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laSettimana SETTIMANALE DI INFORMAZIONE DELLA DIOCESI DI ADRIA-ROVIGO Poste Italiane S.p.A. – Spedizione in abb. postale – D.L. 353/2003 (conv. in L. 27/02/2004 n.46) art. 1, comma 1 NE/RO Anno CXIV - N. 6 - Una copia € 1,10 - Domenica 9 febbraio 2014 - (Esce il giovedì)
EDITORIALE
Dalla politica alla confusione Bruno Cappato
Certo che nelle aule parlamentari le baruffe ci sono state sempre, ma oggi siamo costretti a vedere uno spettacolo desolante di confusione, di alterco e di insulto; si rasenta la follia. Proprio là dove dovrebbe esserci il meglio del popolo, la comunità dei rappresentanti dei cittadini, di tutti, di ogni livello della società! Il dissenso c’è sempre stato; le forme e le possibilità di esprimersi sono oggi moltiplicate; ma c’è proprio bisogno di sentire offese e parole triviali? Come si può allora dare fiducia ad una realtà così contradditoria e confusa? Contradditoria perché rimane l’aspetto rispettabile del contesto che si rifà alle istituzioni democratiche principali del paese e confusa perché questo ambiente viene smentito ogni giorno. E non è nemmeno questo il punto più dolente del costume della politica di oggi; non è una questione di galateo o di buona educazione solo e pur necessaria per il rispetto di tutti. C’è dell’altro; molto più importante. E’ necessario dare la giusta e decisa sterzata alla politica perché divenga un segno alto di confronto con la realtà della gente e della vita. Ecco il punto critico di tutto questo: non si può negare che da anni ormai proprio i problemi veri del paese sono il campo inesplorato da chi ci ha rappresentato e da chi
ci rappresenta oggi. Se la politica era per definizione qualcosa che i più non riuscivano a capire, ora più che mai diventa impossibile. Le priorità dove sono? Disoccupazione, crisi economica, povertà, corruzione, penuria di mezzi per la scuola, per la sanità, per la cultura: perché non sono questi i punti all’ordine del giorno dei nostri partiti politici? Queste sono le cose essenziali delle quali ci si dovrebbe preoccupare in uno sforzo solidale per il bene di tutti. E questo dovrebbe venire prima, ma molto prima della suddivisione dei posti di potere e del bilanciamento delle forze nella previsione elettorale. Lo sappiamo tutti e si dice mille volte che si vuol cambiare, ma ogni volta le cose si ripetono. Il fatto è che la nostra è una politica stanca dove il vecchio e il nuovo non riescono a far emergere personalità così preparate e forti da dare un impulso ad un progetto che non sia prigioniero e soffocato solo ed esclusivamente dal pareggio dei conti, dai mercati; in poche parole dalle esigenze del denaro e di chi il denaro ce l’ha e se lo tiene stretto. Ci vorrebbero delle personalità capaci di uscir fuori dalle strette della retorica delle parole per passare ai fatti concreti. La strada della confusione e dell’insulto non porta da nessuna parte.
Formiamo persone
A Bosaro giovedì 30 gennaio
Beata Maria Bolognesi: festa Vescovo, sacerdoti e fedeli alla prima ricorrenza liturgica della Beata polesana
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Conferenza Episcopale Italiana Ufficio Nazionale per la pastorale della salute
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iovani iovani GG
si raccontano ...che si...che raccontano
Unainvito, un invito a raccontarsi. Ma a raccontare non Un invito, un invito raccontarsi. Ma a raccontare non solo ciò hai ti fatto, ciò che tidi riempie di soddisfazione, solo ciò che hai fatto, ciòche che riempie soddisfazione, ciò che ti ha dato onore, ciò che ha messo in mostra ciò che ti ha dato onore, ciò che ha messo in mostra la la tua bravitù!! Un invito a raccontare e i progetti tua bravitù!! Un invito a raccontare i sogni ei sogni i progetti èè quello rivolto dal Servizio di Pastorale Giovanile diocesaquello rivolto dal Servizio di Pastorale Giovanile diocesano nell’anno 2013 – 2014 ai gruppi giovanili della nostra no nell’anno 2013 Diocesi. – 2014E ai gruppi giovanili nostra vengono davvero raggiuntidella in tanti, perché ci Diocesi. E vengonoraccontino davvero raggiunti in tanti, giovani perché ci come è possibile coinvolgere e come raccontino come èquesto possibile coinvolgere giovani e come sta per accadere davvero da Melara a Rivà, nella questo sta per accadere da Melara a Rivà, nella terra fradavvero i due fiumi, nella Chiesa di Adria – Rovigo.
I giovani
di Piano e Grillara
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terra fra i due fiumi, nella Chiesa di Adria – Rovigo.
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web, Settimanale e Radio Diocesana per “convergere”insieme
Radio Diocesana per “convergere”insieme
messe a disposizione tarsi: la Settimana, Ra-
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Giotto, Crocifisso S. Maria Novella, Firenze Proprietà del Fondo edilizia di culto del Ministero dell’Interno Foto di Nicolò Orsi Battaglini
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Giornata diocesana del Malato ad Adria - Basilica di S. Maria Assunta - Tomba. Celebrazione eucaristica alle ore 16 presieduta dal Vescovo Lucio
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la Settimana
comunità
Rovigo - Seminario Diocesano
Incontro del Vescovo con la Consulta dei laici Venerdì 31 gennaio il Vescovo Lucio ha incontrato i presidenti e i responsabili delle Associazioni, Movimenti e Gruppi ecclesiali, l’incontro ha avuto luogo presso la Sala Convegni del Seminario san Pio X di Rovigo. Dopo un momento di preghiera ha preso la parola il Vescovo, osservando che la Chiesa diocesana sta vivendo un Anno pastorale straordinario, un tempo nel quale tutta la Diocesi è chiamata ad un cammino di maturazione come “Popolo di Dio in missione”. «Questo anno pastorale, ha
affermato mons. Soravito, chiede alle nostre comunità e a tutti i cristiani credenti e praticanti di “ritrovare l’entusiasmo di comunicare la fede” e perciò interpella anche le Ag-
Attività del Vescovo
Domenica 9 febbraio: Ore 9.30 - Castelmassa: celebra la S. Messa ed amministra il sacramento della Cresima. Ore 11.15 - Ceneselli: celebra la S. Messa ed amministra il sacramento della Cresima. Ore 17.00 - Castelnovo Bariano: celebra la S. Messa ed amministra il sacramento della Cresima. Lunedì 10 febbraio: Ore 10.00 - Polesella: incontra i sacerdoti del Vicariato di Crespino-Polesella. Martedì 11 febbraio: Ore 11.00 - Trecenta, Casa “S. Antonio”: presiede la celebrazione della S. Messa nella festa della Beata Vergine di Lourdes. Ore 16.00 - Adria, chiesa di S. Maria Assunta (Tomba): presiede la celebrazione della S. Messa nella 22ª Giornata mondiale del malato. Mercoledì 12 febbraio: Ore 10.00 - Badia Polesine: incontra i sacerdoti del Vicariato di Badia Polesine-Trecenta. Giovedì 13 febbraio: Ore 9.30 - Zelarino: presiede la riunione della Commissione Regionale per la dottrina della fede, l’annuncio e la catechesi. Venerdì 14 febbraio: Ore 10.00 - Lendinara: incontra i sacerdoti del Vicariato di Lendinara-S. Bellino. Ore 19.00 - Salara: presiede la celebrazione della S. Messa nella festa di S. Valentino, Patrono della parrocchia di Salara. Sabato 15 febbraio: Ore 9.00 - Rovigo, Vescovado: riceve in udienza. Domenica 16 febbraio: Ore 11.00 - Arquà Polesine: celebra la S. Messa ed amministra il sacramento della Cresima. Ore 15.30 - Rovigo, Centro Giovanile “Don Bosco”: presiede il Convegno diocesano in cui viene presentata e illustrata a più voci (L. Acattoli, Vescovo Lucio e altri) l’Esortazione Apostolica del Papa Francesco: “Evangelii Gaudium”.
gregazioni Ecclesiali a reperire e formare “evangelizzatori e “animatori”, perché portino la parola di Dio in tutte le famiglie e in ogni ambito vitale e sappiano portarla anche ai non praticanti e ai non credenti». Il Vescovo ha detto di aver coinvolto i Consigli Pastorali Vicariali affinché si attivino ad una programmazione adeguata al fine di preparare i cristiani ad essere missionari, nello stesso tempo ha invitato anche le comunità parrocchiali ha formare “evangelizzatori” e “animatori”, laici, catechisti, operatori pastorali, persone ben preparate e capaci di portare la Parola del
Vangelo nelle famiglie, nei luoghi di lavoro, della educazione, della scuola, della cultura e in ogni ambito del sociale. Il Vescovo Lucio ha sottolineato di attendere un generosa e positiva risposta per questo nuovo cammino di evangelizzazione anche dalle Associazioni, Movimenti e Gruppi Ecclesiali. Il Vescovo ha poi rivolto l’invito ad una generosa collaborazione ai membri della Consulta diocesana delle Aggregazioni laicali. A conclusione del suo intervento mons. Soravito si è soffermato ad illustrare concretamente alcune necessità quali: il modo di promuovere la “missionarietà” tramite i fedeli laici, i compiti, l’identità la formazione dei nuovi evangelizzatori, e dei rispettivi animatori. Infine il Vescovo ha presentato il Quaderno numero due dal tema: “Popolo di Dio in Missione”, in altre parole le schede di riflessione in preparazione alla missione diocesana. Settimio Rigolin
V Domenica del tempo ordinario - A
La Carità, Gloria e Potenza di Dio Isaia 58, 7-10; 1 Corinti 2, 1-5; Matteo 5, 13-16
“Quando tu fai l’elemosina, non sappia la tua sinistra ciò che fa la tua destra, perché la tua elemosina resti segreta; e il Padre tuo, che vede nel segreto, ti ricompenserà” (Mt 6,3). Può essere anche che la riservatezza sia un modo di compiacersi orgogliosi e paghi, chiusi nella gratificazione di un assistenzialismo di abitudine che palleggia da una mano all’altra la soddisfazione su di sé, autogratificante. Le letture di questa domenica aprono una nuova visione. La carità vera, di condivisione dei beni, di ospitalità e prossimità deve essere mostrata come luce che indica un cammino, guarigione liberante dai nostri egoismi, testimonianza di giustizia per il bene comune, non per una vanità che cerca complimenti, ma per rendere gloria a Dio (Isaia). La carità vera è fatta di sale saporito e luce splendente che provocano attenzione e contagio e coinvolgono altri a compiere opere buone a gloria di Dio (Vangelo). La carità vera non ritorna come gratificazione su se stessi se è trasmissione di un dono che lo Spirito Santo e la potenza di Dio hanno dato a noi da diffondere, potenza di amore che scende dalla croce e si deposita arricchente sulla nostra debolezza, coraggio consapevole che sconfigge la nostra resistenza frenata dal timore e dalla trepidazione (Paolo ai Corinti). La tesi che Isaia sviluppa è caratteristica dei profeti, secondo i quali l’osservanza rituale è insufficiente qualora
non sia accompagnata dall’impegno nella vita e dalla coerenza nelle scelte morali. Infatti si denuncia che spesso “nel giorno del digiuno voi curate i vostri affari e opprimete tutti i vostri operai”. Dio non aspetta dall’uomo gesti esteriori come inchini, prostrazioni, sacco e cenere. Egli desidera il digiuno dall’ingiustizia: a più riprese si ribadisce che il vero atto penitenziale gradito a Dio si manifesta nel vincere le oppressioni sociali, nello spezzare il pane all’affamato, nell’ospitare i senza tetto, nel vestire i miseri, nell’evitare la calunnia e la maldicenza. Solo così il Signore risponde alla nostra preghiera e ci offre la sua luce e i suoi doni. Il Vangelo, dopo la grande pagina delle beatitudini, considerata la “Magna Charta” del cristianesimo, il discorso della Montagna, svolge una serie di unità caratterizzate da temi specifici, raccordati al filo che regge l’intera proposta di Gesù, cioè la radicalità e la totalità che il cristiano deve offrire nella sua adesione al regno dei cieli. Limpida e assoluta deve essere innanzitutto la testimonianza, raffigurata con le tre immagini del sale, segno di sapore (come la sapienza), della città collocata su un monte e della lampada non nascosta sotto il “moggio” (un recipiente capace di contenere circa 8,5 litri). La sorprendete e diversa sapienza cristiana si è rivelata anche nel modo con cui Paolo ha annunziato il vangelo a Corinto: egli non ha fatto ricorso alle tecniche sofisticate dell’oratoria,
non ha adottato la raffinatezza della sapienza e della retorica greca; si è, invece, affidato alla semplicità e alla forza di quel tema centrale del cristianesimo che è la croce di Cristo. Ciò che era risultato non fioriva, allora, dalla forza stringente della logica, ma dalla potenza stessa di Dio. Paolo vuole ora delineare con maggiore accuratezza la sapienza divina, che ha nel suo interno il “mistero”, cioè il piano di salvezza che in Cristo si svela ed è compiuto. Gesù ha avuto come unico obiettivo della sua missione compiere le opere del Padre e rendere così gloria a lui. Il cristiano deve fare di Gesù Cristo il suo modello, il suo eroe. Le madri fanno spesso un eroe del figlio loro; le ragazze del loro innamorato, e le buone mogli del loro marito. I soldati fanno un eroe di un gran generale; un partito del suo capo; una nazione, di ogni grande uomo che le porti gloria, re o guerriero o uomo di Stato o pensatore o poeta, o chiunque egli sia. Ma per il cristiano l’eroe è lui, Cristo. Egli è anche l’eroe dei divini Vangeli. Ma è, inoltre, l’eroe delle singole anime: le vergini lo seguono ovunque egli vada; i martiri lo seguono per un mare di sangue e per grandi tribolazioni; tutti i suoi servi prendono in braccio la sua croce e lo seguono guardando tuttavia a Lui con ardore, lo riconoscono eroe, e vorrebbero rispondere al suo appello. d. Dante
domenica 9 febbraio 2014
POPOLO DI DIO IN MISSIONE
Popolo di Dio Chi è il soggetto “popolo di Dio”? Risponde Pietro: “Coloro che hanno ricevuto in sorte con noi la stessa preziosa fede per la giustizia del nostro Dio e Salvatore Gesù Cristo... Con queste ci ha donato i beni grandissimi e preziosi che erano stati promessi, perché diventaste per loro mezzo partecipi della natura divina” (2Pt 1, 1.4). Risponde Paolo: “Appena è giunta la fede noi non siamo più sotto un pedagogo (la legge). Tutti voi infatti siete figli di Dio per la fede in Cristo Gesù, poiché quanti siete stati battezzati in Cristo, vi siete rivestiti di Cristo” (Gal 3, 25-26). Partecipi della natura divina; battezzati rivestiti di Cristo. La responsabilità cristiana esige l’imitazione che si fa modello. Allora, la responsabilità, prima della forma dell’impegno, ha la figura della testimonianza. Testimone è colui che parla e dona a qualcuno, gli dice e comunica ciò che ha cambiato la sua vita. L’imitatore è colui che prende i contorni di Gesù e lo segue fino in fondo, rischiando in prima persona. Qui si apre il vasto campo dei cristiani tutti – preti, consacrati e laici e non solo missionari e catechisti – che devono essere accompagnati dalle comunità credenti a far riecheggiare la fama della loro fede. I cristiani sono chiamati a questa specifica responsabilità di testimoniare il centro del Vangelo: “servire Dio vivo e vero e attendere dai cieli il suo Figlio, che egli ha risuscitato dai morti, Gesù, che ci libera dall’ira ventura “ (1Ts 1,9). Potebbe essere presentato questo testo come l’eco del primo annuncio di Gesù: “Il tempo è compiuto e il Regno di Dio è vicino: convertitevi e credete al Vangelo” (Mc 1,15) Oggi sembra che i cristiani siano caduti in una sorta di afasia nel saper contagiare con la loro fede. Il problema non è solo quello del linguaggio e delle scelte pratiche, ma più radicalmente di un’esistenza cristiana che sia un racconto di vita capace di essere “eco” del grande racconto di Gesù. In conclusione, dobbiamo diventare capaci di racconti di vita cristiana. Il Vescovo Lucio ci esorta: “Il Signore chiama i fedeli praticanti che sono in Polesine a mettersi in religioso ascolto della sua Parola non solo per crescere verso una fede adulta, ma anche per imparare a far conoscere Gesù Cristo e il suo Vangelo agli altri fratelli e sorelle, vicini e lontani. Il Signore chiama le nostre comunità ed i cristiani credenti e praticanti a diventare popolo di Dio in missione”. Ogni parrocchia è chiamata a passare dalla “pastorale della conservazione” all’audacia della missione, cercando il suo baricentro fuori di sé, fuori della chiesa, tra i fedeli della soglia, i quali sono infinitamente amati ed attesi dal Padre. A questa pastorale missionaria oggi è chiamata ogni comunità cristiana dallo Spirito Santo, il quale vuole “fare nuove” tutte le cose. I cristiani che escono di chiesa dopo aver celebrato l’alleanza d’amore di Dio con l’uomo, come alleati di Dio devono sentir bruciare nel cuore le parole di Gesù: “Sono venuto a portare fuoco sulla terra e come vorrei che fosse già acceso” (Lc 12,49). Per questo prega: “Come tu, Padre, mi hai mandato nel mondo, anch’io li ho mandati nel mondo” (Gv 17,18)” (Messaggio, n. 3). Papa Francesco sottolinea questo compito di tutto il popolo per l’annuncio del Vangelo: “L’evangelizzazione è compito di tutta la Chiesa. Ma questo soggetto dell’evangelizzazione è ben di più di una istituzione organica e gerarchica, poiché anzitutto è un popolo in cammino verso Dio. Si tratta certamente di un mistero che affonda le sue radici nella Trinità, ma che ha la sua concretezza storica in un popolo pellegrino ed evangelizzatore, che trascende sempre ogni pur necessaria espressione istituzionale. Propongo di soffermarci un poco su questo modo d’intendere la Chiesa che trova il suo ultimo fondamento nella libera e gratuita iniziativa di Dio” (EG; 111). Papa Francesco ha “un sogno”. Quello di una Chiesa incamminata senza indugio sulla strada della “conversione pastorale e missionaria”: un atteggiamento personale e comunitario “capace di trasformare” nel profondo consuetudini, stili, linguaggio, strutture, orientandoli verso l’evangelizzazione piuttosto che verso “l’autopreservazione”. Quel “sogno” è al centro dell’esortazione apostolica Evangelii gaudium, testo denso e impegnativo che ha un significato programmatico e dalle conseguenze importanti. d. Dante Bellinati
Istituto Diocesano Sostentamento Clero
Avviso ai Sacerdoti
I Sacerdoti inseriti nel sistema di Sostentamento del Clero, sono pregati di passare presso gli Uffici della Curia Vescovile di Rovigo, Via Sichirollo, 18 (nei giorni di martedì e venerdì – stanza n. 15), per ritirare il “PROVVEDIMENTO DELL’ORDINARIO DIOCESANO “ riguardante l’anno 2014.
Ufficio Economato
Avviso
La Segreteria dell’Ufficio Economato rimarrà chiusa nei gg. 24-25-26 febbraio p.v. (Convegno Economi 2014). E nel periodo dal 3 al 15 marzo (in questo periodo chi avesse bisogno/necessità di contattare l’Ufficio può farlo nei pomeriggi di lunedì 3 e 10 marzo e nei pomeriggi di mercoledì 5 e 12 marzo).
la Settimana 3
attualità
domenica 9 febbraio 2014
Giornata del malato - 11 febbraio 2014
Trecenta - Casa S. Antonio
Una sfida alla nostra cultura del piacere La malattia minaccia la nostra esistenza; ne annuncia tutta Conferenza Episcopale Italiana Ufficio Nazionale per la pastorale della salute la sua precarietà; ne documenta la sua incredibile provvisorietà. L’esperienza lo conferma, non permette fughe se non momentanee. Nonostante tutti i nostri sforzi nel campo della ricerca e dell’assistenza, che del resto vanno incoraggiati, perché in termini cristiani diventano la cura che Cristo stesso ebbe per i malati, la malattia, e il dolore che l’accompagna, esiste ancora. Che resta da fare? O maledire il fato, il destino di un essere umano che sogna un potere illimi- mo amare gli altri come tato sulla vita senza pos- egli ci ha amato fino alla sederlo, oppure capire che croce, cumolo di tutti i dociascuno di noi è il proprio lori. Il dolore si ridimensiocorpo di gioie e dolori ma, na, resta, ma unito a Cristo nello stesso tempo, è mol- diventa redenzione. Non è to di più del suo corpo, è più un insensato destino. Il cristianesimo, più di spirito, è cuore, è ricerca di significato. popolo che di cattedra, più I n s o m m a semplice che addottorato, il dolore o ha percepito l’urgenza di si traduce prendersi cura dell’animo in impre- del malato. La cura pastocazione e rale non ha mai trascurato ribellione i malati e la preghiera, la oppure si visita ai santuari mariani, trasforma la vicinanza ad alcuni sanin amore. ti viventi come san Pio di Questa è Pietrelcina. Ha capito che la propo- la medicina nel suo sforsta della zo di vincere la minaccia G i o r n a t a alla vita si preoccupa del m o n d i a l e male ma non del malato. del mala- Non è vero! Si obietterà. to. Il Dio Suggerisce un pensatore cristiano si laico, come Max Weber: fa dono e “La scienza medica non amore in si pone la domanda se e Cristo per- quando la vita valga la ché anche pena di essere vissuta. noi possia- Tutte le scienze non danGMM_locandina24x32.indd 1
Bisogna capire che ciascuno di noi è il proprio corpo di gioie e dolori ma, nello stesso tempo, è molto di più del suo corpo, è spirito, è cuore, è ricerca di significato. Insomma il dolore o si traduce in imprecazione e ribellione oppure si trasforma in amore. Questa è la proposta della Giornata che viene celebrata l’11 febbraio
Gli anziani: una risorsa di Don Vittorio De Stefani È questo il senso profondo dell’intenzione di preghiera proposta come prima per questo mese di febbraio appena sbocciato... Dobbiamo subito ammettere che invece, oggi, per lo più,
gli anziani sono un problema. La canzone di Modugno: “Il vecchietto dove lo metto” denunziava un problema di allora oggi ancora più evidente. Le antiche famiglie patriarcali, che non erano prive di gravi storture, avevano comunque il privilegio di accogliere la vita umana in tutte le sue fasi, dalla nascita alla vecchiaia, non raramente segnata dall’implacabile declino delle forze fisiche ed intellettive. In questa nostra società, la famiglia detta “nucleare”, stenta ad immaginare una presenza dell’anziano anche quando inizia ad aver bisogno di attenzione e di assistenza. Spesso lo si “utilizza” in vario modo e in misura differenziata ma non si riesce più, anche con le migliori intenzioni, a tenerlo vicino fino alla conclusione finale. Le tante cure e il livello di vita ampiamente migliorato
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Poco più di vent’anni fa si è osato indire una Giornata mondiale del malato. Siamo alla XXII. Ha per titolo: “Fede e carità. Anche noi dobbiamo dare la vita per i fratelli”. C’era bisogno di una Giornata? Incredibilmente sì. Lo è per una ragione che appare una sfida alla nostra cultura del piacere, della “superba” quanto meravigliosa ricerca medica, dei grandi risultati della medicina, degli interventi impossibili solo qualche decennio fa. In tutto il secolo scorso, piano a piano, ci eravamo abituati a pensare che la sofferenza, almeno quella fisica, poteva essere debellata. Anzi si rafforzava una convinzione di quasi immortalità, così da dedicare attenzioni spropositate al nostro corpo per conservarlo e abbellirlo. Ma il dolore e la malattia, pur diventando più controllabili grazie alle conquiste della medicina e di una vita di benessere, almeno per il nostro Occidente, conservavano drammaticamente tutta la loro verità. Come tali inviano segnali “scortesi” proprio al nostro infinito desiderio di vivere. La malattia ci limita, ci depotenzia. Un semplice raffreddore, congiunto all’influenza, ci costringe a letto. Anche piccoli malanni, se ripetuti, se cronicizzati, ci tolgono energie da impiegare nelle nostre realizzazioni.
