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Dio è in pausa pranzo

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Esterno notte

Esterno notte

di Michele Coppini DIO È IN PAUSA PRANZO

Origine: Italia, 2021 Produzione: Officine Papavero Aps Regia: Michele Coppini Soggetto: Michele Coppini Sceneggiatura: Michele Coppini, Alessio Venturini Interpreti: Michele Coppini (Ubaldo Lumacon), Alessio Venturini (Complottisti), Francesca Cellini (Rita), Athina Cenci (Ministro Carruezzo), Francesco Ciampi (Presidente del Consiglio), Ettore Bianchi (Bambino), Patrizia Ferretti (Mamma di Ubaldo), Sergio Forconi (Papà di Ubaldo), Aldo Pellegrini (Roberto), Rachele Risaliti (Patty), Stefano Martinelli (Zombie) Durata: 124’ Distribuzione: Eagle Pictures Uscita: 3 marzo 2022

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LL’Italia è nel pieno della seconda ondata di Covid-19; Ubaldo, un quarantenne ipocondriaco, ha deciso di isolarsi in una stanza e limitare i contatti con chiunque per non trasformarsi in zombie. Le sue teorie complottiste sono alimentate da video di personaggi strambi che girano online. Personaggi a cui lui crede più dei suoi genitori che cercano di convincerlo a uscire e a prendere le medicine.

Di giorno Ubaldo si “informa” e poi dalla finestra, con la maschera antigas, prova a convertire i passanti con le sue teorie; di notte il suo sonno è spesso disturbato da incubi: una volta i genitori si sono trasformati in zombie; in un’altra, tutta la famiglia viene assalita da zombie; zombie in casa, eccetera.

La mattina seguente, mentre i genitori discutono dei disturbi psicotici del figlio, Ubaldo esce dalla stanza: vuole ricominciare a vivere e per questo impone delle regole. Solo lui, ora, può avere contatti con il mondo esterno. Quella sera la madre lo convince a prendere la pasticca e a ricominciare la terapia che aveva interrotto.

Dopo aver fatto la spesa, Ubaldo torna a casa. Per prendersi gioco di lui, dei ragazzini di quartiere fingono di essersi trasformati in zombie. L’uomo, con l’aiuto dei genitori, li minaccia con una mazza da baseball.

Il giorno successivo la casa è stranamente vuota. Mentre Ubaldo cerca i suoi genitori, qualcuno suona al campanello: è Roberto il medico, padre del ragazzino artefice dello scherzo, che, nella discussione, gli ricorda la morte dei suoi cari avvenuta tempo prima. Così, a un anno dall’ultimo, l’uomo prende appuntamento da Rita, la sua psicologa. Prova anche a spiegarle che è innamorato di lei, ma il tentativo non va a buon fine.

Tra i personaggi che segue online, Ubaldo vorrebbe raggiungere Genziano, un hippie che sta cercando di creare una specie di zona Covid-free in una villa abbandonata. Per farlo però ha bisogno di una certificazione per uscire: prova a richiederla a Roberto. Quest’ultimo si rifiuta di firmarla, ma decide di accompagnarlo. Arrivati a destinazione, Ubaldo capisce che quello che vede online non sempre corrisponde a realtà: si aspettava una comunità gremita invece nella villa non c’è nessuno.

Di nuovo a casa, l’uomo teme di aver contratto il virus: ha respirato senza maschera antigas. Comincia, quindi, un video-diario online in cui racconta quella che crede sia la sua trasformazione in zombie. Passano dei giorni ma non succede nulla e, anche nei video, inizia a dubitare delle sue teorie. Dopo averne visto uno, Rita gli telefona: sembra migliorato e dovrebbe continuare a lavorare su sé stesso.

Da lì in poi, Ubaldo cerca di rimettersi in sesto. Pulisce la casa, fa sport, prova l’ASMR e quando vede i genitori si ricorda di prendere le pasticche: da complottista credulone quale era, sembra ora analizzare le situazioni con maggior senso critico.

L’arrivo del vaccino non lo convince. Nonostante tutto, tramite una conoscenza di Rita, si mette in lista per il primo giorno. Un’ora dopo la vaccinazione, Ubaldo si sente bene e dice stop ai complottismi. Ma in quel momento giunge una notizia: il medicinale appena somministrato è stato sospeso in via precauzionale. Le paure che aveva quasi sconfitto tornano.

Fortunatamente, passati due giorni viene dato il falso allarme e, per festeggiare, Ubaldo invita Rita a casa per una cena. Mentre i due mangiano, un’edizione straordinaria del TG: stanno arrivando gli zombie. Poco dopo suonano al citofono e l’uomo viene morso. In quel momento si sveglia in preda all’ennesimo incubo. Poi le urla: la ferita sul braccio è reale.

EE se le teorie figlie del complottismo più becero riguardo la pandemia da Covid-19 fossero reali? E se davvero, a un certo punto, ci fossimo trasformati in zombie? Beh, durante quei mesi bui per la popolazione mondiale, avremmo fatto meglio a comportarci come Ubaldo Lumaconi, il protagonista di Dio è in pausa pranzo: l’incarnazione, iperbolica ma neanche troppo, di

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