La Settimana n. 47 del 8 dicembre 2013

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SETTIMANALE DI INFORMAZIONE DELLA DIOCESI DI ADRIA-ROVIGO

la nostra radio

Poste Italiane S.p.A. – Spedizione in abbonamento postale – D.L. 353/2003 (conv. in L. 27/02/2004 n.46) art. 1, comma 1 NE/RO Anno CXIII - N. 47 - Una copia € 1,10 - Domenica 8 dicembre 2013 - (Esce il giovedì)

EDITORIALE

La forza dei piccoli gesti

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Paolo Bustaffa

C’è stata una buona copertura mediatica, come si dice in gergo, dei “Banchi alimentari” allestiti in questi giorni alle uscite dei supermercati . Moltissime buste sono tornate con qualcosa di buono per i più poveri. Ci sono stati anche sacchetti vuoti: risposte che meritano una lettura attenta e non un giudizio frettoloso. C’è stata una buona copertura mediatica, come si dice in gergo, dei “Banchi alimentari” allestiti in questi giorni alle uscite dei supermercati. Moltissime buste sono tornate con qualcosa di buono per i più poveri. Ci sono stati anche sacchetti vuoti: risposte che meritano una lettura attenta e non un giudizio frettoloso perché quei “ Banchi” accanto alle casse dei centri commerciali sono stati una rispettosa provocazione, hanno fatto nascere qualche domanda anche in quanti non hanno riempito o non hanno potuto riempire quelle buste. Perché questa solidarietà così immediata, concreta, spicciola? Perché tanti volontari di diversa età e diversa provenienza a offrire e raccogliere quelle buste? Perché tante persone a metterci dentro qualcosa? Perché questa sensibilità verso gli altri mentre la cronaca continua a sfornare notizie di sprechi, di spese folli, di furti di denaro pubblico? Perché, nonostante un vergognoso spettacolo - ecco la domanda più grande - c’è ancora molta gente che apre agli altri prima il cuore e poi il portafoglio? Perché tanta generosità, non solo al “Banco Alimentare” ma anche nelle innumerevoli iniziative quotidiane delle comunità parrocchiali, delle associazioni, delle scuole, delle fabbriche? Perché tanta solidarietà nelle aziende dove gli addetti si autoriducono l’orario di lavoro perché nessuno sia licenziato o in un ospedale dove il personale medico e paramedico si è autoridotto lo stipendio per evitare la chiusura di un servizio così importante, come è accaduto nella piccola città in cui vivo e che non è diversa da

molte altre? Sono tutti degli ingenui costoro? Con gesti così minuscoli cercano di tranquillizzare la propria coscienza di fronte all’ingiustizia e alla povertà? In realtà si scoprono persone che nel dare un po’ di forza e di coraggio a qualcuno che è in particolare difficoltà non si autoesonerano dall’impegno per la giustizia. Sanno che la solidarietà non si separa mai dalla giustizia, che mentre si rafforza e qualifica l’impegno per la giustizia non si può abbandonare la fragilità ai bordi della strada. Sempre ascoltando queste persone, si scopre che con un gesto infinitamente piccolo si esprime un giudizio severo e anche un moto di indignazione di fronte alla disonestà, alla furberia, all’illegalità, allo spreco. Una denuncia mai priva di senso di responsabilità, di impegno e di speranza. È un messaggio che viene da lontano, viene dalla storia del nostro Paese e dalla storia della nostra Europa che hanno attraversato tante notti con la bussola della solidarietà. La politica, in stagioni difficili e buie non meno dell’attuale, prese respiro dai piccoli gesti solidali della gente che non agì per buonismo ma per amore del diritto e del dovere di costruire giustizia e pace. Ci sono pagine di storia a documentare un percorso culturale e sociale che oggi la politica ha smarrito ma che può essere ritrovato da quanti, soprattutto giovani, sono consapevoli che l’impegno politico è una forma alta ed esigente di carità. È un passo difficile e spesso ai margini dei progetti e dei percorsi educativi. Un passo che può essere compiuto con quell’intelligenza del cuore che tiene viva e operosa la cultura della solidarietà alle uscite dei supermercati, nei quartieri di periferia, nelle fabbriche, nelle scuole e negli ospedali. Piccoli gesti che bussano con forza e speranza alla porta della politica.

iovani G

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InsedIamento del nuovo abate dI lendInara Padre ChrIstoPher m. ZIelInskI radio kolbe spazio 43x60mm.indd 1

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la vita monastica nel cuore della Chiesa

Padre Christopher M. Zielinski è il nuovo Abate della comunità monastica Olivetana di Lendinara, custode del Santuario Madonna del Pilastrello. Domenica primo di dicembre 2013 durante la celebrazione eucaristica, l’Abate Christopher, alla presenza del Vescovo di Adria-Rovigo mons. Lucio Soravito de Franceschi ha dato inizio al suo servizio pastorale.

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Ha sottolineato mons. Lucio Soravito de Franceschi: “I monaci – pur vivendo separati dal mondo – mediante l’Eucarestia entrano nel mistero profondo della Chiesa, e, portati dall’immensa corrente della carità trinitaria, solidarizzano con tutte le creature del mondo, vivificano il mondo e permeano con la grazia divina tutti gli eventi umani. Mediante l’Eucarestia i monaci vengono a trovarsi nel cuore della Chiesa: della Chiesa universale e della nostra Chiesa locale”.

Papa Francesco agli uomini ed alle donne della Vita Consacrata: “Uscire dal nido che ci contiene”

...che si raccontano

Un invito, un invito a raccontarsi. Ma a raccontare non solo ciò che hai fatto, ciò che ti riempie di soddisfazione, ciò che ti ha dato onore, ciò che ha messo in mostra la tua bravitù!! Un invito a raccontare i sogni e i progetti è quello rivolto dal Servizio di Pastorale Giovanile diocesano nell’anno 2013 – 2014 ai gruppi giovanili della nostra Diocesi. E vengono davvero raggiunti in tanti, perché ci raccontino come è possibile coinvolgere giovani e come questo sta per accadere davvero da Melara a Rivà, nella terra fra i due fiumi, nella Chiesa di Adria – Rovigo.

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I giovani della Cattedrale di Adria

piazze per i giovani

Settimanale e Radio Diocesana per “convergere”insieme

disposizione ttimana, Ra5pani2pesci, nno accolgo-

DIECI DOMANDE

2015 Anno della Vita Consacrata pag. 3


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la Settimana

comunità

4 dicembre 1963 - 2013

Cinquant’anni da ricordare La Costituzione conciliare sulla s. Liturgia

Esattamente il 4 dicembre 1963 veniva promulgata la Costituzione conciliare sulla s. Liturgia. La riforma liturgica, con alcuni segni evidentissimi quali la lingua parlata, l’altare rivolto al popolo, la semplificazione e chiarezza dei riti, è parsa subito come la cosa più importante, più appariscente, più significativa, fino a diventarne quasi il sinonimo, dell’evento conciliare. E’ noto a molti come non tutti abbiano visto il concilio come una grazia, come un dono del Signore alla sua Chiesa e al mondo. Per certo filone di pensiero, quanto il concilio ha fatto nella liturgia, è stato un disastro, l’inizio della fine. Contro tale “profeti di sventura” si pone

nettissima l’affermazione di Papa Francesco il quale, nella celebre intervista a “La Civiltà Cattolica”, afferma: “Il lavoro della riforma liturgica è stato un servizio al popolo come rilettura del Vangelo a partire da una situazione storica concreta”. Lasciando al tempo le intemperanze, gli arbitri e le autentiche profanazioni compiute soprattutto agli inizi della riforma liturgica, forti del pensiero di Papa Francesco, sciogliamo convinti l’inno di benedizione e di lode per il dono incalcolabile della riforma liturgica. Mettendoci davanti a questo evento storico non possiamo comunque fermarci agli aspetti esteriori celebrativi pur importanti. Basta scorrere l’intro-

8 dicembre

Buon compleanno!

Ricorre oggi, 8 dicembre 2013 solennità dell’Immacolata, il 74 geneatliaco del nostro Vescovo S.E. mons. Lucio Soravito de Franceschi. Dall’intera Chiesa diocesana – fedeli, consacrate, consacrati, diaconi, e sacerdoti - s’eleva verso Dio l’unanime preghiera per il Pastore amato. Al Vescovo Lucio giunga il corale augurio di giorni sereni e gioiosi perché possa guidare con mano sicura la nostra Chiesa, perché continui ad essere pegno di grande speranza per ogni uomo e donna che Dio ama.

duzione al Messale (P.N.M.R.) per capire che con la riforma liturgica si è offerta un’altra visione di Chiesa. Se si va a leggere l’introduzione al messale, anche troppo famoso, di s. Pio V, ci accorgiamo subito che lì il popolo non esiste. La liturgia era tutta una roba per i preti: il popolo poteva soltanto ascoltare (“Ascoltare Messa” si diceva), accogliere, ricevere: non gli era consentita lacuna partecipazione attiva. Nell’”Ordinamento generale del Messale Romano”, articolo 16, leggiamo invece che la s. Messa è “azione di Cristo e del popolo di Dio gerarchicamente ordinato”. Non è difficile comprendere la forza rivoluzionaria di tale affermazione. Il Divino Sacrificio, la s. Messa, è offerto da tutto il Corpo di Cristo che è la Chiesa, Capo (Cristo) e tutti noi (Corpo). Il cambiamento di prospettiva è rivoluzionario perché il popolo, da semplice spettatore, è assunto al ruolo di attore. Gli assertori della piena e totale “continuità” dicono che non cambia granché, che la realtà rimane quella di sempre. Certamente l’Eucaristia

è sempre quella e la Chiesa stessa è sempre la medesima, ma è facile comprendere, per dirla con un esempio semplice, che è molto diverso guardare una persona in faccia oppure osservarla alla schiena. In forza del fatto ricordato, la partecipazione liturgica, cui con particolare insistenza sono esortati i fedeli, diventa il modo per mostrare la verità di quello che si celebra. Una Messa fatta dal prete per conto proprio non è verace, non svela un aspetto naturale della sua identità. La partecipazione attiva, con tutti gli aspetti che conosciamo, non è quindi una mania di qualche prete: è semplicemente manifestazione necessaria della verità di quello che si celebra. Questa partecipazione attiva è stata al vertice dei pensieri dei Padri Conciliari. Il modo più vero per onorare il Grande evento del Concilio e della riforma della s. Liturgia sarà proprio fare tutti la nostra parte perché il popolo di Dio possa esprimere sempre una partecipazione “pia, attiva e fruttuosa”. Don Vittorio De Stefani

La Parola... famiglia, giovani e poveri IMMACOLATA CONCEZIONE B.V. MARIA

Serva del Signore

Genesi 3, 9-15.20; Efesini 1, 3-6,11-12; Luca 1, 26-38 La solennità dell’Immacolata comprende la storia intera dell’umanità, tra fallimento e vittoria, tra paura e gioia piena. Niente è impossibile a Dio. L’uomo deve porsi davanti non problemi, ma sfide che si accompagnano alla fede in Dio. Il racconto di Genesi ci riporta al dramma originale: la prima creatura, nuda davanti a Dio, che scarica sulla donna ogni colpa e questa sul serpente. Il serpente-Satana condannato a lottare perennemente con l’uomo nel tentativo di sottrarlo a Dio. Eva, la più umiliata, sarà madre di tutti i viventi, fonte di vita, speranza e promessa... Luca ci porta a Nazaret, da dove non può venire niente di buono, secondo l’opinione comune. Ed ecco un angelo appare nella casa di una famiglia umile che riporta la gloria del re Davide. Turbamento di meraviglia da parte di Maria, imbarazzo di una fanciulla che diventa adulta, serva di Dio. E l’angelo va a radunare la schiera degli angeli per la notte di Betlemme. Paolo ci porta al realismo nostro che ci esalta e ci invita a incarnare nelle nostre scelte la disponibilità di Maria perché anche noi siamo “scelti, benedetti, santi e immacolati nella carità, figli”. Genesi ci parla in questa festa solenne dell’origine del male. Quando l’uomo rifiuta l’unione con Dio, fonte dell’essere e del bene,

è fatale che vada incontro alla rovina. E’ questo il senso del dramma che sconvolge la condizione umana. Ma presto l’uomo sperimenta a proprie spese che non può farsi una dignità se tronca il suo rapporto con il Creatore; scopre d’essere nudo, cioè debolezza e niente, tanto da non poter sostenere lo sguardo divino; il Signore gli viene incontro ed egli volta le spalle, perché s’è accorto di non riflettere più la gloria di Dio. Responsabile del disordine che il suo peccato introduce nella creazione, è lui stesso a condannarsi più che non lo condanni Dio; le attività normalmente destinate a svilupparlo si rivoltano contro di lui, la natura diventa ostile, la morte gli sta dinanzi. Tuttavia sul trionfo del male rispunta una speranza: uno splendore in cui la tradizione cristiana discerne già l’annuncio del Salvatore, al quale Maria, modello della donna, è particolarmente associata. Il Signore non abbandona l’uomo decaduto che si è escluso dal paradiso della amicizia divina; ma per la riconquista della felicità si dovrà lottare. Questo racconto

non riferisce solo un episodio lontano, ma è anche la storia di sempre: l’avventura della alleanza di Dio col suo popolo e quella della nostra più intima e personale storia religiosa. Con Luca la liturgia passa all’annunzio fatto a Maria dall’angelo Gabriele nella cornice del villaggio di Nazaret: il suo compito, altissimo, è di concepire e generare Gesù, Figlio di Dio e Messia davidico. Per questo lo Spirito Santo scende in lei in pienezza, come presenza efficace e vitale di Dio stesso. Luca sembra rappresentare Maria come l’arca dell’alleanza del tempo di Sion, sede della presenza del Signore in mezzo al suo popolo. E’ per questo che l’angelo evoca l’ombra della nube che avvolgeva il tempio indicando l’irruzione del mistero ed è anche per questo che chiama Maria “piena di grazia”, letteralmente: “ricolmata di grazia”, da Dio stesso per essere la madre di suo figlio. La benedizione solenne di Paolo ha l’andatura di un inno

e si presenta come uno splendido abbozzo del disegno di salvezza rivelato e attuato in Cristo. Dall’orizzonte celeste, cioè dal mistero trascendente di Dio, scendono le benedizioni “spirituali”, cioè i doni di santità che trasformano i credenti. Si delinea, così, l’itinerario a cui essi sono chiamati all’interno del progetto di Dio: prima ancora della loro esistenza, Dio li ha scelti e destinati a diventare figli adottivi attraverso Cristo; tutto questo avrebbe realizzato la piena gloria di Dio che si compie nel suo donarsi all’umanità in Gesù. La salvezza dell’uomo è, quindi, la gioia, la lode, la gloria più alta di Dio. Bernardo di Chiaravalle commenta così: “Hai sentito (o Maria) che concepirai e partorirai un figlio; hai sentito che ciò avverrà senza concorso d’uomo, bensì per opera dello Spirito Santo. L’Angelo aspetta la risposta: è ormai tempo che a Dio faccia ritorno colui che egli ha inviato. Anche noi aspettiamo, o Signora, la parola di misericordia, noi cui pesa miserevolmente la sentenza di condanna. Ecco che ti si offre il prezzo della nostra salvezza; se acconsenti, saremo liberati sul momento. Alzati, corri, apri. Alzati per fede; corri per devozione; apri per confessione”. d. Dante

domenica 8 dicembre 2013

Anno della Fede

L'Evangelizzazione vince la solitudine

I Vescovi del Sinodo per la nuova evangelizzazione scrivono nella Proposizione 13 circa “Le sfide del nostro tempo”: “Il Vangelo presenta una visione della vita e del mondo che non può essere imposta, ma solo proposta, come è per la buona notizia dell’amore gratuito di Dio e per la pace. Il messaggio di verità e di bellezza può aiutare le persone a sfuggire alla solitudine e alla mancanza di senso nelle quali spesso si trovano relegate dalle condizioni di vita della società postmoderna. Perciò, i credenti devono sforzarsi di mostrare al mondo lo splendore di un’umanità radicata nel mistero di Cristo. La religiosità popolare è importante, ma non sufficiente. E’ necessario fare di più per aiutare a riconoscere il dovere di annunciare la ragione della speranza cristiana al mondo, ai cattolici che si sono allontanati dalla Chiesa, a chi non segue Cristo, alle sette e a coloro che sperimentano cammini di spiritualità diversa”. Scriveva Benedetto XVI: “Il nucleo più profondo della passione di Gesù non è un qualsivoglia dolore fisico, bensì la radicale solitudine, il completo abbandono. In questo punto, però, appare infine veramente l’abisso della solitudine dell’uomo come tale, dell’uomo che nell’intimo è solo. Questa solitudine è comunque la vera condizione dell’uomo e significa nel contempo la più profonda contraddizione all’essenza dell’uomo, che non può stare da solo, ma ha bisogno di essere in comunione. Perciò la solitudine è la sfera della paura. Se un bambino deve camminare da solo attraverso la foresta nella notte buia, ha paura, anche se gli si è dimostrato in maniera convincente che non vi è nulla da temere. Come può essere superata tale paura, se la prova dell’infondatezza cade nel vuoto? Ora, il bambino perderà la sua paura nel momento in cui vi sarà lì una mano che lo prende e lo conduce. In questo superamento della paura si svela nel contempo ancora una volta la sua essenza: che essa è la paura della solitudine, la paura di un essere che può vivere soltanto in comunione”. Di fronte alla maestosità dell’universo, alla sua vastità, quel piccolo granello di polvere cosmica che siamo ognuno di noi, sembra smarrire il senso e il significato della propria presenza. D’improvviso ci coglie una vertigine: ci rendiamo conto che siamo solo una piccola particella di materia, ma per quanto piccoli siamo capaci di dire “Io” e di pensare e riflettere su noi stessi e sull’universo che ci ospita. E in tutto questo aumenta la nostra sensazione di solitudine, l’idea di sentirsi precari spettatori di quel grande spettacolo dell’alternarsi delle nascite e delle morti che è la natura; ci sentiamo una presenza senza alcun appoggio, incerta, straniera e che alla fin fine sembra nutrirsi di solitudine. E’ forse a questo punto che si apre per l’essere umano una grande opportunità: la fede. E qui fede non può dire che una cosa: credere di non essere soli, aver fiducia che la nostra esistenza non è una goccia di rugiada che i primi raggi del sole fanno evaporare e riducono al nulla, ma che ci siamo in virtù di un desiderio d’amore grande quanto e di più dello stesso universo del quale siamo così insignificanti ospiti. Non siamo soli, è questo il primo e fondamentale messaggio che la fede pianta come un seme nel nostro cuore. Fede in una Presenza, fede in un Dio che non è soltanto “Colui che è”, così come è il sole, o un albero o una roccia o come quegli idoli provvisori che con tanta folle abilità ci costruiamo; invece la nostra è una fede in Dio inteso come “Colui che c’è” così come c’è una mamma che accoglie un bimbo o un papà che c’è per proteggere e correggere il figlio. Crediamo in un Dio che non è una estranea e indifferente presenza, ma un Dio che c’è per me e con me, che si installa nella mia vita come presenza accogliente e provvidente. Grazie alla fede viene sconfitto quello che appariva essere il nostro destino di solitudine. L’universo non è più quell’abisso che indifferente inghiotte le nostre vite, ma grazie alla fede esso diviene il luogo dove cerco e sono cercato, dove incontro e sono incontrato, dove ascolto e sono ascoltato. Grazie alla fede la mia mano non si protende nel vuoto come la mano di un cieco che annaspa nel silenzio e nel buio, ma è una mano che cercando viene trovata da un abbraccio che dà sicurezza e sostegno. E’ la fede nel “Dio che c’è”, la risposta al senso di abbandono che a volte ci attanaglia e ci riempie di smarrimento. Grazie alla fede la vita si costruisce attorno ad un legame solido che fa da ancora a tutti gli altri legami, agli affetti, ai sentimenti. Don Dante Bellinati

Attività del Vescovo Domenica 8 dicembre: Ore 10.30 - Crespino: celebra la S. Messa ed amministra il sacramento della Cresima. Ore 15.30 - Rovigo, Conservatorio: partecipa all’Assemblea diocesana dell’Azione Cattolica. Ore 17.30 - Rovigo, Piazza Vittorio Emanuele: partecipa alla cerimonia dell’infiorata in onore dell’Immacolata davanti al Municipio di Rovigo. Martedì 10 dicembre: Ore 9.00 - Rovigo, Vescovado: riceve in udienza. Ore 15.00 - Rovigo, Curia: presiede la riunione dei Direttori degli Uffici Pastorali diocesani. Mercoledì 11 dicembre: Ore 10.00 - Rovigo, Casa per disabili “Al Diamante”: incontra gli ospiti e celebra la S. Messa. Ore 16.30 Rovigo, Vescovado: incontra i membri del Consiglio dell’USMI. Giovedì 12 dicembre: Ore 9.15 - Rovigo, Seminario: partecipa all’incontro di aggiornamento teologico-pastorale dei presbiteri, durante il quale il prof. don Valentino Bulgarelli (Bologna) svolge la riflessione su: “Le relazioni dei presbiteri con i non praticanti e i non credenti”. Ore 16.00 - Rovigo, Seminario: tiene l’incontro teologico-pastorale con i seminaristi. Venerdì 13 dicembre: Ore 9.00 - Rovigo, Vescovado: riceve in udienza. Sabato 14 dicembre: Ore 10.00 - Badia, Casa di Riposo: celebra la S. Messa nella festa di S. Maria Crocifissa di Rosa. Ore 17.00 Roverdicrè: celebra la S. Messa ed amministra il sacramento della Cresima. Domenica 15 dicembre: Ore 11.00 - Guarda Veneta: celebra la S. Messa ed amministra il sacramento della Cresima.


Vita Consacrata

Impossibile dormire fra illusori guanciali La proposta di Papa Francesco: un anno per riflettere

Il dono annunciato da Francesco, il 2015 Anno della Vita consacrata, pone da subito una serie di condizioni esigenti. Verrà messa in causa tutta intera l’esistenza di chi avverte in sé l’urgenza della risposta a seguire il Signore da consacrati Il dono annunciato da Francesco non si restringe a chi lo riceve, quasi giungesse ad un destinatario che poi, in un qualche modo, lo consuma, ma si dilata e si estende a tutti. Se infatti il consacrato o la consacrata fossero ripiegati su loro stessi e chiusi in un bozzolo, verrebbe a mancare la condizione previa di vita donata all’Altissimo e a tutti i fratelli e le sorelle. Il dono annunciato da Francesco non si restringe a chi lo riceve, quasi giungesse ad un destinatario che poi, in un qualche modo, lo consuma, ma si dilata e si estende a tutti. Se infatti il consacrato o la consacrata fossero ripiegati su loro stessi e chiusi in un bozzolo, verrebbe a mancare la condizione previa di vita donata all’Altissimo e a tutti i fratelli e le sorelle. L’annuncio di Francesco è una sorta di miccia che percorre la storia e la geografia del nostro pianeta e può illuminarlo con la luce di Cristo, meglio con Cristo, Luce del mondo. Le condizioni sono esigenti, bisogna conoscerle e farle proprie, indubbiamente avremo tutto il 2015 per digerirle ma, per incarnarle, verrà messa in causa tutta intera l’esistenza di chi avverte in sé l’urgenza della risposta a seguire il Signore da consacrati: “Possono svegliare il mondo”: la sveglia non è proprio l’oggetto più simpatico che una persona possegga! Dobbiamo, noi consacrati, diventare proprio così antipatici e tormentare chi sta riprendendo forze dopo una giornata di fatiche? Svegliare va inteso in un altro senso, quello evangelico: scuotere la coscienza, destare dall’ingorgo e dall’affanno dell’accumulo, della corsa alla carriera e da quel particolare sonno che, l’immersione nell’effimero, produce come una sorta di anestesia e di chiusura

la Settimana

attualità

domenica 8 dicembre 2013

verso le necessità altrui. Tale risveglio non nega la realtà della storia e neppure la costruzione del benessere ma non lo lega al proprio benessere, alla propria comodità. Gli occhi aprendosi si posano sensibili su ogni bisogno, su ogni silente richiesta di aiuto, a quel grido muto, per dignità o debolezza, che esplode o implode dalla persona cui è sottratta la propria elementare dignità: per fame, quando noi sprechiamo a dismisura; per servaggio, in sottomissione coatta a una libidine che impedisce di chiamare persona chi abusa di minori e di donne indifese e fa vergognare di condividere la stessa natura, la stessa nazionalità; per mancanza di lavoro che porta alla depressione; “La vita consacrata è profezia”: annuncio della Parola di Dio che viene incontro alla creatura, testimonianza di un incontro con il Figlio che ha assunto la natura umana, da cui scaturisce una mentalità altra che ama il presente e vi legge l’interazione del Misericorde e di coloro che si lasciano investire dalla sua luce in quel pellegrinaggio, passo dopo passo, verso il Volto di Dio, lodandolo per la creazione, chiedendogli il dono della giustizia che solo può portare pace a tutti; “Uscire dal nido che ci contiene”: il rischio di essere depositari di un annuncio che si ripiega su se stesso e in fin dei conti dialoga con il proprio ombelico, è fortissimo e ci si salva solo con una dinamica di uscita, vale a dire di dimenticanza e oblio di sé

per andare incontro e fare di ogni persona e di ogni situazione, luogo dell’incontro con Cristo; “Essere inviati nelle frontiere del mondo”: non si sceglie, ci si riconosce inviati, sollecitati e impossibilitati ad una stasi che, in realtà, assomiglia al sonno da cui bisognerebbe svegliare il mondo! Frontiere diverse: per le carmelitane il 2015 sarà l’anno in cui si celebrerà il VII centenario della nascita di Teresa di Gesù e la frontiera non sarà altro che una cella eremitica, tensione condivisa con le altre sorelle, che, se sveglia diventerà presenza ubiqua, universale; per la famiglia salesiana nel II centenario della nascita di don Bosco sarà un qualsiasi luogo o circostanza in cui urge la condivisione, l’aiuto, l’annuncio di Colui che ci salva; per tutti delineate sulla base dei propri carismi; “Evitando la tentazione di addomesticarle”: è la frontiera che plasma e non noi, frontalieri e frontaliere, che riduciamo tutto alla nostra misera misura; in gioco vi è la non misura della vita vissuta faccia a faccia con l’Altissimo, la cui ricaduta e prova del nove è semplicissima e si racchiude in una domanda: dov’è tuo fratello, dov’è tua sorella? Se faremo nostre queste indicazioni la speranza si ritroverà rinvigorita e potremo pensare di non dormire fra comodi illusori guanciali ma ci staremo giocando nel modo più concreto di imitare il Signore. Cristiana Dobner

E’ una esperienza di vita comunitaria e servizio presso la Casa GP2. E’ rivolta a giovani/adulti dai 20 ai 35 anni della provincia di Rovigo. Cinque giorni di servizio verso gli “ultimi”. Aree di servizio: minori, anziani, immigrati, malati, senza fissa dimora. Si offre l’opportunità di conoscere le realtà di volontariato del territorio e le situazioni di disagio, nonchè esperienze ed incontri con testimoni privilegiati. - Iscrizioni entro il 15 Dicembre - e-mail: gp2@5pani2pesci.it - Quota: 30 euro (A titolo di rimborso per le spese di vitto e alloggio) - Info: 3703237674 http://www.5pani2pesci.it https://www.facebook.com/casagp2

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Fondazione Studium Generale Marcianum

Gabriele Galateri di Genola nuovo Presidente Un polo pedagogico, accademico e di ricerca promosso dal Patriarcato di Venezia

Il Patriarca di Venezia, mons. Francesco Moraglia, in qualità di Gran Cancelliere, ha nominato il dott. Gabriele Galateri di Genola nuovo presidente della Fondazione Studium Generale Marcianum. Il dott. Galateri, attuale presidente di Assicurazioni Generali, era già presente nel Consiglio di Amministrazione della Fondazione, organo che sta per concludere il suo mandato triennale. La nomina ha decorrenza immediata e si estenderà anche al successivo triennio di attività. Nelle prossime settimane saranno avviate le procedure statutarie per la costituzione del Consiglio di Amministrazione per il triennio 2014/2016. La Fondazione Studium Generale Marcianum è stata eretta nel gennaio del 2008, succedendo all’omonima associazione attiva già dal 2004: è una fondazione di partecipazione che sostiene il progetto dello Studium Generale Marcianum nelle aree della scuola, dell’università, della ricerca e della formazione continua. Tale polo pedagogico, accademico e di ricerca è promossa dal Patriarcato di Venezia insieme ad alcune importanti istituzioni (i soci fondatori sono Regione Veneto, Assicurazioni Generali, Banca Popolare di Verona - Gruppo Banco Popolare, Consorzio Venezia Nuova e Fondazione Patriarca Carlo Agostini) e con il sostegno di una rete di soci sostenitori e partners. La Fondazione si propone,

da Statuto, “di promuovere il patrimonio culturale e religioso del Patriarcato e valorizzarne le potenzialità di apporto alla costruzione dei saperi a livello europeo ed internazionale; operando nel settore della formazione scolare, universitaria e professionalizzante e in quello della ricerca specialistica postgrado ed ispirandosi al principio della libertà di educazione ed istruzione, intende porsi come fattore di elaborazione ed integrazione culturale, in tutte le dimensioni dell’esistenza, allo scopo di offrire una risposta unitaria all’istanza formativa della persona soprattutto di fronte alle più urgenti tematiche del nostro tempo. La Fondazione, sensibile alle tradizioni della città di Venezia crocevia di culture e di genti, è altresì presente e propositiva nelle problematiche dischiuse dal confronto e dall’incontro multietnico, al fine di favorire il dialogo, la reciproca comprensione e la pacifica convivenza tra i popoli”. Gabriele Galateri di Genola è nato a Roma nel 1947. Laureato in Giurisprudenza, ha conseguito il Master of Business

Administration presso la Columbia University. Nominato Amministratore Delegato di IFIL nel 1986 nonché Amministratore Delegato e Direttore Generale di IFI nel 1993, nel 2002 è stato successivamente eletto Amministratore Delegato di Fiat. Nel 2003 è stato nominato Presidente del Consiglio di Amministrazione di Mediobanca fino al giugno 2007. Dal 2003 al 2010 è stato Vicepresidente e membro del Consiglio di Amministrazione di Generali. È membro del Consiglio di Amministrazione di Telecom Italia (Presidente dal 2007 al 2011) e membro non esecutivo del Consiglio di Amministrazione di Italmobiliare S.p.A., AzimutBenetti SpA, SAIPEM SpA, Lavazza SpA, Fondazione Giorgio Cini - Onlus, nonché Edenred S.A. E’ Presidente del Comitato Esecutivo dell’Istituto Italiano di Tecnologia e membro dell’International Advisory Board della Columbia Business School. È Presidente di Assicurazioni Generali dall'8 aprile 2011. In allegato: foto del nuovo presidente e profilo istituzionale più dettagliato della Fondazione Studium Generale Marcianum. Info: tel. 041974298 - email: ufficiostampa@patriarcatovenezia.it Ufficio stampa Fondazione Studium Generale Marcianum / Studio Calliandro Comunicazione: tel. 0415232237 – 3494332873 email: press@studiocalliandro.it

Gaiba

Aspettando il Natale in fattoria Racconti animati, dolci e giochi al Fondo Madonnina

“Aspettando il Natale in fattoria”. Il miglior proposito per i bambini che è anche il titolo dell’evento ludico fissato sabato 7 dicembre, a partire dalle 16 e un quarto, alla fattoria didattica agrituristica Fondo Madonnina di Gaiba, della presidente di Terranostra Coldiretti, Stefania Rasi. Un pomeriggio di racconti natalizi e filastrocche, animati da travestimenti e giochi, messi in scena dall’autrice polesana per l’infanzia, Sandra Trambaioli. A seguire due laboratori creativi, cui possono partecipare tutti i bambini ed i loro genitori: l’uno per “Pasticciare coi biscotti di Natale”, in cui Stefania Rasi condurrà i partecipanti nella preparazione di dolcetti da portare a casa; il secondo per “Creare il Natale”, in cui Sandra Trambaioli condurrà i bambini nella costruzione di piccoli oggetti decorativi a tema natalizio. Al termine del pomeriggio, ci sarà una mega merenda casereccia per tutti. “Siamo al terzo appuntamento coi racconti animati. – Spiega Stefania Rasi. – Dopo la primavera e l’Epifania, in cui abbiamo avuto la fattoria allegramente invasa da un centinaio di persone, ci riproviamo con la festa per eccellenza, cioè il Natale. La novità della giornata – prosegue – sarà la presenza di un mercatino agroalimentare natalizio, cui parteciperà un gruppo di aziende agricole di

Coldiretti, tutte dirette e gestite da imprenditrici donne, che porteranno i loro prodotti più adatti ai regali di Natale, dalle marmellate, alle farine speciali, alle bambole di pasta di mais”. Come sempre la manifesta-

zione è completamente libera e gratuita per gli adulti, mentre i bambini verseranno un contributo d’iscrizione per coprire i costi dei materiali di laboratorio. Per partecipare è consigliabile prenotare telefonando a Stefania Rasi 349-2886035.

Rovigo

Week end con ART & CIOCC Il tour dei Cioccolatieri

“ART & CIOCC Il tour dei Cioccolatieri di FIVA Confcommercio” arriva a Rovigo, per una festa dedicata ai golosi e agli amanti del cioccolato. Dal 6 all’8 dicembre, dalle 10 alle 22, in Corso del Popolo i maestri cioccolatieri propongono delizie e specialità di ogni genere, anche da regalare per un dolcissimo Natale! Dai cuneesi al rhum al cioccolato di Modica, dal cremino alle stecche, dalle forme più svariate come oggetti da lavoro antichi e nuovissimi I-phone, fino alla tradizionale cioccolata calda da passeggio. La manifestazione è organizzata da Mark. Co. & Co. Srl, in collaborazione con ASCOM-Confcommercio, Comune e Camera di Commercio di Rovigo.


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la Settimana

società

Educazione

domenica 8 dicembre 2013

Scuole paritarie in Veneto

L’ombra dello “stato etico” Zaia: un modello unico in Europa

Nelle raccomandazioni dell’OMS sull’educazione sessuale in Europa Per avere un’idea di cosa stiamo parlando, ci aiuta la cronaca di questi giorni: in alcune aree della Svizzera parte una campagna di educazione sessuale obbligatoria, che sostanzialmente si ispira a queste raccomandazioni. Eccone qualche dettaglio: i bambini sono invitati al gioco del dottore, alla piacevole esplorazione del proprio corpo. Tra i sussidi didattici: il sex-box (contenente oggetti quali peni di legno e in gomma piuma, vulve di pelouche) e manuali dove si spiega che i bambini devono essere incoraggiati a toccarsi, a giocare nello scoprire l’uno il corpo dell’altra. Questi standard sono raccomandati per tutta l’Europa. In Italia c’è chi li vede di buon occhio, ed esiste la reale possibilità che prima o poi siano adottati per via burocratica, e diventino vincolanti prima che la società civile abbia il tempo di rendersene conto e di discuterli. In questi giorni si torna a parlare di un documento, “Standard per l’Educazione Sessuale in Europa” prodotto nel 2010 dall’Ufficio Regionale per l’Europa dell’OMS (Organizzazione Mondiale della Sanità) e dal BZgA (Centro Federale per l’Educazione alla Salute - Germania), che fornisce raccomandazioni sui principi e sulle modalità a cui dovrebbero conformarsi le iniziative pubbliche di educazione sessuale. In tale documento sono individuabili delle problematicità, oggetto della presente riflessione. Il documento riconosce il ruolo della famiglia nell’educazione sessuale, ma questo riconoscimento resta una mera affermazione di principio: la famiglia viene espressamente dichiarata inadeguata ad assolvere questo compito nel contesto attuale, perciò si raccomanda che i ragazzi, a prescindere dalla famiglia, seguano comunque delle attività di educazione sessuale pubblica e obbligatoria, basata sulle raccomandazioni (dettagliate e stringenti) esposte nel documento. Altro importante principio è quello di auspicare un approccio “olistico” all’educazione sessuale, che non consideri isolatamente gli aspetti biologici e tecnici, ma guardi alla sessualità come un’area del potenziale umano globale. Le campagne finora attuate, mirate soprattutto alla prevenzione di malattie sessualmente trasmissibili (MST) e di gravidanze indesiderate, si erano dimostrate inefficaci e forse controproducenti. Che l’educazione sessuale debba avere un approccio olistico è un’affermazione davvero condivisibile, ma in tal modo si va a toccare inevitabilmente l’area dei valori, confrontandosi con i valori delle famiglie, cosa che esigerebbe un rispetto e una prudenza che qui non vediamo. A dire il vero gli estensori delle raccomandazioni mostrano di voler mantenere una concezione

neutrale, prospettando ai ragazzi di considerare equivalenti tra loro tutte le scelte in tema di attività sessuale, a condizione che siano libere, non portino a gravidanze indesiderate o a MST, e siano soddisfacenti. La neutralità educherebbe le nuove generazioni alla tolleranza e al rispetto verso le diversità. Si tratta del solito luogo comune «tolleranza = neutralità». Ma non è così: la tolleranza e il rispetto, se autentici, non impongono di annullare le differenze di opinioni e di impostazioni. Io genitore devo educare mio figlio a rispettare anche le scelte da cui dissente, senza rinunciare a dissentirne. Non solo: mio figlio potrà fare lui stesso scelte discutibili ed io devo agire nel rispetto della sua libertà (commisurandola ovviamente alla sua maturità). Ma questo non vuol dire che nell’azione educativa io debba astenermi dal proporre ciò che per me è il bene della persona. Ancora, un’educazione che, nel nome della neutralità, non valorizza il legame tra l’attività sessuale e le relazioni stabili e fedeli, di fatto promuove i comportamenti promiscui (rapporti occasionali, pluralità di partner, in contemporanea e/o in successione). Anche limitandoci ai soli risvolti pratici, sappiamo che la promiscuità sessuale è la causa principale del diffondersi delle MST. In questa situazione, ben poco serve raccomandare l’uso del preservativo, di efficacia dimostrata ma parziale e comunque di scarso seguito tra i giovani. In realtà le raccomandazioni dell’OMS non sono affatto neutrali: come abbiamo visto, sono basate su una ben definita scala di valori, in cui gravidanze indesiderate e MST rappresentano “il male” mentre l’autonomia decisionale e la soddisfazione sono “il bene”. Inoltre, per considerare equivalenti i vari comportamenti sessuali, è necessario adottare una determinata visione della sessualità umana, in cui per esempio il valore della differenza sessuale e il significato procreativo del sesso sono fortemente ridimensionati; visione che infatti ritroviamo nel documento dell’OMS. Si tratta di una precisa presa di posizione in campo etico ed antropologico, tutt’altro che neutrale. Nell’educazione la neutralità non è possibile (e, dicevo, neppure è auspicabile). Il problema nasce quando un intervento educativo, non neutrale, obbligatorio, pretende di mettere da parte i genitori, legittimi titolari del compito educativo, imponendo una visione delle cose decisa dall’alto: altro che pluralismo e tolleranza, siamo al pensiero unico obbligatorio, siamo allo “Stato etico”. Antonio Meo

che dobbiamo tutelare

“Il modello veneto delle scuole paritarie per l’infanzia garantisce un’eccellenza educativa unica in Europa a un costo tre volte inferiore a quello delle scuole statali. E’ un patrimonio che vogliamo e dobbiamo difendere a ogni costo non solo per una questione economica ma anche perché un modello diffuso dall’alto profilo qualitativo. Nel Veneto, infatti, il 70% dei bambini tra i 3 e i 6 anni frequentano queste scuole e nel territorio regionale, in ben 298 dei 581 Comuni, l’unica struttura educativa per l’infanzia presente è solo quella paritaria”. Con queste parole il presidente della Regione del Veneto, Luca Zaia, ribadisce la volontà di salvaguardare la situazione delle scuole paritarie affrontata nei giorni scorsi durante il convegno organizzato

Stefano Valdegamberi alla Marcia delle Associazioni che rappresentano la scuola paritaria in Veneto

Il capogruppo regionale di Futuro Popolare Stefano Valdegamberi, aderisce alla manifestazione promossa dalle associazioni che rappresentano le scuole paritarie del Triveneto, partecipando oggi a Verona alla marcia a favore della libertà di scelta formativa ed educativa. “Lo Stato italiano, più di ogni altro in Europa, discrimina la scuola non statale, che peraltro esiste da prima di quella pubblica”, spiega Valdegamberi. “In Italia esistono oggi circa 13mila scuole paritarie, in gran parte (quasi l’86%) gestite da enti non-profit, sia di origine religiosa che laica. In sostanza, allo Stato ogni alunno di scuola paritaria costa

Indennizzi sulle malattie professionali Lavoratori del primario finalmente tutelati grazie al patronato riconoscimenti di indennizzo (con un importo capitale) ed uno straordinario caso di riconoscimento del 16 % di danno biologico, chea ha comportato il pagamento di una rendita vitalizia mensile, di 200 euro, per un allevatore che accusa forti dolori alla schiena. Le altre domande sono ancora in fase di istruttoria e di valutazione da parte dell’Inail”. Il successo non sta tanto nei numeri, quanto nel fatto che anche i lavoratori agricoli, da oggi in poi, potranno contare su un aiuto economico per danni fisici dovuti a patologie muscolo-scheletriche apparentemente comuni e che, invece, sono state causate dal lavoro in azienda agricola: mal di schiena, gonfiori alle articolazioni, dolori a spalle, gambe e braccia possono essere conseguenza diretta di anni di piegamenti

per raccogliere ortaggi e frutta, di sollevamenti di casse pesanti, di vibrazioni da uso del trattore, solo per fare qualche esempio. “La nostra provincia ha una forte vocazione agricola – ricorda Paolo Casaro - e tantissime sono le tipologie di lavoro logoranti o che richiedono posizioni incongrue del corpo”. “Per questo motivo – racconta il direttore Casaro - ci siamo attivati con l’Inail richiamando l’attenzione dell’istituto su queste problematiche. Abbiamo avuto un incontro ed avviato una proficua collaborazione attiva, delineando un percorso concordato che comprendesse tutte le fasi istruttorie di ogni pratica: la parte medico legale spettante ai medici Inail, quella spettante ai nostri due consulenti medici del patronato e la parte documentale amministrati-

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UnIone STAMPA PERIoDICA ITALIANA

FedeRazIone ITalIana SETTIMANALI CATToLICI

dal movimento Salva Scuole Paritarie Veneto. “Una realtà, quindi, diffusa – continua il Presidente - che come Regione Veneto abbiamo voluto tutelare fino in fondo facendo la nostra parte: dai 12 milioni di euro del 2009 siamo

“Sono discriminate dallo Stato”

Rovigo - Patronato Epaca Coldiretti

Per la prima volta nella storia dell’agricoltura polesana, chi soffre di problemi muscoloscheletrici per anni di lavoro pesante o ripetitivo nei campi e negli allevamenti, grazie ad una campagna informativa e alla conseguente presentazione della domanda, viene indennizzato dall’Inail come “malato professionale”. E’ lo straordinario successo del patronato Epaca di Coldiretti Rovigo, che dall’inizio del 2013 ha moltiplicato gli sforzi per istruire compiutamente le pratiche di riconoscimento per malattia professionale, per altrettanti agricoltori che lamentavano dolori articolari, riuscendo a far incassare i primi indennizzi monetari. “Su una quarantina di domande presentate – spiega Paolo Casaro, direttore di Epaca Rovigo – abbiamo ottenuto dieci

passati a un contributo regionale totale di 21 milioni al contrario di Roma che inizialmente destinava oltre 500 milioni di euro mentre ora ne danno la metà in bilancio e un’altra metà con le mille proroghe. Una vera e propria follia contro la quale dobbiamo combattere”. “Se lo Stato italiano adottasse il nostro modello – conclude Zaia - metterebbe in atto una vera e propria spending review, risparmiando 6 miliardi di euro. Un bambino costa alla scuola statale oltre 6.200 euro l’anno mentre se va alla paritaria costa 2.800 euro l’anno ma 1.400 euro di questi li mette la famiglia creando una disparità e una discriminazione tra famiglie che è inaccettabile. Grazie al sistema delle scuole paritarie, quindi, tutti otterrebbero grandi vantaggi”.

va che spetta agli operatori Epaca. Con soddisfazione di tutti (anche dell’Inail), ora cominciamo a raccogliere i primi frutti”. Le domande per il riconoscimento di malattia professionale non sono però limitate al settore agricolo. “Per noi una malattia è una malattia, qualunque sia l’attività lavorativa che l’ha causata. – chiarisce Casaro – il lavoro del patronato Epaca non è riservato all’agricoltura, ma qualunque lavoratore, dipendente o autonomo, di qualunque settore esso sia, può senz’altro usufruire delle nostre consulenze in modo libero e gratuito. Basta rivolgersi ai nostri uffici che si trovano presso ogni sede Coldiretti”. Il patronato Epaca è infatti presente in otto uffici di zona Coldiretti con cinque operatori, altamente specializzati, che tutti i giorni raccolgono dal front-office ogni problematica di lavoro, famiglia, pensione, sanità di tutti i cittadini italiani e stranieri. “In tema di malattie professionali – conclude Casaro - devo dare merito alla professionalità degli operatori Epaca per la precisione pignola con cui stanno istruendo le varie pratiche, che permette di chiarire bene ai medici legali quali sono le attività concretamente svolte dai richiedenti e di collegarle (nesso di causa) alle patologie riscontrate durante le visite. E’ soprattutto questo che ci ha permesso finora di ottenere i giusti indennizzi per i malati”.

annualmente circa 500 euro nell’infanzia, 800 nella primaria, 100 nella scuola secondaria di primo grado, 50 nella secondaria di secondo grado. Sono cifre ridicole, ancor più se paragonate al costo annuale di un singolo alunno di scuola statale: 6.200 euro per la scuola dell’infanzia, 7.300 per la primaria, 7.700 per la secondaria di primo grado, 8.100 per la secondaria di secondo grado. A conti fatti, dunque, l’esistenza delle scuole paritarie garantisce allo Stato un risparmio annuo di oltre 6 miliardi di euro (praticamente una finanziaria…), che è quanto spenderebbe se tutti gli alunni che le frequentano passassero alla scuola statale. Inoltre se le scuola paritarie domani mattina chiudessero i battenti, lo stato dovrebbe fare ingenti investimenti in strutture, senza averne le risorse. La disinformazione della sinistra spesso sostiene che i governi tolgono risorse alla scuola statale per darle alla scuola privata. Niente di più

falso. E’ vero, semmai, il contrario. Le risorse destinate annualmente alla scuola statale ammontano a circa 43 miliardi di euro, e se volessimo dare alle paritarie la cifra che ad esse spetterebbe in base alla percentuale numerica dei suoi iscritti (12%), il contributo dovrebbe ammontare a oltre 5 miliardi di euro. Dieci volte in più di quanto, faticosamente, viene riconosciuto attualmente. Le Istituzioni regionali si facciano sentire per combattere queste discriminazioni e privazioni di libertà, tipiche di uno stato comunista. Lo stato comunista blocchi da subito l’aumento dell’Iva dal 4 al 10 per cento e la smetta di rubare alle famiglie che si servono della scuola paritaria ben 8-10 miliardi di euro l’anno. Queste famiglie pagano le tasse due volte! A questo punto pare evidente che solo l’obiezione fiscale delle famiglie può tutelare il diritto naturale alla libertà scolastica messa a rischio da uno stato illiberale e tiranno.”.

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Ti racconto Maria Poesie e Musica

Parrocchia di S.Stefano Primo Martire - Castelmassa

Per celebrare il Centenario della collocazione della B.V. del Rosario di Castelmassa 1913 – 2013

Poeti Polesani Contemporanei al cospetto di Maria Canti del Gruppo F. Unconventional Gospel e con la partecipazione del Soprano Sabrina Brigo

DOMENICA 8 DICEMBRE 2013 ore 17.00 Rovigo, Tempio della Beata Vergine del Soccorso “La Rotonda” - P.zza XX settembre

La S.V. è invitata


la Settimana

polesine

domenica 8 dicembre 2013

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Centro Mariano - Sabato 7 dicembre alle ore 15.30

Omaggio di Rovigo a Madre Elisa Andreoli e a suor Maria Dolores Inglese

Cerimonia di dedicazione di due strade presente il Vescovo e il Sindaco Piva Presso la sala Giunta del Comune di Rovigo si è tenuta lunedì scorso una conferenza stampa durante la quale è stata presentata l’iniziativa della intitolazione di due strade della città a Madre Elisa Andreoli e a suor Maria Dolores Inglese. Presenti il Sindaco Piva, l’Assessore Conchi e la superiora del Centro Mariano Suor Maria Grazia Comparini. Il Sindaco ha elogiato l’iniziativa che dà rilievo a due personalità della vita religiosa e missionaria della città di Rovigo. E’ seguita la presentazione più dettagliata delle motivazioni d questa scelta. Suor Comparini si è così espressa: “Due strade nell’area del nuovo Policlinico saranno dedicate a due suore che si sono spese per la nostra comunità. Si concretizza così il desiderio della Congregazione delle Serve di Maria Riparatrici di dedicare due vie alle loro sorelle Madre Elisa Andreoli, fondatrice dell’ordine, e suor Maria Dolores Inglese, promotrice della missione di riparazione mariana. La cerimonia si tiene sabato 7 dicembre alle ore 15.30 presso il centro Mariano alla presenza del sindaco Bruno Piva e del vescovo, mons. Lucio

Soravito de Franceschi, che benedirà le targhe che le indicheranno”. Ha poi spiegato ancora suor Maria Grazia Comparini: “Madre Elisa e suor Maria Dolores vissero ed operarono a favore dell’evangelizzazione e della promozione umana, impegnandosi anche nel nostro territorio, specie nell’ambito educativo e caritativo e soprattutto, condividendo un progetto di vita al punto di farne uno solo: la Congregazione delle Serve di Maria Riparatrici, che nel 2011 ha celebrato 100 anni di presenza in città e che oggi è

in ben 11 paesi, tra cui Filippine e Brasile”. “Il ricordo solenne di queste due grandi donne di chiesa – ha quindi ricordato suor Maria Grazia Comparini - è cominciato nel 2011, con il centenario della presenza della nostra congregazione in città, data in cui il benemerito professore Ilario Bellinazzi, espresse la sua volontà di dedicare due strade a queste due esimie esponenti della comunità religiosa che rappresento”. Ed ecco che ora quel desiderio si realizza perché è stato preso a cuore dagli attuali re-

Incontro dibattito in Provincia

Per 30 anni contro le violenze

Eliminazione del femminicidio: il Generale Luciano Garofano ex capo del Ris di Parma dialoga con gli studenti delle superiori Con la ricerca e le sensibilità degli studenti da una parte e dall’altra l’esperienza di un generale dei Carabinieri che per 30 anni ha investigato sui delitti contro la persona, con molti casi salire alle cronache, Palazzo Celio ha ricordato questa mattina nella sala consiliare la giornata internazionale per l’eliminazione della violenza contro le donne. A Luciano Garofano, già colonnello comandante del Ris, il reparto investigazioni speciali dei Carabinieri di Parma, gli studenti delle superiori hanno presentato i loro lavori, le loro riflessioni e considerazioni utilizzando testi, immagini, video e spunti pure dal libro “I labirinti del male” scritto dallo stesso generale con la giornalista Rossella Diaz. Dalle storie vissute delle donne che hanno percorso i labirinti della violenza il generale ha ricordato come anche attraverso “la selezione, la formazione e qualificazione di personale femminile, nella polizia, carabinieri, 118 e ospedale ed il loro coordinamento si possa già dal primo approccio con chi ha subito una violenza attivare un momento di aiuto e rispetto”. Nella discussione anche il ruolo dei media, dei processi mediatici, dei social network “e dei tanti commentatori improvvisati” ma anche leggi, finanziamenti, interventi

pubblici per le case di accoglienza. I ragazzi del Celio Roccati, del De Amicis, del Paleocapa a turno si sono avvicendati presentanto le loro ricerche aprendo un dialogo con l’investigatore in uno scambio di messaggi di speranza e condanna. Poi anche il video “I labirinti del male”, un altro affondo sul tema che nella mattinata aveva portato in Provincia studenti, insegnanti, la commissione nazionale Pari Opportunità e due ufficiali dei carabinieri

ferenti della casa di cura “Città di Rovigo”, tanto da arrivare alla sua realizzazione. “Un atto doveroso – ha affermato il sindaco Bruno Piva -. Era giusto che l’amministrazione comunale ricordasse due suore al servizio della nostra comunità, ricordando nel contempo, il professor Bellinazzi che si è prodigato affinché ciò avvenisse. L’apertura della nuova struttura sanitaria è prevista nel 2014 e saranno necessarie anche opere pubbliche importanti. Pertanto questa iniziativa si colloca in una zona di grande visibilità”. Soddisfazione anche da parte dell’assessore Ezio Conchi, che ha evidenziatola valenza dell’iniziativa. Il Centro mariano, ha ricordato don Bruno Cappato, luogo scelto per la dedicazione, si distingue a livello nazionale per la sua biblioteca e il suo archivio, copiose fonti a cui attingere per la teologia legata alla Vergine.

“Significativa anche la data scelta, come ha precisato ancora suor Maria Grazia, che permette di unire la gioia di ono-

rare la Madre di Dio, con quella del ricordo del riconoscimento da parte del Vaticano del nome Serve di Maria Riparatrici”.

“Fionda di Davide”

Creiamo noi gli addobbi natalizi

Due laboratori di creatività per realizzare con la carta stelle e decorazioni per le festività Perchè comprare le decorazioni, quando è possibile realizzarle in casa con un semplice pezzo di carta e alcune istruzioni? E' la proposta della "Fionda di Davide", la bottega del commercio equo e solidale rodigina, che quest'anno propone due incontri per imparare a costruire da sè gli addobbi natalizi, sfruttando l'arte dell'origami. Il primo incontro si è tenuto lunedì 2 dicembre, il prossimo sarà lunedì 9, alle 21.00 nella bottega, in via della Tecnica, 10 a Rovigo. Fanno parte del ciclo "Femo filò", ideato per coinvolgere gruppi di persone, prevalentemente donne, in attività creative e di socializzazione. Con l'avvicinarsi del Natale, il tema degli ultimi due incontri sarà proprio come creare stelle, festoni e altre decorazioni per l'albero e la casa. Un modo per mettere in gioco la propria creatività e magari riciclare materiali e risparmiare denaro. Gli in-

contri sono coordinati dall'esperta Anna Zorzan. Info e iscrizioni: tel. 0425.404323 - fiondadidavide.ro@libero.it - http://lafiondadidavide.it

che da tempo seguono questi temi: il ten colonnello Andrea Firrincieli del comando di Rovigo ed il capitano Davide Onofrio Papasodaro della Compagnia di Adria. La mattinata, dopo l’intervento del vice presidente Guglielmo Brusco, era stata scandita dalla presidente della commissione provinciale Maria Grazia Avezzù che con la rete studenti medi, la consigliera di Parità e ufficio scolastico provinciale aveva promosso l’incontro.

Capodanno alternativo rivolto a giovani/adulti dai 16 ai 35 anni. La serata del 31 è vissuta in realtà del territorio particolarmente significative (dormitorio, case di riposo, case di accoglienza, ospedale, ecc.) in compagnia degli ospiti, aspettando insieme lo scoccare della mezzanotte. Si festeggia in un clima di condivisione e armonia. - Iscrizioni entro il 24 Dicembre - e-mail: gp2@5pani2pesci.it - Quota: 10 euro (A titolo di rimborso per le spese di vitto e alloggio) - Info: 3703237674 http://www.5pani2pesci.it https://www.facebook.com/casagp2


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la Settimana

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La Parrocchia della Cattedrale in pellegrinaggio a Roma

Conclusione dell’Anno della Fede

Trenta studenti del liceo artistico di Castelmassa

Volontari per un giorno

L’udienza di Papa Francesco: esperienza di gioia profonda Dal 18 al 20 novembre scorso, in conclusione dell’Anno della Fede, la Parrocchia della Cattedrale ha compiuto un pellegrinaggio a Roma, alla Cattedra di Pietro, con la forte motivazione di voler rinsaldare la propria identità cristiana ed essere confermati nella fede dal Successore di Pietro. Il pellegrinaggio, guidato da Don Luca Borgna, ha avuto una prima significativa giornata di preparazione con la programmata sosta ad Assisi: la preghiera sulla tomba di S. Francesco, la liturgia eucaristica nella Basilica Inferiore e la celebrazione del Sacramento della Riconciliazione nella Basilica di S. Maria degli Angeli hanno introdotto con naturalezza ciascuno nel giusto clima di raccoglimento. Una volta giunti a Roma, è stato così possibile immergerci subito nella fede pulsante della Città Eterna, con la visita ai luoghi in cui la fede stessa è sorta ed ha potuto diffondersi e, poco a poco, mediante il sangue dei primi martiri, impregnare la società. Una prima celebrazione in S. Paolo fuori le Mura, sulla tomba dell’Apostolo, seguita

Pellegrinaggio Cattedrale Adria Udienza generale 20 novembre 2013 dall’intensa e commovente visita alle catacombe di S. Callisto, nelle quali spontaneo è sgorgato il canto “Credo in Te, Signor”; la preghiera accanto alle reliquie custodite in S. Croce in Gerusalemme, la visita alla Basilica di S. Giovanni in Laterano e la devozione e la venerazione espresse al Santuario della Scala Santa, hanno consentito di giungere alla Basilica di S. Pietro animati dal più vivo desiderio di rinnovare la professione di fede sulla tomba del Principe degli Apostoli. “O Roma felix”: quasi cantando in cuore come i pellegrini che in un tempo lontano giungevano nella capitale della cristianità, la preghiera del Credo all’altare papale ha quindi suggellato una giornata contrassegnata da un continuo susseguirsi e intrecciarsi di

emozioni, commozione e preghiera. Il pellegrinaggio è poi culminato il mercoledì mattina, in Piazza S. Pietro, con l’udienza generale del Santo Padre Francesco, accolto entusiasticamente dalla folla presente, che ha proposto il tema, a lui tanto caro, della necessità di rivolgerci a Dio in ogni nostra necessità, senza stancarci, con fiducia, a Lui continuamente chiedendo perdono per le nostre fragilità, sicuri del suo infinito amore e del suo grande desiderio di riammetterci sempre alla comunione con Lui. Le parole del Papa, in uno col suo sorriso e con l’evidente suo desiderio di voler abbracciare e farsi vicino ad ognuno, hanno fatto sì che tutti ci siamo davvero sentiti avvolgere dalla misericordia e dall’amore di Dio, traboccato nelle lacrime di gioia che hanno rigato più di qualche guancia. Con la celebrazione della S. Messa nella Basilica di S. Maria Maggiore, nel primo pomeriggio, il pellegrinaggio si è quindi concluso e si è intrapresa la strada del ritorno ad Adria, consapevoli di aver potuto vivere un’esperienza spirituale straordinaria, che ognuno, col cuore pieno di gratitudine, ha ora il dovere di far fruttificare.

domenica 8 dicembre 2013

Partecipi delle attività di Pianeta Handicap Trenta studenti dell'Istituto d'arte "Munari" di Castelmassa diventeranno volontari per un giorno, sostenendo con la propria partecipazione l'associazione Pianeta Handicap. E' una delle attività avviate in queste settimane e che culmineranno nel "Social Day" del 7 dicembre, una giornata di partecipazione attiva degli studenti ad attività di volontariato. Si rinnova la collaborazione tra l'istituto d'arte e l'associazione, che a Castelmassa gestisce il laboratorio di ceramica "Le Farfalle", in cui operano come artisti alcuni ragazzi diversamente abili. A loro lo scorso giovedì 21 novembre si è unito un gruppo di 30 "peer educators", studenti che vivranno in prima persona un'esperienza di volontariato per coinvolgere poi altri studenti nelle rispettive classi. Studenti e ragazzi disabili lavoreranno assieme per creare i materiali e l'evento del prossimo 7 dicembre, quando saranno in piazza a Castelmassa con uno stand, per presentare le opere del laboratorio e raccogliere fondi a sostegno di Pianeta Handicap. L'occasione è il "Social Day", la giornata dedicata al volontariato e alla partecipazione, ideata dal Csv di Rovigo con la collaborazione degli istituti superiori della provincia: una giornata in cui gli studenti diventano protagonisti di attività di volontariato concrete, visitano le sedi delle associazioni, conoscono i volontari, contribuiscono in prima persona ad azioni di solidarietà. Lo spirito del Social Day è sperimentare per un giorno un'esperienza in prima persona, confrontandosi con la realtà del volontariato e le tematiche sociali di cui si occupano le associazioni. Nel primo incontro con gli studenti, la presidente dell'associazione, Leda Bonaguro, ha presentano le proprie attività e gli obiettivi, ripercorrendo la storia del laboratorio, gestito dai volontari fin dal 2006 proprio in spazi messi a disposizione dall'istituto d'arte. Inoltre, ha il-

Movimento per la Vita

xxVi° concorso scolastico europeo “Uno di noi: la persona umana nel cuore dell’Europa”

Si è svolta il 25 nov u.s., presso il Centro Giovanile “Don Bosco” la consueta Cerimonia di Premiazione degli allievi degli Istituti Superiori della nostra provincia che hanno partecipato al XXIV° Concorso Europeo indetto dal M.P.V. patrocinato dal Presidente della Repubblica, Presidenza del Consiglio, Ministero Scuola ed Università, Ministero delle Politiche Sociali. Il Concorso riscuote sempre grande successo, perché i temi che affronta, pur impegnativi, sono sempre di ampio respiro ed attuali; sia gli studenti che gli insegnanti vengono coinvolti e partecipano con lavori scritti ed argomentativi, con video, con composizioni canore e musicali. I vincitori vengono premiati con un viaggio di 4 giorni a Strasburgo, al Parlamento Europeo per discutere, come in una normale seduta parlamentare su mozioni che loro stessi presentano e che vengono depositate negli atti ufficiali. La Presidente prof.ssa Pa-

padia Maria ha ringraziato le autorità convenute: l’Assessore Germano Rizzi in rappresentanza del Sindaco e il dott. Antonio Saccardin: Assessore alle politiche sociali: amico ed estimatore del MpV con il quale collabora; ha presentato il Movimento per la Vita, le sue finalità e le sue principali attività, tutte orientate alla promozione e difesa della dignità della vita e finalizzate alla formazione delle giovani coscienze che saranno chiamate a costituire società accoglienti ed inclusive, ad operare in un mondo multiculturale e diversificato, dove ognuno possa trovare modo di esprimersi e realizzarsi. L’Assessore Rizzi si è congratulato con gli studenti, esortandoli a trarre il massimo profitto dall’ esperienza a Strasburgo, esperienza che certamente li ha arricchiti, invitandoli anche a farsi portavoce presso i loro compagni di quanto l’Europa sa vicina alle nostre vite e ci appartiene e quindi anche noi dobbiamo apportare il nostro contributo.

