CarFleet N.54

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PERIODICO TRIMESTRALE | 6,00 EURO

N.54 APRILE 2014

MASERATI ENTRA NEL MONDO DELLE FLOTTE LEASEPLAN A GONFIE VELE Intervista a Vahid Daemi, Ceo LeasePlan Corporation NELL’USATO CI VUOLE LA TESTA Il convegno di CarNext sull’usato AUTO O “HOT SPOT”? Internet a bordo diventa un must

A CHE SERVE IL SERVICE SE NON SERVE? Riflessioni sul service e sulla telematica OLTRE LE AUTO Trend e viaggi di lusso per Ford e Mercedes-Benz

GLI STEMMI DELLE QUATTRO RUOTE La storia dell’auto attraverso i loghi delle case CRESCE LA FEBBRE DELL’IBRIDO Numeri e modelli sul versante ibrido DOWNSIZING Le flotte lo chiedono, il mercato lo offre



PEOPLE

PRONTI, PARTENZA, VIA! L

e vendite di auto nuove sembrano aver intrapreso una lenta ripresa, trainata più dai noleggi che dai privati, dopo aver toccato il loro limite minimo. È un segnale già avvertito negli ultimi mesi dello scorso anno e ormai confermato dai dati del primo trimestre. Questo non significa certamente poter gioire e dimenticare, certo che no. La quiete dopo la tempesta non autorizza di per sé il ritorno ad uno spensierato ottimismo. Però consente almeno di uscire dai rispettivi ripari e tornare a guardarsi intorno. Per una stima dei danni, innanzitutto. Tanti, troppi operatori della catena di distribuzione hanno sofferto. Tanti sono stati quelli letteralmente espulsi dal mercato. E non ci riferiamo solo alle imprese, siano esse case costruttrici o concessionarie. Il primo e più profondo pensiero deve andare ai lavoratori, spesso incolpevoli, che sono usciti forzatamente, consentendo alle loro aziende quello che a volte è stato un ultimo ed a volte disperato tentativo di sopravvivere. E poi per affrontare una analisi consapevole di quanto accaduto ed una valutazione il più possibile realistica di quanto potrà avvenire. Non tutti hanno sofferto le stesse difficoltà e non tutti le hanno superate allo stesso modo. Una crisi forte e repentina (ha portato in tre anni le immatricolazioni da 33,4 a 23,6 miliardi di euro - un crollo del 30%) che mette in discussione gli assetti stessi del mercato e della distribuzione, innescando profondi cambiamenti in tutti i settori del nostro mercato. A cominciare da quelli portati dalle nuove necessità e dalla tecnologia. Ormai da tempo le Case spingono sullo sviluppo delle nuove alimentazioni, meno inquinanti e quindi maggiormente rispettose dell’ambiente che ci circonda. I propulsori a GPL e metano sono ormai un must per ogni brand, grazie alle indubbie convenienze economiche e anche al fatto che il cambiamento culturale richiesto è minimo, se non inesistente. Molti brand hanno in gamma uno o più propulsori ibridi, montati su modelli nati per il motore termico. Ma ormai nelle gamme di importanti costruttori ci sono anche modelli espressamente pensati per un propulsore totalmente elettrico. Certo, oggi si tratta ancora di offerte selettive, per le condizioni economiche e per le implicazioni di gestione ed utilizzo. Ma sarebbe miope pensare che il mercato non stia assorbendo queste novità. Quello che stiamo per vedere, poi, è un ampliamento del concetto di automobile, che include il suo utilizzo, ma non termina con esso: la mobilità. Questo nuovo modo di intendere l’auto si declina sia nelle moderne forme di accesso – il car sharing ad esempio – sia nelle tecnologie di informazione e supporto, che mettono l’automobilista e le sue scelte al centro della scena: sistemi di guida intelligenti, applicazioni web e scatole nere stanno cambiando per sempre il nostro modo di vivere l’auto. Ancora maggiore attenzione, quindi, deve essere dedicata da noi operatori ai nostri clienti, per comprendere come cambieranno le loro esigenze di mobilità e come potremo soddisfarle. È sempre più il tempo di intercettare i segnali provenienti dal mercato, forti o deboli che siano, prima che scompaiano all’orizzonte. Alfonso Martínez Cordero Managing Director LeasePlan Italia Spa

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SOMMARIO

EDITORE LEASEPLAN ITALIA Spa Viale Alessandro Marchetti, 105 00148 Roma telefono: +39 06 96707428 email: carfleet@leaseplan.it www.leaseplan.it

NUMERO 54 | APRILE 2014 05

DIRETTORE EDITORIALE Alfonso Martínez Cordero

09 DIRETTORE RESPONSABILE Mauro Manzoni DIRETTORE SCIENTIFICO Pier Luigi del Viscovo

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CAPO REDATTORE Alessandro Palumbo

NEWS ON THE ROAD

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CRESCE LA FEBBRE DELL’IBRIDO Numeri e modelli sul versante ibrido

NELL’USATO CI VUOLE LA TESTA Il convegno di CarNext sull’usato

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MASERATI AVANTI. LA FLOTTA È SERVITA Intervista a Giulio Pastore, General Manager Europe di Maserati

A CHE SERVE IL SERVICE SE NON SERVE? Il convegno di Fleet&Mobility sul service e sulla telematica

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AUDI Q3 Giovane Suv

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MAZDA CX-5 Onore alla primogenita

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DOWNSIZING Le flotte lo chiedono, il mercato lo offre

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OLTRE LE AUTO Trend e viaggi di lusso per Ford e Mercedes-Benz

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GLI STEMMI DELLE QUATTRO RUOTE La storia dell’auto attraverso i loghi delle case

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LA MACCHINA DEI NUMERI Il mercato società e noleggio e i prezzi dell’automotive

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L’ANIASA DEL FUTURO Intervista a Fabrizio Ruggiero, neopresidente di ANIASA

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SEAT LEON St Latin Mover

ART DIRECTOR Indro Uttinacci HANNO COLLABORATO Andrea Barbieri Carones Giampiero Bottino Francesca Carli Pier Luigi del Viscovo Nicola Desiderio Marco Di Pietro Alessandro Palumbo Maurilio Rigo

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LEASEPLAN A GONFIE VELE Intervista a Vahid Daemi, Ceo LeasePlan Corporation

PROVE SU STRADA a cura di Nicola Desiderio PUBBLICITÀ GDN Marketing & Comunicazione Srl gianpiero.denigro@libero.it STAMPA Modulgraf Srl Via di Santa Procula, 23/23A 00040 Pomezia (Roma)

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AUTO O “HOT SPOT”? Internet a bordo diventa un must OPEL ZAFIRA TOURER Generosa di cuore

Registrazione Tribunale di Milano n.98/1997 TIRATURA: 15.000 COPIE

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Abbiamo intervistato Vahid Daemi, CEO LeasePlan Corporation, che ci ha raccontato dei risultati e dei progetti del gruppo.

LEASEPLAN A GONFIE VELE I

l 2013 è stato un anno straordinario per LeasePlan, che ha conseguito un aumento del 35% dell'utile netto. Potrebbe spiegare i principali fattori che hanno consentito questo ottimo risultato? L'anno in cui abbiamo celebrato il 50° anniversario di LeasePlan si è rivelato davvero un grande successo. E ciò nonostante le condizioni economiche e di mercato siano rimaste difficili in molti paesi in cui operiamo. Una serie di sviluppi positivi convergenti nel corso dell'anno hanno consentito di dare forma a questo eccellente risultato. Se devo scegliere solo alcuni fattori che hanno contribuito, mi concentrerei su una combinazione di misure prese per la mitigazione del rischio e su notevoli miglioramenti in vari mercati dell’usato in gran parte dovuti alla scarsità di veicoli relativamente nuovi e ben tenuti. Siamo in grado di fare bene in questo ambito in quanto disponiamo del tipo di veicoli che sono di interesse per gli acquirenti del mercato delle vetture di seconda mano e perché abbiamo creato canali di distribuzione molto efficaci. Un altro fattore importante è stata la nostra strategia di crescita. La nostra filiale LeasePlan in Russia è stata inaugurata ufficialmente a luglio dello scorso anno. Con il mercato del noleggio ancora relativamente nuovo in quell’area intendiamo giocare un ruolo importante nel portare innovazione e servizi di noleggio a valore aggiunto per i clienti di quel mercato. Oltre all'espansione geografica, abbiamo raggiunto un’ulteriore penetrazione nei mercati attuali, in particolare nel crescente segmento della piccola e media impresa. In Italia, abbiamo completato l'acquisizione della flotta - pari a 20.000 veicoli - e del portafoglio clienti di Banco Bilbao Vizcaya Argentaria (BBVA). Nel

Vahid Daemi, CEO LeasePlan Corporation

corso dell'anno abbiamo anche annunciato di aver acquisito il 100% del capitale sociale di BAWAG PSK Fuhrparkleasing in Austria, pari a 6.500 veicoli. I risultati che abbiamo raggiunto nel 2013 dimostrano la forza alla base del nostro modello di business, che sfruttano la dimensione e la portata delle operazioni a reciproco vantaggio dei nostri clienti e della nostra organizzazione.

La vostra presenza a livello globale vi consente di offrire ai clienti multinazionali offerte di servizi coordinati e armonizzati tra le diverse regioni geografiche. Come fate a rendere in maniera costante la vita dei clienti e dei conducenti più facile? Durante i nostri 50 anni di esistenza, abbiamo sempre investito sull’efficienza operativa e su servizi e soluzioni a valore aggiunto. ➔

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Ogni anno la nostra ambizione verso l’innovazione accresce il desiderio di dare evidenza ai clienti delle opportunità di noleggio e mobilità che rendano la loro vita più facile. Noi investiamo in prodotti, piattaforme e servizi di consulenza che sono progettati per essere efficaci in diversi mercati di tutto il mondo, prendendo i migliori prodotti e le migliori idee da un mercato per poi introdurli in nuovi mercati. Siamo anche costantemente alla ricerca di modi per aumentare l’efficienza e per questo preferiamo costruire un prodotto per volta e poi distribuirlo a livello globale, adattandolo alle specificità locali. In questo modo la nostra attività diventa più efficace e maggiormente efficiente in termini di costi. Ciò comporta anche che possiamo costruire prodotti e servizi su cui i nostri clienti possano uniformarsi, consentendo loro di prendere decisioni più coerenti laddove operino in varie parti del mondo. Quali sono i servizi a valore aggiunto e le soluzioni che vorreste migliorare per continuare a sviluppare l'efficienza? Nel 2013 abbiamo ulteriormente aumentato la nostra attenzione al driver in quanto destinatario di tutti i servizi. Applicazioni mobile specifiche per guidare e aiutare il conducente ogniqualvolta si trova a dover gestire incidenti, manutenzione, etc, sono state avviate in molti mercati. Un altro esempio è la proposizione di SafePlan, un servizio che aiuta i conducenti a identificare e migliorare le loro abitudini di guida, aumentando così la sicurezza stradale e del driver stesso.

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LeasePlan ha una lunga esperienza nel dialogo con i clienti e nel dare loro consulenza approfondita su qualsiasi argomento riguardante la gestione della flotta. Ciò viene portato a un livello successivo con la creazione di un team di consulenti specializzati, in grado di fornire i più avanzati e preziosi consigli ai clienti su questioni relative ai veloci adattamenti ai cambiamenti nella regolamentazione locale, alla creazione di listini su misura e alle opportunità per massimizzare il risparmio sui costi. Il risultato di questa costante attenzione, volta a fornire un servizio di eccellenza, è testimoniata da quanto raggiunto con la rilevazione annuale di LeasePlan sulla soddisfazione del cliente. Il risultato globale mostra che il 92% degli intervistati sono molto soddisfatti della qualità del servizio fornito. Rispetto ai principali mercati globali, in Europa la crescita è più difficile. Quale pensa possano essere i fattori chiave su cui investire per conquistare il mercato italiano? Molti dei paesi in cui operiamo, in particolare nell’Europa meridionale, stanno ancora attraversando la fase di transizione dalla crisi finanziaria globale. Tornare a una crescita economica stabile con una prospettiva più a lungo termine dipenderà dall'impatto delle misure fiscali e dalle riforme adottate dai governi. Alcuni indicatori chiave su cui puntare per andare verso miglioramenti graduali e il nostro posizionamento come leader di mercato ci possono consentire di benefi-

JOHNSON CONTROLS PREMIA LEASEPLAN COME FORNITORE DI ECCELLENZA LeasePlan ha ricevuto il premio ‘Johnson Controls Leadership Award’ in occasione della cerimonia annuale “Johnson Controls Supplier ExcellenceRecognition Award” che si è tenuta in Milwaukee. Questo premio viene riconosciuto ai fornitori che si distinguono per i loro risultati in innovazione, sostenibilità, sviluppo, crescita globale e customer satisfaction. Dal 1997 LeasePlan è il fornitore internazionale di Johnson Controls per la gestione delle flotte aziendali, gestendo circa 14.000 veicoli in 27 paesi. “Johnson Controls è stata in grado di superare le aspettative dei propri clienti, perché LeasePlan ha dedicato lo stesso impegno nel servizio al cliente” dichiara Christy CoyteMeyer, Global Fleet Director di Johnson Controls, Inc.,” la partnership e l’alto livello del servizio hanno dato vita a molte iniziative che hanno portato un buon risparmio economico per l’azienda. Jose Luis Criado-Pérez Amministratore Delegato di LeasePlan International e il suo team valorizzano la partnership con Johnson Controls: siamo molto orgogliosi di essere stati selezionati per ricevere questi premio, che rappresenta esattamente come LeasePlan interpreta il proprio ruolo di fornitore di servizi: una sinergia tra l’esperienza globale, il supporto locale “sul terriorio” ed il servizio al driver. Dal mio punto di vista questo risultato è dato anche dall’impegno e dalla dedizione che Johnson Controls ha dato a LeasePlan negli ultimi 16 anni di lavoro insieme, in una vera relazione di partnership che coinvolge ben 27 paesi.

ciare di questo sviluppo. Ci aspettiamo, tuttavia, che il ritmo della ripresa sia lento e che dovremo ancora vederne gli effetti sui nostri mercati. Durante il 2014, porremo ancora un forte accento su un’ulteriore crescita sostenibile e profittevole del nostro portafoglio. Dal nostro punto di vista riteniamo ci sia un potenziale, non ancora sfruttato, nel segmento del noleggio alla piccola e media impresa. Fortunatamente questo è un settore in cui possiamo disporre di una

considerevole esperienza costruita negli ultimi anni. In Italia abbiamo fatto un importante passo avanti nel 2013 con l'acquisizione del portafoglio clienti e della flotta di BBVA. I nostri colleghi italiani di LeasePlan hanno lavorato molto durante l'anno per completare l’integrazione delle attività e soddisfare le esigenze dei nostri clienti, sviluppando anche innovazioni di prodotto. Il loro costante impegno ci dà motivo di essere fiduciosi rispetto alle nostre prospettive in Italia.

NASCE “FORMULA PERMUTA” DI LEASEPLAN Le soluzioni LeasePlan per i Professioni e la Piccola e Media Impresa da oggi si arricchiscono di un nuovo servizio. Con Formula Permuta passare al noleggio a lungo termine diventa infatti ancora più semplice per un target che, in passato, ha sempre visto nella rivendita dell’usato un grande ostacolo nello scegliere soluzioni di mobilità alternative alla proprietà. Attraverso Formula Permuta, proposta da LeasePlan ai suoi clienti in collaborazione con BCA, leader europeo nelle aste di auto usate, il Cliente potrà rivendere in modo semplice e veloce la sua vecchia vettura, alle migliori condizioni di mercato e con il vantaggio esclusivo di poter utilizzare l’importo ricavato come si desidera. Per utilizzarlo ad esempio per la propria attività, oppure come anticipo per passare al noleggio. I tempi rapidi e la semplicità sono un elemento chiave di questa nuova soluzione. Attraverso un intuitivo form online il Cliente potrà fornire tutte le informazioni sulla propria vettura e ricevere la valutazione dell’usato in sole 24 ore. A ciò si aggiunge la convenienza, perché in caso di rivendita a un valore superiore rispetto alla valutazione iniziale, l’intero importo sarà riconosciuto al Cliente. Con Formula Permuta abbandonare la proprietà diventa quindi un’opportunità preziosa per questo target, che si affaccia sempre di più al noleggio, richiedendo però soluzioni personalizzate per le proprie specifiche esigenze.

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di Pier Luigi del Viscovo

IL CONVEGNO DI CARNEXT SULL’USATO

NELL’USATO CI VUOLE LA TESTA “Auto usate. Le strategie e i clienti.” questo il titolo del convegno sull’usato promosso da CarNext, brand del Gruppo LeasePlan che si occupa della commercializzazione dei veicoli usati delle flotte aziendali della società che si è svolto lo scorso 3 aprile e di cui riportiamo gli stimoli emersi più significativi.

L’

incontro è stato aperto da Franco Oltolini di LeasePlan che, oltre a fare gli onori di casa e ringraziare i tantissimi operatori intervenuti e i sostenitori (in primis Peugeot, ma anche Dekra, Escargo, TTPoint e Saol), ha subito messo al centro uno dei temi cardine di questa 8° edizione: “Negli ultimi 24 mesi in modo particolare il mercato dell’usato sta ricevendo delle attenzioni (soprattutto dalle case costruttrici) che in passato non aveva. Quindi LeasePlan, col brand CarNext, vuole essere attenta alle evoluzioni, anticiparle quando è possibile e in particolare con questo evento condividerle con voi.” Il convegno è partito con una

overview sul mercato del nuovo del 2014: dai primi interventi è emerso come il primo trimestre, a dispetto dei dati aggregati che farebbero sorgere entusiasmi eccessivi, invita alla prudenza. Romano Valente di Unrae è stato lapidario: “Le immatricolazioni 2014 non si stanno staccando sensibilmente dai volumi del 2013 quindi benché il mercato stia crescendo la parte vera non si è modificata sensibilmente. È vero che il noleggio ha avuto questo momento di ripresa ma la parte storica del mercato (i privati, le famiglie – ndr) è in grande sofferenza. Ci aspettavamo di poterci confrontare con il Governo ma subito dall’inizio dell’anno abbiamo capito che

c’erano delle difficoltà, quando abbiamo visto che al Ministero dello Sviluppo Economico il tavolo per l’auto era uno dei 150.” Gli ha fatto eco sul punto Pietro Teofilatto di Aniasa: ”Pensavo anche io che la consulta fosse più attiva mentre non è stato così.” Ancora più severo Adolfo De Stefani Cosentino di Federauto: “Purtroppo l’automotive in Italia non è più qualcosa di particolarmente importante. Ora che la produzione è quasi nulla in Italia, è chiaro che non rappresentiamo più molto: siamo a valle, siamo il consumo, il commercio, qualcosa che viene dopo il manifatturiero e quindi pensano poco a noi.” Una boccata di ottimismo è ar-

rivata da Marco Foresi, responsabile CarNext: “Con il nuovo governo c’è un po’ meno sfiducia. Nelle nostre interrelazioni quotidiane con i clienti notiamo che c’è meno negatività”. Per affrontare il tema della domanda di automobili, il Centro Studi Fleet&Mobility ha aggregato gli acquisti di automobili nuove e usate, evidenziando come le transazioni nel 2013 siano calate appena del 2%, con un’incidenza sul parco circolante inferiore di due decimali. Poi, dalla stessa fonte è stata presentata un’analisi su come si sono mossi i consumi automobilistici degli italiani dal 1980 ad oggi. Negli anni ottanta c’erano mediamente circa 22 milioni di auto sulle nostre strade. Nel periodo, gli italiani ne hanno immatricolato 18 milioni, che in parte hanno incrementato il parco circolante (circa 10 milioni) e per la restante parte hanno sostituito auto radiate/rottamate, con un’incidenza del 38% sul circolante, che nel decennio cresceva del 44%. Valori mutati negli anni ‘90 e ‘00: la sostituzione del circolante è salita al 55%, mentre l’incremento è sceso al 12%. La capacità di assorbimento di auto si esauriva, per iniziare negli anni ‘10 una contrazione del parco circolante, che dovrebbe attestarsi alla fine sull’1%, secondo le previsioni del Centro Studi Fleet&Mobility. Assumendo che le immatricolazioni in media saranno uguali alla media di questi primi quattro anni (20102013), il tasso di sostituzione dovrebbe scendere al 45%.➔

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Il convegno è poi entrato nel vivo del tema con un’analisi dell’Osservatorio CarNext, da cui risulta che lo stock medio della concessionaria era nel 2007 di 178 unità, scese a 66 nel 2013. I giorni di giacenza media – nello stesso periodo – sono passati da 93 a 83, ossia il magazzino nel 2013 ha ruotato 4,4 volte, rispetto alle 3,9 del 2007: +13%. Il combinato dei due valori fa emergere che mentre nel 2007 una concessionaria vendeva in media 699 auto usate, nel 2013 si è fermata a 290: il 58% in meno. Troppo meno, in un mercato calato del 19%, da 3.112.000 a 2.512.000 di passaggi. Una causa, secondo Angelo Simone di PSA, sta nel fatto che “che molti concessionari hanno perso capacità finanziaria e lavorare sull’usato non è più così semplice per loro; così evitano rischi, visto che per molti l’usato è ancora un rischio perché non hanno ancora capito il valore di questa attività. Noi – aggiunge – ricompriamo tutte le vetture che vendiamo ai noleggiatori a breve, per proteggere il valore residuo delle nostre auto”. Ma il punto del “rischio usato” è stato raccolto anche da Marco Mauri, di Dekra: “Il mercato che interessa è 1,5 milioni di veicoli che vengono scambiati tra privati e che non transitano dalle concessionarie. Per lavorare su questo bisogna capire che l’usato, sempre più tecnologico e che arriva con dispositivi elettronici complessi, prevede una possibilità di controllo maggiore rispetto ai veicoli di 20 anni fa. E li c’è la forza vincente del concessionario che ha una capacità di ritiro e analisi superiore a quella dei privati”. Michele Crisci di Volvo non ci sta a fare di tutta l’erba un fascio: “Come in tutte le cose, ci sono dealer top performer sull’usato, altri sui ricambi e accessori, e così via. Quelli top performer su tutto saranno il 10%. Noi di Volvo ne abbiamo qualcuno che ha deciso di avere una sezione separata relativa all’usato e lo fa alla grande, nella città è rico-

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nosciuto tantissimo come specialista dell’usato.” Poi, alla domanda se non sarebbe giusto per l’usato segmentare l’offerta non per brand ma per fascia di auto, Crisci è stato lapidario: “Sì e aggiungo che sarebbe necessario farlo anche nel nuovo. Ormai il cliente prima vede quanti soldi ha in tasca, che rata può permettersi

e poi decide cosa fare con quei soldi. Ma dirò di più, forse il mercato dell’usato è il mercato vero, quello che dà la sensazione di quanto un marchio sia appealing o no.” Dunque, quanto mai azzeccata la conclusione di Alfonso Martinez Cordero: “I dealers e le case hanno capito di avere una grande sfida di fronte. C’è solo una

realtà ed è che la realtà cambia ogni giorno. Il nostro lavoro è fare marketing intelligence in modo preciso, acuto: capire macchina per macchina se deve essere esportata, venduta a un privato, al commerciante, al sud piuttosto che al nord. Parliamo di vero marketing: capire com’è il nostro prodotto e metterlo al posto giusto.”


di Alessandro Palumbo

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MASERATI AVANTI LA FLOTTA È SERVITA A

vete dichiarato esplicitamente di voler entrare nel segmento delle flotte e la Ghibli sarà il prodotto di punta. Ci spiega il motivo di tale scelta? Maserati vuole entrare nel business ritagliandosi un ruolo importante. E’ pertanto attraverso un prodotto di qualità, unito ad un’offerta commerciale di sicuro interesse, che la casa del Tridente intende affrontare questa nuova sfida. Partiamo da una convinzione forte ovvero che le emozioni sofisticate non siano più un lusso riservato alle occasioni speciali. A tal proposito, la Maserati Ghibli, il nostro prodotto di punta, è stata progettata per rendere l’esperienza di guida unica e coinvolgente, reinterpretando il viaggiare quotidiano e trasformandolo in un’esperienza indimenticabile per le personalità vincenti di ogni azienda. A monte di tale scelta c’è stato un profondo processo di analisi sulle componenti del TCO e sul valore residuo e un benchmark con i competitor. Ci può dire

La Casa modenese, emblema nell’immaginario collettivo dell’esclusività e del lusso, ha deciso di entrare nel segmento delle company car. Si tratta di una strategia di diversificazione della quale Car Fleet “deve occuparsi” e alla quale corrisponde un posizionamento preciso e ponderato. Ne parliamo con Giulio Pastore, General Manager Europe di Maserati. qualcosa in merito? Il nostro obiettivo è sempre stato quello di presentare le nostre vetture con un’offerta commerciale competitiva. Abbiamo pertanto effettuato un approfondito studio dei principali mercati europei definendo una strategia di posizionamento basata sul valore residuo, pacchetto di manutenzione e prezzo vettura tali da permetterci di soddisfare le aspettative di un target di clientela abituato a prodotti d’eccellenza. I primi risultati raccolti stanno confermando le nostre aspettative nelle principali realtà europee, Italia compresa, per il cui mercato è stata sviluppata una motorizzazione diesel specifica da 250 CV. ➔

Giulio Pastore, General Manager Europe di Maserati

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Uno degli Spot del Super Bowl ha visto come protagonista la nuova Maserati Ghibli. The absolute opposite of ordinary è il concetto chiave dello spot. Che cosa esprime tale concetto in ottica flotte? Maserati Ghibli si propone come la vera alternativa tra le vetture premium, in termini di design, prestazioni e qualità del

prodotto, caratteristiche che hanno sempre contraddistinto il nostro brand. Le nostre vetture sono in grado di soddisfare i palati più fini, ambiziosi ed in cerca di esclusività, tutto questo ad un costo assolutamente concorrenziale. L’esempio più lampante è la nostra ammiraglia - la Quattroporte - una vettura

fuori dal comune sotto ogni punto di vista. I volumi della vettura si esprimono attraverso l’equilibrio delle proporzioni, che definiscono l’eleganza e la sportività di una carrozzeria. L’allungamento del passo, in particolare, ha permesso a Maserati di offrire ai passeggeri posteriori uno spazio tra i migliori della categoria, oltre ad una superiore capacità di carico bagagli. Quali sono i punti di forza dei prodotti Maserati? Certamente la qualità elevata del prodotto che trova riscontro nei tre anni di garanzia a chilometraggio illimitato. A questa si aggiunge sicuramente un TCO fortemente competitivo oltre alla professionalità e affidabilità del team di vendita, necessaria per affermare Maserati come protagonista nel business delle company car. Gli elementi poi che fanno appello alla sfera emozionale, quali il design, le prestazioni e la preziosità degli interni sono sotto gli occhi di tutti.

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Quale gamma di prodotto Maserati mette in campo per servire il fleet manager? E quali obiettivi vi ponete nel segmento delle company car? Maserati si propone con un’ampia scelta di motorizzazioni per Ghibli e Quattroporte che permette di soddisfare ogni esigenza. Per il segmento delle company car, Maserati Ghibli sarà disponibile nelle motorizzazioni Diesel da 275 e 250 CV per il mercato italiano, oltre alle versione benzina di 330 e 410 CV, quest’ultima disponibile anche con trazione integrale intelligente nella versione S Q4. Tutte le versioni, inoltre, adottano un cambio ZF a 8 marce che prevede cinque modalità di funzionamento. Maserati Quattroporte, è disponibile con motori Diesel V6 da 275 e 250 CV, nonché da versioni benzina V6 da 410CV, anche con trazione integrale, e V8 da 530 CV per il top della gamma. Abbiamo grandi aspettative per questa nuova sfida: i nostri ambiziosi obiettivi di vendita complessivi, infatti, saranno supportati per il 30% dal business delle flotte.

Ghibli Diesel

Ghibli S Q4

Motore: V6 3.0 diesel Potenza massima: 250 CV e 275 CV Consumi: 4,9 l/100 km (extraurbano) Emissioni CO2: 158 g/km Sicurezza: 5 stelle Euro NCAP Capacità bagagliaio: 500 litri Velocità massima: 250 km/h

Motore: V6 3.0 Twin Turbo Potenza massima: 410 CV Consumi: 7,8 l/100 km (extraurbano) Emissioni CO2: 246 g/km Sicurezza: 5 stelle Euro NCAP Capacità bagagliaio: 500 litri Velocità massima: 284 km/h

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di Pier Luigi del Viscovo

Abbiamo intervistato Fabrizio Ruggiero, che da gennaio è il presidente dell’ANIASA (Associazione nazionale industria autonoleggio e servizi automobilistici)

L’ANIASA DEL FUTURO A

bbiamo chiesto a Fabrizio Ruggiero, neo-presidente di Aniasa (l’associazione degli auto-noleggiatori), di presentarci la missione che hanno davanti. Cosa deve fare l’Aniasa? L’Aniasa da molti anni svolge un’attività magari oscura in molti passaggi, ma utile per le associate e irrinunciabile da parte di un’associazione di categoria. Ad esempio? Posso citare l’attività che portiamo avanti sulla questione dell’articolo 94 del Codice della Strada: noi incontriamo i rappresentanti delle istituzioni, gli spieghiamo che la normativa (pensata per l’automobilista privato) per il noleggio non può funzionare, proponiamo una soluzione. Noi non diciamo al Governo “non vogliamo fare ciò che mi chiedi”. La nostra posizione è “faccio esattamente ciò che vuoi, ma in una maniera che non mi mette in difficoltà, in formato elettronico, immediatamente disponibile per te, a un costo accettabile e senza rischi operativi”. Accanto a questo c’è il tema legato al famoso tavolo tecnico, la consulta dell’automotive, insieme alle altre associazioni. Negli ultimi anni le associazioni degli operatori dell’auto stanno denunciando con forza la eccessiva e penalizzante pressione fiscale sull’auto in generale e sulle company car in particolare. Che ne pensa, visto che si tratta di un fronte storico di Aniasa? Io penso che non dobbiamo limitarci a discutere di IVA, di tassazione, di detraibilità e deducibilità, perché su questi temi è inutile riporre grandi aspettative. Piuttosto, bisognerebbe provare a identificare tre o quattro temi e lavorarci su per portare a casa un risultato. Magari questioni di semplificazione, in cui anche il costo per le istituzioni è basso, come le multe. Per esem-

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Fabrizio Ruggiero, presidente di ANIASA

pio noi proviamo a spingere per un soggetto unico che gestisce le multe per tutti, che tutti sono obbligati ad usare. Questo al fine di avere un processo unico. Aniasa da anni si relaziona con i soggetti che attuano le norme (Ministero dei Trasporti e amministrazioni locali) e deve continuare a farlo.

Voi siete molto sensibili a tutto ciò che riguarda l’uso delle vetture. Quanto sono allineate su questo le altre associazioni che rappresentano i costruttori e i distributori di auto? Dipende dai temi. Se si tratta del superbollo, la convergenza c’è. Se invece parliamo ad esempio della gestione delle multe, la


convergenza non c’è. Ma quando parlo di tre/quattro temi non mi riferisco necessariamente al fatto che il punto su cui convergere sia la Consulta. Intendo avere nell’agenda Aniasa quattro obiettivi chiari che vogliamo portare a casa. La missione dell’associazione è la rappresentanza degli interessi di questa categoria nei confronti dei terzi. La maggior parte delle volte i terzi sono istituzionali. Invece le chiedo in che misura l’Aniasa può essere portatrice di interessi della categoria verso terzi che non siano istituzionali? Secondo me c’è già un ruolo dell’associazione nei confronti dei terzi soggetti non PA in senso allargato. Per esempio, il lungo termine ha un gruppo di lavoro che si sta occupando di rilevare la customer satisfaction dei clienti, quindi di un soggetto che assolutamente non è istituzione. Un altro gruppo di lavoro operativo è quello sul mercato dell’usato, rappresentato da soggetti che non sono istituzionali.

Però poi una volta individuati i temi di lavoro, è necessario che i contenuti siano sufficientemente condivisi. Per esempio nel 2008 e nel 2009 contro il rincaro dei premi assicurativi alcuni player del noleggio parlavano a voce molto grossa e altri erano defilati sulla fascia. Ecco io come azienda pago per far parte di quest’associazione e mi aspetto che questa rappresenti degli interessi che hanno una base comune almeno dell’80%. Ritiene che l’associazione possa far fare alle associate un salto culturale che le porti ad occuparsi del mercato della mobilità e non solo di quello del noleggio? Per me questo è un tema associativo estremamente interessante, ma dobbiamo essere consapevoli che il bambino non cammina subito: prima gattona, poi si alza in piedi, passeggia piano e poi corre. L’esemplificazione è un po’ forte, ma secondo me stiamo gattonando; pensare di iniziare a metterci a correre i 100 metri piani contro Bolt la vedo una sfida

molto lontana attualmente. Oggi il lavoro da fare è capire se questa associazione può evolversi verso un soggetto che rappresenti la mobilità. Noi come associate continuiamo a parlare di noleggio a breve e lungo, ma in realtà sul mercato sta arrivando uno tsunami veloce che si porterà via alcune cose. Ad esempio noi siamo un paese dove la RC è in capo al veicolo, allora se si vuole favorire la mobilità delle persone bisogna cambiare registro. La RC deve diventare personale, sul modello americano, perché la sinistrosità è della persona e non di quell’auto che ha 7 guidatori. Non si dovrebbe iniziare dall’analisi di questo mercato allargato? Mi sembra che oggi la disponibilità di molte persone attorno a questo ci sia, ma stiamo gattonando e la dimostrazione è che continuiamo ancora oggi ad interrogarci sulla qualità di alcuni dati statistici (relativi al solo mercato del noleggio) che raccogliamo.

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PEOPLE

Quali aree secondo lei andrebbero analizzate e investigate? Per esempio la penetrazione dei prodotti e dei comportamenti d’acquisto dei liberi professionisti, ossia: quanti di questi comprano, quanti prendono in leasing, quanti comprano usato o fanno NLT. La verità è che nessuno di noi ha questo tipo di informazione. Oggi ci sono molti soggetti industriali che stanno realizzando prodotti di connettività tecnologicamente avanzati, come ad esempio scatole nere, app, sistemi di trasmissione, ponti radio etcc. Che ruolo può avere l’autonoleggio in questa evoluzione della mobilità? Il punto di partenza è la penetrazione. Il noleggio può essere una camera di compensazione se i suoi livelli di penetrazione sul mercato sono molto più significativi di adesso. Oggi neanche in America, dove i tassi di penetrazione sono molto superiori, riesci a giocare questo ruolo di compensazione. Detto questo, il problema è la soluzione su cui lavori. Ancora non è chiaro se la soluzione sta nella tecnologia che c’è già sulla macchina, ovvero se sta nelle scatole nere. Non siamo in grado di capire qual è la direzione e non ho ancora visto nessuno che ce l’ha chiara. Ma visto che non c’è un’alternativa a noi su questo segmento di mercato, quando penso alla camera di compensazione penso ad essere sintesi di tutti i fenomeni. Portatore di interessi variegati, ma che ha una consapevolezza di quegli interessi.

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di Nicola Desiderio

DRIVE

SEAT LEON ST

LATIN MOVER S

eat Leon, terza generazione e terza variante di carrozzeria: l’inedita station wagon si chiama ST, che sta per Sport Tourer, e completa la gamma che comprende anche la tradizionale 5 porte (già provata da CarFleet) e la coupé 3 porte SC. Per tutti i gusti le motorizzazioni, con potenze da 86 CV a 184 CV e in arrivo anche le versioni Ecomotive, TGI a metano e persino 4Drive a trazione integrale. Parte da 18.780 euro con 6 allestimenti, la metà dei quali dedicati alle flotte che offrono un vantaggio cliente tra il 27% e il 45% tra cui la Business Led tutta diodi che proviamo con la motorizzazione 1.6 TDI da 105 CV con cambio DSG. DISEGNATA DAI LED La Leon ST è lunga 4,53 metri ovvero 27 cm in più della 5 porte dalla quale riprende lo stile fatto di tagli netti sui fianchi che partono dai gruppi ottici: quello anteriore è più lungo e lievemente discendente, quello posteriore è più corto e rettilineo. I fari giocano anche un ruolo estetico fondamentale con la loro tecnica a Led regalando un effetto davvero hi-tech

La spagnola ha triplicato le varianti di carrozzeria tra cui c’è anche questa station wagon che ne esalta ulteriormente la razionalità. Ampia la gamma e la tipologia delle motorizzazioni e degli allestimenti che comprendono ben tre soluzioni per le flotte. Piena di spazio, comoda e sicura, si fa anche ben guidare. alla vettura, soprattutto nelle ore notturne, e contribuendo, insieme alle proporzioni indovinate, ad avere una silhouette della coda filante e leggera, anche con il terzo cristallo laterale. SPAZIO E QUALITÀ IN ABBONDANZA Qualità e sostanza sono gli imperativi della Leon di terza generazione, confermati a pieno sulla ST. Dimenticate quindi forme originali e plastiche dure e benvenuto a materiali più morbidi, accostamenti più curati e ad un’ergonomia “tedesca”, ma soprattutto a tecnologia e spazio da primato per la categoria. L’abitabilità infatti è davvero ottima così come la capacità di carico: si passa da 587 a 1.470 litri tirando le levette sui lati del vano dove non mancano illuminazione, doppia ma-

niglia interna al portellone, presa di corrente e 4 ganci. Convincente anche il rivestimento, funzionali il piano regolabile su 2 livelli e il telo copricarico, comodi il vano passante e lo schienale del passeggero abbattibile per ospitare oggetti lunghi fino a 2,5 metri. Di alto livello invece la sicurezza, a 5 stelle Euro NCAP: controllo proattivo di tutti i sistemi di ritensione, 7 airbag, cruise control adattativo con sistemi di frenata automatica, riconoscimento dei segnali, controllo della stanchezza del guidatore e contro il superamento della carreggiata e l’ESC con sistema contro le collisioni multiple. Niente da invidiare anche per la telematica. Quattro i sistemi, con schermi da 5 o 5,8 pollici, monocromatici o a colori con sensore di prossimità, completi di tutte ➔

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DRIVE

le forme di connettività e, a richiesta, della telecamera posteriore in aggiunta ai sensori e ad una visibilità comunque molto buona, grazie ai montanti sottili. Si possono avere anche il Drive Profile, per adattare la risposta della vettura al proprio stile di guida. All’altezza la scelta per le combinazioni cromatiche, per i materiali e persino per l’illuminazione tanto che si può avere anche quella completamente a Led. BASE SOLIDA, TANTI I MOTORI La Leon ST è costruita sulla piattaforma MQB del gruppo Volkswagen e la sua scocca è composta all’80% di acciai altoresistenziali, il 38% formati a caldo. L’efficacia di questo progetto si vede anche dalla differenza di peso con la 5 porte: solo 45 kg per una massa tra le più contenute nella categoria. La gamma motori è identica a quella di 5 porte ed SC che possono vantare in più solo il 2 litri da 280 CV delle versioni Cupra. Le unità sono tutte turbo a iniezione diretta con cambi a doppia frizione con 6 o 7 rapporti. A benzina: 1.2 TSI da 86 o 105 cv, 1.4 TSI da 122 cv e 1.8 TSI da 180 cv. A gasolio: 1.6

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TDI da 90 o 105 cv (in prova) e 2 litri da 150 cv o 184 CV. In arrivo le versioni Ecomotive da 110 cv (3,2 litri/100 km, 85 g/km di CO2), la 1.4 TGI a metano da 110 cv e le 4Drive a trazione integrale con i TDI 1.6 da 105 CV e 2 litri da 150 CV. Le versioni oltre questa soglia di potenza hanno le sospensioni posteriori a 4 bracci al posto dell’assale torcente, le FR hanno l’assetto sportivo e con il Dynamic Pack sono compresi ammortizzatori a controllo elettronico e sterzo a rapporto variabile. La Leon è anche la prima auto del segmento con fari anteriori interamente a Led, di serie sull’allestimento Business Led in prova: offrono una luce bianchissima, durano di più, consumano meno energia e sollevano automaticamente il fascio degli abbaglianti quando si viaggia oltre i 110 km/h per più di 30 secondi. IL GIUSTO MEZZO La Leon ST offre un posto guida adatto a tutte le taglie e conferma la gradevolezza e le ottime caratteristiche dinamiche della 5 porte. L’accoppiata tra l’1.6 e il cambio DSG a 7 rapporti è ideale per comfort e consumi (3,9 litri/100 km) tirando fuori il

meglio dal 4 cilindri sia in città – c’è anche lo stop&start – sia negli spostamenti extraurbani e autostradali. L’1,6 litri è discreto, regolare, ha una buona erogazione della coppia (250 Nm tra 1.750 e 2.750 giri/min) e offre prestazioni giuste (191 km/h, 0-100 km/h in 11 secondi) mentre l’autotelaio è davvero “solido”. Lo sterzo è preciso e l’assetto è tendenzialmente rigido, ma non soffre troppo sulle sconnessioni, e tiene la vettura piatta sia in curva sia quando si preme il pedale del freno trovando una risposta sempre convincente.


WOLFSBURG O MARTORELL? La Leon è una Golf di Spagna ora più che mai e, anche se è fabbricata a Martorell, si è avvicinata molto alla cugina di Wolfsburg, pareggiandola in molti aspetti come l’efficienza, le prestazioni e la sicurezza anche con questa nuova versione ST. Per questo si candida ad essere un’ottima soluzione per le aziende alle quali dedica ben tre allestimenti (Business Led, Business Navi e Business High) oltre a numerosi pacchetti di estensione della garanzia e della manutenzione. Per misurarne la sostanza bastano pochi chilometri.

SEAT LEON ST 1.6 TDI DSG BUSINESS LED 105 CV DATI TECNICI E PER L’IMPIEGO AZIENDALE cilindrata 1.598 cc potenza 105 CV lungh./largh./alt. 4,54 x 1,82 x 1,44 m peso 1.351 kg accelerazione 11” (da 0 a 100 km/h) velocità massima 191 km/h cambio automatico a 7 rapporti trasmissione anteriore costo di esercizio al km (*) 0,35

consumo medio 25,6 km/litro capacità di carico da 587 a 1.470 litri comfort ★★★★★ silenziosità ★★★★★ ABS SI ESP SI antislittamento SI (*) percorrenza annua 30.000 km

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di Andrea Barbieri Carones

PEOPLE

AUTO O “HOT SPOT”? INTERNET A BORDO DIVENTA UN MUST D

opo essere entrata nelle case e nelle tasche degli italiani, la tecnologia è salita prepotentemente a bordo delle vetture, giocando spesso un ruolo fondamentale nei criteri di scelta in fase di acquisto. Questo desiderio di modernità in movimento, in realtà, colpisce gli automobilisti di mezzo mondo come ha dimostrato uno studio effettuato da Accenture su oltre 14mila persone di 12 Paesi di 3 continenti, per molti dei quali mettersi al volante di un veicolo senza connessione alla rete internet sembra di fare un salto indietro nel tempo. A livello globale risulta infatti che in fase di decisione sul-

Uno studio effettuato da Accenture indica che per gli italiani le “prestazioni tecnologiche” del proprio veicolo sono più importanti di quelle del motore.

che da anni investono parecchio nella tecnologia di bordo – stanno considerando i risultati di questa ricerca come un punto di partenza per puntare a dotare le auto di strumenti di navigazione internet, di controllo della guida, di informazione e di entertainment il più

possibile vicini a quello che richiede il mercato. In base allo studio Accenture, per gli italiani risulta molto importante che la tecnologia abbia un utilizzo pratico: se il 45% degli automobilisti hanno già a disposizione collegamenti internet in auto ➔

l’acquisto di una vettura, le dotazioni tecnologiche di bordo sono addirittura più importanti delle reali prestazioni dell’auto per il 39% degli automobilisti, percentuale che sale al 54% fra i “supertecnologici” italiani, fra i primi al mondo in quanto a connettività portatile tramite smartphone e tablet. Intanto le case costruttrici –

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PEOPLE

che forniscono informazioni sul traffico, un ulteriore 22% si è dichiarato molto favorevole a tali dispositivi di bordo, mentre un altro 24% non li ritiene fondamentali anche se pensa di valutarne un utilizzo nel prossimo futuro. In quali campi trova applicazione la tecnologia? Per il 69% degli intervistati italiani, dei visori per facilitare la guida notturna sarebbero molto graditi, mentre il 66% vorrebbe che la propria auto disponesse di sistemi anti collisione anteriori e posteriori (a livello mondiale la percentuale sale al 72%). Molto interessante anche l’approccio verso la possibilità di usufruire di servizi di assistenza da remoto, al punto che solo 7% degli intervistati non ne vorrebbe sentire parlare. Gli intervistati vorrebbero anche che la tecnologia trovasse applicazione nella gestione delle scadenze legate alla manutenzione del veicolo: se oggi solo il 15% degli automobilisti italiani fa uso di “pro memoria” computerizzati visibili tramite schermo posizionato sul cruscotto, un 33% si è detto molto interessato mentre un altro 39% ritiene che in futuro si porrà il problema, magari quando sarà il momento di cambiare l’auto. Naturalmente anche il collegamento a internet tramite il monitor di bordo sarebbe molto apprezzato: in base ai dati forniti da Accenture, il 61% degli intervistati vorrebbe poter navigare

L’interesse degli intervistati…

ITALIA

MONDO

…a navigare in internet a bordo

61%

57%

…alla tracciabilità delle auto rubate

81%

78%

…all’utilizzo dello smartphone tramite comandi dal volante

60%

63%

…alla scatola nera per risparmiare sull’assicurazione

74%

68%

…al blocco automatico dell’auto in caso di ostacolo sulla strada

81%

78%

…alla lettura o all’invio e-mail tramite comandi vocali

53%

56%

…ad ascoltare musica in streaming

59%

51%

…a un sistema di “assistenza alle fasi di parcheggio”

67%

71%

rimanendo seduto nell’abitacolo e accedere all’e-mail o a siti internet tramite collegamento wi fi, cosa che fino a oggi è possibile solo per l’11% degli italiani. Quello che più interessa alla maggior parte degli automobilisti della Penisola – circa 9 su 10 - è invece la possibilità che il proprio veicolo disponga di un sistema computerizzato che lo fermi in maniera automatica in caso ci sia un ostacolo sulla carreggiata o in caso di guasto. Otto automobilisti su 10, invece, vorrebbero poter usufruire di una tecnologia che permettesse di localizzare l’auto rubata, che “leggesse” i segnali stradali e avvertisse l’utente sullo stato del traffico o che consentisse di effettuare telefonate mentre si è al volante.

I computer di bordo sono sempre più avanzati e spesso aiutano gli automobilisti a livello di sicurezza stradale.

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La tecnologia è salita prepotentemente a bordo delle auto di ogni categoria

Lo studio della società di consulenza ha indagato anche sui desideri degli automobilisti in merito alla tecnologia di bordo a uso e consumo dei passeggeri: la possibilità di ascoltare la musica in streaming o un sistema che consenta di fermare il mezzo in caso chi è al volante si senta male è in testa alle preferenze del 62% degli intervistati. Da non dimenticare, poi, un altro elemento: la tecnologia di bordo dovrebbe essere compatibile con il proprio smartphone e il proprio iPad e sia in grado di interfacciarsi con loro: per il 55%, tale aspetto è essenziale o molto importante, mentre solo per il 5% non rappresenta una priorità. Queste percentuali sono ancor più evidenti se si

considera la ricerca a livello globale, dove per il 61% degli intervistati tale compatibilità è vista come imprescindibile o molto importante mentre solo per un 4% tale elemento non conta nulla. Curiosamente, l’interesse verso sistemi che trovino in anticipo gli autovelox non è tra le priorità, né all’estero né ancor meno in Italia, visto che se a livello globale il 56% degli intervistati dispone o vorrebbe disporre di una tecnologia di bordo a tale proposito, nella Penisola tale percentuale scende al 31%. Forse perché tali impianti di rilevazione della velocità sono sporadici e, in base al nuovo codice della strada, sono comunque segnalati in anticipo.



OPEL ZAFIRA TOURER

GENEROSA DI CUORE

L’

Opel Zafira Tourer è la terza generazione di Zafira che nel 1999 portò nel segmento delle compatte la soluzione dei 7 posti a scomparsa, ma non sostituisce la precedente, rimasta in listino con il nome di One, e va invece a posizionarsi più in alto. Presentata nel 2011, ha via via allargato la gamma motori anche con unità Gpl e metano e oggi la completa ulteriormente con due nuove unità 1.6: a benzina da 170 e a gasolio da 136 cv che è oggetto della nostra prova. Parte da 25.200 euro con tre allestimenti: Elective, Cosmo, Business dedicato alle flotte e anche versioni omologate N1 autocarro. BOOMERANG DI LUCE Compatta? Mica tanto. Con una lunghezza di 4,66 metri e una larghezza di 1,88 la Zafira Tourer è quasi una media seguendo il solco degli altri modelli recenti di Opel che puntano a posizionarsi tra i segmenti dal punto di vista delle dimensioni. La tedesca si caratterizza per il frontale con i

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due boomerang che incorporano i gruppi ottici principali e i fari di profondità. Di lato si notano la linea inferiore e il terzo finestrino ascendenti mentre posteriormente il lunotto lambisce i sofisticati fari a Led e la barra cromata che integra il logo del Fulmine. Un insieme semplice, elegante e solido. SPAZIO TANTO E FLESSIBILE La Zafira Tourer rispecchia anche all’interno le parentele, ma con più garbo e razionalità. La plancia è ricca di pulsanti, con una strumentazione tradizionale nell’impostazione e si può avere bicolore come pure la selleria. Ulteriori chicche sono il parabrezza e il tetto panoramici, la raffinata illuminazione ambiente e infine la FlexConsole, un modulo multifunzione che scorre su rotaie tra i sedili anteriori e si aggiunge agli oltre 30 vani presenti. Quantità e modulabilità dello spazio sono i punti forti: in versione da 5 posti la capacità del bagagliaio varia da

710 a 1.860 litri, in quella da 7 posti si va da 152 a 1.792 litri, con una massa rimorchiabile di 1.600 kg e l’esclusivo portabiciclette FlexFix a scomparsa nel paraurti posteriore. Le poltroncine sono tutte singole, quelle di seconda fila sono regolabili in inclinazione e in senso longitudinale per ben 21 cm e – volendo – c’è anche l’opzione Lounge Seating con la quale il sedile centrale si trasforma in bracciolo e quelli laterali si spostano all’indietro verso l’interno ottenendo così il massimo della libertà per braccia e gambe. La sicurezza, a 5 stelle Euro NCAP, conta su 6 airbag e un vasto corredo di sistemi di assistenza basati su radar e telecamera: fari con controllo attivo del fascio, guardia per l’angolo cieco e contro il superamento della carreggiata e infine la segnalazione della distanza di sicurezza con assistenza alla frenata in caso di pericolo. Per il comfort sono presenti il cruise control adattativo mentre lo schermo da 7 pollici in alto sulla plancia serve anche


di Nicola Desiderio

DRIVE

La tedesca può vantare la gamma motori più ricca e ampia, ma il gioiello è il nuovo Diesel 1.6 tutto in alluminio progettato in Italia che è il nuovo punto di riferimento della categoria per prestazioni, efficienza e silenziosità. Il monovolume del Fulmine vede così valorizzati al massimo lo spazio, la flessibilità e l’eccellente comfort di cui è dotata con costi di gestione davvero interessanti.

alla retrocamera e – volendo – c’è anche la funzione che indica se c’è spazio per parcheggiare dando le istruzioni per fare al meglio la manovra. TECNOLOGIA ITALIANA EURO 6 La Zafira Tourer nasce sulla piattaforma Delta II dell’Astra, ma adotta le sospensioni anteriori della Insignia mentre le posteriori conservano l’originale schema ad assale torcente con parallelogramma di Watt trasversale. A richiesta gli ammortizzatori a controllo elettronico. Tutti turbo i motori, la maggior parte anche con cambio automatico. A benzina ci sono l’1,4 litri da 120 cv e 140 cv (anche GPL) e il nuovo 1.6 a iniezione diretta da 170 cv, cui segue l’1.6 EcoM a metano da 150 cv. Il 2 litri a gasolio è disponibile nei livelli da 110 cv, 130 cv, 165 cv e BiTurbo da 195 cv con prestazioni da GT (218 km/h, 0-100 km/h in 8,9 secondi). Il nuovo 1,6 litri è stato progettato a Torino presso il GM Powertrain, è il primo➔

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DRIVE

diesel di casa tutto in alluminio ed è più efficiente del 20% rispetto al 2 litri da 130 cv. Tra le tante particolarità c’è la centralina motore, realizzata autonomamente da GM e che agisce secondo lo schema closed-loop, ovvero adatta in tempo reale

l’azione degli iniettori a 8 fori (2.000 bar e fino a 10 immissioni per ciclo) attraverso sensori di pressione incorporati nelle candelette. Questo 4 cilindri è già omologato Euro 6 grazie al filtro SCR che funziona con additivo a base di urea. Con 136 cv e

OPEL ZAFIRA TOURER 1.6 CDTI COSMO 136 CV DATI TECNICI E PER L’IMPIEGO AZIENDALE cilindrata 1.598 cc potenza 136 CV lungh./largh./alt. 4,66 x 1,88 x 1,68 m peso 1.701 kg accelerazione 11,2” (da 0 a 100 km/h) velocità massima 193 km/h cambio manuale a 6 rapporti trasmissione anteriore costo di esercizio al km (*) N.D.

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consumo medio 24,4 km/litro capacità di carico da 152 a 1.792 litri comfort ★★★★★ silenziosità ★★★★★ ABS SI ESP SI antislittamento SI (*) percorrenza annua 30.000 km

320 Nm è il più potente della categoria ed è accoppiato solo a un cambio manuale a 6 rapporti di nuova progettazione. UN MOTORE DA GRANDE La Zafira Tourer ha il comfort di una nave da crociera, ma anche un comportamento stradale inaspettato per un’auto da 17 quintali e alta 1,68 metri. Ottimi lo sterzo e le sospensioni che garantiscono appoggi solidi e progressivi e, allo stesso tempo, assorbono ottimamente le sconnessioni. L’1,6 litri è uno dei migliori esempi di downsizing e, a parte le prestazioni dichiarate (193 km/h, 0-100 km/h in 11,2 s.) e i consumi di omologazione (4,1 litri/100 km pari a 109 g/km di CO2), sembra davvero più grande di quello che è per la silenziosità, la qualità dell’erogazione e la souplesse di marcia, grazie al cambio migliorato, allo stop&start discreto e alla frizione leggera. Elevata anche l’efficienza: con 58 litri di pieno si fanno tranquillamente 900 km. LA BOTTE PICCOLA… Auto grande e motore piccolo, il mix ideale per le company car di qualsiasi tipo, ancora di più se si parla di monovolume, mezzi capaci di garantire una “promiscuità” ideale sia per il lavoro sia per il tempo libero. La Zafira Tourer 1.6 CDTI centra in pieno questo obiettivo progettuale e di mercato perché, a contenuti premium unisce prestazioni all’altezza e soprattutto comfort, spazio e consumi da primato garantendo così costi di gestione ridotti sia per l’azienda sia per l’utilizzatore.



NEWS ON THE ROAD

di Nicola Desiderio

AUDI A3 G-TRON, ULTRA E BUSINESS: UN PIENO DI EFFICIENZA La compatta di Ingolstadt completa la sua gamma con interessanti novità. La prima è la versione Sportback G-Tron a metano con motore 1.4 TSI da 110 cv con cambio manuale 6 rapporti o doppia frizione a 7 rapporti dalle buone prestazioni (197 km/h, 0-100 km/h in 10,8 s.) con autonomia di 400 km a gas naturale e 900 a benzina. Parte da 25.650 euro. Disponibile anche a 3 porte è invece la versione ultra a basso consumo con l’1.6 TDI da 110 cv: 3,2 litri/100 km e 85 g/km di CO2. Ultima novità con motori 1.2 TSI. 1.4 TFSI e 1.6 TDI è l’allestimento Business (cerchi in lega da 16”, navigatore, ausilio al parcheggio, volante 4 razze in pelle, poggiabraccia e radio MMI) con sovraprezzo di 500 euro e vantaggio cliente fino al 78%. Per una flotta con più look e sportività, a 1.000 euro c’è la versione Admired con vantaggio fino al 70%. Fringe benefit possibile. ECOLOGIA ★★★★★ / SICUREZZA ★★★★★ / COMFORT ★★★★★ / CAPACITÀ DI CARICO ★★★★★ / COSTO D’ESERCIZIO ★★★★★

CITROËN C4 CACTUS: PARA I COLPI SENZA SPINE L’originalità al potere è la Citroën C4 Cactus, la prima auto con airbump, pannelli gonfiabili laterali e sui paraurti che proteggono da piccoli urti. Altre prime mondiali sono l’airbag passeggero sul padiglione e il tetto panoramico ad alta protezione. Lunga 4,16 metri, è più leggera di 200 kg rispetto alla precedente C4, ha un bagagliaio di 358 litri e un abitacolo minimale con sedili anteriori Sofà e interfaccia di controllo tutta su touch screen inoltre i vetri posteriori sono a compasso e i tergicristalli hanno gli ugelli incorporati. Tutti Euro 6 i motori con unità a benzina 3 cilindri e diesel, anche con cambio pilotato ETG comandabile attraverso pulsanti. I consumi della versione più virtuosa sono di 3,4 litri/100 km pari a 89 g/km di CO2. Arriva in settembre con prezzi a partire da 14.950 euro e formule innovative di acquisto e possesso. Personalità per il rent cittadino. ECOLOGIA ★★★★★ / SICUREZZA ★★★★★ / COMFORT ★★★★★ / CAPACITÀ DI CARICO ★★★★★ / COSTO D’ESERCIZIO ★★★★★

LAND ROVER DISCOVERY MY2014: RIDUCE I CONSUMI SENZA RIDUTTORE Frontale, badge e denominazione diverse per la gamma 2014 della Land Rover Discovery che accoglie tecnologie dalle Range Rover. Sulla Discovery arrivano infatti nuovi sistemi audio, compreso il Meridian da 825 Watt con 17 altoparlanti, il sensore di guado, il controllo dell’angolo cieco, quello per i veicoli in avvicinamento veloce e le telecamere per la visione negli incroci a T. Per i motori ci sono il V6 diesel 3 litri da 211 cv (7,8 litri/100 km, 207 g/km di CO2) o 256 cv migliorati nell’efficienza dell’8-9% e il nuovo V6 3 litri a benzina con compressore volumetrico da 340 cv che costituisce il V8 5 litri. Tutti hanno lo stop&start e il cambio automatico a 8 rapporti e, per la prima volta, si potrà avere la trazione integrale senza riduttore come sulla Range Rover Sport. L’arrivo nei concessionari per l’autunno 2014. Una viceregina da dirigenti. ECOLOGIA ★★★★★ / SICUREZZA ★★★★★ / COMFORT ★★★★★ / CAPACITÀ DI CARICO ★★★★★ / COSTO D’ESERCIZIO ★★★★★

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FUTURE

MASERATI GHIBLI: VUOLE LE FLOTTE Vento nuovo nel segmento E con la Maserati Ghibli che si posiziona al di sotto della Quattroporte con la quale condivide la piattaforma con scocca in acciaio e alluminio per una perfetta ripartizione dei pesi. Lunga 4,97 metri, coniuga stile e cura artigianale italiani, con ampia possibilità di personalizzazione, alle migliori tecnologie per la sicurezza, la telematica e l’intrattenimento con l’impianto B&W da 1.280 Watt a 15 altoparlanti. Tutti V6 3 litri i motori con cambio automatico-sequenziale a 8 rapporti: il diesel con potenze di 250 cv e 275 cv che supera i 250 km/h e consuma 5,9 litri/100 km pari a 158 g/km di CO2, il benzina biturbo costruito da Ferrari nelle versioni da 330 cv e 410 cv anche con trazione integrale a controllo elettronico (284 km/h, 0-100 km/h in 4,8 secondi). La bandiera italiana col Tridente. ECOLOGIA ★★★★★ / SICUREZZA ★★★★★ / COMFORT ★★★★★ / CAPACITÀ DI CARICO ★★★★★ / COSTO D’ESERCIZIO ★★★★★

MERCEDES CLASSE C: LA MEDIA CON LA STELLA Un classico proiettato nel futuro, la nuova Mercedes Classe C è lunga 4,69 metri, ha bagagliaio da 480 litri, scocca per il 50% in alluminio, pesa 100 kg in meno, ha un cx di 0,24 ed è più efficiente del 20%. Totalmente nuovi gli interni con strumentazione con head-up display, sistema Command Online con schermo da 7 o 8,4 pollici e touchpad, ricircolo che si inserisce automaticamente in galleria sui dati GPS. Dalla Classe S arrivano sospensioni pneumatiche e pacchetto di sicurezza Intelligent Drive con telecamera a 360° e sistema attivo di mantenimento della carreggiata. Tutti Euro 6 i motori: a benzina 1.6 da 156 cv e 2 litri da 184 cv, a gasolio 2.1 da 170 cv e un inedito 1.6 da 115 o 136 cv. In arrivo unità fino a 333 cv, ibrida diesel e ibrida plug-in. Parte da 32.553 euro negli allestimenti Executive, Sport, Exclusive, Premium e Business. Il lungo le sta a pennello. ECOLOGIA ★★★★★ / SICUREZZA ★★★★★ / COMFORT ★★★★★ / CAPACITÀ DI CARICO ★★★★★ / COSTO D’ESERCIZIO ★★★★★

NISSAN QASHQAI: RISCRIVERE LE REGOLE Dopo 7 anni di successo travolgente e 2 milioni di unità prodotte, arriva il nuovo Nissan Qashqai. Basato sulla nuova piattaforma CMF, è lungo 4,38 metri e migliora in qualità, abitabilità, bagagliaio (430 litri) e tecnologia con il sistema NissanConnect, l’Around View Monitor che riconosce la presenza di oggetti intorno alla vettura in manovra e il pacchetto Safety Shield che contribuisce alla sicurezza a 5 stelle Euro NCAP. Migliorata l’efficienza dei motori fino al 29% con l’1.5 dCi da 110 cv da record: 3,8 litri/100 km e 99 g/km di CO2. In gamma anche l’1.2 a benzina turbo a iniezione diretta da 115 cv e il diesel 1.6 da 130 cv con trazione integrale o cambio CVT che nella guida dinamica si comporta come un automatico a rapporti fissi. Tre gli allestimenti (Visia, Acenta e Tekna) più una Limited Edition di lancio con prezzi a partire da 19.990 euro. Dalla company car al rent. ECOLOGIA ★★★★★ / SICUREZZA ★★★★★ / COMFORT ★★★★★ / CAPACITÀ DI CARICO ★★★★★ / COSTO D’ESERCIZIO ★★★★★

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NEWS ON THE ROAD

di Nicola Desiderio

OPEL MERIVA: UN PO’ D’ITALIA NEL COFANO Una faccia più fresca, più tecnologia e nuovo diesel 1.6 Euro 6 progettato in Italia per la Opel Meriva che nel Belpaese dal 2003 ha venduto 245mila su 1,4 milioni di unità totali. Fari più hi-tech, nuove tinte e cerchi di nuovo disegno, il piccolo monovolume tedesco con le portiere posteriori che si aprono al contrario ha ora anche il sistema IntelliLink, compatibile con iOs e Android, con schermo da 7 pollici e retrocamera. I motori: 1.4 da 100 cv, turbo da 120 cv anche GPL-Tech allo stesso prezzo del benzina. Il nuovo diesel 1.6 ha 136 cv (197 km/h, 0-100 km/h in 9,9 secondi), 110 cv (3,8 litri/100 km pari a 99 g/km di CO2) o 95 cv offerto allo stesso prezzo dell’1.3 Euro 5 di pari potenza. Rimane l’1.7 da 110 cv con cambio automatico. Parte da 17.300 euro con 5 allestimenti: One, Elective, Design Edition, Cosmo e Business dedicato alle flotte. Company e family car. ECOLOGIA ★★★★★ / SICUREZZA ★★★★★ / COMFORT ★★★★★ / CAPACITÀ DI CARICO ★★★★★ / COSTO D’ESERCIZIO ★★★★★

PEUGEOT 308 SW: LA WAGON CHE MANCAVA La nuova Peugeot 308 è pronta anche nella variante SW che con 4,58 metri mantiene il dinamismo della berlina, un peso tagliato di 140 kg e in più un bagagliaio che va da 610 a 1.660 litri. Identica l’impostazione degli interni, eleganti e minimalisti, con il posto guida avvolgente, schermo a sfioramento da 9,7 pollici, strumentazione “alta” e volante piccolo e basso. La gamma motori al lancio vedrà i nuovi 3 cilindri 1.2 e-THP turbo a iniezione diretta Euro 6 da 115 cv e 130 cv affiancati dai diesel 2 litri BlueHDi da 150 cv (anche con cambio automatico) e dall’1.6 da 115 cv, quest’ultimo destinato ad essere sostituito da una nuova unità di pari cilindrata da 120 cv, anche in versione a basso consumo da 85 g/km di CO2. Quattro gli allestimenti previsti (Active, Access, Business e Allure) con prezzi a partire da 19.300 euro. NLT o rent airport. ECOLOGIA ★★★★★ / SICUREZZA ★★★★★ / COMFORT ★★★★★ / CAPACITÀ DI CARICO ★★★★★ / COSTO D’ESERCIZIO ★★★★★

PORSCHE MACAN: LA ZAMPATA DELLA TIGRE La Porsche Macan – “tigre” in tailandese – è il sesto modello della casa di Zuffenhausen. Lunga 4,68 metri, è basata sulla piattaforma MLB dell’Audi Q5 ed è il primo Suv compatto con sospensioni pneumatiche, in più ha il programma Off Road per affrontate al meglio il fuoristrada. Al 100% Porsche sono sterzo, freni (carboceramici a richiesta), sistema di trazione integrale e motori, tranne il diesel 3 litri da 250 cv (230 km/h, 0-100 km/h in 6,3 secondi) e consumi di 6,1-6,3 litri/100 km pari a 159-164 g/km di CO2 a seconda dei cerchi, da 18 a 21 pollici. Ci sono poi i biturbo a benzina: 3 litri da 340 cv (254 km/h, 0-100 km/h in 5,4 s.) e 3.6 da 400 cv (266 km/h, 0-100 km/h in 4,8 s.). Tutti sono Euro 6, il cambio è doppia frizione a 7 rapporti e con il pacchetto Sport Chrono lo “zerocento” si lima di 2 decimi. Prezzi da 60.895,01 euro. Con lei la flotta è feroce. ECOLOGIA ★★★★★ / SICUREZZA ★★★★★ / COMFORT ★★★★★ / CAPACITÀ DI CARICO ★★★★★ / COSTO D’ESERCIZIO ★★★★★

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FUTURE

RENAULT MEGANE RESTYLING: UN’ALTRA FACCIA La Renault Mégane adotta il nuovo frontale di marca e adotta l’1.2 turbo a iniezione diretta da 130 cv che affianca la versione da 115 cv ed è disponibile anche con cambio EDC a doppia frizione, a richiesta anche sul diesel 1.5 da 110 cv campione di consumi (3,5 litri/100 km e 90 g/km di CO2). Ora c’è anche la versione da 95 cv mentre al vertice c’è l’1.6 da 130 cv. Un mondo a parte è la cattivissima R.S. 2 litri turbo da 265 cv (254 km/h, 0-100 km/h in 6 secondi). Nuovo il sistema infotelematico R-Link, con schermo da 7 pollici e retrocamera, e aggiornata la dotazione di sicurezza (5 stelle Euro NCAP) con abbaglianti a commutazione automatica e sistema contro il superamento della linea di carreggiata. I prezzi partono da 19.300 euro per la 5 porte, da 19.150 per la coupé 3 porte e da 20.100 euro per la SporTour con bagagliaio da 524 a 1.600 litri. Pronta a tutto. ECOLOGIA ★★★★★ / SICUREZZA ★★★★★ / COMFORT ★★★★★ / CAPACITÀ DI CARICO ★★★★★ / COSTO D’ESERCIZIO ★★★★★

SEAT LEON ST4 DRIVE: SI INTEGRA CON L’INTEGRALE La compatta spagnola completa l’offerta con versioni inedite tra cui la Business con motore 1.6 TDI da 90 CV e le ST 4Drive a trazione integrale con giunto centrale Haldex di quinta generazione a controllo elettronico che non ha alcun impatto sulla capacità del bagagliaio (587-1.470 litri). Due le motorizzazioni, entrambe a gasolio e con cambio manuale a 6 rapporti: 1.6 da 105 cv (187 km/h, 0-100 km/h in 12 s.) e 2 litri da 150 cv (211 km/h, 0-100 km/h in 8,7 s.). Non distanti i consumi: 4,5 litri/100 km per la prima e 4,8 litri/100 km per la seconda. In arrivo anche la Ecomotive 1.6 TDI da 110 cv (3,2 litri/100 km e 85 g/km di CO2) con autonomia di 1.500 km e la 1.4 TGI a metano da 110 cv con emissioni di 94 g/km di CO2 e che fa 900 km a benzina e 400 km a gas naturale. L’arrivo delle nuove versioni è atteso nei prossimi mesi. La flotta si allarga. ECOLOGIA ★★★★★ / SICUREZZA ★★★★★ / COMFORT ★★★★★ / CAPACITÀ DI CARICO ★★★★★ / COSTO D’ESERCIZIO ★★★★★

SKODA OCTAVIA G-TEC E SCOUT: INTELLIGENZA PIGLIATUTTO Anche la Skoda Octavia si converte al metano dopo la Citigo e, al pari delle cugine che adottano la stessa piattaforma MQB (Audi A3, Volkswagen Golf e Seat Leon) adotta l’1,4 TSI Euro 6 da 110 cv dotato di stop&start e recupero dell’energia per migliorare efficienza, impatto su l’ambiente e anche autonomia. La Skoda Octavia G-TEC consuma 3,5 kg di gas naturale ogni 100 km e il suo serbatoio è sufficiente per 410 km che, sommati ai 920 km a benzina, porta l’autonomia totale a 1.330 km con emissioni di CO2 di 97 g/km. In arrivo anche l’attesa versione Scout con carrozzeria station wagon e rialzata di 33 mm, sospensioni multi-link e trazione integrale con giunto centrale Haldex a controllo elettronico di quinta generazione. I motori a benzina e gasolio avranno potenze fino a 135 kW e consumi tagliati del 20% rispetto al passato. Ha tutto per le flotte. ECOLOGIA ★★★★★ / SICUREZZA ★★★★★ / COMFORT ★★★★★ / CAPACITÀ DI CARICO ★★★★★ / COSTO D’ESERCIZIO ★★★★★

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FUTURE

SUZUKI SX4 S-CROSS: LA FORZA DELLA TRADIZIONE Il crossover compatto dallo specialista delle auto piccole e del 4x4 si chiama Suzuki SX-4 S-Cross, è lungo 4,3 metri ed è prodotto in Ungheria. Più lunga di 18 cm rispetto alla precedente SX-4, è tuttavia più leggera di 55 kg, ha un bagagliaio da 430 litri con il piano regolabile su 2 posizioni e offre una sicurezza a 5 stelle Euro NCAP grazie anche a 7 airbag. I motori sono da 1,6 litri da 120 cv: a benzina Euro 6 con cambio a 5 marce o CVT e diesel con trasmissione a 6 velocità che, nella versione 2WD con stop&start dichiara 4,2 litri/100 km pari a 110 g/km di CO2. Innovativo il sistema All Grip regolabile su 4 posizioni che consente il controllo integrato del sistema di trazione integrale e della risposta di motore e autotelaio. Parte da 19.600 euro in 4 allestimenti: Easy, Style, Top e Starview dotato di tetto panoramico apribile. Ideale per il rent montano. ECOLOGIA ★★★★★ / SICUREZZA ★★★★★ / COMFORT ★★★★★ / CAPACITÀ DI CARICO ★★★★★ / COSTO D’ESERCIZIO ★★★★★

TOYOTA VERSO 1.6 D-4D: TENGO CUORE TEDESCO La Verso è la prima Toyota con motore diesel BMW, un 1,6 litri da 112 cv e 270 Nm che offre buone prestazioni (185 km/h, 0-100 km/h in 12,7 secondi) con consumi di 4,5 litri/100 km pari a 119 g/km di CO2 e costi di esercizio inferiori del 25 %. Spariscono dalla gamma il 2 litri da 124 cv e il 2.2 da 150 cv mentre rimangono le unità a benzina 1.6 da 132 cv e 1.8 da 147 cv con cambio automatico CVT. Aggiornati i sistemi intotelematici Touch e Touch&Go con schermo da 6,1 pollici a definizione raddoppiata, menu a scorrimento Street View e Panoramio. Per la sicurezza (a 5 stelle Euro NCAP) c’è anche il monitoraggio della pressione pneumatici. Invariate la flessibilità dell’abitacolo a 7 posti, con sedili a scomparsa e bagagliaio fino a 1.696 litri, e l’articolazione della gamma (Verso, Active e Style) con listino a partire da 23.350 euro. La Verso giusta per le flotte. ECOLOGIA ★★★★★ / SICUREZZA ★★★★★ / COMFORT ★★★★★ / CAPACITÀ DI CARICO ★★★★★ / COSTO D’ESERCIZIO ★★★★★

VOLKSWAGEN GOLF TECH&SOUND: AL RITMO DEI GIOVANI La regina del mercato europeo diventa più accessibile e giovane con le versioni Tech&Sound 1.2 TSI da 85 cv e 1.6 TDI da 90 cv, entrambi turbo a iniezione diretta con stop&start, ideali per i neopatentati e con bassi consumi, in particolare il diesel (3,8 litri/100 km e 98 g/km di CO2). Il nuovo allestimento offre un notevole vantaggio cliente rispetto al Trendline e, oltre ai 7 airbag, all’ESP con XDS e frenata anticollisione multipla, al sistema di monitoraggio contro la stanchezza del guidatore e al climatizzatore manuale, ha anche il sistema Radio Composition Media con schermo a sfioramento da 5,8 pollici, display plus per la strumentazione, volante multifunzione in pelle, bracciolo anteriore, fari fendinebbia e sensori di parcheggio. La Golf 1.2 TSI Tech&Sound costa 17.950, la 1.6 TDI 19.950 euro. Chi l’ha detto che la Golf è un’auto per vecchi? ECOLOGIA ★★★★★ / SICUREZZA ★★★★★ / COMFORT ★★★★★ / CAPACITÀ DI CARICO ★★★★★ / COSTO D’ESERCIZIO ★★★★★

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PLANET

di Marco Di Pietro

Superata di slancio la quota dell’1% del mercato, l’auto ibrida sale nel gradimento anche delle flotte aziendali. Ecco il perché e le prospettive dei prossimi anni.

CRESCE LA FEBBRE S

ono oltre 60 mila le auto ibride che circolano in Italia. Dal 1997, anno in cui fu venduta la prima Toyota Prius nel nostro Paese, l’auto a doppia alimentazione (con motore endotermico abbinato a un propulsore elettrico) ne ha fatta di strada. Confinata inizialmente a quote di mercato da prefisso telefonico, negli ultimi due anni, grazie anche all’aumento dei modelli disponibili nei listini delle Case, l’auto ibrida è cresciuta, a livello di volumi, in maniera più corposa rispetto a tutte le altre tipologie di alimentazione. Più del gpl (che ultimamente è in calo) e più del metano (la cui crescita, pur costante, è meno accentuata rispetto all’ibrido), mentre l’auto elettrica cresce sì a ritmi più sostenuti, ma rappresenta quote di mercato ancora infinitesimali. Ibride di flotta Anche le flotte aziendali hanno iniziato a

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guardare con estremo favore l’auto ibrida: lo dimostrano le statistiche relative al 2013: delle circa 14.000 auto ibride immatricolate in Italia nel 2013, quasi il 30% sono state acquistate da utenti professionali, cioè dai noleggiatori (a lungo e a breve termine), dalle aziende (pubbliche e private) e da coloro che svolgono un’attività che prevede l’utilizzo di auto (taxisti, noleggi con conducente e autoscuole). L’auto ibrida come fenomeno di rilievo nel pur stagnante (o quasi) mercato del 2014? Sicuramente sì: basta osservare i dati di vendita di gennaio e febbraio: 3.127 auto nuove immatricolate proiettano per quest’anno circa 20.000 unità. Immagine e sostanza Quali sono i fattori critici di successo per questa tipologia di vetture in ottica flotte aziendali? Innanzitutto l’immagine green: l’auto con motore elettrico a supporto del motore

endotermico tradizionale è considerata ecologica, persino quando il propulsore a zero emissioni serve a incrementare le prestazioni (come avviene sulle ammiraglie, sulle sportive e sulle supercar: persino Ferrari, McLaren e Porsche adottano questa tecnologia). In chiave auto aziendali, il basso livello di emissioni dichiarate permette di raggiungere più facilmente un abbattimento delle emissioni medie della flotta: l’introduzione nella car grid di auto ibride (e la conseguente esortazione a condividere una policy green da parte dei vertici aziendali verso gli user chooser) sta ottenendo importanti risultati anche a livello culturale. Senza considerare che le nuove leve che si affacciano al mondo del lavoro appartengono a una generazione che è cresciuta nel culto del rispetto ambientale e che quindi hanno un approccio più spontaneo e naturale verso le tecnologie che sviluppano un miglioramento delle qualità di vita.


PLANET

Immatricolazioni ibride per marca 2013

DELL’IBRIDO

MARCA

ESEMPLARI

TOYOTA

11.550

LEXUS

1.014

PEUGEOT

626

CITROEN

192

VOLVO

164

MERCEDES

98

HONDA

55

BMW

51

PORSCHE

29

AUDI

28

OPEL

18

CHEVROLET

7

VOLKSWAGEN

4

CADILLAC

1

INFINITI

1

ALTRE MARCHE

16

TOTALE

13.854

Fonte: Dataforce

Immatricolazioni ibride. 2010-2013

Un altro aspetto fondamentale per la proliferazione dell’auto green basata sul concetto di ibrido è l’effettivo risparmio economico proiettato nel medio periodo: le auto ibride consumano meno rispetto a quelle di alimentazione tradizionale (in media del 20%), non richiedono un aggravio nei costi di manutenzione (l’affidabilità è ormai sperimentata da oltre tre lustri) e mantengono elevati valori residui (attualmente di circa 10 punti percentuali superiori rispetto allo stesso modello con motore endotermico). La vera differenza tra ibride e auto tradizionali, nel campo dell’usato, è però la maggiore “appetibilità”: il mercato delle auto di seconda mano ha “fame” di auto ibride. La domanda è ben superiore alla disponibilità di prodotto. Tutto questo significa un’ottima rivendibilità destinata a rimanere costante nel tempo: situazione su cui i player del mercato, costruttori e noleggiatori, possono trovare terreno fertile per i loro investimenti. ➔

VOLUMI

QUOTA %

2010

4.843

0,25%

2011

5.162

0,29%

2012

7.036

0,49%

2013

13.854

1,14%

Fonte: Unrae

Le ibride nel 2013: mix dei canali di vendita CANALE

VOLUMI

QUOTA

Privati

9.870

71,2%

True Fleets

3.004

21,7%

Special channels

980

7,1%

TOTALE

13.854

100%

True fleets = NLT, intestazioni ad aziende, enti pubblici, autoscuole, taxi e NCC Canali speciali = RAC, intestazioni a Case costruttrici e concessionarie auto

Fonte: Dataforce

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PLANET

Modelli? Pochi (per ora) Tutti i costruttori stanno investendo sull’ibrido, sebbene in ordine sparso sulla tecnologia da utilizzare (benzina-elettrico, diesel-elettrico, ibrido extended range, plug in eccetera, anche se in ottica flotte la soluzione dell’ibrido diesel dovrebbe rappresentare la scelta migliore). Più le quote di mercato diventeranno consistenti, più nuovi player faranno il proprio ingresso in questo mercato, che per il momento è saldamente in mano a Toyota, la prima Casa che ha lanciato questa tecnologia, e che oggi in Italia domina le vendite con oltre il 90% di quota (vedere tabella delle immatricolazioni per marca). Attualmente sono 43 i modelli disponibili in listino, con un’altra decina in arrivo entro quest’anno. Il segmento più sguarnito è quello delle utilitarie, in cui per ora sono acquistabili soltanto la Toyota Yaris e la Honda Jazz. Peraltro gran parte delle ibride in vendita sono ancora omologate secondo la normativa Euro 5: l’adeguamento all’Euro 6 avverrà entro i prossimi mesi.

I PRO E I CONTRO DELL’IBRIDO IN OTTICA FLOTTE AZIENDALI Pro • Consumi ed emissioni ridotte • Bassi costi di gestione • Tecnologia affidabile • Valori residui più elevati • Elevata richiesta nell’usato • Immagine “politically correct” • Vantaggi di circolazione Contro • Gamma modelli disponibili ancora ridotta • Ancora poche le ibride Euro 6 • Mancanza di un sistema incentivante efficace • Prezzi di listino elevati

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Audi A3 e-tron Sportback

Mercedes S300 BlueTEC Hybrid



di Alessandro Palumbo

PROFIT

A CHE SERVE IL SERVICE SE NON SERVE? S

e i costruttori e i distributori di auto stanno vivendo un momento critico (le immatricolazioni di auto hanno toccato nel 2013 quota 1,3 milioni) gli operatori che gestiscono l’assistenza delle vetture navigano in un mare più tranquillo: almeno una volta all’anno, in Italia, oltre 36 milioni di auto/clienti circolano e hanno bisogno di assistenza e di ricambi. I temi legati all’assistenza sono stati gli argomenti focus del convegno La Capitale Automobile Service svoltosi a Roma a febbraio che ha visto l’alternarsi di numerosi speaker del mondo automotive e di cui riportiamo le evidenze più significative. L’epoca in cui era sufficiente dare un servizio insieme ad un prodotto è ormai passata, perché oggi il cliente pretende di vivere un’esperienza quando compra un prodotto. La nuova frontiera nel rapporto con il cliente è la creazione della relazione basata sulla fiducia. Chi fa del servizio il proprio business è il settore del noleggio a lungo termine. Secondo Alfonso Martinez, Amministratore Delegato di LeasePlan Italia “le culture si vivono anche se non sono scritte. Il prodotto o il servizio si inserisce nelle esperienze di vita del cliente. Quindi se l’erogazione del servizio sarà ottimale, di conseguenza il nostro

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cliente sarà soddisfatto. Con la crisi economica il settore del noleggio a lungo termine si è trovato con la necessità stringente di gestire l’economicità dei contratti. All’inizio si è agito sui fornitori allo scopo di diminuire l’impatto dei costi da essi generati; oggi invece la frontiera è di chiedere loro di interagire molto di più con il driver e di garantire ai nostri clienti una qualità dei servizi sempre al top”. Nel dialogo con i clienti, privati e corporate, il post-vendita è determinante e non sempre

segue, ma spesso sta «prima» e può essere un fattore chiave per la vendita. Lo sa bene Piero Giardini, Direttore Customer Service di Mazda Motor Italia secondo il quale “il passo che si deve fare è monitorare il periodo di consumo e di esperienza del prodotto/servizio (auto). A volte ci sono delle insoddisfazioni a monte che comportano un’esperienza negativa per tutta la durata dell’utilizzo dell’auto. La casa automobilistica deve gestire la relazione

con il cliente e il dealer è il tramite di questo rapporto”. Ma in Italia le concessionarie potrebbero sfruttare di più le opportunità generate dal service. In Europa, metà dei profitti delle concessionarie arriva dal post-vendita, in Italia circa un terzo. Perché? Forse, perché al momento della vendita solo un venditore su due propone al cliente l’acquisto di un pacchetto manutenzione, in Europa due su tre. Poi, sarebbero da intensificare le sinergie commerciali tra la vendita dell’usato e il post-vendita.


PROFIT

Ma nei prossimi anni questi equilibri sono destinati ad essere rivisti, alla luce della sfida che arriva dal web: sempre più clienti spostano la loro domanda di servizi online, dove i giochi sono tutti da fare, tra concessionarie moderne e indipendenti aggressivi. Secondo le analisi presentate da Luca Montagner, Associate Director di ICDP in Italia i profitti della concessionaria dipendono dal post vendita molto meno rispetto agli altri paesi europei. Infatti il post vendita genera il 36% dei profitti contro un 50% medio dell’Europa. Inoltre in Italia la penetrazione delle estensioni di garanzia è pari al 25% contro il 30% della Germania e il 35% della Francia, mentre la penetrazione dei pacchetti di manutenzione venduti contestualmente al veicolo nuovo è pari al 6% contro una media europea del 20%. Questo accade soprattutto perché il dealer non spinge la vendita di questi servizi: dai dati emerge che nel 30% dei casi l’estensione di garanzia non viene offerta ai clienti, e nel 45% dei casi non viene proposto il pacchetto di manutenzione. Inoltre secondo una ricerca dell’Osservatorio Findomestic il 90% degli automobilisti ita-

liani si è dichiarato disponibile a separare l’acquisto dei ricambi dalla manodopera, comprando autonomamente il ricambio e poi facendoselo montare dall’officina. A proposito di officine, è utile riportare il quadro di Romano Valente, Direttore Generale di

UNRAE, sulle trasformazioni che si osservano In Italia. Molte officine di concessionarie minori, le più toccate dalla crisi, continuano a operare, come autorizzate. In senso inverso, non poche grandi officine autorizzate vanno a confluire dentro quelle concessionarie che vogliono potenziare il post-

vendita. Ci sono anche piccole officine autorizzate che, sotto la pressione degli investimenti richiesti in strumentazioni e formazione, optano per un’attività generica. A fronte di medie e grandi officine generiche che invece tentano la strada della qualificazione, diventando autorizzate.

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di Nicola Desiderio

DRIVE

AUDI Q3

È il Suv più compatto della casa dei Quattro Anelli, almeno per il momento, ma non obbliga a nessuna rinuncia, anzi offre un ottimo rapporto tra ingombri esterni e spazi interni con la grande qualità costruttiva, la raffinatezza tecnica e la possibilità di cucirsela su misura offerte dalle sorelle più grandi. Questo, la forza del marchio e molti altri solidi motivi la rendono un’auto appetibile per le aziende.

GIOVANE SUV L’

Audi Q3 è il Suv più piccolo e più giovane dei Quattro Anelli, l’unico con motore trasversale. Presentata nel 2011, si situa nel segmento premium compatto ed è costruita nello stabilimento Seat di Martorell. Nel cofano ha motori a benzina e gasolio con potenze da 140 CV fino ai 310 CV della RS Q3. Si parte da 31.200 euro con una scelta di 4 allestimenti: base, Advanced, Advanced Plus, S Line Edition ai quali si sommano il Quattro Edition e i Business e Business Plus, più altri pacchetti che offrono un vantaggio cliente tra il 35% e il 57%. Proviamo la versione 2.0 TDI da 140 CV con trazione integrale Quattro e cambio S tronic. UNA SANA ARIA DI FAMIGLIA Un colpo d’occhio basta a identificare la Q3 come un’Audi. Forme morbide, superfici lisce e soprattutto la calandra single frame le danno l’inconfondibile aria di fa-

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miglia in 4,38 metri, con dimensioni più compatte rispetto alla Q7 e alla Q5, e con un tocco di dinamismo in più, grazie al lunotto posteriore inclinato e al tetto discendente che le danno un aspetto da coupé e anche un’ottima aerodinamica (cx di 0,32). Altri elementi tipici del marchio sono i fari allungati con firma a Led e il taglio avvolgente del portellone posteriore che chiude la coda come un guscio. AUDI SOPRATTUTTO DENTRO Così come all’esterno, la Q3 è una vera Audi anche dentro, a cominciare dall’eccellenza dei materiali e degli accoppiamenti per la cui scelta, oltre al listino, c’è anche il catalogo Exclusive che comprende una decina di essenze di legno, alluminio con diverse trame, nero laccato e poi pelli in 16 colorazioni, ma anche Alcantara e Nappa. La personalizzazione

non ha limiti ed interessa naturalmente anche la parte esterna. La strumentazione è illuminata di bianco, i comandi di rosso e quest’ultimi sono concentrati sulla consolle centrale intorno alla grande manopola centrale. Volendo, ci sono anche la raffinata illuminazione ambiente e il tetto panoramico. Sofisticati anche i sistemi multimediali su schermi da 6,5 o 7 pollici che includono anche motori di ricerca e istruzioni vocali Google, wi-fi, disco rigido fino a 60 GB e impianto audio Bose fino a 465 Watt con 14 altoparlanti. La sicurezza a 5 stelle Euro NCAP conta su 6 airbag (8 a richiesta), vari sistemi di assistenza alla guida (angolo cieco, superamento della linea di carreggiata, commutazione automatica dei fari…) e altri dispositivi che aumentano anche il comfort come la retrocamera, il sistema di parcheggio semiautomatico e l’assistenza alla partenza in salita.


Molto buono lo spazio interno, sacrificato solo per chi siede dietro al centro mentre il vano di carico, oltre che capiente (4601.365 litri), è rifinito in modo sontuoso, ha il piano reversibile ed è completabile con vano passante, sacca portasci e persino porta snowboard. UN EQUILIBRIO DI PESO L’Audi Q3 è basata sulla piattaforma PQ35 del gruppo Volkswagen, la stessa della Tiguan e conta su una scocca al 74% in acciaio altoresistenziale, per il 13% formato a caldo, incollato con 74 metri di adesivo e saldato con 4.400 punti, anche con tecnica laser e al plasma. Per ridurre il peso, cofano motore e portellone sono in alluminio e di rilievo è anche la ripartizione delle masse (52% anteriore e 48% posteriore). La trazione è anteriore o integrale con giunto centrale Haldex multidisco a innesto elettroidraulico controllato ➔

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AUDI Q3 2.0 TDI QUATTRO S TRONIC BUSINESS PLUS 140 CV DATI TECNICI E PER L’IMPIEGO AZIENDALE cilindrata 1.968 cc potenza 140 CV lungh./largh./alt. 4,38 x 1,83 x 1,59 m peso 1.645 kg accelerazione 9,9” (da 0 a 100 km/h) velocità massima 198 km/h cambio automatico a 7 rapporti trasmissione integrale costo di esercizio al km (*) 0,45

elettronicamente. I motori sono turbo ad iniezione diretta con stop&start e recupero dell’energia. Per le unità a benzina si va dall’1.4 TFSI da 150 CV omologato Euro 6, passando per il 2 litri da 211 CV e si arriva al poderoso 5 cilindri 2.5 da 310 CV della RS Q3 (250 km/h, 0-100 km/h in 5,5 s.). La versione più virtuosa è la 2.0 TDI da 140 CV a trazione anteriore (5,2 litri/100 km pari a 137 g/km di CO2), disponibile anche con la trazione integrale e il cambio S tronic a doppia frizione a 7 rapporti, così come nell’esemplare in prova. Il 4 cilindri

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consumo medio 17,2 km/litro capacità di carico da 460 a 1.365 litri comfort ★★★★★ silenziosità ★★★★★ ABS SI ESP SI antislittamento SI (*) percorrenza annua 30.000 km

ha monoblocco in ghisa, i controalberi per limitare le vibrazioni ed è offerto anche in versione da 177 CV. Le sospensioni posteriori sono a 4 bracci e i cerchi vanno da 16 a 19 pollici. Con il pacchetto S Line l’assetto è ribassato di 20 mm. CHE BELLA AGILITÀ Sulla Q3 si entra ed esce facilmente e si trova presto la giusta posizione di guida, con o senza i sedili elettrici. L’Audi compatta a ruote alte è confortevole, maneggevole e sul misto si mostra anche piace-

volmente agile, scorrevole eppure ben piantata sulle 4 ruote. Piacciono il cambio, pronto ad assecondare la volontà espressa dal guidatore attraverso le levette dietro al volante, e anche il motore che offre buone prestazioni (198 km/h, 0100 km/h in 9,9 s.) e una sana vivacità. Lo sterzo a qualcuno potrà sembrare un po’ leggero, ma agendo sull’Audi Drive Select se ne può modificare la risposta. Apprezzabili infine i freni che con la loro puntualità rinforzano la sensazione di viaggiare su un’auto comoda e sicura. QUATTRO ANELLI NON PER CASO Un’Audi è sempre Audi, qualsiasi ne sia la taglia e la Q3 conferma la regola. Grande qualità, stile, infinite possibilità di personalizzazione e infine una guida veloce, sicura e confortevole con il supporto di un bel telaio e di tanta tecnologia. In più, ci sono anche tanti motivi per farne un’ottima company car, a partire dai valori residui, ma anche per gli allestimenti specifici. Un bel fringe benefit non troppo oneroso per l’azienda e di sicura soddisfazione per l’utente.



DRIVE

di Nicola Desiderio

MAZDA CX-5 L

a Mazda CX-5 è l’auto con la quale casa di Hiroshima è tornata nel segmento dei Suv compatti dal 2012 ed è il primo modello del nuovo corso da costruttore indipendente dopo il divorzio da Ford. Due i motori in gamma: un 2 litri a benzina da 165 cv o da 160 cv con la trazione integrale mentre il diesel 2,2 litri offre una potenza di 150 cv o 175 cv, versione che con il cambio automatico è l’oggetto della nostra prova. Tre gli allestimenti (Essence, Evolve ed Exceed) con prezzi a partire da 23.750 euro. FORME CHE HANNO UN’ANIMA La CX-5 è capostipite anche nello stile definito con la parola giapponese “kodo” e che vuol dire “anima del movimento”. Lunga 4,55 metri e alta 1,68, è un Suv classico per le proporzioni, ma che riesce ad avere un’immagine dinamica e un cx di 0,33. I tratti essenziali sono il cofano che si dipana dalla calandra esagonale, i para-

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fanghi anteriori ad arco e infine il bel gioco di superfici. Interessante l’effetto creato tra la linea ascendente e rettilinea della finestratura laterale e quella spezzata del brancardo. Funzionali, senza essere inutilmente vistose, le protezioni in plastica nera per le parti basse e gli archi ruota. SOPRATTUTTO RAGIONE L’abitacolo della CX-5 è tradizionale nello stile, ma altrettanto solido e pieno di qualità. Rispetto al lancio, troviamo una cuffia del cambio più curata, la pelle dei sedili cucita con filo a contrasto e il sedile passeggero dotato di regolazioni elettriche. Gradevole quanto funzionale l’alternanza tra plastiche scure opache e le parti metalliche, impeccabile l’ergonomia, non di ultimo grido invece la grafica della strumentazione né quella dello schermo da 5,8 pollici del sistema infotelematico che comprende il navigatore Tom Tom Live, la retrocamera e può essere comandato a

sfioramento o attraverso la manopola circondata da pulsanti sul tunnel centrale. Ampia l’apertura delle portiere, e abbondante lo spazio disponibile per i passeggeri e per i bagagli. Il vano è regolare, ben rifinito e la sua sfruttabilità è esaltata dal piano in linea con la soglia, dalla superficie piatta continua e da due utili soluzioni. La prima è il telo copribagagli ancorato al portellone – ma si può rimuovere facilmente e riporlo sotto il piano – e la seconda è il sistema di abbattimento con tre levette sui lati del vano, una delle quali consente di abbassare in un sol colpo il divano 40/20/40 allargando la capienza da 503 a 1.620 litri. Di pregio l’impianto audio Bose a 9 altoparlanti, veloce e potente il sistema di climatizzazione e completa la dotazione di sicurezza a 5 stelle Euro NCAP con 6 airbag, la frenata automatica in città, i sistemi per controllare l’angolo cieco e il mantenimento della corsia e gli abbaglianti a commutazione automatica. ➔


DRIVE

ONORE ALLA PRIMOGENITA

Il Suv compatto giapponese è il primo modello del dopo Ford ed è il capostipite di una nuova generazione di prodotti che sfrutta le tecnologie Skyactiv, con soluzioni tecniche originali quanto raffinate sia per il telaio sia per i motori tra cui il diesel Euro 6. Dinamica nello stile, ma anche su strada, è un’auto spaziosa, efficiente e gradevole da vivere.

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CIELO, CHE TECNOLOGIA! La CX-5 nasce su una piattaforma completamente nuova denominata Skyactiv che mira a diminuire consumi ed emissioni attraverso l’evoluzione delle tecnologie tradizionali. Per risparmiare peso, la scocca è profilata il più possibile con parti rettilinee ed è realizzata con una gran quantità di acciaio ad alta resistenza, per la prima volta al mondo anche con carico di rottura di 1.800 Mpa. Ma la parte più interessante è nei motori che, al contrario della moda corrente, puntano al “rightsizing” per ottenere il miglior equilibrio tra prestazioni, efficienza e pulizia. Sono in alluminio, a iniezione diretta e con rapporto di compressione di 14:1. Tale valore rappresenta per il 2 litri il valore più alto tra le unità a benzina, viceversa è il più basso al mondo per i diesel nel 2,2 litri da 150 cv, che offre consumi ed emissioni da record (4,5 litri/100 km pari a 119 g/km di CO2), o da 175 cv. Tale scelta consente di ridurre sollecitazioni e attriti interni, ma soprattutto le emissioni di NOx così che questo motore è il primo

ad ottenere l’omologazione Euro 6 senza l’ausilio di sistemi di post trattamento allo scarico. Tra le altre soluzioni di spicco, ci sono i controalberi di bilanciamento, la sovralimentazione con due turbocompressori a geometria fissa, gli iniettori piezoelettrici a 2.000 bar con 10 fori e fino a 9 emissioni per ciclo e le valvole di scarico ad alzata variabile. Il sistema di trazione integrale a controllo elettronico si serve di un giunto centrale a lamelle elettromagnetico che trasferisce alle ruote posteriori fino al 50% della coppia. ALLUNGO IRRESISTIBILE La CX-5 offre una guida brillante e confortevole grazie alla generale silenziosità,

MAZDA CX-5 2.2 SKYACTIV-D AWD AT EXCEED 175 CV DATI TECNICI E PER L’IMPIEGO AZIENDALE cilindrata 2.191 cc potenza 175 CV lungh./largh./alt. 4,55 x 1,84 x 1,67 m peso 1.540 kg accelerazione 9,4” (da 0 a 100 km/h) velocità massima 204 km/h cambio automatico a 6 rapporti trasmissione integrale costo di esercizio al km (*) 0,47

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consumo medio 18,2 km/litro capacità di carico da 503 a 1.620 litri comfort ★★★★★ silenziosità ★★★★★ ABS SI ESP SI antislittamento SI (*) percorrenza annua 30.000 km

alla facilità con la quale si fa condurre anche sui percorsi misti e al carattere del suo motore. Il 4 cilindri infatti è fluido ed elastico, garantisce ottime prestazioni (204 km/h, 0-100 km/h in 9,4 s.), ma soprattutto impressiona per la progressione e l’imperioso allungo che porta l’ago del contagiri fino a 5.500 giri/min come se nulla fosse. Apprezzabile anche il cambio automatico, presente sull’esemplare in prova, in particolare per come blocca il convertitore già a bassa velocità. Un dinamismo nell’impostazione che si ritrova anche nello sterzo, pronto anche ai piccoli angoli e nell’assetto, improntato a una piacevole agilità. LA SOMMA DEI VALORI Un Suv è sempre un’ottima soluzione per un’azienda che vuole fare della propria company car anche un fringe benefit. La Mazda CX-5 si presta benissimo a questo scopo perché appaga per le prestazioni del suo motore, per la sua guida dinamica e per l’abitacolo, estremamente spazioso e rifinito con qualità. Certo la cilindrata lascia un po’ perplessi, ma i dati di consumo dimostrano che non sempre la cubatura più grande di quella dei concorrenti significa costi di gestione superiori e, in ogni caso, c’è la versione da 150 cv con trazione anteriore che offre un’equazione ancora più conveniente.



P

iccolo è davvero bello? Probabilmente sì, purché sia frutto di libera scelta. Se diventa un diktat, le cose cambiano. Ben lo sanno i tanti automobilisti costretti a scendere di categoria nella scelta della vettura. Questa crisi interminabile e devastante ha infatti portato alla ribalta nel vocabolario automobilistico due parole in precedenza pressoché sconosciute: downsizing e downgrading. La prima ha un significato virtuoso, perché identifica l'evoluzione dei motori a combustione interna (benzina e diesel) che abbattono consumi ed emissioni puntando sulla riduzione delle cilindrate e del numero dei cilindri, pur senza penalizzare performance e piacere di guida con tecnologie che ottengono potenze sempre più elevate in propulsori sempre più piccoli. Il downgrading è invece il boccone amaro che molti utenti dell'automobile, privata o aziendale che sia, hanno dovuto trangugiare a causa del diminuito potere d'acquisto delle famiglie o delle stringenti po-

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litiche di taglio dei costi adottate da quasi tutte le aziende. In entrambi i casi, è un sacrificio celebrato sull'altare della crisi. Per restare all'ambito aziendale, molti beneficiari di vetture corporate si sono dovuti rassegnare a migrare - tanto per citare i modelli più cari all'utenza fleet - dalla Passat alla Golf, piuttosto che dall'Audi A4 alla più piccola A3. Il segmento D, tradizionale terreno di caccia di manager e quadri, arretra a vantaggio del segmento inferiore. La svolta è

certamente dolorosa in termini di status, non necessariamente per quanto riguarda comfort e dotazioni. I costruttori, infatti, si sono rapidamente adeguati alla tendenza verso dimensioni più compatte, con una consapevolezza: che si può - magari obtorto collo - imparare a pensare in piccolo, mentre è molto più difficile rinunciare alle piacevoli abitudini connesse con la disponibilità di tecnologie e dispositivi capaci di rendere l'uso dell'automobile più gradevole, rilassante e sicuro.


di Giampiero Bottino

PROFIT

Nel segmento C, la Peugeot 308 lancia la sfida alla Golf con ricchi contenuti tecnologici e un innovativo quadro strumenti battezzato "i-cockpit".

La strategia del top down, cioè della migrazione verso il basso delle principali innovazioni che esordiscono sui modelli di maggior costo per poi trasferirsi a quelli più accessibili, è vecchia come l'automobile stessa (basti pensare all'Abs, oggi imposto per legge anche sulle utilitarie più spartane, o all'Esp che ne sta seguendo l'esempio), ma negli ultimi anni ha registrato un'accelerazione impressionante. La democratizzazione della tecnologia ha cambiato marcia, con vetture di segmento C (il più importante del mercato europeo) e spesso anche di segmento B caratterizzate dalla sempre più diffusa presenza - di serie o in opzione - di soluzioni direttamente (e rapidamente) piovute dai "piani alti" del mercato. Una tendenza che trova puntuale conferma nelle più recenti proposte del segmento C, quello della Golf regina d'Europa, che - almeno finché la situazione economica resterà così precaria - sembra destinato a diventare anche in Italia il baricentro nel settore delle auto aziendali.

Un esempio significativo è costituito dalla Peugeot 308, l'auto che inaugura la nuova strategia "battesimale" del costruttore francese (finisce la progressione, e i futuri modelli manterranno tutti il finale 8) e che segna una svolta anche tecnologica, con l'innovativo i-cockpit che ridisegna completamente l'ambiente con un volante piccolo e sportivo, un quadro strumenti in posizione rialzata per garantirne la massima visibilità senza distogliere gli occhi dalla strada e un display centrale delle generose dimensioni di 9,7 pollici. La berlina compatta del Leone, pronta a essere affiancata dalla station wagon anch'essa molto appetibile in ottica flotte, offre dotazioni di categoria superiore come i fari interamente a Led, che migliorano la visibilità di notte e riducono del 50% i consumi di energia rispetto ai consueti proiettori alogeni. Alla riduzione dei costi (elevati) della sicurezza concorre per esempio il Driver Assistance Pack opzionale costituito da tre dispositivi che si appoggiano a un radar montato anteriormente: il regolatore di velocità attivo, l’allarme visivo e sonoro che avverte delle possibilità di una collisione e la frenata automatica d'emergenza che rallenta o arresta la vettura qualora il guidatore non accenni un'opportuna reazione. La 308 dispone di motori ad alta efficienza benzina e turbodiesel 1.2 e 1.6 di cilindrata

(alcuni con la tecnologia micro-ibrida diesel e-HDi) e potenze comprese tra 82 e 125 Cv. Da 17.100 a 24.300 euro il ventaglio dei prezzi. Un'altra nuova proposta che fa parlare molto di sé come alternativa premium compatta alle più grandi berline dirigenziali è la Mercedes CLA, declinazione nella classica configurazione a 4 porte e 3 volumi della nuova Classe A attorno alla quale, a differenza della precedente generazione, si sta sviluppando un'intera famiglia. Un'auto che, quanto a tecnologie di sicurezza e assistenza alla guida, ha poco da invidiare ai più costosi modelli della Stella. Per esempio, non manca il sistema che rileva la stanchezza o la sonnolenza del guidatore, mentre il Collision Prevention Assist di serie contribuisce, grazie alla tecnologia radar, a prevenire le collisioni già a partire dalla velocità di 7 km orari. Se abbinato al sistema opzionale Distronic Plus assume la configurazione Plus che fino alla velocità di 200 all'ora è in grado di innescare in caso d'emergenza la frenata automatica, scongiurando l'impatto o attenuandone le conseguenze. Disponibile con 3 motorizzazioni a benzina e altrettante diesel con potenze comprese tra 109 e 211 Cv, questa berlina con la linea da coupé ha un prezzo che parte da 32.472 euro. ➔

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PROFIT

Rivale diretta sul mercato, ma alleata nel tentativo di esorcizzare la diffidenza molto italiana per le vetture di segmento C con carrozzeria 3 volumi, l'A3 Sedan fa la sua prima apparizione nella famiglia compatta Audi e quanto a dotazioni se la gioca alla pari con la concorrente Mercedes. Tra i tanti utili dispositivi c'è il sistema di mantenimento automatico della distanza di sicurezza dal veicolo che precede - operativo fino alla velocità di 150 km all'ora mentre il dispositivo anti-collisione multipla in caso di tamponamento scongiura il rischio di impatti successivi dovuti allo spostamento incontrollato della vettura. Due unità a benzina con tre livelli di potenza (125, 140 e 180 Cv) e due turbodiesel da 105 e 150 Cv concorrono a costruire un ventaglio di proposte a 2 e 4 ruote motrici il cui listino parte da 27.100 euro. Altra stimata protagonista del segmento, la Ford Focus che rappresenta - con 1,1 milioni di unità consegnate nel 2013 - il brand più venduto al mondo, ha presentato all'ultimo Salone di Ginevra un corposo restyling incentrato proprio sull'arricchimento delle dotazioni tecnologiche. Il sistema di gestione vocale Sync 2 ha

imparato a eseguire nuovi e più complessi ordini (basta sillabare "ho fame" per veder apparire sul display l'elenco dei ristoranti più vicini), la frenata automatica Active City Stop che scongiura il rischio dei tamponamenti urbani ha aumentato il proprio raggio operativo e ora funziona fino alla velocità di 50 orari, la vettura ha imparato a entrare e uscire automaticamente dai parcheggi anche trasversali,

monitorando in questo caso l'eventuale sopraggiungere di vetture in potenziale rotta di collisione. In vendita dopo l'estate, la rinnovata Focus non ha ancora un listino ufficiale, mentre si sa che la gamma motori verrà arricchita con due moderni 1.5, un benzina EcoBoost da 150 e 180 Cv e un turbodiesel TDCi anch'esso declinato in due livelli di potenza: 92 e 125 Cv.

La nuova Audi A3 Sedan punta a sdoganare le berline compatte a 3 volumi, tradizionalmente poco gettonate dalla clientela italiana. Qualità Audi e tanta tecnologia le sue carte vincenti.

La Mercedes CLA è stata la prima declinazione della famiglia che sta crescendo attorno alla nuova Classe A. È una compatta coupé a 4 porte capace tra l'altro di verificare la stanchezza del guidatore e di frenare automaticamente in caso d'emergenza.

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TOGETHER

di Maurilio Rigo

OLTRE LE AUTO

TREND E VIAGGI

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ue facce della stessa medaglia. Il mondo dell’auto è in continuo fermento (come la maggior parte degli esseri umani d’altronde): da una parte assistiamo all’inarrestabile escalation della nostra necessità di essere sempre “connessi” anche quando siamo alla guida, dall’altra cresce in noi sempre più prepotentemente la voglia di “staccare la spina”, mollare tutto e concedersi un po’ di sano relax. Così da un lato Ford, con il suo studio “Looking Further with Ford 2014 Trends”, ci mette sotto gli occhi cosa ci aspetta in questo 2014, mentre dall’altro il gruppo Daimler lancia l’iniziativa “Mercedes-Benz Travel”, nuova start-up dedicata al mondo dei viaggi esclusivi. Insomma due modi complementari ma opposti, di vivere il mondo dell’auto. Partiamo dallo studio della casa americana che, tra l’altro, ha individuato dieci tendenze che influenzeranno le scelte

e i comportamenti dei consumatori nel corso di quest’anno, specialmente in merito alla pervasività della tecnologia nella vita di ognuno di noi. Lo studio della Ford prende in esame gli scenari sociali, politici, tecnologici, economici e ambientali per descrivere i comportamenti e le predisposizioni dei consumatori di tutto il mondo. A questi dati affianca un’analisi qualitativa e quantitativa dei micro-trend che hanno un impatto determinante sulle scelte delle persone. I risultati di questa dettagliata analisi saranno quindi utilizzati dai designer e dagli ingegneri del brand per lo sviluppo di nuovi servizi e prodotti della casa di Detroit. “Capire come si evolvono gli scenari del mercato e del consumo è un elemento chiave per sostenere l’accelerazione di prodotto che Ford sta portando avanti – ha dichiarato Sheryl Connelly, responsabile del team globale Ford che studia le

tendenze della società – conoscere in anticipo i futuri desideri dei clienti ci consente di mettere a punto strategie di sviluppo che ci pongono nella condizione di poter andare oltre le aspettative dei consumatori e restare in sintonia con le rapide trasformazioni della nostra società”. In “pole position” nella griglia di partenza dei trend individuati dagli analisti Ford, troviamo “Innovation’s Quiet Riot” (la rivoluzione silenziosa dell’innovazione), che deriva dalla cultura always-on della connettività 24 ore al giorno e dalla conseguente ricerca di momenti in cui si riesce a sfuggire alle distrazioni digitali. Nel contesto di questo punto focale, lo studio mette in risalto un desiderio di riscoperta dei valori più importanti, ovvero amici, famiglia, comunità. Questo desiderio evoca un diffuso effetto nostalgia, innescato soprattutto dal ricordo delle idee di sicurezza e affidabilità che spesso vengono associate al passato.

Da sinistra a destra, Sheryl Connelly, Ford's head of global trends and futuring, Dan Creekmore, marketing director Facebook, Deborah Hopkins, chair & CIO CitiVentures and Chris Riley, president & founder Studio Riley.

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DI LUSSO PER FORD E MERCEDES-BENZ

“Non c’è modo di sfuggire all’impatto, sia positivo che negativo, che la tecnologia ha sulle nostre vite – ha aggiunto Connelly – Stiamo assistendo alla nascita di una nuova cultura del consumo che sta rivalutando profondamente i valori fondanti e insostituibili della vita sociale”. Ecco ora nel dettaglio i 10 trend identificati dallo studio “Looking Further with Ford 2014 Trends”: 1. Innovation’s Quiet Riot (la rivoluzione silenziosa dell’innovazione): l’innovazione accelera a una velocità che le permette di rivestire un ruolo sempre più pervasivo e ubiquo e di cambiare il modo in cui i consumatori lavorano, comunicano e si divertono. 2. Old School (la vecchia scuola): i clienti di tutto il mondo stanno riscoprendo in modo romantico il passato, rievocando nostalgicamente prodotti, brand ed esperienze delle decadi precedenti. 3. Meaningful vs. the Middle Man (i valori e l’uomo della strada): i brand cercheranno di stabilire una connessione più significativa con l’uomo della strada, fatta di comunicazione emotiva, con la capacità di stabilire meccanismi di condivisione

identitaria. 4. Statusphere (la status-sfera): in tutto il mondo, le persone stanno scoprendo nuovi modi di esibire il proprio benessere, a volte in forme più discrete, a volte più ostentate, sia nel mondo digitale che in quello tradizionale. 5. Vying for Validation (alla ricerca di conferme): in un mondo in cui l’espressione di se stessi, attraverso la pubblicazione di contenuti tratti dai momenti significativi della propria quotidianità, ha raggiunto una quota rilevante nella vita di molti, le persone cercano conferme della propria immagine pubblica ancor più che di quella interiore. 6. Fear of Missing Out/Joy of Missing Out (la paura che sfugga qualcosa/la gioia di sfuggire a qualcosa): una vera e propria lotta interiore vede schierate due fazioni: da una parte la paura di non essere costantemente aggiornati e sincronizzati con il mondo dei social network, dall’altra il desiderio di staccarsene, per lo meno occasionalmente. Da un lato si evidenzia la necessità di avere tutto sotto controllo e a disposizione, dall’altro il piacere della riscoperta dei valori più intimi e rilevanti. 7. Micro Moments (micro-momenti): con

tutta l’informazione, la cultura e l’intrattenimento globali disponibili solo sfiorando uno schermo con un dito, i micromomenti di pausa della vita quotidiana vengono riempiti con micro-contenuti i cui frammenti si fondono nella propria dieta digitale quotidiana. 8. Myth of Multitasking (il mito del multitasking): in un mondo saturato dalla presenza di schermi e caratterizzato dal multitasking, la ricerca scientifica indica che la tendenza a voler compiere più azioni contemporaneamente impatta negativamente sulla qualità, e spesso anche sulla sicurezza, qualunque sia la cosa che stiamo facendo. 9. Female Frontier (la frontiera del gentil sesso): il cambio demografico e culturale del ruolo della donna ha ormai modificato completamente i parametri del mondo, che nel 2014 sarà equamente definito, per ruoli e responsabilità, da uomini e donne. 10. Sustainability Blues (l’ansia da ecosostenibilità): la scelta di uno stile di vita “green” quest’anno andrà oltre la cultura del riciclaggio e della sostenibilità, e si integrerà con una consapevolezza sempre maggiore dell’importanza delle risorse naturali del pianeta, a partire dall’acqua. ➔

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Sun Jie, chief operating officer of HH Travel's parent company Ctrip

E dallo studio dei desideri delle persone è partita l’iniziativa della Daimler che si rivolge al mondo del turismo esclusivo, curato con attenzione in tutti i suoi dettagli, insomma un po’ come le sue tradizionali vetture. Si chiama “Mercedes-Benz Travel” ed è stata lanciata a Shangai con grande enfasi:

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“Siamo una casa automobilistica e, quindi, la mobilità personale è parte del nostro core business. Ci lavoriamo da 128 anni. Il nostro obiettivo è quello di far muovere le persone e, con Mercedes-Benz Travel, siamo riusciti a farlo in modo completamente nuovo – ha affermato Wilfried Steffen, responsabile di Business Innovation – Per il nostro debutto nel settore dei viaggi di lusso abbiamo sviluppato prodotti straordinari dedicati ad una clientela particolarmente esigente e, più che mai cittadina del mondo, come quella del mercato cinese. Per usufruire della nostra offerta, non è necessario possedere un veicolo Mercedes-Benz. Tutti i cinesi appassionati di viaggi possono, infatti, beneficiare di questo servizio. L’obiettivo a lungo termine è quello di ampliare l’offerta anche ad altri Paesi”. A quanto pare il mercato cinese, oltre che per le lussuose berline, sembra mostrare grande interesse anche per il settore dei viaggi esclusivi e non a caso MercedesBenz, primo brand automobilistico a debuttare nel mercato internazionale dei viaggi di lusso, ha privilegiato la piazza cinese per la start-up di questa nuova avventura, sviluppata insieme a HHTravel,

il marchio premium del più importante tour operator online cinese. Anche in questo nuovo settore la casa della stella proporrà ai suoi clienti un’offerta in linea con il proprio status offrendo proposte di viaggio verso destinazioni del Vecchio Continente di grande appeal, insieme a ricercati percorsi tematici e manifestazioni imperdibili, con pacchetti per piccoli gruppi e abbracceranno un po’ di tutto, dagli eventi unici ai viaggi a tema (sport, moda, nuove tecnologie) fino agli itinerari culturali. E proprio per garantire degli elevati standard qualitativi, Mercedes-Benz Travel ha avviato una collaborazione con Eurotours, la più importante agenzia di incoming dell’Europa centrale. “Nel corso dei viaggi – affermano al quartier generale di Stoccarda – i clienti avranno la possibilità di entrare in contatto diretto con la popolazione locale e vivere esperienze straordinarie. Ogni viaggio è un passo avanti verso la comprensione reciproca tra le varie culture, fedeli al motto “Where guests become friends”. I clienti cinesi potranno iniziare a prenotare tramite il sito internet Mercedes-Benz Travel o il call center, mentre i primi viaggi sono previsti per la metà dell’anno”.


di Francesca Carli

TOGETHER

GLI STEMMI DELLE QUATTRO RUOTE F

anno parte del nostro bagaglio socio-culturale, li abbiamo sotto gli occhi quotidianamente: nel traffico, tra le pagine dei giornali, durante gli spot o sui cartelloni pubblicitari. Eppure non sempre conosciamo la storia degli stemmi più importanti delle case automobilistiche internazionali. Cosa c’è dietro a quei quattro cerchi interconnessi, o a quei due cavallini così... simili? E cosa lega la bandiera bavarese alle eliche di un aeroplano?

e affiancati orizzontalmente. Per il centenario dell’azienda, nel 1999, si torna al passato. Logo rotondo, sfondo blu (poi rosso) e scritta bianca con il carattere originale. Un altro acronimo famoso è quello re-

lativo all’Alfa Romeo: Alfa, infatti, in questo caso non è la prima lettera dell’alfabeto greco, ma sta per Anonima Lombarda Fabbrica Automobili. Nel 1918 venne poi aggiunto il cognome dell’inge-

gner Romeo, a seguito del suo ingresso nella Società. Il simbolo dell’Alfa Romeo è tutto meneghino: la croce milanese, infatti, è affiancata al Biscione, simbolo della famiglia Visconti. ➔

Questione di acronimi Il primo stemma della Fabbrica Italiana Automobili Torino fu applicato sulla 3 Hp costruita l'11 luglio del 1899: era una targa di metallo con incisa la ragione sociale. Nel 1901, su stemma in stile Liberty, compare invece per la prima volta l’acronimo Fiat. Il carattere è pressoché lo stesso di quello che è giunto fino ai giorni nostri. Le uniche sostanziali varianti? Nel 1968 le quattro lettere sono contenute in altrettanti rombi divisi

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Tra scorpioni, tori, leoni e cavallini rampanti Perché sul logo Abarth c’è uno scorpione? È il segno zodiacale del fondatore, Karl Abarth! Mentre i colori dello sfondo, giallo e rosso, richiamano lo stemma di Merano, città natale del padre. Sempre in tema di segni zodiacali, passiamo al toro Lamborghini: Ferruccio lo scelse proprio perché era nato il 28 aprile. Ma forse non tutti sanno che per lo sfondo egli decise appositamente di copiare lo scudo Ferrari e invertirne i colori: da giallo-nero a oro e nero! Abbiamo citato il cavallino rampante e non possiamo che soffermarci sul suo significato intriso di storia: era infatti dipinto sulla carlinga del caccia di Francesco Baracca, aviatore caduto nella Prima Guerra Mondiale, amico di Enzo Ferrari. Come mai un cavallino dipinto su un velivolo? Lo scopriremo... tra qualche riga. Dopo la morte di Francesco, Enzo decise di utilizzare lo stemma caro all’amico come emblema della propria Scuderia! Trasferiamoci dunque in Francia, alla scoperta del significato del leone Peugeot: la società dei fratelli Jean-Pierre e Jean-Frédéric per decenni è stata un’acciaieria. E per simbolo aveva proprio un leone: emblema della velocità (del taglio), della durezza dei denti e della flessibilità delle lame!

