Land Italia Magazine

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Periodico Bimestrale - Euro 3,90

N. 1 - marzo - aprile 2011

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SERIES ONE 1951 EX RIJKSWACHT speciale range rover evoque salone di ginevra 2011 Premio “car design of the year” Evoque alla settimana della moda a milano


Sommario

Per la rubrica “La Posta dei Lettori” scriveteci ai seguenti recapiti. E-mail: landitalia@landitalia.eu Posta: Registro Storico Italiano Land Rover - Via Renzi, 11 - 47841 Cattolica (RN) - Italy Tel. +39 331 5770456

3 Editoriale 4 News

Salone di Ginevra Premio “Car Design of the Year” Evoque alla Settimana della Moda di Milano The new Range Rover Autobiography News da Land Rover

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Se in passato hai partecipato a qualche viaggio avventuroso con una Land Rover e/o hai foto di qualche viaggio fatto prima dell’89, inviacele, le pubblicheremo.

Range Rover V8 EFI del 1989

18 My Landy

38 Curiosità

Cantambanchi

Land rover Series I del 1951

28 Club

40 Tecnica

100 Land Rover nel Canavese Automotoretrò Appuntamenti

Revisione Overdrive Fairey (1a parte)

42 Nuovi iscritti Registro 44 Foto del Mese Vendi o cerchi una Land Rover? O solo parti di ricambio? È in arrivo il Landy For sale, il mercatino dell’usato dedicato al mondo Land Rover! Spedisci una mail con un breve testo, un contatto di riferimento e un’immagine in formato jpg (max 1 Mb): è gratuito! landitalia@landitalia.eu

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Hanno collaborato a questo numero per i testi e per le foto: Pierluigi Ducci, Paolo Turinetti, Andrea Gaddi, Roberto De Carlo, traduzioni di Ilaria Manzin Rivista dedicata agli appassionati di Land Rover Storiche In attesa di Registrazione presso il Tribunale di Pesaro Direttore responsabile: Giulia Elena Ducci Direttore editoriale: Pierluigi Ducci Direzione, redazione, amministrazione: Pierluigi Ducci Editore S.a.s. Via Farneto, 2 - 61012 Gradara (PU) - Tel.:+39. 331 5770456 www.landitalia.eu - landitalia@landitalia.eu

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Progettazione e realizzazione grafica: Eleonora Felisatti (www.eleonorabook.it) Stampa: Studio Pixart srl Unipersonale - Quarto d’Altino (VE) Rivista ufficiale del Land Rover Registro Storico Italiano info@registrostoricolandrover.eu - registrostoricolandrover.eu È vietata la riproduzione, totale e parziale, del contenuto di Land Italia Magazine senza l’autorizzazione preventiva.

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EDITO

RESTAURO Sì... RESTAURO NO...

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na volta le auto anglosassoni erano considerate le auto più classiche presenti sul mercato e, in effetti, ancora oggi una Jaguar o una Mg di trent’anni fa mantengono immutato il loro fascino, anzi, questo aumenta con il passare degli anni… Possiamo dire lo stesso per le nostre Land Rover? Sicuramente si. Negli ultimi mesi ho visto un gran fermento intorno alle Series, ogni giorno arrivano mail di appassionati che iniziano un nuovo restauro, le richieste di informazioni aumentano proporzionalmente all’interesse per le Land Rover storiche e inevitabilmente, ahimè, i prezzi aumentano. Certo, un restauro fatto bene costa molto, ma qualsiasi restauro fatto a regola d’arte su qualsiasi automobile costa e spesso supera abbondantemente il valore dell’auto. A volte mi si chiede quanto possa costare un restauro di

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una Series III e se vale la pena spendere tutti quei soldi per rimetterla in strada. Non c’è domanda che odio di più … Potrò mai dire di non restaurarla e buttarla? Certo che no! Non puoi quantificare i costi esatti di un restauro, solo quando hai finito sai quanto hai speso, ci sono troppe variabili, stato del telaio, motore, cambio, ponti … Ma se già stai immaginando la tua vecchia Land Rover tutta bella e nuova fiammante sei già a metà dell’opera perché c’è una variabile fondamentale che fa la differenza: la tua passione… ore e ore di lavoro che mai nessuno ti ripagherà ma in cambio riceverai una soddisfazione immensa che non avrà prezzo il giorno che l’avrai finita. Quel giorno capirai che quella vecchia Land Rover sarà tua per sempre. Pierluigi Ducci – Presidente LRRSI

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NEWS

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LAND ROVER AL SALONE DI GINEVRA 2011

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foto Media Land Rover

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l Motor Show di Ginevra 2011 lo stand Land Rover sarà ricordato come uno dei più significativi della storia del Marchio: in vetrina la tecnologia ibrida con la nuova Range Rover Evoque in entrambi i modelli (Coupé e Cinque Porte) e con due entusiasmanti Edizioni Limitate a completare la gamma. Al Salone di Ginevra ha debuttato il prototipo Range_e, diesel ibrido a tecnologia plug-in della Land Rover; altamente tecnologica, questa Range_e è uno dei molti prototipi in via Range_e: il nuovo diesel i brido presentato al Salone.

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Range Rover Evoque nella versione Coupé.

di sviluppo presso il Design and Engineering Centre Land Rover, in Inghilterra. La Range_e, basata su una Range Rover Sport, monta un diesel TDV6 abbinato ad una trasmissione automatica ZF a otto rapporti. Un sistema ibrido plug-in parallelo la trasforma in un SUV che può avvalersi anche della sola propulsione elettrica. La sua velocità massima è di circa 193 km/h, può percorrere 32 km con la sola propulsione elettrica ed ha un’autonomia complessiva è di 1.112 km. La Range_e è il primo modello Land Rover in grado di limitare i livelli di emissione di CO2 a 89 g/km. Presente al Motor Show anche la nuova Range Rover Evoque, con entrambi i modelli, Coupé e Cinque Porte. La scelta degli allestimenti esterni, creati dagli stilisti Range Rover, comprende tinte a contrasto per tetto e spoiler, interni speciali impeccabilmente rifiniti ed una vasta selezione di accattivanti tecnologie dedicate al comfort ed allo svago a bordo. Invece di offrire la tradizionale gerarchia di allestimenti, la Range Rover Evoque propone una scelta fra tre temi stilistici: Pure, brioso ed attuale; Prestige, semplicemente lussuoso; Dynamic, audace e sportivo. Il cliente potrà ulteriormente personalizzare il tema scelto con interni diversi, pack opzionali ed altri accessori in piena libertà, per ottenere la sua personalissima Evoque. Dichiara Gerry McGovern, Land Rover Design Director: “Il cliente Evoque gradisce che il veicolo rispecchi la propria Range Range Rover Autobiography Ultimate Edition

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individuale personalità e noi abbiamo inteso offrirgli ogni opportunità di plasmare l’Evoque a suo piacimento, pur mantenendo inalterata l’essenza del design originale”. Naturalmente è anche disponibile un’ampia scelta di accessori originali Range Rover per l’interno e l’esterno del veicolo, per il traino e per il trasporto. Al Salone debuttano inoltre due nuove Edizioni Limitate. La Range Range Rover Autobiography Ultimate Edition che rappresenta la più lussuosa Range Rover mai prodotta ed offre un vero assortimento di caratteristiche superiori, quali ad esempio i rivestimenti realizzati a mano in soffice pelle pregiata, un pavimento in teak di ispirazione nautica e iPad di serie a disposizione dei passeggeri che occupano la seconda fila di sedili. La più recente gamma Land Rover Discovery 4 2011 si arricchisce di nuove varianti dal design fresco e moderno con i temi Black e White in Limited Edition, entrambe caratterizzate da livelli di lusso inediti per la Discovery 4, con interni high-end ed audaci e moderne combinazioni di colori. Contemporaneamente, in linea con i valori intrinseci alla Discovery 4, entrambe le Limited Editions vantano una raffinatezza su asfalto che eguaglia quella delle berline Executive, una versatilità da monovolume e, ovviamente, una capacità in fuoristrada senza rivali. Land Rover Discovery 4 2011

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“CAR DESIGN OF THE YEAR” PER R.R. EVOQUE

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adeguata, senza per questo essere un derivativo o una vettura retrò” ha aggiunto Joe Simpson, Condirettore. In concomitanza con il premio “Car Design of the Year” Land Rover ha realizzato un breve filmato che rivela il processo d’elaborazione del progetto Evoque. Il film mostra una visione dall’interno dell’idea ispiratrice del progetto, inclusi i punti di vista dei designer su come l’innovativa Evoque creerà e conquisterà un nuovo segmento del mercato ed è il primo di una serie di quattro che mostrano una visione interna della storia dello sviluppo della Evoque, dal progetto iniziale, attraverso rigorosi processi di sviluppo, fino ai test d’ingegnerizzazione finale. Gli altri tre filmati saranno pubblicati on-line nei prossimi mesi. Il primo film,
che si concentra sul processo di progettazione, può essere scaricato dal sito www.media.helloevoque.com.