L’ assessore Saccardin , citando il compianto cardinale Martini, ha ribadito il valore della vita, come anche della ricerca della verità che deve essere sempre alla base di ogni nostra azione e comportamento La prof.ssa Alberta Silvestri ha presentato il Concorso che ha avuto 26 edizioni e sempre raggiunto grandi successi di partecipazione e di contenuti. Le riflessioni dei giovani sui valori della vita e sulla vita stessa dicono della loro sensibilità, della loro capacità di analisi e della loro voglia di esprimersi e di farsi valere. Il gruppo veneto che è andato a Strasburgo: 21 ragazzi ha chiesto l’introduzione, nei programmi scolastici, dell’Educazione all’affettività perché la ritengono necessaria per la loro formazione. La relatrice ha aggiunto che gli studenti di Rovigo e provincia si distinguono sempre sia per la numerosa partecipazione sia per la qualità delle loro prove: quest’anno hanno partecipato il Liceo “Paleocapa” di Rovigo e il Liceo “Bocchi” di

Adria. Sono stati premiati con il viaggio a Strasburgo: Boscolo Luca del Paleocapa; Battiston Beatrice, Tosi Carlotta e Campaci Luana del Bocchi di Adria. I segnalati: Ambrosio Anna, Cesaro Benedetta, Marchesini Laura, Finotello Serena, Beretta Anna, Vendemmiati Paola, Aguiari Giulia, Albetin Andrea hanno ricevuto un riconoscimento da parte del MpV di Rovigo per gratificarli del loro impegno; a Finotello Serena che ha partecipato per due anni consecutivi con molta soddisfazione è stato offerto un soggiorno vacanza al “Quarenghi” a Maratea (Basilicata), dove con la vacanza si fa anche formazione; la ragazza ha espresso molta soddisfazione per questa esperienza perché molto costruttiva per la sua persona. La cerimonia è stata allietata dal “Coro San Francesco” un gruppo di giovani studenti diretto da Anna Capasso. Maria Papadia

lustrato le altre attività di Pianeta Handicap, che coinvolgono circa 40 persone con disabilità medio-lieve, tra cui i laboratori creativi a Rovigo e Adria, una squadra di basket campione regionale e un gruppo appartamento per esperienze di vita autonoma. Gabriella Roccato, volontaria e componente del consiglio direttivo dell'associazione, ha avuto il compito di presentare l'organizzazione del laboratorio, rimarcando la ricaduta psicologica che la manipolazione e la creazione di oggetti determina nelle persone coinvolte, contribuendo ad una loro crescita personale, lenta, ma progressiva. La seconda parte della giornata si è svolta con una breve lezione dell’insegnante Sabrina Bonfatti, sul ciclo della ceramica, dalla

creta grezza alla manipolazione, alla coloritura fino alla cottura finale. Il percorso si conclude, appunto, sabato prossimo. Gli studenti selezioneranno le opere più interessanti e le proporranno in uno stand al mercato del sabato, raccogliendo offerte per l'associazione. L'anno scorso un'iniziativa analoga ha fruttato circa 200 euro, che l'associazione ha messo a disposizione degli studenti per realizzare assieme altri progetti. Per gli studenti coinvolti è stata soprattutto un'occasione per calarsi nei panni, anche solo per una giornata, di chi fa volontariato. Il 7 dicembre, in occasione del Social Day, sono in programma eventi e attività da Porto Tolle a Badia Polesine, con il coinvolgimento di oltre un migliaio di studenti.

Difesa idraulica

Acqua e ambiente Progetto con le scuole sul ruolo dei Consorzi di bonifica

Parte il progetto Scuola U.V.B., dal titolo “Acqua, Ambiente e Territorio, alla scoperta dei Consorzi di bonifica”. L’iniziativa è stata presentata nei giorni scorsi a Palazzo Balbi, a Venezia, dall’assessore regionale alla difesa del suolo e all’ambiente Maurizio Conte e dal presidente dell’Unione Veneta Bonifiche Giuseppe Romano. Il progetto è realizzato assieme ai Consorzi di bonifica del Veneto. Vedrà la partecipazione di una decina di classi di cinque Istituti scolastici del Veneto (I.C.S. Casteller di Paese, I.C.S. Pierobon di Cittadella, Dir. Didattica di Vigonza, Scuola Primaria di Noale, I.C.S. San Martino di Lupari), con il coinvolgimento di circa 400 bambini. Attraverso strumenti innovativi multimediali, i ragazzi andranno alla conoscenza del ruolo e dell’attività dei Consorzi di bonifica, approfondendo temi come la salvaguardia idraulica del territorio, l’uso della risorsa idrica a fini irrigui, i cambiamenti climatici e le innovazioni messe in campo dai Consorzi in tutto il Veneto. L’assessore Conte ha ricordato che è in atto una collaborazione con l’Università di Padova proprio per la sensibilizzazione delle scuole sulle tematiche ambientali, in particolare sulla risorsa idrica, con ottimi risultati. Quest’anno, la Regione sostiene con questo ulteriore progetto l’ampliamento al tema del ruolo dei Consorzi di bonifica perché – ha spiegato – “significa parlare ai ragazzi della qualità dell’ambiente che incide in maniera forte sulla qualità della vita”. È stato deciso di investire sui giovani sviluppando un progetto che sappia accompagnargli per tutta la durata dell’anno scolastico tra laboratori multimediali, lezioni in aula, visite guidate ai luoghi di bonifica. Verrà loro consegnato il “Diario di Alex e Flora – Alla scoperta del meraviglioso mondo dell’acqua”: un vero e proprio supporto didattico, diviso per moduli tematici. “I ragazzi – ha detto Romano - impareranno a conoscere più approfonditamente l’ambiente in cui vivono, e di esso scopriranno e apprezzeranno aspetti inattesi e inimmaginati. L’obiettivo è gettare le basi di una futura e matura consapevolezza sulla quale costruire la convivenza con il territorio. Non possiamo più parlare di sicurezza idraulica solo nelle emergenze”. A conclusione del progetto, i partecipanti saranno protagonisti di un grande evento da organizzarsi nella Fiera Campionaria di Padova, a Maggio, in occasione della Settimana Nazionale della Bonifica e dell’Irrigazione e della Settimana Veneta dell’Ambiente 2014.


polesine

domenica 8 dicembre 2013

Adria - Chiesa di S. Andrea Apostolo

La scuola Marino Marin in visita al crocifisso di Lampedusa Mons. Dalpasso ha illustrato l’opera di Francesco Tuccio

Lunedì 25 novembre le classi III A e III B della Scuola Secondaria di I Grado “Marino Marin” di Adria, accompagnate da alcuni insegnanti, si sono recaei presso la chiesa di S. Andrea Apostolo per visitare la croce lignea ricavata dalle imbarcazioni dei migranti sbarcati a Lampedusa. Don Francesco Dalpasso, rettore della chiesa, dopo aver dato il benvenuto ad alunni ed insegnanti, ha raccontato la storia della croce, uno dei soli 150 esemplari predisposti dall’artigiano artista Francesco Tuccio, donati dall’associazione “Casa dello Spirito e delle Arti” a parrocchie del milanese ed ottenuto dal sacerdote polesano in via assolutamente eccezionale. Tale croce, ha sottolineato Don Francesco, così povera in apparenza, è un simbolo in realtà molto denso di significati in quanto, oltre a rappresentare la tragedia di cui i migranti extracomunitari sono vittime, è l’emblema di un passato non troppo lontano in cui anche molti italiani (e moltissimi polesani e veneti) hanno dovuto cercare fortuna all’estero (anche al di là dell’oceano) accettando sacrifici difficilmente immaginabili dai giovani d’oggi. I ragazzi delle scolaresche intervenute hanno dialogato con Mons. Dalpasso dimostrando vivacità ed interesse

per le spiegazioni che il sacerdote ha saputo dar loro in maniera semplice e coinvolgente. Il rettore della chiesa di S. Andrea ha evidenziato che il pregiudizio, fin troppo comune, che indica nei migranti extracomunitari degli “intrusi”

che sarebbero dovuti rimanere “a casa loro” è in realtà frutto di uno sguardo miope sulla storia degli ultimi due secoli perché spesso le nazioni europee hanno depredato, attraverso una spregiudicata politica colonialista, i paesi da cui i migranti provengono. I ragazzi sono rimasti toccati dalle parole del sacerdote ed hanno così potuto apprezzare un modo di guardare la realtà più profondo ed umano. Nel congedarsi da alunni e docenti Don Francesco, ringraziando tutti per la visita, ha rivolto un particolare pensiero di gratitudine alla Dirigente dell’Istituto Comprensivo Adria Uno, Dott. Laura Cassetta per la sensibilità dimostrata nel favorire la visita alla Croce di Lampedusa.

Un successo il mercatino pro scuola materna Realizzato anche il calendario 2014 per sostenere l’istituto scolastico parrocchiale

Grande ed inaspettato successo per il mercatino natalizio svoltosi nella chiesa di San Francesco d’Assisi e di Paola a Bottrighe per sostenere le necessità della locale scuola materna paritaria “Umberto Maddalena”. Ideata da mamme e bambini questa rappresentava una novità all’interno dell’istituto, che mai si era svolta. Sono state tantissime infatti le mamme e soprattutto le nonne dei bambini che hanno confezionato splendide creazioni artigianali in tema natalizio e diversi oggetti sono stati pure realizzati dai bambini insieme alle loro insegnanti. Il successo è stato veramente clamoroso, tanto che tutti gli oggetti sono stati distribuiti ed il ricavato è stato interamente devoluto alla scuola. Un risultato che è stato ottenuto da quanti si sono impegnati in ciò e dalla generosità dei cittadini di Bottrighe che ancora una volta hanno dimostrato la loro vicinanza alla scuola materna. Beatrice Girotti, Anna Cascone, Elisa Bertaglia e Maria Rita Bergo sono state le mamme volontarie che si sono rese disponibili nel gestire il banchetto dei lavoretti. Un plauso è giunto dal dottor Angelo Stefani, presidente della scuola, che ha vivamen-

Concerto Spirituale sul Credo della Fede Esecutori: l’organista M° Federico Montoncello e il Coro gregoriano del santuario di Commenda istruito e diretto dal M° Mauro Agnoletto

Stimando gli esecutori l’organista M° Federico Montoncello e il Coro gregoriano del santuario di Commenda istruito e diretto dal M° Mauro Agnoletto - non ho perduto l’occasione. Sono ben conosciute in città le doti artistiche che consentono al maestro Montoncello di esprimersi nel genere di “improvvisazione” organistica suscitando stupore, emozioni e intima gioia negli ascoltatori. Ecco, dunque, il nostro Credo annunciato da tre note che subito evidenziano la dimensione trinitaria della fede cristiana. Ne scaturisce un percorso musicale che, preludendo al canto gregoriano, testimonia la bellezza e la grandezza del Mistero e diffonde sui presenti la benedizione del Dio trinitario. Ascolto e penso

al “segno della croce”, dono battesimale che il credente accoglie. La voce dello strumento, per prodigio d’arte e di fede, apre spazi di contemplazione sull’essenza di Dio, che il teologo von Balthasar definiva “amore e donazione”. La musica desta nell’intimo un senso di pace e di preghiera che rende intenso, devoto e sereno il clima spirituale della serata. Poi il Coro gregoriano intona le linee melodiche del Credo IV “Cum Jubilo”: percorrendo i versetti latini che esprimono gli articoli del simbolo, s’intreccia un dialogo avvincente tra parola e suono, tra vocalità umana e variazioni organistiche; dialogo che testimonia fraternità, gioia e condivisione della fede, nell’interiorità di ciascun cammino personale,

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Bottrighe

Rovigo - Conclusione dell’Anno della Fede in Commenda

“Dire Dio sul pentagramma”: è questo il titolo che mi ha spinta a leggere una recensione, con riferimento alla musica, apparsa in novembre nel mensile Jesus. Veniva presentato il libro “Teologia e musica. Dialoghi di trascendenza” (San Paolo 2013, pp. 246, euro 24), che ha come autore il monaco benedettino catalano Jordi Piqué, teologo, organista e compositore. Sono felice di scoprire che lo studioso “ci indica la musica come una delle chiavi di apertura alla trascendenza, «mezzo» estetico per percepire Dio”. È proprio quello che anch’io penso e sperimento da sempre. Desidero condividere con i lettori del nostro settimanale diocesano l’esperienza più recente. L’ho vissuta nella proposta del santuario di Commenda a coronamento dell’Anno della fede, con il concerto spirituale fissato per la sera del 23 novembre. Le condizioni atmosferiche temporalesche e la pioggia battente non invogliavano quella sera ad uscire di casa, ma l’evento si annunciava di grande interesse proponendo una singolare meditazione sul Credo della fede cristiana.

la Settimana

in umile accoglimento della Verità. Con limpido fraseggio ed impeccabile stile gregoriano si esprimono il Coro e il solista Nicolò Pasello. Tre sono le domande particolari da cui provengono le enunciazioni del Credo: Credi in Dio Padre, nel Figlio e nello Spirito Santo? E la conclusione palpita nell’Amen della vita eterna. Le variazioni organistiche intervengono in onde successive e aprono mirabili e nuovi orizzonti di contemplazione. L’onnipotente autoesprimersi del Padre “factorem caeli et terrae, visibilium omnium et invisibilium” si veste di arcane luminosità; l’Incarnazione del Figlio Gesù evoca assorte pastorali di presepio e nell’approdo all’azione salvifica della Croce ci fa sentire accolti dentro “la vita senza più confini”. Poi ogni sonorità si esalta come canto profetico e inno allo Spirito Santo. Nelle variazioni dell’Amen finale si compone una sintesi dell’opera salvifica del Dio trinitario. Per quanto mi riguarda ho vissuto una serata mirabile che mi ha lasciato stupita e riconoscente. Marialuigia Romanato

te ringraziato quanti si sono prodigati e coloro che con grande entusiasmo collaborano quotidianamente al sostegno della scuola, punto di riferimento per la comunità di Bottrighe. Intanto è uscito il nuovo calendario 2014 realizzato dal comitato di gestione della scuola. Dodici pagine ricche di fotografie ritraggono i momenti più significativi della comunità locale dell’anno che sta per concludersi. Grazie alle foto rese disponibili dai fotoamatori Doriano Bolzoni, Roberto Marangoni e Mauro Casetta nel calendario vengono così

illustrate, oltre la scuola ed i suoi bambini, le ricorrenze religiose, le manifestazioni legate alle tradizioni del posto, le iniziative di volontariato ed tanti i momenti di festa svoltosi a Bottrighe. Il calendario è in distribuzione dagli addetti nella locale chiesa durante ogni messa domenicale, per tutte le festività e sarà possibile, anche attraverso ciò, sostenere le innumerevoli necessità della scuola. Il calendario si potrà trovare anche presso l’edicola di Donatella Mottaran in via Minzoni. Altresì direttamente presso la scuola stessa telefonando al numero 0426.43064 e rivolgendosi direttamente ai volontari del comitato di gestione, Walter Mario Rizzati e Giuliana Fantinati, contattabili pure su face book. Roberto Marangoni Nella foto: Le mamme volontarie durante la distribuzione dei lavoretti natalizi e la copertina del nuovo calendario 2014 pro scuola materna di Bottrighe.

Notizie dalla Scuola di Teologia

Vieni, Signore Gesù! Per proseguire nel nostro cammino in questo tempo d’Avvento (vedi n° precedente de La Settimana) vi presentiamo la riflessione del professore Giovanni Melzi insegnante di Liturgia nella nostra scuola di Teologia. «Or egli viene nascosto nell’uomo, verrà glorioso alla fine dei tempi» Questa lirica, tratta dagli Inni per la Liturgia delle ore composta da padre David Maria Turoldo, e l’accorciarsi delle giornate a favore della notte che pian piano ci conduce verso il solstizio d’inverno, ci rammentano che siamo entrati nel tempo forte dell’Avvento. Questo tempo ha una duplice valenza: la prima è un vero e proprio grido delle chiese che invocano il ritorno del Signore glorioso e la fine dei tempi, e la seconda è una dolce memoria della venuta di Gesù nell’umiltà del presepe. Dapprima i testi eucologici e biblici portano a riscoprire la tensione escatologica della preghiera liturgica e dell’intera vita cristiana: «O Dio, Padre misericordioso, che per riunire i popoli nel tuo regno hai inviato il tuo Figlio unigenito, maestro di verità e fonte di riconciliazione, risveglia in noi uno spirito vigilante, perché camminiamo sulle tue vie di liber-

tà e di amore fino a contemplarti nell’eterna gloria » (MR prima domenica di Avvento). Questo periodo, che si protrae fino al 16 dicembre, tiene desta l’assemblea ecclesiale invitandola ad essere vigilante e a permanere nell’attesa gioiosa e attiva del Veniente. Dal 17 dicembre si passerà al ricordo della venuta storica del Signore e si potranno gustare testi antichi e preziosi della liturgia tra i quali non possiamo dimenticare le Antifone maggiori (dette anche «Antifone O») della Liturgia delle ore, passati nella Liturgia eucaristica come Canto al Vangelo. Una fra tutte: «O Astro che sorgi, splendore della luce eterna e sole di giustizia, vieni e illumina chi giace nelle tenebre e nell’ombra di morte ». Anche quest’anno, dunque, la liturgia ci porterà a considerare come l’ umanità che da sempre percorre il suo esodo incontrerà il suo Signore nel suo continuo venire verso la sua creazione. Già da ora lo invochiamo con le parole della chiesa: «O Cristo, stella radiosa del mattino, incarnazione dell’infinito amore, salvezza sempre invocata e sempre attesa, tutta la Chiesa ora ti grida come la sposa pronta per le nozze: vieni Signore Gesù, unica speranza del mondo » (MR preghiera di colletta).


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la Settimana

polesine

domenica 8 dicembre 2013

La giornata Diocesana festeggiata Domenica 17 novembre nella Cattedrale di Adria

Il Rinnovamento nello Spirito alla xx° Convocazione Diocesana La testimonianza della sorella Nives Zaccaria

Rovigo S. Maria delle Rose 37 giovani confermano l’adesione a Cristo

Sabato 7 c.m. nella parrocchia di S. Maria delle Rose di Rovigo, S.E . mons. Lucio ha amministrato la confermazione a 37 ragazzi delle Superiori. E’ stato necessario farlo in due celebrazioni alle 16.30 e alle ore 18.30. La prima è animata dal Coro dei giovani, la seconda dalla Corale parrocchiale. Grande la partecipazione dei fedeli. Mons. Vescovo ha chiesto ai giovani di impegnarsi nel progetto diocesano “Il Popolo di Dio in cammino”. I giovani si erano preparati con una giornata di ritiro spirituale nella Casa GP2 con i loro catechisti e i sacerdoti del Seminario diocesano sabato 30 novembre.

Rovigo S. Maria delle Rose Un CD in occasione del 1° anniversario

Una notevole quantità di CD è stata messa a disposizione da un parrocchiano amante della musica, per chi lo desiderava, con il Concerto tenuto da Don Fabio Berto a S. Maria delle Rose. Il CD è stato esaurito nella sola mattinata di domenica 24 novembre, in occasione della benedizione della targa ricordo.

San Bellino - I pellegrinaggi

Sono stati numerosi i pellegrini degli otto Vicariati della Diocesi che hanno partecipato alla novena, in preparazione alla solennità del Santo Patrono della Diocesi, della Città di Rovigo, San Bellino vescovo e martire il 26 novembre u.s. Tanti hanno raggiunto la Basilica con il pullman organizzato dalle parrocchie, altri con le auto e non sono mancati i pellegrini che hanno raggiunto la meta in bici e a piedi. Tra questi ultimi anche i giovani della fraternità dei Padri cappuccini del Convento di S. Agata di Lendinara.

San Bellino - Il “Coro gregoriano”

E’ ormai tradizione che ad aprire il nuovo anno liturgico che inizia con la I° Domenica di avvento sia il “Coro gregoriano” diretto dal m° Carlo Folchini. Il Coro è entrato nella vita di preghiera della nostra gente. Nato a Bornio in parrocchia di San Giuliano, si è poi arricchito di componenti anche delle località vicine e della parrocchia del Duomo di Rovigo. L’alto livello di preparazione lo fa apprezzare, ma soprattutto esso aiuta quanti si recano ad ascoltarlo, a pregare, realizzando una intensa devozione e una devota partecipazione.

Cavazzana - Concerto

Sabato 7 c.m. con inizio alle ore 21.00, nella chiesa parrocchiale di san Lorenzo di Cavazzana viene offerto un “concerto vocale – strumentale”. Sarà il soprano Paola Seno ad offrire melodie sacre e l’organista m° Lorenzo Fragassi ad accompagnarla all’organo e poi ad eseguire i pezzi migliori del suo repertorio. L’antico strumento, di recente restaurato, ancora una volta allieterà i presenti e farà loro apprezzare il canto e la musica sacra.

San Bellino - “La Basilica”

Ritornare a San Bellino il 26 novembre giorno della solennità annuale, è sempre una emozione. La giornata tiepida e di sole di quest’anno metteva la voglia della festa! Ed entrando in chiesa si è invitati a unirsi nella preghiera, nei canti, nei silenzi richiesti dalla Liturgia. Ed istintivamente ammiri le vetrate istoriate e ripensi ai vescovi che le hanno donate, e ai tanti passi fatti dai sacerdoti che si sono succeduti perché se ne operasse il restauro. Le linde pareti, i dipinti finalmente visibili, il delicato equilibrio della luce filtrata dalle nuove vetrate, le porte rimesse a nuovo e il suono dell’organo, rifatto, le statue ripulite e portate all’interno, richiamano il lungo iter delle autorizzazioni. Infine ti trovi coinvolto nella grande concelebrazione presieduta dal Vescovo, con accanto tutti quei preti per una festa che è l’icona di quella senza fine che ci attende. Infine quando tutto sembra finito ti metti in coda, per passare accanto all’urna per toccarla con la mano e farti nascere in cuore ancora una preghiera.

Diocesi “ … gli istituti secolari …”

Un tempo era facile conoscerli! In Diocesi si presentavano come “religiosi” ed erano identificati con le “Angeline”. C’erano almeno due forti gruppi che facevano anche vita comune: ad Adria e a Lendinara S.Sofia. In comune avevano la “consacrazione religiosa”, la vita comunitaria e si prestavano per la catechesi, per il servizio di fornire il “pane ed il vino” per la Messa. Ad Adria avevano un negozio di oggetti e vesti sacre. Molte altre vivevano nelle loro case, frequentavano quotidianamente la chiesa, insegnavano catechesi ai bambini e non mancavano mai quando c’era da compiere opere buone. Al mio paese formavano gruppo ed era l’«Eustachia» di via Casaria a dirigerlo. Molte erano impegnate con l’Azione Cattolica, come l’«Agnese». A Lendinara era diventata una “figura” la Caterina, prima donna di canonica e poi in servizio a S. Biagio. In tante canoniche erano loro, l’angelo della casa. Con Pio XII gli Istituti secolari si moltiplicarono sotto l’impulso dello Spirito. Paolo VI° poté scrivere: “… se rimangono fedeli alla loro vocazione propria, gli Istituti Secolari diverranno quasi il laboratorio sperimentale nel quale la Chiesa verifica le modalità concrete dei suoi rapporti con il mondo … il campo proprio della loro attività evangelizzatrice è il mondo vasto e complicato della politica,della realtà sociale, dell’economia; così pure della cultura, delle scienze e delle arti, della vita internazionale, degli strumenti della comunicazione sociale ...” (EN, 70)

Comune di Rovigo - Servizio Pari Opportunità

“Pronto Donna”

N. verde 800.391.609 e-mail: prontodonna@comune.rovigo.it

“Servizio di ascolto telefonico del Comune di Rovigo rivolto alle donne, italiane e straniere, che desiderano ascolto informazioni e aiuto”. Cerchi aiuto? Need help? Besoin d’aide? Cerchi informazioni? Need information? Cherchez informations? Siamo reperibili… il martedì, mercoledì, venerdì dalle ore 13.30 alle 15.30.