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Le traduzioni latine e gli equivoci… bavaresi Cosa significano i quattro cerchi di Audi? E quel nome così poco... tedesco? Ebbene, Audi venne fondata da August Horch nel 1899, dopo che fu estromesso dalla sua stessa azienda: la Horch, appunto. Per questo l’imprenditore dovette trovare un nuovo nome per la nascitura Società, senza poter utilizzare il proprio cognome, essendo quello un marchio già registrato. Si dice che un suo nipote seminarista gli fece notare che Horch (“ascolta” in tedesco, N.d.R.) tradotto in latino aveva un suono molto piacevole: audi! E i quattro cerchi? I venti di crisi che soffiarono sulla seconda metà degli anni Venti del Novecento fecero sì che l’azienda venisse assorbita da Dkw e che, quattro anni dopo, anche Wanderer e

Horch si unissero al sodalizio, formando la Auto Union. I quattro cerchi interconnessi simboleggiano le quattro anime del gruppo. Rimaniamo in Germania: si è creduto, fino a pochi anni fa, che lo stemma della Bmw rappresentasse l’elica di un aeroplano sul cielo azzurro. Negli anni ‘20, infatti, l’azienda produceva propulsori per aeromobili. Grazie alla curiosità di Stephen Williams, giornalista del New York Times, si è però scoperto che le cose non stanno affatto così. E che la questione delle eliche ha rappresentato un equivoco anche per molti degli stessi dipendenti della casa automobilistica! Williams ha scoperto che il logo è un omaggio alla terra d’origine della Società. I colori e la loro disposizione sono infatti ispirati al quadrante interno della bandiera bavarese. L’opposi-

zione della colorazione bianco-azzurra servì per aggirare la legge tedesca del tempo, secondo cui era proibito utilizzare simboli nazionali a fini commerciali. Mercedes-Benz, invece, nacque dalla fusione di Daimler e Benz. E Mercedes? Era il nome della figlia di Emil Jellinek, diplomatico appassionato di motori che aprì una concessionaria in Francia di auto Daimler. Il simbolo, invece, è la fusione dei due marchi originari: la corona di alloro della Benz (ora stilizzata in un semplice cerchio) e la stella a tre punte della Dmg che rappresentava le tre vie della mobilità: aria, terra e mare (la Daimler infatti, alla fine dell'800, vantava una produzione di motori impiegati su aerei, barche e veicoli terrestri). Ed eccoci tornare… sul cavallino: i più attenti osservatori lo sanno, sul logo Por-

sche è presente lo stesso cavallino della nostra Ferrari. Il perché, lo ha scritto la storia. E lo racconta uno dei diretti protagonisti, Ferdinand Anton Ernst Porsche, nella sua autobiografia: “Nel 1952 cominciammo a valutare l'ipotesi di un marchio di fabbrica per le automobili Porsche. (...) disegnai su di un tovagliolo lo stemma del Wurttemberg ed in mezzo posi quello della città di Stoccarda, il cavallino rampante, e sopra scrissi il nome Porsche. (...) Il Cav. Ferrari aveva un amico che era stato pilota di caccia nella prima guerra mondiale; in un duello aereo aveva abbattuto un pilota tedesco, il cui velivolo portava sul fianco il simbolo della città di Stoccarda. (...) E così lo stemma della città di Stoccarda appare per ben due volte come marchio di un'automobile”.

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LA MACCHINA DEI NUMERI IMMATRICOLAZIONI IN ITALIA DI AUTOVETTURE E FUORISTRADA DI SOCIETÀ (escluso uso noleggio) Elaborazioni Centro Studi UNRAE Marca 3 mesi 2014 3 mesi 2013 var % FIAT 16.733 17.175 -2,6% TOYOTA 3.541 2.204 60,7% BMW 3.520 3.188 10,4% PEUGEOT 3.211 3.011 6,6% LANCIA 3.176 2.600 22,2% OPEL 3.121 3.226 -3,3% AUDI 2.852 2.757 3,4% VOLKSWAGEN 2.672 2.683 -0,4% MERCEDES 2.131 2.033 4,8% NISSAN 1.969 1.801 9,3% FORD 1.912 1.320 44,8% RENAULT 1.869 2.303 -18,8% SMART 1.847 2.063 -10,5% CITROEN 1.705 1.769 -3,6% VOLVO 1.699 1.078 57,6% MINI 1.517 1.137 33,4% LAND ROVER 1.445 1.149 25,8% ALFA ROMEO 1.414 1.195 18,3% HYUNDAI 770 1.281 -39,9% SEAT 600 751 -20,1% KIA 583 367 58,9% SKODA 547 531 3,0% JEEP 492 439 12,1% PORSCHE 384 308 24,7% MAZDA 366 330 10,9% DACIA 356 439 -18,9% SUZUKI 295 329 -10,3% HONDA 210 196 7,1% MITSUBISHI 198 131 51,1% CHEVROLET 192 645 -70,2% SUBARU 180 291 -38,1% MASERATI 165 21 685,7% LEXUS 130 65 100,0% JAGUAR 121 182 -33,5% ABARTH 109 314 -65,3% SSANGYONG 79 83 -4,8% ISUZU 74 69 7,2% FERRARI 37 28 32,1% GREAT WALL 32 20 60,0% TATA 31 62 -50,0% MAHINDRA 20 25 -20,0% INFINITI 16 9 77,8% TESLA 12 1 1100,0% ALTRE 28 138 -79,7% TOTALE 62.361 59.747 4,4%

IMMATRICOLAZIONI IN ITALIA DI AUTOVETTURE E FUORISTRADA DI SOCIETÀ (escluso uso noleggio) - TOP 20 Elaborazioni Centro Studi UNRAE n. marca modello 3 mesi 2014 peso % n. marca 1 FIAT PANDA 5.524 8,9% 1 FIAT 2 FIAT PUNTO 5.021 8,1% 2 FIAT 3 LANCIA YPSILON 2.836 4,5% 3 SMART 4 FIAT 500 2.517 4,0% 4 LANCIA 5 SMART FORTWO 1.847 3,0% 5 FIAT 6 FIAT 500L 1.796 2,9% 6 BMW 7 MINI MINI 1.517 2,4% 7 MINI 8 TOYOTA YARIS 1.292 2,1% 8 PEUGEOT 9 NISSAN QASHQAI 1.233 2,0% 9 FIAT 10 TOYOTA AYGO 1.108 1,8% 10 FIAT 11 PEUGEOT 208 904 1,4% 11 FIAT 12 VOLKSWAGEN GOLF 893 1,4% 12 NISSAN 13 FIAT FREEMONT 811 1,3% 13 OPEL 14 ALFA ROMEO MITO 780 1,3% 14 VOLKSWAGEN 15 OPEL CORSA 769 1,2% 15 FIAT 16 AUDI A3 675 1,1% 16 TOYOTA 17 BMW SERIE 3 663 1,1% 17 ALFA ROMEO 18 RENAULT CLIO 648 1,0% 18 RENAULT 19 LAND ROVER RANGE EVOQUE 632 1,0% 19 MERCEDES 20 ALFA ROMEO GIULIETTA 626 1,0% 20 OPEL TOTALE 62.361 100,0% TOTALE

62

CARFLEET 54 | APRILE 2014

di Alessandro Palumbo

Peso % 2014 26,8% 5,7% 5,6% 5,1% 5,1% 5,0% 4,6% 4,3% 3,4% 3,2% 3,1% 3,0% 3,0% 2,7% 2,7% 2,4% 2,3% 2,3% 1,2% 1,0% 0,9% 0,9% 0,8% 0,6% 0,6% 0,6% 0,5% 0,3% 0,3% 0,3% 0,3% 0,3% 0,2% 0,2% 0,2% 0,1% 0,1% 0,1% 0,1% 0,0% 0,0% 0,0% 0,0% 0,0% 100,0%

modello PUNTO PANDA FORTWO YPSILON 500 SERIE 3 MINI 208 FREEMONT 500L BRAVO QASHQAI CORSA GOLF QUBO YARIS MITO CLIO CLASSE A ADAM

Peso % 2013 28,7% 3,7% 5,3% 5,0% 4,4% 5,4% 4,6% 4,5% 3,4% 3,0% 2,2% 3,9% 3,5% 3,0% 1,8% 1,9% 1,9% 2,0% 2,1% 1,3% 0,6% 0,9% 0,7% 0,5% 0,6% 0,7% 0,6% 0,3% 0,2% 1,1% 0,5% 0,0% 0,1% 0,3% 0,5% 0,1% 0,1% 0,0% 0,0% 0,1% 0,0% 0,0% 0,0% 0,2% 100,0%

3 mesi 2013 5.769 5.360 2.063 1.932 1.690 1.184 1.137 1.129 1.001 999 969 823 819 767 734 718 634 625 598 588 59.747

peso % 9,7% 9,0% 3,5% 3,2% 2,8% 2,0% 1,9% 1,9% 1,7% 1,7% 1,6% 1,4% 1,4% 1,3% 1,2% 1,2% 1,1% 1,0% 1,0% 1,0% 100%


PROFIT

IMMATRICOLAZIONI IN ITALIA DI AUTOVETTURE E FUORISTRADA DI SOCIETÀ USO NOLEGGIO Elaborazioni Centro Studi UNRAE 3 mesi 2014

3 mesi 2013

var %

Peso % 2014

Peso % 2013

FIAT

Marca

25.581

17.813

43,6%

31,7%

28,7%

VOLKSWAGEN

6.046

4.673

29,4%

7,5%

7,5%

AUDI

5.520

3.630

52,1%

6,8%

5,9%

BMW

4.522

3.536

27,9%

5,6%

5,7%

FORD

4.361

3.064

42,3%

5,4%

4,9%

RENAULT

4.225

1.572

168,8%

5,2%

2,5%

OPEL

4.106

2.516

63,2%

5,1%

4,1%

PEUGEOT

3.898

3.560

9,5%

4,8%

5,7%

LANCIA

3.883

3.566

8,9%

4,8%

5,7%

CITROEN

3.638

2.595

40,2%

4,5%

4,2%

MERCEDES

3.104

3.168

-2,0%

3,8%

5,1%

SMART

2.024

1.048

93,1%

2,5%

1,7%

SKODA

1.625

839

93,7%

2,0%

1,4%

ALFA ROMEO

1.446

2.282

-36,6%

1,8%

3,7%

VOLVO

1.282

1.087

17,9%

1,6%

1,8%

TOYOTA

1.174

220

433,6%

1,5%

0,4%

NISSAN

924

2.562

-63,9%

1,1%

4,1%

LAND ROVER

620

435

42,5%

0,8%

0,7%

HYUNDAI

491

1.336

-63,2%

0,6%

2,2%

MINI

451

540

-16,5%

0,6%

0,9%

SEAT

367

250

46,8%

0,5%

0,4%

JEEP

252

107

135,5%

0,3%

0,2%

KIA

248

609

-59,3%

0,3%

1,0%

SUZUKI

199

144

38,2%

0,2%

0,2%

MAZDA

178

120

48,3%

0,2%

0,2%

SUBARU

114

85

34,1%

0,1%

0,1%

PORSCHE

93

60

55,0%

0,1%

0,1%

MITSUBISHI

78

179

-56,4%

0,1%

0,3%

CHEVROLET

75

183

-59,0%

0,1%

0,3%

JAGUAR

75

106

-29,2%

0,1%

0,2%

MASERATI

36

1

3500,0%

0,0%

0,0%

HONDA

33

29

13,8%

0,0%

0,0%

DACIA

22

43

-48,8%

0,0%

0,1%

LEXUS

21

25

-16,0%

0,0%

0,0%

ABARTH

17

7

142,9%

0,0%

0,0%

ALTRE

32

31

3,2%

0,0%

0,0%

80.761

62.021

30,2%

100,0%

100,0%

TOTALE

IMMATRICOLAZIONI IN ITALIA DI AUTOVETTURE E FUORISTRADA DI SOCIETÀ USO NOLEGGIO - TOP 20

Elaborazioni Centro Studi UNRAE n. 1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 11 12 13 14 15 16 17 18 19 20

marca FIAT FIAT FIAT FIAT LANCIA AUDI CITROEN SMART VOLKSWAGEN BMW FORD RENAULT VOLKSWAGEN PEUGEOT ALFA ROMEO OPEL AUDI MERCEDES VOLKSWAGEN MERCEDES TOTALE

modello PANDA 500L 500 PUNTO YPSILON A3 C4 FORTWO GOLF SERIE 3 FOCUS CLIO POLO 208 GIULIETTA ASTRA A4 CLASSE A PASSAT CLASSE B

3 mesi 2014 8.432 6.710 5.086 3.711 3.639 2.191 2.109 2.024 1.981 1.931 1.925 1.802 1.545 1.397 1.268 1.263 1.172 1.128 1.102 901 80.761

peso % 10,4% 8,3% 6,3% 4,6% 4,5% 2,7% 2,6% 2,5% 2,5% 2,4% 2,4% 2,2% 1,9% 1,7% 1,6% 1,6% 1,5% 1,4% 1,4% 1,1% 100%

n. 1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 11 12 13 14 15 16 17 18 19 20

marca FIAT FIAT FIAT LANCIA FIAT ALFA ROMEO VOLKSWAGEN NISSAN AUDI FORD FIAT BMW OPEL PEUGEOT FORD VOLKSWAGEN SMART BMW MERCEDES CITROEN TOTALE

modello PANDA 500L PUNTO YPSILON 500 GIULIETTA GOLF QASHQAI A4 FOCUS FREEMONT SERIE 3 ASTRA 208 C-MAX PASSAT FORTWO SERIE 1 CLASSE A C4

3 mesi 2013 6.926 3.702 2.980 2.466 2.280 1.996 1.808 1.685 1.413 1.394 1.320 1.272 1.198 1.153 1.145 1.141 1.048 1.021 924 923 62.021

peso % 11,2% 6,0% 4,8% 4,0% 3,7% 3,2% 2,9% 2,7% 2,3% 2,2% 2,1% 2,1% 1,9% 1,9% 1,8% 1,8% 1,7% 1,6% 1,5% 1,5% 100%

CARFLEET 54 | APRILE 2014

63


PROFIT

PREZZI MACRO VOCI SETTORE AUTOMOTIVE var. % vs mese anno precedente

fonte: elaborazioni Fleet&Mobility su dati ISTAT

PREZZI VOCE “SPESE DI ESERCIZIO” var. % vs mese anno precedente (non è evidenziata la voce “carburanti e lubrificanti”)

64

CARFLEET 54 | APRILE 2014

fonte: elaborazioni Fleet&Mobility su dati ISTAT




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