CarFleet 51 esecutivo web

PERIODICO TRIMESTRALE | 6,00 EURO

N.51 LUGLIO 2013

BMW SERIE 3 GRAN TURISMO

LA PIÙ BELLA DEFINIZIONE DI SPAZIO IL PESO DELL’USATO Il convegno di LeasePlan e CarNext sull’usato

LA TECNOLOGIA NELLE TASCHE DEI FLEET MANAGER Guidano sicurezza e produttività

SHANGAI 2013 Novità dal salone cinese

SICUREZZA STRADALE Il primo fattore di rischio è l’uomo

AUTONOLEGGIO INDUSTRY REPORT XI Rapporto ANIASA

APPROCCIO ALLE FLOTTE Parlano Fiat, Magneti Marelli e Pirelli

L’AUTO DI 007 COMPIE 100 ANNI Auguri Aston Martin CORSA ALL’IBRIDO Cosa offre il mercato?

ALLE RADICI DI UN MITO Storia delle famiglie che hanno fatto l’auto in Italia

PEOPLE

CONTACT POINT 3.0 S

enza alcun dubbio la tecnologia via internet sta cambiando il nostro mondo, influenzando sempre più i nostri comportamenti. E questo, forse più che in qualsiasi altro ambito, lo sperimentiamo particolarmente nel campo delle comunicazioni, e quindi dello scambio di dati ed informazioni.

Ed il volume di queste informazioni, oggi, eccede ogni immaginazione. Al momento, transitano più dati su internet ogni secondo di quanti ne fossero contenuti in tutta la rete 20 anni fa, e questo sia per il volume disponibili degli stessi che per la continua evoluzione degli strumenti attraverso il quale questi viaggiano. Nel 2015 ci saranno nel mondo circa 3,5 miliardi di utenti internet in mobilità, con smartphone e tablet.

Nel nostro ambito di competenza, tutto questo si trasforma in nuovi ed aggiuntivi punti di contatto con i nostri clienti, drivers e fornitori, tutti sia attori che destinatari finali del continuo ed incessante scambio di informazioni che ci vede protagonisti. E per una società di servizi come LeasePlan il punto di contatto rappresenta uno dei momenti della verità, all’interno del quale l’interlocutore prima decide se usufruire del servizio e conseguentemente valuta lo stesso sulla base del suo livello di soddisfazione. Siamo quindi consapevoli che l’innovazione, intesa come elemento essenziale per il miglioramento della relazione, deve continuamente rappresentare uno dei punti di forza del nostro gruppo, e da questa consapevolezza sono nati alcuni degli strumenti attualmente più utilizzati.

Fleet Reporting, un evoluto e completo sistema di reportistica che permette al fleet manager di controllare e gestire al meglio la flotta aziendale, la App per smartphone e tablet che facilita l’accesso ai servizi di soccorso stradale, assistenza meccanica e acquisto di veicoli usati, un evoluto sistema di quotazione per clienti, prossimo al lancio, per una ottimale gestione degli ordini, e le piattaforme di gestione operativa condivise con i nostri fornitori, rappresentano solo alcuni esempi di un importante sistema di scambio dati ed informazioni, integrato connesso e trasparente, che coinvolge tutti gli attori della catena del valore nella erogazione di quel servizio definito come noleggio a lungo termine.

Ma siamo altrettanto consapevoli che, sebbene tutti siano alla ricerca di maggiori contenuti digitali e di maggior interazione virtuale, alcuni aspetti della tradizionale modalità di relazione non sono cambiati, e probabilmente non cambieranno ancora nel prossimo futuro. Spesso il contatto diretto e personale con il proprio fornitore rappresenta per il cliente il punto di contatto più importante all’interno del proprio processo decisionale. Ed allora per noi la vera sfida da affrontare quotidianamente è quella di gestire al meglio questa multicanalità, in tutte le sue forme reali e “virtuali”, con la quale si presentano tutti i momenti salienti della relazione con voi, mantenendone sempre alto il livello.

Anche Car Fleet rappresenta uno di questi momenti, quindi buona lettura da parte mia.

Alfonso Martínez Cordero Managing Director LeasePlan Italia Spa

CARFLEET 51 | LUGLIO 2013

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SOMMARIO

EDITORE LEASEPLAN ITALIA Spa Viale Alessandro Marchetti, 105 00148 Roma telefono: +39 06 96707428 email: carfleet@leaseplan.it www.leaseplan.it

NUMERO 51 | LUGLIO 2013 05

IL PESO DELL’USATO Il convegno di LeasePlan e CarNext sull’usato

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AUTONOLEGGIO INDUSTRY REPORT XI Rapporto ANIASA

07

SHANGAI 2013 Novità dal salone cinese dell’auto

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11

FGA E L’AUTO AZIENDALE: CI GUIDANO LE PARTNERSHIP Intervista a Bertoncini Fleet&Used Cars Director di Fiat Group Automobiles

SICUREZZA STRADALE: IL PRIMO FATTORE DI RISCHIO È L’UOMO Sintesi del Rapporto Dekra

42

PIRELLI “FLOTTE ORIENTED” Cambiamenti organizzativi e lancio del nuovo P Zero Nero GT

44

CHEVROLET CRUZE SW Sostanza americana

48

PEUGEOT 2008 In città a ruote alte

52

L’AUTO DI 007 COMPIE 100 ANNI Il primo secolo di Aston Martin

56

CORSA ALL’IBRIDO Cosa offre il mercato?

59

ALLE RADICI DI UN MITO Storia delle famiglie che hanno fatto l’auto in Italia

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LA MACCHINA DEI NUMERI Il mercato società e noleggio e i prezzi dell’automotive

DIRETTORE EDITORIALE Alfonso Martínez Cordero DIRETTORE RESPONSABILE Mauro Manzoni DIRETTORE SCIENTIFICO Pier Luigi del Viscovo COORDINATORE EDITORIALE Alessandro Palumbo ART DIRECTOR Indro Uttinacci HANNO COLLABORATO Andrea Barbieri Carones Giampiero Bottino Francesca Carli Pier Luigi del Viscovo Nicola Desiderio Marco Di Pietro Alberto Motti Alessandro Palumbo Maurilio Rigo Pietro Teofilatto

14

17

BMW 316D TOURING Nessuna Rinuncia

23

MAGNETI MARELLI: È L’ANNO DELLE FLOTTE Intervista a Giorgio Gamberini, EMEA Managing Director di Magneti Marelli After Market Parts & Services

26

CITROËN DS5 La premium francese

PROVE SU STRADA a cura di Nicola Desiderio PUBBLICITÀ GDN Marketing & Comunicazione Srl gianpiero.denigro@libero.it

AUTO AZIENDALI: LA TECNOLOGIA NELLE TASCHE DEI FLEET MANAGER News dall’Australia e dal Regno Unito

STAMPA Modulgraf Srl Via di Santa Procula, 23/23A 00040 Pomezia (Roma) Registrazione Tribunale di Milano n.98/1997 TIRATURA: 15.000 COPIE

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NEWS ON THE ROAD

CARFLEET 51 | LUGLIO 2013

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di Alessandro Palumbo

PROFIT

IL PESO DELL’USATO I

l 2012 è stato un anno pessimo sia per il mercato dell’auto nuova che ha perso il 20%, sia per quello dell’auto usata che ha chiuso con una perdita di 12 punti percentuali.

Diversa la storia nei primi mesi del 2013. I due business presentano trend diversi: l’usato ha imboccato la strada della crescita, segnando nei primi quattro mesi un risultato positivo, anche se contenuto, dell’1%, il nuovo quella opposta, della decrescita, perdendo il 12% nello stesso periodo. Ogni giorno utile gli Italiani acquistano mediamente oltre 8.400 vetture usate, contro 4.625 vetture nuove. A livello quantitativo l’usato vale 1,8 volte quello del nuovo.

presidiate da quattordici speaker, esponenti autorevoli del mondo delle Case auto, delle concessionarie, delle associazioni e di altri operatori del settore auto motive: Guido Bevilacqua (Fiat), Paola Carrea (Magneti Marelli), Cesare De Lorenzi (Federauto), Tony Fassina (Gruppo Fassina), Stefano Ferruzzi (EurotaxGlass’Int.), Marco Funari (Gruppo Funari), Alfonso Martínez Cordero (LeasePlan), Massimo Nordio (Volkswagen), Franco Oltolini (LeasePlan/CarNext), Cristiana Petrucci e Romano Valente (Unrae), Raffaele Porzio (Renault), Angelo Simone (Peugeot-Citroen), Pietro Teofilatto (Aniasa). Di seguito una sintesi degli argomenti trattati.

È la volontà di confrontarsi sul business dell’usato che ha spinto LeasePlan e CarNext a promuovere, con la collaborazione del Centro Studi Fleet&Mobility, il convegno dal titolo “Auto Usate. Il Mercato e Il Marketing”.

Dopo l’apertura dei lavori dell’Amministratore Delegato di LeasePlan Alfonso Martínez Cordero, il convegno ha visto l’alternarsi di sei tavole rotonde all’interno delle quali si è discusso di diversi argomenti tra cui: l’outlook sul mercato dell’usato, il comportamento d’acquisto del cliente, le correlazioni con il mercato del nuovo, il ruolo del web, la gestione dello stock, i valori residui, il ruolo degli intermediari nella vendita, l’impatto della tecnologia.

Le tavole rotonde sono state

CHI VENDE E CHI ACQUISTA L’USATO Cristiana Petrucci, responsabile del Centro Studi Unrae, ha mostrato che il 56% dei passaggi di proprietà avviene tra privati senza alcuna intermediazione da parte di un operatore specializzato. Il peso così rilevante di queste transazioni dipende da una serie di fattori. In primis dalla convenienza economica per i privati derivante dal non dover remunerare un terzo soggetto per la intermediazione accompagnata dalla facilità con cui riescono, tramite il web, ad entrare in contatto tra di loro e a scambiarsi informazioni dettagliate e foto delle auto. In secondo luogo dall’incapacità degli operatori di intercettare tale segmento di domanda con ser-

vizi a valore aggiunto.

Ovviamente c’è il rovescio della medaglia: affidarsi ad operatori specializzati vuol dire essere tutelati e garantiti su ciò che si acquista, e il privato questa garanzia non può darla.

DEMOTORIZZAZIONE Le radiazioni rappresentano le vetture che hanno cessato di circolare o perché sono state rottamate, o perche sono state esportate. Nel 2012 cambia il saldo immatricolazioni meno radiazioni. Dal 2006 al 2011 il saldo è stato sempre positivo, cioè si immatricolava di più rispetto alle radiazioni. Nel 2012 la situazione si è invertita: si sono immatricolate 1.401.955 vetture e sono state radiate 1.438.984. Nel primo bimestre 2013 il saldo continua a essere negativo (-53.000). Stiamo assistendo ad un fenomeno nuovo per l’Italia: la demotorizzazione.

Il parco circolante autovetture

nel 2012 è calato. Questa diminuzione è dovuta al risultato combinato del calo delle immatricolazioni (-350.000 unità nel 2012) e dell’aumento delle pratiche di radiazione che nel 2012 sono aumentate di 20.000 unità.

La crisi economica ha frenato bruscamente i consumi, soprattutto quelli dei beni durevoli come le auto. Parallelamente sono aumentati i costi di mantenimento delle stesse: dalle tasse, alle assicurazioni, ai carburanti, ai pedaggi autostradali.

Questo ha sicuramente contribuito a frenare il processo di sostituzione dell’auto (meno immatricolazioni). Inoltre nel 2012 c’è stato il boom delle esportazioni che, di fatto, sottraggono parco circolante all’Italia. Nel 2012 sono state esportate quasi 570.000 vetture (+16% vs il 2011)”.

TREND DEI VALORI RESIDUI In sintesi alcuni fenomeni ➔

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PROFIT

rilevanti relativi ai valori residui presentati da Stefano Ferruzzi, Operation Manager di Eurotax Glass International • A parità di condizioni, i valori residui sono previsti in aumento per vetture che passano da motori Euro5 a Euro6. Un simile trend si è registrato anche in passato con il passaggio da Euro4 a Euro5.

Per esempio il delta sia per la A3 che per la Classe A è del 2%.

• Si prevedono dei valori residui nettamente superiori per le versioni ibride rispetto a quelle benzina. Col progredire della crisi i valori delle ibride resistono meglio.

Questo fenomeno può essere spiegato sia dai consumi inferiori dell’ibrido, che dalle agevolazioni a chi acquista auto meno inquinanti. Inoltre c’è un effetto moda nei confronti dell’ibrido sia da parte dei costruttori che dei consumatori, che iniziano a percepirne i benefici in termini di running costs.

• I valori residui sono molto

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simili tra le versioni con e senza Stop&Start. Anche i forecast a 12 mesi confermano questa tendenza. Al momento quindi la dotazione di un sistema start&stop non sembra rilevante nella scelta di un usato.

Vista la crescente attenzione ai consumi, è possibile prevedere che questo trend cambi in futuro, anche se nel lungo termine.

ANZIANITÀ DELL’USATO La distribuzione dell’usato netto per anzianità mostra che quasi uno su 2 passaggi di proprietà netti riguarda auto con anzianità oltre gli 8 anni. Oltre il 40% è relativo a vetture con anzianità compresa tra i 2 e i 7 anni, mentre il 12% si riferisce a vetture con anzianità di un anno (qui rientrano le vetture delle società di noleggio a breve termine e le km 0). Secondo Oltolini “Il contatto quotidiano con i nostri clienti ci indica che è cambiato il concetto di “prodotto fresco” per il consu-

matore. Prima se una vettura usata raggiungeva i 100.000 km era considerata un’auto usurata, oggi la stessa viene considerata un prodotto appetibile. Questo soprattutto se il cliente è cosciente della storia dell’auto e del suo reale stato d’uso. Le vetture che provengono dal noleggio a lungo termine hanno un chilometraggio certo e sono state oggetto di manutenzione certificata durante la loro vita. Per di più se un cliente compra una vettura usata da CarNext ha diritto ad una garanzia convenzionale fino a 36 mesi, a fronte della garanzia convenzionale di 12 mesi generalmente concessa sul mercato.” Sempre secondo Oltolini “Negli ultimi anni stiamo assistendo ad un fenomeno molto importante nelle abitudini di utilizzo dei veicoli da parte degli italiani: ogni anno diminuiscono i km che gli italiani percorrono annualmente. Nel 2000 gli italiani percorrevano mediamente 13.000 km, nel 2012 quasi 11.300. Il che equivale a 1700 km in meno all’anno. Per raggiungere i 90.000 km di percorrenza una vettura nel 2000 doveva avere un’anzianità di 7 anni, oggi gli stessi chilometri si percorrono in 8 anni. Questo ha un impatto molto importante sull’offerta di usato. Oggi a parità di anzianità dell’usato i veicoli hanno percorso meno chilometri quindi sono più affidabili ed efficienti. L’anzianità dell’usato proveniente dal noleggio a lungo termine deriva dal peso delle combinazioni durata/Km dei contratti di noleggio. Negli ultimi anni

la combinazione che sta crescendo molto nelle richieste dei clienti è 48 mesi/120.000 Km e ciò si riflette a cascata sull’usato dove in generale il segmento over 48 mesi ha il peso più importante.

Ma ci sono delle differenze tra le società di noleggio captive (cioè quelle di estrazione automobilistica) e quelle non captive. Mentre l’usato delle società captive è polarizzato verso un’anzianità sotto i 4 anni (74%), quello delle società non captive mostra un peso del segmento sopra i 4 anni pari al 57%.

L’USATO E IL WEB Secondo Oltolini “ormai il web è diventato un fondamentale canale di vendita delle auto usate, ma anche una fondamentale fonte di approvvigionamento del prodotto. Se ieri l’usato era un prodotto solo da piazzale, oggi è diventato anche un prodotto da vetrina virtuale. Il cliente è passato da un approccio Touch & Choose, cioè esamina diverse auto fisicamente e poi sceglie l’auto che acquisterà, ad un approccio Choose & Touch, cioè sceglie sul web tra moltissime auto che acquisterà e esamina l’auto scelta prima di acquistarla. In CarNext vendiamo il 18% dell’usato ai privati e, di questi, uno su 5 acquista direttamente on-line senza toccare il prodotto, grazie ai servizi di informazione, trasparenza e garanzia che offriamo, di cui il nostro cliente si fida. Da oltre un anno il nostro usato è consultabile e acquistabile anche tramite iPhone e Android”.

di Nicola Desiderio

FUTURE

SHANGHAI 2013 IL NUOVO ASSE TERRESTRE

I

l mondo guarda alla Cina e la Cina guarda da dominatrice il mondo dell’automobile da Auto Shanghai, la manifestazione, giunta alla 15ma edizione, che in aprile si alterna ogni due anni a quella analoga di Pechino e che si è rapidamente trasformata da salone regionale a evento di interesse internazionale, trascinato dall’irresistibile ascesa del mercato cinese diventato di gran lunga il più importante a livello globale, con quasi 20 milioni di veicoli nel 2012.

Per questo Shanghai è ormai una delle passerelle principali del calendario, soprattutto per il gruppo Volkswagen che poggia già da ora buona parte del proprio presente in Cina e vi punta ancora di più per il futuro. Cominciando da Audi, ecco allora la A3 berlina 4 porte, terza variante

Audi A3 ora è anche a 4 porte

Con quasi 20 milioni di veicoli venduti all’anno, la Cina sta cambiando la geografia dell’auto sia a livello industriale sia espositivo così che il salone della megalopoli alla foce del Fiume Azzurro diventa sempre di più un appuntamento pieno di novità che interessano il nostro mercato, ma mirano inevitabilmente a soddisfare gli occhi a mandorla di un paese da 1,4 miliardi di abitanti ansiosi di motorizzarsi. della compatta di Ingolstadt mentre la casa madre ha presentato la iBeetle, il Maggiolino con la connettività firmata Apple, la Gran Lavida, versione giardinetta del modello più venduto in Cina, e la CrossBlue Coupé concept, antipasto della Touareg di prossima generazione, mossa da un sistema ibrido plug-in da 415 CV per prestazioni da supercar (0 a 100 km/h in 5,9 secondi) e consumi di 3 litri/100 km.

CrossBlue Coupé, concept Volkswagen

L’ibrido ricaricabile è invece già realtà sulla Porsche Panamera S E-Hybrid che a Shanghai è arrivata accompagnata anche da un restyling, versioni a passo lungo e motorizzazioni più efficienti.

Restyling anche per la Superb, l’ammiraglia di Skoda che qui ha il 40% dei suoi clienti, mentre l’intera gamma piazza all’ombra della Grande Muraglia ben un quarto della sua produzione. ➔

Porsche Panamera ibrida plug-in

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FUTURE

La Icona Vulcano è una supersportiva ibrida dalle prestazioni terrificanti. È disegnata a Shanghai e progettata in Italia

In quello che è ora il mercato del lusso più ambito, non potevano mancare le truppe d’élite del gruppo di Wolfsburg come la Bentley, che ha portato al debutto in Asia la nuova Flying Spur, e la Bugatti che ha celebrato il record di velocità per vetture scoperte con la Veyron Grand Vitesse World Car Record: 8 esemplari da 1,99 milioni di euro (tasse escluse) del mostro con motore W16 8 litri quadriturbo da 1.200 CV che ha raggiunto 408,84 km/h. Per celebrare invece i suoi 50 anni, Lamborghini ha mostrato la Aventador LP720-4 50° Anniversario con il V12 6.5 potenziato a 720 CV per prestazioni mozzafiato (350 km/h, 0-100 km/h in 29 secondi) verniciate in Giallo Maggio e soli 100 esemplari.

Ma anche le altre tedesche sono state più

La BMW X4 diventerà realtà nel 2014

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che presenti. Mercedes, oltre a svelare la versione definitiva della stravagante Smart Forjeremy da 33.333 euro, realizzata in collaborazione con lo stilista Scott Jeremy, ha presentato la GLA concept, il crossover destinato a fare concorrenza ad Audi Q3 e BMW X1. La casa di Stoccarda è stata nei mesi scorsi la prima ad entrare in un’azienda cinese acquistando il 12% della BAIC che al salone ha mostrato il concept 900, grande berlina con pianale tedesco e con stile firmato dalla italiana Fioravanti. Lavoro preparatorio anche per la BMW che al salone cinese ha fatto vedere la X4 concept che diventerà un modello di serie nel 2014.

L’Europa in Cina non è solo la Germania, ma parla anche francese. Citroën ha a Shanghai un centro stile, ha aperto da

poco il suo primo DS World e ha pronta un’offensiva di 3 nuovi modelli dedicati al Dragone da produrre a Shenzen tra cui quello che deriverà dalla DS Wild Rubis, SUV lungo 4,7 metri con propulsione ibrida plug-in da 295 CV, 50 km in solo elettrico ed emissioni di CO2 pari a 43 g/km. Alla foce del Fiume Azzurro si parla però anche italiano. Ha debuttato infatti la Maserati Ghibli, berlina sportiva da 5 metri che per la prima volta nella storia del Tridente, monta un motore Diesel, un V6 3 litri da 275 CV (da 250 CV per l’Italia) che affianca il benzina biturbo da 410 CV (anche con la trazione integrale Q4) o 330 CV, entrambi con cambio automatico a 8 rapporti.

Ha fatto parlare di sé anche la Icona Vulcano: capitale cinese con stile e tecnologia

Dopo tanti anni una Ford torna a chiamarsi Escort

Lamborghini LP 720-4 50° Anniversario

Maserati Ghibli

La Mercedes GLA, un concept che sarà presto realtà

italiani per una supercar ibrida progettata da Claudio Lombardi, anima di auto come le Lancia da rally 037 e S4, ex direttore sportivo Ferrari e artefice del motore con il quale l’Aprilia domina nella Superbike.

La scelta sarà tra un V12 6 litri con elettrico da 950 cv o un V8 3.8 biturbo con due motori elettrici e la trazione integrale da 870 cv. Capitale per metà della Israel e per metà della Chery, ma con management e tecnici europei, per il nuovo marchio Qoros che ha sede proprio a Shanghai e ha pronti 3 modelli, il primo dei quali è la Qoros 3 Sedan.

Anche i vicini di casa di Giappone e Corea hanno portato le loro proposte. Honda prepara un monovolume sulla base del concept M e ha presentato la Jade, una specie di Jazz allungata, mentre il marchio

Acura SUV-X, il crossover che sarà Honda in Europa

di lusso Acura ha mostrato il SUV-X concept, crossover compatto che avrà l’omologo Honda atteso anche in Europa. Toyota presente con la Yaris cinese, la Vios e due concept: la 6 posti FT-HT e la Yuejia Shuangqing II dotata di un nuovo sistema ibrido. A questo proposito, la GS 300h sarà la seconda versione a doppio motore del modello e la prima con un 4 cilindri, lo stesso della nuova IS Hybrid.

Ibrido, ma ancora plug-in, anche per la Buick Riviera, nome tradizionale per un concept che celebra i 110 anni del marchio che rappresenta la maggior parte dei 2,8 milioni di unità venduti da General Motors in Cina nel 2012. È una sportiva con scocca in carbonio, portiere ad ala di gabbiano e interni in ebano intarsiato di giada.

Il resto è una messe di berline piccole e

Buick Riviera, una sportiva ad ali di gabbiano

compatte in preparazione come la Hyundai Mistra, la Kia Horky oppure le giapponesi Suzuki Authentics e Mitsubishi G4, quest’ultima destinata a diventare la Attrage, versione 3 volumi della Space Star da poco anche in Europa e costruita in Tailandia. Parlando di nomi conosciuti, ha fatto scalpore il ritorno di Escort sullo stand Ford. Anche in questo caso si tratta del concept di una piccola berlina destinata a diventare un modello di serie così come il concept Nissan Friend-Me, berlina di segmento C ad alto tasso di connettività, un tema al quale il marchio giapponese si sta preparando. L’obiettivo è sfidare la Golf, leader del mercato europeo, ma è chiaro che ogni confronto decisivo per il futuro avverrà in Cina. E che a Shanghai si sono misurate le armi.

di Alessandro Palumbo

PEOPLE

FGA E L’AUTO AZIENDALE: CI GUIDANO LE PARTNERSHIP Fiat sempre più protagonista nel settore flotte. Ne abbiamo parlato con Christophe Bertoncini, Fleet & Used Cars Director di Fiat Group Automobiles. Il manager della casa torinese oltre a discutere di strategie e politiche dei brand che rappresenta, ha fatto anche il punto su alcuni trend che stanno interessando il segmento delle auto aziendali negli ultimi anni .

I

l mercato flotte nei primi tre mesi del 2013 ha subito una contrazione del 22%, mentre i privati hanno perso il 12%. Che cosa sta succedendo? Secondo lei questo segmento non rappresenterà nel 2013 la stampella del mercato come lo è stato nel 2012? E come è iniziato il 2013 per il Gruppo Fiat?

In uno scenario economico ancora difficile, il primo trimestre non è stato particolarmente positivo.

Osservando però gli ultimi dati di marzo e aprile, vediamo dei segnali molto positivi sia nel noleggio long-term, sia nello short-term. In questo contesto FGA registra buone performance e la quota del nostro gruppo nel noleggio sta salendo rispetto al primo quadrimestre dell’anno scorso. Anche a livello di singoli modelli, otteniamo buoni risultati, Fiat 500L sta confermando in tutti i canali, incluso il noleggio, il suo grande successo. Insomma, siamo fiduciosi che nella seconda parte dell’anno la situazione si stabilizzi.

Il peso dei veicoli con cilindrata contenuta (fino a 1.700 cc) rappresenta oggi quasi i 2/3 del mercato flotte, mentre nel 2004 rappresentava poco più di 1/3. Come legge questo fenomeno? Cosa dovremmo aspettarci nel prossimo futuro? Qual è la posizione del Gruppo Fiat in merito?

Downsizing è il concetto del momento e anche del futuro sia per motivi ecologici, sia

Christophe Bertoncini, Fleet & Used Cars Director di FGA

economici. Il fenomeno del downsizing, cioè la preferenza verso vetture di fascia più economica, con motori sempre più efficienti e con minori spese di gestione, sembra essere un trend in costante crescita.

Siamo convinti che in futuro le emissioni dovranno essere ancora più ridotte, ed efficienza e sicurezza per la guida quotidiana saranno sempre di più elementi che influenzeranno la scelta del consumatore.

Si confermerà quindi il trend dello sviluppo di motori più innovativi ed efficienti, in questa area FGA è leader grazie alle nuove tecnologie applicate ai motori MultiJetII e TwinAir (quest’ultimo premiato nel 2011 come motore turbo benzina più ecologico del mondo).

Il nostro Gruppo è da sempre impegnato nel rendere più ecologiche le automobili e il nostro approccio, articolato su più fronti, comprende oltre lo sviluppo di motori più efficienti anche quello di motori per l’utilizzo di energie alternative come il metano e il gpl, e di

dando molto oltre rispetto al target previsto dall'Unione Europea per il 2015, fissato a 130 g/km (certificato da Jato Dynamics, società leader mondiale per la consulenza e la ricerca nel campo automotive).

applicazioni che aiutano ad avere uno stile di guida maggiormente responsabile ed eco-compatibile (eco:Drive: in questo modo il fleet manager potrà monitorare la sua flotta e ridurre le emissioni e consumi del suo parco auto fino al 16%). Il risultato di questa strategia è che Fiat si è confermata nel 2012 per il sesto anno consecutivo il marchio automobilistico più virtuoso d’Europa, facendo registrare il livello di emissioni di CO2 più contenuto, con un valore medio pari a 119,8 g/km, an-

Il noleggio a lungo termine rappresenta il canale più importante all’interno del segmento flotte. Negli ultimi anni stiamo assistendo ad un incremento della durata media dei contratti di noleggio dovuto sia al fenomeno delle proroghe, sia ad una ➔

IMMATRICOLAZIONI DI AUTO E VEICOLI COMMERCIALI NEL MERCATO FLOTTE Mercato flotte

3 mesi '13

3 mesi '12

var %

Quota

38.713

45.298

-15%

28%

NST

25.532

34.175

-25%

19%

Società

33.674

49.306

-32%

25%

Imm dealer e case

39.393

48.138

-18%

29%

Totale

137.312

176.917

-22%

100%

NLT

Fonte: elaborazioni su dati Dataforce

IMMATRICOLAZIONI DEL SEGMENTO FLOTTE NEL 2004 E NEL 2012 PER CILINDRATA Segmenti per cilindrata

2004

2012

var pts %

500 a 1199 cc

7%

8%

1%

1200-1399 cc

20%

32%

12%

1400-1699 cc

11%

23%

12%

1700-1999 cc

37%

23%

-15%

2000-2199 cc

5%

5%

1%

2200-2499 cc

9%

5%

-4%

2500-2999 cc

10%

4%

-6%

Fonte: elaborazioni su dati Dataforce

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PEOPLE

richiesta delle aziende di durate maggiori. Secondo lei è un fenomeno congiunturale o strutturale?

Il fenomeno è stato senz’altro accentuato dalla situazione congiunturale poco brillante.

Credo che comunque ci sia una buona probabilità che questa tendenza si mantenga nel tempo, anche quando le circostanze economiche si riprenderanno.

Inoltre un altro elemento che aiuta a rafforzare questa tendenza è il continuo miglioramento della qualità del prodotto che garantisce una maggiore affidabilità nel tempo.

Qual è la strategia del Gruppo fiat nel segmento flotte?

Il segmento flotte per tutti i marchi del gruppo - Alfa Romeo, Fiat, Lancia, Abarth, Jeep e Fiat Professional - è sempre stato un canale molto importante.

La strategia di FGA è quella non solo di mantenere, ma di sviluppare una partnership sempre più stretta con i nostri clienti.

La nostra attenzione è costantemente rivolta sia alle grandi aziende corporate sia al business delle piccole medie imprese, proponendo idee sempre innovative e competitive.

Per rinforzare la leadership in questo settore, abbiamo recentemente lanciato un’iniziativa dedicata allo user-chooser: chi utilizza una vettura con contratto di noleggio a lungo termine e sceglie, nel periodo tra il 21 maggio e il 31 luglio, Alfa Romeo Giulietta come propria auto aziendale, ha diritto ad un buono elettronico carburante IP del valore di 500 euro (vedi per dettagli http://scegli-giulietta.fiat-fleet.com/). È la prima volta che iniziative di questo genere vengono presentate sul mercato e siamo confidenti che avrà un ottimo riscontro da parte dei nostri clienti.

Quali sono i modelli su cui puntate maggiormente?

FGA gestisce 6 brands, e questo ci permette di avere una gamma

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ampia e profonda per soddisfare tutte le esigenze dei nostri clienti, dall’auto di servizio fino ad arrivare ad un veicolo di rappresentanza. Anche il settore del trasporto leggero è coperto con un’ampia gamma di veicoli commerciali, gestiti dal brand Fiat Professional.

All’interno di questa gamma uno dei modelli che va assolutamente citato è Alfa Romeo Giulietta che si conferma anche nel 2013 la vettura più venduta nel suo segmento nel noleggio a lungo termine.

L’offerta è stata ampliata con una versione “business” dedicata al cliente corporate, abbinata al motore 1.6 JTDM 105 cv. Il modello è stato arricchito con i seguenti contenuti “fleet-oriented”: Blue&Me con vivavoce Bluetooth, navigatore satellitare TomTom 2 LIVE, regolazione lombare elettrica sedili anteriori, cruise control e bracciolo anteriore con vano porta oggetti, e completano le dotazioni di serie il volante in pelle con comandi radio e telefono. Tutti questi contenuti rendono la vettura più appetibile per il cliente user-chooser, e hanno un impatto positivo sul canone di noleggio, perché ne aumentano il valore residuo.

E per premiare poi il user-chooser che sceglie in questo periodo Alfa Romeo Giulietta come propria auto aziendale (non solo la versione business), abbiamo sviluppato l’idea del buono carburante di cui le ho parlato prima.

Un altro modello che vorrei indicare è Fiat 500L che sta affermando il suo grande successo sia nel canale noleggio come in tutti gli altri canali. Un modello di una versatilità eccellente, compatta all’esterno, spaziosa all’interno. Soprattutto il motore turbodiesel 1.6 MultiJet II da 105 CV, efficiente e performante, garantisce autonomia, prestazioni brillanti, contenimento dei consumi e l’intervallo di manutenzione solo ogni 35.000 km, invece dei tradizionali 20.000 o 30.000 km. Al cliente corporate Fiat

FLOTTA CIRCOLANTE IN NOLEGGIO A LUNGO TERMINE PER PERIODO CONTRATTUALE. DATI PERCENTUALI Periodo contrattuale

2012

2011

2010

2,5

3,6

1,7

Fino a 12 mesi Fino a 24 mesi

4,7

5,6

5,7

Fino 36 mesi

32,8

34,6

42,5

Fino a 48 mesi

40,3

36,3

30,3

Fino a 60 mesi

13,7

12,3

15,1

Oltre 60 mesi

6

7,5

4,7

Fonte: elaborazioni su dati Aniasa

500L assicura emissioni e consumi ridotti, numerose configurazioni per allestire lo spazio interno, massima flessibilità nelle soluzioni di carico e i costi di gestione più bassi della categoria insieme alle migliori prestazioni. Tutti questi elementi, combinati con l’alto valore residuo del modello, permettono di offrire dei canoni di noleggio molto competitivi rispetto ai concorrenti.

Per non dimenticare i veicoli commerciali, fondamentali per le flotte: con Fiat Professional, il brand dedicato, siamo in grado di fornire ai nostri clienti soluzioni su misura, anche grazie a un elevato livello di customizzazione e flessibilità dei nostri veicoli.

La gamma completa e la versatilità fanno di Fiat Professional il leader in Italia dei veicoli da lavoro, con costi ridotti di gestione (consumo di olio, manutenzione e riparazione), elevata ergonomia, emissioni e consumi contenuti, affidabilità, tecnologia, ecologia, capacità di carico e robustezza ai massimi livelli.

Questa leadership è riconosciuta anche a livello europeo, infatti, in 11 paesi i servizi postali hanno scelto per la propria attività i prodotti Fiat – chi meglio di loro può testimoniare il valore di questi veicoli.

Quali gli obiettivi e i piani per il prossimo futuro?

La nostra strategia nel settore flotte si articola su un’offerta di prodotti e servizi orientati a questo target:

- abbiamo soluzioni ecologiche ed economiche concrete grazie alla nostra gamma di motorizzazioni ecologiche ad alimentazioni alternative (metano e gpl). Disponiamo di una gamma molto ampia sia a metano (11 modelli) sia a gpl (8 modelli), di cui fa parte anche Fiat 500L 0.9 TwinAir Turbo Natural Power da 80cv (metano e benzina). Le richieste di questi motori ad alimentazioni alternative sono cresciute considerevolmente nel 2012, il metano del 40% e il gpl si è più che raddoppiato, anche perché l’attenzione agli aspetti ecologici ed economici è sempre più sentita da parte delle aziende.

- ampliamo la nostra gamma offrendo delle versioni business dedicate al cliente corporate – configurate con contenuti orientati al comfort, alla tecnologia e alla sicurezza, e dotate di motorizzazioni con bassi costi di gestione (come p.es. Alfa Romeo Giulietta Business, Delta Business, Bravo Business) - grazie all’accordo con Chrysler, siamo in grado di rafforzare la nostra presenza anche nel segmento premium: stiamo lanciando in questo momento il nuovo Grand Cherokee. Attraverso la nostra presenza mondiale, anche grazie a questo merger, siamo in grado di seguire i nostri clienti non solo in Europa - con le nostre strutture locali in 19 mercati e l’International Key Account Management dedicato al corporate customer a livello internazionale – ma in tutto il mondo.

FUTURE

di Andrea Barbieri Carones

AUTO AZIENDALI: LA TECNOLOGIA NELLE TASCHE DEI FLEET MANAGER Smartphone di seconda generazione, interfacce create ad hoc per le imprese: in futuro la gestione delle flotte sarà sempre più agevolata da software e computer.

Con l’obiettivo primario di risparmiare.

I

l taglio dei costi e delle emissioni di CO2 rivestono ruoli sempre più importanti per i fleet manager e per chi in azienda ha in mano la gestione delle auto e dei veicoli commerciali. Il difficile, però, è trovare la strategia corretta per perseguire questi obiettivi e al tempo stesso garantire la mobilità dei dipendenti, che resta la prima mission di queste figure nelle cui mani passano anche temi legati alla gestione dei conducenti, alla manutenzione delle vetture e al controllo telematico di tutte queste attività.

La conferma avviene direttamente dall’Australia, dove una ricerca condotta da ACA Research ha individuato che in questo periodo di “spending review” generale, sono 3 gli obiettivi principali da perseguire per un fleet manager: innanzitutto la riduzione delle spese legate alla gestione dei veicoli, a seguire, la produttività che ciascuna auto deve garantire all’azienda e la sicurezza del dipendente che su tali mezzi si muove.

Tutte queste priorità sono comunque riconducibili a una sola: fare in modo che il parco veicoli rappresenti il minor costo possibile e che i mezzi siano sempre efficienti e sicuri per garantire la sicurezza dei dipendenti.

“La tecnologia viene in aiuto delle aziende” spiega James Organ, direttore di Aca Research. “In qualunque momento, da remoto, i manager possono verificare dove

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si trovi l’auto in dotazione e se questa venga utilizzata oltre l’orario di lavoro su percorsi non autorizzati” C’è però un aspetto interessante, strettamente correlato con il taglio delle spese: le auto elettriche o ibride faticano ancora a prendere piede nelle imprese – non solo in Australia ma in tutto l’occidente – perché economicamente non rappresentano ancora una fonte di risparmio.

Motivo? “In Australia sono ancora troppo care, non solo per chi le acquista, ma anche per chi sottoscrive un contratto di noleggio a lungo termine. Il risparmio di carburante non compensa l’alto canone di locazione” aggiunge il direttore della società di ricerca.

Ma in Europa, e soprattutto in Italia, il discorso legato all’auto elettrica si arricchisce di elementi importanti che fanno sì che molte aziende stiano puntando su di esse per la mobilità dei dipendenti:

da un lato la possibilità di accedere a centri storici chiusi al traffico a motore, dall’altro l’elevato prezzo della benzina che contribuisce in maniera essenziale al vantaggio – soprattutto in ambito urbano – delle auto a batteria.

Ma la tecnologia è davvero fondamentale per i fleet manager? Conferme (ulteriori) in tal senso arrivano da vari gestori di flotte auto aziendali con sede in Australia che spingono verso miglioramenti e innovazioni di software e di interfacce da dedicare agli smartphone, in modo da dare ai propri clienti servizi sempre nuovi e più avanzati, volti a utilizzare in maniera proficua le vetture dell’azienda.

Tecnologia significa anche risparmio di tempo e potenzialità un tempo inimmaginabili: basti pensare ai vari documenti cartacei che chi ha in dotazione un veicolo compila ogni giorno e che quasi mai

FUTURE

arrivano in un formato utilizzabile nelle mani dei responsabili del parco vetture.

“Questo software – spiega il fleet manager di una delle società coinvolte – permette a chi ha in possesso il veicolo di metter mano allo smartphone per comunicare al proprio responsabile (e in tempo reale) tutto quello che concerne l’auto e le eventuali azioni da intraprendere per risolvere i problemi, a iniziare da quelli meccanici”.

Che il futuro della mobilità passi attraverso gli smartphone lo pensa anche il general fleet manager di Toyota Australia, secondo cui la tecnologia di questi piccoli computer tascabili sarà sempre più fondamentale nella gestione del parco auto.

Dall’Australia al Regno Unito La parola d’ordine è “taglio dei costi”: qual è la strada che i fleet manager hanno intrapreso oltre Manica per ridurre le spese legate alle flotte auto? Le parole d’ordine sono sempre risparmio di carbu-

rante, uso razionale della vettura e basse emissioni di CO2, l’ultima frontiera della “spending review” del fleet manager. Nel Regno Unito – ma anche in altri Paesi europei – low emission significa risparmio fiscale, a tutto vantaggio dei conti aziendali e dell’ambiente.

In questa ottica soprattutto le imprese con un parco veicoli numeroso stanno puntando molto sull’addestramento dei dipendenti per insegnare abitudini di guida più efficienti e sull’introduzione di vetture ibride quando non elettriche pure.

E in questo, la tecnologia è sempre più a portata di mano per tagliare i costi e per utilizzare i mezzi in modo più razionale.

Nel Regno Unito, questo risparmio energetico e fiscale ha portato addirittura a un piccolo ma importante aumento nelle vendite: gli ultimi dati elaborati dall’associazione dei costruttori operanti oltre Manica indicano che nel 2012 sono aumentate di un piccolo ma significativo 0,6% le vendite di “fleet car”, superando la quota di un milione di unità, pari alla metà delle vendite totali di vetture.

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di Nicola Desiderio

DRIVE

BMW 316D TOURING

NESSUNA RINUNCIA L

a BMW Serie 3 Touring arriva a integrare la gamma della vettura di Monaco con la seconda variante di carrozzeria, votata in particolare alla capacità di carico. Lunga come la berlina, ha un bagagliaio da 495 a 1.500 litri ed è offerta a partire da 31.850 euro con motori a 4 e 6 cilindri da 116 CV a 306 CV con cambio manuale o automatico e trazione posteriore o integrale xDrive in 5 allestimenti (base, Sport, Modern, Luxury ed M Sport) cui si aggiunge il Business aut. i cui contenuti, esclusa la trasmissione automatica, si possono avere anche con il Business Innovation Package con un vantaggio cliente del 42%. Proviamo la 316d Touring Sport.

Dopo la berlina, è arrivata anche la variante Touring per la sesta generazione della media tedesca. Identica nelle dimensioni e nelle dotazioni per sicurezza e comfort alla 4 porte, cresce nello spazio offrendo il comfort del portellone elettrico e del lunotto apribile separatamente.

Immancabile il piacere di guida anche con le motorizzazioni di accesso, con soluzioni di allestimento mirate alle flotte. fari anteriori. Altro elemento distintivo è il cofano, lungo e arcuato che, grazie anche al passo lungo e allo sbalzo anteriore ridotto, esprime forza e sposta visivamente indietro l’abitacolo dando all’insieme quel dinamismo che ci si

aspetta da una BMW. Nessuna sorpresa anche per la coda con i fari che hanno il solito taglio a L, il lunotto dal profilo basso e rettilineo per favorire la visibilità e l’immancabile pinna che sormonta la parte terminale del tetto. ➔

STESSA LUNGHEZZA, STESSO STILE La carrozzeria Touring è ormai un classico per la Serie 3 e, per questo, il suo stile si muove nel solco delle generazioni precedenti. Identica in lunghezza alla berlina al millimetro (4.624 mm), come la sorella la nuova Touring si fa riconoscere soprattutto dal frontale, dove spiccano i due grossi reni cromati lambiti appena dai

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DRIVE

LE COMODITÀ SONO DIETRO Anche per l’abitacolo c’è poco da aggiungere rispetto alla berlina, almeno fino all’altezza del montante posteriore, dove iniziano le differenze. Il vano bagagli ospita 495 litri, è rifinito con grande cura in ogni particolare, come il resto dell’abitacolo, e con una moquette davvero sontuosa. Rete fermacarico, ganci, illuminazione, presa di corrente e vani laterali sono scontati e si aggiungono soluzioni più raffinate come i sistemi a fasce per fermare il carico, il portellone elettrico e il sempre utile lunotto apribile separatamente che lascia accedere al vano grazie al soffietto che si solleva automaticamente. Altra particolarità è il divano 40/20/40 la cui porzione centrale va usata come vano passante e che, una volta abbattuto completamente, porta il volume totale a 1.500 litri. Nessuna novità dalla plancia, con la parte centrale rivolta verso il guidatore, lo schermo da 6,5 o da 8,8 pollici del sistema iDrive con i servizi telematici ConnectedDrive richiamabili attraverso il tradizionale manopolone sul tunnel. La strumentazione è a tecnologia Black Panel su schermo TFT e ai vertici è la dotazione di sicurezza grazie al lavoro di telecamere e sensori radar che sorvegliano carreggiata, angolo cieco, fari, velocità ed eventuali fonti di pericolo met-

tendo in allerta i sistemi di ritenuta. Naturalmente a 5 stelle la sicurezza Euro NCAP, utili in città i sistemi di parcheggio automatico, la telecamera o il sistema di visione perimetrica Sorround View mentre particolarmente ampia è la disponibilità di materiali e accoppiamenti cromatici per tutto l’abitacolo in modo da personalizzarlo come lo si desidera. Sterminata anche la gamma di optional singoli e a pacchetti tra cui spicca il tetto panoramico in 2 pezzi apribile e scorrevole.

UNA FABBRICA DI MOTORI La Touring gode della nuova scocca, più rigida del 10% eppure più leggera grazie anche alle sospensioni in alluminio per una perfetta ripartizione delle masse sui due assali. I motori sono tutti in alluminio, turbo ad iniezione diretta con stop&start, recupero dell’energia in rilascio. Le unità a benzina hanno la turbina twinscroll che favorisce erogazione e risposta ai bassi regimi. I 4 cilindri sono omologati Euro 6: 1.6 da 136 CV per la 316i e 2 litri da 184 o 245 CV per la 328i. Al vertice c’è la 335i con il 6-in-linea 3 litri da 306 CV (250 km/h, 0-100 km/h in 5,5 secondi) mentre l’accesso è costituito dalla 316d con motore Diesel 2 litri da 116 CV oggetto della nostra prova e disponibile anche nei livelli di potenza da 143 CV, 163 CV per la Effi-

BMW 316d Touring Sport 116 CV DATI TECNICI E PER L’IMPIEGO AZIENDALE cilindrata 1.995 cc potenza 116 CV lungh./largh./alt. 4,62 x 1,81 x 1,43 m peso 1.550 kg accelerazione 11,2” (da 0 a 100 km/h) velocità massima 200 km/h cambio manuale a 6 rapporti trasmissione trazione posteriore costo di esercizio al km (*) N.D.

consumo medio 22,2 km/litro capacità di carico da 495 a 1.500 litri comfort ★★★★★ silenziosità ★★★★★ ABS SI ESP SI antislitt. SI (*) percorrenza annua 30.000 km

cientDynamics, 184 CV e biturbo da 218 CV mentre infine c’è la 330d con il 6-in-linea 3 litri da 258 CV e cambio automatico a 8 rapporti, optional sulle altre unità.

Tranne che sui motori meno potenti, si può avere anche la trazione a controllo elettronico xDrive con giunto centrale multidisco a secco che ripartisce la coppia automaticamente tra i due assali.

IL PIACERE DI GUIDA È SALVO Guidare una BMW è sempre divertente anche con la 316d che, a dispetto dei soli 116 CV sulla carta e 260 Nm di coppia – ci sono 1.6-1.7 che offrono parecchio di più – offre buone prestazioni (200 km/h, 0100 km/h in 11,2 secondi) facendo valere la sua cilindrata con un funzionamento comunque consistente: brillante e rotondo. Molto contenuti i consumi (4,5 litri/100 km pari a 119 g/km) che vengono favoriti dalla modalità di guida Eco Pro. Scegliendo invece la Sport o la Sport+, la Touring diventa più reattiva lasciando sfruttare al massimo le possibilità di un autotelaio nato evidentemente per sopportare ben altre potenze.

Questo si tramuta in livelli di comfort e sicurezza di classe superiore che garantiscono lunghi viaggi senza stancarsi e, quando arrivano le curve, in una guida agile, facile e precisa.

GRANDE LAVORATRICE Una BMW può essere BMW anche con 116 CV. Lo dimostra la 316d Touring che offre tutte le qualità tipiche delle vetture tedesche a un prezzo più accessibile promettendo costi di esercizio contenuti e un elevato valore residuo. Sono doti che, unitamente alle buone capacità di carico, la rendono ideale per le flotte aziendali e il noleggio a lungo termine. Ad essi sono particolarmente dedicati il pacchetto Business Innovation e le versioni Business aut. che migliorano ulteriormente il controvalore per il cliente.

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PEOPLE

di Alessandro Palumbo

MAGNETI MARELLI: È L’ANNO DELLE FLOTTE P

e con un parco sbilanciato verso segmenti alti e di prestigio.

er Magneti Marelli After Market Parts and Services il 2013 sembra proprio l’anno dedicato alle flotte. Agli inizi di maggio ha siglato un accordo con LeasePlan attraverso cui fornirà i propri prodotti e servizi al parco auto della società di noleggio a lungo termine, non in esclusiva, servendosi della propria rete di officine e ricambisti. La stessa società è attiva anche nel settore della telematica che in questi ultimi anni sta iniziando a muovere i primi passi nel settore delle flotte auto.

Abbiamo incontrato Giorgio Gamberini, EMEA Managing Director della società con il quale abbiamo parlato di struttura distributiva e di servizio al cliente.

Ingener Gamberini, Magneti Marelli After Market Parts and Services è una società specializzata nei ricambi di auto originali o di qualità equivalente all’originale, servendosi di strutture distributive ed officine ad essa convenzionate, distribuite capillarmente su tutto il territorio nazionale. Come mai l’accordo con LeasePlan arriva solo oggi?

Abbiamo lavorato negli ultimi anni sulla qualità della rete a scapito della quantità.

Nel 2004 quando sono arrivato in Magneti Marelli avevamo 3.400 punti, oggi ne abbiamo 1.600.

L’obiettivo raggiunto è stato quello di avere la metà della rete, ma con una qualità quadrupla. Adesso è giunto il momento di approcciarsi alle flotte. Non

Giorgio Gamberini, EMEA Managing Director di Magneti Marelli After Market Parts & Services

siamo stati i primi a farlo. Altri nostri concorrenti sono già presenti da alcuni anni su questo target.

Noi siamo partiti da poco perché volevo essere sicuro che la stessa competenza che noi eroghiamo ai costruttori (le ricordo che Magneti Marelli è fornitore di componenti e di know how alle Case auto – Bmw, Fiat, Mercedes, PSA, Gruppo Volkswagen) potesse essere trasmessa al mercato indipendente. Ed oggi abbiamo costruito una squadra seria, formata e di alto livello che è in grado di gestire le vetture di clienti esigenti come “le flotte”, che sono grandi macinatori di chilometri

Come si fa e che vuol dire lavorare sulla qualità?

Lavorare sulla qualità vuol dire essere in grado, attraverso una formazione competente, di trasmettere il know how ai nostri operatori, cioè a coloro che si interfacciano con le vetture e con i clienti.

Lavoriamo su 3 direttrici: formazione, supporto alla rete e procedure. La formazione alla rete è capillare ed è totalmente autogestita da noi, cioè erogata e progettata con nostro personale interno. E penso che siamo gli unici sul mercato italiano a progettare ed erogare la formazione con proprio personale, gli altri usano formatori free lance.

Il supporto alla rete delle officine è gestito da un nostro help desk a Milano dedicato alla nostra rete ed integrato con quello del gruppo FIAT, in totale lavorano oltre 500 persone. Questo è in grado di soddisfare le richieste di documentazione di dati tecnici e di fare in tempo reale, ed insieme ai tecnici delle nostre officine, la diagnostica delle vetture. Gli operatori del nostro help desk vedono i terminali delle officine, che quindi vengono seguite passo passo dove ci sono delle difficoltà. Noi attualmente abbiamo nel database del nostro sistema di diagnostica la possibilità di collegarci e fare assistenza a circa 6.000 modelli presenti sul mercato. ➔

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PEOPLE

Sempre più oggi e in futuro un’officina totalmente indipendente avrà grosse difficoltà: oggi la diagnostica, essendo fatta totalmente in modo elettronico, ha bisogno di qualcuno che trasmetta il know how e la riparabilità. Lavoriamo sulle procedure perché sappiamo che la competenza tecnica delle nostre officine deve essere inquadrata in prassi relative alla gestione del cliente. Abbiamo lavorato tantissimo sull’innalzamento dello standard delle nostre officine anche dal punto di vista dell’accoglienza del cliente che il mercato indipendente ha sempre visto come un qualcosa di superfluo.

Quindi la competenza è fondamentale, ma un altro punto importante è quello della qualità e della capacità di risposta?

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Sicuramente. Noi rispetto a una casa auto siamo più capillari e la velocità di risposta è uno dei nostri punti di forza. Inoltre nelle nostre officine il cliente ha il “piacere”, che per noi rappresenta un grande valore, di parlare direttamente con il titolare dell’officina, che poi è colui che mette le mani sull’autovettura.

Ecco nelle nostre officine c’è un dialogo diretto, questo lo imponiamo noi, e le stesse sono in grado e ci tengono a parlare con il cliente e dare delle risposte esaustive. Immediatezza, cortesia, ma soprattutto esaustività: al cliente viene spiegata la causa del problema e la soluzione dello stesso.

L’accordo con LeasePlan prevede anche la distribuzione di ricambi.

Magneti Marelli ha 35 linee di prodotto.

Nella sua scatola, tipicamente gialla, si trovano prodotti direttamente progettati e fabbricati da Magneti Marelli cioè ad esempio quelli relativi alla parte elettronica e all’illuminazione.

Laddove noi non siamo produttori, per esempio per alcuni materiali di consumo come i dischi freni, le pastiglie e i filtri, noi, con estrema trasparenza, mettiamo nella scatola Magneti Marelli prodotti di primordine, di altissima qualità e di fornitori di alta qualità.

Le faccio un esempio: lei nella scatola dei dischi freno Magneti Marelli, quelli che vanno appunto anche su tutti i modelli delle vetture Leaseplan, anche sulle Panda, trova i dischi freno della Brembo, noi ci affidiamo al top.

DRIVE

di Nicola Desiderio

CITROËN DS5 LA PREMIUM FRANCESE Si situa al top della linea di lusso del Double Chevron e punta ad offrire qualcosa di diverso a cominciare dallo stile, che mescola generi diversi e non rinuncia a una certa ostentazione.

Spaziosa e silenziosa, ha un abitacolo originale che può essere reso ancora più personale e raffinato. Efficiente e brillante il Diesel 2 litri la cui fluidità è esaltata dal cambio automatico.

DRIVE

L

a Citroën DS5 è il terzo modello della linea di lusso della casa francese che riprende il nome e lo spirito della leggendaria DS per lanciare una sfida credibile nella fascia dei prodotti premium, con stile sofisticato, dotazioni esclusive ed elevati livelli di personalizzazione. La DS5 è disponibile con motorizzazioni benzina, Diesel e ibrido, potenze da 114 CV a 200 CV e 5 allestimenti: Chic, So Chic, Sport Chic, Pure Pearl e Business, dedicato alle flotte, a partire da 28.950 euro. Proviamo la versione 2.0 HDi 160 Fap con cambio automatico.

UN INCROCIO DI GENERI Se il termine crossover non fosse già ipotecato, la DS5 potrebbe definirsi così: un vero e proprio incrocio di generi automobilistici che va dal coupé fino al monovolume, per di più con un accenno di ruota alta che scompagina ulteriormente ogni tentativo di categorizzazione. Per il resto

la DS5 manifesta un certo gusto per l’ostentazione sottolineando ogni elemento del proprio corpo ed ogni dettaglio con cromature abbondanti ed estese. Interessanti la finestratura avvolgente e i fari posteriori che accompagnano il profilo rastremato dalla coda. L’insieme è di sicura presenza, creata in particolare dalla larghezza di 1,87 metri, tanto da farla apparire più lunga dei suoi 4,52 metri e più bassa dei suoi 1,51 metri.

STILE E FUNZIONE CON PERSONALITÀ Anche l’abitacolo fa sfoggio di uno stile sofisticato con un intreccio di plastiche morbide, metallo, tessuto e pelle cucita a contrasto. È la zona centrale a stupire di più con una gran quantità di pulsanti, sia sul massiccio tunnel, sia sulla plafoniera in alto che divide i due semitetti in cristallo, mentre per i sedili posteriori ce n’è uno tradizionale unico. La strumentazione ha 3 zone, con il tachimetro analogico e il

resto digitale, ed è completata dall’headup display che proietta i dati di bordo su una lama semitrasparente a scomparsa.

Al centro della plancia si trovano i comandi della climatizzazione bi-zona (con bocchette posteriori), quelli per l’impianto audio Denon a 10 altoparlanti e lo schermo da 7 pollici del sistema eMyWay che, oltre alla telecamera posteriore e a tutti i tipi connettività, offre la chiamata in caso di emergenza.

La sicurezza è a 5 Stelle Euro NCAP grazie ai 6 airbag, alla commutazione automatica dei fari (bixeno a orientamento dinamico) e al sistema che segnala il superamento involontario della linea di carreggiata facendo vibrare i lati del sedile.

Quest’ultimo è disponibile in due tipi ed è a regolazione elettrica, riscaldabile e ha persino la funzione massaggio. Raffinata la pelle, disponibile in più colori e tipi di cucitura, di stile il design dell’orologio analogico a quadrante verticale. ➔

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DRIVE

CITROËN DS5 2.0 HDi So Chic automatica 163 CV DATI TECNICI E PER L’IMPIEGO AZIENDALE cilindrata 1.997 cc potenza 163 CV lungh./largh./alt. 4,52 x 1,87 x 1,51 m peso 1.615 kg accelerazione 10,9” (da 0 a 100 km/h) velocità massima 212 km/h cambio automatico a 6 rapporti trasmissione trazione anteriore costo di esercizio al km (*) 0,44

Grande attenzione a dettagli di stile, ma anche funzionali, come le luci di ingombro per tutte le portiere, e allo spazio, davvero buono anche per i passeggeri posteriori e i bagagli il cui vano ospita da 468 a 1.288 litri e al quale si accede attraverso il portellone a L che si prolunga verso il tetto.

TUTTE CON IL TURBO La DS5 è costruita sulla piattaforma 2 del gruppo PSA Peugeot-Citroen, la stessa della DS4, ma con passo allungato, carreggiate allargate e retrotreno con ammortizzatori inclinati per dare maggiore larghezza al bagagliaio. I motori sono tutti turbo ad iniezione diretta. I benzina di 1,6 litri, realizzati con BMW, hanno la turbina twinscroll ed erogano 156 CV (anche con cambio automatico) o 200 CV (235 Km/h e 0-100 km/h in 8,8 secondi).

I Diesel hanno il filtro antiparticolato Fap

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consumo medio 16,4 km/litro capacità di carico da 468 a 1.288 litri comfort ★★★★★ silenziosità ★★★★★ ABS SI ESP SI antislitt. SI (*) percorrenza annua 30.000 km

con additivo: si parte dall’1.6 e-HDi da 114 CV e cambio pilotato a 6 rapporti, che consuma 4,4 litri/100 km pari a 114 g/km di CO2, e si arriva alla 2 litri da 163 CV disponibile anche con cambio automatico come sulla vettura in prova. Questo stesso motore – ma con cambio pilotato – è la base per la versione HYbrid4 da 200 CV che, grazie al motore elettrico posteriore da 27 kW, consuma 3,4 litri/100 km con emissioni di CO2 di 88 g/km, fornisce prestazioni superiori e realizza la trazione integrale. In questo caso le sospensioni posteriori sono multi-link invece che ad assale torcente. Si può avere anche l’assetto sportivo ribassato di 7 mm e i cerchi vanno da 17 a 19 pollici.

VOTATA AL VIAGGIO La Citroën DS5 è nata per fare viaggi comodi e silenziosi, soprattutto grazie al-

l’ottima insonorizzazione e all’atmosfera raffinata. Incrocio di generi anche al posto guida: volante verticale e pedaliera in alluminio sono da sportiva, i montanti anteriori, sottili e sdoppiati da un deflettore, sono da monovolume.

Il 2 litri offre buone prestazioni (212 km/h, 0-100 km/h in 10,9 secondi) e spinge in modo fluido, aiutato da un cambio più propenso al comfort che al dinamismo mentre le sospensioni controbilanciano una certa durezza con un’ampia escursione. Comunque gradevole e preciso il comportamento stradale, grazie anche ad uno sterzo sensibile e ben calibrato.

Potenti i freni e preziosa l’assistenza dell’Intelligent Traction Control che adatta la sua azione riconoscendo automaticamente i fondi a scarsa aderenza.

DISTINGUERSI NELLA FLOTTA Originalità e distinzione senza dimenticare la praticità, con il comfort di una Citroën. È questa la formula della Citroen DS5 per offrire un’alternativa alle solite tedesche premium inserendosi, per dimensioni e prezzo, tra il segmento delle compatte e quello delle medie, ovvero quelli preferiti dalle flotte alle quali è dedicato l’allestimento Business o un pacchetto omonimo col quale completare gli allestimenti Chic e So Chic. È la classica vettura da user-chooser, che si sceglie per il gusto di distinguersi, ma offre anche una corretta equazione di business per il gestore delle flotte.

NEWS ON THE ROAD

di Nicola Desiderio

ALFA ROMEO GIULIETTA BUSINESS: AZIENDALISTA PER DOTAZIONE La Giulietta ha ora una versione Business dedicata ai clienti flotte con il Diesel 1.6 da 105 CV dai consumi di 4,4 litri/100 km e 114 g/km di CO2 e con intervalli di manutenzione ogni 35.000 km.

La dotazione prevede: navigatore, Blue&me con Bluetooth e USB, cruise control, regolazione lombare elettrica, volante in pelle con comandi per vivavoce e per l’Alfa Sound System con 6 altoparlanti e cerchi in lega da 16 pollici, un pacchetto che dà al cliente un vantaggio del 51%. A 1.700 euro, con uno sconto del 35%, il Business Class Pack (climatizzatore bizona, cerchi da 17”, navigatore con mappa Europa e servizi online avanzati). Costa 24.250 euro e si aggiunge alla gamma che parte da 18.870 euro con 4 allestimenti (Giulietta, Progression, Distinctive e Exclusive) e potenze fino ai 235 CV della Quadrifoglio Verde. Lungo o rent, bene vanno.

ECOLOGIA ★★★★★ / SICUREZZA ★★★★★ / COMFORT ★★★★★ / CAPACITÀ DI CARICO ★★★★★ / COSTO D’ESERCIZIO ★★★★★

CITROËN C4 PICASSO: MONOVOLUME SOTTO I 100 gr/km DI CO2 Salto in avanti per il monovolume compatto 5 posti del Double Chevron che con uno stile anticonvenzionale inaugura la nuova piattaforma modulare EMP2. Lunga 4,43 metri, è più leggera di 140 kg, più spaziosa, ha un bagagliaio di 537 litri e la plancia con display da 12 pollici e schermo multifunzione da 7 pollici. Avanzata la connettività e dotazioni superiori come i sedili con massaggio e il sistema di visione perimetrica a 360 gradi. Tutti da 1,6 litri i motori. L’e-HDi Airdream da 90 CV con cambio pilotato a 6 rapporti è da record (3,8 litri/100 km e 98 g/km di CO2), ma c’è anche la variante da 115 CV oltre al benzina da 120 CV o turbo da 156 CV. Il lancio parte a settembre con 4 allestimenti (Attraction, Seduction, Intensive e Exclusive) da 22.600 euro. In arrivo il BlueHDi Euro6 da 150 CV con emissioni di 110 g/km di CO2 e un nuovo cambio automatico a 6 rapporti. In lungo e in breve.

ECOLOGIA ★★★★★ / SICUREZZA ★★★★★ / COMFORT ★★★★★ / CAPACITÀ DI CARICO ★★★★★ / COSTO D’ESERCIZIO ★★★★★

FIAT 500L TREKKING: QUASI OFFROAD, SICURAMENTE CHIC La Fiat 500L diventa Trekking grazie al look offroad, all’assetto rialzato, agli pneumatici M+S “snowflake” su cerchi diamantati da 17” e al Traction+, il sistema di controllo elettronico di trazione inseribile dal pilota fino a 30 km/h che migliora la motricità sui fondi più infidi. Esclusivi anche i rivestimenti interni in tessuto tecnico con inserti in ecopelle in abbinamento alle dotazioni esclusive già presenti sulla 500L come l’hifi Beats da 520 Watt, il sistema di frenata automatica City Brake Control e il kit Lavazza per fare il caffè espresso a bordo. Identici i livelli di sicurezza (5 stelle Euro NCAP) e la gamma motori: 900 TwinAir da 105 CV, 1.4 da 95 CV e Diesel 1.6 da 105 CV o 1.3 da 85 CV che con cambio robotizzato Dualogic a 5 rapporti consuma 4,2 litri/100 km a pari a 109 g/km di CO2. A partire da 19.650 euro. Per il breve nei luoghi di villeggiatura.

ECOLOGIA ★★★★★ / SICUREZZA ★★★★★ / COMFORT ★★★★★ / CAPACITÀ DI CARICO ★★★★★ / COSTO D’ESERCIZIO ★★★★★

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CARFLEET 51 | LUGLIO 2013

FUTURE

FORD ECOSPORT: SUV PICCOLO E GLOBALE EcoSport è il nuovo modello globale con il quale Ford entra nel segmento dei piccoli Suv e che sarà in listino entro la fine del 2013. Costruito sulla piattaforma della Fiesta, è già commercializzato in Brasile e presto lo sarà anche in India e Cina. Caratterizzato esternamente dalla presenza della ruota di scorta, al lancio avrà la trazione 4x2 accoppiata con il pluripremiato 3 cilindri mille EcoBoost da 125 CV, l’1.5 da 110 CV e il Diesel 1.5 da 90 CV che garantirà i migliori livelli di efficienza. Lo stile dell’abitacolo è ispirato a quello dei modelli Ford più recenti, così come la dotazione telematica che comprende il sistema di Sync di riconoscimento vocale, l’Applink per utilizzare le app di smartphone e tablet in auto e l’Emergency Assistance che chiama automaticamente i soccorsi e segnala la posizione in caso di incidente. Da city rent o turistico.

ECOLOGIA ★★★★★ / SICUREZZA ★★★★★ / COMFORT ★★★★★ / CAPACITÀ DI CARICO ★★★★★ / COSTO D’ESERCIZIO ★★★★★

HYUNDAI ix35: RESTYLING CON OCCHI NUOVI Modello vincente non si tocca, per questo la Hyundai ix35 in ottobre aumenta i contenuti lasciando invariata la fisionomia. I fari hanno luci diurne a Led e sono disponibili anche bi-xeno, nuovi i cerchi da 17 e 18 pollici mentre all’interno sono migliorati i materiali, l’audio, il display TFT multifunzione da 4,2 pollici nella strumentazione e la potenza del sistema infotelematico con schermo a sfioramento da 7 pollici. Il volante è riscaldato, arrivano i sensori di parcheggio anteriori e l’ESC con funzione di riconoscimento del traino mentre le novità tecniche sono il servosterzo Flex Steer regolabile su tre livelli (normal, comfort e sport) e un nuovo 2 litri a benzina da 166 CV ad iniezione diretta. Invariati gli altri motori in gamma Diesel e benzina da 115 a 184 CV con cambio manuale e automatico e trazione anteriore o 4x4. Una vincente che cambia poco.

ECOLOGIA ★★★★★ / SICUREZZA ★★★★★ / COMFORT ★★★★★ / CAPACITÀ DI CARICO ★★★★★ / COSTO D’ESERCIZIO ★★★★★

MAZDA 6: LA MEDIA DIVENTA AMMIRAGLIA La media giapponese arriva alla terza generazione con entrambe le carrozzerie: berlina lunga 4,87 metri e con un cx di 0,26, Wagon lunga 4,80 metri con un comunque ottimo 0,28 e un vano bagagli da 522 a 1.664 litri. All’avanguardia la dotazione di sicurezza con sistemi di frenata automatica e controlli per la distanza di sicurezza, l’angolo cieco e il superamento involontario della linea di carreggiata. la Mazda6 porta al debutto l’i-eloop, lo stop&start alimentato da superconduttore per un’efficienza maggiore. I motori sono il 2 litri a benzina da 165 CV, 2.5 da 192 CV solo con cambio automatico così come il Diesel 2.2 Euro 6 da 175 CV mentre la versione da 150 CV vanta un consumo di soli 4,2 litri 100 km pari a 108 g/km di CO2.

Prezzi pari per berlina e wagon con tre allestimenti (Essence, Evolve, Exceed) a partire da 29.750 euro. Il lungo termine in stile ed efficienza.

ECOLOGIA ★★★★★ / SICUREZZA ★★★★★ / COMFORT ★★★★★ / CAPACITÀ DI CARICO ★★★★★ / COSTO D’ESERCIZIO ★★★★★

CARFLEET 51 | LUGLIO 2013

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NEWS ON THE ROAD

di Nicola Desiderio

MERCEDES CITAN: PICCOLA STELLA DI ORIGINI FRANCESI La gamma dei veicoli commerciali della Stella si arricchisce del Citan, city van frutto dell’accordo con Renault. Offerto in tre carrozzerie (3,94 metri, 4,32 e 4,70) e altrettante versioni (Kombi, Mixto e Furgone) porta fino a 708 kg e ha un vano di carico fino a 3,8 metri cubi. È disponibile in due livelli di dotazione (Friendly e Trend) con una o due porte laterali scorrevoli e apertura posteriore con doppio sportello o portellone.

Oltre 150 gli allestimenti specifici. I motori sono un 1.2 turbo a iniezione diretta da 114 CV e un Diesel 1.5 (75 CV, 90 CV e 110 CV) con intervalli di manutenzione a 40.000 km e consumi che partono da 4,2 litri/100 km pari a 112 g/km di CO2. Per la sicurezza ci sono cinture pretensionate a limitatore di sforzo, fino a 6 airbag ed ESP Adaptive. A partire da 13.563 euro, Iva esclusa.

Tagliata per il rent metropolitano.

ECOLOGIA ★★★★★ / SICUREZZA ★★★★★ / COMFORT ★★★★★ / CAPACITÀ DI CARICO ★★★★★ / COSTO D’ESERCIZIO ★★★★★

NISSAN JUKE 1.6 GPL: SI ESPANDE LA GAMMA BI-FUEL Piccolo crossover di grande successo, la Nissan Juke è disponibile con alimentazione bi-fuel GPL dalla fine del 2012 nella versione Eco Visia, ma ora lo è anche con quello di accesso della gamma, Eco Acenta ancora più abbordabile. Il motore è l’1,6 litri da 117 CV con l’applicazione di un impianto della BRC Gas Equipment. Le emissioni di CO2 scendono così da 139 g/km a 120 g/Km e il serbatoio da 46,4 litri effettivi per il gas consente di percorrere 600 km che diventano 1.300 km sfruttando anche quello per la benzina. Le Juke Eco Visia ed Eco Acenta costano rispettivamente 19.100 e 21.050 euro, ovvero 2mila euro in più.

La gamma parte a 16.100 euro e prevede anche l’1.6 da 94 CV, l’1.6 turbo – anche con trazione integrale e cambio CVT – con 190 CV o i 200 CV della versione sportiva Nismo e il Diesel 1.5 da 110 CV. Doppiamente gasata.

ECOLOGIA ★★★★★ / SICUREZZA ★★★★★ / COMFORT ★★★★★ / CAPACITÀ DI CARICO ★★★★★ / COSTO D’ESERCIZIO ★★★★★

OPEL INSIGNIA: UN TOCCO DI EFFICIENZA Opel Insignia si rinnova e adotta nuovi fari posteriori, calandra più larga, interni più eleganti e soprattutto una plancia più ergonomica e tecnologica. Diminuiscono infatti i pulsanti e arriva un nuovo sistema di infotainment con schermo da 8 pollici comandabile attraverso touchpad, dotato delle funzioni più avanzate e personalizzabile. Evoluta anche la strumentazione, ora dotata di display multifunzione da 8 pollici ad alta risoluzione, e sempre al vertice la dotazione di sicurezza. Migliorate anche sospensioni, sterzo e motori con l’arrivo del nuovo 1,6 litri turbo a iniezione diretta da 170 CV e del 2 litri turbodiesel da 140 CV che fissa nuovi record con un consumo di 3,7 litri/100 km pari a 99 g/km di CO2.

C’è anche la BiTurbo da 195 cv e la 1.4 da 140 CV a benzina Euro 6 anche in versione bi-fuel GPL. Investimento per il lungo termine.

ECOLOGIA ★★★★★ / SICUREZZA ★★★★★ / COMFORT ★★★★★ / CAPACITÀ DI CARICO ★★★★★ / COSTO D’ESERCIZIO ★★★★★

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CARFLEET 51 | LUGLIO 2013

FUTURE

PORSCHE PANAMERA: ARRIVA L’IBRIDO PLUG-IN Restyling moderato, versioni Executive con carrozzeria allungata di 15 cm e nuove dotazioni per l’ammiraglia di Zuffenhausen che ora è anche ibrida plug-in. Spinta da un V6 3 litri con compressore e da un elettrico da 70 kW inserito nel cambio automatico a 8 rapporti, la S E-Hybrid ha in totale 414 CV, raggiunge 270 km/h, fa lo 0100 km/h in 5,5 secondi e dichiara 3,1 litri/100 km pari a 71 g/km di CO2. La batteria agli ioni di litio si ricarica in 4 o 2,5 ore, in elettrico percorre 36 km e raggiunge 135 km/h. Il V6 3.6 passa a 310 CV, arriva un nuovo V6 3 litri biturbo da 420 CV, il V8 da 440 CV aspirato rimane alla GTS e il turbo con trazione integrale e cambio PDK passa a 520 CV. Il Diesel V6 3.0 da 250 CV sarà presto potenziato a 300 CV. I prezzi partono da 84.698 euro e la versione S E-Hybrid costa 113.738 euro.

Per il top manager alla spina.

ECOLOGIA ★★★★★ / SICUREZZA ★★★★★ / COMFORT ★★★★★ / CAPACITÀ DI CARICO ★★★★★ / COSTO D’ESERCIZIO ★★★★★

RANGE ROVER SPORT: L’ALTRA AMMIRAGLIA DI CASA Dopo la Classic ecco la nuova Range Rover Sport che prende dalla Evoque lo stile e dalla sorella la scocca tutta in alluminio che consente di ridurre il peso di 420 kg e migliorare l’efficienza fino al 24%. Lunga 4,85 metri, la Sport è la prima Range con abitacolo 7 posti, head-up display e disponibile anche senza il riduttore. Di altissimo livello le finiture, i livelli di personalizzazione e le dotazioni per comfort, sicurezza e il fuoristrada tra cui il Terrain Response 2 e il misuratore della profondità di guado. I motori, con cambio automatico a 8 rapporti e stop&start, sono il Diesel V6 3 litri da 249 CV o da 292 CV e il V8 5 litri a benzina supercharged da 510 CV. Ci saranno il V6 3.0 da 340 CV, un 4 cilindri, il Diesel V8 4.4 da 339 CV e l’ibrido a gasolio da 169 g/km di CO2. Arriva dopo l’estate a partire da 67mila euro. Sportiva e dirigenziale.

ECOLOGIA ★★★★★ / SICUREZZA ★★★★★ / COMFORT ★★★★★ / CAPACITÀ DI CARICO ★★★★★ / COSTO D’ESERCIZIO ★★★★★

RENAULT CLIO SPORTER: PICCOLA WAGON SPORTIVA La piccola francese di quarta generazione completa la propria gamma con la variante station wagon che conferma la caratterizzazione sportiva della berlina con una lunghezza di 4,27 metri (+20 cm) e un bagagliaio che va da 443 a 1.380 litri e raggiunge una lunghezza di 2,48 metri abbattendo il sedile anteriore destro. Elevati i livelli di personalizzazione e di dotazione telematica con il sistema R-Link su schermo a sfioramento da 7 pollici. Analoghi alla 5 porte gli allestimenti (Wave, Live e Energy) con motori 1.2 da 75 CV e 3 cilindri 900 turbo da 90 CV mentre il Diesel ha 75 CV o 90 CV con consumi di 3,2 litri/100 km ed emissioni di CO2 di 83 g/km nella versione Eco Business. In arrivo su questo motore il cambio EDC a doppia frizione e l’1.2 turbo a iniezione diretta di benzina da 120 CV. Da 14.350 euro. Piccola grande viaggiatrice.

ECOLOGIA ★★★★★ / SICUREZZA ★★★★★ / COMFORT ★★★★★ / CAPACITÀ DI CARICO ★★★★★ / COSTO D’ESERCIZIO ★★★★★

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FUTURE

SEAT TOLEDO: COMPATTA FUORI, GRANDE DENTRO La casa spagnola potenzia la propria gamma con il ritorno della sua berlina compatta. Parente stretta della nuova Skoda Rapid, è una 3 volumi con portellone lunga 4,48 metri dotata di grande abitabilità e un bagagliaio record di 517-1.490 litri. Moderni ed efficienti i motori turbo ad iniezione diretta con cambio manuale a 5 rapporti.

L’1.2 TSI a benzina ha 86 CV o 105 CV mentre il Diesel 1.6 ha 105 CV (4,4 litri/100 km, 114 g/km di CO2) ed è offerto anche con l’allestimento Business a 19.550 euro che con 450 euro più del Reference offre un pacchetto con un vantaggio cliente del 25%. Al vertice della gamma, che parte da 16.450 euro, c’è lo Style, ma già le versioni d’accesso hanno 6 airbag, climatizzatore, chiusura con telecomando, specchietti elettrici, luci di svolta e altro ancora. La sicurezza è a 5 stelle Euro NCAP. Per flotte numerose.

ECOLOGIA ★★★★★ / SICUREZZA ★★★★★ / COMFORT ★★★★★ / CAPACITÀ DI CARICO ★★★★★ / COSTO D’ESERCIZIO ★★★★★

VOLKSWAGEN XL1: L’AUTO DA OLTRE 100 km/litro L’ammiraglia tecnologica di Wolfsburg è un missile in fibra di carbonio che, spinta da un sistema ibrido plug-in, percorre oltre 100 km con un litro di gasolio. La XL1 è una 2 posti con porte ad ala di gabbiano lunga 3,89 metri, alta 1,15 e con un cx da record di 0,189. È spinta da un sistema ibrido plug-in composto da un Diesel bicilindrico di 800 cc da 48 CV, cambio DSG a 7 rapporti e un motore elettrico da 20 kW alimentato da una batteria agli ioni di litio ricaricabile. Raggiunge 160 km/h (autolimitati), accelera da 0 a 100 km/h in 12,7 secondi e percorre 50 km ad emissioni zero con un consumo medio di 0,9 litri/100 km pari a 21 g/km di CO2. La XL1 sarà prodotta inizialmente in modo semiartigianale su richiesta, ma le sue tecnologie troveranno uno sbocco nella produzione di serie a cominciare dall’ibrido ricaricabile, presto disponibile sulla Golf. Incredibile, ma vera.

ECOLOGIA ★★★★★ / SICUREZZA ★★★★★ / COMFORT ★★★★★ / CAPACITÀ DI CARICO ★★★★★ / COSTO D’ESERCIZIO ★★★★★

VOLVO XC 60 RESTYLING: SICUREZZA ANCORA MAGGIORE Sulla scia degli altri modleli Volvo si rinnova anche il Suv compatto che presenta un frontale con fari non più sdoppiati, una calandra più ampia e nuovi paraurti con Led diurni a lama. Più raffinati gli interni con dotazioni ancora più esclusive come la strumentazione interamente digitale e il nuovo sistema di infotainment Sensus Connected Touch.

Altrettanto esclusiva la dotazione di sicurezza con i vari sistemi di frenata automatica cui si aggiungono la commutazione automatica dei fari abbaglianti, il CBC di serie e l’Hill Descent Control.

Migliorata anche l’efficienza dei motori a benzina (T5 da 240 CV e T6 AWD da 304 CV) e a gasolio (D3 da 136 CV, D4 da 163 CV e D5 AWD da 215 CV) anche con cambio automatico, ora con levette al volante. Parte da 36.300 euro con 7 allestimenti tra cui lo sportivo R-Design e il Business dedicato alle flotte. Più forte e più seriosa.

ECOLOGIA ★★★★★ / SICUREZZA ★★★★★ / COMFORT ★★★★★ / CAPACITÀ DI CARICO ★★★★★ / COSTO D’ESERCIZIO ★★★★★

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PROFIT

di Pietro Teofilatto

AUTONOLEGGIO INDUSTRY REPORT I

dati ufficiali distribuiti da ANIASA fotografano un settore che, cercando di superare le generali difficoltà congiunturali, i “lacci e lacciuoli” della burocrazia e perfezionando al massimo l’innovazione nei servizi, continua a contenere i costi complessivi ed a garantire competitività e qualità dei servizi.

A parte le immatricolazioni (-10,9%), gli indicatori chiave del noleggio a lungo termine hanno tutti esibito valori positivi, in crescita rispetto al 2011. In particolare, il fatturato da contratti di noleggio, tornato al segno positivo già nel 2011 (+2,5% vs 2010), nel 2012 ha visto un significativo +1,8% che lo ha portato a un passo dalla soglia dei 4 miliardi. Anche il dato sul fatturato da rivendita dell’usato è tornato a crescere sensibilmente (+11,5%), costituendo ormai oltre un quinto del business totale del comparto, con la vendita di oltre 164mila veicoli usati provenienti dal noleggio, tutti sottoposti a regolare manutenzione e a periodici controlli.

Perdurando incertezze sull’evolversi della congiuntura, anche il 2012 ha visto le aziende clienti del noleggio a concordare proroghe ed estensioni dei contratti, come avvalorato dalla durata media che si è stabilizzata sui 43,8 mesi, già raggiunti nel 2011, ed il minor numero di immatricolazioni che registrano un’evidente inversione di tendenza rispetto alla crescita di due anni fa, diminuendo di oltre 20mila unità (da circa 185.000 a circa 164.000). Una riduzione consistente, ma decisamente meno incisiva in termini percentuali, di quella patita dal mercato dei privati. Il calo del chilometraggio medio (–1,1%) percorso annualmente dalla flotta in noleggio a lungo termine testimonia le esigenze di riduzione dei consumi e di saving delle aziende clienti, oltre alla capacità degli operatori del long term di fornire strumenti telematici in grado di “ottimiz-

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CARFLEET 51 | LUGLIO 2013

Anche il 2012 ha visto il settore del noleggio sempre più impegnato da una parte a mantenere gli elevati standard manutentivi della flotta e dall’altra a pianificare nuove strategie e lanciare nuovi prodotti, indirizzati a ulteriori fasce di clientela, che proprio a causa della crisi, sono interessati ai vantaggi economici e finanziari del noleggio. zare” i percorsi dei veicoli aziendali.

Altro dato utile per determinare lo stato di salute del settore è quello sulla flotta media, che registra un incoraggiante +1,3% (da 518.7890 a 525.491 veicoli), a conferma che i clienti che si affidano al noleggio difficilmente tornano indietro e che prosegue, anche se a ritmo più lento che in passato, la penetrazione nel tessuto imprenditoriale italiano di questa forma di acquisizione dell’auto.

Osservando i dati del trascorso triennio, è interessante osservare l’orientamento della clientela verso vetture di fascia più economica e con minori spese legate alla gestione e ai consumi di carburante. Il c.d. down-sizing/down-grading, fenomeno d’uso nei momenti di incertezza, sta diventando sempre più influente caratteristica del mondo dell’auto aziendale e è indicativo di un mutamento dei costumi. Di fronte alle preoccupazioni dell'economia reale, si rivoluzionano quindi le scelte e gli orientamenti delle aziende nella selezione della tipologia dei veicoli.

Anche nel 2012 è pertanto proseguito il trasferimento delle flotte verso segmenti inferiori, con un aumento considerevole dei segmenti A (le “city car“ +26,5 %) e C

(le “medie” +19,3%). Calano vistosamente le richieste della clientela aziendale per le auto superiori dei segmenti E ed F (39,8% e -77%), nell’obiettivo di ridurre i canoni di noleggio, in cui influiscono i premi assicurativi, le tasse di possesso, le manutenzioni, oltre che i costi d'esercizio connessi ai consumi di carburante.

Pur con un progressivo spostamento verso i segmenti minori, è da sottolineare che il 62% delle immatricolazioni 2012 è basato sui segmenti C e D, segno evidente di una domanda di mezzi con impiego a fini tipicamente d’”ufficio”, funzionali e più sicuri, usati per percorrere elevati chilometraggi, a conferma che l’auto aziendale è uno strumento di lavoro, che supera sempre più le politiche di mero fringe benefit.

Prime indicazioni sul 2013 Gli effetti della crisi continuano a farsi sentire in modo significativo sulle aziende clienti, alle prese con un quadro economico che ancora impone una navigazione a vista. Troppo forti sono le preoccupazioni sul fronte economico e politico, che inducono a rallentare o ridurre gli investimenti ed acquisti.

Nonostante tutto questo, il giro d’affari

PENETRAZIONE NLT SU PARCO CIRCOLANTE Circolante vetture totale Italia Vetture in NLT Vetture in NLT/Circolante Vetture Fonte: ANIASA su dati ACI

2012

2011

2010

37.078.000

37.113.000

36.751.000

406.802

402.327

392.539

1,10%

1,08%

1,07%

PROFIT

QUADRO DEL NOLEGGIO A LUNGO TERMINE 2010 3.751 1.135 4.886 138.713 513.418 517.828 604 43,5 29.883 2.721 143.597 0,239

Fonte: ANIASA Var % 2012/2011 1,8% 11,5% 4,0% 5,1% 0,5% 1,3% 0,8% 0,0% -1,1% -0,3% -10,9% 1,9%

% 8,30% 17,10% 29,30% 31,70% 11,60% 2,00% 100%

Fonte: ANIASA Var % 2012/2011 Unità 26,50% -28,20% 19,30% 10,30% -39,80% -77,00% -1,30%

DURATA MEDIA CONTRATTUALE PER TIPOLOGIA VEICOLO (MESI)

Fonte: ANIASA

2012 3.914 1.218 5.133 164.319 526.822 525.491 614 43,8 29.848 2.714 164.791 0,247

Fatturato da contratti di noleggio, incluso prelease (mln euro) Fatturato da rivendita usato (mln di euro) Fatturato totale (mln di euro) Totale Veicoli usati venduti Veicoli in noleggio a fine anno Flotta media in noleggio a lungo termine Fatturato medio/mese (euro calc. su flotta media) Durata media dei contratti (mesi) Chilometraggio medio/anno Dipendenti Immatricolazioni (auto, furgoni, altro) Prezzo medio al chilometro

DISTRIBUZIONE DELLE IMMATRICOLAZIONI VETTURE PER SEGMENTO 2012 2011 Tipologia veicoli Unità % Unità A (city car) 20.592 14,40% 16.275 B (utilitarie) 20.787 14,50% 28.944 C (medie) 50.266 35,10% 42.144 D (medie-superiori) 38.365 26,80% 34.792 E (superiori) 12.571 8,80% 20.890 F (alto di gamma) 440 0,30% 1.913 Totale 143.022 100% 144.957 Nota: suddivisione dei segmenti secondo standard UNRAE

del settore NLT evidenzia una leggera crescita (+1%), pur a fronte di un nuovo consistente calo del dato sulle immatricolazioni (-13%): in tre mesi si sono “perse” oltre 8.000 targhe. Sui dati del primo trimestre potrebbero aver inciso anche le penalizzanti manovre sulle flotte aziendali dello scorso anno (“Legge Fornero” e “DL Stabilità”), entrate concretamente in vigore a gennaio 2013 (come noto ai lettori di Car Fleet è stata ridotta dal 90 al 70% la deducibilità per le auto assegnate e dal 40 al 20% per quelle in pooling).

In attesa di un migliore scenario economico, il portafoglio clienti resta stabile e le aziende continuano a preferire all’ingresso di nuove vetture in flotta una proroga dei contratti, allungando pertanto il periodo di permanenza dei veicoli nel parco auto. I dati relativi alla flotta circolante sul primo trimestre 2013 vs 2012 sono positivi (+1%), anche se si è verificata una leggera contrazione del numero totale di veicoli in flotta rispetto alla fine del 2012 (526mila). Il noleggio riesce in buona sostanza a funzionare non solo come fornitore di servizi di mobilità e di trasporto, ma anche come “sostegno finanziario” alle stesse imprese clienti, in particolare alle PMI o a quelle in fase di start up , con ridotta liquidità, con fidi bancari in calo o vessate dall’endemico e strutturato ritardo nei pagamenti della PA.

2011 3.844 1.092 4.936 156.341 524.160 518.789 610 43,8 30.180 2.773 184.953 0,242

2010 Unità 10.068 20.731 35.533 38.443 14.067 2.425 121.267

% 11,20% 20,00% 29,10% 24,00% 14,40% 1,30% 100%

2012

2011

2010

Var % 2012/2011

Vetture

41,6

41,4

40,9

0,60%

Var. pps 0,25

Furgoni

51,5

52,1

51,2

-1,10%

-0,56

Altro*

22,4

41,9

46,3

-46,50%

-19,5

Durata media totale

43,8

43,8

43,5

0,00%

0

*Altro: sono considerati moto, mezzi speciali, ecc.

KM MEDIO/ANNO PER TIPOLOGIA VEICOLO

Fonte: ANIASA

2012

2011

2010

Var % 2012/2011

Var. km

Vetture

30.884

30.892

30.391

0,00%

-7

Furgoni

26.343

27.128

26.414

-2,90%

-785

Altro*

23.023

28.053

17.374

-17,90%

-5.029

Km medio totale

29.848

30.180

29.883

-1,10%

-332

*Altro: sono considerati moto, mezzi speciali, ecc.

IMMATRICOLAZIONI NLT

Fonte: ANIASA 1° Trimestre 2013

1° Trimestre 2012

Var. %

Vetture

34.300

38.400

-11%

Furgoni

3.770

5.500

-31%

Altro

400

400

0%

Totale

38.470

44.300

-13%

1° Trimestre 2013

1°Trimestre 2012

1.283

1.258

2%

Flotta

525.000

518.000

1%

Addetti

2.714

2.757

-2%

FLOTTA NLT Fatturato (in mln di euro)

Fonte: ANIASA Var. %

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TOGETHER

di Marco Di Pietro

SICUREZZA STRADALE: IL PRIMO FATTORE DI RISCHIO È L'UOMO S

embra paradossale, ma più le auto diventano sicure, più il fattore umano sale al primo posto tra le cause degli incidenti. Per questo motivo, chi percorre molta strada per lavoro, come gli utenti delle flotte aziendali, devono curare con la massima attenzione gli aspetti formativi comportamentali nella guida. Corsi di guida sicura, difensiva, ecologica: sono tutti aspetti indispensabili e fondamentali per l'ottenimento della preservazione del capitale umano, che è in assoluto l'asset più strategico per qualsiasi tipo di azienda.

Questa è la prima indicazione che emerge dal “Rapporto 2012 sulla sicurezza stradale di uomo e tecnologia”, realizzato da Dekra, holding tedesca che si occupa a 360 gradi di sicurezza. La tecnologia ci è di grande aiuto nell'incrementare la sicurezza nella mobilità, ma talvolta rappresenta anche un handicap: pensiamo per esempio ai sistemi di comunicazione. Oggi è di fondamentale importanza rimanere connessi con l'ufficio e con i clienti durante i viaggi in auto. Eppure l'utilizzo del cellulare è una delle primarie fonti di distrazione alla

Grazie alla tecnologia, possiamo rendere le automobili infinitamente più sicure.

Ma l'educazione stradale alla guida sicura è la leva primaria su cui agire per fermare l'ecatombe sulle strade. guida. Pur utilizzando sistemi di vivavoce, è dimostrato che la soglia di attenzione a ciò che succede attorno alla nostra macchina si abbassa drasticamente mentre siamo al telefono. Dalle statistiche rilevate dalle indagini Dekra, risulta che a livello europeo soltanto il 52% degli intervistati dichiara di rinunciare all'utilizzo del telefono in auto (vedere grafico 1).

Sistemi di sicurezza, questi sconosciuti...

Se il kit di vivavoce è ormai universalmente noto (ma soltanto un automobilista su due lo utilizza), differente è la situazione per i sistemi di assistenza alla guida: sono abbastanza conosciuti, ma spesso non sono considerati un'esigenza primaria nella scelta dell'equipaggiamento dell'auto quando cambiamo la vettura (vedere grafico 5). Dall'analisi delle interviste effettuate da Dekra per il Rapporto sulla sicurezza

GRAFICO 1

Fonte: Rapporto Dekra 2012 sulla sicurezza stradale

GRAFICO 2

Fonte: Rapporto Dekra 2012 sulla sicurezza stradale

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stradale risulta che soltanto un automobilista su due conosce cos'è l'esp (il sistema di controllo della stabilità, considerato oggi il più valido sistema “salvavita” sulle strade), ma soltanto il 35% dichiara di averlo sulla propria automobile.

Obiettivo: mortalità azzerata La sicurezza in auto cresce: da una parte le Istituzioni europee stanno imponendo l'obbligo della presenza dei sistemi di sicurezza fondamentali: dal 1° novembre 2011, per esempio, l'esp è obbligatorio su tutti i modelli di nuova omologazione, dal 2014 lo sarà su tutte le auto in vendita, dall'altra i costruttori stanno sperimentando un numero sempre maggiore di sistemi salvavita, che spesso introducono nella dotazione di serie, anche per i modelli di fascia bassa. Perché soltanto la diffusione sui grandi numeri permette al costo industriale di scendere a livelli accessibili, secondo il principio che la sicurezza non deve essere una questione di capienza del portafogli del cliente.

Così accade che gli obiettivi di diminuzione degli incidenti e della mortalità sulle strade del continente fissate dall'Unione europea siano stati praticamente raggiunti, pur essendo piuttosto ambiziosi (vedere grafico 2). Il punto di partenza dell'analisi di Dekra è il 1991: sulle strade europee i morti in quell'anno furono 75.426. Dieci anni dopo furono oltre 20.000 in meno. Il 2001 fu l'anno del lancio della campagna “25.000 vite da salvare in dieci anni”: entro il 2010 l'obiettivo è stato sfiorato, con poco più di 31.000 decessi.

Ora l'obiettivo per il 2020 è ancora più ambizioso: dimezzare ulteriormente i morti negli incidenti stradali. E per il 2050 alcuni costruttori hanno dichiarato che si potrebbe raggiungere una mortalità pari allo zero se tutti i sistemi di sicurezza disponibili fossero adottati di serie. In questo ambito, un ruolo decisivo possono svolgere le flotte aziendali, in particolare le direzioni

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delle Risorse Umane. Le normative sulla sicurezza e numerose sentenze della Corte di Cassazione hanno stabilito che l'auto aziendale è equiparabile a un luogo di lavoro: l'impresa deve quindi mettere in atto tutta una serie di sistemi e provvedimenti affinché la salute del dipendente sia tutelata al massimo. L'implementazione di percorsi formativi sulla sicurezza alla guida, tra l'altro, consente di ottenere sgravi contributivi sulle tariffe dell'Inail ed è possibile ottenere finanziamenti per coprire i costi in maniera quasi totale. La responsabilità sulla sicurezza aziendale è in capo al datore di lavoro, anche se il dipendente ha la propria parte di responsabilità nell'utilizzo dell'auto aziendale assegnata. Avere una flotta sicura, oltre che un risvolto sociale, può avere anche un impatto economico: le auto meglio dotate dal punto di vista della sicurezza garantiscono valori residui più elevati, e dunque canoni di noleggio più bassi.

Le nazioni più virtuose Tornando alle statistiche sulla mortalità, nella tabella 3 possiamo osservare quali siano i Paesi che hanno ottenuto la riduzione più significativa nella mortalità in seguito a incidente stradale: le nazioni baltiche hanno raggiunto una diminuzione del 60% circa in dieci anni. A breve distanza la Spagna, con un taglio del 55%. Vi è da precisare che questi Paesi erano caratterizzati da un'incidentalità molto elevata: GRAFICO 4

TABELLA 3: DECESSI SULLE STRADE NELL'UE Stato membro

Decessi 2001 558 Lettonia Estonia 199 Lituania 706 Spagna 5.516 Lussemburgo 70 Francia 8.160 278 Slovenia Svezia 531 1.671 Portogallo 412 Irlanda 6.977 Germania 3.598 Regno Unito 625 Slovacchia 1.486 Belgio 54.349 UE-27 Italia 7.096 Austria 958 Paesi Bassi 1.083 Ungheria 1.239 Repubblica Ceca 1.333 Cipro 98 Danimarca 431 433 Finlandia Grecia 1.880 Polonia 5.534 1.011 Bulgaria Malta 16 Romania 2.450 Fonti: CARE (gennaio 2012), ETSC (giugno 2011)

per fare un paragone tra Spagna e Italia, il rapporto tra popolazione automobilistica e incidenti mortali attuale è simile a quello che c'era vent'anni fa nel nostro Paese, considerando che la densità automobilistica iberica è la metà della nostra.

Più che dimezzati gli incidenti mortali anche in Francia (-51%). L'Italia, con un -

2010 218 78 300 2.470 32 3.992 138 266 845 212 3.648 1.943 353 840 31.112 4.090 552 640 740 802 60 265 272 1.281 3.908 775 15 2.377

Andamento 2001-2010 -61% -61% -58% -55% -54% -51% -50% -50% -49% -49% -48% -46% -44% -43% -43% -42% -42% -41% -40% -40% -39% -39% -37% -32% -29% -23% -6% -3%

42%, è praticamente allineata alla media Ue (-43%). Ma quali sono le cause primarie che portano a vittime della strada? La tabella 4 ci illustra che la motivazione principale è la velocità elevata o non commisurata alle condizioni stradali: ben 26 casi di decesso ogni 1.000 incidenti stradali con danni alle persone.

Fonte: Rapporto Dekra 2012 sulla sicurezza stradale

Volvo Trucks: stanchezza e disattenzione cause primarie degli incidenti

GRAFICO 5

Fonte: Rapporto Dekra 2012 sulla sicurezza stradale

L'Accident Research Team di Volvo Truck ha realizzato uno studio da cui si evince che il fattore umano è la causa principale degli incidenti in cui sono coinvolti i mezzi pesanti: ben nove incidenti su dieci avvenuti in Europa in cui sono stati protagonisti i veicoli industriali sono dovuti alla stanchezza degli autisti o a un calo dell'attenzione alla guida.

Contrariamente a quanto si pensa comunemente, invece, non è la guida in stato di ebbrezza la causa primaria degli incidenti che coinvolgono i bisonti della strada: soltanto lo 0,5% dei casi, contro un 15-20% degli incidenti che vedono protagoniste soltanto automobili.

La maggior parte degli incidenti che portano a lesioni fisiche dell'autista di camion non coinvolge altri veicoli: si tratta in genere di uscite di strada, dovute appunto a distrazione o stanchezza.

Lo studio di Volvo Truck lancia anche l'allarme sull'utilizzo delle cinture di sicurezza: soltanto il 5% dei conducenti di camion periti in incidente stradale le indossava.

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di Alberto Motti

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PIRELLI “FLOTTE ORIENTED” C

he cosa cerca la variegata clientela business che si rivolge a un produttore di pneumatici per equipaggiare il proprio parco auto? Innanzitutto rapidità nelle risposte e flessibilità nelle soluzioni. È alla luce di queste esigenze che il Team Flotte di Pirelli è stato riorganizzato puntando su un gruppo di lavoro maggiormente razionalizzato e sulla cura del cliente.

Una squadra come una business unit “Possiamo affermare di esserci organizzati come una business unit in modo molto razionale” ci spiega Marco Marraccini, National Key Account Manager di Pirelli Tyre, che si occupa della sfera commerciale, seguendo circa ottanta contratti in tutta Italia, ed affiancato da altri due responsabili, Andrea Bacis e Marco Colasanti.

Bacis è responsabile del Bto Fleet, creato per interfacciare i gommisti, le leasing company e i parchi aziendali.

“Mi occupo, ci racconta Bacis, della gestione del sistema e della manutenzione.

Gestisco il problem solving di secondo livello intervenendo a supporto del contact center nei casi più critici. Solitamente il contact center parla con il gommista, io mi interfaccio con la leasing company”.

Marco Colasanti, Responsabile Marketing Leasing Company di Pirelli Tyre

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Il Team Flotte di Pirelli cambia e si aggiorna, per meglio affrontare e risolvere i problemi dei clienti: ieri erano “solo” parchi auto aziendali, oggi sono colossi multinazionali o grandi società del noleggio a breve e lungo termine, che esigono risposte certe e rapide.

Marco Colasanti e l’uomo marketing e ci spiega che “dietro questa definizione si celano una serie di attività di supporto commerciale che vanno dai rapporti con le aziende internazionali alle campagne di vendita, oltre a particolari progetti sviluppati con alcune leasing company”.

Poi c’è il contact center che rappresenta il filo diretto con i rivenditori sparsi in tutto l’Italia. Questo è composto da 10 persone coordinate da Anna Tanzarella secondo la quale “per lavorare da noi bisogna essere preparati, pazienti e capaci di rispondere in modo adeguato e con tempestività alle esigenze dei nostri clienti, chi ci chiama deve avere la garanzia di ricevere un servizio coerente con la qualità associata al brand Pirelli”.

Più interlocutori, più competenze Secondo Marraccini la complicazione del lavoro consiste nell’affrontare proprio la

Marco Marraccini, National Key Account Manager Fleet di Pirelli Tyre

differenza nelle esigenze dei vari clienti, che vanno dalla piccola flotta di proprietà di un’azienda, ai colossi multinazionali del noleggio a breve e lungo termine.

Per esempio per il lungo termine la stagionalità è essenziale: al centro- nord si cambiano due treni di winter e uno di summer e questo impatta sul magazzino e sul conto deposito.

Discorso diverso per il noleggio a breve termine, che richiede capillarità di punti vendita e assistenza per interfacciarsi con le stazioni di noleggio sparse sul territorio.

Per quanto riguarda i parchi auto di proprietà sono fondamentali le condizioni commerciali e i corsi di formazione per la gestione dello pneumatico.

Il Fleet management, infine, è particolarmente attento al rispetto contrattuale, per esempio la presenza di un centro Pirelli in un raggio di cinque chilometri dalle sedi aziendali.

Andrea Bacis, Responsabile del Bto Fleet di Pirelli Tyre

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P ZERO NERO GT Pirelli introduce il nuovo P Zero Nero GT, un’altra prova di forte attenzione di Pirelli per il segmento Premium. P Zero Nero GT è l’evoluzione dell’attuale P Zero Nero: migliori prestazioni e una maggior gamma per le vetture del segmento delle berline medio-grandi e delle sportive. Prestazioni prolungate nel tempo ed un miglior comportamento sportivo fanno di questa nuova linea Pirelli il punto di riferimento sul mercato del ricambio. L’estensione “GT” nel nome, usata nel mondo dell’automobile per definire vetture di lusso ad alte prestazioni progettate per elevate percorrenze, si adatta perfettamente al concetto di questo nuovo prodotto Pirelli. Materiali e disegno battistrada sono stati ottimizzati con l’introduzione degli ultimi sviluppi in campo tecnologico. La nuova mescola ha un contenuto bilanciato di silice per migliorare la resa chilometrica senza per questo compromettere lo spirito sportivo del prodotto sia in condizioni di asciutto che di bagnato.

Grazie al lavoro mirato sul disegno battistrada, il nuovo P Zero Nero GT prolungherà il piacere di guida richiesto dalle più recenti vetture “GT”; migliore maneggevolezza, stabilità e sicurezza da una parte e dall’altra mantenimento del comfort di guida e riduzione dei livelli di rumorosità per tutta la durata del pneumatico. Sono state introdotte in gamma 11 nuove misure per equipaggiare le più diffuse vetture di riferimento con cerchi da 17”, 18” and 19”.

Con questa estensione di gamma, P Zero Nero GT garantisce, in ognuno di questi calettamenti, una più ampia copertura di mercato.

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CHEVROLET CRUZE SW SOSTANZA AMERICANA

Il modello piÚ venduto dal gruppo GM su scala mondiale completa la propria offerta con la variante station wagon, la terza della gamma. Fedele alla linea del marchio, punta ad offrire il miglior bilancio tra prezzo e contenuti con un buon comfort, consumi ridotti, un abitacolo pratico e spazioso e un sistema infotelematico all’avanguardia.

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di Nicola Desiderio

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a Chevrolet Cruze Station Wagon è la terza variante di carrozzeria del modello in commercio dal 2008 e il più venduto a livello globale di General Motors con circa 1,5 milioni di unità dal lancio. Arrivata dopo la berlina 4 porte e la Hatchback 5 porte, la familiare ha passaporto americano, ma viene prodotta in Corea del Sud e punta ad offrire un elevato controvalore con tanto spazio per passeggeri e bagagli. Parte da 18.420 euro con due motori a benzina (1.6 da 124 CV, 1.4 turbo da 140 CV) e altrettanti Diesel: 2 litri da 163 CV solo con cambio automatico e 1.7 da 130 CV oggetto della nostra prova nell’allestimento di punta LTZ. FRONTE COMUNE CON LE ALTRE DUE La Cruze ha uno stile caratterizzato da elementi tipici di altri modelli Chevrolet come i fari grandi e la calandra tagliata trasversalmente da una fascia in tinta con la carrozzeria che reca la Croce Dorata, tradizionale emblema del marchio portante di GM. Alle linee forti del frontale, leggermente rivisto lo scorso anno in oc-

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casione del restyling che ha toccato l’intera gamma, si associano quelle più morbide della coda il cui lunotto inclinato, sormontato alla sommità da uno spoiler, dà alla vista laterale della wagon americana un tocco sportiveggiante. L’insieme non brilla per originalità, ma appare complessivamente equilibrato ed esprime a pieno il carattere della vettura e del brand.

Con 4,68 metri, +17 cm rispetto alla 5 porte, +8 rispetto alla berlina, è tra le auto più lunghe del proprio segmento.

SEMPLICITÀ, PRATICITÀ E TECNOLOGIA Anche all’interno la Cruze SW ha uno stile semplice che replica per intero quelle delle altre due varianti con l’ovvia differenza del bagagliaio la cui capacità va da 500 a 1.478 litri. Rivestito in modo robusto, ha la presa di corrente, un comodo soffietto che scorre in alto, la soglia a filo con il piano perfettamente regolare e un pratico modulo smontabile che include la rete ed anche un utilissimo vassoio portaoggetti. In postvendita si può avere un semplice ma funzionale sistema di ripar-

tizione e anche il portabicicletta e il portatutto per il tetto da ancorare ai mancorrenti. Ampi i sedili, rivestiti in ecopelle e dello stesso tessuto che si ritrova su plancia e portiere, quest’ultime unite in un unico profilo avvolgente. Al centro c’è un vano portaoggetti protetto da uno sportellino a compasso che ospita la presa USB dell’innovativo sistema infotelematico MyLink il quale opera con la logica del mirroring, ovvero si collega allo smartphone replicandone tutte le funzioni sullo schermo da 7 pollici a sfioramento.

Ha il vivavoce Bluetooth con comandi al volante, la cartografia su scheda ed è poi integrabile scaricando app, funge da telecamera di parcheggio – ma ci sono anche i sensori – e, a vettura ferma, esegue filmati e immagini anche in sequenza.

Sportiva anche la strumentazione, razionali la disposizione e la logica dei comandi ed efficace il climatizzatore automatico monozona. La sicurezza – a 5 stelle EuroNCAP secondo gli standard del 2009 – è garantita da 6 airbag, pedaliera collassabile e attacchi Isofix posteriori. ➔

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TUTTA FIGLIA DI MAMMA GM La Cruze è basata sulla piattaforma Delta II di GM, la stessa dell’Opel Astra rispetto alla quale però ha sospensioni posteriori semplificate, ad assale interconnesso, ma condivide il motore 1.4 turbo da 140 cv.

L’altra unità a benzina è l’1.6 aspirato da 124 CV mentre a gasolio ci sono il 2 litri da 163 CV, solo con cambio automatico, e l’1.7 da 130 CV presente sulla nostra vettura e che promette buone prestazioni (200 km/h, 0-100 km/h in 10,4 secondi) un consumi di 4,5 litri/100 km ed emissioni di CO2 di 119 g/km grazie anche allo stop&start di serie e alla trasmissione a 6 rapporti, presente su tutti i motori. Si tratta di un Diesel originariamente progettato da Isuzu e via via aggiornato dal Centro Powetrain GM di Torino. Ha la distribuzione bialbero 4 valvole per cilindro, collettori a geometria variabile, iniettori piezoelettrici a 1.800 bar con 8 immissioni per ciclo e ha la particolarità di avere la centralina di controllo sviluppata internamente. La coppia di 300 Nm è erogata tra 2.000 e 2.500 giri/min.

TI FA VIAGGIARE IN RELAX La Chevrolet Cruze ha vinto nel 2010 e 2011 il mondiale WTCC, ma il carattere di questa SW è improntato soprattutto al comfort e alla sicurezza. Le sospensioni copiano infatti ogni avvallamento e lo

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sterzo, pur essendo preciso, ha una sensibilità piuttosto soft che va incontro ai riflessi di un guidatore più attento alla serenità che all’agilità che pure all’americana non manca.

Grazie infatti al baricentro basso, rolla poco e dà sempre la sensazione di essere ben piantata a terra sugli pneumatici 225/50 R17 di serie. Anche il Diesel, nonostante qualche vibrazione da fermo, poi si stabilizza e si fa valere, in particolare per l’elasticità ai regimi medio bassi e per l’accordo con il cambio, dagli innesti lunghi ma fluidi e ben definiti. Bassi i consumi che, uniti al serbatoio da 60 litri, garantiscono ampia autonomia.

Giudizio positivo anche sui freni i quali, dopo un minimo di apprendimento per la

risposta al pedale, offrono tutte le garanzie del caso.

TANTO AL GIUSTO PREZZO Una proposta semplice, value for money elevato e tanto spazio.

La Chevrolet Cruze riesce a metterli insieme in una vettura che sembra fatta apposta per le aziende che badano più al tanto che al tutto, con un occhio al prezzo più che alla novità assoluta.

Per questo la station wagon compatta americana appare votata prevalentemente al NLT, ma va considerata anche da artigiani e ditte individuali oltre che dal rent aeroportuale, per la clientela straniera che cerca un’auto spaziosa e trova nel marchio Chevrolet una sicurezza.

CHEVROLET CRUZE STATION WAGON 1.7 Diesel LTZ 130 CV DATI TECNICI E PER L’IMPIEGO AZIENDALE cilindrata 1.686 cc potenza 130 CV lungh./largh./alt. 4,67 x 1,80 x 1,48 m peso 1.475 kg accelerazione 10,4” (da 0 a 100 km/h) velocità massima 200 km/h cambio manuale a 6 rapporti trasmissione trazione anteriore costo di esercizio al km (*) N.D.

consumo medio 22,2 km/litro capacità di carico da 500 a 1.478 litri comfort ★★★★★ silenziosità ★★★★★ ABS SI ESP SI antislitt. SI (*) percorrenza annua 30.000 km

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di Nicola Desiderio

PEUGEOT 2008 La casa di Sochaux entra nel segmento dei piccoli crossover con un’auto dalle ambizioni globali e le cui doti si apprezzano dentro e fuori dalla città.

Accattivante nello stile e per il suo abitacolo, offre comfort e spazio per persone e bagagli, motori moderni ed efficienti e si propone anche ai clienti privati con formule di noleggio “tutto compreso”.

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IN CITTÀ A RUOTE ALTE L

a Peugeot 2008 è il modello inedito con il quale la casa del Leone entra nel sempre più importante segmento dei piccoli crossover ed è la prima vera auto globale di Sochaux perché sarà costruita e venduta in 3 continenti. Nata su una costola della 208, si posiziona al di sotto della 3008 andando incontro alla voglia di ruote alte e raccogliendo anche il lascito della 207 SW, che non avrà un’erede. Tre gli allestimenti (Access, Active e Allure) con motori 3 e 4 cilindri a benzina e gasolio con potenze da 68 CV a 120 CV e prezzi che partono da 15.100 euro. Interessanti le formule di noleggio Peugeot&Go dedicate ai privati con maxirata iniziale e canoni mensili in aggiunta all’ampia gamma di soluzioni per le aziende. Proviamo la 2008 Allure con motore 1.6 e-HDi da 114 CV. DUE FARI DA LEONE La Peugeot 2008 prosegue nel solco tracciato da 508 e 208 con alcuni elementi

nuovi come i fari anteriori con Led diurni che ricordano le zampe di un felino insieme ad altri oramai acquisiti, come la calandra trapezoidale con cornice cromata, e una misurata caratterizzazione offroad. Lunga 4,12 metri e alta 1,55 metri, ha i fari posteriori che si biforcano verso i fianchi come sulla 208 e la finestratura che parte bassa e termina nella parte superiore con un rialzo cromato che accompagna quello del tetto. Una soluzione che riesce a esprimere bene la doppia anima della 2008: pratica, ma anche dinamica.

PRATICITÀ SOFISTICATA La parentela della nuova nata con la 208 si vede ancora di più all’interno. La plancia infatti è praticamente identica con l’originale impostazione che vede la strumentazione al di sopra del volante, piccolo e massiccio.

La pedaliera è ben realizzata e allineata e di lato c’è lo schermo a sfioramento da 7 pollici del sistema infotelematica che, ol-

tre alla completezza in tema di connettività, ha il pregio di avere ben 2 prese USB. Appagante è la sensazione di spazio unita a quella data dall’accoppiamento tra plastiche morbide, superfici in nero lucido e metallo satinato.

Sul tunnel, privo di bracciolo, ci sono i raffinati pomelli del cambio e dell’originale freno a mano a cloche. Pratico e fresco anche il tessuto tecnico – simile a quello delle scarpe da running – per i sedili e gradevoli le “comete luminose” sul cielo che completano la suggestiva illuminazione interna. In alternativa, può essere rimpiazzato dal tetto panoramico in vetro Ciel e, in entrambi i casi, risultano assenti le tradizionali maniglie.

Senza dubbio buoni sia l’abitabilità sia lo spazio per i bagagli. Il vano, ben rivestito, ha una capacità da 350 a 1.190 litri abbattendo gli schienali 60/40, ed è sfruttabile appieno grazie alla forma regolare, ai 6 ganci cromati estraibili e alla soglia in acciaio alta da terra solo 60 cm. ➔

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Per la sicurezza sono di serie i 6 airbag, per il comfort di serie sulla Allure il climatizzatore automatico bizona, optional il sistema di parcheggio semiautomatico e l’impianto audio JBL. PER UNO ZERO IN PIÙ La 2008 nasce sul pianale della 208 condividendone oltre il 60% dei componenti e tutte le soluzioni che consentono di contenere il peso. I motori a benzina solo il 3 cilindri 1.2 da 82 CV e l’1.6 da 120 CV che offre le migliori prestazioni (196 km/h, 0100 km/h in 9,5 secondi). Entrambi hanno il cambio a 5 rapporti come l’1.4 a gasolio da 68 CV e l’1.6 da 92 CV che con il cambio robotizzato a 6 rapporti dichiara 3,8 litri/100 km e 98 g/km di CO2. Al vertice tra i diesel l’1.6 da 114 CV con cambio manuale a 6 marce della vettura in prova. Tra le sue caratteristiche salienti la distribu-

zione monoalbero 8 valvole per ridurre gli attriti, il fitro antiparticolato FAP con additivo e l’e-HDi e il sistema microibrido alimentato a supercondensatore. L’1.2 avrà presto il cambio robotizzato in abbinamento con lo stop&start e nel 2014 una versione turbo a iniezione diretta. In preparazione per il 2016 anche un’ibrida con l’originale sistema HYbrid Air. Esclusivo anche il Grip Control che consente di variare con una manopola la strategia di funzionamento del controllo di trazione su 5 posizioni – Standard, Neve, Fuoristrada, Sabbia e ESC Off fino a 50 km/h. È disponibile solo sui millessei con gli pneumatici M+S. IL DIVERTIMENTO È SICURO La 2008 regala belle sensazioni di guida tanto che sembra più vicina dei 16,5 cm che la separano dall’asfalto. Agile nel mi-

PEUGEOT 2008 1.6 e-HDi FAP Allure 114 cv DATI TECNICI E PER L’IMPIEGO AZIENDALE cilindrata 1.560 cc potenza 114 cv lungh./largh./alt. 4,16 x 1,74 x 1,55 m peso 1.180 kg accelerazione 10,4” (da 0 a 100 km/h) velocità massima 188 km/h cambio manuale a 6 rapporti trasmissione trazione anteriore costo di esercizio al km (*) N.D.

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consumo medio 25 km/litro capacità di carico da 350 a 1.190 litri comfort ★★★★★ silenziosità ★★★★★ ABS SI ESP SI antislitt. SI (*) percorrenza annua 30.000 km

sto, ha uno sterzo diretto, rolla davvero poco e le sospensioni, oltre a garantire solidi appoggi, assorbono bene anche lo sconnesso. L’1.6 da 114 CV offre prestazioni (188 km/h, 0-100 km/h in 10,4 secondi) con consumi contenuti (4 litri/km pari a 105 g/km di CO2), ma soprattutto qualità di marcia, grazie alla sua silenziosità e alla coppia di ben 270 Nm a soli 1.750 giri/min – 285 Nm con l’overboost – che dà alla francese il modo di farsi valere su ogni percorso. In autostrada infatti viaggia spedita mentre in città prontezza e gradevolezza sono esaltate dall’assistenza per la partenza in salita e dal miglior stop&start sul mercato. Buono il cambio, pronti e potenti i freni con impianto a 4 dischi e apprezzabile anche il Grip Control che consente alla francese di uscire da situazioni altrimenti critiche per altri crossover a trazione anteriore.

CARATTERE POLIVALENTE La Peugeot 2008 non è solo un’auto che va incontro alla moda, ma è soprattutto una vettura completa perché sa fare la city car e molto altro, con fare brillante e sicuro, e perché vuole offrirsi in modo moderno anche per le formule di uso e possesso. Piacerà ai giovani per la connettività e certi tocchi hi-tech e ai più maturi per la sua praticità e per la guida facile, gradevole e sicura.

Per la sua poliedricità, può entrare nei parchi delle aziende e essere un’offerta attraente per il noleggio a breve.

di Maurilio Rigo

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ento anni di storia e di successi. Nel 2013 Aston Martin festeggia il suo centenario e lo fa con le modalità che sono consone a uno dei più grandi brand nel campo delle supercar. Così lo scorso gennaio sono iniziate le celebrazioni con un grande evento al Burj Al Arab hotel di Dubai con un elicottero che ha depositato un’Aston Martin Vanquish sull’eliporto in cima all’iconico edificio a forma di vela, e con una speciale esibizione di paracadutisti sulle acque blu del Golfo Persico alla presenza di alcuni dei più importanti dignitari della regione.

In tutto questo però c’è un pizzico di orgoglio italiano poiché a maggio Aston Martin ha comunicato che la procedura per realizzare la partnership con Investindustrial, annunciata nel dicembre 2012, è stata completata. L’accordo prevede un investimento di 150 milioni di sterline (177 mi-

lioni di euro), sotto forma di aumento di capitale, che passerà così da 630 a 780 milioni di sterline.

Con l’approvazione dell’Antitrust e il perfezionamento delle altre operazioni finanziarie, sono andati ad Investindustrial - il fondo di private equity che fa riferimento alla famiglia Bonomi - il 37,5% delle azioni di Aston Martin e il 50% dei diritti di voto, attribuendo di fatto al fondo italiano il controllo della storica casa automobilistica britannica.

Con il completamento dell’accordo tra Investindustrial e gli altri azionisti (le kuwaitiane Investment Dar e Adeem Investment), Aston Martin potrà avviare - come era stato annunciato nel dicembre del 2012 - un articolato programma per nuovi prodotti e per lo sviluppo tecnologico che comporta nei prossimi 5 anni investimenti pari ad oltre 625 milioni di euro.

L’AUTO DI E seppure la Aston Martin manterrà la sede e la produzione in Inghilterra, a Gaydon nel Warwickshire, il blasonato brand parlerà molto italiano, e per i nostri colori non può che essere motivo di orgoglio.

Dall’attualità un po’ campanilistica torniamo alla storia del marchio che ha deciso di far ripartire i festeggiamenti alle origini, dove l’avventura è iniziata.

Al Burj Al Arab hotel di Dubai iniziano i festeggiamenti del centenario: un elicottero deposita un’Aston Martin Vanquish sull’eliporto in cima all’iconico edificio a forma di vela

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Con un ritorno alle radici londinesi i vertici del brand hanno scoperto una targa commemorativa a Henniker Mews, nel Chelsea, dove la storia ebbe inizio il 15 gennaio del 1913 davanti a una special edition della Vanquish accanto alla progenitrice A3. Un’avventura iniziata cento anni fa dai fondatori Lionel Martin e Robert Bamford con la loro impresa automobilistica denominata “Bamford e Martin Ltd”.

Per l’occasione Ulrich Bez, amministratore delegato del marchio ha dichiarato: “Sono or-

goglioso di celebrare 100 anni di storia con il meglio dell'artigianato britannico. Aston Martin è conosciuta in tutto il mondo per il nostro design leader in combinazione con la tecnologia avanzata. Il nostro è il marchio più cool di auto di lusso del pianeta e non vedo l'ora di iniziare il nostro secondo secolo di realizzazione delle auto sportive più desiderabili del mondo”.

Nel corso della cerimonia Roger Carey, presidente della Aston Martin Heritage Trust ha poi aggiunto: “È giusto, credo, che abbiamo sia il più nuovo che il più antico modello Aston Martin qui a Henniker Mews, dove questa straordinaria storia è iniziata 100 anni fa. Questo è il luogo iniziale delle officine e la Aston Martin Heritage Trust ha sentito che era importante ricordare il centenario con la creazione e la visualizzazione di una targa che commemora l'inizio di questa icona del mondo dell’auto”.

007 COMPIE 100 ANNI Ha concluso la cerimonia David Richards, presidente dell’Aston Martin: “È bello essere di nuovo nel luogo in cui tutto è cominciato. La storia dell’Aston Martin raggiunge una pietra miliare significativa nel 2013 con il nostro patrimonio unico e fieramente e tradizionalmente in-

dipendente che ispirerà esaltanti capitoli ancora a venire.

Non vediamo l'ora di condividere questo traguardo con la nostra squadra, i nostri partner, i nostri clienti e gli appassionati di Aston Martin in tutto il mondo”.

Con questa cerimonia londinese si è così ufficialmente aperto l’anno delle celebrazioni Aston Martin che si svolgeranno nell’arco dell’anno in tutto il mondo.

L’evento clou è previsto nel Regno Unito in occasione del festival Aston Martin, dal 15 al

21 luglio prossimi, con le attività “porte aperte” nella sede di Gaydon e che culminerà il 21 luglio nel centro di Londra con il party del centenario e lo spettacolare raduno organizzato in collaborazione con l'Aston Martin Heritage Trust e l’Aston Martin Owners Club.➔

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DRIVE

Per l’occasione sfileranno i cento modelli più rappresentativi del marchio inglese per un valore complessivo di svariati milioni di sterline. La festa dei cento anni viene celebrata anche in altri eventi prestigiosi come la 24 ore del Nürburgring, Silverstone Classic, il concorso d’eleganza di Villa D’Este, La 24 ore di Le Mans e il concorso d’eleganza di Pebble Beach.

Tra i vari eventi organizzati spicca il grande tour europeo partito il 23 aprile da Colonia, in Germania, per attraversare il Vecchio Continente facendo sosta presso 19 concessionarie, dove sono stati organizzati eventi esclusivi dedicati ai clienti per poi concludersi il 13 giugno, a Parigi, in Francia (la tappa italiana si è svolta il 16 maggio a Milano).

Come le grandi star del rock anche il blasonato marchio britannico è partito per un giro di “concerti” dove a “cantare” è stato il motore 12 cilindri AM1 da 573 cavalli dell’ultimo acquisto della “band”, ovvero la super grand tourer Vanquish.

Del “coro” facevano parte anche la A3 del 1921, ovvero il modello più vecchio modello esistente, e la DB5 altra icona del brand la cui produzione iniziò nel 1963.

“Questa presentazione di Aston

Martin – ha dichiarato Jeffrey Scott, managing director di Aston Martin Lagonda Europe – è come una storia in movimento ed è stimolante perché per molti appassionati ha rappresentato la loro prima occasione per vedere una delle più antiche Aston Martin a fianco alla nostra nuova ammiraglia, la Aston Martin Vanquish. Ciò evidenzia in un modo molto speciale fin dove Aston Martin si è evoluta come società forte e indipendente giovane cento anni nel XXI secolo. Questo tour è stato un vero momento significativo storico per gli appassionati di Aston Martin in tutta Europa”.

E i primi frutti dell’era Bonomi si sono visti il 19 maggio, in occasione della 24 Ore del Nürburgring quando in anteprima mondiale sul celebre circuito del Nordschleife è comparsa la nuova audace concept car CC100 che anticipa i dettagli a cui sarà ispirato il futuro linguaggio del design della casa di Gaydon. La vettura ha effettuato un giro dimostrativo, in formazione con una storica DBR1 guidata da Stirling Moss, suscitando l’entusiasmo degli spettatori della gara.

Il nuovo prototipo, battezzato CC100, si ispira e rende omaggio alla leggendaria DBR1 che

La regina Elisabetta II con David Brown in visita agli stabilimenti Aston Martin nel 1960

ha vinto la 24 Ore di Le Mans del 1959. L’architettura è quella della “speedster”, ovvero di una veloce due posti ad alte prestazioni e il nome significa “Concept Car del Centesimo” anno Aston Martin.

Tra i particolari spicca l'ultima interpretazione della griglia anteriore, della fiancata con le grandi aperture di sfogo e il rincorrersi delle linee posteriori volute per richiamare lo stile del frontale. Sotto la carrozzeria in fibra di carbonio della CC100 si trova la struttura portante VH della Aston Martin in carbonio incollata, come nella Vanquish. Sotto al cofano trova posto un motore V12 da 6.0

litri abbinato ad un cambio manuale robotizzato a sei marce capace di far scattare la CC100 da 0 a 100 km/h in poco più di 4.0 secondi mentre la velocità massima è limitata elettronicamente a circa 290 km/h.

Della concept CC100, alla quale nella factory di Gaydon hanno dato il soprannome DBR100, ne saranno realizzati solo due esemplari.

Insomma, questo è solo il primo passo, la festa continua e per l’auto di 007, l’agente segreto più famoso del mondo che della Aston Martin ha fatto una delle sue armi più temibili, il futuro sembra essere sempre più roseo.

Le maestranze dello stabilimento di Gaydon festeggiano la produzione della Aston Martin numero 50.000

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di Giampiero Bottino

PLANET

CORSA ALL’IBRIDO O

ppressione fiscale permettendolo, può essere ibrido il futuro dell'auto aziendale? La vettura che sfrutta l'abbinamento tra più motori - uno termico e almeno uno (in qualche caso di più) elettrico - è ormai ampiamente uscita dal limbo della mobilità semi sperimentale per affermarsi a pieno titolo come un'alternativa concreta (e apprezzata, come confermano i dati di vendita) alle tradizionali propulsioni a combustione interna.

In un'ottica fleet, la possibilità di inserire nel parco auto dei modelli politicamente corretti può giocare un ruolo importante per l'immagine aziendale, oltre a contribuire a contenere i costi di gestione visto che l'ibrido garantisce livelli di consumi ed emissioni di CO2 e di altre sostanze inquinanti inferiori a un propulsore convenzionale di potenza e prestazioni paragonabili.

Il ventaglio dell'offerta ibrida diventa sempre più ampio, e già oggi spazia dalle city car come la Toyota Yaris alle prestigiose ammiraglie destinate ai livelli più alti della gerarchia

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aziendale, per arrivare a supersportive milionarie come LaFerrari, ultimo gioiello del Cavallino, e la McLaren P1. L'affluire di novità è costante, ma l'evento più significativo è firmato Toyota: l'ormai mitica Prius, la berlina che nel lontano 1997 ha inaugurato l'era dell'auto ibrida, è ora disponibile anche in versione Plug-in, che con un listino di 40.000 euro consente di ricaricare le batterie da una presa di corrente domestica. Una soluzione che aumenta l'autonomia in modalità elettrica, e quindi a emissioni

zero: 25 km, quanto basta alla maggioranza degli utilizzatori per compiere il tragitto quotidiano casa-ufficio senza inquinare. Un bel passo avanti rispetto ai 2-3 km del full hybrid standard, nel quale la ricarica è affidata al solo sistema di recupero dell'energia in frenata.

E quando serve l'apporto del motore a 1.8 benzina, il comportamento ambientale della Prius Plug-in resta esemplare, visto che nel ciclo combinato il sistema dalla potenza complessiva di 136 Cv garantisce emissioni di CO2 di soli 85 g/km.

È una sorta di rivoluzione copernicana destinata a fare proseliti, visto il numero dei modelli ibridi plug-in il cui arrivo è annunciato per questo o per il prossimo anno. La prima a seguire l'esempio del colosso giapponese è la svedese Volvo: la sua V60 Plug-in Hybrid è appena nata eppur sta già facendo faville. La casa controllata dalla cinese Geely ha deciso di assecondare la domanda superiore alle attese - e tra i Paesi più interessati c'è anche l'Italia - portando da 150 a 282 unità alla settimana i ritmi produttivi

La Audi A3 e-tron è un'ibrida plug-in che a non più di 130 km all'ora percorre 50 km usando solo il motore elettrico

PLANET

della fabbrica di Torslanda, che nel 2013 sfornerà così 7.600 unità della vettura. Tra le prerogative della V60 Plug-in - il cui prezzo si aggira attorno ai 55.000 euro - ci sono i 48 g/km di CO2 emessi nel ciclo combinato quando si viaggia in modalità ibrida e i 50 km di autonomia quando si opta per il solo motore elettrico. Dati davvero sorprendenti per un'automobile da 285 Cv, che tra l'altro è il primo modello al mondo ad abbinare l'ibrido plug-in a un motore termico diesel.

L'elenco è destinato ad ampliarsi verso l'alto con una vettura da top manager per eccellenza come la Porsche Panamera la cui versione ibrida plugin è stata presentata al mondo nel corso dell'ultimo salone di Shanghai. La Panamera S EHybrid dispone di 416 Cv (95 dei quali imputabili al motore elettrico, mentre quello termico è un 3.0 V6 a benzina) che la spingono fino a 270 km orari.

La velocità si riduce a 135 km orari quando si viaggia solo in elettrico, per una percorrenza massima compresa tra 18 e 36 km in base alle condizioni ambientali, al tipo di percorso e all'intensità nell'uso del climatizzatore. Il prezzo sfiora i 114.000 euro mentre le emissioni medie di CO2 si fermano a 71 g/km. Impossibile anticipare i prezzi, a causa del debutto che non avverrà prima dell'anno prossimo, per le altre novità annunciate, come la versione plug-in dell'Outlander, il

INCENTIVI ECOLOGICI: DOVE E QUANDO? Non è facile capire la logica che ha guidato il legislatore nel definire la distribuzione della tranche d'incentivi ecologici - 40 milioni quest'anno sui 130 previsti nel triennio - destinati a favorire il rinnovo del parco auto. La distribuzione del tesoretto era apparentemente semplice e lineare: 5 milioni per le auto con emissioni inferiori a 50 g/km di CO2 (praticamente solo le pressoché inesistenti auto elettriche), 15 per le vetture tra 51 e 95 g/km e 20 per i modelli che emettono non più di 120 g/km. Il limite del contributo è fissato nel 20% del prezzo d'acquisto, con un tetto massimo che per le tre categorie era di 5.000, 4.000 e 2.000 euro rispettivamente.

A complicare la vita al punto da vanificare in larga parte lo scopo dello stanziamento sono state le modalità di attribuzione dei contributi, caratterizzati da alcuni paletti decisamente cervellotici. Diciamo subito che la quota accessibile anche ai privati, limitata a 4,5 milioni e non soggetta alla contestuale rottamazione di un altro veicolo, è andata esaurita nel giro di pochi giorni, se non di poche ore, dalla partenza del 14 marzo.

Del tutto opposta la sorte della fetta più grossa, alla quale avevano diritto di accedere solo i veicoli a uso di terzi (taxi e noleggio con conducente) o quelli utilizzati nell'esercizio di imprese, e cioè auto aziendali o in uso a enti pubblici. Ebbene, a due mesi dal via alle erogazioni, secondo l'Unrae - l'associazione delle case estere operanti in Italia che vanta un repertorio statistico puntuale e completo - i 35,5 milioni ancora disponibili risultavano assegnati in una misura attorno all'1%, presumibilmente concentrato nel settore dei taxi.

Come mai? La risposta è in una condizione che fin da subito gli addetti ai lavori avevano salutato criticamente: la necessità della contestuale rottamazione di un veicolo vecchio di almeno 10 anni e in possesso del richiedente da almeno uno. Quando anche i sassi sanno che nessuna flotta aziendale (diverso il discorso per il settore pubblico, che però è frenato dalla spending review) ha in uso veicoli di questa età. Per fortuna che al governo c'erano i tecnici.

Suv di casa Mitsubishi che vanta un motore elettrico per ciascun asse, oltre al benzina che funziona sostanzialmente da generatore. L'autonomia complessiva supera gli 800 km con emissioni medie di CO2 di 50 g/km. Leggermente più lunga - 880 km, di cui 32 percorribili in solo elettrico alla velocità massima di 135 km all'ora l'autonomia della C-Max Energi, variante plug-in della monovolume compatta Ford.

Un gruppo che punta al gradino più alto del podio mondiale come Volkswagen non può sottrarsi alla sfida: la marca regina di Wofsburg, che ha già in pro-

La nuova Mercedes Classe S avrà tre versione ibride: benzina, turbodiesel e plug-in

gramma per il 2014 la versione plug-in della Golf 7, ha presentato a Shanghai la sua visione di questa tecnologia con il concept Cross Blue Coupè, crossover sportivo abbastanza estremo per soddisfare le esigenze di un salone. Difficilmente nella versione di serie, che potrebbe arrivare a fine 2014, si ritroveranno i 415 Cv erogati dal V6 a benzina abbinato ai due motori elettrici che spingono la vettura fino a 236 km all'ora. Velocità massima che cala a 120 orari quando si marcia - al massimo per 32 km - in modalità puramente elettrica. Zero emissioni per 50 km alla velocità massima

di 130 orari, invece, per la Audi A3 e-tron svelata al Salone di Ginevra e accreditata di una potenza di 204 Cv con emissioni di CO2 di 35 g/km nel ciclo combinato. Dovrebbe essere l'apripista di una famiglia destinata in futuro a comprendere anche A6, A8 e il Suv Q7.

Infine nella nuova generazione della Classe S, ipertecnologica ammiraglia Mercedes, è prevista una versione plug-in (sarà la prima per la Casa di Stoccarda) che affiancherà le due ibride tradizionali, quella a benzina già a listino a 93.680 euro e la diesel in arrivo l'anno prossimo.

La Volvo V60 è la prima ibrida diesel di tipo plug-in al mondo

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di Francesca Carli

PEOPLE

ALLE RADICI DI UN MITO: LE GRANDI FAMIGLIE (E I GRANDI UOMINI) CHE HANNO FATTO NASCERE L’AUTO ITALIANA Fiat vuol dire Agnelli, ma c’era una volta... È il 1899 e alla piccola officina Ceirano di Torino progettano il prototipo della Welleyes.

Un successo inaspettato. Un gruppo di facoltosi signori si convince a puntare su una produzione industriale.

Non è ancora iniziato il ‘900 e loro sottoscrivono l’atto costitutivo della Società Anonima Fabbrica Italiana di Automobili - Torino. Capitale versato di ottocento mila lire. Tra i soci della neonata società c’è un certo Giovanni Agnelli, che diventerà presto la figura di maggioranza: il nonno dell’Avvocato. Già nel corso del 1899 la Fiat produce ben otto esemplari. Il Lingotto diviene operativo nel 1923. Due guerre mondiali, il Fascismo, la crisi.

Ma l’Italia si rialza e così fa la Fiat. È il 1966. Il nipote di Giovanni, Gianni, prende in mano le sorti dell’azienda e sogna subito in grande: vuole internazionalizzare la Fiat. ➔

Sono passati già dieci anni dalla morte di Gianni Agnelli, simbolo indiscusso dell’auto italiana dei tempi d’oro.

Prendiamo spunto dalla figura dell’Avvocato per intraprendere un viaggio alle radici di quel Piemonte dei primi del ‘900, che non aveva paura di scommettere con abnegazione e coraggio su un’industria nascente.

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Sergio Pininfarina

Prende dapprima accordi con la Citroën, ma non vanno a buon fine.

Nonostante il gran rifiuto francese, nel giro di un decennio la Fiat vanta unità produttive in quattro continenti. Gli anni a venire non saranno sempre facili, anche se Gianni saprà viverli con l’aplomb che l’ha contraddistinto.

Verrà il tempo dei primi scioperi, quell’autunno caldo di proteste, della prima grossa crisi degli anni ‘70, poi gli ‘80 e la loro voglia di ripresa. Arriverà il nuovo millennio e Gianni se ne andrà. Rimanendo comunque il simbolo di una grande Italia nel mondo.

scatola. Come nel più tipico dei copioni, la famiglia vorrebbe indirizzare il giovane rampante a una carriera da avvocato. Ma Censin ama i motori. Dice ai genitori di lavorare come ragioniere presso l'officina Ceirano, ma in realtà fa il meccanico. Nel 1899 alla Ceirano viene prodotto un prototipo di

La storia di Censin, figlio ribelle che fonda la Lancia Vincenzo nasce nel 1881. Censin, come viene chiamato in piemontese, è un bambino privilegiato: suo papà ha fatto fortuna in Argentina e tornato a Torino si è dedicato con successo alla produzione di cibi in

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Vincenzo Lancia

automobile che suscita subito un grande interesse nel settore. Si decide di produrla su scala industriale. E sì: viene fondata la Fiat. Vincenzo ha diciotto anni. Inizia a lavorare lì come collaudatore e pilota, ma all’ambizioso e irruente Censin non basta: nel 1906, realizza il suo sogno. Nasce la Lancia.

Pininfarina: talento di famiglia Battista Farina, classe 1893.

Ultimo di undici figli. Chiamato da tutti Pinin per la sua corporatura minuta. A poco più di dieci anni prende a lavorare presso la piccola carrozzeria del fratello Giovanni.

La passione per le auto circola nel sangue dei Farina e continuerà a farlo. Flash-forward, come si direbbe al cinema: proprio Giovanni, anni dopo sarebbe diventato padre di Nino, vincitore della prima gara di Formula 1, nel 1950.

Ma torniamo alla nostra piccola officina a conduzione familiare: Pinin si è ormai fatto uomo, tra quelle mura. Una facoltosa zia della moglie riconosce in lui un guizzo meritevole di aiuto: con un ingente finanziamento gli permette di fondare la Società Anonima Carrozzeria Pinin Farina. Partecipa anche un certo Vincenzo Lancia - già cliente degli Stabilimenti Farina - che con Pinin instaurerà una sincera amicizia.

PEOPLE

La Società produce artigianalmente carrozzerie in piccole serie per circa otto esemplari al giorno.

Negli anni ‘30 l’automobile è ciò che oggi si direbbe uno status symbol. Ma Pinin non ha dubbi: quel mezzo di locomozione diventerà lo strumento più utilizzato per il trasporto privato.

La Società supera due conflitti mondiali e molte case automobilistiche cominciano a rivolgersi a Pinin per nuovi modelli da riprodurre in serie.

Ormai sono gli anni ‘60, il Presidente della Repubblica Italiana, Giovanni Gronchi - considerando le alte benemerenze sociali e industriali - autorizza la variazione del cognome di famiglia in Pininfarina.

1961: Pinin cede la direzione dell'azienda al figlio Sergio.

Sotto la sua guida, la Pininfarina raggiunge altri ambiziosi obiettivi, come la realizzazione

della prima Galleria del Vento in Italia in scala 1:1, che rimane ancora oggi una delle poche esistenti al mondo.

Bertone: da Giovanni a Nuccio, la storia di una passione Giovanni Bertone nasce a Mondovì nel 1884 in una famiglia di contadini. Fin da piccolo si interessa di meccanica e diventa garzone presso un riparatore di carri. È il 1912, quando Giovanni decide di mettersi in proprio aprendo a Torino la sua piccola officina specializzata in carrozze, supportato nella gestione amministrativa dalla giovane moglie Carolina.

La storia, però, tira un brutto scherzo ai Bertone, che nel frattempo hanno avuto due bambini: scoppia il primo conflitto mondiale.

Le priorità cambiano, i sogni vanno messi - temporanea-

Nuccio Bertone

mente - da parte. Giovanni lavora come operaio in una fabbrica di prodotti bellici, ma continua a riparare carri nel tempo libero. È questo che gli dà la forza per sperare in un futuro migliore.

Futuro che, per fortuna, non tarda ad arrivare: al termine del conflitto, Giovanni torna alla sua attività e comincia a dedicarsi anche al settore automobilistico.

Ormai riceve commesse dalle principali case automobilistiche italiane, come la Fiat e la Lancia. Sono gli anni ‘30: il figlio Nuccio comincia a prendere parte all’attività di famiglia. Mesi sereni che non durano a lungo: è tempo per il secondo conflitto mondiale.

Finita la guerra Giovanni ha sessantuno anni e lascia la conduzione dell'attività al figlio, il quale saprà dare ulteriore prestigio al lavoro del padre.

LA MACCHINA DEI NUMERI IMMATRICOLAZIONI IN ITALIA DI AUTOVETTURE E FUORISTRADA DI SOCIETÀ (escluso uso noleggio) Elaborazioni Centro Studi UNRAE Marca 5 mesi 2013 5 mesi 2012 var % FIAT 29.407 33.414 -12,0% BMW 5.132 5.853 -12,3% OPEL 4.992 3.236 54,3% PEUGEOT 4.744 5.904 -19,6% VOLKSWAGEN 4.469 7.062 -36,7% AUDI 4.384 5.504 -20,3% RENAULT 4.181 3.389 23,4% LANCIA 4.000 4.459 -10,3% SMART 3.575 3.984 -10,3% MERCEDES 3.262 4.911 -33,6% NISSAN 3.170 3.581 -11,5% TOYOTA 2.935 2.775 5,8% CITROEN 2.927 3.614 -19,0% FORD 2.439 4.745 -48,6% MINI 2.107 2.597 -18,9% HYUNDAI 2.052 1.919 6,9% LAND ROVER 1.897 2.243 -15,4% ALFA ROMEO 1.848 2.254 -18,0% VOLVO 1.755 1.901 -7,7% KIA 1.046 1.001 4,5% SEAT 974 1.267 -23,1% CHEVROLET 972 1.034 -6,0% SKODA 836 1.213 -31,1% DACIA 701 823 -14,8% JEEP 648 1.021 -36,5% MAZDA 481 749 -35,8% PORSCHE 470 873 -46,2% SUZUKI 432 445 -2,9% ABARTH 401 330 21,5% SUBARU 382 389 -1,8% HONDA 378 613 -38,3% MITSUBISHI 311 619 -49,8% JAGUAR 260 301 -13,6% LEXUS 159 203 -21,7% SSANGYONG 141 195 -27,7% ISUZU 110 146 -24,7% TATA 107 73 46,6% DAIHATSU 97 56 73,2% MASERATI 51 20 155,0% FERRARI 44 73 -39,7% LAMBORGHINI 37 30 23,3% MAHINDRA 36 37 -2,7% GREAT WALL 24 83 -71,1% INFINITI 16 43 -62,8% ASTON MARTIN 14 17 -17,6% ALTRE 32 79 -59,5% TOTALE 98.436 115.078 -14,5% IMMATRICOLAZIONI IN ITALIA DI AUTOVETTURE E FUORISTRADA DI SOCIETÀ (escluso uso noleggio) - TOP 20 Elaborazioni Centro Studi UNRAE n. marca modello 5 mesi 2013 peso % n. marca 1 FIAT PUNTO 10.708 10,9% 1 FIAT 2 FIAT PANDA 8.836 9,0% 2 FIAT 3 SMART FORTWO 3.574 3,6% 3 SMART 4 LANCIA YPSILON 2.995 3,0% 4 FIAT 5 FIAT 500 2.940 3,0% 5 MINI 6 MINI MINI 2.107 2,1% 6 LANCIA 7 BMW SERIE 3 1.767 1,8% 7 FIAT 8 PEUGEOT 208 1.697 1,7% 8 VOLKSWAGEN 9 FIAT FREEMONT 1.572 1,6% 9 BMW 10 FIAT 500 L 1.492 1,5% 10 FIAT 11 NISSAN QASHQAI 1.423 1,4% 11 FORD 12 FIAT BRAVO 1.412 1,4% 12 LANCIA 13 VOLKSWAGEN GOLF 1.367 1,4% 13 NISSAN 14 FIAT QUBO 1.312 1,3% 14 FORD 15 OPEL CORSA 1.248 1,3% 15 FIAT 16 RENAULT CLIO 1.157 1,2% 16 MERCEDES 17 CITROEN C3 1.048 1,1% 17 FIAT 18 BMW SERIE 5 999 1,0% 18 BMW 19 PEUGEOT 3008 942 1,0% 19 PEUGEOT 20 ALFA ROMEO MITO 939 1,0% 20 VOLKSWAGEN TOTALE 98.436 100,0% TOTALE

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di Alessandro Palumbo

Peso % 2013 29,9% 5,2% 5,1% 4,8% 4,5% 4,5% 4,2% 4,1% 3,6% 3,3% 3,2% 3,0% 3,0% 2,5% 2,1% 2,1% 1,9% 1,9% 1,8% 1,1% 1,0% 1,0% 0,8% 0,7% 0,7% 0,5% 0,5% 0,4% 0,4% 0,4% 0,4% 0,3% 0,3% 0,2% 0,1% 0,1% 0,1% 0,1% 0,1% 0,0% 0,0% 0,0% 0,0% 0,0% 0,0% 0,0% 100,0%

modello PANDA PUNTO FORTWO 500 MINI YPSILON IDEA GOLF SERIE 3 BRAVO FIESTA MUSA MICRA FOCUS FREEMONT CLASSE A QUBO SERIE 5 3008 TIGUAN

Peso % 2012 29,0% 5,1% 2,8% 5,1% 6,1% 4,8% 2,9% 3,9% 3,5% 4,3% 3,1% 2,4% 3,1% 4,1% 2,3% 1,7% 1,9% 2,0% 1,7% 0,9% 1,1% 0,9% 1,1% 0,7% 0,9% 0,7% 0,8% 0,4% 0,3% 0,3% 0,5% 0,5% 0,3% 0,2% 0,2% 0,1% 0,1% 0,0% 0,0% 0,1% 0,0% 0,0% 0,1% 0,0% 0,0% 0,1% 100,0%

5 mesi 2012 13.541 9.837 3.984 3.010 2.597 2.037 1.926 1.868 1.609 1.551 1.430 1.390 1.364 1.304 1.296 1.188 1.130 1.127 1.095 1.082 115.078

peso % 11,8% 8,5% 3,5% 2,6% 2,3% 1,8% 1,7% 1,6% 1,4% 1,3% 1,2% 1,2% 1,2% 1,1% 1,1% 1,0% 1,0% 1,0% 1,0% 0,9% 100%

PROFIT

IMMATRICOLAZIONI IN ITALIA DI AUTOVETTURE E FUORISTRADA DI SOCIETÀ USO NOLEGGIO Elaborazioni Centro Studi UNRAE 5 mesi 2013

5 mesi 2012

var %

Peso % 2013

Peso % 2012

FIAT

Marca

36.780

29.621

24,2%

29,8%

22,3%

LANCIA

8.728

8.767

-0,4%

7,1%

6,6%

VOLKSWAGEN

8.595

10.541

-18,5%

7,0%

7,9%

FORD

7.762

12.313

-37,0%

6,3%

9,3%

PEUGEOT

6.825

9.895

-31,0%

5,5%

7,5%

AUDI

6.461

6.715

-3,8%

5,2%

5,1%

MERCEDES

5.812

5.833

-0,4%

4,7%

4,4%

BMW

5.704

6.366

-10,4%

4,6%

4,8%

RENAULT

5.690

7.575

-24,9%

4,6%

5,7%

OPEL

5.353

6.574

-18,6%

4,3%

5,0%

ALFA ROMEO

5.083

6.142

-17,2%

4,1%

4,6%

CITROEN

5.010

6.778

-26,1%

4,1%

5,1%

NISSAN

3.380

3.155

7,1%

2,7%

2,4%

HYUNDAI

2.209

1.990

11,0%

1,8%

1,5%

VOLVO

1.965

1.877

4,7%

1,6%

1,4%

SMART

1.739

1.741

-0,1%

1,4%

1,3%

SKODA

1.511

1.006

50,2%

1,2%

0,8%

MINI

789

526

50,0%

0,6%

0,4%

KIA

655

57

1049,1%

0,5%

0,0%

LAND ROVER

607

622

-2,4%

0,5%

0,5%

SEAT

559

700

-20,1%

0,5%

0,5%

TOYOTA

416

939

-55,7%

0,3%

0,7%

CHEVROLET

288

1.429

-79,8%

0,2%

1,1%

MAZDA

207

132

56,8%

0,2%

0,1%

MITSUBISHI

187

125

49,6%

0,2%

0,1%

JEEP

166

330

-49,7%

0,1%

0,2%

SUZUKI

163

91

79,1%

0,1%

0,1%

SUBARU

149

299

-50,2%

0,1%

0,2%

JAGUAR

119

73

63,0%

0,1%

0,1%

PORSCHE

84

150

-44,0%

0,1%

0,1%

DACIA

68

78

-12,8%

0,1%

0,1%

HONDA

58

70

-17,1%

0,0%

0,1%

LEXUS

43

45

-4,4%

0,0%

0,0%

ABARTH

11

17

-35,3%

0,0%

0,0%

INFINITI

10

33

-69,7%

0,0%

0,0%

ALTRE

38

107

-64,5%

0,0%

0,1%

123.224

132.712

-7,1%

100,0%

100,0%

TOTALE

IMMATRICOLAZIONI IN ITALIA DI AUTOVETTURE E FUORISTRADA DI SOCIETÀ USO NOLEGGIO - TOP 20

Elaborazioni Centro Studi UNRAE n.

1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 11 12 13 14 15 16 17 18 19 20

marca FIAT FIAT FIAT LANCIA FIAT ALFA ROMEO VOLKSWAGEN FORD FORD PEUGEOT RENAULT OPEL NISSAN AUDI VOLKSWAGEN FIAT BMW SMART MERCEDES RENAULT TOTALE

modello PANDA 500 500 L YPSILON PUNTO GIULIETTA GOLF C-MAX FOCUS 208 CLIO ASTRA QASHQAI A4 PASSAT FREEMONT SERIE 3 FORTWO CLASSE A MEGANE

5 mesi 2013 13.937 7.235 7.059 6.810 5.241 4.563 3.140 3.098 2.884 2.307 2.306 2.292 2.231 2.173 2.051 2.015 2.005 1.739 1.688 1.613 123.224

peso % 11,3% 5,9% 5,7% 5,5% 4,3% 3,7% 2,5% 2,5% 2,3% 1,9% 1,9% 1,9% 1,8% 1,8% 1,7% 1,6% 1,6% 1,4% 1,4% 1,3% 100%

n.

1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 11 12 13 14 15 16 17 18 19 20

marca FIAT FIAT FIAT ALFA ROMEO LANCIA FORD FORD VOLKSWAGEN FIAT OPEL VOLKSWAGEN PEUGEOT PEUGEOT RENAULT CITROEN RENAULT AUDI LANCIA MERCEDES FORD TOTALE

modello PANDA 500 PUNTO GIULIETTA YPSILON FOCUS C-MAX GOLF BRAVO ASTRA PASSAT 308 508 MEGANE C3 CLIO A4 DELTA CLASSE C FIESTA

5 mesi 2012 9.793 7.152 6.792 5.212 4.706 4.054 3.601 3.388 3.355 3.150 3.050 2.774 2.602 2.547 2.426 2.390 2.173 2.148 2.093 2.039 132.712

peso % 7,4% 5,4% 5,1% 3,9% 3,5% 3,1% 2,7% 2,6% 2,5% 2,4% 2,3% 2,1% 2,0% 1,9% 1,8% 1,8% 1,6% 1,6% 1,6% 1,5% 100%

CARFLEET 51 | LUGLIO 2013

63

PROFIT

PREZZI MACRO VOCI SETTORE AUTOMOTIVE var. % vs mese anno precedente

fonte: elaborazioni Fleet&Mobility su dati ISTAT

PREZZI VOCE “SPESE DI ESERCIZIO” var. % vs mese anno precedente (non è evidenziata la voce “carburanti e lubrificanti”)

64

CARFLEET 51 | LUGLIO 2013

fonte: elaborazioni Fleet&Mobility su dati ISTAT