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ARENA

WEB MAGAZINE ANNO III N.24 GEN/FEBB 2017

Rivista mensile web a distribuzione gratuita. Prodotta e diretta da Katia Ferri Melzi d’Eril www.katiaferri.com

Arena Lifestyle supplemento del settimanale on line Commodity World Weekly - Anno I I n.. 22 12 /2016 registr. al Tribunale di Pavia n. 673 dell’11/5/2007

LIFESTYLE

FEDEX E J-AX FABIO ROVAZZI CHIARA FERRAGNI PEWDIEPIE I MATES GERMAN GARMENDIA SMOSH

MITI DEL WEB & COMUNISTI COL ROLEX ARTE

ARTEFIERA MAM LE MOSTRE DEL 2017

KATIA FERRI




EDITORIALE di Katia Ferri Melzi d’Eril

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torcetelo pure il naso di fronte alla nostra nuova copertina se non vi piacciono Fedez e J-Ax o la nostra nuova grafica. Nel secondo caso, la colpa è solo mia. Nel primo, è mia solo in parte. Perchè io dedico cover story anche alla scienza (Samantha Christoforetti e David Orban nel 2016). E perchè se alla ribalta delle cronache, con un seguito di migliaia di giovani e non, ogni volta che si muovono per una presentazione del loro lavoro, oggi ci sono solo i rapper e gli youtuber è colpa anche vostra. Temi più colti come la scienza, (es. le conferenze dei nostri astronauti, fisici, ingegneri), non sono organizzati quasi mai con un evento-spettacolo. Nè reclamizzati in modo continuativo e adeguato dal punto di vista mediatico. E se va avanti così ce ne saranno ancora di meno. Bisogna sapere che il sistema con il quale l’Unione Europea finanzia la ricerca è contorto. Dunque nel breve periodo assisteremo ad una desertificazione tecnologica e scientifica nel nostro Paese. L’Italia riceve dall’Europa circa la metà di quanto versa. Questo avviene perché il nostro Paese contribuisce al finanziamento della ricerca in Europa in modo proporzionale al proprio PIL mentre riceve in cambio risorse in proporzione al numero di ricercatori presenti sul territorio. Alcuni Stati membri, come ad esempio la Germania, hanno una popolazione più numerosa rispetto alla nostra; di conseguenza, è maggiore il numero di ricercatori presenti e maggiori sono i finanziamenti ricevuti dall’UE. Questo sistema - spiega l’eurodeputato Angelo Ciocca, che se ne sta occupando - induce ad una migrazione dei ricercatori italiani verso altri Paesi, innesca un meccanismo che comporterà una ulteriore riduzione dei finanziamenti al Bel Paese.

ARENA LIFESTYLE/EVENTI Questo mese siamo a Venezia, media partner della mostra ‘capsule’ di Laura Malattia all’Hotel Giorgione di Venezia. L’artista pavese presenterà una selezione delle sue strabilianti art shoes dal 17 al 28 febbraio.

ARENA LIFESTYLE anno II° n. 24, gennaio-febbraio 2017 -Editore e Direttore responsabile: Katia Ferri Melzi d’Eril Supplemento gratuito mensile del settimanale web Commodity World Weelkly - Registr. Tribunale di Pavia n.673 17/5/200 redazione: Villa Melzi d’Eril, via Colombarone 13, Belgioioso PV - Italia Contatti: katiaferri@hotmail.com, Facebook: Katia Ferri Melzi d’Eril - Tutti i diritti riservati

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SOMMARIO

4/ EDITORIALE di Katia Ferri Melzi d’Eril

GENNAIO-FEBBRAIO 2017

5/ SOMMARIO gennaio/ febbraio 2017

40-45/ GRAND TOUR WORLD Georgia, la perla del Mar Nero

6-13/ OMNIBUS MOSTRE FEBBRAIO

46-47/ GRAND TOUR ITALIA Pistoia capitale della cultura 2017

14-17/ARTE CONTEMPORANEA Tutti in Fiera da Bologna a Milano

48/ FOOD & CO Ristoranti stellati low cost a Bergamo

18-19/ TOP NIGHTIFE Gli eventi e vernissage più cool della stagione

49/ WINE & CO Il mio vino ha una nota sul Registro

20-31 /COVER STORY: CARRIERA? RAP STAR O YOUTUBER ha collaborato Galeazzo Melzi d’Eril

50-51/ SALUTE: FOCUS OBESITA’ di Fiammetta Trallo, specialista in ginecologia

32-33/ MUSICA, LIBRI

52-55/ FASHION & CO I trend di primavera: hunger games e total block

34-37/ BLA BLA YACHT Prenotatevi un boat sharing

56-57/ FASHION & CO A Milano la mostra su Manolo Blahnik

38-39 /EVENTS I party di Carnevale a Venezia 2017 5

58/AGENT PROVOCATEUR Evviva i voltagabbana


Arena Lifestyle 02/17- OMNIBUS MOSTRE

LE MOSTRE PIU’ BELLE DEL 20\17’

La cena di Emmaus di Caravaggio, esposta alla Pinacoteca di Brera in una mostra-confronto di grande successo.

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o ‘ ricchissimo il calendario delle mostre d’arte da non perdere nel 2017, dalle Alpi alla Sicilia, da Roma a Milano. Dal Chiostro del Bramante la mostra “Love” arriverà in primavera al Palazzo della Permanente. Si continuerà a puntare su Caravaggio: terminata a febbraio la mostra-confronto alla Pinacoteca di Brera, approderà a a Marzo alla Venaria Reale di Torino ‘Caravaggio Experience’. Poi a Milano a settembre si terrà la grande kermesse “Dentro Caravaggio” a Palazzo Reale. Sarà a Milano la bella retrospettiva su Manet (che doveva finire a Torino) mentre Roma farà perno sulle mostre su Boldini e Botero in primavera e poi su Rembrandt, Bernini e Monet in programma per 6

il secondo semestre. Mark Tobey e Picasso illumineranno l’estate veneziana, dopo l’attesissima apertura della Biennale d’Arte, che si intitola “Viva Arte Viva” ed è diretta quest’anno da Christine Macel. A Firenze il 10 marzo sboccerà la videoarte di Bill Viola mentre i colori di Modigliani risplenderanno a Genova. L’ eclettismo di Dalì incanterà Bologna. Toulouse-Lautrec sarà presente in tre luoghi: celebrato a Palazzo Chiablese di Torino fino ai primi di marzo, si sposterà poi a Verona e a Milano (in data ancora da definirsi), dove sarà analizzato il rapporto del pittore francese con il giappone e con e la fotografia. Varie mostre fotograriche apriranno i battenti tra


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Nord a Sud con grandi nomi di successo: si va da Steve McCurry in viaggio tra Napoli e Palermo; a Henri-Cartier Bresson, che dalla Villa Reale di Monza si sposterà sulla costa al Palazzo Ducale di Genova; Vivian Maier, dopo il successo al Palazzo dell’Arengario di Monza andrà pure lui in Liguria. Klimt sarà a Firenze. Intanto, fino a marzo godiamoci a Roma la bella mostra “Il Museo universale. Dal sogno di Napoleone a Canova” a cura di Valter Curzi, Carolina Brook e Claudio Parisi Presicce. Nel 1816 ci fu il rientro a Roma dei capolavori artistici e archeologici dello Stato Pontificio requisiti dai napoleonici. Questo episodio fu preceduto e accompagnato dal recupero da parte di altre amministrazioni della penisola di molti degli oltre 500 dipinti che, tra il 1796 e il 1814 nel corso delle campagne militari francesi, erano stati prelevati dai territori italiani, inviati a Parigi e selezionati per essere esposti nel nascente Museo del Louvre. L’Italia tutta si trovò a interrogarsi per la prima volta sul destino di migliaia di opere d’arte che avevano abbandonato chiese e conventi a seguito della soppressione degli ordini religiosi nei primi anni dell’Ottocento. La grande demanializzazione di una vera e propria massa di opere d’arte accumulatesi in depositi improvvisati, alimentarono un dibattito vivace sul valore pubbliTORINO VAL BENE UNA GITA! Nel cuore dell’inverno, Torino è aperta per mostre davvero eccezionali. Alla Venaria Reale “Brueghel, capolavori dell’arte fiamminga (fino al 19 febbraio 2017); Alla Galleria d’Arte Moderna ecco Balla con le sue opere giovanili (fino al 27 febbraio 2017) prossimo. Fino al 5 febbraio sono aperte anche la mostra su Toulouse Lautrec e “La passione secondo Carol Rama”. -Alla Pinacoteca Giovanni e Marella Agnelli “Riflessioni. Rosemarie Trockel e le collezioni torinesi (aperta fino 26 febbraio 2017)”. Caravaggio Experience aprirà il 25 maggio sarà fino al 1° ottobre prossimo. 7

co del patrimonio artistico, favorendo l’apertura di musei ancora oggi tra le realtà più significative del Paese: è il caso, ad esempio, della Pinacoteca di Brera, delle Gallerie dell’Accademia di Venezia o della Pinacoteca di Bologna. Sempre a Roma, sono visibili la mostra di Picasso (fino al 19 febbraio), allo Spazio espositivo dell’ Ara Pacis, l’’esposizione dedicata dai Musei Vaticani a Giovan Lorenzo Bernini con l’esposizione dei suoi modelli (fino al 26 febbraio) e a Rembrandt (fino al 26 febbraio). Apre i battenti la mostra sul Colosseo dentro le sale dello stesso anfiteatro. Da non perdere anche le mostre ancora in corso a Firenze. Nei musei di Palazzo Strozzi, la Klimt experience è aperta fino al 2 aprile. La gita vale doppio, grazie alla possibilità di ammirare, al Maf, “La retrospettiva Winckelmann, Firenze e gli Etruschi. Il padre dell’archeologia in Toscana” aperta fino al 30 gennaio. Per gli amanti della musica, alla Galleria dell’Accademia e Museo degli strumenti musicali è aperta fino al 12 marzo la mostra dedicata a Giovanni dal Ponte (1385-1437) – Protagonista dell’Umanesimo tardogotico. Per chi si trova vicino a Napoli, è l’occasione ideale per vedere la mostra fotografica “Senza confini” dedicata a Steve McCurry (fino al 12 febbraio 2017 al Museo di Capodimonte) e l’evento dedicato aVermeer “La donna con il liuto “ dal Metropolitan Museum di New York.


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Febbraio 2017 Torino

FINO AL 5 MARZO Prosegue con grande successo la mostra “Toulouse Lautrec, la belle Epoque” a Palazzo Chiablese di Torino. Dalle linee che sfrecciano sulle litografie ci arriva l’ eco di risate, il bagliore dei sorrisi, la fatica della danza, le emozioni degli appuntamenti galanti, l’euforia delle notti parigine con gli spettacoli del can can. E si avverte la leggerezza tra piume, crinoline e bellezze dai fulvi capelli. I manifesti pubblicitari, i disengi a matita e penna di Henri Toulouse-Lautrec, anticonformista e precursore della grafica moderna, ci incantano sempre con la sua interpretazione della Parigi di fine ‘800, un’ epoca spensierata ma anche carica di novità. Perfetta per perdersi tra caffè, assenzio e Moulin Rouge, la mostra torinese ci propone 170 opere del celebre pittore francese. Egli fu costantemente impegnato a emergere come artista e come uomo che desiderava liberarsi dei vincoli delle sue origini aristocratiche e della malattia genetica che lo condizionò sin da piccolo rendendolo piccolissimo e deforme. (www.mostratoulouseloutrec.it)

Venezia

FINO AL 27 MARZO “Attorno a Klimt. Giuditta, eroismo e seduzione” è la mostra aperta al Centro Culturale Candiani di Mestre fino alla fine di marzo. Raccoglie 80 opere, che illustrano una delle protagoniste della tradizione biblica. L’eroina che libera la città dall’assedio decapitando Oloferne, è rappresentata da sempre: su bibbie e placchette in bronzo del ‘500, oggetti d’arte francesi e veneziani rinascimentali, incisioni secentesche olandesi e italiane, dipinti famosissimi di Munch, Klimt, Schiele, e Zecchin, opere contemporanee di Normanno, Zanoni e Sarah Lucas. La mostra è aperta fino al 5 marzo prossimo. La gita in Laguna si accompagna bene ad un week end all’insegna del Carnevale e alla visione di un’ altra bella mostra che si trova al Museo di Palazzo Fortuny, intitolata “La bottega Cadorin, una dinastia di artisti veneziani” , con 200 opere prodotte da tre generazioni di musicisti, artisti, architetti e fotografi attivi tra XIX e XX secolo. E’ aperta fino al 27 marzo prossimo. 8


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PITTURA COLTA Dopo la mostra “Acqueforti, matite grasse, libri d’artista”, un altro appuntamento con l’arte contemporanea al Castello di Belgioioso in provincia di Pavia: “Artisti dalla pittura colta. Omaggio a Italo Musso”, fino al 12 marzo 2017.

Marengo

REAL BODIES E’ aperta fino al 17 marzo «Real Bodies, scopri il corpo umano», la mostra di cadaveri e organi trattati con la tecnica della polimerizzazione. Tratta di salute e longevità. Via Giovanni Ventura , 15 Milano

R.Emilia

FINO AL 5 FEBBRAIO

Ultimi giorni utili per ammirare, al Marengo Museum, a Villa Delavo, la bellisisma mostra “Napoleone e Canova: il Pantheon dell’Imperatore a Marengo.” A Spinetta il Bonaparte riportò una celebre vittoria che ne consolidò il futuro ruolo imperiale e gli permise di riacquistare il dominio sull’Italia. A oltre due secoli di distanza, l’imperatore francese torna sul territorio alessandrino per ‘replicare’ l’incontro con uno dei più grandi scultori della sua epoca, Antonio Canova. I due grandi si incontrarono per la prima volta nel 1802, quando il maestro di Possagno, considerato universalmente il padre del Neoclassicismo in scultura, in previsione di un monumento realizzò un ritratto in gesso dell’ambizioso generale nato in Corsica, che allora era primo console. Quest’ opera, esposta in mostra accanto ad altre sette sculture in gesso che ritraggono la famiglia imperiale, è proposta con disegni preparatori e incisioni che documentano anche la perizia grafica di Antonio Canova. www.marengomuseum.it

FINO AL 14 FEBBRAIO

Movimento, tendenza, moda. Tutto questo è in una sola parola il Liberty, un’ età di fermento artistico e prosperità, che si celebra in un grande appuntameanato al Palazzo Magnani di Reggio Emilia fino al 14 febbraio prossimo. In mostra si ammirano quasi 300 opere fra dipinti, sculture, illustrazioni, manifesti, ceramiche e incisioni di maestri italiani, che ci restituiscono la genesi di un periodo florido e particolare, che influenza ancor oggi diversi campi dell’arte e della decorazione d’interni. L’esposizione è divisa in sette settori, ovunque emerge lo stile floreale, più noto, accanto a quello modernista, caratterizzato da linee più essenziali e più stilizzate. Avvolti dal fascino che contraddistinse quegli anni, si scoprono aneddoti legati alle vicende dei singoli artisti proposti. Arturo Martini, per esempio, ha realizzato anche alcuni vasi in ceramica. E Umberto Boccioni ha disegnato alcune vignette per il mitico Corriere dei Piccoli. Tra le opere esposte alla mostra “Il liberty in Italia, artisti alla ricerca del moderno “ un dipinto di Aroldo Bonzagni dal titolo “All’uscita della Scala”, un acquerello e tempera su carta applicata a cartone del 1910. 9


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Per le domeniche 15 e 29 gennaio e 12 e 26 febbraio l’Opera del Duomo ripropone, dopo il successo delle passate edizioni, “Il Saloncino – Un tè all’Opera”. Con 5 euro a persona sarà possibile con un ticket di € 5 a persona, assistere a conferenze inerenti specifici argomenti relativi alla storia del Complesso Monumentale e degustare pregiati tè provenienti da tutto il mondo in un’atmosfera che richiamerà i circoli culturali inaugurati da Vittorio Alfieri al Museo dell’Opera.

Urbino

Roma

FINO AL 5 FEBBRAIO Una mostra dedicata agli antichi passatempi: “Giochi e giocattoli dal Rinascimento al Barocco”. Durante i restauri del Palazzo Ducale fu ritrovata una pallina da gioco molto simie a quella che si vede nel ritratto di Federico Ubaldo della Rovere eseguito da Alessandro Vitali. Da qui l’idea di creare un percorso espositivo dedicato ai giochi antichi, quelli più tradizionali come il pallone col bracciale, fino agli scacchi e ai balocchi. I bellissimi pezzi esposti sono naturalmente accompagnati da importanti dipinti a tema. Una sezione è dedicata ai giochi strategici e di tattica come dama, scacchi, majong, domino, che sono realizzati con materiali pregiati come l’avorio, il marmo, il corno e il corallo. La terza sezione è dedicata ai giochi d’azzardo: sono presenti mazzi di carte incise e dipinte, accompagnate da bellissime tele di artisti seguaci del Caravaggio. Nell’ultima sezione si ammirano i giochi per l’infanzia: birilli, palline, elmi e bracciali. E naturalmente la trottola, un gioco nato 6000 anni fa. Sempre nelle Marche, a Jesi, la mostra “Futurismi, percorsi nell’arte del Primo Novecento” a Palazzo Bisaccioni.