Ritorno a quella “Grotta”
Giotto, Crocifisso S. Maria Novella, Firenze Proprietà del Fondo edilizia di culto del Ministero dell’Interno Foto di Nicolò Orsi Battaglini
no questa risposta”. Essa si preoccupa come le altre scienze naturali di “dominare tecnicamente la vita”. Ma “se vogliamo dominarla o dobbiamo dominarla tecnicamente, e se ciò, in definitiva abbia veramente un significato esse lo lasciano del tutto in sospeso”. In conclusione il mio medico in quanto “tecnico” della medicina mi cura ma non sa perché deve farlo. Il perché dipende da altri fini, dal senso che diamo alla vita. Dipende dall’amore appunto per le persone. “Quando ci accostiamo con tenerezza a coloro che sono bisognosi di cure, portiamo la speranza e il sorriso di Dio nelle contraddizioni del mondo” - annota Papa Francesco. Quel sorriso di Dio diventa tenerezza nella “Madre di Gesù e Madre nostra, attenta alla voce di Dio e ai bisogni e difficoltà dei suoi figli”. Bruno Cescon
di questi ultimi decenni hanno fatto si che si prolungasse molto la vita delle persone facendo aumentare vistosamente la presenza di anziani nella nostra società. Il mondo degli anziani è molto vario: vi troviamo un po’ di tutto. Certamente sono molti gli attempati che conservano una freschezza invidiabile. In questo senso è giusto pregare e fare quanto è possibile perché siano valorizzate queste potenzialità. Dopo decenni vissuti con le luci e le ombre che caratterizzano ogni esperienza umana, una persona si carica di quella scuola di vita che si costruisce soltanto vivendola: l’esperienza. Se “la storia è maestra di vita”, come diceva l’antico scrittore dì Roma, in senso generale, ciò vale anche per la vicenda umana di ognuno. L’anziano
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Martedì 11 ci ritroveremo di nuovo attorno a quella Grotta che si intravvede già ornata di fiori e luminosa di ceri, che corona tra le due strade, la “Casa S. Antonio, Opera don Guanella! S’accende la sintonia con quella di Massabille, lassù nei Pirenei. Là gli uomini ne avevano fatto una discarica. Era un luogo che ritenevano adatto, fuori della città, lungo il Gave, la cui corrente disperdeva gli odori. Tre bimbe vi si erano recate – era l’11 febbraio 1858 – per raccogliere legna. Le due più robuste avevano attraversato il fiume, la più debole restava alla discarica, non poteva raccogliere legna. E lì mentre fa quel che può, una ventata le fa volgere lo sguardo verso la grotta da dove proveniva una luce e vede una Signora e nel cuore sente una grande gioia ed insieme una forte paura. Ricorre alla sua arma segreta; “la corona del Rosario”, ma non le riesce di segnarsi finchè anche la Signora prende la sua corona. La Bimba potrà pregare, si sente rincuorata. Il “segno della santa Croce”, caccia il demonio, la volontà di pregare avvicina a Dio. Infine poche parole: “… potete avere la bontà di ritornare qui … “ Quella Signora, bella come l’aurora, che suscita dolcezza nel cuore, domanda il cammino del ritorno a Massabille. Bernadetta Soubirous risponde afferma-tivamente. Apre un cammino che da quel giorno non sarà mai interrotto, a quella “periferia”, a quella “Grotta” e a tutte le “grotte”. Cammino non ancora interrotto: tanti sono alla ricerca della legna per fare ardere il fuoco, nelle comunità d’amore di tutto il mondo, perché tanti vengano alla luce, alla luce vera, che illumina ogni uomo. In uno degli incontri, su indicazione della Signora, Bernardetta fa scaturire una limpida fonte, che non lava e non laverà solo lo sporco della discarica, ma pure quello dei cuori. A Lourdes non vanno solo i malati di corpo. A Trecenta e in tutte le “Grotte”, quell’acqua continua a lavare, a purificare, a fa vedere la luce e la strada della vita e della gioia. Al cuore della “Cittadella dell’amore” che è Casa S. Antonio di Trecenta, la cappella porge la luce vera, la fonte della vita, la purificazione dai peccati, l’amore per amare i fratelli poveri, vecchi come il Figlio di Maria, che è la vita, la verità, la luce e la strada. Quell’11 febbraio 1858 Bernardetta non vede l’ora di parlarne con la sorella e con l’amica. E’ troppo grande la gioia. Trovare sulla scia di Maria, Gesù via, verità, luce e vita, e anche il bisogno di dirlo di comunicarlo a tutti e a tutto il mondo . La serenità degli animi ci fa missionari. Annunciare a tutti la misericordia del Signore, il suo amore, il perdono dei peccati e conseguire quella serenità che non si trova altrove. Ritornare alla Grotta di Trecenta è non solo calcare le orme di quanti ci hanno preceduto, ma pure di quelli che delusi dai progetti umani, alla Grotta si sono riscoperti figli di Dio e fratelli. Gianni Azzi Orario delle Celebrazioni: Al mattino: SS. Messe: ore 7.00- 9.00- 10.00 – 11.00 Pomeriggio: Processione ore 15.00 seguita dalla Messa in Parrocchia e quindi in Casa S. Antonio.
che accetti la sua condizione, che non si riduca a ricordare cose implacabilmente passate, può offrire tesori di sapienza che diventano luce e balsamo per le giovani generazioni. In fondo, la storia ha sempre fatto così ed ha, di regola, costruito “luoghi”, umanamente intesi, in cui il consiglio e le indicazioni degli anziani potessero diventare sostegno per i costruttori del presente e del futuro. È vero che gli anziani di oggi non sono stati i salvatori del mondo ed è vero anche che non lo saranno le attuali generazioni. Resta comunque il fatto che gli anziani d’oggi, chi più chi meno, hanno risollevato l’Italia dalla distruzione della guerra e l’hanno avviata ad essere considerata e rispettata tra le genti. È vero anche, però, che parte dei un po’ meno anziani, hanno seguito strade non proprio
le migliori così, e non soltanto per loro colpa, da portare la nostra nazione in un stato di crisi difficilmente risolvibile. Le linee dell’ascolto, del dialogo vero e profondo, la valorizzazione di energie e disponibilità sono le strade che si potrebbero seguire perché l’anziano da problema divenga soprattutto una risorsa. Certamente l’età che avanza e gli acciacchi lo potranno rendere un problema. A questo punto scaricarlo, relegarlo, quasi “buttarlo via”, sarebbe inumano e di una ingratitudine incalcolabile. Come sempre, ogni persona normale e di retto sentire, quello che chiede inizia, se può, a farlo. Iniziamo noi a rispettare, amare e servire, se necessario, gli anziani: sarà un gesto di vera umanità, un esercizio verace di quella carità che Gesù ci ha lasciato come suo testamento.
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la Settimana
società
Dove va l’industria/3
Concentrarsi è bene ma differenziare può essere il futuro
Nel capitalismo italiano convivono scelte produttive diverse, ma per tutti esistono due grandi macigni che ne condizionano la funzionalità e il futuro: la finanza (il mercato italiano dei capitali è ristretto), l’individualismo (il genio imprenditoriale non si trasmette alle generazioni successive). Si impone la necessità di dimensioni più grandi: l’esempio dei francesi Lvmh e Kering nel mondo della moda Il capitalismo in Italia sta cambiando pelle, e sta cambiando pure i capitalisti. In alcuni casi si sta focalizzando sul business d’origine, lasciando perdere gli altri terreni sondati in questi anni. In altri casi sta lasciando invece i business tradizionali, quelli storici, per crescere in altri settori. Così da immaginarci Benetton come sinonimo di maglioncini, quando il tessile ormai è un’attività secondaria per un gruppo che invece governa una bella fetta delle nostre autostrade, gestisce Autogrill e Aeroporti di Roma e Firenze, sta in Grandi Stazioni e ha vaste proprietà agricole sparpagliate tra Italia e Argentina. Ma è soprattutto vero il contrario, la ri-focalizzazione nel business d’origine. Così Pirelli ha smesso di occuparsi di mattone per concentrarsi sul pneumatico, del quale ora è tra i leader mondiali; così gli azionisti Agnelli stanno pian piano arretrando nelle varie diversificazioni degli ultimi anni, per investire ancora nell’auto e nell’editoria; così il mondo finanziarioassicurativo delle coop “rosse” si è concentrato sulle polizze, abbandonando altri sogni. Così anche il variegato mondo finanziarioindustriale messo in piedi dalla famiglia De Benedetti ha registrato grandi successi, ma anche qualche grossa delusione: muoversi su più
fronti è difficile ovunque, non solo in Italia. Per tutti, vecchi e nuovi, piccoli e grandi, specialisti e diversificatori, esistono due grandi macigni che ne condizionano la funzionalità e il futuro. Il primo è la finanza. Il mercato dei capitali italiano – la Borsa di Milano – è robetta. Quotarsi qui è quasi un limitarsi gli orizzonti, e chi ha grandi ambizioni ormai guarda al mondo. Le banche poi sono in enorme difficoltà strutturale, costrette a patrimonializzarsi e quindi a tenersi stretti i soldi, ma anche a non rischiare per la fragilità dei propri conti. Le regole europee non aiutano per niente; il peso italiano nell’Europa che regola è un peso piuma. Mancano infine strumenti intermedi – i fondi, il venture capital – se non quelli stranieri. Qualche speranza può venire dai mini-bond, cioè dallo sbloccare il mercato obbligazionario avvicinandolo alle esigenze delle imprese. Vediamo come andrà, siamo solo all’inizio. L’altra spada di Damocle che sovrasta la testa della quasi totalità dell’imprenditoria italiana ha caratteri genetici. L’individualismo italiano è sempre stato un motore fortissimo di sviluppo, si basa sulla genialità o l’intuizione del singolo, sulla sua bravura o talento. Le aziende hanno spesso il nome del fondatore: Ferrari, Barilla, Ferrero, Caltagirone, Armani… Ma poi? Come si fa il salto di qualità quando il grosso sta sulle spalle del singolo? Come pensare che la discendenza abbia le caratteristiche di genio e abnegazione della prima generazione? Si diceva un tempo: la prima generazione crea, la seconda mantiene, la terza sciupa tutto. La crisi di questi anni ha accelerato la dinamica generazionale: spesso i figli stanno vendendo o liquidando quello
che i padri avevano costruito. Meglio campare di rendita che perire di errori gestionali. Un fenomeno che ha colpito soprattutto al Nord le piccole aziende sorte col boom economico e che hanno fatto la fortuna della famiglia imprenditrice. I cui figli, però, preferiscono sbaraccare o vendere, investendo nel mattone, nei Bot o scialacquando. Così che cessano attività che sembravano consolidate, mentre faticano a nascere i nuovi capitani coraggiosi. Pertanto, al contrario di famiglie come Benetton o Perfetti (caramelle) che si sono affidate ad un management di primo livello, tantissimi altri hanno venduto soprattutto a francesi, tedeschi, svizzeri, financo spagnoli, americani e arabi. I cinesi no, sbavano per entrare nel nostro mercato ma non lo capiscono. Le ricchezze prodotte da tante attività nostrane finiscono così oltreconfine, a foraggiare attività straniere, a renderle ancora più forti anche verso noi stessi. Un esempio su tutti, la moda. Abbiamo belle e ricche aziende come Prada (3,3 miliardi di fatturato), Armani (2 miliardi), Diesel (Renzo Rosso, 1,5 miliardi), Zegna (1,2 miliardi) ecc… Ma i francesi, nostri principali competitori, hanno due gruppi del lusso da 23 (Lvmh) e 12 miliardi (Kering) di euro. E non è un caso che nel portafoglio del primo ci siano Loro Piana, Bulgari, Fendi; in quello del secondo, Gucci, Bottega Veneta, Pomellato, Sergio Rossi, Brioni – quanti cognomi italiani ora da accentare sulla vocale finale! E quanti sono i gruppi del lusso francesi in mano agli italiani? Ecco il punto. Gli italiani ci sono, il sistema-Italia molto meno. Come ci ha ricordato Marchionne mentre portava la Fiat dalle parti di Detroit… Nicola Salvagnin
ANCI
Assemblea dei comuni a Roma: qualche segnale positivo
Mercoledì 29 gennaio scorso si è tenuta a Roma una assemblea straordinaria di sindaci e amministratori locali promossa da anci (associazione dei comuni) a cui hanno partecipato per la provincia di Rovigo il sindaco di guarda veneta Gianluca Barga ed il presidente del consiglio com.le di Rovigo Paolo Avezzù. Il presidente anci Fassino ha comunicato del l’ipotesi di accordo raggiunto con il governo di garantire ai comuni trasferimenti pari a 700 milioni di euro, pari alla differenza tra introito dalla nuova tasi con la vecchia imu, anche se da più parti si è ritenuta la cifra ancora inferiore alle vere necessità dei comuni. Il vero obiettivo, ha sottolineato Fassino, e dare ai comuni vera autonomia finanziaria e tributaria, senza costringerli a
fare da esattori per conto dello stato, come avvenuto nel 2013, con la tassa rifiuti. Altro obiettivo, sottolineato anche dal presidente di anci Veneto Giorgio dal Negro, è di arrivare quanto prima alla abolizione della regola assurda del patto di stabilità, almeno per i piccoli comuni e per gli altri a posto con i bilanci. Solo così sarà possibile fare dei comuni il vero motore della ripresa, come citava il titolo della assemblea “ vincere la crisi con la forza dei comuni”. Nella foto il sindaco di Guarda Veneta Braga, il presidente del consiglio com. le Avezzù e il presidente Anci veneto dal Negro.
domenica 9 febbraio 2014
Un ringraziamento
Progetto “Adotta uno Scolaro” Da ormai nove anni il Progetto “ Adotta uno Scolaro” rinasce e vive in Polesine ,permettendo a ben duecetocinquanta bambini stranieri di venire inseriti nelle prime classi della Scuola Primaria o secondaria, anche se sprovvisti delle più elementari nozioni della lingua italiana e carenti nelle materie di studio in classe. Anche quest’anno, all’inizio dell’anno scolastico sono i docenti titolari di queste classi che hanno richiesto e trovato la collaborazione di detti Docenti Volontari e sono stati ben 250 i bambini “adottati”, bambini che rischierebbero l’isolamento e quindi l’abbandono. Essi provengono da paesi lontani e spesso da situazioni familiari difficili e nei primi mesi di scuola
richiedono ,per il loro graduale inserimento, esperienza, pazienza e particolari forme di accoglienza. A ciascuno di loro o a gruppi di due o tre il Docente Volontario dedica il suo tempo e la sua già ricca esperienza durante le due o sei ore settimanali per l’intero anno scolastico con risultati finora sorprendenti. Lo dimostra anche il fatto che la maggior parte di detti Docenti Volontari ritorna negli anni successivi (erano n° 20 o 25 negli anni scolastici 2005/06, sono 50 ed oltre negli anni scolastici 2012/14) Gli Istituti Comprensivi o Scuole che hanno capito i vantaggi e bene impostato il problema dell’adozione, ne fanno richiesta ogni anno (n° 24 quest’anno!) considerato anche il fatto che il costo per la Scuola è com-
Oltre 1300 alunni “adottati” in nove anni. Raddoppiano i volontari e aumentano le scuole aderenti
pletamente nullo. In questi nove anni di attività del Progetto sono stati oltre 1300 gli alunni “adottati”; molti di loro hanno già completato gli studi con il diploma di maturità o sono al lavoro, mantenendo rapporti di affetto e riconoscenza con chi li ha aiutati nei momenti difficili e con le rispettive famiglie. Il merito di tutto questo lavoro completamente gratuito va ascritto alla classe docente polesana, alla Caritas di Rovigo, sostenuta dall’Amministrazione Provinciale nella persona del suo Vicepresidente Guglielmo Brusco che per primo avrà la gioia e la soddisfazione di festeggiare il prossimo diploma in lingue straniere di una ragazza marocchina, da lui a suo tempo adottata e ora frequentante la Scuola Secondaria. Detta Amministrazione si ritiene impegnata a sostenere anche per il prossimo anno scolastico il Progetto “Adotta Uno Scolaro”. Prof. Antonio Zordan
Costa di Rovigo
Referendum per la nascita di Civitanova Massiccia partecipazione all’incontro pubblico promosso dall’amministrazione comunale di Costa di Rovigo per confrontarsi con la cittadinanza in vista della scadenza referendaria del 9 febbraio. Al tavolo dei relatori, insieme al sindaco Antonio Bombonato, i consiglieri regionali di Pd e Lega Graziano Azzalin e Cristiano Corazzari. “La fusione – ha spiegato il primo cittadino di Costa – è una scelta ragionata che permette di mantenere servizi che, altrimenti, l’amministrazione comunale rischia di non poter più offrire ai propri cittadini. Fra l’altro, se non viene fatta oggi con un percorso partecipato e che va avanti da tempo, il rischio è che possa essere imposta domani dall’alto in modo coercitivo” “Il fatto che sei comuni polesani stiano cercando di compiere un passo così importante – ha evidenziato Corazzari – mi inorgoglisce per molteplici motivi, ma soprattutto perché credo che questa fusione sia necessaria e tempestiva. Se guardiamo aldilà del Po,
fra l’altro, possiamo vedere come la provincia di Ferrara che ha un territorio simile al nostro e perfino qualche abitante in più abbia solo 26 Comuni a fronte dei 50 che abbiamo in Polesine. Questo dovrebbe far riflettere”. “Sono felice del proficuo confronto di questa serata – ha detto Azzalin, che ha anche invitato i membri del Comitato per il no di Arquà presenti in sala ad organizzare un momento analogo all’ombra del Castello offrendo la propria disponibilità a partecipare dopo il dibattito sviluppatosi sulle pagine dei giornali – perché dà modo a tutti di capire le posizioni altrui, di sfatare falsi miti e voci cap-
ziosamente messe in giro e di poter spiegare i pro e i contro di ogni scelta”. “Francamente – ha aggiunto l’esponente democratico - a fronte dei tanti vantaggi che potrebbero scaturire dalla nascita di Civitanova, economie di scala, risparmi, semplificazioni amministrative ed un migliore utilizzo del personale, maggior capacità di mantenere se non addirittura di potenziare i servizi, crescita dell’incidenza nelle scelte provinciali e regionali, non vedo svantaggi che possano far pendere il piatto della bilancia sul no”.
Direttore Direttore responsabile responsabile BRUNO BRUNO CAPPATO CAPPATO DDirezione 74 74 - tel. 0425.34534 irezioneeerreDazione eDazione: :Rovigo, Rovigo,viaviaSichirollo, Sichirollo, - tel. 0425.34534 fax fax 0425.30608 0425.30608- -e-mail: e-mail:lasettimana@lasettimana.ro.it lasettimana@lasettimana.ro.it amministrazione@lasettimana.ro.it www.lasettimana.ro.it amministrazione@lasettimana.ro.it - www.lasettimana.ro.it Tipografia : SIT Società Industrie Tipolitografiche srl - Via L. Einaudi n. 2 Tipografia: Think Adv srl - via Levà,32 - 35026 Conselve (Pd) 31030 Dosson di Casier (TV) - Tel. 0422 634161 - E-mail: tipsit@tin.it RegistrazionealalTribunale TribunaledidiRovigo, Rovigo,decreto decretodeldel maggio 1948 Registrazione 2828 maggio 1948 al n.al6n.del6 del registro periodici. registro periodici. Abbonamenti2014: 2012:Annuale Annuale ordinario persemestrale il 2012 EE47,28;semestrale E 47, per l’esteAbbonamenti ordinario E 28; per Amico l’esteroE E100150; Amico 100 - c.c.p. n. 625343074--via SiE 150; - c.c.p. n. E 6253430 - via Sichirollo, 45100 ro chirollo,- N.74ROC - 45100 Rovigo 7848Rovigo - N. ROC 7848 oDiCi iiban ban:: CCoDiCi Cassa di Risparmio di Ferrara Sede di Rovigo: • Cassa di Risparmio di Ferrara Sede di Rovigo: IT65H0615512200000000009277 IT65H0615512200000000009277 • Uff. Postale Rovigo: IT07R0760112200000006253430 Uff. Postale Rovigo: IT07R0760112200000006253430
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UnIone STAMPA PERIoDICA ITALIANA
FedeRazIone ITalIana SETTIMANALI CATToLICI
DIOCESI DI ADRIA - Azione Cattolica Italiana
Persone Nuove in Cristo Gesù Corresponsabili della gioia di vivere
Il Presidente Diocesano di Azione Cattolica Fabio Callegari ha inviato ai Presidenti e Vice Presidenti parrocchiali, ai Responsabili A.C.R., al Segretario ed ai delegati del MLAC, l’invito alla XV Assemblea diocesana elettiva che avrà luogo a norma del regolamento per l’elezione del Consiglio Diocesano Domenica 9 febbraio 2014 si terrà presso il Convento delle Serve di Maria Riparatrici di Rovigo in Via Cappuccini, con inizio dei lavori alle ore 9.30. Ecco di seguito il programma dell’Assemblea:
XV ASSEMBLEA DIOCESANA ELETTIVA Rovigo - Centro Mariano 9 febbraio 2014
PROGRAMMA ore 09.30 ore 10.00 ore 10.30 ore 11.30 ore 11.45 ore 12.30 ore 14.30 ore 15.30 ore 16.00 ore 17.00
Accoglienza Saluto del Vescovo Mons. Lucio Soravito Fabio Callegari - Presidente Diocesana AC Saluto del rappresentante della Delegazione Regionale Dibattito - 1a parte Pranzo Intervento del rappresentante della Presidenza Nazionale Dibattito - 2a parte S.Messa Proclamazione del nuovo Consiglio Diocesano
Dalle ore 13.30 alle ore 15.30 sarà aperto il seggio per il rinnovo del Consiglio Diocesano di Azione Cattolica. Durante l’Assemblea il Vescovo consegnerà la nomina ai nuovi Presidenti Parrocchiali. Informazione presso la segreteria: Tel. e Fax 042525143 - CelI. 3465879239 info@ acadriarovigo.it Sono invitati a partecipare tutti gli associati, i sacerdoti e le religiosi/e, i simpatizzanti, le associazioni ecclesiali e quanti desiderano parteciparvi.
Bottrighe
Ovazioni a Musich-Emozioni pro scuola materna
La chiesa di San Francesco d’Assisi e di Paola in Bottrighe, ha ospitato la 1^ edizione della rassegna musicale “Musich-Emozioni” promossa ed organizzata dal comitato di gestione della scuola dell’infanzia locale “Umberto Maddalena”. La manifestazione, dopo i saluti dell’entusiasta parroco don Antonio Cappato, ha ottenuto un successo straordinario per l’alto livello degli artisti partecipanti che hanno travolto il foltissimo pubblico di grandi emozioni, ricevendo interminabili applausi. Non solo le perfette esecuzioni, ma anche i temi trattati, in particolare dei compositori De Marzi, Maiero, Franck, Frisina, Casagrande, Stella, Lanaro e Cobbe. Ad iniziare una ventina di bambini della scuola materna preparati dalle loro insegnanti Rossella Giovannini, Sonia Nale e Cristina Zago che hanno proposto il brano “La Ricetta della felicità”. Di seguito il coro femminile “Plinius” di Bottrighe diretto da Antonella
Anniversario della morte della Serva di Dio suor M. Felicita Baseggio
Giuseppe Sammartini, e nemmeno l’Arciprete del Duomo Mons. Trombini, che era il confessore delle Terziarie, dicendo loro che l’anima si sarebbe salvata perché il loro genitore era stato un uomo buonissimo. Alla fine l’Arciprete si rivolse alla Baseggio chiedendole, non di con-
solare le due sorelle, ma di acquietarle: “Chiedete al Signore di saper dove si trova quell’anima. “Se io farò questa cosa, rispose la suora, suor M. Giovanna lo farà sapere a tutto il paese e io avrò a soffrine”. Tuttavia obbediente come era solita essere, passò la notte in preghiera e il
Pavan, che ha eseguito tra l’altro la struggente “Nokinà” dedicata alle mamme ed loro i bimbi che subivano gli orrori dei campi di concentramento, per poi passare all’esecuzione solista del noto soprano adriese Simonetta Casellato accompagnata all’organo da Antonella Cassetta e dell’oboe di Roberto Stivali, direttore del coro Ana di Latina. Poi il coro “Tre Cime” di Casale di Scodosia diretto da Edoardo Gioachin ed il coro trentino “Pasubio” di Vallarsa diretto da Ivan Cobbe. Indi il soprano Casellato con il “Magnificat” ed ancora l’oboista Stivali con la toccante esecuzione di “Gabriel’s Oboe” colonna sonora del film “Mission”. In chiusura è stato dedicato al veterinario Evaristo Stoppa, persona assai presente nelle necessità dellla parrocchia, recentemente scomparso, il tradizionale “Signore delle Cime” diretto da Antonella Pavan con tutti i cori ed i solisti insieme. Qui, in anteprima assoluta, l’introduzione con oboe che proprio
1a edizione della rassegna musicale “Musich-Emozioni” promossa ed organizzata dal comitato di gestione della scuola dell’infanzia locale “Umberto Maddalena”
Giovedì 13 febbraio 2014, alle ore 18.30, nella chiesa di San Domenico, in Rovigo
Una Celebrazione Eucaristica si tiene nella chiesa di San Domenico, in Rovigo per chiedere alla SS. Trinità la glorificazione della Serva di Dio suor M. Felicita Baseggio. Il giorno 11 febbraio ricorrerà l’anniversario della santa morte della Serva di Dio. Quando viene a mancare una persona alla quale siamo stati legati, al disorientamento si unisce il desiderio di sapere se la sua anima sia salva, in Paradiso o almeno in Purgatorio. E’ un sentimento umano, comune e si prova in ogni tempo. E’ in una situazione di questo genere nella quale si è trovata suor Baseggio e, nei suoi scritti, ella ne parla diffusamente. Nel 1788, il 10 Dicembre, morì il Conte Ercole Casalini (di antica famiglia rodigina) padre di due sorelle, Maria Giovanna e Maria Fortunata, monache, come suor Baseggio, nel Convento delle Terziarie Francescane. L’uomo era deceduto senza sacramenti, dopo vari giorni di agonia, e questo fatto rattristava moltissimo le due figlie. Non riuscì a confortarle il Padre Maestro dei Minori Conventuali,
la Settimana 5
polesine
domenica 9 febbraio 2014
giorno seguente, pressata dalle sorelle, insieme ad alcune suore e al Confessore, si prostrò davanti al crocefisso al quale ella chiese: “Ditemi se quest’anima è in Paradiso.” Con grande sorpresa di tutti il crocefisso inchinò il capo a specificare che l’anima si trovava in Paradiso. Grande fu la felicità di suor M.Giovanna (l’altra sorella era ammalata) , ma come suor Baseggio aveva previsto ella si affrettò a raccontare fuori del convento, l’accaduto. Conseguenza fu che in piazza, per le case si ridicolizzava la cosa, le altre suore Terziarie la chiamavano “ la santa”, e un religioso incontrandola la salutò con: “Beata tibi”, e poi diede, una grande risata. Questo breve racconto contiene un insegnamento. Suor Baseggio vuole essere umile e obbediente alla Regola, ai Superiori, a ciò che il confessore le impone in nome della obbedienza: lei sa che quando l’accaduto sarà reso noto deve aspettarsi derisioni e incomprensioni. Deve dunque essere umile imitatrice di Gesù: “Il cuore si schianta nell’obbedienza, ma resiste in essa.” Giuriati
De Marzi ha composto appositamente per la serata. Musich-Emozioni ha avuto un importante scopo benefico. Durante la stessa sono state raccolte libere offerte per un totale di 646 euro devolute interamente al sostegno della scuola materna presiduta da Angelo Stefani. Lo stesso ha consegnato agli artisti una pregevole ed originale targa ricordo con il volto della Madonna eseguito in ottone su vetro dall’artigiano Giuliano Girotto. Roberto Marangoni Nelle foto: Gli esecutori del concerto pro scuola materna di Bottrighe.
