ARENA Arena Lifestyle - supplemento del settimanale on line Commodity World Weekly - Anno I II n.. 35 4 /2018 registr. al Tribunale di Pavia n. 673 dell’11/5/200
LIFESTYLE
foto: ufficio stampa Vera Atyiushkina
Rivista mensile web a distribuzione gratuita, supplemento di Commodity World weekly. Prodotta e diretta da Katia Ferri Melzi d’Eril www.katiaferri.com
WEB MAGAZINE ANNO IV N.35 APRILE 2018
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Vera Atyushkina
DA MOSCA A MILANO CON TALENTO PER LE ARTI, LA MODA, IL DESIGN
RUSSI D’ITALIA KATIA FERRI MELZI D’ERIL
Fare l’uovo? Dopo la masterclass.
EDITORIALE di Katia Ferri Melzi d’Eril
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acciamo un gioco. Immaginiamo come potrebbe essere l’Italia a guida Cinquestelle-Lega o a guida Cinquestelle-Pd. L’ho proposto in un po’ di salotti ed è stato divertente vedere le facce confuse, sentire le opinioni mai abbastanza definite, percepire un forte disagio. Chi ha votato il Movimento, pare sordo ad ogni compromesso, come il suo capo. Qualcuno poco tempo fa in una radio faceva notare che i discorsi di Di Maio somigliano molto a quelli di Benito Mussolini nel 1929. Per curiosità sono andata a rileggere ed è proprio così. Tutti hanno paura di salire sul sidecar pentastellato, perchè non si sa cosa potrebbe voler dire, non solo per il futuro del Paese, ma per quello dei rispettivi partiti, mettersi al servizio di un ingegno tanto caparbio. Per darvi delle risposte, inutile guardare le conversazioni di Fazio (in caduta libera) e gli ammiccamenti di Vespa. Signori, è ancora presto per capire. Di Maio ha strizzato l’occhio a Franceschini, l’unico nel Pd che gli dà retta, per indurlo a sotterrare l’ascia di guerra. Salvini invece va a pranzo da Silvio, per vedere se potrebbe essere opportuno separarsi per andare a comandare in modalità ‘mista’, vale a dire uno nella stanza dei bottoni e due fuori ma non all’opposizione. In attesa del ponte di maggio, dopo il quale pare che veramente qualcosa si muoverà, andiamo a curiosare nella comunità russa d’Italia e in particolare di Milano, che ha accolto con grande preoccupazione le ultime vicende di cronaca internazionale, con la spia russa avvelenata per dispetto da qualcuno (al servizio di Mosca, dicono gli inglesi) e le istituzioni pronte a comminare nuove sanzioni al neorieletto Putin (con larga maggioranza). In attesa di svilluppi, si fanno largo in Italia nuovi talenti nati nelle nazioni russofone, dalla Georgia alla Siberia: cantanti lirici, stilisti, consulenti di bellezza, avvocati, designer, professionisti dello sport, imprenditori del turismo e della ristorazione, ingegneri ed informatici. Un esercito di spiriti tenacissimi, attratti dalla nostra gastronomia, dalla nostra creatività, dalle nostre arti, che non si spaventa certo di fronte l’apprendimento di una nuova lingua e di un nuovo alfabeto. Grazie a Vera Atyushkina, la nostra cover girl che ci ha inviato un suo scatto nei panni di Marlene Dietrich: ex Miss Siberia a soli 12 anni, dopo una vacanza in Italia è rimasta qui: ha fatto la benzinaia e la barista, pur di trovare un lavoro e prrima di essere notata dallo show business che l’ha subito incoronata Velina di Striscia la Notizia. Oggi è attrice al cinema e in teatro, conduttrice radiofonica e televisiva, imprenditrice nel settore del benessere.
In alto, il sorriso della bellissima conduttrice siberiana Vera Atyushkina. Sotto, l’adorazione dei Magi di Albrecht Durer, in mostra nella grande esposizione a lui dedicata al Palazzo Reale di Milano. In basso, Gianluca Comazzi (a destra) neoeletto FI alla Regione Lombardia, con l’amico Giapaolo Giorgio Berni Ferretti, presidente dell’Associazione culturale Milano Vapore.
ARENA LIFESTYLE anno II° n. 35, aprile 2018 -Editore e Direttore responsabile: Katia Ferri Melzi d’Eril Supplemento gratuito mensile del settimanale web Commodity World Weelkly - Registr. Tribunale di Pavia n.673 17/5/2007 Redazione: Villa Melzi d’Eril, via Colombarone 13, Belgioioso PV - Italia Contributors di questo numero: Simone Pini, Giada Bellati, Valeria Frattini Contatti: katiaferri@hotmail.com, Facebook: Katia Ferri Melzi d’Eril - Tutti i diritti riservati
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SOMMARIO 4/ EDITORIALE di Katia Ferri Melzi d’Eril
APRILE 2018
5/ SOMMARIO APRILE 2018
32-33 /HI-TECH LIBRI Le novità del mese
6-11/ COVER STORY Russsi d’Italia
34-37 /GRAND TOUR EUROPE Arles, la Roma di Francia
12-17/ OMNIBUS MOSTRE APRILE 2018
38-39 / WEEK END Le bellezze di Ravello
18-19/FOCUS ARTE Albrecht Durer a Milano
40-43 / VINITALY 2018 Tutti a Verona per la grande kermesse
20-27/ SALONE DEL MOBILE 2018 Slovenia, passaggio a Est
44-47/ MODA Il viola e gli altri pantone per l’estate
28-29/ MUSICA I concerti di Aprile
48-49/TOP NIGHTLIFE FASHION Nuovi talenti del pianeta fashion
30-31 /CINEMA Il filo nascosto di Daniel Day
50-53/ BEAUTY/ESTETICA Scient of spring
32-33/ HI-TECH & LIBRI Le novità del mese
54/ AGENT PROVOCATEUR Fare il vino in Norvegia 5
Arena Lifestyle 04/18- COVER STORY: Russi d’Italia
RUSSI D’ITALIA: “NO GUERRA FREDDA”
Qui sopra: cittadini russi in Piazza San Pietro a Roma. A sinistra in alto: i cittadini russi in Italia: Lombardia, Emilia Romagna, Campania e Toscana sono le regioni preferite per vivere e lavorare. Sotto, Vera Atyushkina, modella e presentatrice, protagonista della nostra copertina, nel 2004, anno in cui fu scelta come “Velina” a Striscia La Notizia. “La tv mi dimenticata perchè non sono scesa a compromessi”.
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la Pasqua ortodossa e altre feste tradizionali. Ma certo l’occhio sulla politica ce l’hanno tutti e la prospettiva di una nuova guerra fredda a livello internazionale preoccupa: perchè una parte di quelli che vivono qui e che non operano nel settore ‘servizi alla famiglia’ (leggi badanti e colf) o nel settore musica e spettacolo, sono più o meno direttamente impegnati in attività che hanno a che fare con l’interscambio tra Italia e Russia. “ Siamo venuti per restare qui. Chi ci teme sbaglia”. La Russia di oggi è una ‘meganazione’, una potenza che negli ultimi anni ha saputo affrontare le sanzioni economiche e rafforzarsi su tutti i fronti: nell’ultimo anno ha aumentato l’export (del 21% in prodotti finiti non energetici e non legati alle materie prime), ha aumentato le riserve auree (ha toccato quota 1838 tonnellate, solo la Cina ne ha 1843), ha risanato il settore bancario, ha continuato ad acquistare valute estere. Il Cavaliere del Lavoro Rosario Alessandrello, Presidente della Camera di Commercio Italo-Russa, sta alla finestra col fiato sospeso. Gli affari bilaterali avevano cominciato a ripartire, dopo un biennio deprimente: l’intescambio nel 2013 toccava i 55 miliardi di dollari, nel
chi fa domande, si dicono sereni. Ma certo per i 35 mila russi d’Italia, la situazione è imbarazzante: l’Ue, gli Usa e la Gran Bretagna minacciano azioni di ogni tipo dopo il caso della spia russa uccisa su suolo inglese. Sperano che tutti si chiarisca presto. Perchè loro vivono qui. E amano l’Italia... Già, i russi da un po’ di tempo li sposano o li assumono, gli italiani. Di imprese, alberghi, cantieri, società e stabilimenti di produzione continuano a comprarne, ma più oculatamente: e appoggiandosi di più ai canali istituzionali (es. consulenti accreditati, Camere) invece che alle pletore di faccendieri locali che fino a qualche anno fa si proponevano come intermediari di affari. Mentre il braccio di ferro tra le diplomazie prosegue, i ‘russi d’Italia’ , insomma, vanno avanti. I controlli? Beh, ce ne sono sempre stati, di recente non è cambiato niente. La ‘russofobia’? No, per fortuna è un fenomeno piuttosto debole. Si sente più in provincia che nelle grandi città. In Lombardia dove ci sono 7 mila russi, si lavora e si scambiano idee come prima, si esce e si brinda con gli amici italiani. Al sabato mattina si portano i bambini ai corsi della lingua madre. E ci si ritrova con i connazionali per il Capodanno,
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Russi d’Italia /COVER STORY: Arena Lifestyle 04/2018
2016-17 eravamo scesi a 30 miliardi e ora, all’avvio del 2018, si vedevano buoni segnali di ripresa. .. Cosa succederà ora? “Le sanzioni internazionali erano state varate per indebolire le istituzioni russe. Ma i dati ci dicono che nel medio termine hanno funzionato poco. Le imprese italiane che sono andate là, un centinaio, non hanno chiuso: anzi hanno creato delle intere filiere di lavorazione, hanno aperto filiali che agiscono come personalità giuridiche. E si capisce: la tassazione media là è al 23-24%, anche il costo della manodopera è più basso, le norme ambientali sono diverse. Gli esportatori italiani di agrolimentare e prodotti tessili invece sono stati penalizzati a causa delle sanzioni: sono stati sostituiti con altri fornitori, per esempio turchi e sloveni. C’è stato inoltre un altro riequilibrio del sistema: la Russia acquistava in euro e vendeva in dollari”. I russi oggi esportano nel settore chimico, farmaceutico, nella produzione di macchine con tecnologie per la lavorazione del legno e dei metalli, nella produzione di veicoli commerciali (è al settimo posto a livello globale) e di elettrodomestici. Ora si stanno specializzando nella costruzione di infrastrutture inCina e Giappone. La situazione economica della Federazione Russa, spiega Alessandrello, secondo i dati Rosstat nel 2017 mostrano che il Pil è aumentato dell’1,5% invece che dell’1,7-2% come atteso dalle autorità economiche e finanziarie. La crescita russa è da attribuire alla dinamica positiva ma non lineare (nei diversi trimestri) dei consumi privati e della domanda di investimenti. Di recente sono stati approvati una serie di provvedimenti, atti a sostenere la piccola impresa. Il governo ha approvato la proposta di permettere l’apertura di nuove piccole imprese senza una sede fisica obbligatoria. Due mesi fa l’agenzia internazionale Moody’s ha migliorato le previsioni sul rating del credito russo, portandolo da ‘stabile’ a ‘positivo’. Tra i motivi di questo miglioramento, gli esperti dell’Agenzia hanno annoverato l’azione delle istituzioni, la minor pressione delle sanzioni internazionali, dei prezzi stel-
lari del settore oil & gas e la corrrezione graduale della politica fiscale. Il Paese oggi è meno vulnerabile rispetto agli shock esterni, ha beneficato dell’inflazione al 2,3% (a gennaio, contro il 4% previsto dalla Banca centrale russa), del corso fluttuante del rublo. Nel 2017 gli investimenti esteri diretti sono stati pari a circa 25 miliardi di dollari, mentre nel 2015 si erano fermati sotto i 20 miliardi. La bilancia dei pagamenti si è rafforzata da 8,2 miliardi di dollari a 22 miliardi. Dunque i danni subiti dalla Russia nel triennio 2014-16 a causa delle sanzioni internazionali sono risultati inferiori a quelli causati dal tracollo dei prezzo del petrolio e dalla svalutazione del rublo. Inoltre oggi l’economia russa non si regge più solo grazie all’export di oil & gas e materie prime ma grazie all’operatività in moltissimi settori. Il governo punta ora anche sul rientro dei capitali esportati: gli imprenditori che chiuderanno l’attività all’estero - è stato annunciato proprio dal premier Putin a dicembre scorso, durante il ricevimento di fine anno per i dirigenti di ambedue le Camere dell’Assemblea Federale - beneficieranno di una tassazione Irpef pari al 13%. E a tale proposito sarà prorogata anche l’amnistia per il rientro dei capitali esportati. Sì, avete letto bene. Un numero a due cifre, ma che dalle nostre parti ce lo sogniamo. Ecco, finalmente ci siamo: questo è un argomento davvero molto spinoso, che fa tremare le cancellerie di tutta Europa. Ci è bastato fare due telefonate a Londra e a Parigi agli italiani che lavorano nella City per capire come stanno le cose. Si respira un clima difficile e molti non ne vogliono parlare. Ma qualcuno lo fa. E finalmente abbiamo saputo che la maggior parte dei grandi capitali russi sono nelle banche angloamericane e dunque l’ipotesi di un massiccio rientro in patria è qualcosa che non piace affatto nelle grandi capitali finanziarie di qua e di là dall’Oceano. Anzi, dopo questo annuncio sull’Irpef, molte poltrone nelle banche d’affari stanno tremando. Cosa si può fare per impedire questo terremoto, questo esodo? Ci vorrebbe un fatto enorme, clamoroso, un evento di tale portata che porti a votare sanzioni finanziarie invece che commerciali. Tipo il blocco dei capitali russi nelle banche estere... Tatuaggi sulle Dita della Mano: 34 Idee da cui Prendere Ispirazi-
OLEG TINKOV NUOVO RE DI FORTE DEI MARMI Sarà il protagonista del 2018 con “La Datcha”, il suo nuovo bellissimo albergo fortemarmino. Il magnate Oleg Tinkov aggiunge un nuovo hotel al suo network presente a Val Thorens, Courchevel e Astrakhan. Il nuovo sito da 59 mila euro a settimana ha quasi esaurito le prenotazioni: prenderà il posto dell’ex Hotel Nettuno a cavallo tra il viale a mare e via Matteotti, a due passi dal dal centro commerciale, da da piazza Marconi, dal centro cittadino e dalla spiaggia. L’anno scorso la società che lo possiede acquisì anche il Bagno Minerva, destinato a diventare la plage privè dei clienti della nuova struttura alberghiera, anche questa all’insegna del super lusso. Ovunque dominano le decorazioni dorate su mobili di design: le sfumature di grigio perla, oro e avorio e tessuti naturali si combinano armoniosamente per dare al palazzo un’aria di estrema raffinatezza.
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Qui sopra: il magnate russo Oleg Tinkov. A fianco, la direttrice di Arena Katia Ferri Melzi d’Eril con il Presidente della Camera di Commercio Italia-Russia, Cav. Rosario Alessandrello
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/ Vera Atyushkina COVER STORY Arena Lifestyle 04/18
VERA ATYUSHKINA Viso pulito, sorriso dolce, occhi verdi indimenticabili. La showgirl Vera Atyushkina, protagonista della nostra copertina, nei panni misteriosi di una spia... che ama le notti milanesi del Fuorisalone, è un volto indimenticabile della tv, anche se non la si vede spesso. Insieme Lucia Galeone, Vera è stata la velina bionda di Striscia La Notizia nella stagione 20042005. L’unica donna dell’Est giunta a lavorare nella fortunata trasmissione creata da Antonio Ricci con Ezio Greggio, che quest’anno ha compiuto 30 anni. Nata il 17 agosto 1982 a Kyzyl, repubblica di Tuva, nel territorio russo a Nord della Mongolia, la bellissima Vera ha iniziato giovanissima, in Russia: Miss Fotomodella della Siberia a 12 anni, lavorava già come modella durante le scuole superiori mentre conseguiva il diploma di ragioneria. In Italia è arrivata nel 2002, per le vacanze in Liguria. Ha poi deciso di restare qui, svolgendo diversi lavori, anche umili. Nonostante la sua bellezza sfolgorante le difficoltà con la lingua non le hanno permesso di trovare in fretta un lavoro. Dunque ha accettato di buon grado di fare la benzinaia in una stazione di servizio al Porto di Varazze. La fama della sua presenza si è sparsa in fretta e molti sono andati ad ammirarla, mentre puliva i parabrezza, pensando solo a tenersi quel lavoro che finalmente aveva trovato, al quale è seguito poi quello di barista in vari locali della Liguria. Qualcuno per fortuna le ha suggerito di inviare il curriculum per il Concorso di Veline, nel 2004. Superate varie selezioni all’ultimo non ce la fa, sempre a causa della scarsa conoscenza dell’italiano. Ma poi arriva una sorpresa: per qualche ragione viene ripescata, il suo sorriso e il suo sguardo non sono mai stati dimenticati. Ha vinto lei alla fine, con la sua bellezza semplice e pulita, diventando la velina bionda di Striscia in coppia con la mora Lucia Galeone. Da quel giorno la sua vita è cambiata: Vera ha posato per la copertina di “Panorama”, Max, For Man Magazine, Men’s Health.Nel 2006 con Jennifer Rodriguez è stata protagonista del del calendario della trasmissione Controcampo (oltre 50.000 copie di tiratura) per Italia 1, con Jennifer Rodriguez. Tra il 2007 e il 2010 è stata testimonial nazionale ed internazionale, di varie campagne pubblicitarie: ZetaZero (orologi), Arval (Make-up) e Onitsuka Tiger(scarpe sportive) . Ha lavorato in vari videoclip di successo: con Giovanni Vernia, con Francesco Facchinetti, con Karkadan l’irresistibile Checco Zalone, con Marco Galli nel morning show di Radio 105, con Mimmo Pesce nel programma comico Big Bar su Tele7 Gold. Conduttrice con l’attore Andrea Vasumi del Laboratorio di Zelig, ha studiato recitazione per tre anni
Da marzo a Giugno 2016 l’attrice e show girl Vera Atyushkina è stata anche speaker sulla webradio Silver Music Radio (www.silvermusicradio.it) del programma “I 3mendi”. Lo scorso ottobre 2017 è stato lanciato il calendario “Hollywoodland 2018” nel quale interpreta le dive del cinema degli anni 30 e 40, con gli scatti del fotografo di fama mondiale Enrico Ricciardi.
al CTA con Nicoletta Ramorino. Nel 2009 il primo ruolo teatrale: è Annelle in “Fiori d’acciaio” di Roberto Hanling e nel 2010 è suo il ruolo di Amelia in “La casa di Bernarda Alba” di Federico Garcia Lorca. E’ spesso madrina di diversi eventi e manifestazioni, di recente realizzato un calendario a scopo benefico. Nel tempo libero Vera, che è una grande esperta di ricami e lavoro a maglia e uncinetto, pratica apnea, a livello amatoriale, sport all’aria aperta e nordic walking nei boschi e lungo i corsi d’acqua. Vera Atyushkina qualche tempo fa ha rilasciato un’intervista, dal contenuto sicuramente importante, sul perché il mondo dello spettacolo, dai tempi di Striscia, l’abbia lasciata ai margini: “A cedere ai compromessi di natura sessuale non ci ho mai pensato. Di proposte me ne arrivano sempre. Anche qualche mese fa: dovevo condurre un concorso di bellezza che sarebbe stato poi trasmesso su un canale Sky. Potete immaginare la mia delusione quando, alla fine della cena fissata per definire gli ultimi dettagli, l’organizzatore della manifestazione mi ha invitata a salire nella sua camera d’albergo. Non ho accettato e a condurre il concorso è stata un’altra ragazza”. Nel 2013 Vera è fondatrice di “Novinka”, una società che produce beni nel campo del “benessere”: Salvasonno – il Gabbiano - www.salvasonno.com” che permette in maniera naturale, di gestire il russamento notturno. Nel 2014è apparsa nella campagna pubblicitaria di Vodafone. Un anno dopo ha realizzato un calendario benefico per il “Center for Nanomedicine and Tissue Engineering “ dell’Ospedale Niguarda di Milano, interpretando il mito Marlene Dietrich. Madrina di diversi eventi di moda e di iniziative sociali e culturali tra cui la Mostra: “Gli alimenti nell’arte” di Lecco, Miss “Maglia Rosa dei Campioni” del giro d’Italia di “HandBike” - associazione sportiva dilettantistica per lo sviluppo del ciclismo con l’intento di migliorare la qualità della vita del cittadino disabile (con Enzo Iacchetti come testimonial per il 2015 e con Paolo Ruffini noto attore e conduttore italiano, per l’edizione 2016) è stata il volto di Gucci e testimonial per “Impesud Technology”. Dal 2015 si moltiplicano le interviste in tv per Unomattina (Rai 1) e per Generazioni (Rai 2) e sui magazine Virtuositè (Belgio), Neah (Australia), Diva e Donna, The Knot (Usa), Nuovo Tv (Cairo) “Golf People club magazine”, E’ stata inoltre madrina ufficiale del Capodanno Russo 2017 e 2018. Un anno fa ha interpretato l’Angelo dell’Annunciazione nel Film “Il Cristo di Gamala la vera storia dell’uomo chiamato Gesù” del regista Luciano Silighini Garagnani Lambertini.
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Arena Lifestyle 04/18- / TOP NIGHTLIFE: Eventi e party di marzo
MILANO: GLI EVENTI 1
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Il mese di marzo ha visto la presentazione di vari eventi per la comunità russa: mancavano soalmente i follower degli gli zar del basket che sono volati in Italia per giocare le partite dell’Eurolega. In effetti è stato strepitoso vedere Goudelock che segnava 26 punti. E’ arrivata in città pure la mano fatata di Curtis Jerrells, ma ha fatto molto bene anche Kuzminskas. Ma torniamo agli eventi e alla capsule di abiti da sera per l’autunno inverno 2018-2019 presentati da Natasha Siassina, dai colori freddi e materiali innovativi (8,15). A metà mese siamo andati tutti al “Gala della Rosa”, il concerto di Associazione Stravinskij Russkie Motivi tenutosi presso la bella Sala Barozzi dell’Istituto dei Ciechi di Milano, con esecuzione di celebri arie d’opera dedicate al tema della seduzione. Presentato da Timur De Angeli, è stato molto applaudito per l’ottima l’esecuzione dei cantanti e della stessa presidente Larisa Yudina, seguito poi dal consueto cocktail. Tra gli sponsor della serata, la boutique di delicatezze russe Nina di Como, lo studio legale Sutti di Milano, Cremeria Buonarroti, foto Stefano Rizzi e shop Pausa Caffè. Nei giorni scorsi si è tenuta anche l’inaugurazione dello show room-atelier Trend Avant i Gio&Ann e della collezione Key Look 1916 con le creazioni di Anna Shishkova (foto 3, 4, 6, 7, 10,11,12,13,14). Ci hanno raggiunto in via Trezzo anche la cantante lirica Olga Romanko, la fashion designer Irina Shkolnaya e la briosa Samantha Biale, giornalista, nutrizionista opinionista a Mediaset e prima diet coach italiana, autrice de “La dieta B factor” (Sperling&Kupfer) che, dopo un selfie insieme, ha provato alcune combinazioni floreali in jersey di seta aderentissime (beata lei).
