N. 06 - LUGLIO-AGOSTO 2010
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SOMMARIO 3 4
Editoriale
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Raduni LandMagia
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Club Sulle vie dei cannoni di Napoleone
Appuntamenti My Landy 109 Series III SW diesel 12 seat
Prossimamente daremo spazio anche alla posta dei lettori, quindi non esitate a scriverci: Registro Storico Italiano Land Rover Via Renzi, 11 - 47841 Cattolica (RN) - Italy Tel. +39 331 5770456 E-mail: segreteria@registrostoricolandrover.eu
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16 Seguici anche sul Forum “I Love My Landy”! www.landitalia.eu
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News Anteprima Range Rover Evoque Si è spento Spencer King Il Def che vorrei: dì la tua! Minilandy Avventure in Land Rover Tecnica Registrazione gioco valvole La foto del mese
Registro Storico Italiano Land Rover E-mail: info@registrostoricolandrover.eu Web: registrostoricolandrover.eu LANDITALIA Magazine è curato da Landitalia via Renzi,11 - 47841 Cattolica (RN) - Italy Telefono: +39 3315770456 Web: landitalia.eu E-mail: landitalia@landitalia.eu È vietata la riproduzione, totale e parziale, del contenuto della newsletter senza l’autorizzazione preventiva.
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Hanno collaborato a questo numero per i testi e per le foto: Pierluigi Ducci, Paolo Turinetti, Roberto De Carlo, Roberto Unia Progettazione e realizzazione grafica: Eleonora Felisatti - Udine
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EDITO
OCCHIO ALLE SERIES!
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uanto interesse incomincia ad esserci intorno alle Series, forse troppo… e i prezzi salgono. Ne ho viste diverse di Series ultimamente, tutte malconcie e malandate e qualche vecchio proprietario “furbone” ha avuto il coraggio di affermare che stava vendendo un auto rarissima… Sì, forse non se ne trovano a migliaia di Series in vendita, ma se le cerchi ne trovi diverse, non stai vendendo un’Aston Martin!!! “E poi vedi la carrozzeria è tutta d’alluminio… non fa la ruggine!”. Sì caro, la carrozzeria sarà pure d’alluminio ma fammi un po’ vedere sotto com’è il telaio… “C’è qualche buchino ma è roba da niente”. Sì, certo, da niente… gli outrigger sono marci cadenti… se batti la traversa posteriore si aprono delle voragini infinite e vediamo anche com’è il bulkhead… Ohh… c’è qualche buchino anche qui!
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Insomma sarà anche d’alluminio la carrozzeria, ma la ruggine non ha certo disprezzato le parti in acciaio! Bene… per chi vuole avvicinarsi al mondo delle Series è un avvertimento, non fermatevi alla prima che trovate, a meno che non sia veramente da lasciarvi senza parole; cercatele, guardatele possibilmente con qualcuno che le conosca. Anche i documenti hanno il loro valore, non vi dirò che una bella Series con una targa originale sia più appetibile dai collezionisti, perché questo vale per tutte le auto d’epoca. Vi rammento solamente di verificare bene che il numero di telaio corrisponda al modello e all’anno della Series che state acquistando. Purtroppo ho visto anche qualche Land Rover che qualche buontempone, non si sa chi e non si sa quando, ha “pasticciato”… e il povero proprietario si ritrova una bellissima 88 Series III con un bel numero di telaio di un 109… Sono cose che capitano, ma se avete qualche dubbio basta chiamare il Registro Storico Italiano Land Rover, vi confermeremo o meno se il numero di telaio corrisponde al modello di Land Rover che state sognando. Per ultimo un paio di foto direttamente dall’ultimo Billing: un Half Ton con il passo 109 e uno con il passo 130, due rari modelli in UK, introvabili in Italia. Buone vacanze a tutti e a rileggerci a Settembre. Pierluigi Ducci Presidente del Registro Storico Italiano Land Rover
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CLUB
SULLE ANTICHE VIE DEI CANNONI DI NAPOLEONE di Roberto Unia
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nche quest’anno, nel fine settimana del 9 - 10 11 Luglio l’Alta Valle Maira ha ricevuto la visita di alcuni appassionati di Land Rover d’epoca e del fuoristrada vissuto a stretto contatto col la natura. Nonostante sia una meta un po’ impegnativa, vuoi per l’ubicazione piuttosto decentrata, vuoi per l’altitudine che per qualcuno può essere un problema, vuoi per il tipo di raduno piuttosto spartano, continua ad attirare sempre un discreto gruppo di partecipanti, al punto che spesso mi è capitato di organizzare l’edizione autunnale, ovviamente dormendo però in rifugio e non in tenda. Dopo un sopralluogo in moto a metà settimana per verificare le condizioni del percorso (sviluppandosi tutto oltre i 2000 metri di altitudine è facile trovare ancora consistenti tracce di neve), e per organizzare
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alcuni dettagli, tutto era pronto. Venerdì mattina ore 9 appuntamento a Villanova Mondovì con Marco, arrivato in nottata nei paraggi di casa mia per recuperare la sua 88, ed insieme abbiamo raggiunto Salvatore col suo 109 a Dronero, dove abbiamo fatto una piccola sosta per alcune provviste, e via verso il percorso in quota. Fortunatamente il meteo ci è stato amico, un bel sole ci ha accompagnati per tutto il giorno, infatti alla sera erano evidenti sui volti delle tonalità tendenti al Masai Red. Accampatici per il pranzo in un prato lungo la carrareccia abbiamo atteso l’arrivo di Maurizio col suo Series One e l’inseparabile Bea, partito in mattinata da Busto Arsizio ed arrivato nel primo pomeriggio, con una discreta fame. In un primo momento la tentazione di una doccia nell’accogliente Locanda del “Lou Pitavin” di Marco e Valeria, dove era previsto il pernottamento e la cena, è stata forte, ma una volta arrivato in valle non ci sono stati dubbi, scaricato il suo 88 non ha esitato a raggiungerci, ed anche se da solo ci ha trovati senza problemi, essendo ormai di casa. Visto che tutto sommato era presto, abbiamo deciso di andare in perlustrazione per vedere di quanto si era sciolto un accumulo di neve lungo il percorso, che avrebbe potuto creare problemi il giorno successivo; in effetti era ancora consistente, ma da bravi Land Roveristi non ci siamo fatti scoraggiare ed armati di pale da neve, l’ostacolo è stato in parte rimosso. D’altronde un po’ di attività fisica non guasta, anzi, ha reso ancora più gratificante il rientro nella Locanda dove ci aspettavano anche Mauro e la sua Signora, con la loro inarrestabile Panda 4x4 dotata addirittura di pneumatici tassellati. A questo punto c’è da aprire una piccola parentesi in onore di Philip, il nostro “cugino” Francese, che con il Suo splendido Series One 80 1600 Petrol è arrivato interamente via strada dalla Francia
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80 Series I del 1951.
(oltre 450 km in 10 ore + il percorso del raduno ed altri 450 km del ritorno, in totale oltre 1000 km in 3 giorni!!!!!) e tutto da solo, arrivando dal Colle della Maddalena ed in ultimo il Colle Fauniera (2447 msl), che lo ha portato fino all’appuntamento alla Locanda, in perfetto orario ed in ottima forma - COMPLIMENTI PHILIP!!!!!! Il tempo di un aperitivo in compagnia sullo splendido terrazzino naturale della Locanda, e dal fondo valle abbiamo iniziato a sentire il rombo del motore di Paolo, che con il suo 88 sempre lindo ci ha raggiunto giusto in tempo per la cena. Anche se la maggior parte dei commensali non si conosceva si è creata subito una piacevole atmosfera e tra un boccone e l’altro di ottime specialità locali, complice forse anche il buon vino locale (il “Drunè, un tipico vino Nebbiolo caratteristico della Valle Maira), la serata è volata via in un battibaleno; quindi tutti a nanna nelle simpatiche camerette della Locanda dove ci siamo svegliati col piacevole sottofondo delle
Salvatore e la sua 109 Series III.
campane delle mucche al pascolo nei dintorni. Dopo colazione siamo stati raggiunti dal resto della comitiva, guidata dal buon Raffaele con una delle sue due Campagnole (eh sì, Campagnola, non è un errore, diciamo che questo è un po un raduno “multietnico” in quanto le macchine sono certo importanti, ma non dimentichiamo che senza le persone che non sarebbero nulla!), e ci siamo avviati verso il Rifugio della Gardetta (2335 msl), dove eravamo attesi per l’aperitivo. Il percorso segue per un primo tratto il corso del torrente che scorre sul fondo del Vallone di Preit, per la maggior parte in mezzo agli alberi, per poi sfociare sull’omonimo Pianoro da dove si può godere dello spettacolare anfiteatro naturale con la Cima di Rocca la Meja (2831 msl), il colle del Preit (2083 msl) ed il Monte Cassorso (2776 msl) sullo sfondo. Da qui la strada sale decisamente, prima con alcuni tornanti ed
88 Series I.
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Roberto Unia
Salvatore Manno con Marco Bertoli.
