Piranesi 2016

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C O N TA M I N A T I O N S INSERTO DI LAB2.0 Magazine

ISSN 2385-0884

Prix de Rome XIV EDITION

ACCADEMIA ADRIANEA Architettura Archeologia Onlus


LAB2.0 Learning Architecture & Building

Direttore responsabile / Editor in chief Patrizia Licata Coordinamento editoriale / Deputy editor Luca Bonci Piera Bongiorni Lorenzo Carrino Camilla Gironi A cura di / Edited by Luca Bonci Francesco Leoni Traduzioni / Translations Agnese Oddi

CONTAMINATIONS - inserto della rivista LAB2.0 Magazine - nasce come “contenitore” di esperienze. Esperienze da condividere, e che viralmente possano alimentare il dibattito sul ruolo che l’architettura ricopre nella società contemporanea. CONTAMINATIONS - LAB2.0 Magazine’s insert - arises as an experiences binder, experiences to share and that, in a viral way, could incite the debate on the role that today the architecture has on the society’s development.

Grafica / Graphic & Editing Luca Bonci Editore Triade Edizioni Srl CONTAMINATIONS è un supplemento di LAB2.0 Contatti redazionelab2.0@gmail.com www.lab2dot0.com

Magazine (ISSN 2385-0884). appartenente al gruppo editoriale dailySTORM (testata giornalistica iscritta al Registro della Stampa del Tribunale di Roma, autorizzazione n. 12 del 15 Gennaio 2013).

Responsabilità. La riproduzione delle illustrazioni e degli articoli pubblicati sulla rivista, nonché la loro traduzione è riservata e non può avvenire senza espressa autorizzazione. Alcune delle immagini pubblicate sono tratti da internet. In caso di involontaria violazione dei diritti d’autore vi preghiamo di contattarci per indicare, nel numero successivo, il nome/link del proprietario in base al modello di copyright utilizzato. I manoscritti e le illustrazioni inviati alla redazione non saranno restituiti, anche se non pubblicati.


LAB2.0 è un’associazione culturale no-profit fondata a Roma da un gruppo di giovani, e si occupa di Architettura con l’obiettivo di stimolare il dibattito e il confronto sul territorio e sul web. Ha fondato e gestisce, per conto della testata giornalistica DailySTORM (www.dailystorm.it), la rivista LAB2.0 Magazine e si occupa della sua distribuzione sul web.

LAB2.0 is a non-profit cultural association, founded in Rome by a group of young people interested in Architecture. The aim of the association is to encourage the debate and intellectual confrontation on the territory and on the web. It has founded and manages, on behalf of DailySTORM (www.dailystorm.it), the magazine LAB2.0 Magazine and is in charge for its online distribution.

Oltre all’attività editoriale, LAB2.0 si propone di: - Organizzare mostre, eventi e conferenze, con l’obiettivo di promuovere e stimolare l’interdisciplinarietà tra architettura e altre forme di espressione visiva quali arte, fotografia, grafica, design; - Organizzare workshop e promuovere concorsi rivolti a studenti universitari e neolaureati, così da fornire uno strumento di crescita e visibilità ai giovani progettisti e creare una piattaforma a servizio della società, volta all’individuazione e all’approfondimento di tematiche di carattere architettonico e di sviluppo socio-culturale.

LAB2.0, simultaneously with its editorial activity, offers: - To organize exhibits, events, and conferences, with the objective to promote and encourage an interdisciplinary approach between architecture and other forms of visual expression like art, photography, graphics, design, cinema - To organize workshops and promote contests aimed at university students and graduates, as to supply a tool to enhance visibility and growth for young designers, and to create a platform about architectural contents for society

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In collaborazione con:


Indice introduzione

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commissione 1

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commissione 2

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commissione 3

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premio fiaba

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esperienza piranesi

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introduz ione

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Testo di Francesco Leoni Traduzione di Agnese Oddi

Il tema dell’intervento sull’archeologia è diventato di fortissima attualità negli ultimi anni non solo legato al concetto classico di restauro. La nozione di palinsesto e di sovrapposizione è talmente radicata nella città storica europea, ed in particolar modo in quella italiana, che ha regolato, e sta regolando, qualsiasi intervento di progetto e restauro. L’archeologia è sempre riuscita a trarre nutrimento e linfa vitale dal suo, paradossale, rinnovamento. Dal suo confronto e collaborazione con i successivi layers che si sono giustapposti nel corso delle epoche sul tessuto della città consolidata. Questo processo risulta inevitabile. Innanzi tutto perché nell’atto fondativo dell’insediamento, gli edifici hanno sempre avuto la ontologica tendenza a stabilirsi in collocazioni geografiche, climatiche, sociali e culturali propizie. Condizioni, queste, che perpetrandosi, vengono anzi a consolidarsi proprio con l’insediamento della nuova struttura creando così presupposti ancora più opportuni per successivi stanziamenti. In secondo luogo, il valore propositivo ed educativo che, culturalmente, la società occidentale ha sempre attribuito all’archeologia, ha creato i presupposti per farla fungere da guida rispetto a nuove costruzioni. Una permanenza del segno che ha sempre disegnato le città nel loro sostituirsi a loro stesse. A questo va aggiunta la necessità, decisamente più recente, legata ai problemi da un lato della conservazione e, dall’altro, della promozione e valorizzazione. In sintesi tutto ciò che viene comunemente connotato con il termine “musealizzazione”. Il concetto di musealizzazione, codificato per come lo intendiamo oggi, è piuttosto recente. Fa sorridere come il vocabolario del software Word ancora lo segnali come errore… Il termine contiene in sé il concetto di processo e di trasformazione. Si musealizza un sito che ancora museo non è. Ma non necessariamente lo si trasforma. Più efficacemente lo si dipana e sviluppa. Lo si rende intellegibile e ne si struttura la comprensione all’interno di un coerente percorso d’interpretazione. Operazione, questa, che si attua attraverso la disciplina della museografia. La costituzione di un museo, o, meglio ancora, di un ambiente musealizzato richiede, ontologicamente, l’identificazione di un complesso che propone una

