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laSettimana SETTIMANALE DI INFORMAZIONE DELLA DIOCESI DI ADRIA-ROVIGO Poste Italiane S.p.A. – Spedizione in abbonamento postale – D.L. 353/2003 (conv. in L. 27/02/2004 n.46) art. 1, comma 1 NE/RO Anno CXIII - N. 40 - Una copia € 1,10 - Domenica 20 ottobre 2013 - (Esce il giovedì)
EDITORIALE
Le tasse e lo Stato
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Francesco Bonini
Crisi fiscale dello Stato e incertezza delle tasse. Una richiesta legittima: l’obbligo per tutti i palazzi del potere di comunicare, all’inizio di ogni anno solare, il numero delle tasse che dobbiamo pagare (fa parte a suo modo della certezza del diritto) e chi ce le impone (Stato-Regione-Comune e indirette) Gli Stati Uniti sono alle prese con lo “shut down”, il rischio di “défault”: noi, molto più modestamente con la legge di stabilità. Nulla di comparabile, da nessun punto di vista. Ma si tratta di due aspetti di una questione che ci trasciniamo ormai dalla fine del secolo scorso e che, come le bombe a lenta combustione, comincia silenziosamente a produrre i suoi effetti: la crisi fiscale dello Stato. Nel brevissimo termine si troveranno le soluzioni tecniche, ma i palliativi non fanno che confermare la patologia. Nel frattempo quello che tutti gli analisti da tempo prevedevano, si comincia a toccare con mano: si sta modificando la struttura sociale delle democrazie avanzate. E non certo nel senso dell’uguaglianza, così da mettere in discussione proprio le forme otto-novecentesche della democrazia. Che ha tra i suoi fondamenti proprio il patto fiscale. In realtà, per quel che ci riguarda da vicino, il famoso limite europeo del tre per cento del debito pubblico rispetto al Pil (Prodotto interno lordo), oppure l’obbligo di pareggio del bilancio, che addirittura è stato inserito nella nostra Costituzione lo scorso anno, vorrebbero significare proprio questo: l’impegno dello Stato di comportarsi come il cosiddetto buon padre (o madre) di famiglia. Ovvero, far quadrare i conti per assicurare un presente e soprattutto un futuro sostenibile per sé e, quel che più conta,
per i propri figli. Eppure, è proprio questo che manca. Ce lo ha mostrato lo psicodramma dell’Imu e dell’Iva, che si è intrecciato con le recenti, rocambolesche vicende del sistema politico. Tutto sembra giocarsi, nella comunicazione politica – ma negli Stati Uniti è lo stesso, fatte le debite proporzioni – sul momentaneo. Cosicché, comunque vada a finire, l’unica certezza resta che l’Italia continuerà a essere uno dei Paesi europei e del mondo (causa debito pubblico mastodontico) a più alta tassazione generale. Perché, attraverso il bricolage tra livelli (locale, regionale e nazionale) e ambiti di tassazione, la giungla fiscale, eliminato un balzello, ne produce immediatamente altri. Per questo bisogna cominciare con piccoli passi. Ma urgenti e coerenti. Il primo: che l’abbattimento del cuneo fiscale di cui oggi si parla sia la prima eccezione alla legge delle giungla fiscale taglia-gambe ai cittadini: non sia cioè compensato da altri tributi. Il secondo passo non costa nulla. Se è vero che quello fiscale è uno dei patti fondanti la democrazia, e dunque anche della nostra Repubblica, ne consegue un obbligo di chiarezza. Accanto al pareggio di bilancio dovremmo scrivere se non nella Costituzione, comunque su tutti i palazzi del potere l’obbligo che sia pubblicato all’inizio di ogni anno solare il numero delle tasse che dobbiamo pagare (fa parte a suo modo della certezza del diritto) e chi ce le impone (StatoRegione-Comune e indirette). Sarà più facile la lotta all’evasione e all’elusione e si tranquillizzeranno i cittadini onesti, che sono la stragrande maggioranza e oggi sono non solo tartassati, ma anche spesso inutilmente vessati.
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GIORNATA MISSIONARIA MONDIALE 2013
Tutti in missione radio kolbe spazio 43x60mm.indd 1
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Papa Francesco nel Messaggio per la Giornata Missionaria mondiale: “Vorrei incoraggiare tutti a farsi portatori della buona notizia di Cristo e sono grato in modo particolare ai missionari e alle missionarie, ai presbiteri fidei donum, ai religiosi e alle religiose, ai fedeli laici sempre più numerosi - che,
accogliendo la chiamata del Signore, lasciano la propria patria per servire il Vangelo in terre e culture diverse”.
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Giornata Mariana con Papa Francesco A pag. 10
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la Settimana
comunità
Verso la domenica 24 novembre
Anno della Fede
Preghiera ed offerte deducibili La solennità di Cristo Re dell’universo corona l’anno liturgica e la Chiesa italiana la dedica alla raccolta di offerte per sostenere i nostri sacerdoti! C’è innanzitutto l’impegno per la preghiera. Non solo una intenzione nella celebrazione delle Messe, ma una giornata preghiera che domandi a Dio che li assista, protegga e li renda secondo il cuore di Cristo . La loro continua presenza tra il popolo di Dio, ce lo fa spesso … dimenticare. La nostra preghiera La nostra preghiera perché essi abbiano il cuore e la mente in Dio e sempre e solo a Lui servano e a noi rendano familiare la presenza del Signore buono e misericordioso. L’impegno per il loro sostentamento deve farsi fiduciosa domanda al Signore di nuovi e numerosi sacerdoti. Ce lo domanda Gesù stesso: “pregate il Padrone della messe che
Per aiutare i nostri sacerdoti
mandi operai nella sua messe …”. Ci si dimentica talvolta che la preghiera è il fondamento per ottenere grazie e doni dal Signore. Queste settimane che ci avvicinano al 24 novembre, siano occasione costante per la nostra preghiera. Il nostro impegno Domenica 24 novembre prossimo è chiesto che siano i fedeli laici a fare appello ai partecipanti all’Eucaristia sia per il dono della preghiera che per l’impegno di sostenere economicamente tutti i sacerdoti d’Italia. Si tratta di aprire il
Attività del Vescovo Domenica 20 ottobre: Ore 9.00 - Fratta Polesine: celebra la S. Messa ed amministra il sacramento della Cresima. Ore 11.00 Ceregnano: celebra la S. Messa ed amministra il sacramento della Cresima. Martedì 22 ottobre: Ore 9.30 - Zelarino: presiede la riunione regionale di “Sovvenire”. Ore 18.15 - Lendinara, S. Biagio: presiede la celebrazione della S. Messa in onore del beato
Giovanni Paolo II Mercoledì 23 ottobre: Ore 9.00 - Rovigo, Vescovado: riceve in udienza. Ore 21.00 - Villadose: partecipa alla riunione del Consiglio Pastorale Vicariale. Giovedì 24 ottobre: Ore 9.30 - Rovigo, Seminario: partecipa al ritiro spirituale diocesano dei presbiteri: Ore 21.00 - Adria: partecipa all’incontro vicariale degli Adulti di Azione Cattolica. Venerdì 25 ottobre: Ore 9.00 - Rovigo, Vescovado: riceve in udienza. Ore 18.00 - Rovigo, Accademia dei Concordi: partecipa all’incontro ecumenico promosso dal SAE. Sabato 26 ottobre: Ore 17.00 - Frassinelle Chiesa: celebra la S. Messa ed amministra il sacramento della Cresima. Domenica 27 ottobre: Ore 9.00 - Ariano: celebra la S. Messa ed amministra il sacramento della Cresima. Ore 11.00 - Polesella: celebra la S. Messa ed amministra il sacramento della Cresima. Ore 17.00 - Borsea: celebra la S. Messa ed amministra il sacramento della Cresima. Ore 19.00 - Rovigo, Concattedrale: presiede la celebrazione della S. Messa in onore della B.V. delle Grazie.
nostro sguard o oltre i limiti delle comun i t à parrocchiali che di quelli della nostra Chiesa diocesana per sentirci Chiesa italiana. Mi auguro anche che non manchino laici – Donne e Uomini – che si rendono disponibili a distribuire i pieghevoli che sono giunti in tutte le parrocchie e che contendono un conto corrente già pre-preparato per inviare all’Istituto Centrale del Sostentamento del Clero anche solo una piccola offerta. Le nostre offerte Le offerte possono anche es-
sere fatte all’Istituto Diocesano del Sostentamento del Clero di piazzale Duomo a Rovigo. Lo scorso anno vi sono stati fedeli che hanno fatto la loro offerta in 107 parrocchie su 109! I dati sono forniti dall’I.C.S.C. di Roma. Mi auguro che questo anno nessuna comunità parrocchiale manchi all’appello e che cresca il numero di quanti, nonostante le attuali difficoltà, pensano a sostenere i sacerdoti italiani. Siamo tutti impegnati ad aiutare i nostri preti a essere sempre davanti a Dio e a Lui solo servire, confortati pure dal sostegno che ricevono da tutti noi. In varie parrocchie vi è un “re ferente parrocchiale”, chissà che questo 24 novembre 2013 non segni il traguardo che vi sia un “referente” in ogniuna delle nostre parrocchie. Servizio Diocesano Sovvenire
Carmelo di Rovigo
Icona della Trasfigurazione
Domenica 20 ottobre 2013 alle ore 16, nella cappella del Carmelo della Trasfigurazione di Rovigo, con ingresso da via Curiel, suor Maria Grazia, carmelitana scalza, terrà una lectio divina su La Samaritana.
Corso sui dieci comandamenti
Ogni martedì alle ore 21, nella cappella del Carmelo della Trasfigurazione, a Rovigo, padre Mario Gallian, domenicano, tiene un corso sui dieci comandamenti.
Per Sacerdoti e Religiosi
Esercizi spirituali Torreglia 4 – 8 novembre
Prima che si concluda l’Anno della Fede mons. Vescovo invita a partecipare agli Esercizi spirituali Sacerdoti e Religiosi. Essi si svolgeranno a Torreglia (PD) nella Casa del S. Cuore, dal 4 all’8 novembre 2013. Detterà le riflessioni S.E. mons. Renato Corti vescovo emerito di Novara. Le iscrizioni si raccolgono in Cancelleria della Curia a Rovigo.
La Parola... famiglia, giovani e poveri Gesù disse ai suoi discepoli una parabola sulla necessità di pregare sempre, senza stancarsi: «C’era in una città un giudice, che non temeva Dio e non aveva riguardo per nessuno. In quella città c’era anche una vedova, che andava da lui e gli diceva: Fammi giustizia contro il mio avversario. Per un certo tempo egli non volle; ma poi disse tra sé: Anche se non temo Dio e non ho rispetto di nessuno, poiché questa vedova è così molesta le farò giustizia, perché non venga continuamente a importunarmi». E il Signore soggiunse: «Avete udito ciò che dice il giudice disonesto. E Dio non farà giustizia ai suoi eletti che gridano giorno e notte verso di lui, e li farà a lungo aspettare? Vi dico che farà loro giustizia prontamente. Ma il Figlio dell’uomo, quando verrà, troverà la fede sulla terra?». Famiglia e povertà sono ben evidenziate dalla persona e dalle richieste della vedova. Due rapporti esigono chiarimenti: il giudice presuntuoso, impietoso e disonesto a confronto con Dio giudice pietoso e sollecito, e il rapporto preghiera-giustizia. Dio è giudice di giustizia e la preghiera è finalizzata alla giustizia. Nei tribunali è scritto che “la legge è uguale per tutti”, ma è l’applicazione della legge, cioè la giustizia che non è uguale per tutti. La prima resta “scritta” per tutti, la seconda si può comprarla in tanti modi: denaro, interessi, corruzione, scarica barile “perché non venga ad importunarmi”... La preghiera, allora, è via alla giustizia, ma a una condizione: la fede, che sostiene ed autentica la preghiera e porta alla esigente e insistente attesa della giustizia. “Ma il Figlio dell’uomo, quando verrà, troverà la fede sulla terra?”. Il confronto è tra presunzione, iniquità, disonestà e fede, preghiera, giustizia. Un giudice ritarda l’amministrazione della
domenica 20 ottobre 2013
dova e l’orfano. Se tu lo maltratti, quando invocherà da me l’aiuto, io ascolterò il suo grido” (Es 22, 21-22). Una vedova che non può evitare quel giudice, trovandosi nella sua giurisdizione. Gli chiede che sostenga la sua causa: le viene negato un pagamento. Non potendo pagare il magistrato, non viene da questi ascoltata. Debole e senza protezione, subisce ingiustizia dalla “giustizia”; non le resta che insistere. Lo strumento narrativo del soliloquio del giudice è qui ispirato all’egoismo, ma è anche un inizio di revisione del cuore. Affrontato dall’insistenza di lei, che le procura fastidio, quel giudice cede alla vedova importuna e le rende giustizia. In Luca è un atteggiamento di forza quell’insistenza: “«Se uno di voi ha un amico e va da lui a mezzanotte a dirgli: Amico, prestami tre pani, perché è giunto da me un amico da un viaggio e non ho nulla da mettergli davanti; e se quegli dall’interno gli risponde: Non m’importunare, la porta è già chiusa e i miei bambini sono a letto con me, non posso alzarmi per darteli; vi dico che, se anche non si alzerà a darglieli per amicizia, si alzerà a dargliene quanti gliene occorrono almeno per la sua insistenza. Ebbene io vi dico: Chiedete e vi sarà dato, cercate e troverete, bussate e vi sarà aperto. Perché chi chiede ottiene, chi cerca trova, e a chi bussa sarà aperto” (11, 5-10). Luca esorta a vivere il momento presente, qualunque esso sia, nella certezza di una risoluzione positiva. Intanto ogni credente sia pronto: èla cosa più importante per Luca: nessuno corra il rischio di essere privo di fede di fronte al Figlio dell’uomo, nel suo giorno. d. Dante
XXIX Domenica delTempo Ordinario - C
La preghiera insistente Luca 18, 1-8
giustizia: chiusura della piccola apocalisse. Preoccupazione di Gesù: infondere la certezza che una preghiera persistente possa ottenere il cambiamento delle cose. Pregare sempre senza stancarsi è lo scopo della parabola: esortazione ai cristiani a non fare della preghiera un adempimento di norme rigidamente stabilite, ma uno stile di fondo che fecondi la vita nel tempo presente, in attesa dei tempi di Dio. “Pregate incessantemente” (1 Ts 5,17). Un giudice senza fede e senza legge, senza timore di Dio e sensibilità per l’uomo è un tradimento ai codici di alleanza e santità a favore dei poveri e degli emarginati in Israele: “Non maltratterai la ve-
Evangelizzazione e malattia
Perché la malattia e il dolore? E’ una domanda e spesso un grido che abbiamo sentito dentro di noi e intorno a noi. E’ l’interrogativo drammatico che l’uomo pone a se stesso, agli altri uomini e a Dio stesso. Giovanni Paolo II nella Lettera Apostolica “Salvifici doloris” dice: “L’uomo, infatti,non pone questo interrogativo al mondo, benché molte volte la sofferenza gli provenga da esso, ma lo pone a Dio come al Creatore e Signore del mondo. Ed è ben noto come sul terreno di questo interrogativo si arrivi non solo pazienza, vi ha aperto orizzona molteplici frustrazioni e con- ti sterminati di bontà, di lonflitti nei rapporti dell’uomo ganimità, di pace, di perfetta con Dio, ma capiti anche che si letizia. Soltanto nell’economia giunga alla negazione di Dio”. cristiana il dolore acquista la Al dramma del dolore si unisce sua dimensione più alta e più sempre il dramma della fede. vera; esso ci configura a Cristo, Solo la fede in quel Dio ci dà la forza per accogliere “che ha tanto amato il mondo la sua croce, e ci dispone alle da donare il suo Figlio” può es- più alte ascensioni. Se mansere “la sorgente di ogni rispo- casse l’accettazione di questa sta all’interrogativo sul senso realtà, svanirebbe il merito, e della sofferenza. Questa rispo- resterebbe, sola, la sofferenza sta è stata data da Dio all’uomo come peso tremendo e incomnella croce di Gesù Cristo”. Con prensibile, per taluni persino la passione e la sua morte sulla insopportabile. Sarebbe la più croce, Cristo ha dato un senso grande disgrazia. Ma voi avenuovo alla sofferenza: essa può te la fortuna di avere scoperto ormai configurarci a lui e unirci Cristo accanto a voi, che vi dà alla sua passione redentrice. la sua stessa forza, vi invita ad Questa fede è certo una essere i suoi Cirenei accanto a grazia, ma esige in noi quella lui”. sensibilità umana che ci rende Giovanni Paolo II scriveva: capaci di stare vicino e metterci “Avendo condiviso anch’io, in con amore concreto al servizio questi anni, a più riprese l’espedi coloro che soffrono. Solo chi rienza della malattia, ho comcrede e ama vede al di là del preso sempre più chiaramente dolore. il suo valore per il mio ministeIl Messaggio del Concilio ro petrino e per la vita stessa Vaticano II a tutti coloro che della Chiesa. Nell’esprimere afsoffrono (8 dicembre 1965) di- fettuosa solidarietà a coloro che ceva: “Per voi tutti, fratelli pro- soffrono, li invito a contemplavati, visitati dalla sofferenza re con fede il mistero di Cristo, dai mille volti, il Concilio ha un crocifisso e risorto, per arrivare messaggio tutto speciale. Sente a scoprire nelle proprie vicende fissi su di sé i vostri occhi im- dolorose l’amorevole disegno ploranti, che cercano invano il di Dio. Solo guardando a Gesù perché della sofferenza umana “uomo dei dolori, che ben coe domandano ansiosamente nosce il patire” (Is 53,3), è posquando e da dove verrà il con- sibile trovare serenità e fiducia. forto. Ogni giorno mi reco idealIl Cristo non ha soppresso mente in pellegrinaggio negli la sofferenza; non ha neppure ospedali e nei luoghi di cura, voluto svelarcene interamente dove vivono persone di ogni il mistero: l’ha presa su di sé, età e di ogni ceto sociale. Vorrei e questo basta perché ne com- soprattutto sostare al fianco prendiamo tutto il valore. Ecco dei degenti, dei familiari e del la scienza cristiana della soffe- personale sanitario. Sono luorenza, la sola che doni la pace. ghi che costituiscono come dei Sappiate che non siete soli, santuari, nei quali le persone né separati, né abbandonati, partecipano al mistero pasquané inutili: siete i chiamati da le di Cristo. Cristo, la sua XXVII immagine viven- ORDINARIO Anche il 6più distratto DOMENICA DEL TEMPO ottobre 2013 è lì te e trasparente. Nel suo nome, portato a porsi domande sulla il Concilio vi saluta con amore, propria esistenza e sul suo sivi ringrazia, vi assicura l’amici- gnificato, sul perché del male, zia e l’assistenza della Chiesa e della sofferenza e della morte. vi benedice”. Ecco perché è importante che Paolo VI parlava del me- mai manchi in tali strutture Perdella le famiglie, rito sofferenza: “E a voi, una presenza qualificata e siperché siano carissimi, chechiese sietedomestiche o siete stati gnificativa dei credenti” in cui la fede viene vissuta e trasmessa, infermi, e tuttora portate nel Si può così scoprire il sendi generazione preghiamo. vostro corpo in logenerazione, stigma delle so pieno dell’invito di Papa pene patite, vogliamo sottoli- Francesco il giorno di Pasqua: neare il merito della sofferenza. “Vorrei che l’annuncio che DOMENICA XXVIII TEMPO 13 ottobre 2013 in Voi non soffrite, nonDEL avete sof- ORDINARIO Gesù è risorto giungesse ferto invano: perché il dolore ogni casa, in ogni famiglia, vi ha maturati nello spirito, vi specialmente dove ‘è più sofha datom una visione realistica ferenza, negli ospedali, nelle e giusta delle cose del mondo, carceri”. una quadratura di giudizio e di d. Dante Bellinati Per i giovani, perché la sequela personale del Maestro sia rinvigorita dall’abbondanza di grazie spirituali che Egli concede alla Chiesa in questo Anno della Fede, preghiamo.
Anno della Fede
DOMENICA XXIX DEL TEMPO ORDINARIO
Il mi-oa-iu - to__
vie-ne dal Si- gno -
20 ottobre 2013
re.
Per tutti noi, perché l’Anno della fede ci sia propizio per vivere la missione di annunziare il Vangelo nei luoghi di lavoro, di studio, di svago, preghiamo.
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attualità
domenica 20 ottobre 2013
la Settimana
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Giornata Missionaria Mondiale 2013
Sulle strade del mondo Messaggio del Santo Padre Francesco
Cari fratelli e sorelle, quest’anno celebriamo la Giornata Missionaria Mondiale mentre si sta concludendo l’Anno della fede, occasione importante per rafforzare la nostra amicizia con il Signore e il nostro cammino come Chiesa che annuncia con coraggio il Vangelo. In questa prospettiva, vorrei proporre alcune riflessioni. 1. La fede è dono prezioso di Dio, il quale apre la nostra mente perché lo possiamo conoscere ed amare. Egli vuole entrare in relazione con noi per farci partecipi della sua stessa vita e rendere la nostra vita più piena di significato, più buona, più bella. Dio ci ama! La fede, però, chiede di essere accolta, chiede cioè la nostra personale risposta, il coraggio di affidarci a Dio, di vivere il suo amore, grati per la sua infinita misericordia. E’ un dono, poi, che non è riservato a pochi, ma che viene offerto con generosità. Tutti dovrebbero poter sperimentare la gioia di sentirsi amati da Dio, la gioia della salvezza! Ed è un dono che non si può tenere solo per se stessi, ma che va condiviso. Se noi vogliamo tenerlo soltanto per noi stessi, diventeremo cristiani isolati, sterili e ammalati. L’annuncio del Vangelo fa parte dell’essere discepoli di Cristo ed è un impegno costante che anima tutta la vita della Chiesa. «Lo slancio missionario è un segno chiaro della maturità di una comunità ecclesiale» (Benedetto XVI, Esort. ap. Verbum Domini, 95). Ogni comunità è “adulta” quando professa la fede, la celebra con gioia nella liturgia, vive la carità e annuncia senza sosta la Parola di Dio, uscendo dal proprio recinto per portarla anche nelle “periferie”, soprattutto a chi non ha ancora avuto l’opportunità di conoscere Cristo. La solidità della nostra fede, a livello personale e comunitario, si misura anche dalla capacità di comunicarla ad altri, di diffonderla, di viverla nella carità, di testimoniarla a quanti ci incontrano e condividono con noi il cammino della vita. 2. L’Anno della fede, a cinquant’anni dall’inizio del Concilio Vaticano II, è di stimolo perché l’intera Chiesa abbia una rinnovata consapevolezza della sua presenza nel mondo contemporaneo, della sua missione tra i popoli e le nazioni. La missionarietà non è solo una questione di territori geografici, ma di popoli, di culture e di singole persone, proprio perché i “confini” della fede non attraversano solo luoghi e tradizioni umane, ma il cuore di ciascun uomo e di ciascuna donna, Il Concilio Vaticano II ha sottolineato in modo speciale come il compito missionario, il compito di allargare i confini della fede, sia proprio di ogni battezzato e di tutte le comunità cristiane: «Poiché il popolo di Dio vive nelle comunità, specialmente in quelle diocesane e parrocchiali, ed in esse in qualche modo appare in forma visibile, tocca anche a queste comunità rendere testimonianza a Cristo di fronte alle nazioni» (Decr. Ad gentes, 37). Ciascuna comunità è quindi interpellata e invitata a fare proprio il mandato affidato da Gesù agli Apostoli di essere suoi «testimoni a Gerusalemme, in tutta la Giudea e
la Samaria e fino ai confini della terra» (At 1,8), non come un aspetto secondario della vita cr ist ia na, ma come un aspetto essenziale: tutti siamo inviati sulle strade del mondo per camminare con i fratelli, professa ndo e testimoniando la nostra fede in Cristo e facendoci annunciatori del suo Va n g e l o . Invito i Vescovi, i Presbiteri, i Consigli presbiterali e pastorali, ogni persona e gruppo responsabile nella Chiesa a dare rilievo alla dimensione missionaria nei programmi pastorali e formativi, sentendo che il proprio impegno apostolico non è completo se non contiene il proposito di “rendere testimonianza a Cristo di fronte alle nazioni”, di fronte a tutti i popoli. La missionarietà non è solamente una dimensione programmatica nella vita cristiana, ma anche una dimensione paradigmatica che riguarda tutti gli aspetti della vita cristiana. 3. Spesso l’opera di evangelizzazione trova ostacoli non solo all’esterno, ma all’interno della stessa comunità ecclesiale. A volte sono deboli il fervore, la gioia, il coraggio, la speranza nell’annunciare a tutti il Messaggio di Cristo e nell’aiutare gli uomini del nostro tempo ad incontrarlo. A volte si pensa ancora che portare la verità del Vangelo sia fare violenza alla libertà. Paolo VI ha parole illuminanti al riguardo: «Sarebbe ... un errore imporre qualcosa alla coscienza dei nostri fratelli. Ma proporre a questa coscienza la verità evangelica e la salvezza di Gesù Cristo con piena chiarezza e nel rispetto assoluto delle libere opzioni che essa farà ... è un omaggio a questa libertà» (Esort, ap. Evangelii nuntiandi, 80). Dobbiamo avere sempre il coraggio e la gioia di proporre, con rispetto, l’incontro con Cristo, di farci portatori del suo Vangelo. Gesù è venuto in mezzo a noi per indicare la via della salvezza, ed ha affidato anche a noi la missione di farla conoscere a tutti, fino ai confini della terra. Spesso vediamo che sono la violenza, la menzogna, l’errore ad essere messi in risalto e proposti. E’ urgente far risplendere nel nostro tempo la vita buona del Vangelo con l’annuncio e la testimonianza, e questo dall’interno stesso della Chiesa. Perché, in questa prospettiva, è importante non dimenticare mai un principio fondamentale per ogni evangelizzatore: non si può annunciare Cristo senza la Chiesa. Evangelizzare non è mai un atto isolato, individuale, privato, ma sempre ecclesiale. Paolo VI scriveva che «quando il più sconosciuto predicatore, missionario, catechista o Pastore, annuncia il Vangelo, raduna la
dall’azione dello Spirito Santo, che hanno vissuto e vivono lo stupore dell’i ncontro con Gesù Cristo e desiderano condividere questa esperienza di profonda gioia, condividere il Messaggio di salvezza che il Signore ci ha portato. E’ proprio lo Spirito Santo che guida la Chiesa in questo cammino.