infine con un lungo traverso, piuttosto a strapiombo, che si inerpica sul fondo della valle per arrivare al Colle del Preit, da dove inizia lo sterrato che conduce appunto al Rifugio della Gardetta. Dopo aver parcheggiato le nostre beneamate abbiamo raggiunto il Rifugio con una breve passeggiata (l’ultimo tratto di rotabile che arriva al Rifugio è chiusa al traffico per ovvii motivi), che ci ha permesso di sgranchire un po’ le gambe e anche di lasciare riposare i mezzi dopo la salita (si passa dai 625 msl di Dronero ai 2335 msl del pianoro della Gardetta). L’aperitivo (che per qualcuno è stato quasi un pranzo) vista la bella giornata è gustato all’aperto, con alcune marmotte che si aggiravano nei paraggi (tutta la zona è abitata da numerosi esemplari di questo simpatico mammifero roditore). Ritornati ai nostri mezzi l’allegra comitiva ha proseguito il percorso (sempre su sterrato), che si snoda in mezzo a panorami veramente suggestivi e continuamente diversi, a volte prato, a volte ripidi strapiombi, pietraia ed ad un tratto… la neve!!! In parte era già stata spalata la sera prima, ma per proseguire è stato necessario spalare ancora un poco. In men che non si dica si è riusciti ad aprire un passaggio ed uno alla volta tutta la carovana è passata, alcuni anche grazie ad un piccolo aiutino, più che giustificato ovviamente, anzi si può dire che sia la classica ciliegina La mitica 88 Series III di Roberto De Carlo
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sulla torta: d’altronde se no che raduno di fuoristrada sarebbe se non si usasse almeno una volta una strop? Superato l’ostacolo i nostri “eroi” hanno proseguito impavidi verso la meta, il lago della Meja (2500 msl c.ca), un piccolo angolo di paradiso dove su un bel pratone abbiamo pranzato, raggiunto percorrendo un tratto di mulattiera un po’ più impegnativa che passa sul Colle della Margherina (2420 msl) e nei pressi dell’omonimo baraccamento militare. Visto che il posto è piaciuto all’unanimità si è deciso seduta stante che, salvo imprevisti metereologici, ci saremmo fermati anche per la sera con le tende. Prima di sera però di tempo ce n’era ancora a sufficienza e quindi un gruppetto di insaziabili ha deciso di proseguire per raggiungere un passo nelle vicinanze (il Colle d’Ancoccia, poco più alto del lago della Meja), dove si sapeva per certo ci fosse ancora neve (questa volta però le pale non sarebbero bastate...) ed arrivati in cima si è optato per una bella passeggiata in quota fin sul Becco Nero (2629 msl) con annessa visita ad alcune fortificazioni militari risalenti al secondo conflitto mondiale. Nota: nei pressi sempre del colle D’Ancoccia sono situati i Baraccamenti della Bandia, notevole opera fortificata di fine ’800 che fa parte delle fortificazioni del Colle Del Mulo, punto nevralgico che collega la Valle Maira con la Valle Stura. Al rientro, MaxTD5 e Paolo, De Carlo e Phil.
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Il risveglio di Paolo Tassone.
Gabriele non han saputo resistere alla tentazione di affrontare il tratto innevato, superato ovviamente senza problemi; dopo aver salutato i nostri amici “Campagnolisti”, Roberto col la sua Willys e Mauro con la Panda (ormai dimostratasi un piccolo Land Rover), come in ogni vero accampamento che si rispetti è stato subito acceso un bel fuoco, servito prima per cucinare la carne e poi come piacevole punto di ritrovo e di conversazione, dopo una cena ricca di ogni ben di Dio. Ammetto con grande piacere, anche se non è la prima volta che l. mi succede, che chiaccherare coricato Paolo e Phi sull’erba vicino al fuoco crepitante ed avere un tetto di stelle è sempre un’emozione meravigliosa. Al mattino, nonostante in questa stagione albeggi molto presto, non tutti erano così pronti a sbaraccare, tranne Philip, che doveva rientrare, ma sapendo che era atteso l’arrivo di Filippo col suo Range P38 appena acquistato e “rinfrescato” era opportuno che qualcuno lo andasse ad aspettare, per condurlo fino al campo. Detto fatto: quindi ho messo in ordine un po’ di cose e mi sono avviato verso il probabile punto di incontro; non nego che quando ci siamo avvistati a vicenda abbiamo tirato entrambi un grosso sospiro di sollievo. Nel frattempo il campo è stato smontato lasciandolo ovviamente senza tracce del nostro passaggio, e ci siamo incamminati sulla la strada dell’andata, che per Filippo era comunque nuova, ed a quanto pare non gli è dispiaciuta per niente, peccato solo che per motivi logistici abbia dovuto rinunciare a percorrerla col il suo
amato 88; per noi invece che ci eravamo passati il giorno prima è stata un’occasione in più per poterci gustare meglio il panorama, nonostante una leggera velatura di foschia che saliva dal fondo valle. Arrivati in prossimità del bivio per la Gardetta ci siamo diretti verso una vecchia casermetta nei pressi del Bric Bernoir (2424 msl) di fronte alla quale c’è un bello spiazzo panoramico, noto già ad alcuni in quanto utilizzato gli anni precedenti come luogo per l’accampamento del sabato sera; arrivati sul posto è stato un attimo accendere nuovamente il fuoco e dare fondo alle provviste. Dopo pranzo, salutati Filippo e Maurizio, gli ultimi irriducibili sono ancora rimasti a godersi gli ultimi attimi di questo bellissimo fine settimana un po’ diverso dal solito, per poi caricare definitivamente le Land per il ritorno a casa; i saluti conclusivi però sono stati fatti più a valle, nei pressi dell’accampamento indiano situato dal Bivio di Marmora, dove Stefano, MaxTD5, Gabriele e Salvatore hanno fatto rientro a casa, mentre Paolo ed io siamo ancora ritornati a ritirare il prezioso carico arrivato dalla Francia con Philip il venerdì sera: 5 bei cerchioni del One Tone (per il 109 “Cammellato” di Paolo in ultimazione di restauro). Un Raduno di veri appassionati Land al 100%, comprendendo gli amici delle Campagnole e della Willys che, so per certo, nonostante “l’amore” per le loro vetture, ammirano e apprezzano le nostre Land tanto quanto noi stessi!!! Arrivederci quindi a tutti all’anno prossimo, ma non è ancora esclusa un’edizione autunnale, non sarebbe la prima volta!