 Il premio “Car Design of the Year” arriva sulla scia di altri premi a livello nazionale assegnati alla Evoque all’inizio di quest’anno, tra cui il Design Award della rivista “Auto Design and Styling” della Repubblica Ceca e “Best SUV of 2011” del gruppo editoriale Motor Press, in Portogallo. La Range Rover Evoque è stata votata, in maniera schiacciante, “Most Exciting Car of 2011” dagli utenti di Whatcar.com nell’ambito degli annuali premi di What Car?.

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a Range Rover Evoque ha vinto il premio “Car Design of Year” di Car Design News quale miglior auto di produzione di serie del 2010, battendo rivali come l’Alfa Romeo Giulietta e l’Audi A7, classificandosi al primo posto con un consistente vantaggio. Questo importante riconoscimento è il primo grande premio internazionale per la Evoque, che si preannuncia essere la vettura più interessante del 2011. Il premio è l’espressione dell’opinione dei designer dell’automobile, incluso un certo numero di Direttori del Design di industrie leader che fanno parte della giuria. Il premio è stato ritirato da Gerry McGovern, Design Director di Land Rover, che ha dichiarato: “Sono felice di ricevere questo prestigioso premio a nome del team di Design di Land Rover. Questo è un premio particolarmente speciale perché rappresenta un riconoscimento da parte dei colleghi designer”. Eric Gallina, Direttore di Car Design News, che ha consegnato il premio, ha detto: “La Evoque rappresenta la migliore trasposizione vista negli ultimi anni da una concept car ad una vettura di serie. È evidente la ragione per la quale l’abbiamo scelta”. “La Evoque traduce l’identità del marchio Range Rover in un prodotto di minori dimensioni ma in maniera estremamente

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(Shanghai, New York, Londra, Parigi, Madrid, Milano, Berlino, Sydney, San Paolo e Mosca) tra le personalità più influenti nel campo della moda, del design, della musica e del cinema, che stanno partecipando al progetto “Pulse of the City” per accompagnare il lancio della nuova Evoque. Il format vede tutti i City Shapers impegnati a cogliere lo spirito della propria città attraverso una guida interattiva degli spazi urbani da loro vissuti e da loro familiari. Per seguire i City Shapers e respirare le atmosfere più trendy delle principali metropoli del mondo basta andare su www.helloevoque.com. La serata milanese è stata anche l’occasione per celebrare la collaborazione di Evoque con “Live on Vogue”, il nuovo format creato dal Direttore di Vogue Franca Sozzani. Compatta e leggera, caratterizzata da uno stile elegante e sofisticato, Evoque è la vettura perfetta per interpretare l’animo urbano delle grandi città moderne. Cosmopolita, desiderabile e perfettamente in linea con le caratteristiche di eleganza cittadina, questo modello è in grado di soddisfare le esigenze dei cultori del “bello”, che cercano un’auto raffinata, compatta ed efficiente, senza rinunciare all’affidabilità firmata Range Rover.

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razie al suo stile esclusivo, alle linee raffinate e moderne e alla sua vocazione internazionale, Range Rover Evoque ha fatto il suo debutto ufficiale tra le eccellenze della Milano Fashion Week. Nella settimana Moda Donna, Range Rover Evoque, l’attesissimo cross coupé dal carattere urbano e moderno, è stata una delle protagoniste dell’esclusiva passerella milanese con molte attività all’insegna del glamour e dell’eleganza. Al primo appuntamento, il 22 febbraio in “10 Corso Como”, numerosi personaggi di spicco del mondo della moda e dello spettacolo hanno animato una serata esclusiva dedicata alla nuova Range Rover Evoque, interprete di un lusso moderno e cittadino. Ospiti d’eccezione all’esclusivo cocktail party i quattro City Shapers italiani: Francesca Versace, Natasha Slater, Sergio Cerruti e Neil Barrett. Un’affermata stilista, una nota Dj ed organizzatrice di eventi, un produttore discografico ed uno stilista di successo sono, infatti, stati scelti per interpretare le molte anime della Range Rover Evoque: fashion, trendy, techno e urban. Insieme a loro, sono 40 i testimonial selezionati in 10 città di tutto il mondo

foto: www.helloevoque.com

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NEWS

R.R. EVOQUE ALLA SETTIMANA DELLA MODA A MILANO

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news

THE NEW RANGE ROVER AUTOBIOGRAPHY foto Media Land Rover

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resentata a Ginevra la nuova Range Rover Autobiography Ultimate Edition, versione dalla tiratura limitata in soli 500 esemplari del famoso 4x4 inglese, personalizzabile secondo i gusti degli acquirenti con accessori e materiali estremamente lussuosi. Finiture in alluminio satinato che impreziosiscono le fiancate e il set di cerchi in lega da 20 pollici dal design specifico distinguono esternamente questo prezioso modello della casa di Solihull, ma è l’abitacolo dove si concentra il lusso e l’opulenza di materiali estremamente pregiati e di accessori tecnologici di ultima generazione.

Le due poltrone posteriori.

La zona dedicata ai passeggeri posteriori è stata completamente ridisegnata sostituendo il divano con due poltrone singole rivestite in pelle e separate da una consolle centrale in legno e pelle che incorpora una zona computer,

Il pianale del vano bagagli, rivestito in pregiato legno teak.

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La consolle con piano bar inserita fra le due poltrone dedicate ai paseggeri posteriori.

un capiente frigo-bar e i comandi della climatizzazione automatica posteriore. Incastonati nei poggiatesta anteriore trovano invece posto due tablet iPad con cui è possibile navigare in internet. Nella zona riservata ai bagagli troviamo la base del piano di carico rivestita completamente in legno teak, lo stesso materiale usato per il pavimento degli yacht più esclusivi. Riservati alla Range Ultimate Edition i propulsori più potenti della gamma, ovvero il diesel V8 4.4 litri da 313 CV e il benzina 5.0 litri Supercharged da 510 CV, entrambi accoppiati alla trasmissione automatica a 8 rapporti realizzata dalla ZF. La Casa inglese dichiara per

Il retro dei poggiatesta dei sedili anteriori con inseriti due iPad per l’intrattenimento dei passeggeri.

la versione V8 diesel una velocità massima 210 km/h e un’accelerazione da 0 a 100 km/h in 7,6 secondi, mentre per la Supercharged una punta di 215 km/h e uno scatto da 0 a 100km/h in 5,9 secondi. La meccanica di entrambi i propulsori è accoppiata ad una serie di dispositivi elettronici per l’assistenza alla guida in off-road come il sistema di assistenza in salita, il Terrain Responce che regola elettronicamente l’assetto in base alle condizioni del fondo stradale e il sistema dinamico adattativo che ottimizza gli ammortizzatori tramite l’unità di smorzamento DampTronic Valve Technology.

Land Rover sponsor del Restauro dei documenti di Caravaggio in mostra all’Archivio di Stato

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and Rover Italia ha contribuito, in qualità di partner, al recupero ed al restauro di oltre trenta volumi di documenti cartacei, datati tra il Cinquecento ed il Seicento, sulla vita e le opere di Michelangelo Merisi da Caravaggio che rischiavano fortemente di andare perduti per sempre. Nell’ambito delle iniziative realizzate per il IV Centenario della morte del grande pittore lombardo, questa mole di documenti sarà in mostra presso l’Archivio di Stato di Roma dall’11 febbraio al 15 maggio 2011, nella sua di Sant’Ivo alla Sapienza. Una mostra unica, “Caravaggio a Roma – Una Vita dal Vero”, dal taglio assolutamente nuovo costruita su documenti originali, restaurati e conservati presso lo stesso Archivio, che svelano fatti salienti della vicenda umana e artistica del grande pittore e aspetti finora sconosciuti legati all’ambiente intellettuale, culturale e artistico frequentato dal maestro lombardo nel periodo vissuto a Roma.

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Si tratta di documenti che riportano notizie inedite sul Caravaggio, sulla sua vita romana e sulla genesi di alcune delle sue opere, scovati da un team di sette giovani tra storici dell’arte, paleografi, archivisti e storici tra i 60 km di scaffali dell’Archivio di Stato. Testimonianze che rivelano nuove verità che in parte riscrivono la biografia del grande pittore lombardo. “Siamo molto orgogliosi di aver partecipato e contribuito a quest’opera di recupero e di restauro,” ha detto Daniele Maver, presidente di Land Rover Italia. “È stato un grande onore essere parte di questo progetto i cui risultati vediamo oggi esposti e restituiti a nuova vita in una mostra unica nel suo genere. Documenti che senza l’intervento di Land Rover Italia sarebbero andati definitivamente perduti. Fedele alla tradizione del suo marchio, Land Rover conferma la sua passione per i capolavori, siano esse opere d’arte, che le espressioni più alte della tecnologia dell’auto”.