Se è vero che la Storia ci aiuta a leggere gli avvenimenti del passato e del presente, è altrettanto vero che lo Spirito ci consente di cogliere in essi la presenza di Dio, che ci sorprende sempre! Non è facile, ma è bello scoprirlo nella riflessione. Domenica 17 nov u.s. - a pochi giorni dalla chiusura dell’Anno della fede - il Rinnovamento nello Spirito (un cammino di fede comunitario che guida alla maturità di cristiani adulti) ha festeggiato nella Cattedrale di Adria la sua 20° Giornata Diocesana. Per fare memoria delle meraviglie di Dio nella storia dei nostri gruppi e ricevere nuova grazia per l’oggi e il domani della Chiesa locale, avevamo invitato una sorella delle origini del Rinnovamento nello Spirito in Italia: Nives Zaccaria. Vicedirettore di Sacra Famiglia, un’emittente radiofonica diocesana di lingua italiana di Bolzano, che trasmette 24 ore al giorno programmi religiosi, con particolare attenzione ai temi di carattere sociale, Nives ha curato come giornalista varie pubblicazioni specie sul Concilio Vaticano II° ed ha ricoperto tre mandati come membro del Comitato Nazionale di Servizio del Rinnovamento. Ex insegnante di lettere alle Scuole Superiori, molto attenta a tutta la realtà della Chiesa, nella catechesi del mattino, svoltasi al Centro Giovanile “S. G. Bosco” di Adria, ha raccontato di aver conosciuto vari gruppi ecclesiali prima di en-

Nives Zaccaria trare nel RnS. Importante per lei l’incoraggiamento di Papa Paolo 6°, che aveva definito il nostro Movimento una nuova “chance”per la Chiesa. D’altra parte il fondatore è lo stesso Spirito Santo! Il tema della Giornata era tratto da Mc 16, 15: “Andate in tutto il mondo e proclamate il Vangelo ad ogni creatura”. “La parola di Marco 16,(1421) che guida questa giornata mi porta a interrogarmi sulla crescita della mia fede in questo anno della fede: c’è un mandato missionario di Gesù: “andate in tutto il mondo”, e cosa è successo in questi 40 anni? Niente! Perché tanta resistenza? Abbiamo paura del mondo, siamo pieni di paure (anche quando qualcuno bussa alla nostra porta). Questo invito nello Spirito: “ANDATE è realmente un mandato missionario. Ecco - dice Gesù - “Io sono con voi tutti i giorni”. Per questo dona il suo Spirito che li

metterà in grado di operare. Gesù ci dice: “ E’il Padre mi ha mandato nel mondo e tu sai cosa ho fatto?” Non vi dico le mie paure!!! Mi sono chiesta: perché sto andando?Ed ho risposto: Per ubbidire a Te. Signore! Luca sottolinea che è importante parlare di Gesù non solo con le parole, ma soprattutto con la testimonianza della propria vita. Nives ci racconta di come praticava questo apostolato nel suo mestiere di insegnante e di come pregava per i suoi alunni, perché rispondessero bene e superassero gli esami. In anni di contestazione, aveva delle classi tranquille, dove regnavano il dialogo e la pace…. Se guardiamo bene la nostra vita, tuttavia, scopriremo che nel nostro piccolo di prodigi ne abbiamo visti tanti. Oggi la catechesi di Papa Francesco è il nuovo kerigma. Nei momenti più difficili in cui sembra che Dio ci abbandoni, in realtà dobbiamo riconoscere che ci portava in braccio. Guardiamo al Crocifisso e diciamo: “Lui è arrivato sino alla fine per amore mio”. Nives ha riportato alla fine 12 da parole da tener presente nel nostro percorso di maturità cristiana e di evangelizzazione, suggerite dal cardinale Suenens : riscoprire cosa vuol dire amore, credere di essere amati, saper ascoltare, saper dialogare, saper ragionare, saper intuire (come Maria a Cana), saper compatire (soffrire insieme), saper sorridere, saper spartire e costruire pon-

ti, saper dimenticare, saper dare coraggio e saper soffrire sperando e credendo. La nostra relatrice ha poi salutato dicendo di aver trovato a Rovigo una realtà molto bella: qui c’è il vero RnS! Un grazie anche al ministero del canto. Al pomeriggio, in cattedrale, ci sono state inoltre testimonianze dei primi arrivati nel RnS (Anna Moro) e di ultime conversioni (Claudia). Toccanti le parole di Don Giovanni Brancaleoni, attualmente confessore in Cattedrale ad Adria. Durante l’omelia della S. Messa, concelebrata nel pomeriggio con D. Giuliano Gulmini, Don Giovanni ha rivissuto i primi anni di RnS, l’incontro con Padre Pancrazio Gaudioso, l’esperienza della sua preghiera di effusione, dei doni che gli erano stati riconosciuti e delle difficoltà e persecuzioni dei primi momenti Ha ricordato che a Colombano si trovavano anche in 500 persone e a Castagnaro e Lendinara avevano formato altri gruppi. Se non ci fosse stato RnS non avrebbe potuto né ricevere né donare tante grazie! Ha richiamato alla memoria padre Emiliano Tardif e la guarigione miracolosa del fratello affetto da tumore. Parlava dicendo che aveva un occhio che piangeva e uno che rideva. Alla fine ha riconosciuto di avere tutte e due gli occhi ridenti per il calore ritrovato nel Movimento nel quale spera di operare per attingere e donare nuova linfa vitale alla chiesa.

Diocesi di Adria - Rovigo

Comunità religiose a confronto Alla luce di Aquileia 2

In preparazione all’incontro Segretari CISM e Delegate USMI del Triveneto che si è tenuto mercoledì 4 dicembre a Zelarino dal tema “Comunità religiose e chiese locali nel Triveneto alla luce di Aquileia2”, sabato 23 novembre alle ore 9,00 presso la Curia Vescovile si sono incontrati i Superiori e le Superiore delle comunità religiose presenti in diocesi. L’incontro che ha avuto inizio con la preghiera e la riflessione di don Azzi Gianni, delegato per la Vita Consacrata, ci ha aiutati a riflettere dove e come la vita consacrata riconosce il suo contributo alla edificazione di una chiesa chiamata ad annunciare in ogni angolo della terra la buona notizia del Vangelo. Nel passato si parlava della vita consacrata come di un dono o di un’offerta radicale di se stessi a Dio per amore. Negli ultimi decenni, pur conservando questo significato (cf.

VC 3), si è sottolineata di più la dimensione del dono ricevuto. Il Vaticano II ha parlato di una Chiesa che lo Spirito Santo ha arricchito, e continuamente arricchisce, con “doni gerarchici e carismatici” (LG 4). Perciò negli ultimi anni si è parlato molto dei diversi doni e carismi nella Chiesa e, in particolare, della varietà dei carismi dei religiosi e consacrati. Chi non ha fatto l’esperienza dell’incontro con la suora nelle scuole materne, con i religiosi e le religiose negli istituti d’insegnamento e di formazione, negli oratori, nelle parrocchie, nei santuari, negli innumerevoli istituti d’assistenza, nei luoghi di maggiore emarginazione? Esse, oltre che per le attività che svolgono e per le loro opere, sono da stimare ancora di più per quello che sono: la vita consacrata ha un ruolo di animazione, è chiamata ad essere un segno della presenza del Signore, aiutando le perso-

ne a scoprire il volto di Dio e ad amarlo. Che il Signore faccia risplendere sempre più la sua gloria nella vita consacrata e nelle nostre comunità cristiane: lo Spirito è sempre portatore di

vita e di novità. È lui che ci conduce alla verità, dando nuovo splendore ai suoi doni, riportando alla luce tesori nascosti e suscitando nuove risposte alle sfide del nostro tempo. Suor Gisella, delegata Usmi

Unitalsi Sottosezione di Rovigo

S. Messa in Suffragio dei Defunti Unitalsiani Martedì 10 Dicembre 2013

La sottosezione Unitalsi di Rovigo, in occasione della Festa della Madonna di Loreto del 10 dicembre p.v. comunica che alle ore 18,00 presso la Chiesa della Madonna Pellegrina di Rovigo, sarà celebrata come da tradizione la Santa Messa a ricordo dei defunti unitalsiani. Quest’anno con il cuore ancora gonfio di tristezza, ma pieno di gratitudine per il bene ricevuto, verrà ricordata in modo particolare la cara Vice Presidente Gianna Pastò Rigon. Si invitano tutti i soci e gli amici a partecipare numerosi. Il Presidente e il Consiglio di Sottosezione

Villanova Marchesana

Inaugurazione della mostra “Il paesaggio dimenticato”

Il progetto “Il paesaggio dimenticato, percorsi per immaginare il patrimonio dell’archeologia industriale in Polesine” fa tappa a Villanova Marchesana. Sabato scorso, alle 20.30 presso il Municipio c’è stata l’inaugurazione ufficiale della mostra fotografica curata da Roberto Giannese ed Elisabeth Luthard e la proiezione del documentario, curato dal regista Alberto Gambato e da Eduardo Masset. La serata è stata presentata dal sindaco Ilario Pizzi e dall’assessore alla cultura Romana Stocco. Erano presen-

ti inoltre il presidente dell’Arci Rovigo Lino Piero Callegarin, il regista Alberto Gambato ed il fotografo Roberto Giannese ed i cittadini di Villanova Marchesana che hanno partecipato al video. Il Comune ospite ha patrocinato l’iniziativa che rientra nel progetto regionale “Culturalmente” curato dall’Arci provinciale e che ha portato alla realizzazione della mostra fotografica itinerante e del dvd su quattro particolari edifici che rappresentano in modo esemplare le principali tipologie di archeologia indu-

striale presenti in Polesine, vale a dire lo zuccherificio di Lama Polesine, quello di Polesella, la fornace di Salvaterra e le fornaci Totti che sono proprio nell’area golenale, del paese rivierasco, una struttura ormai immersa quasi completamente nella ricca vegetazione della golena con i suoi cinque piani e il camino ancora miracolosamente intatto, e che ancora stupisce ed affascina per la sua bellezza. La mostra

rimarrà aperta al pubblico tutti i giorni negli orari di apertura della sede municipale e le due domeniche del 1° e 8 dicembre dalle 9.00 alle 12.30.


Fiesso Umbertiano - Parrocchia della Natività della Beata Vergine Maria

Don Giorgio Zanforlin alla guida della Parrocchia Accolto da moltissimi fedeli di ogni età

Sono trascorsi cinque mesi da quando la comunità di Fiesso ha dato l’ultimo commosso e affranto saluto al suo parroco Don Lino Guerzoni prematuramente scomparso. Cinque mesi durante i quali le voci sulla sua successione sono state, a dir poco, fantasiose: comunque sempre segnate dal desiderio di riavere tra noi un pastore che ci guidasse con mano paterna e sicura. Il lavoro nel frattempo è stato svolto da Don Giorgio Munerato, che si è dedicato con premura donando tutto se stesso, e dal Vicario Generale Mons. Claudio Gatti che veramente in questo periodo ci ha sostenuto cercando di essere presente in ogni realtà della nostra articolata comunità, preoccupandosi di trovare risposte alle nostre primarie necessità. Soprattutto, la sua presenza ci ha notevolmente arricchito poiché, come “buon pastore” ci ha indirizzato verso la via giusta da seguire, tralasciando ciò che facilmente ci distoglie dal sentiero della carità e della fraternità. Ma l’attesa restava comunque impaziente. Poi, finalmente, l’annuncio! Il nuovo Parroco sarebbe stato Don Giorgio Zanforlin, proveniente da Bergantino. Non più giovane, ci è stato detto, ma “giovanile”, e comunque più che ammirevole per la disponibilità dimostrata nel voler ricominciare un’ulteriore tappa della sua vita sacerdotale in un paese complesso qual è Fiesso. E dunque eccoci a domenica 1 dicembre! La chiesa è affollata come nelle grandi occasioni. Sul sagrato il Sindaco accoglie il nuovo Parroco in rappresentanza del paese e di esso illustra le difficoltà ma anche le

la Settimana

polesine

domenica 8 dicembre 2013

potenzialità, a partire dai numerosi gruppi di volontariato che operano con generosità e costanza. Successivamente l’acclamazione allo Spirito Santo, sostenuta dalle voci gioiose del Coro Giovani, guida il

corteo dei celebranti, dei minstranti (tra cui alcuni giunti a sorpresa da Bergantino) e dei componenti della Confraternita del SS Sacramento. A seguire, come il rituale richiede, vi è la consegna delle chiavi della chiesa (casa che accoglie), del lezionario (la Parola fondamento della vita ecclesiale) e degli oli per la somministrazione dei sacramenti: a ricordare che un parroco è, sopra di tutto e prima di tutto, l’Uomo della Parola e dei Sacramenti. Il vicepresidente del CPP uscente, poi, presenta a Don Giorgio questa comunità in cui da oggi sarà inserito e che è chiamato a servire; comunità che, nelle sue varie componenti, è da subito disponibile a lavorare e collaborare perché la Chiesa sia sempre casa per tutti, e la parrocchia sia luogo di fraternità operosa e accogliente. Il lavoro si presenta notevole, per cui, simbolicamente, il dono scelto per il nuovo presbitero è una mega-agenda perchè gli appuntamenti, più o meno ufficiali, saranno sicuramente tanti. Ed è quanto ha ribadito anche Don Giorgio nella sua omelia: il rapporto con le persone sarà il suo impegno costante così che le celebrazioni eucaristiche siano davvero la celebrazione dell’incontro quotidiano del Signore con ogni persona del suo popolo. Confidiamo che la presenza e la fede nel Signore sappiano dare luce, nelle non sempre facili giornate, dedicandosi alle molteplici realtà quotidiane. Che il Signore, in questo particolare momento dell’Avvento, ci porti pace, gioia e nuova forza perché i nostri cuori si sentano incoraggiati a lasciarci guidare dalla Sua presenza e dal Suo Paterno Amore. Grazie, don Giorgio, e benvenuto tra noi!

Cultura del Polesine alla XVI Borsa Mediterranea del Turismo

Successo del Museo grandi fiumi a Paestum Molte e qualificate le visite e i contatti

Diecimila e novecento visitatori alla XVI Borsa Mediterranea del Turismo di Paestum, che quest’anno ha visto anche la partecipazione del sindaco Bruno Piva e dell’assessore alla Cultura Anna Paola Nezzo. E’ il dato che conferma la valenza dell’evento. Come accade ormai da 15 anni, il Museo grandi fiumi ha collaborato a questo appuntamento unico nel suo genere, che si è svolto dal 14 al 17 novembre nel territorio campano e, per la prima volta, nell’area archeologica città antica sito Unesco. Il museo cittadino con i suoi laboratori di archeologia sperimentale e di didattica, coordinati dal restauratore e archeotecnico Mauro Cesaretto, ha riscosso grande successo, nelle quattro giornate di attività. Il sindaco e l’assessore Nezzo, ospiti di Ugo Picarelli direttore e ideatore della manifestazione, hanno avuto modo di “toccare con mano” quello che il nostro museo fa, esprimendo grande soddisfazione per l’evento e l’esperienza vissuta. “Grazie a questa iniziativa – hanno detto -, Rovigo è uscita dai confini provinciali, per affacciarsi sulla scena internazionale, esprimendo le grandi potenzialità del nostro territorio. La nostra partecipazione è stata motivo anche di incontri e scambi di idee, che potranno essere forieri di ulteriori progetti . Ringraziamo gli organizzatori che ci hanno accolti e Mauro Cesaretto per il suo prezioso lavoro”. Il museo è stato ospitato all’interno del una tensostruttura collocata nell’affascinante cornice dell’area archeologica, vicina al tempio di Cerere, resa ancora più suggestiva dall’accampamento dei legio-

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Una Donna tutto splendore

Vorrei partire dai lontani ricordi dell’infanzia felice al paese! Mamma ci portava alla novena che era ancora buio e il freddo pungeva. Quando si entrava in chiesa il tepore scacciava il freddo accumulato nel cammino e le luci rendevano tutto più bello, come quando in casa la vampata del focolare rendeva brillante ogni cosa. La chiesa era sempre piena: era non solo preparazione alla solennità, ma pure alla festa dell’«adesione all’Azione Cattolica». I canti erano all’unisono ed accompagnati dal suono dell’organo. Tutto era buona cornice, ma mi colpiva l’intensità della partecipazione. Anche le parole dell’Arciprete erano di un tono che comunicava sottolineandolo il contenuto. Spiegava per nove mattine il Tota pluchra! E quel suo soffermarsi sulla bellezza di Maria la faceva brillare di uno stupendo splendore! Essere belli della luce di Dio. Andavo a pensare alla luce del sole che rendeva non solo splendente ma pure calda ogni cosa. Il sole anche sulla neve d’inverno, rendeva splendore e calore. L’Immacolata madre del Signore era veramente colei che dava fiducia ed accen-

deva di gioia il sentirsi suoi. “Tu laetitia” e pensavo alla splendida statua del presepe artistico della parrocchia che ogni anno mi attraeva e per lunghi tempi, mi tratteneva in una ammirazione, che rasentava l’estasi. La vedevo con il volto di mia Madre e con il suoi occhi luminosi come quando portavo a casa i bei voti che la maestra Lea Prearo mi … sentenziava a ogni compito! “Oh Maria”! Era il canto dell’intera numerosa assemblea delle ragazze e della donne del paese che rendevano ancor più penetrante e dolce la melodia del Perosi. “Oh Maria” era quasi un lancio di luce verso il cielo per ottenere la pace in quei giorni di guerra, la pace per quante avevano il cuore in un tumultuoso soffrire, che le tormentavano e che sapevano che Lei, la “donna tutto splendore” aveva l’amore per concederla. I giorni della preghiera divenivano calorosa cordialità e festa, l’8 dicembre, quando gli incontri oranti erano ad ora meno antilucana e ciascuna non aveva più la fretta di raggiungere il posto del lavoro. In Seminario l’8 dicembre era la giorno delle Ordinazioni e la presenza de vescovo Guido rendeva tutto ancora

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nari romani della I Legio Italica di Villadose. Un ulteriore balzo nel tempo, addirittura alla Preistoria, è stato offerto dall’associazione culturale Lingones Cinghiale Bianco di Ferrara, che con le loro rievocazioni hanno spopolato tra le scolaresche di ogni ordine e grado e non solo. Oltre agli accampamenti con diciotto rievocatori il coordinatore scientifico dei laboratori Mauro Cesaretto, ha portato cinque stands. La lavorazione della selce e dell’ossidiana diecimila anni da oggi, a cura di Michele Coppolecchia di Mattinata, Gargano. La lavorazione dell’ambra nel Bronzo Medio Finale con Francesco Pavano orafo di Mestre e Mauro Cesaretto; le terrecotte dell’antica Roma di Gianpaolo Stella di Verona; la metallurgia di Ermanno e Alessandro Ervas di Treviso;

le ceramiche greche e rinascimentali dei fratelli Vestita di Grottaglie e la quotidianità di un legionario romano gestito da Darius Virginium della I Legio Italica. Molti anche quest’anno i personaggi più o meno famosi che hanno visitato gli stands e i laboratori come Mario Tozzi, geologo e conduttore; Alberto Angela, divulgatore scientifico, autore e divulgatore; il direttore di Archeologia Viva Piero Prunetti, Andreas Steiner, direttore Archeo IT; Syusy Blady e Patrizio Roversi, protagonisti di “Turisti per caso”. Presenti anche Stefano De Caro, direttore generale, ICCROM; il rappresentante Unesco Mounir Bouchenaki e Paolo Matthiae, archeologo e scopritore di EBLA. Hanno inoltre, partecipato ambasciatori di Estonia, Lituania, , Bahrain, Bulgaria, Croazia e per la prima volta della Cina.

Azione Cattolica Italiana - Rovigo, 8 dicembre 2013

Festa diocesana dell’adesione

Presso l’Auditorium del Conservatorio Statale di Musica “F. Venezze”

più luminoso, più impegnativo. Il ritmo della vita in Seminario facilitava la partecipazione alla preghiera e la gioia dei compagni anticipava la nostra per i doni che in quel giorno la Donna splendente ci avrebbe ottenuto. Ed era gioia ripetere cantando “prega per noi, intercedi per noi”! AG

Programma • Ore 15.00 accoglienza, preghiera iniziale e benedizione delle Tessere; • Ore 15.3 0 saluto introduttivo di Mons. Vescovo; • Ore 15.45 riflessione del Dott. Paolo Bordin

(Camera di Commercio) su “le nostre periferie e l’impegno dei cristiani”; • Ore 17.00 spazio per il confronto; • Ore 17.30 conclusione, con consegna di Tessere e Regola di Vita.


10 la Settimana

speciale

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Lendinara

Il nuovo Abate del Pilastrello: Padre Christopher M. Zielinski

L’ingresso nella comunità monastica. La partecipazione del Vescovo Lucio Padre Christopher M. Zielinski è il nuovo Abate della comunità monastica Olivetana di Lendinara, custode del Santuario Madonna del Pilastrello. Domenica primo di dicembre 2013 durante la celebrazione eucaristica, l’Abate Christopher, alla presenza del Vescovo di Adria-Rovigo mons. Lucio Soravito de Franceschi ha dato inizio al suo servizio pastorale. L’eucaristia ha avuto inizio con la professione di fede da parte del nuovo Abate, a concelebrare con il Vescovo l’Abate generale della Congregazione olivetana dom Diego Rosa, il Vicario generale della Diocesi mons. Claudio Gatti, diversi altri sacerdoti e confratelli monaci. Tra i numerosi fedeli e pellegrini la autorità civili e militari. L’Abate Christopher, è americano di nascita, padre polacco-russo e madre irlandese, è nato a Lakewood, Ohio, nell’aprile 1953. Accolto nella Congregazione monastica Benedettina di Santa Maria di Monte Oliveto, dopo il noviziato nell’abbazia di San Miniato al Monte in Firenze, ha emesso la professione monastica perpetua l’8 dicembre 1975 nell’abbazia

di Monte Oliveto Maggiore (Siena). Ha studiato filosofia e teologia al Pontificio Ateneo di Sant’Anselmo di Roma, è stato ordinato sacerdote nel 1977. Si è dedicato allo studio della spiritualità monastica, della musica gregoriana, polifonica e moderna, della storia medievale e rinascimentale e, soprattutto, della storia dell’arte. Nel 1991 si è laureato all’università di Firenze con una tesi di psicologia sociale. Ha trascorso diversi anni nell’abbazia di San Miniato al Monte a Firenze, dove è stato eletto Priore, assumendo

anche l’incarico di maestro dei novizi. È stato docente associato all’Università di Siena. Nel 1999 è stato destinato alla comunità monastica dell’abbazia di Santa Maria Pilastrello di Lendinara, nella diocesi di Adria-Rovigo, e nel 2003 è stato nominato segretario dell’Abate Primate della Confederazione Benedettina, padre Notker Wolf. Nel dicembre 2003 è stato eletto Abate dell’Abbazia di Our Lady of Guadalupe in Pecos (Stati Uniti). Dal 2007 era Vice Presidente della Pontificia Commissione per i Beni Culturali della Chiesa e Vice Presidente della Pontificia commissione di Archeologia Sacra. Con la fusione di questi organismi nel Pontificio Consiglio della Cultura, guidato dal Cardinale Gianfranco Ravasi, da giugno aveva lasciato il suo posto. Ed ora è stato scelto quale Abate della comunità olivetana di Lendinara. Il Vescovo nella sua omelia ha detto: “Abbiamo la gioia di accogliere nella Comunità dei Monaci Olivetani di Lendinara, come Superiore, l’Abate dom Christopher, dopo il servizio che ha svolto come abate in una

comunità di Olivetani negli Stati Uniti e dopo il servizio prezioso che ha svolto per alcuni anni nella Santa Sede a Roma, nel Pontificio Consiglio per la Cultura e poi nella Congregazione per il Culto Divino”. Il Vescovo ha poi definito i monaci Olivetani come gli uomini della preghiera, i profeti che stanno alla presenza del Signore, in ascolto della sua parola. Mons. Soravito ha poi aggiunto: “I monaci – pur vivendo separati dal mondo – mediante l’Eucarestia entrano nel mistero profondo della Chiesa, e, portati dall’immensa corrente della carità trinitaria, solidarizzano con tutte le creature del mondo, vivificano il mondo e permeano con la grazia divina tutti gli eventi umani. Mediante l’Eucarestia i monaci vengono a trovarsi nel

Nostra intervista all’Abate Christopher

L’attualità del monachesimo Congregazione animata da una viva presenza mariana. Ed ecco intravvedo qui nel nostro santuario come nel monastero l’opportunità di vivere in pienezza il carisma monastico Olivetano, perciò non vedo nessun conflitto nello svolgere i due impegni, anzi essi si completano, nella consapevolezza che la Madonna esprime con la sua vita questa dimensione contemplativa, l’ascolto e la preghiera, realtà fondamentali per ogni monaco. D - Il Santuario è luogo di preghiera e di perdono, molta gente, e tra questi giovani e famiglie, accorre al Santuario del Pilastrello per una sosta di riflessione e di silenzio. Cosa dire di questa realtà? R - Ricordo i miei anni trascorsi qui nel monastero di Lendinara e posso dire che veramente questo luogo sacro è come un piccolo ospedale spirituale, qui mi sentivo “onorato” del mio sacerdozio e di questa capacità sacerdotale di offrire il perdono a tanti fratelli e sorelle, e di poterli aiutare a ritrovare la pace e la serenità interiore . Sappiamo che il peccato è uno stato di divisone e di conflitto, ed è proprio

nella riconciliazione che avviene questo raccoglimento, questo ricomporsi con l’aiuto del Signore e della sua misericordia. D - Padre Abate, possiamo dire che la comunità dei monaci, unitamente al Santuario è una bella realtà da sempre profondamente radicata nel territorio del Polesine? R - E’ una bella e ricca storia quella del Santuario Madonna del Pilastrello e della comunità dei monaci, la città di Lendinara vive da sempre un ottimo rapporto con questa realtà, guardata sempre con grande rispetto e venerazione. Noi monaci ci sentiamo amati e accolti da tutti in questa terra, da credenti e non credenti. Persino i fratelli musulmani che lavorano in questo territorio, lontani dai loro cari entrano in santuario e ci chiedono di poter guardare il volto della Madonna nera, rimangono meravigliati davanti alla sacra immagine della Madonna del Pilastrello. Questa nostra comunità da secoli ha camminato con la gente di questa terra, condividendone da secoli i momenti difficili di dolore e di sofferenza, per tutti basti ricordare la ama-

ta figura dell’Abate Amedeo Savoi, la sua esperienza vissuta al momento della fucilazione dei 43 martiri di Villamarzana, quando giovane monaco si è immerso nel dolore, nella sofferenza nel sangue, nella morte di quei giovani innocenti, posso testimoniare che quella dolorosa esperienza ha segnato per sempre la sua vita, spesso piangeva, soffriva e ha tanto pregato per le famiglie colpite dal dolore. L’Abate Savoi non ha mai superato quel dramma, ha preso su di sé tutto il dolore di quella atrocità vivendo momenti di prostrazione profonda. Altra grande figura è l’Abate Celestino Colombo, un santo, un uomo che ha sofferto molto nel silenzio e nell’amore. Ancora amato e invocato da molti fedeli che sostano in preghiera sulla sua tomba, al riguardo stiamo raccogliendo tutta al documentazione inerente la sua vita per poter poi avviare il processo di beatificazione. D - Padre Abate, lei si è sempre impegnato per le vocazioni, ecco come poter oggi parlare ai giovani di vocazione, di vita consacrata, di vita spesa totalmente per Gesù e per il suo Vangelo?

www.edizionimessaggero.it

D - Padre Abate, come ha accolto la scelta dei suoi superori di essere guida e padre della comunità monastica Olivetana di Lendinara? R - Da circa due anni si parlava di questa Abbazia e della figura del suo Abate, perciò ho avuto tempo di riflettere riguardo questa scelta, cosi ho capito che i miei impegni presso la Santa Sede, che sembravano avere il primo posto, non era cosi, soprattutto in questo ultimo periodo ho avuto modo di confrontarmi con i miei superiori mi sono reso conto della necessità di mettere al primo posto la mia vocazione monastica, Benedettina Olivetana. Ecco allora il mio impegno nella mia Congregazione, consapevole che il Signore mi ha benedetto non solo per il fatto di essere Abate, ma anche per aver ricevuto dal Signore anche alti talenti che in questo momento sono necessari per questa comunità. Perciò mi è sembrato giusto, doveroso, dire il mio si all’Abate generale. D - Cosa rappresenta per la vostra comunità Olivetana questo luogo di preghiera mariana di Lendinara? R - Lendinara è per me una bella combinazione di tutto il nostro carisma, monastico e benedettino, e questo è ancor più vivo per il fatto di essere una

cuore della Chiesa: della Chiesa universale e della nostra Chiesa locale”. Il Vescovo ha poi sottolineato che “I monaci presbiteri sono chiamati ad annunciare l’amore misericordioso di Dio e a donare loro il suo perdono mediante il sacramento della Riconciliazione. I monaci, poi, che vivono nell’Abbazia di S. Maria del Pilastrello in Lendinara, promuovono una corretta devozione alla Beata Vergine Maria”. Infine il Vescovo rivolgendosi al

nuovo Abate ha detto: “Carissimo don Christopher, Superiore di questa comunità, carissimi fratelli monaci, noi vi affidiamo alla B.V. Maria, Madre di Dio e Madre nostra, affinché vi guidi e vi sostenga in tutti i giorni della vostra vita e vi aiuti a diventare nella Chiesa servi gioiosi e pastori zelanti”. A conclusione dell’eucaristia l’Abate generale ha consegnato all’Abate Cristofer le insegne del suo servizio, la mitria e il pastorale. S.R.

