Carfleet magazine n.56

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PERIODICO TRIMESTRALE | 6,00 EURO

N.56 OTTOBRE 2014

SEAT LEON ST TECNOLOGIA CHE EMOZIONA

MOBILITÀ POINT TO POINT PER INTESA SANPAOLO Intervista a Antonio Ceschia, Resp. Ufficio Servizi Generali di Intesa Sanpaolo Group Services

NOLEGGIO: SCATTA L’OBBLIGO DI COMUNCARE IL NOMINATIVO DEL LOCATARIO Nuovo “balzello” per il settore del noleggio che, unito, limita i danni

LA BELLEZZA SALVERÀ L’TALIA Dialogo con Oscar Farinetti, Fondatore e Presidente di Eataly

A TUTTO GAS Tecnologie e strategie dal mondo delle Case

FUTURE TALK ROBOTIC In Mercedes-Benz si riflette sull’auto-robot MUSEO NAZIONALE DELL’AUTOMOBILE DI TORINO Il viaggio tutto italiano da Leonardo a Giugiaro



PEOPLE

LA QUALITÀ PAGA I

n questo autunno stiamo per archiviare un ennesimo anno di stagnazione in cui, nonostante un’economia mondiale che tira, il nostro Paese non è riuscito a dare la sterzata necessaria, che da più parti viene invocata da anni. Non siamo soli, in Europa, ad essere riluttanti verso il cambiamento. L’altra grande economia dell’area euro, la Francia, si sta confrontando con le medesime problematiche, sociali prima ancora che economiche. La resistenza è comprensibile, sul piano umano e sociale, specie in tempi come questi, in cui le famiglie stanno sopportando i morsi di una crisi che perdura oltre le attese. Se qualcuno pensava che bastasse far parte di un gruppo di Paesi per beneficiare comunque di una crescita mondiale, seppur in misura piccola – ma ci saremmo accontentati – oggi si deve ricredere: il rischio è piuttosto che siamo noi (insieme alla Francia) a trascinare l’euro e l’Europa verso un periodo di recessione. Così, ci apprestiamo ad entrare nel 2015, l’anno dell’Expo, con tanti “compiti a casa” ancora da fare. Come ci vedono gli stranieri, che verranno a trovarci? Secondo i dati più recenti diffusi dagli studiosi di GFK Eurisko, siamo ai massimi per la qualità del cibo e della ristorazione, per la bellezza del territorio e per l’importanza e il fascino del patrimonio artistico. In più, ci trovano anche molto cordiali e simpatici. Però osservano pure che non siamo così bravi a valorizzare tutto, anzi ci criticano per la mancanza di rispetto e cura per l’ambiente. Poi rimarcano che non siamo così capaci a trasformare la carica umana in qualità dei servizi e in accoglienza per i turisti. Noi di LeasePlan Italia abbiamo cominciato da tempo a farli, i compiti, tanto che il Cerved (la business unit dedicata ai servizi per le banche e le finanziarie) a fine luglio ci ha attribuito l’importante riconoscimento di “Company to Watch”. Le motivazioni sono state “l’appartenenza a un gruppo specializzato nella gestione delle flotte con know how consolidato, gamma di prodotti e servizi elevatissimi e ampio target servito”, insieme ai “progetti di penetrazione nel mondo PMI, avvalendosi di team dedicati e tecnologia digitale”. Inoltre, è stata apprezzata anche la solidità del nostro gruppo e la “diversificazione delle fonti di finanziamento, uno dei motivi del successo a livello globale”. Questi riconoscimenti ci fanno piacere e ci lusingano, specie quando sono certificati da una fonte terza prestigiosa e super partes. Ma non ci appagano, non ci fanno tirare un sospiro e concederci una pausa di riposo, per goderci il frutto di tanto impegno e tanti sforzi. Al contrario, ci esortano a continuare, consapevoli di esserne capaci, di essere all’altezza. Non perché ci piaccia strafare o esagerare, ma piuttosto perché non siamo soli. Ci sentiamo pienamente parte di un sistema economico, nel quale tutti devono dare il massimo. Solo così, il segno tornerà a essere positivo. Alfonso Martínez Cordero Managing Director LeasePlan Italia Spa

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SOMMARIO

EDITORE LEASEPLAN ITALIA Spa Viale Alessandro Marchetti, 105 00148 Roma telefono: +39 06 96707428 email: carfleet@leaseplan.it www.leaseplan.it

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MOBILITÀ POINT TO POINT PER INTESA SANPAOLO Intervista a Antonio Ceschia, Resp. Ufficio Servizi Generali di Intesa Sanpaolo Group Services

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NEWS ON THE ROAD

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A TUTTO GAS Tecnologie e strategie dal mondo delle Case

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LA BELLEZZA SALVERÀ L’TALIA Dialogo con Oscar Farinetti, Fondatore e Presidente di Eataly

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CITROËN CACTUS Morbida multispazio

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NOLEGGIO: SCATTA L’OBBLIGO DI COMUNCARE IL NOMINATIVO DEL LOCATARIO Nuovo “balzello” per il settore del noleggio che, unito, riesce a limitare i danni

OPEL ASTRA SPORTS TOURER La connessione del gasolio

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VOLKSWAGEN GOLF VARIANT TGI Evoluzione naturale

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NISSAN X-TRAIL Effetto crossover

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ANDROID VS CAR PLAY Sfida all’ultimo miglio

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FUTURE TALK ROBOTIC In Mercedes-Benz si riflette sull’auto-robot

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MUSEO NAZIONALE DELL’AUTOMOBILE DI TORINO Il viaggio tutto italiano da Leonardo a Giugiaro

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LA MACCHINA DEI NUMERI Il mercato società e noleggio e i prezzi dell’automotive

DIRETTORE EDITORIALE Alfonso Martínez Cordero DIRETTORE RESPONSABILE Mauro Manzoni DIRETTORE SCIENTIFICO Pier Luigi del Viscovo CAPO REDATTORE Alessandro Palumbo ART DIRECTOR Indro Uttinacci HANNO COLLABORATO Giampiero Bottino Francesca Carli Pier Luigi del Viscovo Nicola Desiderio Marco Di Pietro Alberto Motti Alessandro Palumbo Maurilio Rigo PROVE SU STRADA a cura di Nicola Desiderio PUBBLICITÀ GDN Marketing & Comunicazione Srl gianpiero.denigro@libero.it STAMPA Modulgraf Srl Via di Santa Procula, 23/23A 00040 Pomezia (Roma) Registrazione Tribunale di Milano n.98/1997

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MERCEDES-BENZ SEMPRE PIÚ FLEET Intervista a Massimiliano Gardoni, Responsabile Flotte di MercedesBenz Italia TOYOTA AURIS TS Hybrid Wagon

TIRATURA: 15.000 COPIE

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di Alessandro Palumbo

TOGETHER

MOBILITÀ POINT TO POINT PER INTESA SANPAOLO C

osa esprime il concetto di “mobilità aziendale” e come sta cambiando in questi ultimi anni? Nel contesto dei viaggi di lavoro utilizziamo normalmente il termine “mobilità aziendale” per ricomprendere tutti gli strumenti e i mezzi che consentono ai dipendenti di spostarsi sul territorio per rispondere alle esigenze della clientela e dell’azienda. L’evoluzione tecnologica, la necessità di razionalizzare i costi, le stesse esigenze professionali e personali hanno portato oggi le aziende a considerare un nuovo e più articolato approccio riassunto nella definizione di MOBILITÀ INTEGRATA. La mobilità integrata è caratterizzata da diversi elementi base che ricomprendono regole aziendali, necessità produttive, andamenti di mercato, ottimizzazione dell’utilizzo delle risorse esterne ed interne all’Azienda. L’obiettivo è di ridurre i costi e i tempi di trasferimento, gestendo la trasferta in

Point to point, travel package, tecnologie, normative, processi. Queste alcune delle key words del modello di mobilità integrata implementato da Intesa Sanpaolo. Ne abbiamo discusso con l’Ingegner Antonio Ceschia, Responsabile Ufficio Servizi Generali di Intesa Sanpaolo Group Services, società di servizi del Gruppo Intesa Sanpaolo. un’ottica point-to-point e assicurando un adeguato livello di servizio. Nell’accezione più ampia del processo questo vede anche l’integrazione delle risorse personali, in un’ottica di social collaboration. Quali risorse rientrano nella gestione della mobilità aziendale e quale struttura all’interno dell’impresa deve esserne il pivot? Risorse esterne all’azienda (aerei, treni, alberghi, trasporto pubblico locale, ecc.) e risorse interne (flotta aziendale, navette, sale di videoconferenza, sale riunioni, ecc.), ovvero una pluralità artico-

lata di elementi aventi caratteristiche e specificità proprie, integrati e messi a disposizione delle nostre persone in relazione alle diverse esigenze e alle regole aziendali. Date le differenti dimensioni coinvolte, in termini organizzativi ritengo che la gestione della mobilità risulti più coerente ed integrata se affidata a una funzione specialistica che possa assicurare il costante governo della domanda/offerta, nel nostro caso il Personale, in uno spirito di costante collaborazione e confronto con le funzioni di approvvigionamento, che hanno il compito di monitorare un mercato in continua evoluzione. ➔

L’Ingegner Ceschia, Responsabile Ufficio Servizi Generali di Intesa Sanpaolo Group Services

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TOGETHER

Ci può descrivere il modello utilizzato da Intesa Sanpaolo? Nel Gruppo Intesa Sanpaolo il dipendente rappresenta in una procedura dedicata le proprie necessità di spostamento (partenza-arrivo, punti di interesse) ed è sollevato dalla incombenza di individuare e definire la soluzione di viaggio. In coerenza con le esigenze manifestate dal collega, le policy aziendali e le normative di riferimento l’agenzia viaggi convenzionata prende in carico la richiesta ed elabora diverse soluzioni di viaggio,

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secondo i migliori standard di mercato e le disponibilità del momento. Il dipendente potrà scegliere la soluzione più adatta alle sue esigenze tra quelle proposte; laddove non venga espressa alcuna preferenza interverranno agenti automatici, appositamente implementati in procedura per operare la miglior scelta. Cosa sono i travel package? Le caratteristiche della trasferta indicate dal dipendente vengono elaborate mediante un algoritmo per identificare le so-

luzioni di viaggio più idonee, vengono in sostanza costruiti dei pacchetti di viaggio completi nella logica del “point to point” (cd. Travel Package). Per fare un esempio, il Travel Package fornirà le migliori soluzioni di mobilità individuate, in base alla tratta richiesta (dalla dimora del collega all’indirizzo di destinazione della trasferta e ritorno), con il dettaglio del percorso e l’eventuale biglietteria dei diversi vettori da utilizzare lungo il medesimo.


TOGETHER

Quali sono i punti chiave per gestire con efficienza la flotta aziendale? Come abbiamo già visto, la flotta aziendale rappresenta uno dei fattori cardine in un sistema di mobilità integrata. L’introduzione della flotta tra le risorse integrate richiede peraltro un’attenta analisi per l’attuazione di molteplici fattori abilitanti (tecnologici, normativi e di processo), specifici di ogni singola realtà aziendale. Se parliamo di aziende ad ampia diffusione e parcellizzazione territoriale, in cui di fatto risulta impossibile adottare una gestione semplificata, risultano essenziali nuove logiche di gestione fisica dei veicoli, tra cui applicazioni per rilevare e combinare le necessità utente con l’ubicazione dei

mezzi o per far fronte a eventuali indisponibilità degli stessi. Dovranno inoltre essere attentamente valutati nuovi processi per l’utilizzo, anche con work flow autorizzativi, che garantiscano facilità di accesso all’uso delle vetture e al contempo un attento monitoraggio e una puntuale rendicontazione, in conformità alle regole aziendali. Mi risulta che avete realizzato un’analisi che mostra il costo chilometrico dell’auto aziendale al variare dell’utilizzo. Ci racconta in sintesi le evidenze? In organizzazioni grandi come la nostra, le percorrenze per servizio effettuate con auto propria dai dipendenti sono spesso

importanti e paragonabili a quelle della flotta aziendale, ma i costi chilometrici di un’auto privata rispetto a una tipica auto pool sono ben più alti; inoltre un parco auto aziendale presenta mediamente delle caratteristiche più attuali e conformi alle esigenze di servizio rispetto alle auto proprie. L’uso della flotta aziendale deve peraltro essere sempre ottimizzato anche in relazione alle specifiche caratteristiche contrattuali dei veicoli: il costo complessivo di ogni veicolo (acquisizione, gestione, utilizzo, dismissione) rapportato agli effettivi chilometri percorsi rappresenta in estrema sintesi un punto di partenza per rendere più efficiente la mobilità aziendale.

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PEOPLE

LA

BELLEZZA SALVERÀ L’ITALIA

n occasione della 5° edizione del Client Advisory Board, l’incontro che LeasePlan organizza con alcuni suoi clienti selezionati per parlare dei temi del momento e del futuro del noleggio a lungo termine, Oscar Farinetti è stato protagonista di una magistrale educational, tra analisi di mercato, aneddoti e visioni di marketing. È stata anche l’occasione per rivolgergli qualche domanda.

Oscar Farinetti nasce nel 1954, una grande esperienza nel settore della grande distribuzione con Unieuro e le mitiche pubblicità di Tonino Guerra e poi ideatore di Eataly, la piazza enogastronomica italiana, il cui motto è “Mangi bene, vivi meglio”. Con punti vendita a Roma, Milano, Torino, Firenze, Bologna, Genova, Bari e a Tokyo, New York, Chicago, Istanbul e Dubai, Eataly è oggi un progetto imprenditoriale di riferimento e una eccellenza italiana nel mondo. Dal 2008 è AD dell’azienda vinicola Fontanafredda.

In un economia italiana ed Europea ancora in difficoltà anche nel 2014, ci sono realtà, settori capaci di crescere e diventare un riferimento per il mercato ed i media. Eataly è sicuramente una grande testimonianza di queste eccellenze. Che

bilancio può fare dopo questi 8 mesi? Sia per i punti vendita italiani che per quelli internazionali. Il nostro è positivo. Siamo in crescita anche sul like for like. Tuttavia siamo co-

I

scienti che lo scenario è difficile. Fortunatamente vendiamo cibo di alta qualità ed esistono ancora molte persone da convincere a passare al bello riguardo a ciò che mettono in corpo. ➔

Musica e cibo nel punto vendita Smeraldo Eataly di Milano

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PEOPLE

Dall'alto del suo osservatorio, in quali settori, prodotti e idee l'Italia può puntare e quali trend vede in giro per il mondo? Nel mondo c’è una voglia di “Italia” sempre crescente, agroalimentare, enogastronomia, design, moda, manifattura creativa e di precisione, patrimonio artistico e turismo: questi sono i gettoni su cui l’Italia deve puntare. Cosa ritiene essenziale nella sua costruzione di un progetto. Ci vuole raccontare qualche segreto. L’analisi: è la prima cosa che va fatta bene, cioè individuare una breccia, che sia difficile ma non impossibile. Poi si crea il progetto partendo dalle esperienze che si vuol far vivere al proprio pubblico. Ci vuole dire in anteprima l'analisi che sta portando avanti in questi mesi? Occorre costruire un nuovo rapporto di fedeltà con i propri clienti. Che non può essere basato sul prezzo, ma sui valori più alti. Inoltre occorre essere dinamici, cioè inventarsi cose nuove con grande frequenza. L'11 giugno scorso ha ricevuto dall'università degli Studi di Urbino Carlo Bo, la laurea honoris causa in Marketing e Comunicazione per le Aziende. È stata una

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Da destra Oscar Farinetti, Fondatore e Presidente di Eataly con Alfonso Martínez Cordero, Managing Director di LeasePlan Italia

giornata speciale? Sì. Anche se non sono molto attratto da premi e attestati. Ma la laurea mi mancava, non ero riuscito a completare gli studi a causa del lavoro. Poi ho potuto tenere una lunga lezione sulla costruzione del progetto, il mio argomento preferito.