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NEWS

CONCEPT BIKE RANGE ROVER EVOQUE

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a nuova concept bike stradale Range Rover Evoque, agile e leggera, sfoggia un design nitido e assolutamente attuale ed è stata esposta al Motor Show di Ginevra. Creata dagli stilisti Land Rover sotto la guida del direttore Gerry McGovern, la bici Evoque è un veicolo progettato in ogni dettaglio per offrire prestazioni stradali vivaci e sicure. L’elemento centrale è un telaio monoscocca in fibra di carbonio ad alto modulo, prodotto da Karbona con tecniche derivate dalla F1. L’attacco del manubrio, in fibra di carbonio sovradimensionato, ed il manubrio, in lega di tipo aerospaziale, sono progettati per sopportare la coppia sviluppata da ciclisti sportivi di prima fascia, con caratteristiche in linea con il resto del veicolo, per un controllo impeccabile alle alte velocità. La costruzione con materiali compositi ha permesso di integrare il tubo piantone nel telaio, tutto a vantaggio della leggerezza e del design del veicolo. I componenti dello sterzo sono in tinta col telaio,

caratterizzato dalla presenza degli stemmi Range Rover ed Evoque. Il cambio è uno Shimano Ultegra 20V. I cuscinetti di sterzo sono integrati al tubo di sterzo per ridurre la resistenza e anche la forcella è in fibra di carbonio. Poiché l’attenzione al dettaglio di prestigio è un elemento fondamentale per un prodotto Range Rover, i freni ed i componenti del cambio sono rifiniti in Black Chrome, la sella è rivestita in pelle pregiata, mentre il nastro del manubrio è imbottito al gel di silicone. Un forte impatto visivo caratterizza le ruote, realizzate su ordine speciale per il progetto Evoque in fibra di carbonio con raggi a profilo aero e sezione profonda, per fendere l’aria e mantenere la stabilità. Prestazioni e sicurezza sono ulteriormente incrementate dagli pneumatici a tripla mescola, particolarmente resistenti all’usura e garantiscono grande aderenza al terreno. Gerry McGovern, Land Rover Design Director, ciclista entusiasta, conferma: «Desideravo creare per l’Evoque “l’accessorio per eccellenza” e cos’altro poteva essere altrettanto perfetto di una bici su misura, assolutamente moderna e splendidamente disegnata? Come la Range Rover Evoque, la bicicletta non solo si presenta con un look fantastico, ma è un vero capolavoro di precisione e prestazioni».

Land Rover Italia partner della Croce Rossa Italiana nel progetto a sostegno dei “senza tetto” nelle aree metropolitane.

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and Rover, da sempre attiva nel servizio alla collettività grazie alla versatilità delle sue vetture “all terrain”, con la loro specifica peculiarità all’aiuto, al supporto umanitario, si unisce alla Croce Rossa Italiana nell’Homeless Project a sostegno dei “senza tetto”. L’iniziativa prevede il mantenimento di un servizio di assistenza itinerante in strada a centinaia di persone senza fissa dimora nel territorio di Milano e del suo hinterland, avvalendosi del sostegno di numerosi volontari che ogni notte percorrono decine di chilometri nell’area metropolitana fornendo, oltre all’assistenza morale ed al monitoraggio dello stato di salute, generi di conforto, cibo e bevande calde. Land Rover darà in uso alla Croce Rossa una Freelander 2, la vettura ideale per sostenere l’attività delle quattro “unità di strada” di Milano, Bresso, Opera e Sesto S. Giovanni. Un servizio di assistenza operativo 7 giorni su 7, dalle 22 alle 3 del mattino, senza interruzioni nel corso dell’anno. Una vettura di pronto intervento al servizio dei più bisognosi.

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«La collaborazione - dice Patrizia Ravaioli, Direttore Generale della C.R.I. - fra una grande azienda come la Land Rover e la Croce Rossa Italiana finalizzata ad aiutare i più deboli è l’esempio di un metodo da coltivare. Spero che questo supporto sul fronte dell’aiuto ai senzatetto possa estendersi alle centinaia di attività di volontari ed operatori della CRI in Italia e nel mondo». «Siamo orgogliosi», dice Daniele Maver, Presidente di Land Rover Italia, «di aver consolidato la nostra collaborazione con la Croce Rossa in Italia con un’iniziativa di così grande importanza sociale. Il supporto di Land Rover Italia servirà a rendere ancora più concreto e tempestivo l’intervento della Croce Rossa nell’area metropolitana di Milano in favore dei senza tetto». Questa iniziativa di Land Rover Italia fa seguito al sostegno che dal 2007 il marchio britannico offre alla Croce Rossa Internazionale ed alla Mezzaluna Rossa in Gran Bretagna, in Africa, in Asia e nelle aree di maggiore sofferenza per epidemie e carestie.

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LAND ROVER CELEBRA LA PRODUZIONE DEL 250.000 Freelander 2

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and Rover ha raggiunto un traguardo estremamente importante nel processo di produzione del suo modello Freelander 2. È uscito dallo stabilimento di Halewood nel Merseyside, il 250.000° Freelander 2. «Si tratta di un risultato eccezionale a testimonianza del crescente successo della Land Rover Freelander 2 – ha affermato Richard Else, dirigente della casa costruttrice inglese – Dimostra quanto questa vettura sia importante per tutta l’economia della Gran Bretagna: circa il 70% delle Freelander prodotte nella fabbrica di Halewood sono destinate all’estero». Il 250.000 esemplare è una Land Rover Freelander 2 dotata di

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motore 2.2 TD4 Diesel GS da 150 cv. La colorazione della carrozzeria è in Fuji White, acquistata da un cliente in Scozia. Il modello è dotato di tutte le tecnologie che ne fanno un fuoristrada apprezzato e riconosciuto tra i migliori sul mercato. «Vorrei ringraziare i nostri lavoratori che formano uno staff flessibile e altamente qualificato – ha aggiunto Else – Colgo inoltre l’occasione per congratularmi con la fabbrica di Halewood per aver raggiunto questo prestigioso traguardo». L’auto ha fatto riscontrare un aumento del 22% nelle vendite tra aprile 2010 e febbraio 2011, rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente.

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RANGE ROVER V8 EFI DEL 1989

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di Andrea Gaddi

uando nel 1970 venne immessa sul mercato la Range Rover inaugurò una nuova categoria di vetture, quella che abbinava il comfort, lo spazio, il lusso delle berline e station wagon di alta gamma ma con un ulteriore surplus a suo favore: la mobilità in fuoristrada ed una guida in tutta sicurezza grazie alla trazione integrale permanente. Meccanicamente per i primi 18 anni è rimasta pressoché invariata ad eccezione dell’adozione dell’iniezione elettronica nel 1987. Alla fine del 1988 la macchina viene dotata di una soluzione tecnica inedita al mondo dei fuoristrada, un giunto viscoso in funzione di autobloccante del differenziale centrale.

Dotata di un motore 3528 cc 8 cilindri a V 90° di origine Buick con rapporto di compressione 9,35:1, 120 Kw a 4750 giri/min (163 Cv) con coppia massima di 271,2 Nm (27,6 Kgm a 3000 giri/min), due valvole per cilindro con distribuzione dotata di un’’albero a camme centrale, aste e bilancieri, punterie idrauliche e catena di distribuzione. La vettura con questo propulsore dispone di un ottimo rapporto peso/ potenza (12 kg/Cv) e di una fluidità di marcia, silenziosità e grande disponibilità di coppia a tutti i regimi. Questa versione ad iniezione supera i 170 km/h, una prestazione elevata negli anni 80, degna di una berlina di media cilindrata. I consumi nonostante siano leggermente più bassi della versione a carburatori, difficilmente si riescono

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Al lavoro!

La Range Rover V8 EFI appena comprata

a superare 6-7 km/l, in fuoristrada non è difficile percorrere 2 km/l. Ma perché ho comperato una Range Rover? Da piccolo, con la macchina dei miei genitori, viaggiavamo molto spesso in autostrada ma soprattutto passavamo le vacanze in Val di Sole ed in Val di Non in Trentino; di questi viaggi in allegria, ricordo sfrecciare nella terza corsia di sorpasso Volvo 740, Bmw, ma quella che mi colpiva di più era la Range Rover con i suoi paraspruzzi piegati all’indietro

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dal vento e gli sci sul tetto, dirette nelle più famose località sciistiche come Campiglio, Cortina. Febbraio 2009. Trovo per caso un’inserzione su un quotidiano Genovese: vendo stupenda Range Rover V8… e… senza neanche veder la macchina, dentro di me avevo già deciso di acquistarla. Un sabato vado a vederla ed il lunedì sono già in autostrada verso Milano!

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Sul tachimetro leggo 227170 km: è il 23 febbraio 2009. Dopo qualche chilometro in imbarazzo per la mole della vettura, prendo subito confidenza col mezzo ed è subito amore: guidandola, è un’auto che ti conquista e più la usi, più la vorresti condurre e non vorresti mai scendere! Ma vediamo nei dettagli la macchina. Si tratta di una Range Rover 3500, numero di telaio SALLHAML4FA380587 costruita l’11 Aprile 1989 ed immatricolata a Trieste il 7 Novembre 1989, in allestimento

Il restauro del sottoporta.

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Vogue Se colore Trocadero Red, cambio automatico a 4 rapporti ZF. Questa vettura è stata ordinata senza tetto apribile, l’allestimento Vogue Se lo prevedeva (il che non è un male visti i problemi di infiltrazioni riscontrati su molti modelli). L’auto si presenta bene, tutto sommato, in ottimo stato sia di meccanica che di carrozzeria ma con i segni dei 20 anni trascorsi in città tra Trieste e Genova, sportellate ovunque ed una botta sul cofano motore e porta anteriore desta: volevo una macchina perfetta in tutto e allora….… via con i lavori!