comunità, trasmette la fede, amministra un S ac ra m e nt o, anche se è solo, compie un atto di Chiesa». Egli non agisce «per una missione arrogatasi, né in forza di un’ispirazione personale, ma in unione con la missione della Chiesa e in nome di essa» (ibidem). E questo dà forza alla missione e fa sentire ad ogni missionario ed evangelizzatore che non è mai solo, ma parte di un unico Corpo animato dallo Spirito Santo. 4. Nella nostra epoca, la mobilità diffusa e la facilità di comunicazione attraverso i new media hanno mescolato tra loro i popoli, le conoscenze, le esperienze. Per motivi di lavoro intere famiglie si spostano da un continente all’altro; gli scambi professionali e culturali, poi, il turismo e fenomeni analoghi spingono a un ampio movimento di persone. A volte risulta difficile persino per le comunità parrocchiali conoscere in modo sicuro e approfondito chi è di passaggio o chi vive stabilmente sul territorio. Inoltre, in aree sempre più ampie delle regioni tradizionalmente cristiane cresce il numero di coloro che sono estranei alla fede, indifferenti alla dimensione religiosa o animati da altre credenze. Non di rado poi, alcuni battezzati fanno scelte di vita che li conducono lontano dalla fede, rendendoli così bisognosi di una “nuova evangelizzazione”. A tutto ciò si aggiunge il fatto che ancora un’ampia parte dell’umanità non è stata raggiunta dalla buona notizia di Gesù Cristo. Viviamo poi in un momento di crisi che tocca vari settori dell’esistenza, non solo quello dell’economia, della finanza, della sicurezza alimentare, dell’ambiente, ma anche quello del senso profondo della vita e dei valori fonda-
mentali che la animano. Anche la convivenza umana è segnata da tensioni e conflitti che provocano insicurezza e fatica di trovare la via per una pace stabile. In questa complessa situazione, dove l’orizzonte del presente e del futuro sembrano percorsi da nubi minacciose, si rende ancora più urgente portare con coraggio in ogni realtà il Vangelo di Cristo, che è annuncio di speranza, di riconciliazione, di comunione, annuncio della vicinanza di Dio, della sua misericordia, della sua salvezza, annuncio che la potenza di amore di Dio è capace di vincere le tenebre del male e guidare sulla via del bene. L’uomo del nostro tempo ha bisogno di una luce sicura che rischiara la sua strada e che solo l’incontro con Cristo può donare. Portiamo a questo mondo, con la nostra testimonianza, con amore, la speranza donata dalla fede! La missionarietà della Chiesa non è proselitismo, bensì testimonianza di vita che illumina il cammino, che porta speranza e amore. La Chiesa - lo ripeto ancora una volta - non è un’organizzazione assistenziale, un’impresa, una ONG, ma è una comunità di persone, animate
5. Vorrei incoraggiare tutti a farsi portatori della buona notizia di Cristo e sono grato in modo particolare ai missionari e alle missionarie, ai presbiteri fidei donum, ai religiosi e alle religiose, ai fedeli laici - sempre più numerosi - che, accogliendo la chiamata del Signore, lasciano la propria patria per servire il Vangelo in terre e culture diverse. Ma vorrei anche sottolineare come le stesse giovani Chiese si stiano i mpeg na ndo generosamente nell’invio di missionari alle Chiese che si trovano in difficoltà - non raramente Chiese di antica cristianità - portando così la freschezza e l’entusiasmo con cui esse vivano la fede che rinnova la vita e dona speranza. Vivere in questo respiro universale, rispondendo al mandato di Gesù «andate dunque e fate discepoli tutti i popoli» (Mt 28, 19) è una ricchezza per ogni Chiesa particolare, per ogni comunità, e donare missionari e missionarie non è mai una perdita, ma un guadagno. Faccio appello a quanti avvertono tale chiamata a corrispondere generosamente alla voce dello Spirito, secondo il proprio stato di vita, e a non aver paura dì essere generosi con il Signore. Invito anche i Vescovi, le famiglie religiose, le comunità e tutte le aggregazioni cristiane a sostenere, con lungimiranza e attento discernimento, la chiamata missionaria ad gentes e ad aiutare le Chiese che hanno necessità di sacerdoti, di religiosi e religiose e di laici per rafforzare la comunità cristiana. E questa dovrebbe essere un’attenzione presente anche tra le Chiese che fanno parte di una stessa Conferenza Episcopale o di una Regione: è importante che le Chiese più ricche di vocazioni aiutino con
generosità quelle che soffrono per la loro scarsità. Insieme esorto i missionari e le missionarie, specialmente i presbiteri fidei donum e i laici, a vivere con gioia il loro prezioso servizio nelle Chiese a cui sono inviati, e a portare la loro gioia e la loro esperienza alle Chiese da cui provengono, ricordando come Paolo e Barnaba al termine del loro primo viaggio missionario «riferirono tutto quello che Dio aveva fatto per mezzo loro e come avesse aperto ai pagani la porta della fede» (At 14,27). Essi possono diventare una via per una sorta di “restituzione” della fede, portando la freschezza delle giovani Chiese, affinché le Chiese di antica cristianità ritrovino l’entusiasmo e la gioia di condividere la fede in uno scambio che è arricchimento reciproco nel cammino di sequela del Signore. La sollecitudine verso tutte le Chiese, che il Vescovo di Roma condivide con i confratelli Vescovi, trova un’importante attuazione nell’impegno delle Pontificie Opere Missionarie, che hanno lo scopo di animare e approfondire la coscienza missionaria di ogni battezzato e di ogni comunità, sia richiamando la necessità di una più profonda formazione missionaria dell’intero Popolo di Dio, sia alimentando la sensibilità delle Comunità cristiane ad offrire il loro aiuto per favorire la diffusione del Vangelo nel mondo. Un pensiero infine ai cristiani che, in varie parti del mondo, si trovano in difficoltà nel professare apertamente la propria fede e nel vedere riconosciuto il diritto a viverla dignitosamente. Sono nostri fratelli e sorelle, testimoni coraggiosi - ancora più numerosi dei martiri nei primi secoli che sopportano con perseveranza apostolica le varie forme attuali di persecuzione, Non pochi rischiano anche la vita per rimanere fedeli al Vangelo di Cristo. Desidero assicurare che sono vicino con la preghiera alle persone, alle famiglie e alle comunità che soffrono violenza e intolleranza e ripeto loro le parole consolanti di Gesù: «Coraggio, io ho vinto il mondo» (Gv 16,33). Benedetto XVI esortava: «“La Parola del Signore corra e sia glorificata’’ (2Ts 3,1): possa questo Anno della fede rendere sempre più saldo il rapporto con Cristo Signore, poiché solo in Lui vi è la certezza per guardare al futuro e la garanzia di un amore autentico e duraturo» (Lett. ap. Porta fidei, 15). È il mio auspicio per la Giornata Missionaria Mondiale di quest’anno. Benedico di cuore i missionari e le missionarie e tutti coloro che accompagnano e sostengono questo fondamentale impegno della Chiesa affinché l’annuncio del Vangelo possa risuonare in tutti gli angoli della terra, e noi, ministri del Vangelo e missionari, sperimenteremo “la dolce e confortante gioia di evangelizzare” (Paolo VI, Esort. ap. Evangelii nuntiandi, 80). Dal Vaticano, 19 maggio 2013, Solennità di Pentecoste
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la Settimana
società
A tema la differenza uomo - donna
A favore della vita e dell’amore
Convegno regionale della Federazione Movimenti e Centri di Aiuto alla Vita - Regione Veneto E’ stato dedicato a Questione sessuale e questione della vita, oggi. Nuove sfide per il volontariato pro-life il Convegno regionale della Federazione veneta dei Centri e dei Movimenti per la vita guidata da Guido De Candia, svoltosi domenica 6 ottobre a Camposampiero (Pd). Il relatore Giulio Bianchi ha analizzato soprattutto il tema della differenza uomo-donna, data per certa in natura nel corso di millenni, recentemente messa in discussione dal femminismo radicale e dall’ideologia del gender. “La differenza tra uomo e donna – ha sottolineato fra l’altro - è stata considerata per secoli e secoli una cosa molto bella. Ma è venuta poi la diffidenza, la contestazione, la negazione della differenza”. Alla radice di questo epocale mutamento di prospettiva anche l’evoluzione del pensiero femminista, che non poteva ignorare il fallace pseudo-ragionamento ripetuto in ogni epoca, secondo il quale la donna è diversa dall’uomo, dunque è inferiore. “In un primo momento – ha fatto presente Bianchi - il movimento delle donne ha chiesto la parità: diritto di voto, diritto all’istruzione anche ai massimi livelli, accesso a tutte le professioni; le stesse possibilità, le stesse opportunità, le stesse libertà degli uomini”. Ma in seguito, e in particolare nei Paesi più sviluppati, nei quali la parità giuridica è stata sostanzialmente realizzata, il femminismo radicale ha attribuito alla conformazione fisica della donna una rilevanza decisiva in ordine alla sua inferiorità di fatto. Di qui l’appello alla scienza e alla tecnolo-
gia, per liberare la donna dalla costrizione della sua specifica conformazione materna, e una tendenziale diffidenza nei confronti della stessa maternità, che mostra la rilevanza del tema della differenza sessuale in ordine alla riproduzione, alla questione della vita. Convergente, a questo riguardo, la spinta ideologica delle teorie gender e queer, volte a vanificare la differenza come dato naturale da riconoscere, e a proporre una libera auto creazione della identità sessuale, anche insofferente dell’alternativa maschile/ femminile. La forma di generazione congeniale alla recente costellazione ideologica del femminismo radicale, delle teorie gender, e della comune rivendicazione della piena libertà e dei pari diritti di ogni orientamento sessuale, è la procreazione medicalmente assistita, la fecondazione in vitro. La quale – si è detto – incoraggia di fatto nel nostro occidente la produzione dei figli su misura e la selezione di tipo eugenetico, che già peraltro ricorre con una certa frequenza, sotto altro nome e finzione (“aborto terapeutico”), nella prassi naturale della generazione. Intensa la riflessione nei tre gruppi di ricerca che hanno fatto seguito alla relazione di apertura del convegno, che ha evidenziato la propensione dei dirigenti e operatori dei Centri di aiuto alla vita e Movimenti per la vita veneti per una presenza dialogante e nello stesso tempo “profetica” nel mondo d’oggi, ovvero animata da una convinta e premurosa attenzione a salvare e promuovere l’umano nell’ odierna città dell’uomo.
Castelnovo Bariano
Difesa del territorio
Al via i lavori per 12 milioni onde sistemare il Cavo Maestro Stanno per iniziare finalmente i lavori per 12 milioni onde sistemare definitivamente il Cavo Maestro, conosciuto dalla gente come Perenno o Collettore Padano; ciò a cura del consorzio di bonifica Adige Po. Trattasi del più grosso investimento di pubblica utilità mai implementato qui per cui la soddisfazione del sindaco Massimo Biancardi è legittima. “Certo un’opera idraulica di assoluto rilievo – ha osservato il primo cittadino – e questo nell’interesse irriguo generale. In particolare verrà sanata una volta per tutte la disastrosa situazione dei frontisti in via Argine Valle alle prese da sempre con problemi ecologici di vario genere mai affrontati prima. A tal proposito ho chiesto espressamente ad Adige Po che i lavori, certo complessi e di lungo periodo, comincino ora proprio partendo dalla riviera Argine Valle”. In merito nella mattinata dell’8 ottobre u.s. in municipio si è tenuta una specifica riunione operativa tra l’amministrazione locale, rappresentata dal sindaco Massimo Biancardi e dal tecnico comunale Paolo Cavaggion, ed il consorzio di bonifica Adige Po tramite il vice direttore Giovanni Veronese insieme ai collaboratori il geometra Pavani ed il custode idraulico Baratella.
domenica 20 ottobre 2013
Borsea – Centro Parrocchiale “Cuore nuovo”
Missionari sulla Via della Pace
Incontri di “preghiera-formazione” proposti dall’Associazione VIA PACIS in collaborazione con la Parrocchia di Borsea. Tutte le notizie sull’Associazione VIA PACIS si possono trovare sul sito www.viapacis. info, mentre per quanto riguarda Rovigo, espressione locale di questa Associazione i recapiti sono: Responsabile: Cabassa Sabrina Tel: 0425780326 cell.: 346 0850517 - mail: sabrina70cabassa@gmail.com Questi incontri, si svolgeranno con una cadenza quindicinale e il primo ha avuto luogo martedì 15 ottobre, vedranno la preziosa partecipazione dei fondatori e, tra gli altri, anche del prof. Gregorio Vivaldelli membro di questa associazione e noto conferenziere anche nella nostra diocesi. Sabrina ed Emanuele
Programma incontri Via Pacis 2013/2014 Ottobre: martedì 29, guida Gregorio Vivaldelli. Novembre: martedì 12, guida Eliana Aloisi Maino; martedì 26, guida Sabrina e Emanuele. Dicembre: martedì 10, guida Lorenzo Parisi. Gennaio 2014: martedì 7, gui-
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in collaborazione con la Parrocchia di Borsea
I martedì di
Via Pacis Incontri quindicinali di preghiera e formazione Associazione Via Pacis
“...e dirigere i nostri passi sulla via della pace” (dal Cantico di Zaccaria Lc 1,68-79)
presso la Sala Madre Teresa del centro parrocchiale “Cuore Nuovo” dalle 20.45 alle 22.00 Responsabile: Sabrina Cabassa
cell. 346.0850517 - sabrina70cabassa@gmail.com da Sabrina e Emanuele, marteMarzo: martedì 4, guida www.viapacis.info dì 21, guida Paolo Maino. Lorenzo Parisi, martedì 18, Febbraio: martedì 4, guida guida Sabrina e Emanuele. Gli incontri sono aperti a tutti Sabrina e Emanuele, martedì Aprile: martedì 1, guida Paolo 18, guida Gregorio Vivaldelli. Maino.
Consvipo
Festa per Fabio Volpe Andato in pensione
“L’appalto delle opere è stato aggiudicato, in virtù dell’offerta economicamente più vantaggiosa, ad un’associazione temporanea d’imprese polesane con capofila la Cogese Sas di Porto Viro. Ciò permetterà di avere – ha aggiunto l’ing. Giovanni Veronese - alcune migliorie sia per quanto riguarda i presidi di sponda che per il contenimento degli espropri. I tecnici consorziali sono già al lavoro per contattare i frontisti per le preliminari operazioni di occupazione delle aree permanenti o temporanee”. L’intervento di durata triennale, finanziato dal ministero delle politiche agricole, alimentari e forestali, interessa i bacini idraulici di MelaraBergantino, Aranova e Zelo. Si continuerà a sistemare a monte per ulteriori 9 km. il Cavo Maestro dal ponte di sostegno Canova a San Pietro Polesine (qui i lavori di ripristino a valle si sono fermati qualche anno fa) sino ai confini polesani di Melara. Due gli appalti complementari: uno di 3.855.835,22
per lo scavo e il presidio di buona parte delle sponde; l’altro di 3.434.164,78 riguardante interventi su manufatti, ponti, chiaviche e sostegni. Le altre somme riguardano le spese generali per un 15%, l’Iva per il 22%, gli espropri ed “alcune spese in diretta amministrazione per l’adeguamento dei sistemi di derivazione principali alla chiavica di Calto e a Passo Cavallotti”. Lungo la riviera di via Argine Valle verrà risezionato il canale onde creare una pista di manutenzione adiacente al corso d’acqua con grande beneficio dei cortili e delle abitazioni situate in fregio al ciglio. Tutti i relativi manufatti idraulici, chiaviche, sostegni e simili saranno ridisegnati ed ampliati; per i ponti sono previsti solo interventi di manutenzione straordinaria, tipo stuccature e sostituzione di qualche mattone. Nelle foto: I frontisti dell’Argine Valle; l’ing. Giovanni Veronese.
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UnIone STAMPA PERIoDICA ITALIANA
FedeRazIone ITalIana SETTIMANALI CATToLICI
Il Consiglio d’Amministrazione del Consorzio per lo Sviluppo del Polesine ha voluto salutare, il suo Coordinatore dei Settori, Fabio Volpe, che, dopo più di 43 anni, avendone i requisiti contributivi, ha deciso di chiudere la sua lunga esperienza lavorativa, lasciando l’Ente, nel quale era entrato nel 1996, per godere della meritata pensione. Fabio Volpe, 64 anni, ha così concluso una carriera che era iniziata, quando, dopo essersi diplomato come Addetto alla contabilità all’Istituto Professionale di Stato per il Commercio di Rovigo, si era occupato proprio di contabilità presso l’Unione Agricola Polesana di Rovigo. Dal 1973 al 1991 era poi stato il Responsabile dei Servizi di Stato Civile, Anagrafe, Leva, Elettorale e Statistica del Comune di Pontecchio Polesine, per approdare, quindi, alla Provincia di Rovigo, dalla quale era, infine, passato al Consorzio per lo Sviluppo del Polesine. Ha anche ricoperto importanti incarichi a livello provinciale e nazionale, da quello di Segretario Provinciale dei dipendenti pubblici della CISL a quello di funzionario del Ministero per le Partecipazioni Statali a Roma, lavorando nello Staff del Ministro Carlo Fracanzani. Fabio Volpe in quegli anni è stato anche un importante dirigente della Federazione Italiana della Pallavolo (FIPAV), dapprima come Presidente del Veneto e poi come Vicepresidente nazionale, vivendo da attivo protagonista, alla guida della delegazione azzurra, la storica vittoria degli europei in Svezia nel 1989 ed il trionfo mondiale in Brasile nel 1990, con la mitica squadra allenata da Velasco. Negli ultimi anni Volpe ha messo la sua prestigiosa esperienza sportiva e la sua passione a disposizione della Beng Volley Rovigo della quale è, tutt’ora, apprezzato dirigente. Il Presidente del Consorzio,
Angelo Zanellato, ha consegnato a Volpe una targa ricordo che vuole testimoniare l’affetto e la riconoscenza dell’Ente nei confronti del funzionario. Zanellato, che è legato a
Volpe anche da una lunga amicizia personale, ha espresso all’ormai ex dipendente del Consorzio l’augurio affinché questa nuova fase della sua vita gli porti nuove e migliori soddisfazioni.
SAE - Gruppo di Rovigo
Incontri ecumenici e di dialogo interreligioso IL REGNO DI DIO: speranza per l’umanità o utopia? Relatore: Paolo Ricca Teologo protestante Venerdì 25 ottobre 2013 ore 18.00 Presso la Sala Arazzi dell’Accademia dei Concordi in Piazza Vittorio Emanuele II, 14 a Rovigo. • Il S.A.E. (Segretariato Attività Ecumeniche) è un movimento interconfessionale di laici per l’ecumenismo e il dialogo ebraico-cristiano. È nato a Venezia nel 1947 per iniziativa di Maria Vingiani, sua attuale Presidente emerita. La sede nazionale è a Milano in Piazza S. Eufemia n. 2. Tel.: 02878569 - Fax: 0286465295 -saenazionale@gmail.com - www.saenotizie.it • Il S.A.E. è soggetto accreditato dal Ministero dell’istruzione per la formazione del personale della scuola (D.M. 177/2000 e D.M. 26/7/2007 prot. n. 15325) • Dal 2006 è nato a Rovigo un “gruppo SAE” interconfessionale che si riunisce una volta al mese, di lunedì, in Via Alberto Mario n. 36, presso le Missionarie della Redenzione. • L’attività del gruppo vuole favorire l’esperienza del dialogo e il servizio di formazione ecumenica. • Responsabile del gruppo SAE è la Dott.ssa Alessandra Moretto tel. 0425 28122.
la Settimana
polesine
domenica 20 ottobre 2013
Rovigo - Iniziativa proposta presso la parrocchia di Sant’Antonio
I Nomi dell’amore Pagine nuziali della Scrittura
Lo scorso anno, attraverso i testi dell’Antico Testamento, che la Chiesa ha sempre proclamato nella liturgia, abbiamo scoperto che molti di quegli atteggiamenti lontani ci appartengono ancora e che, soprattutto, non è cambiato nel tempo l’amore fedele di Dio per noi. Quest’anno vogliamo andare più decisamente verso Cristo, lo Sposo della Chiesa, e lo facciamo mediante il linguaggio dell’amore umano che anche questa volta parte da lontano. E’ Dio stesso che ci autorizza a farlo, rivelandosi molte volte nella Scrittura e p a rl a n do ci di sé con l ’a l f a b e t o degli affetti: l’amore tra un uomo e una donna, l ’i n n a m o ramento, il tradimento, la paternità e la maternità, la vedovanza. Se Lui si è fatto conoscere così significa che anche noi possiamo, a ritroso, esplorare i nostri affetti e scoprirli abitati da Dio. Scegliamo un percorso tematico, che prevede ogni sera l’accostamento di due o tre brani biblici. Non faremo un corso per fidanzati, o di spiritualità coniugale, ma accoglieremo il realismo
con cui la Scrittura accosta la coppia umana e la famiglia e ci faremo aiutare a scoprire anche attraverso questa esperienza elementare, nella quale ciascuno di noi è nato e vive, si può fare esperienza di Dio; anch’essa infatti, come tutti i momenti umani, è segnata da limiti e fragilità, ha bisogno della redenzione operata dal Figlio che salva tutto l’uomo e la donna, compresi i loro affetti.
deciso di unirsi a noi. p p p p p p p p
Dio tante volte ha rivelato se stesso e il suo Amore attraverso il linguaggio dell’amore umano. Possiamo dunque percorrerlo per comprendere Lui ed il legame perenne con il quale ha
La voce dello Sposo: Giovedì 17 ottobre L’innamoramento: Giovedì 21 novembre Le nozze: Giovedì 19 dicembre Il levirato: Giovedì 16 gennaio Fedeltà e infedeltà: Giovedì 20 febbraio La Samaritana e l’adultera: Giovedì 20 marzo Dio come padre e madre: Giovedì 17 aprile Rinascere in Cristo: Giovedì 15 maggio.
Tutti gli incontri avranno luogo alle ore 21, presso la parrocchia di S. Antonio di Padova, V.le De Gasperi 7 - E’ utile portare la Bibbia.
Castelnovo Bariano
Chiesa da restaurare, paese mobilitato Iniziative di promozione
Il primo documento certo su Castelnovo Bariano risale al 1109 e riguarda un minimo e fluviale luogo fortificato (Bariano) donato da Matilde di Canossa al vescovo ferrarese Landolfo; la cessione venne firmata di proprio pungo dalla celebre contessa. Tale piccolo castello venne assalito dai mantovani nel 1199 e probabilmente distrutto sin da allora. Un altro lo costruirono gli estensi nei primi anni del 15° secolo e venne chiamato appunto Castelnovo per distinguerlo dall’antico, sorgendo sempre sul Po nei pressi dell’ancor esistente fornace. Il matildico feudo Bariano comprendeva la chiesa di San Bartolomeo situata nell’attuale golena Cybo intorno ad un robusto luogo abitato a ridosso dell’argine Mayol; tale luogo abitato venne cancellato dalla grande alluvione del 1601. Poco dopo iniziò la grande bonificazione Bentivoglio che rese fertili le zone altopolesane tanto che la gente nostra lentamente si spostò oltre l’attuale argine maestro avendo come riferimento la località denominata Sabbioni; qui esisteva un piccolo oratorio dedicato a S. Antonio di Padova. Al
Chiediamo alla SS. Trinità la glorificazione della Serva di Dio suor M. Felicita Baseggio
Fatti prodigiosi avvenuti alla mistica polesana
Giovedì 24 Ottobre 2013 alle 18,30, nella chiesa di S.Domenico a Rovigo, sarà celebrata una S. Messa Il giorno 24 ottobre 1784 le Suore Terziarie Francescane riunite in Capitolo approvarono la vestizione religiosa di Anna Baseggio. La giovane era stata accolta come educanda e aveva iniziato il Probandato il 14 Luglio dello stesso anno “ con facoltà e mandato del Vescovo ( Arnaldo Speroni degli Alvarotti ) in data 16 c. m. assegnandole per grazia e privilegio la prova di soli tre mesi “ anziché un anno. Il giorno 8 Novembre successivo “ premessi i santi esercizi vestì l’abito di queste religiose Terziarie di San Francesco prendendo il nome di suor Maria Felicita Fortunata, per mano e con l’assistenza di me infrascritto con la celebrazione in questo pubblico oratorio della Santa Messa.” Così scrive sul Registro delle elezioni delle superiore, delle vestizioni e professioni, Mons. Giovanni Battista Lachini, Arciprete del Duomo in Rovigo e confessore delle Terziarie. Mons. Lachini, “ persona di pronto ingegno, perspicacia di giudizio, oratore sacro, con soda cultura letteraria, filosofica e teologica, infaticabile nello zelo pastorale “ è figura sacerdotale molto importante nella vita di suor Baseggio. La accompa-
Diocesi
Ufficio catechistico Orari
L’ufficio Catechistico diocesano è aperto in Curia Vescovile nei giorni martedì, mercoledì e venerdì dalle ore 9,00 alle 12,30. E-mail ucdrovigo@ gmail.com
gnò, spiritualmente, durante la vita nel mondo, dopo che ella ebbe fatto voto di verginità, e per circa trent'anni fu suo confessore e Direttore spirituale. E’ grazie a mons. Lachini che noi abbiamo oggi a nostra disposizione testimonianze dirette sulla Baseggio fin dal primo momento nel quale ella fu accolta fra le Terziarie Francescane. In virtù del voto di obbedienza, al quale le religiose sono tenute, il sacerdote comandò ad alcune suore, fra le quali suor M. Luigia Griffi, Priora del Convento, di annotare scrupolosamente quegli episodi straordinari ( mistici ) vissuti dalla Baseggio, dei quali esse erano state testimoni. Sono episodi che confermano indirettamente quanto si legge nei racconti autobiografici di suor M. Felicita, ma queste testimonianze sono rilevanti perché danno una visione d’insieme del rapporto tra quanto avviene alla Baseggio e quanto veniva percepito in convento. L’Arciprete Lachini raccoglieva tutti gli scritti. Ed è lo stesso sacerdote che scrive due testimonianze, relative a fatti prodigiosi avve-
nuti a suor Baseggio dei quali riportiamo parziale e piccola sintesi. Scrive Mons. Lachini: “Laus Deo. La sera 21. Maggio 1785. Alle ore 3. Circa. Sopravvenuta a Suor Maria Felicita Baseggio, Novizia nel Convento delle Monache Terziarie di San Francesco di questa Città di Rovigo, una delle solite visioni in cui tiene colloquio, spesso ad occhi chiusi, con un bellissimo celeste giovanetto che ella chiama il suo Bambolo, essendole egli comparso mentre ella stava in sua cella, appoggiata e quasi sedente sopra il suo letto, in compagnia della Madre Priora di detto Convento, Suor Maria Luigia Griffi, e di Suor Maria Giuseppa Casellati, alle quali però non era visibile il detto Bambolo. Udirono dette due Religiose la suddetta Suor Maria Felicita Baseggio fare al suo Giovanetto varie ricerche, fra le quali la udirono dimandargli che cosa facesse allora il Signor Canonico Niccolò Campanari, ed egli le rispose che stava preparando una lettera. Dimandando essa che lettera, Egli le rispose che era una lettera da mandare a lei il dì seguente. Dimandò Felicita che cosa contenesse codesta lettera, ed egli a lei ne rivelò il contenuto. ... Comandai a Maria Felicita che capitando la lettera non la leggesse, ma la consegnasse subito alla Madre Priora. Venne di fatto il dì seguente, 22 Maggio la lettera, e tosto la Novizia la consegnò alla Priora, la quale indi la consegnò a me ancor sigillata com’era. Con la lettera sigillata mi consegnò la Priora anco la cartina, su di cui aveva ella esteso il rivelato contenuto; la qual cartina scritta di pugno della Madre Priora, (fu) poi sottoscritta anco da me.
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Apersi io dunque la lettera, e venni ad osservar col confronto se fosse verace la rivelazione, e si uniformasse il rivelato contenuto scritto nella cartina, prima che fosse aperta la lettera, coi sentimenti della lettera stessa. Rilevai con mio stupore, come può veder ciascheduno, che fu a Maria Felicita rivelata benissimo la sostanza tutta di quanto le scrivea il Campanari. Ho ordinato che tengasi da alcune Religiose testimonj oculari registrato fedelmente, bensì ma con tutta la gelosia ben custodito ed occulto. Di tutto ciò io sottoscritto mi sento inspirato a fare attestazione e memoria (da essere questa ancora tenuta occulta e segreta unitamente co’ fogli in cui registran le Monache) e ciò per gloria di Dio Signore in qualunque futuro caso di suo volere.” G.G.
suo posto nel 1671 sarà eretta una modesta chiesa a titolo di curazia dipendente dalla vicaria di Massa Superiore sino al 1929. Patrono sin da allora il patavino S. Antonio. Nel 1927 il curato Beniamino Vianello si rivolse all’amministrazione comunale onde coinvolgerla nella costruzione di una nuova chiesa, stanti le tristi condizioni di quella secentesca. Per concretizzare l’idea lo stesso mons. Vianello la sera del 27 ottobre del ’27 fece la proposta alla cittadinanza radunata fitta in un luogo civico per una conferenza. Entusiasmo generale e tutti si mossero, popolazione ed istituzioni locali tanto che la demolizione del vecchio tempio iniziò il 9 luglio 1928 per fare posto al nuovo. La posa ufficiale della prima pietra avvenne il 25 ottobre 1928 per mano del vescovo Anselmo Rizzi. Il 13 ottobre 1929 l’attuale chiesa (patrono sempre S. Antonio) fu inaugurata e benedetta dal vescovo Rizzi con la contestuale costituzione della parrocchia. Vennero cresimati 252 bambini dai 6 ai 13 anni. In 9 mesi il tempio in pulito stile neogotico era nato e ciò per merito dell’intera comunità ispirata da don Beniamino Vianello pure primo parroco, stante la nomina papale di Pio XI dell’11 novembre successivo. Da notare che l’attuale torre campanaria risale al 1921 ma fu iniziata sin dal 1913: i lavori furono portati avanti con grandi difficoltà a motivo della povertà estrema castelnovese e del primo conflitto mondiale. La parrocchiale antoniana sino ad oggi è stata un punto di aggregazione sicuro a livello devoto e sociale e la gente di qui, su input dei vari parroci succedutisi, ha sempre dimostrato grande generosità per le esigenze di manuten-
zione ordinaria e straordinaria insieme all’amministrazione comunale, ciò oltre ogni divisione particolaristica. Problema urgente di questi ultimi tempi il rifacimento del tetto a motivo delle infiltrazioni d’acqua che da vari anni si riscontrano nel soffitto del presbiterio. Don Alex Miglioli ha predisposto un progetto che prevede la rimozione dell’attuale manto di copertura; l’ispezione e la verifica della struttura lignea; la sostituzione dei canali di gronda inidonei; la posa di un manto impermeabilizzante e di nuovi coppi (metà saranno conservati). Una spesa notevole per cui parrocchia e Pro Loco si sono mobilitate per la raccolta fondi a vario titolo (ferro vecchio, tappi e cassette di plastica, offerte volontarie). Il sindaco Massimo Biancardi osserva che “s’è dato il patrocinio comunale a tale meritoria iniziativa e facciamo un appello un po’ a tutti per tale indifferibile lavoro straordinario”. In merito è stata ultimamente organizzata al teatro Indipendenza una serata musicale a cura del coro parrocchiale S. Antonio di Padova ad ingresso con offerta libera mirata e la gente ha risposto. Athos Verzola e l’ing. Leonardo Bimbatti hanno illustrato l’intervento da eseguire. Uno spettacolo lirico perfettamente riuscito a cura del direttore Alessio Verzola, dell’accompagnatrice Simonetta Furini, della violinista Paola Ramazzina e dei solisti Alice Rognini, Alessandra Bolognati e Paolo Barbato; come sempre di pregio la prestazione del team corale. Sono stati eseguiti brani di Cortona-Ortolani, Bach, Haendel, De Marzi, Verdi e Rossini, oltre a due spiritual.
Adria - Azienda Ulss 19
Convegno sulla malattia di alzheimer Vivace la partecipazione da parte del pubblico
Il 27 settembre scorso, a pochi giorni dalla Giornata Mondiale dell’Alzheimer, l’Azienda Ulss 19 ha organizzato presso la sala convegni del Comune di Rosolina un incontro di formazione nell’ambito del Progetto Alzheimer, promosso e sostenuto dalla Fondazione Cassa di Risparmio di Padova e Rovigo. L’incontro, al quale hanno partecipato circa duecento persone, ha visto alternarsi al tavolo dei relatori medici, magistrati, psicologi e assistenti sociali impegnati ad affrontare, in un’ottica multidisciplinare, alcuni aspetti sull’assistenza e sulla tutela delle persone affette da demenza che riguardano, soprattutto, le famiglie impegnate in prima linea in un percorso lungo e accidentato, spesso pieno di ricadute emotive, relazionali ed economiche. Ogni relazione, seppure da una diversa prospettiva, ha avuto l’obiettivo principale di individuare percorsi e pratiche volte a garantire il rispetto dei diritti e della dignità dell’anziano affetto da decadimento cognitivo o da demenza. Vivace è stata la partecipazione da parte del pubblico con numerose domande e osservazioni, grazie ai diversi spunti di riflessione offerti dai relatori. Grande la soddisfazione degli organizzatori: il responsabile del Centro per il decadimento cognitivo Ulss 19 Luciano Finotti e il vicepresidente della Fondazione Cassa di Risparmio di Padova e Rovigo Sandro Fioravanti hanno concluso la giornata auspicando nuove occasioni di discussione pubblica sui temi complessi che la demenza propone a operatori, familiari e mondo del volontariato.
