La Settimana n. 46 del 1 dicembre 2013

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laSettimana SETTIMANALE DI INFORMAZIONE DELLA DIOCESI DI ADRIA-ROVIGO Poste Italiane S.p.A. – Spedizione in abbonamento postale – D.L. 353/2003 (conv. in L. 27/02/2004 n.46) art. 1, comma 1 NE/RO Anno CXIII - N. 46 - Una copia € 1,10 - Domenica 1 dicembre 2013 - (Esce il giovedì)

EDITORIALE

La Russia in Vaticano

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Bruno Cappato Non poteva non meravigliare il fatto di vedere un presidente della Russia incontrare il Papa, baciare con trasporto un’icona mariana e segnarsi con il segno della croce alla maniera ortodossa. Meraviglia perché la Russia con il potere sovietico che l’ha dominata, è stata il simbolo della lotta al cristianesimo e di qualunque altro credo religioso. Per questa ostilità ideologicamente pianificata dallo stato hanno sofferto popolazioni intere. L’ateismo scelto come programma della nazione russa e dei suoi paesi satelliti, è stato propagandato in forme sistematiche trasformando le chiese in musei e musei appunto dell’ateismo realizzando così il massimo della negazione del sentire religioso, del soffocamento dell’aspirazione al trascendente. Noi chiamavamo quella realtà la “Chiesa del silenzio”; altri - scavando nei segreti delle esperienze che trapelavano al di qua della cortina di ferro - parlavano di “samizdat”, ossia di una diffusione clandestina di scritti che per una larga parte erano di contenuto religioso. Oggi quella realtà non appare più così lontana e strana; per le strade di paesi e città si sente parlare, tra le tante lingue, anche il russo. Nelle chiese si vedono spesso signore compunte pregare segnandosi anche loro con il gesto ortodosso della fede nelle verità fondamentali del cristianesimo. Ecco perché Putin con questa visita e questi gesti che il Vescovo cattolico di Mosca - in un’intervista - ha dichiarato veri e sinceri, rappresenta un segno di superamento epocale Quel potere pareva inattaccabile, ben protetto, ideologicamente radicato soprattutto nelle nuove generazioni. Questo fa giustamente credere che il popolo russo ha fatto un cammino di libertà che

sicuramente si coniuga anche con errori e deviazioni al punto che talora si riscontrano anche forme di nostalgia per il vecchio potere comunista. Quando si ascoltavano le famose parole profetiche di Fatima sulla conversione della Russia, pareva qualcosa di impossibile, un salto più grande di un miracolo. Il mondo è cambiato. Ora la cosa importante è sicuramente quella di una crescita democratica che restituisca dignità alla persona. Dal punto di vista religioso ci sono sicuramente tanti problemi da risolvere come tutti sanno, ma questo movimento di svolta non interessa solo questa realtà e le sofferenze che ha provocato, ma anche ci si augura che molti punti oscuri trovino finalmente chiarezza per una giusta lettura della storia. Un esempio per tutti: la strage a migliaia degli ufficiali polacchi a Katin ed i genocidi accaduti con la copertura d un silenzio obbligato. Molto già si conosce, ma il potere sovietico, fondato sull’ideologia comunista, non è ancora conosciuto del tutto nella sua opera. In ogni senso. Questo lo diciamo non per un desiderio di rivalsa o di vendetta, ma perché è giusto conoscere i fatti, la verità fin dove è possibile e perché dalla storia si possono imparare molte cose soprattutto per non ripetere gli errori e così trovare la giusta strada per un progresso che riconosca dei valori che riguardano la vita degli uomini in ogni parte del mondo. Ci sono stati dei veri eroi in coloro che hanno sofferto persecuzione e morte e questo loro sacrificio è giusto che serva a tutta l’umanità e - vogliamo anche dire - a quelle generazioni che non sanno e che rischiano di non sapere mai quello che è veramente successo.

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ConClusione dell’Anno dellA fede in duomo - ConCAttedrAle A rovigo radio kolbe spazio 43x60mm.indd 1

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la fede che dobbiamo raccontare invito del vescovo alla missionarietà per tutti ordinato diacono Permanente mino Zampollo

Solenne celebrazione eucaristica presieduta dal Vescovo Lucio domenica 24 novembre 2013, quale momento di chiusura diocesana dell’Anno della Fede e ordinazione diaconale, che ha avuto luogo presso il duomo concattedrale di Rovigo. A concelebrare con il Vescovo tra gli altri erano presenti: il Vicario Generale della Diocesi mons. Claudio Gatti, i sacerdoti responsabili degli otto Vicariati del territorio diocesano, i presbiteri parroci, i religiosi. Una celebrazione “ricca” di molteplici significati sul piano della fede, della preghiera, della carità. Si è trattato di tre eventi straordinari: la solennità di Gesù Cristo Re dell’Universo, la chiusura dell’Anno della fede, iniziato l’11 ottobre 2012, e l’ordinazione di un diacono permanente.

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iovani G

Pastorale Giovanile

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Dal Patrono della Diocesi il Vescovo e Martire San Bellino una testimonianza credibile pag. 11 di missionarietà Un invito, un invito a raccontarsi. Ma a raccontare non solo ciò che hai fatto, ciò che ti riempie di soddisfazione, ciò che ti ha dato onore, ciò che in mostra la alla Chiesa e hadimesso amore tua bravitù!! Un invito a raccontare i sogni e i progetti è

...che si raccontano

quello rivolto dal Servizio di Pastorale Giovanile diocesano nell’anno 2013 – 2014 ai gruppi giovanili della nostra Diocesi. E vengono davvero raggiunti in tanti, perché ci raccontino come è possibile coinvolgere giovani e come questo sta per accadere davvero da Melara a Rivà, nella terra fra i due fiumi, nella Chiesa di Adria – Rovigo.

La Chiesa L’aiuto per dalle la Scuola comunità nella parrocchiali manale e Radio Diocesana per “convergere”insieme Comunità ione in questa RaDIECI DOMANDE esci, Domenica olgo-

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piazze per i giovani

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A DON FABIO Dieci domande fulminee a risposta secca secchissima a don Fabio, Direttore dell’Ufficio Diocesano di Pastorale Giovanile, che in

Appello per le Scuole Paritarie

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la Settimana

comunità

domenica 1 dicembre 2013

La Liturgia della Chiesa E’ un evento straordinario questa stagione dell’Anno Liturgico! Celebra l’attesa dell’umanità intera, e di tutti i tempi, di Colui che non solo porta, ma è la “salvezza” per tutti. Una stagione piena di speranza che già nell’attendere anticipa la gioia della venuta di colui che è il “Dio – che – salva”, libera ed eleva. La Liturgia della Chiesa ci aiuta a fare il cammino delle quattro settimane riproponendoci la storia dei rapporti di Dio con il suo popolo, dei suoi meravigliosi interventi per arrivare alla liberazione non solo fisica, ma pure interiore e

Avvento 2013

vera di ogni figlio di Dio, per gustare la fedeltà del Dio di Abramo, Isacco e Giacobbe, e per disporre gli animi a vivere l’evento dell’incarnazione e della nascita di Cristo. Propone le luminose figure dei Profeti , del Precursore, della Vergine, perché il Popolo credente trovi in quei modelli ispirazione per realizzare la vita buona del Vangelo e testimoniare la propria fede. L’Avvento 2013 è invito alla missionarietà come frutto e realizzazione dell’Anno della Fede. Non è richiesto una straordinarietà di messaggi, ma di realizzare quelli che

Attività del Vescovo Domenica 1 dicembre: Ore 11.30 - Canaro: celebra la S. Messa ed amministra il sacramento della Cresima. Ore 18.00 - Lendinara, Santuario del Pilastrello: presiede la celebrazione della S. Messa e partecipa all’insediamento del nuovo Padre Abate. Lunedì 2 dicembre: Roma, CEI: partecipa alla riunione della Commissione Episcopale per la dottrina della fede, l’annuncio e la catechesi. Martedì 3 novembre: Ore 9.00 - Rovigo, Vescovado: riceve in udienza. Ore 21.00 - Rovigo, Curia: partecipa alla riunione della Commissione Catechistica diocesana. Mercoledì 4 novembre: Ore 9.30 - Rovigo, Seminario: presiede la riunione della Commissione Catechistica Regionale. Ore 21.00 Tricesimo (Udine): tiene una riflessione sulla “speranza cristiana” ai membri del Consiglio Pastorale Foraniale. Giovedì 5 novembre: Ore 18.00 - Rovigo, Centro Giovanile “Don Bosco”: tiene una riflessione alla Scuola diocesana di formazione socio-politica sul tema: “Il senso cristiano della vita”. Venerdì 6 novembre: Ore 9.00 - Rovigo, Vescovado: riceve in udienza. Sabato 7 novembre: Ore 15.30 - Rovigo, Centro Mariano: benedice due strade annesse al Centro Mariano. Ore 16.30 - Rovigo, S. Maria delle Rose: celebra la S. Messa ed amministra il sacramento della Cresima (1° gruppo). Ore 18.30 - Rovigo, S. Maria delle Rose: celebra la S. Messa ed amministra il sacramento della Cresima (2° gruppo). Ore 21.00 - Rovigo, Teatro Sociale: partecipa alla terza edizione del Social Day “Cerimonia per la Giornata Internazionale del Volontariato”, organizzato dalla Provincia. Domenica 8 dicembre: Ore 10.30 - Crespino: celebra la S. Messa ed amministra il sacramento della Cresima. Ore 15.30 - Rovigo, Conservatorio: partecipa all’Assemblea diocesana dell’Azione Cattolica. Ore 17.30 - Rovigo, Piazza Vittorio Emanuele: partecipa alla cerimonia dell’infiorata in onore dell’Immacolata davanti al Municipio di Rovigo.

silenziosamente attraggono e convincono. Sono messaggio – annunzio il nostro linguaggio, il nostro vestire, il nostro agire e “Avvento” è percorrere il cammino per realizzare tutto ciò. Nel vivere questa tensione, nel manifestare la nostra conformità al disegno di Dio, sentirci componenti, dello stesso comunicare di Dio che nella nascita di Cristo, non solo annunzia e comunica, ma realizza il suo dialogo con l’uomo. Anche la “Parola” per realizzare il “messaggio - annuncio” ha avuto bisogno di incarnarsi, per dare all’uomo la possibilità concreta di scoprirsi amato da Dio. Raddrizzare le strade, spianare le montagne, colmare le valli, preparare gli animi è già di per se parte dell’annunzio, è già avvento è già essere entrati nella scia del Dio che salva, come uscire dalle tenebre è essere in cammino verso la luce. Gesti, parole, modi di veMaria porta dell'Avvento Maria, fanciulla dell’attesa, il Verbo in te riposa. Tu Madre del Messia, per noi dimora sua, sei arca d’alleanza. In te Dio è presenza. Maria, Vergine dell’Annuncio di Dio nella storia, tu porta dell’Avvento, in te il silenzio si fa parola nel grembo dello Spirito Eterno. Riveli e dai alla luce tuo Figlio, il Verbo che si fa carne. In te il mistero si fa messaggio, alleanza d’amore.

Anno della Fede stire, espressioni fatte, parlano di Colui che stiamo attendendo. La speranza espressa diviene essa stessa gaudio perché proclama che la salvezza è vicina. Le stesse espressioni di mortificazione ci abbinano a colui che sta per venire e che con noi, per salvarci si è fatto uomo, e da ricco che era si è fatto povero. L’Avvento è, e resta, evento di grazia, dono di Dio, che si realizza mettendoci sulla strada che la Chiesa indica perché ciascuno, nessuno escluso prepari il proprio animo all’atteso e in questo cammino diventi strada luminosa, silenziosa e gioiosa per i fratelli. Uomini amati da Dio, siamo così preparati per accogliere Lui, Colui fa salvi dai propri peccati e rende qui, in questi nostri giorni, visibile, la gloria del Signore. Con la Liturgia della Chiesa osiamo cantare Rorate, coeli de super, / et nubes pluant Justum! “Mandate la rugiada o cieli / e le nubi piovano il Giusto”! Gianni Azzi Volto materno di Dio sulla terra, donna bellissima che porti il Signore fra le tue braccia, come su un trono regale, sei la sapienza di Dio con noi. Ci hai donato il Salvatore, maestro di giustizia per il mondo. Hai generato il buon Pastore che nel suo regno ci raduna. Maria, donna unica, figlia di Sion, splendida come il sole fin dall’origine, nel mistero della Croce annunci che tuo Figlio muore e risorge per noi. Madre di speranza, annunci la salvezza eterna. Solennità dell’Immacolata 2013 Edoardo Mazza

La Parola... famiglia, giovani e poveri I Domenica di Avvento - A

Il profeta a Isaia ci invita a guardare al futuro, “alla fine dei giorni...”, e il tempio sarà sul più alto dei colli, i popoli saliranno al tempio e sarà la pace e la luce. Si apre, così, in una pagina stupenda il nuovo orizzonte. Al centro si erge il monte di Sion che attira a sé una processione di popoli da ogni angolo della terra. Da esso si sprigiona una luce che rischiara le tenebre perché là hanno sede la presenza di Dio, la sua legge e la sua Parola. Le nazioni, giunte a Sion, lasciano cadere dalle mani le armi che si convertono in strumenti pacifici per il lavoro dell’uomo: le spade vengono forgiate in aratri, le lance in falci. Israele non può rimanere semplice spettatore di questa trasformazione universale: “Venite, camminiamo alla luce del Signore!”. Paolo scrive ai Romani mobilitandoli al presente, “è ormai tempo...”, perché la salvezza è vicina, si apre il giorno nuovo alla luce. Il simbolo della tenebra notturna e della luce splendente del giorno, già a noi noto nella lettura del prologo del vangelo di Giovanni, illustra la vicenda spirituale del cristiano. Egli è “consapevole del momento”, cioè del tempo decisivo ed ultimo in cui Cristo lo ha inserito. È, perciò, invitato a non lasciarsi catturare dal passato tenebroso, ma ad avviarsi con sicurezza verso l’orizzonte luminoso aperto davanti a lui dalla luce della risurrezione di Cristo. È a questa pienezza che tende una vita moralmente limpida, capace di lasciare alle spalle il passato di peccato, i desideri della carne, le opere della notte. Il linguaggio usato da Paolo si richiama alla catechesi battesimale: nel battesimo, infatti, si invitavano i nuovi credenti a “gettare via” le opere da uomo “vecchio” per rivestirsi di

Anche la “parusia” sarà ugualmente improvvisa. L’esempio poi dei due contadini e delle due mugnaie, serve a sottolineare la sorte diversa dei singoli, a seconda che si siano preparati o meno con la “vigilanza” all’evento decisivo. Vengono evocati i lavori abituali allora per gli uomini nei campi e delle donne in casa per preparare il pane. La parusia giunge improvvisa e mentre due sono pronti per l’appuntamento decisivo, gli altri due sono impreparati. Il padrone e il ladro impostano il tema fondamentale. Attendere vigilanti l’arrivo del “ladro” divino. L’immagine è un po’ ardita, ma usuale in questo contesto: Paolo (1 Tess. 5,2.4) e Pietro (2 Pt. 2,10) la applicheranno al “giorno del Signore”, ma l’Apocalisse allo stesso Gesù: “Se dunque non veglierai, verrò a te come un ladro, e ignorerai a quale ora verrò a te”; “Ecco, vengo come un ladro; beato chi veglia” (Apoc. 3,3; 16,15). L’attesa per la venuta improvvisa del Signore non costituisce per il cristiano un motivo di angoscia o di paura. L’essenziale è essere trovati vigilanti e pronti per accogliere il Salvatore, senza lasciarsi sopraffare dalle preoccupazioni e dagli interessi mondani, che sono cose secondarie e contingenti. Si apre un nuovo anno liturgico e l’orizzonte è aperto all’esperienza del passato, alle attese del futuro, alle responsabilità attuali. Il passato non va rottamato, il futuro appartiene a tutti, e il presente deve gestire il loro valore. “Per il mistero della tua nascita rinnovaci, Signore. Andiamo con gioia incontro al Signore”. d. Dante

Passato, Presente e Futuro Isaia 2, 1-5; Romani 13, 11-14; Matteo 24, 37-44

Cristo. Indossare “le armi della luce” equivale al “rivestirsi di Cristo”. L’immagine sottolinea l’aspetto attivo, presente, della condotta del cristiano: il suo agire nel mondo è un “combattimento” che diffonde la luce di Cristo. Il Vangelo riassume passato, presente e futuro, “come fu... vegliate... così sarà..” richiamando i protagonisti: Noè, noi, il Figlio dell’uomo. Discorso difficile, e tuttavia di capitale importanza per l’intelligenza di tutto il messaggio evangelico. L’invito alla vigilanza è preparato da indicazioni sul realizzarsi improvviso dell’evento finale, di modo che si salva solo chi sia preparato; quanto avvenne ai tempi di Noè (gli impreparati perirono) è di monito efficace. Gesù non intende rilevare la corruzione al tempo di Noè, ma soltanto il carattere improvviso e inaspettato del diluvio. Gli uomini erano intenti ai loro affari e a godersi beatamente la vita. Ignari della loro sorte, essi trascuravano ciò che era essenziale, cioè di prepararsi come Noè i mezzi di salvataggio.

Evangelizzare la misericordia

La Proposizione 33 del Sinodo dei Vescovi sulla nuova evangelizzazione porta come titolo: “Il sacramento della penitenza e la nuova evangelizzazione”. I testo è di una concretezza e attualità evidente. “Il sacramento della penitenza e della riconciliazione è un luogo privilegiato per ricevere la misericordia di Dio e il perdono. È un luogo di guarigione sia personale che comunitaria. In questo sacramento, tutti i battezzati vivono un nuovo incontro personale con Gesù Cristo e con la Chiesa, che favoriscono una riconciliazione totale attraverso il perdono dei peccati. Qui, il penitente incontra Gesù, e allo stesso tempo, lui o lei sperimenta un apprezzamento più profondo di se stesso o di se stessa. I padri sinodali chiedono che questo sacramento venga messo nuovamente al centro dell’attività pastorale della Chiesa. In ogni diocesi, ci deve essere almeno un luogo dedicato in modo speciale e permanente alla celebrazione di questo sacramento, dove sacerdoti siano sempre presenti, per permettere ai fedeli di fare l’esperienza della misericordia di Dio. Il sacramento deve essere specialmente disponibile, anche su base quotidiana, nei luoghi di pellegrinaggio e chiese specialmente dedicate a questo. La fedeltà alle regole specifiche che regolano l’amministrazione di questo sacramento è necessaria. Ogni sacerdote deve considerare il sacramento della penitenza come una parte essenziale del suo ministero e della nuova evangelizzazione, e in ogni comunità parrocchiale un tempo appropriato deve essere riservato ad ascoltare le confessioni”. I richiami della liturgia sulla misericordia, bellezza e gioia del perdono, sono frequenti e richiamano passi biblici: “Torna alla casa il prodigo, - splende la luce al cieco; - il buon ladrone graziato – dissolve l’antica paura. - Gli angeli guardano attoniti – il supplizio della croce, - da cui l’innocente e il reo – salgono uniti al trionfo” (Inno all’Ufficio delle Letture dopo l’Ascensione). “Questo vi ho scritto perché sappiate che possedete la vita eterna, voi che credete nel nome del Figlio di Dio” (1 Gv 5,13). La prospettiva penitenziale e della conversione sembra passare esclusivamente per la maggior parte dei fedeli – o almeno per quanti vi si accostano -, attraverso il sacramento detto impropriamente “della riconciliazione”, più precisamente “della penitenza”; dimenticando che il primo luogo della re-

missione dei peccati è appunto il battesimo. Se il cristiano fosse tentato poi di abbandonarsi alla tentazione di innocenza, il richiamo alla misericordia viene per scrollarlo un po’, per scuoterlo dal torpore inconcludente di chi si crede al riparo dal male e dalle sue conseguenze. Viene, soprattutto per rimettere l’uomo in cammino dietro al solo Giusto, a colui che non ha fatto finta di ignorare il peccato, ma lo ha chiamato per nome e, soprattutto, lo ha preso su di sé, come Agnello condotto al macello. La misericordia invita l’uomo a lasciarsi immergere nell’abisso del perdono, nell’acqua che purifica e nel sangue che ti genera: è appunto l’esperienza battesimale da riscoprire e nella quale immergersi. La tentazione postmoderna dell’innocenza rappresenta un tentativo di sfuggire alla verità delle cose; è un po’ come la misera cintura di foglie di fico con le quali Adamo ed Eva cercano di coprire la loro nudità davanti a Dio, nel giardino dell’Eden. C’è un momento nel quale l’uomo è di nuovo chiamato a presentarsi nudo davanti al suo Dio, per ritrovare una nuova confidenza e innocenza: è appunto il sacramento della penitenza e la fede cosciente nella misericordia di Dio. E qui siamo, in definitiva, al cuore di ciò che l’annuncio cristiano propone all’uomo: tuffarsi con Cristo e in Cristo nell’abisso della vita di Dio; accettare che la nostra fragilità originaria, anziché difendersi a tutti i costi e contro tutti, sprofondi con Cristo nel mistero della sua morte e della sua consegna al Padre; andare fino in fondo, nella nostra pretesa autonomia segnata dal peccato e, come il tuffatore, sparire sott’acqua, fino a poter dire: non son più io che vivo, ma Cristo in me (Gal 2,20). Così la nudità dell’uomo povero e peccatore risorgerà, riemergerà dall’acqua battesimale rivestita di Cristo e aperta, in lui e mediante il suo Spirito, alla vita nuova e piena. d. Dante Bellinati

Leggi e diffondi

“La Settimana” Ufficio Liturgico

Avviso

Ai Rev. Parroci e Rettori di Chiese Si fa presente che dalla 1° domenica di Avvento 2010 sono obbligatori per uso liturgico i nuovi lezionari; si ricorda che dal 2 novembre 2011 è obbligatorio l’uso del nuovo Rito delle Esequie. Si ricorda altresì che presso la Curia Vescovile si può ritirare da lunedì 25 novembre il foglio con la 2° lettura per la solennità dell’Immacolata di quest’anno (confronta calendario liturgico).


attualità

domenica 1 dicembre 2013

In Duomo a Rovigo

Concluso l’Anno della Fede L’invito del Vescovo alla testimonianza missionaria di tutti

la Settimana

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Verona - Manifestazione a sostegno della libertà delle famiglie in ordine alla scelta educativa

Il positivo contributo della scuola paritaria alla società tutta

Quarta Conferenza sulla scuola e la formazione professionale promossa dalla Conferenza episcopale Triveneto (Cet)

La scuola paritaria in cifre Il neo Diacono Mino Zampollo con il Vescovo e con la moglie e i figli Il Vescovo di Adria– Rovigo mons. Lucio Soravito de Franceschi nella sua omelia dopo essersi soffermato ad un commento esegetico, spirituale, teologico della Parola di Dio proclamata, ha rivolto ai fedeli l’invito a contemplare la persona di Gesù Cristo, e riconoscerlo quale “Re dell’universo”. Gesù è veramente Re, egli però non si avvicina all’uomo con il potere, con la forza, con l’imposizione, la paura, ma piuttosto, ha osservato il Vescovo, con la logica dell’amore, con il dono della vita. In riferimento poi all’Anno della fede il Vescovo ha detto: “In questo Anno della fede, che stiamo chiudendo, il papa Benedetto XVI ci ha invitati a contemplare il volto di Dio, che è Amore, a riscoprire la gioia di essere amati da Dio e a far crescere la nostra amicizia con lui. Grazie al battesimo, all’Eucaristia e gli altri sacramenti, la nostra vita è resa partecipe della vita del Signore Risorto e porta dentro di sé già ora i germi dell’eternità: è già “vita eterna”. E’ questa la bellezza della nostra fede. Essere cristiani vuol dire aver scoperto di essere amati da Dio; vuol dire vivere sotto lo sguardo amoroso di Dio; vuol dire “rendergli grazie” per il suo amore generoso e fedele”. Avere la consapevolezza di essere amati dal Signore aiuta a vivere la fede cristiana come un’esperienza bella, buona, desiderabile, e spinge il credente a non nascondere il dono della fede, ma ad annunciarla a tutti. “Gesù, ha proseguito il Vescovo, ci propone di vivere la vita non come potere, ma come servizio; non per possedere, ma per condividere; non per comandare, ma per amare fino a dare la vita, come fa lui. E’ questo lo stile che deve caratterizzare i rapporti tra di noi”. Mons. Soravito ha poi richiamato le parole di Papa Benedetto XVI quando invita i credenti ad approfondire il messaggio cristiano, è necessario conoscere i contenuti della fede, per poter cosi aderire in modo pieno al Vangelo, con l’intelligenza e la volontà. “Nel corso dell’anno 20122013, sono parole del Vescovo, vi ho invitati a meditare sulle tre verità fondamentali che professiamo con il Credo: «Credo in un solo Dio, Padre onnipotente… «Credo in un solo Signore, Gesù Cristo… «Credo nello Spirito Santo che è Signore e dà la vita…». Il Credo non è un insieme di verità astratte: esso è l’annuncio e la professione dell’amore di Dio Padre, Figlio e Spirito Santo”. Il Vescovo ha poi richiamato l’attenzione sul tema del nuovo anno pastorale 20132014 affermando che l’amore

insegnato da Cristo, spinge il cristiano ad evangelizzare. “Oggi è necessario riscoprire la gioia del credere e ritrovare l’entusiasmo del comunicare la fede. Nella quotidiana riscoperta del suo amore attinge forza e vigore l’impegno missionario dei credenti che non può mai venire meno. La fede, infatti, cresce quando è vissuta come esperienza di un amore ricevuto e quando viene comunicata come esperienza di grazia e di gioia. Per questo, prima che si concludesse l’Anno della fede, abbiamo iniziato l’anno della missione e abbiamo invitato tutti i cristiani a “ritrovare l’entusiasmo del comunicare la fede” e a diventare “popolo di Dio in missione”. Infine il Vescovo ha rivolto l’invito alle comunità cristiane a passare dalla “pastorale della conservazione” all’audacia della missione. L’ordinazione diaconale di Mino Zampollo Durante la celebrazione eucaristica il Vescovo Lucio ha conferito l’Ordine del Diaconato permanente a Guglielmo Zampollo. Mons. Antonio Donò, Rettore del Seminario Vescovile san Pio X di Rovigo, responsabile diocesano per la formazione dei candidati al diaconato permanente, ha presentato al Vescovo e alla Chiesa diocesana Mino, cosi per gli amici, proviene dalla parrocchia di san Zenone Vescovo in Boara Polesine, nato nel 1960, coniugato con Cristina Francato è papà di Teresa, Carlo, Rita e Miriam . Mino, che ha percorso il cammino di formazione al diaconato con un gruppo di cinque amici, presta il suo servizio nell’ambito della pastorale diocesana per la famiglia . Terminata l’omelia ha avuto inizio la Liturgia di ordinazione, il Vescovo ha ricordato quelli che sono gli impegni del diacono nella Chiesa e nel mondo , momento centrale l’invocazione dei santi mentre Mino steso a terra in preghiera. Dopo questo momento il Vescovo ha imposto le mani su Mino e di seguito ha pronunciato la preghiera di ordinazione . Infine la moglie Cristina ha consegnato a Mino gli abiti diaconali , due diaconi hanno aiutato il nuovo diacono ad indossare la stola e la dalmatica. Il Vescovo nell’omelia ha detto: “Oggi, mediante l’imposizione delle mani e il dono dello Spirito, sarai configurato a “Cristo Servo”. Il diacono, come dice la parola stessa, è per sua natura il “servo di Dio”, chiamato a servire Cristo, la Chiesa, il mondo, come ha fatto Gesù. Carissimo Mino, il primo servizio che ti è affidato è quello di annunciare il Vangelo”.

Le famiglie hanno il diritto di scegliere liberamente quale educazione dare ai figli attraverso l’istituzione scolastica, statale o paritaria, senza essere costrette a un unico indirizzo. L’ha ribadito il vescovo di Verona, mons. Giuseppe Zenti alla quarta Conferenza sulla scuola e la formazione professionale promossa dalla Conferenza episcopale Triveneto (Cet) nell’ambito del Festival della Dottrina sociale della Chiesa svoltosi la scorsa settimana nel capoluogo scaligero. Esortazione cui hanno fatto seguito le indicazioni del Patriarca di Venezia e presidente della Cet, mons. Francesco Moraglia, ad accompagnare l’appello alla libertà messo nero su bianco per l’occasione e dal quale dipendono le sorti della formazione paritaria. «La Chiesa è esperta in scuola che educa la persona, sotto tutti i profili. Ed è stata la prima a impegnarsi, quando ancora lo Stato non esisteva, creando una risorsa di eccellenza per il Paese» ha ricordato mons. Zenti alla platea della Gran Guardia. È necessario, ha aggiunto, «superare quell’anticlericalismo ideologico che considera la scuola cattolica come fatto del tutto privato» e non guarda le ricadute positive che le istituzioni ispirate alla Dottrina sociale della Chiesa hanno sul vivere civile e sociale. «Il patrimonio cattolico è la

quinta essenza della laicità» e in tal senso, ha detto, lo Stato deve superare l’iniquità della palese e anacronistica disuguaglianza di trattamento economico nei confronti della scuola cattolica che è al servizio dei cittadini italiani. «Essa è sussidiaria rispetto allo Stato, in quanto lo soccorre assicurandogli consistenti risparmi, pertanto chiede di esistere come servizio reale a tutti gli effetti per le famiglie che ne fanno richiesta per l’educazione dei figli». Più che una polemica, quella pronunciata è una dichiarazione d’identità della formazione paritaria. In materia d’istruzione, in Veneto, «la Costituzione non è rispettata perché senza la preziosa presenza delle scuole paritarie non tutti i nostri

ragazzi avrebbero lo stesso diritto d’accesso alla formazione e i costi andrebbero al collasso» ha ricordato il presidente della Regione Luca Zaia intervenendo all’assemblea in difesa del modello veneto, sostenuto pur in periodi di ristrettezze con 21 milioni di euro. La questione economica rimane uno dei punti cruciali della questione e l’ha evidenziato anche il Patriarca di Venezia: «Le scuole paritarie, e in esse quelle di ispirazione cattolica sono la stragrande maggioranza, fanno risparmiare allo Stato non meno di 6 miliardi di euro l’anno». In cambio ricevono burocrazia, scarsa attenzione, contributi ritardati e decurtati, diverso trattamento fiscale per cui si sentono “tartassate” e maltrattate, anche fiscalmente. Questo a fronte della rappresentanza a livello nazionale per cui, ha chiarito, le paritarie rappresentano il 24% degli istituti dediti alla formazione: per la maggioranza dell’infanzia e primarie, educano circa il 10% della popolazione scolastica, percentuale che in Veneto raggiunge i 20 punti. Da qui l’appello alla libertà, giustizia e civiltà sostenuto da mons. Moraglia: «Non una richiesta di privilegi in nome di una fede o, tantomeno, di un’ideologia. La possibilità che in Italia coesistano istituzioni scolastiche non statali è garanzia di libertà, di pluralismo e democrazia; la

Ammonta a più di 6.300 euro, secondo i dati dell’Organizzazione per la cooperazione e lo sviluppo economico (Ocse), il risparmio medio annuo a vantaggio delle casse dello Stato per ciascun alunno iscritto alle scuole paritarie. Per contro, queste ultime ricevono 500 milioni di euro, pari all’1,2% della spesa relativa alle statali e offrono un servizio pubblico al 12% della popolazione scolastica, intervenendo spesso laddove lo Stato con i suoi servizi non riesce ad arrivare. Per il 76% si tratta, in maniera particolare, di strutture per l’infanzia. Guardando le tabelle dell’Ufficio scolastico regionale del Veneto, aggiornate allo scorso marzo, sono stati 120.687 gli iscritti alle scuole paritarie (dell’infanzia, primarie, secondarie di primo e secondo grado). Nella nostra Regione sono presenti 1.444 istituti paritari, per 5.418 classi totali; 925 studenti affetti da varie forme di handicap; 10.770 gli alunni stranieri, provenienti soprattutto da Romania e Marocco, con la Cina che si colloca al quinto posto in quanto a presenze. Il passaggio di anno scolastico è stato segnato quest’anno da parecchi segni negativi, sintomo di una sofferenza che attanaglia il sistema delle scuole paritarie: sono stati infatti 13 gli istituti a chiudere i battenti a livello regionale, 129 le classi cancellate con un calo di iscritti del 2,45%, pari cioè a 3.031 studenti in meno rispetto al periodo precedente. loro presenza non si pone in termini di antagonismo e ostilità rispetto alla scuola statale ma, piuttosto, di reciprocità, collaborazione e sinergia perché entrambe svolgono una funzione pubblica per il bene comune». Marta Bicego

Appello alle istituzioni per la scuola Un appello all’autonomia della scuola e un’esortazione allo Stato affinché sia garante di qualità nella preparazione culturale delle nuove generazioni. È l’eredità lasciata dal Festival della Dottrina sociale della Chiesa: auspicio di una sinergia tra mondo della formazione, famiglie, istituzioni. Il testo, presentato a conclusione della terza edizione del convegno e sottoscritto da diverse sigle (tra le quali Fism, Fidae, Agesc, Cdo, Confap, Forma Veneto, Msc), evidenzia alcune urgenze in ambito educativo: dalla necessità di sostenere e valorizzare la scuola, pubblica statale e pubblica paritaria, e i percorsi dell’istruzione e formazione professionale all’importanza di richiamare gli Stati membri dell’Unione europea alla tutela della libertà di scelta educativa della famiglia. Nel Triveneto, si legge nel documento, istruzione e formazione professionale rappresentano “la seconda gamba del sistema scolastico che prevede la formazione in situazione lavorativa, in laboratorio e in tirocinio quale canale privilegiato per l’ingresso dei giovani nel mondo del lavoro”. In questo panorama il modello veneto, evidenziano, è virtuoso a partire dalla scuola paritaria dell’infanzia, con un risparmio di risorse per le casse statali. Su queste basi, alle considerazioni fanno seguito una serie di richieste rivolte innanzitutto allo Stato: finanziamenti certi, in prospettiva pluriennale, a sostegno dell’autonomia scolastica per il sistema pubblico integrato; il superamento delle modali-

tà di finanziamento delle paritarie, ora dato da incerti stanziamenti nella legge di bilancio e di stabilità, assicurando un sostegno svincolato dal patto di stabilità; la garanzia per il 2014 di un importo di contributi di almeno 530 milioni di euro, minimo vitale per la sopravvivenza del sistema paritario. L’appello prosegue per punti ed è indirizzato ai rappresentanti regionali, affinché rappresentino a Roma la questione del ripristino dei fondi statali in considerazione della valenza del modello triveneto delle scuole dell’infanzia; perché siano promotori di una nuova legge regionale sul diritto allo studio a consolidamento e rilancio dei percorsi triennali, del quarto anno, della filiera dell’istruzione e formazione professionale con adeguamento dei capitoli di bilancio, puntuale erogazione di acconti e saldi, compresi quelli per l’integrazione scolastica degli alunni diversamente abili, infine la ridefinizione dei costi standard accompagnata da una semplificazione nelle procedure amministrative e gestionali. Il documento si chiude con l’invito rivolto alle comunità ecclesiali a “considerare e sostenere in ogni luogo e tempo l’educazione integrale di ogni persona umana, riscoprendo la specificità della scuola, contribuendo a fare di essa una comunità in dialogo con le altre comunità educative, rivalorizzando la dimensione ecclesiale, la originalità profetica e la preziosità pedagogico-educativa delle scuole paritarie cattoliche”.


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la Settimana

società

Unità Pastorale Baruchella - Giacciano - Zelo

Ringraziamento ed augurio per don Christian Malanchin Ingresso ufficiale con il Vicario Generale mons. Claudio Gatti

Domenica 24 novembre, festa di Cristo Re, nella chiesa parrocchiale di Baruchella, durante la messa delle 10.30, ha avuto luogo l’ingresso di Don Christian Malanchin come parroco di tutta l’Unità Pastorale. La messa è stata concelebrata dal nuovo parroco, dal Vicario generale Mons. Claudio Gatti e da Don Antonio Bellamio, sacerdote residente a Zelo, con l’assistenza del diacono Fabio Padovan. Erano presenti i cori di Baruchella, Giacciano e Zelo, riuniti per l’occasione, alcune autorità ed i genitori di Don Christian. All’inizio della celebrazione, il Vicario generale ha proceduto alla lettura della bolla di nomina a parroco delle tre comunità, sottolineando come il Vescovo Lucio abbia così voluto dare continuità e stabilità alla positiva attività del sacerdote già svolta dall’agosto 2012.“L’anno scorso vi ho detto che la particolare situazione di Don Christian come amministratore era da paragonare ad un fidanzamento… adesso siamo al matrimonio,-ha proseguito Mons. Gatti- un matrimonio quasi bigamo o trigamo, per continuare nella metafora… L’importante è che ci sia uno stretto legame tra il parroco e le comunità a lui affidate: solo così la parrocchia potrà essere quella “fontana del villaggio” di cui parlava Papa Giovanni XXIII° ”. Mons. Gatti ha poi ricordato un altro punto importante per la crescita della comunità e dei singoli cristiani, cioè il programma pastorale del Vescovo per i prossimi due anni “Popolo di Dio in Missione”, indicandolo come obiettivo per non limitarsi a ciò che viviamo nelle nostre parrocchie, anche se costruttivo, e renderci autentici missionari sul territorio. Ha quindi preso la parola Roberta Valentini, vice presidente del Consiglio Pastorale Interparrocchiale, per porgere i saluti ed i ringraziamenti al Vescovo. Don Christian ha ringraziato a sua volta (“anche se volevo che tutto ciò fosse il meno solenne possibile”), facendo presente come la circostanza della ricorrenza di Cristo Re era lì pronta a fargli comprendere quale sia il vero significato dell’autorità e del potere secondo il Vangelo. Concetto ripreso nell’omelia dove, commentando il brano di Luca, ha affermato che il trono di Cristo è quello della croce, croce che anche un pastore deve por-

domenica 1 dicembre 2013

Coldiretti

Riapre il bando per la borsa di studio Sartori Possono concorrere gli studenti dell’ultimo anno degli istituti agrari polesani

Coldiretti Rovigo, con la commissione “Borsa di studio Napoleone Sartori”, ha emanato il nuovo bando “per promuovere azioni di ricerca nella scuola secondaria superiore”, che assegna un premio in denaro a quattro allievi del quinto anno delle scuole agrarie della provincia: due per l’Istituto tecnico agrario Ottavio Munerati di Rovigo-Sant’Apollinare e due per l’Istituto professionale di stato per l’agricoltura e l’ambiente Marco e Teodosio Bellini di Trecenta. Il bando e le modalità di partecipazione sono state illustrate lo scorso 20 novembre ai 35 allievi delle classi quinte dell’Ita Munerati; la medesima presentazione si è svolta il 27 novembre per i 32 studenti dell’ultimo anno dell’Ipsaa di Trecenta, di entrambi gli indirizzi di studio (agricoltura ed enogastronomia). Gli studenti che vorranno concorrere dovranno presentare, entro il 31 maggio 2014, una proposta di studio bibliografico o di ricerca sperimentale nell’ambito delle tecniche di

produzione ecocompatibili e/o innovative in termini di reddito, della sicurezza alimentare o di valorizzazione del territorio polesano. La Borsa di studio Sartori assegnerà un premio di duemila euro per ciascuno dei quattro neo diplomati che saranno giudicati più meritevoli dalla commissione di gestione. Il termine per la presentazione delle domande è il 15 di dicembre 2013. Il bando completo è disponibile alla Coldiretti Rovigo. La Borsa di studio dedicata al compianto presi-

Rettifica Nello scorso numero del settimanale - nel servizio sulla Giornata del ringraziamento a Crespino - è stata pubblicata una foto che era della giornata dell’anno precedente a Lusia; per la redazione era adatta per il suo significato in quanto poneva in risalto i doni offerti all’altare. Ce ne scusiamo con gli organizzatori dell’evento.

dente di Coldiretti, Napoleone Sartori, è stata creata nel 2004 per onorare la sua memoria col sostegno agli studi di giovani diplomati e/o laureati polesani, nelle materie agrarie od economiche. Dalla sua creazione la borsa è stata bandita quattro volte: nel 2004 (fu assegnata ad un laureato: Lara Pizzo, ed un diplomato: Elisa Bindellati), nel 2005 (non ci fu assegnazione per inidoneità delle candidature), nel 2008 (fu assegnata ad un laureato: Silvia Giandiletti, ed un diplomato: Elisa Destro) e nel 2013. Il plafond economico della borsa 2013 proviene dai contributi residuali delle passate edizioni. I primi finanziatori sono stati Coldiretti Impresa verde Rovigo, Veneto agricoltura, Camera di commercio Rovigo, Fondazione cassa di risparmio di Padova e Rovigo e le banche di credito cooperativo che all’epoca erano distinte in Padana orientale S. Marco, Cattedrale di Adria, S. Maria assunta di Adria, Polesine di Villadose e Bcc Lusia-Cavazzana.

Mons. Adriano Vincenzi ed il Festival della Dottrina Sociale tare, un pastore “con l’odore delle pecore”, come dice Papa Francesco. “Ma vi aiuterò anche a portare le vostre croci”, ha continuato, chiedendo collaborazione e preghiera. La liturgia, già resa solenne dai canti delle corali riunite, ha visto poi snodarsi la processione offertoriale dove i rappresentanti delle associazioni laicali hanno portato all’altare tre lampade “segno visibile del cammino di fede che le tre comunità hanno iniziato insieme lo scorso anno”; un mazzo di fiori “simbolo della varietà dei doni e dei carismi presenti nella nostra Unità Pastorale” ed infine un camice bianco come segno di riconoscenza delle comunità a Don Christian, “simbolo del legame che si sta creando sempre più forte tra noi e auspicio di un buon e lungo cammino”. Nella preghiera dei fedeli risaltavano queste particolari intenzioni: - Per il nostro parroco don Christian. In questo giorno di festa vogliamo dirgli “grazie” per la testimonianza di fede, di ascolto e di amore. II Signore gli doni salute e un sempre rinnovato fervore di amore per Cristo e per i fratelli. - Per i genitori di don Christian, perché il Signore ricompensi il dono di questo figlio alla Chiesa con la benedizione di una vita ricca di gioia e consolazioni. Prima della conclusione, il sindaco Sig. ra Mariella Sperandio, ha portato i saluti suoi e dell’Amministrazione a Don Christian e a Monsignor Claudio Gatti, pregandolo “di farsi portavoce presso Sua Eccellenza il Vescovo Lucio Soravito De Franceschi del mio

ringraziamento personale e di tutta la comunità per aver nominato un nuovo Parroco per l’Unità Pastorale di Baruchella, Giacciano e Zelo. Un sacerdote giovane, che in questo anno o poco più di permanenza tra di noi ha saputo inserirsi perfettamente nella nostra comunità e farsi apprezzare per l’attenzione che ha verso tutti. Sin da subito don Christian ha cominciato ad entrare nella nostra vita e nelle nostre case armato di tanta umiltà…. Sempre ho ammirato la modestia e nello stesso tempo la fermezza che ha nel proporsi, la chiarezza con cui si esprime e il rispetto verso chi gli sta di fronte e mi è venuto da pensare, più di una volta, che don Christian è certamente un prete di quelli che piacciono a Papa Francesco”. Alla fine il “nuovo” parroco ha voluto ringraziare in modo particolare il sindaco e l’amministrazione comunale che hanno voluto essere presenti, ma anche le associazioni laicali, mettendo in risalto come si debba collaborare per il bene comune, Don Antonio per la collaborazione ed i suoi genitori per la presenza, nonché i tre cori uniti. Dopo l’ultimo applauso, tutta l’assemblea è stata invitata nella sala parrocchiale per un rinfresco, dove è stato possibile uno scambio di auguri più personale e dove, infine, il Gruppo Giovani ha manifestato la sua partecipazione con una simpatica canzoncina, sfruttando un noto successo di Vasco Rossi, dedicata al festeggiato che iniziava così: “Pedali piano per non far rumore/Sei un po’ piccino ma hai grande il cuore/Sei il nostro don, e ti vogliamo bene!” M.T.

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UnIone STAMPA PERIoDICA ITALIANA

FedeRazIone ITalIana SETTIMANALI CATToLICI

Realtà diverse si incontrano

Mons Adriano Vincenzi, presidente della Fondazione Toniolo, ente promotore del Festival della Dottrina Sociale ed anche consulente ecclesiastico dell’Ucid, Unione cristiana imprenditori e dirigenti di Rovigo. Il Festival in programma a Verona dal 21 al 24 novembre, giunto alla terza edizione, è stato inaugurato dal cardinale Oscar Rodriguez Maradiaga e quest’anno si è incentrato sul tema “Meno diseguaglianze. Più differenze.” Sulla scelta di questo tema alcune riflessioni di Mons. Adriano Vincenzi. Il Festival a grandi linee come si articola? Ed i momenti più importanti? Mons. Vincenzi ha risposto: “Due sono i momenti importanti: il primo all’interno della fiera –“Job Orienta” – dove sono degli stand con degli imprenditori che hanno fatto vedere ai ragazzi come hanno lavorato e mostrando i prodotti del

loro lavoro. Quindi, la capacità di intraprendere tenendo fede e rispettando la dimensione etica. I ragazzi hanno potuto vedere come si lavora e come si è lavorato bene. Il secondo aspetto importante è stata la parte più attinente al convegno dove sono stati trattati temi abbastanza diversi, ma sempre rilevanti a livello sociale, come ad esempio la fiscalità, il modello cooperativo, la mutualità, l’incontro con il

mondo della sanità, il mondo della pubblica amministrazione.” Qual è idea del Festival? “Il Festival è nato dall’idea di mettere tutte le diverse realtà insieme per dare delle riposte ai temi più ricorrenti come: l’occupazione, il lavoro, l’impresa. L’Italia sta in piedi grazie alle persone che lavorano in silenzio ed è questa parte della realtà da mettere in evidenza.” E per quanto riguarda i giovani? “I giovani sono da considerare non più come dei fannulloni ma come autentica risorsa perché rappresentano il futuro”. Dell’Ucid sezione di Rovigo che impressione ha avuto durante l’incontro a cui ha recentemente partecipato? “L’Ucid è una realtà importante, armonica con molte persone che vi lavorano e con esperienze molto significative” ha concluso l’intervista Mons. Adriano Vincenzi. Stefania Sgardiolo

Iniziativa del Gruppo Bachelet

Le radici e l’albero

Il progetto del Pd dove confluiscono anime culturali e politiche diverse è l’oggetto di riflessione dell’incontro. Ospiti le giovani deputate del Pd Francesca Bonomo e Giulia Narduolo, con il polesano Diego Crivellari.

Il 2 dicembre alle ore 21 il Gruppo Bachelet avrà ospiti, assieme a Diego Crivellari, le on. Francesca Bonomo e Giulia Narduolo per un incontro sul tema: “Le radici e l’albero: PD e Centrosinistra per cambiare il Paese”. L’incontro sarà condotto dalla giornalista, Marina Lucchin del Gazzettino e si svolgerà presso la sala Auser in via Castello 2 a Rovigo, vicino alle Torri. Si tratta del contributo del Gruppo al confronto politico congressuale nazionale. “Francesca e Giulia sono due giovanissime deputate, meno di trent’anni – spiega Francesco Milan, presidente del gruppo - la prima piemontese e la seconda veneta di Padova; la prima di provenienza cattolica, la seconda

diessina”. “Giovani e donne, non è stata una scelta casuale, come non lo è l’invito a Marina affinchè moderi l’incontro. – prosegue Andrea Borgato, vicepresidente e consigliere comunale – il 25 c’è stata la “Giornata internazionale contro la violenza sulle donne” e come Gruppo anche noi diciamo no, basta con una cultura maschilista che non sa rispettare la liberta e la dignità delle donne”. Secondo gli organizzatori ci sono in questa scelta anche altri due significati. “Il primo è un segnale verso il PD, perché la sua classe dirigente deve capire che il partito ha un ruolo fondamentale per cambiare radicalmente questo Paese e sta invece inanellando una serie di errori (od orrori mettetela come volete) che ne stanno minando la credibilità. – dice Milan - Non che altrove ci sia di meglio, ma dal Pd si vuole (vogliamo) di più e al Pd non viene perdonato nulla. Quindi la sua classe dirigente

se non vuole per convinzione, almeno lo faccia per interesse e dimostri di essere in grado di portare una politica più responsabile ed equa a favore di chi vuol lavorare e di chi crea lavoro”. “Il secondo – conclude Borgato – è il superamento delle provenienze, perchè non ci si attardi sulle ex-esperienze, ma dalle radici politiche e culturali importantissime in cui si alimenta, costruisca un albero forte e capace”. In merito alle vicende locali il gruppo ha espresso amarezza e sconcerto, ma ugualmente invita a partecipare alle primarie dell’8 dicembre, con uno slogan: RISPONDIAMO, PARTECIPANDO”. “Anche la rinuncia a partecipare è un modo per dichiararsi, - precisano dal gruppo Bachelet - ma noi invitiamo, molto rispettosamente, a scegliere, a dare una opportunità, per vedere il PD che cambia, com’è nelle tesi dei tre candidati alla segreteria in modi e con contenuti diversi, perchè scegliere è necessario”.


Rovigo

Vi ho dato un nome

Una data memorabile delle Serve di Maria Riparatrici Il nostro vivo desiderio di intitolare due strade, una a Madre Elisa Andreoli, fondatrice della Congregazione delle Serve di Maria Riparatrici e l’altra a suor M. Dolores Inglese, promotrice della Riparazione mariana, finalmente si realizza nel pomeriggio di sabato 7 dicembre p.v., alla presenza del sindaco Bruno Piva, di altri amici e del nostro Vescovo, mons. Lucio Soravito de Franceschi, che benedirà le targhe che le indicano. La dedicazione di queste due vie che si incontrano esprime anche visibilmente un altro significato a noi caro, e cioè l’incontro di queste due donne tanto aperte allo Spirito, da essere disponibili a condividere il proprio progetto di vita

la Settimana

polesine

domenica 1 dicembre 2013

al punto da farne uno solo: la Congregazione delle Serve di Maria Riparatrici, una realtà di vita consacrata e di missione che da Rovigo si è diffusa nel mondo. Oggi infatti la Congregazione è in ben 11 paesi. Madre Elisa e Suor Maria Dolores vissero e operarono a favore dell’evangelizzazione e della promozione umana, impegnandosi anche nel territorio della Provincia di Rovigo, soprattutto nel settore educativo e caritativo. Nel 2011 abbiamo infatti celebrato 100 anni di presenza in città. Risale a questa ricorrenza la volontà del benemerito prof. Ilario Bellinazzi di dedicare le vie a queste due sorelle insigni per la fama di santità, oltre che per la loro opera in città, tanto

da consegnarci copia del suo progetto, volontà che è stata presa a cuore dagli attuali referenti della Casa di cura “Città di Rovigo”. La data scelta per questa pubblica manifestazione di riconoscimento si giustifica perché noi, l’8 dicembre, alla gioia di onorare la Madre di Dio con il titolo di Immacolata vi uniamo il ricordo del dono dato dallo Spirito e riconosciuto dalla Chiesa: il nome di “Serve di Maria Riparatrici”. Quel giorno del 1913, Madre M. Elisa Andreoli annotava con gioia in una sua agendina: «Ricevo lettera espresso, vescovo mons. Pellizzo che scrive: ”La Madonna Immacolata, in quest’anno le fa regalo, Sante Costituzioni approvate; mercoledì le porterò a Rovigo. Benedizione!”». Commenta felice Madre Elisa: «Deo Gratias! Dio non si lascia vincere in generosità». E il mercoledì seguente annota: «Suor Maddalena, con suor Nazarena in vescovado: Mons. Pellizzo consegna loro Costituzioni con sua approvazione. Laus Deo!». Diversi erano i motivi di attesa delle nuove Costituzioni e sono state davvero un bel regalo perché comprendevano la Riparazione mariana. La nostra comunità invita, perciò, agli appuntamenti previsti nella locandina, quanti vogliono condividere con noi la gioia di questa data che è divenuta un giorno di alto significato religioso, spirituale e apostolico perché nel nome è racchiusa l’identità carismatica della Congregazione; esso manifesta il nostro ideale e il nostro comune proposito di vita: essere come santa Maria dono di comunione, di servizio e di riparazione, nell’impegno per l’avvento del Regno. Suor Maria Grazia Comparini smr

Capodanno alternativo rivolto a giovani/adulti dai 16 ai 35 anni. La serata del 31 è vissuta in realtà del territorio particolarmente significative (dormitorio, case di riposo, case di accoglienza, ospedale, ecc.) in compagnia degli ospiti, aspettando insieme lo scoccare della mezzanotte. Si festeggia in un clima di condivisione e armonia. - Iscrizioni entro il 24 Dicembre - e-mail: gp2@5pani2pesci.it - Quota: 10 euro (A titolo di rimborso per le spese di vitto e alloggio) - Info: 3703237674 http://www.5pani2pesci.it https://www.facebook.com/casagp2

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Rovigo - Parrocchia dei SS. Francesco e Giustina

Il grazie della comunità

Anniversari di Mons. Giulio Bernardinello: 40° di ordinazione e 10° anno di servizio in Parrocchia L’anno 2013 è per il nostro parroco Mons. Giulio Bernardinello un anno molto importante, poiché ricorrono due lieti anniversari: i 40 anni di ordinazione sacerdotale conferita a Adria il 30 settembre 1973 ed i 10 anni dal suo ingresso nella nostra parrocchia dei Santi Francesco e Giustina di Rovigo avvenuta il 30 novembre 2003. Quarant’anni di devozione a Dio non sono solo un bellissimo traguardo, ma rappresentano una vita spesa per gli altri e fra gli altri, anni donati al Signore per essere “pastore del suo gregge e operaio nella sua vigna”. La fede che ogni giorno trasmette con forza e decisione dopo 40 anni, è sempre la stessa. Il “10” è un numero magico: biblicamente ricorda i 10 Comandamenti, la parabola dei 10 talenti; per noi della parrocchia di San Francesco il 10 ricorda gli anni di ministero trascorsi tra di

noi. Anni durante i quali ha cercato di insegnarci come la parrocchia sia una comunità che si fa servizio, sollecitando noi fedeli ad essere più partecipi alla vita della comunità, anni di lavoro molto intensi sia per l’attività pastorale in parrocchia, sia per la preziosa attività di recupero e conservazione della nostra bella chiesa. Pur tra difficoltà di ordine finanziario ha manifestato una grande capacità ed intraprendenza nel realizzare qualcosa di importante per la comunità come il ripristino della “Cappella Gotica” unica nel suo genere in tutta la provincia. Un grosso grazie da tutta la comunità al nostro parroco Don Giulio, ed un augurio di cuore per questi anniversari, confidando che il Signori continui a sostenerlo nel faticoso cammino della testimonianza e nel difficile servizio di “guida” della nostra comunità.

