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Più apprendisti nelle micro e piccole imprese

Accompagnare l’inserimento dei più giovani in azienda con incentivi e semplificazioni, partendo dagli strumenti già in essere

Idifficilissimi mesi che attendono imprese e cittadini devono imprimere un’accelerazione al cosiddetto “Sistema duale” e ai percorsi di alternanza scuola lavoro. Nello specifico è bene concentrarsi sugli strumenti in essere e sull’apprendistato in particolare. Secondo i dati presentati dal nostro Ufficio Studi in occasione del convegno “Il Lavoro che serve” dello scorso 19 giugno, nel 2018 i contratti di apprendistato avviato in regione pesano solo l’11,7% sul totale degli avviamenti al lavoro. Su 4.500 assunzioni effettuate dai nostri associati nella provincia di Reggio Emilia, solo il 2% ha scelto questa formula contrattuale. Perché?

Pur essendo la via privilegiata per favorire l’incontro tra domanda e offerta di lavoro, l’apprendistato rimane un contratto di non semplice gestione. In particolare nella sua tipologia di primo e terzo livello, ovvero dell’apprendistato finalizzato alla qualifica e del diploma professionale (15 - 25 anni) e di quello finalizzato al conseguimento di un titolo universitario o di alta formazione (18 - 29 anni). In parte si è posto rimedio con l’ultima legge di bilancio che ha previsto per i contratti di apprendistato di primo livello stipulati nel 2020 da imprese con meno di 10 dipendenti, uno sgravio contributivo per i primi tre anni pari al 100%. La misura dovrebbe essere estesa ora anche alle altre due formule e con urgenza all’apprendistato di secondo livello, quello professionalizzante che prevede il conseguimento di una qualifica professionale riconosciuta dagli inquadramenti contrattuali previsti da ciascun settore di riferimento. Rimane poi la necessità di diluire la complessità dovuta all’incrocio simultaneo di norme lavoristiche nazionali, contrattazione collettiva, norme scolastiche e norme regionali. In conclusione è strategico definire misure di sostegno, semplificazione e assistenza, destinate alle imprese più piccole interessate ad inserire forze giovani nel proprio organico, trovando nelle associazioni datoriali l’interlocutore privilegiato per disegnare i giusti percorsi.

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