R - Sicuramente è questo un momento storico fluido, frammentario, di relazioni a tempo, la parola per sempre quasi non esiste più, il monachesimo riscopre in questo momento il suo vero ruolo di alternativa, di controcultura, credo che proprio la regola di san Benedetto sia oggi una risposta a molti dubbi, incertezze e difficoltà che sovrastano la mente, lo spirito, il cuore dell’uomo. Oggi il monachesimo è davvero una risposta illuminata e di grazia, come è per ogni ordine religioso nella Chiesa, è la risposta dello spirito alle necessità dell’uomo, il monachesimo è sempre contemporaneo nel riscoprire la presenza di Dio. Il sacerdote deve essere prima di tutto un uomo, consapevole del suo essere chiamato, con la sua umanità, il sacerdote partecipa come altro Cristo, è esegeta, icona, due funzioni per leggere i segni dei tempi, e per educare il popolo a comprendere, ad essere vigilanti, pronti, il sacerdote ha questo compito aiutare i fratelli a comprendere il momento storico nel quale anche lui vive. Perciò il Signore non permetterà mai che la sua Chiesa vengano a mancare i sacerdoti. D - Siamo all’inizio dell’Avvento, riguardo a questo tempo può dirci una parola? R - Cristo è già venuto perciò l’Avvento è un momento di ringraziamento e di gratitudi-

ne, ora Cristo deve nascere nel cuore di ogni uomo, perciò la nostra attesa deve essere attiva, per vivere questo momento meraviglioso di un amore senza perché, in attesa del grande momento, quando lui verrà alla fine dei tempi. D - E per chi non crede o vive la fede in modo superficiale l’Avvento cosa può significare? R - L’uomo è in continua ricerca di novità, cosi l’uomo si immerse nelle cose , nell’effimero, l’uomo è consapevole del prezzo e non del valore delle cose , sono cosi anche i rapporti umani , usa e getta , anche le amicizie sono ad uso e consumo, invece è necessario aprire il nostro cuore a Dio perché solo lui può riempire il nostro vuoto, questo è quanto l’Avvento ci dona. D - Siamo incamminati verso il Santo Natale, quale augurio lei sente di poter esprimere alla gente del Polesine, di questa Chiesa che è in Adria-Rovigo? R - Il mio augurio è che il Signore dia ad ogni uomo pace e serenità, e per quanto mi riguarda di poter essere con la mia comunità, in questa bella realtà del Polesine umile strumento di serenità, di amore , di fraternità e di generosa accoglienza per tutte le persone che bussano alle porte del nostro monastero e del santuario. Settimio Rigolin

I ricordi avventurosi e toccanti di Jasid, il cane della santa famiglia. Attraverso i suoi occhi conosciamo meglio Giuseppe, Maria, Gesù bambino e tanti altri divertenti personaggi. pagg. 176 - € 16,00

Il libro raccoglie le immagini più suggestive e le parole più toccanti di papa Francesco nella città del Poverello. Per rivivere il giorno in cui il vescovo di Roma si è recatoad Assisi per pregare sulla tomba del santo di cui ha assunto il nome e al quale ispira il suo pontificato. pagg. 48 - € 6,00


la Settimana

formazione

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L’esempio e l’insegnamento di Papa Francesco

“Evangelizzatori che pregano e lavorano”

L’ u l t i m o capitolo della recente Esortazione Apostolica Evangelii gaudium di papa Francesco, dedicato alle Motivazioni per un impulso missionario, inizia sottolineando come “Evangelizzatori con Spirito significa evangelizzatori che pregano e lavorano” ed evidenzia lo stretto rapporto tra impegno sociale e spiritualità”. Poche righe più avanti, al paragrafo 262, precisa: “Occorre sempre coltivare uno spazio interiore che conferisca senso cristiano all’impegno e all’attività. Senza momenti prolungati di adorazione, di incontro orante con la Parola, di dialogo sincero con il Signore, facilmente i compiti si svuotano di significato, ci indeboliamo per la stanchezza e le difficoltà, e il fervore si spegne”. Leggendo queste considerazioni tornano alla mente luminose figure di cristiani del nostro tempo che hanno saputo trarre dalla preghiera motivo e forza per una testimonianza coerente anche e soprattutto nei momenti difficili. Ed ho collegato la pagina dell’Esortazione alle parole del card. Antonio Amato che nella cerimonia di beatificazione di Maria Bolognesi sabato 7 settembre a Rovigo ha esaltato l’esempio di generoso servizio ai fratelli più umili e il legame spirituale costante con il Signore della laica polesana beatificata. Al riferimento a Dio attraverso la preghiera, riferimento che sembra lontano ed estraneo agli interessi e alla sensibilità del nostro tempo, si richiama un prezioso volume del prof. Giuseppe Lazzati dal titolo, appunto, La preghiera del cristiano pubblicato nel 1986 pochi giorni dopo la scomparsa dell’ex rettore della Cattolica, con prefazione significativa del card. Carlo Maria Martini. Lazzati, vissuto tra il 1909 e il 1986, è stato appassionato studioso, dirigente diocesano e nazionale dell’Azione Cattolica, direttore del quotidiano cattolico L’Italia, convinto antifascista, internato nei campi di concentramento nazisti, deputato al Parlamento dopo il 1945, rettore della Cattolica, fondatore della Associazione “La città per l’uomo”. All’inizio degli anni ’70 coordinò i lavori preparatori e diresse, come vicepresidente, il convegno ecclesiale su Evangelizzazione e promozione umana(1974). La sua testimonianza è stata recentemente riproposta al mondo cattolico e all’ambiente culturale italiano dall’ arcivescovo di Milano, card. Angelo Scola, che il 6 novembre in occasione dell’apertura dell’anno accademico 20132014 dell’Università Cattolica ha annunciato la promulgazione del decreto di eroicità delle virtù di Giuseppe Lazzati. Nella memoria di molte persone la figura di Lazzati si collega alla tenace difesa della scuola non statale (è stato pure a Rovigo per una conferenza su questo tema negli anni ’70) e alla convinta promozione del laicato nella Chiesa e nella Società attraverso appassionati interventi ad assemblee di associazioni laicali, in particolare dell’Azione Cattolica. In molti

Laici cristiani del nostro tempo

ricordiamo le sue relazioni a convegni svoltisi a Villa Immacolata di Torreglia, a Villa San Carlo di Costabissara, presso la Casa card. Urbani di Mestre. Accanto a queste attività si registra, soprattutto negli anni ’70 ed ’80, una serie di fortunate ed apprezzate pubblicazioni (Tra queste: Laicità ed impegno cristiano nelle realtà temporali del 1985 e Per una nuova maturità del laicato del 1986). Il fedele laico, era solito osservare il Professore, rilanciando l’insegnamento del Concilio, è chiamato a santificarsi non nonostante, ma attraverso le attività di ogni giorno. Nei libri e nei discorsi era frequente per l’ex rettore della Cattolica il

riferimento alla lettera di Diogneto che delinea la condizione dei discepoli di Cristo con un modo d’agire che Lazzati auspicava caratterizzasse anche i laici cristiani del nostro tempo: I cristiani non si distinguono dagli altri uomini né per territorio, né per lingua, né per il modo di vestire. Non abitano mai città loro proprie, non si servono di un gergo particolare, né conducono uno speciale genere di vita […].Si conformano alle usanze locali nel vestire, nel cibo, nel modo di comportarsi; e tuttavia, nella loro maniera di vivere, manifestano il meraviglioso paradosso, riconosciuto da tutti, della loro società spirituale.

Abitano ciascuno nella propria patria, ma come immigrati che hanno il permesso di soggiorno. Adempiono a tutti i loro doveri di cittadini, eppure portano i pesi della vita sociale con interiore distacco. Ogni terra straniera per loro è patria, ma ogni patria è terra straniera […]. Dimorano sulla terra, ma sono cittadini del cielo. Obbediscono alle leggi stabilite, ma con il loro modo di vivere vanno ben al di là delle leggi. […]. In una parola, ciò che l’anima è nel corpo, i cristiani lo sono nel mondo” . La preghiera e la contemplazione sono pure alla base della lunga, singolare esperienza di fratel Carlo Carretto, del quale ricorre quest’anno il XXV anniversario della morte. I più anziani lo ricordano come instancabile presidente della GIAC (Gioventù Italiana di Azione Cattolica) negli anni 1945-1952, prima della scelta di entrare nella Congregazione dei Piccoli Fratelli di Gesù che si richiama all’esperienza di Charles del Foucault. Dal 1954 al 1964 Carretto vive nel Sahara, poi, tornato in Italia, fonda a Spello una Comunità di Piccoli Fratelli che diventa riferimento e centro di accoglienza per quanti, credenti e non, desiderano trascorrervi un periodo di riflessione e di ricerca di fede vissuto nella preghiera, nel lavoro manuale e nello scambio di esperienze. A Spello Carretto morirà il 4 ottobre 1988, nel giorno di S. Francesco, santo che Carlo amava proprio per la radicalità della

testimonianza evangelica. Di Carretto molti ricordano e conoscono i numerosi libri di formazione e spiritualità. Tra questi Famiglia Piccola Chiesa, Lettere dal deserto, Al di là delle cose, Ciò che conta è amare, Il deserto nella città, Io Francesco, opere di profonda spiritualità e di singolare attualità. Tra i molteplici spunti che i testi di Carlo Carretto suggeriscono al nostro quotidiano vivere, a volte con affanno, nella società, mi sembrano significative alcune righe del volume Il deserto nella città che riportano il dialogo tra fratel Carlo e papa Giovanni XXIII: «Io sono sempre stato “sorpreso” dalla vita. E siccome credo che Dio sia Vita, così com’ è Luce e così com’è Amore, penso davvero che sia stato proprio Lui a “sorprendermi” nel mio cammino. Dio è sorpresa. Dio è novità. Dio è creatività. Quando, dopo il mio lungo soggiorno nel deserto del Sahara, ebbi la gioia di rivedere Papa Giovanni, mi chiese fissandomi con quei suoi occhietti vivaci e penetranti: “Dimmi, prima di andare laggiù in Africa, ci

avevi pensato? Era stata una cosa premeditata? Nella tua vita, durante il tuo impegno qui a Roma in Azione Cattolica, non avevi qualche volta intravisto la possibilità di farti piccolo fratello; non avevi mai intuito che la tua vita sarebbe cambiata, che ti saresti fatto religioso... eccetera?”. No, gli risposi, proprio no. Fu di sorpresa che Dio mi ha chiamato ed è in pochi giorni che decisi l’accettazione di ciò che credevo sua volontà partendo per l’Africa... Non avevo mai pensato prima di allora a questa svolta. E il Papa, fissandomi con un sorriso: “Capita sovente così. Si va a finire là dove non s’era mai pensato... Anche a me è capitata la stessa cosa... non ci avevo mai pensato”. E continuò a sorridere guardando lontano da una finestra che dava sul lago di Castel Gandolfo». Adriano Mazzetti Nelle foto: Papa Francesco in Piazza S. Pietro; Giuseppe Lazzati; Carlo Carretto; Maria Bolognesi

Badia Polesine

Trent’anni di CTG

Il Centro Turistico Giovanile si rivolge al territorio “Turisti a Km 0”, questo il tema del Convegno provinciale promosso dal CTG “Centro Turistico Giovanile” del Polesine, che si è svolto presso la Sala Consiliare del Comune di Badia Polesine, sabato 30 novembre 2013. L’incontro aveva lo scopo di celebrare il trentesimo anniversario (1983-2013) della presenza del CTG a Badia Polesine, il Convegno ha voluto essere un momento di incontro per favorire un confronto e un possibile tavolo di lavoro comune tra Gruppi CTG ed Amministrazioni Pubbliche su uno sviluppo economico, culturale e sociale del territorio, a partire da una forma di turismo rivolta non solo ai flussi esterni, ma anche agli stessi abitanti della Provincia e delle zone confinanti, “alla scoperta del mondo dietro l’angolo di casa”, come suggeriva un vecchio slogan Ctg. Al Convengo hanno partecipato tra gli altri, rappresentanti di Gruppi, Associazioni, e Parrocchie della Diocesi di Adria-Rovigo. Il CTG del Polesine infatti è presente in forme diverse nell’ambito del Polesine e della Diocesi di Adria-Rovigo. E’ da molti anni che il Centro Turistico Giovanile è ininterrottamente presente nella città di Badia Polesine e del suo territorio, era infatti l’anno 1983 quando, un Gruppo di Amici della Montagna, aderì al Gruppo CTG, scegliendo di vivere nel turismo, nella vacanza e nel tempo libero i valori ispirati a una concezione cristiana dell’uomo

e della vita. Ecco allora che nel trascorrere degli anni il CTG di Badia ha promosso tantissime iniziative e attività, aperte a tutti, giovani e meno giovani, senza discriminazioni. Tanti dirigenti, tanti soci si sono avvicendati in questi anni, chi per un breve periodo, chi per tempi più lunghi. Per celebrare i primi trenta anni di vita il CTG di Badia unitamente al CTG provinciale ha voluto promuovere un incontro importante, aperto a tutti, ai soci, agli ex-soci, agli amici di altre associazioni e delle Istituzioni che hanno a cuore lo sviluppo del territorio polesano e della sua gente. Cristiano Fenzi è il Presidente Provinciale del Gruppo C.T.G. a lui abbiamo rivolto alcune domande. D - “Turisti a Km 0 turismo e sviluppo delle Comunità: Gruppi Ctg ed Enti Pubblici insieme”. Presidente, questo è stato il tema del vostro convegno, in concreto di cosa si è trattato? R - Il motivo dell’incontro era la festa per i 30 anni di presenza del C.T.G. a Badia Polesine cui abbiamo voluto collegare il Convegno in questione con l’intento di coinvolgere gli Enti Pubblici ed altri soggetti nella valorizzazione delle emergenze storico, artistiche, ambientali e culturali del territorio. Il Centro Turistico Giovanile da sempre si adopera per la realizzazione di progetti che contribuiscano alla formazione dei giovani nell’autogestione del tempo libero e l’esperien-

za di un turismo di “gruppo” e soprattutto di un turismo dietro l’angolo di casa, ecco il perché del titolo “Turisti a Km 0”. Sono in atto collaborazioni con alcune Amministrazioni Comunali e con altri Enti ma vorremmo che tutti gli Amministratori sentissero l’esigenza di costruire assieme una rete allo scopo di presentare un territorio “accogliente” come il Polesine. D - Il gruppo CTG di Badia ha ricordato i suoi trenta anni di vita, cosa rappresenta questo traguardo per il CTG provinciale e per il suo presidente? R - E’ stato questo un voler riconoscere la capacità di aggregazione di una comunità attorno ad un progetto educativo. Il CTG è presente in Polesine sin dal 1965 ed all’incontro di Badia ho accompagnato il promotore di questa esperienza don Giacomo Prandini allora direttore del Centro Giovanile San Giovanni Bosco a Rovigo. Alcune cifre possono rendere meglio: sono oltre 300 in soci del Gruppo CTG di Badia, ma nella provincia di Rovigo oggi sono attivi 14 Gruppi con oltre 1000 soci che si collegano agli oltre 5000 soci del Veneto. Mi sembra che questo risultato possa dare speranza per un futuro più ricco di occasioni e nuovi progetti. D - Siamo in tempo di crisi economica , ecco dentro questa realtà come definire oggi l’impegno del CTG in Polesine?

R - Il CTG ha come caratteristica peculiare l’autogestione: educazione ad un rapporto democratico all’interno del Gruppo e una corretta scelta di esperienza turistica. Il messaggio è quello di opportunità a basso costo, senza penalizzare il valore culturale, che si possono realizzare nel proprio territorio, nella propria città nel momento in cui si trova la disponibilità dei soggetti preposti alla Amministrazione politica, economica e culturale offrendo la capacità progettuale del CTG e soci-dirigenti esperti in settori come l’arte, l’architettura, il paesaggio, la gestione ed accoglienza nei siti museali, la valorizzazione delle chiese. Il tutto si potrebbe tradurre in uno stretto rapporto, che qualcuno chiama rete, tra l’Amministrazione Provinciale e gli Enti locali allargando quel progetto di Sistema Museale già in atto. D - Il CTG in che modo si inserisce nella comunità cristiana, intesa come parrocchie, vicariati, diocesi? R - Essendo nato come Associazione di ispirazione cristiana, il CTG si rende disponibile con la sua vocazione di promotore di un turismo educativo per la formazione della persona: in primo luogo il rispetto per il creato e l’acco-

glienza. In alcune parrocchie vi è la presenza del CTG ma generalmente i Gruppi si formano attorno ad una attività ma, dove c’è apertura da parte delle Parrocchie, si possono realizzare collaborazioni preziose come quelle della valorizzazione dei Beni Ecclesiastici della Diocesi. Per questo si sono fatti nel tempo due corsi molto partecipati per volontari che si potessero mettere a disposizione di fedeli o visitatori nella illustrazione dei piccoli tesori presenti nelle chiese polesane. D - Il Vescovo Lucio ha dedicato il prossimo triennio pastorale alla missione “Popolo di Dio in missione”, in che modo il CTG ha accolto questo invito? R - E’ stato accolto con il proprio stile: il piacere di stare bene insieme, condividere con gioia l’esperienza turistica e promuovere le bellezze del creato con gli insegnamenti dettati dal Vangelo. Settimio Rigolin Centro Turistico Giovanile - Comitato Provinciale di Rovigo c/o CEDI – Museo dei Grandi Fiumi, piazza S. Bartolomeo 18, 45100 Rovigo


12 la Settimana

polesine

domenica 8 dicembre 2013

i concerti Concerto in onore di San Bellino

"Antichi organi del Polesine"

Successo deI giovani del Venezze Matesic suona a Giacciano con Baruchella Guidati dal m.o Luca Paccagnella Ha riscosso grande successo l’esecuzione dell’Orchestra giovanile del Conservatorio “F. Venezze” di Rovigo diretta dal maestro Luca Paccagnella, che si è esibita martedì 26 novembre 2013 nella splendida e suggestiva cornice del Tempio dedicato alla Beata Vergine del Soccorso, meglio conosciuta come La Rotonda di Rovigo. Una splendida esecuzione per onorare san Bellino Vescovo e martire, patrono della Diocesi di Adria-Rovigo e della città di Rovigo. L’iniziativa è stata promossa da RovigoBanca unitamente alla collaborazione del Conservatorio statale “Francesco Venezze” di Rovigo, del Sindacato del Tempio della Rotonda, nella persona del suo presidente Giovanni Boschetti, la provincia e il comune di Rovigo. Un appuntamento molto atteso dopo il successo dello scorso anno riportato dall’orchestra giovanile. Dunque i veri protagonisti della serata sono stati gli oltre sessanta ragazzi e giovani artisti, con il loro direttore maestro Luca Paccagnella, docente di Musica d’insieme per archi, con la collaborazione della prof. Daniela Borgato, docente di Musica d’insieme per fiati. I giovani artisti nel loro concerto si sono immersi come in un viaggio della musica attraverso le più diverse culture musicali offrendo così stupende e coinvolgenti pagine musicali tratte dal vasto repertorio musicale, italiano, europeo e mondiale. Ecco allora M.A. Charpentier con il Preludio dal “Te Deum”, e poi di seguito Haendel, Musorgkij, Gounod, Seint-Saèns, Rossini, Strauss con la brillante “Radetzky Marsch, Bernstein, Marquez e molti altri autori. Bravissima la giovane violinista nel ruolo di solista Elisa Spremulli che ha eseguito l’Introduzione e Rondò capriccioso per violino e orchestra di Seint-Saèns. Numeroso il pubblico presente, e tra questi le famiglie, gli amici e gli amanti della bella musica. Numerose le autorità, tra le quali: il presidente del Conservatorio di Rovigo Fausto Merchiori e i vertici di RovigoBanca con il presidente Liviero. Non sono mancati calorosi e prolungati applausi e ri-

chieste di bis, a ricompensare i giovani per la loro brillante esecuzione, e per dire grazie ai loro maestri per tutto il lavoro di preparazione rivolto ad arricchire il loro repertorio. Recentemente l’orchestra si è esibita nello splendido e antico Duomo di Montagnana, riscuotendo anche in quella occasione enorme successo. Nei prossimi giorni l’orchestra sarà impegnata in una serie di concerti di carattere natalizio. Abbiamo rivolto alcune domande al maestro Paccagnella. D - Maestro, come è nata l’idea di dar vita ad una orchestra giovanile? R - L’idea di creare un’orchestra giovanile con protagonisti ragazzi e giovani che si avvicinano al mondo della musica parte dal presupposto e dalla forte convinzione che intraprendere un percorso di musica d’insieme, oltre ad essere gratificante, è nel frattempo altamente formativo. Grazie al lavoro sviluppato dal Conservatorio dai docenti dei vari strumenti e poi arricchito dalla esperienza della musica d’insieme. La collaborazione con tutti gli insegnati è fondamentale, e tra questi in particolare la prof. Borgato. D - Quanti sono in questo momento i ragazzi che compongono l’orchestra? R - L’orchestra è nata nel 2012 con un piccolo gruppo, attualmente sono circa settanta i giovani orchestrali, e ogni giorno altri ragazzi chiedono di poter entrare nel gruppo, tutto questo ci fa dire che stiamo camminando sulla strada giusta, che stiamo lavorando bene. D - Quali sono gli obiettivi di questa vostra esperienza? R - Obiettivi didattici, ma soprattutto cercare di far comprendere a questi ragazzi quanto sia importante e profondo il linguaggio universale della musica, come loro possono essere i veri protagonisti capaci di diffondere il messaggio meraviglioso della musica

che è segno di fratellanza, di amore, di pace, di progresso, nonché di arte e di cultura. D - Cosa si richiede ad un ragazzo che desidera entrare a far parte dell’orchestra giovanile? R - Un minimo di preparazione iniziale che gli permetta di poter leggere la musica e di affrontare le partiture musicali, così piano piano si apprende il repertorio musicale e si entra a far parte dell’orchestra. D - Le famiglie in che modo collaborano? R - La loro collaborazione è concreta e fondamentale, lo spirito dell’orchestra è quello di unire le famiglie che con i loro figli condividono questa importante esperienza artistica e umana insieme. D - E riguardo al rapporto con le istituzioni? R - Cerchiamo di sensibilizzare tutte le istituzioni che possono aiutare concretamente questa nostra esperienza vissuta dai giovani nella consapevolezza che si tratta di una esperienza altamente educativa. A tal proposito devo dire un grande grazie a RovigoBanca per il sostegno che ci danno, come pure a molte altre realtà che ci sono vicine, ci aiutano e ci incoraggiano. D - Come si compone il vostro repertorio? R - Si tratta di un repertorio che spazia per ben tre secoli, dal 1600 fino ai giorni nostri, una scelta che mira a far conoscere la storia della musica, così i ragazzi possono comprendere l’evoluzione del linguaggio della musica avvenuto nei secoli. D - Quanto è importante per un ragazzo studiare musica, suonare in una orchestra? R - Rappresenta l’opportunità di una vera maturazione a livello individuale, e anche sociale, un bravo ragazzo che suona bene uno strumento musicale è sicuramente anche un bravo cittadino del mondo. Questi ragazzi dell’orchestra giovanile si esibiscono non solo per il piacere di fare musica ma anche per diffondere un messaggio di amicizia e di amore, come ad esempio è accaduto con il concerto eseguito a Finale Emilia tra le famiglie e i loro coetanei colpiti dal terremoto. D - I programmi futuri? R - Stiamo studiando altri repertori che possano sempre più entusiasmare e coinvolgere i ragazzi e il pubblico. Settimio Rigolin

Concerto Concerto d’Organo sabato 7 dicembre 2013, con inizio alle ore 21.00, presso l’antica chiesa di san Ippolito Martire di Giacciano con Baruchella Rovigo. L’iniziativa “Antichi organi del Polesine”, è attuata grazie al progetto ideato da Asolo Musica Veneto Musica, il calendario dei concerti è stato pensato per ricordare il celebre organaro veneto Gaetano Callido (1727-1813). All’Organo di Antonio Callido, 1829, il maestro Wladimir Matesic, nato a Bologna nel 1969, diplomato in Organo e Composizione Organistica presso il Conservatorio “G. B. Martini” di Bologna sotto la guida del prof. Umberto Pineschi. Dal 1993 al 1995 si perfeziona presso la Musikhochschule di Freiburg im Breisgau (Germania ) nella classe del Prof. Klemens Schnorr, conseguendo a pieni voti il Diploma di Concertista d’Organo. Dal 1999 al 2001 frequenta il Corso Superiore (Aufbaustudium) di Improvvisazione Organistica e quello di Organo Liturgico (Liturgisches Orgelspiel) presso la Musikhochschule di Luzern (Svizzera). Nel 1996 ha vinto il 2° Premio al 16° Concorso Organistico Internazionale “ Rijnstreek

“ di Nijmegen (Olanda). Nel 2001 ha vinto il 1° Premio assoluto alla prima edizione del Concorso Organistico Nazionale “Benedetto XIII°” di Gravina in Puglia e, nello stesso anno, si è aggiudicato il 2° Premio al XXIV° Concorso Organistico Internazionale “V. Bucchi” di Roma. Ha tenuto concerti in Italia, Svizzera, Austria, Germania, Francia, Inghilterra, Spagna, Olanda, Croazia, Polonia, Lettonia, Finlandia, Giappone. Questo il Programma della serata: “Un Festival europeo per Organo” P. Isfried Kayser (17121770): Ouverture in si bemolle maggiore

Centro

maria bolognesi

con il patrocinio del

P. Giovan Battista Martini (1706-1784): Elevazione in sol minore Johann Pachelbel (16371706): Ciaccona in re minore Theodor Grünberger (1756-1820): Unter dem offertorium (da Orgelmesse n. 5) Claude Balbastre (17271799): Quand dieu naquit à noël (Variations) François Benoist (17941878): Offertoire en ut majeur Antonio Valerj (17601822): Sonata VI (Siciliana) Padre Davide da Bergamo (1791-1863): Elevazione in re minore Giuseppe Gherardeschi (1759-1815): Rondo’ in sol maggiore Siegfrid Karg-Elert (18771933): Festliche Musik “Alla Haendel” (da 33 Portraits op. 109). L’organo della Chiesa Parrocchiale di Sant’Ippolito Martire in Giacciano (RO) fu costruito da Antonio Callido, figlio di Gaetano, nel 1829: si tratta quindi, con ogni probabilità, dell’ultima opera realizzata dal grande organaro veneziano prima di cedere l’attività ai Bazzani, suoi collaboratori e successori. Un’opera decisamente particolare, di grande raffinatezza costruttiva. Lo strumento è stato restaurato nel 2011. Settimio Rigolin

PARROCCHIA DI SAN SEBASTIANO MARTIRE BOSARO

della �icordi �eatificazione COMUNE DI BOSARO

Venerdì 13 dicembre 2013 - ore 20.30 presso

Teatro Comunale di Bosaro (RO)

Durante la serata verrà proiettato il video della celebrazione della Beatificazione di Maria Bolognesi seguita dai commenti di

don Diego Pisani responsabile liturgico

Ludovica Mazzuccato delegata della postulazione

Oscar Tosini

responsabile logistica

sarà presente

padre Raffaele Talmelli postulatore della causa

che presenterà la nuova biografia

Il profumo dell’unguento Ricordo della beata Maria Bolognesi

INFO: www.mariabolognesi.it centro@mariabolognesi.it cell. 328.7584950

LA CITTADINANZA È INVITATA


iovani G

Pagina a cura del Servizio Diocesano di Pastorale Giovanile via Sichirollo, 18 Rovigo 0425.209624 giovani@5pani2pesci.it http://www.5pani2pesci.it

...della Cattedrale di Adria Noi gruppo di Alive in You ci incontriamo ogni giovedì da ormai due anni e nel tempo che trascorriamo insieme oltre a parlare dei nuovi progetti per la comunità o a discutere di temi scelti riguardo l’attualità, dedichiamo molto tempo alla preghiera ed alla condivisione della nostra settimana con il Padre. Inoltre, da quest’anno, abbiamo deciso di pregare ogni sera insieme anche se ci incontriamo solo una volta a settimana; infatti grazie ad un gruppo su ‘whats app’ riusciamo ad avere un momento insieme a Dio ogni giorno alle 21.30.

ALIVE in You

Gruppo nato per non perdere “l’occasione” di un cammino insieme

chiediamo a DON LUCA

NOI SIAMO NATI COSì

La Cresima è stato il nostro punto di partenza, l’inizio di u u

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per raccontarci le impressioni di S e poi anche per rivederci dopo che il catechismo non ci univa R uforia di quella serata. Nessuno u u A mezz’ora trascorsa a cercare di richiamare silenzio, qualcuno u u post-cresima, come tante altre u un percorso che non si era concluso con il sacramento. Molsi pensava fosse una cosa che te, solo una vana frase pronunciata in un momento di euforia.

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IL NOME

Ci trovammo di fronte a una u A u ciammo a parlarne e a proporre nomi che ci rappresentasF

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voce che aveva appena trovato ALIVE IN YOU te”, che di noi dice proprio tut-

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za il quale non esisteremmo,che non siamo mai soli, nonostanu u fondato su una roccia chiamaC -

Don Luca, quali forze sostengono il Gruppo Alive in you e in genere l’attività giovanile della Parrocchia della Cattedrale? “L’attività giovanile è rafforzata da due elementi importanti: il Centro Giovanile San Pietro da una parte e il Gruppo Scout Adria2 dall’altra. Essi aumentano la stabilità dei Gruppi. Talvolta abbiamo avuto la tentazione di isolare i gruppi parrocchiali dalle grandi esperienze associative che invece aiutano le Parrocchie a conferire stabilità alla loro proposta. Alla prova dei fatti fra i ragazzi che manifestano maggiore continuità in Parrocchia, molti sono scout. Infine è essenziale una presenza dei gruppi in luoghi significativi della Città. I giovani desiderano abitare la loro Città pienamente, sta a noi aiutarli con intelligenza e rispetto - a farlo da credenti, con dei valori nel cuore.”

...e nel FUTURO carità e condivisione internazionale CONDIVISIONE INTERNAZIONALE Nel nostro cammino sono previste tappe che andranno a raggiungere realtà diverse e a volte anche delicate. Con entusiasmo aspetteremo l’arrivo del gruppo americano di Alive in you dove di sicuro l’entusiasmo e la volontà di conoscere la loro realtà ci completerà nella nostra visione di essere giovani. Il condividere e il fare nostre anche le loro esperienze ci renderà più ricchi e più aperti verso il futuro. CARITà Il Natale si avvicina e sicuradomenica 8 dicembre 2013

mente non per tutti saranno giorni sereni e felici. Le varie realtà hanno dimostrato che per alcune famiglie le necessità primarie non sono certo quelle dei regali per i loro figli, così con gioia nel donarsi, abbiamo pensato, di organizzare una raccolta di giocattoli per i bambini meno fortunati della nostra città. Anche per loro è giusto e doveroso fargli trovare una piccola sorpresa sotto l’albero di Natale. Il sapere che il giorno di Natale ci saranno tanti piccoli sorrisi sulle loro facce oltre a renderci felici ci riempirà il cuore di condivisione verso il prossimo.

L’altro progetto più delicato e sensibile (da noi proposto) sarà andare un pomeriggio alla piccola casa della divina Provvidenza di Padova. Lì noi andremo a contatto con l’altra faccia della vita. Le varie situazioni che troveremo di sicuro toccheranno anche le nostre emozioni segrete. Ognuno di noi metterà in campo le proprie emozioni e la propria sensibilità per stare a contatto con le persone ospitate dalla struttura. Anche se fosse solo visitare gli ambienti sarebbe una forte esperienza perché capiremmo cosa vuol dire malattia e sofferenza.

