2 minute read
Austria 1938 - Crimea 2014
Andrej Zubov
Amici! Ormai ci siamo. Stiamo per includere un nuovo soggetto nella Federazione Russa. Stiamo per assistere al tramonto del diritto internazionale, alla nascita del caos economico e della dittatura politica. Siamo in guerra con il popolo ucraino, con i nostri fratelli slavi, mentre assistiamo a un netto deterioramento delle relazioni con l'Europa e l'America. Torna la guerra fredda, o forse una guerra vera e propria contro di loro.
Advertisement
Ma non è una storia nuova. Austria, marzo 1938. I nazisti vogliono completare il loro Reich annettendo un altro stato germanofono. Gli austriaci non lo vogliono: nessuno li opprime, nessuno li discrimina. Ma l'idea di una grande Germania è troppo eccitante per i nazisti locali. Così il cancelliere Kurt Alois von Schuschnigg annuncia che il 13 marzo si terrà un referendum per decidere il futuro del paese. Ma ai nazisti di Berlino e Vienna questo non basta. E se il popolo si pronunciasse contro l'Anschluss? Il 10 marzo Schuschnigg è costretto a dimettersi. Al suo posto il presidente nomina il capo dei nazisti locali, Arthur Seyss-Inquart, mentre le divisioni tedesche stanno già entrando nelle città austriache su invito del nuovo cancelliere. L'esercito capitola. Alcuni accolgono con entusiasmo i nazisti, altri restano a casa impauriti, altri ancora fuggono in Svizzera. Il cardinale Innitzer benedice l'annessione...
Il 13 marzo iniziano gli arresti. Il giorno prima è stato imprigionato il cancelliere Schuschnigg. Il 10 aprile si tiene il plebiscito. In Germania il 99,08% vota per l'unificazione con l'Austria, mentre nel paese confinante, che diventa l'Ostmark dell'impero tedesco, i favorevoli sono il 99,75%. Il 1o ottobre 1938 anche i Sudeti cechi vengono annessi dalla Germania, mentre il 22 marzo 1939 tocca alla regione lituana di Klaipeda, che in poche ore diventa la Memel tedesca. In tutte queste terre ci sono minoranze tedesche più o meno consistenti e molti vogliono unirsi al Reich nazista. Ovunque questa unione viene salutata da folle entusiaste ubriache di sciovinismo, mentre le potenze occidentali osservano conniventi.
"Non dobbiamo ingannare, tanto meno illudere gli stati piccoli e vulnerabili, promettendo loro la nostra protezione o quella della Società delle Nazioni", dice Neville Chamberlain al Parlamento britannico il 22 febbraio 1938, "perché sappiamo che questo sarebbe impossibile." Il 23 marzo 1939, arrivato a Memel appena annessa, Adolf Hitler parla in modo molto diverso: "I tedeschi non faranno niente di male a nessuno, ma non possiamo più tollerare le sofferenze che i tedeschi di tutto il mondo patiscono da 20 anni ... La Germania ha già abbandonato i tedeschi di Memel al loro destino quando si è rassegnata alla vergogna e al disonore. Oggi i tedeschi di Memel... stanno tornando ad essere cittadini del potente Reich, determinati a prendere in mano il proprio destino, anche se a mezzo mondo questo non piacerà." Sembra un trionfo. La gloria di Hitler tocca lo zenith, mentre il mondo trema davanti alla Grande Germania. Regioni e paesi aderiscono al Reich senza che si spari un solo colpo, senza che si versi una sola goccia di sangue: il Führer non è forse uno statista geniale? Ma sei anni dopo la Germania viene sconfitta, milioni di tedeschi sono morti, le sue città sono distrutte, i valori culturali tedeschi, costruiti nei secoli, trasformati in polvere. La Germania ha perso due quinti del proprio territorio, mentre quello che resta viene diviso e occupato dalle potenze vincitrici. I tedeschi sono sommersi dalla vergogna.
Amici! La storia si ripete. I russi vivono in Crimea. Ma qualcuno li ha oppressi lì, erano persone di seconda classe lì, senza diritto a una lingua, alla fede ortodossa? Da chi devono proteggerli i soldati dell'esercito russo? Chi li ha attaccati? L'ingresso di truppe di uno stato straniero nel territorio di un altro stato senza il suo consenso è un'aggressione. L'occupazione del Parlamento da parte di individui in uniforme non contrassegnati è arbitraria. L'adozione di qualsiasi decisione da parte del Parlamento della Crimea in tali circostanze è una farsa.