postproduzione: contrasto di luminosità

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postproduzione di Laura Marcolini

contrasto di luminosità

RAW

«U

n margine fenomenico corrisponde normalmente al confine tra due regioni del campo visivo stimolate con radiazioni di diversa intensità o lunghezza d’onda. [...] La linea lungo la quale avviene il mutamento [...] è sede di forze segreganti che tendono a mantenere separate le due regioni. L’intensità

100%

I

n inglese il termine che troviamo nei software di editing che si riferisce alla definizione dei contorni, e dunque alla percezione della nitidezza di un’immagine, è Sharpness, mentre Contrast fa riferimento a modifiche relative al contrasto generale tra tonalità complessive dell’immagine, ed è in genere abbinato a Brightness (Brightness and Contrast, nelle Regolazioni). In italiano al posto di Sharpness troviamo (Maschera di) contrasto. Sharp in inglese significa anzitutto tagliente, affilato, e questo ci fa capire molto meglio a quale ambito di significati sia legato il termine nitidezza.

Sono queste aree che in realtà fanno percepire ai nostri occhi i contorni, sebbene apparenti, delle cose. Basta pensarci un attimo: nella tridimensionalità del quotidiano non esistono i contorni come li disegneremmo a mano... e anche l’arte figurativa (pittorica e grafica) che vuole rappresentare in modo più illusorio possibile, difficilmente utilizza la traccia del contorno, utilizza piuttosto la tecnica sopraffina della sfumatura e della costruzione precisa delle ombre. Il contorno delle cose è sostanzialmente un’illusione. Leonardo Da Vinci spiegava nel suo Il paragone delle arti (fine

1. Base

Recupero: in previsione di un marcato lavoro sulla luminosità abbiamo prima riacquisito dal RAW informazioni nelle luci alzando il valore di questo cursore. Neri: la foto era molto chiara e con tonalità lievi; alzare molto i Neri significa

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anche accentuare i colori lavorando sulla componente della luminosità, la componente acromatica, come spiegato nell'articolo di Note per la gestione delle immagini. Chiarezza: aumenta il contrasto locale, accentua cioè il passaggio tonale nelle zone che il software

individua come bordi, lavora in modo simile ad Accentua passaggio, ma meno controllabile.

2. Curva di viraggio

Parametrica: da questo pannello abbiamo abbassato i toni medio-scuri. Un solo punto

A3. ACR | curve punti

A2. ACR | curva parametrica

Da Adobe Camera Raw abbiamo modificato i parametri relativi alla luminosità generale in funzione di un maggiore contrasto (Recupero, Neri, Chiarezza, Curve).

A1. ACR | base

A. ACR

La traduzione italiana è infelice per chi inizi a utilizzare il software. D’altra parte il principio su cui si basano i due effetti finali sulle immagini dipendono da un fenomeno della visione legato alla struttura dell’immagine e alla percezione, che in realtà avvicina molto i due termini. La percezione della nitidezza dipende in parte dalla qualità prettamente tecnica dell’immagine – la buona messa a fuoco, l’assenza di mosso, la qualità ottica dell’obiettivo, il ridotto rumore video, ecc. –, ma anche dalla presenza di aree sottili in cui sia evidente una forte differenza di luminosità.

modifica armonicamente tutta la luminosità e non modifica il contrasto generale. Punti: abbiamo optato per la curva di Contrasto medio, che alza leggermente le luci ma abbassa soprattutto le ombre ancora una volta per accentuare le differenze tonali.


contrasto di luminosità acromatica e plasticità DOPO ACR e Ps

Il risultato è ottenuto lavorando soltanto su fattori e regolazioni relativi alla Luminosità

acromatica e plasticità di tali forze dipende dal modo come si verifica il passaggio da una zona all’altra, dipende cioè da tipo del gradiente marginale.» Gaetano Kanisza, 1945-55. Il margine fenomenico è il margine percepito dall’occhio umano, il gradiente marginale è costituito dalle sfumature che compongono il mutamento di intensità o di lunghezza d’onda che produce lo stimolo. O

100%

Quattrocento) come «le vere qualità e quantità dell’ombre e lumi», per chi lavora sulle due dimensioni e non dispone della terza, siano un elemento fondamentale perché il soggetto appaia «spiccato dal muro o d’altro piano»... Ma noi cosa possiamo fare su una fotografia per farne spiccare delle parti dalle sue due dimensioni? Possiamo accentuare gli effetti delle ombre prodotti dagli oggetti vicini ma non completamente aderenti, oppure i contrasti locali (dovuti ai colori o alla luminosità). Possiamo cercare di sfruttare con una coscienza più leonardesca gli strumenti legati all’ambito

