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Un popolo che non si arrende

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Intervista a Zarema Bariieva

I media non ne parlano, ma la resistenza tartara esiste. Abitante originario della Crimea, questo popolo turcomanno di religione islamica è stato la prima vittima dell'offensiva russa contro l'Ucraina. Contrariamente a quello che ripete la stampa, infatti, l'aggressione russa dell'Ucraina non è cominciata il 24 febbraio 2022, ma il 20 febbraio 2014, e ha avuto proprio nell'annessione della Crimea il primo effetto concreto. Da allora il popolo tartaro è soggetto a una repressione feroce ma sostanzialmente ignorata dal resto del mondo. Per capire meglio la questione abbiamo intervistato Zarema Bariieva, direttrice del Crimean Tatar Resource Center, la principale ONG nata per difendere i diritti dei Tartari di Crimea.

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Nel maggio del 2022 sei stata all'ONU, dove hai parlato della situazione della lingua tartara nella Crimea occupata. Puoi fornirci un aggiornamento su questo tema?

Nonostante le autorità occupanti abbiano riconosciuto "ufficialmente" la nostra lingua, il suo uso è molto limitato. I siti amministrativi e gli uffici pubblici usano soltanto il russo, mentre in tribunale le persone si rifiutano di testimoniare nella loro lingua madre. In certi casi i lavoratori che si esprimono in tartaro vengono minacciati di licenziamento se lo parlano tra di loro.

Prima dell'occupazione la nostra lingua era materia d'insegnamento in 15 scuole e 384 classi. Oggi, secondo i dati dell'amministrazione russa, ce ne sono 7 dove si insegna il tartaro, 3 con russo e tartaro e 6 che hanno ricevuto lo status di scuole comprensive. L'insegnamento in lingua tartara è consentito soltanto fino 15 anni e su richiesta dei genitori. Le amministrazioni degli istituti scolastici, con vari pretesti, creano ostacoli alla presentazione di tali richieste. Sono stati registrati anche casi di rifiuto: costringono i genitori a rifiutare lo studio della lingua o riducono il numero di ore dedicate a questa materia. Inoltre, nel villaggio di Annovka e nella città di Stary Krym hanno cercato di chiudere le scuole dove si insegnava la lingua tartara.

Un indicatore importante è il rapporto tra il numero di bambini che studiano in russo, tartaro e ucraino. Nell'anno accademico 2020-2021 73.900 bambini studiavano in 554 organizzazioni della Crimea che attuavano programmi di educazione prescolare, di cui 72.600 bambini (98,3%) studiavano in russo, 1.200 (1,6%) in tartaro e 93 (0,1%) in ucraino. L'amministrazione scolastica vieta ai bambini di parlare la loro lingua madre e proibisce la circolazione della cosiddetta letteratura "estremista". Gli agenti dell'FSB (servizi segreti, erede del KGB, ndt) vanno nelle scuole per i cosiddetti "colloqui preventivi" con i bambini tartari. Qui vengono condotti sondaggi per verificare il comportamento delle famiglie.

Le autorità russe sono attivamente impegnate nella riscrittura e nella falsificazione della nostra storia, che ovviamente si riflette anche nei testi scolastici. Il libro di storia per la decima classe, per esempio, conteneva dichiarazioni che incitavano all'odio etnico, in particolare contro il nostro popolo. Il testo conteneva anche affermazioni false e xenofobe sulla nostra storia. Per fortuna, grazie alla pressione dell'opinione pubblica, le autorità russe hanno ritirato questo libro di testo dalle scuole, dove comunque era stato utilizzato nel 2020

Queste azioni violano gravemente numerosi articoli della Dichiarazione universale dei diritti umani, della Convenzione europea dei diritti dell'uomo e della Dichiarazione universale dei diritti dei popoli indigeni. Nella regione di Kherson, a Novoaleksiivka, esiste una scuola dove il 70% degli alunni è costituito da bambini tartari. Nel 2016 erano state aperte alcune classi con l'insegnamento della lingua autoctona. Ma dopo l'occupazione dell'Ucraina meridionale la scuola è stata perquisita e tutto il materiale relativo alla lingua tartara e all'ucraino è stato sequestrato. Inoltre, il direttore e il personale docente sono stati costretti a lasciare la scuola.

Esiste una scuola in lingua tartara nell'Ucraina continentale?

Prima dell'invasione su larga scala (24 febbraio 2022, ndt) a Kyiv, capitale del nostro Paese, era stata creata la scuola domenicale Qırım Ailesi, dove venivano istruiti soprattutto i bambini delle famiglie tartare che avevano lasciato la Crimea dopo l'occupazione del 2014. I bambini hanno avuto l'opportunità di imparare la loro lingua madre, la storia e la cultura. Purtroppo i tartari non formavano un gruppo compatto, ma erano sparsi per tutta Kyiv, così non tutti i bambini hanno potuto frequentare questa scuola. Dopo il 24 febbraio 2022 il direttore, gli insegnanti e un gran numero di famiglie sono stati costretti a fuggire dall'Ucraina. Attualmente la scuola è chiusa.

La Crimea dall'impero zarista alla Russia odierna

1783 La Crimea viene annessa all'impero russo.

18 ottobre 1853-30 marzo 1856 Guerra di Crimea fra Russia e un'alleanza formata da impero ottomano, Francia, Gran Bretagna e Regno di Sardegna. La guerra finisce con la vittoria della seconda.

28 novembre 1917 Nasce la repubblica popolare di Crimea, presieduta da Noman Çelebicihan, avvocato, poeta e Gran Muftì, autore della poesia Ant etkenmen (Ho promesso), inno nazionale dei Tartari di Crimea.

14 gennaio 1918 I bolscevichi occupano Sebastopoli e arrestano Çelebicihan.