definizione spaziale fisica (con gli strumenti digitali di oggi, in verità, anche una virtuale), una collezione che deve essere conservata ed esposta e di un sistema ostensivo che esibisce la collezione stessa. Risulta evidente come nel caso di un’area archeologica, come lo è quella di Villa Adriana che anzi, forse, definirei meglio come parco archeologico, la collezione sia rappresentata dalle rovine stesse. Gli elementi mancanti sono quindi il temenos ed l’apparato interpretativo e percettivo. Il processo di valorizzazione si deve inoltre occupare non solo della conservazione e leggibilità, ma di risolvere tutti i problemi legati all’accessibilità ed alla dotazione di comfort e servizi così spesso trascurati, o completamente assenti, nelle nostre realtà archeologiche. I progetti del Premio Piranesi_Prix de Rome, sebbene all’interno delle limitazioni temporali imposte da un workshop intensivo, si muovono proprio in questa direzione, mostrando una consapevolezza rispetto alle dialettiche archeologia/nuovo intervento, effimero/strutturato, reversibile/invasivo e sviluppandosi attorno a temi che sottolineano le necessità e mostrano i nervi scoperti della situazione dei siti archeologici a tutt’oggi. Quello che però più m’interessa di sottolineare è la capacità acquisita dai partecipanti del workshop, durante questo percorso protrattosi per due settimane, di capire l’archeologia, di vederne i problemi e, soprattutto, di suggerne l’insegnamento. Nel percorso di formazione, seppur breve, abbiamo constatato un progressivo avvicinamento alla coscienza non solo delle necessità dei siti archeologici, ma una prossimità quasi epistemica al fatto archeologico. Le questioni connesse con la costruzione e, anzi soprattutto, la strutturazione formale dei casi indagati, vengono progressivamente affrontate con un piglio ed una cognizione di causa sempre maggiore. Ci si accorge che le sollecitazioni suscitate dai siti archeologici hanno sensibilizzato un processo di indagine sulle basi costitutive della disciplina che produce un avanzamento deciso e consistente sulle capacità di analisi e di sviluppo progettuale dei partecipanti. Questo dato conferma e rafforza l’idea che sta alla base del sistema formativa su cui si fonda l’Accademia

9 introduz ione

piranesi 2016


Adrianea di Architettura e Archeologia. La necessità di questo percorso nasce da una constatazione che chiunque abbia un minimo di esperienza didattica può confermare. Quella cioè che riscontra negli studenti e nei neolaureati delle Facoltà di architettura l’assenza di una preparazione, e di una un cultura in senso lato, riferita all’episteme della disciplina. Il quasi assoluto digiuno nella comprensione della genesi dell’architettura e nel recupero di quelle fondamenta che stanno alla base del progettare architettura. La conoscenza della sintassi e dei sistemi logicoformali che vanno a comporre l’archeologia e quindi l’architettura. Costruire nel, o sul, costruito, infatti, si tramuta nel processo formativo che permette al progettista di verificare continuamente, e senza soluzione di continuità, la rispondenza del proprio operato rispetto ad un contesto che lo regola. Quando il contesto è peraltro rappresentato da esempi di archeologia che sono la testimonianza di edifici eccezionali, è chiaro che la lezione impartita è ancora pregnante. A maggior ragione per il caso di Villa Adriana dove l’analisi delle tipologie, completamente reinventate e a-tipologiche, obbliga ad interrogarsi con ancor maggior profondità. Inoltre, il parco archeologico tiburtino, è fonte di estremo interesse non solo riguardo al ripensamento dell’edificio architettonico in quanto monade, ma, ai suoi estremi, per quanto riguarda i rapporti fra i suoi episodi e fra il costruito ed il territorio. Villa Adriana è il pretesto per un’indagine costantemente aggiornata degli spazi e dei rapporti fra loro, basata sull’esistenza dei resti, delle rovine, del modo in cui è già stata raccontata e rappresentata, delle analisi topologiche, morfologiche e geografiche. Questa azione di mappatura mentale e fenomenologica è fondamentale da un punto di vista didattico per le discipline del progetto. Infatti, per l’architetto, questo processo ha un valore che va ben oltre quello esplorativo e conoscitivo, ma si fa operazione creativa e progettante. Un processo immaginativo e poietico che si sviluppa e distende nel suo stesso farsi ed alimentarsi. Non sfuggirà che tutti i progetti presentati, sebbene con le loro ingenuità ed incompiutezze anche dettate dal tempo risicato, si sforzano di affrontare il sito, di assorbirlo e di restituirne una nuova lettura. In fondo è un tornare alle radici della disciplina ed il successo del Premio Piranesi, sempre crescente nelle sue prime quattordici edizioni, testimonia quanto i ragazzi ne sentano il bisogno.


introduz ione

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The theme of archeology’s intervention has become very important in recent years not only related to the classic concept of restoration. The notion of “palimpsest” and overlapping is so rooted in the European historical city, and particularly in the Italian one, which has regulated, and is regulating, any project and restoration work. Archeology has always managed to get nourishment and vital lymph from its paradoxical, renewal. From his confrontation and collaboration with the subsequent layers that have been jolted over the era of the fabric of the consolidated city. This process is inevitable. Firstly, because in the foundation act of the settlement, buildings have always had the ontological tendency to settle in favorable geographic, climatic, social and cultural locations. Conditions, which, by perpetuation, are indeed consolidating itself with the establishment of the new structure, thus creating the conditions still more suitable for subsequent appropriations. Secondly, the propositional and educational value that, culturally, western society has always attributed to archeology, has created the preconditions for making it a guide to new buildings. A permanence of the sign that has always drawn the cities to replace themselves. To this must be added the most recent necessity, linked to the problems of conservation and, on the other hand, to the promotion and enhancement. In summary all that is commonly referred to by the term “musealization”. The concept of musealization, codified as we mean it today, is quite recent. Smile as the Word software vocabulary still signals it as an error... The term itself contains the concept of process and transformation. You design a site that is still not museum. But it does not necessarily turn it around. It is more effectively decomposed and developed. It makes it intelligible and its understanding is structured within a coherent interpretation path. Operation, this, which is carried out through the discipline of museography. The establishment of a museum, or, better still, of a musealized environment requires, ontologically, the identification of a complex that proposes a physical definition (with the digital instruments of today, in truth, even a virtual), a collection that must be preserved and exposed and an ostentatious system that exhibits the collection itself. It is evident that in the case of an archaeological area, such as that of Villa Adriana, which perhaps, would be better defined as an archaeological park, the collection is represented by the ruins themselves. The missing elements are thus the temenos and the interpretative and perceptive apparatus. The process of valorization should also not only deal with preservation and readability, but also solve all the problems of accessibility and the provision of comfort and services so often neglected or completely absent in our archeological realities. The projects of the Premio Piranesi_Prix de Rome, although within the time limitations imposed by an intensive workshop, move precisely in this direction, showing an awareness of the archeology/new, ephemeral/structured, reversible/invasive dialectics and developing around themes that point out the necessities and show the uncovered nerves of the archeological sites to this day. What I am more interested in pointing out, however, is the ability of the workshop participants to understand