Rovigo - Concerto nella chiesa di S. Bortolo
Biancamaria Furgeri Pensieri in musica
E’ stato presentato alla stampa il concerto “Biancamaria Furgeri. Pensieri in musica”, nell’ambito del VI Festival musicale Jesu Dulcis Memoria. Il concerto si terrà domenica 9 febbraio alle ore 21,00 presso la chiesa parrocchiale di S. Bartolomeo di Rovigo. Ha illustrato le motivazioni dell’evento Luigi Costato Presidente della Fondazione Banca del Monte di Rovigo, Walter Vallin, Presidente della Associazione Corale S. Bortolo,insieme a Biancamaria Furgeri, compositrice, e Roberto Spremulli, direttore dell’”Orchestra Melos e del “Coro Melos”.
Rovigo - Carmelo
Lezione su “Il castello interiore”
Domenica 9 febbraio 2014 alle ore 16, nella cappella del Carmelo della Trasfigurazione di Rovigo, con ingresso da via Curiel, suor Maria Grazia, carmelitana scalza, terrà una lezione su : Il Castello interiore di Santa Teresa d’Avila. “I dieci comandamenti” Ogni martedì alle ore 21, nella cappella del Carmelo della Trasfigurazione, con ingresso da via Curiel, a Rovigo, padre Mario Gallian, domenicano, tiene il corso sui dieci comandamenti.
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la Settimana
polesine
University Day venerdì 7 e sabato 8 febbraio
Due giorni di cultura universitaria al Cur
Venerdì 31 gennaio si è svolta la conferenza Stampa di presentazione, alla presenza di: Roberto Tovo, Presidente del CUR, Tiziana Virgili, Presidente della Provincia di Rovigo, Anna Paola Nezzo, Assessore alla Cultura e Istruzione del Comune di Rovigo, Giacomo De Stefani, CCIAA, Sandro Fioravanti, Vice Presidente della Fondazione CARIPARO. In rappresentanza delle Università di Padova e di Ferrara erano presenti il Prof. Luigi Costato e il Prof. Giuseppe Zago. Da parte di tutti è stato ribadito come il CUR rappresenti una scelta e un impegno prioritario, una presenza che qualifica Rovigo e la sua provincia. Un momento culturale prezioso per i ragazzi e una occasione per ribadire il ruolo della presenza universitaria a Rovigo. L’University Day di quest’anno, promosso dal CUR – Consorzio Università di Rovigo - si tiene venerdì 7 e sabato 8 febbraio: tanti gli appuntamenti e i contenitori rivolti agli stu-
denti delle Scuole Secondarie di secondo grado che possono cimentarsi con lezioni e simulazioni di test di ammissione, calandosi così nella vita universitaria. L’obiettivo è quello di far percepire ai ragazzi l’importanza di una formazione completa e flessibile, qualitativamente elevata, costruita sulle proprie aspirazioni, ma anche capace di aderire agli stimoli che provengono dalla società e dal territorio. E magari, perché no, può essere anche l’occasione per scoprire nuovi interessi. Durante i due giorni, infatti, gli studenti delle classi terze, quarte e quinte delle Scuole Secondarie di Secondo Grado sono messi a confronto diretto con il contesto universitario e con i contenuti formativi dei corsi attivati presso il CUR: vere e proprie lezioni tenute dai docenti, ma anche incontri con gli studenti universitari, tour guidati, momenti di approfondimento culturale. Il tutto in un clima di coinvolgimento che punta a stimolare la curiosità dei
ragazzi, a suscitare interesse verso la cultura universitaria, il valore del sapere e della conoscenza, indipendentemente dalla loro scelta per il futuro. L’Università a Rovigo spiega il Presidente del CUR Roberto Tovo - è una realtà attiva e propositiva che mette a disposizione corsi coerenti con gli obiettivi di crescita culturale e socioeconomica del Polesine in collegamento con le forze produttive, con la scuola, con le esigenze espresse dal mondo del lavoro. Posso dire che il CUR è nelle condizioni di garantire un’altissima qualità della didattica e della ricerca. Conclude il Prof. Roberto Tovo, Presidente del CUR: Anche attraverso l’University Day vogliamo dire ai ragazzi con convinzione di non rimanere in superficie, ma di andare alla ricerca di nuove opportunità. Se è vero che stiamo vivendo un momento difficile dal punto di vista sociale e occupazionale, è vero anche che chi riesce ad andare oltre, ad approfondire la propria formazione, a penetrare con la conoscenza e la competenza nel mondo che lo circonda, ce la fa.
Castelnovo Bariano a
La 37 Giornata della Vita
Da sempre la prima domenica di febbraio (coincidente stavolta con la Candelora) la Chiesa la dedica alla Giornata o Festa per la vita, giunta in questo iniziale 2014 alla 37esima edizione. Il parroco don Alex Miglioli ha osservato che “questo è un momento aggregante per tutto il nostro paese onde festeggiare la scuola parrocchiale dell’infanzia S. Antonio di Padova. Nonostante la pioggia persistente e sintomi influenzali diffusi il tradizionale e benefico evento ha avuto successo con la messa delle 11 e il pranzo comunitario al teatro Indipendenza a cura del nostro asilo e della Pro Loco oltre al patrocinio comunale”. Il sindaco Massimo Biancardi, intervenuto insieme all’assessore all’istruzione Paolo Fin (come sempre impegnato nel servizio ai tavoli) ha aggiunto questo: “La nostra materna da sempre svolge un’insostituibile azione formativa al servizio di tutti e ciò è ampiamente meritorio; giusto il sostegno nostro nel tempo alla S. Antonio di Padova”. Fra gli intervenuti suor Antonietta (orsoline di Castelmassa) che all’asilo insegna religione. Una domenica speciale in cui i bambini dai 3 ai 5 anni della scuola di via Gramignazzi sono stati protagonisti assoluti: a messa insieme a quelli del 1° anno di catechismo;
Badia Polesine - Iniziativa di Lions Club Badia e Lions Club Rovigo
“BANCHE & IMPRESE. Un cammino comune nel contesto economico attuale e nelle sfide future”
Un importante Convegno, organizzato dal Lions Club Badia Adige Po e dal Lions Club Rovigo, si terrà a Badia Polesine il 12 febbraio prossimo, presso l’Abbazia della Vangadizza. Nel complicato momento economico corrente, il tema trattato dal simposio è di assoluta attualità, ed il binomio “Banche e Imprese” ha un ruolo cruciale nelle possibili soluzioni per uscire dalla crisi. Gli Istituti di Credito hanno le loro evidenti difficoltà per svolgere la funzione di sostegno alle imprese, mentre quest’ultime sono impegnate a tutto tondo nei confronti di mercato, competitors, imposte e costo del lavoro. Per tutto ciò, nel convegno, si confronteranno queste due realtà (Banche e Imprese) con l’obiettivo di identificare soluzioni comuni. I relatori sono di altissimo livello e
nell’ordine interverranno: il Presidente di UNINDUSTRIA di Rovigo, Michele Gambato; il noto imprenditore veronese dottor Alessandro Riello, e in
chiusura Giovanni Costa, professore emerito all’Università di Padova, dove tiene un corso di Strategia d’Impresa. Il prof. Costa che ha insegnato anche a
domenica 9 febbraio 2014
Cà Foscari, alla SDA Bocconi, al CUOA e all’ESSEC di Parigi, è presidente della Cassa di Risparmio del Veneto e vice presidente del Consiglio di Gestione di Intesa Sanpaolo. Autore di numerosi volumi su temi di management e strategia d’impresa, il suo ultimo testo è dedicato all’economia del Veneto. Giorgio Ghiotti e Vincenzo Altieri, presidenti dei rispettivi Lions Club di Badia Adige Po e di Rovigo, da molti mesi si sono adoperati per realizzare questo importante convegno, che è aperto a tutti (imprenditori e cittadini) e che costituisce un’occasione esclusiva di confronto/dibattito con relatori esperti e qualificati. I lavori inizieranno alle ore 18.30 nella sala B. Soffiantini dell’Abbazia della Vangadizza. Giorgio Soffiantini
all’Indipendenza a pranzo con genitori, parenti, cittadini. L’asilo parrocchiale esiste dal 1953 e fu costruito come conseguenza dell’alluvione del 1951 in quanto Castelnovo Bariano fu beneficiato dalla solidarietà nazionale e internazionale più di quanto avesse perduto a causa della terribile calamità. Dall’Anas l’allora sindaco Edoardo Biancardi (cui è stata recentemente intitolata una via) ebbe il ripristino completo della viabilità locale. Insieme al parroco don Giovanni Licisco De Stefani fece arrivare in paese una delle cinque nuove scuole ma-
terne costruite nel Polesine alluvionato da parte degli industriali rodigini, malgrado l’opposta ideologia politica; questo lavorando insieme per senso civico e istituzionale. Sino a qualche anno fa la materna di via Gramignazzi è stata gestita dalle suole orsoline, poi da una cooperativa sociale di docenti e personale Ata a titolo di scuola paritaria; presidente attuale del comitato di gestione la mamma Donatella Ghedini. Una quarantina gli attuali iscritti e sarà così pure per il 2014-15 a conferma della ritrovata costanza demografica castelnovese.
Panathlon Rovigo
Parte il nuovo direttivo Nella conviviale di giovedì 30 gennaio scorso il Panathlon Club di Rovigo, presso l’Hotel Cristallo di Rovigo, ha svolto la propria assemblea ordinaria dei soci, con l’approvazione del bilancio consuntivo 2013 e del preventivo 2014 ed il passaggio di consegne tra il past- President Vincenzo Altieri ed il nuovo Presidente Federico Cogo. In tale occasione il Presidente Cogo ha presentato il nuovo Direttivo, di cui fanno parte, oltre Cogo ed Altieri (tesoriere), anche Giampaolo Milan (vice-presidente), Raffaello Salvan (segretario), Gianfranco Frigato (cerimoniere), Paolo Avezzù (addetto stampa), i due nuovi entrati Giuliano Govoni e Carla Fiocco Borgatti, oltre al riconfermato Paolo Rondina. Nella sua relazione programmatica il Presidente Cogo ha comunicato l’intenzione di organizzare una serie di incontri pubblici con personaggi del mondo dello sport, testimoni del “fair play”, ideale a cui si ispira il Panathlon Club, in modo da coinvolgere maggiormente la città su questi importanti temi. Verrà inoltre svolta una politica di incentivazione alla adesione di nuovi soci, in particolare di giovani del mondo sportivo rodigino. A conclusione dell’assemblea, che ha visto l’intervento di numerosi soci nel dibattito, tra i quali il Sindaco Bruno Piva e l’Assessore alla Cultura Anna Paola Nezzo, il Presidente Cogo ha dato appuntamento a tutti alla prossima conviviale che si terrà giovedì 27 febbraio con a tema la “nautica da diporto”, a cura di Assonautica, un tema che mette insieme sport e turismo.
polesine
domenica 9 febbraio 2014
la Settimana 7
Rovigo - Incontro al Centro Don Bosco organizzato dall’Enaip e da Forma
La formazione professionale dell’Enaip educa e promuove la persona umana E’ indubbio che nella sensibilità e nella convinzione di molti la formazione professionale rappresenta qualcosa di modesto rispetto alle altre scuole, ai licei ad esempio e un passo scolastico che precluso all’università. In realtà nulla è più sbagliato di questo alla luce della programmazione, degli intenti e delle esperienze maturate da Enaip che ha fatto della formazione professionale un concetto di formazione della persona tutta. La scuola ha un riconoscimento statale; è triennale ma dà accesso al quarto anno che si qualifica come diploma specialistico e – da poco – è stato introdotto e riconosciuto il quinto anno che permette addirittura l’inserimento nel mondo universitario. E’ vero che l’obiettivo di questa realtà educativa è primariamente la formazione e la preparazione al lavoro, ma nello stesso tempo gli alunni vengono qualificati sul piano della cultura generale con lo studio delle lingue straniere, con l’apprendimento di materie quali la matematica e la fisica ed altro. L’indirizzo poi al mondo del lavoro rappresenta un completamento della personalità del ragazzo. La vita scolastica si evolve attraverso le lezioni frontali nelle aule scolastiche, attraverso il lavoro in laboratorio e gli stages in azienda. Studio e lavoro sono un universo nel quale il giovane si inserisce. Tutto questo è orientato a delle specificità che abbracciano il settore industriale, quello commerciale, della ristorazione ed anche agricolo. Le proposte di formazione sono dunque ben finalizzate e precise; si arriva a proporre dunque qualcosa che va nella direzione da una arte delle potenzialità del ragazzo e dall’altra alle offerte concrete di lavoro. La cosa sbalorditiva di questa esperienza è – e molti non lo sanno – che diversi alunni usciti dall’Enaip da operai sono diventati poi imprenditori dimostrando capacità e senso di innovazione. L’Enaip non si cura solo del momento scolastico e della operatività lavorativa. Propone la sezione “Fuori classe” che consiste in attività complementari di sport e di svago che hanno sicuramente un valore educativo ben preciso; lo dimostrano alcune
esperienze già realizzate come l’immersione nelle bellezze del nostro Delta contatto con la natura o le permanenze in montagna nel periodo invernale. Tu t t o questo è stato spiegato con estrema chiarezza in un incontro che si è tenuto al Don Bosco di Rovigo martedì 4 febbraio scorso con la presenza del Vescovo mons. Lucio Soravito de Franceschi. La dirigente di Enaip Veneto Cinzia Girotto – portando i saluti del Direttore Generale Giorgio
Le iniziative e gli obiettivi didattici dei Centri Enaip. I riconoscimenti e le due realtà del Polesine presentate al Vescovo Lucio
Sbrissa e ringraziando i convenuti - ha presentato e moderato l’incontro aprendo il suo discorso con la precisazione che Enaip nasce dalla Acli nel 1951 e che si ispira ai valori cristiani e ne ha fatto la descrizione a partire dal valore della solidarietà e del dialogo per arrivare al bene della persona e da questa al bene comune in un quadro di grande professionalità documentata dai riconoscimenti legislativi regionali e dall’esperienza. Tutto questo si inserisce nell’Associazione “Forma” che raccoglie gli Enti di formazione professionale che sono emanazione di Congregazioni religiose, Associazioni di ispirazione cristiana, Organizzazioni del lavoro e di imprese e che hanno tre specificità: a) operano sul versante della formazione iniziale, ma anche su quella della formazione continua e permanente; b) si riconoscono nella Dottrina Sociale della Chiesa; c) si sentono parte viva di una società civile che non si contrappone alle istituzioni ma ritiene che il loro ruolo debba essere esercitato secondo il principio di sussidiarietà orizzontale oltre che verticale, come si è soliti dire.
Nell’ambito della formazione professionale, poi ENAIP Veneto progetta ed eroga prodotti/servizi di orientamento, formazione ed accompagnamento al lavoro. Lo scopo primario è quello di promuovere non solo il lavoro, ma anche e soprattutto la crescita civile, sociale e professionale delle persone, con particolare attenzione a quelle più svantaggiate. A livello nazionale, ENAIP ha una forma associativa a rete, articolata in Enti Regionali giuridicamente autonomi che operano in quasi tutte le regioni italiane. In provincia di Rovigo Enaip è presente a Rovigo presso il Centro don Bosco e a Porto Viro. Il Centro Servizi Formativi di Porto Viro ha una grande importanza perché si colloca al centro di una zona molto delicata dal punto di vista umano ed ambientale qual il Delta ed è attivo soprattutto nel settore meccanico ed elettrico, terziario e servizi alla persona, ma anche nel settore primario (agricoltura, pesca e acquacoltura). Questo vasto panorama è stato illustrato da vari punti di vista con l’aiuto di slides. Hanno completato da diversi punti di vista il tema della formazione professionale i vari relatori: Renato Meggiolaro per Forma, don Edmondo Lanciarotta per la Conferenza Episcopale Triveneta in quanto responsabile del settore scuola e Raffaello Fortuna per l’Enaip. Prossimamente ci sarà un incontro con il Patriarca mons. Moraglia per far conoscere la realtà della formazione professionale in Veneto e in maggio la partecipazione al grande incontro con il Papa a Roma con tutta la scuola. E’ seguito un momento di discussione durante il quale sono intervenuti tra gli altri il responsabile provinciale delle Acli Gianesella e don Dante Bellinati che dell’Enaip di Rovigo è stato il fondatore e che ha ricordato la storia di questo ente in Polesine a partire dal primo centro di Adria per passare agli
altri che si sono succeduti e indicando anche le reali e positive prospettive di lavoro incontrate allora. Al termine degli interventi alcuni alunni dell’Enaip hanno presentato al Vescovo Lucio un omaggio: una preziosa croce studiata e realizzata dagli studenti in laboratorio. Il Vescovo ha concluso la serata ricordando il valore dell’educazione che si realizza in una relazione tra docente e alunno dove la formazione è di entrambi.
Programma Partenza da Rovigo ore 4.00 presso Piazzale Cervi (piazza/e Corriere) - dalle 11 alle 13 in Sala Nervi con Papa Francesco - pranzo al sacco - dalle 15 alle 17 visita alla Basilica di S. Pietro e alla Casa delle Suore di Madre Teresa di Calcutta - Cena in autogrill - ritorno previsto ore 24.00 Quota di € 30,00. persona per 50 partecipanti. Le iscrizioni si raccolgono entro il 7 febbraio inviando una mail all’Ufficio Famiglia Diocesano ad uno dei seguenti indirizzi: centrofamiglie.rovigo@gmail.com ufficio.famiglia.@diocesi.rovigo.il
Notizie dalla Scuola di Teologia
Conosciamo la Bibbia
A chi volesse approfondire, oppure semplicemente accostarsi all’Antico Testamento, consigliamo di leggere, oltre naturalmente alla Bibbia, la “ Piccola guida alla Bibbia. Breve corso introduttivo” di A. Sacchi, edizioni San Paolo, uno dei testi base del corso di Sacra Scrittura I di fra Luca Trivellato. Per spiegare cosa si intende con il termine Introduzione alla Scrittura, useremo le parole di fra Luca: “L’introduzione non è una prerogativa dell’Antico o del Nuovo Testamento. Essa si rende necessaria ogni qual volta manchi nel lettore il contatto immediato, diretto, con l’ambiente nel quale un certo tipo di letteratura è sorto. Ciò può accadere per distanza geografica, o per una notevole distanza cronologica dagli avvenimenti narratici, sebbene geograficamente a noi vicini. Nel caso della Bibbia e di tutta la letteratura dell’antico Vicino Oriente ambedue le eventualità si realizzano: il lettore moderno si confronta con popoli, e quindi con letterature, istituzioni, mentalità, usanze e costumi, da lui lontani sia geograficamente, che nel tempo. È dunque senz’altro da presumere che egli,
salvo che possieda una notevole e specializzata cultura, si trovi poco o nulla al corrente dei fatti storici, economico-sociali, ideologico-religiosi, ecc. ai quali si riferisce un testo orientale antico come l’Antico Testamento. A ciò si aggiunge il problema della lingua, ostacolo il più delle volte insormontabile per una conoscenza diretta delle fonti. Per la Bibbia, infine, si presenta un problema particolare: trattandosi di un’opera che per millenni è stata ed è tuttora la Sacra Scrittura del Giudaismo e del Cristianesimo, non è difficile che il lettore d’oggi, specialmente se occidentale, quindi cresciuto
nell’ambito della tradizione giudeo-cristiana, abbia inconsciamente assimilato tutta una tradizione teologico-ecclesiastica che non mancherà certo di far sentire il suo peso nella spiegazione dei testi. Secoli di esegesi tutt’altro che priva di preconcetti possono spingerlo, senza che se ne renda conto, o verso l’accettazione a-critica di certi asserti non provati, o, paradossalmente, verso il rifiuto, ugualmente a-critico, di certe posizioni, solamente perché sostenute tradizionalmente nell’ambito di determinati gruppi religiosi. La necessità di una scienza introduttiva che ci dia una visione scientifica della letteratura biblica non dovrebbe dunque sfuggire a nessuno. Una definizione piuttosto descrittiva della disciplina potrebbe essere la seguente: «Introduzione all’Antico o al Nuovo Testamento chiamiamo quella scienza, che si prefigge lo scopo di darci, ove possibile, tutti i dati necessari alla identificazione dell’autore e del genere letterario di un testo o di una unità letteraria minore, rendendoli comprensibili sullo sfondo degli avvenimenti e dei problemi della sua epoca».”
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la Settimana
polesine
domenica 9 febbraio 2014
Unitalsi - Sottosezione di Adria
“Emozioni in Terra Santa” Rovigo Rotonda - … assalto alla Rotonda …
Da qualche tempo sulla stampa locale si auspica che il “tempio cittadino” della Rotonda sia protetto da cancellata, per difenderlo da atti vandalici. Fino ad ora era bastato esser “luogo sacro” per non subire gesti … C’erano, è vero ai varchi della balaustra, delle catene, ma erano più simboliche che vera difesa! Nel secolo scorso, il “portico della Rotonda” era proverbiale luogo di riparo per chi era nella miseria nera, nell’essere senza un tetto! Quello spazio del tempio cittadino era luogo di riparo e accoglienza per i più poveri! Era quasi un abbraccio della città ai suoi poveri.
Polesine - I “giorni della merla”
Dopo il tepore dei giorni scorsi, si è fatto sentire l’inverno, nei giorni tradizionalmente legati al freddo, chiamati “giorni della merla”. Tuttavia, dopo i rigori della notte, di giorno la temperatura si alzava ed ha reso più vivibili le tre giornate. Da sempre, sono le tante iniziative benefiche ad attutire il colpo con le molteplici iniziative di assistenza realizzate dai tanti buoni del Polesine.
Canda - Sulla facciata della chiesa …
Parto per la “mia” Terra Santa con l’Unitalsi a fine novembre, stanca, quasi stremata da turni di lavoro massacranti, con l’animo ferito da tante battaglie e inquieta, alla ricerca di silenzio e di speranza. Tel Aviv mi accoglie con una splendida giornata di sole, un vento tiepido mi accarezza la pelle. Il pulmann Gran-Turismo che mi porterà sulle strade percorse da Gesù è già fuori dall’aeroporto che aspetta. Nazareth, Kana, Ca-
Non solo a Rovigo capoluogo della Provincia, ma chi imbratta le chiese sono presenti anche nei nostri paesi. Ultima fattaci conoscere dalla stampa locale è quella apparsa, ad altezza uomo, sulla candida facciata della chiesa parrocchiale di Canda, di recente restaurata e da poco riaperta alla gente, dopo il terremoto.
Rovigo S. Maria delle Rose - Ha giurato Francesca
Martedì 28 u.s., in tribunale a Rovigo, davanti al Consiglio dell’Ordine tra gli undici neoavvocati ha giurato anche Francesca Ledda. Francesca è da sempre una attiva giovane in parrocchia di S. Maria delle Rose nel quartiere rodigino della Commenda Est. Ha fatto parte attiva nel Gruppo Giovani e continua a prestare il servizio di Lettore nelle celebrazioni liturgiche. L’avv. Francesca Ledda è pure collaboratrice con “la Settimana”. Felicitazione per il traguardo raggiunto e auguri per un futuro ed impegnativo lavoro nel “foro rodigino” da parte di tutti gli amici.
Rovigo Carmelo - “La Candelora”
Presenza delle grandi occasioni domenica 2 febbraio, festa della presentazione del Signore”, che ha partecipato alla benedizione dei ceri prima e alla Messa conventuale. Ha accompagnato il canto dell’Assemblea e delle Monache la sig.ra Maria Teresa Rizzato Conchi. All’omelia il celebrante ha commentato il Vangelo ed ha fatto riferimento alle tradizioni popolari sull’uso del piccolo cero e della sua preziosa presenza nella civiltà contadina. Ha poi sottolineato che la Chiesa celebrava in quella domenica la 18 Giornata Mondiale della Vita consacrata. “I Consacrati – ha tra l’altro detto, citando M. Liut - sono uomini e donne che possono svegliare il mondo! La vita consacrata è profezia. Dio ci chiede di uscire dal nido che ci contiene ed essere inviati nelle frontiere del mondo evitando la tentazione di addomesticarle …”. Ha poi ringraziato e la Comunità del Carmelo e quella delle Ancelle della SS Trinità, che con la loro preghiera attirano sulla città e sulla chiesa polesana la misericordia di Dio.
Melara - Quattro poesie …
L’Arciprete di Melara, che ne è l’autore me le ha inviate per Natale le sue ultime quattro liriche, ma sono andate a finire tra i biglietti di auguri! Ora riprendendole in mano, mi accingo a offrirle ai miei 23 lettori. Con la sua solita ed acuta spontaneità ci porta a vivere le quattro note dominanti dell’Evento che abbiamo appena celebrato, tutte legate pure al nostro paesaggio e che ci caratterizza come uomini di questa terra che è il Polesine! “E guardo il tuo sguardo / che mi trapassa senza parole / e mi fa forte di dolcezza / e mi invita nel silenzio ad approcciare il cielo …”. E continuando descrive l’animo della nostra gente: “Viandante in cammino / mai sazio di entrare / con la forza che non si esaurisce / prendo come la terra / ogni goccia di rugiada … e attendo la luce …”. E questa realtà predispone alla contemplazione che passa per il calore della casa che fa emergere la preziosità della famiglia nell’atmosfera del Natale. Piano piano Don Daniele ci conduce alla sera prima, e alla “Notte” poi, non senza averci ancora una volta fatti passare per il mondo meraviglioso della nostra terra, che ci fa sentire, con il suo profondo silenzio, nell’animo, il canto degli angeli che non può non concretizzarsi con quanto percorre le nostre strade.
Molinella - Festa al Santuario della B.V. di Lourdes
Anche quest’anno la minuscola comunità credente di Molinella ha preparato e celebrerà martedì 11, la festa della Beata Vergine di Lourdes al santuario di Treponti. Saranno celebrate SS Messe alle ore 10 e alle 18. Durante la celebrazione del pomeriggio sarà amministrato il sacramento dell’Unzione dei Malati per quanti lo vorranno ricevere, presiederà il parroco don Luigi Spirandelli; mentre in serata sarà il M.R. Paolo Pigozzo carmelitano. Animerà il canto la corale parrocchiale. Dopo la Messa vespertina vi sarà un momento di convivialità.
