Periodico Bimestrale - Euro 3,90
N. 2 - maggio - giugno 2011
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CLUB
2nd LANDY MEETING IN SOUTHEAST my landy
Carawagon De Luxe DEL 1969
NEWS EVOQUE: RADCLIFFE ALLA DESIGN WEEK DI MILANO RANGE ROVER SPIRITO DIVINO WINE CAR BY AZNOM LAND ROVER DEFENDER VINEYARD
Sommario
Per la rubrica “La Posta dei Lettori” scriveteci ai seguenti recapiti. E-mail: landitalia@landitalia.eu Posta: Registro Storico Italiano Land Rover - Via Renzi, 11 - 47841 Cattolica (RN) - Italy Tel. +39 331 5770456
3 Editoriale 4 News
Radcliffe alla Design Week di Milano Stabilimenti Jaguar Land Rover in India 40 nuovi modelli nei prossimi 5 anni Range Rover Spirito diVino Wine Car by Aznom Land Rover Defender “Vineyard” Land Rover e Croce Rossa in Sierra Leone
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“I Love My Landy”!
12 Story
Otal - One tonne amphibious Land Rover
14 My Landy
L.R. Carawagon, una bella storia
20 Club 2nd Landy Meeting in Southeast Val Maira: tra monti e Land Rover UK: Convoy for Heroes - Heritage Run Appuntamenti
33 Lettere
Se in passato hai partecipato a qualche viaggio avventuroso con una Land Rover e/o hai foto di qualche viaggio fatto prima dell’89, inviacele, le pubblicheremo.
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34 Restauri Passione per le Series anche in Manduria 35 Landy for sale Mercatino dell’usato dedicato al mondo Land 36 Tecnica
Revisione Overdrive Fairey (2a parte)
42 Nuovi iscritti Registro 44 Foto del Mese
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Hanno collaborato a questo numero per i testi e per le foto: Pierluigi Ducci, Paolo Turinetti, Roberto De Carlo, Franco Picchiottini, Aznom Rivista dedicata agli appassionati di Land Rover Storiche Registrato presso il Tribunale di Pesaro n. 587r.s. del 12/04/2011 Direttore responsabile: Giulia Elena Ducci Direttore editoriale: Pierluigi Ducci Direzione, redazione, amministrazione: Pierluigi Ducci Editore S.a.s. Via Farneto, 2 - 61012 Gradara (PU) - Tel.:+39. 331 5770456 www.landitalia.eu - landitalia@landitalia.eu
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Progettazione e realizzazione grafica: Eleonora Felisatti (www.eleonorabook.it) Stampa: Studio Pixart srl Unipersonale - Quarto d’Altino (VE) Rivista ufficiale del Land Rover Registro Storico Italiano info@registrostoricolandrover.eu - registrostoricolandrover.eu È vietata la riproduzione, totale e parziale, del contenuto di Land Italia Magazine senza l’autorizzazione preventiva.
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EDITO
La FORTUNA LASCIA lo spring landy party
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iamo arrivati a giugno, si inizia a pensare alle vacanze, chi andrà al mare, chi in montagna e chi rimarrà a casa, l’importante è rimanere sereni. Purtroppo lo Spring Landy Party è saltato, colpa delle autorizzazioni non arrivate in tempo, bisognava muoversi prima. Organizzare una manifestazione come quella di Lucca non è poca cosa, ci vogliono impegno, capacità, assiduità e un pizzico di fortuna per fare in modo che tutte le cose vadano bene. Diciamo che quest’anno è mancato il pizzico di fortuna. Pazienza! La prossima volta ci muoveremo con più anticipo e i nostri amici di Lucca non si faranno prendere impreparati da qualche impiegato comunale un po’ ostico a rilasciare autorizzazioni. Magari era un “Toyotaro” impazzito che quando ha visto che si trattava di rilasciare un’autorizzazione per un raduno di Land Rover ci ha visto rosso e ha colmato la sua sete di potere con un bel “niet”. Ma passiamo ad altro…
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È arrivata l’Evoque, la nuova baby Range Rover o forse è meglio dire la Range Rover baby… I listini ci sono ma le auto no… forse a Settembre le prime consegne. Onestamente, ne sentivate la mancanza? Sicuramente una bella auto, un bel progetto. Alla JLR si stanno dando tanto da fare per imporla come a “Cult Car” mondiale. Certo hanno fatto bene a togliere la scritta Land Rover e farla passare come Range Rover, non è certo un’auto che ispira avventura e sogni di libertà. La immagino, parcheggiata in doppia fila fuori dalle scuole alle 8 di mattina da mamme con tacco 10 che fanno scendere i marmocchi, o ai margini di qualche Country Club. Vabbè dai… è una Range Rover mica una Land!!! Aspettiamo il nuovo Defender, quello si che sarà una Land Rover. Ma non doveva essere pronto per il 2013? Sembra che sia slittato al 2016… Forse! Pierluigi Ducci – Presidente LRRSI
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NEWS
EVOQUE: Radcliffe a Milano foto Media Helloevoque
L’artista londinese Benedict Radcliffe e la sua creazione reticolare ispirata alla Range Rover Evoque hanno presenziato alla Design Week di Milano, tenutasi dal 12 al 17 aprile 2011.
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enedict Radcliffe ha presentato a Milano, nel corso della Design Week, la sua ultima creazione, un’esclusiva installazione artistica reticolare (o wireframe) in virtù della sua recente collaborazione con Land Rover. L’installazione è stata in esposizione presso l’area Range Rover Evoque nell’Officina-Tortona Locations ed è un’interpretazione artistica a grandezza naturale della nuova Range Rover Evoque creata per mostrare molte delle caratteristiche degli interni e dell’esterno che consentiranno ai clienti di personalizzare le proprie vetture. L’installazione di Benedict si concentra su alcuni singoli elementi del design della Range Rover Evoque. Elaborata sulla base del progetto reticolare della Evoque, l’installazione include ruote e sedili anteriori e posteriori in 3D, il tutto realizzato in acciaio verniciato in un arcobaleno di colori.
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BENEDICT RADCLIFFE Benedict Radcliffe, 31 anni, è nato e cresciuto nel Kent e ha studiato presso la Mackintosh School of Art in Glasgow. Dopo la laurea, Radcliffe s’interessa delle fabbricazioni commerciali e delle costruzioni d’interni e di arredamenti, oltre che alla scultura lavorando con Scott Associates di Glasgow, uno dei più importanti studi d’architettura. Dopo aver lasciato Scott Associates, oltre a perseguire i suoi personali progetti e mostre, ha recentemente ricevuto lavori su commissione da Paul Smith, Puma, Red Bull e Comme des Garcons. Questo suo lavoro lo ha portato a lasciare Glasgow e aprire uno studio a Londra. Il suo lavoro è rivolto a diversi temi; il suo amore per le macchine, la meccanica, I loghi e le grafiche di marchi commerciali o soltanto conosciuti, che l’ha portato a trasferirli in contesti e materiali diversi.