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Eventi e party di marzo TOP NIGHTLIFE/Arena Lifestyle 04/18
RUSSI DI PRIMAVERA 16
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FESTA DI PASQUA - Poche ore prima delle solenni celebrazioni nella Chiesa Russa di Milano, a due passi dal Castello Sforzesco, la Festa della Pasqua Ortodossa organizzata da Land of Leonardo presso il ristorante La Porta Rossa di Milano, con il Patrocinio della Chiesa Russa e di varie associazioni russofone lombarde. Un pomeriggio divertente che ha unito ortodossi e cattolici, con laboratorio di colorazione uova e di pasticceria per i bambini e masterclass per adulti sulle tradizioni della Pasqua ortodossa e l’arte sacra delle icone. Con momenti d’arte e musica: la partecipazione della soprano georgiana Lia Jashi, del piccolo tenore Lorenzo Grimaldi (25) della pittrice iconografa Liliya Sitdikova che ha mostrato le tecniche di pittura arrivate sino ai nostri giorni dalla tradizione bizantina (17). Una festa coloratissima, allietata dalle delicatessen tradizionali, tipiche della ricorrenza (l’insalata russa, le tartine al caviale, la paska) e soprattutto con la presenza dei dolci pasquali preparati appositamente dagli chef del ristorante La Porta Rossa (32) che ha proposto naturalmente anche le sue note specialità pugliesi. Gran festa per l’arrivo del Kulic, il ‘panettone’ russo (16). I piatti tipici della Pasqua ortodossa riprendono i simboli liturgici della resurrezione, del trionfo della luce sulle tenebre e del ritorno della primavera. Nella Settimana Santa i russi preparano il dolce tradizionale pasquale, il kulič, e dipingono le uova sode. Poi i cristiani ortodossi portano queste pietanze in parrocchia perché ricevano la benedizione pasquale. Insieme alla paska, un formaggio fresco denso, dolce e insaporito con spezie e frutta candita da consumare dopo la lunga messa notturna. In tutte le nazioni del mondo, 250 milioni di ortodossi appartenenti alle 17 Chiese principali e a quelle minori dipingono le uova, preparano la paska e cuocono il Kulic decorandoli con le iniziali XB (Христос Воскрес - Cristo è risorto) .
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Arena Lifestyle 04/18- OMNIBUS MOSTRE
Aprile 2018 Torino
FINO AL 27/5/ 2018
GIORGIO DE CHIRICO Tra i più importanti artisti del XX secolo spicca Giorgio de Chirico. Egli è un artista influenzato dai pensieri filosofici di Schopenauer e Nietzsche. La sua arte è dominata dalle immagini enigmatica, ombre nette e colori piatti esprimendo così un sentimento di smarrimento. Una tra le città italiane ad aver ispirato i suoi primi quadri metafisici con le sue atmosfere malinconiche è Torino. Ed è per questo che proprio qui si tiene la mostra “Giorgio de Chirico. Capolavori della Collezione di Francesco Cerruti” sotto la cura di Carolyn Christov-Bakargiev e Marcella Beccaria. Per la prima volta il Castello di Rivoli viene allestito di otto importanti dipinti del maestro della Metafisica col fine di indagare la sua eredità relazionata alle maggiori opere d’arte contemporanea di artisti tra cui Giulio Paolini, Michelangelo Pistoletti e Maurizio Cattelan.
Milano
FINO al 20/5/18
GAETANO PREVIATI La ricca città di Milano propone un tema di riflessione sulla Passione di Cristo presso il Museo Diocesano Carlo Maria Martini in collaborazione con i Musei Vaticani. Nella mostra “Gaetano Previati (1852-1920) La Passione”. Il primo nucleo dell’esposizione si apre con la Via al Calvario per poi continuare con la Via Crucis presentando altre 14 riproduzioni fotografiche ritoccate a punta d’argento da Previati e immaginate dallo stesso una accanto all’altra per presentare al meglio il tema del dolore espresso dal fulcro dell’esposizione. Tra queste 14 raffigurazioni la IV stazione è stata scelta come immagine guida della Quaresima Ambrosiana. Questi nuclei terminano con un ultimo totalmente oscuro accompagnato dalla figura del Salvatore nella quale si compie la tragedia. La mostra viene accompagnata da un catalogo Silvana Editoriale, con testi di Mons. Luca Bressan, Micol Forti, Barbara Jatta, Nadia Righi, Maria Grazia Schinetti, Tiziana Sorgoni e Francesco Tedeschi.
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OMNIBUS MOSTRE - Arena Lifestyle 04/18
NEXT VINTAGE, LA FIERA PIU’ GRANDE D’ITALIA Dal 21 al 25 Aprile al Castello di Belgioioso (PV), un viaggio nel tempo nei saloni del Castello attraverso capi e oggetti che rappresentano la storia del costume della moda. Una passeggiata inusuale ma sempre molto divertente durante la quale la nostra fantasia sarà solleticata più volte con ricordi, deja’ vu di emozioni e nostalgia che si trasformano in un invito imperdibile ad acquistare divertendosi.
Perugia
Perugia
FINO AL 10/6/18
FINO AL 30/9/18
DA RAFFAELLO A CANOVA, DA VALADIER A BALLA Nelle due prestigiose sedi umbre di Palazzo Baldeschi e Palazzo Lippi Alessandri giungono cento magnifiche opere appartenenti ad una delle più antiche istituzioni culturali italiane, l’Accademia Nazionale di San Luca di Roma. Tali opere vengono presentate nella mostra “Da Raffaello a Canova, da Valadier a Balla. L’arte in cento capolavori dell’accademia nazionale di San Luca” che si compone di dipinti e sculture di noti artisti italiani e stranieri, opere pronte a documentare la grande arte in una sorta di viaggio tra Quattrocento e Novecento snodandosi in 12 sale. Il percorso inizia da Palazzo Baldeschi, dove nella prima sala è possibile ammirare il Putto reggifestone di Raffaello Sanzio, a seguire dipinti di Bronzino e Pietro da Cortona e terrecotte del fiammingo Giambologna. Ancora per il Seicento Peter Paul Rubens e tanti altri. La sesta sala è un tripudio di capolavori tra i quali campeggiano la compostezza di Amore e Venere del Guercino per arrivare ad un Settecento europeista che si caratterizza per la presenza di maestri come Angelika Kauffmann e prestigiosi gessi del grande scultore Antonio Canova. A Palazzo Lippi Alessandri i visitatori sono accolti da artisti del calibro di Francesco Hayez, Jean Baptiste Wicar, Rinaldo Rinaldi. Espressione artistica del Novecento sono l’autoritratto il Contadino di Giacomo Balla a coronare un percorso autorevole e vario in tecniche e linguaggi artistici.
UMBRIA TRA MEDIOEVO E RINASCIMENTO Per celebrare i cento anni della Galleria Nazionale dell’Umbria una delle mostre nonché la prima in ordine di tempo è “Tutta l’Umbria una mostra”. Con questa si cerca di promuovere ed esprimere l’arte della regione tra Medioevo e Rinascimento attraverso la presentazione di circa 130 opere di autori quali Arnolfo di Cambio, Gentile da Fabriano, Niccolò di Liberatore, Benozzo Gozzoli, Matteo da Gualdo, Pintoricchio e Perugino. L’obiettivo dell’esposizione è quello di valorizzare l’eccezionale fioritura artistica umbra presentando diversi artisti e riscoprendo vecchi maestri dimenticati quali quelli appena citati o tipi di opere come i Gonfaloni. In mostra viene presentato anche il catalogo di Silvana Editoriale nel quale sono contenuti saggi di Alessandro Angelini, Giulio Busti e Franco Cocchi.
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Arena Lifestyle 04 /18- OMNIBUS MOSTRE
ROMA, DOMUS AUREA fino ad agosto 2018 Sono partite le visite didattiche al cantiere di restauro della Domus Aurea di Nerone, proprio di fronte al Colosseo. Il cantiere della Domus Aurea è visitabile con degli innovativi interventi multimediali nella prospettiva di valorizzazione scientifica del cantiere di restauro. Come implementazione rispetto ai precedenti anni, è stato realizzato un progetto site specific di realtà immersiva e video racconto. Gli interventi sono volti ad ampliare la fruizione da parte del pubblico con l’utilizzo di installazioni multimediali che fanno uso delle più recenti tecnologie come il videomapping su grandi superfici e la realtà virtuale. Il sito è accessibile esclusivamente con visita didattica con prenotazione obbligatoria. Ogni sabato e domenica visita didattica con realtà virtuale al cantiere di restauro della Domus Aurea € 14,00 + diritto di prenotazione . Gratuito per bambini al di sotto dei 6 anni
Genova
ANTONIO LIGABUE
FINO AL 1/7/2018
Una mostra antologica quella dedicata ad Antonio Ligabue che ripercorre la vita di uno degli autori più geniali e originali del Novecento italiano. L’esposizione, curata da Sandro Parmiggiani e Sergio Negri, propone 80 opere, tra dipinti, sculture e disegni di Ligabue, tutte opere con due poli principali: gli animali, selvaggi e domestici, e i ritratti di sé. Tra gli animali abitatori delle foreste e delle savane si trovano alcuni dei maggiori capolavori dell’artista, come Tigre reale, realizzato quando Ligabue era ricoverato in un Ospedale psichiatrico di Reggio Emilia; tra quelli delle campagne, le due versioni di Cani da caccia con paesaggio; c’è poi l’impressionante galleria di autoritratti, come il dolente Autoritratto del 1957. Ligabue rappresenta sia animali domestici, colti in un’atmosfera agreste, sia gli animali della foresta e del bosco spesso colti nel momento in cui stanno per piombare sulla preda. Negli autoritratti il pittore si colloca in primo piano, sullo sfondo di un paesaggio che pare quasi un dettaglio. I suoi ritratti di sé esprimono una condizione umana di angoscia e di smarrimento, un lento cammino verso l’esito finale; il suo volto esprime dolore e sgomento, quasi che l’artista potesse ormai solo raccontare un volto che non si cura di vedere le cose intorno a sé, ma che chiede di essere guardato.
Milano
FINO AL 3/6/2018
FRIDA KAHLO, OLTRE IL MITO Il MUDEC Museo delle Culture di Milano presenta la mostra-evento sull’artista messicana più famosa e acclamata al mondo. “Frida Kahlo. Oltre il mito” è un progetto espositivo frutto di sei anni di studi e ricerche, che si propone ora di delineare una nuova chiave di lettura attorno alla figura dell’artista, evitando ricostruzioni forzate, interpretazioni sistematiche o letture biografiche troppo comode, e con la registrazione di inediti e sorprendenti materiali d’archivio. La mostra riunirà in un’unica sede espositiva per la prima volta in Italia e dopo quindici anni dall’ultima volta tutte le opere provenienti dal Museo Dolores Olmedo di Città del Messico e dalla Jacques and Natasha GelmanCollection, le due più importanti e ampie collezioni di Frida Kahlo al mondo, e con la partecipazione di autorevoli musei internazionali che presteranno alcuni dei capolavori dell’artista messicana mai visti nel nostro Paese (tra i quali, il Phoenix Art Museum, il Madison Museum of Contemporary Art e la Buffalo Albright-Knox Art Gallery).
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OMNIBUS MOSTRE Arena Lifestyle 04/18
AMBROGIO LORENZETTI A SIENA FINO ALL’ 8 APRILE Sotto la cura di Alessandro Bagnoli, Roberto Bartalini e Max Seidel, la mostra “Ambrogio Lorenzetti” offre l’occasione di intraprendere un viaggio alla scoperta del pittore senese, non solo attraverso le opere che egli ha realizzato, ma anche attraverso dipinti conservati nei più importanti musei del mondo: il Musée du Louvre, la National Gallery di Londra, dalle Gallerie degli Uffizi e Musei Vaticani reintegrando nella quasi totalità le tappe della carriera artistica del Lorenzetti. Tra le opere che il visitatore potrà vedere ritroviamo il ciclo di affreschi staccati della cappella di San Galgano a Montesiepi e il polittico della chiesa di San Pietro in Castelvecchio. Lo spettatore potrà rivivere i passi di un artista celebrato dagli uomini del suo tempo e a cui oggi viene reso omaggio approfondendo la conoscenza dell’autore e favorendone un consistente avvicinamento del pubblico.
Milano
Napoli
FINO ALL’ 8/4/2018
L’ULTIMO CARAVAGGIO La mostra “L’ultimo Caravaggio. Eredi e nuovi Maestri” aperta in Piazza della Scala Milano fino all’8 aprile del 2018, si dedica all’artista appena citato e alla sua strada per diventare un vero e proprio mito, grazie alla promozione di Intesa San Paolo. L’esposizione confronta due opere dedicate alla vicenda di Sant’Orsola, ossia l’ultimo dipinto del Merisi (1610) e la tela del maestro Bernardo Strozzi (1615/1618). Segue poi l’esposizione di cinquanta opere di seguaci di Caravaggio tra cui Battistello Caracciolo, Ribera e nuovi maestri quali Rubens, Van Dyck, Procaccini di cui viene presentata “L’Ultima cena” di ben 40 metri quadri. L’obiettivo della mostra è quello di rievocare le principali vicende artistiche di Napoli, Genova e Milano tra la rivoluzione mossa da Caravaggio e la nuova età del Barocco.
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FINO AL 3/6/2018
“VAN GOGH” MULTIMEDIALE A Napoli nella monumentale Basilica di San Giovanni Maggiore, nel centro antico della città, si tiene in questo periodo una mostra multimediale innovativa su Van Gogh, prorogata fino al 3 Giugno 2018: l’esposizione, intitolata The immersive experience, unica nel suo genere, consentirà ai visitatori di utilizzare le nuove tecnologie, in particolare i sistema di proiezioni 3D mapping per ammirare i capolavori del celebre pittore fiammingo da una prospettiva inedita, sia in piedi o sdraiati a terra. L’evento è stato organizzato e prodotto a livello internazionale da Exhibition Hub e da Next Exhibition e interagisce con l’osservatore tramite proiettori ad alta definizione per immergersi completamente nei quadri. Il percorso durerà oltre un’ora e i biglietti costeranno 12 euro l’intero o 10 euro il ridotto (under 10 anni e over 65).
Arena Lifestyle 04/18 - OMNIBUS MOSTRE
ARTE GIAPPONESE A BOLOGNA Dal 24 marzo al 9 settembre 2018, Palazzo Albergati di Bologna ospita una grande mostra dedicata all’arte giapponese, un viaggio nel Mondo Fluttuante attraverso più di 200 opere che renderanno omaggio ai maestri dell’Ukiyo-e: Hiroshige, Utamaro, Hokusai, Kuniyoshi e molti altri. Con xilografie policrome dalle immagini fantasiose e dense di particolari il percorso si snoda tra il mondo femminile delle Geisha e delle Ōiran e il fascino dei leggendari guerrieri samurai; il racconto della nascita dell’ukiyo-e e le famose stampe Shunga; le opere che ritraggono gli attori del teatro Nō e Kabuki accanto a quelle che rappresentano il mondo della natura, in tutte le sue manifestazioni – fiori, uccelli e paesaggi – fino all’arrivo della fotografia. La mostra, con il Patrocinio del Comune di Bologna e della Fondazione Italia Giappone, è prodotta e organizzata da Arthemisia e curata da Pietro Gobbi.
Forlì
Recanati
FINO AL 17/6/2018
TRA MICHELANGELO E CARAVAGGIO Al Sarosegue fino al giugno 201 una mostra che non è fuor di luogo definire “sontuosa”. Caratt8er8izzata da un nuovo percorso espositivo che, per la prima volta, utilizza come sede espositiva la Chiesa conventuale di San Giacomo Apostolo, a conclusione del suo integrale recupero. L’Eterno e il tempo tra Michelangelo e Caravaggio documenta quello che è stato uno dei momenti più alti e affascinanti della storia occidentale. Gli anni che idealmente intercorrono tra il Sacco di Roma (1527) e la morte di Caravaggio (1610); tra l’avvio della Riforma protestante (1517-1520) e il Concilio di Trento (1545-1563); tra il Giudizio universale di Michelangelo (1541) e il Sidereus Nuncius di Galileo (1610) rappresentano l’avvio della nostra modernità. Ad essere protagonisti al San Domenico saranno il dramma e il fascino di un secolo che vide convivere gli inquietanti spasimi di un superbo tramonto, quello del Rinascimento, e il procedere di un nuovo e luministico orizzonte, con grandi capolavori del Manierismo. L’istanza alla Chiesa di Roma di un maggiore rigore spirituale, se da un lato produceva una rinnovata difesa delle immagini sacre (soprattutto ad opera della ignaziana Compagnia di Gesù), dall’altro imponeva una diversa attenzione alla composizione e alla raffigurazione delle immagini, nonché a una ridefinizione dello spazio sacro e dei suoi ornamenti. Si sviluppano così scuole e orientamenti nuovi. Dal tentativo di dare vita a «un’arte senza tempo» di Valeriano e Pulzone, nell’ambiente romano, agli esiti del modellato cromatico di Tiziano, al naturalismo dei Carracci, con quel loro «affettuoso timbro lombardo», come lo chiama Longhi.
FINO ALL’8/4/2018
LORENZO LOTTO, DIALOGO CON LEOPARDI La mostra “Lorenzo Lotto dialoga con Giacomo Leopardi”, a cura di Vittorio Sgarbi, rapporta due anime inquiete: da una parte il poeta aperto all’infinito della natura Giacomo Leopardi, dall’altro il pittore Lorenzo Lotto; due uomini per i quali Recanati è stata ragione di riflessione dove il primo ha lasciato alcuni dei suoi capolavori e dove il secondo si tormentò e si espresse. Illustrando capolavori quali il polittico di San Domenico, la pala della Trasfigurazione, il San Giacomo Maggiore e la celebre e rivoluzionaria Annunciazione, verranno affiancate ulteriori testimonianze di Lorenzo Lotto, come il San Girolamo del Museo Nazionale di Castel Sant’Angelo, La caduta dei Titani, e diversi ritratti tra cui il Ritratto di gentiluomo con lettera e il Ritratto di giovane gentiluomo. La straordinaria mostra vuole attraversare un viaggio attraverso due personalità della cultura a confronto per approfondire il tema della mostra. Al percorso del Lotto si unirà quello su Leopardi con l’esposizione di documenti, manoscritti e cimeli del poeta. Per concludere verrà inaugurato anche il nuovo progetto di allestimento delle sale dedicate a Lotto.
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OMNIBUS MOSTRE - Arena Lifestyle 04/18 BELLINI E MANTEGNA, IL MAGNIFICO CONFRONTO Fino al 1 luglio 2018 saranno esposte alla Fondazione Quercini di Stampalia di Venezia, prima che le opere vengano portate alla National Gallery. Bellini e Mantegna, per la prima volta nella storia dell’arte, a confronto. A Venezia potremo assistere all’esposizione della “Presentazione di Gesù al Tempio” di Giovani Bellini e il secondo di Andrea Mantegna. A primo impatto le due opere possono sembrare identiche, ma in realtà celano due personalità diversissime. Le due opere sono state composte in un momento diverso, una decina di anni di distanza l’uno dall’altro. Ma sarebbe sbagliato – chiarisce Giovanni Carlo Federico Villa, co-curatore dell’esposizione, immaginarli l’uno accanto all’altro intenti nel dipingere questo medesimo soggetto. Certo il cartone, la cui realizzazione richiedeva un enorme virtuosismo artistico, “stregò l’uno e l’altro, ma un lasso di tempo non piccolo, una decina di anni, separa i due capolavori”. Che, sia pure a distanza, si sia trattato di una gara alla massima eccellenza, lo si evince dalla qualità assoluta delle due opere. E’ un caso probabilmente irripetibile quello che consente, per la prima volta nella storia dell’arte, di ammirare l’una a fianco dell’altra. “E’ l’effetto – sottolinea Marigusta Lazzari, che dell’istituzione veneziana è il Direttore – di una di quelle alchimie che di tanto in tanto si verificano nella storia. Nel nostro caso, l’impossibile è diventato possibile nel dipanarsi della complessa trattativa che ci ha portato a concedere il prestito del nostro Bellini alla grande mostra su Andrea Mantegna e Giovanni Bellini, che il 1 ottobre 2018 aprirà alla National Gallery di Londra per poi trasferirsi alla Gemäldegalerie di Berlino il 1 marzo 2019. Il raffronto tra le due “Presentazioni al Tempio” è uno dei cardini di queste mostre.
Rovigo
Bergamo
FINO ALL’1/7/2018
CINEMA! STORIE, PROTAGONISTI, PAESAGGI “Cinema! Storie, protagonisti, paesaggi” è il titolo della mostra, a cura di Alberto Barbera, che sarà ospitata a partire dal 23 marzo 2018 a Palazzo Poverella di Rovigo. Fulcro della grande rassegna è l’attenzione rivolta dal cinema al Delta del Po. Sono infatti circa 500 tra film, documentari, fiction televisive, girati dai più grandi registi fra i quali Luchino Visconti, Roberto Rossellini, Giuseppe De Santis, Michelangelo Antonioni, Alberto Lattuada, Mario Soldati, Pupi Avati, Ermanno Olmi e Carlo Mazzacurati, che vedono protagoniste le acque, i lembi di sabbia, le piane dell’ampio Delta. In mostra diverse tipologie di materiali, in originale o in copie, stampe e ingrandimenti realizzati per l’occasione: foto di scena e di set, manifesti, documenti originali, sceneggiature, materiali d’archivio, videomontaggi di sequenze di film, documentari e sceneggiati TV, interviste filmate. Nel 1943 Luchino Visconti gira Ossessione nel Delta del Po. Nell’immediato dopoguerra, Roberto Rossellini vi ambienta il suo Paisà mentre Giuseppe De Santis, esordisce con Caccia tragica, su una sceneggiatura sua e di Michelangelo Antonioni, Umberto Barbaro e Cesare Zavattini. Pochi anni dopo, il Grande Fiume è il protagonista de Il mulino del Poper la regia di Alberto Lattuada. Florestano Vancini ambienta qui i documentari “Uomini della palude” e Tre canne e un soldo e più tardi è aiuto regista di Mario Soldati che, con La donna del fiume, consacra definitivamente Sophia Loren. Qui avviene l’esordio di Michelangelo Antonioni, nel 1957 con Gente del Po. (1951).
