91.2 94.5
laSettimana SETTIMANALE DI INFORMAZIONE DELLA DIOCESI DI ADRIA-ROVIGO Poste Italiane S.p.A. – Spedizione in abb. postale – D.L. 353/2003 (conv. in L. 27/02/2004 n.46) art. 1, comma 1 NE/RO Anno CXIV - N. 8 - Una copia € 1,10 - Domenica 23 febbraio 2014 - (Esce il giovedì)
EDITORIALE
Governo e Sanremo Bruno Cappato
Non è giusto parlare sempre dei media e della televisione perché non è vero che tutto dipende da loro anche se è fortissima la loro influenza e nessuno lo può dimenticare. Siamo invitati a parlarne perché c’è stata una coincidenza: un fatto importante, delicato e probabilmente decisivo per le sorti del paese come sono le consultazioni per il nuovo governo ed il Festival di Sanremo. Anche se ce lo vogliono far credere con l’importanza data dai messaggi, dalle interviste, dai servizi e dalle previsioni, francamente non possiamo ritenere che i due avvenimenti abbiano la stessa portata. Il governo che verrà - a detta dell’incaricato, il giovane politico segretario del Pd Renzi - avrà immediatamente a cuore le grandi riforme che il paese attende ed ancor più temi spinosi e di importanza vitale come il lavoro, l’economia e la famiglia. Tutto questo ci preoccupa ed alimenta speranze forti perché ci si augura che il nuovo che viene abbia la forza di dare una svolta decisiva alla politica. La famosa rottamazione sarebbe davvero un’operazione inutile se il progetto e la promessa dovessero fallire. Non sarebbe “il” nuovo sulla scena della politica, ma qualcosa di replicato alla maniera un po’ originale propria di questo settore del paese dove - parafrasando il detto famoso - tutto cambia perché nulla cambi sul serio. Sarebbe davvero una delusione grande. Nel mentre Renzi lavora alla sua compagine di governo i giornalisti si affannano a
far previsioni sui ministri con una danza di nomi e di facce, ecco irrompere sulla scena Sanremo. In un momento cruciale ed importante il paese è invitato - con la stessa sollecitudine - a volgere lo sguardo al decantato Festival di Sanremo che invade - grazie alla Rai - la scena. E così davanti a noi vengono a trovarsi grosso modo sullo stesso piano un tema carico di problematiche vitali per il paese e dall’altra una forma di intrattenimento che si vuol far credere che sia il volto artistico e culturale del paese. Il presentatore o conduttore ha iniziato il festival con discorsi serissimi ed è stato contrastato dalle grida di due operai che volevano far conoscere la loro situazione di precarietà. E’ indubbiamente giusto e doveroso che una platea ed uno spettacolo costruito con tante risorse abbia a volgere lo sguardo ai problemi e alle situazioni toccando anche riferimenti importanti come il lavoro e la religione, ma certamente è anche vero con tutta la più buona volontà che il contesto puramente rivolto allo spettacolo non può e non ha i mezzi per fare proposte costruttive vere e competenti per il paese tutto. Ne consegue che i mezzi della comunicazione moderna dovrebbero distinguere con chiarezza quello che conta di più per le persone e per le famiglie e mettere al posto suo un festival canterino che - per quanto lodato ed importante - è e resta una passerella di vanità.
91.2 94.5
Convegno diocesano al Centro S. Giovanni Bosco di Rovigo
La vera novità di Papa Francesco Relatori Luigi Accattoli ed il Vescovo Lucio
a pag. 10 e 11
E’ iniziata domenica 16 febbraio 2014 presso il Teatro don Bosco del Centro Giovanile san Giovanni Bosco di Rovigo la preparazione al Festival Biblico che avrà luogo a Rovigo nei giorni 23, 24, 25 maggio 2014. Ad aprire la serie delle manifestazioni il primo incontro sul tema: “La gioia del Vangelo”, di Papa Francesco. con il Vescovo di Adria-Rovigo mons. Lucio Soravito de Franceschi, e il giornalista, scrittore e vaticanista Luigi Accattoli.
Nella festa Si apre il cammino del Catecumenato in diocesi
pag. 3
di San Valentino abbiano incontrato Papa Francesco
pag. 20
2
la Settimana
comunità
Villadose
Concluso il percorso per fidanzati
Si è concluso sabato 15 febbraio con una cena al ristorante Corte Frassino il percorso per fidanzati vicariale, organizzato, per il quinto anno consecutivo, dal Gruppo Famiglie della Parrocchia di Villadose e dedicato alle coppie che hanno deciso di sposarsi con il rito cattolico. Undici le coppie che hanno aderito provenienti da Villadose, Lama, Gavello, Pezzoli, Ceregnano, San Martino di Venezze. Il percorso di quest’anno è iniziato il 17 novembre 2013 e si è concluso il 15 febbraio per un totale di sei incontri.
Dopo il primo incontro di accoglienza si è poi affrontato il passato e il presente della coppia riflettendo sulla genesi della coppia, sulle paure e timori del matrimonio, sul progetto di vita e sulla quotidianità. Il tema della spiritualità della coppia è stato trattato con don Valentino Salvoldi che ha parlato ai fidanzati dell’Amore nella coppia coinvolgendoli con la sua esperienza di vita nei paesi poveri del mondo. Spazio anche a una gior-
Attività del Vescovo Domenica 23 febbraio: Ore 11.00 Adria, S. Vigilio: celebra la S. Messa ed amministra il sacramento della Cresima. Ore 16.00 - S. Bellino: celebra la S. Messa in memoria di don Luigi Lovato. Martedì 25 febbraio: Ore 6.00 - Partenza per il Pellegrinaggio a Roma con le parrocchie di Adria. Ore 17.00 oma, Basilica di S. Pietro: presiede la celebrazione della S. Messa con i pellegrini di Adria. Mercoledì 26 febbraio: Ore 10.30 - Roma, Piazza S. Pietro: partecipa all’udienza generale di Papa Francesco. Ore 16.00 - Roma, Santa Maria Maggiore: presiede la celebrazione della S. Messa con i pellegrini di Adria. Giovedì 27 febbraio: Ore 9.15 - Rovigo, Seminario: tiene il Ritiro Spirituale dei presbiteri sul tema: I presbiteri, formatori di cristiani testimoni. Ore 15.00 - Vittorio Veneto, Castello S. Martino: partecipa all’incontro dei Vescovi del Triveneto con mons. Galantino, Segretario della CEI. Venerdì 28 febbraio: Ore 9.00 - Vittorio Veneto, Castello S. Martino: partecipa durante tutto il giorno alla seduta della Conferenza Episcopale Triveneta. Sabato 1 marzo: Ore 9.00 - Rovigo, Vescovado: riceve in udienza. Domenica 2 marzo: Ore 9.00 - Rovigo, S. Apollinare: celebra la S. Messa ed amministra il sacramento della Cresima. Ore 11.00 - Castelguglielmo: celebra la S. Messa ed amministra il sacramento della Cresima.
nata di ritiro in Seminario, domenica 9 febbraio, dove a fianco degli argomenti trattati si è potuto condividere il pranzo e la partecipazione alla Messa. L’ultimo incontro è servito per fare la verifica del corso fatto e si è concluso con la cena nella suggestiva atmosfera del ristorante Corte Frassino. Al termine della cena sono stati consegnati
gli attestati di partecipazione da parte del parroco don Carlo Marcello e un dvd con le immagini e il materiale proposto durante il corso. Le coppie guida Erica e Stefano, Chiara e Ilario, Mirian e Michele, Erika e Enrico e Barbara sono rimaste molto soddisfatte della partecipazione e dell’interesse dimostrato. Mirian Pozzato
Agenda Diocesana Marzo 2014
m Mercoledì 5 p Mercoledì delle Ceneri: astinenza e digiuno p Incontro vicariale di preghiera per i Giovani ore 21.00 m Sabato 8 p Ritiro spirituale delle Religiose Rovigo Centro Mariano ore 8.30 Giornata della Donna p Divina Commedia Inferno canto 26°, presenta Dr. G. Vivaldelli Rovigo don Bosco ore 21.00
rale per i Sacerdoti e religiosi Rovigo Seminario ore 9.15 m Sabato 15 p Ritiro spirituale delle Religiose Trecenta S.Antonio ore 9.00 m Domenica 16 2° di Quaresima m Domenica 23 3° di Quaresima p Convegno diocesano dei catechisti
Rovigo Don Bosco ore 15.0018.00
m Domenica 9 1° di Quaresima p S. Francesca Romana: patrona dei Gruppi vedovili
m Giovedì 27 p Ritiro Spirituale per Sacerdoti e Religiosi
m Giovedì 13 p Incontro teologico pasto-
m Domenica 30 4° di Quaresima “Laetare”
Rovigo Seminario ore 9.15
VII Domenica del tempo ordinario - A La ricetta per comprendere la Parola di Dio in questa domenica ce la dà s. Paolo: farsi stolti per diventare sapienti. Stolti per il mondo, sapienti davanti a Dio. Ci sono due logiche che si scontrano non solo tra il mondo e Dio, ma anche tra spiritualità tradizionale e Parola di Dio. Siamo una eredità di peccatori conclamata dalla catechesi ai fanciulli fino alla unzione terminale. Chiarito che il limbo non è mai stata una verità di fede resta il purgatorio e l’inferno a saldare i conti (anche se il card. Martini diceva che l’inferno è vuoto). L’invito ad essere perfetti come il Padre celeste non porta a una presunzione blasfema se “santo è il tempio di Dio che siete voi”; il “non giudicare” non può esimere dal “rimproverare apertamente”; e l’umiltà non può contrastare una stima di sé, creatura di Dio, necessaria per amare il prossimo “come te stesso”. Il Levitico ci indica il modo concreto per vivere la santità. La carità verso il prossimo riflette in noi la santità di Dio. Dio è santo, e quindi devono essere santi quanti appartengono al suo popolo. È la santità di Dio il movente di questa morale: Israele deve
La vera sapienza
per qualche tempo. Ogni persona va rispettata così come ognuno vuole essere rispettato. Tutti devono essere amati nei diversi ambiti della vita quotidiana. Non dovete sottrarre ad alcuno moglie, vita, proprietà, figli. Non dovete imbrogliarlo nel commercio, tenervi il suo salario, opprimerlo con tassi di interesse esorbitanti, maledirlo se è sordo o farlo inciampare se è cieco. Non dovete spostare la pietra di confine nei campi per guadagnare un po’ di terreno, né dare falsa testimonianza contro di lui in tribunale. Le leggi riguardanti il prossimo non erano che uno dei modi in cui Israele avrebbe dovuto essere “santo” come il suo Dio. La comunità fioriva quando ogni persona amava il prossimo come se stessa. Il problema in discussione al tempo di Gesù era su chi doveva essere considerato prossimo. La parabola del buon Samaritano risponde: “colui che ha avuto misericordia”. Catalogare il prossimo secondo razza, sangue, cultura e religione è del tutto sbagliato. La Chiesa raccoglie l’insegnamento del suo Maestro. La Legge è riassunta nel comando di amare il nostro prossimo. d. Dante
Levitico 19,1-2.17-18; 1 Corinti 3,16-23 ; Matteo 5,38-48 prendere a modello della propria condotta quella del Signore, che ha compassione del suo popolo schiavo e lo libera. Abbiamo qui un esempio eccellente della vita nell’Antico Testamento. Esso unisce “sacro e profano” in modo tale che dimostra che non c’era alcuna distinzione di base tra i due ambiti. I doveri verso il prossimo sono orientati all’espressione culmine dell’amore. Sono già principi evangelici, norme per un cristiano. Nel Vangelo, dopo la grande pagina delle beatitudini, il Discorso della Montagna si svolge con una serie di unità caratterizzata da temi specifici, raccordati al filo che regge l’intera proposta di Gesù, cioè la radicalità e la totalità che il cristiano deve offrire nella sua adesione al regno dei cieli. Si puntualizza il rapporto con l’Antico Testamento: c’è unità profonda tra i due Testamenti. Radicale è la condanna di ogni violenza, andando oltre la giustizia del taglione (“occhio per occhio, dente per dente”), come lo è la scelta dell’amore per il prossimo che non conosce più limiti e frontiere, ma si estende
fino al nemico. L’appello finale ad essere “perfetti” come Dio è l’illustrazione più limpida della pienezza e totalità che regge questa pagina. Paolo presenta la Chiesa come il tempio di Dio, sede viva della sua presenza di salvezza: “Se uno distrugge il tempio di Dio, Dio distruggerà lui”. La riflessione che Paolo ha condotto sull’autentica sapienza cristiana giunge qui a una conclusione di carattere ecclesiale. Citando Giobbe e il Salmo, egli delinea il giudizio divino sulla “sapienza di questo mondo” ed esalta la logica paradossale della croce, che costringe il credente a vincere ogni personalismo egoistico e orgoglioso. Tutto quello che c’è nell’esistenza ecclesiale e individuale è, infatti, da rimandare in ultima istanza a Cristo e quindi a Dio. Si offre, così, l’occasione per una riflessione sul ministero apostolico, inteso come servizio e non come autoaffermazione e dominio. Le leggi dell’Antico Testamento si soffermano spesso sul “prossimo”. Il prossimo è la persona della porta accanto o quella che abita nella stessa strada, il fratello-israelita, il concittadino o, in caso di necessità, l’ospite, che si ferma da te
domenica 23 febbraio 2014
POPOLO DI DIO IN MISSIONE
Gli adulti
Il popolo di Dio adulto per età e formazione si trova spesso in contrasto con la cultura oggi più diffusa, quella del provvisorio. Formata da punti fermi di precetti e doveri, “la cultura del provvisorio ci taglia a pezzi” direbbe Papa Francesco. Uno studio di un convegno recente, “Fedeltà e perseveranza vocazionale in una cultura del provvisorio” ha segnato forte e provocato la sensibilità tradizionale di varie spiritualità. L’appartenenza ad uno spazio e a un tempo ci fa riflettere proprio su quanto di prezioso ci è stato tramandato, su come attraverso la memoria riusciamo ad attuare anche nel tempo presente e nei luoghi diversi, ma anche su quanta fantasia riusciamo a mettere nella ricerca qui e oggi il grande dono della fede. Proprio la fedeltà e la perseveranza della nostra vocazione cristiana , attraverso lo scandagliare i tesori, presenti in quanto ci è stato tramandato, ci devono rendere capaci di offrire alle persone del nostro tempo, come noi circondati e forse penetrati dalla cultura del provvisorio, la luce e l’acqua viva che vengono dalla Parola del Signore. E’ una Parola che ci parla della sua eterna fedeltà: Gesù presenta ogni giorno il suo sì d’amore fedele a ciascuno di noi. Soltanto nella consapevolezza di questo amore fedele ed eterno, anche quando noi non riusciamo ad essere totalmente fedeli, possono nascere in questo nostro tempo, in questa cultura del provvisorio delle risposte per sempre. Scrive Papa Francesco (EG 160.163): “Il mandato missionario del Signore comprende l’appello alla crescita della fede quando indica: «insegnando loro a osservare tutto ciò che vi ho comandato» (Mt 28,20). Così appare chiaro che il primo annuncio deve dar luogo anche ad un cammino di formazione e di maturazione. L’evangelizzazione cerca anche la crescita, il che implica prendere molto sul serio ogni persona e il progetto che il Signore ha su di essa. Ciascun essere umano ha sempre di più bisogno di Cristo, e l’evangelizzazione non dovrebbe consentire che qualcuno si accontenti di poco, ma che possa dire pienamente: «Non vivo più io, ma Cristo vive in me» (Gal 2,20)... L’educazione e la catechesi sono al servizio di questa crescita”. E qui entrano indicazioni forti di Papa Francesco (EG 33.70): “La pastorale in chiave missionaria esige di abbandonare il comodo criterio pastorale del “si è sempre fatto così”. Invito tutti ad essere audaci e creativi in questo compito di ripensare gli obiettivi, le strutture, lo stile e i metodi evangelizzatori delle proprie comunità. Una individuazione dei fini senza una adeguata ricerca comunitaria dei mezzi per raggiungerli è condannata a tradursi in mera fantasia... E’ anche vero che alle volte l’accento, più che sull’impulso della pietà cristiana, si pone su forme esteriori di tradizioni di alcuni gruppi, o ipotetiche rivelazioni private che si assolutizzano. Esiste un certo cristianesimo fatto di devozioni, proprio di un modo individuale e sentimentale di vivere la fede, che in realtà non corrisponde ad una autentica “pietà popolare”. Alcuni promuovono queste espressioni senza preoccuparsi della promozione sociale e della formazione dei fedeli, e in certi casi lo fanno per ottenere benefici economici o qualche potere sugli altri. Nemmeno possiamo ignorare che, negli ultimi decenni, si è prodotta una rottura nella trasmissione generazionale della fede cristiana nel popolo cattolico. E’ innegabile che molti si sentono delusi e cessano di identificarsi con la tradizione cattolica, che aumentano i genitori che non battezzano i figli e non insegnano loro a pregare, e che c’è un certo esodo verso altre comunità di fede. Alcune cause di questa rottura sono: la mancanza di spazi di dialogo in famiglia, l’influsso dei mezzi di comunicazione, il soggettivismo relativista, il consumismo sfrenato che stimola il mercato, la mancanza di accompagnamento pastorale dei più poveri, l’assenza di accoglienza cordiale nelle nostre istituzioni e la nostra difficoltà di ricreare l’adesione mistica della fede in uno scenario religioso plurale”. Una missione di popolo capace di generare armonia tra generazioni, senza muri divisori, risulta complessa. Bisogna accogliere la sfida di generazioni che hanno maturato esperienze diverse insieme a quelle che vivono il presente e puntano a un futuro con lo sforzo di indovinarlo, essere presenti e lì porre una testimonianza che riveli tutta la ricchezza del passato e del presente. d. Dante Bellinati
Curia Vescovile - Ufficio Economato
Avviso
La Segreteria dell’Ufficio Economato rimarrà chiusa nei gg. 24-25-26 febbraio p.v. (Convegno Economi 2014). E nel periodo dal 3 al 15 marzo (in questo periodo chi avesse bisogno/necessità di contattare l’Ufficio può farlo nei pomeriggi di lunedì 3 e 10 marzo e nei pomeriggi di mercoledì 5 e 12 marzo).
Scadenze Si ricorda che il 28 febbraio scade il termine per presentare la domanda del contributo in conto interessi passivi. Il modulo è anche reperibile nel sito della Diocesi alla voce Uffici – Uffici Economato.
1a Domenica di Quaresima, domenica dei catecumeni
Il catecumenato Anche nella nostra diocesi sono sempre più frequenti le richieste di ricevere il sacramento del Battesimo in età adulta, sia grazie all’aumentato flusso immigratorio, sia per un risveglio di fede tra persone lontane fin dall’infanzia. Secondo le indicazioni del Rito dell’Iniziazione Cristiana degli Adulti (RICA), gli adulti che desiderano ricevere il Battesimo devono prepararsi mediante il cammino del catecumenato; tale cammino è caratterizzato da tre aspetti: uno ecclesiale, il vescovo primo responsabile; un altro antropologico, un cammino progressivo fatto di diverse tappe; infine un aspetto temporale (non cronologico, ma salvifico, kairologico), che è dato dal tempo che dalla Quaresima condurrà alla Veglia Pasquale. a) Il cammino verso il Battesimo degli adulti è un cammino diocesano «I vescovi sono i principali dispensatori dei misteri di Dio e i responsabili di tutta la vita liturgica nella Chiesa loro affidata. In forza di questo loro ufficio essi regolano il conferimento del Battesimo, mediante il quale gli uomini partecipano al sacerdozio regale di Cristo. Non tralascino quindi di celebrare essi stessi il Battesimo, soprattutto nella Veglia pasquale. Si raccomanda in particolare che essi stessi conferiscano il Battesimo agli adulti e ne curino la preparazione». (RICA, n° 12) b) Il cammino verso il Battesimo degli adulti è un cammino graduale Sono tre le tappe che conducono gli adulti al Battesimo: 1) Il precatecumenato: il primo tempo, che impegna il candidato nella ricerca, è dedicato dalla Chiesa all’evangelizzazione e al «precatecumenato» e si conclude con l’ingresso
la Settimana 3
attualità
domenica 23 febbraio 2014
nell’ordine dei catecumeni, con il rito dell’iscrizione del nome nel libro dei catecumeni. 2) Il catecumenato: il secondo tempo, che inizia dall’ingresso nel catecumenato e può protrarsi per diversi anni, è dedicato alla catechesi e ai riti con essa connessi e si conclude il giorno dell’elezione, l’iscrizione del nome nel libro degli eletti. 3) La preparazione quaresimale: il terzo tempo, assai più breve, che di norma coincide con la preparazione quaresimale alle solennità pasquali e ai sacramenti, è dedicato alla purificazione e all’illuminazione interiore. c) Il cammino verso il Battesimo è un cammino che culminerà a Pasqua Si ricorda ai parroci che Domenica 9 marzo 2014, prima domenica di Quaresima, è prevista una Ce-
Domenica 9 marzo il vescovo in Duomo a Rovigo accoglierà gli adulti che inizieranno il cammino come catecumeni e gli adulti che vivranno il Battesimo nella Veglia Pasquale
I consacrati siano poveri di Don Vittorio De Stefani
Possiamo riassumere così la terza intenzione di preghiera per questo mese di febbraio. E’ un tema molto caro a Papa France-
Irc, rivoluzione andata a segno
lebrazione Eucaristica in Duomo-Concattedrale, alle ore 19.00, presieduta dal Vescovo, in cui si vivranno due riti del catecumenato: l’accoglienza tra i catecumeni per persone adulte che desiderano ricevere il Battesimo (rito dell’iscrizione del nome sul libro dei catecumeni), e il rito dell’elezione per le persone che hanno compiuto il cammino catecumenale e che riceveranno il Battesimo nella Veglia Pasquale del 20 aprile prossimo (rito dell’iscrizione del nome sul libro degli eletti). Si pregano i reverendi parroci di avvertire l’Ufficio Catechistico Diocesano per cammini di persone che sono da considerarsi catecumeni e per eventuali inserimenti in tale celebrazione eucaristica. Si comunica inoltre che si sta attivando una collaborazione tra Ufficio Catechistico e Caritas Diocesana per la formazione di accompagnatori e catechisti idonei a questo percorso catecumenale. Per info: ucdrovigo@ gmail.com; orari ufficio: martedì, mercoledì, venerdì: 9.00-12.30. Telefono: 0425.209622. A cura degli uffici Liturgico, Catechistico e Caritas Diocesani
sco che vi ha fatto riferimento più volte. Certamente la povertà è un concetto, per certi versi, relativo a fatti e situazioni di vita. Un religioso, ad esempio, è povero per voto anche se resta auspicabile che il non possesso personale non sia brillantemente compensato dalla sovrabbondanza comunitaria. Il prete, come è noto, non fa il voto di povertà, ma è sempre esortato a guardare al suo Maestro che non aveva un sasso su cui posare il capo. E’ vero poi che la gente, come ci diceva l’allora vescovo di Vicenza ora arcivescovo di Torino, tollera di più, nei preti, le debolezze della carne dell’ostentazione di ricchezza. E’ vero che non siamo “ieri”, ma siamo “oggi”. I mezzi anche del progresso sono ormai indispensabili. Ma è a tutti evidente che si può essere presenti nelle case dei fratelli, ove si piange
Nuovo concordato Sono ormai trent’anni dalla firma del Nuovo Concordato tra la Repubblica italiana e la Chiesa cattolica. Un punto di autentica svolta nei rapporti tra Stato e Chiesa, nel superamento dei Patti Lateranensi (tecnicamente si è firmata la loro revisione) e soprattutto, per quel che riguarda la comunità cristiana, nella direzione indicata dal Concilio. La nuova normativa derivata per l’Insegnamento della religione cattolica nella scuola (Irc) è un punto forte degli accordi del 18 febbraio 1984 e ancora oggi ha qualcosa da dire. N o n sembra a v e r esaurito la sua f o r z a p ro p u l siva, nonostante anni anche molto difficili, nel pantano di polemiche spesso viziate da ideologie anacronistiche. La sostanza dell’Irc neoconcordatario sta nell’atteggiamento della Chiesa di pieno servizio alla scuola di tutti. Nel riconoscimento della sua autonomia (le sue finalità), del valore di una collaborazione autentica con lo Stato “per la promozione dell’uomo e il bene del Paese”, all’interno della quale ci sta con diritto perché la scuola lo chiede (e a questo proposito bisognerebbe ricordare la lunga stagione dei dibattiti che precedette la firma del 1984) - lo studio
dei temi religiosi e della religione cattolica, di quei “principi del cattolicesimo” che fanno parte del patrimonio storico del popolo italiano. In questi trent’anni, la “rivoluzione” neoconcordataria è stata messa seriamente alla prova, sia sul versante scolastico sia su quello ecclesiale. Sul primo, anzitutto attraverso una continua ridefinizione dell’Irc, attenta alle trasformazioni della scuola e alle esigenze educative rinnovate dei giovani italiani. Si pensi, ad esempio, al diverso impatto che ha, oggi, la questione dell’apertura e del confronto con le religioni diverse - anche sulla spinta, ma non solo, del fenomeno migratorio - raccolta nelle indicazioni programmatiche. Si pensi, anche, all’opera continua di formazione e qualificazione dei docenti, intrapresa con decisione dalla Chiesa, convinta di dover offrire alla scuola persone qualificate dal punto di vista della preparazione culturale e professionale. Perché la scuola è
Gli insegnanti di religione, uomini e donne “della sintesi”, come vuole un’immagine suggestiva coniata dai vescovi, hanno davvero aiutato la Chiesa a “stare in mezzo”, come lievito, alla scuola, ai giovani, a questo mondo contemporaneo che è la sua casa
e si ride, arrivandovi con una semplice utilitaria senza mostrare un macchinone straordinario. Bisogna certamente comunicare ma è da chiedersi se sia sempre evangelico esibire gli ultimi modelli di aggeggi elettronici per suscitare sorpresa e meraviglia chi ci attornia. Bisognerebbe che fossimo sufficientemente coerenti, in questo campo come in altri, e mostrare che tutto quello che usiamo è soltanto mezzo ed esclusivamente mezzo: che la nostra ricchezza è una sola; Cristo Gesù. Se noi siamo distaccati dalle ricchezze di questo mondo, più facilmente ci lasciamo amare da Dio ed essere pronti a cogliere le molte altre forme di povertà che imperversano in tante parti del mondo. Pensiamo alla povertà culturale. Tanti popoli della terra hanno ferma l’alfabettizzazione a percentuali bassissime.