Che rapporto ha con l'auto. Ricorda la sua prima auto? Una Peugeot 104, tuttavia, che però è venuta dopo la Fiat 500 di mia mamma che lei mi prestava. Oggi trovo che l’auto sia il mio primo luogo di pensiero. Un sacco di progetti sono nati, pensando, in auto.



di Marco Di Pietro

PROFIT

NOLEGGIO SCATTA L’OBBLIGO DI COMUNICARE IL NOMINATIVO DEL LOCATARIO I

l Ministero dei Trasporti ha emanato il 10 luglio scorso una Circolare che chiarisce (ma non del tutto) alcuni aspetti in merito a un provvedimento che obbliga i locatari a comunicare l’utilizzo dei veicoli e relativa durata all’Archivio Nazionale dei Veicoli per i veicoli acquisiti con la formula del noleggio. Vale subito la pena di precisare che non si tratta di un tentativo di smascherare le persone fisiche utilizzatrici finali (per poi eventualmente “tassarli” o “tartassarli”), bensì di un provvedimento volto a identificare le aziende (ovviamente anche unipersonali) che dispongono realmente di uno o più veicoli intestati ad altre aziende per periodi superiori ai 30 giorni (è il caso proprio della locazione a lungo termine). Cinque anni di tira e molla La vicenda non giunge come un fulmine a ciel sereno, bensì si trascina avanti da anni, più precisamente dal 2010. Vale quindi la pena di ricostruire l’iter del provvedimento, prima di evidenziare quale impatto potrebbe avere sui contratti di locazione e sugli utilizzatori finali. L’uso del con-

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A partire dal 3 novembre prossimo scatterà l’obbligo di comunicare all’Archivio Nazionale dei Veicoli il nominativo del locatario e la durata del noleggio. L’Aniasa ha ottenuto molte semplificazioni. Ma molte incognite ancora rimangono.

dizionale è d’obbligo visto che, come ha sottolineato l’Aniasa (l’associazione che raccoglie le imprese di noleggio e dei servizi inerenti a questo comparto), sono ancora numerosi i punti da chiarire, soprattutto in merito agli aspetti burocratici ed economici. Le prime avvisaglie della vicenda si ebbero con la Legge 120 del 29 luglio 2010: “Modifiche al Codice della Strada”. L’articolo 12 di questo prov-

vedimento era inerente alla materia del divieto di intestazione fittizia dei veicoli. Nel testo si faceva cenno all’obbligo a riportare una variazione dell’intestatario della Carta di Circolazione nei casi in cui un soggetto differente da quello riportato sul documento avesse la disponibilità del veicolo per un periodo superiore ai 30 giorni. In altre parole, come abbiamo già accennato, principalmente pro-

prio la fattispecie del noleggio. Anche se nessuna specifica diretta veniva messa nero su bianco nel testo di Legge. L’applicazione della norma rimase lettera morta in attesa di una Circolare esplicativa da parte del Ministero che sovraintende la Motorizzazione Civile, cioè quello dei Trasporti. Forse anche grazie alla levata di scudi da parte delle associazioni di categoria, in primis l’Aniasa, ma anche da parte dei rappresentanti delle agenzie di pratiche auto e degli altri rappresentanti della filiera. Nel 2012 un altro passo in avanti (o indietro, se vogliamo giudicare la vicenda come un’ennesima complicazione della già farraginosa burocrazia che attanaglia il mercato Automotive): con il DPR n. 198 il settore del noleggio veniva inserito esplicitamente tra i soggetti obbligati alle comunicazioni all’Anagrafe Tributaria e con provvedimento dell’Agenzia delle Entrate del 21 novembre 2011, a far data dall’anno seguente le imprese già dovevano comunicare alla Pubblica Amministrazione i dati su tutti i soggetti sottoscrittori di contratti di locazione.


L’efficace azione di Aniasa Il monitoraggio continuo da parte dell’associazione dei noleggiatori sul tema, negli anni seguenti aveva portato a numerosi incontri con i tecnici del Ministero. In particolare, durante i mesi di gennaio e febbraio di quest’anno, l’Aniasa aveva espresso forti perplessità sulla bozza che il Dicastero dei Trasporti stava preparando in merito alla Circolare esplicativa che avrebbe dovuto illustrare le applicazioni pratiche della normativa.

A fine primavera l’iter ha avuto un’accelerazione inspiegabile, conoscendo i “tempi tecnici” che solitamente caratterizzano questo genere di provvedimenti: il Ministero dei Trasporti stabiliva che inderogabilmente entro il 10 luglio la Circolare sarebbe stata varata. Pochissimo, quindi, il tempo a disposizione delle associazioni di categoria per tentare di arginare l’impatto del provvedimento, per evidenziare gli aspetti illogici e far capire quali conseguenze burocratiche e organizzative avrebbe com-

Maurizio Lupi, Ministro delle Infrastrutture e Trasporti

portato: in sostanza per “smussare gli angoli”. Decorrenza 3 novembre Avendo come obiettivo l’utilizzo di criteri logici, giacché più volte è stato evidenziato che il comparto del noleggio non offre affatto un’opportunità di elusione fiscale agli utilizzatori, anzi, è vero il contrario (questa formula di acquisizione consente il tracciamento di tutte le transazioni economiche ed è in assoluto uno dei più formidabili alfieri della lotta al lavoro nero: basti pensare

al fatto che tutta la manutenzione è eseguita da officine e carrozzerie che devono obbligatoriamente emettere documentazione fiscale sulle attività svolte), l’Aniasa è riuscita a ottenere la semplificazione di alcune procedure. Per esempio: la responsabilità della mancata comunicazione è, secondo la norma, in capo al cosiddetto “avente causa” (cioè il locatario) e non sul locatore (citato dalla circolare come “dante causa”). L’Aniasa ha peraltro ottenuto la possibilità che il cliente/locatario deleghi il noleggiatore a eseguire l’adempimento. Un altro vantaggio specifico per il settore è stato l’approvazione della possibilità di eseguire le comunicazioni in via esclusivamente telematica, compresi l’inoltro della comunicazione e la ricevuta di ricezione. E senza l’obbligo di aggiornamento della carta di circolazione; è stato anche cancellato l’obbligo di conservare sul veicolo la copia della ricevuta di comunicazione; Ma a diminuire fortemente l’impatto della nuova norma sono soprattutto due agevolazioni previste per il comparto: la possibilità per le imprese che ➔

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PROFIT

operano nel noleggio di una comunicazione cumulativa e di delega del locatario (quindi per esempio per un parco di 100 veicoli nuovi immatricolati assieme e facenti capo allo stesso cliente, basta un’unica comunicazione) e l’entrata in vigore del provvedimento a far data dal 3 novembre, senza nessun obbligo di retroattività (o, meglio, la retroattività sarebbe insita nella norma, ma non è prevista alcuna sanzione per i soggetti che non provvedono, il che in pratica rende nulla la retroattività). Alcuni dubbi rimangono La fretta con cui il Ministero ha emanato la Circolare ha

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dato origine a ulteriori punti critici o controversi: per esempio nel caso di una prima immatricolazione in cui non sia possibile indicare la data di scadenza del contratto, si è comunque soggetti al pagamento degli oneri di Motorizzazione; sul tema delle infrazioni al Codice della Strada, invece, con il coinvolgimento diretto del locatario, cioè del soggetto non proprietario, sembrerebbe venire a cessare il collaudato ed efficiente sistema della segnalazione delle generalità del locatario, lasciando quindi alle società di noleggio il rischio di incorrere in procedimenti civilistici, amministrativi e penali in quanto effettivi proprietari

del veicolo. Rimangono da risolvere, inoltre, i problemi relativi a casi specifici, ma molto frequenti: per esempio le “preassegnazioni”: per ciascuna di esse deve essere comunicato il locatario qualora la durata sia superiore ai 30 giorni? E nei casi di rinoleggio tra operatori del settore (per esempio con una società di noleggio a lungo termine come locatore e una di breve termine come locatario)? Da parte degli associati ad Aniasa si è fatto presente anche che tutta la contrattualistica va rinnovata, e in tempi molto ridotti (il 3 novembre è alle porte). E poi rimane, naturalmente, il problema dei costi:

per la pratica di aggiornamento è previsto il pagamento di 9 euro. Un costo, invero non elevato, ma che in molti casi va moltiplicato per il numero dei veicoli in flotta. Insomma: sembra che il Legislatore non voglia proprio tenere conto del fatto che il comparto dell’auto aziendale sia l’unico che in Italia dà segni di risveglio. Anziché incoraggiare questa tendenza, sembra voglia fare di tutto per mettere l’ennesimo “bastone tra le quattro ruote”. Tuttavia ci potrebbero essere ancora delle ulteriori novità e specifiche che la data di stesura dell’articolo non consentirebbe di recepire.



di Nicola Desiderio

DRIVE

VOLKSWAGEN

L

a Golf Variant, un classico apparso sin dalla terza generazione nel 1993 e che è stato puntualmente riproposto per la settima alla fine del 2013. Nel frattempo la gamma ha accolto la Sportsvan, le versioni a trazione integrale, l’e-Golf elettrica, la GTE ibrida plug-in, la GTI e GTD, la R e infine la TGI a metano, oggetto della nostra prova, che va a completare una scelta di motori da 85 cv a 300 cv che non ha eguali

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per completezza. La Golf Variant TGI è offerta nei tre classici allestimenti (Trendline, Comfortline e Highline) e parte da 21.900 euro, 3mila in più della versione d’ingresso per la station wagon tedesca. MAI COSÌ GOLF La nuova Variant adotta uno stile moderno e il tipico montante posteriore della berlina, da sempre uno dei tratti caratteristici

di una vettura che ha compiuto 40 anni e ha venduto oltre 30 milioni di unità. Il risultato è una Variant che non era mai stata così Golf e che maschera molto bene i 31 cm che la portano a 4,56 metri di lunghezza e, grazie all’altezza diminuita di 21 mm rispetto al passato, assume proporzioni più dinamiche, ma sempre improntate a solidità, qualità e pulizia. La TGI si distingue per le targhette e la calandra.


EVOLUZIONE GOLF VARIANT TGI NATURALE La regina d’Europa completa la propria gamma con l’inedita versione alimentata a metano, disponibile anche in carrozzeria Variant che fa della somiglianza alla berlina la propria arma in più. Spaziosa e confortevole, soprattutto con il cambio DSG a 7 rapporti, offre economie di esercizio ed emissioni di CO2 da primato, con tutte le proverbiali doti della Golf tra cui qualità, tecnologia, sicurezza e valori residui.

ELOGIO DELLA RAZIONALITÀ Veste classica, ma tecnologia d’avanguardia per l’abitacolo a cominciare dall’ergonomia, caratterizzata dalla parte centrale della plancia leggermente rivolta verso il guidatore e dal sistema infotelematico con schermo da 8 pollici – il più sofisticato dei 6 disponibili – dotato di sensori di prossimità e di scala regolabile con indice e pollice, come su smartphone e tablet.

C’è spazio per oggetti di ogni tipo, materiali e accoppiamenti sfiorano la raffinatezza delle Audi, ricordate anche dalla disposizione di alcuni comandi intorno alla leva del cambio. Le uniche differenze tra la TGI e le altre versioni sono l’indicatore del livello per il serbatoio del metano al posto della temperatura di raffreddamento e le schermate specifiche per il display multifunzione. Esemplare anche la

cura costruttiva del vano bagagli che sulla versione TGI non ha la capacità da record di 605-1.620 litri e, per la presenza delle bombole dedicate al metano, deve rinunciare al vano per la ruota di scorta e al doppio fondo offrendo una volumetria di 424-1.439 litri, comunque perfettamente sfruttabili grazie al sistema di abbattimento del divano posteriore 60/40 attraverso le leve sui lati del vano. ➔

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DRIVE

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DRIVE

Volendo poi si può avere anche la presa da 230 Volt e il sedile passeggero abbattibile per ospitare oggetti lunghi fino a 2,67 metri. A 5 stelle Euro NCAP la dotazione di sicurezza: 7 airbag, riconoscimento dei segnali, rilevamento della stanchezza del guidatore e della fuoriuscita accidentale dalla carreggiata, frenata automatica (anche per la città) e controllo di stabilità che integra la funzione contro le collisioni multiple e l’XDS+, che applica frenate selettive sulle singole ruote per facilitare il mantenimento delle traiettorie. Per comfort e sicurezza, oltre ai sensori, ci sono la retrocamera e il sistema di parcheggio semiautomatico.

UN SALVADANAIO A GAS La nuova Golf Variant è basata sulla nuova piattaforma modulare MQB e ad essa deve i progressi in abitabilità e sicurezza con un peso inferiore di 105 kg rispetto alla precedente. Merito di una scocca costruita per l’80% da acciai speciali, il 38% sagomato a caldo, il tutto saldato a laser. Le motorizzazioni disponibili sono tutte turbo a iniezione diretta, dotate di stop&start e recupero dell’energia: 1.2 da 85 cv o 105 cv, 1.4 da 122 o 140 cv e diesel 1.6 da 90 cv, 105 cv o 110 cv e 2 litri da 150 cv. Tranne la prima, tutte possono montare il cambio DSG a doppia frizione

a 6 o 7 rapporti, anche la TGI a metano che abbiamo provato. Quest’ultima monta l’1.4 Euro6 con iniettori per il gas inseriti nel collettore di aspirazione e offre una potenza di 110 cv tra 4.800 e 6.000 giri/min e una coppia di 200 Nm tra 1.500 e 3.500 giri/min. I serbatoi in acciaio contengono 15 kg di gas – ma vengono riempiti per poco più dell’80% – mentre rimane inalterato quello per la benzina da 50 litri. Se si marcia a metano le emissioni di CO2 sono di 95 g/km, a benzina il dato sale a 122 g/km, ma è il conto al rifornimento che cambia ancora più radicalmente: i 940 a benzina costano almeno 85 euro mentre i 430 km a gas naturale vengono poco più di 12 euro, dunque ogni km costa per il carburante almeno il 70% in meno. CALMA E PORTAFOGLIO La Golf Variant conferma le ottime cose emerse sulla berlina (prova su CarFleet numero 50). Equilibrata, facile da guidare e sicura, è anche molto confortevole, soprattutto dal punto di vista acustico tanto che il 4 cilindri è impercettibile al minimo, anche come vibrazioni. Certo i 144 kg in più rispetto alla versione a benzina da 122 cv si sentono, ma l’elasticità di questo millequattro è così perfettamente assecondata dal cambio DSG a 7 marce che quasi non importa sapere le prestazioni (195 km/h, 0-100 km/h in 11,5 secondi), pari a quelle della 1.6 TDI da 105 cv, ma sempre con un costo carburante inferiore del 35%. DUE RAGIONI IN PIÙ Un’auto a metano che è anche una station wagon ed è pure una Golf. Un’equazione che potrebbe essere rovesciata nel momento di scegliere, ma il cui risultato è oltremodo appetibile per le flotte, soprattutto quelle lungimiranti, che guardano all’ambiente oltre che al valore residuo e all’economia d’esercizio.

VOLKSWAGEN GOLF VARIANT 1.4 TGI BLUEMOTION 110 CV DSG DATI TECNICI E PER L’IMPIEGO AZIENDALE cilindrata 1.395 cc potenza 110 CV lungh./largh./alt. 4,56 x 1,80 x 1,45 m peso 1.473 kg accelerazione 11,5” (da 0 a 100 km/h) velocità massima 195 km/h cambio automatico a 7 rapporti trasmissione anteriore costo di esercizio al km (*) N.D.

consumo medio 19,2 km/litro - 28,6 km/kg capacità di carico da 424 a 1.439 litri comfort ★★★★★ silenziosità ★★★★★ ABS SI ESP SI antislittamento SI (*) percorrenza annua 30.000 km

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PEOPLE

di Alessandro Palumbo

MERCEDES-BENZ SEMPRE PIÙ FLEET I

l 2013 è stato un anno negativo per il mercato auto. Mercedes, al contrario, ha sviluppato un risultato positivo. Ci commenta la performance della sua azienda con riferimento al canale privati e flotte? Nel segmento business, nonostante un mercato generale estremamente complesso, tanti prodotti Mercedes-Benz completamente nuovi come Classe

La crisi economica e i trend socio-culturali hanno avuto una influenza fortissima sulle esigenze e sui conseguenti comportamenti dei clienti aziendali. Ne abbiamo discusso con il Dr Massimiliano Gardoni, responsabile flotte Mercedes-Benz Italia, che ci ha anche presentato i punti salienti della strategia del brand verso il cliente fleet. CLA, completamente rinnovati come Classe E o leader nei rispettivi segmenti come Classe A e Classe B, sono stati accolti con grande entusiasmo dal comparto delle company car. Contestualmente all’offensiva

di prodotto, la creazione di offerte commerciali cucite su misura sulle reali esigenze dei Clienti ci hanno permesso di ottenere risultati positivi, sia in termini di market share che dal punto di vista dei volumi.

A fronte infatti della contrazione del Mercato Totale ed ad una stabilità nel German Premium, la crescita di circa un 8% tra 2012 e 2013 da parte di Mercedes-Benz, possiamo affermare che non è casuale, ma il risultato di una sana strategia di vendita mirata a valorizzare il cliente finale in particolare il Privato e le Piccole e Medie Imprese tralasciando di investire risorse sui canali di vendita cosiddetti PUSH o a minor valore aggiunto e bassa remunerazione. Dall’analisi delle vendite totali alle flotte emerge che più della metà sono realizzate con la carrozzeria berlina. Secondo lei ci dobbiamo aspettare nel prossimo futuro un’avanzata delle altre carrozzerie oppure no? Mercedes-Benz ha la gamma più completa di autovetture sul mercato, presente in ogni segmento con una molteplicità di modelli per rispondere a tutte le esigenze del mercato e proprio per questo motivo siamo in grado di offrire il giusto modello per ogni esigenza. ➔

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PEOPLE

Il mercato delle executive, cioè le vetture premium di medie dimensioni, è per noi fondamentale, ed in tale segmento i nostri modelli berlina e station wagon sono apprezzati in modo equivalente dalla clientela business, in particolare dalle categorie professionali. Proprio a settembre fa il suo debutto la nuova Classe C Station Wagon, una vettura all’avanguardia per i sistemi di sicurezza e molto versatile per le esigenze del nostro target di riferimento. Quali sono i cambiamenti nei comportamenti d’acquisto e di utilizzo del cliente fleet che una Casa automobilistica deve monitorare, e a quali deve rispondere in prima persona? Sempre maggiore attenzione meritano la riduzione di consumi ed emissioni ma soprattutto la necessità di offrire prodotti sempre più all’avanguardia in termini di sicurezza ed efficienza. Fermo restando la priorità di contenere i costi questo segmento di clientela è molto attenta alla qualità del servizio ricevuto dai propri provider che si traduce poi nel medio termine ancora nel risparmio. Da questo punto di vista l’offerta di veicolo e servizi è particolarmente apprezzata. Nel corso degli ultimi anni si sono ampliate le offerte di servizi di assistenza e formule finanziarie mirate a fornire al cliente di questa tipologia non solamente la vettura ma un binomio veicolo servizi capace di dare la certezza di costi mensili e liberarlo dall’incombenza della gestione tecnico/amministrativa delle proprie vetture aziendali. Mercedes ha una gamma che copre molte esigenze di diverse tipologie di driver delle aziende italiane. Quali sono i modelli su cui puntate maggiormente e a quali bisogni rispondono? Il nostro obiettivo è offrire una gamma sempre più completa e un portafoglio di motorizzazioni ampliato all’insegna dell’efficienza e della massima ecocompatibilità, esattamente ciò

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Stella, ambasciatrici di una rivoluzione stilistica e tecnologica che hanno già fatto breccia nel cuore dei Clienti business, fissando inediti standard nei propri segmenti di riferimento.

Massimiliano Gardoni, responsabile flotte Mercedes-Benz Italia

che chiedono i nostri Clienti. Puntiamo molto sul nuovo modello in uscita della Classe C SW, vettura completamente rinnovata e con dispositivi di sicurezza all’avanguardia. Il cliente elettivo è il middle management delle aziende e il mondo delle partite IVA. Persone che hanno bisogno di uno spazio aggiuntivo per potersi spostare. Tanti di loro fanno molti chilometri, e pertanto hanno necessità di una vettura affidabile, confortevole e soprattutto sicura. Per questo motivo rafforzeremo l’offerta eco-friendly, che attualmente incide il 10% sui volumi del gruppo nel segmento flotte. Nel corso del 2014 su CLA, ad esempio, è stata

resa disponibile anche la motorizzazione 180 CDI da 109 CV da affiancare alla 200 CDI, mentre per Classe A e Classe B un nuovo motore 160 CDI: un 1.5 da 90 CV in grado di percorrere fino a 24,4 km/l. Tante novità che ricopriranno un ruolo importante per aumentare la nostra quota nel segmento. Nel cuore della gamma la rinnovata Classe S continua a rappresentare un punto di riferimento per la clientela business, una vera rivoluzione in termini di design, tecnologia e valore. Le altre grandi novità di quest’anno sono la nuova Classe C, berlina e station wagon, unica nel segmento anche diesel/ibrida, e la GLA, il primo Crossover della

Mercedes all’interno della sua offerta pone da sempre particolare attenzione agli allestimenti business dei suoi modelli. Quale è lo stato dell’arte attuale? Sono stati creati una serie di pacchetti ed allestimenti relativi ai diversi modelli dell’intera gamma Mercedes-Benz dedicati alla clientela business e studiati appositamente per le necessità di questo tipo di clientela. In particolare la nuova Classe C che sia in versione berlina che station wagon nasce con la versione BUSINESS che comprende tutti gli equipaggiamenti che rendono ideale l’utilizzo professionale quotidiano: alle dotazioni di base cambio automatico e sensori di parcheggio, all'interfaccia telefonica Bluetooth, alla chiamata di emergenza e servizi MB Connect, Radio CD con touchpad e cerchi in lega, si aggiungono anche il park assist e il navigatore Garmin®MAP PILOT.



di Nicola Desiderio

DRIVE

TOYOTA AURIS TS

HYBRID WAGON L

a Toyota Auris è la proposta compatta del primo costruttore mondiale per l’Europa e fa parte della grande famiglia Corolla, ovvero l’auto più venduta della storia con oltre 40 milioni di unità. Fabbricata a Burnaston, nel Regno Unito, ha un 1,6 litri a benzina da 132 cv (anche con cambio CVT), due diesel (1.4 da 90 cv e 2 litri da 124 cv) e ibrida da 136 cv, sia in variante a 5 porte sia Touring Sports, la prima station wagon full hybrid che è l’oggetto della nostra prova. L’accesso alla gamma è di 14.750 euro per la berlina che monta anche un 1,3 litri da 100 cv. UN TAGLIO CON IL PASSATO L’Auris di seconda generazione è nettamente diversa dalla prima. Lo dicono l’altezza inferiore di 55 mm e lo stile più aggressivo e tagliente che si tramuta in un cx di 0,28-0,29, uno dei migliori valori per una station wagon. I fari allungati, il cofano raccordato con il parabrezza e il profilo ascendente della linea di cintura creano proporzioni dinamiche, esaltate dai particolari tagli laterali sui paraurti. La lunghezza di 4.560 mm – +285 mm rispetto alla 5 porte – è nella media del segmento. La versione Hybrid si riconosce da due particolari: le targhette e lo sfondo blu del logo. LA RAGIONE TROVA SPAZIO La giapponese è altrettanto diversa anche all’interno. In abitabilità si perde un pelo in altezza, ma si guadagnano 20 mm per le

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gambe mentre un sedile guida più basso di 40 mm e il volante meno inclinato di 2 gradi creano un’impostazione nettamente più sportiva, con la plancia alta, impreziosita da pelle con cuciture a vista e al centro lo schermo da 6,1 pollici del sistema infotelematico Touch, disponibile in tre livelli, all’avanguardia per funzioni e connettività. La qualità generale è improntata più alla sostanza che alla forma, mentre convincono ergonomia e utilizzabilità dei piccoli vani. Convincente anche il bagagliaio, tra i migliori della categoria. La capacità (530-

1.658 litri) non risente minimamente della presenza della batteria e le operazioni di carico sono facilitate dalla soglia bassa, protetta da una piastra metallica e a filo con il piano regolabile su due livelli, dal telo che si solleva automaticamente e dal sistema di abbattimento del divano posteriore che trasforma il vano in un biliardo lungo oltre 2 metri, illuminato e dotato di presa di corrente. Mancano però portellone elettrico e sedile passeggero abbattibile. Bene anche la sicurezza, a 5 stelle EuroNCAP: ci sono 7 airbag, VSC con assistenza


DRIVE

per la partenza in salita, fari bi-xeno ad orientamento dinamico con commutazione automatica degli abbaglianti. Per la visibilità ci sono anche il tetto panoramico e la retrocamera. Altrettanto utili per la città il sistema di parcheggio automatico e il sistema di accesso senza chiave. UNO SCHEMA IMBATTIBILE La Toyota Auris condivide con RAV4 e Corolla oltre che con le Lexus CT ed NX la propria piattaforma, con sospensioni posteriori a doppio braccio oscillante per le

versioni più potenti, ibrida compresa. Il baricentro è stato nettamente abbassato, il peso ridotto di 40 kg e la resistenza torsionale accresciuta del 10%. Raffinati tutti i motori in gamma: l’1,6 litri a benzina da 132 cv ha la distribuzione con doppio variatore di fase e alzata oltre ai condotti d’aspirazione a lunghezza variabile mentre i diesel si caratterizzano per l’assenza del volano a doppia massa, a tutto vantaggio di peso, affidabilità e prontezza di risposta. Il tema tecnico principale è però senza dubbio l’ibrido. Il sistema è quello

tipico Toyota da 136 cv, con l’1,8 litri a ciclo Atkinson accoppiato al motore elettrico da 60 kW a 650 Volt e al generatore attraverso il cosiddetto power split device, un meccanismo epicicloidale che sostituisce la trasmissione e si comporta come un cambio a variazione continua. La batteria da 206,1 Volt è al nickel-metal-idruro (Ni-Mh), è composta da 28 celle, raffreddata ad aria e ha una capacità di 1,31 kWh. La sua presenza diminuisce da 50 a 45 i litri del serbatoio, ma l’impatto su abitabilità e bagagliaio è nullo. ➔

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DRIVE

PIACERE DI GUIDA DIVERSO Se pensate che il dinamismo della Toyota Auris sia di facciata vi sbagliate di grosso. La giapponese non dichiara prestazioni da capogiro (175 km/h autolimitati, 0-100 km/h in 11,2 s.), ma sorprende per tenuta e rapidità di inserimento, assistita da uno sterzo preciso e da un reparto sospensioni che, oltre a tenere ben salde le ruote a terra, isola molto bene l’abitacolo dalle sconnessioni. L’ottimo comfort è esaltato dalla silenziosità di marcia che diventa assoluta quando si marcia in elettrico. Per farlo al meglio occorre un piede leggero, pronto a sollevarsi il prima possibile per

recuperare quanta più energia. Quattro le modalità di marcia (Normal, Eco, Power ed EV) per una guida in ogni caso fluida, magari non brillante, ma molto piacevole, ancora di più quando è il momento di fermarsi al benzinaio. I dati dichiarati sono da record (3,7 litri/100 km pari a 85 g/km di CO2), ma in città non sono una chimera e più il traffico è lento, più i benefici dell’ibrido emergono. EVOLUZIONE DELLA SPECIE Diesel o ibrida? Il problema con la Auris non si pone perché il prezzo è lo stesso e ci sono ulteriori vantaggi: la tassa di pos-

TOYOTA AURIS TOURING SPORTS HYBRID 136 CV DATI TECNICI E PER L’IMPIEGO AZIENDALE cilindrata 1.798 cc potenza 136 CV lungh./largh./alt. 4,56 x 1,76 x 1,47 m peso 1.335 - 1465 kg accelerazione 11,2” (da 0 a 100 km/h) velocità massima 175 km/h cambio automatico a variazione continua trasmissione anteriore costo di esercizio al km (*) 0,40

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consumo medio 27 km/litro capacità di carico da 530 a 1.658 litri comfort ★★★★★ silenziosità ★★★★★ ABS SI ESP SI antislittamento SI (*) percorrenza annua 30.000 km

sesso si paga solo sui 73 kW del motore termico e in alcune regioni è abbonata del tutto, inoltre in molte città i parcheggi nelle strisce blu sono gratis, così come l’ingresso nella zona C di Milano e non valgono le limitazione al traffico. I risparmi arrivano anche dai costi di manutenzione: ad esempio l’ibrido non ha un cambio al quale sostituire l’olio e parte della frenata è elettrica dunque dischi e pastiglie durano di più. Infine, il sistema Toyota ha dimostrato un’affidabilità pressoché assoluta e la diffusione crescente di modelli ibridi anche di altri marchi crea le migliori premesse per valori residui elevati.



NEWS ON THE ROAD

di Nicola Desiderio

AUDI A6 ULTRA: TANTO CON POCO L’Audi A6 completa la gamma con la versione Ultra caratterizzata da bassi consumi senza rinunce per le prestazioni grazie al nuovo 2 litri TDI da 190 cv e 400 Nm di coppia, omologato Euro6 dotato di stop&start, recupero dell’energia in frenata e un cambio con rapportatura ottimizzata. Con l’s tronic doppia frizione a 7 rapporti raggiunge 232 km/h, accelera da 0 a 100 km/h in 8,2 secondi e consuma solo 4,4 litri/100 km (pari a 114 g/km di CO2) che significano un’autonomia potenziale di 1.660 km. L’Audi A6 Ultra parte da 44.900 euro ed è disponibile con carrozzeria berlina e Avant e negli allestimenti base, Ambiente e Advanced, anche con i pacchetti Business e Business Plus dedicati alle flotte che offrono un vantaggio cliente rispettivamente del 41% e 54%. La gamma A6 prevede motorizzazioni con potenze da 136 cv a 580 cv con prezzi a partire da 42.100 euro. La virtù di un dirigente. ECOLOGIA ★★★★★ / SICUREZZA ★★★★★ / COMFORT ★★★★★ / CAPACITÀ DI CARICO ★★★★★ / COSTO D’ESERCIZIO ★★★★★

CITROËN C1: PICCOLA E BELLA La nuova Citroën C1 fa ancora parte con Peugeot 108 e Toyota Aygo del magico terzetto di citycar vere. Lunga 3,46 metri, ha stile personale, bagagliaio rispettabile (196-780 litri), un diametro di sterzata di 9,6 metri e il sistema infotelematico Touch Pad con retrocamera e tecnologia Mirror Screen per ritrovare sullo schermo a sfioramento da 7 pollici tutte le app del proprio smartphone. Due i motori 3 cilindri: 1.2 da 82 cv e mille da 68 cv (anche con cambio robotizzato ETG) che nella versione Airdream con stop&start dichiara 3,8 litri/100 km pari a 88 g/km di CO2. Tre gli allestimenti (Live, Feel e Shine) più altre due di lancio (Feel Edition e Shine Edition) con molteplici possibilità di personalizzazione cromatica anche per il tetto in tela delle versioni Airscape. La carrozzeria è a 3 o 5 porte con prezzi a partire da 9.950 euro. Da city rent o car sharing. ECOLOGIA ★★★★★ / SICUREZZA ★★★★★ / COMFORT ★★★★★ / CAPACITÀ DI CARICO ★★★★★ / COSTO D’ESERCIZIO ★★★★★

FIAT PANDA YOUNG: SEMPRE GIOVANE Una Fiat Panda ancora più giovane, di nome e di fatto. Si chiama Panda Young e si rivolge al pubblico più in erba con un allestimento vivace e dotazioni che comprendono clima manuale, ESC con hill assist e My Stream Radio Clarion con amplificatore 50Wx4, vivavoce e le più avanzate forme di connettività. La Panda Young si riconosce per gli adesivi, calotte retrovisori e copricerchi grigi nonché coprimozzo giallo, tinta utilizzata per le cuciture dei rivestimenti interni. Disponibile in 5 tinte per la carrozzeria, la Young può essere personalizzata ulteriormente con il pacchetto ColorYOU (calotte e tetto neri, cristalli posteriori bruniti). L’allestimento Young è a listino per tutte le motorizzazioni (benzina, gasolio, GPL e metano) con potenze da 69 a 85 cv e si aggiunge a Pop, Young, Easy e Lounge. La Fiat Panda parte da 10.710. Grandi flotte e rent-a-car. ECOLOGIA ★★★★★ / SICUREZZA ★★★★★ / COMFORT ★★★★★ / CAPACITÀ DI CARICO ★★★★★ / COSTO D’ESERCIZIO ★★★★★

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FUTURE

HYUNDAI i20: LA SFIDA CONTINUA La Hyundai i20 rappresenta un’ulteriore tappa dell’offensiva del marchio coreano. Progettata, disegnata e sviluppata in Europa, la nuova i20 ha stile dinamico ed è costruita su una piattaforma completamente nuova nello stabilimento turco di Izmit con carrozzeria a 5 porte e nell’inedita variante coupé 3 porte. Lunga 4,03 metri, è più larga e bassa e, grazie al passo di ben 2,57 metri, offre lo spazio per le gambe e bagagliaio (326-1.042 litri) migliori della categoria. Al vertice la dotazione per il comfort che comprende il volante riscaldabile, il tetto panoramico integrale apribile, e gli interni bicolore. Tutti Euro6 e i motori: 1.2 da 75 cv e 84 cv (anche GPL), 1.4 da 100 cv (anche con cambio automatico) e Diesel 3 cilindri 1.1 da 75 cv e 1.4 da 90 cv. Il listino sarà pronto a novembre mentre le prime consegne partiranno da gennaio 2015. Per flotte che guardano lontano. ECOLOGIA ★★★★★ / SICUREZZA ★★★★★ / COMFORT ★★★★★ / CAPACITÀ DI CARICO ★★★★★ / COSTO D’ESERCIZIO ★★★★★

INFINITI Q70: IL LUNGO LA FA AMMIRAGLIA La Infiniti Q70 diventa ancora più ammiraglia con un restyling che ne rinfresca l’aspetto e una gamma che presenta ora anche la versione con carrozzeria allungata di 15 cm (non per l’Italia). Luci e fari a Led, paraurti ridisegnati, qualche cromatura in più e una coda più evidente, la Q70 è stata migliorata nell’insonorizzazione, nella climatizzazione e nelle sospensioni inoltre ha un abitacolo ancora più raffinato e tecnologico, con l’aggiunta alla dotazione di sicurezza dell’Around View Monitor. Le motorizzazioni hanno tutte cambio automatico a 7 rapporti e, oltre ai già noti V6 3.7 a benzina da 320 cv e della ibrida da 364 cv con V6 3.5 ed elettrico, anche con la trazione integrale, ci sarà anche il Diesel 2.1 da 167 cv di origine Mercedes. Il lancio è previsto per dicembre con prezzi a partire da circa 48mila euro. Per il top manager user-chooser. ECOLOGIA ★★★★★ / SICUREZZA ★★★★★ / COMFORT ★★★★★ / CAPACITÀ DI CARICO ★★★★★ / COSTO D’ESERCIZIO ★★★★★

MASERATI QUATTROPORTE ZEGNA LIMITED EDITION: VIVA L’ITALIA Una Maserati Quattroporte ancora più esclusiva, ancora più italiana. È la versione Zegna Limited Edition, che sarà prodotta in soli 100 esemplari destinati a celebrare l’unione di due tra i marchi più rappresentativi del Made in Italy. Si riconosce all’esterno dalla tinta Platinum Silk, dall’aspetto quasi liquido, grazie ai microscopici pigmenti di alluminio in essa contenuti, mentre l’abitacolo è rivestito in pelle e seta nelle tinte Moka e Greige, un incrocio tra le tinte grigio chiaro e sabbia. Dal canto suo, Ermenegildo Zegna ha creato una linea di prodotti e accessori ispirati al Tridente. La Maserati Quattroporte è offerta con un diesel V6 3 litri da 250 o 275 cv e due motori a benzina biturbo progettati e assemblati dalla Ferrari: V6 3 litri da 410 cv (anche con trazione integrale) e V8 3.8 da 530 cv. Il prezzo parte da 98.373 euro. Alta rappresentanza italiana. ECOLOGIA ★★★★★ / SICUREZZA ★★★★★ / COMFORT ★★★★★ / CAPACITÀ DI CARICO ★★★★★ / COSTO D’ESERCIZIO ★★★★★

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NEWS ON THE ROAD

di Nicola Desiderio

MAZDA2: LA PICCOLA COL PICCOLO DIESEL La Mazda2 prepara il suo rilancio con la terza generazione del modello conosciuto in Giappone con il nome di Demio e che dal 2006 ha venduto 2,4 milioni di unità. Lunga 4,06 metri, riprende dalla più grande Mazda3 lo stile e la tecnologia, a partire dal sistema infotelematico MZD Connect ulteriormente migliorato. Analoghe anche la strumentazione raccolta e completata dall’head-up display, e la dotazione di sicurezza racchiusa nel pacchetto i-Activesense che pone la nuova Mazda2 ai vertici della categoria. Tutti da 1,5 litri i motori, con cambio manuale o automatico: un’unità a benzina in più livelli di potenza e un inedito Diesel da 105 cv omologato Euro6 senza dispositivi di post trattamento, con emissioni di CO2 inferiori a 90 g/km, grazie anche al sistema microibrido iEloop basato su supercondensatore. Arriva entro la fine dell’anno. Anche la flotta può essere snob. ECOLOGIA ★★★★★ / SICUREZZA ★★★★★ / COMFORT ★★★★★ / CAPACITÀ DI CARICO ★★★★★ / COSTO D’ESERCIZIO ★★★★★

MERCEDES GLA: COMPATTO E DI LUSSO La Mercedes GLA è il quarto modello compatto della Stella e in 4,42 metri ne rappresenta l’idea di crossover. Offre dunque mobilità anche urbana, con un abitacolo ricco, personalizzabile e spazioso anche per i bagagli (421-1.235 litri) e la protezione dei più moderni sistemi di sicurezza. Tutti Euro6 turbo a iniezione diretta i motori: il diesel di 2,1 litri da 136 cv (4,3 litri/100 km pari a 114 g/km di CO2) o 170 cv e i benzina 1.6 da 154 cv e 2 litri da 211 cv o da 360 cv della micidiale GLA 45 AMG (250 km/h, 0-100 km/h in 4,8 s.) con cambio doppia frizione a 7 rapporti e trazione integrale di serie, non disponibili solo sulle motorizzazioni di base. Si parte da 31.760 euro in tre allestimenti (Executive, Sport e Premium). Riservato ai clienti business il pacchetto Tech (retrocamera, navigator Becker e tempomat) con un vantaggio del 40%. Libero professionale. ECOLOGIA ★★★★★ / SICUREZZA ★★★★★ / COMFORT ★★★★★ / CAPACITÀ DI CARICO ★★★★★ / COSTO D’ESERCIZIO ★★★★★

NISSAN PULSAR: IL RITORNO DEL CLASSICO La Nissan Pulsar segna il ritorno in Europa della casa di Yokohama nel segmento delle compatte abbandonato nel 2006. Basata sulla nuova piattaforma CMF, è lunga 4,38 metri ed è costruita nello stabilimento di Barcellona. Dalle sorelle più recenti la Pulsar eredita stile e tecnologie come fari a Led, sistema di visione perimetrica Around View Monitor, sistema infotelematico NissanConnect e pacchetto di sicurezza Safety Shield che comprende frenata d’emergenza, rilevazione di oggetti in movimento durante le manovre di parcheggio, allerta per l’angolo cieco e il superamento involontario delle linee di demarcazione e altro ancora. Ad ottobre il lancio, con motori tutti turbo: 1.2 da 115 cv (anche con cambio CVT) e il noto Diesel 1.5 da 110 cv. Nel 2015 ci sarà un 1.6 da ben 190 cv. Tre gli allestimenti (Visia, Acenta e Tekna) con listino da 17.900 euro. Per tutti i tipi di flotte. ECOLOGIA ★★★★★ / SICUREZZA ★★★★★ / COMFORT ★★★★★ / CAPACITÀ DI CARICO ★★★★★ / COSTO D’ESERCIZIO ★★★★★

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FUTURE

OPEL CORSA: NUOVA SOPRATTUTTO DENTRO Opel Corsa alla quinta generazione, dopo 32 anni e 12 milioni di unità, con uno stile che prende il meglio di Astra e Adam mantenendo la differente caratterizzazione tra la versione a 3 porte e quella a 5 porte. Basata sulla precedente architettura, la nuova Corsa ha sospensioni, sterzo e piattaforma elettrica nuovi, baricentro più basso e un abitacolo totalmente ridisegnato. Per il comfort ci sono volante, sedili e parabrezza riscaldati oltre all’Advanced Park Assist; per la connettività il già noto sistema IntelliLink su schermo da 7 pollici; per la sicurezza l’Opel Eye legge i segnali, sorveglia la carreggiata, l’angolo cieco, la distanza di sicurezza e governa i fari. Tutti Euro6 i motori: diesel 1.3 da 75 cv o 95 cv e 1.2 e 1.4 a benzina cui si aggiunge il nuovissimo 3 cilindri mille turbo a iniezione diretta da 90 cv o 115 cv. Un classico da noleggio a breve.

ECOLOGIA ★★★★★ / SICUREZZA ★★★★★ / COMFORT ★★★★★ / CAPACITÀ DI CARICO ★★★★★ / COSTO D’ESERCIZIO ★★★★★

PEUGEOT 5008: MONOVOLUME DI VETRO La Peugeot 5008 si rinnova adottando il frontale con i nuovi canoni di stile del marchio, arricchendo la dotazione e limando i consumi. Disponibile in configurazione a 5 e 7 posti, ha un’aerodinamica da riferimento (cx 0,29) e, grazie al tetto panoramico, ha una superficie vetrata totale di 5,77 mq. Da record anche il vano di carico (579-1.754 litri) lungo lungo fino a 2,76 metri abbattendo il sedile passeggero mentre la dotazione di sicurezza si arricchisce del Distance Alert. I motori a benzina sono l’1.6 da 120 cv, turbo da 155 cv (163 cv con cambio automatico) mentre per i diesel ci sono il 2 litri da 150 cv (163 cv con l’automatico) e diesel 1.6 da 115 cv che nella versione eHDi con cambio robotizzato consuma 4,2 litri/100 km pari a 109 g/km di CO2. Parte da 23.220 euro euro negli allestimenti Access, Active e Allure più Business e Mix omologata N1. Per noleggio airport e rappresentanti. ECOLOGIA ★★★★★ / SICUREZZA ★★★★★ / COMFORT ★★★★★ / CAPACITÀ DI CARICO ★★★★★ / COSTO D’ESERCIZIO ★★★★★

RENAULT CAPTUR PROJECT RUNAWAY: TALENT CROSSOVER La Renault Captur completa la propria gamma con la versione Project Runaway, a tiratura limitata, e l’accoppiata tra il diesel 1.5 da 90 cv con il cambio doppia frizione EDC a 6 rapporti, prima disponibile come unica opzione solo con l’1,2 litri a benzina turbo da 120 cv. Nata dalla collaborazione con l’omonimo programma televisivo, la Project Runaway ha di serie il bicolore Marrakech, uno dei 18 disponibili tra le livree Be Style, cerchi da 17”, retrovisori elettrici ripiegabili, cassetto Easy Life da 11 litri, sedili con rivestimento bicolore sfoderabili, retrocamera ed Extended Grip che migliora la trazione sui fondi scivolosi. La gamma Renault Captur comprende anche il 3 cilindri 900 turbo da 90 cv e un listino articolato in tre allestimenti (Wave, Live e Energy R-Link, anche con omologazione N1) con prezzi a partire da 16.450 euro. Da flotta femminile e metropolitana. ECOLOGIA ★★★★★ / SICUREZZA ★★★★★ / COMFORT ★★★★★ / CAPACITÀ DI CARICO ★★★★★ / COSTO D’ESERCIZIO ★★★★★

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FUTURE

SEAT LEON X-PERIENCE: LO SPAZIO SI ALZA La Seat Leon alza la posta, anzi le ruote e, arricchisce ulteriormente la propria offerta con la variante XPerience a trazione integrale con carrozzeria station wagon, mantenendo inalterata la capacità di carico (587-1.472 litri), ma con assetto rialzato di 15 mm e un look più orientato al fuoristrada. Analoga a quella delle altre varianti è la dotazione di sicurezza che comprende Lane Keeping Assist, Front Assist, ACC, frenata automatica in città ed ESP che previene le collisioni multiple e ha le funzioni di bloccaggio elettronico EDS e XDS. La gamma motori ha al vertice l’1.8 TSI da 180 cv e il 2 litri TDI da 184 cv, entrambi con cambio DSG doppia frizione di serie, a fianco della versione da 150 cv e dell’1.6 da 110 cv che consuma 4,8 litri/100 km pari a 125 g/km di CO2. L’arrivo della Seat Leon X-Perience è previsto a gennaio. Piccole flotte e noleggio pedemontano. ECOLOGIA ★★★★★ / SICUREZZA ★★★★★ / COMFORT ★★★★★ / CAPACITÀ DI CARICO ★★★★★ / COSTO D’ESERCIZIO ★★★★★

SUZUKI SWIFT: IL DIVERTIMENTO È COMPRESO La Suzuki Swift è il cavallo di battaglia di Hamamatsu e da qualche tempo ha in gamma gli allestimenti B-Easy, B-Cool, Bi-Color e B-Top per risultare ancora più appetibile. Di serie per tutte l’ESP con Hill Start control, 7 airbag e climatizzatore manuale. La B-Easy aggiunge impianto audio con presa USB e volante regolabile in altezza, la B-Cool e BiColor hanno in più cerchi da 16”, clima automatico e fari diurni a Led mentre la B-Top integra navigatore, vivavoce Bluetooth, cruise control, accesso e avviamento senza chiave, volante regolabile in altezza e profondità, 4 freni a disco e luci ad accensione automatica. Invariati i motori: 1.2 a benzina da 92 cv (anche con cambio automatico a 4 rapporti o 4x4) e 1.3 a gasolio da 75 cv oltre all’1.6 da 136 cv della Sport (195 km/h, 0-100 km/h in 8,7 s.). Il listino parte da 12.100 euro. Breve per dimensione e attitudine. ECOLOGIA ★★★★★ / SICUREZZA ★★★★★ / COMFORT ★★★★★ / CAPACITÀ DI CARICO ★★★★★ / COSTO D’ESERCIZIO ★★★★★

VOLKSWAGEN PASSAT: UN’OTTAVA DI NOTA La Volkswagen di ottava generazione vuole confermarsi regina del suo segmento dopo 41 anni e 22 milioni di unità prodotte. Lunga come l’attuale 4,78 metri, è più dinamica nello stile, più leggera di 85 kg eppure più efficiente fino al 20% e più spaziosa con un bagagliaio da record (650-1.747 litri per la Variant). Ai vertici assoluti la sicurezza con le novità delle luci di stop “clic-clac” e dell’Emergency Assist che, in caso di malore del guidatore, accosta la vettura arrestandola, inserisce l’hazard e chiama i soccorsi. Tutti a 4 cilindri ed Euro6 i motori con potenze da 120 cv a 280 cv, tra cui l’inedito diesel 2 litri biturbo da 240 cv con cambio DSG e trazione integrale e la ibrida plugin (1,5 litri/100 km pari a 35 g/km di CO2). Da 28.200 euro negli allestimenti Comfortline, Trendline e Highline più il Businessline dedicato alle flotte. La più amata dai noleggiatori. ECOLOGIA ★★★★★ / SICUREZZA ★★★★★ / COMFORT ★★★★★ / CAPACITÀ DI CARICO ★★★★★ / COSTO D’ESERCIZIO ★★★★★

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A TUTTO GAS P

assa per le flotte la mobilità del futuro che secondo l'opinione prevalente sarà in larga parte elettrica. La gestione centralizzata e le tecniche del fleet management possono concorrere ad aggirare gli ostacoli della propulsione a batterie, rappresentati soprattutto - allo stato della tecnologia - dai lunghi tempi di ricarica e dalla scarsa autonomia. Ma l'attesa del futuro a emissioni zero non deve costituire un alibi per il presente che già offre, anche nell'ottica delle vetture aziendali, delle alternative collaudate ed evolute, capaci di coniugare il rispetto dell'ambiente con il contenimento dei costi di gestione. Stiamo parlando dell'alimentazione a gas, in cui per lunga tradizione l'industria italiana vanta un'indiscussa leadership mondiale nella progettazione e produzione d'impianti bi-fuel. Guardati a lungo con diffidenza ingiusti-

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ficata ma non del tutto svanita, i moderni impianti a metano e Gpl sono frutto di un'evoluzione che ha progressivamente annullato il gap di affidabilità, sicurezza e prestazioni nei confronti dei motori convenzionali. Lo conferma Marco Mauri, amministratore delegato di Dekra Italia al quale abbiamo chiesto un parere autorevole e indipendente, ma anche documentato sulla scorta dell'enorme database accumulato in quasi vent'anni di capillare attività nel campo della revisione e dell'assistenza. Il nostro interlocutore ha confermato che i problemi registrati in passato - dalle tipiche "sofferenze" del Gpl in fase di avviamento ai problemi di lubrificazione delle sedi valvole che risentivano dell'impiego di combustibili molto secchi - sono ormai solo un ricordo. L'evoluzione tecnologica che ha fatto cadere molte preclusioni - anche legislative - come il divieto di parcheggio delle auto a Gpl nelle rimesse

interrate, adesso consentito seppur solo fino al primo piano sotterraneo. A livello di prestazioni, la perdita di potenza del Gpl rispetto alla benzina, un tempo nell'ordine del 10%, si è ora ridotta a un impercettibile 2-3% grazie soprattutto all'iniezione sequenziale di tipo fasato, mentre nel caso del metano la differenza di prestazioni resta elevata (tra il 10 e il 12%), anche se il divario risente positivamente della diffusione dei motori turbo. Sicuramente - sottolineano alla Dekra - è sempre consigliabile seguire alcuni accorgimenti, suggeriti soprattutto dall'impiego saltuario e frazionato dei componenti dedicati all'alimentazione a benzina: meglio percorrere ogni tanto qualche chilometro con questo carburante - se il sistema di bordo consente la commutazione volontaria - per evitate che gli iniettori e la pompa rischino di bloccarsi a causa dei residui che si depositano sul fondo del serbatoio della benzina.


di Giampiero Bottino

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Per lo stesso motivo è consigliabile non aspettare che si accenda la spia della riserva, ma rabboccare la super ogni volta che il livello scende a un quarto del pieno. Un'ulteriore avvertenza è di non spegnere subito il motore dopo una lunga "tirata" a gas per lasciare all'olio il tempo di fare il suo lavoro, annullando gli effetti della relativa "secchezza" del carburante. Per quanto riguarda la manutenzione, le rilevazioni Dekra non evidenziano né differenze significative rispetto alle alimentazioni convenzionali, né vantaggi particolari di un gas nei confronti dell'altro. A divergere significativamente sono semmai le tempistiche previste dalla normativa e ispirate a ovvie ragioni di sicurezza. Fatti salvi i normali controlli visivi per individuare eventuali danni o problemi di corrosione, i serbatoi del Gpl devono essere verificati nel decimo anno dalla data di collaudo se l'impianto è after market o da quella d'immatricolazione dell'auto nel caso di omologazione in Fase 2, cioè di un impianto installato direttamente dal costruttore. Per le bombole del metano la revisione tecnica deve essere effettuata ogni 5 anni per quelle rispondenti alle norme nazionali e ogni 4 anni per quelle rispondenti al regolamento ECE ONU n°110, tra le quali figurano quelle del più moderno Tipo IV, molto leggere grazie alla costruzione in materiali compositi che escludono l'impiego di qualsiasi metallo. ➔

I serbatoi del metano della Mercedes B 200 NGD, collocati sotto il pavimento

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Una scadenza, quest'ultima, messa in discussione da una circolare del 4 agosto scorso che ne ha decretato la sospensione in attesa di una decisione comunitaria sulla proposta di nuove procedure di verifica per queste bombole avanzata dall'ente di controllo tedesco. L'evoluzione tecnologica che ha caratterizzato i sistemi di alimentazione a gas è stata così significativa e convincente da convertire persino i costruttori premium - particolarmente attivi sul mercato flotte - a prendere in considerazione questi carburanti finora snobbati da chi si rivolge alla clientela più sofisticata ed esigente. Merito anche della crescente diffusione (ed efficienza) dei motori turbo, che in versione bi-fuel minimizzano il gap prestazionale del metano nei confronti della benzina. Proprio il gas naturale, storica scommessa Fiat nonostante la non sempre facile reperibilità del carburante sul nostro mercato, è stato scelto da Audi per l'A3 Sportback g-tron, la compatta a 5 porte che nella versione a gas spinta dal motore 1.4 Tfsi da 110 cv combina il risparmio e il rispetto dell'ambiente con le prestazioni brillanti alle quali i clienti della casa dei quattro anelli non sono disposti a rinunciare. Tutto per un listino che parte da 25.650 euro. Che il gruppo VW - la cui marca regina già propone il metano su Golf, Passat e Touran - abbia fiducia in questo carburante lo conferma in un'altra fascia di mercato la Skoda che ha recentemente lanciato l'Octavia G-Tec 1.4 Tsi da 110 cv berlina e station wagon, che affianca la piccola Citigo garantendo spazio e abitabilità assieme a più di 1.300 km di autonomia (di cui oltre 400 a gas) e a emissioni di CO2 di soli 97 g/km. Prezzo a partire da 22.780 euro, che diventano 22.960 nel caso della wagon. Tornando al settore premium, la

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IL POTERE CALORIFICO DEI CARBURANTI • • • • • • • • •

Gas di petrolio liquefatto (GPL) Benzina per auto Combustibile per aviogetti Gasolio (leggero) Petrolio grezzo Olio combustibile Gas naturale Carbone di legna Litantrace

12,8 12,2 12,1 11,9 11,6 11,4 9,7 8,7 8,6

kWh/kg kWh/kg kWh/kg kWh/kg kWh/kg kWh/kg kWh/m3 kWh/kg kWh/kg

Fonte: Dekra Italia

LE BOMBOLE PER IL METANO (NORMATIVA ISO 11439/REGOLAMENTO ECE R110) • CNG tipo I: in metallo. • CNG tipo II: anima interna metallica, parzialmente rinforzata con filamento continuo di fibra, impregnato con resina. • CNG tipo III: anima interna metallica, totalmente rinforzata con filamento continuo di fibra, impregnato con resina. • CNG tipo IV: anima interna non metallica, totalmente rinforzata con filamento continuo di fibra, impregnato con resina. Fonte: Dekra Italia

Mercedes utilizza il gas naturale sia tra le compatte, con la Classe B 200 Ngd con il 2.0 da 156 cv che costa 31.140 euro, sia su una tipica auto manageriale come la Classe E200 Ngd che dispone dello stesso motore ma ha un listino che parte da 49.450 euro. Ben più ricca l'offerta di vetture a Gpl, alla quale concorrono marchi come Citroën, Ford, Hyundai, Mitsubishi, Nissan, Peugeot, Renault (anche con Dacia) e Subaru. Senza contare Fiat e Opel che giocano in entrambi i campi, anche con modelli - come la sempiterna Panda (ma anche 500L e Lancia Ypsilon) del gruppo italiano o la monovolume Zafira del mar-

chio tedesco - disponibili in tutte e due le varianti. In questo settore l'innovazione più recente, particolarmente significativa dal punto di vista dei risultati, è il frutto di una tecnologia tutta italiana che, sviluppata dalla Brc di Cherasco in collaborazione con la filiale nazionale della coreana Kia, ha da poco portato sul mercato lo Sportage Eco Gpl+, successivamente affiancato dall'analoga versione della monovolume compatta Soul. Per la prima volta, infatti, è stato convertito per l'impiego a Gpl un motore a iniezione diretta di benzina. Una sfida tecnologica impegnativa che ha prodotto risultati importanti: nell'impiego a gas l'iniezione diretta, pur mantenendo invariati i valori di potenza e di coppia, ha consentito di ridurre di 50 volte il particolato e del 10% le emissioni di CO2, tagliando considerevolmente anche quelle di idrocarburi incombusti e ossidi di azoto in fase di avviamento a freddo. La vettura è poi in grado di ripartire a Gpl, se questa era la modalità in uso al momento dello spegnimento del motore. Nella versione Eco Gpl+, disponibile solo a due ruote motrici, lo Sportage 1.6 da 135 cv viene offerto allo stesso prezzo del diesel, e quindi con un listino che parte da 22.750 euro. Stessa politica, ma con partenza da 21.000 euro, per la corrispondente declinazione della Soul.



di Alberto Motti

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CITROËN CACTUS MORBIDA MULTISPAZIO C

itroën torna a innovare, rilanciando quella caratteristica che le appartiene dai tempi della Traction avant. Oggi, con la Cactus, nome quanto mai “spinoso”, ha realizzato un’auto morbida: gli Airbump, i “cuscini” che corrono lungo le fiancate e sui paraurti sono una sorta di uovo di Colombo, in grado di proteggere l’auto dalle miriadi di micro urti in grado di invecchiare, se non rovinare, precocemente la carrozzeria. Inoltre, sono un elemento estetico fortemente distintivo, disponibile in quattro diverse tinte, liberamente combinabili con i dieci colori offerti per la carrozzeria. Gli Airbump sono rivestimenti realizzati in TPU (poliuretano termoplastico) che integrano capsule d’aria, studiati per attutire gli urti. Ma l’innovazione non è solamente esterna: con l’intento di guadagnare spazio nell’abitacolo, gli ingegneri francesi hanno spostato l’airbag di destra (più ampio di quello del guidatore) nel soffitto, consentendo così la realizzazione

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A dispetto del nome “spinoso” l’innovativa Citroën Cactus è imbottita all’esterno con cuscini ad aria in grado di proteggerla dai piccoli urti. Motori benzina e diesel da 75 a 110 Cv per consumi dichiarati da record. A partire da 14.950 euro. di una plancia più semplice, lineare e meno invasiva nei confronti del passeggero, che dispone anche di un cassetto di maggiori dimensioni. Alla pulizia della linea della plancia contribuisce poi la quasi totale eliminazione dei tasti, sostituiti da un touch screen da 7 pollici in grado di rag-

gruppare le principali funzioni dell’auto (climatizzazione, multimedialità, navigazione, impostazioni, telefono, connettività e servizi di assistenza alla guida). Anche il tradizionale quadro strumenti di fronte al guidatore è stato sostituito da un display digitale. Infine, più un ritorno che un’innova-

zione, i sedili anteriori ispirati ai sofà che regalano quindi l’impressione di un unico divano (ma restano due distinti sedili). Effetto che si esalta con il cambio pilotato ETG (una trasmissione meccanica elettroattuata), la cui interfaccia è composta da tre pulsanti in plancia, D, R e N (drive, retro e folle).


DRIVE

Per quelle purtroppo troppo poche volte che ci si trova su strade divertenti dove si vorrebbe utilizzare manualmente il cambio, sono disponibili le palette al volante. I passeggeri posteriori dispongono dello stesso spazio disponibile sulla C4 tradizionale, con la quale la Cactus condivide il passo, pur essendo più corta. Il vano di carico arriva a 358 litri, misura di tutto rispetto, anche considerando che questa multispazio è lunga 416 cm, contro i 433 della C4. La Cactus può essere equipaggiata con un grande tetto panoramico in cristallo studiato per proteggere dai raggi UV, tanto efficace che non è stato necessario aggiungere una tendina, risparmiando 6 kg.

a gasolio più parca questo si traduce in una percorrenza media dichiarata pari a 29,4 km/l, cioè solo 87 grammi di CO2 emessa ogni km. I motori che equipaggiano la Cactus hanno potenze comprese tra i 75 e i 110 Cv. Il più parco in assoluto è il diesel Euro6 da 100 Cv 1.6 BlueHDi 100 con start&stop, seguito dall’altro 1.6, sempre a gasolio, l’e-HDI 92 accoppiato al cambio automatizzato a sei rapporti ETG6; per lui percorrenze nell’ordine dei 28,6 km/l. A

benzina è disponibile il tre cilindri PureTech 1.2, declinato nelle potenze 75 e 82 Cv. Con il cambio manuale a 5 rapporti hanno entrambi una percorrenza media di 21,7 km/l. La versione da 82 Cv è disponibile anche con start&Stop e cambio ETG (in questo caso a 5 rapporti), qui i consumi scendono a 23,3 km/l. Il tre cilindri è disponibile anche in versione turbocompressa da 110 Cv, solo con S&S e cambio manuale. Il piacere di guida non comporta un eccessivo aumento dei consumi, appena

superiore a quello delle versioni aspirate: la percorrenza media è di 21,3 km/l. I prezzi della Cactus partono dai 14.950 euro chiavi in mano della 1.2 75 Cv in allestimento Live per arrivare ai 21.750 euro della 1.6 e-HDi92 ETG6 con allestimento Shine, il più lussuoso. Tra l’allestimento base Live e il top di gamma Shine si posiziona l’intermedio Feel, che abbinato alla motorizzazione 1.6 BlueHDi con cambio manuale – probabilmente la configurazione più richiesta – costa 19.750 euro.