archeology, to see the problems and, above all, to suggest teaching, during this two weeks long journey. In the training course, though brief, we have seen a progressive approach to consciousness not only of the necessity of archaeological sites, but an almost epistemic proximity to the archaeological fact. Issues related to the construction and, above all, the formal structuring of the cases investigated, are progressively dealt with increasing attention and cause of concern. It is noticed that the stresses generated by the archaeological sites have sensitized a process of investigation into the constituent foundations of the discipline which produces a decisive and consistent progress on the participants’ analysis and project development capabilities. This figure confirms and reinforces the idea behind the formation system on which the Accademia Adrianea di Architettura e Archeologia is based. The need for this path arises from a finding that anyone with a minimum of didactic experience can confirm. That is to say, in the students and graduates of the faculty of architecture, the lack of preparation, and of a culture in the broad sense, referred to the episteme of discipline. The almost absolute fast in understanding the genesis of architecture and the recovery of those foundations that are the basis for designing architecture. Knowledge of syntax and logical-formal systems that compose archeology and therefore architecture. Building in, or on, constructed, in fact, it is transformed into the training process that allows the designer to continuously and seamlessly verify the correspondence of his work with a context that regulates it. When the context is, however, represented by examples of archeology that are the testimony of exceptional buildings, it is clear that the lesson imparted is still pregnant. More to the case of Villa Adriana where the analysis of typologies, completely reinvented and a-typological, forces us to question even more deeply. In addition, the tiburtino archaeological park is a source of great interest not only with regard to the rethinking of the architectural building as monad, but, to its extreme, as far as the relations between its episodes and between the built and the territory are concerned. Villa Adriana is the pretext for a constantly updated survey of the spaces and relationships between them, based on the existence of the remains, the ruins, the way in which it has been told and represented, of topological, morphological and geographic analyzes. This action of mental and phenomenological mapping is fundamental from a didactic point of view to the disciplines of the project. In fact, for the architect, this process has a value that goes far beyond the exploratory and cognitive one, but it is a creative and designing operation. An imaginative and poietic process that develops and relaxes in itself to become and nourish. It will not be forgotten that all the projects presented, although with their ingenuity and incompetence even dictated by the time lag, strive to face the site, absorb it and give it a new reading. After all, it is back to the roots of the discipline and the success of the Premio Piranesi, which is growing in its first fourteen editions, shows how much the boys feel the need.


introduz ione

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introduz ione

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Commissione 1 Presidente: Renato Capozzi Alice Bottelli Cristina Casadei Renato Capozzi Gianluigi Delfini Lorenzo Degli Esposti Oana Diaconescu Joi Donati Luca Orlandi


Vincitore

gruppo 6 group 6

Winner S

Studenti • Students Paige Geldrich Bice Ghetti Luca Gilardoni Jonathan Gutt Francesca Ripamonti Vittoria Villa

ituato nell’area del Pantanello, l’intervento si relaziona con le preesistenze del Teatro Greco e delle Palestre, andando a costituire un nuovo accesso all’area di Villa Adriana nella forma di una piazza e di un padiglione termale con accesso autonomo di fondale alla stessa. Ulteriore elemento di relazione con la preesistenza archeologica, l’acqua è protagonista e viene trattata, come in tutta Villa Adriana, come elemento specchiante e recintato. Ciò avviene internamente, nell’introspezione dell’edificio termale illuminato da patii e impluvia, come esternamente, nel rapporto dell’acqua con i setti che caratterizzano la piazza, divenendo occasione per la creazione di luoghi dello stare e per l’allestimento di un antiquarium.

Tutors Nicolò Avanzini Romolo Ottaviani Gianluca Vita

L

ocated in the Pantanello, the project relates to the existing structures of the Greek Theatre and Gyms, and it is going to create a new access point to the area of Villa Adriana. This is going to be in the form of a plaza square and a spa pavilion with its own independent access. A further connecting element to the pre-existing archaeological structure is the water, which everywhere in Villa Adriana serves as a reflective natural element and is always fenced in. Internally, the spa is illuminated by natural light coming from the patios and impluvia; externally, the relationship between the water and the walls that characterize the square, creates gathering places where visitors can stop and admire the statues in the antiquarium.

01

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01 Vista interna 02 Assi 03 Pianta 04 Prospetto e sezioni

05 Concept 06-07 Viste esterna 08 Rendering 09 Vista interna

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01 Interior View 02 Axis 03 Plan 04 Sections and lateral view

05 Concept 06-07 Exterior view 08 Interior view


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commissione 1

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vincitore

gruppo 16 group 16

winner L

Studenti • Students Giulia Bosio Hannah Breidenbaugh Andrew Cacchio Tommaso Delia Lucrezia Mazzarosa Nicolò Petrucci

’antico accesso imperiale alla Villa di Adriano, rappresentato dal Vestibolo, viene strategicamente ripristinato a nuovo ingresso al sito archeologico. Attraverso una scalinata monumentale concepita come un Antiquarium, il visitatore è accolto dalla statua dell’imperatore Adriano che, in un fondale scenografico, trionfa su uno specchio d’acqua e invita alla visita del sito. La nuova area per il benessere e la cura termale è situata nell’oliveto tra la Piazza d’Oro e il Canopo, a Sud-Est. La Spa, i cui padiglioni riprendono le forme dell’antichità e sono collegati tra loro con percorsi d’acqua, è una struttura polare relazionata in planimetria con gli assi degli edifici esistenti.

Tutors Federica Alberti Paolo Conforti Francesco Novelli

T

he ancient imperial access to Hadrian’s Villa, represented by the Vestibule, is strategically restored into a new entrance to the archaeological site. Through a monumental staircase designed as an Antiquarium, the visitor is welcomed by the emperor Hadrian’s statue which triumphs over a body of water in scenic backdrop and invites the guests to visit the site. The new area for wellness and spa treatment is situated in the olive grove between the Piazza d’Oro and the Canopus, South - East. The Spa, whose pavilions recall shapes of antiquity and are connected by water routes, is a polar structure related with the axes of the existing buildings.