23 febbraio 1918 I bolscevichi uccidono Çelebicihan.

18 ottobre 1921 Lenin istituisce la Crimea come repubblica autonoma all'interno della Federazione Russa.

28 dicembre 1922 Nascita dell'Unione Sovietica.

1941 L'esercito tedesco occupa la Crimea.

1944 Le truppe sovietiche liberano la Crimea.

18 maggio 1944 Inizia la deportazione dei Tartari.

30 giugno 1945 Mosca cancella l'autonomia della Crimea per punire la popolazione tartara della sua collaborazione con la Germania.

19 febbraio 1954 La Crimea diventa parte dell'Ucraina.

10 gennaio 1991 Referendum per riacquistare lo status di repubblica autonoma: il 94,30% si pronuncia a favore.

12 febbraio 1991 L'Ucraina restituisce alla Crimea lo status di repubblica autonoma.

24 agosto 1991 L'Ucraina dichiara l'indipendenza dall'Unione Sovietica.

26 dicembre 1991 Fine ufficiale dell'Unione Sovietica.

5 maggio 1992 La Crimea dichiara l'indipendenza dall'Ucraina.

13 maggio 1992 L'Ucraina invalida la dichiarazione d'independenza della Crimea.

I settembre 2006 Iniziano le trasmissioni della televisione tartara ATR.

16 marzo 2014 Referendum per il ritorno della Crimea alla Russia.

18 marzo 2014 Annessione ufficiale della Crimea alla Russia.

Qual è la situazione attuale della TV in lingua tartara? È stata chiusa o è ancora attiva?

Il 1° aprile 2015 il canale televisivo ATR ha interrotto le trasmissioni perché le autorità russe non avevano rilasciato la licenza. Sono stati perquisiti gli uffici e le abitazioni di molti dipendenti, dopodiché la struttura e molti impiegati sono stati costretti a lasciare la Crimea e a trasferirsi a Kyiv. Oggi, purtroppo, il canale ha grossi problemi finanziari e non può funzionare normalmente. In Crimea può essere visto solo via satellite o via Internet.

Cosa pensi della Piattaforma Crimea, l'iniziativa internazionale promossa recentemente dal governo ucraino per riacquistare la sovranità sulla penisola?

Siamo convinti che questa iniziativa sia molto importante. Oggi la Piattaforma Crimea conta circa 60 membri fra stati e organizzazioni internazionali. La sua utilità viene confermata da diverse cose. Anzitutto, la reazione della Federazione Russa alla sua creazione; il fatto che gli aderenti siano aumentati: nel 2021 erano 46, mentre oggi sono 60; gli intensi lavori che ha svolto nel corso del 2022.

Per poter liberare la nostra penisola dall'occupazione russa e ripristinare l'integrità territoriale dell'Ucraina abbiamo bisogno di un forte sostegno internazionale. Gran parte dei paesi che aderiscono alla Piattaforma Crimea applica le sanzioni contro la Federazione Russa e fornisce aiuti bellici all'Ucraina.

Pensi che la Crimea possa tornare all'Ucraina?

Noi stiamo facendo tutto il possibile per raggiungere questo obiettivo. Possiamo far conto sulla solidarietà dei paesi che partecipano alla Piattaforma Crimea. In particolare, la Turchia, gli Stati baltici, gli Stati Uniti e il Canada.

Qual è l'impatto dell'attuale guerra sui tartari di Crimea?

La persecuzione dell'amministrazione occupante ha costretto molti tartari a lasciare la Crimea. La situazione è peggiorata ulteriormente con la mobilitazione parziale per la partecipazione alla guerra contro l'Ucraina. Attualmente oltre 150 persone si trovano nelle prigioni dell'FSB, sia sul territorio della Crimea che in Russia, dove sono state portate illegalmente. Oltre 30.000 persone hanno lasciato la penisola. Per non dover combattere nell'esercito russo i tartari sono stati costretti a emigrare in paesi come il Kazakistan, la Georgia, la Turchia e in vari stati dell'Unione Europea.

Quanti sono i tartari che combattono in questa guerra?

I tartari combattono nell'esercito ucraino e nei battaglioni di volontari. Il numero esatto non è noto, ma secondo i nostri dati sono almeno 500. Oggi tutto lascia prevedere che la Crimea sarà liberata in modo ibrido, cioè in modo militare-diplomatico. Per questo è importante che l'esercito ucraino disponga delle armi più sofisticate per distruggere le basi militari in Crimea, cosa che accelererà il processo di liberazione per via diplomatica.

La maestra tartara che salvò i bambini ebrei

Fra il 1942 e il 1943, quando la Crimea era occupata dall'esercito tedesco,SaideArifova(1916-2007)insegnavainunorfanotrofiodiBakhchysarai dove vivevano numerosi bambini, molti dei quali ebrei. La maestra riuscì a salvarne 87 facendoli passare per tartari: falsificò i nomi e i dati biografici, insegnò loro le preghiere islamiche e fece sparire tutto quello che potesse evidenziare la loro origine israelita. In questo modo li salvò dai rastrellamenti dell'esercito occupante. Nel 1944, quando ebbe iniziò la deportazione dei Tartari ordinata da Stalin, la maestra riuscì a salvarli nuovamente dimostrando le loro vere identità. Altrimenti sarebbero stati considerati tartari e deportati. Questa storia singolare viene raccontata nel film Chuzhaya Molitva (La preghiera di un altro, ed. ingl. 87 Children, 2017), diretto da Akhtem Seitablaev. Il presidente ucraino Zelenskyi ha chiesto al premier israeliano Netanyahu che Saide Arifova venisse inclusa fra i Giusti del Memoriale della Shoah.

https://italia-podcast.it/podcast/troubles-una-storia-irlandese

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