Unia e Ortodossi
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RADUNI
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nche quest’anno protagoniste al Landmagia sono state le Land Rover. A ospitare il Land Rover Event italiano è stata la nuova pista 4×4 dell’associazione sportiva Burningtech, situata nell’entroterra ligure e da poco inaugurata con la prima tappa Colin Buckley
del campionato Extreme Trophy Challenge, dove per fuoristrada e Suv sono stati allestiti percorsi soft e hard con varianti, prove facoltative e suggestivi tour panoramici adatti a tutti i 4×4. Non sono mancati stand espositivi dedicati al mondo Land Rover, eventi gastronomici e ottima musica hanno alietato le serate dopo intere giornate passate fra polvere e fango.
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APPUNTAMENTI 18/19 SETTEMBRE Registro Italiano - La Via del Sale - da Trioria a Limone Piemonte. Info su http://www.registrolandrover.it/
21/24 OTTOBRE Padova Auto Moto D’Epoca Partecipazione del Registro Storico Italiano Land Rover alla più importante manifestazione italiana riservata alle auto e moto d’epoca
2/3 OTTOBRE Raduno nazionale Range Rover Classic Club. Info su http://rangeroverclassicclub.forumup.it/
APPUNTAMENTI
16/17 OTTOBRE Carrara 4X4 FEST Partecipazione del Registro Storico Italiano Land Rover alla più importante fiera italiana del fuoristrada
Per gli amanti delle Series, il club LE TEMPS DES SERIES’ organizza il suo raduno annuale a Rochepaule il 27,28 e 29 Agosto. http://le-temps-des-series.com
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FRANCIA:
III CONCORSO FOTOGRAFICO
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l Registro Storico Italiano Land Rover indice un concorso fotografico, le foto scelte saranno utilizzate per la realizzazione del calendario 2011. Per partecipare al concorso è necessario essere iscritti al Registro Storico Italiano Land Rover. L’iscrizione al Concorso è gratuita. Il concorso è aperto a tutti gli iscritti. • Le fotografie inviate devono essere in formato JPEG, scattate ad alta risoluzione. • Ogni partecipante utilizzerà propri strumenti fotografici (digitali ) • Ogni concorrente può partecipare al massimo con 6 fotografie. • Le fotografie devono avere un soggetto inerente a Land Rover costruite prima del 1990 • Le fotografie devono pervenire entro e non oltre il 1° Ottobre 2010 o via posta o a mezzo e.mail alla segreteria del Registro Storico Italiano Land Rover (segreteria@registrostoricolandrover.eu) • Le foto devono essere inedite, e non aver partecipato ad altri concorsi fotografici. • Il giudizio del Registro Storico Italiano Land Rover è insindacabile ed inappellabile.
Fra tutte le fotografie pervenute, saranno scelte quelle per la realizzazione del Calendario 2011 del Registro Storico Italiano Land Rover. •Il Registro Storico Italiano Land Rover, si riserva il diritto a non ammettere alla partecipazione al concorso le fotografie che ritiene non opportuno accettare per qualsivoglia motivo • Ogni partecipante dichiara di essere autore delle fotografie presentate in concorso, di essere titolare dei diritti e responsabile del contenuto • Ogni partecipante ne autorizza la pubblicazione. Sia in Internet sia su mezzi stampa e mezzi radiotelevisivi o in occasione di particolari eventi, sollevando il Registro Storico Italiano Land Rover da ogni responsabilità e solleva il Registro stesso da eventuali diritti di utilizzazione commerciale delle fotografie. • Il materiale inviato non sarà restituito e non è previsto alcun compenso. • La partecipazione al concorso implica l’accettazione del presente regolamento. Maggiori informazioni sui siti ufficiali del Registro Storico Italiano Land Rover: www.registrostoricolandrover.eu www.landitalia.eu
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MY LANDY
109 SERIES III SW DIESEL 12 SEAT di Paolo Turinetti
ra il 6 ottobre 1976 quando la storia di questa Land Rover ebbe inizio. Una storia sicuramente particolare e sfortunata per il proprietario originale. Era dunque il 1976 quando il sig G, italiano residente a Londra si recò direttamente a Solihull alla fabbrica storica della Land Rover per ordinare il veicolo che gli sarebbe servito per andare in Costa d’Avorio per un periodo della sua vita a svolgere non si conosce quale attività. La scelta cadde inevitabilmente sulla terza serie allora in produzione e sul passo lungo, la 109 pollici considerata da sempre la regina d’Africa, oltre che per la proverbiale robustezza tipica di ogni Land Rover, anche per la capacità di disimpegnarsi su ogni tipo di terreno e per la possibilità di carico maggiore rispetto al passo corto da 88 pollici. Il passo lungo
