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laSettimana SETTIMANALE DI INFORMAZIONE DELLA DIOCESI DI ADRIA-ROVIGO Poste Italiane S.p.A. – Spedizione in abbonamento postale – D.L. 353/2003 (conv. in L. 27/02/2004 n.46) art. 1, comma 1 NE/RO Anno CXIII - N. 42 - Una copia € 1,10 - Domenica 3 novembre 2013 - (Esce il giovedì)
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EDITORIALE
La famiglia genera pace
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Bruno Cappato Papa Francesco incontra tutti e lo dimostrano le numerosissime scene di tenerezza e di affetto nei confronti prima di tutto dei bambini e degli ammalati, ma quella che registriamo non è solo una generica confidenza con persone di vario genere e con persone afflitte da drammi terribili è anche un avvicinamento a realtà che fanno riferimento a dei valori o a dei significati di grande importanza sociale e che riguardano tutte le età. Qualche settimana fa il Papa ha incontrato il mondo dello sport. Il CSI ha organizzato un pellegrinaggio in san Pietro che ha posto in luce l’interesse che i credenti e non credenti hanno per lo sport in un quadro di rispetto e di valorizzazione di tutta la persona umana, corpo e anima. Sicuramente i due giorni a Roma – sabato e domenica scorsi – del pellegrinaggio delle famiglie ha un valore ed una importanza che in qualche modo sopravanza altre pur nobili realtà. La famiglia non è un istituto occasionale e temporaneo e perciò stesso marginale; questo lo dice chiaramente l’esperienza pratica e la vita del mondo. La famiglia è come un ricamo che abbraccia misteriosamente e in modo forse non sempre avvertito tutta l’umanità. Si tende a restringere ad un rapporto solo privatistico il legame familiare ma se questo rapporto che riconduce a tutti gli uomini di tutti i tempi, fosse realmente compreso nella sua complessità non ci sarebbero state mai le guerre, le ingiustizie e le differenze abissali tra le popolazioni. Il concetto di famiglia infatti, anche solo da un punto di vista di umana constatazione, comporta il riconoscimento di legami profondi tra tutte le persone. Un esempio: stiamo per commemorare la grande, tragica guerra del ‘15-’18 e rivivremo questo orribile scontro tra uomini, tra ragazzi e giovani provenienti dalla stessa identica famiglia umana. Quell’orrore che ha seminato la morte cancellando una intera generazione del popolo italiano ed austriaco non avrebbe dovuto succedere. E’ stata una immolazione a idoli di forza e di suprema-
zia messi in mano a carriere militari che hanno visto le persone come oggetti da distruggere o, meglio, da sacrificare con il sostegno di un patriottismo retorico. Se gli uomini vedessero davvero il legame profondo, biologico e storico che li lega insieme avrebbero cercato cammini di pace e di riconciliazione. Questo appare ancora più chiaro se si fa riferimento alla parola che Dio ci ha dato come indicazione di una vita corretta ed orientata al bene. Così a causa della guerra dei cristiani hanno ucciso altri cristiani e ancora oggi in chiese italiane ed austriache o dell’Alto Adige è possibile vedere la traccia della preghiera per i soldati da una parte e da quella contrapposta. Questo è solo un esempio della conseguenza di una incapacità di riconoscere l’impronta del Creatore nella storia attraverso il bene della famiglia. Questa – ci dice la Bibbia – è nata il giorno stesso della creazione dell’uomo e della donna e quindi si pone al principio di tutta la storia. E’ vero che, subito dopo, l’episodio di Caino distrugge questo disegno, ma rimane il fatto che la volontà di Dio per un credente è chiaramente a sostegno di questo affetto profondo e fecondo che viene dall’uomo e dalla donna che si amano. Senza voler fare con superficialità della teologia per così dire improvvisata, bisogna ricordare o almeno accennare al fatto che la famiglia rientra nel modello tipico della Trinità. Questo lo hanno ben evidenziato scrittori e studiosi di vaglia. Oggi, in modo diverso, si guarda con una visione per così dire frammentata alla famiglia; si incontrano sulla scena delle pubbliche dichiarazioni aspetti critici, contrapposti e in molti casi pessimistici proprio sulla identità della famiglia. I due giorni con Papa Francesco sono stati di grande gioia e consolazione senza edulcorate posizioni di maniera, ma anzi con la proposta seria dei molteplici volti della esperienza familiare nel mondo. Su tutto poi la parola sapiente e paterna di Papa Francesco che bambini, genitori e nonni hanno accolto con entusiasmo.
Anno della Fede, Intervista a Giovanni Giuriati: “Suor Felicita Baseggio, testimonianza di Santità” Pag. 10
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“Siete il motore della storia” Una grande festa con famiglie provenienti da tutto il mondo
L’Anno della Fede ha vissuto uno dei suoi momenti più belli e gioiosi: la Giornata della famiglia. Sabato 26 e domenica 27 ottobre migliaia di famiglie hanno invaso Piazza San Pietro per incontrare Papa Francesco. Tema del pellegrinaggio di due giornate è stato: «Famiglia, vivi la gioia della Fede». Alle 14.00 di sabato sono stati aperti i varchi in Piazza San Pietro per accogliere le migliaia di persone che stavano affluendo in Vaticano. L’appuntamento di sabato prevedeva testimonianze sulle gioie e le difficoltà della vita familiare, si è parlato di crisi matrimoniali superate grazie alla fede e poi di dialoghi tra nonni, genitori e figli e momenti musicali. Erano presenti, tra gli altri, il gruppo Gospel degli Hope Singer, il pianista Giovanni Allevi, il Piccolo Coro Antoniano e il Coro Hope fondato nel ’98 su iniziativa della Pastorale giovanile della Chiesa italiana, e ancora il cantante britannico Gospel Junior Robin-
son, il cantautore italiano Luca Barbarossa e l’americana Sarah Hart, cantante simbolo della musica cristiana degli Stati Uniti. Hanno partecipano all’incontro anche i fratelli Taviani, due registi che hanno fatto conoscere la Sicilia al Papa con il loro film “Kaos”. In occasione di questo evento è stato chiesto alle famiglie di tutto il mondo di aiutare con un sms solidale, le famiglie siriane in difficoltà, grazie a un progetto promosso dalla Caritas italiana e dal Pontificio Consiglio per la Famiglia. Papa Francesco
è arriva sulla piazza accompagnato da un gruppo di dieci bambini e dai loro nonni; tutti con un palloncino colorato. Una bambina accompagnata dalla nonna lo saluta, seguita da alcune coppie di fidanzati e di sposi. Tra di essi anche una famiglia cristiana fuggita dalla Siria a causa della guerra, una famiglia di Lampedusa che ha aiutato e accolto gli immigrati sbarcati sull’isola e un profugo nigeriano che ha ritrovato la speranza grazie alla solidarietà ricevuta. Al termine delle testimonianze, il discorso del Papa e la professione di fede. Papa Francesco ha incontrato tutti sulla Piazza San Pietro grazie alla jeep scoperta ed ha salutato con il suo stile affettuoso le famiglie che egli in questi giorni ha definito come “il motore del mondo e della storia”. Domenica ancora gioia e festa con la Santa Messa nella Giornata della Famiglia presieduta dal Papa.
A pagina 3 il discorso del Papa alle famiglie Intervista a Gianpaolo Romanato: “Importante riscoprire la figura di Papa San Pio X”
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