Crankers 02

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FREE PRESS 02 / 500 SHOPS



EDITORIALE

PH. Francesco Dolfo

Anche l’anno scorso, come il 2011, si è cofermato per il Bel Paese l’anno della bicicletta; la stima è di almeno 2.000.000 di mezzi a due ruote venduti durante l’intero anno, oltre a quelle rimesse a nuovo dopo un lungo periodo di buio ed umidità all’interno delle nostre cantine. Una buona notizia non solo a livello ecologico, ma anche salutare ed economico... cosa c’è di meglio di una sana pedalata, nelle fresche giornate primaverili? Ormai ci siamo quasi, i primi giorni di sole li abbiamo visti, ancora un piccolo sforzo e la primavera esploderà con i suoi colori ed il suo primo tepore. Noi di Crankers ci facciamo trovare pronti, pronti con questo secondo numero colmo di articoli interessanti ed una corposa selezione di prodotti con cui potrete sbizzarrirvi. Su Crankers 02 abbiamo deciso di dare largo spazio al grande Fausto Coppi, uno degli atleti più forti di tutti i tempi... uno sportivo paragonabile ai grandi Jesse Owens, Cassius Clay, Michael Jordan, Ayrton Senna, grandi nomi che hanno scritto la storia dello sport con le loro vittorie ma anche con la loro personalità unica. Anche io, personalmente, sono cresciuto con il mito del grande Fausto; un amore che mia madre mi ha trasmesso sin da piccolo e che tutt’oggi nutriamo entrambi per l’intramontabile “Airone”. Il sentimento mostrato da mia madre l’ha portata a creare un vero e proprio diario sulla storia di Coppi... un pezzo di storia raro e prezioso, a cui senza dubbio dedicheremo un articolo sui prossimi numeri di Crankers. Murio Orologio: G-Shock GA-110GB “Black & Gold” Guanti: Northern Standard Mallet: Milk Light Shaft + Ninja Cap Head Casco: Bern “Watts” Griglia: Fixcraft Telaio: Dodici Cicli “Polo Club” (Ph. Murio)

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STE 58 GIANFRANCO TREVISAN INTERVIEW 68 FRANCESO DOLFO PHOTOFOLIO 74 URBAN BIKE MESSENGER 80 I GOLDSPRINT DI RIDING IN CIRCLE 82 GODZIELLA BIKE 84 VELOROME 86 THE ITALIAN WAY: STORIA E REGOLE DEL BIKEPOLO IN ITALIA 88 CALL ME DADDY INTERVIEW 94 MY BIKE: BIKE POLO

DIRETTORE MURIO (FLYFISHER) (MURIO@ JPGEDIZIONI.COM) FB (CRANKERSMAGAZINE) DIRETTORE RESPONSABILE AMERICO CARISSIMO, COORDINAMENTO EDITORIALE MURIO, DENIS, PAOLO SALVATORE MANAGER PUBBLICITA’ PAOLO SALVATORE (PAOLO@JPGEDIZIONI.COM) COORDINAMENTO CONTENUTI ANTONIO ISAJA (FLYFISHER) COORDINAMENTO GRAFICO GALILEO SIRONI CONTENUTI CARLO PILASTRO EDITING MARCO CONTARDI FOTOGRAFI & COLL. FRANCESCO DOLFO, GIANNI MAZZOTTA, MARCO CREMASCOLI, ENRICO SANTILLO, MARCO FLORE, ALESSANDRO

AVALLI, HELMUT BERTA, LITO 10CENTO, GIANLUCA RC, CLAUDIO ANGELINI, STEFANO SPEDINI, MATTEO CASTRONUOVO, MATT LINGO, OLAF PIGNATARO, PIERRE MAHIEU EDITORE JPG EDIZIONI DI SALVATORE PAOLO, PICCOLO DENIS, CRISTIAN MURIANNI - JPG VIA COLLE D’ANDROMEDA, 4 MONTE SILVANO CAP 65016 PESCARA TEL. +39.0859151471 FAX. +39.085.9151230 CRACKERSMAG STAMPA DISTRIBUZIONE FREE PRESS CRANKERS È UN SUPPLEMENTO GRATUITO ALLA RIVISTA SEQUENCE MAGAZINE REGISTRATA AL TRIBUNALE DI PESCARA IL 14/05/2003 AL NUMERO 173/5. GRAFICHE AMBERT, VIA PER CHIVASSO 27, VEROLENGO (TO) TEL. 011.914227

PH. Francesco Dolfo

04 MY BIKE AND ME 08 MATT LINGO PHOTOFOLIO 16 MY BIKE: PRODUCT SELECTION 20 MY BIKE: STREET 26 MY BIKE: CLASSIC 30 MY BIKE: BIKE SELECTION 34 BICYCLE FILM FESTIVAL 38 CICLOCROSS ROCKVILLE 44 FANGO & SUDORE 50 MY BIKE: CICLOCROSS 52 EROICA 56 FAUSTO COPPI ANGELO TRI-

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ph. courtesy Biciclista

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ph. Olaf Pignataro

ph. Olaf Pignataro

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ph. Claudio Angelini

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MATT LINGO P H O T O F O L I O Originario di San Diego da anni è un punto di riferimento per gli amanti della scena FGFS, BMX e FG, i suoi scatti sono talmente grafici che a volte sembrano dei dipinti. Vi presentiamo una selezione di alcuni dei suoi migliori lavori. www.mattlingo.com

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MATT LINGO P H O T O F O L I O

in alto a sinistra: Emi Brown, Downtown San Diego in basso a sinistra: Jonathan Davis, One Footed Table, Jarupa Skatepark in questa pagina: Alonso Tal & Emi Brown, Downtown San Diego

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Kris Fox, tuck no hander, Chino Skatepark CRANKERS 02 PAG.12


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MATT LINGO P H O T O F O L I O

in questa pagina: Rob Wise, Downside Ice Pick, Denver in alto a destra: Gypsy, Downtown San Diego in basso a destra: Brett Banasciewxicz, Indian Air Seat Grab, “The Kitchen” Indiana

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PRODUCT SELECTION G-SHOCK GA-300 - RETRO-REMIX Il cavallo di battaglia della primavera/estate 2013 marchiata G-Shock è la nuova collezione GA-300; questo nuovo modello ha il quadrante progettato su tre livelli differenti, arricchito da ingranaggi e componenti metaliiche, che donano un look simile ad un orologio meccanico. L’ispirazione per lo stile del GA-300 deriva dagli orologi del secolo scorso, quando il desgin era al servizio della meccanica del prodotto. Nonostante il look retro, questo gioeiello della tecnologia mantiene intatte le caratteristiche classiche degli orologi G-Shock, come l’ultra resistenza agli urti e l’impermeabilità fino a 20 Bar. Non perdetevi il nuovo GA-300, disponibile nelle due colorazioni total-black e total-white.

G-SHOCK - FACE ANY KIND OF CHALLENGE Nel 1983, dopo anni di ricerca ed esperimenti, nacque nei laboratori giapponesi di Casio il primo G-Shock; l’idea di base era quella di creare un orologio che fosse realmente indistruttibile, pronto ad affrontare qualsiasi situazione. Il risultato di questa ispirazione è uno strumento straordinario dotato della tecnologia “Triple 10”: resistenza ad una caduta libera fino a 10 metri d’altezza, impermeabilità fino ad una pressione di 20 bar ed una batteria della durata di 10 anni. G-Shock ha continuato ad evolversi fin dalla sua nascita, diventando un sinonimo di design e tecnologia riconosciuto a livello internazionale; tutto ciò mantenendo invariata la sua costruzione interna di base, struttura che lo rende resistente agli urti ed alle cadute accidentali. Proprio grazie a queste caratteristiche ineguagliabili, l’orologio G-Shock rappresenta il partner ideale per frontaggiare tutte le sfide e gli allenamenti più impegnativi, garantendo il massimo della precisione in tutte le sue funzioni e nelle condizioni più incredibili. Non a caso, durante la sua storia lunga trent’anni, l’orologio G-Shock è stato indossato da molti campioni dello sport: riders di bmx, skateboarders, kite surfers, ma anche cantanti di fama mondiale, artisti e fashion designers. Per info: www.g-shock.eu/it

G-SHOCK X DGK - 30° ANNIVERSARY Per celebrare il 30° anniversario dalla sua fondazione, il marchio G-shock ha collaborato per la seconda volta con il brand di skateboard DGK ad una fantastica limited edition. I pulsanti in viola, colore distintivo del marchio “Dirty Ghetto Kids”, insieme alla cassa ed al cinturino trasperenti, rendono questo collaboration model uno splendido accessorio di tendenza. Il design di questo segnatempo è completato dal logo DGK e dalla firma di Stevie Williams, fondatore del brand americano, incisi sul fondello e stampati sul quadrante e cinturino; inoltre questo orologio possiede le caratteristiche tecniche di resistenza e tecnologia ineguagliabile dei modelli G-Shock... irresistibile!

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PRODUCT SELECTION FURIOUS PRODUCT SELECTION I ragazzi del marchio italiano Furious non si fermano mai e continuano a suscitare l’interesse di tutti con i loro capi d’abbigliamento di qualità! Non può di certo mancare il jeans modello “Lupin”, con il suo taglio superskinny stretch disponibile in svariate colorazioni; ed ancora il “Gonzo”, best seller delle collezioni marchiate Furious, disponibile in denim con differenti tipologie di lavaggi ed in cotone stretch con sedici colorazioni diverse più tre varianti fluo. Per quanto riguarda la linea “La Furious” dedicata al pubblico femminile, il cavallo di battaglia è senza dubbio il modello “Margot”, pantalone skinny super-stretch disponibile anch’esso in cotone colorato o in denim. Da non dimenticare la collaborazione con i ragazzi di Iride Fixed Modena, un rapporto ormai duraturo che ha portato alla creazione di diversi capi accattivanti... inoltre il Team Iride parteciperà il 30 Marzo 2013 alla prima tappa della Red Hook Criterium Championship Cycling Series presentata da Rockstar Games, che avrà luogo al Brooklyn Cruise Terminal di New York... e Furious sarà il loro sponsor ufficiale! Per info: www.furious.it

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PRODUCT SELECTION EXTRA+ SOLID

ELECTRA RATFINK

Vi presentiamo il nuovo cerchio sfornato dalla casa italiana Extra+, modello “Solid”, in questa vivace colorazione lime. Questo cerchio possiede sei robuste razze ed è disponibile nella versione in alluminio o magnesio. Per info: www.extrabikes.com

Se state cercando una bicicletta stilosa per non passare inosservati, la “Ratfink” prodotta dal brand Electra è quello che fa al caso vostro. Verniciatura “ratfink”, innovativo cambio interno a tre marce marchiato Shimano Nexus e telaio in alluminio per la regina delle biciclette Chopper! Questo gioellino lo trovate su Bcycles.it, rivenditore ufficiale dell’azienda Electra Bikes. Per info: www.bcycles.it

EXTRA+ BEACH BASKET Un accessorio che senza ombra di dubbio potrà tornarvi utile quando meno ve lo aspettiate... stiamo parlando del nuovo manubrio/cestino della Extra+. Adatto ad ogni tipologia di bicicletta da corsa e single speed, lo speciale “Beach Basket” vi aiuterà a portare oggetti pesanti ed ingombranti, trasformando in pochi secondi il classico manubrio del vostro mezzo di trasporto in un comodo portapacchi. Per info: www.extrabikes.com

EXTRA+ AUTOMATIX L’innovativa bicicletta “Automatix” prodotta dal marchio italiano Extra+ è un comodo e veloce mezzo di trasporto che vi renderà agili nel traffico cittadino... merito del cambio automatico a due marce firmato Sram. Questo fantastico modello è disponibile in tre diferenti colorazioni... eccovi la versione black. Per info: www.extrabikes.com

EXTRA+ MACHINE Per chi ama customizzare al meglio la propria bicicletta, l’azienda italiana Extra+ propone la guarnitura modello “Machine”; questo componente è lavorato al CNC ed è disponibile per voi nelle due versioni a 46 o 48 denti. Per info: www.extrabikes.com

OLD ENGLAND CLASSIC Elegante, di qualità e senza dubbio molto comoda... ecco le giuste parole per descrivere la sella “Classic” del marchio Old England. Questo sellino è realizzato interamente in Italia in vero cuoio e si adatterà perfettamente alla vostra bicicletta cruiser o chopper! Disponibile in diverse colorazioni su Bcycles. it. Per info: www.extrabikes.com

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PRODUCT SELECTION FLEXFIT CAPS COLLECTION 2013 Moltissime le nuove varianti colore, disponibili nelle varie silhouettes: “Trucker”, “The Classics”, “Snapback”, “210 Premium Fitted”, “Six Panels”, “Five Panels”. Ordinabili sempre sul pronto. Solo nei migliori stores!

Boma Agency: Via Dell’Artigianato, 1 36060 Romano d’Ezzelino, Bassano del Grappa - Vicenza - ITALY

URBAN CLASSICS SPRING/SUMMER COLLECTION 2013 L’originale College Sweatjacket, disponibile nella versione monocromatica, 2-Tone, e 3-Tone. 50 le varianti colore tra cui poter scegliere. Ordinabili sempre sul pronto, solo nei migliori stores!