La persona non acculturata, o non scolarizzata, è meno uomo/ donna, è meno libera, è più facilmente manovrabile dai furbi che non mancano mai, può diventare ben presto “merce” da utilizzare. Non sono fantasie: sono tragedie che si compiono in vaste zone del mondo. Come han fatto tanti santi, come, con sforzi erculei, continuano a fare i missionari, scolarizzare è un atto di carità immenso, è una lotta santissima contro una forma odiosa di povertà che intristisce la persona umana. Quello che risparmiamo da tanti inutili “aggiornamenti” possiamo devolverlo a sostenere queste opere di squisito sapore evangelico, di elevazione dei fratelli e sorelle in necessità. C’è poi la povertà “sanitaria”. In tante parti del mondo si cura chi ha i soldi; i poveri crepano. Non raramente succede anche da noi. Attraverso tanti Santi
uno snodo decisivo per l’educazione dei giovani e la comunità cristiana ci “scommette”. Si può ripercorrere questo sforzo all’interno delle prospettive attuali, dell’impegno della Chiesa italiana per l’educazione in generale, del prossimo appuntamento del mondo della scuola col Papa: ecco, l’impegno serio per la scuola e i più giovani nella scuola resta un filo rosso nella storia recente dell’Irc. Sul versante squisitamente ecclesiale, l’Irc ha contribuito a far maturare una sensibilità di Chiesa mutuata dal Concilio. Con al centro la logica del servizio, dove ciascuno fa la sua parte, con spiritualità laicali da valorizzare, “ministeri” si passi il termine - differenziati. Non è stato semplice, né tutto scontato, su un terreno di frontiera e spesso accidentato. Eppure, soprattutto i moltissimi insegnanti di religione, uomini e donne “della sintesi”, come vuole un’immagine suggestiva coniata dai vescovi, hanno davvero aiutato la Chiesa a “stare in mezzo”, come lievito, alla scuola, ai giovani, a questo mondo contemporaneo che è la sua casa. È una storia di passioni ed entusiasmi quella dell’Irc in questi trent’anni. Passioni ed entusiasmi per l’uomo, per l’educazione, per il Vangelo. Passioni ed entusiasmi che non si sono esauriti. Alberto Campoleoni
e opere grandi la Chiesa ha fatto meraviglie per gli ammalati, ma, come accennato, ci sono ancora, in misura spaventosa, situazioni come quelle accennate. Anche le opere di sollievo in questa realtà di limite possono essere sostenute con uno stile più sobrio e chiaramente finalizzato all’uso delle risorse. Purtroppo noi preti, parroci soprattutto, siamo custodi di canoniche-palazzi concepiti quando il prete era considerato, poco evangelicamente, il “paron” del paese. Guardo con santa invidia i vescovi e preti che sono andati vivere in modesti appartamenti utilizzando diversamente le strutture esistenti. Il santo vescovo Helder Camara auspicava che il Vaticano stesso diventasse un museo e che il Papa vivesse in un normale appartamento; pare si stia avverando: i profeti non sono morti!
4
la Settimana
società
Scuola
domenica 23 febbraio 2014
Ora in Belgio applicata anche ai bambini
Punto fermo cercasi Un altro cambio di governo. E la scuola torna nel vortice, perché ogni volta sembra di dover ricominciare. Questa è la sensazione che accompagna i cambiamenti che stiamo attraversando e che nei prossimi mesi dovremo vedere alla prova. Provando a ragionare “dal punto di vista della scuola”, il primo pensiero è che i continui cambi di direzione (alcuni sostanziali, altri meno) non hanno fatto bene negli anni passati, con un avvicendamento di riforme dichiarate o meno, che hanno sostanzialmente disorientato il mondo dell’istruzione. Questo non perché la scuola debba essere “un mare calmo” l’esperienza insegna che è piuttosto un magma in continua ebollizione proprio al suo interno, con energie ed entusiasmo inaspettati - piuttosto perché avrebbe bisogno non di continuare a mirare tanti grandi obiettivi differenti, ma provare piuttosto a raggiungerne qualcuno anche limitato, ma concretissimo. Un esempio: continuare sulla strada del recupero dell’edilizia scolastica, della messa a norma degli edifici, del consolidamento strut-
turale (che vuol dire anche cura delle dotazioni di base, comprese le connessioni internet, per intenderci), vale probabilmente di più, in questo momento, che immaginare una “rivoluzione” dei percorsi scolastici per accorciarli di un anno. Intendiamoci, non che questo non sia importante e magari necessario - se ne discute da oltre un decennio - ma raggiungiamo un punto fisso, prima. Senza precludere lo sguardo ampio, l’occhio all’orizzonte. E anche qui l’esperienza insegna che i proclami, ogni volta bellissimi, si sono sempre impantanati nelle sabbie mobili quotidiane, piccole e insidiose. Così, alla vigilia di nuovi cambiamenti di governo, e di nuovi impegni sulla necessità di “ripartire dalla scuola”, vorremmo ricordare gli step da non dimenticare. Edilizia scolastica, dicevamo. Lotta alla dispersione, verrebbe da aggiungere, potenziamento delle infrastrutture tecnologiche... cose concrete, che peraltro sembravano essersi avviate negli ultimi mesi, anche con qualche risorsa economica stanziata in più dal governo. E poi bisogna puntare sulla formazione
Per carità, il nuovo ministro non ricominci tutto da capo
dei docenti, probabilmente rivedere le questioni che riguardano la selezione e la scelta, la valutazione del loro operato. C’è il grande capitolo della cosiddetta “scuola digitale”, da affrontare con lucidità, tenendosi lontani dagli estremi di chi immagina già gli istituti “total tablet” e di chi, al contrario, ne vede solo i pericoli. E’ vero che l’Italia sconta una perdita di credibilità nei confronti della scuola. E’ vero che l’opinione pubblica nei confronti degli insegnanti, ad esempio, soffre di luoghi comuni squalificanti. Per tornare a pensare positivo, però, oltre a ribadire che la scuola è il futuro del Paese, servono azioni e politiche concrete. Ritocchi anche piccoli, ma efficaci. In alcune direzioni il ministro Carrozza ha fatto fare qualche passo avanti e vale la pena che gli eventuali avvicendamenti in viale Trastevere ne tengano conto. In sostanza, chi arriva al vertice, non si senta in dovere di ricominciare tutto da capo, secondo un’usanza italica che ha spesso prodotto danni. Poi, c’è da augurarsi che per un po’ di tempo ci sia stabilità, così da inserire i “ritocchi” in una prospettiva di più ampio respiro, con la possibilità di raggiungere (e verificare) qualche risultato importante. Alberto Campoleoni
«Forum RS» dell’Agesci Veneto
Il no della fondazione ant all’eutanasia In questi giorni fa discutere la legge belga che ha esteso ai bambini la pratica dell’eutanasia. La Fondazione ANT, che quotidianamente assiste gratuitamente a domicilio 4.000 malati oncologici in 9 regioni d’Italia, da trentasei anni ribadisce il suo NO all’eutanasia, così come a ogni forma di accanimento terapeutico. E questo vale per ogni ammalato, adulto o bambino che sia. “Quella belga è una legge che fa riflettere e scuote le coscienze - afferma il Professor Franco Pannuti, fondatore di ANT. In realtà, il fatto stesso che esista una legge e che dunque sia lo Stato a pronunciarsi sull’argomento, è abbastanza discutibile. Sull’eutanasia, noi di ANT - prosegue Pannuti - abbiamo più volte avuto modo di esprimere la nostra opinione. E crediamo, con un certo ‘diritto’, dal momento che abbiamo già assistito circa 100.000 Sofferenti di tumore e ne assistiamo 4.000 ogni giorno, a domicilio e gratuitamente. La nostra posizione è chiara: siamo contrari all’eutanasia e all’accanimento terapeutico. Nella cura del malato, ANT si ispira ad un principio imprescindibile, quello dell’Eubiosia - dal greco antico ‘buona vita’ - intesa come insieme di qualità che conferiscono dignità alla vita, dal primo fino all’ultimo respiro”. Eubiosia è un diritto fondamentale di ogni
Scout da ogni diocesi a Jesolo Erano quasi 4.000 i Rover e le Scolte (i ragazzi e le ragazze dai 16 ai 21 anni dell’Agesci) che domenica si sono riuniti a Jesolo per la prima tappa di un cammino che in agosto culminerà con la «Route nazionale» in Toscana, un campo mobile assieme ad altri 30mila scout da tutta l’Italia. All’appuntamento al Pala Arrex di Jesolo per una giornata dedicata al tema «I sogni sono responsabilità» i ragazzi hanno ascoltato le testimonianze di don Luigi Ciotti (che li ha esortati a “trasformare i no in noi, perché la democrazia è responsabilità”) e del pilota e poi atleta paralimpico Alex Zanardi, che ha raccontato la sua contagiosa voglia di ricominciare (e di perdonare!) nonostante ogni avversità. Il tema scelto dall’Agesci nazionale per la Route 2014 è infatti il coraggio: una scelta controcorrente per aiutare i ragazzi ad affrontare con un progetto individuale e comunitario le sfide di questo tempo di crisi.
Il Veneto (con i suoi quasi 24mila tra ragazzi e capi/ educatori) è la regione con la maggiore presenza scout a livello nazionale (l’Agesci nel 2013 ha registrato poco meno di 180mila iscritti) e il Forum di Jesolo – il più partecipato tra gli appuntamenti regionali in corso – è stato un momento importante per l’associazione, come hanno spiegato – aprendo i lavori - i due Responsabili Regionali dell’Agesci, Mauro Montagner e Barbara Battilana (l’Agesci quest’anno compie 40 anni e dal 1974, qualche decennio prima che si cominciasse a parlare di quote rosa, a ogni livello associativo vige una rigorosa «diarchia»: in ogni ruolo, dal gruppo di paese fino ai vertici nazionali, uomini e donne sono affiancati e corresponsabili). Il Forum di Jesolo, nel pomeriggio, si è concluso con un concerto del cantautore (ma lui preferisce “cantastorie”) Luca Bassanese, mentre i lavori si sono articolati attraverso stand e gruppi di lavoro:
Con don Ciotti e Alex Zanardi
ad esempio una quarantina di ragazzi e ragazze hanno raccontato in diretta, attraverso blog, sms e video, i lavori dei F o r u m dall’interno del Pala Arrex, un modo concreto per aiutare i più giovani ad imparare a muoversi nel mondo dei new media, dove spesso la loro fragilità è messa a dura prova, come si è visto, drammaticamente, la settimana scorsa a Cittadella. Jesolo è stata solo la prima tappa per gli oltre 4mila Rover e Scolte del Veneto che ad agosto parteciperanno alla Route Nazionale: dal 1 al 6 agosto attraverseranno il Veneto con decine di campi mobili, zaino in spalla, assieme ad altri gruppi italiani e stranieri, per poi confluire tutti per il campo fisso finale, a San Rossore-Migliarino, in provincia di Pisa, dove si terrà la fase conclusiva della Route Nazionale 2014. L’appuntamento di San Rossore è l’ultimo di una lunga serie di Route Nazionali dello scautismo italiano. Dopo la rinascita del dopoguerra delle due associazioni maschile (Asci) e femminile (Agi), la prima organizzata dall’Asci si tenne nel 1952 a San Candido
essere umano, dal momento del concepimento sino alla morte. E’ quanto viene ribadito anche nel Giuramento di Ippocrate. “Non abbiamo bisogno di leggi - conclude Pannuti - e fino a quando la Sanità Pubblica non verrà riaffidata totalmente alla coscienza di medici che hanno il coraggio di ricordarsi quotidianamente del giuramento ippocratico, difficilmente potremo pensare di risolvere anche i tanti problemi, apparentemente più importanti, connessi con l’eutanasia”. Profilo Fondazione ANT Nata a Bologna nel 1978 per iniziativa dell’oncologo Franco Pannuti, la Fondazione ANT Italia Onlus opera in nome dell’Eubiosia (dal greco antico, eu/bene-bios/ vita) intesa come insieme di qualità che conferiscono dignità alla vita, dal primo all’ultimo respiro. Dal 1985 ad oggi ANT ha assistito, in modo completamente gratuito, oltre 96.000 Sofferenti oncologici (dato aggiornato al 30 giugno 2013). In 9 diverse regioni italiane, circa 4.000 malati vengono assistiti ogni giorno a domicilio da 20 équipes di operatori sanitari ANT che assicurano, al Malato ed alla sua Famiglia, tutte le necessarie cure di tipo ospedaliero e socio-assistenziale. Sono complessivamente 400 i professionisti che lavorano per la Fondazione (medici, infermieri, psicologi, nutrizionisti, fisioterapisti, farmacisti, operatori socio-sanitari e funzionari) cui si affiancano circa 1.600 Volontari, iscritti nel registro ANT. Il supporto affronta ogni genere di problema nell’ottica del “benes-
sere globale” del Malato. La Fondazione ANT è inoltre fortemente impegnata nella prevenzione oncologica, con progetti di diagnosi precoce del melanoma, delle neoplasie tiroidee, ginecologiche e mammarie. Nell’ambito del solo Progetto Melanoma, che ha preso il via nel 2004, sono stati visitati 67.283 pazienti in 63 diverse province italiane (dato aggiornato al 30 giugno 2013). Le campagne di prevenzione si attuano sia presso strutture sanitarie offerte gratuitamente ad ANT, sia negli ambulatori ANT, sia all’interno dell’ambulatorio mobile - BUS della Prevenzione. Il mezzo, dotato di strumentazione diagnostica all’avanguardia (mammografo digitale, ecografo e videodermatoscopio) consente di realizzare sul territorio visite di prevenzione nell’ambito dei vari progetti ANT. .La Fondazione ANT opera in Italia attraverso 120 Delegazioni, dove la presenza di Volontari è molto attiva. Alle Delegazioni competono, a livello locale, le iniziative di sensibilizzazione e raccolta fondi e la predisposizione della logistica necessaria all’assistenza sanitaria domiciliare. Prendendo come riferimento il 2012, ANT finanzia la maggior parte delle proprie attività grazie alle erogazioni di privati cittadini e alle manifestazioni di raccolta fondi organizzate (56%) al contributo del 5x1000 (11%) a lasciti e donazioni (12%) al contributo di banche e fondazioni (1%). ANT è la 10^ Onlus nella graduatoria nazionale su oltre 30.000 aventi diritto nel medesimo ambito.
Rovigo - Nove film al Circolo Auser
Per conoscere il Polesine (BZ) con 500 partecipanti, la seconda ad Assisi nel 1959, la terza in Val Fondillo, sul Gran Sasso, nel 1964. L’Agi organizzò un’unica route nazionale nel 1957, attorno al Lago di Como. Dopo la nascita dell’Agesci nel 1974, la prima Route nazionale si tenne a La Mandria (TO) nel 1975 con 4.500 presenze, mentre il secondo appuntamento nazionale fu nel 1986 a Piani di Pezza, in Abruzzo, con 14mila ragazzi e ragazze e con la Messa al campo celebrata da Giovanni Paolo II.
L’Auser di Rovigo in collaborazione con Circolo Auser “Città delle Rose” e Circolo Auser “Insieme”di Rovigo propongono nell’ambito dell’Università Popolare per l’educazione permanente e il tempo libero, anno accademico 2013-2014 – secondo corso: “Conosci il tuo ambiente e la sua storia”: nove film e documentari che riguardano il paesaggio del Polesine e le vicende che lo riguardano. Gli incontri sono programmati presso il Circolo Auser “Città delle Rose” in Vicolo Castello (vicino alle torri di Piazza Matteotti) a Rovigo con inizio alle ore 15.30. Programma: Febbraio: il 10 - Il dialetto veneto. Corso di Veneto, documentario; il 17 – Lina Merlin la Senatrice, documentario; il 24 – Le radici del ricordo, documentario Istria. Marzo: il 3 – Ossessione, film di Luchino Visconti; il 10 – El Zelese La figura di Antonio Carlizzi, documentario; il 17 – Il Professore. Biografia di Emilio Zanella, documentario; il 24 . L’Accademia dei Concordi di Rovigo, documentario. Aprile: il 7 – La musica in Polesine, documentario sulla musica popolare. Hanno aderito al programma le Associazioni culturali “R. Barbujani” e “Amici dei Musei” di Rovigo e il CPSSAE di Rovigo. La partecipazione e libera e gratuita.
Direttore Direttore responsabile responsabile BRUNO BRUNO CAPPATO CAPPATO DDirezione 74 74 - tel. 0425.34534 irezioneeerreDazione eDazione: :Rovigo, Rovigo,viaviaSichirollo, Sichirollo, - tel. 0425.34534 fax fax 0425.30608 0425.30608- -e-mail: e-mail:lasettimana@lasettimana.ro.it lasettimana@lasettimana.ro.it amministrazione@lasettimana.ro.it www.lasettimana.ro.it amministrazione@lasettimana.ro.it - www.lasettimana.ro.it Tipografia : SIT Società Industrie Tipolitografiche srl - Via L. Einaudi n. 2 Tipografia: Think Adv srl - via Levà,32 - 35026 Conselve (Pd) 31030 Dosson di Casier (TV) - Tel. 0422 634161 - E-mail: tipsit@tin.it RegistrazionealalTribunale TribunaledidiRovigo, Rovigo,decreto decretodeldel maggio 1948 Registrazione 2828 maggio 1948 al n.al6n.del6 del registro periodici. registro periodici. Abbonamenti2014: 2012:Annuale Annuale ordinario persemestrale il 2012 EE47,28;semestrale E 47, per l’esteAbbonamenti ordinario E 28; per Amico l’esteroE E100150; Amico 100 - c.c.p. n. 625343074--via SiE 150; - c.c.p. n. E 6253430 - via Sichirollo, 45100 ro chirollo,- N.74ROC - 45100 Rovigo 7848Rovigo - N. ROC 7848 oDiCi iiban ban:: CCoDiCi Cassa di Risparmio di Ferrara Sede di Rovigo: • Cassa di Risparmio di Ferrara Sede di Rovigo: IT65H0615512200000000009277 IT65H0615512200000000009277 • Uff. Postale Rovigo: IT07R0760112200000006253430 Uff. Postale Rovigo: IT07R0760112200000006253430
: :viaviaSichirollo, conto correnaamminisTrazione mminisTrazioneeeppubbliCiTà ubbliCiTà Sichirollo,74,74,45100 45100Rovigo; Rovigo; conto corte postale n.6253430 - tel. 0425.34534 - Tariffe: Pubblicità commerciale a rente postale n.6253430 - tel. 0425.34534 - Tariffe: Pubblicità comE 14; Colori E 28; Economici E 0,16 a parola. modulo (mm. 43,5x40) BN merciale a modulo (mm. 43,5x40) BN E 14; Colori E 28; Economici E Finanziari, legali, sentenze, eccetera E 0,31 per mm. per col. Anniversari: E 0,16 a parola. Finanziari, legali, sentenze, eccetera E 0,31 per mm. per 0,31 per mm. per col. Manchettes in prima pagina E 50 cadauna; in ultima col. Anniversari: E 0,31 per mm. per col. Manchettes in prima pagina E E 35 cadauna. pagina cadauna; in ultima 35 cadauna. speDizione: Poste Italiane : Poste Italiane pagina s.p.a. - ESpedizione in Abbonamento Postale-D.L. s50peDizione s.p.a. - Spedizione Abbonamento Postale-D.L. 353/2003 (conv. in L. 353/2003 (conv. in L.in27/02/2004 n° 46) art. 1, comma 1, DCB Rovigo. 27/02/2004 46) art. 1,fruisce comma DCB Rovigo. Testata La Settimana La Testata Lan°Settimana dei1,contributi stataliLadiretti di cui alla Legge contributi 7fruisce agostodei 1990, n. 250.statali diretti di cui alla Legge 7 agosto 1990, n. 250. ASSoCIATo
UnIone STAMPA PERIoDICA ITALIANA
FedeRazIone ITalIana SETTIMANALI CATToLICI
la Settimana 5
polesine
domenica 23 febbraio 2014
Rovigo Casa del Clero
Rovigo
è morto Mons. Afro Borgato Si è consumato come un grosso cero, talora lo spessore della sua minutezza non lasciava intravvedere la luce che ardeva, quasi sommessamente nelle ore della sua giornata terrena. Ha raggiunto l’ospedale di Rovigo e nel volger di tempo di una giornata, ha fatto quel piccolo grande passo che lo ha fatto approdare nell’eternità. Ci aveva abituati al suo sorridente silenzio, mentre toglieva lo sguardo dalla rivista o dal giornale, riprendendoli subito dopo. Immobile sulla sua sedia sapeva sorridere e guardare. Tante volte ho pensato che i nostri volti gli richiamassero i giorni dei suoi 60 anni di sacerdozio. Alla Casa del Clero era arrivato dopo la rinuncia alla “sua” San Cassiano sul finire del 1996, per ragioni di salute. Ha fatto fatica ad abituarsi: “Sono in collegio qui!” esclamava quando lo si andava trovare. Per anni, fin che le forze glielo permisero, celebrava alle 8.30 nella chiesa di San Bortolo a Rovigo. Lo accompagnava il fedele Mario! Piccolo di grande per la fede che seppe trasmettere alla sua gente.
di formazione. Dopo l’alluvione il parroco era don Ettore Birollo, che ha avuto la gioia di condurlo all’altare e di far festa per la sua prima messa solenne. Il suo servizio sacerdotale Neanche un mese dopo l’Ordinazione, gli arrivava la prima obbedienza: 24 luglio 1954: cappellano a Polesella ove l’arciprete era don Tarcisio Pigozzo suo concittadino. S’ammalava e il 3 dicembre 1954 lasciava Polesella per curarsi. Il 27 settembre 1955 veniva mandato a S. Cassiano. Qui rimarrà fino al finire del 1996, per approdare in Casa del Clero. San Cassiano lo impegnava su vari campi: riesce far giungere l’acquedotto, il servizio di Tram, l’energia elettrica, le case popolari. Restaura la chiesa, il campanile, la casa canonica, riadatta ambienti per la Catechesi, il Bar ACLI. Il 25 ottobre 1960 veniva nominato Vicecancelliere della Curia Vescovile a Rovigo. Per oltre 36 anni ogni giorno si porterà a Rovigo! Si fa stimare dai vescovi e dai sacerdoti. Il 1 ottobre 1976 viene nominato canonico onorario del Duomo ed il 5 maggio 1987 cappellano del Papa.
1926 -2014
I e sue origini Don Afro Borgato era nato a Crespino il 22 dicembre 1926 da Oreste e Bertaglia Zula. Poco dopo la famiglia si trasferiva a Pontecchio Polesine. Qui il parroco don Domenico Casarotti lo notava ed il nipote don Fausto Andretto lo seguiva, finchè entrava in Seminario. A don Casarotti era seguito don Angelo Barion che lo accompagnò per buona parte degli anni
tuale dei militanti dell’Azione Cattolica e ultimamente delle ACLI. I Giovani sono particolarmente seguiti e sono essi che vivacizzano la comunità, con il Gruppo del canto, dell’animazione, del Presepe, della carità. Erano grandi le annuali aperture e chiusure del mese di maggio.