FINO AL 7 MAGGIO Una gita a Roma entro la fine di marzo permette di approfittare di due belle esposizioni. La prima è la grande mostra dedicata a Artemisia Gentileschi, la pittrice di eroine bibliche, figure mitologiche, protagoniste della storia, che dominano la sua arte con bellissime forme, colori vivaci e luci a effetto. Artemisia era figlia di un noto pittore del tempo, Orazio Gentileschi: ella esercitava nel Seicento una professione quasi esclusivamente maschile. Ritrasse molte volte sè stessa in veste di santa o di suonatrice. Godette di una fama straordinaria presso re e potenti. Le opere in mostra sono 90, provenienti da tutto il mondo, realizzate tra il 1610 e il 1652. Quaranta sono firmate dall’ autrice. Sono presenti la Giudita che taglia la testa di Oloferne, Estere e Assuero, la Danae, la morte di Cleopatra. Il suo percorso è mostrato in suggestivo confronto con alcuni maestri suoi contemporanei. Alla Galleria d’Arte moderna si svolge intanto la mostra monografica “Giovanni Prini, il potere del sentimento”, che sarà aperta fino al 26 marzo, con in esposizione oli, disegni, marmi, bronzi, giocattoli e ceramiche.

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Roma

FRIDA KAHLO A BOLOGNA Un racconto bellissimo, struggente, emozionante quello della mostra che apre a Palazzo Albergati il 19 novembre 2016. Attraverso l’esposizione delle opere della Collezione Gelman, tra le più importanti raccolte d’Arte Messicana del XX secolo in cui primeggiano Frida Kahlo e Diego Rivera, è narrata la “Rinascita messicana” (1920-1960) e la storia degli artisti che ne sono stati protagonisti. La Collezione Gelman - composta da dipinti, fotografie, abiti, gioielli, collages, litografie, disegni - è eccezionalmente esposta a Bologna. Alla collezione si aggiunge una “chicca” assoluta: per la prima volta sono esposti gli abiti dei più grandi stilisti di fama internazionale che si sono ispirati a Frida Kahlo: Gianfranco Ferrè, Antonio Marras, Valentino sono solo alcuni nomi della moda che hanno voluto partecipare a questa mostra. Tra le opere di Frida, ci sono le iconiche e note al mondo intero Autoritratto con collana (1933), Autoritratto seduta sul letto (1937), Autoritratto con scimmie (1943), Autoritratto come Tehuana (1943) e quelle indissolubilmente legate al suo amore per Diego, come L’abbraccio amorevole dell’universo, la terra (il Messico), Diego, io e il signor Xolotl (1949); una “Naturaleza viva” (Natura vivente) di straordinario impatto, La sposa che si spaventa vedendo la vita aperta (1943).

Firenze

FINO AL 12 FEBBRAIO Il cielo è azzurro perfetto, due case riempiono la tela con le loro facciate gemelle. “Second Story Sunlight” è uno dei suoi ultimi capolavori che si ammirano al Vittoriano di Roma. Stiamo parlando del grande pittore americano Edward Hopper e delle sue atmosfere rarefatte, del tempo immobile dei suoi dipinti, iconici come una fotografia, del sottile senso di solitudine che campeggia sempre nelle sue opere, tra i suoi personaggi. L’autore popola le superfici, le satura di colori, di chiarori, di tratteggi netti, nel pacato voyerismo che ci invita a spingere lo sguardo, come se potessimo vedere negli interni delle case, dei bar. Mentre in Europa spopolavano le avanguardie, il mondo di Hopper rappresentava il tipico paesaggio americano di provincia, abitato da fari in collina, pompe di benzina abbandonate, villette isolate, caffetterie decadenti. La luce spesso vivida restituisce il senso di una attesa lunghissima, infinita. I suoi tagli sono molto realistici, paiono inquadrature da regista, da cinema. E non a caso egli ha ispirato maestri come Hitchock, Antonioni, Dario Argento e Wim Wenders. (www. ilvittoriano. com)

FINO AL 14 FEBBRAIO Due capolavori provenienti dalla Pinacoteca Malaspina dei Musei Civici di Pavia sono protagonisti di due importanti mostre, da poco inaugurate sul territorio nazionale. La Sacra Famiglia di Correggio è allestita, fino al 14 febbraio 2017, alle Gallerie degli Uffizi, Spazio espositivo Magliabechiana, di Firenze, in occasione della mostra intitolata “La tutela tricolore”. Dietro il curioso titolo si nasconde un’amara realtà. L’esposizione racconta la storia di dipinti e sculture trafugati in chiese, complessi conventuali e musei, capolavori d’arte dal valore inestimabile, che per fortuna il Comando dei Carabinieri per la Tutela del Patrimonio Artistico è riuscito a recuperare. Tra questi compare appunto La Sacra Famiglia, di Antonio Allegri, detto il Correggio, che fu sottrattaa la notte tra il 10 e l’11 maggio 1970 e fu poi recuperata il 23 gennaio del 1975. I ladri si portarono via anche una piccola tempera su tavola, una Madonna con Bambino di Giovanni Bellini e il “Ritratto virile” di Antonello da Messina, rinvenuto incredibilmente nel 1977 in una valigia che era stata lasciata in custodia al deposito bagagli della Stazione di Roma Tiburtina.

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SHILPA GUPTA IN PUGLIA L’artista indiana Shilpa Gupta (Bombay, 1979), tra le più conosciute e apprezzate del mondo asiatico, presenta una installazione luminosa con la scritta “My East is Your West”, “il mio Est è il tuo Ovest” invita a riflettere sul pregiudizio, sui condizionamenti culturali e politici legati all’appartenenza geografica dell”altro”. L’opera, posta nella piazza principale di Gagliano del Capo, in provincia di Lecce, è affacciata sul Mediterraneo tra nuove migrazioni e conflitti.

Napoli

Napoli

FINO AL 18 MARZO La bella mostra sull” ’Egitto in salotto La collezione Grimellini e il gusto moderno per l’Egitto antico” è un successo. E’ promossa dal Museo Archeologico Nazionale di Napoli - nel quadro delle iniziative programmate dal Servizio educativo - ed espone parte della collezione privata di proprietà del prof. Arch. Claudio Grimellini. La mostra è curata dallo stesso Grimellini, coadiuvato dalle egittologhe Caterina Cozzolino e Rita Di Maria e Stefania Mainieri dell’Università L’Orientale di Napoli. La mostra si sviluppa intorno a un nucleo di raccolta realizzata principalmente dall’attuale proprietario sia con materiali egiziani antichi, sia con oggetti moderni, libri e materiale documentario, ispirati all’Egitto antico e prodotti dal tardo settecento ad oggi. Una selezione di 248 oggetti, volumi, stampe ed esemplari di materiale documentario di vario genere illustra l’interesse dell’Architetto Grimellini per la civiltà egiziana e per le varie manifestazioni dell’attrazione e dell’influenza da essa esercitata sulla cultura europea tra il XVIII e il XX secolo che vanno comunemente sotto il nome di “egittomania”.

FINO AL 3 MARZO L’ anima del gotico mediterraneo è un progetto fotografico che analizza le relazioni architettoniche della Corona D’Aragona e dei vari territori che ne fecero parte: il regno di Aragona, le contee catalanePrincipato di Catalogna dai tempi di Pedro IV il Ceremonioso, il regno di Valenza, i regni insulari di Sardegna e Maiorca, i regni di Sicilia e di Napoli. Entità storicamente e culturalmente diverse che riuscirono a mantenere le proprie peculiarità nonostante avessero intrapreso un innovativo progetto politico comune. Si analizzano gli anni di espansione della corona, dal 1282 al 1516 (anno in cui Carlo I di Spagna unifica definitivamente i regni di Castiglia e Aragona). Questa mostra itinerante - seguito del progetto “La arquitectura sículo-aragonesa: un alma común”, che si è sviluppato tra il 2014 ed il 2106 e si è concluso con una serie di esposizioni e conferenze tra Spagna e Italia – è stata presentata per la prima volta al Museo di Maiorca nel 2016 e dopoNapoli, dove resterà esposta fino al prossimo 3 marzo 2017, arriverà alla Real Academia de España a Roma e al Palazzo de la Aljafería a Saragozza.

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Arena Lifestyle 02/17- OMNIBUS MOSTRE

Verona

Catania

FINO AL 5 MARZO I Maya, una delle civiltà più antiche di storia e di mistero, sono al Palazzo della Gran Guardia di Verona con una bellissima mostra di 300 opere provenienti dai principali musei del Messico. Tra il 2000 a.C e il 1542 d.C. i Maya inventarono e svilupparono sistemi matematici, calendari, misurazioni del tempo, un vivace spirito artistico. Nel mondo maya il sacro abbracciava tutti i momenti della vita umana, integrati in una natura che rispondeva ai misteri dell’esistenza; la morte, il divino, la luce e le tenebre, le profezie, i segnali del cielo. Nelle quattro sezioni dell’esposizione i visitatori si immergono totalmente nelle simbologie misteriose, comprendono il significato delle decorazioni corporee, dell’abbigliamento e delle decorazioni, dai gioielli alle acconciature. Il corpo diventa esso stesso una tela da dipingere. Il complesso pantheon maya è rappresentato da numerosi reperti di fine pregio e ben conservati. Animali e uomini popolano le bellissime sculture in pietra, le ceramiche e i manufatti in giada. La spiritualità immortale dei Maya, i signori dell’America Latina, ci appare in tutta la sua sacralità.

FINO AL 12 FEBBRAIO

A Catania la mostra “Il Museo della Follia” è stata prorogata fino al 12 febbraio 2017.Quindi per qualche altra settimana sarà possibile vedere presso il Castello Ursino le opere di Antonio Ligabue, Pietro Ghizzardi, Cesare Inzerillo e tante altre legate al tema della “pazzia”. La mostra è stata progettata da Vittorio Sgarbi ed è organizzata dal Comune di Catania insieme al Centro Studi & Archivio Ligabue di Parma con il patrocinio del Mibact. L’allestimento è realizzato da Giovanni Lettini, Sara Pallavicini, Stefano Morelli e Cesare Inzerillo. Il Museo della Follia nasce da un’idea di Vittorio Sgarbi che vuole dare voce a quegli “artisti la cui mente è attraversata dal turbamento, che si esprimono in una lingua visionaria e allucinata. Nelle varie sale è possibile vedere 70 opere di Antonio Ligabue e altre 26 del pittore contadino Pietro Ghizzardi, di Cesare Inzerillo e altri artisti meno conosciuti dal 1600 ad oggi con al centro sempre il tema della “follia”.

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Arena Lifestyle 02/2017- Arte Contemporanea: le fiere a Bologna e Milano

BODY PACK& JAPAN BOOM

Sono caldissime le giornate dell’arte contemporanea da Nord a Sud, con maestri indiscussi ad Arte Fiera a Bologna, Milano e Genova. Nella capitale emiliana oltre 45 mila visitatori per la nuova fiera firmata da Angela Vettese. La grande kermesse di Takashi Murakami, in Galleria Cavour.

L

a settimana dell’arte contemporanea è stata una grande scommessa in tutte le città dove si sono tenute fiere, esposizioni e vernissage. Si è appena chiusa in positivo la più importante kermesse di arte moderna e contemporanea a West Palm Beach prima che il ‘circo bianco dell’arte si spostasse in Italia per poi prepararsi a volare in Olanda, in Spagna a Madrid e tornare a New York per la mitica Armory Show che si terrà a marzo, dove si tireranno le fila della stagione invernale, prima della Biennale di Venezia. Non tutti hanno vinto la battaglia nei padiglioni di BolognaFiere, nella 41esima edizione con la nuova direzione artistica di Angela Vettese. Sono stati molti i visitatori però per i 178 gli espositori complessivi di cui 153 gallerie e 25 fra editori, librerie, istituzioni e periodici d’arte. Curatela e mercato sono state le parole chiave dell’edizione 2017 con una selezione delle gallerie che ha punta sulla qualità, ma non solo: attenzione alla coerenza del progetto espositivo e a nuove realtà artistiche affacciate sul mercato.In questa 41esima edizione, che rinnova la partnership storica con la Associazione Italiana delle Gallerie di Arte Moderna e Contemporanea, sono state aperte una ‘main section’ (123 gallerie) e una serie di ‘solo show’ (18 gallerie). I galleristi coinvolti nel 14


Arena Lifestyle 02/17- Arte Contemporanea/ Le fiere a Bologna e Milano

Nella pagina a fianco Takashi Murakami in posa davanti a una delle sue opere. Sotto “Erma dell’Arma” di Luigi Ontani. A sinistra altre opere apprezzte dalla critica. A sinistra, “Liquid Landscapes” di Roberto Pugliese. A destra un particolare di “Videocabina”, di Cèsar Meneghetti. Sotto “Il mestiere dell’architetto” di Gianni Pettena. Comitato, equamente distribuiti per i loro interessi nel moderno e nelcontemporaneo nonché per la loro provenienza territoriale, sono stati : Laura Trisorio, Studio Trisorio, Napoli; Marco Niccoli, Galleria Niccoli, Parma; Massimo Di Carlo, Galleria dello Scudo, Verona,Alessandra Bonomo, Galleria Alessandra Bonomo, Roma. Sono state coinvolte figure estranee al mercato dell’arte, come il curatore Roberto Pinto e la storica dell’arte Maria Grazia Messina. C’è una sezione nuove proposte a cura di Simone Frangi “Nueva Vista” (3 gallerie) e dedicata ad artisti meritevoli di una rilettura critica. E’ stata presentata una sezione Fotografia (9 gallerie), curata da Angela Vettese e una nuova sezione Special Projects, a cura di Chiara Vecchiarelli, che ha portato la performance in Fiera, al MAMbo e nei musei bolognesi, articolata in Time Specific Artist Lectures in cui il dialogo si tiene, invece, tra le opere e le collezioni dei musei scientifici della città. Arte Fiera 2017 a Bologna è stata preceduta dall’apertura, all’insegna del Giappone e della cultura manga, della bella esposizione dedicata a Takashi Murakami uno dei più celebrati artisti giapponesi contemporanei, massimo influecer anche nella moda. Presso Contemporary Concept in Galleria Cavour, sino alla fine di febbraio sono esposte 40 opere. Nella vicina boutique Louis Vuitton sono arrivati 4 pezzi risalenti alla collaborazione tra l’artista e la Maison e creati nel 2003. La mostra di Bologna organizzata da Galleria Cavour Glam e Contemporary Concept, diretta da Gaetano La Mantia, rientra nell’ambito di Art City Bologna e resta aperta fino al 25 febbraio. 2017. 15


Arena Lifestyle 02/2017- Arte Contemporanea: le fiere a Bologna e Milano

A sinistra: Andrea Mastrovito, “Scarface”, 2008. A destra, Marco Cingolani “Ho un appuntamento”, 2000.

MAM, Mostra A Milano Arte e Antiquariato, di scena a fieramilanocity dal 28 gennaio al 5 febbraio, ha guardato con attenzione alle nuove generazioni e per coinvolgere loro e il loro interesse ha scelto di organizzare incontri guidati gratuiti. Moltissimi giovani dai 12 ai 19 hanno potuto infatti partecipare, a titolo gratuito, a visite guidate curate da Serenella Castri, storica dell’arte e autrice di saggi storici artistici, per poter ammirare le multiformi sfaccettature del mondo dell’arte, delle sue tecniche e degli artisti”. Per i più giovani, un incontro con il mondo dell’antiquariato è non solo intrigante ma anche sorprendente per le ricche sfaccettature che vi sono contenute - dice Serenella Castri - a MAM si è immersi in un mondo plurimo, interconnesso e stratificato, in un crogiuolo di stili, epoche, tecniche, dimensioni, materiali, storie. Molte storie, tutte diverse una dall’altra. C’è una grande ricchezza, in questo microcosmo creato da MAM negli spazi di Fiera Milano al Portello, ma sta ad ognuno di noi dischiuderla per poterne godere e per poter nutrirsene”.

In attesa che si aprano Arte Genova e soprattutto Art Rotterdam, ecco le proposte che hanno maggiormente impressionato il pubblico di visitatori di Artefiera. A detta di molti quelle di Galerie Mazzoli (Berlino) con i vortici “scolpiti” en creux di Donato Piccolo e le canne d’ organo di Michele Spanghero, i libri di Edith Kollath, i bracci robotici di Roberto Pugliese. Presso Marcolini (Forlì) il Solo Show di Mustafa Sabbagh, che si conferma nel panorama artistico nazionale ed internazionale. Tra le opere di certo più fotografate in fiera c’è quella di Zimoun da Eduardo Secci (Firenze): un edificio concavo di scatole di cartone dove suono e movimento si compenetrano. Bello il solo Show di Ekaterina Panikanova presentato da z2o Sara Zanin (Roma). L’artista russa utilizza libri vintage come fossero tele su cui appone il proprio intervento. Boxart (Verona) dispiega i collages e le installazioni di Andrea Mastrovito le alchimie cromatiche di Marco Cingolani, le cosmologie di Hermann Nitsch. Da Giovanni Bonelli (Milano) piace Gianni Pettena, acon le sue “Ice houses”, architetture glaciali.

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Arena Lifestyle 02/2017- Arte Contemporanea: le fiere a Bologna e Milano

“A sinistra opera di Gabriella Ciancimino “All’allerbaggio”, 2013. A destra Paolo Bini “Di giallo dipinto” , 2016

Piacciono la bicromia proposta da Davide Paludetto (Torino) così come il rosa shocking di Suicide NY di Nicus Lucà, opera formata da centinaia di spilli che si innestano sulla tela. Da Prometeogallery di Ida Pisani si fa notare fra gli altri L’abbeveratoio di Santiago Sierra. Così come emerge Bic di Giuseppe Stampone nel suo Saldi d’Artista. Non passa inosservata la poetica visionaria di Gabriella Ciancimino. Applausi per la potenza espressiva di Regina Josè Galindo, artista guatemalteca che ha fatto del suo corpo il più struggente medium d’arte. Dalla Campania arriva Nicola Pedana che propone invece i pattern di Paolo Bini, reduce dalla recentissima mostra personale Left Behind alla Reggia di Caserta. CreArte di Oderzo ha portato l’inquieta indagine di Cesar Meneghetti. Concludiamo con una menzione per Seung-Hwan Oh, artista coreano che lavora le pellicole fotografiche contaminandole con colture batteriche. Nelle sue opere forma e materia si deflagrano e si consumano.