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garantiva generalmente anche una maggiore stabilità e velocità di marcia sugli sconnessi. Probabilmente il sig. G non badò a spese, visto che a fronte di un costo di 1.465 sterline per il veicolo, sborsò ben 967 sterline come extra!!!! Incredibile vedere come gia allora ci fosse l’opportunità di farsi un auto praticamente su misura. Nulla fu lasciato al caso. Fra gli accessori più utili e funzionali furono installati due serbatoi supplementari da 10 galloni ciascuno, mozzi per la ruota libera anteriore ed overdrive entrambi della Fairey; inoltre il parabrezza rinforzato, ripari sotto il cambio, e sotto i giunti degli alberi di trasmissione, una presa d’aria rialzata, necessaria contro la polvere e per i guadi più profondi, una seconda ruota di scorta e altri ancora tali da rendere questa macchina davvero super
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equipaggiata e in grado di far fronte ad ogni evenienza. Potete vedere nell’immagine allegata la distinta completa delle installazioni opzionali, compresi due fogli un po’ danneggiati trovati conficcati sotto la sospensione anteriore destra. Finalmente il 15 luglio del 1977, dopo nove mesi di attesa, il sig G si recò a ritirare la sua fantastica 109 e fece ritorno in Italia per quello che doveva essere un periodo di rodaggio in vista del trasferimento in Costa d’Avorio. Qui ci fu l’epilogo tragicamente sfortunato perché poco dopo per un motivo sconosciuto il Sig G terminò la sua vita terrena. L’auto fu allora presa in consegna da un amico di famiglia che la ricoverò in un capannone insieme ad altre macchine d’epoca senza averne però un interesse specifico. Per 27 anni non si seppe più nulla e il 109 rimase fermo con i
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La postazione di guida con particolare dedicato alle leve delle ridotte, trazione integrale, overdrive e selezione serbatoi.
I tre sedili centrali ribaltabili.
Il tettuccio immacolato.
Originariamente 12 posti.
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Automoretrò 2009.
Madonna di Campiglio 2010.
suoi 4016 km fatti fino ad allora. Verso la fine del 2004 in seguito ad una visita ad un gommista della zona per cambiare le gomme del mio ninety sentii parlare dal gommista stesso di una Land Rover “safari” ferma da tanto tempo in un capannone vicino al suo. Subito scattò l’interesse e la ricerca, e in breve fu individuato il luogo. Descrivere l’emozione di quel ritrovamento è impossibile. Una macchina così conservata con tutti quegli accessori e con solo 4000 km fatti è stato probabilmente un ritrovamento unico al mondo. Se non fosse stato per lo sfortunatissimo epilogo raccontato precedentemente, il 109 sarebbe finito in Africa e adesso nella migliore delle ipotesi sarebbe un semi relitto, sperso chissà dove. Dopo una breve trattativa con mal dissimulato
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Cervinia Raduno Regionale.
interesse, ho dunque acquistato la macchina e in breve l’ho fatta immatricolare italiana perché al momento aveva ancora la sua targa originale inglese e certificata ASI Targa Oro. Unici lavori fatti sono stati la sostituzione di oli e filtri vari e una riverniciatura dei cerchi un po’ arrugginiti. Ha suscitato un certo interesse nell’ambiente delle auto storiche e dei Land Rover, tanto da finire anche sulla copertina della Manovella, organo ufficiale ASI nel numero di ottobre 2008 e della rivista del club inglese Series III. Nel 2009 l’ho portata all’Automotoretrò di Torino per esporla nel nostro stand, ho partecipato al primo Winter Landy Party a Madonna di Campiglio, al Raduno dei Raduni di Quattroruote a Vairano e ovviamente allo Spring Landy Party a Lucca il giugno scorso. Con la sua vicenda particolare questa Land Rover entra di diritto nella grande storia che il marchio Inglese con le sue macchine presenti in mille avventure sparse in tutti i continenti ha raccontato e continua a raccontare.