La sua azione pastorale La sua gente, come lui, recita il Rosario tutti i giorni, edifica la cappella di N.S. di Fatima. E’ questa la sua chiave per entrare nell’animo della sua gente. Più volte fa la “Missione al popolo”. Ogni anno la predicazione per l’Avvento e la Quaresima due o tre volte la settimana. Non passano inosservati gli “Anni Santi 1975 e 1983” con la rispettiva predicazione e viaggi a Roma. Ha la gioia di condurre all’altare don Luigi Palmieri e di Graziano Giuriati. L’Ordinazione di don Graziano venne fatta nella piccola chiesa rimessa a nuovo, da S.E. mons. Giovanni Mocellini e teletrasmessa in circuito paesano. E’ altissima la percen-
L’uomo Fu soprattutto nell’ufficio della Cancelleria che egli manifestava la sua grande amicizia con i preti, che serviva e accoglieva come amici e che assai spesso ospitava a casa sua. La familiarità con la sua gente era grande. Gli parlavano tutti come ad uno di famiglia. Per tutti era “don Afro”. Affascinava i bimbi che numerosi facevano i chierichetti, a cui chiedeva un forte impegno per il servizio e la conoscenza della liturgia e soprattutto per la preghiera. In occasione del 25° di parrocchia la civica amministrazione assegnava nel cimitero per i tre sacerdoti del territorio il loculo. Egli sorridendo lo raccontava agli amici!Come quando nel maggio 1987 fu nominato cappellano del Papa: “Bell’affare combino: da parroco mi promuovono cappellano”! Don Gianni Azzi
In San Bortolo di Rovigo
Il commiato liturgico a mons. Afro Borgato Presieduto dal Vescovo si è celebrato sabato 15 febbraio, il funerale di don Afro Borgato, nella chiesa di San Bortolo a Rovigo. Alle 10.00 la chiesa era già gremita dai 35 sacerdoti, dai parrocchiani di San Cassiano e dagli amici del paese e della città. Con l’arrivo della salma si riempiva anche lo spazio riservato ai parenti, la sorella suor Innocenza, la Cognata, i Nipoti e un gruppo di religiose di Sottomarina di Chioggia delle Suore Serve di Maria Immacolata. Tra i sacerdoti quelli della Casa del Clero con il Direttore, i compaesani di Pontecchio con il Parroco, quelli della Curia con il Vicario Generale e il Cancelliere, il responsabile del Suffragio cristiano, il compagno di ordinazione don Guido Borin e i sacerdoti del Seminario Diocesano. Il Vescovo … Ha presieduto Mons. Vescovo e i canti assembleari hanno dato solennità al rito. Signorile, quanto semplice il sussidio per seguire la celebrazione. Sulla bara un fascio di fiori bianchi. L’Omelia Nel suo intervento Mons. Soravito ha fatto emergere come mons. Afro si è preparato ed era pronto con la lucerna accesa ed i fianchi cinti ad incontrare il Maestro Gesù. Dal libro delle Lamentazioni, il Ve-
scovo ha letto l’ultimo tratto della vita di Don Afro che in questi anni è stato provato da diversi problemi di salute che ha vissuti con serenità. E proseguendo “… ci ha abituati al suo sorridente silenzio … La sua debolezza e fragilità sembra ricevere una sintetica interpretazione dal Profeta: «Son rimasto lontano dalla pace, ho dimenticato il benessere. E dico: è sparita la mia gloria, la speranza che mi veniva dal Signore. Il ricordo della mia miseria e del mio vagare è come assenzio e veleno. Ben se ne ricorda e si accascia dentro di me la mia anima. Questo voglio richiamare alla mia mente, per questo voglio riprendere la speranza».” E proseguendo: “ … ma la vita di don Afro, nonostante la debolezza e la fragilità, è illuminata e sostenuta dalle successive espressioni del Profeta. «Le misericordie del Signore non sono finite, non è esaurita la sua compassione: esse sono rinnovate ogni mattina, grande è la sua fedeltà. Mia parte è il Signore – io esclamo – per questo voglio sperare …»“. E riferendosi al Vangelo di Luca proclamato, il Signore parla di nozze e invita a vivere il futuro con senso di responsabilità e ha poi citato San Paolo” … la nostra patria è nei cieli e di là aspettiamo come salvatore il Signore Gesù Cristo, il quale trasfigurerà il nostro misero corpo per conformarlo al suo corpo glorioso” (Fil 3,20 -21). Il Vesco-
Numerosi i presenti
vo ha poi tratteggiato la lunga esistenza di Don Afro, sottolineando la profonda linearità dell’impegno sacerdotale. Il testamento spirituale E avviandosi alla conclusione: “ … Don Afro piccolo di statura, ma grande per la fede che seppe trasmettere alla sua gente e oggi questa fede la manifesta anche a noi mediante il suo testamento spirituale, dove dice: “Ringrazio il Signore di avermi elevato senza mio merito, alla dignità sacerdotale ed invito tutti i presenti a recitare un “Magnificat” di riconoscenza. Ringrazio la Vergine SS.ma per la sua continua ed amorosa assistenza alla mia vita e al mio sacerdozio. Ringrazio quanti mi hanno voluto e fatto del bene: i miei colleghi di ordinazione, tutti i Sacerdoti a me uniti da vincoli cari, i miei Superiori e i diletissimi parrocchiani di San Cassiano. Non posso ricompensare adeguatamente. Prometto che, se per i meriti adorabili di Gesù e la protezione di Maria entrerò in cielo, veglierò su tutti, perché tutti abbiano a raggiungere, la grande meta della vita umana, il Paradiso…” Nel cimitero di Pontecchio A conclusione della celebrazione, il corteo dei Sacerdoti ha accompagnato la bara sul sacrato per l’ultima preghiera prima che si incamminasse per il cimitero di Pontecchio ove è stata sepolta. AG
Servizio civile regionale
La Regione Veneto, con la Delibera di Giunta dell'11 febbraio, ha indetto il nuovo bando per la selezione di volontari in Servizio civile regionale. Sono previsti complessivamente 148 posti in enti e associazioni del territorio regionale. In provincia di Rovigo sono presenti 12 posti, nell'ambito del progetto "Volontari in associazione", presentato dall'associazione Polesine Solidale. Possono partecipare alla selezione i cittadini italiani e comunitari, residenti o domiciliati in Veneto, di età compresa tra 18 e 28 anni e non condannati con sentenza di primo grado per delitti non colposi commessi mediante violenza contro persone o per delitti riguardanti l’appartenenza a gruppi eversivi o di criminalità organizzata. Non possono presentare domanda i giovani che già prestano o abbiano prestato servizio civile in qualità di volontari o che abbiano interrotto il servizio prima della scadenza prevista, oppure quelli che abbiano in corso con l’ente che realizza il progetto rapporti di lavoro o di collaborazione retribuita a qualunque titolo. Le domande vanno presentate entro le ore 14.00 del 17 marzo 2014. La domanda di partecipazione, utilizzando l'apposita modulistica allegata al bando, va indirizzata direttamente all’ente che realizza il progetto prescelto, indicando l'eventuale sede di destinazione. Complessivamente sono 148 i posti previsti. Nel territorio della provincia di Rovigo è presente un unico progetto, "Volontari in Associazione", promosso dall'associazione Polesine Solidale. Prevede 12 posti, con un monte ore settimanale di 18 ore e un compenso mensile di 270 euro. I volontari svolgeranno l'anno di servizio in associazioni del territorio. Sono previste attività nell'ambito della lotta alla povertà, del sostegno agli anziani, del trasporto sociale, del supporto a persone con disabilità, della solidarietà internazionale. Altre attività sono previste nella sede del Csv di Rovigo. Per maggiori informazioni sul bando, contattare il numero 0425.29637 o scrivere info@polesinesolidale.it. Il Centro di servizio per il volontariato di Rovigo propone agli aspiranti volontari due seminari dedicato al Servizio civile e le modalità per partecipare alle selezioni. Il primo approfondimento si terrà martedì 4 marzo, alle 17.30 nella sede di viale Tre Martiri, 67/F, in occasione del seminario mensile dedicato agli aspiranti volontari. Un secondo appuntamento sarà martedì 11, alla stessa ora. I seminari sono gratuiti, ma l'iscrizione è obbligatoria. Sono condotti da Francesco Casoni, operatore del Csv, rappresentante dell'associazione Polesine Solidale nella Consulta regionale del Servizio Civile e nel Coordinamento Spontaneo Enti e Volontari di Servizio Civile del Veneto.
Al via il bando per volontari. Le domande entro il 17 marzo. Sono 12 i posti in provincia di Rovigo
Diocesi Adria— Rovigo
Genitori in Cammino
I prossimi appuntamenti.
Un cammino per condividere insieme la Vita Presso la Sala Riunioni de la Settimana (a Piano terra) via Sichirollo 74 Rovigo (ampio parcheggio)
Sabato 1 marzo 2014 ore 15,30 Riflessione di don Bruno Cappato Popolo di Dio in Missione Ore 17,00 Celebrazione Eucaristica.
Domenica 23 marzo 2014 ore 15,30
Suor M. Cristina Caracciolo “Serve di Maria Riparatrici”
biblista (insegna Sacra Scrittura in diversi Istituti Teologici). Ci proporrà un itinerario di testi biblici. Ed egli lo restituì alla madre (Lc 7,15)
Alle relazioni seguirà dibattito. Ingresso libero aperto a tutti.
6
la Settimana
polesine
domenica 23 febbraio 2014
Rovigo - Associazione “R. Barbujani” Settimana della Salute
Presentato Una carezza diversa salva la vita Promossa da Provincia, Andos e Lilt dall’8 al 15 marzo il programma del 2014
Martedì scorso, alla biblioteca ‘Antonio Carlizzi’, sede dell’associazione culturale ‘Renzo Barbujani’, il presidente, Arnaldo Pavarin, ha presentato il programma delle attività per il 2014. Accanto a lui, la vice-presidente dell’associazione, Sandra Toso e lo scrittore Giuliano Visentin, responsabile del corso di scrittura creativa della Barbujani insieme a Roberta Fava. Pavarin ha sottolineato con piacere la rinnovata collaborazione con il Comune di Rovigo e con l’assessorato alla Cultura, grazie ai quali l’associazione proseguirà le attività in convenzione nella gestione della Biblioteca Comunale ‘Carlizzi’ (sede della Barbujani) e di sorveglianza e accoglienza di visitatori al Museo dei Grandi Fiumi. In calendario, la Barbujani ha previsto quattro conferenze sul tema ‘Il valore della testimonianza’, che cominceranno il 14 marzo (alle 21) con ‘La storia maestra di vita: l’esempio di Giorgio Perlasca”. Sempre a marzo sono previsti incontri in biblioteca dal titolo ‘Conoscere l’artista’ (sei serate in tutto), dove diversi autori spiegheranno agli ospiti differenti tecniche artistiche (dall’olio su tela all’affresco, fino all’acquerello). Ad aprile saranno poeti e scrittori i protagonisti della Barbujani, con otto incontri dove gli autori presenteranno i propri scritti. A cominciare, il 2 aprile, sarà Giuliano Visentin, autore di ‘Destini sospesi’, la sua ultima opera, finalista del premio Conti, a Firenze. Il 21 maggio Arnaldo Pavarin, che attraverso le parole di Roberta Fava presenterà la sua seconda pubblicazione, ‘Come Orizzonte’. Il 2014 vedrà la Barbujani affiancata ad altri progetti significativi. Come la ‘Ricerca sui luoghi Pii riuniti tra storia e ricordi’, realizzata da Giorgio Bondesan con la collaborazione dell’Archivio di Stato. Nelle prossime settimane verrà definito il ‘Progetto Pepenadores’, re-
alizzato da due volontari dell’associazione, che racconteranno un’esperienza di volontariato internazionale vissuta in Messico. Ma nel 2014 la Barujani festeggerà anche il decennale del laboratorio di scrittura creativa, nato nel 2004 da una felice intuizione di Loredana Capellazzo. “Per questo – ha spiegato Pavarin -, realizzeremo un’antologia decennale, dove uniremo le opere più significative di chi ha preso parte al laboratorio. Oltre ad essere un piacere è anche un dovere morale nei confronti di Loredana”. Il laboratorio di scrittura creativa, di pittura e grafica, di fotografia e filatelico numismatico, continueranno a svolgersi nella sede della biblioteca. Riguardo il laboratorio di scrittura, Pavarin ha voluto ringraziare pubblicamente Roberta Fava e Giuliano Visentin. “È una fortuna averlo con noi. E’ un amico e una guida per il laboratorio”. Al programma definito nei giorni scorsi, Arnaldo Pavarin ha poi aggiunto altri. Il primo, approvato dal Centro Servizi per il Volontariato, che ha accolto un bando presentato dall’associazione, che si impegnerà ad organizzazione sette serate per promuovere il corso di scrittura creativa e facilitare così l’avvicinamento di nuovi volontari. È un programma intenso quello della Barbujani. La nuova socia, Andreina Vallini, racconterà il suo personale percorso di vita attraverso i suoi diari, tenuti dal 1991 ad oggi (in tutto, 120 diari). Sarà un pomeriggio di riflessione – ‘Pomeriggio Culturale in Biblioteca’ -, grazie alla memoria storica e agli scritti di Andreina. “Siamo molto contenti di questo pomeriggio culturale – le parole di Pavarin -. Andreina ha trovato un ambiente sereno e noi una nuova amica”.
Associazione Amici del Cuore Grazie agli “Amici del Cuore” nasce a Rovigo il primo gruppo di AUTO-MUTUO-AIUTO PER CARDIOPATICI. L’iniziativa, la prima nel NordEst nel suo genere, verrà presentata ufficialmente venerdì 21 febbraio alle ore 18 nella Sala Giunta della Provincia via Ricchieri (detto Celio) 10, Rovigo. La presentazione è aperta a tutti, sono invitati i cittadini interessati, medici cardiologi e di base, e la stampa polesana. Interverranno: Carlo Piombo, presidente degli “Amici del Cuore” di Rovigo e Cristiano Draghi, ideatore del gruppo. Sono previsti i saluti dell’assessore alle Politiche sociali della Provincia Marinella Mantovani. Saranno presenti i medici della cardiologia rodigina e il dottor Adolfo Badin responsabile Cardiologia Riabilitativa. Il gruppo di auto-mutuo-aiuto è un luogo in cui persone unite da un obiettivo o da un ‘esperienza comune, possono condividete il proprio vissuto, incontrarsi, conoscersi e confrontarsi in uno spazio di scambio e reciproco sostegno. Il gruppo di auto-mutuo-aiuto per cardiopatici è rivolto chiunque abbia subito interventi al cuore o alle arterie o comunque soffra di una malattia che interessa il cuore. Il gruppo inizierà la sua attività il 6 marzo. Per ogni informazione tel. 347.2440685
Inizia l’8 marzo, festa della donna, per proseguire fino a sabato 15 marzo la “Settimana della salute”, il seguito ideale della campagna “Donne . . . il seno di poi” che in ottobre in occasione del mese della prevenzione del tumore al seno con una quindicina di appuntamenti aveva richiamata l’attenzione con primari, medici e dirigenti sanitari su un problema che nella nostra nazione colpisce oltre 45 mila donne e negli ultimi 6 anni ha visto aumentata del 29 per cento anche la popolazione fra i 22 e 44 anni. “Una carezza diversa salva la vita” è lo slogan coniato per la settimana dedicata alle visite senologiche gratuite presentata in questi giorni a Palazzo Celio dall’assessore alle Politiche Sociali e Famiglia Marinella Mantovani e dalle presidenti provinciali di Andos Anna Maria Cavallari Monesi e Lilt Maria Iside Bruschi. In un volantino scritto in quattro lingue: italiano, inglese, francese e arabo sono
Rovigo
indicati i Comuni con le strutture o centri ove saranno fornite le visite. Rovigo, Rosolina, Adria, Porto Viro, Frassinelle Polesine, Occhiobello e Ficarolo le località attivate; si va dall’ospedale di Adria agli ambulatori dei medici condotti, dalle case di cura ad altre strutture private. Molte le donne già operate al seno che assisteranno nei diversi luoghi l’entrata in ambulatorio per la visita “del tutto gratuita”, ma che ha necessità “di essere prenotata”. Informazioni su luoghi, date e orari allo 0425 701101 o: Rovigo Medica, Andos Rosolina, Asl 19 Adria, case di cura di Porto Viro e Santa Maria Maddalena, ambulatori medici di Frassinelle e Ficarolo. Sede e orari Rovigo - c/o Rovigo Medica, Via L. Einaudi 80/82 (area Tosi): sabato 8 marzo dalle 9.00 alle 13.00; Rosolina - c/o ANDOS – Palazzo delle Associazioni, Via G. Marconi 110: sabato 8 marzo dalle 9.30 alle 14.00;
Adria - c/o Ospedale Civile S. M. Regina degli Angeli, Servizio di Oncologia, IV piano – Pizza Etruschi 9: sabato 8 marzo dalle 8.30 alle 14.00; Porto Viro - c/o Casa di Cura Madonna della Salute, Via N. Badaloni 25: sabato 8 marzo dalle 8.00 alle 13.00 (E’ possibile effettuare oltre alla visita anche l’ecografia – prenotazione al n. 0425 701101)
Frassinelle Polesine Ambulatorio, Via Papa Lucani 63: sabato 8 marzo dalle 8.30 alle 14.00; Occhiobello - c/o Casa di Cura S. Maria Maddalena, Via Gorizia 2: Giovedì 13 marzo dalle 15.30 alle 18.00 (prenotazioni al n. 0425 768411); Ficarolo - Ambulatorio, Via Garibaldi 45: sabato 15 marzo dalle 9.00 alle 14.00.
S. Maria Maddalena
Incontro sui giovani Con Mons. Domenico Sigalini
La Parrocchia di S. Maria Maddalena propone un incontro sul tema “La realtà del mondo dei ragazzi e giovani d’oggi: nuovi linguaggi, valori e simboli” per venerdì 21 febbraio alle ore 21 presso il Teatro del Centro Parrocchiale. Relatore sarà S.E. Mons. Domenico Sigalini Vescovo di Palestrina e Assistente Generale dell’Azione Cattolica Italiana.
Borse di Studio ASM SET, premiati 18 studenti modello
L’azienda energetica polesana ha distribuito i 15mila euro stanziati per l’iniziativa “C’è una nuova energia nella Cultura”. Il presidente Bergamin: “La nostra è una prova d’amore verso il territorio”. ASM SET ha premiato 18 studenti modello distribuendo Borse di Studio per un valore di 15mila euro. L’iniziativa “C’è una nuova energia per la Cultura”, fortemente voluta dal Cda presieduto da Massimo Bergamin, prevedeva, infatti, lo stanziamento da parte di ASM SET, azienda polesana che fornisce gas metano ed energia elettrica ad oltre 33mila clienti, di Borse di Studio per un valore totale di 15mila euro. All’azienda sono pervenute decine di adesioni nel giro di poche settimane e, alla chiusura del bando, è stata stilata una graduatoria che ha visto 18 studenti risultare vincitori. Si tratta di sei di scuola secondaria di secondo grado che hanno ricevuto un contributo di 500 euro ciascuno, e dodici studenti universitari ai quali è stato consegnato un assegno da 1.000 euro a testa. La cerimonia di premiazione si è tenuta sabato mattina nella Sala della Gran Guardia, a Rovigo, e ha visto la presenza dei vertici di ASM SET: il Presidente Massimo Bergamin, l’Amministratore delegato Giovanni Gullì, il Direttore generale Massimo Nicoli, i consiglieri Giovanni Boschetti ed Elena
Chiarion. Anche le autorità hanno voluto partecipare a questa lodevole iniziativa, a partire dal Sindaco Bruno Piva, l’Assessore comunale alla Cultura Anna Paola Nezzo e quello provinciale all’Istruzione Leonardo Raito. Il Presidente Massimo Bergamin, nel fare gli onori di casa, ha definito questa iniziativa “un atto d’amore per la cultura e per il territorio. Oggi sosteniamo 18 studenti meritevoli e le loro famiglie, ma la nostra azienda si è dimostrata particolarmente attenta ai temi sociali negli ultimi anni, in particolare con lo stanziamento di 200.000 mila euro di contributi in bolletta che hanno aiutato oltre 2.000 famiglie. Ancora una volta, dunque, ASM SET si dimostra un’azienda del territorio, per il territorio. Questo grazie ai nostri soci: ASM SPA ed Ascopiave SPA, ma soprattutto ai 33mila clienti che ci hanno scelto per la fornitura di gas metano ed energia elettrica”.
Il sindaco di Rovigo, Bruno Piva, ha elogiato ASM SET per questa iniziativa: “All’azienda va riconosciuto il merito di sostenere la cultura e l’istruzione, dando un segnale importante ai giovani in un momento difficile come quello che stiamo attraversando”. Per l’assessore comunale alla Cultura, Anna Paola Nezzo, le Borse di Studio ASM SET “hanno un grande valore, perché, al di là del sostegno economico, danno fiducia agli studenti. Oggi come non mai abbiamo bisogno di persone competenti e preparate ad affrontare le grandi trasformazioni che sono in atto. Congratulazioni a tutti e proseguite nel vostro percorso di formazione”. L’assessore provinciale all’Istruzione, Leonardo Raito, ha ringraziato caldamente ASM SET “per le numerose e lodevoli iniziative che sta portando avanti su vari fronti, dalla cultura, al sociale, allo sport. Questa in particolare mi sta molto a
cuore perché dà valore alla meritocrazia. Se lasciamo da parte scorciatoie ed aiutini e ci impegniamo tutti a dimostrare sul campo il nostro valore, allora sarà possibile trovare nuove soluzioni ai tanti problemi che affliggono oggi il nostro Paese”. Tutti i componenti del CDA di ASM SET ed i dirigenti dell’azienda hanno voluto congratularsi con i 18 vincitori. I quali a loro volta hanno espresso grande entusiasmo per il contributo ricevuto alla propria formazione culturale. Al di là del sostegno economico, ASM SET ha omaggiato i vincitori anche con un attestato su carta pergamena, una pen drive da 8GB, con incise le iniziali di ciascun studente ed una rosa blu per le vincitrici. Il tutto accompagnato dall’invito a proseguire nel percorso di studi e a diventare eccellenze per il Polesine in Italia e nel mondo. Gli studenti premiati con la Borsa di Studio ASM SET “C’è una nuova energia nella Cultura” 2013 Scuola Secondaria di Secondo Grado: Christian Soriani, Sara Libralon, Andrea Voltani, Biagio Trimarchi, Annachiara Bido, Naima Iaich. Università: Elia Scarparo, Davide Buson, Laura Roversi, Katia Bisan, Sara Penna, Marco Zanella, Marta Mazzetto, Gianpaolo Guarese, Gaia Armaroli, Sara Voltani, Giorgia Viola, Laura Zago.
polesine
domenica 23 febbraio 2014
Rovigo
la Settimana 7
Padova
La sfida dell’agricoltura sostenibile Riscoperta della Dottrina Sociale della Chiesa
Sala Bisaglia gremita e gente in piedi, al convegno “Riforma Pac 20142020, prospettive per l’agricoltura italiana”, che si è tenuto al Censer di Rovigo, venerdì 17 febbraio, per l’organizzazione di Coldiretti Rovigo, col contributo di Cariveneto ed Agriventure. Tante le domande dalla platea per chiarire i nodi di quella che è una rivoluzione nelle politiche agricole che incideranno su tutti i coltivatori e allevatori italiani e polesani nei prossimi sette anni. Gli agricoltori sono stati incollati per tre ore alle poltrone. In ballo c’è l’utilizzazione dei circa 7,4 miliardi di euro/anno complessivi per l’Italia che saranno destinati ai pagamenti diretti (cioè gli aiuti al reddito agricolo), ai piani di sviluppo rurale (cioè ai prestiti per investimento) e alle misure di mercato. Come ha ricordato il presidente di Coldiretti Mauro Giuriolo, “poiché la coperta è corta è fondamentale che l’Italia prenda le decisioni giuste in ordine al soggetto ‘agricoltore attivo’ che può beneficiare delle risorse Ue, in modo che vi sia una Pac mirata a chi effettivamente vive di agricoltura”. E poi: “E’ stata una progettazione in cui Coldiretti è riuscita a raddrizzare una proposta iniziale penalizzante per l’Italia”. “Questa Pac è più mirata e spinge verso un’agricoltura più sostenibile, che certo i nostri agricoltori non avran-
diretti percepiti nel 2014 per il numero di ettari posseduti nel 2015”. Un 40 per cento del plafond europeo della Pac dovrà essere destinato al Piano di sviluppo rurale (Psr), ossia un programma di elaborazione regionale, approvato dalla Commissione europea, che prevede una sorta di prestiti e incentivi agli agricoltori per determinate tipologie di investimento. “La regione Veneto – ha spiegato Manuel Benincà di Coldiretti Veneto – dovrebbe terminare la prima bozza a marzo e a fine anno dovremmo avere le modifiche di Bruxelles. Il nuovo Psr è più flessibile e chiede alla regione di individuare degli obiettivi prioritari da incentivare in modo mirato: formazione, investimenti in azienda, giovani, cooperazione nella filiera corta, fondi di mutualizzazione”. A conclusione del convegno, Giorgio Piazza, presidente di Coldiretti Veneto, è intervenuto stigmatizzando i ritardi dell’Italia nel determinare quella parte di normativa Pac di competenza degli stati membri, come la fondamentale nozione di “imprenditore attivo”. “I politici dovrebbero correre a rotta di collo – ha detto – per essere veloci e portare a casa delle risorse che vanno a vantaggio di tutta l’economia ed il territorio nazionale, ma l’attuale preoccupazione sono i curricula dei probabili ministri, fra cui non è neanche menzionato quello dell’agricoltura”.
Coldiretti riempie il Censer di coltivatori attenti e interessati no problemi ad attuare – ha spiegato Angelo Frascarelli, professore all’Università di Perugia – I pagamenti diretti (il 52 per cento del plafond), ci saranno ancora, ma saranno articolati in 7 componenti: pagamento base, uguale per tutti; pagamento redistributivo, un valore maggiore per i primi ettari; il pagamento greening, che incentiva la diversificazione colturale e le colture azoto fissatrici (es. soia); i pagamenti per zone svantaggiate, giovani agricoltori, accoppiato (cioè per chi produce colture che l’Italia deciderà fondamentali es. barbabietola), e pagamento per i piccoli agricoltori. Tutto questo entrerà in vigore nel 2015”. “Nel 2015 – ha spiegato Frascarelli – sarà l’anno dell’assegnazione dei nuovi titoli Pac a chi possiede terreni: un titolo per ogni ettaro”. Sulla base dei titoli, gli agricoltori percepiranno i loro aiuti al reddito. E quanto vale ogni titolo? “Si andrà progressivamente ad avvicinarsi all’attuale media italiana di 320 euro per ettaro, però per il principio della convergenza, non ci sarà un livellamento per non penalizzare chi attualmente ha dei titoli di elevato valore (di provenienza zootecnia, pomodoro, barbabietola). In sostanza per ogni agricoltore verrà fatto un calcolo ad hoc, dividendo l’importo dei pagamenti
All'interno del Complesso della Basilica di Sant'Antonio, nella Sala dello Studio Teologico, la stessa sala utilizzata dal Cardinal Roncalli divenuto poi Papa Giovanni XXIII per la prolusione di un corso di teologia per Laici, il 15 febbraio scorso, giorno di San Faustino, si è tenuto il Congresso Regionale del Movimento Cristiano Lavoratori del Veneto. Tutte le Province interessate della nostra Regione si sono incontrate per portare a termine l'ultimo passaggio necessario per il rinnovo delle cariche regionali del Movimento, cercando così di gettare le basi per un ciclo di rinnovamento e produttività nel territorio e poter portare un solido contributo al passaggio successivo ormai prossimo, rappresentato dal Congresso Nazionale. Hanno presenziato a seguito dei rispettivi Congressi Provinciali tutte le delegazioni di Padova, Verona, Rovigo, Vicenza, e Venezia, portando al proprio seguito, oltre che alle persone di riferimento, anche tantissimi amici e sostenitori dell'operato del Movimento, raggiungendo un numero di partecipanti, come conferma una sala gremita e senza più posto disponibile, fuori da ogni previsione. Tra i tanti Rappresentanti delle diverse istituzioni comunali e provinciali della città di Padova, presente anche la Cisl Veneto con Giulio Fortuni, ma la presenza di rilievo è stata quella del Vicario Generale della Diocesi di Padova,
Congresso Regionale del Movimento Cristiano Lavoratori del Veneto
Mons. Paolo Doni, che nel suo intervento ha parlato di “inclusione sociale”, “di inequità e non iniquità”, “di riscoperta della Dottrina Sociale della Chiesa”, facendo riferimento all'esortazione apostolica Evangelii Gaudium di Papa Francesco. Il tema congressuale poi ha voluto mantenere fede alla linea nazionale assunta da tutto il Movimento per il prossimo Congresso Nazionale, tappa fondamentale per tirare le somme degli ultimi anni di lavori svolti e per individuare quale può essere il modus operandi migliore per poter edulcorare l'attuale situazione di crisi economica, con tutte le sue ripercussioni sul tessuto sociale, e cercare di ritrovare una luce guida nella conseguente difficile condizione sociopolitica. Si è ben delineato quanto sia necessario che i cattolici prendano in mano le redini di una società lasciata in balia di decisioni immorali e superficiali che smontano le entità valoriali che devono invece dare la corretta spinta morale al paese. Gli interventi del Presidente Nazionale MCL, Carlo Costalli, straordinariamente presente; del Pre-
sidente Regionale uscente Anna Maria Leone, dell'Assistente Ecclesiastico Nazionale Mons. Francesco Rosso, e di tutti gli altri Presidenti Provinciali del MCL, tra cui Carlina Valle per Rovigo e Padova, hanno sapientemente ricordato quanto fa il Movimento quotidianamente da più di quarant'anni, l'impegno sociale di tutti i suoi operatori, sia nel mondo dei servizi quali CAF, Patronato, immigrazione e formazione, sia nelle opere di aiuto concreto a chi si trova in situazione di forte disagio, in Italia e in molti Paesi Esteri. Il Congresso si è concluso con una bella celebrazione eucaristica nella basilica del santo, celebrazione presieduta da Mons. Francesco Rosso e dagli assistenti ecclesiastici d. Stefano di Verona e d. Lorenzo di Rovigo. Nella cornice artistica della basilica del Santo non poteva mancare un coro di pari levatura artistica. Il coro Gospel Up di Padova, diretto magistralmente da Chiara Galiazzo, ha animato divinamente il canto liturgico coronando così in bellezza il momento più significativo del Congresso. Enrico Ravagnan
Notizie dalla Scuola di Teologia
Il piacere di studiare teologia Oggi proponiamo l’intervista ad un’altra nostra studentessa che ha completato il triennio e iniziato il IV anno permanente, la signora Alessandra Tuzza della parrocchia di Santa Maria Madre della Chiesa, detta “Scalon”, di Porto Viro. D - Mi incuriosisce sapere come hai fatto, abitando a Porto Viro, a sapere della nostra scuola, quando è ancora sconosciuta ai rodigini. Erano i primi di novembre ed ero in viaggio in Terra Santa. A tavola, parlando con altre persone, dico che mi sarebbe piaciuto studiare teologia ma che, essendo la facoltà a Padova, mi era impossibile frequentare. Una signora di Adria mi informa dell’esistenza di una Scuola di Teologia per laici a Rovigo e così, a metà novembre, sono andata in segreteria a chiedere informazioni e ho saputo che c’era la possibilità di iniziare il percorso da subito, recuperando in seguito i corsi che avevo perso. Nel giro di una settimana mi
sono iscritta e ho iniziato a frequentare. D - Com’è stata la tua esperienza? A livello di amicizia, ho trovato un gruppo bellissimo, vivace, dinamico, con il quale sono tuttora in contatto. A livello di Scuola mi ha dato gli strumenti per poter fare dei collegamenti e degli approfondimenti su argomenti che mi interessano. Ma la cosa principale, secondo me, è che ti permette di aprire moltissimo i tuoi orizzonti in tutti i campi, qualsiasi sia l’ambito in cui una persona è coinvolta o impegnata. Ti permette, inoltre, di dire
anche una piccola parola, in tutta umiltà certo, su qualcosa che magari non è il tuo mondo, ma che hai conosciuto attraverso la Scuola; ti permette di essere al corrente di certe situazioni, di certe tematiche, di certe problematiche, e di averne una visione più ampia. La Scuola non influisce sul tuo cammino spirituale, ma è una formazione, una conoscenza, perché la fede, a parer mio, ha bisogno di conoscenza. C’è la preghiera, c’è il servizio e ci deve essere anche la conoscenza. D - Come ti sembra il IV anno? Lo trovo bellissimo, anche se è appena iniziato e non è possibile darne ancora una valutazione complessiva. Già da questi incontri, però, sarà perché don Andrea è preparatissimo, sarà perché i lavori di ricerca individuali che sono stati svolti e poi riproposti al gruppo hanno dato interessanti chiavi di apprendimento della Scrittura, sarà per la ricchezza di quanto ci aspetta ancora, io trovo il IV Anno decisamente entusiasmante.
