![](https://assets.isu.pub/document-structure/210409103928-3c99f4ef73ec7f656cb5e86d490f931b/v1/fd6fba6ac0ec3bd13197c961aaf6e44d.jpg?crop=473%2C355%2Cx106%2Cy0&originalHeight=355&originalWidth=685&zoom=1&width=720&quality=85%2C50)
7 minute read
Intervista - LUM: IL NUOVO CORSO DI LAUREA PRIVATO IN MEDICINA E CHIRURGIA
di ROBERTA FRANCESCHETTI
Arriva dalla Libera Università Mediterranea (LUM Jean Monnet), ateneo universitario privato, il progetto di una Scuola di Medicina privata nella nostra regione. Il corso di laurea sarà organizzato in collaborazione con l’Ente Ecclesiastico Ospedaliero “F. Miulli”, che metterà a disposizione le sue strutture per l’attività formativa professionalizzante degli studenti. L’Università LUM già oggi realizza oltre 30 programmi tra Master ed Executive Master in management sanitario, ulteriore conferma della professionalità che la Scuola vuole contribuire a generare. Ci siamo confrontati con il Rettore LUM Antonello Garzoni, Professore Ordinario in Economia Aziendale, che ha illustrato l’evoluzione del progetto e spiegato il perchè di questa scelta.
Advertisement
• 90 il numero degli studenti di medicina per anno che saranno ospitati dalla LUM • 400/500 numero di studenti pugliesi che si iscrivono a medicina fuori regione • 3.072 posti in medicina a livello nazionale • 456 posti assegnati agli Atenei della Regione Puglia (3.48%) • 2.860 candidati che hanno sostenuto il test di ammissione a medicina in Puglia (2020/2021)
Come è nato il progetto di una scuola di medicina da istituire all’interno del vostro Ateneo?
Il corso di laurea magistrale in Medicina e Chirurgia nasce da un insieme di condizioni favorevoli ed in logica sistemica rispetto al fabbisogno regionale di nuovi medici da inserire nel sistema sanitario e al ridotto numero di posti disponibili offerti dal sistema universitario regionale. Sono tanti i giovani che vorrebbero iscriversi a Medicina e che sono spesso costretti a rivolgersi fuori regione o addirittura all’estero. In questo contesto la LUM ha incontrato l’interesse dell’Ente Ecclesiastico Ospedaliero “F. Miulli” di Acquaviva delle Fonti, una eccellenza in ambito sanitario che risulta anche in un comune in contiguità territoriale con Casamassima. La LUM aveva da tempo costruito competenze nel management sanitario e ha colto un’opportunità di crescita che porta vantaggio all’intero territorio. Ciò ha consentito di dare il via ad un progetto ambizioso ma molto concreto, dove a fronte di una radicata esperienza universitaria si aggiunge una forte competenza in ambito clinico e assistenziale.
Il percorso che state progettando sarà focalizzato sulla medicina del territorio. Come si svilupperà e quali altre peculiarità avrà?
L’attuale quadro epidemiologico ha reso evidente quanto sia importante costruire un polo ospedaliero al servizio del territorio, che consenta di portare avanti in modo nuovo la gestione di pazienti acuti e cronici. Mentre le degenze per i pazienti acuti sono sempre più brevi, informatizzate e tecnologizzate, l’assistenza ai pazienti cronici necessita del rafforzamento e dello sviluppo di nuove forme di assistenza territoriale, utilizzando anche moderne tecnologie di assistenza e diagnosi in remoto. Va da sé che in questo nuovo quadro occorre una intensa attività di cooperazione con i medici di medicina generale, che potranno far leva su strumenti avanzati di telediagnostica e gestione informatizzata delle schede paziente. In termini generali, occorre una importante trasformazione con sforzi organizzativi e nuove professionalità per rimodulare i posti letto negli ospedali sviluppando parallelamente strutture intermedie, con un ripensamento logico-strutturale ed organizzativo dell’intero sistema territoriale. Il nostro percorso è orientato a formare in primo luogo un medico, con tutte le conoscenze e competenze necessarie per svolgere appieno la professione. Abbiamo però pensato di preparare figure in grado di gestire al meglio le moderne tecnologie e i sistemi gestionali nell’assistenza territoriale. Inoltre, la nostra rilevante expertise in ambito di management sanitario ci consentirà di avviare una prima consapevolezza su quanto sia importante gestire processi aziendali all’interno delle strutture sanitarie. Oggi un medico deve anche saper fare un budget, capire come organizzare le risorse umane, definire un miglioramento dei processi tramite le nuove tecniche del lean management e del project management. Il raggiungimento degli obiettivi formativi si avvarrà in ampia misura di corsi integrati multidisciplinari, necessari per consentire allo studente di acquisire conoscenze e competenze relative ad un ampio numero di discipline.
![](https://assets.isu.pub/document-structure/210409103928-3c99f4ef73ec7f656cb5e86d490f931b/v1/c7250f85c2d681fea5dc94c53ec1ca9d.jpg?width=720&quality=85%2C50)
In alto, il Magnifico Rettore dell’Università LUM, Antonello Garzoni.
Che ruolo avrà l’ospedale Miulli?
