Replay - Anno 3 - Numero 65 - 11/2/2012

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Replay - Anno 3 - Numero 65 - 11/2/2012

LBG magazine

Mega Poster di Miro Klose Sono tutti contro Lotito Estero: Quanto si simula?



Noi felici pochi Gianluca Palamidessi

Tutto il mondo contro Lotito Claudio Lotito È alla gestione della Lazio dal 2003. Questo è il suo 9° anno alla guida della Lazio dell´acquisto della squadra da parte dell´imprenditore specializzato in pulizie governava la Regione e ne sponsorizzò l´ascesa. «La destra ce l´ha messo e adesso la destra ce lo tolga dai piedi», si sono sfogati ancora ieri i tifosi della Lazio. «In tutta la regione siamo 80mila. Se ci mettiamo d´accordo e sulla scheda elettorale scriviamo "Lotito vattene", oppure "Lotito non è il mio presidente", forse capiranno che con noi non si scherza». Sono arrabbiatissimi, gli "aquilotti". Da qui l´idea di annullare la scheda con scritte eloquenti. Minacce destinate a restare solo nell´etere? «La rabbia è tale che tutti vogliono vedere risultati concreti, non si accontenteranno delle promesse. E devono arrivare prima delle elezioni, sennò saranno guai», sorride Scarcelli. La Polverini è avvertita. Bastava ascoltare Claudio, uno dei tifosi intervenuto ieri su RadioIncontro: «Lotito rischia di rovinare la campagna della destra, si sa che è stato portato da quella parte lì».

l tam tam corre da giorni sulle radio private romane e i forum biancocelesti. «Boicottiamo il voto regionale». La furia degli ultrà contro il presidente della Lazio Claudio Lotito, ribattezzato "Lotirchio" e accusato di voler distruggere la società ormai terzultima in classifica, irrompe nella campagna elettorale. E rischia di far perdere consensi a Renata Polverini, la candidata del Pdl che annovera fra i suoi alleati più fedeli quel Francesco Storace che ai tempi

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Sarà per questo che, domenica sera, ci ha provato Alemanno a correre ai ripari: «Esprimo grande preoccupazione per questo ennesimo risultato negativo della Lazio», ha dichiarato a sorpresa - con una nota timbrata Campidoglio - dopo la sconfitta contro il Catania. «Mi pare incredibile che nel giro di pochi mesi questa squadra sia passata dai successi di coppa alla zona retrocessione. Pur nel rispetto dei diversi ruoli, invito tutti coloro che hanno responsabilità nella vita della squadra ad impegnarsi al massimo per allontanare lo spettro della retrocessione». In gioco, per il sindaco di Roma, c´è la partita elettorale.


Replay è un magazine a cura di Gianluca Palamidessi, direttore di LAZIALI BELLA GENTE. GENTE net, e vicedirettore della pagina face book LAZIALI BELLA GENTE Facebook. Si ringraziano la Gazzetta dello

Sport, Il corriere dello Sport, Radiosei, GS e la Lazio siamo noi. it Noi.it. Inoltre un ringraziamento alla fondazione Sandri

Rubriche

sa La Lazio siamo noi

3/NOI FELICI POCHI di Gianluca Palamidessi

16/Lazio 2-0 Milan Grande prestazione, e grande vittoria Il Messaggero

7/IL CORSIVO di Matteo Marani

Lazio 10/Brocchi festeggia la Lazio Lazionews.eu 11/Infermeria, Lazio a pezzi Lazionews.eu 12/WINNER LAZIO Tre grandi partite per tre grandi prestazioni dei biancocelesti. Peccato col Genoa per la sconfitta, ma grandi prestazioni con Chievo e Milan 14/Chievo 0-3 Lazio Grande Lazio trascinata da Lulic, Hernanes e Klose. Ma non solo La Lazio siamo noi 15/Klose ed Hernanes. I gemelli del gol Curiosità. Quando segna Hernanes segna Klose e vicever-

17/Genoa 3-2 Lazio Sconfitta a testa alta e 4° poto mantenuto Il Messaggero

Italia 18/Il Catania non si arrende Con la Roma vuole i 3 punti Il Corriere dello Sport 19/“A Torino solo lamentele” Prima della sfida col Milan Il Corriere dello Sport 20/IL POSTER DI MIRO K. 11 Trovate tutte le indicazioni per scaricare il poster di Miroslav Klose realizzato da PalaSSL con il famoso Palaeffect! Gianluca Palamidessi 22/ROMA E FIORENTINA Grande Roma con l’Inter e grande Fiorentina con

l’Udinese per un punteggio di 3-2 Corriere della Sera 24/Roma 4-0 Inter Corriere della Sera 25/Tutto il resto della A Corriere della Sera 28/CALCIO MALATO Nostra inchiesta con l’aiuto della Gazza sulle frequenti simulazioni che accadono all’estero e non solo… La Gazzetta dello Sport




Il corsivo Matteo Marani

Il calcio si veste di bianco

l tam tam corre da giorni sulle radio private romane e i forum biancocelesti. «Boicottiamo il voto regionale». La furia degli ultrà contro il presidente della Lazio Claudio Lotito, ribattezzato "Lotirchio" e accusato di voler distruggere la società ormai terzultima in classifica, irrompe nella campagna elettorale. E rischia di far perdere consensi a Renata Polverini, la candidata del Pdl che annovera fra i suoi alleati più fedeli quel Francesco Storace che ai tempi dell´acquisto della squadra da parte dell´imprenditore specializzato in pulizie governava la Regione e ne sponsorizzò l´ascesa.