Boma Agency: Via Dell’Artigianato, 1 36060 Romano d’Ezzelino, Bassano del Grappa - Vicenza - ITALY

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STREET ASS SAVERS – SMARTASS Innovativo e senza dubbio utile, il parafango portatile “SmartAss” della Ass Savers è davvero pratico e veloce; i cinque fondatori di Gothenburg, la città maggiormente piovosa in Svezia, hanno fatto davvero un bel lavoro. Questo accessorio è pieghevole, leggero, si incastra sotto l’80% delle selle e manterrà il vostro fondoschiena asciutto.

CADENCE - ESTABLISH GLOVES Leggeri, traspiranti, antivento ed allo stesso tempo in grado di mantenere calde le vostre dita: ecco i nuovi guanti “Establish” del brand Cadence, professionista in ambito cilistico. Inoltre hanno degli speciali punti rafforzati all’interno per avere il massimo grip sulle manopole e sui freni.

CADENCE - TAM Altra chicca che proviene dalla selezione di prodotti firmati Cadence... questa è la “Tam”, una shell-jkt perfetta per le giornate uggiose; impermeabile al 100% ma traspirante allo stesso tempo, vanta cappuccio regolabile e tasche per riporre i vostri oggetti. Da notare il particolare della “coda”, cioè un fit più lungo sul retro che vi proteggerà dall’acqua. CHROME - TOKYO SERIES 2 Direttamente dalla linea “City Series” del brand Chrome, guardate queste due fantastiche borse che compongono la nuova collezione “Tokyo”. I due modelli sono la messenger bag “Citizen” e lo zaino “Yalta”, entrambi rifiniti e customizzati con autentici artwork del grande tatuatore giapponese Horitoshi1.

GSC - FELIX T-SHIRT Il brand GSC ha prodotto questa simpatica maglietta in due colorazioni, nera e bianca; protagonista della grafica uno dei più famosi personaggi dei cartoni animati di tutti i tempi: “Felix The Cat”, che per l’occasione si trasforma in una bicicletta.

CADENCE - NOIR FLEECE Un altro prodotto fresco fresco di casa Cadence; la nuova felpa “Noir Fleece” possiede il classico cappuccio regolabile per proteggervi dalle intemperie, tre utili tasche sulla schiena e due comode tasche a “canguro” sul fronte. È inoltre dotata di zip e classico logo Cadence sul petto.

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STREET ETHNOTEK - BAGS Il marchio Ethnotek nasce dall’incontro casuale tra Jake Orak, designer di borse, ed i tessuti prodotti dalla tribù di Hmong Hill in Vietnam. Durante questo viaggio Jake capì subito di dover inventare qualcosa che mantenesse vive le tradizioni di quel luogo sperduto... così nacque Ethnotek. Questo marchio è arrivato in quattro anni a produrre una vasta gamma di borse con trame e tessuti prodotti a mano da cinque villaggi di tutto il mondo, oltre ad una collezione d’abbigliamento con grafiche dedicate alle varie tribù.

POLER - THE RUCKSACK Poler è un marchio che da parecchi anni produce accessori ed attrezzature per chi ama l’avventura e le gite fuori città. Vi proponiamo tre colorazioni di un classico del marchio americano, il “Rucksack”, uno zaino che mantiene il look vintage delle borse di trent’anni fa... intramontabili scomparti removibili sui lati, spazio interno in abbondanza ed inoltre tasca interna protettiva per il vostro laptop.

DVS X CA DNC - RICO CT BLACK E ALL OVER PRINT Ormai solida la collaborazione tra lo skate brand americano DVS ed il marchio Cadence... ancora una volta la protagonista della joint venture è una scarpa, modello “Rico CT”, che vi proponiamo nelle due versioni con tomaia in canvas total black e stampe sulla suola; mentre l’altra ha il logo Cadence stampato sull’intera tomaia e suola nera. Entrambe impermeabili, resistenti e con una linea catarifrangente perfetta per le vostre uscite serali in bicicletta.

NORTHWAVE - EXTREME TECH Un vero e proprio concentrato di tecnologia la scarpa da bici “Extreme Tech”, modello top di gamma della collezione strada marchiata Northwave. Per la P/E 2013 il marchio trevigiano lancia sul mercato la nuova colorazione Matt Black, con tomaia super leggera in materiali di altissima qualità; inoltre questo modello possiede la suola di ultima generazione “Ultralight Carbon”, 60g di performance ineguagliabili che mixano la leggerezza del carbonio alla massima rigidità, per una pedalata perfetta. Per finire sistema di chiusura rapida ed all’avanguardia, grazie allo “Speed Lace Winch” (S.L.W.) ed allo “Step By Step (S.B.S.): la manopola “S.L.W.”, esclusiva mondiale Northwave, è un sistema di cavi che permette di chiudere ed aprire la scarpa con un semplice gesto; mentre il sistema micrometrico “S.B.S.” consente una chiusura molto precisa ed il rilascio graduale del cinturino sul collo del piede anche durante la corsa. Per info: www.northwave.com

FIVETEN - FREERIDER VXi Da una decina d’anni il brand Fiveten ha fortemente influenzato il mondo delle calzature ciclistiche, grazie alle innumerevoli tecnologie sviluppate: tra queste spicca una speciale mescola per le suole, la “Stealth Rubber”, massima robustezza ed attrito al top! Vi presentiamo la nuova scarpa “Freerider VXi”, studiata appunto per il freeride, prodotta da questo marchio americano fondato nel lontano 1985 da Charles Cole. Fiveten, brand of the brave.

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STREET ECOXGEAR - ECOXPOWER Prodotto dal marchio EcoXGear, date il benvenuto ad un accessorio che vi tornerà davvero utile durante le vostre pedalate notturne; parliamo di una luce per la vostra bici che si aziona grazie all’andamento dei pedali... in più, allo stesso tempo, potrete ricaricare il vostro smartphone grazie ad un sistema elettrico collegato ad un case impermeabile da montare sul vostro manubrio.

SELLE SAN MARCO X RED HOOK CRITERIUM Il marchio italiano produttore di selle per biciclette Selle San Marco ha collaborato con David Trimble, organizzatore della Red Hook Criterium per una buona causa: la ricostruzione del quartier generale RHC in Brooklyn, devastato dall’uragano Sandy, dove gli organizzatori della famosa gara hanno la sede operativa. È stata prodotta una sella “Concor Light RHC”, ed i ricavati sono stati devoluti alle organizzazioni impegnate nella ricostruzione.

T-LEVEL X SABOTAGE - AUTUMN TEMPLE LUGGAGE COLLECTION Abbiamo dato un’occhiata alle collaborazioni di fine 2012, tutte molto interessanti e con interpreti illustri... senza dubbio quella tra il marchio di borse T-Level e l’artista-designer di Hong Kong Sabotage è la più stimolante. La “Autumn Temple Luggage Collection” comprende quattro modelli classici della produzione T-Level, rivisitati con un pattern outdoor unico, i protagonisti sono: il “Single 7L Waist”, il “Master 5L Waist”, il “Challenger 32L” e l’”Infinity Roll-top 43L”. Ma come di consueto per prodotti di questo calibro, erano disponibili solo 100 pezzi per ogni modello... mica male!

HOLD FAST - DAY PACK Eccovi un’altra chicca marchiata Hold Fast, questa volta parliamo di un comodo zaino: il “Day Pack”. Ideale per tutti i giorni, possiede i numerosi e validi accorgimenti che vi servono durante una gita in bici... diversi scomparti, materiali resistenti, porta U-Lock, insomma, tutto ciò che è davvero essenziale.

MISSIONWORKSHOP - THE RAMBLER Questo sì che è uno zaino che vi farà perdere la testa... il nuovo “The Rambler” marchiato Missionworkshop. Una comoda borsa espandibile fino al doppio del suo ingombro se avete bisogno di uno spazio maggiore in qualunque momento; oltre ad essere impermeabile, la chiusura può essere utilizzata in modalità “roll-top” o nella tradizionale “flap-down”.

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STREET HOLD FAST PRODUCT SELECTION

TIMBUK2 X JOEY ENERGY POWER COMMUTE MESSENGER BAG

Conoscete tutti i prodotti marchiati Hold Fast, azienda produttrice di accessori per biciclette e telai; i famosi straps per i pedali stanno sostituendo le più classiche gabbiette essendo più resistenti e comode, date un occhio a queste quattro differenti versioni per soddisfare tutti i gusti.

Timbuk2 è un’azienda di San Francisco fondata nel 1989 dal bike messenger Rob Honeycutt, e produce borse ed accessori davvero funzionali. Negli anni si è evoluta fino ad avere una collezione più che corposa, l’e-commerce e la possibilità di customizzare la borsa secondo i gusti personali di ognuno. Tutto ciò oltre ad aver dato vita a molteplici collaborazioni interessanti, tra cui quella con il marchio Joey Energy: una messenger bag super capiente dotata di un caricatore incorporato con cui ridare energia al vostro smartphone o al vostro tablet.

VULPINE - PRODUCT SELECTION Un altro marchio che realizza abbigliamento per la bici di tutto rispetto è Vulpine, con la sua produzione made in England. Per il 2013 è in uscita la nuova giacca “Harrington Visibility Jkt”, una rivisitazione dell’omonimo cappotto inglese (Harrington) in tessuto ultra impermeabile e riflettente. Un british classic moderno, in edizione limitata! Altro prodottino interessante di casa Vulpine sono i pantaloni “Tailored Trousers”, completamente impermeabili, mantengono il look elegante e sartoriale della linea Vulpine, con dettagli curati ed accorgimenti tecnologici utili in bicicletta. Per chiudere in bellezza la selection Vulpine, eccovi un cappellino perfetto per il freddo e le intemperie invernali: il “Winter Cap”.

UPPER PLAYGROUND PRODUCT SELECTION Come al solito, grafiche simpatiche ed irriverenti per le produzioni del marchio street Upper Playground; anche per questa selezione di magliette e felpe dedicata al mondo delle biciclette, lo stile unico del brand di San Francisco si riconosce al primo colpo d’occhio!

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STREET SIGGI GROUP SECOND LIFE

TOP DOLLAR X AURORA - PEDAL DOWN Il marchio di Berlino Top Dollar, che ha già suscitato il nostro interesse come avete potuto intuire dalla pubblicazione su Crackers 23, ha collaborato con il brand di Munster Aurora, specializzato nel mondo bicycle, per una capsule di t-shirt. Eccovi le tre magliette che compongono la collection “Pedal Down”.

L’idea di riciclare è sempre positiva, soprattutto se da un prodotto che ormai è giunto al suo capolinea si riesce a creare qualcosa che abbia ancora molta strada da fare. È il caso delle cinture “Second Life” create dall’azienda vicentina produttrice di abbigliamento da lavoro Siggi Group spa, ricavate dai coppertoni usati delle biciclette.

OSIRIS - PRODUCT SELECTION Se non volete tralasciare lo stile quando siete in sella alla vostra bici, allora questa ricca selezione di prodotti marchiati Osiris, provenienti dalla collezione SS-2013, è ciò che fa al caso vostro! Quattro nuove colorazioni dell’iconico modello “NYC83” in versione mid con suola vulcanizzata... e per completare questa street selecta, ecco anche una t-shirt dalla grafica davvero provocante!

HALO BELT COMPANY X RICKSHAW BAGWORKS HALO ZERO LED MESSENGER BAG Dopo le cinture dotate di led pubblicate sulla prima uscita di Crankers, davvero utili durante le uscite serali in bicicletta, Halo Belt Company ha dato vita ad un nuovo progetto in collaborazione con l’azienda di San Francisco produttrice di borse Rickshaw Bagworks: “Halo Zero”. Questo nuovo prodotto consiste in una messenger bag dotata di led luminoso, tutto cio per aumentare la visibilità notturna da parte delle automobili che (purtroppo) riempiono le strade cittadine.

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STREET HERSCHEL SUPPLY COMPANY SCOTTIE E TOTEM

TOPO DESIGNS - PRODUCT SELECTION Topo Designs è un brand americano specializzato in borse ed accessori, marchio già visto su Crackers, ma produce anche alcuni capi d’abbigliamento... tra questi ne abbiamo scelti due: la “Fleece Jkt”, un morbido pile dal design semplice che vi tornerà utile indossato sotto una rain jkt in sella alla vostra bici; la “Mountain Jkt”, giacca versatile dotata di molteplici tasche, interno in “ripstop nylon” e tessuto esterno in nylon cerato idrorepellente. Se parliamo di borse, i ragazzi di Topo Designs sono dei veri professionisti... eccovi la “Sling Bag”, un prodotto dal design longilineo davvero interessante, che per robustezza, impermeabilità e capienza risulterà perfetta per un utilizzo in bicicletta.

Vi proponiamo due borse marchiate Herschel Supply e Co che si adattano perfettamente ad un utilizzo in pieno stile bicycle... “Scottie”, un borsello in cotone cerato ultra resistente dotato di comoda tracolla per gli spostamenti brevi di ogni giorno; mentre se avete bisogno di portare oggetti ingombranti come il vostro laptop, il modello “Totem” è quello che fa per voi... a sua volta in robusto cotone cerato e finiture in pelle.

STREAM TRAIL DRY TANK MODELS Stream Trail è un marchio giapponese fondato nel 2009 che produce borse completamente impermeabili, ideate per viaggiare e per molteplici attività giornaliere. Ad esempio sono perfette per un utilizzo in bicicletta, poiché oltre ad essere molto capienti respingono l’acqua grazie al “nylon telato” di cui sono fatte. Ora gustatevi alcune immagini dei modelli “Dry Tank”.