Rovigo - Incontro con il Sindaco

Il comandante della Legione carabinieri del Veneto

Il sindaco Bruno Piva ha ricevuto nei giorni scorsi nel suo ufficio a palazzo Nodari, il nuovo comandante della Legione carabinieri del Veneto, generale di brigata Maurizio Detalmo Mezzavilla, accompagnato dal comandante provinciale, colonnello Giovanni Baudo. Durante l’incontro sono state affrontate le tematiche riguardanti la sicurezza del nostro territorio, che qui risulta mediamente più elevata rispetto alle altre province del Veneto. Importante, è stato detto, anche la sinergia fra le forze dell’ordine e la Polizia Locale, che permette di garantire mag-

CASTELGUGLIELMO Largo San Nicola di Bari, 6 - Tel. 0425.707035 CORBOLA Via Rosetta Pampanini, 161 - Tel. 0426.45413 FERRARA Via Bologna 60/60A - Tel. 0532.767064 FIESSO UMBERTIANO Via Verdi, 435 - Tel. 0425.740366 GIACCIANO CON BARUCHELLA c.c. IL FARO - Tel. 0425.561201 OCCHIOBELLO Via Eridania 133/E - Tel. 0425.760300 PINCARA Piazza Martiri della Libertà, 48/50 - Tel. 0425.745047

giore presenza di pattuglie mobili. Una presenza che, come ha sottolineato il generale Detalmo Mezzavilla, si sta cercando di incrementare per monitorare ulteriormente le aree a maggiore rischio. “Vi è un’attenta attività di prevenzione e un’incisiva attività di contrasto”. Il colonnello Baudo ha invece, evidenziato la grande sensibilità dei cittadini nel fare segnalazioni alle forze dell’ordine. Il sindaco, ringraziando i rappresentati dei carabinieri, per l’importante collaborazione sempre data, ha consegnato al generale Detalmo Mezzavilla, un libro sulla città.

ROSOLINA Via Borgata Volto, 2 - Tel. 0426.337885 ROVIGO Viale Porta Po, 58 - Tel. 0425.423752 SAN BELLINO Via Roma, 30/31 - Tel. 0425.703005 SAN MARTINO DI VENEZZE Via Cà Donà, 130 - Tel. 0425.99227 STIENTA Piazza Santo Stefano, 123 - Tel. 0425.751038 TAGLIO DI PO Piazza Venezia, 5 - Tel. 0426.346286 TRECENTA Piazza Garibaldi, 84 - Tel. 0425.700235 VILLADOSE Corte Barchessa, 11 - Tel. 0425.409103


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la Settimana

polesine

Fratta Polesine - Casa Sacra Famiglia

Il saluto a Suor Vittorina

Una religiosa innamorata di Dio e una donna forte nella fatica e nelle avversità Una autentica figlia spirituale di san Luigi Guanella, una vera consacrata, una suora autentica che ha speso tutta la sua vita nel vivere l’amore a Gesù e al suo Vangelo nell’abbraccio ai poveri agli ultimi. Così con queste parole cariche di riconoscenza, di affetto e di preghiera il Vescovo Lucio ha tratteggiato la vita e l’opera di suor Vittorina Prandini, religiosa, della Congregazione delle Figlie di Santa Maria della Provvidenza, meglio conosciute come le suore guanelliane. Il suo grande cuore ha cessato di battere mercoledì 20 Novembre 2013, presso l’infermeria della Casa Sant’Antonio di Trecenta, Opera don Luigi Guanella. La Liturgia funebre, presieduta dal Vescovo di AdriaRovigo mons. Lucio Soravito de Franceschi, ha avuto luogo venerdì 22 novembre presso la chiesa della Casa Sacra Famiglia di Fratta Polesine, accanto al Vescovo diversi sacerdoti; tra questi il delegato per la vita consacrata mons. Gianni Azzi, il parroco di Fratta don Gastone Gasparini, l’assistente spirituale della Casa guanelliana don Alberto Pravettoni. Numerose poi le consorelle e i fedeli, amici dell’Opera don Guanella che hanno voluto nella preghiera esprimere il grazie a suor Vittorina per tutto il bene che ha seminato nella sua vita di donna e di suora. Nata a Gavello, Rovigo, nel 1934, poco più che ventenne entrò nella Congregazione fondata da San Luigi Guanella, le “Figlie di Santa Maria della Provvidenza”, qui dopo aver percorso tutto il cammino di formazione spirituale,

nel 1959 iniziò il suo generoso servizio di religiosa e nel 1977 fu destinata alla Casa Sacra Famiglia di Fratta Polesine. Qui per circa 35 anni visse con grande amore e generosità la sua vocazione di suora, era molto conosciuta per la sua attenzione agli ultimi, ai poveri, ai malati, per molti anni si prodigò con generosità in diversi servizi: autista, curatrice della campagna nel territorio dell’Istituto, educatrice in una esperienza di Casa Famiglia auotogestita, responsabile del gruppo anziane parzialmente autosufficienti. Una vera suora “strapazzona”, per usare una definizione cara al santo Fondatore don Guanella. Il Vescovo all’omelia si è più volte soffermato a delineare la testimonianza di vita e di amore al Vangelo di suor Vittorina, una vera suora che ha saputo fare della sua vita un dono a Dio e ai fratelli, attraverso il servizio ai poveri più poveri. L’esempio di suor Vittorina, ha osservato il Vescovo, rimane vivo non solo tra le consorelle e nelle

comunità dove lei ha operato ma in tutti coloro che l’hanno conosciuta una testimonianza forte di fede, di bontà, di umiltà. A conclusione della liturgia funebre è intervenuto il maestro Adriano Azzi, amico cooperatore dell’Opera guanelliana che ha ricordato un fatto particolare che sa di “fioretto guanelliano”. All’incirca negli anni 90’, a causa delle piogge abbondanti il livello del Po si era pericolosamente innalzato facendo ritornare nella gente la paura dell’alluvione, il fiume venne sorvegliato per parecchi giorni. Suor Vittorina partì da Fratta Polesine, certa che la provvidenza di Dio attraverso la preghiera e l’intercessione di don Guanella avrebbe guardato alla gente del Polesine. Arrivata a Pontelagoscuro, con coraggio superò ogni posto di blocco e tutti coloro che sorvegliavano gli argini, raggiunse il ponte che divide Rovigo-Ferrara, gettando nelle acque del Po una reliquia di don Guanella. Il giorno dopo le acque iniziarono ad abbassarsi e il pericolo cessò. Molti sono i testimoni che ricordano questo fatto. E’ intervenuta suor Anna Godasso, già superiora della Casa di Fratta ed ora dell’Opera di Trecenta, ricordando la quotidiana testimonianza di fedeltà al Vangelo offerta dalla consorella. Infine il sindaco di Fratta, nonché presidente della provincia di Rovigo, dottoressa Tiziana Virgili ha ricordato suor Vittorina con parole di riconoscenza per tutto il bene che silenziosamente ha operato in tutta la comunità di Fratta Polesine. Settimio Rigolin

ACR e ACG (Azione Cattolica Ragazzi e Azione Cattolica Giovanissimi)

Uguali&diversi Due giorni in uscita

Sabato 16 e Domenica 17 novembre l’Azione Cattolica della Diocesi di Adria-Rovigo ha organizzato un’uscita di due giorni per ragazzi e giovanissimi presso il Seminario dei Frati Cappuccini di Rovigo. Gli inviti erano rivolti principalmente ai ragazzi di medie e superiori. L’adesione all’evento è stata sorprendentemente alta, superando ogni aspettativa e registrando un quasi tutto esaurito di posti disponibili con diversi giorni di anticipo. Una sessantina i partecipanti, per lo più giovani che variavano dalla seconda media alla prima superiore e alcuni “veterani” di terza e quarta superiore. Tema conduttore dell’uscita è stato “la diversità”. Dopo la riflessione spirituale proposta e guidata da don Emanuele Sieve sul brano del Vangelo in cui Gesù ci invita ad amare i nostri nemici e pregare per i nostri persecutori, gli animatori hanno cercato di far riflettere i ragazzi, attraverso le diverse attività pomeridiane, sull’importanza di andare oltre le apparenze per creare legami autentici con le persone e, poi, di interrogarsi in quali situazioni cercano di essere se stessi oppure tendano a nascondersi dietro una “maschera”. La serata è proseguita, dopo una pizzata tutti insieme, con una breve riflessione sull’atti-

vità svolta durante il pomeriggio grazie all’intervento di Don Giancarlo (parroco di Ficarolo), che ha richiamato il famoso discorso della montagna, dove Gesù chiede di amare i propri nemici, in quanto “non facciamo nulla di straordinario se amiamo solo chi ci ama”. La serata si è conclusa con il classico momento di divertimento e svago, con tanti giochi e tanta musica!! Dopo una notte vivace e una ricca colazione, gli animatori con ragazzi al seguito si sono trasferiti presso le strutture del “Centro Marvelli” (parrocchia del Duomo) riprendendo e concludendo l’attività svolta il giorno precedente, soffermandosi in particolare sulla storia del film “Quasi amici”, grazie al quale sono riprese le discussioni sulla “relazione tra

diversi”, che hanno avuto come obbiettivo finale quello di far comprendere che per creare relazioni vere bisogna andare al di là di ogni diversità, distinzione di razza, religione o appartenenza sociale. L’uscita è terminata con una bellissima messa celebrata, sempre presso la struttura del Marvelli, da parte di Don Emanuele (assistente diocesano Azione Cattolica) e un bel pranzo, al quale hanno partecipato anche diversi genitori. La giornata era ormai giunta al termine, prima di salutarci e darci un bell’arrivederci alla prossima uscita abbiamo proiettato foto e filmati del campo, occasione per rivederli assieme e far sorridere i genitori per le foto che erano rimaste ancora nascoste! Per tutti è stata davvero una bella avventura che ci ha aiutato a mettere un altro tassello nella nostra vita spirituale e nella sincera e bella amicizia tra tutti. Un grazie ai frati e alla parrocchia del Duomo per averci messo a disposizione i luoghi, a don Emanuele e a don Giancarlo per averci guidati a comprendere meglio la Parola del Signore, alle famiglie che continuano a fidarsi di noi affidandoci i ragazzi per le proposte che offriamo, e per ultimi ma non meno importanti ai RAGAZZI che sono un tesoro per il futuro della Chiesa e della società civile.

domenica 1 dicembre 2013

Rovigo - Palazzo Nodari

E’ Sebastiano Rizzioli il nuovo Garante dei diritti alle persone private della libertà personale

Il sindaco Bruno Piva, dopo aver fatto le dovute considerazioni e riflessioni, ha deciso di nominare quale nuovo Garante per i diritti delle persone private nella libertà personale, il rodigino avvocato Sebastiano Rizzioli, docente all’Università di Ferrara e di Rovigo e ricercatore. Con questa nomina il sindaco ha voluto dare la possibilità ad un’altra persona, sensibile e di spessore, competente sui temi della giustizia e dei diritti, di crescere in questo tipo di servizio, così particolare e delicato. Il sindaco ringrazia il Garante uscente Livio Ferrari, per quanto ha fatto, certo che non farà mancare il suo apporto al mondo del carcere sia per il lavoro svolto al Centro Francescano di Ascolto, da lui guidato e diretto, che per le conoscenze acquisite nel tempo grazie anche ai ruoli rivestiti in vari organismi. Con l’occasione, il sindaco augura buon lavoro al nuovo nominato per l’impegno che lo attende, sicuro che saprà svolgere al meglio il suo incarico. Il Garante La figura del Garante nel Comune di Rovigo è stata

istituita nel 2008 con delibera di Consiglio Comunale e i suoi compiti sono definiti dallo Statuto e dal Regolamento dell’ente. Compiti Il Garante ha il compito di tutelare i diritti fondamentali riconosciuti dalla Costituzione quali il diritto alla salute, al lavoro, all’istruzione. Egli deve inoltre vigilare sul rispetto della normativa prevista dall’Ordinamento Penitenziario, dal relativo Regolamento e da tutte le norme che possano riguardare i detenuti. Il Garante, rispetto a possibili segnalazioni che giungano alla sua attenzione attraverso telefonate, e-mail, lettere, si rivolge all’autorità competente per chiedere chiarimenti o spiegazioni, sollecitando gli

adempimenti o le azioni necessarie per il ripristino di diritti del detenuto eventualmente violati, o parzialmente attuati. Promuove inoltre iniziative per sensibilizzare la cittadinanza sui problemi della reclusione e su quelli successivi del reinserimento nella società civile e mantiene contatti periodici con le Associazioni maggiormente rappresentative nell’ambito dell’esecuzione penale per uno scambio reciproco di informazioni e proposte. Il Garante è un organo monocratico che svolge le sue funzioni in piena autonomia e indipendenza; deve però riferire al Sindaco, alla Giunta, al Consiglio Comunale, sulla attività svolta e sulle iniziative intraprese, sui problemi insorti o irrisolti, presentando apposita relazione annuale.

Rovigo

Galapagos con Nico Zaramella Al Teatro San Bortolo

L’associazione Culturale Athesis di Boara Pisani ed Il Circolo di Rovigo con il patrocinio del Comune hanno proposto giovedi della scorsa settimana, la seconda “Serata natura” al Teatro San Bortolo. Protagonista il fotografo naturalista Nico Zaramella che ha attirato un pubblico numeroso a vedere il suo reportage ‘Galapàgos’. Ad aprire la serata il presidente di Athesis Graziano Zanin, il presidente del consiglio comunale Paolo Avezzù e l’assessore alla cultura Anna Paola Nezzo. L’assessore nel suo intervento ha sottolineato l’importanza delle mostre fotografiche anche nell’intento di educare il pubblico alle foto, ed alle forme artistiche delle stesse, sovente memoria storica della nostra arte.

Ad illustrare il suo viaggio alle Galapagos, Nico Zaramella, fotografo naturalista da oltre trent’anni catturato dal fascino dell’ambiente e del mondo naturale. Le sue immagini sono state pubblicate da prestigiose riviste tra cui Oasis, il National Geography e, la recente uscita del libro “ARCTOS.01”, un reportage sull’orso bruno della Scandinavia che lo ha reso uno dei più noti fotografi naturalisti italiani. Zaramella nella sua introduzione, si è definito: “ritrattista dell’ambiente” e le sue foto: “rappresentazioni di arte in natura.” Le Galàpagos, note anche come Arcipelago di Colombo sono un insieme di isole vulcaniche situate nell’Oceano

Rovigo - Palazzo Nodari

Il sindaco Piva ha ricevuto il console del Marocco a Verona

Il sindaco Bruno Piva, affiancato dagli assessori Ezio Conchi e Stefano Bellinazzi, ha ricevuto nei giorni scorsi nel suo ufficio di palazzo Nodari, il console generale del Regno del Marocco a Verona, Ahmed El Khdar. Un incontro di conoscenza e di scambio di esperienze e informazioni, alla luce di una possibile futura collaborazione per progetti volti a far conoscere la cultura italiana in Marocco e viceversa. Prima dei saluti vi è stato uno scambio di volumi sui due territori, in ricordo dell’incontro.

Pacifico. Il relativo isolamento dovuto alla distanza dal continente e l’ampia varietà di climi hanno portato all’evoluzione di numerose specie endemiche di animali e vegetali, dalla cui osservazione Charles Darwin ha tratto ispirazione per la formulazione della teoria dell’evoluzione. Nico Zaramella, dopo una breve introduzione ha proposto il suo slide show accompagnato da musiche originali scelte da lui stesso ed ha catturato l’attenzione di tutto il pubblico in sala. Le foto in sequenza mostravano un paesaggio straordinario, enormi cactus centenari, pochissima vegetazione, tante rocce ed animali bellissimi. L’autore ha consegnato al pubblico, con le sue foto, la bellezza dell’intimità degli animali ed una sensazione di un mondo diverso, lontano dal nostro vivere quotidiano. Stefania Sgardiolo


Per una “sana” devozione alla Beata Maria Bolognesi

No collezionisti di reliquie, ma imitatori di santi! In uscita il nuovo numero di “Finestre Aperte”

«Il miglior modo di onorare i santi è di imitarli» asseriva Erasmo da Rotterdam. Questa riflessione è stata scelta dalla Redazione di “Finestre Aperte” come titolo per il nuovo numero della rivista, già in fase di stampa. Una considerazione che all’apparenza può rischiare di apparire scontata, ma che, accostata alla beatificazione di Maria Bolognesi, traccia un itinerario per mettere a frutto questo grande dono. L’uscita di “Finestre Aperte” si è fatta un po’ attendere proprio per consegnare nelle mani dei lettori uno “speciale” sulla beatificazione in coincidenza con la buona novella della Natività. Per i fedeli ci sarà anche una sorpresa: all’interno della rivista è contenuto un rettorio su Pietà popolare poster della Beata, con e Liturgia), invitiamo relativa preghiera. tutti a pregare intensaCon questo spirito, mente invocando l’indesideroso di divultercessione della Beata gare e orientare la deaffinché possa ottenevozione alla neo-beata re la pioggia di grazie Maria Bolognesi, pubche tutti speriamo. blichiamo una comunicazione consono alla dignità del corpo Cogliamo l’occasione di «Il miglior modo umano», come indicato dalla questa lettera, per invitare i del postulatore, p. Raffaele Congregazione per Talmelli, concordata con il nodi onorare i santiil culto di- fedeli a fruire comunque delle vino e la disciplina dei sacra- reliquie ancora a disposizione stro Vescovo. (L.M.) (tratte dall’abito che indossaè dimenti. imitarli» Più volte sono statoEDITORIALE ina cura di Cari fedeli devoti della Beva la Beata) e soprattutto ad (Erasmo da Rotterdam) Ludovica Mazzuccato terpellato, nella mia veste di approfondire e a diffondere ata Maria Bolognesi, dal 7 settembre 2013, gior- Postulatore, sulla possibilità la conoscenza «dell’esempio no della beatificazione di Ma- di ottenere nuove reliquie. In straordinario di vita cristiana, ria Bolognesi, agli Attori della considerazione del fatto che che la Beata Maria Bolognesi Causa e alla Postulazione sono la vita e l’esempio della Bea- ci ha dato», come ha indicato giunte numerosissime richie- ta non hanno ancora ottenu- Mons. Lucio Soravito durante to una adeguata conoscenza la cerimonia di beatificazione. ste di reliquie della Beata. Sull’argomento reliquie e diffusione presso i fedeli, All’uopo sono disponibili testi esiste un’ampia normativa specialmente fuori Italia, (per che recano l’approvazione ecche la Chiesa Cattolica ha molti fedeli infatti, la devozio- clesiastica e che delineano «in sviluppato, onde evitare che ne alla Beata Maria Bolognesi modo molto oggettivo i tratti si sviluppi una errata devo- si limita alla mera conoscen- salienti della vita e della spizione attorno ai corpi (o parti za del nome) insieme a Sua ritualità della nuova Beata» del corpo) «di quanti furono Ecc.za Mons. Lucio Soravito (lucio soravito de francesu questa terra, per la santità de Franceschi, Vescovo del- schi, Presentazione al volume eroica della vita, membra insi- la diocesi di Adria Rovigo e di padre raffaele talmelli gni del Corpo mistico di Cri- Co-attore della Causa, abbia- Il Profumo dell’unguento, ricorsto e tempio vivo dello Spirito mo ritenuto prematuro creare do della beata Maria Bolognesi, Santo» (tratto da Congrega- nuove reliquie. Rovigo 2013). Certi che comprenderete le zione per il culto divino e Attendiamo dunque pala disciplina dei sacramen- motivazioni per cui la Chiesa zientemente che siano pronte ti, Direttorio su Pietà popolare e invita ad «ammonire i fedeli anche le traduzioni in lingue Liturgia, n. 237, Città del Vati- a non lasciarsi prendere dal- straniere, in modo che, conola mania di collezionare reli- scendo meglio la vita della cano 2002). All’atto della estumula- quie; ciò nel passato ha avuto Beata, la diffusione delle relizione del corpo della Beata, talvolta conseguenze depre- quie corrisponda ad una retfurono volutamente sottratti cabili; e a vigilare perché sia ta e maturata devozione nei pochi frammenti ossei onde evitata ogni frode, ogni forma fedeli. «impedire l’eccessivo frazio- di mercimonio, e ogni degenePadre Raffaele Talmelli namento delle reliquie, non razione superstiziosa» (rif. DiPostulatore PERIODICO DEL CENTRO MARIA BOLOGNESI ATTORE DELLA CAUSA DI CANONIZZAZIONE DELLA BEATA MARIA BOLOGNESI

ANNO XXII N. 2 MAGGIO - DICEMBRE 2013

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Poste Italiane S.p.a. Sped. in A.P. - D.L. 353/2003 (conv. in L. 27/02/2004 n° 46) art. 1, comma 2, DCB Rovigo - Quadrimestrale In caso di mancato recapito si prega di restituire al mittente che si impegna a pagare la tassa dovuta.

la Settimana

polesine

domenica 1 dicembre 2013

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SPECIALE BEATIFICAZIONE

L

a diocesi di Adria-Rovigo, nell’Anno della Fede, ha ricevuto un grande dono: la Beatificazione di Maria Bolognesi. In questo “speciale” di “Finestre Aperte” – condensando in un’unica uscita due numeri della rivista – abbiamo cercato di trasmettere la grande gioia che si respirava a Rovigo il 7 settembre 2013. Ciò che ci preme maggiormente è che questa gioia perduri, si diffonda e diventi lo status quo del nostro stile di vita. La solenne celebrazione di una beatificazione o di una canonizzazione non è una festa che si consuma in poche ore. Mi viene in mente l’immagine di certe sale da ballo dopo i festeggiamenti del Capodanno: prima tanta musica e allegria e poi solo piatti e bicchieri sporchi, stelle filanti calpestate e un silenzio assordante. È proprio ora, infatti, che siamo chiamati a custodire questo dono, affinché dei fuochi d’artificio non resti solo la cenere.