La Parrocchia della Cattedrale tornerà in futuro con il Gruppo Giovani e il Gruppo Scout

la Settimana 13


14 la Settimana

missioni

Verso il Natale con i Bambini e Ragazzi Missionari

Corriamo con Gesù sulle strade del mondo!

Un invito alla sobrietà verso le periferie della vita Il Natale che prepariamo in famiglia e nelle nostre comunità parrocchiali è un forte invito a rivivere lo spirito evangelico e cristiano di questo avvenimento di fede. Questo nuovo spirito (e nuovo stile di vita non ce lo chiede solo la fede in Dio, non ce lo chiedono solamente i poveri, ma diventa oggi una necessità. Papa Francesco ce lo ricorda: “In questo periodo di crisi è importante non chiudersi in se stessi, ma aprirsi, essere attenti all’altro… La logica mondana ci spinge verso il denaro, il dominio, il successo, la logica di Dio verso l’umiltà, il servizio, l’amore…”. Attendere e accogliere con gioia Gesù significa andare verso i fratelli. In questo tempo accompagniamo le nostre famiglie e i nostri ragazzi per sentirci un po’ tutti missionari, evangelizzatori con la forza della preghiera, con il coraggio della carità fraterna aperta a tutti…. Nella famiglia di Dio nessuno si senta escluso. Don Silvio Centro Missionario Diocesano

A due mesi dalla tragedia di Lampedusa

“Mare Monstrum”

Il Mare Mediterraneo, quello che i latini avevano battezzato “Mare Nostrum”, è ormai un immenso cimitero liquido. Come ricorderanno i nostri lettori, lo scorso 3 ottobre abbiamo ricevuto la triste notizia dell’ennesima mattanza avvenuta nelle acque antistanti l’isola di Lampedusa. Carne umana, proveniente dalla sponda africana, affogata dall’egoismo umano e recuperata a brandelli sulla spiaggia dei Conigli. Ecco che allora il mare s’è trasformato, ancora, una volta, in un “Mare Monstrum” che si ostina ad inghiottire ad ogni piè sospinto, come famelico titano, le proprie vittime inermi: uomini, donne, vecchi e bambini. I commenti sulla stampa nostrana - a parte la coraggiosa denuncia di papa Francesco quando ha esclamato a gran voce «Vergogna!» - purtroppo sono stati, in molti casi, espressione del “pensiero debole” tipico del modo di fare informazione nel Bel Paese. Luoghi comuni, parole che si dissolvono come bolle di sapone e ciarpame di chi specula sulle altrui disgrazie. Non resta, allora, che fare silenzio, come auspicato dallo stesso Francesco, riflettendo, col cuore e con la mente, sul mistero del dolore e soprattutto sulle responsabilità umane (di noi tutti) di fronte a quei corpi cui è stato negato il diritto

Natale 2013

Regali di Natale alternativi

Progetti missionari di adozione a favore dei bambini del Burundi e del Brasile Burundi: Migliaia di bambini a causa delle malattie e della povertà hanno bisogno di essere aiutati per continuare a crescere e frequentare la scuola. Sosteniamo anche i progetti scolarizzazione infantile e di cooperazione agricola. Adozioni € 310,00 – oppure € 155,00. Brasile: La necessità di aiutare i bambini più poveri, ci vede impegnati nelle attività del Prodec (Progetto di sviluppo del bambino 3-12 anni), e della Scuola agricola. Adozioni € 155,00.

Abbonamenti a riviste missionarie Ponte d’Oro Africa Nigrizia

di “fuggire” e dunque di “esistere”. Per non parlare dei sopravvissuti, colpevoli d’un reato incomprensibile alle menti pensanti, quello di una presunta clandestinità, quasi fosse un peccato essere riusciti a salvare la pelle. Ma che razza di Paese è il nostro, in cui la politica s’è svuotata di senso e di significato, dove l’ignoranza è trasversale a tutte le corporazioni? Lungi da ogni disfattismo, non resta che invocare la redenzione, attraverso una decisa assunzione di responsabilità collettive e personali. Per favore, non chiediamoci dov’è Dio, ma dov’è l’uomo «creato a sua immagine e somiglianza». La risposta, a pensarci bene, è una sola: l’abbiamo lasciato annegare nel mare dello squallore, dell’indifferenza e dell’egoismo più becero e arrogante. Anche noi cristiani, che, solitamente, assolviamo noi stessi con la pretesa d’essere credenti, dovremmo avere il coraggio di confessare la nostra palese omertà. Quella di non dare voce ai senza voce, a coloro che vivono nei bassifondi della Storia, dimenticati da tutto e da tutti. Purtroppo, spesso, duole doverlo scrivere, è la demagogia a prendere il sopravvento, manipolando le coscienze, col risultato che, come il sacerdote e il levita della parabola del Buon Samaritano, passiamo oltre. Dimenticare che i problemi delle periferie del mondo, quelle in cui si muore per inedia e pandemie, dove si combattono guerre sanguinose in nome del “dio denaro” o imperversano regimi dittatoriali che tutelano, sempre e comunque, interessi faziosi, significa, davvero, essere fuori dal tempo e daa Storia. Soprattutto, per dirlo con papa Bergoglio, assecondare la “globalizzazione dell’indifferenza”, è un gravissimo misfatto contro Dio e contro l’uomo. Giulio Albanese (da Popoli e Missione – novembre 2013)

Sussidio per l’Avvento in Famiglia Si può trovare presso la Famiglia Missionaria della Redenzione in Via A. Speroni n. 16 - 45100 Rovigo

domenica 8 dicembre 2013

I nostri missionari ci scrivono da... Finalmente la pioggia! Dopo sei mesi di assoluta siccità, al termine, ce lo auguriamo di sei anni di precipitazioni scarse, in questo fine novembre, appena trascorso, abbiamo avuto ben 5 giorni di pioggia, pur se irregolare. I nostri pluviometri ne hanno segnato ben 150 mm/mq. Era dall’anno 2007 infatti che le precipitazioni andavano diminuendo costantemente. Ora speriamo che il ciclo della siccità sia passato e lentamente si torni ad alcuni anni, almeno, di piogge abbondanti Anzitutto domandiamoci, cosa è la siccità? Essa consiste nella mancanza assoluta o scarsità di precipitazioni che, prolungandosi nel tempo, provoca una forte penuria idrica. Costituisce un fenomeno periodico che si verifica prevalentemente nei climi molto variabili caratteristici delle zone semiaride. La siccità nel semiarido del Nordest del Brasile, in cui, da oltre 40 anni, operano i nostri missionari e missionarie, è testimoniata fin da quando i cronisti hanno intrapreso a stendere le cronache di quella regione. Cronologie esatte riguardano gli anni dall’inizio del 1700 ai nostri giorni - la più famosa è quella stilata dal senatore Tomaso Pompeu - e permettono di notare agevolmente che l’apice del ciclo secco torna ogni 10/12 anni. Il che significa che si possono prevedere cinque/sei anni di piogge normali (con una media annuale sui 600/700 mm/ mq.), alternati a cinque/ sei anni di piogge scarse o scarsissime. Negli ultimi 12 mesi non sono caduti più di 350/400 mm. La stagione delle piogge, normalmente da ottobre a marzo, salta, o rimane debole, quindi, per diversi anni consecutivi e lentamente ritorna ad apparire dopo l’anno in cui la siccità raggiunge la punta massima. Quando il ciclo raggiunge il punto più critico non si trova acqua nemmeno nei maggiori dei provvidenziali stagni e laghetti, artificiali e naturali che in questa regione, dove non esistono condutture idriche, sono la salvezza per uomini e animali. Solo i pozzi artesiani, pur con falda ridotta, consentono, dove sono stati intelligentemente perforati, un minimo di condizioni di vita. Ma anche lì, negli anni critici, non c’è assolutamente possibilità di avere acqua sufficiente per uomini e animali, per la sete e per l’igiene. Quando un pozzo è perforato, è necessario giungere più o meno a una profondità di 70 metri, l’acqua è abbastanza dolce ma, dato il grande sfruttamento che ne viene fatto, in pochi mesi sale in superficie un’acqua salata e, perciò, inadatta sia ad essere consumata che ad essere usata per l’irrigazione. Si è fatto di tutto, negli scorsi anni, con enormi sacrifici degli abitanti del posto che hanno messo a disposizione della comunità locale i loro terreni e con aiuti anche dalla nostra diocesi e da tante persone buone, perché fossero innalzate nuove barragem (dighe in terra battuta) per raccogliere l’acqua piovana e fossero ingrandite le vecchie cisterne, alcune risalenti al periodo della schiavitù. Le nuove cisterne in cemento, per la raccolta dell’acqua piovana, fortemente volute dal governo del presidente Inacio Lula da Silva, hanno alleviato in parte le sofferenze e le autobotti circolavano da due anni (pur in numero insufficiente) in tutto il territorio comunale. Quale la causa della siccità nel

Nordest del Brasile? Di spiegazioni scientifiche pienmente soddisfacenti mi sembra non se ne siano ancora trovate. Quasi cento anni fa, molto prima che si cominciasse a parlare delle correnti del Niño e della Niña, lo scrittore Euclides da Cunha azzardava una spiegazione che nei miei anni di permanenza in questa regione mi è sembrata molto plausibile. Nei mesi da marzo a ottobre, che corrispondono all’inverno dell’emisfero sud, il territorio del Nordest del Brasile, che ha la morfologia di un vastissimo altopiano, crea al suo interno una vasta depressione barometrica. Nei mesi da ottobre a marzo essa aspira dalle coste settentrionali i monsoni dall’Oceano Atlantico di direzione nord-est. Gli altopiani fortemente assolati e sprovvisti, quasi, di vegetazione, non

forniscono l’umidità sufficiente per portare le correnti al punto di saturazione e le piogge vanno a cadere lontano, nelle regioni umide (della regione amazzonica) nel profondo interno del Brasile. Le poche catene montuose di questa zona non riescono ad arginare queste correnti monsoniche, innalzandole, raffreddandole e quindi aiutandole a condensarsi in piogge, perché sono allineate proprio in direzione nordest e quindi le canalizzano senza ostacolarle. Gli abitanti del sertão conoscono benissimo questo vento di nordest e lo chiamano vento geral (generale) o vento da seca (della siccità). La pioggia verrà, persino i bambini lo sanno, quando cambierà il vento. Fino ad allora la situazione sarà irrimediabile. E quando cambia il vento? Il vento cambierà solo negli anni in cui le larghe fasce delle calme equatoriali, (in stretta dipendenza dal fenomeno del Niño?) nel loro lento oscillare attorno all’Equatore, si saranno talmente ingrossate da disporsi in modo da bloccare i monsoni e costituire quella barriera contro la quale le correnti, battendo, dovranno innalzarsi, raffreddarsi e si trasformeranno in pioggia. In poche ore piogge forti si abbatteranno su queste regioni portando all’inizio un po’ di paura ma poi tanto verde e tanta speranza. Per questo gli abitanti della nostra missione diocesana sanno che quando il vento comincerà a soffiare da nord/nordovest sono assicurate, in breve tempo, piogge lunghe, abbondanti e benefiche. Allora si uscirà tutti a seminare. Ed è ciò che sta succedendo in questi giorni. Grazie al Cielo! Don Gabriele


radio kolbe

domenica 8 dicembre 2013

Rovigo e Provincia 91.200 mhz Rovigo città 94.500 mhz

la Settimana 15

Lendinara 98.400 mhz Canda 98.700 mhz Ficarolo 98.500 mhz

Ponte Radio - con Morena Rizzi

I diritti dei lavoratori

I servizi offerti dal Patronato Inca della Cgil Arab Rovigo ospita Morena Rizzi, direttrice degli uffici del patronato Inca (Istituto nazionale confederale di assistenza) della Cgil di Badia Polesine. Dounia e Valentina hanno trattato con lei le tematiche riguardanti i diritti della pensione e della disoccupazione. «La Cgil è la confederazione italiana dei lavoratori – ha spiegato Morena – ci occupiamo di tutte le tematiche inerenti il lavoro, la previdenza e l’assistenza. Noi come patronato ci focalizziamo sulla tutela dei diritti individuali che sono le disoccupazioni, le pensioni di qualsiasi natura, le invalidità civili gli assegni familiari, rinnovo dei permessi di soggiorno per gli stranieri e poi all’interno della Cgil ci sono tantissimi altri servizi, c’è uno sportello per gli inquilini, uno per il mobbing, un servizio vertenze per chi vanta crediti nei confronti dei datori di lavoro e ci sono tutte le categorie appartenenti ai vari settori lavorativi». Valentina ha chiesto quali sono le domande più frequenti che gli utenti fanno: «Abbiamo domande che riguardano tutte le problematiche della vita di una persona dalle richieste degli assegni di maternità per le donne disoccupate, sia per italiani che stranieri, la ricerca di lavoro, la ricerca di assistenza per le persone ammalate in casa, la richiesta di invalidità civile, i calcoli delle pensioni. Diciamo che a volte si rivolgono a noi per fare una richiesta banale e poi dipende da chi sta dall’altra parte delle scrivania, cioè noi, capire quali sono i bisogni e le possibili prospettive in base alla situazione di quella persona. Adesso con la crisi economica, a farla da padrone è la questione della disoccupazione e di altri tipi di assistenza a livello economico perché hanno una necessità di avere un orientamento perché vogliono magari consigli per rientrare nel mondo del lavoro». Dounia ha chiesto come si fa a presentare domanda per ottenere l’assegno di di-

soccupazione: «Già da più di un anno l’Inps ha informatizzato tutti i servizi, quindi il cittadino deve recarsi ad un patronato, che verificherà i suoi requisiti e se l’utente avrà diritto al sussidio presenterà la domanda gratuitamente». Quindi ha specificato meglio quali sono i diritti necessari per avere diritto al sussidio di disoccupazione: «la disoccupazione è una prestazione previdenziale che viene erogata dall’Inps a chi ha terminato a seguito di licenziamento o per la fine di un rapporto a tempo determinato, però deve essere stato un rapporto di lavoro subordinato. Quindi nel momento in cui cessa il rapporto di lavoro non per dimissioni ma perché viene licenziato dall’azienda, se ci sono i requisiti, può essere richiesta questa indennità che varia a seconda del periodo di lavoro che si è svolto prima, del settore perché per esempio i requisiti del lavoratore agricolo sono completamente

diversi rispetto agli altri settori. E quindi un lavoratore che gli sia scaduto il contratto a tempo determinato e che abbia lavorato almeno per un anno anche non nello stesso posto e che abbia versato contributi per due anni prima della data di presentazione della domanda può avere diritto alla famosa ASpI che è una indennità che viene pagata al 70% della retribuzione per un periodo massimo di 240 giornate e successivamente, se il licenziamento è avvenuto per crisi aziendale può accedere alla mobilità in deroga che è un prolungamento della disoccupazione che viene pagato dalla Regione sempre tramite l’Inps e sempre su domanda». Roberto Giannese

In onda ogni martedì alle 11.00, il giovedì alle 21.30 e il venerdì alle 17.05

Ultima Fase, un gruppo affiatato

menti. Il gruppo è molto amato dai giovani della città: «l’amicizia è la cosa che ci ha permesso di raggiungere tante soddisfazioni» I ragazzi hanno fatto ascoltare alcune loro canzoni.

Il cinema nigeriano sbarca a Rovigo

Non è Hollywood e forse anche per questo l’hanno chiamata Nollywood. Non ha gli attori, i capitali, la storia del cinema americano. Ma in quanto ad entusiasmo non li batte nessuno. Nollywood è infatti la casa di produzione della Nigeria e la Nigeria è il secondo paese al mondo per numero di film prodotti. Per fare conoscere il cinema Nigeriano agli ascoltatori di Radio Kolbe, Nicole e Sophie, promotrici dell’iniziativa, sono venute in radio a “Per un pugno di film”, la scorsa settimana. Per fare conoscere il cinema Nigeriano ai rodigini, hanno organizzato un rassegna senza titolo di film africani. A dire il vero non sono molti. Hanno fatto un cartone animato made in Sudafrica intitolato Zambezia, già mandato sugli schermi del teatro don Bosco domenica scorsa, ed un altro film in prima visione italiana che sarà proiettato sabato 7 dicembre alle 17.30 e che ha come titolo “The Champion Sportsman” di Azubuike Erinugha. Fra l’altro il re-

gista sarà presente venerdì sera nella sala senior di via Bonatti per spiegare proprio cos’è Nollywood e sabato mattina alle 10.00 nella sala consiliare della Provincia per incontrare gli studenti. “Se c’è una data di inizio del cinema nigeriano – ha detto Sophie – questa potrebbe essere il 1992, quando si registrò un grande successo del film “Living in Bondage”, e poi con l’avvento del digitale che ha abbassato i costi di produzione, si è cominciato a produrre tantissimi film”. Finalmente si è cominciato ad avere un cinema fatto dagli africani per gli africani. r. g.

Quando? Ogni venerdì e sabato alle 21.30 e alla domenica alle 17.30

Linea di meta

Ospite Roberto Roversi

Quando?

Polesine Coast to Coast Continuano imperterriti con le loro interviste settimanali i ragazzi della rubrica Polesine Coast to coast, rivolta al pubblico più giovane della nostra emittente. Ospite della dodicesima puntata è Calle del gruppo musicale rodigino “Ultima Fase” che ha risposto alle domande dei conduttori Thomas ed Alberto Boldrini assistiti in regia da Enrico De Stefani e Davide Trevisan. Il gruppo è composto da cinque elementi ma si appoggia da tre anni ad un altro gruppo che sono i The Riddim Shooters Band e quindi in tutto diventano nove ele-

Per un pugno di film

Quando?

Ogni martedì alle 10.00, il mercoledì alle 21.15, il giovedì alle 17.05 e il venerdì alle 22.30

Secondo appuntamento con Linea di meta, la nuova rubrica dedicata al rugby in onda su Radio Kolbe, condotta da Andrea Nalio. Ospite in studio è stato Roberto Roversi, giornalista sportivo ed assieme hanno commentato le prestazioni delle squadre polesane nell’ultimo weekend. Un weekend positivo in quanto tutte le polesane, ad eccezione del Lendinara hanno vinto. Ha vinto il Rovigo a Reggio Emilia (26 a 13) ed hanno vinto pure il Badia Polesine, Villadose e Frassinelle. «Il Rovigo a Reggio non ha entusiasmato – ha detto Nalio – ma ha comunque portato a casa un buon risultato e si è confermata la squadra da battere». «Come si dice in questi casi, - ha detto Roversi - il Rovigo ha vinto ma non ha pienamente convinto. Evidentemente le scelte fatte dai due tecnici,

ricordiamo che la squadra era molto rinnovata rispetto all’ultimo turno casalingo contro la Lazio, non hanno dato quelle prestazioni che si aspettavano. La squadra ha un po’ zoppicato, balbettato. Poi è giusto riconoscere anche il merito del Reggio che ha cercato di difendersi anche se non sempre in modo ammissibile dal regolamento, ma alla fine i cinque punti che la squadra si aspettava. Alla fine penso sia importante badare al sodo e quindi al risultato». La puntata si può ascoltare sul blog: radiokolberovigo.blogspot.it

Quando? Ogni lunedì alle 21, e in replica alle 22.15 martedì alle 11.30 e mercoledì alle 23.00.

Le nostre rubriche LUNEDI 10.00 “La Vergine Maria e la nuova evangelizzazione” a cura del Centro Mariano; 11.00 “Insieme per pregare” a cura dell’Apostolato della Preghiera con Anna Cecchetto; 11.30 “Con gli ultimi” a cura di Giovanni Dainese; 17.05 “Librando, libri in volo” con Dante Cerati; 18.20 “Ponte Radio”, a cura di Roberto Giannese; 21.15 “Radio Volontariato” a cura del Centro Servizi di Volontariato di Rovigo, con Francesco Casoni. MARTEDI 10.00 “Polesine Coast to coast” con Thomas Paparella, Alberto Boldrini, Enrico De Stefani e Davide Trevisan; 11.00 “ArabRovigo” rubrica interculturale a cura dell’associazione Casa Marocco, in studio Dounia e Valentina; 17.05 “La Vergine Maria e la nuova evangelizzazione”; 18.20 “Ritratto d’autore” a cura di don Bruno; 21.30 “Ponte Radio” ; MERCOLEDI 10.00 “Insieme per pregare”; 11.00 “Ritratto d’autore”; 17.05 “Sulle aldi di Maria Bolognesi”; 18.20 “Con gli ultimi” a cura di Giovanni Dainese; 21.15 “Polesine Coast to coast”; GIOVEDI 10.00 “Voce Francescana” a cura del Ordine Francescano Secolare del Polesine; 11.00 “Librando, libri in volo” con Dante Cerati; 17.05 “Polesine coast to coast” 18.20 “Radio Volontariato” a cura del CSV di Rovigo; 21.30 “ArabRovigo”rubrica interculturale a cura dell’associazione Casa Marocco VENERDI 10.00 “La Vergine Maria e la nuova evangelizzazione” a cura del Centro Mariano; 11.00 “Radio Volontariato” ; 17.05 “ArabRovigo” a cura dell’Associazione Casa Marocco; 18.20 “Ponte Radio”, 21.30 “Per un pugno di film” a cura di Simone Muraro; 22.30 “Polesine coast to coast”; SABATO 10.00 “Voce Francescana” 11.00 “Ritratto d’autore”; 17.05 “Insieme per pregare”; 17.40 “Librando” 18.20 “Buona Domenica”, riflessioni e commenti per la domenica a cura di Don Bruno; 21.30 “Per un pugno di film” ; DOMENICA 10.00 “Insieme per pregare”; 11.00 “Voce Francescana”; 17.30 “Per un pugno di film”; 18.20 “Buona Domenica” a cura di don Bruno; DAL LUNEDI’ AL VENERDI’ 9.30 e 20.45 “Dall’alba al tramonto”, a cura di don Bruno Cappato; 8.30, 12.10, 20.00, 23.00 “La radio informa” con Roberto Giannese; 19.00 Santa Messa in diretta dal Duomo di Rovigo; 12.15 e 20.15 “Rassegna stampa ecclesiale” a cura di Enzo Costa. 22.00 Preghiera della sera.


16 la Settimana

rubriche

domenica 8 dicembre 2013

angolo francescano a cura dell’Ordine Francescano Secolare del Polesine

Taunotizie Avvento: l’umanità attende il suo Signore Ed eccoci giunti nuovamente ad un altro inizio di anno liturgico, accompagnati come sempre dalla immensa bontà e misericordia del nostro Signore Gesù. Siamo entrati nel tempo forte dell’Avvento, che significa la venuta di Gesù tra noi, Dio che si fa uomo incarnato per condividere la nostra umanità sofferente e per insegnarci la via dell’amore. Ho trovato interessante un articolo di p. Fabio Longo di qualche anno fa, che qui riporto perché può aiutarci a entrare nell’intimità dell’attesa che è in noi, perché solo l’attesa desta attenzione e solo l’attenzione è capace di amare. L’Avvento è un tempo “forte” come quello della Quaresima che ci prepara alla Pasqua. E’ un tempo, quindi di preparazione e di conversione. Un tempo i predicatori erano impegnati soprattutto in questi due cicli liturgici. I santi, poi, li vivevano con particolare intensità spirituale, come le quaresime di San Francesco di Assisi. Nella prima regola, confermata oralmente da Innocenzo III (1221) e in quella bollata da papa Onorio (1223), Francesco prescrive: “Tutti i frati digiunino dalla festa di tutti i Santi fino al Natale “L’altra fino alla Resurrezione del Signore, la passino digiunando” (FF15 e 84). Questo è il tempo in cui ricordiamo “il grande “sì” che Dio in Gesù Cristo ha detto all’uomo”, come aveva affermato Benedetto XVI. I testi biblici del Nuovo Testamento, la liturgia e i Padre della chiesa ci ricordano, tuttavia, una duplice venuta di cristo. La prima, in umiltà e povertà, segnò i confini tra l’Antica e la Nuova Alleanza. E’ la grande festa del Natale, celebrata in un clima di gioia, di riscoperta della bontà e generosità del nostro Signore. La seconda, nella gloria, sancirà la fine terrestre dell’umanità. Tra le due sta la nostra esistenza, con le sue scelte che non dovrebbero mai ignorare il “comandamento nuovo” dell’amore, lasciatoci da Gesù in testamento, firmato con la sua passione, e che un giorno Lui verrà la seconda volta per una rigorosa verifica della nostra autenticità di “servi buoni e fedeli”. E’ bello, in questo tratto più o meno lungo della nostra esistenza, soffermarci con spirito contemplativo su alcuni testi liturgici, affascinanti per bellezza e densità di contenuto. Canta la liturgia d’Avvento e di Natale: “Nel suo primo avvento,/ Cristo venne a salvarci,/ a guarir le nostre ferite/ del corpo e dello spirito”; incarnazione a Nazareth, nascita a Betlemme, secondo i disegni divini: “quando venne la pienezza del tempo, Dio mandò il suo Figlio, nato da donna” (Gal 4,4), “Verbo, splendore del Padre,/ nella pienezza dei tempi/ tu sei disceso dal cielo,/ per redimere il mondo./ Il tuo Vangelo di pace/ci liberi da ogni colpa,/ infonda la luce alle menti,/ speranza ai nostri cuori”. “O luce,

che splende/ nella notte del mondo,/ vinci le nostre tenebre./ O Gesù, re di gloria,/ mediatore per gli uomini,/ da’ il perdono e la pace”. La prima venuta è opera di quattro persone: il Padre che invia, il Figlio che viene, lo Spirito Santo per opera del quale il Figlio si incarna, e la vergine Maria, simbolo dell’umanità in Eden ancora esente dalla colpa originale, grembo inviolato che rigenera in Cristo l’umanità peccatrice in Adamo ed Eva, come cantiamo nella liturgia: “Accogli nel tuo grembo,/ o Vergine Maria,/ il Verbo di Dio Padre. Su te il divino Spirito/ distende la sua ombra,/ o Madre del Signore. Porta santa del tempio,/ intatta e inviolabile,/ ti apri al re della gloria”. “Maria Vergine Madre/ porta un segreto arcano/ nell’ombra dello Spirito; /dimora pura e santa,/ tempio del Dio vivente,/ concepisce il Figlio”. “Maria, figlia di Sion,/ feconda e sempre vergine,/partorisce il Signore”. “Per redimere il mondo, travolto dal peccato, nascesti dalla vergine, salisti sulla croce”. “Adoriamo il mistero/ del Cristo redentore,/ nato da Maria vergine; / nel suo grembo purissimo/ egli si è fatto uomo/ per divino consiglio. Grandiosi avvenimenti, questi, progettati in cielo dalla SS. Trinità e realizzati in terra, avvolta nelle tenebre del male, per la disponibilità di una ragazza ebrea, la vergine Maria: Le melodie gregoriane, che un tempo risuonavano nelle liturgie natalizie, sono davvero estatiche ed espressione dei grandi misteri della redenzione. In una sua riflessione su questo straordinario tempo di preparazione a quella che San Francesco definiva la festa delle feste, qual è il Natale, p. Stefano Orsi afferma che l’evento della nascita di Cristo a Betlemme non appartiene solo al passato. Ogni Natale si rinnova per noi la nascita dell’incarnazione, di Colui che era stato atteso e annunciato fin dalle origini dell’umanità. Il tempo è compiuto e Cristo ormai abita in mezzo a noi, nella nostra storia, nella sua Chiesa. Tuttavia l’attesa non è terminata perché Gesù continua a venire per liberare e salvare, e attende di essere accolto. Ecco perché la liturgia dell’Avvento si fa, in questo senso, invocazione e desiderio, espressione delle aspettative più vere e profonde di ogni uomo. In questo tempo, tuttavia, lo spirito viene guidato anche all’attesa della seconda venuta del Cristo alla fine dei tempi. Quindi con questi sentimenti di fede entriamo in questo “tempo forte” per andare incontro al Signore che viene in nostro aiuto, con grande desiderio, con gioia rinnovata, con cuore nuovo, libero e capace di amare. Cerchiamo di “rivestirci” di Lui che ci testimonia l’Amore del Padre e ci apre alla speranza senza fine. Preghiamo così: “Fa’, O Signore, che questo sia un tempo di penitenza e di purificazione, di letizia profonda e ammirato stupore di fronte al mistero che si compie. Quello stupore che ci fa cadere in ginocchio quando, nella professione di fede, ripetiamo: “Per opera dello Spirito Santo si è incarnato nel seno della Vergine Maria e si è fatto uomo. Fa’ che viviamo questo tempo come lo viveva Francesco, con il suo stesso atteggiamento di stupore, di penitenza, di letizia nella quale vivificare lo spirito e bandire il sonno dell’anima. Ti preghiamo, Signore, Dio: l’angelo che tu hai mandato venga di nuovo e ci insegni come accogliere questo Bambino, che nascerà per riempirci di amore.” Francesca Magon

In campagna

L’ultima pagina del calendario

Con dicembre iniziamo a scrivere l’ultima pagina del 2013. Una ogni mese, una dopo l’altra nel voltarle sono filate via con una velocità che può impressionare. Ma tant’è perché la sensazione che in qualche modo misura il fenomeno è personale e quindi non commisurabile in nessuna scala valoriale. ”Il tempo è galantuomo e puntuale come il sole”, sostiene l’amico coltivatore con la collaudata esperienza di chi naviga ben oltre gli “anta”. Il dodicesimo mese da il ben servito all’autunno e apre all’ultima stagione, quell’inverno che nel nostro emisfero addormenta in diverso grado i campi e le creature che li popolano in ossequio al ciclo della Vita. Non dormono, però, i rurali. Rallentano solo il ritmo delle attività. A tenerli svegli ci pensa la burocrazia con le scadenze amministrative di fine anno e, quest’anno, in più con le regole della nuova PAC edizione 2014-2020 per le quali occorre essere pronti nell’attuarle. Nella vecchia ci sono ancora dei fondi disponibili depositati nel Dipartimento

Le difficoltà della vita non si risolvono eliminando la vita ma superando le difficoltà

per lo Sviluppo e la Coesione, un soggetto che finanzia programmi di investimento e sviluppo. Al 31 ottobre scorso la spesa certificata per l’Italia era del 47,5 per cento dell’assegnato e c’è tempo fino al 31 dicembre prossimo per presentare ulteriori progetti. A tale data, come ricorda l’amico di prima ”… chi ha dato ha dato e chi ha avuto ha avuto”. In altre parole, le eventuali somme a disposizione ma non impe-

- CHE COS’È IL CENTRO DI AIUTO ALLA VITA? E’ un servizio di volontariato a disposizione della donna che si trova in difficoltà a causa di una maternità difficile. - CHI PUÒ RIVOLGERSI AL CENTRO AIUTO ALLA VITA? Ogni donna in una situazione difficile per la sua maternità: la ragazza non sposata che attende un figlio; la donna già madre che aspetta un altro bambino e ha bisogno di aiuto; ogni

gnate ritornano nel calderone delle casse della Comunità. Avvicinandosi la fine dell’anno si può disporre dei primi dati produttivi sia pure parziali e incompleti. Da parte degli Istituti preposti – come pubblica “Veneto Agricoltura”- nel settore comunitario dei cereali si evidenzia un minimo aumento della superficie investita dello 0,3 per cento, mentre la produzione totale è stimata in 301,5 milioni di tonnellate con un aumento dell’ 8,2 per cento, sempre rispetto all’anno scorso. La parte del leone la fa il frumento con 134,9 milioni di tonnellate, 64,3 di mais e 59,6 di orzo per un totale di circa 260 milioni di tonnellate mentre il resto è da attribuire agli altri cereali: avena, segale, triticale, sorgo, miglio, farro, ecc In questa congerie il Belpaese zoppica perché segna una produzione inferiore rispetto al 2012 valutata meno 1,9 per cento pari a 17 milioni di tonnellate che si dovrà colmare con l’aumento delle importazioni. E’ il fio da pagare all’andamento meteorologico. Alla prossima. Orazio Cappellari

donna che ha paura di un figlio, che non riesce ad accettarlo che lo sente come un problema - CHI C’È AL CENTRO AIUTO ALLA VITA? Una donna che ti capisce, e ti offre la sua amicizia. Volontari qualificati per darti un aiuto, un consiglio, ospitalità, informazioni sui tuoi diritti e sui diritti del bambino. Se ne hai bisogno puoi trovare aiuti domestici di emergenza e famiglie amiche da cui avere ospitalità.