PUMA - JACKET SELECTION Abbiamo selezionato due giacche marchiate Puma comode ed utili per chi è sempre in sella alla bicicletta: la “Lightweight Jkt” e la “MLS Fashion Style”. Entrambe in nylon idrorepellente, dotate di due tasche con chiusura zip e cappuccio oltre ai polsini con chiusura regolabile in velcro. Ora tocca a voi scegliere il pattern che più vi attira.

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CLASSIC ABICI - ACCESSORIES SELECTION Dopo avervi deliziato con alcune biciclette e l’abbigliamento in loden marchiati Abici, per il secondo numero di Crankers eccovi una selezione di accessori indispensabili per la vostra bici; dalla catena al lucchetto con rifiniture in pelle, per arrivare al fermapantalone ed al puliscimozzo... top!

NONETHELESS FLUID WOOL JACKET La nuova giacca “Fluid Wool Jkt” prodotta dal marchio di Chicago Nonetheless è un capolavoro in tutti i sensi, con un anno e mezzo di progettazione alle spalle. Accorgimenti tenico-funzionali come cuciture nascoste, maniche più lunghe per avere maggior libertà nei movimenti, tasche sulla schiena con zip interna... per non parlare del tessuto: ideato dall’azienda giapponese Teijin Fibers Ltd, consiste in un mix di lana vergine e poliestere ricavato da bottiglie usate. Inoltre il processo di tessitura è sviluppato senza l’utilizzo del petrolio... davvero top!

CADENCE MERINO WOOL CYCLING CAP-REVERSIBLE Per concludere la selezione dedicata al brand Cadence, eccovi un cappellino da bicicletta reversibile, ispirato ad uno stile prettamente retro... il “Merino Wool Cycling Cap”. Come potete dedurre dal nome, questo morbido cappello manterrà la vostra testa al caldo grazie alla lana merino di cui è composto.

SURFACE - PARKA JKT

SEALSKINZ PRODUCT SELECTION Come spiega perfettamente il nome di questi guanti marchiati Sealskinz, gli “All Weather Cycle”, si adattano perfettamente a qualunque situazione climatica. Totalmente impermeabili, antivento e super leggeri, le vostre mani saranno protette mentre sarete in sella alla vostra bici. Proseguendo sulla linea della protezione dal freddo marchiata Sealskinz, eccovi i calzini “Thick Mid Length”: interno in pile di lana merino per mantenere caldi i vostri piedi, oltre a diversi rinforzi nei punti di maggior pressione. Dulcis in fundo il cappello “Waterproof Cycling”, perfetto da indossare nelle giornate uggiose sotto al vostro caschetto mentre siete in sella; ma non esitate ad indossarlo per una tranquilla passeggiata in città, il suo look classico lo rende davvero versatile.

Altra chicca dal marchio made in England Surface, ecco il “Parka”, che vi proponiamo in una classica colorazione outdoor verde scuro; tessuto con 10k di impermeabilità, fit slim ma senza ostacolare i movimenti e, per concludere con i dettagli, notevoli le toppe sui gomiti in suede e le finiture in pelle per le tasche.

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CLASSIC NANAMICA – CYCLING JACKET

SURFACE - AQUAPHOBIC WOOL JACKET

Il marchio giapponese Nanamica sta investendo parecchio nell’abbigliamento dedicato alle due ruote, senza però tralasciare lo stile unico che lo contraddistingue; ve ne diamo un esempio, la nuova “Cycling Jacket” in morbida flanella... ampia libertà nei movimenti grazie all’elasticità del tessuto, oltre ad un look adatto a qualsiasi occasione.

Vi presentiamo un altro marchio che dedica la sua attività alla produzione di abbigliamento adatto agli appassionati della bicicletta... Surface! Di particolare vi mostriamo la giacca “Aquaphobic Wool”, che prende il nome dalla speciale lana ad “intreccio spinato” di cui è composta; materiale tecnico che dona un look casual ed allo stesso tempo risulta estremamente impermeabile.

MISSIONWORKSHOP - THE BOSUN Uno dei marchi che più attira la nostra attenzione è senza dubbio l’americano Missionworkshop; questa volta vi presentiamo una nuova giacca fatta con lana merino proveniente dalla Nuova Zelanda intrecciata con filamenti di lycra per renderla più elastica e confortevole… avete davanti agli occhi la “The Bosun” jacket.

LE COQ SPORTIF X EROICA In occasione dell’edizione di ottobre 2012 dell’Eroica, cicloturistica d’epoca per eccellenza, il marchio francese Le Coq Sportif ha realizzato una fantastica collezione ispirata alla tenute dei ciclisti anni ‘60. Giancarlo Brocci, presidente dell’Eroica, diede vita alla prima edizione di questo mitico evento nel 1997 con il desiderio di far ri-scoprire la sua amata terra natale, la Toscana. Nel giro di poco tempo, l’Eroica è diventata un appuntamento imperdibile per i fan del “ciclismo retro”, desiderosi di scoprire la ricchezza della cultura toscana e percorrere le famose “strade bianche” che caratterizzano le colline senesi. Una manifestazione immersa nel vintage, non solo per l’obbligo di utilizzare biciclette realizzate prima del 1987, ma poiché molti dei partecipanti si divertono ad indossare tenute ed accessori d’epoca. Godetevi questa selezione d’immagini della collezione Le Coq Sportif x Eroica.

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CLASSIC WOOD’INSANE DESIGN BICYCLE CARRIER

QUINTIN CO. - FRANK CAP Look sportivo e materiali di prima categoria per questi due cappellini marchiati Quintin Co; il modello “Frank”, disponibile nelle colorazioni “tan” e “navy”, ha la parte frontale e la visiera in morbido suede, mentre la parte che avvolge la testa è in caldissima lana.

Una trovata intelligente quella del marchio francese Wood’Insane Design: un pratico sistema per trasportare la bicicletta senza portarla sulla spalla… come potete immaginare dal nome del marchio, tutti i suoi prodotti sono fatti in legno con un tocco di design, come per questo “Bicycle Carrier”.

WTB - THICKSLICK TIRE & ECONOLINE SADDLE Vi consigliamo un paio di chicche distribuite da WTB Europe: la sella della “Econoline” in verde e bianco, ispirata ai passati anni ‘80 per le colorazioni vivaci...non vi deluderà per quanto riguarda il comfort! Altro must per i commuter urbani, i nuovi pneumatici da bici “ThickSlick Tire”: superficie di battistrada doppia rispetto ai classici copertoni per biciclette, mescola super resistente all’usura e tecnologia “Urban Armor Casing” per il giusto attrito sul cemento delle strade cittadine.

POLER X BRIXTON - SUMMIT HAT Una limited edition che ha visto collaborare i due marchi outdoor Poler e Brixton... il risultato è un cappello 6-panel dal look in stile pescatore; inoltre la parte allacciabile alla testa può essere tirata giù per proteggere le orecchie dal freddo e dalle intemperie.

OUTLIER PRODUCT SELECTION Non potevamo di certo trascurare i fantastici capi d’abbigliamento del brand di Brooklyn Outlier... il nuovo “Doublefine Merino Cardigan” è il morbido punto d’incontro tra un maglione ed una felpa, grazie al doppio strato in lana merino super fine. Uno dei cavalli di battaglia della nuova collezione è senza dubbio l’ “OG Pant”, un pantalone tecnico da indossare in qualunque situazione grazie alla straordinaria costruzione Outlier “4season fabric”. Per accompagnare al meglio gli “OG Pant” è perfetta la giacca dallo stile classico “OG Blazer”: fit elegante e look sartoriale che incontrano la tecnologia del trattamento “NanoSphere”, rendendo questo capo impermeabile, comodo e traspirante, ma allo stesso tempo resistente grazie all’intreccio interno di filati in Cordura. Concludiamo con la rivisitazione di uno dei capi più riusciti di sempre del marchio Outlier, la “Supermarine Anorak”: giacca pullover fortemente impermeabile, con collo regolabile a chiusura magnetica e nuovi inserti in “4season fabric”.

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CLASSIC LEVI’S COMMUTER - NEW PRODUCTS

RAPHA - PRODUCT SELECTION

Dopo una trepidante attesa sono finalmente disponibili i nuovi prodotti dedicati ai ciclisti urbani marchiati Levi’s! Non perdetevi i due jeans “511 Slim Fit Commuter” e “505 Regular Fit Commuter”, entrambi con finitura “NanoSphere” anti-sporco ed impermeabile, inserto nella cucitura interna in materiale riflettente “3M” e porta “U-lock” sulla parte posteriore della vita. Per completare il vostro look stile cycling, non perdetevi la giacca con cappuccio “Commuter Hooded Trucker”, anch’essa con dettagli in tessuto riflettente “3M” e finitura “NanoSphere” idrorepellente ed anti-sporco.

La nuova “Hardshell Jacket” del marchio Rapha è la scelta giusta se cercate un guscio protettivo contro il clima rigido dell’inverno; completamente impermeabile, antivento e, grazie alla speciale fabbricazione con membrana laminata prodotta in Giappone esclusivamente per Rapha, estremamente traspirante. Vi proponiamo un’altra giacca Rapha tecnicamente perfetta per gli appassionati della bicicletta, con un look sartoriale splendido pronto anche per quando scendete da sella: la “Lapelled Jacket”.

FINISTERRE PRODUCT SELECTION Non ha certo bisogno di presentazioni il marchio inglese Finisterre, azienda specializzata nel surf per le acque fredde; la nostra selection comprende la giacca modello “Bora”, considerata la più calda della collezione grazie a 200 grammi di imbottitura tecnica “Primaloft”; la maglia in pura lana merino “Eddy Base Layer”, che manterrà caldo il vostro corpo durante le gelide giornate invernali; ed infine uno dei pezzi forti di casa Finisterre, la “Etobicoke Jacket”, giacca altamente isolante studiata per le temperature più rigide.

DEFEET - HONEY BADGER XMAS AND CLASSICO Se state cercando le calze giuste da utilizzare quando siete in sella alla vostra bicicletta, le “DeFeet” fanno al caso vostro... abbiamo scelto due versioni di queste resistenti calze, una in onore del passato Natale: la “Honey Badger Xmas”; mentre l’altra, dallo stile retro, il modello “Classico”, sarà perfetta per tutte le occasioni ma superba nelle performance in bici. UVU PERFORMANCE - ULTRA RACE JKT La nuova giacca “Ultra Race” del marchio inglese Uvu Performance non è stata progettata per un utilizzo in bicicletta, ma possiamo assicurarvi che sarà perfetta per ripararvi durante le giornate invernali colme di freddo e pioggia. Uvu è specializzato nella produzione di abbigliamento per runner estremi, infatti questa giacca garantisce una protezione fino a 35° C sotto zero oltre ad essere totalmente impermeabile.

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BIKE SELECTION THONET AND ANDY MARTIN BEACH WOOD BIKE L’architetto e designer londinese Andy Martin ha collaborato con il marchio di forniture in legname Thonet alla realizzazione di una bicicletta a scatto fisso dal look moderno; bella non solo esteticamente, anzi soprattutto una bella idea, poiché è costruita con legname trovato sulle spiagge e lavorato con un antica tecnica che Thonet utilizza dal 1830: la vaporizzazione. BIXE - THE X GENERATION È stato presentato in anteprima all’Expobici 2012 di Padova il nuovo movimento centrale con cui potrete pedalare all’indietro continuando ad andare avanti con la vostra bicicletta... Bixe! L’omonima azienda, fondata da Giovanni Pignatta, ha brevettato questo innovativo movimento centrale con cui utilizzerete dei muscoli mai messi in moto prima con le classiche biciclette. Un passo in avanti andando all’indietro. MANDO FOOTLOOSE

PURE FIX CYCLES - BIKE SELECTION

Mando è un’azienda coreana fondata nel 1962 produttrice di sistemi di sicurezza per automobili a livello internazionale; con la sua grande esperienza, ha voluto creare un nuovo “mobility lifestyle”, non semplicemente un mezzo di trasporto. Da questa idea di partenza e, grazie alla collaborazione con il famoso ingegnere-designer Mark Sanders, è stata realizzata una bicicletta che combina l’arte, la tecnica e l’innovazione. “Mando Footloose” è una bici dal design unico, senza catena, dotata di un motore interno con batteria che accumula energia mentre si pedala ed inoltre è pieghevole, quindi poco ingombrante, se richiusa in se stessa. Davvero innovativa.

Il marchio americano Pure Fix Cycles prende il nome dalla propria filosofia aziendale: produrre biciclette a scatto fisso “pure”. Per pure intendono biciclette di alta qualità, affidabili, semplici nel design ma funzionali allo stesso tempo. Un prodotto che sia facile da utilizzare, un mezzo di trasporto salutare ed economico... ecco a voi Pure Fix Cycles.

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BIKE SELECTION VANMOOF BICYCLE SELECTION Design semplice, materiali di prima categoria, accessori prodotti in collaborazione con marchi illustri ed una moltitudine di possibilità per quanto riguarda la customizzazione... vi presentiamo le biciclette del brand olandese Vanmoof. Ecco tre modelli della nuova collezione “M2”, prego notare le luci marchiate Philips e la collaborazione con i tedeschi di Abus per la catena. POLO&BIKE - BIKE SELECTION Abbiamo scelto alcune delle combinazioni cromatiche disponibili per le fantastiche biciclette prodotte dal marchio spagnolo Polo&Bike; questi giovani ragazzi producono tutta la componentistica utile ad assemblare un’intera bicicletta single speed, con un ampio range di modelli e di colori vivaci... cosa state aspettando, scegliete la vostra!

