Venezia Sketch Tour

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Delladio • Grillotti • Longhi • Menetti • Spianelli

Venezia Sketch Tour Guida turistica della città in 116 illustrazioni

KLeINER

FLuG


VENEZIA SKETCH TOUR Progetto grafico: Alessio D’Uva Assistente di produzione: Filippo Rossi Copertina: Andrea Longhi Supervisione: Ettore Battaglia Proofreading: Claudia Catalano Valentina De Luca Ettore Battaglia Un ringraziamento particolare a: D’Uva Workshop srl Via Nicola Pistelli, 9 int 3 50058 - Signa (FI) www.duvaws.com

via di Montaccianico, 15 50038 - Scarperia (FI) info@kleinerflug.it www.kleinerflug.com Il logo Kleiner Flug è stato creato da Giulia Malaridotti e Alessio D’Uva Per l’edizione italiana: © 2013 Kleiner Flug. Tutti i diritti riservati ISBN: 978-88-98439-05-8 Stampato nel mese di settembre 2013 presso: Officine Grafiche Francesco Giannini & Figli S.p.A - via Cisterna dell’Olio 6/B - 80134 Napoli.


Introduzione Il city tour audioguidato di Venezia è il primo che D’Uva Workshop ha realizzato per la visita di una città. Perché proprio Venezia? Perché questa città è, più di ogni altra in Italia, un museo a cielo aperto, ricco storia, di arte, di tradizioni, di magia. Abbiamo lavorato sull’audioguida per il giro turistico di questa città insieme, alcuni anni fa, io, Alessio e altre persone impegnate nella nostra azienda. Abbiamo fatto sopralluoghi in chiese, musei, spazi espositivi, siamo andati per Biennali d’Arte e di Architettura. Ne abbiamo visitato gli angoli nascosti, quelli frequentati da Lord Byron, da Vivaldi, da Casanova, da Tintoretto, da Tiziano, da Marco Polo, siamo andati in giro per bacari, l’abbiamo percorsa in lungo e in largo, camminando per le sue calli, i suoi campi, le sue fondamenta meno frequentate, per capire l’essenza di Venezia e raccontarla, ovemai fosse veramente possibile catturare e raccontare l’essenza di questa città ammaliante e impenetrabile. Questi posti e la loro magia devono essere rimasti anche nel cuore di Alessio, perché nel momento in cui ha lasciato l’azienda per fondare Kleiner Flug, la sua casa editrice di fumetti legati ai classici dell’arte, della letteratura, della lirica, ha deciso di dedicare un po’ delle sue energie proprio a questo. E così è nato uno “sketch tour” basato sul percorso dell’audioguida. Ogni brano è stato illustrato da un artista dall’abilità sorprendente. Il risultato è questo libro che offre uno spaccato accurato e ricco della città di Venezia. Sono rimasta talmente affascinata dal lavoro che, a breve, questo libro sarà consegnato a ogni visitatore che noleggerà una delle nostre audioguide per visitare Venezia. E sarà un souvenir che arricchirà sicuramente la visita della città della laguna. Questo è solo l’inizio di una collaborazione che si svilupperà in molti progetti, rivolti a bambini, ragazzi, adulti in visita in musei e città d’arte ma anche nella realizzazione di App e iBook che saranno creati per raccontare i classici della letteratura e dell’opera. Benvenuti a Venezia, quindi. E buona visita. Ilaria D’Uva Amministratore Unico D’Uva Workshop srl www.duvaws.com

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Ponte degli Scalzi Chiesa dei Frari Chiesa dei Frari - interno Chiesa di San Rocco Scuola Grande di San Rocco Squero di San Trovaso Galleria dell’Accademia Ponte dell’Accademia Campo Santo Stefano San Samuele Teatro La Fenice Scala del Bovolo Teatro San Gallo Piazza San Marco Basilica di San Marco Campanile di San Marco Il Carnevale Libreria sansoviniana Palazzo Ducale Ponte dei Sospiri Vista su San Giorgio Chiesa di San Giorgio Maggiore - interno Vista sulle altre isole Chiesa della Pietà Arsenale Campo di San Giovanni in Bragora Chiesa di San Giovanni in Bragora Campo e Chiesa di San Zaccaria Chiesa di San Zaccaria - interno Chiesa di San Francesco della Vigna Campo dei Santi Giovanni e Paolo Scuola Grande di San Marco Chiesa dei Santi Giovanni e Paolo Barbaria delle Tole Campo di Santa Maria Formosa Chiesa di Santa Maria Formosa Chiesa di Santa Maria Formosa - interno Palazzo Querini Stampalia Corte Seconda del Milion Chiesa di Santa Maria dei Miracoli Campo San Bartolomeo Ponte di Rialto La regata storica Chiesa di San Giacometto Oratorio dei Crociferi Chiesa dei Gesuiti Chiesa dei Gesuiti - interno Palazzo Zen Scuole della Misericordia Casa del Tintoretto Chiesa della Madonna dell’Orto Chiesa della Madonna dell’Orto - interno Ghetto Scuola Spagnola e Levantina Campo del Ghetto Nuovo Canal Grande Fondaco dei Turchi Palazzo Pesaro Ca’ d’Oro Fondaco dei Tedeschi Palazzi Mocenigo Palazzo Contarini Palazzo Balbi Palazzo Giustinian Palazzo Grassi Palazzo Rezzonico Palazzo Franchetti Prefettura Palazzo Venier Palazzo Dario Palazzo Contarini-Fasan Basilica della Madonna della Salute Punta della Dogana

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Gli sketcher Simone Delladio

Dopo aver frequentato la Scuola del Fumetto di Milano intraprende diversi lavori e progetti che negli anni gli permetteranno di affinare la tecnica sia nell’ambito dell’illustrazione che del fumetto. Come fumettista lavora per la Star Comics, per edizioni Renoir e per la Pavesio Production, mentre come illustratore lavora per la Gruner und Jahr/Mondadori, per la Asterion Press e per la Da Vinci Giochi. Questo con Kleiner Flug è il primo progetto che lo vede impegnato come sketcher. http://simonedelladio.blogspot.com Illustrazioni pagine: 8, 11, 17, 26, 27, 35, 49, 50, 65, 67, 76, 82, 87, 88, 89, 96, 97, 105, 107

Dario Grillotti

Fumettista/illustratore/sketcher viareggino, diplomato alla Scuola Internazionale di Comics di Firenze. Ha collaborato con Double Shot, Delcourt, Giunti editore, Fumetto d’impresa, ed è membro del gruppo di fumetti indipendenti Katlang! - fumetti fatti in casa. Da qualche anno si è appassionato all’urban sketching e agli sketchcrawl e ha esposto i suoi disegni alla mostra Matite in viaggio di Mestre nel 2011 e 2012. Illustrazioni pagine: 7, 13, 15, 19, 22, 28, 29, 32, 42, 45, 55, 56, 58, 61, 66, 74, 80, 83, 90, 93, 94, 98, 100, 103, 106, 111

Andrea Longhi

Illustratore eclettico amante dei viaggi. Abita a Treviso, ma appena può parte, lasciandosi la casa alle spalle, in cerca di nuovi luoghi da esplorare e ritrarre. Dal 2009 si dedica al carnet di viaggio e vince il primo premio del concorso nazionale Lo sguardo del viaggiatore. Selezionato nel 2010 tra i rappresentanti dell’Italia alla Biennale del Carnet de voyage a Clermont Ferrand (Francia) è anche Fondatore del blog Urban Sketchers Italy. Dal 2012 fa parte, inoltre, del collettivo “I 5 Blogger” un gruppo di scrittori, grafici e disegnatori erranti pronti a raccontare manifestazioni, eventi e curiosità in Italia e all’estero. Illustrazioni pagine: 23, 33, 34, 36, 37, 43, 50, 54, 62, 63, 64, 77, 78, 81, 86, 94, 99, 101, 108, 109, 110, 112