01

02 01 Fontana: vista frontale 02 Schizzi 03 Pianta 04 Concept 05 Padiglione centrale 06 Padiglione 2

07 Padiglione 3 08 Vista Padiglione 3 09 Vista Padiglione 2 10 Vista esterna Pad. 1 11 Vista interna Pad. 1

03 01 Fountain: front view 02 Sketches 03 Plan 04 Concept 05 Central Pavilion 06 Pavilion 2

07 Pavilion 3 08 View: Pavilion 3 09 View: Pavilion 2 10 Exterior view Pavilion 1 11 Interior view Pavilion 2


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commissione 1

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vincitore

gruppo 5 group 5

winner I

Studenti • Students Ozekmekgi Asli Federica Caporrella Sarah Giannetti Yamaner Irmak Margherita Marcelloni Elisabetta Nucci Arianna Santoni

l progetto intende lavorare su due differenti approcci all’interno del contesto di Villa Adriana: il primo, a stretto contatto con le rovine, legato alla scelta dell’area di progetto della fontana monumentale e l’altro, dislocato esternamente alle rovine, connesso al posizionamento del padiglione termale. Per quanto riguarda la fontana monumentale, guardando i vari assi che compongono Villa Adriana, si è scelto di seguire quello che da Piazza D’oro arriva al giardino delle biblioteche. L’idea di progetto del padiglione termale nasce dalla ricostruzione di una preesistente stoà e delle sostruzioni.

Tutors Manuela Antoniciello Matteo Ciabattini Francesco Leoni Sergio Savini

T

he project involves two different approaches within the context of Villa Adriana: the first, closely with the ruins, related to the choice of the project area for the monumental fountain and the other, externally displaced from the ruins, connected to positioning the spa pavilion. As for the monumental fountain, looking at the various axes that design Villa Adriana, we choose to follow the one that from Piazza D’oro goes to the library garden. The design of the pavilion is due to the reconstruction of previous stoa and substructures.

01

02 01 Logo 02 Schizzo fontana 03 Pianta 04 Sezione 05 Terme: vista esterna 06 Terme: sezione

07 Prospetto 08 Area pubblica: vista 09 Vista copertura 10 Terme: vista interna

03 01 Logo 02 Sketches 03 Plan 04 Section 05 Thermal bath: exterior view

06 Thermal Pavilion: section 07 Lateral view 08 Interior view 09 Roof: view 10 Thermal Pavilion: interior view


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10

commissione 1

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Gruppo 20 group 20

Studenti • Students Sam Azrak Stefano Iurlaro Matteo Lauri Giulia Lazzari Alessandra Migliore Stephanie Rakiec Tutors Federica Alberti Paolo Conforti Francesco Novelli

01 Terme: vista esterna 02 Terme: sezione 03 Fontana: vista

menzione speciale special mention

I

l nostro progetto si basa sul concetto di minimo intervento. La fontana monumentale, situata in uno spazio libero antistante le Grandi Terme, ritraccia il percorso di un antico porticato non più esistente ed è composta da una serie di vasche in cui l’acqua si muove lentamente. Lo spazio è concepito per essere un luogo di passeggio in cui sono ospitate esposizioni temporanee. Il padiglione termale è inserito all’interno dell’uliveto situato sopra il Pretorio, il suo schema compositivo si basa su un sistema di assi dettati da questo e dal costruito. È concepito come un percorso termale aperto in cui arte, acqua e natura si fondono insieme.

04 Terme: vista interna

O

ur project is based on a minimal intervention inside the site. The monumental fountain, situated inside an open space in front of the Grandi Terme, recreates the track of a no more existing ancient porticate and is divided in a series of tubs where water flows slowly. It’s conceived to be a space where to walk around and where temporary expositions can be hosted. The therms are included in an olive grove on top of the Pretorio, its composition scheme is based on an axes system conceived according to the olive trees disposition and the existing ruins. We imagined it as an open air thermal space where art, water and nature all come together.

01

02

03

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01 Thermal Pavilion: exterior view 02 Thermal Pavilion: section

03 Fountain: view 04 Thermal Pavilion: interior view


Studenti • Students Andrea Bombonati Ribal Abou Hadir Alessandra Pelucchi Manuel Perez Pascual Leonardo Raviola Katelyn Stuewe Caroline Wilson Tutors Camilla Donantoni Lorenzo Simoni Valerio Tolve

01 Vista sala d’ingresso 02 Padiglione Termale: vista interna

25

menzione speciale special mention

I

l Padiglione termale è realizzato sull’area degli Hospitalia e consiste in un grande e copertura voltata disposta a protezione dei ruderi delle murature e dei pavimenti del complesso. Dall’esterno la copertura è un solido stereotomico che solo all’interno svela la complessità dei suoi soffitti a volta. La Fontana monumentale, concepita come percorso allestito, si dispone invece in prossimità dell’antico ingresso alla Villa, direttamente all’interno del Grande Vestibolo che ritorna ad essere il punto di raccordo di tutti gli itinerari di visita.

03 Pianta 04 Fontana: planimetria

T

he Thermal Pavilion is built on the Hospitalia area and consists of a large vaulted roof, willing to protect the ruins of the walls and floors of the complex. From the outside the cover has a stereotomic shape, but inside it shows the complexity of its vaulted ceilings. The monumental Fountain, designed as a set path, is located close to the ancient entrance of the Villa, directly inside the Grande Vestibolo, which again becomes the connecting point of all itineraries.

01

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01 Interior view 02 Thermal Pavilion: interior view

03 Plan 04 Fountain: plan

commissione 1

Gruppo 22 group 22


Partecipanti partecipants gruppo 9 group 9

Studenti • Students Silvia Barberis Marco Felicioni Irmak Gayaf Yasarcan Kandur Ilaria Maccan Maria Concetta Savignano Tutors Federica Alberti Paolo Conforti Francesco Novelli

gruppo 12 group 12

Studenti • Students Valentina Gianiculi Matilde Mazzanti Nicolò Olivieri Silvia Profita Adele Ricci Fan Yang

01 Masterplan 02 Fontana: concept 03 Spa: vista interna 04 Fontana: vista 01 Masterplan 02 Fountain: concept 03 Thermal Pavilion: interior view 04 Fountain: view

01 Masterplan 02 Vista aerea 03 Vista esterna 01 Masterplan 02 Aerial view 03 Exterior view

Tutors Nicolò Avanzini Romolo Ottaviani Gianluca Vita

gruppo 24 group 24

Studenti • Students Sandra Florio Martina Gasparini Barbara Gudeljevic Marta Jane Rossi Anna Cecilia Tamburini Mark Yeakey

01 Vista aerea 02 Padiglione Termale: vista esterna 03-06 Fontana: vista 04 Padiglione Termale: ingresso 05 Padiglione Termale: vista