FAT SAND BIKE TERRAIN DESTROYER State cercando un bel mezzo di trasporto ad inquinamento zero per affrontare ogni tipo di terreno? Con la “Terrain Destroyer” di Fat Sand Bike potrete pedalare sulla neve, sulla sabbia e sulla terra, oltre a schizzare nella giungla urbana! VIRNA - CARGO BIKE La bicicletta “Virna” è dotata di un telaio in acciaio dedicato al pubblico femminile, fatto a mano da artigiani italiani, sul quale è montato un kit da trasporto “Xytracyle ClassicCargo”; una bicicletta che può essere utilizzata in due varianti, con il kit per il trasporto di oggetti e senza, per le passeggiate spensierate. DUTCH ID – FILIBUS La bicicletta adatta per chi lavora, per chi è sempre in movimento e deve trasportare oggetti, utensili, varie ed eventuali... vi presentiamo la “Filibus” prodotta dal brand Dutch ID. La classica bici “da carico” rivisitata in chiave moderna per le city di tutto il mondo. BIKE FRIDAY TIKIT HYPERFOLD Una bicicletta pieghevole davvero interessante la “Tikit Hyperfold” della Bike Friday... telaio formato da un unico pezzo senza giunture, richiudibile in soli cinque secondi e comodamente trasportabile sui mezzi pubblici o nel bagagliaio di una macchina. Il massimo per la città. COPENHAGEN PARTS BIKE PORTER Pratico e versatile il “Bike Porter”, manubrio in alluminio con cestino integrato con cui potrete trasportare i vostri oggetti personali in tutta comodità... fateci un pensierino.

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BIKE SELECTION

BROMPTON Le biciclette pieghevoli stanno ormai invadendo le città, come del resto ci si poteva aspettare da questi mezzi di locomozione così comodi e versatili. Una delle regine incontrastate di questa categoria è senza dubbio la Brompton: questa city bike per eccellenza è interamente fabbricata e montata in Inghilterra, a Brentford, ma si adatta alla perfezione alle metropoli di tutto il mondo. In modalità aperta è una bicicletta solida nonostante le sue dimensioni ridotte e, grazie al cambio con sei velocità, non ha nulla da invidiare alla pedalata di una classica bici. Quando viene richiusa invece, può essere comodamente trasportata sui mezzi pubblici, in treno o nel baule di un’automobile e riposta con facilità in spazi ristretti. Questo gioiellino, creato dal desinger Andrew Ritchie, possiede il telaio in acciao ed è composto da 1200 pezzi... i tre quarti dei quali sono prodotti esclusivamente per la Brompton. Dal lontano 1975, anno in cui Mr. Ritchie iniziò a disegnare la prima versione della Brompton, fino ai giorni nostri, questa bici ha subito molteplici accorgimenti e modifiche che l’hanno portata ad essere un vero e proprio “must have” per muoversi agili nel traffico urbano.

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TXT Antonio Isaja - PH. Murio

L’edizione Milanese del Bicycle Film Festival, tenutasi dall’11 al 14 Ottobre 2012, è stata senza dubbio una delle più importanti e polivalenti manifestazioni dedicate al mondo delle due ruote a livello nazionale. Oltre alla corposa programmazione di film dedicati alla bici, proiettati nel famoso cinema Mexico, il BFF ha visto lo svolgersi di molteplici competizioni ed eventi interessanti: la simpatica gara “Cargo Bike Race”, dove i partecipanti gareggiavano con la “Bicicapace” (modello dotato di un grosso portapacchi anteriore); l’ art-show del fondatore del movimento controculturale anni ‘60 Provos... i party ed i concerti serali, che hanno visto un’enorme affluenza di persone ed hanno soddisfatto gli amanti della musica rock ed elettronica. Gli eventi più avvincenti all’interno del programma BFF sono stati senza dubbio tre: la “Brompton Urban Challenge”, dedicata agli amanti della famosa bici pieghevole... i partecipanti si sono iscritti presso i quattro rivenditori Brompton milanesi, hanno poi affrontato diverse prove obbligatorie ed infine si sono tutti recati all’arrivo presso la base del BFF : lo spazio Ex Ansaldo. La seconda gara che ha tenuto tutto il pubblico con il fiato sospeso fino alla fine, è senza dubbio la “Red Hook Criterium”, vinta con un magnifico sprint finale dal CRANKERS 02 PAG.34


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corridore Evan Murphy della “Stanridge Speed”. Ultimo per ordine, ma certo non per importanza, il torneo di Bike Polo: una miriade di partite mozzafiato che hanno visto diciotto squadre partecipanti scontrarsi in modalità Round Robin, da cui sono emersi vincitori i ragazzi del team MalaBananaFuckers. Godetevi questa selezione di fotografie, che ritraggono appunto le tre competizioni più accattivanti, scattate per voi dal team di Crankers Magazine.

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CICLOCROSS

ROCKVILLE “Wellcome to the Famous Rockville, Mud Cross and Smiles!” Questo lo striscione alla partenza della più strana “gara” di Ciclocross a cui ci sia mai capitato di assistere. Si svolge puntualmente il 6 Gennaio nel parco di una villa abbandonata e sperduta della campagna Cremonese. I talentuosi Filmaker Tedeschi conosciuti come Ertzui Film ne hanno tratto nel 2012 un poetico cortometraggio che sta girando il Mondo nel programma del Bicycle Film Festival; dopo averlo visto nella tappa Milanese del BFF, abbiamo voluto verificare di persona la magia che traspare dall’opera di Martin e Kristian. TXT Stefano Spedini PICS Claudio Angelini

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CICLOCROSS

ROCKVILLE

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CICLOCROSS

ROCKVILLE

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FANGO & SUDORE TXT/PICS Claudio Angelini

Aspettare il fine gara per fotografare le bici. Perchè senza il fango, che è il vero protagonista del cross, sarebbero solo delle belle bici e non le “compagne” di chi come me si alza molto presto la mattina d’inverno. Per raggiungere quello che alcuni definirebbero un’inferno di ostacoli, fango, radici e salite improponibili da fare “in sella”. Poi riguardando gli scatti, la sera a casa, il freddo, la pioggia ed il fango che mi hanno tormentato si trasformano in attesa per la prossima tappa. Questo è il ciclocross, questo è il ciclocross singlespeed!

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FANGO & SUDORE

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FANGO & SUDORE

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CICLOCROSS BICICLISTA - JERSEY SELECTION Prodotte dal marchio cremonese Biciclista, vi presentiamo quattro maglie jersey scelte apposta per voi: la “Flanders Biciclista” e la “Tour Flanders 2011”dedicate al Giro delle Fiandre, entrambe in tessuto tecnico supetraspirante con stampa digitale di alta qualità; la “70’S Power”, un’altra jersey in tessuto tecnico dal look vintage... per finire il modello “L’Airone”, altra maglietta in tessuto tecnico dedicata all’intramontabile campione italiano del ciclismo Fausto Coppi.

RAPHA PRO TEAM CROSS JERSEY Studiata appositamente per il Team di Ciclocross del marchio Rapha, questa bellezza è la “Pro Team Cross” jersey! Prodotta in uno speciale filato ultra leggero di lana merino, questa maglia mantiene la temperatura del corpo costante ed allo stesso tempo fa respirare perfettamente la pelle.

VANILLA BICYCLES - CREAM La cultura ciclistica a Portland non manca, il team Vanilla, sotto la supervisione di uno dei più bravi telaisti della nuova generazione, Sascha, realizza telai da ciclocross leggeri, cattivi e divertenti, adatti alla competizione più agonistica ma perfetti per pedalare su strade innevate e fangose.

RUCKUS COMPONENTS - SINGLE SPEED CROSS Vi presentiamo l’ultima produzione di casa Ruckus Components, negozio e brand americano che disegna, reinventa, ripara e produce componenti in fibra di carbonio. Eccovi l’ultimo telaio creato, il “Single Speed Cross”, una vera bomba non solo esteticamente, ma anche per la qualità dei materiali utilizzati, perfezione e la cura dei particolari.

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CICLOCROSS ZANCONATO - CYCLOCROSS Mike ”Zanc” Zanconato ha un cognome tipicamente Italiano ma è nato in Massachussets, li dal 1998 disegna, salda ed assembla bici bellissime su misura. Molti ciclisti della North East Coast corrono infatti con questi solidi e tecnici telai

GEEKHOUSE - MUDVILLE Dal 2002 Marty Walsh e la sua squadra realizzano telai su misura per qualsiasi esigenza ciclistica, la particolarità di Geekhouse è che utilizza solo acciai rigorosamente made in U.S.A.

HUFNAGEL - FIRE ROAD RACER Jordan Hufnagel realizza telai custom a Portland nello stato dell’Oregon; questo splendido modello appartiene al fotografo Jesse Carmody ed è stato assemblato dalla crew di Golden Saddle Cyclery.

ARGONAUT CYCLES ROAD Argonaut Cycles Road è da sempre conosciuta a livello internazionale per i suoi telai customizzati in acciaio; quest’azienda ha saputo reinventarsi, scegliendo di prendere la strada della fibra di carbonio e producendo splendide e solide biciclette come questa. Merito del suo fondatore Ben Farver, che assembla le sue bici, customizzate e non, presso il suo negozio di Portland in Oregon.

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EROICA TXT/PICS Lito 10cento

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L’Eroica, per noi di 10cento, è oramai diventata un appuntamento fisso; in molti eravamo alla terza esperienza mentre altri alla prima. Quest’anno abbiamo coperto quasi tutti i percorsi; la maggior parte del gruppo ha affrontato il tracciato medio di 135 km, due quello di 75 km, mentre un paio all’ultimo minuto hanno scelto il più impegnativo: quello da 205 km. La particolarità di questa manifestazione è che, appena giunti a Gaiole in Chianti, si viene catapultati in un’altra era, si respira uno splendido clima sportivo, mentre ci si immerge in un paesaggio unico che solo la Toscana

può regalare. L’Eroica prevede partenze scaglionate in base ai differenti percorsi; i primi a partire sono i nostri amici che si avventurano per la 205 km, a distanza di un’ora partiamo noi del gruppo più numeroso per la 135 km ed infine gli altri ragazzi della 75. Partiamo alle 4.30 del mattino e finalmente realizziamo di essere immersi nell’Eroica: gente stupenda arrivata sin qui da tutto il mondo per partecipare ad una “gara” che in realtà è tutto tranne che una competizione, ma un’esperienza unica nel suo genere. Le strade bianche, le colline senesi ed i paesaggi attorno son

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tanto belli da vedere, ma senza dubbio meno da attraversare in sella a bici di 30 anni fa, pesanti come macigni e non propriamente affidabili. Il percorso dei 135 km è un giusto compromesso tra una bella pedalata e la giusta fatica, perché i chilometri in sella a quelle bici e soprattutto su quelle strade si fanno sentire; infatti l’entusiasmo mostrato dai novellini durante le prime

ore viene smorzato di colpo dalle salite note a tutti intorno al chilometro 70. Ad ogni ristoro si assiste ad uno spettacolo fatto di bici splendide e personaggi unici nel loro genere. Ogni volta che finisci l’Eroica ti senti distrutto, ma subito dopo pensi alla prossima edizione. Ah, quest’anno si correrà anche in Giappone... ne vedremo delle belle!

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EROICA

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FAUSTO COPPI

ANGELO TRISTE

Gli angeli esistono. Di sicuro nella loro versione diciamo più classica, quella di presenze intangibili che aiutano a scegliere il marciapiede più sicuro sul quale camminare. Poi nella versione più concreta: esseri umani nati con un talento cristallino che permette loro di fare con disarmante semplicità cose meravigliose, tali da far sognare le persone comuni alleviandole delle loro pene quotidiane. Ci piace pensare che tra questi ci fosse Fausto Coppi. Basterebbe altrimenti recitare il rosario delle vittorie che il “campionissimo”, nato a Castellania il 15 Settembre 1919 e morto a Tortona il 2 Gennaio 1960, ha ottenuto dal ’39 al ’59 e che comprendono 5 Giri d’Italia, 2 Tour de France abbinati al Giro nel ’49 e nel ’52, due campionati del mondo d’inseguimento su pista e uno su strada. Poi cinque successi al Giro di Lombardia, tre alla Milano-Sanremo, uno alla Parigi Roubaix e Freccia Vallone a cui si aggiungono due record dell’ora su pista; e ancora quattro titoli italiani su strada, il Giro dell’Emilia, il Giro della Campania, la Tre Valli Varesine per un totale di 122 corse in carriera. Ma Coppi è stato qualcosa di più. Per dirla con il patron del Tour de France, Jacques Goddet, Coppi è stato il più grande per come ha vinto. Ve lo riproponiamo al Giro d’Italia 1949: terz’ultima tappa Cuneo Pinerolo di 254 km. Coppi attacca quasi subito, sulla prima ascesa, il colle della Maddalena. Scollina e affronta all’attacco anche il colle di Vars, e poi l’Izoard, e il Monginevro, e il Sestrière, superando da solo tutti e cinque i valichi alpini previsti. Nonostante le ripetute forature continua a volare e va a vincere con quasi 12 minuti su Gino Bartali e una ventina sul gruppo di Alfredo Martini per un totale di 192 km di fuga, come nessun altro uomo è stato in grado di fare. La più grande impresa della sua carriera consegnata alla leggenda dalla frase, semplice e lapidaria come una sentenza, del cronista Ferretti: “un uomo solo al comando, la sua maglia biancoceleste, il suo nome Fausto Coppi”. Coppi vincerà quel Giro con oltre 23 minuti di vantaggio su Bartali, con cui ha dato vita a una leggendaria rivalità per molti anni. Un’altra frase, forse meno epica ma di sicuro effetto, l’aveva pronunciata qualche anno prima un altro giornalista, Nicolò Carosio, per l’occasione radiocronista sul traguardo della Milano–Sanremo del 1946. Dovendo coprire i 14 minuti che separavano Coppi dal secondo classificato, Carosio annunciò l’ordine d’arrivo: “1° Fausto Coppi… in attesa degli altri concorrenti trasmettiamo musica da ballo”. Altri “suiveur” - giornalisti al seguito delle corse – sono stati affascinati

dal modo di vincere di Coppi e hanno provato a rinchiuderlo nelle interviste, nei racconti, nei libri. Il risultato però è stato l’esatto contrario e tutto quello che si è usato per definirlo diventava all’improvviso leggero ed inafferrabile, come lui. “L’airone di Castellania”, lo ha chiamato Orio Vergani, mentre Dino Buzzati lo ha paragonato ad Achille, senza però “la gelida crudeltà”. È stato Gianni Brera invece, ne “Coppi e il diavolo”, a disegnarne il profilo più fedele. Però è vero che “se non fu un triste cavaliere fu, a suo modo, un triste eroe” come ha scritto di lui Giorgio Bocca. Perché il lato opaco del suo modo di vincere è stato “quel senso di tristezza, solitudine e timidezza che aveva in comune con tutta la gente – alla quale lo legava anche l’origine molto povera - motivo per cui “è l’unico uomo di sport di cui ci rammentiamo anche a cinquant’anni dalla morte”, confessa Alfredo Martini. Un lato opaco che ha tolto smalto alle sue vittorie, consapevole che il suo cammino di campione immenso dovesse per forza passare per le strettoie di numerose sofferenze e debolezze. A cominciare dal suo fisico, che gli ha regalato sia una capacità polmonare di 7 litri che muscoli potenti, allisciati dalle mani sapienti di Biagio Cavanna, il massaggiatore cieco che di fatto lo ha scoperto, ma anche di ossa di cristallo che sono andate in frantumi molte volte: fratture alla scapola, alla caviglia, al femore, al pube. Nel 1954 durante un allenamento cade a causa di una ruota che si è staccata da un camion che lo precedeva causandogli l’incrinatura della scatola cranica e la lesione del legamento del ginocchio sinistro. Sempre in allenamento, qualche anno più tardi, viene investito da un trattore riportando anco-

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ra ferite alla testa e contusioni varie. Ma le sofferenze di Coppi sono dell’animo: la perdita del fratello Serse, anche lui corridore, per i postumi di una caduta in prossimità dell’arrivo del Giro del Piemonte, nel 1951. E ancora la storia d’amore extraconiugale e che dà scandalo con Giulia Occhini – la celeberrima “dama bianca”, per via di un cappotto di quel colore che si fermò nella memoria dei cronisti francesi - che ha portato i due a lasciare le rispettive famiglie, sposarsi in Messico e far nascere il loro figlio, Angelo Fausto, in Argentina nel Maggio del 1955. Fino alla sua stessa morte, avvenuta per un contagio di malaria curato nel modo sbagliato da tre medici diversi, quando aveva quarantun anni. Se Gino Bartali è stato un cristiano devoto, Fausto Coppi è stato scelto per la gloria delle cime più alte e il buio dei precipizi più profondi, in perfetta solitudine ma sotto gli occhi di tutti. E dopo le vittorie non ha mai lasciato il manubrio per l’ esultanza tipica dei campioni, perché il suo sguardo era già lontano, alla tappa successiva dentro e fuori di lui.“ E vedemmo finalmente Coppi: veniva avanti in un modo incredibile, senza sforzo, il suo viso si muoveva con una pena particolare, sorridendo senza sorridere”. Alessandro Avalli CRANKERS 02 PAG.57


GIANFRANCO TREVISAN I

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Mattina presto di Lunedì 26 Novembre 2012, più o meno le sei e mezza, il Crankers Team parte alla volta di Padova; dobbiamo incontrare un famoso collezionista di biciclette d’epoca conosciuto all’Expobici di Padova qualche mese fa, Gianfranco Trevisan. TXT Antonio Isaja - PH. Murio

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BICI BIANCHI CORSA MOD. CAMPIONE DEL MONDO 1954 APPARTENUTA ED USATA DAL CAMPIONISSIMO FAUSTO COPPI.

Sella Brooks mod. B17 con reggisella in acciaio

Particolare congiunzione con matricola del telaio

Particolare posteriore con ruota libera a n. 5 rapporti

Cambio Campagnolo mod. Gran Sport

Particolare logo campione del mondo e scritta Bianchi su tubo obliquo

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Guarnitura marca T.A. con doppio ingranaggio in alluminio a sei braccetti

Particolare scatola del movimento pedaliera con foro per scarico acqua


BICI BIANCHI CORSA MOD. SIMPLEX 1949 APPARTENUTA ED USATA DAL CAMPIONISSIMO FAUSTO COPPI.

Manubrio con borraccia in alluminio

Sella Brooks mod. B17

Guarnitura con doppio ingranaggio in acciaio marca Magistroni

Cambio Simplex a 5 velocitĂ

Corpo freno posteriore con archetto strappa-chiodi

Particolare archetto strappa-chiodi anteriore

Leva comando cambio posteriore Simplex

Particolare congiunzione con matricola

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Tubo piantone sella con decals logo Edoardo Bianchi e particolare leva deragliatore anteriore

Corpo freno anteriore


BICI TREVISAN CORSA MOD. 24 CARATI PLACCATA ORO ANNI ‘70

Particolare signature “Gianfranco Trevisan”

Frontale sterzo con logo Trevisan

Guarnitura con doppio ingranaggio in alluminio marca Campangolo Record

Manubrio con frontale sterzo

Cambio Campagnolo mod. Super Record

Matricola posta sotto scatola del movimento pedaliera

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Leve cambio posteriore e deragliatore anteriore personalizzati

Leve freni Campagnolo forate/alleggerite

Adesivo particolare 24 carati


Dopo due ore e mezza di strada finalmente arriviamo a casa sua, dove veniamo accolti da Trevisan e dalla moglie Dorina, anche lei una grande appassionata di ciclismo nonché del campione Fausto Coppi... conosce tutti i nomi dei grandi corridori, le date delle vittorie, i marchi di biciclette e componentistica, oltre a partecipare quasi sempre all’Eroica; insomma una vera e propria intenditrice, come il marito. Ci accomodiamo nella loro dimora e Gianfranco ci racconta del suo passato in Argentina, dove si trasferì con l’intera famiglia quando lui aveva ancora nove mesi: da subito appassionato del mondo del ciclismo, era affascinato dalle biciclette di una volta, oltre ad essere un ottimo corridore dilettante, infatti vinse quasi tutte le gare a cui partecipò oltreoceano. Compiuti sedici anni e sempre accompagnato dalla famiglia, Trevisan tornò in Italia, dove da subito venne iscritto nei Ciclisti Padovani, la squadra più importante al mondo come titoli vinti; olimpionici, italiani, campionati del mondo, un club che ha fatto la storia del ciclismo… alla sua prima gara in Italia, esattamente a Udine, raccontò che aveva vinto ventinove gare su trenta disputate, perché una la lasciò vincere al suo compagno di squadra. Venne preso in giro, erano tutti convinti che avesse vinto molte gare poiché in Argentina i corridori non erano forti come quelli italiani... fatto sta che vinse quella gara alla grande e smisero di scherzare con lui e, l’anno dopo, nel 1966, vinse i Campionati Italiani per dilettanti e si ripeté anche l’anno successivo; inoltre si aggiudicò il primo posto anche alle Pre-Olimpiadi in Israele all’età di 21 anni, parliamo quindi di un ciclista di tutto rispetto. Mentre cresceva con l’età aumentava anche la sua passione per le biciclette storiche, come quelle a “due stecche”, di cui possedeva quasi duecento modelli... a partire dai vent’anni, poi, Trevisan cominciò ad appassionarsi sempre più alle biciclette dei campioni storici, tra cui chiaramente spiccava il grande Fausto Coppi. Un giorno Gianfranco decise di vendere tutte le biciclette d’epoca che possedeva e cominciò ufficialmente a collezionare solo biciclette appartenute ai grandi campioni del ciclismo fin dagli inizi del ‘900 per arrivare agli anni ‘87-’88. Oggi ha esposto i suoi gioielli in molte delle esposizioni legate alla bicicletta più importanti nell’ambiente, come la Fiera del Ciclo di Novegro, oltre al Caffè Pedrocchi di Padova ed un’altra importantissima mostra organizzata dai fratelli Carli, Olio Carli, in onore del centenario aziendale nel 2011. Dopo averci raccontato un po’ del suo interessante passato, Trevisan ci fa accomodare in cucina, la stanza dove tiene in bella vista le due bici più preziose, a cui tiene maggiormente: quelle del grande Fausto Coppi. Si legge immediatamente nei suoi occhi l’amore ed il rispetto immenso che lui nutre per il corridore nato a Castellania, in provincia di Alessandria, molto vicino a Novi Ligure. Ci racconta delle contraddizioni del famoso campione, come la sua grande umiltà e la sua spensierata generosità, ma al contempo l’essere estremamente rigoroso ed intransigente quando si parlava delle bici con cui correva. Le Bianchi Reparto Corse da lui utilizzate erano uniche nel loro genere, ogni dettaglio era curato e rifinito a mano nei minimi particolari, sempre sotto l’attenta osservazione di Fausto; inoltre vi erano alcune particolarità e richieste esclusive che all’interno della squadra Bianchi erano concesse chiaramente solo a lui... ogni giorno veniva cambiato il nastro che ricopriva il manubrio, perché Coppi diceva che “ispirava fiducia”, oppure le finiture delle forcelline più larghe, ed ancora la sella era spostata di tre millimetri verso destra per una sua particolare conformazione muscolare, la ruota posteriore era montata con spessori e rondelle aggiuntivi per non avere molta “campana” ed essere perfettamente centrata. Anche le chiavi per smontare le due ruote erano montate al contrario rispetto al solito, come da richiesta di Coppi al suo meccanico dell’epoca, Giuseppe De Grandi, inoltre il ciclista non usava i classici pedali Bianchi Reparto Corsa, come i suoi compagni di squadra, ma utilizzava i pedali da strada del marchio francese Fon. La curiosità forse più eclatante delle abitudini ciclistiche del campione ligure era l’utilizzo della guarnitura del marchio francese T.A. Simplex, utilizzata per scelta propria di Fausto, dato che ci si trovava bene... un’altra delle sue personali manie; è interessante sapere però che la Bianchi faceva apparire con accurate modifiche la guarnitura con le classiche “B” in tutte le pubblicità, manifesti, cartoline, di modo che risultasse all’occhio del grande pubblico quella del Reparto Corsa italiano. Molte le modifiche, accorgimenti, fissazioni che venivano concesse a Coppi, ma come poter dire di no ad un giovane che ha vinto davvero tutto CRANKERS 02 PAG.63


BICI TANDEM PISTA CINELLI VINCITORE OLIMPIADI ROMA 1960 BIANCHETTO-BEGHETTO, OLIMPIADI TOKYO 1964 BIANCHETTODAMIANO

Vista da lato posteriore del tandem

Vista tubo piantone sella posteriore

Vista tubo piantone sella anteriore con logo Cinelli

Particolare attacco manubrio anteriore in acciaio regolabile Cinelli

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Frontale sterzo con logo Cinelli


nella sua carriera? Cinque volte il Giro d’Italia: nel 1940, 1947, 1949, 1953 e 1953, oltre al Tour de France nel 1949 e 1952; tra i suoi grandiosi successi anche le cinque vittorie al Giro di Lombardia: nel 1946, 1947, 1948, 1949 e 1954, le tre Milano-Sanremo: nel 1946, 1948 e 1949, oltre alle famosissime vittorie alla Parigi-Roubaix ed alla Freccia Vallone. Inoltre Coppi fu campione del mondo nel 1953 su strada, oltre che su pista nella disciplina “inseguimento” nel 1947 e nel 1949, con il record di primatista dell’ora, 45,798 km, dal 1942 al 1956. Tra l’altro, veniamo informati da Trevisan che a breve uscirà per il pubblico un libro davvero tanto atteso, scritto e curato dai collezionisti Paolo Amadori e Paolo Tullini, il quale farà luce su molte delle biciclette appartenute a molti dei campionissimi del ciclismo, soprattutto su quelle del grande Fausto Coppi. La produzione è focalizzata su una dettagliata descrizione tecnica di quattordici delle biciclette di Fausto, tra cui i due capolavori custoditi da Trevisan. Questo fantastico libro è la conseguenza del ritrovamento della borsa di Giuseppe De Grandi, detto anche “Pinella” o “Pinza d’oro”, storico meccanico di molteplici marchi italiani davvero significativi e, dal Febbraio ‘52, della Bianchi, dove al fianco di Coppi raggiunse molteplici titoli importanti; la valigetta contiene quattro Registri Bianchi Reparto Corse, un’intervista al grande Pinella, oltre a due personali diari di De Grandi, dove sono scritti appunti sui rapporti usati dai corridori, le caratteristiche tecniche, piuttosto che le abitudini e le manie degli atleti... insomma, siamo ansiosi di leggere un libro che tutti aspettavano da anni, soprattutto un appassionato come il nostro collezionista Trevisan, che ha dovuto sopportare numerose contestazioni ai suoi due gioielli utilizzati da Coppi, e ora finalmente si prenderà una grande soddisfazione che lo ripaga del suo grandioso lavoro di ricerca e cura per le biciclette dei nostri amati campioni. Nonostante sia più vecchia di cinque anni della sorella datata 1954 modello “Campione del mondo”, la Bianchi del 1949 resta comunque la sua preferita, grazie alle finiture più curate nei dettagli. Il modello del ‘54 gli venne donato da Cesare Del Gancia, ex-corridore che vinse la Milano-Sanremo nel 1937 con una Ganna, il quale a sua volta la ricevette direttamente da Coppi in persona. Il giorno del ritiro, Trevisan si presentò insieme a suo figlio Manuel Trevisan a casa di Del Gancia... nel momento della consegna però, la commozione di tutti i presenti non si riuscì a trattenere, in ricordo del grande campione che aveva gareggiato su quella fantastica Bianchi da corsa, che legava tutti in un’unica passione comune. Il modello più anziano, invece, quello del 1949, lo comprò da un suo amico collezionista che all’epoca non sapeva fosse di Coppi... era tutta arrugginita, il collega la stava ancora restaurando... Trevisan voleva comprargli tutta la sua collezione di dieci Bianchi da corsa per una cifra considerevole, ma alla fine di una lunga contrattazione si arrivò ad uno scambio: una Bianchi che l’amico non aveva in cambio della bicicletta di Coppi. Tempo dopo, Gianfranco gli confidò che la famosa bicicletta da lui scambiata apparteneva al campionissimo, ma quello non batté ciglio poiché amava le biciclette Bianchi da corsa, a prescindere dai vari corridori che le utilizzarono in passato. Come se i due capolavori appartenuti al più forte ciclista italiano di tutti i tempi non fossero bastati, Trevisan ci mostra alcune delle più importanti biciclette della sua personale collezione, esclusivamente utilizzate dai grandi campioni: il tandem da pista marchiato Cinelli del 1950, con cui i corridori padovani Bianchetto e Beghetto divennero campioni alle Olimpiadi su pista di Roma ‘60 e Tokyo ‘64 nella categoria velocità per tandem… un tesoro che per Trevisan ha quasi l’importanza delle biciclette di Coppi. Poi una Atala del 1949 appartenuta al grande Luciano Pezzi, compagno di squadra di Coppi, la Carpano del 1959/60 del giovanissimo campione Nino de Filippis e l’ultimo acquisto di Trevisan, la Benotto del 1980 circa di Roberto Visentini, corridore che vinse il Giro d’Italia nel 1986 con l’unica bicicletta della squadra Sammontana ad essere totalmente dorata, essendo il capitano. Una particolarità davvero simpatica di Visentini era il suo risparmiare anche pochi grammi tagliando piccolissimi pezzi superflui della bicicletta, curando i particolari... e poi, come racconta il meccanico che diede la bicicletta a Trevisan, “Roberto correva con una catena d’oro al collo di 200 grammi”. Altro dettaglio interessante è il manubrio “schiacciato” con la battitura da martello dei meccanici, per avere una maggiore presa soprattutto in salita. Un altro pezzo forte della collezione è la Ganna del grande Fiorenzo Magni, con cui vinse il Giro d’Italia nel ‘51; Magni è stato un altro corridore a scrivere la storia del ciclismo, vincendo anche il Giro nel 1948 e nel 1955. L’ultimo titolo lo conquistò all’età di 35 anni, e tuttora è il record del vincitore del Giro d’Italia più anziano della storia ciclistica. E ancora, un’altra Atala che risale al 1988, appartenuta al grande Silvio Martinello, che fu CRANKERS 02 PAG.65


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campione del mondo per ben quattro volte e campione olimpico ad Atlanta nel 1996; la Bianchi Reparto Corse del 1958 di Diego Ronchini, che si aggiudicò il titolo di campione italiano nel 1959; la Wilier del 1950 di Toni Bevilacqua, con cui vinse il campionato del mondo nell’inseguimento individuale su pista del 1950, stesso titolo conquistato nel 1951, oltre all’importantissima vittoria della Parigi-Roubaix anch’essa datata 1951. Poi Trevisan ci indica la Chiorda del 1970 di Franco Balmamion, che all’epoca correva in squadra insieme a Gimondi e Basso, e con questa stupenda bicicletta vinse il Giro d’Italia nel 1962 e nel 1963, una particolarità interessante è che le Chiorda venivano prodotte dal Reparto Corsa della Bianchi. Non poteva mancare la Bottecchia del 1957 di Carlesi, detto anche “Coppino” per la forte somiglianza con Fausto Coppi, e non solo: un corridore di tutto rispetto, con un quinto posto al Giro d’Italia nel 1961 e nello stesso anno secondo classificato al Tour de France; tra l’altro, la bici monta la prima pedivella in alluminio Campagnolo, e la storia narra che Magni diede questa grandiosa bicicletta da pista a Carlesi! Notevole anche l’intero tris di biciclette Legnano Reparto Corse di cui non si sanno con certezza i corridori poiché non sono mai stati ritrovati i registri con i numeri dei telai; su una di queste è montato il primo cambio Campagnolo Gran Sport con i due ruotini, datato 1951. Dopo averci mostrato questi veri e propri gioielli, che rappresentano la parte più importante della selezione Trevisan, il collezionista padovano ci confessa rammaricato che l’unica bicicletta mancante è quella di Bartali; a dire la verità una Legnano Reparto Corse con le stesse misure di Bartali Gianfranco la possiede, perfettamente uguale all’originale, però non si può essere sicuri perché la Legnano non ha mai rilasciato un documento con i numeri di telai appartenute ai corridori, di conseguenza Trevisan non ha alcuna documentazione che attesti l’appartenenza di tale bici a Bartali. Durante gli scatti a questi capolavori appartenuti ai più forti ciclisti di tutti i tempi, ci cade l’occhio su una splendida bicicletta che porta la firma di Gianfranco Trevisan... siamo subito sbalorditi, fa parte di un progetto molto interessante: costruire dieci biciclette uniche per ogni epoca importante del ciclismo. La fantastica bici che abbiamo davanti è la prima interamente prodotta da Trevisan dedicata agli anni ‘80; un capolavoro sia per la componentistica, rigorosamente appartenente all’epoca di riferimento, ma anche per le finiture uniche, come delle speciali forature nei freni e nel cambio. Il piantone è leggermente infossato cosicché la ruota passa quasi al suo interno; il telaio è restaurato interamente con forcella anteriore e posteriore placcati in oro 24k, il simbolo sull’anteriore è marchiato direttamente sul telaio... una miriade di accorgimenti e finiture che rendono questa bicicletta un vero e proprio capolavoro di fantasia, estetica e tecnica. Un altro argomento interessante di cui volevamo parlare con l’ex-corridore padovano sono le sue considerazioni personali sui migliori costruttori di telai di sempre, sia da strada che da pista; il primo nome che viene fuori è quello di Pelà, un telaista per biciclette da strada di Torino, noto nell’ambiente dei campioni del ciclismo, ma praticamente sconosciuto al pubblico. Costruì diversi telai per molteplici corridori professionisti, fra cui spicca l’insuperabile Fausto Coppi. Subito dopo viene nominato il celebre Masi, che non ha certo bisogno di presentazioni; a seguire un altro big che lavorò molto con Coppi al fianco di Pinella, il grande Valsassina. Per quanto riguarda il mondo della pista, Pogliaghi è sicuramente uno dei telaisti più conosciuti; ciò che Trevisan vuole trasmetterci è che erano molti i costruttori di telai davvero notevoli, ma la maggior parte non era conosciuta al grande pubblico, come ad esempio Lupo. Mentre la giornata con Gianfranco volge al termine, ci rendiamo conto della passione sconvolgente che quest’uomo riesce a trasmetterci con le sue storie, e di quanto sia fondamentale, soprattutto per i giovani d’oggi, conoscere la storia del ciclismo italiano ed i campioni che ne hanno segnato l’evoluzione nel tempo. Trevisan conclude i suoi racconti facendoci notare che Fausto Coppi ha vinto innumerevoli titoli importanti, nonostante abbia perso otto anni della sua favolosa carriera: cinque anni per la Seconda Guerra Mondiale e tre anni per infortuni vari... chissà cos’avrebbe vinto senza perdere questo lungo periodo nella parte migliore della sua carriera. Un corridore di cui bisogna andare fieri, come fa Trevisan, anche quando ci racconta delle molteplici offerte ricevute per le due biciclette di Coppi: non ha mai voluto venderle e mai lo farà... ci ha confidato la sua intenzione, quando morirà, di regalare una delle biciclette alla casa-museo di Novi Ligure gestita dal cugino di Coppi, insieme a tutti i restanti membri che ancora ricordano con forza ed orgoglio il grande campione italiano. Anche dopo la morte per malaria nel 1960, l’anima di Fausto Coppi continuerà a vivere nelle sue biciclette, di questo siamo sicuri. CRANKERS 02 PAG.67


FRANCESCO

DOLFO Quando vedo gli scatti di Francesco Dolfo, capisco che è uno che in bici ci và. Potremmo dire che è un ciclista, ma lui dice che non vuole offendere i ciclisti... Lui è originario di Cordenons, un paese ad ovest del Friuli abbastanza sconosciuto da farci partire la 10 tappa del prossimo giro d’Italia. Quando gli chiediamo che cosa rappresenta per lui la bicicletta, ci parla di suo nonno, che quando era ragazzo negli anni ‘30, non avendo l’automobile andava a trovare suo fratello a Gorizia in bicicletta partendo da Mogliano Veneto. Non ha risposto alla domanda ma ci sembra una bella storia... Francesco è un tipo particolare, secondo noi ha fatto tante cose buone e belle, ma lui è più modesto e critico riguardo a ciò che ha fatto; comunque sia ha fatto parte della vecchia cricca Pipe Gang, L’ Uomo col Martello è anche opera sua, tanti scatti pubblicitari sono suoi ed è lui stesso testimonial di varie aziende. Insomma Frank è uno ganzo e a noi le sue foto piacciono. Questa è una piccola selezione dei suoi scatti. www.francescodolfo.com

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FRANCESCO

DOLFO P H O T O F O L I O

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FRANCESCO

DOLFO P H O T O F O L I O

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ph. Marco Cremascoli


UBM URBAN BIKE MESSENGERS

UBM (Urban Bike Messengers), è la prima compagnia di corrieri in bici nata in Italia. Nasce nel 2008 a Milano e si pone come obiettivo quello di inserirsi in un’area di mercato ancora inesplorata, quella del delivery leggero espresso ed ecologico. La conformazione pianeggiante di Milano, l’importanza dei parchi nel tessuto urbano e il traffico della città meneghina hanno fatto sì che il caso aziendale di UBM diventasse un fattore di successo,

ph. Gianni Mazzotta

ph. Gianni Mazzotta

TXT Matteo Castronuovo

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UBM URBAN BIKE MESSENGERS

ph. Marco Cremascoli

ph. Murio

al punto tale da espandersi con un discorso di franchising come quello di Bologna e di diventare anche un esempio per molte altre società, che su tutto il panorama italiano stanno provando a seguire i suoi passi. Cambiare le regole e offrire un nuovo modo di gestire la consegna espressa in città è stata la prima scommessa di UBM e, giorno dopo giorno, si è dimostrata essere vincente. Elemento imprescindibile di questa scelta aziendale è la sostenibilità, una sostenibilità che va letta a 360°. Per UBM essere sostenibile non vuol dire essere semplicemente ad impatto zero, ma vuol dire rispettare sotto tutti i punti di vista l’etica che questo lavoro comporta. In primis c’è la sicurezza dei propri corrieri, che hanno una doppia assicurazione, che li copre da qualsiasi infortunio, e altro importante elemento è che UBM è partner dei propri clienti nella loro strategia di Corporate Social Responsability, da qui il suo claim: “Consegniamo una Milano più pulita”. Per UBM essere bike messengers a Milano ed essere la prima

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UBM

compagnia di corrieri in bici della città è una sfida. È una sfida stimolante che mette quotidianamente in discussione e che fa lottare di volta in volta per conquistare un pezzetto di mercato e di credibilità. Dimostrare che sul mercato sei presente, che i clienti iniziano a credere e a volere questo servizio è uno stimolo a fare sempre meglio. Avere 12 corrieri in strada che lavorano 7 giorni su 7 è una di quelle soddisfazioni che ti ripaga di tutti gli sforzi che si affrontano nel corso del tempo. Nell’ultimo anno, in particolar modo, i volumi di consegne e di lavoro di UBM sono aumentati sensibilmente, grazie ad un lavoro strutturato ed organizzato, ma soprattutto grazie ai loro corrieri che rendono possibile l’affermarsi di questa realtà aziendale.

ph. Murio

ph. Murio

URBAN BIKE MESSENGERS

Vedere che a Milano la sottocultura del bike messenger sta prendendo piede è un altro elemento di soddisfazione per UBM. Così come sapere che, per la prima volta in Italia, il prossimo giugno a Milano si svolgerà il primo evento internazionale di bike messenger: il preevento degli ECMC (European Cycle Messenger Championships). Sarà un punto di incontro, un modo di celebrare, con colleghi che arriveranno da varie parti del mondo, il nostro lavoro. Sarà un evento fatto di party, garette e divertimento dove ci si preparerà a pedalare tutti insieme verso Berna, dove il weekend successivo si terranno i campionati europei. Concludendo, UBM confessa che “Portare anche in Italia, a Milano, il

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UBM

ph. Murio

URBAN BIKE MESSENGERS

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UBM

ph. Murio

URBAN BIKE MESSENGERS

ph. Murio

ph. Murio

messenger spirit e raccontarlo attraverso questo evento sarà per la nostra piccola comunità un motivo di orgoglio e un piccolo passo per dare un reale contributo alla comunità mondiale. Ci si vede in strada”. RIDE SAFE!