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la Settimana
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Rovigo - Tempio de La Rotonda
La fede nel canto e nella musica Prima serata “Rhodigium Gospel Festival”
Sabato 12 ottobre 2013, alle ore 21.15, presso il tempio della Rotonda di Rovigo, si è tenuta la prima serata della manifestazione “Rhodigium Gospel Festival”, in occasione dell’ottobre rodigino. L’evento ha ottenuto il patrocinio della Regione Veneto e della Provincia di Rovigo. Si sono esibiti due cori, il Melos Idé di Verona e il January 24 di Chioggia (VE). I brani eseguiti dal primo coro, di tutte voci femminili, diretto da Chiara Pinazzi, evocano tutti il significato della fede, portano un messaggio di speranza. I più belli sono stati “Amazing grace”, “Everybody sing freedom”, che rievoca la tratta degli schiavi nelle piantagioni di cotone, e “Nobody knows”, ma poi sono stati proposti anche “Heaven”, “Go down, Moses”, “Hush! Somebody’s calling my name”, “This little thing of mine”, tutti accompagnati dalla gestualità. Durante l’esibizione di questo coro, don Lorenzo, fondatore dell’associazione “Messaggeri di speranza” ONLUS, ha proposto alcune riflessioni, visto che questo è l’anno della fede. Ha sottolineato che la musica gospel è un modo di pregare e ha invitato tutti a pregare di più, soprattutto in famiglia. L’associazione da lui fondata è composta da persone che portano speranza, le quali credono che da un” piccolo seme nasca un albero”. Ha sottolineato, infine, che la fede nasce e cresce sul terreno fertile dell’amore. Il secondo coro, composto da voci maschili e femminili, è accompagnato da chitarre, tastiera e percussioni. I brani più gioiosi eseguiti da questo coro sono stati “Ain’t no mountain” e “Lovely day”, brani proposti da diversi gruppi in varie versioni e “Shout to the Lord”, che
celebra tutte le creature della natura, come creature di Dio, poi sono stati proposti “Soon and very soon”, “Motherless child”, “King Jesus”, “Salve Regina”. Tutto il pubblico accompagnava i canti col battito delle mani. Dopo il concerto, ha preso la parola l’assessore alla cultura del Comune di Rovigo, prof. ssa Anna Paola Nezzo, che ha ringraziato i due cori e ha sottolineato che musica gospel è un messaggio di pace e di fede. Subito dopo, il Presidente del Comitato della Rotonda, Giovanni Boschetti, ha conse-
gnato ai direttori dei cori un libro sul tempio della Beata Vergine del Soccorso. Il pubblico era numeroso e ha molto applaudito i cori, che hanno proposto musica fresca, spontanea, che nasce dal cuore, attraverso la quale si può pregare e ringraziare il Signore per tutti i doni e per invocare aiuto nelle situazioni più difficili. L’iniziativa è veramente importante, perché offre a tutte le persone un messaggio che risveglia veramente la fede e la speranza, è una sonorità diversa da portare sempre nel cuore. Francesca Ledda
Parlamento europeo
Prestigioso riconoscimento a Isi Coppola Insignita dell’ePa 2013 a Bruxelles
Isi Coppola, assessore all’economia e sviluppo, ricerca e innovazione della Regione del Veneto, ha ricevuto nei giorni scorsi a Bruxelles l’EPA 2013 (European Projects Awards), nell’ambito della Conferenza EPA 2013 dedicata alle “Prospettive di Cooperazione 2014-2020. Aspettative dopo l’ingresso della Croazia nell’Unione Europea”. La conferenza ed il Premio sono promossi dal Parlamento Europeo, dalla Commissione Europea e dal Comitato delle Regioni al
quale Isi Coppola partecipa, designata dalla Conferenza delle Regioni, dal 2007. L’EPA - European Projects Association - è un’organizzazione non profit con finalità di sviluppo innovazione, internazionalizzazione. La sua mission è dedicata a migliorare le prospettive di cooperazione territoriale e a riconoscere i protagonisti nell’ambito dello sviluppo regionale e locale che si adoperano per diffondere i valori di una cultura europea. L’EPA sostiene inoltre l’utiliz-
Adria - Tomba
Il transito di San Francesco
Nella Basilica S. M. Assunta della Tomba di Adria il 3 ottobre i Frati dell’Immacolata, secondo la tradizione francescana, hanno ricordato il Transito di S. Francesco e alla fine i fratelli dell’OFS hanno rinnovato l’impegno a vivere la Regola con la promessa consolante del Parroco: “E io vi prometto la Vita Eterna”. Il 4 ottobre nella Messa solenne del Vespro, Padre Ave Maria ci ha parlato di S. Francesco così innamorato di Gesù da meritare le stimmate nel suo corpo come gemme vivide d’amore. Continuando la gentile tradizione iniziata tre anni fa da Padre Romano, anche quest’anno l’OFS ha offerto ai presenti i mostaccioli di Jacopa de’ Sette Soli che S. Francesco aveva desiderato alla fine della sua vita e ogni sacchetto portava una frase di S. Francesco. E’ stato un momento bello di fraternità. Luciana Pozzati Stoppa
zo delle nuove tecnologie e di strumenti di comunicazione innovativi e svolge un ruolo attivo nel trasferire conoscenze, esperienze e buone pratiche nei confronti dei governi locali degli Stati membri, soprattutto entrati recentemente a far parte dell’Unione Europea. “Progettare – sottolinea l’assessore - vuol dire soprattutto guardare in avanti e il premio EPA vuole riconoscere l’impegno dei governi locali che, attraverso i loro rappresentanti, hanno saputo trasferire informazioni e conoscenze e metterle a disposizione degli stati membri più giovani, immaginando, già da tempo gli scenari attuali. Il Veneto, ancora una volta ha qualcosa di importante da dire. A livello personale è una grande soddisfazione vedere riconosciuto un percorso che dura da anni. La presenza costante, il lavoro nelle Commissioni, l’essere costantemente in rete con gli altri interlocutori istituzionali portano a risultati di grande importanza per i territori che siamo chiamati a rappresentare”. Tra le attività a livello europeo dell’assessore Coppola, c’è anche il recente parere sugli orientamenti strategici per lo sviluppo sostenibile dell’acquacoltura europea, adottato poi all’unanimità dalla Commissione NAT risorse naturali del Comitato europeo delle Regioni.
domenica 20 ottobre 2013
Adria - Centro Territoriale Permanente
Corsi di lingue e informatica Iniziative per il nuovo anno scolastico
Con l’inizio del nuovo anno riprende con qualche novità l’offerta formativa per la cittadinanza del Centro Territoriale Permanente di Adria. Tra i corsi solitamente attivati si segnala quello di inglese sia per principianti che per coloro che hanno già frequentato l’anno precedente, indicativamente nei giorni di martedì e giovedì, sia quello di informatica di livello base, internet e posta elettronica. Siamo inoltre in attesa di avere altre iscrizioni per arrivare ad un numero minimo di 12 - 14 corsisti per un corso di informatica per quanti conoscano già i rudimenti di Word e che desiderano approfondirlo ed essere introdotti al pacchetto di Office; ovviamente altre richieste più specifiche, (gestione di cartelle, inserimento immagini, ecc..) una volta attivato il corso, potrebbero essere concordate con il nuovo docente, che ha dato la disponibilità anche per corsi di autocad base 2D, disegno tecnico – geometrico e costruzioni / topografia / tecnologia delle costruzioni. Sono poi in procinto di partire due nuovi corsi, Tedesco e Spagnolo, livello base, indicativamente a fine mese. Sono anche aperte le iscrizioni al corso di pittura, che prosegue una tradizione ormai pluriennale e che ogni anno attira gli aspiranti artisti di Adria e dintorni, di cui si auspica al più presto l’attivazione, non appena si sia raggiunto un numero adeguato di corsisti. Il costo di ogni singolo corso è di 65 euro, (più 5 di iscrizione se non si partecipa già ad al-
tre iniziative), per una frequenza complessiva di ben 30 ore di lezione, a conferma della valenza e dell’intento culturale e non economico di tali attività. Chi non lo avesse già fatto può iscriversi ai corsi presso la sede del CTP, sita al Liceo di Adria, telefonando al n° 0426 / 21107 chiedendo poi di essere messo in contatto con il nostro ufficio del CTP (sig. Antonella Quagliato). Per quanto riguarda i corsi già portati a termine, si apprende con una certa soddisfazione, che sono arrivati sia i risultati dell’Università di Roma 3 e del CILS di Siena relativi agli esami di certificazione linguistica di italiano per stranieri di livello A2 e B1, dai quali risulta che tutti i corsisti hanno superato tali esami, alcuni anche con ottimi esiti. Per quanto riguarda invece i corsi di livello A1, svoltisi secondo le indicazioni del progetto CIVIS per l’integrazione dei cittadini non comunitari, gli esami sono stati tenuti all’interno dell’istituto. Considerando che la maggior parte di questi corsisti svolge un regolare lavoro, ha una propria famiglia da seguire ed i normali impegni della vita quotidiana, l’aver partecipato regolarmente alle lezioni, l’aver studiato adeguatamente per l’esame ed aver ottenuto questo lusinghiero risultato è per loro e per gli insegnanti del CTP un motivo di grande soddisfazione. Per chi lo volesse è infine possibile sia iscriversi ad ulteriori corsi di approfondimento della lingua italiana sia, per chi è appena giunto, ai corsi di livello base, che stanno iniziando proprio in questi giorni.
Scuola Palomar
Tanti alunni vogliono imparare a scrivere
La scuola inaugura i corsi gratuiti per i ragazzi delle scuole superiori di Rovigo e Provincia La scuola di scrittura creativa Palomar è la prima in tutto il Veneto che si avvale di professionisti che provengono dal mondo dell’editoria. È nata all’inizio dell’estate da un’idea dello scrittore Mattia Signorini, il fondatore, ed ha trovato il suo partner naturale nell’Accademia dei Concordi di Rovigo che ha sposato il progetto con forte convinzione. La scuola Palomar offre un master di narrazione che inizia sabato 19 ottobre e proseguirà fino a maggio, dove gli iscritti studieranno in modo approfondito le tecniche di scrittura creativa, incontreranno talent scout, agenti, editori e scrittori di importanza nazionale e porteranno a termine la stesura di un romanzo; corsi di scrittura creativa che partiranno mercoledì 16 ottobre e un servizio professionale di Valutazione dattiloscritti. Le iscrizioni, a meno di un mese dell’apertura alla fine di luglio 2013, sono andate subito esaurite. Al sito della scuola arrivano giornalmente richieste di iscrizione per i nuovi corsi che inizie-
ranno alla fine di gennaio 2014 e per cui le iscrizioni saranno attive da fine novembre. “La scelta che abbiamo portato avanti con forza è stata quella di non superare i 15 iscritti nei corsi di scrittura e i 10 nel master di narrazione, nonostante abbiamo avuto quasi il triplo delle richieste” dice Mattia Signorini. “Solo in questo modo possiamo garantire la qualità del percorso che stiamo proponendo. Se in futuro le richieste dovessero aumentare ulteriormente, è probabile che l’offerta si amplierà con nuovi corsi e nuovi insegnanti. La regola per me è sempre una sola: alla scuola Palomar insegnerà solo chi proviene dal mondo dell’editoria”. I 15 iscritti ai Corsi di scrittura provengono da tutta la provincia di Rovigo, e uno addirittura da Verona. Per quanto riguarda i 10 studenti del Master di narrazione, la scuola Palomar esce dai confini della nostra città e anche da quelli del Veneto. Gli studenti vengono dalle provincie di Rovigo, Padova, Vicenza, Verona, Treviso, Ancona e Foggia.
Diocesi di Adria - Rovigo Ufficio Diocesano per la Pastorale Sociale Scuola di Formazione Anno 2013 - 2014
Corso di Formazione all’impegno sociale e politico
Centro Giovanile S.Giovanni Bosco - Giovedì 18.00 - 20.00 In collaborazione con L’Osservatorio Internazionale sulla Dottrina Sociale della Chiesa “Card. Van Thuan” e la Fondazione Lanza di Padova - Con il Patrocinio dell’Amministrazione Comunale della Città di Rovigo - Con il Patrocinio dell’Amministrazione Provinciale di Rovigo Con il Patrocinio della Camera di Commercio di Rovigo * Tutti gli altri incontri si svolgeranno presso il Centro Giovanile S.G. Don Bosco, in Viale Marconi, 5 a Rovigo * 7 Novembre ore 18.00 Dott. Stefano Fontana - Direttore dell’Osservatorio Internazionale sulla Dottrina Sociale della Chiesa “Card. Van Thuan” La colonizzazione della vita umana: l’ideologia di genere, nuovo fronte della Dottrina Sociale 21 Novembre ore 18.00 Prof. Don Gianlu-
ca Guerzoni - Docente di Teologia Morale - Collabora con l’Osservatorio Internazionale “Card. Van Thuan” Il ruolo pubblico della fede cristiana: gli umanesimi senza Cristo si trasformano in ideologie 5 Dicembre ore 18.00 Mons. Lucio Soravito De Franceschi - Vescovo di Adria - Rovigo - Già docente di Teologia Pastorale e Catechetica Il senso cristiano della vita o la “vita buona” del Vangelo 6 Febbraio 2014 Prof. Simone Morandini - Docente di Matematica, Fisica e Teologia Ecumenica. Collabora con la Fondazione Lanza Per una nuova convivenza civile: il contributo dei Cristiani 20 Febbraio 2014 Dott. Matteo Mascia coordinatore del “Progetto Etica e politiche ambientali” della Fondazione Lanza. Strumenti e pratiche per un civismo attivo in ambito economico, sociale e ambientale.
Unitalsi - Sottosezione di Rovigo
Per-correre a Lendinara Ritrovo del gruppo giovani dell’Unitalsi Triveneta
Il prossimo 2 e 3 novembre i giovani dell’ Unitalsi Triveneta si incontreranno per due giorni di spiritualità e formazione, presso il Santuario Nostra Signora del Pilastrello di Lendinara. Sarà l’occasione per ritrovarsi dopo la straordinaria esperienza di Loreto e per continuare a crescere come singoli e come gruppo all’ interno dell’ Associazione creando nuove relazioni fra le persone. Nel Santuario e nell’attiguo Salone del Pellegrino, si svolgeranno momenti di preghiera e riflessione, ma anche di allegria con canti e balli e di convivialità.
L’incontro vedrà come momenti salienti: la Veglia del sabato sera, i lavori di gruppo su tematiche personali e sociali ispirate alla preghiera delle 5 dita di Papa Francesco e la Santa Messa della domenica celebrata dal Vescovo Lucio. I ragazzi verranno accolti dai Monaci del Santuario, e ringraziamo anche i Frati Cappuccini di Rovigo che ospiteranno i partecipanti per la notte. L’evento è aperto a tutti i giovani che desiderano conoscere la nostra Associazione! Sarà un momento di crescita sia spirituale che personale. Ci saranno momenti di
confronto su varie tematiche sociali avendo sempre lo scopo di includere tutte le persone, abbattendo le difficoltà cercando di favorire il dialogo e creare relazioni. Dalla Casa della Madonna Nera di Loreto alla Casa della Madonna Nera di Lendinara per arrivare alla Casa della Madonna Nera di Czestochowa: affideremo il Cammino dei nostri Giovani verso la GMG di Cracovia alla Madre Celeste con la certezza che Veglierà su di loro. Per info e adesioni entro il 27 ottobre: Roberto 380 5237469; Mara 338 7638019.
Rovigo - Settima Rassegna ‘Voci del Polesine’
Jole Petrowna Bellonzi in Migliorini La sensibilità e l’azione sociale raccontata dal prof. Severino Mora
In una sala Oliva riempita in ogni ordine di posto, è cominciata ieri pomeriggio la settima edizione della rassegna ‘Voci del Polesine’, organizzata dall’Associazione culturale ‘Renzo Barbujani’ assieme all’Accademia dei Concordi di Rovgio. E proprio la prestigiosa sala ha accolto l’inizio della nuova rassegna, che come primo appuntamento ha visto il professor Severino Mora raccontare la figura di Jole Petrowna Bellonzi in Migliorini, definita una maestra femminista ante litteram a Fiesso Umbertiano. Il presidente dell’Accademia rodigina, Enrico Zerbinati, ha accolto i presenti portando anche i saluti del sindaco di Fiesso Umbertiano, Luigia Modonesi. Quindi, per l’Associazione Barbujani è stata Eva Grandi, già nel direttivo dell’associazione e presidentessa delle commissione Pari opportunità di Rovigo, a presentare la rivisitazione. “La rassegna di quest’anno – le parole di Eva Grandi -, è dedicata a quattro donne straordinarie, che hanno avuto grande sensibilità sociale, temperamento e coraggio. Conosceremo le quattro protagoniste grazie al racconto dei relatori, a cui siamo grati per l’impegno spontaneo offerto”. Eva Grandi ha poi ricordato l’attività della Barbujani, ringraziando il presidente, Arnaldo Pavarin, a cui ha dedicato un pensiero. “Tutti noi abbiamo potuto arricchire le nostre conoscenze grazie al presidente Pavarin”. Presente in sala anche l’assessore alla cultura del Comune di Rovigo, Anna Paola Nezzo. “L’Associazione Barbujani è una realtà importante e significativa per la nostra città, perché mantiene l’identità culturale del territorio”. La rassegna di quest’anno, che vedrà l’Associazione
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Ulss 18 e 19
Diabete: il servizio rimane Diabetici, l’impegno delle aziende sanitarie di Adria e Rovigo
Chi soffre di diabete nella provincia di Rovigo, ha la piena garanzia di ricevere una cura appropriata, adeguata e di buona qualità. Con queste parole i Direttori Generali di Rovigo e Adria, Arturo Orsini e Pietro Girardi vogliono essere vicini e rassicurare i pazienti e i loro familiari: “La nuova programmazione regionale (schede ospedaliere), che esce dall’approfondito dibattito tenutosi all’interno della commissione sanità del consiglio regionale, prevede il mantenimento della funzione di diabetologia per l’Ulss 18- spiega Arturo Orsini – che continuerà quindi a erogare adeguata assistenza ai pazienti in tutte le tipologie di prestazioni necessarie di ricovero e ambulatoriali”. “Ad Adria il modello è integrato, in collaborazione con i medici di base e gli specialisti ospedalieri, anche nell’Azienda del Delta – precisa il Direttore Girardi – nessun impoverimento, ma anzi, intendiamo rafforzare il servizio. Con l’istituzione di una struttura dedicata a questa patologia”. A dimostrazione della particolare attenzione dedicata a questo tipo di patologia, si è svolto anche quest’anno, a Misano Adriatico dal 2 al 7 settembre, il Campo Scuola per giovani diabetici presso la Casa per ferie San Pellegrino. In una “giovane” realtà in divenire come quella Diabetologica Pediatrica - venutasi a creare presso l’UOC di Pediatria di Rovigo nel luglio 2011 e costituita da pazienti dagli 11 mesi ai 15 anni - il punto di for-
za che ha portato al raggiungimento di traguardi concreti come quello del campo scuola è sicuramente dato dalla comunanza di obiettivi con i genitori. Ogni singolo passo è infatti finalizzato al benessere globale di bambini che, nonostante si fatichi a chiamare malati, hanno comunque il diabete. Nella loro quotidianità - scandita dai molteplici controlli glicemici, dalle iniezioni di insulina e dalle regole che la malattia impone - i piccoli pazienti sono e rimangono dei bambini con necessità, gioie e difficoltà tipiche della loro età. Ed è proprio nel percorso di perseguimento del benessere globale di questi giovani che nell’inverno scorso è nata l’idea di organizzare il primo campo scuola per giovani diabetici dell’UOC di Pediatria di Rovigo. Da segnalare che, lo scorso 14 settembre è nata l’Associazione Giovani Diabetici (AGD) di Rovigo. Un altro grande traguardo per la realtà polesana, un punto di partenza per condividere esperienze e informazione con le altre AGD del Veneto e di Italia, per continuare ad organizzare eventi forma-
tivi e per sensibilizzare la popolazione sul fatto che anche i bambini, fin dal primo anno di vita, possono ammalarsi di diabete. “Vogliamo sottolineare che – concludono i direttori generali - le due aziende sanitarie polesane continuano con fattiva e concreta sollecitudine la loro collaborazione con le associazioni di pazienti diabetici, auspicando la crescita e lo sviluppo di progetti condivisi e sempre più importanti peri malati e i loro familiari”.
KOLBE
rovigo 91.2 e 94.5 C: 0% M: 0% Y: 0% K: 100%
Sport baseball Rovigo
C: 0% M: 95% Y: 91% K: 0%
Lotteria
Jacopo Mercuriati 3°D
Di seguito riportiamo i numeri dei biglietti vincenti della lotteria del BSC Rovigo estratti domenica 6 ottobre. Viaggio: 2701; Orologio: 0342; Trolley: 0527; Macchina Caffé: 2177; Prosciutto: 1239; Tuta Sportiva: 3862; Borsa Sportiva: 1202; Mazza Baseball: 0127; Accappattoio: 0607; Tshirt Italia: 2175.
Servizio Pellegrinaggio Diocesi Adria-Rovigo
Natale a Betlemme Dal 23 al 27 dicembre 2013
Il Servizio Pellegrinaggi della Diocesi di Adria-Rovigo propone di vivere a Betlemme il Natale 2013. Per poter partecipare alla Messa di Mezzanotte nella Basilica della Natività è necessario confermare la propria adesione (allegando la fotocopia del passaporto) con un anticipo di tre mesi. Nei giorni di permanenza è in programma, a cura dell’Agenzia organizzatrice I.O.T. d Gorizia, la visita ai più significativi luoghi della Terrasanta. Per informazioni rivolgersi a don Guido Borin (Rovigo, Corso del Popolo 252 - tel. 0425 25839).
Notizie dalla Scuola di Teologia
Conosciamo la scuola di Teologia Barbujani protagonista in Accademia dei Concordi tutti i mercoledì del mese, prevede appunto la rivisitazione delle opere di quattro importanti donne del passato. Nello specifico, oltre alla figura di Jole Petrowna Bellonzi, per le Voci del Polesine ecco ‘Il Polesine nelle inchieste sociali di Jessie White Mario’ (mercoledì 16 ottobre), ‘Adalgisa Calzavarini’ (mercoledì 23 ottobre), e ‘Argia Castiglioni Vitalis’ (mercoledì 30 ottobre).
Chi era Jole Petrowna Bellonzi in Migliorini Jole Petrowna Bellonzi in Migliorni, diplomatasi maestra elementare, si dedicò con passione all’insegnamento nel paese natale. Nel suo lavoro, che riteneva una missione, non
profuse soltanto intelligenza e capacità didattiche, ma dimostrò un’eccezionale sensibilità sociale, adoperandosi per favorire le condizioni di vita dei ceti meno abbienti. In particolare consacrò le sue forze per difendere e promuovere i diritti e l’elevazione socio culturale e morale della donna. A questo scopo aveva già preparato per le stampe una stesura quasi definitiva di meditate riflessioni. Inoltre il suo impegno fu indirizzato a divulgare nelle scuole e tra i lavoratori l’insostituibile funzione dell’Istituto di Previdenza Sociale, che permetteva di assicurarsi contro l’invalidità e la vecchiaia attraverso la Cassa Nazionale per le Assicurazioni Sociali. Un grande successo in tutta Italia, a riguardo, lo ebbe un suo opuscolo intitolato ‘Previdenza’, a cura dell’Istituto Previdenza Sociale.
Come abbiamo già detto nei precedenti numeri de La Settimana, venerdì 4 ottobre è iniziato il nuovo anno scolastico. Sicuramente è stato un inizio un po’ particolare visto che fino a quella data c’erano state solamente due nuove iscrizioni e perciò si pensava che non sarebbe stato possibile attivare il primo anno. Invece ecco che, poco prima dell’inizio delle lezioni, si aggiungono altre cinque nuovi studenti e così si decide di far partire il primo anno, anche se gli iscritti sono pochi. Decisione che si è dimostrata saggia in quanto, nella settimana seguente, sono arrivate nuove iscrizioni e, al momento, abbiamo una classe di dodici persone. Quando ancora si pensava che non ci sarebbe stato il primo anno, ci siamo interrogati
sulle motivazioni che potevano tenere lontane le persone dalla Scuola: si era pensato all’attuale contesto politico-culturale, alla crisi economica, alla crisi dei valori, ai media. Invece la soluzione era quanto mai semplice: queste persone si sono iscritte così in ritardo perché hanno saputo dell’esistenza della Scuola Teologia in maniera del tutto fortuita. Eppure da ormai tre anni mettiamo a disposizione dei fedeli nelle parrocchie del materiale illustrativo della scuola in maniera organizzata, ed i nostri parroci sono ben informati dell’attività che questo servizio diocesano svolge per la nostra chiesa locale. I nostri studenti sono attivi nel promuovere la scuola nel mese di settembre presso le parrocchie con brevi interventi al termine della S.Messa: e questa stessa
rubrica viene pubblicata ininterrottamente da centosettanta settimane. Allora come possiamo far conoscere questo servizio a tutti coloro che desiderano approfondire le ragioni della loro fede? Forse il modo migliore di trovare soluzioni è quello di chiedere suggerimenti a chiunque abbia interesse al nostro servizio ed in particolare a coloro che ci seguono su “la Settimana”. Vi invitiamo quindi ad inviarci le vostre idee all’indirizzo e-mail info@teologia.it . Si ricorda che è ancora possibile iscriversi a singoli corsi e concordare piani di studio personalizzati. Per informazioni: Ufficio Scuola Diocesano c/o centro don Bosco, tel. 0425411568; cell.346.3395166; e-mail: info@ teologiarovigo.it.; sito internet: www.teologiarovigo.it
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Boara Polesine
Grande festa per il 40° di sacerdozio Del Parroco don Vincenzo Cerutti
Villamarzana - 69 anni fa!
Con due giorni di anticipo, domenica scorsa 13 c.m., si sono ricordati i 43 martiri trucidati barbaramente 69 anni fa a Villamrazana. Alle 10.30 presso il Monumento è stata celebrata l’Eucaristia in suffragio per i caduti e si è pregato per non dimenticare e rinnovare e rafforzare l’impegno per costruire oggi la pace nella giustizia e nella libertà. Anche il mensile della Parrocchia ha ricordato l’anniversario dell’eccidio scrivendo tra l’altro: “ … ci stringeremo attorno ai nostri 43 martiri, eroi della resistenza, cioè della liberazione della nostra patria da barbari interni ed esterni …”. A presiedere la celebrazione è stato l’Arciprete don Giovanni Brancaleoni.
Iscrizioni per l’anno catechistico
I tempi attuali impongono anche ritmi diversi per la catechesi parrocchiale: bisogna attendere l’orario definitivo della scuola Elementare e Media, prima di fissare quello delle Catechesi parrocchiali, così come determinano l’inizio e la conclusione dell’anno scolastico sia la partenza ed il ritorno dalla villeggiatura di molte famiglie. Tra le novità che vanno estendendosi vi è “l’iscrizione”! “Quest’anno – scrive il periodico della parrocchia di San Biagio di Lendinara – è stata introdotta l’iscrizione. Non è un semplice gesto burocratico per raccogliere i dati personali; ma è un atto consapevole di adesione e di accompagnamento alla iniziazione e al cammino della fede dei nostri bambini da parte dei genitori … la scheda vuole essere l’espressione della precisa volontà dei genitori di seguire, aiutare, accompagnare i loro figli nel cammino di crescita nella fede …”.
Domenica 13 ottobre, la Comunità Parrocchiale di Boara Polesine, si è stretta attorno al proprio parroco, don Vincenzo Cerutti, per festeggiare i suoi 40 anni di Consacrazione Sacerdotale. La liturgia eucaristica è stata celebrata nella Chiesa Parrocchiale, alle ore 10.00, nel giorno della Patrona del paese, S. Eurosia. L’animazione della Santa Messa è stata curata in modo impeccabile dalla locale corale di S. Eurosia, diretta dal Maestro Gianluca Baratella e accompagnata dall’organista Pierandrea Gusella e dalle voci soliste di Monica Stecca e Michael Miazzi. Durante l’omelia, don Vincenzo ha ringraziato il Signore per il dono della vita consacrata.
Ha poi sottolineato che la scelta del sacerdozio, gli ha chiuso in apparenza alcune porte, imponendogli la rinuncia a crearsi una famiglia, a inseguire una carriera, a
perseguire un successo economico, ma in realtà ha reso la sua vita più piena e felice. Dopo 40 anni non si è mai pentito di aver risposto alla chiamata del Signore e sente solo il desiderio di “ ringraziare tutti coloro che gli hanno voluto bene e a cui lui ha voluto bene”. Si è infine augurato di aver fatto sempre proprie le parole di Robert Baden Powell : “Il vero modo di essere felici è quello di procurare felicità agli altri” Al termine della celebrazione, è stata consegnata, a nome della comunità, una bellissima pergamena con la benedizione apostolica del Santo Padre Papa Francesco. La giornata di festa è proseguita poi con un pranzo sociale presso il locale stand gastronomico a cui hanno
partecipato un centinaio di persone della comunità e a cui ha voluto essere presente per un saluto anche il sindaco di Rovigo Bruno Piva. Alla fine del pranzo, è stato consegnato un dono a nome di tutti i parrocchiani unitamente ad un simpatico biglietto nel quale sono state raccolte tutte le preghiere e i ringraziamenti che ogni gruppo ha voluto formulare per la ricorrenza. Ringraziando il Signore per questa bellissima giornata, auguriamo a don Vincenzo di poter continuare col suo abituale entusiasmo e la sua passione, la missione per cui Dio l’ha scelto e l’ha posto in mezzo a noi. Nelle foto: alcuni momenti della giornata.
Bosaro - Don Diego Pisani nuovo parroco
E’ stato accolto festosamente il nuovo parroco della parrocchia di San Sebastiano Martire in Bosaro, don Diego Pisani. Egli succede a don Camillo Magarotto che ha assunto il ministero pastorale nell’Ospedale civile rodigino S. Maria della Misericordia. Don Pisani manterrà anche il compito di parroco di San Domenico di Guarda Veneta. Era gremita domenica la chiesa sia dai nuovi parrocchiani che dalla rappresentanza di Guarda Veneta capeggiata dal Sindaco. Il Sindaco di Bosaro,a nome dell’intera Civica Amministrazione, ha offerto a Don Pisani una icona e Gli ha porto il saluto di benvenuto, dicendosi certo che saprà farsi amare e guidare la comunità credente di Bosaro.
Canda - “… per il Burundi!”
E’ nata nel 2000 nell’incontro con il Vescovo della Diocesi di Rutana in Burundi, l’idea per la realizzazione di una “scuola – agricola” pastorale in quella Diocesi. Micol Andreasi si era data da fare ed aveva ottenuto dalla Regione Veneto un contributo si €. 100.000,00 (centomila). Si era trovato il terreno ed i lavori erano partiti. Nel marzo di quest’anno, accompagnato da Maurizio Carazzolo il candese Dall’Aglio Flavio è andato in Burundi per vedere lo stato dei lavori, è ritornato soddisfatto ed ha fatto una buona relazione: la stalla è completata, ci sono già le mucche che danno il latte per i tanti bambini della zona, ci sono campi coltivati. Mancano gli ambienti e le strutture per la lavorazione del latte per fare formaggio e burro! C’è ferma speranza che arriveranno. Si ringraziano la Regione Veneto e la Civica Amministrazione di Canda per quanto hanno fatto.
Castelguglielmo - Catechesi e animazione giovani
A Castelguglielmo resta il “Sabato” il giorno classico per la catechesi dei fanciulli! Essi si incontreranno ogni settimana alle ore 15.00 nelle aule del Centro parrocchiale, hanno come meta i sacramenti della Riconciliazione e della Eucaristia. Gli studenti delle Medie e della prima Superiore si incontreranno nei giovedì, venerdì e sabato, negli orari concordati e si preparano al Sacramento della Confermazione. Il lunedì è riservato per gli incontri dei Catechisti e degli animatori e dei Genitori sia dei bambini che degli adolescenti.
Lendinara S. Sofia Testimoniare la Fede e la carità
Si è tenuto al Mignon di Lendinara, venerdì 18 c.m. il convegno voluto dalla locale Caritas su “Testimoniare la Fede e la Carità”. E’ iniziato alle ore 21.00 e si sono susseguiti i saluti dell’Arciprete, del Sindaco e della Presidente della Provincia e gli interventi di S.E. il Vescovo Lucio Soravito, di Don Salvatore Ferdinandi della Caritas italiana, di don Dino Pizzolato della Caritas di Venezia e di Livio Ferrari del Centro francescano di Ascolto di Rovigo. Ha moderato l’incontro il dott. Davide Girotto della Caritas di Rovigo. L’incontro ha coronato l’attività caritativa dell’anno della Fede e ha proposto le linee operative per l’anno pastorale 2013 – 2014.
Chiesa - Santi “bambini”!
Quando ero ragazzino i “Santi ragazzini” canonizzati erano quelli vissuti negli anni dell’Impero Romano ed erano martiri! Chi non ricorda Tarcisio, Pancrazio e Agnese! Poi la Chiesa canonizzò S. Domenico Savio, un alunno di Don Bosco e nel bel mezzo del secolo scorso, Pio XII canonizzò Maria Goretti. Ai giorni nostri sono stati canonizzati, Teresa Manganiello, Chiara Badano. 15 giorni fà, la Chiesa ha proclamato Beato Rolando Rivi, 14 anni. In lista di attesa vi sono - tutti italiani e tutti martiri - e i loro nomi sono scritti nella chiesetta di Fornaciari, Beltrami Romano, Bertacca Lamberto, Castelli Costante Cattabriga angiolino, Donadelli Pietra, Greco Sante, Merlo Umbero, Pallotti Maria Luisa, Pallotti Luciano, Riccò Angelo, Tosi Valeria (Da “San Bellino e Paolino” 2013, n° 10 pag.8). Chissà se a qualcuno non viene alla mente qualche nome dei nostri ragazzi vissuto da santo e non lo proponga … per la beatificazione?
Comune di Rovigo - Servizio Pari Opportunità
“Pronto Donna”
N. verde 800.391.609 e-mail: prontodonna@comune.rovigo.it
“Servizio di ascolto telefonico del Comune di Rovigo rivolto alle donne, italiane e straniere, che desiderano ascolto informazioni e aiuto”. Cerchi aiuto? Need help? Besoin d’aide? Cerchi informazioni? Need information? Cherchez informations? Siamo reperibili… il martedì, mercoledì, venerdì dalle ore 13.30 alle 15.30.
Melara
Festa di amici e parrocchiani
Dedicata a don Vincenzo e alla Corale “La Rocca” Non sembra vero, ma sono ormai passati quarant’anni da quando nella nostra parrocchia fu consacrato dal Vescovo Mons. Giovanni Mocellpini e celebrò la sua prima Messa solenne il nostro concittadino Don Vincenzo Cerutti. La festa si completò con il “battesimo” del coro “Monte Cimon”, voluto dal parroco del tempo Don Giacomo Prandini. Il primo direttore fu Walter Zonta. Domenica 6 ottobre il quarantesimo è stato festeggiato in un clima di gioia e di ricordi. Negli anni avvenire il coro rinnovandosi assunse il nome di corale “La Rocca”. La consacrazione sacerdotale di Don Vincenzo Cerutti fu per Melara un grande avvenimento. Erano più di trent’anni che la parrocchia non esprimeva una vocazione al sacerdozio. L’ultimo prete melarese fu Don Giulio Orioli. I festeggiamenti di domenica hanno avuto come protagonisti, inutile dirlo, i festeggiati dell’anniversario: Don Vincenzo e la corale completata anche da chi non ne fa più parte. All’omelia della Messa solenne Don Vincenzo, accolto dalla comunità, presente in gran numero, molto commosso, ha ricordato quella sua prima Messa: era l’anno 1973. Da allora sono trascorsi ben quarant’anni che lo stesso sacerdote ha definito felici e gioiosi al servizio di Dio, del prossimo e dei più bisognosi. Ha quindi ringraziato tutti i presenti alla cerimonia e in particolare tutti i religiosi che gli sono stati vicini: la sua famiglia e il parroco del tempo Don Mario Fogagnolo che lo ha avviato al seminario, Don Giacomo Prandini che lo ha assistito negli ultimi anni da chierico. Poi ancora il parroco di Polesella dove da novello sacerdote incominciò il suo apostolato e i suoi 12 anni trascorsi in missione in Brasile ed ora parroco a Boara Polesine. Grande considerazione viene attribuita dai fedeli melaresi a Don Vincenzo per la sua vocazione missionaria vissuta tra tanta miseria e povertà. Dopo la Messa tutti a festeggiare l’illustre cittadino salutato dalle autorità civili e religiose che gli hanno conferito grande riconoscimento. Il sindaco Francesco Losi gli ha donato un manufatto artistico rappresentante S. Francesco d’Assisi e realizzato dall’artista locale Gianfranco Andreoli. Il parroco Don Daniele Donegà invece gli ha consegnato una riproduzione del quadro della Madonna del Lume. Successivamente i coristi di oggi e di ieri del coro “La Rocca” si sono ritrovati presso la Base Scout di S. Stefano per pranzare insieme e trascorrere qualche ora in compagnia. Fra gli ospiti il parroco Don Daniele Donegà, Don Giacomo Prandini, il primo direttore Walter Zonta e naturalmente il festeggiato della giornata Don Vincenzo Cerutti accompagnato da rappresentanti della sua attuale parrocchia. La storia della corale è stata per Melara sinonimo di cultura e socialità. Due sono certamente i momenti più significativi della gloriosa attività della corale: l’Inno a Melara scritto dal corista Nunzio Zanini e musicato dal maestro direttore del coro stesso Carlo Marangoni e l’esibizione tenuta in Francia in occasione del gemellaggio Melara-Saint Saturnin Le Avignon suscitando applausi ed entusiasmo. Per la sua fama la corale è stata richiesta ad esibirsi anche fuori paese in tante Chiese e Santuari. Continuando i festeggiamenti della giornata, alle 21, nell’atrio delle scuole elementari la corale al gran completo: vecchi e nuovi, ha tenuto il suo concerto esibendosi in diciotto pezzi di canti popolari fra i quali i celebri inni del nostro Risorgimento. Nell’intervallo il nostro parroco Don Daniele Donegà ha dedicato e donato a Don Vincenzo, in ricordo della giornata, una bella poesia, che nel leggerla è stata tutto uno scroscio di applausi interrompendo la let-
tura più volte. Al termine il Sindaco Francesco Losi, in segno di riconoscenza per la disponibilità del coro nelle varie ricorrenze civili, ha donato al presidente Giuliano Benatti una targa ricordo. A loro volta i coristi hanno dato una riconoscenza al maestro direttore Carlo Marangoni per la sua bravura nella composizione e direzione. C’è stato quindi uno scambio reciproco di doni: il presidente Giuliano Benatti ha dato un ricordo a tutti i coristi i quali lo hanno contraccambiato con una bella targa fra commozione e applausi. La serata si è conclusa con un rinfresco patrocinato dalla Pro Loco. Ildo Testoni
Gruppo di Preghiera S. Padre Pio - Rovigo
Pellegrinaggio a Loreto, S. Giovanni Rotondo e Pietrelcina Dall’8 al 10 Novembre 2013
Quota Quota individuale di partecipazione (minimo 40 partecipanti) € 220,00; supplemento camera singola € 40,00. La quota comprende: trasporto in Pullman G.T.; sistemazione in Hotel 3 stelle con camere singole/doppie/triple; servizi interni privati, trattamento di pensione completa con le bevande ai pasti comprese dal pranzo del 1° giorno al pranzo del 3° giorno; servizio visite guidate ed inoltre l’assicurazione Medico Bagaglio. Modalità e Adesioni Acconto di € 100,00 da versare al momento dell’iscrizione; saldo entro e non oltre il 30 ottobre 2013. Informazioni: Tel 3405310821. In collaborazione con Tiesse Viaggi srl Corso dei Popolo n° 201 Rovigo.
Rovigo - Commenda
Un pellegrinaggio davvero speciale A Roma per il 50º di ordinazione del parroco don Antonio Boccardo
Sono tanti i motivi per cui abbiamo voluto definire “speciale” il pellegrinaggio a Roma che la nostra Parrocchia della Commenda (Santuario della Madonna Pellegrina) ha vissuto nei giorni 7,8,9 ottobre insieme con il suo Parroco, don Antonio Boccardo, nel 50° della sua ordinazione sacerdotale avvenuta il 29 giugno 1963 e con Suor Agnese, direttrice della Scuola Materna “Mamma Margherita”, nel 50° della sua professione religiosa. L’idea del pellegrinaggio è nata nel mese di giugno durante gli incontri di organizzazione dei festeggiamenti dei due importanti anniversari che volevamo vivere e far vivere “ai festeggiati” in maniera particolarmente significativa : un giubileo di vita sacerdotale e religiosa meritava un evento “speciale” da vivere come comunità. Le 50 persone che vi hanno partecipato rappresentavano infatti l’intera Comunità parrocchiale, spiritualmente presente e in comunione di preghiera. Con noi c’era anche don Giorgio, che ormai da tre anni vive e presta il suo servizio in Commenda e a cui siamo tutti molto affezionati. Ma “speciale” anche per lo scopo stesso del pellegrinaggio, cioè la partecipazione all’udienza del mercoledì di Papa Francesco. Partecipare ad un’udienza pontificia è sempre un momento forte, ma la personalità di questo Papa, capace di farsi vicino a tutti e attento a ciascuno, lo rende ancor più straordinario e la “marea” di persone che ogni mercoledì da ogni parte del mondo invade Roma ne è la prova evidente. È uno spettacolo indescrivibile quello che si presenta allo sguardo del pellegrino quando arriva in una piazza S. Pietro che dalle prime ore del mattino fino alla conclusione dell’udienza si colora di bandiere, striscioni, insegne di tutte le nazioni del mondo; si riempie di voci e lingue diverse; si popola di persone che, pur nella differenza di cultura e di
la Settimana
polesine
domenica 20 ottobre 2013
sensibilità, hanno in comune il desiderio di vedere e ascoltare la parola del Santo Padre……e la catechesi di Papa Francesco di quel mercoledì 9 ottobre sembrava proprio sintonizzarsi con lo spettacolo di questa moltitudine variopinta che si mostrava ai nostri occhi pieni di stupore: “La Chiesa è cattolica, perché è la “Casa dell’armonia” dove unità e diversità sanno coniugarsi insieme per essere ricchezza. Pensiamo all’immagine della sinfonia, che vuol dire accordo, armonia, diversi strumenti suonano insieme; ognuno mantiene il suo timbro inconfondibile e le sue caratteristiche di suono si accordano su qualcosa di comune. Poi c’è chi guida, il direttore, e nella sinfonia che viene eseguita tutti suonano insieme in “armonia”, ma non viene cancellato il timbro di ogni strumento; la peculiarità di ciascuno, anzi, è valorizzata al massimo!
È una bella immagine che ci dice che la Chiesa è come una grande orchestra in cui c’è varietà. Non siamo tutti uguali e non dobbiamo essere tutti uguali. Tutti siamo diversi, differenti, ognuno con le proprie qualità. E questo è il bello della Chiesa: ognuno porta il suo, quello che Dio gli ha dato, per arricchire gli altri. E tra i componenti c’è questa diversità, ma è una diversità che non entra in conflitto, non si contrappone; è una varietà che si lascia fondere in armonia dallo Spirito Santo; è Lui il vero “Maestro”, Lui stesso è armonia”. Prima della catechesi il Papa compie sulla jeep il percorso lungo le transenne che delimitano i vari settori della piazza fra le urla esultanti delle persone che lo acclamano, lo salutano, gli porgono oggetti vari, ma gli affidano anche, attraverso lettere, i loro drammi e le loro angosce, sicuri che Egli saprà farsi ca-
rico dei tanti dolori e delle tante sofferenze del cuore umano. Uno dei gesti che caratterizzano ormai questo pontificato è il bacio e la benedizione dei bambini presenti nella piazza. Fra questi c’erano i due gemellini di Simona e Stefano Coltro, Pietro e Filippo, che partecipavano al nostro pellegrinaggio insieme con i nonni paterni e materni. Quale stupore per i genitori vedere i loro piccoli sollevati all’altezza del Santo Padre e baciati sulla fronte con una tenerezza tutta “speciale”! Le istantanee che hanno fissato quei momenti rimarranno impresse nel cuore, oltre che nella telecamera e il bacio del Papa diventerà per quei bambini la memoria di un “bacio” di Gesù e l’impegno, quando saranno cresciuti, di conservare quell’infanzia spirituale che apre le porte del regno dei cieli. E per concludere altre due esperienze hanno reso “speciale” il nostro pellegrinaggio: 1 - la celebrazione della Santa Messa nel Santuario “Maria Theotókos” (Madre di Dio) di Loppiano, la Cittadella del Movimento dei Focolari, dove siamo stati accolti con gioiosa ospitalità da alcuni giovani che qui vivono e che ci hanno illustrato la ricca simbologia religiosa delle diverse parti del Santuario, inaugurato nel 2004 e voluto fortemente da Chiara Lubich come punto centrale di riferimento per gli abitanti e per i numerosi visitatori della Cittadella; 2 - l’intervista in diretta fatta da TV 2000 al nostro gruppo alla conclusione dell’udienza che ha permesso a chi è rimasto a casa di vederci per televisione. Non ultimo motivo che ha reso particolarmente bella questa esperienza è stato il clima di fraterna amicizia che si è vissuto durante i tre giorni di vita insieme, giovani e non più giovani, diversi gli uni dagli altri, ma uniti in armonia e spirito di servizio reciproco… …e questa è “cattolicità”. Una partecipante
Sarzano
Mostra “Sulla via di Damasco” Iniziativa nell’Anno della fede
A Sarzano una iniziativa nell’ambito dell’Anno della Fede: la mostra “Sulla via di Damasco: l’inizio di una vita nuova”. L’inaugurazione e la presentazione della giovedì 24 ottobre alle ore 21 presso la Parrocchia Santa Margherita di Sarzano. Interverrà Eugenio Dal Pane ideatore e coordinatore della mostra. Sulla via di Damasco. L’inizio di una vita nuova è il titolo della mostra itinerante realizzata da Itaca, società editrice e di promozione culturale, e dal Servizio Nazionale per il Progetto Culturale della Chiesa Italiana. La mostra, ideata e coordinata da Eugenio Dal Pane, è curata da p. Giorgio M. Vigna, ofm, in collaborazione con lo Studium Biblicum Franciscanum di Gerusalemme, da Gianluca Attanasio e Jonah Lynch, della Fraternità Sacerdotale dei Missionari di san Carlo Borromeo, e da Sandro Chierici, autore della ricerca e del commento iconografico. L’esposizione si articola in due sezioni e in un epilogo. La prima sezione, seguendo la narrazione degli Atti degli Apostoli, ricostruisce i momenti salienti della vita di san Paolo, da Gerusalemme (martirio di
Rovigo
I dieci anni di attività della Biblioteca ‘Antonio Carlizzi’ Festeggiati con la rivisitazione del suo volume ‘El Zelese’
Nella Sala Flumina del Museo dei Grandi Fiumi, sabato pomeriggio è stato festeggiato il decennale della biblioteca comunale ‘Antonio Carlizzi’, sede dell’associazione ‘Renzo Barbujani’, attraverso la rivisitazione del volume ‘El Zèlese’, scritto proprio dal professor Carlizzi. L’evento ha visto la partecipazione straordinaria del Coro Monte Pasubio, nato nel 1966 e diretto, dal 2004, da Pierangelo Tempesta, che si è esibito all’inizio ed alla fine della cerimonia. “Con questo incontro – così il presidente dell’Associazione Barbujani, Arnaldo Pavarin,
ha dato il benvenuto ai tanti presenti che hanno voluto festeggiare il ‘compleanno’ della biblioteca -, vogliamo ricordare i primi 10 anni di attività della biblioteca ‘Carlizzi’, ripercorrendo il cammino di vita dell’indimenticato amico Antonio Carlizzi, illustre uomo di cultura, attraverso la rivisitazione del suo volume El Zèlese”. Il presidente Pavarin, che ha voluto inoltre ricordare e ringraziare il grande lavoro quotidiano prestato dai volontari dell’associazione, ha chiamato accanto a se il professore di origini albanesi Dimitri Arallambi. Il quale, per l’occa-
sione, ha realizzato un magnifico bassorilievo del volto di Antonio Carlizzi, applaudito con grande sentimento da parte del folto pubblico presente. “Il mio lavoro è solo un modesto contributo – ha affermato il maestro Dimitri Arallambi -. Mi impegnerò a realizzarne un altro differente”. In segno di ringraziamento per la sua opera, l’associazione Barbujani ha inoltre consegnato una targa a Dimitri Arallambi. Quindi, è stata l’assessore alla cultura del Comune di Rovigo, Anna Paola Nezzo, ad offrire un pensiero alla figura di Carlizzi. “In famiglia il suo nome ricorreva spesso. Abbiamo di lui un ricordo meraviglioso che portiamo nel cuore. Grazie, per la serata, all’associazione Barbujani, che rimane un gioiellino della nostra città”. Anche l’assessore alla cultura della Provincia di Rovigo, Laura Negri, è intervenuta alla cerimonia. “L’associazione Barbujani è un motore di animazione culturale e credo sia un orgoglio anche per Antonio Carlizzi sapere che una biblioteca così è intitolata alla sua memoria. Un luogo dove si respira la cultura della nostra città”.
All’evento è intervenuto anche Ennio Pasqualin, sindaco di Frassinelle, il paese che ha dato i natali ad Antonio Carlizzi. “Voglio ricordare ‘El Zèlese’ come il luogo dove ho vissuto la mia giovinezza. Con i suoi scritti, Carlizzi ha riportato alla luce la poesia della vita di un tempo”. La manifestazione, dopo l’intervento di Enrico Zerbinati, presidente dell’Accademia dei Concordi di Rovigo, che si è congratulato per l’iniziativa ed ha ribadito l’importanza della figura di Antonio Carlizzi, è continuata con la proiezione di un video realizzato da Alberto Schiesaro, con Claudio Garbato e la moglie Mariemma voci
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narranti, che hanno ricostruito le tappe fondamentali della vita di Antonio Carlizzi. Moderata dallo stesso Claudio Garbato, la serata ha accolto gli interventi di Sergio Garbato e di Fausto Merchiori. Presenti, in sala, anche Isabella e Sandra, figlie di Antonio Carlizzi, oltre alla moglie di Renzo Barbujani, la signora Adelina. Al termine della manifestazione, l’Associazione ‘Renzo Barbujani’ ha voluto ringraziare i tanti presenti che hanno riempito la prestigiosa Sala Flumina, nonché i volontari che hanno aiutato all’organizzazione dell’importante evento. Ufficio Stampa Associazione Renzo Barbujani
santo Stefano) a Roma (martirio di san Paolo), considerata nel contesto della storia e della missione della Chiesa delle origini. Ogni pannello presenta un’immagine a carattere artistico o archeologico sui luoghi paolini; la cartina geografica; il raccordo narrativo; citazioni tratte dagli Atti o dalle Lettere; il commento che fa emergere stili e contenuti della predicazione di Paolo, la sua opera di edificatore della Chiesa, la personalità di uomo afferrato dal Signore. La seconda sezione, attraverso un ricco apparato iconografico, ci inoltra nella umanità di Paolo, nella sua nuova identità, frutto della sorprendente iniziativa di Dio, sorgente di vera libertà. Ghermito da Cristo, Paolo lo annuncia a tutti come l’unico in cui c’è salvezza: così, ovunque arriva, genera comunità. Immedesimato con Lui fino a condividerne la passione, egli partecipa alla sua vittoria e mostra il destino di gloria cui è chiamato ogni uomo. L’epilogo condensa in un’immagine la missione della Chiesa nel mondo. Grazie all’azione dello Spirito Santo, stretta attorno a Pietro e Paolo, essa si mostra come una nuova città in cui si concretizza «un modo nuovo e autentico di essere fratelli, reso possibile dal Vangelo di Gesù Cristo» (Benedetto XVI), offerto a tutti gli uomini. La mostra è accompagnata da un pregevole volume, edito da Itaca e da Libreria Editrice Vaticana, che contiene contributi di Marta Sordi – deceduta nel 2009, di cui l’intervista costituisce l’ultimo testo pubblicato – e di Eugenio Dal Pane, e i discorsi e le omelie di Benedetto XVI su san Paolo. Il catalogo è stato edito anche in spagnolo e in araboinglese a cura del Patriarcato greco-melchita cattolico che ha sede a Damasco. Dopo l’inaugurazione nel 2008 a Roma presso la Basilica di San Paolo fuori le Mura, sono stati fatti 139 allestimenti in Italia con oltre 300.000 visitatori e 2.500 guide volontarie. La mostra è stata tradotta in russo, inglese, spagnolo, croato, olandese, arabo, ebraico, per esposizioni in diversi Paesi nel mondo (Russia, Malta, Croazia, Olanda, Perù, Uganda, Siria) e in alcune città della Terra Santa (Gerusalemme, Nazareth, Acri, Betlemme).
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speciale
Anno della Fede
domenica 20 ottobre 2013
Roma 12-13 ottobre - Giornata Mariana
Vi racconto la mia fede “Beata perché hai Creduto” Intervista a Suor Michela Marinello
L’Anno della fede si sta avviando alla conclusione. E’ stato un tempo particolare di preghiera, di confronto, un tempo bello che con il trascorrere dei mesi si è dimostrato necessario, ricco di momenti di riflessione per tutta la Chiesa, per i presbiteri, le persone di vita consacrata, gli operatori pastorali, catechisti, fedeli laici credenti e non credenti, che in modi diversi si sono soffermati a riflettere sul tema tanto antico e sempre nuovo della fede, del credo. Abbiamo offerto ai lettori opportunità di riflessione attraverso interviste e articoli. In questo numero parliamo dell’Anno della fede con una giovane religiosa, Sr. Michela Marinello della Congregazione delle Serve di Maria Riparatrici. Suor Michela è polesana originaria della comunità di Villadose, attualmente vive presso la Comunità di Costa di Rovigo; è insegnante di Religione cattolica presso l’Istituto d’Istruzione Superiore “Primo Levi” di Badia Polesine e collabora in alcune attività parrocchiali e diocesane. D - Sr. Michela, l’anno della fede sta volgendo al termine. E’ stato un tempo prezioso che Papa Benedetto XVI ha voluto donare alla Chiesa e al mondo. Le chiedo: come sta vivendo questo tempo? R - Nella laboriosità di un quotidiano intenso e sfidante, che mi stimola a diventare “dono” in comunità, tra le sorelle della Congregazione, tra i giovani e altre persone che avvicino, ma anche nel crescente desiderio di silenzio, di interiorità, di una maggiore radicalità evangelica ed essenzialità di vita. D - La fede cristiano-cattolica sta attraversando un momento difficile... R - ... sì, molto difficile e delicato. Qualche decennio fa la fede in Gesù Cristo si ereditava dai propri genitori o dall’ambiente circostante cristianizzato. Oggi, non più. Nella società secolarizzata la fede è, soprattutto, ricerca interiore, a volte oscura e faticosa, scelta personale, incontro con una Presenza viva che può cambiare la vita. Per noi cristiani questo tempo difficile può essere una grande opportunità, da vivere con creatività e coraggio. Dovremmo ritornare a giocare la “partita” della storia, affrontando le grandi sfide della contemporaneità, con umiltà, mitezza e franchezza. D - Oggi la gente fatica a credere, trova difficile pronunciare la parola “credo”. Cosa pensa di questa affermazione? R - Oggi sempre più gente vive un quotidiano pesante e senza grandi prospettive. Molti faticano a fidarsi del prossimo, soprattutto, di chi ha responsabilità, sono delusi, demotivati, feriti, disorientati. La crisi economica ha fatto crollare alcune “certezze” umane, appiattendo le attese in un quotidiano difficile da accogliere e da gestire. Venuta meno la fiducia umana, cioè l’attitudine a fidarsi di chi ci sta accanto ed è visibile e concreto, vacilla ancora di più la fiducia in Colui che è sempre Presente, ma non si vede. Ma forse, più che una crisi di fede, quella dell’umanità attuale è una crisi di speranza, di futuro. D - Concretamente, per lei cosa vuol dire credere, avere fede? R - Per me credere significa affidarmi a Qualcuno – Gesù Cristo - che si è innamorato di me, mi ha chiamato, per pura gratuità, a seguirlo nella forma di vita di speciale consacrazione nella famiglia delle Serve di Maria Riparatrici; abbandonarmi con fiducia a Colui che mi ha usato misericordia e ogni giorno mi rinnova con il suo amore fedele. Ancora, credere significa rispondere a tale chiamata d’amore, rinnovando, come Maria, il mio sì lungo i sentieri di un quotidiano, a volte faticoso e incomprensibile, ma sempre carico di salvezza e di novità. D - Sr. Michela, lei insegna da vari anni nella scuola statale ed è a contatto con vari giovani. Cosa ci può dire del rapporto giovani e fede? R - Se andiamo oltre a ciò che appare, i giovani di oggi sono meno superficiali di quello che noi adulti pensiamo: ci provocano, ci stimolano, ci mettono in discussione, perché vogliono capire se noi per primi crediamo e viviamo le cose che raccontiamo loro. Con molta umiltà e libertà dovremmo aiutarli ad intraprendere percorsi di crescita umana e spirituale, liberando in essi interrogativi, paure, dubbi, speranze, sogni, provocazioni, critiche costruttive. Se li accompagneremo in questo processo di rielaborazione della fede, un giorno ci aiuteranno a trovare nuove risposte per incarnare meglio la fede nell’attualità.
