Land Italia Magazine

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Periodico Bimestrale riservato agli iscritti del Registro Storico Italiano Land Rover

N. 08 - Novembre-Dicembre 2010

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My Landy

CARAWAGON NEWS

Range Rover Evoque 5 porte

Club ersario 40 anniv ver Range Ro


Sommario

Per la rubrica “La Posta dei Lettori” scriveteci ai seguenti recapiti. E-mail: landitalia@landitalia.eu Posta: Registro Storico Italiano Land Rover - Via Renzi, 11 - 47841 Cattolica (RN) - Italy Tel. +39 331 5770456

3 Editoriale 4 Club

Anniversario Range Rover Apulia Landy Meeting Autumn in Gardetta Fiere: Carrara - Padova Notizie dal Club

Caravagon Tactical Command Post

18 My Landy 24 News

Range Rover Evoque 1.000.000 di Range Rover Pulse of the City Bioexpedition Range Rover Evoque 5 porte Arte di Strada per celebrare l’Evoque

Se in passato hai partecipato a qualche viaggio avventuroso con una Land Rover e/o hai foto di qualche viaggio fatto prima dell’89, inviacele, le pubblicheremo.

35 Tecnica

Revisione corpo farfallato servofreno

1974: viaggio nel Sahara

36 Time Travel

38 Nuovi iscritti Registro 39 Calendario 2011 40 Foto del Mese Seguici anche sul Forum “I Love My Landy”! www.landitalia.eu

Registro Storico Italiano Land Rover E-mail: info@registrostoricolandrover.eu Web: registrostoricolandrover.eu LANDITALIA Magazine è curato da Pierluigi Ducci Editore S.a.s. per il Land Rover Registro Storico Italiano Via Farneto, 2 - 61012 Gradara (PU) Tel.:+39. 331 5770456

Hanno collaborato a questo numero per i testi e per le foto: Pierluigi Ducci, Paolo Turinetti, Roberto Unia, Andrea, Roberto De Carlo, Paolo Greppi Progettazione e realizzazione grafica: Eleonora Felisatti - Udine Stampa: Studio Pixart srl Unipersonale - Quarto d’Altino (VE)

Web: www.landitalia.eu E-mail: landitalia@landitalia.eu

È vietata la riproduzione, totale e parziale, del contenuto della newsletter senza l’autorizzazione preventiva. Newsletter scaricabile dal sito www.landitalia.eu

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EDITO

Scommessa vincente!

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ccoci arrivati a fine anno. Permettetemi innanzitutto di fare a tutti voi un caldo e sincero augurio di Buon Natale e soprattutto un grande ed affettuoso augurio di Buon Anno. È già passato un anno da quando è uscito il primo numero di Land Italia Magazine: una scommessa? Direi che l’abbiamo vinta! È stato un anno ricco di eventi ed iniziative: fiere, mostre, raduni e poi tante chiacchiere sul forum, incazzature sotto e sopra le nostre Landy, ma alla fine tutti noi non desideriamo altro che incontrarci, discutere e parlare delle nostre amate Land Rover. Ecco perché dobbiamo organizzare al più presto un altro mega raduno come lo Spring Landy Party di Lucca della scorsa primavera, bellissimo! E poi ci sono i preziosi Referenti, che ci organizzano i raduni localmente. Sono stato in Piemonte alla Gardetta, dove Roberto organizza sempre il suo giro, sul Gargano all’Apulia Landy, altro posto fantastico, organizzato da Andrea, senza dimenticare il Winter Landy Party di Madonna di Campiglio. Non dimentichiamoci poi l’uscita del Libro sull’Half Ton di Lencioni, altro successo del Registro Storico. Ecco perché è giusto che tutti noi partecipiamo attivamente

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con un piccolo contributo alla vita del Registro. La quota d’iscrizione per il Club è di sole 80,00 euro annuali e questo piccolo contributo ci permette di essere presenti alle più importanti e belle mostre scambio in Italia, di stampare il nostro Calendario e il Magazine che stai leggendo, di mantenere vivo e aggiornato il sito ed il Forum, dove ognuno di noi può chiedere consigli e caricare le proprie foto. Infine, non dimentichiamoci che siamo l’unico Club italiano riconosciuto dall’ALRC (l’associazione dei più importanti Land Rover Club nel mondo) e che siamo riconosciuti anche dall’Heritage Motor Centre di Gaydon che ci autorizza a rilasciare il certificato con la data di produzione. Beh… siamo il Registro… non il solito Land Rover Club. Grazie di cuore a tutti voi che ci avete creduto e continuate a renderlo vivo, senza litigi, senza sotterfugi e malintesi, ma di questo non dubitavo quando ho incominciato questo cammino insieme a tutti voi… Chi ama queste macchine e ha questa passione non può essere altro che un signore nell’animo e nella vita, sano e vero come la sua Land Rover. Buon Natale! Pierluigi Ducci – Presidente

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club

IL REGISTRO STORICO AL 40° ANNIVERSARIO RANGE ROVER DEL RANGE ROVER CLASSIC CLUB REGGIO EMILIA 2 / 3 OTTOBRE 2010 di Paolo Turinetti

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a quinta edizione del raduno del Range Rover Classic Club Italia è stata quest’anno doppiamente sentita, data la concomitanza con il 40° anniversario del mitico fuoristrada inglese. Per i festeggiamenti sono state organizzatre due giornate che hanno visto la partecipazione di numerosi equipaggi giunti da varie parti d’Italia e anche dall’estero. In particolare è stata gradita la partecipazione di Mr Mike King in qualità di vice chairman del Range Rover Register inglese. Giunto in Italia con un suo collaboratore ha guidato una delle macchine del presedente e organizzatore Mirco Marabini.

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Il raggruppamento delle macchine si è tenuto presso la concessionaria Schiatti Motor di Reggio Emilia, partner storico dell’evento. Il piazzale si è ben presto riempito con auto di varie epoche e nei più disparati allestimenti. Notevole sicuramente su tutti il VELAR del presidente, modello preproduzione del marzo 1970, con numero di telaio n. 20 e motore n. 18. Fu costruita come Rover Management Assessment, partecipò alWelsh Hill Rally del 1971 di cui conserva ancora le insegne. Molto interessante anche il Wood & Pickett giunto direttamente dall’Inghilterra con al traino un rimorchio carico di ricambi. Una delegazione del Registro Storico Italiano Land

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Rover costituita dal presidente Pierluigi Ducci, Bjbo, Roj, TD5 forever e Andrea 1977 (anche in veste di organizzatore) ha partecipato per una sorta di gemellaggio con il sodalizio Emiliano, visto anche che numerosi appassionati aderiscono ad entrambi i Registri. Dopo il briefing siamo partiti per un itinerario a road book, che

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si è snodato lungo i colli alle spalle del capoluogo emiliano fino a Castellarano dove abbiamo fatto un break enogastronomico che ci ha permesso oltre al ristoro anche l’opportunitĂ di socializzare con diversi partecipanti. Da qui in parte su strade asfaltate secondarie e in buona misura su sterrato siamo giunti, dopo un paio d’ore di

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divertimento e apprezzamento delle doti fuoristradistiche eccezionali del Range, all’agriturismo San Valentino dove, una volta schierate le macchine, ci siamo ritrovati tutti per il pranzo finale a coronamento di una bellissima giornata passata tra enthusiast della regina del fuoristrada. Nell’area dell’agriturismo sono stati allestiti anche un mercatino dell’usato, un’esposizione di mezzi particolari quali una Sherrover, un’ambulanza e una Range Fire Engine a 6 ruote, ed

Wood & Pickett

una sezione per prove di abilità. I più “sportivi” hanno potuto sporcare un po’ le macchine in un apposito percorso hard ricco di difficoltà e… fango!! Un doveroso ringraziamento al presidente e a tutti i ragazzi che si sono adoperati a tagliare rovi e sporgenze varie dal percorso per permettere a tutti di non recare danni ai loro preziosi mezzi. Edizione dunque con grande partecipazione e soddisfazione di tutti e… appuntamento alla sesta edizione!!!!!

RR Classic di Roj e P38 di Bjbo R.R. P38 di Pierluigi

Sheerover

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CLUB

Apulia Landy Meeting 9 e 10 ottobre 2010 di Andrea

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utto è cominciato un po’ di tempo fa leggendo un articolo di Panorama che parlava della masseria Sgarazza. Il giornalista diceva di esservi arrivato in Range Rover perché quasi impossibile arrivarci con altri tipi di auto. Vado a vedere il sito e mi piace molto e mi riprometto prima o poi di andarla a visitare di persona. Questa estate propongo a mio cognato Giovanni ed ai miei bambini di fare una gita sul Gargano e di andare a visitare la foresta umbra. Partenza ore 7,00. La mattina sono tutti pronti a salire sulla Alfa 159, ma io suggerisco che in un posto del genere è meglio andare con il 110, e i bambini, “ma il Land Rover scalda”, be’ sì, ma andare con il Landy è tutto un altro viaggio! Li convinco!

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Partiamo alla volta di Vieste, poi subito in foresta al fresco facciamo il giro del laghetto ed il percorso naturalistico giallo circa 2 ore di cammino dopodiché spuntino e ci dirigiamo verso la masseria. Troviamo il primo cartello di indicazione e cominciamo a salire, salire, salire… il Landy si inerpica fino a quando la strada non diventa sterrata, quindi siamo a circa 400 mt slm con discese, salite, curve, siamo immersi nella macchia mediterranea: lentisco, mirto, cisto, ginepro fanno da sottobosco agli olivi contorti. Un’ultima salita, tre splendidi cavalli bradi e poi la masseria, arriviamo al cancello d’ingresso e i cani arrivano per primi, subito dopo Pietro che ci invita ad entrare dicendo “tutti quelli che arrivano qui in Land Rover sono i benvenuti”; ci accompagna a visitare la masseria e ci offre caffè e dolcetti.

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Il panorama della masseria è fantastico! Primi di settembre parlo della masseria ad Alexsupers che dà manforte alla mia proposta di organizzare un raduno in Puglia, che renda partecipe anche il sud: non aspettavo altro. Comincia la preparazione e l’organizzazione! Siamo al venerdì prima del raduno, ore 9,30. Parto da Lecce con a bordo il materiale logistico + prodotti tipici, ad Ostuni aggancio Mimmo dopo tre ore siamo a Vieste. Qualche foto poi su in masseria dove ci aspetta Pietro per provare il percorso. Tagliamo un po’ di rami e rovi e tra una chiacchiera e l’altra siamo nella foresta umbra, bellissimo! Rientriamo a Vieste per aspettare Alexsupers e Simo, Doc4x4 e Nadia, poi cena in masseria. Sabato mattina, ore 6. Canto del gallo, poi il raglio dell’asino, poi muggiti vari, esco a vedere l’alba con il sole che spunta dal mare ed incontro Antonio il padre di Pietro che ha appena munto il latte per la colazione degli ospiti. Ore 11,00 siamo tutti pronti! Partenza! Lo scenario è incantevole, la flora muta spesso e offre boschi di corbezzolo, cerri, ginepri e cisto, alberi di quercia, sino ad arrivare alla foresta umbra che ospita boschi di faggio, cerri,

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e lecci. Durante il percorso incontriamo le rilassate vacche podoliche in allevamento brado, capre, cavalli, pecore, maiali, che vivono sereni e in totale relax la loro esistenza. Beate loro! I passaggi in fuoristrada sono abbastanza semplici e adatti alle nostre Landy nonnette, mentre un po’ più impegnativo risulta il passaggio attraverso il bosco che ci porterà direttamente in foresta. Qui Luigi rimane infangato ma, Doc4x4 prontamente lo soccorre. È l’ora dello spuntino a base di pane pomodoro e salame, caciocavallo e scamorza podolica, frise al pomodoro, friselline con olio extravergine d’oliva di produzione di Mimmo e di Born Free, peperoncino, vini Primitivo di Manduria produzione Mimmo e Nero di Troia produzione Pietro, siamo al settimo cielo! Rientro in masseria con cena sociale. Domenica mattina, partenza ore 10,00. Il percorso si snoda tra boschi, masserie e pietraie. Spesso vediamo lo splendido mare del Gargano sino ad arrivare alla spiaggia di Vignanotica dove ci sdraiamo e ci rilassiamo baciati da uno splendido sole, nonostante l’autunno. Poi ultime foto, rientro alla masseria per il pranzo e arrivederci alla prossima!

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CLUB

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AUTUMN IN GARDETTA

l nostro Roberto ha già raccontato molto bene nelle pagine di questo magazine i luoghi protagonisti della gita svoltasi sabato 16 e domenica 17 ottobre. Ne ha parlato in seguito al raduno di luglio, citando i paesi attraversati con nomi di colli e pianori e descrivendo benissimo l’itinerario. Quindi, quello di cui voglio parlarvi in questo numero non riguarda la cronaca di quelle giornate, anche perché io, pur spinto da grande curiosità, ho partecipato solo alla giornata di sabato dopo essere partito da casa un po’ dubbioso dato il maltempo già preannunciato e un tempo uggioso già alle sei del mattino. Dalla provincia di Torino siamo partiti in tre: dapprima io e Bjbo e lungo la strada, dopo aver raccattato il giovane ma agguerritissimo Stefano, si è unito a noi Andrea, altro vero enthusiast arrivato da Milano, con la sua “regina”. Al rendez-vous di Dronero ci aspettavano Sergio 62 con Masai e altri due amici e l’organizzatore Gardetta. L’atmosfera si è fatta subito più calda e messo il brutto tempo in secondo piano, su per il vallone di Marmora abbiamo infine trovato gli amici Mauro, Arrigo e signore . Di qui in avanti, man mano che abbiamo risalito il Vallone di Preit, vero corridoio d’accesso al pianoro della Gardetta, è stato tutto un susseguirsi di

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emozioni, dapprima passando attraverso boschi colorati con le sfumature che solo l’autunno sa dare, per poi trovarci - quando l’orizzonte si è aperto - immersi in uno spazio così vasto che raramente mi è capitato di vedere. Dolci pendii lungo i quali si snoda la strada che sale, circondati da monti di 3000 mt che sembrano essere proprio lì a portata di mano. Formazioni rocciose che, a rischio di essere blasfemo, credo che possano essere paragonate in alcuni casi alle Dolomiti; e poi il cielo, che ha voluto premiare la nostra passione inondando d’azzurro tutto il fondale di questo magico scenario. Arrivati al bivio che porta al rifugio della Gardetta, abbiamo forse, rispetto a luglio, beneficiato del fatto che si è potuto attraversare la barriera, essendo scaduta l’ordinanza comunale che ne vietava il passaggio, superando il Rifugio per arrivare fin su al passo di Gardetta a 2.437 mt slm. Da qui lo sguardo può spaziare su tutto il pianoro sottostante con il picco di Rocca la Meja sullo sfondo che nel colore scuro del controluce mattutino assume l’aspetto imponente delle cime mitiche della terra. Forse dobbiamo renderci conto che non occorre andare in capo al mondo per trovarci di fronte a scenari così; e lo dico facendo mea culpa essendo nato a meno di 100 km da qui e non essendoci mai stato prima d’ora.

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Dopo le foto ricordo di rito siamo poi ridiscesi e passati a salutare i simpatici gestori del Rifugio Gardetta, che stavano lavorando per la chiusura invernale. L’itinerario è proseguito lungo la carrareccia a mezza costa che conduce verso i Baraccamenti della Bandia (fine 1800) e che in breve ci ha condotti in un altro luogo, che nell’ambito dell’immenso paesaggio ha qualcosa di particolare. Parlo della punta Bachelor a 2.480 mt che, a dispetto del suo nome, non è una montagna ma uno sperone roccioso a strapiombo su tre lati, con solo il quarto lato che ne permette l’accesso tramite un sentiero poco più che transitabile (dove ci siamo anche divertiti un po’ tra discesa , risalita e qualche masso che ha “esaltato” un pò la nostra abilità fuoristradistica). Sopra lo sperone c’è una piccola edicoletta che custodisce una statua della Madonna e tutto intorno piccole piramidi di pietra fatte dai passanti. A 360° l’abbraccio con i monti è totale e, in mezzo, la valle che è veramente un angolo di mondo che… riconcilia con il mondo. Questa è l’emozione che cerco di raccontare e, ve lo assicuro, l’ho vista anche negli amici con cui ho avuto il piacere di condividere questa straordinaria esperienza. Si è respirato davvero aria pura in tutti i sensi. Lungo la strada che attraverso diversi colli ci ha condotto sotto il muro sud della rocca di Meja, abbiamo trovato un po’ di neve caduta nei giorni precedenti che ha dato un tocco ancora più autunnale alla spedizione. Le rocce spruzzate di bianco hanno esaltato la sensazione dell’alta montagna facendoci sentire parte di qualcosa di grande. Giunti al laghetto della Meja abbiamo fatto un break gastronomico sotto forma di pic-nic, dove i più attrezzati hanno sfoderato un tavolino

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(particolare quello da appoggio sul fianco del 90 di Sergio) e i meno attrezzati una copertina stile camporella (griffata LR però). Con l’arrivo del settimo partecipante, il mitico Super88, è scattata la cottura dei “mundai”, che tradotto sono le caldarroste. Ciliegina sulla torta, pardon sulle castagne, è arrivata la neve!!!!! Dapprima con qualche fiocco timido e poi in maniera più convinta che ha… convinto anche noi ad interrompere la riunione all’aperto ed a rintanarci nei nostri confortevoli mezzi (tutto è relativo nella vita). Siccome la nostra guida, il prode Gardetta, è uno che per fermarlo bisogna bucargli le ruote, siamo andati, tanto per gradire, al colle del Mulo che (dato che la strada finisce lì) ci ha permesso di mettere in mostra le nostre doti manovriere nello stretto. A questo punto, con la neve insistente e la sera incombente, con Bjbo e Stefano abbiamo salutato la compagnia che si fermava ancora per la domenica. Simpatico è stato il passaggio al colle dei Morti o della Fauniera dove, a ricordo di una leggendaria impresa, c’è il monumento del grande Marco Pantani. Da qui la discesa al santuario di Castelmagno e poi sotto una pioggia battente, il rientro. Riassunto della giornata: partenza sospettosa, meraviglia e stupore per la bellezza e l’incontaminazione dei posti che ci hanno circondato tutto il giorno, senso di amicizia e di appartenenza da parte di tutti, gioia per il tempo passato insieme, dispiacere per chi non ha potuto esserci e gratitudine per l’amico che ci ha trasmesso il suo entusiasmo per questo angolo di Piemonte. Paolo Turinetti Roj

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Una volta salutati i nostri amici Torinesi, ci siamo rimessi in cammino sulla strada del ritorno, passando in mezzo alle fortificazioni della Bandia; la neve scendeva fitta, creando un bellissimo paesaggio, ma senza dare particolare fastidio, diminuendo sempre più di intensità, per poi smettere del tutto. Arrivati sul pianoro del Preit, dopo il traversone asfaltato sotto “le tre punte” e che passa a strapiombo sul Vallone del Preit, visto che era ancora presto (si fa per dire…), siamo andati a fare un giretto nella Valle della Valletta, che è praticamente parallela al Vallone del Preit, ma in questo caso la strada, per nostra gioia completamente sterrata, “muore” sul pianoro dove sono situate alcune grange che prendono appunto il nome dalla Valle da dove si può godere dello spettacolo della Nord di Rocca la Meja; non sarà come la Nord dell’Eiger, ma fa comunque la sua figura, soprattutto al calar della sera in una “fresca e mutevole” giornata autunnale. Dopo questa ultima escursione il gruppetto di irriducibili, non contenti, hanno deciso di chiudere in bellezza con un pò di trial lungo il torrente, con gli immancabili guadi, tanto per dare una pulita alle “scarpe”. A questo punto, essendo ormai nei pressi della Locanda, non ci è rimasto che salutare i nostri amati mezzi, e ringraziarli per averci portato a spasso per tutto il giorno, senza dare mai segni di “stanchezza” nonostante i vari strapazzi. Arrivati alla Locanda Masca Parpaya, la titolare Sig.ra Jennie, ci ha accolto con grande entusiasmo, e dopo aver sistemato gli effetti personali nelle camere dislocate nelle varie abitazioni della borgata del Preit, alcune risalenti al periodo medioevale (tutte restaurate in modo molto accurato, ma soprattutto, la cosa più importante visto il periodo, ben riscaldate !!!!),

eravamo pronti per gustare le varie prelibatezze, annaffiate da un ottimo barbera, mentre fuori imperversava una magica nevicata. Dopo cena la serata è proseguita nel salotto di una delle abitazioni, dove al caldo del caminetto (e mentre fuori continuava a nevicare…) ci siamo visti un bel filmetto (una cosa tranquilla…. “LA TEMPESTA PERFETTA” …) e, complice la stanchezza (qualcuno come Super88 era sveglio da quasi 20 ore…), si iniziavano a percepire i primi segni di cedimento; per fortuna che Giovanna ha continuato a sostenerci moralmente e non solo con la sua particolarissima torta al limone. Finito il film, anche se era ormai l’una passata ho pensato di proporre ancora qualcosina (Plandrover mi aveva appena portato il DVD sul Forte dello Chaberton… vuoi non dargli un’occhiata ??…), ma qualcuno ha desistito, Super88 invece impassibile (e chi lo ferma quello ???) non ha battuto ciglio e quindi forte del suo appoggio ho riacceso; poi quasi alle due, provando compassione dei miei amici, ho “staccato la spina” ed i pochi che erano rimasti sono andati a nanna. Al mattino lo spettacolo che si è presentato ai nostri occhi era spettacolare, le montagne della valle completamente innevate e le nuvole si stavano aprendo lasciando vedere l’azzurro del cielo. Dopo colazione eravamo tutti pronti per riprendere la giornata, ma… qualcuno mancava all’appello… Masai ! Dov’era finito? In un primo momento si è pensato che fosse uno dei soliti scherzi di Sergio62 e banda, ma dopo poco abbiamo avuto modo di constatare che non si trattava di uno scherzo, visto che Arrigo e Giovanna ci hanno detto che aveva dormito in una delle camere dove alloggiavano loro, avendo trovata chiusa la porta della sua camera. Chiarito l’equivoco e atteso che Masai finisse colazione, abbiamo salutato i Genovesi (Birrone ed Arrigo e relative consorti) e, in formazione un pò più ridotta, ci siamo diretti verso Ponte Marmora per risalire in direzione Acceglio ed arrivare a Prato Ciorliero (1955 mslm), nel Vallone dell’Unerzio.

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Durante la salita, in parte su asfalto e gli ultimi km su sterrato, ha ripreso a nevicare in modo piuttosto deciso, infatti dopo aver salutato Super88 che era atteso a casa per pranzo (ed era pure in ritardo, non per niente Birrone mi ha detto in seguito di averlo visto sfrecciare giù per la Valle Maira…), ed un rapido tour nelle casermette della GAF ci siamo rimessi in viaggio in direzione Elva, ripercorrendo nel primo tratto la strada fatta all’andata fino ad Acceglio e poi seguendo la strada vecchia che costeggia il fiume e che d’inverno diventa percorso di sci da fondo, fino ad arrivare a Ponte Marmora. Dopo circa un km in prossimità di un campeggio, abbiamo svoltato a sinistra “infilandoci” nel vallone che sale ad Elva (1637 mslm), chiamato Vallone dell’Orrido, non a caso, visto il precipizio che costeggia praticamente tutta la strada, fino quasi in quota. Nel frattempo il meteo continuava a fare le bizze, ed infatti arrivati ad Elva e dopo aver visitato la Parrocchiale ci siamo preparati per il pranzo al sacco sotto il porticato comunale, adiacente alla piazza del paese. Dopo pranzo anche Masai, Sergio62 e gli altri loro due amici hanno fatto ritorno a casa, mentre io, col mio copilota Roberto ed Andrea1977 abbiamo deciso di proseguire salendo ancora verso il Colle di Sampeyre (2284 mslm) in direzione colle del Birrone (quota 1698 msl), per percorrere una buona parte della Via dei Cannoni. Questa strada fu costruita dall’amministrazione militare piemontese nei primi anni della guerra di successione d’Austria (anno 1743) e fungeva da collegamento tra le posizioni difensive dell’alta Val Varaita con le Barricate della Val Stura di Demonte attraverso la Val Maira. Nei documenti dell’epoca, per motivi di segretezza, veniva chiamata “chemin neuf”, ma la fantasia dei valligiani fu colpita dall’ardito tracciato della comunicazione sicché divenne per tutti “la strada dei cannoni”. Sotto la dominazione francese la strada fu riattata dalle truppe transalpine e si narra che Napoleone in persona ne abbia percorso lunghi tratti. Giunti al Colle di Sampeyre, da dove volendo si può scendere verso la Valle Varaita, abbiamo proseguito sullo sterrato passando per la Bassa dell’Ajet

(2310 mslm), seguendo appunto il percorso in quota che per vari chilometri si snoda a strapiombo sulla Valle Maira, dove d’estate, con una bella giornata di sole si può gustare un panorama mozzafiato. Nonostante fossimo in autunno e nel bel mezzo di una nevicata, posso garantire che anche se non si vedeva il fondovalle il panorama era altrettanto “emozionante”, anche perché lungo tutto il percorso non abbiamo incontrato anima viva, fatto salvo le impronte di una macchina che aveva proseguito per un tratto in direzione opposta alla nostra, ma aveva desistito causa neve (scoprirò poi solo in seguito che il temerario era nient’altro che Birrone che aveva ancora voluto fare un giro in solitaria in direzione opposta arrivando dall’omonimo colle con la sua Panda 4x4) Prima di arrivare al Colle Birrone il percorso cambia aspetto, il fondo diventa più sconnesso e si addentra nel bosco, che ha “lasciato il segno” sulla Range di Andrea1977 (per sua grande gioia..) e si arriva ad un bivio che porta a sinistra al Santuario di Val Mala, dove inizia appunto la Via dei Cannoni, ed a destra a San Damiano Macra a cui si arriva percorrendo ancora un tratto di sterrato per poi arrivare definitivamente sull’asfalto. Ritornati quindi sulla strada di fondovalle ed arrivati a Dronero, non ci è rimasto che salutarci e suggellare la fine di questo emozionante week end con una cioccolata calda, prima di dirigerci verso le nostre rispettive abitazioni. Roberto Unia (Gardetta)

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fiere

“Carrara 4x4 fest” e “Auto e Moto D’Epoca”

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nche quest’anno siamo stati presenti al “Carrara 4X4 Fest” e a Padova alla “Auto Moto D’Epoca” la più importante manifestazione in Italia dedicata alle autostoriche. Molti i curiosi ed appassionati che si sono fermati nei nostri stand, moltissimi gli iscritti e gli amici che sono passati a visitarci, in particolare a Carrara non potevano non passare a salutarci gli amici del

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club “Landlovers” di Lucca, con i quali avevamo organizzato lo “Springs Landy Party”, lo stupefacente raduno tenutosi a Lucca la scorsa primavera. Durante queste manifestazioni è stato presentato il nuovo libro del Registro Storico, “Half Ton – Storia, Evoluzione, Dettagli”. Un’esauriente guida al modello “Half Ton” scritta dal socio Claudio Lencioni, noto appassionato di Land Rover ex militari. Le Landy che abbiamo presentato quest’anno erano due. Una simpatica Minerva, telaio 36630701,

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costruita il 5 settembre 1952, auto forse poco conosciuta e per questo poco apprezzata in Italia, ma sicuramente rara e ambita soprattutto dai più preparati enthusiast della Casa di Solihull. La Minerva si presentava in uno stato a dir poco sublime, appena uscita da un restauro totale realizzato dalla Land Rover Team di Birone di Giussano. Altra rara chicca, unica in Italia, era l’altra Landy presente a Padova, il Caravagon “Tactical Command Post”. Costruita a Solihull il 17 Ottobre 1983.

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NEWS Dal Club

Classic Motor Show Birmingham 2010 Uno sguardo oltre manica

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i è appena concluso il Classic Motor Show a Birmingham, uno degli eventi più importanti in UK in materia di “classic” e naturalmente non poteva mancare la visita di qualche socio del Registro Storico Land Rover. Paolo Belluomini, Pablo per i frequentatori del Forum del Registro Storico, I Love my Landy, non è mancato all’occasione. Ghiotta era anche la possibilità di visitare lo stand dell’EMLRA ( Ex Military Land Rover Association) 109 VPK (vehicle protection kit) è composto da una serie di gusci in materiale composito con cui veniva rivestita la carrozzeria e le parti esposte come i serbatoi. Vetri, fanali e radiatore sono protetti da una grata. L’apertura posteriore è sdoppiata e una è presente anche sul tetto. Il mezzo riproduce una situazione tipica di utilizzo in Irlanda del nord

Eccolo Paolo fra Steve Marsh curatore delle ricerche storiche dei veicoli e Toby. Steve Marsh presentava il suo half ton winterized con tutto quanto il necessario (sci, racchette da beve, telo camouflage bianco, ecc ecc).

HALF TON Storia, evoluzione, dettagli

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inalmente, dopo quasi un anno di lavoro, ricerche, foto e correzioni, è andato in stampa l’ultimo lavoro del Registro Storico Italiano Land Rover. Questo “manuale”, così mi piace chiamarlo, racchiude una dettagliata monografia che fornisce a tutti i possessori e appassionati della Lightweight materiale esclusivo e preziose informazioni sulle versioni costruite dalla Casa di Solihull. Ogni modello è corredato da dati tecnici, con la descrizione di eventuali modifiche succedutesi nel corso degli anni. Un volume tutto in italiano curato da Claudio Lencioni per il Registro Storico Italiano Land Rover. Claudio, come molti sanno, è un appassionato di veicoli militari Land Rover e nel corso degli anni ha raccolto appunti, fotografie e curato diversi restauri di Half Ton. Un manuale in italiano facilmente consultabile da tutti, dal neofita che vuole conoscere meglio la Lightweight, all’esigente collezionista. Un libro che non può mancare nella biblioteca del Lander italiano.

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Registro Storico Italiano Land Rover: entra nel Club!

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Speciale

scriversi al Club del Registro Storico Italiano Land Rover significa entrare a far parte di un grande gruppo di appassionati collezionisti e cultori delle auto del passato che portano il marchio LAND ROVER. Il socio potrà entrare in contatto con moltissimi esperti della storia del marchio e delle sue vetture, partecipando così alla diffusione culturale e alla conservazione della memoria di un fenomeno che non fu solo tecnico o industriale, ma anche storico e sociale di grande importanza. Inoltre troverà persone in grado di aiutarlo con consigli per il restauro e la conservazione della propria vettura, nonché una ambiente dove condividere la propria passione per le vetture storiche, in particolare quelle costruite dalla LAND ROVER. L’iscrizione al Club del Registro Storico Italiano Land Rover è aperta a tutti, possessori o amatori di autoveicoli storici Land Rover o più in generale a tutti i cultori della storia dell’automobile. Associarsi è semplice: è sufficiente presentare un domanda scritta al consiglio direttivo il quale, in caso di assenza di impedimenti, delibererà l’associazione.

Il socio riceverà dunque, a fronte del pagamento della quota annuale la tessera di socio, il distintivo da giacca del Club, l’abbonamento alla rivista LANDITALIA Magazine. Oltre alle notizie riportate sulla Rivista del Registro Storico Italiano, il Socio potrà acquistare, ad un prezzo scontato il Badge del Registro, personalizzato con il N° di iscrizione del veicolo al Registro Storico, da applicare sulla propria Land Rover. SERVICE - the new exclusive service only for members Il Registro Storico offre la possibilità ai propri soci di poter acquistare parti di ricambio per la propria Land Rover a prezzi particolarmente vantaggiosi. In questo modo oltre al notevole vantaggio per il socio di poter acquistare i giusti pezzi di ricambio per la propria Land Rover, l’originalità e la qualità della propria Land Rover verrà mantenuta nel tempo. In pratica si entra in una grande famiglia di appassionati, dove ogni socio potrà trovare soddisfazione alla sua passione, in un rapporto con gli altri soci all’insegna della serenità, amicizia e collaborazione.

Come vorresti che fosse la nuova Def 2?

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ei mesi passati alcuni di voi hanno inviato in redazione alcuni bozzetti per il nuovo Design della futura Defender. Fra tutti quelli arrivati, ci hanno colpito particolarmente quelli di Matteo Montani della Techno Team S.r.l., che ha cercato

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di mantenerne inalterato lo spirito originale e la tipologia di costruzione della Defender. Ecco altri due Concept firmati Techno Team S.r.l., a voi il giudizio.

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My Landy

Carawagon Tactical Command Post

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i sono auto che una persona normale non si sognerebbe mai di guidare e tanto meno di comprare… E sicuramente quella di cui vi parlerò è una di queste. Tutto inizia un annetto fa, visitando il sito di Ebay UK, c’era in asta una Land Rover tanto particolare quanto unica, “ma è una Carawagon Tactical Command Post!!!” esclamai, “una di quelle poche costruite solo per i militari”, “ed è anche guida a sinistra”. Guardai e riguardai le foto, il prezzo era troppo alto per le mie tasche e decisi di desistere, ma nei giorni successivi l’occhio rimase incollato fino alla fine dello svolgimento dell’asta che, con grande stupore, andò deserta. Amen… L’asta è finita,

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non ci pensiamo più, e invece ricomparve di nuovo dopo una settimana. Il venditore aveva abbassato un po’ il prezzo di partenza, tanto per invogliare l’acquisto, ma l’asta andò deserta anche stavolta… non la voleva proprio nessuno questa Carawagon. Le mani sulla tastiera iniziavano a prudermi, così inviai una mail per farmi mandare le foto migliori di quelle che erano su ebay. Il giorno dopo arrivò la risposta e le foto. Certo la Land era bella, dalle foto dei particolari si vedeva che il telaio era sano, il motore pulito, gli interni quasi tutti in ordine. Dove avrei ritrovato una Carawagon in quelle condizioni? Inizio la trattativa via mail con l’inglese e dopo una settimana ci accordavamo sul prezzo. Galeotto fu anche l’imminente

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periodo natalizio e il bisogno di pounds, che l’inglese mi confidò, per fare il regalo alla fidanzata che, evidentemente, di Land Rover e di Caravagon proprio non le importava nulla… Anzi!!! Grazie all’amico Picchiottini abbiamo portato il Carawagon a Milano per una controllata generale, ma si presentava così bene che abbiamo cambiato solo gli olii e le candele. Si vedeva che la macchina non era stata sfruttata e i km che segnava (30.000), molto probabilmente, erano i suoi originali. Certo non è la classica 88 Series III… Per apprezzarla bisogna conoscere i modelli della casa di Solihull e avere una bella infarinatura

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sui veicolo prodotti dalla Land Rover per il mercato militare. La società inglese RJ Searle Ltd. of Sunbury on Thames di Sunbury, poi chiamatasi Carawagon International, iniziò intorno agli anni ’60 la costruzione o per meglio dire la conversione di veicoli Land Rover in camper. È importante sottolineare che la Carawagon International insieme all’altra società specializzata, la Martin-Walter Ltd. di Folkestone, nel Kent, poi chiamata Dormobile Ltd, erano le due sole società riconosciute dalla Land Rover per la conversione dei propri veicoli in camper. Questo è importante perché oltre a non inficiare la garanzia della casa

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costruttrice questi veicoli ricevevano direttamente in fabbrica alcuni accorgimenti costruttivi. Il telaio e parte della carrozzeria venivano consegnate direttamente alla Caravagon International e alla Dormobile Ltd, che poi li andavano a completare secondo le esigenze del cliente. La particolarità costruttiva della conversione della Caravagon è la lunga lastra di alluminio flessibile incernierata sopra un telaio in legno che poggia sul tetto, che giace piatta quando non in uso mentre quando è aperta forma un grande arco,

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aumentando cosĂŹ lo spazio in altezza per tutta la lunghezza del veicolo. La versione militare della Caravagon ha delle particolaritĂ tipiche rispetto ai veicoli civili. La versione civile ha i lucernai nel tetto, questi non sono previsti nella versione militare. La versione militare ha i vetri scuri e una sola finestra sul lato sinistra, mentre la versione civile ha le finestre su entrambi i lati. Le versioni militari hanno tutte un grande portapacchi in metallo sopra il parabrezza,

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questo serviva per stivare le reti mimetiche essenziali per mascherare il profilo caratteristico del Carawagon quando il tetto è alto. Diversa è anche la rastrelliera di legno sopra la cabina, lunga nella civile, corta nella versione militare. All’interno della versione militare troviamo: tende oscuranti che corrono su una rotaia di alluminio installata all’interno delle porte anteriori e il parabrezza, una tenda a rullo di grandi dimensioni che copre

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la finestra laterale, tutte le porte hanno un interruttore per spegnere l’illuminazione dell’interno quando le porte si aprono. Troviamo lungo il lato destro un piano di lavoro con sotto una serie di armadi scorrevoli e una piccola ciotola in acciaio inox incorporata nel piano con una pompa a pedale di marca “Whale”. Sono presenti inoltre, lungo

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i lati, dei grossi covoni di stivaggio intorno ai passaruota (wheelboxes) Un primo lotto di Carawagon Tactical Command Post è stato costruito intorno al 1978 per il British Army of the Rhine (BAOR). Molto probabilmente per il primo lotto sono

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stati selezionati dei veicoli giĂ in servizio, tutti GS con guida a sinistra. Le conversioni successive sono state prese direttamente dalla linea di produzione Land Rover . Del modello militare Carawagon Tactical Command Post ne sono stati costruiti ufficialmente solo 34. Tuttavia il numero

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esatto di veicoli costruiti non è conosciuto per il fatto che alcuni dei veicoli originali sono stati “ripiantati” su altri telai. Vediamola ora un po’ meglio questa Caravagon. Costruita a Solihull il 17 Ottobre 1983 destinazione Bahrain Defence Force (date of despatch 22 novembre 1983), colore Army Nato Green IRR, entrata in servizio il 25 Novembre 1983 e posta in congedo il 16 Luglio 1997. Iscritta al Registro Storico Italiano al numero 000200. Ha tutto il classico equipaggiamento dei veicoli GS, luci e strumentazione militare, telaio derivato dalla One Ton con balestre e ammortizzatori Heavy Duty, ponte posteriore Salisbury, impianto elettrico a 12v con possibilità di essere alimentata da una presa di corrente esterna a 230v e naturalmente equipaggiata con pala e piccone. Guidare una Carvagon è sempre emozionante, specialmente se è una Tactical Command Post. Alta, utilizza il telaio della One Ton, nel suo colore NATO Green, esprime tutta la propria forza e potenza, sempre pronta a tirasi fuori d’impaccio in ogni circostanza. Sicuramente non si passa inosservati con una Caravagon, specialmente per l’originale portapacchi montato sul parabrezza che le dona un aspetto quasi regale…

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i più burloni lo chiamano balcone e in effetti può sembrare un balconcino per i gerani… Alla guida, la Tactical Command Post riflette quello che appare all’esterno, pesante in manovra (non ha certo il servosterzo), lenta e instabile sui lunghi viadotti autostradali, a causa della sua altezza e carrozzeria che non è stata certo studiata nella galleria del vento… Ma evidentemente non è l’autostrada il terreno da caccia della Tactical Command Post, piuttosto è da provare in fuoristrada, sulle mulattiere e fangaie dove, seppur carica e stracarica, procede lenta e inesorabile anche se monta solo il classico motore benzina Rover di 2286 c.c. che, se sulla carta i suoi 52 kw possono sembrare pochi, riesce con facilità a muovere la Carawagon. Oggi trovare una Carawagon originale è quasi impossibile, sopratutto con tutto l’arredamento originale dell’epoca. Quasi tutte le Tactical Command Post sono state, infatti, dismesse dall’esercito inglese e quasi tutte, acquistate dai privati, sono state convertite in camper tradizionali. Fortunatamente questa è rimasta originale e oggi è usata come show car negli appuntamenti del Registro Storico.

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Range Rover Evoque

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a nuova Range Rover Evoque è stata presentata al Motor Show di Parigi 2010 e così trasforma in realtà l’acclamato Concept Vehicle LRX, del quale coglie appieno il design originale di caratteristico cross coupé. Fedele alla filosofia del marchio Range Rover, l’Evoque vanta eccezionali livelli di lusso, prestazioni e la famosa capacità Land Rover su qualsiasi terreno, in forma più compatta. Dr Ralph Speth, CEO della Jaguar Land Rover, dichiara che è un momento molto emozionante per l’azienda in quanto la Range Rover Evoque definisce il nuovo segmento dei SUV di lusso compatti, più sportivi ed eleganti. Con emissioni di CO2 inferiori a 130* g/km e consumi di 4,87* km/l nel ciclo combinato, l’Evoque è la Range Rover più efficiente e leggera mai prodotta e costituisce una chiara dimostrazione dell’impegno del marchio nel campo della sostenibilità ambientale. Le tecnologie dei materiali leggeri e l’aggiunta di una variante 4x2 garantiscono un’efficienza ottimale. La nuova gamma di motori benzina e diesel è ad iniezione diretta, con stop/ start. L’Evoque è equipaggiata inoltre con nuovi sistemi che contribuiscono a limitare le emissioni di CO2, come il servosterzo elettrico (EPAS) ed è stata progettata con il massimo utilizzo di materiali riciclabili.

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Design L’affascinante linea dell’Evoque discende direttamente dal Concept Car LRX, che tanto successo ha ottenuto grazie alla sua moderna interpretazione degli stilemi della Range Rover classica. Un’intelligente progettazione ed una meticolosa realizzazione hanno permesso di trasformare in realtà la LRX senza compromettere essenziali valori Range Rover quali lusso, prestazioni raffinate e capacità su ogni terreno. Interni di qualità L’abitacolo della Evoque è generosamente arredato con materiali di altissima qualità, e con l’eleganza da sempre propria agli interni di una Range Rover. È disponibile un rivestimento in morbida pelle di prima qualità, elegantemente lavorata a doppia impuntura, che rifinisce praticamente ogni superficie del quadro strumenti, le porte ed i sedili. La posizione di guida, lievemente più bassa, trasmette una sensazione di maggiore sportività, pur conservando l’importante posizione dominante, e lo spazio a disposizione per la testa di tutti gli occupanti è generoso, in confronto a quello offerto dalle tradizionali berline sportive.

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Dinamica Su asfalto l’Evoque è caratterizzata da una guida raffinata, che sintetizza maneggevolezza e sportività con prestazioni, raffinatezza e reattività. Murray Dietsch, direttore dei programmi Land Rover, dichiara: “Abbiamo tarato il telaio ed il servosterzo elettrico dell’Evoque (EPAS) in modo che fosse preciso e rapido alle basse velocità per una guida divertente e agile in città.” Questo carattere sportivo non è certo stato ottenuto a spese del comfort e della raffinatezza: il sistema opzionale Adaptive Dynamics con ammortizzatori MagneRide conferisce al veicolo un equilibrio ottimale di guida agile e sicura e docile confort di marcia e le sospensioni controllano la scocca con precisione ancora maggiore, mantenendo il veicolo maneggevole, livellato e rapido nella risposta.