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FINO AL 6/5/2018
CINEMA! STORIE, PROTAGONISTI, PAESAGGI Fino al 6 maggio 2018 le preziose opere di Raffaello saranno in mostra al Gamec di Bergamo per la retrospettiva Raffaello e l’eco del mito che sarà visitabile fino al 6 maggio 2018. Saranno presentati oltre 20 lavori originali di Raffaello, insieme alle opere di Memling, Berruguete, Perugino, Pintoricchio, Signorelli. Obiettivo della mostra è ricostruire lo spettacolare contesto culturale, offrendo al visitatore un percorso emozionante che restituisce Raffaello alla dimensione più alta del mito. Il percorso espositivo si completa di un corpus scelto di opere del Novecento e del XXI secolo realizzate dagli artisti che meglio ne hanno raccolto l’eredità. Biglietto intero a 12 euro. Per maggiori informazioni www.gamec.it
Arena Lifestyle 04/18- FOCUS ARTE/Albrecht Durer
IN MOSTRA IL RE DEL ‘500 TEDESCO
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lbrecht Durer è un maestro tedesco a cavallo tra Medioevo e Rinascimento, più nominato che veramente conosciuto dal grande pubblico. Eccolo in mostra a Palazzo Reale.
re significative di artisti tedeschi suoi contemporanei come Lucas Cranach, Albrecht Altdorfer, Hans Baldung Grien, Hans Burgkmair e Martin Schongauer da un lato; e dall’altro di grandi pittori, disegnatori e artisti grafici italiani che hanno lavorato fra Milano e Venezia, come Tiziano, Giorgione, Andrea Mantegna, Leonardo da Vinci, Giovanni Bellini, Andrea Solario.In mostra, tra le altre, le opere Ritratto a mezzo busto di una giovane veneziana, Gesù fra i dottori e La Melancolia.Oltre 100 belle opere tra pittura, disegno, grafica: l’apice del Rinascimento tedesco finalmente a Milano. Con la firma di Albrecht Dürer (1471-1528). Arriva a Palazzo Reale dal 21 febbraio 2018 in una magnifica e rappresentativa selezione di opere di Dürer e dei suoi contemporanei tedeschi e (nord)italiani la mostra “Dürer e il Rinascimento tra Germania e Italia”. Il cuore della mostra rivelerà le qualità intrinseche delle sue opere nelle varie categorie da lui praticate, pittura, disegno e grafica, evidenziandone il carattere innovativo. La mostra intende
Dal 24 giugno 2018 il Palazzo Reale di Milano presenta “Dürer e il Rinascimento tra Germania e Italia”, una grande mostra e un progetto originale che raccontano l’apice del Rinascimento tedesco nel suo momento di massimo fulgore e di grande apertura verso l’Europa, grazie a un’importante selezione di opere di Albrecht Dürer (1471 – 1528) e di alcuni grandi artisti tedeschi e italiani suoi contemporanei. La mostra offre ai visitatori la possibilità di ammirare circa 130 opere tra cui 12 dipinti di Albrecht Dürer, insieme a 3 acquerelli e circa 60 tra disegni, incisioni, libri, manoscritti, rivelando così il carattere innovativo della sua arte dal punto di vista tecnico, semantico e iconografico. Il corpus del maestro di Norimberga è affiancato da alcune ope-
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Albrecht Durer/FOCUS ARTE/ Arena Lifestyle 04/18
proporre – per la prima volta – al pubblico milanese, ma anche a quello italiano ed internazionale, la grande figura di Albrecht Dürer, artista universale di Norimberga. La carriera di Albrecht Dürer segna un momento di grande effervescenza in termini socio-economici, artistici, culturali ed intellettuali nella Germania meridionale, ma anche un momento di massima apertura verso l’Europa, sia in Italia (Nord) sia nei Paesi Bassi. Un periodo, questo, di rapporti reciproci sul piano visivo, intellettuale e culturale che coinvolge anche altri grandi protagonisti della mostra, come gli artisti tedeschi suoi contemporanei: Lucas Cranach, Albrecht Altdorfer, Hans Baldung da un lato, e dall’altro di grandi pittori, disegnatori e artisti grafici italiani della Val Padana fra Milano e Venezia, nomi come Giorgione, Andrea Mantegna, Leonardo da Vinci e Lorenzo Lotto. Il dibattito religioso e spirituale come substrato culturale delle opere di Dürer, il suo rapporto con la committenza attraverso l’analisi della ritrattistica, dei soggetti mitologici, delle pale d’altare, la sua visione della natura e dell’arte tra Classicismo e Anticlassicismo, la sua figura di uomo e le sue ambizioni d’artista. Si avvicendano i grandi temi della sua opera, in dialogo con altri autori. «Era un Rinascimento aperto sul mondo, oltre che focalizzato l’uomo», spiega il curatore Bernard Aikema. «Il maestro tedesco ha fatto da perno, da cerniera tra la cultura visiva italiana e quella nordica. Scandita in sei sezioni tematiche, aggrega un coro di autori attorno a ogni sua opera. I dipinti di Dürer sono 12, un nucleo significativo se si pensa che ne sono noti una cinquantina. Imperdibili i tre acquerelli, un paesaggio e due nature morte. Una sessantina i disegni, le incisioni, i libri e i manoscritti del maestro. La mostra riunisce 130 opere da 46 prestatori. Ci sono Giovanni Bellini, Leonardo, Giorgione, Tiziano; ma anche i tedeschi Lucas Cranach o Albrecht Altdorfer. E alcuni sono rappresentati da opere seminali come il San Gerolamo di Leonardo dai Musei Vaticani.
Il ritratto del famoso pittore tedesco Albrecht Durer
IL PORDENONE IN MOSTRA A PIACENZA La Banca di Piacenza ha riaperto presso la Basilica di Santa Maria di Campagna a Piacenza un antico camminamento che consente di raggiungere la sommità della cupola affrescata dal Pordenone. L’evento della salita è accompagnato da una molteplicità di manifestazioni collaterali e interesserà anche Cortemaggiore e Monticelli e il Duomo di Cremona. Gli affreschi pordenoniani della cupola della Basilica di Santa Maria di Campagna (Piacenza) visti da vicino, come mai prima. Un evento (dal 4 marzo al 10 giugno 2018) che riscopre il “Camminamento degli artisti”, percorso che - come spesso amava ricordare il compianto Ferdinando Arisi veniva utilizzato dagli studenti dell’Istituto d’arte piacentino Gazzola per vedere gli affreschi del Pordenone non dal basso verso l’alto e per studiare in quel modo anche la prospettiva (alcuni vi scrissero anche il loro cognome, con graffiti tuttora visibili). Nella cupola è percorribile una galleria circolare aperta sull’esterno della città, il cui panorama è così leggibile a 360 gradi. La Salita - restaurata dalla Banca di Piacenza secondo le indicazioni della Sovrintendenza - è stata dotata di un assito-piazzola (il camminamento è unico e va quindi utilizzato sia per la salita che per la discesa) dove i visitatori potranno sostare ricevendo informazioni, oltre che da appositi cartelloni informativi, dalle guide reclutate tra studenti e neo laureati. Notizie sul Pordenone ma anche sulla storia della Basilica.h
UN ARTISTA E INTELLETTUALE COMPLESSO Emerge la figura di Dürer nella sua complessità di artista e intellettuale. «È il primo a scrivere trattati, con approccio programmatico. Ed è il primo disegnatore moderno. Nei 900 disegni lasciati ha declinato tecnica e tensione sperimentale». È stato prolifico e irraggiungibile come incisore, nella sua minuziosa tecnica a bulino (come la sua nota ed esoterica Melancolia) e nella più drammatica xilografia. È stato imprenditore e stampatore. In mostra si ritrova il ciclo dell’Apocalisse, primo libro d’artista, di cui cura ogni dettaglio. Il ritratto è centrale. Nelle prime sale, un volto di contadina del 1505 emerge da un potente segno a carboncino nero. Tra i capolavori fa capolino Il Cristo tra i dottori, disposto tra opere coeve dei veneziani Carpaccio e Vivarini. Accanto ai suoi disegni di cavalli, spunta un dorso a punta d’argento di Leonardo, autore che aleggia nella sua opera ma che non ha mai incontrato. Lo stesso accade con i paesaggi raccolti in Alto Adige, durante il tragitto verso Venezia, in un dialogo con le cime innevate di Da Vinci. La natura è centrale, dai fili d’erba alle ampie vedute. Chiude la mostra, un parallelo che vale la visita: la Vecchia di Giorgione accanto a un disegno di Hans Baldung Grien, un’altra vecchina, discinta moderna, sfacciata e anti-classica, tanto da ricordare i volti dei contadini di van Gogh.
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Arena Lifestyle 04/18- DESIGN/ Salone del Mobile Milano
SALONE DEL MOBILE 2018 & “FUORISALONE” EVENT BY EVENT
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Sono in arrivo ancora una volta oltre 2.000 espositori italiani e stranieri, che ci offriranno prodotti e soluzioni utili per costruire un abitare contemporaneo che guarda al futuro. E tantissimi eventi, soprattutto serali, che renderanno Milano ancora una volta la capitale mondiale del design.
Siete pronti a un viaggio tra stile, eccellenze produttive e designer? Milano ancora una volta ha dimostrato di saper coniugare qualità e creatività, studio, dell’impegno e investimenti in ricerca delle migliori imprese del settore. L’edizione 2018 del Salone del Mobile di Milano che si terrà nel quartiere espositivo della Fiera dal 17 al 22 aprile prossimi avanza e si prepara a mettere in scena a livello internazionale molte novità, appuntamenti e sorprese, consolidando insomma ancora una volta la sua leadership globale. “Il design è emozione. E Milano è la città dell’emozione, il cuore da cui la creatività italiana scaturisce. Lo strumento che mette in connessione questi due elementi è il Salone del Mobile che ad ogni edizione crea nuovi contesti e ospita nuove professionalità emergenti e nuove creatività”, spiega Claudio Luti, Presidente del Salone del Mobile”. “E’ importante che quest’appuntamento non sia solo la vetrina dell’eccellenza dell’arredo e del design, italiano ed estero, ma anche una finestra sulle evoluzioni future della sua industria - aggiunge -. Proprio questa è la forza del Salone del Mobile: essere la migliore rappresentazione di creatività e, al tempo stesso, il più importante collettore di business di idee e del dibattito internazionale sull’abitare. È in questo modo che insieme rafforziamo il ruolo di Milano quale capitale mondiale della condivisione della cultura, del progetto e dell’innovazione”. “Dopo il successo di Mosca e Shanghai, il Salone del Mobile di Milano scalda i motori e si prepara all’appuntamento tradizionale, a ricoprire il ruolo di leader globale nel panorama internazionale dell’arredo e del design. La presenza di aziende di alto livello, l’organizzazione di eventi collaterali di grande valore artistico-culturale e il supporto di Agenzia Ice a rafforzare la politica di internazionalizzazione della manifestazione, sono gli ingredienti che daranno vita a una manifestazione unica e irrinunciabile”, sottolinea Emanuele Orsini, presidente di Federlegno Arredo Eventi.
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Salone del Mobile Milano DESIGN/Arena Lifestyle 04/18
IL SUPERLEGNO CHE CAMBIERA’ IL MONDO
E’ legno, è naturale e organico, ma si comporta come l’acciaio. Potrebbe essere il materiale del futuro per costruire case, automobili, strutture e perfino schermi anti proiettile: è più forte persino del titanio. Frutto di un trattamento messo a punto da un team di ingegneri dell’Università del Maryland College Park, è resistente e ha una durata paragonabile alle fibre di carbonio, ma la sua realizzazione ha un costo molto inferiore. Liangbing Hu e Teng Li sono i due ricercatori che hanno trovato il sistema per produrre il legno super resistente. Hanno inventato un processo semplice ed economico, in grado di rendere qualsiasi tipo di legno più resistente dell’acciaio, tanto da fermare anche un proiettile. Realizzato per competere con altri materiali da costruzione, sia per l’edilizia che per le automobili, il “superlegno” resiste anche all’umidità ed è perfino possibile farlo diventare trasparente. Alcune varietà di legno, come la quercia e l’acero, sono rinomate per la loro forza. Ma secondo gli scienziati un nuovo processo, semplice e poco costoso, può trasformare qualsiasi tipo di legno in un materiale più resistente dell’acciaio, e addirittura di alcune leghe high-tech al titanio. Oltre a rappresentare una svolta per edifici e veicoli, il materiale in questione potrebbe anche essere usato per costruire blindature a prova di proiettile. “Si è trattato di rimuovere la giusta percentuale di lignina”, ha rivelato Liangbing Hu, uno dei ricercatori che ha pubblicato lo studio su Nature. “Le fibre di cellulosa si ammassano su se stesse e si intrecciano e formano nanofibre allineate in una direzione precisa”, ha spiegato Il legno è un materiale abbondante e relativamente economico: cresce letteralmente sugli alberi. E sebbene sia stato usato per millenni per costruire di tutto, dai mobili alle case a strutture ancora più grandi, raramente il legno non trattato può competere con i metalli usati in edilizia. Da tempo i ricercatori hanno cercato di aumentare la sua forza, soprattutto comprimendolo e “densificandolo”, dice Liangbing Hu, esperto in scienza dei materiali all’Università del Maryland a College Park. Ma il legno densificato tende a indebolirsi e a tornare a dimensioni e forma originali, specialmente in condizioni di umidità. Hu e i suoi colleghi hanno trovato un modo migliore per densificare il legno e lo hanno descritto su “Nature”. La terra ringrazia, perchè la produzione di materiali strutturali, come l’acciaio, ha spesso pesanti ricadute ambientali. Secondo uno studio pubblicato su Plos one nel 2014, i settori del ferro e dell’acciaio sono responsabili del 30 per cento delle emissioni industriali di anidride carbonica e del 74 per cento di tutta l’energia consumata nell’industria della produzione metallurgica. E, per restare a casa nostra, il polo siderurgico di Taranto ha un primato di maggior emettitore di sostanze inquinanti. Il legno invece è un materiale di basso costo e abbondante, che è stato usato per millenni per costruire case e mobili. Non aveva le caratteristiche per soddisfare le esigenze moderne, ma con il nuovo trattamento le avrà.In pratica il legno è stato reso più denso, in modo da migliorare la sua stabilità e elevare le sue proprietà meccaniche, persino in condizioni di umidità. Il processo prevede due fasi: prima di tutto viene parzialmente rimossa la lignina e le emicellulose tramite bollitura, per sette ore, e immersione in una miscela di idrossido di sodio (soda caustica) e solfito di sodio. In questo modo lo spessore si riduce dell’80 per cento. Poi si procede con una pressatura a 100 gradi di temperatura, per un giorno, che porta al collasso delle pareti cellulari, alla densificazione e all’allineamento delle nanofibre di cellulosa. La densità diventa tre volte maggiore.Altri procedimenti simili sono stati sperimentati in precedenza, e tutti prevedevano bolliture e pressioni, arrivavano a incrementare la resistenza solo di tre volte. Nel nuovo modo il risultato rende la fibra 10 volte più forte. L’esperimento è stato messo a punto con differenti tipi di legni, tra cui la quercia, il tiglio, il pioppo, la tuja, il pino bianco americano, con effetti identici. Per testare l’effettiva durezza del nuovo materiale, i ricercatori lo hanno utilizzato come schermo e hanno sparato proiettili effettuando un test simile a quelli utilizzati per verificare l’impermeabilità alle armi dei veicoli militari. Cinque strati di lamelle, appena 3 centimetri di spessore in tutto, sono stati in grado di fermare proiettili da 46 grammi che viaggiavano a una velocità di 30 metri al secondo.Il loro semplice processo in due fasi inizia con la bollitura del legno in una soluzione di idrossido di sodio (NaOH) e solfito di sodio (Na2SO3), un trattamento chimico simile a quello usato per ottenere la pasta di legno con cui produrre la carta. Questo passaggio rimuove in parte la lignina e l’emicellulosa (polimeri naturali che aiutano a irrigidire le pareti cellulari di una pianta), ma lascia intatta la cellulosa del legno (un altro polimero naturale), dice Hu.La seconda fase è semplice quasi quanto la prima: comprimere il legno trattato fino al collasso delle pareti cellulari, e poi mantenere la compressione mentre il legno è scaldato delicatamente. Pressione e calore favoriscono la formazione di legami chimici tra un gran numero di atomi di idrogeno e di atomi nelle nanofibre di cellulosa adiacenti, rafforzando notevolmente il materiale.I risultati sono impressionanti. Il legno compresso ottenuto è tre volte più denso di quello non trattato, dice Hu, aggiungendo che la resistenza alla rottura aumenta di oltre dieci volte. Può anche diventare circa 50 volte più resistente alla compressione e quasi 20 volte più rigido. Il legno addensato è anche più duro, più resistente a graffi e a urti. Può essere modellato in quasi tutte le forme. Un’altra caratteristica, forse ancora più importante, è che il legno addensato è resistente anche all’umidità: in test di laboratorio, campioni compressi esposti a un’umidità estrema per più di cinque giorni si sono gonfiati meno del 10 per cento e in test successivi, dice Hu.
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Arena Lifestyle 04/18 DESIGN/ Salone del Mobile 2018 COSA SUCCEDE ALL’ISOLA Giovani designer, artigiani e brand emergenti saranno il punto di forza degli eventi all’ Isola Design District, giovane circuito Fuorisalone alla suo seconda Design Week. Se l’edizione dello scorso anno ha registrato ben 35.000 visitatori e coinvolto un centinaio di espositori in oltre 50 diverse location, quest’anno il quartiere che si dipana all’ombra del Bosco Verticale. Per il 2018, un progetto ambizioso: raddoppiare i numeri in fatto di presenze puntando su mostre, installazioni e workshop con una forte presenza internazionale che verteranno sul tema “Rethinking Materials”, il tema focus del 2018: tutti i progetti saranno realizzati con materiali innovativi e sostenibili. Il quartiere generale (e infopoint ufficiale) della manifestazione si sposta dunque alla Stecca 3.0 (via De Castilla 26) che ospiterà anche la effervescente “Latinoamerican Contemporary Design”, la mostra collettiva di designer sudamericani provenienti da da Brasile Ecuador, Colombia e Messico. E’ immaginabile che questa zona sarà animata dalla musica dal vivo e da bellissime performance. Giunge invece alla terza edizione, ma con una formula completamente nuova, Milan Design Market, la mostra-mercato internazionale di designer emergenti che si terrà presso lo Studio Fotografico Gianni Rizzotti, il loft di 400 mq sito in via Pastrengo 14. Tra le novità da non perdere, ci sarà un vero e proprio pop-up store dove acquistare subito i prodotti in mostra e portarseli a casa: mobili, complementi, accessori per la casa e anche oggetti-feticcio dai quali sarà difficile separarsi.. Sono cinque invece le aree dedicate alle proposte delle startup e saranno rallegrate dalla presenza di un design bar per happy hour, brunch e spuntini, allestito seguendo l’estro della designer Federica Cristaudo. Sempre in Via Pastrengo 14, torna una gradita presenza, il bravissimo Kensaku Oshiro, giovane designer giapponese (italiano d’adozione) recentemente selezionato per il Rising Talent Awards Italy di Maison & Object. In mostra nello Spazio RivaViva, invece, ci sarà un intenso dialogo tra la creatività e la sapienza artigianale della ‘Scuola di Sarajevo’ e gli arredi eco-sostenibili creati per l’occasione da Riva Arredamenti. Restiamo sempre in tema ‘eco’, segnalandovi che giunge alle 18a edizione anche l’area Green Island, il percorso verde a cura di Claudia Zanfi/Atelier del Paesaggio che punteggerà il quartiere Isola di vetrine fiorite e di coloratissime indicazioni vegetali disegnate ovunque, perfino sui marciapiedi. Sono davvero intensi i dialoghi tra la creatività e l’industria al Salone del Mobile - Milano 2018. Tra le iniziative più amate, la mostra nello spazio RivaViva, con gli artigiani della Scuola di Sarajevo e gli arredi ecosostenibili realizzati dall’azienda Riva.
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Salone del Mobile Milano /DESIGN/Arena Lifestyle 04/18
Riflettori accesi sull’Europa e sul Sud del Mondo, con due esposizioni dedicate all’America Latina e all’Africa. La prima è curata dai fratelli Humberto e Fernando Campana, progettisti impegnati nel recupero sociale degli emarginati. Per l’Africa è stato scelto il designer franco-marocchino Hicham Lahou, fondatore dell’African Design Award & Days, promotore dei nuovi creativi africani. Lavori intensi in corso, dunque, per la prossima edizione che aprirà i battenti tra pochi giorni. Anche nel 2018 il Salone del Mobile va in scena insieme al Salone Internazionale del Complemento d’ Arredo, suddivisi nelle tipologie stilistiche Classico: Tradizione nel Futuro, Design e xLux. Accanto alle due manifestazioni annuali, ritornano le importanti biennali EuroCucina (dedicata al mondo kitchen) con l’evento collaterale Ftk (Technology For the Kitchen) e il Salone Internazionale del Bagno, che raccolgono un numero sempre maggiore di aziende espositrici. Le proposte di EuroCucina e di Ftk indicano le tendenze e dettano l’ispirazione. La cucina di domani, insomma sarà un luogo fortemente interconnesso,multifunzionale, professionale e soprattutto sempre emozionale. Design contemporaneo, innovazione tecnologica, efficienza energetica, facilità d’uso sono i focus dell’arredo e dell’elettrodomestico da incasso del Terzo Millennio, che definiranno la cucina come uno dei luoghi centrali della casa. Forme, colori, design, tecnologia avranno appunto questo obiettivo: definire la cucina quale luogo di convivialità dove poter socializzare, lavorare e interagire con il mondo esterno in ogni momento della giornata. Il Salone Internazionale del Bagno si presenterà con un’offerta molto ampia e di altissima qualità per l’area relax, proponendo prestazioni d’eccellenza per l’area domesetica che connota sempre più il lifestyle quotidiano con attenzione alle innovazioni legate alla sostenibilità. Efficienza idrica, massima allerta contro l’inquinamento indoor e protezione della salute: per i bagni moderni cresce l’attenzione all’ efficienza e al risparmio. Ergonomia, colori e accessori sempre più sofisticati creano l’effetto emozione esaltando la sensazione di benessere da vivere in questo spazio. Il SaloneSatellite, dedicato ai designer under 35, ha scelto il tema Africa/America Latina: Rising Design – Design Emergente. I giovani talenti, provenienti da tutto il mondo, presenteranno lavori in bilico tra nuove tecnologie e artigianato, ritorno alle origini del progetto e contaminazioni contempo-
ranee. Il SaloneSatellite accende i riflettori sul Sud del mondo e proporrà anche una mostra sulla ricchezza progettuale dei due Continenti. L’ esposizione è curata, per l’America Latina, dai fratelli Campana, Humberto e Fernando, progettisti da tempo impegnati nel recupero sociale degli emarginati. E per l’Africa è curata dal designer franco-marocchino Hicham Lahlou, fondatore dell’Africa Design Award & Days, impegnato nella promozione delle nuove generazioni di creativi africani. Giunge poi alla nona edizione il concorso SaloneSatellite Award, dedicato al contatto tra domanda e offerta, tra imprenditori e designer, tra creatività e produzione. Come di consueto, il Salone del Mobile uscirà anche dalla Fiera per conquistare il cuore della città con un grande evento a Milano per ricordare che la dimensione del business non è esclusiva. Anzi. C’è il grande desiderio di non dimenticare il valore delle emozioni, del sogno, della quotidianità, e della bellezza del mondo che ci circonda. Perché “La bellezza salverà il mondo”. La settimana del Salone del Mobile di Milano si conferma come l’appuntamento più vitale e interessante per il settore dell’arredamento. Ma anche per tutto il mondo del design grazie al Fuorisalone, ovvero tutto quel calendario di eventi che anima la città durante i giorni della fiera. Un appuntamento che sempre di più occupa il territorio con una serie si aperture che coinvolgono sempre più quartieri del capoluogo lombardo. Si va da quelli storici, vitali durante tutto l’anno a quelli che guadagnano attenzione proprio durante la design week. Il cuore di Milano e anche del Fuorisalone è certamente il quartiere storico di Brera, un intreccio di vie che vive la design week con grande dinamismo, grande alacrità e grande intensità. Non soltanto per l’alta densità di showroom dell’arredo presenti nelle sue vie, ma anche per le tante gallerie e i palazzi storici che hanno accettato di ospitare installazioni temporanee ovunque, dai cortili ai giardini agli androni.