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Badia Polesine

Una scuola nuova per il sapere e per la vita Intervista al Dirigente Scolastico prof. Piero Bassani

La provincia di Rovigo e il suo Polesine vede oggi la presenza di una nuova realtà scolastica; si tratta dell’Istituto Scolastico di Istruzione Superiore “Primo Levi” di Badia Polesine. La scuola riunisce in unico polo scuole già presenti nel territorio di Badia Polesine: il Liceo “Eugenio Balzan” e l’I.T.A. “Luigi Einaudi”. E’ una scuola “giovane” in grado di offrire risposte adeguate alle domande di formazione dei giovani di oggi. Il nuovo Istituto ha avviato la sua attività didattico-educativa con l’inizio del nuovo anno scolastico dallo scorso settembre 2013. Numerosi sono i giovani che frequentano questa scuola e diverse sono le attività offerte. E’ ricca e variegata l’offerta formativa proposta ai ragazzi e alle famiglie. Il libretto informativo si apre con questo slogan: “Il futuro è qui... costruiscilo con noi!”. Ecco allora: Liceo delle scienze umane Opzione economico sociale, Liceo Linguistico, Liceo Scientifico, Opzione scienze applicate, Istituto Tecnico Settore Tecnologico, indirizzo informatica ed elettronica, Istituto Tecnico Settore Economico, indirizzo Amministrazione Finanza e Chimica ed altro ancora. Inoltre ai giovani vengono offerte tantissime altre proposte pensate per la loro età e soprattutto per le loro aspettative. Il prof. Piero Bassani è il Dirigente dell’Istituto “Primo Levi”; a lui abbiamo chiesto di presentarci la nuova scuola. D - Preside, l’Istituto “Primo Levi” è una realtà scolastica nuova nel territorio del Polesine. Cosa ci può dire di questo nuovo Polo scolastico? R - Posso dire che se non è il più grosso Istituto scolastico del Polesine è certamente il più complesso, una realtà che nasce dalla fusione di due Istituti scolastici di Badia Polesine, l’Istituto “E. Balzan” e l’Istituto “L. Einaudi” entrambi di Badia Polesine. Una realtà scolastica che offre un servizio formativo particolarmente importante, per le famiglie e i giovani dell’alto Polesine, e dei vicini territori del veronese e del padovano. La nostra scuola è oggi in grado di rilasciare ben nove titoli di studio, dei quali sei di istruzione tecnica e tre di istruzione liceale. Abbiamo un’utenza di ragazzi che sono

fortemente motivati e in grado di raggiungere traguardi ambiziosi. D - Vantaggi e obiettivi offerti da questa nuova realtà scolastica? R - Il vantaggio di una scuola così complessa è il fatto che le dotazioni messe a disposizione, specifiche di un indirizzo, possono essere utilizzate anche negli altri indirizzi. Un esempio: i laboratori di chimica che servono per gli studenti del percorso chimico sono nello stesso tempo a disposizione dei ragazzi che frequentano il Liceo Scientifico, del Liceo delle Scienze Umane e cosi le strumentazioni dell’Istituto tecnico per l’informatica sono a disposizione di tutti gli altri alunni e percorsi di studio. Questa è un primo vantaggio; altro importante vantaggio è che i ragazzi vivono la stessa esperienza scolastica, pur avendo interessi e attitudini diverse; cosi il ritrovarsi insieme pur nella diversità degli interessi è una grande opportunità di crescita e di maturazione per tutti. La scuola funziona dal lunedì al venerdì mentre il sabato è giorno di riposo. D - In cifre quante persone tra studenti, insegnanti e personale ruota attorno a questo nuovo Istituto? R - Gli alunni sono circa mille e cento, i docenti 130, e il personale ausiliario e di ufficio circa una quarantina di persone. Sicuramente questa scuola rappresenta una importante realtà lavorativa. D - Preside, possiamo dire una parola riguardo ai trasporti per raggiungere Badia Polesine? R - I trasporti per raggiungere questa scuola sono mediamente buoni. Dai diversi co-

muni della provincia ci sono servizi pubblici come pure dalle diverse località delle vicine province di Verona e Padova. D - La città di Badia Polesine è in grado di offrire risposte adeguate a questa grande realtà scolastica? R - Con le diverse amministrazioni che si sono succedute in questi anni ho sempre incontrato rapporti ottimi e una pronta disponibilità a collaborare. Ho sperimentato la stessa disponibilità e collaborazione dalla amministrazione provinciale di Rovigo. Naturalmente la crisi pesa su tutti e pone delle restrizioni per carenza o mancanza di risorse. D - Cosa ci può dire riguardo ai rapporti con il mondo del lavoro e con l’Università di Rovigo? R - I rapporti con il mondo del lavoro sono molto buoni; abbiamo una convezione importante che ci permette di dare vita a stages, esperienze di formazione, di orientamento, scambi culturali con le industrie ed il mondo del lavoro; molte convenzione sono in atto con diverse Università quali l’Università di Padova, Ferrara, Verona, Venezia. Insomma è in atto tutto un programma ben studiato per offrire sempre il meglio ai nostri studenti. Devo purtroppo sottolineare il fatto che una delle realtà con la quale è difficile collaborare è l’Università di Rovigo. Più volte ho rivolto l’invito a venire nella nostra scuola per incontrare i ragazzi, fare orientamento, ma purtroppo non ho mai ricevuto risposta positiva e neppure opportunità di collaborazione. D - Prima insegnante, poi l’impegno di sindaco di Lendinara ed ora Dirigente di questo nuovo Istituto. Cosa ci può dire riguardo a questa sua importante esperienza di lavoro? R - L’insieme di tutte queste esperienze mi portano a credere di non essere ancora pronto per la pensione, avendo vissuto nella mia vita ben tre realtà di lavoro. Con una battuta direi che mi ritrovo all’inizio del terzo lavoro. D - Prospettive per il futuro? R - Nessuna prospettiva di ampliamento ma di consolidamento e di miglioramento di quanto già esiste. Settimio Rigolin

Notizie dalla Scuola di Teologia

Avvento: l’attesa degli anziani

E’ una esperienza di vita comunitaria e servizio presso la Casa GP2. E’ rivolta a giovani/adulti dai 20 ai 35 anni della provincia di Rovigo. Cinque giorni di servizio verso gli “ultimi”. Aree di servizio: minori, anziani, immigrati, malati, senza fissa dimora. Si offre l’opportunità di conoscere le realtà di volontariato del territorio e le situazioni di disagio, nonchè esperienze ed incontri con testimoni privilegiati. - Iscrizioni entro il 15 Dicembre - e-mail: gp2@5pani2pesci.it - Quota: 30 euro (A titolo di rimborso per le spese di vitto e alloggio) - Info: 3703237674 http://www.5pani2pesci.it https://www.facebook.com/casagp2

Per sottolineare l’Avvento, tempo forte dell’anno liturgico, vi proporremo le riflessioni di alcuni docenti della nostra scuola di teologia. Si tratta di considerazioni che già avevamo pubblicate negli scorsi anni; le ripresentiamo perché, pur essendo delle brevi meditazioni, sono dense di significato e possono essere utili per meglio comprendere questo periodo liturgico e vivere il Natale con maggiore dignità e profondità. Oggi, prima domenica d’Avvento, vi proponiamo la riflessione del professore Roy Benas insegnante di Teologia Spirituale: L’attesa degli anziani Il Vecchio Simeone, la profetessa Anna e i Re magi, sono personaggi minori nel Vangelo di Luca; appaiono alla nascita di Gesù e scompaiono subito dalla storia. Il loro ruolo è di riconoscere e proclamare la presenza del Messia in Israele e ci stupisce che essi conoscano Gesù più intimamente di Maria e di Giuseppe. La storia di questi anziani non si protende verso il futuro, è piuttosto il frutto di un passato oscuro caratterizzato dall’attesa.

La loro storia si consuma negli anni, in un’ opprimente quotidianità capace di spegnere la speranza e l’attesa. Nella folla amorfa e priva di un orizzonte verso il quale volgere lo sguardo c’erano persone che s’illuminavano di speranza. Questi anziani sono i testimoni di un piccolo e anonimo popolo di persone in costante veglia, un popolo laborioso intento a scrutare i segni dell’azione di Dio; uomini di fede capaci di vibrare ad un soffio. E’ questa speranza laboriosa che incide i loro cuori, li forgia e li cesella rendendoli capaci di riconoscere il Messia. Essi infatti modellano se stessi preparandosi all’incontro. Inconsapevolmente diventano capaci di riconoscere il Signore in una forma e in una situazione che per gli altri è priva di significato e valore. L’Avvento è il tempo liturgico nel quale s’impara a riconoscere il Signore che verrà. Il dono dell’Avvento però non è la venuta di Gesù, il dono è saperlo riconoscere come colui che già abbiamo conosciuto durante la nostra struggente attesa.


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la Settimana

polesine

domenica 1 dicembre 2013

Bottrighe

Grazie al Coro Polifonico è tornata la festa di S.Cecilia Ricordati i coristi defunti e premiati ad “Honorem” quanti hanno dovuto lasciare

Rovigo - Suffragio cristiano

Il “sodalizio” Suffragio cristiano” a Rovigo è sorto per la volontà di alcuni laici che intendevano aiutarsi anche nel suffragare i fratelli e le sorelle defunti. Non era del tutto una novità perché fin dal 1500 già esistevano le “Confraternite” per sostenere le famiglie povere per i riti funebri e per suffragare i defunti. Il “Sodalizio rodigino” intende solo intervenire per la celebrazioni di SS Messe alla morte di ogni iscritto. La quota annuale è di €. 13,00 (tredici) e le ss Messe che vengono celebrate sono 20 per ogni fratello o sorella defunti. Resta anche l’opera di misericordia del “pregare per i morti” e la partecipazione annuale alla celebrazione dell’Eucaristia presieduta dal Vescovo per tutti i soci. Anche quest’anno il 29 u.s. il Vescovo ha presieduto la Messa al Centro Mariano di Rovigo.

Arquà Polesine Festeggia il Patrono

La comunità credente di Arquà Polesine ha festeggiato il patrono S. Andrea Apostolo, come ogni anno. La Messa della sera presieduta dal Vescovo, che quest’anno è pure pre – festiva, è il momento preferito per l’incontro di preghiera. La festa resta eminentemente religiosa per la stagione in cui cade. La bella arcipretale è invece ben riscaldata e la partecipazione della corale parrocchiale da alla preghiera il clima festoso. Alla concelebrazione con il Vescovo partecipano i sacerdoti del Vicariato.

Molinella - S. Caterina d’Alessandria

La parrocchia di Molinella - ora 248 fedeli – ha scelto di fare festa solenne per S. Caterina d’Alessandria il 25 novembre di ogni anno. S. Caterina non è il titolare della chiesa parrocchiale che è dedicata a San Giuseppe, ma il calendario liturgico la pone nella stagione in cui i lavori della campagna sono fermi e i fedeli possono dedicare l’intera giornata alla preghiera e alla festa. Ora gli abitanti sono pochi, le macchine – attrezzo sostituiscono le persone, i raccolti sono mutati – nella borgata alla periferia di Lendinara – vi sono ben più di quattro allevamenti di polli, tacchini, e maiali. Resta la festa e la preghiera liturgica e il ritrovarsi per … S. Caterina!

Badia Polesine Il Rinnovamento nello Spirito Santo

Il Gruppo del Rinnovamento nello Spirito Santo di Badia Polesine si ritrova giovedì 28 u.s. alle ore 21.00 presso la cappella laterale della chiesa arcipretale. Il RnS è un movimento ecclesiale che da quarant’anni in Italia, raccoglie quanti sono assetati e in cerca di uno scoglio sicuro nella tempesta dei tempi attuali. L’incontro di giovedì 28 viene realizzato per quanti vogliono provare l’esperienza della potenza salvifica di Cristo e del suo amore rigenerante. Il Gruppo di RnS “Vieni e Vedi” di Badia, offre negli incontri un momento di gioia, di preghiera, di canti e di meditazione sulla Parola di Dio.

Vicariato di Adria Ariano Corso per “Lettori”

Si è conclude il Corso per Lettori organizzato dal Vicariato di Adria – Ariano nel Polesine e condotto da Don Massimo Barison, don Luca Borgna e don Fabio Finotello. I quattro incontri, che si sono concluderanno il 28 u.s., erano alle ore 21.00 al Centro giovanile S. Pietro della Cattedrale e vi hanno partecipato oltre 40 persone. Esso infatti non era solo rivolto a chi già si presta per il Ministero del Lettore, ma pure per quanti giovani e adulti, uomini e donne, che desideravano unirsi a quanti già da anni prestano questo servizio liturgico nelle parrocchie.

Adria Cattedrale La Liturgia per S.E. Martino Gomiero

Sino a metà degli anni ’50, la festa di Santa Cecila, patrona della musica e del canto, era una tradizione assai consolidata a Bottrighe. Ciò grazie all’iniziativa dell’allora banda musicale la cui fondazione risale al 1867. Il presitigioso complesso filarmonico di Bottrighe, nella sua lunga storia, fu tra le bande più qualificate di quell’epoca, tanto da conquistare un secondo e terzo premio nazionale nei concorsi di Bologna e Ferrara. Chiusa la banda, anche la tradizione della festa di Santa Cecilia andò affievolendosi, sino a sparire. Il coro polifonico parrocchiale invece, le cui tracce si trovano verso la fine del 1958, su imput dell’allora capellano don Luigi Palmieri, anche se qualche anziano ricorda l’esistenza di un gruppo corale precedente, ha inteso riprendere questa antica tradizione. Il 22 novembre infatti, proprio il polifonico, diretto dalla professoressa Carla Bizzaro, accompagnato all’organo da Chiara Casazza, ha organizzato il ritrovo nella locale chiesa di San Francesco per una mes-

sa solenne cantata. Durante la celebrazione il parroco don Antonio Cappato ha sottolineato il valore del coro nelle chiese, l’essere vicini al Signore con la musica ed il canto, così come lo è da sempre il polifonico di Bottrighe in tutte le importanti celebrazioni liturgiche, ringraziando quanti ne fanno parte e chi ne ha fatto parte. Indi il ricordo dei coristi defunti, Giovanni Boaretto, Ivana Fantinati, Lucia Pugina, Mario Finotello, Loris Comianto, Edoardo Braga, Renata Tomasi, Giovanni Pacchiella e l’ex di-

rettore Giovanni Premiati infine coloro che per motivi famigliari e di salute hanno dovuto lasciare, una pregevole targa ad “ h o n o re m ” quindi a Lillia Fantinati, Giuseppe Bertaglia, Adriano Andreotti, S e r g i o Zanforlin e

Bottrighe - 8a Rassegna Corale “Autunno in...canto”

L’Eco del Fiume ha compiuto 35 anni di attività

Raccolti € 665 per le cure di un giovane colpito da lesione spinale Il coro femminile “Eco del fiume” di Bottrighe ha compiuto 35 anni di attività e ciò è stato ricordato nel corso della sua annuale rassegna “Autunno.. in Canto” che ha registrato una grande partecipazione di pubblico nella locale chiesa di San Francesco. Una serata di grande qualità artistica, densa di emozioni e grandi appluasi per i cori che si sono esibiti. La riuscitissima kermesse canora ha avuto la collaborazione

dell’Asac Veneto, presente con i consiglieri regionali Osvaldo Fedini e Cristiano Roccato che hanno omaggiato il coro di una speciale targa per i 35 anni ricchi di grandi successi, della provincia, del comune, dell’ente parco del Delta e della Pro loco Adria. Dopo il saluto e compiacimento del parroco don Antonio Cappato, Alessia Ventura ha condotto egregiamente la serata che ha visto alternarsi il coro “Eco del Fiume” diretto da Chiara Casazza, con una bella corografia iniziale salito sull’altare con una piccola candela accesa tenuta in mano di ogni corista, il coro “Voci del Sile” di Quinto di Treviso diretto da Raffaela Pupo ed il coro “Croda Rossa” di Mirano (Venezia) diretto da Gianni Ancilotto. Un

mix variegato tra canto popolare, sacro e di montagna che ha deliziato il folto pubblico, tra ottime fusioni ed interpretazioni di notevole espressività e raffinatezza. Durante la stessa sono stati raccolti 665 euro che sono stati devoluti per sostenere le cure di Michele Tosi, un giovane concittadino colpito da grave lesione spinale. Sobrio e toccante l’intervento di ringraziamento della moglie Silvia Ponchina. Gran finale a tre cori uniti, diretti dalla Casazza, che hanno eseguito “Signore delle cime”

S.E. Mons. Lucio Soravito ed i Canonici del Capitolo hanno celebrato l’Eucaristia di suffragio nel 4° anniversario della morte di S. E. mons. Martino Gomiero, già nostro Vescovo dal 1988 al 2000, giovedì 21 novembre, festa della presentazione al tempio della B.V. Maria. Ad animare il canto dei numerosi fedeli, è stata la Corale della Cattedrale. Mons Vescovo, con indovinate espressioni ha tratteggiato la figura del vescovo Martino, “Pastore paterno”, uomo di preghiera e guida sicura della Diocesi. Umile e sereno ha condotto per 12 anni alla preparazione e alla celebrazione del grande giubileo del 2000. Pastore solerte ha incontrato i fedeli non solo nella visita pastorale ma nelle più diverse situazioni della vita. Infine il Vescovo si è detto sicuro che il vescovo Martino gode la visione del Signore, come premio della sua bontà e generosa donazione la servizio di Dio e dei fratelli.

Adria - Alla Scuola d’Infanzia M. Immacolata

Sabato 23, nel salone del Vescovado, con inizio alle ore 9.15 si sono incontrate le Superiore delle Case religiose della Diocesi. Erano presenti con la Responsabile suor Gisella Suor Maria della Casa del Clero, suor Gabriella della Casa S. Famiglia di Fratta, suor Anna della Casa S. Antonio di Trecenta, suor Michela della Casa di Costa e il Guardino dei Cappuccini di Lendinara Fra Elvio e il Delegato Vescovile. Le Superiore hanno preparato le indicazioni da portare a Zelarino nell’incontro regionale del 4 dicembre p.v., sul dopo Aquileia 2 a nome dei 38 Religiosi di 4 congregazioni e delle 145 Suore, di 16 Congregazioni Religiose, che vivono nelle 23 Case religiose della Diocesi. La Reponsabile suor Gisella ha comunicato che il prossimo incontro USMI sarà mercoledì 11 dicembre alle ore 16.30 per il tradizionale incontro con il Vescovo in prossimità del Natale.

Puntuale come ogni anno, per i piccoli e per i genitori della scuola d’Infanzia M. Immacolata di Adria si è tenuta domenica 17 novembre alle ore 16 la tanto attesa e tradizionale Festa della Castagnata. Pronti allineati in riga, i simpatici bambini con tanto di grinta e di entusiasmo hanno dedicato nella prima parte una filastrocca e una canzone alla stagione dell’Autunno e nella seconda parte una poesia ed una canzone dal titolo “Io sono come un al-

Rovigo - Incontro U.S.M.I.

Finotello.

Amedeo Biolcati. Alla direttrice Carla Bizzaro un mazzo di fiori da parte dei coristi. Di seguito, nel salone della scuola materna vi è stato un simpatico momento conviviale. Visto il successo si fa avanti l’idea di organizzare la festa del prossimo anno con tutti i cori, gruppi musicali e solisti presenti e assai attivi di Bottrighe. Roberto Marangoni Nelle foto: Il coro polifonico “San Francesco” di Bottrighe al termine della messa e la premiazione alla direttrice Carla Bizzaro.

del noto compositore Bepi De Marzi. Al termine, presso la sala polivalente “Loris Cominato”, prima del buffet finale, il coro “Eco del Fiume” ha consegnato ai cori, a ricordo della rassegna, un’artistico oggetto dipinto a mano dalla corista Doris De Cia, pubblicazioni sul Delta ed un cesto di prodotti tipici. E poi ancora i canti d’insieme hanno degnamente concluso questa settima edizione. Roberto Marangoni Nelle foto: Alcuni momenti della rassegna.

Castagnata 2013 bero” in sintonia con la programmazione didattica - educativa dell’anno scolastico 2013/14 “Albero … Amico generoso”. Sr Gisella a nome di don Mario e don Luca ha rivolto ai presenti un saluto di benvenuto lasciando poi

Comune di Rovigo - Servizio Pari Opportunità

“Pronto Donna”

N. verde 800.391.609 e-mail: prontodonna@comune.rovigo.it

“Servizio di ascolto telefonico del Comune di Rovigo rivolto alle donne, italiane e straniere, che desiderano ascolto informazioni e aiuto”. Cerchi aiuto? Need help? Besoin d’aide? Cerchi informazioni? Need information? Cherchez informations? Siamo reperibili… il martedì, mercoledì, venerdì dalle ore 13.30 alle 15.30.

la funzione di regia nell’intrattenimento alla maestra Lucia coadiuvata dalle altre insegnanti. È stata un pomeriggio di allegria e di condivisione, durante la quale le famiglie si sono sentite unite e coinvolte, ed è stato bello aver fatto

vedere ai bambini come la collaborazione e l’impegno di ciascuno procuri gioia a tutti a cominciare da chi ha tagliato e arrostito le castagne a chi ha preparato i tavoli accoglienti, da chi ha venduto i biglietti della lotteria alle maestre che da insegnanti si sono travestite in cameriere. Il prossimo appuntamento per una festa aperta a genitori e nonni è quello per la festa di Natale che vedrà nuovamente interpreti gli stessi piccoli della scuola dell’infanzia.


la Settimana

polesine

domenica 1 dicembre 2013

9

Solennità di San Bellino Vescovo e Martire

Esempio di testimonianza missionaria Il Vescovo ha illustrato il Decalogo della missionarietà

La Chiesa che vive in AdriaRovigo martedì 26 novembre 2013, ha celebrato con solennità e nella preghiera la festa del suo patrono, San Bellino Vescovo e martire. Come da antica tradizione il Vescovo mons. Lucio Soravito de Franceschi ha presieduto l’eucarestia nella basilica di san Bellino che da secoli custodisce le sacre spoglie del martire. La Diocesi si è preparata a vivere nella fede, nella preghiera la festa del patrono attraverso i pellegrinaggi vicariali che hanno portato numerosi fedeli da ogni parte della Diocesi, a sostare in preghiera davanti all’urna del santo. Due sono stati i momenti della festa: l’incontro del Vescovo Lucio con i presbiteri della Diocesi e la celebrazione della eucarestia. A concelebrare con il Vescovo tra gli altri il Vicario Generale della Diocesi mons. Claudio Gatti, l’arciprete di san Bellino mons. Francesco Boesso, e numerosi presbiteri e religiosi. Come sempre numerosi i fedeli e tra questi le autorità civili e militari. San Bellino nasce a Padova nel 1077. Diventa sacerdote, arciprete della Cattedrale di Padova e nel 1128 viene nominato vescovo di Padova «Una pastorale missionaria», questo il tema dell’omelia pronunciata dal Vescovo, che ha ricordato il patrono come testimone della fede, con la santità della sua vita, attraverso l’impegno pastorale, solidale verso i poveri, e difensore della libertà. Il Vescovo si è soffermato ad illustrare la figura di Gesù, il buon Pastore al quale anche san Bellino si è ispirato. Come Vescovo, ha osservato mons. Soravito, san Bellino, si distingue per la santità della sua vita, l’impegno pastorale, per la formazione dei presbiteri e delle famiglie. Opera per assicurare a tutti la libertà, soprattutto ai poveri più poveri, è questo suo impegno verso gli ultimi che le procura l’odio dei potenti, che lo fanno uccidere presso Fratta Polesine nel 1147, mentre era in viaggio verso il monastero della Vangadizza di Badia Polesine. Molti anni dopo il martirio il suo corpo

venne trasportato a S. Martino di Variano, oggi S. Bellino. Il Vescovo ha poi sottolineato: “Gesù chiede anche a noi, come ha chiesto a san Bellino, di essere operatori della giustizia, difensori dei poveri, costruttori di comunione, missionari in cerca delle pecore perdute”. E’ compito di ogni cristiano testimoniare e narrare la propria fede alle persone che incontra, a far conoscere l’amore di Dio manifestato in Cristo Gesù morto e risorto per noi. Questo è il cuore del messaggio cristiano. Il Vescovo ha poi aggiunto: “Per questo tutti i cristiani – e prima di tutto noi presbiteri – siamo mandati a testimoniare con stile credibile di vita Cristo risorto, come la novità capace di rispondere alle attese e alle speranze più profonde degli uomini d’oggi”. Questo compito oggi è più urgente che mai. «Viviamo in un tempo che ha una grande nostalgia di speranza, anche per i rischi insiti nelle rapide trasformazioni culturali, in particolare per la deriva individualistica, per la negazione della capacità di verità da parte della ragione, per l’offuscamento del senso morale”. Mons. Soravito ha poi indicato quello che deve essere il decalogo della missione: “Innanzitutto è necessario che noi cristiani siamo innamorati di Cristo, entusiasti della nostra fede, per testimoniare una fede convinta e gioiosa. Per maturare questa fede convinta e gioiosa è necessario che riscopriamo

Azione Cattolica Italiana - Rovigo, 8 dicembre 2013

Festa diocesana dell’adesione

Presso l’Auditorium del Conservatorio Statale di Musica “F. Venezze” L’Azione Cattolica diocesana si prepara a celebrare l’annuale “festa dell’adesione” nella prossima domenica 8 dicembre, solennità dell’Immacolata Concezione, per rinsaldare i vincoli di affetto e di amicizia fra tutti gli associati, per esprimere pubblicamente un rinnovato impegno di fedeltà alla Chiesa, per ritrovare l’entusiasmo nel comunicare la fede e aiutare così il popolo di Dio a crescere nella dimensione della missionarietà. E’ quello che ci chiede la Presidenza nazionale dell’AC per questo anno associativo, ma è quanto ci chiedeva anche il Papa Benedetto per l’anno della fede appena concluso, ed è quello che ci chiede pure il nostro Vescovo nell’anno pastorale in corso. Allo scopo di rendere visibile l’impegno dei suoi aderenti negli spazi della vita non solo

ecclesiale ma anche civile, l’appuntamento si terrà presso l ‘Auditorium del Conservatorio Statale di Musica “Francesco Venezze”, in via Casalini a Rovigo, secondo il programma che è stato fatto recapitare a tutti i Presidenti parrocchiali e qui di seguito riportato: • Ore 15.00 accoglienza, preghiera iniziale e benedizione delle Tessere; • Ore 15.3 0 saluto introduttivo di Mons. Vescovo; • Ore 15.45 riflessione del Dott. Paolo Bordin (Camera di Commercio) su “le nostre periferie e l’impegno dei cristiani”; • Ore 17.00 spazio per il confronto; • Ore 17.30 conclusione, con consegna di Tessere e Regola di Vita. La Presidenza diocesana

continuamente nella Scrittura, nell’Eucaristia e nelle testimonianze di carità il volto inedito

di Dio Padre. E’ necessario che viviamo dentro la società di oggi con atteggiamento di simpatia e di fiducia per cogliere i germi di bene nel cuore del mondo. Occorre che siamo attenti al vissuto delle persone e che ci mettiamo in ascolto dei loro problemi. E’ necessario che

annunciamo l’amore di Dio innanzitutto con la testimonianza di una vita cristiana coerente e con i gesti di carità. Che sappiamo dire in chi crediamo e perché crediamo. Che sappiamo narrare le nostra esperienza di fede in tutti gli ambiti della vita. Siamo chiamati ad avviare iniziative di evangelizzazione, “centri di ascolto”, “gruppi del Vangelo” e di “lectio divina”.

La missione oggi domanda disponibilità al dialogo e al confronto con tutti e fra tutti, credenti e non credenti. Infine è necessario che promuoviamo una “pastorale senza soglie”, “senza barriere”; che stabiliamo rapporti di collaborazione tra le parrocchie vicine e con tutte le istituzioni pubbliche, sociali e culturali». Settimio Rigolin

Sabato 8 marzo 2014, ore 21.00 Incontro a San Bellino dei Sacerdoti con il Vescovo Centro Don Bosco - Rovigo

Per essere “testimoni”Divina autentici del-Vangelo commedia: “inferno canto XXVi”

“Presbiteri Testimoni del Vangelo”, questo il tema sviluppato dal Vescovo Lucio durante l’incontro con il presbiterio diocesano, che ha avuto luogo a san Bellino nella festa del santo patrono della Diocesi. Come poter realizzare in modo efficace la “missione” oggi, per essere “missionari credibili e convincenti”? Il Vescovo ha dato inizio alla sua riflessone con questo interrogativo ed ha aggiunto: «E’ quella di essere “testimoni” autentici del Vangelo che annunciano. Ma che cosa vuol dire essere “testimoni”? Quali “testimoni”? Il termine “testimonianza” può essere inteso in maniera originaria oppure nella versione più “diluita”. Se vogliamo partire dal punto giusto, che è quello del vangelo e della prima chiesa, quando pensiamo al “testimone”, dobbiamo pensare al “martire”». Il Vescovo ha poi osservato che dare testimonianza ” consiste oggi nell’annuncio del Vangelo con la parola e con la vita. “La testimonianza, sono parole del Vescovo, non è il semplice buon esempio. L’onestà non è lo specifico del cristiano; onesto deve essere ogni uomo creato da Dio, che ubbidisce alla sua coscienza. La testimonianza è qualcosa di più specifico: è prendere posizione nei confronti di Gesù. Il testimone è il martire, che dà la propria vita al seguito di Gesù”. Avviandosi alla conclusione il Vescovo ha precisato: “I pastori, i responsabili della comunità, gli educatori, i catechisti sono chiamati ad essere testimoni. La testimonianza cristiana è una testimonianza pubblica, coraggiosa, in una situazione di conflitto. Non è semplice “buon esempio”, che tutti possono vedere e che può dare conferma alla credibilità e attendibilità al nostro credere, al nostro parlare; ma è una presa di posizione pubblica e coraggiosa, in uno stato di conflitto. Siamo chiamati ad educare, a formare dei cristiani testimoni. Qual è la differenza tra educare

Relatore: Dr. G. Vivaldelli

dei semplici cristiani ed educare dei testimoni? Non c’è nessuna differenza. L’educazione della fede è vera quando educhiamo a testimoniare la fede. Allora la testimonianza appartiene alla missione del cristiano. La testimonianza presuppone un rapporto personale, coinvolgente con Gesù. La testimonianza suppone che noi abbiamo scoperto che Gesù è più intimo a noi di noi stesso, che Dio non è l’ipotesi, ma il volto concreto di questa persona che è entrata nella nostra vita. Fin quando non scatta questa relazione, questa scoperta, noi possiamo essere delle persone colte a livello cristiano, preparate a parlare di Gesù Cristo, ma non a testimoniarlo. Oggi nel nostro contesto socio-culturale non c’è una ostilità aperta verso la fede cristiana, non c’è conflittualità o ostilità, non c’è uno sforzo di scoraggiare le prese di posizione cristiane, ma domina un atteggiamento di indifferenza. C’è un terreno morbido, paludoso, in cui tutto è uguale: andare o non andare in chiesa, andare a Messa o passare la domenica sulla neve. Alcuni vanno in chiesa, altri vanno da altre parti. Non hanno molta importanza queste scelte, non sono vissute in maniera traumatica; fanno parte delle varie attività. Non c’è neppure il controllo sociale. Una volta uno che non andava a Messa veniva segnato a dito; oggi non è più così. Ciò vale anche per le convivenze: uno si sposa in chiesa, l’altro si sposa in comune, l’altro convive. C’è questa specie

educare a contare sulle ragioni profonde che sono il dono dello Sabato 5 - Domenica 6 aprile Spirito2014 promesso ai credenti e il rapporto personale con Gesù. Seminario Vescovile - RovigoAlla fine i testimoni, sia corso spiritualità coniugale: quelli che proclamano il Vangelo con le parole e con la vita, “il Profeta elia: fuoco e silenzio” sia quelli che vengono educati Relatore: Dr. G. Vivaldelli alla testimonianza, sono idealmente i cristiani maturi, cioè quelli cheore hanno dentro di sé Aprile 2014 (data da definire), 9.30-12.00 la ragione della loro adesione e Centro Don Bosco - Rovigo che sono disposti a mantenere adesione, che non é frutincontro studenti scuole questa superiori to dei propri impegni, ma dono Relatore: Don Ciotti Prof. Pietro di Lombardo di tolleranza, una otolleranza Dio, accolto con la stessa pasche scoraggia le scelte radicali, sione con la quale si accoglie la impegnative. Domina il2014 “con- - Rovigo vita e la verità. I testimoni sono Lunedì 2 giugno formismo” con un ambiente i cristiani maturi che, in forza di festa famiglietutto. Non è questa adesione, sono disposti che ha appiattito tempo di testimonianza il no- anche a pagare il piccolo prezzo stro, del mondo agosto cosid- 2014 quotidiano consenso, dell’ 1a o quello 2a settimana - dadeldefinire detto democratico, pluralista, approvazione, del successo e a famiglie in… frammentato, dovevacanza tutto è re-14!mettere in conto anche l’evenlativo. E’ molto difficile, perciò, tuale rischio (anche se non è educare soprattutto i giovani o una probabilità del nostro temgiovanissimi in questo contesto po) di perdere la vita. Essere tedi appiattimento. Si può conta- stimoni è più difficile nei nostri re solo sulla forza delloDiocesi Spirito, di Adria tempi.- Rovigo E per questo è ancora che Gesù ci ha separati promesso eeche Ufficio fAmigliA DiocesAno più urgente contare su radici Itinerari per risposati dovremo continuare a invoca- teologiche. Il dono dello Spirito Corso per animatori di pastorale famigliare re”. che è promesso da Cristo ed è Il Vescovo ha poi conclu- dato dal Padre, questa struttura Percorsi coppie che sitrinitaria preparano so dicendo:delle “Essere testimoni della testimonianza, è eal educare alla testimonianza la ragione ultima che consente sacramento del matrimonio oggi, in un tempo in cui non c’è anche oggi di formare dei criSabato 26 ottobre 2013, ore 21.00 il martirio esplicito, è un’opera Percorsi di iniziazione cristiana stiani che siano “testimoni gioCentro Don - Rovigo molto più faticosa, cheBosco richiede iosi” delladei loro genitori fede”. portati avanti con la responsabilità più cheTema: delle tecniche: chiede di Settimio Rigolin educazione dei figli

Percorsi Ufficio Familiare Diocesano

Calendario 2013-2014

Relatore: Dr. Ezio Aceti

Diocesi di Adria - Rovigo Diocesano Percorsi Familiare SabatoConsultorio 16 novembre 2013, ore 9.30 Ufficio fAmigliA DiocesAno

Centro Bosco - Rovigo Percorso perDon adolescenti incontro studenti superiori di educazione alla vitascuole affettiva (Tema: comunicazione) Percorsi sullaDr.comunicazione di coppia Relatore: Luca Lazzarini per fidanzati e per sposi Sabato 30 novembre 2013, ore 21.00 Sabato 26 ore 21.00 Percorsi perottobre coppie 2013, senza figli Centro Don Bosco Rovigo Centro Don Bosco - Rovigo Corsi formativi efigura consulenza di coppia sui metodi naturali Tema: la del figli padre Tema: educazione dei

Calendario 2013-2014 Relatore: Dr. Gigi Avanti

Relatore: Dr. Ezio Aceti

Per informazioni Sabato 23 novembre 2013, ore 21.00-22.00 Sabato 16 novembre 2013, ore 9.30 Ufficio Familiare Diocesano in varie Chiese Parrocchiali Via Sichirollo, - Rovigotel. 0425.209621 Centro Don -18Rovigo serata diBosco preghiera per le famiglie Consultorio Familiare Diocesano incontro studenti scuole superiori Sabato 18 gennaio 2014, ore 21.00 Via Pascoli, 51A - Rovigotel. 0425.422500 (Tema: comunicazione) Centro Don Bosco - Rovigo

Relatore: Dr. Luca Lazzarini Divina commedia: “inferno - canti i e ii” Relatore: Dr. G. Vivaldelli Sabato 30 novembre 2013, ore 21.00 Centro Don25 Bosco - Rovigo Sabato gennaio 2014, ore 21.00


10 la Settimana

speciale

domenica 1 dicembre 2013

A Nazareth la chiusura dell’Anno della Fede inTerra Santa

Il patriarca Twal: “Un dialogo interreligioso sulla difficile strada della pace”

Un cerimonia suggestiva, coinvolgente e molto partecipata, che ha saputo toccare nel profondo del cuore e dell’anima. Alcune migliaia di fedeli – moltissimi i giovani - giunti da tutto il Medio Oriente si sono radunati a Nazareth, in Israele, nella spianata del Monte del Precipizio, domenica 17 novembre, per assistere all’evento conclusivo dell’Anno di Fede in Terra Santa. E’ stata un’occasione unica, propizia per una Giornata di Fede Internazionale promossa dal Ministero Israeliano del Turismo in collaborazione con la Conferenza Episcopale Italiana. La solenne celebrazione eucaristica è stata presieduta da Sua Beatitudine monsignor Fouad Twal, Patriarca di Gerusalemme dei Latini, vescovo della Chiesa Madre, presidente dell’Assemblea degli Ordinari Cattolici di Terra Santa, e concelebrata da monsignor Rino Fisichella, presidente del Pontificio Consiglio per la nuova evangelizzazione, dai Vescovi della Terra Santa e dai Vescovi La folla di fedeli sulla spianata del monte del precipizio ospiti arrivati da altri Paesi. “Grazie per la vostra presenza e il vostro impegno” ha Ringraziamo tutti coloro vitano alla meditazione che esordito il Patriarca Fouche hanno lavorato per aiuta la pace interiore. ad Twal. Prima dell’inizio questo evento come il MiMa è Gerusalemme, la del rito religioso il nuovo nistero del turismo israe- città sacra per tre religioni nunzio apostolico a Geruliano. Spero che questo monoteistiche (cristianesimo, salemme mons. Giuseppe aiuti noi tutti per vivere ebraismo e Islam) la meta fiLazzarotto, originario di in pace, non solo qui ma nale di ogni viaggio in Israele. Bassano ha letto il mesin tutto il Medio Oriente La Città Vecchia che conserva saggio inviato da Papa che ne ha bisogno”ancora intatto il suo richiamo Francesco. All’evento Il Monte del Preci- impregnato da profondi sihanno partecip pizio, conosciuto come gnificati religiosi. ato tra gli altri anche Monte Kedumim in Oltre ai luoghi legati alla il direttore generale del ebraico (e come Jabal el- vita di Gesù (Monte Sion, Ministero del Turismo di Qafza in arabo), è una Getsemani, Via Dolorosa, Israele, Amir Halevi, Tzvi collina scoscesa nei sob- Calvario, Santo Sepolcro ) ci Lotan, consigliere per gli borghi meridionali di sono anche i siti sacri legati affari turistici dell’AmNazareth; il suo lato me- alla vita di Mabasciata d’Israele in Itaridionale cade vertical- ria e degli altri lia e direttore dell’Ufficio della mente a picco nelle valli membri nazionale israeliano del sottostanti di Kesulot e Chiesa Primititurismo a Milano e MaJezreel. Il sito è collegato va. riagrazia Falcone responPer capirne il con il furore che seguì il sabile dell’Ufficio stampa sermone di Gesù nella si- profondo senso dell’Ufficio nazionale nagoga e il desiderio del- religioso occorre israeliano del turismo a la folla irata che voleva visitare la città Milano. gettarlo dal dirupo. Chi con lo spirito dei L’Arcivescovo Joseph-Jules Zerey, Molto toccante la letarriva oggi a Nazareth pellegrini e sofPatriarca generale vicario in Gerusalemme tura cantata del Vangelo si concentra nella visita fermarsi con indel Patriarcato greco melchita cattolico fatta dall’arcivescovo Jodella Basilica dell’An- teresse e umiltà seph-Jules Zerey, Patriarnunciazione – consacra- davanti ai luoca generale vicario in Geru- signor Fouad Twal - di fon- ta da papa Paolo VI nel 1964 ghi che hanno salemme del Patriarcato gre- damentale importanza per – che ricorda l’annuncio da visto protagonico melchita cattolico che ha il dialogo interreligioso se si parte dell’Angelo Gabriele sta Gesù e che scelto la pagina di San Luca tiene conto che si è svolto in alla Vergine Maria della pros- sono descritti in cui si parla di Gesù che questa città particolarmente sima nascita di Gesù. Di par- nel Nuovo Tetornato in Galilea di sabato importante per cristiani e cat- ticolare interesse sono anche stamento e nei entrò in Sinagoga per leggere tolici, dove Gesù ha trascor- la chiesa greco-ortodossa di Vangeli. il rotolo del profeta Isaia. “Lo so la sua gioventù, vivendo San Gabriele e la fontana del Non si può Spirito del Signore è sopra di con Giuseppe e Maria, oggi a Pozzo di Maria. Secondo la visitare la città me, per questo mi ha consa- maggioranza araba e in terri- tradizione la chiesa-sinagoga vecchia senza crato con l’unzione e mi ha torio di Israele”. del XII secolo è costruita nel fare una so“Con questa preghiera sito della sinagoga nella qua- sta al muro del mandato a portare ai poveri il lieto annuncio, a proclamare il nostro Dio della Pace può le Gesù commentò il Libro di Pianto, tutto ciò ai prigionieri la liberazione, veramente aiutare noi tutti in Isaia. che rimane del ai ciechi la vista a rimettere questa Terra Santa – ha spiePoco lontano da Nazareth Tempio, dopo la in, libertà gli oppressi e pro- gato l’arcivescovo Joseph-Ju- si trova il Monte delle Bea- distruzione da clamare l’anno di grazia del les Zerey - a fare l’impossibile titudini, una tappa da non parte dei RomaSignore”. Pagina quanto mai perché possiamo con tutta la mancare. I giardini ricchi di ni. La piazza è significativa ed attuale per nostra diversità amare l’altro, fiori e la vista sul lago di Ti- dominata dalle dialogo tra le popolazioni perdonare e avere la pace. beriade (mare di Galilea) in- scintillanti cupodell’area. le delle moschee Al termine della cerimodella spianata Conferenza del ministro del turismo israeliano nia si è tenuta una conferenza del Tempio Uzi Landau e del Patriarca di Gerusalemme Fouad Twal stampa congiunta per sottoliNonostante neare l’importanza dell’eveni suoi 3000 anni to a cui ha partecipato anche di storia Geruil ministro del turismo di Israsalemme si preele, Uzi Landau. “Vi diamo il senta come una benvenuto – ha detto il micittà eternamennistro - in questo giorno così te giovane, un importante per noi risultato museo all’aperto della collaborazione tra la in cui il passato Chiesa cattolica e il Ministero s’intreccia con il del Turismo di Israele” presente. E’ una “Un evento, questo di città che ha semNazareth – ha aggiunto monpre molto da of-

L’arcivescovo Joseph-Jules Zerey in un momento della celebrazione.

frire: il ricco retaggio storico è intessuto nel vibrante ritmo della capitale dello Stato d’Israele. In nessuna città i contrasti sono così appariscenti: le mura della città vecchia ed i centro commerciali della parte nuova. Archi romani, fossati bizantini, mura crociate e bastioni ottomani. Gerusalemme è un grande e variopinto mosaico che comprende santuari sacri agli Ebrei, ai Cristiani e ai Musulmani. Per conoscere più a fondo l’orrore dell’Olocausto occorre visitare il Memoriale, luogo simbolo della tragedia di un popolo. Una sosta la meritano anche il Museo d’Israele, il Museo della Torre di Davide, il Museo delle Terre Bibliche e il Museo dell’Islam. Per chi ama passeggiare da non perdere è il giro dei bastioni delle mura dell’antica Gerusalemme.

Raggiungere Israele dal Veneto è oggi ancora più facile e conveniente. Oltre alle partenze (dieci voli settimanali) da Roma e Milano, la compagnia di bandiera El Al (www.elal.co.il) ha istituto dal 5 novembre un volo diretto Venezia- Tel Aviv, la seconda città d’Israele che assieme a Giaffa, è il principale centro economico del paese. Una città vibrante, cosmopolita che non dorme mai, con accoglienti caffè, i musei, piacevoli parchi e lunghe spiagge, sale per concerti e teatri ed eleganti ristoranti. Tel Aviv è ideale per lunghe passeggiate, mentre il mercato del Carmel, nel quartiere Yemenita, accoglie i turisti con i profumi delle spezie. Giaffa nella zona vecchia è tutta da scoprire: dalle gallerie d’arte, ai laboratori artigianali, al vivace mercato delle pulci. Info:www.israele-turismo.it Donato Sinigaglia


iovani G

Pagina a cura del Servizio Diocesano di Pastorale Giovanile via Sichirollo, 18 Rovigo 0425.209624 giovani@5pani2pesci.it http://www.5pani2pesci.it

...che si raccontano

Un invito, un invito a raccontarsi. Ma a raccontare non solo ciò che hai fatto, ciò che ti riempie di soddisfazione, ciò che ti ha dato onore, ciò che ha messo in mostra la tua bravitù!! Un invito a raccontare i sogni e i progetti è quello rivolto dal Servizio di Pastorale Giovanile diocesano nell’anno 2013 – 2014 ai gruppi giovanili della nostra Diocesi. E vengono davvero raggiunti in tanti, perché ci raccontino come è possibile coinvolgere giovani e come questo sta per accadere davvero da Melara a Rivà, nella terra fra i due fiumi, nella Chiesa di Adria – Rovigo.

Tre piazze per i giovani

Sito web, Settimanale e Radio Diocesana per “convergere”insieme Tre piazze messe a disposizione per raccontarsi: la Settimana, Radio Kolbe, il sito web 5pani2pesci, tre piazze che per un anno accolgono gruppi di giovani. Sono le piazze mediatiche della nostra Chiesa, collegate fra loro da viottoli, strade e collegamenti, in cui sia possibile passare da una piazza all’altra per trovare altri giovani. Ognuno di questi tre spazi ha un angolo preciso in cui i giovani possono radunarsi: su la Settimana questa pagina giovane scritta in collaborazione fra il settimanale, l’ufficio di pastorale giovanile e le realtà govani del nostro Polesine; in RadioKolbe il programma Polesine Coast to Coast, presentato da Alberto e Thomas, coadiuvati in regia da Davide ed Enrico; sul sito www.5pani2pesci.it una pagina, raggiungibile sempre dall’homepage, dedicata ai gruppi giovanili che desiderano raccontarsi. E poi i viottoli: dal sito sono scaricabili le puntate della Radio, su laSettimana le stesse puntate sono impaginate; su RadioKolbe i riferimenti ai gruppi che si stanno presentando su carta e sul web. E infine il lancio più bello: per gruppi e realtà selezionate dall’Equipe di Pastorale Giovanile, la redazione di un comunicato stampa a firma della Diocesi indirizzati agli organi di comunicazione del nostro Polesine.

DIECI DOMANDE A DON FABIO Dieci domande fulminee a risposta secca secchissima a don Fabio, Direttore dell’Ufficio Diocesano di Pastorale Giovanile, che in collaborazione con l’Ufficio per le Comunicazioni Sociali promuove questo progetto.

www.5PANI2PESCI.IT Riprende l’avventura della Comunicazione in web Il Sito della Pastorale Giovanile si presenta nel nuovo anno totalmente riprogettato, in un restyling che è durato tre mesi e che ha rimesso a nuovo questo importante portale. Ri-costruire un Sito web è come restaurare una citta. Tanti i meandri che lo costituiscono, i funzionamenti da ripensare e la connessione vitale con al vita reale dei gruppi giovanili della Diocesi. Interfacciato sui principali social-network del nostro tempo, è anche in grado di effettuare una raggiungibilità capillare su diversi percorsi di accesso, da fecebook (Pastorale Giovanile Diocesi di Adria – Rovigo) a twitter (Giovani Adria – Rovigo). Sulla pagina twitter della Pastorale giovanile diocesana il Vescovo stesso interviene nella grandi feste per un saluto ai giovani che si connettono via web, come è già accaduto nella solennità di Tutti i Santi e come accadrà nella Solennità dell’Immacolata Concezione della Beata Vergine Maria.

la SettimgaIonvaANI

o AI ovo abbonamenINttimmanAa N giovani è il nu e possibili-

Cari giovani, camminate nella speranza: abbiate fiducia in voi stessi e negli altri, nel vostro potenziale di bene. Auguri! +Lucio,vescovo

Don Fabio, qual è l’esigenza più importante che vede oggi per la pastorale giovanile nella nostra Diocesi? Convergere su esperienze belle: i gruppi isolati muoiono delle solite cose. I giovani rifiutano la Chiesa? Accade. Perché? Perché noi pretendiamo di vivacchiare con il Vangelo in mano. Questo è intollerabile per un giovane. Perché? Perché intuisce che il Vangelo trasforma la vita. Dicono sarebbe meglio stare attenti a presentarci come Chiesa, per essere più comunicativi. I giovani non hanno bisogno che siamo meno Chiesa ma più Chiesa. Siamo stimolanti quando convergiamo. I giovani che non vengono in Chiesa: una proposta chiara? Una settimana di condivisione nella nuova Casa GP2. E i giovani di casa nostra? Aiutiamoli a venire a Messa la Domenica. Quanto è impoverita la realtà giovanile della Diocesi? Siamo fra le poche realtà giovanili che ‘tengono’ fra mille difficoltà. Il nostro occhio è gravemente miope. è stata comunicata la data della Festagiovani 2014 il 26 e 27 Aprile: perché due giorni? Perché se giochi sempre “al risparmio” non sarai coinvolgente: sarebbe meglio stare a casa del tutto. Varrà la pena partecipare dunque? Pena? Quale pena? Sarà bellissimo partecipare.

com La Se e presentiamo si to giovanile ch ie e alle Associazioni perché och gi oc di rr po Pa grup tà alle a laSettimana il à possa abbonare o associativo, il quale potr r le ia pe vani parrocch la condivisione dei gruppi o godere di tutta e a vedere la propria. Il cost tr (€ ol po o, up nn del gr tutto l’a to è per metà si. dell’abbonamen a metà a carico della Dioce ltr a25,00) e per l’a secondo la formula laSettim R to SE en L’abbonam esto caso al richiesto in qu O na giovane, va RALE GIOVANILE DIOCESAN a O o ST nd PA na I D fo tele VIZIO pesci.it oppure i2 an 5p i@ an giov 95139409. don Fabio al 34 domenica 1 dicembre 2013

la Settimana 11


12 la Settimana

polesine

domenica 1 dicembre 2013

i concerti Il m.o Stefano Pellini con il m.o Pietro Tagliaferri

San Bellino

Concerto alla Rotonda

Musica in Basilica

Musica da un prezioso Callido in un ambiente straordinario

Concerto con l'organo costruito dai F.lli Bazzani nel 1839

La storica e antica chiesa de La Rotonda di Rovigo ha ospitato il nono concerto d’Organo, la manifestazione ha avuto luogo sabato 23 novembre 2013. L’iniziativa, “Antichi organi del Polesine”, è attuata grazie al progetto ideato da Asolo Musica Veneto Musica, il calendario dei concerti è stato pensato per ricordare il celebre organaro veneto Gaetano Callido (1727-1813). Protagonisti della serata l il duo Stefano Pellini, organo e Pietro Tagliaferri, sax soprano. La serata ha avuto inizio con il saluto dell’assessore alla cultura del Comune di Rovigo Paola Nezzo che ha ringraziato Asolo Musica per la manifestazione, in quanto valorizza gli organi storici che si trovano nelle chiese del territorio polesano. Il maestro Stefano Pellini ha presentato il programma del concerto , osservando che il sax ha avuto un ruolo brillante nelle musiche proposte al numeroso pubblico, pagine stupende tratte dai repertori di Frescobaldi, Bach, Vivaldi ed altri. Un vero omaggio alla musica veneta e agli organi costruiti dal Callido, il pubblico ha saputo apprezzare e ricambiare con calorosi applausi e richieste di bis, che hanno saputo strappare ai due musicisti l’esecuzione di un celeberrimo brano di Ennio Morricone: Gabriel’s Oboe tratto dal film Mission. s.r.

Intervista all'Organista Stefano Pellini D - L’organo, strumento antichissimo, il sax strumento più giovane, insieme in un concerto nel Tempio de “La Rotonda”. Possiamo spiegare brevemente quale sia il significato di questo evento? R - L'incontro di due strumenti così lontani è da sempre il nucleo della poetica del Duo Riverberi: un accostamento inconsueto, che solo a un approccio superficiale potrebbe sembrare forzato o peggio ancora di dubbio gusto, diventa un momento di rara suggestione estetica, spirituale, artistica. Il suono del sax si inserirà sulle armonie dell'organo in modo discreto, rispettoso, come fosse una delle tante voci dell'organo stesso, ma col valore aggiunto di un timbro inaspettatamente caldo e brillante, penetrante ma non stentoreo. Il luogo poi fa la sua parte: una chiesa come la Rotonda di Rovigo, sia per la generosa risposta acustica che per il patrimonio di cultura, arte, religiosità e storia che racchiude saprà dare il giusto riverbero acustico e spirituale alle sonorità scaturite dai due strumenti. Gli strumenti sono i pretesti, ma è il luogo che risuona, emoziona, stupisce. D - Nell’ambito musicale, quale posto occupa oggi l’organo? R - L'organo fu definito "il re degli strumenti", ma il suo scettro è oggi molto impolverato, e mi riferisco in particolare alla situazioni italiana...i documenti della Chiesa lo proclamano a chiare lettere strumento principe delle liturgie, ma in tanti casi esso è relegato al silenzio, messo a tacere in favore di strumenti

che con la liturgia avrebbero poco a che fare; altre volte è suonato da mani inesperte, oppure versa in condizioni di precaria efficienza. A differenza di quanto succede all'estero, nelle nostre sale da concerto l'organo è inesistente, e nei rarissimi casi di presenza non viene quasi mai utilizzato. A dispetto di questo, in Italia ci sono molti studenti di organo nei nostri Conservatori, abbiamo ottimi concertisti, i migliori dei quali naturalmente devono fuggire all'estero per poter campare di quello che hanno così lungamente e faticosamente studiato. I compositori di oggi scrivono poco per l'organo. Ma non è tutto buio: in Italia fioriscono tante rassegne organistiche che hanno vasto seguito, e che permettono di riscoprire, valorizzare, schiudere a più vasto apprezzamento luoghi, strumenti, repertori, interpreti. E questo è di ottimo auspicio. D - Nonostante i concerti, gli interventi di restauro, l’organo appare sempre più “solo”, abbandonato, dimenticato, c’è persino chi sussurra che l’organo a canne non serva più a nulla. A tal riguardo cosa può dire? R - Un proverbio zen dice che è meglio accendere una fiammella che maledire l'oscurità: l'organo, specie in Italia, non vive il migliore dei suoi momenti, ma come tutte le cose alte e ancorate a una salda tradizione sarà difficile vederne il

tramonto definitivo. Grazie alla passione di giovani organisti, di amministrazioni illuminate, di sacerdoti sensibili e colti, di comunità attaccate alle proprie radici, in tanti luoghi - pensiamo in particolare ai piccoli centri l'organo catalizza attorno a sé interessi e passioni; l'organo a canne non tramonterà, saranno piuttosto i suoi surrogati, anche i più tecnologicamente avanzati, a dimostrare la loro miseria innanzi a quello che resta pur sempre il "re degli strumenti". In Italia abbiamo un patrimonio enorme - unico in tutto il mondo per quantità e qualità - di strumenti storici, autentici monumenti che ricordano un primato culturale del quale nostro Paese deve e può tentare di riappropriarsi. D - M° Pellini, possiamo fare qualche osservazione riguardo all’organo di Gaetano Callido custodito nella chiesa de “La Rotonda” di Rovigo? R - Provai l'organo della Rotonda quando ero studente, nel 1997: era già splendido allora, ben prima dell'ultimo, sapiente restauro. Con gli organi di Callido non si sbaglia: sono uno dei vanti del Veneto e dell'Italia tutta. Qualità sonore strepitose: principali caldi e poeticissimi, ripieni brillanti e trasparenti, flauti dal carattere inconfondibile,...non è un caso che Callido abbia disseminato nella sua pur lunga attività strumenti in Istria, Dalmazia, Veneto (nella sola città di Venezia decine di organi), Romagna, Marche, raggiungendo non solo le comode città costiere, ma i più sperduti paesi di montagna, che facevano a gara per avere un organo del celebre organaro. Suonare un Callido, per me che sono di Modena, è come guidare una Ferrari o degustare aceto balsamico invecchiato cent'anni! Settimio Rigolin

Domenica 24 novembre 2013, presso l’antica e suggestiva basilica di san Bellino Vescovo e martire, (Rovigo), si è svolto il decimo appuntamento della rassegna Antichi Organi del Polesine. Ad esibirsi all’organo costruito dai F.lli Bazzani, 1839 il maestro e organista Enrico Viccardi. Il sindaco Massimo Bordin (a destra nella foto accanto), ha esaltato il valore culturale, storico e artistico della manifestazione. Ha preso la parola il maestro Enrico Viccardi ha illustrato il programma della serata, che ha visto eseguire brani tratti dal repertorio di: J. S. Bach, G. Böhm , Wilhelm Friedemann Bach , Carlo Fumagalli , Giuseppe Verdi. s.r.

Intervista al Maestro Enrico Viccardi D - Maestro, lei cosa ne pensa del fatto di promuovere concerti, anche d’organo, e in una chiesa parrocchiale, una basilica o un santuario? R - Non posso che essere d’accordo, ma potrebbe sembrare una risposta “di parte”,

dato che da più di trent’anni faccio concerti e da pochi meno sono attivo anche nella veste di organizzatore e promotore di eventi musicali. Allora aggiungo qualche cosa. La musica è senza dubbio la più metafisica delle arti, e sicuramente anche al di là di un repertorio strettamente legato al sacro quest’arte riesce a parlare anche a chi non la conosce approfonditamente, è una comunicazione che va oltre il linguaggio. Penso quindi che potrebbe essere addirittura promossa dalla Chiesa stessa nell’ottica di una nuova evangelizzazione, o di una promozione culturale. Presentando i concerti dico spesso (scherzando, ma non troppo) che è meglio un concerto dal vivo che una serata passata davanti al televisore... D - Oggi la tecnica mette a disposizione dei musi-

Costa di Rovigo - Vigilia dell'Immacolata

Concerto “Lieta Armonia” Una serata con diverse interessanti proposte Già da alcuni anni, a Costa di Rovigo, la festività dell'Immacolata è celebrata con un solenne e tradizionale concerto. Anche quest'anno, il 7 dicembre, verrà rispettata questa ricorrenza e si potrà trascorrere una serata che, ancor più degli anni scorsi, è proprio tutta da scoprire. L'evento, organizzato dal coro Fiat Vox con il patrocinio della Parrocchia e dell'Amministrazione Comunale e con la collaborazione di tutte le Associazioni locali, si svolgerà tra le antiche mura della suggestiva Chiesa di S. Giovanni Battista dalle ore 20,45. Protagonisti della serata saranno, oltre al coro Fiat

Vox, la giovanissima Compagnia Teatrale "La Fenice" di Costa di Rovigo e l’Orchestra “Pio Mazzucchi” della Scuola Secondaria di Primo grado ad indirizzo musicale di Castelguglielmo dell’Istituto Comprensivo di Fiesso Umbertiano. Lo spettacolo a cui si potrà assistere sarà un ensemble di canto corale, di recitazione e di musica strumentale e spazierà da autori quali Guido Gozzano, Charles Dickens, Beata Madre Teresa di Calcutta, W.A. Mozat, Louis Armstrong, ma, soprattutto, si potranno apprezzare quali

interpreti della serata, ragazzi e ragazze in veste di attori e di musicisti e, così, scoprire con piacere l'entusiasmo, la passione e l’amore con cui questi giovani si sono avvicinati al teatro ed alla musica.

L’invito è quello di non perdere il concerto "Lieta Armonia", sabato 7 Dicembre ore 20,45 nella Chiesa S. Giovanni Battista di Costa di Rovigo. Daniela Bedendo

cisti vari tipi di strumenti definiti organo. Concretamente, quando parliamo di organo, a quale tipo di strumento ci si riferisce? R - L’organo è lo strumento a canne, non vi sono dubbi. Il cosiddetto organo elettronico è un surrogato, magari sempre più raffinato, ma non è paragonabile al manufatto vero e proprio, costruito con un progetto, pensato, nel quale l’organaro cerca la giusta pronuncia delle canne, la adatta all’acustica della chiesa e così via. È veramente un peccato (diciamolo pure in entrambi i significati del termine!) che questi strumenti elettronici entrino sempre più spesso nelle chiese: non si comprende minimamente la differenza fra il prodotto dell’ingegno umano che porta il marchio dell’unicità e l’oggetto fatto in serie. D - Organo e Liturgia: anche oggi queste due realtà cammino insieme? R - Dovrebbero, ma... Purtroppo si vedono (e si sentono) spesso le chitarre che accompagnano i canti liturgici e quasi sempre in uno stile adatto alla gita in pullman. L’ignoranza media che in Italia regna riguardo la musica fa danni anche in questo campo, a parte naturalmente quei caso nei quali esiste una cura della liturgia che comprenda anche la musica, che non dovrebbe essere pensata come un accessorio, ma come un elemento importante. Sant’Agostino diceva che chi canta prega due volte. D - Perché questo antichissimo e meraviglioso strumento, oggi viene sempre più messo in disparte? R - Già nella precedente risposta ho detto qualcosa in proposito. Spesso ci si affida a dei volontari (che quando non c’è nessun altro vanno benissimo) i quali fanno quello che possono, accompagnano come sanno fare, ma magari non usano in modo appropriato lo strumento, dimenticano di utilizzare quei suoni meravigliosi che gli strumenti antichi possiedono. E i professionisti vengono lasciati a casa... D - Maestro Viccardi, cosa dire dell’organo della Basilica di San Bellino? R - Si tratta di uno strumento dalla storia complessa. Il suo recupero ha mantenuto gli elementi più interessanti valorizzando le caratteristiche più specifiche dei vari registri. Uno strumento sul quale mi sono divertito a suonare. Settimio Rigolin



14 la Settimana

missioni

24 novembre 2013

Anno della Fede e il “primato dei gesti” Da Papa Benedetto a Papa Francesco

Dobbiamo ringraziare innanzitutto il Signore per l’intuizione che Papa Benedetto ha avuto a proporre l’ANNO della FEDE e l’11 ottobre 2012 per i 50 anni dall’inizio del Concilio Vaticano II. Un anno carico di eventi grandiosi, ma anche fatti e gesti quotidiani di fede e di amore che senz’altro hanno scosso le coscienze. Il primo di questi “segni profetici” è stato il coraggio di Papa Benedetto di rinunciare al suo “primato” per il bene della chiesa e del mondo. Un gesto di umiltà e di vera fede legato al Maestro Gesù “umile e mite di cuore”. Inoltre questo anno della fede ci ha regalato il PAPA VICINO alla gente che, attraverso gesti e parole, ha trasmesso al mondo messaggi di luce e di vero spirito evangelico. Questi otto mesi di Papa Francesco hanno suscitato una vastissima corrente di interesse e simpatia che riguarda tutti: i cattolici, i fedeli di altre religioni, i non credenti. Fenomeno rarissimo di questi tempi, in cui la tendenza generale coincide semmai con un crollo di fiducia verso chiunque sia chiamato a impersonare una qualche forma di autorità. Solo il Papa Francesco – a differenza di altri grandi leader o statisti (vedi Obama) – sta risvegliando la speranza collettiva. E’ stato evidenziato da più persone esperte e sensibili che nel momento storico in cui ogni promessa di credibilità appare svuotata e non affidabile, c’è bisogno di qualcuno che torni a costruire partendo dalla concretezza del quotidiano, attraverso il gesto fisico innanzitutto.

Preghiera

Una nota scrittrice polacca Helena Janeczek ha detto: “I gesti di papa Francesco arrivano prima delle parole, con tutti i rischi che ne derivano, specie in una società come l’attuale, incline alla spettacolarizzazione e al fraintendimento mediatico. La volontà di essere fisicamente presente tra le persone, la vicinanza ai malati, la frequenza del gesto di abbracciare sono la dimostrazione di quanto sia determinante per papa Francesco la dimensione corporea.” L’anno della fede che sta per concludersi è dunque un invito forte a riflettere e a verificare il nostro cammino quotidiano di credenti fatto di gesti, parole, incontri … L’accento forte del messaggio della Misericordia nel pontificato di papa Francesco – peraltro in continuità con Benedetto e Giovanni Paolo – è un invito forte per tutti alla speranza che si radica in un Dio che ci ama e ci perdona. L’augurio che ci doniamo è che questo entusiasmo suscitato da papa Francesco non sia superficiale e sentimentale, ma un dono che ci provoca a un cambiamento del cuore – con una conversione personale, comunitaria e pastorale che diventa un vero cammino verso la santità. Impariamo tutti, dunque, a riscoprire la sensibilità e la concretezza delle parole e dei gesti e seguiamo l’esempio di questo Maestro di vita e di fede che Dio ci ha mandato “per non lasciarci rubare la speranza e avere il coraggio di andare controcorrente” come più volte papa Francesco ha detto ai giovani. Don Silvio Baccaro

Oggi la mia giornata

Oggi, vorrei prendere serenamente trenta minuti di preghiera, di meditazione della Parola di Dio, soltanto oggi... Oggi, vorrei fare una cosa bella, piccola o grande, senza dire niente a nessuno, soltanto oggi... Oggi, vorrei telefonare ad una persona o aiutare qualcuno per rendere gioia, soltanto oggi... Oggi, vorrei mettermi nelle mani della Vergine Maria e di San Giuseppe suo sposo, per chiedere la loro protezione contro il peccato, soltanto oggi... Oggi, vorrei scrivere una lettera, un messaggio o un e-mail a qualcuno per incoraggiano, soltanto oggi... Oggi, vorrei mettere in ordine il mio ufficio, la mia stanza, il mio armadio, la mia cucina, soltanto oggi... Oggi, vorrei andare visitare una persona malata, per sostenerla, soltanto oggi...

Sussidio per l’Avvento in Famiglia Si può trovare presso la Famiglia Missionaria della Redenzione in Via A. Speroni n. 16 - 45100 Rovigo

Oggi, vorrei condividere con una persona la fede, soltanto oggi... Oggi, vorrei pregare per la pace, la non violenza nel mondo intero, soltanto oggi... Oggi, vorrei stare zitto, ascoltare gli altri, lasciare gli altri parlare, soltanto oggi... Oggi, vorrei fare digiuno per aiutare il povero con quello che ho risparmiato, a gloria di Dio, soltanto oggi... Oggi, vorrei offrire agli altri la gioia superando le mie sofferenze, soltanto oggi... Oggi, vorrei riconciliarmi con il mio nemico e dare l’occasione di vita, soltanto oggi... Oggi, vorrei passare in Chiesa o in una Cappella per dire a Gesù ti amo, soltanto oggi… Oggi, vorrei… oggi vorrei… oggi vorrei; invito anche te a questo esercizio! Don Deogratias Mvuyishanga, MdR; fidei donum nella Diocesi di Adia-Rovigo

Rovigo

Così aiutiamo nel mondo

Nona Settimana di sensibilizzazione sui temi della solidarietà internazionale Unicef, Emergency, Cri, Famiglia missionaria della Redenzione, Smile Africa onlus, Comunità missionaria di Villaregia e Arcisolidarietà sono le organizzazioni di volontariato che hanno dato la disponibilità per incontrare le scuole per la nona settimana di sensibilizzazione sui temi della solidarietà internazionale, cooperazione decentrata e pace. Pensata dall’assessorato alla Cooperazione di Palazzo Celio, l’iniziativa è calendarizzata dal 25 al 30 novembre, “anche se - come ha ricordato la presidente Tiziana Virgili - gli incontri con le scuole per far conoscere le associazioni ed i loro valori proseguiranno per tutto l’anno e si concluderanno a maggio con la presentazione dei lavori svolti dai ragazzi”. Sette gli istituti comprensivi che parteciperanno per un incontro diretto fra le scolaresche e le associazioni che si adoperano in ogni angolo della terra per dare il loro supporto a persone, popoli ed a quanti vivono in condizioni di difficoltà. Questi gli incontri: scuola primaria Gronchi di Rosolina, Unicef o Emergency; media Bonifacio di Rovigo, Famiglia Missionaria della rendenzione; scuola dell'infanzia S. Gaetano di Fienil del Turco, Smile Africa onlus; media Casalini di Rovigo, Comunità missionaria di Villaregia, Emergency e Smile Africa onlus; scuola primaria Baccari di Lendinara, Famiglia missionaria della Rendenzione – Smile Africa e Cri; scuola primaria di Arquà Polesine, Arcisolidarietà e primaria Scadorna di Costa, Unicef.

domenica 1 dicembre 2013

I nostri missionari ci scrivono da... Foreste distrutte L’ A m a z zonia è conosciuta da tempo come il Polmone del pianeta Terra. Le sue foreste occupano un’area stimata in 5,5 milioni di Km2. Una sensibilità a livello mondiale si è presa a cuore la preservazione di questa ricchezza e alcuni passi importanti sono stati dati. Però in questi giorni è stata qui divulgata dalla stampa una brutta sorpresa: dopo quattro anni di dati in discesa, il disboscamento dell’Amazzonia è tornato a crescere. I primi numeri divulgati dai satelliti dell’INPE (Istituto Nazionale di Ricerche dallo Spazio) mostrano un aumento del 28% della distruzione delle foreste, del polmone dell’umanità, nel periodo agosto 2012 – luglio 2013, in relazione all’anno precedente. Pessimismo assoluto, quindi, tra i responsabili del Ministero dell’Ambiente, visto che negli ultimi quattro anni i dati mostravano una flessione. Il dato divulgato nell’agosto 2012 era addirittura molto confortante, dal momento che registrava una diminuzione, della distruzione ambientale, del 29% rispetto al 2011. La ministra brasiliana dell’Ambiente, Izabella Teixeira, ha dichiarato inaccettabile questo disboscamento di un’area di ben 5.843 Km2 in un solo anno e ha promesso che non si fermerà l’opera di sorveglianza in tutta l’Amazzonia. Solo per rendere un’idea, l’area disboscata equivale al territorio totale delle province di Treviso, Padova e Rovigo. “L’oscillazione non è avvenuta a causa della dìminuzione degli investimenti del Governo Federale”, ha detto la ministra, “al contrario, visto che ci sono ben 4.000 procedimenti di infrazione alle leggi, tuttora aperti”. Al ritorno dalla Conferenza sul Clima, che si sta tenendo a Varsavia in questi giorni, la ministra si riunirà con gli amministratori delle zone maggiormente interessate al grave problema ambientale. Secondo lei, i permessi concessi dalle autorità locali sono ancora troppi e non in linea con le leggi federali. Senza citare responsabili, la ministra si chiede se è possibile che i Governatori degli stati e i sindaci dei municipi che compongono la regione amazzonica non si accorgano quando mille ettari di foresta vengono distrutti in pochi mesi. I controlli, sempre secondo la

ministra, sono assolutamente insufficienti per la vastità del problema. Negli ultimi dodici mesi lo stato del Parà ha perso ben 2.379 Km2 di foresta e lo stato del Mato Grosso altri 1.149 Km2. In questo ultimo stato i disboscamenti hanno interessato aree dai 100 ai 300 ettari che poi, si è visto, sono state usate per piantagioni di soia. Nel Parà, invece, le aree interessate sono state molto più vaste e fanno pensare a un piano di speculazione fondiaria, per il fatto di trattarsi di terreni prospicienti le grandi vie di comunicazione. Appena ne è venuta a conoscenza, l’Ente di Protezione dell’Am-

biente (IBAMA) ha fermato le azioni illegali in corso e sequestrato le macchine. La ministra afferma che la causa principale del disastro ambientale continua ad essere il commercio del legname pregiato e l’apertura di nuove miniere. Le ONGs degli ambientalisti, qui in Brasile, attribuiscono questa situazione all’approvazione della nuova Legge sulle Foreste che ha ridotto le aree protette.

“L’approvazione della Legge Forestale”, dicono loro, ha una colpa rilevante in tutto ciò. Il messaggio che sembra passare è che quelli che distruggono le foreste, saranno protetti in alto”. La ministra dell’Ambiente ha recentemente dichiarato che non c’è legame diretto tra la nuova legge e la ripresa del disboscamento e il suo dicastero renderà più forti le azioni repressive. Don Gabriele


radio kolbe

domenica 1 dicembre 2013

Rovigo e Provincia 91.200 mhz Rovigo città 94.500 mhz

la Settimana 15

Lendinara 98.400 mhz Canda 98.700 mhz Ficarolo 98.500 mhz

Ponte Radio - con Marika Zago e Fabio Faggion

Il manuale dei tuoi perchè

Un opuscolo scorrevole nato da una solida amicizia Un libro nato al telefono. Parlando. Scambiandosi opinioni. Cercando risposte alle proprie domande, ai tanti perché di ogni giorno. Confidenze sentimentali messe nero su bianco in un piccolo manuale. “Il manuale dei tuoi perché”. Perché i “perché” di Marika Zago e Fabio Faggion sono i perché di tutti noi. Più o meno. Le situazioni che portano alle domande magari sono diverse, ma le risposte che si cercano alla fine sono le stesse. Marika e Fabio hanno deciso di scrivere questo opuscolo per Alberto Brigo Editore e noi ne abbiamo voluto sapere di più, invitandoli alla radio per intervistarli per sapere il perché avevano deciso di scrivere un libro sui perché. Per entrambi si tratta del debutto editoriale «Con Marika ci siamo conosciuti e ci siamo trovati subito in sintonia – dice Fabio – poi dopo un anno che ci conoscevamo, era una giornata di Pasquetta abbiamo iniziato a parlare delle situazioni che avevamo vissuto ed le ho proposto di mettere nero su bianco le risposte che noi cercavamo, lei non sembrava molto convinta ma il giorno dopo mi ha mandato una mail ed io ho scoperto anche il suo modo di scrivere che mi è piaciuto molto». «Una cosa importante di cui ci siamo resi conto – spiega Marika – è che a volte quando dobbiamo risolvere un problema, vogliamo capire il perché di un atteggiamento di una persone, perché un progetto non va a buon fine, spesso cerchiamo dalla parte sbagliata, infatti abbiamo scritto: non focalizzarti solo su te stesso ma guardati attorno e troverai le risposte che cerchi. A volte ci facciamo proprio le domande sbagliate e ci intestardia-

mo a seguire una strada che non è quella ci porta ad uscire da una situazione ma anzi ci porta a complicare ancora più la situazione». Come scrivono Marika e Fabio, tante volte noi sappiamo anche le risposte, ma tante volte rifiutiamo di seguire la strada giusta perché ci fa paura e scappiamo perché scegliamo la strada più facile. «Nella nostra vita dobbiamo darci degli obiettivi, per noi adesso il nostro obiettivo era il libretto. Tanta gente invece non si dà più gli obiettivi. Poi quando ci si pone questi obiettivi bisogna applicarsi, se uno non fa nulla la fortuna non conta, ma per realizzarlo bisogna impegnarsi a fondo. Ed inoltre bisogna sapere adattarsi ai cambiamenti ed infine, bisogna anche essere

disposti ad accettare l’aiuto, il consiglio degli altri». Il manuale sarà presentato a Rovigo domenica 1 dicembre presso Basilico, cucina e dispensa, nell’ambito dell’iniziativa “Primo contorno e libri”. Si può prenotare la serata al numero 333-6816650. Roberto Giannese Nella foto sopra Marika e Fabio e sotto ancora Marika e Fabio con Simone ed Elena Brigo.

Quando? Ponte Radio è in onda ogni lunedì e venerdì alle 18.20 e il martedì alle 21.30

Arab Rovigo - Una gradita sorpresa

Il console del Marocco in visita

Accompagnato da Dounia ha visitato i nostri studi Questa estate era stato ospite della rubrica interculturale ArabRovigo, il console del Marocco uscente M’hamed El Hilali che intervistato da Dounia e Valentina aveva ripercorso gli anni del suo mandato. Nei giorni scorsi invece è venuto a Rovigo il nuovo console del Marocco, Mohamed Belakhdar che accompagnato da Dounia ha visitato i nostri studi di registrazione. Al console abbiamo chiesto alcune impressioni sulla sua prima visita nella nostra città: «Durante le mie visite di cortesia ai vari Prefetti e Sindaci del Triveneto, area di mia competenza, ho avuto l’occasione di fare visita al Prefetto il sig. Francesco Provolo e al sindaco sig. Bruno Piva di Rovigo, l’in-

contro è stato cordiale e piacevole e soprattutto abbiamo avuto modo di parlare della nostra comunità marocchina residente nella provincia, che risulta essere una comunità ben integrata e senza problemi. Questo incontro è anche un modo per consolidare i rapporti tra i nostri due paesi,

sia il Prefetto che il Sindaco sono disposti a collaborare ad un progetto culturale. In questa occasione ho avuto modo di fare visita alla sede di Radio Kolbe e alla Biblioteca Diocesana, quest’ultima rappresenta un patrimonio culturale molto importante. L’iniziativa della rubrica interculturale, animata da parte di un membro dell’associazione Casamarocco è molto importante, in quanto facilita la diffusione dell’informazione sia per quanto riguarda la cultura, la legge, la tradizione ed è anche un punto per il dibattito e la riflessione su diverse tematiche. Con la speranza di collaborare ad un progetto interculturale ed intereligioso con il centro culturale di Radio Kolbe».

Polesine Coast to Coast - Undicesima puntata

Tre volontarie tra noi Raccontano la notte con i senza fissa dimora

Ospiti della puntata di Coast to coast in onda questa settimana sono Giulia, Sophie e Marina. Sono tre ragazze che stanno facendo volontariato con i senza fissa dimora con Arcisolidarietà. Sophie è Belga, Marina è spagnola di Madrid. Giulia e Marina erano già state in radio ospiti di Radio Volontariato. In questo caso hanno raccontato come hanno trascorso la notte dei senza fissa dimora, svoltasi di recente a Rovigo. «Abbiamo cominciato alle 18 con una festa - ha detto Sophie - e abbiamo proiettato un filmato che si chiama “Sette miliardi

di altri”, che parla di un francese che ha girato il mondo facendo la stessa domanda a settemila persone sulla differenza tra avere una casa. Poi abbiamo bevuto del thé africano. Poi c’erano quelli di Artinstrada che hanno fatto uno spettacolo di giocoleria con il fuoco». «Lo abbiamo fatto a quell’ora ha detto Giulia - perchè c’è gente che arriva con il treno e quindi volevamo attirare la loro attenzione. Abbiamo poi allestito una camera, con il letto ed il comodino e tutto ma a cielo aperto per rendere più scioccante l’impatto visivo. Perchè uno quando è a

letto si sente al sicuro invece lì non c’è niente che copre. Volevamo creare un po’ di curiosità».

Quando? In onda il martedì alle 10.00, il mercoledì alle 21.15, il giovedì alle 17.05 e il venerdì alle 22.30

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Linea di meta Nuova rubrica con Andrea Nalio

La palla ovale entra in radio

Ha già debuttato questa settimana la nuova rubrica “Linea di Meta”, un programma che si occupa di rugby e come sappiamo quello della palla ovale è indubbiamente lo sport simbolo della città di Rovigo. E’ condotto da Andrea Nalio, giovane giornalista che da tempo si occupa di questa disciplina e che ha come ospite ogni settimana un giornalista, un tecnico o qualche giocatore del rugby polesano. Quindi non solo della compagine più prestigiosa ovvero quella rossoblu ma anche quelle tante belle realtà sparse nel territorio polesano. L’ospite della prima puntata è stato il giornalista sportivo Ivan Malfatto, del Gazzettino di Rovigo. Con lui Andrea ha affrontato l’argomento Nazionale, commentando gli incontri estivi ed il percorso novembrino, che purtroppo non si è concluso positivamente a causa della sconfitta subita domenica scorsa contro l’Argentina per 14 a 19.

Nella foto qui sopra da sinistra Ivan Malfatto e Andrea Nalio durante la registrazione della prima puntata della rubrica

Quando?

Ritratto d’autore Sabato prossimo alle ore 11.00 manderemo in onda la seconda puntata di Ritratto d’autore condotta da Don Bruno, con ospite il poeta polesano Franco Callegaro. Il poeta è autore di due pubblicazioni, una che è intitolata “Foglie di carta” ed un’altra intitolata “L’extraterrestre”. La rubrica sarà messa anche on line sul blog http://radiokolberovigo.blogspot.it In onda il martedì alle 18.20, il mercoledì alle 11.00 e il sabato alle 11.00

lunedì alle 21, e in replica alle 22.15 martedì alle 11.30 e mercoledì alle 23.00.