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Capacità off road Chi guida una Range Rover Evoque in fuoristrada scoprirà con piacere che, oltre alla generosa luce libera dal suolo, questa vanta i migliori angoli caratteristici di ogni altro SUV compatto. L’Evoque è la prima Range Rover ad offrire la scelta fra una trazione 4x4 permanente con le sue eccezionali prestazioni su ogni tipo di superficie ed un’opzione 4x2 caratterizzata da ancor più bassi valori di consumi ed emissioni carboniose. Il formidabile potenziale “tuttoterreno” della Range Rover Evoque è ulteriormente accresciuto dalla più recente versione dell’esclusivo sistema Terrain Response. Motori L’intera gamma di motori turbocompressi dell’Evoque si distingue per la reattività e la progressività delle prestazioni,

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armonizzando l’efficienza di un motore a quattro cilindri con la raffinatezza e la potenza di un sei cilindri. Il cliente può scegliere fra due modernissimi turbodiesel da 2.2 litri, da 150 o 190 CV. La versione 4x2 della Range Rover Evoque con il motore 2.2 litri da 150 CV vanta valori di emissioni di CO2 inferiori a 130 g/km ed un consumo di 4,87 l/100 km nel ciclo combinato, mentre il 150 CV della versione integrale permanente registra un consumo di 5,65 l/100 km ed emissioni di CO2 di 145 g/km. Il nuovo motore Si4 a benzina da 2.0 litri eroga 240 CV e combina iniezione diretta, turbocompressione e doppia fasatura variabile delle valvole, per offrire eccezionale guidabilità ed efficienza nei consumi. Innovazione La Range Rover Evoque vanta le stesse tecnologie innovative che caratterizzano le altre Range Rover. Un intuitivo sistema di comandi e touch screen display abbina un layout chiaro ed elegante ad un’eccezionale semplicità d’uso. Il touch screen display è disponibile con tecnologia Dual View che permette a guidatore e passeggero di seguire contemporaneamente, sullo stesso schermo, contenuti totalmente indipendenti. È inoltre possibile richiedere un pacchetto che comprende il viva voce Bluetooth per il cellulare e l’audio streaming, più una gamma di connessioni USB, iPod e per altri dispositivi portatili. L’Evoque è la prima Range Rover ad offrire i nuovi sistemi audio sviluppati con la Meridian, azienda specializzata in impianti high-end. L’offerta premium della Meridian è un sistema da 825Watt con 17 altoparlanti, per un suono surround definitivo. Sono disponibili anche l’assistenza al parcheggio, per parcheggiare in parallelo automaticamente, il sistema di monitoraggio dei punti ciechi, 5 telecamere digitali Surround con sistema di assistenza alla retromarcia, un sistema di navigazione con Hard Disk e una serie di caratteristiche tecnologiche all’avanguardia mirate al comfort e all’intrattenimento nell’abitacolo da parte di guidatore e passeggeri.

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Tre temi stilistici La Range Rover Evoque offre un’ampia possibilità di scelta, con tre diversi temi di design esterno, ognuno con il suo carattere distintivo ed ognuno con il proprio interno coordinato. Quindi troviamo lo stile “Pure” che combina l’esterno impattante del Concept Vehicle con interni eleganti e lineari, in colori neutri. I materiali soffici al tatto che avvolgono le superfici più ampie creano un elegante contrasto con le finiture in alluminio spazzolato; “Prestige” che sfoggia il massimo lusso della Range Rover, ed abbina esterni personalizzati (con gli esclusivi cerchi da 19” e lucenti particolari cromati) ad un interno generoso quasi interamente rivestito in pelle; per finire con lo style “Dynamic” che presenta un esterno audace, con cerchi da 20” e particolari esclusivi come i paraurti, le soglie delle portiere, la griglia e i terminali di scarico, per un look più assertivo e deciso, il tetto e lo spoiler in tinta a contrasto sono offerti in opzione, mentre gli eleganti interni sfoggiano sedili sportivi ravvivati da colpi di colore brillante a contrasto. La Range Rover Evoque verrà prodotta nei pluripremiati stabilimenti di Halewood, UK, e commercializzata, a partire dall’estate 2011, in oltre 160 Paesi in tutto il mondo.

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1.000.000 di Range Rover

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a milionesima Range Rover, una black Autobiography, è uscita dallo stabilimento di Solihull, dove sono state costruite tre generazioni di Range Rover a partire dal giugno 1970. Phil Popham, Amministratore Delegato JLR e Alan Volkaerts, Solihull Manufacturing Director Land Rover, si sono uniti ai dipendenti di Solihull per celebrare l’evento. Phil Popham ha guidato personalmente la milionesima Range Rover a Londra dove è stata consegnata all’associazione “Help for Heroes”, l’associazione di beneficenza inglese che raccoglie fondi a favore dei militari inglesi feriti. Durante il trasferimento da Solihull a Londra la milionesima RR è stata seguita da un convoglio di Range Rover, guidate dai loro entusiasti proprietari. Jeremy Clarkson, patrono di “Help for Heroes”, ha preso in consegna la milionesima Range Rover, durante la manifestazione per celebrare l’evento a Earls Court a Londra Phil Popham, MD Jaguar Land Rover, prendendo parte alla cerimonia ha dichiarato: “Land Rover è orgogliosa di sostenere ‘Help for Heroes’ donando la milionesima Range Rover. La RR andrà all’asta a fine di quest’anno e dovrebbe raccogliere preziosi fondi per aiutare i militari feriti e le loro famiglie”. La Range Rover donata è il modello top del brand della Range Rover, una Range Rover Vogue, per un valore superiore a £ 85.000. Viene stimato che si potrebbero raccogliere oltre 100.000 sterline all’asta di beneficenza. La Range Rover è uno dei veicoli più significativi della storia dell’automobilismo. Ancora oggi resta il modello di punta della Land Rover, per comfort, lusso, design, tecnologia e versatilità, tutto racchiuso in unico veicolo. Ci sono state tre generazioni di Range Rover. L’originale, ora conosciuta come la Classic, costruita nel 1970 e prodotta, con numerosi aggiornamenti ed una molteplicità di varianti, per poco più di 25 anni. La RR di seconda generazione, nota come la P38a, entrata in produzione nel 1994 e sostituita nel 2001 dal modello attuale. Ulteriori miglioramenti negli ultimi dieci anni hanno garantito alla Range Rover di mantenere la sua posizione come uno dei veicoli di lusso più completo al mondo. Nel corso del 2005 è stata introdotta la Range Rover Sport, l’aggiunta di un SUV sport tourer per la Range Rover line-up, che si rivelò immediatamente un successo, vendendo più di 300.000 veicoli nel corso degli ultimi sei anni. Il prossimo anno un terzo modello si unirà alla line-up Range Rover, la nuova Range Rover Evoque.

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PULSE OF THE CITY

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and Rover ha scelto 40 opinion leader internazionali per il progetto Pulse of the City, che nei prossimi 12 mesi farà parte della campagna di promozione. Neil Barrett, Sergio Cerruti, Francesca Versace e Natasha Slater figurano fra i 40 nominativi delle personalità del mondo della moda, del design, della musica e della cinematografia, che per i prossimi 12 mesi collaboreranno con la Land Rover al lancio dell’attesissima Range Rover Evoque. Pulse of the City è una sorta di reality che prevede la rilevazione di tutti gli spostamenti dei 40 City Shapers nelle rispettive città. Phil Popham, Amministratore Delegato di Land Rover, dichiara: “Range Rover Evoque è la vettura più compatta, leggera ed attenta all’ambiente mai prodotta dalla Land Rover, caratteristiche che la rendono ideale per la guida in città. Il suo design si ispira all’architettura urbana, gran parte della quale

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è plasmata dalle persone che la vivono, dai loro spostamenti e dalle loro opinioni. Fra queste, Land Rover ne ha individuate oltre 40 particolarmente influenti, che vivono in 10 delle città più importanti del mondo (Shanghai, New York, Londra, Parigi, Madrid, Milano, Berlino, Sydney, San Paolo e Mosca) invitandole a partecipare al lancio della Range Rover Evoque.” I testimonial, o “City Shapers”, come vengono chiamati nel Programma “Pulse of the City”, sono stati selezionati in quanto decisamente influenti nelle loro rispettive città, quali portatori di idee e punti di vista particolarmente interessanti per una vasta audience. Essi operano nei più svariati settori professionali, artistici e culturali che contribuiscono a formare il substrato sociale del loro habitat: dall’arte al design industriale, dalla cinematografia alla moda, dalla musica ai media; tutti campi ai quali offrono il proprio contributo, arricchendo i valori culturali delle città nelle quali vivono.

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PRESENTATA L’APP PER iPHONE DEDICATA AL PROGETTO “PULSE OF THE CITY”

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and Rover ha annunciato il lancio dell’app “Pulse of the City” per iPhone, che anticipa l’introduzione della nuova Range Rover Evoque. Quest’applicazione consente ai suoi utilizzatori di creare un’eccezionale ed unica rappresentazione grafica dei propri spostamenti all’interno di dieci città sparse per il mondo. Questa nuova app “Pulse of the City”, alla sua prima mondiale, oggi installata su iPhone (e su Android da metà novembre) si avvale del tracciamento GPS per registrare i movimenti collettivi di chi vive in queste dieci città. Chi usa il programma otterrà così il grafico dei propri spostamenti, che potrà mostrare sul sito web helloevoque.com. Tutti coloro che vorranno usare l’app verranno invitati ad unirsi ai 40 e più “City Shapers” e ad effettuare gratuitamente il download dell’app. I City Shapers potranno commentare i luoghi preferiti, i propri movimenti ed i punti di interesse, contribuendo a creare in tempo reale la rappresentazione del “polso” in continua evoluzione delle singole città. Quando il progetto sarà a pieno regime, Range Rover chiederà

ai suoi “City Shapers” ed agli utilizzatori dell’app di descrivere il loro legame con la città. Ogni mese verranno poste alcune domande, come “Cosa ti ispira di più, della tua città?” o “Di che si parla, oggi, in città?” e le informazioni provenienti da ciascuna metropoli verranno raccolte per formare il relativo ritratto della vita e del paesaggio urbano. L’app “Pulse of the City” gira in background grazie al sistema operativo IOS4+, permettendo quindi di telefonare o navigare sul web anche mentre l’app è in uso. Il GPS migliorato del nuovo OS consente di tracciare più accuratamente gli spostamenti, rendendo la visualizzazione finale una fedele rappresentazione dei percorsi di chi utilizza il programma. L’app permette inoltre di richiamare i tracciati salvati, rivederli o metterli in pausa e condividerli tramite Facebook, Twitter ed e-mail. L’app, presentata in collaborazione con il sito www. helloevoque.com, si ispira alla Range Rover Evoque ed alle città che ne hanno suggerito il design.

Biosphere Expeditions

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ono stati selezionati i sette vincitori della competizione Biosphere Expeditions che da tempo collabora con Land Rover in progetti di difesa ambientale. Sono cinque britannici, un’italiana ed uno spagnolo, che parteciperanno alla grande spedizione in Namibia, per vivere l’avventura della vita. Durante la spedizione di due settimane, che partirà a novembre 2010, i vincitori apprenderanno le tecniche necessarie alla sopravvivenza nel cuore della natura selvaggia e potranno partecipare alla cattura dei felini per l’applicazione dei radio-collari, che permetteranno di localizzare gli animali e di controllarli con continuità. Operando all’interno di un team composto di ricercatori e scienziati, offriranno il loro contributo ad importantissime ricerche sul comportamento dei leopardi e dei ghepardi ed all’addestramento delle comunità locali per l’abolizione del conflitto fra l’uomo e la fauna selvatica. Quanto alla Biosphere Expedition, promuove la tutela sostenibile della fauna e della flora, coinvolgendo gli scienziati di ogni paese in spedizioni di ricerca e protezione ambientale sul campo. La Land Rover sostiene la Biosphere

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Expeditions con i suoi veicoli in Oman, Altai, Slovacchia, Namibia, Brasile e Spagna. Per ulteriori informazioni visitare il sito: www. biosphere-expeditions.org.

