Film n. 13 gennaio/marzo 2020

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periodo passato in televisione e si trova a dirigere un’altra coppia di comici italiani (dopo aver diretto l’esordio cinematografico di Ale & Franz): Luca e Paolo. Luca e Paolo ci hanno abituati a pellicole in cui l’amicizia di lunga durata (come quella dei tempi delle scuole di Immaturi) viene posta al centro della narrazione come elemento salvifico e questo film sembra scritto su misura per loro. Il tema del viaggio alla scoperta di luoghi stranieri (anche se i protagonisti avevano già vissuto in Portogallo) è centrale in tutta la durata del film, nel quale i quattro decidono di partire mossi da una motivazione che risulta debole (il funerale di una donna che hanno amato ben venti anni prima), in confronto al contesto della situa-

zione di partenza in cui (almeno alcuni) versano (l’imminente matrimonio di Enrico ad esempio). Il viaggio giustifica la forma. Il film assume le sembianze di un Road Movie in giro per i panorami portoghesi, a bordo di un furgone vecchio modello con la scritta “Mortaji” (una sorta di Mistery Machine), tra nuove esperienze e vecchi ricordi, tra una citazione a Camera Caffè e l’altra, alla ricerca del figlio ‘comune’. Il tutto accompagnati dalla protagonista femminile, Alice, un’esuberante ventenne che decide di aiutarli. Le soluzioni utilizzate per il proseguo della storia rischiano e sfiorano spesso la banalità: troppo spesso, all’interno della narrazione, gli elementi che portano i personaggi a evoluzione scaturiscono da situazioni talmente casuali da

di Philippe Godeau

far risultare il tutto forzato e artificioso. A ciò si collega l’inevitabile scarsa caratterizzazione dei personaggi che subiscono trasformazioni radicali dettate da motivazioni prive di consistenza (es. il devoto Jacopo che si abbandona a una festa in stile Una notte da leoni perché scopre l’omosessualità della sorella). In conclusione, anche se spesso prevedibile, il film risulta piacevole e divertente e nella sequenza finale, dulcis in fundo, esalta quel valore di amicizia, del quale Luca e Paolo si fanno da sempre portavoce, che aiuta ad aprire gli occhi e a ritrovare la strada maestra nei confronti di scelte sbagliate. Un valore che è eterno e sopravvive anche alla morte. Giallorenzo Di Matteo

IL VIAGGIO DI YAO

Origine: Francia, 2018 Produzione: Pan-Européenne, in Coproduzione con France 2 Cinéma, Korokoro Regia: Philippe Godeau Soggetto e Sceneggiatura: Agnès de Sacy, Philippe Godeau, Kossi Efoui Interpreti: Omar Sy (Seydou Tall), Lionel Louis Basse (Yao), Fatoumata Diawara (Gloria), Germaine Acogny (Tanam), Alibeta (Il tassista), Gwendolyn Gourvec (Laurence Tall), Abdoulaye Diop (Ibra) Durata: 103’ Distribuzione: Cinema di Valerio De Paolis Uscita: 4 aprile 2019

Yao ha 13 anni, vive in un villaggio del Senegal e nutre una vera passione per il suo idolo, il divo francese Seydou Tall, anch’egli di origine senegalese. Seydou viene invitato a Dakar per promuovere il suo ultimo libro e non porta con sé suo figlio Nathan, trattenuto in Francia dalla mamma. Yao vuole andare a tutti i costi nella capitale per vedere il suo idolo e cerca senza successo

Y

di convincere il suo amico Dumba. Determinato, Yao si mette in viaggio da solo percorrendo con i mezzi più disparati 387 chilometri. Alla presentazione del libro, Yao porge a Seydou una copia strappata, e gli dice di aver riscritto per intero il volume dopo che una capra lo aveva mangiato. Colpito dal ragazzino, Seydou lo porta con sé nella sua camera d’albergo. Il mattino dopo lo accompagna alla stazione dei pullman per farlo rientrare ma poi ci ripensa e si offre di accompagnarlo lui stesso al suo villaggio a bordo del suo taxi. Il Senegal è la terra d’origine della sua famiglia ma lui non la conosce per niente. Il mattino dopo però il tassista li abbandona in una zona deserta. I due lo ritrovano in un villaggio, l’uomo vuole farli fermare per pranzo ma Seydou ha poco tempo: il mattino seguente ha un aereo da Dakar per la Francia. Un tale gli vende una vecchia Peugeot per 800 euro. Detto 36

fatto, i due partono. Yao e Seydou iniziano a conoscersi. L’attore racconta al bambino di suo figlio Nathan e dei rapporti non buoni con la ex moglie, Yao confessa di non aver mai visto il mare e di voler diventare astronauta da grande. I due si fermano in un villaggio a comprare un regalo per Nathan. Durante una cena il bambino gli chiede consigli per diventare attore. Quella sera in un locale Seydou conosce la bella cantante Gloria. La donna racconta di vivere una vita sempre in viaggio e di mandare i soldi che guadagna per suo figlio. Il mattino dopo la ragazza chiede a Seydou se può accompagnarla a un’audizione. I tre in auto vengono fermati dalla polizia: Seydou è costretto a pagare per poter essere lasciato andare. Gloria dice a Seydou che lui è come se fosse bianco agli occhi della popolazione locale. Yao gli dice che è nero fuori

e r S d P c t l Y p g d e l p r t I s d fi d n v a n m c s m l i a i

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