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Antonio Di Lorenzo >antonio.dilorenzo@givemotions.it<
Sembra di rivivere la trama di “Vent’anni dopo” di Alexandre Dumas padre, quando D’Artagnan va a cercare i suoi vecchi amici moschettieri e li ritrova, certo, ma totalmente cambiati. Aramis è diventato abate e appoggia La Fronda nemica di Mazzarino; Porthos è un conte infelice perché vuole diventare barone; Athos è tutore di un rampollo che forse è anche suo figlio. E anche lui, D’Artagnan, s’è venduto al cardinale per ottenere una promozione. Insomma, i protagonisti sono rimasti se stessi ma la vita li ha trasformati nel profondo. Come succede più o meno a tutti.
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Manutenzione del Prato Comunale, ora c’è la copertura. Con le ultime variazioni di bilancio del 2022 l’amministrazione comunale ha destinato 50 mila euro per gli interventi di manutenzione alla grande area verde in pieno centro. A breve verrà organizzato un incontro pubblico per spiegare i dettagli dell’intervento.
“E’ l’inizio di un percorso - spiega il sindaco Umberto Perilli - che punta a ripristinare la sicurezza e dare nuova vita al nostro parco. Allo stesso tempo abbiamo stanziato i fondi per l’incarico all’architetto paesaggista, in modo da avere un progetto complessivo del Prà che dovrà essere presentato alla Soprintendenza alle Belle Arti e Paesaggi.
Potremo così eseguire gli abbattimenti previsti dalla corposa e dettagliata relazione dottor Nicola Gallo sullo stato degli alberi, salvo casi di necessità immediata dovuti alla sicurezza”. Al primo incontro tra il sindaco, l’assessore Federica Silvoni, il responsabile dell’ufficio tecnico e l’architetto paesaggista Celestino Crispino, sono stati definiti i dettagli dell’incarico, in collaborazione con il dottor Gallo.
Lo studio sullo stato del verde del Prato indica quali sono le piante da abbattere perché malate o poco sicure e come sostituirle con altri alberi.
“Seguirà un momento di condivisione con la cittadinanza - aggiunge il sindaco - e con le associazioni interessate, come gli Amici del Pra’, per la presentazione delle bozze e la raccolta di suggerimenti. Siamo consapevoli che Conselve si riconosce nel grande tesoro che molti ci invidiano, e desideriamo che sia il progetto che la cura del Pra’ coinvolgano tutti i cittadini, insieme alle parti politiche e associative in una naturale ottica di mediazione di condivisione e valorizzazione”.
Dopo le ultime elezioni si respira la stessa aria trionfante di vent’anni fa, quando il centrodestra di Berlusconi era vincente e la bandiera era il famoso 61 a 0 della Sicilia, ottenuto polverizzando gli avversari. Per carità, la destra-centro di Meloni oggi ha tutto il diritto di cantare vittoria, perché ha davvero trionfato in Lombardia e nel Lazio. E la maggioranza di governo è più salda. Vero. Alla pari dei moschettieri tutto è come allora ma tutti i protagonisti sono cambiati. A sinistra non ci sono più D’Alema e Prodi, a destra c’è una coalizione assai diversa, oggi con baricentro spostato e come leader una deputata che ha i toni grintosi e non quelli melliflui dell’ex cavaliere; non c’è neanche più neanche la Lega schiacciasassi d’un tempo come non esiste più l’Ulivo, bensì un Pd che cerca se stesso neanche fosse Diogene ed è anima di una sinistra come sempre divisa e litigiosa. Tutti sono se stessi e tutti sono cambiati. Anche l’elettorato non è più lo stesso: sei elettori su dieci sono rimasti a casa. Dato allarmante quant’altri mai. Perché? Perché gli elettori non hanno sempre ragione, spiega Calenda. Troppo comodo. Invece sì, in democrazia vince chi vota e ci si deve interrogare di fronte alla marea di persone rinunciatarie verso questo diritto. Intanto non è più vero che a votare vanno soprattutto gli elettori con una motivazione ideologica: alta astensione uguale vittoria della sinistra, si sosteneva. No. Alta astensione vuol dire che sono stati a casa tutti, di qui e di là. E ha vinto la destra.
Poi queste elezioni hanno visto affievolirsi l’idea di un centro ago della bilancia: non è così, al massimo è un centrino. Invece bisogna ammettere che gli elettori stanno a casa perché le proposte non hanno affascinato né sono state affascinanti.
Quando ci sono in ballo questioni che toccano nel profondo, le persone si muovono: al referendum del 2016, quello che perse Renzi, l’afflusso fu alto; alle elezioni di settembre nel Veneto la percentuale è stata superiore alle regionali del 2020. Si voleva dare una spallata. Stavolta no. Tocca all’opposizione, come da copione, intercettare il cambiamento: altrimenti Meloni & c. governeranno cinque e altri cinque anni.
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I dettagli del progetto saranno illustrati in una assembleadel Conselvano
Nel futuro di Conselve c’è una “cittadella scolastica” inedita, che comprende l’attuale edificio della media Tommaseo, il nuovo plesso costruito una volta demolita la vecchia ala nord e la nuova scuola primaria “trasferita” rispetto alle previsioni iniziali. E’ quanto prevede l’amministrazione comunale dopo aver valutato a lungo i progetti degli edifici scolastici, già finanziati e sul punto di partire. Ma sono state proprio le novità e le problematiche emerse negli ultimi mesi a portare ai cambi di programma illustrati nel corso del consiglio comunale richiesto dalle opposizioni proprio per fare il punto sullo stato degli interventi finanziati con fondi regionali e del Pnrr. Alle domande delle minoranze sullo stato di avanzamento del progetto della nuova scuola primaria, finanziata con 3 milioni di euro dalla Regione, e della ricostruzione del secondo plesso della secondaria Tommaseo, por la quale ci sono 5 milioni di euro dal Pnrr, il sindaco Umberto Perilli ha spiegato che entrambi gli edifici sorgeranno nell’area della media “Tommaseo”, costituendo così un polo scolastico tra via Beggiato e via Traverso.
Valutata troppo costosa e incerta l’ipotesi iniziale della nuova scuola primaria, la cuicostrzione era prevista a nord ovest dell’istituto superiore “Mattei”, si è scelto di comprendere l’opera nell’area della scuola media “Tommaseo”, dove è previsto l’abbattimento dell’intero plesso nord e la costruzione di un nuovo edificio destinato alle medie.
E’ necessario però fare un passo indietro. Anni fa il Comune ave-
va ottenuto un contributo da 3 milioni di euro per la costruzione della nuova scuola primaria, che permetterà di dismettere le due attuali sedi della Leonardo da Vinci e Diego Valeri, a fronte di una spesa complessiva di 4 milioni e mezzo di euro. “La somma è riportata nello studio di fattibilità del 2017 - ha detto Perilli in consiglio - e nel frattempo diverse situazioni sono cambiate, compreso il costo a metro quadro per la costruzione della scuola.
Ora l’edificio in quella posizione verrebbe a costare molto di più, almeno 7 milioni e mezzo di euro secondo le nostre stime. Anzitutto perché non è stata finanziata la bretella da un milione e mezzo di euro da via Traverso, poi ci sarebbe da spendere almeno un altro milione di euro per le opere di contorno. Per non perdere il finanziamento abbiamo preso in considerazione l’idea di costruire la nuova scuola accanto al plesso della media “Tommaseo” che non verrà abbattuto.
Il resto dell’edificio invece sarà demolito e con i 5 milioni del Pnrr verrà costruito il nuovo stabile della scuola media. Realizzando entrambi gli edifici nella stessa aera potremo anche avere la mensa scolastica per la primaria, che mancava nel progetto iniziale, e una palestra più ampia e funzionale, a servizio di entrambe le scuole e anche delle associazioni sportive che necessitano di una struttura adeguata alle loro attività”. La nuova cittadella scolastica avrà tre ingressi distinti, uno su via Beggiato e due su via Traverso, ma i dettagli saranno messi a punto con le successive progettazioni.
Non si fanno attendere le reazioni dei gruppi di opposizione sulle novità legate alle scuole. Il gruppo consiliare Idea Comune da una parte premette di “rilevare positivamente l’espressione da parte della maggioranza della volontà di proseguire la progettualità delle opere strategiche con i contributi lascito della precedente amministrazione”. Dall’altra però, spiega il consigliere Carlo Capuzzo, “esprimiamo tuttavia le nostre perplessità in merito alle ipotesi di ubicazione e caratteristiche dei due plessi. Ci appare di difficile realizzazione lo spostamento, rispetto alla sede inizialmente prevista, della nuova primaria, considerando i termini temporali davvero stretti, riteniamo inoltre miope la scelta del suo ridimensionamento, con la quale si potrebbe pregiudicare un futuro afflusso di alunni dai paesi vicini.
Non ci è apparsa chiara la volontà dell’amministrazione in merito all’indebitamento dell’ente, necessario per cofinanziare la costruzione delle opere ed è del tutto assente un progetto di viabilità sostenibile che consenta di non appesantire ulteriormente il traffico gravante sull’area. Abbiamo inoltre chiesto di essere
tempestivamente informati attraverso riunioni degli organi preposti, in merito all’avanzamento delle progettualità”.
Dal gruppo “Noi per Conselve” l’affondo: “E’ l’ennesima aria fritta, condita di tanto fumo ma poco arrosto. - dichiarano Melania Bortoletto e Nicolas Destro - Si è parlato di nuova scuola elementare, palestra ed eventuale mensa all’interno di un fazzoletto di terra dietro l’attuale “Tommaseo”, dove non solo si riduce la capienza dell’edificio a 300 alunni rispetto al progetto precedente ma non viene prevista alcuna viabilità ausiliaria per un’area che già ad oggi risulta soprattutto nelle ore di punta altamente trafficata e pericolosa ed andare ad aggravare ulteriormente con oltre mille utenze (tra nuova Casa di Riposo, nuove scuole ecc.) rappresenterebbe un grosso problema anche per chi ci abita. Il pericolo che Conselve corre è altissimo e duplice in quanto oltre a continuare a non dare risposte ad un territorio, si rischia di sprecare le risorse fatte arrivare dalla precedente Amministrazione con delle progettualità caotiche o ancor peggio, perdere gli 8 milioni di euro che arriverebbero dai fondi del Pnrr”.
L’esperienza insegna che la condivisione di uno spazio autogestito favorisce l’inclusione delle persone con disabilità, che possono intraprendere un percorso di emancipazione sia sotto l’aspetto lavorativo che in quello dell’organizzazione del tempo libero. Da questa consapevolezza nasce il progetto “Lasi” promosso dall’Unione dei Comuni del Conselvano per il Conselvano e finanziato dalla Regione con un contributo di 200 mila euro, al quale il comune di Conselve ne aggiunge altri 95 mila di cofinanziamento. Nella graduatoria veneta la proposta di Conselve si è aggiudicata il primo posto tra i progetti beneficiari del “fondo per l’inclusione delle persone con disabilità”. Con questi fondi un edificio in via Traverso, l’ex direzione didattica, sarà trasformato in una struttura non residenziale per persone con disabilità. “Lasi” sta per “luogo autogestito sociale inclusivo”, vale a dire uno spazio con finalità polifunzionali e ludico ricreative aperto ai giovani con disabilità del Conselvano. «Con questa iniziativa - spiega
il sindaco Umberto Perilli - vogliamo aprire nuove opportunità di autogestione del benessere e dell’appartenenza ai luoghi consueti di vita dei giovani con disabilità del nostro territorio, mettendo in rete le numerose iniziative e servizi, informali e formali, già operativi nel territorio sovracomunale. Nel Conselvano convergono una vivacità di proposte che sono però meno strutturate sul versante ricreativo, del tempo libero e del protagonismo delle persone con disabilità. Vogliamo valorizzare questo aspetto attraverso una programma-
zione condivisa fra gli attori in campo, che tenga però specificatamente conto delle istanze e dei desideri dei giovani con disabilità. lo spazio in via Traverso rappresenta uno snodo tra un importante flusso studentesco e l’opportunità di predisporre percorsi di vita indipendente per giovani con disabilità”. Con il comune di Terrassa sarà formalizzato un accordo per coinvolgere anche gli esponenti del privato sociale già attivi nel settore dei servizi rivolti alle persone con disabilità. I due comuni provvederanno a coinvolgere gli enti accreditati istituzionalmente che operano con giovani ed adulti con disabilità (associazione Anffas Conselve, cooperative sociali Alambicco e Giovani & Amici), mettendo in rete le potenzialità di ciascun attore. “Le persone con disabilità hanno diritto a partecipare, ad autodeterminarsi, a compiere le proprie scelte e ad avere tutti i supporti necessari per poter esercitare tali diritti, come ben sancito dalla Convenzione Onu sui diritti delle persone con disabilità”, conclude Perilli.
“Il circolo di Fratelli d’Italia è sceso in piazza XX Settembre, sotto vessillo tricolore, per presentare la mozione per intitolazione di uno spazio pubblico a Norma Cossetto. “Ad ottant’anni dai primi infoibamenti, in vista del Giorno del Ricordo, - spiega Carlo Capuzzo, presidente del circolo Fratelli d’Italia di Conselve - invitiamo l’amministrazione ad accogliere la nostra proposta, affinché anche a Conselve possa esistere un luogo dove poter omaggiare come meritano gli italiani vittime della pulizia etnica titina e coloro che sono stati costretti all’esodo. Chiediamo anche che l’amministrazione organizzi una conferenza serale sul tema, al fine di poter consentire a tutta la cittadinanza di partecipare e diffondere la conoscenza di una pagina di storia patria troppo spesso ignorata per ragioni politiche. Sostiene la nostra iniziativa anche il Comitato 10 febbraio, associazione che da anni promuove la valorizzazione del Giorno del Ricordo e delle iniziative ad esso legate”. “Mi sento in dovere di fare un plauso alla meritevole azione dei consiglieri Capuzzo e Caloreafferma il presidente del comitato Luigi Sabatino - per la sensibilità dimostrata. Stiamo invitando tutte le amministrazioni comunali ad intervenire con l’intitolazione di luoghi civici ai martiri italiani e a tutte le vittime delle foibe nonché della tragedia dell’esodo dalle loro terre degli Istriani, Fiumani e Dalmati nel secondo dopoguerra”
Gli incontri. Interesse e partecipazione ai tre appuntamenti di scambio e confronto
Si è concluso a febbraio il progetto Cittadini Digitali, nato dalla collaborazione tra l’amministrazione comunale di Bagnoli di Sopra, l’Associazione Kaleidoscopio e il team che ha visto impegnati al lavoro Matteo Mazzucato, psicologo e psicoterapeuta, Elisa Tiberto, consigliera del comune di Bagnoli, Daniele Pierri, Emanuela D’Aversa e Martina Gentile, tirocinanti di Psicologia dell’Università degli Studi di Padova. Il progetto è stato ospitato per tre serate dalla Biblioteca Comunale di Bagnoli di Sopra e si è rivolto a tutti i cittadini, dai più giovani ai più adulti con l’ambizione di parlare di internet, social e strumenti digitali in un modo nuovo e con uno sguardo a prova di “futuro”.