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LAND NEWS Foto Media Land Rover
ANTEPRIMA DELLA RANGE ROVER EVOQUE voque. Si chiama così la Range Rover del nuovo millennio, quella più compatta e seducente mai realizzata dal marchio inglese. La nuova “baby Range” è stata battezzata il 1° Luglio a Londra in un evento organizzato per celebrare il quarantesimo anniversario Range Rover. Oltre al nome è stato svelato il suo aspetto definitivo che è estremamente simile a quello dell’LRX, il prototipo presentato per la prima volta da Land Rover al Salone di Detroit del 2008. La Range Rover Evoque sarà al Salone di Parigi di settembre e arriverà sul mercato nell’estate del 2011. Sarà la più piccola, leggera ed efficiente Range della storia: emetterà meno di 130 g/km di CO2. Non sarà certamente una fuoristrada dura e pura: si potrà scegliere anche nella versione a due sole ruote motrici, oltre che in quella con la trazione integrale. Phil Popham, amministratore delegato di Land Rover ha detto: “Oggi è un’occasione molto speciale per Range Rover, non solo siamo qui a celebrare i 40 anni del marchio, siamo anche a dimostrare il nostro futuro, mostrando la nuova Range Rover Evoque. La Range Rover è uno dei veicoli più apprezzati nella
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storia dell’automobilismo ed è stato un continuo successo dal nostro primo modello introdotto nel 1970. La nuova Range Rover Evoque, è un passo importante per il futuro successo e la crescita del marchio. I clienti possono essere sicuri che la nuova vettura sarà una vettura premium, lussuosa ed altrettanto speciale come gli altri modelli di Range Rover. Il suo aspetto sportivo e le qualità uniche che ha la nuova Evoque aprirà la Range Rover verso un nuovo gruppo di clienti che non hanno mai considerato prima una Range Rover. La nuova Range Rover Evoque sarà costruita presso il nostro pluripremiato stabilimento di Halewood, creando 1.000 nuovi posti di lavoro nella zona di Merseyside, una spinta fantastica per l’economia del Regno Unito. L’impianto di Halewood ha la reputazione di eccellenza e qualità ed è riconosciuta in tutto il settore come un leader in Lean Manufacturing.” Popham ha aggiunto che “La nuova Range Rover Evoque è una vera auto globale e sarà venduta in oltre 160 paesi. È stato importante dare alla vettura un nome che è immediatamente riconoscibile attraverso il linguaggio e confini culturali in tutto il
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mondo. Abbiamo voluto creare un nuovo nome innovativo e diverso. Un nome che implica l’esclusività e suscita emozioni. Evoque è cosmopolita e cross-continentale, sofisticata eleganza urbana”. Gerry McGovern, Land design director Rover ha affermato: “La Range Rover è una icona del design che ha superato la prova del tempo e non è difficile capire perché. Come la versione attuale, l’originale Range Rover ha una forma semplice e memorabile che è facilmente riconoscibile. La nuova Range Rover Evoque segna una evoluzione del design Range Rover, fornendo ai clienti un nuovo obiettivo tra le SUV compatte. Nel 2008 abbiamo presentato la concept car LRX: dopo
SI È SPENTO A 85 ANNI SPENCER KING uomo considerato una delle forze trainanti in Land Rover negli anni ’60 e ’70, ritenuto il padre della Range Rover e, al tempo stesso, uno degli ingegneri più famosi del Regno Unito, è morto in seguito ad un incidente tra la sua bicicletta e un furgone. Conosciuto negli ambienti interni degli ingegneri come “Spen”, Charles Spencer King era nato nel 1925. Ha iniziato la sua vita nel settore automobilistico nel 1942, in Rolls-Royce. Tre anni dopo, passa alla Rover, una società allora guidata dai sui zii, Maurice Wilks e Spencer. Oltre che come ideatore del progetto Range Rover, va ricordato come padre di un’altra auto all’epoca rivoluzionaria come la Rover P6,
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una positiva accoglienza in tutto il mondo, il passo naturale per l’attività era quella di trasformare la concept car LRX in realtà. Questa sera abbiamo voluto dimostrare al mondo che siamo rimasti fedeli alla nostra parola e presentato una vettura che rappresenta tutto lo spirito del concept LRX.” VICTORIA BECKHAM, CREATIVE DESIGN EXECUTIVE Victoria Beckham lavorerà come designer per Range Rover. La notizia, piuttosto inattesa, è giunta in occasione della presentazione della nuova Evoque, durante i festaggiamenti per i 40 anni della Range. A quanto pare l’ex Spice Girl, già designer di abbigliamento, si occuperà di serie speciali, con una “preziosa” consulenza sui trend attuali.
nelle sue motorizzazioni 2000, 2200 e 3500. King ha inoltre contribuito a sviluppare la Triumph Stag, Triumph TR6 e TR7. Fu proprio alla fine della progettazione della P6 che King e il suo team cominciarono a pensare al progetto Range Rover. In suo onore, l’azienda ha lanciato nei primi anni 1990 la due porte Range Rover CSK (Charles Spencer King). Una Range Rover prodotta in serie limitata in soli 200 esemplari numerati, oggi molto ricercata da appassionati e collezionisti. King fu un uomo con i piedi per terra con l’occhio rivolto solo sui risultati del suo lavoro, pur essendo orgoglioso del suo lavoro sulla Range Rover, ha sempre insistito sul fatto che non ha mai avuto l’intenzione che la Range Rover diventasse uno status simbolo. L’opera di King non sarà mai dimenticata in Land Rover.