Tutors Anna Monte Michele Ferretti Elena Olivo Samuele Ossola

01 Aerial view 02 Thermal Pavilion: exterior view 03-06 Fountain: view 04 Thermal Pavilion: entrance view 05 Thermal Pavilion: view


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commissione 1

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Commissione 2 Presidente: Paolo Mellano Gian Luigi Bocchetta Alessandra Carlini Elisa Cattaneo Michele Di Santis Alfonso Giancotti Beatrice Joger Paolo Mellano Federica Visconti


gruppo 25 group 25

Vincitore Winner

Studenti • Students Elia Bianchini Chiara Bracchetti Vanessa Guzzini Annalisa Petrilli Riccardo Segradin Jordan Swartz Tutors Anna Monte Michele Ferretti Elena Olivo Samuele Ossola

L

inearità, modularità e matericità sono i paradigmi rintracciati nella Villa che generano e unificano in un unico racconto i progetti del complesso termale e della fontana. Il primo si attesta lungo la sostruzione del Canopo mediante il diaframma del doppio porticato e, tramite slittamenti dei setti e scavi del volume, descrive un alternarsi fluido di spazi in cui luce e acqua si alternano in un gioco sempre diverso di relazioni. La fontana monumentale invece si propone come un sistema diffuso, volto ad esaltare specifiche proprietà narrative di differenti siti. La differenza tra antico e nuovo è sempre dichiarata con le diverse declinazioni cromatiche e materiche che garantiscono la corretta lettura della rovina archeologica.

L

inearity, modularity and material consistency characterise the Villa, leading, through a unifying process, to a single valuable story concerning the thermal baths-pool and fountain. On one hand, the first paradigm can be detected along the Canopus substructure by the double portico diaphragm, describing a sequence of fluid spaces by the septa slippages and volume excavations, spaces where light and water combine in a kaleidoscope of shimmering relationships. On the other, the monumental fountain stands as a widespread system aiming to highlight the various locations by using specific narrative modes. The cesura between the ancient parts and the new ones is stated by the different colour shades and materic solutions in order to ensure the correct understanding of the archeological ruin.

01

02

01 Sezione trasversale 02 Fontana: vista 03 Padiglione Termale: pianta 04-05 Fontana: vista

06 Padiglione Termale: vista 07-08 Padiglione Termale: vista interna 09 Vista aerea

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01 Cross-section 02 Fountain: view 03 Thermal Pavilion: view 04-05 Fountain: view

06 Thermal Pavilion: view 07-08 Thermal Pavilion: interior view 09 Aerial view


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commissione 2

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Vincitore

gruppo 2 group 2

Winner Studenti • Students Valeria Colosetti Thiago Augusto Ferriera Lisboa Erica Furlan Jonathan Libman Matteo Stasi Vincenzo Stile Flavio Terracciano Ornella Trespidi Tutors Manuela Antoniciello Matteo Ciabattini Francesco Leoni Sergio Savini

V

illa Adriana è l’inno alla frammentazione, la contemporaneità del non finito. Lo stato di rovina moltiplica le possibilità di lettura del Pecile; quel muro è oggi ciò che non è mai stato: una soglia; punto di arrivo delle acque adrianee che trovano idealmente la loro origine nel Canopo e generano un percorso. Il progetto è rievocazione della lettura originaria, ambisce ad aggiungere senza mai negare.

V

illa Adriana is an ode to the fragmentation, the contemporaneity of the unfinished. The State of disrepair multiplies the possibilities of reading of the Pecile; that wall is today what has never been: a threshold; culmination of acque adrianee which are ideally sourced in the Canopus and generate a route. The project’s original reading commemoration aims to add without ever deny.

01

02

03 01 Concept 02 Pianta 03 Vista 04 Padiglione Termale: distribuzione funzionale 05 Esploso

06 Padiglione Termale: pianta e prospetto 07 Padiglione Termale: vista esterna 08 Vista 09-10 Prospetto

01 Concept 02 Plan 03 View 04 Thermal Pavilion: functional distribution 05 Exploded view drawing

06 Thermal Pavilion: plan and lateral view 07 Thermal Pavilion: exterior view 08 View 09-10 Lateral view


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commissione 2

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gruppo 8 group 8

Vincitore Winner

Studenti • Students Fabio Alampi Francesca Ambrosi Giulia Benedetti Sarisakal Beril Davide D’Agostino Cristina Gaspari Gamze Busra Kaya Tutors Anna Monte Michele Ferretti Elena Olivo Samuele Ossola

I

l progetto muove dalla suggestione del concetto filosofico di otio latino, come contemplazione estetica della natura e dell’archeologia. Il progetto si propone di realizzare un nuovo collegamento culturale, un sistema in cui un padiglione termale espositivo e una fontana monumentale lavorano ad una scala più ampia, restituendo una spazialità complessa ed insieme impalpabile in una amalgama di architettura, natura ed archeologia a Villa Adriana. Il padiglione si articola con volumi geometrici connessi da un basamento continuo e da un coronamento che reagisce alla loro successione con elementi che lo intersecano e scavano.

T

he project arises from the Latin philosophical concept of otio, meant as the aesthetic contemplation of nature and archaeology. The main purpose of the project is to build a new cultural connection, a complex system in which an exhibition and thermal pavilion and a monumental fountain work together at a larger scale, rendering a both composite and impalpable space in a mixture of architecture, nature and archaeology inside Villa Adriana. The pavilion structures itself with geometrical volumes linked by a continuous stand and by a crowning element which reacts to the sequence of built spaces that are crossing and carving it.

01

02 01 Fontana: watercolor 02 Vista aerea 03 Pianta 04 Fontana: vista 05 Padiglione Termale: vista interna 06-07 Padiglione Termale:

sezioni 08 Terme: vista interna 09 Vista esterna 10 Vista interna 11 Padiglione Termale: watercolor

01 Fountain: watercolor 02 Aerial view 03 Plan 04 Fountain: view 05 Thermal Pavilion: interior view 06-07 Thermal Pavilion:

03 cross-section 08 Thermal Pavilion: interior view 09 Exterior view 10 Interior view 11 Pavilion: watercolor


35 05

06

07

08

09

10

11

commissione 2

04


Gruppo 10 group 10

Studenti • Students Izgi Alara Akyurek Alice Baccolo Beatrice Colombo Giorgia Fumagalli Federica Porro Federico Rossetti Irem Tikiz Tutors Camilla Donantoni Lorenzo Simoni Valerio Tolve

01 Fontana: pianta e prospetto 02 Piscine coperte: vista

menzione speciale special mention

I

l Padiglione termale si dispone sulla grande terrazza del Pretorio, assumendo un orientamento longitudinale coerente con il sistema del Canopo-Serapeo. Due corpi in linea paralleli contengono gli ambiti di servizio, le piscine sono poste al centro sotto un grande coperto a travi incrociate. Sfruttando il dislivello della terrazza si è disposta sul fronte del Pretorio la stessa Fontana monumentale, articolata con vasche alimentate dalle cascate e percorsi a pelo d’acqua.