Sostituzione delle molle.

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Gli omocinetici smontati.

Il radiaore

Essendo un appassionato di meccanica ed avendo attrezzatura e spazio a disposizione, decido di effettuare il piĂš possibile dei lavori autonomamente. Sostituisco il portellone superiore (upper Tailgate), un punto debole di tutte le RR, il radiatore del circuito di raffreddamento che, essendo montato a pochi Il ponte riverniciato.

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cm dal radiatore del climatizzatore marcisce molto facilmente perchĂŠ fra i 2 si deposita tutto quello che la mascherina anteriore ingoia viaggiando; per precauzione sostituisco il giunto viscoso della ventola di raffreddamento, revisiono gli omocinetici dello sterzo molto usurati, probabilmente per Il telaio riverniciato.

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la scarsa lubrificazione/manutenzione nel tempo. Provvedo alla sostituzione di tutti gli oli, motore, differenziali, cambio, riduttore: tutto Castrol ad eccezione del cambio automatico dove ho optato per un Syneco ATF, quest’ultimo progettato negli anni di gloria della Parigi Dakar appositamente per la Range Rover e testato su di essa, appunto, nella massacrante gara in terra d’Africa. Il telaio è stato completamente pulito con una spazzola di ferro e verniciato a mano come ponti e puntoni. Per migliorare l’handling stradale della vettura oltre ad aver sostituito i polybush dei puntoni anteriori e posteriori con il modello Blu della Britpart, ho montato un set di ammortizzatori Koni regolabili, tarandoli a metà corsa del registro e abbinandoli a molle Bluspring leggermente più rigide delle

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originali, applicando un tampone antivibrante tra molla ed alloggiamento superiore della stessa; completano l’assetto 4 distanziali da 3 cm di spessore. Va bene mantenere il più possibile l’originalità della vettura ma con un assetto di questo genere su strada si comporta molto meglio, rendendo la guida più rilassata e infinitamente più sicura. Prima di portare la macchina in carrozzeria per un rifacimento completo, l’impianto frenante è stato revisionato completamente e dotato di dischi forati e baffati della Britpart con pastiglie Green Stuff heavy duty ed è stato sostituito il silenziatore centrale e terminale. Il motore è stato meticolosamente messo a punto smontando e controllando tutta la parte dell’aspirazione/iniezione/

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alimentazione, lavando gli iniettori, sostituendo la centralina guasta e mettendola a punto come manuale Land Rover prescrive: adesso la macchina gira in P a 500 giri ed in Drive a 300 sia a gas che a benzina, non si sente neanche accesa ed il motore ha una rotondità sorprendente! Infine la carrozzeria. La vettura è stata smontata il più possibile verniciando le parti nere di pianale e scocca sia internamente (sotto la moquette e l’antirombo), che esternamente; ripresi i montanti del vetro anteriore danneggiati dalla ruggine e verniciati, infine la carrozzeria esterna non aveva una parte senza una bozza… il carrozziere a 350 ore di manodopera ha smesso di fare i conti! Il lavoro di messa a punto del motore è stato eseguito dalla Vmax Racing di Villiam Franchini di Savigno, Bologna, registrato sul nostro Forum come Villiam331. Il lavoro di carrozzeria è stato eseguito dall’Autocarrozzeria

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Monteveglio dell’omonimo paese in provincia di Bologna, con la supervisione dei lavori da parte di Franchini che ringrazio. Ringrazio il Presidente del Registro Storico Italiano Range Rover, Mirco Marabini, perché con la sua simpatia, passione, capacità di aggregazione mi ha contagiato; ed infine una grande soddisfazione: vedendo la mia macchina messa a nuovo ha esclamato “solo tu potevi farla risplendere in quel modo”. Ringrazio il Presidente del Registro Storico Italiano Land Rover Pierluigi Ducci che vedendo gli adesivi applicati sulla mia macchina ha esclamato: “questa è la macchina più sociale d’Italia”. Saluto tutti gli appassionati, amici che ho conosciuto in questi anni frequentando la vita di club. Sono contento di far parte di queste due grandi famiglie dalla sincera amicizia in vero spirito Land.

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LAND ROVER SERIES ONE 1951 EX RIJKSWACHT di Paolo Turinetti Traduzione: Ilaria Manzin

I precedenti proprietari.

La Land Rover Series One del 1951 in partenza: destinazione Italia.

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rano passati ormai tre anni da quando al salone dell’auto di Amsterdam un nuovo veicolo molto particolare aveva fatto la suo apparizione. Nessuno e tanto meno i suoi ideatori potevano pensare che in breve tempo sarebbe divenuto un fenomeno destinato a durare fino ai nostri giorni: la Land Rover. Aveva subito trovato estimatori in numerosi settori d’impiego. Nata come mezzo prevalentemente agricolo, grazie alla sua proverbiale versatilità, era stata ben presto impiegata da numerosi eserciti, dai vigili del fuoco come mezzo di soccorso e per infiniti altri usi. All’inizio del 1951 anche l’esercito belga aveva cominciato a guardarsi attorno alla ricerca di un mezzo 4x4 leggero, per sostituire le ormai datate Jeep ereditate alla fine della Seconda Guerra Mondiale dall’esercito americano.

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hree years had already passed since the debut of a very particular new vehicle at Amsterdam Motor Show. Nobody, least of all its own creators, would have thought that it would quickly become such a long-lasting success: the Land Rover. It had immediately found admirers in various fields: even though, in the first place, it was born to carry out farm-related activities, it soon was adopted by several armies, fire brigades, emergency services and for other countless purposes, thanks to its wellknown versatility. At the beginning of 1951, the Belgian army started looking around for a lightweight 4x4 vehicle, in order to replace the already old Jeep models inherited from the American army after World War II.

La rivista Legend che ha dedicato una lettera alla storia della Minerva

La Gendarmeria belga con le Land Rover in dotazione.

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Qui entrò in scena la “Societe Nouvelle Minerva S.A.”, con sede a Mortsel vicino ad Anversa, che tramite l’allora presidente mr. Van Roggen, cominciò a sondare la possibilità di costruire su licenza un mezzo adatto. Dopo falliti tentativi con Fiat e con la Willys, la scelta cadde quasi inevitabilmente sulla Land Rover. Iniziati i negoziati, furono organizzati dei test condotti su una Series One, numero di telaio 16135179, targa LNX 406. In seguito all’esito positivo delle prove effettuate, furono presi accordi che prevedevano che la Land Rover

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At that very moment, “Societé Nouvelle Minerva S.A.”, based in Mortsel, near Antwerp, made the scene, represented by its then president, Mr. Van Roggen, who began testing the waters for the chance to manufacture a suitable vehicle under licence. After unsuccessful attempts with both Fiat and Willys, Land Rover was eventually, and almost inevitably, chosen. Negotiations started and tests were run on a Series I, VIN tag 16135179, registration number LNX 406. After the tests proved positive, the deal was agreed: Land Rover had to

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fornisse alla Minerva completa assistenza tecnica e parti essenziali quali il telaio, il motore gli assi e la trasmissione, con la formula denominata CKD (Completely Knocked Down), in pratica quasi un kit di montaggio. Il resto, valutabile nel 60% dei pezzi, doveva essere costruito in Belgio, per ovvie ragioni di impiego di mano d’opera locale, con particolari in alcuni casi abbastanza diversi dall’originale sia come forma che come materiali. Nell’ottobre del 1951 un primo ordine di 2.500 pezzi fu inviato alla Land Rover . Nel frattempo anche la Gendarmeria Belga, in seguito alla stessa esigenza di un veicolo che le permettesse di controllare agevolmente il territorio, aveva provveduto ad inviare un ordine alla Rover Company a Solihull. Si trattava ovviamente della Serie One 80 pollici con il nuovo motore di 1997 di cilindrata, caratterizzata esteticamente dalla nuova griglia a T invertita e dalla presenza per la prima volta di maniglie all’esterno delle porte. A partire dal 24 agosto 1951, furono inviate un totale di 149 macchine e consegnate direttamente all’allora importatore, la società Pilette di Bruxelles; si trattava di MY 1952, ma come accade ancora oggi, il modello nuovo entrava sempre in produzione qualche mese prima dell’inizio dell’anno di riferimento.

