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5.5 ConClusIone: l ’abbandono deI borghI

5.5

CONCLUSIONE: L’ABBANDONO DEL BORGO

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criticità 1

criticità 2 INFRASTRUTTURE Il territorio della piana di Navelli, come in generale un pò tutto il territorio abruzzese è eccessivamente montuoso, quindi anche se i borghi sono molto vicini tra di loro (la distanza minima è 5 km), le strade sono molto curvilinee e quindi poco scorrevoli. I mezzi pubblici, gestiti dall’ARPA, sono presenti ma i tempi di percorrenza sono comunque lenti, specie per raggiungere i grandi poli attrattori e le stazioni ferroviarie. Ciò non favorisce lo sviluppo economico e turistico della piana.

DISOCCUPAZIONE Il territorio della piana di Navelli, conosce un elevato tasso di disocuppazione, specie giovanile e femminile; non solo, c’è anche un elevato tasso di pendolarismo, di conseguenza la fascia giovane e professionale della popolazione si sposta giornalmente nei centri maggiori.

FENOMENO DELL’ ABBANDONO L’assenza di posti di lavoro, i tempi lunghi di percorrenza trai i piccoli e i grandi centri, ed infine la carenza di servizi oramai elementari, non impedisce quello che è ormai un fenomeno avanzato, l’abbandono dei borghi della piana di Navelli: si tratta di centri abbandonati a sé stessi, senza alcun piano di recupero e senza alcun tipo di pianificazione volto alla loro valorizzazione. Si possono vedere palazzi diroccati, strade sconnesse, mancanza poi spesso di qualsiasi forma di promozione mirata (soprattutto a livello extraregionale) che possa attirare i visitatori con iniziative culturali di più ampio respiro. Il più delle volte si tratta di “paesi fantasma”, in cui le uniche forme di vita sono quelle degli anziani del luogo riuniti attorno ad un tavolo nel bar della piazza principale per chiacchierare o al più giocare a carte o i bambini per i quali il futuro sembra segnato: lontano dalla loro terra d’origine.

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