DEVE
Mauro Zarate in questi giorni è parecchio corteggiato dall’Atletico Madrid, e in questi giorni si decide il suo futuro
Zarate è in una difficile situazione con la Lazio, ma si allena comunque sorridente
Il fermento in attacco, la Lazio che cresce e cambia pelle e le cessioni che seguiranno agli acquisti di questi giorni. E’ in arrivo Cissè, come annunciato dalla nostra redazione già ieri e l’indiziato numero uno a lasciare la capitale è sicuramente Sergio Floccari. Il bomber appannato di Nicotera infatti sta maturando l’idea di lasciare il bianco e il celeste per misurare le forze altrove. Per lui nelle prossime ore si sfideranno a duello: Parma e Atalanta, mentre resta in stand-by la pista Genoa. Se Floccari è con un piede fuori dalla porta, Zàrate riflette sul suo futuro. Valutazioni, dichiarazioni e progetti per il domani. Il pibe d’Haedo resta il fulcro del mercato che verrà in casa
a Villa San Sebastiano, è stata Lazio. Reja non lo vuole, stretta Lotito ci riflette, ma intanun’alleanza to sonda il terreno dei possibili politicoacquirenti. Nonostante le parole sportiva. dell’agente Bozzo a Radio Sei di Chissà ieri: «Lotito non lo vende a meno che diedi quanto lo ha acquistato (22 tro non milioni, ndr)», gli scenari prossimi si celi potrebbero essere altri. Dalle pagianche un ne de La Repubblica a Firma di affare futuro. Alberto Abbatearrivano le parole del papà di maurito. «Ora pensa solo al ritiro con la Lazio, ma potrebbe andare a Madrid», svela papà Rolando da Moreno (Buenos Aires). Dunque l’Atletico resta alla finestra e aspetta di vendere Aguero, ma anche la Juve s’è informata. Lunedì Agnelli è stato ricevuto per 3 ore da Lotito
non riesce ad appoggiare il pallone in rete. Nel ripresa Borghi inserisce un paio di suoi pezzi da novanta: Sanchez e Valdivia. La partita si incattivisce anche per colpa di alcune strane decisioni del mediocre arbitro brasiliano Fagundes. Il direttore di gara al 17’ espelle per reciproche scorrettezze Beausejour e Carmona. Si accende una rissa in mezzo al campo. Il signor Fagundes distribuisce cartellini gialli a raffica. Il Cile chiude la partita all’attacco. Jimenez si mangia una clamorosa occasione da gol con un colpo di testa a lato da posizione più che favorevole mentre Ramos con un intervento alla disperata impedisce a Suazo di raccogliere un perfetto cross di Sanchez. Ma al 47’ è il peruviano Carrillo a beffare il suo portiere con un tocco involontario. E il Cile fa festa.
PERU’- Nazionale qualificatasi come prima insieme al Cile nella fase a gironi. Nazionale, quella del Perù, che necessita di una rapida rivoluzione calcistica nel proprio paese dove il calcio non è molto praticato. Per arrivare in Argentina i pochi tifosi dovranno macinare chilometri. BOLIVIA - Cresciuta calcisticamente con Salinas, la Bolivia ha avuto in un certo senso la consacrazione futbolistica. Quest’anno la Bolivia non è andata molto bene, ma ha avuto la grande Chance contro il Costarrica, poi eliminato 3-0 dall’Argentina. ARGENTINA -–Cresciuta negli anni 80, non solo con Maradona, ma anche con altri individui, sta rinascendo in questi anni sotto le orme di un grandissimo, tanto grande Messi da far sì che il paragone sia possibile con il grande Pibe de Oro. In questa Copa America però fino ad ora la Selecciòn non ha incantao, anzi. Si vuole rifare ai quarti con l’Uruguay. CILE Il Cile è invece un caso a parte, una variante ypsilon che ogni anno styupisce sempre più. Quest’anno sta affrontando molto bene la Copa America, peccato che la cosidetta marea Roja dei tifosi Cileni si interrompa presto per il problema appenninico
