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2. Schema analitico: non discriminazione

11. Quest’attività è stata adattata da Suntinger, W. (2005), Menschenrechte und Polizei, Handbuch für TrainerInnen, Vienna, Bundesministerium für Inneres, pagg. 84-88. 2. Schema analitico: non discriminazione11

A questo punto si può cercare di capire in che modo stabilire se una situazione specifica costituisce una discriminazione. Come per l’analisi dei diritti umani condotta nel modulo 3, è utile adottare un approccio in due fasi. Le fasi dell’analisi si differenziano da quelle proposte nel modulo 3 con riferimento agli obblighi di rispetto e tutela. Vi sono tuttavia delle analogie in relazione al principio di proporzionalità.

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Parte 1: Emergono differenze di trattamento correlate a una caratteristica specifica di una persona? Parte 2: Questa differenza di trattamento è giustificata da motivi obiettivi e ragionevoli?

Questa analisi è finalizzata al completamento dell’attività 3 e della dispensa 3. Tuttavia, le informazioni ad essa correlate possono essere utili per tutte le attività proposte nel presente modulo. Processo analitico PARTE 1: PARITÀ DI TRATTAMENTO O DIFFERENZA DI TRATTAMENTO?

1.1. Vi sono elementi che rivelerebbero una differenza di trattamento?

È possibile ravvisare situazioni simili trattate in maniera diversa?

È possibile ravvisare situazioni diverse trattate in maniera simile?

Rispondere a queste domande è utile per individuare analogie e differenze di trattamento. Capire in che modo questi attributi si sovrappongono e divergono aiuta a focalizzare l’analisi sugli elementi che possono essere implicati nel trattamento discriminatorio.

1.2. La differenza di trattamento è dovuta a uno dei motivi di discriminazione che formano oggetto di protezione? I motivi di discriminazione che formano oggetto di protezione sono: il sesso, la «razza», il colore della pelle, l’origine etnica o sociale, le caratteristiche genetiche, la lingua, le convinzioni o la religione, le opinioni politiche o di altro genere, l’appartenenza a una minoranza nazionale, la situazione finanziaria, la nascita, la disabilità, l’età o l’orientamento sessuale.

PARTE 2: DIFFERENZA DI TRATTAMENTO GIUSTIFICATA O DISCRIMINAZIONE

Se nella prima parte dell’analisi viene individuata una differenza di trattamento legata a un motivo di discriminazione che forma oggetto di protezione, la seconda parte può essere impiegata per individuare la logica alla base di tale differenza di trattamento e capire se tale differenza è giustificata. Secondo il diritto internazionale sui diritti umani, una differenza di trattamento può essere giustificata soltanto in presenza di motivi ragionevoli e obiettivi. Rispondere alle seguenti domande può aiutare a prendere una decisione in tal senso: • La risposta a tutte le domande è «SÌ»: la differenza di trattamento è giustificata. • La risposta a una o più domande è «NO»: la differenza di trattamento non è giustificata ed è considerata una discriminazione.

2.1. La distinzione è basata su motivi ragionevoli e obiettivi? • La differenza di trattamento persegue uno scopo legittimo? • È opportuna? È necessaria? È la misura meno intrusiva? Esistono alternative?

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