T

he Thermal Pavillion is located on the Pretorio terrace, taking on the same longitudinal orientation, according to the Canopo-Serapeo system. Into two parallels line-building are organized the services area, while the pools are in the middle, under a large covered made by crossed beams. This platform could be reach by a sequence of ramps along the side of the terrace toward the Canopo. Taking advantage by the existing difference in height from the terrace to the soil ground, the project arranges the monumental Fountain directly on the front of Pretorio. In fact, the Fountain is articulated with pools fed by waterfalls and water-routes.

01

02

03

04

03 Padiglione Termale: pianta 04 Vista aerea

01 Fountain: plan and lateral view 02 Pools: view

03 Thermal Pavilion: plan 04 Aerial view


Studenti • Students Elisa Cinti Vincenzo Di Giuda Samantha Evangelista Valentina Scarton Matteo Tuti Francesca Zannin Marta Zappalà Tutors Daniel Armenciu Jessica Jancziak Sandro Pittini

01 Padiglione Termale: pianta 02 Fontana: pianta 03 Fontana: vista interna

37

menzione speciale special mention

I

l progetto propone il recupero dell’antico accesso alla Villa e la riqualificazione dell’area; un progetto sinergico di architettura e archeologia. Gli interventi sono legati da due percorsi espositivi che ripristinano quelli originari. Il padiglione termale espositivo si presenta come una struttura innestata ai banchi tufacei modellati: una piattaforma metallica sagomata. Il progetto della fontana monumentale è caratterizzato da un elemento forato incastrato all’interno dell’area dell’antico vestibolo dove è allestita l’esposizione permanente.

04 Fontana: dettaglio

T

he project intends to recover and redevelop of the original ancient access to Hadrian’s Villa; a synergic design between architecture and archeology. The interventions are linked by two exhibition pathways that restore the original ones. The exhibition spa pavilion lies on the site as an inserted structure in the ancient tuffaceous quarry: a shaped metal layer. The design of the monumental fountain is characterized by a perforated element embedded within the ancient hall where the permanent exhibition is staged.

01

02

03

04

01 Thermal Pavilion: plan 02 Fountain: plan 03 Fountain: interior view

04 Fountain: detail

commissione 2

Gruppo 1 group 1


Partecipanti partecipants gruppo 4 group 4

Studenti • Students Nida BiÇak Alessio Pacor Alessia Perisutti Marta Perrieri Laura Vidali Giacomo Vizzi Berna Yaylali Tutors Daniel Armenciu Jessica Jancziak Sandro Pittini

gruppo 21 group 21

Studenti • Students Giovanni Degli Uberti Gian Marco De Vitis Francesca Olivieri Federica Pisetta Megan Ross Elizabeth Rothrock Tutors Nicolò Avanzini Romolo Ottaviani Gianluca Vita

gruppo 23 group 23

Studenti • Students Marianna Amendola Davide Apicella Gaetano Chirichella Gennaro Del Prete Ioana Gheorghian Roxana Jilescu Chie Kawashima Tutors Camilla Donantoni Lorenzo Simoni Valerio Tolve

01 Sezione e planivolumetrico 02 Fontana: sezioni 03 Padiglione Termale e criptoportici: sezioni 01 Planivolumetric plan and general cross-section 02 Fountain: sections 03 Thermal Pavilion and criptoportici: sections

01 Masterplan 02 Vista dell’ingresso 03 Vista aerea 04 Tempio: vista 01 Masterplan 02 View of the entrance 03 Aerial view 04 Temple: view

01 Fontana: pianta, sezione e schizzo 02 Padiglione Termale: vista interna 03 Fontana: vista 04 Padiglione Termale: vista 01 Fountain: plan, cross-section and sketch 02 Thermal Pavilion: interior view 03 Fountain: view 04 Thermal Pavilion: view


39 commissione 2

B

A

C’

C

N B’

A’

A - A’

B - B’

C - C’

0

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20

01

50

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03

03

01

02

04

03

01

02

04



Commissione 3 Presidente: Pierluigi Salvadeo Laura Carati Silvia Cattiodoro Silvia Gabrielli Luigi Franciosini Gaetano Fusco Luca Milan Daniele Papi Pierluigi Salvadeo


gruppo 14 group 14

Vincitore Winner

Studenti • Students Andrew Ahr Giorgia De Angelis Martina De Santis Federico Falcioni Gianmarco Mattiola Chiara Pietrini Andrea Raffaelli Eleonora Socci Tutors Manuela Antoniciello Matteo Ciabattini Francesco Leoni Sergio Savini

A

nimadverto è l’opportunità di un percorso rigenerativo, il triplice effetto dell’acqua sui sensi dell’uomo: sensitivo, ottico, acustico. Un asse visivo, un taglio scenografico, una concreta linea d’acqua; questo il fil rouge che unisce la ritmica dei padiglioni termali racchiudendo lo spazio e generando architettura, rifugio dello spirito e ristoro della carne. La forza del ritmo generato dalle sostruzioni diventa scansione del progetto. Il verde, matrice di ulivi, è luce e ombra tra passato e presente, sfumatura tra evocazione del lontano e concretezza dell’odierno.

A

nimadverto represent a regenerative path, the triple effect of water on human senses: sensory, optical, acoustic. A visual axis, a dramatic cut, a concrete line of water; This is the leitmotiv that links the rhythm of the spa pavilions enclosing the space and generating architecture, shelter and refreshment of the spirit and of the flesh. The strength of the rhythm generated by the substructures becomes the scan of the project.Vegetation, the matrix of olive trees, is both light and shadow between past and present, shade between evocation of the distant and concreteness of today.

01

02

03

01 Prospetto Nord 02 Prospetto Ovest 03 Vista aerea 04 Fontana: rendering

05 Planimetria 06 Sezioni 07-08-09 Rendering

04

01 Lateral view: Nord 02 Lateral view: West 03 Aerial view 04 Fountain: rendering

05 Plan 06 Sections 07-08-09 Rendering


06

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09

commissione 3

05

43


gruppo 13 group 13

Vincitore Winner

Studenti • Students Irene Aterelli Giulia Balocco Silvia Bertolotti Giorgia Bollito Tyler Corbley Federica Ravizza Tutors Federica Alberti Paolo Conforti Francesco Novelli

I

l progetto si colloca in prossimità dell’Arena Gladiatoria attualmente nascosta dalla vegetazione. Il padiglione termale espositivo segue l’andamento delle preesistenze archeologiche che dettano la scansione dei setti caratterizzanti il progetto. Il punto nodale della composizione è l’Arena valorizzata da un anello d’acqua. La fontana monumentale ha sede nel Ninfeo Termale riempito d’acqua e accessibile grazie a pedane; l’esedra è rievocata grazie ad un sistema di pannelli. Qui vengono esposte opere di artisti contemporanei.

T

he project is settled next to Arena Gladiatoria currently covered by vegetation. Thermal exposition pavillion follows the archeological traces which determinates the rhythm of the walls characterizing the project. The most important node of the composition is the Arena valued by a ring of water. The monumental fountain is located in the Thermal Ninfeo fulfilled with water and accessible through platforms; the exedra is evoked by a system of panels. There, will be exposed contemporary artist’s artworks.

02

01

01 Masterplan 02 Padiglione Termale: pianta 03 Vista aerea 04 Rendering

01 Masterplan 02 Thermal Pavilion: plan 03 Aerial view 04 Rendering


02

03

04

commissione 3

45


gruppo 3 group 3

Vincitore Winner

Studenti • Students Federica Carpentieri Gaia Cipullo Aize Nur Ela Ida Ferrigno Arianna Guarducci Sarah Rampazzo Aysima Yavuz Tutors Federica Alberti Paolo Conforti Francesco Novelli

I

l bando di concorso ha fornito l’opportunità per ripensare l’ingresso all’area archeologica di Villa Adriana, riattivando l’antico percorso ottocentesco. La fontana monumentale esalta le forme di un’architettura ormai scomparsa, il Teatro Greco, ponendosi come punto di inizio alla visita archeologica del complesso. Il progetto dell’area termale vuole invece riattivare un’area dismessa, la terrazza di Tempe, inserendosi con elementi architettonici che dialoghino con il territorio circostante.

T

he competition provided an opportunity to reconsider the entrance to the archaeological site of Villa Adriana, reactivating the old nineteenth-century path. The monumental fountain enhances the forms of an architecture by now disappeared, the Greek Theatre, making it the starting point to visit the archaeological complex. The project of the thermal site is to reactivate an abandoned area, the Tempe’s terrace, fitting with architectural elements which communicate with the surrounding landscape.

01

02

03

04 01 Logo 02 Padiglione Termale: sezione 03 Prospetto 04 Padiglione Termale: vista 05 Masterplan 06-08 Fontana: sezioni 07-09 Padiglione Termale:

sezioni 10 Padiglione Termale: pianta 11 Fontana: vista 12 Padiglione Termale: vista interna 13 Padiglione Termale: vista esterna

05 01 Logo 02 Thermal Pavilion: crosssection 03 Lateral view 04 Thermal Pavilion: view 05 Masterplan 06-08 Fountain: sections 07-09 Thermal Pavilion:

sections 10 Thermal Pavilion: plan 11 Fountain: view 12 Thermal Pavilion: interior view 13 Thermal Pavilion: exterior view


47 07

08

09

10

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12

13

commissione 3

06


Gruppo 11 group 11

Studenti • Students Greta Allegretti Marika Chiggiato Paola Cortesi Michele Cortinovis Shannon Daugherty Haley Denardo Eugenia Grespan Tutors Manuela Antoniciello Matteo Ciabattini Francesco Leoni Sergio Savini

01 Padiglione Termale: vista interna del frigidarium 02 Fontana: vista

menzione speciale special mention

I

l progetto indaga l’assialità che connette il vestibolo di ingresso all’intero complesso residenziale e la sala quadrilobata della piazza d’Oro. La fontana monumentale diviene un elemento fondamentale della composizione perché, posta lungo la direttrice che collega il Teatro Marittimo e la Tholos, diviene lo strumento di cerniera tra le due diverse inclinazioni assunte dal padiglione e dalla piscina all’aperto, riprendendo il ruolo detenuto dal Teatro Marittimo in relazione ai complessi architettonici limitrofi.

T

he project lies on the axis that ties the main vestibule to the quadrilobed room of the Golden square. Because the monumental fountain is placed along an axis linking the Maritime Theater with the Tholos, it becomes the hinge mediating the two different orientations of the pavilion and the exterior pool, much the same way the Maritime Theater did with the surrounding structures.

01

02

03

04

03 Pianta piano terra 04 Padiglione Termale: vista interna

01 Thermal Pavilion: interior view of the frigidarium 02 Fountain: view

03 Ground floor plan 04 Thermal Pavilion: interior view


Studenti • Students Nicolò De Paoli Miranda Esposito Cecilia Manzo Federico Pasquali Chiara Pepori Sara Rocco Tutors Camilla Donantoni Lorenzo Simoni Valerio Tolve

01 Padiglione Termale: sezione 02 Padiglione Termale: vista

49

menzione speciale special mention

I

l progetto si colloca nell’area delle Cento Camerelle, come continuazione delle sostruzioni della terrazza del Pecile. Il dislivello del suolo si divide su due terrazze, con diversi orientamenti: il Padiglione termale, a monte, è concepito sull’accostamento in parallelo di gallerie longitudinali raccordate sul fronte da una loggia aperta al paesaggio. A valle, le gallerie perdono consistenza e si riducono ai soli setti longitudinali in pietra a secco, a sostegno dell’edificio. La Fontana occupa parte delle Cento Camerelle, musealizzate e nuovamente accessibili attraverso una serie di palchi giustapposti sul fronte della stessa sostruzione.

T

he project is located near the Cento Camerelle and it is the continuation of the substructures of the Pecile terrace. The difference in height is divided into two terraces with different orientations. The Thermal Pavilion is placed upstream and it is designed on the combination in parallel sequence of longitudinal galleries jointed on the front by a loggia directly open to the landscape. Downstream, the galleries are reduced to a longitudinal stone-walls to support the building. The Fountain occupies part of the Cento Camerelle, recovery and accessible through a series of suspended footbridges juxtaposed on the front of the same substructure.