steso in area dal diretto marcatore preso in velocità, e Falcao si incarica di siglare il 2-0 che, di fatto, chiude l'incontro (28'). La Colombia va addirittura vicino al terzo gol (41'), ma Ramos spreca di testa da pochi passi dopo un cross con il contagiri del solito Armero. GESTIONE — L'intenzione della Colombia è quella di controllare il risultato, senza spingersi in avanti con l'inutile rischio di subire gol. A gestire il risultato ci pensano le puntuali chiusure di Yepes e Perea al centro e di Zuniga sulla destra, sempre pronto a chiudere gli spazi e far ripartire velocemente l'azione. Nonostante la perfetta organizzazione in campo dei cafeteros, la Bolivia rischia comunque di accorciare le distanze (54'), ma il tiro sporco di Campos a pochi passi dal portiere Martinez schizza incredibilmente alto. Per i cafeteros è facile generare giocate pericolose grazie all'atteggiamento sbilanciato della Bolivia, e a Falcao capitano due ghiotte occasioni nel giro di 5 minuti, ma il centravanti del Porto è prima in ritardo (58') e poi impreciso (63'). L’ultima emozione la regala ancora la squadra di Gomez, con il pimpante Rodallega (subentrato a Moreno) che manda di poco a lato un destro rasoterra dal limite dell’area. La Bolivia dice dunque addio alla Coppa America, mentre la Colombia vola ai quarti sulle ali dell’entusiasmo. E all'Argentina non resta che vincere per evitare una clamorosa (e umiliante) eliminazione.
Due espulsi e sei ammoniti. Una battaglia. Alla fine la spunta il Cile grazie a una clamorosa autorete nei minuti di recupero di Carrillo, su azione da calcio d’angolo. Un risultato che permette alla nazionale di Borghi di chiudere il girone al comando e di finire, nel tabellone dei quarti, dalla parte opposta dell’Argentina. Che resta la squadra da battere. Partita strana. Borghi e
Markarian, avendo già la qualificazione in tasca partono con molti titolari in panchina. Le seconde linee, però, si battono con grande determinazione.
SOLO UN TEMPO PER SANCHEZ — Nel Perù si mette in mostra l’attaccante Chiroque, un trottolino dal dribbling fulminante, che crea più
volte il panico nella difesa avversaria. Il Cile crea due buone occasioni da gol ma Paredes (14’) arriva con un attimo di ritardo sul cross di Suazo e lo stesso Suazo (37’) non riesce a inquadrare la porta con un destro al volo all’altezza del dischetto del rigore. L’ultima emozione del primo tempo la regala però la squadra di Markarian con Ramos che, piazzato sulla linea di porta,
Marchetti è un gran portiere e questo lo sappiamo tutti.. nonostante sembra che a Sky non se ne siano accorti.. ma va bene lo stesso. La mia paura è piuttosto quella che l’ex Cagliaritano non riesca a riprendere la forma, dopo l’anno scorso di stop. Eppure da Auronzo di Cadore arrivano incoraggianti notizie, che parlano di una sua grande forma che potrebbe migliorare nelle prossime ore. Intanto a Roma è arrivato anche Cissè. Con lui lo hanno seguito svariati giocatori di alto calibro tranne Stankevicius. Lotito si è impazzito? Oppure è una marionetta ia-ia -o. Questo non lo sappiamo, ma che sorprese che ci sta regalando.
Sembrava non finire mai, ma alla fine il digiuno da calcio giocato di Federico Marchetti è terminato: Marchetti è il nuovo portiere della Lazio: ”Mamma mia, quasi non mi sembra vero di essere qui a Roma, in una nuova squadra per cominciare a lavorare e tornare a giocare in porta. Io amo fare il portiere” ha detto il nuovo guardiano della porta laziale. Marchetti, ex numero uno del Cagliari, è stato fermo per un anno a causa di un litigio con il presidente rossoblu Massimo Cellino: “Per l’esattezza, ad oggi sono 371 giorni che non gioco una partita ufficiale e vi assicuro che non è stato facile. Il motivo della lite? Se devo essere sincero ancora stento a comprenderlo, anche perché non ho fatto né detto niente di male, se non la verità e quello che pensavo. Io sono fatto così come mi vedete: chiaro e limpido. Non sono un paravento come qualcuno mi ha definito. Del resto non c’è niente di male nell’aver ammesso di essere felice di poter giocare la Champions, pur premettendo che stavo comunque bene a Cagliari. L’ho detto perché in quel momento c’era la possibilità di andare alla Sampdoria, ma poi non se n’é fatto nulla; ma da quel momento ho passato tutto quello che ho passato”.