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Senza dimenticare che proprio qui ha sede l’Accademia di Belle Arti... La zona di Via Tortona invece è sicuramente un distretto che deve la sua fama alla grande kermesse Fuorisalone. Oggi le vie alle spalle di Porta Genova non sono più il regno dei fotografi, ma sono diventate il regno degli show room, sono vitali tutto l’anno. La design week porta sempre una grande attenzione attorno gli spazi industriali di questo quartiere. Anche qui il ulcro, non soltanto durante il Salone del Mobile, è certamente il Superstudio Più: ai tanti studi fotografici, showroom di moda e studi creativi, negli ultimi anni si sono aggiunti anche Base Milano e il MUDEC. Tornando nel centro della città non può non dedicare la massima attenzione a San Babila. Dal ‘salotto di Milano’ partono alcune delle strade ad alta concentrazione di eventi per il Fuorisalone. Iniziamo con Via Durini, dove ogni vetrina è dedicata al design, con i grandi player dell’arredamento, ma ci sono anche dei cortili interni sorprendenti da non perdere. Corso Monforte invece sarà dedicata soprattutto ai grandi brand dell’illuminazione e, per chi è interessato al settore, nell’anno in cui non c’è Euroluce in fiera, sarà una tappa obbligata. Ma da qui si entrerà anche in via Monte Napoleone e al Quadrilatero della Moda, da sempre alla ricerca di uno spazio nella design week milanese. Muovendosi verso Porta Venezia, dentro e attorno Corso Venezia si trova un’altra direttiva del Fuorisalone: qui negli ultimi anni i grandi palazzi milanesi hanno aperto le loro porte per installazioni di grandi brand sempre di forte impatto. Anche il circuito delle 5 vie si conferma una formula di successo, con un palinsesto orientato alla cultura, fatto di design in edizione limitata, artigianato e giovani designer, ma siamo in attesa delle nuova edizione della Design Parade che culm-
inerà con la ormai tradizionale festa in Piazza Affari. E parlando di nuovi distretti, bisogna guardare anche cosa succede all’Isola, quartiere che dopo l’inaugurazione di piazza Gae Aulenti si è aperto alla città e che propone, all’ombra del grattacielo verticale, un calendario di appuntamenti sempre più interessanti con la sua terza edizione. La grande novità tra le zone invase dal Fuorisalone 2018 arriva da Lambrate, dove c’è stata una piccola rivoluzione. Perché lo studio di comunicazione che aveva lanciato il distretto attorno a via Ventura nel frattempo si è spostato. Portando il suo baricentro a Loreto, dove vedremo se tutto il quartiere cosiddetto NOLO (acrononimo che sta per Nord di Loreto) saprà sfruttare questo grande traino. Ma va detto che alle spalle della stazione di Lambrate ci saranno comunque molte proposte ad animare un quartiere che, proprio grazie al Fuorisalone, ha guadagnato attenzione e vitalità negli ultimi anni. Resta comunque evidente che nessun quartiere di Milano rimane escluso dalla grande onda del Fuorisalone. Anche attorno alla grande direttrice che da Piazzale Lodi attraversa Porta Romana fino ad arrivare quasi fino al Duomo nasce un nuovo epicentro creativo. Si tratta del Romana Design District® dove al design si affiancherà tutto il mondo dell’arte grazie a un museo diffuso nelle location del circuito, con la collaborazione dell’Associazione Culturale Arteam E’ chiaro ormai che il Fuorisalone è uno degli eventi dedicati al design e all’arte più noti e importanti al mondo. La sua nascita risale agli anni ’80 e da allora continua a essere uno dei macro-eventi legati più attesi. Tutti gli anni sono oltre 300.000 i visitatori che, in aprile, si recano a Milano durante la Design Week, e ogni anno crescono i numeri legati a questa iniziativa.
SUPERSTUDIO FEVER 17.000 mq espositivi, 130.000 visitatori e più di 2.000 giornalisti accreditati solo nel 2017, progetti a tema, installazioni museali, padiglioni nazionali, mostre indipendenti o collettive, grandi aziende consolidate ma anche giovani aziende innovative, startup, autori indipendenti. Tutto questo è al SUPERSTUDIO, il luogo iconico del design a Milano, il pioniere del fenomeno Fuorisalone nel quartiere, il luogo più visitato e ambito del Tortona District fin dal 2000. Con il progetto SUPERDESIGN SHOW, seguendo il format originale “meno fiera, più museo”, Superstudio prosegue la sua mission verso qualità, eccellenza, ricerca. La prossima edizione del progetto di Gisella Borioli, fa di ONLY THE BEST il suo manifesto con l’art direction di Giulio Cappellini. DAL 17 AL 22 APRILE 2018 AL SUPERSTUDIO PIU’ TUTTE LE INFO SUL SITO: www.superdesignshow.com
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LA DESIGN WEEK 2018 ma dal 17 al 22 aprile 2018 interessa più aree della città che si vestono di novità e design. Qui, i visitatori possono scoprire “angoli” nuovi, conoscere progetti di design all’avanguardia semplicemente spostandosi da una parte all’altra della città, vivendo contemporaneamente momenti di svago e convivialità.In queste aree, infatti, c’è anche la possibilità di fermarsi per una pausa pranzo, un aperitivo o una cena, bere qualcosa in compagnia o ascoltare della buona musica.
SUPERDESIGN SHOW Super Design Show torna puntuale al Superstudio Più di via Tortona, in occasione di Fuorisalone 2018, dal 17 al 22 aprile. Visto il tema previsto per l’edizione di quest’anno, Only the Best, l’esposizione presenterà il meglio del design, tra grandi nomi, progetti innovativi, nuove tendenze di lifestyle e focus sui paesi protagonisti del 2018, come il Giappone - da sempre noto per la qualità dei suoi prodotti - e l’Egitto - centro emergente del nuovo design. L’evento avrà quattro punti principali: Nendo, mostra sull’iconico studio giapponese di design; il progetto di Kengo Kuma per il marchio tecnologico e ad alta sostenibilità Dassault Systèmes; l’esposizione Smart City, che invita a riflettere sul connubio tra innovazione e consumo sostenibile; e il Superloft, la casa allestita con i migliori brand del design italiano. Una nuova edizione di Casello Giallo arriva in occasione di Fuorisalone 2018, riaprendo il giardino segreto affacciato sui binari della stazione di Porta Genova. Già aperto durante Expo Milano 2015, Casello Giallo si presenta come un’oasi di verde dove fermarsi per una pausa ristoro e dove assaggiare birre artigianali, cocktail e deliziosi snack. Come scrivono gli organizzatori, si tratta di “un posto magico nella Tortona creativa e post-industriale”. Ingresso libero.
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l Fuorisalone è un macro evento senza una sede definita, come accade invece per il Salone del Mobile situato a Rho Fiera.
In occasione del Fuorisalone 2018, la casa d’aste Cambi, che ha appena spostato la sua sede in via San Marco 22, partecipa al Brera Design District dal 17 al 22 aprile 2018 (in collaborazione con la Fondazione Franco Albini), presentando un’esposizione di pezzi unici disegnati dal celebre architetto. getto Fountains di Arthur Hoffner (vincitore del premio del pubblico alla Design Parade 2017 e protagonista all’ultima edizione di Operae a Torino). All’Istituto dei Ciechi (via Vivaio 7) Wonderglass metterà in scena il suo evento Kosmos per presentare le ultime collezioni di lampade e accessori in vetro firmate da Ronan & Erwan Bouroullec, Fornasetti, Dan Yeffet, Studiopluz e Raw Edges (questi ultimi in trasferta allo Spazio Krizia, Via Daniele Manin 21). In occasione del Fuorisalone 2018, la casa d’aste Cambi, che ha appena spostato la sua sede in via San Marco 22, partecipa al Brera Design District dal 17 al 22 aprile 2018 (in collaborazione con la Fondazione Franco Albini). Sarà proposta un’esposizione dedicata a pezzi unici disegnati dall’architetto Franco Albini. La collezione proviene principalmente da una dimora realizzata a Milano nel 1945 ed è corredata da progetti esecutivi originali e foto d’epoca. Tutti i pezzi esposti saranno esitati nell’asta di design a giugno 2018. L’esposizione sarà arricchita anche da dipinti d’Arte Moderna e Contemporanea, si vorrà ricreare un ambiente tipo ed immergere il visitatore nella realtà di quel periodo. Sarà inoltre presentata una preview di alcune opere dei dipartimenti di Arte Orientale, Antiquariato, Orologi e Gioielli, oltre ai lotti che comporranno la prossima asta di Vintage, Gioielli e Orologi del 23 aprile. La sera di giovedì 19 aprile andrà in scena lo spettacolo te-
Il Fuorisalone è un macro evento senza una sede definita, come accade invece per il Salone del Mobile situato a Rho Fiera. E forse è proprio questa la sua forza, Palazzi storici, cortili nascosti, ville e studi di architettura possono aderire o non aderire ogni anno, la città ad ogni edizione accende nuovi luoghi e ne spegne altri.A proposito di eventi, è meglio elencarne subito alcuni che saranno affollatissimi. Si parte da Palazzo Serbelloni (Corso Venezia 16) con Swarovski Palazzo: sarà aperto un pop-up store che proporrà le ultime creazioni delle linee home décor Atelier Swarovski e Swarovski Crystal Palace firmate da John Pawson, Nendo, Patricia Urquiola, Peter Pilotto, Marjan van Aubel e Tord Boontje, oltre alla nuova collezione in-house disegnata e realizzata da Nadja Swarovski. Nel cortile di Palazzo Isimbardi (Corso Monforte 35) COS porterà Open Sky, un’installazione site-specific dell’artista americano Phillip K. Smith III ispirata dal cielo che sovrasta la corte del palazzo e dall’architettura milanese, accompagnata da una serie di piccoli lavori complementari inseriti nel verde del paesaggio. Palazzo del Senato (via Senato 10) ospiterà l’installazione Surfaces from the Antipodes di Cleaf, un progetto sviluppato in collaborazione con Bestetti Associati e Studiopepe che riprodurrà all’interno di quattro architetture cubiche le sensazioni tattili e visive di un ghiacciaio, del deserto, della foresta e della città. Non molto distante, al Senato Hotel (via Senato 22) Carwan Gallery in collaborazione con Villa Noailles esporrà il pro-
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Isola, il distretto all’ombra del Bosco Verticale, vuole raddoppiare i numeri dei visitatori puntando su mostre, installazioni e workshop con una forte presenza internazionale che verteranno sul tema “Rethinking Materials”, focus del 2018 sui materiali innovativi e sostenibili.
il distretto all’ombra del Bosco Verticale vuole raddoppiare i numeri puntando su mostre, installazioni e workshop con una forte presenza internazionale che verteranno sul tema “Rethinking Materials”, focus del 2018 sui materiali innovativi e sostenibili. Il quartiere generale (e infopoint ufficiale) della manifestazione si sposta alla Stecca 3.0 (via De Castilla 26) che ospiterà anche Latinoamerican Contemporary Design, mostra collettiva di designer sudamericani da Brasile Ecuador, Colombia e Messico. Giunge alla terza edizione, ma con una formula completamente nuova, Milan Design Market, mostra-mercato internazionale di designer emergenti presso lo Studio Fotografico Gianni Rizzotti, il loft di 400 mq in via Pastrengo 14. Tra le novità, un vero e proprio pop-up store dove acquistare i prodotti in mostra, cinque aree dedicate alle startup e un design bar allestito dalla designer Federica Cristaudo. E sempre in Pastrengo 14, torna Kensaku Oshiro, giovane designer giapponese (italiano d’adozione) recentemente selezionato per il Rising Talent Awards Italy di Maison & Object. In mostra nello Spazio RivaViva, invece, un dialogo tra la sapienza artigianale della ‘Scuola di Sarajevo’ e gli arredi eco-sostenibili creati da Riva Arredamenti. E, sempre in tema ‘eco’, giunge alle 18a edizione Green Island, il percorso verde a cura di Claudia Zanfi/Atelier del Paesaggio che punteggia il quartiere di vetrine fiorite e indicazioni vegetali disegnate sui marciapiedi.
atrale “Il Coraggio del Proprio Tempo. Uomini e valori del movimento moderno”, scritto e diretto da Paola Albini e recitato da Enrico Ballardini. E’ un racconto dei valori sottesi alla nascita del Movimento Moderno e all’origine del Design, che presenta una panoramica sull’Italia fra le due guerre e sugli intellettuali del tempo. I testi sono integrati dagli scritti di Albini, Pagano, Persico, BBPR, Ponti, Palanti, Gardella, Giolli e molti altri e sono accompagnati da video e fotografie d’epoca per illustrare il clima politico e culturale negli anni del Fascismo e per raccontare la storia del Razionalismo in Italia, il ruolo centrale della città di Milano e la vita di uomini che hanno lottato contro un regime totalitario allo scopo di fondare un Movimento di riscatto sociale, pagando a volte con la loro stessa vita, le proprie scelte di autonomia e libertà. Nello spettacolo la parola si intreccia alla canzone e ai brani di Gaber, Jannacci, Strehler e Silvestri si affiancano le musiche eseguite e composte ad hoc dal Maestro Alessandro Nidi. L’evento è ad ingresso libero e per ogni informazione si può scrivere a milano@cambiaste.com. Venerdì 20 sarà possibile visitare i saloni fino alle ore 21, accolti da un cocktail di benvenuto offerto ai visitatori. Giovani designer, artigiani e brand emergenti. Sono i punti di forza di Isola Design District, giovane circuito Fuorisalone alla suo seconda design week. Se l’edizione del 2017 ha registrato 35.000 visitatori e coinvolto un centinaio di espositori in circa 50 location, quest’anno
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Arena Lifestyle 04/18- MUSICA/ I concerti fino a ottobre
MUSICA: I CONCERTI FINO A OTTOBRE
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prile è il mese di avvio dei gran tour musicali dei grandi artisti mondiali. Alcuni arriveranno subito, altri in estate. Anche il 2018 sarà un anno indimenticabile per quanto riguarda i concerti in Italia e si parte subito con una primavera ricca di grandi star. Da qui all’autunno arriveranno grandi star come David Guetta, Harry Styles, U2, Pearl Jam e tanti altri artisti. In Aprile si parte con i Negrita, che suoneranno a Bologna, Roma e Milano, alla Unipol Arena, al Palalottomatica e al Mediolanum Forum. Sempre in aprile arrivano gli Afterhours, per festeggiare il trentennale della loro carriera: le “celebrazioni” sono iniziate a luglio scorso. Il tour Afterhours #30, vedrà la chiusura nell’unica, attesissima data del 10 Aprile 2018, al Mediolanum Forum di Assago. Sarà un’occasione irripetibile per festeggiare i trent’anni di carriera di una band che ha scritto un pezzo importante della storia della musica italiana. Lana del rey ha annunciato il tour che supporterà il suo ultimo disco, Lust for Life, che ha debuttato alla posizione #1 della classifica statunitense Billboard 200. Il tour, prodotto da Live Nation, s’intitola “L.A. To The Moon” e la vedrà esibirsi in una serie di concerti in Europa.Sarà l’11 aprile al Mediolanum Forum di Milano e il 13 aprile al Palalottomatica di Roma. Sono cinque di fila, gli album degli Arctic Monkeys giunti al primo posto della classifica, un record. Ora il gruppo torna in tour e passerà per 3 concerti in Italia il 26 e il 27 maggio a Roma il 4
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giugno al Mediolanum Forum. L’ex militare James Blunt incanta con il suo stile che mischia pop, folk e rock melodico. Oltre a cantare, James Blunt è in grado di suonare numerosi strumenti, tra cui il pianoforte, la chitarra, l’organetto e il mellotron. Non lo vedremo però prima di luglio: il 10 e l’11 a Genova e Padova, poi il 13 a Pistoia, il 16 sarà a Carpi e il 17 al Roma Summer Festival. In giugno arriva il Reverendo: il 19 all’Ippodromo Snai di San Siro Marilyn Manson proseguirà il tour del suo ultimo album “Heaven Upside Down”, accolto positivamente dai suoi migliaia di seguaci che nelle date precedenti (Roma, Verona e Torino) sono stati in prima fila a cantare tutti i pezzi. Il tour di Ozzy Osbourne comincerà a maggio in Messico e sarà il tour dell’addio. Il cantante, inserito nella Rock & Roll Hall of Fame, celebrerà domenica 17 giugno sul palco di Firenze Rocks oltre cinque decadi di carriera, come solista e come frontman dei Black Sabbath. Anche per OZZY, si tratta dell’unica data italiana. La nuova tournée segnerà l’addio dai palchi dopo oltre 2.500 concerti in tutto il mondo. Altra esclusiva per l’Italia, il concerto dei Guns N’ Roses, venerdì 15 giugno sempre alla Visarno Arena nell’ambito di Firenze Rocks 2018. Per Axl Rose e compagni un ritorno a furor di popolo, dopo lo straordinario concerto sold-out la scorsa estate ad Imola davanti a 80.000 spettatori. Sin dal debutto, nel 1985, i Guns N’ Roses hanno dominato la scena rock mondiale, grazie al
I concerti fino a ottobre MUSICA/Arena Lifestyle 04/18
loro atteggiamento sfrenato e travolgente, guadagnandosi il titolo di una tra le band più importanti ed influenti di sempre, punto di riferimento per milioni di fan in tutto il globo. E a luglio arrivano gli Iron Maiden. L’idea del “Legacy of The Beast World Tour” è nata dal gioco e dal libro di fumetti legati alla band che prendono lo stesso nome… Ma non finisce qui: anche il design del palco e la produzione in generale vedranno molte novità, inoltre la setlist riprenderà molti brani degli anni ’80 con una bella manciata di nuovi pezzi. Siete pronti? Le date sono il 9 luglio all’ippodromo Snai San Siro e il 17 a Trieste in Piazza dell’Unità d’Italia. In attesa, un’altra grande star il 7 luglio. Arriva il concerto di Eminem: si terrà all’interno di AREA EXPO – Experience Milano, lo spazio che ha ospitato EXPO 2015 - un’area verde attrezzata per i grandi concerti, un luogo altamente qualificato con tutti i servizi. Treni, metro, parcheggi, servizi igienici e un ambiente adeguato per accogliere nel miglior modo il pubblico della musica live internazionale. E’ già tardi forse per comprare i biglietti per gli U2, ma noi ve li ricordiamo lo stesso: dopo l’acclamato The Joshua Tree Tour dell’anno scorso, l’ eXPERIENCE + iNNOCENCE Tour vedrà gli U2 tornare nelle arene per continuare l’avventura musicale intrapresa nel 2015. Il nuovo tour segue la recente pubblicazione del 14° album in studio della band, Songs of Experience. Saranno l’11 e il 12 ottobre al Mediolanum Forum di Assago, repliche il 12, il 15 e il 16. Sempre a luglio il tour dei Kasabian, band capitanata da Serge Pizzorno e Tom Meighan, dopo lo straordinario show di novembre al Mediolanum Forum di Milano, tornano in Italia per 5 imperdibili date estive. Saranno al NoSound Fest di Servigliano il 14 luglio, il 15 all’Arena Flegrea di Napoli, il 17 a Ferrara, il 18 all’Arena Alpe Adria di Lignano Sabbiadoro e il 18 all’Arena del Mare di Genova.
SFERA EBBASTA IN TOUR Sulla scia dello straordinario successo dell’ultimo anno e dopo gli innumerevoli riconoscimenti ricevuti, parte il nuovo tour del rapper multiplatino Sfera Ebbasta, “Sfera Ebbasta tour 2018”, che debutterà dal Vox Club di Nonantola (Mo) il prossimo 7 Aprile per continuare nei più prestigiosi club della penisola italiana per tutta la primavera. Dopo la prima modenese del 7 Aprile il tour del rapper dei record proseguirà verso il sud. Considerato come uno dei migliori rapper della nuova generazione contemporanea italiana e internazionale, Sfera Ebbasta, re della Trap all’italiana, è il personaggio più fresco e seguito del momento con oltre un milione di followers su Instagram. Il suo omonimo primo album, certificato disco di platino per aver superato le oltre 50.000 copie vendute, è un best seller della cultura hip hop, e dopo 65 settimane dall’uscita rimane ancora nella top 40 dei dischi più venduti (classifica FIMI), continuando a registrare eccellenti performance di vendita sia per il mercato fisico sia per il mercato digitale. Il caso discografico di Sfera e il suo personale percorso è stato anche protagonista del progetto editoriale “Zero”, prima e vera autobiografia del rapper. SFERA EBBASTA TOUR 2018 7/04 – NONANTOLA (MO) – Vox Club 14/04 – SENIGALLIA (AN) – Mamamia 24/04 – MODUGNO (BA) – Demodè 28/04 – MILANO – Fabrique 05/05 – BOLOGNA – Estragon 12/05 PADOVA – Gran Teatro Geox 19/05 – VENARIA (TO) – Teatro Della Concordia 26/05 – NAPOLI – Arenile
MORIRO’ DA RE, IL NUOVO SINGOLO DEI MANESKIN I Måneskin, gruppo rivelazione del 2017, pubblicano il loro nuovo, esplosivo singolo: “Morirò da re” (Sony Music). Primo inedito in italiano, uscito il 23 marzo, ha debuttato al n.1 su iTunes e ai vertici delle classifiche di tutte le piattaforme digitali. E’ fuori su Vevo/Youtube il videoclip della canzone, ideato e scritto dalla band, con la regia di Antonio Usbergo e Niccolò Celaia di YouNuts! . Con la personalità, il carisma e lo stile ormai iconico, che li rende unici nel panorama musicale, i ragazzi propongono un brano scritto e prodotto da loro, riuscendo a trascendere da qualsiasi etichetta tradizionale e mescolando diversi generi. Un sound unico caratterizza il pezzo, buono l’ equilibrio tra rock e pop grazie al timbro del frontman Damiano. La sceneggiatura del video, scritta dai Måneskin, si divide in due macro sequenze ambientate in due diversi mondi: la roulotte, metafora di chiusura, di un universo dove non ci si può esprimere, e il locale dove invece i protagonisti sono liberi di essere ciò che vogliono. Una costellazione di personaggi freak affolla la scena, indica l’essere fieri delle proprie stranezze, un’umanità varia e stravagante rende il video molto godibile. Attraverso le trasformazioni dei protagonisti, le maschere e i travestimenti si racconta come dagli errori possa nascere qualcosa di buono. Dopo aver scalato le classifiche con l’ inedito “Chosen”, certificato disco di platino (sia il singolo che l’omonimo EP, pubblicati da Sony Music), che ha raggiunto milioni di streaming e di visualizzazioni i Måneskin hanno presentato questo brano per la prima volta durante il concerto di Milano. Il debutto del singolo coincide con l’annuncio della tournée autunnale – nuovamente prodotta da VIVO CONCERTI – che partirà il 10 Novembre 2018.
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I Maneskin lanciano un nuovo singolo e annunciano il l tour, che inizierà a Novembre 2018
Arena Lifestyle 04/18- CINEMA/ Film da non perdere
IL FILO NASCOSTO DI DANIEL-DAY
Qui sopra, Daniel-Day Lewis protagonista de “Il filo nascosto” con Lesley Manville e Vicky Krieps, diretti da Paul Thomas Anderson
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ppassionate di Alta Moda, shopaholic girls, fashion victims di tutto il mondo, unitevi, E andate al cinema. Si intitola “Il Filo Nascosto (Phantom Thread)”, il nuovo lavoro del regista Paul Thomas Anderson, distribuito da Universal in Italia a partire dal 22 febbraio, un capolavoro che lo consacra come uno dei registi viventi di maggior spessore. Per i non addetti ai lavori, questo raffinato autore esordì vent’anni fa con Sidney (titolo originale Hard Eight, 1996), un film in cui erano presenti in nuce buona parte quegli elementi che avrebbero caratterizzato il suo cinema più maturo di questi anni. Ma già allora lo sguardo di Anderson si allontanò dai propri personaggi, per inquadrarli in una prospettiva più corale, con due lavori tanto eterogenei quanto ugualmente importanti: Boogie Nights (1997) e Magnolia (1999). Fu in seguito, con il perfetto equilibrio raccontato nel bellissimo Ubriaco d’Amore (Punch-drunk Love, 2002), premiato per la regia a Cannes ma castigato al box office, che Anderson iniziò un percorso che poi lo avrebbe portato a dirigere Il Petroliere (There Will Be Blood, 2007), in The Master (2012) e Vizio di Forma (Inherent Vice, 2014) un’evoluzione quasi naturale. La sua crescita ha seguito un percorso piuttosto articolato, ha scelto di dirigere storie diversissime tra loro, ma accomunate dalla necessità di raccontare protagonisti con psicologie sfuggenti, gente affetta da solitudine e incomprensione, incapaci di avere o mantenere il controllo della
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propria vita. Ed eccoci ora nella swingin London degli anni ’50. Reynolds Woodcock (Daniel-Day Lewis) è un rinomato stilista che progetta ambitissimi abiti, da giorno e da sera, per l’alta società; è un uomo dalla presenza autorevole e dai modi decisi ma sofisticati, che incute un naturale timore reverenziale in chiunque abbia a che fare con lui. La sua magnifica arte occupa quasi ogni spazio della sua vita lavorativa. Lo spettatore si accorge subito che la sua esistenza organizzatissima, ad eccezione di qualche evento mondano in supercentro città, si svolge interamente nel suo atelier. E che è un uomo molto solo: da qualche anno la sua adorata madre se n’è andata e ora l’unica presenza nella sua vita, professionale e privata è la sorella Cyril (Lesley Manville), con cui condivide tutto, anche l’abitazione, in un rapporto quasi simbiotico. In mezzo a questo affresco perfetto ma triste, arriva a sorpresa la cameriera Alma (Vicky Krieps), una bella ragazza che porta subito una grande emozione nella vita rigida e algidamente egocentrica di Woodcock. Tutto cambierà? Solo il tempo potrà dire se Alma si rivelerà una delle tante presenze femminili che si sono succedute nella vita dello stilista o se, con il suo carattere devoto ma testardo, riuscirà a fare breccia nella fortezza che Reynolds si è costruito attorno e a conquistrlo davvero. Anche ne “Il Filo Nascosto” Phaul Thomas Anderson si muove dosando ogni ingrediente, muovendo i fili dei suoi personaggi.