Diocesi - Il nuovo annuario
E’ uscito fresco fresco di stampa in questi giorni, aggiornato a “Gennaio 2014”, l’annuario diocesano! Ricalca nel formato e nell’impostazione, quelli degli ultimi anni. E’ stato curato dal gruppo della Cancelleria sotto la presidenza di mons. Claudio Gatti. Di facile consultazione offre i dati relativi al clero, alle comunità parrocchiali, ai Religiosi e Religiose presenti in Diocesi e offre anche località, titoli, codice fiscale, iscrizione al registro delle persone giuridiche presso il tribunale di Rovigo, delle parrocchie civilmente riconosciute. Infine offre alcuni brevi cenni storici sulla Diocesi e sui Santi patroni. Il volume è stato fatto pervenire ai rr Sacerdoti nelle loro sedi.
farnao, Betlemme, Gerusalemme, il deserto di Giuda, il lago di Tiberiade, il Mar Morto, Gerico, il Campo dei pastori, Emmaus: ogni tappa del viaggio lascia un segno, regala un’emozione diversa in ogni luogo fino a comporre un mosaico straordinario di colori, immagini, sensazioni uniche, profondamente intime, difficili a volte da comunicare perchè patrimonio personale e spirituale di ognuno. La mia più grande emozione l’ho provata nella chiesa del Getsemani, inginocchiata accanto
a quella pietra sulla quale Gesù stesso ha pregato nella notte di Passione, solo, disperato e abbandonato da tutti. In quel momento L’ho sentito veramente e profondamente vicino. Ho sentito Gesù spogliarsi del suo essere divino e diventare uomo come noi, un uomo, angosce, le mie paure, le che nella sua mie sofferenze! Con questi pensieri e fragilità, ha provato il dolore questo sconvolgimento straziante della interiore ho affrontato le sofferenza e la ultime tappe del pellegrid i s p e r a z i o n e naggio: la via Crucis lundell’abbandono go le vie del mercato, le così intensamen- stesse che 2000 anni fa hai te da spaventarsi percorso Tu, in mezzo al Lui stesso e chie- vociare e alla frenesia di dere al Padre di gente di ogni razza e reallontanare da ligione. In quel momento Lui quel calice ho capito quanto è e sarà difficile la conquista della di sofferenza. Gesù in quel pace per una convivenza momento rive- civile in questi posti. Sono arrivata infine lava la sua condizione umana, ma un al Santo Sepolcro: quanattimo dopo, accettando il suo destino e abbandonandosi conNella Chiesa Arcipretale sapevolmente alla volon- Parrocchia di San Bellino tà del padre, il giorno 23 febbraio 2014 tornava a alle ore 16.00 manifestare il Suo Essere si svolgerà Superiore ! la Celebrazione Eucaristica Quanto sei Grande presieduta dal nostro Vescovo mio Dio ! S.E. Lucio Soravito de Franceschi E quanto in Suffragio del sono piccole e senza sen- Reverendissimo don Luigi Lovato so davanti a Te le mie
RICORDO
ta confusione !! Difficile, quasi impossibile è stato il raccoglimento e l’adorazione di quel posto che ti ha accolto in terra per così poco tempo. Gli ultimi giorni mi hanno regalato la serenità della Chiesa del Pater Noster e la tenerezza del sorriso del Bambino al Campo dei Pastori, quel sorriso che è luce e forza per il cammino di ognuno di noi. Si torna a casa …. Arrivederci Terra Santa per altre emozioni ! Virginia Mandara
Anniversario
Sessant’anni di matrimonio per Regina e Rodolfo Sessant’anni di matrimonio, sono difficili da immaginare anche per chi ne è testimone. Rodolfo Masiero e Regina Ferrari il prossimo 13 febbraio festeggeranno sessant’anni di matrimonio, difficili da immaginare anche per chi ne è testimone. Rodolfo nativo del Buso, allora Buso di Sarzano e Regina nativa di Cambio, si sono conosciuti nel 1950, dopo quattro anni di fidanzamento hanno deciso di sposarsi e il 13 febbraio 1954 sono convolati a nozze. Data insolita per un matrimonio ma una volta funzionava così, si attendeva l’inverno - quando il lavoro in campagna era fermo e si riscuotevano i soldi della terra a partecipazione - per avere tempo e denaro per potersi sposare. Erano le 11 di un sabato mattina, un giorno freddo di nebbia. I vestiti nuovi ma semplici: completo blu per lui e vestito cenere
per lei, con un cappottino grigio, i capelli ben pettinati e un bel mazzo di fiori bianchi da far invidia. Solo i ricordi ne fanno testimonianza perché al tempo le foto erano un lusso. Gli invitati erano la famiglia più stretta: si mangiava a casa pranzo e cena, intrattenuti da fisarmonica e grammofono e il viaggio di nozze è stato il giorno dopo, in stalla a mungere le vacche! Erano anni duri che per farli funzionare si faceva
di tutto perché andassero bene anche quando andavano male. A guardarli ora, nella vita di tutti i giorni, si percepisce quella simbiosi che solo una vita vissuta insieme sa maturare, gesti di confidenza, di rispetto, d’amore che traspaiono anche dal loro sguardo. I solchi nel loro volto lasciano intravedere anche quella vita di sacrifici e di lotte, ma mai di arrese. Ed è bello quando si chiede loro cosa li abbia
tenuti uniti per così tanto tempo, sentirsi rispondere che, quello che ha fatto la differenza, non sono state cose eclatanti ma “le parole non dette”, quel sacro silenzio mantenuto in un momento di disaccordo o di difficoltà, colmato però da un sguardo o da un gesto che portava ad intuire cosa era meglio l’un per l’altro e per la famiglia. Perché il vero dialogo, il vero ascolto, non è fatto con bocca e orecchie ma col cuore. Per i tre figli Roberto, Rossella e Sandra, e gli altrettanti nipoti Martina, Stefano ed Anna, la nuora Paola e i generi Renzo e Valerio è una grande gioia e un onore essere testimonianza viva dell’unione di Rodolfo e Regina. Tutti insieme ringraziano Cielo e Terra per aver accolto, protetto e fatto crescere questa coppia e questa famiglia in sessant’anni di gioie e dolori, fatiche e vittorie, nella buona e nella cattiva sorte, sessant’anni di Vita.
domenica 9 febbraio 2014
Borsea
Giornata per la Vita La S. Messa: accanto a Cristo prendiamoci cura di tutti Partendo dal messaggio di papa Francesco e dei vescovi italiani “I figli sono la pupilla dei nostri occhi… che ne sarà di noi se non ci prendiamo cura di loro?”, le famiglie hanno vissuto un incontro forte di fede e di vita, attraverso un video composto dai catechisti con immagini, messaggi e volti dei nostri bambini e ragazzi con i propri familiari. La S. Messa è stata una vera esplosione di gioia e di speranza nel Signore con la presenza di Giovanna missionaria, prossima al ritorno in Brasile e del compleanno del giovane Nicola che da alcuni mesi sta offrendo una testimonianza coraggiosa con la sua malattia. Concerto “Cantiamo alla Vita” presso la chiesa di S. Apollinare Nel pomeriggio, su proposta del rinnovato Coro di Borsea “Maranatha” si è svolto un entusiasmante concerto con la partecipazione di ben 5 cori: di Costa, Molinella, Solesino, Lendinara e Borsea. Sono state due ore intense di canti e di messaggi proposti dai coristi. La bellissima chiesa di S. Apollinare, accanto alla presenza di don Bernardo e don Silvio, ha fatto da cornice a un evento carico di speranza per tutti. Il clima che si respirava ha messo in luce che possiamo essere tutti “un popolo della vita”, un popoli che si prende cura degli anziani, dei bambini e dei giovani, tra memoria e profezia.
la Settimana 9
polesine Boara Polesine
Una settimana con San Giovanni Bosco A n c h e quest’anno, nella Parrocchia di Boara Polesine, dal 27 Gennaio al 2 Febbraio, abbiamo vissuto “Una settimana con San Giovanni Bosco”: 7 giorni dedicati alla preghiera e all’approfondimento di temi religiosi ricordando la figura di questo grande educatore. Ogni giorno è stato arricchito dalla presenza di un sacerdote o un laico che ci hanno aiutato ad affrontare i vari temi con competenza. Il lunedì è intervenuto don Dante Bellinati per parlare agli operatori della carità sul tema “Animare la comunità alla carità”. Il martedi è stato Maurizio Sacchetti, un nostro compaesano iscritto alla scuola di teologia, che con l’utilizzo di power point e con una esposizione puntuale, ci ha aiutati ad apprendere l’origine e il significato della Lectio Divina e i vari momenti che la compongono. Il Mercoledì, don Piero Mandruzzato ha tenuto un incontro molto stimolante con i giovani e li ha invitati a riflettere sul significato che danno alle cose e sui veri valori che guidano la loro vita. Hanno partecipato anche alcuni giovani di S. Pio X, di San Bortolo e di Granzette, con cui i nostri ragazzi sperano in futuro di poter intraprendere un cammino, collaborando su progetti comuni. Come diceva don Bosco: “Se vogliamo una società buona, dobbiamo far convergere tutti i nostri sforzi nell’educare cristianamente la gioventù”, e questo è senz’altro il compito più urgente che le nostre comunità devono impegnarsi a portare avanti. Il giovedì don Giuseppe Mazzocco ha parlato di Chiesa in Missione e del ruolo dei cattolici nella società. Il Venerdì è stato don Andrea Varliero, responsabile dell’Ufficio Catechistico, a incontrare catechisti e genitori sul difficile tema del dialogo tra genitori, figli adolescenti ed educatori e a mediare abilmente la vivace discussione che ne è seguita. Il sabato è stata la volta della catechesi, che ha organizzato con i ragazzi un momento in teatro in cui, dopo aver visionato insieme un breve filmato sulla vita di San Domenico Savio, esempio di santità per i più giovani, è stato offerto dai più grandi una rappresentazione teatrale sui momenti più salienti della vita del santo. La sera, il gruppo famiglie ha organizzato nella cappella annessa alla Chiesa, una veglia di preghiera per la vita, che ha visto una partecipazione numerosa e attenta delle famiglie invitate e che ha dato l’impulso per continuare a proporre
un momento di adorazione, aperto a tutta la comunità, ogni primo sabato del mese. A conclusione di questa intensa e fruttuosa settimana, la domenica 2 Febbraio, è stata celebrata la giornata della vita. Il parroco, don Vincenzo, ha invitato alla celebrazione tutti i battezzati del 2013, e la chiesa era un risuonare di piccole voci che annunciavano con grande vigore il loro ingresso nella nostra comunità. Una celebrazione bella ed emozionante che ci ha fatto toccare con mano l’amore di Dio che si rinnova continuamente verso di noi con il dono di nuove
vite che chiedono solo di essere accolte e amate. Don Bosco era solito dire:” La prima felicità di un fanciullo é il sapere di essere amato”, e l’amore ai fanciulli dovrà essere dato non solo dai familiari, ma da tutta la comunità che li accoglie. Ringraziamo il Signore per questa nuova occasione di gioire insieme, e se, citando sempre San Giovanni: “Noi qui facciamo consistere la santità nello stare molto allegri”, allora possiamo dire che tutta la nostra comunità ha compiuto in questi giorni un piccolo passo verso la santità!
Rovigo
XIV Giornata di raccolta del farmaco
Sabato 8 febbraio in 36 farmacie Sabato 8 febbraio si terrà la quattordicesima giornata di raccolta del farmaco, che per la provincia di Rovigo è la dodicesima e vedrà l’adesione locale di 36 farmacie per 28 enti convenzionati e la partecipazione di oltre 120 volontari. A presentare l’evento nei giorni scorsi a Palazzo Celio la presidente Tiziana Virgili, il presidente del Consiglio comunale di Rovigo Paolo Avezzù e il responsabile del Banco Farmaceutico provinciale Roberto Mattei. Sabato, recandosi nelle farmacie che aderiscono all’iniziativa, si potrà acquistare e donare farmaci da automedicazione che verranno destinati alle persone in stato di povertà. La giornata è realizzata dalla Fondazione Banco Farmaceutico onlus in collaborazione con Federfarma e CDO Opere Sociali e si terrà in oltre 3.400 farmacie distribuite in 94 province e in più di 1.200 comuni. Per ciò che concerne Rovigo nelle precedenti 11 edizioni sono stati raccolti 26.900 medicinali per un valore di circa € 160.000,00.
iovani G
Pagina a cura del Servizio Diocesano di Pastorale Giovanile via Sichirollo, 18 Rovigo 349 5139409 giovani@5pani2pesci.it www.5pani2pesci.it
...di Grillara e Piano
A PIANO IImpegnati GIOVANI CI SONO e responsabili per tenere viva la Comunità
Su questo numero il nostro viaggio prosegue in alcune parrocchie all’estremo orientale della Diocesi, nelle belle terre dell’Isola di Ariano, dove troviamo la Parrocchia di Grillara e quella di Piano, oggi unite in una collaborazione pastorale. Circa di 1100 persone la popolazione residente nelle due Comunità: se cercassimo gruppi giovanili non li troveremmo. Se invece cerchiamo giovani li troviamo, e che giovani!! Spesso le colonne sono proprio loro!
Nella musica
La storia di Davide, a Piano, è proprio intrecciata al gusto per la musica nella sua Chiesa, attraverso la Corale Parrocchiale. Davide ha 20 anni, è nato a Contarina di Porto Viro e fin da piccolo ha sempre coltivato una grande passione per la musica e la Liturgia Domenicale. Già membro del Schola Cantorum di Piano, ha poi intrapreso il ruolo del padre Roberto come accompagnatore organista del coro parrocchiale della Chiesa di Piano e dell’assemblea durante la S Messa Domenicale (vedi foto sotto). Il coro di Piano è formato circa da trenta elementi guidati dall’instancabile maestro Mario Parenti, Davide accompagna il coro già da tre anni, il suo lavoro e il suo impegno è fondamentale. Davide è diplomato Geometra presso ITCGS Maddalena di Adria, è attualmente studente presso il Conservatorio di Adria A. Buzzolla di pianoforte, organo e composizione organistica. Davide è un dono, oltre per la Comunità di Piano, anche per la Parrocchia S. Francesco d’Assisi di Taglio di Po, e saltuariamente anche per la Cattedrale di Adria.
Nell’ottavo giorno dalla settimana di Pasqua, un “accampamento giovane” a Rovigo per due giorni testimonierà che c’è Altro, di più grande delle solite cose, che tiene in volo la vita. Su questo evento e sulla pagina ad esso dedicata nel menù Eventi trovi i costanti aggiornamenti: ospiti d’onore, programma, adesione, trasporti e accesso… Per ora si sa solo che le Parrocchie di Rovigo stanno ricevendo le richieste di ospitalità notturna per i giovani pellegrini che si riverseranno in Città da tutto il Polesine con le navette da tutte le località del Polesine. I Gruppi Giovanili che si iscriveranno compatti non saranno divisi nel trascorrere la notte ma saranno orientati a una parrocchia accogliente. Nel frattempo segnati la data 26 e 27 Aprile: dì pure ai tuoi che non dormirai a casa. DOMENICA 27 APRILE, dopo una notte di veglia, i giovani a Rovigo attorno al Vescovo Lucio ricorderanno nella Celebrazione Eucaristica di chiusura della Festagiovani, il Papa Giovanni Paolo II, contemporaneamente al momento in cui il Santo Padre Francesco lo proclamerà Santo. Anche dal Polesine, in comunione con Francesco, un popolo giovane saluta il Papa, faro per molti giovani di ogni Nazione della terra, e ne invoca la protezione dal Paradiso. Fra pochi giorni la pubblicazione della Festagiovani in
Attorno alla propria Chiesa, casa da amare
Giasti Zanni oggi ha 28 anni e ha sempre avuto un grande gusto estetico che è per lui divenuto anche un lavoro, essendo da undici anni parrucchiere a Taglio di Po, ed essendosi dedicato con passione a questa professione: si è diplomato nell’anno 2009-10 presso l’accademia l’Oreal di Milano, poi nel maggio 2012 presso l’Accademia di Aldo Coppola di Milano. Nonostante questo investimento professionale che lo ha spesso fatto viaggiare, Giasti non hai però mai abbandonato l’amore per la sua Comunità e trova sempre il tempo per offrire il suo aiuto nelle attività parrocchiali e in particolare nell’ornamento floreale della sua chiesa. La sua passione per i fiori lo ha portato fin da giovanissimo ad adobbare la Chiesa di splendidi fiori, coronando di eleganza le più grandi Solennità. L’amore per la Chiesa lo ha condiviso con Elia Siviero che è invece nato nel 1987: l’amore per la sua Parrocchia lo ha portato a collaborare negli anni nelle attività pastorali, dalla Liturgia al Catechismo, fino a concentrarsi in un aiuto come Sacrista. La cura per la Casa del Signore e della Comunità, condiviso con Giasti, ci fa trovare oggi un ambiente curato ed elegantemente ornato.
Nel Consiglio Pastorale e l’attenzione agli altri giovani La comunità di Piano è una piccola parrocchia ma viva e ricca di buone persone, sempre pronte a collaborare e a mantenere vivo lo spirito del paese, che princi-
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palmente è alimentato dalla sua Chiesa e dalle attività promosse anche dal Gruppo Cittadino: Elia spesso fa da tramite in queste attività, sempre sotto la guida del parroco don Nazzareno, e insieme a Davide hanno accolto la sfida di servire la Comunità attraverso il Consiglio Pastorale Parrocchiale, unito per le due parrocchie di Piano e di Grillara, òa quale ultima comprende anche la piccola borgata di San Basilio. Elia è catechista-animatore dei giovani in preparazione alla Cresima. Attualmente è iscritto presso la facoltà Teologica di Padova per la Laurea Magistrale in Scienze Religiose e usa con amore questa competenza nell’evangelizzazione.
Le origini di un amore: il servizio di chierichetti, accanto a un Parroco amato
Sia Davide, sia Elia che Giasti sono stati ministranti da piccoli, aiutando il loro Parroco dell’Infanzia don Primo Zamberlan (19252007): così hanno imparato ad amare la Comunità e anche a sentirsi degni della fiducia del loro pastore, a sua volta orgoglioso di avere accanto le sue colonne. Oggi collaborano con don Nazzareno nella guida della Comunità di Piano e di quella di Grillara, che comprende anche la piccola borgata di San Basilio. Elia ha cominciato a fare il chierichetto a sette anni.
Su Radio Kolbe ogni martedì alle 10.00, il mercoledì alle 21.15, il giovedì alle 17.05 e il venerdì alle 22.30.
domenica 9 febbraio 2014
speciale
domenica 9 febbraio 2014
la Settimana 11
30 gennaio 2014 - Bosaro
Maria Bolognesi, mano Beata che intercede, esempio luminoso che incoraggia La conclusione del mese di gennaio ha visto la nostra diocesi stringersi in preghiera per celebrare la prima festa liturgica della Beata Maria Bolognesi. Un momento particolarmente emozionante che ha acceso i riflettori sulla chiesa di san Sebastiano Martire, in Bosaro, dove sono custodite le sacre spoglie della Beata; infatti, le celebrazioni hanno avuto luogo proprio nella chiesa parrocchiale del paese natio di Maria Bolognesi. In preparazione al 30 gennaio – giorno della sua nascita al cielo e indicato dalla Madre Chiesa come giorno di festa a lei dedicato – il parroco di Bosaro, don Diego Pisani, ha organizzato un triduo di sante Messe presiedute da mons. Oscar Rizzato, Arcivescovo Elemosiniere emerito del Papa, che nelle sue omelie non ha mancato di mettere in evidenza le virtù esercitate in maniera eroica dalla Beata Bolognesi. Durante questo triduo – 27, 28 e 29 gennaio – si sono avvicendate le varie vicarie; infatti, trattandosi della prima festa liturgica dopo la beatificazione del 7 settembre 2013, si è ritenuto opportuno programmare i pellegrinaggi vicariali in modo che la devozione a Maria Bolognesi, unica Beata laica del Polesine, si radichi con tenacia nei cuori dei fedeli.
zia quando Dio la dona, ad stolte, non possiamo vivere accontentarsi se il pane non secondo i tempi della logica avrà il tempo di lievitare: è umana: «Vegliate dunque, proprio nel “poco tempo”, perché non sapete né il giornelle cose che quotidiana- no né l’ora» (Mt 25,13). mente siaLa Beata non ha mai mo chiama- smesso di collaborare con la ti a fare di grazia di Dio, anche quando fretta, che la malattia la incatenava ad viene messa un letto, invece di lamentarsi alla prova la o di brontolare, offriva tutta nostra capa- se stessa perché aveva ben cità di eser- inteso che amare, in fondo, citare le virtù con prontezza significa viaggiare, correre e in maniera stabile. con il cuore verso l’oggetto È Dio stesso che richiede amato. questa specie di fretta, perché «Assecondare l’ubbiegli ci offre gli aiuti necessari dienza nella fede autentica – anche quando, umanamen- ha sottolineato il Postulatore te, non – libera siamo le nostre in grado mani da di comcatene prendere molto il suo diconcrete. segno. Maria MaBoloria Bolognesi ha gnesi ha amato e vissuto vissuto pienaper la sua mente Chiesa. questa L a La sacra reliquia della Beata che chiamasantifii fedeli hanno potuto baciare ta alla cazione al termine delle celebrazioni prontezdel clero za del hic et nunc – qui e ora non significa che un gruppo – perché come ci esorta Gesù, di laici giudica il clero e gli nella parabola delle vergini insegna cosa dovrebbe fare;
La diocesi in festa per la sua Beata
significa la corresponsabilità nell’aiutare il clero ad essere quel che deve essere, significa fornire ogni aiuto possibile affinché il clero possa essere sorretto nella propria missione». Collaborare con le piccole grazie di fronte ai grandi problemi; questo è l’imperativo che deve unire tutte le membra del Corpo di Cristo, perché la vera grazia è stare con Lui. P. Raffaele ha concluso dicendo che la Beata non avrebbe potuto che essere felice nel vedere tanti sacerdoti riuniti per festeggiarla.
Un aiuto a rinnovare la nostra fede e a crescere nella carità Dopo l’incontro dei sacerdoti, alle ore 11.00, mons. Lucio Soravito ha celebrato l’Eucaristia, alla presenza di mons. Oscar Rizzato e del Padre Abate Cristopher M. Zielinsk, Superiore dell’abbazia santa Maria del Pilastrello di Lendinara. Nella Chiesa, gremita di fedeli provenienti da varie località e in particolar modo da Pellestrina (Ve), ha risuonato la gioiosa omelia del Vescovo che ha così esordito: «Oggi vogliamo onorare la prima donna polesana, laica, proclamata Beata; vogliamo meditare i tratti più significativi della sua vita e imitare il suo esempio. Nella spiritualità di Maria Bolognesi possono essere Maria Bolognesi, esempio individuati alcudi prontezza nella fede ni punti cardiIl denso programma del ne». 30 gennaio ha avuto inizio Nella vita alle 9.30 – sempre a Bosadella Beata spicro - con il ritiro mensile dei ca prima di tutsacerdoti, per l’occasione teto la confidenza nuto da p. Raffaele Talmelli, in Dio. «Questa Postulatore della Causa di “confidenza” naLa tomba della Beata Canonizzazione di Maria sce da un amore Maria Bolognesi Bolognesi. appassionato e Il Postulatore, che in giopieno di fiducia ventù ha avuto il grande priin Dio e si esprivilegio di conoscere di persome nella ricerna la Beata, ha tracciato uno ca costante del straordinario parallelismo bene del prossitra i momenti vissuti per premo. Per Maria parare la beatificazione e la era evidente che Sacra Scrittura. il nostro rapporHa ricordato, infatti, to con Dio non come in soli tre mesi – e per deve ridursi ad lo più estivi – si sia dovuto informarlo delle organizzare una celebrazionostre necessità ne così solenne che ha se– che Dio conognato per la diocesi di Adriasce benissimo – Rovigo un vero momento di ma deve creare Chiesa. la confidenza filiaSono numerosi gli episole in lui» ha evidi nella Bibbia in cui l’uomo Mons. Lucio davanti al locale con la tomba della Beata Maria Bolognesi denziato mons. è chiamato a vivere la graSoravito. Maria Bolognesi, dunque, ci insegna a rivolgerci a Dio chiamandolo Abbà. Una seconda chiave di volta, della santità di questa umile serva del Signore, è la percezione forte della presenza di Dio in ogni avvenimento quotidiano. Come ha spiegato il Vescovo Lucio, Maria ha avuto la capacità di cogliere la presenza di Dio nelle piccole vicende di vita quotidiana, in cui Gesù si occupa della sinusite, del vestiario, delle medicine. Per lei non esistono le “cose quotidiane” da un lato e la “vita spirituale” dall’altro, una pericolosa dicotomia accentuata dalla secolarizzaLa celebrazione serale del 30 gennaio zione.
Mons. Oscar Rizzato durante una celebrazione Eucaristica del triduo
Un momento della celebrazione con il clero diocesano
Il Vescvo Lucio Soravito benedice i fedeli con la reliquia della Beata «In terzo luogo – ha proseguito mons. Soravito – Maria Bolognesi ha vissuto, assieme al rapporto con Dio, un rapporto personale e profondo con la Chiesa. Per lei l’obbedienza ai superiori, in particolare i suoi confessori, andava ben al di là dell’esecuzione di ordini formali, era la via maestra che la aiutava a fare la volontà di Dio, come chiediamo nel Padre Nostro». La vita di Maria Bolognesi ci fa comprendere che l’esercizio dell’obbedienza è la strada da percorrere per conformare la nostra volontà a quella di Dio, basti pensare che per questa ragione non volle scegliere di persona i suoi direttori spirituali, ma preferì che le fossero indicati dal Vescovo stesso. Mons. Lucio ha ricordato che la Beata ha manifestato il suo amore verso Dio mediante un amore profondo verso le persone povere e malate: «Ad esse ha dedicato tutte le sue energie e per esse ha offerto al Signore tutta la sua vita, segnata pesantemente da varie malattie. Ha saputo scorgere il volto del Redentore nei tanti fratelli sofferenti che ha assistito. Ha vissuto un autentico apostolato della sofferenza, in piena comunione con il Cristo sofferente». Un altro aspetto che ha caratterizzato la spiritualità di Maria Bolognesi è stata la sua partecipazione al servizio dei sacerdoti. Fin dalle prime rivelazioni private sentì la spinta ad offrire la sua vita per la santificazione del Clero. Con parole cariche di enfasi, il Vescovo ha concluso l’omelia: «Sono convinto che l’esempio di amore ver-
so i poveri ed i malati che ci ha dato Maria Bolognesi, e l’accettazione della sofferenza, sostenuta dalla sua fede ardente, siano più che mai preziosi e urgenti in questo nostro tempo, segnato da tante crisi. Impariamo da Maria Bolognesi a tenere salda la fede nelle difficoltà e a tradurla nella carità evangelica, nell’amore gratuito e generoso verso tutti, a partire dai più bisognosi. Prego il Signore, con l’intercessione della Beata Maria Bolognesi, perché ci aiuti a rinnovare la nostra fede e a crescere nella carità». Presenti alla celebrazione anche Zoe Mantovani, amica fraterna di Maria, Antonio e Achille Bolognesi fratelli della Beata, a alcuni amici del Centro che in questi trenta anni si sono impegnati per sostenere la Causa e divulgarne la figura. Mons. Vescovo, a chiusura della festa liturgica della Beata, ha celebrato una seconda Eucaristia, con gli alunni del seminario diocesano e con i sacerdoti che hanno svolto il loro ministero in Bosaro. Questo momento che il Signore ha concesso di vivere alla nostra Diocesi ha richiamato una certezza: presso il Padre c’è la mano Beata di Maria Bolognesi pronta ad intercedere per noi. Non dobbiamo però, dimenticare che la Beata è anche un esempio da seguire; come ha spiegato Papa Francesco all’Angelus del 1° novembre 2013, i santi ci dicono «fidatevi del Signore, perché il Signore non delude! Non delude mai, è un buon amico sempre al nostro fianco». Ludovica Mazzuccato
12 la Settimana
polesine
Rovigo - Centro Famiglia
Basilica della Madonna del Rosario
L’Oasi della tenerezza
Ormai “Oasi Familiare” è diventato un appuntamento conosciuto, atteso e partecipato. Siamo felici di potervi offrire anche quest’anno una giornata di riposo, di serenità ma anche di crescita di coppia, di famiglia, di amicizia tra famiglie. Quest'anno vivremo L'Oasi della Tenerezza!!! I bravissimi animatori del CFD si prenderanno cura dei nostri figli finché le mamme e i papà “faranno i discorsi seri”, per poi ritrovarsi tutti insieme a pranzo, vivere in serenità il pomeriggio e celebrare la Famiglia con la S. Messa Quando?: Domenica 23 Febbraio L’esperienza è aperta a Gruppi Famiglia, a Singole Coppie, a FIDANZATI che desiderano vivere una giornata diversa in serenità. E' necessario dare la propria adesione entro mercoledì 19 febbraio ad una delle seguenti email: ufficio.famiglia@diocesi.rovigo.it, centrofamiglie.rovigo@gmail.com; - Comunicare
Concerto per la chiesa di Polesella
anche il numero e l’età di bambini presenti. L’appuntamento è per le ore 9.30 presso Centro Giovanile di Villadose, dietro la chiesa parrocchiale. - La giornata terminerà con la S. Messa, celebrata alle ore 16,30. - Il pranzo verrà preparato dalle famiglie, si mangia ciò che ognuno porterà. A chi ne ha la possibilità (e anche la voglia!) chiediamo di portare anche una torta. Ci sarà la possibilità di scaldare le pietanze con un forno microonde e verrà garantito un buon caffè caldo. - Verrà chiesta una offerta libera per l’animazione ai nostri bambini. Cogliamo l'occasione per darci appuntamento alla seconda serata sulla Divina Commedia Sabato 8 Febbraio ore 21.00 al Don Bosco e per comunicarvi che sono ufficialmente aperte le Iscrizioni per famiglie in... Vacanza 2014 dal 2 al 10 Agosto 2014 a Falcade (info sul nostro sito www.centrofamiglia.info).
Domenica 23 febbraio al Centro Giovanile di Villadose
Parrocchia San Biagio - Canale
S. Messa per San Valentino
Nella ricorrenza della festa di S. Valentino il 14 Febbraio, il Gruppo Famiglie della Vicaria di Villadose, si stringerà attorno all’altare per confermare il loro amore. La celebrazione eucaristica inizierà alle ore 21 nella parrocchia di Canale grazie alla disponibilità di Don Emanuele e alla sua bella iniziativa di radunare davanti all’Eucarestia tutti gli innamorati. Chiediamo l’intercessione di
S. Valentino perchè scenda sul nostro amore la benedizione del Signore. San Valentino è vissuto a Terni nei primi decenni del Trecento dopo Cristo, ma la sua fama di protettore dei fidanzati e degli innamorati ha attraversato i secoli ed è giunta sino a noi. Fu un vescovo esemplare.
Spese, infatti, la sua vita per aiutare gli altri: guariva i malati, soccorreva i poveri, era attento ai bambini ed ebbe un’attenzione particolare ai giovani. Anche Papa Francesco incontrerà i fidanzati il 14 febbraio, per celebrare insieme “La gioia del Sì per sempre”. «Il Santo Padre ha più volte esortato gli innamorati e i giovani sposi a vivere la gioia dell’amore fedele e fecondo, che cresce nella santità seguendo il modello della Santa Famiglia e accogliendo Cristo nella vita familiare, in cui si rinnova ogni giorno e per sempre il dono pieno e libero di sé nell’amore sacramentale, che riceve la grazia del mistero pasquale». Queste le parole del Presidente del Pontificio Consiglio per la Famiglia, l’Arcivescovo mons. Vincenzo Paglia, per presentare l’appuntamento, che sarà il primo incontro ufficiale di Papa Francesco con i fidanzati. Stefano e Erica
Proposta dal Gruppo Famiglie della Vicaria di Villadose
Parrocchia S. Valentino M. Salara
Prima Convocazione Ecclesiale dei Fidanzati della Diocesi
Venerdì 14 febbraio, festa di San Valentino Martire, Patrono dei Fidanzati, la Comunità di Salara, nella festa del suo Patrono, invita i Fidanzati della Diocesi alla Celebrazione Eucaristica delle ore 19,00 presieduta da Mons. Lucio Soravito de Franceschi. Anche Papa Francesco presiede, in quel giorno, un’Udienza particolare coi Fidanzati in vista dei Sinodo sulla Famiglia. E’ un contributo per valorizzare la preparazione alla famiglia secondo il progetto di Dio. Uniti nel Signore per il bene della famiglia. Don Giancarlo Crepaldi
laSettimana
Ci sono anche
Domenica 19 gennaio 2014
buone notizie.
La cura della chiesa parrocchiale di Polesella, come per i luoghi di preghiera in generale, non è da ridursi a semplice passione per “un monumento d’arte”, ma indice dell’urgenza di offrire un luogo di ricerca e di incontro privilegiato con Dio, con Colui che è l’origine e il fine ultimo del grande mistero della vita. Parlando con il corista Daniele Cobianchi, alcune settimane fa, sulle modalità di fare conoscere la Basilica di Polesella e di sostenerne i costi di sistemazione, è nato il concerto di sabato 8 febbraio prossimo, previsto per le ore 20.45 in chiesa. Occorreva proporre un momento culturale e al contempo di sensibilizzazione per la situazione dei lavori necessari alla chiesa, con speciale riferimento all’impianto di riscaldamento, coinvolgendo al contempo una realtà legata al mondo giovanile e una al mondo del canto professionale. Al concerto interverranno allora due importanti cori: il primo è il Coro Giovanile Celio-Roccati di Rovigo, formato da studenti e diretto da Chiara Milani, il secondo è il Coro Tre Pini di Padova, diretto da Gianni Malatesta. Nella cornice della settecentesca Basilica di Polesella verranno proposti brani di canto religioso e moderno, con attenzione anche ai canti popolari e alpini, verrà inoltre reso un omaggio musicale al nostro Vescovo Lucio Soravito e un ricordo al maestro Claudio Abbado recentemente scomparso. La Basilica della Madonna del Rosario, insigne monumento
10° incontro degli amministratori,
edicola Gennaio mese
della fede cristiana in Polesella, è sempre stata oggetto di cure da parte dei parroci e di sostegno dei fedeli. Dopo gli ultimi interventi edilizi, il più radicale dei quali risale a venticinque anni fa per opera del sapiente Arciprete Mons. Tarcisio Pigozzo, mentre il più recente è stato quello di parziale manutenzione al tetto effettuato nel 2010 a cura del compianto don Bruno Crivellin, si sono resi necessari lavori di sistemazione al vetusto impianto di riscaldamento, risalente alla fine degli anni Sessanta del secolo scorso. Il progetto del nuovo impianto termico e dei lavori annessi è stato coordinato dall’Architetto Daniele Milan di Polesella, che ha valorizzato le canalizzazioni già esistenti del sistema di riscaldamento, ottemperando così alle richieste della Sopraintendenza ai Beni Artistici e Culturali. Il bruciatore è stato portato fuori dagli ambienti della chiesa, per ridurre l’impatto acustico dei ventilatori e per recuperare una stanza sufficiente ad essere adibita alla preghiera feriale della comunità (Cappella feriale), che verrà presto intitolata ad un Santo scelto dalla comunità cristiana attraverso un’ampia “consultazione”. Don Umberto Rizzi
Sabato 8 febbraio alle ore 20.45
Dall’omelia del Vescovo per la Giornata per la Vita
“Il futuro delle famiglie e della società italiana dipende dalla procreazione di nuove vite”
Domenica 2 febbraio 2014 si è celebrata in Italia la trentaseiesima Giornata per la vita. Il Vescovo della Diocesi di Adria – Rovigo, mons. Lucio Soravito de Franceschi ha presieduto nella chiesa cattedrale di Adria la celebrazione dell’eucaristia, all’omelia il Vescovo ha detto: “In questa prima domenica di febbraio, la Chiesa che è in Italia celebra la 36ª Giornata Nazionale per la vita. Il Consiglio Permanente della Conferenza Episcopale Italiana questo anno ha dato a questa Giornata il titolo: “Generare il futuro”. Con questo titolo i Vescovi ricordano che il futuro delle famiglie e della società italiana dipende dalla procreazione di nuove vite. Se viene meno la natalità, viene meno la vita e viene meno il futuro della società”. Il Vescovo ha poi aggiunto che oggi il desiderio di mettere al mondo i figli da parte delle giovani coppie è indebolito “Dalla carenza di adeguate politiche in favore della famiglia, dalla pressione fiscale, ma anche da una cultura diffidente verso la vita». Se la natalità continua a diminuire, come avviene attualmente, tra 75 anni in Italia ci saranno solo 10 milioni di italiani!”. 2014 Il Vescovo si è soffermato a ricordare quanto insegna il Magistero della Chiesa richiamando l’attenzione riguardo al contenuto del Messaggio dei Vescovi Italiani scritto in occasione della Giornata della Vita: «Per porre i mattoni del futuro, siamo sollecitati ad andare verso le periferie esistenziali della società, sostenendo donne, uomini e comunità che si impegnino, come afferma Papa Francesco, in un’autentica “cultura dell’incontro”, nel promuovere il dialogo e la collaborazione tra le generazioni. La “cultura dell’incontro” è indispensabile per coltivare il valore della vita in tutte le sue fasi: dal concepimento alla nascita, educando e rigenerando di giorno in giorno, accompagnando la crescita verso l’ età adulta e anziana fino al suo naturale termine, e superare così la cultura dello “scarto”. Mons. Soravito ha rivolto l’invito ad accogliere con stupore la vita, come realtà che sorregge tutte le altre. Nello stesso momento il Vescovo ha ricordato che anche i Vescovi del Triveneto hanno pubblicato la Nota pastorale dal titolo: “Il compito educativo è una missione
Festa Lunedì 20 gennaio Per te, a2014 casa tua, del «Verbum Domini» aLLe ore 17,30 in Parrocchia Domenica 19 gennaio aL TeaTro don Bosco
E’ ancora necessaria la famiglia? Perché dobbiamo “salvare” ...e in la famiglia?
domenica 9 febbraio 2014
chiave!”, «In occasione della 36ª Giornata per la Vita, scrivono i Vescovi del Triveneto, desideriamo ribadire la nostra preoccupazione per tante situazioni che contrastano la vita in tutte le fasi… Tale preoccupazione diventa per la Chiesa un impegno, insieme a tutte le persone di buona volontà, a sostenere la vita umana in ogni momento e in ogni circostanza, ribadendone l’inviolabile dignità ed offrendo concreti aiuti a chi vive fragilità e sofferenze». Nel documento viene ribadita la difesa della dignità e il valore di ogni persona umana, soprattutto se in situazioni di fragilità. Inoltre “Si riconosce la “ricchezza insostituibile della differenza” - specialmente quella fondamentale tra “maschile” e “femminile” - e la specificità assoluta della famiglia fondata sul matrimonio, come unione stabile, fedele e aperta alla vita tra un uomo e una donna; essa è, davvero, la “cellula fondamentale della società. Da ultimo mons. Soravito ha ricordato le parole conclusive del documento: “Sosteniamo e incoraggiamo l’impegno e lo sforzo di quanti affrontano ogni giorno tutte le più importanti questioni antropologiche ed educative del nostro tempo: la difesa della vita, dal concepimento al suo naturale spegnersi, la famiglia, il matrimonio e la differenza sessuale, la libertà religiosa e di educazione. Il documento si conclude con queste parole: «La proposta cristiana punta al bene integrale dell’uomo e contribuisce in modo decisivo al bene comune e alla promessa di un buon futuro per tutti. In un contesto di diffusa secolarizzazione, che insinua la tendenza a ridurre la fede all’ambito intimo e privato, i Vescovi affermano con decisione quanto il Papa ha scritto nell’Evangelii Gaudium: “Nessuno può esigere che noi releghiamo la religione nella segreta intimità delle persone, senza alcuna influenza sulla vita sociale e nazionale. In nome della nostra fede cristiana, abbiamo diritto e dovere di esprimere il nostro parere su tutti gli avvenimenti che interessano i cittadini. In una parola siamo chiamati a vivere e a professare la fede alla luce del sole, per difendere la vita e per promuovere l’educazione delle persone e la crescita integrale della società. Settimio Rigolin
attualità
domenica 9 febbraio 2014
Vita consacrata
la Settimana 13
Destini diversi
2015 Anno per la vita consacrata
La piantina che... visse due volte Non altrettanta fortuna ha avuto il bimbo texano ancora nella pancia: il suo cuore batteva ancora mentre i medici ordinavano di staccare la spina per la sua mamma.
Il 2015 sarà un anno per la vita consacrata. Lo ha annunciato Papa Francesco il 29 novembre 2013 nell’udienza ai Superiori generarli degli Istituti maschili a Roma per la loro 82° assemblea generale. Il tempo che ci divide dal novembre 2014 sarà tutto dedicato alla preparazione dell’anno 2015, a 50 anni dall’apertura del Concilio vaticano II° e dalla pubbli-
cazione del decreto conciliare “Perfectae caritatis”. Esso ha come scopo, secondo la dichiarazione del Cardinale Prefetto della Congregazione per gli istituti di vita consacrata e le società di vita apostolica, “fare memoria grata del passato”, “abbracciare il futuro con speranza” e “vivere il presente con passione”, per avviare e realizzare il rinnovamento della Vita Consacrata. E’ pure significativa
Dall’omelia del Vescovo
“Ritrovare l’entusiasmo del comunicare la fede”
“In questa festa del Signore vogliamo onorare e festeggiare tutti voi, fratelli e sorelle, che vi siete donati a Lui con una speciale “consacrazione”. In particolare, vogliamo onorare e ringraziare le sorelle ed i fratelli, che celebrano i Giubilei della loro consacrazione. Voi avete la missione di far risplendere la santità della Chiesa”, con questi pensieri, carichi di paternità e di riconoscenza il Vescovo Lucio si è rivolto ai religiosi e alle religiose che prestano il loro servizio nella Chiesa particolare di Adria-Rovigo riuniti attorno al Vescovo per celebrare la diciottesima Giornata Mondiale della Vita Consacrata, sabato primo febbraio 2014, presso la chiesa san Lorenzo da Brindisi dei Padri Cappuccini di Rovigo. La Chiesa diocesana vede nella sua comunità la presenza di religiosi e religiose, tra questi frati, monaci, religiose persone di vita claustrale e di vita attiva, una presenza insostituibile, preziosa e importante per la testimonianza di vita delle persone di vita consacrata. Il Vescovo di Adria-Rovigo mons. Lucio Soravito de Franceschi nella sua omelia dopo essersi soffermato ad un commento dei brani biblici proclamati durante la liturgia ha osservato: “In questa cornice di luce e di amore, celebriamo la 18ª Giornata della Vita consacrata: una festa in cui voi, carissimi religiosi e religiose, siete invitati a esprimere a Dio la vostra lode e la vostra gratitudine per la speciale vocazione che avete ricevuta e siete invitati a rinnovare il vostro “sì” a Dio”. Il Vescovo ha poi aggiunto che le persone di vita consacrata siano i testimoni della santità, “Prima ancora, sono parole del Vescovo, voi siete testimoni di Cristo, il primo “consacrato”. Gesù, ha detto il Vescovo, è il primo di tutti i consacrati, perché Gesù ha saputo realizzare totalmente e in profondità. Una vita consacrata che trova il suo fondamento in Cristo. I consacrati si impegnano nella loro vita a seguire Gesù, casto, povero e obbediente, Gesù ha scelto di vivere la vita nel servizio e nell’obbedienza, come veri testimoni inviati ad evangelizzare. Mons. Soravito ha poi detto: “Testimoniate la vostra fede in Dio con la vita di carità e ad annunciatelo con la parola. «La fede cresce quando è vissuta come esperienza di un amore ricevuto e quando viene comunicata come esperienza di grazia e di gioia. All’inizio di questo anno pastorale, prima che si concludesse l’Anno della fede, abbiamo iniziato l’Anno della missione e ho invitato tutti i cristiani a “ritrovare l’entusiasmo del comunicare la fede” e a diventare “popolo di Dio in missione”. Il Signore ci chiama a non vivere la fede in modo muto, privato e invisibile, ma a viverla e professarla alla luce del sole; ci manda a far conoscere Gesù Cristo e il suo Vangelo a tutti, vicini e lontani. Ci chiede di passare dalla “pastorale della conservazione” all’ audacia della missione”. Da ultimo il Vescovo ha parlato dei non credenti affermando: “Non siamo noi che portiamo Dio a loro, perché Dio c’è già con loro; noi abbiamo il compito di aiutarli a “riconoscerlo”, a cogliere i segni della sua presenza nella loro vita, dentro le loro attese, domande, invocazioni di salvezza. Per questo dobbiamo metterci accanto alle persone con lo stile della “compagnia”, come ha fatto Gesù con la samaritana e con i due discepoli di Emmaus. Offriamo alle persone che incontriamo la testimonianza gioiosa della nostra fede, raccontiamo la nostra esperienza di incontro con Dio. Insegniamo anche a loro a scoprire dentro le pieghe della loro vita i “segni” della presenza di Dio e le sue chiamate. Per questo auguro a tutti voi di essere più che mai “annunciatori di gioia e di speranza”. Settimio Rigolin
la data di apertura 21 novembre 2014 , anniversario della pubblicazione della costituzione conciliare “ Lumen gentium”. Cammino di preparazione Anche nella nostra Chiesa di Adria – Rovigo Consacrate e Consacrati stanno vivendo il percorso della preparazione. In particolare con la fedeltà all’iniziativa detta “Cattedrale spirituale” per cui ogni giorno una comunità prega per tutte le altre che operano in Polesine, con la regolare partecipazione ai Ritiri spirituali e con l’impegno a vivere il programma del Vescovo Lucio a realizzare l’invito ad essere “Popolo di Dio in Missione”, come il Vescovo ha espressamente domandato nell’omelia di sabato 1 febbraio c.a. in occasione della celebrazione diocesana della Giornata per la Vita Consacrata. Le indicazioni della Congregazione “In vista di questo evento , la Congregazione ha inviato domenica 2 febbraio 2014 festa della Presentazione del Signore al Tempio, una lettera dal titolo “Rallegratevi”che intende proporsi come avvio di un itinerario comune di riflessione verso il 2015. “Siamo invitati a curare una dinamica generativa non semplicemente amministrativa, per accogliere gli eventi spirituali presenti nelle nostre comunità e nel mondo, movimenti e grazia che lo Spirito opera in ogni singola persona, guardata come persona …” scrive sull’Osservatore Romano N. Spezzati sotto segretario della Congregazione. “Siamo invitati a impegnarci a destrutturare modelli senza vita per narrare l’umano segnato da Cristo, mai assolutamente rivelato nei linguaggi e nei modi …” insomma apertura allo Spirito che sarà ancora una volta capace di guidarci a realizzare il disegno dello Sposo divino. Le iniziative del 2015 Oltre alla Rallegratevi che sintetizza il magistero di Papa Francesco, ne seguiranno altre tre ! E’ prevista l’assemblea plenaria della Congregazione; un raduno a Roma delle giovani consacrate e dei giovani consacrati da meno di dieci anni, una catena mondiale di preghiera fra Monasteri e si attende durante l’anno, una nuova costituzione di Papa Francesco che attualizzi la “Spansa Cristi” del venerabile Pio XII. L’intero Popolo di Dio L’intero popolo di Dio è impegnato a supportare con la preghiera e l’amore quanti si sono consacrati e stanno vivendo il ministero profetico che rende testimonianza della fedeltà e dell’amore di Dio. Il Delegato per la Vita Consacrata
Riconoscere la vita non richiede superpoteri, solo attenzione. Tornando a casa, mi sono imbattuta in due piantine in vaso, gettate a un dipresso, ancora avvolte in un imballaggio inutilmente chiassoso. Un regalo avvizzito, una strenna sgualcita. Però tra le pieghe della carta crespa, intrecciato ai rami appassiti, occhieggiava un ramoscello verde, foglioline ostinate e tenere. Ho proseguito senza fermarmi, lo sguardo distratto già gettato altrove, ma poi un pensiero insistente mi ha fatto tornare indietro e raccogliere il vasetto. La piantina non parlava, non miagolava, non si muoveva, eppure… Era indiscutibilmente ancora viva e lasciata lì avrebbe finito per seccarsi o per fare la fine del cassonetto. In ogni caso era spacciata. Ora, è bene premettere che sono un noto “pollice nero” e che pochi, coraggiosi, darwinianamente predisposti esemplari del mondo vegetale mi sopravvivono. Ma il germoglio che non voleva morire meritava una chance, per quanto risicata. Contro ogni previsione, a distanza di un anno la sconosciuta piantina d’appartamento continua a farmi compagnia. Cresciuta forse un po’ più pallida e rachitica rispetto allo standard delle sue consorelle in altre mani più dotate, fa comunque bella mostra di sé in soggiorno, orgogliosamente rivolta alle tapparelle socchiuse cercando scampoli di sole. La guardavo ieri e pensavo alla sua piccola storia mentre leggevo della mamma texana in coma cui hanno “staccato la spina”. Marlise Munoz, colpita da aneurisma il 26 novembre 2013, era incinta. Per questo i medici dell’ospedale la tenevano in vita: al momento del ricovero si erano accorti del cuoricino che pulsava e non l’hanno abbandonato. Formalmente, nell’opporsi ai parenti della donna che chiedevano la sospensione delle cure, i medici hanno applicato la legge del Texas che protegge il bambino che cresce nel grembo della madre. Ma non si può non pensare alla loro sorpresa, forse al sorriso, nel sentire il battito non previsto, veloce, tenace, vivo. Che dichiarava un’esistenza, che rivendicava la sua presenza nel mondo. Il giudice però è stato di tutt’altro parere e ha ordinato che si staccassero le macchine che tenevano in vita madre e figlio, ormai arrivato a 22 settimane. “Se è cerebralmente morta, è morta e non è più una paziente”, ha detto Thomas Mayo
della Southern Methodist University di Dallas, supportato dal bioeticista Arthur Kaplan per cui “La legge non può imporre ai medici di fare l’impossibile e curare qualcuno che è andato all’altro mondo”. Solo che, con buona pace degli esperti, i pazienti erano due. Di cui uno innegabilmente vivo e impossibile da ignorare con i suoi 150 battiti al minuto. Decisa-
mente meno silenzioso della mia piantina. Una vicenda che ricorda quella italiana, recentissima, di Carolina Sepe. Vittima di uno sparo alla testa durante una lite, Carolina è morta il 4 gennaio all’ospedale Cardarelli di Napoli dopo quattro mesi di coma e aver portato alla nascita il figlio che aspettava. È una bimba, si chiama Maria Liliana. Emanuela Vinai
Unitalsi Sottosezione di Adria
Ricordo di Francesco Caro Francesco, venerdì 24 gennaio il cielo e l’atmosfera si sono fatti freddi nel giorno in cui la nostra famiglia unitalsiana e parrocchiale stretta ai tuoi cari attorno alla mensa del Signore ti hanno salutato per l’ultima volta. Davanti alla fatica e all’umana incomprensibilità della tua morte e della tua malattia rivolti al cielo chiediamo una risposta ai nostri tanti perché? Nella fede e nel coraggio con cui hai sempre vissuto, dimostrato e insegnato ti riaffidiamo fra le braccia di Dio, tu, che in tanti pellegrinaggi a Lourdes accanto ai sofferenti ne sei stato i Piedi, le Braccia, gli Occhi e il Sorriso. Ora felice, forte e sorridente accanto al Risorto siamo sicuri che ci sarai sempre a sostenerci nel servizio di carità. È stato bello conoscerti ma molto di più volerti bene, hai scritto con il tuo esempio una pagina “BELLISSIMA” nella vita di tutti noi. Ciao Dottore Vanna e tutto il personale
Diocesi d Adria-Rovigo
Servizio Pellegrinaggi con la I.O.T. di Gorizia Proposta per l’anno 2014 3-10 aprile Terrasanta Alle radici della nostra fede 23-30 maggio Russia Con anello d’oro 21-28 luglio Turchia Sulle orme di S. Paolo 16-23 agosto Repubbliche Baltiche Estonia - Lettonia - Litania 2-10 settembre Armenia Le modalità di ciascun programma si potranno conoscere successivamente o telefonando a Don Guido Borin - Tel. 0425 25839 Le date possono subire qualche variazione a causa della operatività dei voli. Non si accettano prenotazioni per telefono.
14 la Settimana
missioni
Sermig di Torino
Don Oreste Benzi
Riferimento per la Chiesa del futuro Ora arriva il riconoscimento vero. L’ha annunciato ieri sera Cesare Nosiglia, l’arcivescovo di Torino venuto all’incontro per celebrare i 50 anni del Sermig. «La Chiesa di Torino sa bene che cosa il Sermig ha fatto, è stato ed è tuttora; è venuto il momento di prendere atto, anche giuridicamente, di questa realtà a cui tutti guardiamo con meraviglia. Stiamo lavorando e studiando per dare riconoscimento ecclesiale alla Fraternità e alla realtà di servizio del Sermig». Un passaggio non solo giuridico e formale, ma il segno di un impegno concreto e reciproco, che passa anche attraverso il diritto canonico, del Servizio missionario giovani, in modo da dare stabilità e continuità al lavoro di questi anni e alle prospettive per il futuro. L’annuncio di Nosiglia è venuto in una delle sale dell’Arsenale di Borgo Dora, quelle che Ernesto e i suoi amici, dal 1983, hanno poco alla volta trasformato in un «gioiello dell’incontro ». Olivero aveva invitato a «festeggiare » un generale, un pubblicitario, un imprenditore – insieme con l’arci-
vescovo. E cioè il generale Carlo Ricozzi, comandante regionale del Piemonte, Marco Testa, presidente di Assocom, e Andrea Agnelli, presidente della Juventus. Ciascuno di loro ha portato una testimonianza – di riflessione, non solo di «lode» – per la realtà che il Sermig rappresenta. Il generale Ricozzi, in particolare, ha voluto cimentarsi nell’analizzare il Sermig come realtà «economica»: dimostrando che l’«investimento» che il gruppo ha realizzato in questi anni è stato tra i più redditizi. Perché al di là dei numeri e dei soldi c’è una realtà, quella del coinvolgimento delle persone nell’amore e nel servizio agli altri, che produce sempre frutti imprevedibili, molto al di là di ogni aspettativa. È la stessa «meraviglia» di cui ha voluto parlare l’arcivescovo. Il Sermig, per Nosiglia, rappresenta anche un «nuovo modello di parrocchia», un riferimento per la Chiesa del futuro. Come una parrocchia, l’Arsenale di Borgo Dora è diventato un riferimento preciso
Festeggia 50 anni il Servizio missionario giovani fondato da Ernesto Olivero. In arrivo il riconoscimento ecclesiale della fraternità
sul territorio, ha saputo coinvolgere tutte le persone, non solo i credenti ma anche i lontani, e gli indifferenti (più volte, nella serata, è rimbalzato il nome di Norberto Bobbio, il filosofo torinese che aveva dialogato a lungo e in profondità con il Sermig. Anche grazie a quei discorsi nacque all’Arsenale l’«università del dubbio», luogo aperto di confronto e ricerca). Come una parrocchia il Sermig ha saputo coinvolgere, soprattutto, i giovani. Ernesto Olivero va ripetendo da tempo che il mondo d’oggi è in debito con i giovani, perché sta scippando loro quell’universo di valori indispensabile alla crescita delle persone: investire sui giovani significa invece trovare, con tenacia e umiltà, il coraggio di affrontarli e confrontarsi. Il «grazie» per i 50 anni di Sermig viene dunque ribaltato su chi ha contribuito a sostenerlo lungo questi anni: le istituzioni (un pochino), i capitali e i poteri privati (qualcosa), gli amici che si sono coinvolti (di più). Ma è la gente comune, la povera gente che ha fatto quasi tutto: con le piccole convinte offerte quotidiane, e con la preghiera. Come Regina, la signora che affidò a Ernesto, da spendere per i bambini, il denaro che era di suo padre, «che era molto più povero dei poveri di oggi». Marco Bonatti (da Avvenire del 04/02/2014)
“Comunità Missionaria di Villaregia - Belo Horizonte Brasile”
Desiderio di fraternità Rev.mo don Silvio Baccaro e amici del Centro Missionario Diocesano, Anche nel cuore dei bambini e adolescenti del nostro Centro di Accoglienza Betania abita questo desiderio di fraternità per costruire un mondo nuovo. Per questo gli educatori hanno vissuto con loro un
domenica 9 febbraio 2014
progetto dal titolo: “Bambini ed adolescenti vivendo in fraternità”. Più che un nome, questa è un’esperienza quotidiana nel Centro, tanto che sono stati i bambini e gli adolescenti a suggerire questo tema. E’ bello pensare che nel loro cuore abiti il desiderio di costruire un mondo nuovo, attraver-
Canonica del Duomo di Rovigo ore 20,45 11 febbraio 2014 - La famiglia come terra e fonte di bellezza “Che bella sei, amata mia” (Ct, 7,8) 11 marzo 2014 - La solidarietà sociale. “Io non ho nessuno...” (Gv, 5,1-9) 8 aprile 2014 - Reimparare la grammatica umana: “Il tuo amore è come la rugiada che all’alba svanisce” (Os, 6,4) 13 maggio 2014 - Vivere una vita risorta. “Io sono la resurrezione... credi tu questo?” (Gv, 11,25-26)
so piccole esperienze. Prima che in loro, però, il sogno di fraternità è sbocciato nel cuore di Dio, quando ha pensato un mondo dove tutto potesse vivere in armonia, specialmente l’uomo, suo capolavoro. Alla fine del progetto i bambini di 10 e 11 anni hanno redatto i “Comandamenti della Fraternità del Centro d’Accoglienza”: eccone alcuni. - Essere gentile con il prossimo; (Natan) - Essere grato per tutto ciò che si ha; (Bia J.) - Non aver preconcetti, saper rispettare le differenze; (Bia P.) - Saper condividere con i meno fortunati; (Juliana) - Saper perdonare e chiedere perdono; (Maria Eduarda) - Saper coltivare nuove amicizie; (Larissa) - Avere buone abitudini di solidarietà; (Erik) - Aver compassione gli uni degli altri; (Benedito) - Fare il bene senza guardare a chi; (Gabriel) - Essere allegri e sorridere molto; (Benedito). Insieme, impegniamoci a vivere questi comandamenti per crescere nella fraternità e aiutare a dipingere, non solo per Natale, quel mondo di fratelli che da sempre esiste nel cuore di Dio. Comunità di Villaregia
Presentato al Vescovo di Rimini il Supplex libellus
Un anno intenso di ricerche suua “fama di santità” del sacerdote riminese. La teologa Elisabetta Casadei racconta a “Sempre” il frutto del suo lavoro e spiega perché secondo lei, don Oreste è una figura chiave per le sfide che la Chiesa si trova ad affrontare. Oltre alla fama di santità deve esserci una rilevanza ecclesiale, delle ragioni per cui la Beatificazione possa essere un bene per la Chiesa di Rimini e per la Chiesa intera. «A questo proposito ho elencato nove motivi: 1) Don Oreste è stata una bella figura di prete che ha incarnato quanto espresso nel Concilio Vaticano II. Può essere la figura di quel “pastore con l’odore delle pecore” che ci richiama Papa Francesco. 2) E’ stato un grande educatore che ha inventato un metodo educativo forgiato su Cristo. Proponeva ai ragazzi valori alti, profondi, chiedeva tutto. 3) E’ stato ideatore della casa famiglia. Ha messo la famiglia al centro, l’ha vista come una realtà non solo generativa, sotto il profilo biologico, ma anche rigenerativa perché rigenera nell’amore. Un
soggetto dal valore educativo, sociale terapeutico e missionario per trapianto vitale. 4) E’ stato l’ideatore della società del gratuito. Ha messo la carità cristiana come principio sociale ed economico. Ha ideato una forma di economia alternativa al sistema capitalista. 5) Ha ideato un metodo terapeutico incentrato su Cristo. Quando ha scoperto che la causa del ricorso alla droga era la mancanza di assoluto non ha avuto esitazione a proporre il cammino cristiano come metodo terapeutico. Sfida a quei tempi innovativa. 6) È custode del carisma della Comunità Papa Giovanni XXIII, che è un dono per la Chiesa universale, e la sua beatificazione porterebbe a dilatare - cosa che già sta accadendo questo carisma. 7) È ideatore di una Chiesa di comunione
La postulatrice: “Nove motivi per fare santo don Benzi”
concependo la parrocchia come una famiglia di famiglie, dove l’autorità è al servizio del carisma. Don Oreste diceva che non servono a niente i piani pastorali della diocesi se non vanno dietro a quello che lo Spirito Santo costruisce nelle diverse comunità. Bisogna guardare dove la gente passa prima di far le strade. 8) Ha compiuto una rivoluzione culturale. Pensiamo ai disabili; alle prostitute che oggi sono viste come schiave da liberare; agli zingari: da maledetti a persone non integrate; agli embrioni umani: da materiale biologico a persone chiamate alla nascita. 9) E’ stato un vero apostolo di Cristo, dando la priorità alla Grazia rispetto alle capacità umane. E’ il famoso metodo calabrone, che riesce a volare nonostante le ali così piccole rispetto al corpo. Ha messo in pratica la parabola del chicco di senape. Per questi motivi don Oreste risponde alte grandi sfide che oggi la Chiesa si trova ad affrontare. Un personaggio di estrema attualità. «Lo deve essere. La Chiesa oggi è molto tentata a porre la sua fiducia nelle cose. Don Oreste risponde a questa visione funzionale ed economicista proponendo gli ultimi e la grazia». (da Sempre dicembre 2013)
Il personaggio
40 anni sulle Ande cercando Dio Insieme con Andrea, il responsabile, salgo le scale della casa centrale dell’Operazione Mato Grosso a Lima, in Perù. Sono venuto fin qui, sulle sponde dell’Oceano Pacifico, per conoscere padre Ugo de Censi, classe 1924, salesiano, fondatore dell’Omg (Operazione Mato Grosso), movimento di volontariato italiano nato in Brasile nel 1967. Pochi giorni fa, il 26 gennaio, padre Ugo ha compiuto novant’anni. Il fisico non è più quello di un tempo: ha dovuto lasciare la sua casa, il villaggio di Chacas, sulle Ande, a quasi quattromila metri di quota, e tornare giù, al mare, dove l’altitudine non può giocare brutti scherzi. In una lettera ai suoi amati volontari scrive: «Sono sceso dalle montagne, dalla Cordillera. Ho lasciato lassù le pecore con altri pastori, ho lasciato il mio mestiere di pastore e sono qui a cucire le reti, i rapporti con quelli che attraversano l’oceano per venirci a trovare. Faccio fatica a camminare, ho i piedi nella sabbia: sprofondo. Quando verrà un’onda violenta mi porterà via, in alto mare». Entrando nella sua stanza, trovo padre Ugo chino sulla scrivania. Scrive a tutti i suoi volontari, giovani e meno giovani, che hanno dei dubbi, che chiedono consigli o gli raccontano della loro vita. per lui rispondere alle lettere, ai suoi ragazzi, è diventata la priorità.
«Leggevo i romanzi dei missionari e m’incantavano. Per me diventare prete era seguire don Bosco. A sedici anni mi hanno messo la veste talare. Ero un ragazzo che viveva solo di sogni». Subito dopo l ’ o rd i n a z i o n e sacerdotale, padre Ugo viene inviato al riformatorio di Arese, vicino a Milano. «Poiché il mio carattere era un po’ strano e coraggioso mi hanno messo con i ragazzi difficili»,
P. Ugo De Censi il fondatore dell’Operazione Mato Grosso
racconta. «E lì ho imparato molto sulla vita. I salesiani mi avevano incaricato di seguire gli oratori. Lì ebbi le prime crisi di fede, stando con i ragazzi e soffrendo con loro. Dopo un po’ capii che, così com’erano, gli oratori non funzionavano più». Si china in avanti, quasi per darsi forza. «Cominciavo a percepire una battaglia terribile dentro di me. La mia fede semplice, quella da bambino, se ne stava andando: mi sono trovato a non credere più. Avevo incamerato tutte le parolacce dei ragazzi difficili, tutta la loro rabbia, la loro violenza, tutta la rivoluzione giovanile. Senza accorgermene avevo bevuto tutto questo, e mi aveva avvelenato». Riprende padre Ugo: «Sono arrivato, con questi ragazzi, a capire cosa è davvero importante. L’unica cosa che rimane a un uomo che vuole fare qualcosa di buono, è questo: vivere la carità, dare via un po’ di soldi e un po’ di tempo. Questa è l’Operazione Mato Grosso». (da “Credere” n. 5/2014)
Ricordo di don Andrea Santoro
Martire missionario Andrea Santoro è stato un presbitero italiano della Chiesa cattolica, morto assassinato in Turchia il 5 febbraio 2006, era nato il 7 settembre 1945.
la Settimana 15
radio kolbe
domenica 9 febbraio 2014
Rovigo e Provincia 91.200 mhz Rovigo città 94.500 mhz Lendinara 98.400 mhz Canda 98.700 mhz Ficarolo 98.500 mhz
Ponte Radio - con Cinzia Girotto e Giovanni Amidei
L’Enaip garantisce professionalità e crescita umana
A Ponte Radio sono ospiti questa settimana Cinzia Girotto direttore dei rapporti istituzionali dell’Enaip (Ente Nazionale Acli Istruzione Professionale) Veneto e Giovanni Amidei Responsabile dell’Enaip Veneto per Porto Viro e Rovigo. Con loro abbiamo parlato della offerta formativa professionale in Polesine. «L’Enaip è una organizzazione che ha ben 20 centri in tutta la Regione – ha detto Giovanni Amidei - in Polesine ci sono due centri, quello di Porto Viro e quello di Rovigo. Enaip Veneto risponde ai 22 profili che sono stati definiti come qualifiche regionali, di questi nei due centri provinciali sviluppiamo dodici qualifiche professionali che hanno una durata triennale. I ragazzi all’uscita dalle scuole medie assolvono agli obblighi scolastici nei pri-
mi due anni e poi nel terzo anno sviluppano la loro professionalità e competenza. Formiamo la figura dell’operatore meccanico che sviluppa anche competenze nelle tecniche di saldatura ed usa il tornio parallelo e nell’ultimo anno impara anche il controllo numerico. L’operatore elettrico per impianti civili e industriali, apprendendo la domotica e tutta l’impiantistica supportata da controllo computerizzato che va ad elevare le competenze dell’allievo. E poi l’operatore ai servizi di vendita, comunemente chiamata la commessa, una persona preparata ad accogliere il cliente, a capirne le esigenze ecc. l’operatore al servizio del punto vendita acquisisce da noi oltre ad una buona competenza linguistica, una competenza speciale che è la vetrinistica. C’è poi la figura dell’addet-
to alla ristorazione che in questo periodo è in forte crescita sul mercato. Il nostro valore aggiunto è il legame con l’azienda. I ragazzi hanno la possibilità di svolgere degli stage in azienda e quando ritornano devo dire che sono cambiati, perché in quel periodo hanno avuto la possibilità di confrontarsi veramente con il mondo del lavoro,
di crescere come professionalità, mi piace dire che nella nostra scuola si respira l’aria dell’azienda». Cinzia Girotto si è soffermata sui dati Excelsior dell’ultimo trimestre del 2013: «questi dati ci rivelano che ancora una volta mancano nel mondo del lavoro figure che entrino direttamente nel processo produttivo dell’azienda. Ovviamente chi segue un
Radio Volontariato ai microfoni di Francesco Casoni
In servizio civile grazie al bando speciale post terremoto
A seguito del terremoto che ha colpito l’Emilia nel 2012 è uscito un bando speciale di Servizio Civile Nazionale che ha assegnato alcuni posti anche nella nostra provincia, in particolare per i Comuni dell’alto Polesine. Tre dei volontari, che hanno partecipato a questo bando sono gli ospiti della puntata di Radio Volontariato in onda nella prima metà di febbraio. In particolare, alle domande scaturite dal microfono di Francesco Casoni hanno risposto Francesco Rossi, che sta svolgendo il servizio nell’ufficio tecnico del Comune di Occhiobello, Elena Culatti in servizio a Gaiba e Sara Zamberlan in servizio a Stienta: «Il servizio civile è una esperienza di cittadinanza attiva – ha detto Francesco – che impegna i giovani dai 18 ai 28 anni di età e li rende partecipi della propria comunità in modo che si rendano utili alla collettività. Sto svolgendo il servizio nell’Ufficio progettazione e mi occupo di gestire l’istruzione delle pratiche per il sisma degli eventi calamitosi del maggio 2012 e inoltre sono affiancato ad un geometra del Comune di Occhiobello per quanto riguarda la parte di progettazione delle opere pubbliche». Ed ha aggiunto: «Io sono diplomato geometra e ho fatto il praticantato ed anche l’esame per la libera professione e in questo momento, visto che persiste anche una crisi nel settore dell’edilizia, ho sfruttato questa possibilità di fare il servizio civile in modo che riesco anche ad imparare, a capire meglio come funziona un ufficio pubblico ed ho la possibilità di conoscere anche nuove persone». Elena sta invece svolgendo un servizio presso l’internet point di Gaiba e nel servizio della biblioteca: «Prima però abbiamo svolto dei servizi di volontariato con i bambini, quest’estate abbiamo fatto dei campi estivi e poi mi sono occupata di vari casi sociali, con l’assistente
sociale del mio Comune. Ora mi occupo dell’internet point che è attivo quattro giorni alla settimana» Elena ha 21 anni ed ha una laurea di Assistente sociale, presa a dicembre del 2013: «Mi è sempre piaciuto occuparmi delle tematiche del sociale – ha aggiunto – e a tutto quello che gravita attorno a questo settore». Il servizio civile è un impegno tosto, perché richiede trenta ore settimanali però mensilmente si riceve un compenso di circa 430 euro. «Il mio servizio consiste nel trasporto delle persone anziane o impossibilitate a muoversi, presso le varie strutture sanitarie del distretto dell’Ulss 18 – spiega Sara – quando non sono impegnata in questo servizio resto in ufficio e aiuto nello svolgimento delle varie pratiche dei servizi sociali e dell’anagrafe». Sara sta studiando filosofia ed è al terzo anno: «Ho scelto di fare il servizio civile perché mi è sempre piaciuto il mondo del volontariato ed il rapporto con gli altri in generale e poi, avendo quasi terminato l’Università e non vedendo grandi sbocchi professionali confacenti al mio studio, l’ho ritenuta una occasione interessante come crescita professionale e personale». Molti giovani dunque vedono come una opportunità il Servizio Civile e se da un lato i giovani che stanno sperimentando questa esperienza ne parlano positivamente e incentivano il Governo a dare maggiori possibilità ai loro coetanei di poterlo svolgere, dall’altra il Governo non ha ancora le idee chiare come ha ricordato Casoni: «L’ultimo bando pubblicato era di 15 mila posti mentre qualche anno fa erano disponibili ben 50 mila posti». Radio Volontariato è in onda ogni lunedì alle 21.15, Quando? ogni giovedì alle 18.20 e il venerdì alle 11.00.
percorso nell’ambito della ristorazione deve tenere conto che deve essere disponibile ad una certa mobilità». L’Enaip è una scuola di ispirazione cattolica: «questo significa che al centro dello sviluppo c’è la persona e poi affermiamo con forza la necessità che lo sviluppo economico sia finalizzato ad un autentico progresso sociale al centro del quale ci deve essere appunto la persona che deve potere esprimere tutte le proprie potenzialità, come singolo ma anche come collettività. La formazione dei giovani non può prescindere da ideali come quello della solidarietà, dell’altruismo e dell’impegno sociale». Si è parlato poi della campagna che sta sostenendo l’Enaip Veneto, che si intitola: “Perchè nessuno si perda” una campagna elaborata da Acli,
Compagnia delle Opere e Salesiani don Bosco hanno elaborato una proposta in dieci punti per sostenere il futuro dei giovani nel nostro Paese: «si tratta - ha detto la Girotto - di una campagna che mira a ridurre la dispersione scolastica ed aiutare i giovani ad entrare nel modo del lavoro. In questo caso la formazione professionale può svolgere un servizio molto importante. I dieci punti sono consultabili sul sito dell’Enaip (www. enaip.veneto.it) e si può sottoscrivere la campagna direttamente on line ». Roberto Giannese
Quando? Ponte Radio è in onda ogni lunedì e venerdì alle 18.20 e il martedì alle 21.30
Linea di meta
Ospite Enrica Quaglio
Ospite della puntata di questa settimana di Linea di Meta è Enrica Quaglio (nella foto a lato), ex giocatrice delle Rose Rugby Rovigo, la squadra di rugby femminile del Polesine. Enrica assieme ad Andrea Nalio ha commentato il successo della nazionale italiana femminile, che ha battuto il Galles per 12 a 11, una vittoria arrivata dopo che le italiane erano state in svantaggio per 8-0 ed anche della bella prestazione della squadra maschile, che ha perso contro il Galles ma ha giocato molto bene.
Quando? Ogni lunedì alle 21 e in replica alle 22.15 martedì alle 11.30 e mercoledì alle 23.00
Polesine coast to coast
Prosegue la rubrica curata dai giovani Thomas, Alberto, Enrico e Davide che cerca di portare un messaggio di gioia tra i nostri ascoltatori. La settimana scorsa hanno partecipato: Francesco che è uno studente del Liceo Scientifico Palaocapa ed è stato ospite nelle scorse settimana della Casa GP2 ed Erika che frequenta invece il liceo Celio indirizzo linguistico. La rubrica è in onda ogni mercoledì alle 21.15 ed in replica il giovedì alle 17.05. il venerdì alle 22.30 ed il martedì alle 10.00.
16 la Settimana
rubriche
angolo francescano a cura dell’Ordine Francescano Secolare del Polesine
Taunotizie
I Salmi: preghiera di Dio
Allo scopo di far entrare nella profonda interiorità della preghiera con i Salmi e nella immediatezza del dialogo con Dio che da essi ne deriva, la studiosa Anna Pia Viola ha continuato a cogliere nei vari Salmi i significati della Parola che porta al cambiamento e alla nostra crescita spirituale. I salmi raggruppati dal 41 al 71 esprimono il desiderio di comunione dell’uomo con Dio. , per cui, come in tutte le storie d’amore, prevalgono la fedeltà e il peccato. Nel Salmo 50 si recita: “...riconosco la mia colpa,...contro di te ho peccato...lavami e fammi sentire gioia”. Nel peccato Dio non ci abbandona. Non si interrompe la confidenza con Dio, il bisogno della sua vicinanza. Il peccato non annienta la novità, la libertà. “Annuncerò agli erranti le tue vie” La Parola di Dio trasforma, ci cambia e noi testimoniamo questo cambiamento? : annunciamo l’amore ricevuto. (Salmo 62: “Tu sei il mio Dio, all’aurora ti cerco, di te ha sete l’anima mia” Di chi ho sete io? Cosa cerco? “La forza della tua destra mi sostiene”. E’ la totale fiducia che Dio mi ascolta. Stare davanti a Dio è imparare a stare davanti a noi stessi. I Salmi dal 72 all’88 comprendono la sfortuna dei buoni e la fortuna dei malvagi. Qui ci si trova in una situazione di ingiustizia. Lo constatiamo nel Salmo 72: “Gli empi sono tranquilli, ammassano ricchezze...”. E’ vero, però riconosco che :”quando si agitava il mio cuore e nell’intimo mi tormentavo io ero stolto e non capivo”. Il dolore è grande : “Ma io sono con te sempre/Vengono meno la mia carne e il mio cuore: ma la roccia del mio cuore è Dio”. Il dialogo è serrato, incalzante. Il salmista ci invita a discernere il vero bene e vedere dove è attaccato il nostro cuore. E’ l’esperienza di chi ama e che rischia tutto. L’esperienza di Cristo quando morente sulla Croce grida: “Perché mi hai abbandonato”! E’ il grido di chi non può più contare su se stesso, ha abban-
donato ogni cosa in Dio: “Il mio bene è stare vicino a Dio, nel Signore ho posto il mio rifugio”. I Salmi che vanno dall’89 al 105 portano a meditare sulla natura di Dio e la natura dell’uomo. San Francesco spesso nelle sue preghiere si interrogava sulla sublimità di Dio Padre chiedendosi:” Chi sei tu ,o Dio, e chi sono io”? E trovava la risposta nel lodare grandemente Dio ‘Altissimo. Così prega anche il salmista. Nel Salmo 102 si confida totalmente in Dio perché Egli sa di che cosa siamo plasmati. Per questo Dio perdona... guarisce... salva... sazia... rinnova... E’ buono, pietoso, lento all’ira, grande nell’amore. Nell’ultimo raggruppamento di Salmi, dal 106 al 150, si comprende la lode di tutte le creature e la salvezza dell’umanità. Nel Salmo 109 c’è un moto di imprecazione, ma Dio è giudice giusto, il nemico da abbattere è il peccato. Nel Salmo 130: “Dal profondo a te grido: Signore ascolta la mia voce” .La mia implorazione parte dalla profondità del cuore, dove si annidano tenebre e peccato. “Siano i tuoi orecchi attenti”, chiedo attenzione e cura al Signore “Alla voce del mio grido”. Non contano nemmeno i contenuti del mio lamento, ma il suono del mio grido, proprio come quando un bimbo grida la madre prima accorre e poi domanda che succede...”Ma con te è il perdono così avremo il tuo timore”. Riconosciamo, Signore, la tua forza, ti temiamo perché hai un’arma potente che disarma i nemici., li rende innocui: è la forza del perdono. “Io spero nel Signore, l’anima mia spera nella sua parola./ L’anima mia attende il Signore più che le sentinelle l’aurora.”. Ciò che si attende e quello che ancora non si possiede, ma che si sa di ottenere. Solo la misericordia è da attendere e richiedere: la salvezza è essere sollevati dal peso delle colpe. “Egli redimerà Israele da tutte le sue colpe”.” Egli”, si riferisce a Gesù. ...lo chiamerai Gesù; egli infatti, salverà il suo popolo dai suoi peccati” (Mt 1,21). Nel Salmo 143 si invoca: “Benedetto il Signore mia roccia” e nel Salmo 147: “è bello cantare, dolce è lodarlo come a lui conviene”. E’ il prorompente entusiasmo di lode, che è il modo di vedere l’uomo davanti a Dio, capace di stupirsi, di meravigliarsi. Anna Pia Viola conclude il suo prezioso insegnamento su come pregare con i Salmi con il Salmo 139: “Ti lodo perché mi hai fatto come un prodigio, sono stupende le tue opere”. Tu sei il mio Signore, il mio amore. “Tu mi conosci fino in fondo”!. (fine) a cura di Francesca Magon
In campagna
Le perturbazioni di febbraio Conoscendo l’importanza dei fenomeni climatici sulle umane attività, ed in particolare su quelle che si svolgono a cielo aperto a cominciare dall’agricoltura, mi pare giusto iniziare la chiacchierata settimanale con la quale salutiamo febbraio riservando loro un po’ d’attenzione. La preannunciata perturbazione dei giorni della merla si è scatenata nell’intero emisfero nord, il boreale, con nevicate abbondanti e freddo, compreso il nostro Paese con i relativi dissesti idrogeologici. Non è dato sapere se per fortuna o grazia ma, finora, i nostri areali, quelli “della bassa”, se la cavano con le abbondanti piogge che appena un po’ più a nord si tramutano in neve. Le temperature quasi autunnali, senza apprezzabile escursione termica, cioè la differenza fra la minima e la massima gior-
naliera, non possono non avere effetti sulle creature che popolano i campi la cui portata è tutta da verificare, salvo per i seminati autunno-vernini che già manifestano un “verde” attivo con l’inizio della fase di accestimento. Una proprietà, questa, propria delle graminacee che permette loro a fianco della pianta-madre che nasce dal seme, la nascita di piante figlie che portano spighe alla maturazione. Il termine “ accestimento” non ha una derivazione biologica: la sua etimologia lo si deve alla forma che viene ad assumere la pianta- ovvero il culmo- che fra madre e figli par sembrare un piccolo cesto. Tutto da verificare anche il comportamento delle gemme delle piante arboree, soprattutto in quelle specie “svegliarine”, per dirla con l’amico coltivatore. Invece è ben verificabile
- CHE COS’È ? E’ un servizio di volontariato a disposizione della donna che si trova in difficoltà a causa di una maternità difficile. - CHI PUÒ RIVOLGERSI AL CENTRO? Ogni donna in una situazione difficile per la sua maternità: la ragazza non sposata che attende un figlio; la donna
il comportamento delle prataiole, a cominciare dalle margherite e dalle viole che fioriscono sorridenti. Intanto le continue, lente, precipitazioni arricchiscono la falda trasportandovi anche parte di elementi nutrivi presenti nel terreno in forme solubili, quali alcuni sali azotati che per la loro caratteristica chimica non sono trattenuti a sufficienza dal potere adsorbente del terreno. Anche altri elementi macro nutrivi, quali il fosforo ed il potassio in queste condizioni possono essere soggetti al dilavamento o alla lisciviazione e migrare in falda. Appena possibile valutare lo stato
già madre che aspetta un altro bambino e ha bisogno di aiuto; ogni donna che ha paura di un figlio, che non riesce ad accettarlo che lo sente come un problema - CHI C’È AL CENTRO? Una donna che ti capisce, e ti offre la sua amicizia. Volontari qualificati per darti un aiuto, un consiglio, ospitalità, informazioni sui tuoi diritti e sui diritti del bambino. Se ne hai bisogno puoi trovare aiuti domestici di emergenza e famiglie amiche da cui avere ospitalità. • ROVIGO - Vicolo CAMPANA, 1
vegetativo per le eventuali integrazioni con gli appositi fertilizzanti nel rispetto delle norme che guidano “l’agricoltura ecocompatibile”, un neologismo a valenza Unione europea che contiene regole e comportamenti che obbliga l’agricoltore ad attenervisi. Se ne parlerà, fra l’altro, nei prossimi giorni alla 111° edizione della fiera di Verona dal 6 al 9 febbraio. Alla prossima. Orazio Cappellari
domenica 9 febbraio 2014
Orari Sante Messe Adria Adria-Cattedrale: Festive 7.30 - 9.15 - 10.30 - 12.00 - 18.30; Feriali: 7.30 - 9.00 - 18.30; Prefestiva 19.00. Casa di Riposo: 16.30. Divin Lavoratore: Festive: 9.30 - 11.30 - 18.00; Feriale 18.00; Prefestiva 18.00. Tomba: Festive: 8.00 - 9.30 - 11.30 - 19.00; Feriale: 8.00 18.30; Prefestiva: 19.00. S. Vigilio: Festive: 8.00 10.00; Prefestive: 18.00. Rovigo Duomo Concattedrale: Festive: 8.30 - 10.00 - 11.30 - 19.00 - Feriali: 8.00 - 10.00 - 19.00 SS. Francesco e Giustina: Festive: 10.00 - Per i cattolici anglofoni 11.00 (Chiesa del Cristo) - 11.30 - 18.30 - Feriali: 18.30 (Chiesa del Cristo, tranne al sabato) Rovigo Commenda: Festive: 8.00 - 10.00 - 11.30 - 18.00 Feriali: 7.00 - 18.00 Maria SS.ma Madre di Dio (delle Rose): Festive: 8.30 10.30 - 12.00 - 18.30 - Feriali: 8.30 - 18.30
S. Bartolomeo Apostolo: Festive: 8.00 - 10.00 (Iras - infermeria ore 10.00) - 12.00 - 18.00 - Feriali: 8.30 - 18.00 (Iras - Casa soggiorno sabato ore 16.45) S. Pio X: Festive: 8.30 - 10 - 11.30 - 17. Prefestiva: 17 Feriali: 8.30 (al mercoledì alle 17). S. Antonio: Festive: 10.00 in Casa Serena - 11.00 - 18.30 - Prefestiva: 18.30 - Feriale 18.00. Tempio “La Rotonda”: Festiva: 10.30 - Feriale: 9.00 Centro Mariano: Festiva: 10.00 - Feriale: 7.30 S. Domenico: Festive: 9.00 - 11.00 - 18.00; Prefestiva: 18.00. Feriali: 8.00 - 18.30. Cappuccini: Domenicale e festivo: ore 7.30 - 9.00 - 11.00 - 17.00 Prefestiva: ore 17.00 Feriale: ore 9.00 - 17.00. S. Rita: Festiva: 10.00 - Feriale: 18.00 (solo al Sabato) Carmelo della Trasfigurazione: Festiva: 8.00 - Feriale: 7.30. Ancelle della SS.ma Trinità: Festiva 8.30 - Feriale: 7.30.
Azienda Ulss 19
Corso in preparazione alla genitorialità Informazioni, valorizzazione del ruolo di genitori e promozione del benessere familiare per le future mamme e le coppie in attesa di un bambino
L’Azienda Ulss 19 organizza, tramite il Consultorio familiare, i corsi di preparazione alla genitorialità indirizzati alle future mamme e alla coppia per condividere l’esperienza della gravidanza maturando assieme il “divenire genitori”. Grazie al supporto di informazioni e nozioni, da parte di specialisti delle diverse branche, i futuri genitori potranno acquisire conoscenze e consapevolezza sul mutamento del nucleo familiare, utilizzando uno “spazio di ascolto”, cioè un’occasione per condividere le proprie emozioni con chi vive la stessa esperienza, piena di gioie, paure e speranze per il presente e per il futuro. Gli obiettivi di tali corsi sono soddisfare il bisogno d’informazione di nozioni sanitarie, pedagogiche, psicologiche, sociali e giuridiche intorno alla procreazione; offrire alle gestanti momenti specifici di preparazione al parto; promuovere nei futuri genitori una riflessione sull’evento che cambierà loro la vita; sostenere lo sviluppo di un buon attaccamento madre-neonato e un precoce coinvolgimento del partner; valorizzare il ruolo materno e paterno anche in funzione di una migliore corresponsabilità educativa; promuovere il benessere familiare. Il corso di preparazione alla genitorialità è organizzato in una serie di incontri settimanali destinati alle coppie e alle donne tra la 28esima e la 38esima settimana di gestazione, per una durata complessiva di otto settimane, nei quali saranno illustrati gli aspetti più rilevanti della gravidanza e della cura del neonato e sarà insegnata la tecnica di rilassamento secondo il metodo RAT (Training Autogeno Respiratorio) finalizzato alla gestione del dolore durante il travaglio di parto. Per informazioni rivolgersi al Consultorio familiare al numero telefonico 0426 940634.
Farmacie di turno Farmacie di Turno notturno e diurno a Rovigo nella settimana dal 9 al 15 febbraio 2014 Domenica 9 - Centrale, P.zza V. Emanuele II, 17 Rovigo; “La Fenice”, Via Meucci, 2/4 Boara Pisani. Lunedì 10 - Comunale n. 1 Via Badaloni, 47 Rovigo; dr. Lo Curzio, Sarzano. Martedì 11 - S. Bortolo, P.zza S.Bartolomeo, 28 Rovigo; S. Giovanni - Grignano Polesine. Mercoledì 12 - dr. Dian, Corso del Popolo, 284 Rovigo. Giovedì 13 - Tre Colombine, Via L. Barucchello, 10 Rovigo. Venerdì 14 - Comunale n. 3 Via Tre Martiri, 61 Rovigo. Sabato 15 - Sant’Ilario, Viale Gramsci, 34 Rovigo; pomeriggio: Comunale n. 1 Via Badaloni, 47 Rovigo; dr. Lo Curzio, Sarzano.
TEL. 0425 27779 Orari: Lunedì e Martedì 16-18; Mercoledì 10-12; Venerdì 10-12 • ADRIA - P.tta CAMPANILE, 11 TEL. 0426 900040 Orari: Martedì, Mercoledì e Giovedì dalle ore 9.30 alle 11.30 • TRECENTA C/O OSPEDALE SAN LUCA tutti i Mercoledì dalle ore 9,30 alle 11,30 C/O TORRE CIVICA Piazza Garibaldi - Trecenta
il Giovedì dalle ore 15 alle 17 • C/O Ufficio EPACA – Via G. Garibaldi CASTELMASSA - 2° Mercoledì di ogni mese dalle ore 15 alle 17 Centro di Raccolta Ex Scuole di Runzi – Bagnolo di Po - 2° Domenica e ultima di ogni mese dalle ore 15 alle 17 S.O.S. VITA NUMERO VERDE 800.813000 Le difficoltà della vita non si risolvono eliminando la vita ma superando le difficoltà
la Settimana 17
cultura
domenica 9 febbraio 2014
Il punto teologico
Verso il 10 maggio
Violenza in nome di Dio eresia pura e semplice La scuola “bene di tutti” merita una festa di popolo La Commissione Teologica Internazionale con un documento dal titolo “Dio Trinità, unità degli uomini. Il monoteismo cristiano contro la violenza” si è inserita nel dibattito pubblico. E ha confutato la tesi che per garantire la pace universale ci sarebbe una sola soluzione: la marginalizzazione sempre maggiore della religione. Uno degli odierni tentativi di emarginare la religione dal dibattito culturale è che essa sarebbe nociva: non semplicemente, come si sosteneva nell’Ottocento perché distoglierebbe i popoli dalla ricerca dei propri diritti, ma, addirittura, perché sarebbe motivo di guerra. Sotto accusa ci sarebbero le religioni monoteistiche, non quelle orientali, che sarebbero invece maggiormente tolleranti. La fede nell’esistenza in un solo Dio sarebbe all’origine delle divisioni tra gli uomini. Così, per porre fine alle violenze e garantire la pace universale, ci sarebbe una sola soluzione: la marginalizzazione sempre maggiore della religione. Questa è una delle posizioni che assume oggi il pensiero antireligioso. Come si pone la teologia cattolica di fronte a questa sfida? Se ne è occupata recentemente la Commissione Teologica Internazionale con un documento dal titolo “Dio Trinità, unità degli uomini. Il monoteismo cristiano contro la violenza”. La
riflessione è una pacata e argomentata testimonianza su come la violenza in nome di Dio sia un’eresia pura e semplice. La fede cristiana, in effetti, riconosce nell’eccitazione alla violenza in nome di Dio, la massima corruzione della religione. Il cristianesimo attinge questa convinzione dalla rivelazione dell’intimità stessa di Dio, che ci raggiunge mediante Gesù Cristo. La Chiesa è consapevole del fatto che la testimonianza di questa fede chiede di essere onorata attraverso un atteggiamento di verifica dei comportamenti dei credenti e della loro conversione permanente. La violenza non si giustifica mai: né per rivendicare i diritti di Dio, né per salvare gli interessi degli uomini. “L’unità indissolubile del comandamento evangelico dell’amore di Dio e del prossimo - afferma la Commissione - stabilisce il grado di autenticità della religione”. Tutta l’esistenza e l’insegnamento di Cristo sono un invito a non cedere mai alla logica della violenza; lo sono in modo eloquente gli avvenimenti della passione. Nell’Orto degli ulivi Gesù interdice l’uso della violenza, che vorrebbe evitare il suo arresto; inoltre, egli consegna se stesso alla violenza e non i discepoli. Ancora di più, l’evento della morte e della risurrezione di Gesù si comprende pienamente nella chiave della riconciliazione
fra gli uomini ed esclude definitivamente ogni giustificazione religiosa della violenza. Il Dio trinitario, rivelatosi nel mistero pasquale, consegna se stesso agli uomini liberamente e per amore. L’evento della Croce, che manifesta l’amore di Cristo per il Padre e per i suoi fratelli e sorelle (cfr. Rom 5, 5-8) fino al compimento perfetto (cfr. Gv 13, 1) nello Spirito, sta nel centro della buona notizia, portata dal cristianesimo. L’immenso evento, nel quale il Figlio di Dio è stato “trafitto per i nostri delitti, schiacciato per le nostre iniquità” (Is 53, 5), rimane il fondamento di un umanesimo non violento. I teologi cattolici che hanno redatto questo documento - ha precisato S-T. Bonino, segretario generale della Commissione - non hanno voluto parlare a nome dei credenti di altre religioni monoteiste, ma evidentemente li invitano a intraprendere un analogo cammino teologico, che guidi i propri seguaci a comprendere l’illogicità della violenza in nome dell’unico Dio. Si tratta di un impegno necessario non solo per fermare atti di violenza e talvolta guerre, ma anche per mostrare come le religioni, quando sono fedeli a se stesse, offrono al mondo disegni di pace e di fraternità. Anche per questo motivo la loro è una presenza essenziale nella vita sociale e politica. Marco Doldi
Università degli Studi di Padova
Ipertensione, troppo calcio nel surrene Gli ipertesi in Italia sono oltre il 40% della popolazione. In oltre l’11% di questi l’aumento della pressione è causato da iperaldosteronismo primario, una malattia spesso guaribile, causata da un’eccessiva produzione dell’ormone aldosterone da parte delle ghiandole surrenali. In condizioni normali l’aumento della pressione “spegne” questa eccessiva produzione di aldosterone riportando così la pressione a valori normali ma questo, per motivi finora ignoti, non accade nei pazienti affetti da iperaldosteronismo primario. U n gruppo di ricercatori della Clinica Medica 4 del Dipartimento di Medicina dell’Università di Padova, coordinati dal prof. Gian Paolo Rossi, ha finalmente chiarito il meccanismo svelando un enigma che ha assillato gli scienziati per oltre 60 anni. «Abbiamo scoperto – spiega il prof. Rossi – che nelle ghiandole surrenali dei pazienti con iperaldo-
steronismo primario un canale del potassio, chiamato TASK2, che è cruciale per la regolazione della produzione di aldosterone, funziona in modo assai ridotto. Con una serie di indagini molecolari abbiamo chiarito i meccanismi responsabili di quest’alterazione delle cellule, dimostrando che il ridotto funzionamento dal canale dipende dall’aumento di alcune sequenze microRNA e si traduce in un aumento di calcio nella cellula del surrene.» Lo studio è stato pubblicato recentemente sulla prestigiosa rivista «Journal of Clinical Endocrinology and Metabolism» ed è stato accolto con grande entusiasmo, tanto che l’Editor-in-chief della rivista ha disposto che la
Studio padovano svela il ruolo dei Canali del Potassio
Un bene di tutti da rilanciare con il contributo di tutti, per cui “come credenti e come cittadini non possiamo disinteressarcene”, ma anzi in qualche modo prendere l’iniziativa, un’iniziativa aperta a tutti. Le parole dei vescovi: “Non faremo rivendicazioni di nessun genere. Non chiediamo nulla. Andiamo in piazza per ascoltare ciò che il Papa ha da dirci”. In tempi di crisi bisogna investire. Di più: l’Italia deve ritornare a investire. Anche per fuggire il pericolo, sempre ricorrente, di fermarsi a contemplare le proprie divisioni e i troppi piccoli interessi in conflitto. E così decadere. Ma l’investimento deve essere trasversale, cioè deve servire a tutti. Fenomeni di larghissima portata, globalizzati, accentuano il divaricarsi delle divisioni sociali, per cui “si distanziano non soltanto i redditi, ma due parti della società”. Due parti molto diseguali, per consistenza numerica e per consistenza patrimoniale. Dove pochi hanno sempre di più e molti sempre di meno. E’ un cambiamento rapidissimo che disorienta e lascia un senso di impotenza. Per questo bisogna investire. Ecco allora la scuola – e più ampiamente l’educazione - come luogo strategico. E’ il senso dell’iniziativa “La Chiesa per la scuola”, il prossimo 10 maggio, in piazza San Pietro, con Papa Francesco. Sarà, si legge nell’invito lanciato durante il consiglio permanente della Cei, il giorno di San Tommaso d’Aquino, “un’occasione privilegiata di mobilitazione popolare nella forma di una festa insieme. Essa manifesterà a tutti, una volta di più, l’interesse e l’azione della Chiesa per il mondo della scuola, che da Roma ripartirà con rinnovate motivazioni ed energie. La scuola, infatti, è un bene di tutti”. Appunto:
un bene di tutti da rilanciare con il contributo di tutti, per cui “come credenti e come cittadini non possiamo disinteressarcene”, ma anzi in qualche modo prendere l’iniziativa, un’iniziativa aperta. Certo il campo è immenso. Ha detto il segretario generale della Cei, presentando i lavori del consiglio permanente: “la scuola deve imparare a recuperare il suo ruolo fondamentale, che non è quello di chi dà risposte, ma di chi mette in mano agli studenti gli strumenti critici per stare in maniera consapevole in questo mondo”. “Quando, invece, la scuola si limita a dare risposte a buon mercato, allora scatta la visione ideologica”, ha ammonito. C’è insomma molto da fare e questo è il senso della convocazione intorno al Papa, semplicemente per ascoltare la sua parola. Che è capace di esprimersi, come abbiamo potuto vedere, a tutto campo e per tutti. Partiamo dalla realtà di un sistema di scuola pubblica che è sia statale che non statale e dalla consapevolezza di una situazione di crisi, sui cui riflettere senza pregiudizi e senza indulgere alle mode e alle ideologie. “La crisi della scuola non dipende da fattori soltanto economici. È una crisi più profonda che chiama in causa la responsabilità di ogni cittadino che si sente convocato e obbligato a contribuire al bene comune, tanto più urgente quanto meno avvertito”, si legge nella lettera di convocazione. Bisogna dunque entrare in questa linea dell’investimento. Senza steccati. Monsignor Nunzio Galantino ha ribadito che “non faremo rivendicazioni di nessun genere. Non chiediamo nulla. Andiamo in piazza per ascoltare ciò che il Papa ha da dirci”. Per muoversi, tutti, con rinnovata lena. Francesco Bonini
Conferenza Episcopale Triveneta Commissione sCuola eduCazione università
La Chiesa per la scuola
Incontro con Papa Francesco Piazza S. Pietro - 10 maggio 2014 “Educare è di per sé un atto di speranza, non solo perché si educa per costruire un futuro, scommettendo su di esso, ma perché il fatto stesso di educare è attraversato da una prospettiva di speranza” (Card. Jorge Mario Bergoglio, Mensaje a las Comunidades Educativas, 23 aprile 2008).
sua pubblicazione sia accompagnata da un commento editoriale del prof. Celso Gomez Sanchez dell’Università del Mississippi a Jackson, USA, uno dei massimi esperti mondiali in questo campo. La ricerca, condotta nell’ambito del Dottorato Internazionale in Ipertensione Arteriosa e Biologia Vascolare dell’Università di Padova, è state resa possibile grazie a un finanziamento della fondazione ONLUS FORICA e del programma per i Giovani Ricercatori del Ministero della Salute alla dr.ssa Livia Lenzini. cm
Queste parole di Papa Francesco, al lora Arcivescovo a Buenos Aires, sono state riprese da S. E. mons. France sco Moraglia, Patriarca di Venezia e presidente CET, in occasione della IV Conferenza sulla scuola e formazione professionale a Verona, il 24 novembre 2013. Il Patriarca ha poi proseguito: ‘‘Ci sta a cuore la scuola che è bene pubblico, è
bene comune da valorizzare e da pro muovere.La chiesa è per la scuola, per tutta la scuola; infatti, solo una società che sa investire risorse economiche e umane nella formazione e nell'innova zione, in ambito scolastico, può prepa rarsi a un futuro nel quale la persona non venga subordinata alle scelte eco nomiche e finanziarie per cui, alla fine, lo stesso lavoro non è più al servizio
18 la Settimana
! !
di don Dante Bellinati
“Pensavo...”
VICARIA DI POLESELLA – CRESPINO
Operatori della carità a confronto Una bella serata ad Arquà Polesine con 40 operatori della carità della Vicaria. Espressioni diverse per identità (Caritas, Associazione S. Vincenzo, Gruppi pastorali parrocchiali), attività (Centro di ascolto, assistenza, opere), prevalenza maschile o femminile. Punti di incontro e linee trasversali che legano le varie esperienze, il bisogno di formazione che qualifichi l'essere prima del fare, la disponibilità a operare in rete con le altre associazioni, gruppi parrocchiali, espressioni della solidarietà civile. Superare l'auto-referenzialità, la marginalità che talvolta la pastorale parrocchiale produce verso un settore come quello della carità che deve essere prioritario non per gratificazioni, ma per ruolo: “Da questo vi riconosceranno tutti che siete miei discepoli, se avrete amore gli uni per gli altri” (Gv 13,35). I l c a l o re e l a fo r z a s i n c e r a d e l l e testimonianze, la volontà di proseguire gli incontri per conoscersi, scambiare esperienze, costruire fraternità è il punto emergente primo per coinvolgere tutti: la presenza di 5 parrocchie su 15 richiama l'urgenza di un fermento forte da seminare nei Consigli pastorali, nella coscienza del popolo di Dio in missione. Il confronto con lo stile e le parole di Papa Francesco – prossimità, fraternità, periferie umane e gli itinerari a rovescio (carità, speranza, fede)- lusingano per un fervore rivolto allo slancio di impegno. Gli incontri vicariali continueranno, spostandosi nelle varie parrocchie, secondo il calendario in preparazione.
caritas
domenica 9 febbraio 2014
PRIMO PIANO - I dati dell'istituto: sono 351 mila il 9,1% in meno rispetto all'anno precedente. La comunità più rappresentata è quella romena che conta quasi 82 mila ingressi, seguita da quelle cinese (20 mila). Crescono gli ingressi di cittadini africani.!
Immigrati in calo in Italia, Istat: 35 mila in meno nel 2012
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93029100299
Immigrati in calo in Italia nel 2012. Secondo l'Istat, infatti, il dato complessivo ammonta a 351 mila, quindi 35 mila in meno rispetto all'anno precedente (-9,1%). Il calo delle iscrizioni dall'estero "è dovuto in larga parte al numero di ingressi dei cittadini stranieri, che scende da 354 mila nel 2011 a 321 mila nel 2012. Nello stesso anno, si osserva anche una contrazione delle iscrizioni dall'estero dei cittadini italiani (da 31 mila a 29 mila unita')". Tra gli immigrati "la comunita' piu' rappresentata e' quella romena che conta quasi 82mila ingressi, seguita da quelle cinese (20 mila), marocchina (circa 20 mila) e albanese (14mila). Rispetto al 2011 calano le iscrizioni di cittadini moldavi (-41%), ucraini (-36%), peruviani (-35%) ed ecuadoriani (-27%). Crescono invece gli ingressi di cittadini africani (+1,2%), di alcune cittadinanze asiatiche e, soprattutto, di quelle comunita' soggette a conflitti bellici nei Paesi di origine (Nigeria, Pakistan, Mali e Costa d'Avorio)". Crescono gli italiani che si trasferiscono all'estero. Nel 2012 si contano "106
mila cancellazioni per l'estero, con un incremento di 24 mila unita' rispetto all'anno precedente. L'aumento delle emigrazioni e' dovuto principalmente ai cittadini italiani, per i quali le cancellazioni passano da 50 mila nel 2011 a 68 mila unita' nel 2012 (+36%). In aumento anche le cancellazioni di cittadini stranieri residenti, da 32 mila a 38 mila unita' (+18%)". Il saldo migratorio netto con l'estero "e' pari a 245 mila unita' nel 2012, in diminuzione rispetto all'anno precedente (-19,4%). Si tratta del valore piu' basso registrato dal 2007". "Le principali mete di destinazione per gli italiani sono la Germania, la Svizzera, il Regno Unito e la Francia che, nel loro insieme, accolgono quasi la meta' dei flussi in uscita. Le migrazioni da e per l'estero di cittadini italiani con piu' di 24 anni di eta' (pari a 21 mila iscrizioni e 53 mila cancellazioni) riguardano per oltre un quarto del totale individui in possesso di laurea. La meta preferita dei laureati e' la Germania". Nel 2012 i trasferimenti di residenza interni al territorio nazionale "coinvolgono 1
milione 556mila individui, con un incremento di 198mila unita' (+15%) rispetto al 2011". Inoltre ancora per l'Istat "i trasferimenti di residenza interni sono da attribuire principalmente a spostamenti di breve e medio raggio. Nel 2012 ammontano a 1 milione 175mila (pari al 75,5% del totale) mentre risultano pari a 381mila gli spostamenti di residenza a lungo raggio (24,5%). I tassi migratori netti sono positivi in tutte le regioni del Nord e del Centro e negativi in tutte le regioni del Sud e delle Isole, a conferma d e l l ' a t t ra t t iv i t à d e l l e r i p a r t i z i o n i settentrionali rispetto al Mezzogiorno". Continua a crescere, infine, "la quota di stranieri che cambiano la residenza all'interno dei confini nazionali. Nel 2012 sono 279mila; la maggior parte degli spostamenti riguarda cittadini rumeni (oltre 64mila, pari al 23% dei flussi interni degli stranieri)". Redattore Sociale
L a m p e d u s a : i n a u g u ra z i o n e c e n t ro o p e ra t i vo C a ri t a s - M i g ra n t e s La road map di Caritas Italiana e della Fondazione Migrantes a seguito dell’appello di Papa Francesco Un segno concreto per Lampedusa ispirati dall’appello di Papa Francesco ad aprire le porte ai fratelli migranti. È questo l’obiettivo del complesso progetto per l’Isola di Lampedusa elaborato da Caritas Italiana, dalla Fondazione Migrantes e dalla Caritas diocesana di Agrigento all’indomani della tragedia dello scorso ottobre. In quei tristi giorni era stata subito attivata una ludoteca mentre, il 1 febbraio, è stato inaugurato il Centro Operativo Caritas-Migrantes e sarà presentata la road map che porterà alla creazione sull’Isola di due centri. La presenza di Caritas e Migrantes a Lampedusa vuole essere garanzia di continuità e vicinanza alla comunità lampedusana e a tutti coloro che a vario titolo arrivano su quest’isola a partire dai migranti. Il Centro Operativo sarà, quindi, un punto di riferimento per l’intera popolazione e per le realtà istituzionali e di terzo settore impegnate nell’accoglienza. Si tratta di un presidio operativo stabile coordinato da Caritas Italiana insieme alla
Fondazione Migrantes e alla Caritas agrigentina, che consentirà ad una équipe formata da operatori e volontari di tutte le Caritas e le Migrantes diocesane d’Italia di garantire un servizio di sostegno ai migranti e di supporto volontario alla macchina istituzionale dell’accoglienza oltreché di contrasto alle povertà e marginalità sociali presenti sull’isola. “La Chiesa Italiana, a seguito dei vari appelli di Papa Francesco, fa sentire la sua voce a sostegno e tutela dei fratelli più sfortunati attraverso azioni concrete che sono espressione di quella solidarietà che deve guidare la nostra
Diario • 10-12 febb raio, Roma, C oordinamento Immigrazione. Nazionale • 10 febbraio , Rovigo, Cas a Sant’Andre CdA “Incontr a, 8° incontro are e rilevare” corso per • 11 febbraio , Baruchella (R O ), fo rmazione vica di Ascolto. riale per Cen tro
In Bacheca “Alfabetizziamoci a vicenda..."