PAROLE DA LEADER Cana ed Hernanes ai microfoni del CDS TV, usano parole forti, ma bellissime Niente profezie, questa volta. Ma la profon-da convinzione che stia nascendo un gruppo fortissimo. La Lazio cre-scerà ancora, ha assicurato Herna-nes, convinto di continuare a mi-gliorare, come racconta la sua car-riera. E se il 22 maggio a Lecce è tramontato il sogno della Cham-pions per soli sei gol in meno nella differenza reti generale con l’Udi-nese, è ovvio che migliorare il piaz-zamento della passata stagione significherebbe salire sul podio del campionato. Sono i giorni dell’ab-braccio con il popolo biancoceleste, che ha accompagnato la Lazio sotto le Tre Cime di Lavaredo. Il talento di Recife fatica e si diverte, dall’albergo al campo di allenamento si muove con la bici, quasi mai con il pullmino, si ferma ogni volta per una foto, un autografo, un saluto ai suoi tifosi. E’ il più generoso e di-sponibile del gruppo. «Questo paese è bello. Mi piace, è molto tran-quillo. Ho saputo, prima di partire, che ci sono tremila abitanti. E poi sono arrivati anche tanti tifosi. Ci hanno accolto con amore, con affet-to. Mi fermano per gli autografi. Ho pensato che sarebbe bello riuscire ad accontentare tutti. Così ho deci-so, dopo ogni allenamento, di dedi-care dieci minuti alla gente» ha raccontato il Profeta in una lunga confessione a Lazio Style Radio che si è trasformata nel finale in una confe-renza-stampa. CRESCITA – Il pensiero ai tifosi
mo sbagliato nella passata stagione, cercheremo di non ripetere gli stessi errori. Sono convinto si possa migliorare». […] OBIETTIVI – Champions sfumata d’un soffio e 11 gol realizzati all’impatto in Italia. Hernanes ha fissato il prossimo traguardo: « Cercherò di fare ancora meglio. Ogni anno è aumentato il numero dei gol che ho realizzato. Se guardo alla mia car-riera, è sempre stato così. Sono mi-gliorato di stagione in stagione. Non voglio fermarmi. Devo migliorare anche nella prossima stagione. Cre-scere ancora, questo è il mio obiet-tivo e penso si possa dire la stessa cosa per la Lazio » . Non ha voluto parlare apertamente di Champions o di scudetto. Ha spiegato il motivo: « Non so cosa stanno facendo le al -tre, bisognerà capire come finirà il mercato. Meglio aspettare a parlare. Ora è presto per le valutazioni». FORMA – Sul campo appare brillante, reattivo, molto di più rispetto all’ultima parte del campionato. «Sto be scorsa ho ricevuto affetto, amore, -ne, mi sento quasi pronto, anche un entu-siasmo incredibile. E per questo motivo desidero ringrazia- se abbiamo fatto solo cinque giorni re. Ai tifo-si dico che vogliamo fare di preparazione e resta un mese da -vanti. Mi piace l’allenamento che di tutto per onorare la maglietta stiamo facendo, soprattutto quello della La-zio ». La crescita, il procon le slitte ( ripetute sui 30 metri gresso, il mi-glioramento. Sono trascinando dei pesi, ndi) perché è questi i concetti a cui si ispirano tutte le risposte del numero 8 bian- un lavoro dinamico, si acquista vecoceleste. « Sappia-mo dove abbia- locità e poi sembra di acquistarne. della squadra biancoceleste è stato co-stante. Hernanes l’ha trasformato quasi in una promessa. «Io mi sen-to di ringraziare tutti, perché dal mio arrivo a Roma l’estate
SANGUE FRED Il Brasile si salva grazie a Fred nel finale. 2-2 coi Paraguay, ma ora la vittoria è d’obbligo. Il tricolor gioca male ed è nervoso. L’Argentina vola con Aguero, il Cile è mostruoso. Grande Colombia.
