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Cibo e bellezza

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Vero nell’arte

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Isocial media e la società rendono i giovani schiavi del cibo. Paranoie, diete non sane e rifiuto verso il cibo sono le problematiche emerse dalle testimonianze di ragazzi tra i 16 e i 18 anni. Il canone di bellezza, soprattutto per le giovani donne, è la magrezza, “C’erano quelle tipiche frasi: ‘se l’altro non ti capisce dì quanto sei bella dentro’” racconta M. (16 anni) “quelle che dicono automaticamente a tutte quelle persone con qualche chilo in più alle medie. Non è detta in senso positivo, non parla davvero di bellezza interiore ma intende ‘non mi guardare esternamente’. Da lì ho iniziato a farmi un po’ di problemi, nell’estate tra la terza media ed il quarto ginnasio sono dimagrita, mi sentivo un po’ meglio. Ero più infantile, volevo dimagrire agli occhi degli altri.” Ogni giorno siamo martellati da foto, notizie, programmi televisivi in cui vengono osannate diete miracolose, alimenti che bruciano i grassi contro ogni legge chimica e modelle perfette, magre, alte, senza cellulite o smagliature. Cosa c’è dietro queste figure perfette? “Mi sono avvinata al mondo della moda” spiega D. (17 anni) “c’erano delle misure da rispettare e io ero un po’ sopra e quindi mi sono messa a dieta. Non ho seguito dei buoni metodi, per esempio o non mangiavo niente o mangiavo soltanto insalata e morivo di fame. Oppure stavo a dieta ferrea per qualche giorno, poi non ce la facevo più e rimangiavo, poi mi pentivo e mi rimettevo a dieta stretta. Andavo avanti così per un sacco di tempo. Adesso invece sto facendo una dieta per mantenere il peso, sono riuscita ad

entrare nelle misure –quelle fianchi, vita-. Un’altra cosa importante è la bilancia. Qualche mese fa non avevo la bilancia a casa e andavo allo studio di mia madre a pesarmi. Il giorno prima mi prendeva un’ansia fortissima perché avevo paura di pesarmi e di vedere un numero che non mi piaceva; il mio rapporto con il peso l’ho fatto diventare un numero e se ingrassavo mi sentivo male. Prima di pesarmi non mangiavo praticamente niente, la sera cenavo con una mela, così da perdere peso in quel giorno”. Disagi nei confronti del cibo sono dati da fattori psicologici, ad esempio l’ansia, come per E. (18 anni), “Fin da quando ero piccola mi costringevano a mangiare all’asilo ma per l’ansia avevo la nausea costantemente e quindi nascondevo più cibo che potevo nei fazzoletti. Penso sia dovuto al fatto che mia madre sia sempre stata ossessionata dalla linea, quindi il mio amore per il cibo, unito ai miei problemi di intolleranze alimentari, non c’è mai stato”. I disturbi alimentari sono dati da molteplici fattori, tra cui la società in cui viviamo, che non ha problemi di nutrizione ma ne crea. I giovani non solo sono più attivi sul web, ma entrando per la prima volta in contatto con il loro corpo sono chiamati a prenderne coscienza. Su questo abbiamo la testimonianza di M., 16 anni: “Proprio per i social, come appari è la tua copertina, tutti guardano la tua copertina, sui social non si capisce come sei veramente ma soltanto come appari” (M., 16 anni).

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