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MAM è stata dunque in grado di attrarre anche il pubblico junior che sarà il fruitore del domani al quale verrà data l’occasione di apprezzare arte antica, antiquariato, design, grande decorazione. Ma non solo. E’ stata anche l’happening di arte che mancava a Milano, dove trovano terreno fertile le realtà del collezionismo e dell’antiquariato in Italia”. Aggiunge Silvia Dalcò, organizzatrice e art director: abbiamo voluto creare degli appuntamenti fissi, verso l’ora dell’ aperitivo, capaci di attrarre i visitatori che, dopo una giornata di lavoro in ufficio, possono gustarsi un ‘aperitivo artistico’ in fiera godendo delle opere d’arte esposte e della gastronomia d’eccellenza”. MAM ha affidato a Peck, punto di riferimento milanese del buon cibo e del buon vino per i gourmand di tutto il mondo, la gestione dei punti di ristorazione all’interno della mostra. Il pubblico ha potuto inoltre far visita a MAM più volte durante la settimana di mostra poiché il biglietto di ingresso, per la prima volta in Italia nelle mostre di settore, costituirà una sorta di abbonamento e darà diritto all’entrata in mostra quansi lo si lo desidera.


Arena Lifestyle 02/17- TOP NIGHTLIFE/da Roma a Sankt Moritz

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I PARTY IN OCCASIONE DI ARTEFIERA A BOLOGNA Artefiera a Bologna è stata un grande successo sia dentro che fuori i saloni espositivi. Grande presenza di pubblico tra gli stand (1,2,3) e vere folle di partecipanti alle splendide feste organizzate in città. Ovunque allestimenti sbalorditivi (cappelli e conigli, 11) e degustazioni di bollicine, musica dal vivo e magnifici ambienti aperti per festa, come per Kirkos Campogrande Concept (5,6). Top Nighlife in Galleria Cavour al vernissage della mostra di Murakami, con festa japan style con tanto di geishe e cosplayer manga. (4,7,9, 11, 12, 13). Video dei cartoni animati proiettati sul soffitto della Galleria, band con esecuzione dal vivo delle canzoni dei cartoni animati e ogni tanto a sorpresa tempesta di enormi coriandoli bianchi e rossi, in onore del Consolato del Giappone che ha dato il patrocinio alla mostra. Intanto nella boutique Louis Vuitton lì accanto erano in esposizione i pezzi esclusivi disegnati dall’artista in questi anni di creativa collaborazione con la maison francese. Intanto la nostra amica artista Erika Calesini appare con una sua opera nel programma televisivo Matrix, durante un’incursione di David Parenzo in casa diMarina Ripa di Meana. Eccola la sua bicicletta appesa nel salotto della contessa.

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di gennaio-febbraio 2017 1

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ART, FASHION, GOSSIP DA MILANO A ROMA a SANKT MORITZ Dopo Bologna, la movida glamour ha virato subito su Milano dove si è inaugurata la prima edizione di MAM, nuova mostra di antiquariato e moderno, dove la parte del leone l’ha fatta l’artista Giovanni Malerba di Busca (Gio’ di Busca) con i suoi meravigliosi bronzi smaltati , festeggiato da un nobile parterre accorso per il vernissage: tra i tanti il marchese Emilio Petrini Mansi della Fontanazza, la contessa Pinina Garavaglia, la contessa Tiziana Maschi, Ruber Razzante (Università Cattolica), Jesus Alfredo Vaca (Commerzbank), foto 1,2, 5,8. Il testimone è subito passato a Roma, dove all’ex Caserma Guido Reni e all’Hotel St. Regis hanno sfilato le bellissime creazioni couture di Giada Curti (4,6) davanti agli occhi severi della Marchesa d’Aragona, Daniela Del Secco (10). Intanto a Milano i nostri amici top model hanno calcato le passerelle della moda maschile (in body painting, Emil Osmanovic, foto 7) e il palco della Scala (Alessandro Egger per Dolce & Gabbana, foto 14). Per chi ama il vintage, come l’avvocato Stefano Sutti, il ballo dei Viennesi alla Società del Giardino di Milano. Per gli appassionati di sci è stata d’obbligo la puntata a Sankt Moritz durante la tradizionale settimana del White Turf, il polo sulla neve, con tribune al sole e padiglioni affollatissimi di ospiti. Ma non prima delle 12: perchè sono ancora di moda le notti al King’s Club, la discoteca Badrutt Palace e al Dracula...

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Arena Lifestyle 02/17- COVER STORY/ Carriera? Rap Star o Youtuber

CARRIERA? RAP STAR O YOUTUBER I nostri genitori sognavano di diventare astronauta, ingegnere, medaglia d’oro olimpica. Noi volevamo diventare divi del rock, capitani d’industria, top model o showgirl televisiva. Oggi le carriere più ambite sono quelle sul web: rapper, youtuber. Si lavora da casa propria e ogni tanto ci si concede un ‘bagno di folla’. La televisione si guarda poco e più via cavo che in chiaro. Altro che Sanremo. Fedez, J-Ax e Rovazzi, i principi delle classifiche musicali che conquistano dischi di platino in pochi mesi, hanno altro da fare. Diventare ricchi, famosi e impegnati. E chissà se un giorno...

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hissà se ricorderemo il giorno in cui una di queste star di cui scriviamo, un rapper, un blogger o uno yotuber di cui si parla ogni giorno, da Fedez a Chiara Ferragni, da Pew Diepie ai Mates, da Rovazzi agli Smosh decidessero di essersi arricchiti abbastanza e scendere in politica, candidarsi per comandare un Paese oppure gestire un movimento, un aggregato politico che va a comandare. Comandare davvero, dico: non una canzone, però tanto straordinaria che ha superato i 100 milioni di visualizzazioni. Non veniteci a dire ‘guarda, guarda’, dopo. Stiamo a vedere adesso. Noi vi abbiamo avvertito. Quando gli influencer raggiungono questi livelli, non è detto che vogliano accontentarsi di fare qualche sermone televisivo, come Celentano. Non questi personaggi, non in un momento come questo. Staremo a vedere se lo faranno di persona o manderanno i loro uomini, come Grillo. Già. Se volessero, i soldi per farlo li hanno, già adesso... Quando anni fa Grillo tuonava sui peccati e i peccatori della politica nei teatri e nei palazzetti e ci faceva ridere con le sue argute battute, nessuno avrebbe mai immaginato di vederlo fondare un movimento politico che ‘spacca’ alle elezioni e che oggi governa, addirittura la capitale d’Italia. 20


J-Ax, seduto di fianco a Fedez, scherza con i fan durante la presentazione di “Comunisti col Rolex� al Centro Commerciale Brianza di Paderno Dugnano, alla quale sono accorse oltre 2000 persone. 21


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King’s of Youtube in senso orario: l’italiano Fabio Rovazzi, il duo Smosh, PewDewPie, Tyler Oakley e Becca Fruch di Popsugar.


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Il comico ha smesso di fare il comico. Si è inventato un altro mestiere, il politico on line, che fa tremare il Paese, ma stando comodo: dalla poltrona del salotto di casa sua, come i giovani youtuber. Ultimamente ha lasciato davvero tutti a bocca aperta per la mossa che ha tentato di fare, zitto zitto, a Bruxelles: cambiare alleati per entrare nel terzo partito europeo per dimensione. “Andare a comandare” ma davvero, insomma, o quasi. Non gli è riuscita, ma tanto di cappello. Gli avversari (che hanno tremato) sono avvertiti. Mentre i telegiornali sono tristemente occupati da ben altro, i terremoti e i disastri naturali della nostra bella Italia, mentre l’ex comico sta architettando qualcosa di nuovo per sorprenderci, in vista delle elezioni politiche che finalmente si potrebbero fare, milioni di non giovani si occupano ahimè ...di cosa si canterà a Sanremo. Dunque noi anche quest’anno, per la nostra tradizionale copertina musicale di febbraio, ci occupiamo di quello che non si canterà all’Ariston, ma di quello che musicalmente si vende sul serio. Due anni fa sulla nostra copertina c’era Marco Mengoni, che sbancava. Oggi è sparito, nelle camerette ci sono i poster di J-Ax e Fedez. Il primo molto diverso dal secondo, che ricorda incredibilmente Celentano. Come lui bravo e bello, come lui figlio ribelle della periferia milanese mentre viene inghiottita dalla metropoli. Come lui, grande osservatore della politica. Fexez, con però trent’anni di anticipo rispetto a Celentano, è un grande influencer politico, anche suo malgrado. Certo: a un certo punto potrebbe voler sparire dalla scena come fanno tanti artisti, per godersi, ricchi e famosi, i frutti della loro creatività. Come Celentano. O magari se ne andrà all’estero, come Mina. Ma a noi piace immaginare che potrebbe anche mettere a frutto la presa sui veri e propri eserciti di seguaci che vanta oggi, numeri a sette zeri e più e masse di fan che i politici di professione di oggi, anche i più acclamati, non hanno mai potuto immaginare ai loro comizi. E reclamare per sè o per altri (sue 23

creature però) qualche posto di comando. I Fedez, potentissimi mediaticamente e anche economicamente, nel mondo sono un bel gruppetto. Guadagnano tanto da poter ‘estinguere il mutuo dei genitori’, come dice il ragazzo di Rozzano nel suo ultimo bel successo con J-Ax, in un anno o poco più, impegnandosi in un lavoro di nuova concezione. A ventinove anni, come la bellissima fashion blogger cremonese Chiara Ferragni, si stabiliscono a Los Angeles e decretano il successo o il flop di una borsa, siedono in prima fila alle sfilate di moda e hanno il gruppo l’Oreal che bussa alla porta, per offrire loro un contratto d’oro. Le storie presenti di questi personaggi sono tutte da seguire, perchè si capisce che arriveranno delle sorprese. Ma per non fare gaffes nei salotti, che potrebbero doversene occupare, bisogna sapere da dove vengono questi Numi del nuovo Olimpo virtuale. Senza fare troppo gli schizzinosi. Dunque non bisogna escludere le biografie di quelli che hanno sfondato a furia di parolacce, verità inconfessate o di scemenze da Settimana Enigmistica d’antan, vale a dire gli youtuber. Alcuni si definiscono ‘esperti’ di un settore commerciale, come i videogiochi, senza aver maturato alcuna competenza di tipo informatico. Altri hanno cominciato travestendosi nella loro cameretta e oggi scrivono attori sul curriculum. Qualcuno canta ma ci va piano a definirsi cantante: il mitico Rovazzi che ha preso lezioni dalla coppia di rapper, non si dà quella patente neanche dopo 170 milioni di visualizzazioni dei suoi brani. Anzi, si sente parte di quella tribù fondata dal suo amico e produttore Fedez che si definisce orgogliosamente con un insulto ricevuto: “comunista col Rolex” e ne fa il titolo del suo album. Questa trovata vi piace? Anche a loro. E la maison svizzera ringrazia. FEDEZ Fedez, il bello e tatuato, amatissimo o odiatissimo, all’anagrafe fa Federico Lucia. Nasce a Milano il 15 ottobre del 1989, cresce a Rozzano ed entra nel


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mondo della musica facendo freestyle. Ama il punk rock dei Nofx e l’ironia dei Blink 182 e dopo 3 Ep e un mixtape pubblica il suo primo disco prodotto da Tanta Roba, etichetta di Gué Pequeno dei Club Dogo, dal titolo “Il mio primo disco da venduto”. Il successo lo fa con “Sig. Brainwash – L’arte di accontentare” : si porta a casa 3 dischi di platino. Piovono critiche, lui in apparenza se ne frega e apparentemente va avanti dritto, invece è sempre attento alle critiche e a cosa pensano i suoi fan. In pochissimo diventa giudice di X Factor e pubblica senza sosta. Il suo 3° album dal titolo “PopHoolista”, lo vede diventare anche produttore: fonda la Newtopia con J-Ax e distribuisce con Sony Music Italia. E’ apprezzato da tutte le generazioni per il saper mettere insieme rime fulminanti recitate con la sua bella voce. Continua ad essere odiato dai leghisti integralisti, ma quelli più moderati i suoi dischi se li comprano lo stesso e pazienza se si sente il nome di Salvini. Quando c’è quel passaggio, starnutiscono o suonano il claxon, ‘censurano’ come fa Enrico Papi che suona la tromba nel brano di Rovazzi “Tutto molto interessante” all’arrivo delle parolacce, Più passa il tempo più aumenta a dismisura l’ esercito dei followers di Fedez, soprattutto di sesso femminile. Le sue lacrime sincere durante X Factor piacciono alle mamme, i maschi apprezzano la sua autoironia devastante e i padri di famiglia devono ammettere che le sue proteste di fronte alla CHIARA FERRAGNI La bellissima blogger cremonese che ha superato gli 8 milioni di fan, è diventata anche stilista di una linea di scarpe superfashion che portano il suo nome. Ma non basta. Oltre a un viso da top model, ha pure splendidi capelli. Dunque il marchio Pantène l’ha confermata Global Ambassador per il 2017 offrendole un contratto d’oro....

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pletora di politici inutili che hanno ridotto questo Paese allo sfacelo e hanno fatto scappare all’estero più di 300 mila giovani, sono giuste e a dir poco coraggiose. Fedez, fra l’altro, è uno che legge: quando parla alle masse di politica, attualità, corruzione, stato e mafia, gossip, malasanità, senza paura, con un linguaggio chiaro e mettendoci la faccia ricorda appunto Celentano, ma si capisce che non farà le stesse scelte di romitaggio. Nella canzone “Non c’è due senza trash” canta il disprezzo nei confronti dei talk show del pomeriggio: “Cara Barbara, inizia”: indovinate chi è la destinataria del messaggio. Ce n’ è per tutti: allude ma neanche troppo, sperando che le sue parole siano ascoltate e capite sul serio. Insomma: non ha 30 anni ma canta canzoni per trentenni. Che stanno aspettando un suo segnale. Se portasse a Montecitorio quel che ha fatto nel rap di casa nostra, ne vedremo delle belle. E’ già sulla buona strada: Guccini, Vecchioni, De Andrè e De Gregori si calavano nel ruolo di ‘cittadino attivo’ imbracciando la chitarra. Ma lui sa rappare anche senza. E con una sola frase della hit cantata con J-Ax “Vorrei ma non posto” , “e compreremo un altro esame all’università” è riuscito a far infuriare in un colpo solo politici e rettori che non sono riusciti a far cancellare queste parole roventi anche dal jingle dei gelati. Forse Grillo o Berlusconi dovrebbero incontrarlo, prima di trovarselo sulla propria strada. E Di Maio,Toti, Salvini? Beh, ‘rottamati subito’...


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BAGNO DI FOLLA TRA I FAN DI J-AX E FEDEZ

di Galeazzo Melzi d’Eril Se non siete mai stati a un bagno di folla tra i fan delle web e music star come i Mates o Fedez, un solo consiglio: arrivate cinque o sei ore prima. Che potrebbe voler dire anche saltare qualche ora di scuola o di sonno. Perchè se pensate di presentarvi semplicemente in anticipo o ahimè in orario, è inutile persino partire. Specie se, come nel caso di J-Ax e Fedez, avvertiti del fatto che al Centro Commerciale Brianza era già tutto pieno alle 4, le star decidono di arrivare alle 17.20 e non alle 18, per non finire a mezzanotte. A questi meeting ormai ci trovate non solo gli adolescenti o gli adulti mai cresciuti, ma anche i bambini delle elementari, dunque tutti i numeri si moltiplicano per due, fan e accompagnatore. E così diventano migliaia. Se non si è inviati da una testata giornalistica, l’attesa nel jam, nella marmellata umana con il libro o il cd appena comprati da firmare, è impossibile se non si è attrezzati di snack e bottiglie d’acqua. Ma bisogna arrivare digiuni o già evacuati, come dicono in ospedale, e bere quando non ce la fai più: uscire dalla massa immensa o dalla fila infinita per andare in bagno è quasi impossibile. Da bravo inviato, mi sono infilato nel jam e ho provato a chiedere ai miei coetanei che cosa hanno capito dell’album “Comunisti col Rolex” e che domanda avrebbero voluto fare a J-Ax e Fedez. I ragazzi più che altro volevano vederli dal vivo e fare la foto insieme a loro. Alcuni hanno risposto che si parla di soldi e che loro due con le canzoni sono diventati ricchi, ma perchè sono bravissimi. Invece i genitori dicono che l’album si chiama “Comunisti col Rolex” ma mi spiegano che i due non lo sono: i comunisti di una volta sono gente umile che lavora e non ha la cultura per scrivere canzoni rap. Ma non sono neanche cinque stelle, perche quelli di Grillo sanno stare solo attaccati al computer a bisticciare. Ecco, i genitori vorrebbero chiedere a Fedez e a J-Ax cosa voteranno se si va alle urne a giugno. Perchè ormai non si sa cosa votare, no? E se hanno fatto anche beneficienza, dopo aver comprato belle case, belle auto e aver trovato l’amore.

In alto: il nostro inviato Galeazzo Melzi d’Eril in posa con i Mates al Torino XMas Comix. A fianco, al Centro Commerciale Brianza durante il bagno di folla per J-Ax e Fedez, con migliaia di persone in fila da ore.