Tre indizi costituiscono una prova. La prova che la Colombia è sicuramente tra le liete sorprese di questa Coppa America dalle gerarchie capovolte. La conferma arriva dopo la vittoria in scioltezza sulla Bolivia, che regala ai cafeteros il primo posto matematico nel gruppo A dell'Argentina. La squadra di "Bolillo" Gomez apre le marcature dopo un quarto d'ora e chiude l'incontro dopo nemmeno mezz'ora con Falcao, autore della doppietta incisiva e goleador del torneo con il peruviano Guerrero (anch’egli a 2). Il bomber del Porto, che va vicino al terzo gol personale in altre tre
occasioni, si guadagna l’etichetta di migliore in campo. Ma sono da applausi anche il napoletano Zuniga e, soprattutto, Armero, che macina chilometri sulla fascia servendo preziosi assist per i compagni e procurandosi il rigore del raddoppio. Per la Bolivia, chiamata a un'impresa, a nulla è servita la presenza sugli spalti del presidente Evo Morales, che all'ultimo momento ha deciso di non mancare. PARTENZA SPRINT — La Bolivia cerca di prendere il controllo del gioco con uno sterile possesso
palla, ma la Colombia passa alla prima occasione (14') con Falcao, che scatta sul filo del fuorigioco lanciato in profondità da Moreno e trafigge Arias con una rasoterra basso e angolato. La Bolivia prova a reagire subito con Martins (17'), ma Yepes chiude in maniera provvidenziale anticipando l'attaccante boliviano. La Bolivia prova a spingersi in avanti in cerca del pareggio, prestando il fianco agli affondi di Falcao, ben supportato da Moreno e Ramos, e di Amero. Ed è proprio su un affondo del terzino dell'Udinese che nasce il raddoppio colombiano. Armero viene infatti
TRAGEDIA Succede all’Arke Stadion. Crolla un pezzo di stadio, 1 morto e 16 feriti. Un operaio ucciso da un pezzo dello stadio che stava crollando. E’ inchiesta
Una persona è morta e 16 sono rimaste ferite a causa del crollo del tetto dello stadio del Twente, a Enschede (Olanda). Questo il bilancio fatto dal sindaco della città olandese. L'ospedale locale non ha voluto fare commenti e ha detto ai giornalisti di contattare la municipalità di Enschede. I lavori avevano lo scopo di estendere la capacità dello stadio da 24mila a 30mila posti, aggiungendo un nuovo livel-
lo sopra quelli esistenti. Uno dei sedici feriti resta in "condizioni gravi". CEDIMENTO Il cedimento dello stadio Grolsch Velste del Twente (lo scorso anno è arrivato secondo in campionato e ha fatto la Champions League) è probabilmente da collegare ai lavori iniziati a marzo e ancora in corso per aumentare la capacità della struttura. "È caduto con un enorme rumore, come un castello di carta che
cede", ha raccontato un testimone. Sul posto è subito accorso un ingente numero di poliziotti, vigili del fuoco e ambulanze. COME IN UN FILM "Queste cose si vedono nei film catastrofici, non nella vita reale", ha commentato Joop Munsterman, presidente del Twente, spiegando che l'intero club è sotto shock. “ Un disastro che ha colpito la società gravemente. Ma i tifosi non ne vogliono sapere, già ci sono i primi abbonamenti.
Ma, soprattutto, Mou ha fatto la radiografia della sua rosa. “Voglio 21 giocatori più i tre portieri, e ne abbiamo già 20. Sono contento perché il mercato chiude il 30 agosto e abbiamo già il 90% della rosa confezionata. Ci manca un giocatore, e sarà un attaccante. Di Neymar so solo che è un giocatore del Santos, così come Aguero è dell’Atletico Madrid e Adebayor del Manchester City. Però magari il più vicino è proprio Adebayor, che ha già passato 6 mesi con noi”. Il Madrid aveva fissato col City in 15 milioni il prezzo di riscatto del togolese ma a fine stagione non ha esercitato il proprio diritto. Adebayor è del City ma Mancini non lo vuole. “Nessuno al City ha avuto il coraggio di dirmi in faccia ciò che sarà di me”, si è lamentato la scorsa settimana l’africano. A Madrid le indicazioni sull’attaccante continuano però ad andare verso Neymar. Subito, come vorrebbe il Real, o a gennaio, come vorrebbe il Santos. Il Real rimane sicuramente in corsa per il titolo, che è ormai da tanti anni in mano al Barcellona. Ma Mou si sa, dopo aver vinto una Coppa di Spagna, non vede l’ora di vincere anche lo scudetto.