16 la Settimana

rubriche

domenica 1 dicembre 2013

angolo francescano a cura dell’Ordine Francescano Secolare del Polesine

Taunotizie

Cercare e fare la volontà del Signore in cammino con Francesco e Chiara d’Assisi

(continuazione) Chiediamoci: quali sono gli elementi fondamentali del modo di camminare con il Signore?. Come hanno camminato Francesco e Chiara? “Chiara si affida completamente al consiglio di Francesco, scegliendolo come sua guida, dopo Dio, nella via da seguire” (FF3166). Francesco dice di sé: “Agli inizi della mia nuova vita, quando mi separai dal mondo e dal mio padre terreno, il Signore pose la sua parola sulla bocca del vescovo di Assisi, affinché mi consigliasse saggiamente nel servizio del Cristo e mi donasse conforto”. E’ un cammino che ci orienta al superamento dei nostri orizzonti troppo bassi. Scrive Chiara ad Agnese di Praga: “... Tieni sempre davanti agli occhi il punto di partenza. I risultati raggiunti, conservali; ciò che fai, fallo bene; non arrestarti; ma anzi con corso veloce e passo leggero, con piede sicuro... cautamente avanza confidente, lieta e sollecita nella via della beatitudine” (FF2875). La via di cui parla Chiara è una via dagli orizzonti aperti perché è la via del Signore, e solo gli orizzonti del Signore possono soddisfare l’uomo che è stato creato a sua immagine. E’ un cammino che ci porta a superare la separazione tra preghiera e vita, tra azione e contemplazione. E’ un cammino che va affrontato con pazienza, fiducia, speranza, costanza. E’ un cammino che mi rivela che il centro della mia persona e della mia identità è il Signore; da Lui proviene tutto ciò che sono, che ho e che sono chiamato ad essere. In Lui posso trovare me stesso, la mia identità. E’ per questo che la preghiera di Francesco era segnata da due interrogativi strettamente legati l’uno all’altro: “Chi sei tu Signore? Chi sono io?...(FF1915-1916). Questa è la logica del dono. Quello di Francesco e Chiara, dunque, è un cammi-

no che manifesta un concreto e permanente atteggiamento di conversione-liberazione di tutta la persona per aprirsi a Dio e alla sua azione. La conversione è l’esperienza centrale della vita di Francesco. E’ noto come egli stesso inizi così il suo Testamento: “Il Signore concesse a me, frate Francesco, d’incominciare a fare penitenza così: quando ero nei peccati, mi sembrava cosa troppo amara vedere i lebbrosi; e il Signore stesso mi condusse tra loro e usai con essi misericordia. E allontanandomi da essi, ciò che mi sembrava amaro mi fu cambiato in dolcezza d’animo e di corpo, E di poi, stetti un poco e uscii dal mondo” (FF110). Il Signore lo condusse tra i lebbrosi non perché facesse un’esperienza di servizio, ma per convertirlo. Il cammino di conversione, abbiamo già detto, accompagnerà tutta la vita di Francesco, basti ricordare che ormai morente disse ai frati: Incominciamo fratelli, a servire il Signore nostro Dio, perché finora abbiamo combinato poco” (FF1237). La stessa cosa vale per Chiara che nel suo testamento scrive: “Dopo che l’altissimo Padre celeste si fu degnato, per sua misericordia e grazia, di illuminare il mio cuore perché cominciassi a fare penitenza, dietro l’esempio e l’ammaestramento del beatissimo padre nostro Francesco, poco tempo dopo la sua conversione, io, assieme a poche sorelle che il Signore mi aveva donate poco tempo dopo la mia conversione, liberamente gli promisi obbedienza, conforme all’ispirazione che il Signore ci aveva comunicata attraverso la lodevole vita e l’insegnamento di lui” (FF2831). E’ la parola di Dio che ha ispirato Francesco e Chiara ad assumere questo atteggiamento, ed è questa stessa parola che deve suscitare il cambiamento della vita di ciascuno di noi. Il profeta Isaia annuncia: “Dice il Signore Dio: nella conversione e nella calma sta la vostra salvezza, nell’abbandono confidente sta la vostra forza.... Il Signore aspetta per farvi grazia, per questo sorge per avere pietà di voi, perché un Dio giusto è il Signore, beati coloro che sperano in lui!” (Is 30,1518). Possiamo dire che nel loro cammino Francesco e Chiara non si pongono in cattedra. Infatti Francesco dice: “Io ho fatto la mia parte; la vostra Cristo ve la insegni”. (FF1239). E Chiara afferma: “Il Signore sia sempre con voi, ed egli faccia che voi siate sempre con lui” (FF2858). Cerchiamo dunque, di imparare da Francesco e Chiara la docilità agli insegnamenti dell’unico Maestro, Gesù Cristo, e la docilitàdisponibilità al suo santo Spirito. (fine) Francesca Magon

In campagna

Approvata la nuova PAC

Definitivamente approvata dal Parlamento Ue la nuova PAC. Gestione da parto degli elefanti, essendo iniziati nel 2011 i lavori con una serie ininterrotta di incontri a vario titolo e livelli, nazionali e comunitari, fra i soggetti coinvolti nel rappresentare il settore primario. Nasce l’edizione 20142020, la quinta della serie a far data dalla riorganizzazione della Comunità europea che si costituisce in Unione Europea nel 1992 con il Trattato di Maastricht. I rurali che coltivano i campi sparsi nei 28 Paesi dell’Unione, tirano un sospiro di sollievo: per sette anni è assicurata la loro sopravvivenza. E dopo? E’ la domanda che si pone l’amico coltivatore alla quale però si da anche la risposta: “….qualche Santo provvederà”. La PAC abbraccia l’intero settore primario, cioè le attività produttive alimentari e non come le biomasse che spaziano dalla terra coltivata a cielo aperto o nelle serre, all’acqua sia marina che dolce con la pesca e l’acqua-

Le difficoltà della vita non si risolvono eliminando la vita ma superando le difficoltà

professionali, come Confagricoltura, Coldiretti, Cia o alla Regione Veneto. Il costo della PAC alla Comunità. In estrema sintesi e in termini relativi sarebbe questo: assorbe circa il 40 per cento delle disponibilità di bilancio dell’Ue ma in raffronto al suo Pil (il prodotto interno lordo, cioè la ricchezza prodotta nell’anno) conta appena lo 0,5 per cento. In termini assoluti, il budcoltura, negli allevamenti allo stato brado o intensivo, nelle ornamentali, nella salvaguardia ambientale, nei boschi e foreste da legno e da paesaggio che con il bello estetico esplicano funzioni fondamentali nel contenere il degrado idrogeologico. Già, ma quanto costa alla Comunità la PAC e come è strutturata, mi chiedeva una gentile lettrice non tanto perché direttamente interessata come imprenditrice, ma come contribuente. Le faccio grazia della complessità dove politica e burocrazia si fondono in un

amplesso che ha generato e genera decine e decine – se non centinaia - di regolamenti, direttive, raccomandazioni e proposte coinvolgendo gli aspetti socio-economici-legislativi che presiedono l’ordinaria amministrazione e ai quali i soci membri, ossia i Paesi costituenti l’Unione, sono tenuti ad osservare ed applicare con determinate procedure, pena le relative sanzioni. Per avere un idea, la gentile lettrice la consiglio di rivolgersi alle organizzazioni

- CHE COS’È IL CENTRO DI AIUTO ALLA VITA? E’ un servizio di volontariato a disposizione della donna che si trova in difficoltà a causa di una maternità difficile. - CHI PUÒ RIVOLGERSI AL CENTRO AIUTO ALLA VITA? Ogni donna in una situazione difficile per la sua maternità: la ragazza non sposata che attende un figlio; la donna già madre che aspetta un altro bambino e ha bisogno di aiuto; ogni

Orari Sante Messe Adria Adria-Cattedrale: Festive 7.30 9.15 - 10.30 - 12.00 - 18.30; Feriali: 7.30 - 9.00 - 18.30; Prefestiva 19.00. Casa di Riposo: 16.30. Divin Lavoratore: Festive: 9.30 11.30 - 18.00; Feriale 18.00; Prefestiva 18.00. Tomba: Festive: 8.00 - 9.30 - 11.30 - 19.00; Feriale: 8.00 - 18.30; Prefestiva: 19.00. S. Vigilio: Festive: 8.00 - 10.00; Prefestive: 18.00. Rovigo Duomo Concattedrale: Festive: 8.30 - 10.00 - 11.30 - 19.00 - Feriali: 8.00 - 10.00 - 19.00 SS. Francesco e Giustina: Festive: 10.00 - Per i cattolici anglofoni 11.00 (Chiesa del Cristo) - 11.30 18.30 - Feriali: 18.30 (Chiesa del Cristo, tranne al sabato) Rovigo Commenda: Festive: 8.00 - 10.00 - 11.30 - 18.00 - Feriali: 7.00 - 18.00 Maria SS.ma Madre di Dio (delle Rose): Festive: 8.30 - 10.30

- 12.00 - 18.30 - Feriali: 8.30 18.30 S. Bartolomeo Apostolo: Festive: 8.00 - 10.00 (Iras - infermeria ore 10.00) - 12.00 - 18.00 - Feriali: 8.30 - 18.00 (Iras - Casa soggiorno sabato ore 16.45) S. Pio X: Festive: 8.30 - 10 - 11.30 - 17. Prefestiva: 17 - Feriali: 8.30 (al mercoledì alle 17). S. Antonio: Festive: 10.00 in Casa Serena - 11.00 - 18.30 - Prefestiva: 18.30 - Feriale 18.30. Tempio “La Rotonda”: Festiva: 10.30 - Feriale: 9.00 Centro Mariano: Festiva: 10.00 Feriale: 7.30 S. Domenico: Festive: 9.00 - 11.00 - 18.00 - Feriali: 8.00 - 18.30. Cappuccini: Domenicale e festivo: ore 7.30 - 9.00 - 11.00 - 17.00 Prefestiva: ore 17.00 - Feriale: ore 9.00 - 17.00. S. Rita: Festiva: 10.00 - Feriale: 18.00 (solo al Sabato) Carmelo della Trasfigurazione: Festiva: 8.00 - Feriale: 7.30. Ancelle della SS.ma Trinità: Festiva 8.30 - Feriale: 7.30.

Contro la sofferenza per la qualità di vita del paziente

L’impegno dell’Ulss 18 per la giornata nazionale delle cure palliative Più di mille i pazienti seguiti

Il dolore fisico, la sua pesante percezione in tutti i tipi di malattia è un dolore non necessario, inutile e che grava sul paziente e sui familiari che lo assistono. Domenica 18 Novembre 2013 è la giornata scelta a livello nazionale per sensibilizzare i cittadini e promuovere l’accesso alle cure palliative e alla terapia personalizzata contro il dolore. L’Azienda Ulss 18 di Rovigo vi ha partecipato con convinzione, nella certezza di aver progettato, realizzato e personalizzato specifici percorsi nella lotta contro il dolore: ormai più di un migliaio i pazienti seguiti. L’azienda ha infatti istituito, già da alcuni anni, il nucleo delle cure palliative coordinato dal Dr .Antonio Bononi, che collabora attivamente con l’Hospice “ La casa del Vento Rosa”, presso la Casa Albergo di Lendinara. Grazie a una fruttuosa collaborazione interdipartimentale che ha coinvolto la direzione dei servizi sociali e della funzione territoriale, la divisione di oncologia, il Dipartimento di urgenza emergenza, si è delineata una significativa continuità assistenziale tra ospedale e territorio, grazie alla collaborazione e al contributo dei Medici di medicina generale e del Personale infermieristico dedicato. A tale scopo anche il Consiglio dell’Ordine dei medici di Rovigo ha istituito una com-

missione guidata dal Presidente Bruno Noce con lo scopo di aiutare la promozione e lo sviluppo delle cure palliative e della terapia del dolore nel nostro territorio. Il nucleo di cure palliative organizza una rete assistenziale che prevede una attività ambulatoriale, con annesso day hospice, dedicato agli ammalati in grado di essere assistiti ambulatorialmente, una assistenza domiciliare per gli ammalati che possono essere seguiti e curati a domicilio e il ricovero in Hospice “Casa del Vento Rosa” quando non è possibile l’assistenza a casa per difficoltà della famiglia o per problemi assistenziali particolarmente complessi. Il numero degli assistiti è andato aumentando negli anni e complessivamente sono stati seguiti ormai più di mille pazienti con evidenza di tanti bisogni e tante sofferenze. La giornata delle cure palliative costituisce una occasione anche per sensibilizzare le associazioni di volontariato operanti nel nostro territorio per poter avere un aiuto in questa difficile e complessa attività. Infine, l’azienda ha predisposto una linea editoriale dedicata “per saperne di più” distribuita gratuitamente a pazienti e familiari, insieme al righello di misurazione del dolore per il paziente, un presidio semplice quanto utile.

Farmacie di turno Farmacie di Turno notturno e diurno a Rovigo nella settimana dall’1 al 7 dicembre 2013

get (la “torta”, dell’amico di prima) destinato all’agricoltura è di 373,179 miliardi di euro. Al Belpaese tocca una fetta di 41, 5 miliardi che dovrà suddividere fra i vari comparti. Alla prossima. Orazio Cappellari

donna che ha paura di un figlio, che non riesce ad accettarlo che lo sente come un problema - CHI C’È AL CENTRO AIUTO ALLA VITA? Una donna che ti capisce, e ti offre la sua amicizia. Volontari qualificati per darti un aiuto, un consiglio, ospitalità, informazioni sui tuoi diritti e sui diritti del bambino. Se ne hai bisogno puoi trovare aiuti domestici di emergenza e famiglie amiche da cui avere ospitalità.

Domenica 1 - Centrale, P.zza V. Emanuele II, 17 Rovigo; “La Fenice”, Via Meucci, 2/4 Boara Pisani. Lunedì 2 - Comunale n. 1 Via Badaloni, 47 Rovigo; dr. Lo Curzio, Sarzano. Martedì 3 - S. Bortolo, P.zza S.Bartolomeo, 28 Rovigo; S. Giovanni Grignano Polesine. Mercoledì 4 - dr. Dian, Corso del Popolo, 284 Rovigo. Giovedì 5 - Tre Colombine, Via L. Barucchello, 10 Rovigo. Venerdì 6 - Comunale n. 3 Via Tre Martiri, 61 Rovigo. Sabato 7 - Sant’Ilario, Viale Gramsci, 34 Rovigo; pomeriggio: Comunale n. 1 Via Badaloni, 47 Rovigo; dr. Lo Curzio, Sarzano.

• ROVIGO - Vicolo CAMPANA, 1 TEL. 0425 27779 Orari: Lunedì e Martedì 16-18; Mercoledì 10-12; Venerdì 10-12 • ADRIA - P.tta CAMPANILE, 11 TEL. 0426 900040 Orari: Martedì, Mercoledì e Giovedì dalle ore 9.30 alle 11.30 • TRECENTA C/O OSPEDALE SAN LUCA tutti i Mercoledì dalle ore 9,30 alle 11,30

C/O TORRE CIVICA Piazza Garibaldi - Trecenta il Giovedì dalle ore 15 alle 17 • C/O Ufficio EPACA – Via G. Garibaldi CASTELMASSA - 2° Mercoledì di ogni mese dalle ore 15 alle 17 • Centro di Raccolta Ex Scuole di Runzi – Bagnolo di Po - 2° Domenica e ultima di ogni mese dalle ore 15 alle 17 S.O.S. VITA NUMERO VERDE 800.813000


la Settimana 17

cultura

domenica 11 dicembre dicembre 2013 2013 domenica

Pinacoteca del Roverella: “I mai visti” fino al 12 gennaio 2014

I fiori di Elisabetta Marchioni La pittrice dall’identità misteriosa

Elisabetta Marchioni è ancora una figura misteriosa del Seicento. Considerata pittrice di Rovigo, di lei poco si sa e nulla di certo. Ora al Roverella sono esposte quattro delle cinque opere in deposito della Marchioni. Al Seminario appartengono le tele “Vaso di fiori” e “Fiori”, all’Accademia “Fiori”, “Melagrane” e “Santissima Eucarestia e fiori”. Quest’ultima è un paliotto, proveniente dalla chiesa di San Michele dei Cappuccini, lasciato ai frati dall’autrice e che in varie funzioni veniva esposto all’altar maggiore. Ai lati della tela, vasi di fiori, e nel centro due angioletti che sostengono l’Ostensorio sopra un terzo vaso di fiori. Il paliotto fu donato all’Accademia da Francesco Antonio Venezze, il 6 agosto 1848, allora presidente della stessa. “Vaso di fiori”, “Fiori” del Seminario e “Melagrane” sono legati della famiglia Silvestri mentre “Fiori” dell’Accademia è un quadro donato da Jacopo Ansaldi che fu presidente dell’istituto nel 1837. Nel dicembre del 2008 due quadri attribuiti alla Marchioni furono messi all’asta da Christie’s a Londra, la più antica casa d’aste del mondo. “Vaso di fiori” fu esposto a Belluno in occasione della mostra dedicata allo scultore Andrea Brustolon, il cui interesse per nature morte e fiori fa ipotizzare una conoscenza a Venezia delle creazioni della Marchioni. Anche al Castello del Buonconsiglio di Trento è conservato un quadro della pittrice. Ma il problema insoluto

In libreria Dalla Marcianum Press

La Sacra Scrittura e San Lorenzo Giustiniani

Il Patriarca e storico Angelo Giuseppe Roncalli riscopre un tesoro di riflessione e di esegesi è quello dell’identità dell’artista. Il primo a parlare di lei nel 1793 è Francesco Bartoli da Bologna (1745-1806), attore, commediografo e amatore d’arte, che trova in Rovigo un luogo tranquillo dove vivere con i figli e aprire una libreria, dopo che la moglie, Teodora Ricci, lo aveva abbandonato per seguire, come primadonna, Carlo Goldoni. Il Bartoli scrive che la Marchioni fece moltissimi quadri e che quasi tutte le case di Rovigo ne possedevano quattro, sei, otto. Poi quei fiori si sono dispersi ovunque. Bartoli ne descrive uno che vide nel palazzo Campanari: “Il Quadro grande per traverso esprimente alcuni vasi di fiori, e cestelle di frutti, così naturalmente dipinti, è opera della Marchioni da Rovigo, Pittrice di vaglia in questo genere di pittura”. Elisabetta fu moglie di Sante Marchioni orefice, “giunse in età vecchia” e “morì circa il 1700”. Bartoli confessa di non essere riuscito a conoscere il suo nome e Marchioni è il cognome del marito. Alcuni autori parlano della monaca rodigina Elisabetta Marchiori – ho potuto verificare la sua presenza in un convento -, unificando le due

identità, della pittrice e della religiosa. Elisabetta, rimasta vedova, si è fatta monaca? E il vero cognome era Marchioni o Marchiori? L’unica certezza è che intorno alla piazza di Rovigo nel 1775 c’erano ancora tre botteghe di orefici e una di gioielliere e l’uso non doveva essere cambiato dal secolo precedente. Un Marchioni orefice da dove poteva provenire? Dalla Toscana, da Firenze, da Arezzo, dove fin dal secolo XIII è noto un Marchione d’Arezzo scultore e architetto e dove l’arte orafa vanta una tradizione antica? Filippo Pedrocco, nel catalogo dedicato ad Andrea Brustolon (Skira, 2009), scrive: “Elisabetta Marchioni (Rovigo 1650-1700 circa)”. Egidio Martini la ritiene attiva anche nei primi anni del ‘700. Lo storico dell’arte Giuseppe Fiocco la dice nata a Forlì ma senza citare la fonte. In realtà ogni affermazione è falsa poiché non esiste alcuna documentazione sul luogo e sulla data di nascita e di morte proprio perché non si conosce il suo cognome. Nei registri parrocchiali del Duomo e di Santa Giustina, Marchioni è cognome che non compare mai. Quali ipotesi

Il volume religione prescostituisce una so lo Studio nuova edizioteologico del ne della lettera Seminario di pastorale per Venezia e l’ISla Quaresima SR S. Lorenzo indirizzata dal Giustiniani Card. Roncalli e Gianni nel 1956 al Bernardi, clero veneto. sacerdote, Non è solo un docente di documento Antropologia storico – prefilosofica e di annuncio delFilosofia mola costituzione rale all’ISSR Dei Verbum S. Lorenzo p ro m u l g a t a Giustiniani. dal Concilio Prefazione Vaticano II che di Francesco Papa Giovanni Moraglia, avrebbe convocato dopo tre Patriarca di Venezia. anni – ma anche un testo che L’autore: conserva, a tutt’oggi, un valore Angelo Giuseppe Roncalli profetico capace di confortare nacque il 25 novembre 1881 e di suggerire indirizzi su cui a Sotto il Monte, in provincia meditare. di Bergamo. Creato Cardinale Nella prefazione il pa- nel 1953 da Pio XII, fu subito triarca di Venezia Francesco nominato Patriarca di Venezia. Moraglia racconta il carattere Il 28 ottobre 1958, dopo la more la storia di Angelo Giuseppe te di Pio XII, fu eletto Sommo Roncalli descrivendolo come Pontefice e scelse il nome di un “uomo capace di superare Giovanni. L’11 ottobre del 1962 quelle pregiudiziali obiezio- aprì in San Pietro il Concilio ni che avrebbero fermato altri Vaticano II con l’obiettivo di pontefici, mostrando quindi il rinnovare la Chiesa. Il 3 giugno coraggio di addentrarsi dove 1963 Giovanni XXIII si spense altri, forse, non sarebbero mai serenamente e Giovanni Paolo Moraglia invita a rece- II, il 3 settembre dell’anno 2000, rovigo 91.2 e 94.5 giunti”. pire il messaggio della lettera lo proclamò Beato. pastorale, il cui profondo signiCollana: Strumenti di coficato è racchiuso in una frase munione - Formato: 12x18; di Papa Giovanni che vuole Pagine: 94; Prezzo: € 7,00; ISBN: essere un invito e un’esortazio- 978-88-6512-223-5 ne: “Torniamo dunque alla S. Per informazioni: Jacopo Mercuriati 3°D Scrittura”. Ufficio stampa Marcianum Il volume è curato da Press - Studio Calliandro Valter Perini, presbitero del Comunicazione Tel: Patriarcato di Venezia, docente 041.5232237 – 349.7708533, sempre preciso e dettagliato di Catechetica e Psicologia della Email: press@studiocalliandro.it nel suo narrare la storia ha scavato negli antichi documenti, ecco allora l’origine e il significato delle Feste quinquennali, la devozione alla Beata Vergine del Rosario attraverso i secoli, le confraternite che si sono ispirate alla sacra immagine che si venera nella chiesa Cattedrale, le indulgenze concesse in occasione delle Feste quinquennali. E poi le diverse celebrazioni liSabato 30 novembre 2013 alle ore 19 conferenza aperta turgiche delle Feste del Rosario al pubblico presso l’auditorium del Seminario Vescovile di che, da antica tradizione hanno Rovigo - Via Pascoli - sul tema: “La comunicazione nella profesvisto ad Adria la presenza di sione medica - Relazione medico-paziente in Pronto Soccorso” importanti figure della Chiesa e Relatore il Dott. Renzo Magon, Medico Dirigente della S.O.C. tra queste: Vescovi, Arcivescovi del Pronto Soccorso dell’Ospedale San Luca di Trecenta. e Cardinali. Ogni pagina del libro di Rondina oltre che ad essere ricca di informazioni pone sempre al centro della storia con l’Alto Patrocinio del Presidente della Repubblica narrata dallo storico, Maria, la Regina del Santo Rosario, e cioè il riferimento è alla bella immagine lignea che si venera in Cattedrale, da secoli posta sul suo altare a destra del presbiterio. Settimio Rigolin formulare? Matrimonio, nascite e morti sono avvenuti altrove, anche se i coniugi hanno abitato a Rovigo. Inoltre, fra tutte le Elisabette morte come trovare la nostra, registrata con il proprio cognome, se non si aggiunge che fu moglie di Sante Marchioni? Marchioni o Marchiori, Elisabetta è una dolcissima donna che ci incanta con le sue composizioni fresche ed eleganti di fiori, frutti, uccellini e animaletti che traboccano dai vasi in esuberanti e fantasiose esplosioni. [Riproduzione riservata]. Graziella Andreotti

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Dall’Editore Apogeo di Adria

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La storia storia della delle Feste Feste Quinquennali Quinquennali La

Aldo Rondina recupera dagli archivi notizie e documenti di questa antica devozione mariana formato leggibile. La cronologia a partire dal 1837 della Feste è appunto quella che si può reperire dai documenti conservati in Adria; si avverte il desiderio di andare oltre per arrivare - se sarà possibile - a completare il quadro di un storia fatta di amore e di devozione confidente. Le feste infatti hanno avuto origine da un voto fatto dalla città per essere scampata al tifo nel 1717. Il volume recupera anche la storia della Scuola del Rosario ed altri aspetti pratici dei festeggimenti annotati

con precisione dalla Fabbriceria d e l l a Cattedrale. Il volume si apre con le parole del Ve s c o v o di AdriaRovigo mons. Lucio Soravito de Franceschi, che osserva la testimonianza preziosa e il ricco valore spirituale che racchiude l’antica devozione marina del popolo adriense. L’arciprete della cattedrale a sua volta parla delle Feste quinquennali come di “Una storia che ci onora e ci impegna”. Rondina, profondo conoscitore della storia della Cattedrale e adriense, come

Mostra di icone su vetro dalla Transilvania

Inaugurazione Sabato 7 dicembre ore 17.30

Su iniziativa del Circolo di Rovigo e del Circolo Culturale Arti Decorative di Rovigo, in collaborazione con Provincia, Comune di Rovigo, Associazione “Satul Verde” e Circolo Polesano Amici dell’Arte, sabato 7 dicembre 2013 alle ore 17.30, presso il Circolo culturale “Arti Decorative” in Piazza Annonaria a Rovigo, verrà inaugurata una Mostra di icone su vetro dalla Transilvania di Ana e Ioana Negoita di Sibiu (Romania), con la presentazione della d.ssa Chiara Tosini. La mostra resterà aperta fino al 14 dicembre con il seguente orario: tutti i giorni dalle 11 alle 12 e dalle 17 alle 19 (chiuso i festivi e mercoledì pomeriggio). Ingresso libero.

Serra International Italia Distretto 78 Triveneto - Club di Rovigo

Conferenza pubblica Sabato 30 novembre alle ore 19

A e RZ on TE izi ed

Ancora un libro, ancora un dono e una testimonianza offerta dallo storico e scrittore adriese Aldo Rondina, alla comunità di Adria, alla sua cattedrale, alla Diocesi di Adria-Rovigo e al suo Polesine: “Maria Regina del Santo Rosario”. Le Feste quinquennali del Rosario negli atti dell’archivio capitolare della cattedrale di Adria”, edito da “Apogeo Editore” di Adria. Questo è il titolo dell’ultima pubblicazione di Rondina data alle stampe in occasione delle Feste quinquennali 2013 della Madonna del Rosario celebrate nello scorso mese di ottobre nella chiesa cattedrale di Adria, con diversi momenti di fede, di preghiera, di incontro, di carattere culturale e storico. Il libro di Rondina si presenta da subito ricco di notizie e di riferimenti storici, una pubblicazione che mancava per ricostruire in modo preciso e dettagliato la storia dell’antica devozione mariana vissuta dalla comunità della cattedrale, dalla città di Adria e a sua volta dall’intera Diocesi, perché la chiesa Cattedrale è la chiesa madre di tutta la comunità diocesana. Il libro si compone di 127 pagine, suddivise in cinque capitoli; la pubblicazione è corredata da foto e illustrazioni molto utili. Ogni documento trascritto dall’Archivio Capitolare e da quello comunale è riportato in icona e, alla fine del volume gli stessi documenti sono presentati in fotografia con un

PROVINCIA DI ROVIGO Assessorato alle Politiche Sociali e Volontariato

Consulta Provinciale del Volontariato

Anno europeo dei cittadini 2013 www.europa.eu/citizens-2013

COMUNE DI ROVIGO Assessorato all'Associazionismo

SOCIAL DAY

SABATO 7

DICEMBRE 2013

Teatro Sociale di Rovigo ore 21.00

in occasione della GIORNATA INTERNAZIONALE DEL VOLONTARIO ISTITUITA DALL’ONU Media Partner

PROGRAMMA

www.remweb.it

RICONOSCIMENTO DA PARTE DEI COMUNI E DELLA PROVINCIA ALLE ATTIVITÀ DELLE ASSOCIAZIONI DI VOLONTARIATO PRESENTAZIONE ATTIVITÀ' DI PROMOZIONE DEL VOLONTARIATO GIOVANILE


18 la Settimana

caritas

di don Dante Bellinati

“Pensavo...”