Film da non perdere /CINEMA/ Arena Lifestyle 04/18
Piuttosto che giocare con la psicologia dei protagonisti e condurre lo spettatore a intuire il finale, Anderson si diverte a imbrogliare le carte: dissemina il film di indizi, ma senza mai spiegare troppo. E alla fine sa sorprendere. Reynolds, Alma e Cyril sono un trio dalle personalità complesse, estreme: solo verso il finale si arriva a comprenderli appieno. La sceneggiatura è pure firmata dal regista: è stato, dunque, un lungo lavoro di costruzione, il suo, concepito per portare lo spettatore dritto al finale del film, ma facendolo soffermare su alcuni precisi momenti che racchiudono l’intera essenza dei tre personaggi: Reynolds che misura il corpo di Alma, la coppia che discute durante una cena, i festeggiamenti per il Capodanno. Qualsiasi corso di cinema potrebbe prendere questo film ad esempio per il perfetto bilanciamento di potere tra i vari personaggi, prima che qualcuno soccomba. “Il filo nascosto” è già stato definito un racconto ipnotico sul nostro bisogno inconfessato di guadagnare e pure di perdere il controllo. Sarà un caso o no che l’attore protagonista, dopo questa pellicola ha annunciato il suo ritiro dalle scene? Si può intanto sicuramente dire che questa resterà forse la più straordinaria performance della carriera di Daniel-Day Lewis, un attore dalla personalità bipolare, magnetica eppure respingente. Egli ha saputo ancora una volta trasformarsi e dar vita a un personaggio che sembra godere di vita propria, più di quanto abbia saputo fare in un film eccellente come “Il Mio Piede Sinistro” del (1989). Ne ‘il filo nascosto’ a colpire lo spettatore è comunque anche il grande talento della quasi sconosciuta Vicky Krieps, che riesce non solo a farsi sopraffare dalla presenza scenica di un partner tanto famoso, impetuoso e dominante, ma addirittura a offrire una performance splendida, stupefacente, a incarnare una donna che sa sostenere la tensione e regalare una grande carica emotiva.
LADY BIRD Non è esattamente un film d’esordio (nel 2008, Gerwig ha co-diretto Nights and Weekends con Joe Swanberg). MA Lady Bird è un’opera intima che tratteggia con sagacia e tenerezza il passaggio dall’adolescenza all’età adulta, racconta la forza dei sogni e delle delusioni e l’importanza delle relazioni, con i luoghi, le persone e le cose. Partiamo dal personaggio principale, la sua nascita le è stato imposto il nome di Christine McPherson, ma quello che si è scelta è Lady Bird. Non è un dettaglio insignificante il nostro nome, è la prima cosa di noi che diciamo agli altri: accettare semplicemente il volere di terzi, impostole prima che fosse capace di intendere e di volere, è una cosa inammissibile per la nostra eroina.Per noi probabilmente è tardi, abbiamo passato la fase della vita delle sperimentazioni, delle levate di scudi e (per fortuna) dei lanci dalle auto in corsa, ma per Lady Bird quella scelta è rivoluzionaria e fondamentale, contiene la sua femminilità, il suo estro e le ali per volare via da Sacramento. Lady Bird ( con Saoirse Ronan e Beanie Feldstein) deve fuggire dal torpore e dalla banalità della sua città, dalle sue rigide e umilianti divisioni sociali, dalla goffaggine dei coetanei e dalla paura degli adulti. Anche noi, dopo tutto, ci siamo lasciati alle spalle la nostra Sacramento: quel soffocante brodo primordiale che ci teneva bambini, marginali, incompiuti. Incapaci di misurarci col mondo di fuori. Riconosciamo nelle vicende di Lady Bird il senso più autentico della nostra crescita: se Gerwig romanticizza, lo fa sporadicamente e in maniera imprevedibile, spogliando invece di tutti gli incanti posticci da teen movie le tappe necessarie, ma non necessariamente piacevoli, di un’adolescenza che si consuma. Per il resto, la delicatezza del tocco registico della magnifica semi-esordiente lascia brillare il fuoco sacro del desiderio, il dolore del distacco, la gioia dell’autodeterminazione.
DUE GRAN FIGLI DI... Dopo aver saputo che la madre gli ha mentito sull’identità del loro padre defunto, due gemelli si mettono in cammino per trovare il vero genitore. È un film commedia popolato di grandi attori: Owen Wilson e Ed Helms sono due volti molto particolari, intensi e complementari. E il cast è completato alla grande da altri mostri sacri come Glenn Close, J.K. Simmons, Christopher Walken e Ving Rhames. È una storia ben costruita: ritmata e divertente in superficie, più profonda in realtà e piuttosto ricca di sorprese. Resta il clichè dei due gemelli che non si somigliano affatto, fisicamente ma soprattutto per il carattere. Resta Il fatto che l’esordiente regista venga da esperienze come “Una notte da leoni” dove è stato il direttore della fotografia e che ci vorrà un po’ perchè si scrolli di dosso un certo tipo di cinema. Resta il fatto che viene proposta una comicità meno scorretta del solito. Anche se forse scontenterà un pochino quel pubblico che invece ama proprio quel tipo di film e forse non accontenterà del tutto il pubblico che ama le commedie sentimentali, ma quelle più classiche.
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Una scena del film Lady Bird, che racconta la storia di una adolescente che desidera fuggire da Sacramento e realizzare i suoi sogni di teen ager.
Arena Lifestyle 04/18- HI-TECH/ I gattini virtuali
Hi-tech
A fianco, un gattino virtuale: il nuovo passatempo che per alcuni è diventato una incredibile fonte di guadagno. Non si immagina neanche quanta gente sia disposta a spendere migliaia di euro per aggiudicarsi una ‘razza’ esclusiva...
RICCO COL GATTINO VIRTUALE G
iocare ed ottenere al contempo un buon profitto rappresenta un tipo di operazione che tutti sognano, ma solo in pochi riescono a farcela. Una di queste opportunità è rappresentata da Crypto Kitties, un particolare gioco che si basa sulla criptovaluta Ethereum, che sta avendo un grande successo anche in Italia. Unisce la passione per un gioco e la possibilità di guadagnare una somma di denaro non indifferente, ma bisogna saperci fare. Con CryptoKitties si può acquistare un gattino o una coppia direttamente dal marketplace ufficiale e procedere col farli crescere. Sostanzialmente si tratta di una versione del vecchio gioco del Tamagotchi: vi ricordate l’animaletto virtuale che durante gli anni 90 era molto in voga? Ogni bambino di allora (adulto oggi) aveva il suo animale virtuale al quale prestare attenzione. Perchè i gattini devono essere accuditi come se fossero veri: bisogna dar loro da mangiare, farli giocare, lavarli e fare in modo che non si ammalino. In questo modo si possono far crescere e successivamente far riprodurre e creare una nuova stirpe di gattini. Ognuna di esse sarà caratterizzata da aspetti e caratteristiche completamente differenti tra di loro e queste non fanno altro che far aumentare il valore in Ethereum di ogni singolo gattino. Come per ogni altro gioco, ma in particolar modo questo che vede protagonista la valuta Ethereum, bisogna conoscere le regole che caratterizzano questa opportunità virtuale di guadagno. In primo luogo devi sapere che ogni 15 minuti viene generato un nuovo gattino. Una volta che si hanno due gatti, bisogna farli accoppiare e riprodurre. A seconda della generazione che si crea e in base alle caratteristiche che sono state trasmesse ai diversi gattini, il loro valore aumenterà. Bisognerà scegliere quando venderli e per svolgere questo genere di operazione, bisogna inserire i gattini nell’apposito marketplace dove è stata la prima coppia. Il valore iniziale dei gattini sarà stabilito automaticamente in base alle caratteristiche degli stessi ma, se nessun compratore è interessato all’acquisto, con l’avvicinarsi della scadenza dell’asta il loro valore tenderà a scendere. In base alle caratteristiche dei gattini, ovvero rarità ed altri parametri, il loro valore permetterà di ottenere una grande quantità di Ethereum. Tanto per dare un’idea, il gattino maggiormente costoso è stato venduto a circa 111 mila dollari. Si tratta di un prezzo record, naturalmente, ma non è l’unico da capogiro. Considerando che sono stati spesi poco più di un milione di dollari per allevare diversi gattini, è facilmente intuibile come questo gioco sia parecchio di gradimento agli utenti e che qualcuno stia letteralmente perdendo la testa per questo sciocco passatempo. La facilità di utilizzo del sistema che consente di allevare i gattini, unita alla passione per i giochi virtuali ed alla voglia delle persone di ottenere un guadagno e Ethereum da utilizzare in altri ambiti, hanno fatto in modo che questo genere di gioco riesca ad attirare l’attenzione di moltissimi utenti che navigano online e che sono alla ricerca di un semplice metodo per ottenere un profitto. Pertanto questi gattini virtuali, che ricordano tantissimi altri giochi presenti sul web, rappresentano una moda che potrebbe durare per qualche tempo e che consente di sfruttare la rete per aumentare notevolmente le proprie entrare economiche. Ovviamente ci vuole anche abbastanza pazienza e cura per fare in modo che i gattini possano essere sfruttati nel migliore dei modi e rivenduti ad un buon prezzo conveniente. E ovviamente come tutte le mode anche questa tramonterà. Bisogna saper decidere anche quando è ora di ‘scendere dalla giostra’.
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Arena Lifestyle 04/18- LIBRI
Libri
LAURENT BINET LA SETTIMA FUNZIONE DEL LINGUAGGIO collana Oceani - narrativa straniera, pp. 454, euro 20 ed. La Nave di Teseo Chi ha ucciso Roland Barthes? Come fai a sapere che non sei in un romanzo? Come fai a sapere che non vivi dentro a una storia inventata? Come fai a sapere di essere reale?La settima funzione del linguaggio ci trascina in un vortice investigativo e letterario, tra la Francia e l’Italia, con protagonisti eccezionali, del calibro di Umberto Eco, Michel Foucalt, Bernard Henry-Lévy, Michelangelo Antonioni e Monica Vitti. Un libro avvincente che gioca con la filosofia, la storia e i suoi personaggi per regalarci una storia geniale e sorprendente a ogni pagina.
IL GIARDINO DI UMBERTO PASTI A
ll’inizio di questo libro Umberto Pasti è un quarantenne che ama la bellezza. Ha viaggiato e vissuto. Ma non è certo preparato per ciò che sta per succedergli. Siamo in un villaggio sperduto in Marocco, sulla costa atlantica: stanco dopo una lunga camminata, egli si addormenta sotto un fico. Quando si sveglia, capisce che ha subìto una strana, kafkiana metamorfosi. È diventato... un giardino, un lembo di terra e erba. Rohuna è un luogo estremo e inospitale, quasi inaccessibile, senza acqua, senza luce, abitato da spiriti dispettosi oltre che da ragazzi violenti, donne e vecchi. Per esistere, per realizzarsi, Umberto-giardino deve trasformarsi in giardiniere. Ecco le fatiche titaniche, il viavai dei muli carichi di terra, la pista scavata a mani nude, le piante salvate sui cantieri che sfregiano il paese, la ricerca affannosa dell’acqua, l’invasione degli scorpioni. Ecco i ragazzi diventare prima amici e poi giardinieri. Ecco il paradiso farsi sempre più reale. Nonostante le battaglie legali, le minacce di affaristi senza scrupoli, la pressione crescente di un turismo predatore, in questo tempo di conflitti feroci, Rohuna resta un luogo unico e insostituibile in cui un uomo venuto da lontano ha riconosciuto la sua casa e la sua famiglia. E, come alla fine di un rito iniziatico, ha trovato sè stesso. Umberto Pasti, scrittore, giornalista, disegnatore di giardini, divide il suo tempo tra Milano e il Marocco. È autore tra l’altro di L’età fiorita (Il Saggiatore, 2000; Bompiani, 2014), L’accademia del dottor Pastiche (Il Saggiatore, 2008), Giardini e no (Bompiani, 2010), Più felice del mondo (Bompiani, 2011) e Animali e no (Bompiani, 2016). “Ero qui, appoggiato al tronco del fico sotto cui sto scrivendo, e come un verme che muta in pupa, o una pupa in farfalla stavo diventando un giardino. Io, un uomo di quarant’anni, ero aiuole e scale e terrazze. Rimanevano terra, cespugli e bordure dove erano stati sangue e pensieri. Avevo le zolle dove avevo avuto i capelli. Ma ero un giardino senz’acqua, al quale si arrivava arrancando per ore tra pietre roventi, sudati, assetati, con le gambe rotte. Fu la mia buona stella a mettere queste difficoltà sul mio percorso: da giardino, per poter esistere, essere me stesso, fui obbligato a trasformarmi in giardiniere.” L’8 APRILE IL FESTIVAL FRANCESE DEL POLAR “Quais du Polar” è un evento letterario ed artistico che si svolge ogni tre anni ad aprile nella città di Lione. Creato nel 2005, questo festival propone ogni anno ad un centinaio di artisti e registi di ritrovarsi con un pubblico vasto, curioso ed appassionato dal genere poliziesco. Durante i tre giorni sono organizzati più di cinquanta appuntamenti tra i quali dibattiti, incontri, letture, momenti per le dediche, concerti, opere teatrali e proiezioni di film polizieschi scelti dagli autori stessi. Sin dai suoi inizi, il festival ha ospitato famosi autori di romanzi e dei maestri del genere poliziesco come Tonino Benacquista, Harlan Coben, Jo Nesbo e anche James Ellroy. Le conferenze e i dibattiti si svolgono principalmente nel palazzo del comune, all’Anfiteatro dell’Opera e al Palazzo della Borsa. Aperto a tutti, il festival è completamente gratuito, tranne per le proiezioni di film e per alcuni spettacoli. Inoltre, un’indagine a grandezza naturale permette al pubblico di mettersi nei panni di un detective.Nel corso degli anni, il festival è diventato uno dei più importanti eventi del genere poliziesco in Francia. Ogni anno, attira circa 60.000 visitatori.
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Arena Lifestyle 04 /2018 - Grand Tour World: Arles
ARLES, IL SOGNO DI VAN GOGH
Il territorio più spettacolare della Provenza si prepara all’arrivo dell’estate: la stagione in cui si ammirano dal vivo i paesaggi onirici che avevano incantato il pittore Vincent Van Gogh. E si può assistere ai suggestivi spettacoli di corrida francese, ad oggi ancora molto seguita
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olendo visitare la Provenza, una sosta ad Arles è d’obbligo. E’ una città antichissisa, le sue origini risalgono alla preistoria e fu abitata nel corso dei secoli da popolazioni di etnia celto- ligure, che la chiamarono Ar-Lath (luogo davanti alle paludi). A partire dal VI sec. AC i coloni greci provenienti da Marsiglia vi crearono una base fluviale sul Rodano chiamata Theline: un hub specializzato nella commercializzazione dei loro prodotti nelle terre del nord. Determinante per il definitivo sviluppo della città, fu la fondazione, nel 46 A.C., di una colonia, voluta da Giulio Cesare, come ringraziamento ai soldati della VI Legione, che lo avevano sostenuto nella lotta vittoriosa contro Pompeo durante l’assedio di Marsiglia. Da allora e per i successivi quattro secoli “Iulia Paterna Arelate”, questo era il suo nome, divenne una città importante della romanità e si arricchì dei principali monumenti che si possono ammirare ancora oggi e che l’Unesco protegge come Patrimonio dell’Umanità. Potendo disporre di due o tre giorni di vacanza, è preferibile prendere alloggio all’interno delle mura dove sono disponibili sistemazioni per ogni esigenza. Tra i più gettonati, l’Hotel Acacias, situato subito a ridosso della cinta muraria, poco distante dalla bellissima passeggiata pedonale sulle sponde del Rodano. La città è tutta visitabile a piedi, volendo si possono seguire le indicazioni poste sul selciato che segnalano quattro itinerari diversi ed intersecabili: a scelta tra la Arles Antica, Medioevale, Rinascimentale e Barocca ed infine l’itinerario Van Gogh: il grande pittore olandese, infatti, soggiornò per oltre un anno ad Arles, ritraendone scorci che appaiono nei suoi quadri più famosi e che ancor oggi si possono ammirare dal vivo.
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Arles/Grand Tour World Arena Lifestyle 04/2018
LA GRANDE STAGIONE DELLA TAUROMACHIA Il primo appuntamento della stagione della tauromachia francese, la Féria (Festa) di Pasqua, si tiene ogni anno ad Arles all’inizio della primavera, solitamente ad aprile, e attira oltre 500.000 visitatori da tutto il mondo con le sue feste, le sfilate, gli eventi, l’atmosfera straordinaria. Per 4 giorni, tutta la città si anima e vibra al ritmo degli spettacoli che hanno come protagonisti i tori, seguono poi lunghe serate di puro divertimento. Per gli “aficionados” del festival sono in programma varie corride nelle arene della città, ma anche una corsa tipica della Camargue. Le strade di Arles, comunque, accolgono ogni giorno degli spettacoli equestri, animazioni musicali, “bandidos” e “abrivados”, ovvero momenti durante i quali i tori sono accompagnati dai pascoli fin giù in città o alle arene e viceversa, sotto il controllo di guardiani in costume e a cavallo vestiti con costumi variopinti. Dirigendosi verso il centro si incontra subito la spettacolare Arena (les Arénes), il grande anfiteatro risalente al I secolo DC e fu utilizzato fin dall’ epoca romana per i combattimenti dei gladiatori e i numeri di lotta contro le bestie feroci. Nel Medioevo avvenne la sua trasformazione in fortezza, con la costruzione di torri di guardia, tuttora visibili, ed, al suo interno, anche di abitazioni civili e chiese. Tale assetto rimase invariato fino alla metà del 1800 quando l’Arena fu restaurata, riportata allo stato originario e destinata ad ospitare spettacoli di corrida provenzale, la grande tradizione di origine spagnola ancora oggi molto in voga in alcune regioni del Sud della Francia. Les Arénes sono sicuramente il monumento più famoso e meglio conservato di Arles, meta continua dei visitatori: un restauro recente ha rimesso in luce il pallido calcare marino della costruzione originale. E’possibile visitarle e salire su una delle torri di guardia per godere di un bel panorama sulla città ed è suggestivo ammirarle in versione notturna, durante gli spettacoli, grazie ad una sapiente illuminazione. L’ingresso è a pagamento, dunque risulta particolarmente conveniente l’acquisto di un biglietto multiplo che consente l’accesso a scelta fra 4 attrazioni su 9 presenti in città e ad un museo su 2 ed è valido un mese. Proseguendo verso il centro storico si giunge a Place de la Republique, ampia ed elegante, che raggruppa in sè edifici di varie epoche come la Cattedrale di St. Trophime (XII sec.), un bellisismo capolavoro del romanico provenzale, famosa per il suo portale fittamente scolpito con scene del Giudizio Universale e dell’Antico e Nuovo Testamento. Molto interessante risulta anche il Chiostro (XII-XIV sec.) poco distante, il cui restauro sta per essere ultimato. Si possono ammirare inoltre: l’Hotel de Ville (il municipio), di epoca rinascimentale, sul quale svetta l’imponente torre medioevale sormontata da una strana banderuola dorata e la bella fontana arricchita da un obelisco proveniente dalla spina, la barriera divisoria intorno alla quale ruotavano i carri durante le corse allo Stadium Romano, i cui pochi resti sono visibili in prossimità del Museo Dipartimentale di Arte Antica.
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Arena Lifestyle 04/2018- Grand Tour World: Arles
Il centro di Arles, con la Place de la Republique, le antiche chiese e l’arena che ospita eventi e spettacoli nelle belle stagioni. IL CULTO DELLE MARIE Appena fuori dalla città ci sono dei cartelli che indicano la statale in direzione di Les Saintes Maries de la Mer, la cittadina della Camargue sede del raduno annuale dei gitani. Durante il percorso, che dura 30 minuti, si attraverserà la zona degli stagni dove sarà possibile fare bird watching, ammirando le numerose specie di uccelli lacustri che vivono e si riproducono nell’area. La strada è fiancheggiata da fattorie che allevano cavalli e i famosi tori della Camargue, molte delle quali ora si sono riconvertite in agriturismi ed hotels frequentati da turisti che provengono da ogni parte d’Europa per ammirare la natura particolare del luogo e fare passeggiate a cavallo. Giunti alle Saintes Maries, dopo aver fatto una piacevole passeggiata sul lungomare, potrà essere interessante una visita alla chiesa fortezza dedicata alle Sante: Maria Salomé e Maria Jacobé. Secondo la leggenda, dopo la morte di Cristo, le due donne, parenti del Redentore, furono costrette a lasciare la Palestina. L’imbarcazione che le trasportava fece naufragio proprio sulla costa della Camargue, le accompagnava la serva Sara, rappresentata con la pelle scura e venerata dagli zingari come loro patrona. La chiesa, interessante per la sua struttura difensiva, è meta di continui pellegrinaggi. Il culto delle Sante Marie, i cui resti furono dispersi con la Rivoluzione francese, è ufficialmente riconosciuto dalla Chiesa, tanto che il santuario negli Anni Sessanta ricevette la visita dell’allora Nunzio Apostolico in Francia: Cardinale Angelo Roncalli, ora Santo, al quale è dedicata la piazza a lato della chiesa.