L’ultima zona, dopo esterni e abitacolo, su cui si sono concentrati i tecnici Citroën è idealmente sotto il cofano. Idealmente, perché l’assunto di partenza è stato che per consumare meno occorre utilizzare efficienti motori di piccola cilindrata. Ma per poter utilizzare motori compatti è necessario risparmiare sul peso. Per questo, a partire dai 6 kg risparmiati con (o meglio… senza) la tendina e lavorando su numerosissime componenti, si è arrivati a un’auto che pesa 200 kg in meno rispetto alla C4 tradizionale: nella versione

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di Nicola Desiderio

OPEL ASTRA SPORTS TOURER

L’

Opel Astra Sports Tourer è la capostipite delle station wagon compatte e fa parte di una gamma ampissima, che comprende altre tre tipologie di carrozzeria (5 porte, GTC coupé 3 porte e berlina 4 porte), motori da 100 a 280 cv a benzina, GPL e gasolio tra cui il nuovo 1,6 litri da 110 cv e 136 cv, quest’ultimo oggetto della nostra prova. Numerosi anche gli allestimenti: Ecotec, Elective, Cosmo e BiTurbo (specifico per l’omonima motorizzazione Diesel) cui si aggiungono il Business, dedicato alle aziende di noleggio e il Professional con omologazione N1. Parte da 18.050 euro. UNA FACCIA CONOSCIUTA L’Astra di terza generazione ha debuttato nel 2009 e già alla fine del 2012 ha beneficiato del restyling di metà vita, ma dalla primavera scorsa ha fatto coincidere l’arrivo di nuovi motori con lievi aggiornamenti estetici a paraurti, qualche cromatura in più e gruppi

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ottici con grafica interna più hi-tech. Con 4,7 metri, è la più lunga della sua categoria – una caratteristica di tutte le auto del Fulmine – e il suo stile, nonostante il passare degli anni e l’arrivo di nuove e vecchie concorrenti, si mantiene gradevole, elegante e sportiveggiante allo stesso tempo. SPAZIO RAZIONALE E BEN CONNESSO L’abitacolo dell’Astra è cambiato poco. Illuminato in modo sofisticato, è pratico, offre un buono spazio e ora è realizzato con materiali diversi e combinazioni cromatiche più numerose. Avvolgente la plancia, con tanti pulsanti e la strumentazione semplice e chiara e il display centrale monocromatico. Sportiva l’impostazione di guida, con sedili certificati AGR, l’associazione dei medici ortopedici tedeschi, e rivestiti in nanofibra idrorepellente e antigermi. La vera novità sta al centro ed è il sistema IntelliLink dotato di schermo da 7 pollici decisamente più chiaro e definito

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del passato, ma soprattutto di una grafica al passo con i tempi, insieme a funzionalità avanzate quali i comandi vocali, la lettura degli sms e altro ancora. Aggiornato l’Opel Eye che, grazie a una telecamera e a un sensore radar riconosce i cartelli stradali, controlla la distanza di sicurezza, regola automaticamente la velocità con il cruise control adattativo, evita il superamento accidentale delle linee di demarcazione e governa i fari adattandone potenza e direzione in base alla situazione di guida. Per facilitare la vita in città ci sono anche l’hill start assist, il sistema che misura se lo spazio per parcheggiare è sufficiente e la retrocamera. Il vano bagagli è capiente (da 500 a 1.550 litri) e ben fatto, con la soglia ben protetta e a filo del vano, il piano regolabile in altezza, i pulsanti che consentono di abbattere le porzioni 60/40 dello schienale e ora anche un pratico sistema che solleva automaticamente il telo copribagagli. ➔


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CONNESSIONE DEL GASOLIO La station wagon di Rüsselsheim riceve ulteriore linfa per tutta la propria gamma con il nuovo Diesel 1,6 litri e per l’occasione si dà una lieve rinfrescata introducendo una telematica di bordo più avanzata per aumentare ulteriormente i contenuti di un’auto che per tecnologia e comfort non è seconda a nessuna.

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A richiesta si può avere il sofisticato sistema di ripartizione del carico con paratie e ganci scorrevoli all’interno di rotaie e – esclusiva Opel – il FlexFix, il portabici che scompare nel paraurti posteriore con capacità fino a 4 biciclette. OMOLOGAZIONE EURO 6 IN TRAPPOLA L’Astra nasce sulla piattaforma Delta II di General Motors e la principale particolarità del suo autotelaio sono le originali sospensioni posteriori ad assale torcente con parallelogramma di Watt trasversale. La gamma motori prevede un 1,4 litri a benzina aspirato da 100 cv o turbo da 120 cv e 140 cv, anche GPL o con cambio automatico. Non disponibile sulla Sport Tourer il nuovo 1.6 turbo a iniezione diretta da 170 cv mentre la specialissima OPC 2 litri da 280 cv (250 km/h, 0-100 km/h in 6 s.) è solo con carrozzeria coupé 3 porte. Per i diesel al vertice troviamo il 2 litri biturbo da 195 cv, seguito dal monoturbo da 165 cv (prova sul numero 42 di CarFleet) e dal nuovo 1,6 litri in alluminio da 110 o 136 cv (oggetto della nostra prova) che affianca il preesistente 1,7 litri da 110 cv o 130 cv rispetto al quale è più efficiente dal 13 al 19%. Il nuovo 4 cilindri Euro6 è stato progettato a Torino presso il centro GM Powertrain e rispetto alla versione montata sulla Zafira (numero 54 di CarFleet) non utilizza il filtro SCR con additivo per abbattere le emissioni di ossido d’azoto bensì la cosiddetta trappola LNT

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(Lean NOx Trap). È il diesel più potente della categoria ed è altrettanto nuovo il suo cambio manuale a 6 rapporti. COMFORT, PRESTAZIONI ED EFFICIENZA Che l’Astra fosse una gran viaggiatrice si sapeva, ma con il nuovo diesel guadagna parecchi punti per la silenziosità, ora davvero rimarchevole, aggiungendosi all’esemplare isolamento offerto dalle sospensioni, soprattutto in presenza del sistema FlexRide, che adatta su tre livelli di intervento (Normal, Tour e Sport) ammortizzatori, sterzo, risposta del motore e persino l’illuminazione interna. Il nuovo millesei taglia i consumi (3,9 litri/100 km pari a 104 g/km), anche grazie a uno stop&start puntuale quanto discreto, allo stesso tempo aggiunge prestazioni (200 km/h, 0-100 km/h in 10,3 s.) e qualità

nella marcia: è infatti elastico, disponibile e con un bel tiro anche con le marce alte. Sensibilmente migliorata la manovrabilità del cambio, mentre di ottimo livello rimane il comportamento stradale con risposte precise e omogenee e, in definitiva, una guida veloce, piacevole e sicura. LE CARTUCCE GIUSTE L’Opel Astra è stata per molti anni la leader tra le station wagon compatte, segmento tra i più importanti per le flotte, e il nuovo motore, pienamente in linea con le tendenze del mercato, ne rilancia le azioni di fronte a una concorrenza sempre più ampia e attrezzata. Ci sono più sicurezza, ancora più tecnologia, ma soprattutto più efficienza e costi d’esercizio inferiori, inoltre il comfort è ancora più elevato e guidarla rimane un piacere.

OPEL ASTRA SPORTS TOURER 1.6 CDTI COSMO 136 CV DATI TECNICI E PER L’IMPIEGO AZIENDALE cilindrata 1.598 cc potenza 136 CV lungh./largh./alt. 4,70 x 1,81 x 1,53 m peso 1.318 - 1560 kg accelerazione 10,3” (da 0 a 100 km/h) velocità massima 200 km/h cambio manuale a 6 rapporti trasmissione anteriore costo di esercizio al km (*) N.D.

consumo medio 25,6 km/litro capacità di carico da 500 a 1.550 litri comfort ★★★★★ silenziosità ★★★★★ ABS SI ESP SI antislittamento SI (*) percorrenza annua 30.000 km



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NISSAN X-TRAIL Il Suv compatto giapponese si allontana dal mondo dei fuoristrada e si avvicina sempre di più al Qashqai per stile e caratteristiche pur mantenendo immagine e connotazione specifiche. Nettamente più spaziosa e raffinata all’interno, è offerta con un solo motore piccolo ma potente, che guarda soprattutto ai costi di gestione.

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di Nicola Desiderio

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EFFETTO CROSSOVER O

La Nissan X-Trail arriva alla terza generazione diventando sempre più crossover e, senza abbandonare l’impostazione da Suv, diventa più automobile. Basata sulla nuova piattaforma CMF dell’alleanza Renault-Nissan, è venduta negli USA come Rogue, pesa 90 kg in meno, è più efficiente del 18% e offre un abitacolo più spazioso e raffinato in configurazione a 5 o 7 posti con contenuti di sicurezza al vertice della categoria. Dotata per il momento del solo Diesel 1.6 da 130 cv con trazione anteriore (anche con cambio CVT) o integrale, la nuova X-Trail è offerta in 4 allestimenti (Visia, Acenta, Acenta Premium e Tekna) a partire da 27.500 euro. STRIZZA L’OCCHIO ALLA SORELLA La nuova X-Trail è lunga praticamente quanto la precedente (4.643 mm, +17), è più larga di 30 mm e più bassa di 5 mm, ma cresce nel passo fino a 2.706 mm (+76). A nuove proporzioni corrispondono linee meno squadrate e nuovi stilemi ripresi dalla Qashqai, come la calandra cromata a V che prosegue idealmente lungo

le nervature sul cofano. Ripreso dalla serie precedente il montante posteriore mentre in coda i gruppi ottici diventano orizzontali con lente trasparente. In questo modo la X-Trail diventa più dinamica e accattivante, senza perdere tuttavia quell’imponenza che la distingue a prima vista dalla sorella crossover. ABITACOLO RICCO E FLESSIBILE Il salto generazionale è visibile anche nell’abitacolo, disponibile in configurazione a 5 o 7 posti. La seconda fila di sedili ha le due porzioni 60/40 con gli schienali regolabili in inclinazione e traslabili longitudinalmente così da modulare al meglio lo spazio per i passeggeri e i bagagli per i quali ci sono da 550 a 1.700 litri. A richiesta c’è il portellone elettrico mentre interessante è il sistema con doppio fondo le cui paratie possono essere utilizzate per ripartire il vano. Ottime l’abitabilità e l’accessibilità, grazie alle portiere posteriori che si aprono quasi ad angolo retto. La plancia ha un doppio profilo avvolgente con la strumentazione dotata di due strumenti analogici e un raffi-

nato display multifunzione centrale da 5pollici. Al centro c’è lo schermo a sfioramento da 7 pollici del Nissan Connect dotato di funzioni avanzate di Google come Send-to-Car, che consente di impostare la destinazione a casa trovandola già pronta in auto. La climatizzazione ha anche le bocchette posteriori e due feritoie in corrispondenza del portabicchieri sul tunnel, per tenere fresche bottiglie e lattine. Plastiche opache, in nero lucido e finiture metalliche danno all’abitacolo un aspetto raffinato e accogliente, ancora più ricco con la pelle cucita a contrasto e l’allestimento bicolore. All’avanguardia la dotazione di sicurezza racchiusa nel pacchetto Safety Shield con sistemi di allerta e frenata automatica, sorveglianza dell’angolo cieco, del superamento accidentale della linea di mezzeria e poi ancora per leggere i segnali stradali e capire se il guidatore è stanco. Arriva anche qui il sistema di visione perimetrico Around View Monitor che, attraverso le immagini delle 4 telecamere grandangolari, ricostruisce lo scenario che si presenta intorno alla vettura. ➔

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TANTI MODULI, UN SOLO MOTORE La Nissan X-Trail è una delle prime auto a sfruttare la nuova piattaforma modulare CMF (Common Module Platform) che, grazie alla scocca composta al 49% di acciai ad altissima resistenza e al portellone in materiale plastico, consente di abbattere il peso di 90 kg. Il motore è il noto 1.6 litri a gasolio da 130 cv omologato Euro5 con stop&start, distribuzione bialbero 16 valvole e sistema EGR a bassa pressione. Il sistema di trazione integrale è basato su un giunto centrale multidisco elettromagnetico a controllo elettronico. Tre le modalità: 2WD per marciare a trazione anteriore, Auto per trasferire fino al 50% della coppia al retrotreno fino a 80 km/h, Lock per bloccare il giunto fino a 40 km/h sui fondi più scivolosi. La versione a trazione anteriore è disponibile anche con la trasmissione CVT a variazione continua la

cui particolarità è di simulare le cambiate di un automatico tradizionale quando si chiedono le massime prestazioni. In arrivo nel 2015 un 1,6 litri a benzina turbo a iniezione diretta da 163 cv. VIAGGIARE DA AUTOMOBILE La nuova X-Trail è più automobile soprattutto su strada. Silenziosa e facile da guidare, la giapponese dondola molto meno in curva e sa filtrare le sconnessioni. Il diesel 1.6 dichiara buone prestazioni (186 km/h, 0-100 km/h in 11 s.) e spinge bene i suoi 16 quintali di massa, ma meglio tenerlo sopra i 1.750 giri/min dove comincia a offrire i suoi 320 Nm di coppia e mostra la sua brillantezza risultando alla fine davvero parco nei consumi, spesso non distante dal dato dichiarato di 5,3 litri/100 km pari a 139 g/km CO2. Discreta la manovrabilità del cambio e buona anche la

mobilità fuori dai nastri d’asfalto, grazie all’altezza da terra di 21 cm, all’adattabilità della trazione integrale e all’assistenza dell’elettronica sia per partire in salita sia per affrontare le discese più ripide e insidiose. L’ALTO GRADIMENTO DEI SUV La questione Suv e flotte è controversa, ma la nuova X-Trail ha il potenziale per entrare nelle politiche di acquisto di molte aziende perché in dimensioni non troppo abbondanti offre tecnologia all’avanguardia per sicurezza e comfort, un abitacolo ampio e appagante e soprattutto costi di esercizio ridotti grazie al diesel di 1,6 litri. Può costituire dunque un gradito fringe benefit per il quadro con famiglia e anche far parte di una flotta in località montane, dove stile, spazio e mobilità sono le caratteristiche più ricercate.

NISSAN X-TRAIL 1.6 dCi ACENTA 130 CV DATI TECNICI E PER L’IMPIEGO AZIENDALE cilindrata 1.598 cc potenza 130 CV lungh./largh./alt. 4,64 x 1,82 x 1,69 m peso 1.580 - 1610 kg accelerazione 11” (da 0 a 100 km/h) velocità massima 186 km/h cambio manuale a 6 rapporti trasmissione integrale costo di esercizio al km (*) N.D.