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Questi componenti sono sospesi all’interno di un contenitore reticolare in 3D, creando una rappresentazione wireframe a grandezza naturale dell’auto, e sebbene montati insieme, possono essere destrutturati in forme singole di opere d’arte autonome. Benedict ha avuto un ruolo cruciale nel creare il concept del wireframe per Land Rover, fornendo la sua preziosa consulenza nella creazione delle strutture che sono state in mostra in molte città del mondo e ha dichiarato: “Il tradizionale concetto di wireframe ha creato un grande interesse nel corso del 2010, ma questa è la migliore occasione di andare ancora più a fondo nell’intricato dettaglio del design della Range Rover Evoque. Le persone sono coinvolte nella struttura ed interagiscono con loro e sono curioso di vedere come l’installazione sarà accolta.”
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news
Jaguar land Rover: nuovo stabilimento in India foto Media Land Rover
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aguar Land Rover ha inaugurato il 27 maggio il suo primo stabilimento di assemblaggio in India. Negli impianti di Pune, situati nella regione del Maharashtra, saranno montate le Land Rover Freelander 2 fornite come CKD (componenti smontati) dallo stabilimento Jaguar Land Rover di Halewood, UK. Alla cerimonia d’inaugurazione erano presenti Carl-Peter Forster, CEO e Amministratore Delegato della Tata Motors e Ralf Speth, CEO della Jaguar Land Rover. Carl-Peter Forster ha dichiarato: “Oggi la nostra strategia di crescita nel mercato indiano segna un passo importante e l’apertura di questo impianto dimostra quanto stretta sia la cooperazione tra la società madre, la TATA e la Jaguar
Land Rover, una cooperazione che intendiamo sviluppare ulteriormente in futuro.” “L’inaugurazione di questo primo impianto Jaguar Land Rover ci rende particolarmente orgogliosi,” ribadisce Ralph Speth, “la prospettiva di assemblare i nostri veicoli a Pune per il mercato indiano, è davvero emozionante. In India abbiamo, infatti, ottenuto una crescita importante dall’apertura del nostro primo showroom nel 2009. E questo è un ottimo momento per incrementare le nostre attività qui, in un mercato dall’economia forte e che registra un costante aumento della richiesta di veicoli di lusso”. L’impianto di Pune sarà conforme ai consueti processi qualitativi della Jaguar Land Rover, avvalendosi della supervisione di esperti manager della Produzione e Qualità, appositamente trasferiti in India. La Freelander 2 è disponibile in India in due varianti: la TD4 SE Automatica e la SD4 HSE Automatica, con prezzo a partire da 3.389.000 Rupie. La nuova gamma delle vetture disponibili sul mercato indiano comprende le Jaguar XJ, XF e XK, le Land Rover Freelander 2, le Discovery 4, la Range Rover Sport e la Range Rover.
40 nuovi modelli entro i prossimi 5 anni
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l responsabile vendite Phil Popham, Jaguar Land Rover, ha confermato che lanceranno un totale di “40 nuovi modelli entro i prossimi 5 anni”, con l’obbiettivo di allargare la gamma tanto nei segmenti d’accesso quanto fra le vetture più esclusive e prestigiose. Di buon auspicio l’ottimo più 20% (a 230.000 vetture) registrato nel 2010 rispetto al 2009, quando la crisi limitarono ambizioni e previsioni. Il gruppo britannico vive il primo semestre del 2011 con la Range Rover Evoque pronta per le vendite, che verrà probabilmente seguita da un SUV ancora più compatto. L’azienda ha anticipato che sta valutando l’opportunità di realizzare una vettura di segmento inferiore che costi 25.000 sterline (circa 28.500 euro) ma al momento non c’è ancora nulla di stabilito.
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Secondo John Edwards vi è inoltre la possibilità di realizzare vetture di altissima gamma, replicando quanto già proposto dalla Range Rover Ultimate Edition, serie limitata e proposta a quasi 140.000 euro, è stata prodotta in 500 esemplari rispetto ai 100 previsti così da soddisfare la notevole e imprevista domanda. La Range di nuova generazione debutterà nel 2013 con motorizzazione ibride ed elettriche, rese più efficienti in seguito al notevole lavoro di alleggerimento che permetterà di risparmiare oltre 500 chili nel confronto con la versione attuale. Maggiore incertezza rispetto ai piani Jaguar, ma fra i vari progetti sembra quasi sicura la realizzazione della nuova SUV con marchio Jag su piattaforma Range Rover.
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HALF TON
Questo “manuale”, in italiano e facilmente consultabile da tutti, racchiude una dettagliata monografia che fornisce a tutti i possessori e appassionati della Lightweight materiale esclusivo e preziose informazioni sulle versioni costruite dalla Casa di Solihull. Ogni modello è corredato da dati tecnici, con la descrizione
di eventuali modifiche succedutesi nel corso degli anni. Un volume curato da Claudio Lencioni per il Registro Storico Italiano Land Rover. Claudio, come molti sanno, è un appassionato di veicoli militari Land Rover e nel corso degli anni ha raccolto appunti, fotografie e curato diversi restauri di Half Ton. Un libro che non può mancare nella biblioteca del Lander italiano.
PEGASUS PARTS 23 Harrowlands Park, Dorking, Surrey, RH4 2RA
News da Pegasus Parts: nuovi serbatoi per freno e frizione
Serbatoio Series 1
Pegasus Parts, produttore di parti di ricambio “Land Rover Specialists” è ora in grado di fornire nuovi serbatoi per liquidi di freno e frizione, perfettamente riprodotti e pronti per essere montati su Land Rover Series 1, 2 e 2 a. I serbatoi vengono costruiti Serbatoio completamente in metallo, Series 2 dispongono di cappuccio e 2a dotato di sfiati e lettering in rilievo come nei modelli originali, disponibili anche per montaggio interno, adatti a sostituire quelli delle Series 2 e 2 a. Prezzi
da
.
cad £37.50pedizione. s ese di
più sp
Per ulteriori informazioni visitate il nostro sito:
www.pegasusparts.co.uk
NEWS
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Range Rover Spirito diVino Wine Car by Aznom foto Aznom
n occasione dell’edizione 2011 di Vinitaly, è stata presentata un’esclusiva versione della Range Rover Vogue SE 4.4 TDV8, realizzata in collaborazione con la rivista Spirito diVino e la Aznom. La Range Rover Spirito diVino Wine Car by Aznom è un’auto di rappresentanza dedicata al trasporto di vini e Champagne all’insegna della sobrietà e dell’eleganza, grazie ad una serie di modifiche che hanno riguardato la personalizzazione degli interni ed un discreto intervento sulla carrozzeria.
L’elemento chiave della trasformazione è l’esclusivo allestimento del bagagliaio nel quale sono stati realizzati due armadi climatizzati, a cassetti, capaci di contenere fino a dodici bottiglie di vino bianco, bollicine e, più in generale, tutte le etichette che devono essere servite fresche. Gli armadi climatizzati funzionano grazie ad un compressore a 12 volt e sono alimentati da un impianto elettrico, appositamente realizzato, indipendente da quello della vettura. Una batteria al gel ad alte prestazioni funziona da accumulatore d’energia e viene ricaricata dall’alternatore della vettura durante la marcia o da un pannello solare posizionato sul tetto quando la Range Rover Spirito diVino Wine Car by Aznom è ferma.