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Come replicare l’iniziativa Per attuare anche nella tua parrocchia o sul tuo territorio una iniziativa come quella dei corsi di Italiano per donne straniere rivolgiti alla Caritas diocesana. Ti forniremo tutte le indicazioni necessarie.
opera evangelica” ha dichiarato don Francesco Soddu, direttore di Caritas Italiana. All’inaugurazione del Centro Operativo sono stati presenti lo stesso don Francesco Soddu, Oliviero Forti responsabile dell’ufficio immigrazione di Caritas Italiana, Valerio Landri direttore della Caritas diocesana di Agrigento, don Mimmo Zambito parroco di Lampedusa ed il Sindaco di Lampedusa Giusi Nicolini. La rete Caritas e la Fondazione Migrantes con questi gesti concreti rilanciano con forza la necessità di un approccio globale al tema dell’immigrazione e dell’asilo, auspicando anche ad una revisione normativa radicale e concreta verso un sistema più dignitoso e richiamando le istituzioni al loro ruolo di garanti dell’applicazione della legalità e dei diritti umani. “La democrazia si indebolisce – afferma mons. Giancarlo Perego, direttore generale Migrantes - se non garantisce anche ai migranti pari opportunità sul lavoro, nella vita sociale e politica in Italia”. Caritas Italiana
Contattarci Sede: Via Giacomo Sichirollo n. 58 - 45100 Rovigo Orari: Lun-Ven 9:00-13:30 e 14:30-17:00 Tel: Fax: e-mail: web:
0039 0425 23450 0039 0425 464518 info@caritasrovigo.org www.caritasrovigo.org
Contribuire C/C intestato a Caritas diocesana di Adria Rovigo RovigoBanca, Rovigo, Corso del Popolo C/C - 012000023103 •IBAN: IT23 H089 8612 2000 1200 0023 103 Contribuire C/C intestato a Sant’Andrea Apostolo della Carita’ Banca Prossima, Milano. P.zza P. Ferrari 10 C/C - 10000 0017778 •IBAN: IT 46 T 03359 01600 10000 0017778 Erogazioni liberali a Sant’Andrea Apostolo della Carità ONLUS Le donazioni sono detraibili ai fini fiscali.
La Chiesa italiana con il Papa
Fondazione Cariparo
Insieme diamo voce alla foresta buona Nel segno della prossimità e della cultura dell’incontro. Questa la trama tenace della prolusione del cardinale Angelo Bagnasco al Consiglio permanente dei vescovi italiani. Una prolusione asciutta ma propositiva, non priva di una lettura attenta della vita della Chiesa in Italia, secondo lo spirito della Evangelii Gaudium di Papa Francesco. Emerge una sintonia di fondo che si percepisce persino nella scelta delle parole e delle immagini, quando viene evocata la “foresta che cresce”. “Vorremo che in questi giorni - af-
la Settimana 19
rubriche
domenica 9 febbraio 2014
ferma il cardinale - la gente ci sentisse particolarmente vicini, che potesse ascoltare una parola di prossimità, che avvertisse almeno un’eco del divino Maestro”. I vescovi hanno grande fiducia nel popolo, perché conoscono la vita delle persone, la loro dignità, “il senso della famiglia, la capacità di dedizione e di sacrificio, la bontà spesso eroica di ogni giorno”. C’è ammirazione per questo popolo. Di qui il desiderio svelato: “Vorremmo che questa foresta buona e silenziosa avesse più voce degli alberi che cadono rumorosi”. Noi
Lettere & opinioni Al S. Luca di Trecenta Con grande piacere vi giro questa Lettera, nella quale un medico, donna e figlia, racconta la sua esperienza all’Ospedale San Luca di Trecenta, nel Dipartimento di medicina guidato dal Direttore prof. Emilio Ramazzina. “Sono un medico, vivo e lavoro a Padova da più di trent’anni, ma sono originaria di Calto (RO), come tutta la mia famiglia, ed è a nome di tutta la mia famiglia che porgo al dr. Emilio Ramazzina e a tutti i colleghi del reparto il ringraziamento più sincero per l’ospitalità e le cure offerte nell’arco degli ultimi dieci anni a mio padre, ingegner Pelopida Tironi, deceduto di recente presso il vostro reparto, all’età di 92 anni, dopo una lunga malattia. A tutti coloro che si sono presi cura di lui: medici, infermieri, operatori sanitari, collaboratori di ogni grado, va un plauso per la vostra profonda conoscenza, non solo l’appropriatezza, la professionalità, la competenza e la costanza delle cure prestate, ma anche il rispetto, l’umanità e la delicatezza dimostrate nei confronti di nostro padre e di tutta la famiglia. Un ringraziamento particolare va alla sua ultima terapeuta, dott.ssa Zanca, alla cui competenza, umanità e comprensione abbiamo quotidianamente fatto riferimento durante tutto il ricovero. Rinnovo quindi al dr Emilio Ramazzina, ai colleghi, a tutta la sua equipe, che ha saputo dedicare cure, attenzioni e umanità a nostro padre nelle sue ultime settimane di vita, i sensi della nostra stima e gratitudine. Porgo l’augurio a tutto il territorio polesano, al Veneto intero, che l’Ospedale di Trecenta ed il suo eccellente reparto rimangano operativi ancora per molti lustri, ad esempio di una medicina tanto attuale quanto umana. Dott. Perla Tironi
Il Dott. Emilio Ramazzina
Il percorso Emilio Ramazzina, dopo la laurea in Medicina e chirurgia conseguita presso l’Università degli studi di Ferrara, si specializza prima in Oncologia presso l’Università di Ancona e in Medicina Nucleare presso l’Università di Padova. Nel 1991 assume l’incarico di corresponsabile ospedaliero nell’Unità Operativa di Medicina interna, come dirigente medico di primo livello presso la struttura operativa complessa di Medicina dell’Ospedale di Rovigo “Santa Maria della Misericordia”. Oltre a questo incarico, Emilio Ramazzina ha svolto attività di diagnostica e di densitometria ossea seguendo in particolare i pazienti con malattie metaboliche dell’osso, osteoporosi postmenopausale e senile, collaborando attivamente con l’istituto di semeiotica medica dell’Università di Padova. Dal 1992 al 1994, ha prestato attività presso l’unità di Oncologia dell’Ospedale di Rovigo, seguendo in tale ambito clinico la diagnosi, la terapia e il follow– up di pazienti affetti da tumori solidi, sindromi mielo e linfoproliferative croniche. Dal 1996 è stato responsabile della struttura operativa semplice- day hospital di medicina ed ematologia della struttura operativa complessa di medicina dove vengono seguiti e trattati prevalentemente pazienti oncoematologici, gastroenterologici, epatologici con epatiti croniche. Rilevante risulta anche l’attività diagnostica svolta, presso il Day hospital medico dell’Ospedale di Rovigo, in particolare per i pazienti onco ematologici, con biopsia osteo midollari e trattamento dei pazienti affetti da mielomi, leucemie e linfomi. Oltre all’attività specialistica in ambito oncoematologio, epatologico, e del metabolismo dell’osso, Ramazzina ha svolto anche attività di docenza agli infermieri professionali nelle materie di farmacologia generale e clinica e in patologia generale.b a tutt’oggi Direttore dei Dipartimenti di medicina e internistica dell’Azienda Ulss 18 di Rovigo.
ci chiediamo: perché non accade, perché il sistema culturale e comunicativo del Paese privilegia il male, talvolta persino ostentato? Quanta parte di responsabilità è anche nostra, di noi media cattolici? Forse che la nostra voce è troppo flebile? Sono domande che meritano risposta, magari prendendo atto della distanza che si allarga fra il popolo e le sue classi dirigenti. Almeno quelle che costruiscono lo spirito collettivo di un intero popolo. E a giudicare dall’umore di fondo che traspare dal dibattito pubblico, sembra davvero che l’Italia sia nelle mani di uomini e donne senza speranza. Il cardinale, interpretando il pensiero dei confratelli lo dice senza remore: “L’Italia non è una palude fangosa dove tutto è insidia, sospetto, raggiro e corruzione” . Da qui l’invito a reagire ad una visione che vuole spingere il popolo verso lo “smarrimento collettivo”. Le parole del cardinale allora si sono fatte severe: “A questo disegno, che lacera, scoraggia e divide - e quindi è demoniaco - non dobbiamo cedere nonostante esempi e condotte disoneste e approfittatrici”. E l’esortazione giunge forte e diretta: “Nulla deve rubarci la speranza nelle nostre forze se le mettiamo insieme con sincerità”. È quello che attende i cattolici
Dal cardinale Angelo Bagnasco la proposta di un cammino di evangelizzazione per i credenti e l’offerta di ponti di dialogo e spazi di bene comune a chi non crede italiani, primariamente sul fronte dell’evangelizzazione e dell’educazione. Ma anche sul versante civile, per dare voce a un’Italia che ha un bisogno disperato di lavoro per i propri giovani e di occasioni per fare famiglia. Pur in un contesto oggettivamente difficile, nel quale troppi soggetti si muovono sulla scena pubblica giocando allo sfascio. Magari con la segreta speranza di trarne profitto politico-elettorale, sull’onda di quel populismo che sta insidiando tante democrazie europee. Ai cattolici italiani, in sintonia con il Papa e con i pastori, l’impegno di seminare speranza, di offrire ponti di dialogo e spazi di bene comune a chi non crede, di valorizzare la scuola, di sostenere la famiglia, di alleviare la povertà, di favorire la vita comunitaria, di evitare la solitudine perché nessuno si senta superfluo. E tutto questo con la gioia del Vangelo “accolta nel cuore e offerta al mondo con fiduciosa passione”. I cattolici italiani con i loro pastori l’hanno capito bene: quello di Papa Francesco non è né il tempo né il mondo degli “scarti”. Domenico Delle Foglie
Aggiornato lo statuto della Fondazione
Il Consiglio Generale, nella seduta di oggi, ha approvato le modifiche allo statuto della Fondazione, la cui ultima revisione risale al 2007. La decisione è avvenuta a seguito di un lavoro seguito passo dopo passo dagli Organi dell’ente e durato più di un anno. Ancorché lo statuto attualmente vigente sia già sostanzialmente coerente con quanto previsto dalla Carta delle Fondazioni adottata da ACRI nell’aprile del 2012, sono state apportate delle modifiche che dovranno essere valutate dal Ministero dell’Economia e delle Finanze. Il Ministero ha 60 giorni di tempo per approvare il nuovo statuto e quindi autorizzarne l’entrata in vigore o intervenire con eventuali osservazioni. Il nuovo statuto sarà quindi pubblicato integralmente sul sito www. fondazionecariparo.it e sarà oggetto di un comunicato stampa non appena arriverà anche l’approvazione del Ministero. Nella seduta odierna, il Consiglio Generale ha
Approvato dal Consiglio Generale. Per l’entrata in vigore bisognerà attendere l’esame del Ministero dell’Economia e delle Finanze nominato anche il nuovo Presidente del Collegio Sindacale: si tratta di Marina Manna, già membro del Collegio, che succede a Flavio Gianesello, il quale collaborerà con l’ente come consulente. Marina Manna, sindaco della Fondazione dal maggio 2008, è dottore commercialista, iscritta nel registro dei revisori contabili, sindaco di diverse società per azioni, consulente tecnico per il Tribunale e per la Procura di Padova, esperta di fiscalità e di contenzioso tributario. E’ stato inoltre nominato quale nuovo componente dell’organo Armando Grigolon, dottore commercialista, iscritto nel registro dei revisori contabili, sindaco di società per azioni e membro di organismi di vigilanza, nonché esperto di problematiche connesse ad operazioni di finanza straordinaria d’impresa, finanza di progetto e partenariato pubblico privato.
Cartoline di viaggio Sinigaglia
Val di Fundres: alla scoperta di antichi masi e baite incantate con le ciaspole La scoperta di antichi masi e malghe incantate (con sosta finale in baita), lo sci di fondo più panoramico delle Dolomiti, le piste da slittino, un programma settimanale incentrato proprio sulle attività alternative allo sci da discesa (che conta 44 km di piste). Questo e tanto altro a Maranza-Valles, in Val di Fundres e sull’Alpe di Rodengo, nell’area vacanze ‘sci & malghe’ Rio Pusteria, alla confluenza della Val Pusteria con la Valle Isarco. Lontani dalle folle dei comprensori più conosciuti, l’area è una vera balconata naturale sulle Dolomiti che si presta particolarmente, per conformazione ed esposizione, alle attività slow sulla neve. Oltre a regalare panorami inediti e grandi aperture: sulla cima del monte Gitschberg, a quota 2510 m, da una apposita piattaforma panoramica si scorgono 500 vette alpine tra Austria, Alto Adige e Dolomiti. Tra i percorsi invernali, spicca in Val di Fundres il sentiero che da Fundres paese conduce agli antichi masi tradizionali Hoferhof, Oberhofer e infine al maso Pichlerhof (dotato di piattaforma panoramica). Lungo 2,5 km, è adatto a tutti e si percorre in circa un’ora e mezzo. In questi masi, depositari di antichi saperi culinari e artigianali, può ancora capitare di vedere gente in costume tradizionale. Oppure c’è la Passeggiata degli Elfi a Vandoies, percorso circolare che parte da piazza Töplsplatz in centro a Vandoies di Sopra, attraversa una riserva abitata da cervi, costeggia una cascata, porta ad un’altra piattaforma panoramica sopra il paesino di Vandoies e arriva a Winnebach e ritorno. Lunghezza 3,5 km totali, con dislivello di 100 metri e circa un’ora e mezzo. Un po’ più impegnativo il percorso di 8,5 km, con dislivello di 400 m, che conduce ad uno dei tesori della zona, l’insediamento storico di Malga Fane, in fondo alla valle di Valles; si parte dal parcheggio della stazione a valle Jochtal, si prosegue verso il Rifugio Kurzkofel, si sale verso la Malga Fane seguendo la pista da slittino e si ritorna lungo lo stesso percorso impiegando circa tre ore e mezza. Una volta arrivati ci si trova di fronte al più idillico
dei paesaggi: un minuscolo villaggio alpino (raggiungibile anche con le racchette da neve, dotato di pista da slittino, dove il venerdì sera il primo tratto di pista è illuminato) in cui il tempo sembra essersi fermato. Ci sono antiche baite (una aperta con ristoro) una deliziosa chiesetta e alcuni fienili, che compongono un quadretto fra i più suggestivi delle Alpi. Con le ciaspole si può andare poi alla scoperta dell’idillica Valle d’Altafossa a Maranza, lungo un percorso di 11 km che sale fino alla Malga Pranter Alm e poi scende alla malga Felderalm e segue il sentiero n. 16. E visto che a Maranza-Valles diversi percorsi hanno la partenza in quota c’è l’opportunità di acquistare uno speciale biglietto da 5 o 10 giorni per utilizzare tutte le cabinovie del comprensorio (biglietto giornaliero 20 euro, biglietto per 10 giorni 160 euro). Per il fondo ci sono 33 km di tracciati, alcuni dei quali danno la non così scontata opportunità di praticare questo sport in alta quota, tra 1700 e 2100 m, in ambiente aperto, sempre al sole, con abbondante manto nevoso naturale: tra questi la pista di 15 km sull’Alpe di Rodengo-Luson, superpanoramica, da cui si ammira, a nord, lo spartiacque alpino con i colossi delle Alpi della Zillertal e le Vedrette di Ries, a sud le Dolomiti con il Sas Putia in primo piano… e lungo il percorso una serie di baite supertipiche ove rincuorarsi. O ancora la pista, sempre in quota, a Valles di 7 km, e quella di Altafossa a Maranza. In slittino, a Valles da Malga Fane, a quota 1739 m, si scende per 300 m di dislivello e 3 km di lunghezza. E ancora: area per snowkiting a Valles, arrampicata su ghiaccio sulle cascate in Val di Fundres. Sono 28 i diversi pacchetti disponibili nelle varie strutture ricettive: dalle classiche ‘settimane famiglia’ (con bimbi fino a 8 anni gratis) a proposte innovative come le ‘settimane sci e passeggiate’ per coppie nelle quali solo una persona scia mentre l’altra si può dedicare a escursioni sulla neve grazie a incentivi come mappe, sconti per gli impianti e passeggiate guidate. Info: www.gitschberg-jochtal.com
la Settimana domenica 9 febbraio 2014 - pagina 20
Ravasi inaugura e Rovigo partecipa Dopo la particolare serata di presentazione delle linee guida dell’edizione 2014 rivolte al sociale e alla responsabilità civile, che si è tenuta a novembre sotto il segno di Adriano Olivetti, dal Festival Biblico arrivano le prime anticipazioni: sarà il Cardinale Gianfranco Ravasi a inaugurare il Decennale della manifestazione culturale che quest’anno coinvolgerà anche la città di Rovigo grazie alla collaborazione con la diocesi di Adria-Rovigo, estendendo così gli eventi dedicati al Libro dei Libri a ben 4 città venete. L’apertura di Ravasi, che terrà la prolusione nella Cattedrale di Vicenza il 22 maggio alle 21.00 dando così il via agli eventi in tutte le città (nella città palladiana il fulcro della manifestazione si avrà nel weekend-ponte del 30 maggio - 2 giugno), è un’inaugurazione simbolo visto che il Cardinale aveva sostenuto
si terranno sul tema “Le Scritture, Dio e l’uomo si raccontano”. Mostre e concerti, conferenze e meditazioni, visite guidate, spettacoli teatrali, stand librari e di associazioni, attività creative rivolte ai più giovani e degustazioni in piazza, permetteranno a tutti di trovare un proprio spazio per proporre e proporsi. “Dopo l’aggregazione di Padova e Verona quest’anno anche Rovigo vuole essere parte attiva del Festival Biblico, rivitalizzando alcune preziose radici della propria identità e cultura – spiega il Comitato Organizzatore di Rovigo - Attraverso la valorizzazione di potenzialità, talora nascoste e a compartimenti stagni,
e tenuto a battesimo la prima edizione del festival. “Quando dieci anni fa parlammo a Monsignor Ravasi dell’idea di fare un festival culturale che avesse al centro la Parola di Dio, non solo ci appoggiò, ma ci dette un incoraggiamento molto significativo tanto che ci tenne ad essere presente per ben 4 anni di seguito - spiega Don Roberto To m m a si, Presidente del Festival Biblico insieme a Don Ampelio Crema – ecco perché ci sembrava significativo inaugurare il Decennale con la sua prolusione. Inoltre, la sua presenza, come eccellente bi-
Nei giorni del 23, 24 e 25 maggio 2014
blista, come Presidente del Pontificio Consiglio della cultura e come colui che sta facendo un lavoro mondiale straordinario sul Cortile dei Gentili arricchirà la proposta della manifestazione. Siamo davvero onorati che sia lui ad aprire il festival”. Quest’anno, oltre a Vicenza, Verona e Padova, si aggiungerà, come città del Festival, anche Rovigo. Una novità questa che porta la manifestazione a superare sempre più i confini territoriali e ad assumere un carattere non solo regionale ma anche nazionale, viste le 45.000 presenze del 2013 e le recensioni su molte testate nazionali. Nei giorni del 23, 24 e 25 maggio 2014 Rovigo aprirà strade, piazze e palazzi alla Parola e saranno molti gli eventi che
di ricchezze umane, sociali, culturali, economiche, spesso sconosciute ai più,
Fratta Polesine
Ricordo di Ilario Bellinazzi Un anno fa, esattamente il 31 gennaio 2013 la scomparsa del prof. Ilario Bellinazzi, presidente del Conservatorio di Rovigo, avvenuta a Roma dove si era recato per partecipare ad un importante incontro dei presidenti dei Conservatori italiani. La sua figura di cristiano e di cittadino , il suo impegno per la cultura, l’educazione, per i giovani, per l’arte e la musica e nel sociale, non sono dimenticati. Così con spirito di amicizia, di stima e riconoscenza verso il professore e l’educatore hanno voluto ricordarlo i giovani dell’Orchestra Giovanile del Conservatorio “F. Venezze” di Rovigo diretta dal maestro Luca
Paccagnella, con un concerto che ha avuto luogo sabato 1 febbraio 2014 nella splendida cornice della chiesa arcipretale dei Santi Apostoli Pietro e Paolo di Fratta Polesine. Tema della serata “Concerto per la vita”, iniziativa voluta e promossa dal sindaco della città di Fratta, dal Conservatorio “F. Venezze” di Rovigo, dalla parrocchia unitamente al Gruppo Acli e l’Istituto Regionale Ville Venete ed altre realtà. Numerosissimo il pubblico presente che ha occupato ogni ordine di posti. Tra le autorità, il sindaco di Fratta Tiziana Virgili nella duplice veste di
Presidente della Provincia di Rovigo, il prof. Fausto Merchiori, presidente del Conservatorio di Rovigo, l’arciprete di Fratta don Gastone Gasperini che come Bellinazzi è originario di Ficarolo. Erano presenti inoltre i familiari del professore, la moglie, i figli, i nipoti. Ilario Bellinazzi è stato un uomo da sempre impegnato anche nel mondo della politica, dell’amministrazione pubblica e nel sociale, ricopriva l’incarico di presidente della Casa di Cura Città di Rovigo per la quale si era impegnato per ottimizzare al massimo il servizio sanitario offerto dall’Ospedale Policlinico di Rovigo. Tornado alla musica fu proprio il presidente Bellinazzi a volere tra le altre cose la giovane orchestra composta dai giovani allievi del Conservatorio, affidando il ruolo di direttore al maestro Luca Paccagnella e alla collaboratrice prof. Daniela Borgato. Oggi l’Orchestra è composta da circa settanta elementi e ha già riscosso molti successi. All’inizio della serata sono intervenuti il presidente del Conservatorio prof. Merchiori e il sindaco Virgili, entrambi hanno ricordato la figura del professore, sottolineandone
Concerto per la vita
l’impegno per l’educazione e la formazione delle giovani generazioni, l’orchestra giovanile ne è un illuminate esempio. Ricco e impegnativo il programma eseguito dai giovani musicisti, da Charpentier, Te Deum, B. De Marzi con Signore delle Cime, Haendel , Caikowsky, Vivaldi concerto in La minore con i solisti J. Kim, E. Spremulli, J.S. Bach che ha visto L . Spoladore nel ruolo di solista con la marimba. Nella seconda parte del concerto ecco le musiche di Britten, Holst, Janacek, Gounod, Faurè, Saint-Saens Cai-
kowsky. Bravissimi tutti i giovani musicisti e molto bravo il maestro Paccagnella; direttore e musicisti hanno saputo così offrire una splendida serata musicale in ricordo di un vero amico come è stato per i giovani del Conservatorio il prof Ilario Bellinazzi. Il numeroso pubblico ha apprezzato la brillante esecuzione e ha ricambiato con calorosi e prolungati applausi. S.R.
vogliamo offrire spunti di riflessione su possibili scenari futuri di sviluppo della terra polesana seguendo i valori più alti. Ecco perché abbiamo coinvolto tutte quelle realtà culturali, sociali, economiche e religiose che hanno mostrato il desiderio di mettersi in gioco e diventare protagonisti attivi, per fare di Rovigo un territorio che vuol mostrarsi qual è, al di fuori di stereotipi banali o riduttivi: ricco di storia, di bellezze artistiche e naturali uniche, di potenzialità culturali ancora da scoprire, sicuri che “la virtù rivoluzionaria della cultura può portare ad un rinnovamento sociale, economico e politico”, per parafrasare Adriano Olivetti”. “È nello status del Festival Biblico non essere proprietà di nessuno – spiega Don Roberto Tommasi – è nostra gioia e dovere condividere contributi, riflessioni, fantasia, creatività, opinioni e punti di vista con tutte le comunità o gruppi che vogliano farsi abbracciare dai valori della manifestazione, in una logica di Dono, di quel dare e ricevere che le Scritture ci insegnano ogni giorno”.