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«La destra ce l´ha messo e adesso la destra ce lo tolga dai piedi», si sono sfogati ancora ieri i tifosi della Lazio. «In tutta la regione siamo 80mila. Se ci mettiamo d´accordo e sulla scheda elettorale scriviamo "Lotito vattene", oppure "Lotito non è il mio presidente", forse capiranno che con noi non si scherza». Sono arrabbiatissimi, gli "aquilotti". A farne le spese, venerdì scorso, lo stesso Storace, accusato in diretta da un ascoltatore su RadioRadio: «Sei tu che ti sei inventato Lotito e tu lo devi convincere ad andare». A poco è servita la difesa accorata del leader della Destra: «Nel 2004 la Lazio stava fallendo e noi ci siamo limitati a confermare alla Banca di Roma che lui, come imprenditore, vantava crediti nei confronti della Regione». Per gli "aquilotti" è lui il colpevole. «Sciacallaggio politico in vista delle elezioni», s´è offeso il patron biancoceleste. A certificare la tentazione della ritorsione da consegnare al segreto dell´urna è Francesco Scarcelli, conduttore del

filo diretto con i tifosi "La Lazio siamo noi", nonché autore e interprete di Non mollare mai, l´inno biancoceleste cantato ogni domenica allo stadio: «Per cercare di far abdicare Lotito gli ultrà le stanno provando tutte, ma ultimamente il leitmotiv più gettonato è il boicottaggio del voto. Il ragionamento è questo: siccome si sa che Lotito ha preso la Lazio grazie alla destra, ora la destra deve mandarlo via». Da qui l´idea di annullare la scheda con scritte eloquenti. Minacce destinate a restare solo nell´etere? «La rabbia è tale che tutti vogliono vedere risultati concreti, non si accontenteranno delle promesse. E devono arrivare prima delle elezioni, sennò saranno guai», sorride Scarcelli. La Polverini è avvertita. Bastava ascoltare Claudio, uno dei tifosi intervenuto ieri su RadioIncontro: «Lotito rischia di rovinare la campagna della destra, si sa che è stato portato da quella parte lì». Sarà per questo che, domenica sera, ci ha provato Alemanno a correre ai ripari: «Esprimo grande preoccupazione per questo ennesimo risultato negativo della Lazio», ha dichiarato a sorpresa - con una nota timbrata Campidoglio - dopo la sconfitta contro il Catania. «Mi pare incredibile che nel giro di pochi mesi questa squadra sia passata dai successi di coppa alla zona retrocessione. Pur nel rispetto dei diversi ruoli, invito tutti coloro che hanno responsabilità nella vita della squadra ad impegnarsi al massimo per allontanare lo spettro della retrocessione». In gioco, per il sindaco di Roma, c´è la partita elettorale.




Lazionews.eu

Lazio

Brocchi festeggia la Lazio rentasei anni e non sentirli. Questo è Christian Brocchi, il centrocampista biancoceleste che oggi festeggia il suo 36esimo compleanno. Ormai è da tanto, troppo tempo che è lontano dal terreno di gioco a causa di un infortunio e non vede l’ora di scendere in campo, di tornare a essere utile alla causa. In occasione di questa ricorrenza, Brocchi è stato contattato da Sky Sport 24 e ha rilasciato alcune dichiarazioni: «Oggi ho una giornata di controlli, per vedere a che punto sono. Purtroppo non potrò esserci contro la mia ex squadra, ma in generale mi dispiace non poter dare una mano alla squadra.Meritiamo maggiore considerazione non solo nei confronti della Roma ma anche di altre squadre. Noi comunque dobbiamo continuare a far bene e a farci valere in campo, poi tanto lo dice la storia quale delle due e’ la prima squadra della capitale. Stiamo facendo un grande campionato, ci sono state partite in cui non abbiamo raccolto quanto meritato e altre magari in cui siamo stati fortunati».

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Lazionews.eu

Lazio

Infermeria, tornano i pezzi giocatore salterà sicuramente la sfida di giovedì contro il Cesena. Intanto, la Lazio torna ad allenarsi domani, ma non al Centro Sportivo di Formello. Infatti, la sede biancoceleste è ancora inagibile dopo la nevicata che si è abbattuta sul paese a Nord si Roma. Resta ignoto il luogo dove si ritroverà la squadra.

a Lazio si trova in piena emergenza da molte settimane. Mr Reja si trova in difficoltà a causa dei mancati acquisti e alle prese con un organico falcidiato dagli infortuni. Il problema principale all’inizio riguardava il centrocampo a causa degli infortuni di lunga data di MAURI, BROCCHI e CANA. Purtroppo anche l’attacco, complici la partenza di CISSE e SCULLI, si ritrova povero di valide alternative. ROCCHI ne avrà per almeno 15 giorni, il nuovo arrivato ALFARO non è ancora pronto, rimane quindi solo KLOSE a dover mettersi sulle spalle l’intero attacco biancoceleste. Fortunamente dall’infermeria sembra che KOZAK risulti clinicamente guarito dalla pubalgia. Ci vorrà ancora qualche giorno di allenamento e di cure prima di rivederlo almeno in panchina. La sua ultima apparizione risale al 14 Novembre, data in cui segnò il goal qualificazione ai sedicesimi di Europa League contro lo Sporting Lisbona. Il suo rientro è previsto, salvo complicazioni, per il 16 Febbraio contro l’Atlético Madrid. Reja e i tifosi sperano…

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Buone notizie arrivano dalla Clinica Paideia, dove oggi Andrè Diassi è sottoposto alle visite mediche. Infatti, per il centrale brasiliano non ci sarebbe nessuna lesione e si spera quindi di recuperarlo a breve. I tempi per il suo ritorno in campo verranno però stabiliti solo domani verso l’ora di pranzo; tuttavia, il