8
la Settimana
polesine
domenica 23 febbraio 2014
Adria - Basilica della Tomba
Scaturisca la guarigione e torni la gioia Rovigo S. Maria delle Rose Conclusi gli incontri
Per ben tredici volte un folto gruppo di fedeli ha frequentato le lezioni di padre Mario Gallian sul Decalogo. Le lezioni avevano luogo nella chiesa di S. Maria delle Rose in Commenda Est al lunedì alle ore 19 dopo la Messa vespertina. Molto soddisfatti i partecipanti che hanno potuto seguire metodicamente i vari aspetti della Legge di Dio, la sua attualità e importanza per la vita di ciascuno e della comunità ecclesiale. Padre Mario sta svolgendo le medesime tematiche nella Cappella del Carmelo di via Pascoli, 28 con identico successo. Gli incontri a S. Maria delle Rose, proseguiranno per altre sei serate, sempre al lunedì alle 19 dopo la Messa, a partire dal 24 febbraio con scadenza settimanale. Il parroco don Mario ed il Consiglio pastorale hanno ideato i nuovi incontri come preparazione alla Pasqua del Signore. Questi sono i temi nell’ordine: La Santità; il Purgatorio; la Confessione; la S. Messa I parte; la S. Messa II parte; la S. Messa III parte.
Ficarolo - Esercizi spirituali
E’ ormai tradizione consolidata il corso di esercizi spirituali serali, aperto a tutti, nella comunità di Ficarolo e nell’Unità pastorale. Sono tanti a sentire il bisogno di avere alcuni momenti tutti dedicati alla riflessione e al confronto con se stessi. Bisogno di riflettere sul dono della propria esistenza e sul fine di essa. E’ confortante scoprire di essere amati da Dio ed essere da lui protetti e sostenuti. Il corso prenderà avvio lunedì 10 marzo e avrà la sua sede nella “Sala dei Confratelli” a Ficarolo.
Martedì 11 febbraio nella basilica S. Maria Assunta della Tomba il vescovo Lucio ha presieduto la santa Messa per i malati in onore di Nostra Signora di Lourdes; hanno concelebrato numerosi sacerdoti della diocesi Ritorniamo in argomento per proporre una breve cronaca corredata da un servizio fotografico. La Madonna dall’ambone in una nuvola di fiori bianchi ascoltava le pene e i desideri di ogni cuore soprattutto di quei malati che occupavano i primi posti. In un clima di grande raccoglimento abbiamo pregato e cantato accompagnati da Padre Ave Maria che ha intonato i canti suonando l’organo . Padre Davide è rimasto nel confessionale tutto il pomeriggio a riconciliare i cuori con Dio e con i fratelli per-
ché scaturisca la guarigione e torni la gioia. Profonda sentita e a volte commossa l’omelia del vescovo che ci invitava a farci prossimi dei fratelli più bisognosi aperti alle necessità degli ultimi di chi ancora non ha avuto la gioia di conoscere Dio. A l l a fine il vescovo è passato in processione a benedire con il Santissimo tutta l’assemblea soffermandosi in modo particola-
re a benedire i malati. E’ stato un momento molto bello! Sembrava di essere a Lourdes ai piedi della dolce Signora Immacolata Madre di Dio. La gioia nei nostri cuori era così grande che ci siamo
Giornata del Malato
recati in rappresentanza di vari gruppi a ringraziare il vescovo per aver scelto la nostra parrocchia per la festa diocesana del malato e per averci concesso questi frati dell’Immacolata che testimoniano ed irradiano la gioia della fede. Luciana Pozzati Stoppa
Rovigo e altri… - “M’illumino di meno”
Risparmio è una parola che si sente sempre meno! Anche vicino a “Giornata del … risparmio“, che per alcuni decenni vedeva impegnate le tante piccole e grandi banche, nel proporre ai ragazzi il valore del “risparmio”. Oggi è nella cresta dell’onda il “Risparmio energetico”! Alcune civiche amministrazioni spengono le luci sulle piazze, come a Rovigo e non solo! Si chiama “M’illumino di meno” l’iniziativa. A proposito di risparmio, spuntano tante altre iniziative, come per esempio, la distribuzione ai poveri, di quanto avanza nelle mense scolastiche. Risultato: si sfamano persone, si impegnano volontari per la distribuzione e tanti hanno almeno un pasto!
Rovigo - Il parco di via …
Sono decenni che la città attende che finalmente il miniparco di via Curiel sia aperto alla gente! Ci si augura che la lunga attesa stia per finire e con la prossima primavera, e che possa divenire un bene goduto da tutti. Potrebbe esser l’occasione dell’apertura del nuovo policlinico ed essere l’occasione per aprire lo spazio buono della città, per tanti bimbi ed anziani.
Rovigo - “Strade di città”!
Certo il Corso del Popolo a Rovigo, è una bella strada cittadina, almeno nel tratto centrale appena rinnovato. Quando è chiuso al traffico, è spazio piacevole per passeggiare, sostare con gli amici, prendere un caffè. Chiuso al traffico si è obbligati da una parte per attraversare il centro, imboccare viale Trieste e dall’altra via S. Cuore, via Pascoli, vicolo S. Agostino e via Sichirollo. Queste ultime a senso unico. Il marciapiedi di via Sichirollo e di via L. Ariosto, sono malmessi e impercorribili. Giornali locali le hanno definite le “tangenziali del centro”. Ma che dire di via G. Sichirollo soprattutto nel tratto in cui si introducono il vicolo Principe di Napoli e via L. Ariosto? Nel giro di pochi metri vi sono le entrate della Scuola dell’Infanzia Principe di Napoli e del Cristina Roccati e, su via Sichirollo, zona di parcheggio. Mai un vigile, da anni nessuna modifica. All’orario di apertura delle scuole e degli uffici in quel tratto, le auto provengono da via G. Bruno, Vicolo S. Agostino, vicolo Principe di Napoli e via L. Ariosto. E ciliegina sul gelato, nel terminare per immettersi in via Carducci, via Sichirollo si restringe! Chissà se non si potrà pensare di snellire il traffico almeno togliendo il parcheggio alla destra della strada.
Polesine - Le fusioni …
I cittadini hanno detto no alla nascita di “Civitanova Polesine”! Occasione perduta, non credo sia più sostenibile aver 50 comuni per una popolazione di poco più di 200.000 abitanti. L’occasione offerta in questi anni di far nascere le fusioni dalla base, significava e significa democrazia! Purtroppo prevalgono ancora sentimenti di protezione del proprio recinto, invece che far crescere la ricchezza della varietà delle culture locali, dei modi di esprimersi, dei valori che ogni comunità possiede. La fusione comportava anche l’impegno a costruire il nuovo su ogni aspetto del convivere civile e anche religioso.
Comune di Rovigo - Servizio Pari Opportunità
“Pronto Donna” N. verde 800.391.609 e-mail: prontodonna@comune.rovigo.it
“Servizio di ascolto telefonico del Comune di Rovigo rivolto alle donne, italiane e straniere, che desiderano ascolto informazioni e aiuto”. Cerchi aiuto? Need help? Besoin d’aide? Cerchi informazioni? Need information? Cherchez informations? Siamo reperibili… il martedì, mercoledì, venerdì dalle ore 13.30 alle 15.30.
Bottrighe
Luciano e Maria, insieme da 50 anni Attorniati da figli, nipoti e parenti, hanno ricordato il loro cinquantesimo di matrimonio i coniugi Luciano Sega e Maria Teresa Finotti di Bottrighe, famiglia molto conosciuta in paese. Dalla loro unione sono nati cinque figli, Sandra, Michele, Valeria, Simone e Mauro. Luciano Sega, classe 1935, nella sua vita fece tanti mestieri. Giovanissimo fu dipendente di una delle fornaci per laterzi del paese, poi alla Samca di Adria, dove si producevano cisterne in vetroresina, quindi alla Carovana “Umberto Maddalena” di Bottrighe e sempre a Bottrighe concluse la sua attività lavorativa
stabilimento di Bottrighe di Alba Sementi. Si unirono in matrimonio il 28 dicembre 1963, quando Maria aveva compiuto diciotto anni da pochi giorni, nella chiesa di S. Giorgio Martire a Mazzorno Sinistro. Via Carlina di Bottrighe, dove allora residevano, dell’omonima località “cào d’sota”, fa infatti parte di quella vicina parrocchia. La festa si è ripetuta cinquant’anni dopo, nella stessa chiesa e poi tutti a festeggiare in un tipico ristorante. Roberto Marangoni quale camionista della ditta Violetta Canato. Maria Teresa, invece, ha dieci anni di
meno, è nata nel 1945, ha lavorato prima in campagna poi, stagionalmente, allo
Nella foto: I coniugi Sega con i loro figli per la festa del 50° di matrimonio.
RovigoBanca
Sostegno ai lavoratori della Grimeca Lo scorso 13 febbraio ha avuto luogo un incontro tra le rappresentanze sindacali dei dipendenti della “Grimeca S.p.A. in liquidazione e in concordato preventivo” e RovigoBanca Credito Cooperativo, che ha avuto per oggetto il rinnovo della convenzione, fino al 30 giugno 2014, relativa all’anticipazione ai lavoratori della Cassa Integrazione Guadagni in Deroga scaduta il 31 dicembre 2013. Tale rinnovo garantisce l’anticipazione ai lavoratori della Cassa Integrazione a far corso dal mese di gennaio 2014, quindi senza alcuna soluzione di continuità. All’incontro hanno partecipato, in rappresentanza dei lavoratori, Zanini Paolo della segreteria provinciale FIOM CGIL, il segretario provinciale UILM Opellio Mirco Bolognesi ed il se-
gretario FIM CISL Brunaz- il tessuto socio-economico zo Mario; a rappresentare in cui opera l’Istituto. RovigoBanca Credito CooL’iniziativa, che riguarperativo sono intervenuti il derà tutti i correntisti che ne Direttore Generale Ruggero faranno richiesta, sarà anLucin e il Vice Presidente che questa volta senza alcun Zennaro Paolo. onere a carico dei lavoratori, Il Consiglio di Amministrazione di RovigoBanca Credito Cooperativo, per Nella Chiesa Arcipretale venire incontro alle esigen- Parrocchia di San Bellino ze dei dipenil giorno 23 febbraio 2014 denti della società “Grimeca alle ore 16.00 Spa”, ha riconsi svolgerà fermato il prola Celebrazione Eucaristica prio sostegno con modalità presieduta dal nostro Vescovo e tempistica S.E. Lucio Soravito de Franceschi già collaudate, in un’ottica di in Suffragio del attenzione per Reverendissimo don Luigi Lovato i lavoratori interessati e per
RICORDO
a conferma della volontà dell’Istituto di sostenere le famiglie soprattutto in un momento di forte e crescente disagio che la crisi economica sta facendo emergere nel nostro territorio.
Azione Cattolica Italiana - Diocesi di Adria-Rovigo
“Corresponsabili della Gioia” Domenica 9 febbraio si è svolta l’assemblea elettiva
Domenica 9 febbraio presso il Centro Mariano delle Serve di Maria Riparatrici si è svolta l’Assemblea diocesana elettiva dell’Azione Cattolica, a conclusione del triennio 2011 - 2014, con l’elezione del nuovo Consiglio diocesano. L’Assemblea, occasione per lasciarsi interrogare e farsi plasmare dall’azione dello Spirito, intitolata “Corresponsabili della gioia”, è un momento dove tutte le associazioni parrocchiali possono riunirsi per confrontarsi. È iniziata nella mattinata, dopo la preghiera iniziale guidata dall’Assistente mons. Giorgio Seno e il saluto da parte della Delegazione Regionale rappresentata da don Enrico Piccolo, con un resoconto di quanto fatto e le sfide per il prossimo triennio. Silla Marzola per gli adulti ha ripercorso le varie occasioni di incontro, di formazione e di spiritualità proposte alle associazioni parrocchiali in linea con il cammino triennale. Le sfide rimaste aperte sono il rinnovamento associativo con un rapporto sempre più stretto con il Vescovo e i pastori affichè si possa ritrovare la gioia di camminare insieme nella costruzione di una Chiesa locale bella e accogliente, aperta a tutte le istanze che la animano. Daniele Pellegrinelli per il settore Giovani ha constatato un calo dell’entusiasmo e una situazione di stallo a livello parrocchiale. Le iniziative si sono concentrate pertanto sul livello diocesano con weekend e a livello nazionale con le iniziative proposte dal centro nazionale per gli studenti. Marianna Attolico e Daniele Barion per l’ACR hanno evidenziato che negli ultimi anni c’è stato un forte calo degli iscritti e che a livello parrocchiale i gruppi ACR sono solo un paio. Non sono mancate comunque le iniziative diocesane con incontri di due giorni e i campiscuola che hanno coinvolto diversi ragazzi. Anche in occasione della mostra sul Beato Alberto Marvelli e grazie al coinvolgimento dell’Ufficio Catechistico Diocesano si è riusciti a far conoscere la figura del Beato ad oltre 150 ragazzi. Andrea Padoan parlando del Movimento Lavoratori di AC dopo avere ripercorso le varie iniziative ha ribadito che il Movimento proseguirà
la Settimana 9
polesine
domenica 23 febbraio 2014
nell’attività di promozione di progetti di formazione ed educazione al lavoro, di riflessione e dibattito sui temi socio-economici-pastorali, di sensibilizzazione verso consumi e acquisti responsabili, nell’impegno verso piccoli gesti quotidiani e stili di vita compatibili con la tutela dell’ambiente, orientati alla custodia del creato. È intervenuta quindi Caterina Pozzato consigliera nazionale della Diocesi di Vicenza delegata dalla Presidenza Nazionale. Subito ci ha spronati, richiamando parole di papa Francesco, dicendo: “avanti, con coraggio”. Le sfide e le difficoltà non mancano, ma non dobbiamo sottrarci ma prenderei carico delle nostre responsabilità come laici e cittadini essendo fedeli tutti i giorni alla nostra vocazione. Dobbiamo continuare per rendere operative le consegne dateci in occasione del
Concilio Vaticano II. Dobbiamo coltivare legami buoni con lo stile di prossimità in ogni ambito di vita cercando di parlare alla vita rimanendo in dialogo con la realtà. Il presidente diocesano uscente, Fabio Callegari, ha preso poi la parola ripercorrendo le varie iniziative unitarie fatte legandole con il filo conduttore degli orientamenti triennali. Pur constatando oggettiva difficoltà nel far conoscere e far nascere l’AC nelle parrocchie, ha richiamato sulla necessità di far sentire “utile” l’AC, non solo agli associati, ma per la formazione personale e comunitaria di tutti. Illaicato associato va rilanciato facendo bene l’AC il che significa avere cura di mantenere i legami associativi, partecipare e divulgare le iniziative e proposte a livello diocesano, credere che l’ACR è un cammino di Iniziazione Cristiana che può essere proposto al pari del catechismo “tradizionale” e curare le relazioni con i nostri parroci assistenti. Ha ricordato che, come lo Statuto ci insegna, abbiamo la responsabilità di prendere parte attiva alla vita associativa e di contribuire con la preghiera e con il sacrificio, con lo studio e con l’azione alla testimonianza di Cristo nella quotidianità della vita. Mons. Gatti, Vicario Generale, ha condiviso le difficoltà che la nostra Chiesa
Rovigo - Palazzo Celio
I nostri pensieri Una raccolta di poesie degli ospiti della comunità il Diamante di Rovigo
“I nostri pensieri” è una raccolta di 27 poesie scritte dagli ospiti della comunità alloggio il Diamante di via Bramante e presentata nei giorni scorsi nella sala consiliare di Palazzo Celio. La comunità, al quinto anno di attività, ospita nella struttura vicino a Casa Serena una decina di persone, con disabilità, dai 21 ai 63 anni coinvolte nell’arco della giornata in momenti che spaziano dalla lettura al laboratorio di bellezza, dalla passeggiata al canto, alla recitazione. “Dopo aver assistito a letture di poesie tenute dagli Autori Polesani – ha ricordato Maria Grazia Meggiorin, direttore della comunità – e stimolati dalla presidente dell’associazione Aurora Gardin, i nostri ospiti , aiutati dagli educatori, hanno iniziato a esprimere i loro sentimenti. “I nostri pensieri” è la raccolta, il volumetto che li contiene con una presentazione di chi li ha scritti”. Giorgio, Valentina, Claudio, Giorgio, Anna, Manuela, Gloria, Leonardo, Patrizia e Sergio sono gli autori e nelle loro poesie entrano gli affetti famigliari, la passione per la squadra di calcio, la lontananza da casa e di come “Qua a Rovigo ho ricominciato a vivere”. Un saluto agli ospiti era stato dato dalla presidente Tiziana Virgili che li ha invitati ad Arte per tutti l’iniziativa che da anni la Provincia promuove e da Tullio Areggi presidente di Città senza barriere.
diocesana sta attraversando anche con un calo numerico non solo nell’AC ma anche nel clero. Ha ricordato che il Papa e il Vescovo nel progetto pastorale ci invitano con forza ad uscire dalle canoniche per essere missionari. Una missione che ci interroga tutti a partire dagli ambienti di vita dove maggiormente sono presenti i laici. Ha concluso il suo intervento dicendo che dovranno essere comunque fatte delle scelte coraggiose per essere fedeli alla missione che ci viene chiesta. È seguito quindi il dibattito continuato anche dopo pranzo dove diversi associati sono intervenuti e hanno portato il loro pensiero, le loro riflessioni e sfide. Durante questo momento franco e partecipato, si sono svolte le votazioni che hanA Villa Badoer a no portato la nomina dei seFratta Polesine, dal 22 guenti consiglieri: Callegari febbraio al 23 marzo Fabio, Marzola Silla, Barion VINCENZO BALENA 2014 avrà luogo la moFrancesco, Callegari Paola, stra di Vincenzo BaLe maschere Ennio Luigi, Cavallari Paola, a cura di Valter Rosa di Ifigenia lena: “Le maschere di Parmeggiani Luca, GiordaIfigena” a cura di Valter ni Matilde, Previato Gregofebbraio 23 marzo 2014 Rosa.- Inaugurazione 22 rio, Previato Ursula, Barion 22 Villa Badoer, Fratta Polesine (Ro) febbraio alle ore 11. Daniele e Attolico Marianna Apertura della moche si troveranno domenica stra e Villa: giovedì, sa2 marzo per le successive bato e domenica dall 10 alle 12 e dalle 15.30 alle 18.30. Inoperazioni di voto con una gresso euro 3,00 (intero) – euro 1,50 (ridotto). Info: Aqua proposta al Vescovo per la tel. 0426 662304 – 366 3240619. nomina del nuovo presiLa mostra è stata realizzata fa Villa Badoer Fratta Podente diocesano. lesine in collaborazione con la Provincia di Rovigo e la Un grazie ai rappresenCittà di Fratta Polesine. tanti di altre associazioni lai“L’altra faccia della luna” lettura drammatizzata di cali che hanno voluto partepoesie dedicate alla donna, a cura di Jolanda Cappi, atcipare (in particolare CIF e trice; Viviana Nicodemo, attrice; Patrizia Triboli, poetesCTG) e a chi materialmente sa, intermezzi musicali del Conservatorio F. Venezze di si è prodigato nella preparaRovigo. zione dell’Assemblea. L’evento avrà luogo sabato 8 marzo 2014 alle ore 16. Fabio Callegari
Villa Badoer - Fratta Polesine
Le maschere di Ifigenia Mostra di Vincenzo Balena Provincia di Rovigo
Città di Fratta Polesine
SERVIZI TURISTICI
www.aqua-deltadelpo.com
Rovigo - Teatro don Bosco
“Ciò che vide il maggiordomo”
In scena la compagnia Allegra Officina di Selvazzano Sabato 22 febraio 2014 alle 21.15 Al Teatro “Don Bosco” (Viale Marconi, 5 – 45100 Rovigo - 0425.33337) la neonata compagnia Allegra Officina di Selvazzano Dentro (a.d.f. 2012) presenta “Ciò che vide il maggiordomo”, esilarante commedia di Joe Orton, diretta da Vittorio Attene. L’evento è il terzo appuntamento della rassegna Nex.4.Four aperta lo scorso ottobre dalla com-
pagnia Teatroporova di San Bonifacio con lo spettacolo “Rose rosse per…”, seguito dal debutto di “Fiore di Cactus” e “Odio il Moro” le due nuove produzioni di Teatronexus. La rassegna prevede ancora 1’appuntamento il 22 marzo “Estate di pioggia e di vento” di F. Carteri. Il cartellone di prosa offerto al teatro “Don Bosco”, che si affianca in locandina a
“Nex.4.four”, si concluderà invece il prossimo 16 aprile con il secondo e ultimo evento della XXV Stagione di prosa del Teatro “Don Bosco”, ovvero il debutto di “Tutti pazzi per Agata” di G. Feydeau con la compagnia “Instabile tagliolese”. Ingresso unico 6,00 euro inizio ore 21.15 Info e prenotazioni: 0425.33337 lun-ven 9/11 – 15/18
10 la Settimana
speciale
domenica 23 febbraio 2014
Rovigo - Teatro don Bosco
La gioia è la parola chiave del Pontificato di Papa Franceso
Domenica 16 febbraio 2014 presso il Teatro don Bosco del Centro Giovanile san Giovanni Bosco di Rovigo ha avuto ufficialmente il via il cammino di preparazione al
Festival Biblico che avrà luogo a Rovigo nei giorni 23, 24, 25 maggio 2014. Il programma di preparazione si presenta ricco di incontri: tavole rotonde, convegni, momenti di
preghiera che si succederanno in questo mesi a Rovigo e nel territorio. Ad aprire la serie delle manifestazioni il primo incontro domenica scorsa sul tema: “La gioia del Vangelo”, più precisamente “Evangelii Gaudium” di Papa Francesco. Al tavolo dei relatori il Vescovo di Adria-Rovigo mons. Lucio Soravito de Franceschi, il giornalista, scrittore e vaticanista Luigi Accattoli, il responsabile del Festival Biblico di Rovigo don Andrea Varliero. Il Festival Biblico di Rovigo è una emanazione del Festival che si svolge a Vicenza dal 23 al 24 maggio 2014 ed ha come tema: “Le Scritture: Dio e l’uomo si raccontano”. E’ un evento straordinario che per la prima volta si svolge a Rovigo e nel territorio della sua Chiesa diocesana. Il giornalista Accattoli è una delle figura più note nell’ambito dei giornalisti vaticanisti. Da sempre attento osservatore delle problematiche ecclesiali, il giornalista da anni porta avanti una sua analisi riguardo a quelle che sono oggi le questioni più toccanti in ambito cristiano e più
D - La gioia del Vangelo, dove e come ritrovare questa gioia? R - Il Papa parla della gioia di colui che porta il Vangelo, però naturalmente si può anche aggiungere la gioia di colui che riceve il Vangelo. Soffermiamoci però alle parole del Santo Padre, consapevoli che noi siamo missionari e questo in forza del battesimo, siamo chiamati ad annunciare il
Vangelo, e questo è difficile, il mondo non gradisce questa parola, sfugge a tale proposta, bisogna faticare, sudare, bisogna trovare linguaggi nuovi, è sicuramente una impresa ardua, però se noi la affrontiamo con coraggio e serenità, e così ogni volta che noi riusciremo a dire una parola di Vangelo noi saremo ripagati da una gioia grande che è la gioia della evangelizzazione,
pur immersi nelle sfide di questo tempo nel quale è tanto difficile farsi apostoli. D - Da duemila anni il Vangelo, che è pace, amore, giustizia, fratellanza, viene annunciato al mondo ma gli uomini sempre più lo rifiutano perché? R - Ogni epoca porta con sé il suo problema di fronte alla proposta del Vangelo, la nostra epoca,
precisamente cattolico. Ha preso la parola il relatore ufficiale, il giornalista vaticanista Accattoli e pubblichiamo nella pagina accanto il testo del suo intervento. Nel secondo momento - quale secondo relatore - è intervenuto il Vescovo Lucio. Egli ha presentato una sintesi dell’Esortazione Apostolica di Papa Francesco. Il Vescovo ha affermato che l’Esortazione “Evangelii Gaudium” si presenta come “il manifesto programmatico” del pontificato di Papa Francesco. Esso ha una parola chiave “gioia”. Il documento, ha osservato il Vescovo, esorta la Chiesa a farsi missionaria nel concreto della quotidianità, una Chiesa che con coraggio esce lungo le strade de mondo alle periferie delle città. Per fare questo è necessaria una nuova Pastorale di conversione; il Papa, ha ricordato il Vescovo, parla anche di una conversione del papato. Una conversione che deve toccare il cuore del Vangelo, una missione che pone al centro l’eucaristia, capace di incarnarsi
in Italia e in Europa, trova difficoltà a diffondersi, questo messaggio sembra vecchio, i nostri figli, i giovani , lo abbandonano perché lo considerano cosa del passato. Compito dei cristiani consapevoli è di vivere il Vangelo oggi in maniera creativa , come sollecita il Papa in modo da segnalare alla nostra umanità odierna la novità che è grande e tocca il cuore di tutti e rendersi
Prima manifestazione del Festival Biblico a Rovigo con Luigi Accattoli e mons. Lucio Soravito de Franceschi nei limiti umani. Mons. Soravito ha poi toccato il tema che riguarda le sfide del mondo attuale, appesantito da una economia che uccide. Inoltre il Vescovo si è soffermato sul tema riguardante le sfide culturali, la crisi della famiglia. Annunciare il Vangelo è compito non solo di persone specializzate ma di ogni
battezzato come di ogni cristiano, perché ogni credente in Gesù Risorto deve sentirsi un missionario inviato a portare nel mondo la gioia del Vangelo. Da ultimo il Vescovo ha osservato come l’evangelizzazione assume pure una dimensione sociale. Con il dibattito si è concluso l’incontro. Settimio Rigolin
Le parole giuste per dire il Vangelo responsabile nel trovare le parole giuste per dire il Vangelo. D - Dottor Accattoli, cosa ci può dire riguardo la figura di Papa Francesco? R - Tutto dipende dal fatto che se la Chiesa accoglierà il suo richiamo ad uscire sulle strade del mondo, alle periferie del-
Intervista a Luigi Accattoli le città, il suo Magistero sarà efficace, andrà in profondità, avrà un riscontro epocale, diversamente rimarrà il messaggio, il ricordo di un Papa originale, nuovo, ma privo di efficacia storica. Settimio Rigolin
la Settimana 11
speciale
domenica 23 febbraio 2014
Convegno della Diocesi di Adria-Rovigo - 16 febbraio 2014
L’anno dei due Papi e della “Evangelii Gaudium”
Questo è un tempo di grazia perché noi cristiani – qui in Europa – avevamo un grande bisogno di una scossa e in pochi mesi ne abbiamo avute tre: La traumatica e salutifera rinuncia di Papa Benedetto L’elezione di Papa Francesco con le sue inattese novità Il monito del nuovo Papa a porci come “Chiesa in uscita” Le prime due scosse ci sono state “date”, erano fatti oggettivi, non ci era chiesto altro che di comprenderle. Non so quanto e quanti le abbiamo comprese, ma tutti in qualche modo abbiamo accusato il colpo. Chiamo “salutifera” la rinuncia di Benedetto, pur traumatica e dolorosa, perché ci ha risvegliati: e il risveglio è un segno di salute, o una provocazione a essa. La terza scossa invece – a mio parere la più importante – non ha la natura dei fatti oggettivi che ci interpellano dall’esterno, ma è una vocazione che chiede di essere accolta,
esiste solo se l’obbediamo; e qui credo che siamo inadempienti. Non solo non vedo segni di obbedienza a quella chiamata a uscire, ma credo che dai più essa non sia stata neanche colta – e quelli che l’hanno colta magari l’hanno commentata – “Tu che ne dici?” – ma forse non l’hanno obbedita in nulla. Fate una prova: chiedete a dieci vostri amici quale sia per loro la novità maggiore, o la parola più importante di Francesco fino a oggi: le vesti semplificate, l’abbandono dell’appartamento, la “Chiesa dei poveri”, il non giudicare “il gay che cerca Dio”, i passi per il governo collegiale della Chiesa… – credo che pochi o forse nessuno vi dirà che la vera novità sia la Chiesa in uscita. Io sono invece convinto che il nuovo vero sia qui e oso affermare che se non obbediamo a quella chiamata vanifichiamo l’intera novità di cui è portatore Francesco e che tutta è in funzione
della chiamata all’uscita. Se non usciamo con lui, Francesco resterà un Papa simpatico, estroverso, che ha alleggerito – o ha tentato di alleggerire – i conflitti con la modernità e che ha semplificato l’immagine e il linguaggio, ma che non avrà ottenuto quello per cui è stato eletto – in accoglienza al monito rivolto ai confratelli cardinali alla vigilia del Conclave, della Chiesa chiamata a uscire da se stessa per evangelizzare; monito che viene ripetendo da quando è eletto e intorno al quale ha costruito il programma del Pontificato, consegnato alla “Evangelii Gaudium”. Provo a dire il suo monito epocale seguendo il suo metodo delle “parole chiave” e ci provo con quattro parole: uscire, Vangelo, poveri, misericordia. Uscire. “Uscire uscire” – “uscire dalla nostre comodità e andare alle periferie geografiche ed esistenziali” – “uscire” dal recinto delle istituzioni e del linguaggio ricevuto – uscire dall’ingabbiamento dell’annuncio cristiano in una ideologia religiosa irricevibile per l’umanità contemporanea. Uscire dagli ambienti popolati da cristiani praticanti e andare dai non credenti, o da chi ha rotto con la Chiesa. “Uscire per evangelizzare”: cioè per portare Cristo e il suo Vangelo, non una nostra cultura. Vangelo. “Vangelo Vangelo” è stato il grido che Papa Francesco ha proposto ai giovani sul piazzale della Basilica di Santa Maria degli Angeli ad Assisi il 4 ottobre 2013, e ponendo quel grido a logo del suo messaggio – affermando che se lo sente dire da San Francesco e che “se io non riesco a essere un servitore del Vangelo, la mia vita non vale niente”. Il Vangelo prima delle dottrine. Il Vangelo liberato
da impalcature ideologiche che “allontanano” anziché “convertire”. Poveri. Uscire per portare il Vangelo innanzitutto ai poveri – ai poveri di tutte le povertà: e la più grande è la privazione della fede – “Quanto vorrei una Chiesa povera e per i poveri” – una Chiesa missionaria e povera e samaritana – una Chiesa “ospedale da campo” che innanzitutto cura le ferite dell’umanità che incontra nella sua uscita. Misericordia. “Il messaggio di Gesù è quello: la misericordia. Per me, lo dico umilmente, è il mes-
saggio più forte del Signore”: così nell’omelia della sua prima domenica da Papa. “Io credo che questo sia il tempo della misericordia. E la Chiesa è madre: deve trovare una misericordia per tutti”: così ai giornalisti in aereo. Non una Chiesa giudicante quindi, non la condanna ma la “medicina della misericordia”, come già diceva Papa Giovanni. Conclusione: non abbiamo a che fare con un Papa che semplifica e alleggerisce, che rende più facile l’appartenenza
La relazione di Luigi Accattoli alla Chiesa – abbiamo un Papa che pone una forte, fortissima esigenza apostolica, radicale, totale – in vista della quale alleggerisce tutto il resto – perché vuole una comunità senza altri pesi – disposta a farsi carico del solo Vangelo. Libera da ogni impaccio per portarlo a tutti. Libera anche da linguaggi imprigionanti che magari furono fecondi un giorno ma che oggi “più non comunicano”.
In apertura al Convegno ha fatto un breve intervento il dott. Fiorenzo Scaranello responsabile del Gruppo culturale Edith Stein che ha ripercorso il cammino fatto in questi mesi per un inserimento della diocesi nell’iniziativa del Festival Biblico
Info: tel. 0425 460093 www.mostraossessionenordica.it
O
O
O
12 la Settimana
polesine
Adria - Centro Studi “Agnese Baggio”
domenica 23 febbraio 2014
Corbola
Incontro su Intercultura Il Folk dei Bontemponi per aiutare un giovane In collaborazione con le scuole della Rete Delta per l’Intercultura
Il Centro Studi “Agnese Baggio” di Adria compie quest’anno 25 anni di attività, tesa a capire e a imparare a come gestire di conseguenza i cambiamenti in atto nella nostra società. Negli ultimi anni il Centro Studi si è occupato, con una particolare attenzione, del mondo complesso della migrazione, attuando strategie operative tese a favorire l’inclusione sociale di queste persone. In questo periodo, con una intelligente collaborazione con la Rete Delta per l’integrazione che interessa gli Istituti comprensivi del Basso Polesine, sono stati organizzati due incontri sul tema dell’Intercultura nelle classi eterogenee e
sulle problematiche e risorse pedagogiche che si creano nella scuola; sono incontri rivolti agli insegnanti, agli studenti del 5° anno delle scuole superiori e a quanti sono interessati all’argomento. Relatori sono il 27 febbraio prossimo il ricercatore della Facoltà di Scienza della Formazione dell’Università di Udine Davide Zoletto e il 4 aprile l’antropologa Laura Lepore dell’Ufficio Scolastico Stranieri di Ferrara. Sono giovani studiosi che hanno approfondito negli anni problematiche e metodologie di interventi mirati che certo ci aiuteranno concretamente a comprendere anche la ricchezza che può
venire da queste presenze “altre”. Negli anni il Centro Studi ha compreso che i migranti non sono solo un problema perché richiedono da noi risposte ai loro bisogni vitali – casa, lavoro, futuro per i loro figli - ma sono anche un’occasione per tutti noi – credenti e non - di solidarietà, condivisione dei beni, e la consapevolezza che ogni persona ha diritto di essere rispettata e riconosciuta nella sua dignità. Gli incontri si svolgeranno nell’Auditorium Saccenti del Polo Tecnico, in via Aldo Loro, in Adria alle ore 15. Sarà consegnato a chi lo desidera un attestato di partecipazione.
Adria - Sala Fondazione Scolastica “C. Bocchi”
“Il volo della libellula”
Sara Frigato presenterà il romanzo di Alba Contato Nell’ambito di un breve ciclo di incontri sul tema generale “VOCI DI DONNE. Verso l’8 marzo Giornata della Donna” la prof.ssa Sara Frigato presenterà lunedì 24 febbraio alle ore 17,30 nella sala della Fondazione Scolastica “Carlo Bocchi” il romanzo di Alba Contato Il volo della libellula. Nell’anno di grazia 1794 Paolo Grimani, promettente avvocato presso lo studio veneziano di Giulio Cavalierim viene trovato morto sulla riva d’un canale. Il terribile sospetto di familiari ed amici è che dietro quell’assassinio si celi la mano di don Libanoro, sovrintendente dei Lardi di Ferrara, da sempre avversi a qualsiasi concessione nei confronti dei vallaroli guidati dal fiero e ribelle Andrea Spada. Infatti il giovane in diverse occasioni s’era mosso per difendere i diritti di poveri e diseredati. La sua fine violenta getta nello sconforto il vecchio padre Alvise e la bellissima moglie, la contessina Ginevra.
Da questo fatto si dipana una narrazione ricca di colpi di scena che ben presto s’intreccia con i grandi eventi della storia di fine secolo, dalla caduta della gloriosa Repubblica di San Marco alla formazione dei primi nuclei di patrioti liberali e al fermento animatore d’una coscienza nazionale. E’ un’epopea romanzesca sullo sfondo di un paesaggio, quello del Delta del Po, allo stesso tempo affascinante e miserabile; e d’una città, Adria, con i pittoreschi scorci di calli e campielli che richiamano le sue origini marinare e la sua funzione di porto mercato attraverso cui transitavano i traffici risalenti la grande pianura. L’assessore alle Politiche Sociali Patrizia Osti recherà il saluti del Comune. Il ciclo si concluderà lunedì 3 marzo al Circolo Unione alle ore 17,30 con la presentazione della tesi di dottorato di ricerca della prof.ssa Annalisa Barion sulle culture post-coloniali.
Rovigo
I concerti di “L’altra voce del canto”
Appuntamento con le tradizioni polesane a Corbola. Protagonista sarà il gruppo folkloristico “Bontemponi & Simpatica Compagnia” di Bottrighe che domenica 23 febbraio alle 20.45 sarà al teatro parrocchiale per una serata in collaborazione dell’amministrazione comunale che sarà dedicata ad un giovane corbolese rimasto leso da una scarica elettrica. Lo spettacolo, dalla durata di circa due ore, sarà un viaggio alla riscoperta delle tradizioni popolari polesane in un’autentica atmosfera d’altri tempi. I componenti del sodalizio, nel tipico costume contadino “da festa” del Delta di fine ‘800, proporranno una serie di cante e ballate della più genuina tradizione locale, il tutto contornato da coinvolgenti battute e sketc in vernacolo. Tra il mix di cante non mancheranno i cosiddetti “cavalli di battaglia” come “La Riciolina”, “Marideve pur putele”, “El me moro”, ed ancora il famoso “Merica Merica” dedicato agli emigranti, “La Filomena”, tra l’altro prima in classifica a Radio Sorrriso di Castelfranco tra le dieci canzoni più richieste dagli ascoltatori del Triveneto, ma anche pezzi nuovi recentemente raccolti tra gli anziani dell’area polesano-deltizia. Tra le ballate il “bal
d’la ganxega” tipico nei momenti di festa di nozze sull’aia. Altresì ascolteremo detti, proverbi e filastrocche che si ascoltavano nei lunghi filò nella stalle. La conclusione sarà affidata alla bellissima “Nina Ninà” antichissima ninna nanna polesana raccolta dagli etnografi Paolo Rigoni e Chiara Crepaldi. Il gruppo, sorto nel 1965 per iniziativa di alcuni amici amanti del bel canto, ha svolto numerosi spettacoli in Italia e all’estero, riscutendo importanti riconoscimenti in vari festival. Roberto Marangoni
Diocesi d Adria-Rovigo
Servizio Pellegrinaggi con la I.O.T. di Gorizia Proposta per l’anno 2014
Adria
3 - 10 aprile
Ricordata Antonia Clemente
Il 10 febbraio nella basilica di S. Maria Assunta della Tomba che le era così cara, il parroco Padre Ave Maria ha celebrato la messa per Antonia Clemente Gottardi nel trigesimo della sua morte. E’ stata una meravigliosa terziaria francescana umile, mite e forte, una donna sapiente. La sentiamo ancora molto presente nella nostra fraternità e così la vogliamo ricordare. “Maria, Madre di Dio e Madre nostra nell’ora della morte ti ha presa per mano – l’ha potuto fare perché tu sei stata sempre umile e piena di fiducia – e t’ha portato da suo figlio Gesù. Così tu L’hai potuto vedere faccia a faccia. Che momento di gioia Antonia! Tu hai finito il santo Viaggio della Vita e hai vissuto proprio come Gesù nel suo vangelo ha raccomandato con un amore grande per tutti, con un perdono sempre pronto anche verso chi ti aveva rubato dei soldi……tu sapevi capire e perdonare e vedere nuovi con occhi di misericordia. Date e vi sarà dato..il centuplo! Che festa allora, Antonia, quando sei arrivata e c’erano santa Chiara e san Francesco ad accoglierti. E adesso aiutaci nella via della vita che noi stiamo ancora percorrendo. Contiamo su di te! E vorrei dirti una cosa: è stata per noi una gioia grande camminare con te nell’O.F.S., è stato un onore come dicevi tu, perché sei stata una donna sapiente, dal cuore grande, dolcissima, squisita come le torte che ci hai sempre donato per farci felici. Grazie, Antonia” Luciana Pozzati Stoppa
Terrasanta
Alle radici della nostra fede 23 - 30 maggio
Russia
Con anello d’oro 21 - 28 luglio
Turchia
Sulle orme di S. Paolo
laSettimana 16 - 23 agosto
Repubbliche Baltiche
Estonia-Lettonia-Lituania
Due appuntamenti conDIla SPERANZA grande musica al Ridotto del Teatro Sociale MESSAGGERI 2 - 10 settembre L’assessorato alla Cul- gno poetico che unisce in ti d’eccezione, il soprano tura MESSAGGERI ha organizzato ROVIGO l’ini- DI modo indissolubile verso americano Lydia Easley, SPERANZA Armenia ziativa “L’altra voce del e musica: il Lied tedesco. sicuramente una delle più www.messaggeridisperanza.org canto”, due concerti su Per l’occasione sono apprezzate interpreti della Ci sono anche ROVIGO quel meraviglioso scri- state invitate due cantan- musica vocale da camera Domenica 19 gennaio 2014 MESSAGGERI DI SPERANZA www.messaggeridisperanza.org del Novecento e il mezzosoprano Marina De Liso, buone notizie. ROVIGO voce tra le più importanti Le modalità di ciascun programma Festasi poMESSAGGERI DI SPERANZA a livello internazionale, fiLunedì 20 gennaio 2014 tranno conoscere successivamente o telefowww.messaggeridisperanza.org Per te, a casa tua, glia della nostra terra ROVIGO nando a Don Guido Borin Tel. 0425 25839 del «Verbum Domini» Il primo concerto si www.messaggeridisperanza.org
A V I LLAM A R ZA N A (R O) sera, 29 A V28 I LLAM AR ZA e N A30 (R O)
marzo 2014 28 sera, 29 e 30 marzo 2014 A VEsp I LLAM R ZA N Au ale (R O) erienA za sp irit 28erien sera,z a 29 e u30 sp irit A VEsp I LLAM A R ZA N A ale (R O) marzo 2014 28sera, 29 e 30 Esp erien z a sp irit u ale marzo 2014
E M M A U S EMMAUS EMMAUS EMMAUS Innamorarsi della Parola di Dio
Esp erien z a sp irit u ale
Per saperne di più sul corso Emmaus, della Parola di Dio visitare Innamorarsi il sito www.messaggeridisperanza.org Innamorarsi della Parola di Dio
O Innamorarsi della Parola di Dio
aLLe ore 17,30 aL TeaTro don Bosco
terrà sabato 22 febbraio alle 18, protagonista sarà Lydia Easley; il secondo sabato 5 aprile alle 18 con Marina De Liso. Entrambe proporranno un repertorio affascinante, che non lascia mai indifferente il pubblico delle sale concertistiche italiane. Repertorio però ancora da scoprire e apprezzare pienamente, talvolta oscurato dalla tradizione operistica che tanto ha dato al nostro paese. Assaporarne la raffinatezza, il preciso connubio testuale e melodico è lo scopo di questi due concerti. Interpreti: Lydia Easley soprano, Marina De Liso mezzosoprano, Luigi Puxeddu violoncello, Milena Dolcetto pianoforte. Biglietto unico 10 euro - Botteghino Teatro Sociale tel. 0425/25614 e-mail: teatrosociale.botteghino@ comune.rovigo.it
S
Le date possono subire qualche Domenica 19 variazione gennaio 2014 in Parrocchia a causa della operatività dei voli. Non si accettano prenotazioni per telefono.
laSettimana
E’ ancora necessaria la famiglia? Domenica 19 gennaio 2014 Perché dobbiamo E’ ancora “salvare”lanecessaria famiglia? ...e inPerché edicola la famiglia? Ci sono anche buone notizie.
Festa Lunedì 20 gennaio Per te, a2014 casa tua, del «Verbum Domini» aLLe ore 17,30 in Parrocchia Domenica 19 gennaio 2014 aL TeaTro don Bosco
dobbiamo “salvare” ...e in la famiglia?
edicola 10° incontro degli Gennaio amministratori, 10° incontro degli mese Gennaio
Es
Le tr na Le a N
la Settimana 13
attualità
domenica 23 febbraio 2014
Rovigo - Nel ricordo dello sterminio degli ebrei
Edith Stein: una personalità straordinaria “Edith Stein testimone e martire della fede”, questo il tema del Convegno promosso dall’Uciim (Associazione Professionale Cattolica di insegnanti , dirigenti e formatori ) di Rovigo. L’incontro ha avuto luogo giovedì 13 febbraio 2014 presso la Sala Convegni del Seminario Vescovile san Pio X di Rovigo. Al tavolo dei relatori il prof. Italo Francesco Balbo, Docente emerito di
Filosofia, la prof.ssa Federica Salvan, docente di Filosofia e Scienze Umane, la prof.ssa Franca Vallese presidente del Gruppo Uciim di Rovigo che nel rivolgere il saluto ha osservato che l’incontro voleva assumere il valore di “ricordo”, dello sterminio degli ebrei, ricordando la straordinaria figura della filosofa E. Stein, che fu allieva e assistente del fondatore della fenomenologia, Edmund Hus-
serl. Edith Stein, poi Teresa Benedetta della Croce; nasce a Breslavia, 12 ottobre 1891 e muore nel campo di concentramento di Auschwitz, 9 agosto 1942) filosofa di origine tedesca , successivamente religiosa dell’Ordine delle Carmelitane Scalze. Di origine ebraica, si convertì al cattolicesimo dopo un periodo di ateismo . Fu arrestata in Olanda dai nazisti e rinchiusa nel campo di concentramen-
to di Auschwitz-Birkenau dove trovò la morte. Nel 1998 papa Beato Giovanni Paolo II l’ha proclamata santa e l’anno successivo l’ha dichiarata compatrona d’Europa. Dalle parole dei due relatori è emersa la figura di una donna straordinaria, una studiosa di filosofia impegnata nello studio del metodo fenomenologico. Dai due interventi si è potuto scoprire che della vita e
dallo studio della Stein ciò che colpisce è l’onestà intellettuale, la sua sete instancabile nella ricerca della verità che la conduce a seguire le lezioni di Husserl. I relatori si sono soffermati a ricordare il suo avvicinamento alla fede cristiana che la conduce nel 1921 a convertirsi al cattolicesimo , dedicandosi così allo studio della filosofia di Tommaso d’Aquino. Infine dai vari
interventi è stato ricordato non solo il suo percorso interiore che come donna di origine ebraica ha dovuto compiere per avvicinarsi al cristianesimo ma pure le sue scelte di essere profondamente credente scegliendo cosi di farsi religiosa domenicana scalza . Una donna più che mai attuale per la sua vita, la sua coerenza , il suo amore a Gesù crocefisso. Settimio Rigolin
Intervista alla prof. Franca Vallese Presidente Uciim di Rovigo
Una missionarietà per il laicato L’Uciim, (Unione cattolica italiana insegnanti medi) è un’associazione professionale di insegnanti, dirigenti e formatori guidati nella loro opera dai valori del cattolicesimo. Questa la realtà associativa ecclesiale e laicale, da diversi anni è presente ed operante nella Diocesi di Adria-Rovigo. Questa realtà, particolarmente attenta al mondo della scuola, alla educazione ed alla cultura, accoglie tra i suoi aderenti educatori, insegnanti, uomini di cultura. L’impegno dei soci, di simpatizzanti e amici è di creare momenti di incontro, di riflessione, di preghiera e di formazione e questo attorno a quelle che sono oggi le grandi tematiche della Chiesa, del suo Magistero, avendo come punto di riferimento il mondo della scuola quale luogo privilegiato per la formazione dei giovani e dei futuri cittadini e cristiani. L’associazione in particolare si propone di promuovere ed attuare la formazione personale dei soci, di garantire e valorizzare la funzione educativa della Scuola, in risposta alle istanze di crescita e di maturazione integrale della persona, di favorire la partecipazione di docenti e dirigenti e dare voce alla loro professionalità. Tutto ciò in collaborazione con enti ed istituzioni tra le quali il MIUR, la C.E.I. Ufficio Nazionale per l’Educazione, la Scuola e l’Università. Ai giovani non ancora laureati viene offerta l’opportunità di conoscere importanti personalità del mondo culturale e scolastico del territorio, modelli esemplari di docenti.
Inoltre il Gruppo v u o l e aiutare i giovani a comprendere Il valore della persona, l’amore per la scuola, l’insegnamento quale ricerca e trasmissione della verità. L’Uciim si incontra mensilmente e così soci ed amici cercano di approfondire tematiche formative legate alla professionalità dell’insegnante, organizzando incontri pubblici sugli attuali problemi relativi all’educazione, su personaggi significativi per il contesto odierno, cercando di fare rete con altre associazioni; una particolare attenzione è rivolta al coinvolgimento degli studenti degli ultimi anni degli Istituti Superiori con proposte culturali vicine alla loro sensibilità. Il Presidente del Gruppo Uciim di Rovigo è la professoressa Franca Vallese. Le abbiamo rivolto alcune domande. D Presidente, il Gruppo Uciim, vede tra i suoi membri insegnanti, dirigenti e formatori cattolici, quali laici che operano nel mondo della scuola come avete accolto l’invito del Vescovo dal tema “Popolo di Dio in missione? R - In quanto associazione cattolica, il progetto diocesano ha trovato tutta
la nostra disponibilità a confrontarci e a riflettere sui termini stessi del tema “Popolo di Dio in missione”. Il contesto che ci caratterizza è anzitutto, ma non solo, quello della scuola, è lì che avviene “l’incontro “ con gli altri, è lì che possiamo farci testimoni di autenticità e messaggeri di valori; concretamente, come insegnanti e formatori, sentiamo il dovere e la responsabilità di aiutare i ragazzi, i giovani nella loro crescita non solo culturale, ma anche umana, morale, sociale e di sostenerli nell’aprirsi alla dimensione del trascendente. L’atto educativo inoltre presuppone quelle attitudini che Sua Eccellenza ha ben sottolineato, quale l’ascolto, il dialogo, l’accoglienza, l’attenzione; l’esperienza di docenti ci conferma che tali atteggiamenti sono garanzia di una relazione positiva nella quale si offre se stessi e si riceve il dono altrui. Quindi l’invito del Vescovo di essere “Popolo di Dio in missione” non ci ha colto impreparati, pur nella consapevolezza che riscoprire la fede nell’attuale mondo giovanile non è compito facile. D - Possiamo dire “grazie” al Vescovo Lucio per questo suo invito rivolto in modo
speciale al laicato? R - lI Vescovo ci comprenderà se innanzitutto diremo grazie a Dio che si fida talmente di noi da mandarci ad annunciare la Parola, come ha fatto con i suoi discepoli. Il Vescovo si fa portavoce convinto e instancabile dell’invito del Signore “Andate in tutto il mondo e predicate il Vangelo”; tale è il monito di Papa Francesco, specie attraverso l’Esortazione Apostolica. D - Dal suo punto di vista il mondo del laicato cattolico è pronto ad assumersi questa responsabilità, questo impegno ad essere missionari qui nella terra del Polesine? R - Ritengo che i fedeli laici siano disposti ad assumere seriamente questo compito missionario di evangelizzazione; certamente tutti avvertiamo il bisogno di potenziare la nostra preparazione, di ricevere sostegno e incoraggiamento dai presbiteri o da quanti in diocesi sono preposti alla formazione laicale; un particolare riferimento può essere fatto ai corsi che si terranno nel prossimo periodo, rivolti ad animatori ed evangelizzatori. E’ necessario che si creda nel mondo laicale esprimendo fiducia a coloro che si rendono disponibili in tal senso. L’esigenza di evangelizzazione che il nostro tempo fa emergere può essere l’occasione per riscoprire i principi ispiratori della Christifideles laici di Giovanni Paolo II. Quanto al Polesine, potremmo dire che la nostra terra porta ancora i segni di un passato cristiano e di una tradizione ricca di va-
lori, anche se tendiamo a conformarci alla situazione generale di secolarizzazione, quindi si potranno ancora individuare persone che accolgano il ministero laicale, considerata inoltre l’età avanzata di diversi sacerdoti e la conseguente necessità di essere loro di supporto nelle comunità. D - Presidente, la Scuola è per tutti i cittadini, alunni e insegnanti, lo spazio della formazione, della maturità. Può diventare anche lo spazio per la missione, per l’evangelizzazione? R. Rifacendoci ad alcune considerazioni già espresse, potremmo dire che la scuola è uno spazio quasi privilegiato dove essere missione. Le linee pastorali del Vescovo si intersecano con il messaggio di fondo espresso dal Pontefice in “Evangelii Gaudium”; in entrambi i testi prevale l’esortazione ad “uscire”, ad andare verso la variegata ricchezza di umanità che, nel nostro caso, vive all’interno dell’istituzione scolastica. Il docente opera in uno spaccato di società che non risparmia le differenze sociali, culturali o problematiche diverse. In tale contesto la testimonianza di vita, la serietà nell’impegno professionale, la preparazione culturale, la capacità di relazioni, la motivazione sono forza ed energia che si trasmettono al discente in uno spirito missionario. I diversi ambiti disciplinari, inoltre, esprimono valori condivisi, trasversali che possono trasmettere formazione ed evangelizzazione. Coinvolgersi
e rendere partecipi è insegnare, anzi vivere, non solo la solidarietà, ma pure la carità evangelica. La testimonianza di vita è l’insegnamento più efficace. San Francesco amava dire che il Vangelo andava predicato con le opere e se necessario anche con le parole. D - La fede cristiana porta con sé una cultura nuova, ricca di valori; dal suo punto di vista la scuola come guarda oggi ai valori cristiani annunciati al mondo da Gesù, valori anche oggi vissuti e creduti da molte persone? I giovani in particolare sono disponibili ad accogliere i valori evangelici? R - La scuola in quanto trasmette il patrimonio culturale non può escludere da quest’ultimo i valori cristiani che hanno permeato la cultura soprattutto nel nostro mondo occidentale. Trascurare questa ricchezza significa tradire la storia e quanti per tali ideali hanno lottato e dato la loro vita. L’uomo oggi e nello specifico i giovani credono al valore del rispetto della persona, dell’amore fraterno, della solidarietà, della pace, quasi un progetto di vita che si annida nel loro cuore, anche se non sempre, purtroppo, queste loro aspirazioni trovano riscontro nella società odierna. “….Non lasciatevi rubare la speranza …”, è il monito che Papa Bergoglio rivolge ai giovani, ma indirettamente chiama in causa anche noi adulti, formatori ed educatori, spronandoci a farli sentire protagonisti di un futuro migliore. A cura di Settimio Rigolin
14 la Settimana Missioni
missioni
Una Chiesa in uscita
L’appello di Papa Francesco alle comunità cristiane ad aprire le porte per accogliere e per andare incontro, è dolce musica per noi missionari. La Chiesa Gesù l’ha voluta pellegrina, su tutte le strade del mondo, per dire il suo Messaggio, e ci entusiasma l’avere un Papa così apertamente schierato. Ne siamo convinti: è una triste comunità quella chiusa nel suo piccolo guscio. Spesso sentiamo dire: “È inutile partire di missione c’è bisogno qui”. Nulla di più errato! Ci interpella il fatto che dalle nostre comunità partano sempre meno missionari e si senta il bisogno di accogliere sacerdoti provenienti dalle giovani Chiese, non in spirito di comunione, che favorirebbe l’arricchimento vicendevole, ma per la riluttanza a rinnovarsi per essere Chiese aperte, meno struttura e più lievito. È una triste comunità quella che crede di sopravvivere pensando solo a se stessa. Il Vangelo è sempre lo stesso, ma non è lo stesso l’uomo da evangelizzare e diversi sono i contesti in cui il Vangelo deve essere annunciato. In tutti i tempi i missionari hanno cercato metodi, parole, atteggiamenti utili a comunicare il Vangelo nella situa-
zione in cui si trovavano. Il missionario prega, legge i segni dei tempi e fa le scelte che il Signore gli ispira. Oggi, più che mai, le comunità cristiane sono impegnate ad “aggiornare” il loro modo di essere nel mondo e di comunicare il Vangelo. I recenti documenti ecclesiali come il Sinodo sulla Nuova Evangelizzazione, la Conferenza di Aparecida, l’Esortazione Evangelii Gaudium, manifestano la ribadita volontà della Chiesa a dire il Vangelo come lo esige il mondo: digitale, lobalizzato, consumista, piegato all’interesse di pochi, libero ma incapace di esserlo sul serio, trascinato in una accelerazione che fatica a controllare. Già Paolo VI auspicava una Chiesa pronta ad osare per svolgere la sua missione… “La Chiesa deve essere sempre viva e sempre giovane anche nelle sue manifestazioni, anche nella sua capacità di rivolgersi agli altri, anche nella sua vitalità moderna. Deve osare!”. L’”osare” di Paolo VI, per Giovanni Paolo II divenne pressante appello: “Apritele porte a Cristo” e chiamata ad una “Nuova evangelizzazione”. “Osare” per Papa Francesco, è la costante spinta ad uscire: “Vorremmo che la Chiesa fosse veramente un segno di
speranza per chi la vive più direttamente, per chi la guarda da vicino o da lontano, per chi la rifiuta, per chi la cerca...; una Chiesa che prega, che celebra l’Eucarestia, che annuncia e testimonia il Vangelo, che tiene sempre le porte aperte a tutti... La gioia della salvezza è un dono che non si può tenere solo per se stessi, ma va condiviso (...) Se noi vogliamo tenerlo soltanto per noi stessi, diventeremo cristiani isolati, sterili e ammalati. Non più una Chiesa arroccata, una Chiesa in difesa, mc, una Chiesa in “uscita”. “La Chiesa in uscita è la comunità dei discepoli del Signore che prendono l’iniziativa, che si coinvolgono, che accompagnano, che fruttificano, che festeggiano”. Uscire, andare verso le periferie del mondo, quelle sociali e quelle geografiche, è sempre stato il modo di essere dei discepoli di Gesù. Uscire è il messaggio di migliaia di missionari: preti e laici, religiose e religiosi che anche oggi, senza paura, senza tanti calcoli, fidandosi di Dio, prendono il largo per dire “tutto il Vangelo a tutto il mondo”. Il missionario, anche oggi, è l’immagine più bella della Chiesa: un’immagine che non deve appannarsi. Crescenzio Moretti (da Noticum – febbraio 2014)
Nalgonda (India) - Padri Rogazionisti
Inaugurazione del Centro riabilitazione e orientamento professionale Dalle Missioni Rog Onlus di Roma lettera alla Famiglia Toffanin di Picara Egregio Signor Toffanin Guerrino, ... Noi Rogazionisti siamo in India dal 1987 e possiamo dire che Dio sta operando meraviglie in quella terra. Sì, carissimi fratelli e sorelle in Cristo, è Lui che ci ha fatto superare tante difficoltà (problemi di lingua, di clima, di religione, di cultura
diversa ecc ...); è Dio che ci ha mandato sacerdoti, vescovi, religiosi, religiose e laici che collaborano nella promozione vocazionale e nella formazione dei seminaristi (oggi abbiamo 6 Case in india, 100 seminaristi, 34 sacerdoti ed un diacono); è Dio che ha ispirato i benefattori
Racconti di Fidei Donum
Posa della prima pietra del “Fr. Luigi Toffanin” memorial Vocazion Training Center che sostengono nello studio gli oltre 2000 bambini e giovani, attraverso l’Adozione a Distanza; è Dio che ci manda quelle persone sensibili che aiutano i nostri seminaristi, attraverso l’Adozione Missionaria; è Lui che ha ispirato voi a dare il vostro contributo, nella Giornata Missionaria Rogazionista 2011, per la costruzione del ROGATE SNEHA BHAVAN
La Chiesa che sogniamo Un vento nuovo soffia nella chiesa. Si spalancano porte e finestre e un’aria primaverile circola tra le vecchie mura dei palazzi curiali. Uno spirito nuovo rivolge parole antiche ad una cristianità un po’ stanza e delusa. Parole che vengono da molto lontano, da una chiesa che ha fatto della scelta dei poveri la sua strada maestra, delle comunità ecclesiali di base il suo terreno di vita, della profezia e giustizia il suo servizio all’umanità e della pratica del martirio la sua lettera di presentazione. Papa Francesco viene da questa chiesa ed è frutto di questa chiesa. E ne siamo felici! Il suo volto di ‘pastore’ porta i tratti caratteristici di molto altri ‘pastori’che hanno sognato, pregato e lavorato per una chiesa più evangelica, una chiesa che si vesta solamente della tunica del Vangelo e calzi ai piedi i sandali della povertà. Già alcuni decenni da Dom Herder Camara, che è stato arcivescovo di Recife, grande metropoli nel Nordest del Brasile, manifestava apertamente una passione profonda per
nella città di Nalgonda. Quando alcuni anni fa il carissimo P. Luigi Toffanin Rogazionista dell’India, scomparso il 23 agosto 2013, ha dato l’idea di cominciare questa Missione nello Stato di Andhra Pradesh, in sede di Consiglio, siamo stati tanto felici. Si voleva iniziare un’opera sociale con due giovani sacerdoti (P. Shaju Koonathan e P. Saji Kappikuzhi) che avevano dato la loro disponibilità. II problema era la mancanza di denaro, ma sin dall’inizio abbiamo affidato l’opera nelle mani della Divina Provvidenza che non abbandona i suoi figli, specialmente i più piccoli e poveri ... e la Provvidenza non è mancata. I bambini che abbiamo incontrato nella Casa dove hanno cominciato a lavorare i due giovani sacerdoti, ci hanno messo un laccetto al polso, dicendo che quel laccetto voleva significare un impegno nostro a non dimenticarci di loro ... Quel laccio che ho portato al polso per qualche tempo, ora lo porto stretto al mio cuore e P. Luigi lo ha portato senz’altro in Cielo. Quei bambini li porto stretti con me quando parlo con Dio o quando parlo con familiari, confratelli o benefattori. Ora, con gioia, invio l’invito per l’Inaugurazione e Benedizione del Rogate Sniera Bravan (Centro di Riabilitazione & Orientamento Professionale per i bambini senza dimora e istruzione o sfruttati attraverso il lavoro minorile) che avverrà il 17-2-2014. In quello stesso giorno vi sarà anche la Posa della prima pietra del “Fr. Luigi Toffanin - Memorial Vocational Training Center, la cui costruzione affidiamo alla vostra preghiera e alla vostra grande sensibilità. Vogliamo così ricordare il P. Luigi Toffanin, grande Missionario Rogazionista in India, dal 1999 al 2013. Vito Antonino Lipari rcj
questa Chiesa “povera e serva”. Quando ne parlava, sconfinava nel sogno: i vescovi dell’America Latina, così scriveva da Roma, durante la quattro sessioni del Concilio Vaticano II, «si liberino delle terre della Chiesa donandole con intelligenza ai poveri; si pongano apertamente, decisamente e senza eccezioni dalla parte delle riforme strutturali; stimolino i movimenti per la nonviolenza affinché esertitino una pressione democratica che aiuti a vincere l’inerzia e l’egoismo dei poteri economici; stimolino lo sviluppo cercando di assicurargli un senso umano e cristiano, al fine di salvaguardare la dimensione umana nei piani d’investimento e di preparare l’uomo allo sviluppo attraverso programmi educativi che portino le masse subumane a trasformarsi in popoli (…)» (Roma, due del mattino. Lettera dal Concilio Vaticano I, Cinisello Balsamo – MI – pg. 336). Don Felice Tenero - Fidei Donum in Brasile (da Noticum 1/2014)
domenica 23 febbraio 2014
I nostri missionari ci scrivono da... La campagna Fraternità 2014 La redazione del Settimanale ringrazia don Gabriele Fantinati, (ora rientrato in Italia) della collaborazione svolta in questi anni di missione in Brasile, con il puntale appuntamento settimanale con la nostra rubrica “I nostri missionari ci scrivono da...”. Tale collaborazione viene adesso continuata da Giovanna, missionaria in Brasile, della Famiglia Misionarie della Redenzione Quest’anno il tema della Campagna della Fraternità promossa dalla Conferenza Nazionale dei Vescovi del Brasile (CNBB): “Fraternità e traffico umano”, tratta di un fenomeno molto delicato e complesso, difficile da misurare nelle sue vere proporzioni. L’OIT (Organizzazione Internazionale del Lavoro) afferma che sono trafficati, ogni anno, quasi 21 milioni di persone, con un lucro complessivo di 32 miliardi di dollari. L’85% di questo valore proviene dal traffico di persone a fini di sfruttamento sessuale, anche se 14,2 milioni sono lavoratori forzati, 2,2 soldati forzati e 4,5 milioni le donne e i travestiti coinvolti nel traffico. Fra questi ‘nuovi schiavi’ troviamo anche persone, soprattutto giovani ma anche bambini, trafficati per trapianto di organi. Nel 2003 la ONU ha pubblicato un documento col nome di Protocollo di Palermo, con il quale definisce la situazione di schiavo e di lavoro simile a schiavitù: “Il reclutamento, il trasporto, l’alloggiamento o l’accoglienza di persone ricorrendo a minacce o all’uso della forza o di altre forme di coazione, al rapimento, alla frode, all’inganno, all’abuso di autorità o sfruttando la situazione di vulnerabilità o accettazione di pagamento o beneficio per ottenere il consenso di una vittima da parte di una persona che abbia autorità su un’altra a fini di sfruttamento”. É chiaro che le persone trafficate spariscono dalla circolazione, non hanno più contatto con la famiglia e molte volte sono ritenute scomparse. L’origine di questo fenomeno è antico, perché nella storia si è sempre riscontrata la presenza della servitù forzata o schiavitù, nelle varie civilizzazioni che si sono succedute nel tempo, non solo in Europa, ma anche negli altri continenti. Solamente che oggi questo fenomeno ha acquisito proporzioni globali e immense, perché fornisce un lucro ben maggiore di quello che dava quando, per esempio, esisteva la schiavitù legalizzata in Brasile. Possiamo analizzare la differenza fra l’antica e la nuova schiavitù: in quanto la prima era molto cara, perché il viaggio degli schiavi dall’Africa era difficile, oggi è ben più economico catturare una persona e trasportarla in un’altro continente (come il traffico di reni scoperto dal Brasile verso l’Africa del Sud). La manutenzione dello schiavo africano nel Brasile coloniale era alta, pérché era difficile averne un’altro e quindi si doveva evitare di perderlo. Oggi, se un trafficato ‘non serve più’, facilmente è sostituito da un’altro in situazione di fragilità sociale che cade nella rete. Se si ribella, può essere eliminato e anche ritirargli gli organi, oggi carissimi al mercato nero. Il 55% delle vittime è giovane, il 45% è costituito da uomini, il 55% donne. Il 26% è minorenne. Tutte queste persone, una volta cadute nella trappola del lavoro sicuro e buono, spariscono rinchiuse in case, officine, hotel, cantieri edilizi, scuole di calcio, fabbriche di tessuti, di vestiti, sperduti in mezzo alla foresta amazzonica per disboscare, oppure, illuse da una ricompensa economica, in matrimoni servili, in adozioni illegali, nel traffico di organi. Sono i più diversi casi di sfruttamento: è certamente una delle forme più degradanti di vita per l’essere umano. I dati forniti dal testo base della Campagna descrivono una realtà dura e difficile da comprendere, ma non per questo dobbiamo rimanere con le braccia incrociate aspettando che la polizia indaghi e scopra casi di traffico. Il nostro ruolo come cristiani è diffondere questi dati e fare una campagna di prevenzione nelle scuole e, attraverso gli organi pubblici, arrivare a toccare quelle persone che più sono a rischio: disoccupati, famiglie cadute in miseria, famiglie disgregate dove sono presenti violenza e abuso, giovani disillusi e senza speranza, persone già dedite alla prostituzione o persone indebitate, mamme che non accettano i loro figli, ecc. Missionarie della Redenzione in Brasile
la Settimana 15
radio kolbe
domenica 23 febbraio 2014
Rovigo e Provincia 91.200 mhz Rovigo città 94.500 mhz Lendinara 98.400 mhz Canda 98.700 mhz Ficarolo 98.500 mhz
Ponte Radio - intervista a Padre Gianluigi Pasquale e a Fra Mario Manfrin
Volontari con spirito francescano per servire i poveri
“L’identità francescana: un servizio al povero oggi”. Si intitolano così gli incontri che avranno luogo a partire dal 21 febbraio al seminario dei Padri Cappuccini di Rovigo. Per presentare e per spiegare le motivazioni di questi incontri sono stati ospiti nella rubrica Ponte Radio, Padre Gianluigi Pasquale, docente di teologia presso la Pontifica Università Lateranense di Roma e Fra Mario Manfrin, direttore della mensa dei frati cappuccini di Rovigo. E proprio dal servizio della mensa è partita la nostra intervista radiofonica: «L’essere frati vuol dire accogliere l’altro come si presenta – ha detto fra Mario – alle 11.30, ogni giorno, apriamo la mensa e non stiamo a domandare chi è, alla persona che si presenta alla nostra porta, oppure se ha i documenti o
se è credente. Si apre la porta e si fa entrare. Gli si offre un pasto caldo ogni giorno, anche alla domenica, anche a Natale ed il Primo dell’anno. Da quando sono venuto io ad ottobre i poveri che si presentavano erano dai 25 ai 30 al giorno, adesso sono arrivati ad un numero che varia tra i 40 e i 45. Questo perché, come nelle altre città c’è il problema
della crisi». E’ un servizio che si basa sul volontariato di molte persone: «Abbiamo circa una quarantina di volontari che fanno servizio nella nostra mensa, mentre le cuoche non sono volontarie. Abbiamo poi un servizio di docce al sabato dalle 9 alle 12. Abbiamo un gruppo di volontarie che puliscono la chiesa ed ogni 15 giorni facciamo la distri-
Arab Rovigo ospite Marinella Mantovani
Aiutare le famiglie sole
Nella puntata di Arab Rovigo in onda in questi giorni è ospite l’assessore ai Servizi Sociali e alla Famiglia della Provincia di Rovigo, Marinella Mantovani, che è stata intervistata da Dounia con il supporto di Federico Amal, al suo esordio come conduttore radiofonico. La prima domanda rivolta all’assessore è stata la richiesta di illustrare la situazione della famiglia nel territorio polesano: «Quando sono diventata assessore ai servizi sociali ho voluto aggiungere anche la specifica di assessore alla famiglia, perché la famiglia è l’istituzione fondamentale attorno al quale ruota tutta la società – ha detto Marinella Mantovani – è il pilastro della nostra società. In questo momento la famiglia è in grosse difficoltà perché si trova a rispondere a domande che derivano dalla situazione di crisi e deve fare in conti con una carenza di risorse e non riesce ad essere alimentata dalla società». Federico Amal ha chiesto all’assessore cosa pensa del Quoziente di Parma e se è attuabile anche in Polesine: «si tratta di uno strumento applicato in quella città e che molti hanno voluto attuare. Anche noi a Rovigo abbiamo avuto ospite il Comune di Parma perché venisse a spiegare cosa hanno fatto.
In pratica loro oltre all’Isee hanno applicato una serie di adattamenti che tengono conto oltre alla situazione economica, anche dei bambini, del numero di persone anziane all’interno della famiglia, elementi che permettono di fotografare esattamente la situazione di ogni famiglia in modo da attuare poi le tariffe a seconda della situazione reale. E’ una esperienza importante che tutti i comuni, specie in un momento di crisi come questo, dovrebbero adottare». Hanno poi parlato delle risorse che servirebbero per le famiglie: «la famiglia ha una risorsa interna che le permette di autoalimentarsi, molte volte però le famiglie si chiudono e perdono l’occasione delle risorse come la solidarietà tra famiglie, adesso fortunatamente, si sta riscoprendo la vecchia solidarietà di vicinato, la
solidarietà tra famiglie». La provincia di Rovigo è caratterizzata da una forte denatalità ed un tasso elevato di vecchiaia: «che ci tiene nella media nazionale sono le nascite dei figli di cittadini di origine straniera. Un’altra caratteristica della realtà Polesana è che abbiamo tante famiglie sole, il 28% delle famiglie in provincia è caratterizzato da un solo componente e di questo 28%, il 45% è una persona anziana con oltre 65 anni. Siamo anche la provincia che a livello Veneto ha il più alto tasso di separazioni». r. g.
Quando? In onda ogni martedì alle 11.00, il giovedì alle 21.30 e il venerdì alle 17.05
E’ possibile riascoltare e scaricare le nostre rubriche da blog:
radiokolberovigo.blogspot.it
buzione del cibo, nel senso che abbiamo delle persone del Comune di Rovigo che vengono a chiederci un sostentamento: verdura, pasta, olio, zucchero. Ecco a loro chiediamo uno Stato di Famiglia perché vogliamo sapere a chi diamo la spesa». La mensa va avanti perché ogni giorno arrivano risorse: «abbiamo persone che ci portano di tutto, dal cibo alle scarpe, poi abbiamo un frate che è da 45 anni a Rovigo e che è molto conosciuto, padre Arcangelo che ha una vocazione speciale, perché passa di casa in casa a raccogliere ciò che viene offerto». Padre Gianluigi ha scritto un libro sulla realtà delle mense che si intitola “Spezzare il pane con Francesco”: «Un titolo che prende spunto da una frase del Vangelo dove Gesù dice ai suoi discepoli: “date voi stessi da mangia-
re”. San Francesco in primis ha seguito questa tradizione di condividere il cibo di cui noi siamo latori, perché lo riceviamo anche noi. Attorno ai monasteri una volta c’erano tre tradizioni: quella della preghiera, quella della cultura, (ogni monastero era una fucina di cultura) e la terza era appunto, quella di spezzare il pane con i poveri. Francesco aveva capito che negli occhi dei poveri brilla la luce meravigliosa di Gesù». Gli incontri sono stati pensati proprio perché come dice Padre Gianluigi: «l’arte dello spezzare il pane viene trasmessa per osmosi dai frati ai volontari. Noi non potremmo fare nulla senza i volontari però i volontari devono essere formati continuamente. Per questo abbiamo organizzato queste conferenze aperte ai volontari ma anche a coloro che possono essere
interessati perché abbiamo l’intento di rispondere a tanti interrogativi che albergano nel cuore dell’uomo». Le date degli incontri che saranno ad ingresso libero sono: venerdì 21 febbraio alle ore 21.00 presso il convento dei Frati Cappuccini, il secondo si terrà venerdì 21 marzo, il terzo martedì 29 aprile, venerdì 23 maggio e domenica 8 giugno alle ore 18 con anche una messa conclusiva.
Roberto Giannese
Nella foto al centro, da sinistra, Fra Mario Manfrin e Padre Gianluigi Pasquale
Quando? Ponte Radio è in onda ogni lunedì e venerdì alle 18.20 e il martedì alle 21.30
Radio Volontariato con Simona e Fabio
Educare al rispetto degli animali Venus in fur propone nuovi stili di vita I diritti degli animali sono al centro della seconda puntata di febbraio di Radio Volontariato. Ai microfoni di Francesco Casoni del Csv di Rovigo, si sono presentati Simona Stefani e Fabio dell’associazione “Venus in fur” di Rovigo. «La nostra associazione è nata nel 2004 – ha detto Simona – fondata da me assieme a due amiche per portare nella provincia di Rovigo qualcosa in più rispetto ai soliti banchetti di adozione degli animali che c’erano inizialmente quando mi sono trasferita da Milano. Ho cercato degli spunti diversi anche tramite la collaborazione con altre associazioni. Purtroppo ci siamo fossilizzati anche noi sulle adozioni di cani e gatti, raccolti in un numero spropositato però nel 2009 abbiamo fatto un salto di qualità occupandoci pre-
valentemente all’educazione del pubblico a quello che secondo noi è il futuro ovvero l’educazione allo stile di vita “vegan”». Ed ha aggiunto: «gli animali nella nostra società sono il fondamento di tutto. Purtroppo vengono sfruttati in qualsiasi campo si possa pensare: nell’alimentazione, nella produzione dell’abbigliamento, per la produzione di pelli e lana, nel divertimento con circhi, zoo, parchi acquatici, safari ecc. Vengono utilizzati
nella sperimentazione sia di farmaci che nei prodotti per la casa e nei prodotti per la bellezza. Se domani dovessimo togliere gli animali dalla nostra vita, la nostra società imploderebbe, perché è fondata sul loro sfruttaQuando? mento» r. g. In onda ogni lunedì alle 21.15, ogni giovedì alle 18.20 e il venerdì alle 11.00.
Polesine coast to coast e Linea di Meta
Il volto giovane della radio Proseguono gli appuntamenti con Coast to coast programma dedicato ai giovani, e con Linea di Meta, rubrica condotta da Andrea Nalio e dedicato agli amanti del rugby, che questa settimana ha ospitato il giornalista Paolo Romagnolo. Il primo è in onda ogni lunedì alle 21 e in replica alle 22.15 e mar-
tedì alle 11.30 e mercoledì alle 23.00. Il secondo è in onda ogni mercoledì alle 21.30, il giovedì alle 17.05,
il venerdì alle 22.30 e il martedì alle 10. Nella foto a sinistra Paolo Romagnolo.
16 la Settimana
rubriche
angolo francescano a cura dell’Ordine Francescano Secolare del Polesine
Taunotizie
Pregare con Francesco: uomo fatto preghiera Onnipotente, eterno, giusto e misericordioso Iddio
Nel codice 338 di Assisi, dopo la lettera “Al Capitolo Generale e a tutti i frati” viene inserita una preghiera di san Francesco molto nota e grandemente elevata, mediante la quale comprendiamo ancora una volta il profondo rispetto che il Santo provava nel rivolgersi all’Altissimo Signore Iddio. Riporto il commento di questa preghiera fatto dalla teologa francescana Anna Pia Viola. Ella osserva che in quattro aggettivi : “Onnipotente, eterno, giusto e misericordioso Iddio” Francesco ci fa comprendere in maniera chiara di Chi sta parlando quando si rivolge a Dio. Cos’è l’onnipotenza di Dio? Francesco aveva capito che la potenza divina si manifestava in sommo grado nella debolezza, nell’accettazione di consegnarsi nelle mani dell’uomo. Ciò che a noi non è “possibile”, e cioè perdonare il torto subito, vivere l’ingiustizia, tenere fra le mani l’innocente che soffre e muore, tutto questo Dio lo “può e lo vuole fare. Perché ciò che è follia per l’uomo è sapienza di Dio, ciò che è debolezza per l’uomo è la forza di Dio. Il Potente non è Colui che dimostra la sua forza, ma che fa dell’amore la sua forza. Quando pensiamo a Dio come Eterno , l’immagine che ne abbiamo è di un Dio senza tempo, sempre lì, che non cambia, fisso nell’alto dei cieli. La vita eterna di cui tanto il Figlio di Dio ci ha parlato e di cui ci ha resi partecipi per grazia e la pienezza della storia e del “tempo” che Egli è venuto ad assumere in sé. Il Dio eterno è il Dio della storia, della nostra storia. Per questo motivo entrare nella sua eternità significa vivere pienamente il tempo che ci è dato. Vita eterna è per noi vita concreta in cuoi la presenza di Dio si compie nella storia dell’uomo. Francesco dice ancora che Dio è giusto. Noi invochiamo sempre giustizia e affermiamo che “questo non è giusto”!, “quella cosa non è giusta”. Ma giustizia significa dare a ciascuno il suo. Francesco aveva sperimentato che ogni cosa viene da Dio e che va restituita a Lui. Innanzitutto va restituito a Dio la “misura” della giustizia. La sua giustizia comprende non solo il debole e il povero oppresso, ma anche il prepotente e lo sfruttatore. Quando invochiamo la giustizia di Dio, siamo sicuri che stiamo parlando a Dio Giusto oppure rimaniamo di fronte alla nostra” giustizia” e invochiamo un dio fantoccio che ci esaudisca a furia di offerte e sacrifici? E ancora. Dio è misericordioso. “Misericordia voglio, non sacrifici”, così ci ripete la Sacra Scrittura e questo dobbiamo com-
In campagna
prendere se vogliamo davvero rivolgerci a Dio. La giustizia di Dio si chiama “misericordia”. Ciò non significa arrendersi di fronte al male, non lottare per i diritti negati. Tutt’altro. La misericordia dice: “entra nel tuo cuore e riconosci la miseria che vi abita, questa sarà la tua misura di giustizia”. La misericordia non cancella le cose brutte, non annulla le colpe, ma ci fa cambiare lo sguardo su tutto ciò. Noi troppo spesso identifichiamo la colpa con il colpevole, il peccato con il peccatore. Grazie al Dio misericordioso veniamo trasformati da vendicatori ad ascoltatori delle miserie umane. Dio misericordioso ci fa riconoscere che la prima persona “ingiusta” e meritevole di castigo siamo noi, eppure noi siamo i destinatari di un amore immenso. Pertanto misericordia diventa la potenza e la giustizia di un amore eterno. Questo contemplava e viveva Francesco. La preghiera continua: Concedi a noi miseri di fare, per la forza del tuo amore, ciò che sappiamo che tu vuoi, e di volere sempre ciò che a Te piace. Ora Francesco ha la consapevolezza che tutto ciò che sente deve trasformarsi in azione, in fare. Noi sappiamo già ciò che il Signore vuole da noi, sappiamo anche che la sua volontà non è il capriccio di un dio prepotente e insensibile. Sappiamo anche che ciò che Egli ci indica è lo stesso suo desiderio di stare con noi. Questo “piace” a Dio: stare con gli uomini, condividerne la storia e la sofferenza. Questo noi chiediamo nella nostra preghiera all’Onnipotente eterno e giusto, misericordioso Iddio: avere la forza che viene dall’amore, dalla Grazia, per rendere compiuta ogni nostra azione, cioè per renderla un atto d’amore. Affinché interiormente purificati, interiormente illuminati e infiammati dal fuoco dello Spirito Santo, possiamo seguire le orme del tuo Figlio diletto, il Signore nostro Gesù Cristo. Tutto questo non si compie con i nostri sforzi. Il “fuoco” che abbiamo dentro è quello dello Spirito. E’ il fuoco che crea vita e riscalda i cuori. Questo Fuoco purifica la nostra mente, cicatrizza le nostre ferite, ci rende simili a quell’Uomo che ha segnato per noi la strada. E, per la sua sola grazia, giungere a te, o Altissimo. Non dobbiamo dimenticare il senso, la direzione della nostra vita, del nostro amare e operare: la vita con Dio. Tenere fisso lo sguardo alla nostra meta ci aiuta a posizionare in modo corretto le cose. Che nella trinità perfetta e nella Unità semplice vivi e vieni glorificato, Dio onnipotente per tutti i secoli. Francesco compie qui una grande sintesi teologica. Trinità perfetta e unità semplice! Il mistero della Trinità è troppo grande per essere misurato con i nostri poveri mezzi, può essere solo accolto nella sua semplicità così come accogliamo di lasciarci riscaldare dai raggi del sole pur non potendo contenerlo. Di questo Francesco era consapevole e invece di tormentarsi a causa di tale grandezza scelse di lasciarsi avvolgere in un abbraccio perfetto. Questo è stato il suo “sì”, il suo Amen al Dio Altissimo. A cura di Francesca Magon
Febbraio è il mese cerniera In attesa che prima o poi- meglio prima- la situazione meteo esaurisca la sua energia espressa sotto forma di precipitazioni piovose e nevose con un intensità che sembra non avere eguali dai decenni trascorsi, per la chiacchierata settimanale spostiamo l’attenzione su quello che succede un po’ in giro. Come sempre, c’è l’imbarazzo della scelta. Febbraio si può considerare un mese-cerniera, dovendo preparare la confluenza dell’inverno al marzo che, astronomicamente, lo relegherà alla storia il giorno 21. Il sole si alza sempre più sull’orizzonte e alla fine di questo mese lo vediamo con 2 ore e 44 minuti in più partire dal solstizio del 21 dicembre. Nei campi le creature dormono ancora ma non tutte. Le temperature, anche queste fuori norma quasi da autunno prolungato, le sollecitano siano esse vegetali che animali - terricoli ma anche aerei- più sensibili a queste condizioni ad iniziare il risveglio. Di questi processi biologici non ne ha bisogno l’amico coltivatore per af-
frontare i problemi relativi alla conduzione dell’azienda che, a sentirlo, “… non i dorme mai, come il peso”. Non va nei campi che solo vederli impingui di acqua piovana fanno impressione: per fortuna – meglio, per sua capacitànon lamenta ristagni d’acqua a forma di lago, avendo da sempre curato l’efficienza delle sistemazioni idraulicoagrarie. Sono in sofferenza i seminati autunno-vernini. In diverse plaghe la manifestano con un soffuso, tenue ingiallimento segno di una incipiente asfissia radicale che contrasta l’effetto della disponibilità in aumento di luce e delle buone temperature che sollecitano a crescere le piantine. Urge, appena possibile, “riossigenare” i seminati con
- CHE COS’È ? E’ un servizio di volontariato a disposizione della donna che si trova in difficoltà a causa di una maternità difficile. - CHI PUÒ RIVOLGERSI AL CENTRO? Ogni donna in una situazione difficile per la sua maternità: la ragazza non sposata che attende un figlio; la donna
la somministrazione mirata di formulati composti da sali azotati e altri principi nutrienti a cessione controllata per evitare dilavamenti o lisciviazioni degli stessi. L’aspetto ecologico va rispettato. Intanto l’amico di prima deve scegliere quanto investire a mais e quanto a soia. Come sempre troverà un mix con il quale diversificare i rischi tecnici ed economici insiti nella conduzione dell’azienda. Non ha problemi, invece, nella destinazione delle superfici a barbabietola da zucchero. Le prospettive economiche appaiono buone. I contratti con l’industria dello zucchero gli consentano una assegnazione in quantità di saccarosio da produrre sulla base della produzione degli ultimi due anni avendo, all’epoca, accettato le condizioni offerte da questa. Il seme confettato delle diverse varietà è disponibile. Intanto collauda le seminatrici e le macchine diserbanti pronte per avviarle appena possibile. Alla prossima. Orazio Cappellari
già madre che aspetta un altro bambino e ha bisogno di aiuto; ogni donna che ha paura di un figlio, che non riesce ad accettarlo che lo sente come un problema - CHI C’È AL CENTRO? Una donna che ti capisce, e ti offre la sua amicizia. Volontari qualificati per darti un aiuto, un consiglio, ospitalità, informazioni sui tuoi diritti e sui diritti del bambino. Se ne hai bisogno puoi trovare aiuti domestici di emergenza e famiglie amiche da cui avere ospitalità. • ROVIGO - Vicolo CAMPANA, 1
domenica 23 febbraio 2014
Orari Sante Messe Adria Adria-Cattedrale: Festive 7.30 - 9.15 - 10.30 - 12.00 - 18.30; Feriali: 7.30 - 9.00 - 18.30; Prefestiva 19.00. Casa di Riposo: 16.30. Divin Lavoratore: Festive: 9.30 - 11.30 - 18.00; Feriale 18.00; Prefestiva 18.00. Tomba: Festive: 8.00 - 9.30 - 11.30 - 19.00; Feriale: 8.00 18.30; Prefestiva: 19.00. S. Vigilio: Festive: 8.00 10.00; Prefestive: 18.00. Rovigo Duomo Concattedrale: Festive: 8.30 - 10.00 - 11.30 - 19.00 - Feriali: 8.00 - 10.00 - 19.00 SS. Francesco e Giustina: Festive: 10.00 - Per i cattolici anglofoni 11.00 (Chiesa del Cristo) - 11.30 - 18.30 - Feriali: 18.30 (Chiesa del Cristo, tranne al sabato) Rovigo Commenda: Festive: 8.00 - 10.00 - 11.30 - 18.00 Feriali: 7.00 - 18.00 Maria SS.ma Madre di Dio (delle Rose): Festive: 8.30 10.30 - 12.00 - 18.30 - Feriali: 8.30 - 18.30
S. Bartolomeo Apostolo: Festive: 8.00 - 10.00 (Iras - infermeria ore 10.00) - 12.00 - 18.00 - Feriali: 8.30 - 18.00 (Iras - Casa soggiorno sabato ore 16.45) S. Pio X: Festive: 8.30 - 10 - 11.30 - 17. Prefestiva: 17 Feriali: 8.30 (al mercoledì alle 17). S. Antonio: Festive: 10.00 in Casa Serena - 11.00 - 18.30 - Prefestiva: 18.30 - Feriale 18.00. Tempio “La Rotonda”: Festiva: 10.30 - Feriale: 9.00 Centro Mariano: Festiva: 10.00 - Feriale: 7.30 S. Domenico: Festive: 9.00 - 11.00 - 18.00; Prefestiva: 18.00. Feriali: 8.00 - 18.30. Cappuccini: Domenicale e festivo: ore 7.30 - 9.00 - 11.00 - 17.00 Prefestiva: ore 17.00 Feriale: ore 9.00 - 17.00. S. Rita: Festiva: 10.00 - Feriale: 18.00 (solo al Sabato) Carmelo della Trasfigurazione: Festiva: 8.00 - Feriale: 7.30. Ancelle della SS.ma Trinità: Festiva 8.30 - Feriale: 7.30.
Dipartimento salute mentale
Incontri tra i pazienti e gli specialisti
Percorso formativo rivolto agli utenti del dipartimento Tra le diverse iniziative promosse dal Dipartimento di salute mentale dell’Azienda Ulss 19 e dall’Aitsam (Associazione Italiana Tutela Salute Mentale) in tema di promozione della salute, è iniziato un percorso formativo rivolto agli utenti. Si tratta della prima iniziativa nel suo genere svolta all’Azienda Ulss 19, e una delle prime esperienze nell’ambito della regione Veneto, nella quale gli specialisti si rivolgono direttamente ai pazienti con lo scopo di fornire loro informazioni sui disturbi psichici e integrare il livello di conoscenza sui temi principali connessi alla salute mentale. Il percorso, coordinato dal direttore del Dipartimento di salute mentale Moreno De Rossi e dalla psicologa Anna Guarnieri, prevede una serie di incontri dedicati all’approfondimento di alcune tematiche di rilevante interesse, all’interno di un confronto diretto tra operatori coinvolti nella cura del disagio mentale e pazienti che sperimentano continuamente la sofferenza nella propria quotidianità. Rappresenta, inoltre, una tappa dell’auspicata transazione dei pazienti con disturbo psichico, spesso ritenuti ingiustamente incapaci di badare a se stessi, dal ruolo di “beneficiari passivi” a quello di “soggetti attivi” degli interventi che li riguardano. Particolarmente significativa, è stata la partecipazione dei pazienti al primo incontro dal titolo “Il destino nascosto nel nostro profondo” durante il quale il dott. De Rossi ha affrontato il delicato tema della malattia mentale, delle sue cause, dei sintomi connessi e della cura, destando un vivo interesse tra i presenti in un clima di confronto e di aiuto reciproco. Prossimi appuntamenti: il 19 febbraio con lo psichiatra Massimo Mele in un incontro dedicato al tema dei disturbi dell’umore, il 5 marzo con lo psichiatra Michele Pavanati che parlerà di “Oltre i farmaci, oltre il male oscuro: la ricerca della serenità”, il 19 marzo con lo psichiatra Luciano Finotti sul tema “Tutele legislative e responsabilità”, il 2 aprile con la psicologa Anna Guarnieri che affronterà il tema del “Rapporto con i familiari: amore e odio” e, infine, il 16 aprile ci sarà un incontro in cui sono previste testimonianze da parte di familiari e utenti. Per ulteriori informazioni rivolgersi ai numeri telefonici 0426940445 (segreteria del centro salute mentale) oppure al numero verde 800911845 (AITSAM di Adria/Porto Viro).
Farmacie di turno Farmacie di Turno notturno e diurno a Rovigo nella settimana dal 23 febbraio al 1° marzo 2014 Domenica 23 - Tre Colombine, Via L. Barucchello, 10 Rovigo. Lunedì 24 - Comunale n. 3 Via Tre Martiri, 61 Rovigo. Martedì 25 - Sant’Ilario, Viale Gramsci, 34 Rovigo. Mercoledì 26 - S. Pio X Via Amendola,15 Rovigo. Giovedì 27 - Rhodigium S.A.S, Via Umberto I, 44 Rovigo; Comunale n. 4 Boara Polesine. Venerdì 28 - Tre Mori, Via Zanella, 14 Rovigo; Comunale n. 2 San Apollinare. Sabato 1 marzo - Centrale, P.zza V. Emanuele II, 17 Rovigo - “La Fenice”, Via Meucci, 2/4 Boara Pisani; pomeriggio: Comunale n. 3 Via Tre Martiri, 61 Rovigo.
TEL. 0425 27779 Orari: Lunedì e Martedì 16-18; Mercoledì 10-12; Venerdì 10-12 • ADRIA - P.tta CAMPANILE, 11 TEL. 0426 900040 Orari: Martedì, Mercoledì e Giovedì dalle ore 9.30 alle 11.30 • TRECENTA C/O OSPEDALE SAN LUCA tutti i Mercoledì dalle ore 9,30 alle 11,30 C/O TORRE CIVICA Piazza Garibaldi - Trecenta
il Giovedì dalle ore 15 alle 17 • C/O Ufficio EPACA – Via G. Garibaldi CASTELMASSA - 2° Mercoledì di ogni mese dalle ore 15 alle 17 Centro di Raccolta Ex Scuole di Runzi – Bagnolo di Po - 2° Domenica e ultima di ogni mese dalle ore 15 alle 17 S.O.S. VITA NUMERO VERDE 800.813000 Le difficoltà della vita non si risolvono eliminando la vita ma superando le difficoltà
cultura
domenica 23 febbraio 2014
Archivi della Diocesi e didattica
I documenti della nostra storia Da diversi anni è diventato normale affiancare, sin dalle scuole superiori, alle lezioni teoriche momenti di tirocinio pratico o di conoscenza di realtà in cui la teoria appresa trova concreta applicazione. Rientra in questa ultima casistica la visita effettuata lo scorso 25 gennaio da alcuni studenti di Storia degli Archivi, corso interateneo delle Università di Padova e di VeneziaCa’ Foscari, all’Archivio Diocesano e all’Archivio della Parrocchia del Duomo di Rovigo. Accompagnati dal docente, prof. Andrea Desolei, hanno iniziato la visita partendo proprio dal Parrocchia del Duomo, il cui archivio ha trovato da pochi anni nuova collocazione nella casa canonica, dopo che i collaboratori parrocchiali avevano accuratamente sistemato e spolverato armadi e documenti. Qui è stata illustrata l’evoluzione storica dell’ente Parrocchia, che cronologicamente è quello da più tempo presente nel territorio. Istituzione religiosa, che affianca all’aspetto spirituale la gestione economico-amministrativa, attività che si ritrovano entrambe nella documentazione d’archivio. La Parrocchia del Duomo ha visto anche sin dal medioevo la presenza di canonici, riuniti in un Capitolo, il cui scopo principale era rendere più solenni le funzioni presiedute dal vescovo. Non mancano anche per esso le testimonianze legate alla gestione dei beni, frutto spesso di lasciti, oltre al rapporto conflittuale con il Capitolo della Cattedrale di Adria, che invece aveva anche il compito di affiancare il Vescovo nelle sue decisioni, oltre a farne le funzioni nei periodi di sede vacante. Intorno alla Parrocchia da secoli gravitano anche realtà associative di laici (confraternite, pie unioni, associazioni), i cui archivi sono rimasti conservati insieme a quello parrocchiale. Essi testimoniano della fede della comunità, e di come è cambiata l’espressione della religiosità e della carità. Si passa
Studenti universitari a lezione in Archivio Diocesano e in Duomo infatti dalla raccolta di fondi per riscattare i cristiani prigionieri dei pirati saraceni e dal fornire la dote alle giovani povere, all’assistenza ai poveri in generale. A partire dall’Ottocento nella gestione amministrativa dei beni della Parrocchia si inserisce l’autorità civile, costituendo l’ente Fabbriceria, composto prevalentemente da laici, e il cui operato era soggetto al controllo di un ufficio statale. Il controllo dello Stato si manifesta anche nell’organizzazione delle carte, con l’introduzione del registro di protocollo e di un sistema di classificazione dei documenti per materia, sul modello di quanto attuato nei Comuni e negli altri uffici pubblici. Modalità che dalla Fabbriceria si estende alla Parrocchia, e che trova applicazione anche a livello di Curia Vescovile. Gli studenti hanno anche potuto verificare come questi archivi complessi possano contenere documentazione che nulla ha a che vedere con l’ente produttore. E’ il caso di alcuni fascicoli attinenti l’attività del Liceo-ginnasio vescovile nell’Ottocento, istituto scolastico che ha visto per un periodo ai vertici un canonico-parroco del Duomo: questi probabilmente portava con sé in parrocchia atti relativi alla sua attività scolastica, e alla sua morte sono confluiti nell’Archivio Parrocchiale. Infine, un volontario della Parrocchia ha illustrato anche alcuni messali e antifonari, conservati insieme all’archivio, testimonianza dell’attività liturgica. Ci si è quindi trasferiti presso l’Archivio Diocesano, che già da alcuni anni ha trovato nuova sede nel complesso dell’ex Collegio “Angelo Custode”. Lungo il percorso agli studenti sono state illustrate anche alcune delle sedi in cui sono stati proa-
la Settimana 17
In libreria Edizioni Marcianum Press
La partecipazione giovanile alla messa Gli studenti del Liceo Omero di Milano (1983-2008). A cura di Piero Barberi e Giorgio Spedicato
dotti i documenti che poi avrebbero visto, a ribadire come le vicende degli archivi siano anche legate alla fisicità dei luoghi in cui sono prodotti e conservati. Quindi ecco l’ex Palazzo Vescovile, ora una delle sedi del Conservatorio “Venezze”, e l’attuale Curia Vescovile in via Sichirollo; l’ex Seminario speroniano, ora sede dell’Archivio di Stato, e l’attuale Seminario, adiacente l’ex Collegio “Angelo Custode”. Una volta giunti e accolti nella sala multimediale di cui si è recentemente completato l’allestimento, si è illustrato come da Archivio della Curia Vescovile si sia giunti all’attuale forma di Archivio Diocesano, canonicamente costituito con decreto vescovile nel 2011. Il nucleo originario è infatti costituito dalla documentazione prodotta dagli uffici della Curia Vescovile, nelle sue sedi di Rovigo, Adria (fino al 1909) e Ferrara (attiva fino al 1801). A partire dagli anni Ottanta del Novecento sono pervenuti all’archivio della Curia, a vario titolo, diversi altri fondi archivistici, a cominciare da quello della Mensa Vescovile, ente cessato con la costituzione dell’Istituto Diocesano Sostentamento Clero dopo il Concordato. Si sono aggiunti quindi gli archivi del Seminario Ve s c o v i l e (primi anni N o v a n ta-2008), del Patronato Scolastico De Silvestri (2003), oltre alla carte personali di numerosi sacerdoti e di alcuni vesco-
vi diocesani. L’archivio della Curia aveva così assunto una caratterizzazione che andava oltre l’ente originario, accentuata dalla separazione fisica dalla sede della Curia nel 2008. Si giungeva così alla decisione di costituire l’Archivio Diocesano, composto anche da una sezione ad Adria, comprendente gli archivi del Capitolo e della Parrocchia della Cattedrale. Dopo l’illustrazione della storia della Diocesi e degli eventi che hanno segnato l’archivio, gli studenti hanno potuto osservare una selezione di documenti, dalle Visite Pastorali agli atti ottocenteschi della Cancelleria, ai catastici della Mensa Vescovile, ai registri delle ordinazioni del ‘700, alle pergamene. Ancora, è stato evidenziato come anche l’Archivio Diocesano conservi documenti che non si riferiscono all’attività delle varie strutture ecclesiastiche. E’ il caso del registro dei verbali del Collegio dei Dottori Legisti di Rovigo, il cui archivio è oggi conservato presso l’Accademia dei Concordi, con l’eccezione di una unità, pervenuta alla Curia in tempi antichi. Dopo avere visto quindi i locali e i depositi, mons. Bruno Cappato, responsabile dell’Archivio Diocesano, ha illustrato anche la scelta di riunire in una sola sede le realtà culturali diocesane (Archivio, Biblioteca, Settimanale e Radio), che insieme, pur con le proprie peculiarità, vogliono rappresentare un luogo di riferimento per la comunità ecclesiale diocesana collaborando tra loro e con analoghe realtà del territorio. Marco De Poli Nelle foto: alcuni momenti presso l’Archivio del Duomo e l’Archivio Diocesano.
Il volume presenta una ricerca di sociologia religiosa condotta tra i giovani del Liceo Omero di Milano, considerando l’arco temporale tra il 1983 e il 2008. L’analisi si sofferma sui ragazzi di età compresa fra i 14 e i 19 anni, offrendo una preziosa ricostruzione diacronica dell’evoluzione della religiosità negli ultimi 25 anni. Lo studio è ricco di tabelle e grafici che suddividono in modo sistematico i risultati della ricerca, attraverso un’analisi dei dati per anno, età, sesso e provenienza dei giovani coinvolti. Il testo, condotto con rigore scientifico, è di agevole consultazione anche per i lettori non specialisti di sociologia e statistica. Gli autori: Piero Barberi, presbitero della diocesi di Milano, ha insegnato religione al Liceo Omero di Milano. Presso l’Università Cattolica si occupa di Storia della teologia e di Introduzione alla teologia morale sociale. Giorgio Spedicato lavora come attuario presso una compagnia assicurativa ed è consulente di analisi dei dati applicata alla ricerca medica e sociale. Il volume è della Collana: Riflessione e Prassi; Formato: 17x24; Pagine: 124; Prezzo: € 13,00; ISBN: 978-886512-236-5
Da Marcianum Press - Di Andrea Mariani
Le parole e la parola Dall’ascolto una vita buona In questo libro l’autore offre una riflessione sul valore della parola e del silenzio che, lungi dal contraddirsi, si sostengono e si arricchiscono a vicenda. “La parola non è solo comunicazione di informazioni, ma esperienza umana integrale” - spiega il Vescovo Luciano Monari nella presentazione del libro - “essa agisce efficacemente nel momento stesso in cui risuona”. Il silenzio è ascolto e permette, quindi, la comunicazione. Rendersi conto dell’importanza della parola come fenomeno umano aiuta anche a comprendere la ricchezza della Parola che Dio rivolge all’uomo in Gesù Cristo e della parola con cui l’uomo risponde a Dio nella fede. Si tratta di riflessioni preziose, soprattutto per una società come la nostra che ha fatto della comunicazione il suo interesse primario ma che rischia di perdersi nella molteplicità dei mezzi e degli strumenti a disposzione, nell’illusione di creare e controllare la realtà. Presentazione di Mons. Luciano Monari, Vescovo di Brescia L’autore: Andrea Mariani, presbitero dal 1992 della diocesi di Tortona, già docente in diverse Università Pontificie, Seminari interdiocesani e diocesani, Istituti Superiori di Scienze Religiose e Scuole di Formazione Teologica per laici. È stato parroco fino al 2007 nella Diocesi di Tortona. Attualmente svolge il suo ministero presso la Diocesi di Brescia. Collana: Strumenti di catechesi; Formato: 15x21; Pagine: 128; Prezzo: € 13,00; ISBN: 978-88-6512-235-8
18 la Settimana
di don Dante Bellinati
“Pensavo...”
! !
caritas
Una Chiesa in ascolto La Chiesa ha riconosciuto che l'esigenza di ascoltare il grido degli oppressi deriva dalla stessa opera liberatrice della grazia in ciascuno di noi, per cui non si tratta di una missione riservata solo ad alcuni: “La C h i e s a g u i d a t a d a l Va n g e l o d e l l a misericordia e dall'amore all'essere umano, ascolta il grido per la giustizia e desidera rispondervi con tutte le sue forze”. In questo quadro si comprende la richiesta di Gesù ai suoi discepoli: “Voi stessi date loro da mangiare” (Mc 6, 37), e ciò implica sia la collaborazione per risolvere le cause strutturali della povertà e per promuovere lo sviluppo integrale dei poveri, sia i gesti più semplici e quotidiani di solidarietà di fronte alle miserie molto concrete che incontriamo. La parola “solidarietà” si è un po' logorata e a volte la si interpreta male, ma indica molto di più di qualche atto sporadico di generosità. Richiede di creare una nuova mentalità che pensi in termine di comunità, di priorità della vita di tutti rispetto all'appropriazione dei beni da parte di alcuni. La solidarietà èp una reazione spontanea di chi riconosce la funzione sociale della proprietà- e la destinazione universale dei beni come realtà anteriori alla proprietà privata. Il possesso privato dei beni si giustifica per custodirli e accrescerli in modo che ser vano meglio al bene comune, per cui la solidarietà si deve vivere come la decisione di restituire al povero quello che gli corrisponde. Queste convinzioni pratiche di solidarietà, quando si fanno carne, aprono la strada ad altre trasformazioni strutturali e le rendono possibili.
Ultime dal Confine Sicilia: 7.065 morti dal 1994 Sicilia: 34 morti e 160 dispersi Egitto: 12 morti e 22 dispersi Lampedusa: più di 300 morti Sbarco a Catania: 13 morti Dal 1988 almeno 19.372 persone sono morte di viaggio, lungo le frontiere della fortezza Europa. Ne abbiamo le prove da fortresseurope.blogspot.com
domenica 23 febbraio 2014
PRIMO PIANO - Le violenze non sono frutto di un conflitto religioso o etnico bensì di potere.!
Crisi centroafricana: conflitto politico, non di religione p r e va l e n t e m e n t e d a mercenari del Ciad e del Sudan. La situazione non è migliorata a seguito della destituzione del governo Seleka e l’elezione di una nuova presidentessa. La controffensiva dei gruppi Anti-balaka, milizie di “autodifesa” iniziata a dicembre ha esacerbato ulteriormente il conflitto che ha assunto i tratti di una vera e propria caccia all’uomo con violenze indiscriminate sui civili e l’arruolamento di miglia di minori. Inoltre secondo l’Onu e molte ong internazionali, all’orizzonte c’è il rischio di una severa crisi alimentare provocata dal blocco delle attività agricole, il crollo degli stock di cereali e l’aumento dei prezzi del cibo. Caritas Italiana è impegnata da mesi in appoggio alla Caritas della Repubblica Centrafricana che incessantemente sta sostenendo, attraverso la rete delle parrocchie, la popolazione di ogni etnia e religione con viveri di prima necessità,
Scrivi per inserire testo“Da mesi non ci stanchiamo di ripeterlo: seppur a maggioranza musulmana l’ex ribellione Seleka non è stata sostenuta dalla popolazione musulmana centrafricana. La stessa equazione vale per gli Anti-Balaka: non sono tutti cristiani e sono sempre più impopolari in seno alla comunità cristiana. Prima di allora abbiamo sempre convissuto nella fratellanza, nella serenità e nel rispetto reciproco”. Così l’Imam LAYAMA, esponente della comunità musulmana in Centrafrica in un'intervista alla MISNA. Le parole dell’Imam fanno eco a quelle del Vescovo di Bangui Dieudonné Nzapalainga, che a più riprese ha sottolineato come le violenze non sono frutto di un conflitto religioso o etnico bensì di potere, ma è evidente che le atroci violenze commesse dall’una e dall’altra parte stiano fomentando odio tra le comunità di religione cristiana e musulmana. Secondo fonti Onu sono migliaia le vittime, oltre 1 milione gli sfollati e più di 2,2 milioni (circa la metà della popolazione) coloro che hanno bisogno di aiuti umanitari. La crisi è iniziata a marzo 2013 con un colpo di stato del gruppo denominato “Seleka” composto
attrezzature agricole e sementi, sostegno psicosociale. Inoltre vi è un forte impegno della Chiesa Centrafricana assieme ad esponenti delle altre confessioni religiose nella promozione del dialogo e della pace. Sono migliaia le persone protette da realtà della Chiesa: a Bangui sono state distribuite 30.000 razioni di cibo, a Bossangoa,nel nord del paese, è stata fornita protezione e assistenza sanitaria a 30.000 persone. da Caritas Italiana
Immigrati, "la Svizzera troverà una legge per non fare ciò che ha votato" Il sociologo della Statale di Milano Ambrosini commenta l'esito del censimento popolare: "Il paese dovrà gestire il problema di non volere gli immigrati da una parte e l'averne bisogno dall'altra". I rifugiati? "Saranno i più colpiti" "Credo che la Svizzera dovrà gestire il problema di non volere gli immigrati da una parte e l'averne bisogno dall'altra. Il referendum ha reso più stridente la contraddizione tra fabbisogno economico e volontà politica". Così Maurizio Ambrosini, professore di Sociologia dei percorsi migratori all'università Statale di Milano in merito al referendum anti immigrazione votato il 9 febbraio in Svizzera. I Cantoni della confederazione hanno votato a favore della restrizione degli ingressi dei frontalieri, i lavoratori di confine, e alla ridiscussione entro tre anni degli accordi sulla libera circolazione delle persone con l'Unione europea. A proporre il censimento popolare è stato l'Udc, partito di destra e xenofobo della Svizzera. I sì hanno vinto con 20 mila voti di scarto: 50,3 per cento contro 49,7. Nel Canton Ticino, territorio dove affluiscono i 56 mila frontalieri lombardi, i sì sono stati il 68 per cento. Manodopera che occupa posizioni alle quali gli svizzeri disoccupati, il 3,5
per cento della popolazione, difficilmente punteranno: "Ritengo che dovranno cercare gli strumenti normativi per non fare ciò che hanno votato".
La crisi economica impartisce la stessa lezione in tutto il mondo: "Si sono creati più cattivi lavori che buoni", commenta Ambrosini. Solo che a svolgere certe mansioni non ci pensa proprio la manodopera locale. Ne è un esempio l'Italia: "È vero che sono cresciuti i disoccupati stranieri ma al contempo è cresciuto anche il numero tasso degli occupati stranieri (dal 6,8 per cento al 10 oer cento circa)", aggiunge. Il caso dei servizi alle famiglie è un esempio di quei settori poco impattati dalla crisi. Il
discorso si può applicare anche alla Svizzera: chi svolgerà il lavoro di cameriere o infermiere? Secondo Ambrosini continueranno a farlo i frontalieri. D'altronde la paura degli immigrati si evolve a seconda degli anni: "Due anni fa il problema della presenza degli immigrati era legato alla sicurezza, quattro anni fa all'identità culturale, dopo il 2001 al terrorismo", ragiona il sociologo della Statale di Milano. "C'è una fetta di popolazione importante che cerca di volta in volta un argomento razionale contro l'immigrazione. Ma sul tema del lavoro, spesso non c'è una vera concorrenza". Proprio per questo, secondo Ambrosini, in Svizzera si troverà un escamotage per evitare di perdere il contributo dei frontalieri. La burocrazia renderà i nuovi ingressi più difficili, ma il lavoro dei frontalieri non sarà stravolto. Diverso il ragionamento per i rifugiati: "Credo che saranno la categoria più colpita. La loro base di legittimazione è più debole, fa riferimento a valori democratici e non interessi interni capaci di fare pressione sulla politica, come quelli degli imprenditori che hanno tra la manodopera dei frontalieri", conclude Ambosini. Redattore Sociale
Diario • 24 febbraio , • 24 febbraio Rovigo, IIS "E. De Amicis” per progetto , Rovigo, Cas a Sant’Andre scuo di un metodo Contattarci a, 9° incontro co le. di la vo ro” • 25 febbraio rso per CdA , Zelarino (V “P roposta E), incontro de • 25 febbraio , le Sede: Via Giacomo Sichirollo n. 58 - 45100 Rovigo • 25 febbraio Baruchella (RO), formazio gazione Nord-Est con C aritas Italiana ne CdA vica , . riale. • 26 febbraio Polesella (RO), incontro Orari: Lun-Ven 9:00-13:30 e 14:30-17:00 Car , • 26 febbraio Rovigo, Scuole Medie Stat itas vicaria. ali G.B. Casal , Rovigo, visita Tel: 0039 0425 23450 ini. • 27 febbraio dei corsi Viver , • 27 febbraio Rovigo, IIS "E. De Amicis” e in Italia al teatro sociale. Fax: 0039 0425 464518 pe ,A • 28 febbraio dria (RO), corso di form r progetto scuole. az , e-mail: info@caritasrovigo.org • 28 febbraio Rovigo, IIS "E. De Amicis” ione per le Caritas della pe vicaria. , web: www.caritasrovigo.org • 28 febbraio Rovigo, i corsi Vivere in Ita r progetto scuole. lia a teatro pe , In Bacheca • 01 marzo Rovigo, Servizi sociali per r un o o spettacolo. Rovigo, IIS "E Contribuire C/C intestato a Caritas diocesana di Adria Rovigo . De Amicis” coordinamento CdA. per progetto scuole. RovigoBanca, Rovigo, Corso del Popolo Poliambulatorio “Casa Sant’Andrea” C/C - 012000023103 •IBAN: IT23 H089 8612 2000 1200 0023 103 Modalità e criteri di accesso ✓ Il poliambulatorio è un servizio rivolto a tutte le persone che per diverse ragioni non hanno accesso al “medico di base” ✓ Le visite si effettuano esclusivamente su prenotazione ✓ La prenotazione è gestita dal Centro di Ascolto diocesano (lunedì-venerdì dalle ore 9:00 alle 13:00; tel. 0039 0425 23450) Ambulatorio di medicina generale
Lunedì ore 14:30 - 17:00
Ambulatorio dentistico
Lunedì, ore 09:00 - 17:00, Mercoledì e Giovedì ore 14:30 - 17:00
Contribuire C/C intestato a Sant’Andrea Apostolo della Carita’ Banca Prossima, Milano. P.zza P. Ferrari 10 C/C - 10000 0017778 •IBAN: IT 46 T 03359 01600 10000 0017778 Erogazioni liberali a Sant’Andrea Apostolo della Carità ONLUS Le donazioni sono detraibili ai fini fiscali.
domenica 23 febbraio 2014
“Pensieri dalla città murata” Da questo numero inizia la collaborazione con la Casa Circondariale di Rovigo. Pubblicheremo alcuni scritti dei detenuti della redazione di “Prospettiva Esse”, il giornale della Casa Circondariale di Rovigo, interamente scritto dalle persone lì detenute e nato alla fine del 1996. Iniziamo dalla pubblicazione - su espresso desiderio dei detenuti - dal pensiero che hanno letto nel corso della Santa Messa di Natale 2013 ed indirizzato al Vescovo che ha celebrato l’Eucaristia insieme al cappellano don Marino. Rappresenta una testimonianza di fede e di amore che possono illuminare anche situazioni di sofferenza. A S.E. Mons. Lucio Soravito de Franceschi Grazie per aver pensato di visitare noi persone carcerate, chiusi, forse dimenticate ma non per questo meno cristiane. Certo viviamo la nostra fede con il peccato di aver compiuto gesta non consone nella vita, ma siamo qui di fronte a Dio per chiedere il perdono. Entrando in carcere la cosa più bella alla quale ci siamo trovati di fronte è stata questa fantastica immagine della Madonna che ci guarda e ci ama e allora…..tutti abbiamo nel cuore la speranza, il desiderio che Lei ci aiuti. Tutti chiediamo, tutti La preghiamo e quel piccolo bambino che tiene nelle sue ginocchia attraverso un profeta, tanti anni prima, ha inciso nelle due Tavole alcune regole per vivere bene, per essere persone responsabili. Ecco la responsabilità per essere non solo figli di Dio ma persone di questa società: i dieci comandamenti. Qui in carcere dovremmo tante volte pensarli. Sono dieci le tue leggi o Signore, dieci piccole frasi che si chiamano “amore”. Tutti le conosciamo e sono le più attuali: non rubare, non ammazzare, non bestemmiare, non desiderare la donna d’altri, forse, se l’avesse scritto oggi avrebbe aggiunto “non usare e non spacciare droga”. La malattia di questi tempi. Cosa sconfigge tutto questo male? L’Amore. Certo l’amore per noi stessi e l’amore verso gli altri. Dobbiamo conoscere noi stessi per donare agli altri. Sua Eccellenza, tra un po’ è Natale e vogliamo rivolgere un ringraziamento particolare alle istituzioni interne che ci fanno vivere, nella loro umanità e possibilità, in modo decoroso questa carcerazione, cominciando dagli assistenti, ispettori, comandante, vice comandante direttore, magistrati di sorveglianza, il gruppo educativo e medico, non dimenticando don Marino e i volontari. Chiediamo a Lei, Eccellenza, una preghiera diretta a Dio perché questo Natale sia una rinascita non solo interiore ma di vita. Se vivi bene doni, se sei in pace con te stesso doni il tuo amore agli altri. Basta con questa vita di sofferenza. Questa nostra famiglia allargata con tante nazionalità, religioni ci dà la possibilità di capire che il rapporto umano è fondamentale con il rispetto. Dove c’è rispetto c’è amore, dove c’è amore Dio è in noi. Sua Eccellenza, a questa grande festa diamo questo significato: l’Amore. Ecco il sorriso di quel bambino che nascerà il giorno di Natale in una grotta, in povertà, ci dia questa forza di ritrovare l’amore, quel senso del donare, quell’atteggiamento pulito e quella educazione che ogni uomo di ogni nazionalità vuole ritrovare dentro se stesso con l’aiuto della fede. La vita fuori è dura, pesante ma con l’amore noi saremo vincenti. Ricordo sempre i santi Francesco e Chiara, il cantico delle creature “dolce sentire come nel mio cuore ora umilmente sta nascendo amore. Ci ha dato i cieli e le grandi stelle fratello Sole e sorella Luna”. Ecco portiamo il sole fuori da queste mura e quando dentro di noi non sappiamo cosa fare, ricordiamo le parole di questa canzone: “Mi hai detto che non sai cosa fare, dove andare; mi hai detto che dopo un momento di gioia viene la noia; mi hai detto che ormai non vale più costruire se gli altri continuano a demolire… Allora perché lottare? Perché non sia un secreto ti voglio svelare, si chiama “amore”. Ecco la tua vita cambia con l’amore, non solo per le nostre famiglie, i nostri figli ma verso tutti. Eccellenza preghiamo assieme a Lei perché questo Natale sia una rinascita di amore, di vita, di rispetto e di civiltà. Gesù è e sarà nel nostro cuore e Lei è un piccolo cuore di fede attorniato da tanti piccoli cuori di carcerati che hanno la fede in Dio. Grazie delle sue parole e preghiere. Per i detenuti carcere Rovigo Romeo Andreotti
la Settimana 19
rubriche Fondazione Marcianum: calendario formativo
Il patrimonio culturale di interesse religioso Anche quest’anno a partire dal mese di marzo, la Fondazione Studium Generale Marcianum, attraverso il proprio Centro di Formazione, propone una serie di corsi di formazione nell’ambito dei Beni Culturali di interesse religioso, nei tre diversi settori della storia dell’arte sacra, delle scienze bibliografiche e della tutela, conservazione e valorizzazione. Si tratta di un’iniziativa culturale che propone un approccio originale ai Beni Culturali, tenendo conto da un lato della natura complessa di tali manufatti, dall’altro dell’esigenza di superare la frammentazione del sapere specialistico. Lo scenario è la città di Venezia che, con la sua ricchezza di Beni Culturali, si pone come uno straordinario “laboratorio” a cielo aperto, attrattivo per la sua unicità a livello nazionale e internazionale. Il programma formativo 2014 si suddivide in tre aree, ciascuna con diversi corsi: Iconografia e storia dell’arte sacra - un’offerta
formativa variegata, volta a far acquisire le competenze necessarie alla comprensione dell’arte sacra in tutti i suoi aspetti: tipologico, formale, storicocontestuale, iconografico e iconologico. Libro e Biblioteca: il libro antico e il libro moderno una serie di corsi a più livelli sulle scienze del libro antico e moderno che spaziano dalla catalogazione alla gestione, dalla manutenzione al restauro, con un focus sul materiale bibliografico religioso antico. Tutela, conservazione e valorizzazione dei Beni Culturali di interesse religioso – una serie di corsi che focalizza l’attenzione su particolari esigenze e specificità dei
Incontri sui beni culturali 2014: una serie di corsi specializzati
beni culturali. Sono trattati i problemi conservativi e manutentivi e sono presentati i più aggiornati strumenti informatici di inventariazione e valoriz-
zazione. I corsi si terranno nella sede della Fondazione Studium Generale Marcianum di Venezia. L’iniziativa gode del patrocinio dell’Ufficio Nazionale per i Beni Culturali Ecclesiastici della Cei ed è organizzata in collaborazione con l’Ufficio per la Promozione dei Beni Culturali del Patriarcato di Venezia e l’Enaip Veneto. Sono inoltre riconosciuti dalla Regione Veneto ed erogano certificato di formazione. Per informazioni dettagliate e iscrizione online è possibile visitare il sito: h t t p : / / w w w. m a r cianum.it/formazione/ home
Cartoline di viaggio Sinigaglia
Dresda 2014, appassionatamente romantica
Nella capitale della Sassonia eventi culturali per i 150 anni di Richard Strauss e i 240 di Caspar David Friedrich Il 2014 è l’anno del Romanticismo. Dresda, capoluogo della Sassonia, con i suoi palazzi barocchi, i tramonti sull’Elba, i giri in carrozza per il centro storico e le cene a lume di candela sulle terrazze dei castelli, propone ai visitatori una vasta offerta turistica e culturale per conoscere e approfondire l’epoca dei romantici tedeschi. Un tema, quello del Romanticismo, che attrae da sempre i turisti di tutto il mondo, scelto in occasione degli anniversari dei 150 anni del compositore Richard Strauss, (1864–1949) e dei 240 anni dalla nascita del pittore Caspar David Friedrich, (1774-1840). Gli eventi da segnare in agenda sono gli appuntamenti musicali della stagione teatrale alla Semperoper, dedicata a Richard Strauss. Le opere in calendario sono “La vita di un eroe” il 3-4 aprile, “Così parlò Zarathustra” l’8 e il 24 maggio e Don Chicote il 5- 6 giugno. E per finire l’11 giugno 2014 la Staatskapelle di Dresda, diretta da Christian Thielemann, celebrerà il compleanno del compositore con uno speciale concerto alla Semperoper. Al museo Albertinum, invece, la mostra intitolata “Dahl and Friedrich Romantic Landscapes”, conduce i visitatori in un viaggio attraverso la pittura romantica fino ai nostri giorni. La mostra apre con numerosi capolavori di Caspar David Friedrich ed espone, in ordine cronologico, i lavori di altri romantici, tra i quali Carl Gustav Carus, Johan Christian Dahl e Ludwig Richter. Caspar David Friedrich ha tra-
scorso la seconda metà della sua vita a Dresda (1774-1840), ma nel 1823 ha dipinto tra le cime della Svizzera Sassone, la sua opera maestosa “Die Felsenschlucht” (La gola di rocce). La Svizzera Sassone, con i suoi monti di arenaria e la valle dell’Elba ai suoi piedi, ha ispirato molti pittori e artisti romantici, tanto che oggi è possibile ripercorrerne le orme lungo il “Malerweg”, il sentiero a loro dedicato, che attraversa il parco nazionale per un totale di 1.200 km. Un altro itinerario da non perdere, è quello che porta alla montagna simbolo della Svizzera Sassone, la Bastei, una meta che lascia forti emozioni. Per chi volesse andare ancora più a fondo, nessuna divinità del mondo classico fu tanto amata dal Romanticismo quanto Dioniso, per questo Dresda ospita, fino al 10 giugno, al Residenzschloss, la mostra “Dionisio. Ebrezza ed estasi”. I valori dionisiaci della trasgressione, della vitalità, dell’abbondanza, che hanno affascinato le menti degli artisti dal classicismo fino al 20° secolo, pren-
dono vita nelle 120 sculture e opere in esposizione da febbraio al Palazzo Reale. Che cosa c’è di più romantico e femminile di un abito in pizzo? La Sassonia è una delle capitali di questa arte tessile fin dalla fine del diciannovesimo secolo e, dopo la parentesi della Germania dell’Est e il passaggio di tutte le aziende sotto il controllo statale, c’è un rinnovato interesse per la produzione dei pizzi, con diversi artigiani molto attivi. La regione storicamente legata a questa arte tessile è quella del Vogtland, dove, a Plauen, ha da poco aperto lo showroom Lochkarte 36, con la possibilità di acquistare abiti, cuscini e altri prodotti impreziositi dai ricami e di vedere come vengono prodotti. Proprio per mantenere vivo l’interesse attorno a questa secolare arte e renderla più trendy, per il terzo anno, è stato indetto il concorso internazionale di design per il pizzo di Plauen e il 22 marzo verrà decretato il vincitore. Il pizzo di Plauen che è stato protagonista anche sulle prestigiose passerelle della Fashion Week di Berlino, a metà gennaio, grazie alla stilista di Monaco di Baviera Irene Luft. Interessanti e vantaggiosi pacchetti sono stati predisposti per gli eventi: due pernottamenti con prima colazione a Dresda, incluso il biglietto per un concerto alla Semperoper o alla Frauenkirche, all’albergo Park Inn o all’Art’otel, entrambi nel centro di Dresda. Info: info@sachsen-tours.de; www.sassoniaturismo.it
la Settimana domenica 23 febbraio 2014 - pagina 20
Roma - Venerdì 14 febbraio Festa di San Valentino
Abbiamo incontrato Papa Francesco Alcuni partecipanti raccontano la loro esperienza
25 coppie di fidanzati della diocesi (molte delle quali hanno già fissato la data del matrimonio per quest’anno) e due coppie di sposi accompagnatori, con don Silvio Baccaro, parroco di Borsea, siamo andati ad incontrare Papa Francesco! Verso un sì per sempre Venerdì 14 febbraio io e il mio fidanzato ci siamo uniti ad altre giovani coppie per partecipare all’udienza, in Piazza San Pietro, voluta da Papa Francesco per tutti i futuri sposi in occasione della ricorrenza di San Valentino. Difficile trovare le parole giuste per spiegare l’emozione di quella giornata; un sole meraviglioso ha fatto da cornice ad un’esperienza davvero unica ed indimenticabile. E’ stato un vero spettacolo, culminato nell’attesissimo arrivo del Papa che ha donato a noi giovani tre riflessioni traendo spunto da alcune domande poste da tre coppie di fidanzati. Mi ha colpito la sua semplicità, il suo modo di avvicinarsi a noi con un linguaggio diretto e il suo magnifico potere di dare risposte ai tanti interrogativi che, inevitabilmente, ci poniamo pensando al futuro. Papa Francesco ci ha fatto capire l’importanza e la bellezza del “SI e per sempre” anche nel mondo di oggigiorno, dove tutto è provvisorio e fugace. Le sue parole ci hanno fatto cogliere l’importanza di costruire, giorno per giorno, un passo dopo l’altro, un rapporto di “qualità”, perché crescere insieme è, per usare le parole del
ricordato: Padre Nostro... dacci il nostro AMORE quotidiano....” Renzo e Claudia
Papa “un lavoro di oreficeria, perché il marito ha il compito di fare più donna la moglie e la moglie ha il compito di fare più uomo il marito”. Senza dimenticare che un rapporto fondato sulla roccia non sulla sabbia si fonda sul dialogo, vero fondamento per il rapporto coniugale e sul rispetto fra marito e moglie, in tutte le sue forme, che Papa Francesco ha riassunto usando gli oramai famosi tre termini: PERMESSO, SCUSA, GRAZIE. Credo davvero che qualsiasi coppia che venerdì ha assistito all’udienza del Papa si sia fatta davvero un regalo unico e, accanto ai preziosi messaggi che ha portato a casa
“Ieri, oltre ad essermi innamorata ancora di più del mio compagno, mi sono innamorata ancora di più delle Fede e della forza che ci può dare!!. Grazie, Giada e Sandro”.
con sé, non abbia potuto non concludere la propria giornata dicendo “GRAZIE”, perché soprattutto in questo momento storico, Papa Francesco e le sue parole sono veramente un dono del Cielo, un punto di riferimento per costruire un futuro e una società migliore. Fabio e Eleonora, sposi il prossimo 10 maggio
esplode!
Piazza San Pietro stracolma... l’amore si sente, si tocca con mano... Dalle 11.00 alle 12.30 testimonianze toccanti, canzoni sull’amore interpretate da artisti famosi che hanno trasmesso emozioni speciali... I ragazzi si abbracciano, si baciano, si g u a rd a n o con tenerezza. Poi arriva Papa Francesco e la piazza
Lasciamo ai ragazzi dire ciò che hanno provato. Questo ci hanno scritto al termine della giornata e il giorno successivo... “Grazie di cuore a tutti voi, bellissima giornata ma soprattutto splendide persone. Grazie per
aver fatto parte del nostro cammino!!! Trovare persone speciali arricchisce sempre!!?. Un abbraccio, Valentina e Enrico”. “Grazie di cuore a tutti voi, compagni di cammino!! E’ stato meraviglioso trascorrere questa giornata con il Papa e tutti voi, soprattutto per la bellissima accoglienza che abbiamo respirato!!. Buon cammino a tutti voi, Alberto e Gessica”. “Grazie a tutti! Abbiamo condiviso insieme l’emozionante vicinanza e partecipazione del meraviglioso Papa Francesco! Buona preparazione e a tutti voi! Sara e Luca”. “Non finire mai una giornata essendo arrabbiati, ma fare la pace prima che il giorno finisca”. Questo è un estratto del messaggio di Papa Francesco che mi sono portato nel cuore della giornata vissuta. Un abbraccio, Federico” “Questa mattina alla Santa Messa, vi abbiamo
“Dove non c’è amore, metti amore e riceverai amore” è una frase che è stata detta durante una testimonianza e ho pensato che si può ricollegare al discorso del Papa... Quando c’è una incomprensione o un momento difficile da superare, dobbiamo essere i primi a fare un passo verso l’altro.. la gioia poi è più grande! Grazie a tutti per la splendida compagnia! Chiara” “Permesso, grazie, scusa. Queste tre parole devono essere presenti nel nostro cuore, dice il Papa. Andrea” “Sto andando al lavoro ascoltando la registrazione che ho fatto venerdì... Abbiamo bisogno di testimonianze solide e di parole forti per affrontare una vita insieme a qualcuno, per credere nel definitivo e non nel provvisorio. Grazie Papa Francesco. Alberto” “Tornare alla vita di tutti i giorni lontana da casa non è semplice, ma si ricomincia con una forza in più e un sorriso che viene dal cuore. Grazie al Papa e che ci ha dato questa fantastica opportunità”