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supply full technical assistance to Minerva, as well as essential components such as the chassis, the engine, the axles and the transmission, all together in a set called CKD (Completely Knocked Down), basically almost an assembly kit. The remaining components, estimated at the 60% of the whole, had to be produced in Belgium, because of the obvious need to employ local labour, resulting in details being at times rather different from the original both in form and in materials. In October 1951, the first order for 2500 items was placed to Land Rover. Meanwhile, the Belgian Gendarmerie as well placed an order to the Rover Company, in Solihull: indeed, they required a vehicle capable of meeting their needs to easily control the region. Obviously, it was the Series I 80’’, equipped with the new 1997cc engine, aesthetically characterized by a fresh inverted T-shape grille and by the unprecedented installation of external handles on the doors. Since August 24th, 1951, a total of 149 vehicles were sent and delivered directly to the then import company, “Pilette”, in Brussels. Given to the habit of attributing a new model’s year of reference also to those vehicles actually produced during the last months of

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Il colore ovviamente era il tipico blu scuro della gendarmeria e rimasero le uniche arrivate in Belgio completamente montate. Una prima tranche di 75 pezzi, numero di telaio dal 26130168 al 26130241 ed una seconda con telai a partire dal 26130270 fino al 26130344. L’esemplare del nostro servizio, secondo un censimento fatto da appassionati belgi, è fin ora il più vecchio di cui si è a conoscenza; con il numero di telaio 26130170 è stato il quarto esemplare prodotto nell’agosto ’51. L’ho portata in Italia direttamente dal Belgio. In realtà la mia ricerca era rivolta inizialmente all’acquisto di una Minerva, possibilmente ex esercito o ex gendarmeria; poi in seguito a contatti con vari appassionati mi era giunta una segnalazione interessante da parte di Hendrick Vander Hoeven, tra l’altro possessore di una delle rarissime Tempo ancora

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the previous year (as it still happens nowadays), these cars were classified as MY 1952. As for the paint colour, clearly, it was the Gendarmerie’s classic dark blue. These vehicles were the only ones which had arrived in Belgium fully assembled, divided in two stages: the first group featured VIN tags from 26130168 to 26130241, and the second one covered VIN tags from 26130270 to 26130344. According to a census conducted by Belgian enthusiasts, the vehicle described in this article is the oldest one known up to now; its VIN tag is 26130170 and it was the fourth one produced in August 1951. I brought it to Italy straight from Belgium. Actually, at the beginning, my interest was in buying a Minerva formerly owned by the army or the Gendarmerie, if at all possible. Later on, though, among my many contacts

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Le maniglie applicate alla capottina all’interno dell’abitacolo.

Il cruscotto della Serie I

in circolazione, a riguardo di una Land Rover prima serie che aveva servito nella Rijkswacht, in vendita a Boutersem, un paesino del Brabante, ancora nella sua livrea blu scuro originale e completa dei suoi accessori di servizio. Facendo qualche ricerca mi sono reso subito conto del bel “pezzo” scovato e così, dopo qualche trattativa con il sig. Michel Brams (il vecchio proprietario), trovare l’accordo, affittare un carrello ed andarla a prendere con un raid di due giorni, è stato un tutt’uno. Detta così sembra facile, ma in realtà ci sono decine di pagine di mail dietro a tutta la trattativa e sei mesi circa intercorsi tra i primi approcci e la decisione finale. Comunque è stata una bella storia, perché pian piano Michel mi ha anche raccontato Tipica leva indicatori direzione Minerva.

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L’estintore.

with other enthusiasts, I got an interesting hint from Mr. Hendrick Vander Hoeven (who, by the way, owns one of the extremely rare Tempo still around) on an ex-Rijkswatch Land Rover Series I for sale in Boutersem, a village in Brabant, still with its original dark blue livery and fully equipped with its military accessories. Through some more research, I soon became aware of how extraordinary that item was, so, after a few negotiations with the then owner, Mr. Michel Brams, it was easy and quick to make a deal, to rent a trailer and to go and pick it up with a two-day raid. As I put it, it may seem uncomplicated, but behind the whole mediation there were dozens of emails and almost six months I sedili nuovi.

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Il motore da 1997cc.

Descrizione degli olii in fiammingo.

la sua storia legata alla sua professione di gendarme e a quella della macchina, comprata perché un giorno aveva trovato foto di suo padre anche lui gendarme, alla guida di una Series One della Rijkswacht durante una parata e da lì la decisione inevitabile di averne una. Anzi erano diventate poi due, avendo nel frattempo comprato anche una Serie III sempre della gendarmeria. Tutto il nostro carteggio ha fatto sì che quando ci siamo finalmente incontrati sembrassimo due vecchi ex compagni che non si vedevano da tanti anni, e memorabile è stata la tavola preparata da sua moglie Ann con tutte le loro migliori specialità. Davvero un’accoglienza fantastica e un’esperienza umana bellissima. Ancora adesso non manchiamo di scambiarci qualche mail durante l’anno per farci gli auguri nelle ricorrenze o anche solo per un saluto. La storia di questa macchina è un po’ lo specchio di quel che è accaduto in Belgio in quegli anni, dove in seguito alle prima forniture di “vere e proprie” Land Rover si succedettero altri arrivi di mezzi CKD, oltre alla produzione del modello della

I sedili posteriori.

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passed between the first contact and the final decision. Anyway, it has been a great experience: indeed, little by little, Michel told me some details of his personal life and of his relationship with that car. He had served in the Gendarmerie, as well as his father: the day Michel saw an old photo of him driving a Rijkswacht’s Series I during a parade, he decided to get one, to which he later added a Series III, also formerly used by the Gendarmerie. The long correspondence between Michel and me helped a lot when we finally met: we were like two ex-classmates who hadn’t seen each other for a long time. And how could I ever forget the outstanding delicatessen Ann, Michel’s wife, cooked for us? It was a truly wonderful welcome and an extraordinary personal experience. Even now we exchange emails not only on special occasions, but also just to say hello. The history of this car almost reflects what was going on in Belgium in that period. After the first ‘original’ Land Rover

La maniglia degli sportelli.

Il supporto dell’antenna.

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Stop e frecce posteriori.

La sirena.

Il paraurti.

Il lampeggiante.

Minerva e alla fine, dovuto all’inevitabile usura del tempo si venne a creare una sorta di scambio di pezzi da un modello all’altro a seconda delle esigenze del momento, leggasi far funzionare i mezzi in dotazione con qualsiasi ricambio disponibile. Esempi di questo scambio sono presenti nel nostro modello, dove possiamo vedere un tipico paraurti con distanziali che consentono l’installazione dei rostri per il traino altrimenti sporgenti dalla sagoma del mezzo, l’impianto di scarico laterale, i fanalini di stop e posizione, il porta targa posteriore

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Il faro disposto a lato del parabrezza.

supplies, other CKD sets arrived while the model by Minerva was being produced as well: eventually, it all ended up in a kind of spare parts interchange between models to match the specific requirements, in order to get over the inevitable ravages of time and to make the vehicles work with any spares available. In my model, there are examples of this interchange: there is a typical bumper with spacers for the installation of trailer hooks, which would otherwise be overhanging from the car outline, a side exhaust system, brake lights and sidelights, a

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basculante per permetterne la lettura anche con la paratia di coda abbassata, tutti di derivazione Minerva. Tipico anche il deviatore per gli indicatori di direzione. In alcuni casi sono stati usati addirittura la griglia anteriore con stile e stemma Minerva e in modo più appariscente i parafanghi con l’angolazione obliqua sul frontale, tanto che ad un certo punto è sorta un po’ di confusione e si è parlato anche erroneamente di Land Rover Minerva, mentre sicuramente si poteva parlare di gestione dei mezzi decisamente “mista”. Tracce ben evidenti del suo impiego nella Gendarmeria sono il faro brandeggiante per la ricerca notturna, il lampeggiante blu, l’antenna per la radio e sotto il cofano si può ancora vedere la sirena originale della Magneti Marelli. Dotato di sette posti, per agevolare i quattro posteriori posizionati sulle panchette laterali sono presenti delle maniglie di appiglio ancorate alla barra longitudinale della capottina. La nuova pompa della benzina.

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swinging rear number plate holder for its identification even when the tailboard is horizontal. All these items come from Minerva, as well as the classical switch for the direction indicators. In some cases, a Minerva-style front grille with the badge of the company had been used, as long as more visible sloping front wings: these elements have created a certain confusion, which has wrongly led to identify a Minerva Land Rover, while it would have been more appropriate to consider this type of vehicle management as a definitely “mixed” one. The most evident signs that the car was used by the Gendarmerie are the swivelling nightprobe for night patrolling, the blue beacon, the radio antenna and, under the bonnet panel, a still visible Magneti Marelli original horn. The car is fitted with seven seats: in order to make the four rear seats (of the bench type, positioned on either sides) more comfortable, Il radiatore originale.

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I nuovi fermi per il parabrezza.

Gli stemmi si riferiscono al gruppo mobile del Brabante dove ha servito per più di vent’anni. Di certo è una macchina che ha subito molte vicissitudini nel corso della sua storia lunga ormai 60 anni, con tutte le influenze di cui si accennava prima, ma è indubbio anche che lo stato di conservazione di questo modello mi ha suggerito di fare solo un leggero restauro per ottimizzare i particolari, cercando di mantenere anche in questa, come in tutte le vecchie Land, quell’aspetto vissuto che permette di capire, o ancor meglio solo immaginare, quello che può essere stata la sua storia e il suo trascorso che è un po’ quello che rende le nostre macchine uniche e affascinanti al di là del fatto tecnico e meccanico.

there are assist straps on the hood’s longitudinal stick. The badges are those of the flying squad of Brabant, where the car was employed for more than twenty years. Certainly, this car has undergone many vicissitudes during its 60-year-long life, mainly due to the different influences described above; it is also true that, thanks to its preservation status, only a few restoration works were required, just to improve some details. In this particular Land, as well as in every other old model, I’ve tried to maintain its vintage look, which allows us to understand, or even just to imagine, what it has gone through. This is precisely what makes our cars unique and fascinating, beyond any technical or mechanical aspect.

scheda tecnica

Land Rover Series One 80 inch Model Year: 1952 Telaio: n. 26130170 Data di costruzione: 24 agosto 1951 Spedita il 27 agosto 1951 a Pilette S.A. - Bruxelles - Belgio Motore: benzina 1997 cc - 52 cv a 4000 g/m Lunghezza: 3350 mm Larghezza: 1550 mm Interasse: 2030 mm - 80 pollici Massa complessiva: 1820 kg Cambio: a 4 marce + retromarcia + riduttore Pneumatici: 6,00x16 oppure 6,50x16 Freno di servizio: sistema a tamburi

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club

100 Land Rover nel Canavese 20 marzo 2011 - Levone (TO) di Paolo Turinetti

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na giornata che era partita freddina e piovviginosa e che si è poi riscaldata con uno splendido sole primaverile, ha salutato lo svolgimento del primo raduno Land Rover che si è tenuto a Levone, un paese della comunità montana dell’alto Canavese in provinca di Torino. L’ottima organizzazione si è vista premiata con la partecipazione di più di cento macchine, comprendenti praticamente tutti i modelli della gamma Land Rover, recente e passata. Infatti accanto allo sfavillante Discovery 4 portato al raduno dall’editore di Autoruote 4x4 Giorgio Rosato, si sono notate Range Rover tra cui, citando i soci del Registro Storico Italiano Land Rover, Carlo Bider con una bellissima 3 porte del 1981 e Andrea Gaddi con la sua ormai “mitica” regina Freelander, Defender più o meno elaborati e numerose Series,

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tra cui ben tre Series One iscritte al nostro Registro: due 88 pollici del 1957 di Roj e di Ortodossi e un 86 pollici fire engine di Flavio Valente. Il Registro Storico è stato uno dei supporter della manifestazione e ha animato la giornata con la nutrita e appassionata partecipazione dei suoi soci. Tra l’altro è stata l’occasione per dare il benvenuto a nuovi iscritti come Manuste e la sua 90 del 1985 e Gipeto con la Series III ILE, appena ritirata dopo aver rifatto il motore e dunque in perfetta efficienza, e la prima partecipazione ad un raduno di Gabri001 con l’88 Series Tre. Da segnalare anche il bellissimo “Cammello” di Super88 alla sua prima uscita ufficiale dopo il restauro portato a termine con perizia e indubbia passione da lui stesso. Il raduno è iniziato di buona mattina con l’arrivo dei vari

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equipaggi presso il campo sportivo di Levone. Qui dopo l’iscrizione (gratuita) e il briefing è partita la carovana delle auto, suddivisa in due gruppi per seguire itinerari diversi: uno più “hard” per le macchine più moderne e uno aperto a tutti quelli che non volessero cercare guai o semplicemente preservare il mezzo. Noi abbiamo seguito quest’ultimo partecipando con le Series e dunque da trattare con un po’ di rispetto. L’itinerario si è sviluppato lungo la strada che da Levone porta a Rocca Canavese, salendo poi lungo una carrareccia fangosa (date le recenti piogge) fino a raggiungere la cima della collina dove si trova la chiesetta della Madonna della Neve. La costruzione risale al 1673 e pare sia stata costruita in seguito alla terribile peste che colpì il luogo, ma sembra anche in ricordo di una incredibile nevicata verificatasi nel mese di agosto dell’anno 365. Dopo una breve sosta, siamo ridiscesi dall’altro versante della collina fino a raggiungere il mulino Val. Questa costruzione, insolita per le nostre zone, ricalca esattamente il mulino a vento tipico olandese e pare fosse

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stato fatto costruire dai proprietari in ricordo del figlio prematuramente scomparso. In occasione del nostro arrivo il mulino è stato aperto alla visita dei partecipanti, mentre nel piazzale antistante è stato organizzato un aperitivo, salutato anche dalla comparsa del sole che da questo punto in poi ha accompagnato la giornata. L’ultima tappa ha visto il ritorno dei partecipanti al campo sportivo di Levone, dove l’organizzazione ha predisposto una grande tavolata per poter gustare le specialità locali e vivere un bel momento conviviale dove non sono mancati gli argomenti di dibattito, ovviamente tutti rivolti al mondo Land Rover. Poi, per dar modo a chi volesse provare la propria abilità alla guida, è stata allestita un’area con alcuni passaggi trialistici divertenti per il gran numero di spettatori presenti e con il “cimento” di un 109 che non ha di certo sfigurato.

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Bisogna dare atto ai ragazzi dell’organizzazione di aver fatto un ottimo lavoro e, sicuramente, è stata palpabile la soddisfazione per il gran numero di appassionati del marchio inglese intervenuti a premiare la loro iniziativa. Per noi del Registro è stata una bella occasione per ritrovarsi, per cementare vecchie amicizie e stringerne delle nuove. Pare esserci una cosa che ci caratterizza: ho notato che nuovi e vecchi si integrano subito, senza dare vita a discriminazioni di sorta, con il denominatore comune dell’enorme passione per le nostre macchine che finiscono con il diventare “veicolo” di traino per i rapporti umani; questo fa sì che ogni occasione in cui ci si trova sia motivo di festa e dello stare insieme con piacere. Questo è proprio bello e direi anche un po’ raro.

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CLUB

AUTOMOTORETRò: REGISTRO STORICO PRESENTE!

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nche quest’anno il Registro Storico non è mancato al classico appuntamento dell’Automotoretrò di Torino, un appuntamento ormai divenuto ormai irrinunciabile. Il Registro Storico presentava nel suo stand tre Land Rover: una Series III 88 del 1980, una Series IIA pastel green del 1965 restaurata dalla Land Rover Team e, per ultima ma non certo per importanza, una Series One del 1948 (un ampio articolo su questa Land Rover è apparso sul numero di Gennaio/ Febbraio di Land Italia Magazine) appena rinvenuta da un noto appassionato italiano e pronta per un restauro completo. Per il Registro Storico l’Automotoretrò non è solo una mostra di auto storiche, è soprattutto l’occasione per incontrare i sempre più numerosi soci del Piemonte. Sarà per la conformazione morfologica

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del territorio, sarà per la passione verso il marchio Land Rover, ma il Piemonte si presenta insieme alla Toscana una tra le regioni più popolate di Series e di Land Rover in genere. Durante le tre giornate lo stand è stato visitato da molti soci, uno fra tutti, Livio Suppo, ex manager Ducati ora alla Honda. Non sono mancati i soliti curiosi che magari poco distinguono le varie Series One, II e III, ma con un po’ di pazienza e di buona volontà gli sono state spiegate le differenze fra i modelli e le varie versioni succedutesi nel corso degli anni. Non può mancare un grazie ai soci che hanno aiutato alla preparazione dello stand, Bjbo che ha gentilmente portato in mostra l’88”, Roj con la sua HUE 222 e Pippo69. Un doveroso ringraziamento anche al nostro main sponsor Land Rover Team che ha contribuito alla manifestazione. Ciao Piemonte, ciao Automotoretrò! Arrivederci al prossimo anno!!!

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APPUNTAMENTI Italia

9/10 Aprile II Landy Meeting Otranto www.registrostoricolandrover.it

21/25 APRILE LAND ROVER TOUR 4 DAYS Mini Tour - SARDEGNA www.registrolandrover.it

18/19 Giugno Dunsfold Collection Open Weekend (UK) www.dunsfoldcollection.co.uk/open weekend.shtml

24/26 Giugno LRSOC National Rally, Dorset (UK) 30 Aprile / 01 Maggio LAND ROVER DAY TOSCANA Le tenute Frescolbaldi www.registrolandrover.it

15/17 Luglio Billing Show, Billi ng Aquadrome, Northampton (UK)

Svizzera 27 Maggio/4 Giugno LAND ROVER TOUR GRECIA IL PELOPONNESO www.registrolandrover.it

8/11 Luglio “Les Série’s en Helvètie” Losanna (CH)

2/5 Giugno Land Magia www.landmagia.com

Francia 3/4/5 Giugno Broc’Land

11/12 Giugno II Spring Landy Party e Series One National Rally (Lucca) www.registrostoricolandrover.eu

11/12 Giugno IX Raduno della Ciociaria www.topinirandagi.it

Regno Unito 24 Aprile CONVOY for HEROES (UK) www.convoy4heroes.org.uk 1 Maggio Heritage Land Rover Show (UK) www.hlrw.co.uk

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news dal registro II Landy Meeting in Southeast 9 e 10 aprile 2011

Programma Accoglienza a partire dal venerdì Sabato 10:00 - partenza per Otranto punta palascia si attraverserà lago alimini Otranto porto Torre del Serpe, cava di bauxite; 12:00 - Otranto, a Porto Badisco spaghetti con le cozze e ricci; 16:00 - Relax in agriturismo; 17:30 - Visita del centro storico di Otranto; Domenica 10:00 - alla scoprta di dolmen e menhir; 12:00 - rientro in agriturismo per spuntino saluti. Costo per il soggiorno bungalow 2 posti Euro 50,00 bungalow 4 posti 100,00 Compresa prima colazione Si può vedere la struttura ricettiva al sito: www.ilcontadino.it Prenotazione: ilcontadino@ilcontadino.it Ricci e spaghetti di sabato si paga alla romana. Cena del sabato Antipasto, assaggino di primo, assagini di secondo, contorno, frutta e dolce Euro 20,00 Spuntino di domenica Euro 5,00

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HALF TON Storia, evoluzione, dettagli Finalmente, dopo quasi un anno di lavoro, ricerche, foto e correzioni, è andato in stampa l’ultimo lavoro del Registro Storico Italiano Land Rover. Questo “manuale”, così mi piace chiamarlo, racchiude una dettagliata monografia che fornisce a tutti i possessori e appassionati della Lightweight materiale esclusivo e preziose informazioni sulle versioni costruite dalla Casa di Solihull. Ogni modello è corredato da dati tecnici, con la descrizione di eventuali modifiche succedutesi nel corso degli anni. Un volume tutto in italiano curato da Claudio Lencioni per il Registro Storico Italiano Land Rover. Claudio, come molti sanno, è un appassionato di veicoli militari Land Rover e nel corso degli anni ha raccolto appunti, fotografie e curato diversi restauri di Half Ton. Un manuale in italiano facilmente consultabile da tutti, dal neofita che vuole conoscere meglio la Lightweight, all’esigente collezionista. Un libro che non può mancare nella biblioteca del Lander italiano.