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AZNOM Aznom progetta, produce e commercializza oggetti esclusivi con il proprio brand o per marchi eccellenti. Progetti unici, dal product design all’interior design con una costante innovazione. L’azienda si divide in tre business-unit differenti per ambiti operativi, ma accomunate dallo stesso approccio alla progettazione: Aznom Automotive, l’area da cui nascono tutti i progetti relativi all’auto intesa non solo come mezzo di trasporto, ma come espressione della propria personalità; AznomDesign, uno studio di design che opera dall’interior design al product design, per progetti realizzati ad hoc sulle richieste dei clienti; Aznom Carbon, per la realizzazione della linea di prodotti “carbon collection” derivata dalla sperimentazione di nuovi materiali e processi produttivi.
In caso di sosta prolungata o in condizioni di scarsa illuminazione, è possibile anche collegarsi alla rete elettrica. Per consentire l’alloggiamento dei due armadi è stato necessario realizzare una struttura su misura, interamente rivestita di pelle, alloggiata nella parte bassa del bagagliaio e che rimane completamente nascosta alla vista una volta chiusa la cappelliera. L’intervento sulla carrozzeria, invece, è stato volutamente limitato ad alcuni dettagli riverniciati in una tonalità vinaccia che riprende il colore della pelle degli interni. Inoltre sono stati realizzati anche due bauli da viaggio, rivestiti con la stessa pelle utilizzata per i sedili: uno può contenere sino a cinque bottiglie di vino rosso, mentre nell’altro trovano sistemazione un set di bicchieri per la degustazione ed un tagliere. RANGE ROVER VOGUE SE 4.4 TDV8 Motore: LR-TDV8 da 4.4 litri, Euro 5 Potenza: 313 CV (+ 15.1 %) Coppia: 700 Nm (+9.4%) Emissioni di CO2: ridotte del 14% (253 g/km) Consumi: migliorati del 18,5% (9,38 l/100km, ciclo combinato) 0-100 km/h in 7,8 secondi Ripresa: da 80 a 120 km/h in 5,1 secondi Velocità massima: 210 km/h Cambio: automatico a 8 rapporti coniglioramenti del Terrain Response®, controllo dell’accelerazione in discesa (Gradient Acceleration Control), assistenza alla partenza in salita (Hill Start Assist). Interni: con sedili posteriori reclinabili in opzione e cristalli laminati “privacy” Exterior Design Pack: opzionale, in una gamma di otto colori Sistema audio: opzionale Harman Kardon Logic 7 da 1200 watt con 19 altoparlanti.
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NEWS
LAND ROVER DEFENDER “VINEYARD” Il Defender “Vineyard” e la personalizzazione di una Land Rover per un’Azienda Vinicola dell’Alta Langa, realizzata da Fuoriserie Torino per Sandra Vezza; la vettura è destinata al nuovo progetto di cantina vinicola a Barolo
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atelier torinese Fuoriserie Torino ha realizzato per l’imprenditrice Sandra Vezza una personalizzazione, su base Land Rover Defender 90, legata al nuovo progetto dell’azienda vinicola in fase di realizzazione a Barolo. L’incipit avviene con l’incontro tra i desideri della Signora Vezza, Fuoriserie Torino e il designer Andrea Compagnone, desideri fatti dei colori autunnali della vendemmia, necessità di mimetizzarsi e integrarsi nel territorio, realizzare pertanto una vettura a basso impatto visivo, ma con spiccata personalità. Il leitmotiv è rappresentato dai colori autunnali dei vigneti delle Langhe; si è scelto quindi di verniciare la vettura con una grafica “camouflage”, disegnata e registrata in collaborazione con il designer, dove la forma di base che delimita i colori è la foglia di vite, declinata in quattro colori autunnali, sapientemente equilibrati tra loro. La livrea definitiva è il frutto di numerose fasi di verniciatura, al termine delle quali si è deciso di “finire” la vettura utilizzando un materiale trasparente opaco, in modo da rendere il risultato più coerente con le tinte autunnali dei vigneti. Era inevitabile il richiamo al legno, materiale presente sia in natura che nella produzione vinicola: si è proceduto quindi a realizzare particolari esterni della carrozzeria, quali
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pedane sovracofano, listelli sottoporta e copriruota di scorta in legno di teak, integralmente lavorato e curvato a mano da eccellenti ebanisti. La volontà della Committenza era di mantenere un interno
sobrio ed essenziale, in linea con lo spirito originario della vettura, ideale è parso il rivestire in Alcantara le parti dell’interno dove la carrozzeria era a vista. Il risultato finale corrisponde ad un veicolo unico, come saranno certamente i vini che verranno prodotti in futuro. www.fuoriserietorino.it
LAND ROVER E CROCE ROSSA IN SIERRA LEONE per ricostruire LE COMUNITÀ E LA VITA CIVILE A VENT’ANNI DALL’INIZIO DELLA GUERRA CIVILE
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and Rover e Croce Rossa collaborano dal 2007 e nel 2010 prende vita un progetto mirato il cui obiettivo è “Raggiungere i più vulnerabili della Terra”. A vent’anni dall’inizio della guerra civile in Sierra Leone, Land Rover sostiene la Croce Rossa nell’aiuto portato alle comunità più colpite, tuttora impegnate nella ripresa, affinché possano costruirsi un futuro migliore. Le necessità in Sierra Leone sono numerose e urgenti dopo ben undici anni di conflitto che è costato 50.000 vittime, ha devastato intere comunità e ne ha lasciato altre fisicamente ed emotivamente traumatizzate. I bambini ed i giovani sono stati le maggiori vittime della guerra: in 17.000 hanno dovuto combattere come bambini soldato, quasi tutti giovanissimi, alcuni di appena sei anni. Con il supporto di Land Rover, la Croce Rossa ha lanciato un programma chiamato “Child Advocacy and Rehabilitation” (CAR) che offre sostegno ai giovani maggiormente colpiti, aiutandoli a superare il grave trauma subìto ed a reintegrarsi nella società, tramite un’educazione di base, terapie di supporto e formazione professionale. Grazie alla Land Rover, la Croce Rossa è in grado di gestire cinque centri CAR nel Paese, che forniscono ogni anno assistenza a 12.500 giovani, ed ha potuto aprire un nuovo centro nel distretto di Moyamba.