Sara Menetti

Bologna, 1984. Diplomata alla Scuola Internazionale di Comics di Firenze, lavora come fumettista e illustratrice e collabora con i collettivi di autori autoprodotti Katlang e Mammaiuto. Da anni ormai aderisce al movimento degli Urban Sketchers disegnando città, luoghi e persone: i taccuini relativi ai suoi viaggi sono stati esposti alle due edizioni (20112012) della mostra Matite in Viaggio (Centro Candiani-Mestre). Le sue illustrazioni animano anche il libro Tacco 12, edizioni Sperling&Kupfer, uscito a Gennaio 2013. I suoi lavori si possono trovare sul blog cartaegrafite.blogspot.it e sul sito saramenetti.it. Illustrazioni pagine: 7, 14, 15, 16, 18, 20, 24, 25, 29, 35, 48, 57, 60, 73, 75, 79, 84, 85, 91, 102

Laura Spianelli

Nasce a Roma, si trasferisce a Voghera nell’Oltrepo Pavese in tenera età e, dopo diverse peripezie, approda finalmente alla Scuola del Fumetto di Milano per inseguire il sogno del fumetto. Lavora come fumettista per la Star Comics, Aurea Editoriale (all’epoca Eura), Pavesio Production e Heavy Metal, la rinomata rivista americana. Come illustratrice lavora per Gruner und Jahr/Mondadori, Rizzoli, Banca Anton Veneta, Asterion Press e Da Vinci Editrice. Lavora gomito a gomito con Simone Delladio, suo socio nell’avventura dello Studio Mostarda. http://lauraspianelli.blogspot.com Illustrazioni pagine: 9, 10, 12, 31, 38, 40, 41, 44, 46, 47, 51, 52, 53, 59, 68, 69, 70, 71, 72, 92, 95 6


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1 - Ponte degli Scalzi Il ponte degli Scalzi a Venezia è, assieme al Ponte di Rialto, al Ponte dell’Accademia e al Ponte della Costituzione, uno dei quattro ponti che attraversano il Canal Grande. È detto anche ponte della stazione o della ferrovia per la vicinanza della stazione ferroviaria di Santa Lucia.

2 - Chiesa dei Frari (nella pagina seguente)

Già un anno dopo la morte di San Francesco, nel 1227, erano giunti a Venezia alcuni tra i suoi più devoti fedeli, che lavoravano nei vestiboli delle chiese e chiedevano l’elemosina. Fu così che nel 1250 si diede inizio alla prima costruzione di una chiesa, oggi non più esistente. Nello stesso luogo, fu costruita nel 1350, e consacrata nel 1469, la Gloriosa Chiesa dei Frari. 7


Chiesa dei Frari


3 - Chiesa dei Frari - interno L’interno è imponente, la copertura a crociera è sorretta da dodici piloni e l’effetto è reso ancor più grandioso perché le tre navate sembrano fondersi in un unico spazio. Sul lato destro, il monumento è il mausoleo a Tiziano. Morto di peste nel 1576, gli fu concesso eccezionalmente di essere sepolto in chiesa, e non bruciato come era consuetudine nei casi di morte dovuti a epidemia. Non tutti però appoggiano questa tesi. La sua figura si erge nel mezzo di altre figure simboliche, con, alle spalle, tre rilievi di suoi celebrati lavori. 9


Chiesa di San Rocco

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ntano d o poco lo disegnand a posta! st la ne o o m nn Si cioni gli fa ic p i e e m

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4 - Chiesa di San Rocco (nella pagina precedente)

La chiesa fu costruita da Bartolomeo Bon tra il 1489 e il 1508. Essa fu dedicata a San Rocco, il cui corpo, nel 1485, era già stato portato a Venezia da Montpellier, nella Francia meridionale. San Rocco, come Sant’Antonio e San Francesco, lasciò una vita opulenta per diventare pellegrino. Curò gli appestati e lui stesso rimase colpito dalla peste, guarendone, poi, miracolosamente. Fu invocato come protettore delle pestilenze, che dilagavano in Europa. Il suo culto fu sentito particolarmente a Venezia, che oltre alle preziose mercanzie, spesso scaricava nel suo porto anche le epidemie, che poi si spandevano a macchia d’olio, in una città dove le case erano costruite attaccate una all’altra e la densità della popolazione era altissima.