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RANGE Rover evoque 5 porte LINEA coupÈ e VERSATILITà IDEALE PER tutta LA famiglia

Presentata il 17 novembre 2010 all’Auto Show 2010 di Los Angeles, l’affascinante versione 5 porte della nuova Range Rover Evoque

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a Range Rover Evoque 5 porte rappresenta l’alternativa al modello coupé, con una nuova e innovativa interpretazione del Concept Car LRX e abbina la dinamicità delle linee del cross coupé originale alla funzionalità propria di questa soluzione. Il frontale, invariato rispetto al coupé, denuncia con forza la propria identità Range Rover, grazie alla grafica orizzontale della griglia traforata a due barre ed ai caratteristici fari. La carrozzeria è elegante e trasmette una sensazione di lusso e qualità, con la perfetta aderenza delle portiere alla scocca, le prese d’aria laterali, la ricercatezza degli snelli gruppi ottici ad illuminazione LED, gli indicatori di direzione sottili. La nuova Evoque 5 porte è stata progettata, sviluppata, realizzata e testata conformemente ai severissimi standard di tutta la gamma Range Rover e vi è stata riversata tutta l’esperienza acquisita nella produzione di scocche e telai, veicoli 4x4 e tecnologie del fuoristrada, affinché potesse garantire quelle raffinate prestazioni, su ogni terreno, in ogni condizione atmosferica. Questo modello è tuttora sottoposto a prove estreme, nelle più dure condizioni che un veicolo possa dover affrontare, come ogni altro veicolo Range Rover.

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Interni attuali, lussuosi e sportivi Gli interni riprendono la forza e la nitidezza delle linee ed i materiali di elevatissima qualità della Range Rover tradizionale, rielaborandoli in maniera più sportiva ed attuale. Come nei modelli più grandi, il fulcro stilistico dell’abitacolo è l’intersezione dei solidi elementi orizzontali del pannello strumenti con le decise linee verticali della consolle centrale. Il cruscotto, nel suo alloggiamento compatto e curvilineo, esalta l’atmosfera di lusso e sportività dell’abitacolo. I quadranti gemelli, racchiusi in alloggiamenti circolari con cornici cromate, presentano una forma tridimensionale, corone e lancette illuminate. Un tetto panoramico in cristallo, opzionale e mai montato su una Range Rover prima, è capace di offrire una visibilità eccezionale e di rendere ogni viaggio un’occasione speciale; elegantemente brunito è stato sottoposto ad un trattamento speciale per offrire protezione dai raggi solari. Le versioni dell’alto di gamma impiegano pelle Windsor, selezionata manualmente in base alla perfezione ed alla morbidezza, ed accuratamente rifinita a mano, con doppie impunture. Quindi la sezione centrale della plancia è

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rivestita in pelle pregiata, unitamente al rivestimento delle portiere e dei sedili, creando un ambiente unico per lusso e raffinatezza. Nelle versioni che non prevedono rivestimenti in pelle il cruscotto è rifinito in un materiale di pregio, mantenendo impeccabile il livello di qualità degli interni. In contrasto con i rivestimenti in pelle e le superfici morbide, le finiture in vero metallo acquistano un forte risalto visivo e tattile. Un sostanziale contributo all’ottimizzazione dell’impatto ecologico dell’Evoque è dato dall’impiego di materiali sostenibili e dove possibile di materiali riciclati (ad es. ogni unità impiega 16 kg di plastica riciclata). Vengono inoltre utilizzati materiali di alta qualità, naturali e rinnovabili come il cotone, la pelle, il cartone e la gomma, per un totale di 21 kg per veicolo. Per finire le finiture in vero metallo adoperate su tutti i modelli sulla consolle centrale e la banda sulla plancia sono prodotte per il 95% con alluminio riciclato. design senza compromessi La Range Rover Evoque 5 porte può presentarsi con le credenziali rispondenti alle esigenze di una famiglia, ma resta completamente fedele allo straordinario Concept LRX. È stata data la massima priorità al mantenimento dell’integrità stilistica LRX, il che ha comportato l’adozione di nuove tecnologie e la ricerca di soluzioni ingegneristiche capaci di assicurare la fedele rispondenza al modello di riferimento. Infatti prevede: una nuova struttura della scocca e dei subtelai delle sospensioni, per replicare la linea bassa ed affusolata della LRX, conservando al contempo la spaziosità interna, la tradizionale posizione di guida dominante e l’escursione delle sospensioni necessaria per il comfort di viaggio; l’adozione di acciai al Boro ultraresistenti per realizzare il profilo sottile dei montanti A e B senza comprometterne la robustezza e la sicurezza; un’accurata ottimizzazione degli spazi interni inclusi il posizionamento dei pedali, l’altezza del serbatoio, la struttura delle portiere, per offrire un generoso spazio interno alle gambe ed alla testa, senza penalizzare la linea bassa a coupé del tetto. comfort e praticità L’Evoque vanta un mix davvero unico di stile sportivo con geometrie e luce libera da terra adatte ad un efficiente fuoristrada. Gli interni della 5 porte offrono spazio eccellente anche per una famiglia in crescita e relativi bagagli. Seduto leggermente più in basso rispetto alle Range Rover più grandi, il guidatore assume una posizione di guida dominante sportiva. Questo modello è equipaggiato con l’ultima generazione delle tecnologie di assistenza alla guida, per rendere gli spostamenti quanto più sicuri e privi di stress anche nelle condizioni di traffico congestionato; queste comprendono assistenza avanzata al parcheggio, monitoraggio dei punti ciechi, sistema di telecamere surround, fari adattivi con assistenza abbaglianti. Aumentano comfort e praticità timer del controllo del clima, parabrezza, sedili e volante riscaldabili, ingresso senza chiave e portellone elettrico, sistema di navigazione satellitare con Hard Disk. Nella seconda fila trovano comodamente posto tre passeggeri, per ognuno dei quali è presente la cintura di sicurezza a tre punti ed il poggiatesta. La superiore superficie vetrata della 5 porte aumenta la sensazione di spaziosità e luminosità della cabina, sensazione che può essere incrementata con l’opzione dell’ampio tetto panoramico in cristallo. Le porte assicurano che i passeggeri possano accedere ed uscire agevolmente dal veicolo e per chi viaggia con bambini seduti nei loro seggiolini, le portiere posteriori garantiscono un’accessibilità eccellente. La Range Rover Evoque dispone di un vano bagagli largo e profondo, di forma regolare; ripostigli situati sotto il pianale di carico ne aumentano la capacità, mentre un apposito sistema di ritenzione contribuisce ad assicurare i bagagli trasportati. La

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seconda fila di sedili è divisibile e ripiegabile in rapporto 60/40 per aumentare il volume di carico a disposizione, che può arrivare a ben 1440 litri. Il portellone elettrico aggiunge comodità quando si è carichi di bagagli e può essere aperto con il telecomando. Inoltre, per la massima comodità, il sistema smart key delle Range Rover permette di salire a bordo e mettere in moto senza chiave. La struttura ottimizzata in acciaio dell’Evoque 5 porte protegge i passeggeri grazie alla sua cellula di sicurezza robusta e stabile, coadiuvata da un completo sistema di airbag e di ritenuta. I dispositivi di sicurezza per gli occupanti comprendono un sistema di ritenuta ottimizzato con airbag per guidatore e passeggero, airbag per le ginocchia, airbag a tendina e per il torace. È stata data alta priorità anche alla sicurezza dei pedoni, comportando un’estesa ottimizzazione di numerose zone (il frontale, il paraurti, il cofano) per assicurare che la struttura potesse contenere al minimo eventuali danni. Motori turbocompressi La Range Rover Evoque 5 porte condivide con il modello coupé una gamma di motori turbocompressi benzina e diesel tutti estremamente raffinati, con ampia riserva di potenza e caratterizzati da elevati valori di coppia. Questi propulsori, silenziosi e rilassanti a velocità di crociera, sono tarati per una piacevolissima acustica quando la guida si fa più vivace. Sono tutti accoppiati ad una trasmissione a sei rapporti, sofisticata ed efficiente, che può essere automatica o manuale sulla versione diesel, e solo automatica su quella a benzina. Il motore a benzina è il 240 CV Si4 da 2 litri, potente e progressivo, combina la raffinatezza di un sei cilindri con i ridotti consumi di un quattro cilindri. L’efficienza del sistema di alimentazione dell’Si4 permette una riduzione dei consumi nonché delle emissioni di CO2, diminuendole del 20% rispetto a quelle dei motori tradizionali a benzina. Il compatto quattro cilindri in alluminio è anche sostanzialmente più leggero di un motore convenzionale di pari potenza. Ad esempio, il 240 CV 2.0-litri Si4 pesa circa 40 kg in meno del 233 CV Land Rover i6 da 3.2 litri. I turbodiesel della Range Rover Evoque sono disponibili nelle versioni da 190 CV (SD4), da 150 CV (TD4)

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nonché nella versione supereconomica da 150 CV (eD4); tutti sono caratterizzati da un eccellente equilibrio di coppia, potenza, raffinatezza ed economia. La gamma dei 2.2 turbodiesel è stata completamente aggiornata per erogare una maggiore potenza e una curva di coppia ottimale, con livelli di rumorosità ancora ridotti e minori emissioni di CO2 e più del 60% dei componenti sono nuovi o sostanzialmente modificati. Le innovazioni introdotte con le ultime versioni comprendono nuovi iniettori a bassa rumorosità, turbocompressori raffreddati ad acqua riduzione degli attriti dei pistoni per una maggiore efficienza, nuovo sistema EGR per i micro particolati, componenti più leggeri, riscaldamento più rapido delle candelette e migliori valori di NVH; i bassissimi livelli di rumorosità e la dolcezza di funzionamento sono dovuti a tecnologie specifiche, quali il monoblocco a doppia parete e i due contralberi. I motori a benzina e diesel della Range Rover Evoque 5 porte sono stati accuratamente ottimizzati con l’impiego delle tecnologie più avanzate, per la migliore efficienza nei consumi con ridotte emissioni di CO2. Il nuovo motore Si4 a benzina da 2.0 litri monta il sistema di alimentazione ad iniezione diretta ad alta pressione di ultima generazione, un turbocompressore a bassa inerzia e doppia fasatura variabile delle valvole, per una combustione eccezionalmente efficiente. Per quanto riguarda il diesel, il TD4 è stato completamente rivisto per ridurre consumi ed emissioni di CO2 e monta un sistema Common Rail ad alta pressione con piezoiniettori, un turbocompressore a geometria variabile, un sistema a turbolenza variabile ed un nuovo sistema di gestione del motore ottimizza l’efficienza della combustione. Sui diesel con trasmissione manuale l’Evoque è la prima Range Rover a montare il sistema Stop-start, che riduce di un ulteriore 8% le emissioni di CO2 ed i consumi, mentre le versioni con trasmissione automatica montano la AW F-21 a sei rapporti di nuova generazione. Sistema frenante raffinato L’Evoque 5 porte monta un potente sistema a quattro dischi per una frenata sicura in ogni condizione. Il generoso diametro dei dischi garantisce elevatissima capacità termica, assicurando una frenata potente ed esente da fading. Come tutte le Range Rover, l’Evoque è equipaggiata con freno di stazionamento elettronico che si disinnesta automaticamente al riavvio. Complemento del sistema frenante è l’ultima generazione di sistemi di sicurezza attiva, quindi l’ABS, il ripartitore elettronico della forza frenante (EBD), le luci di frenata di emergenza (EBL), l’assistenza alla frenata di emergenza(EBA) ed il controllo della frenata in curva (CBC) e quest’ultimo è stato attentamente calibrato per prevenire l’instabilità al retrotreno durante una frenata in curva.