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I GOLDSPRINT DI RIDING IN CIRCLE Ci sono certe cose che accadono e basta, e così è stato per il goldsprint! Dovessi dare una data sicuramente direi il 2007, non so se fu realmente questo l’inizio, ma sicuramente è la data in cui ci furono incontri e separazioni. Abbandonai il concetto di bici con il cambio, l’agonismo e la visione della bici esclusivamente in ambito sportivo; incontrai invece quelli che sarebbero diventati da lì a breve avversari di alleycat, compagni di squadra nel bike polo, antagonisti e veri amici. Durante il party del primo BFF italiano feci un altro incontro importante: due bici montate su rulli! Subito la domanda spontanea fu cosa ci facessero due bici montate su rulli con un grande orologio come sfondo: la risposta più quotata fu che producessero elettricità! Si trattava invece di una sfida tra due persone su una distanza prestabilita. Una vecchia tradizione degli anni ‘50 che dava atto nei bar a numerose sfide e scommesse! Iniziarono cosi le ricerche su internet, venimmo a conoscenza di alcuni gruppi tra cui Rollapaluza, attualmente una delle più grandi comunità di goldsprint a livello mondiale, e di un gruppo di persone che stava lavorando a un progetto open source. Da qui in poi fu un vero e proprio delirio. Fu molto difficoltoso già solo il semplice recupero dei rulli tradizionali, ormai sostituiti dai più moderni rulli d’allenamento posteriori. Altrettanto difficile fu la ricerca di un rapporto ottimale, ma soprattutto la messa a punto di un sistema hardware e software che permettesse il calcolo della velocità e della distanza. A venirci in aiuto furono Luke Orleand e Jonathan Morrison con il loro già citato progetto open source denominato “Opensprints”. Misero online schemi di circuiti ed un omonimo software Linux che permise la digitalizzazione del vecchio sistema meccanico. E da lì tutto iniziò a girare. Letteralmente… nacquero i Riding In Circle Goldsprint! Oggi la situazione è nettamente migliorata, le informazioni sono di facile reperibilità. Ed Hussen ha sviluppato un software adatto non solo a Linux ma a più piattaforme, rendendo l’accessibilitá più semplice a tutti! Abbiamo fatto all’incirca una cinquantina di eventi e ogni volta è interessante vedere come la gente viene coinvolta in queste gare, ne sono successe di tutti i colori. Il bello dei goldsprint é che creano una sana ma forte competitività e le persone solitamente sono attratte da questa sfida di 25 secondi circa… sono del parere si possa trasformare in una vera e propria disciplina; sicuramente essere allenato e correre in bici è di grande aiuto, ma devo anche dire che più di una volta mi è capitato di vedere gente esperta non ottenere buoni risultati. Nel goldsprint si corre 500 m tutti di un fiato in una media che va dai 20/30 secondi; può sembrare una sciocchezza, ma allo sforzo iniziale dello sprint si deve anche aggiungere una corretta gestione della fatica e della distanza, quindi una potenza esplosiva in partenza può risultare perdente rispetto a una buona gestione dell’energia, decisione questa che deve essere presa nei 3 secondi che precedono la partenza. Al via si pedala e basta, fino in fondo a quei 500 metri. www.ridingincircle.it TXT Gianlu RC CRANKERS 02 PAG.80


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GODZIELLA BIKE Ogni volta che sento “Niggas In Paris”, mi ricordo del giorno in cui Luca venne in ufficio in sella alla sua bici, non sapeva dove suonare ed ha ben pensato di alzare il volume per farci capire che era arrivato, infatti era proprio lui! La sua creazione è spettacolare, partendo da una vecchia bici usata da un panettiere ha creato un mezzo unico nel suo genere, dotato di oltre 800 watt di impianto, spara un sound pulito e potente. Luca, in collaborazione con Extreme Bike, Urbaz Custombike e CM Hi-Fi Car sono i creatori della Godziella, hanno fatto ballare un sacco di gente durante il BFF, dove c’erano loro c’era festa! La Godziella è stilosissima, accetta diverse fonti digitali: lettori mp3, iphone, chiavette usb, ha un monitor dove puoi attaccar addirittura un DVD... insomma un vero sound system mobile ed ecologico. TXT Carlo Pilastro - PH Murio

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VELOROME Velorome nasce su un treno regionale che da Roma porta a Firenze. Su quel treno, alle sei di mattina, cinque amici, cinque bici e forse due biglietti in tutto. Si va alla volta dell’ennesima alleycat fuoriporta e si discute della possibilità di dare un senso e un nome a quel quintetto tanto vario quanto strano che di pedalate insieme, sulle strade della capitale e non solo, ne ha macinate parecchie. L’idea si concretizza subito e i giorni a seguire, in quel giugno 2011, saranno di organizzazione, scelta del nome e definizione del logo. Velorome è sostanzialmente la condivisione della passione per lo scatto fisso in capitale, è aggregazione e divertimento prima di tutto. È sudore sui difficili sampietrini, è amore per la propria città e per la bicicletta. TXT / PICS Olaf Pignataro facebook: www.facebook.com/velo.rome tumblr: http://velorome.tumblr.com/

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THE ITALIAN WAY STORIA E REGOLE DEL BIKEPOLO IN ITALIA TXT Marco Flore PICS Gianni Mazzotta

con le strutture informali che dal 2008 organizzano ogni anno il campionato mondiale (WHBPC) a cui si accede dai vari campionati continentali (gli europei si sono tenuti finora a Londra, Parigi, Barcellona e Ginevra). È stato fatto un conto approssimativo del numero di praticanti di HBK, che si aggira intorno ai 5000 in tutto il mondo (una vera minoranza!). Comunque, decine di piccoli tornei vengono organizzati in giro per l’Europa e l’Italia per attrarre curiosi, ma soprattutto per permettere ai giocatori con la medesima passione di incontrarsi. Tutto si svolge con pochi soldi, ospitandosi a vicenda nelle case private o negli ostelli in convenzione. In Italia siamo circa un centinaio di giocatori, le comunità più longeve sono Catania, Milano, Vicenza, Padova. Oggi si gioca a Torino, Roma, Treviso, Pordenone, Fano, Mantova, Bergamo, Chianciano e nuove comunità sorgono a Taranto, Bari e Cagliari. Sono stati finora organizzati tre campionati nazionali, l’ultimo ospitato da Chianciano Terme (SI) lo scorso aprile, cui hanno partecipato 22 squadre. La scena Italiana è (tanto per cambiare) indietro rispetto al resto d’Europa, dove istituzioni e strutture più reattive e maggiore popolosità delle comunità hanno permesso grossi balzi in avanti (l’attuale squadra campione del mondo è per la prima volta una squadra europea, francese, composta di due giocatori di Parigi e uno di Tolosa). Altro problema strutturale italico sembra essere l’età media, piuttosto alta rispetto alle altre nazioni. È vero che, non essendoci una generazione di adolescenti cresciuti a pane e bike polo, i margini di crescita sono abbastanza livellati; restano però i limiti dei tempi di recupero di traumi non infrequenti e la difficoltà di mantenere una tenuta atletica in grado di sopportare stress da torneo di sei-sette partite al giorno… In ogni caso, laddove non arriva la pompa arriva la scimmia! Infatti la modalità di gioco molto concentrata, quasi in apnea, porta i giocatori in uno stato di trance agonistica simile all’assuefazione ad una droga, da cui ci si risveglia a volte doloranti solo alla fine della partita. Alla fine il bike polo rimane ancora un gioco, più che uno sport, uno strano figlio delle tribù urbane, poco inclini ad abbandonare le lusinghe della civiltà dei piaceri e sacrificare alla “forma” atletica le proprie abitudini. Tutt’altro: il popolo del polo è sempre pronto a trasformare in baldoria il match più serio. Non c’è torneo che si rispetti senza un efficiente sistema di approvvigionamento di birra. E per fortuna i livelli di agonismo, che pure ci sono come in ogni gioco che si rispetti, non impediscono che i giocatori si abbraccino alla fine di ogni contesa.

L’hardcourt bike polo nasce nell’America nordorientale, vicino al confine con il Canada. L’ambiente dei bike messenger di Seattle ne è la prima cellula. È il 1999 e i fattorini, non contenti di pedalare tutto il giorno, la sera si inventano questo gioco derivato dal più nobile polo a cavallo ma molto più simile all’hockey. Forse sentono parlare del Cycle polo, una disciplina ciclistica che si gioca sul campo di calcio, con mazza di legno e una palla simile a quella del jorkyball, sport estremamente di nicchia di cui il bike polo è lontano parente. All’inizio le prime partite sono giocate in parcheggi, campi da basket, spazi urbani più o meno accessibili. Si comincia con due coni per le porte e bici a scatto fisso; le velocità sono ridicole, molte sono senza freni. Però il gioco sembra piacere e si diffonde sulla stessa latitudine: Vancouver, Portland, Milwaukee, Chicago, Toronto, Ottawa, New York, Boston. Grosso modo nel 2008 passa in Europa e si diffonde a Londra, Parigi, Berlino, Ginevra. Intanto il gioco evolve, scompaiono le bici fisse, tornano i freni (anteriore o posteriore o ambedue) si aggiornano regole e tecniche; compaiono i primi telai pensati per l’HBC. Alcuni sponsor cominciano a fiutare vento di novità. Dovunque sorgono le piccole comunità che si mantengono in contatto con internet. Ogni comunità ha il proprio blog o pagina Facebook, e si coordina

Box regole: si gioca in tre contro tre su un campo con due porte staccate dal fondocampo, in modo da poterci girare intorno. Il primo che arriva a 5 gol vince, oppure, nei tornei, le partite sono limitate dal tempo (10 minuti in genere) per garantire a tutte le squadre di giocare. Si comincia con le bici dietro la linea di porta: tre due uno polo! I due più veloci partono per conquistare la pallina che sta ferma al centro del campo. Questa corsa si chiama “joust”. Ci sono tre regole principali: i giocatori devono restare in equilibrio sui pedali, aiutandosi con la mazza (“mallet”); non si può appoggiare il piede per terra, quando questo succede il giocatore reo di “foot down” smette di giocare e deve battere la mazza (“tap out”) su un bersaglio, posto ai due lati del centrocampo, nel più breve tempo possibile. In questo tempo gli avversari sono in momentanea superiorità numerica. Una volta che ha “tappato”, il giocatore può ricominciare a giocare. Per segnare il giocatore in possesso della palla deve spedirla nella porta colpendola con la parte piccola della testa della mazza (come battere un chiodo con il martello). Una volta che si segna, le due squadre ritornano entro la propria metà campo e la squadra che ha subito il goal è in possesso della palla. Di base i contatti ammessi sono solo omologhi (mazza contro mazza, bici contro bici, corpo contro corpo), ma via via che lo sport si va diffondendo, cominciano ad essere definite alcune situazioni particolari (chiaramente il corpo/corpo non vuol dire pugno contro naso). indirizzi utili: www.hardcourtitalia.it www.theleagueofbikepolo.com

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CALL ME DADDY Il 2013 è iniziato, una nuova stagione di tornei nazionali ed internazionali sta prendendo forma, questa disciplina sportiva sta crescendo in maniera esponenziale in tutto il mondo, le squadre aumentano, il livello di gioco cresce, il vecchio bike polo da campetto è ormai un ricordo (bellissimo). Abbiamo intervistato i campioni del Mondo, d’Europa e di Francia, la squadra migliore in circolazione, i Call Me Daddy, e dobbiamo dire che sono stati molto disponibili e professionali. Speriamo che le loro parole possano farvi capire qualcosa in più su questo gioco di strada che vuole crescere e diventare alla portata di tutti.