I primi due anni del corso di laurea si svolgeranno a Casamassima, nella nuova sede della LUM, in un complesso polifunzionale e tecnologico dove stiamo allestendo le aule e i laboratori. Dal terzo anno gli studenti devono però sviluppare una maggiore consapevolezza degli aspetti clinici e assistenziali; per tale motivo abbiamo pensato di far svolgere le attività didattiche in una sede nuova in prossimità del Miulli, con cui abbiamo siglato un protocollo di intesa. Il Miulli metterà a disposizione le proprie strutture per lo svolgimento dell’attività formativa professionalizzante, al fine di consentire agli studenti una ampia possibilità esperienziale su tutte le specialità medico-chirurgiche. L’Ospedale Miulli, convenzionato con il SSN, dispone di 602 posti letto (di cui 573 accreditati) e una articolazione sanitaria completa, nella quale operano circa 290 dirigenti medici nelle varie specialità. Questo consentirà ai nostri studenti una early clinical experience e un coinvolgimento pieno nelle attività di tirocinio professionalizzante. Inoltre il ruolo clinico e assistenziale del Miulli è fondamentale per l’attrattività di docenti e ricercatori interessati a svolgere in modo pieno il proprio ruolo universitario, potendo contare su strutture avviate e funzionanti, oltre che su team e strumenti per poter svolgere al meglio le proprie ricerche.
Oggi la Puglia ha soprattutto bisogno di medici formati attraverso il corso di medicina generale o altri percorsi specialistici. Prevedete in futuro di sviluppare anche i percorsi di studio post lauream?
La LUM già oggi realizza oltre 30 programmi tra Master ed Executive Master nel management sanitario. Tra essi, ad esempio, il DEMAS (Master di II livello in Diritto Economia e Management delle Aziende Sanitarie), il MARIC (Master di II livello in Rischio clinico e risk management delle aziende sanitarie) o l’Executive Master in Governo e innovazione digitale in Sanità. La possibilità di ampliare il corpo docente e le discipline coperte nelle aree CUN 05 e 06 (discipline biomediche e mediche) consentirà di coprire anche esigenze differenti, in ambito medico-sanitario, per la specializzazione post-lauream. Inoltre, ci sono forti sinergie con l’area tecnologica della LUM, grazie all’innesto di nuovi docenti e ricercatori in ambito di ingegneria gestionale e di ingegneria informatica. Questo consentirà spazi nuovi, avendo al nostro interno una solida competenza nella progettazione di corsi di alta formazione post lauream e una forte propensione all’innovazione.
![](https://assets.isu.pub/document-structure/210409103928-3c99f4ef73ec7f656cb5e86d490f931b/v1/a7762d2c490842f1fc210b45e5942bf0.jpg?width=720&quality=85%2C50)
Prevedete di ospitare un centinaio di studenti circa. Avete fatto una stima di quanti siano gli studenti dell’area barese che vanno a studiare medicina fuori regione?
Il numero di posti da noi richiesto in sede di accreditamento del CLMCU in Medicina è di 90 studenti per anno. L’analisi dei posti per l’ammissione al CLMCU in Medicina e Chirurgia assegnati alle diverse Università sul territorio nazionale per l’a.a. 2020/2021 evidenzia una forte sproporzione numerica anche tra Regioni con un medesimo bacino di utenza. Dai dati emerge che dei 13.072 messi a disposizione sul territorio nazionale solo 456 sono i posti assegnati agli Atenei della regione Puglia, pari al 3.48% del totale. Tale dato, unitamente al numero dei candidati che hanno sostenuto il test di ammissione in Puglia all’ultima tornata nell’a.a. 2020/2021 (pari a 2.860 candidati) fa comprendere la dimensione della sproporzione. I candidati si rivolgono inevitabilmente verso Atenei fuori regione o addirittura all’estero. Il dato pugliese evidenzia che sino all’a.a. 2019/2020 tra i 400 e i 500 studenti perfezionavano la propria iscrizione al di fuori dei confini pugliesi. Nell’a.a. 2020/21, grazie all’incremento dei posti a livello regionale, tale dato si è attestato intorno ai 300 studenti. E’ evidente che, pur con i 90 posti aggiuntivi per la LUM, il sistema sarebbe ancora in forte squilibrio.
Quale sarà il vostro bacino di riferimento e su quali punti di forza punterete?
Se penso al mondo delle Università private, le Scuole di Medicina sono tutte caratterizzate per qualità ed eccellenza a livello nazionale. Non sono invece presenti Scuole di Medicina private al Sud, eccezion fatta per la Kore di Enna che ha comunque un rilevante sostegno dalle locali pubbliche amministrazioni. Riteniamo che il nostro percorso abbia degli elementi di novità e distintività sia a livello regionale che nazionale, essendo focalizzato sulla Medicina del Territorio. Questo potrebbe dunque generare attrazione non solo a livello provinciale, ma anche regionale e con ogni probabilità anche fuori regione. Tra i nostri punti di forza vi è poi un rapporto docenti/studenti tra i migliori, tenuto conto anche delle potenzialità del Miulli in termini di personale medico per lo svolgimento di tirocini. Infine, è da considerare il forte legame con nuove tecnologie e direzioni sanitarie, che potrebbero dare valore ad una identità pienamente distintiva.