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PEGASUS PARTS 23 Harrowlands Park, Dorking, Surrey, RH4 2RA

SERVICE

the new exclusive service only for members Il Registro Storico offre la possibilità ai propri soci di poter acquistare parti di ricambio per la propria Land Rover a prezzi particolarmente vantaggiosi. In questo modo oltre al notevole vantaggio per il socio di poter acquistare i giusti pezzi di ricambio per la propria Land Rover, l’originalità e la qualità della propria Land Rover

News da Pegasus Parts: nuovi serbatoi per freno e frizione

Serbatoio Series 1

Pegasus Parts, produttore di parti di ricambio “Land Rover Specialists” è ora in grado di fornire nuovi serbatoi per liquidi di freno e frizione, perfettamente riprodotti e pronti per essere montati su Land Rover Series 1, 2 e 2 a. I serbatoi vengono costruiti Serbatoio completamente in metallo, Series 2 dispongono di cappuccio e 2a dotato di sfiati e lettering in rilievo come nei modelli originali, disponibili anche per montaggio interno, adatti a sostituire quelli delle Series 2 e 2 a. Prezzi

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CURIOSITà

a cura di Filippo Capellaro

CANTAMBANCHI

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lcuni anni fa, girovagando all’interno dell’ormai noto mercato via etere, mi imbattei in un’offerta singolare a cui da principio non feci molto caso anche se la copertina mi aveva attratto perché mostrava in bella evidenza il marchio delle nostre amate vetture. Nelle successive settimane, nel corso di altre frequenti visite, lo stesso annuncio mi si ripresenta regolarmente al punto da stimolare sempre più la mia curiosità. Aprii la pagina relativa per visionare le condizioni di vendita, verificare il luogo di provenienza e naturalmente la spesa richiesta per la spedizione. Sulle caratteristiche dell’oggetto non c’era scritto più di tanto: si trattava di un 33 giri in vinile del gruppo Cantambanchi edito da Studio Records nei primi anni ’80, ottime condizioni, copertina originale etc etc. Considerata l’esigua richiesta non esitai ad effettuare la mia offerta motivato dalla voglia di ampliare la mia pur esigua collezione di materiale marchiato Land Rover, e naturalmente vinsi l’asta come unico offerente. Quando arrivò il pacco lo aprii e ne constatai la buona conservazione del disco e della copertina, lessi tutto quello che c’era da leggere ma non potei ascoltare i brani per mancanza dell’apposito piatto; tuttora le musiche mi sono assolutamente ignote! Ma chi erano i Cantambanchi? Nacquero per diletto nel 1969: Franco Contardo metalmeccanico, Laura Ennas fotografa, Renato Scagliola giornalista, Piero Marchisio esperto di telecomunicazioni, Giancarlo Perempruner venditore all’Olivetti. All’inizio cominciarono con pochi strumenti: due chitarre, un tamburello e una piccola tastiera, ma con nessuna conoscenza della musica scritta e solo con un ottimo orecchio. I primi passi li muovono presso l’Arci “Il Contemporaneo” di corso Casale (durò pochi anni), e al Garibaldi di Torino. Il repertorio è quello della tradizione piemontese con qualche puntata in altre regioni, senza particolari motivi, solo per il piacere di affrontare canti interessanti e belli. Molti di questi brani li conoscevano da sempre perché presenti nella cultura locale delle “piole” (tipiche osterie piemontesi), filastrocche cantate dalle nonne ai nipotini, canti di montagna ascoltati durante il pesante lavoro oppure in occasione di qualche festa padronale, canti giovanili ripetuti alla nausea in “corriera” durante le gite scolastiche, rielaborazioni di brani ascoltati in vinile. L’interesse è verso la cultura contadina, il lavoro, la resistenza, la politica, basi da cui sono partiti tutti quelli che hanno fatto musica popolare in quegli anni, con maestri come Dario Fo e i Cantacronache. In quegli anni nascono a Torino tanti gruppi: Cantovivo di Alberto Cesa, Astrolabio, Prinsi Raimund, La Lionetta, La Voce Rossa. Strumentalmente gli altri gruppi sono più bravi, ma i Cantambanchi hanno la forza delle voci. I timbri della polifonia del gruppo diventano subito riconoscibili. Sono grandi amici e si divertono sempre, anche il pubblico si diverte e i più fedeli li seguono ovunque. Cominciano anche a scrivere testi e musiche, non “canzoni di lotta”, o combat folk, come verranno chiamate vent’anni più tardi, ma ballate sull’energia, su Janavel

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(eroe valdese), su Batista (condottiero valligiano e contrabbandiere). Mettiano in musica temi già attuali all’epoca ma non ancora pressanti come oggi quali: le troppe auto (Automobilesimo è del ’69), l’ambiente, il problema energetico, i genocidi culturali (Los Indios de la Langa), la crisi del Salvador, un anticipo del diluvio enogastronomico odierno (La canzone del cibbo 1980), gli emigrati italiani all’estero (La Svizzera del ‘75), il regime di Ceausescu (Rumena oh, 1979). Per brevi periodi si aggiungono musicisti “veri” come Zanon, flautista veneto e Giancarlo Zedde, pianista di Conservatorio, che scrive alcune armonizzazioni di alto livello. Con gli anni si aggiungono in pianta stabile due giovani, Francesco Bruni, sofisticato chitarrista, voce e percussioni, Claudio Perelli chitarra, tastiera, voce. E il giovanissimo Davide Scagliola, batteria e percussioni. L’organico dura vent’anni. Soprattutto d’estate girano come trottole: tante feste dell’Unità, sagre di paese, Punti Verdi, circuiti dell’Arci, in provincia, perfino tourneè in Germania, Romania, e puntate in Svizzera e Jugoslavia. Tutto nei ritagli di tempo del lavoro di ciascuno. Viaggiano a bordo di un pulmino Fiat 238 rosso, con le scritte CANTAMBANCHI in bianco sulle fiancate e all’incontrario sul davanti, come le ambulanze. Dentro gli strumenti, l’amplificazione, generi di prima necessità, cuscini per il riposo. Durante i viaggi sovente si prova. Cantano in situazioni diverse: sopra un carro agricolo, sotto un mercato coperto, in un grande ex pollaio nelle Langhe, nei sotterranei del castello di Barolo, nel cortile del castello di Macello, in teatrini parrocchiali di provincia, e anche su palchi veri. Epiche, impagabili le feste dell’Unità nelle Langhe, e soprattutto a Treiso negli anni settanta: una piazza sospesa in punta alla collina, sotto la chiesa, e in cucina i coniugi Marcarino, titolari dell’Osteria dell’Unione dove Carlin Petrini fonderà prima l’Arcigola poi trasformato nella multinazionale Slowfood, e L’unione diventa un posto noto anche oltreoceano. In ocaasioni importanti fanno da spalla al palasport di Torino a De Andrè,