Photo: Pierre Mahieu Txt: Carlo Pilastro

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Siete l’attuale squadra campione del mondo di bike polo ma, se non mi sbaglio, dovreste vivere in città diverse; provate a spiegarmi come cavolo è che, vedendovi giocare durante i tornei, sembra che vi alleniate assieme tutti i giorni? Lefty Will: Ci alleniamo via web! Sicuramente abitare in città diverse potrebbe diventare un ostacolo per i nostri risultati sportivi, ma in verità noi abbiamo trasformato questo ostacolo nella nostra forza. Ognuno di noi ha analizzato le proprie debolezze in campo, assieme ne abbiamo discusso (e in maniera “coordinata”); ognuno sostiene l’altro quando ci troviamo a giocare assieme. Parliamo spesso di quello che ci piacerebbe fare durante i tornei, degli schemi e delle tattiche che vorremmo usare, credo che questa nostra tecnica sia la nostra forza, il nostro modo di gioco è molto creativo. Polo: Ehssì, io vivo a Tolosa, Greg a Parigi e Will a Grenoble, di base ci alleniamo pesantemente nelle rispettive città, tramite telefono o internet ci sentiamo tantissimo durante la settimana, ci diamo consigli e ci motiviamo molto. Ognuno di noi tenta di migliorasi personalmente, ma in parallelo pensiamo al gioco dei nostri compagni, quindi abbiamo una visione globale dell’insieme. Non abbia-

mo segreti, siamo imprevedibili in campo, abbiamo un grande affiatamento e questo ci rende invincibili. Greg: Sì, nessun segreto o tattica speciale, ha ragione Polo: siamo imprevedibili ma siamo una vera squadra, questa è la nostra forza! Non serve allenarsi sempre assieme, bisogna sentire l’affiatamento coi compagni, la sintonia di gioco, l’armonia… così si vince! Qual è secondo te il significato di compagno di squadra (teammate)? Lefty Will: Secondo me ad ogni inizio di stagione una squadra dovrebbe decidere quali saranno i componenti per i futuri tornei e, una volta scelti, i giocatori dovrebbero tentare di giocare sempre assieme, credo che per formare una buona squadra ci voglia sintonia tra i giocatori dentro il campo ma anche fuori, io mi fido molto di Greg e Polo, loro oltre ad essere i miei teammate sono anche miei amici. La fiducia nel prossimo è fondamentale, io mi fido di loro! Polo: Bella domanda! Lo spirito di squadra è la base per ogni sport di squadra, credo che la nostra forza sia proprio il nostro affiatamento in campo. Non abbiamo ruoli particolari o predefiniti, ognuno dà il massimo per i suoi compagni, inoltre bisogna dare CRANKERS 02 PAG.90

sempre il 100% fino all’ultimo secondo senza mollare mai un attimo; se vedi che il tuo compagno è in difficoltà devi subito correre da lui e dargli supporto, bloccare l’avversario e fargli portare avanti la sua azione. Greg ha un tiro fenomenale, vede i buchi da metà campo e segna, Will in attacco è fortissimo, io copro il centrocampo e la difesa, ma siamo polivalenti: ognuno deve supportare il gioco del compagno, poi siamo grandi amici anche fuori dal campo, credo che sia fondamentale questo rapporto extragonistico. Greg: Io vengo dal calcio, ho giocato da 6 a 23 anni, quindi so bene il significato di squadra. I miei compagni di squadra sono molto importanti per me, in campo sono come i miei fratelli, farei qualsiasi cosa per supportarli e vederli segnare, la vittoria è della squadra, non del singolo. Se vuoi giocare da solo, forse dovresti giocare a tiro con l’arco, non a bike polo! Il bike polo si sta evolvendo molto velocemente, una volta (non molto tempo fa) non esistevano telai dedicati, mazze e teste specifiche per il bike polo, o guanti e maschere… il gioco sta diventando sempre più dinamico e agonistico, credi che la presenza degli sponsor, nel vostro caso, sia


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importante per la crescita del vostro gioco? Lefty Will: Beh, io sono molto felice di essere sponsorizzato da importanti aziende di settore che credono in noi. Usando i prodotti migliori sul mercato riusciamo a migliorare il nostro gioco. Poi è bello perché i responsabili dei vari marchi che ci supportano sono anche diventati nostri amici, quindi siamo

molto affiatati. Polo: Sì, credo che sia importante avere degli sponsor, favoriscono la crescita globale di questo sport. Il gioco di oggi è molto migliorato in confronto a quello di qualche anno fa; le bici dedicate ci danno la possibilità di fare evoluzioni veramente particolari, le mazze leggere e calibrate hanno migliorato i nostri CRANKERS 02 PAG.91

tiri, sì è fondamentale avere degli sponsor per poter crescere. Greg: Allora, lo sviluppo dei materiali e dei telai dedicati sono una cosa, lo sponsor un’altra. Ritengo che ogni giocatore per crescere debba testare telai, mazze e prodotti dedicati per poter migliorare il proprio gioco, la tecnologia ci aiuta ma dobbiamo essere noi


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come singoli individui a farla crescere testandola. È una figata che alcune squadre o giocatori abbiano il supporto di qualche azienda, giova a tutti e va bene. Ma sinceramente, se dovessi scegliere in futuro tra uno sponsor fisso ed un secondo posto al mondiale, beh… preferirei di nuovo vincere il campionato mondiale divertendomi. In tutto il mondo il numero di giocatori di bike polo sta crescendo in maniera esponenziale, quali sono le tue aspettative per il futuro di questo gioco? Lefty Will: Sto osservando che in molte città del mondo, ed in particolare in Francia, i sindaci stanno agevolando molto la pratica di questo sport, fornendo progetti, campi e spazi dedicati. Spero che questo continui in maniera positiva, attirando un maggior numero di giocatori e spettatori. Sono felice per chi sin dagli esordi ha creduto in questo sport, è grazie ai vecchi giocatori se tutto questo sta accadendo. Da un lato però… non vorrei vederlo alle Olimpiadi, mi piace molto lo spirito famigliare che si respira nell’attuale comunità polista internazionale, mi dispiacerebbe se tutta questa amicizia sparisse per lasciare spazio a qualcosa di troppo grosso. Polo: Spero che cresca ancora di più, specialmente nelle città minori. A Tolosa il sindaco ci sta costruendo un campo dedicato, con luci, sponde e terreno perfetto per giocare. Credo che nel mondo ci siano tra i 10 e i 20 mila giocatori, mi farebbe molto piacere se nel giro di un anno raddoppiassero. Greg: Credo che dovremmo lasciare un po’ di tempo al bike polo per crescere e migliorarsi, dopodichè spero che un sacco di gente inizi a giocarlo anche perché è uno sport divertentissimo, dai iniziate a giocare! Qual è la caratteristica più importante per poter diventare un buon giocatore di bike polo? Lefty Will: Bisogna essere concreti, si devono fare le scelCRANKERS 02 PAG.92


te giuste al momento giusto, si devono sempre ascoltare i compagni di squadra, si deve mantenere la calma e bisogna accogliere in maniera corretta la parola dell’arbitro. Polo: Domanda difficile… personalmente credo sia la perseveranza, se vuoi giocare bene ti devi applicare, devi credere in quello che stai facendo. Certo, la forma fisica è molto importante, serve avere la visione globale del gioco e lo spirito di squadra, poi ovviamente bisogna saper tirare forte e veloce! Greg: Ci vuole un buon controllo della bici e dell’equilibrio. Però, se vuoi giocare ad alti livelli devi usare la testa; arriva quel secondo in cui devi analizzare tante cose contemporaneamente e l’avversario non aspetta che tu

finisca il tuo pensiero, ti travolge, quindi devi pensare in fretta, questo potrebbe cambiare le sorti della partita. Ci vuole la testa per giocare bene! Ci fai un check-out dei materiali che usi per giocare? Lefty Will: Casco: Bauer HH3000 Guanti: Brine King Jr. 12” Scarpe: Le Coq Sportif transplanted in clippless Mallet: Perro del Mallet “Light”, 91cm Testa: Milk capped Telaio: Riding In Circle Ruote: Velocity Chukker 48 spokes Sella: Brooks Team Pro Titanium, special Maroon Color Polo: Casco: Bauer Hockey Helmet Guanti: Brine Dark Horse Lacrosse Gloves Scarpe:

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Five Ten - Cyclone Mallet: Perro del Mallet light model Testa: Milk White Telaio: Riding in Circle 26” Ruote: Chukker Rims with BLB hubs 48h Sella: Brooks Team Pro Titanium, special Maroon Color Greg: Casco: Bauer Hockey Helmet Guanti: STX Lacrosse Glove Scarpe: Nike 6.0 custom SPD Shoes Mallet: Perro Del Mallet / Strong for practice, Light for tournaments Testa: Milk White Telaio: Victoire / Velvet (prototype) Ruote: Chukker Rims with Victoire Hubs 48h Sella: Brooks swift, Call Me Daddy Maroon Color


BIKEPOLO CANESIO - TUBE PAD Le mazze da polo sono abbastanza ingombranti da trasportare, quindi noi vi consigliamo di comperarvi un tubepad marchiato CANESIO. In questo modo potete tranquillamente attaccarle al tubo orizzontale e pedalare in tutta tranquillità, poi le fa il nostro amico Cento quindi sono mega regolari. DODICI CICLI - POLO CLUB

NORTHERN STANDARD - GLOVES & SHAFTS Vi presentiamo due prodotti creati per chi è appassionato e pratica bike polo, prodotti da ragazzi che amano e giocano a bike polo; parliamo dei nuovi guanti e delle aste (shaft) per le mazze marchiati Northern Standard, azienda canadese di Vancouver. Palmo in pelle di pecora, dita rinforzate con microfibra e cuciture “cross” per i guanti in questione, oltre ad inserti in silicone per una maggiore presa e rinforzi in kevlar, tre strati di imbottitura ed un millimetro di “TPE” per la massima protezione per il dorso delle mani. Le aste invece sono prodotte in alluminio ed hanno un peso totale di 192 grammi.

I giocatori sponsorizzati Dodici Cicli hanno distrutto molti telai e forcelle prima di arrivare al prodotto finale il “Polo Club”, i freni V-brake sono nascosti per evitare una facile rottura durante il gioco, il tubo verticale è leggermente inclinato verso l’alto alto per facilitare l’evacuazione del giocatore durante gli scontri più duri. Il tubo orizzontale e il tubo obliquo sono ornati e rafforzati da una speciale congiunzione dal gusto molto gotico, sotto il movimento centrale un incisione certifica l’originalità del telaio e il numero progressivo di produzione. I forcellini orizzontali posteriori sono rinforzati, possono montare mozzi da 135mm, interessante anche la soluzione della forcella anteriore anch’essa predisposta per mozzi da 135mm. Questo è un telaio molto reattivo, la compattezza gli dona particolare adattabilità a diversi tipi di gioco. Taglie: S (49 - 52) / M (53 - 56), L (57 - 60) Colori: black (S,M,L), shiny dark green (S), shiny dark wine red (M), shiny dark blue (heart) Serie sterzo: 1 1/8 Movimento centrale: 68mm british thread Peso: 1.9 kg (size M)

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BIKEPOLO GAERNE X VIBRAM – LAPO

HIJA DE LA CONILLA - PERRO DEL MALLET

Nuova scarpa creata dal famoso marchio Gaerne, studiata per un uso in mountain bike: parliamo del modello “Lapo”. Realizzata in collaborazione con il gigante delle suole Vibram, questa scarpa possiede la suola “MTBike”, perfetta in pedalata ma utile anche per le scalate a piedi con la bici in spalla. Grazie alla robustezza ed alla tecnologia SPD, queste scarpe sono molto apprezzate dai giocatori di Bike Polo.

Mr.Alejandro Carrilo è il brand manager di Perro del Mallet ed Hija de la Coneja, come avrete capito dai nomi sono prodotti realizzati interamente in Spagna. I telai sono prodotti artigianalmente in acciaio, le geometrie sono tirate, molto solidi ed affidabili. Le aste del Perro sono conosciute nel mondo dei giocatori per la loro robustezza, non leggerissime ma flettono al punto giusto, adatte a giocatori dal braccio pesante.

VAUDE - TERMATIC RC Studiata per il biking invernale la nuova calzatura della Vaude “Termatic RC” è la ciliegina sulla torta! Isolamento interno in “Primaloft”, che garantisce piedi sempre caldi e asciutti, tomaia in “PU idrofobico” ed inserti in “SympaTex” per il massimo dell’impermeabilità e della traspirazione; per concludere sottopiede interno in “EVA” a doppia densità e suola “Race”.

NORTHWAVE X VIBRAM MISSION Per gli amanti del freeride in bicicletta, immersi tra polvere, fango, ghiaia e strade accidentate, ecco la nuova calzatura prodotta dal marchio italiano Northwave in collaborazione con Vibram. Oltre alla robusta tomaia in mix di pelli e rinforzi sintetici, questa calzatura tecnica vanta la suola Vibram “X-Cross”, che la rende praticamente indistruttibile... caratteristiche che calzano a pennello per l’utilizzo nel Bike Polo. MILK - MALLET I’D LIKE TO KISS Come dice il nome stesso, queste sono mazze da baciare, realizzate in Svizzera sono le preferite dei giocatori Europei, le teste sono realizzate in materiale PE-UHMW, disponibili in diversi pesi, sono dotate di un sistema di fissaggio molto comodo, veloce ed affidabile. Per le versioni del 2013 hanno sviluppato un nuovo sistema a 3 fori, in questo modo si può girare la testa in diverse angolazioni così i danni dettati dall’usura rimangono solo un bel ricordo. Oltre alla testa questa bella azienda a conduzione famigliare realizza anche aste in alluminio molto leggere ma robuste.

DODICI 2.4 RIMS I nuovi cerchi 2.4 sono tra i più resistenti sul mercato, dotati di doppia camera interna, hanno un profilo alto di 40mm , pista frenante e sono larghi ben 26mm. Sono praticamente indistruttibili appunto per questo motivo sono utilizzati principalmente per giocare a bike polo e per fare tricks. Pesano 770gr e sono disponibili sia per copertoni da 26 o 28, disponibili con 32, 36 o 48 fori.

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