5 - Scuola Grande di San Rocco (sopra)

La Scuola Grande di San Rocco è una delle sei scuole grandi di Venezia. Questa sorse nel 1478, e da allora, unica tra le sei, ha continuato ininterrottamente la sua attività. All’origine si proponeva scopi di devozione e penitenza, oggi, soprattutto di assistenza in vari segmenti della società veneziana. Conta attualmente circa trecentocinquanta confratelli, tra cui anche donne. Quando nel 1564 si mise a concorso la decorazione del soffitto dell’Albergo, con il tema San Rocco in gloria, molti furono gli artisti che vi parteciparono. Tintoretto, invece di presentare un bozzetto, mostrò il lavoro terminato e già posto nel soffitto - dove l’aveva collocato con la complicità di un guardiano. Egli dichiarò di non volere l’assegnazione dell’opera, ma di voler offrire un suo dipinto a San Rocco e di voler completare il soffitto a proprie spese. Questo, come potete immaginare, causò un coro di proteste. 11


Statua situata al piano inferiore, in fondo alla grande sala della Scuola. Mentre disegno tranquilla, seduta sul mio sgabellino, una scolaresca americana (credo) si piazza davanti alla statua che stavo ritraendo e rimane lì per almeno 30 minuti a parlare e interrogarsi sull’Arte.

Salendo al primo piano si apre una grande sala che è un sogno e questo qui a fianco è un dettaglio dei fregi in legno che ornano tutte le pareti del salone: rappresenta un’allegoria della scrittura.

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6 - Squero di San Trovaso In fondo a questo Rio, in prossimità del Canale, troviamo uno degli ultimi “squeri” di Venezia. Prima la città ne era piena. Il termine sembra provenire dal greco ‘Eskharion’, congegno per varare le navi. Gli “squeri” sono i luoghi in cui si fabbricano e si eseguono le manutenzioni delle gondole di Venezia, che sono circa cinquecento, di cui quattrocento pubbliche. L’arte degli “squeraroli”, che comprendeva anche i lavoratori dell’Arsenale, diventò una corporazione che aveva il centro di devozione proprio nella chiesa di San Trovaso, attigua a questo squero, e come protettrice Santa Isabella. Il nome gondola, anche se non tutti sono d’accordo, sembra provenire dal diminutivo latino di conchiglia, ovvero “concula”. La gondola, nel corso dei secoli, ha subito molte trasformazioni, sia nella forma che negli ornamenti. Tutto ciò che riguarda la gondola ha una terminologia propria, difficile, quasi segreta, come lo è stata la sua costruzione per secoli. Essa si compone di circa duecentottanta diversi pezzi di legno. 13


“No giudicar la gondola stando a tera” (incisione su targhetta).

i i e i freg Gli intagl le sono o nd delle go o rsi: ognun e iv d i t t u t il , o n g dise sceglie il oratura d la , ro o dec se erisce e f re p e h c re a lizz li fa rea liatore. g a t ’in l dal è fatta la o Ogni gond mente a completa . a m no

o Anche le misure son ò pu si La . diverse fare più alta, ché tanto poi si assesta sul peso del gondoliere. Ad esempio, un gondoliere “grasso” deve chiedere una gondola più alta, perché la poppa affonda di più.

Ogni 15-20 anni, la gondola va riportata allo squero. La si fa “fatturare”, risistemare, perché il legno si rovina. di popIl fregio ciolato, pa, arric glio passa me nti. sotto i po

, Se c’è l’acqua alta , sa fis e la poppa è il gondoliere deve sbilanciare la gondola sul fianco per passare!

Per passare sotto i ponti anche con l’acqua alta!

IL FERRO ha un preciso significato... Il Ponte di Rialto

(A San Marco le gon dole si rovin anno p iù veloce m a caus ente a de onde, m lle entre ne l Cana l Grande durano di più).

Squeraroli al lavoro lo Il cappel del Doge

La Giudecca

I sei sestrieri

Il Canal Grande

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Il remo si appoggia nella “forcola” e anche questa cambia in base all’altezza del gondoliere.