Dall’alto gli youtuber italiani più famosi: qui sopra FaviJ, specializzato in videogiochi e game play e vlog. Ha oltre 3,7 milioni di iscritti al suo canale. A destra il duo comico dei “I Pantellas” interpreti di sketch divertenti fra cui “Mia madre è Satana” e parodie di canzoni (per esempio di Rovazzi). A fianco Matt & Bise, specializzati in ‘Made in” testano cibi e prodotti di altri Paesi e creano reportage di viaggio molto divertenti nelle città più famose del mondo.

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Qui sopra e a fianco i top youtuber mondiali: Tyler Oakley (Michigan), German Garmenda che suona e compone canzoni, la canadese Lilly Singh, il duo comico americano Rhett and Link, Miranda Sings.


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CHIARA FERRAGNI Non prendiamoci in giro. Qualsiasi brava blogger o vlogger, senza quel sedere, quel vitino di vespa e soprattutto senza quella faccia perfetta con quegli occhioni da sogno, con testa e tastiera non arriverebbe a guadagnare quanto lei in un mese, neanche avendo due vite invece che una a disposizione per scrivere. E’ il mix esplosivo che l’ha portata al successo: una ragazza bella come una top model, che parla e scrive in inglese perfetto, creativa e pure intraprendente come le grandi imprenditrici del passato, un tipo alla Elizabeth Arden. Ma chi è Chiara Ferragni? E’ ancora una blogger? Oppure è diventata soprattutto una testimonial? Cominciò come tante che sognano di vivere come Paris Hilton, adorate da tutti, con i conti pagati senza muovere un dito. Una di quelle che facevano due recensioni di borse e vestiti tanto per divertirsi. Poi è successo. I vestiti se li è messi lei. Le scarpe le ha calzate lei. Migliaia di persone hanno cominciato a seguire il suo blog Blond Salad e tutte le maison si sono messe in fila per donarle vestiti e accessori e per pagarle bei soldi quando i regali non bastavano più. Ora il suo blog è una vetrina di prodotti indossati e anche disegnati da lei, che si possono comprare on line. E nelle boutique più esclusive si trovano in bella mostra le sue scarpe: sì proprio quelle con i glitter e con gli occhi applicati sopra, uno aperto e uno chiuso. La blogger, insomma, ha fatto le scarpe alle modelle (che non servono più), alle griffes e a tutte le maestre di stile e di bon ton. Chiara Ferragni nasce nel 1987 a Cremona. Sta studiando legge a Milano, presso la rinomata Università Bocconi di Milano nell’ottobre 2009, quando 27

apre il suo blog dedicato alla moda e quando comincia a pubblicare le sue recensioni e le sue foto. Ha raggiunto in poco tempo 120.000 visite al giorno, per un totale di 850.000 visitatori unici al mese. Ora ha 8 milioni di fan e col suo blog guadagna oltre 10 milioni di dollari l’anno. Non è stata nè la prima nè l’ultima a snobbare le riviste di carta e a pubblicare oline. Ma è stata la migliore: perchè è bellissima e perchè, oggi più di ieri, ha un senso dello stile che lascia senza parole. PEWDIEPIE Per i non addetti ai lavori, PewDiePie (pronuncia piudipai) all’anagrafe di Göteborg fa Felix Arvid Ulf Kjellberg. E’ lo youtuber più famoso del mondo, icona e traguardo per generazioni di webstar a un certo punto ha trollato tutti minacciando di chiudere il suo canale per contrasti sul modo in cui YouTube distribuisce i video agli utenti. E in effetti, alla fine, ha chiuso quello secondario. Anche lui è un bellissimo, è un 27enne che gioca e commenta videogame e vari video che gli mandano i fan. Ogni tanto fa finta di volersene andare da quel suo claustrofobico sito, si arrampica sulla porta della cabina dalla quale parla, canta e insulta chiunque con un paio di cuffie sgargianti in testa. Anche lui vuol farci intendere che è solo bravo. Ma in realtà è una delizia guardare quelle guance dalla barba morbida e quegli occhi azzurri da vikingo mentre tuona una valanga di fuck e altre parolacce irripetibili. Anche da noi, come in altri Paesi, cercano di imitarlo. Ma non c’è paragone, con il suo emulo italiano Favij, che pure se la cava egregiamente. PewDiePie è la prima persona ad aver toccato, nel 2015, i dieci miliardi di visualizzazioni su YouTube.


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FLY, ALEX, FLY. Cantante rap e cantautore Alessandro Aleotti è nato il 5 agosto 1972 a Milano. Sin da piccolo si cimenta nel freestyle e scrive testi rap, scegliendo lo pseudonimo di J-Ax (derivato dalla J di Joker e dalla A e dalla X di Alex). Nel 1992 collabora allo spot della Fiat Uno Rap Up, e con gli Articolo 31, il gruppo di cui è il cantante, pubblica il singolo “E’ Natale (ma io non ci sto dentro)”, cui segue “Strade di città”. Nel 1994 esce “Messa di vespiri”, all’interno del quale è presente “Ohi Maria”, che vince “Un disco per l’estate”. Nel 1996 J-Ax e gli Articolo 31 registrano “Così com’è”, che precede il tour “Così come siamo” cui prendono parte anche Francesco Guccini, Tosca e Lucio Dalla. L’album vende oltre 600mila copie, assicurando al gruppo sei dischi di platino. Il 1998 è l’anno del brano “La fidanzata” (con campionamento della voce di Natalino Otto) e dell’ album “Nessuno”, ma soprattutto della vittoria degli Mtv Europe Music Awards come Best Italian Act. Autore del libro “I pensieri di nessuno”, dopo aver cantato in “Noi parte 2” insieme con gli 883 di Max Pezzali, J-Ax lavora agli album “Domani smetto”, del 2002 e“Italiano medio” del 2003. Scrive la versione italiana di“Fuck it (I don’t want you back)” di Eamon, intitolata “Solo”. Nel 2006 si scioglie la band, J-Ax da solista esce con “Di sana pianta”. Nel 2007 sposa Elaina Coker e si riunisce con DJ Jad per l’Mtv Day. Nel 2009 pubblica “Rap’n’roll”, anticipato dal singolo “I vecchietti fanno O”. Seguono “Electric Jam”, disco di Pino Daniele con il quale canta in “Il sole dentro me” e “Anni amari”, il disco “Deca Dance”, dove collabora con Marracash, Jovanotti, Grido e Pino Daniele. Nel 2010 presenta i “Trl Awards” e si esibisce con Neffa. Nel 2011, presenta “Hit List Italia”, su Mtv, in qualità di veejay conValentina Correani, e partecipa alla puntata di “Che tempo che fa” dedicata a Enzo Jannacci. Nel 2014 è uno dei coach del talent show musicale “The Voice”, in onda su Raidue. Nell’estate 2016 il grande successo del duetto con Fedez “Vorrei ma non posto”. All’inizio di quest’anno l’album realizzato con Fedez “Comunisti col Rolex”.

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PewDiePie, protagonista di una storia d’amore con una sua ex fan e fashion vlogger, Marzia Bisognin (aka CutePieMarzia), avrebbe guadagnato nel 2016 circa 15 milioni di dollari. Al suo canale sono iscritti in 50 milioni, a cui vanno aggiunti i lettori del suo libro e gli acquirenti di un paio di videogame che si rifanno a lui (This book loves you e PewDiePie’s Tuber Simulator per iOS e Android, uscito a settembre per Outerminds). I PAPERONI DI YOUTUBE Con guadagni pari a 8 milioni di dollari e oltre 10 milioni di abbonati Roman Atwood, supervlogger e comico statunitense che racconta della sua vita e organizza caotici scherzoni nelle situazioni più assurde, si piazza alla terza pozisione nella classifica degli youtuber più famosi del mondo. Terza sul podio è la canadese Lilly Singh, attrice e rapper meglio nota come IISuperwomanII. Per lei quest’anno i guadagni toccano i 7,5 milioni di dollari e 10,3 milioni di iscritti la osannanno e copiano tutti i suoi look. Appena giù dal podio dei Paperoni di YouTube, al quarto posto, c’è il duo comico statunitense degli Smosh: ne fanno parte Anthony Padilla e Ian Andrew Hecox, entrambi classe 1987. Niente da dire,

Altri youtuber guadagnano di 5,5 milioni di dollari: nella maggior parte dei video postati, commentano e recensiscono videogame, che spesso mandano loro le case produttrici, da provare in anteprima. Nella top 10 degli youtuber ci sono anche il cileno German Garmendia (i suoi canali sono HolaSoyGerman e JuegaGerman) che invece compone e suona canzoni (ma come tutti porta avanti una grande quantità di altre collaborazioni e progetti, incluso un libro) ed è quello che insidia più da vicino il re degli youtuber mondiali PewDiePie, con oltre 30 milioni di iscritti ma ricavi per 5,5 milioni di dollari. Dietro di lui Rhett and Link, un altro duo comico americano composto da Rhett James McLaughlin e Charles Lincoln “Link” Neal III (5 milioni per 4,2 milioni di iscritti). Collinda Ballinger alias Miranda Sings (7,3 milioni di iscritti, 5 milioni di dollari) è forse la più talentuosa del ricco gruppetto: oltre a esibirsi in tour nei teatri nel suo personaggio è anche protagonista di una serie originale che le è stata offerta su Netfli. Si chiamaHaters Back Off e appunto ironizza sul bizzarro mondo degli aspiranti famosi protagonisti di YouTube.

SE YOUTUBE SBARCA IN CUCINA Alla quinta posizione tra gli youtuber più famosi del mondo, si piazza Rosanna Pansino, cooking vlogger con un passato da attrice (all’attivo perfino una comparsata in Csi), famosa per aver creato uno show di pasticceria e dintorni che si chiama Nerdy Nummies. Per lei i guadagni annuali toccano 6 milioni di dollari, realizzati deliziando 7,4 milioni di seguaci con i suoi commenti a ruota libera sul cibo e sugli ingredienti. Fa venire l’acquolina in bocca solo a guardare quello che fa o che mostra ai suoi milioni di followers. Dunque ha un codazzo di sponsor alimentari da far paura. Il comico e attivista Lgbt di Jackson, Michigan Tyler Oakley si piazza in buona posizione con 6 milioni di dollari e circa 8 milioni di iscritti al suo canale. L’attore e comico statunitense Mark Edward Fischbach, meglio noto come Markiplier, raccoglie invece 15,5 milioni di spettatori. 29

La famosa cooking vlogger Rosanna Pansino, che ha creato un suo show di pasticceria e dintorni, intitolato Nerdy Nummies, con 7,4 milioni di seguaci in tutto il mondo.


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Una giornata a Torino

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LA GRANDE FESTA AL LINGOTTO La terza edizione di Xmas Comics&Games che si è svolta a metà dicembre a Torino, ha chiuso con 17.300 visitatori, contro i 15.000 del 2015, registrando un incremento del 15%. La grande festa ha visto il padiglione 1 animarsi con migliaia di cosplayer e stand con fumetti e manga, gadget, oggetti da collezione, accessori e costumi. Grandissimo successo per gli autori di fumetti e gli youtuber. I primi hanno deliziato il pubblico più adulto con i disegni live personalizzati e hanno firmato albi per gli appassionati. Tra gli ospiti, Emmanuele Baccinelli, Andrea Ferraris e Renata Castellani della Disney, Giuseppe Di Bernardo, autore del celebre Diabolik, Sergio Giardo, amato disegnatore delle edizioni Bonelli, e gli autori di Magic Press Lorenza Di Sepio, Felinia e Ribosio, Boban Pesov e i Nanowar of Steel. Migliaia di teen agers hanno preso letteralmente d’assalto la Sala Rossa che ha ospitato i Mates (St3pny, Anima, SurrealPower e Vegas) e LaSabriGamer, youtuber popolarissimi sul web per i loro contenuti a tema videoludico. Anche i fumetti dicono no alla violenza sulle donne. Pubblico ricco anche per il progetto Lady Tabata, la tavola rotonda con rappresentanti delle istituzioni – Città e Regione. Fumettisti e doppiatori cinematografici hanno raccontato come la nona arte possa costituire un utile strumento di sensibilizzazione e di conoscenza. Xmas Comics ha ospitato la fase finale della seconda edizione del premio cinematografico Torino Comics Horror Fest, contest per registi e case di produzioni indipendenti nazionali e internazionali dedicato al cinema horror, fanta-horror, thriller e splatter. I 10 film finalisti – 6 cortometraggi e 4 lungometraggi – sono stati selezionati tra i 147 canditati e sono stati valutati da una giuria d’eccezione, formata da registi e doppiatori celebri: Sergio Stivaletti, Domitilla D’Amico, Fabrizio Mazzotta, Veronica Puccio, Stefano Onofri.

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Arena Lifestyle 02/17- COVER STORY/ Carriere: Rap Star o Youtuber

per XMas Comics 2016

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SPAZIO AL CINEMA: E POI LA GRANDE SFIDA DEI COSPLAYER Premiati gli autori di cortometraggi sia italiani che stranieri. Le opere che si sono aggiudicate la vittoria quest’anno sono Like di Giulio Manicardi come miglior cortometraggio italiano, Safrom di Nicola Barnaba come miglio lungometraggio italiano, Behind dello spagnolo Ángel Gómez Hernández come miglior cortometraggio straniero e Huldra – Lady of the forest dello svedese Ove Valeskog come miglior lungometraggio straniero. Grandi protagonisti della festa a Lingotto Fiere organizzata da Exenia srl in joint venture con GL events Italia – Lingotto Fiere. sono stati però i Cosplayer, che per due giorni si sono alternati sul palco con esibizioni, sfilate competitive, karaoke e momenti di pura animazione grazie all’attività incessante dei ragazzi della Cospa Family, di cui fa parte anche Massimo Barbera, campione mondiale di Cosplay nel 2013 in Giappone. Sono stati oltre 130 i partecipanti della sfilata competitiva di domenica 18 che ha deciso il cosplay testimonial dell’edizione 2017 di Torino Comics, quando le competizioni saranno inserite all’interno di un prestigioso circuito internazionale. Grazie al lavoro della Cospa Family, che da anni organizza le competizioni cosplay di Torino Comics, il capoluogo piemontese ospiterà infatti la tappa di qualificazione italiana dell’International Cosplay League, una nuova competizione cosplay mondiale, a cui partecipano cosplayer qualificati da paesi di tutto il mondo. Le finali si svolgeranno a settembre 2017 a Madrid, in occasione dell’evento Japan Weekend. Il prossimo appuntamento in programma è con la ventitreesima edizione di Torino Comics, che si svolgerà dal 21 al 23 aprile 2017. (Galeazzo Melzi d’Eril)

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Arena Lifestyle 02/17- POP/ OPERA

Musica POP

A sinistra: La copertina del cd (e vinile “Comunisti col Rolex” di J-Ax e Fedez. A destra, artisti alla ribalta del Don Carlo di Verdi in scena alla Scala in versione integrale della durata di 5 ore.

J-AX-FEDEZ “COMUNISTI COL ROLEX” - NEWTOPIA MUSIC La coppia rap ha fatto centro con un album che raccoglie 16 tracce anche molto diverse fra loro per ritmi, atmosfere, ambientazioni e artisti che collaborano, tutti scelti tra le voci più possenti amate e da varie generazioni, tra cui Nek, Loredana Bertè (eccezionale) a Giusy Ferreri (magica come sempre) ad Alessandra Amoroso (per una volta, solare) e poteva mancare il sensuale Stash dei Kolors? Ci sono le ballate, il raeggeton, lo ska, il rock, il pop e rap, tutti alla massima potenza. Fedez e J-Ax raccontano in giro per l’Italia la scelta del titolo dell’album: “Ci hanno chiamato spesso ‘Comunisti col Rolex’, come a voler mettere in risalto una contraddizione che non esiste. Un modo per indebolire le nostre posizioni, facendo leva sull’ipotetica incoerenza di noi artisti che pur guadagnando bene continuiamo a trattare tematiche sociali”, spiegano i due cantanti. “Si tratta della polemica annosa, e tutta italiana, del ‘cuore a sinistra e portafogli a destra’. Ecco, per noi ‘Comunisti col Rolex’ non significa incoerenza, ma merito. È la dimostrazione che in Italia ci si può ancora arricchire onestamente. Ed è una cosa di cui andiamo fieri”. Nel disco, scritto interamente dalla coppia con la partecipazione di Calcutta ai testi di “Milano Intorno” e “Allergia”, si alternano diverse suggestioni: da una visione introspettiva e intimista dei sentimenti in “Assenzio” con Stash e Levante, alla globalizzazione e all’omologazione in “Tutto il mondo è periferia”, fino al ritratto positivo del Belpaese, che ha consentito ai due artisti di ottenere molto, in “L’Italia per me”. Noi lo abbiamo ascoltato tutto e, lasciando a lato le riflessioni sociopolitiche, ci siamo divertiti. Loro sono già disco d’oro in una settimana e il brano “Assenzio” è disco di platino. Dunque lasciate andare le mille polemiche che potrete leggere ovunque, su quanto sono diseducativi per i bambini causa il tasso altissimo di parolacce, gli insulti velati o palesi ai vip, le allusioni forti su qualcuno, le cose dette o mandate a fare, le rime e gli accordi che ricordano (chi?). Tanto, non si placheranno. Sarà per questo che, alla fine, i due chiosano che “il mondo è pieno di stronzi”.

OPERA

DON CARLO, TEATRO ALLA SCALA DI MILANO L’opera ‘monstre’ di Giuseppe Verdi, nella versione integrale originale della durata di cinque ore, firmata Myung Whun Chung e dall’Orchestra della Scala alla quale il direttore alla fine si è inchinato, per ringraziare tutti del lavoro estenuante. La trama è talmente fitta e il libretto è così appassionante quasi non ci si rende conto da quanto tempo gli artisti stanno cantando e suonando. Sono inoltre pochissimi i quadri in cui i due protagonisti, Don Carlo ed Elisabetta, sono assenti o hanno piccole parti: il monologo del re e la grande scena madre del rogo degli eretici. Le scenografie sono bellissime, molto riposanti per l’occhio, bianche e pulite, oniriche come quadri di De Chirico. I costumi sono super accurati e molto filologici. I cantanti, tutti eccezionali. Ma, per presenza scenica, voci e recitazione, vincono gli interpreti maschili su quelli femminili. 32


Arena Lifestyle 02/17- LIBRI/ CINEMA

Libri/Cinema VITTORIO SGARBI N° 4 “Dall’ombra alla luce: da Caravaggio a Tiepolo”, Il tesoro d’Italia IV, ed. La Nave di Teseo Prosegue il viaggio di Vittorio Sgarbi nei tesori inesauribili d’Italia, un tour nel tempo e nelle specificità di ogni città comune regione. «Credevo di sapere cos’è l’Italia:non lo sapevo abbastanza. È stato come risvegliarsi davanti alla sua natura di scrigno contenente in infiniti scrigni, davanti a una inesauribile e prodigiosa dotazione di bellezza.» Dopo il ciclone Caravaggio, tutti i grandi pittori giungono a Roma per vedere e toccare con mano la scia di fuoco che il pittore lombardo ha lasciato dietro di se’. Mattia Preti, Ribera, Bastianello, Rubens, Valentin de Boulogne: tutti rimangono folgorati dal genio inventivo, dalla forza espressiva di Caravaggio. Ma, quasi contemporaneamente, come per reazione alla forza rivoluzionaria di Caravaggio, si assiste a un progressivo ritorno all’ordine: i Carracci, Guido Reni.

PEDRO ALMODOVAR PRESIDENTE AL FESTIVAL DI CANNES “Sono davvero felice di aver il privilegio di poter celebrare il 70° anniversario del Festival di Cannes da questa posizione”. Questa la prima dichiarazione del mitico regista spagnolo Pedro Almodóvar rilasciata alla sua proclamazione di Presidente della Giuria. “Sono grato, onorato e un po’ sopraffatto dall’emozione. Sono consapevole della responsabilità che comporta il fatto di essere presidente della giuria e spero d’essere all’altezza del mio compito. Posso solo dire che darò me stesso, anima e corpo a questo compito, che è sia un privilegio che un piacere”. Il regista spagnolo, che proprio all’ultimo Festival di Cannes ha presentato il suo ultimo film realizzato, è già stato membro della giuria sotto la guida di Gerard Depardieu nel 1992 e continua ad essere, a suffragio universale, un importante ‘ponte autoriale’ tra le due sponde dell’Atlantico, tra Vecchio Continente e Hollywood, avendo lanciato le carriere di star iberiche del calibro di Antonio Banderas, Penelope Cruz e Javier Bardem. Vari suoi film sono stati già premiati al Festival, in passato: “Tutto su mia madre” (premio per la miglior regia nel 1999), “Volver” (miglior sceneggiatura e interpretazione femminile nel 2006), altri sono stati nominati per la Palma d’oro senza ricevere l’onorificenza, come, “Gli abbracci spezzati“, “La pelle che abito“, mentre “La mala educaciòn” ha aperto, tra mille polemiche, la kermesse del 2004. La scelta di Pedro Almodóvar stabilisce un deciso cambio di rotta rispetto al direttore dello scorso anno, George Miller, decisamente antitetico rispetto al mondo estetico europeo e alla storia del regista spagnolo. La presenza di Almodóvar promette di sorprendere e dare colore alla manifestazione cinematografica più importante d’Europa, che l’anno scorso ha premiato Ken Loach e il suo “I, Daniel Blake“. I restanti membri della giuria saranno annunciati a metà aprile.

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Arena Lifestyle 02/17- TRAVEL/ Boat Sharing

BLA BLA YACHT Lo yacht continua ad essere una roba da ricchi. Anche per quelli che non lo comprano ma lo affittano. Ma la barca può essere alla portata di tutti, per un giorno o un mese. Purchè ci si adatti a condividerla con altri e a obbedire alle regole (ferree) del proprietario. Il blabla yacht e il boat sharing funzionano come il blabla car. Si paga, si sale e si scende, come da un taxi. Ma il viaggio, anche se lo spazio è sempre poco, è entusiasmante. Soprattutto se ci si sbatte per trovare gli altri ospiti, per un week end o una settimana, fra i propri amici. Oppure forse è meglio di no...

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o yacht e la barca a vela sono finalmente alla portata di tutti, un po’ come Blabla car ha rivoluzionato il modo di viaggiare in auto, nell’era della sharing economy. Sono nate moltissime piattaforme di boat sharing negli ultimi anni in Italia ma non solo. Sono app che consentono di progettare itinerari e vacanze in mare, di acquisire una sola fettina di un veliero o la multiproprietà di un motoscafo, che permettono di godersi la vita ripartendo spese e costi di gestione. Secondo un recente sondaggio, in Francia il 40% dei possessori di barche pensa al boat sharing. Tra i maggiori operatori on line c’è per esempio Clic & Voat, che consente di noleggiare un’imbarcazione col sistema peer to peer. E’ tra i leader del settore e in un anno ha realizzato una crescita del fatturato a tre cifre. A livello mondiale questo business promette di movimentare dai 50 ai 70 miliardi di euro. Tra i colossi del settore c’è la app americana Boatbound, la Airbnb della nautica, che vanta oltre 13 milioni di iscritti e oltre 13 mila imbarcazioni presenti in 2100 città, in prevalenza in Usa. Offre la locazione del mezzo, invece che la sharing experience. Su questa si orientano soprattutto gli operatori italiani. Da noi è partita Sailsquare, fondata da Riccardo Boatti e Simone Mari34


Arena Lifestyle 02/17- TRAVEL/ Boat Sharing

ni che si occupa di viaggi a vela a prezzi contenuti. Il 70% dei partecipanti di solito non è mai salito su una barca. Sailsquare, nata nel 2013, conta oggi 50 mila utenti iscritti e prevede di far viaggiare entro l’anno oltre 6000 persone. La piattaforma mette in contatto chi ha una barca a vela con chi desidera vivere un’ esperienza in mare. Non sono proposti pacchetti preconfezionati, è la stessa community che sceglie e organizza la rotta. A proporre le rotte sono di solito gli skipper che si contattano prima del viaggio. La maggior parte delle barche esistenti in Italia non è costituita da mega yacht da miliardari, ha un valore che va da 50 a 500 mila euro, come una seconda casa al mare. Ma quanto costa una boatsharing experience? Davvero poco. Le cifre a persona vanno da 250 euro per un week end alle Eolie a 5000 euro per una settimana in barca, destinazione il Montenegro. A completare il pacchetto sono alcune connessioni con app come Blablacar, Nightswapping e Wanderio, che permettono agli utenti di organizzare anche il percorso per raggiungere il punto di imbarco, che può trovarsi nel Mediterraneo oppure nei Caraibi. Per la transazione, la piattaforma prende una commissione del 5% ai viaggiatori e del 15% agli armatori. Ci sono anche skipper che accettano di avere a bordo qualcuno che fa lo chef e cucina il pesce pes-

cato. Attualmente ci sono più di 80 attività di sharing experience proposte dagli armatori: per esempio il boat& breakfast, la gita con avvistamento di cetacei e lo snorkeling oltre alla classica settimana di viaggio in Italia, Grecia, Croazia, Malta e Spagna. Le cifre sono davvero molto contenute. Si va dai 20 euro per mezza giornata a 120 euro per un mese alle Sporadi. Naturalmente il prezzo è collegato al fatto che a bordo si trovano spesso degli sconosciuti. MedBoat Sharing è utile per chi sa già condurre una barca. Dunque l’offerta consiste nella condivisione del tempo. Si tratta di un’iniziativa molto conveniente per i possessori di barca. L’armatore mette la barca in condivisione con altre sei persone, e ogni socio può utilizzarla per 42 giorni all’anno. Dunque l’armatore può dimezzare i costi annui di posto barca, conduzione e manutenzione, mentre gli ospiti pagano una cifra irrisoria rispetto al noleggio. mediazione. Med Boat Sharing, nata nel 2009, ha una propria flotta ormeggiata tra Liguria e Toscana, costituita da 7 imbarcazioni dai 31 ai 40 piedi, per una cifra che oscilla tra i 4000 e i 9800 euro all’anno. La società ad oggi conta più di 50 soci, molti dei quali restano iscritti per due o tre anni. Se si vuol abbracciare appieno la filosofia del peer to peer, il sito ideale è Holaboat, start up di Elisa Pis-

IL MARE PEER TO PEER LOW E NO COST Per chi cerca un passaggio come un Uber delle acque ci sono altre app come Medboat Sharing, Incrediblue, Antlos o Sailo. STra le novità italiane più interessanti c’è anche Easy Harbor: fondata un anno fa a Pavia da Marco Camorali e Renato Rizzi, è una piattaforma che consente di scambiarsi gratuitamente il posto barca. Per il momento questa app si rivolge solo al mercato italiano, che comunque vanta oltre 100 mila attracchi e si piazza al quarto posto a livello mondiale. Ma ovviamente si sta anche pensando ad estendere le offerte in tutto il Mediterraneo. Sempre made in Italy troviamo Marinanow specializzata nei posti barca e quindi differente dalle società precedenti. Questa società con sede a Cagliari, infatti, rende possibile trovare e prenotare posti barca nelle marine del Mediterraneo direttamente tramite il web e senza intermediazione con una formula che ricorda quella dell’inglese JustPark, startup che consente di prenotare, tramite app, il parcheggio per la proria auto. La barca a vela si prenota

anche per telefono, via app

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Arena Lifestyle 02/17- TRAVEL/ Boat Sharing


Arena Lifestyle 02/17- Travel/ Boat Sharing

citello e Serana Peana 2015, vincitrice del premio Smart Cup Liguria. Gli host che affittano i posti sulla propria barca e gli ospiti possono anche conoscersi prima del viaggio. Holaboat è particolare perchè è una una piattaforma gratuita, non ci sono costi di intermediazione. Le esperienze HolaBoat possono essere di vario tipo e si distinguono due macro categorie di attività tra le quali scegliere. Boat Sharing Experience: il proprietario di barche propone la sua attività a bordo e accompagna gli ospiti attraverso un’esperienza di condivisione non solo dei costi ma anche della comune passione per il mare. L’esperienza varia solitamente da poche ore all’intera giornata, ma può prevedere anche un’intera vacanza. Boat&Breakfast: la barca, ormeggiata in banchina, viene affittata per la notte, come una sorta di b&b galleggiante. La sfida che viene proposta è quella di avvicinare al diportismo e al mare anche i neofiti, magari attratti dalla navigazione ma anche un po’ diffidenti. Il portale diventa in questo modo un vero e proprio blog, ovvero un luogo in cui narrare storie, trasmettere l’atmosfera della condivisione. Una volta prenotata la vacanza, occhio al team e al galateo. La ricetta giusta per l’alchimia a bordo non è scritta da nessuna parte, ma esiste un galateo della barca

che funziona quasi sempre. La parola d’ordine del galateo di bordo è “flessibilità”. Si trovano bene le persone dal carattere aperto, ma anche quelli che sanno captare i segnali, impedire alle situazioni di degenerare e soprattutto tenere sotto controllo lo stress degli altri. La prima cosa che tutti dovrebbero rispettare è l’ordine. Ridurre al massimo il bagaglio e dividerlo in sacchetti è una regola semplice e utile, per non ritrovarsi la cabina invasa dagli oggetti. Niente valigie, beauty case rigidi o phon, ma sacche in tela e sacchetti piccoli per tutto. Secondo imperativo: organizzazione. Bisogna dividersi i compiti: chi prepara da mangiare, chi lava i piatti, chi fa i turni di guardia. Ogni equipaggio deve trovare la propria formula. E bisogna rispettare gli altri: una frase molto comune a bordo è “Già che sei lì...”, seguita da ogni tipo di richiesta. Inoltre bisogna imparare a cogliere quali siano i momenti in cui il compagno di cabina o gli amici desiderino un po’ di intimità. E infine niente malumori. Lo spazio è quello che è e le arrabbiature creano un clima difficile per tutti. I primi ad essere attaccati sono quelli che si siedono in pozzetto con olii e creme, senza un telo mare, direttamente sul legno. E quelli che portano troppe scarpe a bordo o si presentano a tavola troppo nudi.

E PER L’EQUIPAGGIO.... Se viene decisa una partenza all’alba, è meglio preparare la sera prima le manovre di disormeggio. Senza sgassate al motore, si recuperi lentamente l’ancora, congedandosi galantemente da quel dormitorio pubblico che è una baia. Sulle guardie, bisogna rispettare con scrupolosità tutte le indicazioni del comandante. Quando sveglierete il vostro successore di guardia, dovete passare le consegne, aspettando pazientemente che il turno montante abbia il tempo per orientarsi sulla situazione del momento. Prima di tornare in cuccetta, offrite in regalo a chi monta un caffé o un té caldo. A proposito di mal di mare, la componente psicologica del malessere è così rilevante da poter influenzare anche i sani. E’ dunque buona norma evitare di trasferire la sensazione di disagio agli altri. Qualunque scena isterica andrà risparmiata ai compagni di viaggio. Se si decide di rimanere in coperta, ricordate che il lato giusto dove stare è quello sottovento a poppa. 37


Arena Lifestyle 02/17- EVENTS/ Carnevale di Venezia

CARNEVALE, SI VA A VENEZIA by Lorem Ipsum Dolor

Il cantante Zucchero Sugar Fornaciari con un’ amica e Antonia Sautter (a destra), ideatrice del mitico Ballo del Doge che si tiene nel Palazzo Pisani di Venezia da 23 anni. Ogni edizione è un tripudio di spettacoli e show

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l Carnevale di Venezia è una tappa mondiale del divertimento invernale. Un evento imperdibile, non solo per la bellezza degli spettacoli pubblici che sono organizzati nella splendida città lagunare orgoglio dell’Italia. Ma anche per la ricchezza e l’esclusività degli eventi privati che si tengono nelle ultime settimane di febbraio, negli splendidi palazzi nobiliari, abitati dalle famiglie storiche del passato ma anche dall’aristocrazia del presente. Pochissime antiche famiglie risiedono ancora nelle magnifiche dimore dei loro antenati, ricche di decori preziosi: tra marmi, stucchi e soffitti dipinti, pavimenti ‘a terrazzo’, specchi e vetri soffiati meravigliosi, arazzi, porcellane e ritratti ad olio dei loro illustri predecessori. Alcuni palazzi si aprono a Carnevale per feste private o di associazioni no profit. Il costume è obbligatorio: anche i meno desiderosi di travestimento capitoleranno volentieri al pensiero di 38

poter entrare, in queste occasioni, in varie dimore storiche che altrimenti sono inaccessibili, mai aperte al pubblico dei visitatori. Ecco le più belle e gli eventi che ospiteranno durante i giorni più divertenti dell’anno, nei quali si gustano di solito le specialità gastronomiche veneziane e venete: il delicatissimo baccalà mantecato, la polenta con le schie (minuscoli gamberetti) le capesante, le ostriche e il coquillage freschissimi di Chioggia, le canoce, ovvero le cicale di mare bollite, il pasticcio di crepes con radicchio rosso di Treviso, gli asparagi bianchi di Bassano, il riso Vialone Nano di Isola della Scala, le sarde in saor (con cipolle stufate e marinate), la coda di rospo al forno con carciofi primizia e insalatine croccanti di Sant’Erasmo, il fegato con cipolle alla veneta, E i famosi dolci di carnevale: i galani (le chiacchiere), le frittelle ripiene di zabaione e i ‘mameluchi’, cannoli fritti con cioccolato e rum.