D - Le coppie, le famiglie vivono oggi un tempo difficile, di crisi economica ma anche di fragilità relazionale. Secondo lei la fede può avere ancora un posto importante nella famiglia di oggi? R – Si, e un posto essenziale. Personalmente ho appreso la fede nella mia famiglia, soprattutto, da mia madre, donna semplice, tenace ed essenziale. Fino a qualche anno fa erano le madri ad iniziare i figli all’esperienza religiosa. Così è stato anche per me. Oggi le cose sembrano cambiate: le donne, soprattutto più giovani, appaiono più critiche, talvolta, diffidenti e ostili verso la Chiesa e la fede cristiana. Al contrario, gli uomini, soprattutto più giovani, sembrano più sensibili e disponibili verso tali realtà. Sarebbe interessante comprendere perchè ciò sta succedendo e interrogare soprattutto le donne. In particolare, sarebbe auspicabile una seria riflessione sul rapporto donna e Chiesa - come tra l’altro sta sollecitando Papa Francesco - e sul servizio reciproco che donne e uomini di Chiesa possono offrirsi per un rinnovato e più efficace impegno di evangelizzazione. Ne va della stessa trasmissione della fede. D - Il credente e chi vive una scelta di speciale consacrazione come la sua, cos’ha in più rispetto a chi non crede? R - Non credo di avere nulla di più di altri credenti e non credenti (o diversamente credenti). Mi sento solo responsabile dei doni, conoscenze, esperienze, strumenti, opportunità che Dio mi hanno regalato. La mia scelta di vita – al di là di inadeguatezze e incoerenze – resta memoria del primato di Dio nella vita di ogni creatura. Non sono infatti i servizi apostolici e sociali, i titoli, i ruoli, le responsabilità... che caratterizzano primariamente la vita di una suora. Entrando nello specifico, il dono della fede è offerto a tutti, ma la risposta di ciascuno è diversa. Resta per me un grande mistero che uomini e donne di grande rettitudine, onestà intellettuale e ricerca sincera non riescano prima o poi ad approdare all’esperienza di fede (penso a loro come ai moderni Nicodemo che cercano Gesù di notte). Vi sono invece altri che vi approdano con grande facilità e naturalezza o, al contrario, dopo grandi dolori e traumi esistenziali. Infine, c’è chi è indifferente o nutre grandi ostilità e pregiudizi nei confronti di Dio e dei cristiani. Non capisco perché succeda questo, ma so che ognuno ha il suo percorso da compiere e talenti da far fruttificare, attraverso strade diverse e, a volte, contraddittorie. Mi piace molto l’attenzione che in questo anno pastorale 2013-2014 il nostro vescovo, mons. Soravito sta dando al dialogo con fratelli e sorelle non credenti, in preparazione alla missione diocesana. E’ un obiettivo importante e di grande attualità e sono contenta che questo invito sia accompagnato dal costante richiamo alla Parola di Dio da annunciare a tutti, vicini e lontani. Nel contempo, mi interrogo sulle modalità di questo dialogo, sui percorsi concreti per attuarlo ma, soprattutto, sullo stile da coltivare per renderlo vero ed efficace. D - L’anno della fede volge al termine. Quali attese nutre da questa esperienza? Come poter mantenere vivo tale cammino? R - L’attesa è quella di mantenere desta nel mio cuore la luce della fede, per ravvivare la speranza e rinnovare l’impegno dell’amore, del dono di me stessa a Dio e ai fratelli nella quotidianità. E questo, non da sola, ma insieme alle mie sorelle e ai fratelli che la vita mi pone accanto. A cura di Settimio Rigolin
Da Rovigo la partecipazione delle Serve di Maria Riparatrici
Nei giorni 12 e 13 ottobre, un gruppo di Amici del santuario Beata vergine Addolorata, insieme agli associati ha partecipato alla GIORNATA MARIANA “BEATA PERCHE’ HAI CREDUTO”, indetta dal Pontificio Consiglio per la Nuova Evangelizzazione. L’esperienza prevedeva, al mattino di sabato, il pellegrinaggio alla Tomba dell’apostolo Pietro per confessare la nostra fede nel Signore Gesù e nella Chiesa, con la possibilità dell’Adorazione eucaristica e la Confessione sacramentale nelle chiese vicine a San Pietro. Nel pomeriggio, in Piazza San Pietro, c’è stata l’accoglienza della statua della Madonna di Fatima, con la celebrazione della Via Matris e la catechesi mariana di papa Francesco. Momento significativo che ci ha fatto sentire la presenza di Maria in mezzo a noi: Lei è stata una donna di fede, una vera credente. Verso sera la statua della Madonna è stata portata al Santuario del Divino Amore, ove in collegamento con vari santuari mariani a livello internazionale, c’è stata la preghiera del Rosario e la Veglia “Con Maria oltre la notte”, vissuta da tanti giovani con musica, canti e preghiera. Domenica 13, la Santa Messa presieduta da Papa Francesco è stata partec i p at i s s i m a :
piazza gremita, e nel sagrato anche i rappresentanti dei vari santuari mariani. Per noi Luciano Tessarin di Arquà Polesine, dell’Ordine secolare dei Servi di Maria, innalzava lo stendardo dell’immagine dell’’Addolorata di Rovigo, in sì bella e grande manifestazione di fede e d’amore. Al termine dell’Eucaristia Papa Francesco ha affidato il mondo a Maria, pregando: “... Siamo certi che ognuno di noi è prezioso ai tuoi occhi e che nulla è estraneo di tutto ciò che abita nei nostri cuori. Ci lasciamo raggiungere dal tuo dolcissimo sguardo e riceviamo la consolante carezza del tuo sorriso. Custodisci la nostra vita fra le tue braccia: benedici e rafforza ogni desiderio di bene; ravviva e alimenta la
fede; sostieni e illumina la speranza; suscita e anima la carità; guida tutti noi nel cammino della santità: Insegnaci il tuo stesso amore di predilezione per i piccoli e i poveri, per gli esclusi e si sofferenti, per i peccatori e gli smarriti di cuore: raduna tutti sotto la tua protezione e tutti consegna al tuo diletto Figlio, il Signore nostro Gesù”. Nel pomeriggio di domenica abbiamo preso la via del ritorno a Rovigo, con in cuore tanta gioia e con l’invito di papa Francesco a invocare l’intercessione della Vergine, perché ci aiuti a lasciarci sorprendere da Dio senza resistenze, ad essergli fedele ogni giorno, a lodarlo e ringraziarlo perché Lui è la nostra forza. Suor Maria Grazia Comparini
Costa di Rovigo
L’affascinante mistero della Sindone Scienza, fede e devozione popolare illustrate dai Professori Giulio Fanti e Adriano Mazzetti
“Sindone e Sacra Spina. Scienza, Fede e Mistero”, attorno a questo tema si è svolta la conferenza dibattito tenuta dai professori Giulio Fanti e Adriano Mazzetti. L’incontro ha avuto luogo presso il Centro Poliservizi di Costa venerdì 11 ottobre 2013, è stato promosso dal Comune di Costa di Rovigo, unitamente alla locale Pro Loco, con il patrocinio ed il sostegno della Provincia di Rovigo e della Regione Veneto. La serata rientrava nel novero delle manifestazioni religiose e civili indette in occasione della 225 ricorrenza della festa liturgica della Sacra Spina. Il dottor Mazzetti, già direttore della Accademia dei Concordi di Rovigo, autore di diverse pubblicazioni riguardanti la storia ecclesiale e civile di Costa, ha presentato quella che è stata l’antica storia e devozione della gente di Costa ma anche della Diocesi di Adria verso questa importante reliquia. Mazzetti ha inoltre ricordato il forte legame storico ed ecclesiale della parrocchia di Costa con il Patriarcato di Venezia e con gli stessi Patriarchi, molti dei quali si sono recati in vista alla parrocchia di Costa, che giuridicamente apparteneva al patriarcato di Venezia. Il legame si è protratto per molti secoli, fino ai nostri giorni. Il relatore ha osservato come la comunità costense fosse “orgogliosa” di questo antico legame. La presenza nella chiesa di Costa della reliquia della Sacra Spina è stato un dono del Patriarca di Venezia alla comunità di Costa quale segno di comunione ecclesiale, di amicizia e di fraternità. Questo fatto per la parrocchia di Costa segna l’origine della festa liturgica della Sacra Spina. Ha preso la parola il professor Fanti, docente universitario presso l’Ateneo padovano, nonché grande studioso ed esperto di tematiche legate alla misteriosa reliquia che è la Sacra Sindone attorno alla quale il professore ha pubblicato diversi e importanti volumi di studi, ricerche e analisi. Fanti attraverso tutta una serie di dimostrazioni oggettive, storiche, bibliche, mediche e tecniche ha voluto far comprendere al pubblico presente che la Sacra Sindone è una reliquia antichissima che ha duemila anni di storia, reliquia che è sì ancora avvolta dal mistero ma che nello stesso tempo sempre più si dimostra che in questo misterioso telo fu avvolto il corpo del Signore Gesù morto e risorto. Il relatore ha inoltre osservato che la fede aiuta a scoprire nella Sacra Sindone ciò che ancora, né la scienza, né la tecnologia sono riuscite a dire. Infine il professore ha affermato che veramente la Sacra Sindone ha avvolto un cadavere, un corpo morto, e non un uomo in coma, come alcuni ancora vogliono far credere. Un uomo morto che però non è rimasto prigioniero della morte ma è risorto. Abbiamo rivolto alcune domande al prof. Giulio Fanti. D - Professore, in poche parole possiamo descrivere la Sacra Sindone?
la Settimana
speciale
domenica 20 ottobre 2013
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Meglio ricordare
Settanta anni fa nasceva l’impegno politico dei cattolici italiani
Dalle “idee ricostruttive” al Codice di Camaldoli, il 1943 fu un anno fondamentale per porre le basi della Repubblica democratica e portare il Paese fuori dall’avventura tragica del Fascismo e della guerra
R - Secondo la tradizione la Sindone è il lenzuolo che ha avvolto il corpo di Gesù Cristo morto, però dal punto di vista scientifico ci sono molti punti aperti e tutti interessanti. Anzitutto la doppia immagine corporea, f rontale e dorsale, questo fatto non è scientificamente spiegabile e tanto meno riproducibile almeno fino ad oggi. Per cercare di comprendere meglio questo fatto sono state avanzate diverse ipotesi che più o meno sono riuscite ad avvicinarsi al fenomeno sindonico. Quello che è più vero simile è una esplosione di energia molto intensa e di breve durata legata ad un fortissimo campo elettrico, definito effetto corona. Pensiamo a 50 fulmini che nello stesso istante colpiscono la Sindone per generare questa immagine corporea. D - Lei ingegnere, come è giunto a studiare la Sindone? R - Da sempre queste tematiche hanno catturato il mio in-
teresse, in un primo tempo ad un livello molto generale, ma poi insegnando ai miei alunni quelli che sono oggi i nuovi metodi e sistemi di visione artificiale al computer ho voluto tentare una strada nuova cioè cercare di st udiare la Sindone attraverso questi nuove tecnologie e nuovi sistemi, con l’i nt e nto di ricavare qualche notizia in più riguardo a questa importante reliquia. Così in questi anni ho potuto raccogliere moltissimo materiale e oggi posso dire che mi è impossibile non continuare questa mia ricerca. D - Siamo nell’Anno della Fede, guardare questo lenzuolo ancora avvolto nel mistero può essere di aiuto alla fede? R - Certamente, anzi secondo me divulgare la verità sulla Sindone è molto utile, soprattutto per coloro che non credono o credono in modo superficiale. Certo che la prima verità da credere è la resurrezione, ma questa verità
ci riporta di nuovo a guardare alla Sindone. D - Si potrà un giorno poter dire con certezza che veramente il lenzuolo della Sindone ha avvolto il corpo morto di Gesù? R - Secondo me no dal punto di vista scientifico, anche perché la Sindone non deriva dall’uomo, ma è il Signore che ha donato all’uomo questa reliquia per aiutarci a credere, ma senza mai imporre la fede, è così che l’uomo è sempre libero, mai schiacciato da una prova per credere in Gesù e nella sua resurrezione. Ci sono innumerevoli indizi che ci guidano a confermare quello che pensiamo ma non c’è un indizio, una prova sicura che ci “obbliga” a credere. D - Quale messaggio trasmette la Sindone? R - Secondo me due sono i messaggi, uno è quello che è legato alla sofferenza della passione, ma poi il messaggio più importante, più forte, è quello che viene dopo la morte cioè la resurrezione. Ecco la verità, la Sindone ha avvolto il Risorto, e questo sì da consolazione, ci fa sperare che anche noi dopo la nostra morte la vita non finisce, possiamo allora pensare che oggi siamo pellegrini sulla terra per essere poi un domani cittadini del cielo. Settimio Rigolin Nelle foto: in alto il professor Fanti mentre parla della Sindone al centro il dottor Adriano Mazzetti e in basso un aspetto della sala.
Sotto il segno di San Giuseppe, settanta anni fa. La partecipazione attiva dei cattolici alla vita politica italiana trovò un primo coagulo a Roma il 19 marzo 1943, in casa di Giuseppe Spataro, dove, per festeggiarne l’onomastico - un pretesto per depistare la polizia del regime - , si trovarono alcuni esponenti della futura D e mo c ra z i a Cristiana. Spataro aveva tenuto le fila dei contatti fra i vecchi popolari costretti dal fascismo al silenzio, coltivando anche rapporti con rappresentanti del mondo ecclesiale, come il sostituto alla Segreteria di Stato monsignor Giovanni Battista Montini, i dirigenti della Fuci, dei Laureati cattolici, dell’Azione Cattolica. Quel giorno del ‘43 fu discusso un documento (il principale estensore ne era Alcide De Gasperi), “Linee di ricostruzione”, che diventerà poi “Le idee ricostruttive della Democrazia Cristiana”. Quel testo fu fatto diffondere dallo stesso Spataro, all’indomani del 25 luglio, aiutato da Enrico Falck che a Milano ne curò la stampa di un milione di copie. Non si trattò di una iniziativa improvvisata e solitaria. Fra i cattolici da tempo - le leggi razziali del ‘38 avevano alienato al regime molte simpatie e la guerra non aveva migliorato le cose - fermentava l’esigenza di un coordinamento con lo sguardo rivolto a un avvenire senza il fascismo. I contatti si moltiplicavano, anche se mancava fra i vecchi popolari una struttura politica unitaria, a differenza di comunisti, socialisti e azionisti. Ma, quasi per germinazione spontanea, dal 1941, più marcatamente nel 1942 e con crescente consapevolezza nel 1943, fiorivano le iniziative, anche sulla scia del radiomessaggio del Natale precedente di Pio XII, un’esortazione verso la pace e la legalità, intesa come un invito all’azione. Era maturata, in quegli anni, la coscienza politica di una futura classe dirigente. Si era concretata, nel 1942 a Milano, in incontri in casa di Edoardo Clerici cui avevano partecipato Piero Malvestiti, esponente con Clerici dei cosiddetti “neoguelfi”, Enrico Falck e Vittorio Giro, che in seguito erano andati da De Gasperi a Sella di Valsugana. A Torino Giuseppe Rapelli e Giovanni Gronchi contattavano ex sindacalisti “bianchi” ed esponenti della sinistra del Partito popolare italiano. A Roma, colloqui fra neoguelfi, ex popolari e cristiano-sociali (protagonisti Guido Gonella, Mario Scelba e, naturalmente, De Gasperi), mentre a Genova Paolo Emilio Taviani animava un gruppo di intellettuali di ispirazione cristiana. E ancora, in Toscana, attorno ai cristiano-sociali di Gerardo Bruni svolgeva opera di testimonianza e di pensiero don Roberto Angeli, da anni anticipatore della necessità di una presenza dei cattolici in politica, attivo nella Resistenza, arrestato e deportato in un Lager. In Emilia Giuseppe Dossetti elaborava in piena lotta clandestina idee largamente penetrate, in seguito, nella Democrazia Cristiana, a partire dalla famosa “lettera ai parroci” che chiariva il senso “progressista” da imprimere alla Dc, rifiutando schematismi sociologici e lotte di classe. A Napoli la coppia Angelo Raffaele Jervolino-Maria De Unterrichter, in contatto con l’ex popolare Giulio Rodinò e l’economista Pasquale Saraceno, elaborava le future linee di una politica meridionalistica. A dare spessore ideologico alla costituenda formazione contribuirà l’incontro di Camaldoli, dal 19 al 23 luglio 1943. Dopo il congresso dei Laureati cattolici, in gennaio, un comitato ristretto fu convocato per impostare un “codice” che, sulla base della dottrina sociale della Chiesa, affrontasse i problemi della società e dello Stato in modo di uscire - si scrisse - “da un passato pieno di ingiustizia ed errori”. In una visione cristiana del mondo furono individuati, nel “Codice di Camaldoli”, 76 punti su temi quali la concezione personalistica della comunità nazionale, la sollecitazione verso l’economia mista, la tutela della famiglia, la vita internazionale basata sulla pace e la giustizia. Se ne trovano notevoli tracce nella Costituzione; ma l’importanza di Camaldoli consiste essenzialmente nel patrimonio di un sentire comune e nello scambio di idee e di esperienze fra protagonisti, in seguito, della vita nazionale. Gli avvenimenti seguiti all’8 settembre 1943 non interromperanno la trama dei rapporti: la partecipazione dei cattolici alla Resistenza si concretò nel rischio della vita quotidiana, con un impegno che non ha visto attendismi, legittimando la successiva presenza nella ricostruzione del Paese. Una pagina di storia che merita di essere ricordata. Angelo Paoluzi
12 la Settimana
polesine
Canaro
Ore felici al Campo Solare 2013 Proposto dalla parrocchia
Dal 19 al 24 agosto scorsi l’Antica Roma e il suo imperatore Nerone hanno invaso Canaro. Questo il tema della 20^ edizione del Campo Solare “Enrico”, storico appuntamento per i bambini e non solo - della Parrocchia dedicato alla memoria del giovane Enrico Guarnieri. Il Campo ha visto la partecipazione di 42 minori dai 5 ai 12 anni e 21 ragazzi hanno svolto il ruolo di animatori, coordinati da Andrea Sgualdo e Eleonora Zerbinati: Alessandro Bertagnon, Giada Secchiero, Nicola Crepaldi, Giulia e Federico Ghiraldello, Anna Ferracin, Mattia Barotti, Andrea Marchesano, Pietro Osti, Alessio Buffo, Alessia Longhi, Alessandra e Chiara Scaramelli, Marta Caniato, Valentino Rossi, Giorgia Gementi, Greta Zarano, Anna Novello, Sofia Grigolo, Elisa Zamboni e Alberto Dal Ben. Le mattine di campo, aperte dal parroco don Mario Turatti e da diversi canti, cominciavano con la rappresentazione di una scenetta, totalmente pensata dagli animatori, che serviva da lancio dei giochi. A sfidarsi cinque squadre, i cui nomi sono stati ispirati da antiche famiglie romane. Dopo la merenda, come
sempre preparata da un gruppo di signore - le Signore Panini -, iniziavano i laboratori creativi. Le cinque attività di quest’anno, scelte con un occhio di riguardo al riciclo, hanno interessato e convinto le diverse fasce d’età degli iscritti: il Tamburello musicale, l’Acchiappasogni, il Burattino di pezza e, finalizzati alla buona riuscita della serata finale, il Laboratorio Manuale (scenografie e decorazioni di scena) e il Laboratorio Artistico, con preparazione di balli e piccoli sketch ispirati alle pubblicità più famose di oggi. Sabato 24 le attività hanno avuto inizio alle 16. Trascorse le prime due ore, nelle quali si sono svolte le prove generali dello spettacolo finale, alle
18 è iniziata la Festa di fine campo con la più grande di tutte le feste: la Santa Messa. I ragazzi, accompagnati dagli animatori che suonavano, hanno ravvivato la celebrazione partecipando attivamente nei canti e colorando l’ambiente della Chiesa parrocchiale grazie ai mille colori delle loro maglie. Dopo la Messa un altro momento emozionante: accompagnati da foto e dal racconto di chi c’era, sono stati festeggiati i primi 20 anni di Campo Solare. Sul palco del Teatro, tanti ex animatori saliti per raccogliere il meritato applauso attribuitogli per aver contribuito a rendere questa settimana un appuntamento irrinunciabile per tanti giovani.
Lo spettacolo finale, iniziato dopo un piccolo rinfresco, ha come sempre stupito e fatto sorridere. La prima parte è stata dedicata alla visione dei balletti e degli sketch preparati durante il laboratorio artistico. I balli, al passo con i tempi, si ispiravano a musiche latine e allo Zumba. Tante le emozioni suscitate: dall’emozione di qualche genitore alle risate della platea per alcune pubblicità. Terminati i balli, Nerone ha premiato le squadre dei giochi. Questa la classifica: prima la squadra blu, secondi i rossi, terzi i gialli, quarti gli arancio e quinti i verdi. Per i vincitori è stata consegnata una medaglia mentre alle altre squadra un piccolo ma gustoso premio di consolazione. Ultima parte dello spettacolo la visione delle foto scattate durante la settimana e la consegna dei lavoretti. Anche quest’anno la soddisfazione per gli animatori, per i ragazzi e per i loro genitori è stata molta. Non ci resta che lanciare l’appuntamento per il 21esimo anno, un anno che sarà ricco di novità. Arrivederci all’agosto del 2014! Gli animatori
domenica 20 ottobre 2013
Notizie fiscali
La detrazione per acquisto di mobili
Con il D.L. n. 63 del 4giugno 2013, convertito in Legge 3 agosto 2013, n. 90, ed entrato in vigore il 6 giugno 2013, ha introdotto un’ulteriore detrazione fiscale per l’acquisto di mobili e di grandi elettrodomestici. La nuova detrazione spetta per le spese sostenute dal 6 giugno al 31 dicembre 2013 per l’acquisto, il trasporto e il montaggio di: - mobili nuovi (a titolo esemplificativo: letti, armadi, cassettiere, librerie, tavoli, sedie, comodini, divani, poltrone, materassi, apparecchi d’illuminazione). E’ escluso l’acquisto di porte, pavimentazioni (per esempio, il parquet), tende e tendaggi, nonché di altri complementi di arredo; - grandi elettrodomestici nuovi di classe energetica non inferiore alla A+ (A per i forni), per le apparecchiature per le quali sia prevista l’etichetta energetica. Rientrano ad esempio: frigoriferi, congelatori, lavatrici, asciugatrici, lavastoviglie, apparecchi di cottura, stufe elettriche, forni a microonde, apparecchi elettrici di riscaldamento, radiatori e ventilatori elettrici. L’acquisto di mobili o di grandi elettrodomestici è agevolabile anche se i beni sono destinati ad arredare un ambiente diverso dello stesso immobile oggetto d’intervento edilizio. La detrazione è del 50% su un importo massimo di 10.000 euro di spesa (riferito, complessivamente, alle spese sostenute per l’ac-
Ficarolo
quisto di mobili e grandi elettrodomestici) ed è da ripartire tra gli aventi diritto in dieci quote annuali di pari importo. Questo limite riguarda la singola unità immobiliare, comprensiva delle pertinenze, o la parte comune dell’edificio oggetto di ristrutturazione. Il contribuente che esegue lavori di ristrutturazione su più unità immobiliari avrà diritto più volte al beneficio. Per ottenere la detrazione sugli acquisti di mobili e di grandi elettrodomestici, occorre effettuare i pagamenti con bonifici bancari o postali, sui quali va indicato la causale del versamento (attualmente utilizzata dalle banche e da Poste Italiane SPA per i bonifici relativi ai lavori di ristrutturazione fiscalmente agevolati), il codice fiscale del beneficiano della detrazione, il numero di partita Iva o il codice fiscale del soggetto a favore del quale il bonifico è effettuato. L’Agenzia delle Entrate con circolare n. 29 del 18 settembre 2013, ha inoltre precisato che, per le spese in esame, è consentito eseguire il pagamento anche mediante carte di credito o carte di debito, mentre non è consentito effettuare il pagamento mediante assegni bancari, contanti o altri mezzi di pagamento. E’ necessario conservare la documentazione attestante l’effettivo pagamento e le fatture di acquisto dei beni, con l’usuale specificazione della natura, qualità e quantità dei beni e servizi acquisiti.
Il Rosario con la “Lumen Fidei”
Rovigo
Un approccio innovativo all'educazione familiare 26 ottobre ore 8,30 presso il CSV di Rovigo
L’associazione famiglie aperte all’accoglienza di Rovigo, esiste istituzionalmente dal 2007, riconosciuta come ODV dal 2008, ma la denominazione stessa, che non si è voluto perdere in questi ultimi passaggi formali, risale ad un gruppo di famiglie che opera nell’ambito dell’accoglienza di minori da oltre 20anni. L’associazione è ora composta da un’equipe di famiglie, che si suddividono l’attività di servizio per il gruppo di famiglie di volontari che si dichiarano disponibili ad affrontare il percorso di avvicinamento all’accoglienza. Lo sviluppo economico della nostra società è stato notevole, ma ha anche prodotto nuove povertà, il degrado di antiche solidarietà, il dilagare di egocentrismi, abbando-
ni, malesseri psichici diffusi e indefiniti. Oggi si impone una vigorosa reazione volta a cercare nuove convivialità, a ricreare uno spirito di solidarietà, a intessere nuovi legami sociali, nuove forme di accoglienza e condivisione, a far affiorare quelle fonti spirituali che sono state soffocate. Il progetto “SEMI... CI METTO IN GIOCO” 2013/2014 parte da questa analisi e vuole stimolare in ognuno, singolo o famiglia, la voglia di mettersi in gioco e di contribuire a costruire solidarietà e condivisione, con il proprio “seme”, unico e irripetibile. Sappiamo che i grandi cambiamenti sono invisibili e logicamente impossibili prima della loro attuazione. Siamo però convinti che la metamorfosi sia alla portata di tutti.
Adria - S.M. Assunta
Iscrizioni al catechismo
Sono aperte le iscrizioni al catechismo della parrocchia Santa Maria Assunta detta della Tomba di Adria, è previsto per sabato 19 ottobre ore 15 un gioioso incontro nella basilica con ragazzi e i loro genitori, Catechisti e i Frati Francescani dell’immacolata e il tutto si concluderà poi con giochi e animazione in oratorio. Il modulo per l'iscrizione al catechismo si può trovare all'interno della Basilica e dovrà essere riconsegnato ai Frati prima del 19 ottobre.
L’affido è considerato strumento adeguato e indispensabile quando il minore cresce in un ambiente familiare che, temporaneamente, non può offrirgli cure adeguate. Esso, perciò, consiste nell’inserimento del minore in una famiglia diversa da quella di origine, per la temporanea privazione di un ambiente familiare idoneo ed è, dunque, determinato da una situazione di abbandono psicologicomorale e materiale, a valenza transitoria. Lo Stato, dunque, cerca di sopperire a talune mancanze, attraverso una forma di solidarietà familiare, al fine di garantire il diritto del minore a una forma di educazione, che può favorirne lo sviluppo psico-fisico. Negli ultimi anni si assiste ad un aumento dei minori in affidamento presso famiglie, ma più spesso collocati in comunità per mancanza di famiglie disponibili. A confermare tutto ciò e ad essere sempre in continua trasformazione e formazione l’Associazione ONLUS “ Famiglie aperte all’accoglienza di Rovigo” organizza un Convegno per il 26 Ottobre 2013 presso la sede del CSV di Rovigo Viale tre Martiri 67/F (dalle ore 8.30 alle 13.00) per dare luce alle problematiche minorili e per trovare insieme una via comune di sensibilizzazione ai problemi
alle loro chiarificazioni per passare insieme all’azione. Il tema: “UN APPROCCIO FORMATIVO all’EDUCAZIONE FAMILIARE” con la presenza di: Anteo Guglielmo Presidente dell’associazione Famiglie aperte all’Accoglienza di Rovigo, Dott.ssa Silvia Allegro (Save the Children), Dott.ssa Maria Teresa Pedrocco (psicologa psicoterapeuta, CISMAI), Dr.ssa Federica Cavarzere (psicologa C.A.S.F. e del Consultorio Familiare ULSS N°19), Dr.ssa Maria Chiara Roccato (responsabile C.A.S.F. e del Consultorio Familiare ULSS N°19), Dr.ssa Gloria Soavi (psicologa e psicoterapeuta vice presidente CISMAI). Sono previsti crediti ECM e crediti formativi AICCeF. Per informazioni e preiscrizioni telefonare al 335 7513914 peretto6@libero.it Vi spettiamo tutti. D.P.
Il mese di ottobre è con maggio, uno dei mesi dedicati alla Madre di Dio e alla preghiera del Rosario. E’ anche vero che tutti i giorni nelle parrocchie si recita la preghiera tanto cara alla Madre del Signore e al popolo cristiano. A ottobre la recita diviene comunitaria e gioiosa, partecipano più fedeli e spesso la presiede il sacerdote. L’Arciprete di Ficarolo ha pensato di offrire alla meditazione con i “misteri del rosario”, anche tratti della lettera enciclica di Papa Francesco, “Lumen Fidei”. Questo di leggere e meditare ogni giorno un tratto di un documento del Magistero, è un uso durato fino alla metà del secolo scorso. Le lettere pastorali del Vescovo venivano lette nelle cinque domeniche di Quaresima. Mons. Crepaldi forte di questa tradizione, propone per i 27 giorni non festivi di ottobre cinque paragrafi delle Enciclica, che egli presenta come” momenti” e li fa seguire da un tempo di silenzio, dal “Padre nostro”, dalle 10 “Ave Maria” e dal “Gloria al Padre” e ogni giorno la preghiera viene conclusa dalle “Litanie di Maria Regina del Rosario” e dalla “preghiera del Popolo di Dio in missione” preparata dal nostro Vescovo Lucio Soravito. Scrive mons. Crepaldi presentando il sussidio: “... così al termine del cammino di ottobre abbiamo letto tutta l’Enciclica facendola oggetto di meditazione e di preghiera”. La Comunità cristiana, i sacerdoti, le Religiose, i Consacrati curano “l’anno della Fede”, pregando e meditando l’Enciclica, approfondendo la conoscenza delle verità da creder, traducendole nel rinnovato vivere, per essere testimoni e missionari del Signore che salva. “La fede senza le opere è morta”! Tradurre la fede vivendola in atti di amore per i fratelli, è camminare sulla strada della santità personale ed è confermare che è possibile per tutti conseguire la vocazione naturale di ogni battezzato che è la vita santa, che è anche fare di tutti noi “un popolo in missione”. DG
Adria - Cattedrale
Applaudito Concerto d’organo La cultura musicale nella nostra società
Un programma interessante dal punto di vista musicale e culturale quello proposto nel Concerto d’Organo che ha avuto luogo sabato 12 ottobre 2013 presso la Cattedrale di Adria, interpreti i musicisti Michele Croese e Izabela Szlachetko. Croese si è diplomato in pianoforte, organo e composizione organistica, clavicembalo, musica corale e direzione di coro. Ha tenuto numerosi concerti, in qualità di solista o di accompagnatore in Italia e all’estero. E’ direttore artistico del Festival Organistico Internazionale “Agati in concerto” e della Rassegna di Musica Classica “Al lume delle stelle”. Szlachetko, polacca, ha terminato gli studi musicali superiori presso l’Accademia di Musica “Chopin” di Varsavia nel 1995, conseguendo la laurea in tromba. Nel luglio del 1996 ha conseguito il diploma di tromba anche presso il Conservatorio “Paganini” di Genova. Dal 2001 è docente di tromba presso l’Istituto Statale Comprensivo di Varazze (Sv). In duo con Michele Croese ha pubblicato un cd di musiche sei-settecentesche per tromba e organo. Nel corso della serata sono state eseguite musiche di: J. S. Bach e A. Vivaldi. Inoltre sono state proposte musiche dell’Ottocento italiano, e un omaggio a Giuseppe Verdi, del quale ricorre, proprio in questi giorni, il 200° anniversario della nascita. Fuori programma è stato eseguito un brano di Arban – Fantasia su Nabucco. All’inizio della serata il saluto del parroco della cattedrale mons. M. Furini e della Prof.ssa Mara Bellettato, assessore alla cultura della città di Adria. L’Organo della Cattedrale di Adria è opera di Giuseppe Malvestio di Padova, realizzato all’inizio degli anni ‘30, in seguito rimaneggiato, ammodernato ed ampliato negli anni ‘70 dalla Ditta F.lli Ruffatti di Padova. Abbiamo rivolto alcune domande all’organista maestro Michele Croese. D - Viviamo un tempo di crisi che pesa su ogni realtà, e perciò anche sulla cultura musicale e sui valori che essa contiene. Le chiedo quale significato assume proporre un concerto d’organo in un tempo come questo? R - La crisi che ci affligge ormai da alcuni anni, e che, tendenzialmente, riconduciamo soprattutto alla dimensione economica in cui viviamo, è, a mio avviso, un problema complesso, che investe tutti gli ambiti della nostra civiltà. Mi spingerei ad affermare che la crisi economica è una conseguenza, indubbiamente la più tangibile ed appariscente, di una crisi culturale generale, per cultura intendendo l’insieme degli aspetti (storici, sociali, politici, economici ed artistici) che determinano la vita e l’evoluzione di una nazione. La realtà è una dimensione in cui interagiscono tutti gli elementi che fanno parte della nostra vita, dall’economia, alla politica, all’arte. Anche perché si sono persi di vista determinati valori artistici (non dimentichiamoci che abbiamo ascoltato ministri che hanno affermato, in un recente passato, che “con la cultura non si mangia”) e si è portata avanti, per anni, una certa politica, con precise implicazioni etiche, si è arrivati al punto in cui ci troviamo. Una “ricostruzione”, nel senso più lato del termine, deve partire indubbiamente da una riformulazione della nostra economia, ma, di pari passo, deve riappropriarsi di un patrimonio artistico (musicale e non solo) immenso, che, nei secoli passati, ci ha resi grandi. Riteniamo che anche un concerto d’organo possa dare, in questa prospettiva, un piccolo e significativo contributo. D - L’organo è da secoli lo strumento liturgico per eccellenza. Oggi purtroppo non è più così, e al suo posto sono entrati nella liturgia altri strumenti. Lei cosa ne pensa di questa realtà? R - Quando all’estero (ad esempio in Germania, Danimarca o Polonia) mi capita di dire che in Italia la figura professionale dell’organista non esiste (per organista professionale intendendo un impiegato della chiesa, regolarmente assunto, che si occupa di programmare e gesti-
la Settimana
speciale
domenica 20 ottobre 2013
re l’aspetto musicale della liturgia tutto l’anno, organizzare un coro e coordinare la partecipazione eventuale di altri strumentisti), in genere gli interlocutori mi guardano con una sorta di divertito stupore, come se avessi detto loro che in Italia non abbiamo medici o avvocati. Purtroppo la mancanza di una figura professionale di riferimento, in quest’ambito, lascia, in Italia, lo spazio a qualsiasi tipo di ingerenza ed intromissione (quasi sempre a fin di bene e in buona fede), e spesso capita di ascoltare, durante le funzioni, musiche che avrebbero senso in altri contesti, ma che, onestamente, con la liturgia hanno ben poco a che fare. Ripiegare su queste soluzioni pensando di invogliare, in questo modo, i giovani ad andare a messa, mi sembra, perdoni il gioco di parole, una pia illusione... D - Molti organi sono abbandonati nelle chiese, più nessuno li suona, strumenti preziosi che meriterebbero di essere restaurati e suonati, ma poi nella realtà non è cosi perché nessuno o quasi si presta a suonare l’organo nella liturgia. Riguardo a questa triste realtà lei cosa sente di poter dire? A chi la responsabilità di tutto questo? R - Mi riallaccio a quanto detto in precedenza. Gli organi storici sono abbandonati perché si è persa, col tempo, a seguito di un progressivo degrado culturale, la consapevolezza del loro valore liturgico ed artistico; consapevolezza che non mancava, evidentemente, a coloro i quali, centinai di anni fa, a prezzo di grandi fatiche e sacrifici, hanno acquistato quegli organi. Che proprio nessuno si presti a suonarli non credo sia del tutto esatto. Càpita anche che gli organisti ci siano, solo che non vengono presi in considerazione. Io so per certo che alcuni colleghi hanno creato, una decina d’anni fa circa, un’associazione volta ad ottenere un riconoscimento ufficiale, da parte della Chiesa, del ruolo istituzionale dell’organista liturgico, nell’ottica di far fronte ai problemi emersi nel corso di questa discussione; purtroppo non sono riusciti, al momento, nel loro intento, e l’iniziativa dopo alcuni anni di tentativi di dialogo, si è arenata. Credo che un segnale importante e decisivo debba venire dalla Chiesa: finché, in determinati ambienti, non si prenderà coscienza di tutti gli aspetti e di tutte le implicazioni (liturgiche, artistiche e culturali) che riguardano la musica sacra, la situazione resterà sospesa, ed affidata all’iniziativa del singolo: il problema è che non sempre il singolo è un organista diplomato in conservatorio... D - Un suo parere riguardo all’organo della Cattedrale di Adria dove lei ha eseguito il suo concerto. R - Si tratta di uno strumento notevole che consente l’esecuzione di un repertorio molto ampio, ricco di sonorità e di potenzialità timbriche espressive. Non posso che dare un parere positivo. Sono stato molto soddisfatto. S.R.