Un’ultima attrazione, che completa Place de la Republique, è il Cryptoportico, al quale si accede dall’Hotel de Ville e consiste in una galleria sotterranea a forma di U, giunta intatta fino ai noi dall’epoca romana. La costruzione, oltre a colmare il dislivello del terreno che permise a quel tempo l’edificazione in piano della piazza del mercato di uno dei Fori (Arles sorgeva su una collina), fungeva da magazzino delle derrate. Poco distante da Place de la Republique si trovano i resti del Teatro Romano, visibile anche dall’esterno (è cinto da una cancellata), ma purtroppo in cattive condizioni di conservazione poichè utlilizzato, come altri monumenti risalenti alla dominazione romana, come cava di pietra, riutilizzata per costruzioni successive. Infilandosi nel dedalo di stradine lastricate in pietra e fiancheggiate da bei palazzi barocchi e rinascimentali, si arriva poi in Place du Forum al centro della quale svetta la statua di Frédéric Mistral, grande scrittore, poeta e filologo della lingua provenzale, al quale fu assegnato il Premio Nobel per la letteratura nel 1904. Questa piazza è importantissima perchè si trova proprio laddove erauno degli antichi Fori del quale conserva, inglobati nella facciata di un palazzo, una colonna ed un frammento di frontone appartenenti al colonnato che lo circondava. Anche oggi comunque è una piazza molto bella da vedersi alla sera perchè è animata da vari ristoranti, fra i quali spicca il famoso ristorante che il grande pittore ritrasse in un quadro: “Le café le soir”. Terrazza del caffè la sera, Place du Forum, Arles è un dipinto del pittore olandese Vincent
van Gogh, realizzato nel 1888 e conservato al Museo KröllerMüller di Otterlo. Proseguendo verso il Rodano si arriva alle Terme di Costantino. L’edificio risale al IV secolo, epoca in cui l’Imperatore trascorse lunghi periodi ad Arles, che proprio in suo onore cambiò nome in Costantinia e divenne una della città più importanti dell’impero, sede di una delle quattro zecche imperiali. Le Terme un tempo occupavano un’area di circa 3700 mq., oggi si limitano ad un’estensione molto ridotta e appaiono quasi soffocate dai palazzi circostanti. Dall’esterno è ben visibile l’alta parete curva che delimitava il “tepidarium”, vale a dire uno dei luoghi più affollati in uno stabilimento ter-
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Arles/Grand Tour World Arena Lifestyle 04/2018
In alto, vista aerea della città affacciata sul fiume. Fuori dalle mura si trova il Museo di arte antica, con reperti che partono dalla preistoria. Nelle acque del Rodano è stata ritrovata una chiatta per trasporto fluviale di epoca romana, lo chaland. male in epoca romana. Molto interessante è infine il Museo Dipartimentale di Arte Antica che si trova fuori dalle mura, dedicato all’evoluzione storica, artistica e culturale di Arles dalla preistoria fino al V-VI sec. DC. Fra le sue attrazioni principali, il frutto di recenti ritrovamenti nelle acque Rodano: lo chaland, una specie di chiatta per il trasporto fluviale di epoca romana, che è affiorata dal fango ed è stata perfettamente restaurata. E’ lunga oltre 30 mt., è completa del suo carico e delle vettovaglie di bordo, e portava anche un prezioso carico, un busto che ritrae quasi con certezza Giulio Cesare, che colpisce per la sua intensità espressiva. Oltre a questi reperti il museo è ricco di statue di epoca imperiale, mosaici e sarcofagi scolpiti in modo magistrale provenienti da Les Alyscamp, la necropoli risalente all’ epoca romana e poi paleocristiana, che si trova alle porte della città. Da non dimenticare infine i modellini che ricostruiscono i vari monumenti, alcuni ancora visibili ed altri ormai scomparsi o in cattivo stato di conservazione, come il ponte di barche sul Rodano e l’industria molitoria di Barbegal. Les Alyscamps è un termine provenzale che deriva dal latino: l’aldilà per gli antichi romani erano appunto i Campi Elisi e, lasciando Arles, una sosta per visitare la necropoli, citata anche dal sommo Dante Alighieri nella Divina Commedia, è d’obbligo. E’ un luogo di silenzio e di raccoglimento, è pure caratterizzato da un lungo viale alberato fiancheggiato da sarcofagi, al termine del quale si trova Saint Honorat, una chiesa abbandonata. Durante il percorso si potrà ammirare anche una copia del dipinto che li ritrae, eseguito da Van Gogh. Da segnalare che da questo luogo inizia la Via Tolosana, uno dei Cammini per Santiago de Compostela. Alcune informazioni pratiche: Arles è raggiungibile in auto-
strada da Nizza, dalla quale dista circa 3 ore di macchina, vi si può arrivare anche in treno oppure in aereo da Marsiglia (circa 30 mn in macchina dall’aeroporto). La cucina di Arles è influenzata dalla vicinanza alla Camargue, il suo piatto più gustoso e famoso è a base di carne di toro , allevato in quella zona e che si fregia del marchio AOC (Appellation d’Origine Controlé). Lo stesso dicasi per il riso AOP (Appellation d’Origine Protégé), che trova nelle zone paludose del delta del Rodano, un terreno ideale per la coltivazione. Il riso viene prodotto in numerose varietà, la più famosa è quella tonda utilizzata soprattutto per i dolci, altri tipi dal chicco più allungato vengono cucinati come contorno per il toro e per i risotti o per la paella. Sono molto buoni anche i vini e gli olii d’oliva, particolarmente ricchi di sapore grazie alla dolcezza del clima. I ristoranti ad Arles sono numerosi, si consiglia di evitare quelli affollati di Place du Forum se non si ama la confusione. “La gueule du Loup”. Uno dei migliori di Arles è famoso per la cucina Camarguese, lì a pochi passi, offre la possibilità di assaggiare la Gardienne de Taureau, uno stufato di carne di toro (rossa e magra), marinata precedentemente nel vino , che è considerata una grande specialità locale. Altri indirizzi nelle vie meno trafficate del centro sono: “La Paillotte”, “Le 16”(dove servono anche la sangria) e più distante verso le mura “Le QG”, sono tutti validi ed offrono vari tipi di menu a prezzi differenti, accompagnati dai corposi vini della zona e preceduti da aperitivi piuttosto robusti.
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Arena Lifestyle 04/18- WEEK END Aprile/ Ravello
RAVELLO, IL BORGO CHE STREGA I VIP Qui sopra, la villa Rufolo di Ravello mostra la sua antica architettura moresca. A fianco, panorama del golfo di Amalfi visto dai suggestivi giardini di Villa Rufolo.
I
l borgo di Ravello è uno dei luoghi più affascinanti d’Italia e del mondo. Da sempre è frequentato dai vip: come l’ex ministro Brunetta, Brad Pitt, Angelina Jolie, Tom Hanks, Scarlett Johanson. Prima di loro Richard Wagner e anche Giovanni Boccaccio.
Per trascorrere una vacanza tranquilla senza il conosciuto assillo di turisti delle grandi metropoli italiane si può scegliere un piccolo paradiso: Ravello. È un comune italiano che si trova su una rupe a poca distanza da Salerno, strategicamente tra Minori ed Amalfi, luoghi si possono comunque facilmente raggiungere e di straordinario interesse turistico, le perle della Campania. Appartenente alla affascinante zona della Costiera Amalfitana, il borgo definito “ribelle” dalla derivazione del suo nome, è tutelato dall’Unesco per la sua straordinarietà e l’offerta di panorami mozzafiato sul Mar Tirreno e sul golfo della città. Questi sono facilmente visibili dalle numerose ville che fungono da fulcro principale dell’attrattiva turistica. Tra le tante, la più storica rimane la Villa Rufolo costruita dall’omonima famiglia. Il suo nome significa giardino dell’anima e è proprio questo che lasciò d’incanto Wagner che ci soggiornò. Tutt’ora qui si tiene il Ravello Festival dedicato al musicista. Con questa festa tradizionale, abitanti e turisti si radunano nel mese di luglio per sentire concerti di musica classica di assoluto prestigio così come quella più moderna e straniera introdotte negli ultimi anni. Questo festival rinomina il borgo con il titolo di città della musica. Immensa è questa villa dove possiamo ammirare la torre di ingresso con statue rappresentati ciascuna una stagione diversa e che lasciano incantati que si trovi di fronte a tale straordinarietà architettonica. Entrando nel complesso veniamo affascinati dalla torre maggiore da cui si può godere di una vista panoramica di mare e di montagna; così anche dal giardino Belvedere della villa che tende a offrire una vista più incentrata sull’area della Costiera Amalfitana. Come per la sua incredibile bellezza, la villa attrae visitatori anche dal punto di vista culturale e artistico con diverse mostre che si tengono nella cappella della struttura. Situata nella piazza principale troviamo anche Villa Episcopio dove alloggiò il re Vittorio Emanuele III. Continuando dalla piazza del Duomo lungo la stessa strada incontriamo Villa Fraulo, che una volta
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Ravello - WEEK END APRILE Arena Lifestyle 04/18
era proprietà della famiglia Cortese. Una venerabile villa che offre agli ospiti una magnifica vista del Mar Mediterraneo e della Costiera Amalfitana. Veduta simile, altrettanto affascinante è offerta dalla Terrazza sull’Infinito, così chiamata per la vastità del panorama che spazia dalla costa cilentana fino alla Costiera Amalfitana. Trovandosi di fronte a questa incredibile distesa di mare, non si possono trovare scuse per non visitare anche l’attigua Villa Cimbrone, riedificata secondo lo stile di Villa Rufolo. Oggi è occupata da un albergo ma offre visite del giardino ornato di statue, grotte naturali e fiori, del chiostro e della piccola cripta affacciati sul golfo di Maiori. Queste sono solo alcune delle numerose attrazioni naturali del borgo, che presenta anche importanti architetture religiose. Ripartendo dal centro storico, troviamo il Duomo di Ravello, una delle cattedrali più antiche d’Italia (1086). Tra le diverse attrazioni la prima è la porta di bronzo, una delle pochissime in Italia ancora esistenti. Il secondo elemento è la Cappella di San Pantaleone. È qui che la chiesa conserva l’ampolla contenente il sangue del santo, che si dice si liquefaccia ogni anno a Luglio per l’anniversario del suo martirio: un po’ come quello, più famoso, di San Gennaro. Adiacente a questa chiesa si visita il museo della cattedrale, situato nella cripta, accessibile attraverso l’ingresso laterale. Anche se la collezione del museo è relativamente piccola, contiene diverse sculture e altri pregevoli lavori d’arte, tra cui il famoso busto di marmo che si crede appartenuto a Sigilgaita Rufolo, la moglie di Nicola Rufolo. Qui troviamo altri bellissimi edifici, come Palazzo della Marra dove fu aperto un arco di trionfo in onore della patria. Poco lontano si erge la Chiesa di Santa Maria delle Grazie
in stile romantico, e ancora il Santuario dei Santi Cosma e Damiano, due personaggi storici molto ricordati dagli abitati di tutta la regione per aver curato i malati nel 300 d.C. Nella nostra passeggiata ci spingiamo fino ad arrivare in Piazza Fontana dove ci fermiamo per godere la vista del Palazzo Rogadeo. È il più antico del borgo: divenne monastero agostiniano per essere tramutato poi in uno dei numerosi alberghi ravellesi di fascino, che permettono a tutti di godere di questo luogo senza rinunciare ai confort della modernità. La più grande attrattiva del borgo è senza dubbio la sua bellezza e resta una meta perfetta per gli amanti della natura che possono godere del verde salendo a piedi i 350 metri che portano sulla vetta monte Cimbrone. La relativa fatica provata durante la salita sparisce nel momento in cui si gode della vista bellissima del golfo di Amalfi. Oltre alla bellezza naturale e storica, Ravello affascina per la grande tradizione della produzione locale. Passeggiando per le strade, le viuzze e i meandri, si incontrano moltissime botteghe di artigiani che propongono prodotti di lusso: dalla ceramica al corallo, utilizzato per realizzare gioielli e crocifissi. Dalla madreperla, delicatissima materia prima dei cammei, fino al cuoio di morbidissime calzature, sandali, borse. Abbondano i prodotti tessili in cotone e lino con bellissimi ricami e i capi di abbigliamento esclusivi. Durante l’esplorazione delle mille botteghe, non ci si può esimere da una visita del Museo del Corallo realizzato dal corallaro Giorgio Filocamo. Qui sono custoditi oggetti antichi realizzati dalla famiglia dei Filocamo e altri pezzi rarissimi di provenienza locale.
IL PRINCIPE RUFOLO DI RAVELLO E L’ANTICA DIMORA DI FAMIGLIA Si chiama Landolfo Rufolo di Ravello e vive a Roma. Il principe che porta un cognome antichisismo, risalente all’antica Roma (Rufus) è un grande ormai in pensione, con due figli che hanno seguito le sue orme, Guglielmo e Marcantonio, grandi professionisti come è stato lui della chirurgia plastica e ricostruttiva a livello mondiale. Mentre sfiora il suo pianoforte Bechstein del 1870 - sul quale Richard Wagner compose il Parsifal, una copia di quello che possedeva a Lipsia - ci racconta di Villa Rufolo a Ravello, la cittadina che lo accoglie sempre come un monarca. La ex dimora della famiglia Rufolo (attiva durante il 1200 e 300) fece qui costruire un complesso di edifici difensivi in stile Arabesque. Non solo i Rufolo: papi e regnanti del passato hanno trascorso riposanti momenti di relax in questo palazzo che si distingue per l’irresistibile e ameno fascino del luogo. Le forti influenze si sentono eccome, negli ambienti circostanti e nelle strutture interne della villa, come si nota entrando nel chiostro moresco, circondato da un porticato ad archi acuti, con doppie logge e decorazioni di sapore arabeggiante. Come spesso accade a monumenti e siti storici di una certa anzianità, anche Villa Rufolo ha attraversato diverse epoche stilistiche, accogliendo istanze dell’architettura araba, sicula e normanna, alle quali si sono aggiunti rifacimenti in linea con i nuovi e più attuali gusti e tendenze artistiche, giungendo fino all’800, quando la villa ha conquistato Richard Wagner. Dieci secoli di storia sono passati di qui. Villa Rufolo è il vero gioiello del patrimonio culturale e artistico di Ravello. Parte di questo patrimonio è stato danneggiato da agenti atmosferici e dall’incuria, sebbene oggi l’attenzione sul complesso abbia consentito un’opera di recupero e salvaguardia di alcune sezioni. GUGLIELMO LUDOVICO UGO ASCANIO RUFOLO
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Sopra: i Principi Rufolo di Ravello davanti alla Fontana di Trevi. Sotto, la mappa dei castelli costruiti in Costiera Amalfitana dai loro antenati in epoca medioevale.
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IL GOTHA DEL VINO VA A VINITALY 2018
Non è più, da qualche tempo, il Vinitaly che gareggiava con sè stesso per battere i record di presenze annue. Perché è cambiata l’idea di fiera. Il grande pubblico (i cosiddetti wine lover) sarà accolto nel centro storico della città Patrimonio Unesco e nei territori limitrofi da Soave a Bardolino fino a Valeggio sul Mincio, mentre gli addetti ai lavori si concentreranno tra i padiglioni dell’area espositiva. Va letto in questo contesto il dato sulle (sole) 128 mila presenze del 2017 rispetto alle 150 mila del 2015. Il presidente di Veronafiere, Maurizio Danese, lo spiega così: “Abbiamo iniziato un percorso di potenziamento del profilo professionale del visitatore e siamo stati l’unico organizzatore fieristico ad aver dichiarato di voler decrescere nel numero delle presenze generiche, aumentando al contempo quelle professionali. E ci siamo riusciti.
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‘appuntamento più spumeggiante della stagione è sempre il Vinitaly, la grande kermesse delle bollicine e non solo: dei vini italiani a tutto tondo e anche dei superdistillati e dei mix, dagli aperitivi ai distillati.
offerta: durante l’evento sono stati analizzati anche i dati della ricerca “Vino: il futuro dei mercati, i mercati del futuro”, un’indagine realizzata in collaborazione con Wine Monitor , osservatorio di Nomisma, sullo sviluppo dei mercati target del prossimo quinquennio, in particolar modo nei Paesi asiatici, sul cui sviluppo punta molto Giovanni Mantovani, il direttore generale di Veronafiere. L’evento, affollato dal jet set di espositori, avrà come protagoniste le rinomate aziende francesi, australiane, iberiche e californiane (in particolar modo quelle della NapaValley): saranno presenti ovviamente anche le pregiate eccellenze del Bel Paese, come i vini bianchi delle isole campane, quelli rossi dell’entroterra irpino, quelli umbri e quelli siciliani. Durante l’esposizione saranno allestite numerose aree-evento dove quotidianamente esperti del settore, produttori e giornalisti illustreranno ai visitatori le produzioni d’eccellenza avvalendosi di percorsi tra degustazioni guidate, dei walk around e dei numerosi appuntamenti seminariali. Saranno presentati anche focus sui principali mercati di riferimento, ricerche di mercato e workshop tematici. Anche nell’edizione del 2018 saranno in vetrina le aziende enologiche abruzzesi, che possono già vantare alcuni prestigiosi riconoscimenti acquisiti in occasione della 22° edizione del
Si rinnova l’appuntamento al Vinitaly, celebre Salone Internazionale del Vino e dei Distillati nato nel 1967, la Fiera più trendy del settore beverage, che si terrà nel complesso fieristico di Verona dal 15 al 18 aprile. E’ un superevento annuale attesissimo dagli operatori del settore, che durante l’esposizione hanno l’opportunità di conoscere in modo approfondito il meglio della produzione vitivinicola autoctona e internazionale, di scoprire le tendenze del mercato e di fare business grazie alla sinergia tra la manifestazione stessa e le numerose attività complementari e parallele (conferenze, forum e degustazioni) dentro il perimetro fieristico e non solo: anche tutta la città di Verona è coinvolta con molti eventi fuori salone e ogni sera si trasforma in un maxi happy hour. Vinitaly, con oltre 4 mila espositori e ben 155 mila visitatori, interamente dedicata al business del settore enologico, è stata presentata ufficialmente il 27 Marzo a Roma alla Sala Anfiteatro dell’auditorium di Via Veneto. Questo appuntamento fornisce agli operatori gli strumenti digitali essenziali e imprescindibili per permettere un proficuo incontro tra domanda e
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Concorso Internazionale Packaging, durante il quale è stato assegnato il Premio Speciale “Immagine Coordinata 2018” all’Azienda Agricola Fontefico dei F.lli Altieri di Vasto. Il vino “Benaco Bresciano Ig Merlot Notte a San Martino 2014” della Società Agricola Olivini di Desenzano del Garda è stato insignito del premio etichetta dell’anno 2018, mentre la Carlo Pellegrino & C. di Marsala ha vinto il prestigioso Premio Speciale “Packaging 2018”. Saranno presenti anche duecento cantine siciliane con un loro stand in cui produttori, opinion leaders, stakeholders, importatori, ristoratori e mass media potranno conoscere le innovazioni e le attuali tendenze del mercato. La Lombardia parteciperà al Salone Internazionale presentando la propria biodiversità con oltre duecento produttori che proporranno ben duemila etichette in uno spazio di 8500 metri quadri, al Pala Expo di Verona. Il Vinitaly 2018 è anche all’insegna del biologico, sul cui sviluppo puntano i mercati internazionali e che vede la Lombardia attentissima agli standard qualitativi. Gli ettari che sono destinati a questa produzione sono saliti a 1753, con una crescita del 93 per cento. In particolare la provincia di Brescia si colloca prima a livello regionale, seguita dalla provincia di Pavia. Il consumo dei vini biologici nella regione lombarda è in aumento a doppia cifra, trend incentivato inoltre dal Programma di Sviluppo Rurale. I vini protagonisti di questa edizione sono le etichette della Franciacorta, della Lugana, il Moscato di Scanzo, quelli dell’Oltrepò Pavese, quelli del Mantovano, di San Colombano, delle Terre Lariane, della Valcalepio, della Valtellina, il Brunello di Montalcino, il Barbera e il Moscato d’Asti, il Vermentino di Gallura Superiore, il Cortese di Gavi, il Salento Negroamaro Rosso IGT, Il Chianti Classico Riserva, il Cerasuolo d’Abruzzo, il Salento Chardonnay IGT, Il Refosco dal peduncolo rosso, l’Amarone della Valpo-
licella Riserva e il Cabernet, seguito a ruota dal Sauvignon. Al padiglione 8 si terrà il Vinitalybio, esposizione dedicata alle produzioni enologiche biologiche certificate, locali ed estere, organizzata in partnership con la Federazione Italiana Agricoltura Biologica e Biodinamica (FederBio), che consente ai produttori di promuovere e valorizzare il proprio brand. Negli stand è possibile incontrare stakeholders e goperatori del settore, vale a dire i buyers italiani e internazionali. Un esclusivo percorso dedicato ai cinque sensi, rappresenterà sicuramente un’esperienza unica e decisamente affascinante di scoperta e di valorizzazione dei prodotti vinicoli nella suggestiva location veneta, gettonatissima dai compratori asiatici che diffondono oltre al vino anche la prelibata cucina, la bellezza dei paesaggi ricchi di fascino. ViViT è un evento a cui è possibile partecipare su invito organizzato in collaborazione con l’associazione Vi.Te, Vignaioli e Territori, che riunisce i produttori che si impegnano per raccogliere gli spunti e gli impulsi innovativi e per farli convergere nella creazione di un’immagine versatile dell’operato in vigna. Vinitaly Tasting – The DoctorWine Selection è l’evento organizzato in sinergia con il giornalista Daniele Cernilli per valorizzare la produzione italiana e per far conoscere agli operatori del canale Horeca oltre 160 etichette di vini rossi, bianchi, rosé e spumanti, che costituiscono eccellenze e tipicità delle diverse regioni della penisola: in questo padiglione è allestito uno spazio di degustazione con wine dispenser, in collaborazione con Wine Emotion dove un gruppo di esperti illustrerà le peculiarità delle singole produzioni. Qui si terranno anche seminari tenuti da Daniele Cernilli e dal suo team. L’ingresso all’area dei wine-dispenser è riservato esclusivamente agli operatori, mentre la partecipazione ai workshop di approfondimento è a pagamento. La settima edizione di Vinitaly Tasting,
I NUMERI DI VINITALY 2018 I numeri del Vinitaly 2018 dicono che saranno 4.310 gli espositori provenienti da 33 Paesi oltre l’Italia, su una superficie netta di centomila metri quadrati, sold out da dicembre 2017. “Dedicheremo grande importanza a due macro aree come il Nord America e Russia/Cina. Abbiamo investito risorse per attirare i buyer di un mercato più esteso”, ha spiegato il dg di Veronafiere, Giovanni Mantovani. Lo scorso anno le presenze straniere sono state 48 mila con 30 mila top buyer stranieri accreditati (+8% sul 2016). Tra gli strumenti nuovi per favorire l’incontro domanda/offerta c’è sicuramente la “Vinitaly directory”, la piattaforma digitale in italiano, cinese e inglese e che sostituisce il tradizionale catalogo, utile agli operatori per selezionare in anticipo le imprese che interessano di più: circa 13 mila i vini inseriti e 4.319 gli espositori registrati. La directory funzionerà anche tutto l’anno, in modo da consentire all’espositore di inserire e promuovere eventi e degustazioni. Sono mille quelli direttamente invitati da Veronafiere, che sono interessati anche all’olio e al cibo di Sol&Agrifood. Vinitaly non è solo vetrina per gli italiani ma anche per gli stranieri, in aumento del 25%: da questa edizione, il salone a loro dedicato si chiama International wine hall. Previsti, come da diversi anni, il Vinitaly Bio e il salone dei vini artigianali Vivit e la collettiva della Fivi (federazione italiana vignaioli indipendenti).
