1 minute read

Economia circolare, recepiamo le direttive europee per dare energia alle imprese

È uno dei temi centrali delle Politiche europee dei prossimi sette anni. Le misure da adottare per non rimanere indietro

Il recepimento del pacchetto di direttive europee sull’economia circolare è una grande opportunità di sviluppo che coinvolge 525.000 imprese artigiane manifatturiere e va colta con norme chiare, omogenee, aderenti alle indicazioni comunitarie e che favoriscano le imprese virtuose. Accelerare l’adozione del cosiddetto “Pacchetto economia circolare” è quindi una priorità che il nostro Paese deve darsi. La nostra confederazione lo ha espresso chiaramente durante due audizioni al Senato e alla Camera il 19 e 20 maggio scorsi quando, in materia di rifiuti, Confartigianato si è detta favorevole all’istituzione del Registro Elettronico Nazionale, per non ripetere la fallimentare esperienza del Sistri, e per garantire un sistema di tracciabilità ispirato ad alcuni principi fondamentali: semplificazione e riduzione dei costi e degli oneri amministrativi; interoperabilità del nuovo sistema con i sistemi gestionali esistenti; coerenza e proporzionalità degli obblighi e delle sanzioni rispetto alla tipologia e quantità dei rifiuti gestiti; avvio graduale del nuovo sistema con un congruo periodo di sperimentazione per verificarne la funzionalità; abbandono della pretesa di acquisizione dei dati in tempo reale. Siamo invece contrari all’assimilabilità dei rifiuti speciali a quelli urbani, per cui è necessario garantire che i produttori paghino il dovuto per coprire i costi di gestione dei rifiuti generati dai loro prodotti anche aderendo a sistemi collettivi capaci di assicurare il rispetto dei target europei e nazionali. I sistemi di responsabilità estesa del produttore dovranno modulare i pagamenti dei produttori in base a riparabilità, durabilità, riciclabilità dei loro prodotti. Quanto alla cessazione della qualifica di rifiuto (End of Waste), Confartigianato chiede di eliminare i controlli a campione non previsti dalle direttive comunitarie poiché allungano i tempi, alimentano incertezze, rischiano di aprire conflitti fra il sistema delle ARPA, le Regioni, ISPRA e il Ministero dell’Ambiente, e soprattutto scoraggiano i nuovi investimenti in attività di riciclo dei rifiuti. Inoltre, Confartigianato ritiene che il recepimento della direttiva su RAEE pile e accumulatori deve essere l’occasione per rendere semplice ed efficiente la gestione di questi rifiuti oggi caratterizzata invece da troppi oneri e complessità per le imprese e le famiglie che di fatto hanno vanificato gli obiettivi sia per quanto riguarda la tutela ambientale sia per sviluppare il potenziale economico del settore.

This article is from: