La Settimana n. 39 del 13 ottobre 2013

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laSettimana Contiene I.P.

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SETTIMANALE DI INFORMAZIONE DELLA DIOCESI DI ADRIA-ROVIGO Poste Italiane S.p.A. – Spedizione in abbonamento postale – D.L. 353/2003 (conv. in L. 27/02/2004 n.46) art. 1, comma 1 NE/RO Anno CXIII - N. 39 - Una copia € 1,10 - Domenica 13 ottobre 2013 - (Esce il giovedì)

Mercoledì 2 ottobre 2013

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la nostra radio

Polesani da Papa Francesco

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Pellegrinaggio organizzato dalla Provincia di Rovigo. Il Vescovo ha presentato al Santo Padre le reliquie della Beata Maria Bolognesi da della santità, che è la strada del cristiano: ci fa incontrare Gesù Cristo nei Sacramenti; ci comunica la Parola di Dio, ci fa vivere nella carità. Dio ci dice: non avere paura della santità, non avere paura di puntare in alto, di lasciarti amare e purificare da Dio. Lasciamoci contagiare dalla santità di Dio. La santità consiste nel lasciare agire Dio… Il Signore ci aspetta

Mercoledì 2 ottobre 130 persone, che hanno partecipato al viaggio indetto dalla Provincia di Rovigo a Roma, sono intervenute all’Udienza Generale del papa Francesco in Piazza S. Pietro. Sul sagrato della Basilica di S. Pietro, vicino al Papa, hanno potuto mettersi il Vescovo Lucio, la Presidente della Provincia dott. Tiziana Virgili ed alcuni membri del Comitato organizzatore della beatificazione di Maria Bolognesi. Durante l’Udienza, il Papa ha tenuto una riflessione sul tema: “Credo la Chiesa”. Ecco alcuni pensieri offerti dal Papa all’attenzione di tutti. «Nel Credo, dopo aver professato: «Credo la Chiesa una», aggiungiamo l’aggettivo «santa»; affermiamo cioè la santità della Chiesa, e questa è una caratteristica che è stata presente fin dagli inizi nella coscienza dei primi cristiani, perché avevano la certezza che lo Spirito Santo santifica la Chiesa… L’Apostolo Paolo afferma che «Cristo ha amato la Chiesa e ha dato se stesso per lei, per renderla santa» (Ef 5,25-26). La Chiesa è santa perché procede da Dio che è santo. E’ santa perché Gesù Cristo è unito in

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Dopo la sua catechesi e dopo i saluti rivolti ai pellegrini delle diverse nazioni, il Papa Francesco si è rivolto ai pellegrini italiani con queste parole: «Rivolgo un cordiale benvenuto ai pellegrini di lingua italiana. In particolare saluto i fedeli delle Diocesi di AdriaRovigo e Savona-Noli, accompagnati dai Vescovi Mons. Soravito e Mons. Lupi, venuti

alla Sede di Pietro in occasione dell’Anno della Fede. Saluto inoltre i giovani dell’Istituto Secolare Servi della Sofferenza, i partecipanti al Convegno Nazionale dell’Apostolato della Preghiera e al Congresso Nazionale Adoratori, e i gruppi parrocchiali, specialmente i fedeli di Potenza che incoronano la statua della Beata Vergine del Rosario nel cinquantesimo anniversario di fondazione della loro Parrocchia. La visita alle tombe degli Apostoli confermi in tutti la fede nel Cristo Risorto!».

modo indissolubile ad essa (cf. Mt 28,20); è santa perché è guidata dallo Spirito Santo che purifica, trasforma, rinnova. Voi potrete dirmi: ma la Chiesa è formata da peccatori, lo vediamo ogni giorno. E questo è vero: siamo una Chiesa di peccatori… Ma il Signore vuole sentire che gli diciamo: “Perdonami, aiutami a camminare, trasforma il mio cuore!”. E il Signore può trasformare il cuore… La Chiesa a tutti offre la possibilità di percorrere la stra-

A Makoth in Sierra Leone dove opera P. Tony Senno è nata una nuova chiesa offerta da un gruppo di polesani

Nomine tra il Clero Mons. Vescovo ha nominato il M.R. VARLIERO Don ANDREA Direttore dell’Ufficio Catechistico diocesano e collaboratore presso la parrocchia di Villadose. Nel primo incarico egli succede a Don Giampietro Ziviani parroco di Sant’Antonio in Rovigo ed insegnante nella Facoltà Teologica di Padova.

Adria Cattedrale

tutti; ci aspetta per accompagnarci in questa strada della santità. Viviamo con gioia la nostra fede, lasciamoci amare dal Signore».

Sabato 12 ottobre 2013 Una “piccola” Notte Bianca di Preghiera dopo la Veglia in Duomo La preghiera nella vita del cristiano è la forza per essere testimoni e missionari ogni giorno. Offrire un po’ di preghiera nella notte – dal Duomo al Centro Mariano – è un atto di amore e di riconoscenza a Gesù e a Maria p per il dono di tanti missionari nel mondo p per il coraggio dei cristiani perseguitati in Pakistan, Siria, Egitto, ecc. p per la tenerezza di Papa Francesco che ci invita ad andare verso “le periferie della vita”. Buona notte con la forza della preghiera. Centro Missionario Diocesano

Concluse le Feste Quinquennali della Madonna del Rosario 2013

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la Settimana

comunità

15 ottobre 2013

Anno della Fede

Evangelizzare la gioia e la speranza

S.Teresa d’Avila dottore della Chiesa Il Vescovo al Carmelo della Trasfigurazione

Ero nel bel mezzo di un pellegrinaggio nella Spagna con l’impegno di offrire pensieri spirituali ai pellegrini. Giunti ad Avila da Alma de Tormes, mi sorpresi ad ammirare il grande monumento alla Santa, che la ritrae come torre gigante nel bianco marmo delle nostre montagne di Carrara, collocato lungo le massicce mura della città. Mi faceva pensare che lo scultore aveva voluto rendere plastica la gigantesca figura della Riformatrice del Carmelo! La sua vita nel suo tempo Nata nel 1515 muore nella storica notte del 4 ottobre 1582 in cui si passò al 15 ottobre per dare avvio al calendario di Gregorio XIII! Forse una morte profetica per sollecitare la comunità credente a riacquistare

domenica 13 ottobre 2013

l’impetuosità del Vangelo nel fare nuove le vie della santità. L’entusiasmo sembra caratterizzare la prima parte della vita di Teresa. A 20 anni nel 1535 decide di farsi monaca nel Carmelo della Incarnazione di Avila! Le Claustrali sono oltre 150 e Teresa vi vive per 27 anni, caratterizzando la sua vita con la preghiera intensa e poi rilassata. S’ammala e attribuisce a San Giuseppe la sua guarigione. Supera un momento di mediocrità nella lettura delle Confessioni di S. Agostino. Ma è l’intervento del Crocefisso che segna la svolta della sua vita illuminandola sulle esigenze dell’amore di Dio. La seconda fase della sua esistenza A 40 anni, la grande decisione di dedicarsi veramente

Attività del Vescovo Domenica 13 ottobre: Ore 9.00 - Stienta: celebra la S. Messa ed amministra il sacramento della Cresima. Ore 11.00 - Buso: celebra la S. Messa ed amministra il sacramento della Cresima. Ore 17.30 - Melara: celebra la S. Messa e presiede la processione con l’immagine della Madonna del Lume. Lunedì 14 ottobre: Ore 18.00 - Rovigo, Caritas diocesana: svolge una riflessione nel 1° incontro di formazione dei volontari della Caritas Martedì 15 ottobre: Ore 9.00 - Rovigo, Vescovado: riceve in udienza. Mercoledì 16 ottobre: Ore 9.00 - Rovigo, Vescovado: riceve in udienza. Giovedì 17 ottobre: Ore 21.00 - Polesella: incontra i cresimandi ed i loro genitori Venerdì 18 ottobre: Ore 9.00 - Rovigo, Vescovado: riceve in udienza. Ore 21.00 - Lendinara, S. Sofia: interviene all’incontro organizzato dalla Caritas parrocchiale sul tema: “Progetto di vita… Testimoniare la fede e la carità”. Sabato 19 ottobre: Ore 15.00 - Lendinara: incontra i componenti dell’Ordine Francescano Secolare della diocesi. Ore 18.00 - Fiesso Umbertiano: celebra la S. Messa ed amministra il sacramento della Cresima. Ore 21.00 - Rovigo, Accademia dei Concordi: partecipa all’incontro in cui P. Raffaele Talmelli presenta il volume che ha scritto sulla vita della Beata Maria Bolognesi. Domenica 20 ottobre: Ore 9.00 - Fratta Polesine: celebra la S. Messa ed amministra il sacramento della Cresima. Ore 11.00 - Ceregnano: celebra la S. Messa ed amministra il sacramento della Cresima.

alla preghiera. Parte da qui la seconda fase della sua esistenza. Sulla sua strada incrocia San Francesco Borgia e S. Pietro d’Alcatara. Apre il Convento di San Giuseppe e con un piccolo gruppo si applica all’osservanza integrale della Regola primitiva. Ha difficoltà anche tra i superiori che la considerano inquieta, vagabonda e disobbediente, e che temono, a causa dei movimenti pseudo mistici del tempo. E’ difesa a Roma da Giovanni d’Avila e dalla stessa Corte di Madrid. Confortata da san Giovanni della Croce Teresa può compiere il suo itinerario mistico e realizzare la “riforma del Carmelo”. Santa e Dottore della Chiesa Trova il tempo tra una fondazione e l’altra di scrivere la sua “Vita”, il “Cammino di perfezione”, il “Castello interiore” e gli scritti pedagogici e lirici ispirati dalla mistica. Riesce a realizzare la riforma con tutte le nuove fondazioni nella piena fedeltà al Tridentino, tra i grandi avvenimenti del suo tempo: la Riforma, cattolica, i giorni di Lepanto, l’evangelizzazione dell’America da poco scoperta. Viene canonizzata nel 1622 ed è Paolo VI nel 1970, a dichiararla Dottore della Chiesa. L’opera che continua La riforma operata da Teresa d’Avila continua e vivi-

fica veramente quanti – uomini e donne – s’i incamminano sulla sua scia. Il bisogno di preghiera e di interiorità è connaturale all’umanità e i sentieri individuati dalla grande Santa spagnola sono ancora tracciati sicuri per portare alla santità. Teresa di Lisieux, Elisabetta della Trinità, Teresa Benedetta della Croce sono alcuni dei nomi che ne punteggiano la luminosa attualità. Il Vescovo celebrerà al Carmelo Martedì 15 c.m., alle ore 8.00, S.E. mons. Lucio Soravito presiederà la Messa concludendo una settimana di Santi Spirituali Esercizi che le Carmelitane di via Pascoli, 28 di Rovigo, hanno vissuto dal 6 al 13 u.s . guidate da Don Marino Zordan. Con le Claustrali di via F. Baseggio, le Cinque Carmelitane sono antenne che innalzano la loro preghiera a Dio, per la nostra Chiesa, la nostra Città e per quanti desiderano conoscere momenti e spazi per il silenzio e la riflessione. Gianni Azzi

Per Sacerdoti e Religiosi

Esercizi spirituali Torreglia 4 – 8 novembre

Prima che si concluda l’Anno della Fede mons. Vescovo invita a partecipare agli Esercizi spirituali Sacerdoti e Religiosi. Essi si svolgeranno a Torreglia (PD) nella Casa del S. Cuore, dal 4 all’8 novembre 2013. Detterà le riflessioni S.E. mons. Renato Corti vescovo emerito di Novara. Le iscrizioni si raccolgono in Cancelleria della Curia a Rovigo.

La Parola... famiglia, giovani e poveri Durante il viaggio verso Gerusalemme, Gesù attraversò la Samaria e la Galilea. Entrando in un villaggio, gli vennero incontro dieci lebbrosi i quali, fermatisi a distanza, alzarono la voce, dicendo: «Gesù maestro, abbi pietà di noi!». Appena li vide, Gesù disse: «Andate a presentarvi ai sacerdoti». E mentre essi andavano, furono sanati. Uno di loro, vedendosi guarito, tornò indietro lodando Dio a gran voce; e si gettò ai piedi di Gesù per ringraziarlo. Era un Samaritano. Ma Gesù osservò: «Non sono stati guariti tutti e dieci? E gli altri nove dove sono? Non si è trovato chi tornasse a render gloria a Dio, all’infuori di questo straniero?». E gli disse: «Alzati e va’; la tua fede ti ha salvato!». L’attenzione che il Vangelo ci propone è ai lebbrosi, emarginati e sofferenti, poveri nello spirito e nel corpo. Ho visitato qualche anno fa il lebbrosario di Xapuri nella foresta amazzonica al confine tra Brasile e Bolivia. Un lungo corridoio dove, seduti per terra appoggiati alla parete, stavano i lebbrosi in lunga fila. Più che i segni della sofferenza fisica colpivano gli sguardi che ti accompagnavano: occhi vuoti, senza senso, inespressivi, che non domandavano nulla come se non avessero nulla da chiedere e da sperare. E la fila appariva interminabile perché ti prendeva il vuoto, non sapendo cosa dire o cosa dare. Il sorriso o una carezza poteva sembrare pietismo offensivo, il passare silenzioso poteva sembrare noncuranza o cecità, paura o impotenza... Non invocavano “pietà di noi” perché non era offerta loro una testimonianza generatrice di fede! Uno solo dei lebbrosi guariti torna a... “render gloria a Dio”. Si è soliti ricordare che la gratuità nella carità prescrive che “la sinistra non sappia ciò che fa la destra” (Mt, 6,3). Va ricordato anche che “vedendo

le. Ma ben più grave era quello religioso: carente nell’integrità fisica, il lebbroso era ritualmente impuro, escluso dal culto a Dio. Un lebbroso era essenzialmente solo. Ma ecco sorgere il coraggio dell’impossibile: dieci lebbrosi fanno gruppo, cercano integrazioni sociali e affettive e forse religiose; sanno di Gesù e del suo viaggio verso Gerusalemme; sono osservanti della legge: si mantengono fuori dei centri abitati e non si avvicinano a Gesù. Gesù è al centro d’interesse dei lebbrosi e a lui si rivolgono: “... abbi pietà di noi!”. La richiesta è piena di speranza. C’è il desiderio di ricominciare a vivere. “Andate a presentarvi ai sacerdoti” per la purificazione. Essi vanno prima di essere mondati, ma “mentre essi andavano, furono sanati”. Gesù è la nuova legge che purifica. Una volta guariti, avrebbero potuto rendere culto di ringraziamento a Dio. Il disappunto di Gesù: non gli sta a cuore la questione delle etnie; è preoccupato solo di guarire una creatura che è a immagine di Dio, perché ciò torni a sua gloria. “Alzati e va’...”. Destinato alla tomba, quel lebbroso riceve il comando di “alzarsi, sorgere” e, ormai sano, entra nella comunità non fondata sulla nazionalità ma sulla fede. Gesù riconosce in lui una maturazione considerevole: uomo nuovo, fisicamente integro, ritualmente in pieno contatto “legale” con Dio, ora in piena sintonia con lui, il Messia. L’episodio mette in confronto l’ingratitudine di Israele, il quale pensa che i doni di Dio siano dovuti, e la fede dei pagani. Ma lo straniero più disponibile all’appello del Signore che non il credente abitudinario è un esempio che dovrebbe far riflette oggi anche nella nostra realtà. d. Dante

XXVIII Domenica delTempo Ordinario - C

La Gloria di Dio Luca 17, 11-19

le vostre opere buone, ne rendano gloria al Padre vostro” (Mt 5,16). La gratitudine va richiesta non per averne una ricompensa o una gratificazione, ma perché torni a gloria di Dio nel nome del quale il cristiano opera nella carità. Si usa parlare di opera-segno perché aiuti a scoprire il vero autore e non il mediatore dell’opera: l’amore del Padre che coinvolge l’operatore credente. Gesù manifesta il rammarico non per non essere stato ringraziato, ma perché nove su dieci non hanno reso gloria a Dio. L’igiene sociale considerava la lebbra così contagiosa da richiedere l’isolamento della persona colpita. Un ostracismo socia-

Ritornano insistenti sulle labbra del nuovo Papa Francesco le parole gioia e speranza come strumenti pastorali indispensabili all’evangelizzazione, ma anche come meta di chi accoglie e vive nella fede il messaggio di Cristo. La Propositio n. 58 dei Vescovi a conclusione del Sinodo sulla nuova evangelizzazione vede in Maria la stella della nuova evangelizzazione e richiama quelle parole: “Maria è il modello della fede, della speranza e della carità... Come Madre e regina, Maria è un segno di vera luce il mistero dell’uomo... speranza per le persone soffe- Cristo, che è il nuovo Adamo, renti e bisognose”. proprio rivelando il mistero del Ma le parole gioia e Padre e del suo amore svela ansperanza richiamano una che pienamente l’uomo a se stesCostituzione del Concilio so e gli manifesta la sua altissima Vaticano II, Gaudium et spes, vocazione. Il testo conciliare riche rimane uno dei documen- sponde alla domanda circa la ti più discussi, innovativi e verità dell’uomo dicendo che attuali del Concilio. Che cosa la risposta è Cristo, il Verbo i Padri conciliari hanno volu- incarnato. E Cristo non rito dirci promulgando, ormai sponde con una dottrina, con cinquant’anni fa, la Gaudium una verità astratta sull’uomo, et Spes (GS)? ma con la sua stessa vita umaIl senso è nel titolo stesso: na e divina entra nella vita Ecclesia in mundo huius tem- dell’uomo per salvarla. Vuol poris, la Chiesa nel mondo di dire allora che, se un uomo oggi. È importante prestare vuol conoscere se stesso e il attenzione alla congiunzione suo destino, deve entrare in in. Due realtà, Chiesa/mondo rapporto con Lui, è chiamato considerate congiuntamente. a vivere in una profonda coE la loro congiunzione non munione con lui. Questo però è espressa con un et: Chiesa è possibile solo se lo decidiae mondo, ma con un in: la mo liberamente. E’ questo inChiesa nel Mondo. contro la pienezza della sua Chiesa e mondo non sono umanità. pensate e considerate come La risposta si completa due realtà, originariamen- poi in un passaggio importe indipendenti ed estranee tante della GS al n. 3: la Chiesa l’una all’altra. La Chiesa è non è mossa da alcuna ambizione dentro al mondo e il mondo terrena; essa mira a questo solo: può entrare in rapporto con la a continuare, sotto la guida dello Chiesa. Spirito Paraclito, l’opera stessa Ma che cosa significa che di Cristo, il quale è venuto nel la Chiesa è dentro al mondo? mondo a rendere testimonianza A dire il vero, i Padri concilia- della verità, a salvare e non a ri non riuscirono a costruire condannare, a servire e non ad una risposta chiarissima alla essere servito. domanda, anche a causa della La più profonda internovità e della difficoltà delle pretazione di questo magiquestioni. Poi, nel corso degli stero conciliare è stata data anni, da una parte il gran- da Giovanni Paolo II quande Magistero di Giovanni do nell’Enciclica programPaolo II e di Benedetto XVI e matica del suo pontificato, i Sinodi dei Vescovi e dall’al- la Redemptor Hominis, scristra la grande esperienza dei se che la via della Chiesa è Movimenti ecclesiali, hanno Cristo, che la via della Chiesa dato origine ad una esperien- è l’uomo. za di pensiero e di testimoPossiamo cogliere il menianza cristiana che hanno todo dell’incarnazione fra il contribuito enormemente a mondo e la proposta cristiana chiarire e a rispondere alla con alcuni termini che supedomanda che ora dovrebbe rano la giustapposizione e la essere formulata cosi: come contrapposizione: integraziodeve essere pensata e realiz- ne, discernimento, dialogo. zata la presenza della Chiesa Possiamo dire che esiste dentro il mondo? una forma sintetica per indiPapa Francesco sembra care la presenza della Chiesa aver preso di petto proprio nel mondo: la forma della questa domanda e ci propone testimonianza, con la vita e due risposte: l’orizzonte del- la parola. “Le gioie e le spela Chiesa che si apre con un ranze, le tristezze e le angosce pontificato da “terzo mondo” degli uomini d’oggi, dei poe l’immersione, testimonia- veri soprattutto e di tutti colota dal suo stile pastorale, nel ro che soffrono, sono pure le DOMENICA TEMPO 6 ottobrele2013 mondo degliXXVII umili,DEL capace di ORDINARIO gioie e le speranze, tristezze suscitare gioia e speranza. e le angosce dei discepoli di La chiave di volta della Cristo, e nulla vi è di genuirisposta si può trovare al n° namente umano che non trovi 22,1: In realtà solamente nel m eco nel loro cuore” (GS, 1). istero del Verbo incarnato trova d. Dante Bellinati Per le famiglie, perché siano chiese domestiche in cui la fede viene vissuta e trasmessa, di generazione in generazione, preghiamo.

Anno della Fede

DOMENICA XXVIII DEL TEMPO ORDINARIO

13 ottobre 2013

Per i giovani, perché la sequela personale del Maestro sia rinvigorita dall’abbondanza di grazie spirituali che Egli concede alla Chiesa in questo Anno della Fede, preghiamo.

DOMENICA XXIX DEL TEMPO ORDINARIO

20 ottobre 2013


la Settimana

attualità

domenica 13 ottobre 2013

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In occasione del mese dedicato all’anziano

Il Polesine abbraccia Papa Francesco

Gente del Polesine con il Vescovo, le autorità provinciali ed alcune associazioni all’udienza generale del Papa Beato Giovanni Paolo II e ricalcata da Papa Francesco. Un incontro suggestivo per la comunità Polesana. In questa occasione Mons. Soravito, assieme ad alcuni Sacerdoti della Diocesi e alle Autorità Civili Polesane, ha voluto consegnare al Santo Padre Papa Francesco le Reliquie della Beata Maria Bolognesi, elevata di recente in questa nostra terra, agli onori degli Altari. Un tour faticoso ma ricco di amore, di amicizia e stima reciproca. Il Santo Padre Papa Francesco, ci ha salutati per primi forse per rispetto alla Beata Maria Bolognesi, in Piazza San Pietro; oltre alle 130 persone organizzate dalla Provincia, A.Ge., Auser e Anteas, vi erano altri sette Pullman di Pellegrini Polesani, arrivati per conto proprio e organizzati da altre Associazioni, Comuni e Parrocchie. Un clima gioioso e istituzionalmente impor-

Da Rovigo è partito martedì della settimana scorsa un pellegrinaggio per partecipare all’Udienza generale di Papa Francesco in Piazza San Pietro. Erano presenti

insieme alla gente le autorità della provincia di Rovigo e i rappresentanti di diverse associazioni. Per l’occasione il Vescovo Lucio ha presentato al Papa le reliquie della

Beata Maria Bolognesi che ha accolto con simpatia e devozione come testimoniano le foto qui pubblicate. Raccogliamo la testimonianza del Coordinatore

Provinciale A.Ge. Rovigo Cav. Gino Furini che ha partecipato pienamente all’evento e che ricorda con grande entusiasmo. «L’A.Ge. sensibile come sempre alle tematiche del sociale e come prima Associazione Italiana di Genitori impegnati nella Scuola, con vivo piacere quest’anno ha collaborato con l’Amministrazione Provinciale di Rovigo e alcune Associazioni per la felice riuscita dell’Udienza con il Santo Padre Papa Francesco, tanto caldeggiata dal nostro Vescovo Lucio Soravito, dalla Presidente della Provincia Tiziana Virgili e gli Assessori Marinella Mantovani e Laura Negri. Una iniziativa alquanto suggestiva per la data dell’udienza: mercoledì 2 Ottobre 2013. Festa Nazionale dei Nonni. In ogni Scuola si ricorda questa bellissima figura familiare tanto decantata dal

tante in quanto, al martedì pomeriggio è stata organizzata la visita Guidata di Montecitorio e una delegazione dei presenti, accompagnati dalla Presidente Virgili, si sono recati a portare un mazzo di fiori sul posto dove è stato ritrovato il corpo di Giacomo Matteotti, a circa 20 km. da Roma. A tale iniziativa ha presenziato anche il neo Presidente Nazionale A.Ge. Fabrizio Azzolini, nostro concittadino di Rovigo, nativo di Trecenta. A conclusione della missione romana, nel pomeriggio di mercoledì 2 Ottobre alle ore 15.00 S.E. Mons. Lucio Soravito ha presieduto la Concelebrazione Eucaristica all’Altare di San Giuseppe nella Basilica di San Pietro, a fianco dell’Altare di San Pietro. La Cappella era gremita di fedeli italiani, soprattutto Polesani».


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la Settimana

società

Rovigo - Palazzo Nodari

Premiati i “centini” Dell’ultimo anno scolastico

Tra gioia e commozione, anche quest’anno si è tenuta a palazzo Nodari, la cerimonia di premiazione dei “centini”. I ragazzi che si sono diplomati con il massimo dei voti nell’ultimo anno scolastico hanno ricevuto un diploma di merito “per l’impegno scolastico profuso e per l’ottimo risultato conseguito con l’augurio per il futuro di importanti successi professionali”. Augurio che è stato ribadito da tutti gli intervenuti: il sindaco Bruno Piva, l’assessore alla Cultura Anna Paola Nezzo, il vescovo monsignor Lucio Soravito De Franceschi, il dirigente dell’Ufficio scolastico provinciale Rita Marcomini e il vice prefetto Anna Pitrelli. “Il vostro impegno scolastico ha dato i massimi risultati – ha detto il sindaco -, testimoniate l’eccellenza della nostra scuola. Una scuola che funziona bene e produce bravi studiosi. Vi meritate un futuro migliore, noi cerchiamo di creare i presupposti per una società più giusta ed equilibrata con un domani che possa accogliervi nel migliore dei modi. Ringrazio voi, i vostri insegnanti, i dirigenti scolastici e le famiglie che vi hanno affiancato in questo percorso”. Il vescovo ha detto “siete un bene di Dio per tutta la città e il Polesine. Il futuro è nelle vostre mani. Sentitevi parte decisiva del futuro del nostro territorio”. Congratulazioni anche da parte di Pitrelli “è la celebrazione di un percorso virtuoso di eccellenza che avete portato a termine, ricordate però che non si tratta di un traguardo ma di un punto di partenza. Vi invito a credere nella bellezza dei vostri sogni”. Alle quali si sono aggiunte quelle di Marcomini, “ mi complimento per l’obiettivo che avete raggiunto, questa cerimonia mi riempie di orgoglio e il vostro possa essere un esempio di relazione anche per il futuro. Avete contribuito a rendere la nostra, una scuola di eccellenza”. Infine, l’assessore Nezzo ha detto, “ho sempre sostenuto che il livello della nostra scuola è alto e i vostri risultati sono frutto anche di un lavoro di collaborazione. Ora vi si apre la porta dell’università e vi auguro sia il periodo più felice e costruttivo della vostra vita, con la consapevolezza che il sapere è importante e che il senso

moderno di fratellanza vuol dire spendere i propri talenti per gli altri”. Alla cerimonia erano presenti anche diversi assessori, consiglieri comunali e i dirigenti scolastici degli istituti coinvolti. E’ seguita la foto ricordo con la consegna dei diplomi. Di seguito l’elenco dei “centini”: Istituto Tecnico Commerciale De Amicis: Cezza Anita 100/100; Gregnanin Martina 100/100; Masiero Roberta 100/100; Pigato Serena 100/100; Sandri Fabiola 100/100 e LODE; Scarparo Elia 100/100. Istituto Tecnico Industriale F. Viola: Astolfi Andrea 100/100. Liceo Scientifico Statale P. Paleocapa: Bordin Valentina 100/100; Destro Francesco 100/100 e Lode; Fama Francesco Maria 100/100; Gasparetto Carlo 100/100 e Lode; Govoni Irene 100/100; Quitadamo Maria Pia Francesca 100/100; Saggioro Laura 100/100. Liceo classico – Linguistico Celio – Roccati: Colombo Anna 100/100; Pavan Emma 100/100. Istituto Tecnico Agrario O. Munerati: Impastato Sabrina 100/100.

Ad Assisi con Papa Francesco Polesani in pellegrinaggio con RovigoBanca

La visita del Papa venuto da lontano ad Assisi si è conclusa da pochi giorni, lasciando una traccia indelebile nelle migliaia di pellegrini che si sono riversati nella cittadina umbra. Tra i devoti giunti da ogni parte d’Italia, e non solo, per pregare con il Pontefice sulla tomba del poverello, c’era anche un pezzo di Polesine. Infatti, rispondendo ad un’iniziativa promossa da RovigoBanca fra i propri soci e clienti, un gruppo di fedeli provenienti da diverse località della nostra provincia è riuscito a partecipare alla Santa Messa tenutasi in piazza San Francesco ed alla cerimonia dell’offerta dell’olio per la lampada votiva al Patrono d’Italia. Saliti in pullman alle tre del mattino, dopo ore di attesa in piena notte, sfidando anche la pioggia, i componenti del gruppo sono riusciti a guadagnare un posto nelle prime file. L’attenzione e la prossimità alla gente comune da parte di Papa Francesco aveva sollecitato decine di migliaia di richieste di partecipazione che per motivi di sicurezza non era stato possibile accogliere in pieno da parte dell’organizzazione. «Noi ci siamo mossi già a luglio, appena saputo della visita pastorale – ci spiega Bruno Candita, animatore dell’iniziativa - con Chiara Segantin

dell’agenzia di viaggio abbiamo tempestato di telefonate la segreteria della diocesi di Assisi fino a quando, stremati, ci hanno concesso gli agognati pass. Abbiamo trascorso tutta la notte al freddo, salendo da Santa Maria degli Angeli a piedi fino alla basilica superiore, ma ne è valsa la pena. Siamo tutti ancora molto emozionati e non ci saremmo mai persi questo appuntamento. Francesco che torna a casa è la storia che si scrive». Senza dubbio, si è trattato di una giornata storica che ha visto Assisi e Santa Maria degli Angeli protagoniste del pellegrinaggio papale: con il centro storico che ha ospitato le celebrazioni in onore di San Francesco e le altre tappe di grande significato della visita, e Santa Maria degli Angeli, dove c’è stata la conclusione con l’enorme bagno di folla di giovani. Papa Bergoglio ha confermato di essere un Papa vicino alla gente, semplice ed umile. Nel corso della giornata ha salutato e cercato il contatto con i fedeli. Ha ancora una volta indicato, e approfondito, le linee guida del suo pontificato sulle orme di Francesco, coinvolgendo tanta e tanta gente che si è aggrappata al suo messaggio di speranza. Una giornata che resta un segno dell’attenzione e della sete di spiritualità presente nell’uomo di oggi.

L’annuale appuntamento ad Albarella Un’«invasione» di 250 persone e quattro pullman

Le regioni europee sull’acquacoltura Parere unanime. Isi Coppola relatrice a Bruxelles posto infatti l’accento anche sulla necessità di semplificare le procedure amministrative: “oggi in termini di concessioni c’è una fortissima disparità nell’Ue. Alcuni Stati membri le rilasciano in brevissimo tempo, per altri, come in Italia, è necessario un tempo lunghissimo che nei migliore dei casi può arrivare a tre anni, scoraggiando così l’imprenditore che vuole investire’’. Nel parere viene sottolineato che il 90% delle attività di acquacoltura in Europa sono condotte da piccole e medie imprese la cui redditività e il cui sviluppo dipendono anche da procedure amministrative efficienti. Coppola ha affermato che le autonomie locali e regionali possono avere un ruolo importante nel promuovere la ricerca orientata al mercato, innovazione e trasferimento di conoscenza e nel consentire agli Stati membri di cercare e garantire sinergie tra i vari programmi di ricerca nazionali. Inoltre, possono aiutare a promuovere lo sviluppo sostenibile dell’acquacoltura attraverso programmi di informazione nelle scuole e di promuovere il consumo di prodotti locali e stagionali. Sulla base di questi orientamenti, gli Stati membri elaboreranno piani strategici nazionali pluriennali prendendo in considerazione le condizioni di ogni paese, i problemi e le

Rovigo

Pensionati Coldiretti

Regione Veneto

Una strategia europea per lo sviluppo sostenibile dell’acquacoltura è assolutamente indispensabile a fronte di una crescente domanda di prodotti ittici nell’Ue. Lo ha sottolineato l’assessore allo sviluppo economico e alle attività produttive della Regione del Veneto Isi Coppola, proponendo nei giorni scorsi a Bruxelles il parere sugli orientamenti strategici per lo sviluppo sostenibile dell’acquacoltura europea, che è stato adottato poi all’unanimità dalla Commissione NAT risorse naturali del Comitato europeo delle Regioni. “Con questo parere – ha sostenuto l’assessore Coppola – le Regioni vogliono che il settore dell’acquacoltura diventi protagonista in Europa: può infatti creare migliaia di nuovi posti di lavoro ed aprire la strada ad una “rivoluzione blu”, grazie a metodi di acquacoltura e piscicoltura sostenibili e innovativi” “Vogliamo essere in grado – ha aggiunto l’assessore - di offrire ai cittadini europei prodotti di alta qualità, sani e convenienti, oltre che contribuire alla protezione di specie soggette a sovrasfruttamento”. Per potenziare e rendere competitivo il settore, le Regioni europee chiedono all’Ue politiche di sostegno economico, finanziario e di programmazione. Ma non solo. L’assessore veneto ha

domenica 13 ottobre 2013

potenzialità. L’Ue importa il 60% dei prodotti ittici che trasforma. In Italia, il Veneto – ha ricordato l’assessore Coppola - è uno dei maggiori produttori ed esportatori di molluschi vivi di grande qualità in tutta Europa. E’ anche la sede di uno dei distretti ittici più importanti in termini di fatturato, che assicura occupazione e prospettive di crescita importanti. Tuttavia un maggiore raccordo con la produzione italiana, se fosse potenzialmente in grado di fornire prodotto, sarebbe un’ulteriore fonte di reddito e di produzione di alta qualità. Oggi infatti il pesce che viene trasformato è quasi tutto di importazione, mentre potrebbe essere italiano proprio grazie all’acquacoltura. Il settore ha quindi ampi margini di crescita. Il parere licenziato in commissione sarà sottoposto il prossimo novembre alla sessione plenaria del Comitato delle Regioni per l’adozione. Il parere è stato condiviso ed apprezzato anche dalla Commissione europea, presente ieri al voto, che ha deciso di dedicare all’acquacoltura l’iniziativa degli ‘Open Days’ che si apre la prossima settimana a Bruxelles con una sessione dove l’assessore Coppola sarà relatore e presenterà le future linee strategiche del settore.

Sono già 250 le adesioni per la XII Giornata provinciale del pensionato Coldiretti, che si festeggerà ad Albarella, mercoledì 9 ottobre. Sarà dunque, una vera pacifica invasione quella che attende l’isola dei Marcegaglia, ad opera dell’Associazione pensionati di Coldiretti Rovigo, guidata da Marino Bianchi, la più numerosa della provincia nella sua categoria, poiché conta ben 9000 aderenti. Per questo tradizionale appuntamento annuale, il segretario provinciale Paolo Casaro, ha profuso in organizzazione tutte le energie della Federpensionati Rovigo, mettendo in campo quattro pullman che partiranno da Castelmassa, Giacciano con Baruchella, Rovigo e Adria. Giornate di sopralluogo e accordi, affinché tutto giri come un orologio svizzero, dal momento che i “diversamente giovani” di Coldiretti, sono tutt’altro che vecchietti pronti ad accontentarsi, ma persone attive, che spesso supportano ancora le aziende agricole famigliari. Sono attesi ad Albarella

tutti i vertici nazionali e regionali della Federpensionati Coldiretti: il segretario generale Danilo Elia, la componente di giunta nazionale Luigina Pavanello, il presidente regionale Giovanni Cassandro. La giornata inizierà intorno alle 10, con il ritrovo per la messa, concelebrata dal vescovo di Chioggia Adriano Tessarollo e dal consigliere ecclesiastico di Coldiretti Veneto, don Carlo Marcello,

che è attualmente parroco a Villadose. Seguirà il saluto di Coldiretti Rovigo, col presidente Mauro Giuriolo ed il nuovo direttore Silvio Parizzi, alla seconda settimana in Polesine, che sta prendendo confidenza col territorio. Si farà il punto sulle attività svolte nell’anno e, dopo l’immancabile pranzo sociale, ci sarà l’apertura della festa, con musica, balli, giochi e la visita all’isola in trenino.

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UnIone STAMPA PERIoDICA ITALIANA

FedeRazIone ITalIana SETTIMANALI CATToLICI


domenica 13 ottobre 2013

Inaugurate e benedette in Duomo a Rovigo due tele

M. Chiara Nanetti ed Alberto Marvelli testimoni della fede Le opere sono del pittore rodigino Ermanno Fenzi e gli artistici supporti sono opera di Simon Benetton

Santa Maria Chiara Nanetti,il Beato Alberto Marvelli sono questi i testimoni della fede ritratti in due dipinti opera dell’artista Ermanno Fenzi. L’inaugurazione e la benedizione dei due quadri è avvenuta sabato 5 ottobre 2013 presso il Duomo Concattedrale di Rovigo. A presiedere il momento di inaugurazione, di preghiera e di benedizione delle opere il Vescovo di AdriaRovigo mons. Lucio Soravito de Franceschi, e l’arciprete del Duomo mons. Carlo Santato. L’incontro è stato arricchito dal concerto d’organo interpretato dalla professoressa signora Paola Chiarion. Don Carlo nel presentare le opere ha osservato come l’arte rende visibile agli occhi umani il mistero della fede, il Vescovo poi ha ricordato la figura dei due testimoni della fede, la martire di origini polesane santa Maria Chiara Nanetti, che ha dato la vita per annunciare il Vangelo, il Beato Alberto Marvelli, un giovane dell’Azion e Cattolica che negli anni della sua fanciullezza a vissuto a Rovigo, e che è stato un coraggioso testimone del Vangelo, della fede. Il pittore Ermanno Fenzi, rodigino, è figlio del noto pittore Antonio Fenzi, è un artista che negli anni si affermato con le sue opere, ritratti, paesaggi ed altro genere, dipingendo quadri di carattere profano anche impegnandosi nel settore della pittura sacra. I supporti delle due dipinti sono stati realizzati da un famoso artista Simon Benetton (nella foto accanto), di Treviso, le sue opere in ferro battuto sono oggi esposte nei più importanti musei e mostre del mondo. Molto bello il concerto d’argano, la professoressa Paola ha eseguito brani di: J.S. Bach, Felix Mendelssohn, A. Guilmant. Infine del compositore contemporaneo Giorgio Pressato

La Scuola “Giacomo Sichirollo” si presenta al pubblico In occasione della festività di San Francesco d’Assisi, presentata la nuova associazione che gestisce l’istituto

alla libera partecipazione di chi intende offrire la propria esperienza e collaborazione. Impegnati direttamente nella gestione dell’associazione anche i cappuccini del convento di Rovigo attraverso le figure dei frati Mario Violin, Gianluca Volpato ed Emanuele Boscolo. I primi due, oltre ad insegnare religione, ricoprono rispettivamente anche il ruolo di segretario del direttivo e di coordinatore dei servizi interni della scuola. “Questa associazione – ha affermato il direttore generale Granata nel suo saluto - darà nuova linfa alla vita di questo Istituto che vanta un’importante storia nel nostro territorio. Auspichiamo di rafforzare il nostro legame con la comunità locale e di sviluppare ulteriormente i rapporti di collaborazione e sinergia con i diversi enti, sia pubblici che privati”. Proseguendo nel suo intervento, la dirigente ha ricordato che l’Istituto può già vantare il titolo di scuola di qualità ed ha avviato il percorso per diventare scuola di eccellenza.

Sono pochissimi in Italia gli istituti che possono vantare di possedere questo titolo e ciò comporterà un conseguente forte impegno per la formazione degli insegnanti che condurrà ad una maggiore qualità didattico-educativa per gli alunni della scuola. A conclusione del suo intervento, Patrizia Granata ha ricordato i grandi risultati ottenuti dal progetto “Senza Zaino”, un’esperienza innovativa che, prendendo spunto dalla proposta di eliminare il peso dalle spalle dei ragazzi, ha introdotto l’I-pad nelle aule e che l’istituto “G. Sichirollo” è il primo a proporre nella nostra Regione. L’incontro è stato vissuto con gioia e grande entusiasmo sia da parte degli alunni che delle loro famiglie che hanno dimostrato di condividere il progetto di fondere il carisma di Mons. Sichirollo con la spiritualità di Francesco d’Assisi per abbracciare bambini e ragazzi nel loro percorso di vita scolastica: due forze che si uniscono per dare nuova vita a uno stile diverso di fare scuola.

è stato eseguito Preludio corale sul tema del Salmo il Signore è il mio Pastore, un brano veramente bello e profondamente religioso. Ottima l’interpretazione dell’organista Chiarion che ha saputo coinvolgere il pubblico che ha ricambiato con applausi e richieste di bis. Settimio Rigolin

Intervista a Ermanno Fenzi autore delle due tele esposte in Duomo Concattedrale

D - E’ possibile unire insieme arte e fede? R - Assolutamente si, anzi direi che l’arte ha la forza, la capacità di rendere il mistero della fede più vicino, più comprensibile all’uomo. D - Quanto l’arte può aiutare l’uomo e credere? R - Moltissimo, in particolare l’arte della pittura, da sempre considerata come mezzo concreto, efficace per evangelizzare, per far conoscere alla gente, ai fedeli il Vangelo di Gesù, come pure i personaggi e gli eventi dell’An-

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Rovigo

A meno di un mese dall’inizio del nuovo anno scolastico, insegnanti e studenti della scuola “Giacomo Sichirollo” di Rovigo, accompagnati dalle rispettive famiglie, si sono ritrovati insieme per celebrare la festività di San Francesco d’Assisi e festeggiare la nascita della nuova associazione che gestisce l’istituto. Dopo la celebrazione eucaristica dedicata al poverello, patrono d’Italia, presieduta dal Vicario Generale Mons. Claudio Gatti e concelebrata da Fra Mario Violin, il salone dell’ex Sacro Cuore ha ospitato un caloroso momento di festa che è servito a presentare alle famiglie la nuova gestione della scuola. Dallo scorso primo settembre è infatti subentrata nella conduzione della prestigiosa istituzione scolastica l’associazione “Scuola Giacomo Sichirollo”, in grado di offrire alla comunità rodigina un qualificato servizio di accoglienza e di formazione per bambini e ragazzi dall’età del nido fino al completamento della scuola secondaria di 1° grado. Presidente della nuova realtà, che vede in qualità di soci fondatori i Frati Cappuccini della Provincia Veneta e la Fondazione “S. Giovanni Bosco”, è stato nominato Mons. Claudio Gatti che sarà coadiuvato da fra Dario Zardo, nel ruolo di vicepresidente. La responsabilità gestionale è stata affidata al direttore generale, dott.ssa Patrizia Granata che svolge anche il ruolo di direttrice didattica. L’associazione, pur contando su un organico di diversi dipendenti, intende connotarsi soprattutto come un’organizzazione di volontariato, aperta

L’arte si lega alla fede Al pittore Ermanno Fenzi abbiamo rivolto alcune domande.

la Settimana

polesine

tico e del Nuovo Testamento. D - Quali sentimenti suscita in lei dipingere un quadro a soggetto sacro? R - Posso dire che è una esperienza fortemente interiore, intima che solo l’artista vive, dove dipingere un soggetto sacro, un personaggio della Chiesa come ad esempio il Beato Giovanni Paolo II o Padre Pio o altri ancora ti domanda di scavare nel tuo intimo e di poter conoscere a fondo quel santo, quel beato, quell’episodio biblico. Tutto questo per me diventa un arricchimento interiore, importante anche per vivere al meglio la mia fede. s.r.

Rovigo

Aurora Vallin Presidente del Forum dei Giovani

L’elezione è avvenuta nel corso della prima seduta

Sono Aurora Vallin del Gruppo francescano di ascolto e Luca Paparella di Architetti per esigenza, i nuovi presidente e vice del Forum dei Giovani. L’elezione è avvenuta all’unanimità nel corso delle prima seduta del Forum, tenutasi ieri a palazzo Nodari, su iniziativa dell’assessorato alle Politiche giovanili. Erano presenti i rappresentanti delle associazioni APE-Architetti per esigenza, Azione Cattolica Italiana, Polisportiva Marzana Granzette, Rotaract Club, Centro Francescano di Ascolto, Attivamente in Prima Persona, oltre ad alcuni giovani uditori. All’incontro, che ha dato ai partecipanti l’opportunità di scambiare informazioni sulle attività svolte dalle associazioni di appartenenza, hanno presenziato anche l’assessore alle Politiche Giovanili Andrea Bimbatti ed il dirigente Giampaolo Volinia. I partecipanti hanno palesato, con l’en-

tusiasmo e l’energia tipicamente giovanili, l’interesse a promuoversi come parte attiva nell’elaborare proposte operative a favore dei coetanei della città di Rovigo, anche costruendo sinergie tra le varie realtà già attive nel settore. Tra i principali obiettivi che il Forum neo eletto si è proposto: la ricerca di forme di comunicazione innovative ed adeguate a realizzare il coinvolgimento delle altre numerose associazioni che operano sul territorio con e per i Giovani; la ideazione di un logo-simbolo per il Forum; la ricerca di forme di interazione con il ricostituendo Servizio Informagiovani. Al prossimo incontro, già fissato per giovedì 24 c.m., potranno partecipare soggetti singoli o associati che abbiano conoscenza di specifici settori di azione riconducibili alle problematiche giovanili, proponendo al Forum la propria adesione.


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la Settimana

polesine

Rovigo - Palazzo Celio

domenica 13 ottobre 2013

Tempio della Rotonda - Domenica 13 Ottobre

Antichi Organi del Polesine Uniti in comunione con il Santo Padre Presentata l’XIa Edizione, in memoria di Gaetano Callido

L’undicesima edizione degli “Antichi Organi del Polesine”, in memoria del celebre organaro Gaetano Callido (1727-1813) per i 200 anni dalla morte, è un itinerario di concerti d’organo nato nel 1999, all’interno del territorio della provincia di Rovigo nelle Chiese della Diocesi di Adria e Rovigo e nella Diocesi di Chioggia. Nel segno della qualità artistica, ancora una volta il Polesine valorizza il suo territorio attraverso le sue chiese, custodi di organi storici, macchine sonore che destano meraviglia. Un patrimonio da scoprire, ascoltare e salvare. Il Festival organistico, inizia il 12 ottobre e termina il 14 dicembre, parte ad Adria il 12 ottobre in Cattedrale dei SS.mi Apostoli Pietro e Paolo in occasione delle feste quinquennali della SS.ma Madonna del Rosario con l’Organo Malvestio/Ruffatti 1933/1970 con Michele Croese all’organo e Izabela Szlachetko al flicorno. La rassegna è stata presentata nei giorni scorsi a Palazzo Celio dall’assessore alla cultura Laura Negri, dal direttore artistico di Asolo Musica Federico Pupo e dal direttore artistico della rassegna “Antichi Organi del Polesine” Nicola Cittadin. La manifestazione organizzata da Asolo Musica-Veneto Musica si inserisce all’interno del circuito organistico regionale Cantantibus Organis. Gli “Antichi Organi del Polesine” ha come obiettivo di valorizzare i preziosi “organi storici” del territorio polesano, sensibilizzando il pubblico e le istituzioni pubbliche e private nel raccogliere risorse finalizzate al restauro. Oltre agli strumenti callidiani, si

potranno apprezzare strumenti recentemente restaurati, costruiti dai Bazzani, che rilevarono il laboratorio della Famiglia Callido a Venezia, di Francesco Dacci allievo dello stesso Gaetano Callido e le altre firme venete del secolo scorso, Malvestio e Ruffatti. Il calendario concertistico, evidenzia la presenza di organisti italiani di fama internazionale quali: Giovanni Feltrin (insegnante d’ organo al Conservatorio di Rovigo, organista della Cattedrale di Treviso e co-iniziatore nel 1999 di “Antichi Organi del Polesine”), Andrea Macinanti (insegnante d’organo al Conservatorio di Bologna), Enrico Viccardi (insegnante d’organo al Conservatorio di Como), Wladimir Matesic (insegnante d’organo al Conservatorio di Trieste) e Pierpaolo Turetta (insegnante d’organo al Conservatorio di Padova e organista della Basilica di S. Marco in Venezia). Oltre ai musicisti polesani Paola Chiarion, organista del Duomo di Rovigo e Graziano Nicolasi, compositore e organista della Cattedrale di Adria, si esibirà il giovane e promettente artista Filippo Turri, diplomato in organo al Conservatorio di Adria, che ha ottenuto un buon risultato al 3° Concorso Internazionale “Daniel Hertz” di Bressanone. Inoltre parteciperanno all’evento, due giovani ma già affermati organisti, il ligure Rodolfo Bellatti ed il toscano Matteo Venturini. Nel capoluogo rodigino il 23 novembre e nella Cattedrale adriese il 12, verranno proposti due interessanti, ma inusuali combinazioni strumentali, una “prima volta” per il pubblico della Provincia di Rovigo; organo e flicorno ad

Adria con Michele Croese e la polacca Izabela Szlachetko e organo antico e sax soprano a Rovigo con Stefano Pellini e Pietro Tagliaferri. Oltre alla celebrazione callidiana, nei programmi musicali si andrà a ricordare gli anniversari dei 200 anni dalla nascita di Giuseppe Verdi e Richard Wagner e i 300 anni dalla morte di Arcangelo Corelli. Oltre a questo, Bellatti, Nicolasi e Venturini presenteranno alcune pagine organistiche inedite: manoscritti provenienti da alcuni monasteri liguri, dall’Archivio del Duomo di Como e dalla biblioteca del Seminario Vescovile di San Miniato (Pisa). Infine, si vuole evidenziare un’ altra “prima” per l’auditorio polesano, la presenza della moderna, ma suggestiva composizione per organo del francese Olivier Messiaen (1908 1992) “La Natività del Signore”, presentata da Pierpaolo Turetta il 14 Dicembre a conclusione del Festival nella Chiesa di San Biagio di Lendinara per il 14 dicembre. L’edizione 2013 di “Antichi Organi del Polesine” è stata resa possibile grazie al sostegno economico della Regione Veneto, del Ministero dei beni e delle attività culturali ed in collaborazione con Provincia di Rovigo e dei Comuni di Adria, Ariano Polesine, Costa di Rovigo, Giacciano con Baruchella, Guarda Veneta, Lendinara, Loreo, Porto Viro, Porto Tolle, Rovigo, S. Bellino e Villanova Marchesana. Si ringrazia la ditta Guerrato S.p.A. s.f. Nella foto: (da sinistra) Federico Pupo, Nicola Cittadin, Laura Negri, Claudio Sartorato

Rovigo - Accademia dei Concordi

Le Voci del Polesine: omaggio alle donne Quest’anno tre su quattro sono femminili

Le Voci del Polesine rende omaggio alle donne. La settima edizione delle Voci del Polesine, rivisitazione delle opere di scrittori e poeti del passato, dei loro legami con la terra, l’ambiente e la cultura del Polesine è iniziata mercoledì 9 ottobre con la figura di Jole Petrowna Bellonzi in Migliorini, definita una maestra femminista ante litteram a Fiesso Umbertiano. La rassegna è stata presentata la settimana scorsa all’Accademia dei Concordi di Rovigo dall’associazione Barbujani. “Saranno quattro interventi di notevole interesse – ha detto il Presidente dell’Accademia dei Concordi, Enrico Zerbinati -. Ogni anno realizziamo questo evento con l’associazione Barbujani, con personaggi visti in riferimento al Polesine”.

Il programma prevede nello specifico oltre alla figura di Jole Petrowna Bellonzi per il 9 di ottobre, “Il Polesine nelle inchieste sociali” di Jessie White Mario per mercoledì 16 ottobre, Adalgisa Calzavarini per mercoledì 23 ottobre, e Argia Castiglioni Vitalis per mercoledì 30 ottobre. Gli incontri tutti alla stessa ora si terranno alle 17,30 nella sala “P. Oliva” dell’Accademia dei Concordi a Rovigo. Alla presentazione del programma tra gli altri sono intervenuti il presidente dell’associazione Barbujani, Arnaldo Pavarin che ha spiegato che: “Dal 2007 ad oggi, dei 24 personaggi protagonisti delle Voci del Polesine, solo 3 erano donne. Così, quest’anno, abbiamo voluto rendere omaggio a quattro

persone che hanno dato un contributo di spessore e di livello culturale notevole al nostro territorio. Per l’associazione Barbujani è un orgoglio realizzare questa rassegna con l’Accademia”. Presente anche Eva Grandi, nel direttivo dell’associazione Barbujani e presidentessa delle commissione Pari opportunità di Rovigo, che per il decennale dell’associazione culturale, ha voluto ricordare come è iniziata l’attività nel 2002 grazie al cappellano della Chiesa di San Bortolo e per la circostanza sabato 12 ottobre al Museo dei Grandi Fiumi, ci sarà la rivisitazione del volume ‘El Zèlese’ di Antonio Carlizzi, al quale la biblioteca è intitolata, con la partecipazione straordinaria del Coro Monte Pasubio. s.f.

“Vergine di Fatima, Madre di Misericordia, Regina del Cielo e della terra, rifugio dei peccatori, noi, aderendo al Movimento Mariano, ci consacriamo in modo specialissimo al Tuo Cuore Immacolato”. Comincia con queste parole l’atto di consacrazione al Cuore Immacolato di Maria, che da 29 anni, ad ogni 13 del mese, noi fedeli recitiamo con devozione e consapevolezza durante i cenacoli mariani che Mons. Girolamo Toffanin, aderente al Movimento Mariano, fa parte integrante della Santa Messa. Questo 13 ottobre è un evento speciale per noi fedeli dei cenacoli, perché proprio per questa domenica il Santo Padre ha invitato tutti a Roma a partecipare a questa grande preghiera, indistintamente dal nostro credo, ad unirci coesi consacrandoci al Cuore Immacolato di Maria, affidando la nostra vita presente e futura nelle mani salvifiche e generose della nostra Madre Celeste, promettendo di essere apostoli uniti al nostro Papa con un atto d’amore invocando la sua speciale protezione. Roma non è lontana, ma la maggior parte della gente non è in grado di essere presente

in Piazza San Pietro, per questo grande evento, quindi, noi, nel nostro piccolo, invitiamo tutti i fedeli qui, al Tempio della Rotonda domenica 13 ottobre, alle ore 16.00 per una preghiera corale uniti virtualmente a Roma col Santo Padre per rinnovare con umiltà ed amore questo atto di consacrazione, convinti che la potenza della Madonna è immensa ed il suo cuore è tanto grande da accoglierci tutti sotto il suo manto di amore. Reciteremo il Santo Rosario tanto caro a Maria, l’atto di consacrazione e la Santa Messa concelebrata da Mons. Girolamo e dal padre domenicano Mario Gallian e da Don Francesco di Stanghella; saranno presenti altri parroci per le confessioni ed i fratelli della confraternita del Sacro Cuore di Stanghella a servizio della liturgia. A tutti i presenti sarà donato una immagine con medaglietta del Papa a ricordo dell’evento. Sarà un grande momento di preghiera, di condivisione, di unione con la Chiesa di Roma, tutti uniti sotto lo stesso manto protettivo della Santa Vergine e di suo figlio Gesù ed uniti nella benedizione del Santo Padre ai suoi figli. M.P.

Badia Polesine

Saint Thibaud

San Teobaldo per bambini va in Francia!

Il libro che la parrocchia S.G. Battista di Badia Polesine ha pubblicato e presentato nel marzo 21012 per farne dono, ogni anno, ai bambini della prima comunione, è stato tradotto in francese per conto del Comune di Sain-Thibault-des-Vignes. L’amministrazione comunale della cittadina francese, gemellata con Badia Polesine, tempo fa aveva chiesto la possibilità di avere trecento copie in lingua francese del testo “San Teobaldo, la vita del patrono di Badia Polesine raccontata ai ragazzi”, accollandosi naturalmente tutte le spese. Evidentemente la pubblicazione ha suscitato interesse ed ha avuto riscontri lusinghieri anche oltralpe. L’organizzazione parrocchiale si è quindi attivata per accontentarli e le trecento copie sono già state inviate in Francia. La traduzione è stata effettuata da Martine Rota, una signora di madre lingua che da diversi anni vive in Toscana e che i fe-

deli di S. Teobaldo ringraziano per la sua disponibilità. Ovvia la soddisfazione degli autori, Maria Luigia Galantin e Giorgio Soffiantini, ma anche della comunità dei fedeli di S. Teobaldo perché la realizzazione della pubblicazione in francese costituisce indubbiamente un bel riconoscimento del lavoro di promozione che da più di

due anni viene fatto nella parrocchia S.G. Battista di Badia per il Patrono della città. Don Torfino Pasqualin Parrocchia S.G. Battista di Badia Polesine Nella foto: Maria Luigia Galantin e Giorgio Soffiantini che tiene tra le mani una copia del libro.

Diocesi di Adria - Rovigo Ufficio Diocesano per la Pastorale Sociale Scuola di Formazione Anno 2013 - 2014

Corso di Formazione all’impegno sociale e politico

Centro Giovanile S.Giovanni Bosco Giovedì 18.00 - 20.00 In collaborazione con L’Osservatorio Internazionale sulla Dottrina Sociale della Chiesa “Card. Van Thuan” e la Fondazione Lanza di Padova - Con il Patrocinio dell’Amministrazione Comunale della Città di Rovigo - Con il Patrocinio dell’Amministrazione Provinciale di Rovigo Con il Patrocinio della Camera di Commercio di Rovigo * L’apertura del Corso è fissata per venerdì 11 ottobre alle ore 21.00 presso il salone d’onore della Curia Vescovile, in Via Sichirollo, 18. Prima dell’inizio, a partire dalle ore 20.00, sarà offerto un buffet a tutti gli invitati partecipanti. Sarà presente il Vescovo Lucio Soravito de Franceschi. Tutti gli altri incontri si svolgeranno presso il Centro Giovanile S.G. Don Bosco, in Viale Marconi, 5 a Rovigo * 1. 11 Ottobre - Conferenza di apertura Ore 21.00 Salone d’onore della Curia Vescovile Prof. Alessandro Gallo - Consulente strategico e formatore IAMA ConsultingConsulenza

di direzione, organizzazione e formazione Banking, Insurance & FinancePrevidenza e Provvidenza: crescita sostenibile e cultura del volontariato 2. 7 Novembre ore 18.00 Dott. Stefano Fontana - Direttore dell’Osservatorio Internazionale sulla Dottrina Sociale della Chiesa “Card. Van Thuan” La colonizzazione della vita umana: l’ideologia di genere, nuovo fronte della Dottrina Sociale 3. 21 Novembre ore 18.00 Prof. Don Gianluca Guerzoni - Docente di Teologia Morale Collabora con l’Osservatorio Internazionale “Card. Van Thuan” Il ruolo pubblico della fede cristiana: gli umanesimi senza Cristo si trasformano in ideologie 4. 5 Dicembre ore 18.00 Mons. Lucio Soravito De Franceschi - Vescovo di Adria - Rovigo - Già docente di Teologia Pastorale e Catechetica Il senso cristiano della vita o la “vita buona” del Vangelo5. 6 Febbraio 2014 Prof. Simone Morandini - Docente di Matematica, Fisica e Teologia Ecumenica. Collabora con la Fondazione Lanza Per una nuova convivenza civile: il contributo dei Cristiani 6. 20 Febbraio 2014 Dott. Matteo Mascia coordinatore del “Progetto Etica e politiche ambientali” della Fondazione Lanza. Strumenti e pratiche per un civismo attivo in ambito economico, sociale e ambientale.


Concadirame

“Sulle tracce di Karol” Il musical proposto dal “Gruppo 98anno0”

Anche Concadirame si è messa per una sera “Sulle tracce di Karol”, grazie al musical proposto dal “Gruppo 98anno0”. Spettacolo divertente ed emozionante che avrebbe certamente meritato un pubblico più numeroso. Tuttavia quelli che hanno assistito allo spettacolo si sono sentiti coinvolti ed hanno trasmesso ai ragazzi tutto il loro calore ed entusiasmo. La serata organizzata dall’AvisAido di Concadirame è stata aperta dal messaggio di benvenuto della presidente dell’Aido Silla Ghirardello, che ha portato anche i saluti del presidente dell’Avis, Lorenzo Rigobello. Lo spettacolo, come ha detto Christian Rosa, leader del Gruppo 98anno0, non vuole presentare la storia di Papa Woytila, perché sarebbe molto lunga da raccontare, ma vuole mettere in luce alcuni passaggi della sua vita, come la sua apertura ai paesi dell’Est Europa e l’ideazione della Giornata Mondiale della Gioventù.

Passaggi importanti della sua vita riscoperti assieme ad una classe di Ragazzi di un istituto polesano in gita a Roma, accompagnati da un insegnante anziano, acerbo e un po’ confuso ma che li incentiverà a fare una ricerca sulla vita di Papa Wojtila, intervistando le persone incontrate sulle strade della capitale. I ragazzi poi aiuteranno un venditore di ricordini, rimasto solo e ammalato a trovare i sol-

di per guarire dalla malattia, organizzando uno spettacolo e gli faranno ritrovare la gioia e dignità perduta ed anche riabbracciare una persona che pensava di avere perso per sempre. Il musical dunque, intervallato e supportato da canzoni significative della tradizione musicale italiana, cerca di trasmettere al pubblico i sentimenti ed i valori cristiani professati anche dall’amato pontefice Polacco. Alla fine dello spettacolo, è intervenuto il parroco di Concadirame, don Andrea Lovato, che si è congratulato con il Gruppo 98anno0 per la bella rappresentazione. E prima di concludere Christian a nome anche degli altri componenti, ha voluto dedicare un pensiero speciale al precedente parroco di Concadirame, Don Fabio Berto, stimato amico e maestro di vita. Roberto Giannese

Rovigo - Archivio di Stato

Il Paesaggio dimenticato

Mostra fotografica aperta dall’11 al 20 ottobre La mostra fotografica “Il paesaggio dimenticato: percorsi per immaginare il patrimonio dell’archeologia industriale in Polesine” e la proiezione del documentario sarà in sala Sichirollo all’Archivio di Stato dall’11 al 20 di ottobre e verrà inaugurata venerdì prossimo alle 17,30 con la presentazione della rassegna. La mostra e il documentario sono stati realizzati nell’ambito del bando Culturalmente nuovi linguaggi d’arte, sostenuto dalla Fondazione Cariparo. Per questo progetto tra Padova e Rovigo le domande presentate sono state 101. L’idea dei lavori è partita dall’architetto Irene Garbato che ha portato ad analizzare una decina di manufatti in Polesine con Alberto Gambato, Roberto Giannese, Lau-

la Settimana

polesine

domenica 13 ottobre 2013

ra Fasolin, Eduardo Masset, Elizabeth Luthard e Leonardo Murmora. In mostra 32 pannelli fotografici con le tre fornaci Totti di Villanova Marchesana, lo zuccherificio di Polesella, il camino della fornace di Lusia e il sito particolare di Salvaterra a Badia Polesine. Il progetto poteva avere un contributo di 30 mila euro finanziato per il 90 per cento. Il paesaggio dimenticato è costato 29.500 euro, finan-

Servizio Pellegrinaggio Diocesi Adria-Rovigo

Natale a Betlemme Dal 23 al 27 dicembre 2013

Il Servizio Pellegrinaggi della Diocesi di Adria-Rovigo propone di vivere a Betlemme il Natale 2013. Per poter partecipare alla Messa di Mezzanotte nella Basilica della Natività è necessario confermare la propria adesione (allegando la fotocopia del passaporto) con un anticipo di tre mesi. Nei giorni di permanenza è in programma, a cura dell’Agenzia organizzatrice I.O.T. d Gorizia, la visita ai più significativi luoghi della Terrasanta. Per informazioni rivolgersi a don Guido Borin (Rovigo, Corso del Popolo 252 – tel. 0425 25839).

ziato con 26 mila euro dalla Fondazione. Nei giorni scorsi nella sede Arci di viale Trieste il presidente Lino Pietro Callegarin, Virgilio Borgato della Fondazione Cariparo, la presidente della provincia Tiziana Virgili, il regista Alberto Gambato con due operatori hanno presentato la mostra che rimarrà aperta nei giorni feriali dalle 9 alle 13 e dalle 15 alle 18 mentre al sabato l’orario è dalle 9 alle 13. s.f.

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Ficarolo

“Un anno con Gesù” Un sussidio per il nuovo anno pastorale

Le comunità parrocchiali di Ficarolo, Salara e Stienta hanno preparato per il nuovo anno pastorale un sussidio che aiuti i ragazzi a vivere e a comprendere il cammino che la Chiesa con le sue celebrazioni loro propone. E’ un sussidio molto semplice che “ … invita a fare il cammino di vita assieme all’Amico più caro e più grande: Gesù, il Risorto, il Vivente. Egli – scrivono i sacerdoti – cammina con te, ti ama, ti parla, ti ascolta e si fa conoscere e ogni Domenica ti convoca alla sua Mensa …”. n sussidio non solo didattico, ma soprattutto pastorale per far comprendere che partecipare alla Messa è incontrarsi con il Crocifisso Risorto per vivere la sua e la nostra Pasqua. Un sussidio per abituare coscientemente il ragazzo all’impegno fedele a Cristo e alla Comunità dei battezzati, per formarlo a essere missionario del Signore. Il sussidio diviene anche mezzo per far riscoprire agli adulti quanto conoscono da sempre e che spesso passa … inosservato ! Insomma le oltre 50 figurine che servono da spazio da ricoprire con quelle altre oltre 50, che di domenica in domenica verranno distribuite dopo la celebrazione dell’Eucaristia, sono il delicato invito ad aprirsi al Signore, a santificare la festa vivendo la storia della Salvezza e a divenirne consapevoli testimoni e missionari . Le parrocchie dell’Unità pastorale intendono così dare una ulteriore occasione - il colorare le figure - per conoscere e vivere la storia e il mistero della salvezza. DG

Notizie dalla Scuola di Teologia

Il Vescovo ha aperto il nuovo anno scolastico Venerdì 4 ottobre, presso l’aula magna del centro don Bosco, alla presenza del Vescovo Lucio, si è inaugurato il nuovo anno scolastico 2013/14 della Scuola Diocesana di Formazione Teologica. Il vescovo, con la sua presenza, ha voluto manifestare il proprio compiacimento per il lavoro svolto dalla scuola e ringraziare quanti si impegnano in questo percorso; ha anche rimarcato la valenza che una Scuola di Formazione Teologica di base ha per una comunità cristiana Egli ha evidenziato come la SDFT sia prima di tutto un segno di vitalità della Chiesa per un annuncio del Vangelo aperto alle sfide di una società da rievangelizzare. Avendo la SDFT il fine di aiutare le persone ad acquisire gli strumenti e i metodi necessari per esplicare la funzione teologica propria di ogni membro della chiesa, essa favorisce l’acquisizione di un linguaggio e di una prospettiva che rende più agevole sia l’ascolto della Parola, sia il dialogo con il mondo; a mettere insieme fede e ragione. Per questo il vescovo ha invitato gli studenti a formarsi per diventare “animatori”che riaccendano l’entusiasmo della fede nelle nostre parrocchie. Uno dei passaggi più suggestivi dell’intervento del nostro direttore, don Damiano Furini, è stato il riferimento ad un passo del vangelo dove Gesù dice ai suoi apostoli: «”Venite in disparte, in un luogo solitario, e riposatevi un po’”. Era infatti

molta la folla che andava e veniva e non avevano più neanche il tempo di mangiare» (Mc. 6,31). Dice don Damiano: «Come loro anche noi dobbiamo far fronte a tante incombenze nelle parrocchie, sono tante le necessità cui bisogna far fronte. Ecco, io vedo la Scuola come un momento in cui stiamo un po’ di più a contatto con la nostra fede, quindi con il Signore Gesù. È Lui la Persona che andiamo a conoscere, ad approfondire. Anche se costa un po’ fatica frequentare, il percorso interiore che facciamo, la crescita che abbiamo, sia realmente il gustare la presenza del Signore nella nostra vita, con una qualità e una intensità di relazione

maggiore». Pur nella sua veste di momento di partenza ufficiale, l’incontro è stato vissuto, come sempre, nella cordialità e con il piacere di trovare e ritrovare vecchi e nuovi amici. Dopo un semplice rinfresco, tutti sono entrati nelle aule per iniziare questo nuovo anno scolastico. Si ricorda che è ancora possibile iscriversi a singoli corsi e concordare piani di studio personalizzati. Per informazioni: Ufficio Scuola Diocesano c/o centro don Bosco, tel. 0425411568; cell.346.3395166; e-mail: info@ teologiarovigo.it.; sito internet: www.teologiarovigo.it


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la Settimana

polesine

domenica 13 ottobre 2013

Bottrighe

Successo del primo raduno dei «Butrigan»

Villadose - Don Carlo prete da 40 anni

Era il 29 settembre 1973 e a S. Biagio di Lendinara, la solennità dell’Arcangelo S. Michele, s’arricchiva della gioia della ordinazione presbiterale di un nuovo sacerdote. Il vescovo Giovanni Mocellini promoveva nell’ordine dei presbiteri il diacono Don Carlo Marcello. Cappellano a Villadose, parroco a Canda, parroco a Grignano, nel 2011 approdava a Villadose e Cambio. 40 anni donati a Cristo, alla Chiesa, al Popolo di Dio. Villadose e Cambio domenica 29 settembre lo hanno voluto festeggiare stringendosi attorno a Don Carlo nella celebrazione delle ore 9.00 unendosi al suo inno di grazie al Signore. Le due Comunità hanno regalato a don Carlo un dipinto di un artista locale. I festeggiamenti sono proseguiti con un pranzo, cento i commensali, al Centro Ricreativo giovanile.

Diocesi - Quella misericordia che tutti realizziamo!

Ha sorpreso in questi giorni la cronaca cittadina. Si è stampato che il 10% delle offerte dei fedeli durante la celebrazione della Messa viene accantonata. Si è vero, in tutte le chiese della Diocesi il 10% delle offerte raccolte durante la celebrazione delle Messe viene accantonata e con il ricavato vengono fatte celebrare SS. Messe in suffragio delle anime dei nostri Defunti. Tanti lo sanno. Tanti lo ignorano. E’ una prassi antica, che realizza l’“Opera di Misericordia pregare Dio per i Morti”. Sarà per tanti una sorpresa, quando si troveranno alle Porte del Paradiso, constatare che sono stati “misericordiosi” verso i vivi per aver donato pane, vestiti, casa, lavoro, aiuto, consiglio, istruzione, pazienza e “pregato Dio per i vivi e i morti”. Saperlo rende gioioso partecipare alla “misericordia della comunità credente che è la Chiesa che è in Adria– Rovigo e che lo fa da sempre”.

Don Andrea Lovato anche a Granzette

Vico vi troverebbe una prova per la sua teoria! Granzette e Concadirame ritornano a formare una unità nuova che era antica. Conservano l’autonomia e formano una nuova unità. Domenica scorsa, dopo l’entrata ufficiale di Concadirame don Andrea Lovato ha fatto il suo ingresso da parroco a Granzette e nella casa canonica verrà a fissare la sua dimora. Con il nuovo Parroco Granzette potrà a pieno esprimere tutta la sua capacità pastorale di cui è ricca. E’ l’ora del Laicato, del Diaconato permanente, del dare tutti testimonianza di vita buona del Vangelo.

Villadose - “Peregrinatio Mariae”

E iniziata domenica 6 u.s. la peregrinatio della statua della Madonna a Villadose. La statua che è in dotazione alla chiesetta di San Bortolo, è stata messa a disposizione per questo pio esercizio di devozione alla Madre del Signore. Domenica dopo la celebrazione della Eucaristia delle ore 9.00 la statua ha iniziato il suo cammino per le case del paese. “Chi ospiterà - scrive l’Araldo che è la pubblicazione della parrocchia – si impegna a tenerla con onore in un luogo adeguato e in vista e a recitare il Rosario in famiglia per il tempo di permanenza. E’ auspicabile che la famiglia ospitante inviti alla preghiera anche i vicini …”.

Lendinara S.Biagio - Pellegrinaggio a Roma

A conclusione dei giorni dell’Anno della fede, la comunità di S. Biagio di Lendinara, unitamente a quella di S. Sofia, si recherà in pellegrinaggio a Roma alle Tombe degli Apostoli Pietro e Paolo, dal 14 al 17 c.m.. E’ il naturale coronamento di un cammino di fede, che ha impegnato a vivere la vita buona del Vangelo, per progredire nella santità ed essere testimoni – missionari di Cristo unico salvatore degli uomini. Il programma del pellegrinaggio prevede anche la partecipazione, mercoledì 16 ottobre, all’udienza pontificia a piazza San Pietro in Vaticano.

Lendinara S.Biagio - Festa del Beato Giovanni Paolo II

Martedì 22 c.m., la comunità parrocchiale è in festa per il Beato Giovanni Paolo II. La parrocchia custodisce la preziosa reliquia del sangue del Beato Pontefice che nella prossima domenica della “Divina Misericordia” sarà canonizzato. Per martedì sono previste SS. Messe alle ore 9.30 presieduta guardiano dei Padri cappuccini Fra Elvio, alle ore 16.00 dal nuovo Abate di N.S. del Pilastrello Dom Cristoforo M. Zielinski e alle 18.15 sarà presieduta da S.E. Mons. Lucio Soravito ed animata dal Coro parrocchiale di S. Biagio. «Celebrare la festa del Beato Giovanni Paolo II – scrive l’Arciprete – ci renda forti ed entusiasti nel compito fondamentale di essere “Popolo di Dio in Missione”».

Lendinara Cappuccini- I Bambini a San Francesco

E’ una tradizione di lunga data! Nella festa di San Francesco le Mamme e i Papà accompagnano i figli più piccoli nella chiesa dei Padri Cappuccini – i Frati Mori – per farli partecipare al rito della benedizione. E’ una festa immensa non solo per i “Piccoli” che vengono benedetti e che ricevono un sacchetto di leccornie, ma anche per le Mamme, le Nonne, i Papà che si divertono più loro dei piccoli, della presenza del Claun che fa loro trascorrere un poco di tempo sereni ed in perfetta letizia.

Rovigo Chiesa delle Fosse - Beata Vergine del Rosario

La Memoria liturgica della Beata Vergine del Rosario è stata voluta da San Pio V dopo la vittoria riportata sulla flotta turca il 7 ottobre 1571. Fu estesa nell’intera Chiesa cattolica da Clemente XI dopo la liberazione di Vienna del 1983. A Rovigo i cittadini hanno dedicato alla Beata Vergine del Rosario, la chiesa delle “Fosse”, un tempo alla periferia della Città ed ora un suo polmone spirituale, ove chi lo desidera si ferma a dire una preghiera o a partecipare alla Messa che mons. Giorgio Pasqualini da anni celebra quotidianamente.

Comune di Rovigo - Servizio Pari Opportunità

“Pronto Donna”

N. verde 800.391.609 e-mail: prontodonna@comune.rovigo.it

“Servizio di ascolto telefonico del Comune di Rovigo rivolto alle donne, italiane e straniere, che desiderano ascolto informazioni e aiuto”. Cerchi aiuto? Need help? Besoin d’aide? Cerchi informazioni? Need information? Cherchez informations? Siamo reperibili… il martedì, mercoledì, venerdì dalle ore 13.30 alle 15.30.

I bottrighesi emigrati sono tornati al paese natìo. Sono giunti da varie città d’Italia e dall’estero. Grande festa tra ricordi e commozione

Grandioso ed inaspettato successo per la festa “A Vegno a cà”, ovvero il primo raduno dei “Butrigan nel mondo”. Il Gruppo Sportivo organizzatore ha incontrato i riabbracciato i compaesani emigrati nella sala polivalente “Loris Cominato”. Qui gli ospiti hanno potuto ammirare l’interessante mostra fotografica “Bottrighe ricorda.. annni ’50 e ‘60” e qualcuno, a sorpresa, si è ritrovato bambino nelle foto. L’assessore Giovanni Zennaro, con il delegato del sindaco Nicola Gennari, hanno portato il loro saluto e compiacimento per l’iniziativa. Nell’occasione, una coppia in tipico costume polesano, del locale gruppo folk “Bontemponi & Simpatica Compagnia” ha omaggiato gli emigrati con una incisione discografica del sodalizio con l’inno del paese “Oh Bottrighe! composto negli anni ’30 dal duo artistico Vito Rossati e Danilo Venturi. Nella chiesa di San Francesco si è quindi svolta la messa dell’emigrato commentata dai canti del piccolo coro accompagnato dalla chitarra di Riccardo Bellan e celebrata dal parroco don Antonio Cappato che ha sottolineato il valore sociale dell’iniziativa ringraziando i convenuti che

non dimenticano la terra natia, le cui radici continuano a rimanere ben solide. La festa è proseguita con la divertente conviviale presso l’ostaria “La Vidara” a Mazzorno Sinistro dove sono intervenuti il noto scrittore Gianni Sparapan e

Silvano, cantante dei Royals, celebre gruppo musicale degli anni ’60 che proprio a Bottrighe ebbe l’esordio. Il sindaco Massimo Barbujani nel suo saluto si è definito anch’esso un “Butrigan” in quanto il padre, all’inizio

della sua lunga carriera di commerciante, gestì una lavanderia proprio a Bottrighe. Tra gli oltre sessanta partecipanti, gli emigrati sono giunti da Torino, Milano, Varese, Venezia, Bologna, Roma, ed una coppia addirittura dalla Germania. A tutti loro sono stati consegnati vari presenti ed una pergamena ricordo della giornata offerta dalla Gi.Bo. torniture di Bottrighe. Una giornata intensa, ricca di ricordi, che ha fatto emozionare e commuovere molti degli intervenuti. Roberto Marangoni Nelle foto: (in basso) Gli emigrati bottrighesi sul sagrato della Chiesa di San Francesco; (in alto) alcuni di loro insieme al parroco don Antonio Cappato.

Adria - Azienda Ulss 18

Alzheimer formazione e sostegno “Per capire di più, per capirli di più”

Per il 3° anno consecutivo è attivo il progetto “Alzheimer formazione e sostegno: per capire di più, per capirli di più”, promosso e sostenuto dalla Fondazione Cassa di Risparmio di Padova e Rovigo che nel Medio e Alto Polesine ha avviato una collaborazione con l’Azienda Ulss 18. L’iniziativa propone un percorso formativo rivolto a tutti coloro che, in forme e in ruoli diversi, si trovano ad assistere una persona colpita da demenza. Il progetto propone due corsi: il primo, che inizierà il 10 ottobre, è rivolto a familiari, badanti e volontari con l’obiettivo di fornire informazioni sulla demenza e le relative terapie, sui cambiamenti del comportamento del malato, le reazioni dei familiari e quali sono i servizi rivolti alla famiglia e al malato; il 28 novembre, invece, inizierà il secondo corso rivolto ad assistenti sociali ed operatori socio sanitari che assistono a domicilio persone affette da demenza. Fulcro degli incontri saranno la formazione e l’ag-

giornamento per tutti coloro che per professione assistono un malato e la sua famiglia, a fronte soprattutto del numero crescente di persone colpite da questo tipo di malattia. La malattia di Alzheimer comporta una progressiva ed irreversibile perdita delle capacità cognitive della persona con risvolti negativi sulla vita sociale e sulla capacità di svolgere le attività quotidiane. Fin dal suo incipit, questa malattia ha un effetto dirompente sia nella vita della persona colpita ma anche nella vita di coloro che gli stanno accanto. Il progetto offre formazione e sostegno psicologico per fornire conoscenze rispetto ai diversi aspetti della malattia, imparare a relazionarsi col malato e prevenire il disagio emotivo che può colpire l’intero nucleo famigliare. Il servizio, nello specifico offre, a titolo gratuito, colloqui ed incontri di sostegno psicologico attraverso un centro di ascolto telefonico, corsi di formazione, gruppi di sostegno

Serra Club

Cambio al vertice

Presidente l’Avv. Roberto Lubian L’assemblea plenaria dei soci serrani ha nominato l’avvocato Roberto Lubian (nella foto a sinistra), noto professionista rodigino, presidente eletto per l’anno sociale 20132014. Il presidente uscente, Prof. Dario Quaglio, nel ringraziare tutti i soci per la fattiva e costante collaborazione durante il suo mandato, ha brevemente illustrato il programma sociale 2013-2014. Il primo appuntamento, sabato 5 ottobre con la visita al santuario s. Maria in Aula Regia nel comune di Comacchio, gestito dai frati francescani, per vivere un incontro di comunità e spiritualità

per familiari ed assistenti dei malati (caregiver). Notevole successo riscontra sempre l’esperienza dei gruppi “caffè alzheimer”: con cadenza quindicinale i malati si incontrano per sedute di psicoterapie di gruppo con comprovata efficacia su ogni singolo partecipante. Per informazioni ed iscrizio-

ne ai corsi è possibile contattare il Centro di Ascolto Alzheimer al numero 0425 394948 o inviare una mail all’indirizzo centroalzheimer@azisanrovigo.it Tutti i corsi proposti sono gratuiti e si terranno presso le aule formative della Cittadella Socio Sanitaria dell’Ulss 18 di Rovigo. R&R

Gruppo di Preghiera S. Padre Pio - Rovigo

Pellegrinaggio a Loreto, S. Giovanni Rotondo e Pietrelcina Dall’8 al 10 Novembre 2013

Programma Venerdì 8: Partenza ore 5.00 Rovigo Piazza Stazione Corriere; sosta durante il percorso; arrivo a Loreto, visita alla Basilica; S. Messa; pranzo in ristorante; proseguimento per San Giovanni Rotondo. Arrivo in Hotel, assegnazione stanze; cena; ore 20.45 recita S.Rosario solenne in Santuario S.Maria delle Grazie; ritorno in Hotel; pernottamento. Sabato 9: Colazione in Hotel; partenza per Pietrelcina; all’arrivo visita ai luoghi dove è nato ed ha vissuto S.Padre Pio; pranzo in ristorante; visita alla chiesa ed alla tomba dove è sepolto Fra Modestino; partecipazione alla S.Messa; al termine ritorno a S.Giovanni Rotondo; cena e pernottamento. Domenica 10: Colazione in Hotel; Visita al convento ed ai luoghi dove ha vissuto per 50 anni S. Padre Pio; partecipazione alla Via Crucis; foto di gruppo; ore 11.30 Santa Messa nella cripta tomba di S. Padre Pio; pranzo in ristorante; partenza per il ritorno a Rovigo previsto entro le ore 23.30 circa. Soste durante il ritorno per libero ristoro. Quota Quota individuale di partecipazione (minimo 40 partecipanti) € 220,00; supplemento camera singola € 40,00. La quota comprende: trasporto in Pullman G.T.; sistemazione in Hotel 3 stelle con camere singole/doppie/triple; servizi interni privati, trattamento di pensione completa con le bevande ai pasti comprese dal pranzo del 1° giorno al pranzo del 3° giorno; servizio visite guidate ed inoltre l’assicurazione Medico Bagaglio. Modalità e Adesioni Acconto di € 100,00 da versare al momento dell’iscrizione; saldo entro e non oltre il 30 ottobre 2013. Informazioni: Tel 3405310821. In collaborazione con Tiesse Viaggi srl Corso dei Popolo n° 201 Rovigo.


polesine

domenica 13 ottobre 2013

Feste Quinquennali in Cattedrale ad Adria

Omaggio musicale alla Madonna Grandioso concerto in Cattedrale

la Settimana

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Adria - Don Marco Pozza parla con i giovani

Testimonianza di un amore incondizionato

SABATO 5 OTTOBRE

Nel quadro delle Grande partecipazione di sono uscite dai celebrazioni tutti i ragazzi della Vicaria di binari della indette in Adria-Ariano sabato 5 ottobre loro vita, ma occasione alle ore 17 presso il Teatro “Fer- non per quedelle Feste rini” di Adria per l’incontro sto sono state Quinquencon don Marco Pozza. abbandonate nali della Don Marco Pozza, sacer- da Dio”. Madonna dote della diocesi di Padova Vi v e re del Rosario, ed attualmente cappellano del a confronto si è svolto carcere “Due Palazzi” è stato con i detevenerdì 4 accolto dai sacerdoti Mons. nuti significa ottobre, nelMario Furini, don Luca Borgna testimoniare la splendida e don Fabio Finottello ed in- l’amore incornice della tervistato dai giovani studenti condizionaChiesa Catuniversitari Elena Guarnieri e to del Padre tedrale, greNiccolò Paganin. verso coloro mita come Questo incontro, collocato che hanno nelle grandi al culmine delle solenni celebra- sbagliato ma occasioni, la zioni per le Feste Quinquenna- perché gli 21^ edizione li della Madonna del Rosario, errori sono dell’“Inconvenerata fin dal XVIII secolo stati il frutto del disinteresse e dendo spunto dal romanzo di tro Corale come voto della popolazione dell’indifferenza della società. Don Pozza Contropiede scritto Mariano”, adriese in seguito alla cessa- “Non bisogna mai giudicare chi con la collaborazione Alex SchVICARIATO DI ADRIA -ARIANO quest’anno zione di un’epidemia di tifo, ha ha sbagliato - ha puntualizzato warz e l’importanza nella persignificativaavuto come scopo don Pozza severanza dei propri obiettivi mente intitoprincipale il voler - proprio per- per raggiungere la meta nella lato “Omagtrasmettere una ché nessuno propria vita, quest’ultimo tratgio a Maria testimonianza conosce le to dal libro Penultima lucertola – Quando la concreta di una cause degli a destra. Dopo l’incontro è seguita preghiera si vita spesa per il errori e il fa musica”. La manifestazione, redona, accolta con calorosi e organizzatori e gli esecutori Vangelo al servidesiderio di la celebrazione eucaristica in che ha avuto per protagonisti prolungati applausi. per la magnifica serata, sottoli- zio dei sofferenti. sentirsi nuo- Cattedrale e un momento conil Coro Polifonico della CatE’ seguito quindi l’inter- neando con particolare soddiDon Marco vamente ac- viviale con i giovani presso il tedrale di Adria, il soprano vento del coro “Tullio Serafin” sfazione come le meditazioni e Pozza ha voluto colti e amati Centro Giovanile San Pietro. Possano queste Feste QuinSimonetta Casellato e il Coro di Cavarzere, diretto da Renzo le intenzioni che hanno accom- ribadire ai ragazdal prossiquennali della Madonna del “Tullio Serafin” di Cavarzere, Banzato, che con grande mae- pagnato ogni singolo canto zi l’importanza mo”. si è snodata lungo temi distin- stria ha proposto, ancora con abbiano davvero aiutato cia- del dialogo e del L ’ i n - Rosario aver suggerito aia gioIncontro giovani della organistiVicaria discuno Adria-Ariano Don Marco Pozza, ti: ha aperto il Coro della Cat- dei l’accompagnamento a vivere concon particolare confronto con cocontro ha vani di indirizzare l’ago della tedrale, diretto da Antonella di Graziano Jesus cappellano devozione la del festosa ricorren- Due loroPalazzi”. che vivono avuto come bussola della propria vita verso sacerdotecodella DiocesiNicolasi, di Padova, “Carcere Cassetta, con la collaborazione bleibet meine freude di J.S. Bach za mariana. Ringraziamenti nel disagio e nella tema pure Maria, la quale maternamente organistica di Graziano Nico- (dalla Cantata BWV 147), Ave sono venuti anche dalla prof. marginalità sociail rapporto ci custodisce e amorevolmente lasi, eseguendo con la consueta Maria di J. Arcadelt, O Haupt ssa Mara Bellettato, Respon- le proprio perché “Nel carcere si tra coerenza ai valori cristiani ci porta verso suo Figlio. Niccolò Paganin capacità interpretativa il canto voll blut und wunden di J.S. sabile delle Attività Culturali trovano tante storie di persone che e l’agonismo sportivo prenmariano O bella mia speranza di Bach (dalla Passione secondo S. per il Comune di Adria, e dal L. Perosi, introducendo così il Matteo) e O Dio dell’universo di Vicesindaco di Cavarzere, che tema principale della serata e T. Zardini, tutti sottolineati da hanno portato i saluti delle facendosi interprete, in questa grandi applausi da parte del rispettive amministrazioni coparticolare settimana celebra- pubblico. munali. tiva, dei sentimenti di tutta la Infine, per rendere visibiLa serata si è quindi concomunità adriese nei confronti le il senso di amicizia che da clusa con la superba esecudella Madonna. sempre anima e caratterizza zione dell’Alleluja di Haendel Celebrazione della S. Messa presieduta Preceduto da un toccante l’Incontro Corale Mariano, i cori (dall’oratorio Il Messia) da pardon Marco, alla 100 vigilia delle Feste momento di silenzio, da è seguito uniti -oltre coristihanno te del Coro “Tullio Serafin”. il canto Pace di G. Fisher, che il proposto il celeberrimo Ave Rosario. Quinquennali della Madonna del Coro della Cattedrale ha volu- verum Corpus di W.A. Mozart, Nelle foto: (dall’alto) L’into dedicare ai fratelli migranti bissato poi a grande richiesta. tervento del Coro Polifonico e serata,del presso gli ambienti del Centro San Pietro, in Via Pignara 25. scomparsi nelle acqueSegue di Lam-Cena All’interno tradizionale della Cattedrale e del Giovanile soprano pedusa. scambio degli omaggi, Mons. Simonetta Cesellato; Il noteSimonetta Casellato ha poi Mario Furini, Arciprete della vole organico del Coro “Tulproposto con grande espres- Cattedrale, ha ringraziato gli lio Serafin” di Cavarzere. sività la celeberrima Ave Maria di L. Cherubini, unendosi quindi al Coro della Cattedrale nell’interpretazione di Laudate Dominum di W.A. Mozart (dai Vespri Solenni), Magnificat di M. Frisina e La Vergine degli Angeli di G. Verdi (dall’opera La forza del destino). Con l’esecuzione della sua In occasione della festa di san Fran- avevano donato a lui, fosse pure il ne- basta pensare ai singoli volontari e ai immigrati clandestini. lauda Il Signore scese tra noi, il cesco celebrata venerdì 4 ottobre 2013 il cessario per vivere; anzi era convinto gruppi di volontariato, alle istituzioni Dopo questa analisi della realtà il Coro ha quindi voluto ricor- Vescovo Lucio ha presieduto la celebra- che doveva restituirlo a loro, come se assistenziali, alle collette per le necessità Vescovo ha raccomandato di dare vita dare e rendere omaggio al M° zione dell’eucaristia a Rovigo, presso la fosse loro proprietà” locali e del Terzo Mondo. Ma le nostre a d un forum permanente sulle povertà, Mons. Luigi Pieressa, per oltre chiesa di san Francesco e a Lendinara Proseguendo nella sua riflessione parrocchie risplendono per l’esercizio e ha detto: “Di fronte a queste situazioni 40 anni organista e maestro di presso il Convento dei Frati Cappucci- il Vescovo ha poi affermato: “La testi- quotidiano delle opere di misericordia? di povertà dobbiamo mobilitarci tutti. cappella della Cattedrale, nel ni. monianza di povertà e di amore di san Dove sono i vecchi: accolti in famiglia o L’impegno verso i poveri non riguarda 20° della scomparsa, introduRivolgendosi ai fedeli il nella sua Francesco verso i poveri ci ripropone in dimenticati nelle case di riposo? solo i cristiani, ma coinvolge tutti i citcendo così la cerimonia di pre- omelia il Vescovo ha detto: “La Chie- modo efficace la parabola del giudizio Ed i malati cronici e i disabili: la- tadini, in nome della solidarietà umana miazione del Primo Concorso sa oggi ci invita a celebrare la festa di finale: “Ogni volta che avete fatto queste sciati alle sole forze dei loro familiari o che ci lega gli uni agli altri. E coinvoldi Composizione di Musica Li- san Francesco, patrono d’Italia. La Città cose a uno solo di questi miei fratelli più assistiti e seguiti dalle famiglie cristia- ge in modo particolare coloro che sono turgica, organizzato dal Coro e di Rovigo lo venera come suo compa- piccoli, l’avete fatto a me”. Mons. Sora- ne? Quando una ragazza sbaglia o un investiti del compito di promuovere il intitolato, appunto, al M° Pie- trono. La Chiesa ce lo propone alla no- vito ha poi ricordato quanto insegna il giovane finisce in carcere, come sono bene comune. Per rispondere meglio ressa. stra attenzione come modello di santità, Magistero della Chiesa riguardo il tema considerati dalle loro comunità? Amati, alle vecchie e nuove povertà è necessaNell’Anno della Fede e del- perché impariamo da lui a camminare della povertà: “Anche i Vescovi italia- aiutati a ricostruire la loro vita, o emar- rio che tutti i cittadini e tutte le istituziole Feste Quinquennali in onore più decisamente dietro di Gesù. San ni nella Nota pastorale di alcuni anni ginati con giudizio severo e farisaico? ni, civili e religiose, stabiliscano tra di della Madonna del Rosario, il Francesco è un Santo straordinario: egli fa, “Il volto missionario della parrocchia”, Conosciamo i bisogni presenti nelle loro un rapporto stabile di collaborazioconcorso “Pieressa” ha signifi- brilla davanti a noi per molteplici virtù: hanno chiamato le parrocchie a rendersi nostre comunità? In parrocchia i poveri ne. cativamente avuto per oggetto l’imitazione radicale di Cristo crocifisso, presenti sul territorio mediante una più si sentono a casa loro per il rispetto e la Pertanto rinnovo alle parrocchie e una composizione per coro e l’ atteggiamento della contemplazione, intensa sollecitudine verso i più deboli cordialità con cui sono trattati? Quale alle istituzioni pubbliche la proposta di organo, con coinvolgimento la povertà totale, la dolcezza e l’amore e gli ultimi, a farsi carico degli emargi- posto hanno le spese per i poveri nel bi- costituire un forum permanente e quaobbligato dell’assemblea, con verso tutti, la capacità di perdonare, la nati, a servire i poveri antichi e nuovi, a lancio delle parrocchie? I cristiani pra- lificato delle povertà”. Un forum, ha testo tratto da una preghiera di dedizione generosa all’annuncio del prendersi cura dei malati e dei minori in ticanti si scandalizzerebbero, se alla do- aggiunto il Vescovo, per realizzare “una Giovanni Paolo II, “Ave Maria, Vangelo, l’amore alla Chiesa, il dialogo disagio, a sprigionare una nuova “fan- menica in parrocchia non si celebrasse mappa delle povertà” per rilevare le donna della Fede”. interreligioso, l’impegno per la pace. tasia della carità”. Ed hanno aggiunto: la Messa. Sono altrettanto preoccupati, iniziative, per avviare insieme iniziatiPresenti in chiesa quat- Questa sera vogliamo contemplare il “L’apertura della carità non si ferma ai se la comunità parrocchiale non compie ve di solidarietà. tro componenti della giuria suo amore verso i poveri”. poveri della parrocchia o a quelli che le “opere di misericordia” o non interAvviandosi alla conclusione mons. (i maestri Renzo Banzato, TiIl Vescovo si è poi soffermato a ri- la incontrano di passaggio: si preoc- viene per aiutare i poveri, i diseredati, Soravito ha raccomandato di diffondeziano Bedetti, David Macculi cordare i momenti più significativi del- cupa anche di far crescere nei fedeli la gli immigrati?”. re la cultura della solidarietà verso i e Graziano Nicolasi; assente la vita del santo di Assisi, sottolineando coscienza in ordine ai problemi della Il Vescovo ha poi parlato di quelle più poveri, e come cristiani a non avere giustificato, per precedenti im- che egli si è fatto “totalmente povero, povertà nel mondo, dello sviluppo nella che oggi sono definite vecchie e nuove paura di alzare la voce per denunciare le pegni assunti, il maestro Bepi per essere solidale con i poveri, nei giustizia e nel rispetto della creazione, povertà, ecco allora gli anziani che vi- ingiustizie. Il Vescovo ha così concluso: De Marzi), il Coro della Cat- quali vedeva Cristo stesso. E’ diventato della pace tra i popoli”. vono in solitudine, elle famiglie con i “San Francesco, padre dei poveri, apra tedrale ha quindi eseguito, in “amico e padre dei poveri”. Riguardo all’azione pastorale in loro gravi problemi, le persone che cer- nel nostro cuore una ferita d’amore e ci prima assoluta, la composizioMons. Soravito ha poi aggiunto: “In tema di povertà mons. Soravito ha cano un senso per la loro vita, i giovani aiuti a capire la grande lezione di Gesù: ne vincitrice del Concorso, del tutti i poveri egli vedeva l’immagine di precisato: “Qual è la nostra attenzione spesso immersi nella triste realtà della la vita è il tempo che Dio ci ha dato per giovane compositore spagnolo Cristo. Perciò, quando li incontrava, verso i poveri? Nelle nostre parrocchie malavita o della droga; le ragazze vit- amare”. Farcisco José Carbonell Matar- dava loro generosamente tutto quanto le espressioni di carità non mancano: time della prostituzione; i carcerati, gli S.R.

Ore 17.00: Piazza San Nicola

DIRE DIO, tra Cocktail,

Graffiti e Canto Gregoriano Ore 18.30: Cattedrale

E’ QUI LA FESTA?!

Convinta collaborazione da parte di tutti SULLASTRADA 4 ottobre 2013 - Dall’Omelia di mons. Soravito per San Francesco Patrono d’Italia In vista del bene comune e per il superamento delle povertà


10 la Settimana

speciale

domenica 13 ottobre 2013

Adria – Cattedrale

Domenica scorsa la Cattedrale ha vissuto ancora una volta una giornata mariana straordinaria. Precedute da una intensa settimana di preghiera e di attenzione alla B.V. del S. Rosario infatti, si sono concluse ai piedi di Maria le celebrazioni quinquennali a Lei dedicate nell’Anno della Fede. Incontri con i Bambini delle Scuole d’Infanzia paritarie di Adria, i giovani, gli anziani ed ammalati di tutta la Vicaria di Adria-Ariano hanno contribuito a rendere viva l’attesa

Concluse le Feste Quinquennali della Madonna del Santo Rosario dell’incontro con la Madre celeste. Così come l’incontro dei giovani al Teatro Ferrini con don Marco Pozza, convenuti poi alla Messa del Sabato con il saluto del Vescovo Lucio; l’incontro culturale del giovedì con la presentazione della pubblicazione sulle Feste

quinquennali; l’incontro corale mariano molto partecipato con il Coro polifonico della Cattedrale, il Coro “Serafin” di Cavarzere e la bella voce di Simonetta Casellato, divenuto un vero e proprio inno a Maria; l’iniziativa promossa dalla Consulta cittadina per il

Volontariato che ha reso concreta la dimensione caritativa delle Feste quinquennali, interpretata con una raccolta di fondi e di generi alimentari a sostegno della preziosa attività delle Caritas nelle nostre parrocchie. Tutto nel segno della tra-

Omelia dell’Arcivescovo Mons. De Antoni

Regina di misericordia

dizione per rendere omaggio alla Madre del Salvatore e guardare a Lui con fede ravvivata. Proprio come da secoli si ripete nella Chiesa di Adria, definita per questo “Antica città di Maria”. Molto intensa nella giornata della Festa la partecipazione dei fedeli provenienti da tutta la Vicaria. Alle 9,15 S. Messa presieduta dal Vescovo Mons. Soravito. Nel pomeriggio recita comunitaria del S. Rosario e Veglia mariana. Alle 18,30 Solenne Concelebrazione presieduta da S.E. l’Arcivescovo Emerito di Gorizia Mons. Dino De Antoni, con il Vescovo diocesano S.E. Mons. Soravito, il Capitolo della Cattedrale, i Parroci della città e una rappresentanza

del Clero diocesano. L’inclemenza del tempo non ha permesso lo svolgimento della tradizionale Processione con il simulacro secentesco della Vergine all’esterno del Tempio, pertanto la Processione si è svolta in forma ridotta all’interno della Cattedrale. Questo forzato cambiamento di programma tuttavia ha consentito ai numerosi fedeli di seguire dal loro posto il cammino della stupenda immagine sorretta dai giovani sotto le volte maestose della Chiesa divenute idealmente le strade della città. Guardando la B.V. del Rosario così vicina, visibilmente commossi, i fedeli hanno rivolto a Lei preghiere specialissime sgorgate dal cuore. I canti sostenuti dalla Corale poi hanno contribuito a rendere ancor più forte e partecipato il momento del sacro rito, concluso con la solenne benedizione finale impartita dal Celebrante.

Iniziative ed eventi

Con la semplicità di espressione che lo contraddistingue, l’Arcivescovo Emerito di Gorizia che conosce la devozione mariana degli Adriesi avendo predicato la Quaresima alla fine degli Anni ’60 del secolo scorso, ha voluto offrire alla Chiesa di Adria tre icone prese dai Misteri del S. Rosario: L’Annunciazione – La visita a Elisabetta – Maria ai piedi della Croce. Accostando l’esperienza umana della donna che aspetta un figlio, il Presule ha ricordato il turbamento di Maria dopo l’annuncio dell’Angelo. Questo non Le ha impedito di crede-

re e quindi di accettare fino in fondo la volontà del Signore. Soffermandosi sulla visita compiuta dalla Vergine alla cugina Elisabetta presso la quale si è fermata per tre mesi, Mons. De Antoni ha portato i fedeli a riflettere sulla Chiesa che si pone in Missione nella carità di Cristo. La terza icona offerta dall’Arcivescovo contempla Maria ai piedi della Croce. Nel presentare Maria accanto alla Croce – ha detto – l’Apostolo Giovanni mira al significato storico salvifico dell’evento. In quel momento Maria in-

terpreta il dolore di tante madri private dell’amore dei figli, di madri sofferenti che si pongono come Lei nel servizio e nell’ascolto dei fratelli, con la certezza della Risurrezione. L’Arcivescovo Emerito di Gorizia ha chiuso la sua mirabile omelia con una preghiera speciale alla B.V. del Rosario che rimarrà impressa nel cuore dei devoti, della quale si riportano alcuni frammenti: “...Vergine dell’ascolto e del servizio… alba di speranza… Regina di misericordia... illumina e rasserena questa città di Adria, da secoli fedele”.


missione

domenica 13 ottobre 2013

la Settimana

11

Intervista al polesano P. Tony Senno

dalla Sierra Leone Gratitudine al Polesine Un gruppo “anonimo” di Polesani ha finanziato la chiesa di Makoth P. Tony Senno è un missionario saveriano originario del Polesine, di Lusia. Da anni opera in Sierra Leone in zone dove il Vangelo non è ancora arrivato, in località e villaggi raggiungibili con molta difficoltà. P. Tony - dopo una esperienza di questo tipo a Fadugu dove ha creato un bellissimo centro pastorale e scolastico è passato al paese di Makoth, non molto lontano dalla città di Makeni. Qui egli ha trovato una scuola già avviato ed ora egli ha completato il centro pastorale con una nuova chiesa bella, accogliente ed affrescata in modo mirabile da un artista locale. La chiesa dedicata a San Marco - consacrata ed inaugurata in questi giorni del mese missionario - è stata interamente donata da persone del Polesine che desiderano in modo assoluto mantenere l’anonimato. Hanno conosciuto P. Tony ed hanno deciso di aiutarlo e di sostenere i suoi progetti per il bene di quelle popolazioni. Già molti giovani frequentano la chiesa e si sono celebrati i primi battesimi. P. Tony costantemente ha tenuto i contatti in modo che dal Polesine fosse possibile seguire passo passo la realizzazione della chiesa. Ora P. Tony è di nuovo in partenza. Lo attende la località di Mongo a 200 km da Makoth. Partirà dopo la giornata missionaria mondiale. Gli abbiamo fatto qualche domanda. D - P. Tony, una nuova chiesa bella ed accogliente a Makoth cosa significa per la diffusione del vangelo in Sierra Leone? R - L’idea di costruire una chiesa a Makoth era già stata programmata dal mio predecessore, P. Franco, circa due anni fa quando egli aveva posto la prima pietra per una scuola media che ora funziona – quasi - a pieno ritmo e, allo stesso tempo, fece pure gettare le fondamenta per una chiesa che poi dovetti abbandonare perché il grande capo tribale (ad interim) mi chiese il terreno e me ne diede un altro dove sorge la nuova chiesa attualmente. Il capo fu accontentato ed io ancor di più, perché il terreno dove si trova la chiesa attualmente è più vicino alla scuola media. Makoth si trova a circa 18 km lungo la statale (arteria principale) che da Makeni (Northern Province) porta a Freetown. Il mio contributo alla scuola media fu molto limitato, ma urgente, erano necessari

alcuni lavori prima che incominciasse il nuovo anno scolastico. E qui mi sento in dovere di ringraziare il “GRUPPO ANONIMO POLESANO” di amici sostenitori di Rovigo (non desiderano essere nominati), che hanno voluto saldare il conto dei lavori della scuola. Un dono davvero inaspettato e provvidenziale! Allo stesso tempo, il medesimo “GRUPPO” aveva deciso di finanziare la costruzione della chiesa dedicata a S. Marco Evangelista, come la scuola: “scolarizzazione ed evangelizzazione” un binomio difficilmente separabile, come ben sosteneva Paolo VI e tutta la Chiesa missionaria. Makoth è un crocevia in tutti i sensi: non solo si trova lungo la strada principale del paese come dicevo sopra, ma è anche crocevia di tribù: Temni, Fullah e Loko. L’unico dispiacere per me è che non ci sono molti Limba con cui parlare la lingua tribale che conosco e poter bere insieme, come ai vecchi tempi di Kamabai e Fadugu, un buon bicchiere di vino di palma. D - Questa bella chiesa nasce dalla carità di persone del Polesine che desiderano mantenere l’anonimato. Cosa dire a loro in questo momento? R - Sì, è una bella chiesa che sarebbe impensabile costruire con 30.000 € in Italia. Qui è stato possibile perché il progetto è stato fatto da mio nipote; non occorrono tanti permessi edilizi, la gente aiuta a raccogliere sabbia, sassi e pali per la costruzione. Certo, dobbiamo pagare i costruttori, cemento, tondini di ferro e lamiere zincate, tavole e pittura. Tuttavia, la supervisione non è fatta da un architetto, ma dal sottoscritto. E quindi si possono ottenere risultati straordinari, frutto della partecipazione locale e della vostra generosità. Ho detto agli offerenti: “Avrei desiderato che foste venuti qui per qualche giorno. La gente, anche i non cristiani, vi avrebbe accolto con tanta riconoscenza, danzato e cantato per voi. Gli Ebrei han danzato e cantato per Gesù quando entrò a Gerusalemme, perché non volete che la gente di Makoth faccia lo stesso per voi? Lo meritate”. Comunque rimane il fatto che senza il finanziamento del

vostro GRUPPO ANONIMO POLESANO non sarei mai stato capace di costruire la chiesa di San Marco a Makoth. Del resto non è la prima volta che noi missionari “tocchiamo con mano” la Provvidenza. E’ un fatto di tutti i santi giorni dell’anno. Senza la vostra generosità, non solo sarebbe impossibile lanciarsi in costruzioni del genere, ma potremmo fare le valigie in poche settimane e ritornare in Patria. La vostra generosità mi ricorda spesso i primi Capitoli degli Atti degli Apostoli, certe Comunità Paoline e le Comunità cristiane del medioevo. Anche allora tante costruzioni religiose, sanitarie e scolastiche venivano eseguite da Ordini Religiosi e dalla Chiesa locale. Sta capitando la stessa cosa in Sierra Leone e in altre parti del mondo in via di sviluppo. Non solo Chiese e cappelle, ma anche pozzi, cliniche di villaggio, ospedali, scuole primarie e superiori, collegi e università sono messi in piedi da organismi missionari e dalla chiesa Cattolica locale. Ne è un

esempio concreto la chiesa di Makoth. Ho anche cercato di abbellire la struttura – a scopo biblico/catechetico – grazie ad un artista locale: Keleh Edwing Mansaray. Nella sua semplicità, Keleh sa “raccontare” col pennello certe scene bibliche che il sottoscritto non sarebbe capace di raccontare a parole. Egli è uno strumento veramente prezioso, capace di illustrare la Parola di Dio sui muri delle nostre Chiese e Cappelle. Vi assicuro che non c’è una Cappella o Chiesa dove Keleh non abbia lasciato la sua firma. Anche i muri delle pareti interne della Chiesa di Makoth sono tutti decorati con pitture di Keleh che la gente oggi ammira e capisce senza dover aprire la Bibbia. In questo modo la costruzione della Chiesa nei villaggi della Sierra Leone, diventa “Bibbia” parlata. Qui dove ancora il 60% è analfabeta, la pittura è utilissima. La Chiesa, in questo caso, diventa “lezione di catechesi”. D - Padre Tony, potresti dirci cosa significa oggi fare il missionario in Africa? R - Diciamo subito che la chiesa, dovunque essa sia, se vuole essere fedele al suo fondatore Gesù Cristo, deve essere missionaria. Papa Francesco ha ribadito lo stesso pensiero al filosofo Prof. Scalfari nell’incontro avuto poche settimane fa in Vaticano. Questo è ancor più vero in Africa, dove il Cristianesimo si espande a macchia d’olio, nonostante certe forze terroriste si stiano prodigando per eliminare il nome di Gesù Cristo dal suolo africano. In Sierra Leone la minaccia del terrorismo religioso non è molto diffusa a livello nazionale. Ma a livello di villaggio – dove c’è una maggioranza musulmana - si fa di tutto per ostacolare l’opera di evangelizzazione. Voi mi chiederete: “ora che sei assegnato ad una zona a maggioranza musulmana, come sarai accolto?” Anzitutto, non sono il primo missionario ad essere

inviato in tale zona. Da due anni ci sono già due Saveriani che risiedono a Mongo. E finora li han lasciati lavorare liberamente. Oh, ci sono sempre problemi nuovi da risolvere! Ma chi non né ha? Papa Francesco ne ha trovati anche in Vaticano. Con la buona volontà e l’aiuto di Dio anche noi cercheremo di risolverli. L’opera di evangelizzazione ha da sempre e dovunque incontrato problemi e opposizione. E’ Gesù stesso che lo ricorda ai suoi discepoli: “Se qualcuno di colpisce perché credi in me, non te la prendere. Ti sarai sicuramente guadagnato il Paradiso” (traduzione mia) (Mt. 5,12). L’Africa e, in particolare, la Sierra Leone, non è peggiore o migliore di altri paesi da evangelizzare. Durante tutta la mia esperienza in Africa, ho incontrato opposizione, ma soprattutto migliaia di persone, giovani e anziani, pronti ad accogliere il Vangelo. Quello a cui noi dobbiamo prestare attenzione, invece, è legato al nostro metodo occidentale di evangelizzazione, spesso e volentieri “limitato” alle nostre attività “di sacramentalizzazione” più che alla “Prima Evangelizzazione”. A Mongo sarebbe impossibile organizzare una “Messa di Quartiere” come si fa nel Polesano, senza incontrare opposizione. Anzitutto, bisogna “guardarci e parlarci” – come direbbe e fa Papa Francesco -, e sedersi all’ombra di un baobab per scambiarci qualche idea generale, prima di annunciare il Vangelo. In secondo luogo, bisogna lasciare che “i bambini vengano a noi” e scherzare con loro, perché è a loro che appartiene il Regno di Dio, ancor prima che a noi adulti. Infine, è importante far capire alla gente che siamo arrivati/mandati da loro non per portar via l’oro, i diamanti o il coltan, (vedi molte ONG europee e americane), ma per condividere con loro quello che siamo e abbiamo: la ricchezza del Messaggio Evangelico, che è Messaggio di fede, amore, speranza, fratellanza e di condivisione. Naturalmente, il Vangelo porta in sé sempre “i semi della generosità” come voi state facendo con me. Da qui, e insieme con la popolazione, si costruiscono scuole, ospedali, pozzi, ponti, chiese, ecc. Ne sono un esempio concreto la scuola Media e la Chiesa di Makoth. D - Come vedi – pensando alla chiesa anche italiana – le giovani comunità con le quali sei a contatto? Cosa possono dare a noi? R - Cartesio diceva: “Penso, dunque sono”. Ebbene, l’Africano invece dice: “Sono in relazione con te. Dunque sono”. Ed è proprio così. I cristiani sierraleonesi ci insegnano ad essere meno egocentrici. E questo aspetto emerge anche e soprattutto nella liturgia della Santa Messa domenicale. L’aspetto più importante che emerge dalla liturgia domenicale è la Parabola del “Buon Samaritano” nel senso che, al contrario degli altri due (il Levita e il Sacerdote), il Samarita-

no si china sull’altro (fra l’altro scopre che è un suo nemico) e se ne prende cura condividendo quello che ha con lui e per lui. Durante la Messa non è possibile “appartarsi spiritualmente” per “vivere la mia Messa” ignorando gli altri. Per il battezzato/a sierraleonese, la Messa è incontro col Signore Gesù. Un momento di grande gioia per tutti. E’ incontro delle donne col Risorto, inviate a dirlo agli altri, a condividere con gli altri Discepoli. La Messa è condivisione del Pane con i due Discepoli di Emmaus, che subito corrono a dirlo agli altri Discepoli. Ed insieme, nel Cenacolo, lo incontrano e lo riconoscono. La giovane chiesa che è in Sierra Leone, non è senza peccati. Uno in particolare riguarda il rifiuto del Vescovo consacrato e nominato alla guida della Diocesi di Makeni. Il clero locale e i cristiani si rifiutano di accettarlo perché di un’altra tribù. La Chiesa che è in Sierra Leone, comunque, è una chiesa viva e attiva, stimata dalla popolazione e dalle autorità politiche del paese. In circa 60 anni di attività, la chiesa missionaria ha portato all’altare una quarantina di Sacerdoti autoctoni, stabilito varie parrocchie e aperto centinaia di cappelle; ha costruito e aperto centinaia di scuole elementari e decine di scuole superiori, un collegio per maestri, una università, un ospedale, ecc. ecc… Tutte opere realizzate col contributo delle chiese sorelle d’Europa, in particolare dell’Italia. E anche col contributo del “GRUPPO ANONIMO POLESANO”. Carissimi amici polesani siate orgogliosi di aver contribuito a divulgare la Parola di Vita fra questa gente. Essa avrà tanti difetti, ma vi assicuro che ha anche tanta sete e fame della Parola. Ecco perché molti di noi missionari, quando richiamati in patria, rimaniamo interdetti. Noi non siamo venuti qui “dalla fine del mondo”, ma vogliamo proseguire il cammino con questa gente fino “alla fine del mondo”. Grazie per rendere il nostro desiderio paolino possibile: “Guai a me se non evangelizzo!” Se questo era urgente per Paolo, è ancor più urgente per noi, oggi. In Sierra Leone ci sono migliaia che sono assetati della Parola di Dio (questo è anche un motivo per cui prolificano le chiese evangeliche). Gesù non poteva sbagliare quando disse ai suoi Discepoli: “La messe è molta, ma gli operai sono pochi…”(Lc.10,2). La Bibbia è stata tradotta in migliaia di lingue, ma questo non basta. Bisogna che qualcuno la annunci alla gente perché possa sbocciare la fede, la carità e la speranza. Ecco perché sono contento di aver percorso qualche chilometro per le mie attività di evangelizzazione in questo paese. Ora sono più che mai pronto a percorrerne altri ancora pur di far conoscere, amare e servire il Signore nostro Gesù Cristo. Vi porto con me nel cuore, con affetto e gratitudine. Vostro p. Tony Senno


12 la Settimana

polesine

Buso - Parrocchia S. Marco Evangelista

L'ingresso di P. Mario Gallian Accolto con affetto dalla comunità

Domenica 6 ottobre 2013 alle ore 11.00, padre Mario Gallian ha fatto il suo ingresso ufficiale nella parrocchia S. Marco evangelista di Buso. La comunità intera l’ha accolto con grande affetto, per padre Mario questo è il primo incarico come parroco, ma il suo entusiasmo ci ha profondamente colpiti. Egli proviene dall’ordine dei padri Domenicani, grandi predicatori. Ha svolto la sua missione in varie parti del mondo, ma poi come lui stesso ha dichiarato, Dio gli ha detto:- Torna a casa! e l’ha richiamato nella sua terra natale, il Polesine. Che dire?” Grazie Signore! Per aver scelto P. Mario a guidare la nostra comunità, noi parrocchiani offriamo tutta la nostra collaborazione, l’amicizia e soprattutto la preghiera perché la permanenza sia piena di frutti abbondanti. Ci hai fatto un bel regalo, speriamo con il tuo santo aiuto di meritarlo sempre.” Padre Mario è un vulcano, e a quanto pare il suo intento è quello di travolgerci tutti. Gli auguri di un fruttuoso cammino missionario sono giunti, attraverso la presenza di Mons. De Stefani, anche da parte del nostro Vescovo. Attualmente P. Mario è impegnato nella Pastorale delle famiglie, collabora con l’ufficio diocesano che di ciò si occupa,

inoltre, è presente come aiuto nella parrocchia S. Maria delle rose a Rovigo. Il suo bagaglio culturale ed esperenziale è notevole, saprà certamente instaurare un dialogo anche con chi non è propriamente vicino alla Chiesa. Ringraziando ancora il

Buso

Signore per questo grande dono auguriamo che lo Spirito Santo lo guidi in questo cammino. Forza e coraggio padre Mario! La comunità di Buso ha bisogno di te, il lavoro non ti mancherà di sicuro. Una parrocchiana

Il saluto a Padre Davide e Fra Ivo Dopo tre anni di servizio

Sabato 28 settembre 2013, la parrocchia S. Marco evangelista di Buso ha salutato il proprio parroco uscente padre Davide e fra Ivo, dell’ordine francescano dell’Immacolata, destinati ora alla parrocchia della Tomba di Adria, precedentemente gestita dai frati cappuccini. Padre Davide si insediò a Buso nel 2010, arrivò accompagnato da fra Ivo, qui sono rimasti entrambi per tre anni. La nostra parrocchia aveva bisogno di un pastore che ne avesse cura, Dio ce l’ha mandato. Padre Davide si è distinto subito per la sua

grande umiltà e disponibilità verso tutti, per la sua atten-

Zelo apostolico Dopo quasi tre anni di servizio religioso presso l’Ospedale Civile di Rovigo e presso la Parrocchia di Buso, i frati Francescani dell’Immacolata, P. Ave Maria, P. Giuseppe, P. Davide e frà Ivo hanno lasciato la nostra città per occuparsi della cura pastorale della Parrocchia di Santa Maria Assunta in Adria e del servizio religioso presso il locale Ospedale. Grati a Dio per averci fatto incontrare questi religiosi, anche a nome di quei fedeli che come noi hanno partecipato quotidianamente alla S. Messa feriale nella Capella dell’Ospedale Civile di Rovigo, mio marito e io vogliamo esprimere il nostro grazie a questi frati che abbiamo conosciuto e apprezzato per il loro zelo apostolico e per le loro virtù sacerdotali, quali la generosità, lo spirito di sacrificio e tanto amore. Lasciano in noi un ricordo bellissimo e un prezioso insegnamento. Siamo loro riconoscenti soprattutto per averci trasmesso la loro grande devozione alla Madonna, per averci sollecitato a imitarne le virtù, per avere contribuito a promuovere il culto verso la beata Vergine che, con materna sollecitudine, continua a rinnovare per noi l’invito alla conversione, al ritorno a Dio, alla fede e alla preghiera. La Madonna desidera per noi la salvezza delle nostre anime e la nostra vera felicità. P. Ave Maria, nella sua ultima omelia di sabato 29 settebre u.s., quando i frati ci hanno salutato, ha così affermato: “Compito del sacerdote è quello di accompagnare, guidare e aiutare i fedeli ad arrivare alla vita eterna”. Chiediamo alla Madonna di benedire, proteggere e difendere questi frati e tutti i sacerdoti, e di usarli per la realizzazione dei Suoi piani.

zione ai più bisognosi della comunità e per il suo impegno nel rinnovare la spiritualità della nostra parrocchia. Compito non facile, da tempo infatti si era assopita. Ha fatto della preghiera e dell’incontro con Dio i cardini del sue ministero nella nostra comunità, stimolando in questo senso ognuno di noi. Non dimentichiamo inoltre che padre Davide, in quanto francescano dell’Immacolata, si è preposto come fautore del culto Mariano, consacrando così più volte la nostra parrocchia alla Vergine Maria. Per tutto ciò lo ringraziamo e gli rinnoviamo il nostro augurio più sincero per il suo nuovo incarico. Non vogliamo dimenticarci di fra Ivo naturalmente, che con tanta dedizione ha curato i locali della chiesa e gli spazi adiacenti, e ha restaurato le statue di legno che da tempo giacevano in disuso nello sgabuzzino. Un grande lavoratore! Fra Ivo ha avuto sempre un sorriso per tutti e con le sue parole ha offerto preziosi momenti di riflessione. Auguri di cuore anche a te fra Ivo! Una parrocchiana

domenica 13 ottobre 2013

Rovigo - Sala Celio 4/13 ottobre

La mostra del M° Pelloni

“Il libro dell’Apocalisse visto da Romano Pelloni” è il titolo della mostra che il Maestro Carpigiano ha aperto a Rovigo, nella Sala Celio dell’Amministrazione Provinciale. Un mostra alquanto interessante ha affermato il Cav. Gino Furini Presidente dell’A.Ge. (Associazione Genitori) di Rovigo, in quanto rispetta un impegno assunto anni orsono dal nostro socio fondatore Prof. Ilario Bellinazzi, il quale, in un incontro associativo culturale a livello nazionale, ha conosciuto l’Artista carpente. Da subito oltre l’amicizia nasce anche l’interesse per l’Arte, in quanto anche Bellinazzi era professore d’Arte e Pittore. Pelloni, mostrati alcuni cataloghi tra cui quello dell’Apocalisse, all’Artista Rodigino, il Prof. Bellinazzi scelse subito quest’ultimo per portare in una mostra esclusiva a Rovigo. Pertanto l’A.Ge. di Rovigo, memore di questo ricordo hanno voluto mantener fede a questo impegno morale, grazie alla Provincia, al suo Presidente e all’Assessore Laura Negri. Il ciclo dedicato all’Apocalisse, pensato da Pelloni nell’anno della Fede, si propone con un esplicito intento didascalico, spiega lo stesso autore, la scelta di illustrare i passi del libro di Giovanni ha lo scopo di renderlo più immediatamente fluibile al pubblico, mettendo in evidenza il fondamentale significato che colori e figure hanno in questo straordinario complesso tra il bene e il male. L’Assessore Provinciale alla Cultura Laura Negri nell’inaugurare la Mostra assieme al Prof. Fausto Merchiori, presidente del Conservatorio di Musica, si è soffermata sul valore dell’Artista Credente. Affermando che con questa sua opera l’Artista ha inteso di diffondere sempre al meglio la Fede in Cristo. Significativo è stato anche il pensiero di Don Rossano Marangoni Parroco di San Pio X e Delegato Vicariale a benedire e presenziare a questa cerimonia, il quale apprezzando l’iniziativa ha soggiunto che l’avventura interpretativa originale affronta con fede ed entusiasmo le notevoli capacità artistiche dell’Autore, data da anni di esperienza e capacità. Un saluto eloquente di buon auspicio l’ha portato l’Assessore alla Cultura del Comune di Rovigo la Dott.ssa Nezzo, la quale interpretando i sentimenti del Sindaco Piva e dell’intera Giunta, ha sottolineato l’importanza dei valori raffiguranti nelle opere che Romano Pelloni, studioso e Artista ha voluto sprigionare in queste sue significative opere dell’Apocalisse, un ricordo alla memoria del Prof. Bellinazzi che tanto ha fato per la nostra città e ha ringraziato l’A.Ge. per aver fatto questo. Il Prof. Fausto Merchiori, ha tracciato la chiave di lettura del libro dell’Apostolo Giovanni, ed esaltato il profondo studio fatto da Romano Pelloni per tradurre secondo i suoi sentimenti, molto spesso immedesimandosi in alcuni passi dell’Apocalisse. Oltre 75 Quadri non sono pochi più alcune sculture significative in bronzo, ferro e ceramica, sono prove di una vita spesa allo studio, alla ricerca e alla cultura. Un Artista completo ha soggiunto Merchiori, degno di passare ai posteri. Un saluto di circostanza ma significativo l’ha rivolto anche il neo Presidente Nazionale A.Ge. Geom. Fabrizio Azzolini. Una iniziativa culturale che corona l’A.Ge., non sempre è facile attuare iniziative di questo livello. Al Coordinamento A.Ge. e all’Amministrazione Provinciale di Rovigo, nelle persone di Gino Furini, Laura Negri e alla Pesidente Tiziana Virgilli, va il nostro grazie di tutta l’A.Ge. Italiana per aver voluto coronare un desiderio di un grande personaggio della vita pubblica e della Cultura Polesana come il Prof. Ilario Bellinazzi con questa splendida e significativa mostra sull’Apocalisse di Romano Pelloni, uno

dei soci emblematici dell’A.Ge. Nazionale. A chiudere questo significativo incontro inaugurale è stato il Prof. Giuseppe Richiedei, già Presidente Nazionale dell’A.Ge., collaboratore di alcuni Ministri della Pubblica Istruzione ed Ex Dirigente Scolastico, perfetto conoscitore dell’Artista Romano Pelloni, ha tracciato la vita intensa dell’artista dallo studio alla formazione di Docenti e Studenti, la sua passione per l’Arte era l’amore per la vita, le sue opere oggi si trovano sparse non solo in Italia e in Vaticano, ma anche in Europa, alcuni tesori significativi ed encomiabili sono esposti nella sua amata Carpi: Duomo e Cattedrale.

Vicenza

Progetto Vivrò

Si muovono anche i Consigli Comunale Sul progetto di area vasta tra Vicenza, Verona e Rovigo (Vivrò), partita da un rapporto sempre più stretto tra i tre Sindaci Variati, Tosi e Piva, rispettivamente di Vicenza, Verona e Rovigo e che sta trovando consensi trasversali a livello politico, si muovono adesso anche i Consigli comunali dei tre Comuni. Si è svolto infatti un incontro a Vicenza, promosso dal Presidente del Consiglio comunale Federico Formisano, con i colleghi di Verona Luca Zanotto e di Rovigo Paolo Avezzù. Tema dell’incontro, a partire dal forte sostegno a questo progetto, è stato un primo scambio di esperienze sulle attività istituzionali dei rispettivi consigli comunali (accesso agli atti-regolamenti comunali-comunicazione informatica in superamento di quella cartacea-modalità funzionamento sedute consiliari). Al termine dell’incontro è emersa la volontà di un legame continuo tra i tre Presidenti, che si concretizzerà in prossimi incontri a Verona e Rovigo, con la volontà di coinvolgere in questo confronto anche i rispettivi capigruppo consiliari. Questo – hanno affermato i tre Presidenti – per dare maggiore consenso e rappresentanza al lavoro sul progetto “Vivrò”, visto che i consigli comunali rappresentano tutti i cittadini, fino ad arrivare al coinvolgimento degli altri Comuni delle rispettive province.

7-13 ottobre

Move week per stare meglio Cambiare lo stile di vita della popolazione sedentaria

Cambiare lo stile di vita della popolazione sedentaria. Anche Rovigo con la Uisp, aderisce alla campagna di Move Week, l’evento clou della campagna europea Now we move, con una serie di iniziative che si terranno nelle piazze cittadine dal 7 al 13 ottobre. Il programma è stato presentato nei giorni scorsi a Palazzo Nodari alla presenza dagli assessori allo sport comunale e provinciale Andrea Bimbatti e Leonardo Raito. Per il primo: “E’ un onore e un piacere ospitare questo evento. L’iniziativa lancia dei messaggi importanti che spero i cittadini sappiano cogliere. I benefici che il movimento porta alla nostra società è altro. Star bene come persona significa avere una società migliore. Spero che la manifestazione sia di stimolo per tutta la cittadinanza”. Per Raito: “questo progetto rispecchia in pieno l’idea di sport inclusivo e aperto, in grado di propugnare i valori di aggregazione, promozione sociale e di corretti stili di vita. Un lavoro che la Uisp ha sempre portato avanti coinvolgendo la popolazione in iniziative di grande importanza”. L’evento patrocinato da Comune e Provincia di Rovigo insieme ad Ulss 18 e 19. Prevede per mercoledì 9 ottobre dalle 17.30 alle 18.30 Gruppo di cammino Uisp ad Adria. A Rovigo, giovedì 10 ottobre dalle 9.30 alle 10.30

Gruppo di cammino Uisp con partenza da piazza Vittorio Emanuele II, dalle 17.30 alle 19 esibizioni di hip hop e lezione alla sbarra danza classica del “Centro studi danza” in piazza Vittorio Emanuele II A Badia sempre giovedì 10 in piazza Vittorio Emanuele II dalle 18 alle19 lezione di danza aperta “Tersicore”. A Rovigo venerdì 11 ottobre in piazza Vittorio Emanuele II dalle 17 alle 17.45 ginnastica dolce Uisp, dalle 18 alle19 lezione di hip hop e coreografia finale hip hop “Baila Conmingo” e dalle 19 alle 20 esibizione di danza “Artedanza”. Sabato 12 ottobre a Rovigo dalle 15 alle 17 Taijiquan daoyin le ginnastiche orientali per il benessere in piazza XX Settembre, dalle 15 alle 18 festa “Diamoci una mossa” Uisp in piazza Matteotti, dalle 18 alle19.30 esibizione di ginnastica ritmica intervallata a danze moderne e folkloristiche “Ritmica gimnasia” e “Danza antica” in piazza Matteotti. Domenica 13 ottobre sempre a Rovigo dalle 9 passione nordic walking Uisp da piazza Matteotti, dalle 12 alle 13 lezione aperta di danza moderna e hip hop in piazza Matteotti con “Atelier danza” e dalle 15.30 alle18.30 dimostrazione della disciplina del Parkour in piazza Matteotti con “Next level”. s.f.


Intervista al prete novello Don Giovanni Polezzo di Lendinara

La vocazione: la strada per me “Ho fatto esperienza di Gesù vivo nella mia vita, ricordo che una delle prime cose che ho capito era che avrei donato la vita a Lui in una vita di consacrazione”

Grande gioia e riconoscenza per il dono del sacerdozio e nello stesso tempo la grande responsabilità per iniziare oggi un cammino molto impegnativo e ricco di esperienze. E’ con questi sentimenti che don Giovanni Polezzo della comunità di santa Sofia in Lendinara inizia il suo cammino come presbitero nella vicina Diocesi di Ferrara. Ancora una volta un giovane polesano diventa sacerdote, è questo un segno bello di benedizione, di festa, è motivo di grande gioia e di profonda speranza, che permette di osservare che i giovani e in particolare i giovani del Polesine sono generosi, disponibili, sanno ancora ascoltare e seguire la vocazione e tutta la loro vita per il Vangelo. Giovanni è nato a Rovigo il 22 luglio 1986. Dopo aver conseguito il diploma di maturità presso il liceo scientifico Paleocapa di Rovigo, nel 2005 entra come alunno del Seminario Arcivescovile di Ferrara, dove percorre tutto il cammino di formazione teologica e pastorale. Giovanni nei giorni scorsi è stato ordinato sacerdote e domenica 29 settembre 2013 ha celebrano la sua prima messa nella comunità di santa Sofia in Lendinara. D - Don Giovanni, come è maturata questa sua scelta di vita di farsi sacerdote? R - Quando a quasi 17 anni di età ho fatto esperienza di Gesù vivo nella mia vita, ricordo che una delle prime cose che ho capito era che avrei donato la vita a Lui in una vita di consacrazione: ho sentito chiaro fin da subito che Lui mi voleva, anche se ancora non sapevo in quale strada. Poi col tempo ho capito in che modo avrei dovuto seguirlo, grazie alla guida di alcuni sacerdoti. D - Mi permetto di chiederle; lei originario di Lendinara perché ha scelto di essere presbitero nella vicina diocesi di Ferrara-Comacchio? R - Perché all’ultimo anno di liceo, visto che il mio padre spirituale è un sacerdote della diocesi di Ferrara-Comacchio, ho frequentato i ritiri vocazionali che il mio padre spirituale teneva mensilmente presso il Seminario di Ferrara. Dopo aver accettato la vocazione, cioè dopo aver detto il mio traballante “sì”, ho scelto di rimanere a Ferrara visto che mi trovavo bene con i seminaristi e con il rettore, mentre a Rovigo, lendinaresi esclusi, non conoscevo nessuno e nemmeno sapevo dove fosse il Seminario: ho letto in questa situazione, un indicazione su dove indirizzare la mia scelta vocazionale. D - Don Giovanni, mi permetto ancora di chiederle come desidera poter vivere il suo sacerdozio? R - Semplicemente come insegna la Chiesa. A servizio del popolo di Dio, dei poveri, di coloro che non conoscono Dio (che sono i poveri più grandi), per edificare la Chiesa che è appunto il popolo dei credenti. Le modalità specifiche le lascio scegliere allo Spirito Santo giorno per giorno. D - Guardando a questa nostra società possiamo dire che diventare oggi

la Settimana

attualità

domenica 13 ottobre 2013

sacerdote ci vuole coraggio, è una sfida? R - Non direi. Io sono la persona tra le meno coraggiose che conosco. Ma se ti lasci affascinare da Gesù, il Suo amore ti conquista, vince ogni timore e poi non riesci più a dirGli di no. D - I giovani oggi sono

disponibili ad ascoltare la voce del Signore , a comprendere e seguire la propria vocazione? R - Io penso che se i giovani conoscessero veramente chi è Gesù e quanto li vuole felici, sarebbero tutti con le orecchie spalancate per cercate anche il minimo sibilo della Sua voce. D - A chi spetta il compito di aiutare i giovani a scoprire, comprendere e seguire la propria vocazione? R - Beh, le famiglie sono le prime responsabili nell’aiutare i figli in questo senso. A queste poi non può mancare la guida dei pastori e la preghiera di tutta la comunità cristiana. D - Don Giovanni, lei

è diventato sacerdote nell’Anno della fede, questa coincidenza cosa rappresenta per lei? R - Non saprei, certi segni si comprendono con il tempo. Forse una chiamata all’impegno nella nuova evangelizzazione può fare al caso mio. D - Come sta vivendo questo anno della fede? R - Cercando di crescere nella fede in Dio, intesa come affidamento, fiducia, confidenza in Lui e nella Sua Parola. D - Veramente la fede vive un tempo di crisi? R - Direi di sì. Mi sembra, purtroppo, che accanto all’incredulità ci sia una falsa immagine di Dio, non corrispondente alla rivelazione, ma prodotta dai nostri piccoli e limitati ragionamenti. In questo modo si limita Dio perché non gli diamo la possibilità di essere Chi Lui è realmente e ci chiudiamo nei Suoi confronti. Anche a questo vorrebbe rimediare l’anno della fede, mediante una più approfondita e oggettiva conoscenza della Parola di Dio. D - Veramente i giovani faticano a credere? R- Il mondo, la società, di certo non li aiuta. Le famiglie fanno quello che possono. I giovani vivono di quello che hanno ricevuto e oggi mi sembra evidente che quello che ricevono non è un cibo che sazia per la vita eterna, ma un cibo che lascia affamati e sempre più in cerca di compensazioni pericolose. Ma solo Gesù sa cosa c’è nell’uomo, quale fame si nasconde in esso, e solo Lui può saziarla: il resto sono illusioni e i frutti si vedono sulla società intera… apriamo gli occhi! D - L’anno della fede sta per concludersi, ecco: cosa attendersi da questo tempo così importante? R - E’ difficile da dire. Ma in vista della nuova evangelizzazione spero che i cristiani vivano sempre di più nella radicalità evangelica secondo quel passo della Lettera ai Filippesi di Paolo che dice: “ritengo che tutto sia una perdita a motivo della sublimità della conoscenza di Cristo Gesù, mio Signore. Per lui ho lasciato perdere tutte queste cose e le considero spazzatura, per guadagnare Cristo”(Fil 3,8). Settimio Rigolin Nelle foto: momenti della celebrazione la prima messa di Don Giovanni nella comunità di santa Sofia in Lendinara domenica 29 settembre 2013.

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Il polesano Fabrizio Azzolini

Presidente nazionale dell’Associazione Genitori Eletto al Congresso dell’AGe

A conclusione del suo XIV Congresso nazionale l’Associazione italiana genitori ha eletto alla sua guida il presidente dell’Age Veneto. “Comprendere la diversità, accogliere, integrare”, le parole guida del nuovo mandato Fabrizio Azzolini, già presidente dell’Age regionale Veneto, è il nuovo presidente dell’Associazione italiana genitori. È stato eletto dal XIV Congresso nazionale dell’Age che si è concluso domenica 29 settembre a Montesilvano (Pe) con l’elezione anche del nuovo consiglio nazionale, con 19 consiglieri eletti e i rappresentanti delle associazioni regionali. Originario di Rovigo, Azzolini succede a Davide Guarneri che dopo due mandati ha lasciato la guida della realtà che raccoglie 200 Age locali sparse su tutto il territorio nazionale. Il nuovo presidente, che ha subito dichiarato di essere prima di tutto un genitore, ha annunciato di volere proseguire soprattutto l’impegno per la formazione di genitori competenti, come diceva il fondatore dell’Age Ennio Rosini. Tra le priorità di Azzolini, costruire davvero l’alleanza educativa genitori-scuola: «Chiediamo di non essere chiamati a scuola sono quando ci sono problemi e i genitori servono. I rapporti si costruiscono nel tempo, con continuità. Le associazioni Age vogliono essere attive, propositive, in dialogo con le scuole, e chiedono reciprocità e rispetto». Azzolini vede un’Age impegnata su più fronti: «La scuola e non solo, perché l’educazione è a 360 gradi, la formazione è ampia, diffusa, chiede l’intervento collaborativo di diverse agenzie educative. Un’attenzione particolare per le famiglie in difficoltà, quelle disperate per la perdita del lavoro, quelle lacerate nei rapporti interni, quelle cadute nel gioco d’azzardo». Tra le parole guida del nuovo presidente tre verbi: «Comprendere diversità, accogliere, integrare». Idee che sono Sabato la 8 marzo 2014, ore 21.00 incarnate in particolare da alcune associazioni: Age Extra di Centro Don Bosco Rovigo Fano, composta da genitori extracomunitari, Age Speciale, Divina commedia: canto XXVi” composta da genitori di“inferno figli con-sindrome di Down, Age geRelatore: Dr. G. Vivaldelli nitori-insegnanti a Lonigo e Palazzolo, e Age Dislessia a Modena.

Sabato 5 - Domenica 6 aprile 2014 Seminario Vescovile - Rovigo

Radio Kolbe Aprile 2014 (data da definire), ore 9.30-12.00 Per Famiglie Centro Don Bosco - Rovigo corso spiritualità coniugale: “il Profeta elia: fuoco e silenzio” Relatore: Dr. G. Vivaldelli

Presentiamo il calendario

dei primi appuntamenti 2013-2014 incontro studenti scuole superiori

Relatore: Don Ciotti o Prof. Pietroorganizzati Lombardo dall’ufficio famiglia e dal consultorio familiare visibili anche alla pagina www.centrofamiglia.info/calendario.

Lunedì 2 giugno 2014 - Rovigo festa famiglie

Diocesi di Adria - Rovigo

1a o 2a settimana agosto 2014 - da definire Ufficio fAmigliA DiocesAno famiglie in… vacanza 14!

Calendario 2013-2014 Percorsi Ufficio Familiare Diocesano

Sabato 26 ottobre 2013, ore 21.00 Itinerari perDon separati Centro Boscoe-risposati Rovigo

Tema: figli famigliare Corso per educazione animatori di dei pastorale Relatore: Dr. Ezio Aceti Percorsi delle coppie che si preparano al sacramento del matrimonio Sabato 16 novembre 2013, ore 9.30 Centro Don Bosco -cristiana Rovigo Percorsi di iniziazione incontro scuole superiori portati avantistudenti con la responsabilità dei genitori (Tema: comunicazione) Relatore: Dr. Luca Lazzarini

Percorsi Consultorio Familiare Diocesano Sabato 30 novembre 2013, ore 21.00

Percorso adolescenti Centroper Don Bosco - Rovigo di educazione alla vita Tema: la figura del affettiva padre Relatore: Dr. Gigi Avanti Percorsi sulla comunicazione di coppia per fidanzati e per sposi Sabato 23 novembre 2013, ore 21.00-22.00 Percorsi per Chiese coppie Parrocchiali senza figli in varie di preghiera per di lecoppia famiglie Corsiserata formativi e consulenza sui metodi naturali

Sabato 18 gennaio 2014, ore 21.00 Per informazioni Centro Don Bosco - Rovigo

Ufficio Familiare Diocesano Divina commedia: “inferno - canti i e ii”

ViaDr. Sichirollo, 18 - Rovigo- tel. 0425.209621 Relatore: G. Vivaldelli Consultorio Familiare Diocesano

Sabato gennaio 21.00 Via25 Pascoli, 51A - 2014, Rovigo-ore tel. 0425.422500 Centro Don Bosco - Rovigo sintesi: in dialogo con i relatori Relatori: Dr. Gigi Avanti e Dr. Ezio Aceti

Sabato 8 febbraio 2014, ore 21.00 Centro Don Bosco - Rovigo

Divina commedia: “inferno - canti iii e V”


14 la Settimana

missioni

Rovigo - Concattedrale sabato 12 ottobre alle ore 21

“Sulle strade del mondo”

Intervista a don Silvio Baccaro sul tema della Veglia Missionaria Diocesana “Sulle strade del mondo”, questo il tema della Giornata Missionaria Mondiale che si celebrerà domenica 20 ottobre 2013, questo stesso tema animerà la Veglia Missionaria Diocesana che avrà luogo presso il Duomo Concattedrale di Rovigo sabato 12 ottobre 2013 alle ore 21.00. La Veglia è proposta dalla Diocesi di Adria-Rovigo e il Centro Missionario diocesano. A presiedere l’incontro il Vescovo mons. Lucio Soravito de Franceschi, mentre a guidare i vari momenti della Veglia don Silvio Baccaro direttore dell’Ufficio Missionario diocesano. Si tratta di un incontro molto ricco di testimonianze, di momenti di riflessione, preghiera e adorazione. Abbiamo chiesto a don Silvio di presentarci la Veglia missionaria. D - Don Silvio, la Veglia missionaria diocesana si propone come un momento ricco di preghiera e di testimonianze, brevemente possiamo presentare questo incontro? R - Si è pensato di proporre la Veglia missionaria a livello diocesano, e questo affinché possano sentirsi partecipi tutte le comunità, i gruppi, i movimenti, le associazioni. Si è voluto promuovere una Veglia ricca di testimonianze vere, autentiche, che saranno offerte da missionari e missionarie che hanno vissuto o stanno vivendo l’esperienza della missione. Molti di loro sono di origine polesana, di questa nostra Chiesa particolare, in-

si, delle nostre comunità, delle città, avvicinare ogni fratello che si trova ancora lontano da noi.

vitati a narrare le loro esperienze, le gioie, le difficoltà e le fatiche della missione. Ecco allora don Giuseppe Mazzocco, sacerdote diocesano Fidei donum; Imelda, Missionaria della Redenzione dal Burundi; Padre Claudio Altieri, Comboniano, da molto tempo missionario in Etiopia; padre Negri, missionario in Colombia, inoltre interverrà la nipote di padre Luigi Toffanin, recentemente scomparso, che fu per un certo numero di anni missionario in India. Sarà inoltre presente don Fabio Finotello, responsabile diocesano della Pastorale Giovanile, con un gruppo di giovani reduci dalla GMG del Brasile, GMG che aveva come tema proprio la missione a tutti i popoli affidata ai giovani. D - Allora don Silvio quale può essere l’obiettivo di questa Veglia? R - Comprendere che oggi è necessario uscire dalle nostre sicurezze, dalle nostre realtà chiuse, dai nostri quartieri, per raggiungere le periferie dei nostri pae-

D - Una Veglia che si celebra nell’Anno della Fede che si sta avviando alla conclusione. Questo cosa comporta? R - La Veglia sarà un incontro di preghiera profonda, partecipata, viva cercando così di valorizzare proprio questo tempo che è l’Anno della Fede dal quale ci giunge urgente l’invito ad essere sempre più veri missionari, nella realtà di oggi sempre più bisognosa di rinnovare il cuore, a guardare alle necessità di ogni fratello vicino o lontano, credente o non credente. D - Allora è bello, è importante partecipare alla Veglia perché? R - Partecipare alla Veglia missionaria diocesana è la nostra risposta all’Amore del Signore verso di noi, è lui che ci domanda di poter essere al centro della nostra vita, del nostro cuore, è la risposta di amore ai nostri fratelli qui nel nostro Polesine come nel mondo.

D - La Veglia missionaria diocesana chiede anche di riflettere su quanto ci viene indicato dal Progetto Pastorale diocesano del Vescovo Lucio dal tema: “Popolo di Dio in missione”. Cosa possiamo dire al riguardo? R - Partecipare a questa Veglia missionaria diocesana significa saper accogliere nella propria vita il mandato ad essere missionari, a sentirci tutti inviati, mandati, missionari, come persone e come comunità. Mandati da chi, da Gesù per mezzo del nostro Vescovo Lucio, per essere così insieme, uniti come vero popolo in missione per annunciare la gioia della fede ad ogni uomo. D - A conclusione della Veglia sarà possibile vivere una esperienza forte, importante. Di cosa si tratta? R - Al termine della Veglia in Duomo Concattedrale si propone, per chi lo desidera, un momento di preghiera, un momento che abbiamo chiamato “Notte Bianca di Preghiera”. Quindi dalla Concattedrale in cammino si raggiungerà la chiesa del Centro Mariano, saremo li per pregare in unione con Papa Francesco e con tutti i missionari sparsi nel mondo, e così annunciare la bella notizia del Vangelo di Gesù. Settimio Rigolin

Lampedusa - Tragedia in Mare

La carezza di Francesco L’elemosiniere pontificio ha portato un aiuto concreto per ogni sopravvissuto

L’inviato vaticano ha consegnato anche centinaia di coroncine benedette direttamente dal Papa. I sommozzatori che si immergono lasciano nella stiva della morte il segno della sua misericordia. L’arcivescovo Krajewski sull’isola ha benedetto le bare nell’hangar dell’areoporto e ha incontrato i superstiti.

La svolta

Elemosiniere non solo da ufficio e cerimonie

La figura dell’elemosiniere pontificio risale almeno al XII secolo. Attualmente i suoi compiti sono quelli di esercitare la carità del Papa verso i poveri mediante «modeste elargizioni», di concedere sempre a nome del Papa la Benedizione apostolica con diplomi in pergamena, di essere a fianco del Pontefice nelle funzioni e nelle udienze ufficiali. Il gesto di Papa Francesco di inviare il proprio elemosiniere a Lampedusa sembra configurare una svolta nel modo di concepire questo delicato incarico. Con una minore attività negli uffici e nelle cerimonie e una maggiore presenza nei luoghi della sofferenza e del bisogno per manifestare la vicinanza e l’aiuto concreto del Papa. A Roma – e in particolare nei suoi ospedali – ma anche fuori, come appunto a Lampedusa. (G.C.) (da Avvenire del 8 ottobre 2013)

Ottobre Missionario – III settimana (13 - 19 ottobre)

Responsabilità

““Non è infatti per me un vanto predicare il Vangelo; è un dovere (1 Cor 9, 16a)

13 ottobre: XXVIII domenica del tempo ordinario (2Re 5, 14-17; Sal 97; 2Tm 2,8-13; Lc 17,11-19) Viviamo la responsabilità di annunciare Gesù Cristo, come umili servitori. Dio ci chiama alla Salvezza e alla gioia autentica e ci chiede di riconoscere, come figli, l’amore che ci dona, per questo interpella la Comunità: “Egli altri nove dove sono?”

Preghiera dei fedeli p Per tutti noi, perché sentiamo la responsabilità di aiutare ogni fratello attraverso una lieta testimonianza evangelica, preghiamo. p Per coloro che vivono la missione in terre lontane e per noi, perché la consapevolezza della misericordia che il Signore ci ha usato, ci unisca fra noi al di là delle nostre differenze, preghiamo. “La potenza del Battesimo“ spinge i cristiani al coraggio di annunciare Cristo anche senza sicurezze, anche tra le persecuzioni...

C’è una grande responsabilità per noi, i battezzati: annunciare Cristo, portare avanti la Chiesa, questa maternità feconda della Chiesa. Essere cristiano non è fare una carriera in uno studio per diventare un avvocato o un medico cristiano; no. Essere cristiano … è un dono che ci fa andare avanti con la forza dello Spirito nell’annuncio di Gesù Cristo... Durante la persecuzione dei primi cristiani Maria “pregava tanto” e animava quanti erano battezzati ad andare avanti con coraggio”. (Papa Francesco 17 aprile 2013)

domenica 13 ottobre 2013

I nostri missionari ci scrivono da... Brasile

Superati i duecento milioni

Nell’ormai lontano luglio 1982 assistevo alle partite della Coppa del Mondo qui nel nostro sertão. L’inno ufficiale del Brasile, che non riuscì a sconfiggere l’Italia dei tre gol di Rossi, diceva così: “Siamo 120 milioni in movimento verso la vittoria”. A un anno dalla prossima Coppa, che si giocherà proprio qui in Brasile, gli abitanti sono oltre 200 milioni. Qualche giorno fa, l’Istituto Brasiliano di Geografia e Statistica (IBGE), ha stimato una popolazione di 201.032.714 persone, contro i 199.242.462 dell’ottobre scorso. Cifre che sono comunque da prendere con le molle, vista la vastità del paese e le difficoltà nello stilare un censimento esatto. Dei 26 stati che compogono l’unione brasiliana, il più popolato è quello di São Paulo con oltre 40 milioni di abitanti. Seguono Minas Gerais con oltre 20 milioni e Rio de Janeiro con quasi 17 milioni. Lo stato meno popolato è quello di Roraima, nel nord del paese, con poco meno di 500.000 abitanti. Le stesse statistiche dell’IBGE prevedono che, nel 2060, il 25% dei brasiliani avrà più di 65 anni. Il numero degli abitanti di questa immensa nazione dovrebbe crescere fino all’anno 2042, in cui si conteranno poco più di 228 milioni di abitanti, e poi decrescere lentamente fino al 2 0 6 0 , quando la stima prevede circa 218 milioni di brasiliani. Anche se i numeri assoluti cresceranno ancora per 29 anni, la percentuale di crescita presenta già un certo ribasso. Se nell’anno 2.000 la percentuale era di 2,39 figli per donna, ai nostri giorni si è giunti a 1,77 figli per donna. Già dal 2007 il Brasile è sceso sotto la soglia di mantenimento della popolazione che è, appunto, quella di due figli per donna. L’ipotesi dei demografi è che, a causa del maggior inserimento della donna nel mondo del lavoro e del protrarsi della conclusione degli studi, le donne si sposeranno e diventeranno madri sempre più tardi e il numero di figli diminuirà ancora. Per il 2030 la prima maternità è prevista sui 29 anni e il numero medio di figli per donna dovrebbe scendere a 1,5. Alcuni demografi, però, contestano queste statistiche e affermano che il Brasile potrebbe cominciare a decrescere non nel 2042 ma già nel 2030. Questa riduzione veloce, dicono gli economisti, produrrà un raffreddamento dell’economia. “Un paese in declino demografico,” affermano, “è un paese in declino economico. Meno persone in età lavorativa significherà meno consumi, meno raccolta di imposte e maggior difficoltà nel sostenere le pensioni degli anziani”. I problemi dei paesi del cosiddetto “Primo Mondo”, bussano già alle porte del giovane subcontinente latino-americano. Don Gabriele


radio kolbe

domenica 13 ottobre 2013

Rovigo e Provincia 91.200 mhz Rovigo città 94.500 mhz

la Settimana 15

Lendinara 98.400 mhz Canda 98.700 mhz Ficarolo 98.500 mhz

Radio Volontariato - Ospiti Giacomo e Noemi

Volontariato all’Unitalsi: roba da giovani

Radio Volontariato questo mese ci fa conoscere due giovani volontari dell’Unitalsi, Giacomo e Noemi. Ai microfoni di Francesco Casoni sono partiti raccontando cos’è l’Unitalsi (letteralmente Unione nazionale italiana trasporto ammalati a Lourdes e santuari italiani): «in poche parole – ha detto Noemi – si tratta di una associazione di volontariato che ha lo scopo di dare il proprio tempo a persone che si trovano in difficoltà. E’ stata fondata da un disabile, per questo cerchiamo di mettere al centro del nostro interesse le persone disabili. Questo disabile era stato invitato ad andare a Lourdes, lui ha accettato ma con l’intenzione di spararsi una volta arrivato sotto la grotta. Quando fu lì però vide gli ammalati e le persone che li assistevano e in quel momento cambiò idea. Le attività più conosciute sono l’accompagnamento degli ammalati ai pellegrinaggi, specialmente a Lourdes con i treni bianchi. L’opera dell’Unitalsi però non si ferma lì ma è un lavoro che dura tutti i giorni». Giacomo che ha solo 18 anni, ha spiegato

perché ha scelto di fare parte dell’Unitalsi: «a livello personale mi ha spinto una ragazza che è in classe con me e che è in sedia a rotelle, convivendoci per un intero anno scolastico con queste persone impari ad apprezzare quello che tu hai e che loro non hanno, come semplicemente la possibilità di andare a correre oppure essere liberi di andare dove vogliono. Ci si rende conto che c’è bisogno di un aiuto, c’è bisogno di includere nella nostra realtà queste persone meno fortunate. L’incontro con una persona così è molto forte a livello emotivo e ti senti accolto e propenso a dare qualcosa». Francesco ha quindi chiesto a Giacomo come ha conosciuto l’associazione: «E’ stato un incontro casuale, ad una festa

di compleanno di una ragazza c’erano persone disabili e persone dell’Unitalsi che mi hanno proposto di partecipare al pellegrinaggio di Loreto. Io con la mia fede che non è proprio salda, mi sono comunque messo in gioco, mi sono detto che era una cosa che mi poteva servire anche per i miei studi (frequento Scienze Sociali), quindi mi sono sentito libero di provarci». Come ha detto Francesco, quando si parla dell’Unitalsi si pensa che i volontari non siano persone giovani e poco religiose, ma al contrario si immagina siano delle persone anziane e radicate nella fede: «Nonostante i miei dubbi sulla fede mi sono sentito accolto dall’associazione, l’importante era assistere, entrare in relazione con l’altro. Non è

stata lesa la mia libertà, io ero libero di scegliere se andare a Messa o meno, e questo l’ho apprezzato molto. Per me è stato un fatto nuovo, un’occasione di confronto con le persone che fanno parte di questa realtà e solo stando a contatto con queste realtà ci si rende conto dei molti pregiudizi che ci sono in circolazione. Quindi secondo me bisogna provare certe esperienze in prima persona». L’incontro di Noemi con l’Unitalsi è arrivato molto presto all’età di otto anni con un pellegrinaggio a Lourdes che era stato per lei molto duro e promise di non tornarci mai più: «Però nel 2010 alla festa giovani mi è stato proposto di nuovo di ritornare ed ho accettato. Questa volta è stata una esperienza felice e ho capito che aiutare gli altri sarebbe stata la mia strada». Roberto Giannese

Quando? Radio Volontariato è in onda ogni lunedì alle 21.15, ogni giovedì alle 18.20 e il venerdì alle 11.00.

Al via la stagione sportiva 2013-14 di Tumbo

M’intrigo con sport e cultura

Calcio a 5, pallavolo e Acrobatic Dance le attività del Progetto

È iniziato l’Anno Accademico e Tumbo ha dato il via alla nuova stagione sportiva realizzata all’interno del progetto M’intrigo. Le squadre sono cariche per l’inizio dei campionati: il calcio a 5 vede schierate le due formazioni, maschile e femminile, rispettivamente nei campionati CSI Rovigo e UISP Ferrara, la squadra di pallavolo maschile è stata promossa in seconda divisione nel campionato interprovinciale FIPAV Padova ed è alto l’entusiasmo dei vivaio dell’under 16. I corsi di Aerobic Dance e di Tonificazione Muscolare sono partiti alla grande e promettono sempre meglio.

Venerdì 4 ottobre, gli atleti e lo staff allenatori si sono riuniti negli impianti sportivi del Centro don Bosco per un momento di festa in occasione della presentazione delle formazioni e dei gruppi sportivi. Le attività sportive sono aperte a tutti ma sono dedicate principalmente agli universitari, agli studenti del Conservatorio di Musica F. Venezze di Rovigo e ai giovani dai 14 anni in su. A guidare lo staff allenatori c’è Guido lacono, giovane laureato in scienze motorie e docente di educazione fisica. Alberto Sarti, coadiuvato da lacono, guida la compagine di calcio a 5 femminile, men-

tre Diego Franzoso segue la formazione maschile. Lo staff del volley è composto da: Michele Rizzi, che allena la Il divisione maschile, Daniele Battocchio per il volley under 16 e Manuel Buson, prezioso aiuto per entrambe le formazioni. Infine, le attività di fitness sono curate da Francesca Dicati. Per qualunque informazione sulle attività sportive è possibile consultare il sito www.mintrigo.it o chiamare il numero 347 8390860. Lo staff di Tumbo è, inoltre, disponibile presso lo sportello studenti di M’intrigo ogni martedì, dalle 9 alle 13, nella sede universitaria di viale Porta Adige e tutti gli altri

giorni, stesso orario, nella sede universitaria di viale Marconi 2. Il progetto M’intrigo è nato nel 2009 da un’idea dell’associazione Tumbo che ha trovato la piena condivisione e l’appoggio da parte del CUR - Consorzio Università di Rovigo, il Comune di Rovigo, la Provincia di Rovigo e la Fondazione Cassa di Risparmio di Padova e Rovigo, che ha sostenuto l’iniziativa. L’obiettivo era quello era quello di dare una buona accoglienza agli studenti universitari del Polo rodigino e creare una serie di opportunità per il loro tempo libero. La scelta del nome non è stata casuale: il progetto si muove in direzione esattamente contraria al vecchio modo di dire “A Rovigo non m’intrigo” ed esprime la volontà forte di vivere attivamente la città e coinvolgersi in prima persona. Nelle ultime settimane il progetto è stato allargato al Conservatorio di Musica F. Venezze e alla Camera di Commercio di Rovigo. Nella foto in alto tutti gli atleti, sotto a sinistra il calcetto femminile e a destra l’assessore provinciale Leonardo Raito

Cinema - In Pescheria nuova

Un ciak con Rick L’attore Polesano Battaglia a Rovigo

Alla mostra “Ciak lungo il Po”, allestita presso la Pescheria nuova, in corso del Popolo a Rovigo sono stati ospiti gli attori Rick Battaglia e Mirna Girardi. Il primo di origine polesana, è nato infatti a Corbola nel 1927, è stato protagonista, con Sofia Loren, nel film “La donna del fiume” di Mario Soldati (1954). La seconda ha interpretato invece la parte della piccola Rosina nel film “Il grido” di Michelangelo Antonioni (1957), che ebbe come attori protagonisti Alida Valli e Steve Cochran. Rick Battaglia ha visitato la mostra, accompagnato dal curatore della stessa, Marco Di Lello e poi ha raccontato come è avvenuto il suo esordio nel cinema, quando ancora era per tutti semplicemente Rino Bertaglia: «Mi ricordo che ero andato via dal Polesine, come tanti, perché qui si faceva la fame. Andai a Milano e trovai un bar da gestire (alla messa Snam). Stavo bene, avevo degli amici, misi su famiglia. A mangiare da me veniva uno scrittore Goffredo Parise che era amico di Mario Soldati. Fu lui a propormi a Soldati che era in cerca di un attore dall’aspetto particolare per il suo nuovo film. Mario Soldati venne al bar e mi propose di andare a Roma a fare

il cinema. Io inizialmente rifiutai, perché ero partito dal Polesine in cerca di certezze per il futuro ed ora questo mi proponeva di tornare nell’incertezza. Però gli amici del bar mi spinsero ad andare a Roma, a Cinecittà, con la promessa che mi avrebbero tenuto loro la gestione del bar. Furono bravissimi. Io andai e cominciai la mia avventura nel cinema». Rick ha ricordato molti aneddoti che hanno riguardato il film di Soldati, come lo schiaffo violento che gli diede la Loren in una scena del film ed anche curiosità e aneddoti su altri film che lui ha girato con grandi registi come per esempio quelli di Sergio Leone. Tra i film interpretati da Rick Battaglia c’è infatti il famoso “Giù la testa” del 1971 e poi “La risaia” con Elsa Martinelli e “Un genio, due compari, un pollo” con Terence Hill. «Dopo il primo film ho dovuto studiare per fare cinema – ha detto – ho studiato le lingue di notte, solo così ho potuto lavorare all’estero, infatti certi attori anche molto bravi e molto noti in Italia non hanno mai lavorato negli Stati Uniti perché non hanno voluto imparare le lingue». r. g. Nella foto sopra da sinistra Mirna Girardi, Rick Battaglia e Marco Di Lello

Polesine Coast to Coast

Con Don Piero

Quarta tappa del viaggio di Polesine coast to coast. I giovani conduttori della rubrica ospitano questa settimana Don Piero Mandruzzato, parroco di Ceregnano da un anno che in precedenza aveva guidato la pastorale giovanile della Diocesi. I ragazzi hanno chiesto a don Piero come è nata la sua vocazione: «il passaggio interessante è quando si capisce che la vita non è una scelta ma è una chiamata», ha

detto don Piero, che prima di diventare sacerdote faceva il grafico pubblicitario. Il sacerdote ha raccontato poi la sua esperienza alla guida della Pastorale Giovanile.

Quando? Ogni martedì alle 10.00, mercoledì alle 21.15, giovedì alle 17.05 e venerdì alle 22.30


16 la Settimana

rubriche

domenica 13 ottobre 2013

angolo francescano a cura dell’Ordine Francescano Secolare del Polesine

Taunotizie

Spiritualità francescana: La minorità

Accanto alla povertà, caratteristica essenziale della vita e della spiritualità francescana è la minorità. Essa non può essere capita se non a partire dalla kénosis di Gesù Cristo, termine della teologia per indicare lo “svuotamento” scelto liberamente dal Figlio di Dio, morto in croce e umiliato. Nella Lettera ai Filippesi, san Paolo scrive che Cristo Gesù “pur essendo nella condizione di Dio, non ritenne un privilegio l’essere come Dio, ma svuotò se stesso assumendo una condizione di servo, divenendo simile agli uomini” (Fil 2,6-7). Il nostro Dio “si svuota”, cioè si abbassa, si spoglia e si fa povero per venire in mezzo agli uomini. Tre le parole chiave di tale abbassamento di Dio: culla, croce e altare. Natale, Pasqua ed Eucaristia. Nel mondo d’oggi, contraddistinto dalla fatica di trovare dialogo, incontro, confronto sullo stesso piano, la parassi della minorità può diventare lievito fecondo della storia. Papa Francesco sta ispirando uno stile di approccio nuovo nell’interno della Chiesa. Anche la società civile, la politica, il mondo del lavoro, hanno bisogno di riscoprire lo stile della minorità, che porterebbe ad andare tutti maggiormente d’accordo, trovando vie nuove di mediazione e scelte per il bene di tanti. San Francesco aveva voluto la minorità come nota distintiva dei suoi frati. Lo spiega il suo biografo Tommaso da Celano, nella Vita prima: “Proprio lui fondò l’Ordine dei frati minori, ed ecco in quale occasione gli diede tale nome. Mentre si scrivevano nella Regola quelle parole: “Siano minori”, appena l’ebbe udite esclamò” “Voglio che questa Fraternità sia chiamata Ordine dei frati minori”. E realmente erano “minori”, “sottomessi a tutti” e ricercavano l’ultimo posto e gli uffici cui fosse legata qualche umiliazione, per gettare così solide fondamenta della vera umiltà, sulla quale si potesse svolgere l’edificio spirituale di tutte le virtù. E davvero

su questa solida base edificarono, splendida, la costruzione della carità. E come pietre vive, raccolte, per così dire, da ogni parte del mondo, crebbero in tempio dello Spirito Santo. Com’era ardente l’amore fraterno dei nuovi discepoli di Cristo! Quanto era forte in essi l’amore per la loro famiglia religiosa! Ogni volta che in qualche luogo o per strada, come poteva accadere, si incontravano, era una vera esplosione del loro affetto spirituale, il solo amore che sopra ogni altro amore è fonte di vera carità fraterna. Ed erano casti abbracci, delicati sentimenti, santi baci, dolci colloqui, sorrisi modesti, aspetto lieto, occhio semplice, animo umile, parlare cortese, risposte gentili, piena unanimità nel loro ideale, pronto ossequio e instancabile reciproco servizio. (FF 386-387). San Francesco indica la via della minorità e i suoi frati di oggi vogliono riconfermarla: “Vivere da minori significa non aver pretese rispetto agli altri, ma saper accettare tutte le persone e i diversi comportamenti con grande libertà interiore. Secondo Francesco d’Assisi l’ira e il turbamento sono i segni che rivelano un comportamento negativo verso gli altri e in particolare un atteggiamento di superiorità. Chi si adira o si turba con un fratello dimostra che non è minore, che non vive interiormente “senza nulla di proprio”, ma che vive una relazione di “appropriazione“ dell’altro, e questa è una relazione di superiorità. In diversi testi Francesco mette in guardia contro l’ira e il turbamento per il peccato del fratello e considera questi atteggiamenti come una proprietà pericolosa(...). Per Francesco essere minore significa coltivare uno spirito di non appropriazione in rapporto agli altri. E questo spirito si manifesta nella capacità di non adirarsi né turbarsi per il peccato del fratello”. Le tensioni che viviamo, nelle relazioni personali e a livello sociale, spesso hanno questa radice profonda: voler appropriarsi dell’altro, dei beni, delle ricchezze e degli onori. Anche in amore, nella carità e nel dono di sé, c’è lo stesso rischio: “Fin che va bene, tutti ti lodano e sei al centro dell’attenzione, allora sei felice. Quando qualcosa va storto o ti senti spogliato dalle osservazioni altrui, ecco che in te viene minata la pace interiore”. Allora, facciamoci aiutare dalla preghiera e riflettiamo: “I piccoli fanno tenerezza, più che invidia, i piccoli sono puri e semplici, più che astuti: piccoli sono i minori che sanno leggere la storia nella novità di un posto al sole che non c’è più, ma che si nasconde dietro l’ombra della luce di occasioni splendidi del bimbo appena nato. Donami, la minorità, o Signore, di saper rinascere da una grotta affacciata su pastori attoniti per fuggire cavalcando l’asino della storia, che nessuno ricorda perché troppo piccolo per essere notato come cavallo di razza. Minorità di scegliere sempre il luogo dove i riflettori sono spenti e ci sono tanti cuori ad aspettarti per fasciare ferite accolte solo nell’intimità di un cuore piccolo che sa fare silenzio di fronte al grido di tante lacrime soffocate. Donami di scorgere nei respiri stanchi dei poveri cristi il miracolo del passero che “non cadrà a terra senza che il Padre vostro lo voglia”. (Da un articolo di Paolo Costa in Portavoce sett.- ott. 2013) a cura di Francesca Magon

In campagna

Fervono i lavori di preparazione dei campi

Nei campi fervono i lavori di preparazione dei letti di semina per le colture autunno-invernali incentrate sui cereali a paglia: i frumenti tenero e duro, quali cereali maggiori, affiancati da quelli che da noi intendiamo come minori per via della superficie dedicata a loro quali la segala, l’avena e il triticale. In una posizione intermedia si colloca l’orzo. L’altro cereale a paglia, il riso, è coltura primaverile. Il frumento nell’immaginario collettivo rimane sempre il re dei cereali, anche se in fatto d’investimenti e produzioni a livello mondiale la sua importanza è insidiata fortemente dall’altro cereale, il mais. La cultura mediterranea, europea e l’occidentale in genere, è incentrata su questa specie che con la sua coltivazione ha di fatto reso stanziali le comunità nomadi dei nostri antenati avviando di fatto l’agricoltura. Lo attesta la ricchissima storia di tradizioni, riti religiosi dapprima pagani e successivamente delle religioni monoteiste nelle quali la nostra cristiana che porta il pane ad assurgere nel sacro mistero della Transustanziazione.

Le difficoltà della vita non si risolvono eliminando la vita ma superando le difficoltà

Uno sguardo alla situazione mondiale secondo dati Fao, Igc, Cbot borsa di Chicago. Le produzioni sono state stimate nel 2012 in circa 721 milioni di tonnellate dei quali 680 di tenero e 41 di duro. Le variazioni annuali oscillano attorno a questi valori. Il frumento gode di una peculiarità: in virtù dell’alternarsi delle stagioni in ogni mese c’è chi semina e chi miete. Sembra quasi un segno, un privilegio concesso dalla Natura, perché

- CHE COS’È IL CENTRO DI AIUTO ALLA VITA? E’ un servizio di volontariato a disposizione della donna che si trova in difficoltà a causa di una maternità difficile. - CHI PUÒ RIVOLGERSI AL CENTRO AIUTO ALLA VITA? Ogni donna in una situazione difficile per la sua maternità: la ragazza non sposata che attende un figlio; la donna già madre che aspetta un altro bambino e ha bisogno di aiuto; ogni

sia assicurato all’umanità il pane quotidiano. Il Belpaese negli ultimi decenni ha perso l’autosufficienza per il frumento tenero per cui dobbiamo importare quasi la metà del fabbisogno. Insufficienza anche per il duro. Ci vengono in soccorso la Francia e altri paesi europei, gli USA, il Canada, paesi Caucasici e nord africani nel nostro emisfero e in quello australe l’ Australia, l’Argentina, ecc. Coltiviamo 500-600.000 ettari di tenero e quasi un milione e mezzo di duro. E pensare che la cerealicoltura frumentaria italiana vanta agronomi genetisti di fama mondiale a cominciare da Nazzareno Strampelli che grazie alle sue intuizioni e ricerche nella prima metà del secolo scorso l’ha, di fatto, rivoluzionata. Si può dire che le attuali varietà coltivate nel mondo discendono, in qualche modo, dalle sue creature alcune delle quali costituite anche a Badia Polesine e Montagnana. Alla prossima. Orazio Cappellari

donna che ha paura di un figlio, che non riesce ad accettarlo che lo sente come un problema - CHI C’È AL CENTRO AIUTO ALLA VITA? Una donna che ti capisce, e ti offre la sua amicizia. Volontari qualificati per darti un aiuto, un consiglio, ospitalità, informazioni sui tuoi diritti e sui diritti del bambino. Se ne hai bisogno puoi trovare aiuti domestici di emergenza e famiglie amiche da cui avere ospitalità.

Orari Sante Messe

Adria Adria-Cattedrale: Festive 7.30 9.15 - 10.30 - 12.00 - 19.00; Feriali: 7.30 - 8.30 - 19.00; Prefestiva 19.00. Casa di Riposo: 17.00. Divin Lavoratore: Festive: 9.30 - 11.30 - 18.00; Feriale 18.00; Prefestiva 18.00. Tomba: Festive: 8.00 - 9.30 - 11.30 - 19.00; Feriale: 8.00 - 18.30; Prefestiva: 19.00. S. Vigilio: Festive: 8.00 - 10.00; Prefestive: 18.30. Rovigo Duomo Concattedrale: Festive: 7,00- 8.30 - 10.00 - 11.30 - 19.00 Feriali: 7.00 - 8.00 - 10.00 - 19.00 SS. Francesco e Giustina: Festive: 10.00 - Per i cattolici anglofoni 11.00 (Chiesa del Cristo) - 11.30 18.30 - Feriali: 18.30 (Chiesa del Cristo, tranne al sabato) Rovigo Commenda: Festive: 8.00 - 10.00 - 11.30 - 19.00 - Feriali: 7.00 - 19.00 Maria SS.ma Madre di Dio (del-

le Rose): Festive: 8.30 - 10.30 12.00 - 19.00 - Feriali: 8.30 - 19.00 S. Bartolomeo Apostolo: Festive: 8.00 - 10.00 (Iras - infermeria ore 10.00) - 12.00 - 19.00 - Feriali: 8.30 - 19.00 (Iras - Casa soggiorno sabato ore 16.45) S. Pio X: Festive: 8.30 - 10 - 11.30 17. Prefestiva: 17 - Feriali: 8.30 (al mercoledì alle 18). S. Antonio: Festive: 10.00 in Casa Serena - 11.00 - 18.30 - Prefestiva: 18.30 - Feriale 18.30. Tempio “La Rotonda”: Festiva: 10.30 - Feriale: 9.00 Centro Mariano: Festiva: 10.00 Feriale: 7.30 S. Domenico: Festive: 9.00 - 11.00 - 18.00 - Feriali: 8.00 - 18.30 Cappuccini: Domenicale e festivo: ore 7.30 - 9.00 - 11.00 - 17.00 Prefestiva: ore 17.00 - Feriale: ore 9.00 - 17.00. S. Rita: Festiva: 10.00 - Feriale: 18.00 (solo al Sabato) Carmelo della Trasfigurazione: Festiva: 8.00 - Feriale: 7.30. Ancelle della SS.ma Trinità: Festiva 8.30 - Feriale: 7.30.

Pontecchio Polesine Parrocchia ‘S. Andrea, apostolo’ Circolo “Fabio Galli”

VIII Concorso di Poesia

In occasione della festa di s. Andrea, apostolo, patrono di Pontecchio Polesine (30 novembre), il Circolo parrocchiale ‘Fabio Galli’, in collaborazione con le Associazioni locali, indice l’VIII concorso di poesia. Offriamo anche quest’anno l’occasione affinché ciascuno possa manifestare, attraverso la delicatezza della poesia, emozioni, stati d’animo, ricordi…, confidando di poter apprezzare composizioni interessanti, come avvenuto nelle precedenti edizioni. Il concorso è suddiviso in 2 parti: p a) ragazzi da 6 a 14 anni; p b) adulti. Ciascuna parte è suddivisa in 3 sezioni: p 1. tema libero; p 2. (alla riscoperta di) gusti e sapori; p 3. sfumature di tenerezza Ogni concorrente può partecipare con 1 poesia, sulla quale indicherà: parte, sezione per cui concorre e dati anagrafici (che saranno usati solo per il concorso). Le composizioni dovranno pervenire presso la Canonica di Pontecchio (Piazza Fraccon, 135 - Cap 45030) entro le ore 21 di domenica 17 novembre 2013. Una commissione valuterà gli elaborati, attribuendo premi per ognuna delle 3 sezioni. La premiazione avverrà nella serata di sabato 30 novembre 2013, alle ore 21, presso la chiesa parrocchiale di Pontecchio, nell’intervallo di un concerto vocale (a cui tutti sono invitati a partecipare). Il Consiglio Direttivo del Circolo Pontecchio Polesine, 2 ottobre 2013

Radio Kolbe 91.2 e 94.5 Farmacie di turno Farmacie di Turno notturno e diurno a Rovigo nella settimana dal 13 al 19 ottobre 2013 Domenica 13 - Comunale n. 1 Via Badaloni, 47 Rovigo; dr. Lo Curzio, Sarzano. Lunedì 14 - S. Bortolo, P.zza S.Bartolomeo, 28 Rovigo; S. Giovanni Grignano Polesine. Martedì 15 - dr. Dian, Corso del Popolo, 284 Rovigo. Mercoledì 16 - Tre Colombine, Via L. Barucchello, 10 Rovigo. Giovedì 17 - Comunale n. 3 Via Tre Martiri, 61 Rovigo. Venerdì 18 - Sant’Ilario, Viale Gramsci, 34 Rovigo. Sabato 19 - S. Pio X Via Amendola,15 Rovigo; pomeriggio: S. Bortolo, P.zza S.Bartolomeo, 28 Rovigo; S. Giovanni - Grignano Polesine.

• ROVIGO - Vicolo CAMPANA, 1 TEL. 0425 27779 Orari: Lunedì e Martedì 16-18; Mercoledì 10-12; Venerdì 10-12 • ADRIA - P.tta CAMPANILE, 11 TEL. 0426 900040 Orari: Martedì, Mercoledì e Giovedì dalle ore 9.30 alle 11.30 • TRECENTA C/O OSPEDALE SAN LUCA tutti i Mercoledì dalle ore 9,30 alle 11,30

C/O TORRE CIVICA Piazza Garibaldi - Trecenta il Giovedì dalle ore 15 alle 17 • C/O Ufficio EPACA – Via G. Garibaldi CASTELMASSA - 2° Mercoledì di ogni mese dalle ore 15 alle 17 • Centro di Raccolta Ex Scuole di Runzi – Bagnolo di Po - 2° Domenica e ultima di ogni mese dalle ore 15 alle 17 S.O.S. VITA NUMERO VERDE 800.813000


la Settimana

cultura

domenica 13 ottobre 2013

17

Rovigo - Tempio de La Rotonda

RHODIGIUM GOSPEL FESTIVAL Nei giorni 12, 19 e 31 ottobre 2013 alle ore 21 Il 12 ottobre sarà la prima serata. Saranno presenti il coro Mélos Idé di Verona, formato da 24 voci femminili magistralmente dirette da Chiara Pinazzi e il coro January 24 di Chioggia (VE) nella sua nuova configurazione. Il tema della serata sarà la Fede. Si intervalleranno canti, commenti e preghiere. Proprio a conclusione dell’Anno della Fede, indetto un anno fa dal papa emerito Benedetto XVI, il festival vuole iniziare proprio sottolineando le prime parole della lettera apostolica che dice: “La “porta della fede” che introduce alla vita di comunione con Dio e permette l’ingresso nella sua Chiesa è sempre aperta per noi. E’ possibile oltrepassare quella soglia quando la Parola di Dio viene annunciata e il cuore si lascia plasmare dalla grazia che trasforma”. Il festival vuole annunciare, proclamare, cantare la Parola di Dio che è alimento per ciascuno e lo fa con il linguaggio della musica che apre la porta del cuore. Il 19 ottobre, vigilia della Giornata Missionaria Mondiale, sarà una serata speciale di preghiera e di evangelizzazione. Saranno presenti i cori: Different Gospel di Taglio di Po diretti dal maestro Andrea Ferro New generation Gospel di Vicenza diretti dal maestro

Federico Fiorentin Santa Rita Gospel Singers di Rovigo diretti da Daria Andrioli e che quest’anno festeggiano il loro 25mo anno di vita, Coro Gospel Università di Ferrara diretto dal maestro Leonardo Scarpante. La serata avrà per tema la Carità. Si canterà e pregherà ricordando tutti gli uomini di ogni nazione razza e continente perché proprio la musica Gospel ha la capacità di coinvolgere, unire, attraverso un unico linguaggio, culture e popoli. E’ il linguaggio dell’Amore che parte dal cuore di Dio per raggiungere il cuore di ciascuno e farlo vibrare del suo stesso Spirito. Sulle note della Speranza, il festival si concluderà il 31 ottobre con la partecipazione di altri tre cori: il Delta Gospel di Rovigo

con la nuova ed esigente direzione di Barbara Fortin, Il coro Voce DiVento diretto da Federica Baccaglini, angelica voce polesana, dal coro Gospel – Up di

Padova, sempre sorprendente nelle sue esecuzioni. La serata di preghiera verrà conclusa con le note del famoso duo Michele Bonivento & Kenn Bailey.

Rovigo – Accademia dei Concordi

Bergoglio al tempo della dittatura argentina

Nel libro del giornalista di “Avvenire” Nello Scavo, volti e vite di uomini e donne, preti e laici, salvati dalla repressione della dittatura di Videla, in Argentina Lunedì 14 ottobre, alle ore 18.00, presso la sala degli arazzi continua il programma degli “Incontri in Accademia”. L’autore Nello Scavo dialogherà con Virgilio Santato e il pubblico a proposito della sua recentissima quanto attuale inchiesta: La lista di Bergoglio. I salvati di Francesco durante la dittatura (EMI 2013) con prefazione del premio nobel della pace Adolfo Pérez Esquivel. Si tratta di una ricerca condotta sul campo attraverso testimonianze dirette ed esemplari; un documento dell’impegno dell’allora provinciale dei gesuiti Bergoglio per proteggere e salvare uomini e donne dalla polizia argentina, negli anni dei trenta mila desaparesidos. Nel silenzio ed in alcuni casi nella complicità di alcuni esponenti della chiesa cattolica con il regime dittatoriale, il gesuita Bergoglio si prodigava quanto possibile nelle terribili circostanze, nascondendo nel suo Istituto, favorendo l’espatrio, procurando luoghi sicuri agli argentini perseguitati per le loro idee e le loro opere: è la lista dei salvati, ora testimoni diretti per

confermare a Francesco la loro gratitudine, prima ancora per riconoscere una verità storica. Anche a nome dei molti salvati , ora senza voce. Danno la loro voce, ad esempio, il sindacalista Gonzalo Mosca, Alicia Oliveira, magistrato ed attivista dei diritti civili, Alfredo Somoza, allora studente universitario ed oggi residente in Lombardia, Sergio ed Ana Gubulin, oggi friulani. Il cronista giudiziario dell’Avvenire Nello Scavo in tal modo risponde a L’isola del silenzio. Il ruolo della chiesa nella dittatura argentina di Horacio Verbitsky che chiamava in causa Bergoglio accusandolo di connivenza. Accuse, ora, messe a tacere. L’interesse quanto l’attualità per il tema meritano ogni attenzione, la stessa che ben trenta paesi stanno dimostrando avendo chiesto i diritti per le edizioni in lingua. VS


di don Dante Bellinati

“Pensavo...”

18 la Settimana

caritas

Costruire la speranza nell’Anno della Fede Troviamo unite tre grandi parole: Fede – Speranza – Carità. La fede da noi professata nasce dalla Carità: Dio è Carità – Amore – Agápe e la Fede è dono Suo che ci giunge attraverso Gesù che opera nel suo corpo che è la Chiesa, nel cui grembo siamo stati generati ed educati alla vita di Fede. Questa vita tende alla Carità, cioè alla pienezza dell'Amore che è Dio stesso. Il dono dello Spirito Santo ci fa vivere e pregustare fin d'ora l'anticipo, le primizie dello Spirito, dice s. Paolo in Rm 8,23, anche se ora gemiamo aspettando la pienezza della redenzione. Gioiamo, gemiamo e aspettiamo: viviamo nella Speranza e attendiamo con perseveranza, come dice l'Apostolo Paolo nello stesso passo della lettera ai Romani. Veniamo dalla Carità e tendiamo alla Carità piena: è il cammino di ogni cristiano ma è anche il cammino della comunità cristiana nel suo insieme. Compito fondamentale della “Caritas” nella Chiesa è proprio questo: aiutare tutta la comunità a vivere questo mistero di amore e soprattutto a sperimentarlo; non un sapere teorico ma un conoscere esperienziale, secondo il linguaggio biblico. Si comprende facilmente come l'attività della Caritas non possa essere considerata accessoria all'impegno pastorale di una comunità cristiana ma è il cuore di tutta la pastorale. Ne deriva una grande responsabilità per la Caritas e per ogni parrocchia.

domenica 13 ottobre 2013

PRIMO PIANO - Parte presidio operativo stabile con Migrantes e Caritas di Agrigento. Disponibilità delle diocesi ad accogliere i sopravvissuti a partire da donne, minori e casi più vulnerabili

Lampedusa: l'impegno delle Caritas Una delegazione di Caritas Italiana, guidata dal direttore don Francesco Soddu, è in visita a Lampedusa, per un incontro con il Vescovo di Agrigento, Mons. Francesco Montenegro, gli operatori della Caritas di Agrigento e la Delegazione delle Caritas diocesane della Sicilia, in vista di una riflessione sui temi dell'immigrazione e per pensare ad un sistema di accoglienza unitario integrato, capace di intervenire nelle emergenze degli sbarchi come nella quotidianità dei flussi migratori. Agli incontri sono presenti oltre a mons. Francesco Montenegro, il cardinale di Palermo S.Em.za Mons. Paolo Romeo, il direttore della Fondazione Migrantes don Giancarlo Perego, ed il responsabile dell'ufficio immigrazione di Caritas Italiana Oliviero Forti. Sull'sola di Lampedusa è presente anche Mons. Konrad Krajewski elemosiniere della Santa Sede, inviato da Papa Francesco per portare la sua vicinanza a seguito della tragedia ed il sostegno ai soccorritori e quanti sono impegnati quotidianamente nelle operazioni di accoglienza. Lunedì la visita all’hangar dell’aeroporto di Lampedusa, che raccoglie le bare dei

Mons. Arrigo Miglio Arcvescovo di Cagliari

profughi annegati lo scorso 3 ottobre, e il centro di accoglienza di Contrada Imbriacola. Indignata la reazione di don Fr a n c e s c o S o d d u c h e d i c e : « N o n aggiungiamo vergogna a vergogna. La Chiesa Italiana non mancherà di far sentire la sua voce a sostegno e tutela dei fratelli più sfortunati attraverso atti concreti che siano espressione di quella solidarietà che deve guidare la nostra opera». La presenza di Caritas a Lampedusa vuole essere garanzia di continuità e vicinanza alla comunità lampedusana e a tutti coloro che a vario titolo arrivano su quest’isola a partire dai migranti. Per questo motivo a breve sarà aperto a Lampedusa un ufficio che vuole diventare punto di riferimento per l’intera popolazione e per le realtà istituzionali e di terzo settore impegnate nell’accoglienza. Si tratterà di un presidio operativo stabile coordinato da Caritas Italiana e Fondazione Migrantes insieme alla diocesi di Agrigento e che consentirà ad una équipe formata da operatori di garantire un servizio di sostegno ai migranti e di s u p p o r t o vo l o n t a r i o a l l a m a c ch i n a istituzionale dell’accoglienza. Caritas inoltre si rende disponibile a sostenere i costi di un’accoglienza dignitosa almeno delle donne, dei minori e dei casi più vulnerabili, presso strutture alberghiere dell’isola fino a quando non saranno definitivamente trasferite. Le Caritas diocesane invitano le istituzioni a prendere in seria considerazione la disponibilità delle diocesi italiane ad accogliere i sopravvissuti e tutti coloro che oggi sono bloccati sull’isola di Lampedusa in attesa di un trasferimento e che loro malgrado vivono in condizioni di grave disagio.

Infine, Caritas Italiana e la Fondazione Migrantes esprimono profonda gratitudine alla popolazione lampedusana che ha dimostrato ancora una volta grande spirito di accoglienza e di fratellanza verso i migranti giunti sull’isola, alle forze dell’ordine per l’indefessa opera di soccorso e a tutti coloro che sull’isola non hanno fatto mancare la loro vicinanza e solidarietà. Caritas Italiana si era unita nei giorni scorsi alla preghiera e al cordoglio di Papa Francesco, che ha espresso il suo profondo dolore per il drammatico naufragio avvenuto a Lampedusa. «Preghiamo insieme Dio - ha detto il Papa - per chi ha perso la vita: uomini donne bambini, per i famigliari e per tutti i profughi. Uniamo i nostri sforzi perché non si ripetano simili tragedie. Solo una decisa collaborazione di tutti può aiutare a prevenirle». Anche Caritas Europa ha espresso vicinanza e ribadisce le necessità e l'urgenza di politiche adeguate a livello europeo. A pochi giorni da un'altra strage di migranti, quella di Scicli (Ragusa), Caritas Italiana, insieme a tutte le Caritas diocesane, a partire da quelle più direttamente coinvolte come quella di Agrigento, ha rilanciato il suo impegno sul territorio per l’accoglienza e l’accompagnamento dei profughi. Accanto a questo occorre però la consapevolezza che la questione immigrazione necessita di un approccio legislativo globale, anche a livello europeo. Gli strumenti internazionali per far arrivare in sicurezza i rifugiati sono infatti diversi, ma solo in pochissimi casi vengono utilizzati dagli Stati europei. Si va dal reinsediamento di rifugiati da un paese di primo asilo, alle operazioni di trasferimento umanitario attivate nel contesto di emergenze umanitarie (i cosiddetti corridoi umanitari), all'uso flessibile dei visti e le procedure di ingresso protetto. Già tre mesi fa, in occasione della visita di papa Francesco sull'isola, il dramma degli sbarchi era stato denunciato con forza.

Comunicato stampa Caritas del 07 ottobre “Non aggiungiamo vergogna a vergogna”. E’ questa la dichiarazione del direttore della Caritas italiana, don Francesco Soddu, dopo aver visitato, insieme all’Arcivescovo di Agrigento mons. Montenegro presidente della Migrantes, l’hangar dell’aeroporto di Lampedusa e il centro di Contrada Imbriacola. Il tappeto di bare che occupano l’intero edificio aeroportuale e le difficili condizioni in cui vivono i sopravvissuti al naufragio presso il centro di accoglienza, hanno indignato anche il direttore della Fondazione Migrantes, mons. Giancarlo Perego, intervenuto all’incontro delle Caritas Siciliane. Il direttore di Caritas Italiana ha inoltre affermato che “La Chiesa Italiana non mancherà di far sentire la sua voce a sostegno e tutela dei fratelli più sfortunati attraverso atti concreti che siano espressione di quella solidarietà che deve guidare la nostra opera”. La presenza di Caritas a Lampedusa vuole essere garanzia di continuità e vicinanza alla comunità

Ultime dal Confine

Sicilia: 6.825 morti dal 1994 Lampedusa: più di 300 morti Sbarco a Catania: 13 morti Egitto: 2 morti in mare Ceuta: 12 dispersi Dal 1988 almeno 19.142 persone sono morte di viaggio da fortresseurope.blogspot.com

Diario

lampedusana e a tutti coloro che a vario titolo arrivano su quest’isola a partire dai migranti. Per questo motivo a breve sarà aperto a Lampedusa un ufficio che vuole diventare punto di riferimento per l’intera popolazione e per le realtà istituzionali e di terzo settore impegnate nell’accoglienza. Si tratterà di un presidio operativo stabile coordinato da Caritas Italiana e Fondazione Migrantes insieme alla diocesi di Agrigento e che consentirà ad una équipe formata da operatori di garantire un servizio di sostegno ai migranti e di supporto volontario alla macchina istituzionale dell’accoglienza. Dopo aver constatato i problemi legati all’accoglienza delle oltre 900 persone presenti nel centro di Contrada Imbriacola, fra cui circa 150 sopravvissuti al naufragio, la Caritas si rende disponibile a sostenere i costi di un’accoglienza dignitosa almeno delle donne, dei minori e dei casi più vulnerabili, presso strutture alberghiere dell’isola fino a quando non saranno definitivamente trasferite. Infatti, è stata registrata la presenza presso il centro di bambini in tenera età e di

• 14 ottobre, Rovigo, Casa Sant’Andrea, “Conoscere 1° incontro co • 16 ottobre, e comunicare la povertà; motivazioni”. rso per CdA Rovigo, CSV, in co solidarietà. ntro di form azione sul Fo • 18 ottobre, ndo di Lendinara (R O), convegno Carità. “Testimoniar e la Fede e la

Contattarci Sede: Via Giacomo Sichirollo n. 58 - 45100 Rovigo Orari: Lun-Ven 9:00-13:30 e 14:30-17:00 Sab 9:00-12:00 Tel: Fax: e-mail: web:

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“Vivere in Italia”

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Come replicare l’iniziativa Per attuare anche nella tua parrocchia o sul tuo territorio una iniziativa come quella dei corsi di Italiano per donne straniere rivolgiti alla Caritas diocesana. Ti forniremo tutte le indicazioni necessarie.

minori con delle patologie gravi di diversa abilità (psichica e motoria), nonché alcune decine di adulti affetti da altre patologie che necessitano di interventi mirati e di un ambiente adeguato per l’accoglienza e l’accompagnamento socio-sanitario. Ispirati dall’appello del Santo Padre ad aprire le porte ai fratelli migranti, le Caritas diocesane invitano le istituzioni a prendere in seria considerazione la disponibilità delle diocesi italiane ad accogliere i sopravvissuti e tutti coloro che oggi sono bloccati sull’isola di Lampedusa in attesa di un trasferimento e che loro malgrado vivono in condizioni di grave disagio. Infine, Caritas Italiana e la Fondazione Migrantes esprimono profonda gratitudine alla popolazione lampedusana che ha dimostrato ancora una volta grande spirito di accoglienza e di fratellanza verso i migranti giunti sull’isola, alle forze dell’ordine per l’indefessa opera di soccorso e a tutti coloro che sull’isola non hanno fatto mancare la loro vicinanza e solidarietà.

0039 0425 23450 0039 0425 464518 info@caritasrovigo.org www.caritasrovigo.org

Contribuire: C/C intestato a Caritas diocesana di Adria Rovigo RovigoBanca, Rovigo, Corso del Popolo C/C - 012000023103 •IBAN: IT23 H089 8612 2000 1200 0023 103 Contribuire: C/C intestato a Sant’Andrea Apostolo della Carita’ Banca Prossima, Milano. P.zza P. Ferrari 10 C/C - 10000 0017778 •IBAN: IT 46 T 03359 01600 10000 0017778 Erogazioni liberali a Sant’Andrea Apostolo della Carità ONLUS Le donazioni sono detraibili ai fini fiscali.


polesine

domenica 13 ottobre 2013

Caritas diocesana per i Centri di Ascolto

Un corso per imparare a incontrare e a riconoscere i poveri L’iniziativa è rivolta a volontari delle parrocchie

Il Volontario è sicuramente una persona generosa, disponibile, pronta a compiere il bene, ma oggi purtroppo tutto questo, che in passato, anche non lontano, era definito “fare del bene”, non basta più, c’è bisogno anche di altro, di formazione, di preparazione culturale. Ecco allora che la Caritas diocesana impegnata in prima linea sulle strade delle vecchie e nuove povertà, offre a coloro che desiderano spendere un po’ del loro tempo nel volontariato momenti di formazione, di preparazione al fine di aver persone preparate in grado di poter fare il bene con competenza. Con questi obiettivi il prossimo 14 ottobre prende il via per il secondo anno il “Corso per Volontari del Centro di Ascolto”. Per conoscere meglio questo progetto ne parliamo in questa nostra intervista con il dott. Davide Girotto, Operatore della Caritas diocesana di Adria-Rovigo. D - Sta per iniziare il secondo anno del Corso per Volontari del Centro di Ascolto Caritas. Brevemente di cosa si tratta? R - Si tratta di un percorso pluriennale che la Caritas diocesana propone ai volontari di tutte le parrocchie che intendono impegnarsi in un servizio di ascolto. Siamo al secondo anno di un corso pluriennale, pensato per offrire ai partecipanti gli strumenti idonei ad un servizio che è particolarmente delicato. Chi opera nel Centro di Ascolto della propria comunità è chiamato ad essere il volto della carità della parrocchia, ad essere il tramite di quella Carità che è Dio stesso. D - Il corso viene proposto dalla Caritas per il secondo anno, riguardo alla prima esperienza cosa dire, e quale è stato il tema degli incontri di formazione? R - La nostra Caritas non aveva mai proposto un corso così strutturato e impegnativo. Nel 2005 era stato fatto un corso per le Caritas parrocchiali all’interno del quale alcuni incontri erano serviti a dare avvio ad alcuni Centri di Ascolto parrocchiali. Per questa ragione il corso ha rappresentato una scommessa. Intuivamo la forte richiesta formativa, ma non sapevamo se il corso da noi proposto avrebbe avuto il successo che ha avuto. Lo scorso anno gli iscritti erano 56 e la media delle frequenze era di 32 persone. Il primo anno del corso ha visto i partecipanti impegnati nel comprendere e nello sperimentare il ruolo indispensabile della relazione con l’ultimo e con chi è nel bisogno. Questa relazione non è un semplice gesto di buonismo e di filantropia, è il segno indistinguibile di una fiducia nella persona e nella sua capacità di rialzarsi. D - Possiamo dire una parola riguardo al tema del Corso attuale 2013- 2014? R - Lo scorso anno abbiamo visto che dietro alla povertà di una persona c’è la sua storia, ci sono le sue miserie, le sue difficoltà e i suoi limiti, ma non possiamo

do rispetto; avere, e forse è la cosa più importante e difficile, umile dedizione, volontà di servizio, fede (Gv 13, 1-15). Ma sia ben chiaro: nessuno nasce imparato, come dice una simpatica espressione. Ci vuole una buona formazione e un altrettanto adeguato tirocinio; e questo è quanto i nostri corsi cercano di offrire.

14 ottobre 2013 - Conoscere e comunicare la povertà: motivazioni Mons. Lucio Soravito De Franceschi 28 ottobre 2013 - Conoscere per testimoniare: fondamenti biblici - Roccardo Fenza (teologo) 11 novembre 2013 - La rappresentazione della povertà nei media – Francesco Casoni 25 novembre 2013 - Strumenti di lettura del contesto territoriale_ - Carlo Zagato 9 dicembre 2013 - Un laboratorio di analisi della povertà_ - Alessandro Sovera 13 gennaio 2014 - Rielaborazione in gruppo - Equipe Caritas diocesana 27 gennaio 2014 - Privacy e realtà parrocchiale – Daniela Crivellaro 10 febbraio 2014 - Incontrare e rilevare (catalogazione, consultazione, DB) – dott. Davide Girotto 24 febbraio 2014 - Proposta di un metodo di lavoro – dott. Davide Girotto 10 marzo 2014 - Comunicare la solidarietà, responsabilizzare la comunità – Luca Dall’Ara 24 marzo 2014 - Sensibilizzare la mia parrocchia: la preghiera dei fedeli 7 aprile 2014 - Rielaborazione in gruppo - Equipe Caritas diocesana fermarci a questo. Dietro ai singoli poveri c’è una società ingiusta, un mondo che non valorizza l’uomo, ma il denaro, una società che ha dimenticato l’uomo e la sua unicità. Chi vuole mettersi al servizio degli ultimi non può vedere chi è sfruttato e ignorare chi sfrutta, chi è emarginato e chi emargina, chi è oppresso, essere cieco di fronte a chi opprime. Non può ignorare la complessità di una società che è concausa, spesso prevalente, delle situazioni di sofferenza e di disagio. Obiettivo del secondo anno è quindi fornire ai partecipanti del corso le conoscenze teoriche, ma soprattutto pratiche sulla povertà come fenomeno; offrire gli strumenti per rendere la società, la propria comunità, il proprio contesto territoriale capace di sensibilità, capace di vedere le situazioni di disagio che nascono al proprio interno. D - Quali obiettivi si prefigge di raggiungere la Caritas diocesana attraverso questa proposta di formazione? R - L’idea ambiziosa è quella di rendere i volontari capaci di essere quel “prossimo” di cui parla Gesù nella nota parabola del buon samaritano. È certamente un obiettivo ambizioso, perché come scrive il Papa Emerito nella sua enciclica Deus Caritas Est occorre anzitutto «la competenza professionale, ma da sola non basta. Si tratta, infatti, di esseri umani, e gli esseri umani necessitano sempre di qualcosa in più di una cura solo tecnicamente corretta. Hanno bisogno di umanità. Hanno bisogno dell’attenzio-

ne del cuore. Quanti operano nelle Istituzioni caritative della Chiesa devono distinguersi per il fatto che non si limitano ad eseguire in modo abile la cosa conveniente al momento, ma si dedicano all’altro con le attenzioni suggerite dal cuore, in modo che questi sperimenti la loro ricchezza di umanità. Perciò, oltre alla preparazione professionale, a tali operatori è necessaria anche, e soprattutto, la ‘formazione del cuore’: occorre condurli a quell’incontro con Dio in Cristo che susciti in loro l’amore e apra il loro animo all’altro, così che per loro l’amore del prossimo non sia più un comandamento imposto per così dire dall’esterno, ma una conseguenza derivante dalla loro fede che diventa operante nell’amore (cfr Gal 5, 6)». D - Con quali parole definire la figura del volontario che andrà a d operare presso il Centro di ascolto Caritas? R - È evidente che al volontario del Centro di Ascolto viene affidata una missione che come ho detto prima è quella di essere il volto della carità della parrocchia, il tramite di quella Carità che è Dio stesso. Chi si impegna in questo servizio dovrebbe avere una profonda coscienza critica verso di sé e verso il mondo. Chi opera nel Centro di Ascolto dovrebbe saper tacere per centellinare il peso delle proprie parole, avere la conoscenza dei fenomeni e delle cause di carattere sociale, economico, politico, culturale, filosofico che accompagnano la povertà e il disagio, avere capacità empatica e profon-

D - Il corso a chi si rivolge? Chi può partecipare e quali sono i requisiti richiesti? R - Principalmente il corso è per quanto fanno o intendono offrire il proprio servizio nel Centro di Ascolto della propria parrocchia., ma il corso di per sé è aperto a chiunque, dal volontario di una qualunque associazione impegnata in qualche servizio agli ultimi, alla persona che vuole conoscere meglio lo stile di intervento della Caritas. D - Possiamo dire che colui che desidera spendere del suo tempo con i poveri e gli ultimi deve prima prepararsi, non è più possibile improvvisarsi volontari? R - Non ‘possiamo’, ma ‘dobbiamo’ dirlo. La carità è amore, è l’amore di Dio. Nessuno ama un poco solo; amare significa dare tutto il meglio di sé stessi. E se intendiamo metterci alla sequela di Gesù, non possiamo dimenticare che egli preferiva la compagnia degli ultimi, dei peccatori a quella dei ricchi e dei potenti. È perché amiamo i nostri figli che per loro vogliamo il meglio, vogliamo la migliore scuola, il migliore insegnante. Se veramente amiamo i poveri e gli ultimi, allora per loro vogliamo i migliori operatori sociali, i migliori volontari, le migliori opportunità. Non è carità, se offriamo gli avanzi e gli scarti. D - La Caritas è un organismo ecclesiale, questo aspetto cosa comporta per coloro che desiderano essere volontari dentro questa realtà? R - Si tratta di un aspetto che passa inosservato, perché spesso la Caritas è assimilata ad una fra l tante associazioni di volontariato, mentre non lo è. Se nell’atto pratico il volontario della Caritas e il volontario dell’associazione possono fare cose molto simili, nell’atto formale il loro operato è molto diverso: il volontario della Caritas, quando opera, incarna la carità della parrocchia, quindi della intera comunità cristiana; è come se tutta la comunità stesse aiutando quel povero. Essere volontari di una associazione significa, invece, far parte di una organizzazione che si è data dei valori di riferimento (possono anche essere valori cristiani), e che a partire da quelli mette in atto una serie di azioni di solidarietà. La comunità cristiana non è una organizzazione che riunisce persone che condividono finalità e valori; è una assemblea di fedeli che hanno incontrato Cristo e che si sono posti alla sua sequela. La distinzione può apparire sottile, ma è cruciale. Settimio Rigolin

la Settimana

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Mostra “CIAK lungo il Po”

Immagini del cinema in Polesine

Il cinema, un evento magico sotto molti aspetti. Le immagini (fotografie su pellicola che ‘si muovono’ scorrendo alla velocità di ventiquattro fotogrammi al secondo) che prendono vita sullo schermo assomigliano ad un sogno con un fascino segreto. Il fascino anche del nostro territorio, il Polesine, il delta del Po, dove i grandi nomi del cinema italiano hanno ambientato alcuni dei film più belli della produzione nazionale. ‘Ciak lungo il Po Immagini del cinema in Polesine’ è la mostra fotografica del cinema d’autore in Polesine, inaugurata in Pescheria Nuova sabato 28 e prorogata fino a mercoledì 9 ottobre con il seguente orario: : dalle 9.00 alle 13.00 e dalle 16.00 alle 20.00, aperta alle scolaresche. Un percorso quello della mostra che parte dal Neorealismo per arrivare ai giorni nostri, mettendo in luce alcuni dei capolavori di registri del calibro di Roberto Rossellini con alcune foto del film Paisà (1946), Luchino Visconti con Ossessione (1964), Alberto Lattuada con Il mulino del Po (1948), Mario Soldati con La donna del fiume (1955), Giuliano Montardo con L’Agnese va a morire (1976) ed altri. Gli attori: Sophia Loren, Marcello Mastroianni, Alberto Sordi, Michele Placido sono solo alcuni dei nomi del grande cinema italiano che nel Delta del Po hanno fatto vivere i loro personaggi, legando gioie e tragedie ad un paesaggio unico. Molte le presenze che ha registrato la mostra, ad oggi ben 595 quelle che hanno firmato, quindi sicuramente molte di più. Ad arricchirla anche due documentari del ’50 di Florestano Vancini dal titolo: ‘Dove il Po scende’ ed ‘Una capanna sulla sabbia’, ambientati integralmente nel territorio del Delta del Po e appositamente restaurati dall’Accademia Veneta dello Spettacolo in collaborazione con la Cineteca di Milano. Ad ammirare la mostra anche un gruppo di persone dell’Associazione sclerosi multipla ed un’attenzione anche per il sociale.

Ciak lungo il Po, un percorso fotografico realizzato dall’Accademia Veneta dello Spettacolo col sostegno del Comune di Rovigo, Assessorato alla Cultura, Fondazione Rovigo Cultura, Regione Veneto, Cassa di Risparmio del Veneto e Adriatic LNG e con altri sponsor. All’inaugurazione presenti varie autorità: il sindaco Bruno Piva, il presidente del Consiglio Comunale Paolo Avezzù, il curatore Marco di Lello, l’assessore alla cultura del Comune di Rovigo e presidente Fondazione Rovigo Cultura Anna Paola Nezzo che nell’occasione ha detto: “L’esposizione ha aperto ufficialmente la 531esima Fiera d’ottobre, con un percorso fotografico di foto di scena e materiali davvero unici.” E poi il direttore dell’Archivio di Stato Luigi Contegiacomo, il presidente del Conservatorio Venezze Fausto Merchiori, il direttore de ‘La Voce di Rovigo’ Cristiano Draghi. Il cinema comunica emozioni e pensieri in virtù di un proprio linguaggio; è altrettanto stimolante subirne l’effetto in maniera immediata lasciandosi accompagnare dal flusso delle immagini del percorso espositivo della mostra ‘Ciak lungo il Po.’ Stefania Sgardiolo

L’Associazione “R. Barbujani” onlus di Rovigo, in collaborazione con la Fondazione Cassa di Risparmio di Padova e Rovigo e l’Accademia dei Concordi propone la VII Edizione di “Voci del Polesine” 2013, rivisitazione delle opere di scrittori e poeti del passato, dei loro legami con la terra, l’ambiente e la cultura del Polesine. Gli incontri avranno luogo presso la Sala “P. Oliva” dell’Accademia dei Concordi con inizio alle ore 17.30. La cittadinanza è invitata a partecipare. Programma dei prossimi incontri - Mercoledì 16 ottobre - Il Polesine nelle inchieste sociali di Jessie White Mario, Relatore Pierluigi Bagatin - Mercoledì 23 ottobre - Adalgisa Calzavarini, Una voce eclettica della letteratura polesana del ‘900, Relatore Paolo Zambonin - Mercoledì 30 ottobre - Argia Castiglioni Vitalis, Una rodigina da scoprire, Relatrice Periotto Gennari


la Settimana domenica 13 ottobre 2013 - pagina 20

Costa di Rovigo

Festa della Sacra Spina 11-12-13 ottobre

Ricorre quest’anno la 225A edizione della Fiera della S. Spina che vuole festeggiare la donazione da parte del patriarca di Venezia nel 1790 di una spina appartenuta alla corona che avvolgeva il capo di Gesù Cristo. La comunità di Costa, sempre devota alla preziosa reliquia, ha sempre atteso l’evento con grande trepidazione. Purtroppo negli ultimi lustri, la manifestazione si era molto ridimensionata e quasi accantonata. Da qui la volontà espressa dal Direttivo della locale Pro Loco di rivitalizzare l’evento, chiedendo ed ottenendo che questo particolare appuntamento, fosse inserito nel progetto del GAL Adige (Gruppo Azione Locale) con il riconoscimento e l’accesso ai fondi Europei per lo sviluppo rurale ed il conseguente patrocinio della Regione Veneto e della Avepa. La manifestazione ha anche il patrocinio della Provincia di Rovigo e del Comune di Costa. Le tre giornate sono così programmate: Venerdì 11 ottobre dalle ore 21.00 presso la Sala Poliservizi di Costa si terrà una interessante conferenza dal titolo: “Sindone e Sacra Spina: Scienza, mistero e fede”. La conferenza sarà tenuta dal prof. Adriano Mazzetti (per la parte della storia della S. Spina) e dal

prof. Giulio Fanti della Università di Padova e massimo esperto internazionale del famoso sudario. Sabato 12 ottobre dalle ore 21.00 presso la Chiesa di san Giovanni Battista in Costa: Gran Concerto Vocale e Strumentale con la presenza del Coro “Le Voci della Musica” diretto dal M° Daniele Marabese e dall’orchestra “I musici della Concordia” primo violino Nicola Breda e dai solisti : Chiara Morandin, Monica Falconio, Josè Angel Ramirez Ragoitia e Liuba Casotto. Domenica 13 ottobre - Solennità della S. Spina, dalle ore 16.30 presso la piazza principale San Giovanni Battista, sono previste la diverse iniziative che partiranno con la sfilata degli abiti da sposa con circa 50 modelle che sfileranno con gli abiti nuziali degli ultimi 50 anni, nonché con abiti anche di altre tradizioni religiose. A seguire i tre cori locali si esibiranno sulla stessa piazza con i loro migliori repertori. Il paese di Costa infatti si segnala da sempre come uno dei paesi più “canterini”, annoverando tre gruppi corali: “Il coro dea

olognesi

89° �nniversario

della nascita

ea ria ta �a

PROGRAMMA Presentazione del libro

Profumo d’unguento Ricordo della beata Maria Bolognesi di Padre Raffaele Talmelli

Sabato 19 ottobre 2013 - ore 16.00 presso Chiesa della Sacra Famiglia - Ferrara relatore Ludovica Mazzuccato delegata della postulazione

Sabato 19 ottobre 2013 - ore 21.00 �ortunati coloro

presso Seminario Vescovile S. Pio X - Rovigo relatore S.E Mons. Lucio Soravito

che amano �esù,

Vescovo della Diocesi di Adria-Rovigo

non mancherà in loro il suo grande aiuto.

�aria �olognesi

Sante Messe Domenica 20 ottobre 2013 - ore 10.30 presso Tempio “La Rotonda” - Rovigo presiede Padre Raffaele Talmelli

postulatore

Lunedì 21 ottobre 2013 - ore 16.30 presso Chiesa di San Sebastiano

Martire - Bosaro (RO)

INFO: www.mariabolognesi.it centro@mariabolognesi.it cell. 328.7584950

presiede don Diego Pisani

parroco di Bosaro e di Guarda Veneta AVVISO SACRO

All’Alpe di Siusi Un panorama mozzafiato che spazia a 360 gradi su una delle aree più belle ed incontaminate delle Dolomiti, dichiarate dall’Unesco patrimonio dell’Umanità. Con i suoi 56 km quadrati l’Alpe di Siusi è il più esteso altopiano d’Europa. Circondato da boschi di larici e prati dove pascolano le mucche, dominato dalle cime del Sassopiatto e del Sassolungo, dove il rispetto della natura è assoluto, tanto che l’accesso ed il transito delle auto è regolamentato in precise fasce orarie. Le escursioni sono adatte a tutti e consentono di scoprire oltre 3426 specie di animali e piante. Per gli amanti della mountain bike ci sono ben 33 itinerari con viste meravigliose sui punti di belli dell’Alpe. Anche per chi pratica il golf c’è

zuca” (tradizione popolare), il Coro “Arcobaleno” (dei bambini) ed il coro “Fiat Vox” (popolar/religioso). Durante tutta la manifestazione pomeridiana, la Pro loco ed il Coro dea Zuca proporranno anche un remissage di alcuni piatti tipici locali. Alla manifestazione hanno contribuito in maniera significativa la Parrocchia di Costa, il Circolo Noi, l’AICS, l’AVIS, l’AIDO, l’Anteas, la Biblioteca Comunale, la Protezione Civile di Costa. un ringraziamento particolare alla sig.ra Carla Bacchiega.

“El zèlese” lesine (RO) il 3 gennaio 1923. Il padre Pasquale, maestro elementare, proveniva da Jonadi (Vibo Valentia), mentre la madre Argia Faccini, anche lei insegnante elementare, era originaria di Frassinelle. Dopo la prima infanzia trascorsa a Frassinelle, Carlizzi si trasferisce con la famiglia prima a Grigna-

di Donato Sinigaglia

Il “Tirler” primo albergo d’Italia per gli allergici

Museo dei Grandi Fiumi - Rivisitazione del volume diAntonio Carlizzi Sabato 12 ottobre 2013, alle ore 17, presso la sala Flumina del Museo dei Grandi Fiumi, si terrà la rivisitazione del volume “El zèlese” di Antonio Carlizzi. Già presentata in occasione della I pubblicazione (ottobre 2011), l’opera sarà oggetto di un’originale rielaborazione recitativa e filmata, cui parteciperà in forma straordinaria il coro “Monte Pasubio Rovigo Banca”, diretto da Pierangelo Tempesta. L’autore del libro, Antonio Carlizzi, è nato a Frassinelle Po-

Cartoline di viaggio

no Polesine, poi a Rovigo, dove compie gli studi presso il Liceo Classico ”Celio”. Seguono gli studi universitari alla facoltà di Lettere e Filosofia e, dopo l’interruzione della guerra, la laurea all’Università di Padova e l’attività di insegnante all’ITIS “Viola”,all’ITG “Bernini” e all’ITC “De Amicis”. Presidente dell’IRAS per quasi 15 anni, ha anche ricoperto incarichi sindacali per conto della CISL Scuola e amministrativi come assessore al personale in Comune a Rovigo. E’ stato infine socio-fondatore dell’Associazione culturale “Renzo Barbujani”, che ha presieduto fino alla morte (13 novembre 2001). Per ricordarlo, l’Associazione “Barbujani”, la Biblioteca “Carlizzi”e il coro “Monte Pasubio” daranno vita a una manifestazione di arte varia, in coincidenza con il decennale della Biblioteca “Carlizzi”. Sarà il libro a parlare, attraverso i canti, le immagini e gli interventi di Sergio Garbato e di Fausto Merchiori. Programma: dopo i saluti del Presidente della Biblioteca Arnaldo Pavarin, il coro Monte Pasubio eseguirà due canti polesani per ricreare l’atmosfera della prima parte del libro e un terzo sull’emigrazione; a seguire proiezione di un filmato elaborato da Claudio Garbato e Carlo Alberto Schiesaro; successivi interventi di Sergio Garbato e Fausto Merchiori, che avranno per oggetto, rispettivamente, la lettera a Fante (compagno di scuola di Carlizzi) e l’esperienza scolastica; la manifestazione si concluderà con il canto “Polesine” e l’inaugurazione della scultura dedicata a Carlizzi da Dimitri Arallambi. L’ingresso è libero.

la possibilità di esercitarsi nel campo 18 buche a Castelrotto, grazioso capoluogo dell’Alpe, che offre occasioni per lo shopping. Qui in località Saltria, in un punto strategico dell’Alpe c’è il Dolomites Living Hotel Tirler , tempio del benessere e del relax, aperto di recente. Un’oasi 4 stelle superior a 1.752 metri, il Tirler è il primo hotel in Italia certificato contro le allergie conforme al programma Unesco Biosphere. Ma ha anche un altro primato: è uno tra i pochi alberghi italiani inseriti nel prestigioso sito sulle strutture salutistiche. Il Tirler, che ha ottenuto il premio Green Travel Awards del Gist (Gruppo italiano stampa turistica) per le eccellenze del turismo sostenibile e responsabile, è costruito seguendo precisi ed elevati standard di edilizia biologica al fine di creare

un ambiente sano, anallergico e in perfetta sintonia con l’incontaminato ambiente dell’Alpe di Siusi. Appena entrati si respira il profumo del legno di cirmolo che riveste il soffitto della reception e la sala caminetto, così come quando si prende possesso delle stanze (dai 46 metri quadrati della Sasslong ai 58 della suite Luis Trenker) che sono state arredate esclusivamente con materiali naturali a chilometro zero. Gli oli eterici del legno di larice dei pavimenti e di cirmolo dei rivestimenti aiutano ad abbassare la frequenza cardiaca, garantendo così un riposo migliore e un sonno rigeneratore. I materiali naturali si combinano con un design moderno per assicurare il più elevato standard ecologico, garantendo un clima migliore e privo di agenti allergenici. Infatti, nelle stanze non ci sono radiatori o stube per il riscaldamento. ma sono state realizzate pareti di argilla decorativa dentro cui passano i tubi di acqua calda. In questo modo la temperatura e l’umidità resta sempre costante. Tutte le camere sono dotate di ampio balcone o giardino con vista mozzafiato sulle Dolomiti altoatesine. Ma c’è anche un’altra importante novità: il riconoscimento Best Sleep Hotel Gold, perché l’hotel Tirler ha pensato alla qualità dei piumoni e cuscini. Gli ospiti possono scegliere tra alcune varietà di cuscini in base alle proprie esigenze: di latex naturale con sostegno elastico e confortevole oppure il cuscino sogni d’oro advanced, in schiuma viscoelastica che si adatta alla forma di testa e collo. Ancora il cuscino Pino, per mantenere testa e colonna vertebrale

in posizione corretta, o il cuscino cuor di ciliegia che dona calore benefico nel caso di dolore muscolare, mal di testa o problemi di digestione. Pensato architettonicamente (il progetto è dello studio Demetz) come una struttura aperta verso la natura il Tirler sviluppato a ferro di cavallo, consente l’accesso alle stanze direttamente dai prati adiacenti. Questo vuol dire che, dopo il check in, l’intero complesso può essere vissuto come si fosse a casa propria. “Gran parte delle nostre stanze – dice Hannes Rabanser, esponente di una nuova e giovane generazione di albergatori delle Dolomiti - sono indipendenti, con una loro «porta di casa» che consente agli ospiti di entrare ed uscire senza mai passare dalla reception o da altre parti comuni”.

Libertà è la parola che sta alla base di questa rivoluzione: cioè la possibilità di vivere una vacanza come se si fosse nel proprio appartamento, ma con tutte le comodità dell’hotel. Che non sono poche! Ad iniziare dalla piscina esterna (superficie d’acqua 100 metri quadrati, temperatura di 33 gradi per godersi il panorama d’inverno) e interna con whirl, ruscello sorgivo per immergersi dopo la sauna (anche una esterna racchiusa in un fienile), centro wellness con trattamenti a base di pino mugo, noleggio gratuito di mountain bike, palestra attrezzata. “Living” è l’altra parola chiave che sintetizza la filosofia del Tirler e che fa la differenza tra questa e altre decine di strutture dell’Alpe e dell’Alto Adige. “Living” per Hannes e la famiglia Rabanser, significa pensare ai bisogni del cliente. Iniziando dall’accoglienza: quando si arriva non si è un numero collegato alla stanza ma la Lounge & Reception è la prima area dove l’ospite inizia a vivere la vacanza, coccolato con dolci, thè e altro. Alle pareti non ci sono trofei di caccia (corni di cervo o galli cedroni imbalsamati) ma le foto dei vecchi masi e delle montagne scalate da Luis Trenker, attore e regista di Ortisei che sull’Alpe ha girato alcuni dei suoi film. Al mattino, specialmente in vacanza, non si dovrebbe avere l’assillo di svegliarsi. Ecco allora che la colazione è servita fino alle 11, così nessuno deve puntare la sveglia! Mentre nei giorni di pioggia è possibile l’accesso anticipato (dalle 13 anzichè dalle 15) al centro benessere e alle piscine, o fare escursioni che partono direttamente dall’hotel. Info:www.tirler.com –info@tirler.com


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