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Lazio

Campionato


A Verona grandissima prestazione della Lazio. 3 punti d’oro e grande ritorno alla vittoria, contro il Chievo. Dopo tre giorni vittoria contro Lotito della squadra contro il Milan. Grandioso Hernanes e Reja, ma tutti dal primo all’ultimo. Peccato per Genoa, sconfitta per 3-2. La Lazio torna al successo ed è meritato. di ANTONIO MAGLIE


La Lazio siamo noi

Lazio

Grandissima Lazio col Chievo, 3 gol e tutti a casa ilano è stata fatale, due volte in quattro giorni. Due sconfitte c ont ro Inter e Milan, in campionato e in C o p p a Italia. La Lazio cerca il riscatto anche se la mente di molti è ad un mercato che fa fatica a sbloccarsi: Cisse verso Londra, Honda in bilico e tanti rumors. Il calciomercato è agli sgoccioli, Reja pretende rinforzi perchè il centrocampo è ridotto all'osso e da due mesi giocano sempre gli stessi e gli impegni vanno intensificandosi: la società ci prova ma per ora non sono arrivati i risultati sperati. Il tecnico goriziano allora, contro il Chievo, chiede gli straordinari a Ledesma, Gonzalez e Lulic che formano il terzetto di centrocampo davanti a Konko, Biava, Dias e Radu. Hernanes si muove alle spalle di Rocchi e Klose. La Lazio parte bene e prende subito in mano il pallino del gioco, con Ledesma a impostare ma soprattutto Gonzalez e Lulic a sprintare e mettere in difficoltà la difesa clivense. Al 4' Hernanes imbecca proprio il bosniaco che, però, solo davanti a Sorrentino si fa ipnotizzare. I biancocelesti sono vivi anche se la qualità del gioco offerto non è proprio altissima. Hernanes ripiega spesso a centrocampo e dà una mano in fase di costruzione, così Ledesma può anche dedicarsi a contenere. Al 21' ancora Lulic si trova in area di rigore, il numero 19 gestisce bene e fa da sponda per Rocchi il cui tiro diventa un assist per Hernanes che da due passi mette dentro. Una volta trova il vantaggio i biancocelesti provano ad amministrare ma il Chievo si fa vivo due volte in maniera pericolosa: prima con Luciano che al 22' spara alto da buona posizione e poi con Pellissier che al 29' chiama Marchetti ad una bella parata. Reja si arrabbia con Rocchi perchè lo vorrebbe più partecipe alla fase di ripiegamento ma la 14 - Replay - 11/2/2011

Lazio controlla abbastanza bene le sporadiche offensive gialloblu. La partita non è bella, i biancocelesti non creano grandi occasioni e solo un tiro di Hernanes al 42' chiama Sorretino alla parata a terra. La ripresa parte senza cambi. L'avvio è vibrante perchè le squadre sono lunghissime e quindi le occasioni fioccano da una parte e dall'altra ma è Lulic, sempre lui, a sfiorare il gol in due occasioni: prima liberato da Klose tira centralmente, poi una volta rubata palla a Cesar calcia alto da posizione invitante. Il Chievo, però, non sta a guardare e su un cross di Jokic, Dias rischia l'autogol ma Marchetti è ben posizionato. La Lazio gioca con sicurezza a centrocampo e in avanti Rocchi si muove molto, favorito anche dal lavoro di Klose che si abbassa e aiuta il centrocampo. Al 64' Reja toglie Hernanes e inserisce Matuzalem per dare geometrie e sostanza alla mediana. Cinque minuti dopo Lulic unisce tutto quello c'è di bello e di brutto in un'azione offensiva: parte dai 25 metri, salta due difensori, poi anche Sorrentino ma a porta sguarnita centra la traversa. Passano 60" e dall'altra parte è Thereau a sprecare da buona posizione ma è bravo Marchetti a chiuedere lo specchio al francese. La partita è aperta perchè le squadra non pensano a difendersi ma i biancocelesti provano a raddoppiare mentre il Chievo a trovare il pari. Reja all'80' toglie Rocchi e inserisce Cisse, il francese ci prova di testa ma Sorrentino non ha problemi. Poco dopo Cisse lancia Klose che dipinge una meraviglia: parte in velocità, brucia Andreolli e di esterno destro batte Sorrentino. Il tedesco non è sazio e qualche secondo dopo servito da Gonzalez fulmina Sorrentino con un tiro secco e angolato. Miro vola a quota 11 (i gol sarebbero 12 se la Lega gli avesse assegnato quello contro l'Udinese) in campionato e trascina la Lazio ad una vittoria che la rilancia anche complice gli scivoloni di Udinese, Inter, Napoli e al mezzo passo falso della Roma. Reja può sorridere e adesso aspetta buone notizie dalle ultime ore di mercato anche perchè mercoledì all'Olimpico arriva il Milan e stavolta i tifosi vorrebbero esultare.


La Lazio siamo noi

Lazio

Klose ed Hernanes. I gemelli del gol non perdonano mai

ernanes apre la strada a Klose: se segna il Profeta, segna anche Miro. E’ successo cinque volte: contro Cesena, Fiorentina, Roma, Atalanta e Chievo. Hernanes apre le danze e Klose chiude i giochi, è accaduto di nuovo ieri, si trascinano a vicenda. Sono la premiata ditta del gol, si divertono così. Cisse ha deluso, per fortuna della Lazio si è messo a segnare Hernanes e il tedesco s’è confermato goleador di razza. Il brasiliano è carico, ha segnato la terza rete del 2012, aveva centrato il bersaglio contro l’Atalanta, contro l’Hellas Verona in Coppa Italia (i veronesi lo ispirano...) e ha messo la firma sul tabellino al Bentegodi: «Quando sei convinto di una cosa non c’è bisogno di trovare il gol per avere conferme, Cinque volte in gol nella stessa partita: è successo con Cesena, Fiorentina, Roma, Atalanta e Chievo occorre mantenere la fiducia in se stessi, nei propri mezzi e il risultato è una conseguenza. Siamo tranquilli, sappiamo giocare a pallone e vinceremo», aveva profetizzato a fine primo tempo ai microfoni di Sky. E’ stato un buonissimo profeta e ha regalato chicche di filosofia.