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The Doctor Wine Selection, che si svolgerà nel padiglione 10. in collaborazione con Vinitaly, offrirà la possibilità di degu stare etichette selezionate tra i produttori recensiti nella Guida Essenziale ai Vini d’Italia. I vini fermi saranno disponibili nei dispenser sotto azoto, mentre quelli frizzanti saranno serviti dai sommelier.Vi sono numerose attività correlate al Salone Fieristico, degne di essere citate, che arricchiscono l’offerta di eventi: Operawine per esempio offre l’opportunità di degustare i vini selezionati da Wine Spectator, mentre “Vinitaly and the city” costituisce il Fuori salone per gli appassionati di vino, i ai quali offre meeting, spettacoli musicali e soprattutto tante degustazioni. I wine lovers potranno trascorrere quattro giorni (dal 13 al 16 Aprile 2018) approfondendo le proprie conoscenze sulle tradizioni, sui vini e sui sapori delle regioni italiane allietati da musica, spettacoli e manifestazioni enogastronomiche passeggiando per le piazze e per le strade più caratteristiche di Verona. Questo straordinario percorso culturale è suddiviso in tappe che si snodano nei punti più suggestivi della città, raccontando le tipicità dei diversi territori, l’arte, i personaggi e gli artisti più illustri. E’ possibile partecipare a degustazioni non stop nella suggestiva location della Torre dei Lamberti , la Mezzaluna del Vino, per scorgere paesaggi inediti ricchi di fascino: il conseguimento del wine passport certificherà il raggiungimento delle tappe consentendovi anche di partecipare all’estrazione di premi. GoTo Science, format ideato dall’Università di Verona che racconta le attività della ricerca all’esterno del contesto istituzionale delle aule universitarie, approda a Vinitaly and the city: si replica un po’ il format presente in Gran Bretagna, dove durante l’iniziativa Pint of science, si presentano argomenti scientifici al grande pubblico all’interno dei pub. Mario Pezzotti, delegato del Rettore alla Ricerca è convinto che portare i ricercatori in alcune osterie della città per spiegare le più recenti scoperte accademiche sia una scelta assolutamente vincente. In occasione di “Vinitaly and the City” nei locali della Loggia di Frà Giocondo, professori universitari e ricercatori appartenenti a tutti i settori di ricerca illustreranno
i propri studi sulle molteplici sfaccettature del mondo enologico. Nella capitale fieristica del vino si parla anche d’acqua. Per i più avventurosi, viene proposta una discesa lungo l’Adige a bordo di un gommone da rafting, resa possibile grazie alla collaborazione con Adige Rafting e con Canoa Club Verona. I naviganti potranno ammirare l’affascinante città di Verona da una prospettiva inedita: nei pressi dell’antica dogana fluviale, a Ponte San Francesco, si potrà poi partecipare a una speciale degustazione di vini tipici. OperaWine, Finest Italian Wines: 100 Great Producers è un altro evento esclusivo, riservato agli operatori specializzati provenienti da tutto il mondo, organizzato da Wine Spectator, rinomata pubblicazione statunitense in sinergia con Veronafiere e Vinitaly. Il 14 Aprile, nella prestigiosa location del Palazzo della Gran Guardia, si avrà l’opportunità di degustare pregiati vini scelti dalla rivista più autorevole del mondo. La redazione ha deciso di selezionare attentamente sia i produttori famosi che le aziende considerate più di nicchia. Ecco altri momenti, fra i tantissimi proposti, alcuni eventi clou di Vinitaly molto attesi dai produttori: “5 Starwines the book and wine without walls” premia le aziende che investono nel miglioramento qualitativo delle proprie produzioni. “International packaging competition” premia lo sforzo delle aziende che investono per migliorare la propria immagine e il proprio brand con un apporto creativo e innovativo. Lo spazio “Vinitaly international” promuove i vini italiani nei principali mercati mondiali ( Usa, Canada, Cina, Hong Kong e Russia): ricopre inoltre un ruolo strategico di primaria importanza per Vinitaly agevolando e incentivando la collaborazione e la comunicazione tra i produttori italiani e i principali mercati esteri. Vinitaly International integra l’organizzazione di Fiere e Fuorisalone con l’utilizzo di metodologie e di strumenti innovativi orientati all’ambito sociale. Vinitaly International Academy è invece l’organismo che organizza corsi di certifica-
LOUNGE E SPAZI VIP PER I BUYERS STRANIERI International buyers’ lounge è un’area destinata esclusivamente ai visitatori del mercato estero, all’ interno della quale si trova un’enoteca, con degustazione gratuita. Mentre il Taste&Buy è co stituito da incontri b2b organizzati da Vinitaly tra le aziende espositrici e i buyer internazionali. GDO Buyers Club è un’area dedicata agli incontri b2b tra espositori ed operatori del settore della grande distribuzione. International Wine è un Salone dedicato alla produzione internazionale, con area tasting per assaporare vini e distillati provenienti dai cinque continenti. Enolitech è il Salone Internazionale delle Tecniche per la Viticoltura, dell’Enologia e delle Tecnologie Olivicole ed Oleari, dove sono esposti tutti gli strumenti e gli accessori utili alla conservazione e dove si può approfondire il know-how legato alla produzione, mostrando le nuove applicazioni e le tecnologie utilizzate nel settore. Sol & Agrifood è il Salone Internazionale dell’Agroalimentare di Qualità: il meglio del food per accompagnare il meglio del wine.un format interattivo, attraverso cooking
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zione per Wine Expert e Wine Ambassador del vino italiano. Seguire tutti gli appuntamenti è quasi impossibile anche per l’esercito nutrito di giornalisti provenienti da tutto il mondo. Nessuno però perde uno degli incontri ai quali è presente Maurizio Danese, presidente di Veronafiere, che anche quest’anno ha messo in rilievo la necessità di puntare alla netta distinzione tra il business in fiera e il fuori salone dedicato ai wine lovers e ha spiegato che l’obiettivo principale è quello di investire sulla filiera wine e sulla digital transformation. Il Salone dedicato al business e alla promozione vitivinicola ha registrato lo scorso anno128mila presenze da 142 nazioni e il numero degli acquirenti stranieri accreditati è cresciuto notevolmente. I risultati raggiunti rappresentano un passo decisivo della nuova strategia di sviluppo. Secondo il direttore generale di Veronafiere, Giovanni Mantovani, è in rapida crescita il ruolo b2b della fiera a livello internazionale in base alla classifica delle presenze degli operatori stranieri che dimostrano significativi incrementi da quasi tutte le nazioni: Stati Uniti, Germania, Regno Unito, Cina , Francia e Canada, Russia, Giappone, Paesi del Nord Europa, Olanda e Belgio, Brasile, Panama e Senegal. Con più di 4.270 aziende espositrici provenienti da 30 Paesi Vinitaly si conferma la più importante manifestazione espositiva anche per i distillati.
SORSI D’AUTORE VA IN SCENA IL 13 APRILE Sorsi d’Autore rappresenta un’ occasione indimenticabile per incontrare i migliore autori dell’editoria italiana contemporanea: il 13 Aprile Marco Bianchi, divulgatore scientifico, chef e personaggio televisivo, presenterà il libro “Cucinare è un atto d’amore”. Mentre il 15 Aprile Oscar Farinetti, imprenditore di successo con Eataly, dirigente d’azienda, agronomo ed economista, professore di politica agraria internazionale e comparata presso l’università di Bologna, dialogherà con il giornalista di Radio 24 Luca Telese. Lo stesso giorno potrete incontrare Gianmarco Tognazzi, grande appassionato di enologia, che converserà con la giornalista televisiva Cinzia Tani. Sorsi d’autore, nata nel 1999 per iniziativa di fondazione Aida con l’obiettivo di creare una sintesi tra la cultura musicale, letteraria e artistica e quella enogastronomica veneta, si terrà sempre a Verona nel Cortile del Mercato Vecchio, nella sede storica che da sempre vanta una solida partecipazione del mondo imprenditoriale e culturale.
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I COLORI GUIDA PER ACCOGLIERE IL SOLE
C’è un collegamento strettissimo tra come ci vediamo e come ci sentiamo. L’aspetto influenza la nostra psicologia e viceversa. Il colore giusto può aiutarci a valorizzare al massimo i nostri pregi, trovare il nostro stile unico e personale, quello che ci farà sentire a nostro agio in ogni situazione, che ci permetterà di guadagnare consenso, un valore fondamentale per avere successo nella vita come così come nel lavoro. Ecco le dodici tonalità fra le quali scegliere i capi nuovi della stagione appena iniziata.
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l Pantone Fashion Color Report è stato una sorpresa. Ci sono due novità questa stagione nella palette Pantone: contiene 12 colori ( anzichè 10 come al solito ) e sono colori ‘trasversali’... Tra le dodici nuove nuance della primavera estate 2018, declinate da tutti gli stilisti e da tutti i grandi brand, ce ne sono alcune che amerete alla follia, coloreranno il vostro guardaroba e le indosserete no stop fino alla fine dell’estate. Altre, invece, che non vorrete indossare e neanche sentire nominare. Troppo ardite. Oppure troppo vintage. Oppure troppo noiose, troppo neutre. Oppure troppo vivaci, ci mancherebbe altro... Divertitevi a scoprire quali delle vostre amiche amano le tonalità brillanti e positive come il rosso Cherry Tomato e il giallo neon Lime Punch, le sfumature pastello e iper-femminili come il rosa pesca Blooming Dahlia e il lilla Pink Lavander, oppure le tinte rétro dai richiami anni Sessanta come il verde acqua Arcadia e il Little Boy Blue. Qualcuna si rifugerà nel marrone Emperador, tra il castagna e il cioccolato, super sofisticato. Oppure vorrà il rassicurante viola Ultra Violet, sexy, misterioso, totemico. Giocate con le nuove tonalità sperimentando, osando combinazioni mai provate prima. In vacanza, per andare andare a colpo sicuro affidatevi alla combo “colore freddo + colore caldo” mentre per creare un look iper-sofisticato e femminile, prendete spunto dai look visti in passerella di Victoria Beckham e Phoebe Philo, e stratificate candy colors a più non posso: pesca, lilla, lavanda, verde acqua, eccetera. Ma ora scopriamole e impariamo
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bene i loro nomi. Perchè non li avete mai sentiti prima. 1. GIALLO “MEADOWLARK” - PANTONE 13-0646 2. GIALLO “LIME PUNCH” - PANTONE 13-0550 E’ un giallo canarino, allegro e vivace, che ci stringe l’occhio già da adesso, per illuminare l’inverno e ci accompagnerà fino all’estate. Valorizza l’incarnato caldo e brillante della donna Primavera, tipo Emma Stone. Molto bello abbinato al viola, al verde,all’azzurro,al viola,al bianco,al rosa, al rosso,al blu royal. Il giallo è il colore simbolo della Z-Generation e delle sue icone, da Petra Collins a Selena Gomez. Yellow sarà la parola d’ordine dei prossimi mesi? Blake Lively si è presentata a “Good Morning America” con un completo pantalone giallo banana, Gigi Hadid ha fatto di recente un’uscita con uno spettacolare evening dress giallo limone di Prabal Gurung, mentre Nicole Richie ha sfoggiato maglioncino e gonna giallo canarino e giallo zafferano. Rihanna, invece, ha indossato uno scenografico abito giallo alla presentazione della sua collezione make up, Fenty. Per non parlare di Chanel che tra qualche settimana lancerà una collezione make up dedicata a Napoli e che vede il giallo tra i colori di punta, in particolare uno smalto chiamato proprio Giallo Napoli, ispirato agli affreschi di Pompei. «Le tonalità di primavera atipiche, complesse e originali, comunicano il desiderio di sperimentare il colore tutto l’anno senza restrizioni. E i trend colore per la primavera 2018 rappresentano un perfetto riflesso di questo nuovo sentimento». colore
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della primavera 2018, in particolare la tonalità Meadowlark), la cui idea è derivata dall’eclissi di sole verificatasi lo scorso agosto negli Stati Uniti: «Considerando che la metà della popolazione americana ha osservato questa eclissi solare, il dominio giallo nelle tendenze di primavera sembrebbe logico. Non c’è dubbio che questo colore brillante è un catalizzatore di attenzione, il giallo è un faro di luce. E nessuno viene ignorato indossando il giallo». 3. ROSSO “CHERRY TOMATO” - PANTONE 17-1563 4. BORDEAUX “CHILI OIL” - PANTONE 18-1440 Sono tonalità calde e accese scelte dalla moda ma anche dal design d’interni per la primavera 2018: sono due superbe sfumature di rosso. L’intensità è la parola chiave: «i colori decisi si adattano adattarsi perfettamente ai nostri intensi ritmi di vita – afferma Leatrice Eiseman, direttore esecutivo del Pantone Colour Institute - questi scelti per il 2018 sono toni caldi ed accesi dai quali l’occhio umano non potrà distogliere lo sguardo». Il Cherry Tomato è un rosso aranciato, carico di calore ed energia, una tonalità impulsiva, brillante e passionale, che regala suggestivi riflessi e intense emozioni. E’ il rosso pomodoro, un pò aranciato, vibrante e pieno che valorizza gli incarnati con sottotono caldo come Angelina Jolie. Si abbina al bianco, blu,corda e grigio che lo acquietano, ma soprattutto a Blooming Dahlia, all’ Ultra violet, all Emperador, all’azzurro. Delicata variante del bordeaux, il Chili Oil è un rosso a base marrone terra di Siena, dall’eleganza senza tempo, in grado di rendere un outfit giorno e un ambiente chic e sofisticati. Il Cherry Tomato va di moda anche nel settore wedding. I planner suggeriscono di accogliere gli ospiti con scene tipiche napoletane e cateringo che propongano i veri sapori del nostro Paese.
5. ROSA “PINK LAVANDER” - PANTONE 14-3207 E’ il momento di concentrare l’attenzione su una nuance violacea ma più delicata e meno impegnativa, a metà tra il lavanda e il rosa freddo: il Pantone Pink Lavender. E’ considerat il colore più femminile, raffinato e delicato dell’anno: è piaciuto molto a Tom Ford, Francesco Scognamiglio, Valentino, ma naturalmente anche a Valentino e Versace, che lo propongono spesso, Helmut Lang e John Galliano. Delicato e romantico, è un colore che valorizza gli incarnati con sottotono freddo e delicato della donna Estate come Bella Hadid . Raffinato con il grigio e verde, si sposa bene con il lilla,viola e i vari toni di rosa e melagrana. Ma si indossa tranquillamente per un total look importante… ed è favoloso. Si combina con il rosso, il rosa ton sur ton, i bagliori argentati rosati, il nero. Si puo osare in abbinamento col cammello: nella parte esterna degli outfit (cappottini, trench e giacche) e gli accessori, mentre il cuore del look sarà assolutamente rosa. Il Pink Lavender è perfetto per cerimonie e cocktail in versione tubino, abito o completo spezzato ton sur ton insieme all’argento. Per impermeabili primaverili e cappottini, giacche, top e pullover leggeri, pantaloni. 6. ROSA “BLOOMING DAHLIA” - PANTONE 15-1520 7. ROSA “SPRING CROCUS” - PANTONE 17-3020 Immancabile la gamma dei rosa che va dal Blooming Dahlia, un rosa delicatissimo e romantico, al Spring Crocus, un rosa violaceo bello acceso e originale. Il primo è’ un colore molto raffinato, un rosa caldo che si presta bene per creare bellissimi outfit per la donna Primavera con colori delicati come Serena Autieri. Abbinalo al nude e al panna, bello da indossare adesso con
7. VERDE “ARCADIA” - PANTONE 16-5533 Si sentiva il bisogno di tutto questo verde? Sì, sì e sì. Abbiamo riaperto gli armadi per mettere via gli ingombranti cappotti a vestaglia di ogni ordine e grado, via le sciarpe, via tutto ciò che di pesante abbiamo indossato negli ultimi mesi: via i colori scuri, welcome colori moda 2018 più che brillanti. Quanta voglia di leggerezza c’è nell’aria? Tantissima. Quale colore Pantone apre le danze? Il verde, sì il verde un filino shock.Perché sulle ultime passerelle Autunno Inverno 2018 ha sfilato il verde, in tutto il suo splendore e in tutte (o quasi) le sue varianti. E noi, ovviamente, anticipiamo i tempi e lo osiamo sin da ora. Tendenze Primavera Estate 2018 venite a noi! Verde gioia, verde allegria, verde speranza, ma anche classici verde acqua, bottiglia et similia. Perché? Perché sta bene alle more, sta bene alle bionde (magari nei toni più freddi), sta bene dalla testa ai piedi: VERDE TI AMO! E se lì fuori c’è un mondo triste mi piaci ancora di più. Ovvio: come abbinare il verde per non superare le dosi consigliate? Verde sì, ma con moderazione AKA un capo/accessorio verde su un outfit è più che sufficiente. Due dai, crepi l’avarizia.
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10. MARRONE “EMPERADOR” PANTONE 18-1028 E’ poi da non sottovalutare anche il nuovo marrone “Emperador”, un marrone pieno e profondo, che vira tra il castagna e il cioccolato che renderà ogni look super sofisticato. E’ un color cioccolato pieno e ricco che aggiunge corpo ai colori della Primavera 2018. Valorizza la donna Autunno come Julianne Moore. Abbinalo al beige e bianco, indossalo con gli aranci e col. corda e un tocco di nero, accessoriali con bijoux naturali.
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l’amaranto e illuminato dal color ghiaccio, raffinatissimo accessoriato col color camoscio. Molto bello abbinato ai vari toni di azzurro e acquamarina. Se siete una royal follower, sappiate che in questa primavera le regine si vestono proprio in questa tonalità di rosa. La prima a comparire sui media di tutto il mondo, nella mattinata del 27 marzo 2018, è stata la Regina Elisabetta II, arrivata a Plymouth, sulla costa sud del Devon, per la cerimonia di decommissionamento dell’HMS Ocean, conosciuta anche come “Might O” in tutta la flotta, una delle più grandi navi da guerra della Gran Bretagna. Per l’occasione Elisabetta II, che tra meno di un mese compirà 92 anni, indossava un cappotto color rosa pastello con grandi bottoni neri, portato sopra un vestito con fiori multicolore e un cappello sempre rosa con dettagli floreali. Non mancavano guanti e borsetta neri e una classica collana di perle con spilla di diamanti a forma di foglia. Vibrante ed espressivo questa tonalità di ciclamino è un colore pieno di energia. Valorizza la donna con gli occhi chiari come Liz Hurley. Si può abbinarlo all’azzurro e al nude Almost Mauve per un insieme più raffinato. Delizioso con il color lavanda e accessori argento. Illuminato dal bianco è squillante mentre il giallo lo rende supervibrante. 8. AZZURRO “LITTLE BOY BLU” - PANTONE 16-4132 Le tonalità del blu sono moltissime, ma questa ricorda il cielo
11. LILLA “ALMOST MAUVE” - PANTONE 12-2103 12. VIOLA “ULTRA VIOLET” - PANTONE 18-3838 Con il suo leggero tocco simile a un petalo, ecco il delicato ed effimero colore Almost Mauve che infonde un senso di nostalgia alla palette Primavera 2018. Il magico Ultra Violet è da sempre un colore davvero intrigante e misterioso. E’ un colore trasversale, adatto sia per incarnati caldi che freddi , si tratta di scegliere la nuance giusta. Si può abbinarlo con il verde per un insieme stiloso, indossalo con il panna e corda per outfit raffinati, illuminalo con il bianco e giallo. E’ un colore delicatissimo adatto all’incarnato dai toni delicati della donna Estate, una donna solare come Michelle Pfeiffer. Si abbina bene anche a toni neutri come il Butterum e alle scarpe color nude per un effetto molto raffinato. Inoltre rende romantico il pantalone jeans, enfatizza la delicatezza di altri colori chiari e polverosi, chic abbinato all’argento.
azzurro tipico delle mattine primaverili. Con l’aspettativa di un limpido cielo azzurro, Little Boy Blu non è più solamente un colore per maschietti. Questa tonalità di azzurro ci rassicura con la promessa di un giorno nuovo, però ci fa anche tornare bambini. E’ una tonalità camaleontica, che funziona bene abbinata alle diverse tonalità di grigio. Celebrata e proposta dalla New York Fashion Week dello scorso settembre, è una dei must have di primavera. Dona particolarmente agli incarnati con sottotoni freddi e delicati, alla donna estate, come Gwyneth Paltrow. E un colore che si abbina bene al verde oppure monocromatico in tutte le sue scalature, con il grigio e bianco, nuovo con il rosso. E PER CHI NON SI ACCONTENTA... Acuto e pungente,il colore Lime Punch è un’altra presenza forte della palette primavera 2018. Valorizza la donna dai colori caldi e intensi come Lindsay Lohan.Abbinalo al rosa per ammorbidirlo, al verde per una combinazione nuova, ai colori scuri come accento di colore. A tutti questi si aggiunge poi una seconda palette di colori, molto più neutri che comprende 4 nuance: il Sailor Blue, un classico blu navy molto elegante; il Warm Sand, beige caldo e avvolgente; l’Harbor Mist, un grigio chiaro morbido e, infine, il Coconut Milk, un bianco perlato proprio come il latte di cocco, perfetto per la stagione calda.
IL COLOR DALHIA TRA I PREFERITI DELL’ARTISTA CHRISTO Proprio il color Dhalia è stato scelto qualche tempo fa dal grande artista internazionale Christo, per la realizzazione di una gigantesca passerella sul Garda. Sono migliaia le persone che hanno camminato su The Floating Piers. A molti di loro è stato consegnato un ricordo della passerella, una piccola porzione di tessuto simile a quello che ricopre l’opera di Christo che ha collegato Sulzano a Montisola e all’isola di San Paolo.