Le “pà tt cambia are” no inve ce a se c del su onda o gusto !

è passato un gondoliere davanti allo squèro: ho provato a tendere l’orecchio per trascrivere ciò che si gridavano da gondola a riva a mo’ di saluto, ma non ho capito una virgola della loro parlata in dialetto stretto!

Le gondole più lussuose sono quelle tutte intagliate, come ad esempio quelle da matrimonio. Solitamente queste sono laccate di nero. Per le gondole normali, invece, la doratura del fregio è personalizzata, può anche non essere dorata...

Il gondoliere che ha svelato a Sara i segreti delle gondole.

PERò I FREGI SONO DORATI, PERCHé CON L’ORO... I TURISTI MONTANO SU!

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7 - Galleria dell’Accademia La Galleria dell’Accademia conserva la più completa rappresentazione dei cinque secoli più determinanti della pittura veneziana: dal ‘300, in bilico tra il bizantino e il gotico; alla prima rinascenza del ‘400, con Bellini e il Carpaccio; all’inizio esitante del ‘500 con Giorgione e il suo amico e seguace Tiziano, ancora all’inizio della sua carriera; fino al manierismo dei Veronese e Tintoretto; dal barocco di Maffei, al Settecento di Antonio Guardi e Sebastiano Ricci; per finire con i realisti Longhi, Canaletto e Francesco Guardi. L’Accademia di belle Arti si instaurò nella ex-chiesa e convento di Santa Maria della Carità, una delle più antiche di Venezia, costruita originariamente in legno. Nel 1177, Papa Alessandro III, in occasione della visita a Venezia per incontrare il Barbarossa, consacrò la chiesa e la arricchì d’indulgenze, tanto che il doge, per fruire di queste indulgenze, iniziò a recarsi ogni anno in visita alla chiesa. In seguito questa divenne la prima delle sei scuole grandi, dedicate alla devozione, alla carità e all’aiuto ai poveri. Divenne l’accademia di Belle Arti veneziana nel 1807 e, dieci anni dopo, fu aperta al pubblico. Oggi, è una delle più importanti pinacoteche italiane, ma per mancanza di spazio vi è esposto solo il 25% del suo patrimonio. Durante l’epoca austriaca Milano, allora capitale del Lombardo-Veneto, ospitò moltissime opere nella sua pinacoteca di Brera. Il patrimonio veneziano, finito a Parigi in epoca napoleonica, fu recuperato in buona parte dopo il Congresso di Vienna, nel 1815; mentre un buon numero delle opere che si trovavano a Vienna, furono rimpatriate, come risarcimento ai danni di guerra, dopo la Prima Guerra Mondiale. Anche Firenze, al tempo del Granducato di Asburgo-Lorena, fu beneficiata dallo scambio di opere di Tiziano, Tintoretto e Veronese, tutt’oggi a Palazzo Pitti, con quelle di autori minori toscani. Fortunatamente in passato è stata fatta anche qualche acquisizione: la più importante è senz’altro la Tempesta del Giorgione.

8 - Ponte dell’Accademia Questo ponte, costruito in ferro nel 1854 e ricostruito temporalmente in legno, nel 1934, resiste ancora in attesa di un progetto. In verità, un progetto per la costruzione di un ponte in pietra fu già proposto nel XV sec., ma anche allora mai eseguito.

Il ponte dell’Accademia è trafficatissimo e pieno di venditori ambulanti. MI! SCHIUS I! M SCHIUS EHI FIUT

“Ufficialmente” vendono questi cosi qua, ma “sottobanco” spacciano lucchetti agli innamorati.

ock”... “Venice L ori di Spacciat i da lucchett e al attaccar me sigillo ponte co re che di un amo mai. La non finirà e la lunfantasia commergimiranza mbulanti ciale di a no al ira che si isp metri r libro “T e ielo”, di sopra il c Moccia. Federico

...NO, NO, Grazie!

SCHIUSMI! EHI! LÖK? ...VENIS K? Ö VENISL

… eh?!

splat

(Maledetto Moccia)

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