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I NUMERI - Hernanes ha realizzato la quinta rete in

questa serie A e ogni volta che ha segnato la Lazio ha vinto. Sta viaggiando su ottimi ritmi e c’è ancora mezza stagione a disposizione. Sogna di superare il primato di reti dell’anno scorso, vuole andare avanti in Europa League, vuole centrare la qualificazione in Champions. Hernanes, come Klose, ha tanti sogni. Uno di questi riguarda il Brasile: spera di essere convocato come fuori quota alle Olimpiadi di Londra 2012, per riuscirci deve continuare a far bene, deve stupire il più possibile. Ora c’è da pensare al Milan, si giocherà mercoledì sera, sarà una grandissima partita, un grandissimo appuntamento. Hernanes ieri si è beccato un giallo, è entrato in diffida, deve stare attento. In passato veniva ammonito pochissimo, quest’anno sta giocando con più personalità, ha imparato a farsi valere nei contrasti, non tira mai la gamba indietro. E’ cresciuto nelle due fasi di gioco, prima pensava solo ad attaccare, da quando è arrivato in Italia, grazie agli insegnamenti di Reja, ha capito che deve dare una mano anche in fase di copertura. Il calcio italiano è più fisico rispetto a quello brasiliano, non è stato facile ambientarsi subito, ma ci è riuscito. Hernanes non è soltanto un uomo di fantasia, sta completando la sua trasformazione: migliora come goleador ed è diventato un lottatore, un gladiatore ed è destinato a crescere ancora molto. Lui e Klose sono estro e potenza, precisione e classe. E’ nata una nuova coppia, bella e vincente. Brasiliana-tedesca. 11/2/2012 - Replay - 15


Il Messaggero

Lazio

La Lazio fa il colpaccio col Milan. 2-0 e zona Europa

Rocchi più Hernanes, la Lazio centra l'impresa di battere il Milan e soprattutto quella di andare oltre l'emergenza infortuni, l'aria di contestazione allo stadio e il clima di nervosismo di Formello, dove ieri è andato in scena un duro confronto sul tema «mercato fallito» tra squadra - Rocchi, Ledesma e Klose - Lotito, Tare e Reja. Il tecnico, a fine partita, ha ammesso: «Un po' d'amarezza c'è stata, ma è inutile parlarne, devo andare avanti coi giocatori che ho». Una vittoria che quasi sorprende. «Abbiamo dimostrato di non essere Klose-dipendenti - ha detto Reja a caldo - Abbiamo battuto il Milan con una grande prestazione soprattutto in difesa. Bisogna fare un monumento a questi ragazzi. Gonzalez e Lulic hanno davvero sciorinato una gara perfetta». L'unica via che Reja poteva imboccare per sconfiggere il Milan. Ma certe partite non si vincono solo con la tattica: «In questa squadra ci sono gli uomini, non è solo tattica. Abbiamo voluto vincere la gara, abbiamo saputo attendere a abbiamo colpito, mostrando una grande capacità di leggere le partite». 16 - Replay - 11/2/2012

Basterà a nascondere l'emergenza? «Il centrocampo è un po' sguarnito ma abbiamo preso Candreva. È chiaro che ci si aspettava un po' tutti qualcosa in più dal mercato, ma non siamo riusciti a centrare gli obiettivi. Peccato, questo era l'anno giusto per sfruttare i problemi delle altre. Adesso spero che reggeremo fisicamente». Hernanes dopo il gol (Eidon) Hernanes è stato protagonistaassoluto e non solo per il gol segnato. «La squadra aveva bisogno di questa vittoria - ha detto il brasiliano a fine match - Mancava un successo importante e siamo riusciti a ottenerlo». Il Profeta è uscito a due minuti dalla fine per una distorsione alla caviglia, Dias invece per un problema muscolare da verificare oggi: l'emergenza si allarga e il mercato non è stato d'aiuto. «Speravamo anche noi che arrivassero rinforzi - ha ammesso Hernanes - Ma sappiamo che la società ha fatto il massimo per portare qualcuno.


Il Messaggero

Lazio

Sconfitta col cappello in giù. Genoa 3-2 Lazio, brutto ko

azio sconfitta a Genova 3-2. Il ko arriva al termine di una gara anche sfortunata e ricca di errori individuali. Decidono gli episodi e una formazione, quella laziale, troppo rimaneggiata. Tornano così le polemiche per il mancato arrivo di giocatori nel mercato di gennaio. Rossoblù in vantaggio con Palacio e la doppietta di Jankovic. Il rigore di Ledesma riapre la partita. Espulso Diakite. Al 45° della ripresa Gonzalez per il 3-2. Ma finisce così. La Lazio frena. La trasferta di Genova spegne l'entusiasmo della vittoria all'Olimpico contro il Milan. Lotito però non ci sta: «Il campo era impraticabile, non si doveva giocare». Gli risponde Preziosi:«Campo ghiacciato? C'era per tutte e due le squadre». Reja non si presenta in sala stampa. Lo fa Tare che polemizza con la Roma: «Due pesi e due misure tra noi. Abbiamo chiesto il rinvio fino all'ultimo. Inutilmente».