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Milano è stata come sempre animata da importanti eventi nel settore moda, dedicati a nuovi talenti emergenti. Sono stati proclamati i vincitori della quinta edizione di Artistar Jewels (foto 1, 2, 3, 4 ,5,6, 7, 10,11,12) concorso internazionale dedicato alla diffusione della cultura del gioiello contemporaneo. Palazzo dei Giureconsulti, con le sue finestre sul Duomo, ha ospitato 450 creazioni di designer e artisti provenienti da tutto il mondo. Sono state due le serate speciali organizzate dal team di Artistar Jewels: una serata dedicata all’incontro esclusivo dei partecipanti con i buyer e i giornalisti, che ha registrato centinaia di ospiti. E quella più attesa, con la proclamazione dei vincitori, presentazione del catalogo e cocktail party selezionatissimo. I tre vincitori del contest Artistar Jewels 2018 sono il designer e gemmologo ucraino Stanislav Drokin, il maestro d’arte e art director italiano Tiziano Andorno e l’orafa e insegnante di oreficeria italiana Rosamaria Venetucci. Si sono aggiudicati una partecipazione gratuita al progetto per l’edizione 2019. Una menzione speciale è stata consegnata da Enzo Carbone, fondatore di Artistar Jewels, alla giovane orafa inglese Katy Tromans. La grafica e designer italiana Angela Simone ha vinto la partecipazione gratuita alla SIERAAD ART FAIR ad Amsterdam a novembre e il giapponese Hiyu Hamasaki sarà ospite della fiera dedicata al gioiello contemporaneo Autor a Bucarest. La designer Federica Portaccio è stata scelta da Guido Solari, fondatore della Scuola Orafa Ambrosiana di Milano di via Savona 20, per prendere parte a un corso di Oreficeria professionale. Elisabetta Barracchia direttore di Condé Nast Mag Accessory, nuovo magazine del gruppo Condé Nast, dedicherà un servizio sul numero di settembre 2018 all’artista spagnola May Gañan. Oltre trenta sono le creazioni che saranno protagoniste di una mostra itinerante in gallerie europee quali la ICKX Contemporary Jewelry di Bruxelles ed Eleni Marneri Galerie ad Atene. I giurati che hanno scelto i designer più promettenti sono stati Elisabetta Barracchia - Direttore di Condé Nast Mag Accessory, Maristella Campi - Giornalista di moda e costume, Gianni De Liguoro - Socio fondatore e stilista del brand di alta bigiotteria De Liguoro, Guido Solari - Fondatore e titolare della Scuola Orafa Ambrosiana di Milano via Savona 20. A loro già presenti lo scorso anno, si sono aggiunti tre giudici stranieri: Astrid Berens - Direttrice di SIERAAD ART FAIR di Amsterdam, Dan Piersinaru - Direttore e fondatore della rivista dedicata al gioiello contemporaneo AUTOR e Irina Slesareva Direttore di Jewellery Review Magazine e Direttore Creativo del Russian Line Jewellery Contest. Le creazioni dei 170 artisti internazionali, sono state ospitate durante tutto il periodo della mostra partita durante Fashion Week milanese. L’esposizione è stata inoltre arricchita da
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prestigiosi contenuti speciali e dalla presenza di opere di artisti di fama mondiale quali Yoko Ono, Pol Bury e Faust Cardinali. Il team di Artistar Jewels ha inoltre coinvolto nel progetto alcuni concept store italiani ed europei che inizieranno una collaborazione con artisti e designer da loro selezionati, al fine di poter distribuire in diversi punti vendita le loro creazioni. “L’evento ha ottenuto un grande successo – ha affermato Enzo Carbone, fondatore di Artistar Jewels. Per il prossimo anno pensiamo di aumentare il numero delle gallerie all’estero con le quali collaborare . Ci sarà per questo motivo una maggiore selezione degli artisti. L’obiettivo è quello di mantenere un’ offerta molto alta e lavorare al meglio con i creativi”. Prima di andare a un party per la stampa in Via della Spiga, ci siamo fermati al ‘ detox party’ per la stampa organizzato dal brand Pesoforma, con la partecipazione straordinaria del guru del bon ton Nicola Santini e del bellissimo attore di fiction Giulio Greco. Con i quali abbiamo assaggiato ogni tipo di barretta sostitutiva possibile, più i biscottini e anche il drenante alla betulla e zenzero. Altrimenti chi ci entra nei vestiti? (foto 8,9, 12, 13, 14). Nello show room it ELiTE di Via della Spiga (foto di questa pagina) ecco alcune valide proposte di noti brand e nuovi designer. it ELiTE e Louvre Fashion Agency sono due realtà specializzate nella distribuzione e comunicazione, in Italia all’estero, di fashion brand. Nel 2017, hanno avviato una partnership per unire le competenze nei settori dell’abbigliamento (it ELiTE) e delle calzature e accessori (Louvre Fashion Agency), all’interno di un moderno e luminoso show room in via della Spiga 42, nel cuore della via della moda. it ELiTE nasce nel 2017 da un’idea di Tania Cursano (General Manager) e Laura Torci (Brand Manager). Lo showroom Louvre Fashion è stato creato nel 2016 da Lorenzo Santini, che vanta una ventennale esperienza nel mondo delle calzature in tutte le sue fasi fino alla commercializzazione, lavorando con aziende del calibro di Casadei, Paciotti, Giorgio Armani. Sono state esposte le collezioni autunno inverno 2018-19 di Amapure, Eleven Bar, Full Art by Ludmilla, Ioanna Kourbela, Lucia Pi, Mauro Lorenzi, Ottaviani, Oy, Paola Graglia, RkkR, Salco, Sofia Provera, Somaeste, Stefano Ghilardi. Tra le proposte più classiche gli abiti da sera sparkling di Lucia Pi e Sofia Provera, le borse di visone di Oy, le pochette da sera con piume di struzzo colorato di Paola Graglia, i bijoux superglam di Ottaviani. Bellissima la maglia basic di Ioanna Kourbela, innovative le sperimentazioni sul cashmere di Eleven Bar. Irresistibili le stole di Full Art by Ludmilla, i foulard coloratissimi a colibrì e melograno di Somaestè, il camoscio e l’oro borchiato delle calzature Susana Traca.
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Arena Lifestyle 04/2018 / BEAUTY - Le fragranze di primavera
SCIENT OF SPRING, LE FRAGRANZE TOP
Qui sopra: la nuova frangranza Poison girl unexpected di Dior,
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a primavera 2018 sarà molto profumata, diversi brand ci sorprendono con l’uscita di originali fragranze dalle note legnose, floreali e dolci che ci faranno sicuramente notare.
Ad accomunare le varie proposte è la leggerezza olfattiva che tutti i profumi di questo periodo ci offrono: in effetti è arrivata la stagione della spensieratezza e delle rifioriture, non solo degli alberi, ma anche degli animi spenti durante il freddo dell’inverno ormai terminato. Regina assoluta sarà la rosa che con il suo simbolismo di bellezza, sensualità e vanità darà il suo contributo fondamentale in tutte le fragranze, miscelandosi perfettamente con gli altri elementi. Quest’anno protagonista dei profumi femminili della primavera 2018 sarà la rosa, fiore femminile per eccellenza dalle note delicate e rilassanti quanto quelle della lavanda. Un ruolo importante avranno anche gli accordi del gelsomino, perfetto per chi soffre di sbalzi di umore, del bergamotto e della peonia che alleviano l’ansia, e dei fiori d’arancio che liberano la mente e regalano buonumore. E perché non portarsi questa scia floreale del buonumore anche nei nostri sogni? Secondo Björn Rasch, studioso dell’Università di Lubecca, usare stimoli odorosi durante il
sonno aiuta la memorizzazione di alcune informazioni acquisite da svegli. Secondo il suo studio, infatti, è emerso che se durante nella fase più profonda del sonno senti, per esempio, odore di rosa, al risveglio ricorderai meglio le informazioni acquisite. Come mai? Il motivo secondo Rasch risiede nel fatto che la fase di apprendimento avviene sempre in forma polisensoriale, quindi l’affacciarsi di un profumo durante la fase di rielaborazione notturna aiuterebbe a fissare meglio i ricordi. LE FRAGRANZE DONNA Izia di Sisley Il jus, un tripudio di note di una rosa preziosa che fiorisce una volta all’anno, celebra il suo primo compleanno e si arricchisce di un tenero collarino di rose. Exotic Blowwom di Michael Kors Il succulento mango si sposa con i fragranti petali di rosa per animare un profumo di vibrante purezza: Exotic Blossom, Michael Kors (da 53 euro, edizione limitata, presso le profumerie Douglas,
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Le fragranze di primavera BEAUTY Arena Lifestyle 04/ 2018
le boutique Michael Kors e sui rispettivi e-commerce). Scherzo di Miller Harris Una spruzzata caleidoscopica di colori e profumi intensi, che matura in un cuore di olibano, narciso, pitosforo e rosa scura e si chiude in accordi di patchouli, vaniglia e oud: Scherzo, Miller Harris.
molto preziosa e considerata nei paesi musulmani “il fiore del Profeta”. Mon Guerlain Florale Gli diamo il benvenuto tra le nuove profumazioni floreali, ideato come tributo alla femminilità moderna forte, libera e sensuale ispirata ad Angelina Jolie e creato da Thierry Wasser. Si presenta nell’esclusivo flacone “quadrifoglio” simbolo assoluto della Maison fin dal 1908, rivisitato un secolo dopo con un tappo sfaccettato come un diamante ornato da un filo di oro rosa. Tra le note di testa troviamo bergamotto e lavanda, affiancate dal gelsomino sambac, peonia, neroli, ylang ylang, sandalo, iris e vaniglia. Rispetto all’originale è un po’ meno intenso ma con una durata comunque ottima e facilmente portabile.
World edt di Kenzo Alle sfaccettature della peonia si aggiungono ora la dolcezza solare del fiore di mandorlo e il carattere poudré dell’assoluta di iris: Kenzo World edt (da 52,50 euro, da aprile). Gucci Guilty, Absolute pour femme Tra le aziende protagoniste troviamo Gucci che propone questa fragranza appartenente al gruppo Chypre fruttato da donna, realizzata da Alberto Morillas. Il packaging prende come modello la versione maschile Gucci Guilty Absolute pour homme, differente è solo il colore, oro per l’uomo e fucsia per la donna. Le note di testa di questo profumo sono: mora, bergamotto, pepe rosa, rosa bulgara (la più preziosa delle rose), cipresso, ambra e patchouli indiano. Si può descrivere come un profumo che ha carattere, seducente, di classe ed indicato maggiormente per consumatori adulti consapevoli e sicuri di sé.
Coco Mademoiselle Intense Anche Chanel non ci delude, portando sul mercato il nuovo Coco Mademoiselle ideato da Olivier Polge che ha rivisitato quello classico, ormai icona del brand dal 2001. Questa nuova fragranza delizia le papille olfattive di coloro che ne vengono a contatto attraverso il bergamotto di Calabria, l’arancia di Sicilia e il limone. Le note centrali sono donate dalla rosa e dal gelsomino mentre quelle di base dalla fava tonka, dalla vaniglia del Madagascar, dal labdano e dal muschio bianco.
Poison Girl Unexpected Sugli scaffali delle profumerie non passerà sicuramente inosservato questo nuovo profumo di Dior, ideato da Francois Demachy. Tra le note di testa che arricchiscono con la loro freschezza il profumo ci sono: zenzero, arancia rossa e limone. Le note di cuore, più dolci, sono date da: vaniglia, nocciola, cashmeran, e fava tonka. Per finire, tra le note di base c’è la rosa di damasco che ha la speciale caratteristica di trattenere nel suo bocciolo un’elevata concentrazione di olio essenziale: per questo motivo è ritenuta
Givenchy Live Irrésistible Blossom Crush Realizzato da Dominique Ropion, è una fragranza del gruppo floreale da donna che contiene note di cacao, rosa, peonia e muschio animale. E’ un Eau de Toilette frizzante dal fascino irresistibile, che vanta un bouquet floreale del quale ci si innamora immediatamente come un colpo di fulmine (crush). Il flacone è slanciato e sfaccettato per evocare freschezza e
LA GRANDE KERMESSE COSMOPROF A BOLOGNA Il Cosmoprof è una fiera legata al settore della cosmetica e del mondo beauty che si svolge da più di cinquant’anni a Bologna. Gli stand delle varie aziende che espongono le loro idee e i loro prodotti occupano l’intero quartiere fieristico di BolognaFiere. Sono presenti tutti i settori della bellezza: profumi, cosmesi, prodotti naturali, unghie, beauty, estetica, capelli. Numerosi sono i visitatori provenienti da tutto il mondo che arrivano in massa per parteciparvi, conoscere ed acquistare. Inoltre, essendo l’evento leader mondiale per il settore della bellezza, è un’ottima opportunità di visibilità per le aziende, soprattutto per quelle emergenti. Molte di queste infatti, invitano ai loro padiglioni anche dei blogger per provare i loro prodotti e avere così una maggiore sponsorizzazione nei profili social di quest’ultimi. Questa manifestazione è ormai il fulcro dell’incontro tra professionisti e decision markers per lo sviluppo del loro business tanto che ad oggi conta 6600 aziende provenienti da 160 paesi diversi con 2.822 espositori. Nell’edizione 2018, inoltre, molta attenzione è stata dedicata al “green”, in quanto i consumatori sono sempre più impegnati nella scelta di prodotti con ingredienti naturali. Il Presidente di BolognaFiere, Gianpiero Calzolari, afferma: “La 51esima edizione si apre guardando al futuro non solo per il piano di ampliamento del quartiere ma anche per la crescita della piattaforma di Cosmoprof: dopo Cosmoprof Asia e Nord America, inaugureremo a Mumbai Cosmoprof India e si conferma l’impegno in Iran e Colombia.” Quindi, è facile intuire come questo progetto che da anni ormai è diventato un appuntamento fisso per molti, stia crescendo sempre di più ampliando non solo i suoi contenuti espositivi ma anche la sua diffusione sul territorio mondiale.
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Arena Lifestyle 04/2018 / BEAUTY - Le fragranze di primavera
Le fragranze di primavera BEAUTY Arena Lifestyle 04/ 2018
modernità, impreziosito inoltre da borchie. Miu Miu L’Eau Rosée Realizzato da Daniela Andrier, fragranza floreale muschiata, costruita intorno al mughetto e al ribes nero, arricchita da bergamotto, limone, lime, pesca, pera, peonia e rosa. Packaging che ricorda l’iconico effetto trapuntato della Maison, sublimato dallo jus rosa esaltato dalla trasparenza del flacone. Eau de Velours, Bottega Veneta Intense note fiorite e un tripudio di assoluta di rosa e burro d’iris esprimono eleganza e voluttuosa femminilità. L’accordo cuoio dona un tocco di sofisticatezza. Magnolia Sensuel, Bulgari Si svela con accenti di neroli e mandarino, matura nella sensuale essenza di magnolia della Cina, assoluta di fiori d’arancio e gelsomino e si chiude con tocchi di patchouli, muschio e assoluta di vaniglia di Tahiti.
esprimere al meglio la sua personalità. Dior Sauvage Eau de Parfum Il naso di questa fragranza è Francois Demachy, fa parte del gruppo orientale Fougère da uomo ed è una rivisitazione della profumazione originaria che vede interprete della campagna pubblicitaria Johnny Depp, testimonial ufficiale anche per la nuova versione. Gli accordi principali di questa formulazione sono tra lo speziato leggero e fresco e il floreale, talcato ed aromatico. Essenziale il bergamotto, la lavanda, l’anice stellato, la noce moscata, il pepe di Sichuan e la vaniglia. Ralph Lauren Polo Ultra Blue Agrumato, muschiato, fresco, speziato e legnoso è il profumo lanciato sul mercato da Ralph Lauren in questa primavera 2018. Conferisce una sferzata di energia attraverso il connubio acidulo di cedro e limone, affiancati da basilico, verbena odorosa, muschio animale e sale.
Candy Sugar Pop, Prada Delicate note di fresca pesca e terrena vaniglia si mixano con bergamotto e mahonial, condite da croccante mela e agrumi verdi: Candy Sugar Pop di Prada, con un flacone elegante.
Calvin Klein Obsessed Intense Le note di testa sono pompelmo, con il rabarbaro e il pepe di Sichuan, il tutto miscelato a note speziate offerte da vaniglia nera, ambra e legno di guaiaco. Vanigliato, dolce, talcato ed anche aspro, questi gli accordi principali che si avvertono all’interno di questo bouquet orientale e legnoso.
PROFUMI UOMO La primavera porta freschezza anche nel panorama dei profumi maschili, come per le donne anche per gli uomini il profumo rappresenta un punto di forza soprattutto nella seduzione del gentil sesso. E’ per questo che le grandi case cosmetiche hanno pensato a sviluppare, in questa stagione, delle fragranze più decise, attraverso le quali ciascun uomo possa
Hugo Boss Urban Journey E’ un profumo da indossare giornalmente che imprime carattere a chi lo porta. Per pubblicizzare questo “viaggio urbano” è stato scelto Zac Efron che è testimonial delle tre nuove fragranze firmate Hugo Boss. Particolare anche il flacone che rappresenta una borraccia realizzata con una tecnica effetto cemento.
E PER CHI AMA LE ESSENZE PIU’ ESOTICHE... Amo di Ferragamo Nel cuore si concentrano luce e femminilità, rappresentate dal gelsomino sambac. Mentre il fondo schiude una sensualità creata dall’assoluta di vaniglia bianca di Tahiti: Amo Ferragamo. Black Opium Glowing Eau de Toilette L’iconico accordo di caffè nero è elettrizzato da una freschezza frizzante. L’energia dell’accordo di pera è rafforzata da note agrumate: Black Opium Glowing Eau de Toilette, Yves Saint Laurent (da 58 euro). Aura di Thierry Mugler Un profumo orientale vegetale carnale con note di foglie di rabarbaro, fiori d’arancio, liana selvatica, wolfwood e vaniglia Bourbon: Aura, Thierry Mugler (da 65,50 euro il vaporisateur ricaricabile da 30 ml). Straordinario anche il packaging verde.
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Arena Lifestyle 04 /18 - AGENT PROVOCATEUR/ Il rosso made in Oslo
Faccio vino.. in Norvegia L’idea di andare a coltivare la vite in Norvegia somiglia un po’ alla barzelletta di quello che va a vendere i gelati al Polo Nord. Eppure è proprio così. Il pioniere dell’uva ibrida che resiste al freddo e al gelo è un piemontese tenacissimo, Danilo Costamagna. Laurea in ingegneria, lavoro stabile e ben pagato in una scuola materna, aveva un sogno nel cassetto: produrre vino nella terra dei Vichinghi . Ecco intanto come è riuscito a far crescere una pianta che non resti stecchita al soffiare dei primi gelidi venti del Polo...
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arolo, Chianti e Brunello di Montalcino? Presto si produrranno anche in Norvegia. Il Paese dei fiordi, anche grazie purtroppo all’aumento delle temperature globali, può produrre il vino da sé. L’idea che pare astrusa a prima vista, invece ha mosso i suoi primi passi. Anzi c’è già in azione un agguerritissimo drappello di produttori locali: sono in tutto solo 80, tra professionisti e amatori, ma tra loro c’è un ingegnere italiano di 38 anni che è arrivato in Norvegia nel 2002 con una borsa di studio Erasmus, e che poi, dopo aver lavorato in altri Paesi d’Europa, si è stabilito lì perchè ha trovato la sua anima gemella. Il suo nome è Danilo Costamagna: questo tenacissimo piemontese ha messo in un cassetto la sua laurea in ingegneria e ha accettato il primo lavoro stabile che gli hanno offerto e ben pagato: educatore in una scuola materna. Ma il suo sogno è un altro: avviare la sua vigna, la sua cantina, una produzione commerciale di vino “con la mia firma”, nella terra dei Vichinghi. Per replicare l’esperienza di suo nonno, che nelle Langhe produceva vino per la famiglia, con il piccolo Danilo sempre al seguito. Lui molte cose se le ricorda bene, altre è andato a recuperarle. Lo ha raccontato in alcune interviste rilasciate in patria, una concessa a Culturagroalimentare.com e l’altra a Radio 24, nelle quali ha spiega che tutto è possibile, anche produrre vino in una terra bella ma fredda, nevosa e con una luce così difficile come la Norvegia. Questa sfida è cominciata quasi per gioco: Costamagna ha dovuto ‘cominciare dall’uovo’ prima di ritrovarsi la gallina. Ha dovuto cercare i metodi giusti per la sopravvivenza della pianta. Ha cominciato con una piantina “qualunque” ibrida, di origine tedesca, acquistata sei anni fa, che nonostante “avesse resistito alla rigidità di molti inverni glaciali”, non era riuscita a generare neanche un grappolo che giunge a maturazione. Così, dopo varie ricerche, è riuscito a unirsi a un gruppo di amanti del vino, nell’Ovest del Paese e ha trovato la strada giusta. Ora lavora un un vigneto di 500 piante esteso 400 metri quadrati. Nonostante le mille difficoltà e la particolare manutenzione che il suo piccolo vigneto necessita. Non dimentichiamo che Danilo si ritrova a coltivare un terreno che per sei mesi all’anno è inondato di luce, mentre per altri sei mesi è sempre avvolto dall’oscurità, già subito dopo mezzodì. Con enormi sforzi Costamagna è riuscito, per ora, a produrre qualche cassa di bottiglie di vino frizzante, e qualcuna di vino bianco e rosso, da piante derivate da cabernet e pinot. Riserve esclusivissime che, in nome del suo compositore musicale preferito, Gioacchino Rossini, ha battezzato ‘Adagio’, ‘Andante’ e ‘Allegretto’. Visto il successo di questi esperimenti, nonostante il prezzo altissimo delle bottiglie, Danilo Costamagna ora comincia a pensare in grande. “Sto creando una cooperativa con altri vigneti – spiega l’ingegnere italiano a Eunews – e spero che potremo creare un vigneto idoneo con 5.000/6.000 piante. Ora siamo solo in tre, con un totale di un migliaio di piante, ma già in primavera ne pianteremo altre”. Il commercio del vino in Norvegia è regolato da una normativa molto restrittiva, dovuta alla storica determinazione del governo di combattere l’abuso di alcolici e superalcolici, fenomeno molto preoccupante. Per questo, per Costamagna e i suoi colleghi sarà possibile vendere il vino soltanto ai ristoranti e al monopolio di Stato norvegese. Niente supermarket, insomma. D’altra parte, un vino tanto prezioso, visto che arriva da luoghi tanto impervi, può anche costare 30/40 euro a bottiglia. Sono “assolutamente sostenibili da un consumatore medio norvegese”, visto che il reddito medio è molto alto, spiega Costamagna. Ma i collezionisti gli scrivono già da tutto il mondo per conoscere i siti web dei suoi rivenditori, i ristoranti di Oslo e dintorni, per assicurarsi un litro scarso di ‘vino che viene dal freddo’.
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DA VINCI’S CELEBRATIONS
MILANO, 12 APRILE 2018
2 EVENTI ESCLUSIVI PER FESTEGGIARE LA NASCITA DI LEONARDO TEA PARTY DA VINCI h. 16.00 -18.00 - H. 16.00 CAFFETTERIA “VIGNA DI LEONARDO” , CORSO MAGENTA 65, VISITA GUIDATA ALLA CASA DEGLI ATELLAN I, DIMORA SFORZESCA DOVE LUDOVICO IL MORO OSPITO’ LEONARDO DA VINCI - H. 17.00 TEA PARTY PRESSO IL BISTROT “LA VIGNA DI LEONARDO” KATIA FERRI MELZI D’ERIL, SCRITTRICE, PRESENTA IL SUO ROMANZO STORICO “VIAGGIO CON LEONARDO” AMBIENTATO NELLA CASA DEGLI ATELLANI, AL CENACOLO, AL PALAZZO MELZI DI VAPRIO D’ADDA ROBERTA CIPRIANI, ARCHITETTO E ARTISTA, PRESENTA “REVE DE FEU” FUOCO NELLE OPERE LEONARDESCHE - H.17.30 ARIE RINASCIMENTALI ESEGUITE DA ARDUINO ROCCIOLETTI, TIMUR DE ANGELI ^ DRESS CODE: CASUAL. I PARTECIPANTI RICEVERANNO UNA COPIA DI “VIAGGIO CON LEONARDO” - H.18.15 VISITA DELLA CHIESA DI S.MARIA DELLE GRAZIE CON LA NOSTRA AUDIOGUIDA 45 EURO A PERSONA (bonifico ad Associazione Arena Media Star entro il 7/4/2018 IBAN IT 88 B 01030 11300 000001513061 inviare copia su WHATSAPP 3498610239) DINNER SHOW DA VINCI h. 20 - 22.00 - H. 17.45 CAFFETTERIA “VIGNA DI LEONARDO “ CORSO MAGENTA 65 ,VISITA ALLA CASA DEGLI ATELLANI DOVE LUDOVICO IL MORO OSPITO’ LEONARDO DA VINCI - H. 18.15 CHIESA DI S.MARIA DELLE GRAZIE, VISITA CON LA NOSTRA AUDIOGUIDA - H.19.30 RISTORANTE “ORTI DI LEONARDO”, VIA DE TOGNI 6, DRINK & COUTURE: “NATASHA SASHINA” KATIA FERRI MELZI D’ERIL, SCRITTRICE, PRESENTA IL SUO ROMANZO STORICO “VIAGGIO CON LEONARDO” AMBIENTATO NELLA CASA DEGLI ATELLANI, AL CENACOLO, AL PALAZZO MELZI DI VAPRIO D’ADDA ROBERTA CIPRIANI, ARCHITETTO E ARTISTA, PRESENTA “REVE DE FEU” FUOCO NELLE OPERE LEONARDESCHE - H. 20.00 DINNER PLACE’ CON MENU ISPIRATO A LEONARDO ARIE RINASCIMENTALI ESEGUITE DAL VIVO DA ARDUINO ROCCIOLETTI, TIMUR DE ANGELI. SPECIAL GUEST: SOPRANO LARISA YUDINA DRESS CODE: COCKTAIL I PARTECIPANTI RICEVERANNO UNA COPIA DI “VIAGGIO CON LEONARDO” 85 EURO A PERSONA (bonifico ad Associazione Arena Media Star entro il 7/4/2018 IBAN IT 88 B 01030 11300 000001513061 inviare copia su WHATSAPP 3498610239) in anticipo e solo su richiesta, visita esclusiva con guida al Cenacolo Vinciano (info 3498610239, 52 euro)
SI RINGRAZIANO:
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dietro un sorriso, una storia
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