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Concerti nell’anno dedicato a Gaetano Callido
Musica d’organo a Santa Maria di Villanova Marchesana Esegue il maestro Andrea Macinanti
“ANTICHI ORGANI DEL POLESINE”, questo è il tema che accompagna l’XI edizione di concerti d’organo che in questo anno 2013 sono stati pensati “In memoria del celebre organaro veneto Gaetano Callido (1727 – 1813)” Sabato 19 ottobre 2013 alle ore 21.00 il secondo appuntamento presso la Chiesa di S. Maria Assunta di Villanova Marchesana. Come scriviamo in pagina, il progetto, che si inserisce nel circuito Regionale “Cantantibus Organis”, propone un programma ambizioso e ricco dal punto di vista musicale e artistico, e prevede tutta una serie di importanti concerti d’organo. L’iniziativa è stata ideata da “Asolo Musica – Veneto Musica”, e viene realizzata grazie al sostegno economico della Regione Veneto, del Ministero dei beni e delle attività culturali ed in collaborazione con Provincia di Rovigo e dei Comuni di Adria, Ariano Polesine, Costa di Rovigo, Giacciano con Baruchella, Guarda Veneta, Lendinara, Loreo, Porto Viro, Porto Tolle, Rovigo, S. Bellino e Villanova Marchesana. L’Organo della Chiesa di s. Maria Assunta è stato costruito da autore ignoto di Scuola Veneta del primo Ottocento. Il concerto sarà eseguito da maestro Andrea Macinanti, nato a Bologna nel 1958, diplomato in Organo, Clavicembalo e Canto ai Conservatori di Bologna e di Parma perfezionandosi poi con Klemens Schnorr a Monaco di Baviera. Si è laureato cum laude alla Facoltà di Lettere e Filosofia dell’Università di Bologna. E’ docente di Organo al Conservatorio “G.B. Martini” di Bologna. Tra le sue numerose registrazioni si segnalano le opere complete per organo di Ottorino Respighi e di Goffredo
Giarda per Tactus (Casa discografica con la quale è ora impegnato nella registrazione dell’opera omnia organistica di Marco Enrico Bossi) e di Guido Alberto Fano e Giovanni Tebaldini per Elegia. Ha curato numerose revisioni critiche, tra le quali i Fiori Musicali di G. Frescobaldi, l’opera integrale per tastiera di A. Scarlatti e di G.B. Martini (UT ORPHEUS), un’antologia in nove volumi di musica italiana per organo, l’Opera Omnia Organistica di M.E. Bossi e uno studio sull’analisi e l’interpretazione dei Trois Chorals di Cesar Franck edizioni CARRARA. Dal 1994 è co-direttore editoriale della rivista “Arte Organaria & Organistica”. E’ direttore artistico della rassegna concertistica internazionale “Organi antichi, un patrimonio da ascoltare”. Nel marzo del 2005 ha suonato alla Musashino-Hall di Tokyo, nell’ottobre 2006 nella Grace Cathedral di San Fran-
cisco e nel maggio 2008 ha tenuto una tournée di concerti in Russia. Nel 2009 e nel 2011 ha tenuto lezioni sulla musica italiana alla Facoltà di Musicologia di Ginevra. L’organo della Chiesa di Villanova Marchesana (RO) fu realizzato nell’ultimo quarto del Settecento da un ignoto costruttore di Scuola Veneta. Non rimane, purtroppo, alcuna documentazione d’archivio relativa all’organo anteriormente al 1817. Si tratta di uno strumento di grande qualità, ebbe un importante restauro, nel 1930, ad opera della Ditta Zordan, che vi apportò alcune modifiche in gran parte eliminate nel corso del restauro, ad eccezione del mantice a lanterna e della bellissima (unica in Polesine) tastiera ricoperta in legno di ulivo.Lo strumento funzionò fino al 1968, anno in cui fu gravemente danneggiato dal disastroso incendio che colpì la Chiesa. L’ultimo importante restauro risale al 2012. S.R.
Concerto d’organo a Santa Maria in Punta
In memoria di Gaetano Callido Nell’anno dedicato al grande organaro veneziano
Domenica 20 ottobre 2013 alle ore 21.00, concerto d’Organo nella chiesa di Santa Maria del Traghetto in Santa Maria in Punta, nel Comune di Ariano Polesine. L’iniziativa, denominata: “Antichi Organi del Polesine”, intende celebrare la memoria del celebre organaro Gaetano Callido, (1727 – 1813), ed è inserita nella rassegna Regionale “Cantantibus Organi”, giunta alla XI edizione. La manifestazione è promossa da “Asolo Musica – Veneto Musica”, è realizzata grazie al sostegno economico della Regione Veneto, del Ministero dei beni e delle attività culturali ed in collaborazione con Provincia di Rovigo e dei Comuni di Adria, Ariano Polesine, Costa di Rovigo, Giacciano con Baruchella, Guarda Veneta, Lendinara, Loreo, Porto Viro, Porto Tolle, Rovigo, S. Bellino e Villanova Marchesana. Il Concerto sarà interpretato dal maestro Giovanni Feltrin (nella foto), diploma di Organo e Musica Liturgica Prepolifonica, e in Pianoforte sotto la guida dei maestri: Giuseppe De Donà, Pellegrino Ernetti e Micaela Mingardo. Ha frequentato corsi di perfezionamento in Italia e all’estero con T. Koopman, M. Radulescu, L. F. Tagliavini, J. Langlais, B. Leighton, A. Sacchetti e G. Bovet, e ha quindi
proseguito gli studi organistici con Daniel Roth a Parigi. Vincitore di quattro Concorsi organistici Nazionali, ha conseguito il Secondo Premio assoluto al 5° Concorso Internazionale di Manchester. Svolge intensa attività concertistica partecipando a prestigiosi Festivals in molti Paesi europei, sia come solista che collaborando all’organo e al cembalo con diverse formazioni cameristiche ed orchestrali. Ha eseguito come solista opere per organo e orchestra di Haendel, Bach, Vivaldi, Brixi, Mozart, Salieri, Saint-Saëns, Guilmant, Rheinberger, Hindemith, Poulenc ed Heiller.
È docente presso il Conservatorio di Rovigo, ed insegnante di Organo ai Corsi di Laurea di 1° e 2° livello; dal 1990 è organista titolare della Cattedrale di Treviso. Al suo attivo anche una vastissima produzione discografica. L’Organo situato nella chiesa di Santa Maria del Traghetto in Santa Maria in Punta, è opera dell’organaro Francesco Dacci, anno 1784, si tratta di uno strumento che in origine era collocato nella Basilica Abbaziale di Nostra Signora del Pilastrello in Lendinara, trasferito nell’attuale sede all’inizio del Novecento. Restaurato dalla ditta Salvato. S.R.
14 la Settimana
missioni
Rovigo - Concattedrale
Veglia missionaria diocesana Testimonianze di Vangelo vissuto
“Sulle strade del mondo”, è questo l’invito che la Chiesa rivolge a tutti i cristiani in occasione della Giornata Missionaria Mondiale che si celebra in questa domenica 20 ottobre 2013. La Chiesa che è in Adria -Rovigo si è preparata a vivere questo importante appuntamento attraverso la Veglia Missionaria Diocesana che ha avuto luogo presso il Duomo Concattedrale di Rovigo sabato 12 ottobre 2013. L’incontro è stato proposto dalla Diocesi di Adria-Rovigo, Centro Missionario diocesano. A presiedere l’incontro il Vescovo di Adria-Rovigo mons. Lucio Soravito de Franceschi, mentre a guidare i vari momenti della Veglia don Silvio Baccaro direttore dell’Ufficio Missionario diocesano. La comunità cristiana ha vissuto una Veglia di preghiera ricca di testimonianze e di momenti di riflessione, che si è conclusa con “la notte bianca di p re g h i e ra”, l’adorazione prolungata fino alle ore 24.00, presso il Centro Mariano di Rovigo, in unione con Papa Francesco. Dopo il momento dell’accoglienza e la preghiera del Vescovo sono state proposte le testimonianze, Don Giuseppe Mazzocco, già sacerdote Fidei donum presso la missione diocesana di Caetitè ha parlato della collaborazione missionaria come di un dono grande di esperienze e di crescita che ha
arricchito la Chiesa di Adria-Rovigo, osservando che sempre la missione è da vivere come una sfida. Molto bella la testimonianza don Fabio Finotello, responsabile del servizio diocesano di Pastorale Giovanile e di alcuni ragazzi reduci dalla GMG in Brasile, una esperienza forte di amicizia, di preghiera e di incontro e condivisione con tanti giovani del mondo, una esperienza di vita che ora sta concretizzandosi incontrando e coinvolgendo altri giovani nelle diverse realtà della Diocesi e come Pastorale Giovanile. Padre Claudio Altieri, (nella
Ottobre 2003 - 2013
Madre Teresa è stata beatificata 10 anni fa
Nigeria
Missionaria italiana uccisa da rapinatori Bene per gli ultimi che non muore
Afra Martinelli, 78 anni, missionaria laica originaria di Ciliverghe (Brescia), da 32 anni impegnata in Nigeria è stata massacrata a colpi di machete ed è morta dopo giorni di agonia.
foto piccola) Missionario Comboniano di Rovigo, che è stato per molti anni in Etiopia, ha raccontato la sua esperienza
di sacerdote tra le popolazioni che vivono in una terra povera materialmente ma ricca di valori di fede e di amore. Sulla stessa linea anche Imelda, della Famiglia Missionarie della Redenzione che opera nel Burundi. Ha parlato della fede della gente e dei cristiani di quel paese che nonostante la povertà sente di dover camminare sulla strade della vita seguendo il Vangelo di Gesù Risorto. Da ultimo è intervenuta la nipote di padre Luigi Toffanin, originario della comunità di Pincara scomparso recentemente, osservando che padre Luigi ha speso tutta la sua vita per annunciare il Vangelo nelle lontane terre delle Filippine e poi dell’India. Il Vescovo Lucio ha concluso richiamando l’attenzione sul programma pastorale diocesano “Popolo in missione”, per osservare che ogni battezzato deve sentirsi corresponsabile affinchè il Vangelo sia annunciato a tutti gli uomini in ogni parte del mondo. Durante la vegli sono stati raccolti euro 980 che andranno a favore delle POIM. Settimio Rigolin
Pontificie Opere Missionarie
Insieme si può
“Ciascuno dia secondo quanto ha deciso nel suo cuore, non con tristezza né per forza, perché Dio ama chi dona con gioia” (“ Cor, 7) Chi siamo Siamo l’organismo ufficiale della Chiesa cattolica per aiutare i missionari e le Chiese del Sud del mondo nell’annuncio del Vangelo e nella testimonianza di carità. Approvate e fatte proprie dalla Santa Sede nel 1922, siamo presenti in 132 Paesi. In Italia operiamo nell’ambito della Fondazione Miss/o, organismo pastorale della Conferenza Episcopale italiana. Come operiamo Fin dall’inizio le Pontificie Opere Missionarie hanno cercato di coinvolgere tutti, ragazzi, giovani, adulti, sacerdoti, religiosi, suore e laici, nella costruzione di una umanità più fraterna valorizzando anche il più piccolo gesto di condivisione. Ciò si realizza attraverso un fondo universale di solidarietà costituito dalle offerte dei fedeli di tutto il mondo, grazie al quale ogni anno provvediamo alle necessità delle Chiese più bisognose evitando favoritismi o particolarismi. Cosa realizziamo con il tuo aiuto • finanziamo gli studi e la formazione di seminaristi, novizi, novizie e catechisti • costruiamo e manteniamo luoghi di culto, seminari, monasteri e strutture parrocchiali per le attività pastorali • promuoviamo l’assistenza sanitaria, l’educazione scolastica e la formazione cristiana di bambini e ragazzi • sosteniamo i mass‑media cattolici locali (Tv, Radio, Stampa...) • forniamo mezzi di trasporto ai missionari (vetture, moto, biciclette, barche) Nel 2012 sono stati finanziati progetti per $ 160.606.753 di cui $ 16.476.102 donati dalle diocesi italiane. Missio – Pontificie opere missionarie Via Aurelia, 796 – 00165 Roma – segreteria@missioitalia.it www.missioitalia.it
Ottobre Missionario – IV settimana (20 - 27 ottobre)
Giornata Missionaria Mondiale: Carità
“Da questo tutti sapranno che siete miei discepoli, se avrete amore gli uni per gli altri” (Gv 13, 35) 20 ottobre: XXIX domenica del tempo ordinario (Es 17,8-13; Sal 120; 2 Tm 3,14-4,2; Lc 18,1-8) “Tutto parte dall’Amore e tende all’Amore. L’amore gratuito di Dio ci è reso noto mediante l’annuncia del Vangelo” (Benedetto XVI). La carità deve essere il centro della missione. La fede vive nella carità, quando condividiamo l’amore ricevuto da Cristo con il mondo intero, specie con quanti ancora non lo conoscono. Preghiera dei fedeli “Sulle strade del mondo”. La fede in Cristo ci chiama “ad uscire”: a metterci in cammino con le genti, per annunciare e condividere insieme la Buona Notizia. Chiediamo al Signore di crescere come fratelli e sorelle e, in ogni circostanza, di rendere testimonianza al suo Vangelo.
p Per il Papa, i vescovi, i presbiteri e i diaconi, perché siano sempre fedeli interpreti e annunciatori della Parola di Dio, guide sicure nella trasmissione della fede, preghiamo. p Perché con la celebrazione dell’87a Giornata Missionaria Mondiale, il Signore conceda alle nostre Chiese locali di crescere nella collaborazione e nel reciproco sostegno alle giovani Chiese, nell’unità della stessa fede, preghiamo. Per tutti noi, perché sull’esempio di Gesù, nel suo Amore troviamo il coraggio di renderci vicini e solidali con l’umanità intera, specie di quanti, affamati di giustizia, soffrono l’emarginazione e la discriminazione, preghiamo. p Per tutti gli operatori missionari uccisi per annunciare il Vangelo e tutti i fratelli defunti che hanno portato nel cuore le esigenze della Missione, preghiamo.
Ti ringraziamo, Padre, del grande dono della fede. Facci sentire l’urgenza di condividerlo con chi ancora non ti conosce, anche attraverso il sostegno spirituale e materiale ai missionari in ogni luogo della terra. Per Cristo, nostro Signore. “Una preghiera che non porta all’azione concreta verso il fratello povero, malato, bisognoso di aiuto, è una preghiera sterile e incompleta. Ma, allo stesso modo, quando nel servizio ecclesiale si è attenti solo al fare, si dà più peso alle cose, alle funzioni, alle strutture, e ci si dimentica della centralità di Cristo, non si riserva tempo per il dialogo con Lui nella preghiera, si rischia di servire se stessi e non Dio presente nel fratello bisognoso. E’ dalla contemplazione, da un forte rapporto di amicizia con il Signore che nasce in noi la capacità di vivere e di portare l’amore di Dio, la sua misericordia, la sua tenerezza verso gli altri”. (Papa Francesco 21 luglio 2013)
domenica 20 ottobre 2013
I nostri missionari ci scrivono da... La Vergine Aparecida Patrona del Brasile
Sabato 12 ottobre abbiamo festeggiato, ancora una volta, il titolo mariano più conosciuto e amato in questo paese: la Madonna Aparecida. Quando si parla della devozione mariana nell’America Latina, quasi sempre si pensa alla Madonna di Guadalupe. Questo santuario, con i suoi 14 milioni di pellegrini, è infatti il più visitato in tutto il mondo. Ma poco si parla in Italia del grande santuario brasiliano della Vergine Aparecida – la Vergine Apparsa – che con i quasi dieci milioni di visitatori annuali è il secondo delle Americhe e uno dei più visitati al mondo. Adagiato nell’imponente panorama della valle del fiume Paraiba, che si estende ai piedi delle grandiose catene montuose che dal litorale si inoltrano nell’immenso territorio brasiliano, il Santuario di Aparecida, grazie alle sue dimensioni (può ospitare 45.000 fedeli), è visibile da una lunga distanza quando si viaggia sull’autostrada che da São Paulo porta a Rio de Janeiro. Nonostante queste grandi dimensioni, il santuario nel suo interno è disposto in modo tale che da ogni angolo sia ben visibile la statuetta di 30 cm di altezza in terracotta oscura, che costituisce l’oggetto di devozione delle moltitudini che vi affluiscono. Da quasi tre secoli, precisamente dall’alba del 17 ottobre 1717, quando fu ripescata in modo prodigioso nelle acque del fiume, questa immagine è al centro delle gioie, delle sofferenze, delle suppliche e dei ringraziamenti di larga parte del popolo brasiliano. Il prodigioso fatto della sua “apparizione” accadde dopo tutta una nottata di pesca infruttuosa da parte dei pescatori del fiume. Solo tre di loro, fra i quali un certo João Alves, decidono di insistere nel lanciare le loro reti nel generoso Paraiba che finora non aveva mai negato loro il necessario per sussistere. Finché Alves, in un suo ulteriore e ostinato tentativo, sente che qualcosa è rimasto impigliato nella rete. É una statuetta decapitata della Madonna dell’Immacolata Concezione di terracotta scura. Butta ancora la rete e questa volta ne viene fuori la testina. Poi Alves convince gli altri due pescatori a lanciare anche loro le reti, avverandosi così una seconda “pesca miracolosa”, con grande abbondanza di grossi pesci di buona qualità. Incollata la testa al corpo, la statua rimase per dieci anni nella casa di Alves, oggetto di venerazione di tutta la famiglia che pregava davanti a Lei il rosario ogni giorno. I figli di Alves, ricevuta la statuetta in eredità, decisero di esporla alla venerazione della gente in una nicchia di legno all’interno di una cappellina e subito incominciò una lunga serie di miracoli che continua fino ai giorni nostri. Ma fu soltanto nel 1888 che una grande chiesa venne costruita: la cosiddetta “vecchia basilica”, in uno stile architettonico che ancora riecheggia quello molto bello portato in Brasile dai colonizzatori portoghesi, e che ha suoi esemplari più splendidi nei templi di São Salvador da Bahia e di Minas Gerais. Nel 1967 fu conclusa, in un vago stile neoromanico, la enorme “basilica nuova” di cui abbiamo parlato prima. Essa non è bella né graziosa nel suo gigantismo, ma il suo grande valore sta nel fatto che, ospitando oggi la sacra immagine, è divenuta la capitale mariana del Brasile, il cuore palpitante di questo grande movimento devozionale intorno ad Aparecida. La basilica è retta dai padri redentoristi e il suo territorio costituisce una diocesi che spesso ha avuto come pastore un cardinale. Forse il miracolo della Madonna Aparecida più rinomato è quello che vide per protagonista uno schiavo nero di nome Zaccaria. Costui viveva in una piantagione di caffè quando scappò in cerca di libertà. Preso da un capitano di schiavi in un bosco vicino San Paolo, passando dinanzi alla cappellina della Madonna Aparecida, Zaccaria implorò la Sua protezione. Immediatamente si sciolsero le catene e davanti a un tale fatto, il capitano lo lasciò andare. Forse anche per via di questo evento, era molto devota della Madonna Aparecida la principessa Isabella (figlia dell’ultimo imperatore, Pedro II di Braganza), chiamata “La Redentrice”, perché a lei è dovuta la legge di liberazione della schiavitù nel periodo in cui tenne la reggenza del Paese. Isabella regalò alla Madonna Aparecida la preziosa corona di oro e diamanti estratti dalle viscere del Brasile. Con tale gioiello la Madonna venne ufficialmente incoronata nel 1904 sotto il pontificato di San Pio X. Il 16 luglio 1930, Pio XI la dichiarò Patrona del Brasile in un decreto firmato dal Cardinale Eugenio Pacelli, Segretario di Stato e futuro Pio XII. l 75° anniversario di questo evento è stato recentemente commemorato con una lettera del Cardinale Sodano, all’epoca Segretario di Stato, a nome di Benedetto XVI, nella quale si celebra la “straordinaria ripercussione della provvidenziale decisione, in vista dell’attuale estensione di tale devozione nella Terra della Santa Croce” (così è noto il Brasile dal tempo della sua scoperta). Il Santo Padre si augura inoltre “che la Regina e Patrona del Brasile sia sempre più riconosciuta e lodata come Madre di Dio Nostro Signore e Madre nostra, affinché la sua potente intercessione serva da guida sicura che ci porti tutti a Gesù Cristo, nostro Salvatore”. Don Gabriele
radio kolbe
domenica 20 ottobre 2013
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la Settimana 15
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Ponte Radio - Ospite l’assessore della Provincia di Rovigo, Marinella Mantovani
Un mese per gli anziani e per la prevenzione dei tumori Tante iniziative per la cura dell’Alzheimer e screaning gratuiti per le donne
Il mese di ottobre vede l’Assessorato ai Servizi Sociali e volontariato della Provincia di Rovigo impegnato su due fronti: quello degli anziani e quello della prevenzione del tumore al seno. Per parlare delle iniziative messe in campo dall’Ente Provinciale in questo mese abbiamo avuto come ospite nei nostri studi, l’assessore Marinella Mantovani. Per quanto concerne l’ottobre mese dell’anziano «sappiamo che gli anziani sono una grande risorsa e da questa consapevolezza è partita la necessità da parte della Provincia di investire sugli anziani dal punto di vista culturale e quindi abbiamo pensato di promuovere per tutto il mese di ottobre su tutto il territorio polesano, iniziative dedicate agli anziani». Nel 2009 è stato siglato un protocollo apposito da parte dei comuni perché riconoscessero l’anziano come risorsa e perché applicassero all’interno della propria comunità una serie di politiche a favore degli anziani. Siamo poi partiti con questo contenitore di iniziative che è stato reso possibile grazie alla rete, alle collaborazioni che come provincia abbiamo messo assieme, perché è vero che come provincia non abbiamo competenze dirette nell’ero-
gare servizi ma abbiamo un ruolo di coordinamento. Abbiamo messo assieme le aziende sanitarie, le associazioni di volontariato che si occupano di anziani, i sindacati dei pensionati, cioè tutti quei soggetti che gravitano attorno al pianeta anziani». Il mese dell’anziano è iniziato con il viaggio a Roma a Palazzo Montecitorio e all’Udienza generale di Papa Francesco nei giorni 1 e 2 ottobre: «le iniziative si sviluppano su due filoni da una parte stiamo promuovendo l’invecchiamento attivo e sano, attraverso attività che possano portare le persone anziane a non rinchiudersi in casa ma ad essere attivi e partecipi nella propria comunità, mantenendo anche un sano stile di vita. Dall’altro lato abbiamo sviluppato una serie di riflessioni e di informazioni per quanto riguarda la fragilità della persona anziana, perché abbiamo tantissime persone ammalate e bisognose di assistenza». Durante il mese le iniziative sono circa quaranta: «quest’anno abbiamo dato molto spazio alla malattia dell’Alzheimer e al disagio che si trovano a vivere molte famiglie e quindi da una parte la formazione per chi opera a livello professionale ma anche per le famiglie proprio per dare un aiuto a chi aiu-
Librando - ospite Stefano Filippi
La vera storia del Papa “La vera storia di Papa Francesco” è il libro che ci presenta questa settimana la rubrica “Librando” condotta da Dante Cerati. Il libro, scritto dal giornalista Stefano Filippi per Barbera editore, parte dalle origini e ripercorre la vita di Papa Bergoglio attraverso i ricordi e le sensazioni che sono rimasti nella gente. «Il desiderio di raccontare la storia di Papa Bergoglio – ha detto Filippi – mi è nato anzitutto per approfondimento professionale, perché io non seguo il Vaticano regolarmente, non sono un esperto. Da inviato stavo seguendo i giorni successivi al Conclave e la figura del Papa mi aveva incuriosito tantissimo e c’erano tante domande che mi ponevo vedendo i primi gesti del Papa. Tutti ricorderanno le prime cose: il Papa non cantava, non parlava le lingue, aveva deciso di non abitare nei palazzi del Vaticano, di non indossare vesti liturgiche particolari. Quindi ho iniziato la mia ricerca. Molte cose sono state scritte durante i primi giorni di pontificato di Papa Francesco. Tante le cose che mi hanno colpito: Per esempio il l fatto che lui non ha un curri-
culum “da Papa” nel senso che molti Cardinali, molti Vescovi hanno frequentato le Università Pontificie, invece lui ha seguito il classico percorso da Gesuita. Quindi dimostra che non occorrono studi speciali per diventare Papa. E poi un’altra cosa che mi ha colpito è il lavoro assolutamente silenzioso che lui ha compiuto a Buenos Aires per difendere alcuni suoi confratelli che erano stati ingiustamente accusati dal regime dei militari che negli anni ’70 aveva preso il potere in Argentina. Bergoglio era stato molto criticato in Patria ma aveva mantenuto un riserbo su quello che aveva compiuto. Bergoglio ha dato un segnale di rinnovamento già dal nome,- afferma Stefano Filippi - era da più di mille anni che un Papa non sceglieva un nome nuovo e già questo è un segnale di rinnovamento.
Quando? In onda ogni lunedì alle 17.05, il giovedì alle 11.00 ed il sabato alle 17.40
ta». Un’altra problematica che verrà trattata in questo mese è il gioco d’azzardo: «la dipendenza dal gioco ha due categorie principali come vittime: i giovani e gli anziani, in particolare le donne pensionate. Per questo abbiamo cercato di aiutare queste persone andando all’interno di associazioni degli anziani come Auser e Anteas, con personale dei Sert e delle Acat per avvisare e per aiutare le persone anziane che hanno un problema di questo tipo». Tra gli appuntamenti in calendario, il recital “Io madre di mia madre” con Daniela Poggi, in sala Europa a Porto Tolle domenica 27 ottobre alle 20.45. Il mese di ottobre poi vede anche al centro dell’attenzione le donne.
Ottobre viene definito infatti “Mese rosa, mese internazionale della prevenzione del tumore al seno. Anche in questo caso c’è un calendario intenso di iniziative: «Anche questa è una iniziativa partita alcuni anni fa in tutto il mondo. Come provincia assieme ad Andos e Lilt abbiamo messo assieme un calendario di incontri sul territorio provinciale per promuovere la prevenzione, perché la diagnosi precoce è l’arma più efficace per combattere il tumore alla mammella. Quindi come assessore, ma soprattutto come donna mi sono schierata a fianco delle due associazioni e alle due aziende sanitarie dell’Ulss 18 e 19 che stanno combattendo questa battaglia». In provin-
cia, nella sala consigliare si è già tenuta l’inaugurazione del mese rosa e poi in tutti i comuni del Polesine sarà accesa davanti al municipio o a qualche luogo simbolico, una luce di colore rosa proprio per richiamare questo mese della prevenzione. In tutti i comuni saranno organizzati degli incontri, grazie a molti medici che si sono messi a disposizione gratuitamente e poi in quattro Comuni della provincia ci saranno delle visite senologiche gratuite. In particolare a Rovigo, presso “Rovigo Medica”, ogni sabato mattina dalle 9 alle 13; presso la Casa di cura di Santa Maria Maddalena ogni giovedì di ottobre dalle 15.20 alle 17.40, previa prenotazione al numero 0425/768411; a Porto Viro alla Casa di Cura Madonna della Salute, sabato 26 ottobre dalle 8 alle 13 prenotando al numero 0425/701101 e infine a Rosolina presso la sede dell’Andos ogni sabato di ottobre dalle 9.30 alle 14.00. Roberto Giannese
Quando?
Al centro, Marinella Mantovani a Radio Kolbe.