Arena Lifestyle 02/17- Events/ Carnevale di Venezia

CA’ VENDRAMIN CALERGI THE OFFICIAL DINNER SHOW AND BALL The Official Dinner Show and Ball non è semplicemente una cena nella splendida dimora privata che oggi ospita il Casinò di Venezia. È un’ esperienza esclusiva dove si incontrano i piaceri del cibo e della festa. Il maestoso palazzo Ca’ Vendramin Calergi, che si affaccia sul Canal Grande con le splendide sale rinascimentali ospita il dinner show and ball, con spettacoli e il dj set dalle 23.00 alle 2.30. In queste stanze visse il grande musicista Richard Wagner che tra quelle magiche sale compose il «Parsifal». Il ricco menù (5 portate) è allietato dalle performance di artisti internazionali con i costumi dell’Atelier Pietro Longhi. L’ eleganza degli ambienti e del magico affaccio sul Canal Grande di Palazzo Ca’ Vendramin Calergi sono gli ingredienti speciali di una serata unica e straordinaria, che condurrà gli ospiti di questa festa fuori dallo spazio e dal tempo. Date disponibili: Venerdì 24 febbraio, luned’ 27 e martedi 28 € 400,00 a persona. Sabato 25 febbraio € 500,00 a persona Info e acquisti: Hellovenezia +39 041 2424 Per gruppi +39 041.272.2699, email: ticketing@velaspa.com

PALAZZO PISANI MORETTA IL BALLO DEL DOGE Il Palazzo Pisani Moretta, è il più ricco e maestoso palazzo privato veneziano. Situato sul Canal Grande, con interi piani decorati da Giambattista Tiepolo, da quarant’anni anni ospita numerosi balli privati fra cui lo stupefacente Ballo del Doge, la più famosa e ambita festa in maschera del mondo. Gli ospiti si immergono in un mondo fantastico e irreale, in un sogno a occhi aperti: in un attimo si è circondati da acrobati, ballerini, performers, musicisti, attori abbigliati con splendidi costumi. Le scenografie di luce rendono indimenticabile il dinner in queste sale straordinarie, decorate dai grandi maestri del Settecento. Da 23 anni il Ballo del Doge sviluppa ogni volta un nuovo tema, al quale gli ospiti possono allinearsi scegliendo i costumi presso l’atelier della straordinaria organizzatrice di questo evento-show, Antonia Sautter. Cocktail, dinner e danze sono incorniciati da luci, melodie, cibi squisiti e coreografie da sogno, il sogno del Carnevale di Venezia. Sabato 25 febbraio 2017, la splendida festa nel palazzo sospeso sull’acqua dove si arriva in gondola. Il tema di quest’anno è il fascino dell’arte, della moda e la grandezza del cinema. Per informazioni e prenotazioni: (+39) 041 2413802/5224426

LE FESTE NON STOP DELL’ASSOCIAZIONE INTERNAZIONALE PER IL CARNEVALE DI VENEZIA (www.venicecarnival.org) L’Associazione Internazionale per il Carnevale di Venezia si occupa di ricerca, conservazione e divulgazione delle tradizioni legate al Carnevale. Partecipa agli eventi di “piazza”, come le sfilate in piazza San Marco, lo spettacolo del ‘ volo della Colombina’ (una fanciulla lanciata dal campanile di San Marco sospesa a un cavo), le rievocazioni nei vari campielli. I balli sono riservati ai soci, che sono centinaia in tutto il mondo: associandosi si può scegliere tra Venerdì 24 Febbraio 2017 ore 20.00 - Palazzo Zeno - TABLEAUX VIVANTS : L’opera d’arte sei tu! Sabato 25 Febbraio 2017 ore 15.30 - Ca’ Sagredo - Corteo delle Nazioni in onore del Corpo Consolare di Venezia, Domenica 26 Febbraio 2017 ore 20.00 - Ca’ Zenobio - ALICE NEL PAESE DELLE MERAVIGLIE, Martedì 28 Febbraio 2017 ore 20.00 - Palazzo Pisani Moretta - VENEZIA TRIONFANTE. 39


Arena Lifestyle 02/17- GRAND TOUR WORLD/ Georgia

GEORGIA, PERLA DEL MAR NERO

Tradizione e modernità si fondono nella piccola nazione affacciata sul Mar Nero. Qui sopra,la capitale Tblisi con l’affascinante fortezza di Narikala. Pagina a fianco lo stemma dei Bagatrioni e la prof.ssa Lali Panchulidze

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aGeorgia è un piccolissimo paese di circa 4 milioni di abitanti a cavallo tra l’Europa e l’Asia, a nordest della Turchia, tutto da scoprire. Specie da quando ci sono i voli diretti per Tblisi e da quando è finita la guerra con la Russia, nell’agosto 2008. Ora si può compiere un viaggio molto interessante in questo Paese in forte sviluppo, e di origine e tradizioni antiche, assicura Lali Panchulidze, presidente dell’Associazione Italia Georgia (foto in basso pag, 41) che ci guida in questo Grand Tour. Per vari aspetti questa repubblica assomiglia al Sud Italia, un po’ per la conformazione dei territori, un po’ per il caldo temperamento dei Georgiani. Per attraversarlo da est ad ovest si impiegano solo 6 ore,

eppure contiene tante meraviglie, un paesaggio che cambia continuamente: chilometri di coste sul Mar Nero, montagne maestose e catene montuose (il Caucaso è stupendo con elevazioni oltre i 4.000mt), fiumi e torrenti pieni di salmoni, foreste lussureggianti, zone aride e desertiche, una metropoli molto antica e molto moderna quale è Tbilisi, laghi e acque termali. Insomma tutto quello che si può desiderare in una vacanza non troppo lontano dall’Italia. I georgiani sono disponibili e simpatici, soprattutto nei villaggi fuori dai grandi centri urbani dove i turisti pochi e dunque sono facilmente invitati a pranzo nelle case, dove vengono serviti piatti gustosi e ricchi, innaffiati 40


Arena Lifestyle 02/17- GRAND TOUR WORLD/ Georgia

da litri di vino e di “chacha”, un distillato simile alla nostra grappa, che si produce in famiglia, artigianalmente. La calorosa familiarità delle persone, la cura e la stima che i georgiani hanno del loro ospite è indescrivibile. Così come lo è la guida degli autisti sui mezzi pubblici, piuttosto spericolata per i nostri standard: sorpassano a tutta velocità sciami di auto vecchie e nuove, fra cui spiccano esemplari di Lada e Volga che hanno almeno 50 anni. Affittare un’auto è una buona idea per visitare la Georgia, che veniva definita “il giardino della Russia” perchè qui viene coltivato di tutto. Agrumi, frutta secca, tè, tanti i tipi di verdura e di frutta eccellenti, miele, vino, liquori artigianali, mais. Tblisi è una città sorprendente, che vuole aprirsi all’Occidente, con una parte nuova piena di negozi di lusso e una città antica tutta da visitare, piena di chiesette ed enoteche caratteristiche dove passare la serata. Sta già cambiando il panorama attuale, di palazzoni che ricordano il suo vecchio passato sovietico, ma anche alcuni scorci della vecchia Lettonia. Si passeggia piacevolmente ovunque, oppure si può cominciare raggiungendo la collina in ovovia (il biglietto costa un lari) sulla fortezza di Narikala da dove si gode di una bella veduta sulla città, per farsi un’idea della sua conformazione. Qui si trova uno dei simboli più caratteristici della

capitale: la Statua di Kartlis Deda, alta circa 20 metri e tutta in alluminio. Rappresenta una metafora perfetta del carattere dei georgiani, in una mano tiene una coppa di vino (ospitalità) e nell’altra una spada (per combattere strenuamente i nemici). Qui si trova anche la Cattedrale di Sameba, la più grande del Caucaso, è maestosa e domina l’intera città, la zona più caratteristica è il Mercato di Desertirebis, altri quartieri sono ancora popolati da palazzoni decrepiti, mentre nell’area di Rustaveli e Freedom Square con ampi viali puliti si trovano negozi di tutte le marche occidentali, auto costose, gente ben vestita. Tè e baclava, sono irrinunciabili durante una passeggiata nel centro storico, visitando per esempio la Chiesa di Jvaris Mama e quella di Norasheni. La città vecchia è molto suggestiva, una ragnatela di stradine caratterizza questa zona antichissima che la gente del posto chiama Maidan o Kala. Nella antiche chiese capita spesso di assistere a matrimoni e cerimonie col rito ortodosso; il prete fa il segno della croce sulla fronte dei fedeli, mentre loro gli baciano il polsino della tunica. Bello il mercatino dell’antiquariato, nel quartiere Mtskheta che ospita alcune delle chiese più antiche del Paese e ne rappresenta il cuore spirituale sin da quando il Cristianesimo diventò la religione di Stato nel ‘300. Si possono prenotare vari intrattenimenti in città,

LA DINASTIA REALE BAGATRIONI La dinastia dei Bagrationi regnò su questa regione a partire dal primo Medioevo fino al XIX secolo; il lignaggio reale di questa famiglia è noto col suo nome ellenizzato, Bagratidi Georgiani. Apparvero nel VI e dominarono a partire dal IX secolo in qualità di principi lungo i confini sud-occidentali della Georgia riconquistati agli Arabi. Furono i Bagrationi che restaurarono nell’888 il caduto regno di Georgia che prosperò s dall’XI secolo al XIII secolo. Questo periodo, con i regni di Davide IV (1089 - 1125) e di Tamar (1184 - 1213), è celebrato come l’età d’oro della storia georgiana, divenuta un impero potente militarmente e ricco di cultura. Nel tardo XV secolo, le varie branche della dinastia regnarono sui regni divisi Kartli, Kakheti, ed Imereti, fino all’annessione russa avvenuta all’inizio del XIX secolo. Sotto l’Impero Russo la dinastia bagratide continuò ad esistere come nobiltà di corte fino alla Rivoluzione del febbraio 1917. Con la nascita dell’Unione Sovietica e l’istituzione della RSS Georgiana nel 1921 i discendenti della casata dovettero emigrare all’estero disseminandosi in Europa. Uno dei rami di questa diaspora continua ad usare l’appellativo di Famiglia Reale di Georgia. eor41


Arena Lifestyle 02/17- GRAND TOUR WORLD/ Georgia

La vinificazione è la passione dei georgiani, sin dal 1886. Uno dei più famosi vini è chiamato “Tsinandali” 42


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tanto per esempio un laboratorio dicostruzione a mano di un’anfora vinaria. Viene insegnato anche il metodo di conservazione del vino in Georgia, messo in grosse anfore e poi interrato per almeno 6 mesi. Immancabile la bevuta finale di vino, anche da un grande corno. Si visitano la Chiesa di Jvari, la Chiesa di Antioki risalente all’epoca di Santa Nino, molto amata dai Georgiani. Alla confluenza dei fiumi Mtvari e Aragvi, sorge la città di Mtskheta che è stata anche la prima capitale Georgiana. Andando verso Gori, la città natale di Stalin, si attraversano regioni dominate dai vigneti: qui si dice che proprio i Georgiani abbiano inventato il vino. Si visitano la casa natale dello statista e il Museo. “Atenis Sioni” è un’antichissima chiesa situata su un’ansa del fiume Tana e circondata da alte colline e precipizi, conserva meravigliosi affreschi dell’XI secolo. Non lontano da qui sorge Uplistsikhe, un tempo gigantesca città rupestre oltre che uno degli insediamenti più antichi del Caucaso ed al cui culmine dello sviluppo, nel Medioevo, contava una popolazione di 20.000 abitanti. Posta lungo il Cammino della Seta, vantava circa 700 grotte scavate nella roccia; della sua importanza ora restano solo antiche rovine e fortezze testimoni di un grande splendore. Da queste parti si può bere un ottimo caffè turco e mangiare piatti tipici locali. “Chinebu-

li” è un ristorantino alle spalle del museo, offre un’ un’ottima zuppa di khinkali, ripieni di carne o formaggio. Volendo, ci si può si muovere fra le varie città con i marshutky, piccoli bus non certo comodissimi ma decisamente economici per spostarsi, ma i taxi sono da preferire per visitare i luoghi di maggior d’interesse storico fuori città. Ramadi, la cittadella ricostruita di Aklatsikhe risulta meno affascinante di Kutaisi, decisamente più grande con una bellissima cattedrale e un vivace mercato che ricorda molto quegli asiatici. Qui si gustano diversi tipi di kachapuri, la famosa focaccia georgiana che si accompagna con i formaggi locali. Immancabile la visita al monastero di Motsameta, inserito nel bel paesaggio boscoso di Gelati, con tanti bellissimi affreschi. Questa è una location ambitissima per i matrimoni, dunque conviene magari prenotare prima il ristorante. Volendo fermarsi qui, si trova facilmente da dormire con 20-30 Lari a testa, meno di dieci euro. Da qui in poco più di due ore si può raggiungere Kutaisi a Batumi, sul Mar Nero. E’ bello passeggiare sul lungomare dove ci sono tantissimi pescatori e tante botteghe di opere d’arte. La città presenta varie curiosità, c’è persino una ruota panoramica su di un grattacielo: è una meta gettonatissima in estate dai russi che, nonostante il conflitto ancora recen-

LA NAZIONE DEDICATA A SAN GIORGIO La Georgia è un paese con una popolazione di poco inferiore ai 5 milioni di abitanti. I georgiano la chiamano Sakartvelo. La Georgia si trova nella regione del Caucaso dell’Eurasia. L’83,9% dei georgiani sono membri della Chiesa ortodossa georgiana. San Giorgio è il santo patrono della Georgia. La gente a Kakheti (Kaxeti), che si trova nella parte orientale del paese, venera un’icona di San Giorgio nota come “White George”, Giorgio Bianco. Il White George è anche raffigurato su il cappotto e il vestiario della forza militare. Ci sono racconti popolari che affermano che l’esercito georgiano, in numerose battaglie, era condotto da un cavaliere bianco arrivato dal cielo. Il 28 agosto si celebra il Mariamoba o il “giorno dell’Assunzione della Beata Vergine”. Uno dei più famosi luoghi di pellegrinaggio in quel giorno è la chiesa Sameba nel comune di Kazbegi (Stepanzminda) nel nord del Paese. Tutti pregano, visitano una chiesa, accendono una candela. Molti vanno a cavallo su e giù per le colline. 43


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ankloba” (proposta di matrimonio), “nishnoba” (fidanzamento) e “kortsili” (matrimonio). In passato i genitori usavano scegliere la sposa o lo sposo per i loro figli. Oggi non è più così, ma il ruolo della famiglia è ancora molto importante. L’approvazione per il matrimonio da parte dei parenti è ancora necessaria. Il paesino si trova in una bella vallata verde con tre chiese spettacolari. Oppure si resta in città e si finisce di solito all’enoteca Vino Underground, prima di passeggiare un’ultima volta per la vecchia Tbilisi che di notte cambia completamente aspetto, si popola di giovani che sostano a chiacchierare davanti ai locali notturni più alla moda. Il bello di questo viaggio è che ovunque si mangia e si beve bene e si è circondati da gente molto ospitale ed amichevole. Si tratta di un viaggio accessibile a tutti, sia per le tariffe dei voli, sia per il costo della vita decisamente bassissimo confronto al nostro. In Georgia si acquistano bene tanti manufatti artigianali, dai tappeti alle ceramiche all’antiquariato, i gioielli e l’abbigliamento. E’ conveniente anche aprire attività: infatti, i carichi fiscali sono bassi ed accessibili e le amministrazioni concedono molto facilmente i relativi permessi per aprire strutture o società commerciali.

te nella memoria dei Georgiani, amano villeggiare su queste spiaggie e non rinunciano a fermarsi nei paesini dove si gusta un eccezionale salmone accompagnato da pane appena sfornato, praticamente a tutte le ore. Da qui volendo si può tornare aTbilisi in treno, per fermarsi magari un giorno nel Kakheti, la zona con maggior produzione di vino di tutta la Georgia, tanto che anche gli antichi monasteri lo producono e hanno ancora nel sottosuolo anfore interrate per invecchiare questo eccezionale vino, bianco o rosè. Nella zona di Telavi ci sono molti antichi monasteri tra cui emergono quello di Alaveli, la chiesa fortificata di Gremi, con bellissimi cicli di affreschi. In molti antichi manieri oltre alla visita delle sale e degli spalti si possono fare degustazioni di vini. Le cantine migliori si trovano a Signaghi, un piccolo paesino con tanti palazzi in stile italiano accerchiato da lunghissime mura, a soli due chilometri da un vecchio santuario pieno di pellegrini devoti di Santa Nino, la patrona della Georgia. Anche a Telavi si visita un pittoresco mercato dove si vendono antichità ed elettronica. L’ultima sera di solito si torna volentiei a Mskheta, dove è facile anche qui imbattersi in qualche matrimonio, celebrato nella bella cattedrale. La celebrazione di questo rito ha tre fasi principali - “mach-

LE FESTE GEORGIANE E’ sempre bene ricordare quali sono le festività più importanti del Paese. Il Natale Ortodosso si festeggia il 7 Gennaio, l’Epifania il 19 gennaio, la Pasqua in primavera. La Festa di San Giorgio è il 26 maggio, poi ci sono l’Assunzione della Vergine a Mariamoba il 28 agosto e la celebrazione della cattedrale del centro di Mtskheta il 14 ottobre. Durante il Mariamoba i georgiani portano l’agnello alla chiesa, per farlo benedire. Camminano intorno alla stessa per tre volte e poi lo macellano. La carne viene bollita e condivisa in famiglia e con gli amici per essere cucinata in vari modi. Capita di essere invitati in una casa durante uno dei pranzi nei giorni di festa, perchè i Georgiani sono molto ospitali. In uno dei loro proverbi infatti recita “Ogni ospite è inviato da Dio”. A Tbilisi troviamo la festa più importante (Tbilisoba) che si tiene durante l’ultima domenica di ottobre. 45


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PISTOIA CAPITALE DELLA CULTURA by Lorem Ipsum Dolor

Il centro storico di Pistoia, con i suoi gioielli: la Cattedrale di San Zeno con il campanile del Vasari, la basilica della Madonna dell’Umiltà con cupola del Vasari, l’ex Ospedale del Ceppo dal quale parte il percorso antico sotterraneo.

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l 2017 è l’anno di Pistoia, nuova capitale europea della cultura. Non se ne parla ancora molto ma la città ha acceso i motori da tempo e ora sta organizzando più di mille eventi per catturare un pezzetto del turismo internazionale che dalla primavera in poi affolla Firenze e Siena. Ma certamente anche una bella fetta del turismo italiano, che potrà visitare le sue bellezze con più agio, durante tutto l’anno. Anzi noi proponiamo di andarci adesso, prima che le sue poche strutture turistiche (alberghi, ristoranti, bed & breakfast) registrino il tutto esaurito, anche nei mesi in cui solitamente nonè qui che si trova gente a passeggiare, ma nella vicina Versilia. Pistoia potrà vincere la sua sfida anche grazie a un ottimo progetto di rigenerazione urbana che ha cominciato a puntare su un aumento del verde e soprattutto dei parcheggi già tre anni fa e sulla riqualificazione di tanti monumenti e tanti palazzi storici presenti, come 46

l’exOspedale del Ceppo, che conserva il famosissimo Fregio Robbiano realizzato da Luca della Robbia, uno dei maestri della scultura toscana. A chi la visita per la prima volta, la città di Pistoia si presenta antica e quieta, con la sua bella Cattedrale, San Zeno, con il campanile realizzato dal Vasari, autore anche della cupola della basilica della Madonna dell’Umiltà. Tra le novità da non perdere, il percorso sotterraneo restaurato, che permette di camminare per 700 metri sottoterra, tra archi e volte, partendo dall’ex Ospedale del Ceppo, seguendo il corso dell’antico letto del fiume Brana, che prima del 1300 scorreva proprio qui. Dalla passeggiata sotterranea si risale a Piazza San Lorenzo a due passi dall’ospedale del Vescovi che conserva l’arazzo Millefiori, un grande prato popolato di animali fantastici, realizzato da abili maestri fiamminghi.


