La Gazzetta dello Sport 7/2/2012

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www.gazzetta.it martedì 7 febbraio 2012 1,20 €

REDAZIONE DI MILANO VIA SOLFERINO 28 TEL. 0262821 REDAZIONE DI ROMA PIAZZA VENEZIA 5 TEL. 06688281 POSTE ITALIANE SPED. IN A.P. D.L. 353/2003 CONV. L. 46/2004 ART. 1, C1, DCB MILANO

ITALIA

anno 116 ­ Numero n 32 Anno

camouflage-jeans.com

Contador, due anni dal Tas «Probabilità di doping» Novantotto pagine per spiegare che, statisticamente, lo spagnolo può aver assunto un integratore contaminato. Cancellate le vittorie al Tour 2010 e al Giro 2011, potrà tornare il 6 agosto: «Non capisco» PERNA E SCOGNAMIGLIO ALLE PAGINE 24­25

IBRA

NIENTE

JUVE

3 Contador, 29 anni: dovrà pagare 2.485.000 euro all’Uci

COSÌ PERDONO TUTTI di PIER BERGONZI

Due anni di squalifica e tutte le vittorie di Alber­ to Contador, dal Tour 2010 ad oggi (c’è anche il Giro 2011...) cancellate. Il Tas, a 565 giorni dalla positività, ha emesso una sentenza che fa discu­ tere. Ci è impossibile entrare nel merito scientifi­ co, ma ci pare che, così, abbiano perso tutti. L’ARTICOLO A PAGINA 25

v Il giudice valuta l’Analisi violento lo schiaffo ad Aronica: 3 turni. CAPOBRANCO DA CALMARE Salta la sfida DI PAOLO CONDO’ di campionato Se le parole hanno un senso, del tutto evidente che domev Il Milan non ci sta: ènica a San Siro la condotta di Ibrahimovic sia stata violenera un buffetto. ta. Le tre giornate di squalifiPronto il ricorso ca arrivate ieri non sono quindi una sorpresa, come per uno sconto non sarebbe una sorpresa se giudizio d’appello togliesse v Marotta sul rigore ilchirurgicamente un turno per consentire a Milan-Juve di esnegato: «Braschi, sere un’ordalia a ranghi comnon mi hai convinto» pleti. DELLA VALLE, GRAZIANO, PASOTTO DA PAGINA 2 A PAGINA 6

IlCommento

L’ARTICOLO A PAGINA 19

INTER

Moratti sbotta «Siamo stati scarsi, a giugno faremo i conti» Il presidente durissimo dopo il crollo di Roma. E vacillano anche le certezze su Ranieri DALLA VITE, IMPARATO, TAIDELLI ALLE PAGINE 10 E 11

A Zanetti il Premio Piedi buoni Il popolo della Rete ha scelto l’argentino come simbolo di bontà ALLE PAGINE 12 E 13

CALCIOPOLI MOTIVAZIONE DELLA SENTENZA

«Schede svizzere decisive per la condanna di Moggi» PICCIONI ALLE PAGINE 8 E 9

SONDAGGIO ISPO­MANNHEIMER PER GAZZETTA

I lettori: lo stop di Zlatan avvicina Conte al titolo A PAGINA 19

IL PERSONAGGIO DOPO IL RINNOVO PARLA IL ROMANISTA: «ORA VOGLIO VINCERE»

Daniele De Rossi, 28 anni, sempre più capitan futuro della Roma PHOTOVIEWS

De Rossi sarà l’italiano più pagato della A Con i premi sfonderà il muro dei 6 milioni l’anno: quanto Buffon. Poi lo supererà CECCHINI E LAUDISA A PAGINA 15

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ECCO SIMEONE «ALLA LAZIO DOPO L’ATLETICO» IL ROMPI PALLONE DI GENE GNOCCHI

FOOTBALL

FORMULA 1

Manning incanta I Giants vincono il 4° Super Bowl

Red Bull con sorpresa Presa d’aria nello scalino

Successo di New York in La nuova macchina ha l’avantreno simile a quello rimonta sui Patriots: 21­17 della Ferrari, ma con una misteriosa soluzione LOPES PEGNA A PAGINA 31

ALLIEVI E PIOLA ALLE PAGINE 26 E 27

Eli Manning, 31 anni, eroe del Super Bowl

La nuova Red Bull RB8 un’evoluzione che nasconde una sorpresa nello scalino

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De Rossi: «Non c’è un motivo particolare per cui ho firmato per la Roma, ma almeno 6 milioni netti annui di buoni motivi».


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LA GAZZETTA DELLO SPORT

MARTEDÌ 7 FEBBRAIO 2012

IL DUELLO SCUDETTO IL CASO

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I NUMERI

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espulsioni Nella sua carriera italiana, Ibrahimovic è stato espulso 5 volte: 2 con l’Inter nel 2006-07, 2 con il Milan l’anno scorso più quella di domenica. Nella fedina dello svedese anche 39 ammonizioni (in sette stagioni di A)

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giornate di squalifica Il totale delle giornate di squalifica rimediate in Italia da Zlatan è di 15 turni. Il massimo l’anno scorso (6 giornate: 4 per rossi diretti, 2 per somma di ammonizioni)

MARCO PASOTTO MILANO

Le buone sensazioni di Adriano Galliani sono andate deluse: il giudice sportivo Gianpaolo Tosel ha punito la manata di Ibrahimovic ad Aronica con tre giornate di squalifica, facendo dunque prevalere la condotta violenta rispetto a quella gravemente antisportiva. Per lo svedese addio Udinese, Cesena e Juve. Ibra, si legge nella sentenza, è stato squalificato «per avere, al 19’ del secondo tempo, a gioco fermo, colpito un calciatore avversario con uno schiaffo al volto; infrazione rilevata da un assistente». Pochi minuti dopo l’ufficialità del castigo, il Milan ha pubblicato sul proprio sito l’intenzione di impugnare il provvedimento. Ovvero di fare ricorso alla Corte di giustizia federale. Se sarà fatto d’urgenza, il pronunciamento si avrà già questo venerdì. In caso contrario — la soluzione più logica, visto che il Milan non ha una fretta particolare —, il verdetto arriverà venerdì della prossima settimana. Il precedente Nella tesi difensiva il club rossonero punterà a diminuire la gravità del gesto, cercando di dimostrare tramite le immagini televisive (acquisibili dalla Corte) ciò che l’arbitro Rizzoli può non aver percepito dal vivo: il Milan sosterrà la lieve entità del ceffone di Ibra, dopo il quale Aronica non pare accusare particolari ripercussioni. I precedenti sono confortanti, soprattutto ripensando alla manata rifilata fra pancia e costato dallo svedese l’anno scorso a Marco Rossi del Bari. Un gesto che potenzialmente potrebbe portare un danno fisico maggiore all’avversario rispetto a una sberla in faccia, eppure il ricorso del Milan fu accolto e le giornate di stop si ridussero da tre a due. Spiega il legale rossonero Leandro Can-

la cronaca Verso il rosso È il 19’ della ripresa di Milan-Napoli. Il gioco è fermo perché c’è Zuniga a terra in area. Si crea un parapiglia, Ibra «sfrutta» Nocerino per rifilare uno schiaffo ad Aronica (che dà un buffetto a Nocerino). Ed ecco il rosso.

Ibra

3 schia «Atto violento» Tre turni di stop E il Milan fa ricorso

Cantamessa: «E’ un buffetto che oltretutto arriva dopo una provocazione»

Il club rossonero spera nella riduzione della pena. Niente prova tv per Aronica

tamessa: «Non è un gesto violento, lo dimostrano le immagini. Si può considerare un buffetto che arriva dopo una provocazione e mi meraviglia il fatto che questa circostanza non sia stata tenuta in considerazione».

tivi, sia a «I piedi buoni del calcio»: «Ho rivisto le immagini molte volte. Ibra ha una condotta antisportiva, è chiaro, ma non violenta. La cosa logica era una squalifica di due giornate. Così è una sanzione sproporzionata rispetto ai fatti. Purtroppo il giudice sportivo non sono io, credo che abbia sbagliato. Il ricorso è doveroso: nel caso di Boateng (dopo Ro-

Buffetto Stessa lunghezza d’on-

da per Adriano Galliani, che ha chiarito il concetto sia alla consegna dei premi 2011 del Gruppo Lombardo Giornalisti Spor-

GIUDICE SPORTIVO 2 TURNI A DIAKITE

Stop anche per Van Bommel Oltre a Ibrahimovic, il giudice sportivo ha fermato altri 11 giocatori: 2 giornate a Diakite (Lazio), una a Carrozzieri (Lecce), Consigli e Cigarini (Atalanta), Cannavaro (Napoli), Constant e Kucka (Genoa), De Rossi (Roma), Lazzari (Fiorentina), Maicon (Inter) e Van Bommel. Tecnici espulsi: ammonizione con diffida e ammenda di 3.000 euro Allegri (Milan), solo ammonizione con diffida per Colantuono (Atalanta).

ma-Milan di quest’anno, ndr) non l’avevamo fatto perché non credevamo ci fossero gli estremi. Questa volta invece ci sembrava opportuno». In tutto ciò il numero due di via Turati tiene a precisare: «Ibra ha fatto una cavolata, ha sbagliato certamente. Si tratta di determinare cosa ha fatto lui e magari cosa ha fatto qualcun altro (per la manata di Aronica a Nocerino non è stata utilizzata la prova tv, ndr). Il suo è stato solo un

DALL’ESPULSIONE AL TAPIRO LO SVEDESE: «SI, HO SBAGLIATO, PUO’ SUCCEDERE...»

«Ho fatto una cazzata, ma vinceremo lo stesso» andato ad aiutarlo...». Comunque non sono mancati i momenti seri. Racconta Ibra: «Ho parlato con Galliani, mi sono scusato con tutti. Ho fatto un errore, ora sto pagando. Non servivano le telecamere per quello che ho fatto. La cosa più importante è che so di aver sbagliato».

MILANO

Recidivo. Non solo in campo, ma anche nei Tapiri. Per Ibrahimovic è arrivato il secondo «Tapiro d’oro» da quando è al Milan. Il primo fu lo scorso aprile dopo l’espulsione di Firenze. Questo gli è stato consegnato ieri. Zlatan, intercettato in centro a Milano, è stato volentieri al gioco e ha riconosciuto i propri errori senza troppi giri di parole: «Ho fatto una cazzata... — ride ai microfoni di "Striscia" —. Succede, succede. Devo imparare quando sbaglio». Il problema è evidentemente relativo ai tempi di apprendimento.

Scuse Ad ogni modo Ibra davanti alle telecamere è apparso di ottimo umore, ridendo spesso alle domande di Staffelli e anche quando gli rispondeva. Come a proposito di Nocerino: «L’ho visto in difficoltà e sono

Zlatan Ibrahimovic riceve il Tapiro d’oro da Valerio Staffelli

Fiducia Senza dubbio. Questo è il punto di partenza per evitare di ricevere in futuro il terzo tapiro. Poi precisa anche di non avere conti in sospeso con Aronica: «Con lui nessun problema. Quello che succede in campo, resta in campo». Ora Zlatan per un po’ è atteso solo dalle coppe. Prima la Coppa Italia, domani a San Siro contro la Juve; quindi

l’Arsenal, mercoledì della settimana prossima ancora al Meazza. Per il campionato se ne riparlerà sabato 3 marzo a Palermo. Oppure, in caso il ricorso venga accolto, il 25 febbraio, sempre contro la Juve. Ma lui non vede particolari problemi: «Ho fiducia nella squadra. Farà bene anche senza di me». Ovviamente non poteva mancare una domanda sulla reazione di Cassano, compagno di squadra ma anche amico: «Cosa mi ha detto? Si è messo a ridere...». Dopo Cassano e Pato, quello di Ibra è il terzo Tapiro ricevuto quest’anno dal Milan. Iniziano a essere un po’ troppi. m.pas. © RIPRODUZIONE RISERVATA

laVignetta DI STEFANO FROSINI


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d lafrase DEL GIORNO

ffi

Allegri riparte da Robinho e punterà su El Shaarawy Aspettando che rientri Pato zlatanate L’anno scorso un pugno e poi lo sconto. Alla Juve «cravatta» e addio Milan

20 aprile 2005 Reagisce a un pestone, ma c’è la prova tv Cordoba osa dare un pestone al bianconero Ibra, che ricambia con una poco amichevole «cravatta». Prova tv: stop di 3 turni, salta la sfida scudetto con il Milan LIVERANI

buffetto. Gli ho parlato, gli ho detto di stare sereno e tranquillo, era molto dispiaciuto». Intanto dalla Juve, che in base all’esito del ricorso saprà se avrà Ibra come avversario o meno il 25 febbraio a San Siro, spiegano: «Non commentiamo le tre giornate di squalifica. Il ricorso è un loro diritto. Che venga semplicemente rispettato il regolamento, a quel punto ogni cosa per noi andrà bene». © RIPRODUZIONE RISERVATA

Questa la reazione del club rossonero: «Il Milan comunica che impugnerà la decisione del giudice sportivo che ha inflitto al proprio tesserato Ibrahimovic la squalifica per tre giornate»

DUE SOLUZIONI POSSIBILI

Il paradosso più grande è che i problemi maggiori dovuti alla squalifica di Ibra li causa l’infermeria. Perché la storia della passata stagione insegna che senza Zlatan il Milan può fare bene. Anche molto bene. Ma se un terzo dell’attacco è indisponibile, diventa un problema. L’esempio più concreto: quando Zlatan lo scorso campionato saltò due partite dopo la manata in pancia a Marco Rossi del Bari, il derby fu stravinto e deciso da due gol di Pato e uno di Cassano. Che ora sono entrambi ai box. Anche Pato molto difficilmente rientrerà in tempo per sopperire almeno all’ultima delle partite — con la Juve il 25 febbraio — che dovrà saltare Ibra. Attacco inedito Il conto dei su-

perstiti rossoneri, dunque, è presto fatto. A disposizione di

GDS

ed El Shaarawy ha iniziato a conquistarsi un po’ di posto al sole solo negli ultimi tempi. L’attacco delle prossime tre partite potrà quindi essere inedito in più di un’occasione.

Il tecnico ha quattro punte a disposizione: ora il brasiliano è il più esperto

lafrase DEL GIORNO

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Come cambia l’attacco rossonero

MILANO

La sentenza del giudice sportivo Tosel sulla squalifica di Ibra: «Per avere, al 19’ del s.t., a gioco fermo, colpito un avversario con uno schiaffo al volto; infrazione rilevata da un assistente»

LA GAZZETTA DELLO SPORT

mentale, oltre ad avere grandi qualità tecniche. L’alternativa potrebbe essere Robinho trequartista dietro El Shaarawy e Maxi Lopez, ma è una soluzione che presenta incognite. La prima riguarda appunto lo stato di forma di Robinho, tendente al ribasso: da suggeritore gli si richiederebbe una robusta mano in più in copertura e questo non pare il momento adatto. La seconda è una coppia d’attacco tutta nuova: oltre a un’intesa ancora da verificare, Maxi Lopez fin qui ha giocato solo una manciata di minuti. Pochi per puntarci con decisione già a Udine. Più ragionevole iniziare a pensarci da Cesena. Il più simile Degli attaccanti rimasti, comunque, è l’argentino quello che per caratteristiche più somiglia a Zlatan. Maxi è un centravanti molto bravo in acrobazia e a difendere il pallone, che ama arretrare per dettare il passaggio e favorire gli in-

Maxi Lopez è il più simile a Ibra, ma l’intesa con i compagni è da verificare

Faraone in rialzo Quali le soluzio-

13 marzo 2011 Pugno al barese Rossi: da 3 a 2, ma no derby Contrasto in area con Marco Rossi, lo svedese lo colpisce da dietro con un gancio allo stomaco: 3 turni, poi ridotti a 2. Ma non può giocare il derby con l’Inter ITALYPHOTOPRESS

Allegri restano quattro attaccanti: Robinho, Maxi Lopez, El Shaarawy e Inzaghi, con Pippo ultimo nella gerarchia di Allegri. In altre parole: l’unica punta anziana, dove per anziana si intende esperta di dinamiche d’attacco rossonere, è Binho. Maxi Lopez è appena arrivato

ni? Il punto fermo, nonostante le ultime prove in cui è stato irriconoscibile, dovrebbe restare Robinho. Al momento lo schieramento più logico vedrebbe Seedorf o Emanuelson sulla trequarti con il brasiliano accanto a El Shaarawy in avanti. Il Faraone ha dimostrato di poter essere affidabile nell’approccio

serimenti. Inoltre non ama troppo svariare sulle fasce, quindi dovrebbe trovarsi bene sia con Robinho sia con El Shaarawy, abituati a fare molto movimento e a spaziare su tutto il fronte d’attacco. m.pas. © RIPRODUZIONE RISERVATA

la situazione delle punte

10 aprile 2011 Torna e insulta il guardalinee: altri 3 turni Un mese dopo Ibra si ripete. A Firenze è ammonito per un fallo di gioco (già diffidato) e poi anche espulso (rosso diretto) per insulti al guardalinee: solito stop PHOTOVIEWS

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Cassano È fermo dal 29 ottobre e non rientrerà a breve dopo un piccolo intervento al cuore

Pato Fermo dal 18 gennaio (lesione al bicipite femorale della coscia sinistra), Rientro tra 15-20 giorni

Inzaghi Finora ha giocato solo 44 minuti in campionato, è l’ultima scelta di Allegri

Robinho Con Ibra è l’attaccante che ha giocato di più: 17 partite ma solo 3 gol, nessuno decisivo

El Shaarawy In campionato 355 minuti e un gol. È cresciuto molto e adesso ci sarà più spazio per lui

Maxi Lopez Appena arrivato, due spezzoni con Lazio e Napoli. Ora ha l’occasione per mettersi in mostra


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IL DUELLO SCUDETTO DALLA SERIE A ALLA COPPA ITALIA

Galliani punge Conte «E’ un furbacchione» Risposta al tecnico bianconero: «Vuole i fari spenti Noi favoriti per lo scudetto? Senza infortuni forse...»

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HA DETTO

S Così Antonio Conte sabato scorso: «Il Milan non è favorito, è nettamente favorito per la vittoria di questo campionato. La Juve è un miracolo: ad agosto in pochi credevano in noi. Le gerarchie sono cambiate rapidamente, ma non dobbiamo dimenticare da dove siamo partiti, non deve dimenticarlo nessuno»

FABIANA DELLA VALLE MILANO

«Conte è un furbacchione quando dice certe cose». Adriano Galliani si accoda al tormentone tra Milan e Juve. E - alla cerimonia di consegna dei premi del Gruppo Lombardo Giornalisti Sportivi, a Milano - risponde al tecnico bianconero su chi sia la vera favorita per lo scudetto. «Lo fa per tenere spenti i fari sulla Juventus. Ma non vedo perché dovremmo essere noi i favoriti». Il pallone rimbalza. Galliani prosegue: «Nessuno ha voglia di polemizzare con i bianconeri, abbiamo ottimi rapporti con quel club. Certo, noi senza tanti infortuni ora saremmo un po’ più favoriti. Così invece lo sono loro». E l’Inter che insegue? «Nello sport c’è ciclicità. L’Inter ha fatto tantissimo e tornerà a farlo. Magari fra qualche anno...». In Coppa Italia La buona notizia è che domani ci sarà Zlatan Ibrahimovic, probabilmente ancora più carico dopo la maxi squalifica in campionato, quella cattiva è che mancheranno Alessandro Nesta e Christian Abbiati. Il Milan che affronterà la Juventus nella semifinale

«L’Inter? Lo sport è ciclico. Magari tra qualche anno ricomincerà a vincere» Allegri e Galliani con Guido Podestà, presidente della provincia di Milano

d’andata di Coppa Italia dovrà fare i conti, oltre che con un centrocampo sempre più ristretto, anche con le defezioni del difensore centrale e del portiere titolare. In realtà si tratta di due assenze annunciate, il club rossonero preferisce lasciarli recuperare per averli sabato in campionato, nella difficile trasferta di Udine. Mexes-Amelia, tocca a voi Nesta ha saltato anche la gara con il Napoli: il centrale aveva accusato un risentimento muscola-

re nell’allenamento di sabato e Allegri ha preferito non convocarlo per evitare uno stop più lungo. Le sue condizioni non preoccupano, però mercoledì verrà tenuto ugualmente a riposo, in questi casi le temperature rigide non aiutano. Stesso discorso per Abbiati, che è uscito dopo 45’ di Milan-Napoli per un risentimento muscolare all’adduttore. Il portiere ha sentito tirare dopo un rinvio, nell’intervallo ha preferito farsi sostituire. Ieri però stava già meglio e per l’Udinese dovrebbe farce-

meri Allegri non ha molte alternative: o Seedorf dietro alle punte con gli altri tre in mediana, oppure uno tra Robinho ed El Shaarawy dietro alla coppia Ibrahimovic-Maxi Lopez. Per l’argentino potrebbe essere la prima partita da titolare. Non ha ancora mai segnato alla Juventus: sarebbe bello unire debutto e gol. Come sempre in Coppa Italia, il Milan non farà il ritiro pre-partita, ritrovandosi soltanto domani. © RIPRODUZIONE RISERVATA

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I RITORNI IN COPPA

S Domani in porta mancherà Abbiati. Il portiere ha un risentimento muscolare, Niente paura: fin qui è sempre stato Amelia il titolare in Coppa Italia

S Nesta ha saltato la sfida con il Napoli e resterà a riposo anche contro la Juve: al centro della difesa ci sarà Mexes. E in attacco non mancherà Ibrahimovic

GIORNALISTI LOMBARDI

Milan miglior squadra 2011 Premio Brera al direttore Andrea Monti Nonostante il secondo posto in classifica attuale, è il Milan la miglior squadra dell’anno 2011: è quanto hanno decretato i giornalisti sportivi lombardi, che ieri hanno consegnato il premio G.l.g.s. nelle mani dell’a.d. rossonero Adriano Galliani e di Massimiliano Allegri nel corso della cerimonia che si è svolta al Circolo della stampa di Milano. Importante riconoscimento anche per il direttore della Gazzetta dello Sport Andrea Monti, al quale è stato assegnato il Premio Brera. Altri premi Come atleta dell’an-

no, è stato eletto il fiorettista Andrea Cassarà, già olimpionico ad Atene 2004 nel fioretto a squadre e oro nel fioretto individuale agli ultimi Mondiali che si sono disputati in ottobre a Catania. Il premio Candido Cannavò è andato a Paolo Cappelleri (giornalista dell’Ansa e di Tuttosport). Altri riconoscimenti sono stati assegnati a Riccardo Signori del Giornale, a Cristina Fantoni del TgLa7, al fotografo Giancarlo Colombo. Infine, è stata dedicata una targa alla memoria di Michele Tigani, capo ufficio stampa della Lega Calcio dal 1958 al 1997, scomparso lo scorso anno. © RIPRODUZIONE RISERVATA

A VIAREGGIO

LORENZ.IT

In tv

Al d.s. Braida il trofeo dei colleghi VIAREGGIO L’associazione dei direttori sportivi ha premiato Ariedo Braida, d.s. del Milan, nella terza edizione del Trofeo A.di.se. E’ stato il presidente dell’associazione, Carlo Regalia, a consegnare il premio al dirigente rossonero. Il voto unanime dei colleghi ha voluto riconoscere a Braida «l’importanza del legame con il Milan in 26 anni di lavoro ricchi di soddisfazioni». Una carriera contrassegnata da tanti colpi: Van Basten, Shevchenko e Pato, tanto per indicare solo gli attaccanti delle varie generazioni.

SGALLA

Vieri, che tonfo Gli anni a fianco di Ronaldo e Adriano non sono serviti. Bobo Vieri, concorrente di «Ballando con le stelle», è caduto nell’esibizione di Capoeira, arte marziale brasiliana. E dire che Bobone sembrava avere confidenza con le acrobazie (che peraltro non erano la sua specialità da giocatore nel pieno della forma): prima ruota riuscita, seconda anche, ma la terza risulta fatale. L’equilibrio se ne va e Bobo finisce a sedere all’aria. L’ex centravanti è rimasto comunque in gara, come l’altro ex Delvecchio (tra l’altro più abile di lui nella capoeira).

la. In ogni caso domani difficilmente avrebbe giocato, visto che il portiere di Coppa Italia finora è sempre stato Amelia. Nesta invece sarà sostituito da Mexes. Il francese nel 2012 ha giocato sei partite da titolare (quattro in campionato e due in Coppa Italia). Emergenza in mezzo I problemi più grossi sono a centrocampo, dove Allegri avrà gli uomini contatissimi: ai sei infortunati (Flamini, Boateng, Aquilani, Gattuso, Merkel, Strasser) si aggiunge lo squalificato Nocerino. In più c’è Muntari, acquistato l’ultimo giorno del mercato ma attualmente impegnato in Coppa d’Africa. Così restano solo quattro giocatori per tre maglie: Ambrosini, Van Bommel, Emanuelson e Seedorf. Ieri è stato aggregato alla prima squadra il Primavera Cristante (che a 16 anni ha già esordito in Champions League), che contro la Juventus dovrebbe andare in panchina. Visti i nu-

«Tifosi, stadi aperti, sicuri e con sconti»

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«Rapporto tra club e tifosi semplificato: tessere con sconti e servizi, trasferte più facili per stadi pieni e sicuri. In ogni caso nessuna sarà vietata all’ultimo momenti. Lega e Club collaborano»: così il presidente dell’Osservatorio per le manifestazioni sportive Sgalla a «La Politica nel pallone» su GR Parlamento. Sgalla manda segnali precisi: «Tifosi, la tessera non è uno strumento di polizia, ma sempre più una carta di fidelizzazione con il club come quella degli aerei o del supermercato. Averla, conviene. Vedrete».


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IL DUELLO SCUDETTO LA POLEMICA

«Braschi, non mi hai convinto» L’ad bianconero Marotta: «Io continuo a pensare che per le grandi servano arbitri esperti» DAL NOSTRO INVIATO

MIRKO GRAZIANO TORINO

Ricapitoliamo. Domenica pomeriggio Peruzzo nega un rigore alla Juventus: netto il fallo di mano in area di Vergassola, capitano del Siena. Subito dopo la gara sbotta Beppe Marotta. «Alla fine, nel risultato finale c’entra anche l’arbitraggio — ha detto l’amministratore delegato della Juventus —. Siamo stati penalizzati in modo grave. Siamo primi nella classifica dei punti e ultimi in quella dei calci di rigore a favore, è una cosa stranissima. La prima in classifica va arbitrata da un internazionale, Peruzzo è inesperto e forse non ha avuto il coraggio di decretare il rigore in quel momento della gara». Così Braschi In serata, alla Do-

menica Sportiva, arrivava la risposta di Stefano Braschi, 54enne designatore di A: «Che cosa vuol dire che la Juve merita rispetto? Le altre squadre non lo meritano? È vero, il rigore poteva anche starci, ma noi stiamo facendo girare gli arbitri, gli internazionali e i meno esperti, per tutte le formazioni, proprio perché credo sia corretto avere rispetto per tutti. Il fatto che la Juve, prima in classifica con merito, abbia avuto in questa stagione un solo rigore a favore a volte è anche fisiologico. Io non conoscevo questo dato, ma ricordo un Milan campione d’Italia senza rigori. L’arbitro va

Beppe Marotta, 54 anni, dirigente della Juve dalla stagione 2010-11

«

Il rigore c’era, ma il rispetto lo merita anche l’ultima in classifica

CONNAZIONALI

Savicevic sicuro «Juve prima grazie a Vucinic» «Vucinic ha già dimostrato di essere un grande giocatore, ma deve ancora adattarsi all’ambiente Juve», dice Dejan Savicevic, ex fuoriclasse del Milan, oggi capo della federazione montenegrina. «La Juventus è al primo posto e gran parte del merito è da attribuire proprio a Mirko — continua il Genio attraverso "Calciomercato.it" —, che si sta sacrificando molto anche in copertura. E ancora non si è visto il migliore Vucinic. Dategli il giusto tempo e i tifosi bianconeri si divertiranno molto». Parole al miele anche per un altro connazionale, Stevan Jovetic, che «ha avuto quell’infortunio, un brutto infortunio un anno e mezzo fa, ma ora sta segnando con continuità e sta facendo molto bene. Mi aspettavo un suo ritorno in campo, ma non tutti questi gol. Sono davvero felice per lui». Savicevic conclude poi parlando anche di Alessandro del Piero, all’ultima stagione in bianconero: «Secondo me accetterà un’offerta americana, perché a Torino vogliono vincere e per lui è difficile imporsi ancora ai suoi livelli abituali».

STEFANO BRASCHI DESIGNATORE ARBITRI DI A

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Siamo stati penalizzati. La Juve chiede rispetto e arbitri esperti

scelto in funzione della condizione, della gara e di tante altre cose, ma il concetto base è che tutti meritano lo stesso rispetto, Juve compresa. Oltre agli internazionali, abbiamo dei ragazzi molto giovani e bravi che vanno fatti crescere facendoli dirigere sia la Juve sia tutte le altre squadre». Marotta risponde Puntuale, ieri

BEPPE MAROTTA A.D. DELLA JUVENTUS

mattina, è arrivata la replica di Beppe Marotta. «Gare con le prime della classe richiedono esperienza: io gradirei avere arbitri di esperienza», ha ribadito a «Radio anch’io lo sport» l’ad bianconero. Con tanti saluti alla spiegazione di Braschi, «che non mi ha convinto più di tanto — continua Marotta —. Se sei un giocatore medio, devi fare esperienza nelle squadre di media levatura. E questo per me vale anche

Il botta e risposta tra il dirigente e il designatore continua anche il giorno dopo per gli arbitri». Poi, la proposta: «Una grande difficoltà italiana è non potersi mai confrontare con l’organismo tecnico: io credo sia indispensabile una finestra dove ci si possa confrontare con l’organismo arbitrale per chiarire i dubbi delle società. Oggi l’unica possibilità che abbiamo è farlo attraverso i media, e questo accentua la cultura del sospetto che non fa crescere il movimento. Sono fautore di un confronto mensile, se avessimo la possibilità di parlare con loro

forse non commenteremmo a fine gara. Con il dialogo si possono fare emergere cose costruttive». E Perinetti... Intanto, da Siena arrivano le parole di Giorgio Perinetti, direttore sportivo del Siena: «Chi sta in una grande squadra non è abituato a subire torti. Se Marotta fosse nel Siena sarebbe abituato. Credo che il Siena abbia fatto una gara accorta a Torino, di sacrificio, ho visto una squadra che si è dedicata in tutto e per tutto a ciò che gli aveva chiesto Sannino. E la Juventus non ha trovato molti sbocchi. Abbiamo conquistato un punto importante, meritato, ma al di là della gara di ieri, la Juventus finora ha dimostrato di poter ambire allo scudetto». © RIPRODUZIONE RISERVATA

giudizio del Tombo DI DANIELE TOMBOLINI

Errori sin troppo vistosi in una giornata positiva Rizzoli e Peruzzo rovinano la media che per merito di De Marco, Nasca, Gava, Brighi e Mazzoleni sale 22 ª GIORNATA PARTITA

ARBITRO

MILAN-NAPOLI JUVENTUS-SIENA NOVARA-CAGLIARI GENOA-LAZIO CHIEVO-PARMA LECCE-BOLOGNA FIORENTINA-UDINESE PALERMO-ATALANTA ROMA-INTER CESENA-CATANIA rinv.

RIZZOLI PERUZZO GAVA TAGLIAVENTO NASCA VALERI MAZZOLENI BRIGHI DE MARCO

BONUS ERRORI

2 2 1 2 1 2 2 2 3

-2 -2 -1 -2 -

PUNTI

0 0 1 1 1 0 2 2 3

LEGENDA Bonus gara facile 0; gara insidiosa 1; gara difficile 2; gara difficilissima 3. Errori su un gol -3; su un rigore -2; su un’espulsione -1

Ci sono errori abbastanza vistosi in diverse partite, mentre sono apprezzabili le direzioni di Brighi, Mazzoleni, Nasca, Gava e soprattutto De Marco che governa Roma-Inter e consolida così il primato solitario in classifica. Rizzoli in Milan-Napoli, non fischia il penalty (-2) quando Gargano colpisce sulla gamba Robinho; il giovane Peruzzo invece non vede il braccio di Vergassola in area sul cross di Chiellini, privando la Juve di un rigore netto (-2). Infine, ben tre espulsioni evitate per doppia ammonizione: a Genova, Tagliavento non espelle Kucka (-1), mentre Valeri, in Lecce-Bologna, risparmia il secondo giallo a Blasi e Delvecchio (-2).

CLASSIFICA GENERALE ARBITRO

DE MARCO TAGLIAVENTO ORSATO CELI BERGONZI GERVASONI MAZZOLENI DAMATO GUIDA BANTI RUSSO ROMEO GAVA RIZZOLI ROCCHI DOVERI MASSA VALERI GIACOMELLI CALVARESE PERUZZO TOMMASI BRIGHI TOZZI PINZANI GIANCOLA OSTINELLI NASCA GIANNOCCARO

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PUNTI

10 10 10 10 11 9 10 11 11 10 9 9 9 10 9 10 3 11 1 2 10 2 10 1 1 1 2 1 9

20 18 16 15 15 12 12 11 10 8 8 8 8 7 6 6 6 5 3 3 3 2 2 1 1 1 1 1 -3


MARTEDÌ 7 FEBBRAIO 2012

LA GAZZETTA DELLO SPORT

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IL DUELLO SCUDETTO L’INTERVISTA

Gullit: «Antonio, attento che riperdi i capelli» L’olandese vede la Juve favorita: «Ha un’anima, Conte ha lavorato bene ma deve controllare lo stress o sono guai» DAL NOSTRO CORRISPONDENTE

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STEFANO BOLDRINI LONDRA

Dalle stelle agli stadi. Ruud Gullit ha perso le treccine e, forse, la voglia di trasgressione. Gli anni, 50 anni il prossimo 1 settembre, hanno portato il senso della praticità e una buona dose di diplomazia: si capisce quando parla della sua esperienza in Russia, al Grozny, chiusa il 14 giugno 2011 con appena tre vittorie e la definizione di chi ama la bella vita: «E’ stata un’avventura fantastica, la Russia è un bel paese». Ora l’ex campione olandese di Feyenoord, Milan, Sampdoria e Chelsea viaggia, commenta il calcio per Al Jazira ed è sbarcato a Londra per partecipare alla festa dei laureus, gli Oscar dello sport. Gullit, il campionato italiano è tornato quello di sempre: Milan e Juve.

«Vedo meglio la Juventus perché lo stadio nuovo ha creato grande entusiasmo. La Juventus è stata l’unica società in Italia ad intraprendere questa via e ha fatto benissimo: nel

HA RISOLTO IL PROBLEMA DELLA CALVIZIE

Turnover Via libera alle seconde linee, spazio a chi ha giocato meno, ma ha convinto quando è stato chiamato in causa. A partire dalla sfida di domani in Coppa Italia contro il Milan. Conte ha intenzione di cambiare giocatori e probabilmente anche modulo: c’è la possibilità che a San Siro i bianconeri si presentino con il 3-5-2, il modulo di scorta, già testato in campionato. In porta Storari, poi Barzagli, il rientrante Bonucci e Chiellini. A centrocampo l’assenza di Pepe costringerà Lichtsteiner a fare gli straordinari sulla destra, a meno che Conte non decida di puntare a

«Il Milan è sempre una grande squadra. Il Milan di Berlusconi è la squadra che ha vinto di più nel mondo». Ibrahimovic è stato squalificato per tre giornate e se non ci saranno sconti salterà la partita con la Juve.

Nella Juventus c’è sempre Del Piero.

«Altro campione. La classe non ha età. E poi ha un altro fuoriclasse come Buffon”.

«Il Barcellona. E’ un mix di campioni e di scuola calcistica. Non esistono grandi squadre senza grandi giocatori». Il calciatore?

La Juve è ancora imbattuta.

«Conte deve stare attento perché lo stress può fargli cadere nuovamente i capelli. La pressione per lui arriverà però il prossimo anno, perché se avrà vinto lo scudetto gli verrà chiesto sempre di più. Finora ha la-

sorpresa su Caceres, ma difficilmente l’uruguaiano giocherà titolare a Milano. A centrocampo spazio a Giaccherini, Pirlo e Marchisio (o Marrone), a sinistra Estigarribia in vantaggio su De Ceglie. Conte dovrebbe concedere un turno di riposo a Vucinic e Matri, davanti rimane comunque l’imbarazzo della scelta. Borriello dovrebbe partire dal primo minuto, accanto a lui ballottaggio Quagliarella-Del Piero. Pepe out Niente Coppa Italia

per Pepe, uscito contro il Siena per infortunio. Stessa caviglia che lo costrinse alla sostituzione contro l’Atalanta, una piccola ricaduta, nelle prossime ore gli esami ma Pepe rimane in dubbio anche per il Bologna. Dai microfoni di Sky Sport Claudio Marchisio torna sulla partita contro il Siena: «Dobbiamo migliorare contro le squadre medio-piccole, abbiamo già perso troppi punti. Il rigore non concesso sul mani di Vergassola? Dà fastidio, a Firenze per la stessa dinamica l’arbitro ha concesso il rigore. Le giornate di squalifica di Ibrahimovic non ci devono interessare: il Milan è una grande squadra anche senza di lui, ha grandi campioni. Anche senza Ibra non sarà una partita facile. Poi è normale che queste scene non sono mai belle da vedere». Ultima battuta sul rinnovo di De Rossi: «Sono molto felice per lui, so quanto ci tiene alla Roma». © RIPRODUZIONE RISERVATA

Prima e dopo la cura: con qualche migliaio di dollari Antonio Conte ha risolto il problema della precoce calvizie. E adesso il tecnico della Juve ha quasi più capelli di Ruud Gullit che quando giocava nel Milan aveva un’acconciatura caratterizzata da lunghissime treccine

Quassù in Inghilterra si contendono il titolo della Premier il Manchester City di Mancini e il Manchester United di Ferguson.

«Lo United ha maggior esperienza ed è abituato a lottare per i grandi traguardi, il Manchester City ha giocatori importanti. Sarà testa a testa fino all’ultimo metro».

Esce dal coma e ascolta la voce di Ale COSENZA Giada Scalise ha soli dodici anni, tifa Juve e ha una tempra da campioncina. La ragazzina di Cerenzia in provincia di Crotone che dallo scorso mese di gennaio si trovava in coma farmacologico per una emorragia cerebrale (mentre stava assistendo ad una gara della Juve in tv) si è svegliata nei giorni scorsi a Cosenza e, subito dopo, ha ascoltato il messaggio inviatole del suo campione preferito, Alessandro Del Piero, rispondendo con un meraviglioso ed eloquente sorriso. La piccola fan juventina è stata operata nel reparto di Neurochirurgia dell’ospedale Annunziata. Il video messaggio era stato realizzato dal numero dieci bianconero dopo che i genitori, nei giorni di paura e tensione, tramite la Fondazione Paolo di Tarso, avevano chiesto aiuto all’idolo della figlioletta per contribuire al suo ritorno alla normalità. Del Piero e la Juventus avevano risposto senza indugio. Giada in queste ore si sta riprendendo in una struttura riabilitativa vicino Cosenza. Alessandro Russo © RIPRODUZIONE RISERVATA

GAZZA OFFSIDE COMMENTI E RETROSCENA «Napoli e Robinho fermano il Milan»; «Ibra, uno schiaffo e poi l’addio?»; «Juve, non è colpa dell’arbitro»; «Ranieri è senza squadra»: sono alcuni titoli della puntata di Gazza Offside, la rubrica di Diego Antonelli e Alberto Cerruti

ECCO EXTRA TIME IL CALCIO ESTERO NON HA PIU’ SEGRETI Gol, highlights, interviste e commenti sul calcio internazionale nella nuova puntata della rubrica di Stefano Cantalupi. Tuttovolley, la rubrica di Gian Luca Pasini. Infine tutte le immagini più spettacolari del Superbowl

© RIPRODUZIONE RISERVATA

LEGA MALTEMPO E VIGILANZA PER MILAN-JUVE

LIETO FINE

Eli Manning, 31 anni LAPRESSE

«Facile: Messi».

Ruud Gullit, 49 anni, ha giocato nel Milan e nella Sampdoria AP

na di giocare: allora eravate l’avanguardia del mondo».

Tvf

«Ibrahimovic mi piace. Ogni tanto commette qualche cazzata, ma è un campione. E ha personalità da vendere».

Qual è il calcio che la diverte di più?

Una maglia per due Del Piero a San Siro O Quagliarella? Antonio Conte è pronto a cambiare, non per capriccio ma per necessità. Non è la prima volta che la Juve cambia abito o interpreti, ma stavolta si fa sul serio. Siena, Milan, Bologna, Parma, Catania. Cinque partite, di cui tre trasferte, in 13 giorni. Bisogna alternare i giocatori e dosare le forze nel migliore dei modi, per poi presentarsi al big match del 25 febbraio contro il Milan a pieno organico, e preferibilmente ancora con qualche punto di vantaggio in classifica. Un tour de force appena iniziato, la Juve alla prova turnover. «Mai come ora ho bisogno di una rosa al completo — aveva detto il tecnico juventino alla vigilia del Siena —, ci sarà spazio per tutti».

Il Milan?

«Facile: perché è sempre lui».

calcio moderno lo stadio di proprietà è un requisito fondamentale. Il Delle Alpi era vuoto e triste, questo è sempre pieno ed allegro. Nel vostro Paese gli impianti sono brutti ed antiquati. E’ un problema di soldi, ma questo vi condanna a restare dietro Inghilterra e Germania. L’Italia non è più nel calcio il Paese in cui ebbi la fortu-

Gazzetta.it Gazza

Balotelli è il giocatore italiano che fa più discutere: che cosa pensa di quella maglietta “Why always me?”.

VERSO LA COPPA ITALIA

ALBERTO MAURO VINOVO (Torino)

vorato benissimo. La Juve ha un’anima».

La Classifica PARTITE SQUADRE

Beretta: «Il calcio non è la playstation Può nevicare...»

JUVENTUS MILAN UDINESE LAZIO INTER ROMA NAPOLI PALERMO GENOA FIORENTINA PARMA CAGLIARI CHIEVO CATANIA ATALANTA* BOLOGNA SIENA LECCE CESENA NOVARA

RETI

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12 13 12 11 11 10 7 9 9 7 7 6 7 5 7 5 4 4 4 2

9 5 5 6 3 4 10 4 3 7 6 9 6 8 8 7 8 5 4 7

0 4 5 5 8 7 5 9 9 7 8 7 9 6 6 9 9 13 13 13

33 43 33 34 34 35 36 32 31 23 27 20 19 22 25 18 21 22 13 19

13 19 20 22 29 25 24 32 38 19 34 23 28 28 27 26 22 38 31 42

■ CHAMPIONS ■ PRELIMINARI CHAMPIONS ■ EUROPA LEAGUE ■ RETROCESSIONE La classifica tiene conto di quest’ordine preferenziale: 1) punti; 2) a parità di partite giocate, la differenza reti; 3) numero di gol segnati. *Atalanta ha sei punti di penalizzazione

Il campo di Siena ricoperto dalla neve nei giorni scorsi FOTOPRESS

Domani sera a San Siro potrebbe nevicare, la semifinale tra Milan e Juve sarebbe condizionata dal maltempo. In ogni caso farà molto freddo. Il presidente della Lega A Maurizio Beretta pensa a qualche possibile novità: «Anticipare l’inizio delle gare ad agosto è una proposta intelligente di Tommasi che approfondiremo. Ma non dimentichiamo che quest’anno abbiamo 5 turni infrasettimanali. E poi non abbiamo avuto negli ultimi anni lo stesso rigore meteorologico nello stesso mese. Il problema di fondo si risolve solo con stadi di proprietà costruiti per fare in modo che si giochi anche in condizioni meteo più difficili». Però va fatta una legge, dice Beretta a La Politica nel pallone di Mancuso a GR Parlamento: «Molto del lavoro è stato fatto, la fase è avanzata e si cerca di portare la palla in porta. Le

competenze, la passione e la volontà del ministro Gnudi lasciano sperare che si possa arrivare in tempi brevi ad un punto di svolta. L’ho ringraziato per come mi ha descritto nell’intervista alla Gazzetta: si farà un buon lavoro, insieme». I rinvii?: «L’unica strada è il rispetto rigoroso dei regolamenti, se il campo è ghiacciato la decisione spetta all’arbitro. Quando vi sono questioni di sicurezza sugli spalti è il Gos che decide. La situazione è eccezionale ed è stata gestita come si doveva. Noi abbiamo un nostro modulo, con anticipi e posticipi, e a fronte di una emergenza abbiamo composto un’offerta diversa per questa domenica, che ha consentito di poter giocare. Non è la playstation: può nevicare, può succedere e avviene anche negli altri Paesi. Rinviate gare in Francia e Olanda...». © RIPRODUZIONE RISERVATA

Prossimo turno Giovedì 9 febbraio, ore 20.45 LAZIO CESENA (and. 2 1) Sabato 11 febbraio UDINESE MILAN (ore 18) (1 1) CAGLIARI PALERMO (ore 20.45) (2 3) Domenica 12 febbraio, ore 15 ATALANTA LECCE (2 1) CATANIA GENOA (0 3) INTER NOVARA (1 3) PARMA FIORENTINA (0 3) BOLOGNA JUVENTUS (ore 20.45) (1 1) Lunedì 13 febbraio ore 20.45 NAPOLI CHIEVO (0 1) SIENA ROMA (1 1)

Marcatori 16 RETI: Di Natale (3) (Udinese) 15 RETI: Ibrahimovic (6) (Milan) 12 RETI: Denis (3) (Atalanta); Jovetic (4) (Fiorentina); Palacio (2) (Genoa); Milito (3) (Inter); Klose (Lazio); Cavani (1) (Napoli) 10 RETI: Miccoli (1) (Palermo) 9 RETI: Matri (Juventus); Giovinco (3) (Parma); Calaiò (3) (Siena) 7 RETI: Nocerino (Milan); Osvaldo (Roma) 6 RETI: Di Vaio (1) (Bologna); Mutu (2) (Cesena); Marchisio (Juventus); Hernanes (3) (Lazio); Di Michele (2) (Lecce); Hamsik (Napoli); M. Rigoni (3) (Novara); 5 RETI: Moralez (Atalanta); Lodi (3) (Catania); Jankovic (Genoa); Pazzini (Inter); Pepe (Juventus); Rocchi (Lazio); Pandev (Napoli); Borini (Roma); Destro (Siena)


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CALCIOPOLI DENTRO LA SENTENZA

4 le gare

I PUNTI CHIAVE LE SIM STRANIERE Moggi e gli arbitri coinvolti facevano uso di schede per cellulari straniere: è uno degli elementi definiti «pregnanti» nella sentenza di Napoli STRUTTURA L’esistenza di una «struttura» è di per sé un elemento probante: anche il solo tentativo di condizionare l’arbitraggio è considerato già «consumazione» del reato

Ecco gli incontri «influenzati» della stagione 2004-05 26 settembre 2004 Udinese-Brescia 1-2 «Attuata influenza» su Dattilo di Moggi attraverso i contatti sulle schede straniere. È una delle frasi usate dalla sentenza per giustificare la condanna

5 dicembre 2004 Juventus-Lazio 2-1 «Gradimento non legittimato» di Moggi, incontro «inopportuno» a casa Pairetto il giorno prima del sorteggio arbitrale di quel turno di campionato

12 dicembre 2004 Bologna-Juventus 0-1 Scheda attribuita all’arbitro Pieri «ripetutamente in contatto con la scheda di Moggi» e «arbitraggio non più autonomamente indirizzato»

20 febbraio 2005 Chievo-Lazio 0-1 «Accoglimento dello stimolo ad attivarsi per soluzioni agevolative delle ragioni della Lazio»: con Lotito condannato anche Bergamo e Mazzini

Perché colpevoli

anche quello «connesso all’attività di compravendita di calciatori, peraltro di gran lunga più rilevante, e per questo motivo di gran lunga più fastidioso per i competitori». Quando c’è da giustificare il rigetto della responsabilità civile della Juve, i giudici scrivono di una «frattura del rapporto organico con il datore di lavoro» e di «potere personale» di Moggi «avente manifestazioni esteriori esorbitanti».

Arbitri e schede svizzere La «struttura» Moggi Le motivazioni dei giudici: «Contatti "clandestini" . Alterazioni non provate, basta il tentativo. Frattura del rapporto col datore di lavoro» VALERIO PICCIONI

Incontri ripetuti fuori dalle «sedi istituzionali» con i designatori, con cui Luciano Moggi aveva un rapporto «intollerabilmente confidenziale». Utilizzo delle schede straniere, la vera prova regina del dibattimento, e «contatti telefonici am-

mantati di clandestinità». Esistenza di una «struttura organizzata per raggiungere il fine della frode sportiva». Sono alcune delle parole che riempiono le 559 pagine delle motivazioni scritte dal «presidente estensore» Teresa Casoria con le giudici a latere Maria Pia Gualtieri e Francesca Pandolfi, che hanno portato alla condanna di Luciano Moggi, dei due designatori Paolo Bergamo e

Pierluigi Pairetto, e di altri 13 imputati nel processo penale di calciopoli. «Struttura» e «tentativo» Dunque, c’era una «struttura». E questo basta perché il «tentativo è già consumazione». Il «reato di tentativo» non ha «necessità della conferma, che il dibattimento in verità non ha dato, del procurato effetto di alterazione del risultato finale del campio-

nato di calcio 2004-2005». Parole che fanno eco a quelle scritte sul sorteggio, sulla cui correttezza la sentenza mette la mano sul fuoco nonostante l’«ostinazione» del pm. Moggi sì, Juve no La chiave di

tutto sembrano le considerazioni sul carattere dell’associazione che ha Moggi come capo. Il fine del condizionamento non è l’unico, i giudici sottolineano

Il «timore» di Paparesta Questo «potere personale» di Moggi salta fuori ripetutamente nel materiale probatorio. C’è il rapporto «disinibito» con i rappresentanti della Federcalcio. Ma anche il caso Paparesta. Perché se i giudici sono convinti che Moggi non chiuse l’arbitro nello spogliatoio dopo l’ormai famigerato Reggina-Juve, «il non inserimento del comportamento furioso (di Moggi, appunto) nel referto arbitrale va quanto meno interpretato come un effetto del timore reverenziale nei confronti della persona».

Luciano Moggi, 74 anni, è stato condannato in 1˚grado a 5 anni e 4 mesi nell’inchiesta Calciopoli ANSA

«Prossimo alla certezza» L’ele-

mento più «pregnante» è rappresentato però dall’uso delle

LE REAZIONI L’EX D.G. BIANCONERO: «LA JUVE DEVE RICHIEDERE DUE SCUDETTI»

«I campionati erano regolari, l’accusa non si regge in piedi» L’ex Procuratore Lepore: «Prove solide, la sentenza di primo grado non sarà stravolta»

lare, le partite erano regolari, il sorteggio era regolare e penso che bastino queste cose lette nelle motivazioni della sentenza per spiegare che il teorema di Calciopoli era infondato», ha detto l’ex d.g. della Juventus. «Quando il presidente del Tribunale dice che era tutto regolare nonostante gli sforzi di Auricchio di dimostrare il contrario, beh allora non c'è più altro da aggiungere». Continua Moggi. «Sono curioso di vedere cosa farà la Juventus che dovrà richiedere due scudetti. Le motivazioni della sentenza hanno mostrato la verità. Anche l’avvocato Cesare Zaccone (ex avvocato della Juve nel 2006) dovrà fare chiarezza sul-

la sua posizione».

EUROPEI CALCIO A 5

CESENA

C’è Italia-Portogallo in palio la semifinale

Moras stirato Out 2-3 settimane

(pug) Entra nel vivo l'Euro peo dell'Italia: alle ore 21 (diretta su Eurosport 2) gli azzurri di Roberto Menichelli affrontano il Portogallo (vicecampione in carica) della stel la Ricardinho nei quarti di finale (nel pomeriggio Russia Serbia). Chi vince incontra in semifinale i campioni in carica della Spagna, che ieri hanno liquidato 8 3 la Ro mania. «Serve una squadra come quella vista nel secondo tempo con la Russia — dice il c.t. degli az zurri —. Sono fiducioso perché la squadra sta giocando bene ed è de terminata. È una partita da dentro o fuori, dobbiamo solo vincere».

Il difensore bianconero Van gelis Moras ha riportato uno stira mento al bicipite femorale della co scia destra: starà fermo 2 3 setti mane. Ieri amichevole di 40 minuti, due tempi da 20' ciascuno, contro lo Zenit che si sta allenando a Co verciano: 1 0 per i russi, gol di Ker zhakov.

conda, ancora più importante, la gioia del pareggio di ieri». Così il neo allenatore del Novara, Emilia no Mondonico. Per la corsa salvez za il tecnico si dice «molto ottimi sta, la salvezza non è un miraggio, soprattutto se riusciremo a vince re domenica prossima a San Siro», aggiunge riferendosi alla gara con l'Inter.

A caldo grande prudenza, con i legali di Luciano Moggi che nel pomeriggio di ieri avevano dichiarato di non voler commentare la sentenza sul caso Calciopoli: «Stiamo leggendo le motivazioni del giudice, poi valuteremo cosa fare» aveva detto l’avvocato Maurilio Prioreschi. Poi è stato lo stesso Moggi a passare al contrattacco: «Il campionato era rego-

Prove solide Intanto l’ex capo della Procura di Napoli Giandomenico Lepore si è detto sicuro della bontà dell’impianto accusatorio che ha portato alla condanna di Moggi e altre 15 persone: «In base agli elementi che avevamo in primo grado e che sono emersi nelle indagini, la serietà dei sostituti mi rende più che sicuro che non ci possa essere un ribaltamento della sentenza di primo grado. Posso dire — prosegue Lepore — che gli elementi in mano all’accusa erano fondati sia per il rinvio a giudizio che per la successiva condanna». © RIPRODUZIONE RISERVATA

Taccuino

NOVARA

Mondonico ottimista: «La salvezza? Si può» «Ho provato due emozioni fortissime: la prima quella di torna re su una panchina di serie A, la se

DONNE

Under 20, primo test Azzurrine in Palestina (f.sal.) Oggi prima uscita per la nazionale femminile Under 20 im pegnata in casa della Palestina (a Dura, ore 15). Un test in vista del Mondiale in Uzbekistan (18 ago sto 8 settembre).


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la guida

I NUMERI Un processo durato quasi tre anni

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20 aprile 2005 Milan-Chievo 1-0 L’addetto agli arbitri milanista Meani dà «pure indicazioni» all’assistente Puglisi su «come si dovrà comportare sul campo». Condannato pure Bergamo

8 maggio 2005 Chievo-Fiorentina 1-2 «Stimolo dato da Moggi a un comportamento truffaldino, recepito da Diego Della Valle»: condannati anche Bergamo e Mazzini

schede straniere. Se Narducci e soprattutto Auricchio, pm e investigatore numero uno, vengono ripetutamente bacchettati, il maresciallo Michele Di Laroni, la sua deposizione in aula fu definita dall’altro pm Stefano Capuano come una «lezione universitaria», è promosso: «convincenti» sono i «criteri per associare la scheda a questo o a quello degli imputati». Prendete Udinese-Brescia 1-2. La sentenza se ne infischia delle «ammonizioni mirate» pro Juve, ma l’esistenza di contatti scheda svizzera Moggi-scheda svizzera Dattilo viene definita «comunque pericolosa nell’imminenza della partita». E che quella scheda sia proprio dell’arbitro è sostenibile con un «grado di probabilità prossimo alla certezza, dal momento che quella stessa scheda risulta essere stata in contatto con la moglie del Dattilo».

sione della possibilità di essere intercettati». E se «è sufficientemente chiara» la regolarità del sorteggio, sulle griglie è un’altra storia. Un esempio è Juve-Lazio 2-1: «I designatori fecero accedere Dondarini al sorteggio per quella griglia» inserendo nella valutazione il «gradimento non legittimato» di Moggi. Viene censurato anche il comportamento di Lotito e dei Della Valle. Il presidente della Lazio «paga» le telefonate con l’allora vicepresidente federale Innocenzo Mazzini. Per i proprietari della Fiorentina, oltre alle intercettazioni, «l’aver comunque accettato di incontrarsi con chi si dichiarava capace di influenzare l’esito della partita», seppure condito da un «seppur vagamente», è ritenuto «sufficiente» per la condanna.

Sorteggio no, griglie sì Quanto ai designatori, le motivazioni ne colgono «la mancanza di senso di responsabilità nel consentire gli approcci di Moggi». Ma sugli alibi difensivi c’è anche l’ombra di «una regola elementare di cautela nella previ-

anni È il computo complessivo delle condanne emesse dalla corte di Napoli nei confronti dei 16 ritenuti colpevoli. La richiesta dei pm era stata di 50 anni e 2 mesi. Otto gli imputati che hanno ottenuto l'assoluzione

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anni e 10 mesi È la durata del processo di Napoli, iniziato nel gennaio 2009 e terminato con le condanne emesse l’8 novembre 2011. L' inchiesta penale era diventata pubblica nell' aprile 2006

Appello E ora? Scontato il ricorso in appello dei condannati. Le difese proveranno a far leva su alcune frasi delle stesse motivazioni, quella «contestazione «fortemente ridimensionata dal dibattimento», per provare a ribaltare il verdetto di primo grado. © RIPRODUZIONE RISERVATA

Lotito, Della Valle e Foti tra i condannati L’INIZIO Il processo era incominciato a Napoli nel gennaio del 2009. Dopo 2 anni e 10 mesi, lo scorso 8 novembre, arriva la sentenza di primo grado: sono state 16 le condanne. I capi d’accusa erano frode sportiva e associazione per delinquere finalizzata alla frode sportiva. CONDANNATI Paolo Bergamo designatore arbitrale 3 anni 8 mesi e interdizione dai pubblici uffici per 5 anni Paolo Bertini arbitro 1 anno 5 mesi Antonio Dattilo arbitro 1 anno 5 mesi Massimo De Santis arbitro 1 anno 11 mesi Andrea Della Valle presidente Fiorentina 1 anno 3 mesi e 25mila euro di multa Diego Della Valle patron Fiorentina 1 anno 3 mesi e 25mila euro di multa Pasquale Foti presidente Reggina 1 anno 6 mesi e 30mila euro di multa Claudio Lotito presidente Lazio 1 anno 3 mesi e 25mila euro di multa Innocenzo Mazzini vicepresidente Figc 2 anni 2 mesi Leonardo Meani addetto agli arbitri Milan 1 anno e 20mila euro di multa Sandro Mencucci a.d. Fiorentina 1 anno 3 mesi e 25mila euro di multa Luciano Moggi d.g. Juventus 5 anni 4 mesi, interdizione dai pubblici uffici in perpetuo Pierluigi Pairetto designatore arbitrale 1 anno 11 mesi Claudio Puglisi guardalinee 1 anno e 20mila euro di multa Salvatore Racalbuto arbitro 1 anno 8 mesi

Stefano Titomanlio guardalinee 1 anno e 20mila euro di multa ASSOLTI Marcello Ambrosino guardalinee Enrico Ceniccola guardalinee Mariano Fabiani d.s. Messina Maria Grazia Fazi segretaria Can Silvio Gemignani guardalinee Gennaro Mazzei designatore guardalinee Pasquale Rodomonti arbitro Ignazio Scardina giornalista PROSCIOLTI Franco Carraro presidente Figc Francesco Ghirelli segretario Figc CONDANNATI RITO ABBREVIATO Antonio Giraudo a.d. Juventus 3 anni Tiziano Pieri arbitro 2 anni e 4 mesi Paolo Dondarini arbitro 2 anni Tullio Lanese presidente Aia 2 anni ASSOLTI RITO ABBREVIATO Marco Gabriele arbitro Stefano Cassarà arbitro Duccio Baglioni guardalinee Domenico Messina arbitro Gianluca Rocchi arbitro Alessandro Griselli guardalinee Giuseppe Foschetti guardalinee

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SERIE A CRISI NERAZZURRA

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Tanto è un gioco

FANTASIA E QUESITI

di LUIGI GARLANDO

La Roma di Luis ha mostrato la via Due anni di navigazione a vista, all’Inter serve un’idea E’ come se l’Inter fosse crollata davanti alla Roma stritolata dai sensi di colpa, perché aveva di fronte ciò che non ha avuto il coraggio (o la capacità) di fare dopo il Triplete: un piano di rinnovamento attraverso un preciso Cambiasso F.PRESS progetto tecnico, sorretto da scelte di mercato conseguenti. E’ impossibile riconoscere una strategia logica nelle ultime due stagioni nerazzurre. La sensazione è quella di una fabbrica d’oro dismessa, smantellata ad ogni sezione di mercato un po’ di più, senza un piano di riconversione. Si dirà, il fair-play finanziario. Lo shopping affannato delle sezioni di gennaio e acquisti comunque onerosi (Alvarez ecc) hanno sgretolato il tesoro delle vendite eccellenti: Balotelli, Eto’o... Si dirà, Milano, abituata a vincere, non può avere la pazienza di Roma con i giovani. Forse. Ma dopo l’abbuffata del Triplete, i tifosi interisti, grati e sazi, avevano la predisposizione ideale per accettare un rinnovamento e bocconi minori. Invece la società ha sfruttato l’apertura di credito dei tifosi per imporre una comoda riconferma di massa, ritoccando il minimo. Questo il grande errore alla base: un rinnovamento imperfetto e senza un preciso piano di volo, come ha tracciato invece nitidamente Luis Enrique, che infatti, tra alti e bassi, sta prendendo quota. Non vuol dire che bisognava svendere in massa Maicon, Milito, Sneijder... Bisognava imboccare un percorso tecnico con coerenza e fermezza (come la Roma), dismettendo progressivamente i senatori (la Juve vinceva vendendo Zidane) e rimpiazzandoli con giovani di qualità. L’errore non è stata la scelta di Benitez e Gasperini. Filosoficamente erano i tecnici ideali per il rinnovamento, perché educatori di gioco, maestri più che gestori di stelle. L’errore è stato non appoggiarli, non dare loro i giocatori richiesti, un gruppo più giovane e quindi più aperto al nuovo: un Pjanic si fa plasmare meglio di un Cambiasso. Gasperini arriva convinto che Sneijder se ne vada, pronto a giocarsela con il tridente Palacios (Lavezzi)-Milito-Eto’o. Invece all’ultimo parte Eto’o, non arrivano gli attaccanti esterni e neppure centrocampisti di gamba. Thiago Motta che doveva partire quest’estate, parte a gennaio inguaiando anche il povero Ranieri. Da due anni così: navigazione a vista. Ingeneroso prendersela ora con il tecnico o con i giocatori, vecchi e stanchi, che non si impegnano all’Olimpico. L’Olimpico deve servire alla società per svoltare davvero, finalmente: scegliere un tecnico, proteggerlo e aiutarlo a costruire il suo calcio con giovani di valore. Aggiustare non basta più. © RIPRODUZIONE RISERVATA

La furia di Mora ANATOMIA DI UN CROLLO 11 GOL NELLE ULTIME 4 PARTITE FRA COPPA ITALIA E SERIE A 1

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S L’assenza di Wesley Sneijder si è fatta sentire anche all’Olimpico: il fantasista olandese dovrebbe rientrare contro il Novara LAPRESSE

S La sostituzione di Giampaolo Pazzini sullo 0-2 a Roma ha lasciato dubbi: Ranieri ha spiegato di voler aiutare il centrocampo

Da sinistra a destra, i crolli dell’Inter nelle ultime 4 partite. 1 Si comincia dal match di Coppa Italia perso 2-0 contro il Napoli, doppietta di Cavani (FOTOREPORTER). 2 Poi, ecco il kappaò per 1-0 di Lecce per il gol di Giacomazzi (ARCIERI). 3 Si prosegue con il 4-4 interno contro il Palermo (ANSA), poker di Milito vanificato dai tre gol di Miccoli e da quello di Mantovani. 4 Chiusura contro la Roma di Luis Enrique (EIDON): doppietta di Borini, poi Juan di testa e Bojan a chiudere una partita nella quale l’Inter non è mai stata squadra

Crepe su Ranieri Fiducia all’osso va riguadagnata

ANSA

Troppo pesante e avvilente il k.o. all’Olimpico Oggi faccia a faccia tecnico-squadra: su tutto MATTEO DALLA VITE MILANO

Claudio Ranieri il 22 settembre 2011 ha sottoscritto un accordo con l’Inter fino al giugno del 2013: da oggi - giorno in cui si confronterà con la squadra, e soprattutto la squadra con lui - non dovrà più sbagliare nulla perché Moratti è avvilito, la squadra è una creatura indifesa e la Champions (quindi il 3˚ posto) è d’obbligo. Per restare. E riguadagnare una fiducia sfilacciata. Moratti pianifica già L’Inter che prende 4 gol all’Olimpico porta a domande gigantesche: così la società si chiede già da ora che ne sarà della stagione 2012-2013, e porsi questioni del genere a febbraio non è certo la normalità. Ranieri sa che tutto questo interrogarsi è consequenziale, e sa anche che le parole di Moratti («Ora in società dobbiamo capire cosa poter fare, non c’è tempo da perdere») devono per forza rimette-

«

Non siamo più noi stessi, alla ripresa io e i giocatori faremo un bel discorso» CLAUDIO RANIERI ALLENATORE DELL’INTER

re il fuoco addosso sia alla squadra («A giugno definiremo la squadra del futuro») sia al tecnico. Attorno al quale - giocoforza - tornano gli interrogativi. Tanti quanti Moratti ne ha espressi sui giocatori «che devono continuare a dare l’anima». Inedito e sgradito Lo stordimen-

to dopo 8 gol subiti in 2 gare (che poi sono 11 nelle ultime 4) è ancor più forte se si pensa che nel Girone Unico mai l’Inter aveva subìto un 4+4 in due gare consecutive. Insomma: miglioramenti, zero. Dopo il ko dell’Olimpico, Ranieri ha detto: «Alla squadra avevo fatto vedere gli errori contro il Palermo, e speravo non succedesse. Invece è capitato di nuovo».