Tanti i temi caldi protagonisti del progetto: dai rischi e i pericoli che nascono nel web alle opportunità che dall’utilizzo degli strumenti digitali possono generarsi per sè, il proprio futuro e la propria professione, dall’intelligenza artificiale e il metaverso, alla responsabilità, le competenze di cittadini digitali attivi e l’importanza di mantenere una posizione di dialogo.
Attraverso storie e testimonianze personali di cittadini di Bagnoli, che nel ruolo di relatori esperti hanno raccontato non solo la propria
esperienza con gli strumenti digitali, ma hanno anche messo a disposizione della cittadinanza le proprie riflessioni, i loro punti di vista e le criticità che hanno dovuto affrontare e saputo gestire utilizzandoli in maniera virtuosa e inedita. Le serate hanno riscosso l’interesse della comunità, coinvolgendo circa 30 persone per ogni incontro e una sorprendente partecipazione in crescendo di giovani ragazzi del territorio interessati ad ascoltare un, a loro dire, “nuovo modo” di parlare di questi temi e a “capire la prospettiva degli adulti” su questi argomenti.
“Cittadini Digitali prende ispirazione da “TED talks”, - spiega Elisa Tiberto - una nota serie di conferenze, affidate a speaker che si sono distinti per idee innovative e stimolanti. Insieme ai contributi intro-
Numerosi i temi caldi protagonisti del progetto: dai rischi e i pericoli che nascono nel web alle opportunità che dall’utilizzo degli strumenti digitali possono generarsi per sè, il proprio futuro e la propria professione, dall’intelligenza artificiale e il metaverso, alla responsabilità e alle competenze
duttivi del team di psicologi, le voci delle prime due serate sono state rispettivamente Vittoria Bottin, attrice, e Candida Iorio, coordinatrice di plesso e insegnante di lettere presso la media Vittorio Alfieri. Le loro storie hanno coinvolto il pubblico che si è reso al contempo protagonista di un dialogo che ha valorizzato prospettive differenti, ha permesso di ispirare e lasciarsi ispirare, farsi domande e di contemplare la possibilità di imparare e scoprire, oltre l’età e il ruolo, cose e mo(n)di di interazione nuovi. Il terzo incontro di Cittadini Digitali ha ospitato le curiosità dei cittadini stessi, che a gruppi, guidati da un facilitatore, hanno cercato di trovare delle risposte alle domande da loro stessi e stesse formulate durante le precedenti serate”.
Cristina LazzarinI docenti degli Istituti Comprensivi di Tribano e Monselice in visita alla De Angeli. L’azienda, nata nel 1 995 ed in continua crescita, testimoniata anche dalla continua esigenza di nuovo personale ai diversi livelli, è presente in ogni ambito del settore energia: produce conduttori per linee aeree e per avvogimenti elettrici. E’ quindi protagonista della rivoluzione verde. Da Bagnoli partono i prodotti verso tutta Italia e verso il mondo.
La visita si inserisce nel progetto “Mestieri e Futuro: la scuola e le realtà produttive del territorio” che coinvolge 20 aziende di Padova sud, 10 istituti comprensivi operanti in 32 Comuni. Capofila del progetto le stesse aziende con il coordinamento della Komatsu di Est, la rete di scuole per l’Orientamento con il coordinamento dell’Istituto Comprensivo di Villa Estense, il settore nazionale Education di Aicq, Associazione Italiana Cultura Qualità.
Il progetto persegue l’obiettivo
di far conoscere agli studenti ed ai loro professori il mondo produttivo più sensibile ed innovativo. Sono coinvolte aziende che rappresentano realtà significative del territorio con valore culturale, sociale oltre che economico.
La visita alla De Angeli ha posto in evidenza proprio questi aspetti fra cui il lavoro di squadra, la valorizzazione delle intelligenze e delle potenzialità di ognuno a tutti i livelli dell’organizzazione. I docenti in visita sono stati tutti soddisfatti
nell’aver scoperto una realtà così innovativa nel loro territorio. Hanno potuto portare a casa nuovi stimoli per la loro crescita personale e professionale e per l’attività di approfondimento di questa realtà con i loro studenti.
Il prossimo step del progetto prevede la presenza dei un rappresentante dell’azienda in classe per continuare l’approfondimento e preparare la successiva visita degli studenti all’azienda che concluderà il percorso.
D opo 43 anni di storia e passione il Circolo del Tennis Club di Bagnoli di Sopra ha annunciato nei giorni scorsi la chiusura. La motivazione è data dalle spese sempre maggiori e dalle difficoltà di gestione degli impianti: a pesare soprattutto l’aumento delle bollette energetiche, migliaia di euro in più che difficilmente il club sarebbe stato in grado di recuperare. Da quanto ha fatto sapere il sindaco gli impianti di via Molini, di proprietà comunale, verranno assegnati ora ad un nuovo gestore per riaprire, dopo qualche intervento di manutenzione, nel mese di marzo. Il centro è dotato di due campi da gioco in terra rossa, uno dei quali coperto e negli anni scorsi era molto frequentato.
Per voce dell’ultimo presidente del Club, Tiziano Franzolin, si esprime tanta amarezza: “Con estremo dispiacere comunichiamo che l’assemblea dei soci ha decretato lo scioglimento del circolo. Un ringraziamento va a tutti coloro che fin dalla fondazione in qualche modo hanno partecipato alla crescita del club, dai presidenti ai consiglieri, ai gestori, agli associati, agli atleti e ai molti amici. Sono 43 anni di storia, che ricorderemo sempre con molto affetto”. Lo scarno messaggio è stato affidato alla pagina social del Tennis Club e lo stesso Franzolin ha scelto di non aggiungere altre considerazioni in merito.
Purtroppo le difficoltà dell’ultimo periodo hanno pesato sulla gestione dell’impianto, fino alla decisione definitiva che è stata presa nel corso dell’ultima assemblea dei soci che di fatto ha decretato lo scioglimento del circolo fondato nel lontano dicembre del 1979.
Negli ultimi anni, anche a causa della pandemia, c’erano state delle proroghe tecniche della convenzione con il Comune dopo la sua scadenza naturale e ogni decisione era stata rimandata.
Rassicurante la posizione del Sindaco, Roberto Milan, che parla di una imminente riapertura: “Ringrazio il Tennis Club con il presidente Franzolin e i suoi dirigenti per l’impegno e la collaborazione di questi anni. Nei giorni scorsi si sono già fatte avanti realtà sportive del Veneto interessate ai nostri campi da tennis ma la nostra intenzione è quella di mantenere la gestione in paese. Abbiamo già incontrato un gruppo di giovani che si è messo a disposizione per riaprire gli impianti con
spirito di collaborazione. Negli ultimi anni abbiamo investito 150 mila euro per ristrutturare l’area del tennis e del pattinaggio, che in passato non era stata interessata da grandi interventi.
Abbiamo messo a disposizione i nuovi spogliatoi realizzati grazie a contributi regionali. L’importante è unire le forze fra le associazioni sportive proprio per contenere le spese e usare al meglio le strutture disponibili”.
Cristina LazzarinLe due autorizzazioni rilasciate agli impianti di biogas delle aziende “Tenuta di Bagnoli” e “Sant’Anna” introducono delle variazioni sui prodotti che potranno essere usati e in particolare premettono l’uso di liquami zootecnici e della pollina provenienti da allevamenti extra aziendali. Ma per il 70% dovranno continuare ad impiegare le proprie produzioni agricole. Il biodigestore della “Tenuta di Bagnoli” era entrato in funzione nel giugno del 2009 e prevedeva l’impiego di liquami zootecnici di provenienza aziendale per un massimo di 6.390 tonnellate, corrispondente
al 28% della quantità di prodotto usato. Già 2010 però, come avevano rilevato gli stessi uffici regionali, l’impianto era stato alimentato esclusivamente dalle coltivazioni agricole perché l’azienda aveva cessato l’attività zootecnica. Ora viene data la possibilità di impiegare fino a 1.800 tonnellate l’anno di effluenti zootecnici provenienti da allevamenti extra aziendali, pari quindi al 12% del peso totale. Viene inoltre introdotto l’uso dei sottoprodotti per la lavorazione dei cereali e del riso per un totale di 2.600 tonnellate l’anno, corrispondenti al 18 per cento del peso. L’azienda aveva presentato la richiesta di variante nel giugno 2022 impegnandosi a individuare la struttura adibita allo stoccaggio dei prodotti in arrivo e l’area dedicata alla disinfezione dei mezzi che trasportano la pollina all’impianto. Quasi identica anche l’autorizzazione per l’impianto gemello dell’azienda Sant’Anna, sempre in via Garibaldi, entrato in esercizio a novembre 2012. Questo impianto era alimentato esclusivamente con i prodotti delle coltivazioni agricole mentre ora è autorizzato ad impiegare fino a 1.800 tonnellate l’anno di effluenti zootecnici e pollina e fino a 2.600 tonnellate di sottoprodotti per la lavorazione dei cereali e del riso. Anche in questo caso sono state individuate le aree dedicate allo stoccaggio e alla disinfezione dei camion.
La novità. Era stato fondato nel 1979, gli ultimi anni sono stati segnati da difficoltàIl campo esterno dell’impianto di tennis di Bagnoli
Continua a far discutere il destino dell’ex cinema Eden da lungo tempo al centro di un dibattito infinito e da anni praticamente in disuso. Nei mesi scorsi l’amministrazione comunale ha dato il via libera allo studio di fattibilità che prevede la demolizione della vecchia sala per far posto ad un parcheggio con area pedonale, per una speda da 545 mila euro. Un’iniziativa che punta a sbloccare la situazione e a ripensare gli spazi in centro, anche se non sono mancate le voci critiche. Fra queste si leva quella di Antonio Bodon, ex amministratore comunale di lungo corso e attento osservatore della vita sociale e politica di Bovolenta.
E’ sua la proposta di creare un sito “Salviamo la sala Eden” per favorire uno scambio di opinioni e idee e capire se si possa poi concretizzare un comitato o qualche altra azione civica. «E’ bene chiarire da subito che questo mio personale intervento - afferma Bodon - non deve essere inteso come una polemica precostituita contro l’amministrazione Comunale, anzi, la stessa ha tutto il diritto di intervenire come meglio crede, e prendersi le relative responsabilità. Nello stesso tempo da cittadino oltre che da uno che ha avuto responsabilità sia in amministrazione sia nell’associazionismo, mi sento di proporre una iniziativa di coinvolgimento popolare per salvaguardare un bene pubblico che per storia e per memoria deve andare salvaguardato. Dico di più, si tratta di mettere in atto ciò che questa giunta nel suo programma amministrativo poneva come un punto qualificante il completamento dell’ex sala Eden per una destinazione civica multifunzionale. Questo edificio anche se non presenta pregi architettonici o storici di rilievo ha avuto nel nostro paese una rilevanza significativa, che deve andare preservata e valorizzata. Non si tratta di nostalgia,
ma di guardare al futuro, ai giovani, rivitalizzare “il Centro Storico” oggi disertificato e abbandonato”.
L’iniziativa trova subito l’appoggio del gruppo consiliare Siamo Bovolenta: “Ci fa piacere vedere che anche i cittadini si sono mobilitati. - afferma Matteo Griggio - È la dimostrazione che i bovolentani hanno a cuore il patrimonio storico di questo paese, ma soprattutto che, prima che di parcheggi, hanno bisogno di spazi aggregativi pubblici che a Bovolenta mancano totalmente e per i quali questa amministrazione continua a non dare risposte. Non ci risulta che in paese ci sia un problema strutturale di mancanza di parcheggi. Quello che certamente manca è un qualsiasi progetto per lo sviluppo commerciale del paese, nella pia illusione che tutto si risolverà con la bretella. Ci auguriamo che queste istanze vengano ascoltate.”
Ha ripercussioni su Bovolenta la chiusura al traffico per tre mesi la strada provinciale che collega Terrassa alla frazione di Azercavalli. Per consentire i lavori di allargamento del ponte sullo scolo Prarie la strada è stata interrotta al traffico e anche il bus della linea CandianaTerrassa - Bovolenta - Padova viene deviato con una variazione di orario per gli studenti che salgono a Terrassa centro. Tutto il traffico è deviato su via Madonna dal centro di Terrassa, su via Navegauro da Arzercavalli e via D’Annunzio in territorio di Bovolenta. Delle ripercussioni sul trasporto pubblico, in particolare per gli studenti diretti a Padova e per i pendolari, penalizzati dai nuovi orari, si è occupato il vice presidente della Provincia Vincenzo Gottardo. “In accordo con Busitalia Veneto- spiega - abbiamo individuato le modifiche alla linea Agna - Candiana Padova per ridurre i disagi. Le corse in arrivo da Candiana una volta giunte ad Arzercavalli proseguono per Bovolenta lungo via Navegauro. Sono state introdotte delle corse - bis per il capoluogo. Alla mattino la corsa in partenza da Candiana alle 6.30 fa il giro per Conselve e transita a Terrassa alle 6.45. Da Padova le due corse bis in partenza alle 13.45 e 14.10 e prima limitate a Bovolenta sono prolungate fino a Terrassa. Gli studenti diretti a Terrassa devono salire esclusivamente sulle corse bis perché le medesime corse di linea una volta giunte a Bovolenta proseguiranno per Arzercavalli”. Protestano i lavoratori pendolari di Terrassa per le poche corse a disposizione.
Una festa dello sport e dell’amicizia con protagonisti oltre centocinquanta bambini tra i 6 e i 9 anni. La prima edizione della “Friendship Cup”, torneo di calcio giovanile promosso dall’Asd Calcio Cartura e autorizzato dalla Figc, è stato un successo. Svoltasi negli impianti sportivi comunali alla presenza anche di alcuni osservatori del Calcio Padova, la manifestazione era riservata alle categorie Piccoli Amici (bambini nati negli anni 2016 e 2017) e Primi Calci (nati nel 20142015).