Ponte Radio è in onda ogni lunedì e venerdì alle 18.20 e il martedì alle 21.30
Polesine coast to coast
Federico, esempio per i giovani
Questa settimana i conduttori di Polesine Coast to coast ospitano e intervistano Federico Grandesso. Per la nostra radio si tratta di un felice ritorno, visto che Federico era già venuto a trovarci per presentare ai radioascoltatori il suo libro “A ruota libera”, scritto per Alberto Brigo Editore. Il sottotitolo “con il cancro alle spalle”, già ci fa capire che la sua non è semplice corsa in bicicletta, ma è la scalata alla riconquista della vita. Ogni martedì alle 10.00, il meralle 21.15, il Quando? coledì giovedì alle 17.05 e il venerdì alle 22.30
LUNEDI 10.00 “Maria Maestra di Speranza” a cura del Centro Mariano; 11.00 “Insieme per pregare” a cura dell’Apostolato della Preghiera con Anna Cecchetto; 11.40 “Con gli ultimi” a cura di Giovanni Dainese; 17.05 “Librando, libri in volo” con Dante Cerati; 18.20 “Ponte Radio”, a cura di Roberto Giannese; 21.15 “Radio Volontariato” a cura del Centro Servizi di Volontariato di Rovigo, con Francesco Casoni. MARTEDI 10.00 “Polesine Coast to coast” 11.00 “ArabRovigo” rubrica interculturale a cura dell’associazione Casa Marocco, in studio Dounia e Valentina; 18.20 “Sulle ali di Maria Bolognesi”, a cura del Centro Maria Bolognesi; 21.30 “Ponte Radio” ; MERCOLEDI 10.00 “Insieme per pregare” a cura di Anna Cecchetto; 17.05 “Sulle aldi di Maria Bolognesi”; 18.20 “Con gli ultimi” a cura di Giovanni Dainese; 21.15 “Polesine Coast to coast”; GIOVEDI 10.00 “Voce Francescana” a cura del Ordine Francescano Secolare del Polesine; 11.00 “Librando, libri in volo” con Dante Cerati; 17.05 “Polesine coast to coast” 18.20 “Radio Volontariato” a cura del CSV di Rovigo; 21.30 “ArabRovigo” rubrica interculturale a cura dell’associazione Casa Marocco VENERDI 10.00 “Maria Maestra di Speranza”” a cura del Centro Mariano; 11.00 “Radio Volontariato” ; 17.05 “ArabRovigo” a cura dell’Associazione Casa Marocco; 18.20 “Ponte Radio”, 21.30 “Per un pugno di film”; 22.30 “Polesine Coast to coast” SABATO 10.00 “Voce Francescana” 11.00 “Tra le braccia di Maria Bolognesi”; 11.30 “Con gli ultimi”; 17.05 “Insieme per pregare”; 17.40 “Librando” 18.20 “Buona Domenica”, riflessioni e commenti per la domenica a cura di Don Bruno; 21.30 “Per un pugno di film” ;
Elena e Christian hanno detto sì! La nostra Radio fa festa con il Gruppo 98anno0 per il matrimonio di Christian Rosa ed Elena Garavello. Sabato scorso, 12 ottobre i due giovani hanno pronunciato il loro sì davanti all’altare nel Duomo di Rovigo. A celebrare il matrimonio, don Carlo Santato assieme agli amici, don Alessandro Cavallarin, don Silvio Baccaro e don Antonio Rossi. La liturgia è stata animata proprio dai ragazzi del
Le nostre rubriche
DOMENICA 10.00 “Insieme per pregare”; 11.00 “Voce Francescana”; 16.30 “Buona Domenica”; 17.40 “Per un pugno di film”; 22.00 “Sulle ali di Maria Bolognesi”, a cura del Centro Studi Maria Bolognesi. DAL LUNEDI’ AL VENERDI’
Gruppo. Sicuramente un esempio da seguire per tanti giovani di oggi. A Christian ed Elena ri-
volgiamo i migliori auguri di tanta felicità da parte della redazione de La Settimana e di Radio Kolbe.
9.30 e 20.45 “Dall’alba al tramonto”, a cura di don Bruno Cappato; 8.30, 12.10, 20.00, 23.00 “La radio informa” con Roberto Giannese; 19.00 Santa Messa in diretta dal Duomo di Rovigo; 12.15 e 20.15 “Rassegna stampa ecclesiale” a cura di Enzo Costa. 22.00 Preghiera della sera.
16 la Settimana
rubriche
domenica 20 ottobre 2013
angolo francescano a cura dell’Ordine Francescano Secolare del Polesine
Taunotizie
Francesco e la Vergine Maria
San Damiano, San Pietro e Santa Maria della Porziuncola sono le prime tre chiese dove Francesco ha esercitato l’apprendistato di muratore trasformando le sue mani delicate di fine mercante a mani callose e segnate da ferite e terra. Mentre a San Damiano ricevette l’incarico del Crocifisso che Francesco prese alla lettera (“ripara la mia casa”) , San Pietro è desunto da critici perché non viene nemmeno nominato dal biografo Tommaso da celano, mentre per Santa Maria c’è una nota particolare per giustificare l’insediamento e l’attività del giovane Francesco al “terzo anno della sua conversione”. Era la Porziuncola un’antica chiesa in onore della Vergine Madre di Dio, ormai abbandonata e negletta”. “Vedendola in quel misero stato, scrive il Celano, mosso a compassione, anche perché aveva una grande devozione per la Madre di ogni bontà, il Santo stabilì la sua dimora e terminò di ripararla”(FF.355). Diventerà il luogo più amato, il centro dell’incontro e della fraternità di tutti i suoi frati. Qui Maria sarà eletta avvocata dell’ordine francescano: “supplicava insistentemente, scrive San Bonaventura, Colei che concepì il Verbo pieno di grazia e di verità, perché si degnasse di farsi sua avvocata. E la Madre della misericordia ottenne con i suoi meriti che lui stesso concepisse e partorisse lo spirito di verità evangelica” (FF.1051). Al tempo di Francesco il culto e la devozione alla vergine aveva raggiunto una grande espansione e aveva anche influito sulla la poesia religiosa dei trovatori, dalla quale il Santo evocherà alcune delle sue espressioni di lode alla Madre di Dio. Infatti dopo la sua conversione “intonava lode al Signore e alla gloriosa Vergine Madre sua” ((FF.360). Tra queste lodi ne sono state conservate due di profondo contenuto teologico: il Saluto alla vergine e l’antifona che Francesco recitava alla fine di ogni ora dell’Ufficio della Passione. In ambedue
si nota il rapporto speciale di Maria con le tre persone della trinità, tipo e modello di quello che Dio vuole stabilire con ognuno dei credenti. La Santa vergine, infatti, è proclamata: eletta dal santissimo Padre celeste del cielo e da lui, con santissimo Figlio diletto e con lo Spirito Santo Paraclito, consacrata. Dalla contemplazione del dialogo dell’Arcangelo Gabriele con Maria nell’Annunciazione, Francesco fa scaturire dalla sua anima poetica e contemplativa altri titoli: Figlia e ancella dell’altissimo sommo re il Padre celeste; Madre del santissimo Signore nostro Gesù Cristo; Sposa dello Spirito santo. Sembra che Francesco sia stato il primo tra gli scrittori a dare alla Vergine Maria il titolo di Sposa dello Spirito Santo, oggi normale nella teologia mariana. Ma il ruolo e la missione di Maria, secondo Francesco, può realizzarsi in qualunque cristiano docile allo Spirito santo. Santa Chiara e le sorelle povere sono le prime a vivere questa possibilità. Scrive infatti nella Forma di Vita: “Per divina ispirazione vi siete fatte figlie e ancelle dell’altissimo sommo re il Padre celeste, e vi siete sposate allo Spirito santo” (FF.139). E nella prima Lettera ai fedeli Francesco spiega anche a coloro ch4e fanno penitenza la relazione con la trinità: “...Siamo Sposi quando l’anima fedele si unisce al Signore nostro Gesù cristo per virtù dello Spirito santo; ...siamo suoi Fratelli quando facciamo la volontà del Padre che è nei cieli; siamo Madri, quando lo portiamo nel cuore e nel corpo nostro per mezzo del divino amore e della pura e sincera coscienza, lo generiamo attraverso le opere sante, che devono risplendere agli altri in esempio”. Francesco paragona i cristiani a Maria richiamando le parole di Gesù: “...chiunque fa la volontà del Padre mio che è nei cieli, questi è per me fratello, sorella e madre” (Mt 12,50). La vocazione di Maria è la vocazione originaria di ogni uomo: Dio nasce in ogni uomo che è aperto, che ascolta ed accetta la parola di Dio con Maria. Il nostro grande destino è diventare Madre del Signore: dare corpo al Figlio di Dio, fino alla statura piena (Ef 4,13). La nostra vocazione è missione come Maria e, come Maria, è diventare Chiesa. E la chiamata del Crocifisso: “Francesco, va e ripara la mia Casa!” è anche la chiamata per noi francescani oggi. Ce lo raccomanda la nostra Regola che all’art. 9 ci invita a imitare la Vergine Maria, umile serva del Signore, disponibile alla sua parola e a tutti i suoi appelli. Francesco poi, la circondava di indicibile amore e fu designata Protettrice e Avvocata della sua famiglia. Anche a noi spetta di testimoniare il nostro ardente amore alla Madre Santissima, imitandone sì la disponibilità a Dio ma anche rivolgendo a Lei preghiere di fiducia nel totale abbandono di Figli. Francesco stesso manifesta la sua venerazione per la Madonna soprattutto nella preghiera. Egli, infatti, dice: “Umilmente preghiamo la gloriosa e beatissima Madre sempre Vergine Maria, affinché renda grazie a te, sommo e vero Dio”. (FF.67). Francesca Magon
In campagna
Il biologico in controtendenza
In una situazione socio-economica non entusiasmante e con prospettive altrettanto, apparirebbe fuori luogo qualche dato ottimistico. Ma così non è a scorrere quanto pubblicato recentemente da ISMEA e SINAB (Servizi per il mercato Agroalimentare e Sviluppo del Biologico) in occasione del SANA di Bologna. Da 25 anni la città felsinea ospita la fiera mondiale dell’agricoltura biologica, termine con il quale s’intende un modo di produrre in parte affrancato dall’apporto di energia esterna all’azienda di determinati mezzi tecnici (esempio prodotti chimici di sintesi) mentre altri, intesi come “naturali” sono ammessi. E’ la risposta dei rurali a una nuova cultura incentrata su una rivisitazione in senso più naturalistico nei modi e metodi di coltivare la terra e allevare gli animali, reclamata da una società fatta di consumatori ormai satolli di cibo in sorte e quantità grazie all’agricoltura normale.. Occorre subito precisare per correttezza l’inadeguatezza dell’aggettivo “biologico” che supporta il sostantivo “agricol-
Le difficoltà della vita non si risolvono eliminando la vita ma superando le difficoltà
tura”. Il settore primario è tutto biologico nel senso che si esplicita per la quasi totalità con il fenomeno fotosintetico e nella trasformazione della produzione derivata. Nel tentativo di precisare un diverso modo di produrre con i metodi prima richiamati, la vulgata popolare si è come impossessata di quest’aggettivo di fatto espropriandolo d’imperio dall’agricoltura tradizionale, come per dare una pattina di eccellenza al nuovo metodo. La tradizionale ha dovuto reinventarsi una nuo-
- CHE COS’È IL CENTRO DI AIUTO ALLA VITA? E’ un servizio di volontariato a disposizione della donna che si trova in difficoltà a causa di una maternità difficile. - CHI PUÒ RIVOLGERSI AL CENTRO AIUTO ALLA VITA? Ogni donna in una situazione difficile per la sua maternità: la ragazza non sposata che attende un figlio; la donna già madre che aspetta un altro bambino e ha bisogno di aiuto; ogni
va qualifica trovandola nell’aggettivo “convenzionale”. Se è vero che nulla nasce per caso, l’ambito del biologico è nato e si è sviluppato sotto la spinta di una nuova corrente di pensiero intesa vagamente come salutistica che ha coinvolto i primi strati della società a partire da quelle più ricche. Il biologico ha determinato un diverso modo di fare agricoltura che ha coinvolto tutti gli attori, dal campo, alla trasformazione e alla distribuzione. Può soffrirne la quantità ma recupera la qualità e questo giustifica il prezzo. Il Belpaese ha colto subito questa opportunità ed è al primo posto in Europa per superficie dedicata, il 9 % della SAU, cioè circa 1.167.000 ettari su 12.855.000, dove il biologico è coltivato in 50.000 aziende. La domanda tira con tre miliardi di fatturato fra consumo ed esportazione contribuendo a spingere il primario nel difficile momento economico in cui ci si trova. Sembra un paradosso ma, evidentemente, il biologico ha le carte in regola. Alla prossima. Orazio Cappellari
donna che ha paura di un figlio, che non riesce ad accettarlo che lo sente come un problema - CHI C’È AL CENTRO AIUTO ALLA VITA? Una donna che ti capisce, e ti offre la sua amicizia. Volontari qualificati per darti un aiuto, un consiglio, ospitalità, informazioni sui tuoi diritti e sui diritti del bambino. Se ne hai bisogno puoi trovare aiuti domestici di emergenza e famiglie amiche da cui avere ospitalità.
Orari Sante Messe
Adria Adria-Cattedrale: Festive 7.30 9.15 - 10.30 - 12.00 - 19.00; Feriali: 7.30 - 8.30 - 19.00; Prefestiva 19.00. Casa di Riposo: 17.00. Divin Lavoratore: Festive: 9.30 - 11.30 - 18.00; Feriale 18.00; Prefestiva 18.00. Tomba: Festive: 8.00 - 9.30 - 11.30 - 19.00; Feriale: 8.00 - 18.30; Prefestiva: 19.00. S. Vigilio: Festive: 8.00 - 10.00; Prefestive: 18.30. Rovigo Duomo Concattedrale: Festive: 7,00- 8.30 - 10.00 - 11.30 - 19.00 Feriali: 7.00 - 8.00 - 10.00 - 19.00 SS. Francesco e Giustina: Festive: 10.00 - Per i cattolici anglofoni 11.00 (Chiesa del Cristo) - 11.30 18.30 - Feriali: 18.30 (Chiesa del Cristo, tranne al sabato) Rovigo Commenda: Festive: 8.00 - 10.00 - 11.30 - 19.00 - Feriali: 7.00 - 19.00 Maria SS.ma Madre di Dio (del-
le Rose): Festive: 8.30 - 10.30 12.00 - 19.00 - Feriali: 8.30 - 19.00 S. Bartolomeo Apostolo: Festive: 8.00 - 10.00 (Iras - infermeria ore 10.00) - 12.00 - 19.00 - Feriali: 8.30 - 19.00 (Iras - Casa soggiorno sabato ore 16.45) S. Pio X: Festive: 8.30 - 10 - 11.30 17. Prefestiva: 17 - Feriali: 8.30 (al mercoledì alle 18). S. Antonio: Festive: 10.00 in Casa Serena - 11.00 - 18.30 - Prefestiva: 18.30 - Feriale 18.30. Tempio “La Rotonda”: Festiva: 10.30 - Feriale: 9.00 Centro Mariano: Festiva: 10.00 Feriale: 7.30 S. Domenico: Festive: 9.00 - 11.00 - 18.00 - Feriali: 8.00 - 18.30 Cappuccini: Domenicale e festivo: ore 7.30 - 9.00 - 11.00 - 17.00 Prefestiva: ore 17.00 - Feriale: ore 9.00 - 17.00. S. Rita: Festiva: 10.00 - Feriale: 18.00 (solo al Sabato) Carmelo della Trasfigurazione: Festiva: 8.00 - Feriale: 7.30. Ancelle della SS.ma Trinità: Festiva 8.30 - Feriale: 7.30.
Pontecchio Polesine Parrocchia ‘S. Andrea, apostolo’ Circolo “Fabio Galli”
VIII Concorso di Poesia
In occasione della festa di s. Andrea, apostolo, patrono di Pontecchio Polesine (30 novembre), il Circolo parrocchiale ‘Fabio Galli’, in collaborazione con le Associazioni locali, indice l’VIII concorso di poesia. Offriamo anche quest’anno l’occasione affinché ciascuno possa manifestare, attraverso la delicatezza della poesia, emozioni, stati d’animo, ricordi…, confidando di poter apprezzare composizioni interessanti, come avvenuto nelle precedenti edizioni.
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Il concorso è suddiviso in 2 parti: p a) ragazzi da 6 a 14 anni; p b) adulti.
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Ciascuna parte è suddivisa in 3 sezioni: p 1. tema libero; p 2. (alla riscoperta di) gusti e sapori; p 3. sfumature di tenerezza
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Ogni concorrente può partecipare con 1 poesia, sulla quale indicherà: parte, sezione per cui concorre e dati anagrafici (che saranno usati solo per il concorso). Le composizioni dovranno pervenire presso la Canonica di Pontecchio (Piazza Fraccon, 135 - Cap 45030) entro le ore 21 di domenica 17 novembre 2013. Una commissione valuterà gli elaborati, attribuendo premi per ognuna delle 3 sezioni. La premiazione avverrà nella serata di sabato 30 novembre 2013, alle ore 21, presso la chiesa parrocchiale di Pontecchio, nell’intervallo di un concerto vocale (a cui tutti sono invitati a partecipare). Il Consiglio Direttivo del Circolo Pontecchio Polesine, 2 ottobre 2013
Farmacie di turno Farmacie di Turno notturno e diurno a Rovigo nella settimana dal 20 al 26 ottobre 2013 Domenica 20 - Rhodigium S.A.S, Via Umberto I, 44 Rovigo; Comunale n. 4 Boara Polesine. Lunedì 21 - Tre Mori, Via Zanella, 14 Rovigo; Comunale n. 2 San Apollinare. Martedì 22 - Centrale, P.zza V. Emanuele II, 17 Rovigo; “La Fenice”, Via Meucci, 2/4 Boara Pisani. Mercoledì 23 - Comunale n. 1 Via Badaloni, 47 Rovigo; dr. Lo Curzio, Sarzano. Giovedì 24 - S. Bortolo, P.zza S.Bartolomeo, 28 Rovigo; S. Giovanni - Grignano Polesine. Venerdì 25 - dr. Dian, Corso del Popolo, 284 Rovigo. Sabato 26 - Tre Colombine, Via L. Barucchello, 10 Rovigo; pomeriggio: Tre Mori, Via Zanella, 14 Rovigo; Comunale n. 2 San Apollinare.
• ROVIGO - Vicolo CAMPANA, 1 TEL. 0425 27779 Orari: Lunedì e Martedì 16-18; Mercoledì 10-12; Venerdì 10-12 • ADRIA - P.tta CAMPANILE, 11 TEL. 0426 900040 Orari: Martedì, Mercoledì e Giovedì dalle ore 9.30 alle 11.30 • TRECENTA C/O OSPEDALE SAN LUCA tutti i Mercoledì dalle ore 9,30 alle 11,30
C/O TORRE CIVICA Piazza Garibaldi - Trecenta il Giovedì dalle ore 15 alle 17 • C/O Ufficio EPACA – Via G. Garibaldi CASTELMASSA - 2° Mercoledì di ogni mese dalle ore 15 alle 17 • Centro di Raccolta Ex Scuole di Runzi – Bagnolo di Po - 2° Domenica e ultima di ogni mese dalle ore 15 alle 17 S.O.S. VITA NUMERO VERDE 800.813000
Mostra al Roverella: “I mai visti” - Dal 19 ottobre al 12 gennaio
Completata la Veduta di Venezia di Giovanni Biasin Fu esposta a Rovigo nella Mostra provinciale del 1877
Riapre la Pinacoteca con un nuovo e più ricco allestimento con opere dal ‘400 al ‘900 della Pinacoteca dell’Accademia dei Concordi e del Seminario vescovile. Ci auguriamo che le opere del Seminario siano più di dodici (in certi periodi solamente due!), altrimenti sarà il caso di cambiare nome alla pinacoteca e, per la Curia, di portarsele a casa e di esporle nei propri spazi. Un’occasione per ammirare dipinti antichi venuti alla luce dai depositi, ma anche quadri donati da grandi artisti del ‘900 che in Accademia tennero personali curate da Antonio Romagnolo: Enrico Castellani, originario di Castelmassa, Carla Accardi, Afro, Dorazio, Turcato, Santomaso, Perilli, Scialoja, Bruno Munari, Biasi. Rivedremo la spettacolare tempera su carta di Giovanni Biasin (Venezia 1835-Rovigo 1912), con la Veduta veneziana del bacino di San Marco, a 360 gradi, dopo il secondo restauro, operato da Valentina Piovan. Esposta alla Venaria Reale nella mostra “La bella Italia. Arte e identità delle città capitali” (17 marzo - 11 settembre 2011), fra oltre 350 opere dei grandi maestri dall’antichità all’Unità d’Italia, la Veduta tornò al Roverella arrotolata su un grande cilindro di cartone donato dalla restauratrice. Fu Antonio Romagnolo, nei primi anni Settanta, a recarsi in una casa dell’ex ghetto a vedere una carta con una Venezia ottocentesca, rimasta nell’oblio in un appartamento disabitato dal 1926, anno della morte di Vittorio Biasin. La carta alta 175 centimetri e lunga più di 22 metri, non datata e firmata G. Biasin, era malamente arrotolata, con pieghe, lacerazioni orizzontali, strappi, abrasioni, rugosità, macchie, strati di polvere e diversi pezzi staccati. Dopo averla stesa in
Accademia, Romagnolo si rese conto della singolarità della Veduta che richiamava i diorami ottocenteschi e ipotizzò una prima datazione fra il 1866 e il 1895 per la presenza della bandiera italiana e l’assenza dei padiglioni della Biennale. A donare la tempera all’Accademia fu la contessa Adelaide Papini Cochetti, entrata in possesso dell’appartamento dei Biasin dopo la morte di Attilio, ultimo figlio di Giovanni, vissuto a Roma presso la Papini. La Papini donava a un privato una copia della Veduta, ora divisa in cinque parti, pure non datata e firmata G. V. Biasin, iniziali di Giovanni e del figlio Vittorio (Venezia 1860-Rovigo 1926). Attilio Cochetti, che porta il nome di Attilio Biasin che chiamava zio, mi racconta che la madre, gerarca fascista, a Venezia nascose partigiani e forse ebrei. Fui la prima a notare che Vittorio aveva firmato anche la prima Veduta con B.V. e con un BIASIN ingenuo con i puntini sulle “I”, usando lo stesso colore rosso e un pennello grosso, facendo desumere che, se l’autore del progetto era il padre, Vittorio aveva collaborato come un ragazzo di bottega. Così sono quattro le imbarcazioni con la bandiera di
commercio italiana con la croce sabauda e non una, come scritto da tutti. Nel 1999 la tempera fu restaurata da Maria Beatrice Girotto ma alcuni frammenti della parte terminale verso Sant’Elena e forse un frammento interno non vennero inseriti. La Veduta, con un allestimento realizzato dal laboratorio di scenografia del teatro Sociale, fu esposta prima nella sala Oliva (28 gennaio – 23 marzo 2000) poi a Ferrara nel Salone internazionale dell’Arte del Restauro, dove fu ammirata da 26mila visitatori. Di nuovo arrotolata, ricomparve al Roverella nel 2008 con un allestimento meno suggestivo di quello del 2000. Poi la scoperta in Accademia di frammenti della Veduta. Romagnolo ricorda di avere consegnato tutto alla Girotto, senza aver trattenuto nulla. Veduta e frammenti vennero affidati fra il 2010 e il 2011 a Valentina Piovan che mi riferisce: “I frammenti sono stati ritrovati dentro una scatola, tutti accartocciati, ma non so se la restauratrice Girotto ne fosse a conoscenza o se avesse deciso con la direzione dei lavori di non collocarli visto il loro degrado. Siamo riusciti a spianare la carta e a ricomporli”. La tempera, che termina a bordo netto
verticale, secondo le prime indicazioni di Romagnolo, ora è stata completata verso Sant’Elena nella parte inferiore e in alto con frammenti di cielo, facendo slittare le dimensioni verso la parte terminale. “Mi auguro – aggiunge la Piovan - che l’opera trovi una sua giusta collocazione stabile per non essere più arrotolata. Spero che da Venaria siano tornati i pannelli per fissare il cartone con le calamite, secondo le mie indicazioni.” Giandomenico Romanelli pone la datazione nei pieni anni Settanta e rileva l’unicità dell’opera pervenutaci con questo soggetto, anche se la veduta panoramica ebbe grande fortuna in Europa nell’Ottocento. Antonello Nave la pone prima del 2 maggio 1887, giorno dell’inaugurazione a Venezia dell’Esposizione nazionale, in cui figura un “Panorama di Venezia” dipinto a tempera da Giovanni Biasin. Personalmente, in base alle mie ricerche d’archivio, ritengo che la Veduta sia stata eseguita da Giovanni con l’aiuto di Vittorio nel 1876-77 e che sia stata esposta per la prima volta nella Mostra provinciale aperta a Rovigo il 27 settembre 1877, che assunse dimensioni nazionali: 222 artisti viventi, fra i quali Fattori, Favretto, Previati, Mentessi, Induno, Boscolo. In quell’occasione Giovanni Biasin chiese uno spazio alto tre metri e lungo trentatré, per le proprie carte da decorazione e vedute. I luoghi dell’esposizione furono il vecchio Seminario, il vecchio Vescovado e lo Stradon della Madonna, non il palazzo Montalti, come scritto erroneamente da Antonello Nave e da altri [Riproduzione riservata]. Graziella Andreotti Nella foto di Valentina Piovan i frammenti dell’opera del Biasin.
Applaudita iniziativa
Musica Rodigina sull’Altopiano “Cante e Ciàcoe” Rovigo e “Corale Parrocchiale” Concadirame
Doppio appuntamento musicale domenica scorsa a Canove di Roana con il Gruppo Musicale Popolare “Cante e Ciacoe” di Rovigo e la “Corale Parrocchiale” di Concadirame. I due Gruppi Musicali, sono partiti da Rovigo di buon mattino, accompagnati anche da alcuni famigliari. Alle 10.00 la Corale di Concadirame ha animato la Santa Messa, accompagnata all’organo dal m° Provino Piva e sotto la direzione del m° Filippo Salvan. Al termine, il parroco ha ringraziato la corale e con i fedeli presenti, hanno applaudito l’animazione della messa.
la Settimana
cultura
domenica 20 ottobre 2013
Dopo la cerimonia liturgica, i due gruppi hanno visitato la città di Asiago: dal Duomo, la sua rinnovata piazza e il Corso, affollato nonostante la stagione. Nel pomeriggio, presso il Teatro di Canove, il Gruppo Musicale “Cante e Ciàcoe” di Rovigo, diretto dal m° Vaifro Zanforlin, si è esibito con i suoi canti popolari entusiasmando il pubblico presente che ascoltava attento e silenzioso, applaudendo calorosamente al termine di ogni canzone. Le poesie del poeta Luciano Bonvento e le ciàcoe o ricordi dell’intrattenitore Pasquale Tiberio hanno riscosso consen-
si, apprezzamenti e numerosi applausi. Al termine dello spettacolo, la Pro Loco di Canove, ha invitato tutti i partecipanti ad un momento conviviale e in segno di amicizia ha donato un cuco 2013, mentre “Cante e Ciàcoe”
ha ricambiato con una scultura musicale, costruita dal corista e intrattenitore Pasquale Tiberio. La promessa reciproca è stata quella di ritrovarsi presto, per trascorrere ancora, allegramente insieme, una giornata festosa.
17
Rovigo
I perseguitati protetti dal cardinal Bergoglio
Nello Scavo: autore di “La lista di Bergoglio” in Accademia dei Concordi
I salvati da papa Francesco. Le storie mai raccontate di Nello Scavo. Un’inchiesta condotta sul campo, in Argentina, che fa piena luce sul modo di muoversi di Jorge Mario Bergoglio negli anni dei desaparecidos. Nello Scavo giornalista di “Avvenire” nei giorni scorsi, nella sala degli Arazzi dell’Accademia dei Concordi a Rovigo, ha partecipato al ciclo di incontri i “Lunedì in accademia” con il suo libro “La lista di Bergoglio” raccontando alla platea la sua inchiesta sulle vicende dei salvati dalla repressione della dittatura di Videla, in Argentina dall’allora padre Jorge Mario Bergoglio. II potere delle Forze armate in Argentina culminò con il golpe del 24 marzo 1976. I militari fecero sparire almeno trentamila persone, quindicimila furono fucilati per strada, si appropriarono di oltre cinquecento neonati partoriti da donne condannate a morte. Più di due milioni furono gli esiliati. A far scattare l’intuizione dell’inchiesta in Scavo, i sospetti di delazione e di collusione con il sanguinario regime argentino che emersero subito dopo l’elezione del pontefice. Oltre ai racconti in prima persona dei perseguitati protetti dal futuro Papa, il saggio contiene racconti e documenti inediti, tra cui la trascrizione dell’interrogatorio dell’allora cardinal Bergoglio, reso nel 2010 in qualità di persona informata dei fatti, davanti ai magistrati
che indagavano sulla violazione dei diritti umani durante la dittatura. Con forza emerge l’integrità morale, la coerenza, il coraggio, spesso a rischio della propria vita, del gesuita che diventerà papa Francesco. Tra le storie accertate e documentate, Scavo ha deciso di pubblicare solo quelle rigorosamente non anonime, anche se i testimoni sono “affetti”, per così dire, da un «antidivismo che a molti sembrerà fuori moda, un patto non scritto e non dichiarato con Bergoglio: il bene darà i suoi frutti, ma non saranno loro a strombazzarlo. Vicende di dolore, sofferenza e anche di senso di colpa per non essere finiti con altri 30mila desaparecidos nel Rio della Plata o fucilati come altri 15mila», riferisce l’autore. I salvati? Preti e laici, credenti e non, aiutati a lasciare il Paese con modalità avventurose e incredibili. Così padre Bergoglio si ritrova a dare un passaggio in auto al sindacalista Gonzalo Mosca per portarlo in convento dicendo ai confratelli che si tratta di un giovane «in discernimento vocazionale», oppure ad accompagnare Alicia Oliveira, la prima donna a diventare giudice penale in Argentina, licenziata dal ministero della Giustizia e ricercata dalla polizia, dai suoi figli. L’autore della Lista di Bergoglio è stato introdotto da Virgilio Santato che ha portato i saluti dell’Accademia. s.f.
Solo per amore
L’accademia porta la voce di Papa Francesco nell’auditorium Polesano. Sintetizziamo così il grande contributo dato dal giornalista di Avvenire, Nello Scavo, con il suo libro-inchiesta intitolato: “La lista di Bergoglio” (Emi Editore). Mille rivoli di domande inquietanti, alcune sollevate dal prof. Santato e poi da numerosi interventi. I temi sullo sfondo sono improntati nella ricerca della verità sul comportamento tenuto da Papa Bergoglio nel periodo della dittatura dei generali, 1976-1983, e nella tragedia dei desaparecidos (“persone fatte scomparire”). L’autore risponde con dei dati, una lista: Padre Jorge Mario Bergoglio ha salvato almeno un centinaio di persone. Stimolato dall’ombra giornalistico - scandalistica apparsa immediatamente dopo la sua ascesa al soglio pontificio, proprio sul comportamento di padre Bergoglio di quegli anni, l’autore, Scavo, ha trovato, da solo, le risposte, le prove testimoniali sul campo, in Argentina. Gli esempi sono stati numerosi e tutti legati a un filo: Papa Francesco ha saputo e voluto salvare le persone che si sono rivolte a lui solo per amore, senza mai chiedere carte d’identità o appartenenza a credo religiosi. Alcuni aggettivi che dipingono il suo modo d’intervento, sono: fantasia, creatività, furbizia, clandestinità, amore. Il fine ora è ripristinare l’autenticità del periodo storico, perchè la verità non va seppellita. L’autore, nelle risposte, a proposito della strategia della liberazione usata da Papa Francesco, cita il vangelo e cioè non fare sapere alla destra quello che fa la sinistra. Una per tutte, che merita il bisogno di non soprassedere sugli eventi: l’efferatezza fatta alle mamme, riunite a Plaza de Mayo, è preminente, perché è una duplice violenza: colpisce la creatura e il creatore. Occorre, dice l’autore riportando il pensiero di Papa Francesco, continuare a lavorare per la giustizia e verità per dare a queste mamme “la risposta” che cercano. Giovanni Dainese
“Pensavo...”