Orari Sante Messe Adria Adria-Cattedrale: Festive 7.30 9.15 - 10.30 - 12.00 - 18.30; Feriali: 7.30 - 9.00 - 18.30; Prefestiva 19.00. Casa di Riposo: 16.30. Divin Lavoratore: Festive: 9.30 11.30 - 18.00; Feriale 18.00; Prefestiva 18.00. Tomba: Festive: 8.00 - 9.30 - 11.30 - 19.00; Feriale: 8.00 - 18.30; Prefestiva: 19.00. S. Vigilio: Festive: 8.00 - 10.00; Prefestive: 18.00. Rovigo Duomo Concattedrale: Festive: 8.30 - 10.00 - 11.30 - 19.00 - Feriali: 8.00 - 10.00 - 19.00 SS. Francesco e Giustina: Festive: 10.00 - Per i cattolici anglofoni 11.00 (Chiesa del Cristo) - 11.30 18.30 - Feriali: 18.30 (Chiesa del Cristo, tranne al sabato) Rovigo Commenda: Festive: 8.00 - 10.00 - 11.30 - 18.00 - Feriali: 7.00 - 18.00 Maria SS.ma Madre di Dio (delle Rose): Festive: 8.30 - 10.30

- 12.00 - 18.30 - Feriali: 8.30 18.30 S. Bartolomeo Apostolo: Festive: 8.00 - 10.00 (Iras - infermeria ore 10.00) - 12.00 - 18.00 - Feriali: 8.30 - 18.00 (Iras - Casa soggiorno sabato ore 16.45) S. Pio X: Festive: 8.30 - 10 - 11.30 - 17. Prefestiva: 17 - Feriali: 8.30 (al mercoledì alle 17). S. Antonio: Festive: 10.00 in Casa Serena - 11.00 - 18.30 - Prefestiva: 18.30 - Feriale 18.30. Tempio “La Rotonda”: Festiva: 10.30 - Feriale: 9.00 Centro Mariano: Festiva: 10.00 Feriale: 7.30 S. Domenico: Festive: 9.00 - 11.00 - 18.00 - Feriali: 8.00 - 18.30. Cappuccini: Domenicale e festivo: ore 7.30 - 9.00 - 11.00 - 17.00 Prefestiva: ore 17.00 - Feriale: ore 9.00 - 17.00. S. Rita: Festiva: 10.00 - Feriale: 18.00 (solo al Sabato) Carmelo della Trasfigurazione: Festiva: 8.00 - Feriale: 7.30. Ancelle della SS.ma Trinità: Festiva 8.30 - Feriale: 7.30.

Fondazione Telethon

Sciarpe “Made in Veneto” Accordo con Confartigianato Imprese

Grazie a un accordo con Confartigianato Imprese Veneto, Fondazione Telethon riporta in Italia la produzione delle sciarpe simbolo della maratona televisiva di raccolta fondi. Undici aziende artigiane venete sono state coinvolte nella produzione di 130.000 sciarpe che saranno distribuite per raccogliere fondi a sostegno della ricerca scientifica sulle malattie genetiche rare. Il progetto è stato stato illustrato nei giorni scorsi a Venezia, nella sede della giunta regionale del Veneto, da Francesca Pasinelli direttore generale Fondazione Telethon e da Giuseppe Sbalchiero presidente di Confartigianato Imprese insieme al vicepresidente della Regione Marino Zorzato e all’assessore regionale all’economia e sviluppo, ricerca e innovazione Isi Coppola. Con questo accordo è stata riportata in Italia la produzione delle sciarpe che negli anni precedenti era stata affidata ad aziende cinesi. La scelta di Telethon di produrre in Cina, dettata dai costi inferiori di produzione, è stata superata quest’anno grazie all’accordo con Confartigianato Imprese Veneto, che ha consentito la produzione in Italia con un buon rapporto tra qualità e prezzo. Zorzato ha detto che la Regione è orgogliosa di poter so-

stenere un’iniziativa come questa che promuove la qualità delle produzioni artigiane. Il “saper fare bene” è un valore dei prodotti veneti che purtroppo viene spesso messo in difficoltà da produzioni a basso costo ma qualitativamente scadenti. L’assessore Coppola ha aggiunto che la Regione ha come “mission” la valorizzazione del manifatturiero che è prioritario per quanto riguarda il “made in Italy”. L’operazione con Telethon è quindi di straordinaria importanza sia per l’attenzione nei confronti della ricerca scientifica sulle malattie rare, sia nei confronti di un settore produttivo che è strategico per il sistema veneto e il sistema Paese. Un’idea da sviluppare – ha concluso l’assessore Coppola potrebbe essere quella di pensare ad una filiera di imprese attente a questi valori. Le sciarpe infatti non sono l’unico prodotto solidale per cui Telethon si è rivolta ad artigiani italiani. Su tutti i banchetti Telethon presenti nelle piazze italiane il 13, 14, 15 dicembre vi sarà una confezione con un cuore di cioccolato prodotto in provincia di Belluno dal maestro cioccolataio Mirco della Vecchia. Anche in questo caso il ricavato della vendita delle confezioni finanzierà la ricerca scientifica.

Farmacie di turno Farmacie di Turno notturno e diurno a Rovigo nella settimana dall’8 al 14 dicembre 2013 Domenica 8 - S. Pio X Via Amendola,15 Rovigo. Lunedì 9 - Rhodigium S.A.S, Via Umberto I, 44 Rovigo; Comunale n. 4 Boara Polesine. Martedì 10 - Tre Mori, Via Zanella, 14 Rovigo; Comunale n. 2 San Apollinare. Mercoledì 11 - Centrale, P.zza V. Emanuele II, 17 Rovigo; “La Fenice”, Via Meucci, 2/4 Boara Pisani. Giovedì 12 - Comunale n. 1 Via Badaloni, 47 Rovigo; dr. Lo Curzio, Sarzano. Venerdì 13 - S. Bortolo, P.zza S.Bartolomeo, 28 Rovigo; S. Giovanni - Grignano Polesine. Sabato 14 - dr. Dian, Corso del Popolo, 284 Rovigo; pomeriggio: Rhodigium S.A.S, Via Umberto I, 44 Rovigo; Comunale n. 4 Boara Polesine.

• ROVIGO - Vicolo CAMPANA, 1 TEL. 0425 27779 Orari: Lunedì e Martedì 16-18; Mercoledì 10-12; Venerdì 10-12 • ADRIA - P.tta CAMPANILE, 11 TEL. 0426 900040 Orari: Martedì, Mercoledì e Giovedì dalle ore 9.30 alle 11.30 • TRECENTA C/O OSPEDALE SAN LUCA tutti i Mercoledì dalle ore 9,30 alle 11,30

C/O TORRE CIVICA Piazza Garibaldi - Trecenta il Giovedì dalle ore 15 alle 17 • C/O Ufficio EPACA – Via G. Garibaldi CASTELMASSA - 2° Mercoledì di ogni mese dalle ore 15 alle 17 • Centro di Raccolta Ex Scuole di Runzi – Bagnolo di Po - 2° Domenica e ultima di ogni mese dalle ore 15 alle 17 S.O.S. VITA NUMERO VERDE 800.813000


cultura

domenica 8 dicembre 2013

Scuola digitale - Studenti e docenti, da tutta Italia, a confronto a Bergamo

Tablet, pro e contro

Veronica, liceale di Vimercate (Milano): “Il tablet è quello strumento che permette agli studenti di abbattere i muri che fino a poco tempo fa separavano la scuola dal mondo reale. Utilizzando questo dispositivo che ci apre le porte al mondo dell’informazione di ogni genere riusciamo a capire stando tra i banchi di scuola cosa cambia fuori dall’aula tra questioni politiche, economiche e sociali. Inoltre avere un tablet allena gli alunni a condividere e comunicare le loro esperienze scolastiche sia all’interno della classe che all’interno dell’intero istituto fino ad arrivare a una comunicazione e a una sperimentazione di nuovi progetti didattici tra più istituti. La possibilità di comunicare in modo rapido e con più persone contemporaneamente solidifica i rapporti interpersonali, invita gli alunni ad aprirsi e a puntare tutti verso un unico obiettivo che deve portare in alto il valore del lavoro di gruppo e non solo ed esclusivamente quello del singolo”. Sebastian e Martina, liceali di Bergamo: “Siamo convinti che il tablet possa essere usato a scuola solo come uno strumento integrativo al libro di testo cartaceo. Le strutture non ci permettono di usare solo ed esclusivamente il tablet: troppo spesso abbiamo a che fare con reti internet che non funzionano o addirittura con prese della corrente insufficienti. Probabilmente di questi tempi avere il tablet e dire che a scuola si fa lezione col tablet fa tendenza: al contrario noi pensiamo sia solo apparenza e che nella sostanza non ci sia nulla di buono, il reale beneficio non esiste”. Pro e contro, tra studenti. Sono temi emersi a Bergamo, all’incontro “Tablet School 2: processo alla scuola digitale”, dove studenti e docenti, da

tutta Italia, si sono confrontati sull’uso delle tecnologie a scuola. Un dibattito acceso e tra “esperti”, cioè persone che hanno esperienza, tra i banchi e dalle cattedre, senza la pretesa di dire la parola definitiva, ma coinvolti in un “work in progress” che tiene conto dell’”inevitabilità” del digitale come anche delle problematiche che porta con sé. Fa bene alla scuola? Probabilmente sì. Ma come? Se ne può fare a meno? Probabilmente no. Ma, ancora, fine a che punto? Sono domande che non si possono differire e di fatto se ne discute molto nel mondo della scuola e non solo. E’ evidente a tutti come la scuola italiana sia impegnata - e debba impegnarsi - anzitutto in uno sforzo di adeguamento delle strutture di base. Tuttavia conosce da tempo importanti “fughe in avanti”, sguardi sul futuro. Utili anche perché indicano cosa serve per prepararlo per tutti. Oltre i luoghi comuni e gli slogan, considerando la “fatica” di una formazione sempre più adeguata e di affrontare cambiamenti profondi: non basta sostituire la carta con il tablet - si passi la banalizzazione - ma occorre cambiare mentalità e studiare didattiche apposite. Così Dianora Bardi - “insegnante digitale”, verrebbe da dire - ideatrice e referente del progetto “A scuola con l’iPad”, da anni impegnata su questo versante a Bergamo: “Non possiamo negare che avere un tablet per studiare sia necessario di questi tempi e che permetta agli studenti di apprendere in modo nuovo e migliore. Ma è anche vero che la didattica deve cambiare. Il sistema che sta dietro alla cattedra deve aggiornarsi e correre al passo coi tempi altrimenti è ovvio che il tablet diventa un danno più che una risorsa”. Appunto.

Rovigo - Premiate le aziende vincitrici del progetto

“Sostenibilità ambientale”

Polesine Innovazione premia le aziende “sostenibili” del Polesine. Sigeo e Tecnologica si sono classificate prime ex equo nel progetto “Sostenibilità ambientale-efficienza energetica e risparmio energetico” realizzato con il contributo del Fondo di Perequazione 2011/2012 di Unioncamere nazionale e promosso dalla Camera di Commercio di Rovigo, in collaborazione con Polesine Innovazione. Il premio, nato con l’obiettivo di divulgare e sostenere le iniziative della provincia di Rovigo finalizzate ad aumentare la

sostenibilità ambientale attraverso l’efficienza e il risparmio energetico è stato assegnato a quattro aziende polesane che, nell’ambito del progetto in questione, hanno realizzato impianti riguardanti soluzioni tecnologiche con effetti positivi a difesa dell’ambiente e con riduzione dei consumi energetici; i riconoscimenti alle aziende sono stati assegnati nei giorni scorsi, nella sala consigliare della Camera di Commercio di Rovigo, dal vice presidente Valentino Bosco e dal presidente di Polesine Innovazione Alberto Previato. L’azienda Sigeo S.a.s. ha ricevuto un premio di 1000 euro, per aver realizzato un impianto geotermico a bassa entalpia con scambio in falda a circuito aperto, realizzato in un palazzo storico (ex Upim) di Rovigo che consente di soddisfare i fabbisogni di riscaldamento invernale e raffrescamento estivo dei negozi, uffici ed appartamenti presenti all’interno del palazzo. 1000 euro di premio anche per la Tecnologica S.r.l. per aver realizIn questo piccolo libro, il Patriarca zato un impianto di climatizzadi Venezia ci invita a ripercorrere i primi zione di un’area commerciale, a passi di fede della comunità cristiana, Villanova Marchesana, funzioquella speciale e universale “compagnia” nante con energia rinnovabile, geformata dal Risorto e dagli Apostoli, insieotermica e fotovoltaica. Premiate me a Maria, che via via si diffonde in ogni con targa le aziende terze classifiparte del mondo. Al termine dell’Anno cate ex equo: la Laterizi Reato S.r.l. della Fede, fissare lo sguardo sull’origiper la progettazione di un impianne della Chiesa aiuta a metterne in luce to cogenerativo per la produzione la natura fondamentale e ad assaporadi energia elettrica e di calore da re la bellezza della novità evangelica, la fonte rinnovabile tramite la gasBuona Notizia per tutti da testimoniare per le strade del mondo. sificazione e la pirolizzazione di Monsignor Moraglia, in questo scritto di straordinaria attualità, biomasse e la Volpin impianti S.r.l. rilegge gli insegnamenti degli Atti degli Apostoli: l’evento della per il compimento di un impianto Pentecoste, le modalità e lo stile del primo annuncio cristiano, la fisso su tetto, di raffreddamento e figura di Pietro con il suo “servizio all’unità” e quella di Paolo con lavaggio di pannelli fotovoltaici, il suo slancio missionario, fino all’ingresso nella polis del messag- utilizzando acqua che non lascia gio di Cristo, come proposta pubblica in vista del bene comune e aloni. nel rispetto della genuina laicità. Un invito a “ripensare il nostro Durante la cerimonia è stata modo di dire sì a Gesù Cristo”, in chiave personale e comunitaria premiata anche la classe IV BT e soprattutto a “riscoprire la gioia di credere nel Signore, convinti dell’Istituto Tecnico per Geometri che proprio Lui, il Risorto, è il cuore della fede, l’inizio della cer- “Amos Bernini” per l’attività di tezza cristiana e della vera speranza”. sensibilizzazione sul tema della Mariavera Speciale - ufficiostampa@edizionicantagalli.com - green economy. Cantagalli 2013 72 pagine – 4,50 euro s.f.

Uno studio del Patriarca Francesco Moraglia

Atti degli Apostoli gli inizi della Chiesa Edito da Cantagalli

la Settimana

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Rovigo - Consvipo

Il Corridoio Adriatico Baltico ed il Polesine Affrontata la tematica delle opportunità offerte dal corridoio europeo Adriatico Baltico per la provincia di Rovigo

Sabato 30 novembre si è svolto il Convegno dal titolo “Il Corridoio Adriatico Baltico ed il Polesine. Il sistema idroviario del Nord Italia, il Quadrante Europa ed il sistema infrastrutturale esistente e di progetto del territorio della provincia di Rovigo: un sistema logistico ed industriale a servizio dell’economia nazionale ed europea”. Dopo gli appuntamenti del 19 aprile e 25 ottobre, oggi l’ultimo evento sulle opportunità che offre il Corridoio Adriatico-Baltico per il Polesine che ha visto la partecipazione di un numeroso e qualificato pubblico. Non sono mancati gli spunti ed i dati tecnici, a sostegno della tesi che il Polesine si può definire un nodo strategico nell’ottica dell’attuale e prossima pianificazione regionale ed europea; l’essere attraversato da tre dei dieci corridoi europei TEN T (Mediterraneo, Adriatico Baltico ed Helsinki – La Valletta) lo pone al centro di un sistema intermodale. Strategica in questa ottica è di certo l’Idrovia FisseroTartaro-Canalbianco e la politica europea che ha deciso di implementare il progetto per garantire la navigabilità per 365 giorni all’anno del fiume Po congiuntamente all’avvio da parte del Ministero dei lavori dell’Autostrada Orte-Mestre e della Nogara Mare. Altresì l’interporto di Rovigo risulta essere una delle 17 piattaforme logistiche italiane nella legge appena approvata in Parlamento. Hanno aperto il convegno, coordinato da Pasqualino Boschetto, le Autorità Tiziana Virgili e Bruno Piva che, evidenziando tra i presenti la partecipazione di numerosi studenti del Polo Tecnico di Adria, hanno ricordato che il tempo delle proposte ora più che mai deve tradursi in fatti concreti. Puntuali progetti di infrastrutturazione per completare e rendere efficiente il sistema idroviario, sono stati illustrati dal Presidente di Unii Mario Borgatti che ha ricordato la questione ambientale legata all’accordo di Kyoto. Come esempio di successo europeo il retroporto di Duisport nel nord Europa da parte di Zeno D’Agostino e l’esistenza di vantaggi “invisibili” nel caso di utilizzo dell’idrovia da parte di Filip Verbeke. Silvia Bergoglio ha illustrato l’ottica dell’Area Vasta nel senso di interpretare il sistema infrastrutturale economico, ambientale e sociale del Polesine in un ambito territoriale che va al di là dei confini geografici provinciali e che guarda all’ottica europea. Michele Gambato ha evidenziato la necessità di legare le infrastrutture logistiche a quelle industriali in un’ottica di concentrazione di aree produttive, mentre Mirco Panarotto ha presentato la realizzazione della Nogara Mare, dando la disponibilità di Confederazione Autostrade a collaborare con gli Enti ed i Soggetti interessati. Alla Tavola Rotonda a cui hanno partecipato: Alessandro Bove, Antonello Contiero, Diego Crivellari, Marcello Moretti e Fabio Ortolan, sono emerse diverse considerazioni in merito alla necessità di definire azioni concertate e di tra-

durre in fatti concreti le molteplici idee che oramai da anni vengono ribadite. Non è mancata la riflessione da parte del Presidente del CONSVIPO Angelo Zanelllato sul ruolo dell’Ente che presiede in questa ottica di riorganizzazione delle esigenze del territorio, alla luce della prossima programmazione europea, delle nuove necessità e soprattutto dei cambiamenti che riguarderanno l’assetto delle province. In rappresentanza della Regione, Giuseppe Fasiol, Dirigente dell’Ente, ha sottolineato che è stata proprio la Regione del Veneto ad individuare la storica Strada dell’Ambra quale priorità europea, ottenendone il riconoscimento di Corridoio Adriatico Baltico.

L’ E u r o p a r l a m e n t a r e Antonio Cancian che ha partecipato all’intero convegno, ha concluso i lavori illustrando i Corridoi Europei come strumenti di governance e nuovi strumenti di finanziamento della Commissione Europea (Connecting Europe Facility) di cui può usufruire il territorio, ha evidenziato la necessità di individuare le priorità, ma soprattutto di esprimere una volontà programmatoria condivisa. “Collegare il Polesine: dentro il Polesine e fuori verso l’Europa ed il mondo” è il motto che la provincia di Rovigo dovrebbe adottare sin d’ora nel pensarsi all’interno del panorama europeo. “E’ necessario ora passare alle decisioni per rendere concrete le numerose proposte sullo sviluppo anche perché dobbiamo pianificare al meglio il futuro dei nostri figli e dei giovani” ha concluso Zanellato.

Il ricordo di Loredana Capellazzo in Pescheria Nuova

Arnaldo Pavarin: “Era speciale il legame che riusciva a creare tra le persone”

Una giornata emozionante, conclusa con la lettura delle poesie di Loredana Capellazzo e l’abbraccio delle tante opere appese in Pescheria Nuova. Si è conclusa nel migliore dei modi la mostra dedicata all’artista Capellazzo, amica dell’associazione culturale ‘Renzo Barbujani’, che ha voluto rendere omaggio ai suoi scritti rivisitandoli con grande commozione. In Pescheria, oltretutto, sono state esposte molte opere, tra le quali, alcune di quelle realizzate durante il laboratorio di pittura tenuto nella sede della Barbujani. Al termine della giornata, alle 17.30, l’incontro conclusivo ha conosciuto i ringraziamenti del presidente della Barbujani, Arnaldo Pavarin e di Stefania Paron, ideatrice dell’evento, verso la quale l’associazione Barbujani ha rivolto un ringraziamento sincero a nome di tutto il direttivo. “Grazie a un’intuizione di Loredana, cominciammo il Laboratorio di Scrittura Creativa – le parole di Pavarin nel ricordare la Capellazzo -, e la cosa più bella era il legame che Loredana riusciva a creare tra le persone, che possiamo definire una vera e propria avventura. Lei stessa, definiva il Laboratorio come uno spazio dove si offrono pareri e amicizia, vivendo serate di condivisione e ricerca, di idee, di emozioni e di inquietudini”. Il presidente Pavarin, poi, ha voluto ricordare un’espressione significativa di Loredana Capellazzo. “Conta poco la quantità di quel che si scrive – così Pavarin -, quando c’è qualità, fantasia e originalità”. Quindi, il pomeriggio in Pescheria è stato allietato dalla splendida performance musicale di Gioachino, una ragazzo del Conservatorio rodigino che, con il violino, si è esibito raccogliendo l’applauso dei tanti presenti. Gabriele Valente, poi, membro dell’associazione Barbujani, ha letto ai presenti una testimonianza di Paola Munaro, prima che gli scritti di Loredana Capellazzo diventassero i veri protagonisti dell’evento. Molte le poesie lette, rivisitate e commentate, un modo semplice ma intenso per ricordare la grande amica dell’associazione ‘Renzo Barbujani’.


18 la Settimana

caritas

di don Dante Bellinati

“Pensavo...”

! !

La rivoluzione delle 4 R!

Il modo di fare la spesa è da rivedere. Evitiamo l'acquisto di prodotti usa e getta, di prodotti con imballaggi ingombranti e non riciclabili, di alimenti preconfezionati, l'uso di borse di plastica,...! È fondamentale richiamarsi tutti ad uno stile di vita più semplice che permette di vivere con meno soldi e meno consumi e dedicare più tempo alle relazioni umane e alla vita spirituale. La semplicità poggia su quattro imperativi che iniziano con la R:! 1. Riduzione: badare all'essenziale partendo da un ripensamento della quantità di beni e risorse utilizzate e a disposizione.! 2. Recupero: riutilizzare un progetto finché è possibile invece di buttarlo via quando non piace o non serve più o subisce un piccolo danno. Riparare quindi diventa un altro suggerimento per fare fronte all'usa e getta”.! 3. Riciclo: è fondamentale che i materiali che utilizziamo possano svolgere diverse funzioni e al termine del loro percorso possano rientrare in processi che riducano al minimo l'impatto ambientale.! 4. Rispetto: solo sviluppando un profondo rispetto di ciò che ci sta intorno, del lavoro altrui e delle persone che verranno, impareremo a trattare meglio le cose che ci rendono comoda e facile la vita. Solo così saremo più attenti a beni che devono essere a servizio di tutti.!

domenica 8 dicembre 2013

PRIMO PIANO - Esce con questo numero de La Settimana il calendario interetnico e interreligioso promosso dalla Caritas diocesana e creato dalle insegnanti e dalle alunne del corso di italiano “Vivere in Italia”.!

Ro-Verso. Strade che prendono vita camminandole Come da tradizione ormai consolidata, anche quest'anno, in occasione del Natale, esce il calendario interetnico ed interreligioso, frutto del lavoro delle alunne che frequentano i corsi di alfabetizzazione “Vivere in Italia”. L'anno passato abbiamo visitato le case di origine delle ragazze, l'anno precedente abbiamo conosciuto i giochi tradizionali dei loro paesi e tre anni fa abbiamo viaggiato tra i profumi e sapori

delle spezie del mondo; con il calendario 2014 restiamo invece nella nostra città! Abbiamo infatti chiesto alle nostre alunne di guidarci attraverso la loro Rovigo per conoscere, o meglio ri-conoscere, luoghi e strade che attraversiamo ogni giorno ma che prendono nuova luce visti attraverso i loro occhi. Le ragazze ci hanno così raccontato la Rovigo che amano di più, ci hanno mostrato scorci di città apparentemente

comuni che acquistano però valore perché sono legati ad un'emozione o ad un ricordo, ci hanno mostrato come lo spazio urbano possa diventare uno scenario sul quale tragitti personali si incrociano dando vita a nuove relazioni, storie di vita ed emozioni. Dopo aver raccolto in classe racconti e idee, le ragazze sono poi scese in strada accompagnate da Chiara Marchina, bravissima fotografa che ha colto con delicatezza e sensibilità i loro spunti e le ha ritratte nei loro “luoghi del cuore”. Ogni mese è quindi caratterizzato da uno scatto accompagnato dalle parole delle ragazze che con semplicità raccontano la loro Rovigo. Per noi insegnanti volontarie e per gli operatori della Caritas Diocesana di A d r i a - R ov i g o è s t a t o e m o z i o n a n t e guardare la nostra città da un nuovo punto di vista e ri-scoprirla, forse inaspettatamente, bella ed accogliente. La speranza è che questo calendario sia per tutti uno stimolo e un invito a guardare la realtà con nuovi occhi di stupore e meraviglia e a leggere nel prossimo che incontriamo quotidianamente sul nostro cammino una storia di vita da ascoltare, comprendere con amore e umiltà. Un augurio per un sereno Natale 2013 e u n n u ovo a n n o d i a c c o g l i e n z a e fratellanza! Equipe Caritas

Q ua ndo l ’ e s s e re a lterna tiv i f a bene In GP2 un fine anno all’insegna del servizio

case di accoglienza, case di riposo, 27 dicembre verso gli "ultimi". Le aree di Ecco che con l’arrivo di dicembre che si ospedale, ecc.) in compagnia degli ospiti, servizio saranno l’ambito dei minori, degli ripresenta il solito problema: “cosa aspettando assieme lo scoccare della anziani, gli immigrati, i malati e i senza facciamo l’ultimo?”. Due esperienze, una mezzanotte. Si festeggia in un clima di fissa dimora. Si conosceranno le realtà di di alcuni giorni, l’altra di una sola notte, condivisione. Punto base è ancora Casa volontariato e le situazioni di disagio per trascorrere un fine anno alternativo, GP2 da cui si partirà per tutte le presenti nel nostro territorio. Si vivranno non solo perché diverso, ma soprattutto esperienze. Si inizia alle 15.00 del 31 giorni all’insegna della vita comunitaria perché questa volta essere alternativi fa dicembre, conclusione il 01 gennaio con altri giovani, condividendo gli spazi bene e fa fare del bene. 2014; la notte dell’ultimo è possibile di Casa GP2 e incontrando testimoni Caritas diocesana, Pastorale giovanile, dormire presso Casa GP2. privilegiati, persone che nella loro vita ufficio diocesano per la pastorale delle hanno fatto cose straordinarie. per chi lo vocazioni promuovono due esperienze Iscrizioni e informazioni Per l’adesione è possibile riferirsi al desidera è possibile continuare fino al 01 all’insegna del servizio e della coordinatore della Casa GP2 Lorenzo gennaio con l’esperienza dell’ultimo con condivisione per la fine di questo 2013. 370.3237674 oppure a don Daniele gli ultimi. Settimana Grembiule 334.6457694. Si tratta di una esperienza di vita Ultimo con gli ultimi Per ulteriori informazioni segui anche il Capodanno alternativo rivolto a giovani/ comunitaria e servizio presso la Casa sito www.5pani2pesci.it. adulti dai 16 ai 35 anni. La serata del 31 è GP2. È rivolta a giovani/adulti dai 18 ai 35 vissuta in realtà del territorio anni. Cinque giorni di servizio a particolarmente significative (dormitorio, partire dal Diario • 09 dicembr e, • 09 dicembr Rovigo, Tavolo comunale e, Rovigo, Cas pe a Sant’Andre r i senza fissa dimora. CdA “Un labo a, • 10 dicembr ratorio di analisi della po 5° incontro corso per Contattarci e, ve • 10 dicembr Rovigo, Consiglio territo rtà”. riale immigra e, Rovigo, Uffi zione. • 11 dicembr ci pastorali. e, R Sede: Via Giacomo Sichirollo n. 58 - 45100 Rovigo In Bacheca volontari Polia ovigo, Casa Sant’Andrea, incontro ope mbulatorio S. Orari: Lun-Ven 9:00-13:30 e 14:30-17:00 rativo medic Andrea. i Servizi della Caritas diocesana e dell’Associazione Sant’Andrea Tel: 0039 0425 23450 Microfinanza Docce Fax: 0039 0425 464518 e-mail: info@caritasrovigo.org Lunedì, ore 15.00 - 16.30 (per donne) ✓ Mercoledì, ore 14:30 -16:30 web: www.caritasrovigo.org Martedì, ore 9:30 -12:30 (per uomini) ✓ Giovedì, ore 10:00 - 12:00 Presso Casa Sant’Andrea, via G. Sichirollo n. 60 - 45100 Rovigo - tel. 0039 0425 0460428 Non è possibile accedere direttamente al servizio; è necessaria la prenotazione.