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Land Rover ha iniziato a sostenere la Croce Rossa della Sierra Leone fin dal 2008, con la donazione di 8 Defender che hanno permesso di raggiungere le comunità più remote e colpite del Paese. Con la nuova partnership del 2010 con la IFRC, Land Rover continua ad offrire un vitale contributo alla Croce Rossa della Sierra Leone, nella sua opera d’assistenza triennale a 85.000 individui vulnerabili. In aggiunta al CAR, la Land Rover sostiene anche il programma “Community Animated Peace Support” che incoraggia le diverse comunità alla collaborazione e ad un collettivo impegno per la pace, promuovendone il coinvolgimento nella realizzazione d’attività di sviluppo comuni, assicurando cibo ed acqua potabile ai singoli ed alle comunità della Sierra Leone, offrendo a giovani e adulti opportunità d’istruzione ed incoraggiando inoltre la coesione. La Land Rover e la Croce Rossa hanno realizzato un breve video per illustrare il lavoro svolto congiuntamente a favore dei più giovani, affinché questi possano ricostruire la propria vita e sperare in un futuro migliore ed è stato prodotto con la speranza di invogliare il maggior numero possibile di persone a contribuire agli aiuti con una donazione indirizzata a www. redcross.org.uk/landrover Altre info: www.ifrc.org, www.landrover.com/ourplanet
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STORY
OTAL - ONE TONNE AMPHIBIOUS LAND ROVER
a cura di Paolo Turinetti
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ome larga parte dei mezzi sperimentali, anche l’Otal, questo curioso anfibio, è figlio di un’esigenza derivata da un possibile impiego in campo militare. Questa volta la richiesta parte dall’Australia: le specifiche parlano di un mezzo capace di affrontare guadi profondi o addirittura bracci di mare semplicemente galleggiando e, soprattutto, senza dover affrontare nessun montaggio di pezzi particolari prima di dover affrontare l’acqua. Questo distinguo è dato dal fatto che precedentemente, nel 1962, era stato costruito un altro mezzo anfibio, l’APGP (Air Portable General Purpose, codice militare FV 18051), che prevedeva il posizionamento di galleggianti gonfiabili posti ai lati del mezzo sostenuti da un appositio telaio; questo allestimento consentiva di raggiungere lo scopo ma solo dopo una laboriosa preparazione. Nel 1965 si pensa dunque ad un nuovo mezzo. Partendo dalla base dello one tonn, su un apposito telaio da 97 pollici, si compone un veicolo formato da quattro parti in alluminio unite e sigillate tra di loro a formare uno scafo di galleggiamento con una forma vagamente simile a quella realizzata dalla Jeep sul suo mezzo anfibio GPA. Ovviamente si era così ottenuto un mezzo anfibio capace di muoversi con disinvoltura sulla terra e in maniera adeguata nell’acqua. La struttura era formata da
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una parte posteriore con tailgate sigillata, una parte centrale con l’alloggiamento dei controlli e tre posti a sedere ed infine la parte anteriore con le due ali ai lati del motore. Curiosamente non si era pensato a rendere stagno il compartimento motore e questo causava ovviamente l’allagamento parziale del gruppo propulsore, un benzina a sei cilindri di 2600 cc. Tutto lo spazio disponibile nell’Otal, comprese le vasche di galleggiamento anteriori, le aree intorno al telaio e sotto il pavimento, furono riempiti di schiuma espansa per favorire il galleggiamento ed evitando nel contempo il pericolo di vederne compromessa l’efficacia nel caso in cui il mezzo fosse stato colpito da armi leggere. Sulla parte frontale fu montato una sorta di bumper fortemente carenato e smussato per favorire il ritorno a terra, un verricello dalle generose dimensioni ed uno snorkel per ovvi motivi di reperibilità di aria “asciutta”.
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Le semi porte laterali si piegavano verso il basso, mantenendo la parte inferiore fissa e stagna. Anche lo scarico fu posizionato sopra la linea di galleggiamento e ricurvo verso il basso. L’avanzamento e la direzionalità in acqua venivano assicurati semplicemente con lo sterzo e con le ruote come sulla terra, sebbene alcuni esperimenti furono fatti con eliche azionate tramite il PTO e con deflettori sterzanti posti nella zona delle ruote posteriori. Numerosi test furono effettuati, tra cui uno in Australia nel
Camberra’s lake Burly Griffin, ma alla fine il veicolo non fu adottato dall’Esercito Australiano ed il prototipo rimase l’unico costruito. Tra le controindicazioni sembra che ci fosse quella di dover andare solo in avanti, in quanto facendo retromarcia l’acqua sarebbe saltata entrobordo dalla sponda posteriore!! Una volta tornato in Inghilterra l’Otal fu impiegato presso l’Eastnor castle come mezzo di cantiere fino al 1983 quando e’ stato acquistato e restaurato dalla Dunsfold collection.
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L.R. CARAWAGON: UNA bella storia di Franco Picchiottini
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uesta è una bella storia: primi di Agosto di alcuni anni fa,compro una rivista inglese di Land e scorrendo gli annunci di vendita vedo la foto di una Carawagon (senza ombra di essere smentito: la Rolls Royce delle camperizzazioni su meccanica Land 109) ed un testo che diceva che il proprietario ormai anziano cercava un acquirente che si prendesse cura della sua adorata Land e la facesse rivivere ancora. C’era solo un indirizzo di un paesino in Toscana, la cosa mi
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incuriosì: un’auto inglese ed un indirizzo in Italia; attraverso una ricerca trovai il numero di telefono e chiamai, con un chiaro accento inglese la signora che rispose e che si definì come la governante, mi disse che il proprietario sarebbe rientrato dopo il 15 del mese. Il 16 verso mezzogiorno chiamai e parlai con il dottore che in modo schietto, alla mie richieste di informazione disse semplicemente che se mi interessava la “Carawagon” dovevo andarla a vedere e che avrei saputo prezzo e condizioni del mezzo durante la visita. Il giorno dopo alle 7 di mattina tutta la famiglia era in viaggio verso un paesino vicino a San Gimignano. Arrivammo in un posto meraviglioso, una vecchia villa con cascinale annesso
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ed in una rimessa riposava la “Carawagon” coperta dalla polvere di 10 anni. In casa, il proprietario mi fece vedere tutta la “documentazione”: l’offerta della ditta “Carawagon” con i prezzi di tutti gli accessori, l’ordine e la fattura di acquisto, tutte le fatture delle riparazioni fatte in Svizzera o in Inghilterra! Il
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dottore mi racconta la storia della “Carawagon” che è anche un po’ la sua e che in breve vi narro: a 55 anni decise di smettere di lavorare, cede la ditta ad un suo direttore, va in Gran Bretagna e si fa costruire una “Carawagon”, mentre aspetta che finiscano l’allestimento conosce una ragazza ed insieme
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Numero del telaio
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partono per l’Africa e lì per una quindicina di anni ci passano almeno 4 mesi ogni anno, intervallati solo dalla nascita di una bimba. Mi racconta decine di aneddoti: troppo bello! Preparai il libretto degli assegni, ma il dottore mi disse di scrivere la cifra pattuita sul retro del mio biglietto da visita e che sarebbe stato sufficiente, poi al ritiro l’avrei saldata totalmente…
Una stretta di mano e via con la famiglia a San Gimignano per una visita alla bellissima cittadina. Una settimana dopo la carawagon era già nel mio garage, con una sacco di ricambi ancora imballati. Lavata e soffiata dalla sabbia e dalla polvere, tolta la benzina africana, revisionati i freni, una batteria nuova e pronti per nuove avventure!
Lavata, rimosse sabbia e polvere, benzina nuova, revisionati i feni, nuova batteria e la Carawagon era già pronta per la strada!
