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Gli osservatori (in)dipendenti del referendum

Al referendum del 16 febbraio 2014 gli osservatori indipendenti non erano stati ammessi. Al loro posto erano stati invitati 12 esponenti politici di vari paesi europei, di cui 4 filorussi o stalinisti, 7 neofascisti o dell'estrema destra e Fabrizio Bertot, parlamentare europeo di Forza Italia. I legami della Russia con i partiti dell'estrema destra europea sono confermati da numerosi libri e dalle prese di posizione di vari esponenti politici.

In seguito al risultato del referendum, la Crimea è stata annessa alla Russia il 20 febbraio 2014 (nella foto Putin firma l'atto ufficiale). L'annessione è stata riconosciuta da tre Consigli regionali a guida leghista: Veneto(18 maggio 2016), Liguria (29 giugno 2016) e Lombardia (5 luglio 2016). Due mozioni analoghe sono state presentate in Toscana e in Emilia-Romagna, ma non sono state approvate. A favore dell'annessione si è pronunciata anche Marine le Pen, presidente del Front National (oggi Rassemblement National).

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Il presidente statunitense Donald Trump sembrava fortemente intenzionato a fare lo stesso, ma i suoi consulenti lo hanno convinto a cambiare idea. L'unico stato che ha riconosciuto l'annessione è la Bielorussia.

La stampa estera ha dato ampio spazio all'annessione della Crimea, come attestano Time (Stati Uniti), Polytika (Polonia), Libération (Francia) ed Elsevier (Paesi Bassi). In Italia l'interesse è stato meno marcato.

Prima il Parlamento è stato sequestrato, il Primo Ministro è stato sostituito con uno filorusso, poi quest'ultimo ha chiesto aiuto alla Russia, ma il giorno prima erano già arrivati molti uomini che controllavano la penisola.

Sembra proprio l'Anschluss del 1938. L'annessione dell'Austria e quella della Crimea si somigliano come due gocce d'acqua. E anche un referendum-plebiscito un mese dopo, mentre le strade sono piene di uomini armati. Ieri 10 aprile 1938, oggi 16 marzo 2014. Ma il governo russo ha calcolato tutti i rischi di questa assurda avventura? Credo proprio di no. Come non li aveva calcolati Adolf Hitler. Del resto, se li avesse calcolati, non si sarebbe nascosto nel bunker nell'aprile 1945 mentre l'esercito russo bombardava Berlino e non avrebbe bevuto una fiala di veleno.

E se l'Occidente non si comportasse come fece Chamberlain con Daladier (Primo Ministro francese, ndt) nel 1938, ma introducesse un embargo totale sull'acquisto di risorse energetiche russe e congelasse le partecipazioni russe nelle sue banche? La nostra economia, già agonizzante, crollerebbe in tre mesi. E qui inizierebbero i guai, rispetto ai quali il Maidan (le rivolte popolari ucraine degli anni scorsi, ndt) sembrerebbero un giardino dell'Eden. E se i Tartari della Crimea, che sono categoricamente contrari al governo russo, che ricordano cosa ha fatto loro questo governo nel 1944 e come li ha lasciati rimpatriare soltanto nel 1988, se i Tartari della Crimea chiedessero alla Turchia, affine per cultura e religione, di proteggere i loro interessi? Dopotutto, la Turchia non è molto lontana, ma dall'altra parte dello stesso Mar Nero. E ha posseduto la Crimea più a lungo della Russia: l'ha posseduta per quattro secoli.

I turchi non possono fare nulla: nel luglio 1974, per proteggere la minoranza turca, occuparono il 40% del territorio di Cipro e, ignorando tutte le proteste, sostengono ancora la cosiddetta Repubblica turca di Cipro del Nord, che nessuno riconosce tranne loro. Forse qualcuno vuole che nasca anche la Repubblica turca della Crimea meridionale? Ma se i tartari più impulsivi decidono di combattere, allora i radicali musulmani di tutto il mondo si uniranno volentieri a loro, soprattutto quelli del Caucaso settentrionale e dalla regione del Volga. Lasceremo che una simile tempesta raggiunga anche la nostra casa russa? Cosa faremo se i nostri attacchi non saranno sufficienti? E infine, dopo aver acquisito la Crimea, dilaniata da conflitti interni, perderemo per sempre il popolo ucraino, che non ci perdonerà mai per questo tradimento.

Cosa accadrà? Non fatevi illusioni, cari sciovinisti russi. Alla fine del XIX secolo serbi e croati si consideravano un unico popolo, separato solo dai confini, dalla religione e dall'alfabeto. Hanno lottato per l'unità, ne hanno scritto in tanti libri intelligenti e stimolanti. E ora ci sono pochi popoli che si odiano come serbi e croati. Quanto sangue è stato versato tra loro, e tutto questo soltanto per qualche pezzo di terra, alcune città e valli dove avrebbero potuto vivere insieme prosperi e felici. Avrebbero potuto farlo, ma non l'hanno fatto. L'avidità ha trasformato i fratelli in nemici. Non è quello che succede nella vita di tutti i giorni? Vale la pena perdere per sempre le persone amate per soddisfare questa cupidigia spietata?

A quanto pare sì. Ormai la scissione della Chiesa russa è inevitabile. La sua metà ucraina si staccherà per sempre da quella di Mosca. Ma una sconfitta ancora più terribile sarà il successo del Cremlino nell'annessione della Crimea. Se tutto accadrà facilmente, domani le regioni del Kazakistan popolate da russi saranno reclamate dalla Russia, così come l'Ossezia meridionale, l'Abkhazia e il Kirghizistan settentrionale. L'Austria fu seguita dai Sudeti, i Sudeti da Memel, Memel dalla Polonia, la Polonia dalla Francia, la Francia dalla Russia. Tutto è iniziato in sordina...

Amici! Dobbiamo far prevalere la ragione e fermarci. I nostri politici ci stanno trascinando in un'avventura spaventosa. L'esperienza storica ci dice che tutto questo avrà efetti devastanti. Non dovremmo lasciarci ingannare, perché un tempo i tedeschi si fecero ingannare dalle promesse di Goebbels e Hitler. Se vogliamo la pace, se vogliamo che la Russia si risvegli davvero, se vogliamo che regni l'armonia nella nostra terra, oggi divisa in tanti stati, dobbiamo dire "no" a questa aggressione folle e inutile.

Abbiamo perso così tante vite nel XX secolo che il nostro unico vero obiettivo dovrebbe essere quello proclamato dal grande Solzhenitsyn: la conservazione del popolo. La conservazione del popolo, non la conquista di altre terre, che richiede sangue e lacrime. Ma noi non abbiamo bisogno di altro sangue e di altre lacrime!

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