La tendenza e gli ideali
primo Circolo Biancoce-
andavano i Laziali, finiva
politici di gran parte
leste nasce ai Parioli,
in rissa. Insomma, quel-
degli ultras Laziali, li
quartiere nobile della
la del Laziale non è mo-
conoscono tutti. Una
Capitale, mentre il pri-
da, il carattere destrorso
nomea che parte da
mo Club Romanista, ha i è nel D.N.A. del Laziale,
lontano, agli albori del
suoi natali nella popola-
da sempre. Oggi (anche
secolo. Chiaro e signifi-
re Testaccio.
se con le nuove leggi
cativo è il simbolo, la
Due fazioni all'interno
repressive un pò meno)
figura ario-romana per
della stessa città, dun-
nelle varie curve d'Italia
eccellenza: l'Aquila, di
que, una spaccatura che
si assiste ad un vero e
natura regale. Sin dall'e-
fu ancor più evidente
proprio boom della Cro-
tà Repubblicana l'Aquila
negli anni '70, quelli del
ce Celtica. Tifoserie, che
fu in Roma l'insegna
dopo '68, delle proteste
una volta erano comuni-
delle Legioni, tanto che
di piazza e delle guerre
ste tra i comunisti, stan-
Cesare e Tacito ci riferi-
studentesche. Allora
no cambiando (Roma) o
scono del detto"Un A-
andare allo stadio e
hanno cambiato tenden-
quila per ogni Legione,
soprattutto al derby, non za politica(Juventus),
nessuna Legione senz'A- voleva solo dire andare
per cercare di essere
quila!", poichè l'effige
ad una partita di calcio,
nere tra i neri, troppo
legionaria era costituita
ma anche assistere a
comodo e troppo mo-
dal rapace dalle ali spie-
schieramenti politici. Da daiolo, i Laziali erano
gate con una folgore tra
una parte i neri, i Fasci,
considerati Fascisti negli
gli artigli, simbolo di
dall'altra i rossi, quelli
anni '70, contro tutto e
forza e combattività.
dell'autonomia operaia,
contro tutti. Ma il pro-
Evidente quindi il moti-
pronti ad affrontarsi e
blema non è essere di
vo percui una certa parte darsele di santa ragio-
destra o di sinistra, o-
della popolazione si
ne.All'epoca la stragran-
gnuno ha il proprio ri-
avvicinò alla società
de maggioranza dei
spettabile pensiero, il
biancoceleste e l'altra, la
giovani e delle tifoserie
problema è un altro: è
maggioranza, si schierò
erano di sinistra, e in
giusto portare la politica
con la popolare
Italia le tifoserie di de-
all'interno della Curva?
a.s.Roma. La Lazio è da
stra si potevano incon-
E' possibile trovare una
sempre considerata la
trare solo a Milano
risposta a questa do-
squadra nobile della
sponda nerazzurra, a
manda, quando poi ne
città, in contraddizione
Verona e ad Ascoli. Il
sorge un'altra: è altret-
con l'anima più popolare resto delle curve italiane
tanto giusto vedere poli-
e proletaria della Roma.
erano spazi occupati da
tici nelle tribune d'ono-
Basti pensare ai primi
giovani della sinistra
re? Non è anche quella
circoli sportivi delle due
extra-parlamentare, fu
politica negli stadi?
compagini capitoline: il
per questo che dove
L’appello è per lui come per altri che staranno leggendo questo settimanale. Ogni settimana infatti Laziali bella gente va in onda sulla Tv! Di You tube con il canale TheLBGtv, le news sul sito e infine.. Facebook! Si, proprio il social network attraverso il quale voi tutti ci avete conosciuto. Ora inoltre, potete essere protagonisti così come lo è stato S.S. Lazio 1900, che ringrazio, per poter scrivere un vostro pensiero, qui a lato più che un pensiero sembra un pensierose, ma va quasi meglio. Che aspettate? Diventate anche voi i protagonisti della rivista settimanale di LBG! Come fare? Basta chiedere l’amicizia a Gianluca Palamidessi (foto di Zarate e Matuzalem) e spedire via messaggio il proprio articolo. Per crescere insieme, e diventare più grandi.