Giovedì, ore 15.00 - 16.30 Venerdì, ore 15:00 - 16:30 Presso Casa Sant’Andrea, via G. Sichirollo n. 60 - 45100 Rovigo - tel. 0039 0425 0460428

Servizio Mobili

Badanti e Famiglie

✓ Martedì, ore 10:00 - 12:00 Presso Caritas diocesana. Non è possibile accedere direttamente al servizio; è necessaria la prenotazione.

✓ Lunedì - Venerdì ore 09:00 - 12:00 ✓ Lunedì - Venerdì ore 15:30 - 17:00 Presso Caritas diocesana. Per accedere al servizio è necessaria la prenotazione

Contribuire C/C intestato a Caritas diocesana di Adria Rovigo RovigoBanca, Rovigo, Corso del Popolo C/C - 012000023103 •IBAN: IT23 H089 8612 2000 1200 0023 103 Contribuire C/C intestato a Sant’Andrea Apostolo della Carita’ Banca Prossima, Milano. P.zza P. Ferrari 10 C/C - 10000 0017778 •IBAN: IT 46 T 03359 01600 10000 0017778 Erogazioni liberali a Sant’Andrea Apostolo della Carità ONLUS Le donazioni sono detraibili ai fini fiscali.


politica&partiti Rovigo

Comitato del nuovo Centrodestra

Nei giorni scorsi, presso l’Hotel Regina Margherita di Rovigo, Paolo Avezzù, presidente del Consiglio comunale di Rovigo, ha invitato un nutrito gruppo di amici per dare un giudizio sulla nuova situazione politica nell’area moderata dopo la nascita del Nuovo Centrodestra e per dare vita ad un Comitato promotore del nuovo Partito. Con lui anche Angelo Capuzzo e Nicola Marinelli, assessore ai Servizi sociali di Porto Viro. Netto il giudizio sul motivo della mancata adesione alla rinata Forza Italia: la certezza era quella di avere ancora un “uomo solo al comando”, con un gruppo di estremisti attorno. Quindi da parte degli amici che si riconoscono in Alfano nessuna scissione, ma solo la non condivisione sul tipo di partito in cui ci proponevano di entrare. Per questo, ha affermato Avezzù, il Nuovo centrodestra, e lo dice il nome stesso, è un partito che vuole restare nell’area del centro-destra, che intende sostenere il Governo in un momento drammatico per il Paese, che vuole darsi “finalmente” una struttura democratica, dove tutti sono fondatori, che vuole radicarsi nel territorio senza fare scelte dall’alto, come ci aveva abituato la “vecchia” Forza Italia e soprattutto il PDL. Marinelli e Capuzzo hanno sottolineato che oggi non è più sopportabile la mancanza di democrazia interna ai partiti: per questo il Nuovo centrodestra vuole fortemente il metodo delle primarie, a tutti i livelli, nella scelta dei candidati alle amministrative ed alle politiche, come pure l’eli-

minazione del metodo della “cooptazione” per scegliere chi guiderà il partito, dal locale al nazionale. Dai molti intervenuti è venuto il sostegno a questa ventata di novità, tutti hanno sostenuto che si era stanchi di un partito come il PDL dove non si parlava più di politica, dove tutto veniva deciso dall’alto, dove non si potevano scegliere i propri rappresentanti, individuando nella nuova Forza Italia la continuazione, in peggio, di questo metodo di politica “padronale”. Siamo tutti orfani di una politica partecipativa – ha detto con forza Lorenzo Lionello – ex capogruppo PDL a Taglio di Po – in politica si devono riaprire le finestre alla democrazia. A conclusione dell’incontro, nel dare vita ad un Comitato provvisorio verso il Nuovo Centrodestra, sono state raccolte la prime 30 adesioni al percorso fondativo del nuovo Partito, tra cui Massimo Garzon, Gabriele Cappato, Nicola Marinelli, Angelo Capuzzo, Paolo Avezzù, Mario Boaretto, Enrico Maria Crepaldi, Lodovico Lionello, Daniele Antico e Cristina Franco, dando appuntamento a sabato 7 dicembre a Roma per la convention nazionale del Nuovo Centrodestra ed auspicando l’organizzazione, con gli altri amici del Polesine che stanno aderendo al Nuovo centrodestra, di fare quanto prima una grande Assemblea pubblica di presentazione del nuovo partito. Per informazioni ed adesioni al Comitato è possibile rivolgersi a Daniele Antico (cell.342/5451328).

Sala piena all’iniziativa del Gruppo Bachelet

Più Europa per affrontare la crisi

Ospiti l’on. Francesca Bonomo, animatrice parrocchiale della comunità di Sant’Egidio e l’on. Diego Crivellari, segretario provinciale del Pd Dibattito e tavola rotonda sull’identità del Pd e la convergenza delle culture politiche cristiano-democratiche e riformiste nel centrosinistra Sala piena per il Gruppo Bachelet che lunedi sera ha ospitato due giovani deputati del Pd, Francesca Bonomo, 28 anni, piemontese, animatrice parrocchiale e della Comunità di Sant’Egidio e Diego Crivellari, 37 anni, polesano, segretario provinciale e già segretario dei Ds. All’incontro doveva essere presente anche Giulia Narduolo, 29 anni, padovana, ma per motivi di salute ha dovuto rinunciare. Tema: Le radici e l’albero: il Pd e il centrosinistra per cambiare il Paese. E’ il contributo del gruppo, indipendente ed autonomo, offerto in vista delle primarie congressuali nazionali di domenica prossima 8 dicembre. Una proposta che si stacca dai tradizionali confronti fra candidati e che punta al dibattito nel merito sull’identità e la funzione del principale partito di centrosinistra in Italia. L’idea del Bachelet, illustrata dal presidente Francesco Milan in apertura dei lavori, è che occorra perseguire una linea di condivisione fra le grandi culture che convergono nel Pd (le radici) per costruire un partito innovatore capace di cambiare in profondità il Paese (l’albero). Una necessità ineludibile per il Bachelet che dopo vent’anni della cosiddetta “seconda repubblica” denuncia una emergenza etica oltre che economica. La tavola rotonda, condotta dalla giornalista Marina Lucchin ha consentito di affrontare numerosi aspetti a partire dalla condivisione sia di Crivellari che di Bonomo dell’impostazione data dal Bachelet. Per entrambi il Pd deve andare oltre le provenienze e costruire un progetto che risponda all’ansia di giustizia e di solidarietà che pervade la popolazione e che non trovando adeguate risposte politiche finisce in parte per affidarsi a nuovi populismi che solo apparentemente danno risposte ma in realtà si nutrono della rabbia della gente e non hanno un reale interesse a fare in modo che tale condizione si canalizzi verso soluzioni vere. L’incontro si è sviluppato attraverso una tavola rotonda fra i due oratori, arricchita da numerosi interventi, fra i quali quello di Filippo Silvestri candidato alla segreteria provinciale, mentre era assente per motivi personali l’altro candidato, Julik Zanellato che, dispiaciuto di non poter partecipare, ha inviato un messaggio di saluto. L’iniziativa è stata molto apprezzata dagli intervenuti che hanno in più occasioni sottolineato come il Gruppo Bachelet stia sviluppando una azione utile e significativa.

la Settimana

polesine

domenica 8 dicembre 2013

In sintesi i punti di convergenza fra le radici delle culture politiche ed ideali che si rifanno al Pd possono essere riassumibili nelle seguenti tematiche: il lavoro, visto sia dal punto di vista dell’occupazione che della creazione di posti di lavoro, quindi degli interessi dei dipendenti e dei datori di lavoro, mentre sono state privilegiate per troppo tempo le rendite; la questione dei diritti e dei doveri, essenziali in un contesto di crisi etica del paese; la solidarietà e la giustizia, che passano attraverso la consapevolezza che hanno prevalso per troppo tempo opportunismi e concentrazioni della ricchezza a scapito della maggioranza della popolazione; l’Europa, intesa come unione politica per superare l’attuale situazione tecnocratica ed economicistica. Un concetto di Europa più volte ripreso durante la serata a conferma che si tratta di un tema caldo in cui si intravvede un giudizio negativo sull’attuale situazione ed una preoccupazione per le spinte antieuropee cavalcate dai nuovi populismi. L’attuale crisi, è stato detto, si colloca all’interno di un processo mondiale di spostamento delle linee di sviluppo, al quale non è possibile dare una risposta adeguata chiudendosi nelle nazionalità, bensì attraverso una unione europea più forte e più politica, ovvero attraverso gli Stati Uniti d’Europa. Durante l’incontro non sono mancati i riferimenti alle prossime primarie con interventi di sostenitori dei diversi candidati, senza che ciò abbia spostato l’attenzione dal tema centrale dell’identità del Pd, con l’invito alla partecipazione domenica 8 all’elezione del nuovo segretario nazionale del Pd.

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Frassinelle Polesine – Ex scuole elementari

“Custodire Arte e tradizione”

VI Mostra di Arte Presepiale, inaugurazione l’8 dicembre ore 15.30 Dalla passione dell’arte presepiale è nata l’idea di realizzare una Mostra Permanente di Presepi a Frassinelle Polesine, a testimonianza che il messaggio del Presepe è sempre viva e attuale nel rievocare la nascita di Gesù per: meditare, contemplare, vivere e pregare. In un mondo in cui, a tutti i livelli, sempre più sembrano farla da padrone divisioni, contrapposizioni, rancori, indifferenza … la rievocazione della nascita di Gesù riesce ancora ad unire, a toccare i cuori di tutti, in ogni continente ed a tutte le latitudini. E’ per questo che attraverso la passione del Presepio che dell’infanzia conserviamo anche l’ingenua capacità di credere e sperare, vogliamo ravvivare la passione del passato nel nostro territorio nel costruire il presepe non solo come passione ma anche come arte. Quest’anno abbiamo coinvolto oltre alle Case di Riposo del territorio (come lo scorso anno), anche i Centri Diurni dell’Azienda Sanitaria USL 18, grazie alla disponibilità della Dott. ssa Baccarin Manuela, responsabile dei Servizi Sociali, della Dott. Zorzato responsabile dei Centri Disabilità, ma soprattutto degli operatori e degli ospiti nel realizzare presepi da esporre alla Mostra. Questo progetto è stato avviato durante l’estate in un cammino condiviso straordi-

nario che ci ha arricchito non solo per aver concretizzato un desiderio, ma soprattutto dal punto di vista umano, nella semplicità della condivisione di un progetto rivolto alle persone svantaggiate, ma con tanta ricchezza da donare. Siamo sicuri che insieme doneremo a tutti coloro che avranno modo di vedere i presepi esposti, stupore e umiltà: un grande insegnamento di vita che parte dalla semplicità e dall’amore con cui ogni presepe è stato realizzato. Inaugurazione della Mostra domenica 8 dicembre 2013 alle ore 15.30, con la partecipazione del Coro “Monte Pasubio”. La mostra sarà aperta dall’8 dicembre 2013 al 26 gennaio 2014 a Frassinelle presso l’ex scuole elementari. Esposizione presepi anche all’ingresso dell’Ospedale di Rovigo e Trecenta dal 9 dicembre 2013 al 26 gennaio 2014. Nella nostra Mostra sono esposti: - Presepi Meccanici, - Presepi per Evangelizzare, - Diorami, - Presepi nell’arte, - Presepi nel mondo. Inoltre presepi realizzati dalle Case di Riposo, Istituti, Centri Diurni-USL18 Disabilità Adulta del territorio Polesano Gianfranco e Anna Maria Bianchini, Marco Ambrosio Curatori della Mostra d’Arte Presepiale

Cartoline di viaggio Donato Sinigaglia

Un dicembre speciale anche per i bambini L’avvento e il Natale della Termenland in Stiria (Austria) sono rilassanti e sfavillanti, fascinosi e tranquilli, caldi e avvolgenti. Perché la Termenland è la più grande area europea dedicata al termalismo e al wellness con sei centri termali (Bad Radkersburg, Bad Gleichenberg, Bad Waltersdorf, Sedersdorf, Bad Blumau e Loipersdorf), tutti vicini, dove concedersi terapie curative, trattamenti estetici, massaggi e occasioni di benessere ma, al tempo stesso, è un territorio con dei paesi veri, dove le tradizioni, la storia e la cultura contano davvero. Dicembre, nella Termenland, è tempo di feste, di mercatini, di canti, di passeggiate nella neve illuminate dalle fiaccole, di sapori antichi, di sorrisi autentici. Il tutto, poi, è arricchito dalle acque termali, per rilassarsi e ritrovarsi più belli e più sani. Per fare il pieno di energia in vista dell’arrivo del 2014. Bad Gleichenberg conserva ancora i suoi splendidi palazzi Biedermaier e il prezioso Kurpark, 20 ettari di natura allo stato puro, nel cuore della cittadina, dove regalarsi splendide passeggiate, in tutte le stagioni. Proprio al Kurpark anche quest’anno si terrà la festa dell’Avvento come ai vecchi tempi: un avvento senza alcool e senza musica ad alto volume, illuminato da romantiche candele, in programma il 30 novembre e poi l’8 e il 22 dicembre, dalle 13, nella parte alta del Kurpark. Non ci saranno luci intermittenti e plastica, luminarie e vin brulé. Si è scelto di festeggiare veramente come una volta, preservando il valore di una festa della tradizione. Ecco perché ci sarà spazio anche per un affascinante presepe in legno, fuori misura: Giuseppe alto 2 metri e 20 centimetri e pesa 800 chili, Maria sfiora i 600 chili. E’ il presepe dell’artista stiriano Thomas Rauch, immerso tra gli abeti del Kurpark. Gli stand del mercatino dell’avvento, in programma l’8 e il 22 dicembre, sono semplici casette in legno dove si possono acquistare giochi in legno per i più piccoli, decori per la casa fatti a mano, biscotti, cappellini lavorati ai ferri, cesti in vimini, creati sul posto, e lana appena filata. In più ci sono tante occasioni per i più piccoli per imparare a cucinare i dolcetti delle feste, per aggregarsi ai cori, per inventarsi pittori e decoratori con il feltro. Gli adulti potranno invece deliziarsi con le offerte gastronomiche “della nonna”, le escursioni sulla slitta trainata dai cavalli e le passeggiate serali, al lume di candela. Essendo una festa d’altri tempi, volendo si potrà pagare in scellini, come una volta. E per arrivare a Bad Gleichenberg dicembre si potrà viaggiare su un treno speciale, lo Sternderlzug, il treno della stella cometa, che parte da Feldbach, nel sud della regione, e passa poi per Graz: per non inquinare e per godersi, in viaggio, canti tradizionali e tanti giochi natalizi per i più piccoli. Il 31 dicembre, sempre seguendo l’idea di festeggiare in modo alternativo, l’ufficio del turismo di Bad Gleichenberg propor-

rà un’escursione di circa quattro ore tra le bellezze della cittadina e dei suoi dintorni, per concludere l’anno facendo del sano movimento. La notte, poi, si animerà di luci nel cielo. L’avvento è una cosa seria anche a Bad Radkersburg dove lo splendido centro storico ospita sino al 24 dicembre piccoli e grandi eventi legati al Natale: ci sono il mercatino del Bambin Gesù, alla Kulturhof Johannes Aquila, nel centro storico, con idee regalo creative, prodotti regionali della tradizione e golosità da gustare, tutte molto sane, come le mele al forno e le tisane. Ci si scalda davanti ai falò, prima di immergersi tra le viuzze del centro e scoprire localini e piccoli ristoranti dove regalarsi una serata romantica. Da concludere, magari, sulla pista di ghiaccio, per una pattinata in coppia. Il villaggio dell’avvento è aperto da venerdì a domenica, sino al 24 dicembre, e propone il meraviglioso laboratorio del feltro, dove creare piccoli e grandi regali con l’aiuto di un team di artigiani tessili, spettacoli musicali e tanti chioschi con le specialità della tradizione. E’ un dicembre nel segno della tradizione, e delle buone cose, anche quello di Loipersdorf: dal 25 novembre al 14 dicembre davanti all’ingresso delle terme ci si potrà far sorprendere dal mercatino delle delizie gastronomiche e del piccolo artigianato, abbinato ad un lungo elenco di appuntamenti musicali. E poi il 7 e l’8 dicembre al Berghofer Mühle, un antico mulino a circa 15 chilometri da Loipersdorf, si festeggia l’avvento con le degustazione dei migliori prodotti regionali, dall’olio di semi di zucca ai mieli, dalle tisane ai dolcetti di farro. Sono in programma anche canti e musiche tradizionali, la preparazione dei biscotti per i più piccoli, l’apertura dell’ufficio postale del Bambin Gesù e una serie di esposizioni dedicate ai presepi, alle bambole antiche e alle letterine per Babbo Natale. Natale, inoltre, sarà protagonista anche al Castello di Kornberg, sempre vicino a Loipesdorf. Tutti i giorni, sino al 23 dicembre, il mercatino nel castello, ormai un’istituzione in tutta la regione, offrirà 800 mq di stand, con 70 espositori da tutta l’Austria: ci saranno mercanti d’arte e creativi, antiquari e gioiellieri. L’ultimo giorno dell’anno, poi, a Loipersdorf sarà gran festa: sono in programma danze con musica dal vivo e un doppio spettacolo pirotecnico. Per l’occasione ci sono interessanti pacchetti in alberghi a 4 stelle, con area wellness. Info:www.termeland.it


20 la Settimana

MOZAMBICO Una delegazione del paese africano ha visitato il consorzio agrario

Il modello veneto può aiutare l’Africa

dal Campo alla � Tavola Nella foto, la delegazione del Mozambico ascolta il direttore del consorzio agrario di Padova e Venezia Paolo Martin spiega la filosofia consortile.

domenica 8 dicembre 2013

Il Mozambico ha 36 milioni di ettari coltivabili, di cui solo quattro utilizzati e con limitata attività cooperativistica - L’esperienza consortile veneta si è rivelata un momento significativo di stimolo per programmi di sviluppo economico, produttivo e finanziario e di servizio alle imprese

Dal Mozambico a Padova per approfondire le opportunità di sviluppo del settore primario ed “esportare” l’esperienza di casa nostra nel paese africano in cui c’è grande disponibilità di terreno da destinare all’agricoltura. Questo l’obiettivo in nome del quale la delegazione della Fondazione per lo sviluppo comunitario (Fdc), composta da Narciso Matos, direttore generale Fdc, Maria Zélia Lopes Menete, membro del consiglio di amministrazione, Ivandro Marcos direttore generale di Idc (investimenti per lo sviluppo comunitario), società emanata da Fdc, Angelo Xerindza, direttore del centro di formazione professionale Fdc di Vilanculos, accompagnati da Giancarlo Tonutti, responsabile Enaip Mozambico, e Tiziano Cirillo, esperto della cooperazione italiana in Mozambico, ha raggiunto la sede centrale padovana del Consorzio agrario di Padova e Venezia prima di visitare lo stabilimento di Conselve, specializzato nello stoccaggio di cereali. Struttura, quest’ultima, recentemente rinnovata per soddisfare la sua nuova operatività che la rende uno dei più grandi centri di raccolta cereali della provincia, a servizio dei soci e clienti conferitori del consorzio agrario. Durante l’incontro, i funzionari del Mozambico hanno incontrato il direttore generale Paolo Pietro Martin e il funzionario Marco Zago, dimostrando vivo interesse

KM-ZERO VENEZIA-MESTRE Il park hotel Ai Pini aderisce alla filiera corta

�Il “km-zero”, egida sotto la quale la Coldiretti traduce concretamente la sua filosofia per un agroalimentare sempre più tendente al tutto italiano e caratterizzato dalla filiera corta, dopo l’osteria, la cicchetteria, un bar e varie trattorie, ha arruolato a Venezia anche un albergo con annesso ristorante. Si tratta del park hotel Ai Pini di Mestre entrato ufficialmente nel circuito dei locali che danno priorità a risparmio energetico, stagionalità nei menù e tutela ambientale. Sale dunque sul podio la provincia veneziana per il numero degli aderenti alla rete di qualità promossa da Coldiretti Veneto. Quella dei titolari Giovanni Battista Baldo e Roberta Ferrari è una scelta convinta, premiata dalla selezione della commissione istituita con la legge regionale 3/2010, norma unica in Italia che incentiva il consumo dei prodotti tipici e, per molti versi, antesignana dello sviluppo in sede comunitaria del concetto di filiera corta. Motivo di orgoglio per il Veneto, ma purtroppo ancora senza circolare applicativa nonostante il territorio reclami sempre più mercatini, mense collettive, botteghe doc. «Che la ristorazione privata risponda con entusiasmo – sottolineano i vertici Coldiretti – significa che l’interesse per uno stile di vita “a km-zero” è attuale e che, nonostante i limiti burocratici, il modello non perde il suo appeal».

FUTURO VERDE BOLOGNA I dati del rapporto dell’Osservatorio innovazione

�È di 47 miliardi annui il valore della produzione agricola; l’attività dei campi occupa 12,8 milioni di ettari di territorio, ma risente in modo pesante della crisi: si sta assistendo a un calo delle imprese e degli addetti, alla riduzione degli ettari coltivati con una perdita annua pari a circa 11 miliardi di euro che corrispondono a un punto percentuale di pil. Di contro si registra l’aumento delle importazioni di materie prime. È in questo scenario difficilissimo che la produzione agricola si conferma tuttavia una realtà evoluta, attenta ai temi della sostenibilità ambientale e al presidio del territorio, con un uso diffuso e diversificato di metodi rispettosi dell’ambiente. Un obiettivo, quello dell’agricoltura sostenibile, che è stato scelto dal 40 per cento dei produttori che lo considerano un “obbligo” verso le generazioni future. Sono questi solo alcuni dei dati più salienti emersi dal settimo Rapporto su innovazione e sostenibilità della produzione agricola presentato a Bologna, realizzato dall’Osservatorio innovazione impresa agricola e presentato in occasione dell’evento promosso da Agri 2000 in collaborazione con Agriventure. L’indagine ha visto come protagoniste un campione rappresentativo delle 750 mila aziende più strutturate operanti in Italia, attraverso 500 interviste valide.

nell’approfondire gli aspetti legati al servizio alle imprese sia sul piano economico, produttivo e finanziario, sia sul fronte cruciale dell’assistenza tecnica alle aziende, nell’ottica di un percorso di filiera. «Il modello di sviluppo economico veneto può essere d’aiuto nelle azioni per il settore primario da intraprendere nel paese africano – ha affermato il direttore Paolo Martin – e come già accaduto in passato con altre delegazioni di paesi del continente africano, la conoscenza delle metodologie istituzionali e operative che hanno contraddistinto l’operato del Consorzio agrario di Padova e Venezia, nel corso degli ultimi settant’anni e più di presenza dell’organizzazione cooperativistica nel territorio, si è rivelato ancora una volta un grande momento di stimolo per appassionare i nostri ospiti nell’ottica dei programmi di sviluppo agricolo del loro grande paese». Una terra, il Mozambico, con 36 milioni di ettari di terreno coltivabile, dei quali solo quattro utilizzati e con limitata attività cooperativistica. Il modello di sviluppo economico veneto che può essere d’aiuto nelle azioni per il settore primario da intraprendere nel paese africano, soprattutto per quanto riguarda il servizio alle imprese sia sul piano economico produttivo e finanziario che sul fronte cruciale dell’assistenza tecnica, nell’ottica di un percorso di filiera. �M. St.

EXPO 2015 MILANO New Holland partner globale dell’esposizione

� New Holland Agriculture, come parte del gruppo Cnh Industrial, unitamente ai marchi automobilistici di Fiat, è ufficialmente partner globale dell’Esposizione universale di Milano, che si terrà dal 1° maggio al 31 ottobre 2015, ponendosi così sulla scena con un padiglione di 1.638 metri quadri che rappresenterà l’azienda agricola sostenibile. «Il tema dell’Expo 2015 “Nutrire il pianeta, energia per la vita”– ha dichiarato Carlo Lambro, brand president di New Holland Agriculture – ci offre un’opportunità unica per condividere la nostra visione di agricoltura sostenibile. Crediamo e abbiamo dimostrato che utilizzando pratiche agricole sostenibili ed efficienti, come perseguito dalla nostra strategia “Clean energy leader”, gli agricoltori di tutto il mondo possono produrre alimenti di grande qualità e insieme energia efficiente e pulita per i fabbisogni delle loro aziende e delle comunità locali. Questo prestigioso evento ci consentirà inoltre di raggiungere milioni di visitatori di tutto il mondo». All’Expo Milano 2015, hanno già aderito oltre 138 partecipanti tra paesi e istituzioni internazionali.

�appuntamenti&notizie

agricoltura

FUSIONE Il direttore generale sottolinea i contenuti

Agrinordest metterà insieme esperienza e capacità innovativa dei colloqui � Achemargine i delegati del Mozambi-

Un passo necessario suggerito dal panorama globalizzato che ci co hanno definito come partico- circonda, ma che non per quelarmente proficui e fonte di rile- sto, e in virtù della natura della vanti riflessioni sul progresso nostra storica missione consortidell’agricoltura del loro paese, le, cadrà in quell’omologazione sia in termini di produttvità che che sottende a processi produtdi caratterizzazione delle specifi- tivi privi d’identità. Frutto di piani cità del loro territorio, dove esi- industriali studiati più al compuste un bisogno di alta capacità ter piuttosto che a un tavolo di produttiva ma anche una forte lavoro e di confronto, dove, invedomanda di produzioni qualitati- ce, emergono specificità e terrivamente idonee per rispondere torialità di un’attività, come quela consapevoli esigenze di con- la agricola, che non deve mai servazione e rispetto dell’am- perdere la propria identità. Fatta biente, il direttore generale del e governata da logiche, come Consorzio agrario di Padova e quella di una filiera di chiara oriVenezia non ha mancato di anti- gine tutta italiana, che sta trocipare alcuni devando sempre più gli importanti ampi consensi cambiamenti in Insieme i due consorzi proprio in quel faranno sintesi atto proprio nella pubblico che il realtà consortile della proficua operatività mondo dell’esadi via Vigonovese. sperazione globadi un territorio Che, ad approva- che si estende su sette le produttiva tenzione avvenuta a fagociprovincie, forse le più derebbe dell’assemblea tare in stili di vita, agricole del Nord generale dei soci e nel nostro caso dei prossimi giordi alimentazione, ni, si unirà con il Consorzio agri- che soprattutto per quanto ricolo Lombardo Veneto per dare guarda il nostro paese, ma non vita a una realtà consortile anco- solo, non gli appartengono». ra più grande che si chiamerà «Insomma – continua Paolo Agrinordest. Pietro Martin – la nuova società «Una sintesi – spiega Paolo Agrinordest più che a una fusioPietro Martin – della proficua ne deve far pensare a un’uniooperatività fin qui condotta dai ne. Costituita da esperienze che due consorzi al servizio del mon- non si sono mai fermate e che do dell’imprenditoria agricola di hanno sempre proposto al monuna parte d’Italia che abbraccia do agricolo un’attività di servizio ben sette province del Nord (for- costantemente innovativa. Capase le più agricole) con quasi un ce di prevedere e prevenire anzimilione di ettari di superficie ché, come ricorda un vecchio agraria utile. Una fusione che ha adagio del nostro mondo agricolo scopo di diventare, con tutto i lo, chiudere la stalla quando i il peso necessario per porsi nei buoi sono scappati. Riferendomi mercati nazionale e internazio- con questo all’emorragia che innale, uno strumento che ancora teressa le aziende agricole italiauna volta sarà a disposizione de- ne che possono invece trovare in gli agricoltori e delle loro produ- una struttura come quella che si zioni, per aumentare la loro andrà a costituire un chiaro puncompetitività. Fornendo in modo to di riferimento per continuare a ancora più strutturato ed ergo- essere protagoniste. Integrate in nomicamente redditivo, interfac- processi produttivi che garanticiandosi con il mondo industriale scono redditività e successi quadell’agroalimentare, con accre- litativi per vincere le sfide del sciuta e incisiva autorevolezza. mercato».


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