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VOGLIA DI CARAWAGON…
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ronti per le Vacanze? Non volete lasciare la vostra amata old landy in garage durante le vacanze con la famiglia? Ecco la risposta giusta… Una Carawagon è quello che fa per voi. Detta così sembra semplice, ma c’è solo un problema… Trovarla! Grazie all’amico Franco della Land Rover Team abbiamo potuto toccare con mano l’unica in Italia (per ora) Series IIA Carawagon de Luxe LHD. Bella, se non bellissima, auto non restaurata ma conservata, costruita il 31 luglio 1969 e venduta dalla “Carawagon International” il 28 ottobre 1969, iscritta al Registro Storico al n. 000259; mantiene ancora la sua carrozzeria perfetta nel suo colore originale “Light Green”. La fattura di vendita riporta tutti gli accessori montati su questo esemplare, e sono molti, tanto da far lievitare il prezzo dalla versione base da £1494 a £ 2575. Particolare è anche la presenza del “panoramic single windscreen” (il parabrezza con un unico vetro) previsto come accessorio dalla Carawagon Internationa Ltd. Trovare una Carawagon è già di per sè una fortuna, ma trovala in queste condizioni e per di più anche left hand drive è stato un po’ come fare 13.
di Pierluigi Ducci
Cos’è una “Carawagon” Le “Carawagon” sono Land Rover convertite a camper dalla società inglese RJ Searle Ltd. of Sunbury on Thames di Sunbury, poi chiamatasi Carawagon International. La RJ Searle Ltd. iniziò intorno agli anni ’60 la costruzione o per meglio dire la conversione di veicoli Land Rover. È importante sottolineare che la Carawagon International insieme all’altra società specializzata, la Martin-Walter Ltd. di Folkestone, nel Kent, poi chiamata Dormobile Ltd, erano le due sole società riconosciute dalla Land Rover per la conversione dei propri veicoli in camper. Ogni modello di veicolo Land Rover poteva essere convertito a camper dalla “Carawagon International”, esistono modelli di conversione su base Land Rover 88”: “Mini Carawagon”, Searle-equipped “Super Estate Wagon” e “Safari”, Land Rover 109” : Searle-equipped “Station Wagon Royale”, “Carawagon de Luxe”, “Continental” e “Continental Ultimate” La particolarità costruttiva della conversione della Carawagon “Continental Ultimate” e “Carawagon de Luxe” è la lunga lastra di alluminio flessibile incernierata sopra un telaio in legno che poggia sul tetto, che giace piatta quando non in uso, mentre quando è aperta forma un grande arco, aumentando così lo spazio in altezza per tutta la lunghezza del veicolo, permettendo di stare in piedi all’interno dell’abitacolo Esiste poi la conversione chiamata “Series 100” su base Range Rover 2 porte e la versione militare su base One Ton chiamata “Tactical Command Post”, veicolo militare configurato come ufficio mobile che può essere facilmente trasformato con un letto all’interno.
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2nd LANDY MEETING IN SOUTHEAST
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alentu lu sule lu mare e lu ientu (Salento il sole il mare il vento)”, così recita un vecchio detto Salentino. Weekend a base di Landy sole mare e natura Andrea: «Ciao Pier, come va? Tony si sta impegnando molto per finire la piccolina per marzo, che facciamo?» Pier: «Vada per il 2° meeting!»
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La macchina organizzativa comincia a muoversi. Chiamo Bartolo dell’Agriturismo il Contadino, che non vedo da un po’. Appena gli chiedo ospitalità non esita a dirmi di sì. È un buon imprenditore turistico, sa che il turismo si fa soprattutto con il passaparola ed il turismo destagionalizzato gli piace. Bartolo: «Andrea le casette sono disponibili per quanto riguarda il menù antipasto due primi (che poi sono diventati tre) secondo
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contorni frutta e dolci il tutto annaffiato dall’ottimo vino di nostra produzione varietà negramaro ha conquistato tre premi a Vinitaly.» Si comincia a fare scouting del percorso. Aiutato dall’amico Giuseppe D. vecchia volpe della moto da enduro, mi fa scoprire vecchie carrabili ormai in disuso, che la Oneten percorre senza esitazione regalandoci panorami mozzafiato. La data si avvicina Alexsupers mi avvisa che ci sarà.
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La contentezza è al massimo! Un po’ di rammarico invece perché questa volta Doc4x4 non può venire. Tutto è pronto: alle 9,30 io e Giorgio siamo i primi ad arrivare ai Laghi Alimini Otranto, subito dopo arriva Tony con la piccolina, poi Luigi e Mimmo e per finire Franz. Siamo tutti. Partiamo, direzione sud verso Otranto, sosta alla baia dei Turchi, spuntino a base di “Pizzi” (pane cotto al forno di pietra alimentato a legna mpastato assieme a pomodoro cipolla, piccole olive nere e, per chi lo gradisce, peperoncino piccante)
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appena sfornati da Ezio ed Angela della Masseria Giammatteo. Poi l’arrivo ad Otranto con passaggio davanti alla Torre del Serpe, raggiungiamo la cava di bauxite e, quindi, come da programma: ricci, provola piccante, mortadella con pistacchi, cozze crude, spaghetti alle cozze e per chi non è ancora sazio, frittura di gamberi e calamari. Si ricomincia con il fuoristrada e allora scendiamo attraverso una mulattiera sino alla costa rocciosa: la voglia di fare il bagno
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è forte, il sole è caldo… una giornata fantastica in assenza di vento. Ci rilassiamo seduti sugli scogli in riva al mare, ascoltando il gorgoglio dell’acqua. Qualche temerario, tra cui il sottoscritto, mette i piedi in acqua, ma effettivamente è ancora un po’ freddina per il bagno. Poi rientro in agriturismo relax e cena conviviale. Domenica mattina, la tramontana si fa sentire.
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Il Salento si cambia d’abito: vuole farsi vedere dagli ospiti in veste diversa. Dopo che ci ha raggiunti anche Paolo T. (fino a qualche tempo fa possessore di un 110 diesel aspirato preparato per l’Africa), paartenza per le Orte. Si vedono onde spumeggianti in acqua cristallina, discesa lungo una pietraia costeggiano la masseria. Poi la splendida baia, con spiaggia di sabbia e pietre bianche
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e altre piccole spiaggette ed insenature, ci fa venire in mente l’eden. Cotinuiamo ancora fuoristrada su sentieri, in mezzo alla macchia mediterranea, le ginestre in fiore si fanno notare in questo periodo nella macchia mediterranea c’è un esplosione di colori e profumi. Più trdi torniamo in agriturismo per brunch e per i saluti. Grazie a tutti! Alla prossima!