SPECIALE
IL DEF CHE VORREI: DI LA TUA! sistono modelli di automobili che nel corso dei decenni non hanno mai cambiato la propria filosofia, resistendo con ostinatezza e coerenza alle idee e alle filosofie che li hanno concepiti. Uno di questi modelli è la Land Rover Defender. Da sessant’anni questo fuoristrada solca le strade di tutto il mondo, offrendo forse poco comfort ma puntando sulla robustezza e l’affidabilità. Nel 2013 la Land Rover Defender dovrebbe essere sostituita da un nuovo modello. Molto probabilmente verrà abbandonata
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la classica struttura a telaio a longheroni e si utilizzerà la piattaforma corrente del Discovery (T5). Con questa modifica strutturale la nuova Defender diventerà un’auto più moderna e comoda. Ma riuscirà la Land Rover a ricreare nella Defender 2 quell’icona di fuoristrada apprezzata e collaudata in tutto il mondo che è stato il Defender? Come vorresti che fosse il nuovo Def 2? Hai qualche idea o suggerimento? Sei un designer e vuoi mandarci qualche bozzetto? Hai tempo fino al 15 Settembre per mandarci le tue proposte. Tutti i disegni e le proposte che ci saranno pervenute entro il 15 settembre saranno pubblicati sul Land Italia magazine di ottobre. Ricordati di aggiungere il nome e il tuo indirizzo, non si sa mai che in JLR abbiano bisogno di te!!! Come e dove si invia il materiale: a) per posta elettronica all’indirizzo landitalia@landitalia.eu (si prega di non usare messaggi con allegati scaricabili senza averne concordato prima l’invio, in quanto c’è il rischio che l’allegato stesso “scada” prima di venir scaricato); b) per posta “tradizionale” Land Italia Via Renzi 11, 47841 Cattolica; c) con la consegna diretta.
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MINILANDY
AVVENTURE IN LAND ROVER di Paolo Turinetti
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el mese di Maggio come tutti saprete si è tenuta a Milano una celebrazione in onore e ricordo di Nino Cirani, uno dei più grandi uomini d’avventura dell’era moderna; le sue imprese e i suoi viaggi, agli occhi di noi appassionati evocano un tempo in cui c’era ancora il gusto della scoperta, un tempo
in cui un uomo normale armato solo di curiosità e voglia di conoscere poteva realizzare imprese destinate a rimanere impresse per sempre nell’immaginario dell’uomo comune. Naturale quindi in questo numero di Minyland pensare all’avventura e naturalmente all’auto di Cirani che le è stata fedele compagna. Parlo ovviamente dell’Aziza e precisamente di quella che forse più delle altre che l’hanno preceduta è diventata leggendaria: l’Aziza3. Uno dei modelli piu belli è sicuramente quello realizzato nel 1977 dalla Polistil in scala 1:25, ricca di particolari e con degli adesivi molto fedeli nella riproduzione grafica; peccato solo l’uso di un modello 109 terza serie invece dell’originale serie due!!
Polistil Aziza 3
Mebetoys n A40 Aziza 3 Scala 1:43
Polistil Trans American Tour
Mebetoys Aziza 3
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Aziza 3 bburago Scala 1:43
Aziza 3 bburago
Nella scala 1:43 molto conosciuto il modello Mebetoys n. A40 del 1969 che fu il primo a celebrare l’impresa del raid sponsorizzato da Quattroruote, dall’Alaska alla Terra del Fuoco del 1968. Altro modello diffusissimo fu presentato dall Bburago in scala 1:43 a livello di giocattolo con le non bellissime ruote “veloci” molto in voga all’epoca, mentre sempre della stessa casa abbiamo un’altra realizzazione in scala 1:24 ben dettagliata se non che anche questa probabilmente per motivi di produzione riprodotta su una serie tre, nelle due versioni Aziza3 e Fiore del Deserto.
bburago Fiore del Deserto
La Land Rover è stata oggetto di attenzione per quanto riguarda l’avventura a 360°, e così troviamo una bella 109 della Mattel nella versione Africa fotosafari Titanus Film, completa di cinepresa e fucile di difesa, particolari rari da reperire su un
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Aziza 3
Mattel 109 versione Africa fotosafari
modello passato di mano sicuramente molte volte nella sua vita. Una bella 109 serie tre due porte è il modello scelto dalla Mebetoys nella scala 1:28 per l’obsoleto che ci ricorda un Land Rover club d’Italia non meglio precisato, con una fedele
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Mebetoys Land Rover Club d’Italia, 1:28
riproduzione dei cerchi ruota ed un’inedita colorazione azzurrino metallizzato.
British Everest Expedition 1975
Italeri Diorama Transkit Scala 1:24
L’Italeri, casa specializzata in kit di montaggio, ha realizzato questa bella serie tre 109 (curioso come sia molto diffuso l’uso del modello passo lungo dalle case modellistiche) nella versione Trans kit da me ambientata in un deserto, un modello che da molta soddisfazione nel montaggio data la precisione dell’esecuzione dei vari pezzi e che con un po’ di fantasia permette di realizzare delle belle varianti. Infine d’attualità la realizzazione della Oxford del set in scala 1:43 riproducente la coppia di serie uno protagoniste con Slessor e compagni della mitica Londra Singapore far eastern expedition, che verrà ritentata quest’anno da giovani inglesi a bordo di due repliche dei modelli originali, che qui possiamo vedere ritratte durante l’ultimo Land Rover Heritage Run svoltosi a Gaydon ad inizio maggio.