posteriori, per rialzarne il centro di rollio. Il sistema di servosterzo (EPAS) con assistenza variabile in funzione della velocità, è stato tarato per garantire una risposta immediata intorno alla posizione centrale ed un comportamento preciso e lineare, mentre per incrementare ulteriormente la precisione, la cremagliera è solidamente montata sul subtelaio anteriore. Sull’Evoque 5 porte sarà disponibile anche il nuovo sistema Adaptive Dynamics che garantisce un equilibrio ottimale fra agilità e comfort, e monta gli avanzati ammortizzatori MagneRide™ a taratura di risposta continua, con i quali generalmente si equipaggiano vetture sportive ad alte prestazioni. I MagneRide™ offrono un’ammortizzazione variabile senza soluzione di continuità fra due estremi: morbido (comfort) e rigido (sportivo) ed impiegano uno speciale fluido ammortizzante che contiene particelle metalliche. Il sistema Adaptive Dynamics riconosce le condizioni di fuoristrada ed ottimizza automaticamente la risposta degli ammortizzatori. In comune con le “sorelle” più grandi il nuovo modello vanta un formidabile potenziale in fuoristrada, incrementato dall’esclusivo sistema Terrain Response, che modula la risposta di tutti i sistemi (motore, trasmissione, giunto centrale, sistemi di stabilità, freni) a seconda delle condizioni del terreno. Il Terrain Response dell’Evoque è a quattro posizioni, selezionabili tramite un comando sulla consolle centrale: Guida generica (su asfalto e nel fuoristrada più facile); Grass/Gravel/ Snow (condizioni di scarsa aderenza su asfalto ed in fuoristrada), Mud and Ruts (Fango, carraie, solchi); Sand (Sabbia sciolta). Una posizione aggiuntiva Dynamic è disponibile sui veicoli dotati del sistema Adaptive Dynamics. Maggiore sicurezza e controllo La gamma di sistemi di controllo della trazione e della stabilità comprende anche il controllo automatico della velocità in discesa e Gradient Release Control (HDC e GRC) e l’Engine Drag Control (Controllo della coppia in partenza - EDC). Il GRC è collegato all’HDC e rilascia i freni in modo progressivo per un perfetto controllo nelle partenze in discesa; la trasmissione di serie 4x4 impiega un sistema intelligente innovativo che varia continuamente la suddivisione della coppia fra gli assali, con l’impiego di un giunto Haldex a controllo elettronico, ottenendo una motricità ottimale ed il migliore equilibrio nelle condizioni di guida in atto. Il giunto Haldex è stato specificatamente tarato per il carattere dinamico, reattivo ed agile della Range Rover Evoque ed assicura una guida divertente ad ogni velocità. Per adeguarsi a reattività e maneggevolezza su strada della Range Rover Evoque, i sistemi Dynamic Stability Control e Roll Stability Control sono stati affinati incrementando la stabilità ed il corretto comportamento in curva. A facilitare le partenze anche su forti pendenze provvede la funzione Hill Start Assist, che mantiene la pressione nell’impianto frenante per alcuni secondi permettendo una partenza dolce e sicura; alla sicurezza durante il traino provvede il sistema Trailer Stability Assist, l’assistenza alla stabilità del rimorchio. Qualità sonora armoniosa Per identificare ed eliminare tutti i suoni indesiderati sono state impiegate tecnologie innovative, incluse simulazioni avanzate al computer, approfondite ottimizzazioni ed analisi in camera anecoica. Le unità benzina e diesel sono intrinsecamente silenziose e dolci; inoltre un’attenta ottimizzazione della loro istallazione ha reso possibile ridurre la rumorosità a livelli da primato della categoria. Tutte le fonti di rumori indesiderati sono state isolate od eliminate, con il risultato di una raffinata qualità sonora su tutta la gamma dei regimi utili.

guida coinvolgente e sportiva Ottenere il carattere dinamico della Evoque ha richiesto un’evoluzione del DNA Range Rover; partendo dalle dinamiche di guida del modello Sport gli specialisti hanno puntato ad ottenere una guida più agile e diretta. Uno degli obiettivi era l’aumento della precisione e dell’agilità dello sterzo alle basse velocità, per rendere più reattiva la guida in ambienti urbani. Per prima cosa gli ingegneri si dedicarono all’ottimizzazione della rigidità del telaio e della scocca, proseguendo poi con una meticolosa taratura di ogni componente delle sospensioni e del sistema di servosterzo elettrico (EPAS). Passando alle sospensioni indipendenti è stata rivista la geometria delle sospensioni

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Prestazioni sostenibili Evoque mira al target in crescita dei consumatori che desiderano veicoli maggiormente rispettosi dell’ambiente; mentre offre i livelli superiori di lusso e prestazioni che ci si attendono da una Range Rover, l’Evoque mostra anche le caratteristiche di efficienza e di progettazione responsabile che ne fanno uno dei veicoli più sostenibili della categoria. Il primo passo verso una maggiore sostenibilità di una Range Rover era diminuirne le dimensioni. Seguendo l’esempio dell’LRX, la Range Rover Evoque è il modello più piccolo mai prodotto; tuttavia vanta lo stesso lusso e la stessa tecnologia delle altre, ma contenuti in una forma più compatta ed efficiente; la 5 porte condivide lunghezza e larghezza con il modello coupé, ma è leggermente più alta. Nonostante la sua importante presenza sulla strada, con 4.350 mm di lunghezza, l’Evoque 5 porte è più corta della Range Rover Sport di ben 430 mm e più bassa di 150 mm. La forma compatta dell’Evoque ha contribuito a rendere possibile minimizzarne i pesi, migliorarne l’aerodinamica ed a ridurre la quantità delle materie prime. La diminuzione dei pesi è stata un obiettivo primario nello sviluppo dell’Evoque, per la quale gli ingegneri hanno previsto una quantità di materiali leggeri e tecnologicamente avanzati, con un peso in ordine di marcia che parte, per la 5 porte, dai 1630 kg. Le tecnologie impiegate fra scocca e telaio dell’Evoque per la riduzione dei pesi comprendono la struttura ottimizzata della scocca, con oltre il 18% di parti in acciaio al Boro ad alta resistenza, i parafanghi anteriori e portellone in plastica, il cofano e pannelli del tetto in alluminio, le barre trasversali al magnesio, i braccetti anteriori e fusi a snodo delle sospensioni in alluminio. Le versioni a benzina montano il leggero motore 2.0-litri Si4 da 240 CV, dal peso di circa 40 kg inferiore a quello dell’i6 della Land Rover, che ha una potenza similare. L’Evoque è la prima Range Rover ad offrire l’opzione di una versione 4x2 per quei clienti interessati alle leggendarie capacità del marchio e alla riduzione dei consumi e delle emissioni. Con il peso inferiore di 75 kg rispetto alla versione 4x4 e l’efficienza del gruppo motore/trasmissione (l’economico motore diesel eD4 da 150 CV), la versione 4x2 permette a questa Evoque 5 porte di toccare valori di emissioni di CO2 inferiori ai 135 g/km: una valida alternativa alle concorrenti ibride. Controlli intelligenti ed intuitivi A cominciare dal posto di guida, la Range Rover Evoque 5 porte è caratterizzata da un sistema di comandi e di visualizzatori accuratamente concepito, che combina un layout elegante e chiaro ad un’eccezionale semplicità d’impiego. Il cuore del sistema di controllo è il touch screen Range Rover da 8” ad alta definizione che, con la sua grafica nitida ed elegante e l’intuitiva struttura dei menu, costituisce il sistema primario di controllo e d’informazione per un’ampia gamma di dispositivi. Semplificando le informazioni presenti sui display, la più recente generazione di questi è stata progettata per una migliore facilità d’impiego e maggiore leggibilità; semplici tasti ai due lati dello schermo rendono disponibili scorciatoie di accesso alle schermate di uso più frequente, quali Home, Audio/Video, Nav e Phone. Lo schermo da 8” può essere richiesto anche con l’innovativa tecnologia Dual View, che permette al guidatore e al passeggero di seguire, contemporaneamente e sullo stesso schermo, contenuti

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totalmente indipendenti. Inoltre un display a colori da 5”, posizionato tra i due quadranti degli strumenti sul cruscotto, fornisce le più importanti informazioni in tempo reale sul funzionamento del veicolo. I clienti più avvezzi alla tecnologia sapranno apprezzare le capacità di un completo sistema di connettività, che permette di usare in viaggio una grande varietà di dispositivi portatili e di telefoni cellulari. Il vivavoce è assicurato dalla connettività Bluetooth e permette ad un cellulare compatibile di comunicare con il sistema telefonico integrato nel veicolo e di essere controllato dal touch screen da 8” e tramite i comandi sul volante. La Range Rover Evoque supporta anche l’audio streaming via Bluetooth, cosicché si può ascoltare la musica contenuta sul telefono cellulare, o su altri dispositivi portatili, direttamente con il sistema audio del veicolo, in più è assicurata una vasta gamma di ingressi, fra i quali una connessione diretta per iPod, prese USB ed un ingresso ausiliario. audiovideo: Il massimo L’Evoque è la prima Range Rover ad offrire agli audiofili nuovi sistemi audio dal suono emozionante, sviluppati insieme alla Meridian, leader mondiale nel campo delle tecnologie audio e del suono digitale. La Range Rover Evoque 5 porte offre impianti Meridian di due livelli: un potente sistema da 380 Watt con 11 altoparlanti di serie, ed il top di gamma da 825 Watt e 17 altoparlanti in opzione. Gli amplificatori Meridian incorporano le ultime tecnologie del trattamento digitale del suono per ottimizzarne la qualità, ed entrambi i sistemi disponibili per l’Evoque impiegano altoparlanti ad alta efficienza, con magneti leggeri al neodimio, per una pulizia sonora ed una dinamica senza pari. La Range Rover e gli specialisti audio della Meridian hanno anche impiegato la tecnologia surround Meridian Trifield, il Dolby ProLogic IIx, il DTS Neo:6, ed infine il sofisticato sistema di audio tuning Audyssey MultEQ XT che corregge digitalmente qualsiasi imperfezione creata dall’ambiente, per un suono preciso, pulito, avvolgente e privo di distorsioni. L’Evoque 5 porte è disponibile anche con TV digitale e Satellite, possibilità di playback di DVD, un Hard Drive multiplayer virtuale da 10 CD e radio DAB con doppia antenna ad alto rendimento, mentre per l’intrattenimento alla seconda fila di sedili è disponibile una vasta scelta, come schermi da 8” montati nei poggiatesta anteriori, telecomando dedicato con touch screen e cuffie all’infrarosso senza fili con eccezionale qualità sonora di livello CD.