La sezione Primi Calci ha visto la partecipazione di otto formazioni in rappresentanza di altrettante società calcistiche: Asd Calcio Cartura, Polisportiva Canossa Conselve, Asd Piovese, Junior Anguillara, PonteCorr, Asd Arzerello, Sport Real Terme 2020, Asd Calcio Casalserugo Maserà. Cinque, invece, le squadre della categoria Piccoli Amici iscritte al torneo, conclusosi con la premia-
zione dei giovani calciatori e un buffet preparato da nonna Isabella con la collaborazione delle mamme. “Sono stati due giorni intensi di sport e divertimento con impegnate tredici squadre e centocinquanta piccoli atleti – affermano Massimo Zanardo, Filippo Scarparo e Marco Rigato referenti del settore giovanile
dell’Asd Calcio Cartura - Un torneo pienamente riuscito grazie al lavoro di squadra di dirigenti, allenatori, mamme e papà. Non è facile per una società, sicuramente più piccola rispetto ad alcune realtà limitrofe, proporre oltre al torneo l’attività quotidiana con l’organizzazione di squadre per i vari campionati. Siamo
partiti prima dalla squadra Primi Calci, ora ce ne sono due in quanto si è aggiunta la squadra dei Piccoli Amici”.
La dirigenza punta a confermare le attuali squadre anche per la stagione futura e, strada facendo, a incrementare il loro numero fino a tornare ai livelli di alcuni anni fa, quando il settore giova-
A fine aprile scade la convenzione quinquennale per la gestione in forma associata del servizio di Polizia locale, siglata nel 2018 dal Comune con l’Unione dei Comuni del Conselvano. L’accordo prevede la condivisione degli agenti alle rispettive dipendenze dei comuni e la compartecipazione ai costi del servizio erogato.
A seguito di trasferimento ad altro ente, da qualche mese l’ormai ex comandante della Polizia locale del Comune di Cartura, Graziano Tasinato, ha lasciato il Corpo Intercomunale di Polizia locale. In virtù di queste circostanze, nella seduta del 31 gennaio del consiglio comunale i consiglieri di opposizione Pasqualina Franzolin, Massimo Zanardo, Susanna Iroldi e Meris Banzato hanno presentato un’interpellanza con cui chiedono all’amministrazione se è intenzionata a dare continuità alla convenzione in scadenza. I rappresentanti delle mino-
ranze consiliari chiedono anche se il trasferimento del comandante Tasinato ha comportato una minore compartecipazione alla spesa del servizio di Polizia locale da parte del Comune di Cartura e una riduzione dello stesso servizio. “Nel totale rispetto del regolamento del funzionamento del Consiglio comunale relazionerò in sede consiliare – spiega il sindaco Serenella Negrisolo - evidenzio che la Convenzione è stata elaborata e approvata dall’attuale minoranza e pertanto sconcertano le inesattezze riportate nell’interpellanza in questione. Rassicuro la cittadinanza che l’attuale amministrazione si è per tempo adoperata affinché fosse garantito il servizio, senza spreco di risorse, pur nelle oggettive difficoltà di applicazione di una Convenzione non limpida sulla quale anche la controparte contrattuale, Unione dei Comuni del Conselvano, ha sollevato riserve”. (f.s.)
nile era considerato il fiore all’occhiello dell’Asd Calcio Cartura. “Quello che, in primis, ci spinge a continuare è l’obiettivo di offrire ai nostri ragazzi un’opportunità di sport, gioco e divertimento in paese – proseguono i dirigentiin un contesto dove con serenità i bambini possano crescere sotto l’aspetto sportivo, personale e di gruppo. Abbiamo la fortuna di avere impianti sportivi di ottimo livello, come il campo esterno in sintetico che ci aiuta soprattutto con i bambini più piccoli”. “Grazie ai genitori dei piccoli atleti che hanno messo pazienza e tempo – conclude il presidente della società Lorenzo Colussoallo staff che si è prodigato perché la manifestazione riuscisse, agli atleti che hanno giocato, si sono divertiti, hanno dato spettacolo e sono stati anche molto educati e rispettosi delle regole, agli allenatori e dirigenti che hanno seguito ogni squadra”.
Francesco SturaroIl cantiere. Opera da due milioni di euro, si spera che i tempi possano essere più brevi
Scatta il conto alla rovescia per l’avvio dei lavori di rifacimento del Ponte di Riva sul canale Vigenzone, sulla Strada provinciale 17 che collega il centro di Cartura con quello di Due Carrare. La Provincia di Padova, ente su cui ricade la gestione della strada e di conseguenza dell’infrastruttura, ha annunciato che l’inizio dell’intervento è fissato per giugno-luglio di quest’anno. Secondo cronoprogramma l’opera, il cui costo preventivato è di 2 milioni di euro, dovrebbe essere consegnata fra un anno, a giugno 2024; i tempi, comunque, potrebbero essere più brevi. L’attuale ponte sarà demolito e completamente rifatto. La nuova piattaforma stradale sarà dotata di barriere laterali, servita da marciapiede pedonale e pista ciclabile e da un marciapiede di servizio con cavidotto tecnico per passaggio dei sottoservizi.
“La realizzazione di un nuovo ponte sul Canale Vigenzone –spiega Marco Schiesaro, consigliere provinciale delegato alla Viabilità - è la soluzione ideale per il traffico leggero e pesante.
La Provincia monitora costantemente lo stato di conservazione dei manufatti lungo i 1.100 chilometri di rete viaria. Proprio a seguito di questo controllo è emerso che il Ponte di Riva necessitava di un intervento di rinforzo strutturale e di adeguamento normativo, nonché di un
miglioramento dal punto di vista della sicurezza mediante il rifacimento della piattaforma stradale e l’installazione di idonee barriere stradali di sicurezza, i cosiddetti guard-rail.
Ci siamo attivati tempestivamente, sia con la progettazione che con le autorizzazioni necessarie da parte dei vari enti preposti come il Ministero delle Infrastrutture e Trasporti”.
Il rifacimento del Ponte di Riva comporterà la chiusura per molti mesi della Sp 17 all’altezza del manufatto con relativi disagi per i residenti, soprattutto per i cittadini che abitano nelle vie Nespollari e Corso, e per gli automobilisti che quotidianamente percorrono quella strada. Durante i lavori, la principale viabilità alternativa per raggiungere il centro di Due Carrare per
I disagi, che i cittadini dovranno sopportare, saranno ripagati ad opera conclusa da una maggiore sicurezza, come spiega il sindaco Davide Moro.
“L’intervento migliorerà la tenuta idraulica dell’alveo del canale Vigenzone”
chi proviene da Cartura sarà rappresentata dalla strada Conselvana (Sp 92) con immissione in via dell’Industria (Sp 9) che poi diventa via Pontemanco. Stessa soluzione per chi da Due Carrare deve andare a Cartura.
I disagi, che i cittadini dovranno sopportare, saranno ripagati ad opera conclusa da una maggiore sicurezza, come spiega il sindaco Davide Moro. “L’intervento migliorerà la tenuta idraulica dell’alveo del canale Vigenzone. Il ponte sarà allargato secondo gli standard moderni. Vi sarà realizzato un attraversamento ciclabile che permetterà di collegare anche via Corso alla pista ciclabile. Andiamo a fare un’importante opera di sicurezza, soprattutto per la mobilità dolce”.
Colpo di coda del carnevale con la festa a tema promossa dal Comune il 25 febbraio in piazza del municipio, rivolta principalmente ai bambini e alle loro famiglie, ma aperta a tutta la comunità. “L’idea è di valorizzare i bambini e i ragazzi – dichiara il sindaco Davide Moro – è la loro festa. L’intenzione è di metterli al centro della giornata, renderli protagonisti insieme alle loro famiglie con l’aiuto di alcune associazioni del paese che si sono messe in gioco”.
Organizzata in collaborazione con alcune realtà associative locali (Pro Loco, Comitato genitori Istituto comprensivo Carrarese Euganeo, Croce Rossa italiana comitato di Due Carrare, Avis comunale e Pgs Carrarese Euganea), la
manifestazione è all’insegna delle maschere, dei colori, della musica e del divertimento. Truccabimbi, caccia al tesoro, baby-dance, flash mob di jazz della Biancolino Ri-
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ver Band, dolci di carnevale e premiazione della maschera più bella sono le principali attrazioni in programma dal primo pomeriggio nel centro del paese.
A conclusione della giornata di
festa, la Casa dei Carraresi ospita dalle 21 il concerto della Banda musicale San Giorgio, con la partecipazione del soprano Tiziana Faccio e del baritono Massimo Concon. Nell’occasione ci sarà l’esordio degli studenti partecipanti ai corsi di musica del progetto la “Banda a scuola”, proposto da Banda musicale San Giorgio, scuola media “Aldo Moro” e Comune. “Un plauso alla banda che promuove questo progetto – commenta il sindaco Moro – Come amministrazione teniamo molto a questa iniziativa che tra l’altro permette di trovare nuovi giovani bandisti. La musica, così come lo sport, riesce a promuovere quei momenti di aggregazione che toccano anche il cuore”. (f.s.)
Chi parcheggerà l’auto in doppia fila oppure si fermerà negli stalli riservati alle persone con disabilità o sui marciapiedi potrà trovare sul parabrezza dell’auto anche un’altra multa oltre a quella della Polizia Municipale. Da marzo, infatti, gli alunni della Scuola dell’infanzia “Madonna di Fatima” e della Scuola Primaria dell’Istituto Comprensivo “Don Paolo Galliero” saranno di ausilio alla Polizia Municipale del Comune di Tribano nella “battaglia” contro la sosta selvaggia. Con tanto di blocchetto diventeranno “vigili speciali” con il compito di girare per Tribano e multare con “segnalazioni di civiltà” gli automobilisti che non dimostrano affatto senso civico.
Il progetto partirà alla fine di marzo, dopo una adeguata campagna informativa fatta alla cittadinanza. Oltre che a Tribano sarà esteso a tutti i comuni dell’Istituto Comprensivo “Don Paolo Galliero” che comprende Anguillara Veneta, Bagnoli di Sopra, Pozzonovo e San Pietro Viminario. Ogni ragazzo della Primaria avrà a disposizione un libretto con “tre multe morali” mentre i bimbi della scuola dell’Infanzia avranno a loro disposizione dieci multe per ogni sezione didattica.
Prima dell’avvio del servizio verranno apposte nei negozi, negli ambienti pubblici (Biblioteca, Circolo parrocchiale, centro sportivo, bar, negozi), nella pagina del sito e nelle bacheche del Comune, le locandine che spiegheranno l’iniziativa a tutta la cittadinanza. Verrà coinvolta anche la Parrocchia attraverso il parroco. La scuola predisporrà il materiale necessario e le insegnanti, all’ interno delle classi, avvieranno l’attività di educazione stradale con l’ausilio della Polizia Municipale. Anche i genitori si faranno parte attiva per la buona riuscita dell’iniziativa e per la distribuzione di volantini e locandine. Si complimenta il sindaco Massimo Cavazzana con la dirigente scolastica Lorenzina Pulze dichiarando: “Il progetto elaborato dall’ Istituto Comprensivo di Tribano è perfettamente in sintonia con il programma “Safety First” riguardante la con-
42 mesi passa da 7 a 24 bambini
sapevolezza di tutta la nostra comunità della necessità del rispetto delle norme stradali, con particolare riferimento a tutti noi adulti. – e prosegue dicendo - Ringrazio la Preside, gli insegnanti, i genitori dei ragazzi per questo lavoro sinergico di squadra che darà i suoi frutti perché parte dai bambini con conoscenze e azioni pratiche che li renderanno protagonisti e consapevoli delle regole stradali”.
Cristina LazzarinVince il gioco di squadra. Sono aumentati i bimbi presenti nell’asilo nido comunale “Il Grillo Parlante. In tre anni e mezzo le unità sono passate da 7 a 24 e per il prossimo anno ci sono già delle pre- iscrizioni. Un bel risultato se si pensa che il numero dei nuovi nati è di circa 26 bambini per anno. Entusiasta il Sindaco Massimo Cavazzana.“Quanto raggiunto in questi anni, nonostante le difficoltà incontrate, rappresenta per noi e per tutta la comunità, motivo di grande orgoglio. Il servizio dell’ Asilo Nido 0-3, nel 2019, rischiava di essere interrotto.
Adesso, invece, è divenuto finalmente una realtà stabile grazie all’impegno profuso dalla Cooperativa Progetto Now che ci ha accompagnati in questi tre anni e mezzo e alla quale è stato rinnovato l’ incarico nel giugno dello scorso anno, ma anche grazie ai genitori protagonisti in prima linea, agli operatori e ai volontari che hanno permesso tutto questo in sintonia con la nostra amministrazione che ha fortemente creduto nella valore del progetto e nel suo rilancio attraverso un gioco di squadra. Nell’ultimo anno l’asilo è stato oggetto di lavori, di un’ attenta ristrutturazione e riqualificazione grazie ai fondi regionali.
In questi giorni sono state fornite quattro nuove culle e una nuova lavastoviglie per rafforzare il servizio di cucina interno, da tutti molto apprezzato. “L’ obiettivo, in questi anni di collaborazione - hanno spiegato l’assessore alla famiglia Luana Benelle, unitamente all’assessore alla scuola Mirca Zenna - è stato duplice.
Da una parte rinforzare un processo di riscatto culturale e territoriale offrendo un servizio educativo- formativo ottimale ai tribanesi; dall’altra dare una risposta concreta ai genitori che lavorano, rendendoli di fatto protagonisti e sostenendoli realmente nella loro funzione genitoriale. Ringraziamo le educatrici per la sensibilità e la collaborazione anche con il servizio Biblioteca che presta i libretti adatti per la lettura ai piccoli. Gratitudine nei confronti dei genitori per la propositività, per la gioia e per il supporto reale che hanno saputo dare ai numerosi progetti sviluppati in questi tre anni nonostante le difficoltà incontrate”. (c.l.)
curiosità. Iniziativa degli alunni dell’Istituto ComprensivoUn esempio delle “multe morali” che verranno distribuite a Tribano dagli alunni
Il Comune, in collaborazione con il Circolo parrocchiale e il Circolo Auser “La Torre”, nell’ambito della promozione della Salute nella popolazione adulta anziana, propone un corso di “ginnastica dolce”. La promozione dell’attività fisica è una tematica prioritaria per migliorare l’equilibrio psico- fisico. Ed è su questo principio che si basa il corso di “ginnastica dolce” riservato agli ultrasessantacinquenni. Si tratta di un’attività mirata a migliorare l’equilibrio psicofisico, la mobilità articolare e la postura.