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CLUB
VAL MAIRA: TRA MONTI E LAND ROVER
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n viaggio fatto di montagna, Land Rover e tanti discorsi tra le pareti di un rifugio e davanti ad un buon piatto caldo. Tutto è partito, tanto per cambiare, da quell’infaticabile motore organizzativo che è Gardetta: sabato 30 giugno tutti a Dronero, già al mattino, per dare la scalata alla Val Maira. Gli equipaggi erano quello che io definirei un giusto numero: Gardetta in solitaria, Roberto in solitaria, io con il mio fedele scudiero, nonché papà, Gipeto e Birrone con le rispettive consorti (loro sì, vere 4X4 di pazienza per sopportare tutti i bambinoni presenti) e due defenderisti Massimo (Maxtd5) e Stefano, meglio conosciuto come Plandrover. I paesini, ormai purtroppo semi-desertici della prima
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valle sono sfilati via in fretta (o meglio ad un buon ritmo per i nostri 88, forse un po’ deludente per i 90 e il Discovery V8 di Birrone); quello che conta comunque è che sempre in mattinata ci siamo trovati ad Acceglio e messi i mozzi, per chi li aveva, abbiamo iniziato a salire verso Lausetto, borgata di due case sulla destra della valle principale. Superato il borgo, però, sfortunatamente la sorte non ci ha assistito: il fronte più esposto e soggetto a slavine, lungo il quale correva il sentiero, non ci permette di proseguire. Nessuna paura, ingraniamo la retro e fatta la manovra (il particolare che si dovesse fare al limite di uno strapiombo notevole lo tralascerò) siamo pronti ad aprire una nuova strada.
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Decidiamo di cambiare versante, del resto se non va bene da una parte… Torniamo ad Acceglio e, imboccato il sentiero per Frere, proseguiamo in direzione di Viviere, un tempo anche questa borgata di due case, oggi solo più alberi intorno a pareti vuote. Dopo qualche chilometro, però, anche qui la neve è in agguato: proviamo un timido sfondamento… Niente da fare. Non rimane che una cosa da fare... dare fondo alle provviste. Inizia così un simpatico pic-nic: panini, salame, formaggio, focacce e dopo il caffè pale e picconi per cercare di aprirsi un varco. Non vorrei però che i lettori pensassero che noi non ci abbiamo provato, le foto lo testimoniano. Purtroppo però, dopo due orette di tentativi, ci siamo dovuti
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arrendere al Generale Inverno. Decidiamo così di fare rotta verso il rifugio e nella nostra salita il tempo migliora e arrivati a Chiappera splende il sole. Approfittando del colpo di fortuna proseguiamo verso il passo del Maurin, consapevoli questa volta di trovare, prima o poi, nuovamente la neve. Così accade e, dopo aver escluso di iniziare anche qui a spalare (l’estensione superava secondo me quella di un campo da calcio), vittime anche della fame, ripieghiamo verso il Campo Base. La cena, momento ormai atteso con ansia, rinsalda le vecchie amicizie e fortifica le nuove conoscenze. La notte surreale per il silenzio intonso ci porta a domenica. Svegliati da una giornata bellissima, senza una nuvola, tutti in piedi, colazione e brainstorming. L’obbiettivo? Evitare la neve. La risposta? L’altimetro dell’ingegnere.
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Dopo una notte di calcoli (ma quando mai?) Birrone espone a tutti la sua tesi: la neve l’abbiamo incontrata a 1800 m, basta tenersi sotto questa quota. La scelta cade così “quasi per caso” proprio sul colle Birrone... una serie di fortunate coincidenze o un progetto voluto da qualcuno del gruppo? A voi la risposta. Decidiamo comunque di seguire la proposta. Scendiamo a San Damiano e prendiamo la meravigliosa strada che sale verso Pagliero e, attraversato il borgo di Chesta adagiato sulla montagna e miracolosamente
salvo tra le slavine, giungiamo dopo qualche chilometro al crinale divisorio tra Val Maira e Varaita: uno spettacolo difficile da descrivere a parole, ma che le foto ben ritraggono: contemporaneamente vediamo il Monviso e il Gelas, uno di fronte all’altro. Ci sediamo e restiamo ammirati, ricominciano i discorsi, ma qui ha tutto un altro sapore, tutto sembra più bello e anche noi siamo più felici. Grazie a Gardetta che ha reso possibile tutto questo e grazie a tutti i partecipanti. Davvero due giorni diversi.
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club
X TOUR A SUD-EST TRA ADRIATICO E IONIO
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na piccola rappresentanza del Registro Storico Land Rover ( Andrea, Mimmo e Tony) ha partecipato il 22 Maggio alla manifestazione “X Tour a Sud-Est tra Adriatico e Ionio” organizzata dal Salento Off Road di Lecce. In questa pagina pubblichiamo qualche foto della giornata.
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UN’occhio IN UK
CONVOY FOR HEROES and HERITAGE LAND ROVER SHOW
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na settimana memorabile per gli enthusiast inglesi, due week end da non perdere a Gaydon presso il Motor Heritage Centre. Il 24 aprile oltre 350 Land Rover giunte da tutta Inghilterra, dal Belgio e dalla Germania hanno preso parte al “CONVOY for HEROES”, partito da Gaydon e condotto da HUE 166, concessa per l’occasione dal Motor Heritage Centre. Hanno partecipato all’evento 1.200 persone provenienti da tutto il Regno Unito, dal Belgio e dalla Germania.
Molti che non sono riusciti a registrarsi ufficialmente per il Convoy sono rimasti ai margini del corteo a mostrare il loro sostegno L’obbiettivo era di superare il precedente record mondiale per la più lunga parata di Land Rover, sia in termini di numero di veicoli e distanza percorsa. Il precedente record fissato nel 2004 è stato di 260 Land Rover su una distanza di 2 miglia (3,2 km). Il tentativo di record fissato in Guinness World Record™ sulla pista dimostartiva Jaguar Land Rover a Gaydon, è stato quest’anno di 350 Land Rover su una distanza di
3,75 miglia (6 km). Questa cifra si basa sul rilevamento ufficiale della manifestazione che sarà presentata al Guinness World Records™, anche se alcune rilevazioni hanno rilevato che il numero di veicoli che hanno preso parte sono stati 380. Durante i giorni della manifestazione sono stati raccolti oltre £.14.000, donate all’associazione “Help for Heroes”. “Help for Heroes” è stata fondata da Bryn ed Emma Parry nell’ottobre 2007 con lo scopo di aiutare i militari feriti di ritorno da Afghanistan e Iraq (www.helpforheroes.org.uk).
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Convoy 2011 ha raccolto più di £ 14.000 per Help for Heroes. Nella foto Patrick Stoner con Reecca Logan of Help for Heroes.
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Il primo maggio, sempre a Gaydon, si è svolto l’annuale Heritage Land Rover Show. Ogni anno agli inizi di maggio viene organizzata una carovana di Land Rover di ogni epoca e serie che, partendo dalla sede storica di Solihull (distante una cinquantina di chilometri) arriva in parata davanti al museo dell’Heritage. Gaydon è sede dell’Heritage Motor Centre e di un museo che racconta la straordinaria storia del motorismo inglese. Nella stessa area, alle spalle del museo, sorge la modernissima struttura del Centro Ricerche della Land Rover che da queste parti è veramente di casa.
