Vincent e Van Gogh

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GRADIMIR SMUDJA

KLeINER

FLuG


Gradimir Smudja

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Alla mia famiglia: Zorica, Ivana e Ines.

VINCENT e VAN GOGH Collana: Prodigi fra le nuvole n° 19 Testi e disegni: Gradimir Smudja Copertina: Gradimir Smudja Traduzione: Marco Cei Editor della collana: Filippo Rossi Progetto grafico: Alessio D’Uva Hanno collaborato: Marco Cei Mattia Di Bernardo Antonio Mirizzi Marco Rastrelli

via di Montaccianico, 15 • 50038 - Scarperia e San Piero (FI) • info@kleinerflug.it • www.kleinerflug.com Il logo Kleiner Flug è stato creato da Giulia Malaridotti e Alessio D’Uva Originally published in French under the following title: Vincent et Van Gogh, volumes 1 & 2, by Smudja © Editions Delcourt – 2003/2010 Per l’edizione italiana: © 2018 Kleiner Flug. Tutti i diritti riservati ISBN: 978-88-94950-20-5 Stampato nel mese di ottobre 2018 presso: Officine Grafiche Francesco Giannini & Figli S.p.A via Cisterna dell’Olio 6/B - 80134 Napoli.


qualcosa sembrava ondeggiare nel cielo. Sembrava una sorta di panna, che colava dappertutto al di sopra di una certa cittĂ .

Non c’era al mondo un uomo piÚ solo di lui.

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Ma una grande, inespressa passione animava Van Gogh.

chiunque conoscesse il signore in questione amava descriverlo come il più esperto fra gli esperti in opere d’arte.

Da sempre la mia unica aspirazione è diventare un pittore.

Antoine Watteau... uno, due, tre: aggiudicato a monsieur Gaillard!

Aveva preso tutto il suo coraggio a due mani per mostrare i suoi primi lavori a Gauguin e Lautrec...

Non vale niente! una volta ancora, non vale niente!

E avreste torto a pensare che fosse un buon pittore.

...per trovarsi ad arrossire per i suoi dipinti.

Si direbbe l’opera di un amputato di un braccio. Orrrrendo, è l’unica definizione possibile.

Continuare a dipingere aveva ancora un senso? Era una questione di volontà o di buon gusto?

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Va detto che questa ricerca di se stesso lo portava talvolta a mettere i piedi in testa agli altri.

No, no, arrendersi era fuori discussione. Doveva continuare a cercare il suo stile personale.

Ops! Scusami, caro collega.

monet, un certo “giovanotto acquatico”, che dipingeva le proprie ninfee dalle più stravaganti angolazioni.

Giovanotto, mi impedite di vedere lo spettacolo!

Devono tutti tenermi un passo dietro di loro!

Appena arrivava in un posto, finiva per disturbare.

Oh, ancora quel pivellino! Grrr...

proprio così, Degas, il Grande Maestro, monopolizzava lo studio di ogni ballerina dell’Opera.

così lasciò l’opera, triste e pieno di disappunto.

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In quella città sovrappopolata, l’uomo deambulava con discrezione. in grande solitudine, e questo sarebbe continuato ancora, per gli anni a venire...

...se un bel giorno, non fosse avvenu to un miracolo.

Signore, grazie! crà! si è frrrregato la nostrrra tavolozza!

Il povero Van Gogh credette di trovarsi di fronte ad un segno della Provvidenza.

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era su quella terrazza di Montmartre che vedevano la luce i più esotici dipinti tahitiani... Zitti, vi sveliamo un segreto: Gauguin, a Tahiti, non ci ha mai messo piede.


Portandosi dietro solo due valigie che contenevano tutti i suoi beni, lasciò in punta di piedi quella città il cui nome non ha importanza. in fondo, Nessuno avrebbe rimpianto la sua partenza...

Lo vedo, è tutto qua, scritto sul palmo della tua mano: “un mondo segreto e variopinto!”... ma questo mondo... eh, non può essere il tuo. La linea della vita è discendente.

Eccomi dunque indirizzato sulla strada da prendere! Devo scendere a Sud... in Provenza!