01

02

03

04

verso le Cento Camerelle 03 Padiglione Termale: pianta 04 Padiglione Termale: vista

01 Thermal Pavilion: crosssection 02 Thermal Pavilion: view to

the Cento Camerelle 03 Thermal Pavilion: plan 04 Thermal Pavilion: view

commissione 3

Gruppo 7 group 7


Partecipanti partecipants gruppo 17 group 17

Studenti • Students Aurelie Aveta Lucrezia Calvi Francesca Garotta Massimo Martinelli Lisa Perego Paolo Zappella Tutors Nicolò Avanzini Romolo Ottaviani Gianluca Vita

gruppo 19 group 19

Studenti • Students Dario Cadamosti Riccardo Favaretto Stefan Mircea Ali Pugliese Simone Spiteri Alexandra Tudor Georgiana Andreea Voinescu Tutors Daniel Armenciu Jessica Jancziak Sandro Pittini

gruppo 15 group 15

Studenti • Students Massimo Addamiano Marco Barbagallo Marta Bellini Andrew Chesakis Maria Giulia Marino Giorgia Moro Tutors Anna Monte Michele Ferretti Elena Olivo Samuele Ossola

01 Masterplan 02 Vista aerea 03 Padiglione Termale: rendering 01 Masterplan 02 Aerial view 03 Thermal Pavilion: rendering

01 Masterplan 02 Vista delle rampe 03 Padiglione Termale: vista 04 Fontana: vista 01 Masterplan 02 View of the ramps 03 Thermal Pavilion: view 04 Fountain: view

01 Pianta Padiglione Termale 02 Fontana: vista 01 Thermal Pavilion: plan 02 Fountain: view


51 01

02

04

03

01

01

02

04

02

commissione 3

03



Premio Fiaba


gruppo 15 group 15

Vincitore Winner

Studenti • Students Massimo Addamiano Marco Barbagallo Marta Bellini Andrew Chesakis Maria Giulia Marino Giorgia Moro Tutors Anna Monte Michele Ferretti Elena Olivo Samuele Ossola

I

l rapporto lineare delle sostruzioni rispetto al canopo di Villa Adriana ha generato l’idea formale del progetto del padiglione termale. Grazie ad un percorso ascendente lungo il lato del canopo che sale dolcemente in quota, si raggiunge il ninfeo, punto di snodo e cambio di direzione verso l’edificio termale. Quest’ultimo è costituito da un fronte massivo in continuità con la promenade sottostante e un fronte che si sviluppa lungo tre direttrici. L’interno del padiglione ripropone lo schema frigidarium, tepidarium, calidarium delle terme antiche. La fontana monumentale si installa sulle tracce dell’antico vestibolo. Le vasche sono specchi d’acqua riflettenti che ricalcano la forma delle ali del vestibolo. All’ingresso si erge un muro d’acqua verticale che inquadra la prospettiva centrale verso la statua di Adriano.

T

he linear relationship between the substraction and the Canopo of Villa Hadriana generated the idea of the thermal pavilion. Thanks to a rising path along the Canopo’s side it’s possible to reach the nymphaeum. It’s a strategical point from where the path change direction to the bath building. This one has two different fronts: one massive and continuous parallel to the main promenade, the other developed following three different axes. The inner formal structure of the building follows the ancient roman scheme of the bath frigidarium, tepidarium, calidarium. The monumental fountain is located on the ancient rails of the vestibule. The pool are smooth horizontal water surfaces that are tracing the shape of the sides of the vestibule. The unique water wall is located at the entrance of the vestibule, which create a central perspective point of view to the Hadrian statue.

01 01 Planimetria generale 02 Fontana: pianta e sezione 03 Fontana: rendering 04 Padiglione Termale: vista prospettica dell’ingresso 05 Padiglione Termale: vista

aerea dal fianco del Canopo 06 Padiglione Termale: vista aerea dell’altura del Pretorio 07 Padiglione Termale: vista dal bordo della vasca del Canopo

01 Masterplan 02 Fountain: plan and section 03 Fountain: rendering 04 Thermal Pavilion: entrance view 05 Thermal Pavilion: aerial

view from the Canopo’ side 06 Aereal wiew of the thermal bath from the Pretorio’ side 07 Perspective view of the Thermal Pavilion from the edge of Canopo’s pool


02

05

03

04

06

07

premio fiaba

55


Vincitore

gruppo 9 group 9

Winner Studenti • Students Silvia Barberis Marco Felicioni Irmak Gayaf Yasarcan Kandur Ilaria Maccan Maria Concetta Savignano Tutors Federica Alberti Paolo Conforti Francesco Novelli

I

l padiglione termale si colloca sulla sommità di una sostruzione, il cui ritmo detta la scansione del prospetto e della pianta. Per recuperare la spazialità degli ambienti termali romani, si è deciso di ribaltare la sezione di un impianto termale antico, trasformando volte e cupole in ampie vasche d’acqua: la riflessione sulla forma diventa pertanto riflessione della forma. Il recupero della forma è invece tema affrontato nel progetto della fontana monumentale, che conclude idealmente il semicerchio, ormai illeggibile, del tempio di Venere Cnidia. Si compone di lastre di marmo scuro e bagnato, giacché l’acqua a Villa Adriana non gorgoglia né zampilla, ma è mero specchio, tremolante, per la luce e le forme.

T

he thermal pavilion is placed upon a substructure whose rhythm dictates the articulation of both the plan and the elevation. In order to recover the spatiality of the Roman thermal bath, we decided to flip the section of an ancient bath, transforming vaults and domes into wide water pools; the reflection upon the form thus became a reflection of the form. The recovery of the form, instead, is a theme addressed by the project of the monumental fountain, which ideally closes the semicircle of the Aphrodite of Cnidus’ Temple. It is made up of dark marble sheets, since in the Adrian Villa water never gurgles nor gushes, but it rather is a trembling mirror for the reflection of light and forms.

01

01 Fontana: concept 02 Masterplan 03 Fontana: pianta 04 Padiglione Termale: pianta 05 06 Sezioni

02

07 Prospetto 08 09 Fontana: vista 10 Vista area espositiva 11 Vista della vasca

01 Fountain: concept 02 Masterplan 03 Fountain: plan 04 Thermal Pavilion: plan 05 06 Sections

07 Lateral view 07 09 Fountain: view 10 View of the exposition area 11 View of the pool


57 premio fiaba 03

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E s p e r P i r a


i e n z a n e s i



esperienz a piranesi

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esperienz a piranesi

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esperienz a piranesi

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