B. Photoshop

della sharpness e incrociarli con la comprensione delle ombre per ottenere un effetto di maggiore plasticità (tridimensionalità) nelle immagini. Torneremo ancora una volta sulla modifica del valore di Chiarezza e sull’applicazione del filtro Accentua Passaggio che mostra bene cosa intendesse Leonardo e cosa si intende in qualunque studio sulla percezione quando si mostra o dimostra la differenza tra l’aspetto oggettivo dei contorni e come vengono percepiti. Quasi per provocazione abbiamo scelto un’immagine molto mossa e più pittorica. Il mosso è stato ottenuto volonta-

riamente muovendo la fotocamera in ripresa. Questa immagine ci è utile per vedere meglio cosa accade alle strisciate più sottili applicando poche regolazioni che lavorano tutte sulla Luminosità e non sul colore come potrebbe apparire invece dal risultato. Quello che accade è che potendo lavorare in modo sensibile sulla luminosità e sul contrasto locale senza timore (grazie al mosso) di produrre rumore video, possiamo ottenere un tale risalto di tutti i passaggi tonali da far sembrare infine che l’immagine sia molto materica (simile a carta) e quasi in rilievo.

da Photoshop abbiamo cercato di ottenere quello a cui si riferisce Kanisza: accentuare quello che lui chiama gradiente marginale

un solo livello in Accentua Passaggio

3. Livelli High-pass

Con Photoshop ci siamo di nuovo limitati a lavorare sulla luminosità con tre (!) copie dello Sfondo in Luce soffusa (diverse sono solo le percentuali di Opacità) – il Metodo di fusione principe per lavorare sulla luminosità

tre livelli in Accentua Passaggio

selettivamente. Abbiamo ridotto le tre copie a disegni che ricalcano le sfumature quasi fossero orografie, sfruttando la potenza del Filtro Accentua passaggio che amplifica il contrasto locale, ovvero accentua la differenza di luminosità nelle aree individuate come bordi.

4. Livello di fumatura

Il valore del Raggio nella finestra del filtro modifica l’ampiezza con cui esso coinvolge le parti circostanti i bordi. Invece l'aggiunta di un Livello di Sfumatura sopra ai tre livelli ha permesso di chiudere le luci negli angoli,

i Livelli

soprattutto quelli superiori, in modo da ottenere un effetto simile a una vignettatura asimmetrica, ma molto più controllato sia nella densità dalla sfumatura, sia nell’intensità e nella forma grazie all'utilizzo della Maschera di livello. IL FOTOGRAFO | 85


postproduzione

N

100% | dopo

3200% | giallo prima 3200% | giallo prima

elle visualizzazioni al 3200%, il massimo ingrandimento per Photoshop, si possono invece vedere come lavorano le modifiche: a questo ingrandimento i pixel si vedono singolarmente ed è possibile apprezzare come siano cambiati uno per uno! Sulle differenze di modulazione dei colori è anche possibile verificare quello a cui abbiamo fatto riferimento nelle pagine di Note sulla gestione delle immagini: il giallo ha uno sviluppo molto limitato, sostanzialmente si trasforma presto in un altro colore, appena l'illuminazione sul/nel giallo è carente somiglia a un color ocra e poi a un color senape; invece il blu riesce ad avere una modulazione molto espansa dai valori di luminosità generando una quantità straordinaria di sfumature.

100% | dopo + sfumatura

100% | prima

elle visualizzazioni al 100% è possibile apprezzare la matericità che hanno acquisito le strisciate dovute al mosso, che tanto somigliano a tratti di pennello o gesso. Dopo la lavorazione, l’immagine appare come fosse fatta di carta stropicciata grazie all’accentuazione dei passaggi tonali, che ottiene un effetto simile a quello che si avrebbe con una luce radente sulle irregolarità di una superficie: schiarire le parti che emergono di più (più illuminate, dunque più chiare) e scurire quelle che solcano la superficie. È bene non dimenticare che tutto questo è ottenuto soltanto attraverso modifiche complesse ai valori di luminosità, senza toccare cursori relativi al colore.

3200% | blu dopo

N

3200% | blu prima

Visualizzazione delle modifiche al 100% e al massimo ingrandimento 3200%

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