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hanno il suono dei dialetti piemontese, lombardo, ligure, veneto, significando un’avventura culturale e fonetica, domestica, che muove dalle radici culturali del nord Italia. La seconda parte utilizza un diverso criterio, dato che sono infilate parole straniere di lingue diverse, che per antonomasia evocano immagini di terre lontane (es. Taiga la pianura siberiana, zulu, oscar, tango, dallo spelling dell’alfabeto Nato usato in trasmissioni aereo navali, Ngorongorongoro, il cratere al confine tra Kenya e Tanzania dove c’è la riserva del Serengeti, la più grande del mondo). Anche i moduli musicali sono all’opposto e significano l’equivalente in termini di conoscenza, tra le avventure in casa e quelle oltre confine. e nel biellese suonano con il grande interprete folk americano Pete Seeger. La prima cassetta audio vede la partecipazione di Sergio Balestracci, grande esperto di musica antica, che gli regala un sofisticato accompagnamento con cornamuto torto e flauto basso, antichi legni medioevali. Realizzano così una prima cassetta autoprodotta, con dodici brani (cinque tradizionali, ed otto autografi), poi due ellepì, uno con la Durium di Milano, con otto pezzi con l’intervento di Happy Ruggero, noto pianista torinese. L’altro, l’ultimo, ancora autoprodotto nel 1983, battezzato “Land Rover “, con sottotitolo: ”Oltre la frontiera in cerca di avventura”. Le ballate sono tutte loro: Land Rover che da il titolo al disco, Goriziana, Batista, El salvador, Rumena oh, La bestia Selvatica, Janavel, Sette Bambini (autobiografica). Con una audace operazione di marketing, riescono a vendere 500 copie del disco all’importatore italiano della Land Rover che lo usa come promozione. Un migliaio di copie ciascuno, oltre alla cassette, tutti venduti durante i concerti. Un lavoro non tanto riuscito, fatto troppo in fretta, ma con alcune cose buone, e la partecipazione in studio di Franco Mondini, amico e grande batterista jazz. I Cantambanchi, nel 2006, esistono ancora, con l’aiuto di Daniele e Giuliano Contardo, figli di Franco, giovanotti musicisti professionisti che, dopo aver seguito la banda per anni da ragazzini, sono in grado di cantare e suonare tutto il repertorio. Questa sintetica storia dei CANTAMBANCHI, a cui ho liberamente attinto, è stata scritta da Renato Scagliola per il libro FOLK CLUB di Franco Lucà, fondatore dello storico locale di via Perrone a Torino. Poco prima d’andarsene, tra i tanti miti che avevano fatto grande musica nel piccolo e magico spazio del Folk Club, Franco aveva voluto inserire i Cantambanchi, gruppo anch’esso storico della musica popolare, che aveva conosciuto, frequentato e stimato fin dai tempi della sua appartenenza a CANTOVIVO.

Testod Land Rover Border an cus cus Saharà Rover border and Land bruka ekurà

la Roca roca la payo u in teiu teiu lu pa rela mara mara l’amba nu ca sciara tera l’aiu ansa labelan cossa brag nto ca mussa l’aia corto nsa ira sp fumia dau la su to an m maremaio l’airo olato Feino aino sbreng o rin sbalenato l’ombo to re se calcagnando ‘l la o in sa sbordise l’omar

Rover Border and Land cus cus saharà Rover border and Land bruca ekurà o Zulu oscar tang è lis ba a taig chichicastenango guaica tenerè Giambo Titicaca ro tam tam tam boro ca va na er abla cu o ‘ngoro’ngorongor Rover Border and Land cus cus Saharà Rover border and Land à ur bruka ek

Registrazione effettuata nell’inverno 1982/83 negli studi Dynamo Sound di Torino Land Rover (Bruni-Perelli) Come simbolo è ormai consolidato a livello internazionale: esotismo, avventura,viaggio. La canzone è composta di due parti: la prima in un gramelot padano, un metalinguaggio formato da parole inventate che

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TECNICA

REVISIONE OVERDRIVE FAIREY

1A PARTE a cura di Roby65to

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e l’overdrive è diventato particolarmente rumoroso, oppure ha dei problemi che rendono difficoltoso l’innesto o il disinnesto (impuntamenti, grattate, disinnesto spontaneo), o non dovesse più tenere olio al suo interno, è giunto il momento di revisionarlo.

Dopo averlo tolto dal veicolo si possono rimuovere il coperchio superiore, la piastrina che tiene in posizione l’o-ring dell’alberino di azionamento ed il coperchio posteriore, ovviamente dopo averlo svuotato dall’olio presente. Rimossa la piastrina si vede l’o-ring.

l’alberino che ho poi rimesso in sede per fare la foto, sulla sinistra si vede il foro dove c’è il grano filettato (attenzione durante il rimontaggio che non va chiuso a fondo, ma serrato fino a fine corsa e poi allentato un po’ in modo da non farlo sforzare sull’alberino, meglio metterci del frenafiletti debole).

Alberino smontato, sulla sinistra è presente l’o-ring che impedisce all’olio di uscire dal foro posteriore.

Forcella con relativi pattini, anche se poco usurati, conviene metterne due nuovi visto l’esiguo costo. L’interno dell’ingranaggio dove si inserisce il clutch sleeve nell’albero di ingresso.

Rimosso il coperchio superiore e tolta la forcella: per farlo è prima necessario rimuovere bullone di bloccaggio e sfilare

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Uscita anteriore dell’alberino di comando con la sede dell’oring.

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Togliendo l’olio erano venuti fuori un paio di pezzi di un anello segger rotto, i pezzi piccoli sono passati attraverso il cuscinetto a sfere danneggiandolo, il pezzo grande è rimasto dietro al coperchio posteriore.

Albero d’uscita, l’ingranaggio a destra è quello che si inserisce nel riduttore, quello a sinistra fa presa sull’ingranaggio doppio presenta vistosi segni d’usura.

Questo è il gruppo cuscinetto posteriore - input gear, quest’ultimo è in perfette condizioni.

Dettaglio dell’usura dei denti.

Questo è il paraolio esterno e la gabbia a rulli su cui gira l’albero d’uscita. Il paraolio sembra nuovo, probabilmente era stato sostituito da poco tempo.

Ingranaggio doppio, quello di destra presenta alcuni segni d’usura.

Dettaglio dell’usura dei denti. continua sul prossimo numero Serie di componenti smontati dalla parte posteriore, segger, distanziali, cuscinetti reggi spinta ad aghi e gabbia a rulli, sincronizzatori e manicotto scorrevole, tutto in perfette condizioni.

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Se avete qualche argomento che volete approfondire scriveteci, ne parleremo su queste pagine insieme a Roberto: roby65to@landitalia.eu

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Registro stoirco

I nuovi iscritti al registro Storico L.R.

000298 chassis SALLDVBC8AA238939

000299 chassis SALLHAMM8GA452942

000300 chassis 31807797G

000301 chassis 90912667A

000302 chassis SALLJGBF8HA011240

000303 chassis SALLLHAWL3EA334212

000304 chassis SALLHARV1AA121968

000305 chassis 24103090A

000306 chassis SALLBCAG2AA121839

000307 chassis 270600509

000308 chassis 24104609A

000309 chassis SALLDVAF8HA700802

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000310 chassis SALLDVBB8EA318199

000311 chassis 90901792A

000313 chassis SALLHAML3FA398856

000314 chassis SALLHAME8DA286380

000312 chassis 90901676A

Registro Storico Italiano Land Rover: entra nel Club!

I

WHO IS HE?

PAOLO E LA SUA SERIES EX-MOD

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scriversi al Club del Registro Storico Italiano Land Rover significa entrare a far parte di un grande gruppo di appassionati collezionisti e cultori delle auto del passato che portano il marchio LAND ROVER. Il socio potrà entrare in contatto con moltissimi esperti della storia del marchio e delle sue vetture, partecipando così alla diffusione culturale e alla conservazione della memoria di un fenomeno che non fu solo tecnico o industriale, ma anche storico e sociale di grande importanza. Inoltre troverà persone in grado di aiutarlo con consigli per il restauro e la conservazione della propria vettura, nonché una ambiente dove condividere la propria passione per le vetture storiche, in particolare quelle costruite dalla LAND ROVER. L’iscrizione al Club del Registro Storico Italiano Land Rover è aperta a tutti, possessori o amatori di autoveicoli storici Land Rover o più in generale a tutti i cultori della storia dell’automobile. Associarsi è semplice: è sufficiente presentare un domanda scritta al consiglio direttivo il quale, in caso di assenza di impedimenti, delibererà l’associazione. Il socio riceverà dunque, a fronte del pagamento della quota annuale la tessera di socio, il distintivo da giacca del Club, l’abbonamento alla rivista LANDITALIA Magazine. Oltre alle notizie riportate sulla Rivista del Registro Storico Italiano, il Socio potrà acquistare, ad un prezzo scontato il Badge del Registro, personalizzato con il N° di iscrizione del veicolo al Registro Storico, da applicare sulla propria Land Rover. In pratica si entra in una grande famiglia di appassionati, dove ogni socio potrà trovare soddisfazione alla sua passione, in un rapporto con gli altri soci all’insegna della serenità, amicizia e collaborazione.

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La foto del mese Le foto inviate dovranno essere di vostra proprietà , contenere almeno un fuoristrada Land Rover di interesse storico (oltre vent’anni) anche non in primo piano e nell’e-mail dovranno essere indicati: 1) breve descrizione e/o luogo dello scatto 2) nome e cognome del fotografo. Le immagini dovranno essere in formato JPG in alta risoluzione. Il Registro Storico Italiano Land Rover, si riserva il diritto di non

Per partecipare inviare la foto a segreteria@registrostoricolandrover.eu ammettere le fotografie che non ritiene opportuno accettare per qualsivoglia motivo. - Ogni partecipante dichiara di essere autore delle fotografie, di essere titolare dei diritti sulle stesse e responsabile del contenuto. - Ogni partecipante ne autorizza la pubblicazione, sia in Internet sia su mezzi stampa e mezzi radiotelevisivi o in occasione di particolari eventi, sollevando il Registro Storico Italiano Land Rover da ogni responsabilitĂ relativa ad eventuali diritti di utilizzazione commerciale delle fotografie.

Roberto De Carlo, Land Rover 88 Series III anno 1973

Daniele Simonetti. Restauro di Cesira, Series III 88 telonata del 1981

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