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Il vicino Palazzo Rospigliosi conserva il Museo del Ricamo che espone migliaia di corredi, biancheria e merletti. La biblioteca Fabroniana, donata alla città dal Cardinal Fabroni, è inserita nel bel palazzo con arredi originali. Qui si terrà una delle grandi mostre dell’anno, dedicata a Marino Marini. A maggio si terrà l’annuale festival Dialoghi sull’uomo, ideato da Giulia Cogoli (26-28 maggio) che quest’anno si occuperà di movimenti, diversità e scambi. Dal punto di vista musicale, a maggio si terrà uno degli appuntamenti più importanti, perchè si sposterà qui una data del Maggio Musicale fiorentino, al Teatro Manzoni (teatridipistoia. it, operadifirenze.it), sarà eseguito l’Idomeneo di Mozart (4 repliche da fine aprile). E’ la prima volta nella storia che l’Orchestra del Maggio si esibisce ‘in trasferta’ fuori da Firenze. A luglio invece la sinfonia n. 2 di Mahler “Resurrezione”s sarà eseguita in Piazza del Duomo, sotto la direzione del Maestro Fabio Luisi. In estate si terrà come sempre anche il festival del blues (pistoiablues.com). Per gli amanti degli strumenti antichi c’è naturalmente il bel museo della Musica e delle percussioni, che possiede antiche campane organi e macchine musicali da teatro (www.fondazioneluigitronci.it) . Per chi ama il giardinaggio, la provincia di Pistoia

è leader in Europa per la produzione di verde, con serre e vivai concentrati nella valle dell’Ombrone. Dunque si possono tranquillamente ordinare fiori e piante che si troveranno recapitati a casa al proprio ritorno. Il week end alla scoperta di Pistoia è ideale soprattutto per le famiglie con bambini, visto che in questa provincia è sito il bellissimo parco di Pinocchio (a Collodi). E poi la città è stata riconosciuta kids friendly dall’Unesco (“città amica delle bambine e dei bambini) per le sue molteplici attrazioni. All’interno del parco di Villa Capecchi c’è il Giardino Volante (www.giardinovolante.it) che propone i soliti scivoli e altalene ma soprattutto sculture-gioco, opere d’arte da vivere e toccare per allenare il corpo e la fantasia. C’è un’installazione che si chiama “Pistoia-a-dondolo” che riproduce il profilo della città e tutti vanno a dondolarsi. E ancora c’è lo storico giardino Garzoni, popolato da fauni, muse e personaggi fantastici. La Butterfly house è una serra piena di farfalle davverso tupefacente, in un ambiente naturale perfettamente uguale a quello della jungla sudamericana e asiatica. Tutte le piante ospitano le crisalidi e passeggiando tra le fronte si vedono nascere le farfalle, volano tra i gruppi di visitatori e tra i bambini che restano incantati dai loro colori.

MANGIARE E DORMIRE A PISTOIA Visto l’affollamento che sicuramente ci sarà, è bene prenotare per tempo alberghi e ristoranti. Per dormire a due passi dal Duomo e vicino alla stazione ma in una via silenzioza c’è l’hotel Patria ( patriainternational. com). Se si ama il soggiorno in collina c’è l’hotel Villa Cappugi, inserito in una villa storica, chi viaggia coi bambini può dormire a Collodi. Per gustare le specialità toscane ci sono tanti ristorantini in centro, ma se si vuol provare qualcosa di speciale, alla BotteGaia, un caratteristico negozion con osteria a pochi passi dal Battistero (presidio Slow Food dal 2012) si gustano piatti della tradizione pistoiese come il lampredotto in bianco con salsa verde e il coniglio in porchetta. (www.labottegaia.it). Per i dolci la tappa obbligatoria è invece il Biscottificio Guarducci, che propone biscotti profumati alla lavanda, barrette ai lamponi e torte per tutti i gusti (www.biscottificioguarducci.com). 47

Vista dall’alto del centro storico di Pistoia, che ha meritato il Patrocinio Unesco come “città dei bambini e delle bambine”


Arena Lifestyle 02/17- FOOD & CO/ Bergamo

Food& Co

Menù stellato? A Bergamo si può. Low cost

I prezzi degli chef stellati fanno paura? A Bergamo è nata una nuova iniziativa che fa ricredere chiunque. Dal 16 gennaio scorso, fino al 30 aprile si tiene la V edizione di «InGruppo. Le Buone Tavole». Diciannove fuoriclasse della ristorazione bergamasca propongono un menù speciale a 55 euro a persona. Una buona occasione per provare la cucina d’eccellenza bergamasca. Gli chef dei più rinomati locali bergamaschi (ma non solo) dimostreranno di avere energia, creatività, tanta voglia di raccontarsi. Il progetto mette insieme ambienti, gusto, tradizione e innovazione. Diciannove professionisti della ristorazione bergamasca, con due «escursioni» nelle province di Lecco e Milano, hanno unito le forze. Il vero obiettivo dell’iniziativa è portare nei ristoranti quella parte di clientela intimorita dalla spesa eccessiva e la clientela più giovane con l’augurio d’educarla al piacere di una sosta che generi una felicità a tutto tondo. In cinque anni l’iniziativa ha già portato decine di migliaia di giovani buongustai nei ristoranti di «InGruppo». Avventori arrivati dalla tutta la Lombardia ma anche dalle province limitrofe, prevalentemente in coppia o in gruppi di età compresa tra i 30 e i 50 anni, intenti a testare i vari menu proposti. Per il quinto anno consecutivo è confermata la formula: dal 16 gennaio al 30 aprile 2017, con l’esclusione del 14 febbraio e del 16 aprile (giorno di Pasqua), i ristoranti aderenti all’iniziativa offriranno la possibilità di consumare menu completi (almeno un antipasto, un primo, un secondo e un dolce con, c’è da scommettere, golose sorprese degli chef) comprensivi di vino, bevande e caffè, al costo prestabilito di 55 euro a persona per 16 dei 19 ristoranti coinvolti. Mentre il costo sarà di 110 euro a persona per 3 di loro (A’Anteprima, Da Vittorio, Enrico Bartolini Mudec). La formula è valida sia a mezzogiorno che di sera, compatibilmente con i giorni di apertura dei locali. La prenotazione può essere effettuata via telefono o via e-mail, direttamente al ristorante, specificando la richiesta del menu «InGruppo».Questa formula ha anche consentito, nell’edizione speciale attivata dal 10 al 20 settembre 2016, di sostenere la popolazione colpita dal terremoto della scorsa estate, donando 3.969 euro al comune di Amatrice. La nuova edizione si avvale di alcune importanti novità. A unirsi ai ristoratori che da tempo animano Ingruppo proprietari dei ristoranti ( A’Anteprima, Al Vigneto, Antica Osteria dei Camelì, Casual Ristorante, Colleoni & Dell’Angelo, Collina, Nuova Trattoria Dac A Trà, Da Vittorio, Ristorante Enrico Bartolini al Mudec, Frosio, Il Saraceno, La Caprese, Lio Pellegrini, Loro, Osteria della Brughiera, Posta, Roof Garden Restaurant, Villa Patrizia Ristorante) quest’anno vi sarà il nuovo locale di Ezio Gritti, che ha inaugurato recentemente sul Sentierone, nel cuore di Bergamo. 48


Arena Lifestyle 02/17- WINE & CO

Vino?Sì, sul Registro

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rima di bere, si potrà controllare. Dal primo gennaio è perativo e obbligatorio il Registro telematico del vino, che consente un importante taglio della burocrazia, una semplificazione e una maggiore trasparenza del settore a vantaggio del consumatore. Dopo l’approvazione alla Camera il 28 novembre 2016 del Testo Unico del Vino (la prima normativa unitaria di riferimento per il settore in Italia), con l’entrata in vigore del registro telematico del vino – dal primo gennaio 2017 – si completa un quadro di riforme del settore vitivinicolo italiano nel segno della semplificazione e di una maggiore trasparenza e tracciabilità. Dopo un periodo di sperimentazione che ha coinvolto il 30% dei produttori vinicoli italiani con il coordinamento Icqrf – Ispettorato repressione frodi, dal primo gennaio 2017 è ufficialmente in vigore il Registro telematico del vino (“Registro dematerializzato del vitivinicolo“). Per i primi quattro mesi – dal primo gennaio al 30 aprile 2017 – gli operatori del settore possono ancora giustificare le operazioni non registrate online attraverso documenti cartacei senza incorrere in sanzioni. Dopodiché – a partire dal 30 aprile 2017 – chi non è in regola può essere sanzionato. Tutti i titolari di aziende vinicole (e anche tutti i produttori di aceto) devono dunque registrarsi sul portale del MIPAAF – Ministero delle politiche agricole alimentari e forestali e andranno poi gradualmente a eliminare i documenti cartacei inserendo in digitale tutti i dati sulla produzione e lavorazione del vino. Il ministro Maurizio Martina ha spiegato in questi termini l’introduzione del registro telematico del vino: “siamo davanti a un fase molto importante del processo di semplificazione concreta che riguarda il vino e che fa parte del lavoro che ha portato anche all’approvazione del Testo unico. Trasparenza e tracciabilità sono le parole chiave di questa operazione che ci rende l’unico Paese al mondo ad avere i dati sulla produzione vinicola in tempo reale grazie al registro telematico. È un lavoro che vogliamo fare insieme alla filiera e proprio per questo per i primi mesi di applicazione abbiamo previsto una fase transitoria senza sanzioni. Come Governo abbiamo preso un impegno preciso: rispondere alle esigenze delle aziende e farlo nel più breve tempo possibile. È fondamentale continuare questa azione di taglio della burocrazia per sostenere il settore vitivinicolo e l’intero agroalimentare, motori dell’economia italiana.”

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Arena Lifestyle 02/17- SALUTE/ I gemelli

OBESITA’, STUDIATI I GEMELLI DIVERSI by Fiammetta Trallo specialista in ginecologia

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onitorare l’introito calorico quotidiano in base al tipo di lavoro svolto, all’età ed al livello di attività fisica è condizione sine qua non per controllare il proprio peso corporeo. L’ eccesso di peso o, per meglio dire, dell’Indice di Massa corporea (Imc) aumenta il rischio di sviluppare diverse malattie tra cui quelle cardiocircolatorie, diabete e alcune forme tumorali. Anche la psiche ne risente. Scarsa autostima e alterazioni della personalità sono le tipiche ripercussioni psicologiche del sovrappeso. L’Imc si calcola dividendo il peso (in kg) per l’altezza (in metri) elevata al quadrato. Sono normopeso le persone con IMC compreso tra 18,5 e 24,99, sovrappeso con Imc tra 25 e 29,99 e obese se l’Imc è maggiore di 30. Sovrappeso e obesità dipendono quindi nella maggior parte dei casi da scorretti stili di vita. Ma non sempre è così. Molte patologie dell’apparato endocrino possono alterare il peso corporeo. L’ipotiroidismo, spesso conseguente a tiroiditi autoimmuni, è una condizione che rallenta il metabolismo basale portando ad un aumento del peso corporeo. Quanto incida la genetica e, soprattutto, l’epigenetica è un dato ancora controverso e non ancora completamente studiato dai ricercatori. Proprio per questo l’Istituto Superiore di Sanità (Iss) sta avviando uno studio su “sovrappeso, dimagrimento, danno e riparazione del Dna” per analizzare quali fattori, associati ai diversi 50

stili di vita, determinano la differenza di peso in persone con patrimonio genetico identico. I candidati ideali sono quindi coppie di gemelli omozigoti, uno normopeso e l’altro in sovrappeso. Il confronto tra gemelli monozigoti, con stesso patrimonio genetico ma peso diverso, rappresenta infatti un potente metodo di ricerca in quanto è più facile identificare le differenze dovute al diverso stile di vita in presenza dello stesso DNA. Secondo il Prof. Walter Ricciardi, Direttore Iss, questo innovativo studio, unico nel suo genere, nasce dalla convergenza di interessi tra ricercatori con competenze diverse: quelli dell’Iss con una consolidata conoscenza dei fattori di mutagenesi ambientale e del modello di studio sul confronto dei gemelli, i medici dell’Università Tor Vergata esperti di disordini metabolici e obesità e i ricercatori CNR, esperti di metabolismo lipidico. Partendo dalla premessa che il DNA viene continuamente danneggiato da fattori ambientali e continuamente riparato da meccanismi fisiologici, il fine dello studio è indagare il legame tra danni al DNA indotti dall’eccessivo introito calorico, attivazione dei meccanismi che riparano il DNA, infiammazione e alterazioni metaboliche legate all’obesità. Oltre alla misurazione di peso, altezza e circonferenze di entrambi i gemelli arruolati per lo studio, con il check-up iniziale sarà calcolata la proporzione di massa muscolare, grassa e di acqua cor-


Arena Lifestyle 02/17- SALUTE/ I gemelli

porea con la bioimpedenziometria e il quadro nutrizionale, metabolico e infiammatorio tramite un prelievo di sangue: glicemia, colesterolo, trigliceridi, proteina C reattiva e citochine infiammatorie. A seguire, il gemello sovrappeso/obeso farà una dieta per ridurre il peso del 5-10%. Dopo 3 mesi rifarà gli stessi esami. La valutazione clinica sarà condotta dal Centro Eccellenza Cura Obesità di Tor Vergata del Prof. Sbraccia. In questo studio, inoltre, sarà valutato il “lipidomic profile”, un’analisi all’avanguardia eseguita dalla dott.ssa Ferreri del CNR. Essa studia in dettaglio tipo e quantità di acidi grassi saturi, monoinsaturi e polinsaturi presenti nella membrana cellulare, che è un importante ambiente per il controllo delle funzioni metaboliche, immunitarie e infiammatorie di tutti i tessuti. L’analisi mostra il profilo metabolico-nutrizionale dovuto allo stile di vita e alimentare evidenziando situazioni di squilibrio. Il grasso addominale induce una risposta infiammatoria sistemica che se non corretta può portare allo sviluppo di varie patologie croniche e tumorali. Per valutare i danni sul DNA e i meccanismi di riparazione che sono indotti, la dott.ssa Dogliotti dell’Iss studierà l’attivazione di specifiche vie enzimatiche in entrambi i gemelli per capire se l’infiammazione dovuta all’eccesso di peso e l’attivazione cronica dei meccanismi che riparano il

DNA sono fenomeni collegati. Dopo il calo di peso del gemello obeso, si potrà capire se con la dieta si può far regredire l’infiammazione e spegnere la risposta cronica di riparazione del DNA. Per partecipare a questo nuovo studio, bisogna essere gemelli monozigoti, uno normopeso e l’altro sovrappeso o obeso, con differenza tra indici di massa corporea uguale o maggiore a 3 ed età compresa tra 18 e 60 anni. Per iscriversi: registro.nazionale.gemelli@iss. it, 0649904173. Altre info su www.iss.it/gemelli. Il check-up iniziale sarà fatto presso il “Centro di eccellenza per la cura dell’obesita” del Policlinico Tor Vergata a Roma. Le spese di viaggio, vitto e alloggio saranno rimborsate. La prestigiosa rivista Lancet ha di recente dedicato all’Iss un articolo sulla storia dell’Ente e le sue eccellenze nel campo della ricerca sul cancro, vaccini e malattie infettive, malattie rare e farmaci orfani. L’Istituto rappresenta un fiore all’occhiello della ricerca italiana nel panorama internazionale con 14 progetti nell’ambito di Horizon 2020, finanziati dall’Ue” dove il 96% dei finanziamenti proviene da fondi governativi. Il merito di tutto ciò va sicuramente riconosciuto allo staff e al Presidente, prof. Walter Ricciardi, alla guida dell’Iss dal settembre 2015, che ha saputo ideare e attuare una forte innovazione, senza tradire né smarrire il valore e la tradizione dell’Ente.

Domenica 5 marzo 2017 torna in Piazza San Carlo a Torino JUST THE WOMAN I AM, evento di sport, cultura, benessere e socialità a sostegno della ricerca universitaria sul cancro organizzato dal Sistema Universitario. L’edizione 2016 ha visto 11.600 persone impegnate nella corsa/camminata non competitiva; sono stati stimati 60.000 passaggi durante tutta la giornata. Negli anni la manifestazione è cresciuta a dismisura: oltre 3.000 partecipanti nel 2014, oltre 8000 nel 2015 e 11.600 nel 2016. Un nuovo traguardo per l’edizione 2017: 20.000 iscrizioni.verrà allestita un’area stand dedicata alle associazioni femminili che vorranno partecipare e alla ricerca universitaria, sarà inoltre attiva sulla piazza un’area radio e DJ/set e una dedicata ai più piccoli. 51

Qui fianco, “PercorsiQuote Rosa” , 2017 opera 3D in filo di rame rosa dell’artista pavese Ada Eva Verbena (https://it-it. facebook. com/adaeva. verbena)


Arena Lifestyle 02/17- FASHION/ hunger games e total block

HUNGER GAMES O TOTAL BLOCK

Qui sopra, le stupefacenti proposte di Dsquared, nelle quali si riconosce la chiara ispirazione alle creazioni indossate dal personaggio di Effie nella saga Hunger Games. I costumi erano stati affidati a Judianna Makowsky.