Il corso si terrà due volte alla settimana presso il Circolo Parrocchiale Noi di Tribano e per i partecipanti c’è la possibilità del trasporto gratuito gestito da Auser, dal domicilio al luogo dell’attività. Ai partecipanti è richiesta una compartecipazione di 10 euro mensili e di 5 euro per la fornitura dei materiali di base che resteranno dei partecipanti grazie al contributo economico del Comune di Tribano e del Circolo Parrocchiale Noi. Il corso sarà calibrato in base alla personale situazione del partecipante e sarà tenuto da Anna Lazzarin, laureata in scienze motorie e specializzanda in Scienze e tecniche delle Attività Motorie Preventive e Adattate. Il sindaco Massimo Cavazzana osserva: “Il fenomeno delle cadute degli anziani costituisce un problema importante e la sua prevenzione rappresenta una necessità, pertanto l’allenamento di forza ed equilibrio attraverso la “ginnastica dolce” in gruppo produce effetti positivi fino ad età molto avanzata. Le capacità motorie richieste nel quotidiano vengono migliorate, rendendo possibile una vita più autonoma. Se a ciò aggiungiamo anche il piacere tratto dal movimento e dalla socialità ne conseguono implicazioni positive quali gioia ed aumento di autostima. Secondo un report dell’Istat pubblicato nel 2021 riguardante lo stato di salute delle persone anziane in Italia, nel 2019 erano quasi 4 milioni gli over 65 con gravi difficoltà nelle attività funzionali di base, ossia il 28,4% della popolazione di 65 anni e più. Fra questi, risultava che quasi 3 milioni facessero molta fatica a camminare e a salire o scendere le scale senza l’aiuto di una per-
L’impegno contro lo spreco alimentare, sottoscritta la carta d’intentità
sona o di ausili. Ringrazio l’assessore allo sport, Vittorio Salin, l’assessore alla cultura, Mirca Zenna e le realtà associative di Noi e Auser che hanno creduto nell’iniziativa e la cui collaborazione permette di aggiungere un ulteriore tassello al mosaico della prevenzione e del sano stile di vita, tra i temi che più stanno a cuore all’amministrazione comunale di Tribano”.
Cristina LazzarinUn impegno concreto per buttare meno cibo e aiutare chi si trova in difficoltà. In occasione del 140esimo compleanno delle Cucine Economiche Popolari di Padova, il sindaco Massimo Cavazzana ha sottoscritto, assieme ad altri 81 sindaci della Provincia di Padova, la Carta d’intenti contro lo spreco alimentare proposta dalle Cucine, con la Fondazione Nervo Pasini, e dalla Provincia. È un documento che impegna il Comune a sostenere ogni azione di sensibilizzazione, di educazione, di informazione e azione concreta contro gli
sprechi di cibo. Ogni italiano butta via 67 chili di cibo all’anno: una follia se pensiamo che c’è chi si aggira tra i cassonetti per cercare cibo o non riesce a mangiare un pasto al giorno. Ogni famiglia in media butta più di mezzo chilo di prodotti alimentari primi fra tutti frutta e verdura. Per questo come comunità è indispensabile attivare una strategia consapevole del cibo, garantire a tutti cibo di qualità che sia sostenibile economicamente e socialmente avendo massima cura nell’acquisto, nell’utilizzo e nel recupero. È necessario educare al consumo consapevole e formare una cultura anti-spreco strettamente legata al recupero, ma soprattutto dalla riduzione dell’acquisto non necessario. Il comune sta già lavorando con le scuole in merito agli impegni dell’agenda 2030, per rendere le città sostenibili, per garantire modelli di produzione e consumi sostenibili, per adottare misure contro il cambiamento climatico, per proteggere l’ecosistema terreste, per promuovere la pace la giustizia. (c.l.)
Provinciale chiusa a Terrassa, traffico deviato a Bovolenta
Èvero. In alcuni casi se ne parla da decenni, dividendosi tra favorevoli e contrari, tra speranzosi e scettici. Fatto sta che non se ne è fatto nulla.
Di cosa stiamo parlando? Delle grandi riforme istituzionali che dovrebbero cambiare definitivamente il volto al nostro Paese.
AUTONOMIA, NOVITÀ E PROSPETTIVE
Quella certamente più sentita, almeno nel nostro territorio, è certamente la riforma in senso federale del nostro Paese.
Negli anni passati, Veneto e Lombardia celebrarono anche un referendum, la cosiddetta autonomia è stata la madre di tutte le battaglie.
Il presidente Zaia chiese, a gran voce, un impianto autonomista articolato su 23 materie prevedendo, inoltre, di trattenere i 9 decimi del residuo fiscale.
In buona sostanza gli autonomisti Veneti chiedevano di poter tenere il 90% dei soldi delle tasse dei veneti garantendo di gestire, senza nulla chiedere allo Stato Centrale, 23 materie, scuola compresa.
A questa visione totalmente autonomista se ne contrapposero almeno altre due: quella dei contrari che considerano questa riforma uno “smembramento dell’Unità Nazionale” e quella dei possibilisti che, però, non parlano di residuo fiscale e che considerano più “realistico” concentrarsi su nove materie e non 23.
Rispetto a questo dibattito, dunque, quale è oggi la novità?
La novità è che il Ministro Roberto Calderoli ha portato all’attenzione del Consiglio dei Ministri una cornice autonomista. Certo, c’è ancora molto da fare a partire dai cosiddetti Lep (i livelli essenziali di prestazione: quegli indicatori che dovrebbero dimostrare come in qualsiasi regione, anche in presenza di una riforma autonomista, i servizi ai cittadini siano gli stessi), ma almeno è stato messo un primo punto.
La seconda grande riforma della quale si parla molto è tornata alla ribalta all’indomani della vittoria elettorale di Giorgia Meloni e Fratelli d’Italia. Parliamo, ovviamente, del presidenzialismo.
Ma cos’è? Per capirci: oggi l’Italia è una Repubblica Parlamentare dove al centro di tutto ci sono, appunto, la
Camera dei Deputati e il Senato che hanno il compito, tra le altre cose, di votare la fiducia al Presidente del Consiglio incaricato e di eleggere il Presidente della Repubblica. Con una modifica della Costituzione si vorrebbe, almeno questo è l’intendimento di alcune forze politiche di Governo, introdurre il presidenzialismo. In buona sostanza si sposterebbe si sposterebbe, in modo sostanziale, il focus dalle Camere alla figura del Presidente sia esso Presidente del Consiglio o della Repubblica che, in quel caso, sarebbe eletto direttamente dai cittadini.
In buona sostanza il potere esecutivo è nelle mani del Presidente che, eletto dai cittadini, diventa sia il capo del Governo sia il capo dello Stato ma non ha la possibilità di sciogliere le Camere che, elette in modo indipendente, hanno il potere legislativo e di controllo, ma non possono sfiduciare il Presidente.
Secondo i suoi sostenitori, il Presidenzialismo dovrebbe garantire maggiore stabilità politica e la possibilità di assumere decisioni in modo più agile.
Secondo i detrattori, viceversa, servirebbe una migliore legge elettorale per garantire stabilità e lavoro, non una riforma istituzionale che rischia, inoltre, di avere un Presidente che muove in una direzione e un parlamento in un’altra creando un cortocircuito paralizzante.
In questo caso, a differenza di quanto sta accadendo con l’Autonomia per la quale almeno c’è una prima e parziale cornice che servirà per aprire un dibattito, non c’è ancora nulla.
Anzi è già in corso un derby tra le forze politiche della maggioranza di Governo per quale delle due riforme debba viaggiare più speditamente e per comprendere se vi siano elementi di contraddizione tra loro.
mandati è entrata in vigore dopo i suoi primi cinque anni in laguna: se passasse questa modifica, quindi, Zaia potrebbe ricandidarsi per il suo terzo mandato, visto che il primo (che sommati fa 4) non verrebbe conteggiato.
Anche in questo caso il dibattito è in corso tra i favorevoli che sostengono come gli anni della pandemia abbiano allungato i processi amministrativi e quindi per completare il lavoro servirebbe “un’aggiunta” e i contrari che ritengono “malsano” per la democrazia la mancanza di ogni tipo di alternanza. Staremo a vedere.
In realtà di riforme ce ne sarebbe anche una quarta, quella legata alle Province.
La cosiddetta “Riforma Delrio” ha declassificato le Province a enti di secondo livello, ovvero soggetti eletti soltanto dagli amministratori comunali del territorio e non più dai cittadini e con competenze molto più ridotte rispetto al passato: una sorta di grande “conferenza dei sindaci” concentrata principalmente su viabilità e edilizia scolastica.
Anche in questo caso è in corso un dibattito, questa volta non per fare qualcosa di nuovo, ma per “tornare al passato” ovvero a delle Province elette dai cittadini e con competenze maggiormente “solide”.
Si apre un periodo cruciale per l’autonomia, il presidenzialismo, il terzo mandato e la “riscossa” delle Province
SINDACI,
L’altro grande dibattito in corso è legato al terzo mandato per i Sindaci e i Presidenti di Regione. Anche in Veneto sarebbero molte le città interessate: da Venezia, dove il Sindaco Brugnaro finirà il proprio secondo mandato nel 2025 e, ad oggi, non potrebbe ricandidarsi a Padova dove Sergio Giordani ha appena avviato il proprio secondo.
Ma la grande incognita riguarderebbe la Regione Veneto. Il Presidente Zaia finirà il proprio terzo mandato nella primavera 2025, ma la “regola” che ha introdotto il limite dei due
Se ne parla, se ne parlerà ancora, ma anche questo elemento potrebbe contribuire ad un cambiamento importante degli assetti istituzionali del nostro Paese.
Di cose che bollono in pentola ce ne sono molte. Bisognerà capire come si combineranno gli ingredienti, quale sarà il primo ad essere pronto e se, alla fine, il piatto che ne uscirà sarà appetitoso, ma soprattutto nutriente.
Noi proveremo a raccontare, da qui in avanti, tutti i passaggi che si susseguiranno, raccogliendo opinioni e pareri dei protagonisti di quella che potrebbe essere una vera rivoluzione o, semplicemente, un nuovo buco nell’acqua.
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Il dibattito. Si accende il confronto politico, e non solo, sui possibili scenari
L’associazione “Il Giardino della Ricerca ODV” è nata per volontà di tredici genitori che hanno vissuto la malattia oncologica di un figlio e si occupa di raccogliere fondi per la ricerca e la cura dei sarcomi e dei tumori rari pediatrici al fine di trovare terapie sempre più mirate e efficaci.
Presidente Benedetta Pizzeghello, quando e come è nata la vostra associazione?
“Nasciamo ufficialmente il 29 ottobre 2021 in un giardino dove abbiamo accarezzato il sogno di poter fare qualcosa di più sul fronte della ricerca. Siamo partiti dal sostegno individuale che le nostre famiglie davano ad un progetto di ricerca per la mappatura del dna dei sarcomi presso i laboratori di ricerca della Fondazione Città della Speranza e che oggi sosteniamo come Associazione”.
Qual è il vostro obiettivo?
“E’ il sostegno della ricerca contro i sarcomi e i tumori rari pediatrici, incrementando la conoscenza nei confronti di queste malattie che non hanno una facile diagnosi. Nella maggior parte dei casi infatti, non sono diagnosticabili con un esame del sangue, ma necessitano di individuazione del tumore e di biopsia per avere una diagnosi certa.
Per queste malattie in quanto rare non vi sono ricerche recenti, molti farmaci sono gli stessi da oltre 30 anni. Speriamo che attraverso i progetti in corso ed altri che potranno nascere, si possa arrivare all’utilizzo di nuovi farmaci mirati soprattutto per quei tumori resistenti alle terapie tradizionali. Vogliamo attirare l’attenzione e far conoscere malattie che nonostante i progressi fatti
dalla medicina hanno ancora delle percentuali di guarigione insoddisfacenti”.
Qual è stata la più emozionante esperienza vissuta con l’Associazione?
“Il 29 ottobre 2022 abbiamo festeggiato il nostro compleanno con un concerto dal titolo “Incanto”. Abbiamo invitato i nostri sostenitori e altre associazioni, è stata una serata dove le emozioni
Via libera dall’assemblea dei sindaci al bilancio di previsione della Provincia con 35 milioni di euro di investimenti. I 71 sindaci o delegati presenti, in rappresentanza dell’84% della popolazione provinciale hanno dato parere positivo al documento programmatico, successivamente approvato dal consiglio provinciale. “Non abbiamo mai rallentato - commenta il presidente Giordana - ma adesso entriamo nella completa operatività. Le competenze della Provincia sono numerose e importanti, dalla viabilità alla scuola, fino al trasporto pubblico e all’ambiente, e il bilancio prevede importanti investimenti e progetti in questi settori. Ma soprattutto dobbiamo lavorare assieme per superare le difficoltà e far crescere tutti i Comuni del territorio provinciale. Se prendiamo la Provincia nel suo complesso, sia in termini di numero di abitanti
che di attività economiche sia industriali che commerciali, dislocate sul territorio, vediamo che le potenzialità sono grandissime. Si tratta di fare squadra assieme, mettendo al centro della nostra attività prima di ogni altra cosa le necessità dei cittadini e delle imprese della nostra Provincia. La squadra di consiglieri che ho a fianco è una garanzia in questo senso.
per i testi delle canzoni si sono intersecate alle emozioni per i grandi passi fatti in un anno che hanno portato al sostegno a due progetti: il progetto “identikit” di mappatura del dna dei tumori e soprattutto il progetto “colture primarie” che ha consentito ai ricercatori di sviluppare in vitro un tumore rarissimo. Ora hanno quindi nuove armi per testare terapie innovative e farmaci alternativi”.
I vostri progetti per il futuro? “Vorremmo riuscire a creare una rete con altre Associazioni, non solo locali, per poter supportare sempre più progetti di ricerca. Ci stiamo anche attivando per sostenere, in modo pratico, le famiglie che si trovano ad affrontare la malattia di un figlio, ma è un progetto sul quale stiamo ancora “sognando” e seminando. Solo chi semina raccoglie”.
Fanny Xhajanka“Rappresenta una vera soddisfazione il voto unanime dei 71 Comuni presenti, - conclude Giordani - ma anche uno sprone a fare tutto il possibile per spendere al meglio le risorse a disposizione, grazie ad investimenti diretti e contributi Pnrr dallo Stato, per migliorare e rendere più sicure le strade provinciali, ma anche più efficienti gli edifici scolastici delle scuole superiori e le piste ciclabili del nostro territorio”. La presentazione del bilancio ai sindaci padovani
Èuna delle mostre più attese a Padova nel 2023: Frida Kahlo e Diego Rivera, dedicata alla coppia di artisti messicani, verrà ospitata al Centro Culturale San Gaetano fino al 4 giugno. Un evento di rilievo per la città di Padova, unica tappa italiana per una mostra che, dopo essere già stata allestita a Melbourne, proseguirà verso Londra, New York per poi tornare quindi in Messico. Frida Kahlo e Diego Rivera, promossa dall’Assessorato alla Cultura del Comune di Padova e organizzata da Vergel Foundation, MondoMostre e Skire, in collaborazione con l’Instituto Nacional de Bellas Artes y Literatura (INBAL), si propone di far conoscere l’arte e il legame di due artisti che hanno lasciato un’importante traccia nell’arte messicana e mondiale e che hanno vissuto un rapporto intenso e talora turbolento, caratterizzato da una grande passione ma anche da tradimenti da ambo le parti.
Una coppia unita anche dal talento artistico che seppe conquistare numerosi estimatori, come Jacques e Natasha Gelman, dalla cui collezione privata proviene il cuore della mostra ospitata a Padova con la curatela di Daniela Ferretti: ventitré opere di Frida Kahlo e nove di Diego Rivera, compresi numerosi autoritratti della pittrice diventati ormai iconici. La collezione statunitense
del regista Jacquee Gelman e della moglie include numerose opere di alcuni degli artisti più rappresentativi dell’arte contemporanea, da Picasso a Bacon, ma fu con la coppia di artisti messicani che i collezionisti instaurarono un rapporto diretto e intenso, diventando anche protagonisti di alcuni loro ritratti. Oltre trenta opere che permetteranno non solo di esplorare l’arte di Frida Kahlo e di Diego Rivera, ma anche di compiere un viaggio in Messico, terra tanto amata dalla pittrice: la mostra include infatti anche un’esposizione di costumi tradizionali messicani, nei quali si possono riconoscere gli stessi colori e la stessa forza espressiva che si ritrovano nelle opere dei due artisti.
Altra protagonista della mostra è la fotografia, forma d’arte che ebbe una forte influenza su Fri-
Interessante anche l’esposizione di costumi tradizionali messicani, nei quali si possono riconoscere gli stessi colori e la stessa forza espressiva che si ritrovano nelle opere dei due artisti
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da Kahlo. Il padre, Karl Wilhelm Kahlo, era un fotografo d’architettura e la figlia, da giovane, lo accompagnava spesso nei suoi viaggi in Messico, potendolo quindi ammirare all’opera. Il legame fra la pittrice e il mondo della fotografia trovò espressione anche in vari ritratti che alcuni dei migliori fotografi internazionali del suo tempo vollero dedicarle e che fanno parte della mostra.
Scatti di Héctor Garcia, Manuel Álvarez Bravo, Giséle Freund, Martin Munkacsi, Nickolas Muray, Lucienne Bloch e Edward Weston permetteranno ai visitatori di gettare un ulteriore sguardo su un’artista che, a quasi settant’anni dalla sua scomparsa, continua ad affascinare con la sua storia, il suo vissuto e la sua arte.
Francesca TessarolloÈ iniziata lo scorso gennaio la seconda parte della stagione di Barco Teatro, che fino a maggio proporrà un programma ricco di eventi teatrali e musicali. Nato nel 2018 dal desiderio di creare in città uno spazio dedicato a nuove modalità di fare cultura e spettacolo, Barco Teatro persegue la sua missione puntando su una proposta originale e varia, il tutto in uno spazio particolarmente affascinante, situato nella ristrutturata barchessa di Villa Tron. La seconda parte della stagione 2022/2023 propone una doppia programmazione: una stagione musicale e una teatrale. La stagione musicale denominata “La scatola sonora” prevede un totale di otto concerti di musica
classica introdotti da musicologi e storici musicali. La direzione artistica è affidata ad Alessandro Tommasi con la consulenza di
Oltre UN MILIONE DI utenti al mese
Oltre 2.550.000 pagine
visualizzate al mese
Giacomo Susani per la chitarra classica.
“Innesti teatrali” è invece il titolo scelto per la stagione teatrale, un totale di undici spettacoli con la direzione artistica di Bruno Lovadina preceduti da cene
a tema allestite in platea. Fra gli spettacoli in programma: Maschere. Cronache di servitori e padroni nella Commedia dell’arte (11 marzo), Prova Generale (teatro d’improvvisazione, 25 marzo- nella foto qui a fianco), Le Allegre comari (22 aprile), Raccontare la resistenza (25 aprile), La Castellana (12/13 maggio), La pazzia di Isabella (20 maggio).
Fra teatro e musica, spazio anche all’arte: Barco Teatro ospita infatti una mostra d’arte dedicata al pittore e scultore padovano Carlo Schiavon (creatore anche di oggetti scenici per registi del calibro di Liliana Cavani e Giorgio Strehler), visitabile durante gli appuntamenti della stagione. (f.t.)
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Un inizio di campionato un pò incerto, per Virtus Antenore Energia, poi sette vittorie consecutive un record, infine alla ripresa del 2023 alcune brutte partite, giocate bene e finite male, che hanno compromesso classifica e anche un pò il morale. “La squadra ha reagito bene alle sconfitte”, commenta il coach di Virtus Basket Padova, Riccardo De Nicolao, “abbiamo ricominciato ad allenarci con impegno, per cui siamo fiduciosi delle prossime partite.
In classifica eravamo quarti a quattro punti dalla quinta, a causa di questi risultati negativi siamo stati raggiunti dalle squadre che avevamo dietro, anche per i risultati negli scontri diretti con Lumezzane e Desio, poi con Mestre abbiamo fatto una buona prestazione ma nel finale abbiamo perso la partita”.
Anche all’inizio del campio-
nato c’era stato qualche risultato positivo, poi avete infilato una bella serie di gare e di successi. Come in questa fase del campionato. Cosa ci vuole per sbloccare la situazione in questi casi ?
“Ci vuole la vittoria. L’abbiamo già vissuto nel girone di andata. Alla fine conta la classifica:
quando vinci ti aiuta a lavorare meglio, con più fiducia. Noi in questo momento abbiamo bisogno di una vittoria per riuscire a sistemare tutto”.
Degli avversari che avete incontrato quali squadre l’hanno colpita ?
Orzinuovi è nettamente la squadra più forte, riesce a mettere una fisicità che non ha pari nel nostro campionato: i risultati parlano da soli, sono primi in classifica senza competitor. Dopodiché anche Mestre è un’ottima squadra, come pure San
Vendemmiano anche se con alti e bassi, queste sono le squadre che mi hanno impressionato.
Dopo di loro c’è un gruppone di squadre equivalenti, c’è grande equilibrio in questa parte centrale della classifica, E questo provoca ancora maggiore incertezza
Continuano gli allenamenti dei quattro atleti conselvani Gianmaria Favetto, Elena Gallo, Enrico Boscarato ed Hevelyn Salmistraro specialisti della fiaccante ma splendida competizione in un percorso di almeno 21 km e 30 ostacoli da superare (format “Beast”). Ovviamente tutto a sorpresa: gli atleti scoprono cosa dovranno affrontare tra i terreni impervi e scivolosi, i corsi d’acqua insidiosi e gli ostacoli naturali, solamente quando se lo ritrovano davanti.
Il prossimo appuntamento è fissato a Gubbio, per metà aprile; qui la squadra italiana competerà con 18 elementi: ci sarà chi farà lo sprint chi la super, chi la beast e chi la trifecta cioè tre gare in due
giorni. Per qualcuno sarà l’occasione di inseguire uno spicchio fondamentale per entrare nella Trifecta Tribe, per altri sarà il banco di prova decisivo della stagione, per altri ancora sarà il test per passare al livello successivo.
Le regole sono semplicissime: le batterie partiranno ogni 15 minuti, la corsa va completata nel minor tempo possibile e tutti gli ostacoli devono essere superati. Chi non riesce a superare un ostacolo paga una penalità di 30 Burpees per ostacolo non superato. Lotta per arrivare alla finish line aperta allora e che vinca il miglior Spartan.
A ottobre scorso, presso il “Pippingford Park“ di Londra i quattro
hanno affrontato gli “Spartan Europeann Championship” ottenendo ottimi risultati: Elena Gallo si è classificata al primo posto tra gli italiani, 6 posto per Gianmaria tra gli italiani, 12 esimo per Hevelyn e 14 esimo per Enrico. I ragazzi che fanno parte della squadra “Evolution Training Trybe”, si allenano presso la palestra Physical Evolution di Conselve guidati dal coach Ilario Capuzzo. Inoltre si allenano presso il campo sportivo “Don Mario Zanin” di Pegolotte di Cona , dove è stato allestito un vero campo con ostacoli e dove verranno svolte diverse gare. Per chi volesse provare l’appuntamento è a Pegolotte di Cona. (c.l.)
nella fase di quelli che saranno i play off perché arrivare quinti o dodicesimo cambia poco”. Arrivare insieme alle quattro squadre che ha nominato sarebbe un grande risultato, il quarto posto sarebbe possibile per Virtus ?
“Il nostro sogno di quest’anno è arrivare quarti. E’ anche vero che con la formula che c’è quest’anno arrivare quinti sarebbe una mezza delusione, in realtà sarebbe il miglior campionato che Virtus ha fatto in serie B, perché comunque arrivare quinti è un ‘ottimo risultato. Dobbiamo essere bravi innanzitutto ad agguantare il quarto posto, se così non fosse dobbiamo riuscire a non demoralizzarci a capire che comunque stiamo facendo una buona stagione per affrontare i play off la B1 nel migliore dei modi”.
Diego Buonocore“Le vittorie ovviamente fanno la differenza e aiutano a ritrovare fiducia ed entusiasmo, ce la possiamo fare”
Via libera dal Governo. Il ministro: ad inizio 2024 saranno esaminate le proposte presentate dalle Regioni
Inizia la lunga marcia, a tappe forzate, per l’autonomia. Il primo passo con il via libera in Consiglio dei Ministri alla prima bozza del disegno di legge sull’autonomia differenziata messo a punto dal ministro per gli affari regionali Roberto Calderoli. Ora la palla passa al Parlamento che entro un anno, non di più, dovrebbe approvare la legge mentre nello stesso periodo la Cabina di regia lavorerà ai Lep, i “Livelli Essenziali delle Prestazioni”, vale a dire i servizi che lo Stato deve fornire in modo uniforme in tutto il Paese per garantire il pieno rispetto dei diritti sociali e civili dei cittadini.
“Se entrambi daranno il via alla legge e ai Lep, ed è un auspicio visto che i tempi del Parlamento non possono essere dettati, mi auguro che ad inizio del 2024 inizieremo a esaminare le proposte di autonomia differenziata presentate dalle Regioni”, ha osservato Calderoli, sottolineando che “spetterà al buon senso e alla saggezza delle regioni fare richieste e con altrettanta sag-
gezza e buon senso risponderà il governo dopo aver ascoltato il Parlamento”. Materiale da maneggiare con cura, ha aggiunto il ministro, richiamando tutti alle proprie responsabilità sulle 23 materie che possono essere devolute alle regioni: “Possono piacere o non piacere ma sono nel testo costituzionale approvate 22 anni fa e confermato da un referendum popolare. Io sono autore di una riforma che mo-
dificava il Titolo V che purtroppo è stato bocciato da un referendum popolare. Dieci anni dopo lo stesso tentativo fu fatto dal governo Renzi e anch’esso fu bocciato. Quando c’è una Costituzione la si rispetta”. La riforma, ha concluso Calderoli, “è necessaria per rinnovare e modernizzare l’Italia, nel segno dell’efficienza, dello sviluppo e della responsabilità. L’Italia è un treno che può correre se ci sono regioni che
fanno da traino ed altre che aumentano la propria velocità, in una prospettiva di coesione. Dopo l’ok compatto del Governo, lavoriamo insieme a Regioni ed Enti locali con l’obiettivo di far crescere tutto il Paese e ridurre i divari territoriali”. A Venezia la notizia ovviamente è stata accolta con entusiasmo, sottolineando la portata storica del disegno di legge. Zaia non ha dubbi in proposito: “Diamo corso alla volontà dei Padri costituenti che scrissero la Carta costituzionale in vigore dal ’48 e ai dettami della modifica del titolo quinto. Ma non è il traguardo di un percorso; è l’inizio. Si apre una grande sfida per questo Paese perché stiamo scrivendo una vera e propria pagina di storia. Va riconosciuto a questo Governo che con molta coerenza e rispetto per gli elettori ha mantenuto gli impegni, avviando il percorso dell’autonomia”. A chi non si dice convinto e sottolinea i punti deboli del disegno di legge Zaia ribatte: “Non è il momento di polemiche, dimostreremo con i fatti che autonomia
Le reazioni. Il centrosinistra sottolinea i punti deboli della riforma, soddisfazione nel centrodestra
non è la secessione dei ricchi, che non è una trovata per affossare o lasciare indietro qualcuno, tantomeno il Sud. L’autonomia sarà una grande opportunità anche per il Sud del Paese; non sarà una nemica ma un’opportunità di crescita insieme e l’occasione di valutare fino in fondo gli amministratori. Nord e Sud sono legati a doppio filo come gemelli siamesi”. Il governatore difende a spada tratta il disegno di legge e i provvedimenti che ne seguiranno: “Ben venga la definizione dei Lep, un elemento di civiltà in un Paese in cui su questo tema non si è mai voluto fare chiarezza fino ad oggi. Se esiste un paese a due velocità non è colpa dell’autonomia ma del centralismo tanto decantato da chi si ostina a contrapporlo al percorso dell’autonomia. L’autonomia è prevista dalla Costituzione quindi è chi è contro l’autonomia a essere contro la Costituzione. Ci sono state più conferme sulla correttezza giuridica e istituzionale del percorso”.
F
ronte politico veneto spaccato sull’autonomia. Da una parte il centrodestra esulta, dall’altra il centrosinistra sottolinea le molte incertezze di un percorso ad ostacoli, lungo e insidioso. Chi brinda al disegno di legge è il senatore Luca De Carlo, coordinatore veneto di Fratelli d’Italia: “La meta dell’autonomia si fa sempre più vicina. È inconfutabilmente un risultato targato Giorgia Meloni: i cittadini alle ultime elezioni hanno scelto la concretezza e la coerenza di Fratelli d’Italia, premiandoci con la loro fiducia. In Veneto un cittadino su tre ha creduto in noi e questo ci onora, e la loro fiducia va ripagata: lo facciamo oggi, con atti concreti e non con slogan, promesse o chiacchiere che hanno caratterizzato i passati
governi”.
Andrea Martella, senatore e segretario del Pd Veneto è netto: “L’autonomia si arricchisce di un nuovo annuncio. Si tratta di una recita a soggetto, destinata ad arricchire scaffali di carta e destinata ad arenarsi in Parlamento per le troppe
contraddizioni che contiene.“Le modalità con le quali si è arrivati a questo provvedimento non sono state adeguate alla serietà della questione in gioco - aggiunge il senatore dem -. Basti pensare al fatto che il ministro Calderoli non ha neppure convocato le Regioni,
saltando a piè pari su un confronto che era sacrosanto. La verità è che a questa destra non interessa il merito e neppure il confronto vero sull’autonomia, sulle materie realmente realizzabili, sui Lep e sulle risorse indispensabili per realizzare la riforma. D’altra parte l’unico obiettivo era quello di saldare una cambiale elettorale alla Lega di Salvini propinando la solita propaganda. Tentando così di spostare in avanti il momento in cui emergeranno le reali divisioni della maggioranza, destinate a far arenare il disegno di legge una volta giunto in Parlamento”.
Per Rachele Scarpa, deputata del Partito Democratico, “l’autonomia proposta da Calderoli è un contentino tra alleati dato alla Lega ma
spaccherà il paese: l’unica cosa che rimarrà uguale per tutti i cittadini italiani sarà che saranno loro a fare le spese delle scelte ideologiche di questo governo. Quello sull’autonomia differenziata è un progetto che per essere anche solo considerato dovrebbe stare ad alcune condizioni. Una è avere un confronto costante con le regioni: il ministro Calderoli non le ha nemmeno convocate. Altre sono la chiarezza e la razionalità nelle materie, una predeterminazione dei livelli essenziali delle prestazioni, prevedere coperture adeguate per garantirli, tenere conto degli enormi divari già esistenti nel nostro Paese. Il testo uscito dal consiglio dei Ministri non fa nessuna di queste cose: è semplicemente irricevibile”.
De Carlo: “Ripagata la fiducia dei cittadini”, Martella: “Solo un altro annuncio”In foto Roberto Calderoli e Luca Zaia Luca De Carlo Andrea Martella
Si chiama ViviVeneto, è disponibile su Apple store e su Play store, ed è la nuova “super app” della Regione Veneto, come l’ha definita l’assessore all’agenda digitale e innovazione Francesco Calzavara.
Al suo interno sono state per ora convogliate 4 app e sono attualmente disponibili 40 servizi. Dalla sanità al turismo, dagli eventi culturali ai servizi amministrativi.
Un’App sicura, veloce e gratis che, autenticandosi una sola volta con Spid o carta elettronica digitale, permette di fruire dei principali servizi digitali della nostra regione. Ma è solo l’inizio perché l’app sarà continuamente implementata con nuovi servizi. Un servizio costato 150mila euro e 8 mesi di lavoro.
A tenere a battesimo la app (www.viviveneto.it) insieme all’assessore Calzavara, il presidente del Veneto Luca Zaia, che l’ha presentata così: “Abbiamo messo ordine al disordine. Questa app ViviVeneto è qualcosa di straordinario e sarà implementata all’ennesima potenza. Arriveremo a fissare tutte le visite mediche tramite attraverso questo strumento, non appena le agende cartacee saranno digitalizzate. E con ViviVeneto stiamo anticipando anche un fenomeno internazionale. Tra le dieci strategie tecnologiche emergenti del 2023 ci sono le ‘super App’, cioè le applicazioni mobili in grado di fornire molteplici servizi tra cui l’elaborazione di pagamenti, la ricezione di comunicazioni ed effettuare altre transazioni. Ancora una volta, anticipiamo i tempi con la nostra super app del Veneto”. “Si tratta di un contenitore che continuerà ad arricchirsi, in particolare con servizi della pubblica amministrazione ma non solo - ha aggiunto Calzavara -. Ad esempio nella sezione ‘Turismo’ ci sono le informazioni di Unioncamere veneto. Sempre in ambito turistico, abbiamo in progetto di prevedere una volta a settimana una mes-
saggistica ad hoc con le varie esperienze offerte dal nostro territorio”.
Un progetto in fieri, dunque, “un percorso che inizia e che testimonia l”obiettivo della digitalizzazione e della semplificazione digitale prevista nel programma 2020-25 del presidente Zaia – ha ricordato Calzavara –. Preciso che siamo i primi in Italia a
realizzare un progetto così. E ricordo che il Veneto non ha un’agenzia esterna per la digitalizzazione, ma fa tutto con risorse interne. Abbiamo centrato un importante risultato, ma non ci fermeremo qui. ViviVeneto è un’App che valorizza gli investimenti fatti in questi anni dalla regione in ambito digitale e li mette a sistema, creando benefici diretti per i cittadini e generando economie di scala. L’App è stata
realizzata coinvolgendo ed ascoltando i cittadini, sia nella fase di progettazione sia di test e crescerà nel tempo. Infatti, tra le 16 schede del Pnrr regionale una è dedicata al potenziamento delle infrastrutture digitali e servizi per ViviVeneto, la Casa del Cittadino Veneto”. Tra gli obiettivi futuri della app, anche una sezione “Lavoro” da mettere in piedi con Veneto Lavoro offrendo un match tra domanda e offerta.
Nell’area Salute è possibile cercare e controllare l’affluenza nei pronto soccorso del Veneto, gestire i propri documenti sanitari (certificati, esami, visite), scegliere e cambiare il proprio medico di base. Nell’area Amministrativa si può fare tutto ciò che prima richiedeva l’accesso tramite web ai portali regionali MyPA, BolloAuto, ViviPass, come ad esempio gestire in completa autonomia tutto quello che riguarda il bollo per cittadini e imprese (pagare, controllare, prendere appuntamento, gestire avvisi di accertamento).
Novità importante riguarda la gestione dei contrassegni e delle targhe per i disabili (Cude E Ztl), dal proprio smartphone anziché doversi recare in Comune. Nell’area Turismo è possibile cercare e informarsi su eventi, spettacoli, attività, beni e luoghi del Veneto, scoprire i sentieri pedonali, ciclabili, equestri e quelli dedicati agli sport invernali, ma anche cercare le strutture ricettive per programmare le proprie vacanze e trovare notizie sul territorio, sui prodotti locali e sul meteo. Tutto questo è disponibile anche in lingua inglese.
Dalla sanità al pagamento del bollo auto, dalla cultura al turismo: tutto in un solo strumento facilmente accessibile. Calzavara e Zaia: “Passo importante sul fronte della semplificazione digitale, anticipiamo i tempi”
L’intervista. Il 26 febbraio la sfida delle primarie del Partito Democratico
Stefano Bonaccini ha vinto nel voto nei circoli del Pd con circa il 55% dei consensi. Per la leadership dei democratici manca solo un passaggio: le primarie del 26 febbraio nel quale affronterà Elly Shlein, che nel voto tra gli iscritti Pd si è fermata al 33%.
C’è stato un dibattito sulla sopravvivenza stessa del partito. C’è ancora dunque del Pd nel nostro Paese?
“Da quasi due mesi sto facendo un viaggio d’ascolto nel Paese, ovunque registriamo grande partecipazione e voglia di confrontarsi. Se le chiami, le persone arrivano. È una comunità che chiede di ripartire. Per farlo servono un nuovo gruppo dirigente, una nuova agenda e un partito popolare e più forte, che torni fra la gente e parli dei problemi reali: lavoro, scuola, sanità, ambiente. Si sono già espressi 128mila iscritti e ben oltre la metà mi ha accordato la propria fiducia. Sono convinto che dalle primarie del
26 febbraio, dove potranno partecipare tutti, non solo gli iscritti, uscirà un’ulteriore spinta”.
La vittoria delle regionali in Emilia del 2020 ha testimoniato, nonostante fosse un test nazionale e non soltanto amministrativo, che c’è un Pd che può vincere. Quale la ricetta?
“Non dimentichiamo che il Pd esprime sindache e sindaci quasi nel 70 per cento dei comuni italiani, abituati ogni giorno ad
ascoltare i cittadini e dare loro risposta: donne e uomini che hanno vinto le elezioni nei territori mentre, magari lo stesso giorno, venivano perse a livello nazionale. Con me c’è quindi una classe dirigente già rodata, per troppi anni tenuta in panchina: intendo ripartire da loro e dal coinvolgimento vero della base. La mia ricetta, come quella dei sindaci, è stare ogni giorno dove la gente studia, lavora, si cura o si diverte. Perché un partito popolare è così, in sintonia con le persone”. Circoli e militanti. Molti iscritti non si sentono completamente valorizzati. Come invertire la tendenza?
“Se resterà questa pessima legge elettorale, da segretario farò le primarie per scegliere i parlamentari: devono essere i citta-
dini a scegliere i propri rappresentanti. Di sicuro non accadrà più ciò che ho visto alle politiche del 25 settembre, quando nessun dirigente nazionale si è candidato nel proprio collegio e i nomi sono stati paracadutati da Roma. Barmsta, adesso si cambia”. Cosa differenzia la sua proposta da quella degli altri candidati alla corsa alla segreteria? E quale il loro ruolo in caso di sua vittoria?
“C’è un confronto molto civile. Nessun partito fa più un congresso per decidere la propria identità e scegliere chi lo guida, dobbiamo essere orgogliosi di questo. Da noi scelgono iscritti ed elettori, mentre gli altri decidono in quattro a Roma nel chiuso di una stanza. La differenza principale? Io non voglio un partito di pro-
testa ma di governo, pragmatico e non ideologico. L’obiettivo è tornare a vincere. Se toccherà a me guidare il Pd, chiederò ai miei sfidanti di darmi una mano”. Quali prospettive politiche per il Veneto, storicamente una regione nella quale il centrosinistra fa più fatica nonostante le ottime esperienze nelle amministrazioni comunali?
“Conosco piuttosto bene il Veneto: non solo siamo contigui, ma condividiamo una rete sociale e un tessuto produttivo forti. Anche a questa Regione serve una politica industriale, una formazione continua che accompagni i lavoratori nella trasformazione, una rete di servizi che sostenga l’occupazione femminile, le famiglie, la natalità. Dobbiamo rimettere al centro i giovani”.
“L’obiettivo è tornare a vincere, serve una forza politica pragmatica e non ideologica, ma anche popolare e in sintonia con le persone”In foto Stefano Bonaccini
Lo spreco alimentare è un elemento cruciale dello sviluppo sostenibile e uno dei temi fondamentali per la sfida della sicurezza alimentare. Proprio nell’ottica di promuovere stili di vita sostenibili e comportamenti responsabili per ridurre gli sprechi, proteggere l’ambiente e garantire una sicurezza alimentare per tutti, l’Agenda ONU 2030, attraverso l’SDG 12, ha messo al centro il tema dello spreco del cibo con l’obiettivo di “dimezzare lo spreco alimentare globale pro-capite a livello di vendita al dettaglio e dei consumatori e ridurre le perdite di cibo durante le catene di produzione e di fornitura, comprese le perdite del post-raccolto”. In questo quadro la GDO svolge un ruolo di primo piano per intercettare le eccedenze di cibo prima che diventino spreco, ridando loro una seconda possibilità, favorendo la redistribuzione di alimenti ancora buoni ma non più vendibili su altri canali, e innescando un circuito virtuoso per aiutare le persone più bisognose e in difficoltà. E questo è anche l’impegno
Da dove nasce l’idea di Last Minute Market (LLM) e come si è sviluppata la sua rete sul territorio?
Last Minute Market nasce fra la fine anni ‘90 e l’inizio anni 2000 come progetto di ricerca accademica applicata per affiancare le aziende della Grande Distribuzione Organizzata nel recupero delle eccedenze alimentari a fini solidali. Nel tempo Last Minute Market ha ampliato e perfezionato i suoi ambiti di intervento, occupandosi di prevenzione delle perdite e degli sprechi a 360°, e promuovendo i principi dell’economia circolare e dello sviluppo sostenibile così come declinati dall’Unione Europea e dalle Nazioni Unite, permettendo di dare un contributo fattivo al raggiungimento di alcuni degli Obiettivi di Sviluppo Sostenibile dell’Agenda ONU. Dal 2022, inoltre, LMM è membro della Piattaforma Europea sulle perdite e sprechi alimentari.
La GDO è un partner importante per la raccolta del cibo, come è nata la collaborazione con Aspiag Service?
A partire dal 201 3 Last Minute Market collabora con Aspiag Service per recuperare i prodotti rimasti invenduti ma ancora consumabili. La collaborazione ha consentito di costruire gradualmente un’iniziativa strutturata attraverso cui ogni punto vendita è messo in condizioni di donare la merce in eccedenza ancora perfettamente integra ed utilizzabile, alimentare o non alimentare, ad uno o più enti del proprio territorio che assistono persone in difficoltà. Grazie a quest’iniziativa, contestualmente all’apertura di ogni nuovo negozio Aspiag Service, vengono individuati gli enti beneficiari presenti su quel territorio e viene attivato il recupero delle eccedenze. Ad oggi, oltre 9.150 tonnellate di prodotti in eccedenza sono stati donati dall’inizio della collaborazione alle 200 organizzazioni non lucrative che aiutano persone in situazione di difficoltà.
Come funziona la rete che avete creato sul territorio Veneto, quali le realtà alle quali donate e come vengono scelte?
Last Minute Market non gestisce direttamente i prodotti, ma affianca l’azienda per la corretta gestione del recupero secondo la normativa vigente. Le strutture beneficiarie coinvolte in questo tipo di iniziativa sono principalmente Empori solidali, Organizzazioni di volontariato, Cooperative sociali, Case-famiglia, Comunità Terapeutiche. Tutte le strutture coinvolte sono impegnate quotidianamente nell’attività di assistenza a persone fragili. L’obiettivo è quello di accreditare gli enti beneficiari prossimi alla sede di recupero e con le caratteristiche adatte per gestire in massima sicurezza tipologia e quantità di alimenti. Una volta attivate le relazioni territoriali, LMM supervisiona le attività di recupero, ne monitora l’andamento ed interviene in caso di necessità. Inoltre, al fine di prevenire l’insorgere di
che vede Aspiag Service in prima linea dal 2003 in tutte le regioni in cui l’azienda opera. Un impegno che ha permesso alla concessionaria dei marchi Despar, Eurospar ed Interspar per il Triveneto, l’Emilia-Romagna e la Lombardia di recuperare ingenti quantitativi di cibo invenduto da destinare alle persone bisognose. “É un’attività di cui andiamo particolarmente orgogliosi e che si inserisce perfettamente nelle nostre azioni di responsabilità sociale di impresa”, spiega Giovanni Taliana, Direttore Regionale di Aspiag Service per il Veneto. Un’azione resa possibile grazie alla consolidata collaborazione con Last Minute Market e Fondazione Banco Alimentare che ha consentito ad Aspiag Service di creare una solida rete con oltre 200 associazioni e strutture caritative dei territori in cui l’azienda è presente. Nel 2022 Aspiag Service ha così recuperato, nelle diverse regioni in cui opera, più di 1 400 tonnellate di alimenti, appartenenti a tutte le categorie merceologiche, consentendo la preparazione di oltre 3 milioni di pasti.
É un risultato a cui ha contribuito in modo significativo anche il Veneto attraverso il longevo e proficuo rapporto con Last Minute Market e a fianco del tessuto di volontariato sociale della nostra regione.
In Veneto nel 2022 sono state quasi 600 le tonnellate di cibo recuperate e donate a numerose associazioni sul territorio.
I prodotti raccolti e redistribuiti hanno consentito la preparazione di quasi 1,3 milioni di pasti, generando un forte impatto in termini di sostenibilità e riduzione degli sprechi e degli scarti.
In Veneto la quantità totale di merce recuperata ha infatti permesso di ottenere una riduzione dei rifiuti prodotti dall’azienda pari a 556 tonnellate, equivalenti a quasi 1.235 cassonetti della spazzatura.
Inoltre, ha consentito di non sprecare oltre 2 tonnellate di CO2 emessa e quasi 1,2 milioni di metri cubi di acqua utilizzata per produrre gli alimenti rimessi in circolo.
criticità operative e di mantenere un confronto costruttivo con gli enti no profit partner, LMM e Aspiag Service organizzano periodicamente incontri di restituzione dei risultati, e corsi di formazione, destinati agli operatori degli enti beneficiari finalizzati in particolare a fornire tutti gli strumenti necessari per la gestione in massima sicurezza dei recuperi.
I dati legati al recupero dei prodotti in eccedenza ci hanno permesso sia di aiutare concretamente le persone più bisognose, sia di intervenire in termini di sostenibilità ambientale.
La lotta allo spreco alimentare è un impegno che continueremo a perseguire, in armonia con alcuni degli obiettivi dell’Agenda ONU 2030 che la nostra azienda ha scelto come linee guida per il proprio sviluppo in un’ottica di sostenibilità sociale e ambientale.
Una sostenibilità che guarda all’ambiente e alle personeDirettore Regionale Aspiag Service per il Veneto In foto Matteo Guidi, AD e socio fondatore di Last Minute Market – Impresa sociale
Sono 500 gli uffici postali dei piccoli comuni del Veneto che entro il 2026 verranno trasformati fisicamente e digitalmente in uno Sportello Unico di prossimità, con l’obiettivo di rendere più semplice e veloce l’accesso dei cittadini ai servizi della pubblica amministrazione. Di questi, 105 sono in provincia di Vicenza, 91 di Padova, 84 di Verona, 83 di Treviso, 48 di Rovigo, 59 di Belluno e 30 di Venezia. Il progetto si chiama “Polis” ed è stato presentato a fine gennaio a Roma da Poste Italiane con un evento che ha visto la presenza del Presidente della Repubblica Sergio Mattarella, della Presidente del Consiglio dei ministri Gorgia Meloni, del Presidente del Senato Ignazio La Russa, di quasi tutti i ministri del Governo, del Segretario di Stato della Santa Sede Pietro Parolin, del Presidente di Anci Antonio Decaro e di 3.500 su 7mila sindaci alla guida di comuni con meno di 15mila abitanti. Costerà 1,2 miliardi di euro: 800 milioni di euro finanziati con risorse del piano complementare al Pnrr e 400 milioni a carico di Poste Italiane. La ristrutturazione degli uffici postali non sarà innovativa solo dal punto di vista strutturale, con l’abbattimento ad esempio di tutte le barriere architettoniche: nei nuovi “Uffici Polis” saranno installati dei totem self-service grazie ai quali il cittadino, affiancato da personale appositamente formato, potrà fare richiesta di alcuni documenti e certificati: carta di identità elettronica, passaporto, certificati di stato civile
e anagrafici, autodichiarazioni di smarrimento, denuncia di detenzione e trasporto d’armi, richiesta di nuova emissione del codice fiscale (compresa quella del primo codice fiscale dei neonati), estratto conto delle posizioni debitorie, visura delle planimetrie catastali, esenzione del canone Rai, deleghe
per i soggetti fragili, certificati giudiziari, Isee, estratto contributivo, modello Obis per i pensionati, certificazione unica, rilascio della patente nautica, denuncia e richiesta di duplicato della patente. Non è tutto, perché i nuovi uffici postali dei 7mila comuni coinvolti vedranno l’installazione di ATM
Nei centri con meno di 15mila abitanti i cittadini potranno richiedere attraverso un totem certificati e servizi della pubblica amministrazione.
Un investimento complessivo di 1,2 miliardi di euro 800 milioni sono finanziati con il Pnrr
Postamat, di lockers per la consegna di pacchi (attivi 24 ore su 24), di colonnine di ricarica per i veicoli elettrici, di impianti fotovoltaici per l’alimentazione degli stessi uffici e di sistemi di smart building e sensori di monitoraggio ambientale. Alcuni degli uffici saranno dotati, all’esterno, di spazi attrezzati per accogliere iniziative culturali, di salute e benessere. Dalla trasformazione degli edifici direzionali di Poste e dei grandi uffici postali presenti in tutte le province, inoltre, saranno creati anche 250 “Spazi per l’Italia”, rete di coworking con oltre 10mila postazioni di lavoro e riunione, servizi condivisi, aree dedicate a eventi e formazione per professionisti, imprese, associazioni e singoli cittadini. I primi 37 spazi saranno aperti entro la fine dell’anno.
“Il mondo è cambiato, ma la vocazione di Poste Italiane di tenere unito il Paese si conferma”, ha dichiarato il Presidente Mattarella, che ha voluto sottolineare come la mancanza di servizi nei piccoli centri abbia portato a un impoverimento dell’Italia. Le comunità sotto i 15mila abitanti rappresentano il 90 per cento dei comuni,
coprendo una superficie dell’80 per cento del territorio nazionale. Un’area nella quale vivono 16 milioni di italiani.
“Oggi l’Italia ha il dovere di garantire a tutti i cittadini le stesse opportunità e la stessa qualità del vita”, ha dichiarato la presidente di Poste, Maria Bianca Farina, che ha spiegato come il progetto “offra servizi essenziali con connessioni internet ad alta velocità alle zone periferiche, comunità piene di vita e di saperi che nel tempo hanno perso popolazione perché non efficientemente connesse”. Matteo Del Fante, amministratore delegato di Poste, ha aggiunto che l’attuazione del progetto “contribuisce ad accelerare anche la trasformazione digitale del Paese”. Per Giorgia Meloni si tratta di “un progetto imponente e capillare per avvicinare istituzioni e cittadini, un modello di innovazione e inclusione sociale che insegna all’Europa, che unisce l’Italia, che dice no ai servizi di serie A e di serie B, garantendo a tutti il diritto di accedere ai servizi in maniera semplice e veloce, guardando al futuro e facendo risparmiare tempo”.
Sara SalinL’Ordine dei giornalisti compie 60 anni. È del 3 febbraio 1963 la legge che istituì la professione, voluta dal veronese Guido Gonella, primo presidente dell’Ordine, oltre che segretario della Democrazia Cristina, ex ministro di Grazia e giustizia e della Pubblica istruzione. E proprio nel Veneto di Gonella si sono aperte le celebrazioni nazionali, con un convegno organizzato alla Scuola Grande di San Giovanni Evangelista di Venezia su “I valori del giornalismo, le sfide dell’informazione”, seguito il 3 febbraio a Roma da un evento aperto con il messaggio del Presidente della Repubblica Sergio Mattarella
che, partendo dall’art. 21 della Costituzione che tutela la libertà di informazione e del pensiero del cittadini, ha sottolineato come i giornalisti abbiano una responsabilità enorme. “Una
responsabilità accentuata dalla moltiplicazione delle fonti di informazione offerta dalla rivoluzione del web. Alla professione giornalistica – ha detto Mattarella – viene affidato il ruolo di
espressione della libera critica secondo doveri di lealtà e buona fede. Ai giornalisti è rimesso il compito rilevante, ai fini della libera formazione delle opinioni dei cittadini, del rispetto della verità sostanziale dei fatti”.
Alla celebrazione nella capitale hanno preso parte il ministro della Giustizia Carlo Nordio, il suo vice Francesco Paolo Sisto, il sottosegretario alla Presidenza del Consiglio dei ministri con delega all’informazione e all’editoria Alberto Barachini, la vicepresidente del Parlamento europeo Pina Picierno e il costituzionalista Giovanni Maria Flick.
“La stampa libera è uno dei fondamenti della democrazia liberale e della cultura”, ha detto nel suo intervento il Guardasigilli, che ha sottolineato l’importanza di “coniugare la sua prerogativa con il rispetto della dignità e della libertà dei cittadini, che può essere violata, violando la segretezza delle loro conversazioni”. Precisando che “se un giornalista pubblica una notizia riservata su un’indagine giudiziaria, la colpa non è del giornalista, che non va né incriminato né censurato. La colpa è di chi consente la diffusione di queste notizie e non vigila abbastanza”. (s.s.)
Sicurezza stradale, la parola passa ai ragazzi. Saranno loro gli ideatori dei prossimi messaggi di prevenzione che la Regione Veneto utilizzerà per sensibilizzare i più giovani al tema della sicurezza sulle strade.
La sfida è partita, “Un’altra strada challenge”, e invita alla partecipazione attiva al progetto i ragazzi della secondaria di secondo grado del Veneto, attraverso un’attività che si svolgerà nelle scuole.
“Guidare ti fa sentire… libero! Niente più bus affollati la mattina, niente più genitori che ti aspettano fuori, niente più pioggia finito l’allenamento. Ma non è tutto rose e fiori. – recita lo spot di presentazione del progetto che in questi giorni rimbalza nel web da una pagina all’altra delle Ulss venete - Ci sono limiti e regole pensati per proteggerci perché, in fondo, essere liberi significa anche questo: rispettare la libertà degli altri. Scegliamo di essere responsabili. Contribuire a una strada più sicura è qualcosa che dobbiamo prima di tutto a noi stessi e puoi farlo anche tu. Partecipa a un’altra strada chellenge realizzando messaggi di prevenzione efficaci e creativi. Eh sì, anche i meme vanno bene. Con la tua classe potrai vincere un’opportunità di crescita per te e i tuoi compagni e fondi da investire nella tua scuola. Accetta la sfida”.
“Un’altra strada challenge” è, dunque, un concorso che mette alla prova gli studenti, sfidandoli a creare il messaggio di prevenzione più efficace e accattivante, e promuovendo in loro comportamenti consapevoli e prudenti.
Prosegue alla pag. seguente
L’appello
La campagna di sensibilizzazione del Ministero della Salute rilanciata dall’Ulss 2 Marca Trevigiana sul corretto utilizzo degli smartphone
Un’altra strada è un progetto che vuole creare awareness nelle scuole, invitando gli studenti a realizzare contenuti sul tema della sicurezza stradale, portandoli a riflettere su 3 concetti fondamentali: libertà, responsabilità e sicurezza.
Dopo un primo momento di approfondimento sul tema della sicurezza stradale, gli studenti saranno chiamati a realizzare contenuti brevi ed efficaci, con l’obiettivo di diffondere i valori della prevenzione e della responsabilità con un tono di voce fresco e creativo, mirato a diffondere consapevolezza proprio fra i giovani.
Chi può partecipare al concorso di idee?
Tutte le scuole secondarie di secondo grado e gli istituti di Formazione professionale del territorio Veneto, presentando una o più proposte oh messaggi sul tema della sicurezza stradale.
Da quando e fino a quando può essere presentata la domanda?
La domanda di partecipazione al concorso dovrà essere presentata entro 90 giorni dalla data di pubblicazione della deliberazione del Bollettino ufficiale regionale (Bur) e nel portale Internet regionale (piattaforma telematica “bandi online” della Regione del Veneto: https//bandi.regione.veneto.it/), secondo le indicazioni e le procedure indicate nell’avviso contenuto nell’allegato della deliberazione.
Quante classi possono partecipare per singolo istituto?
Non esiste un limite, però l’adesione al bando è effettuata dall’Istituto, che pertanto dovrà coordinare le proposte presentate dalle proprie classi o gruppi di studenti. Scopo dell’iniziativa è di sensibilizzare ciascuno studente al tema della sicurezza stradale e di raccogliere il maggior numero di proposte al fine di individuare quella con la maggiore efficacia a livello comunicativo.
La domanda di partecipazione può essere presentata anche da un singolo alunno?
“Usa il cellulare con intelligenza. Tutela la salute e l’ambiente”. E’ il messaggio che si rinnova nella campagna di sensibilizzazione del Ministero della Salute e che l’Ulss 2 Marca trevigiana fa proprio veicolandone, nella sua pagina Facebook, i punti salienti attraverso una infografica sul tema.
“Gli smartphone - si legge - sono ormai parte integrante della nostra vita e sono in molti ad utilizzarli per più ore consecutive, per motivi legati alla propria professione o perché lontani dai propri affetti. Uno dei dubbi più comuni sull’uso massiccio dei telefoni cellulari è il possibile effetto nocivo dei campi elettromagnetici in radiofrequenza. Sul tema sono stati condotti numerosi studi”.
L’obiettivo è dunque informare e chiarire qualche dubbio per utilizzare correttamente gli smartphone, nell’ottica di un approccio basato sulla prevenzione.
Lo smartphone e onde elettromagnetiche. Le evidenze scientifiche attualmente disponibili sul tema affermano che le emissioni di telefoni cellulari e cordless non sono pericolose per l’utilizzatore, le ricerche tuttavia sono ancora in corso: non sono ancora disponibili osservazioni fatte a più di 15 anni dall’inizio dell’uso, mentre sono ancora limitate le evidenze per le esposizioni durante l’infanzia e l’adolescenza.
“In quest’ottica – si legge nell’infografica - è prudente cer-
care di ridurre l’esposizione alle onde elettromagnetiche, soprattutto per i più piccoli, in attesa che studi specifici in corso forniscano evidenze utili.
Le chiamate sono il momento in cui si è più esposti, pertanto è consigliabile utilizzare l’auricolare o il vivavoce, preferendo quando possibile i messaggi. E’ inoltre preferibile utilizzare il telefono in condizioni di buona ricezione, così il segnale trasmesso sarà meno forte.
Se si è portatori di pacemaker è bene non tenere il cellulare vicino al cuore.
Non distrarsi col cellulare sulle strade. Niente chiamate, messaggi, foto, videogiochi, fumetti o libri mentre si è al volante o in strada. Mentre si guida o si cammina la strada non dev’essere mai persa di vista. E’ opportuno evitare di ascoltare la musica ad alto volume con gli auricolari.
Il Codice della strada, peraltro, lo prevede: è vietato toccare il telefono mentre si guida, anche se fermi in fila nel traffico, al semaforo o al casello. Il cellulare, infatti, aumenta il rischio di incidenti: scrivere un messaggio equivale a 10 secondi di distrazione, si abbassa la soglia di attenzione e aumentano i tempi di reazione come quando si beve troppo. Dove smaltire il vecchio cellulare. E bene rivolgersi direttamente ai punti vendita. E’ un servizio che viene fornito gratuitamente e senza l’obbligo di acquisto.
No, la partecipazione al concorso di idee effettuata dall’Istituto scolastico, eventualmente anche in forma associata con altre scuole e potrà interessare più classi. Non è prevista la possibilità di presentare proposte direttamente da parte degli studenti.
Gli step del progetto sono tre: preparazione, creatività, partecipazione dei migliori progetti.