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consumo medio 18,9 km/litro capacità di carico da 550 a 1.700 litri comfort ★★★★★ silenziosità ★★★★★ ABS SI ESP SI antislittamento SI (*) percorrenza annua 30.000 km



FUTURE

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a lotta per accaparrarsi l’equipaggiamento delle automobili sempre più connesse si svolge essenzialmente, neanche a dirlo, tra Apple e Android. A Cupertino e Mountain View la diffusione di applicazioni mobili e servizi cloud dentro l'abitacolo fa gola, eccome: la completa interoperabilità fra dispositivi mobili e computer di bordo sarà una caratteristica sempre più importante per le vetture del prossimo futuro. Non solo: stando ai progetti pilota promossi da Mercedes-Benz e Daimler AG di cui parliamo a pagina 57, negli anni a venire il tempo trascorso in auto sarà sempre meno legato al concetto di “guida” e si aprirà a un nuovo modo di fruire l’espe-

di Francesca Carli

rienza automobilistica. Quando le auto si guideranno completamente da sole, a bordo ci sarà spazio (e tempo) per usufruire appieno dei più innovativi servizi di infotainment… in attesa di essere condotti a destinazione! Dal canto loro, le case automobilistiche sono chiamate a creare strette collaborazioni con i colossi della tecnologia: solo in questo modo potranno stare al passo con le costanti innovazioni a cui l'industria del mobile e del computing ci ha ormai abituato. Cos’è la Open Automotive Alliance Siamo nell’era della cosiddetta Internet of Things e anche le automobili stanno diventando sempre di più oggetti intelligenti

ANDROID AUTO VS CAR PLAY:

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e interconnessi. Proprio da questa constatazione è nata l’Open Automotive Alliance, un gruppo di aziende dei settori automotive e Ict che insieme hanno deciso di rendere la tecnologia all’interno delle auto più accessibile, intuitiva e sicura. L’obiettivo? Sviluppare una piattaforma digitale Android libera e aperta e trasferirla all'interno delle automobili. I fondatori del gruppo sono Audi, GM, Google, Honda, Hyundai e Nvidia, mentre in ordine di tempo gli ultimi brand ad aver aderito sono stati Fiat, Chrysler e Maserati. Gli altri marchi presenti nella OAA sono Alpine, Bentley, Clarion, CloudCar, Delphi, Freescale, Fujitsu Ten, Harman, Infiniti, JVCKenwood, LGi, Mazda, Mitsubishi,

Nissan, Panasonic, Parrot, Pioneer, Renault, Renesas, Seat, Skoda, Subaru, Suzuki, Symphony Teleca, Volkswagen e Volvo. Grandi assenti, invece, Toyota, Bmw (che ha scelto di sviluppare un sistema proprio) e Daimler. Tutte le realtà automobilistiche e tecnologiche che partecipano al consorzio sono direttamente coinvolte nella realizzazione di un sistema di infotainment di bordo il cui cuore è rappresentato dallo smartphone del guidatore, il quale potrà gestire il tutto in pochi tap. Un Android alla guida Quale sarà il ruolo del robottino verde sulle auto intelligenti? Il sistema Android Auto è una piattaforma multimediale ➔

SFIDA ALL’ULTIMO MIGLIO

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(con processori Nvidia) che permetterà di utilizzare, attraverso il proprio smartphone (ovviamente Android), servizi di assistenza in fase di guida o di parcheggio, sistemi anticollisione e le più svariate applicazioni per l’intrattenimento. Massima semplicità d’uso per gli automobilisti: una volta connesso il proprio dispositivo mobile alla vettura abilitata, sarà possibile accedere alle app e ai servizi dedicati direttamente dal display e dai comandi nella plancia. Le informazioni saranno ordinate con le card di Google Now e si adatteranno di volta in volta al contesto: l’auto riconoscerà le nostre playlist di musica preferite o saprà già di doverci ricondurre a casa al termine della giornata lavorativa (per lo meno fino a nuovo ordine)! Sarà possibile gestire le mappe con comandi vocali - ben più sicuri di quelli tradizionali, quando ci si trova alla guida o consultare gli orari di apertura dei locali in cui si vorrà trascorrere la serata. In sintesi, l’intera interfaccia del nostro smartphone sarà riprodotta sul display al centro della plancia. Per ora Android Auto è in fase di test, il lancio sul mercato è previsto per la fine di quest’anno.

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CarPlay: la risposta di Cupertino Se ci si sposta a Cupertino le cose non sono poi molto diverse: Apple è infatti pronta a schierare CarPlay, un sistema pensato per integrare nel cruscotto della vettura tutte le funzionalità e i servizi dell'iPhone e che - secondo gli analisti di Abi Research - sarà installato su ben 24 milioni di auto entro il 2019. Nei prossimi mesi già ventinove case automobilistiche lavoreranno per dare la possibilità ai propri clienti di integrare a bordo questo sistema, tra cui Audi, Bmw, Citroen, Ferrari, Ford, Hyundai,

Honda, Kia Motors, Mazda, Mercedes, Nissan, Volvo e i marchi del gruppo Fiat (Chrysler, Dodge, Abarth, Ram, Jeep e Alfa Romeo). Audi, membro fondatore della Open Automotive Alliance di Google, ha già confermato anche la presenza della tecnologia Apple nelle vetture in uscita per il 2015. Android o Apple, that is (not) the question Adottando uno specifico sistema di infotainment di bordo gli utenti/automobilisti sono giocoforza vincolati all’uso di dispositivi con software Android o Apple: una scelta non

di poco conto se si pensa con che frequenza siamo abituati a cambiare lo smartphone rispetto all’automobile. La soluzione quindi per le case automobilistiche è una sola: integrare a bordo sistemi interoperabili, aperti e multi piattaforma, che non vincolino i clienti a un marchio specifico o a costosi interventi di aggiornamento. Offrire ai propri clienti la possibilità di scegliere liberamente quali smartphone e tablet utilizzare senza che questo comprometta la loro esperienza di guida è l’aspetto essenziale per un sistema di bordo al passo con i tempi.



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Mercedes-Benz Group Research and Futurology

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di Maurilio Rigo

FUTURE

FUTURE TALK ROBOTIC: IN MERCEDES-BENZ SI RIFLETTE SULL’AUTO-ROBOT Vittorio Emanuele “C orso 165”. Lo sportello si chiude, il motore si avvia e l’auto parte verso la destinazione richiesta. Potrebbe essere la scena a cui siamo abituati, in cui un cliente sale su un taxi per farsi accompagnare ad un preciso indirizzo, ma anche l’inizio di una nuova era della mobilità in cui l’automobilista si libera dalle “catene” dello stress della guida in mezzo al traffico caotico e può dedicarsi ad altre attività mentre al volante non c’è nessuno perché l’auto guida autonomamente. Fantascienza? Fervida immaginazione? Niente affatto, dal momento che gli esperimenti condotti fino ad oggi sono più che incoraggianti tant’è che varie Amministrazioni stanno concedendo i permessi per i test di guida autonoma anche sulle strade aperte al pubblico. D’altronde, la guida parzial-

mente autonoma è già oggi un dato di fatto sulle strade pubbliche poiché già molte auto di ultima generazione sono in grado di parcheggiare automaticamente su comando del guidatore. La tecnica si occupa di cercare uno spazio delle giuste dimensioni e di manovrare lo sterzo, mentre il guidatore non deve fare altro che accelerare e frenare e poi c’è il sistema di assistenza che nelle code mantiene la distanza nel traffico stop-and-go. Lo scenario futuro si presenta quindi molto affascinante anche se ancora piuttosto complesso poiché implica un diverso, completamente nuovo e sconosciuto, rapporto tra il “guidatore”, l’auto-robot e l’ambiente-traffico. A cercare di dipanare la matassa di interrogativi scaturita dalla nuova realtà ci hanno provato gli specialisti del dipartimento “Group Research

and Futurology” della Mercedes-Benz che non si stanno limitando soltanto ad approfondire gli aspetti tecnici correlati allo sviluppo delle vetture a guida autonoma, ma hanno lanciato un programma di approfondimento denominato “Future Talk” in cui si ritrovano insieme a linguisti ed esperti di ricerca in robotica. Il pool del “super cervelli” sta provando a dare risposte a interrogativi del tipo come comunicheremo in futuro con le vetture a guida autonoma? Una vettura a guida autonoma è in grado di “fare un cenno” ad un pedone sulla strada? La vettura sta parlando a me o alla persona al mio fianco? E cosa si intende in questo caso per “parlare”? Saremo costretti ad imparare la grammatica dei robot oppure è la vettura che dovrà essere in grado di capirci? Come può essere sviluppato questo linguaggio? Dovrebbe essere intuitivo o artificiale? “Il traffico del futuro diventerà sempre più interattivo, e non mi riferisco soltanto alla connettività dei veicoli – spiega il professor Herbert Kohler, responsabile Group Research and Sustainability e Chief Environmental Officer di Daimler AG – Siamo convinti che il nostro compito primario sia quello di mettere in strada vetture a guida autonoma considerandole non solo come una conquista tecnologica, ma anche come parte integrante dell’idea del traffico del futuro. In questa prospettiva, gli aspetti sociali rivestono almeno la

stessa importanza dei sensori all’interno della vettura”. Naturalmente le approfondite discussioni tra tutti i partecipanti al Mercedes-Benz Future Talk Robotic hanno evidenziato che sono ancora molte le domande prive di risposta nell’ambito dell’interazione uomomacchina. È risultato chiaro che i robot sono molto più che semplici umanoidi dalle sembianze umane o personaggi dei film di fantascienza. Un’affermazione questa, condivisa anche da Martina Mara che studia la psicologia delle relazioni uomo-robot presso la Ars Electronica Futurelab: “L’uomo di latta, o macchina umana sintetica, è forse la prima immagine che ci viene in mente quando sentiamo la parola robot – afferma Mara – Quando però si esce dal grande schermo e le somiglianze con gli esseri umani diventano troppe, raramente i robot vengono visti di buon occhio. È fondamentale chiarire il prima possibile quanto intelligente possa essere un robot, quali forme di comunicazione possa gestire e come riesca a comunicare le sue azioni successive”. “Riteniamo che l’auto a guida autonoma - il robot autonomo - sia parte integrante del concetto di mobilità del futuro in cui saranno gli esseri umani a svolgere il ruolo di primo piano nella nostra visione del futuro – ha aggiunto Alexander Mankowsky, futurologo di Daimler AG – L’obiettivo è sviluppare un sistema congiunto in cui uno o più linguaggi di ➔

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FUTURE

comunicazione si riveleranno fondamentali per consentire l’interazione tra esseri umani ed intelligenza artificiale negli ambienti urbani densamente popolati. Ritengo che in futuro potrà esistere un dizionario per il linguaggio dei robot. Inoltre l’intenzione non è quella di chiedere alle persone di adattarsi alle macchine. Si tratta piuttosto di creare una sensazione di profonda fiducia man mano che la comunicazione uomo-macchina diventa sempre più intensa”. Insomma man mano che ci si addentra in questo settore aumenta la curiosità di saperne di più, specialmente dopo la “benzina sul fuoco”, gettata dalla professoressa Ellen Fricke con la sua considerazione linguistica. L’esperta di gestualità della Chemnitz Technical University e cofondatrice del Berlin Gesture Center ha infatti lanciato i seguenti spunti di riflessione: “Se accettiamo che la gestualità sia una possibilità per comunicare con successo con le vetture a guida autonoma, è importante osservare quali sono i gesti umani, tra quelli utilizzati quotidianamente, che risultano più idonei per iniziare a sviluppare tale dialogo. Un’altra questione altrettanto fondamentale è la seguente: in che modo una vettura a guida au-

La dott.ssa Martina Mara psicologa ricercatrice delle relazioni uomo-robot presso Ars Electronica Futurelab

tonoma può influenzare il nostro comportamento? E quali effetti avranno i gesti utilizzati per l’interazione uomo-macchina sulla comunicazione uomo-uomo in futuro? È necessario redigere un’enciclopedia dei gesti dei robot, ma, ancora prima, è fondamentale creare un database digitale dettagliato dei gesti umani utilizzati quotidianamente. Questo potrà rappresentare il punto di partenza per definire i gesti con cui comunicare con i robot autonomi”. Quindi, ricapitolando, fino a questo punto, gli esperti ci hanno parlato di uno “Zingarelli” per il linguaggio dei robot e una “Treccani” dei gesti dei robot (rispettivamente vocabolario ed enciclopedia n.d.r.), e c’è da giurare che ne vedremo

ancora delle belle dal momento che siamo solo agli inizi. “Allo stato attuale – concludono al quartier generale del marchio della stella – la comunicazione con i veicoli autonomi è un terreno ancora vergine. Ecco perché Mercedes-Benz ha iniziato a collaborare con Ars Electronica Futurelab al fine di creare un ambiente sperimentale in grado di testare, grazie all’uso di prototipi, varie forme di interazione tra esseri umani e robot mobili. Ad esempio, in uno scenario di test, tre quadrirotori interattivi sono stati chiamati, fermati o pilotati in una determinata direzione utilizzando il controllo a gesti o un’interfaccia aptica. Questo esperimento ha fornito una prima idea della possibile coesistenza tra esseri umani e mac-

Prof. Dr. Herbert Kohler, Responsabile Group Research and Sustainability e Chief Environmental Officer di Daimler AG

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chine autonome nello spazio condiviso del futuro. Secondo Mercedes-Benz, ciò che sembra una lunga strada da percorrere potrebbe presto diventare realtà; per questo motivo ritiene essenziale sviluppare un linguaggio di interazione condiviso per consentire una buona cooperazione uomo-macchina sociale nel traffico del futuro. Continueremo quindi a lavorare per raggiungere questo obiettivo”. Da segnalare infine che il Future Talk, introdotto lo scorso anno da Mercedes-Benz, ha creato una nuova piattaforma di dialogo ed ha lanciato la riflessione “Quant’è utopico il futuro?”. Grazie allo scambio con esponenti d’avanguardia di varie discipline, la Casa di Stoccarda condivide la sua visione e, nella veste di progenitrice dell’automobile, intende dimostrare la sua competenza nel plasmare il futuro della mobilità. Insomma con le tecnologie attualmente disponibili gli esperti del marchio tedesco, dal punto di vista puramente tecnico, affermano che la guida autonoma è pronta al debutto nel 2020, un esordio però che non potrà avvenire senza un’adeguata riforma legislativa che modifichi le norme attualmente in vigore dalla “Convenzione sulla circolazione stradale di Vienna”, sottoscritta e applicata da quasi tutti gli stati europei ma che risale al lontano 1968.



di Francesca Carli

TOGETHER

MUSEO DELL’AUTO: DA LEONARDO A GIUGIARO P

er il Museo Nazionale dell’Automobile di Torino il mese di settembre rappresenta un traguardo importante: un arrivo che è soprattutto un nuovo inizio. I lavori di completamento del percorso museale, iniziati nel 2011, sono infatti giunti al termine e il Mauto è pronto a offrire ben trenta nuove sezioni tematiche che raccontano la storia di uno dei simboli più forti dell’età moderna: da mezzo di trasporto a oggetto di culto. L’automobile è sia testimone dei fatti di cronaca e dei grandi avvenimenti del ‘900, che ambasciatrice dei ricordi spesso più cari della nostra vita. Questo indissolubile legame è il tema centrale della mostra, sviluppata in uno spazio di 9.000 metri quadrati suddivisi in aree tematiche: i visitatori

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Un nuovo allestimento di 9mila metri quadrati ripercorre la storia dell’automobile: da settembre, al Mauto di Torino. vengono accompagnati attraverso la storia dell’auto, lungo un percorso coinvolgente e suggestivo. Da Leonardo al “grande garage” del ‘900 Il percorso inizia illustrando i tentativi che l’uomo ha fatto negli ultimi cinque secoli per trovare un modo di muoversi e trasportare oggetti senza dover ricorrere agli animali: dal carro semovente di Leonardo datato 1478, a quello a vapore di Nicolas Cugnot del 1769. È poi il tempo delle carrozze a vapore, che assicurarono una rete di comunicazione innovativa tra i principali centri urbani europei. Passano gli anni e la velocità - intesa in senso mo-

derno - muta il concetto di spazio, tempo, distanza e cambia i rapporti tra le persone, gli scambi e i commerci. La protagonista qui è la Jamais Contente con motore elettrico, primo veicolo al mondo a superare il muro dei 100 chilometri all’ora: siamo al 29 aprile del 1899. Nella sezione “Il grande garage del futuro”, l’ambientazione è proprio quella di un grande garage-officina d’inizio Novecento. Tra disegni, progetti e attrezzi vari, c’è un via vai di operai specializzati, progettisti, meccanici, piloti, collaudatori e imprenditori che lavorano fianco a fianco. Qui le protagoniste sono la Benz Victoria del 1893, la Peugeot Tipo 3 del 1892 (la prima auto acqui-

stata in Italia), la Bernardi 3,5 CV del 1896 (la prima vettura a tre ruote costruita nel nostro Paese), l’Oldsmobile Curved Dash del 1904 (la prima vera utilitaria) e la Fiat 4 HP del 1899 (modello d’esordio della casa torinese). Velocità, lusso, emancipazione Verso i primi del ‘900 l’automobile diventa il pretesto per misurarsi con l’impossibile: nel 1907 viene lanciata l’idea di un raid che attraversi Asia ed Europa, da Pechino a Parigi, in terre prive di strade e di possibilità di rifornimento. È Itala, indiscussa protagonista della sezione, che in sessanta giorni di viaggio riesce nell’incredibile impresa: un trionfo


TOGETHER

per l’industria automobilistica nostrana. La sezione “Il lusso dell’auto” narra il passaggio dell’auto da oggetto di sperimentazione a status symbol: le prime auto in vetrina, i primi saloni automobilistici organizzati nelle più importanti città europee... Vanno qui in scena le mitiche Isotta Fraschini AN 20-30 HP del 1909, la Delage AB-8 del 1913 e l’Itala del 1909 appartenuta alla Regina Margherita e da lei battezzata “Palombella”. Nella sala de “I folli anni ‘20 e ‘30” si viene trasportati nel dopo guerra, tra balli a ritmo di charleston e il gusto per l’Art Déco: è il tempo in cui le prime figure femminili cominciano ad affermarsi in quei settori tradizionalmente riservati agli uomini, come aviazione e automobilismo.