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e si potesse indossare un solo stile vestimentario per tutta la vita, quanti sceglierebbero i colori, le forme e le proporzioni degli Anni ‘80 e 90. I colori forti, eccentrici, vitali ed esuberanti di quegli anni sono rimasti nel nostro cuore e, forse, non lo lasceranno mai. Ma quest’anno non sono tornate soltanto queste squillanti gradazioni ad altissima risoluzione. E’ tornato anche il modo di portarle, detto total block. Vale a dire abito, scarpe e borsa delle stessa tinta, come se tutti i pezzi fossero usciti da uno stesso tubetto di colore. L’immagine di Melania Trump in cappottino azzurro polvere di Ralph Lauren con guanti (un po’ troppo grossi per la verità) in colore coordinato, ha impressionato milioni di donne in tutto il mondo. Tant’è

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che tutti i giornali si sono precipitati a ricordare che il total block non è un trend lanciato dalla First Lady d’America, ma un po’ da tutti gli stilisti, per la prossima stagione. Insieme al total block si è vista un’altra importante tendenza: il ‘copia e incolla’ dai costumisti dei film. Che non significa ispirarsi a un film in costume, come hanno fatto per esempio gli stilisti Dolce & Gabbana quando uscì “Orgoglio e pregiudizio”: crearonouna bellissima collezione in stile neoclassico e impero. Tanto bella che non riuscite a trovare neanche un bottone su ebay, quei pezzi tutte se li tengono. Significa ispirarsi ai costumisti dei film di fantascienza. Quelli che devono immaginare come ci vestiremo nel futuro postatomico, quando avremo finito di distruggere


Arena Lifestyle 02/17- FASHION/ hunger games e total block

la nostra bella terra. Quest’anno sulle passerelle è andato fortissimo il copia e incolla da Judianna Makovsky, che ha vestito gli studenti di Hogwarts in “Harry Potter e la pietra filosofale”, i mutanti di “X-Men – Conflitto finale” e “Captain America: The Winter Soldier”. Che aveva utilizzato alcuni abiti di Alexander McQueen e la collaborazione del mitico stilista indonesiano Tex Saverio, poco conosciuto da noi ma caro come il fuoco, che ha creato i primi abiti onirici, incredibili per il personaggio di Effie. Li hanno studiati bene, questi costumisti, gli uffici stile di Alexander Wang. Yves Saint Laurent ci ha costruito una collezione sui monospalla di Katniss. Soprattutto D-Squared2 e Loewe hanno attinto a piene mani dal guardaroba di Effie. Alexander Wang ha creato abiti neri con profili a contrasto, per esempio in azzurro, che ricordano le tutine maschili dei malcapitati sfidanti agli Hunger Games. Yves Saint Laurent ha colto il desiderio di emulazione femminile delle fan de “La ragazza di fuoco” proponendo canottiere nere da sera da indossare con una monomanica nera e argento che si allaccia trasversalmente: dietro insomma mancano solo la faretra con le frecce, la gonnona che pare prender fuoco e lo stilista Cinna interpretato dal cantante Lenny Kravitz. Il Katniss trend ha colto anche Yohij Yamamoto,

che propone complicati giochi di strisce sul braccio destro. Miniabito monospalla e monomanica anche per Emmanuel Ungaro che ha riproposto uno dei suoi famosissimi maxifiocchi, che hanno incantato le sue fan degli anni Ottanta: quel che innova è il nero al posto dei colori squillanti (giallo zafferano, fucsia, rosso) di quarant’anni fa. L’ispirazione Effie continua con la tuta nera, aderentissima di pelle, senza maniche, ma con uno scenografico collo di tulle. Ma passiamo ora a DSquared che ha portato il guardaroba sfrarzoso di Effie, interpretato dall’attrice Elizabeth Banks, tutto intero sulle sue passerelle. Qualcuno lo aveva definito ‘nauseante’ perchè rappresentativo del privilegio e dello sfruttamento di pochi rispetto agli altri abitanti dei distretti, nel film? Beh eccovelo direttamente servito sulle passerelle della primavera-esetate, con le spalle pompate, le maniche ardite e ricchissime, le pietre e i volant a cascata, gli abbinamenti di colori, materiali e fantasie completamente fuori binario, rispetto alle collezioni di tutti gli altri. Il bello della moda di questa stagione è proprio questo: di fianco agli abiti romantici e svolazzanti, quasi hippie di Gucci, Roberto Cavalli, ai fiorellini gioiosi di Laura Biagiotti, ci sono i tailleur futuristici da Hunger Games con frange di pelle di Hermes, le ultramaniche di Jill Sander e di Marni.

A destra un abito con scenografica cappa fucsia firmatoValentino, da portare in total block con la clutch. Il total block è uno degli stili più classici e facili da conservare nell’armadio. Utile soprattutto in occasioni speciali come cerimonie pubbliche e matrimoni con attenzione mediatica, dove si è più visibili al pubblico (e soprattutto ai fotografi) se si indossano tinte unite invece che fantasie troppo complicate. Per variare, si può scegliere l’abbinamento con accessori neutri in nero, beige o argento, purchè molti design, poco appariscenti e soprattutto senza paillettes o pietre. uando ella morì nel 1952, questi

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Arena Lifestyle 02/17- FASHION/ hunger games e total block

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Arena Lifestyle 02/17- FASHION/ hunger games e total block

Il new grunge di varie griffe, con il largo impiego di righe e quadroni, pare lontano mille anni luce dagli stili che vestiremo sempre più in futuro. Ma quali sono i colori di stagione? Il giallo lo abbiamo visto da Ralph Lauren ma anche da Rocco Barocco. E’un colore è molto positivo, stimola la creatività. Ma attenzione, evitate le nuance troppo chiare e quelle troppo scure, verso il color senape. Fermatevi anche prima di virare verso l’evidenziatore. Belli i pantaloni ampi di Rocco Barocco. Accessori top in tinta: gli occhiali di Max Mara, i decolletè di Moreschi. Il blu elettrico funziona dal mattino alla sera: si va dal tailleur di Max Mara con cappello coordinato allo chemisier ampio di Salvatore Ferragamo all’abito design di Issey Miyae, al tubino cocktail con monospalla scenografica di Gucci. Accessori in tinta: l’orecchino spaiato di marni, uno grande e uno piccolo e i sandali a stiletto multicolori di Casadei. Grande ritorno del fucsia in color black questa primavera, oppure spezzato con il viola. Valentino propone un abito con mantello, svolazzante, Balenciaga una tunica da portare sul leggin viola che si infila nelle scapre dello stesso colore. Accessori top: la borsa a mano di Dolce e Gabbana, gli occhiali iconici di Gucci e i sandali con fiocco sul tallone di Blumarine. Come poteva mancare l’eterno rosso, ma in una tonalità graffiante e intensa come i rossetti Dior? La maison francese propone il rosso fuoco in tulle per la sera, con lingerie ‘vedo non ti vedo’. Marni strizza

la figura in un imper rosso giungla, con maniche lunghissime. Emilio Pucci propone la tunica monomanica, da portare con stivaletti fucsia. Sportmax gli abiti da giorno asimmetrici, con manica ampia, da portare con scarpe sportive. Accessori top: gli orecchini design di Celine, la cintura con fibbia tonda di Tommy Hilfiger, le ballerine con minitacco di Stuart Weitzman. E passiamo al verde, che non deve essere mai in tono acido nè boschivo, ma color ficus, color ramarro arrabbiato. Missoni lo declina in un abito di maglia che lascia intravvedere il corpo, Moschino lo arricchisce di volants e crea abiti fasciati e romantici. Versace lo drappeggia sul corpo con effetto ‘bagnato’, propone gonne e canotte supercool, da portare ad ogni ora del giorno e della notte. Accessori cult: il collare di Etro con maxiciondolo, la nuova tracolla iconica di Chanel, il sandalo in camoscio zeppatissimo di Dsquared. Ecco infine il viola, in una sfumatura precisa, il pansè, che non vira nè al bordeaux nè al melanzana. Si porta di giorno giocando i pantaloni di raso con la giacca in tessuto operato. L’abito lungo fino alla caviglia panneggiato come un peplo di Paul Smith può arrivare tranquillamente fino al tramonto. Ma per la notte servono le tuniche con spacco choc di Balmain o lo chiffon svolazzante di Alberta Ferretti, che si accompagna a decori misteriosi. Accessori cult: il sandalo con fiocco sul tallone di Jimmy Choo, gli occhiali con applicazioni di cristalli di Miu Miu, la borsetta a mano con decori in rosso di Trussardi.

A Pagina a sinistra dall’alto in senso orario: torna l’ispirazione Ketniss nelle collezioni Yves Saint Laurent. Giallo e maglia metallo argento per il total look Versus Versace 2017. In basso a sinistra il total look romantico di Chloè. A fianco le futuristiche creazioni di Tex Saverio, da anni copiatissimo dagli stilisti occidentali. Qui a fianco, blusa monospalla stile Effie di Yves Saint Laurent da portarea con gli orecchini ‘cult’ a nappa 55


Arena Lifestyle 02/17- FASHION/ Manolo Blahnìk

MANOLO’S FEVER Nelle stanze della Pinacoteca e dell’Appartamento Attendolo Bolognini di Palazzo Morando, la bella mostra “Manolo Blahnik, The Art of Shoes” a cura di Cristina Carrillo de Albornoz, promossa dal Comune di Milano, prodotta e organizzata da Arthemisia Group in collaborazione con l’iconico fashion designer spagnolo. La raccolta civica di calzature comprende 300 esemplari dal XVI e il XX secolo: dalle scarpe rinascimentali ritrovate durante gli scavi attorno all’area del Castello Sforzesco, alle meraviglie dell’ Alta moda. L’ esposizione è una bella occasione di reciproca valorizzazione tra oggetti antichi musealizzati e creazioni moderne, fra cui 212 modelli e 80 disegni dell’iconico Blahnik, che festeggia i 45 anni di attività.

L

a mostra milanese è un’ occasione irripetibile per poter am mirare le migliori creazioni calzaturiere, vere e proprie opere d’arte che nel Nord Italia, nell’hinterland milanese, prendono forma in aziende che ancora portano avanti una vocazione artigianale. Ma non solo: l’esposizione intende raccontare ed evocare la profonda influenza che l’arte e la cultura italiana hanno avuto e hanno ancora oggi sullo stilista. Dalla scultura greco-romana al barocco, dal capolavoro di Luchino Visconti - Il Gattopardo - ai coralli di Sicilia, tutto questo e molto altro ancora si ritrova nelle scarpe visionarie di Manolo Blahník. Milano è stata scelta dallo stilista per il suo forte legame con l’Italia, patria dell’arte e dell’artigianato riconosciuti in tutto il mondo, e Palazzo Morando- Costume Moda Immagine, proprio in virtù della sua stessa vocazione, è la cornice prestigiosa e ideale per ospitare questa mostra. Custoditi nell’archivio privato dello stilista che conta oltre 30.000 modelli, Manolo e la curatrice Cristina Carrillo de Albornoz hanno selezionato 212 scarpe e 80 disegni. Questi ultimi rappresentano una riflessione personale del lavoro del grande designer e attraverso la loro essenza rivelano le sue passioni, che sono la fonte della sua ispirazione: le espressioni 56


Arena Lifestyle 02/17- FASHION/ Manolo Blahnìk

artistiche quali l’architettura, l’arte, la letteratura e il cinema, la botanica, la cultura di paesi quali l’Italia, la Russia e la Spagna. La mostra è suddivisa in sei sezioni. La prima sezione, la più vasta, è intitolata “Core”. Vi sono esposte le calzature dedicate a personaggi storici e contemporanei che hanno ispirato o avuto un ruolo importante nella vita di Blahník: da Alessandro Magno a Brigitte Bardot, sino a Anna Piaggi, leggendaria direttrice di Vogue Italia. La seconda, “Materiali”, comprende una selezione di scarpe che illustrano l’attenzione per il dettaglio elaborato e la ricchezza di materiali e colori. La terza sezione esamina la sua passione per l’arte e l’architettura e il modo in cui queste ispirano le sue “costruzioni”. La quarta sezione, Gala, espone una selezione delle scarpe più fantasiose dello stilista, mettendo in evidenza la sua ironia e creatività: in questa sezione sono presenti le scarpe ispirate a Marie Antoinette. La quinta sezione è dedicata alla natura, al profondo amore di Blahnik per il mondo botanico, evidente fin dalla prima collezione. Nell’ultima sezione sono esaminate le varie influenze geografiche e ambientali: qui sono ospitati i modelli ispirati a Spagna, Italia, Africa, Russia, Inghilterra e Giappone. Il pubblico della mostra potrà immergersi nella vita straordinaria di Blahník grazie alle immagini esclusive che lo ritraggono al lavoro e grazie ai suoi disegni.

In questa visione unica del “Dna del design” e del colorato universo di Manolo Blahník, la mostra invita il pubblico a pensare la scarpa in modo diverso, al di là della moda e a considerarla come puro oggetto, fantasioso e dinamico: una forma d’arte con personalità propria e indipendente. Oltre alle calzature di Manolo Blahník, nelle Sale museali del palazzo è esposto un piccolo nucleo di scarpe provenienti dalla collezione delle Civiche Raccolte Storiche selezionato da Chiara Buss, storica del costume e del tessuto. Non tanto un confronto, quanto una sorta di controcanto dove i modelli antichi convivono con le creazioni di Manolo, impreziosendosi a vicenda e, al contempo, rendendo chiaro il percorso creativo che ha caratterizzato l’evoluzione della calzatura nel corso di cinque secoli, dal Cinquecento sino ai primi anni No vecento.L’esposizione è accompagnata dal catalogo firmato da Cristina Carrillo de Albornoz, pubblicato da Rizzoli. Il volume raccoglie le conversazioni tra Manolo e la curatrice, attraverso un elenco dalla A alla Z. La mostra approderà al Museo dell’Hermitage di San Pietroburgo e poi al Museum Kampa di Praga nella Repubblica Ceca, patria del padre dell’artista; infine sarà ospitata al Museo Nacional de Artes Decorativas di Madrid, quale omaggio di Manolo Blanhík alla sua terra natale. Meta del 2018 sarà il prestigioso Bata Shoe Museum di Toronto, Canada.

Qui sopra: stivaletto in pitone multicolore con tacco a stiletto. A fianco in abito color ciclamino, lo stilista Manolo Bhlanik, giunto a Milano per l’inaugurazione Le Manolo’s sono diventate cult in tutto il mondella mostra a Palazzo Morando, dove espone 200 pezdo grazie alla serie televisiva “Sex & The City” zi della sua carriera e 80 disegni originali.

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Arena Lifestyle 02/17- AGENT PROVOCATEUR/ Warren Buffet

Evviva i voltagabbana

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e qualcuno è stato accusato nella vita di voltagabbanismo, non se ne crucci. Oggi è diventato un complimento. Basta guardare il comportamento di Warren Buffett: dopo aver dichiarato che con Trump non cadrà il mondo, lui che era stato uno dei più grandi sostenitori di Hillary Clinton nella corsa alla Casa Bianca, elogia il tycoon e investe a mani basse nei titoli azionari americani. In un’intervista tv registrata a fine gennaio, il finanziere e filantropo miliardario ha detto che, dal giorno delle elezioni, la sua Berkshire Hathaway si è mossa in acquisto. Si tratta di una cambiamento strategico notevole per la holding di Buffett, che nei primi nove giorni di novembre, quando Clinton sembrava dovesse trionfare, ha venduto azioni e non ha perso occasione per sostenere la causa democrativa. Poi cos’ è successo? Niente, il guru della finanza ha cambiato idea. Anzi, ha cambiato casacca, ha rivoltato la gabbana, vale a dire il mantello double face che i nostri bisnonni usavano per andare in carrozza. “Dall’ elezione del Presidente abbiamo comprato $12 miliardi di titoli“, ha annunciato Buffett. Al 30 settembre 2016, Berkshire aveva un portafoglio azionario composto da $102,5 miliardi di attivi. Sorprende positivamente questa iniezione di fiducia verso la nuova amministrazione, rappresenta un’esposizione notevole all’azionario per Berkshire Hataway, che è un fortissimo influencer globale. Giusto per fare un paragone, nei primi mesi dell’anno precedente aveva acquistato 5,2 miliardi di dollari di azioni e venduto o riscattato titoli per circa $20 miliardi. In totale in tutto il 2015, Berkshire ha fatto acquisti in Borsa per un valore complessivo di 10 miliardi. Per ora Buffett ha avuto ancora una volta ragione: dopo le elezioni il mercato azionario ha iniziato una fase rialzista notevole, con gli investitori che speculavano sull’impatto positivo che le politiche trumpiste avrebbero avuto sull’economia e sull’azionario. Ma negli ultimi giorni l’idillio tra mercati e Donald Trump sembra essere finito e il “Trumpflation rally” come lo chiamano in America, si sta raffreddando. Lunedì, dopo il controverso ordine esecutivo sul divieto agli ingressi per i cittadini di sette paesi di fede musulmana, il mercato ha incominciato a innervosirsi. I trader temono che la nuova amministrazione possa veramente adottare politiche isolazioniste e protezioniste. Vedremo come andrà a finire. Secondo Buffett, tuttavia, anche una crescita del Pil del 2% sarebbe un miracolo. Gli fa eco il chief economist di Schroders. Nel dirsi molto preoccupato per l’inflazione, Keith Wade ritiene che la maggior parte delle politiche economiche di Trump sia reflazionaria e che buona parte di esse, come l’obiettivo di creare 25 milioni di nuovi posti di lavoro, siano irrealistiche. Trump punta a ottenere una crescita del Pil del 4% su base annuale, ma per farlo, secondo l’economista “bisognerebbe tornare agli Anni 60” Per lo strategist quelle dell’agenda del presidente Usa sono “politiche retrò”, che faranno tornare il paese indietro di decine di anni. Vedremo chi avrà ragione. 46 58




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