La preparazione.
Ogni insegnate che intende iscrivere il proprio istituto scolastico può registrarsi e scaricare il “Kit dello studente” e i documenti allegati da leggere con attenzione insieme agli studenti.
Creatività.
L’invito rivolto agli studenti è di creare il contenuto più interessante (sia esso un meme divertente oppure un video emozionante), virgola facendoli lavorare da soli o in gruppo.
La partecipazione
L’insegnate individuerà i prodotti migliori selezionando i lavori più efficaci dei suoi studenti, poi dovrà caricare il materiale tramite il profilo della scuola, senza dimenticare nessun documento al momento dell’upload.
Premi in palio. Al termine del concorso una giuria esaminerà i contenuti e decreterà le tre opere vincitrici che saranno premiate con una somma di denaro: 5.000 euro per la scuola prima classificata 3.000 euro per la seconda classificata e 2.000 euro per la scuola terza classificata.
Il concorso della Regione, una sfida a “colpi” di meme
Tumore del collo dell’utero, si può prevenire e curare, grazie ad una diagnosi precoce, che può davvero salvare la vita. E’ questo il mantra che è stato in più occasioni ribadito. Il messaggio rivolto alle donne è chiaro e si può sintetizzare in tre parole: informati, aderisci allo screening e fai il vaccino.
La campagna della Regione del Veneto sulla sensibilizzazione alla prevenzione del tumore del collo dell’utero parte proprio dal programma di screening oncologico della cervice uterina.
In generale, si spiega sulla pagina web della Regione, i Programmi di Screening hanno lo scopo di ridurre la mortalità favorendo la diagnosi precoce che accresce le possibilità di cura e di guarigione, sono rivolti a tutte le persone che abitano in Veneto e che sono in una fascia di età in cui il rischio di ammalarsi di questi tumori è più alto.
Nello specifico quello della cervice uterina è un percorso gratuito per la prevenzione dei tumori del collo dell’utero, che accompagna la persona dal momento dell’adesione all’invito, alla diagnosi, fino alla cura dell’eventuale lesione. Ha lo scopo di favorire la diagnosi precoce di tumori e di lesioni che potrebbero evolvere in tumore (lesioni pretumorali), per ridurre la mortalità e accrescere le possibilità di cura e di guarigione.
L’invito ad aderire è rivolto a tutte le donne che hanno residenza in Veneto, a partire dai 25 o 30 anni di età, a seconda dello stato vaccinale per la vaccinazione contro il Papillomavirus (HPV), e fino ai 64 anni. Le donne vaccinate contro HPV entro i 15 anni hanno un rischio molto ridotto di sviluppare tumori o lesioni pretumorali, per cui iniziano lo screening a 30 anni. Le donne non vaccinate contro HPV entro i 15 anni, invece, iniziano lo screening a 25 anni.
Il Programma di Screening della cervice uterina, propone tramite lettera d’invito, il Pap test ogni tre anni alle donne dai 25 ai 29 anni non vaccinate contro HPV e il test HPV ogni 5
anni a tutte le donne dai 30 ai 64 anni. Viene offerto il test di screening più appropriato ad ogni fascia d’età, sulla base delle caratteristiche del test e sul rischio della donna di sviluppare tumore o lesioni pretumorali. Differenze tra test HPV e Pap test. Il test HPV è un esame di recente introduzione che ricerca l’infezione da HPV, mentre il Pap test ricerca le lesioni causate dall’infezione stessa. Il test HPV è più sensibile rispetto al Pap test e, per tale ragione, può essere eseguito ogni 5 anni anziché 3. Tuttavia, poiché nelle donne più giovani le infezioni da HPV sono molto frequenti e nella gran parte dei casi regrediscono spontaneamente, il test HPV è raccomandato a partire dai 30 anni. Come si procede. La lettera d’invito a effettuare il test arriva a casa alle donne nelle fasce di età interessate da parte della Ulss di appartenenza. Una volta effettuato il test, se l’esito è negativo, la persona riceve una comunicazione dalla Ulss e, dopo l’intervallo programmato, un successivo invito. Se la risposta è invece positiva, la persona riceve una comunicazione dalla Ulss e un invito a eseguire specifici esami di approfondimento (visita ginecologica con colposcopia): Successivamente, in caso di diagnosi di lesione
A partire dai 25-30 anni e fino ai 64 anni di età l’invito rivolto alle donne è di aderire al percorso gratuito di controllo, diagnosi e cura della eventuale lesione pretumorale
pretumorale o tumore, vengono definite e programmate le analisi e le cure del caso. Se il test HPV risulta positivo, viene effettuato, sullo stesso campione, il Pap test. Se anche il Pap test risulta positivo, la persona riceve una comunicazione dalla Ulss e un invito a eseguire specifici esami di approfondimento (visita ginecologica con colposcopia).
Successivamente, in caso di diagnosi di lesione pretumorale o tumore, vengono definite e programmate le analisi e le cure del caso.
Se invece il test HPV è positivo, ma il Pap test risulta negativo, la donna riceverà una comunicazione dell’esito dei test ed un invito a ripetere il test HPV dopo un anno.
E’ bene precisare che un test positivo (test HPV o Pap test) non indica la presenza di un tumore o di una lesione pretumorale, ma indica un aumentato rischio. Per questo motivo è importante eseguire gli esami di approfondimento proposti.
La vaccinazione contro il papilloma virus. In Italia è raccomandata e offerta gratuitamente alle ragazze e ai ragazzi, a partire dagli 11 anni di età, e viene somministrata in due dosi a distanza di sei mesi. Se il ciclo vaccinale inizia dopo il compimento dei 15 anni, le dosi previste sono tre.
Cyberbullismo e giovani. L’occasione per riflettere sul tema è stata offerta dalla celebrazione, lo scorso 7 febbraio, della Giornata mondiale contro il bullismo, in tutte le forme in cui esso si manifesta.
L’Ulss 5 Polesana ha concentrato l’attenzione proprio sul cyberbullismo e ha fornito, attraverso la sua pagina Facebook, un serie di indicazioni per aiutare i ragazzi che hanno a che fare con questo tipo di molestie.
Intanto, è opportuno sapere che per cyberbullismo s’intende l’uso delle nuove tecnologie per intimorire, infastidire, mettere a disagio o escludere altre persone.
Quando accade la prima cosa da fare – secondo le indicazioni dell’Ulss
5 Polesana – è inviare un messaggio al bullo, esplicitando il fatto che il suo comportamento infastidisce e disturba, invitandolo a non continuare con il suo atteggiamento.
E’ opportuno non avviare un botta e risposta con chi offende on-line. Il rischio è di fare il suo gioco.
La mossa successiva è quella di bloccare tutti i profili social del bullo. E’ la strategia più efficace per non rimanere intrappolati nella sua dinamica.
In ogni caso, conviene tenere traccia delle conversazioni o degli sms molesti: potrebbero tornare utili come prova in caso di denuncia.
Non è il caso di visitare community o chat in cui si è attaccati in modo offensivo;
così come non è il caso di isolarsi ma, piuttosto, reagire informando i genitori o un adulto di riferimento su quanto sta avvenendo.
L’invito rivolto ai ragazzi è quello di denunciare sempre, se si è testimoni, gli episodi di cyberbullismo perché questo tipo di testimonianza rappresentano un valido aiuto per chi si trova in difficoltà.
sì, ma con cautela.
E’ il monito che anche la Regione Veneto rinnova, invitando ad un uso corretto e consapevole di tali medicinali. Un uso improprio degli antibiotici contribuisce, infatti, a rendere i batteri resistenti ai successivi trattamenti.
Inoltre, è bene sottolinearlo, gli antibiotici sono efficaci solo contro le infezioni da batteri, non aiutato perciò a guarire dalle infezioni causate da virus, come i comuni raffreddori o l’influenza.
Gli antibiotici, pertanto, vanno usati solo con prescrizione e su indicazione del medico. Forse non tutti lo sanno ma gli antibiotici non utilizzati non devono essere conservati e vanno smaltiti secondo modalità ben precise. Da questo
punto di vista molto utili possono essere le indicazioni fornite dal farmacista.
Se continueremo ad usare gli antibiotici nella stessa quantità in cui lo facciamo oggi, potrebbe accadere in futuro che non funzionino più, proprio nel momento in cui potrebbero essere più necessari. La conclusione, quindi, è che possiamo contribuire a mantenere efficaci gli antibiotici solo se ricorriamo ad essi quando servono e lo facciamo in modo corretto.
Chi volesse avere ulteriori informazioni al riguardo può consultare la pagina web della Regione Veneto all’indirizzo www. regione.veneto.it/web/sanita/ antimicrobico-resistenza
Una ricetta tutta vegetariana, ottima da gustare come piatto unico o per farcire un bel panino accompagnato da formaggio e verdure fresche.
Ingredienti (6 burger): 400 gr broccoli; 240 gr ceci (già cotti); 150 gr quinoa; 300 ml acqua; 50 gr Formaggio Grana; farina; sale e pepe q.b.
Preparazione: Sbollentare i broccoli in acqua salata per circa 5 minuti. Cuocere la quinoa in acqua fredda per 10 minuti a partire dal bollore. La dose dell’acqua deve essere il doppio del peso della quinoa. Lasciare riposare la quinoa a fuoco spento. Trasferire i broccoli e i ceci nel boccale del mixer e frullare fino ad avere un composto ben omogeneo. Aggiungere la quinoa cotta e il formaggio grana e mescolare bene. Aggiustare di sale e di pepe e della farina se il composto è troppo liquido. Formare i burger e lasciarli in riposare in frigo per un’ora. Cucinare gli hamburger in forno a 180° per 10 minuti per lato.
Un piatto che unisce il sapore delicato del pollo al gusto dolce e pungente del carciofo.
Ingredienti: 3 carciofi; 200 gr di pollo; 1 spicchio di aglio; 1/2 bicchiere di vino bianco; farina; olio sale; pepe q.b.
Per una colazione o una merenda profumata. Dolcetti soffici, leggeri, facilissime e accontentano tutta la famiglia.
Ingredienti (6 muffin): 1 uova; 75 gr zucchero; 40 ml latte; 1 arancia; 50 ml olio di semi; 150 gr farina 00; 4 gr lievito per dolci
Preparazione: Grattugiare la scorza di un’arancia lavata e asciugata e tenetela da parte. Spremete l’arancia e filtratela con un colino a maglie fitte. In una ciotola aggiungere farina, lievito, lo zucchero l’uovo, l’olio e il succo di arance e mescolare con una frusta a mano. Dopo aver aggiunto la scorza, versare il composto negli stampini. Infornare i muffin in forno ventilato precedentemente riscaldato per 5 minuti e lasciateli cuocere a 180°forno ventilato per circa 20 minuti.
Preparazione: Tagliare il petto di pollo a cubetti. Pulire i carciofi facendo attenzione a rimuovere le foglie esterne più dure e successivamente affettarli. Trasferire i carciofi in una padella antiaderente con uno spicchio di aglio schiacciato, un giro di olio e fateli sfumare per circa 10 minuti a fiamma moderata e poi salare. Unire il pollo e lasciare cuocere a fiamma vivace per 5 minuti per rosolare uniformemente i bocconcini di pollo. Sfumare il pollo e i carciofi con il vino bianco e lasciate cuocere per altri 5 minuti, aggiustando di sale.
Febbraio è il mese ideale per creare ricette gustose e ricche di proprietà nutrizionali.
La frutta e verdura di stagione offrono diversi spunti per realizzare un menù facile e sfizioso
ARIETE
Siete partiti in quarta e riuscite finalmente ad affrontare e risolvere tutte le questioni rimaste in sospeso, in ambito domestico, familiare ma anche lavorativo
Oroscopo
State attraversando una fase di passaggio che talvolta genera confusione e disorientamento, ma è un percorso necessario. Presto tutto sarà più semplice e chiaro
E’ un periodo di alti e bassi dal punto di vista emotivo. Non lasciatevi travolgere e date spazio alla razionalità che in questo periodo vi guiderà nelle vostre scelte
Il mese è iniziato nel migliore dei modi. Una rinnovata energia vi consente di ottenere approvazione e successo, a volte anche insperati. Approfittatene per puntare in alto nei vostri obiettivi
E’ tempo di rialzarsi in piedi e tirare fuori tutta la grinta di cui siete capaci per lasciarvi alle spalle quella fase di incertezza che avete vissuto in modo passivo. Si volta pagina e si ricomincia
SCORPIONE
Il cuore avrà la meglio, accompagnato da una fervida immaginazione che vi consentirà di mettervi in gioco con più leggerezza nelle relazioni. Non fatevi distrarre troppo
l’informazione locale sempre con te!
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Se le cose non vanno proprio come avevate sperato affidatevi all’ottimismo e alla vostra innata gioia di vivere che vi consentiranno di superare con successo tutte le ostilità
SAGITTARIO
La situazione è molto più semplice di quanto possa apparire se affrontate le cose con un po’ di spensieratezza e col sorriso. Gli amici sono una risorsa incredibile
GEMELLI ACQUARIO
LEONE CAPRICORNO
Non vi smentite mai: la vostra forza è nella determinazione e, ancora una volta, sarà la vostra carta vincente. Nessuno potrà fermarvi, neanche la stanchezza. La vostra grinta avrà la meglio
e Instagram del cliente, campagne
Creazione e gestione dei profili Facebook strategia di comunicazione digitale e organizzazione di ADV sulle piattaforme social. Per le attività già in possesso dei profili social verrà effettuata una revisione degli stessi in un’ottica di miglioramento della brand awareness.
Annunci WhatsApp
Servizio di comunicazione diretta one-to-one per messaggi immediati tra l’azienda e suoi clienti attraverso un numero geolocalizzato appositamente creato per il servizio e tutelato dalle correnti normative per la privacy. Il numero, gestito attraverso una piattaforma di controllo, può spedire fino a 10.000 messaggi con pacchetti da 3,5 o 12 invii/anno a seconda delle esigenze. L’attivazione, l’invio e il monitoraggio del servizio è a carico degli sviluppatori di Give Emotions. Lo stile della comunicazione e le proposte da inviare saranno studiati dall’azienda cliente assieme alla strategist per massimizzare l’efficacia del servizio.
Siti Web
Creazione di siti web, dalla landing page al sito web strutturato, il tutto ottimizzato per la visualizzazione da cellulare e per i motori di ricerca.
TORO BILANCIA PESCI
E’ il momento giusto per lasciare da parte tutti i dubbi e i sensi di colpa. Guardate oltre e pensate solo a voi stessi. Gli altri se la caveranno da soli
Sito a Norma
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Concentratevi su ciò che volete davvero cambiare e cominciate a pensarci concretamente. Un passo dopo l’altro arriverete a ottenere ciò che desiderate. Siate tenaci
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