Felicità e indipendenza a quattro ruote La Fiat 600 è protagonista del capitolo “Gli anni della ripresa”: i primi esodi d’agosto, le vacanze in famiglia, la fiducia verso il futuro. Va qui in scena l’Alfa Romeo Giulietta Sprint del 1954, uno dei modelli più rappresentativi dello stile e dell’ingegneria automobilistica italiana del tempo. Il boom economico vero e proprio viene raccontato nella sezione “Arriva la felicità”: due vetrine, ispirate a quelle dei grandi magazzini La Rinascente, mettono qui in mostra quegli oggetti che diventano finalmente alla portata di (quasi) tutti: lavatrici, frigoriferi, televisori… E le auto? Ecco allora le Fiat 600 e 500, due utilitariesimbolo della casa torinese! La Citroen 2 CV del 1948 e il pulmino Volkswagen Transporter Bulli del 1949, sinonimi di avventura e

anticonformismo, regalano al visitatore un tuffo nell’universo giovanile degli anni ‘60: siamo nella sezione “I giovani alla conquista del mondo”. Un mondo in pieno mutamento A bordo delle mitiche Iso Rivolta Lele F del 1972, NSU R0 80 con motore Wankel a pistoni rotanti, Ferrari 308 GTB Carburatori del 1980 di Pininfarina e Trabant 601 del 1987 (auto simbolo della Berlino Est) si attraversano le aree dedicate agli anni ‘70 e ‘80: l’austerity, il muro di Berlino… solchi profondi nella vita sociale di un mondo in pieno mutamento. Arrivano gli anni ‘90, raccontati nella sezione “Globalizzazione”. Cresce l’interesse per l’ecologia, una presa di coscienza in cui l’automobile gioca un doppio ruolo: da una parte rappresenta il problema (traffico, smog, in-

quinamento crescente), dall’altra si pone come soluzione con la ricerca di soluzioni ecocompatibili. Sono in scena la Phoenix II elettrosolare del 1987 e la Fiat Ecobasic del 2000. Il percorso continua, snodandosi in molteplici declinazioni: una panoramica sulle oltre settanta case automobiliste torinesi del ‘900, la meccanica come forma di espressione artistica, il rapporto tra industria automobilistica e pubblicità, il mondo del design (menzione d’onore al più creativo di sempre: Giorgetto Giugiaro, il cui tratto lascerà un segno indelebile nella storia del design automobilistico!). Si giunge così ai nostri giorni e al termine di un entusiasmante percorso museale. Ma la storia tra l’uomo e l’automobile continua. E chissà cos’altro ancora avrà da raccontarci.

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LA MACCHINA DEI NUMERI IMMATRICOLAZIONI IN ITALIA DI AUTOVETTURE E FUORISTRADA DI SOCIETÀ (escluso uso noleggio) Elaborazioni Centro Studi UNRAE Marca 8 mesi 2014 8 mesi 2013 var % FIAT 44.898 49.153 -8,7% BMW 9.105 8.205 11,0% TOYOTA 8.504 4.396 93,4% PEUGEOT 8.136 8.186 -0,6% VOLKSWAGEN 7.831 7.006 11,8% LANCIA 7.503 5.840 28,5% OPEL 7.069 7.098 -0,4% AUDI 6.743 6.520 3,4% RENAULT 5.754 5.888 -2,3% NISSAN 5.727 5.052 13,4% MERCEDES 5.477 5.250 4,3% FORD 4.876 3.948 23,5% SMART 4.774 5.442 -12,3% CITROEN 4.467 4.678 -4,5% VOLVO 3.975 3.194 24,5% ALFA ROMEO 3.750 3.091 21,3% LAND ROVER 3.409 2.784 22,4% MINI 3.299 2.938 12,3% HYUNDAI 1.914 3.998 -52,1% KIA 1.889 1.585 19,2% JEEP 1.517 998 52,0% SKODA 1.304 1.131 15,3% SEAT 1.229 1.333 -7,8% PORSCHE 1.223 771 58,6% DACIA 1.049 949 10,5% MAZDA 907 780 16,3% SUZUKI 676 599 12,9% MITSUBISHI 492 556 -11,5% HONDA 424 489 -13,3% MASERATI 416 88 372,7% SUBARU 328 463 -29,2% ABARTH 324 539 -39,9% JAGUAR 310 413 -24,9% CHEVROLET 291 1.314 -77,9% LEXUS 260 265 -1,9% SSANGYONG 219 213 2,8% ISUZU 179 202 -11,4% FERRARI 82 60 36,7% MAHINDRA 71 65 9,2% GREAT WALL 60 33 81,8% TATA 46 154 -70,1% LAMBORGHINI 32 41 -22,0% INFINITI 31 31 0,0% TESLA 20 1 1900,0% DR 15 10 50,0% ALTRE 63 181 -65,2% TOTALE 160.668 155.931 3,0% IMMATRICOLAZIONI IN ITALIA DI AUTOVETTURE E FUORISTRADA DI SOCIETÀ (escluso uso noleggio) - TOP 20 Elaborazioni Centro Studi UNRAE n. marca modello 8 mesi 2014 peso % n. marca 1 FIAT PANDA 15.400 9,6% 1 FIAT 2 FIAT PUNTO 13.880 8,6% 2 FIAT 3 FIAT 500 6.850 4,3% 3 SMART 4 LANCIA YPSILON 6.823 4,2% 4 FIAT 5 SMART FORTWO 4.774 3,0% 5 LANCIA 6 FIAT 500L 3.957 2,5% 6 MINI 7 TOYOTA YARIS 3.898 2,4% 7 BMW 8 MINI MINI 3.299 2,1% 8 PEUGEOT 9 NISSAN QASHQAI 2.431 1,5% 9 FIAT 10 VOLKSWAGEN GOLF 2.301 1,4% 10 FIAT 11 TOYOTA AYGO 2.268 1,4% 11 FIAT 12 PEUGEOT 208 1.986 1,2% 12 NISSAN 13 ALFA ROMEO MITO 1.909 1,2% 13 FIAT 14 FIAT FREEMONT 1.837 1,1% 14 VOLKSWAGEN 15 RENAULT CLIO 1.810 1,1% 15 RENAULT 16 ALFA ROMEO GIULIETTA 1.807 1,1% 16 OPEL 17 OPEL CORSA 1.728 1,1% 17 ALFA ROMEO 18 VOLKSWAGEN POLO 1.695 1,1% 18 CITROEN 19 BMW SERIE 1 1.657 1,0% 19 BMW 20 AUDI A3 1.618 1,0% 20 HYUNDAI TOTALE 160.668 100,0% TOTALE

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di Alessandro Palumbo

Peso % 2014 27,9% 5,7% 5,3% 5,1% 4,9% 4,7% 4,4% 4,2% 3,6% 3,6% 3,4% 3,0% 3,0% 2,8% 2,5% 2,3% 2,1% 2,1% 1,2% 1,2% 0,9% 0,8% 0,8% 0,8% 0,7% 0,6% 0,4% 0,3% 0,3% 0,3% 0,2% 0,2% 0,2% 0,2% 0,2% 0,1% 0,1% 0,1% 0,0% 0,0% 0,0% 0,0% 0,0% 0,0% 0,0% 0,0% 100,0%

modello PUNTO PANDA FORTWO 500 YPSILON MINI SERIE 3 208 BRAVO 500L FREEMONT QASHQAI QUBO GOLF CLIO CORSA MITO C3 SERIE 5 IX35

Peso % 2013 31,5% 5,3% 2,8% 5,2% 4,5% 3,7% 4,6% 4,2% 3,8% 3,2% 3,4% 2,5% 3,5% 3,0% 2,0% 2,0% 1,8% 1,9% 2,6% 1,0% 0,6% 0,7% 0,9% 0,5% 0,6% 0,5% 0,4% 0,4% 0,3% 0,1% 0,3% 0,3% 0,3% 0,8% 0,2% 0,1% 0,1% 0,0% 0,0% 0,0% 0,1% 0,0% 0,0% 0,0% 0,0% 0,1% 100,0%

8 mesi 2013 17.930 14.600 5.441 5.124 4.387 2.938 2.548 2.509 2.501 2.479 2.272 2.199 2.121 2.069 1.831 1.728 1.687 1.646 1.539 1.483 155.931

peso % 11,5% 9,4% 3,5% 3,3% 2,8% 1,9% 1,6% 1,6% 1,6% 1,6% 1,5% 1,4% 1,4% 1,3% 1,2% 1,1% 1,1% 1,1% 1,0% 1,0% 100%


PROFIT

IMMATRICOLAZIONI IN ITALIA DI AUTOVETTURE E FUORISTRADA DI SOCIETÀ DI NOLEGGIO Elaborazioni Centro Studi UNRAE 8 mesi 2014

8 mesi 2013

var %

Peso % 2014

Peso % 2013

FIAT

Marca

64.532

50.591

27,6%

32,2%

29,3%

VOLKSWAGEN

15.974

12.469

28,1%

8,0%

7,2%

AUDI

12.313

10.089

22,0%

6,1%

5,8%

RENAULT

11.717

8.579

36,6%

5,8%

5,0%

FORD

11.304

11.166

1,2%

5,6%

6,5%

PEUGEOT

10.965

9.119

20,2%

5,5%

5,3%

OPEL

10.039

8.032

25,0%

5,0%

4,7%

CITROEN

9.031

6.691

35,0%

4,5%

3,9%

BMW

8.939

8.262

8,2%

4,5%

4,8%

LANCIA

8.594

10.937

-21,4%

4,3%

6,3%

MERCEDES

8.265

8.874

-6,9%

4,1%

5,1%

ALFA ROMEO

4.464

7.331

-39,1%

2,2%

4,2%

NISSAN

3.474

3.946

-12,0%

1,7%

2,3%

SKODA

3.109

1.908

62,9%

1,6%

1,1%

SMART

3.086

2.844

8,5%

1,5%

1,6%

VOLVO

2.967

2.413

23,0%

1,5%

1,4%

TOYOTA

2.602

722

260,4%

1,3%

0,4%

SEAT

1.973

830

137,7%

1,0%

0,5%

LAND ROVER

1.267

787

61,0%

0,6%

0,5%

HYUNDAI

1.252

2.960

-57,7%

0,6%

1,7%

MINI

1.023

1.032

-0,9%

0,5%

0,6%

JEEP

823

294

179,9%

0,4%

0,2%

KIA

582

760

-23,4%

0,3%

0,4%

MAZDA

462

364

26,9%

0,2%

0,2%

SUZUKI

349

181

92,8%

0,2%

0,1%

MITSUBISHI

282

205

37,6%

0,1%

0,1%

PORSCHE

202

121

66,9%

0,1%

0,1%

JAGUAR

151

150

0,7%

0,1%

0,1%

SUBARU

149

234

-36,3%

0,1%

0,1%

CHEVROLET

148

468

-68,4%

0,1%

0,3%

MASERATI

94

7

1242,9%

0,0%

0,0%

DACIA

81

91

-11,0%

0,0%

0,1%

LEXUS

80

61

31,1%

0,0%

0,0%

HONDA

56

72

-22,2%

0,0%

0,0%

ABARTH

42

17

147,1%

0,0%

0,0%

ALTRE

67

61

9,8%

0,0%

0,0%

200.458

172.668

16,1%

100,0%

100,0%

TOTALE

IMMATRICOLAZIONI IN ITALIA DI AUTOVETTURE E FUORISTRADA DI SOCIETÀ DI NOLEGGIO - TOP 20 Elaborazioni Centro Studi UNRAE n. marca modello 8 mesi 2014 peso % n. marca 1 FIAT PANDA 20.904 10,4% 1 FIAT 2 FIAT 500L 16.118 8,0% 2 FIAT 3 FIAT 500 15.694 7,8% 3 FIAT 4 LANCIA YPSILON 7.756 3,9% 4 LANCIA 5 FIAT PUNTO 7.457 3,7% 5 FIAT 6 VOLKSWAGEN GOLF 5.757 2,9% 6 ALFA ROMEO 7 RENAULT CLIO 5.122 2,6% 7 VOLKSWAGEN 8 CITROEN C4 4.400 2,2% 8 FORD 9 ALFA ROMEO GIULIETTA 4.129 2,1% 9 FORD 10 AUDI A3 4.000 2,0% 10 PEUGEOT 11 BMW SERIE 3 3.762 1,9% 11 BMW 12 FORD FOCUS 3.453 1,7% 12 AUDI 13 FORD C-MAX 3.220 1,6% 13 RENAULT 14 AUDI A4 3.201 1,6% 14 OPEL 15 VOLKSWAGEN PASSAT 3.101 1,5% 15 FIAT 16 VOLKSWAGEN POLO 3.095 1,5% 16 VOLKSWAGEN 17 SMART FORTWO 3.086 1,5% 17 SMART 18 PEUGEOT 208 2.948 1,5% 18 NISSAN 19 OPEL ASTRA 2.684 1,3% 19 RENAULT 20 MERCEDES CLASSE A 2.681 1,3% 20 MERCEDES TOTALE 200.458 100% TOTALE

modello PANDA 500 500L YPSILON PUNTO GIULIETTA GOLF FOCUS C-MAX 208 SERIE 3 A4 CLIO ASTRA FREEMONT PASSAT FORTWO QASHQAI MEGANE CLASSE B

8 mesi 2013 17.149 10.649 10.483 7.972 7.208 6.644 4.312 3.994 3.546 3.361 3.292 3.276 3.232 3.176 3.026 3.023 2.844 2.590 2.554 2.488 172.668

peso % 9,9% 6,2% 6,1% 4,6% 4,2% 3,8% 2,5% 2,3% 2,1% 1,9% 1,9% 1,9% 1,9% 1,8% 1,8% 1,8% 1,6% 1,5% 1,5% 1,4% 100%

CARFLEET 56 | OTTOBRE 2014

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PROFIT

PREZZI MACRO VOCI SETTORE AUTOMOTIVE var. % vs mese anno precedente

fonte: elaborazioni Fleet&Mobility su dati ISTAT

PREZZI MACRO VOCI “SPESE DI ESERCIZIO” var. % vs mese anno precedente (non è evidenziata la voce “carburanti e lubrificanti”)

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CARFLEET 56 | OTTOBRE 2014

fonte: elaborazioni Fleet&Mobility su dati ISTAT




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