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news

Arte dI strada per celebrare l’ Evoque

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ange Rover ha inaugurato il 28 Settembre a Parigi le quattro esposizioni artistiche stradali situate nei punti nevralgici di Parigi. La Casa costruttrice ha coinvolto quattro importanti artisti parigini nella creazione di opere ispirate alla nuova Range Rover Evoque ed alla città di Parigi. Le opere, realizzate dagli artisti Andrè (alias Monsieur A), Yorgo Touplas, JC/DC e da Surface to Air, rappresentano gli aspetti chiave del veicolo: lusso, design, sostenibilità e tecnologia, e sono state presentate all’inizio della “Settimana della Moda” a Parigi. Ciascuno degli autori è stato a lungo influenzato dalla Ville Lumière ed oggi ognuno di loro rivela come da questa relazione sia nata la tre giorni d’arte sulle vie parigine, firmata insieme a Range Rover. Uno degli artisti, JC/DC, dichiara: “La mia rappresentazione del lusso è espressione di grazia, intimità e protezione, concetti questi spesso legati al piacere di avvolgersi in un capo di

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vestiario, e quindi alla mia attività nell’alta moda. Ecco, come un abito sontuoso, la mia opera intende esprimere protezione e bellezza.” Queste installazioni pop up sono state realizzate intorno ad una struttura reticolare, replica della Range Rover Evoque, e saranno esposte in luoghi iconici come il Centro Pompidou ed il Palais de Tokyo, dove sono rimaste esposte al pubblico dal 28 al 30 settembre 2010. Commenta così Gerry McGovern, Responsabile del Design Land Rover: “La Range Rover Evoque è stata disegnata per un’audience creativa e legata all’ambiente urbano. Allo stesso tempo, da vera Range Rover, Evoque possiede tutta quella gamma di capacità che la rendono eccezionale in ogni condizione atmosferica e su qualsiasi terreno. Parigi ospita la prima apparizione dell’Evoque, della quale abbiamo inteso celebrare la presentazione con queste opere esclusive che costituiscono l’epitome della sua anima cittadina.”

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Tecnica

Revisione corpo farfallato servofreno a cura di Roby65to

In questo numero vediamo come revisionare il corpo farfallato del servofreno montato sulle versioni diesel delle 88 e 109 SIII.

L’

operazione va fatta quando si riscontra un eccessivo gioco radiale dell’alberino portafarfalla dovuto all’usura dello stesso (è in ottone) e delle boccole su cui gira. L’operazione consiste nel sostituire le boccole, l’alberino della farfalla (ormai difficile da trovare) e l’o-ring di tenuta sul collettore, nessuna difficoltà particolare (la parte più difficile è togliere le boccole vecchie senza danneggiare la sede in alluminio) e una volta terminato il gioco (e la conseguente infiltrazione d’aria non filtrata) è scomparso ed il tutto è tornato come nuovo. Un lavoro non indispensabile, ma nell’ottica di un restauro totale va preso in considerazione, anche perché il corpo farfallato completo, ormai raro, è molto costoso. Per prima cosa si smonta il corpo sfarfallato dal veicolo, staccando il leveraggio dell’acceleratore, il tubo che va al servofreno ed il tubo di sfiato del motore, quindi si svitano i tre bulloni di fissaggio e lo si estrae dal collettore di aspirazione. A questo punto si disassembla rimuovendo le due viti che fissano la farfalla all’alberino e togliendola; fatto questo si può sfilare l’alberino dalla sede in alluminio ed esaminarlo per vedere se c’è usura in corrispondenza delle boccole. Se l’usura è evidente si può cambiare l’alberino altrimenti si cambiano solo le boccole. Se l’alberino non si riuscisse a trovare, si potrebbe far tornire il vecchio e mettere due boccole con diametro interno inferiore che si adattino alla nuova misura dell’alberino tornito. Fatto questo di deve controllare l’efficienza della valvola di non ritorno sulla quale è attaccato il tubo che porta la depressione al servofreno; soffiando dentro l’aria deva

Il corpo farfallato rimontato al suo posto sul collettore di aspirazione

passare, ma se si prova ad aspirare deve risultare chiusa, se così non fosse va sostituita. Una volta fatte queste operazioni si rimonta l’alberino, si rimette la farfalla con le due viti (consigliabile una goccia di frenafiletti per bloccarle) e si rimonta il corpo sfarfallato sul collettore mettendo un nuovo o-ring, quindi si riattaccano tubi e leveraggio acceleratore. Attenzione particolare va prestata alla registrazione del leveraggio dell’acceleratore. Per prima cosa ci si deve accertare che il minimo corrisponda a quanto prescritto (600rpm circa), se fosse troppo alto il motore fumerebbe in quanto non basterebbe l’aria che passa dal foro presente sulla farfalla per bruciare bene tutto il gasolio. A questo punto si registra la farfalla in modo che sia completamente chiusa e il comando sulla pompa di iniezione lasciandogli un po’ di gioco, in modo che premendo l’acceleratore PRIMA inizi ad aprirsi la farfalla e solo DOPO aumenti la mandata di gasolio della pompa CAV, diversamente si avrebbe un motore che fuma più del normale o un servofreno poco efficiente. Ricambi: o-ring tra corpo sfarfallato e collettore: 587853 (1) boccola per alberino farfalla: 611795 (2) alberino farfalla: 597833 (1) valvola di non ritorno: 587743 (1)

Il corpo farfallato smontato con le parti da sostituire e quelle nuove pronte da montare

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Se avete qualche argomento che volete approfondire scriveteci, ne parleremo su queste pagine insieme a Roberto: roby65to@landitalia.eu

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time travel

1974: viaggio nel Sahara Sua Maestà

di Paolo Greppi

Il Deserto di sassi

Grand Hotel Tamanrasset Rifornimento acqua ai cammellieri

Itinerario Imbarco a Genova. Da Tunisi al Sahara Gran Sud lungo la pista centrale algerina che scende da Gardaia, In Salaha, a Tamanrasset. Poi la catena dell’Hoggar attraversando l’Assekrem, traversata verso Djanet, l’altopiano dei Tassili con visita delle le pitture rupestri (a piedi), i Monts Gautier e le dune di Tahort, il deserto del Ténéré lungo la Balise della Mission Berliet in Niger. Rientro lungo i confini della Libia (allora off-limits) e risalita per Touggourt, El Oued, poi in Tunisia per Nefta, Tozeur e Tunisi. Totale km. 7.500 di cui 6.000 di piste e fuoripista. Durata 3 settimane dal 27 ottobre al 17 novembre 1974. Guida obbligatoria da Djanet per i Monts Gautier e deserto del Ténéré Mezzi N. 2 Land 109 terza serie 3 anno 1973 colore Bronze Green con km 10.000. Equipaggiamento Serbatoio supplementare in alluminio di 200 litri piazzato ai piedi del pianale sedile passeggeri collegato con il serbatoio di serie, capacità totale 275

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litri, autonomia 800/900 km. Nessuna modifica a balestre e ammortizzatori. Una montava gomme Michelin XS Sahara 7.50 16 radiali a bassa pressione (0,9 su sabbia soffice), n. 8 camere d’aria di scorta. L’altra le AVON 7.50 16 di serie non radiali. Riserva acqua 50 litri. Compressore elettrico 12 V per gonfiaggio pneumatici. Binda high-lift. Cavo rimorchio mt 6. Radiotrasmittente CB. Air Camping. Porta pacchi in acciaio. Due ruote di scorta. Gancio traino posteriore e anteriore. Inconvenienti Su quella equipaggiata con i Michelin si è sfilato il bullone che fissa il biscottino alla balestra anteriore prontamente sostituito, e abbiamo avuto una sola foratura. Sull’altra equipaggiata con gli Avon non radiali si sono tranciate le cerniere del parabrezza per le forti vibrazioni prodotte dalla Tôle percorsa in velocità, ancoraggio di fortuna effettuato con cavetti in acciaio e tenditori. Le Land sono state grandiose, da vere Regine del Deserto.

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Da Tamanrasset verso Djanet

Ai Monti Gautier

La preziosa guida Bedidi

Dune rosse verso Illizzi

Gli alberi solitari

Balise, Mission Berliet n. 21


Registro stoirco

I nuovi iscritti al registro Storico L.R.

000259 chassis 25429175G

000260 chassis 24438205G

000262 chassis SALLBCAH2AA226671

000263 chassis SALLHAML4DA285315

000264 chassis SALLBABG2AA160369

000265 chassis SALLDVAC8AA225971

000266 chassis 90602007A

000267 chassis 92928172A

000268 chassis SALLHAMN8GA419627

000269 chassis SALLHAME8FA395076

000270 chassis 23600461A

000271 chassis SALLBBAH2AA220507

000272 chassis SALLDVBC8AA244793

000273 chassis 92911212A

000274 chassis SALLBAAG2AA172063


000275 chassis SALLDVAB8FA385817

000276 chassis SALLDHMC8BA234763

000277 chassis SALLHAMM8GA448201

000278 chassis SALLDVAB8FA403239

000279 chassis SALLHAME8FA356426

000280 chassis 23900136A

000281 chassis SALLBAAG2AA156475

ecco il Calendario 2011!

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Anche quest’anno siamo riusciti a stampare il calendario del Registro Storico Italiano Land Rover: grazie a tutti gli iscritti che hanno inviato le bellissime foto che sono pubblicate. Belle e molte le foto che sono giunte in segreteria; per quelle che non è stato possibile inserire, nel corso dell’anno potranno essere inserite in qualche altra pubblicazione del Registro Storico. Per maggiori info: www.registrostoricolandrover.eu

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La foto del mese Le foto inviate dovranno essere di vostra proprietà, contenere almeno un fuoristrada Land Rover di interesse storico (oltre vent’anni) anche non in primo piano e nell’e-mail dovranno essere indicati: 1) breve descrizione e/o luogo dello scatto 2) nome e cognome del fotografo. Le immagini dovranno essere in formato JPG in alta risoluzione. Il Registro Storico Italiano Land Rover, si riserva il diritto di non ammettere le

Per partecipare inviare la foto a segreteria@registrostoricolandrover.eu fotografie che non ritiene opportuno accettare per qualsivoglia motivo. - Ogni partecipante dichiara di essere autore delle fotografie, di essere titolare dei diritti sulle stesse e responsabile del contenuto. - Ogni partecipante ne autorizza la pubblicazione, sia in Internet sia su mezzi stampa e mezzi radiotelevisivi o in occasione di particolari eventi, sollevando il Registro Storico Italiano Land Rover da ogni responsabilità relativa ad eventuali diritti di utilizzazione commerciale delle fotografie.

Scatto di Enrico Gaggioli, in occasione del V° raduno Range Rover Classic sulle colline di Reggio Emilia.

Daytona Beach Jesolo 2010 foto di Matteo Boem da S. Donà di Piave

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