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Luciano FANCELLI G-L. Petrucci
by La Pagina
Grandi musicisti ternani
LUCIANO FANCELLI
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Gian-Luca Petrucci Professore emerito del Conservatorio Santa Cecilia di Roma Luciano Fancelli, figlio di due musicisti, un violinista e una pianista, fu inizialmente istradato allo studio del pianoforte dalla madre dimostrando inoltre un precoce e deciso interesse per la geometria e il disegno tecnico. A causa degli eventi bellici della II Guerra Mondiale la famiglia Fancelli si trasferisce vicino Foligno, a Capodacqua, ed è qui che Luciano inizia la sua straordinaria avventura, che lo renderà celebre, con lo studio della fisarmonica. Estremamente dotato, ottiene rapidissimi apprendimenti sia nella tecnica dello strumento sia nello studio della composizione. A 15 anni Luciano inizia a suonare nella formazione musicale di cui fanno parte il padre e la madre e a 17 anni compone la sua prima canzone “Non Così”, riscuotendo grande e immediato successo. Due anni più tardi vince il Concorso Internazionale Stradella e inizia un’attività concertistica in tutta Italia. Nel 1947 ottiene un importantissimo incarico in RAI dirigendo le rubriche Voci e Strumenti in Libertà e Luciano Fancelli e la sua fisorchestra. A 22 anni, nel 1950, con una prestigiosa esecuzione vince il “Premio Concertisti” del Concorso di Ancona. La sua attività e valenza è riconosciuta ovunque e importanti case editrici musicali, come Ricordi, pubblicano le sue composizioni originali, fra cui: 10 km al finestrino, Ciri, Acquarelli cubani, Echi della Versilia, Cartoni animati, Un giorno a Tolosa, Pupazzetti, Stranezze, Helzapopping, Au revoir Madamoiselle, Il presepe, Taxi, Figlio ti ascolto, Basta con le sambe, Temi da concerto, e le sue validissime trascrizioni per fisarmonica di celebri brani di autori come Johann Sebastian Bach e Ludwig van Beethoven. Luciano Fancelli nel 1951 si trasferisce a Milano dove si esibisce al Teatro
La foto qui riprodotta che ritrae l’Orchestra Fancelli è una rarità che ci permette di vedere i due genitori di Luciano, la madre (prima da sinistra al pianoforte) il padre al centro in qualità di direttore.
1928-1953
Alla Scala con la celebre fisorchestra Frontalini, collaborando con successo, nel 1952, al programma RAI, allora estremamente famoso, Rosso e Nero. A Milano conobbe e strinse amicizia con Aldo Ceccato, di qualche anno più giovane, destinato a diventare uno dei più noti e attivi direttori d’orchestra in campo internazionale. Nel 1953, conosciutissimo e in piena ascesa musicale, muore a Terni lasciandoci un diario con annotazioni, disegni, poesie, i suoi quadri e le sue composizioni e lavori preparatori che dimostrano la sua ricca creatività e passione. Personalmente ho avuto modo di conoscere bene il padre di Luciano, che per anni ha avuto un negozio di articoli musicali nel viale della Stazione, e ricordo i suoi racconti sull’attività del figlio e la tristezza per come la sorte ne abbia spezzato l’attività creativa che solo parzialmente è conosciuta.