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Al 6° Sculli si appoggia a Rocchi, che cade in area. L'arbitro lascia correre, ma l'ingenuità di Sculli poteva determinare un calcio di rigore. Ammonito Constant. Conclusione da lontano di Ledesma, bloccata

senza incertezze da Frey. Al 10° incredibile gol di Palacio, che tenta un cross e invece la palla scavalca Marchetti sul secondo palo. Genoa in vantaggio. La magia dell'attaccante non frena la Lazio: percussione di Klose, apertura su Gonzalez che taglia con una conclusione sul secondo palo fuori di poco. La Lazio ha avuto subito la possibilità del pareggio. Problemi per Rocchi, che fa segno alla panchina: ha un dolore alla coscia destra. Pronto Candreva, che entra al 15°. Fascia di capitano a Ledesma. Al 20° la Lazio spinge soprattutto con Lulic a sinistra. Partita vivace e apertissima. Al 25° Marchetti esce a vuoto, Jankovic lo punisce: 2-0. Al 40° angolo e gran colpo di testa di Klose: bravo Frey. Altro angolo, testa di Lulic fuori di poco. Lazio vicinissima al gol. Al 1° st, Jankovic: 3-0. Il Genoa batte, palla avanti, Garrido scivola, Jankovic è solo e incrocia: Marchetti battuto. Al 7° fallo di Mesto su Lulic: rigore per la Lazio. Batte Ledesma: 3-1. La Lazio riapre la partita e ci crede. Al 17° esce Garrido, entra Rozzi subito ammonito. Zoppica Stankevicius, si scalda Biava che entra al 21° senza riscaldamento. Al 36° espulso Diakite per proteste. Al 40° botta di Gilardino, para Marchetti. Al 45° Gonzalez: 3-2 su assist di Klose. Ultimi 4 minuti, inutile il forcing biancoceleste. 11/2/2012 - Replay - 17


Corriere dello Sport

Catania

Il Catania non si arrende: “Con la Roma per vincere” Sarà una partita totalmente diversa da quella interrotta a gennaio: ciò che è successo non fa testo. Semmai, mi piacerebbe vedere lo stesso atteggiamento, sul piano della determinazione, e la grande attenzione anche in fase di non possesso palla di quella sera". Vincenzo Montella e il suo Catania si preparano a tornare in campo. Domani sera al Massimino, va in scena l'insolito recupero della gara contro la Roma, sospesa il 14 gennaio scorso al 20' del ripresa per impraticabilità di campo. "È vero, la Roma è abituata a partire subito forte - dice Montella - ma noi siamo pronti. Non credo che in 30 minuti si possa accusare il peso della stanchezza: anzi, nella settimanatipo spesso il mercoledì è il giorno di maggior carico, per cui si tratta del momento migliore per giocare una mini-partita ad altissima intensità. Le mie scelte saranno condizionate dalle squalifiche, dall'indisponibilità dei nuovi e dagli infortuni: anche la Roma sarà priva di due giocatori importanti, specialmente sui calci piazzati, come Totti e De Rossi, ma non avrei barattato queste assenze con le nostre".

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Corriere dello Sport

Milan

Allegri mette pepe su JuveMilan: “Si lamentano solo” "Ibrahimovic ha pagato un pò per tutti". Così Massimiliano Allegri ha così commentato i tre turni di squalifica a Ibrahimovic. "Purtroppo Ibra ha commesso un gesto non bellissimo, è andato in difesa di Nocerino perchè lo ha visto piccolino... - ha osservato con il sorriso l'allenatore del Milan alla vigilia della sfida di coppa Italia con la Juventus -. In partita capitano episodi simili e non sempre sono puniti. Domenica Zlatan ha pagato per tutti, ora aspettiamo l'appello". LA JUVE - Il testa a testa in campionato fra Milan e Juventus è caratterizzato anche dalle polemiche arbitrali sollevate dal dg bianconero Beppe Marotta. "Non so cosa creano le dichiarazioni di Marotta, ma io e il Milan abbiamo uno stile diverso", ha commentato Massimiliano Allegri. "Si parla tanto di aiutare gli arbitri - ha aggiunto l'allenatore del Milan alla vigilia della sfida di Coppa Italia proprio contro la Juventus - e invece alla prima decisione sfavorevole si solleva un polverone". CALMI E CONCENTRATI - La sconfitta contro la Lazio e il pareggio con il Napoli non bastano per parlare di Milan in crisi secondo Massimiliano Allegri. "In questo momento dobbiamo stare calmi e concentrati su ciò che dobbiamo fare in campo senza - ha spiegato l'allenatore rossonero - farci distrarre da quanto si dice fuori da Milanello". "Non è un momento di crisi - ha assicurato Allegri alla vigilia della semifinale di andata di Coppa Italia contro la Juventus - ci sono mancati alcuni risultati ma domenica anche la Juventus ha pareggiato in casa e quindi siamo in linea". L'allenatore rossonero ha inoltre reso merito ai bianconeri di Conte. "Quella squadra ha carattere, tutti i giocatori mostrano voglia e questa è la prima prerogativa per vincere qualcosa di importante - ha osservato -. Se dopo venti turni non ha mai perso significa che la Juventus ha ottime qualità. Domani sarà importante vincere o quanto meno fare bene per non compromettere il passaggio in finale. Vogliamo andare in fondo alla Coppa Italia".