First Overland Set della Oxford Scala 1:43
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TECNICA
REGISTRAZIONE GIOCO VALVOLE su motore 4 cilindri valvole in testa delle 88/109 a cura di Roby65to
Q
uesta operazione andrebbe effettuata ogni 20.000 Km per compensare l’usura di valvole, sedi e punterie, il gioco corretto, da registrare preferibilmente a motore caldo, è di 0,25mm, sia aspirazione che scarico.
Operazioni preliminari: avviare il motore e portarlo in temperatura (su strada o fermo non fa differenza); spento il motore occorre per prima cosa rimuovere il tubo che porta l’aria dal filtro al carburatore o al collettore (versioni diesel), staccare il cavo di azionamento della valvola del riscaldatore, staccare il tubo di sfiato dei vapori olio svitare i tre dadi e, facendo attenzione a come sono posizionate, rimuovere le varie rondelle o tenute a seconda delle versioni (cambia tra benzina e diesel), rimuovere quindi il coperchio valvole. Per la registrazione di ogni valvola, occorre che quest’ultima sia completamente chiusa. Visto che non è facile capire quando una valvola è completamente chiusa in quanto la fase di chiusura dura parecchi gradi di rotazione dell’albero a camme, conviene guardare quando la valvola complementare è completamente aperta: in pratica si registra la valvola n.1 quando la 8 è completamente aperta, la n. 3 con la 6 aperta, la 5 con la 4 aperta, la n. 2 con la 7 aperta, la 8 con la 1 aperta, la 6 con la 3 aperta, la 4 con la 5 aperta, la 7 con la 2 aperta. La somma delle due valvole deve dare sempre il numero 9. Per far girare il motore si usa l’apposita manovella fornita in dotazione con il veicolo, inserita nel foro presente sul paraurti facendola girare in senso orario.
Per registrare il gioco, si allenta il dado di bloccaggio (3) e si agisce sul registro (4) mettendo la lamina dello spessimetro (2) tra valvola e bilancere, deve passare con un minimo di resistenza, una volta registrato il gioco si chiude il dado di bloccaggio e si controlla che il gioco non sia cambiato, nel caso si ripete l’operazione, in quanto significa che chiudendo il dado di bloccaggio si è mosso anche il registro. Nel caso una
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o più valvole dovessero risultare con un gioco molto differente dalle altre, potrebbero esserci problemi che a breve termine potrebbero richiedere interventi di manutenzione straordinaria, come albero a camme usurato, sedi o valvole usurate, problemi alle punterie o ai bilanceri, ecc.. Una volta registrate e controllate tutte le valvole si può rimontare il coperchio, previa rimozione della vecchia guarnizione, pulizia accurata della superficie di contatto tramite solvente nitro o altro sgrassante ed applicazione di una nuova guarnizione, va montata attaccandola con il lato adesivo sul coperchio, si pulisce la testa dall’eventuale olio colato e si rimuovono eventuali tracce della vecchia guarnizione sulla superficie di contatto dopodiché si può mettere in posizione il coperchio, mettere le varie rondelle o tenute ed i dadi di bloccaggio. È importante chiuderli in maniera uniforme alternando la chiusura tra i tre dadi senza esagerare nel serraggio. Se il lavoro è fatto bene non ci saranno perdite di olio senza dover usare ermetici o sigillanti, se ci sono perdite vuol dire che qualcosa non è stato fatto accuratamente. Assolutamente da evitare il riutilizzo della guarnizione vecchia, anche se non dovesse essersi rotta. Se avete qualche argomento che volete approfondire scriveteci, lo approfondiremo insieme a Roberto. roby65to@landitalia.eu
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LA FOTO DEL MESE a Foto del Mese di giugno è di Claudio Lencioni con la sua Half Ton iscritta al Registro Storico Italiano Land Rover al numero 000112
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Per partecipare a “La Foto del Mese” inviare la foto a segreteria@registrostoricolandrover.eu Le foto inviate dovranno essere di vostra proprietà, contenere almeno un fuoristrada Land Rover di interesse storico (oltre vent’anni) anche non in primo piano e nell’email dovranno essere indicati: 1) breve descrizione e/o luogo dello scatto 2) nome e cognome del fotografo. Le immagini dovranno essere in formato JPG con una risoluzione minimo di 1024x768 pixel. Il Registro Storico Italiano Land Rover, si riserva il diritto di non ammettere le fotografie che non ritiene opportuno accettare per qualsivoglia motivo.
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- Ogni partecipante dichiara di essere autore delle fotografie, di essere titolare dei diritti sulle stesse e responsabile del contenuto. - Ogni partecipante ne autorizza la pubblicazione, sia in Internet sia su mezzi stampa e mezzi radiotelevisivi o in occasione di particolari eventi, sollevando il Registro Storico Italiano Land Rover da ogni responsabilità relativa ad eventuali diritti di utilizzazione commerciale delle fotografie. Il Registro Storico Italiano Land Rover ricerca costantemente foto e documentazione di viaggi, raid e spedizioni realizzate negli anni passati con veicoli Land Rover. Se hai partecipato a qualche viaggio avventuroso con una Land Rover e/o hai foto di qualche viaggio fatto prima dell’89, inviacele, le pubblicheremo.
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