comprano un marker ma non sono pienamente coscienti di cosa sia il significato di una tag, io in quanto portavoce di questa cultura mi sento in dovere di trasmetterne gli ideali e le regole, penso che i writers siano gli ultimi depositari della scrittura. E’ strano, la scrittura in Occidente non è mai stata considerata una reale forma d’arte, e pensare che noi abbiamo una tradizione pazzesca di lettere e di alfabeti. Se a quei ragazzini (che ne sanno così poco) viene comunque la gran voglia di dipingere, figurati quando apprenderanno tutto quello che c’è dietro al writing quanto usciranno di testa! Ringrazio La mia Famiglia (R.I.P): Mio padre, mia madre, mio fratello Maurizio per l’amore che non hanno mai smesso di trasmettermi. Ringrazio Spyder per avermi mostrato che ci sono sempre 2 vie di scelta nella vita. www.flycatarte.com” www.flycatarte.com www.myspace.com/flycat213” www. myspace.com/flycat213 www.sickside.eu


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TXT-Marco Contardi


Siete sempre affamati di street-art, graffiti e arte contemporanea? Siete golosi di quelle immagini e quei colori che farciscono tutte le superfici delle nostre città? E vi piacciono quelle belle murate grasse, che solo a guardarle fanno venire l’acquolina in bocca? Allora questo è l’evento che dovete aggiungere alla vostra dieta, un’esposizione urbana pensata per soddisfare anche i palati più raffinati: il Fame Festival. Da Giugno a Settembre di quest’anno Grottaglie (TA) ha “ospitato” di nuovo il Fame Festival; un grosso incontro di artisti di fama internazionale in un piccolo centro pugliese, che ha attirato persone da tutta l’Europa (ma non solo) nell’occasione della sua seconda edizione. La line-up degli artisti coinvolti da Studio Cromie, a cui si deve l’organizzazione e la realizzazione dell’evento, è stata senz’altro di tutto rispetto, e comprendeva i nomi dei maggiori esponenti nel campo della street art contemporanea, come gli italiani Blu, Erica Il Cane, Dem, Clio, Tuono Pettinato e Paper Resistance, gli inglesi Word to Mother, Slinkachu, Will barras e Lucy Mclauchlan, e ancora gli americani Judith Supine, David Ellis e Mark Jenkins. Oltre a loro c’erano anche il francese JR, il portoghese Vhils, il norvegese Dolk, l’irlandese Conor Harrington e lo spagnolo Sam3 (se volete dare un’occhio ai siti degli artisti visitate famefestival.it e cliccate sulla sezione Artists, lì troverete tutti i loro link). Il concept del festival? Così ce lo spiega il comunicato di Studio Cromie: “Mentre le istituzioni locali si popolano di assessori, sindaci e burocrati, intenzionati solo a pensare ai propri interessi, FAME vuole essere un punto di vista inedito per il paese intero ed il suo originalissimo assetto artistico, storico e urbanistico”. Il nome dell’evento rimanda per forza alla sottile differenza che passa tra fame all’italiana, e cioè il bisogno di nutrirsi, e fame all’inglese, che invece si riferisce a successo e notorietà, quello che noi chiamiamo fama. Fame diventa quindi una piccola provocazione, il risultato amarognolo di una riflessione: non è una fame naturale, e neanche fame chimica, ma è una fame di crea(t)tività, caratteristica di una situazione in cui regna l’impossibilità di sviluppare le poche idee che abitano un paese così piccolo. Comunque sia, gli artisti hanno dipinto muri e facciate di palazzi nel quartiere delle ceramiche di Grottaglie (località famosa per la produzione figulina) rinnovando e rinfrescando l’aspetto di quelle zone esteticamente depresse.


FAME FESTIVAL



Inoltre, alcuni di loro hanno anche collaborato con gli artigiani della zona, ed hanno customizzato varie ceramiche creando una combo creativa in un mix di tradizione antica ed arte contemporanea. Il 19 Settembre poi alla Studio Cromie Gallery, situata in una delle botteghe ceramiche del quartiere (trasformata in spazio espositivo per ospitare mostre ed iniziative culturali) si è tenuta un’esposizione collettiva in cui gli artisti hanno messo in mostra i frutti del proprio lavoro, mentre i dj Congorock e Populous si sono alternati ai giradischi, perché se l’occhio vuole la sua parte anche l’orecchia non è da meno. Insomma, anche quest’anno il


Fame Festival si è dimostrato un evento valido, ben strutturato e forte delle performance di alcuni degli artisti più autorevoli della scena underground contemporanea. Se vi siete persi queste prime due edizioni non fatevi venire l’amaro in bocca, gli organizzatori stanno già preparando il Festival del 2010, gli artisti coinvolti saranno alcune vecchie conoscenze di Fame insieme ad altre new entry. Per saperne di più non ci resta che tenere d’occhio il sito famefestival.it e aspettare l’estate prossima, buon appetito.

FAME FESTIVAL


TXT-Marco Contardi Pix-Alberto Pepe


Officina di “Mesciu” Carlo Carlà a Monteroni di Lecce.

Se siete in fissa per la fissa, non potete non conoscere Carlo Carlà. In paese lo chiamano mesciu (maestro in salentino) e, se andate a trovarlo nella sua officina, molto probabilmente lo troverete ancora in camice e con le mani sporche di grasso, intento a resuscitare qualche tipo di bicicletta.Ha disegnato telai per professionisti, ha lavorato al fianco di svariate aziende del settore e praticamente le biciclette non hanno segreti per lui, infatti -lu mesciu Carlà usa il suo ingegno anche per creareoggetti singolari (come orologi, per esempio) ricavati

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“Mesciu”


proprio dai pezzi di ricambio di alcune delle bici che sono passate sotto i suoi ferri. Nonostante la sua esperienza, maturata in anni di lavoro per piste e corse, il signor Carlo è una persona con cui chiacchierare tranquillamente, sia di bici che di qualsiasi altro argomento, una persona che al parlare di sè preferisce il raccontare aneddoti e storielle interessanti. L’officina di mesciu Carlà, a noi di Crackers, ha dato l’idea di un piccolo museo della bicicletta, c’abbiamo trovato maglie, foto e ritagli di giornale sui professionisti del passato, vicino ai telai di sua produzione (vecchi e nuovi), e non pensate di cavarvela cercandone uno usato; i telai di mesciu Carlà, col tempo, diventano dei veri e propri pezzi da collezione. Queste sono le immagini della sua officina, in via San Fili 100 a Monteroni di Lecce, che vi consigliamo di visitare se vi trovate in Salento.


“Mesciu”


HAPPY

BIRTHDAY BOTTEGA

BACK DOOR Pix-MATTEO MARCHI




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