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APPUNTAMENTI Italia
15/17 Luglio Billing Show, Billi ng Aquadrome, Northampton (UK) 2/5 Giugno Land Magia www.landmagia.com
Svizzera 8/11 Luglio “Les Série’s en Helvètie” Losanna (CH)
11/12 Giugno IX Raduno della Ciociaria www.topinirandagi.it
Regno Unito 18/19 Giugno Dunsfold Collection Open Weekend (UK) www.dunsfoldcollection.co.uk/open weekend.shtml
24/26 Giugno LRSOC National Rally, Dorset (UK)
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Francia 3/4/5 Giugno Broc’Land
Inviateci le date dei vostri eventi Land Rover da inserire nella rubrica appuntamenti di Land Italia Magazine. È sufficiente un piccolo testo contenente data, nome, luogo dell’evento e i contatti. Per informazioni: landitalia@landitalia.eu
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[ Scrivete a landitalia@landitalia.eu ]
Un nuovo look! …In un piovoso e freddo pomeriggio di sabato vi ho scoperto! Non sapevo dell’esistenza di un gruppo di soli… ottantottenni…… Eccomi qua ! Nata nel 1978 e pilotata solo da quello sciascurato di Andrea mi considero, nonostante i 33 anni , ancora bella e con tanta voglia di macinare chilometri (miles..sorry..); pensate ne ho percorsi solo 33.000. Quest’anno, sempre lo sciagurato, si è messo in testa di darmi una risistematina al look. A nulla sono valse le mie suppliche: sono come nuova, gli interni originali ed impeccabili, solo qualche bozzetto qua è là dovuto a passaggi arditi dove le nipotine 90 rallentano per non rovinarsi la veste. Non c’è stato verso di convincerlo. Specialmente dopo il raduno pasquale in Sardegna con il Registro Italiano, dove tutti mi ammiravano e mi facevano mille complimenti.
Ha iniziato con sostituirmi le balestre. Dietro mi ha messo le paraboliche. Gli apparivo più sexy. Poi impazzito ha voluto installare il CB, il cosidetto “baracchino”, come se dovessimo partire non per l’Africa, ma per le Indie…! Speravo che la tortura fosse finita. Niente affatto. Ha preteso, data la mia età, di farmi anche un bel lifting. Ed eccomi chiusa dopo avermi denudata, dentro la cabina di un carrozziere con spruzzi che mi arrivavano da tutte le parti. Sorvolo sull’installazione del Twin Master (il “paron” sosteneva che non potevamo partecipare ai rallies senza sapere, non i semplici chilometri percorsi, ma bensì i singoli metri…). Il navigatore infine è stata la ciliegina (inutile) sulla torta. Ora il folle mi ha portato via dal garage dove mi teneva segregata parcheggiandomi nel box di casa sua dopo aver sfrattato la familiare. Ogni giorno viene a vedere come sto ed appena si presenta l’occasione mi mette in moto anche per girare in città. Io mi accendo al primo “colpo di manovella” e lo vedo sorridere compiaciuto. Nonostante tutti i suoi difetti gli sono molto affezionata e penso che non lo tradirò mai. Andrea Ciravegna alias Eagle88
I sogni si avverano!!!! Il 16 Maggio 2011, data che per molti potrebbe non aver nessun significato, per un giovane avvocato Albenganese, appassionato da sempre di macchine, macchine d’epoca e soprattutto di Land Rover, è un giorno speciale, perché finalmente ha potuto portare nel suo box una bellissima Land 88 serie III. Non è stata facile la ricerca di questa macchina… già possessore di un Land Rover Defender td5, quindi già innamorato pienamente di queste stupende macchine, ha sempre avuto un debole per le meravigliose Series… Da qui già qualche anno fa scattò una piccola ricerca, coadiuvata dalla sua stretta collaboratrice, nonché compagna di avventure Sara… ma questa ricerca non portò molti frutti… e sfumò dopo poco… nonostante la passione non morì assolutamente!!… Fino a quando il 6 febbraio 2011, giorno del 35° compleanno di Massimo, un amico gli fece notare un Land Rover 88 serie III nel parcheggio di un supermercato della città, che si spargeva la voce vendessero… non era di certo in buone condizioni, ma questo fece di nuovo tornare a galla la voglia di avere una Series nel garage a tenere compagnia al td5……da qui ripartì la ricerca… Sara stampò una moltitudine di annunci, entrambi fecero un numero elevatissimo di telefonate… tutti erano in subbuglio per trovare questa benedetta 88 e se ne parlava per ore!!! Eppure non si trovava mai quella “perfetta”, quella che quando si vede ti fa scoccare il colpo di fulmine… si andò a vederne di persona… si provò l’ebbrezza di provarne qualcuna ma
niente!… Tutta questa ricerca non è stata semplice e non priva di false speranze, come per ben due volte l’aver raggiunto un “semi accordo” di vendita, decaduto per cambi di idee dei proprietari… Eppure ad Albenga non c’era solo quella parcheggiata al supermercato… ce n’era un’altra… che usava un ragazzo (peraltro quasi coetaneo di Massimo) e che da molto tempo sia Massimo che Sara avevano visto ancora prima della ricerca… e girava per la città… era bellissima!… E quante volte la sera passavano (spesso volontariamente) davanti al parcheggio dove il proprietario la teneva, per guardarla… studiarla… e sognarci chissà quali giri per le montagne della Liguria o chissà a quale raduno…… Lasciammo biglietti sul parabrezza di questo ragazzo, ma niente… fino a quando un giorno, incontrata per l’ennesima volta per strada, Massimo decise di seguirla, e decide di chiedere personalmente al proprietario se mai la vendesse… e non si sa per quale motivo o destino, da poco il proprietario aveva deciso di venderla in quanto era in arrivo il suo secondo bimbo…… Frenando subito l’entusiasmo, visti i precedenti tentativi di acquisto, questa volta si è invece rivelata poi quella buona… e in poco tempo finalmente quella bellissima Land verdolina, che tanto ci aveva fatto fantasticare è nel box di Massimo, scalpitante di percorrere km e vivere bellissime avventure, con Massimo, la sua famiglia… e Sara! Sara De Nardi
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Restauri
passione per le Series anche in Manduria
Pri ma . . .
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on potevano mancare in questo numero le foto del restauro del socio Tonydefender (Antonio Leone) di Manduria. Tony si è messo giÚ di buona lena e, insieme al
suo operaio Giuseppe, ha restaurato in meno di 5 mesi la sua Land Rover Series III, telaio 92911212A, costruita a Solihull il 17 Settembre 1975 e naturalmente iscritta al Registro Storico Italiano al numero 000273.
Alcune fasi dei lavori di restauro
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E ora che l’ha finita ha cercato qualcosa di più serio… Ha cercato e trovato in UK una bella Series I, pronta per il restauro del prossimo inverno. Bravi ragazzi continuate così!!!
