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The King’s Man - Le origini

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Esterno notte

Esterno notte

per Il grande cocomero e L’albero delle pere fino al più recente Gli sdraiati.

Ma tra tanta carne al fuoco, drammi, incidenti del caso o del destino (il volo su cui il protagonista non sale per un soffio e che poi precipita), il film si impantana tra i tanti accadimenti di un affresco familiare borghese molto parlato, a tratti troppo urlato (nella lite Favino-Smutniak il film tocca il suo punto più basso) ma sostanzialmente statico, privo di respiro e immobile come l’uccellino del titolo.

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elena bartoni

di Matthew Vaughn

NNel 1902, durante le guerre boere, l’aristocratico britannico Orlando, duca di Oxford, sua moglie Emily e il loro giovane figlio Conrad visitano un campo di concentramento in Sud Africa, mentre lavorano per la Croce Rossa. Emily viene uccisa durante un attacco di cecchini boeri al campo, portando Orlando a determinare che il mondo ha bisogno di qualcuno che eviti tali conflitti prima che si verifichino.

Dodici anni dopo, Orlando ha reclutato due dei suoi servitori, Shola e Polly, nella sua rete di spionaggio dedicata alla protezione del Regno Unito e dell’Impero britannico da un possibile nuovo conflitto su scala mondiale. A fronte della mobilitazione dell’esercito e della campagna di arruolamento, Orlando vieta al figlio Conrad di arruolarsi, facendo intervenire anche l’amico Lord Kitchener, Segretario di Stato per la Guerra. Orlando e Conrad raggiungono l’amico del duca, l’Arciduca d’Austria Francesco Ferdinando, a Sarajevo. Conrad salva l’Arciduca da una bomba lanciata da Gavrilo Princip, un giovane serbo che vuole uccidere l’arciduca, ma più tardi Princip riesce nel suo intento, sparando mortalmente a Ferdinando e a sua moglie Sophie e scatenando così la prima guerra mondiale.

Grazie alla sua rete organizzata composta principalmente da servitori di alti dignitari, quindi socialmente invisibili, Orlando scopre che Princip faceva parte di un gruppo avente come missione il mettere l’uno contro l’altro gli imperi tedesco, russo e britannico. Il gruppo, guidato da un misterioso Pastore, ha una propria rete di agenti, tra cui il mistico russo Rasputin, fidato consigliere dello zar Nicola di Russia. Rasputin, per ordine del Pastore, manipola lo zar Nicola avvelenando il suo giovane figlio e “curandolo” solo a condizione del ritiro dalla guerra dell’esercito russo. Conrad viene informato della manipolazione di Rasputin da parte di suo cugino Jusupov.

Sapendo che il fronte occidentale sarebbe vulnerabile se la Russia lasciasse la guerra, Conrad fornisce queste informazioni a Kitchener e al suo aiutante di campo, il maggiore Morton, che salpano per la Russia. La loro nave viene però silurata da un sottomarino, uccidendo l’intero equipaggio e facendo affondare la nave. La notizia della morte di Kitchener raggiunge Orlando, spingendolo a dirigersi in Russia con Shola, Polly e Conrad per affrontare Rasputin. A una festa di Natale organizzata dal principe Yusupov, Orlando tenta di avvelenare Rasputin, ma il piano fallisce; Orlando, Shola, Conrad e Rasputin danno vita a una schermaglia che si conclude solo quando Polly spara e uccide Rasputin.

Agli ordini del Pastore, Erik Jan Hanussen, consigliere del Kaiser Guglielmo II, invia il telegramma Zimmermann, sperando così di distrarre gli Stati Uniti e bloccare la loro entrata in guerra. Tuttavia nonostante Polly riesca a decifrarlo, il presidente degli Stati Uniti Woodrow Wilson si rifiuta di entrare in guerra senza prove concrete. Il Pastore nel frattempo recluta Vladimir Lenin e ordina ai suoi bolscevichi di rovesciare lo zar e rimuovere la Russia dalla guerra. Ora che è maggiorenne, Conrad si offre volontario e viene arruolato nelle Guardie dei Granatieri andando contro la volontà di suo padre. Orlando incontra quindi re Giorgio V, che si offre di richiamare Conrad in Gran Bretagna, ma il ragazzo decide di rimanere e manda al suo posto il caporale Archie Reid.

Travestito da Archie, un membro del Black Watch, Conrad si offre volontario per una missio-

Origine: Gran Bretagna, 2021 Produzione: Matthew Vaughn, David Reid e Adam Bohling per 20Th Century Studios, Marv Films Regia: Matthew Vaughn Soggetto: Mark Millar (Fumetto), Dave Gibbons (Fumetto), Matthew Vaughn Sceneggiatura: Matthew Vaughn, Karl Gajdusek Interpreti: Ralph Fiennes (Duke of Oxford), Gemma Arterton (Polly), Rhys Ifans (Rasputin), Matthew Goode (Capitano Morton), Tom Hollander (Giorgio V / Guglielmo II / Nicola II), Harris Dickinson (Conrad), Daniel Brühl (Erik Jan Hanussen), Djimon Hounsou (Shola), Charles Dance (Generale Kitchener), Aaron Taylor Johnson (Lee Unwin) Durata: 120’ Distribuzione: The Walt Disney Company Italia Uscita: 5 gennaio 2022

ne nella terra contesa tra le trincee avversarie per recuperare delle informazioni da un agente inglese, ucciso mentre cercava di attraversarlo. Conrad e una piccola squadra si avventurano nella terra di nessuno, ma incontrano una squadra d’assalto tedesca proveniente dalla trincea nemica. I soldati iniziano un combattimento silenzioso, impossibilitati all’usare armi da fuoco in quanto entrambe le trincee avrebbero aperto il fuoco, uccidendoli tutti. Conrad viene salvato grazie ad un colpo di pistola dell’ufficiale che guidava la missione, scatenando però un fuoco incrociato che uccide tutti tranne Conrad. Il ragazzo riesce a fuggire dentro un cratere dove trova la spia per cui erano stati mandati in missione, ancora in vita. I due riescono a ritornare nella trincea inglese, ma la spia muore e Conrad viene scambiato a sua volta per una spia tedesca quando incontra un soldato che conosce il vero Archie Reid, che gli spara in testa e lo uccide.

La prova recuperata dalla spia è legata al telegramma tedesco e la prova di cui il Presidente Wilson aveva bisogno per entrare in guerra. Tuttavia il gruppo di Orlando viene a sapere che Wilson è ricattato da una pellicola in cui viene sedotto da un’agente del Pastore, Mata Hari. Questa viene incontrata da Orlando all’ambasciata americana, e i due ingaggiano un combattimento, che si conclude con l’eliminazione della donna. Dopo aver identificato quella posizione come la base delle operazioni del Pastore, Orlando, Shola e Polly vi si dirigono per recuperare la pellicola originale del ricatto.

Il Pastore si rivela essere Morton, che aveva abbandonato la nave con una scialuppa affondando e distruggendo egli esso stesso la nave con a bordo Lord Kitchener. Dopo un combattimento in cui Morton viene fatto precipitare giù dal dirupo, Polly recupera il negativo del ricatto, permettendo l’ingresso in guerra degli Stati Uniti. Un anno dopo la fine della guerra, Orlando acquista il Kingsman Tailor Shop come copertura per la sua organizzazione. Orlando, Shola, Polly, Re Giorgio, Archie Reid e l’ambasciatore degli Stati Uniti formano l’originale Kingsman, e ognuno di loro assume un nome in codice ispirandosi alla leggenda di Re Artù per onorare Conrad.

NNe avevamo davvero bisogno? È già da un po’ di tempo che il cinema mainstream si è intestardito sul voler a tutti i costi portare avanti vecchie saghe cinematografiche per far fronte a certi appetiti di un pubblico oramai fin troppo smaliziato e abituato a seguire lunghe e interminabili serie TV. Basti pensare alla miriade di cinecomics della MCU che hanno inondato le sale mondiali per più di un decennio senza apportare nulla di buono ad un genere oramai logoro e senza idee. Poi però, quando la storia arriva ad un punto di non ritorno, gli Studios decidono di realizzare dei prequel (o reeboot) che mirano al recupero dell’opera originale partendo dalle sue origini. Eppure, il problema di questi rifacimenti è che sappiamo fin da subito dove la storia andrà a parare, riproponendoci di fatto le stesse situazioni già viste e straviste in altre pellicole precedenti. Questo è il caso di The King’s Man - Le origini, ennesimo film tratto da una miniserie a fumetti (“The Secret Service” scritto da Mark Millar e illustrato da Dave Gibbons) che narra la fondazione e le prime fasi dell’esistenza del servizio di spionaggio d’élite chiamato modernamente “Kingsman”.

Un punto zero dunque, in cui Matthew Vaughn – già regista degli altri due capitoli - decide di adottare un registro più serio e meno scanzonato del solito, ambientando la vicenda in uno dei periodi più bui della storia europea: durante la Prima Guerra Mondiale. Il regista dunque, gioca a (ri) scrivere la storia (anche se non ai livelli del revisionismo di Quentin Tarantino di Bastardi senza gloria) sfruttando e inserendo personaggi realmente esistiti (Mata Hari, Rasputin, Lenin, Re Giorgio V, Guglielmo II, Nicola II) che come pedine, portano goffamente avanti la trama senza particolari colpi di scena.

Il vero problema del film risiede in una sceneggiatura fin troppo didascalica ed episodica - firmata da Jane Goldman e dallo stesso Vaughn - che non sa dove andare a parare, passando da più generi differenti (guerra, thtiller, spy story, dramma) senza però riuscire ad essere incisiva in nessuno di essi. Anche la durata del film non aiuta, troppo lungo e lento in certi punti e sconclusionato in altri. La regia invece, anche se ben curata e scandita da ottime scene d’azione ben coreografate non riesce a innalzare il livello complessivo di un’opera che stanca troppo in fretta.

Gran cast d’attori: oltre al premio Oscar Ralph Fiennes (Strange Days, Il paziente inglese) che da solo regge tutto il film, sono degne di nota anche le partecipazioni di Daniel Brühl (Bastardi senza gloria, Rush), Stanley Tucci (Amabili resti), Djimon Hounsou (Diamanti di sangue) e del caratterista gallese Rhys Ifans (Notting Hill). Senza dimenticare inoltre, il trasformismo di Thomas Hollander nell’aver interpretato tre ruoli differenti all’interno del film (Giorgio V, Guglielmo II di Germania e Nicola II di Russia).

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