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Italia

22- Replay - 11/2/2012

Serie A


Vittoria dei Giallorossi coll’Inter e grande Fiorentina con l’Udinese, le altre deludono Corriere della Sera

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Corriere della Sera

Roma

L’Inter non c’è più e vola la Roma. 4-0, che botta alla A! da Julio Cesar; sulla prosecuzione dell’azione palla a Pjanic che tira da dentro l’area, il portiere nerazzurro devia in angolo. Sul corner seguente arriva il vantaggio con un colpo di testa di Juan - al suo secondo gol consecutivo - che prende il tempo a tutti e batte Julio Cesar. L’Inter reagisce, al 15’, con un tiro di Milito parato a terra da Stekelenburg. Il ritmo cala ma è sempre la Roma a comandare il gioco: al 32’ un colpo di testa di Lamela su cross di Josè Angel termina alto sopra la traversa. Al 41’ il raddoppio romanista: grandissimo lancio di Pjanic in profondità per Borini che mette a sedere Samuel e con il destro batte ancora Julio Cesar. erviva una reazione d’orgoglio dopo la sconfitta di Cagliari, è arrivata una vera e propria lezione di calcio. Contro l’Inter dell’ex Ranieri, la Roma di Luis Enrique gioca una delle migliori partite stagionali e vince senza alcuna preoccupazione: 4-0 grazie alla doppietta di Borini, salito a quota 5 in campionato, e ai gol di Juan e del redivivo Bojan. Grande prestazione di De Rossi, che resta in campo 90 minuti. Mercoledì a Catania il recupero della gara sospesa il 14 gennaio. PRIMO TEMPO - La Roma parte fortissimo. Al 4’ Gago pesca in profondità Borini, il cui tiro da buona posizione termina a lato. Al 12’ doppia occasione per i giallorossi: Totti libera in area Lamela con un colpo di tacco, il tiro dell’argentino è respinto con il piede 24 - Replay - 11/2/2012

SECONDO TEMPO - Al primo affondo del secondo tempo la Roma va a segno: al 3’ lancio lungo di Juan, Borini scatta sul filo del fuorigioco e solissimo in area con il destro supera Julio Cesar. E’ 3-0 e doppietta personale. La partita in pratica finisce qui perché l’Inter non si fa mai vedere dalle parti di Stekelenburg e la Roma non fa nessuna fatica ad amministrare il risultato. Se c’è anzi una squadra che meriterebbe di segnare ancora è proprio la Roma, che con Pjanic, Lamela e Borini «rischia» più volte il quarto gol. Che arriva nel finale con Bojan Krkic, entrato al posto di Lamela, che si porta dietro tutta la difesa dell’Inter e con un diagonale di destro fissa il risultato sul 4-0.


La Repubblica

Serie A

La Fiorentina si riprende, Juve e Milan pari come Napoli ChievoChievo-Parma 11-2 Il Parma passa 2-1, grazie a un incredibile autogol di Luciano, su un Chievo che rimedia il secondo ko di fila in casa dopo quello con la Lazio. Dopo un primo tempo equilibrato e avaro di emozioni su un campo molto duro, gli emiliani passano alla prima azione della seconda frazione. Bel lancio in verticale di Mariga per Giovinco, gran controllo in area e palla alle spalle di Sorrentino. Per Giovinco nona rete in campionato. Il pari del Chievo dopo appena quattro minuti: Zaccardo per due volte non riesce a respingere e Thereau è lesto a battere a rete. Al 24' la squadra di Donadoni torna avanti: punizione di Giovinco dalla destra, Luciano interviene ma invece di rinviare infila il proprio portiere Sorrentino all'angolino. FiorentinaFiorentina-Udinese 33-2 La Fiorentina coglie la seconda vittoria di fila e ferma l'Udinese, che si fa rimontare e perde l'occasione di portarsi in piena zona scudetto. Al 14' Udinese in vantaggio con Di Natale, che arriva a quota 16: pallonetto dal limite, Boruc è battuto. Il pari dei viola al 39' su rigore, concesso per fallo di mano di Benatia su lungo cross di Lazzari: gol di Jovetic dagli 11 metri. All'11' della ripresa il vantaggio della Fiorentina: cross dalla sinistra, la difesa dell'Udinese si perde Cassano che sbuca da dietro e di testa supera Handanovic. Al 38' secondo rigore di giornata per la squadra di Delio Rossi: è ancora Benatia a commettere fallo su Jovetic, appena entrato in area. Il montenegrino non fallisce e arriva a quota 12. Torje, appena entrato, realizza al 45' la rete del 3-2 che riaccende, inutilmente, le speranze per i bianconeri di Guidolin. JuventusJuventus-Siena 00-0 La Juve colleziona angoli e palle gol, soprattuto nella ripresa, ma non va oltre il pari con il Siena e spreca l'occasione di staccare il Milan. Per la squadra di Sannino ottimo pareggio dopo quattro sconfitte di fila fuori casa. Pressione fin dall'inizio della Juve, che però è molto imprecisa negli ultimi passaggi. Il Siena soffre ma nella prima mezz'ora non va quasi mai in

difficoltà. Il più pericoloso è Lichtsteiner: al 34' passaggio perfetto di Pirlo per lo svizzero che gira al volo, Pegolo è bravissimo a deviare in angolo. Nella ripresa la Juve continua a fare gioco, il Siena appare un po' stanco. Al 13' bella punizione di Pirlo, Pegolo toglie la palla dall'incrocio dei pali. Il portiere del Siena è il protagonista. Conte tenta la carta Borriello al posto di un evanescente Vucinic. Buono però l'atteggiamento del Siena, che non pensa solo a difendersi. L'ultimo cambio è Quagliarella per Matri. LecceLecce-Bologna 00-0 Il Lecce manca l'occasione di avvicinare la zona salvezza. Il Bologna esce indenne dal Via del Mare senza rischiare molto. MilanMilan-Napoli 00-0 Milan ancora in difficoltà dopo il ko con la Lazio. La squadra di Allegri perde anche Ibra, troppo nervoso ed espulso (rischia di saltare il big match con la Juve), mentre il Napoli strappa un buon punto. In avvio gioca meglio il Napoli, che ha una buona opportunità con Cavani (girata alta), dopo una conclusione centrale di Seedorf. Al 22' Lavezzi, solo in area, perde il tempo per il tiro e poi conclude debolmente invece di servire Cavani. Da parte del Milan solo fiammate. Nella ripresa il Milan riparte con Amelia in porta al posto di Abbiati. Incredibile l'errore di Robinho al 3': il brasiliano entra solo in area e da ottima posizione spara a lato. Il Milan resta in dieci al 19': Ibrahimovic colpisce con uno schiaffo Aronica, De Sanctis protesta con il guardalinee e viene ammonito, poi però l'arbitro estrae il rosso per lo svedese. Al 25' Cavani, partito in posizione regolare, non riesce a schiacciare sull'ottima pennellata di Lavezzi. Nel finale fuori anche Allegri per proteste. NovaraNovara-Cagliari 00-0 Poche emozioni al Piola. Continua il lungo digiuno di vittorie dei piemontesi, sempre più lontani dalla zona salvezza: per Mondonico un solo punto in due partite in casa contro il Chievo e i rossoblù. La partita la fa il Cagliari che però soffre per l'assenza di Cos-