Il p ro s s im o re st a u ro
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TECNICA
REVISIONE OVERDRIVE FAIREY
2A PARTE a cura di Roby65to
...continua dal numero precedente L’albero di ingresso, nessun particolare segno di usura, è solo da pulire. Molti cuscinetti, i paraoli e gli o-ring sono prodotti standard che si trovano facilmente da rivenditori di articoli tecnici, per tutto il resto ci va molta pazienza cercando i ricambi da rivenditori in UK, in Italia sono praticamente introvabili. In questo caso ci sono da sostituire: tutta la serie di cuscinetti, i paraoli, gli o-ring, i pattini che agiscono sul manicotto scorrevole, anello segger spezzato, molle e sferette del mozzo sincronizzatore, l’ingranaggio doppio (comprato nuovo) e l’albero di uscita (trovato usato in buone condizioni), i sincronizzatori sono in buone condizioni, in questo caso si possono scambiare visto che quello che lavora in scalata è molto più sollecitato dell’ altro e di conseguenza più usurato, scambiandoli se ne prolunga la vita facendoli consumare uniformemente.
circa 1 cm). A questo punto si possono montare i pezzi sull’albero di ingresso e precisamente il dischetto spesso con lo svaso rivolto verso il mozzo, il cuscinetto ad aghi radiali (AXK3047), il dischetto sottile (AS3047), la gabbia a rulli (K 30x36x25), la boccola distanziatrice e la seconda gabbia a rulli identica alla prima, durante l’assemblaggio è molto importante oliare abbondantemente tutti i componenti con olio trasmissione,
Riassemblaggio Overdrive Fairey Partiamo da un overdrive completamente disassemblato: per prima cosa si monta il cuscinetto a rulli dell’albero di uscita (sigla commerciale NK 75/25), poi si inserisce il paraolio, ne ho trovato uno molto bello della Corteco (75x95x12-15) compreso il labbro del paraolio. Si può ora inserire l’albero d’ingresso all’interno di quello d’uscita facendo molta attenzione a non rovinare o spostare il
Bisogna poi montare il piccolo paraolio all’interno dell’albero di uscita (G 50x58x4), per fare ciò ho usato l’albero di ingresso al contrario per inserirlo alla giusta profondità, attenzione che sia perfettamente dritto e al posto giusto (c’è una tolleranza di
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paraolio interno. La prossima fase è il riassemblaggio del manicotto scorrevole sul suo mozzo con le piastrine, molle e sferette; conviene lavorare in un ambiente libero in quanto le possibilità che durante il montaggio una o più molle e sfere scappino e vadano chissà dove è tutt’altro che remota, per cui se vi trovate in un ambiente molto affollato di materiali vari sarà dura ritrovarle. Il manicotto era leggermente usurato da un lato (quello dell’overdive disinserito più sollecitato a causa della coppia trasmessa con le marce basse) per cui, visto che è simmetrico, l’ho girato in modo da rendere l’usura più uniforme, il mozzo non si può girare. Attenzione che le piastrine hanno una faccia leggermente
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bombata e deve seguire la curvatura del manicotto. Procediamo ora a rimontare tutte le parti nel scatola che nel frattempo è stata accuratamente pulita: per prima cosa ho messo la scatola dell’overdrive in posizione verticale, utilizzando 3 barattoli uguali ad un’altezza tale che inserendo
l’albero di uscita si venga a trovare nella giusta posizione Poi si inserisce l’ingranaggio doppio con i relativi cuscinetti, senza per ora inserire l’albero in modo che possa essere scostato di lato per permettere l’inserimento dell’albero di uscita. Si solleva ora la scatola e si mette in posizione verticale l’albero di uscita (ho temporaneamente rimosso quello di ingresso per semplificare le cose), quindi dall’alto abbasso la scatola facendo entrare in posizione l’albero, prestando attenzione a
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non danneggiare il paraolio. Si possono mettere degli spessori sotto l’ingranaggio all’estremità dell’albero per portarlo nella giusta posizione Dopo aver introdotto l’albero senza far entrare l’o-ring, si misura il gioco tra l’ingranaggio doppio e la scatola, non ci sono documentazioni con prescrizioni dei giochi, ma conviene non sperare 0,1mm in quanto riscaldandosi il gioco aumenta visto che l’ alluminio della scatola si dilata di più dell’ingranaggio in acciaio. Ho messo un rasamento per ridurre il gioco da 0,35mm fino a circa 0,1mm, a questo punto si sfila l’albero, si mettono gli o-ring e si rimonta. Ora si può mettere l’overdrive in posizione orizzontale e man mano che si introduce l’albero d’ingresso si mettono il cuscinetto reggispinta il primo sincronizzatore ed il mozzo con il manicotto scorrevole, a questo punto si può introdurre completamente
l’albero fino in fondo. Si possono infilare ora gli altri cuscinetti, boccole, gabbie a rulli, ecc. seguendo l’ordine inverso allo smontaggio, oliando sempre bene tutto, si monta il secondo sincronizzatore quindi si mette l’input gear completo di cuscinetto, per montare il quale è stata necessaria una pressa. L’introduzione del cuscinetto nella scatola dell’overdrive non presenta nessuna difficoltà in quanto verrà bloccato in sede chiudendo il coperchio posteriore. Si inseriscono a questo punto gli ultimi cuscinetti a rullini e reggispinta, i rasamenti per registrare il gioco (gli stessi rimossi) e la coppia di segger di differente spessore. Il segger grande l’avevo già montato quando avevo assemblato il gruppo input gear – cuscinetto a sfere.
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A questo punto si può mettere il coperchio posteriore con un nuovo o-ring di tenuta e si mette in posizione la forcella con i pattini in bronzo (nuovi) facendo attenzione a non farli cadere in mezzo agli ingranaggi. Si introduce l’alberino di azionamento (con l’o-ring posteriore nuovo) dal retro dove c’è uno svaso che ne facilita l’inserimento, lo si fa passare attraverso la forcella e quindi uscire dal foro anteriore. Prestare attenzione alla giusta rotazione. Si può mettere ora l’o-ring frontale e la piastrina di ritegno. Si avvita la brugola di fine corsa dopo aver messo del frenafiletti medio serrandola quindi allentandola di 1/4 di giro e quella con molla e sfera che serve a fare gli scatti alla leva di inserimento, va chiusa quel tanto che basta ad avere degli scatti netti, non troppo morbidi, ma neanche durissimi. Si può ora chiudere il bullone sulla forcella mettendo l’ asta di selezione in posizione folle e posizionando la forcella in modo che l’albero di ingresso giri libero senza attriti Si possono introdurre ora 0,4l (anche 0,5) di olio (ho usato il Motul sintetico 75W90 GL4/GL5) e si può far girare a mano l’albero di uscita
per consentire una completa lubrificazione provando ad inserire e disinserire l’overdrive per verificare il corretto funzionamento del tutto dopodiché si può montare il coperchio superiore con la relativa guarnizione in sughero. L’overdrive è ora pronto per essere rimontato sulla macchina, ricordarsi di ingrassare bene le cave dell’albero di ingresso ed i denti dello sleeve clutch con grasso al MoS2 visto che sono parti che soffrono di carenza di lubrificazione.
Se avete qualche argomento che volete approfondire scriveteci, ne parleremo su queste pagine insieme a Roberto: roby65to@landitalia.eu
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Foto di Leone Antonio. Land Rover 88” Series III. Iscritte al Registro Storico al n. 000273 e 000198
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