Come dire: i giocatori non hanno imparato la lezione. E forse non tutti hanno gradito. La difesa non è mai l’unica colpevole di situazioni simili, anche se i lisci dei singoli aprono evidenti crepe nel sistema. In questo, però, c’è da notare la flessione di Julio Cesar: ultimamente i tiri rasoterra sembrano sempre un calvario da gol. Diciamoci tutto Proprio di questo Ranieri e la squadra parleranno oggi: sarà un faccia a faccia importante, chiaro e molto franco. Si cercheranno risposte a domande tipo «Perché è uscito Pazzini sullo 0-2?», o ancora «Perché Cambiasso sì e Poli no insieme a Palombo dopo la buona prestazione dell’ex Samp contro il Palermo?», «Perché difendersi e basta finendo per accartocciarsi senza togliere spazi e fiato e quindi munizioni a una squadra come la Roma?», «Perché un centrocampo iniziale così poco costruttivo?». Ranieri e la squadra parleranno anche di questo. E, forse come mai prima, senza omettere pensieri e interrogativi. Con le ri-

sposte che saranno necessarie per ripartire e (spera Moratti) ricompattarsi. Costruita intorno a Wes Fondamentale sarà il rientro di Sneijder. Importante, poi, sarà che Wes parli la propria lingua per allacciare una squadra sbrindellata. Ranieri dovrà costruirgli l’Inter addosso, ora come mai; e magari far correre meno l’olandese e mettere chi ha più gamba per supportarlo. Dal punto di vista del gioco, la (recente) partita dalla quale trarre buone indicazioni è quella di Lecce: l’Inter ha giocato e


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tti sull’Inter: «Scarsi» «Qualcuno pensa che sia già finita I conti a giugno» «In estate definiremo la squadra del futuro ma c’è da chiudere bene questo campionato»

4

I NUMERI

8

le sconfitte dell’Inter in questo campionato. La stagione scorsa furono altrettante, ma in tutto il torneo

29

le reti subite dai nerazzurri in campionato, di cui 8 negli ultimi due turni. Solo sei squadre hanno fatto peggio

3

Sopra, Claudio Ranieri, 60 anni, tecnico dell’Inter dal 22 settembre del 2011: deve riguadagnarsi la fiducia (IMAGE)

creato 6 palle-gol, poi ha perso ma ha giocato a calcio. E non solo subìto. Passivamente. Spalletti, Blanc e il 3˚ posto Per tutto questo, ecco quindi riaffiorare nomi per il futuro. Ranieri (non soddisfatto del mercato di gennaio) sa che il mondo della panca va così: perché dalla Francia riappare la voce-Blanc (con M’Vila annesso) e da Est quella di Spalletti che non ha ancora rinnovato con lo Zenit. Ranieri lo sa, che la prossima Inter sarà sua solo con la Champions in tasca.

i pareggi dell’Inter in campionato, contro Roma (0-0, all’andata con Gasperini), Atalanta (1-1, a Bergamo) e Palermo (4-4). Nessuno ne ha raccolti meno dei nerazzurri

© RIPRODUZIONE RISERVATA

DAL NOSTRO INVIATO

GAETANO IMPARATO VIAREGGIO (Lucca)

«Quella contro la Roma non è stata una partita quindi non ne do alcun giudizio, se dovessi farlo sarei quanto mai severo». Visita a sorpresa d’un presidente fresco di batosta. Il 4-0 subìto all’Olimpico è ancora bollente, attenua il gelo che avvolge tutto. Massimo Moratti arriva al campo centrale della «Viareggio cup» quando la sua Primavera ha da poco iniziato la gara d’apertura della 64ª edizione. Senza sentire Ranieri Si va a se-

dere incastonandosi tra Mario Corso e Tarcisio Burgnich, come se chiedesse a «pillole» della Grande Inter di fungere da antidolorifico. L’amministratore delegato Ernesto Paolillo l’accoglie con un sorriso, Moratti - che assicura di non

aver sentito Ranieri - ne abbozza uno di circostanza quando arrivano le domande. «Brutta gara, ma qualcuno deve capire - precisa - che il torneo è ancora lungo e in campo si deve dare l’anima».

«

Una prestazione come quella di Roma non si può accettare: è una brutta ferita

Gara sveltina L’Inter Primave-

ra, in campo, lotta ma i belgi fanno... gli italiani: giocando di contropiede e, in tribuna, si sussulta. Ben diversi, però, i patimenti delle ultime gare di A: Lecce, Palermo, Roma. Due sconfitte e un pari (più l’esclusione dal Napoli, in Coppa Italia). «A cosa si deve il passaggio da sette vittorie al trittico nero? Non sono un indovino, in società ci riuniremo per capire, non c’è tempo da perdere. A Lecce sprecammo una marea di occasioni gol, col Palermo era una gara vinta mentre la più brutta sconfitta è quella dell’Olimpico: m’è parso che i giocatori fossero scesi in campo pensando che l’arbitro fischiasse subito la fine, come ha fatto anche il pubblico di fede interista presente. Così sono arrivati 4 gol. E’ vero che contro i giallorossi mancavano uomini importanti. Ma una prestazione del genere non la si può accettare comunque». Come una sfida lampo, una formalità svelta. «Davvero scarsi nell’approccio alla gara, qualcuno ha giocato troppo male. E’ una sconfitta, una ferita da rimarginare, serve esca

«

Rifondare? Ora dobbiamo riunirci in società per capire cosa c’è da fare

Massimo Moratti, 66 anni, presidente dell’Inter TASSONE

lo spirito giusto, i giocatori per riemergere ci sono». Contro i rifondaroli Foto, autografi, un ragazzino con la giacca a vento bianca e nera, spinto dal padre che l’inquadra per un clic gli si siede di fianco, confuso, e gli chiede «Chi è Moratti?». Il presidente finalmente ride, si distrae, poi Burgnich gli fa la sua analisi di Roma-Inter 4-0. Chissà se, come alcuni critici, ritiene la rosa neroazzurra da rifondare. Moratti no, non lo pensa affatto. «Rifare la squadra? Sentivo questo ritornello anche alla fine dell’annata in cui vincemmo tutto. L’esigenza di rifondare non c’è». A giugno l’Inter del futuro Pensiero chiaro, esternato con garbo, sicurezza. Precisato poco dopo ai microfoni di InterChannel. «Non si cambia tutto in un colpo, anche perché i giocatori d’esperienza sanno giocare tutt’ora bene. Certo, a giugno definiremo meglio la squadra del futuro, ma c’è il torneo in corso da giocare. Affrontandolo bene può essere ancora interessante». Niente rifondazione populista, nessun rimpianto per non avere sfruttato i pareggi di Juventus e Milan. «Meno male, poteva andarci peggio». Inter assente ingiustificata nella capitale, troppo onesto Moratti per accampare scuse. © RIPRODUZIONE RISERVATA

SPERANZA RANIERI CONTA DI RECUPERARE I DUE FANTASISTI PER DOMENICA

Sneijder e Alvarez tornano in gruppo Oggi alla ripresa i controlli a Samuel. Maicon salta il Novara per squalifica

vrà fare il punto sulle condizioni di Walter Samuel, uscito dall’Olimpico con un problema al quadricipite che gli ha impedito di giocare la ripresa. A seconda delle condizioni dell’argentino, verrà deciso se sottoporlo ad un esame strumentale.

LUCA TAIDELLI MILANO

Alternative a Maicon Il difenso-

Il faccia a faccia Ranieri-giocatori andrà in onda oggi pomeriggio, alla ripresa degli allenamenti dopo la disfatta romana. Ci sarà lavoro anche per lo staff medico, che do-

re resta quindi in dubbio per la sfida di domenica contro il Novara. L’assente certo sarà invece Maicon, squalificato ieri per un turno dal giudice sportivo. Le alternative al brasiliano comunque non mancano, tra Faraoni, Nagatomo (con Chi-

vu a sinistra) ed eventualmente Zanetti. Ricky e Wes in gruppo Ranieri spera invece di recuperare per il prossimo impegno Alvarez e Sneijder, gli uomini che potrebbero accendere la luce. Entrambi oggi dovrebbero tornare in gruppo, con cui da giorni lavorano sia Stankovic sia Forlan. Con i due lungodegenti verrà però presa ogni cautela, tanto che l’uruguaiano potrebbe anche rimandare il suo rientro e mettere minuti nelle gambe il 17 contro il Bologna in vista dell’andata degli ottavi di Champions, il 22 a Marsiglia.

Guarin con calma Tempi più lunghi per Fredy Guarin, comunque non utilizzabile in Coppa avendo già giocato due match della fase a gironi con il Porto. Il colombiano dovrebbe tornare in tempo dal Portogallo per proseguire con le terapie al gemello infortunato (e curato male) in biancoblù. Difficilmente Ranieri lo avrà a disposizione prima di venti giorni. «Voglio tornare al più presto - ha scritto il giocatore su twitter -. Il nuovo numero di maglia verrà svelato il giorno della presentazione. Il "mio" 13? E’ di Maicon, il capo!». © RIPRODUZIONE RISERVATA

VIAREGGIO CUP SOLO UN PAREGGIO ALL’ESORDIO PER I CAMPIONI IN CARICA

Stecca pure l’Inter Primavera Nerazzurri raggiunti dall’Anderlecht nel recupero. Juventus a valanga. Vincono Genoa, Empoli e Sampdoria DAL NOSTRO INVIATO

VIAREGGIO

Nemmeno la Primavera riscalda Moratti, visto come l’Inter soffre, sblocca il match contro l’Anderlecht nell’«ouverture» della 64ª ViareggioCup, ma si fa raggiungere ad un soffio dalla fine. La squadra di Stramaccioni era andata in vantaggio con un bel gol nato da un fraseggio dal limite tra Bessa e Longo, furbo nel servire a

versiliana. La sfida tra australiani dell'Apia Leichardt e Città di Marino non è finita in rissa solo per la bravura degli organizzatori del torneo, tempestivi nel sedare sul nascere il contatto fisico per un rigore macroscopico non concesso all’Apia. Due gol per Saccà (Empoli), Padovan (Juventus), Uwaegbulam con Alì dell’Aspire Qatar, facilitate però dal fatto che il Viareggio partecipi con la formazione Allievi. Oggi debuttano Roma, Milan, Napoli e Lazio, che sfida il Sassuolo in cui gioca il figlio di Franco Ballerini, ct del ciclismo scomparso giusto due anni fa.

Romanò la palla che il mediano infilava in rete con un diagonale ad inizio ripresa. I belgi strappano applausi, Massimo Bruno (belga doc ma d’origini italiane) mette lo zampino in tutti gli attentati alla porta di Di Gennaro, che abdica solo nel secondo minuto di recupero su una zampata di De Wilde. Le altre La Juventus fa un solo

boccone dei danesi del Nordsjaellan conquistando la centesima vittoria nella competizione

GUIDA

g.im.

Andrea Romanò, 18 anni PEGASO

© RIPRODUZIONE RISERVATA

La Lazio sfida il Sassuolo del figlio di Franco Ballerini. In campo anche Milan, Napoli, Palermo, Parma e Roma Girone 1 Inter Anderlecht 1 1, Siena Reggina 0 0. Girone 2 Atalanta Juventude 1 0, Aspire Qatar Viareggio 5 1. Girone 3 Genoa Montevideo Wanderes 1 0, Liac NY Poggibonsi 0 2. Girone 4 Juve Nordsjaelland 6 1, APIA Leichardt Città di Marino 0 0. Girone 5 Empoli Honvèd Budapest 3 0, Pakhtakor Arzanese 3 3. Girone 6 Sampdoria Dukla Praga 3 0, Pumas Spezia 2 1 Così oggi

Girone 7 Torino Spartak Mosca (Sarzana, ore 15), Olè

Brasil Sambenedettese (Lido di Camaiore, 17). Girone 8 Fiorentina Stabaek (Borgo San Lorenzo, 15), Cesena Vicenza (San Vincenzo, 15). Girone 9 Milan Gremio Osasco (La Spezia, 17,15), Parma Modena (Pistoia, 15). Girone 10 Roma Club Nacional (Viareggio, 15), Santos Laguna Virtus Entella (Chiavari, 15). Girone 11 Palermo Guaranì (Montale, 15), Lazio Sassuolo (Galluzzo, 15). Girone 12 Napoli Bruges (Piombino, 15), Varese Rapp. Serie D (San Donato di San Miniato, 15).


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LA GAZZETTA DELLO SPORT

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SERIE A L’EVENTO 1

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P 1 Javier Zanetti, 38 anni, capitano dell’Inter: è lui il vincitore del premio «I Piedi buoni del Calcio»

Q 4

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2 Claudio Marchisio, 26 anni, centrocampista della Juve e della nazionale, 6 gol quest’anno in Serie A

Q 3 Adriano Galliani, a.d. del Milan, e Giuseppe Marotta, d.g. della Juventus: tra i due non sembrano esserci «storie tese»

Q 4 Marcello Lippi, 63 anni, sistema il nodo della cravatta al tecnico del Milan Massimiliano Allegri, 44

Il popolo della Rete ha scelto Zanetti La bontà nel pallone ha il suo simbolo

Q 5 Sebastian Frey, 31 anni, menzionato per le sue attività benefiche, tra cui quella per i bambini del Gaslini

I lettori di Gazzetta.it e di LegaserieA.it hanno votato il capitano dell’Inter: «Ricevere un premio dedicato anche al nome di Cannavò mi riempie d’orgoglio»

Q 6 Emiliano Mondonico, 64 anni, allenatore del Novara dal 30 gennaio: è subentrato a Tesser

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Q 8

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7 Don Antonio Mazzi, 82 anni, con Elenoire Casalegno, 35 showgirl: due personaggi da sempre impegnati nel sociale

Q 8 Stephan Jovetic, 22 anni, attaccante della Fiorentina: la sua attività sociale è incentrata sul suo Montenegro

FRANCESCO VELLUZZI MILANO

Javier Zanetti è un personaggio planetario. Se nel calcio ci fosse un Nobel lo meriterebbe. I piedi buoni gli permettono di stare in campo con grande dignità a quasi 39 anni, il cervello e il cuore gli permettono da 10 anni di aiutare i bambini bisognosi in Argentina con la Fondazione Pupi. Lui, che ha conosciuto la sofferenza e la povertà, e sua moglie Paula, deliziosa compagna piena di energia, non hanno mai smesso di fare del bene. E ieri sera Javier è stato incoronato al premio «I piedi buoni nel calcio». Lo ha votato il popolo del web, quello di Gazzetta.it e Legaseriea.it. È vero che Pupi gioca da una vita nell’Inter e che ha una dimensione mediatica superiore a quella di molte altre squadre, ma il premio incontra i favori dei suoi colleghi, da Schelotto ad Agazzi, da Marchisio a Prandelli e allo stesso Oddo, ieri milanista, oggi leccese, che tra i 20 calciatori indicati dai club è quello che con la Onlus Amo (Associazione Massimo Oddo) più si avvicina a Zanetti nell’impegno a favore dei bambini e di chi soffre. In trionfo Zanetti vince un tro-

feo (l’opera è realizzata dallo scultore Stefano Pierotti) in

una serata stupenda, ricca di personaggi di ogni genere, il cui intento era quello di raccogliere fondi per la Fondazione Candido Cannavò, per i Bindun di Beppe Bergomi e la Cooperativa Agora 97. «Ho conosciuto Cannavò, l’ho incontrato tante volte in questi anni italiani e posso solo dire che era un uomo straordinario — racconta il capitano nerazzurro —. Ricevere un premio che è dedicato anche a lui e alla sua fondazione è un onore. Così come è un onore aver ricevuto i complimenti dei tanti colleghi presenti a questa iniziativa». Zanetti fatica a non commuoversi quando gli riportiamo le parole di Schelotto e Agazzi. È abituato a veder gente che soffre e che anche con un suo sguardo è felice. «In 10 anni con "Pupi" abbiamo fatto tanto e non vogliamo fermarci, vogliamo continuare a crescere e a dare sorrisi ai bambini». Per una sera i tanti problemi della sua squadra passano in secondo piano. Zanetti impara dalle sofferenze che conosce per ridare carica e slancio alla squadra che ama. «Dobbiamo ripartire già dal Novara e batterlo. Dobbiamo capire dove abbiamo sbagliato e riprendere il cammino. L’obiettivo da ora in poi è vincere le partite e centrare il traguardo della Champions League. Altro non conta».

LA FONDAZIONE CANNAVÒ

Un sostegno al carcere di San Vittore Vestiti, calcetto e palestra per i detenuti I proventi dell’iniziativa «I piedi buoni del calcio — Lo sportivo esemplare» serviranno per aiutare la Fondazione Cannavò in un progetto profondo e ampio, destinato a diverse persone che per motivi diversi sono portati a vivere la realtà del carcere di San Vittore a Milano. L’obiettivo è quello di fornire vestiti di prima emergenza ai detenuti, di riuscire a costruire un campo da calcetto e di ammodernare la palestra interna. Piccole azioni che possono migliorare comunque la vita dei

detenuti. L’intento è quello di fornire un supporto immediato nelle prime ore dopo aver varcato l’ingresso del carcere, le più delicate e traumatiche, e di sostenere i detenuti nella quotidianità fatta anche di tempi dedicati allo sport. La Fondazione intitolata a Candido Cannavò è nata nelle ore seguenti alla scomparsa dell’ex direttore della Gazzetta dello Sport, avvenuta il 22 febbraio 2009. Tra gli scopi della Fondazione c’è la promozione dello sport come strumento di convivenza.


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d

HANNO DETTO

S Agazzi La solidarietà e la beneficenza sono importanti anche se fatte con piccoli gesti. Zanetti è un esempio per tutti: è bello anche solo stringergli la mano

S Prandelli Ho sempre apprezzato Cannavò. Un premio così è importante e bello per tutto quello che lui ha fatto per lo sport

«

Serata I piedi buoni in sala so-

In dieci anni con la fondazione Pupi abbiamo fatto tanto e non ci fermeremo JAVIER ZANETTI CAPITANO INTER

«

A Firenze ho aiutato il Meyer, a Genova sono vicino al Gaslini e agli alluvionati SEBASTIEN FREY PORTIERE GENOA

Ilaria D’Amico BOZZANI

no tanti: Marchisio (Juve), Zambrotta (Milan), Oddo (Lecce), Rubino (Novara), Jovetic (Forentina), Mandelli (Chievo), Agazzi (Cagliari), Schelotto (Atalanta), Frey (Genoa), Morrone (Parma), Lucchini (Atalanta). Tutti hanno da tempo deciso di impegnarsi e sostenere delle cause importanti. Da soli o accanto al proprio club. Frey, pure lui, punta l’indice sui bambini: «Ho fatto delle cose con l’ospedale Meyer di Firenze, ora mi impegno al Genoa per il Gaslini e per gli alluvionati». Marchisio si dedica alle attività Juve: «Tutte per il Sant’Anna, e al progetto "Crescere insieme"». Morrone già da tempo si batte per i bambini. Ilaria D’Amico, in diretta su Sky Sport, chiama sul palco con il vicedirettore della Gazzetta Gianni Valenti i campioni, accanto a lei Andrea Pellizzari che non fa la iena ma il conduttore. Tra i tavoli c’è il bel mondo dello spettacolo: Elenoire Casalegno, Alba Parietti, Dalila Di Lazzaro. C’è l’imprenditoria con Enrico Moretti Polegato, presidente di Diadora, Carlo Rivetti di Stone Island, Francesco Moreschi. Ci sono i grandi marchi dell’abbigliamento sportivo da Nike ad Adidas da Puma a Diadora. Ci sono presidenti e direttori sportivi. Il meglio è a tavola a gustare

un menu improntato sulla carne e sui prodotti del territorio: treccine piacentine di magro, filetto di manzo, cubo ai due cioccolati e frutti di bosco. È un salone ricco di super ospiti: Abete, Beretta, Prandelli, Lippi, Sacchi, Buffon (con il suo sponsor tecnico), Baldini, Marotta, Leonardi, Fassone, Scariolo, Tommasi, Grazioli, Mondonico e Allegri accanto a Galliani che per due ore non pensa all’arrabbiatura per la squalifica di Ibracadabra. Il Milan ha un tavolo in cui non manca anche il mitico Franco Baresi, come l’Inter con Bedi Moratti e Paolillo e la Fiorentina. I vertici di Rcs col presidente Piergaetano Marchetti e l’a.d. Antonello Perricone, insieme con il direttore della Gazzetta Andrea Monti, si godono una serata importante che sottolinea il valore della Gazzetta dello Sport, che ha portato il gotha dello sport italiano a palazzo Mezzanotte dove si trattano affari pesanti ma dove il calcio ha anche presentato i calendari due anni fa. Oggi parlar di calendari mette i brividi visto quel che è successo col maltempo, il caso Ibra mette pepe alla sfida scudetto tra Milan e Juve. Ma per una sera tutti sorridono e applaudono a quello che il gioco del calcio dovrebbe generare in tutti noi: piacere di vederlo e viverlo insieme. © RIPRODUZIONE RISERVATA

AGORÀ 97 E I BINDUN

Aiuto concreto alla «Casa di Gabri» per i bambini affetti da gravi patologie L’operazione «I piedi buoni del calcio — Lo sportivo esemplare» andrà a sostenere un progetto particolare della «Cooperativa 97 I Bindun», quello dedicato alla «Casa di Gabri», una comunità dedicata ai bambini da 0 a 3 anni affetti da gravi patologie cerebrali e situata a Rodero in provincia di Como. L’obiettivo è quello di accogliere i piccoli in una casa, in alternativa all’ospedale, all’istituto o alla famiglia, qualora questa non fosse presente o in grado di gestire i bisogni sanitari

del bambino. «Casa di Gabri» accoglie fino a 5 minori da 0 a 3 anni, di cui 4 posti residenziali e un posto riservato al pronto intervento e/o sollievo. I bambini, se necessario, possono restare nella comunità anche oltre il terzo anno. La Cooperativa Agorà 97 è stata costituita nel 1997 per gestire servizi sociali orientati ai bisogni di persone in condizioni di marginalità ed è nata per volontà de «I Bindun», di cui sono vice presidenti Beppe Baresi e Beppe Bergomi.

S Schelotto Vorrei seguire l’esempio di Zanetti. Ho già partecipato a sue iniziative, è un uomo eccezionale. A Bergamo sono andato in qualche ospedale

Oddo Con la Onlus Amo abbiamo fatto di tutto in India, in Africa e nel mio Abruzzo, a Pescara. Ora lavoriamo sulle adozioni a distanza

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Non solo calcio...

Dallo sciatore Deville fino al pugile Russo: «Serate come questa ci avvicinano alla gente» PIERANGELO MOLINARO MILANO

Non sono solo muscoli e sudore, sono ragazzi che tante volte si sentono stretti nell’immagine che la popolarità ha cucito loro addosso. Sembra che aspettino solo l’occasione per mostrare quello che davvero hanno dentro. E la serata de «I piedi buoni del calcio» sembra quella giusta. Al di là delle offerte c’è voglia di partecipare. «Perché non è vero che noi atleti siamo lontani dalla gente — afferma Nicolò Melli, ala dell’Armani Jeans Milano —. Certo, siamo privilegiati, quello che facciamo è un sogno per molti, ma non è vero che del mondo ci importa poco. Serate come queste ci avvicinano alla realtà, ci ricordano le nostre fortune e ci danno la possibilità di aiutare soprattutto in un momento come questo. Anche

Lo sport italiano è presente al gala: «Rappresentiamo la speranza e il modello per molti» noi viviamo la crisi. Certo, da privilegiati, ma la viviamo. I nostri ingaggi si riducono, gli sponsor sono meno generosi, ma per noi atleti non è un motivo sufficiente per dimenticarci degli altri, di chi soffre davvero. Serate come questa sono importanti. Ci aiutano a tenere i piedi per terra». Il coraggio Parole importanti e

S

LA GAZZETTA DELLO SPORT

ancora più belle perché uscite dalla bocca di un ragazzo di 21 anni. Ma c’è chi i problemi degli agli li vive in prima persona. Come Clemente Russo, argento all’Olimpiade di Pechino, che ci fa sognare una medaglia nei massimi del pugilato ai Giochi di Londra. Clemente, di Marcianise, quando può aiuta il cognato Pino Maddaloni nella palestra che ha aperto a Scampia per strappare i ragazzi alla criminalità. «Quando posso — spiega Russo — perché ora vivo e mi alleno ad Assisi, vengo a gareggiare a Milano e quando riesco faccio una scappata a Napoli per salutare la famiglia e aiutare Pino. Noi

Gazzetta.it SUL NOSTRO SITO VIDEO E INTERVISTE DELLA SERATA Sul sito trovate tutti i filmati relativi alla serata dedicata ai «Piedi buoni del calcio» con le interviste ai protagonisti e le immagini della premiazione. Si tratta di un’occasione imperdibile per rivivere l’evento benefico organizzato dalla Gazzetta dello Sport che ha premiato i calciatori più meritevoli in ambito sociale in una serata di gala organizzata nel centro di Milano.

Lo sciatore Cristian Deville, 31 anni BOZZANI

sportivi abbiamo un ruolo importante, rappresentiamo per molti ragazzi la speranza, il modello. E lo dobbiamo essere anche nella solidarietà».

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TUTTI I PREMIATI

Il progetto Prosegue Russo:

«Sto pensando già al dopo. Il dopo Londra potrebbe essere il professionismo, ma il dopo dopo... Chissà, vorrei realizzare anch’io un progetto che aiuti i giovani, che mi permetta di trasmettere quello che ho imparato». Ha proprio ragione Pierluigi Marzorati, indimenticato campione di basket e ora presidente del Coni lombardo, quando dice: «Il mondo dello sport non è solo immagini negative. E gli sportivi fanno molta più solidarietà di quanto si pensi. Perché è giusto farla, perché dà ancora più significato all’attività che svolgi. Ricordo quando giocavo. A Cantù sotto le feste ci vestivamo da Babbo Natale e andavano in giro con un furgone a raccogliere cibo, vestiti, scarpe da dare ai meno fortunati. E alla sera quando tornavo a casa ero forse più soddisfatto che dopo certe vittorie». Il significato Non tutti nello

sport sono milionari, ma non è solo una questione di denaro. Cristian Deville ad esempio, slalomista, re tre settimane fa di Kitzbuehel, è partito dalla Val Fassa per partecipare all’evento della Gazzetta: «La popolarità ti responsabilizza, e partecipare ad iniziative di solidarietà è fra i modi più belli di vivere il successo. Ti rende fiero di te stesso e forse alla gente piaci di più». Ma c’è chi la sua solidarietà l’ha strutturata, come l’allenatore dell’Armani Jeans, Sergio Scariolo, che in Spagna ha dato vita ad una fondazione intitolata al padre Cesare, morto nel ’98 di leucemia, per aiutare le cure ai bambini affetti da questa terribile patologia. «Non solo denaro — afferma — ma partecipazione concreta. Vivere da vicino la sofferenza aiuta a crescere come uomini e come atleti, ti fa essere grato alla vita. Se fai vera solidarietà è più quello che ricevi di quanto dai». © RIPRODUZIONE RISERVATA

Premi e menzioni Durante la serata non solo Javier Zanetti ha ritirato il riconoscimento per la sua attività benefica e sociale. Ma tutti i calciatori presenti sono stati premiati perché si sono distinti per le attività benefiche durante l’anno. Menzioni speciali sono andate anche a Cesare Prandelli, attuale commissario tecnico dell’Italia, e Marcello Lippi, Campione del Mondo 2006 con gli Azzurri.


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LA GAZZETTA DELLO SPORT

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SERIE A L’INTERVISTA LA MEDIA PUNTI DEI TECNICI SUBENTRATI

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DONADONI

RANIERI

MARINO

MUTTI

ROSSI

MANGIA

PIOLI

FICCADENTI

BALLARDINI

ARRIGONI

COSMI

MONDONICO

Subentrato a Colomba alla 18a: 8 punti in 4 gare col Parma

Ha sostituito Gasperini all’Inter dalla 5a giornata: 35 punti in 19 gare

Al posto di Malesani, alla 17a giornata al Genoa: 9 punti in 5 gare

Ha rilevato Mangia al Palermo dopo la 16a: 11 punti in 7 gare

Dalla 12a al posto di Mihajlovic alla Fiorentina: 16 punti in 11 gare

Ha rilevato Pioli nel Palermo prima del via: 20 punti in 15 partite

A Bologna per Bisoli dalla 7a giornata: 21 punti in 16 gare

Per Donadoni al Cagliari prima del via: 12 punti in 10 incontri

Al Cagliari per Ficcadenti dalla 12a giornata: 14 punti in 12 partite

Ha sostituito Giampaolo dall’11a al Cesena: 13 punti in 12 partite

Per Di Francesco dalla 15a giornata al Lecce: 9 punti in 9 incontri

Ha sostituito Tesser dalla 21a al Novara: 1 punto in 2 gare

Giovinco è pronto per una grande squadra?

Donadoni

«Prontissimo, se gioca sempre con l’atteggiamento che ha avuto con il Chievo. A me ricorda Zola, e gli auguro di fare la stessa carriera di Gianfranco».

«A Parma nascerà l’Ajax della via Emilia»

E Biabiany? Non era da Inter?

«Sì, Van Basten tifa per noi Qui fabbricheremo talenti»

DAL NOSTRO INVIATO

ANDREA SCHIANCHI PARMA

La rivelazione arriva alla fine della chiacchierata ed è il segnale di un legame che dura da più di vent’anni: «Il Parma ha un nuovo tifoso, si chiama Marco Van Basten». A dirlo è Roberto Donadoni, da poco più di un mese allenatore della squadra emiliana e grande amico dell’ex fuoriclasse olandese. «Ci sentiamo spesso, parliamo di tutto, di pallone e di altro, passiamo sempre una settimana di vacanza assieme. Con lui e con Tassotti ho un rapporto speciale, e so che Marco segue il mio percorso qui a Parma. E’ un tifoso in più». Come lo è Carlo Ancelotti che, al momento della firma del contratto, gli ha telefonato, lo ha incoraggiato e, materia nella quale eccelle, gli ha pure consigliato un paio di ristoranti da frequentare. Insomma c’è un bel pezzo di quel

Grande Milan che fu a osservare con curiosità le piroette di Giovinco e le volate di Biabiany. «L’obiettivo è non deluderli, e soprattutto non deludere la gente di Parma che mi ha dimostrato fin da subito grande affetto». Otto punti in 4 partite (di cui 3 in trasferta) sono un bottino pesante. Che medicina ha usato per curare il malato?

«Nessun segreto, anche perché non ne conosco. I giocatori mi hanno dato la loro disponibilità a lavorare, sudare e imparare. E la società, nel mezzo del mercato che non è mai un periodo facile da attraversare, mi ha aiutato». La vittoria di Verona contro il Chievo alimenta le speranze: dove può arrivare il Parma?

«Ancora non lo so. Voglio fare bene nella seconda parte di stagione, si può. Obiettivi non ne fisso».

ve... Il fatto è che noi vorremmo un calcio più spregiudicato e poi, però, chiediamo il risultato a tutti i costi. Bisogna mettersi d’accordo: non si può avere la botte piena e la moglie ubriaca. Un saggio compromesso è la via da seguire».

«E’ giovane, deve ancora rendersi conto delle sue qualità. Che sono notevoli».

Che cosa sarebbe successo a Villas Boas, se fosse stato in Italia, dopo che il suo Chelsea è passato dal 3-0 al 3-3?

Una curiosità: lei crede che un allenatore valga più o meno del 20 per cento? E’ un dibattito che tiene banco...

«Forse lo avrebbero esonerato. O avrebbe le ore contate. Questa è la realtà».

«Un allenatore conta. E parec-

Che cosa ha preso da Sacchi e da Capello?

«

«La meticolosità nel lavoro di tutti i giorni dal primo, la capacità di gestire i momenti critici dal secondo».

« Dopo l’esperienza di Cagliari, conclusa piuttosto burrascosamente, sente di aver imboccato la strada del rilancio?

«Guardi, io non ho ancora capito perché è finita la mia avventura a Cagliari. Quando sono arrivato il presidente Cellino mi ha chiesto la salvezza e l’ho raggiunta. Poi è successo qualcosa, Non so esattamente che cosa... Di fatto, ora ho un’occasione importante in una società che ha idee precise, che condivido. Mi sembra di essere sulla stessa lunghezza d’onda dei dirigenti: un bel cominciare». Dopo aver guidato la Nazionale, Parma non le va stretta?

«Assolutamente no. E’ la dimensione ideale per fare calcio. Mi piacerebbe che Parma diventasse una piccola fabbrica di talenti, come l’Ajax. Servono tempo e una grande organizzazione, ma il presidente Ghirardi e il direttore Leonardi hanno le idee chiare».

la scheda ROBERTO DONADONI 48 ANNI ALLENATORE PARMA

Roberto Donadoni è nato a Cisano Bergamasco il 9 settembre 1963. Centrocampista, cresciuto nell’Atalanta, con il Milan ha giocato dall’86 al ’96 e dal ’97 al ’99 vincendo 6 scudetti, tre Coppe dei Campioni e due Intercontinentali Inizia ad allenare nel 2001 a Lecco in C1. Nel 2002 03 passa al Livorno, poi al Genoa dove è esonerato. A gennaio 2005 torna a Livorno. Nel 2006 è c.t. della Nazionale e a Euro 2008 è eliminato dalla Spagna ai quarti. Poi il Napoli e il Cagliari dal novembre 2010, dove viene esonerato prima del via della stagione 2011 2012.

Il Giovinco del gol a Chievo è pronto ormai per una grande squadra. A me ricorda Zola Odio l’ipocrisia di chi dice che non vuol giudicare l’arbitro ma al primo torto strilla

chio. Non so dare percentuali, ma senza un allenatore non c’è una squadra e con questo penso di aver risposto». Che cosa significa fare l’allenatore oggi?

«L’aspetto tecnico è il più semplice da gestire, quello che crea meno preoccupazioni. Poi c’è tutto il contorno, mettere d’accordo le varie componenti della squadra, bisogna curare la psicologia, l’organizzazione, insomma il lavoro non manca». Meglio fare il calciatore o l’allenatore?

«Devo dire l’allenatore, perché non posso più giocare...». Secondo lei, il campionato italiano è scadente?

«Ma non scherziamo! Il nostro torneo è difficile, le squadre medio-piccole sono migliorate, ora mettono in difficoltà le grandi. Guardate che cosa ha fatto il Siena in casa della Ju-

Altri maestri?

«Carlos Alberto Parreira, uomo di grande cultura». Qual è il suo sogno di squadra?

«Non ce l’ho, perché dipende dai giocatori che ho a disposizione. Se avessi il gruppo del Milan o della Juve, adotterei un determinato modulo. Siccome alleno il Parma, mi adeguo alle caratteristiche dei singoli e sono pronto a variare». Dicono che l’ambiente non dia stimoli, è vero?

«Mi sembra un controsenso. Gli stimoli sono io a doverli cercare e trasmettere ai miei giocatori. Ripeto: questa mi sembra la piazza giusta per fare calcio». Che dice, da ex milanista, della lotta scudetto? Sembra il campionato del ciapanò...

«Sì, è una sfida piuttosto curiosa. Quando ha la possibilità di allungare, frena. Mah... Credo che la lotta tra Milan e Juve sia alla pari». Che cosa le dà fastidio dell’ambiente del calcio?

«L’ipocrisia. E poi non mi va che uno predichi bene, dica che non intende giudicare l’operato dell’arbitro, e appena gli capita di subire un torto è subito lì a strillare. Serve più coerenza». © RIPRODUZIONE RISERVATA


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SERIE A IL PERSONAGGIO

story Le tappe della sua scalata: da Ostia alla Coppa del Mondo La stagione d’esordio Lanciato da Capello nel 2001 E’ il 30 ottobre 2001 quando Fabio Capello fa esordire il giovane De Rossi LIVERANI

L’apoteosi di Germania 2006 In lacrime per la Coppa E’ la notte del 9 luglio 2006: a Berlino diventa campione del mondo INSIDE

2008: la bacheca cresce Con la Sensi e la Coppa Italia De Rossi solleva la seconda Coppa Italia (e l’ex presidente Rosella Sensi) REUTERS

I due capitani Con Totti intesa perfetta De Rossi e Totti: sono i simboli di una Roma già proiettata nel futuro ANSA

De Rossi, amore Roma «Però basta alibi: voglio vincere» L’azzurro: «Niente sconti sul contratto. E il club lavori per tornare a giocarsi lo scudetto» MASSIMO CECCHINI ROMA

Chi ha detto che la Borsa non ha un cuore? Nel giorno in cui Daniele De Rossi ufficializza il suo rinnovo di contratto fino al 2017, il titolo Roma viene sospeso per eccesso di rialzo per chiudere poi con un +6%. Il fixing sentimentale, però, non accenna a scendere, anche se una postilla è d’obbligo: lui rimane in giallorosso anche per vincere. Grazie Luis «Resto perché mi so-

no reso conto che ciò di cui ho bisogno sta qui. Certo, qualche indecisione ce l’ho avuta, però ho bisogno della Roma per giocare a pallone in una certa maniera. C’è stato un momento lo scorso anno in cui ho sentito che l’amore dei tifosi nei miei confronti era leggermente scemato. Non ero visto più come un giocatore forte. Perciò ho avuto voglia di vedermi in altri palcoscenici e confrontarmi con i più forti al mondo. Mi hanno cercato tanti club di cui non farò il nome; alcuni molto potenti per il blasone (Real Madrid); altri invece che mi hanno levato il sonno per due-tre notti perché fanno offerte folli (City). Mi volevano anche società italiane ed è sta-

il Commento

Daniele De Rossi, 28 anni, ieri a Trigoria con il direttore generale della Roma, Franco Baldini, 51 anni ANSA

to un onore, ma ho sempre risposto che sarebbero state la mia ultima scelta. Dispiaceri? Sentire qualcuno che mi conosce, anche a Trigoria, parlare di clausole e altro. Ho fatto anche il "guardone" su internet per sapere quello che dicevano. Il mio amore per la Roma va al di là di dirigenza o allenatori, ma Luis Enrique è stato fondamentale. È l’allenatore migliore con cui sia mai stato e poi a livello tattico mi valorizza, mi dà tante responsabilità. Fare il compitino non è per me: mi piace stare al centro della manovra, essere la causa delle vittorie

e a volte delle sconfitte». Presenze in Nazionale De Rossi non nasconde come il principale nodo sia stato l’ingaggio. La parte fissa ammonta a 5,5 milioni netti a stagione, ma i premi (anche a presenza in azzurro) dicono che arriverà a guadagnare almeno dai 6 ai 6,5 milioni. «Era il mio ultimo contratto importante e non volevo fare sconti: ho chiesto una cifra dal primo giorno e non è cambiata. Inserire la clausola rescissoria è stata un tentativo della società e ci ho pensato anche io ma avrebbe sto-

nato con la mia storia a Roma. È un calcio che ha poche bandiere, ma quelle poche guadagnano quanto vogliono. Non ho mai capito i tifosi quando fischiano chi se ne va. Comunque ora per mandarmi via devono cacciarmi, anche se non si può mai sapere come sarà il fisico fra tre anni, ma io il parassita a Roma non potrei mai farlo». Niente alibi Raggiunto l’accordo, però, Daniele stimola la società. «Io voglio che questo sia l’unico anno in cui partiamo in seconda linea. Ne abbiamo parla-

to fin troppo creando forse un alibi, ma quest’anno non era pensabile di poter competere con le più forti. Però ora basta. Dalla prossima stagione Baldini deve fare un grosso lavoro. C’è da maturare, ma penso che in 5 anni si possa tornare a lottare per uno scudetto. La Champions è leggermente più difficile perché ci sono delle realtà giganti come investimenti e introiti. Totti? Mi ha dimostrato che si può essere felici anche qui. Lui ha uno scudetto che a me manca, che è la vera spinta che ho. A Roma si può essere grandi senza scudetti o medaglie, ma ho una grande voglia di mettere qualcosa in bacheca. La nuova società Usa? Mi hanno elencato gli obiettivi da raggiungere, anche se non ho capito ancora quale sia il presidente (ride, ndr). Pallotta mi ha fatto una buona impressione: vuole vincere senza perdere tempo». Quindi meglio essere ambiziosi da subito. «Spero che si possa lottare per un posto in Champions. L’obiettivo è arrivare più in alto di Lazio, Napoli, Inter e Udinese», chiude De Rossi, che ha quasi risolto il problema pubalgia. «Quando sto fuori divento triste, non so stare senza giocare». Nessuna meraviglia che la Roma da oggi possa davvero sorridere.

IL DIRETTORE GENERALE

Baldini: «Presto gli daremo una squadra vincente» Pungolato da De Rossi, Franco Baldini non mostra dubbi: «Daniele vuole vincere e ha percepito la possibilità di poterlo fare restando a Roma». «Ho verificato con mano — aggiunge il d.g. — le offerte che gli sono arrivate da squadre molto più prestigiose della Roma, e da squadre più esotiche che hanno messo sul piatto cifre folli. E questo dimostra che la sua non è stata una scelta fatta per denaro». Ora al d.g. toccherà soddisfare il prima possibile le ambizioni di De Rossi. «Vogliamo proporre un bel calcio — giura — ma ora non possiamo stabilire quando diventerà vincente, comunque quello è l’obiettivo». Nella conferenza tutta dedicata al contratto di De Rossi, uno sguardo pure alle ultime polemiche del campionato. «L’atteggiamento della Roma è evidente, per noi gli arbitri sono solo dei particolari», chiosa Baldini.

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Raggiunto Buffon: è l’italiano più pagato in A Ma la crisi si sente. aumento in controtendenza

GDS

CARLO LAUDISA twitter @carlolaudisa MILANO

Daniele De Rossi affianca Gigi Buffon. Ma il sorpasso è nei fatti. Il centrocampista romanista dal 1˚ luglio diventerà l’italiano più pagato in Serie A ed è un cambio della guardia senza precedenti. Ai tempi in cui era Totti (ora a 4,8 milioni netti) il giallorosso più ricco

molti altri azzurri guadagnavano all’incirca quelle cifre. Ora, invece, la crisi ha limato anche gli ingaggi dei nostri top player. E più in generale nella massima serie soltanto Ibrahimovic (9 milioni più 3 di bonus) e Sneijder (6 più bonus) guardano dall’alto i colleghi italiani. Poi, il divario è netto.

gione rossonera ne aveva portati a casa 7) e gli stessi Giorgio Chiellini e Claudio Marchisio ora non vanno molto oltre i 3. Tanto per dirne una, Riccardo Montolivo ha concordato con il Milan un quadriennale da 3,5 milioni a partire dalla prossima stagione. E dire che lascia la Fiorentina a parametro zero...

I paragoni Basti pensare che lo

Leadership E comunque il pri-

scono una retribuzione media superiore ai 6,5 milioni annui sino al 2017. Invece il vincolo di Buffon con la Juve scade tra un anno. Il club di corso Galileo Ferraris ha già programmato il rinnovo a fine stagione. E’ dura credere, però, che il portiere possa strappare un ingaggio superiore all’attuale e ciò in considerazione del fatto che ha appena compiuto 34 anni.

stesso Andrea Pirlo nell’approdo in bianconero è sceso a quota 3,5 milioni (nell’ultima sta-

mato di De Rossi è destinato a resistere a lungo. I bonus concordati con la Roma gli garanti-

La tendenza Un fatto è certo. La Roma ha potuto programmare

il ricco rinnovo di De Rossi nell’ambito di un progetto di ringiovanimento che in prospettiva porta a considerevoli risparmi nel monte-stipendi. Un esempio? Via Borriello con i suoi 4 milioni d’ingaggio, spazio al baby Borini come vice Osvaldo. E così via. Più in generale la lente dell’incombente Fair play finanziario condiziona non poco le mosse dei nostri club. La spesa per gli ingaggi ha sfondato il muro del miliardo di euro a stagione. Ed è indi-

spensabile un’inversione di rotta che porterà fatalmente a forti differenziazioni all’interno di uno spogliatoio. Le altre A maggior ragione ciò

accade nei club meno danarosi. La forbice tende ad allargarsi sempre più. I tesserati in A sono circa 1.200 e i calciatori milionari sono 129: quindi poco più del 10%. Gli altri? Cominciano a stringere la cinghia. Si fa per dire, ovvio. © RIPRODUZIONE RISERVATA


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SERIE A COPPA ITALIA L’IDEA

Sannino: «Anticipiamo la semifinale»

I NUMERI

SIENA (a.l.) Per giovedì, giorno della semifinale d’andata di Coppa Italia con il Napoli (ore 20,45), a Siena è prevista una temperatura di 3 gradi sotto lo zero. Anche per questo, a Radio Kiss Kiss, Giuseppe Sannino ha chiesto l’anticipo alle 18. «Sarebbe una bella cosa per l’incolumità dei calciatori — ha spiegato l’allenatore del Siena —. Credo che anche il Napoli, avendo la Champions League, voglia cautelarsi da eventuali infortuni per il ghiaccio».

le gare senza vittoria in campionato per il Napoli: dopo l’ultimo successo dell’8 gennaio (3-1 a Palermo), per Mazzarri sono arrivati quattro pari e una sconfitta

Walter Mazzarri, 50 anni, allena il Napoli dall’ottobre del 2009 quando subentrò a Roberto Donadoni IPP

Lippi a Mazzarri «Provaci ancora, così vincerai» L’ex c.t.: «Rincorri tutti gli obiettivi, uno lo centri. Un mio ritorno a Napoli? Dopo Walter» MIMMO MALFITANO NAPOLI

Sarà stato il fascino di Napoli, la sua bellezza, i ricordi di quelle mattinate trascorse in barca, a Marechiaro, in quell’oasi di mare e sole. Sarà stato anche il ricordo di un’annata strepitosa (’93-94), l’ultima prima del declino, che rilanciò il Napoli in Europa due stagioni dopo l’addio di Diego Maradona: chissà! C’è una novità interessante, in ogni modo, che Marcello Lippi ha svelato nel corso del suo intervento a «Radio Gol», su KissKissNapoli. L’ex commissario tecnico della Nazionale italiana sarebbe ben disposto a rivedere le idee sul suo futuro professionale se un giorno gli venisse proposta la panchina del Napoli: «Ritornare per il dopo Mazzarri? Perché no, a 64 anni sono pronto a tutto», ha ribattuto senza esitazioni. Poco importa che si tratti di una squadra di club e non di una Nazionale: Napoli farebbe cadere tutte le riserve che Lippi aveva annunciato per il suo futuro dopo il Mondiale in

Sudafrica. Quella più interessante, appunto, riguardava la decisione di non allenare più squadre di club.

Futuro Mazzarri Ipotesi affasci-

nante, comunque, che potrebbe trasformarsi in realtà soltanto se Mazzarri decidesse di lasciare la panchina al termine di questa stagione. Una possibilità remota, al momento, perché non più tardi di un mese fa, lo stesso allenatore ha dichiarato di avere tutta l’inten-

zione di rispettare il contratto che scadrà nel giugno 2013. Ma la sua riconferma dipenderà dai risultati ottenuti, a prescindere da quanto riportato sul contratto. «Sono un suo estimatore, apprezzo quello che sta facendo col Napoli», ha osservato Lippi parlando del tecnico napoletano. «Gli ho detto che ad inizio stagione lui e la società hanno dato l’impressione di aver fatto una scelta, ovvero quella di voler privilegiare la Champions League. Ho capito durante l’esperienza alla Juventus che non bisogna mai scegliere un obiettivo. Se si prova a vincere tutto il possibile, alla fine qualcosa ti resterà».

Il passato

risultati non certo esaltanti di queste ultime settimane, Lippi ha parlato di un Napoli in crescita. «Nella passata stagione gli azzurri sono arrivati terzi in classifica ed hanno ottenuto la Champions dopo aver a lungo conteso lo scudetto a Milan e Inter. È normale che i tifosi si aspettavano qualcosa in più in campionato, quest’anno. Ma quanto fatto finora resta comunque straordinario». Illusione Champions Tra poco

Sesto posto nel 1993-94 Marcello Lippi (nella foto sopra davanti a Ciro Ferrara), ha allenato per una sola stagione il Napoli, nel ’93-94. Ottenne il sesto posto e la qualificazione alla Coppa Uefa. Poi lasciò per la Juventus. Insieme a Ferrara.

più di una settimana, il San Paolo ospiterà un evento di grande livello: la gara di andata degli ottavi di Champions League che opporrà il Napoli al Chelsea. «La settimana scorsa ho incontrato Villas Boas, era preoccupato per questa doppia sfida. E’ un segno che in Europa si tiene in grande considerazione il Napoli. Certo la classifica in campionato potrebbe essere migliore, ma il cammino in Champions compensa tutto», ha concluso Marcello Lippi.

FRANCESCO CARUSO

Il giro della classifica in 3 settimane. Un bel salto in avanti di ben sei gradini. Lo ha fatto il Palermo che il 15 gennaio, dopo l’ultima sconfitta di Verona contro il Chievo (1- 0) era quattordicesimo in classifica con 21 punti e appena 6 di vantaggio dalla terzultima. Mutti era alla

gol segnati dal Napoli in 22 giornate di campionato. E’ il secondo attacco della Serie A dietro al Milan (43). Eppure domenica scorsa non si sono viste reti nello scontro diretto

Parola di Jo-Jo «Ho rinnovato, ma in futuro non si sa mai» Il montenegrino: «Sento tanto parlare di me in giro...» FABIANA DELLA VALLE MILANO

Se gliel’avessero predetto a inizio stagione probabilmente non ci avrebbe creduto nemmeno lui. Stevan Jovetic aveva fissato un obiettivo che però ha superato più in fretta del previsto. «Avevo detto che volevo arrivare in doppia cifra, ora sono già a 12. Mi toccherà alzare la posta... Non mi pongo limiti, più segno e meglio è». Più segna più la Fiorentina allontana il periodo no. Domenica Jovetic con una doppietta di rigore ha ipnotizzato Handanovic e annientato l’armata l’Udinese. Jovetic, lei è terzo in classifica marcatori, davanti ci sono solo Ibrahimovic e Di Natale. E’ la sua migliore stagione di sempre?

«Sicuramente sì. Sono molto soddisfatto, perché dopo l’infortunio non è stato facile ritrovare continuità». Merito della tua nuova posizione in campo?

«Anche. Mi piace muovermi vicino alla porta perché mi permette di segnare di più. Con Mihajlovic giocavo più arretrato, io sono un attaccante e gioco soprattutto per il gol. Però se segno così tanto è merito di tutta la squadra». Però Delio Rossi non è soddisfatto al 100%. Domenica ha detto che lei non sempre lo ascolta...

Stevan Jovetic, 22 anni

(sorride) «Non so a che cosa si riferisse il tecnico, io cerco sempre di fare quello che mi dice. Mi chiede di seguire i centrocampisti centrali, poi magari ogni tanto improvviso... Comunque domani (oggi, ndr) ne parleremo».

LAPRESSE

Si sente già al top?

«No. Mi manca ancora un buon 20%. Posso fare meglio». L’arrivo di Amauri ha portato energia positiva?

«E’ un giocatore fortissimo, ci mancava uno con le sue caratteristiche. Le due vittorie consecutive hanno contribuito a restituirci fiducia e ci stanno facendo riconquistare i nostri tifosi, però non possiamo sentirci tranquilli. Dobbiamo raggiungere la salvezza». La salvezza non è un po’ troppo poco per le vostre potenzialità?

«E’ vero, possiamo arrivare molto più in alto, però in questo momento dobbiamo fare un passo alla volta». Parliamo del futuro: le grandi squadre sono già alla finestra. Lei si vede ancora in maglia viola o potrebbe cambiare squadra?

«Ho rinnovato il contratto e sono tranquillo anche se non si sa mai. Sento le voci ma al momento sono concentrato solo su questa stagione». © RIPRODUZIONE RISERVATA

PROMOZIONE È SUCCESSO A OLBIA

Il Palermo rinato con buonsenso terza partita della sua gestione, reduce dalla sconfitta casalinga contro il Napoli (1-3) e dal 2-2 prenatalizio di Novara nel quale aveva sprecato il doppio vantaggio. Ma dal 22 gennaio tutto è cambiato, battendo il Genoa al Barbera (5-3) il tecnico bergamasco ha rinsaldato la panchina e il Palermo ha spiccato il volo e non è ancora atterrato. Dopodiché sono arrivate altre 2 vittorie contro Novara e Atalanta e il rocambolesco pareggio di San Siro contro l’Inter e la tripletta di Miccoli. Con 10 punti in 4 partite e 13 gol segnati, il Palermo è balzato al settimo posto della graduatoria con 31 punti in compagnia del Napoli e a pochi passi dall’Europa.

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QUI FIORENTINA

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IL SALTO DAL QUATTORDICESIMO POSTO AL SETTIMO

Mutti ha riportato la serenità, Miccoli e Budan i gol, Viviano la sicurezza

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Cammino positivo Nonostante i

Napoli nel cuore Quell’esperien-

za napoletana, però, gli è rimasta dentro, come l’affetto per la città, ricambiato nella stessa misura dalla gente di Napoli. Tra Lippi ed i napoletani c’è sempre stato un grande feeling. E fu proprio quel posto in coppa Uefa, conquistato all’ultima giornata di campionato, vincendo a Foggia con un gol di Paolo Di Canio, ad aprirgli definitivamente le porte della Juve. Da quel momento, la sua carriera è stato un crescendo continuo. Un suo ritorno da queste parti, dunque, sarebbe sicuramente ben accolto.

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La trasformazione rosanero possiamo riassumerla in 3 capitoli. I motivi Il primo riguarda naturalmente la panchina e l’avvento di Mutti che ha usato il buon senso e ridato certezze ad un gruppo frastornato dai tanti esperimenti e dai troppi cambi di formazione. Puntando su 13 titolari l’allenatore ha rimesso in moto la fantasia e l’estro dei suoi uomini più talentuosi. E qui passiamo al secondo punto: l’accoppiata d’attacco Miccoli-Budan. La nuova coppia del gol è già a quota 14 e non ha alcuna intenzione di fermarsi. Miccoli (10 centri e scommessa vinta con Zamparini) sembrava

avviato sul viale del tramonto e nel frattempo è diventato il miglior realizzatore rosanero di tutti i tempi con 65 reti. Budan lo davano per finito e aveva già le valigie pronte: ha segnato 4 volte in altrettante partite. E ancora manca Hernandez, ma già recuperabile per la gara di sabato a Cagliari. Il terzo motivo della rinascita riguarda gli ultimi 2 acquisti: Viviano e Donati. Il portiere, il terzo della stagione dopo Tzorvas e Benussi ha dato sicurezza a tutto il reparto arretrato. Col centrocampista il Palermo ha ritrovato il regista che mancava ormai dai tempi di Corini. Cose semplici e normali, come in fondo è il calcio. © RIPRODUZIONE RISERVATA

Il portiere si sistema i calzettoni, l’avversario tira il rigore: convalidato Un rigore a porta vuota. Forse non era mai successo nella storia del calcio. E invece è capitato nel campionato di Promozione, in Sardegna, domenica pomeriggio a Olbia. Il portiere dell’Olbia 05, Gianni Picasso, ex Primavera del Cagliari (quando sulla panchina della prima squadra c’era l’attuale allenatore dell’Inter, Claudio Ranieri), tra i pali non c’era proprio. Era in campo, ma lontano dalla linea di porta perché si stava sistemando i calzettoni. E per fare questa operazione si era sfilato i guanti. Una perdita di tempo che evidentemente non è stata gradita dall’arbitro Satta della sezione di Ozieri, che per tutta risposta ha fischiato: un

trillo secco che per Talanas, il giocatore del Fonni incaricato di trasformare il penalty, è stato il segnale per prendere la rincorsa e calciare verso la porta sguarnita. Bufera All’indirizzo del direttore di gara sono arrivate mille proteste, ma Satta è stato irremovibile: rete convalidata e 1 0 per gli ospiti. Un gol tra l’altro decisivo perché il Fonni, grazie a quel rigore, è riuscito a espugnare il campo di Olbia. Infuriato il presidente dei galluresi Aldo De Laurentis già negli spogliatoi ha annunciato che chiederà alla Federcalcio la ripetizione della partita. © RIPRODUZIONE RISERVATA


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Siena

Pegolo, tolto dalla naftalina per fare l’eroe ALESSANDRO LORENZINI SIENA

Bologna ANDREA TOSI BOLOGNA

Con la difesa a tre Pioli pattina sicuro Bologna imbattuto dopo il cambio dietro: neanche il gelo fa paura Mentre i dirigenti scrutano il cielo temendo una nuova ondata di neve e preparano un ritiro anticipato per sfuggire dal gelo, Stefano Pioli guarda alla classifica che ancora gli sorride dopo lo 0-0 di Lecce, il quinto risultato utile del nuovo anno e la conferma della tenuta della difesa a tre, introdotta proprio con la prima partita del 2012. Da quando ha cambiato lo schieramento dietro, il Bologna non ha mai perso e ha subìto solo due gol, entrambi su calcio piazzato. Dopo avere resistito bene all’urto di Napoli e Roma, i prossimi test contro Juve, Inter e Udinese diranno tutta la verità sull’efficacia del terzetto Raggi-Portanova-Antonsson, gli attuali titolari della retroguardia rossoblù. «L’idea della nuova difesa è nata per l’esigenza di infoltire il centrocampo a beneficio di Perez e Mudingayi che con la linea a quattro possono agire al meglio da mediani centrali — dice Pioli —. Avendo difensori che per caratteristiche fisiche e tecniche sono idonei per il modulo a tre mi è sembrato naturale cambiare. I risultati finora hanno premiato questo passaggio che peraltro era già nelle corde del Bologna. La squadra sta dimostrando solidità». © RIPRODUZIONE RISERVATA

Stefano Pioli, 46 anni, è subentrato a Bisoli LAPRESSE

Lecce GIUSEPPE CALVI LECCE

Carrozzieri espulso Stipendio più basso Il difensore ha un bonus per le presenze: ne servono 10, ma è a 6 Neppure è il caso di mettersi a fare i conti. Moris Carrozzieri è ancora lontano dal primo traguardo-bonus previsto dal contratto annuale che a luglio ha firmato con il Lecce. Scontata la lunga squalifica per doping e risolto il vincolo col Palermo, il difensore accettò un’intrigante sfida con il club di Semeraro: ingaggio limitato a 170 mila euro al netto e premi a obiettivo, legati alle presenze in campionato. Dopo 10 gettoni, Carrozzieri matura 20 mila euro e, da lì in poi, altri 2.000 euro per ogni incontro disputato. Sin qui, però, il gigante della difesa è ancora fermo a quota 6 e, espulso per doppia ammonizione nell’ultima partita col Bologna, sarà costretto a saltare il prossimo impegno a Bergamo. Dopo l’operazione al ginocchio sinistro (menisco) a fine agosto, aveva debuttato in campionato a Palermo: 4 presenze consecutive e poi, per altri problemi muscolari e due squalifiche, Moris ha giocato solo contro Parma e, appunto, Bologna. Tra i difensori giallorossi, soltanto Diamoutene, mai in campo, e Miglionico (3 gettoni, però è arrivato a gennaio) sono stati utilizzati meno di Carrozzieri. © RIPRODUZIONE RISERVATA

Inaspettata, come la scena finale di un giallo. Eppure la storia di Gianluca Pegolo (foto IPP) forse assomiglia di più a una fiaba, quella con il lieto fine. Appena pochi mesi fa il portiere di Bassano del Grappa era in frigorifero, ai margini della rosa del Siena, che pure mieteva successi in B con Conte in panchina. Terzo portiere dietro Coppola e Farelli, tanta tribuna e solo qualche panchina. Adesso è diventato fondamentale. Questa estate Sannino lo ha riportato in gruppo, anche se le gerarchie erano precise:

Brkic, il giovane serbo arrivato dall’Udinese titolare, lui in panca. Un’apparizione in campionato con l’Atalanta, poi la Coppa Italia, con Pegolo decisivo a Palermo: proprio al Barbera ipnotizza Bollino e Cetto ai rigori. Il Siena passa il turno e pone le premesse per la storica semifinale (giovedì la «prima» con il Napoli). La favola, però, non finisce qui: con Brkic fuori dopo un’operazione di rinforzo addominale, Sannino lo toglie dalla naftalina anche per il campionato. E la

Formello innevata Si «sverna» a Ostia

risposta di Pegolo è impeccabile. Positivo nella vittoria con la Lazio, incolpevole nella sconfitta di Parma, pararigori (a Cavani) nel pari con il Napoli, unico a salvarsi nel derby di Firenze. E poi fondamentale per il pareggio con la Juve. Guarda caso proprio con Conte come avversario. «Vivo un momento di grande soddisfazione personale — dice — ma non ho desiderio di rivalsa. Ora ho la fortuna di poter raccogliere i frutti del mio lavoro». © RIPRODUZIONE RISERVATA

Udinese FRANCESCO VELLUZZI MILANO

Guidolin in viaggio I biancocelesti «emigrano» sul litorale. E col si dimentica Cesena vogliono giocare alle 15: Rocchi è out la porta aperta Lazio STEFANO CIERI ROMA

Tutti al mare, tutti al mare...Sarà questa la colonna sonora della Lazio oggi e domani. Già, perché per aggirare le difficoltà create dalla ondata di gelo e neve che si è abbattuta sulla zona nord di Roma, per le prossime 48 ore la banda di Reja lascerà il centro di Formello e si allenerà ad Ostia. A due passi dal mare, dunque, nella zona della capitale risparmiata dalla nevicata di venerdì, che viceversa si è abbattuta copiosa dalle parti di Formello, impedendo alla Lazio di allenarsi prima del match col Genoa, con tanto di polemiche sull’opportunità di giocare il match di Marassi. Col Cesena di pomeriggio? Una situazione di impraticabilità (dei campi, ma anche delle strade adiacenti) che a Formello sussiste tuttora. Così, per la ripresa della preparazione fissata per oggi pomeriggio, la società ha dato a tutti appuntamento al campo Anco Marzio di Ostia, dove i biancocelesti lavoreranno pure domani. Non si ripeterà così la anomala vigilia del match con il Genoa, durante la quale la Lazio in pratica non si è mai potuta allenare. L’emergenza gelo, peraltro, nella capitale (come nel resto d’Italia) è destinata a durare anche nei prossimi giorni. Così il club biancoceleste ha chiesto alla Lega calcio di valutare l’ipotesi di anticipare alle 15 l’incontro di giovedì col Cesena, che per il momento è fissato alle 20.45. A quell’ora la temperatura prevista a Roma oscillerà tra i tre e i quattro gradi sotto lo zero, con evidenti disagi tanto per i giocatori quanto per gli spettatori. La Lega calcio dovrebbe pronunciarsi nella giornata di oggi.

Catania FRANCESCO CARUSO CATANIA

La beffa del replay senza i neoacquisti I 4 nuovi non possono giocare con la Roma. E Lopez è partito... Un altro clamoroso al Cibali per la partita più corta dell’anno. Venticinque minuti più recupero. Si parte da 1-1, risultato sul quale le due squadre si salutarono il 14 gennaio, al 20’ della ripresa, per darsi appuntamento ad altra data. Col campo ridotto una piscina dall’abbondante acquazzone, l’arbitro Tagliavento dopo un paio di verifiche disse stop. Uno scampolo di gara difficile da preparare e da gestire perché rappresenta un’equazione con molte incognite. Rispetto a 3 settimane addietro, il Catania non ha più Maxi Lopez che comunque Montella aveva lasciato in panchina nella gara contro la Roma ma avrebbe potuto inserire nel finale: ora naturalmente non sarà possibile. E nemmeno i nuovi 4 acquisti sono utilizzabili perché il regolamento prevede

L’ombra di Gasperini su Reja Il cambiamento di

programma farebbe piacere a Edy Reja che in questi giorni ha già dovuto mandar giù il mancato rinvio della sfida col Genoa e gli ennesimi infortuni di una stagione che, da questo punto di vista, è proprio maledetta. Gli ultimi di un elenco che non finisce più sono quelli di Rocchi e Stankevicius. Il primo è alle prese con un probabile stiramento alla coscia, il secondo con una contusione alla caviglia. Intanto il tecnico deve fronteggiare pure le voci che vogliono Gasperini «candidato forte» alla panchina della Lazio per la prossima stagione. Ipotesi che trova poche conferme, ma che alimenta la solitudine dell’attuale tecnico, cominciata con le incomprensioni avute con la società sul mercato invernale. © RIPRODUZIONE RISERVATA

Chiuso per neve

Francesco Guidolin, 56 anni, tecnico Udinese LAPRESSE

Inizio di 2012 disastroso per i friulani sempre k.o. in trasferta

Campi impraticabili nella casa laziale Un’immagine del centro sportivo di Formello. Da venerdì, giorno della nevicata nella capitale, la squadra di Reja (nella foto a sin.) non può allenarsi: prima per la neve, ora per il ghiaccio.

che a giocare quest’ultimo spezzone di gara siano solo i giocatori già tesserati il 14 gennaio. Quindi Carrizo, Motta, Seymour ed Ebagua assisteranno dalla tribuna. Riposati Ma in fatto di presenze e assenze, il vantaggio maggiore in teoria ce l’hanno i rossazzurri che non potranno trovarsi di fronte nè capitan Totti, nè De Rossi perché Luis Enrique aveva già sostituito entrambi nel secondo tempo: il primo al 14’ per Borini, l’altro al 10’ per Gago. Montella non ne aveva fatta alcuna. E sempre a favore del Catania giocherà anche la maggior freschezza. Gli etnei han saltato le 2 partite della scorsa settimana: annullata per neve la doppia trasferta di Siena e Cesena. Motivo per cui gli uomini di Montella che hanno disputato l’ultima gara 11 giorni fa (il 28 gennaio al Cibali contro il Parma, 1-1) sono riposati rispetto ai rivali giallorossi che hanno 180 minuti in più nelle gambe. Quasi certamente il Catania non giocherà col 4-3-3 così come aveva cominciato 3 settimane fa ma col 3-5-2 e in porta non ci sarà Campagnolo (indisponibile per infortunio) ma il suo sostituto Tomas Kosicky, venticinquenne slovacco di belle speranze che avrà 30’ a disposizione per convincere Montella di allungargli la fiducia fino alla prossima domenica quando al Cibali arriverà il Genoa. Quante cose possono accadere in mezzora. © RIPRODUZIONE RISERVATA

Parlare di crisi sarebbe ingeneroso e sbagliato. L’Udinese è terza in classifica. Precede Lazio, Inter, Roma e Napoli, tutte squadre accreditate alla partenza per un posto in Champions League o per la corsa al titolo. Precede anche Genoa e Palermo che hanno investito sul mercato e, notoriamente, puntano in alto. Ma un dato di fatto resta: nel 2012, lontano dal Friuli, dove non ce n’è per nessuno, la squadra di Guidolin ha sempre perso. Difesa A Genova, Torino e Firenze è andata ma-

le e quella che era la miglior difesa del campionato ora è la quarta dietro Juve, Milan e Fiorentina. In tre trasferte Samir Handanovic ha dovuto raccogliere otto palloni dalla sua porta (14 i gol presi fuori in totale) e in casa ha preso altri tre gol. Undici in totale in 6 partite, contro i nove subiti nelle gare della prima parte, nel 2011, 16 partite. Una giustificazione c’è: fino all’8 gennaio Guidolin ha potuto disporre del trio Benatia-Danilo-Domizzi che si è rivelato una garanzia. Da quella partita ha perso Benatia per 4 sfide, a Firenze si è ritrovato senza Danilo, a Genova senza Domizzi che, comunque, gioca con dei fastidi. Il primo cambio, Ferronetti, che non ha ancora l’esperienza necessaria e gioca dopo un anno e mezzo di sosta per infortunio, da più di un mese regge con le infiltrazioni per uno strappo. A ciò va aggiunta l’assenza di Asamoah e Badu che ha fatto perdere brillantezza sulle fasce; lì si sviluppa gran parte del gioco offensivo dell’Udinese. Che continua ad avere tantissimo da Di Natale (16 gol su 33) e sta ritrovando Floro Flores e Torje. Una piccola consolazione davanti a più di un’occasione sprecata. Con la difesa al completo e senza alcune amnesie, vedi gli errori di Benatia a Firenze, costati due rigori, o quello di Ferronetti a Torino, costato il gol di Matri, questa squadra forse sarebbe potuta essere in testa. Sabato arriva il Milan e la voglia di riscattarsi sarà tantissima. © RIPRODUZIONE RISERVATA

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LA GAZZETTA DELLO SPORT

MARTEDÌ 7 FEBBRAIO 2012

CALCIOSCOMMESSE noscere Doni e di non avere neppure in memoria il suo numero di cellulare; di conoscere appena Zamperini; di essere amico di lunga data di Gervasoni. Il portiere è accusato di avere ricevuto dagli Zingari 20 mila euro per l’Over di Siena-Piacenza, di avere contribuito ad alterare AlbinoLeffe-Piacenza 3-3 e Atalanta-Piacenza 3-0 e di avere saputo della manipolazione di Piacenza-Mantova del 2009 («Ma io quella partita neppure l’ho giocata, ero squalificato», si è difeso). Secondo Maresca è invece «priva di fondamento» la frase di Erodiani «il portiere ha fame», per fare capire che voleva altri 10 mila euro per prendere un gol in più dall’Atalanta (Gervasoni disse che Gegic, in tutto, consegnò a loro due 80-90 mila euro).

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HANNO DETTO

L’ALTRO ARRESTATO

Oggi Iacovelli può svelare il mistero Bari

S Il gip Guido Salvini: «Il quadro di accusa, sia per il reato associativo sia per i singoli episodi di frode sportiva si è notevolmente rafforzato» A destra Angelo Iacovelli, 43 anni, col calciatore Barreto

Il giocatore all’arrivo in Procura è stato insultato da tre ultrà del Piacenza L’arrivo in procura di Mario Cassano, 28 anni. Sotto un foto del portiere con la maglia del Piacenza ANSA

Cassano nega A confronto con Doni e Gervasoni Il portiere: «Io innocente». Il gip non gli crede Verso un faccia a faccia con i suoi accusatori DAL NOSTRO INVIATO

ROBERTO PELUCCHI CREMONA

Il portiere che aveva fame, come disse Massimo Erodiani in una ormai celebre intercettazione, ieri dopo l’interrogatorio di garanzia non dovrebbe avere avuto anche sete. Mario Cassano ha parlato soltanto un’ora, niente gola secca, quindi. E, alla fine, il gip Guido Salvini e il pm Roberto Di Martino non hanno fatto le capriole per la gioia. «Dire che

i verbali

è stato poco collaborativo è un eufemismo, è stato al di sotto del minimo sindacale», si è lasciato scappare il pm. Neppure la prospettiva di passare parecchi giorni in carcere ha ammorbidito la linea estremamente difensiva del portiere del Piacenza, che già nelle scorse settimane aveva pubblicamente negato il suo coinvolgimento nella vicenda del calcioscommesse e respinto le accuse di Gervasoni e Doni. Cassano ha accettato la richiesta di Di Martino di avere presto un confronto, davanti ai magistrati, con i due

accusatori. Ed è la notizia più succosa della giornata. Nego tutto Cassano è entrato

nell’ufficio del gip alle 16.30, con il viso parzialmente nascosto dal cappuccio della felpa. Poco lontani c’erano tre ultrà del Piacenza, un ragazzo e due ragazze, che gli hanno urlato «Cassano merda». Dopo un’ora abbondante, l’avvocato Francesco Maresca ha riassunto il contenuto dell’interrogatorio, che per lui è stato «assolutamente collaborativo». E quindi: Cassano ha detto di non co-

Il rigore E sempre su quella ga-

ra, e sul famoso rigore da tirare centrale, il difensore di Cassano fa presente che le dichiarazioni di Gervasoni e Doni sono in contrasto tra loro. L’ex capitano atalantino rivelò infatti che fu Cassano, in campo, a dirgli dove tirare, mentre Gervasoni diede una versione leggermente diversa, questa: «Cassano mi invitò a dire a Doni che, qualora ci fosse stato un rigore a favore dell’Atalanta, l’avrebbe dovuto tirare centrale. Effettivamente, sempre in zona spogliatoio, e comunque prima della partita, io incontrai nuovamente Doni riportandogli quello che mi aveva detto Cassano». Il portiere del Piacenza avrebbe anche respinto alcune non ben precisate accuse fatte da Vittorio Micolucci, l’ex difensore dell’Ascoli che grazie alla collaborazione fu squalificato soltanto per 14 mesi dalla giustizia sportiva. Ecco, Cassano e il suo legale sono convinti che soprattutto Gervasoni e Doni, «duramente provati dalla custodia cautelare», abbiamo deciso di coinvolgere il portiere per potere tornare a casa. Cassano vittima, dunque. Ma alla Procura di Cremona non ci crede nessuno.

E’ accusato di aver proposto i tarocchi a diversi calciatori S Il pm Roberto Di Martino: «Mi trovo di fronte a persone, parlo degli arrestati, che si sentono sorprese, pensano di non aver nemmeno commesso un reato»

DAL NOSTRO INVIATO

CREMONA

Oggi alle 15 toccherà ad Angelo Iacovelli essere sottoposto all’interrogatorio di garanzia. Dalle sue parole potrebbe dipendere il destino di molti ex giocatori del Bari e della stessa società pugliese. Iacovelli, «infermiere» ma uomo di fiducia dei calciatori — un po’ autista, un po’ confessore, un po’ tuttofare — in quell’ambiente ci ha «sguazzato» per anni, sa tante cose, e alcune le ha già dette alla Procura di Bari. Secondo Andrea Masiello e Marco Rossi, i giocatori che si sono presentati spontaneamente dai magistrati, era Angelino che faceva pressioni, a volte anche pesanti, per taroccare le partite del Bari della passata stagione. Ricevendo, a loro dire, sempre dei no. Iacovelli, però, potrebbe raccontare un’altra verità. Anche il gip Salvini, nell’ordinanza di custodia cautelare, ha scritto di essere convinto che le responsabilità di Masiello e soci siano più pesanti di quelle che vorrebbero fare credere. Contrasto Il grande freddo tra la Procura di Cre-

mona e quella di Bari, intanto, resta. L’arresto di Iacovelli non è stato preso bene dai pm pugliesi, che ritengono l’infermiere un uomo-chiave della loro inchiesta. Nessun contatto tra Procure nelle ultime ore, ma a Cremona si fa sapere che la richiesta di arresto da parte del pm Di Martino è avvenuta il 24 gennaio, ossia il giorno prima che Masiello andasse a parlare con Laudati e Angelillis. Lo stesso Di Martino è intervenuto domenica a «Controcampo-Linea notte» e ha ammesso che c’è ancora «molta omertà» nella vicenda calcioscommesse. «Mi trovo di fronte a persone che si sentono sorprese, pensano di non aver commesso reati: c’è la sensazione che manipolare le partite sia un fatto normale».. ro. pe.

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LE CONFESSIONI DEI GIOCATORI DAVANTI AL PUBBLICO MINISTERO

CRISTIANO DONI

CARLO GERVASONI

ANDREA MASIELLO

Quel rigore...

Le mani sulla A

Valigetta con soldi I soldi degli slavi

FILIPPO CAROBBIO

Le dichiarazioni di Cristiano Doni al pm Di Martino: «Santoni al telefono mi disse che il Piacenza era disposto a perdere la partita e a lasciarci vincere. La volontà era di alcuni giocatori: Gervasoni, il portiere, Conteh, forse Guzman. In questa partita avrei dovuto stringere la mano a Gervasoni per confermare questo accordo, cosa che feci. Mi ricordo che gli dissi "Siamo sicuri di quello che stiamo facendo...". In campo mi resi conto che la nostra vittoria era stata facilitata. Al momenti di battere il primo rigore, Cassano si avvicinò e mi invitò di calciarlo al centro».

Le dichiarazioni di Carlo Gervasoni al pm Di Martino: «Su Lazio-Genoa ho appreso da Gegic che gli slavi si incontrarono, lo stesso giorno della partita, con Zamperini che poi li mise in contatto con Mauri. So, sempre da Gegic, che gli slavi si incontrarono anche con Milanetto del Genoa, il quale a sua volta interessò altri giocatori della sua squadra. Gegic mi disse che l’accordo fu un over riferito al primo tempo. Il risultato è stato raggiunto: il primo tempo si concluse 1-1. Da quanto so anche altre gare di A sono state manipolate, come Palermo-Bari»

Dal verbale di Andrea Masiello al pm Di Martino: «Iacovelli iniziò a offrirmi soldi per perdere delle partite. Prima di Bari-Roma ricordo disse che, qualora avessi accettato, c'era pronta per me in auto una valigetta con il denaro. Ho detto no, ma da allora iniziai ad avere paura. Il 5 maggio sera prima di Palermo-Bari, si presentò sotto casa e mi consegnò 35.000 euro. Entrai in una specie di stato confusionale: presi i soldi, tornai a casa e li nascosi. Dopo 30’ mi consegnò altri 35 mila. Ho comunque giocato la gare in modo regolare e dopo ho restituito i soldi»

Le dichiarazioni di Filippo Carobbio al pm Di Martino: «Per la partita Ancona-Grosseto fui contattato da Gervasoni che mi mise in contatto con Gegic e altri slavi. Due slavi, Gegic e un altro, vennero in albergo e ci diedero 20.000 euro. Il buon esito del risultato, secondo gli accordi, ci portò ad un guadagno. Iacovelli ad aprile 2011 venne a Siena a trovare me e Stellini e ci disse che i giocatori del Bari "volevano organizzare qualcosa". Io la intesi come un’intenzione dei giocatori del Bari di perdere la partita contro la Samp»

ALESSANDRO ZAMPERINI

VITTORIO MICOLUCCI

Il reclutatore

Mazzette in faccia

Le dichiarazioni di Alessandro Zamperini al pm Di Martino: «Ilievsky mi disse che aveva necessità di conoscere quanto più possibile giocatori in quanto lui ed altre persone intendevano proporre la manipolazione di alcune partite. In seguito gli ho riferito che avevo in programma di andare a Lecce. Non appena gli comunicai questa mia intenzione lui mi chiese se io conoscevo alcuni giocatori del Lecce perché la conoscenza di costoro gli poteva essere utile per i fini che si prefiggeva. Il laziale Mauri? L’ho incontrato, ma non per parlare di combine»

Dalle dichiarazioni di Vittorio Micolucci al pm Di Martino: «Gervasoni mi ha contatto prima della gara con il Novara, chiedendomi un incontro. Cosa che avvenne in piena notte. Arrivò con una auto nera e in compagnia di due persone straniere. Uno aveva una grande cicatrice ed era massiccio. Mi proposero di alterare la partita e per convincermi mentre parlavano, sventolavano sotto la mia faccia mazzette con banconote da 500 euro. Volevano coinvolgessi altri miei compagni, non ho accettato la proposta».


MARTEDÌ 7 FEBBRAIO 2012

dallaPrima di PAOLO CONDÒ

e le parole hanno un senso, è del tutto eviS dente che domenica a San Siro la condotta di Zlatan Ibrahimovic sia stata violenta. Le tre giornate di squalifica arrivate ieri non sono quindi una sorpresa, come non sarebbe una sorpresa se il giudizio d’appello — ragionando su cavilli e interpretazioni tipo il reale danno procurato ad Aronica — togliesse chirurgicamente un turno per consentire a Milan-Juventus di essere un’ordalia a ranghi completi. Nessuno ammetterebbe mai la scelta «politica», ai partiti del tifo resterebbe l’incrollabile certezza nelle proprie ragioni, e chi ha inventato il detto «le sentenze non si commentano» si fregherebbe le mani per l’astuto copyright. Più dell’entità della pena, allora, ci pare interes-

ilSondaggione

LA GAZZETTA DELLO SPORT

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ZLATAN E L’ISTINTO DEL CAPOBRANCO ORA QUALCUNO GLI DICA DI CALMARSI sante discutere del perché Ibra (foto Tacca) ciclicamente combini queste sciocchezze. Intercettato ieri dal prode Staffelli, lo svedese ha serenamente ammesso l’errore, aggiungendo un voto di fiducia nei confronti di compagni che da una parte ha inteso difendere con modi da saloon, e dall’altra ha lasciato in mezzo a una strada nel momento più delicato della stagione. Anche nel Milan di una volta esistevano tipi fumantini, ma di fronte a certe prodezze i Baresi, i Maldini e gli Ancelotti li prendevano per un orecchio insegnando loro come ci si comporta. Prendere Ibra per un orecchio è ovviamente un discorso metaforico (altrimenti sai la rissa...) ma non

vorremmo che la passione ormai consolidata di Galliani per i bad boys avesse troppo ridotto lo spazio in rosa non solo ai bravi ragazzi — che figure noiose! — ma anche alla gente normalmente civile. Il fatto che Zlatan sia la stella della squadra non aiuta, farsi sentire con quello che ti fa vincere le partite è ancora meno semplice. Ma non c’è alternativa: per godersi Ibrahimovic al massimo delle sue potenzialità, anche e soprattutto nelle partite che contano, lo spogliatoio del Milan deve riuscire a sgravarlo dai compiti di capobranco che ogni tanto lo fanno sbroccare. Magari dopo essersi messo un casco, ma qualcuno glielo dica. © RIPRODUZIONE RISERVATA

Lo sprint col Milan dopo lo stop dello svedese

DI LUDOVICO MANNHEIMER

Senza Ibra la Juve è favorita Per il 62% dei lettori Gazzetta il titolo finirà ai bianconeri. E Di Natale vincerà tra i bomber e tre giornate di squalifica che — in attesa L dell’esito del ricorso — il Giudice Sportivo ha inflitto ad Ibrahimovic rischiano di pesare tan-

nel Nord Est, sarà infatti Totò Di Natale a laurearsi re dei bomber per il terzo anno consecutivo. Poche speranze sono lasciate allo svedese, indicato dal 14% dei lettori. Il terzo incomodo, citato dal 4%, potrebbe essere Cavani, seguito da Klose e da Milito (3% per entrambi). Quasi nulle le possibilità per gli altri giocatori che hanno raggiunto i 12 gol stagionali: Denis, Jovetic e Palacio (1%). Non è invece tra le squadre in lotta per lo scudetto l’acquisto del mercato gennaio che più potrà incidere. Il testa a testa è tra due attaccanti che, dopo un periodo difficile, hanno cambiato squadra per rilanciarsi: Gilardino, neo acquisto del Genoa, indicato dal 28%, e — soprattutto —

I RISULTATI PER IL TRICOLORE ORMAI È UNA CORSA A DUE

tissimo sulla lotta scudetto. È quello che pensa poco meno di metà (45%) del campione rappresentativo di lettori della Gazzetta intervistato da ISPO. Un ulteriore 17% ritiene che l’influenza della squalifica sull’esito del campionato dipenderà molto dalle scelte di Allegri riguardo al sostituto dello svedese, mentre per il 38% le chances di vittoria del Milan rimangono le stesse nonostante le partite che dovrà giocare senza il suo uomo di punta. Queste opinioni si ripercuotono anche nell’individuare la favorita per lo scudetto: per il 62%, e soprattutto tra i più giovani, tra

Totò ancora sul trono dei cannonieri per il 73%, poche speranze per lo svedese, Cavani, Klose e Milito

Acquisti di gennaio: Amauri (31%) è considerato quello più decisivo, poi c’è Gilardino e lontani Caceres e Maxi Lopez

rossoneri e bianconeri è la Juventus ad essere ad oggi maggiormente accreditata per la vittoria finale. In ogni caso, lo scudetto sarà una corsa a due: più di metà degli intervistati, il 51%, ritiene infatti che non ci sia nessuna speranza per le inseguitrici di insidiare la coppia di testa. La metà che crede che qualche possibilità per le altre ci sia ancora si divide quasi equamente tra Udinese (indicata dal 17%), Inter (16%) e Roma (14%). Poco accreditata invece la Lazio, citata solamente dal 2% dei lettori intervistati. Oltre che sulla lotta per il titolo la squalifica di Ibrahimovic avrà, secondo gli intervistati, importanti conseguenze anche sulla corsa per il trono dei cannonieri: per il 73%, soprattutto al Centro e

SuGazzetta.it

x CASO CONTADOR IL POPOLO DEL WEB SI DIVIDE: 58% DI SI’ MA PER GLI ALTRI... di ANTONINO MORICI

Amauri, suo sostituto alla Fiorentina (31%). I lettori della Gazzetta considerano invece meno decisive le operazioni di mercato concluse dalle grandi: il neo juventino Caceres è citato dal 13%, seguito dal milanista Maxi Lopez (10%) e dall’interista Guarin (7%). Meno considerati Borriello (5%), forse penalizzato dall’essere stato acquistato ad inizio mercato, Palombo (3%) e i volti nuovi di Napoli e Roma Vargas (2%) e Marquinho (1%). Queste le opinioni dei lettori; chissà se verranno confermate dalle prossime giornate o se, come spesso capita, succederà qualcosa in grado di ribaltare le previsioni. LA GAZZETTA DELLO SPORT

a notizia della squalifica di Alberto ContaL dor (foto Newpress) è stata una delle più lette su Gazzetta.it. Solo Ibra e le conseguenze della sua manata ad Aronica in Milan-Napoli hanno scatenato un dibattito più acceso nella community rosa, che si è divisa in maniera piuttosto netta. Il 58% dei lettori che ha votato il sondaggio di Gazzetta.it condivide la decisione del Tas, il 35% la ritiene ingiusta, il 7% la considera fondata ma spropositata. CONTRO Qualcuno affibbia allo spagnolo un bef-

fardo gioco di parole: «Bombador». Altri, come Patoschi, definiscono «giustissima la condanna». Salvoshow81 sottolinea come la linea difensiva sia stata poco convincente: «Carne contaminata? Deve pagare! Ha preso tutti in giro»; mentre HabemusZlatan allude alla consistenza dei successi dello sport iberico: «Finalmente uno spagnolo giudicato colpevole di doping». Così Jets68: «Seppure in ritardo questa volta (seppur in parte) la giustizia ha trionfato».

PRO ALBERTO Molti comunque si schiera-

no dalla parte di Contador. Ci sono i fedelissimi come Luchino «Io sono sempre con Alberto», altri come Nico, pronti a rivalutarlo, «ha sbagliato ed è giusto che paghi, mi farà piacere vederlo vincere quando tornerà». E non mancano quelli che sperano di poter vedere confermati i suoi titoli «limpidi e sacrosanti, tolti per una giustizia assurda» (SergBolz). Danilo67 apre un altro fronte: «Per me Contador è un fenomeno, in questi anni ha fatto centinaia di controlli tutti negativi! Al Giro è stato super controllato e ha comunque dominato». DeadMan92 avanza un sospetto: «Uci e Wada l'hanno voluto togliere di mezzo per un po’». DR Claudio: «Non si può far correre una persona e poi togliere tutto, è un atto criminale e i suoi rivali sono dalla sua parte». TEMPI LUNGHI La maggioranza dei commen-

ti riguarda però la credibilità della giusti-

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zia sportiva. «Assurdi i tempi, è davvero triste celebrare in differita i veri vincitori dei due grandi giri», ha scritto Anton_deg. «La cosa ingiusta e che abbia già quasi scontato la squalifica - ha aggiunto Raoul -. Invece corridori come Basso hanno perso anni». User_446609 s’interroga: «E’ credibile un'organizzazione che ci mette 18 mesi per emettere una sentenza? Si continua a parlare di spagnoli impuniti, ma Valverde non mi pare fosse italiano...». «Che senso ha - scrive Chicchiese - che la sospensione debba scadere il 5 agosto 2012?!». IL CICLISMO Molti infine hanno scritto per sottolineare come la vera vittima sia il ciclismo. «E’ lo sport più bello del mondo - ha scritto FairPlay -. Se uno si dopa altre centinaia si fanno il ‘mazzo’». E Deodato: «Il ciclismo è ancora credibile? No. Il ciclismo è ancora lo sport più bello del mondo? Sì».


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MARTEDÌ 7 FEBBRAIO 2012

SERIE BWIN LA SQUADRA PIU’ ATTESA

E’ una matta Sampdoria Il problema è Marassi Soltanto 2 vittorie casalinghe contro le 5 ottenute in trasferta E dopo gli acquisti arrivati a gennaio, Iachini non ha più alibi DAL NOSTRO INVIATO

FILIPPO GRIMALDI BOGLIASCO (Genova)

L’EVOLUZIONE TRA CAMBIO D’ALLENATORE E RINFORZI

I NUMERI

102

I giorni che saranno passati dall’1 novembre (ultima vittoria interna della Samp, contro il Crotone) a sabato 9, quando arriva l’AlbinoLeffe

1,46

Hanno cancellato il passato, azzerato i sogni, dimenticato le (presunte) certezze, insieme allo scivolone di fine ottobre a Nocera Inferiore, ai pianti e alle contestazioni. Da oggi è un’altra storia, questa è la nuova Samp. Regina (all’unanimità) ad agosto, inseguitrice quattro mesi dopo, a distanza siderale dalla capolista (17 punti), a -7 dal Varese (sesto in classifica), ma con una gara in meno. Questa è la banda-Iachini di oggi, tutto e il contrario di tutto: pensavano, i blucerchiati, di avere metabolizzato la retrocessione e invece soltanto ora, con l’ennesima rivoluzione (di gennaio) e una nuova, pesante, iniezione di denaro da parte della famiglia Garrone (oltre 20 milioni di euro, fra estate e gennaio), sono pronti per cercare di aggrapparsi all’ultimo treno per la A. Con la differenza che, adesso, non si potrà più sbagliare, anche se il tempo (16 gare da giocare) c’è ancora. Persino per andare a caccia dell’impresa.

La media punti della Sampdoria con Atzori in panchina: 22 in 15 gare

1,2

GDS

L’anno scorso fu decisivo lo scarso rendimento in casa. Ma ora il tecnico è ottimista 102. Non è un caso che pure l’anno scorso la Sampdoria finì all’inferno proprio per la sua incapacità di raccogliere risultati utili a Marassi. Quest’anno tanti, troppi, hanno fallito, vecchi e nuovi. Accardi si è perso subito, Bentivoglio è rimasto un incompiuto, Maccarone s’è ancor più involuto, Semioli è finito k.o., Piovaccari non è mai decollato, Palombo ha somatizzato oltremisura le colpe della recente retrocessione.

Cercasi vittoria Una squadra

matta. Cinque successi fuori casa: solo le quattro di testa (6), il Bari (7) e il Varese (8) hanno fatto meglio. E una difesa super, anche se migliorabile sul piano dell’intesa fra i singoli, con 21 reti subite. La terza del campionato, dietro a Sassuolo (17) e al blindatissimo Torino (15 reti al passivo). Dove la Samp, afflitta da pareggite acuta (tredici le X), ha sin qui zoppicato, è nelle vittorie in casa. Solo due in campionato, l’ultima il 1˚ novembre sul Crotone. Da allora son passati 98 giorni. Sabato, se giocherà con l’AlbinoLeffe, saranno

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Il brasiliano Martins Eder 25 anni ex Cesena PEGASO

Niente calcoli A fine gennaio, un’altra storia. Parola di Iachini: «Da qui alla fine giocheremo sempre per vincere. Ora siamo perfettamente calati nella mentalità della serie B, e la chiusura del mercato ci darà una mano. Poi alla fine si fa-

ranno i conti». Che potrebbero anche tornare, perchè le cessioni di gennaio sono servite a far intendere a tutti che non ci sono più parafulmini, colpevoli veri o presunti, nè alibi. «Era difficile talvolta far comprendere a tutti che facevano parte del progetto». Chi è dentro, adesso, ha una sola missione: puntare tutto sulla promozione. Diretta oppure no, a questo punto poco importa. La quadratura del cerchio Per-

chè il gruppo possa considerarsi davvero completo, manca forse un centrale difensivo esperto da affiancare a Gastaldello, anche se i numeri sono comunque dalla parte della Samp. Iachini ha dato ufficialmente le chiavi del centrocampo a Obiang, gli ha messo al fianco i due nuovi innesti, Munari e Renan, lasciando di fatto aperto il dualismo (da lui negato) fra Juan Antonio e Foggia come trequartista: il secondo per ora gioca meno, ma rende di più. In attacco, invece, le scelte non mancano, con Pozzi-Eder titolari e Bertani in cerca della magia perduta.

La media punti del nuovo allenatore Iachini: 12 in 10 gare

2

le vittorie in casa su 12 gare: solo la Nocerina ultima ha fatto peggio con un solo successo, proprio contro la Sampdoria

13

I pareggi della Samp: il Pescara capolista ne ha fatti solo 3

21

i milioni spesi quest’anno dai Garrone: 13 in estate, più altri 8 a gennaio

Taccuino PESCARA

Insigne al rientro sabato 18 PESCARA Per non correre rischi, allenamenti sul campo coperto di calcio a 5. La novità è il ritorno nel gruppo di Insigne: il fantasista ha iniziato il lavoro differenziato. Il ritorno in campo è fissato per sabato 18, a Bergamo contro l'AlbinoLeffe.

SASSUOLO

Da domenica in ritiro a Gallipoli SASSUOLO In ritiro a Gallipoli per sfuggire al maltempo, il Sassuolo ha cominciato la marcia di avvi cinamento all’anticipo di Bari. Mattinata in palestra e pomeriggio in campo.

TORINO

Bianchi si ferma per una botta TORINO Squadra quasi al completo. Assente l’influenzato Darmian, in permesso Pasquato, si è fer mato Bianchi per una contusione alla coscia destra. Domani Coppola si sottoporrà all’intervento per la rico struzione dei legamenti del ginocchio sinistro.

IL GIUDICE SPORTIVO

Livorno: due giornate a Barone MILANO Il giudice sportivo ha squalificato 11 giocatori: due giornate a Barone (Livorno), espulso dalla panchina per insulti alla terna. Una giornata a Costa e Rispoli (Sampdoria), Sini (Livorno), Caridi e Giallombardo (Grosseto), Correia (Crotone), Germina le (AlbinoLeffe), Pellizzer (Cittadella), Saponara (Empo li), Schiavi (Padova). Ammende: 3.000 euro Padova, 1.000 Verona. Dirigenti: inibito fino al 15 Camilli (Gros seto) per insulti all’arbitro a fine partita.

RINVIO A COVERCIANO È stato rinviato a da ta da destinarsi l’incontro tra arbitri, dirigenti, capitani e allenatori di serie B, che si sarebbe dovuto svolgere domani a Coverciano. La decisione è stata presa in seguito all'ondata di freddo.

LA SITUAZIONE

Sei partite da recuperare Sabato c’è Verona-Ascoli La situazione in serie B dopo 26 giornate: Pescara* p. 51; Sassuolo* e Torino* 50; Verona 48; Padova 45; Varese 41; Reggina* e Bari ( 2) 36; Brescia* 35; Sampdoria* e Cittadella 34; Juve Stabia ( 4) e Grosseto 33; Livorno 29; Vicenza 27; Crotone ( 1) 26; Modena** 24; Empoli*, AlbinoLeffe* e Gubbio* 23; Ascoli* ( 7) 22; Nocerina 18. (** due gare in meno, * una in meno). Queste le partite del prossimo turno. Venerdì, ore 20.45 Bari Sassuolo (2 1). Sabato, ore 15 Cittadella Brescia (0 2), Crotone Grosseto (0 2), Modena Padova (0 2), Pescara Juve Stabia (2 3), Reggina Empoli (2 3), Sampdoria AlbinoLeffe (3 1), Torino Nocerina (2 1), Varese Gubbio (0 0), Verona Ascoli (2 1). Lunedì, ore 20.45 Livorno Vicenza (1 1).

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PRIMA DIVISIONE LA CURIOSITA’ IL PRIMO POSTO NEI DUE GIRONI

GIRONE A

Le due volate per la B? Tutto in soli 26 giorni

Tra la Ternana e il Taranto sempre un punto

Da giovedì 9 a lunedì 5 marzo: sono i 26 giorni che possono decidere la promozione in Serie B. In vetta ai gironi di Prima divisione ci sono due duelli molto simili, vediamo come potrebbero essere risolti in questo breve periodo. Giovedì 9 La Disciplinare discute i deferimenti delle società inadempienti nei pagamenti del primo trimestre. Tra queste ci sono Taranto e Siracusa, oggi al secondo posto a un punto da Ternana e Trapani. Domenica 12 Il Taranto proverà

a reagire alla penalizzazione ospitando il Carpi, oggi terzo a -7 con la Pro Vercelli, mentre la Ternana gioca lunedì 13 a Benevento, sul campo di una squadra che rincorre i playoff e reduce da un clamoroso 3-0. Nel B il Trapani riceve lo Spe-

zia, oggi terzo a -8, e il Siracusa va sul campo della Cremonese, quinta (per ora) a -10. Domenica 26 Dopo la sosta di domenica 19, il clou è lo scontro diretto del girone A: Ternana-Taranto (1-0 per gli umbri all’andata). Nel B invece è sempre protagonista la Cremonese, che stavolta riceve il Trapani, mentre il Siracusa è in casa contro il Pergocrema. Domenica 4 marzo In questo ca-

so lo scontro diretto è quello del girone B: c’è Trapani-Siracusa (3-1 per gli azzurri all’andata). Nell’A invece il Taranto è in casa contro la già citata Pro Vercelli, mentre la Ternana completa il ciclo dei 26 giorni giocando il posticipo lunedì 5 a Pisa. Una volata mozzafiato. ni.bin. © RIPRODUZIONE RISERVATA

Questa la situazione nel girone A di Prima divisione dopo 22 giornate: Ternana p. 48; Taranto (-1) 47; Pro Vercelli e Carpi 40; Sorrento (-2) 38; Benevento (-2) 35; Como (-1) e Avellino 31; Tritium 30; Foggia (-1) e Lumezzane* 28; Pisa 27; Reggiana (-2) 26; Spal* (-2) 20; Monza 18; Viareggio (-1) 15; Foligno (-4) 12; Pavia 10. Così domenica (ore 14.30): AvellinoPro Vercelli (1-4); BeneventoTernana (lunedì, ore 20.45; 0-2); Foligno-Pavia (0-3); Pisa-Lumezzane (1-1); Reggiana-Sorrento (1-2); Spal-Como (2-0); TarantoCarpi (2-0) Tritium-Monza (1-1); Viareggio-Foggia (1-1). SECONDA DIVISIONE Domani il

primo recupero del girone A: Alessandria Entella (14.30): arbitra Adduci di Paola. COPPA ITALIA Domani c’è la seconda giornata (ore 14.30). Gir. A: Piacenza Lumezzane. Girone B: Carpi Spezia. Girone C: Latina Pisa. Girone D: Foggia Andria.

CLASSIFICA

IL POSTICIPO DEL GIRONE B SCIALBO 0-0

SQUADRE

Bassano, un palo e basta L’Alto Adige regge in 9 BASSANO-ALTO ADIGE

0-0

GIUDIZIO ++ BASSANO (4-3-1-2) Grillo 6; Toninelli 6 (dal 21’ s.t. Maniero 6), Basso 6, Drudi 6,5, Bonetto 6; Mateos 6, Caciagli 6 (dal 37’ s.t. Gasparello s.v.), Morosini 6,5; Ferretti 6; Galabinov 6,5, Baido 6 (dal 15’ s.t. Guariniello 6). (Poli, Iocolano, Lazzarotto, Tabacco). All. Jaconi 6. ALTO ADIGE (4-2-3-1) Iacobucci 7; Iacoponi 7, Tagliani 6 (22’ p.t. Kiem 7), Cascone 6, Legittimo 6; Uliano 6, Campo 6,5; Furlan 5,5, Fischnaller 5,5 (dall’11’ s.t. Grea 5,5), Calliari 6; Giannetti 6,5 (31’ s.t. Chinellato s.v.). (Miskiewicz, Santonocito, Schenetti, Pfitscher). All. Stroppa 6,5. ARBITRO Maresca di Napoli 6. NOTE spettatori 500 circa, incasso, paganti e abbonati nc. Espulsi Furlan al 20’ s.t. e Grea al 45’ s.t.; amm. Kiem, Basso, Bonetto e Calliari. Angoli 5-1. VINCENZO PITTURERI BASSANO (Vicenza)

Si ferma al palo la rincorsa salvezza del Bassano, frustrato al 44’ della ripresa dal

montante pieno che respinge il sinistro a giro di Galabinov. Tolto quest’episodio, tuttavia, i veneti possono solo recitare il mea culpa per non aver tesaurizzato quasi mezz’ora di superiorità numerica per l’espulsione di Furlan e i 4’ di recupero in 11 contro 9 per il rosso a Grea. Dopo 45’ di totali sbadigli (forse per il fondo ghiacciato), la gara si è scossa dopo l’intervallo. Iacobucci in apertura ha murato Galabinov, mentre Kiem ha sventato sulla linea la conclusione di Ferretti. Campo ha portato una minaccia a Grillo al 21’, Iacobucci ha ammortizzato una sassata di Morosini e nel finale il palo di Galabinov. Bassano ha pagato a caro prezzo l’assenza di Correa e De Gasperi, squalificati, ma l’organizzazione difensiva dell’Alto Adige, mai in affanno, è mirabile. © RIPRODUZIONE RISERVATA

TRAPANI SIRACUSA (-3) SPEZIA CARRARESE CREMONESE (-6) BARLETTA LANCIANO (-1) ALTO ADIGE PORTOGRUARO PERGOCREMA (-1) TRIESTINA FROSINONE LATINA PRATO ANDRIA PIACENZA (-4) BASSANO FERALPI SALO'

PT 43 42 35 34 32 32 32 32 31 30 26 23 22 22 21 21 19 17

G 22 22 22 22 22 22 21 22 21 21 22 21 22 22 22 21 21 22

PARTITE V N P 13 4 5 13 6 3 9 8 5 9 7 6 11 5 6 8 8 6 9 6 6 8 8 6 8 7 6 9 4 8 8 2 12 6 5 10 5 7 10 5 7 10 4 9 9 7 4 10 4 7 10 3 8 11

RETI F S 40 22 29 17 27 21 32 23 27 16 26 24 24 23 24 18 27 23 23 29 30 33 23 28 24 29 20 25 23 32 23 35 14 28 12 22

U PROMOSSA U PLAYOFF U PLAYOUT U RETROCESSA

PROSSIMO TURNO DOMENICA 12 FEBBRAIO ORE 14.30 BARLETTA-BASSANO (1-0) CREMONESE-SIRACUSA (0-0) FERALPI SALO'-PERGOCREMA (0-1) FROSINONE-CARRARESE (1-0) LANCIANO-PIACENZA (1-3) PORTOGRUARO-ALTO ADIGE (0-2) PRATO-ANDRIA (0-1) TRAPANI-SPEZIA (0-2) TRIESTINA-LATINA (2-0)


MARTEDÌ 7 FEBBRAIO 2012

LA GAZZETTA DELLO SPORT

21

MAGIC CUP CAMPIONATO COSÌ DOPO 22 TURNI

L’Affare

IlColpo

IlBuono

IlBrutto

IlCattivo

PEGOLO

GONZALEZ

MICCOLI

LUCIANO

PASQUALE BRUNO

Siena

Lazio

Palermo

Chievo

Magic Manager

A inizio stagione è partito in panchina, era il secondo del serbo Brkic. Settimana scorsa ha fermato il Napoli, parando tra l’altro un rigore a Cavani. Stavolta la sua vittima è la Juve di Conte, lanciatissima in testa alla classifica. A 30 anni è nata una stella?

L’uruguaiano costa poco (8 Magic milioni) e, zitto zitto, domenica ha segnato il secondo gol stagionale con la maglia della Lazio. Giocatore che sta salendo di tono, ha conquistato Reja grazie a un rendimento costante: nelle ultime quattro giornate ha un bel 6,50 di media voto.

E’ stato premiato prima della partita come miglior realizzatore nella storia del Palermo. Il capitano rosanero ha poi ripagato sul campo segnando su rigore il 10˚ gol stagionale. Gli arabi che stanno entrando nel Palermo se lo tengano ben stretto...

Si è capito subito: questa non era proprio la sua giornata. Non ha avuto un buon impatto sulla partita e poi ha fatto un autogol quasi comico e decisivo nella sconfitta del suo Chievo contro il Parma. In questi anni si è visto in campo un Luciano diverso...

Batte 72.917 manager su 90.751

A

Lunapark Genoa: il gol non manca mai

ALTRI BIG GENOANI

Il Marino Park è aperto e pronto a divertire con le sue girandole di gol, a volte pazzeschi, in certe occasioni disperati, quasi sempre emozionanti, solo raramente normali. Dove c'è il Genoa si aprono le porte e non solo perché quella rossoblù è la peggior difesa del campionato. I Grifoni le prendono e le danno, senza troppi calcoli, in casa e fuori, con ghiaccio o senza. Nelle partite dei liguri sono stati messi a segno ben 69 gol, cinque in più rispetto a quelle del Palermo, sei più delle sfide in cui è protagonista l'Inter. Da 10 incontri con il Genoa in campo ci sono almeno due gol, nelle ultime cinque partite, quelle con Marino in panchina, sono state messe a segno ben 26 reti. E a rendere ancora più eclatante questo dato ci sono le prestazioni di Seba Frey, il miglior portiere della serie A secondo i voti della Gazzetta, uno che ha sicuramente impedito uno score ancor più impressionante.

S

rona del gol, è il magic fuoriclasse, non solo per i 12 centri messi a segno, suo record personale in Italia, ma soprattutto per il modo in cui ha realizzato

S

Visti gli infortuni in difesa, Marino ha puntato molto sull’attacco Pasquale Marino, 49 anni, allena il Genoa dallo scorso 22 dicembre ROSI

Pilastro Marino ha trovato una Effetti speciali Palacio ha la co-

difesa disintegrata, falcidiata dagli infortuni, minata nella fiducia dopo la grandinata di reti subite. L'intuizione del tecnico è stata fondamentale: visto che difensori non ne abbiamo

tanto vale attaccare: ecco da dove vengono le operazioni di mercato, che oltre a Gilardino e a Sculli hanno portato a Genova pure l’argentino Belluschi. Ed ecco da cosa nasce il 4-4-2 con cui ha rilanciato il Grifone, schema che in casa, contro Napoli e Lazio, si è trasformato spesso in un 4-2-4 i cui equilibri sono stati garantiti dai polmoni di Sculli e Jankovic, dalla loro corsa, dal loro spirito di sacrificio. E i voti crescono. Chi spesso finisce vittima delle valanghe di gol sono i difensori, inevitabilmente al centro della bufera. Tra loro però ecco sbucare la sorpresa Granqvist. Lo svedesone è la nuova colonna rossoblù, cerca il gol in avanti e fa diga dietro, mostrando pure buona tecnica. Uno, insomma, che pure nella buriana più spaventosa se la cava con il sorriso e un buon voto.

Sono 9 in totale Niente Di Natale ecco il perché Assist: Jankovic, Sculli e Biondini (Genoa), Klose (Lazio), Armero (Udinese), Pasqual (Fiorentina), Gabbiadini (Atalanta), Totti e Juan (Roma). Per il gol di Torje non è stato assegnato il +1 a Di Natale, come in altre azioni simili (Cassano per Boateng in Lecce-Milan, ad esempio). Come accade spesso per i tiri da fuori area, soprattutto quando ci sono difensori tra chi calcia e la porta, si è ritenuto che Di Natale non abbia «creato un’azione da gol» e «messo Torje in condizione di segnare».

La regola resta sempre valida, perché, anche un anno dopo, di juventino nella sua «Grande Torino» ce n’è uno solo: Pepe. Dopo il successo del marzo 2011, Alberto Martin si ripete mettendo tutti in fila: di nuovo campione di giornata. «Tengo sempre uno juventino in squadra per scaramanzia. Se il rendimento è negativo gioisco, in caso contrario porto a casa punti preziosi», ci ave-

Colpo Juan Il manager piemon-

tese ha puntato sulla difesa a tre ed è stato premiato: in una giornata con tanti 0-0 e avara di guizzi nelle retrovie, il +3 di Juan vale come un bonus da

S Marco Rossi Bandiera del Genoa, è una sicurezza: ha un rendimento costante e, di conseguenza, una media voto invidiabile: 6,69

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Alberto, un anti-juventino doc fa il bis va raccontato l’ultima volta. Allora fu Krasic a fare la differenza, mentre stavolta Pepe ha portato l’unica insufficienza della Magic squadra, che è riuscita a farcela nonostante questo: per un tifoso granata doc come Alberto non sarebbe potuta andare meglio.

Frey Vero che il Genoa ha una delle peggiori difese del campionato, ma senza Sebastien Frey, arrivato la scorsa estate dalla Fiorentina, il bilancio sarebbe ancora peggiore

GLI ASSIST

IL CAMPIONE DI GIORNATA TIENE IL TORO, HA SEMPRE UN BIANCONERO IN SQUADRA E AVEVA GIÀ VINTO NEL 2011

MARCO FALLISI

di LUCA BIANCHIN

Gilardino Oltre a Palacio, davanti il Genoa ha un altro campione, Alberto Gilardino. Con la maglia rossoblù ha segnato un gol in 5 partite

E pensare che Frey è il miglior portiere per media voto...

due vere perle contro Napoli e Lazio: un tiro al volo incredibile da fuori area contro i campani, un colpo di tacco con effetto speciale per mettere k.o. i capitolini. Giocate che valgono voti alti. Lui e Gilardino sono una coppia indemoniata, con il centravanti trasformato spesso in uomo assist. Jankovic è la loro spalla ideale, già a 5 centri in una prima parte di campionato alla quale ha partecipato solo per un’intuizione di Malesani, dopo che troppo in fretta qualcuno lo aveva dato per finito. E a Palermo ci sarà chi rimpiange quei zero euro messi in busta per risolverne la comproprietà.

millenumeri

Lamela più Jovetic Centrocampisti a chi?

I rossoblù le prendono e le danno: nelle loro partite sono state segnate ben 69 reti ALESSIO DA RONCH GENOVA

Il solito Totò Di Natale non basta. E neanche Jovetic. Stavolta Pasquale Bruno è stato tradito dalla follia di Zlatan Ibrahimovic, che tante gioie gli aveva dato durante la stagione. Prendono l’insufficienza anche Basta, Ibarbo e Marchisio e la sua squadra si piazza al 17.834˚ posto.

modificatore della difesa. Bene anche il centrocampo, dove dominava la fantasia (Jovetic-Jankovic-Lamela più lo stesso Pepe), e l’attacco, dove tutto è girato alla perfezione: Giovinco e il solito Di Natale hanno fatto il proprio dovere, persino Klose ha prodotto un assist senza segnare. «Le mie squadre — raccontava Alberto — ruotano attorno a 11 titolari fissi»: beh, con quei nomi si divertirà parecchio fino alla fine del campionato. © RIPRODUZIONE RISERVATA

Vecchio trucco, buono per principianti ed espertoni: scegliere i finti mediani e i finti stopper. Lamela è nelle liste come centrocampista ma da dicembre, come il grafico dimostra, gioca alla stessa distanza dalla porta degli attaccanti Totti e Borini (dati Opta). Poi, Jovetic. Ha fatto anche la prima punta e nelle ultime partite ha scoperto che si sta bene quando un attaccante fisico alla Amauri lavora per te: lo Jo-Jo è capocannoniere della Fiorentina, e per un centrocampista è quasi troppo. Qualche metro più indietro, Lulic: ha iniziato da difensore, ora fa l’ala nel 4-2-3-1 di Reja. Il grafico con le posizioni medie è fin troppo chiaro. E allora? Prenderli, scambiare per loro come per i fuori ruolo Basta, Abdi, Cuadrado e soprattutto lui, Victor Ibarbo. © RIPRODUZIONE RISERVATA

Magic guida 22a GIORNATA / CESENA-CATANIA Cesena-Catania di sabato non è stata giocata per il maltempo. Ai giocatori delle due squadre sono stati assegnati 6 d’ufficio, con l’eccezione degli squalificati. 23a GIORNATA / LAZIO-CESENA Lazio-Cesena verrà giocata giovedì alle 20.45, con oltre 48 ore di anticipo rispetto alla domenica pomeriggio. Da regolamento, quindi, i giocatori di Lazio e Cesena non squalificati avranno 6 d’ufficio e questa settimana sarà possibile fare la formazione fino a sabato. I voti relativi ai posticipi in programma per lunedì 13 (Napoli-Chievo e Siena-Roma) saranno invece considerati validi.

CLASSIFICA GENERALE POS. MAGIC MANAGER

CITTÀ

SQUADRA

PUNTI

1 2 3 4 5 6 7

Novara (NO) Umbertide (PG) Mola Di Bari (BA) Ozzano dell'Emilia (BO) Glorie Di Bagnacavallo (RA) Agerola (NA) Castel Bolognese (RA)

Faiv 116 5r Seredonamagic1

1739 1733,5 1733,5 1727,5 1727 1726 1726

Roberto Cinque Andrea Bartolucci Donatello Biancofiore Filippo Aloisio Roberto Morelli Luca Milo Francesco Scardovi

Glorie22 Luigi Il Capitano The Doctor Doom

CLASSIFICA DI GIORNATA, 22a giornata POS. MAGIC MANAGER

CITTÀ

SQUADRA

PUNTI

1 2 3 4 5 6 7

Caprie (TO) Palo Del Colle (BA) Sarzana (SP) Milano (MI) Casalecchio Di Reno (BO) Fusignano (RA) Montalcino (SI)

Grande Torino A.N.V.A.S. Sonotuttesemifinali Albergo Brizzolara Travaglio 6 Vittoria Di Giornata Dep. Biancorosso

95,5 95 94,5 94 94 94 93,5

Alberto Martin Angelo Michele Cutrone Paolo Bedini Andrea Fontana Andrea Travaglini Francesco Ricciardelli Simone Martellacci

CLASSIFICA SERIE A Campionato inverno 2a giornata

Simone Pepe, 28 anni FORTE

POS. MAGIC MANAGER

CITTÀ

SQUADRA

PUNTI

1 2 3 4 5 6

Cassano Magnago (VA) La Maddalena (OT) Taranto (TA) Santa Marina Salina (ME) Villasanta (MI) Capri (NA)

Super Alex La Maddalena Forever Giusi Ti Amo! S164 Dream Team Mundial Brutos52 Magic Bibo 23

184,5 181,5 177 176 175,5 175,5

Vito Netti Angelo Cenni Gianluca Coviello Giuseppe Natoli Giordano Vergani Fabrizio Minieri


22

LA GAZZETTA DELLO SPORT

MARTEDÌ 7 FEBBRAIO 2012

MAGIC CUP CAMPIONATO I NUMERI: punti conquistati, media e quotazione aggiornata, poi partite giocate, voto in pagella, gol segnati, rigori parati, media voto, assist e cartellini

Portieri CODICE MAGIC GIOCATORE PUNTI 101 ABBIATI (MIL) 6 102 AGAZZI (CAG) 6 103 AGLIARDI (BOL) 0 104 AMELIA (MIL) 6 106 ANTONIOLI (CES) 6 107 AVRAMOV (CAG) 0 109 BENASSI (LEC) 6.5 155 BERARDI (LAZ) 0 111 BIZZARRI (LAZ) 0 112 BORUC (FIO) 5 113 BRKIC (SIE) 0 114 BUFFON (JUV) 5.5 115 CAMPAGNOLO (CAT) 6 165 CARRIZO (CAT) 6 116 CASTELLAZZI (INT) 0 153 COLETTA (CHI) 0 117 COLOMBO (NAP) 0 118 CONSIGLI (ATA) 4.5 119 COSER (NOV) 0 120 CURCI (ROM) 0 121 DE SANCTIS (NAP) 6 122 FARELLI (SIE) 0 123 FONTANA (NOV) 0 124 FREY S. (GEN) 5 125 FREZZOLINI (ATA) 4.5 166 GABRIELI (LEC) 0 158 GALLINETTA (PAR) 0 126 GILLET (BOL) 6 127 HANDANOVIC (UDI) 3 128 JULIO CESAR (INT) 1.5 129 JULIO SERGIO (LEC) 6.5 130 KOSICKY (CAT) 6 131 LOBONT (ROM) 0 132 LUPATELLI (GEN) 0 133 MANNINGER (JUV) 0 134 MARCHETTI (LAZ) 1.5 135 MIRANTE (PAR) 0 136 NETO (FIO) 0 137 ORLANDONI (INT) 0 162 PADELLI (UDI) 0 138 PAVARINI (PAR) 5.5 163 PAZZAGLI (FIO) 0 139 PEGOLO (SIE) 6.5 140 PETRACHI (LEC) 0 160 PUGGIONI (CHI) 0 152 RAVAGLIA (CES) 6 156 ROMA (MIL) 0 164 ROMO (UDI) 0 141 ROSATI (NAP) 0 167 RUZITTU (CAG) 0 142 SCARPI (GEN) 0 145 SORRENTINO (CHI) 4 146 SQUIZZI (CHI) 0 147 STEKELENBURG (ROM) 6 148 STORARI (JUV) 0 161 TZORVAS (PAL) 0 149 UJKANI (NOV) 6 151 VIVIANO (PAL) 5

MEDIA QUOT. 4.94 17 5.09 17 4.9 1 5.5 8 4.59 12 0 1 4.89 10 0 1 4.62 4 5.18 18 5.22 13 6.02 24 4.75 6 5.38 1 6 1 0 1 6 1 5.07 17 0 1 0 1 5.14 18 6 1 4.64 1 4.82 15 5.5 1 2.25 1 6 1 5.16 17 5.32 18 5.15 18 4.44 9 6 1 5.38 3 6 1 6 1 5.47 18 4.19 10 6 1 6 1 0 1 5.7 1 6 1 5.64 7 0 1 0 4 5.14 5 0 1 0 1 6 3 0 1 6 1 5.18 18 0 1 4.84 16 5.38 4 4.64 5 4.19 9 4.5 1

CAMPIONATO MEDIA P. V. G. VOTO 17 6 -17 5.94 22 6 -23 6.16 4 -6 6.12 6 6 -2 5.83 15 -23 5.9 0 0 0 14 6,5 -20 6.39 0 0 0 4 -6 6.38 21 7 -19 6.05 15 -14 6.13 19 5,5 -10 6.24 4 -6 5.62 2 -2 5.75 3 -4 6.5 0 0 0 0 0 0 21 5,5 -25 6.32 0 0 0 0 0 0 22 6,5 -24 6.2 0 0 0 7 -11 6.21 21 7 -38 6.48 2 6,5 -2 6.25 2 -6 5.25 0 0 0 18 6 -20 6.22 22 6 -20 6.25 20 5,5 -25 6.2 9 6,5 -12 5.78 0 0 0 4 -2 6 0 0 0 0 0 0 18 4,5 -14 6.28 17 -31 5.91 0 0 0 0 0 0 0 0 0 4 6,5 -3 6.5 0 0 0 6 7 -8 6.5 0 0 0 0 0 0 6 -7 6.17 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 22 6 -28 6.2 0 0 0 19 6 -24 6.11 2 -3 6.25 11 -15 6.05 16 6 -31 5.97 4 6 -8 6.12

R. 0 0 0 0 1 0 0 0 0 0 0 1 0 0 1 0 0 0 0 0 0 0 0 1 0 0 0 0 0 2 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 1 0 0 0 0 0 0 0 0 2 0 0 0 0 1 0

ESPAMM 0/0 0/1 0/0 0/0 1/0 0/0 0/2 0/0 1/0 0/0 0/1 0/0 0/0 0/0 0/1 0/0 0/0 1/2 0/0 0/0 0/1 0/0 0/0 0/1 0/0 0/0 0/0 0/0 0/1 0/2 0/0 0/0 0/1 0/0 0/0 0/1 0/0 0/0 0/0 0/0 0/1 0/0 0/1 0/0 0/0 0/0 0/0 0/0 0/0 0/0 0/0 0/1 0/0 0/0 0/0 0/1 0/1 0/0

Difensori CODICE GIOCATORE 201 ABATE (MIL)

MAGIC PUNTI MEDIA QUOT. 5 6.08 10

CAMPIONATO P. V. G. 18 5 0

MEDIA VOTO 6.08

ESPA. AMM 1 0/2 0 0/0

202 ACERBI (CHI)

5.5

5.5

4

5

5,5

0

5.5

203 AGOSTINI (CAG)

5.5

5.8

8

22

5,5

0

5.84

0 0/2

376 AGUIRREGARAY (PAL)

0

5.62

4

4

0

0

5.75

0 0/1

206 ANDREOLLI (CHI)

6

6.08

9

13

6

0

6.12

0 0/1

208 ANGELO (SIE)

0

5.78

6

10

0

0

5.75

0 0/0

209 ANTONELLI (GEN)

0

5.62

6

10

0

0

5.65

0 1/0

210 ANTONINI (MIL)

6

5.59

5

12

6

0

5.73

0 0/3

5.5

5.95

6

12

6

0

6

0 0/1

0

5.68

5

13

0

0

5.73

0 0/1

213 ARONICA (NAP)

6

5.87

7

19

6

0

5.89

0 0/2

214 ASTORI (CAG)

6.5

6.08

8

13

6,5

0

6.15

0 0/2

6

5.65

12

20

6

0

5.75

2 1/6

217 BARZAGLI (JUV)

6.5

6.41

14

21

7

0

6.48

0 0/2

218 BASTA (UDI)

5.5

6.9

13

20

5,5

4

6.3

1 0/2

219 BELLINI (ATA)

0

5.78

5

9

0

0

5.75

1 0/2

220 BELLUSCI (CAT)

6

5.82

6

18

0

0

5.89

0 0/3

221 BELMONTE (SIE)

0

6

3

0

0

0

0

0 0/0

3.5

6.06

9

16

4

1

6.06

0 0/6

224 BIAVA (LAZ)

6

5.93

9

14

6

1

5.79

0 0/2

225 BONERA (MIL)

0

5.78

4

9

0

0

5.94

0 0/3

226 BONUCCI (JUV)

0

5.94

9

16

0

1

5.7

0 0/3

227 BOVO (GEN)

0

5.29

4

5

0

0

5.2

0 0/2

228 BRANDAO (PAR)

0

5.33

3

2

0

0

5

0 0/0

229 BRITOS (NAP)

0

5.5

4

2

0

0

5.5

0 0/1

211 ANTONSSON (BOL) 212 ARIAUDO (CAG)

216 BALZARETTI (PAL)

223 BENATIA (UDI)

CODICE MAGIC GIOCATORE PUNTI MEDIA QUOT. 230 BRIVIO (LEC) 6 5.55 6 231 BURDISSO (ROM) 0 6.15 4 390 CACERES (JUV) 0 6 11 233 CAMPAGNARO (NAP) 6 6.11 9 234 CAMPORESE (FIO) 0 6 3 235 CANINI (CAG) 6.5 5.68 9 236 CANNAVARO (NAP) 5.5 5.75 8 237 CAPELLI (ATA) 0 5.88 4 238 CAPUANO (CAT) 6 5.57 5 239 CARROZZIERI (LEC) 4.5 5.5 3 391 CARVALHO (GEN) 0 0 4 240 CASSANI (FIO) 10 6.04 10 241 CASSETTI (ROM) 0 4.75 4 243 CECCARELLI L. (CES) 6 5.93 7 244 CENTURIONI (NOV) 6 5.29 1 245 CESAR (CHI) 0 5.47 7 247 CHERUBIN (BOL) 0 5.82 6 249 CHIELLINI (JUV) 5.5 6.1 16 250 CHIVU (INT) 0 5.28 4 251 CICINHO (ROM) 0 4.75 1 252 CODA (UDI) 0 0 2 253 COMOTTO (CES) 6 5.59 6 371 CONTINI (SIE) 0 5.67 5 254 CORDOBA (INT) 5 5.67 4 256 CRESPO J.A.R. (BOL) 0 5.92 5 257 DAINELLI (CHI) 0 5.58 6 258 DANILO (UDI) 0 6.02 11 259 DE CEGLIE (JUV) 6.5 5.94 7 260 DE SILVESTRI (FIO) 0 5.27 6 261 DEL GROSSO (SIE) 6.5 5.9 9 372 DELLAFIORE (NOV) 5.5 5.58 4 263 DIAKITE' (LAZ) 3.5 5.69 4 264 DIAMOUTENE (LEC) 0 0 2 265 DIAS (LAZ) 0 5.73 8 266 DOMIZZI (UDI) 6 6.38 11 375 DRAME' (CHI) 5.5 5.79 5 267 EKSTRAND (UDI) 0 5.38 1 268 ESPOSITO (LEC) 0 5.57 6 393 FANCHONE (UDI) 0 0 3 382 FARAONI (INT) 5.5 6.5 5 270 FELIPE (FIO) 0 6 2 271 FELTSCHER (PAR) 0 5.33 1 272 FERNANDEZ (NAP) 0 5.79 4 273 FERRARIO (PAR) 0 5.5 3 274 FERRI (ATA) 0 5.79 4 275 FERRONETTI (UDI) 5.5 6.04 6 378 FIDELEFF (NAP) 0 5.1 4 276 FREY N. (CHI) 5.5 5.77 5 389 GABRIEL SILVA (NOV) 0 0 5 277 GAMBERINI (FIO) 6 6.07 12 278 GARCIA (NOV) 6 5.42 4 279 GARICS (BOL) 7 5.94 5 280 GARRIDO (LAZ) 4.5 4.5 2 281 GEMITI (NOV) 5.5 5.8 8 283 GOBBI (PAR) 6 5.92 9 373 GOZZI (CAG) 0 0 2 284 GRANQVIST (GEN) 6 5.81 7 285 GRAVA (NAP) 0 6 3 286 GROSSO (JUV) 0 6 1 288 HEINZE (ROM) 6 6.03 8 289 JOKIC (CHI) 0 5.62 7 290 JONATHAN (PAR) 0 5.64 5 291 JOSE ANGEL (ROM) 6.5 5.5 7 292 JUAN (ROM) 10.5 6.71 13 392 JUAN JESUS (INT) 0 0 2 293 KALADZE (GEN) 6 5.61 6 379 KJAER (ROM) 0 5.56 7 294 KONKO (LAZ) 5 5.86 10 295 KROLDRUP (FIO) 0 6 3 383 LABRIN (PAL) 0 6 1 296 LAURO (CES) 6 5.4 5 377 LEGROTTAGLIE (CAT) 6 6.5 11 297 LICHTSTEINER (JUV) 6.5 6.73 17 298 LISUZZO (NOV) 6 6.2 4 374 LORIA (BOL) 0 5.75 4 299 LUCARELLI A. (PAR) 6.5 5.92 10 300 LUCCHINI (ATA) 6 5.63 7 301 LUCIO (INT) 4 5.74 11 302 LUDI (NOV) 0 5.28 2 303 LULIC (LAZ) 6.5 6.62 14 304 MAICON (INT) 4.5 6.4 15 305 MANDELLI (CHI) 0 5.5 3 306 MANFREDINI (ATA) 0 5.89 6 307 MANTOVANI (PAL) 5 6.3 10 308 MARCHESE (CAT) 6 6.03 7 384 MARCHIORI (GEN) 0 5.5 1 309 MASIELLO (ATA) 0 6 9 311 MESTO (GEN) 5 5.67 5 312 MEXES (MIL) 5.5 6.17 6 388 MIGLIONICO (LEC) 0 6 4 313 MILANOVIC (PAL) 0 0 4

CAMPIONATO P. V. G. 11 6 0 10 0 1 0 0 0 19 6 2 0 0 0 22 6,5 0 18 6 0 11 0 0 6 0 0 6 5,5 0 0 0 0 11 7 1 5 0 0 14 0 0 12 6 0 20 0 0 12 0 1 20 6 1 9 0 0 2 0 0 0 0 0 16 0 0 6 0 0 2 5 0 7 0 0 13 0 0 21 0 0 10 6,5 0 13 0 0 19 6,5 0 13 5,5 0 13 4,5 0 0 0 0 15 0 0 17 6 1 7 5,5 0 7 0 0 15 0 1 0 0 0 7 6 1 0 0 0 2 0 0 9 0 0 8 0 1 8 0 0 13 5,5 1 4 0 0 15 5,5 0 0 0 0 21 6 1 6 6,5 0 8 7 0 1 4,5 0 20 5,5 1 17 6 1 1 0 0 15 6 1 1 0 0 2 0 0 16 6 0 16 0 0 5 0 0 15 6,5 0 12 7 3 0 0 0 13 6 0 9 0 0 18 5 0 0 0 0 1 0 0 14 0 0 15 0 3 21 6,5 2 5 6 0 7 0 1 19 6,5 1 14 6 0 19 4 1 9 0 0 22 6,5 3 14 5 1 7 0 0 13 0 0 10 5,5 2 15 0 1 1 0 0 17 0 1 17 5,5 1 7 6 0 3 0 0 0 0 0

MEDIA VOTO 5.75 5.95 0 5.76 0 5.73 5.86 5.91 5.5 6 0 5.91 5.12 6 5.62 5.63 5.7 6 5.5 4.75 0 5.73 5.8 5.5 5.9 5.73 6.12 5.92 5.25 5.92 5.73 5.77 0 5.97 6.25 5.86 5.62 5.54 0 5.93 0 5 5.86 5.19 5.75 5.92 5.12 5.8 0 6 5.5 5.93 4.5 5.72 5.74 0 5.8 6 6 6.07 5.69 5.5 5.57 6.08 0 5.85 5.83 5.86 0 6 5.61 6.1 6.38 6.2 5.36 5.87 5.82 5.63 5.56 6.19 6.07 5.58 5.92 5.75 5.9 5 5.97 5.5 6.25 6 0

A. 1 0 0 1 0 0 0 1 0 0 0 0 0 1 0 0 0 1 0 0 0 0 0 0 0 0 0 1 0 1 0 1 0 0 0 1 0 0 0 0 0 0 0 1 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 1 0 0 0 0 0 0 0 0 1 0 0 0 0 0 0 0 0 2 0 0 0 0 0 0 1 4 1 1 0 1 0 0 0 0 0 0

ESPAMM 0/2 0/2 0/0 0/2 0/0 0/2 0/4 0/3 0/1 1/4 0/0 0/3 0/3 0/4 0/4 0/6 0/4 0/5 0/4 0/0 0/0 0/5 0/2 0/0 0/0 1/3 0/4 1/0 0/1 0/3 0/4 1/2 0/0 0/7 0/2 0/3 0/2 1/3 0/0 0/1 0/0 0/0 0/1 0/4 0/0 1/1 0/2 0/1 0/0 0/3 0/1 0/0 0/0 1/1 0/2 0/0 0/3 0/0 0/0 0/1 0/2 0/0 1/0 1/3 0/0 2/3 1/3 0/0 0/0 0/0 1/5 0/4 0/3 0/0 0/1 0/4 1/4 0/2 0/1 0/2 0/4 0/3 0/3 0/1 0/4 0/0 0/5 0/3 0/1 0/0 0/0

CODICE MAGIC GIOCATORE PUNTI MEDIA QUOT. 386 MORAS (CES) 6 5.75 5 314 MORERO (CHI) 0 5.86 4 315 MORETTI E. (GEN) 0 5.6 4 316 MORGANELLA (NOV) 0 5.5 6 317 MORLEO (BOL) 5 5.56 6 318 MOTTA M. (CAT) 6 6 3 319 MUNOZ (PAL) 0 5.29 4 320 NAGATOMO (INT) 4.5 5.98 12 321 NASTASIC (FIO) 6 5.81 6 322 NATALI (FIO) 6.5 5.97 8 323 NESTA (MIL) 0 5.95 10 324 NEUTON (UDI) 0 5 2 325 ODDO (LEC) 6 5.76 6 326 PACI (NOV) 0 5.94 7 327 PALETTA (PAR) 6 5.79 9 328 PASQUAL (FIO) 8 6 10 329 PASQUALE (UDI) 0 6.43 6 330 PELUSO (ATA) 5.5 6.08 9 331 PERICO (CAG) 0 5.67 2 367 PESOLI (SIE) 0 5.92 4 332 PISANO E. (PAL) 6 5.66 5 333 PISANO F. (CAG) 5.5 5.67 7 334 PORTANOVA (BOL) 5.5 5.68 8 335 POTENZA (CAT) 6 5.5 4 336 RADU (LAZ) 0 5.79 8 370 RAGGI (BOL) 5.5 5.71 7 337 RAIMONDI (ATA) 5.5 5.8 4 338 RANOCCHIA (INT) 0 5.69 9 339 RICKLER (BOL) 0 6 1 385 RINAUDO (NOV) 0 4.62 4 380 RODRIGUEZ G. (CES) 6 5.59 6 340 ROMULO (FIO) 0 5.61 4 341 ROSI (ROM) 0 5.83 4 342 ROSSETTINI (SIE) 6.5 5.61 6 343 ROSSI A. (SIE) 0 5.4 3 344 ROSSI M. (CES) 6 5.19 3 368 RUBIN (BOL) 0 5.25 4 387 SAMPIRISI (GEN) 0 5.5 2 346 SAMUEL (INT) 5 5.78 10 347 SANTACROCE (PAR) 0 5.7 4 349 SARDO (CHI) 5.5 5.95 7 350 SCALONI (LAZ) 0 5.75 1 351 SILVESTRE (PAL) 5.5 6.2 16 352 SORENSEN (BOL) 0 6 2 353 SPOLLI (CAT) 6 5.68 7 354 STANKEVICIUS (LAZ) 4 5.4 4 355 STENDARDO (ATA) 6 6 3 357 TERZI (SIE) 7 5.74 7 358 THIAGO SILVA (MIL) 6.5 6.45 18 359 TOMOVIC (LEC) 6 5.43 6 360 VITALE (BOL) 0 6 3 361 VITIELLO (SIE) 6.5 5.95 6 362 VON BERGEN (CES) 6 5.71 8 363 YEPES (MIL) 0 6.33 5 364 ZACCARDO (PAR) 6 5.86 11 365 ZAMBROTTA (MIL) 0 5.93 4 369 ZAURI (LAZ) 0 5.67 3

CAMPIONATO P. V. G. 3 0 0 8 0 0 14 0 0 17 0 0 17 5,5 0 0 0 0 7 0 0 21 4,5 2 13 6 0 18 6,5 1 11 0 1 4 0 0 17 6,5 1 16 0 1 20 6 1 18 7 0 10 0 0 18 5,5 1 8 0 0 6 0 0 16 6 0 21 5,5 0 18 6 1 9 0 0 17 0 0 18 5,5 0 4 6 0 7 0 1 0 0 0 4 0 0 16 0 0 8 0 0 12 0 0 17 6,5 0 4 0 0 13 0 0 5 0 0 2 0 0 16 5 0 5 0 0 11 5,5 1 5 0 0 22 5,5 2 0 0 0 15 0 0 11 4,5 0 2 6 0 20 7 0 20 6,5 1 21 6 0 0 0 0 20 6,5 1 20 0 0 6 0 1 20 6 0 7 0 1 3 0 0

MEDIA VOTO 5.67 6 5.79 5.5 5.74 0 5.57 5.79 5.92 6 5.95 5 5.68 5.91 5.72 5.83 6.14 5.94 5.75 5.8 5.75 5.81 5.72 5.56 5.88 5.78 5.88 5.5 0 5.12 5.69 5.62 5.83 5.82 5.62 5.46 5.2 5.5 5.84 5.75 5.77 5.75 5.98 0 5.87 5.5 6 5.85 6.3 5.5 0 5.92 5.78 6 5.9 5.57 5.67

A. 0 0 0 1 0 0 0 2 0 0 0 0 1 0 0 3 2 1 0 1 0 0 0 0 0 0 1 0 0 0 0 0 1 0 0 0 0 0 0 0 1 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 1 0 0

ESPAMM 0/0 0/2 1/5 0/3 1/5 0/0 1/2 0/0 0/3 1/5 0/6 0/0 0/5 0/5 0/4 0/0 0/0 0/3 0/1 0/1 0/3 0/2 1/6 0/3 0/3 0/3 0/3 1/2 0/0 0/0 0/2 0/1 0/2 0/8 0/3 0/5 0/1 0/1 0/2 0/1 1/2 0/0 0/2 0/0 1/5 0/2 0/0 0/5 0/0 0/3 0/0 0/5 0/3 0/2 0/4 0/1 0/0

A. 0 0 0 0 4 1 5 5 0 0 0 1 0 0 1 0 1 0 2 1 1 0 0 1 0 1 1 0

ESPAMM 0/1 0/5 0/4 0/0 0/2 0/4 0/3 0/4 0/2 0/2 0/2 0/2 0/2 0/0 0/7 0/0 0/0 0/2 0/2 1/2 0/6 1/0 0/1 2/3 0/1 0/1 0/3 0/2

Centrocampisti CODICE MAGIC GIOCATORE PUNTI MEDIA QUOT. 501 ABDI (UDI) 5.5 5.77 7 502 ACQUAH (PAL) 6 5.7 4 704 ALMIRON (CAT) 6 6.39 14 715 ALVAREZ (PAL) 0 5.38 4 503 ALVAREZ R. (INT) 0 6.38 13 504 AMBROSINI (MIL) 6 5.95 9 505 AQUILANI (MIL) 0 6.63 12 695 ARMERO (UDI) 6.5 6.19 14 506 ASAMOAH (UDI) 0 6.32 12 507 BACINOVIC (PAL) 0 5.44 5 508 BADU (UDI) 0 5.94 4 509 BARRETO E. (PAL) 6 5.93 9 510 BARRIENTOS (CAT) 6 6.36 9 734 BATTOCCHIO (UDI) 0 6 1 511 BEHRAMI (FIO) 6.5 6 11 736 BELLUSCHI (GEN) 6 6 10 513 BERTOLACCI (LEC) 0 6.08 6 719 BERTOLO (PAL) 6 6.19 8 514 BIABIANY (PAR) 6 6.8 18 515 BIAGIANTI (CAT) 6 5.68 6 516 BIONDINI (GEN) 7 6 11 517 BIRSA (GEN) 0 5.5 4 518 BLASI (LEC) 6 5.92 5 519 BOATENG (MIL) 0 7.12 14 521 BOLZONI (SIE) 0 6.05 8 522 BONAVENTURA (ATA) 0 6.03 10 710 BRADLEY (CHI) 6.5 6.07 11 524 BRIGHI (ATA) 6 5.75 4

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CAMPIONATO P. V. G. 15 5,5 0 15 6 0 17 0 3 8 0 0 13 0 1 13 6 1 15 0 1 18 5,5 0 17 0 1 10 0 0 10 0 0 21 6 0 13 0 1 1 0 0 20 6,5 0 1 6 0 13 0 1 17 6 2 21 6 3 9 0 0 19 6,5 1 4 0 0 8 6,5 0 12 0 4 11 0 1 18 0 0 21 6,5 0 6 6 0

MEDIA VOTO 5.81 5.87 6.03 5.38 5.96 5.77 6.2 6.03 6.21 5.56 6.06 5.93 6.25 6 6.12 6 5.75 5.88 6.36 5.72 5.94 5.5 6 6.33 5.8 6 6.1 5.9

4

I NUMERI

45

i punti della Juventus, squadra leader in classifica e anche nella Magic, dove è seguita da Milan (139,94) e Udinese (139,93). In questa giornata la squadra migliore è stata la Roma con 7,5, poi Genoa (7,2) e Fiorentina (7,09).

CODICE MAGIC GIOCATORE PUNTI 525 BROCCHI (LAZ) 0 526 CAMBIASSO (INT) 4.5 527 CANA (LAZ) 0 528 CANDREVA (LAZ) 6 529 CARMONA (ATA) 5.5 731 CARROZZA (ATA) 0 531 CASARINI (BOL) 0 735 CAZZOLA (ATA) 0 533 CEPPELINI (CAG) 0 534 CERCI (FIO) 0 535 CIGARINI (ATA) 6 536 CODREA (SIE) 0 537 COLUCCI (CES) 6 538 CONSTANT (GEN) 6 539 CONTI (CAG) 6.5 541 COSSU (CAG) 0 543 CRUZADO (CHI) 0 691 CUADRADO (LEC) 5 544 D'AGOSTINO (SIE) 0 547 DE ROSSI (ROM) 6.5 548 DEL NERO (CES) 6 549 DELLA ROCCA (PAL) 0 720 DELVECCHIO (LEC) 5 726 DESSENA (CAG) 6 551 DI MATTEO (LEC) 0 696 DIAMANTI (BOL) 0 718 DJOKOVIC (CES) 6 552 DONADEL (NAP) 0 730 DONATI (PAL) 6.5 554 DOSSENA (NAP) 0 556 DZEMAILI (NAP) 6 557 EKDAL (CAG) 0 558 EL SHAARAWY (MIL) 0 711 ELIA (JUV) 0 559 EMANUELSON (MIL) 5 707 ERIKSSON (CAG) 0 705 ESTIGARRIBIA (JUV) 0 560 FABBRINI (UDI) 0 727 FERNANDES (UDI) 5 561 FERREIRA PINTO (ATA) 0 562 FLAMINI (MIL) 0 716 GAGO (ROM) 6 564 GALLOPPA (PAR) 0 565 GARGANO (NAP) 6.5 566 GATTUSO (MIL) 0 699 GAZZI (SIE) 6 567 GIACOMAZZI (LEC) 6 714 GIANDONATO (LEC) 0 568 GIORGI (SIE) 5.5 569 GOMEZ (CAT) 6 570 GONZALEZ (LAZ) 9.5 571 GRECO (ROM) 0 572 GRIPPO (CHI) 0 573 GROSSI (SIE) 0 574 GROSSMULLER (LEC) 0 575 GUANA (CES) 6 737 GUARIN (INT) 0 576 HAMSIK (NAP) 5.5 577 HERNANES (LAZ) 0 578 HETEMAJ (CHI) 0 579 IBARBO (CAG) 5.5 580 ILICIC (PAL) 6 581 INLER (NAP) 5.5 582 ISLA (UDI) 6 583 IZCO (CAT) 6 584 JANKOVIC (GEN) 14.5 728 JENSEN (NOV) 0 586 JORQUERA (GEN) 0 587 JOVETIC (FIO) 13 589 KHARJA (FIO) 0 713 KONE (BOL) 0 590 KRASIC (JUV) 0 591 KRHIN (BOL) 0 592 KUCKA (GEN) 6 594 LAMELA (ROM) 6.5 694 LANZAFAME (CAT) 6 595 LAZZARI (FIO) 5.5 596 LEDESMA C. (LAZ) 9.5 598 LJAJIC (FIO) 0 599 LLAMA (CAT) 6 600 LODI (CAT) 6 733 LOFQUIST (PAR) 0 682 LORES VARELA (PAL) 0 601 LUCIANO (CHI) 2.5 603 MAGGIO (NAP) 6 605 MANNINI (SIE) 0 606 MARCHIONNI (FIO) 0 607 MARCHISIO (JUV) 5.5 608 MARIANINI (NOV) 0 609 MARIGA (PAR) 6 698 MARQUES (PAR) 0 739 MARQUINHO (ROM) 0 610 MARRONE (JUV) 0 611 MARTINEZ (CES) 6 612 MARTINHO (CES) 6 613 MATUZALEM (LAZ) 6 614 MAURI (LAZ) 0 615 MAZZARANI (NOV) 0 617 MERKEL (MIL) 0 618 MESBAH (MIL) 0 619 MIGLIACCIO (PAL) 0 620 MODESTO (PAR) 6 621 MONTOLIVO (FIO) 5.5 692 MORALEZ (ATA) 9 623 MORRONE (PAR) 6 624 MUDINGAYI (BOL) 5.5 626 MUNTARI (MIL) 0 724 MUSACCI (PAR) 0 627 NAINGGOLAN (CAG) 6 628 NOCERINO (MIL) 6 630 OBI (INT) 6 631 OBODO (LEC) 0 632 OLIVERA (FIO) 0 633 PADOIN (JUV) 0 697 PAGLIALUNGA (CAT) 6 634 PALLADINO (PAR) 0 738 PALOMBO (INT) 5 636 PAROLO (CES) 6 740 PARRAVICINI (SIE) 5.5 639 PAZIENZA (UDI) 6 640 PEPE (JUV) 5 725 PEREIRA (PAR) 0 712 PEREYRA (UDI) 0 641 PEREZ (BOL) 5.5 642 PERROTTA (ROM) 0 643 PESCE (NOV) 6.5 645 PIATTI (LEC) 0 647 PINZI (UDI) 0 648 PIRLO (JUV) 6.5 717 PJANIC (ROM) 7 706 POLI (INT) 5 651 PORCARI (NOV) 5 732 PUDIL (CES) 6 652 PULZETTI (BOL) 0 653 RADOVANOVIC (NOV) 0 654 RAMIREZ (BOL) 5 655 REGINALDO (SIE) 6 656 RICCHIUTI (CAT) 6 657 RIGONI L. (CHI) 0 658 RIGONI M. (NOV) 5.5

MEDIA QUOT. 6.14 4 6.11 15 6.14 8 6.11 12 5.86 7 6 7 5.5 4 0 5 6 2 6.42 13 6.26 11 6 4 5.7 5 5.71 9 6.44 13 6.29 17 5.56 4 6.1 11 6.31 14 7 20 6 2 5.65 6 5.79 5 6.08 9 0 1 6.83 16 6 3 6 4 6.62 9 5.92 11 6.21 12 6.18 8 6.67 6 5.5 5 5.72 7 0 3 5.94 7 5.25 4 5.8 8 6 4 0 4 5.97 10 5.88 9 6.25 11 5.5 4 6.05 10 6.41 12 5.17 3 5.72 6 6.13 12 6.4 10 5.82 6 0 1 6 6 6.29 9 5.86 8 0 12 6.34 20 6.9 24 5.89 10 6.38 13 6.15 16 5.68 10 6.65 17 5.71 6 6.97 15 5.25 5 6.42 9 8.5 32 5.83 7 5.5 6 5.69 7 5.9 4 6.09 11 6.34 14 5.5 4 5.65 9 6.36 16 5.56 8 5.75 5 6.64 19 6 3 5.7 4 5.46 5 6.52 16 5.87 6 6 3 7.14 19 5.81 5 6 5 6 3 0 4 6.5 3 5.61 5 5.56 4 6.17 7 6.75 3 6 10 6.17 6 5.54 6 6.37 12 6.29 10 6.08 13 6.68 15 5.76 8 5.86 9 5.88 4 5.88 1 6.26 14 7.12 20 5.62 5 5.53 5 5.62 7 5.88 11 6 4 5.88 5 5.5 8 5.88 12 5.5 1 6.5 7 6.89 17 5.88 1 0 4 5.38 7 5.67 8 5.33 4 5.5 6 6.21 11 6.57 17 6.87 18 6 5 5.78 7 6 6 5.66 6 5.82 5 6.74 18 5.85 7 6.05 7 6.36 8 7.24 19

CAMPIONATO P. V. G. 11 0 0 22 4,5 3 8 0 1 20 6 2 15 5,5 0 0 0 0 11 0 0 0 0 0 2 0 0 12 0 3 20 6,5 1 1 0 0 10 0 0 16 6,5 1 17 6,5 3 19 0 1 9 0 0 21 5 2 17 0 2 19 7 3 2 0 0 13 0 0 15 5,5 1 6 6 0 0 0 0 15 0 2 4 0 0 0 0 0 4 6,5 0 18 0 0 16 6 2 14 0 1 11 0 1 2 0 0 18 5,5 0 0 0 0 10 0 1 6 0 0 5 5 0 3 0 0 0 0 0 17 6 1 17 0 1 18 6,5 1 1 0 0 18 6 1 17 6 3 5 0 0 11 5,5 0 17 0 1 17 6,5 1 12 0 0 0 0 0 10 0 1 13 0 2 20 0 1 0 0 0 22 5,5 6 20 0 6 20 0 0 22 5,5 2 20 6 2 20 5,5 0 20 6 3 10 0 0 16 7,5 5 3 0 0 13 0 1 17 7 12 11 0 0 15 0 0 7 0 1 4 0 0 15 6,5 2 16 6,5 1 5 0 0 17 6 1 22 6,5 1 8 0 0 2 0 0 20 0 5 0 0 0 5 0 0 13 4,5 0 21 6 2 14 0 0 0 0 0 20 5,5 6 13 0 1 1 6,5 0 0 0 0 0 0 0 2 0 0 9 0 0 7 0 0 13 6 0 2 0 0 14 0 1 14 0 0 14 0 1 19 0 2 16 6 3 18 6 1 19 6,5 5 20 6 1 20 5,5 0 4 0 0 4 0 0 21 6 1 20 6 7 17 6 0 17 0 0 12 0 0 19 0 0 0 0 0 4 0 0 2 5 0 20 0 1 1 6 0 10 6 1 21 5 5 3 0 0 1 0 0 16 6 0 14 0 0 6 6,5 0 10 0 0 17 0 1 20 6,5 0 19 7 3 4 5 0 20 5 1 1 0 0 15 0 0 15 0 1 18 5,5 4 11 6 0 9 0 0 12 0 1 21 5,5 6

MEDIA VOTO 6.09 5.66 5.86 5.89 6 0 5.5 0 6 5.71 6.28 6 5.56 5.56 6.06 6.24 5.61 5.86 6.06 6.61 0 5.75 5.79 6.17 0 6.18 6 0 6.75 5.85 5.88 5.95 6.17 4.5 5.69 0 6 5.38 5.9 6 0 5.94 5.7 6 5.5 6 6 5.33 5.69 5.91 6.17 5.77 0 5.67 5.79 5.9 0 5.82 6.02 5.97 6.05 5.8 5.71 6.18 5.95 5.93 5.25 6.09 6.44 5.69 5.57 5.08 6 5.75 6.06 5.7 5.56 6.18 5.43 5.5 6.15 0 5.7 5.65 6.14 5.89 0 6.45 5.69 6.5 0 0 6.5 5.56 5.57 6.17 6.25 5.68 5.92 5.43 6.18 5.75 6 5.89 5.72 6.02 4.12 6 6.19 6.18 5.75 5.62 5.68 6 0 5.5 5.5 5.8 6 6 6.36 5.83 0 5.66 5.72 5.42 5.56 6.21 6.45 6.24 6 5.7 6 5.73 5.75 6.08 5.83 6 6.14 6.29

A. 1 1 0 2 0 0 0 0 0 0 1 0 1 1 0 2 0 1 1 1 0 0 0 0 0 3 0 0 0 2 1 0 0 0 1 0 0 0 0 0 0 0 1 3 0 0 0 0 0 1 1 1 0 0 1 0 0 1 1 1 1 3 1 2 0 1 0 2 2 1 1 0 0 1 2 0 0 2 1 0 2 0 0 1 4 0 0 0 0 0 0 0 1 0 0 1 1 2 3 0 0 0 2 2 1 0 1 0 1 0 0 0 1 0 0 1 0 0 0 0 2 0 0 0 0 0 0 1 4 5 0 2 0 1 0 3 0 1 0 3

ESPAMM 0/1 0/0 0/2 0/2 0/4 0/0 0/1 0/0 0/0 0/0 0/8 0/0 0/0 0/4 0/7 0/8 0/1 0/4 0/5 0/5 0/0 0/2 0/6 0/1 0/0 0/2 0/0 0/0 0/1 0/2 0/3 0/1 0/1 0/0 0/1 0/0 0/0 0/1 0/1 0/0 0/0 1/3 0/3 0/2 0/0 0/4 0/4 0/1 0/0 0/0 0/1 0/1 0/0 0/0 1/0 0/8 0/0 0/2 0/3 0/5 0/1 1/2 0/3 0/3 0/2 0/1 0/0 0/1 0/1 0/0 0/5 0/0 0/1 0/4 0/1 0/4 0/4 0/2 0/1 0/0 0/2 0/0 0/0 0/3 0/2 0/1 0/0 0/4 0/3 0/1 0/0 0/0 0/0 0/0 0/1 0/2 0/0 0/1 0/1 0/3 0/5 0/0 0/7 0/3 0/7 0/7 0/0 0/1 0/5 0/4 1/2 0/3 0/4 0/5 0/0 0/0 0/0 0/3 0/1 0/1 0/3 0/0 0/0 0/10 0/1 0/1 0/1 1/6 0/4 0/4 0/0 0/7 0/0 0/5 0/4 0/5 0/0 0/1 0/1 0/2


MARTEDÌ 7 FEBBRAIO 2012

CODICE GIOCATORE 659 ROSSI M. (GEN) 709 RUI SAMPAIO (CAG) 723 SALIFU (FIO) 702 SAMMARCO (CHI) 660 SANTANA (CES) 661 SCHELOTTO (ATA) 663 SCULLI (GEN) 664 SEEDORF (MIL) 665 SESTU (SIE) 666 SEYMOUR (CAT) 669 SIMPLICIO (ROM) 673 SNEIJDER (INT) 674 STANKOVIC (INT) 675 STRASSER (MIL) 676 TADDEI (ROM) 693 TAIDER (BOL) 708 TORJE (UDI) 703 VACEK (CHI) 679 VALDES (PAR) 680 VALIANI (PAR) 681 VAN BOMMEL (MIL) 683 VARGAS J. (FIO) 729 VAZQUEZ (PAL) 684 VELOSO (GEN) 685 VERGASSOLA (SIE) 686 VIDAL (JUV) 700 VIVIANI (ROM) 687 ZAHAVI (PAL) 688 ZANETTI (INT) 690 ZUNIGA (NAP)

MAGIC PUNTI 0 0 0 6 6 5.5 8 4.5 0 6 6 0 0 0 5.5 5.5 9 5 0 5.5 6 0 6 0 6 5 0 5.5 5 6.5

MEDIA QUOT. 6.69 14 6 2 5.75 1 6 8 5.21 4 6.29 12 6.54 12 6.12 11 6 3 5.71 7 6.35 8 6.8 13 5.6 7 5.82 3 6.35 9 6.3 1 5.83 4 5.36 3 6.5 8 5.88 8 5.88 9 5.77 14 5.88 11 6.58 12 6.21 7 6.05 13 5.75 3 6.5 10 5.79 11 5.92 9

CAMPIONATO P. V. G. 15 0 3 6 0 0 5 0 0 20 6 2 8 0 0 20 5,5 1 14 7 2 14 5 2 0 0 0 12 0 0 11 6 2 10 0 1 10 0 0 12 0 1 13 6 1 4 5,5 0 12 6 1 11 5 0 6 0 1 15 6 1 18 6,5 0 15 0 0 4 6 0 17 0 2 12 6 0 19 5 2 4 0 0 13 6 2 21 5 0 19 6,5 1

MEDIA VOTO 6.33 6 5.9 5.68 5.33 6.18 5.92 5.75 0 5.73 5.85 6.39 5.67 5.73 6.08 6.38 5.62 5.43 5.88 5.77 6 5.64 5.88 6.29 6.14 5.95 5.75 5.92 5.83 5.78

A. 0 0 0 1 0 2 3 0 0 0 0 2 0 0 1 0 0 0 0 0 0 2 0 1 1 1 0 2 1 0

ESPAMM 1/2 0/0 0/2 0/3 1/1 0/5 0/2 0/3 0/0 0/2 0/2 0/1 0/2 0/4 0/1 0/0 0/1 0/1 0/0 0/3 0/4 0/1 0/0 0/2 0/0 0/7 0/0 0/2 1/2 0/2

Attaccanti CODICE GIOCATORE 917 ACOSTA (SIE)

MAGIC PUNTI MEDIA QUOT. 0 6 1

CAMPIONATO P. V. G. 0 0 0

MEDIA VOTO 0

ESPA. AMM 0 0/0

923 ACOSTY (FIO)

0

5.75

1

1

0

0

5.5

0 0/0

801 ACQUAFRESCA (BOL)

6

5.88

15

17

6

3

5.44

0 0/0

924 ALFARO (LAZ)

0

0

7

0

0

0

0

0 0/0

803 AMAURI (FIO)

6

6.12

5

2

6

0

6.25

0 0/0

806 BARRETO D.S. (UDI)

0

0

4

1

0

0

0

0 0/0

910 BERGESSIO (CAT)

6

6.53

17

17

0

4

5.94

0 0/2

808 BOGDANI (SIE)

0

5.31

5

14

0

0

5.33

0 0/2

809 BOJAN (ROM)

9.5

6.26

20

19

6,5

4

5.65

0 1/1

926 BOJINOV (LEC)

6

6

8

1

6

0

6

0 0/0

810 BORINI (ROM)

13.5

7.55

14

12

7,5

5

6.23

0 0/1

811 BORRIELLO (JUV)

5

6

12

9

5,5

0

5.7

2 0/1

812 BRIENZA (SIE)

5

5.83

13

20

5

0

5.95

0 1/3

920 BUDAN (PAL)

9.5

8.07

9

7

6,5

4

6.29

1 0/1

814 CALAIO' (SIE)

5.5

7.24

24

20

5,5

9

5.98

1 0/3

918 CARACCIOLO (NOV)

5

5.64

14

18

5

1

5.42

1 0/1

815 CASSANO (MIL)

0

7.67

6

9

0

2

6.39

6 0/1

816 CASTAIGNOS (INT)

0

6

4

4

0

1

5.25

0 0/0

817 CATELLANI (CAT)

6

6.14

7

12

0

1

5.89

0 0/1

818 CAVANI (NAP)

4.5

7.76

35

20

5

12

6.2

1 0/2

908 CHAVEZ (NAP)

0

6

1

2

0

0

0

0 0/0

821 CORVIA (LEC)

0

5.58

11

16

0

1

5.46

0 0/3

824 DEL PIERO (JUV)

0

6.11

14

13

0

0

6

1 0/0

825 DENIS (ATA)

0

7.85

24

20

0

12

6.28

1 1/3

826 DESTRO (SIE)

6

7.15

18

14

6

5

6.04

1 0/3

827 DI MICHELE (LEC)

6

7.43

19

14

6

6

6.18

0 0/1

828 DI NATALE (UDI)

9

8.79

43

21

6

16

6.48

4 0/1

829 DI VAIO (BOL)

5.5

6.52

23

21

5,5

6

5.67

2 0/3

925 EBAGUA (CAT)

6

6

7

0

0

0

0

0 0/0

831 EL KABIR (CAG)

5

6

4

7

5

1

5.6

0 0/2

834 FLOCCARI (PAR)

6.5

6.33

14

15

6,5

2

5.86

1 0/0

835 FLORO FLORES (UDI)

6

6.77

18

16

6

2

6.12

3 0/1

915 FORLAN (INT)

0

5.93

13

9

0

1

5.42

0 0/0

7.5

6.17

12

11

6,5

0

6

1 0/0

6

5.19

7

13

0

0

5.29

0 0/4

837 GIACCHERINI (JUV)

5.5

6.07

13

12

5,5

1

5.96

0 0/3

838 GILARDINO (GEN)

6.5

6.41

22

17

6,5

3

5.78

2 0/1

839 GIMENEZ (BOL)

0

5.64

9

12

0

0

5.6

1 0/2

840 GIOVINCO (PAR)

11

7.7

27

19

8

9

6.37

5 1/2

841 GONZALEZ PABLO (SIE)

6

5.77

9

12

6

1

5.54

0 0/1

912 GRANDOLFO (CHI)

0

0

4

0

0

0

0

0 0/0

844 HERNANDEZ (PAL)

0

6.94

7

9

0

3

6.11

0 0/3

836 GABBIADINI (ATA) 911 GHEZZAL (CES)

845 IAQUINTA (CES) 846 IBRAHIMOVIC (MIL) 847 INZAGHI (MIL)

6

6

3

0

0

0

0

0 0/0

3.5

9.05

44

19

4,5

15

6.61

3 1/1

0

6

4

4

0

0

6

0 0/0

849 JEDA (NOV)

5.5

5.91

8

12

5,5

1

5.64

0 0/0

851 KLOSE (LAZ)

7.5

8.32

34

20

6,5

12

6.38

3 0/0

852 KOZAK (LAZ)

0

5.5

4

4

0

0

5.5

0 0/0

853 LARRIVEY (CAG)

0

6

5

18

0

3

5.47

0 0/1

854 LARRONDO (SIE)

0

5.38

5

8

0

0

5.36

0 0/2

855 LAVEZZI (NAP)

5.5

7.15

23

17

5,5

4

6.47

3 0/5

919 LIVAJA (CES)

6

5.75

1

2

0

0

5.5

0 0/0

856 LUCARELLI C. (NAP)

0

6

4

3

0

0

6

0 0/0

857 MALONGA (CES)

6

5.5

6

7

0

0

5.4

0 0/0

858 MARILUNGO (ATA)

5.5

6.4

12

12

5,5

2

5.89

0 0/3

859 MASCARA (NOV)

1 0/2

5.5

6.08

10

12

5,5

2

5.55

860 MATRI (JUV)

5

7.3

29

20

5

9

6.08

3 0/2

861 MAXI LOPEZ (MIL)

0

6.54

21

16

0

3

5.89

0 0/0

921 MEHMETI (PAL)

0

5.5

3

1

0

0

5.5

0 0/0

863 MICCOLI (PAL)

9.5

8.47

34

18

6,5

10

6.24

9 0/2

864 MILITO (INT)

6

8.24

32

18

6

12

6

1 0/0

865 MORIMOTO (NOV)

0

6.65

15

11

0

3

5.75

1 0/2

5.5

6.54

16

19

5,5

3

5.89

0 0/1

914 MURIEL (LEC)

5

6.11

8

14

5

2

5.71

1 1/1

868 MUTU (CES)

6

6.5

23

17

0

6

5.74

0 1/1

869 NENE' (CAG)

0

5.55

5

11

0

1

5.35

0 0/2

870 OFERE (LEC)

0

4.83

4

6

0

0

4.83

0 0/0

871 OKAKA (PAR)

0

5.5

3

2

0

0

5

0 0/0

909 OSVALDO (ROM)

0

7.33

19

15

0

7

6

0 0/2

872 PALACIO (GEN)

10.5

8.81

35

16

7,5

12

6.81

4 0/5

873 PALOSCHI (CHI)

0

6.8

13

17

0

4

5.93

1 0/0

874 PANDEV (NAP)

0

6.53

15

18

0

5

5.97

2 0/1

877 PAPONI (BOL)

0

5.5

3

1

0

0

5

0 0/0

878 PATO (MIL)

0

5.75

15

10

0

1

5.5

0 0/1

5.5

6.45

24

20

5,5

5

5.8

1 0/1

6

6.21

18

21

6

4

5.76

2 0/3

882 PINILLA (CAG)

5.5

6.27

18

16

5,5

3

5.73

1 0/4

883 PRATTO (GEN)

0

5.9

13

14

0

1

5.57

1 0/2

884 QUAGLIARELLA (JUV)

6

6.2

15

11

6

1

5.94

0 0/1

885 RENNELLA (CES)

6

5.62

4

4

0

0

5.67

0 0/1

888 ROBINHO (MIL)

5

6.41

18

17

5

3

5.79

2 0/1

889 ROCCHI (LAZ)

0

7.7

14

11

0

5

6.15

1 0/1

927 ROZZI (LAZ)

5

5

1

1

5,5

0

5.5

0 0/1

891 RUBINO (NOV)

0

6.06

6

11

0

1

5.78

0 0/1

896 SEFEROVIC (LEC)

0

6

1

2

0

0

6

0 0/0

866 MOSCARDELLI (CHI)

879 PAZZINI (INT) 881 PELLISSIER (CHI)

897 SUAZO (CAT)

6

6

4

4

0

0

6

0 0/0

9.5

6.68

18

20

6,5

4

6

2 0/2

916 THIAGO RIBEIRO (CAG)

5

6.21

15

19

5

3

5.68

1 0/0

899 TIRIBOCCHI (ATA)

5

6.42

10

8

5

1

6

0 0/1

901 TOTTI (ROM)

8

7.3

29

15

7

4

6.43

5 0/2

902 URIBE (CHI)

0

0

2

1

0

0

0

0 0/0

903 VANTAGGIATO (BOL)

0

6

4

2

0

0

0

0 0/0

922 VARGAS E. (NAP)

0

5

12

3

0

0

5

0 0/0

5.5

6.82

20

16

5,5

3

6.19

3 1/0

898 THEREAU (CHI)

904 VUCINIC (JUV) 906 ZARATE (INT)

0

5.46

10

14

0

0

5.46

0 0/1

907 ZE EDUARDO D.A. (GEN)

0

5.88

6

4

0

0

5.67

0 0/1

4

I NUMERI

QUESTA E’ LA MIGLIOR FORMAZIONE POSSIBILE PER LA 22ª GIORNATA DI CAMPIONATO: MODULO 4-3-3 AVREBBE TOTALIZZATO 114 PUNTI, CON UN +6 DI MODIFICATORE DELLA DIFESA

Jankovic il migliore

9

gli assist di Fabrizio Miccoli: il capitano del Palermo è in testa alla classifica generale. Segue Cassano (6), poi Armero, Aquilani, Pjanic, Giovinco e Totti, tutti a quota 5.

23

la Top11 della settimana

14,5 h 12,7

la media punti di Fabrizio Miccoli nelle ultime 4 partite: è la migliore della Serie A. Dopo di lui Palacio (10,63), Milito (10,38), Budan e Borini (9,75).

LA GAZZETTA DELLO SPORT

Due gol decisivi per la vittoria e un assist, cosa pretendere di più? Il centrocampista serbo segna la prima doppietta con la maglia del Genoa e lancia in orbita i rossoblù. E pensare che Bosko l’estate scorsa era una sorta di fantasma che si aggirava nelle stanze del calciomercato. A fine giugno, infatti, alla risoluzione della comproprietà, Palermo e Genoa non avevano messo nulla nella busta. Valutazione del giocatore: zero euro. Ma lui, imperterrito, si oppose a qualsiasi tipo di cessione: «Resto al Genoa». Ad agosto, con Ze Eduardo e Birsa in difficoltà, è arrivata la telefonata decisiva: Matteo Preziosi e Malesani lo rivolevano e lui alla fine si è preso la sua rivincita.

6,5

10,5

10

8

7

Pegolo

Juan

Cassani

Pasqual

Garics

Blocca tutti i tentativi della Juve di andare in fuga. Se il Milan vincerà lo scudetto, dovrà dire grazie anche a lui...

Una conferma nella top 11. Segna il gol che apre la strada al poker della Roma, fa un assist a Borini e non sbaglia niente in difesa.

Arrivato la scorsa estate dal Palermo, è in netta crescita e infatti segna la prima rete con la maglia della Fiorentina

Ottimo lavoro sulla corsia sinistra, impreziosito dall’assist per Cassani: per la Fiorentina lui è una certezza

Salva due gol quasi fatti da Cuadrado: il Bologna prende pochi gol (solo 2 nelle ultime 5 partite) anche grazie all’ungherese.

13

9,5

13,5

11

10,5

Jovetic

Ledesma

Borini

Giovinco

Palacio

Sempre più l’uomo faro della Fiorentina: implacabile dal dischetto e artefice della riconciliazione fra squadra e tifosi

La solita certezza in mezzo al campo che dà le idee migliori alla sua Lazio. In più stavolta segna anche su rigore.

Sempre più baby prodigio, segna la prima doppietta della carriera in maglia giallorossa: la prima di una lunga serie?

Si gioca la palma del miglior gol della giornata assieme a Palacio. La Formica Atomica è tornata.

Nel giorno del 30˚ compleanno segna di tacco con un pallonetto da uno spigolo dell’area piccola: ma come ha fatto?

6 Anche Marchetti al tappeto

i rigori subiti da Sebastien Frey, il più tartassato di tutta la Serie A. Al secondo posto Consigli e Handanovic con 4.

Il «Mister 6» non è più lui

Prima insufficienza dopo 16 turni di fila. E Gillet è in serie positiva da 9 giornate... MARCO FALLISI

Quel colpo di tacco di Palacio deve averlo spiazzato in tutti i sensi: perché domenica Federico Marchetti ha ceduto alla prima insufficienza dopo 16 turni consecutivi senza finire nell’elenco dei «cattivi». E dev’essere stato qualcosa di molto simile a un déjà vu, visto che l’unico brutto voto risaliva all’esordio in campionato: un 5,5 contro... il Genoa (anche allora a bucare per primo il portiere della Lazio era stato l’argentino). Fortunatamente per «Mister 6» Marchetti, gli incroci con i rossoblù sono finiti e lui potrà rimettersi in marcia verso una nuova striscia positiva: le sue 16 gare di fila dal «6» in su restano il miglior filotto del campionato.

Alta fedeltà Barzagli Marchetti quasi impeccabile, ma alla Magic la costanza per un portiere non è tutto, basta qualche gol di troppo incassato e la domenica può andare in rovina. Meglio trovare continuità in difesa o a centrocampo: Andrea Barzagli si è fermato a un passo dal record. Per lo juventino, campione del mondo nel 2006, partenza sparata e via fino al quindicesimo turno: unica tirata, velocità del 6,5 (ben 10 volte su 15 è stato il suo voto), qualche picco di 7 fino al 5,5 contro il Novara. Nulla di trascendentale, nessuna giornata da fenomeno, ma un’assicurazione sulla difesa: il rendimento del centrale di Conte risponde esattamente al profilo del tipico «Mister 6», tanto che dopo lo scivolone il cammino è ripreso con gli stessi ritmi.

Gazzetta.it TUTTE LE INFO SUL SITO DOMANDE? SCRIVETE OPPURE TELEFONATE Sul nostro sito Gazzetta.it trovate tutto quello che c’è da sapere sulla Magic. Per le informazioni potete scrivere a magic@rcs.it, oppure potete telefonare al numero 199.24.24.25 dalle ore 10 alle 16 dei giorni feriali (costi da rete fissa 15 centesimi al minuto iva compresa, da rete mobile costo massimo di 48 cent al minuto con uno scatto alla risposta di 16 centesimi, Iva compresa).

Anche Daniele De Rossi non scherza: il filotto dice 14; Cigarini invece si è fermato a 13. Siamo su livelli altissimi, ma con una differenza: Marchetti ha piazzato la striscia più lunga ma «incastrata» tra due voti negativi, per gli altri invece l’insufficienza è stata soltanto una. Passo giusto Guardando alle ultime gare, ecco qualche nome per capire chi può puntare alla striscia-record: Gillet non scende sotto il «6» da 9 turni, Di Natale da 8, Sorrentino e Palacio da 7. Occhio anche a Donati, 4 presenze e 4 voti positivi. Poi ci sarebbe anche Sneijder: in 9 valutazioni non ha mai ricevuto un’insufficienza. Il problema, semmai, è riuscire a giocare più di quattro gare di fila. © RIPRODUZIONE RISERVATA

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24

LA GAZZETTA DELLO SPORT

MARTEDÌ 7 FEBBRAIO 2012

CICLISMO

y

UN CASO INFINITO Alberto Contador viene trovato positivo al clenbuterolo (50 picogrammi/ ml) a un controllo sulle urine il 21 luglio 2010, secondo giorno di riposo del Tour da lui vinto. L’Uci lo sospende il 26 agosto. Il 30 settembre annuncia la positività.

S ASSOLTO Il 25 gennaio 2011 la Disciplinare spagnola propone 1 anno di stop, ma il 14 febbraio la sua Federazione lo assolve: il giorno dopo torna in corsa alla Volta Algarve.

S RICORSO Il 5 marzo torna al successo, nella 2ª tappa della Vuelta Murcia. Il 24 l’Uci fa ricorso al Tas, seguita una settimana dopo dalla Wada.

S PROCESSO Il 21 novembre a Losanna si apre il processo d’appello davanti al Tas: 4 giorni di audizioni. La sentenza, prevista in 6-8 settimane, slitta sino a ieri.

S LICENZA A RISCHIO La squalifica mette in discussione la licenza World Tour della Saxo Bank. L’Uci investirà del caso la Commissione Licenze affinché dica se il team di Riis la merita ancora. In effetti se si tiene conto che Contador porta il 68% dei punti totali della squadra, la Saxo non soddisfa più i criteri sportivi richiesti per far parte dell’UCI WorldTour.

LUIGI PERNA

Nel processo dei record alla fine decide la statistica. Alberto Contador viene condannato dal «calcolo delle probabilità». Non la temuta sentenza «politica» di cui fu a suo tempo accusata la Federciclo spagnola, che lo assolse in un clima di garantismo che vide schierarsi perfino l’ex premier Zapatero. Ma neppure una sentenza basata sulla certezza del diritto, che reggerebbe in un’aula di Tribunale. Nel caso dello spagnolo hanno deciso i numeri. Anzi, un numero. La percentuale, fissata dai giudici, per ritenerlo colpevole: 51% di probabilità.

Le altre notizie di ciclismo a pag. 33

SHOCK 2 ANNI! «Probabilità

Tre ipotesi Non c’erano prove certe per spiegare la positività di Contador al clenbuterolo (un antiasmatico con effetti anabolizzanti) nel controllo del 21 luglio 2010, giorno di riposo del Tour che poi vinse. Così, dopo quasi 2 anni di attesa e 9 mesi di procedimento al Tribunale arbitrale di Losanna, i tre giudici hanno stabilito che la più probabile tra le ipotesi discusse a novembre in quattro giorni di dibattimento fosse la contaminazione attraverso un integratore alimentare. Proprio quella che sembrava la meno «accreditata» tra le teorie avanzate dall’Unione ciclistica internazionale e dall’Agenzia mondiale antidoping. Tanto da essere affrontata in fondo al processo, dopo aver esaminato prima l’ipotesi di una bistecca di carne contaminata e poi quella della trasfusione di sangue «mascherata» attraverso una sacca di plasma contenente accidentalmente tracce di clenbuterolo. Ragioni Le motivazioni della decisione arrivano quasi alla fine delle 98 pagine scritte dal Tas. «Tenendo presente che sia la teoria della carne contaminata sia quella della trasfusione sono ugualmente improbabili, il Tribunale è chiamato a determinare se considera più probabile che il clenbuterolo sia entrato nel corpo dell’atleta attraverso un integratore contaminato... Considerando che l’atleta assume notevoli quantità di integratori, che questi possono essere contaminati, che spesso altri atleti sono risultati positivi in passato, che un atleta in passato è risultato positivo per un integratore contaminato con clenbuterolo (il caso della nuotatrice americana Jessica Hardy; ndr), troviamo che una positività al clenbuterolo sia più probabile per un integratore contaminato che non per una trasfusione o l’ingestione di car-

la gaffe

7

ALBERTO CONTADOR

L’Uci ha fretta di commentare: il comunicato esce senza gli anni

di doping»: il Tas lo inchioda così Sentenza «statistica» di 98 pagine per spiegare il clenbuterolo al Tour 2010. La causa più probabile è un integratore contaminato. Con la squalifica lo spagnolo perde pure il Giro 2011: 1˚ Scarponi Alberto Contador, 29 anni, numero uno dei grandi giri foto ROBERTO BETTINI

TwitTwit

IL CINGUETTIO DEL GIORNO

E’ una notizia incredibile quella di Contador. Non ci sono prove sicure e gli danno la sanzione più alta. ...E’ UNA PENA... forza campione! Tutto il mio appoggio!

RAFA NADAL, 26 anni tennista spagnolo, n. 2 al mondo @RafaelNadal

ne contaminata». I giudici però aggiungono una postilla significativa: «Non significa che il Tribunale sia convinto oltre ogni ragionevole dubbio che ciò si verificò. Questo non è richiesto dai regolamenti antidoping di Uci e Wada, che fanno riferimento solo al calcolo delle probabilità, in quanto si applica l’onere della prova a carico dell’atleta». Da qui la condanna di Contador a 2 anni di squalifica. Senza attenuanti. Neppure la «colpa o negligenza non significativa», applicata in un caso simile per l’italiano Colò, condannato a 1 anno. Per Contador è stata considerata la «responsabilità oggettiva», perché «l’integratore contaminato è sconosciu-

Il comunicato dell’Uci, la Federciclo mondiale che con la Wada (agenzia mondiale antidoping) ha portato Contador davanti al Tas, arriva alle 12.16. In tre versioni: inglese, francese e spagnolo. Un tempo record. Evidentemente, l’Uci aveva già preparato la versione con Contador colpevole. In bianco soltanto la casella che doveva indicare gli anni e i mesi della squalifica, con tre punti di sospensione e un evidenziatore giallo: come per ricordare che prima di trasmettere il comunicato bisognava aggiornarlo con quei dati. Sfortunatamente, l’email è partita senza. E quella giusta, con le scuse, è arrivata alle 15.03. Il presidente Pat McQuaid dice: «Questo è un giorno triste per il nostro sport, non ci sono vincitori. Ogni caso di doping è sempre un caso di troppo».

RISULTATI E PREMI DA RIASSEGNARE

to e le circostanze dell’assunzione pure».

Dice addio a 12 successi A Nibali va una tappa del Giro

Pressioni La terna guidata dal-

Contador verrà tolto dagli ordini d’arrivo delle gare disputate dal Tour de France 2010 alla 1ª prova della Challenge Maiorca corsa domenica. Perde 12 vittorie e i relativi premi, che passano al 2˚ classificato. Questi i nuovi vincitori. Tour de France 2010, classifica: Andy Schleck (Lus). Vuelta Murcia 2011, 2ª tappa: Denis Menchov (Rus); 3ª tappa e classifica: Jerome Coppel (Fra). Vuelta Catalogna 2011, 3ª tappa e classifica: Michele Scarponi. Vuelta Castilla y Leon 2011, 4ª tappa: Richie Porte (Aus). Giro d’Italia 2011, 9ª tappa: José Rujano (Ven); 16ª tappa: Vincenzo Nibali; classifica finale: Michele Scarponi. Tour de San Luis 2012, 3ª tappa: Levi Leipheimer (Usa); 5ª tappa: Daniel Diaz (Arg)

« ANDY SCHLECK 26 anni, 2˚ al Tour 2010

Non ho alcun motivo per essere felice, sono molto dispiaciuto per Alberto. Ho sempre creduto nella sua innocenza. Il mio obiettivo è vincere il Tour sui pedali

l’israeliano Efraim Barak è stata impermeabile ai condizionamenti esterni (ricordate la polemica per il viaggio di Contador e della Saxo Bank in Israele?) e ha respinto punto per punto le contestazioni dell’esercito di avvocati (8) schierati dal madrileno. In particolare non ha escluso che Contador in quel Tour abbia potuto assumere un integratore diverso da quello usato dai compagni di squadra dell’Astana (tutti negativi ai controlli) e non compreso nella lista fornita dal d.s. José Marti e dal massaggiatore Valentin Dorronsoro. Il Tas ha

« MICHELE SCARPONI 32 anni, 2˚ al Giro 2010

Dal punto di vista umano mi spiace molto per Alberto. Sul piano professionale questa decisione non cambia il valore dei risultati ottenuti finora e dei miei obiettivi futuri


MARTEDÌ 7 FEBBRAIO 2012

Via tutti i risultati dal 21 luglio 2010 in poi. Lo stop finirà il 5 agosto. E Alberto dovrà pagare 2.485.000 euro all’Uci espresso un giudizio severo. E a pensarci bene, col senno di poi, era quasi scontato. Nonostante ci fossero timori perfino in seno a Uci e Wada. Solo l’imponenza della difesa di Contador — che ha schierato finanche una biostatistica di Cambridge (Sheila Bird) e un esperto della macchina della verità (Louis Rovner) — ha fatto pensare che se la potesse cavare. Il re del Giro 2011, che sarà il primo nella storia privato della maglia rosa oltre che del Tour 2010, avrebbe dovuto dimostrare che la tesi della bistecca contaminata (cavallo di battaglia dei suoi legali) era «più probabile» delle altre. Non solo: avrebbe dovuto provare (in assoluto) che era più probabile che quel fatto (la contaminazione) fosse successo anziché il contrario. Come era riuscito al tennista Gasquet, positivo alla cocaina. Un’impresa impossibile, considerando le statistiche ufficiali: in Europa c’è solo lo 0,0042% di probabilità di contaminazione e lo 0,0065% in Castilla y Leon, luogo di provenienza della carne. Aggrapparsi anche a una sola possibilità non era sufficiente. Applicazione Il Tas ha invece usato un metodo del tutto discrezionale per l’applicazione della sanzione, stabilendo che dovesse essere seguito l’articolo 315 per i ritardi nella conclusione del processo indipendenti dalla volontà di Contador. Perciò ha fissato una data arbitraria (25 gennaio 2011, giorno della richiesta di sospensione del Comité spagnolo) per far scattare la squalifica, considerando 5 mesi e 19 giorni di «presofferto» a partire dalla data di sospensione dell’Uci dopo la positività (26 agosto 2010). Contador potrà tornare a correre il 5 agosto 2012. Inoltre, accogliendo la volontà dell’Uci e contrariamente a quanto richiesto dalla Wada, ha deciso di cancellare tutti i risultati di Contador successivi all’assoluzione della Federciclo spagnola (14 febbraio 2011), compreso il Giro. Nel caso di Valverde non era successo. Ma il Tas l’ha considerata una forma di «equità» nei confronti di altri atleti sospesi per più tempo in attesa di giudizio. L’Uci ha anche chiesto che Contador versi dallo stipendio 2 milioni 485 mila euro, in aggiunta alle spese legali. Ma l’aspetto economico della vicenda sarà trattato dal Tas in un pronunciamento a parte.

Sei pizze a pranzo E un sms «Non capisco»

EDDY MERCKX 66 anni, 5 volte re di Giro e Tour

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ilCommento di PIER BERGONZI twitter:@pierbergonzi

COSÌ ALLA FINE PERDONO TUTTI ANCHE I TIFOSI Due anni di squalifica e tutti i risultati, dal Tour 2010 ad oggi, cancellati. Giro 2011 compreso! Il Tas, a 565 giorni dalla positività di Contador, ha emesso una sentenza che fa discutere. È impossibile entrare nel merito scientifico, ma ci pare che così abbiano perso tutti. Il Tas ha accolto l’appello di Uci e Wada contro il giudizio della Federciclo spagnola, che nel febbraio 2011 aveva assolto Contador. Alberto è stato condannato per una sorta di «calcolo delle probabilità» a suo sfavore. Sì, proprio così. La giuria del massimo, e definitivo, tribunale sportivo ha ritenuto «più probabile» che lo spagnolo abbia assunto clenbuterolo ingerendo un integratore contaminato piuttosto che attraverso una trasfusione di sangue o una bistecca. Lo studio del Tas avrebbe inoltre provato che «non c’è alcuna prova che l’atleta abbia agito senza negligenza...».

DAL NOSTRO INVIATO

CIRO SCOGNAMIGLIO

twitter@cirogazzetta PINTO (Madrid)

La bimba che sta alla finestra è un incanto. Continua a tenere gli occhioni azzurri spalancati e proprio non sa spiegarsi perché tutta quella gente resta da ore fuori dalla villetta dei suoi vicini. Siamo a Pinto, cittadina di 50.000 abitanti alla periferia di Madrid. Siamo nel punto che tutti gli occhi del mondo del ciclismo idealmente guardano: la casa di Alberto Contador, squalificato due anni e buttato giù dai troni di Tour 2010 e Giro 2011. Affetti Lo spagnolo ha atteso il

TOUR 2010 La vittoria al Tour de France 2010 (la terza in carriera) passa a Andy Schleck; Denis Menchov diventa 2˚ e Samuel Sanchez 3˚ BETTINI

GIRO 2011 Annullato anche il secondo trionfo nella corsa rosa. Così vince Michele Scarponi, davanti a Vicenzo Nibali e al francese John Gadret BETTINI

© RIPRODUZIONE RISERVATA

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A CASA DELLO SPAGNOLO

identiKit & CARRIERA

Scartate la carne contaminata e la trasfusione di sangue: dopo 565 giorni, Contador è colpevole per la terza ipotesi

LA GAZZETTA DELLO SPORT

E’ triste, sentenza ingiusta. E’ come se qualcuno volesse la morte del ciclismo, lo sport che fa il maggior numero di controlli al mondo. Oggi non ci sono vincitori

verdetto proprio qui, con le persone care. La moglie Macarena Pescador, il fratello Fran, l’addetto stampa Jacinto Vidarte, il fedele compagno Jesus Hernandez e qualche amico come Paco, uno di quelli che lo segue sempre alle corse. Della stangata ha saputo dagli avvocati, che lo hanno chiamato poco prima di mezzogiorno. Ne parlerà diffusamente oggi, con il team manager della Saxo Bank Bjarne Riis, nella conferenza stampa convocata per le 19.30 all’Hotel de las Artes di Pinto: è lo stesso dove tenne quella «improvvisata» il 30 settembre 2010, qualche ora dopo l’ufficializzazione della positività. Incredulo «Il Tas riconosce che non mi sono dopato, come ho sempre sostenuto. Eppure mi ritrovo con questa sanzione ingiusta», avrebbe detto Contador agli amici. In serata, a un sms della Gazzetta ha risposto così: «E’ incomprensibile». Chi sperava in comizi improvvisati sull’uscio di casa, è stato deluso: le finestre sono rimaste abbassate. Alle 14.10 è arrivato un ragazzo a consegnare 6 pizze, poco dopo Jesus Hernandez è uscito commentando: «Potete immaginare come si senta Alberto». Contador è andato via

« CHRISTIAN PRUDHOMME 51 anni, direttore Tour de France

Procedura troppo lunga, ha messo in imbarazzo noi organizzatori. La giustizia deve essere fatta serenamente, ma bisogna studiare soluzioni più rapide

in macchina alle 18.20, con Macarena: un saluto e nulla più. Reazioni «E’ distrutto», ha detto

lo zio Abelardo, fratello di papà Paco. «Una cosa è chiara, non lascerà il ciclismo», ha aggiunto il fratello Fran. Ma è la Spagna tutta ad avere preso malissimo la notizia, che ha invaso radio, televisioni e dibattiti da bar dal mezzogiorno di ieri fino a tarda notte. Oscar Pereiro, che nel 2006 vinse il Tour per la squalifica di Landis, ha attaccato duramente i vertici del ciclismo mondiale: «Andranno a festeggiare con la Visa oro. Due anni di stop anche se il doping non è provato. Ma Alberto è innocente, lo conosco. Che figli di una gran...». Così Carlos Castaño, presidente della federciclo spagnola: «Rispettiamo la sentenza. Ma è un giorno triste, sgradevole». «Una sanzione ingiusta, eccessiva», ha aggiunto Josè Luis Lopez Cerron, che più per essere organizzatore della Vuelta Castilla y Leon è famoso per aver regalato a Contador la carne poi diventata tesi di difesa. Parole dure anche da Federico Bahamontes, il primo vincitore spagnolo del Tour (1959): «Hanno ucciso la carriera sportiva di Alberto». «Tristezza per la sentenza, che però bisogna rispettare», è stata la chiosa di Alfredo Perez Rubalcaba, nuovo segretario del partito socialista: il suo predecessore, Zapatero, fu accusato di aver «influenzato» il verdetto assolutorio della federciclo spagnola, che in un primo momento aveva proposto un anno di stop.

Il gesto del pistolero con cui Contador festeggia le vittorie BETTINI

Attesa All’albergo della conferenza-stampa intanto si fregano le mani, perché tutti i cronisti stranieri vogliono fermarsi a dormire lì. Ci saranno dirette televisive, radiofoniche e via web: Contador è «la» notizia. Anche se, per una volta, mai avrebbe voluto esserlo per una stangata che rifiuta anche soltanto di concepire.

Come accade in questi casi, Contador è stato condannato per «presunzione di colpevolezza»: in materia di antidoping è giusto che sia così. Da questo punto di vista è bene che si sia detta la parola fine e questa condanna fa riflettere ancora una volta sulla «leggerezza» della giustizia sportiva spagnola. Se Alberto fosse stato condannato un anno fa come chiedeva la disciplinare iberica, non saremmo qui a discuterne. Quello che non riusciamo a digerire è il ritardo, inaccettabile, del verdetto. Dalla positività del 21 luglio 2010 sono passati 565 giorni. Troppi. Lo abbiamo già scritto più volte, e su questo tasto, adesso, tutti allungano i polpastrelli. Perché consentire a un corridore (il numero 1) di partecipare a una gara e vincerla (al Giro, ad esempio...) per poi cancellare il suo risultato? Che la sentenza, al di là degli aspetti scientifici, sia anche «politica» lo dimostra questo ultimo aspetto. L’Uci, nel suo appello, aveva chiesto di togliere a Contador tutti i successi fino a oggi. La Wada, invece, si sarebbe accontentata dello stop di due anni e della cancellazione dei risultati fino al 26 agosto 2010 (quando era scattata la squalifica cautelativa dell’Uci). I tre giudici del Tas hanno deciso di applicare il massimo della sanzione possibile togliendo tutti i successi. È stata una scelta. Incomprensibile per buona parte dei tifosi, pesantissima per gli organizzatori. Pensate al Giro (ma vale lo stesso per il Tour o per le corse meno note). Non c’erano strumenti giuridici per impedire a Contador di correre. Alberto ha dato spettacolo, si è sottoposto a tutti i test antidoping, ed è stato applaudito, in rosa, davanti al Duomo di Milano. Ora la sua partecipazione viene cancellata con un danno d’immagine enorme per la corsa Gazzetta. Per la prima volta in oltre 100 anni di storia un vincitore deve uscire dall’albo d’oro senza essersi macchiato nella stessa corsa. Situazione paradossale. Assurda. Col massimo dello sforzo per capire le ragioni e le garanzie delle parti, pensiamo che così, alla fine, abbiano perso tutti. © RIPRODUZIONE RISERVATA

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« RENATO DI ROCCO 65 anni, presidente Federciclo

La squalifica è un atto di giustizia. La federazione spagnola è incommentabile, così come il governo iberico sul doping. Per fortuna organi superiori fanno rispettare le regole

« ERIC BOYER 48 anni, team manager Cofidis

Troppi 18 mesi, ma l’indagine è stata seria. Contador ha vinto dopandosi. E ha condizionato la corsa dei rivali anche quando non è riuscito a vincere Spero che confessi e non torni più


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LA GAZZETTA DELLO SPORT

FORMULA 1 A JEREZ

MARTEDÌ 7 FEBBRAIO 2012

TORO ROSSO STR7

La più bella di tutte Il d.t. Ascanelli: «Le nuove norme perfette per noi»

JEREZ — Daniel Ricciardo l’ha giudicata «molto sexy». Arrivata in Andalusia sfidando il maltempo quando sabato ha lasciato Faenza, c’erano 80 cm di neve! la Str7 è la F.1 che ieri ha ottenuto i commenti più lusinghieri.

«Abbiamo spinto sull’acceleratore partendo dal fatto che la vettura 2011 era sana e che quei concetti si sposino bene con le nuove regole sugli scarichi — ha spiegato il d.t. Giorgio Ascanelli —. Quindi abbiamo alzato ulteriormente le fiancate dal fondo di 40 mm, allungato il passo, spostato il radiatore più in alto, fatto un gran lavoro per le ali posteriori e lo avremmo fatto anche con quelle davanti se la Fia il 7 dicembre non avesse cambiato le norme, rendendo le ali più rigide». La scuderia nel frattempo è cresciuta

50 70 assunzioni tra la scorsa e questa stagione e ora conta su 297 persone. La Str7 è la terza vettura realizzata tra Faenza e Bicester (sede della galleria del vento). Confermati gli sponsor (Cepsa, compagnia petrolifera spagnola, Falcon Bank e Nova Chemicals) ma non i piloti: «La Red Bull ci ha affidato Ricciardo e Vergne, due ragazzi di talento — ha spiegato Franz Tost, numero uno del team —. L’obiettivo? Finire il Mondiale sesti o settimi».

SAUBER C31

La sospensione è stata rifatta: così in qualifica scalda le gomme

Andrea Cremonesi © RIPRODUZIONE RISERVATA

Red Bull, pure la regina GIORGIO PIOLA JEREZ

Eccola la Red Bull che difenderà il doppio Mondiale: anche lei ha il muso con lo scalino che va di moda. Tuttavia Adrian Newey, mantenendo fede alla fama di genio, ha piazzato una piccola novità proprio nel punto dell’orribile gradino. È un mini profilo che forma una sorta di soffiatura con la forma del telaio la cui altezza nella zona della centina anteriore è leggermente aumentata rispetto a quello della vettura 2011. Le immagini diffuse su Internet non permettono di percepire esattamente le forme della nuova RB8 che, a prima vista, appare come una intelligente evoluzione della RB7. «Non abbiamo fatto rivoluzioni — ha detto Newey — Non ne avevamo bisogno: questa è la quarta monoposto di una serie iniziata partendo da un foglio bianco nel 2009, quando sono stati introdotti i nuovi regolamenti e noi realizzammo la RB5». Fantasia Poi il progettista ha ag-

giunto: «È una seccatura avere sempre nuovi vincoli regola-

Newey: «Macchina vincente non ci servono rivoluzioni» Avantreno simile alle rivali, ma lo scalino cela una misteriosa presa d’aria Il d.t. inglese: «I vincoli sugli scarichi? Hanno chiuso una porta interessante» mentari ed è stato un peccato avere perso l’apporto degli scarichi che soffiavano nei diffusori. In genere io sono a favore dei cambiamenti regolamentari quando si tratta di un insieme di nuove regole che stimolano la fantasia dei progettisti. In questo caso invece ci è stata chiusa in faccia una porta che ha impedito sviluppi interessanti». E già perché, guarda caso, era stato proprio Newey ad introdurre per primo, nel 2009, la sospensione posteriore pull rod e un’inedita posizione degli scarichi. Una scelta che era stata poi ulteriormente perfezionata nel 2010 con il soffiaggio nei canali laterali del diffusore e ge-

neralizzata nel 2012. Evoluzione Ora a parte la trova-

ta nella zona dello scalino, la terza evoluzione della specie Red Bull appare per una volta molto meno rivoluzionaria della Ferrari. Va detto che partendo da una base molto competitiva Newey non aveva bisogno di stravolgere il suo progetto ma di affinarlo. Un compito che ama meno rispetto a quello di interpretare al meglio nuove regole ma che lo ha visto per tutta la stagione 2011, carta e penna in mano, scrutare la propria monoposto per schizzare modifiche poi trasferite nel nuovo progetto.

Le fiancate sono più scavate, mentre i terminali soffiano verso l’ala intermedia

SOLO SU

Curiosità La RB8 ha quindi un muso molto alto e leggermente incurvato nella parte terminale abbinato ad un telaio più alto rispetto a quello 2011 e che presenta delle scavature ai lati per poter inserire nel disegno dello scalino il mini profilo che ha destato curiosità. Il muso ha un andamento leggermente spiovente con le telecamere piazzate ai lati. Una soluzione che si era già vista sia sulla RB7 che sulla RB6 di 2 anni fa e che le erano valse l’appellativo «pesce martello». Le fiancate nella parte anteriore sono ancora più scavate nella parte bassa ma sono in linea con le modifiche iniziate nella passata stagione a

partire dal GP Belgio. Posteriore basso Molto bassa e

stretta tutta la zona posteriore con gli scarichi che soffiano al limite inferiore della zona delimitata dal regolamento. Per il momento sono indirizzati verso la parte bassa dell’ala posteriore ma, come per tutte le macchine, l’esatta posizione degli scarichi verrà definita soltanto negli ultimi test di inizio marzo a Barcellona. Il disegno della sospensione posteriore sembra realizzato in modo da interagire positivamente con il flusso di aria calda degli scarichi. A proposito di sospensioni Newey pensa che le nuove limitazioni


MARTEDÌ 7 FEBBRAIO 2012

JEREZ — (a.cr.) La macchina c’è, ma il direttore tecnico, James Key, se n’è appena andato. E non sarà sostituito. È curiosa la situazione Sauber. Ieri è stata svelata la C31, la cui particolarità è lo scalino con una presa d’aria

rivolta verso il pilota. Per Peter Sauber, l’obiettivo è «andare stabilmente a punti e migliorare la posizione nel Mondiale». «Non scaldando le gomme andavamo male in qualifica — ha spiegato il progettista Matt Morris —,così abbiamo fatto un grande sforzo per modificare le sospensioni anteriori». Il team si è irrobustito (sono 300), ma non ha un simulatore e i confermati Kamui Kobayashi e Sergio Perez devono allenarsi rispettivamente con quelli di Toyota e Ferrari.

LOTUS E20

Boullier: «Vogliamo vincere in due anni» Ma paga al 70% i motori alla Renault

JEREZ — (a.cr.) Hanno montato un igloo per mostrare la macchina che riporta in F.1 iceman Kimi Raikkonen. La E20, svelata domenica, non ha nulla di particolare, «ma — spiega James Allison, il responsabile tecnico — il

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mette il muso ZOOM SUI DETTAGLI 1

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costringeranno a limitare l’altezza da terra del retrotreno e quindi faranno diminuire notevolmente la tendenza di avere un assetto picchiato, anche questa una sua trovata.

principale guaio del 2011 era la scarsa cura nei dettagli ed è lì che abbiamo migliorato». Inoltre «con gli scarichi che non soffiano più davanti, la E20 recupererà una manciata di cavalli». Kimi, in pista per un primo test dopo le 13, ha detto: «Non ho mai perso le motivazioni e il team ha voglia di vincere. Lo ha fatto in passato e ha tutto per rifarlo». Eric Boullier, capo del team, ha fissato un termine: «Quest’anno dobbiamo entrare nei primi 5 e tornare al vertice entro 2». Intanto la scuderia, che ha 520 dipendenti,

3

1 Le prese d’aria laterali sembrano ricalcare quelle dell’anno scorso; 2 Le sospensioni anteriori sono push rod, al contrario della Ferrari (pull rod); 3 La mini-presa d’aria nel morbido scalino sul muso della nuova RB8

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incassa 2 nuovi sponsor: Rexona e Clear. La E20 avrà i Renault V8 che ora dovrà pagare. «Ma al 70% — ha detto Jean Francois Coubet (Renault) —: noi siamo sponsor e partner tecnici sia per il kers sia per il V6 turbo dal 2014». Oltre a Kimi, la Lotus ha dato una seconda possibilità in Formula 1 a Romain Grosejan dopo il titolo GP2, e ha come riserva D’Ambrosio. Intanto il milionario Gerard Lopez, proprietario del team, è pronto ad acquistare anche Lotus Cars dalla Proton. © RIPRODUZIONE RISERVATA

la Tecnica

Taccuino

TRE INTERPRETAZIONI DEL REGOLAMENTO NELLA PARTE ANTERIORE

PROCESSO GRIBKOWSKY

Sigillo Va ricordato che a creare

il sigillo al suolo con tutto il retrotreno rialzato era proprio l’apporto dei gas caldi degli scarichi che fungevano da minigonne termiche. All’avantreno è stato conservato lo schema a puntone ma la posizione dei tiranti dello sterzo è stata spostata più in basso rispetto ai triangoli superiori. La Red Bull ha conservato poi la posizione delle pinze freno Brembo coricate all’avantreno come la cugina italiana, la Toro Rosso. Quanto alle ali va da sé che sono state montate le soluzioni viste nelle ultime gare del 2011. «Abbiamo progettato la macchina in pochissimo tempo — ha detto il responsabile della scuderia Chris Horner — e ora siamo pronti per il Mondiale. Non sottovalutiamo la concorrenza, ma vogliamo tenere i due trofei iridati nella nostra bacheca».

LA GAZZETTA DELLO SPORT

Ecclestone, probabile altra testimonianza (m.d.i.) Bernie Ecclestone po trebbe tornare a testimoniare da vanti al tribunale di Monaco di Ba viera nel processo sulla vendita del la F.1 nel 2006, dove è imputato per corruzione e truffa l’ex banchiere tedesco Gerhard Gribkowsky. So no stati proprio i legali di Gri bkowsky a chiedere la nuova testi monianza di Bernie.

DOPO LA CONDANNA

Sutil, Indy o Wtcc? L’ex pilota Force India Adrian Sutil, condannato una settimana fa a 18 mesi di carcere con la condizio nale per il ferimento del manager Renault Eric Lux, potrebbe appro dare nel Wtcc (Mondiale Turismo) o nell’Indycar. Lo scrive la Bild.

FERRARI

È la più estrema La Ferrari F2012 è la monoposto con la presa d’aria più grande tra quelle viste sino a ieri: serve per portare il maggiore flusso possibile sotto la macchina COLOMBO

CONCORSO INFINITI

Vinci il GP Barcellona Prova una vettura Infiniti e vinci un weekend a Barcellona in occasione del GP di F.1. Tra tutti co loro che proveranno una macchina nei Centri Infiniti di Milano, Roma, Padova, Firenze e Bologna entro il 31 marzo, verrà estratto il nome del vincitore che sarà ospitato a Bar cellona insieme a una persona a sua scelta, dall’11 al 13 maggio, per assistere al GP di Formula 1.

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A MILANO

C’è l’Aprilia Sbk

MCLAREN

Il frontale pulito La nuova McLaren MP24-27 è l’unica ad avere il muso basso, liscio e pulito senza il gradino. Una scelta in controtendenza come quella del passo più lungo REUTERS

(p.g.) Oggi a Milano l’Aprilia presenta la sfida Superbike 2012. Max Biaggi ed Eugene Laverty in contrano tifosi ed appassionati dal le 14 alle 15 nello show room del Gruppo Piaggio in via Broletto 13.

aCattolica Rossi operato Tolto il chiodo dalla tibia destra SAUBER

La feritoia nascosta Ecco il dettaglio della particolarità che distingue la Sauber dalle altre monoposto svelate sino ad ora: si tratta dello scalino con la presa d’aria rivolta verso il pilota PIOLA

INIZIANO I TEST TUTTE LE SQUADRE IN PISTA CON LE MACCHINE 2012, TRANNE MERCEDES E HRT. ASSENTE LA MARUSSIA

Pronti, via: da oggi parla solo il cronometro Massa, Webber e Button aprono la sfida. Scarichi: i top team seguono filosofie diverse PINO ALLIEVI JEREZ (Spagna)

Ci siamo. Anzi, ci risiamo. L’Europa è dentro un blocco di ghiaccio, ma sulla pista di Jerez il sole che spinge il termometro vicino ai 20 gradi attende oggi il primo confronto della nuova F.1. Red Bull, McLaren e Ferrari (più tutti gli altri) da stamane

scendono in pista con Webber, Button e Massa e stasera ci sarà già una graduatoria dei valori in campo. Nessun giudizio assoluto, ma qualcosina si riuscirà a capire, a 40 giorni dal via del Mondiale. C’è molta attesa, testimoniata da 180 tra giornalisti e fotografi accreditati ufficialmente per queste prove che si concluderanno venerdì. E finalmente stamane si potranno vedere dal vivo sia Ferrari sia Red Bull, che sinora si sono mostrate solo sul web, al pari della Caterham, mentre ieri c’è stata la presentazione di Sauber, Lotus e Toro Rosso, cui seguirà oggi la Williams. Assente la Virgin (ora Marussia), solo Mercedes e Hrt hanno vetture del 2011.

Segreti «Sarà difficile ripetere la partenza brillante di un anno fa — ha fatto sapere il campione del mondo Vettel —. Però nonostante si vada verso macchine molto simili, con prestazioni vicinissime, io mi auguro che la Red Bull possa fare sempre la differenza». In effetti, salvo la McLaren che non ha lo scalino sul muso, le altre auto si assomigliano tutte. Ma la differenza non è fatta da ciò che sulle F.1 è visibile, bensì da ciò che si nasconde tra i flussi delle pance e del posteriore. E qui, considerando che gli scarichi continueranno ad avere una influenza aerodinamica, ci sono già tre scuole di pensiero: McLaren e

Ferrari i cui terminali del motore soffiano tra ruote e fondo; Red Bull, Toro Rosso e Sauber che soffiano sull’ala intermedia; Force India e Renault che soffiano in alto. Questo a macchine ferme, perché poi nei test tante cose vengono modificate. Quanto alla Ferrari, oggi c’è la prima verifica della sospensione anteriore pull rod che ha rivoluzionato l’avantreno. Spiega l’ingegner Gabriele Tredozi, il geniale progettista della Minardi: «Noi fummo gli ultimi, nel 2001, a sperimentare questa soluzione che porta i pesi verso l’interno della scocca e dà vantaggi aerodinamici. Sulla PS01 funzionò».

Frecciata Dal punto di vista

sportivo, invece, la grande novità (?) è il ritorno di Raikkonen, grande personaggio proprio perché non lo è, non si atteggia, non è superstar. Anzi, è una specie di alieno tra gli umani. Fuori dalle regole e dalle righe. È stato un pilota velocissimo, un vero talento. Spera, in Lotus, di ritrovare se stesso. Intanto Jaime Alguersuari è in vena di frecciate: «La Toro Rosso al GP del Brasile mi confermò verbalmente, salvo poi liquidarmi con due brevi telefonate dopo che avevo partecipato a una convention della Cepsa, sponsor del team. Sono a piedi ma ho solo 21 anni, tornerò...». © RIPRODUZIONE RISERVATA

Giorno critico per i piloti Ducati: a Rossi è stato tolto il chiodo dalla gamba destra fratturata nel 2010 al Mugello, Hayden si è operato alla spalla. Vale è stato operato al Cervesi di Cattolica dal dott. Lucidi, primario di Ortopedia a Rimini, assistito dal dott. Porcellini. L’intervento ha richiesto oltre un’ora: il chiodo endomidollare faticava a uscire dalla tibia. Vale ha trascorso la notte in ospedale e su twitter ha postato una foto (sotto) ironizzando: «Ho cercato di mantenere la mia solita eleganza anche in sala operatoria». Ora dovrà stare 5 giorni a riposo.


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MARTEDÌ 7 FEBBRAIO 2012

BASKET SERIE A

Ciao crisi

MERCATO

Cantù: Perkins è abile arruolato Gianella se ne va

Rocca e Milano «Provo a dare un concetto: l’anima»

Superate le visite mediche, Cantù ha ufficializzato l’ingaggio di Doron Perkins fino a fine stagione e la contestuale risoluzione consensuale del contratto con Nicolas Gianella. Perkins tornerà oggi negli Stati Uniti per completare le pratiche necessarie all’ottenimento del visto e si riaggregherà alla squadra all’inizio della prossima settimana saltando quindi la trasferta di Eurolega a Tel Aviv contro la sua ex squadra, il Maccabi, e quella di Pesaro domenica in campionato. Michele Antonutti lascia Montegranaro e va a Reggio Emilia. In LegaDue Imola prende l’ala Ronald Dupree al posto dell’infortunato Erik Daniels .

«Ogni anno, un periodo nero: non so perché ma so che c’è un solo modo per uscirne» LUCA CHIABOTTI

Mason Rocca è ingegnere ma non cercate nei numeri la sua grandezza. E’ l’unico sopravvissuto della prima Olimpia creata da Giorgio Armani, in quattro stagioni ha cambiato più di 40 compagni e tre allenatori. E ogni anno è più o meno la stessa storia: Milano prende dei pivot di nome e centimetri, da Petravicius a Eze a Bourousis, e magari dei vicepivot importanti, come Taylor o Radosevic, ma alla fine, quando la situazione si fa critica, torna sempre da Mason. C’è stato tanto Rocca nella prima vittoria dopo 6 k.o. di fila di Milano contro Pesaro, come nel successo di Belgrado che ha mandato l’EA7 alle Top 16. O anche in alcune sconfitte, in prestazioni quasi eroiche come contro il Fenerbahce. «Cerco di dare al gruppo il concetto di anima — dice —. Ho detto ai miei compagni: siamo già una squadra di grande talento ma non siamo una grande squadra, anzi abbiamo dimostrato di poter essere una delle peggiori. Deve servirci come lezione e esperienza per crescere, per essere umili, per fare sempre un passo avanti, mai

«

Un’idea, però, se la sarà fatta...

Ho detto ai compagni: "siamo una squadra di talento non una grande squadra"

«Credo che quando costruisci una squadra di 11-12 giocatori sia più facile che ognuno scarichi le responsabilità su un altro: ti aspetti sempre che ci sia un compagno che ti tira fuori dai guai. In roster più corti, sei consapevole che non puoi sfuggire a quello che devi fare per vincere. Non è sicuramente l’unica ragione, però è una cosa che ho notato in questi anni».

EUROCUP

Treviso, c’è la Lokomotiv Kuban con Ilievski

E’ vero che Gallinari è stato un elemento di destabilizzazione? MASON ROCCA CAPITANO DELL’EA7 MILANO

uno indietro». Perché ogni anno Milano deve affrontare una crisi?

«Non so se c’è un motivo, abbiamo sempre avuto squadre di talento, forse è la pressione dell’ambiente... Ma so perfettamente, invece, quanto sia difficile uscire dai momenti critici e c’è un solo modo per farlo, dare tutto quello che hai. Ed è il messaggio che ho cercato di trasferire col mio gioco in campo e fuori».

«Purtroppo lo avevo previsto. Danilo è un giocatore forte e di carattere, la squadra è stata costruita con lui ma sapevamo che se ne sarebbe andato. E quando è successo, si è fatto male anche Hairston. Guardando indietro. è una situazione che ci ha impedito di continuare a crescere ma Gallo ci ha dato una grande mano a partire bene per cui adesso è una cosa difficile da valutare». Ora con Bremer le cose sono migliorate.

«JR è un giocatore che ha le caratteristiche giuste per aiutarci e lo ha già fatto. Toglie pressione in regia a Cook e a Nicholas, rendendo più pericoloso il no-

Mason Rocca, 34 anni, è l’unico giocatore a Milano dal 2008/09 CIAMILLO

stro attacco. E’ un ottimo giocatore di pick and roll e con lui mi sono trovato subito in sintonia». La vittoria con Bologna è stata importante, anche in vista dei quarti di Coppa Italia.

«Abbiamo ancora avuto qualche blackout, dobbiamo lavorare tanto e crescere molto. Alla Coppa non pensiamo, possiamo solo vivere giorno per giorno».

più vicina.

«Purtroppo sono molto più preoccupato di quello che facciamo noi che di Siena. Se giochiamo malissimo come abbiamo fatto in certe partite, perdiamo anche con le altre squadre». Il suo obbiettivo?

«Non è cambiato da quando sono venuto a Milano: vincere lo scudetto. In 4 anni non siamo riusciti a dare una soddisfazione al signor Armani, ci tengo molto a riuscirci».

Quest’anno però Siena sembra

IL PROTAGONISTA NEL 3o QUARTO A CANTÙ HA SEGNATO 16 PUNTI SENZA ERRORI AL TIRO

Venezia e le magie di Clark «Un canestro tirava l’altro...» MICHELE CONTESSA VENEZIA

zon, il tecnico che aveva conosciuto all’Aris Salonicco e che un anno e mezzo fa lo ha fortemente voluto alla Reyer in LegaDue. Arrivato con l’etichetta di tiratore, Clark ha dimostrato di essere un play completo, capace di difendere anche su McCalebb o Cook, di costruire gioco, come di trasformarsi in micidiale macchina da canestri. Segreto Dopo aver battuto la

Il sogno continua e nessuno a Venezia vuole svegliarsi. Vola l’Umana, l’ultima arrivata in Serie A, squadra che in sette giorni ha fermato prima Siena e poi Cantù, campioni e vice campioni d’Italia. Per chi è partito con l’obiettivo di guadagnarsi quanto prima possibile la permanenza in serie A, non è ancora l’ora di guardare avanti («Ci mancano 2-3 vittorie — ha detto coach Mazzon — poi potremo anche girare lo sguardo in alto»), ma la Reyer viaggia ai ritmi di Bologna, Milano e Pesaro (7 sconfitte), ha vinto 5 delle ultime 6 partite e a Cantù si è rivisto Kee-Kee Clark in versione tiratore (33 punti): miglior prestazione in serie A (31 punti contro Teramo quando era alla Scavolini), come spesso gli capitava in LegaDue (37 punti realizzati contro Ferrara, 33 contro Veroli e Udine).

Keydren Clark, 27 anni, 1.73: dei 33 punti segnati a Cantù, 16 li ha realizzati nel 3o quarto, quello della rimonta di Venezia CIAMILLO

Il quarto Per un quarto, il terzo

(16 punti), Keydren Kentrell Clark è ritornato il folletto

inarrestabile della passata stagione, teorema insoluto della difesa canturina, fino a quando Trinchieri non ha spedito Markoishvili sulle sue piste. «Grande serata? Sì, ma grandissima serata della Reyer — minimizza il ventisettenne play di Tuscaloosa, Alabama, ma newyorkese acquisito — non si vince a Cantù da soli, i miei punti non sarebbero serviti a molto se non ci fosse stata

anche la prestazione super del collettivo. Ci sono giornate particolari per un tiratore, canestro dopo canestro ho acquisito sempre più confidenza, ogni tiro entrava, e un canestro ha tirato l’altro. Ho fatto quello che serviva in quel momento». Aris Sembra tutto facile per

Kee-Kee, ferreo esecutore dei dettami tattici di Andrea Maz-

Montepaschi, l’Umana è passata anche a Cantù. «Non esiste un segreto, andiamo sempre in campo credendo di poter battere qualsiasi avversario. Sappiamo che ci sono squadre più forti della Reyer, ma non per questo sono imbattibili. Dalla convinzione dei propri mezzi nascono le imprese». E l’Umana si sta abituando a stupire di domenica in domenica. «In LegaDue abbiamo imparato a vincere, siamo riusciti a portare anche in serie A la mentalità vincente. A Cantù potevamo disunirci sul -13, invece non ci siamo fatti travolgere dalla frenesia, dal voler recuperare in fretta, siamo stati forti di testa, cercando sempre la soluzione migliore per colpire gli avversari». La parola playoff è ancora tabù in casa granata. «Non è il nostro obiettivo primario — si allinea Clark — quando saremo sicuri di poter disputare anche il prossimo anno la serie A, allora potremo anche cambiare obiettivo». © RIPRODUZIONE RISERVATA

(a.m.) Oggi 4o turno delle Last 16, primo di ritorno. Al Palaverde (ore 20.45) Benetton Lokomotiv Kuban. Assenti Sandri e Bulleri, c’è Mekel e Cuccarolo, ma non al 100%. Nel Lokomotiv c’è la novità Ilievski (ex Siena, Bologna e Roma). Gruppo L: Alba Berlino Lietuvos Rytas. Classifica: Benetton, Lokomotiv, Lietuvos 2 1; Alba 0 3. SERIE A La classifica: Siena 28 punti (14 vinte 5 perse); Milano (12 7), Bologna (12 7) 24; Venezia (11 7), Pesaro (11 7), Cantù (11 8), Avellino (11 8), Sassari (11 8) 22; Varese (10 9) 20; Biella 18 (9 9); Caserta (8 10), Treviso (8 11) 16; Roma (7 11), Montegranaro (7 11) 14; Teramo (6 12) 12; Casale (5 14), Cremona (5 14 ) 10.

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L’ASSEMBLEA

LegaDue e riforme «Ma senza snaturarci» BOLOGNA — La LegaDue fa quadrato attorno al suo campionato e alle sue squadre in previsione della grande riforma piramidale voluta dal Consiglio Federale. Ieri i club guidati dal presidente Marco Bonamico si sono riuniti in assemblea per analizzare gli ultimi eventi e prepararsi al tavolo di lavoro con Fip e Lega A. Lo stesso Bonamico e Gianpiero Domenicali (Imola) sono stati nominati rappresentanti nella commissione mista che dovrebbe svolgere la prima seduta già la prossima settimana. «C’è molto da discutere in questo momento decisivo per il futuro della pallacanestro italiana — dice Bonamico —. I club di LegaDue chiedono di fare chiarezza sui temi della riforma. Vogliamo che il nostro campionato, da sempre laboratorio e palestra per il lancio in serie A di tanti giocatori italiani e stranieri, non venga snaturato perciò vogliamo conoscere quali saranno i criteri per l’eleggibilità, la formula e l’ammissione. Inoltre, non ci convince l’osmosi che si vorrebbe creare tra il gruppo Gold, cioè l’attuale LegaDue, con il Silver, ovvero il gruppo nascituro che nei piani del Consiglio Federale dovrebbe affiancarci. Infatti, rimanendo invariata la quota dei visti per gli extracomunitari, non sarebbe possibile con 32 squadre allineate nello stesso campionato mantenere due extra per squadra». Per concludere ci sarebbe da analizzare, sotto il profilo giuridico, anche il passaggio dal professionismo al dilettantismo ma questo punto potrebbe essere superato (salvo ricorsi individuali a futura memoria) se le richieste della LegaDue venissero accolte dalla commissione riformista. a.to

NBA Due partite di sospensione per Kevin Love (Minnesota) per aver colpito Luis Scola di Houston. Una per Mike Brown, coach dei Lakers dove nel fine settimana arriverà in prova Gilbert Arenas.


MARTEDÌ 7 FEBBRAIO 2012

LA GAZZETTA DELLO SPORT

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Bravi&cattivi DI PAOLO BARTEZZAGHI

Rosselli e gli altri È la Reyer di tutti

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Venezia Una delle grandi soddisfazioni di Andrea Mazzon è aver visto in campo a Cantù, seppur per 3 minuti, Andrea Magro, 24 enne centro che finora di minuti in serie A ne aveva giocati altri 6 in tutta la vita. Quando è stato chiamato per entrare, Magro aveva una faccia incredula. «Sarà sicuro il coach, proprio io?». Al Pianella, campo non facile, Mazzon li ha messi in campo tutti, da Allegretti, a Causin, al fido Meini. E ha ottenuto da Guido Rosselli (nella foto CIAMILLO), ciò che il 28enne non aveva mai dato in serie A: 20 minuti, 13 punti (record), zero errori al tiro. Come Clark nel terzo quarto.

7.5 Fotsis

8 Sassari

Nelle ultime quattro partite di campionato, Fotsis ha segnato 18.2 punti di media. Tira con il 48.1 per cento da tre punti ed è frequentemente il miglior rimbalzista di Milano. Giocatore di sistema, si dice spesso, dopo gli anni passati al Panathinaikos con Obradovic vincendo tutto. Uno dei pochi greci che non rischia il default.

Nella terza e incompleta giornata di ritorno, solo una squadra ha vinto in casa: Sassari (nella foto Vanuzzo), al 4o successo di fila. In casa Dinamo hanno vinto solo Milano (con Gallinari e Hairston) e Siena. Sassari ha vinto con 10 assist in più e 7 palle perse in meno di Cremona che ha preso 9 rimbalzi in più. Statistica ovvia: Sassari non sbagliava mai.

8 Crespi

8 Superbasket

Quello che lui stesso ha chiamato «atto d’amore» nei confronti di Casale è un gesto d’altri tempi. Si è dimesso, e già questo è infrequente, e dalla società in cui allenava (e non solo) da sei stagioni, migliorando la classifica ogni stagione fino alla promozione dello scorso anno. Una bella storia che meritava un finale diverso.

C’è una squadra che tutte le settimane scende in campo, gioca bene e non viene pagata. Ma va avanti, ama il suo lavoro, spera che qualcosa cambi, si muova, che la gloriosa maglia che indossa continui a scendere in campo. La maglia è quella storica di Superbasket in grave crisi finanziaria. Forza ragazzi.

6 Treviso

5 Bell

Ultime 6 partite di campionato della Benetton: ha perso di un punto con Venezia, vinto di 1 a Milano, vinto di 6 con Cremona, perso di 2 con Caserta, vinto di 2 a Teramo e perso di 1 con Avellino, seppur in rimonta. In attesa di nomi e certezze per il futuro, l’ultima stagione Benetton non offre certezze mai, neppure in campo.

Caserta ha mandato via Rose che non segnava mai. In effetti aveva le tristi percentuali del 37.5 da due e 19.1 da tre punti. Ha preso Bell, sì proprio Charlie, il miglior marcatore del campionato 2003/04 con Livorno. Il quale in cinque partite è riuscito a peggiorare i numeri di Rose: 28.6% da due e 18.2 da 3. Bell’affare, Caserta.

5 Temple

5 Basile

Ultima azione: Casale è avanti di 3, sulla rimessa arriva la palla a Kangur che tira da tre e con l’aiuto del tabellone pareggia. Varese vincerà poi al supplementare. Casale non era in bonus, ma Temple che era lì a un passo non ha speso un fallo. E Casale ha perso l’ennesima partita nel finale. Oltre ad allenatore e manager.

Gianluca Basile non è solo un gran giocatore. Dopo la sconfitta con Venezia ha ammesso: «Ho fatto degli errori stupidi nei momenti decisivi». Ai liberi, fino allo sciagurato 0 su 2 nel finale, aveva solo 4 errori su 33 tentativi. Poi ha tentato di farsi fare fallo su una tripla ma ha perso pallone e partita. Non la faccia, impossibile.

Ecco le 8 squadre alle finali di Coppa Italia: sei le conferme rispetto al 2011 quando si erano qualificate anche Montegranaro e Biella LAPRESSE

Final 8 a Torino Il primato da battere è il successo del 2011 Presentata la coppa Italia, La7 cambia e darà tutto in diretta Venezia e Sassari le novità, Siena prova il poker da record L’asticella si è alzata. Dopo le Final 8 del 2011, che hanno rappresentato un salto di qualità per la bellezza dell’impianto, il PalaOlimpico di Torino, le presenze, 29.000 spettatori, (record, con le ultime tre serate ben oltre gli ottomila di media), e il significato di riportare il grande basket in una città che da quasi 20 anni non ha una squadra in serie A, la sfida della coppa Italia 2012 è fare meglio. Non sarà facile. Per una serie di concause evidenti e non solo per la conferma di una sede con delle potenzialità enormi ma senza la fame della novità. Superare il 2011 sarà un’impresa anche se sul piano prettamente tecnico le Final 8 della prossima settimana si presentano come la competizione più aperta e col pronostico più difficile degli ultimi anni. Ma sono considerazioni per noi appassionati: la sfida di Rcs continua ad essere quella di rendere appetibile e divertente per tutti spettacoli solitamente riservati agli hard core fans di uno sport. «Vogliamo che quello che proponiamo sia sempre più uno spettacolo per famiglie, divertente non solo per il tifoso — dice Lorenzo De Salvo, responsabile del New Business Rcs —. Per questo anche quest’anno daremo spazio ai momenti di intrattenimento e a eventi collaterali che faranno scendere in campo, anche sul campo principale, più di mille ragazzi».

IL TABELLONE AI QUARTI C’È MILANO-BOLOGNA

PalaOlimpico dal 16 al 19 febbraio Le Final 8 di Coppa Italia sponsorizzate SuisseGas si disputeranno dal 16 al 19 febbraio al PalaOlimpico di Torino.

GDS

una semifinale e la finale di domenica 19 in diretta su La7. E’ un’altra sfida della pallacanestro, espulsa dai palinsesti della rete generalista per carenza di ascolti (il contenzioso per questa decisione unilaterale de La7 è ancora aperto) e che

si ripropone su uno dei network nazionali con un trofeo da assegnare e con maggiore appeal rispetto alle gare di routine, spesso neppure di primo livello. Una prova importante per il basket in previsione degli scenari futuri. Ranking Rispetto alle finali di

clic IL BIGLIETTO È UN’OPERA D’ARTE FIRMATA NESPOLO

La7 La novità più interessante

della presentazione di ieri all’affascinante Museo Nazionale del Cinema di Torino, da visitare assolutamente per tutti coloro che arriveranno in città per le partite, è il cambio di rotta di La7 che attraverso una serie di modifiche alla programmazione televisiva dell’evento, è arrivata a quella migliore: tutte le gare in diretta su La7d,

IN TV SU LA7D E LA7

Il biglietto della coppa Italia è un’opera d’arte. Diecimila tagliandi disegnati da Ugo Nespolo, artista e padrone di casa, come direttore del Museo Nazionale del Cinema. Garantiranno sconti ma anche un ricordo.

un anno fa, escono Montegranaro e Biella, che aveva garantito quasi tremila presenze al PalaOlimpico, entrano due novità assolute, Sassari e Venezia. Che dopo aver battuto, nelle ultime due gare Siena e Cantù, sale non solo in classifica ma anche nel ranking della coppa Italia. E, tra le novità, sarà interessante vedere all’opera con Cantù il nuovo play Doron Perkins. Con Siena che resta la favorita, e punta all’ennesimo record (nessuno ha mai vinto più di tre edizioni consecutive). Ma stavolta i primati a cui puntare sono altri: spettatori presenti alle quattro giornate di gara, un’audience televisiva che possa far pensare a La7 di aver sbagliato a derubricare il basket, sono gli obbiettivi più importanti per tutto il movimento. chiabo © RIPRODUZIONE RISERVATA

PROGRAMMA Quarti di finale: 16/2, 17.45 Montepaschi Siena Banco Sardegna Sassari, 20.30 Emporio Armani Milano Canadian Solar Bologna. 17/2: 17.45 Scavolini Siviglia Pesaro Umana Venezia, 20.30 Bennet Cantù Sidigas Avellino. Semifinali, 18/2: 17.45 vincenti dei quarti del 16/2, 20.30 vincenti dei quarti del 17/2. Finale, 19/2: ore 17. BIGLIETTI Sono già in vendita online su www.ticketone.it. Per qualsiasi informazione, il sito dedicato è www.final8.it. TELEVISIONE Tutte le gare sono in diretta su La7d. La finale e la prima semifinale del sabato verranno tramesse in diretta su La7. Inoltre, sarà possibile seguirle in streaming on demand su www.la7.it. Da seguire venerdì 17 in seconda serata su La7, Sottocanestro dedicato all’evento di Torino. MASCOTTE Votate il nome dalla mascotte su tw:@finaleight e facebook.com/finaleightita. ALL STAR GAME Potete votare il quintetto delle stelle per l’All Star dell’11 marzo a Pesaro sul sito www.allstargameitalia.it. Sono già in vendita online i biglietti su www.ticketone.it.


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TENNIS FED CUP

Sollievo Barazzutti «Gestione comune successo di squadra» Il capitano dopo la sfida con l’Ucraina: «E’ stata dura Francesca domenica voleva esserci, e io lo volevo con lei» DAL NOSTRO INVIATO

VINCENZO MARTUCCI BIELLA

Si fa presto a dire «La Squadra». C’è la fortunata serie di Rai3 e c’è la fortissima nazionale di Fed Cup, che è come un coltellino svizzero: ci trovi tutte le soluzioni. Anche se la sfortuna ci mette lo zampino, ancora mascherata da Ucraina nel week-end della Biella double-face, fredda come il -14˚ fuori, calda come i 5000 appassionati dentro il palasport-gioiello. Anche se le scelte non sono state granché, dalle palle (troppo veloci) al campo (poco lento come terra rossa), alla valutazione della numero 1, Francesca Schiavone, assolutamente fuori forma (e testa). Anche se Flavia Pennetta è convalescente dalla lombosciatalgia e manca di partite da 2 settimane, anche se Roberta Vinci ha un’infiammazione a un ginocchio e, anche se, a battaglia in corso, la più pimpante di tutte, Sara Errani, eroina dei quarti agli Australian Open, s’azzoppa a un ginocchio e si ritira contro la forza veloce di trottolino-Tsurenko. Eppure, ancora una volta, pur asfissiate dal pronostico, dalle baby ospiti che zompettavano sfrontate, e dalla stimolante prospettiva della semifinale del 21-22 aprile

simo. Le ragazze non erano tutte in condizione. Per fortuna hanno recuperato. Ma l’Ucraina è stata coriacea, con Tsurenko che ha giocato molto, molto bene, del resto i match di Fed Cup sono tutti difficili. E le scelte hanno avuto qualche difficoltà, ma sono stato aiutato dalla squadra, abbiamo parlato, c’è stata una gestione comunitaria. Francesca, domenica, doveva esserci, io semplicemente volevo che ci fosse. E, comunque, anche lei lo voleva. E la squadra è stata una squadra in tutti sensi, anche se poi io prendo l’ultima decisione, ma ci parliamo molto». E, e, e: è stata durissima. Traduzione Sicuramente, dopo il 6-1 6-2 d’acchito, Francesca è sconvolta. Sicuramente, la famosa «Squadra» le fa sentire affetto e fiducia. Sicuramente, l’amica-rivale, Pennetta, ha un ruolo fondamentale nel ricaricare la numero 1. Sicuramente, il gruppo riesuma i famosi artigli dai delicati labirinti interiori della sensibilissima Leonessa, accompagnandola poi a bordo-campo con una claque rumorosa ed irresistibile per l’orgogliosa milanese, fino a scatenare quei due-tre guizzi, «da Schiavone», che paralizzano la già atterrita Katerina Bondarenko. Magia Poi, persa la Errani che ci

La gioia di Francesca Schiavone, 31 anni, e della compagne Vinci e Pennetta dopo il passaggio del turno da parte dell’Italia AP

dalla numero 2 del mondo, Kvitova, in Repubblica Ceca, le azzurre rimediano alle crisi a ripetizione di Francesca: l’aiutano, la sostengono, la spingono oltre l’ostacolo da 6-7 1-5 fino al 6-7 7-5 6-4. Rimediano al k.o. della Errani. Rimediano un terzo doppio, che poi è il migliore possibile, Pennetta-Vinci, per il 3-2 della gloria. Dribbling «Sono l’ultimo dei mohicani», sorride a denti

stretti Barazzutti, quando finalmente riesce a mandare in campo la Schiavone sull’1-1. Perché, anche se «Barazza» dice e non dice, il dibattito con Francesca e le altre azzurre, sabato sera, e le titubanze riemerse domenica mattina da parte della regina del Roland Garros 2010 sono le prove più dure di sempre da capitano di Fed Cup, al livello delle sciagure Davis: «E’ stato uno dei giorni più difficili, un incontro duris-

lascia anche un ginocchio per fronteggiare l’inattesa Tsurenko, sul 2-2, ecco l’ultima trovata della «squadra»: il doppio Pennetta-Vinci, rispolverato dopo 9 anni, ma capace del titolo juniores al Roland Garros 1999. E, come ben sa Barazzutti, migliore dei doppi azzurri ufficiali, Pennetta-Schiavone ed Errani-Vinci. Infatti, dopo le prime incomprensioni («Era un po’ che non giocavamo assieme», ricorda Robertina), dopo il secondo set regalato («Ci siamo rilassate un attimo dopo il primo», spiega Flavia), il 3-2 arriva a colpi di lob e di volée. Di squadra.

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I NUMERI

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le vittorie dell'Italia in Fed Cup ottenute al doppio di spareggio (Svezia 2003, Repubblica Ceca 2005, Belgio 2006, Francia 2007 e Ucraina 2012).

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Le sfide tra l'Italia e la Repubblica Ceca, prossima avversaria in semifinale il 21 e 22 aprile. Le azzurre conducono 4-3. Le vittorie nel 1998 (4-1), 2004 (3-1), 2005 (3-2) e 2010 (5-0).

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I successi della Repubblica Ceca in Fed Cup (tutte ottenute ai tempi della Cecoslovacchia) lu.mar.

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taccuino CLASSIFICHE

Donne, Schiavone sempre 11a Queste le nuove classifiche Atp e Wta. Uomini (tra parentesi la posi zione precedente). 1. (1) Djokovic (Ser) 13630 p.; 2. (2) Nadal (Spa) 10435; 3. (3) Federer (Svi) 8010; 4. (4) Murray (Gb) 6900; 5. (5) Ferrer (Spa) 4565; 6. (6) Tsonga (Fra) 4425; 7. (7) Berdych (R. Cec) 3860; 8. (8) Fish (Usa) 2965; 9. (9) Tipsare vic (Ser) 2700; 10. (10) Del Potro (Arg) 2630. Italiani: 42. (42) Seppi 980; 53. (48) Fognini 845; 68 (58) Starace 715; 70 (70) Volandri 696; 86. (75) Cipolla 620. Classifica donne: 1. (1) Azarenka (Bie) 8585 p.; 2. (2) Kvitova (R. Cec) 7690; 3. (3) Sharapova (Rus) 7560; 4. (4) Wozniacki (Dan) 7085; 5. (5) Stosur (Aus) 5430; 6. (6) Radwan ska (Pol) 5330; 7. (7) Bartoli (Fra) 4770; 8. (8) Zvonareva (Rus) 4695; 9. (9) Li Na (Cina) 4450; 10. (10) Petkovic (Ger) 4000. Italiane: 11. (11) Schiavone 3640; 22. (22) Pennetta 2295; 23. (23) Vinci 2210; 34. (34) Errani 1685; 71. (71) Brianti 890.

COPPA DAVIS

Azzurri a Ostrava si gioca venerdì E’ cominciata la trasferta azzurra di Coppa Davis ad Ostrava, dove da venerdì a domenica l’Italia affronte rà la Repubblica Ceca al primo tur no del World Group della Coppa Da vis 2012. Il capitano Corrado Baraz zutti ha convocato Bolelli, Bracciali, Seppi e Starace. Si giocherà alla Cez Arena di Ostrava sul veloce in door. Nel bilancio dei confronti diret ti (compresi quelli giocati, fino al 1992, come Cecoslovacchia) la Re pubblica Ceca conduce per 7 3.

UOMINI

Monaco a Viña del Mar L’argentino Juan Monaco si aggiudi ca il torneo di Viña del Mar (Cile, 450.000 euro, terra). Finale: Mona co (Arg) b. Berlocq (Arg) 6 3 6 7 (1) 6 1.

PALLAVOLO IL PROTAGONISTA INATTESO

Cuneo, scusa l’anticipo mi chiamo Baranowicz

Taccuino CHAMPIONS

Tocca al Cannes (a.a.) Gioca oggi il Cannes di Cento ni e Cardullo la prima gara del ritor no degli ottavi di Champions femmi nile Cannes (Fra) Muszyna (Pol) and. 3 0. Fra domani e giovedì in campo le squadre italiane, con un doppio derby di Champions.

Decisivo nella sfida con Macerata. «Devo ringraziare Grbic» MARIO SALVINI

A Cuneo probabilmente lo hanno sempre saputo. In questi anni hanno avuto Sottile e Coscione, Mattera e Gonzalez, ognuno a suo modo indicato come regista del futuro. Eppure tre anni fa sono andati a prendere Nikola Grbic, una sicurezza, con cui non per caso è arrivato il finora unico scudetto. Ma non certo un investimento in prospettiva. Evidentemente non importava, l’avvenire era lì in casa. Si chiamava Michele Baranowicz. Bene, adesso il futuro è cominciato. Prima del tempo e in mezzo a un’emergenza. Per via di un infortunio a Grbic medesimo e all’indomani dell’esonero del tecnico Flavio Gulinelli. Eppure col 22enne «monregalpolacco» in regia, Cuneo ha battuto due volte Macerata, domenica in campionato, mercoledì scorso nell’andata degli ottavi di Champions. E domani dovrà far tris se vuole andare ai quarti. Momento cruciale «Non c’è dubbio che questo sia il momento più importante della mia carrie-

ra - dice lui - posso finalmente dimostrare a tutti, prima di tutto a me stesso quel che valgo». Ovvero - se il metro preciso fossero solo i risultati - tanto. «La cosa importante - prosegue - è essere riusciti a trovare un’identità anche senza Nikola (Grbic, ndr), un giocatore che in teoria sarebbe insostituibile. Oltretutto in un periodo così delicato, in cui ci siamo dovuti reinventare il modo di condurre la squadra dalla panchina, con Placì (il tecnico promosso per sostituire Gulinelli, ndr) e in campo con me. Ne sono contento, e per questo voglio ringraziare chi mi dà la serenità per poter affrontare questo momento, la mia ragazza, Tatiana, e la mia famiglia che ha fatto così tanto per farmi giocare a pallavolo». Piemontese E qui si innesta la

storia del «monregalpolacco». Il cognome non lascia dubbi: papà Wojcek è stato nazionale polacco, coi grandi degli Anni 70, seppure senza entrare nei 12 che vinsero gli ori Mondiale e Olimpico. Conquistò 5 scudetti in patria, poi venne a giocare in A-2 a Mondovì. Dove il suo palleggiatore era Fabrizio Garello, che oltre ad alzargli palloni gli presentò la sorella Danie-

la, mamma di Michele. Il quale ora puntualizza «Sono molto orgoglioso delle mie origini piemontesi», ben estrinsecate fin da subito anche nella pallavolo. «Da ragazzino con mamma e papà non ci perdevamo una partita dell’Alpitour. Il mio idolo era Pascual. Guardavo quasi solo lui». Immaginabile, per uno cresciuto in tribuna tra i Blu Brothers, cosa potrà essere guidare Cuneo in Champions. Dopo essere cresciuto nelle giovanili, essersi fatto i canonici due anni di maturazione (in A-2 a Crema) e uno anche in Polonia, al Resovia con Ljubo Travica: «Utile per crescere e anche per rispolverare un po’ il mio polacco».

EMIGRANTI

Vermiglio: primo ko

Baranowicz (22) è nato a Mondovì dove giocava il papà polacco TARANTINI

Cose in chiaro «In questi giorni i

complimenti che mi hanno fatto più piacere sono stati proprio quelli di Grbic. Perché sono arrivati dopo tanti consigli e indicazioni. Il golden set ci costringe a vincere per forza, ma va bene. Questa è la squadra più forte in cui ho mai giocato, siamo sulla strada buona e secondo me non siamo inferiori a Macerata. E nemmeno a Trento». Così, tanto per mettere le cose in chiaro per il futuro. © RIPRODUZIONE RISERVATA

La curiosità Grbic fa il tattico e il consigliere Grbic infortunato, col telefono comunica - come tattico - col secondo Piroli e nei timeout parla a Baranowicz.

(a.a.) Successi in trasferta del No vy Urengoi di Gioli (25), Del Core (assente) a Samorotok 0 3 e casa lingo per l’ Odintsovo di Ravetta (10) e Angeloni (6) con il Cherepove sts 3 0 nella 15ª in Russia. Succes si in Turchia del Gunes di Guidetti 0 3 con l’Iller Ankara, del Galatasa ray di Leo Lo Bianco 0 3 al Konya e dell’Eczacibasi di Micelli e Francia (11) 3 0 Iba Ankara in Turchia (16ª). Prima sconfitta in campionato per il Kazan di Vermiglio con il primo po sto del girone al sicuro, 3 0 a Karkov; vince l’Ural Ufa di Frigoni 3 0 al Novogorod; ko del Noviy Urengoy di Busato 3 1 dal Surgut. Nell’altro gione l’Odintsovo di Santil li espugna San Pietroburgo 0 3. Successo dello Jastrzebski di Ber nardi e Lasko (14) 3 0) sul Gdansk mentre l’Olsztyn di Totolo viene fer mato 3 0 dal Bydgoszcz. ALGERIA A LONDRA (a.a.) L’Alge ria ha vinto il torneo africano di qua lificazione olimpica femminile e gua dagnato il pass per Londra. Ha su perato a Blida (Alg) il Kenya 3 1 nel la gara decisiva.


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FOOTBALL A INDIANAPOLIS

il Film Madonna show Gestaccio M.I.A. E in tv spopola lo spot della 500 Lo show di Madonna Il look e la coreografia Madonna si è presentata sul palco di Indianapolis con un look ispirato a Cleopatra, circondata da ballerini e centurioni

Lo show di Madonna Le canzoni Madonna, in gran forma a 53 anni, ha cantato 4 canzoni, con «Like a prayer»

La polemica M.I.A. mostra il dito medio Dopo il seno di Jane Jackson, il Super Bowl scandalizza col medio di M.I.A.: la produzione non è riuscita a censurarlo

Lo spot Fiat 500 Abarth Tra gli spot, quello in italiano della 500 Abarth: è costato 3,5 milioni di dollari

Gigantesca New York Il Super Bowl di Manning il cucciolo Come nel 2008 i Giants rimontano New England: «Eli» cancella papà, fratello e il mito Brady

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L’ALBO D’ORO 1967, 1968 Green Bay; 1969 NY Jets; 1970 Kansas City; 1971 Baltimore Colts; 1972 Dallas; 1973, 1974 Miami; 1975, 1976 Pittsburgh; 1977 Oakland; 1978 Dallas; 1979, 1980 Pittsburgh; 1981 Oakland; 1982 San Francisco; 1983 Washington; 1984 Los Angeles Raiders; 1985 San Francisco; 1986 Chicago; 1987 New York Giants; 1988 Washington; 1989, 1990 San Francisco; 1991 NY Giants; 1992 Washington; 1993, 1994 Dallas; 1995 San Francisco; 1996 Dallas; 1997 Green Bay; 1998, 1999 Denver; 2000 St Louis; 2001 Baltimore Ravens; 2002 New England; 2003 Tampa Bay; 2004, 2005 New England; 2006 Pittsburgh; 2007 Indianapolis; 2008 New York Giants; 2009 Pittsburgh; 2010 New Orleans; 2011 Green Bay; 2012 NY GIANTS

NEW YORK GIANTS NEW ENGLAND PATRIOTS

DAL NOSTRO INVIATO

MASSIMO LOPES PEGNA INDIANAPOLIS

L’Mvp del Super Bowl, Eli Manning, ha la barba incolta: unico dettaglio sbagliato sul suo volto da bravo ragazzo. O forse il tocco studiato a tavolino per sembrare più canaglia, come il suo collega Tom Brady, il grande sconfitto, che pochi metri più in là ha la faccia pallida e smagrita di chi non ha perso solo una partita, ma l’occasione per diventare il migliore di tutti i tempi. Eli è lì in piedi dietro a un microfono: ha tolto il casco da guerriero e infilato un cappellino, che lo rende così simile a migliaia di altri ragazzi americani. E quando gli chiedono ancora una volta di suo fratello Peyton (un SB vinto), il grande quarterback di Indianapolis, e di papà Archie, ex campione degli anni ’70, fissa i suoi interlocutori con gli occhi da buono e ribadisce: «Non sta a me fare classifiche: quello che vali lo dimostri sul campo». I paragoni sono stati fin qui il refrain della sua vita di giocatore. Come frequentare il liceo di famiglia con gli identici professori: per anni devi accettare raffronti sulle pagelle, che ti costringono a essere sempre il primo della classe. «Sei Eli il fratello di Peyton, vero?». Già. Ma per non farti azzerare la personalità, devi sottoporti a full immersion di autostima. Pressione a gogo, soprattutto se ti affidano il timone della squadra di una metropoli come New York, dove se sbagli finisci nel tritacarne mediatico. Meglio di Peyton «Qui oggi si fe-

steggia la vittoria di un intero team, i titoli personali non contano», dice con un pelo di imbarazzo. Eli ha superato Peyton, proprio qui nella sua terra: due Super Bowl e due volte Mvp, come nessuno a New York e come riuscito solo ad altri quattro quarterback in 46 anni: Teddy Bradshaw, Bart Starr, Joe Montana (l’unico a quota tre Mvp) e Brady. Monumenti nazionali di uno sport che ormai è nettamente il più popolare d’America. Adesso Eli è il nuovo Messi. Era stato praticamente perfetto nei primi tre quarti di partita, ma non era bastato. Nel primo periodo aveva stabilito un record personale: nove passaggi completati su nove, come nessuno prima di lui. I Giants erano saliti 9-0: troppo poco, però, per le occasioni create. E così avevano permesso a Brady di risalire la china. Perché

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1˚ QUARTO: 9-0 8’52": 2-0 Safety, per intentional grounding di Tom Brady (New England) nella end zone (infrazione: Tom Brady lancia la palla intenzionalmente a terra nella sua zona di meta e viene punito). 3’24": 9-0 Touch down di Victor Cruz (New York Giants) su passaggio di due yard da Eli Manning (kick Lawrence Tynes). 2˚ QUARTO 0-10 13’48": 9-3 Field goal di Stephen Gostkowski (New England), da 29 yard. 8": 9-10 Touch down di Danny Woodhead (New England) su passaggio di quattro yard da Tom Brady (kick di Gostkowski). 3˚ QUARTO 6-7 11’20": 9-17 Touch down di Aaron Hernandez (New England), su passaggio di 12 yard da Tom Brady (kick di Gostkowski). 6’43": 12-17 Field goal di Lawrence Tynes (New York Giants) da 38 yard. 35": 15-17 Field goal di Lawrence Tynes (New York Giants) da 33 yard . 4˚ QUARTO 6-0 57": 21-17 Touch down di Ahmad Bradshaw (New York Giants) con sei yard corse (conversione da due punti fallita). STATISTICHE PASSAGGI Eli Manning (New York): 30 su 40 per 296 yard, un touch down, 0 intercetti; rating Nfl 103.8 Tom Brady (New England): 27 su 41 per 276 yard, due touch down, un intercetto, rating 91.1 CORSE GIANTS: 28 tentativi per 114 yard e un Touch Down. migliore Bradshaw con 17 corse per 72 yard e un Touch Down. CORSE PATRIOTS: 19 tentativi per 83 yard e zero Touch Down. Migliore Green-Ellis con 10 corse per 44 yard. MIGLIORI RICEVITORI GIANTS Nicks 10 ricezioni per 109 yard, 0 Touch Down. Manningham 5 ricezioni per 73 yard, 0 TD; Cruz 4 ric. 25 yd 1td.

Eli Manning, 31 anni. Il fratello minore di Peyton è stato eletto Mvp del match, com’era successo nel 2008 EPA

oltre a essere il marito di Gisele Bundchen e uno degli uomini più "cliccati" dalle donne, Tom è uno dei migliori all-time: cinque SB come John Elway e in caso di vittoria, quattro trionfi come solo Montana. Così azzeccava 16 passaggi di fila (nuovo primato del SB) e metteva nelle mani di Woodhead e Hernandez due touch down che issavano i Patriots al comando della super partita: 17-9.

Adrenalina New York (prima squadra con il peggior record di sempre, 9-7, a qualificarsi per un SB) accorciava fino al 17-15 con due field goal e iniziava il quarto decisivo in svantaggio per l’ennesima volta in questo campionato. È in questi spiccioli di gara che Eli riesce a calmarsi, come se l’adrenalina gli facesse l’effetto di dieci camomille: per sei volte in questa stagione gli era già riuscita la rimonta all’ultimo tuffo. L’ultimo drive inizia a

Eli Manning col Vince Lombardi Trophy, trofeo dei vincitori REUTERS

3’46" dalla fine: lo aiuta Mario Manningham che arpiona un passaggio impossibile di 38 yard. Impossibile non pensare al SB del 2008, quando New York batté proprio New England con un paio di miracoli. L’unico problema è che i Giants percorrono le 88 yd di campo troppo in fretta e arrivano vicino alla meta in anticipo. «Ho gridato a Bradshaw di fermarsi, di aspettare a segnare e far scorrere il tempo», confessa Manning. Perché nessuno vuole consegnare il pallone a Brady con 57" da giocare. Stavolta, però, Tom il bello non ce la fa. La sua non è stata la gara perfetta: un intercetto e qualche altro errore. Ora, vinto dalla stanchezza, non sembra più il superuomo di una volta: «Eli è un grandissimo, un vero leader», continua a ripetere del rivale. Pare un passaggio di consegne. Consolazione La moglie di Eli, Abby, gli affida la figlia Ava Frances di dieci mesi: l’Mvp andrà a casa a fare il papà. Per Tom c’è l’abbraccio e il bacio in pubblico di Gisele: niente male come premio di consolazione. © RIPRODUZIONE RISERVATA

PATRIOTS Hernandez 8 ricezioni per 67 yard, un Touch Down; Welker 7 ric. 60 yd 0 td; Woodhead 4 ric. 42 yd 1 td.

Tom Brady lascia lo stadio con Gisele Bundchen AP

BOOM DI ASCOLTI

Usa: sul match 48 tv su 100 Eastwood e lo spot Chrysler «Non era a favore di Obama» È stato del 48,7% — terzo di sempre — il rating del Super Bowl 2012. Significa che su 100 tv negli Usa, quasi 49 erano sulla partita. Nel 2011 (111 milioni davanti alla tv), era stato del 49.6%. Tra gli spot, ha fatto rumore quello di Clint Eastwood per Chrysler. «Questo Paese non può essere messo al tappeto con un solo pugno dice Eastwood nello spot —. America il primo tempo è finito, il secondo sta per cominciare». Per molti è stato uno «spot» a Obama, ma Sergio Marchionne ha escluso fini politici. «È un tributo a chi lavora per la società», ha detto l’a.d. di Fiat e Chrysler.


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SCI COPPA DEL MONDO

NUOTO

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LA COPPA A SOCHI HEEL RESTA A CASA

Lindsey Kildow Vonn, 27 anni a destra, insieme alla sorellina Laura, 20 anni, che sta studiando Storia all’Università di Firenze DPA

Il segreto di superVonn «Ho ritrovato la famiglia» Ha lasciato il marito, è più serena e ha centrato la 50a vittoria «Mia sorella mi segue in giro per l’Europa, viviamo giorni bellissimi» DAL NOSTRO INVIATO

PIERANGELO MOLINARO GARMISCH P. (Germania)

simi, fra disillusioni e tradimenti. La famiglia Lindsey Vonn, che

Laura, la sorellina di 20 anni che studia Storia a Firenze, la guarda con deferenza. Forse solo seguendola un Europa ha capito quanto Lindsey, la sorellona, sia grande, più del titolo di atleta dell’anno che negli Stati Uniti le hanno assegnato nel 2010, dopo la terza coppa del Mondo e il titolo olimpico di discesa. «E’ da quando è tornata in Europa dopo le vacanze di Natale che siamo insieme. Ma questa è una vita incredibile, sempre con le valigie in mano, non so come faccia, c’è da scoppiare. Io dopo un mese sono stravolta». La medicina Laura per Lindsey è

«la medicina» dopo la separazione da Thomas Vonn. Quando una coppia esplode è difficile volare alto e cominciano i dispetti, come sabotare gli scarponi da slalom. In fondo i milioni di dollari che succhierà la causa di divorzio sono un effetto marginale. Il momento peggiore è il silenzio, Laura lo riempie. La campionessa non ne vuole parlare, ma pare che abbia davvero attraversato momenti duris-

presto tornerà miss Kildow, pare aver trovato insieme alla sorella una serenità nuova. In pista, dopo la crisi di inizio anno, ha ripreso a vincere e ha raggiunto la cinquantesima vittoria in Coppa del Mondo. Quando si vola come lei sta facendo sugli sci, significa che «dentro» va bene. «Le cose sono migliorate, sono di nuovo concentrata su quello che devo fare. L’uscita di domenica in superG? Succede quando vai al limite», racconta Lindsey. Ma c’è un peso rimosso che confessa sia importante nella sua rinascita: «L’aver recuperato il rapporto con la mia famiglia. I nostri rapporti si erano deteriorati quando ho detto a casa che volevo sposare Thomas. Hanno fatto di tutto per farmi capire e forse avevano ragione. Ma quei silenzi, quelle telefonate non fatte sono stati terribili. Soffrivo io e soffrivano loro. Non era giusto, mi sentivo in colpa: i miei genitori si sono sacrificati molto per permettermi di sciare, da quando, piccolissima e ho cominciato a frequentare la scuola sci di Erich Sailer a quando ho capito

«Pensavo di essere autosufficiernte ma non lo sono. Laura mi aiuta»

APPELLO MORZENTI

Consiglio di Stato Il 28 febbraio la sentenza Ora è ufficiale, Giovanni Morzenti ha presentato appello al Consiglio di Stato dopo che il Tar aveva dichiarato inammissibile il suo ricorso contro l’Alta Corte del Coni che nel luglio scorso aveva annullato le elezioni della Fisi e fatto decadere il presidente. Il 28 febbraio si deciderà sull’appello, se la richiesta non sarà accolta, l’assemblea elettiva si terrà il 31 marzo. L’ex presidente, condannato in primo grado a 4 anni e mezzo per concussione aggravata, non può comunque tornare al suo posto dopo l’approvazione del Codice etico del Coni.

che potevo diventare una sciatrice professionista e mi sono trasferita a vivere dal Minnesota in Colorado, a Vail. Mia madre per seguirmi ha rinunciato al suo lavoro». La coscienza Sembra uno sfogo

quello della Vonn, raccontato di getto. Quanto è successo con l’ormai ex marito l’ha costretta a ripensare al senso della sua vita. «Pensavo in questo mondo di essere autosufficiente e invece ho capito che non lo sono. Lo vedo in questi giorni insieme a Laura. In fondo noi due ci stiamo conoscendo davvero solo adesso, in questo mese abbondante insieme. Ho cambiato quartier generale durante il periodo delle gare europee, sono sempre in Austria, ma da Kirkberg, vicino a Kitzbuehel, mi sono trasferita a Sölden, dove ho tutto per allenarmi al meglio». Cambiare paesaggio in certe situazioni fa bene. Racconta Laura: «Nei pochi giorni che è a casa Lindsey è una furia anche quando non si allena: lava, stira, pulisce, non si ferma mai». Retaggio dell’indipendenza guadagnata. «Dopo certe esperienze — riprende Lindsey — mi sento più forte, anche sugli sci». Lo abbiamo visto. © RIPRODUZIONE RISERVATA

Tra i convocati per la trasferta di Sochi non c’è Werner Heel, che ha deciso di rimanere in Italia ad allenarsi con l’obiettivo di ritrovare il feeling e puntare su Crans e Kvifjell. I convocati: Innerhofer, Pangrazzi, Fill, Marsaglia, Casse, Paris e Klotz. A Soldeu ci sarà anche Nadia Fanchini. Le convocate: Karbon, Moelgg, Brignone, Gius, Costazza, E. Curtoni, I. Curtoni, Agerer, N. Fanchini, S. Fanchini, Marsaglia e Gianesini. Uomini Sabato e domenica a Sochi (Rus) discesa e combinata 18-19 febbraio a Bansko (Bul) gigante e slalom. Classifica: 1. Kostelic (Cro) 941; 2. Hirscher (Aut) 825; 3. Feuz (Svi) 793; 17. Deville 370. Donne Venerdì, sabato e domenica a Soldeu (And) due giganti e uno slalom 18-19 febbraio a Sochi (Rus) discesa e combinata Classifica: 1. Vonn (Usa) 1350; 2. Maze (Slo) 868; 3. Riesch (Ger) 796; 16. Merighetti 296.

PERSONAGGIO PER L’OLIMPIADE

La nuova Filippi «Sacrifico tutto Non più egoista» Il piano di battaglia negli 800 dopo i 9" limati: Londra vicina

Alessia Filippi, 24 anni, con il tecnico Andrea Palloni IPP STEFANO ARCOBELLI

Quando si dice questione di feeling, tra una campionessa e un allenatore: come in questo caso tra Alessia Filippi ed Andrea Palloni. Quel rapporto unico, tecnico e umano, che si instaura, che si può spezzare ma se si riesce (ed è successo) a rinsaldare, la parte più dura del lavoro è superata. «Quando la vidi un anno fa agli Assoluti di Ostia — ricorda Palloni —, mi sembrava una nuotatrice master, adesso a Milano possiamo dire che Alessia è tornata nella serie A del nuoto». Cioè una campionessa ritrovata, competitiva, addirittura lanciata, anche se non ancora qualificata, verso i Giochi di Londra. Dopo i tempi di venerdì (8’33"55 negli 800 sl e 2’10"49 nei 200 dorso nuotati a distanza di un’ora e al rientro dal collegiale d’altura in Arizona), la romana potrà cominciare davvero a guardare il cronometro, a sentirsi pronta per rientrare in nazionale: da protagonista assoluta, da argento olimpico e bronzo mondiale degli 800 e da ex iridata. Chiarimento e svolta Il chiarimento (fondamentale) dopo 4 anni di una brusca rottura con Palloni, il matrimonio, la spalla da sistemare: nelle lacrime di felicità versate a Milano, c’è il senso della nuova Filippi che vive in caserma e sta tornando a valorizzare il talento più polivalente d’Italia. «Rifarei tutto — racconta lei — ho fatto il mio percorso, prima ero solo egoista, troppo concentrata su di me, ora ho trovato gli equilibri e sono più professionista e devo sudarmi anche le cose più semplici e naturali di prima. Mi sono rimessa in gioco e sto facendo più del massimo, vorrei arrivare a luglio e dire "più di così non potevo fare"». In verità, ora comincia il bello, secondo il suo allenatore: «In queste due stagioni può tornare ai livelli della prima Filippi». Per i Giochi si concentrerà ancora e solo negli 800 visto che i 200 dorso sono in calendario lo stesso giorno: con 8’28"75 un anno fa si entrò in finale ai Mondiali di Shanghai, per il tecnico che l’ha ripresa nelle Fiamme Gialle, bisogna pensare a scendere sino ad 8’23 se si vuole ambire alla finale olimpica (a Pechino toccò in 8’20"23). Se dunque in un mese e mezzo di lavoro, Alessia ha limato 10", adesso dovrà cominciare a pensare di abbatterne altri 10. «Ho bisogno di gareggiare e memorizzare qualcosa che avevo perduto». Gareggerà anche a Viterbo, nel prossimo fine settimana: la Filippi in versione militare non si può fermare più. © RIPRODUZIONE RISERVATA


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TUTTENOTIZIE & RISULTATI Rugby SEI NAZIONI

Staff azzurro contro l’arbitro ROMA — (ro.pa.) Lo staff azzurro non ha apprezzato l’arbitraggio del gallese Owens a Parigi. «Siamo stati poco efficaci nel lancio di gioco da conquista, anche perché i francesi non sempre sono stati nei canoni del regolamento», dice il coach dei trequarti Ale Troncon. «In 9 mischie con nostra introduzione ci sono stati fischiati 6 reset e 3 calci a favore: se l’arbitro non ci fa giocare possiamo farci poco — aggiunge il responsabile degli avanti Carlo Orlandi — alla fine l’ago della bilancia pende sempre a svantaggio dell’Italia». Ieri all’Acqua Acetosa campi innevati, domani il XV per sabato contro l’Inghilterra. Il match con la Francia su Sky Sport ha avuto un ascolto medio di 221.927 spettatori (la differita su La7 di 496.000).

Boxe MORTO NEGLI USA A 85 ANNI

Addio a Minelli fu re europeo

Livio Minelli, welter bergamasco

(r.g.) Livio Minelli, uno dei grandi welter italiani negli anni 40-50, è morto sabato nel New Jersey (Usa), dove risiedeva dal 1951. Avrebbe compiuto 86 anni, sabato prossimo. Era nato a Boccaleone nella bergamasca. In palestra sedicenne, seguendo il fratello Aldo, 5 più vecchio, con minor talento, pro’ nel 1945 a 19 anni, in un decennio di attività col manager Umberto Branchini oltre alla conquista dell’Europeo in Olanda nel ’49 contro Koudrì (Fra) poi perso nel ’50 da Michele Palermo, nella lunga permanenza negli Usa batte Bob Mongomery e Johnny Bratton, defraudato del successo contro Ike Williams e Kid Gavilan, 4 iridati. Si ritira nel ’55, con un record di 60-19-7. Contro Tiberio Mitri e Giovanni Manca pari nel ’51. Elegante, per Branchini era il miglior welter italiano.

Poker WORLD TOUR A VENEZIA

Isaia e Islamay primi big fuori VENEZIA (fa.bi.) A conti fatti, è un successo. Manca all’appello qualche campione d'oltreoceano, scoraggiato dai disagi per il maltempo, ma il world poker tour di Gdpoker a Venezia ha i suoi campioni e ha fatto ottimi numeri. Si sono iscritti, sfidando il segno meno della temperatura e i canali ghiacciati, 160 giocatori, che hanno creato un monte premi di 680 mila euro. Al primo ne andranno circa 180 mila. Ieri si e giocato il primo dei 5 giorni di battaglia e una cinquantina di giocatori ha già abbandonato il Casino di Ca' Vendramin. Tra questi, c’è da segnalare la clamorosa eliminazione di Alessio Isaia, vincitore dl Wpt proprio qui a Venezia, soltanto dopo un’ora. Ma tanti altri big italiani, a partire da Erion Islamay che e'tra i chip leader, sono pronti per sfidare gli assi stranieri.

Ippica IERI INCONTRO CATEGORIE-MIPAAF-UNIRE

Ne’ progetti e neanche soldi Lo sciopero c’è ancora MICHELE FERRANTE

La strada sarà lunghissima e non è detto che porterà verso un’ippica in grado di sopravvivere. Troppe divisioni, troppe rivalità, troppi interessi diversi difficilmente conciliabili. Così alla fine, probabilmente, chi per il momento sta dietro le quinte ad ammirare il panorama probabilmente metterà insieme le macerie e ricostruirà come meglio gli fa comodo.

Richieste Sciopero che avrebbe potuto terminare, se i rappresentanti istituzionali avessero presentato agli ippici delle certezze, in termini di soldi (un decreto ministeriale?) e di programma di ristrutturazione del settore, a prescindere dall’entità dell’eventuale contributo che in qualche mo-

Da 38 giorni gli ippodromi italiani sono chiusi per sciopero

do possa ammortizzare i 117 milioni (dei 152) assegnati all’ippica ma dirottati altrove dal ministero durante la gestione Romano. Niente soldi Di soldi invece non si è praticamente parlato, o meglio il loro arrivo (35 milioni, ma forse inutili perché non destinati al montepremi) dipenderebbe dal passaggio del decreto riguardanti struttura dell’Assi, la cui bozza è stata presentata agli ippici assieme a quella della riforma delle scommesse. Sabina Breccia, vicepresidente dell’Agit, guidatori trotto: «Un film già visto tempo fa,

due vecchie bozze, una di riassetto delle scommesse e l’altra della trasformazione di Unire in Assi. Non abbiamo visto nessuna reale volontà di fare qualcosa, ma solo quella di indurci in qualche modo a sospendere lo sciopero. Un atteggiamento preoccupante, abbiamo la sensazione che vogliano prenderci per fame, ormai il settore è in ginocchio. E noi ippici stiamo lentamente perdendo la forza per restare uniti, anche perché siamo tanti e non tutti con gli stessi interessi». IERI QUINTÉ 5-1-6-7-12 Le quote di ieri a Marsiglia. Quinté: e 681,43. Quarté: e 247,15. Tris: e 120,55. Oggi tappa a Cagnes alle 16.55.

Vela 1 / IL TENTATIVO DI RECORD

Continua a essere veloce Maserati nel tentativo di record fra Cadice e San Salvador, ma la rotta che porta la barca di Giovanni Soldini verso le Bahamas (con una media di oltre 16 nodi) - anche come si apprezza da suo sito (http://Maserati.Soldini.it) è stata un po’ a «zig zag», hanno dovuto allungare la "strada" ma la strategia gli portato finora una grande velocità. Percorse oltre 1800 miglia.

Vela 2/ NUOVI ARRIVI?

Luna spagnola in Coppa America (r.ra.) Proseguono ad Auckland gli allenamenti di Luna Rossa in vista delle World Series di Napoli. Secondo indiscrezioni al termine della Volvo Race, gli spagnoli Iker Martinez e Xabier Fernandez (su Telefonica) potrebbero entrare nel sindacato italiano. I fuoriclasse iberici (oro e argento olimpico con il 49er) potrebbero incontrare Max Sirena proprio in Nuova Zelanda, dove la Volvo farà scalo.

ITALIA INDOOR (si.g.) Completamento risultati del weekend. A Saronno (Va). Uomini. 60 hs (1.00): L. Perini (j) 8"08. Alto: Meraviglia (a) 2.10. A Canegrate (Mi). Donne. Asta: Bruzzese 3.90. A Modena. Uomini. Alto: Carollo 2.13. Donne. 60 hs: Feudatari 8"55. A Udine. Donne. 60: Paiero (j) 7"65. 60 hs: Carmassi 8"57. A Ponticelli (Na). Uomini. Lungo: Tremigliozzi 7.66. Peso: Laudante (j) 16.32. 5000 marcia: Fortunato 20’26"00. Donne. Lungo: Di Loreto 5.99. 3000 marcia: Stetskiv 14’02"86. A Schio (Vi). Donne. Peso: Carini 14.96. A Magglingen (Svi). Uomini. 400: Severi 48"21; Demonte 48"41. 60 hs: Fofana 8"06.

RUGGIERO E QUAGLIA (d.m.) Giovanni Ruggiero (1h09’26") ed Emma Quaglia (1h19’36") noni nella lenta mezza maratona di San Blas di Portorico. Uomini: 1. G. Mutai (Ken 1h03’53"; 2. J. Kwambai (Ken) 1h05’15"; 3. G. Chepkwony (Ken) 1h06’27"; 5. P. Ivuti (Ken) 1h07’32"; 9. Ruggiero 1h09’26". Donne: 1. Romero (Mes) 1h15’08"; 2. Naali (Tan) 1h15’29"; 3. Abril (Col) 1h15’47"; 9. Quaglia 1h19’36". MARATONA BEPPU (d.m.) A Harun Njoroge, keniano residente in Giappone, la 61ª maratona di Beppu-Oita (Giap). Uomini: 1. Njoroge (Ken) 2h09’38"; 2. Bat-Ochir (Mon) 2h11’05".

Baseball COLPI MERCATO (m.c.-s.cam) Nettuno allunga il monte con l’italovenezuelano Yovani D’Amico, 27 anni, 4 anni a Grosseto (3.31 nel 2011), da dove torna Leo Mazzanti. D’Amico nel 2013 sarà Asi. Godo trova il partente di gara-1: Miguel Pinango, 29enne venezuelano, ex Triplo A, reduce da Panama. Venezuelano è il lanciatore straniero del Rimini: Ramon Ramirez, destro, 29 anni, in Major con Cincinnati nel 2008-09, trafila a San Diego e nel Classic 09 contro l’Italia 3 inning a Toronto, reduce dalla Corea. Il Novara prende il lanciatore Pedro Orta da Parma.

Boxe Fullmer e Petronelli morti due grandi (r.g.) A West Jordan (Usa, Utah) dove era nato 73 anni fa, è morto Don Fullmer (54-20-5) uno dei migliori medi negli anni 60-70. In Italia, 2 volte battuto da Benvenuti e una da Mazzinghi, unico ad averlo messo ko, nel 1963 al Vigorelli. Attivo dal 1958 al '73, vincitore tra gli altri di Griffith, Hopkins e Wright. A Bourne nel Massachusetts, dove risiedeva, è morto Goody Petronelli a quasi 89 anni. Assieme al fratello Pat, morto a settembre, ha guidato Marvin Hagler. Originari di Casavecchio nel foggiano, si erano trasferiti a Borckton, poco lontano dai Marciano. Goody era un eccellente cut-man e salvò Hagler da sconfitte dovute a ferite.

Soldini a zig zag verso Bahamas

Per Maserati è il primo tentativo

Nessun allarme per Simone Collio: lo sprinter azzurro, sabato sera al meeting indoor francese di Mondeville, dopo aver corso la batteria dei 60 in un eloquente 6"62, ha rinunciato alla finale: «Ma solo perché dopo un viaggio allucinante di 14 ore il giorno prima — dice — ero molto stanco e, precauzionalmente, ho preferito rinunciare. Domenica gareggerò ad Ancona».

PRIMA ADAMS (si.g.) Esordio stagionale di Valerie Adams a Christchurch (N.Zel): 20.35 nel peso. Col peso jr (6 kg), 22.06 di Jacko Gill, oltre a 60.44 nel disco. A Francoforte (Ger). Donne. Disco: Muller 66.07. A Perth (Aus). Donne. Asta: Boyd 4.60. A Hobart (Aus). Uomini. 5000: Birmingham 13’15”57.

Confusione Ieri tanto caos al-

l’atteso incontro romano tra i rappresentanti delle categorie (si parla di una quarantina di persone) e quelli delle istituzioni: Mipaaf e Unire che chissà quando diventerà Assi. Tre ore anche di confusione, di urla, di uscite estemporanee e alla fine un rinvio a domani con sciopero ancora in corso.

Atletica Collio, tutto ok

Parata di stelle alla cerimonia dei Laureus Awards di Londra: da sinistra Sean Fitzpatrick, Gary Player, Nadia Comaneci, Novak Djokovic, Boris Becker, Oscar Pistorius, Steve Regrave, Mark Spitz; seconda fila Kelly Holmes, Tanni Grey-Thompson, il primo ministro inglese David Cameron, Edwin Moses e Martina Navratilova

Varie: i campioni dell’anno

Djokovic e Barcellona trionfo ai «Laureus» LONDRA Novak Djokovic e il Barcellona trionfano anche sul tappeto rosso: il tennista serbo, ad una settimana esatta dalla vittoria agli Open di Australia, è stato nominato sportman dell’anno ai Laureus 2012, gli Oscar dello sport, mentre il club catalano campione del mondo è stato proclamato dalla giuria composta dalle 47 star, squadra dell’anno. Djokovic ha trascorso una giornata piena: «E’ stato emozionante ritrovarsi di fronte alla casa del primo ministro Cameron», ha scritto su Twitter prima di vincere il premio. «Sono felice di ricevere questo riconoscimento. Cercherò di onorarlo nel migliore dei modi». Oscar Pistorius è stato nominato miglior atleta diversa-

mente abile e quando ha ricevuto la statuetta lo sprinter sudafricano ha detto: «Il posto dove mi piace di più allenarmi è l’Italia. Con questo Paese ho un rapporto fantastico. Oltre all’atletica seguo il calcio, la mia Lazio. Peccato la sconfitta di domenica». La sportiva dell’anno è la fondista keniota Vivian Cheruyot, mentre il surfista Kelly Slater ha eguagliato il record assoluto con il suo quarto Laureus come miglior atleta di sport di azione. Omaggio alla Gran Bretagna padrona di casa: premio speciale alla carriera a sir Bobby Charlton, campione del mondo con l’Inghilterra nel mondiale 966 e icona del Manchester United. Stefano Boldrini

MASSIMO (r.g.) A Las Vegas (Usa), prosegue la striscia vincente del massimo russo Magmoed Abdusalamov (13 ko), ex campione nazionale dilettanti ’05-06, battuto da David Price (Ing) per la qualificazione a Pechino 2008. Battuto il cubano Pedro Rodriguez (8-1) ko al 2˚. I suoi promoter puntano ad una sfida mondiale con i fratelli Klitschko entro l’anno. RINUNCIA (r.g.) L'imbattuto Mirko Larghetti (17) rinuncia alla qualifica di sfidante al tricolore massimi leggeri contro Vincenzo Rossitto (41-7-2): subentra Francesco Versaci (18-1). Sarà Rosario Guglielmino (5-1) lo sfidante al campione dei massimi Matteo Modugno (10). ANNUNZIATA (i.m.) Salvatore Annunziata (15-5-4) nel sottoclou di Povetkin-Huck, mondiale dei massimi Wba, il 25 febbraio a Stoccarda: per il superwelter l’imbattuto Jack Culchay (Ger, 10) iridato fra i dilettanti a Milano 2009 e al debutto per la scuderia Sauerland. MONDIALE TRONTO (i.m.) Chance iridata per Milena Tronto (6-1-1) la prima campionessa d’Italia pro’, poi detronizzata per una vicenda di doping legato a uno spray nasale. Il 3 marzo a Punta Indio (Arg) affronterà la campionessa Wbo dei supermosca Raquel Duer (Arg, 10-3).

Ciclismo Arrestato Biz «Friuli» a rischio (a.fr.) Il patron del Giro del Friuli per professionisti, Gianni Biz, è stato arrestato ieri con l'accusa di induzione e sfruttamento della prostituzione. I Carabinieri di Pordenone l’hanno fermato all’ospedale cittadino, dove il 69enne dirigente si era recato per una seduta chemioterapica in seguito a un recente intervento per la rimozione di un tumore all’esofago e al fegato. A Biz sono stati concessi i domiciliari nella sua casa a Caneva. A rischio la 34ª edizione della corsa in programma il 1˚ marzo: oggi la decisione. PER BALLERINI (f.cal.) Oggi, nel 2˚ anniversario della morte, l’ex c.t. azzurro Franco Ballerini sarà ricordato a Casalguidi (Pi-

stoia). Al mattino (dalle 11) incontro con gli studenti della scuola media Enrico Fermi sul tema «Lo sport quale scuola di vita», con Alfredo Martini, Paolo Bettini e Andrea Tafi. Nel pomeriggio la messa nella chiesa locale. BIS DI FENN Già 1˚ domenica, il 21enne neopro’ britannico Andrew Fenn (Omega Pharma-Quick Step) si è ripetuto ieri nella 2ª prova della Challenge Maiorca, il Trofeo Migjorn (171 km), battendo in volata il russo Alesander Porsev e Matteo Pelucchi. Oggi 3ª prova, con 6 salite. IN QATAR La Garmin-Cervelo di Tyler Farrar ha vinto la 2a tappa del Giro del Qatar, cronosquadre di 11,3 km, battendo di 7" l’Omega Pharma e di 9" Team Sky e Katusha. In classifica comanda il belga Tom Boonen (Omega Pharma), vincitore domenica della 1ª tappa, con lo stesso tempo di Farrar. Oggi 3ª frazione: Dukhan - Al Gharafa Stadium (146,5 km).

Hockey ghiaccio NAZIONALE La Nazionale di Rick Cornacchia è da oggi a Kiev (Ucr) dove, da giovedì, disputerà il secondo Eurochallenge stagionale contro Lituania (giovedì), Romania (venerdì) e Ucraina (sabato). I convocati Portieri: Bellissimo, Tragust. Difensori: Hackhofer, Bowman, De Marchi, Helfer, Hofer, Lutz, S. Marchetti, Plastino. Attaccanti: L. Ansoldi, Benetti, Bernard, Edwardson, L. Felicetti, Gander, Iannone, Insam, Iori, Mair, Pichler), Rocco, Scandella, Sirianni.

Lotta MINGUZZI A CUBA (mat) Ci sarà anche Andrea Minguzzi nel torneo di Cuba da sabato: l’azzurro degli 84 kg è rimasto per un lungo stage a L’Avana.

Nuoto ORSI INFIAMMATO Marco Orsi ha dovuto ridurre i carichi di allenamento a causa di una tendinite a un ginocchio già infiammato. SPRINT SJOSTROM (al.f.) A Uppsala (Sve), Sarah Sjostrom nuota il 3˚ crono stagionale dei 100 sl (54”17). Uomini: 50 sl Stymne 22”45, Nystrand 22”97. Donne: 100 sl Sjostrom 54”17; 50 ra Johansson 31”52; 200 fa Granstrom 2'08”22. DOPPIA BELMONTE (pe.m.) A Madrid (Spa). Uomini: 50 sl/100 fa Czerniak (Pol) 22”82/52”86 (Muñoz 54”66). Donne: 200 sl/400 mx 2'00”99/4'44”13; 50-200 fa Jedrzejczak (Pol) 27”64-2'10”14 (Belmonte 2'10”48). COPPA FONDO (al.f.) Coppa del Mondo a Viedma (Arg). 10 km. Uomini: 1. Gianniotis (Gre) 1h55’29"01; 2. Weinberger (Can) 1h55’32"18; 3. Drattsev (Rus) 1h55’35"32. Donne: 1. Fabian (Usa) 2h02’08"11; 2. H.Anderson (Usa) 2h02’14"14; 3. Reichert (Ger) 2h02’21"23. HACKETT (al.f.) Grant Hackett e Eamon Sullivan stanno raccogliendo fondi per un’associazione che insegna nuoto ai bambini disagiati. L'australiano, ora padre di due gemelli dice: «Non voglio alzarmi alle 4.45 per portare i miei figli all'allenamento, mi interessa solo che siano autosufficienti in acqua».

Pallavolo TROFEO GAZZETTA (c.g.) (18ª giornata) 72: Fei, 61: Juantorena, 59: Simeonov, Kaziyski, Zaytsev, 57: Anderson, 55: Omrcen, 50: Vissotto, 48: Parodi, 47: De Cecco, Gasparini, Dennis, 45: Diaz, 42: Savani, Podrascanin, 41: Jarosz, 40: Stokr, 39: Nikic, Ngapeth. Donne (16a giornata) 64: Havelkova, 60: Pavan, 52: Garzaro, Brinker, 51: Havlickova, 49: Bauer, Horvath, 46: Aguero, Guiggi, 45: L.Bosetti.

Rugby RECUPERO ECCELLENZA (i.m.) La commissione gare ha deciso di recuperare domenica alle ore 15 la prima giornata di ritorno del campionato di Eccellenza rinviata domenica scorsa per la neve.

Sport invernali «FISCH» EUROPEO Roland Fischnaller, leader della Coppa del Mondo di parallelo, ha vinto lo slalom di Coppa Europa a Racines (Bz), con Mick 7˚; tra le donne, Nadya Ocher 7ª; nel primo dei due cross di Kongsberg (Nor), Michela Moioli è seconda (quinta nell’altra gara). Nelle gobbe doppie di Prato Leventina (Svi), terzo posto di Giorgia Bertoncini. FONDO (g.v.) Nella50 km tc ad Oberammergau (Ger) per la Coppa del Mondo gran fondo, vincono Susanne Nystroem su Jenny Hansson (Sve) con 5ª Santer e 8ª Confortola; e tra gli uomini Stanislav Rezac (R.Cec) su Ahrlin (Sve) e J. Aukland (Nor); 11. Kostner, 26. Cattaneo, 32. Paredi. A Campra (Svi), in Coppa Europa, successi nella 10 km tl di Monique Siegel (Ger) su Cavallar (7ª Gorra, 11ª Scardoni), e nella 15 km tl di Vandel (Fra) su Eisenlauer e Dobler (Ger); 11. Clementi, 22. Bertolina. DOPO CAPOL Il francese Pierre Mignerey sarà il nuovo direttore della Coppa del Mondo di fondo al posto dello svizzero Jurg Capol, che ha inventato il Tour de ski, e passerà al marketing della Fis. FUNERALI LEITGEB I funerali dell’ex campione di biathlon, l’azzurro Hubert Leitgeb e del cognato Lorenz Keim, travolti sabato pomeriggio da una slavina nella zona di Passo Stalle (Alta Pusteria), si svolgeranno giovedì 9 alle ore 14 nella Chiesa di Rasun di Sopra (Bz).

Tennis DONNE A PATTAYA Donne a Pattaya (Thai, 250.000 euro, cemento), 1˚ turno: Cirstea (Rom) b. Sema (Giap) 6-2 6-2; Rodionova (Aus) b. Brémond (Fra) 6-4 6-0.


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ALTRI MONDI

Il fatto del giorno DI GIORGIO DELL’ARTI gda@gazzetta.it

Davvero il gas che riscalda le nostre case rischia di finire in pochi giorni? La Russia ci ha tagliato le forniture e il consumo nazionale è da record a causa del grande freddo. Il governo rassicura le famiglie, l’Eni: «Nessun problema, per ora». Tagli possibili per le industrie Fa freddo e farà ancora freddo fino a San Valentino, con ghiacci sulle autostrade e temperature che ieri hanno toccato anche i -24˚ in alcune località del Piemonte. Il problema principale, però, sembra adesso quello delle forniture di gas. La Russia ha ridotto il suo flusso del 30% e il rigassificatore di Rovigo funziona a mezzo, a causa del mare grosso. L’amministratore delegato dell’Eni, Paolo Scaroni, dice che non ci saranno problemi per nessuno fino a domani. Giovedì e venerdì invece si prevede un’ulteriore ondata di freddo in Russia e di conseguenza una nuova stretta nelle erogazioni, di cui patiranno qualche conseguenza anche Germania e Romania. Situazione critica, tanto da spingere il Comitato di emergenza, riunito al ministero dello Sviluppo economico, a dare l’ok per la riattivazione delle centrali a olio combustibile, possibile solo con un apposito atto del ministro di deroga alle norme ambientali.

che, con la ripresa delle attività, avremmo consumato in un solo giorno 440 milioni di metri cubi. Garantiscono tutti – da Passera in giù – che alle famiglie non succederà assolutamente niente.

2 Il gas di cui stiamo parlando è quello che adoperiamo per cucinare?

Anche. Noi adoperiamo moltissimo gas: per cucinare, per le automobili, per scaldare le case, ma soprattutto per alimentare gli impianti di produzione dell’energia elettrica. Lo compriamo dalla Russia, dall’Algeria, dall’Olanda, dalla Libia. Scaroni ha detto di aver affrontato l’indebolimento della fornitura russa con un rafforzamento di quella algerina.

3 Che diamine è un «rigassificatore»?

1Significa che il riscaldamento in casa sarà meno forte? Geleremo anche in salotto?

Si direbbe di no. Dall’Enel hanno fatto sapere che, eventualmente, il gas sarà tolto alle industrie «interrompibili», cioè a quelle che pagano una bolletta meno cara proprio perché hanno accettato di vedersi chiudere la fornitura in caso di emergenza. Ieri è stato calcolato

Il gas che compri all’estero lo puoi portare da noi con un tubo (un gasdotto). Se non c’è un gasdotto, lo devi trasportare per nave. Il metano gassoso occupa però un sacco di spazio. Così, prima di imbarcarlo, lo si porta allo stato liquido, assai meno ingombrante. Quando il carburante giunge a destinazione, bisogna però riportarlo allo stato gassoso, che è quello in cui viene adoperato normalmente. L’operazione si fa attraverso un

4

I NUMERI

452

I milioni di metri cubi La Snam, per ieri, ha stimato un consumo record di 452 milioni di metri cubi di gas: oggi si dovrebbe scendere a quota 413

18%

Il calo del gas dalla Russia Le forniture di gas russo verso l’Italia sono in calo del 17,89%: ieri hanno toccato gli 84,9 milioni di metri cubi rispetto ai 103,4 richiesti

d lefrasi DEL GIORNO

_l’Italia nel gelo

impianto di rigassificazione, vale a dire un rigassificatore (eri gassoso, sei liquido e adesso io ti "rigasso"). Questi impianti sono costruiti in mezzo al mare, per evitare che un’esplosione abbia poi conseguenze catastrofiche. La cosa alimenta polemiche su polemiche con gli ambientalisti. Quello di Rovigo, costruito di fronte al Parco del Delta del Po, adesso è in difficoltà per le condizioni del mare. Ci sono molte metaniere pronte a consegnare il prodotto, ma non possono avvicinarsi a causa delle onde.

4 Avremmo bisogno di più rigassificatori?

Nel piano energetico del governo Berlusconi c’erano una ventina di centrali nucleari e otto rigassificatori sparsi per la penisola. In ogni caso, dopo Fukushima, è tutto fermo e nessuno ha idea di come sarà fatto in futuro il nostro piano energetico nazionale.

5 Com’è andata ieri per il resto? Ci sono stati almeno altri quattro morti provocati dal freddo. Un camionista di 68 anni ha cessato di vivere all’interno del suo mezzo, in Abruzzo, lungo la strada statale 690 Avezzano-Sora. Il cadavere di un uomo, forse un extracomunitario quarantenne, è stato scoperto

in un casolare abbandonato nel Mantovano. Un anziano di 84 anni è stato trovato senza vita a Campomarino Lido, Campobasso. Un settantenne nella frazione di Barcaglione (Ancona) è rimasto assiderato nel suo pollaio: invano una parente infermiera ha tentato di rianimarlo. C’è poi la storia di un ragazzo di 25 anni che si voleva ammazzare per amore, ha lasciato una lettera ai genitori e ha camminato per tre ore nei boschi di Pratomagno (Poppi, Arezzo): lo hanno ritrovato e salvato grazie alle orme lasciate sulla neve. Un altro guaio è il diesel che gela nei serbatoi delle macchine: è successo a parecchi automobilisti di Modena e ad alcuni camion sulla Paullese, tra Castelleone e Crema. La Forestale avverte che c’è un forte pericolo di valanghe in Piemonte, Abruzzo, Marche e Molise. La Radio Vaticana ha polemizzato con le autorità capitoline: «Città bloccate, strade ghiacciate, cittadini chiusi in casa, polemiche tra comune di Roma e Protezione civile, servizi pubblici ridotti, ma allo stadio Olimpico di Roma si gioca Roma-Inter per il campionato di calcio». Ieri sera il sindaco Alemanno, in tv, a Porta a Porta, è tornato sulla polemica: «Mi scuso con tutti i cittadini che hanno avuto disagi e problemi ma queste scuse dovremmo farle tutti a cominciare da chi ha responsabilità maggiori a livello nazionale».

ILLUSIONE IL POSTO FISSO «Bisogna spalmare le tutele su tutti, non promettere il posto fisso che non si può dare. Questo vuol dire fare promesse facili, dare illusioni. Stiamo lavorando per eliminare le flessibilità cattive...» ELSA FORNERO MINISTRO WELFARE

ANNAMARIA CANCELLIERI MINISTRO DELL’INTERNO

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A OSLO IL KILLER DI UTOYA A PROCESSO DAL 16 APRILE

Massacrò donna a pugni «È schizofrenico»: assolto!

Show di Breivik in aula: «Datemi una medaglia»

contro la prima donna incon trata per strada, forse a causa di una delusione amorosa. Toccò a Emlou Arvesu, che stava rientrando a casa dopo aver accompagnato uno dei figli dalla sorella. La donna fu colpita diverse volte, anche quando era già terra, con una violenza brutale. Il giudice peraltro ha assolto l’ucraino anche dall’altra imputazione, quella di tentata rapina. «È difficile da digerire per i familiari una sentenza del genere, si sentono abbandonati, legge remo le motivazioni e vedremo cosa potremo fare» ha detto Fabio Belloni, il difensore del marito e dei tre figli della vittima.

Oleg Fedchenko: resterà 5 anni in un ospedale psichiatrico ANSA

Ecco uno che, di certo, non ha tutte le rotelle al loro posto. Anders Behring Breivik, l’autore del sanguinoso attacco del 22 luglio scorso che fece 77 morti a Oslo, si è presentato per l’ultima delle udienze preliminari nella Corte distrettuale e ha fatto il suo show. L’estremista di destra norvegese è entrato sorridendo, ha mostrato le braccia ammanettate e poi ha tirato fuori un foglietto per leggere una dichiarazione sufficientemente farneticante. Breivik ha chiesto all’esterefatto giudice Wenche Gjelsten la «liberazione immediata». La strage di inermi giovani socialisti nell’isola di

Lusi cacciato dal Pd: non è compatibile Lui: «Infamia»

Il senatore Luigi Lusi, 50 anni ANSA

Luigi Lusi, l’ex tesoriere della Margherita, è stato espulso dal Pd. Lo hanno deciso i garanti del partito, adottando la massima sanzione prevista che è la cancellazione dall’albo degli elettori e dall’anagrafe degli iscritti. Lusi è stato dichiarato all’unanimità incompatibile con il partito e, spiega il presidente della commissione di garanzia Luigi Berlinguer, la decisione non è appellabile «perché non c’è un organo superiore alla Commissione dei garanti». L’interessato, che rimane comunque senatore, replica a muso duro e parla di scelta «volutamente infamante. I processi si fanno nelle aule giudiziarie, non con dichiarazioni alla stampa e riunioni clandestine». Revisori Il senatore è accusato

I GIOVANI ITALIANI MAMMONI «Gli italiani sono fermi, come struttura mentale, al posto fisso, nella stessa città e magari accanto a mamma, ma occorre fare un salto culturale. Confrontarsi con il mondo moderno»

A MILANO UCRAINO UCCISE UNA PASSANTE NEL 2010

Non è imputabile perché infermo di mente. Il gup di Milano Roberta Nunnari ha assolto dall’accusa di omicidio aggravato il 27enne pugile dilet tante Oleg Fedchenko, che il 6 agosto 2010 assassinò, massa crandola di pugni, la prima donna che incontrò in strada uscendo di casa, una filippina di 41 anni. Una perizia ha infatti stabilito che l’uomo era total mente incapace di intendere e di volere al momento del fatto, poiché soffre di una forma di schizofrenia. Quindi se la cave rà con cinque anni di ospedale psichiatrico. In quell’agosto di un anno e mezzo fa Fedchenko uscì di casa con l’intento di accanirsi

L’«AFFAIRE» MARGHERITA

Utoya e, ancora prima, la bomba fatta esplodere davanti al sede del governo norvegese, sarebbero state per il reo confesso Breivik (che però nega ogni addebito penale) «un attacco preventivo contro dei traditori della Patria». Il 32enne pluriomicida voleva colpire «i traditori» che appoggiano l’immigrazione e promuovono «la colonizzazione islamica della Norvegia»: per questa ragione ritiene anche di meritare una medaglia d’onore militare. Come era prevedibile il giudice ha deciso che Breivik resterà in carcere fino al 16 aprile, giorno in cui è fissata la prima udienza del processo.

di appropriazione indebita per aver sottratto alle casse della Margherita 13 milioni di euro e ieri i tre revisori dei conti della Margherita, Gaetano Troina, Giovanni Castellani e Mauro Cicchelli, sono stati sentiti dalla procura di Roma: «Abbiamo scoperto degli artifici contabili, dei fagioli fatti passare per patate — hanno spiegato i tre esperti che nel giugno 2011 firmarono la "Relazione del collegio dei revisori dei conti sul rendiconto chiuso al 31.12.010 Democrazia è libertà - la Margherita" —. Ci siamo accorti che dietro a certe cifre c’era un’altra verità. Anzi abbiamo sottolineato che per noi le cose che non vanno sono cominciate a partire dal 2007. Anche se va tenuto presente che non abbiamo le funzioni ispettive di un collegio dei sindaci di una società. Il nostro ruolo di revisori si sostanziava nel controllo della destinazione dei contributi per i rimborsi elettorali, non potevamo vedere le spese conclusive».

Anders Breivik con le manette in tribunale, ieri a Oslo LAPRESSE


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LA GAZZETTA DELLO SPORT

MARTEDÌ 7 FEBBRAIO 2012

ALTRI MONDI

Ue, ultimatum alla Grecia A notizie Tascabili «Riforme ora o è finita» NEL MIRINO DI FITCH

Sciolto il Comune di cui era sindaco

Bruxelles avverte: «Atene fuori tempo massimo». Sarkozy e Merkel: «Niente soldi senza sacrifici». E le Borse vanno giù dono a marzo. A sollecitare Atene ci ha pensato Bruxelles: «La Grecia è già fuori i tempi massimi», ha tuonato il portavoce del vicepresidente della Commissione europea, Ollie Rehn, responsabile degli Affari economici e dell’euro.

STEFANIA ANGELINI

La Grecia spaventa le Borse europee: dopo una settimana complessivamente positiva, il fallimento del summit di governo di domenica ha trascinato giù i principali mercati, a cominciare da Milano che ha perso lo 0,30%. Ma ieri hanno risentito delle incertezze di Atene anche i listini di Parigi (-0,66%), Londra (-0,15%), Madrid (0,29%) e Francoforte, che però ha terminato quasi in parità (-0,03%). Tutta colpa della Grecia, quindi, che torna così ad essere una mina vagante a causa del rischio di insolvenza sui pagamenti. E mentre il Paese è stretto in una morsa di proteste interne e pressioni internazionali, i maggiori partiti politici temporeggiano sui sacrifici che vengono chiesti con sempre più insistenza dalla troika (Ue, Bce, Fmi) in cambio degli aiuti economici. Corsa contro il tempo Il premier del governo ad interim, il tecnico Lucas Papademos, ha cercato anche ieri di portare avanti i negoziati con i leader dei tre partiti che sostengono il governo, ma l’incontro è slittato a oggi. Con un’obiettivo prioritario, riuscire cioè a sottoscrivere

Angela Merkel e Nicolas Sarkozy durante il vertice di ieri a Parigi LAPRESSE

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lo spread italiano Il differenziale tra i titoli di Stato italiani e tedeschi ieri è sceso a 373 punti, dopo i 377 toccati venerdì

gli impegni sulle misure di austerità e riforme per ricevere la seconda tranche di risorse: un pacchetto che sarebbe lievitato a 145 miliardi dai 130 previsti inizialmente. Anche perché il tempo stringe: senza un piano condiviso entro il 13 febbraio, alla Grecia sarà impossibile rimborsare i 14,5 miliardi di titoli del debito pubblico che sca-

Il pressing Ma ieri hanno dimostrato di aver perso la pazienza anche la cancelliera tedesca Angela Merkel e il presidente francese, Nicolas Sarkozy: i due leader si sono incontrati per il vertice bilaterale annuale tra i due Paesi. E si sono trovati d’accordo: «I greci devono assumersi le loro responsabilità votando le riforme — ha detto Sarkozy —. Devono seguire l’esempio italiano». Ancor più dura la Merkel: «Non ci sarà accordo sugli aiuti fino a quando le misure concordate con la troika non saranno messe all’opera». Poi, in serata, un primo tentativo di accelerazione: il governo greco ha infatti annunciato tagli a circa 15mila posti di lavoro nel pubblico impiego. Nel frattempo i maggiori sindacati ellenici hanno confermato per oggi un nuovo sciopero generale. Lo slogan è impietoso: «Le richieste dei creditori della Grecia sono la cronaca di una morte annunciata». © RIPRODUZIONE RISERVATA

S Declassate 5 banche italiane Fitch continua nella sua azione «anti italiana». L’agenzia, infatti, ieri ha tagliato il rating di cinque banche italiane: Monte Paschi di Siena (Mps), Banco Popolare, Iccrea Holding, Ubi e Intesa Sanpaolo. La decisione, spiega Fitch, fa seguito al taglio del giudizio sul merito di credito dell’Italia. L’agenzia ha confermato, invece, il rating di Unicredit a lungo termine, anche se esprime dubbi sul piano industriale dell’istituto in Italia condizionato da un’alta presenza di «crediti deteriorati»

La mafia a Salemi, Sgarbi: «Ho paura, torno al Nord» Un altro comune sciolto per mafia: dopo il caso di Ventimiglia (Imperia) e Condofuri (Reggio Calabria), il governo ha deciso di azzerare la giunta di Salemi (Trapani), guidata da Vittorio Sgarbi. La decisione del ministero dell’Interno è arrivata dopo le operazione su appalti e nomine nella sanità culminata con il sequestro di beni per 35 milioni riconducibile all’ex deputato regionale democristiano Giuseppe Giammarinaro. Sgarbi, critico d’arte e sindaco della cittadina siciliana dal 2008, ha così deciso di dimettersi: «Non mi sono mai accorto in tutti questi anni di infiltrazioni mafiose. Ho sbagliato a candidarmi a sindaco: adesso lascio la Sicilia, dove sono in pericolo, e me ne torno al Nord».

Homs: colpiti 3 ospedali da campo

Siria, Assad bombarda Altri 50 morti e gli Usa chiudono l’ambasciata

Proteste anti-Assad a Daria, vicino a Damasco REUTERS Continuano i bombardamenti delle forze di Assad: ieri si sono contati oltre 50 morti di cui 39 a Homs dove sono stati colpiti tre ospedali da campo allestiti dai ribelli. E dopo il veto di Russia e Cina sulla risoluzione Onu, la diplomazia internazionale è in fibrillazione: gli Usa chiudono l'ambasciata a Damasco mentre il Dipartimento di Stato invita i concittadini a lasciare la Siria. Ma Obama si dice contrario ad un intervento militare esterno. I paesi dell’Ue valutano la possibilità di espellere i rappresentanti diplomatici siriani, e di ritirare i propri ambasciatori da Damasco. Lo ha reso noto il ministro degli Esteri Giulio Terzi. Londra ha richiamato l’ambasciatore per consultazioni.

Il processo per il delitto di Melania

La difesa di Parolisi chiede il rito abbreviato I legali di Salvatore Parolisi, accusato dell’omicidio della moglie Melania Rea, hanno depositato ieri la richiesta di rito abbreviato condizionato al tribunale di Teramo. Gli avvocati Walter Biscotti e Nicodemo Gentile hanno chiesto anche che il tribunale disponga una perizia medico legale super partes sulla dinamica e l’ora della morte di Melania. Se la perizia non venisse concessa, Parolisi percorrerà la strada del processo davanti alla Corte d’Assise. «Ora che il processo è stato fissato non ha prove da portare, rinuncia al dibattimento solo per avere lo sconto di un terzo della pena», ha replicato il legale della famiglia Rea, Mauro Gionni.

Le denunce presentate in Vaticano

Pedofilia nella Chiesa «In 10 anni 4 mila casi» Benedetto XVI è tornato a parlare ieri di pedofilia. In un suo messaggio letto al simposio internazionale «Verso la guarigione e il rinnovamento» a Roma, il pontefice afferma che la cura delle vittime degli abusi compiuti da religiosi su minori sia una «preoccupazione prioritaria per la comunità cristiana» e vada di pari passo con un «profondo rinnovamento della Chiesa a tutti i livelli». In occasione dell’apertura dei lavori del simposio, sono stati resi noti i dati sulla pedofilia: sono 4 mila i casi di abusi sessuali su minori arrivati in 10 anni all’esame della Congregazione per la dottrina della fede. «La legge canonica si è dimostrata inadeguata», ha commentato Joseph Levada, prefetto della Congregazione.


MARTEDÌ 7 FEBBRAIO 2012

ALTRI MONDI

IL NUOVO FILM DA VENERDÌ

Brizzi: «Vi racconto chi non fa più sesso»

ELISABETTA ESPOSITO

Tanti auguri Vasco Rossi, vera rockstar italiana. Da sempre e per sempre, e poco importa se lui parla di ritiro. Sessant’anni di anima rock, controtendenza, contro tutto, già da quando a 13 anni vinceva l’Usignolo d’oro, concorso modenese nato apposta per contrastare il pettinato Zecchino d’oro. Già da quando nella prima canzone del primo album (anno 1978) scriveva: «Ma che ne sai tu di un mondo che si può vivere soltanto se stai attento a dove metti i piedi». Lui non ci è mai stato. Vasco ha sempre fatto quello che gli pareva, ha raccontato la verità, ha preso a cazzotti il potere e l’ipocrisia. «Per questo è la

«

È la nostra più grande rockstar: vero, diretto e dissacrante, è amato per questo MICHELE LUPI DIRETTORE ROLLING STONE

nostra più grande rockstar: il rock è un’attitudine di vita ed è legata alla sincerità. Lui è sempre stato diretto ed è arrivato alla gente». A parlare è Michele Lupi, direttore di Rolling Stone Italia, la storica rivista che ha da poco piazzato Bollicine in testa alla classifica dei migliori album italiani di sempre. «La nostra giuria, da Valentino Rossi a Verdone, l’ha premiato perché lui è sempre stato rock, non si è mai ammorbidito. Sempre dissacrante e provocatorio, sempre in grado di catalizzare l’attenzione della gente, anche adesso su Facebook».

VASCO 60 ANNI

Fausto Brizzi ritorna al cinema. La nuova commedia del regista romano, «Com’è bello far l’amore», girata in 3D, esce ve-

Seek and Meet: cerca e incontra. Ovvero Google e Facebook in un unico motore di ricerca. Si chiama Volunia, lo ha presentato ieri in anteprima mondiale via web dall’università di Padova Massimo Marchiori, noto per essere l’inventore dell’algoritmo su cui Larry Page realizzò Google. «Questo motore fa qualcosa di differente rispetto agli altri — spiega Marchiori —: è il frutto di tre anni di lavoro ed è un progetto tutto italiano. Volunia unisce le parole volo e luna, a simboleggiare il balzo che il mio motore garantisce».

«Benvenuti al Nord» supera i 24 milioni «Benvenuti al Nord» imbattibile: il film con la coppia Bisio-Siani rimane in testa alla classifica del box office per la

A

MADONNA IN ITALIA

«La mia creatività non va in pensione» Il rock festeggia Oggi il compleanno del Blasco: migliaia di fan nella sua Zocca, speciali in radio e su Internet

S A tre anni Vasco da piccolo: l’origine del nome è legata a un compagno di prigionia del padre, rinchiuso in un campo in Germania durante la Seconda guerra mondiale CONTRASTO

l’hanno mai mollato, oggi riempiranno Zocca per un raduno rock e festeggeranno per tre settimane. Le radio gli dedicheranno monografie, sul web tanti siti trasmetteranno lo speciale di Red Ronnie su Roxy Bar tv e stasera su La7 andrà in onda Questa storia qua, il documentario sulla vita di Vasco presentato alla mostra del cinema di Venezia. Una vita pienissima, diciamo pure «spericolata», piena di problemi ma anche del coraggio di superarli. E come ha scritto lui in Eh... già nel suo ultimo album: «Col cuore che batte più forte la notte ha da passa’, al diavolo non si vende: io sono ancora qua».

DUETTO ALL’ARISTON

Morandi-Celentano Prove per Sanremo in un video sul web Sulla pagina Facebook di Adriano Celentano è stato postato un video di 26 secondi che vede insieme il Molleggia to e Gianni Morandi in studio per le prove del Festival di Sanremo. Celentano parteci perà a più serate del Festival e il suo compenso sarà dato in beneficienza. Tra i destinatari Emergency e alcune famiglie bisognose di 7 città italiane.

© RIPRODUZIONE RISERVATA

Volunia sfida Google e Facebook Ecco il «motore» del mago italiano La grande novità della parte Seek, quella della ricerca, è che Volunia non abbandona gli utenti, ma li guida e li aiuta attraverso una barra degli strumenti sempre presente nella parte alta della pagina web. Si possono così effettuare ricerche mirate, attraverso una mappa che schematizza i siti e li suddivide per contenuti. Ma Volunia ha anche una sezione social: «In questo modo — prosegue il suo creatore —, quando apriamo un sito possiamo vedere chi c’è o chi c’è stato». Il motore comunicherà a tutti gli utenti in tempo reale le persone collegate al sito alle quali si potrà chiedere l’amicizia in base a un interesse comune. Il motore di ricerca è accessibile

in 12 lingue e da ieri Volunia è aperto a 150 mila «beta-tester», ma fra una settimana, assicura Marchiori, sarà disponibile per milioni di utenti. Genio Finanziato dall’imprenditore sardo Mariano Pireddu e col supporto di una società di supercomputer di Scandiano (Reggio Emilia), Marchiori lancia così la sfida ai colossi americani del web. E lo fa dall’Italia, dopo aver lasciato il Mit di Boston (nel 2004 fu inserito tra i 100 migliori giovani innovatori dalla rivista del celebre ateneo) rifiutando ogni proposta: «I frutti — dice Marchiori — ora li voglio far germogliare nella mia terra». © RIPRODUZIONE RISERVATA

Massimo Marchiori, 41 anni: il papà di Volunia ha creato l’algoritmo che è alla base di Google SESTINI

A giugno a Milano e Firenze Ieri è arrivata l’ufficialità: Madonna torna in Italia per due tappe del tour 2012. La popstar, fresca di SuperBowl, sarà il 14 giugno allo stadio San Siro di Milano e il 16 al Franchi di Firenze. La tappa toscana è stata confermata dal sindaco Matteo Renzi su Facebook: «Dopo il Super Bowl finalmente si può annunciare anche il terzo grande concerto dell’estate fiorentina. Il Boss allo Stadio il 10 giugno. I Radiohead alle Cascine l’1 luglio. Madonna allo Stadio il 16 giugno!»

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terza settimana, con 2,3 milioni incassati lo scorso weekend per un totale di oltre 24 milioni. La commedia di Luca Miniero batte persino «Hugo Cabret», la favola in 3D di Martin Scorsese, che ha debuttato al secondo posto. Terzo «Mission Impossible 4», con Tom Cruise

Diversamente affabile DIARIO DI UN’INVALIDA LEGGERMENTE ARRABBIATA

DI FIAMMA SATTA

S

book che il Komandante parla della festa di oggi: «I 60 anni per un rocker non sono più un traguardo che coincide con il pensionamento della creatività. Magari, più semplicemente, l’occasione per prendersela un po’ più comoda». Ecco, può prendersela più comoda, ma basta addii. Perché essere rockstar è uno stato, non un impiego da cui ci si può dimettere. I fan, che in quest’anno difficile non

VINCENZO DI SCHIAVI

BISIO BATTE SCORSESE

Il cantante emiliano Vasco Rossi è nato a Zocca, sull’Appennino modenese, il 7 febbraio 1952: il primo album l’ha pubblicato nel 1978 SESTINI

Festa grande Ed è su Face-

novità online

nerdì e parla di una coppia (la Gerini e De Luigi) che si ama ma non ha più rapporti: «Il sesso è un tabù al cinema, stavolta ne parlo in maniera spudorata: spero che il film possa aiutare chi è in crisi, perché la maggior parte delle coppie si lascia proprio per problemi di sesso».

LA GAZZETTA DELLO SPORT

)

Che vergogna quel teatro dove i bagni... sono ipocriti Amo il teatro, luogo sacro di cultura, conoscenza, verità e partecipazione. E, una settimana fa, ho amato profondamente l’eccellente spettacolo con Maddalena Crippa E pensare che c’era il pensiero (di Giorgio Gaber e Sandro Luporini, regia di Emanuela Giordano) ma sono furibonda con il Quirinetta, teatro storico nel centro di Roma, recentemente restaurato e inaugurato il 5 dicembre scorso. Mi domando con quale criterio, e soprattutto con quale coraggio, abbiano potuto parlare di «miracolo» a proposito dei tempi rapidi dei lavori di ristrutturazione. Mentre tre gentilissimi addetti al personale mi sollevavano insieme alla mia ormai indivisibile carrozzina super leggera per farmi accedere alla platea, giù per una lunghissima scalinata di moquette rossa, impreziosita da magnifici specchi, mi sono sentita una ridicola Cleopatra sulla sua portantina. Ma mi sono sentita anche una perfetta imbecille immaginandomi nei panni di quello pseudo-architetto dei miei stivali che, ignorando le più elementari norme, ha anche lasciato un gradino di 20 centimetri, nell’accesso alla toilette dove sulla porta, ipocritamente, campeggia il segnale «per disabili». Disabili o persone in difficoltà non potranno mai mettere piede né in quella toilette, né tantomeno al Quirinetta. Che peccato. Anzi, che vergogna! seguite Fiamma Satta sul blog http://diversa mente affabile.it

IL CASO DOVEVA ANDARE IERI SU SKY

Rinviato «Vallanzasca» in tv: rispetto per i morti Rinviato il debutto in tv di «Vallanzasca» in segno di rispetto per le vittime. Il film di Michele Placido sull’ex boss della Comasina, con Kim Rossi Stuart protagonista (nella foto in basso), doveva essere trasmesso ieri in prima serata da Sky Cinema 1. Peccato che proprio ieri fosse l’anniversario della morte di Renato Barborini e Luigi D’Andrea, due agenti di polizia uccisi il 6 febbraio 1977 a Dalmine (Bergamo), in un conflitto a fuoco con la banda di Vallanzasca. l sindaco del comune bergamasco, Claudia Terzi, ha scritto alla direzione della tv satellitare («Trasmet tere quell’assurdo film è come uccidere ancora una volta tutte le vittime»), che ha deciso di chiudere la polemica spostando la messa in onda di 24 ore: «Vallanzasca Gli angeli del male», quindi, andrà in onda stasera.


LA GAZZETTA DELLO SPORT

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MARTEDÌ 7 FEBBRAIO 2012

ALTRI MONDI Oroscopo LE PAGELLE

DI ANTONIO CAPITANI 23/9 - 22/10

Bilancia 7+

21/3 - 20/4

21/4 - 20/5

21/5 - 21/6

22/6 - 22/7

23/7 - 23/8

24/8 - 22/9

Ariete 8

Toro 6-

Gemelli 7-

Cancro 6,5

Leone 7

Vergine 5,5

IL MIGLIORE La Luna in stato di grazia porta successi, conquiste e good news. Il vostro umore è al top, la forma fisica in ripresa, il sudombelico magnanimo.

Adottate un metodo collaudato e non drammatizzate i possibili intralci. Bene i soldi, fornicazione ruspantina, salvifica contro il freddo.

Interlocutori vicini e lontani vi ammirano ed appoggiano. Ma potreste biscottare gli zebedei a chi vi sta intorno: non scherzate col fuoco.

Le finanze si consolidano e consentono spese desiderate. Occhio però: intorno a voi the most clean has the rogn. Si fornica con gusto, però.

Luna utile a mettervi in risalto nel lavoro: la scalata è in atto, ma non è scevra di tagli e rinunce. Solo il sudombelico non rinuncia a nulla.

Un po’ la sensazione di dover sgobbare da soli, un po’ che tutto vi irrita, potreste essere di umore sfigopendulissimo. Organizzatevi bene.

23/10 - 22/11

23/11 - 21/12

22/12 - 20/1

21/1 - 19/2

20/2 - 20/3

Scorpione 6-

Sagittario 7+

Capricorno 6,5

Acquario 6

Pesci 5,5

L’umore è sfigofunerario. Ma nessuna jella vi piomberà addosso. Anche se la giornata non è facile. Cuore e sudombelico rutilano di passion.

La Luna rasserena i rapporti. Anche se non è che bacerete e abbraccerete chiunque, oggi. Il lavoro premia, il fegato degli invidiosi scoppia.

News finanziarie confortano, ma evitate gli azzardi. L’impegno nel lavoro premia, l’umore sfigodepresso no: ricordatelo. Visibilio suino…

Compromessi e negoziazioni si impongono. Saturno e Urano vi promettono ampie gratificazioni, lavorative, amorose e fornicatorie, tranqui.

Le idee confuse e i dubbi non aiutano certo a fronteggiare gli ostacoli. Forse attenervi alla routine è l’unica cosa da fare. L’ormone crolla.

MARIA SHARAPOVA

La Luna vi regala assist e occasioni da gol: siete attraenti e succulenti agli occhi di sponsor, capi, concubini e affini. Tutto migliora!

La tennista russa è nata a Njagan il 19 aprile 1987. Numero 3 del mondo, ha perso la finale degli Australian Open con la Azarenka

Gazzetta.it

TeleVisioni in chiaro RAIUNO 6.45 7.00 11.05 12.00 13.30 14.10 15.15 17.00 18.50 20.00 20.30 20.35 21.10 23.45 1.20 1.50 1.55 2.00

UNOMATTINA TG 1 OCCHIO ALLA SPESA LA PROVA DEL CUOCO TELEGIORNALE VERDETTO FINALE LA VITA IN DIRETTA TG 1 - CHE TEMPO FA L'EREDITÀ TELEGIORNALE QUI RADIO LONDRA SOLITI IGNOTI SOCRATE. IL MERITO IN TV Varietà PORTA A PORTA TG 1 - NOTTE CHE TEMPO FA QUI RADIO LONDRA SOTTOVOCE

RAIDUE

RAITRE

IGGY PIGGY RANGER LOOPDIDOO TELEFILM TG2 - NON SOLO SOLDI TG2 - I FATTI VOSTRI TG 2 - GIORNO ITALIA SUL DUE TELEFILM RAI TG SPORT - TG 2 NUMB3RS L'ISOLA DEI FAMOSI ESTRAZIONI DEL LOTTO TG2 CRIMINAL MINDS Telefilm 22.40 THE GOOD WIFE 23.20 TG 2 23.35 ALMOST TRUE 0.30 PAST LIFE UN'ALTRA VITA

7.30 10.00 11.10 13.10

8.45 9.05 9.20 10.00 10.45 13.00 14.00 16.10 17.50 18.45 19.35 20.25 20.30 21.05

14.00 15.05 15.55 17.40 19.00 20.00 20.15 20.35 21.05 23.15 0.00 0.10 1.00 1.05

TGR - AGORÀ RAI 150 ANNI TG3 - LE STORIE LA STRADA PER LA FELICITÀ TG REGIONE - TG3 LASSIE COSE DELL'ALTRO GEO GEO & GEO TG3 - TG REGIONE BLOB STANLIO E OLLIO UN POSTO AL SOLE BALLARÒ Attualità SFIDE TG3 LINEA NOTTE TG REGIONE METEO 3 RAI EDUCATIONAL

CANALE 5

ITALIA 1

TRAFFICO TG5 - MATTINA MATTINO CINQUE GRANDE FRATELLO TG5 FORUM TG5 - SOAP UOMINI E DONNE AMICI POMERIGGIO CINQUE THE MONEY DROP TG5 STRISCIA LA NOTIZIA IL TREDICESIMO APOSTOLO Fiction 23.30 MATRIX 1.30 TG5 - NOTTE 2.00 STRISCIA LA NOTIZIA 2.55 UOMINI E DONNE 4.21 AMICI

7.00 8.40 10.35 12.25 13.40 15.30 16.10 16.55 17.45 18.30 19.20 19.50 20.20 21.10

7.55 8.00 8.40 9.55 10.00 11.00 13.00 14.45 16.15 16.55 18.45 20.00 20.30 21.10

0.30 1.30 2.20

CARTONI ANIMATI SETTIMO CIELO EVERWOOD STUDIO APERTO CARTONI ANIMATI CAMERA CAFÈ THE MIDDLE LA VITA SECONDO JIM TRASFORMAT STUDIO APERTO TUTTO IN FAMIGLIA I SIMPSON C.S.I. WILD OLTRENATURA ROMANZO CRIMINALE THE SHIELD STUDIO APERTO LA GIORNATA

RETE 4

LA 7

HUNTER R.I.S. ROMA 2 BENESSERE TG4 - TELEGIORNALE DETECTIVE IN CORSIA LA SIGNORA IN GIALLO FORUM - FLIKKEN SENTIERI DIO PERDONA... IO NO! TG4 - TELEGIORNALE TEMPESTA D'AMORE WALKER TEXAS RANGER 21.10 FRENCH KISS Film 23.45 I BELLISSIMI DI R4 23.47 PRIMA TI SPOSO POI TI ROVINO 1.55 TG4 NIGHT NEWS 2.20 IL PROFETA

7.00 7.30 9.45 11.10 12.30 13.30 14.05 16.15 17.30

8.20 9.40 10.50 11.30 12.00 13.00 13.50 16.15 16.30 18.55 19.35 20.30

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Lo Sport in chiaro, sul satellite e sul digitale terrestre

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CALCIO 14.45 ROMA CLUB NACIONAL

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HOCKEY GHIACCIO

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1.00

22.00 ATHLETIC BILBAO - MIRANDES Coppa del Re Sky Sport 1, Sky SuperCalcio e Sky Calcio 1

Eurocup. Last 16 Eurosport 2

CALCIO A 5 18.30 RUSSIA - SERBIA Europeo. Quarti di finale Eurosport 2

3.30

13.00 WTA PARIGI Eurosport

6

ANCONA

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2

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BOLOGNA

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0

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CAGLIARI

Sole

Deboli

CAMPOBASSO

Moderati

CATANIA

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FIRENZE

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Nuvolo

14.15

10.30 CALCIO: ROMA INTER Serie A 15.00 CALCIO: FAN CLUB MILAN 15.30 CALCIO: FAN CLUB ROMA 16.00 CALCIO: FAN CLUB INTER

TENNIS

0

11.30

Serie A. Highlights

Serie A1 maschile Rai Sport 2

min max

16.45 21.00

Trento 3 5

Aosta

Milano

13 1

Torino 12 1

Venezia

11 1

6

2

7

5

1

Perugia 7

-3

1

-8

-1

MILANO

-12

-3

ROMA

NAPOLI

3

6

4 2

PALERMO

7

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Agitati

Nebbia

Il sole oggi MILANO

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-4

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REGGIO CALABRIA

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ROMA

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TORINO TRENTO

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Tramonta

Sorge

Tramonta

TRIESTE

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17:36

7:17

17:30

-7

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VENEZIA

-9

0

IL FORUM Ganso non piace più alle squadre italiane?

EUROSPORT 9.30

Carlo Laudisa risponde ai quesiti di mercato. Ecco perché Ganso (nella foto) ha molti meno pretendenti

BIATHLON: COPPA DEL MONDO Partenza in linea femminile. Da Oslo, Norvegia

10.00 BIATHLON: COPPA DEL MONDO

IL BLOG

Partenza in linea maschile. Da Oslo, Norvegia

I commenti al 24˚ turno della Premier League

20.00 BILIARDO: GERMAN MASTER

18.15 CALCIO: ATLETICO MADRID - VALENCIA

Finale. Da Berlino

Liga

20.45 GOLF: THE COMMERCIAL BANK QATAR MASTERS PGA European Tour

21.00 CALCIO: MILAN NAPOLI

RAI SPORT 1 12.20 CALCIO: BASSANO ALTO ADIGE Lega Pro. Prima Divisione. Girone B

Serie A

22.45 CALCIO: CATANIA ROMA

Nel blog di calcio inglese, «In the box», il commento al weekend di Premier League (nella foto Rooney)

20.30 HOCKEY PRATO: HF LORENZONI CUS PISA Finale. Serie A1 femminile

Serie A

Domani

Dopodomani

Al Nord tendenza a cessazione delle nevicate e rasserenamenti. Anche al Centro precipitazioni meno probabili e varie zone di sereno. Al Sud, in Sicilia e in Sardegna invece ancora diverse piogge e neve sui rilievi, salvo qualche schiarita.

In Sardegna, in Sicilia e sul meridione alternanza di piogge sparse, nevicate sui rilievi e parziali schiarite. Al Centro e al Nord tempo in prevalenza soleggiato, salvo locali addensamenti e al più qualche fiocco di neve sulle Alpi.

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Ancona

Firenze

L'AQUILA

Mossi

Ibrahimovic (nella foto) è stato squalificato 3 giorna te per lo «schiaffo» ad Aro nica. La sentenza è giusta?

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GENOVA

Neve

12.00 CALCIO: BARCELLONA REAL SOCIEDAD Liga 14.00 CALCIO: LIVERPOOL TOTTENHAM

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Le tre giornate a Ibra vi sembrano giuste?

Bologna Genova

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23.00

OMNIBUS TG LA7 COFFEE BREAK L’ARIA CHE TIRA I MENÙ DI BENEDETTA TG LA7 ASSASSINIO A BORDO ATLANTIDE L’ISPETTORE BARNABY G’ DAY TG LA7 OTTO E MEZZO QUESTA STORIA QUA Documentario L’ISPETTORE BARNABY TG LA7 (AH)IPIROSO MOVIE FLASH

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Coperto

MARI

GOLF: THE COMMERCIAL BANK QATAR MASTERS

Su Sicilia e Sardegna parecchie piogge, nevicate sui rilievi e parziali schiarite. Al Sud prevalenza della neve, mista a pioggia sulle coste. Varie nevicate pure al Centro e al Nord, più probabili sulle regioni adriatiche e sul Triveneto. Trieste

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Oggi

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BASKET: VILLANOVA SYRACUSE NCAA RUGBY: FRANCIA ITALIA Sei Nazioni BASKET: GEORGETOWN UCONN NCAA RUGBY: IRLANDA GALLES Sei Nazioni BASKET: SAN ANTONIO SPURS OKLAHOMA CITY NBA

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21.00 TRISSINO - BREGANZE

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Legenda

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9.15

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16.30 CALCIO: FAN CLUB LAZIO 17.00 CALCIO: FAN CLUB NAPOLI. 17.30 CALCIO: FAN CLUB JUVENTUS 19.00 CALCIO: CATANIA ROMA Serie A

SKY SPORT 1

Europeo. Quarti di finale Eurosport 2

19.20 20.00 20.30 21.10

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MARTEDÌ 7 FEBBRAIO 2012

TERZO TEMPO

L’inchiesta: lo sport al tempo della crisi (3a puntata - fine)

Associazioni in bolletta A rischio 40 mila posti

Le società di base faticano a pagare le utenze e riducono le convocazioni per le trasferte. Ricadute sull’occupazione

ti, che poi non se la passano mica bene. A ogni modo, se viene decimato quest’esercito è a rischio la stessa sopravvivenza delle società di base.

Oggi si conclude la nostra inchiesta su sport e crisi economica. Nella 1a puntata, pubblicata il 25 gennaio, ci siamo occupati del calo delle sponsorizzazioni in Italia (-25% in 3 anni). Nella 2a puntata (31 gennaio) abbiamo parlato dei tagli dei contributi degli enti locali, con ricadute pesanti sull’impiantistica. Ora raccontiamo la recessione dal punto di vista delle società di base.

Fusioni Ci sono realtà che hanno precorso i tempi scegliendo la strada apparentemente più scontata: unire le forze e abbattere i costi. Cioè fondersi. Non è uno scherzo perché difficilmente si rinuncia alla propria identità. Qualcuno, però, l’ha fatto, come a Sassuolo: in collaborazione con il Comune, cinque società di volley si sono fuse nel Progetto pallavolo città di Sassuolo, imitate da tre società di calcio. Metodo intelligente per fare economia, col beneficio supplementare di offrire agli atleti un livello di istruzione più elevato, vista la concentrazione di know-how. Piccole eccezioni.

MARCO IARIA

Idea Ora c’è un nemico ancor più subdolo, perché la recessione si manifesta in mille modi: gli sponsor in fuga, gli enti locali senza scialuppe di salvataggio, le famiglie in ritardo coi mutui, alle quali fai davvero fatica a chiedere contributi extra per le attività dei figli. E allora, l’Ilva Bagnoli e una trentina di società dilettantistiche sparse da Nord a Sud di un’Italia in ginocchio hanno deciso di mettersi insieme nel movimento «Dare voce allo sport di base», sfruttando la potenza di fuoco dei social network. Sanno che, con

Un gruppo di bambini impegnato in una partita di rugby GRAFFITIPRESS

questi chiari di luna, non è proprio il caso di chiedere più soldi. Solo proposte a costo zero (o quasi) nel manifesto rivolto alle istituzioni: riconoscimento del valore vociale e dell’interesse collettivo per l’attività sportiva, gare d’appalto per gli impianti capaci di valorizzare l’associazionismo, indennizzi per chi alleva giovani campioni da parte dei club professionistici. E poi c’è il capitolo del volontariato. Perché non utilizzare i giovani che prestano servizio civile? Ci sono previsioni, infatti, che mettono i brividi allo sport di base. «La crisi — spiega Giovanni Palazzi, presidente di StageUp — può avere effetti destabilizzanti sul fronte occupazionale. Sui 372 mila occupati a tempo pieno certificati dall’Istat nei settori cultura, ricreazione e sport noi stimiamo che ci sia stata una contrazione di 50 mila posti di lavoro, più altri 15-20 mila nel 2012. Ma se includiamo pure i dilettanti, allargando la platea a 700 mila unità, i tagli possono essere doppi

CONSIGLIO DI AMMINISTRAZIONE DIRETTORE RESPONSABILE ANDREA MONTI andrea.monti@gazzetta.it VICEDIRETTORE VICARIO Gianni Valenti gvalenti@gazzetta.it VICEDIRETTORI Franco Arturi farturi@gazzetta.it Stefano Cazzetta scazzetta@gazzetta.it Ruggiero Palombo rpalombo@gazzetta.it Umberto Zapelloni uzapelloni@gazzetta.it

Testata di proprietà de "La Gazzetta dello Sport s.r.l." - A. Bonacossa © 2012

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LETTERE

GazzaFocus

A Guglielmo Santoro, il presidente dell’Ilva Bagnoli, piange il cuore ogni volta che bisogna diramare le convocazioni per le regate di canottaggio. Da un po’ di tempo a questa parte, cioè da quando la crisi ha iniziato a saccheggiare le casse sociali, è costretto a lasciare a casa i ragazzini meno bravi, quelli che non hanno possibilità di salire sul podio. Le lunghe trasferte, in Umbria come in Sicilia, sono diventate talmente onerose da contingentare gli equipaggi. E la dura legge della selezione ha preso il sopravvento: uno schiaffo per chi ha fatto dello slogan sport per tutti la missione di una vita. «Abbiamo sempre promosso l’inclusione e la partecipazione, anche per allontanare i giovani dalle distrazioni della strada. E invece...». Questo ex dopolavoro che conta duemila soci, isola felice di uno dei quartieri a rischio di Napoli, non aveva vissuto tempi così duri dal crac del colosso siderurgico dell’Italsider, di cui era un’emanazione.

LA GAZZETTA DELLO SPORT

PRESIDENTE Piergaetano Marchetti VICE PRESIDENTE Renato Pagliaro AMMINISTRATORE DELEGATO E DIRETTORE GENERALE Antonello Perricone CONSIGLIERI Raffaele Agrusti, Roland Berger, Roberto Bertazzoni, Gianfranco Carbonato, Diego Della Valle, John Elkann, Giorgio Fantoni, Franzo Grande Stevens, Jonella Ligresti, Giuseppe Lucchini, Vittorio Malacalza, Paolo Merloni, Andrea Moltrasio, Carlo Pesenti, Virginio Rognoni, Alberto Rosati, Giuseppe Rotelli, Enrico Salza DIRETTORE GENERALE DIVISIONE QUOTIDIANI Giulio Lattanzi

quest’anno: tra 30 e 40 mila». Indispensabili Beninteso, i vo-

lontari rappresentano la spina dorsale dello sport italiano. Tecnicamente sono coloro che prestano servizio gratuitamente, ma anche quelli che ricevono un rimborso spese, o magari sono pagati in nero. Di pomeriggio si va al circolo, ci si dà daffare in una o più attività e a fine mese si arrotonda lo stipendio, o si pagano gli studi universitari. Un’indagine di Coni e Censis di qualche anno fa ha rilevato che oltre l’85% degli addetti presenti nelle associazioni sportive sono volontari. I giovani che danno una mano in segreteria o nella manutenzione dei campi sono sempre di meno. In questo momento, stretti nella morsa del precariato o, ancora peggio, abbandonati all’inattività (i cosiddetti Neet), hanno ben altri pensieri per la testa. «E fare volontariato — come dice Salvatore Farina della Uisp — diventa un lusso». Così si ricorre sempre di più ai pensiona-

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L’olimpionico Sanzo ora assessore «La politica deve cambiare passo sullo sport» Politico schermidore La realtà co-

mune è quella che ogni giorno ha davanti agli occhi Salvatore Sanzo, che da schermidore ha toccato la cima (un oro olimpico a squadre, quattro iridati di cui due individuali) e, ora, da politico si occupa della base. È assessore allo sport della Provincia di Pisa e componente del coordinamento dell’Upi. Qualche giorno fa ha incontrato i responsabili di una società sportiva di Volterra. Un grido di dolore: non riusciamo più ad andare avanti. E lui s’è sentito impotente: «Prima la Provincia riusciva a pagare una parte delle spese di manutenzione delle palestre, ora non più. Ci sono sempre più società in ritardo con le bollette. La crisi si sente, eccome. Tutti hanno chiuso i rubinetti ma la politica deve cambiare passo sullo sport tenendo bene a mente il suo ruolo sociale e culturale. Altrimenti l’Italia perderà un patrimonio inestimabile».

TempiSupplementari A CURA DI ALBERTO CERRUTI Fax: 0262827917. Email: acerruti@rcs.it

Il gesto di Ibrahimovic e quello di Aronica

Gentilissimo Cerruti, premesso che Ibrahimovic ha sbagliato ed è giusto che sia punito, perché nessuno sottolinea che Aronica ha compiuto lo stesso gesto e non è stato neanche ammonito? Anche dopo l'espulsione, provocava Ibra. Ognuno è libero di pensare e scrivere quello che ritiene giusto ovviamente, ma penso che Ibra sia uno dei pochi fuoriclasse rimasti in Italia e per quanto sia giusto punirlo quando sbaglia, forse sarebbe meglio difenderlo dai furbetti e provocatori, come i giocatori del Napoli. Giacomo Stucchi, Milano

Per la verità, la Gazzetta non si è limitata a criticare Ibrahimovic, perché Pierfrancesco Archetti nella pagella dell'arbitro ha scritto che «anche Aronica poteva essere sanzionato», specificando nel giudizio al giocatore che «tutto nasce da un suo colpetto a Nocerino». Nessuno è innocente, quindi, ma le espulsioni e conseguenti squalifiche di Ibrahimovic, con le maglie di Juve, Inter e Milan, sono troppe per essere giustificate con le provocazioni degli avversari. Con l'aggravante, in questo caso specifico, che lo schiaffo dello svedese è avvenuto a gioco fermo e non dopo un fallo ai suoi danni. E allora il primo che deve difendere Ibrahimovic è proprio lui, perché i campioni sono grandi non soltanto per i gol che segnano, ma per come si comportano in campo. E ogni riferimento a Messi non è puramente casuale.

Le colpe dell’Inter Vorrei chiedere se qualcuno è in grado di citarmi un'altra squadra in Europa che in due anni cambia un solo titolare (Eto'o uno dei più forti al mondo) senza considerare l'età dei singoli che già 2 anni fa erano per gran parte oltre i 30. Non penso, quindi, che si possano dare colpe ad allenatori o giocatori. Il vuoto più grande dell'Inter è nell'area mercato-osservatori. Igor Cavaliere, Firenze

L'Inter è l'unica, tra le grandi in Europa, ad aver cambiato quattro allenatori in meno di due stagioni, perché l'usura e l'età avanzata di molti campioni, specie in mezzo al campo, hanno indebolito la squadra. Coutinho, appena andato in Spagna in prestito, è il simbolo di un rinnovamento mancato o sbagliato, che chiama in causa i cosiddetti responsabili dell'area tecnica. Tra i quali si nota sempre di più l'assenza di Oriali.

Il festival delle lamentele Salve Cerruti, guardando la trasmissione su Rai 2, di Varriale, mi sono chiesto se allenatori e dirigenti sanno quello che dicono. L'unico che non si lamenta e vede la bravura degli avversari è Guidolin. Tutti gli altri hanno dato la colpa all'arbitro: Allegri, Marotta, Mazzarri, Ranieri, Sannino, poi ho smesso di ascoltare. Consiglio a tutti di

ascoltare la registrazione della trasmissione, così sentono i loro lamenti. Che tristezza ! Benno Pinieri, Montreux (Svizzera)

Poco da aggiungere, se non i miei più sinceri complimenti a Guidolin, che da sempre è un esempio - non seguito - di lealtà sportiva. Per la verità, devo anche ricordare che Buffon, sulle reti Mediaset, ha detto che non è stata colpa dell'arbitro la mancata vittoria della Juventus. Perché un chiaro rigore negato non è sufficiente per spiegare il deludente 0-0 con il Siena.

I limiti di Zeman Signor Cerruti, ho letto sulla Gazzetta che molti vedono Zeman come futuro tecnico dell'Inter, ma il suo calcio non è adatto all'Inter perché necessita di un rodaggio e all' Inter viene chiesto di vincere subito. Zeman può emergere in provincia dove, supportato da società e tifo, potrebbe tentare un'impresa modello Bagnoli. Daniele Maglio, Torre Pellice (TO)

Zeman è un grande allenatore e con lui il Pescara vince con lo stesso gioco spettacolare del Foggia di vent'anni fa. Anch'io, però, penso che avrebbe difficoltà all'Inter per i motivi spiegati da lei. A parte il fatto che Ranieri merita di guidare l'Inter dall'inizio della prossima stagione, dopo essere subentrato in corsa quest' anno trovando una squadra costruita (male) da altri.

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LA GAZZETTA DELLO SPORT

MARTEDÌ 7 FEBBRAIO 2012


PARLA IL NUOVO TECNICO DELL’ATLETICO MADRID A DIECI GIORNI DALLA SFIDA DI EUROPA LEAGUE

SETTIMANALE DI CALCIO INTERNAZIONALE MARTEDì 7 FEBBRAIO 2012 - N. 47

SIMEONE

FA UNA MINACCIA E UNA PROMESSA

Reportage dalla

Libia TERMINATA LA GUERRA CIVILE, IL PAESE STA CERCANDO DI RISOLLEVARSI, SI SCOPRE AFFAMATO DI PALLONE. E TIFA PER GENTILE C.T.

LAZIO

IL CALCIO DOPO GHEDDAFI

ARRIVO Intervista di FILIPPO MARIA RICCI alle pagg. 2 e 3

a pagina 4 il servizio dell’inviato FABIO LICARI

ALL’INTERNO Continua la collezione dei LIBRI DI ET, monografie biografiche e tecniche sui campioni di oggi e di ieri. È in edicola il n. 33 Andres INIESTA, il viso pallido di Barça e Spagna

EUROPA DecaTrends

EUROPA Francia

MONDO Argentina

UN TRAMPOLINO PER LA SERIE A

METTI UN PIRLO A PARIGI

CHE FINE FA IL CLAUSURA

ALESSANDRO DE CALÒ A PAG.

ALESSANDRO GRANDESSO A PAG.

MARTIN MAZUR A PAG.

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Inghilterra

Germania

Coppa Libertadores

CAPELLO E F.A. AI FERRI CORTI

NON È PIÙ SALA D’ATTESA

QUI SI PARLA ITALIANO

STEFANO BOLDRINI A PAG.

MATTEO BREGA A PAG.

ADRIANO SEU A PAG.

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Spagna

Portogallo

Coppa d’Africa

IL BARÇA È IN BARCA?

BRAGA SOGNA CON JARDIM

ZAMBIA FENICE ORA È FELICE

PAOLO CONDÒ A PAG.

GIULIO DI FEO A PAG.

FILIPPO MARIA RICCI A PAG.

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14

GUARDATE SU GAZZETTA.IT TUTTI I GOL DEI CAMPIONATI ESTERI

E venerdì arriva il n. 34, dedicato a VIALLI, simbolo della nazionale, della Samp campione d’Italia e della Juve campione d’Europa. Sempre al prezzo di 2,99 euro oltre al quotidiano


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PRIMO PIANO

Decatrends DI ALESSANDRO DE CALÒ 5 RIPRODUZIONE RISERVATA

EL CHOLO

EXTRATIME - 7 FEBBRAIO 2012

DAL NOSTRO CORRISPONDENTE A MADRID

FILIPPO MARIA RICCI 5RIPRODUZIONE RISERVATA

mpegno, cuore, passione. Diego Simeone parla (e allena) come giocava: con forza, determinazione, sicurezza. Da anni voleva l’Atletico, glielo hanno fatto trovare sotto l’albero di Natale. In pessime condizioni, mentali, fisiche, di classifica. In un mese lo ha fatto rifiorire, con 3 vittorie (2 in trasferta, all’Atletico non succedeva da 8 mesi) e 2 pari in Liga, senza prendere un gol. Miracolo di forza e volontà.

I

UN BUON TRAMPOLINO PER TORNARE IN SERIE A Dietro a Real e Barça c’è il vuoto: Simeone può riempirlo con l’altra faccia di Madrid RR Papà, perché siamo

dell’Atleti? Chiedeva il bambino in un felice slogan per la campagna abbonamenti del club biancorosso, una decina di anni fa. Erano i tempi del purgatorio in B, del primo Real galattico di Perez, con le piroette di Figo sradicate dal Camp Nou e trapiantate al Bernabeu, dove già imperversavano le gesta di Raul Gonzalez Blanco, campione cresciuto nell’Atletico e strappato alla cantera di Jesus Gil y Gil. Già, por qué? Proprio perché ha dovuto convivere con lo strapotere e la ricchezza del Real, l’Atletico ha sviluppato nei suoi geni gli anticorpi dell’opposizione. Sin dai tempi di Santiago Bernabeu il Madrid ha inseguito l’obiettivo di un’egemonia assoluta, dominio del campo e del gioco, nel magnifico percorso tracciato dai Di Stefano e Puskas. Il rivale assoluto di Bernabeu era il Barça, l’Atleti è uno scomodo cugino da domare tra le mura di casa. Storicamente, gli anticorpi biancorossi sono fatti di grinta, aggressività, corsa, velocità, buona difesa e contropiede. Da sempre sono le armi di Davide contro Golia, la risorsa di chi è dichiaratamente inferiore ma vuole ostinatamente ribaltare il pronostico. Diego Pablo Simeone — protagonista sul campo nel 1995-96 dell’ultima stagione d’oro biancorossa — incarna perfettamente questo modo di interpretare il calcio. Lo si era intravisto in Argentina, abbiamo avuto una conferma a Catania, c’è già il segno di una forte riscossa dell’Atletico in questo mese di lavoro a Madrid. Simeone ha preso in mano una squadra allo sbando, la sta riportando dove merita: in zona Champions. Difesa, grinta, velocità, contropiede e un bomber che la mette. Non è un caso: sono gli ingredienti che adesso tengono in alto la Lazio e, fino a qualche tempo fa, hanno reso vincente la sua vecchia Inter.

Che cos’è cambiato? «Per quanto ci riguarda, niente». Però con gli stessi uomini prima l’Atletico affondava e ora vola. «Noi da quando siamo arrivati ciò che abbiamo captato è un’energia molto positiva. E io credo nell’energia. Poi c’è l’affetto da parte di tanta gente per uno che prima era giocatore ed ora è allenatore, e soprattutto un feeling stabilito in maniera molto rapida coi giocatori. Cosa questa molto più importante di qualsiasi preparazione fisica o novità tattica. Scambio, impegno e fiducia reciproca sono le parole chiave».

CUOR DI SIMEONE «LAZIO DOPO L’ATLETICO» In un mese a Madrid il tecnico argentino ha risollevato la sua ex squadra: «Questione di energia e di passione». La stessa che, ne è convinto, un giorno lo riporterà anche a Roma. Dove il 16 va da rivale per la sfida d’Europa League

Ok, questione di feeling. E sul campo? «Pochi aggiustamenti: Miranda non giocava, Diego e Adrian erano impiegati in un’altra posizione. Ripeto, il cambio è nel rapporto con l’allenatore e nella comprensione da parte dei giocatori che bisognava svoltare. Perché i giocatori sanno che non stanno lavorando granché bene se l’allenatore viene licenziato». Da fuori come vedeva questo «caos Atletico»? «Io ho sempre saputo che un giorno o l’altro sarei arrivato qui, e immaginavo che quasi di sicuro il mio arrivo si sarebbe prodotto in una situazione complicata, non facile». E aveva fiducia di poter cambiare le cose. «Chiaro. Bastava guardare la qualità della rosa: Diego, Miranda, Godin, Falcao, Adrian, Koke, Tiago. Rosa notevole alla quale speravo di poter aggiungere il lavoro e l’energia necessari a cambiare le cose».

IL PORTOGHESE

INTANTO FUTRE VA IN CURVA E TIFA PER LUI

Era una sfida. «Sì. Io amo le situazioni pericolose, non quelle semplici. Se un lavoro è facile, che non mi chiamino». E si aspettava una partenza tanto positiva, da «bacchetta magica»? «Io mi aspetto sempre il meglio, ma non guardo numeri e classifica: non lo facevo quando siamo arrivati, che eravamo a -10 dalla Champions, non lo faccio ora che siamo molto più vicini». Ok, fin qui il lato positivo: il ritorno dell’eroe, le vittorie... Però lei sa che questo è l’Atletico, grandi entusiasmi ed enormi de-

pressioni. È pronto per la seconda parte? «L’Atletico è una grande in un contesto economico molto al di sotto di Barcellona e Real. Perciò è normale che viva in questo stato d’animo. Però è un club passionale. E tutto ciò che è passione è molto più sincero e nobile del resto. E io non posso star qui a pensare negativo, se uno pensa che succederà qualcosa di negativo, poi succede». Improvvisamente col suo arrivo s’è instaurata anche la pace sociale: sono spariti cori, striscioni e petizio-

(s.s.) Sorpresa domenica al Calderon per la partita col Valencia: in curva c’era Paulo Futre (foto), con sciarpa e cappellino biancorossi, a incitare l’Atletico. «Avevo un sogno da 24 anni - ha detto l’ex campione, già d.s. dei Colchoneros - E oggi l’ho realizzato. All’inizio ho avuto un po’ freddo, ma poi mi sono scaldato saltando e cantando come un bambino. Peccato per lo 0-0, ma Simeone ha trasformato la squadra e aprirà un ciclo vincente qui».

ni contro la dirigenza. «Io non ho sentito nulla e non so cosa dire. Penso solo all’energia positiva. Da quando ci sono io nel club si vive con tranquillità, identità, responsabilità, impegno: roba sana». Un numero che tanto sano non è: dal 1986 l’Atletico Madrid ha avuto 53 allenatori, una media di 2 all’anno. «Bisogna vincere».

Sul cambio di marcia «Poche mosse: Miranda non giocava, Diego e Adrian erano fuori ruolo» Sull’Italia «Ora che ha recuperato la sua storia, la Juve è favorita per lo scudetto»


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EXTRATIME - 7 FEBBRAIO 2012

gran bene e che sicuramente un giorno allenerò». È una dichiarazione. «Sì. È solo questione di tempo. Oggi sono felice a Madrid, volevo venire qui, spero di restarci il più a lungo possibile. Ma so che prima o poi arriverà l’opportunità d’allenare la Lazio». Più Lazio che Inter? «Due situazioni diverse, due posti differenti. Chiaro che potrò allenare l’Inter: in tutti i posti dove ho giocato ho le porte aperte perché mi sono comportato bene, ho lasciato ricordi reciproci molto buoni». Che Lazio è? Sembra sempre senza pace. «Non lo so. Ma sono anni che lotta ai massimi livelli, e non smetterà di farlo. Come allenatore dell’Atletico non ho tempo di guardare i problemi altrui. Mi preoccupa la squadra, validissima, con un allenatore vincente e un centrocampo fenomenale. Il reparto migliore, capace di dare stabilità davanti e dietro, condotto da un grande come Hernanes». A Catania ha vissuto una bella esperienza, come mai si è chiusa? «Con Pietro Lo Monaco abbiamo pensato che fosse meglio così. È stata un’esperienza bellissima, abbiamo fatto il record di punti (da quando il club è tornato in A, ndr) con un gruppo di giocatori molto nobili». Milan o Juventus? «La Juventus è avviata al raggiungimento di grandi obiettivi. Ha recuperato lo zoccolo duro della sua storia, un grande spirito, lo stadio nuovo. È favorita per lo scudetto». Cosa le manca dell’Italia? «La passione. Il vostro campionato è una tentazione perché, dico sempre, è il più difficile del mondo, più complicato della Liga». A volte, per Sanchez Flores, non basta vincere. «Bisogna vincere». Sotto con la Lazio, prossima avversaria in Europa League. Prima l’aspetto sentimentale e psicologico. «È la prima volta che torno all’Olimpico da allenatore, e non sarà una serata come le altre. Un bel destino. Che mi permette di tornare a casa, in uno stadio

che mi porterà su dal cuore tanti ricordi bellissimi, dove troverò gente alla quale sono affezionato. Però la mia testa sarà con l’Atletico, cui dirò che dovrà affrontare una partita complicata, contro un team forte, fatto di uomini». E se la Nord canta per lei? «Il cuore si scalderà, la testa rimarrà fredda. Mi ricorderò di tante cose: quando tornai dopo l’infortunio al ginocchio, il campionato vinto nel 2000 segnando 4 gol nelle ultime 4 partite, il ricordo incancellabile di un club al quale voglio un

Sulla Lazio / 1 «Torno all’Olimpico per la prima volta: avrò cuore caldo ma testa fredda» Sulla Lazio / 2 «È un club cui voglio un gran bene e che un giorno di sicuro allenerò»

NOSTALGIA

ALLENATORI DEL CUORE

DALGLISH, PROSI E QUEI RITORNI IN PANCHINA In tutto il mondo si sceglie un tecnico tra gli ex giocatori del club Schaaf è fedele, Koeman... meno, Almeyda è al River anche in B Ma nessuno ha rischiato la vita come Lennon per il suo Celtic LUCA BIANCHIN 5RIPRODUZIONE RISERVATA

GLI ALTRI CASI NEL MONDO

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Guardiola UNDICI STAGIONI DA GIOCATORE, GIÀ QUATTRO DA ALLENATORE AL BARCELLONA

Prosinecki DAL 2010 ALLA STELLA ROSSA, CON CUI GIOCÒ NEGLI ANNI PRE-GUERRA

Martino A DICEMBRE, PER TORNARE AL NEWELL’S, HA DETTO NO ALLA COLOMBIA

LA SUA VECCHIA MAGLIA N. 14 OGGI SI VENDE PIÙ DI TUTTE Diego Simeone, 41 anni, è idolo incontrastato per i tifosi Colchoneros da quando indossava la divisa dell’Atletico Madrid (1994-1997): al primo allenamento da tecnico, il 29 dicembre scorso, si sono presentati addirittura in cinquemila a dargli il benvenuto. Ora che è rientrato nelle vesti di allenatore, questo antico amore sta vivendo una fase di rilancio, tanto che i negozi ufficiali del club sono stati letteralmente presi d’assalto dai fan del Cholo: la vecchia maglietta numero 14 (oggi indossata da Gabi) col suo nome sulla schiena risulta tra le più vendute, più di quelle dei nuovi idoli del Vicente Calderon, Falcao e Diego. s.s.

l punto di non ritorno è un concetto metafisico: qualcuno lo percepisce, qualcun altro no. Per una volta, parlando di calcio, interessano solo i secondi. Quelli che tornano, rischiando di rovinare i ricordi di una vita, quelli che oggi allenano una ex squadra. Quelli come Simeone.

Conte JUVENTINO DA BAMBINO, IN CAMPO PER 13 STAGIONI, ORA IN PANCHINA

L’eterno ritorno I doriani protesteranno, ma è chiaro che il fuoriclasse della categoria è Rambo Koeman. Dopo gli inizi al Groningen, ha giocato in 4 squadre: Ajax, Psv, Barcellona e Feyenoord. Le tre olandesi le avrebbe allenate tutte, alla faccia delle rivalità interne, in un 3x2 memorabile. Non solo, nel 2003 Rambo tentò anche il colpo-Barcellona: aveva già firmato con Lluis Bassat, candidato alla presidenza poi sconfitto da Laporta. Ovviamente se ne è sempre andato, e ora all’Ajax allena Frank de Boer, altro ex giocatore. È quello mancino in campo e destro quando scrive, a mani e piedi invertiti rispetto al gemello Ronald. Il singolo ritorno Koeman è esagerato, ma in tutti i campionati ci sono ex in panchina. Il migliore allenatore del mondo, Guardiola, fa parte della tribù, e in città c’è anche Pochettino all’Espanyol. Poi Garde a Lione, amato così così dai tifosi, e Deschamps a Marsiglia, prima adorato poi quasi cacciato. E ancora: il tris turco Terim (Galatasaray), Kocaman (Fenerbahçe), Gunes (Trabzonspor) o gli italiani Conte, juventino nell’anima, e Allegri, milanista per una tournée. Logicamente, alcuni sono più amati, nessuno come gli argentini. Almeyda è retrocesso col River da capitano ed è sceso in B da allenatore guadagnando eterno rispetto. Il Tata Martino ha fatto di più, rinunciando alle carriole di pesos della Colombia dopo aver portato il Paraguay in finale di Coppa America: ha preferito, a metà prezzo, il suo Newell’s sull’orlo del fallimento. Andata senza ritorno Tra tutti, Schaaf al Werder è speciale. È entrato in società a 11 anni e ha fatto tutto: ha giocato da terzino, troppo scarso

KENNY DALGLISH AL LIVERPOOL (REUTERS)

per essere ceduto, poi ha allenato le giovanili e dal 1999 la prima squadra. Uno one-club man, come il mitico Santiago Bernabeu e Bob Paisley al Liverpool. Loro non sono tornati: semplicemente, non se ne sono mai andati. Il ritorno al futuro Simeone nell’intervista dice: «Sapevo che sarei tornato a Madrid in una situazione complicata». Non dice per dire. Kenny Dalglish al Liverpool ha vissuto in prima persona le due tragedie del club, Heysel e Hillsborough («Non smetto mai di pensare alle vittime», ha scritto nell’autobiografia). Non è il solo: Rudi Garcia per il Lilla ha perso papà, morto d’infarto guardando una partita in tv, poi ha detto: «Il Lilla è la mia squadra del cuore». E Prosinecki, croato, era presente quando Dinamo Zagabria-Stella Rossa del ’90 venne interrotta per gli scontri tra tifosi ultranazionalisti, segnale che la guerra era vicina. Una vita dopo, è sulla panchina della sua Crvena Zvezda, in Serbia: un ritorno al futuro. Come per Neil Lennon al Celtic, la squadra per cui ha rischiato più volte di morire. Nel 2011 gli hanno mandato a casa un pacco bomba e hanno tentato di aggredirlo in campo, nel 2002 lasciò la nazionale dell’Irlanda del Nord per una telefonata anonima: «Se stasera quello gioca, lo facciamo fuori». Una minaccia studiata per il centrocampista che osava giocare con i cattolici di Glasgow. Oggi quei cattolici li allena e nell’Old Firm stringe la mano al tecnico rivale, Ally McCoist, ex giocatore bandiera dei Rangers. Uno di un’altra pasta: oltre dieci anni fa girò A Shot at Glory, film in cui recitava la parte di un calciatore. Uno del Celtic.


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PRIMO PIANO

EXTRATIME - 7 FEBBRAIO 2012

REPORTAGE DALLA LIBIA

IL CALCIO DOPO DAL NOSTRO INVIATO A TRIPOLI (LIBIA)

FABIO LICARI 5RIPRODUZIONE RISERVATA

uella sera di maggio 2003 Gheddafi non la prese bene. Il Milan aveva vinto la Champions a Manchester superando la Juve ai rigori: per le strade di Bengasi i tifosi rossoneri correvano all’impazzata su auto vecchie e sporche. Il Rais s’infuriò e disse in pubblico: «Evitiamo che i milanisti di Bengasi agiscano come la quinta colonna di Balbo!». Gheddafi era matto (anche) di calcio, ben oltre l’azionariato nella Juve. Il suo club preferito, l’Al Ittihad (l’Unione), dal 2001 al 2011 ha vinto sempre lo «scudetto» escluso il 2004: nei 42 anni di regime s’è preso 14 titoli, più 6 secondi posti. Quando l’Al Ahly Tripoli, grande rivale, arrivò in finale di coppa delle Coppe africana nell’84, Gheddafi s’inventò che contro gli egiziani non si poteva giocare e fece ritirare la squadra.

Q

Una stella al fronte Non era meglio il figlio El Saadi, ex Perugia, Udinese e Samp, oggi fuggito in Niger. Allo stadio dell’Al Ahly Bengasi vestirono un asino con la sua maglia: l’indomani ordinò alle ruspe di distruggere la sede del club e lo stadio. Fatto. El Saadi era il boss della nazionale: pure Bersellini e Scoglio, ex c.t., furono costretti a confrontarsi coi suoi ordini. Gheddafi non c’è più, ma il campionato è fermo dal 15 febbraio 2011, ultima del girone d’andata. Due giorni dopo scoppiò la rivoluzione e il torneo fu sospeso. Seraj, giornalista tv, racconta: «Pochi calciatori sono andati al fronte. Il più famoso è Walid El Khatroshi, ala destra, 26 anni, dell’Al Ittihad, uno dei tre grandi con lo stopper Ali Salaama e al nostro Totti, Ahmed Saad». Ora gioca in Tunisia ma in Libia guadagnava, si dice, circa 180 mila euro: un’enormità a Tripoli.

GHEDDAFI Finita la guerra civile, il Paese si rialza e ha fame di pallone. Con Gentile in pole come c.t., a breve le qualificazioni mondiali. E ad agosto parte il primo campionato da Stato libero IL RIONE DOV’È NATO

LE LACRIME DI CLAUDIO A DHARA

A SINISTRA CLAUDIO GENTILE, 58 ANNI, A PASSEGGIO TRA LE STRADE DI TRIPOLI, DOVE È NATO. A DESTRA, UNA SERIE DI FOTOMONTAGGI SATIRICI SU GHEDDAFI

o L’ex Juve idolo della gente: «Vogliamo lui, ci piace il calcio italiano»

CARTELLO STRADALE CHE CELEBRA LA NUOVA LIBIA LIBERATA

Nel nome di Gentile Il primo campionato dopo la libertà ripartirà ad agosto con 17 club. Gli stadi di Tripoli (80 mila posti) e Bengasi (60 mila) sono grandi ma si riempiono solo per le sfide tra le big. Quando Gentile è arrivato all’aeroporto è nata un’inattesa fratellanza tra l’Al Ahly e l’Al Nasr, club rivali di Bengasi, schierati a fianco per accogliere l’atteso nuovo c.t. della Libia. Ramadan Abdulgader, presidente di una società di servizi, vicino al nuovo governo, spiega in italiano perfetto: «L’abbraccio della folla in strada vale più di una stretta di mano in federcalcio. La gente lo vuole». Nel caso, dovranno sbrigarsi. Se il campionato è fermo, la nazionale ha un calendario fitto: il 1˚ giugno ci sono le qualificazioni a Brasile 2014. Ma con quale c.t.? Subito Camerun In Coppa d’Africa non è andata male. Libia eliminata al primo turno con un successo (sul

Senegal), un pari e un k.o., ma il selezionatore, il brasiliano Paqueta, non convince. Seraj spiega: «A noi piace il calcio italiano, la sua grinta, la sua organizzazione. Il 60% dei tifosi segue la Juve. Ecco perché vogliamo Gentile». La Libia è al 63˚ posto nel ranking Fifa (ma dopo la Coppa salirà verso il 50; il top finora è il 58˚ nell’aprile 2011). Ci sono 110 club, 8.800 tesserati e 2.400 arbitri. Nel gruppo di qualificazione mondiale troverà Togo (in trasferta, il 1˚ giugno) e Camerun (in casa, 8 giugno, senza Eto’o, squalificato), poi la Rep. Democratica del Congo: qualunque sia il c.t., dovrà inventarsi stage e amichevoli per l’appuntamento con la storia. Quale Costituzione Non è certo il calcio il problema più grande della Libia, che galleggia sul petrolio ma ha bisogno di investimenti e infrastrutture per recuperare dallo scempio di Gheddafi. L’80%

dell’oro nero è in Cirenaica, cioè Bengasi, e il fatto che il potere sia a Tripoli scatena rivalità acuite dalle lotte tribali, e dal rancore verso gli «amici» di Gheddafi rimasti. A Bengasi è partita la rivoluzione e la città chiede di più, ma ora il Paese deve darsi un ordinamento. C’è un progetto di Costituzione in 37 articoli. Il console italiano Ugo De Sanctis vive bene a Bengasi: «La Libia sta facendo passi importanti, e l’Italia è in prima fila: le nostre aziende lavorano bene. Ma per il popolo non è facile darsi risposte politiche dopo 42 anni di Gheddafi. A giugno ci sono le prime elezioni e a settembre il referendum costituzionale. La situazione è complessa: ci sono gli islamici, ci sono i liberali e non si sa se la sharia, la legge islamica, entrerà nella Costituzione». In Libia, dopo 80 mila morti e 50 mila feriti – cifre non ufficiali –, oggi c’è bisogno assoluto di pace, ma le 150 mila armi in giro spaventano un po’.

«Tu sei nato di domenica. Mi ricordo!». Fat (Franco in italiano) Arari accorre all’arrivo di Gentile di fronte alla chiesa di S. Francesco, quartiere Dhara, Tripoli, dove è nato nel 1953. Gentile si commuove: c’è un comitato d’accoglienza, ragazzi con foto e fiori. Kali Mohammed El Busadi, 65 anni, era un suo vicino: «Giocavamo assieme, ero più grande. Mi piacciono gli italiani, ho lavorato per voi. Dopo 40 anni di schifo siamo liberi». Il corteo si ingrossa, le auto suonano per salutare. A pochi metri l’ex scuola di Gentile, diventata islamica: gli studenti lo accolgono con l’inno libico, Gentile si siede tra i banchi, piange, e dice: «Studiate, siate da esempio». Di fretta al campo dell’Al Ittihad, club più vincente di Libia: qui giocavano i figli di Gheddafi. Dice Hatem, l’autista: «Prima davano la coppa al loro club, poi facevano iniziare la gara». Ma Gheddafi non c’è più. «Claudio è popolare qui dice il responsabile federale Ahbad -, quando giocava l’Italia facevamo il tifo solo per lui. Il popolo lo avrà come c.t.». All’incontro partecipa l’ambasciatore italiano Buccino: «Gentile c.t. sarebbe un successo anche per le relazioni italo-libiche». f.li.

EGITTO

COMPLOTTO O VIOLENZA? UN PAESE APPESO A PORT SAID Gli ultrà accusano il governo, intanto il campionato è sospeso e le star smettono o se ne vanno ANDREA LUCHETTA 5RIPRODUZIONE RISERVATA

omani sera i riflettori del Cairo International Stadium resteranno spenti. Avrebbero dovuto illuminare il derby fra Al Ahly e Zamalek, il clasico del Medio Oriente, sulla carta la partita più pericolosa della regione. Il campionato è stato sospeso «in via indefinita» dopo gli incidenti di Port Said della settimana scorsa, costati la vita a 74 persone - in maggioranza fan dell’Al Ahly - assalite dai ti-

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fosi della squadra di casa, l’Al Masry. Il calcio egiziano, la punta più avanzata del movimento arabo, si ritrova oggi sul ciglio del burrone. Non si sa quando riapriranno gli stadi, né se la stagione in corso verrà portata a termine. Tre giocatori dell’Al Ahly hanno annunciato il ritiro. Un quarto, Barakat, ha promesso di tornare in campo solo dopo la condanna dei colpevoli. L’esodo tocca anche altre squadre: l’Ismaily ha dato in prestito all’Ittihad il centrocampista rivelazione Abd Rabou. Mentre il torneo perde alcuni dei pezzi migliori, la nazionale resta spettatrice della Coppa d’Africa, do-

minata nelle ultime 3 edizioni. I Faraoni hanno mancato la qualificazione nel marasma di un Paese alla ricerca di stabilità. Sulla testa del calcio egiziano pende la minaccia di una squalifica Fifa: Blatter ha promesso di intervenire contro le interferenze del governo, che ha azzerato i vertici della Federcalcio per placare l’ira dei tifosi all’indomani degli incidenti. Tifosi uniti Ma non è detto che tutto il male venga per nuocere. L’eccidio di mercoledì ha accelerato il processo di pace fra le principali curve del Paese. Gli ultrà di Zamalek e Al Ahly hanno combattuto fianco a fianco nel corso della rivoluzione, fronteggiando esercito e polizia. Ai funerali delle vittime di Port Said diversi tifosi dello Zamalek hanno sfilato indossando le sciarpe degli

o Le frange armate delle curve verso la pace: funerali con le sciarpe avversarie

o Shikabala, stella dello Zamalek, dona parte del salario ai parenti delle vittime

GLI ULTRÀ DELLO ZAMALEK PROTESTANO CONTRO IL MINISTERO DEGLI INTERNI (AP)

arci-nemici, e gli ultrà dell’Al Ahly si sono scusati su internet con Shikabala, giocatore simbolo dello Zamalek preso di mira a ogni derby. «Shika» ha colto il ramoscello d’ulivo, chiamando «fratelli» gli ultrà avversari. Secondo il quotidiano Al Ahram, l’ala dello Zamalek avrebbe devoluto parte dello stipendio alle famiglie delle vittime di mercoledì. Ormai è chiaro che Port Said costituisce uno spartiacque per il destino della Primave-

ra egiziana. Attivisti e ultrà hanno cinto d’assedio il ministero degli Interni, accusando la Giunta militare di aver propiziato gli scontri per giustificare il ritorno allo stato d’emergenza. Parte del futuro del Paese dipende dalla lettura degli scontri che prevarrà nell’opinione pubblica: complotto governativo o bestialità delle curve? La rivoluzione egiziana, com’è avvenuto sin dai primi giorni, ruota ancora intorno a uno stadio.


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EUROPA

EXTRATIME - 7 FEBBRAIO 2012

laparata DELLA SETTIMANA

DE GEA IN TUFFO VALE UN GOL RR Se l’eccezione conferma la regola, quello che ha fatto il tanto vituperato De Gea nel finale di Chelsea-Manchester United vale almeno quanto un bicycle kick di Rooney o una serpentina di Messi: la punizione di Mata è perfetta, lui vola a deviare all’incrocio con ali da angelo.

TOP 11 PSG ISPIRATO: MENEZ À TROIS Decisivo L’hombre del partido contro il Getafe. Da quando sono uscite le intercettazioni del suo screzio con Mou, non ne sbaglia una.

Geometra Tra i più affidabili costruttori di gioco in Portogallo, in Coppa si è tolto pure lo sfizio di segnare da 55 metri in pieno recupero.

Corsaro Francesino tutto pepe, segna poco ma bene. Domenica ne ha fatti 2 all’Ajax, mandandolo in crisi nera. Fosse sempre così...

Novità L’ultimo coniglio dal cilindro di Pep: ’91, canterano di ritorno, meno dribblomane di Cuenca. Con la Real Sociedad è il migliore.

7 YOBO (d, Fenerbahçe)

Turbo Il ragazzino più veloce d’Inghilterra entra nel gioco dell'Arsenal con naturalezza: se non si monta la testa, diventerà qualcuno.

7 TELLO (a, Barcellona)

Showman Fa quasi tutto lui nel 3-1 all'Evian. Lancia Nené, provoca il penalty del 2-1 e regala giocate di classe sopraffina.

7,5 7,5

8

DUPLAN (a, Utrecht)

MENEZ (c, PSG)

8

HUGO VIANA (c, Braga)

44

5 Yilmaz Trabzonspor (Tur, 25x1,5) 37,5

Bum Bum Non è colpa sua se dietro i verdi pasticciano a ripetizione. Anche a Friburgo il peruviano ne fa due, ma becca solo un punto.

8

RAMOS (d, Real Madrid)

4 Van Persie Arsenal (Ing, 22x2)

Geniale Anche a Siviglia segna, e in mezzo comanda. Non è un caso che quando si riprende lui, si riprende anche il Villarreal.

8

OXLADE-CHAM. (c, Arsenal)

2 Cekulajevs T. Narva (Est, 46x1), Messi Barcellona (Spa, 23x2) 46

Da film Ci sono parate che fanno la storia di un portiere: la mano che leva la palla all'incrocio sulla punizione di Mata è roba da film.

7,5 PIZARRO (a, Werder)

1 Ronaldo Real Madrid (Spa, 24x2) 48

Diga Un classico. Dalle sue parti, anche con i -14˚ di Norimberga, non passa nemmeno un soffio di vento. Tra i migliori centrali del mondo.

7 DE GEA (p, Man. United)

I CANNONIERI D’EUROPA IN BASE AL COEFFICIENTE DI DIFFICOLTÀ DEI VARI CAMPIONATI (TRA PARENTESI)

HUMMELS (d, Borussia D.)

7

L’AVANZATA DI VAN PERSIE VERSO I BIG DELLA LIGA

B. VALERO (c, Villarreal)

Scarpad’oro

Sicurezza Il Fenerbahçe vince col Besiktas: gol all’esordio di Sow, ma aveva aperto il nigeriano. Stagionato ma sempre sul pezzo.

6 Doumbia Cska M. (Rus, 24x1,5) 36 7 Gomez Bayern (Ger, 17x2)

34

8 D. Ba Newcastle (Ing, 16x2), Di Natale Udinese (Ita, 16x2), Huntelaar Schalke 04 (Ger, 16x2) 32 11 Aguero Manchester City (Ing, 15x2), Giroud Montpellier (Fra, 15x2), Ibrahimovic Milan (Ing, 15x2), Pizarro Werder Brema (Ger, 15x2), Podolski Colonia (Ger, 15x2), Rooney Manchester United (Ing, 15x2) 30 17 Dost Heerenveen (Ola, 19x1,5) 28,5 18 Falcao Atletico Madrid (Spa, 14x2), Higuain Real Madrid (Spa, 14x2), Lewandowski Borussia Dortmund (Ger, 14x2) 28 21 Lafata Jablonec (Cec, 18x1,5), Perbet Mons (Bel, 18x1,5), Rudnev Lech Poznan (Pol, 18x1,5) 27 24 Mos. Abdellaoue Tromso (Nor, 17x1,5) 25,5 25 Arst IK Start (Nor, 16x1,5), Cavani Napoli (Ita, 12x2), Denis Atalanta (Ita, 12x2), Dzeko Manchester City (Ing, 12x2), Jovetic Fiorentina (Ita, 12x2), Kerzhakov Zenit (Rus, 16x1,5), Milito Inter (Ita, 12x2), Palacio Genoa (Ita, 12x2), Prica Rosenborg (Nor, 16x1,5), Reus Borussia Mon. (Ger, 12x2), Soldado Valencia (Spa, 12x2), Yakubu Blackburn (Ing, 12x2) 24

Wunder21

LE PAGELLE DEGLI ITALIANI ALL’ESTERO

Motta con i canditi

1

3

5

2

4

6

1 THIAGO MOTTA, 29 ANNI (IPP) 2 CRISTIAN MOLINARO, 28 ANNI (AFP) 3 STEFANO NAPOLEONI 25 ANNI 4 DAVIDE SANTON, 21 ANNI (GETTY) 5 TOMMASO BERNI, 28 ANNI (FOTONOTIZIA) 6 IACOPO LA ROCCA, 27 ANNI (REUTERS)

FRANCIA 8 Ancelotti (all. Psg) Già piazza un record: è il primo allenatore del Psg al debutto con cinque vittorie consecutive. Chi ben comincia... 8 Sirigu (Psg) Due parate decisive che limitano i danni e fungono da base per la rimonta sull’Evian (1-3). 8 Thiago Motta (Psg) Il migliore per palloni giocati (98) e recuperati (20). Non male all’esordio, insomma. GERMANIA 5 Molinaro (Stoccarda) Espulso nel finale del pareggio di Leverkusen. Secondo rosso stagionale per l’ex juventino. 7,5 Sala (Amburgo) Si fa conoscere in tutta la Germania con uno splendido tiro al volo che inchioda il Bayern. Seconda presenza da titolare, è l’uomo del giorno in Bundesliga. GRECIA 5,5 Napoleoni (Levadiakos) Si danna, aiuta ma i suoi vincono sul Panathinaikos (1-0) quando lui esce, e poco prima si era mangia-

to un gol a porta vuota. INGHILTERRA 7 Mancini (all. Man. City) Il City si mette alle spalle una settimana difficile e torna da solo in testa. Il Fulham è di burro, ma lui gestisce bene la situazione. 6 Santon (Newcastle) Gioca senza squilli, ma ormai è titolare fisso nel Newcastle e il periodo buio sembra alle spalle. PORTOGALLO 6 Berni (Braga) Torna titolare in coppa e vince col Portimonense di serie B (1-0). Non ha sporcato i guanti, ma sempre attento. SCOZIA 6 Pascali (Kilmarnock) Perde in coppa in casa dell’Hibernian (1-0) ai quarti. Non bissa l’exploit in Coppa di Lega. SPAGNA 5,5 Lanzaro (Saragozza) K.o. in casa col Rayo e becca un cartellino giallo: ultimissimo posto. SVIZZERA 5 La Rocca (Grasshoppers) Entra al 46’ p.t. e poco dopo si fa sorprendere dalla punizione del Thun.

GUIDETTI FA GLI ASSIST E SPUNTA TEN WOORDE LARGO AI GIOVANI: LA CLASSIFICA MARCATORI DEGLI UNDER 21 NEI MAGGIORI CAMPIONATI D’EUROPA

15 L. de Jong (Twente) 14 Guidetti (Feyenoord) 9 Balotelli (Manchester City) 8 Hazard (Lilla), J. Rodriguez (Porto), Texeira (Groningen) 7 Lasogga (Hertha) 6 Bacuna (Groningen), Kleber (Porto), Melgarejo (Paços), Rodrigo (Benfica), Ten Woorde (Waalwijk), Welbeck (Manchester United), Wijnaldum (Psv)

RR (gdf) A de Jong

rimandano la partita e Guidetti si dedica agli assist (due, per altrettanti gol)? No problem, l’Eredivisie un talento nuovo lo sputa sempre fuori. Quindi occhio a Rick ten Voorde, centravanti dinamico del Waalwijk (ma di proprietà Nec): ha personalità e piedi discreti.

I NUMERI DI MASSIMO PERRONE

Per l’Ajax l’Utrecht è stregato Cisse, primo rosso in 351 gare

3

1

6

2500

Le rimonte da 0-3 del Manchester U. in Premier: come contro il Chelsea, anche con lo Sheffield W. nel 1992 era finita 3-3, mentre con il Tottenham nel 2001 la squadra di Ferguson vinse 5-3. Gli anni dopo cui l'Arsenal ha segnato 7 gol in Premier: ci era riuscito per l'ultima volta nel gennaio 2006 con un 7-0 al Middlesbrough. Henry, quel giorno autore di una tripletta, ha chiuso il 7-1 al Blackburn col suo primo gol in Premier da 5 anni.

2

I Cisse che hanno segnato al debutto nel nuovo club contro l’Aston Villa in 5 giorni: Djibril con il Qpr, Papiss con il Newcastle.

1

L’espulsione subita da Djibril Cisse in campionato tra Francia, Inghilterra, Grecia e Italia: quella di sabato in Qpr-Wolves è stata la prima in 351 partite (playoff compresi).

Lo 0-0 nei confronti diretti tra Wolfsburg e Borussia M.: quello di sabato è il primo, dopo 70 gol segnati nei precedenti 23 confronti diretti in Bundesliga.

I punti dell'Amburgo nella classifica di sempre della Bundesliga: è 3˚ dietro il Werder (2.520) e il Bayern (3.063), con cui ha pareggiato 1-1 raggiungendo cifra tonda.

157

I gol di Pizarro in Bundesliga: con la doppietta al Friburgo ha raggiunto Fritz Walter, campione del mondo nel 1954, al 12˚ posto della classifica all time.

14

Gli anni dopo cui non ci sono state vittorie interne in Bundesliga: non capitava dal 1998.

4

Le sconfitte consecutive dell’Ajax contro l’Utrecht, con 5 gol fatti e ben 13 subiti.


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EUROPA

EXTRATIME - 7 FEBBRAIO 2012

INGHILTERRA

LA FA SPACCA IL CAPELLO Il c.t. ha detto di non condividere la decisione di degradare Terry e la federazione non ha gradito. Domani faccia a faccia col presidente: panchina a rischio a 4 mesi dagli Europei? RICADUTA PER WILSHERE EURO A RISCHIO RR (s.s.) Brutta ricaduta per Jack Whilshere: il 20enne dell’Arsenal, in procinto di rientrare dopo l’operazione a una caviglia di quest’estate che gli fatto perdere praticamente tutta la stagione, ha confermato di doversi nuovamente fermare a causa di una frattura da stress sempre al piede destro. Benché sia lui sia l’Arsenal si siano affrettati a tranquillizzare i tifosi, il rischio che per il centrocampista nazionale inglese la stagione sia già finita è alto. E a questo punto è in forte dubbio anche la sua partecipazione a Euro 2012.

L’ALLARME

IN CARCERE BEN 122 EX CALCIATORI RR (s.m.) Sono ben 122 gli ex giocatori inglesi finiti in galera dopo aver smesso di giocare, con reati che vanno dallo spaccio di droga all’aggressione, dal furto d’auto alla violenza sessuale. A lanciare l’allarme è la charity Xpro, che ogni mese riceve almeno 400 chiamate di aiuto da parte di ex calciatori in difficoltà. L’ultimo ad essere stato incarcerato per ricettazione di parti d’auto rubate è l’ex Manchester Utd Wallwork, condannato a 15 mesi, mentre fra le stelle in attività spicca Barton, in cella per aggressione nel 2008.

MARCATORI

RVP IN FUGA ROONEY È DI RIGORE

CLASSIFICA

DAL NOSTRO CORRISPONDENTE A LONDRA

ARSENAL

SQUADRA

STEFANO BOLDRINI

MANCHESTER CITY MANCHESTER UNITED TOTTENHAM CHELSEA NEWCASTLE ARSENAL LIVERPOOL SUNDERLAND NORWICH SWANSEA EVERTON STOKE CITY ASTON VILLA FULHAM WBA QPR WOLVERHAMPTON BOLTON BLACKBURN WIGAN

5RIPRODUZIONE RISERVATA

opo la fascia da capitano salterà anche la panchina della nazionale inglese? L’ipotesi è remota, ma allo stato attuale il pasticciaccio Terry consiglia di non escludere nulla, compreso l’addio di Fabio Capello alla guida dei «bianchi». Le dichiarazioni rilasciate dall’allenatore italiano due giorni fa alla Rai hanno infatti lasciato il segno. Capello ha detto di non condividere in alcun modo la decisione di degradare Terry, costretto a presentarsi in tribunale il 9 luglio prossimo per difendersi dalle accuse di razzismo dopo la lite del 23 ottobre 2011 con Anton Ferdinand, giocatore del Qpr. L’ex amministratore delegato della federazione inglese, David Davies, ha spiegato che le frasi di Capello rappresentano «una violazione del contratto e, per quanto mi risulta, le sue frasi hanno infastidito i vertici del nostro calcio».

D

L’incontro Domani Fabio Capello incontrerà l’attuale presidente David Bernstein, che il 3 febbraio scorso aveva comunicato personalmente a John Terry la decisione presa dal board di togliergli la fascia di capitano. Il confronto potrebbe inasprirsi e portare persino al licenziamento di Capello, sebbene la federazione voglia scongiurare il rischio di ritrovarsi senza allenatore a quattro mesi dagli europei di Polonia ed Ucraina, con l’eventuale bagaglio ulteriore di una battaglia legale pesantissima. Capello ha un asso da calare nel colloquio con Bernstein: la federazione sapeva che il c.t. avrebbe parlato alla Rai e che avrebbe

N

P

F

S

7-1

BLACKBURN

NORWICH

2-0

BOLTON

QPR

1-2

WOLVERHAMPTON

STOKE CITY

0-1

SUNDERLAND

WBA

1-2

WIGAN

1-1

MANCHESTER CITY

3-0

FULHAM

NEWCASTLE

2-1

ASTON VILLA

CHELSEA

3-3

MANCHESTER UNITED

LIVERPOOL

0-0

TOTTENHAM

VAN PERSIE 2’,38’pt; 17’ st OXLADE CHAMBERLAIN 40’pt; 9’ st ARTETA 6’ st HENRY 48’ st SURMAN 25’ st PILKINGTON 40’ st ZAMORA 16’ pt

FABIO CAPELLO, 65 ANNI, C.T. DELL’INGHILTERRA, IN ALTO CON JOHN TERRY, 31 (AFP e REUTERS)

espresso il suo pensiero sulla vicenda. Capello ribadirà domani il concetto: sono stati sbagliati tempi e modi. O si interveniva lo scorso ottobre, quando scoppiò il caso, oppure si sarebbe dovuto attendere la fine del processo. «Bernstein sa come la penso. Era più corretto attendere la fine del processo per prendere provvedimenti. Fino a quando una persona non viene condannata, c’è la presunzione d’innocenza». Capello ha parlato anche con Terry: il capitano del Chelsea, difeso ieri da Ruud Gullit («conosco bene John, è un bravo ragazzo»), ha apprezzato la posizione del tecnico italiano. Ciclone Barton Questo pasticciaccio sta travolgendo il calcio inglese. Nel calderone, è finito anche Joey Barton, centrocampista del Qpr – e quindi compagno di squadra di Anton Ferdinand -, un vero guru di

Twitter. Barton ha cinguettato nei giorni scorsi sulla questione, sostenendo l’inutilità di questo processo «che rischia di essere soltanto una spesa per i contribuenti e la cui sanzione di 2.500 sterline mi sembra irrisoria», e la sua posizione non è stata gradita. Ma proprio ieri pomeriggio è arrivata la notizia che il procuratore generale che condurrà il processo a carico di Terry ha deciso di non procedere contro il giocatore per oltraggio alla corte. Barton si è definito «un martire della parola». In alto mare la questione di chi sarà il capitano dell’Inghilterra nell’amichevole contro l’Olanda del 29 febbraio. Rio Ferdinand si è chiamato fuori. Il candidato numero uno è Steven Gerrard, a sua volta «skipper» del Liverpool. In alternativa c’è Ashley Cole, difensore del Chelsea. Qualcuno ha suggerito anche Scott Parker del Tottenham, ma Capello non ha mai pensato a quest’eventualità.

FORTUNE’ 9’ st

NEVILLE aut.31’ st AGUERO rig.10’ pt BAIRD aut.30’ pt DZEKO 27’ st BA 30’ pt P. CISSE’ 27’ st

EVANS aut.36’ pt MATA 1’ st DAVID LUIZ 5’ st

PEDERSEN 32’ pt

JARVIS 1’ st DOYLE 26’ st

MC CLEAN 15’ st

SWANSEA

SIGURDSSON 10’ st GRAHAM 14’ st

EVERTON

ANICHEBE 38’ st

KEANE 50’ pt

ROONEY rig.13’,rig.24’ st HERNANDEZ 39’ st

Prossimo turno 11 febbraio: Manchester United-Liverpool, Bolton-Wigan, Fulham-Stoke City, Blackburn-Qpr, Sunderland-Arsenal, Swansea-Norwich, Everton-Chelsea, Tottenham-Newcastle. 12 febbraio: Wolverhampton-Wba, Aston Villa-Manchester City

IL POSTICIPO

REDS-TOTTENHAM È 0-0 RR Il Liverpool ci ha provato a vincere. Ma il Tottenham (senza van der Vaart e Defoe) ha portato a Londra un punto, allontandosi molto dal titolo. S’è rivisto Suarez (dal 66’), dopo gli 8 turni di squalifica per le ingiurie a Evra. E che brutto il fallo da codice penale di Skrtel su Bale.

LE QUOTE

IL NEWCASTLE FA SOGNARE

1,77

Ha rischiato grosso col Chelsea, poi ha agguantato un 3-3 che sa proprio d’impresa, ma non è bastato: il Manchester United ha perso di nuovo terreno sul City e sabato lo aspetta un altro match di lusso, stavolta contro il Liverpool. Sulla carta, però, Ferguson è favorito, a 1,77 sulla lavagna Totosì. Il colpo dei Reds in trasferta pagherebbe 4,70, il pareggio si gioca a 3,45.

7,20

La prossima giornata di Premier mette di fronte le due sorprese più belle del campionato: il Tottenham 3˚ e il Newcastle, 5˚ a un soffio dalla zona Champions. La lavagna è impietosa e va tutta sull’«1» degli Hotspur, avanti a 1,47, anche se gli ultimi due confronti diretti si sono chiusi sulla «X» (stavolta a 4 volte la posta). Da sogno il «2» del Newcastle, in tabellone a 7,20. (Agipronews)

O’NEILL, IL GATTO NERO PORTA BENE

in Premier League. Da inizio dicembre, quando è subentrato a Steve Bruce sulla panchina del Sunderland, ha fatto 22 punti in 10 partite. Il Sunderland è

V

18 3 3 63 19 17 4 3 59 24 15 5 4 44 25 12 7 5 44 29 12 6 6 36 31 12 4 8 46 34 10 9 5 28 21 9 6 9 33 24 8 8 8 34 39 7 9 8 26 29 8 6 10 24 27 8 6 10 23 36 6 10 8 29 33 6 9 9 29 35 7 5 12 24 34 5 6 13 25 41 5 6 13 27 44 6 2 16 28 49 4 6 14 34 54 3 7 14 21 49

ARSENAL

SUNDERLAND

occhialino da intellettuaL’ le, senza montatura, di Martin O’Neill è l’ultima moda

G

24 24 24 24 24 24 24 24 24 24 24 24 24 24 24 24 24 24 24 24

24a giornata

22 Van Persie (Arsenal) 16 Demba Ba (Newcastle) 15 Aguero (Manchester City), Rooney (Manchester United) 12 Dzeko (Manchester City), Yakubu (Blackburn) 10 Bale (Tottenham), Dempsey (Fulham) 9 Adebayor (Tottenham), Balotelli (M. City), Bent (A.Villa), Fletcher (Wolverhampton), Lampard e Sturridge (Chelsea) 8 Defoe (Tottenham), Graham (Swansea), Helguson (Qpr), Hernandez (MU) Morison (Norwich) 7 Berbatov (MU), Holt (Norwich), Klasnic (Bolton), Sinclair (Swansea), van der Vaart (Tottenham)

Da quando li allena, i Black Cats sono i migliori d’Inghilterra. E lui adesso è pronto per la nazionale

PT

57 55 50 43 42 40 39 33 32 30 30 30 28 27 26 21 21 20 18 16

passato dal sedicesimo all’ottavo posto e, se il campionato fosse iniziato quel giorno, oggi i Gatti Neri sarebbero primi, davanti a tutti i Rooney e tutti i David Silva d’Inghilterra. In città, è la storia dell’anno: Steve Bruce era un tifoso del Newcastle, i vicini di casa antipatici, mentre O’Neill è cresciuto col biancorosso nel cuore. Al punto che qualcuno pensava avesse tatuato lo stemma del club su un polpaccio. Falso, ma va bene lo stesso, perché O’Neill è intelligente e si è fatto da solo:

ha portato il Wycombe dai dilettanti alla Second division (C), poi è diventato tecnico di livello al Celtic e all’Aston Villa. Glasgow era chiaramente nel destino. O’Neill da giocatore è stato il primo capitano cattolico dell’Irlanda del Nord e più tardi, quando ha rinunciato alla carriera da avvocato per allenare, papà gli diceva: «Se ti chiamano quelli biancoverdi, vai anche in Scozia». Sottinteso: se telefonano i Rangers, protestanti, magari evita.

MARTIN O’NEILL, 42 ANNI (AFP)

Mister Smiley Dal Celtic se n’è andato nel 2005, dopo aver vinto tre Premier e perso la finale di Uefa con il Porto di Mourinho (’03): la moglie aveva un cancro e lui voleva starle vicino. Da allora, ha fatto innamorare i tifosi del Villa ed è stato un paio di volte a un passo dalla nazionale inglese. Una volta, pare, venne scartato perché non riteneva che un c.t. si dovesse occupare anche delle selezioni giovanili. Sunderland è l’ultimo step: sotto Steve Bruce, la squadra cam-

biava molti giocatori (30 acquisti in 30 mesi...) e vinceva poco. O’Neill invece usa i giocatori che ha, sorride così tanto da farsi chiamare Mister Smiley e sa parlare ai suoi. «Usa lo stesso metro con tutti, è uno per cui vuoi giocare», ha detto il centrocampista David Vaughan. «Ha qualcosa di speciale, non sappiamo che cos’è ma ce l’ha», ha confermato un compagno. Tutto così perfetto che O’Neill ha rilanciato: ha portato in squadra un ex judoka, il preparatore di fiducia, e al mercato ha preso Wayne Bridge, in disgrazia dopo le corna dell’ex fidanzata con Terry. Se funzionano anche loro due, l’avvocato è pronto per il post-Capello. LUCA BIANCHIN


7

EUROPA

EXTRATIME - 7 FEBBRAIO 2012

SPAGNA

SIVIGLIA

TERRESTRI, STANCHI E DIMESSI Il problema del Barça? Non fa più paura come una volta. Passi falsi, infortuni, una rosa ridotta all’osso, Leo che non è più l’alieno di prima. E domani arriva il Valencia in coppa CLASSIFICA SQUADRA

REAL MADRID BARCELLONA VALENCIA LEVANTE ESPANYOL ATH. BILBAO ATL. MADRID MALAGA OSASUNA GETAFE SIVIGLIA RAYO MAIORCA GRANADA REAL SOCIEDAD BETIS VILLARREAL RACING S. SP. GIJON SARAGOZZA

55 48 37 32 32 30 30 28 28 27 26 25 25 25 24 23 23 22 19 12

G

21 21 21 21 21 21 21 21 21 21 21 21 21 21 21 21 21 21 21 21

V

N

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F

18 1 2 71 19 14 6 1 61 13 10 7 4 31 22 9 5 7 27 25 9 5 7 25 24 7 9 5 33 28 8 6 7 31 27 8 4 9 25 31 6 10 5 23 33 7 6 8 22 27 6 8 7 22 24 7 4 10 25 32 6 7 8 18 25 7 4 10 16 28 6 6 9 23 30 7 2 12 23 30 5 8 8 20 29 4 10 7 18 26 5 4 12 20 39 2 6 13 16 38

ESPANYOL

3-3

DE MARCOS 26’ pt LLORENTE 13’ st JAVI MARTINEZ 20’ st

ROMARIC 33’ pt WEISS 3’ st ALBIN 45’ st

LEVANTE

1-1

RACING S.

MAIORCA

1-0

BETIS

GETAFE

0-1

BARCELLONA

2-1

REAL SOCIEDAD

SP. GIJON

1-1

OSASUNA

SIVIGLIA

1-2

VILLARREAL

SARAGOZZA

1-2

KONE’ 23’ pt

GONZALO CASTRO 24’ pt

TELLO 9’ pt MESSI 27’ st

CARMELO 32’ pt

SORIANO aut.34’ pt

HELDER POSTIGA 33’ pt

ARANA 16’ st

REAL MADRID

SERGIO RAMOS 18’ pt

VELA 28’ st

LEKIC 32’ st

BORJA VALERO 22’ pt CAMUNAS 36’ st

RAYO

DIEGO COSTA 30’ st MICHU 37’ st

ATL. MADRID

0-0

VALENCIA

GRANADA

2-1

MALAGA

IGHALO 12’ st INIGO LOPEZ 35’ st

RONDON 23’ st

Prossimo turno 11 febbraio: Racing S.-Atl. Madrid, Osasuna-Barcellona, Betis-Ath. Bilbao. 12 febbraio: Espanyol-Saragozza, Rayo-Getafe, Malaga-Maiorca, Valencia-Sp. Gijon, Villarreal-Granada, Real Madrid-Levante. 13 febbraio: Real Sociedad-Siviglia CHAMPIONS LEAGUE

PRELIMINARI DI CHAMPIONS

SPAREGGI PER LE COPPE

SPAREGGI RETROCESSIONE

EUROPA LEAGUE RETROCESSIONE

PAOLO CONDO’

S

22a giornata ATH. BILBAO

o

twitter@PaoloCond

PT

5RIPRODUZIONE RISERVATA

l Valencia è a tal punto convinto che la semifinale col Barça non sia chiusa da aver prodotto uno spot per convocare la sua gente domani al Camp Nou. Nel filmato un gruppo di tifosi sale in fretta sul pullman in attesa davanti al Mestalla; alla guida del mezzo, partecipe della nuova avventura, c’è Gaizka Mendieta, che nella Lazio fece ridere ma nel grande Valencia di Cuper, era stato un giocatore magnifico (con 2 finali di Champions). La fiducia nel colpaccio della squadra di Unai Emery, che pure all’andata ha pareggiato 1-1 in casa rischiando più volte di andare sotto, fotografa bene il problema che sta costando la Liga al Barcellona: il susseguirsi di episodi negativi, dal pareggio di San Sebastian a quello di Vila-real, ha convinto le rivali che vale la pena di provarci sempre, perché il meccanismo blaugrana piagato da assenze e umanissimi cali di attenzione - non è più l’irresistibile orchestra di una volta. Sabato la Real Sociedad, sotto «solo» 2-0 malgrado il discreto numero di palle-gol subite, ha trovato il 2-1 a metà ripresa; in altri tempi il Barça sarebbe ripartito per chiudere a martellate quello spiraglio, stavolta invece è stata la Real ad avanzare il baricentro alla ricerca del 2-2, col Camp Nou angosciato perché il pari - che alla fine non si è materializzato - era comunque in qualche modo nell’aria. E se già a 7 punti dal Madrid lui sì irresistibile - la Liga sembra perduta, a meno nove sarebbe stato inevitabile alzare bandiera blanca.

I

Corti e malaticci I passaggi a vuoto mentali del Barça non sono difficili da spiegare. Quando vieni da tre stagioni e mezza nelle quali hai vinto su scala planetaria L’ALTRA SEMIFINALE DI COPPA

IL MIRANDÉS NELLA CATEDRAL RR (p.c.) Lanciato in campionato alla conquista del quarto posto, che spalancherebbe a Marcelo Bielsa - lo voleva Moratti, e non era una cattiva idea le porte della Champions League, l’Athletic Bilbao riceve stasera (ore 22) a San Mames il sensazionale Mirandés nella semifinale di ritorno di coppa del Re. Nel capoluogo basco l’attesa è enorme e ieri, quando sono stati aperti i botteghini dello stadio, si è creata una coda così lunga da finire in tutti i telegiornali. La vittoria

Ma se scollina questo periodo e passa i quarti di Champions sarà un’altra cosa

esterna nel match d’andata (2-1) rende abbastanza rassicurante il ritorno per l’Athletic. Abbastanza, non del tutto. Il Mirandés, iscritto alla Segunda B (in pratica la serie C), ha già fatto fuori tre squadre di Liga, Villarreal, Racing ed Espanyol: giocherà con la leggerezza di chi ha fatto molto più del suo dovere, ma è comunque vicino alla realizzazione di una favola. Sarà seguito da 500 tifosi (sorteggiati i biglietti), che si faranno sentire nella Catedral.

I PROTAGONISTI DELL’ANDATA DI COPPA DEL RE: LEO MESSI, 24 ANNI, CHE HA SBAGLIATO UN RIGORE, E IL BRASILIANO JONAS, 28 ANNI, IN GOL COL VALENCIA (AP)

13 delle 16 competizioni cui eri iscritto, è fatale che in un match contro il Getafe - unica sconfitta stagionale, peraltro la concentrazione vada e venga. Premesso questo, l’epidemia di infortuni e di stanchezze (Xavi viene centellinato come un whisky pregiato) ha scoperchiato una debolezza di Guardiola, la sua fede in una rosa ristretta per azzerare qualsiasi mugugno; nel Barça giocano tutti tanto, è dai tempi di Ibra che nessuno contesta il proprio ruolo, e quando a infortunio si aggiunge infortunio i buchi vengono riempiti dai ragazzi del vivaio. Non c’è dubbio che in assoluto sia il metodo migliore (giusto ieri esaltavamo il fatto che Luis En-

rique lo sta introducendo in Italia); ma quando la rosa è già striminzita un Maxwell magari te lo tieni, o lo sostituisci. Infortuni e assenze varie il prezioso Keita è in coppa d’Africa - si sono poi concentrati nel periodo atleticamente più difficile di Guardiola: se febbraio è per tradizione il suo mese meno felice, quest’anno il fiato era corto già a gennaio perché la programmazione stagionale è stata centrata su due picchi, dicembre col clasico del Bernabeu e il Mondiale per club, e ovviamente primavera. Il fatto che malgrado questo down sia comunque arrivata, anche se soffertissima, una vittoria in un doppio scontro col Real Madrid si deve esclusivamente allo spirito competitivo di Messi e compagni. Che infatti vincono a Madrid ma, quando l’adrenalina cala, pareggiano a Vila-real. Prossimi impegni Abbiamo citato Messi. Beh, il solo pensarlo ha qualcosa di blasfemo, ma da qualche tempo si è umanizzato pure Leo, capace di sbagliare gol per lui facilissimi, salvo infilare i più complessi. La pausa del totem è l’ultimo motivo per cui il Valencia sta riempiendo il pullman di Mendieta e parecchi altri. Se il Barça scollinasse il periodo delicato qualificandosi per la finale di coppa del Re e i quarti di Champions (deve far fuori il Bayer) e restando malconcio ma vivo in Liga, in primavera sarebbe un’altra cosa. Ma arrivarci non sarà una passeggiata di salute.

MARCELINO ESONERATO: ARRIVA MICHEL RR Siviglia, salta la panchina di Marcelino: fatali i soli due punti nelle ultime sette partite (la vittoria manca dal 5 dicembre), e una classifica che sprofonda verso l’anonimato. Al suo posto arriva Michel, 48 anni, ex centrocampista del Real Madrid, al suo quarto club da allenatore dopo Rayo Vallecano, Real Madrid B e Getafe (dove è stato in panchina nelle ultime due stagioni, centrando la salvezza). L’ex blanco ha firmato con il Siviglia un contratto di sei mesi, che verrà automaticamente rinnovato se la squadra dovesse riuscire nell’impresa di centrare uno dei primi quattro posti. Si tratta della nona panchina che salta in questa edizione della Liga.

SPORTING GIJON

VIA PRECIADO DOPO 6 ANNI «RESTO SOCIO» RR (s.s.) Il 5-1 patito il 29 gennaio a San Sebastian contro la Real Sociedad e la deficitaria posizione di classifica sono costati il posto a Manuel Preciado, tecnico dello Sporting Gijon. L’addio non ha però cancellato una splendida storia d’amore: «Chiedo scusa se ho sbagliato - ha dichiarato il tecnico appena destituito in una commovente conferenza stampa -. Ma resterò socio di questo club per sempre». Quasi 6 anni in panchina, una promozione e un intenso legame con i tifosi tanto che, alla notizia dell’esonero, il post Graçias Preciado su twitter è diventato bollente. Il partito socialista ha chiesto per lui l’onorificenza di «Figlio prediletto di Gijon» per i suoi meriti sportivi.

MARCATORI

LEO A -1 DA CR7 LLORENTE QUASI PODIO 24 Ronaldo (Real Madrid) 23 Messi (Barcellona) 14 Falcao (Atletico Madrid), Higuain (Real Madrid) 12 Soldado (Valencia) 11 Llorente (Athletic Bilbao) 10 Benzema (Real Madrid), Michu (Rayo Vallecano) 9 Fabregas (Barcellona), 7 Barral (Sporting Gijon), Koné (Levante), Sanchez (Barcellona) 6 Adrián (Atletico Madrid), Castro (Betis), Fedor (Getafe), Hemed (Maiorca), Juanlu (Levante), Negredo (Siviglia), Rubén (Villarreal) 5 Agirretxe (R. Soc.), Baldé (Osasuna), Garcia (Espanyol) Manu (Siviglia), Santa Cruz (Betis), Xavi e Villa (Barcellona)


Alle vincite di importo superiore ai 500 euro, alla parte eccedente detto importo, verrĂ applicata la ritenuta prevista dalla vigente disciplina in materia.

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EXTRATIME - 7 FEBBRAIO 2012

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EUROPA

EXTRATIME - 7 FEBBRAIO 2012

GERMANIA

SALA D’ATTESA? ADESSO NON PIÙ

CARLÒ, SAN SIRO E IL PIRLO DI PARIGI

Dall’Atalanta al Chelsea fino all’Amburgo, Jacopo ha fermato il Bayern con un gran gol. E, con gli infortuni alle spalle, riparte alla caccia all’U21. L’unico problema? «Il tedesco, è terribile»

Per Ancelotti Mathieu Bodmer «ha la stessa visione di gioco» dello juventino. Anche se non ricorda quella sera di Champions, quando il regista col Lilla espugnò il Meazza e si mise in mostra

CLASSIFICA

FRANCIA

MATTEO BREGA

C’È LA COPPA MA TRE MATCH RINVIATI RR Da oggi al via gli ottavi di finale di coppa di Francia (detentore il Lilla, anche campione di Ligue 1). Si inizia con Rennes-Evian (alle 18), mentre Quevilly-Orléans (due club di C) è stata spostata al 21 febbraio (a causa del gelo). Anche Bourg-Péronnas (4ª serie)-Marsiglia e DigionePsg hanno subito il rinvio al 15 febbraio. Si giocano domani invece Valenciennes-Lilla, Châteauroux (serie B)-Montpellier, Gazélec Ajaccio (C)-JDA Drancy (4ª serie) e Lione-Bordeaux.

GERMANIA

SCANNER NEGLI STADI CONTRO I VIOLENTI? RR (m.d’i) La proposta, per ora solo a livello di ipotesi, del presidente della conferenza dei ministri degli interni dei Laender (organo consultivo) di introdurre gli scanner che visualizzano il volto degli spettatori che entrano negli stadi per poter vedere subito chi è schedato come pericoloso ha suscitato enormi polemiche in Germania. Nonostante non sia stato compiuto alcun passo formale in questa direzione, c'è già il netto rifiuto del presidente della Lega calcio tedesca.

GERMANIA

SALTA IL BARÇA PER INCIDENTE DOMESTICO RR (m.d’i.) Incredibile infortunio al cannoniere del Bayern Leverkusen, lo svizzero Derdiyov: si è ferito con i vetri rotti del bicchiere per lo spazzolino da denti che gli era caduto. Lui non aveva visto, pulendo il pavimento, alcuni frammenti e ci è finito sopra con il piede, provocandosi un taglio suturato con 7 punti. Ne avrà per 3 settimane. Oltre a saltare la partita col Borussia D. non potrà giocare neppure il 14 febbraio in Champions col Barcellona.

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n tempi di precariato giovanile e di illusioni lavorative, il complimento più bello a Jacopo Sala lo riserva la Sueddeutsche Zeitung: «È uno dei pochi italiani che parla perfettamente inglese». Dovrebbe essere la base per tentar fortuna nel mondo professionale: eppure quando si tratta di italiani la questione non è così scontata. Jacopo l’inglese lo usa per vivere dall’estate del 2007 quando il Chelsea lo prelevò dall’Atalanta a 15 anni. La mente dell’operazione (e attuale mentore di Sala) è Frank Arnesen, ai tempi numero uno degli scout del Chelsea. Ora è il direttore sportivo dell’Amburgo e l’estate scorsa ha voluto fortemente con sé Jacopo. Il gol che ha fatto tremare il Bayern (alla fine 1-1 grazie al centro dell’ottavo italiano capace di segnare in Bundesliga) è stata un’esplosione di gioia e rabbia. Perché per Jacopo è come essere uscito dalla sala d’attesa: quattro stiramenti in otto mesi alla coscia destra ne avevano minato il morale. Esterno di centrocampo o di attacco, Sala è nato il 5 dicembre 1991 ad Alzano Lombardo, in provincia di Bergamo, e cresciuto nel piccolo comune di Gazzaniga, in Val Seriana. Prodotto calcistico dell’Atalanta, Jacopo ha accettato l’opportunità di andare al Chelsea dove ha vinto una Fa Youth Cup nel 2010 (la Coppa per gli Under 18, di cui è stato capitano) e dove ha assaggiato la prima squadra con una decina di panchine.

I

Periodo nero Gli infortuni stavano fermandone l’ascesa. In quei mesi ha provato a sottoporsi a test di ogni genere, dai denti alla misurazione della lunghezza delle gambe per verificare che una non fosse più lunga dell’altra. È bastata un po’ di pazienza: dal ritiro invernale di Mar-

TURCHIA

SONO QUARTI CON STREGONE COME STRATEGA RR (n.s.) I segreti della magia nera per continuare a essere la grande sorpresa della Super Lig. Fuat Capa, 43enne allenatore del Gençlerbirlirgi, quarto in classifica nella massima serie turca (nell'ultimo turno ha vinto 3-2 in trasferta sul Kayserispor) segue i consigli tattici di uno stregone. Nonostante le ripetute vittorie, lo spogliatoio è perplesso su tali pratiche e se ne è lamentato con la società, che ha chiesto al tecnico di esser più professionale e lasciar perdere il talismano.

FRANCIA

ISRAELE

SQUADRA

BORUSSIA D. BAYERN SCHALKE BORUSSIA M. WERDER LEVERKUSEN HANNOVER HOFFENHEIM COLONIA WOLFSBURG STOCCARDA AMBURGO MAINZ NORIMBERGA HERTHA KAISERSLAUTERN AUGSBURG FRIBURGO

43 41 41 40 32 31 30 24 24 24 23 23 22 21 20 18 17 17

1-1 2-2 2-1 2-2 1-2 0-3 0-0 1-0

CLASSIFICA K. SHMONA HAP. T. AVIV ASHDOD HAP. B. SAKHNIN* BNEI YEHUDA HAP. ACRE MAC. T. AVIV MAC. HAIFA MAC. NETANYA RAMAT HA’SHARON MAC. P. TIKVA BEITAR* HAP. HAIFA HAP. B. SHEVA HAP. RISHON LETZION HAP. P. TIKVA*

55 43 42 39 35 34 34 34 34 32 28 24 22 22 20 11

Al termine girone fra le prime 8 la 1a va ai preliminari di Champions League 2a e 3a ai preliminari di Europa League Le ultime 3 del girone fra le ultime 8 retrocedono direttamente * Hap P Tikva 9 punti di penalizzazione; Hap B Sakhnin e Beitar 2 punti di penalizzazione

20 20 20 20 20 20 20 20 20 20 20 20 20 20 20 20 20 20

V

13 13 13 12 9 8 7 6 7 7 6 5 5 6 4 3 3 4

N

4 2 2 4 5 7 9 6 3 3 5 8 7 3 8 9 8 5

P

3 5 5 4 6 5 4 8 10 10 9 7 8 11 8 8 9 11

F

45 47 46 31 33 28 22 22 29 24 26 25 28 19 25 15 19 25

S

14 14 25 12 34 27 24 24 40 36 28 34 34 31 31 24 33 44

NORIMBERGA

0-2

LEVERKUSEN

2-2

STOCCARDA

HERTHA

0-1

HANNOVER

KIESSLING 11’ pt ROLFES rig.2’ st

HOFFENHEIM

BORUSSIA D.

KEHL 3’ st BARRIOS 37’ st

SCHIEBER 23’ pt HARNIK 44’ st

ABDELLAOUE 23’ st

AUGSBURG

2-2

MLAPA 38’ pt SALIHOVIC rig.6’ st

MOLDERS 31’ pt LANGKAMP 27’ st

SCHALKE

1-1

WOLFSBURG

0-0

BORUSSIA M.

AMBURGO

1-1

BAYERN

FRIBURGO

2-2

OBASI 14’ st

SALA 23’ pt

MAKIADI 32’ pt SCHMID 25’ st

KAISERSLAUTERN

MAINZ

ZIDAN 15’ pt

OLIC 26’ st

WERDER

PIZARRO 29’pt; 2’ st

COLONIA

0-1

ROSHI 27’ st

Prossimo turno 10 febbraio: Wolfsburg-Friburgo. 11 febbraio: Werder-Hoffenheim, Bayern-Kaiserslautern, Stoccarda-Hertha, Mainz-Hannover, Borussia D.-Leverkusen, Borussia M.-Schalke. 12 febbraio: Augsburg-Norimberga, Colonia-Amburgo

bella in poi è migliorato tutto. Il rientro in squadra, gli allenamenti completi, l’esordio da titolare a Berlino con il padre Silvano in tribuna (la madre Loretta era a casa) e il gol con il Bayern. «Sono ancora nella centrifuga confida Jacopo -. Ad Amburgo va tutto bene, ho legato soprattutto con Guerrero». Paolo il peruviano, colui che gli ha servito il pallone giusto e che Sala di destro ha infilato alla destra di Neuer. «Esecuzione perfetta - sorride Jacopo. Il contrario del mio tedesco: vado due volte a settimana a ripetizione, ma per ora è terribile!». L’inglese può bastare in attesa di conquistarsi l’Under 21, ritrovando così gli amici di sempre, Borini, Destro e Caldirola.

Antalyaspor-Trabzonspor Gaziantepspor-Galatasaray Mersin Idman Y.-Sivasspor Bursaspor-Orduspor Kayserispor-Genclerbirligi Fenerbahçe-Besiktas Eskisehirspor-Istanbul Bb Ankaragucu-Manisaspor Karabukspor-Samsunspor

CLASSIFICA GALATASARAY FENERBAHÇE BESIKTAS GENCLERBIRLIGI TRABZONSPOR SIVASSPOR ESKISEHIRSPOR ISTANBUL BB (-1) KAYSERISPOR ANTALYASPOR ORDUSPOR BURSASPOR MERSIN IDMAN Y. MANISASPOR GAZIANTEPSPOR KARABUKSPOR (-1) SAMSUNSPOR ANKARAGUCU

54 51 45 43 42 41 38 33 33 32 32 30 30 29 26 24 20 11

5RIPRODUZIONE RISERVATA

n quella sera del 6 dicembre del 2006, Carlo Ancelotti, di solito imperturbabile in panchina, si lasciò andare a un gesto sconsolato, allargando le braccia per sottolineare la frustrazione di una sconfitta inattesa. Un dispiacere, per l’allora allenatore del Milan, imprevisto in quella partita di ritorno di Champions League, fase a gruppi, contro un Lilla sbarazzino, zeppo di talenti sconosciuti. Tra cui un anonimo centrocampista di 24 anni che firmò la serata innescando i due gol (0-2) con una prestazione memorabile (fu il migliore dei suoi), passata alla storia come la prima vittoria francese a San Siro (e la prima qualificazione agli ottavi del Lilla). Fra l’altro, quel Milan poi vinse la Champions ad Atene sul Liverpool (2-1). Quel ragazzo eroe per una sera è Mathieu Bodmer che oggi Ancelotti si ritrova in rosa al Psg e che valorizza già con paragoni illustri.

I

Fantastique Il francese, in quella sera d’inverno di 5 anni fa, sfoggiò classe, eleganza, tecnica. Ingredienti che spinsero il d.s. Ariedo Braida a osservarlo a Lilla un paio di volte. Ma non se ne fece nulla. Ancelotti, d’altronde, ammette di non averne ricordi: «Mi pare non giocasse...». Forse il dispiacere della sconfitta ha rimosso le giocate di Bodmer che non è mai riuscito a entrare nel giro della nazionale, ma che l’ex allenatore del Milan oggi paragona a suoi ex pupilli di fama: «Ha l’eleganza di un Seedorf, la visione di un Pirlo». Sintetizzato nel dizionario ancelottiano versione Molière, Bodmer è un giocatore «fantastique».

JACOPO SALA, 20 ANNI (EPA)

SVIZZERA

GRECIA

2-1 1-2 1-5 0-0 2-3 2-0 3-1 0-1 2-1

ALESSANDRO GRANDESSO

Presidente dei bimbi Un elogio indotto innanzitutto dalla polivalenza di un ragazzo partito dal niente, in uno dei quartieri più disastrati di

Ergotelis-Ofi Creta Kerkyra-Pas Ioannina Levadiakos-Panathinaikos Asteras T.-Doxa Drama Panetolikos-Atromitos Aek Atene-Panionios Paok-Olympiacos P. Xanthi-Aris

CLASSIFICA PANATHINAIKOS OLYMPIACOS P. AEK ATENE PAOK OFI CRETA XANTHI ATROMITOS (-1) ARIS ASTERAS T. (-1) ERGOTELIS PANIONIOS PANETOLIKOS (-2) PAS IOANNINA (-2) LEVADIAKOS (-4) KERKYRA (-2) DOXA DRAMA (-4)

0-1 1-2 1-0 1-0 1-1 1-0 0-2 0-2

48 46 37 35 32 29 28 28 25 22 22 18 17 13 12 6

Dalla 2 ª alla 5ª spareggiano per i prelimnari di Champions (1 posto) e l’Europa League (2 post) Olympiakos Volos e Kavala retrocessi per aver truccato alcune partite Iraklis retrocesso per documenti falsificati e inadempienze finanziarie Doxa Drama e Levadiakos hanno iniziato a giocare il 20 novembre

Lucerna-Zurigo Basilea-Sion Grasshopper-Thun Young Boys-Servette Riposa : Losanna

CLASSIFICA BASILEA LUCERNA YOUNG BOYS THUN SERVETTE ZURIGO GRASSHOPPER LOSANNA (-1) SION* N. XAMAX (-1)

CLASSIFICA SQUADRA

PT

PARIS SG MONTPELLIER LILLA LIONE MARSIGLIA RENNES TOLOSA ST. ETIENNE BORDEAUX LORIENT BREST VALENCIENNES EVIAN NANCY AJACCIO DIGIONE CAEN AUXERRE SOCHAUX NIZZA

49 46 39 39 38 36 34 33 30 26 24 23 23 23 22 22 20 19 19 19

V

N

P

F

S

15 4 3 38 19 14 4 4 42 23 10 9 2 36 21 12 3 7 36 25 10 8 4 33 21 10 6 6 32 25 9 7 6 22 22 9 6 6 24 24 7 9 6 24 23 6 8 7 21 24 4 12 6 20 21 6 5 11 22 26 5 8 9 29 35 5 8 9 22 29 5 7 10 25 39 6 4 12 25 41 5 5 11 24 32 4 7 10 28 35 4 7 10 22 36 4 7 11 22 26

DIGIONE

1-2

VALENCIENNES

NANCY

0-0

RENNES

Sosp.

LORIENT

THIL 47’ st

ST. ETIENNE AJACCIO

1-1

MONTPELLIER

1-0

PARIS SG

3-1

BORDEAUX

2-0

EDUARDO rig.13’ st

DERNIS 41’ pt

NENE’ 2’,rig.33’ st GAMEIRO 44’ st

JUSSIE 1’ pt OBRANIAK 40’ pt

COHADE 3’ pt DANIC 43’ pt

NIZZA

GONCALVES 40’ st

BREST EVIAN

CAMBON 46’ pt

TOLOSA

CAEN

Rinv.

AUXERRE

SOCHAUX

Rinv.

LILLA

MARSIGLIA

LIONE

2-2

CHEYROU 16’ pt BRANDAO 34’ pt

GOMIS 36’ pt DIAWARA aut.45’ pt

Prossimo turno 11 febbraio: Auxerre-Lorient, Lione-Caen, Montpellier-Ajaccio, Brest-Digione, Valenciennes-Nancy, Evian-Marsiglia, Rennes-Sochaux. 12 febbraio: Nizza-Paris Sg, Lilla-Bordeaux, Tolosa-St. Etienne

Evreux, in Normandia, messo in orbita dal Caen, valorizzato a Lilla da Claude Puel che poi lo castrò a Lione obbligandolo a fare il difensore centrale. Tre stagioni infernali che non gli impedirono di riempire il curriculum (scudetto e un paio di coppe nazionali) prima di approdare nel 2010 al Psg, la sua squadra del cuore. Coronamento di un sogno di ragazzino che adesso gli offre l’occasione di imporsi come il «Pirlo di Francia», affiancato da gente come Sissoko e l’ex interista Motta, senza sfigurare. Paragoni e colleghi che non gli fanno perdere la testa: Bodmer è pure presidente dell’Evreux, per permettere ad altri bimbi di credere a destini imprevedibili come il suo, matador di una notte a San Siro, protagonista della nuova era parigina.

Ballymena United-Cliftonville Donegal Celtic-Glentoran Dungannon Swifts-Coleraine Glenavon-Carrick Rangers Linfield-Crusaders Lisburn Distillery-Portadown

39 32 30 26 24 22 19 11 -4 26

CLASSIFICA LINFIELD PORTADOWN CLIFTONVILLE COLERAINE (-1) CRUSADERS GLENTORAN (-1) DONEGAL CELTIC (-1) BALLYMENA UNITED LISBURN DISTILLERY GLENAVON DUNGANNON SWIFTS (-1) CARRICK RANGERS

MATHIEU BODMER, 29 ANNI (AFP)

BELGIO

28a giornata

1-1 0-0 0-1 3-1

Sion penalizzato di 36 punti e N. Xamax escluso dal campionato, che prosegue con 9 squadre.

G

22 22 21 22 22 22 22 21 22 21 22 22 22 22 22 22 21 21 21 22

22a giornata

IRLANDA DEL N.

19a giornata

20a giornata

25a giornata

Bnei Yehuda-Ramat Ha’Sharon Hap. Haifa-Hap. P. Tikva Mac. P. Tikva-Mac. T. Aviv Hap. Acre-Hap. Rishon Letzion Hap. B. Sheva-Mac. Netanya Beitar-Hap. B. Sakhnin Hap. T. Aviv-Ashdod K. Shmona-Mac. Haifa

G

20a giornata

TURCHIA

24a giornata

DA PARIGI

PT

24a giornata

0-1 Rinv. Rinv. 3-2 5-0 0-2

64 60 58 51 46 43 32 26 23 21 20 20

Lierse-Standard Leuven-Gent Lokeren-Mons Malines-Courtrai St. Truiden-Cercle B. Zulte W.-Westerlo Anderlecht-Genk Bruges-G. Beerschot

CLASSIFICA ANDERLECHT GENT BRUGES STANDARD COURTRAI GENK CERCLE B. MALINES LOKEREN G. BEERSCHOT MONS LIERSE ZULTE W. LEUVEN WESTERLO ST. TRUIDEN

0-2 2-3 3-1 0-0 0-1 3-1 4-2 5-1

53 46 46 44 39 37 37 31 30 29 28 24 24 22 17 13

Al termine playoff fra le prime 6 1ª in Champions League, 2ª ai preliminari, 3ª ai preliminari di Europa League e 4ª allo spareggio per i preliminari di Europa L con la 1ª del playoff fra le successive 8


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EUROPA

EXTRATIME - 7 FEBBRAIO 2012

OLANDA

PORTOGALLO

PORTOGALLO

LIBERALIZZATI SOGNA BRAGA ANCHE I PORTIERI L’EDEN DI JARDIM La nazionale oranje non ha mai avuto tanti numeri 1 di valore Dietro a Stekelenburg, Krul e Vorm sorprendono in Inghilterra E poi Velthuizen, Vermeer, Cillessen, Mulder e Zoet in Eredivisie ALEC CORDOLCINI 5RIPRODUZIONE RISERVATA

Olanda non è certo passata alla storia per la tradizione di grandi portieri. Ai Mondiali ’74 e ’78 c’era Jongbloed, più pittoresco che bravo. Van Breukelen, campione d’Europa ’88, era di alto livello, ma non un top. Van der Sar invece ha sempre pagato, specie in Italia, il flop alla Juve. Oggi però tra i pali stanno fiorendo tulipani come mai in passato, tanto che a livello europeo solo la Germania può vantare una simile abbondanza di talenti tra i n.1. Se Stekelenburg lo conosciamo tutti alla Roma, il suo vice in oranje Michel Vorm è una delle grandi rivelazioni della Premier: 2 rigori parati, porta inviolata 9 volte, una serie incredibile di salvataggi (11 soltanto nella partita d’esordio col Manchester City). Lo Swansea, che lo ha prelevato in estate dall’Utrecht per soli 2 milioni di euro, gongola. Carriera diversa ma risultato identico per Tim Krul: l’ex Ado Den Haag, a differenza di Vorm, ha salutato la Eredivisie a 17 anni, facendosi 5 stagioni di gavetta al Newcastle (inclusi prestiti al Falkirk in Scozia e Carlisle, 3ª serie inglese) prima di debuttare in Premier. Oggi, a 23 anni, è una delle colonne dei Magpies. A dispetto delle prestazioni di altissimo livello, a 5 mesi dagli Europei Krul non è ancora sicuro di un posto tra i 23 d’Olanda. Colpa di Piet Velthuizen, figliol prodigo al Vitesse dopo un anno sprecato in Spagna tra panchina e stipendi non pagati nell’Hercules Alicante. Ad Arnhem il 25enne Velthuizen ha ripreso da dove aveva lasciato: prestazioni di alto livello, stile sobrio ma efficace, una media di gol incassati seconda a quella di Alvarado dell’Az. e Isaksson del Psv. Che giocano in squadra di vertice, ciò che il Vitesse del milionario georgiano Merab Jordania aspira a diventare in un paio di stagioni. Con Velthuizen nel progetto.

L’

Ajacidi rivali Ajax e Feyenoord puntano sui giovani anche tra i pali. I primi mettendo in concorrenza l’ex campione d’Europa under 21 Kenneth Vermeer con Jasper Cillessen, classe ’89 reduce da

A 15 anni decise di fare l’allenatore, a 24 aveva già il patentino. Ora ne ha 37, è l’uomo nuovo del calcio lusitano: viene da Madeira come Ronaldo, fa spettacolo e usa anche i film per motivare i suoi

CLASSIFICA SQUADRA

PSV TWENTE AZ ALKMAAR HEERENVEEN FEYENOORD AJAX VITESSE GRONINGEN RODA HERACLES RKC WAALWIJK NEC DEN HAAG NAC BREDA UTRECHT EXCELSIOR DE GRAAFSCHAP VVV VENLO

GIULIO DI FEO PT

G

V

42 39 39 37 37 34 32 29 28 24 24 23 22 22 21 14 13 13

20 19 19 20 20 20 20 20 20 20 20 20 19 20 20 20 19 20

12 11 12 10 11 9 9 8 9 6 7 7 6 6 5 3 3 3

N

P

F

S

6 6 3 7 4 7 5 5 1 6 3 2 4 4 6 5 4 4

2 2 4 3 5 4 6 7 10 8 10 11 9 10 9 12 12 13

53 52 37 47 41 49 25 32 37 32 24 20 25 25 31 15 17 19

22 19 18 31 26 30 20 36 45 28 33 29 36 33 38 45 42 50

20a giornata HEERENVEEN

DOST 5’pt; 25’ st JANMAAT 16’ pt SIBON 18’ st

4-3

RODA

MALKI 9’,44’ pt DE BEULE 6’ st

DEN HAAG

Rinv.

EXCELSIOR

3-1

VITESSE

1-0

NAC BREDA

AJAX

0-2

UTRECHT

SCHENKEVELD 30’pt; 23’ st MAATSEN 28’ st

HOFS 19’ pt

DE GRAAFSCHAP

Rinv.

AZ ALKMAAR VVV VENLO

WILDSCHUT 40’ st

DUPLAN 40’pt; 33’ st

TWENTE

HERACLES

1-1

NEC

0-2

FEYENOORD

GRONINGEN

0-3

RKC WAALWIJK

EVERTON 31’ st

PSV

LABYAD 19’ pt

BAKKAL 6’ pt FERNANDEZ 3’ st

TEN VOORDE rig.2’ pt ANDERSSON aut.5’ pt RAMOS 19’ st

Prossimo turno 10 febbraio: Twente-Heracles. 11 febbraio: Az Alkmaar-Excelsior, Roda-Nec, Vvv VenloGroningen, Nac Breda-Ajax. 12 febbraio: Utrecht-Den Haag, Psv-De Graafschap, Rkc Waalwijk-Heerenveen, Feyenoord-Vitesse

un’ottima annata a difesa della porta del Nic Nijmegen. Per ora vince Vermeer, anche se deve ancora lavorare sui cali di tensione: non è possibile essere uomo partita in Champions col Lione e poi incassare 6 reti a Utrecht. Se nel Feyenoord il 22enne Erwin Mulder sta dimostrando di meritarsi la fiducia accordatagli da Ronald Koeman, il nome nuovo è quello di Jeroen Zoet, 21 anni, alla sua stagione d’esordio in Eredivisie. Scuola Psv, gioca in prestito nel neopromosso RKC Waalwijk e i suoi interventi hanno finora fatto la differenza nel tenere la squadra sopra la zona pericolo. Dal 2009 a oggi, è sempre stato titolare nelle giovanili olandesi: under 17, 19 e 21. Il futuro di Zoet rispecchia il suo cognome: dolce.

MICHEL VORM, 28 ANNI, DELLO SWANSEA (REUTERS)

5RIPRODUZIONE RISERVATA

pesso i sogni fanno le case, poi la volontà ci mette il tetto. Leonardo Jardim mise il tutto in pratica a 15 anni: in famiglia, nell’isola di Madeira, si tifava Sporting, e durante una partita in tv comunicò al padre che di mestiere avrebbe allenato quella squadra lì. Non contava il bersaglio, ma la freccia scoccata. Oggi Jardim di anni ne ha 37, è l’enfant prodige delle panchine d’Europa e la squadra del cuore di papà Antonio arranca 5 punti dietro. Il suo Braga non perde da novembre, ne ha vinte 10 delle ultime 11 e gioca un calcio da applausi, veloce e organizzato. Quasi d’importazione, verrebbe da dire. E difatti in Jardim c’è anche un po’ di Sudamerica.

S

Angoli e triangoli Nato in Venezuela ma tornato da bambino a Madeira, Jardim aiuta i suoi nel ristorante di famiglia, ammicca alla pallamano ma poi sceglie il pallone. Anzi, la panchina, il sogno è quello. Quindi si laurea in Educazione fisica (tesi sui calci d’angolo a Euro ’96: sosteneva fossero poco sfruttati) e poi fa il corso da allenatore. Lo passa a 24 anni, il più giovane nel Paese. Si fa le ossa sotto casa, al Camacha: allena in 3ª serie e porta avanti un progetto ministeriale per far studiare e giocare i giovani. Poi nel 2008 lo chiamano dal continente. Il Chaves ha un bel programma: lui conquista la squadra, insegna ai ragazzi che uniti si vince facendo vedere loro il film «300» (gli spartani alle Termopili) e conquista la B. E bissa la stagione successiva al Beira Mar: prima va in A, poi l’anno dopo si dimette a febbraio 2011 dopo una serie-no. Gli spifferi di spogliatoio dicevano però che già da dicembre avesse trovato l’accordo con Salvador, presidente del Braga, che nel frattempo evidentemente sapeva che Paciencia, dopo una stagione da sogno (4˚ posto e finale di Europa League), non sarebbe rimasto. I tre comandamenti Carriera lampo, e tre linee guida. La prima: semplicità. Disse un giorno Delgado, suo presidente al Chaves, a maisfutbol:

CLASSIFICA SQUADRA

PT

G

V

N

BENFICA PORTO BRAGA SP. LISBONA MARITIMO VITORIA G. OLHANENSE ACAD. COIMBRA GIL VICENTE NAC. MADEIRA BEIRA MAR RIO AVE FEIRENSE PACOS FERREIRA UNIAO LEIRIA VITORIA SETUBAL

45 40 37 32 29 23 21 20 19 19 16 15 15 15 14 14

17 17 17 17 17 17 17 17 17 17 17 17 17 17 17 17

14 12 11 9 8 7 5 5 4 5 4 4 3 4 4 3

3 0 43 14 4 1 38 12 4 2 32 16 5 3 29 14 5 4 24 21 2 8 23 19 6 6 20 22 5 7 18 20 7 6 17 27 4 8 16 27 4 9 14 16 3 10 14 23 6 8 12 24 3 10 20 35 2 11 18 33 5 9 14 29

P

F

S

Prossimo turno 10 febbraio: Braga-Vitoria Setubal. 11 febbraio: Maritimo-Sp. Lisbona, Benfica-Nac. Madeira. 12 febbraio: Pacos Ferreira-Feirense, Olhanense-Rio Ave, Beira Mar-Vitoria G., Porto-Uniao Leiria. 13 febbraio: Acad. Coimbra-Gil Vicente CHAMPIONS LEAGUE

PRELIMINARI DI CHAMPIONS

SPAREGGI PER LE COPPE

EUROPA LEAGUE

SPAREGGI RETROCESSIONE

«Gli allenatori complicano sempre tutto, lui è il contrario. Lavora con quello che ha, non crea problemi e se arrivano li risolve al minimo dei danni». La seconda: possesso palla che genera attacco. Il suo Braga gioca un 4-2-3-1 dove tutti sono pericolosi (7 gol su 32 vengono dai difensori): dal Beira Mar Jardim si è portato dietro il suo pretoriano Mahamat, regista libico che forma con Hugo Viana davanti alla difesa una coppia che taglia e cuce. L’ultimo giorno di mercato l’Atletico Madrid gli scippa (a 15 milioni) la stellina Pizzi? Lui non fa una piega, difende la scelta («Il Braga è un club che vende, ben venga monetizzare») e rilancia Helder Barbosa che a sinistra fa scintille. E ha pure riciclato Nuno Gomes, trasformandolo in arma letale in uscita dalla panchina. La terza: conoscenza. Sa tutto di ogni avversario, e così lo blocca. Per il resto, carisma innato (coi giocatori non urla mai, la leadership la impone con naturalezza), battuta pronta, accento marcato di Madeira (come Cristiano Ronaldo, altro isolano eccellente), occhi infossati e furbi, fan dei progressi un passo alla volta (è il leit motiv delle sue conferenze stampa), e in Portogallo si sussurra che prima o poi gli daranno la panchina del Porto. Una volta disse che se non fosse riuscito a sedere su una panchina di A a 40 anni avrebbe mollato tutto per tornarsene a Madeira. C’è riuscito quattro anni prima, ora anche il futuro può attendere.

RETROCESSIONE

LEONARDO JARDIM, 37 ANNI, DEL BRAGA (REUTERS)

SPORTING CRAC SENZA NUOVI PADRONI RR (m.m.d.s.) Il debito complessivo dello Sporting Lisbona ammonta a 375 milioni di euro di cui 276 con le banche. Anche lo stadio Alvalade è stato ipotecato e a fronte di 93 milioni di attivo restano scoperti 282 milioni. Lo Sporting quindi è tecnicamente fallito da un pezzo. Il presidente Godinho Lopes cerca disperatamente un socio e l'ha individuato in un fondo d'investimento con sede a Kuwait, gestito dall'inglese Peter Kenyon, ex manager di Manchester United e Chelsea. La quota del capitale sociale da alienare può raggiungere la maggioranza delle azioni dello Sporting.

TURCHIA

TUTTI CONTRO IL BESIKTAS QUASI FALLITO RR (s.m.) Sviluppi nella Calciopoli turca. Il Besiktas, una delle squadre coinvolte, da ieri è quotato in Borsa. Per questo, è stato costretto a rivelare che il centrocampista tedesco Fabian Ernst si è rivolto alla Fifa chiedendo il pagamento di 782.000 euro di stipendi arretrati. La negoziazione è aperta, ma le cause si moltiplicheranno. L’ex interista Quaresma ha scritto a Blatter per avere quasi 1 milione di mensilità arretrate, e a marzo il Tas di Losanna deciderà sulla causa tra il Besiktas e Matteo Ferrari, che chiede 5 milioni per i due anni di contratto restante. In Turchia i giornali sono convinti: il Besiktas va verso il fallimento.

RUSSIA

CROCIATO K.O. DANNY (ZENIT) OUT PER 8 MESI RR Tegola per lo Zenit San Pietroburgo e per il Portogallo. La squadra russa di Luciano Spalletti, in testa nella Russian Premier League (a più 6 punti dal Cska Mosca, il torneo riparte il 3 marzo dopo la pausa invernale), è in ritiro a Firenze e in uno scontro in allenamento ieri pomeriggio Danny, 28 anni e 9 gol in stagione, ha rimediato la rottura del legamento crociato anteriore del ginocchio destro, con interessamento del menisco. Per lui almeno si prevedono otto mesi di stop e di sicuro perderà gli Europei 2012. Lo Zenit dovrà incontrare il Benfica in Europa League il 15 febbraio.


12

AMERICHE

EXTRATIME - 7 FEBBRAIO 2012

ARGENTINA LA CURVA DEL BOCA, CAMPIONE IN CARICA E FAVORITO (AFP)

sempre, dalle squadre promosse nel 2011. Siccome i loro punti non vengono divisi per tre stagioni, quando vincono scappano velocemente dalla zona bassa, ma con un paio di sconfitte di fila anche il loro calo nei promedios è automatico. Questo è il caso dell’Union, del San Martin, del Rafela e del Belgrano.

ARGENTINA

No all’imbroglio Il campionato per non retrocedere è iniziato a tavolino, con una proposta insolita del presidente dell’Olimpo: cancellare le retrocessioni ma mantenere le promozioni dalla B Nacional. Così, il numero di squadre in Primera sarebbe salito a 24. I sei club a rischio hanno subito appoggiato la mozione, che però non è stata nemmeno considerata nella Federazione. L’allenatore del San Lorenzo, Leonardo Madelon, ha criticato il proprio presidente Carlos Abdo: «Non abbiamo bisogno di questi imbrogli per andare avanti. Anzi, la proposta del presidente non è un buon segno di fiducia per i miei giocatori. Avrei preferito chiedesse la mia opinione».

BAGGIO E TEVEZ ALL’ADDIO DI PALERMO RR (s. s.) La Bombonera e il mondo del calcio hanno reso omaggio a Martin Palermo. L’ex giocatore del Boca e della nazionale argentina si è ritirato a giugno scorso e sabato ha giocato la gara d’addio. A celebrarlo, grandi del passato come Baggio e Zamorano, e del presente come Tevez, ma anche campioni di altri sport, come il tennista Del Potro. «Ora mi prendo una vacanza - ha detto Palermo - e poi inizio a studiare da allenatore. Spero di potermi sedere presto su questa panchina».

COLOMBIA

ONCE CALDAS STUPRO DI GRUPPO RR (a.s.) Tre giocatori dell’Once Caldas accusati di stupro. Il pm colombiano Novoa ha informato che gli attaccanti Jefferson Cuero e Jhon Fredy Pajoy sono stati denunciati insieme al centrocampista Avimiled Rivas per violenza sessuale, e la denuncia presentata è «seria e convincente». L’episodio si sarebbe verificato tra l’andata e il ritorno dei preliminari di Libertadores contro l'Internacional. L’identità della denunziante non è stata ancora rivelata.

BRASILE

MIRACOLOSA GUARIGIONE DI GEOVANI RR (m. can.) Geovani, centrocampista offensivo del Bologna 1989-90, esulta ma non per un gol. A quasi 48 anni sorride perché è guarito dalla polineuropatia, malattia che non gli permetteva nemmeno di alzarsi dal letto dal 2005. «Se qualcuno ha mai visto un miracolo lo sta guardando ora», ha detto in tv. Da una decina d’anni Geovani ha smesso di giocare, ma ora per festeggiare la sua vittoria sulla malattia intende organizzare una partita d’addio.

BRASILE

FALCAO A BAHIA ED È DERBY CON CEREZO RR Giallorossi contro a Salvador. Nello specifico, Falcao contro Cerezo. Il primo, infatti, è diventato ieri il nuovo allenatore del Bahia, e sfiderà nella stracittadina del 12 febbraio il Vitoria guidato da Toninho. Un colpo in panchina, quello di Falcao, nato dopo che Joel Santana ha rescisso per andarsene al Flamengo al posto di Luxemburgo: «Avevamo sempre detto - commenta il dg Angioni - che volevamo prendere una figura di spicco del calcio di questo Paese. Falcao lo è e il nostro progetto gli è piaciuto parecchio».

CHIUDE IL CLAUSURA CONTA SOLO LA SALVEZZA L’ultimo campionato con questa formula ha una netta favorita, il Boca, e tante nobili decadute in lotta per non retrocedere con i «promedios» BUENOS AIRES

MARTIN MAZUR 5RIPRODUZIONE RISERVATA

enerdì inizia l’ultimo Torneo Clausura della storia. Dal 2012-2013 il calcio argentino ritornerà al formato classico di andata e ritorno, con un solo campione all’anno anziché due. Quello che invece non cambierà è il sistema delle retrocessioni, i promedios che fanno soffrire 12 squadre (cioè le medie punti degli ultimi 3 anni). Con pochi derby rimasti e il campione Boca Juniors (imbattuto da 29 partite) netto favorito già in

V

partenza, il vero interesse del semestre è la lotta per evitare la retrocessione, quasi un torneo a sé, con un alto tenore di competitività ma con un calcio di scarso livello. «Il problema è che per questa spasmodica ricerca del risultato ogni giorno si gioca peggio, benché a questo punto sembri già impossibile», ha scritto Angel Cappa nel suo blog. Poco calcio e tante battaglie. Chi rischia di più L’Olimpo parte dall’ultimo posto e deve fare una stagione perfetta per salvarsi, ma il miracolo è possibile: l’ha già fatto l’anno scorso contro il River. Esordisce venerdì contro

il Boca. Poi c’è il Tigre, ancora condannato alla retrocessione diretta, ma che con altri 27 punti (come quelli guadagnati nell’Apertura) potrebbe arrivare al playout, se non di più. «È la squadra che gioca il miglior calcio», assicura Riquelme. Rischia grosso anche il San Lorenzo, che troverà la concorrenza dell’All Boys, dell’Arsenal (che ha anche l’impegno della Libertadores), del Newell’s, del Banfield e anche del Racing, tutte nobili decadute. Nonostante il secondo posto nell’ultimo campionato, il Racing ha soltanto 11 punti più del San Lorenzo nella classifica generale degli ultimi tre anni. Ma tutto dipende, come

o San Lorenzo, Newell’s, Racing e Banfield se la vedono con le neopromosse

Il metodo Madelon Madelon è uno che pensa sempre in positivo. Negli allenamenti fa battute e anche domande di cultura generale ai giocatori che nei torelli ricevono il pallone: «Bottinelli, quanto costa un biglietto dell’autobus?», «Meza, dimmi quando sono le prossime elezioni?», «Ortigoza, quanto fa 53 meno 17?». La sua intenzione è quella di favorire il buon umore e la concentrazione. «In partita - spiega -, quando hai il pallone devi pensare velocemente, valutare diverse situazioni in un attimo. Un modo per riprodurre questa pressione in allenamento è rivolgere ai giocatori domande di geografia, musica, cinema e anche matematica. Che poi fanno anche ridere», dice Madelon che nel 2010 è retrocesso col Rosario. «Se iniziamo pensando di finire in B, allora non abbiamo un futuro. Saranno sei mesi difficili, per noi ma anche per altre 10 squadre. E in questo mini campionato, pensare positivo può fare la differenza», conclude Madelon, il Patch Adams del calcio.

ARGENTINA

IL RISCATTO DEGLI ULTIMI ABORIGENI Due squadre dei «pueblos originarios» stanno conquistando simpatie e tifosi anche al di fuori del Paese er oltre quattrocento anni hanno perso tutto, tranne P la dignità. Ma forse ora è arrivata l’ora di vincere. I tobas erano una delle comunità aborigene più vaste del Nord argentino. Ora ne rimangono solo in 60 mila. Dimenticati dai governi e dal popolo, senza il diritto di vivere nelle terre che a loro appartengono, da decenni lottano contro la segregazione razziale e la mancanza di diritti primari. Il calcio potrebbe essere la risposta ai loro lamenti. Integrità e resistenza Il Recreativo Toba è un club fondato nel 1937 che adesso sta facendo la miglior stagione della sua storia. Il Toba gioca nel Torneo del Interior, il regionale che offre opportunità a tante squadre dalle provincie più povere, tra cui si trova il Chaco. L’Argentino C è la quin-

ta divisione del calcio argentino, un mega campionato di 325 squadre divise in 88 gironi. Il Toba è primo in classifica nella zona 55, e benché la stagione sia lunga, i gol di Samuel Garcia gli permettono di sognare la promozione. La rosa del Toba non è più composta esclusivamente da aborigeni, ma conserva i valori della comunità che rappresenta: integrità e resistenza. «Sappiamo difenderci molto bene, è la nostra grande virtù», ricama sulla storia l’allenatore Javier Milesi, a proposito del catenaccio che ha portato grandi risultati. Nella prima giornata è stato espulso: «Un giocatore avversario mi ha sputato in faccia e non sono riuscito a controllarmi. Cose che succedono in un campionato caldo come questo». Non chiamateli indios Oltre al Toba, nell’Argentino C di quest’anno partecipa per la prima volta il Deportivo Guarani, l’unica squadra interamente aborigena del calcio argentino moderno, il cui spogliatoio è un melting pot tra chiriguanos, qom e altre etnie della zo-

LA FORMAZIONE DEL DEPORTIVO GUARANI, COMPOSTO TUTTO DA ABORIGENI

o Il Toba è in testa in 5ª serie: «Il nostro segreto? Siamo abituati a difenderci...»

na di Salta. Fondato nel 2006, in poco tempo questo club dei pueblos originarios (termine preferito a indios, che ha una valenza razzista) si è guadagnato tifosi in tutto il Paese. E anche all’estero. Gioca a Tartagal, la località che tre anni fa è stata travolta da un’alluvione catastrofica. Affitta lo stadio

dell’Alianza, ma siccome i giocatori non sono in grado di pagare i circa 700 euro di noleggio a partita, si prestano a lavori di ristrutturazione per la comunità e sperano in un contributo del governo locale. Nel frattempo vendono empanadas e torte per prendere pochi soldi. «Abbiamo già iniziato i lavori di tinteggiatura dei muri dello stadio e di rinnovo dei bagni. Sono convinto che avremo tanti nuovi tifosi in questa nostra avventura», spiega il presidente Dante Segundo. Gli allenamenti li fanno di notte, per evitare il caldo che di giorno sale a 40˚, ma anche perché molti ragazzi di giorno lavorano. «Il nostro è un club nato per aiutare i nostri giovani a stare lontani dall’alcol e dalla droga», aggiunge Segundo. L’esordio contro il Cornejo non è finito bene: 5-0. Ma per etnie che sono state massacrate per secoli subire una goleada non è un catastrofe. La loro vittoria è l’appartenenza. Il Deportivo Guarani li fa diventare visibili. Un successo incommensurabile. MAR. MAZ.


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AMERICHE

EXTRATIME - 7 FEBBRAIO 2012

LIBERTADORES NUMERO 53 CI SONO EX ANTICHI E RECENTI

BRASILE

AL VIA LA NOSTRA COPPA QUI SI PARLA ITALIANO Ben 18 calciatori con un passato in serie A prendono parte alla manifestazione di club più importante

Ronaldinho del Sudamerica in partenza stasera. Da Dinho a Recoba, da Camoranesi a Zalayeta. Il Santos è favorito La star brasiliana, 31 anni, al Milan dal 2008 a fine 2010, guida ora il Flamengo

ADRIANO SEU

GLI 8 GRUPPI

5RIPRODUZIONE RISERVATA

Camoranesi A Verona nel ’00, poi alla Juventus (’02-10), l’azzurro gioca oggi con il Lanus

Zalayeta L’ex juventino (ed Empoli, Perugia, Napoli e Bologna), 33 anni, adesso è al Peñarol

Recoba Il Chino, 35 anni, ex Inter, Venezia e Toro, col Nacional ha appena vinto il titolo locale

Adriano La punta, 29 anni, del Corinthians, in Italia per 10 anni: Inter, Fiorentina, Parma e Roma

32 CLUB AL VIA 6 BRASILIANI E 5 ARGENTINI

a questa sera si fa sul serio, con una nutrita legione di ex italiani pronta a gettarsi all’inseguimento del sogno sudamericano nella 53ª edizione della coppa Libertadores. Con l’inizio della fase a gironi, ben 18 volti noti del campionato italiano si lanceranno alla rincorsa del trono conquistato dal Santos lo scorso anno. A guidare la schiera di atleti «nostrani», un gruppetto di vecchietti illustri che sognano di cogliere il primo trionfo nella manifestazione più prestigiosa del continente. Da Recoba e Camoranesi ad Adriano e Ronaldinho, con l’obiettivo di mettere la ciliegina sulla torta di un già ricco palmarès personale.

D

Noblesse oblige Tra le favorite d’obbligo, quattro formazioni che vantano in bacheca un totale di 17 titoli: la nobiltà del continente, quasi al completo, rappresentata da Boca Juniors, Peñarol, Nacional di Montevideo e Santos. Per eguagliare il primato assoluto del «Re di coppa» (l’Independiente di Avellaneda capace di trionfare 7 volte), il Boca si affiderà alle magie di Juan Roman Riquelme, 33 anni, e al fiuto del gol dell’ex fiorentino Santiago Silva, che punta al trono di goleador di coppa insieme all’ex juventino Marcelo Zalayeta, 33 anni, del Peñarol, e al gioiello verdeoro del Santos Neymar, deciso a bissare il trionfo di club del 2011. Pronto a stupire, invece, il Nacional del Chino Recoba, che pur di disputare la Libertadores ha rifiutato un’offerta faraonica dalla ricca Cina.

E SILVA RISPUNTA AL BOCA

JOEL SANTANA, NUOVO TECNICO DEL FLAMENGO, CON MANDELA NEL ’09

Comanda Dinho Dopo aver sudato più del dovuto nella fase preliminare, il Flamengo punta tutto sull’entusiasmo del nuovo tecnico Joel Santana, ex fra l’altro del Sudafrica, che subito ha chiarito: «Lui (Ronaldinho, ndr) deciderà per me. Non vado al Flamengo a creare problemi». E proprio l’ambizione di Dinho, desideroso di mettere per la prima volta le mani sulla coppa divenuta ormai quasi un’ossessione, fa sperare i rossoneri di Rio. Stesso sentimento attanaglia Corinthians e Fluminense (finalista nel 2008), finora mai in grado di salire sul tetto del continente e attrezzatesi in fase di mercato con l’obiettivo di sfatare il tabù una volta per tutte. Douglas da un parte, e Thiago Neves dall’altra, i rinforzi di lusso per le due rose più competitive e complete

(sulla carta) delle 32 presenti ai nastri di partenza. Occhio alle sorprese Da non sottovalutare nemmeno le ambizioni e le potenzialità dell’Internacional, che ha trattenuto il bomber Leandro Damião ed è pronto ad assistere all’esplosione del gioiellino Oscar, 20 anni e una tecnica cristallina. Ma chi ha voglia di puntare su possibili outsider farà bene a tenere d’occhio l’Universidad de Chile, orfana del neo napoletano Vargas ma rinforzata da ben 11 nuovi arrivi, e il Vasco da Gama (torna in coppa dopo 11 anni) dei tanti giovani talenti inseguiti dalle squadre di mezza Europa, con Dedé e Romulo in primis. Il parterre degli aspiranti al titolo promette spettacolo: la scalata al trono del Sudamerica è pronta a partire.

I preliminari di Libertadores hanno qualificato l’Arsenal Sarandì (3-0 e 1-1 con il Huancayo), la Libertad (0-1 e 4-1 col Nacional Quito), l’Union Española (1-0 e 2-2 col Tigres), il Flamengo (1-2 e 2-0 col Real Potosì), l’Internacional (1-0 e 2-2 con l’Once Caldas) e il Peñarol (4-0 e 1-1 col Caracas). Fase a gruppi da stasera al 18 aprile: le prime 2 passano agli ottavi (2-9 maggio), quarti fra il 16 e il 23 maggio, semifinali fra il 13 e il 20 giugno, finale d’andata il 27 giugno e di ritorno il 4 luglio. Ecco i gruppi e la prima giornata: GRUPPO 1: Internacional (Bra)-Juan Aurich (Per) 9/2, The Strongest (Bol)-Santos (Bra) 15/2. GRUPPO 2: Emelec (Ecu)-Olimpia Asuncion (Par) 9/2, Lanus (Arg)-Flamengo (Bra) 15/2. GRUPPO 3: Univ. Catolica (Cil)-Bolivar (Bol) e Union Española (Cil)-Junior (Col) 9/2. GRUPPO 4: Fluminense (Bra)-Arsenal Sarandì (Arg) oggi, Zamora (Ven)-Boca Juniors (Arg) 14/2. GRUPPO 5: Vasco da Gama (Bra)-Nacional Montevideo (Uru) e Libertad (Par)-Alianza Lima (Per) domani. GRUPPO 6: Nacional Asuncion (Par)-Cruz Azul (Mes) domani, Dep. Tachira (Ven)-Corinthians (Bra) 15/2. GRUPPO 7: Chivas Guadalajara (Mes)-Deportivo Quito (Ecu) e Defensor Sporting (Uru)-Velez Sarsfield (Arg) oggi. GRUPPO 8: Atletico Nacional (Col)-Universidad de Chile (Cil) 14/2, Godoy Cruz (Arg)-Peñarol (Uru) 16/2.

Silva L’attaccante uruguaiano, 31 anni, del Boca vanta nel 2011 12 match in viola

NEYMAR 20 ANNI 100 GOL E YACHT DA 4,5 MILIONI RR (m. can.) Per il suo 20˚ compleanno, l’altro ieri, Neymar si è regalato il 100˚ gol ufficiale, che però non è servito a evitare la sconfitta per 2-1 col Palmeiras, e uno yacht da 6 milioni di dollari (4,5 milioni di euro). Ma il fuoriclasse del Santos ha dovuto chiedere permesso al padre, che ne gestisce i guadagni. L’imbarcazione è stata fabbricata a Cocoa Beach, in Florida, dalla Sea Ray. La festa, invece, gliel’hanno fatta i compagni, ricoprendogli la testa di cioccolato negli spogliatoi.

BRASILE

BEBETO JR DALLA CULLA ALL’ESORDIO

João Pedro Il trequartista brasiliano, 19 anni, del Peñarol, ex Palermo, fino al gennaio 2011 MAZINHO, BEBETO E ROMARIO NEL ’94

Bolatti Il centrocampista Internacional, 26 anni, argentino, con la Fiorentina nel 2010-11

RR (m. can.) Ricordate il gesto della culla con cui Bebeto al Mondiale del 1994 festeggiò il gol contro l’Olanda? Era un omaggio a Matheus, il figlio appena nato. Che venerdì scorso, a 17 anni, ha debuttato tra i professionisti del Flamengo nello 0-0 contro l’Olaria nel campionato carioca. Matheus è entrato al 32’ del 2˚ tempo e anche se non ha avuto tempo di fare molto nella squadra riserve (quella principale aveva giocato 2 giorni prima per la Coppa Libertadores) se l’è cavata. «Ho sentito un po’ di freddo alla pancia - ha raccontato il giovane attaccante -, ma poi mi sono rilassato». Ma il più felice di tutti era papà Bebeto, ex del Flamengo: «Il suo debutto è stato migliore del mio, quando sono quasi caduto per terra. Ha mostrato personalità e qualità».

PERÙ DANI ALVES ESPORTA IL BALLO KING KONG UNIVERSITARIO TRA SQUALIFICATA 2 TURNI MASCOTTE DEL CEARÀ Un nuovo tormentone in arrivo dal Brasile CRAC E SPARATORIE BRASILE

e cronache calcistiche di L ogni fine settimana abbondano di multe e squalifi-

ichel Teló ormai fa parM te del passato. Il nuovo tormentone sui campi da

che ai danni di giocatori e tifosi che si rendono protagonisti di offese o gestacci nei confronti degli avversari, siano essi in campo o sugli spalti. Ma finora non si era mai sentito di una squalifica ai danni di una mascotte per gesti osceni a bordo campo. Certo, per incitare i propri beniamini e spingerli alla vittoria capita a volte di eccedere, ma questa volta Vovozão ha decisamente passato il segno, beccandosi 2 giornate di squalifica dalla Federazione cearense, in Brasile. Durante il derby contro il Ferroviário del 29 gennaio scorso, la mascotte del Ceará (in trasferta) si è infatti lasciata andare a incitamenti decisamente sopra le righe, esibendosi nell’arco di tutti i novanta minuti con gesti osceni rivolti ai tifosi avversari. La triviale performance di Vovozão, condita da gesti dell’ombrello ed espliciti inviti a baciare le parti basse, è sfug-

calcio arriva ancora dal Brasile, ma stavolta non c’entra con la bella ragazza e la voglia di «conquistarla». L’hit musicale del momento riguarda King Kong, il mitico gorilla, ed è del cantante di pagode - un tipo di samba Alexandre Pires. Dopo Cristiano Ronaldo, ora tocca a un altro giocatore della Liga diffondere il nuovo ritmo sui campi di calcio, Dani Alves del Barcellona. Il difensore brasiliano durante la partita per i quarti di finale di Coppa del Re ha festeggiato il gol contro i galacticos ballando proprio King Kong. Al suo fianco (nella foto qui accanto) il francese Abidal ha provato a seguire la coreografia. Su twitter Dani Alves ha poi scrit-

VOVOZÃO, LA 1ª MASCOTTE SQUALIFICATA

gita all’arbitro ma non alla commissione federale, che ha squalificato la mascotte per le partite del campionato cearense contro Tiradentes e Fortaleza. La dirigenza del Ceará ha annunciato che il tifoso incaricato di vestire i panni di Vovozão verrà immediatamente sostituito. E pensare che fino a ieri quello tra Ceará e Ferroviário veniva considerato come «il derby della pace». A.S.

to: «Alexandre Pires, fratello, è arrivato il King Kong. In ritardo, ma è arrivato, hai visto? Guarda la coreografia!». Il giocatore ha sentito il pezzo per la prima volta a dicembre durante una partita di beneficenza organizzata dal cantante-amico in patria. Una settimana dopo, un altro campione si è unito a Dani Alves per rafforzare il nuovo tormentone musicale: Neymar, già ballerino di Aí se eu te pego, ha partecipato alle riprese del videoclip del pezzo. Con una decina di ragazze in bikini, uomini vestiti da gorilla e Alexandre Pires stesso, il talento del Santos e della nazionale brasiliana ha ballato e palleggiato insieme a King Kong. FERNANDA MASSAROTTO

n lungo tunnel di cui non U s’intravede l’uscita, complicato da problemi finanziari, ammutinamenti di giocatori e lotte intestine tra fazioni dirigenziali spalleggiate dalle frange ultrà più violente. Questo il quadro che dipinge il caos in cui è piombato l’Universitario de Deportes, nobile decaduta peruviana, in lotta contro il tempo per potersi iscrivere al prossimo campionato che inizia il 19 febbraio. Per il club più titolato del Paese (25 campionati vinti), ci sono solo 48 ore per ripianare un buco di 1,6 milioni di dollari. Si tratta del peggior momento in 88 anni di storia. I tifosi hanno addirittura deciso di mettere mano al portafogli finanziando l’affitto del campo d’allenamento, attraverso una raccolta fondi lanciata su Facebook con lo slogan «Solo importas Tu». Ma a preoccupare il presidente Julio Pacheco non sono solo i conti, che nell’ultimo mese hanno spinto ben 12 giocatori tra prima squadra e giovanili a

IL PRESIDENTE JULIO PACHECO

rescindere il contratto. A tutto ciò si è infatti aggiunta l’esplosione di una violenta lotta tra i candidati alla presidenza, sfociata giovedì in una sparatoria davanti ai cancelli del centro tecnico in cui Los Cremas sono in ritiro in vista della nuova stagione. Il bilancio dei tafferugli parla di un arresto e nessun ferito, ma potrebbe essere solo l'inizio di un’escalation di violenza. A.S.


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ASIA & AFRICA

EXTRATIME - 7 FEBBRAIO 2012

COPPA D’AFRICA 2012

QATAR

LO ZAMBIA FENICE 18 ANNI DOPO È FELICE Last50Fifa JVAN SICA

Qui in Gabon nel 1993 un disastro aereo si portò via tutta la nazionale Ora i Chipolopolo di Renard sono arrivati in semifinale contro il Ghana

5 RIPRODUZIONE RISERVATA DAL NOSTRO INVIATO A BATA (GUINEA EQUATORIALE)

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FILIPPO MARIA RICCI 5RIPRODUZIONE RISERVATA

TALENTO KOULARA IN CIAD C’È IL NUOVO CENI A N’Djamena c’è un portiere-bomber E oltre al calcio c’è solo la pesca al persico RR Ogni due anni ci si tuffa nel calcio africano e nei suoi luoghi comuni: questo è il calcio del futuro; con quella fisicità basta un buon tattico e non avranno rivali; l’unico grande neo sono i portieri non all’altezza. Preconcetti riemersi anche quest’anno, in particolare il terzo, a causa di portieri non propriamente irreprensibili, come il libico Aboud o il portiere del Botswana Marumo. Ma c’è un portiere che la Coppa d’Africa la vede da casa e magari sarebbe stato capace di cancellare questa convinzione: Armel Koulara del Ciad. Oltre alla bravura tra i pali, Koulara è uno dei pochi portieri al mondo che ha segnato più di 10 gol in carriera (11, ed è un 1989), grazie alla freddezza nel battere i rigori, sfruttata dal Tourbillion di N’Djamena, club emergente nel panorama ciadiano. Il Ciad è nel cuore dell’Africa subsahariana e con i suoi 429.750 praticanti (ma 5.750 tesserati) su 11 milioni di abitanti ha il calcio come sport nazionale, contrastato da lontano solo dalla pesca sportiva che vede il grande Lago Ciad teatro di sfide infuocate fino all’ultimo persico del Nilo. Su 22 campionati registrati dalla Fifa a partire dal 1988, 20 sono stati vinti dalle squadre della capitale N’Djamena e solo 2, nel ’94 e ’99, dal Renaissance di Abéché. La nazionale non ha mai partecipato alla fase finale della Coppa d’Africa e di memorabile c’è solo un 2˚ posto nella Coppa degli Stati centroafricani del 2005, alle spalle di una selezione amatoriale del Camerun. Però il pallone in Ciad sta crescendo, tenendo conto che la peggior sconfitta della nazionale è anche la prima ufficiale, contro il Benin, per 6-2, nel 1962. Tra i calciatori da segnalare il mito resta Nabatingue Toko, vincitore di un campionato francese con lo Strasburgo e di 2 coppe col Psg, anche se giocatore del secolo è stato eletto Japhet N’Doram, visto qualche anno fa nel Nantes e a Monaco. L’uomo del momento è invece Koulara, che per la sua disinvoltura dagli 11 metri è paragonato a Rogerio Ceni. In attesa, ovviamente, che rienti nel giro della nazionale, magari proprio nella prossima Coppa d’Africa.

n questo oceano grigio scomparve la miglior generazione di calciatori mai apparsa in Zambia. Di fronte a quello stesso oceano lo Zambia è rinato. 27 aprile ’93: il vecchio aereo militare che deve portare lo Zambia in Senegal riparte da Libreville dopo uno scalo tecnico. In pochi minuti esplode, portandosi via giocatori, tecnici, equipaggio (30 persone). L’inchiesta non porterà a nulla (l’aereo era vecchio e malandato), se non a tendere i rapporti tra Zambia e Gabon. Un anno dopo miracolosamente la nazionale di Kalusha Bwalya, scampato all’incidente (volava dall’Olanda), arrivò in finale di Coppa perdendo con la Nigeria. E nel ’96 in semifinale.

DOMANDE A

I

Uno solo in Europa Da allora per lo Zambia 5 eliminazioni al 1˚ turno e un quarto. Fino a questa nuova rinascita, con la fenice zambiana che prende il volo in un torneo che si gioca tra Guinea Equatoriale e Gabon, con la finale di domenica a Libreville, da dove decollò quell’aereo 18 anni fa. Lo Zambia sembra trarre forza dai ricordi: qui la prima partita era col favorito Senegal, lo stesso rivale di 18 anni fa. Lo Zambia ha vinto. Poi un pari con la Libia, le vittorie con Guinea E. e Sudan per la 6ª semifinale dei Chipolopolo, la prima dal ’96. A guidare lo Zambia Herve Renard, 43 anni, biondo, spavaldo e francese come il suo mentore, Claude Le Roy che nel ’08 se l’era portato in Ghana come preparatore fisico. Etichetta che Renard, ex difensore, fa fatica a staccarsi di dosso. Due anni fa aveva portato lo Zambia ai quarti (k.o. ai rigori con la Nigeria) ma era stato sostituito da Dario Bonetti che ha qualificato lo Zambia per questa Coppa. Poi l’hanno richiamato: «Lei è sorpreso, come tanti. Ma io

D. BONETTI - ex c.t.

«POTENZIALE PER VINCERE MAYUKA, UNO ALLA ETO’O» LO ZAMBIA FESTEGGIA IL GOL DI CHRIS KATONGO (N.11) ALLA LIBIA (REUTERS)

Zambia in semifinale. Il c.t. è Renard, ma in Coppa d’Africa l’ha portato Dario Bonetti, esonerato poco dopo la qualificazione.

1 Sorpreso dell’exploit?

BWALYA SULLA TOMBA DEGLI AMICI

l’avevo detto: questa squadra è migliore di quella di 2 anni fa, quindi l’obiettivo erano le semifinali». Renard sembra aver trasmesso la sua sicurezza a chi lavora con e per lui: all’allenamento di Machinda l’entusiasmo era palpabile. Eppure non tutto è andato come si pensava: Renard ha mandato a casa Mulenga, giovane africano dell’anno nel 2007, che con altri 3 giocatori e alcuni membri dello staff aveva deciso di regalarsi

una notte di fuga e di festa. Hanno chiesto scusa tutti meno Mulenga, che ha fatto le valigie. In Zambia, Renard è stato criticato. Lui ha tirato dritto e mostrare fiducia cieca in un gruppo con un solo tesserato per una squadra di A europea, l’ottimo Mayuka vicecapocannoniere in Svizzera. Per il resto il talento degli zambiani è apprezzato in Sudafrica, Congo, Sudan, nella B russa, in Cina. Dove gioca il capitano Chris Katongo, 3 gol in questa coppa finora: il presidente dello Zambia, Michael Sata, lo ha appena promosso da ufficiale di sicurezza di 2ª classe alla 1ª, il rango più alto accessibile da chi non ha fatto la carriera militare. Siamo lontanissimi da quanto succede in questi giorni nell’ex madrepatria. John Terry chi?

«Neanche un po’. Conosco il valore di questi ragazzi, Se giocano senza timori reverenziali, hanno mentalità e potenzialità per battere tutti. Spesso li sento e li stimolo a credere in loro». 2 Occhio a? «Sunzu, in primis. Un centrale fisicamente fortissimo, gioca anche davanti alla difesa. Poi c’è Mayuka, la stella: può diventare come Eto’o, non sbaglia mai e gioca per la squadra, attaccante moderno, completissimo, ha già segnato ovunque valanghe di gol. Il leader è Katongo, capitano. Altro uomo chiave è Mweene, il miglior portiere del continente, atletico e con grande capacità di lettura. In mezzo occhio a Kalaba, velocissimo e con ottimi tempi di inserimento. E a sinistra c’è Musonda: terzino sinistro completissimo, peccato abbia già 33 anni». 3 Ora la semifinale: come la vede? «Lo Zambia qui nel ’93 è morto, e qui risorgerà. Contro il Ghana si può vincere. E lo stesso in finale. Faranno la differenza le individualità: la forza di Sunzu sulle palle inattive, e le ripartenze micidiali di Mayuka e Katongo». GDF

L’ALTRA SFIDA

KEITA IN NOME DELLO ZIO ORA INSEGUE LA FINALE Salif è stato il primo Pallone d’oro africano. Il nipote Seydou è tornato nel Mali per batterelaCostad’Avorio tessa ampia visione di gioco, stessa tranquilla visioS ne della vita. Stessa voglia di far girare la squadra. E i fili delle loro vite che si annodano attorno all’Africa. È stato Alain Giresse, detto «Gigi», a convincere Seydou Keita a tornare in nazionale, a chiudere un polemico e autoimposto esilio di 20 mesi. Keita se n’era andato sbattendo la porta dopo la Coppa d’Africa del 2010; a Giresse la porta l’avevano chiusa quelli del Gabon, che dopo 4 anni di costruzione ed esiti faticosi ma

certi (scalpi di nazionali quali Algeria, Ghana e Marocco, un’ottantina di posizioni scalate nel ranking Fifa, un Mondiale sfiorato, perso per un gol di differenza reti) avevano silurato il francese che ballava con Platini, Tigana e Fernandez in quel favoloso centrocampo della Francia anni 80. Keita è rimasto a Barcellona a vincere e a prendere sinceri e smisurati complimenti di Guardiola, che in lui vede uno buono per tutte le occasioni e le posizioni, con un sorriso e un cuore grande così. Giresse è arrivato in Mali e ha cominciato a costruire una nazionale giovane, forte e con forte ascendente francese. Nove dei 23 convocati di questa Coppa sono nati nell’Esagono, solo Keita e Kante hanno più di 30 anni. Arrivata la qualifica-

SEYDOU KEITA, 32 ANNI, COL GABON

zione, Gigi ha affrontato l’ultima missione: il ritorno di Keita, deluso per il comportamento e la disorganizzazione della federazione nonostante il lega-

me con nazione e maglia. Che ha iniziato a vestire a 16 anni, e con cui fu miglior giocatore del Mondiale Under 20 del ’99 (e terzo posto) vinto dalla Spagna di Xavi e Casillas. Xavi e Keita si sono ritrovati. È tornato e, nella sua 20a partita di Coppa d’Africa, Keita ha tirato il rigore che ha mandato le Aquile in semifinale e il Gabon, coincidenza importante per Giresse, a casa. Strana squadra, il Mali: appena 7 Coppe d’Africa ma 5 semifinali. Nelle occasioni precedenti solo una volta il Mali ha fatto gol. Era il 1972, e poi perse la finale col Congo. Era guidato da Salif Keita, primo Pallone d’oro africano nel ’70. È stato lui ad avviare al calcio il nipote Seydou, che dallo zio ha preso eleganza e potenza. Quella forza che in bambara, lingua locale, si dice «pisansi», parola d’attualità in questi giorni. Grazie ad Alain e Seydou si è ricominciato a gridare il celebre tormentone, «Mali pisansi!». F.M.R.

OLIMPIADE A RISCHIO PER UNA SVISTA RR (s.s.) Il Qatar rischia di dire addio a Londra 2012 a causa di una clamorosa svista. La Nazionale aveva ottenuto un pari importante in Oman il 27 novembre, ma la Fifa ha rovinato la festa infliggendo la sconfitta a tavolino per 3-0 per aver schierato uno squalificato. È Abdelaziz Hatim, ammonito 2 volte nei turni precedenti e appiedato dal giudice sportivo. Ora il Qatar è 3˚ e l’Oman è balzato in 2ª posizione a un punto dalla Corea del Sud.

EMIRATI ARABI

MARADONA CANDIDATO C.T. CON ALTRI DUE RR Anche se con l’Al Wasl, 5˚ a 9 punti dalla capolista, non sta facendo benissimo, Diego Armando Maradona è tra i candidati all’incarico di c.t. della nazionale degli Emirati Arabi Uniti. La conferma arriva dal presidente federale Yousuf Al Serkal, a detta del quale l’ex Pibe de Oro figura in una lista di tre candidati. Una decisione sarà presa entro maggio. Gli EAU sono alla ricerca di un selezionatore da settembre, dopo l’esonero di Katanec.

NIGERIA

I CLUB PAGANO GLI ARBITRI ED È LEGALE RR (s. s.) La federazione nigeriana ha chiesto ai club di anticipare i soldi per il pagamento degli arbitri. La curiosa richiesta si è resa necessaria per ovviare ad un problema di liquidità: un dirigente, infatti, è scappato con la cassa alla vigilia dell’ultima giornata di campionato. La federcalcio locale ha quindi chiesto alle società un prestito, promettendo loro di restituire tutto al più presto.

GHANA

KWAME AYEW, EX LECCE, SI FA PRETE RR (m.m.d.s.) L’attaccante ghanese Kwame Ayew, 38 anni, fratello di Abedi Pelé, ha indossato la maglia di 13 squadre di 7 Paesi e 3 continenti: in Italia ha giocato al Lecce tra il ’93 e il ’95. Oggi ha cambiato vita perché «ho sentito la chiamata di Dio in sogno». Adesso è prete ed ha fondato la propria chiesa in Ghana, dove dichiara di guarire i malati di cancro. Ha una figlia biologica, studentessa universitaria negli Usa, e 7 adottivi.

COREE

LA GUERRA FRA NORD E SUD DEGLI UNDER 14 RR (s. s.) Nel corso di un torneo giovanile organizzato a Kunming in Cina, al quale partecipavano le nazionali Under 14 dei padroni di casa, delle due Coree e del Giappone, pochi minuti prima del fischio di inizio del derby tra Corea del Nord e Corea del Sud, i giovani del Nord sarebbero stati richiamati da un dirigente e costretti a rinunciare alla partita. Alla base della decisione ci sarebbero le tensioni tra i due Paesi.


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EXTRA FUN

MESSICO

PER I PUMAS ALLENAMENTO IN AUTOSTOP

IL PASSAGGIO DATO AI PUMAS

RR (n.s.) All’allenamento in

COLOMBIA

sms

UNA ZARINA PER LA CHAMPIONSHIP RR (s.m.) La notizia che il Reading (Championship, la serie B inglese) veniva comprato dal solito miliardario russo aveva fatto alzare giusto un sopracciglio di britannica disapprovazione, data l’ormai massiccia presenza straniera nel calcio inglese. Ma sapere che il riccone di turno era Anton Zingarevich (foto sotto) ha scatenato ben altri interessi. Ovvio, non per il 29enne figlio di papà tycoon, bensì per la moglie Ekaterina, detta Katsia, bielorussa di Minsk dalle sguardo dolce come il miele e le curve a prova di legge di gravità, che, dopo aver vinto nel 2006 il Supermodel of the World a New York, è finita sulla passerella di Victoria’s Secret. Sposata con Anton dal 2009, la bionda mozzafiato si definisce «una ragazza intelligente, che spesso prende le cose troppo a cuore».

autostop. Qualche giorno fa l’autobus che stava conducendo all’allenamento pomeridiano la squadra e lo staff tecnico dei Tigres Pumas, club messicano della Primera Division, di colpo si è fermato. Non è stato in grado di attraversare uno stretto tunnel sulla autostrada Città del Messico-Cuernavaca, che porta al centro sportivo del club. Quindi tutti in marcia a piedi, finché un automobilista ha concesso uno passaggio sul suo pick up a una parte degli atleti, su richiesta del presidente, Alejandro Rodriguez.

PEPE E PIPÌ RIMEDI CONTRO IL FREDDO RR (a.c) Piedi gelati? C’è il rimedio della nonna: Eddy Pepels, massaggiatore del Psv, ha svelato la sua tecnica per riscaldare i piedi dei giocatori prima dei match. «Li immergo per mezz’ora nel pepe bianco, rimedio che mi ha insegnato un’anziana signora belga. Funziona anche con le mani, come ha sperimentato il nostro portiere Tyton». Invece il n.1 Jeremie Janot, del St. Etienne, ha una soluzione artigianale: «La più efficace è farsi la pipì addosso. Una volta mancavano 15’ alla fine e l’ho fatta nella tuta, provando gran sollievo. Poi, negli spogliatoi sono andato vestito sotto la doccia».

SCIOPERO FAME Il presidente del Neuchatel svizzero fallito, Bulat Chagaev, in carcere per produzione di documenti falsi e bancarotta, ha iniziato lo sciopero della fame per professare la sua innocenza.

S QUOTE ROSA Il Blackburn ha trovato il bomber del futuro e l’ha incorporato nelle giovanili: ha 8 anni, 70 reti in 14 partite col Cleckheaton e si chiama Lily Lawson. Sì, è una bambina.

BARBIE Sylvie Van der Vaart, moglie dell’olandese del Tottenham, può festeggiare un traguardo sognato da tutte le bambine del mondo: avrà una Barbie a lei dedicata.

S SPECIAL FAN Abbattuto il City con l’Everton (gol decisivo il 31 gennaio), Gibson ha festeggiato con Rooney. L’ex compagno allo United, terminata la gara, lo aveva già omaggiato su twitter: «Ti voglio bene Gibbo».

BRASILE

ECCO LA SCARPA PER PIEDI QUADRATI RR (f.m.) Ecco la creazione del professore di disegno industriale Antônio de Mitry: una scarpa da calcio quadrata che secondo l’inventore brasiliano garantisce il calcio perfetto perché «è capace d’indirizzare la palla in rete grazie alla punta arrotondata all’interno». L’idea gli è venuta dopo aver visto per anni tanti gol sprecati: «Mi sono chiesto: come può la punta di una scarpa tradizionale colpire una sfera? Questo è il motivo per il quale l’80% dei calci non finiscono in rete». Il test lo hanno fatto i giocatori della Juventus, squadra della terza serie paulista. Il terzino Tony Maraial l’ha bocciata: «Non è possibile giocare con questa scarpa, si fatica a correre». Il preparatore Vair Campos invece l’ha promossa: «Non ho trovato grandi ostacoli, ci vuole solo un po’ di tempo per abituarsi». Potrebbe essere la soluzione ideale per i giocatori dai piedi... quadrati.

S PROMOSSO Ancelotti ha un nuovo titolo. Il tecnico del Psg ha superato l’esame di primi soccorsi, diploma necessario per allenare in Francia.

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BRASILE

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ELANO SI SCUSA PER LE CORNA IN DIRETTA TV

DELLA SETTIMANA

di FILIPPO CONTICELLO

RR (m. can.) Elano ha fatto mea culpa in tv per il tradimento della moglie Alexandra. Il centrocampista del Santos, titolare del Brasile nel Mondiale 2010, le ha chiesto scusa davanti alle figlie nel programma PHN dell’emittente cattolica Canção Nova. «Perdonami. Sono stato molto ingrato con la mia famiglia», l’ha supplicata strappando gli applausi della platea. Elano si era separato da Alexandra in seguito a una relazione con l’attrice Nívea Stelman, che aveva perfidamente inviato alla moglie un video erotico dei due amanti.

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EUROPA

RONALDO IN BICI PERDERÀ PESO? RR Hai voglia a pedalare. Per buttare giù qualche chilo, Ronaldo s’adegua ai tempi: «La moda è arrivare in riunione in bici». L’ex fenomeno diventato imprenditore evita il traffico di San Paolo, rispetta l’ambiente e la legge: s’è messo il casco...

VA A RUBA IL MONUMENTO DI VALDERRAMA

RISSA L’amichevole Bellinzona-Sparta Praga, a Jerez, è stata sospesa per rissa al 40’ pt dopo gli insulti razzisti di Pergl (ex Sparta) al camerunense Kweuke: quando quest’ultimo si è presentato in campo brandendo una sedia non c'erano più i presupposti per continuare.

S VIA! Kaviedes licenziato dal Deportivo Quito dopo 22 giorni dall’ingaggio. Il 34enne ecuadoregno ex Perugia si è visto rescindere il contratto dopo aver accumulato 3 ritardi agli allenamenti ed essersi reso protagonista di d’indisciplina.

RR (a.s.) Non c’è pace per il monumento dedicato a Carlos Valderrama, indimenticabile e pittoresco protagonista di 3 Mondiali con la maglia della Colombia. La statua che lo raffigura, inaugurata a Santa Marta nel 2002 e alta ben 7 metri, continua a essere presa di mira dai saccheggiatori, che periodicamente ne sottraggono dettagli pregiati: la scultura è infatti ricca di finiture in bronzo. Ma l’inconfondibile chioma bionda esibisce sempre la solita, impeccabile permanente marchio di fabbrica dell’ex numero 10 colombiano.

INGHILTERRA

BECKS TIFOSO ESPULSO COME UN PAPÀ QUALSIASI RR (s.m.) Beckham è stato espulso per aver risposto a un arbitro. Nulla di strano, se non fosse che è stato cacciato mentre guardava una partita di bambini in un parco di Los Angeles. È stato lui stesso a raccontarlo a ITV: in attesa che iniziasse la partita del figlio Romeo, il campione stava seguendo un match della squadra più piccola, quando l'arbitro ha dato rigore ed espulso il bimbo che lo aveva provocato, e David gli ha fatto notare che era eccessivo. Risultato: cartellino rosso pure per lui e invito ad uscire dal parco.

PER L’OLIMPIADE 2012

E ORA VUOLE RIMETTERE INSIEME LE SPICE GIRLS RR (s.m.) Che ne direste di vedere le Spice Girls di nuovo insieme 12 anni dopo il ritiro? David Beckham ci sta lavorando. Intende infatti convincere la moglie Victoria a riunirsi con le amiche per il concerto di apertura dell’Olimpiade di Londra: un’ipotesi che piace a tutte le ragazze della band tranne, appunto, alla Posh. «Mi piacerebbe tanto che ci fosse anche lei - ha detto Becks - perché l’Olimpiade significa molto per me. Ma non so bene come chiederglielo, perché mia moglie è una donna molto impegnata».

La frase DIEGO ARMANDO MARADONA ALLENATORE DELL’AL WASL

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Katsia

EXTRATIME - 7 FEBBRAIO 2012

Certi commenti di Pelé sono dovuti alla vecchiaia. Ma non lo si può biasimare: sono vent’anni che non fa nulla

Mondovisione LE PARTITE DA NON PERDERE NEI PROSSIMI GIORNI IN TV MARTEDÌ 7

MERCOLEDÌ 8

PREMIER LEAGUE Chelsea Manchester United Sportitalia 1 18.30 (rep)

COPA DEL REY Barcellona Valencia Sky Sport 1 HD 21.00

PREMIER LEAGUE Manchester United Liverpool Sky Sport 1 HD 13.45

SABATO 11 BUNDESLIGA Borussia M. Schalke 04 Sky Sport 3 HD 18.30

LIGA Osasuna Barcellona Sky SuperCalcio HD 20

LIGUE 1 Nizza Paris S. Germain Sportitalia 17.00

DOMENICA 12 COPPA D’AFRICA Finale

COPA DEL REY Athletic Bilbao Mirandes Sky Sport 1 HD 22.00

COPPA LIBERTADORES Vasco da Gama Nacional Montevideo Sky Sp. 1 HD 01.00 (9/2)

Bundesliga Bayern Monaco Kaiserslautern Sky Sport 3 HD 15.30

LIGUE 1 Lione Caen Sportitalia 19.00

LIGA Betis Siviglia Athletic Bilbao Sky Sport 3 HD 22.00

PREMIER LEAGUE Aston Villa Manchester City Sky Sport 3 HD 17.00

LIGA Real Madrid Levante Sky Sport 3 HD 21.30

Eurosport 20.00


16 EXTRATIME - 7 FEBBRAIO 2012


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