La sua decisione era presa, e per niente al mondo l’avrebbe cambiata.

biglietti, per favore. il viaggio si annunciava lungo...

...e abbastanza pericoloso.

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Accovacciato sul tetto di un vagone, ritrovò fiducia in se stesso. “Sua Eminentissima Altezza il Sole” irradiava i suoi raggi d’oro come decorazioni sul blu uniforme del Cielo di Provenza...

Ah! Che paese magnifico... ah, gli odori del Sud...

...mentre il treno solcava la marea di campi di grano, un po' come se avesse perso la rotta. Arles, capolinea. Piccola città, vecchia solamente di qualche migliaio di anni.

Questo potrebbe essere il luogo del destino, il mondo segreto che disegnavano le linee della mia mano!

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Prese domicilio in una casa gialla d'angolo. Fin troppo gialla e in un quartiere fin troppo rumoroso, per i miei gusti.

Se fossi stato Van Gogh, non avrei comprato quel letto giallo e traballante, francamente troppo giallo per me...

Ma tu non sei Van Gogh, caro mio.

Dall’alto del tetto, si poteva ammirare una vista da cartolina.

Di primo mattino, fu destato dal suo sonno dai belati di un gregge di pecore.

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La Provenza, Oceano di colori! Tutto sembrava essere come le linee del suo palmo dicevano. Buongiorno Signor Roulin!

Buongiorno, non c’è posta per voi, Van Gogh.

Zingara, hai il dono della chiaroveggenza?

Non temere, mia piccola Rosa, non è che un pittore suonato.

Come no, ma prima fammi vedere il tuo portafogli.

Catastrofe! Che destino infausto!

Seduto nel buio, lo sguardo fluttuante nel vuoto... viveva ritirato, lontano da tutti, isolato.

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Nella piccola gioiosa città camminava disincantato, senza alcuna speranza di veder cambiare le cose...

...in un quartiere malfamato dove non era infrequente l’uso del coltello...

povero micio, cosa avrà mai fatto per mettersi contro tutta la razza felina al completo?

si gettò nella mischia come una tigre del bengala...

...e li scacciò tutti via! Gli saltarono addosso e lo conciarono per le feste!

ma i gatti tornarono alla carica, ancora più numerosi...

Ci dev’essere un malinteso!

Aiuto, Mammaaaaa!

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Respira appena... spero riesca ad arrivare al mattino.

Dopo tutto quello che aveva fatto, si sarebbe meritato una medaglia al valore.

CosĂŹ brutalmente abbandonato, condivideremo lo stesso destino?

L’animo di Van Gogh traboccava di fierezza per la buona azione compiuta...

A mano a mano che il tempo passava, il paziente riprendeva colore.

A poco a poco, il gatto dimostrò di trovarsi bene da lui.

Ma nei suoi sogni, vedeva solo gatti.

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...o anche dipingere... ...finiva sempre per ottenere qualcosa che non aveva voluto. Come incominciare?

che volesse disegnare...

ma Come si fa?

La graffiò!

All’ improvviso, come al Circo, il gatto si aggrappò alla tela...

Questo non si è mai visto!

la graffiò e grattò!

la grattò!

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Che stile! che verve creativa!

è un uragano!

La tela era tutta sgualcita sotto gli artigli del gatto...

non credo ai miei occhi! lo sta dipingendo capovolto! incredibile!

Ho visto migliaia di quadri, ma mai uno come questo!

Fu allora che, osservando lo slancio indiavolato di quei tratti virtuosi, Van Gogh ebbe le vertigini.

è più che geniale!

sicuro che è geniale!

...

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Forse potrebbe insegnarmi a dipingere...?

chi sei?

Ho le allucinazioni, o cosa?

un genio, in guisa di gatto!

Devo graffiarvi per provarvi che non state sognando?

Non è male qui, magari mi ci potrei installare per un po'.

Ah, se solamente potessi dipingere come te...

Chiamatemi Vincent.

Per me è un dono naturale!

Piacere mio! Van Gogh.

Sono un pittore nato!

Nella mia famiglia, abbiamo un pedigree artistico!

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...non vedeva niente di speciale nei suoi occhi.


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