18 la Settimana
caritas
Costruire la speranza nell’anno della fede Troviamo unite tre grandi parole: Fede – Speranza – Carità. La fede da noi professata nasce dalla Carità: Dio è Carità – Amore – Agápe e la Fede è dono Suo che ci giunge attraverso Gesù che opera nel suo corpo che è la Chiesa, nel cui grembo siamo stati generati ed educati alla vita di Fede. Questa vita tende alla Carità, cioè alla pienezza dell'Amore che è Dio stesso. Il dono dello Spirito Santo ci fa vivere e pregustare fin d'ora l'anticipo, le primizie dello Spirito, dice s. Paolo in Rm 8,23, anche se ora gemiamo aspettando la pienezza della redenzione. Gioiamo, gemiamo e aspettiamo: viviamo nella Speranza e attendiamo con perseveranza, come dice l'Apostolo Paolo nello stesso passo della lettera ai Romani.
di don Dante Bellinati
Veniamo dalla Carità e tendiamo alla Carità piena: è il cammino di ogni cristiano ma è anche il cammino della comunità cristiana nel suo insieme. Compito fondamentale della “Caritas” nella Chiesa è proprio questo: aiutare tutta la comunità a vivere questo mistero di amore e soprattutto a sperimentarlo; non un sapere teorico ma un conoscere esperienziale, secondo il linguaggio biblico. Si comprende facilmente come l'attività della Caritas non possa essere considerata accessoria all'impegno pastorale di una comunità cristiana ma è il cuore di tutta la pastorale. Ne deriva una grande responsabilità per la Caritas e per ogni parrocchia. Mons. Arrigo Miglio Arcvescovo di Cagliari
domenica 20 ottobre 2013
PRIMO PIANO - I dati diffusi dal Cir con un rapporto che monitora il diritto di accesso alla protezione internazionale. In prevalenza sono eritrei, somali e siriani. Preoccupano i respingimenti sommari degli egiziani trattenuti e rimpatriati senza convalida del giudice.
Profughi, oltre 35 mila arrivati dal mare nel 2013 Nel 2013 sono stati 35.085 gli sbarchi sulle cose italiane. Tra le persone arrivate 9.805 sono i siriani, 8.443 gli eritrei e3140 i somali, 1.058 arrivano invece dal Mali e 879 dall'Afghanistan. I dati aggiornati a ieri, sono stati diffusi dal prefetto Riccardo Compagnucci, vice capo dipartimento Libertà civili e immigrazione del ministero dell'Interno, nel corso del convegno organizzato oggi a Roma dal Cir dal titolo “Accesso alle frontiere – accesso alla protezione”. “Sempre più rilevante la presenza di persone bisognose di protezione internazionale che arrivano con gli sbarchi” dice il Consiglio italiano per i rifugiati. L’iniziativa del Cir ha lo scopo di presentare il rapporto sull’accesso alla protezione finanziato dal Network of European Foundation nell’ambito del Programma europeo per l’integrazione e la migrazione (EPIM). Il Consiglio Italiano per i Rifugiati è capofila del progetto in partenariato con l’Hungarian Helsinki Committee ( U n g h e r i a ) , P r o - A s y l Fo u n d a t i o n (Germania), The People for Change Foundation (Malta), il Consiglio Greco per i Rifugiati (Grecia) e la commissione spagnola di aiuto al rifugiato- CEAR (Spagna). L’obiettivo è promuovere un "cambiamento culturale”, favorendo il passaggio da una visione incentrata prevalentemente sulla sicurezza e sulle attività di contrasto all’immigrazione irregolare ad un approccio che bilanci tali esigenze con il rispetto dei diritti umani, in particolare del principio di nonrefoulement. Sui respingimenti effettuati dall’Italia non ci sono dati ufficiali nonostante l’obbligo Schengen di tenere statistiche in merito. Dalla sentenza Hirsi (febbraio 2012) è stato denunciato, dall’Agenzia Habeshia, un solo caso di respingimento verso la Libia, che sarebbe avvenuto il 29 giugno 2012. Un gruppo di 76 eritrei sono certi di essere stati
intercettati, in acque internazionali, da un pattugliamento congiunto Italia e Libia per poi essere riconsegnati alle autorità militari libiche. La Guardia di Finanza ha però evidenziato che le autorità italiane non potevano essere coinvolte in tale respingimento perché i pattugliamenti congiunti non sono più stati effettuati dal 18 marzo 2011, data a partire dalla quale il Trattato di Amicizia italo-libico del 2008 è stato sospeso a causa della guerra in Libia. Tra le maggiori problematiche segnalate da Cir, i frequenti respingimenti “sommari” e “differiti” di migranti egiziani e tunisini arrivati sulle coste del Sud Italia. “Dall’inizio del 2013 sono stati infatti centinaia gli stranieri egiziani e tunisini r i m p a t r i a t i s e n z a av e r e l a possibilità di entrare in contatto con le organizzazioni umanitarie – si legge nel rapporto - egiziani e tunisini vengono solitamente separati dagli altri migranti e collocati prevalentemente in Centri di Primo soccorso e accoglienza (CPSA), adibiti a strutture di detenzione pur non essendo dei Centri di Identificazione ed Espulsione (CIE), oppure in altri centri chiusi, prima di essere rimpatriati. Risulta che il trattenimento dei migranti in tali strutture venga effettuato senza alcuna procedura di convalida Giurisdizionale”. Solitamente in questi centri i migranti tunisini ed egiziani sono identificati dalle rispettive autorità consolari e rinviati generalmente entro 48 ore dopo il loro ingresso in Italia. Questa prassi non tutela assolutamente il diritto individuale di chiedere protezione internazionale, inoltre le modalità in cui vengono notificati i
provvedimenti non sono in linea con la normativa nazionale. Gli egiziani vengono rimandati in patria, in un paese ancora sconvolto dagli scontri, grazie agli accordi bilaterali, “che non sempre sono pubblici con un’evidente mancanza di trasparenza” sottolinea il Cir. L’Italia ha siglato accordi bilaterali con la Tunisia, L’Egitto, la Libia e l’Algeria. Il rapporto evidenzia che questi accordi “non contemplano disposizioni relative al rispetto dei diritti umani e in nessun caso contengono tutele specifiche per i migranti e i richiedenti asilo”. da Redattore Sociale
Eritrea tra i paesi dove si soffre di più la fame
La notizia è di per sé positiva, ma non è il caso di cantar vittoria. Nel mondo l'indice globale della fame sta migliorando: nel 1990 era pari a 19,8 punti, oggi è 13,8 punti. Questo vuol dire che comunque sono attualmente ben 842 milioni le persone che non possono nutrirsi a sufficienza. Tra i tre Paesi dove la situazione è peggiore c'è l'Eritrea (punteggio 35), il che spiega (se mai ce ne fosse stato bisogno) perché migliaia di eritrei sono disposti a rischiare la vita per attraversare il Mediterraneo. Gli altri due stati in fondo alla classifica sono il Burundi (38,8) e le isole Comore (33,6). Di altre nazioni come Somalia, Afghanistan, Iraq, Myanmar, Repubblica democratica del Congo e Somalia non ci sono dati, altrimenti è
Diario
In Bacheca
probabile che le ritroveremmo in fondo alla classifica. È questa la fotografia della fame scattata dal rapporto sul Global Hunger Index, presentato oggi a Milano dalla ong Cesvi in collaborazione con Ispi e Link2007, con il patrocinio di Expo2015. L'indice globale della fame è calcolato sulla base di tre indicatori: la percentuale di popolazione denutrita, il tasso di mortalità infantile sotto i 5 anni e la percentuale di bambini under 5 sottopeso. I tre più poveri hanno un indice "estremamente allarmante", ce ne sono poi altri 16 in cui la situazione è "allarmante" e tra questi ci troviamo l'India, nonostante il progresso tecnologico ed economico del gigante asiatico. Per altri 37 Stati la fame è grave (tra cui Zimbabwe, Uganda e Kenya).
• 21 ottobr e, Radio Kolb e x tr asmissi • 28 ottobr one radiofoni e, Rovigo, Cas ca. a Sant’Andre CdA “Conosc a, 2° incontro ere e testom corso per oniare: fondam enti biblici”.
Servizi della Caritas diocesana e dell’Associazione Sant’Andrea
Microfinanza
Docce
✓ Mercoledì, ore 14:30 -16:30 ✓ Giovedì, ore 10:00 - 12:00 Presso Casa Sant’Andrea, via G. Sichirollo n. 60 - 45100 Rovigo - tel. 0039 0425 0460428 Non è possibile accedere direttamente al servizio; è necessaria la prenotazione.
Lunedì, ore 15.00 - 16.30 (per donne) Martedì, ore 9:30 -12:30 (per uomini) Giovedì, ore 15.00 - 16.30 Venerdì, ore 15:00 - 16:30 Presso Casa Sant’Andrea, via G. Sichirollo n. 60 - 45100 Rovigo - tel. 0039 0425 0460428
Servizio Mobili
Badanti e Famiglie
✓ Martedì, ore 10:00 - 12:00 Presso Caritas diocesana. Non è possibile accedere direttamente al servizio; è necessaria la prenotazione.
✓ Lunedì - Venerdì ore 09:00 - 12:00 ✓ Lunedì - Venerdì ore 15:30 - 17:00 Presso Caritas diocesana. Per accedere al servizio è necessaria la prenotazione
Se allarghiamo lo sguardo e teniamo in considerazione alcune macro aree della Terra, la situazione peggiore è nell'Asia Meridionale con un indice pare a 20,7, seguita da Africa subsahariana (19,2), Asia orientale e sud est asiatico (7,6), Vicino oriente e nord Africa (5,8), America Latina e Caraibi (4,8) e Europa dell'est (2,7). Il 1990 al 2013, 23 Paesi hanno migliorato, riducendo del 50%, il loro indice della fame. Il migliore è stato il Kwait (riduzione di 88 punti), ma hanno avuto buone performance anche Cuba (-73), il Messico (-70) e la Cina (-58). È peggiorata invece la situazione alle isole Comore con +40 punti di indice, nello Swaziland (+38), in Burundi (+15), in Paraguay (+15) e in Guatemala (+3).
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la Settimana
polesine
domenica 20 ottobre 2013
Iniziativa del Gruppo Bachelet di Rovigo
Mobilità, vivibilità, crescita
Riflessione sulla città con Paolo Avezzù e Fausto Merchiori, già sindaci del capoluogo e con l’arch. Guido Pietropoli Il Gruppo politico-culturale “V.Bachelet” di Rovigo organizza per giovedì 24 ottobre p.v. alle ore 18 presso la sala Auser di via Bonatti un incontro pubblico sul tema: ROVIGO: mobilità, vivibilità, crescita. Idee a confronto. Porteranno il loro contributo Paolo Avezzù e Fausto Merchiori già sindaci di Rovigo e l’arch. Guido Pietropoli, noto professionista della città che ha progettato fra l’altro il nuovo Corso del Popolo. Dopo l’approvazione in questi giorni da parte della
Giunta Comunale del Piano del Traffico, l’occasione voluta dal Gruppo Bachelet può consentire una utile riflessione sul capoluogo offerta a tutti i cittadini che potranno esprimere le proprie convinzioni nel corso del dibattito. Le idee, le soluzioni, i progetti non dovrebbero essere disancorati dalla storia della città e dalla sua identità anche culturale, per questo abbiamo ritenuto necessario, in un periodo in cui la memoria delle cose appare spesso trascurata, discutere del futuro
innestandolo nel suo pregresso più recente. L’incontro è inoltre propedeutico alla fase relativa alle osservazioni che possono essere fatte al Piano del Traffico adottato dalla giunta comunale. Esso si pone in evidente continuità con le altre iniziative che il Gruppo Bachelet ha promosso, l’ultima delle quali a giugno con il Sindaco di Rovigo, Bruno Piva e gli architetti Alessandro Massarente, Luca Paparella, Roberto Puggiotto e Fiorenza Ronsisvalle.
Concorso Letterario Internazionale
“Locanda del Doge” Straordinaria la partecipazione
La prima edizione del Concorso Internazionale “Locanda del Doge” 2013 ha visto la straordinaria partecipazione di circa 400 scrittori italiani e stranieri che hanno inviato complessivamente 608 opere pubblicate da case editrici, non solo italiane. Il concorso è organizzato in collaborazione con: l’European Financial Adviser Dott. Zanforlin Luciano – membro del forum Nazionale Wealth Adviser Fineco Bank, la “Biblioteca Guerrato”, “La Nuova Tribuna Letteraria”, l’“Associazione Culturale Renzo Barbujani” di Rovigo, l’“Accademia Veneta dello Spettacolo”, il mensile “Athesis” e la rivista “Ventaglio Novanta”. Al concorso, suddiviso in tre sezioni: narrativa edita, poesia edita, saggistica edita, hanno partecipato anche autori di nazionalità olandese, francese, tedesca, spagnola, ungherese, slovena e svizzera, con opere in lingua originale. La giuria composta da: Dott. Stefano Valentini (direttore de “La Nuova Tribuna Letteraria”) – presidente onorario, Angioletta
Masiero (giornalista e scrittrice) – presidente di giuria, Rodolfo Vettorello (architetto e scrittore), Prof. Gianfranco Turato (editore, scrittore e commediografo), Dott. Claudio Pavarin (biologo), Dott. Alberto Cristini (pittore e poeta), Dott.ssa Cristiana Rigobello (esperta d’arte) – segretaria con diritto di voto, ha esaminato i volumi pervenuti nelle tre sezioni e dopo due selezioni preliminari, renderà nota a breve la graduatoria dei finalisti e dei premiati. Un comitato d’onore, formato dalle massime autorità cittadine, consegnerà i diversi riconoscimenti ai poeti e agli scrittori che verranno premiati nel corso della cerimonia ufficiale. L’evento avrà luogo domenica 27 ottobre alle ore 11 nel Salone d’Onore della Curia Vescovile, a Rovigo in via Sichirollo, gentilmente concessa da S.E. Mons. Lucio Soravito de Franceschi, come concreta apertura della Chiesa al mondo della Cultura. I testi degli autori premiati verranno interpretati dagli attori Andrea Zanforlin e Angioletta Masiero.
Fiera di Ottobre a
12 Edizione di Rovigo Espone Dal 19 al 22 ottobre
Tante idee e prodotti polesani a Rovigo Espone 2013 per la Fiera d’ottobre. Da sabato 19 sino a martedì 22 ottobre si terrà la 12esima edizione di Rovigo Espone, la più importante Fiera Campionaria della provincia che si svolgerà presso il Cen. Ser ai Padiglioni E e D. L’importante vetrina per espositori con circa 150 stand porterà all’attenzione dei visitatori il meglio dei prodotti: dall’arredo casa alla cura della persona, dal giardinaggio al settore alimentare e molto ancora. Rovigo Espone è stata presentata nei giorni scorsi in Camera di Commercio dai rappresentanti delle associazioni
di categoria: Confartigianato, Cna, Confesercenti ed Ascom e dal presidente Lorenzo Belloni che ha detto che: ”l’appuntamento è una prova del fare rete in momenti di difficoltà “. All’interno di Rovigo espone Confartigianato sarà presente con la “IV edizione di Alimentazione su misura” che mette in programma molti eventi. Per tutti i quattro i giorni all’interno dei laboratori si potrà assistere alle varie fasi di lavorazione di prodotti di pasticceria, pizzeria, panificazione e pasta fresca. Nei padiglioni dell’ Ascom si potranno trovare palestre e programmi fitness oltre al turismo.
L’Associazione “R. Barbujani” onlus di Rovigo, in collaborazione con la Fondazione Cassa di Risparmio di Padova e Rovigo e l’Accademia dei Concordi propone la VII Edizione di “Voci del Polesine” 2013, rivisitazione delle opere di scrittori e poeti del passato, dei loro legami con la terra, l’ambiente e la cultura del Polesine. Gli incontri avranno luogo presso la Sala “P. Oliva” dell’Accademia dei Concordi con inizio alle ore 17.30. La cittadinanza è invitata a partecipare. Programma dei prossimi incontri - Mercoledì 23 ottobre- Adalgisa Calzavarini, Una voce eclettica della letteratura polesana del ‘900, Relatore Paolo Zambonin - Mercoledì 30 ottobre - Argia Castiglioni Vitalis, Una rodigina da scoprire, Relatrice Periotto Gennari.
Il piazzale esterno ospiterà la mostra Ascoma incentrata sulle macchine agricole. Rovigo Espone fa conoscere i prodotti delle aziende polesane. Il taglio del nastro sarà sabato alle ore 10 s.f.
Rovigo Pescheria Nuova
“Opere in corso” Mostra di Cristini e Bonfante
Alberto Cristini e Dino Bonfante espongono le loro “Opere in corso”. L’allestimento si terrà dal 19 al 24 ottobre nella sala della Pescheria Nuova in Corso del Popolo a Rovigo. Il visitatore potrà ammirare quadri e sculture di Alberto Cristini e fotografie di Dino Bonfante, tutti lavori in evoluzione, come lascia intendere anche il titolo della mostra, sia nella ricerca di materiale nuovi che di soggetti diversi; in alcuni casi ci sono fusioni tra foto e ritocchi artistici del pittore. Durante i giorni della mostra ci saranno delle presentazioni di libri con la presenza degli autori. Gli orari di apertura della mostra sono: 17-20 domenica 10-12/16.30-20. L’iniziativa rientra nelle manifestazioni del calendario dell’Ottobre rodigino, promosso dall’assessorato alla Cultura del Comune di Rovigo.
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Lettere & opinioni Il funerale negato Egregio Direttore, sono rimasta molto perplessa per il rifiuto del Vicariato di Roma (almeno stando alle notizie di stampa fino al 14-10), di celebrare i funerali in Chiesa al nazista Priebke, responsabile dell’eccidio alle Fosse Ardeatine. La decisione viene fatta risalire al Codice di Diritto Canonico (1983?) ed alla casistica ivi contemplata (come fu per Welby) che indica tale scelta. Sono sconcertata se ciò risponde al vero e chiedo di capire. Papa Francesco ha fatto un tratto caratteristico, quasi monotematico, delle sue predicazioni l’invito a usare misericordia e a perdonare. Che non significa cancellare la memoria, ignorare i fatti, la storia, perchè quelli restano, ma ci viene chiesto il perdono che non può essere solo intimo, o non può valere solo se il “torto” è fatto direttamente a te. E non si quantifica l’atto di perdonare. Uno o trecento. “Ma ... settanta volte sette...”. Certo la conoscenza e la consapevolezza di ciò che è stato compiuto alle Fosse Ardeatine per il giudizio della storia è necessario, per formare le coscienze individuali verso il rispetto delle persone, il valore della liberta, della democrazia e della pace. Non dobbiamo dimenticare mai. Ma ci viene chiesto di perdonare. In tutta questa vicenda poi le posizioni delle istituzioni, Sindaco di Roma, Prefetto, Presidente della provincia, che rifiutano la sepoltura mi sembrano molto ideologiche. Si dice nei libri di storia che quando l’uomo decise di dare sepoltura ai propri morti, ciò ha significato un salto nel cammino dell’umanità. In tale contesto anche il rifiuto del Vicariato può essere usato e strumentalizzato. Priebke è morto. Ha commesso crimini contro l’umanità. Va condannato. Va ricordato ai giovani questo periodo storico per giudicarlo, per trarne monito, per non ripeterlo. Ma credo ci venga chiesto come cristiani anche di seminare semi di speranza,
di porre le basi per una società migliore, di indicare ai giovani ideali di pace con gesti consapevoli, dolorosi, ma concreti. Viviamo in una società imbarbarita, dove tutto sembra travolto, dove è stata smantellata l’etica che ci univa, e queste scelte di rifiuto ci impantano sempre più, senza prospettive di risollevarci. Diamo ai giovani il respiro, la prospettiva, il sogno di un cambio di passo radicale. Non è buonismo è la speranza di riuscire a costruire un mondo migliore come dice il Vangelo. Un’ultima annotazione: il card. Vallini è il vicario del Papa per la diocesi di Roma, ed il Papa lo ha voluto acanto a sé sulla loggia della basilica quando è stato eletto. Il Papa dice spesso che lui è il Vescovo di Roma. Non capisco allora il senso dei suoi richiami al perdono ed alla misericordia, se il Vicariato assume queste posizioni. Ma allora, ripeto, quando si deve perdonare, chi deve perdonare, quali fatti sono ammessi al perdono? Chiedo di essere aiutata a capire. Grazie, Gabriella Monesi - Rovigo
sostieni
e
diffondi
Il canone 1184 del codice di diritto canonico indica le situazioni nelle quali non è possibile dare le esequie ecclesiastiche e i casi previsti sono i seguenti: §1. Se (i defunti) prima della morte non diedero alcun segno di pentimento, devono essere privati delle esequie ecclesiastiche: 1) quelli che sono notoriamente apostati, eretici, scismatici; 2)
coloro che scelsero la cremazione del proprio corpo per ragioni contrarie alla fede cristiana; 3) gli altri peccatori manifesti, ai quali non è possibile concedere le esequie senza pubblico scandalo dei fedeli. Sicuramente la questione è stata in tutti i modi possibili resa cruciale per le numerose polemiche incrociate riportate dalla stampa. In realtà non dovrebbe esser in questione il giudizio sulla persona e sulle misere spoglie, perché questo compete soltanto a Dio: si tratta ora di agire in maniera saggia affinché non ci siano conseguenze negative nella società. Personalmente ritengo che la questione della misericordia non sia da mettere in discussione. Certamente la Chiesa compie con le esequie un gesto soltanto di pietà e di chiaro riferimento alla resurrezione. A questo punto ribadisco che sono da evitare in ogni caso tutti i giudizi e lasciare lo spazio unicamente alla misericordia divina tanto spesso richiamata da Papa Francesco. Dai giornali si apprende che il Vicariato di Roma ha proposto la forma strettamente privata delle esequie e mi sembra una proposta saggia vista la situazione. Bisognerebbe di fronte alla morte soltanto tacere e spegnere le polemiche per lasciare lo spazio alla riflessione. Il fatto è che nel nostro paese di ogni morte si fa dibattito ignorando il senso stesso dell’epilogo della vita terrena che conclude il tempo ed introduce nell’eternità. don Bruno Cappato
Rovigo
Per la Fiera d’ottobre
Il mercato del martedì si terrà domenica 27 L’amministrazione comunale informa che, in occasione della Fiera d’ottobre, organizzata dal 19 al 22, il mercato del martedì è stato spostato a domenica 27 ottobre.
Cartoline di viaggio Donato Sinigaglia
Alla scoperta della Podkarpackie La regione Podkarpackie si trova nel sud-est della Polonia ed è famosa per il ricco patrimonio culturale, risultato della buona posizione geografica al crocevia delle culture d’Oriente e d’Occidente e della penetrazione di diverse religioni e tradizioni. In questa zona per molti secoli il popolo polacco ha convissuto con Tedeschi, Ebrei, Ucraini e Lemki. Di notevole interesse è l’originalità dell’architettura in legno, soprattutto degli edifici sacri, espressione delle diverse tradizioni religiose: parliamo delle chiese cattoliche e ortodosse completate dalle caratteristiche sagome delle sinagoghe. Sul territorio della regione si può seguire l’Itinerario dell’Architettura in legno che comprende: la chiesa di Blizne (dalla prima metà del XV secolo) e di Haczów (anch’essa risalente alla prima metà del XV secolo, è una delle più grandi e più antiche chiese gotiche in legno presenti in Europa) e le chiese greco-cattoliche di Chotyniec, Smolnik, Radruż, Turzażsk iscritte nella lista del Patrimonio Mondiale dell’Unesco. Non mancano edifici situati nelle piccole città e nelle stazioni termali. Degno di nota è uno dei più grandi musei all’aperto esistenti in Europa – il Museo dell’Edilizia Popolare a Sanok. Meritano una visita le antiche residenze e i castelli delle grandi famiglie aristocratiche, ma anche l’architettura storica delle città ed i numerosi musei. Da non perdere l’originale cucina regionale e l’artigianato locale. La Regione Podkarpackie comprende la zona montuosa dei Bieszczady e il Beskid Ni-
ski – posti ideali per escursioni a piedi, in bicicletta e per il turismo di montagna. Da segnalare anche il Lago Solina, luogo perfetto per il riposo e per la vela: qui è persino possibile praticare quasi tutti gli sport invernali. Alcuni aeroclub offrono voli turistici in aereo, corsi di parapendio, di paracadutismo e pilotaggio degli alianti. Non manca la possibilità di praticare l’equitazione. Dall’Italia è facile raggiungere la località polacca. L’aeroporto internazionale che serve la regione è situato a 10 km dalla città di Rzeszów. Inoltre c’è da segnalare l’apertura del collegamento aereo low-cost Roma – Rzeszów, Rzeszów – Roma operato da Eurolot.
la Settimana domenica 20 ottobre 2013 - pagina 20
89° �nniversario
“Verso Monet” - Una serie di mostre d’arte in Veneto
Per questo motivo la mostra prende in esame i punti di snodo di una vicenda che diventerà sempre più centrale nella storia dell’arte, fino a giungere all’Ottocento, che a buon diritto è stato denominato “il secolo della natura”. Il titolo dell’esposizione sancisce l’idea dell’enorme cambiamento attuato da Claude Monet a partire dalla seconda metà degli anni sessanta del XIX secolo. Monet dunque quale paradigma del nuovo paesaggio, il punto di attraversamento tra un prima e un poi. Per questo motivo, la sua presenza coprirà una parte ampia dell’intera esposizione, con venti dipinti. Il percorso della mostra prende il via da “Il Seicento. Il vero e il falso della natura” proseguendo in “Il Settecento. L’età della veduta”, quindi “Romanticismi e Realismi”, poi “L’Impressionismo e il paesaggio” per approdare a “Monet e la natura nuova”. Per cui la mostra trascorrerà dalle esperienze introduttive di Annibale Carracci e Domenichino, fino a quelle, dai primi due derivate e fondamentali, di Lorrain, Poussin e Salvator Rosa nel XVII secolo per documentare il passaggio dal falso al vero della natura, per andare poi nell’Olanda sempre seicentesca di Van Ruisdael, Seghers, Van Goyen e Hobbema tra gli altri, quando la
verità del vedere fonda il paesaggio moderno. E una decina di disegni da Lorrain a Rembrandt, da Koninck a Van Ruisdael, segneranno l’importanza di questa tecnica nell’esplorazione diretta della natura. Per incontrare quindi subito alcuni artisti che sono stati pietre miliari per la nuova immagine del paesaggio. Per il Settecento si è scelta prima la sosta su Van Wittel, per la nascita del concetto di veduta, e poi un suggestivo, e importante, affondo veneziano tra Canaletto, Bellotto e Guardi a sintetizzare la meravigliosa età della veduta veneziana. Per entrare poi nel XIX secolo, con le figure imprescindibili di Turner, Constable e Friedrich, coloro che ridisegnano l’idea della natura entro il nuovo spirito romantico. I vari realismi porteranno quindi la mostra tra la Francia di Barbizon, la Scandinavia, l’Est Europa e l’America della Hudson River School. Fino a Monet che rovescia il concetto di paesaggio dipinto. E lasciandosi così affiancare dai compagni impressionisti e post impressionisti, da Renoir a Sisley, da Pissarro a Caillebotte, da Degas a Manet. Per giungere a Van Gogh, Gauguin e Cézanne. Info e prenotazioni: 0422 429999 / www.lineadombra.it.
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Torna l’abbinata di capoluoghi veneti (prima Verona, alla Gran Guardia, dal 26 ottobre 2013 al 9 febbraio 2014; poi Vicenza, in Basilica Palladiana, dal 22 febbraio al 4 maggio 2014) per la seconda, grande esposizione promossa dal Comune di Verona, dal Comune di Vicenza, dalla Fondazione Cariverona e da Linea d’ombra, main sponsor UniCredit, special sponsor Segafredo Zanetti, a cura di Marco Goldin. Questo secondo capitolo è dedicato alla storia del paesaggio in Europa e in America dal Seicento al Novecento. “Verso Monet” intende raccontare lo studio della natura a partire dal XVII secolo, per giungere alle ninfee dipinte da Claude Monet nella prima parte del Novecento. Facendo ricorso a oltre novanta dipinti e a dieci preziosi disegni provenienti da alcuni tra i maggiori musei del mondo, e da preziose collezioni private, la mostra sarà divisa in cinque sezioni, che descriveranno i momenti fondamentali legati alla narrazione della natura come fatto autonomo e indipendente rispetto all’inserimento delle figure. Insomma, quella sorta di emancipazione dell’immagine quando il paesaggio non è più visto come semplice fondale scenografico, ma campeggia quale divinità assoluta e dominante.
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PROGRAMMA
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La storia del paesaggio in mostra “Verso Monet”
della nascita
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Dai boschi e dalle foreste alle candide ninfee Lo studio del paesaggio dal ‘600 al ‘900
Presentazione del libro
Profumo d’unguento Ricordo della beata Maria Bolognesi di Padre Raffaele Talmelli
Sabato 19 ottobre 2013 - ore 16.00 presso
Chiesa della Sacra Famiglia - Ferrara relatore Ludovica Mazzuccato delegata della postulazione
Sabato 19 ottobre 2013 - ore 21.00 �ortunati coloro
che amano �esù,
presso
Seminario Vescovile S. Pio X - Rovigo relatore S.E Mons. Lucio Soravito
Vescovo della Diocesi di Adria-Rovigo
non mancherà in loro il suo grande aiuto.
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Sante Messe Domenica 20 ottobre 2013 - ore 10.30 presso
Tempio “La Rotonda” - Rovigo presiede Padre Raffaele Talmelli postulatore
Lunedì 21 ottobre 2013 - ore 16.30 presso INFO: www.mariabolognesi.it centro@mariabolognesi.it cell. 328.7584950
Chiesa di San Sebastiano Martire - Bosaro (RO) presiede don Diego Pisani
parroco di Bosaro e di Guarda Veneta AVVISO SACRO