! !

Beneficenza e Carità!

Succede, e più spesso di quanto non immaginiamo, che si aiutino gli altri e si faccia beneficenza e volontariato anche a prezzo di indicibili sacrifici personali, ma senza mai far scattare quell'extra che è unico del cristiano: l'accettazione totale dell'altro come fratello o sorella, anzi di più,come Cristo stesso che mi visita. Finché l'altro rimane “inferiore” a me. Tutto va bene.! Il dramma anche di tanti cristiani, è quello di fare delle opere di bene per obbligo o per abitudine, come l'elemosina in chiesa. Oppure per commozione. Non c'è niente che faccia aprire la borsa come l'immagine di un bimbo che soffre.! E qualcosa si fa, anche tanto. Il volontariato e la solidarietà sono due grandi elementi di speranza in questa nostra Italia. Però poi si continua a mantenere un atteggiamento razzista verso gli extracomunitari, a essere pieni di pregiudizi verso quelli del Sud, a sostenere amministrazioni che discriminano i rom, a votare per un partito xenofobo, a sostenere l'aborto e il controllo (anzi, più politicamente corretto, la “pianificazione”) delle nascite, ad avere un atteggiamento irresponsabile verso l'ambiente, e amenità simili... E tutto sembra perfettamente normale.! Ma per un cristiano questo normale non è. Per lui, umanitarismo, solidarietà, beneficenza, elemosina, volontariato, e quanto altro si voglia includere, hanno la loro sintesi e radice nella parola chiave “carità”, che a sua volta si coniuga con giustizia e fraternità. Invece succede che, come dice Benedetto XVI nel messaggio per la Quaresima 2013, talvolta “si tende a circoscrivere il termine “carità” alla solidarietà o al semplice aiuto umanitario”. E' lo svilimento – da noi stessi inconsciamente favorito – di una Parola che invece ha una portata rivoluzionaria. Ci si accontenta di “fare la carità”, invece di vivere nella Carità, con la Carità e per la Carità, imitando, cioè, Gesù stesso.! Ma la carità, continua il messaggio, è “un processo che rimane continuamente in cammino: l'amore non è mai “concluso” e completato. Da esso deriva per tutti i cristiani la necessità della fede, di quell'incontro con Dio in Cristo che susciti in loro l'amore e apra il loro animo all'altro, così che per loro l'amore del prossimo non sia più un comandamento imposto per così dire dall'esterno, ma una conseguenza derivante dalla loro fede che diventa operante nell'amore. Il cristiano è una persona conquistata dall'amore di Cristo e perciò, mosso da questo amore – caritas Christi urget nos (2Cor 5,14) -, è aperto in modo profondo e concreto all'amore per il prossimo”. “Tutto parte dall'umile accoglienza della fede (il sapersi amati da Dio), ma deve giungere alla verità della carità (il sapere amare Dio e il prossimo), che rimane per sempre, come compimento di tutte le virtù (cfr 1Cor 13,13)”.! Gigi Anataloni

COS’È: Iniziativa promossa dalla Fondazione Cassa di Risparmio di Padova e Rovigo con l’obiettivo di fornire aiuto concreto alle famiglie in difficoltà a causa della perdita o della precarietà del lavoro e prive di ammortizzatori sociali. PER INFORMAZIONI: collegarsi al sito del progetto http://live. fondazizonecariparo.com cliccando su “Fondo Straordinario di Solidarietà” - “Documenti”.

domenica 1 dicembre 2013

PRIMO PIANO - Video ironici per spiegare le contraddizioni dell'acquisto di nuovi caccia. E' la nuova iniziativa di sensibilizzazione contro gli F35 promossa da Rete Italiana Disarmo in vista del voto definitivo in Parlamento. !

“F35? Servono treni per i pendolari”. Via alla campagna Rete disarmo Una serie di video ironici per sottolineare le contraddizioni ed i problemi connessi alla scelta di investire miliardi di euro per l'acquisto di cacciabombardieri. E' partita la campagna contro gli F35 dal titolo "Taglia le ali alle armi" promossa dalla Rete Italiana Disarmo. La nuova strategia di comunicazione affianca la campagna a carattere nazionale partita nel 2009 per

chiedere la cancellazione del programma di acquisto dei caccia F-35. In occasione del voto parlamentare che discuterà in via definitiva l'acquisto dei cacciabombardieri, la Rete Italiana Disarmo ha pensato di tornare a sensibilizzare l'attenzione dell'opinione p u b b l i c a , a t t rave r s o q u e s t a n u ova campagna di comunicazione. In concreto la campagna consisterà in una serie di lanci di video che verranno diffusi nelle prossime settimane attraverso una serie di canali. I video saranno realizzati con una chiave di lettura ironica e leggera, cercando di mettere in evidenza l'inutilità della spesa legata agli F35, sottolineando anche la contrarietà diffusa degli italiani. E' stato stimato infatti come la maggioranza del paese sia fortemente contraria a questa spesa. Secondo i responsabili

Emergenze Sardegna - Filippine, raccolta fondi Si è tenuta il 21 novembre, nella sede della Curia di Cagliari e alla presenza di Mons. Arrigo Miglio (Arcivescovo Cagliari e presidente della CES), don Marco Lai (direttore della Caritas Cagliari e delegato regionale Caritas) e di Danilo Cannas, Console onorario in Sardegna delle Filippine, la conferenza stampa nel corso della quale è stato fatto il punto sull'emergenza alluvione nei confronti delle persone e delle zone colpite del Tifone Cleopatra. La presenza del Console Onorario accomuna il paese delle Filippine alla Sardegna in un momento in cui le due popolazioni si trovano colpite da eccezionali eventi metereologici. In particolare, l'Arcivescovo di Cagliari ha voluto rivolgere un pensiero e la vicinanza della Chiesa nei confronti non solo dei morti e delle loro famiglie, ma anche verso la gente dei campi e il loro territorio, terribilmente colpiti da un'enorme disgrazia, che assume particolare dimensione soprattutto in vista della stagione invernale. Un altro ringraziamento è stato rivolto a tutte le Caritas regionali italiane e alle parole toccanti di Papa Francesco. L'Arcivescovo ha poi sottolineato la gara di solidarietà che la gente sarda non mancherà di indirizzare verso i 'lontani' fratelli fi l i p p i n i . Pe r g l i i n t e r v e n t i d e l l a popolazione sarda e dei volontari, sempre negli allegati sono indicati gli estremi per la colletta di denaro e gli

indirizzi dove recapitare il materiale occorrente. Dopo domenica 24 novembre 2013, giornata di preghiera, di solidarietà e di raccolta offerte per quanti sono stati colpiti dalla recente alluvione nella nostra Regione. Il ricavato sarà consegnato alle Caritas Diocesane, che agiranno, come stanno già facendo, in stretto contatto con la Delegazione Regionale Caritas. Domenica 1 dicembre 2013 rimane fissata la giornata nazionale di solidarietà per le Isole Filippine: è importante non chiudere questo orizzonte più lontano che riguarda tantissimi nostri fratelli, pur mettendo al primo posto le necessità sorte in Casa nostra. Ogni Comunità darà secondo le proprie possibilità e, soprattutto, sarà invitata a farsi carico anche delle sofferenze lontane in primo luogo attraverso la preghiera. La prima giornata è dedicata alla solidarietà per le famiglie colpite dall'alluvione. Come chiesto dai Vescovi Sardi nel comunicato della Conferenza Episcopale Sarda (CES) per l’alluvione che ha colpito la Sardegna, eventuali offerte in denaro possono essere versate tramite le Caritas diocesane, casuale: Emergenza alluvione Sardegna – tifone Cleopatra ) La seconda giornata di solidarietà è destinata alle Filippine, dove è in atto una “emergenza umanitaria di massa” a causa del Tifone Haiyan che ha colpito negli ultimi giorni il Paese, causando- secondo fonti Caritas - decine di migliaia di morti,

Diario • 02 dicembr e, R l’immigrazione ovigo, Prefettura, Consig lio territorial • 05 dicembr . e per e, Z costituzione elarino (VE), gr uppo di la • 09 dicembr dell’Osser vatorio Caritas voro per la Triveneto. e, R CdA “Un labo ovigo, Casa Sant’Andrea, 5° ratorio di an alisi della pove incontro corso per rtà”.

OPPURE presso la Caritas diocesana di Adria-Rovigo al numero: 0425 23450

Vuoi offrire il tuo servizio volontario alla Caritas diocesana? Trovano opportunità di fare servizio volontario persone con esperienza di:

I servizi dove si può operare sono:

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Centro di Ascolto Accompagnamento alla gestione del reddito (Microcredito, Fondo di solidarietà, Antiusura, Prestito della speranza) Supporto alla ricerca del lavoro Ritiro e consegna mobili usati Docce e igiene personale Lavanderia Ambulatori

feriti, dispersi, probabilmente con numeri molto superiori alle stime attuali. Il devastante tifone ha colpito le isole più povere del gruppo delle ‘Visayas’ - che si trovano nella regione centrale delle Filippine -, Samar e, in particolare, Leyte. Oltre 4 milioni di persone sono state costrette ad abbandonare le proprie case, manca l’acqua potabile, e in alcune aree le comunicazioni sono completamente interrotte. In particolare, la raccolta per le Filippine è organizzata in collaborazione con Danilo Cannas, Console onorario delle Filippine in Sardegna, con il CSV Sardegna solidale e le altre realtà del mondo del volontariato, con la comunità filippina presente a Cagliari, con le associazioni filippine Bahianian e Associazione Filippini in Sardegna. I fondi raccolti attraverso la colletta promossa dalle Caritas saranno finalizzati a sostenere l’azione delle Caritas diocesane della Sardegna a favore della popolazione colpita dall’alluvione, e di Caritas Filippine, e permetteranno il supporto a interventi di prima emergenza, oltre che la promozione di progetti di ricostruzione, anche nelle fasi successive. Per quanto riguarda l'emergenza Filippine, il materiale viene raccolto nelle reti di vendita Mobil Discount di Cagliari, Sestu, Gonnesa, Siamaggiore, Olbia e Serrenti. Mentre, i bonifici potranno essere fatti, sull'iban della Caritas diocesana di Cagliari, indicando la causale 'Emergenza Filippine'.

Contattarci Sede: Via Giacomo Sichirollo n. 58 - 45100 Rovigo Orari: Lun-Ven 9:00-13:30 e 14:30-17:00 Tel: Fax: e-mail: web:

In Bacheca

Insegnamento della lingua italiana Sindacato e patronato Contabilità e finanza Trasporto e assemblaggio mobili Igiene Medicina ed infermeria Consulenza legale Formazione Counselling e advocacy

della campagna, la decisione del Parlamento di dare il via al programma relativo agli F35 è stata presa in un contesto sociale ed economico completamente diverso rispetto a quello attuale, e oggi le mutate condizioni economiche richiederebbero un diverso impiego delle risorse destinate al programma, che prevede appunto l'acquisto di 90 caccia, al costo di 14 miliardi di euro ciascuno, che vanno tenuti distinti rispetto al costo dell'intero programma che è di 50 miliardi di euro. E proprio a partire da questa opinione diffusa la campagna si pone come obiettivo, quello di evidenziare, attraverso una serie di stratagemmi comunicativi, come sia possibile spendere diversamente i soldi destinati agli F35. Il primo video, diffuso ieri è ambientato in una stazione ferroviaria, ed il messaggio che lancia è come con i soldi di un F-35 sarebbe possibile acquistare ben 20 treni pendolari. Il video è visibile sul canale youtube della Rete Italiana per il Disarmo: http:// w w w. y o u t u b e . c o m / u s e r / ReteItalianaDIsarmo.

0039 0425 23450 0039 0425 464518 info@caritasrovigo.org www.caritasrovigo.org

Contribuire C/C intestato a Caritas diocesana di Adria Rovigo RovigoBanca, Rovigo, Corso del Popolo C/C - 012000023103 •IBAN: IT23 H089 8612 2000 1200 0023 103 Contribuire C/C intestato a Sant’Andrea Apostolo della Carita’ Banca Prossima, Milano. P.zza P. Ferrari 10 C/C - 10000 0017778 •IBAN: IT 46 T 03359 01600 10000 0017778 Erogazioni liberali a Sant’Andrea Apostolo della Carità ONLUS Le donazioni sono detraibili ai fini fiscali.


Fondazione Cariparo stanzia 35 milioni di euro per il 2014

Focus su sociale e giovani

Confermato il piano di erogazioni per il triennio 2013-2015 pari a 120 milioni di euro 35 milioni al territorio, con un’attenzione particolare ai bisogni delle persone in condizioni di disagio e con l’impegno a valorizzare le capacità dei giovani in ambito scolastico e universitario, nonché nel campo della produzione culturale e dell’imprenditoria. Sono queste, in sintesi, le linee di intervento della Fondazione Cassa di Risparmio di Padova e Rovigo per il 2014, presentate oggi per la prima volta in un incontro aperto alla cittadinanza. La Fondazione conferma le erogazioni previste per il triennio 2013-2015 pari a 120 milioni di euro con un impegno medio annuale di 40 milioni di euro. La scelta di destinare 35 milioni per il 2014 tiene conto del fatto che gli stanziamenti nel 2013 sono stati pari a 45 milioni di euro, cifra superiore rispetto all’impegno medio annuale, e della situazione dei mercati an-

la Settimana

polesine

domenica 1 dicembre 2013

cora incerta che induce ad adottare una strategia improntata alla prudenza e ad una visione di medio-lungo periodo. 5 saranno i settori su cui si focalizzerà l’attività della Fondazione: · Ricerca scientifica: 7 milioni di euro; · Istruzione: 7 milioni di euro; · Arte e attività culturali: 7 milioni di euro; · Salute e ambiente: 5 milioni di euro; · Assistenza e tutela delle categorie più deboli: 7.5 milioni di euro; · Sport, protezione civile, sicurezza alimentare e agricoltura di qualità: 1.5 milioni di euro. La priorità andrà al sociale anche se, rispetto agli ultimi anni, si mirerà ad un maggiore equilibrio nella distribuzione dei fondi tra i diversi settori, nella convinzione che interventi programmati in ambiti diversi da quelli del sociale abbiano comunque importanti ricadute anche su questo fronte. Il lavoro e l’innovazione sociale

Settimana europea dei rifiuti

Vocabolario dei rifiuti e Bambini in fattoria Collaborazione tra Consorzio smaltimento Rsu di Rovigo, l’Associazione Bambini in Fattoria di Confagricoltura, Polaris e Confagricoltura

Per l’amore dell’ambiente, della salute e dell’economia il Consorzio smaltimento Rsu di Rovigo, l’Associazione Bambini in Fattoria di Confagricoltura, Polaris e Confagricoltura hanno intrecciato una stretta collaborazione per un obiettivo comune: dimostrare che vivere in un mondo con meno rifiuti è più che possibile. La quinta edizione della Settimana Europea di riduzione dei rifiuti (dal 16 al 24 novembre) ha rappresentato, per gli attori locali coinvolti, un’opportunità per realizzare varie azioni concrete. In occasione della campagna di comunicazione ambientale promossa dall’Unione Europea, il presidente del Consorzio Rsu Pierluigi Tugnolo e il presidente di Confagricoltura Lorenzo Nicoli hanno evidenziato che l’esistenza del patto tra il Consorzio Rsu e le aziende agricole, fatto per sensibilizzare sull’uso del rifiuto a partire dai più piccoli, è un esempio nazionale. L’azione realizzata dalla rete di fattorie didattiche Bambini in fattoria di Confagricoltura ha svolto nelle 14 aziende agricole, distribuite in tutta la provincia, fantasiosi laboratori pensati per ridurre lo spreco di alimenti e di oggetti. Ai più piccoli gli agricoltori hanno insegnato a riutilizzare contenitori, scatole e confezioni ideando nuove costruzioni-giocattolo. Nelle fattorie-agriturismi con ristorazione, sono state proposte ricette per la preparazione di deliziosi spuntini con merendine non consumate. Il Consorzio smaltimento Rsu di Rovigo ha, poi, realizzato e predisposto un “Vocabolario dei Rifiuti” da distribuire nelle scuole, quale guida veloce e pratica, da consultare, per capire come produrre meno rifiuti e come differenziarli correttamente. s.f.

rappresenteranno gli obiettivi strategici dell’azione dell’ente. Per quanto concerne il lavoro, verranno privilegiate quelle iniziative in grado di dare maggiore impulso all’occupazione e che favoriscano, fra l’altro, la riqualificazione professionale e l’autoimprenditorialità. Al contempo la Fondazione continuerà a svolgere il proprio ruolo di soggetto innovatore, rispondendo ai bisogni con soluzioni originali derivanti da attività di ricerca e utilizzando tali soluzioni in progetti pilota da realizzare anche in collaborazione con altri soggetti pubblici o privati. Sul fronte delle modalità di intervento, l’ente intende consolidare ulteriormente il proprio ruolo di promotore attivo di iniziative e catalizzatore di risorse, idee e persone, superando progressivamente la funzione di semplice ente erogatore. Per questo verrà incrementato, fra l’altro, il ricorso all’utilizzo dei bandi, che da un lato favoriscono il confronto e la competizione tra diversi progetti, stimolandone la crescita qualitativa, e dall’altro consentono di concentrare le risorse su ambiti ritenuti di particolare importanza. Dopo la positiva esperienza del “Progetto 3 L”, iniziativa finanziata dalla Banca Europea degli Investimenti che sosterrà interventi di efficienza energetica in 40 comuni delle province di Padova e Rovigo, si punterà a cogliere le opportunità di finanziamento dall’Unione Europea e dallo Stato italiano, al fine di attrarre investimenti utili anche per un rilancio dell’economia locale. Attraverso la ricerca e l’ottenimento di fondi esterni, verranno aumentate le risorse a disposizione, stimolando maggiori sinergie e collaborazioni tra le istituzioni locali. Antonio Finotti, Presidente della Fondazione, commenta: “Le linee di intervento per il 2014 confermano come il nostro ente intenda svolgere sempre più una funzione preziosa nell’intercettare e soddisfare i numerosi bisogni espressi dai cittadini, privilegiando quei progetti in grado di fornire una risposta al crescente disagio sociale, in particolare sul fronte occupazionale, e di promuovere le competenze professionali dei giovani. Per questo un’importanza strategica viene assegnata al rilancio dell’occupazione attraverso interventi tesi alla creazione di nuove opportunità di lavoro. Un impegno che come Fondazione porteremo avanti in sinergia con il territorio, cercando di individuare di volta in volta le esigenze della nostre comunità e di promuovere il lavoro in rete con diversi enti locali, regionali e nazionali”.

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Riflessione

Il cimitero ieri e oggi

Se c’è un posto che induce a rievocare il passato, questo è il cimitero. Abituati fin da piccoli a frequentarlo per unirsi spiritualmente ai propri cari che non sono più, diventa normale constatare gli evidenti cambiamenti avvenuti nel tempo. Il momento che evidenzia maggiormente tutto questo è il giorno dedicato ai defunti: il 2 novembre. Quello che era, ai tempi dell’Italia misera e povera, un intimo incontro di preghiera e di ricordi con chi si è condivisa la vita, è diventato nel tempo un’espressione della società del benessere materialista e superficiale perdendo il senso del sacro. Un tempo, candele e sepolture in terra contraddistinte dalla croce e altre immagini religiose che facevano riflettere sulla vita eterna, ora marmi lussuosi e abbondanza di fiori. Una volta sul cimitero si pregava il Rosario sulla tomba dei propri cari, ora il cimitero sembra essere diventato, specialmente il giorno dei morti, il luogo d’incontro tra persone che non si vedono da tempo e si raccontano le loro storie. Quest’anno il consueto momento di preghiera con la Santa Messa è stato preceduto il giorno prima, festa di tutti i Santi, con la recita del Rosario, finalizzato all’acquisizione dell’indulgenza per i propri morti, celebrato dal parroco don Daniele Donegà. La Chiesa continua nella tradizione a proporre, a determinate condizioni, la Santa Indulgenza per le anime dei propri morti ma, nella superficialità del vivere attuale, molti non sanno di cosa si tratti, specialmente le nuove generazioni. Anche quest’anno, alla vigilia di Ognissanti, tra mascherate, feste notturne, danze macabre e

scene dell’orrore, si è consumato il rito commerciale e pagano di Halloween. C’è da ritenere che i giovani, contrariamente a quanti sostengono trattarsi di una “deriva” morale, considerino il rito celtico in onore del principe della morte, una mascherata, un secondo carnevale che consente loro una breve evasione dal quotidiano senza subirne negative conseguenze. Il culto dei morti è sempre stato tenuto nella massima considerazione da tutte le civiltà mondiali. Prova evidente di questo sono i monumenti che ci hanno lasciato gli egiziani e gli etruschi tanto per citare alcuni di quelli che ancora oggi

Aperto il botteghino

Dal 23 novembre si scia. Dove? Sulle nevi del Corvatsch, in Engadina, a due passi da St. Moritz . Il 16 novembre ha aperto la funivia che parte da Surlej, seguita il 21 dicembre dalla funivia di Sils Maria. Una stagione lunga, che si chiuderà solo il 4 maggio, e ricca di appuntamenti. L’apertura, originariamente prevista per il 16 novembre, è stata posticipata di una settimana a causa delle temperature insolitamente miti di questo autunno. Era il 7 dicembre del 1963, quando veniva inaugurata la seconda sezione della funivia del Corvatsch, da Murtèl fino a quota 3303, la più alta vetta raggiunta da una funivia nelle Alpi Orientali. Per festeggiare i 50 anni di sci nel comprensorio svizzero, il 7 dicembre ci sarà una grande festa, una giornata all’insegna della nostalgia, con attività per i grandi e i piccoli, specialità gastronomiche e prezzi ridotti. Dal 6 al 9 febbraio sarà la volta dell’ Engadinsnow, gara di freeride sulla ripida parete nord del Corvatsch, il 14/15 marzo della FIS Slopestyle World Cup (la più giovane delle discipline del freestyle) e il 12/13 aprile degli Swiss Freestyle Championships. Un inverno dunque all’insegna del freestyle e dello snowboard, con tante novità proprio per gli amanti delle discipline più ‘free’ del mondo della neve. Sciare al Corvatsch sarà anche conveniente. Infatti dal 19 ottobre 2013 al 25 maggio 2014, con l’offerta “Albergo skipass incluso”, dal secondo pernottamento lo skipass costa solo 25 franchi svizzeri a persona e al giorno. Il comprensorio del Corvatsch-Furtschellas, grazie alla quota elevata (da 1797 a 3303 metri) e agli impianti hi-tech (3 funivie, 4 seggiovie, 8 skilift), offre un’esperienza sciistica unica da novembre a maggio. Di giorno 10 ristoranti permettono piacevoli soste in quota e da questo inverno una nuova terrazza riparata dal vento rende ancora più piacevole fermarsi all’ Osteria Rabgiusa. Dal 6 dicembre, invece, riparte la stagione dello ‘Snownight’: tutti i venerdì la funivia da Surlej a Murtèl rimane aperta e la lunga pista di 4,2 km è illuminata per sciate doc. Per uno spuntino c’è il ristorante all’arrivo della funivia e poi, dopo lo slalom, c’è il party all’ Hossa Bar, per continuare a divertirsi. La montagna che sovrasta il villaggio di Silvaplana presso St. Moritz è il Corvatsch. L’omonima stazione in vetta si trova a quota 3303 m ed è la più alta delle Alpi orientali. Incomparabile è la vista panoramica sui ghiacciai con il Piz Bernina alto 4049 m e sul paesaggio lacustre dell’Alta Engadina. D’estate, la Corvatsch AG propone ai suoi ospiti tre funivie, tre ristoranti di montagna, due parchi giochi per bambini e 80 km di sentieri escursionistici tra St. Moritz, Silvaplana, Pontresina e Sils. Benvenuti in montagna per un’estate «Top of Engadin». Info: info@corvatsc

Rovigo Teatro Sociale Stagione di Prosa

L’assessorato alla Cultura informa che, da venerdì 22 novembre, il botteghino del Teatro Sociale è aperto per la nuova Stagione di Prosa. A partire dal 3 dicembre sarà possibile acquistare i biglietti singoli per i vari spettacoli. Botteghino del Teatro Sociale - Piazza Garibaldi 14 45100 RovigoTel0425/25614 Fax 0425/423164 E mail: teatrosociale.botteghino@comune.rovigo.it Orario botteghino: 10/12.30 - 16/19.30 (lunedì chiuso)

fanno mostra di se stessi. Nel tempo il rito della sepoltura ha assunto forme e modi conformi al vivere sociale del momento. A lasciare sconcertate le persone anziane è il rito della cremazione in essere da qualche tempo e riconosciuto dalla Chiesa. Dice l’Ecclesiaste: tutto ciò che viene dalla terra alla terra tornerà; è questa apparente contraddizione che lascia tutti nella perplessità. E’ da augurarsi che l’evolversi della civiltà moderna non abbia a dissacrare ulteriormente quel legame tra cielo e terra che le vecchie generazioni vedevano nel culto dei morti. Ildo Testoni

I° Domenica di Avvento

Viviamo l’Avvento

E’ tempo di attesa, un’attesa tutt’altro che passiva. Non ci è dato sapere quando si adempierà, si sa solo che richiederà un atteggiamento di veglia attenta e desiderosa di compimento. Questa veglia ci coinvolge profondamente e così dev’essere, perché la venuta di nostro Signore coinvolge tutti ma proprio tutti noi, pecorelle del Buon Pastore. In tale contesto diventiamo ancor più consapevoli di non essere padroni di noi stessi, come se dipendessimo dall’incognita di quest’attesa. Di conseguenza cambia il nostro atteggiamento verso il domani, diventa più disponibile, più umano, fattivo... Viviamo l’Avvento con fare attento scrutando il presente per goderci il futuro. Sappiamo che Gesù verrà e tutti noi Lo accoglieremo trepidanti di gioia.

Avvento, attesa che rende il cuor contento; gioia che celebra la venuta del Salvatore Evviva nostro Signore! Paola Besola

Cartoline di viaggio Donato Sinigaglia

A Corvatsch si scia


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