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-su, il Novara prova di rimessa ma non riesce quasi mai a pungere. PalermoPalermo-Atalanta 22-1 Terza vittoria nelle ultime quattro partite per il Palermo di Mutti, che regola l'Atalanta. La svolta al 26', quando Miccoli entra in area e salta Consigli che sbaglia il tempo dell'uscita e gli frana addosso: rigore e rosso per il portiere nerazzurro. Entra Frezzolini per Tiribocchi e lo stesso Miccoli dal dischetto va in gol (10° in campionato per il capitano rosanero). Ancora Miccoli sfiora il raddoppio al 37' con una bella girata, ma è da applausi anche la risposta di Frezzolini. Il Palermo continua a premere e ottiene il 2-0 con Silvestre ma la rete viene annullata per un fuorigioco che però non c'è. Rocambolesco il 2-0 al 4' della ripresa: doppio Frezzolini su Miccoli e Budan, poi è lo stesso attaccante croato a spingere in rete. La squadra di Colantuono torna in partita all'11': bella discesa di Gabbiadini che entra in area, cross a rimorchio per Maxi Moralez e gol del 2-1. RomaRoma-Inter 44-0 La Roma riparte dopo il pari con il Bologna e il brutto ko di Cagliari e travolge l'Inter. Per la squadra di Ranieri invece nuova battuta d'arresto: un solo punto nelle ultime tre partite. Al 13' il terzo gol stagionale di Juan: destro di Totti, salta Juan che incrocia di testa e batte Julio Cesar. Al 40' il raddoppio di Borini, che parte in posizione regolare, entra in area, frena per portarsi il pallone sul destro e batte ancora il portiere brasiliano. La Roma dilaga: al 3' della ripresa la difesa nerazzurra si addormenta e Borini scatta bene, resiste al tentativo di recupero di Lucio e con freddezza supera ancora il portiere dell'Inter. Al 45' splendida azione personale di Bojan per il 4-0 finale. GenoaGenoa-Lazio 33-2 Il Genoa ferma la Lazio, reduce dalle due vittorie contro Chievo e Milan, ma come col Napoli, dopo aver condotto fino al 3-0, conquista i tre punti col brivido finale. Reja è ancora sfortunato (la Lazio protesterà per le condizioni del terreno, duro e ghiacciato): manca anche Hernanes, che si blocca nel riscal-

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damento, mentre Rocchi si fa male al 16' (sostituito da Candreva). Sblocca Palacio dopo 10' con una magia: corner dalla sinistra, l'argentino arpiona il pallone, ne esce un pallonetto che beffa Marchetti sul secondo palo. La reazione della Lazio è immediata: Klose supera tre uomini e serve Gonzalez che a botta sicura sfiora subito il pari. Poi al 25' il raddoppio: cross dalla sinistra di Sculli, Marchetti esce a vuoto e Jankovic lo batte dalla destra. Il 3-0 dopo appena 15 secondi della ripresa: Garrido scivola, Jankovic anticipa Stankevicius e supera Marchetti sul palo lungo. Rigore per la Lazio all'8': Lulic entra in area, Mesto lo atterra. Ledesma trasforma. I biancocelesti restano in dieci negli ultimi minuti (rosso a Diakitè per proteste) ma non mollano e al 45' Gonzalez, servito da Klose, sigla il gol del 3-2.


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Estero

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CuriositĂ


Sempre piÚ nei campi di Spagna, Inghilterra, Germania di meno, Italia, le simulazioni sono frequenti. Anche troppo, dato che per Pepe è nuovo un record di queste. Ben 5 nelle ultime 3 gare. La Gazzetta dello Sport

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La Gazzetta dello Sport

Estero

L’Inter non c’è più e vola la Roma. 4-0, che botta alla A! Come sempre, cinque annotazioni sul taccuino di Replay, la rubrica estera di Gazzetta.it: storie, tendenze e curiosità sul calcio internazionale, da usare come spunti per riflettere e discutere. Una finestra sul mondo. Questa settimana, ci occupiamo delle cattive abitudini che si stanno impossessando dei calciatori dentro e fuori dall'Europa. Senza demonizzare nessuno e senza generalizzare, ci limitiamo a rilevare le cose che rovinano lo spettacolo a noi innamorati del pallone. ALLARME ROSSO — In "Febbre a 90", Nick Hornby sostiene che, per un tifoso, la partita perfetta debba prevedere almeno un'espulsione nella squadra avversaria. Sarà, è questione di gusti. I cartellini rossi, però, alterano i valori in campo e l'equilibrio di un match: andrebbero limitati al massimo ed estrattti solo quando il gioco si fa troppo duro (e non, per esempio, quando il portiere commette fallo da rigore). Purtroppo, sempre più di frequente, l'arbitro non può fare a meno di cacciar via chi si comporta male: in questa stagione, nella Liga spagnola fioccano i rossi per le risse che si accendono nei finali di gara. E poi ci sono i tristissimi comportamenti da bulletto (o da "capobranco", come scrive Paolo Condò sulla prima pagina della Gazzetta dello Sport di oggi) come quelli che Ibrahimovic (serie A) e Cissé (Premier League) ci hanno mostrato nel weekend: atteggiamenti dannosi per la propria squadra e diseducativi per i più giovani, soprattutto quando non vengono censurati a dovere dai dirigenti dei club. I momenti di nervosismo sono umani e capitano a tutti, ma un professionista non può permettersi di fare sempre tutto ciò che gli passa per la testa. . ACTOR STUDIO — Se alle risse e ai "buffetti" un vero sportivo deve essere contrario, quando si passa alle sceneggiate da cinema deve essere addirittura disgustato. Adam Johnson del Manchester City e Danny Welbeck del Manchester Utd sono giovani campioni e vestiranno la maglia della nazionale inglese per molto tempo: ebbene, sappiano che il prototipo del calciatore britannico è colui che resiste alle botte e cade solo se proprio non riesce più a stare in piedi, non chi va a cercare apposta il contatto per lucrare un rigore. C'è chi simula per ottenere un penalty a favore e chi lo fa per evitarne uno contro: è la nuova frontiera di Pepe del Real Madrid, al quale Mourinho farebbe bene a dire due parole. Contro il Getafe, dopo aver commesso 30 - Replay - 11/2/2012

un fallo di mano in area, si è buttato a terra fingendo che i lone l'avesse colpito in altre parti del corpo. E l'ha fatta fra Per la cronaca, il primo a dirgli di rialzarsi e porre fine a qu recita è stato Iker Casillas, portiere campione del mondo a in fair-play.

PATRIA E PORTAFOGLI — In questi giorni, sta facendo dis anche il comportamento dei nazionali senegalesi. Che la C d'Africa sia una tremenda seccatura per i club europei è u di fatto, visto che arriva a metà stagione e priva le squadre tanti giocatori di valore per un mese. Ma questo non è un motivo per non giocarla al massimo delle proprie possibili approfittando invece dell'eliminazione al primo turno per trare anticipatamente da chi paga lo stipendio. In Senegal hanno gradito il rendimento di Moussa Sow, capocannon della scorsa Ligue 1 con 25 reti e accusato di non aver reso massimo in Coppa d'Africa per raggiungere al più presto nerbahçe, che se ne è assicurato le prestazioni. E beffardi d no essere sembrati anche i gol di Demba Ba e Papiss Demb se in Newcastle-Aston Villa: le due stelle senegalesi hann centro alla prima gara di Premier League dopo l'eliminazio della loro nazionale dal torneo continentale, in cui sono r a secco entrambi. Gli avversari nel girone erano Zambia, G Equatoriale e Libia, tecnicamente inferiori (almeno sulla c al Senegal, sconfitto in tre partite su tre. Lo scarso impegn è dimostrabile e senza prove non è giusto accusare nessun provate a spiegarlo ai tifosi senegalesi...

OBBLIGO DI FIRMA— FIRMA Altro malcostume che va consolida è il braccio di ferro tra giocatore e club d'appartenenza su stioni di calciomercato, che sempre più spesso si traduce c l'isolamento del tesserato, confinato all'allenamento solit Due casi opposti: Amauri e Tevez. L'ex juventino non rie più nei piani della società e rifiutava i trasferimenti (è un s diritto, peraltro), mentre l'argentino chiede di essere cedu almeno un anno solare. E si è reso protagonista, dopo il gr rifiuto all'ordine di entrare in campo ricevuto a Monaco d Mancini, di una noiosissima, interminabile telenovela. Ch riempito le pagine dei giornali e si è conclusa con un nulla fatto, ovvero con la permanenza di Tevez al Manchester C La guerra tra giocatore e City ha portato ai veti incrociati passaggio a Milan o Psg. Così, anziché ammirare la classe d 27enne fuoriclasse nel pieno della carriera, lo vediamo in


il palanca. uella anche

scutere Coppa un dato e di n buon lità, r rienl non niere al il Fedevoba Cisno fatto one rimasti Guinea carta) no non no, ma

gentina, fuori rosa, abbracciato a Martin Palermo alla festa di addio al calcio (l'ennesima...) del "Loco". Mah. A GRANDE RICHIESTA — Da ultimo, vi segnaliamo un altro tormentone del momento: il cartellino a richiesta, ossia il tentativo di indurre l'arbitro ad ammonire o espellere un giocatore. Roberto Mancini è stato fortemente criticato per aver chiesto un provvedimento disciplinare nei confronti di Glen Johnson del Liverpool, ma la sua protesta non è l'unica modalità ammirata (si fa per dire) di recente. Nella questione Ibra-Aronica, ad esempio, c'è una fila di giocatori del Napoli che circondano arbitro e guardalinee per accertarsi che abbiano visto la manata dello svedese e ne decidano l'espulsione (sacrosanta, sia chiaro, come deve essere chiaro che non lo fanno solo i giocatori del Napoli). Per non parlare di chi accentua i colpetti ricevuti dagli avversari in contrasti di gioco, movimenti leggeri e involontari, cadendo a terra e rotolando come se fosse stato colpito da un fulmine in faccia. Capofila del settore è naturalmente Pepe: ricordatevi cosa ha fatto nel Clasico di Copa del Rey al Bernabeu, prima di pestare proditoriamente la mano di Messi. In questo, per una volta, il Barça ha fatto scuola negativamente: per fare due nomi, Sergio Busquets e Daniel Alves, che dal punto di vista tecnico sono campioni meravigliosi, hanno la tendenza a esagerare le conseguenze dei contatti fisici subiti. Se la eliminassero, li applaudiremmo con più calore.

andosi quecon tario. entrava suo uto da ran da he ha a di City. per il di un Ar11/2/2012 - Replay - 31



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