2 minute read

ContempoArte

Next Article
IOGA’ AURORA

IOGA’ AURORA

Anche se autodidatta, i più importanti galleristi del suo tempo, come Bruno Bischofberger, riconoscono il suo potenziale, e nel 1982, tra l’altro, diventa finalmente la prima stella nera dell’art system e in seguito della storia dell’arte. Nello stesso anno, all’età di soli 21 anni, partecipa alla rinomata Documenta 7, la prestigiosa mostra internazionale di arte contemporanea che si tiene ogni cinque anni a Kassel in Germania, come uno dei più giovani artisti. Diventa uno dei più importanti esponenti del graffitismo americano e insieme all’amico e rivale Keith Haring riescono a portare questo movimento dalle strade metropolitane alle gallerie d’arte.

In una scena artistica dominata dai bianchi, Basquiat vive il disagio e la pressione di essere una persona di colore. In quel periodo incontra Madonna, con la quale intrattiene una breve relazione sentimentale, Keith Haring ed infine Andy Warhol, suo idolo, con il quale inizia un rapporto speciale, di padre, amico e maestro. Un rapporto che stimola intellettualmente la sua creatività e che colma i suoi vuoti affettivi. Sarà proprio lui, il re della Pop Art, a lanciarlo nell’Olimpo dei grandissimi

Advertisement

La sua ascesa alla fama a questo punto è rapida, in quanto celebrato per la sua fusione di simboli multiculturali, il suo pungente commento sociale e il suo stile grafico distintivo. Jean-Michel Basquiat è il primo afro-americano a passare da artista underground a superstar internazionale. Le sue opere vengono esposte nei grandi musei americani ed europei. Un segno visibile del suo successo è la copertina del New York Times Magazine: un premio assegnato solo a Jackson Pollock tre decenni prima.

Ma lo Star System è crudele, i critici bollano la sua collaborazione con Warhol e Basquiat viene additato come sua Mascotte, circostanza che tocca la sua sensibilità minando la sua stabilità emotiva, questo porta irrimediabilmente ad una crisi personale e artistica e alla rottura con il suo mentore.

Da quel momento inizia il declino, aggravato qualche anno dopo dalla morte improvvisa di Warhol. Basquiat non riuscirà più a riprendersi, sommergendo in un vortice autodistruttivo che lo porterà alla morte accidentale di overdose all’età di 27 anni.

Il suo percorso sregolato, un po’ sbandato, pronto a tutti gli eccessi, guidato solo dalla voglia di vivere a velocità sfrenata si unisce perfettamente alla fila di quei geni de- funti che hanno cambiato radicalmente la loro posterità. Le sue quotazioni, pur essendosi sempre mantenute alte, negli ultimi dieci anni sono salite vertiginosamente, esaudendo il desiderio di un artista che più di ogni altra cosa sognava di essere un mito.

Nel 2017 è stato battuto all’asta da Sotheby’s a New York per la cifra record di 110,5 milioni di dollari, il dipinto del teschio del 1982 che all’epoca fu venduto, per 19mila dollari, dall’allora ventiduenne artista statunitense.

Dopo 6 anni un altro quadro di Basquiat torna all’asta in cerca di un nuovo record, l’opera venduta da Christie’s al magnate e collezionista giapponese Yusaku Maezawa è stata affidata nel 2022 alla casa d’aste Philips con una stima intorno ai 70 milioni di dollari.

This article is from: