CarFleet N.59

Periodico trimestrale numero 59 luglio 2015

Peugeot 508 SW design di carattere e tecnologia d'avanguardia

People

LeasePlan inaugura la nuova sede commerciale di Milano Il Management Team di LeasePlan Italia, Alfonso Martínez, Francesca Volpicelli, Gavin Eagle, Franco Oltolini, Carla Corazza, Alberto Viano.

Mentre chiudevo la stesura di questo editoriale i segnali dell'economia mondiale e le tensioni dell'Eurozona offrono un quadro ancora contrastante.

Eppure, in attesa di sapere come evolverà lo scenario internazionale, non posso però non riportarvi l'energia positiva respirata lo scorso 18 giugno, in occasione della tavola rotonda “La Lombardia e le sfide globali” con cui ho avuto il piacere e l'onore di inaugurare i nostri nuovi uffici commerciali di Milano, all'interno del Centro Direzionale Bodio Center a Milano, già sede di grandi realtà multinazionali.

Abbiamo puntato gli occhi sulla Lombardia e sull'Italia, ma anche sulle sfide internazionali che ci attendono, insieme a speaker d'eccezione, come Oscar Farinetti, Presidente di Eataly, Valerio De Molli, Managing Partner of The European House Ambrosetti, Michele Angelo Verna, Direttore Generale Assolombarda, sapientamente moderati da Mia Ceran, coinvolgendo come ospiti tutti i nostri principali stakeholder, clienti, fornitori e media.

Come evidenziato da Valerio De Molli, infatti, i segni della ripresa iniziano a essere evidenti e ci inducono a essere ottimisti, sia a livello nazionale che soprattutto in una regione come la Lombardia, la quarta più industrializzata in Europa. E proprio la Lombardia, che rappresenta un quarto del PIL nazionale e il cui export è in forte accelerazione (+5,6% previsto per il 2015 e +6,2% nel 2016), può fare da volano di crescita per il Paese.

Come inoltre sottolineato da Michele Angelo Verna, oltre a settori tradizionalmente molto importanti come il comparto agroalimentare - la cui produzione supera i 7,2 miliardi di euro, con il 42% del latte nazionale, il 42% del riso, il 39% delle carni suine - c’è una grande vitalità in settori di assoluta avanguardia tecnologica. La Lombardia è infatti un territorio di assoluta eccellenza nel life-science grazie al grande numero di aziende, strutture e risorse umane e finanziarie presenti, così come la prima regione europea per la produzione cosmetica.

Con Farinetti abbiamo inoltre tracciato un primo bilancio dei numeri e del successo di Expo, che è riuscito ad aprire nei tempi previsti e che sta registrando un numero di visitatori, che girano il mondo attraverso i vari padiglioni, in costante crescita. Inoltre, durante i vari National Day dei paesi espositori, le imprese italiane stanno siglando ogni giorno importanti contratti con le delegazioni provenienti da tutte le parti del mondo.

Dagli interventi di tutti i relatori è emerso un concreto ottimismo, che conforta ulteriormente la volontà di LeasePlan di consolidare la propria presenza in Lombardia, per servire meglio i nostri clienti, dalla piccola azienda alla multinazionale, ricercarne di nuovi e avviare partnership importanti con tutta la filiera.

Alfonso Martínez Cordero Managing Director LeasePlan Italia Spa

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Sommario

Editore LeasePlan Italia Spa viale Alessandro Marchetti, 105 00148 Roma telefono: +39 06 96707428 email: carfleet@leaseplan.it www.leaseplan.it Direttore editoriale Alfonso Martínez Cordero Direttore responsabile Mauro Manzoni Direttore scientifico Pier Luigi del Viscovo Capo redattore Alessandro Palumbo Art director Indro Uttinacci Hanno collaborato Andrea Barbieri Carones Gianpiero Bottino Francesca Carli Pier Luigi del Viscovo Nicola Desiderio Marco Di Pietro Alessandro Palumbo Pietro Teofilatto

Carfleet 59 luglio 2015 05 A tu per tu con l’autonoleggio Intervista a F. Ruggiero, presidente di ANIASA

08 Flotte in proprietà Indagine sulla company car in proprietà

Intervista a S. Rasotto, A.D. di Rasotto Centro Servizi Auto

44 Seat Leon X-Perience Alta Considerazione

12 La mobilità al 2030 Studio sul futuro della mobilità degli Italiani

16 Il noleggio a lungo termine continua a crescere XIV Rapporto Aniasa

48 Peugeot 508 SW 22 JAGUAR XE

Tradizione e portellone

Felino da flotte

53 Furti auto: la storia infinita Osservatorio furti di Lojack

Prove su strada a cura di Nicola Desiderio

56 L’usato di domani

Pubblicità GDN Marketing & Comunicazione Srl gianpiero.denigro@libero.it

X edizione del convegno di CarNext sull’usato

Stampa Modulgraf Srl Via di Santa Procula, 23/23A 00040 Pomezia (Roma) Registrazione Tribunale di Milano n.98/1997 Tiratura: 15.000 copie

42 One stop, one shop

58 Torino Start up Weekend Imprenditori e idee per innovare nell’automotive

26 Renault Espace Mi faccio crossover

30 News on the road 38 Veicoli commerciali La vision di LeasePlan

60 La Mille Miglia Dopo 88 anni sempre attraverso l’Italia

62 La macchina dei numeri Il mercato società e noleggio e i prezzi dell’automotive

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Together

di Pier Luigi del Viscovo

A tu per tu con l’autonoleggio Abbiamo intervistato Fabrizio Ruggiero, presidente di Aniasa, che ha parlato del mercato del noleggio attuale e futuro e delle attività dell’associazione.

Nel 2014 il noleggio ha acquistato un'auto su cinque.

Nella prima parte del 2015 una su quattro. Come sono le relazioni commerciali con le case? Stanno cambiando e se sì come?

I dati degli ultimi 16 mesi parlano chiaro: con il segmento dei privati in leggera ripresa, dopo una lunga fase depressiva, il noleggio è il comparto che ha maggiormente sostenuto il mercato automobilistico negli ultimi anni di crisi. E se un’auto su quattro è oggi immatricolata a uso noleggio, appare evidente il maggior interesse delle Case verso questo canale. I rapporti già ottimi con le Case auto sono stati ulteriormente rafforzati, perfezionando anche i servizi di assistenza assicurati dalle loro officine su tutto il territorio nazionale con professionalità e rispetto dei tempi.

Sul fronte del prodotto, lo sviluppo del nostro modello di business ha spinto i car maker a prevedere versioni (spesso definite “business”) coerenti con le aspettative espresse dalla clientela che noleggia a lungo termine, costantemente alla ricerca di motorizzazioni con elevata efficienza e basse emissioni.

Infine, il noleggio a breve termine è sempre di più un canale di “test drive”, in grado di influenzare la decisione di un cliente che comprerà un’auto nuova nei mesi successivi.

Il car sharing moderno offre Direct access via app e free flow. A che punto è il RAC su queste due innovazioni?

Molte aziende nostre associate, operanti nel rent-a-car ma

non solo, sono già coinvolte direttamente in iniziative di car sharing in grado di garantire il cosiddetto “direct-to-car access”. Queste tecnologie si stanno rapidamente estendendo all’offerta più tradizionale, semplificando i processi operativi e migliorando la “custo-

Il noleggio a lungo termine sta crescendo. In che misura grazie a PMI e partite IVA? Secondo gli ultimi dati in nostro possesso, l’utilizzo della formula del noleggio a lungo termine è ormai consolidata nel 90% delle imprese di grandi dimensioni, percentuale che

Fabrizio Ruggiero, Presidente di Aniasa

mer experience” del cliente.

Sono stati fatti notevoli investimenti ed essere parte di grandi circuiti a livello internazionale agevola notevolmente l’introduzione di innovazioni che mirano con semplicità ed immediatezza a venire incontro alle nuove esigenze della clientela che naviga, valuta e decide in tempo reale.

tocca il 50-60% se si fa riferimento alle aziende di dimensione media e medio-piccola.

L’accesso a questi servizi da parte delle micro-imprese e delle Partite IVA, così come dei professionisti e dei privati, è ancora marginale e caratterizzato da ampi spazi di crescita.

Per risultare appealing anche a questo target molto varie-

gato, le società di noleggio stanno rendendo più elaborata l’offerta, accentuandone la flessibilità e garantendo un’ampia possibilità di operare modifiche contrattuali (durata, km, servizi aggiuntivi) e di personalizzare i servizi.

Probabilmente è ancora presto per indicare un cambiamento epocale e annunciare, complice la crisi, il distacco totale dal concetto di proprietà, ma l’ingresso del lungo termine nel bacino dei privati è comunque una realtà, anche se ancora limitata (si tratta infatti di circa 8.000 contratti), e sarà importante monitorarne l’andamento su un arco temporale più ampio.

Il noleggio a lungo termine sta puntando sui privati. Visto che il RAC conosce e serve da anni questi clienti, è ipotizzabile qualche sinergia commerciale?

Le attività in comune tra lungo e breve termine sono da anni consolidate.

L’auto sostitutiva o in pre-assegnazione, così come il rent to rent, sono solo alcuni esempi di positivi rapporti commerciali e di servizio.

I servizi del renting stanno subendo una decisa evoluzione e si vanno progressivamente configurando come un’offerta unica di mobilità da parte di diversi operatori. Si tratta di prospettare alla clientela l’utilizzo di ogni tipo di veicolo e per il tempo utile (da 15 minuti a 5 e più anni), con l’aggiunta di ulteriori strumenti di mobilità e di informativa sulla circolazione. Direi che le sinergie commerciali ci sono e cresceranno nei prossimi anni. ➔

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Together

Aniasa ha presentato un orizzonte stimolante per i prossimi anni. Quali sono in concreto le amministrazioni da coinvolgere e per quali progetti?

I singoli Comuni o il Governo?

Lo studio che ANIASA ha condotto in collaborazione con il Censis sulla domanda di nuova mobilità da una parte indica la grande rilevanza che l’auto continuerà ad avere negli spostamenti nazionali, dall’altra esprime la fondamentale necessità che le Pubbliche amministrazioni non dormano sul tema, accumulando ulteriori ritardi sulla mobilità e per i trasporti del nostro Paese rispetto alle altre realtà europee.

L’impegno delle PA non dovrà riguardare solo le grandi infrastrutture intermodali (che dovranno essere versatili, incentivanti e sicure), ma anche gli interventi a livello locale.

Cito i più immediati: parcheggi di interscambio, regolamentazione dell’uso dei veicoli il più possibile uniforme, le zone di ricarica. È chiaro che il tutto dovrà essere incorniciato in città/strutture wi-fi, con fibra ottica accessibile a tutti, in modo da relazionarsi con i veicoli del futuro, completamente connessi. Dunque abbiamo

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necessità assoluta di dialogo con PA centrali e locali. Ognuno dovrà fare la sua parte.

Sempre con riferimento ai progetti innovativi presentati, Aniasa pensa che sarebbe utile e opportuno coinvolgere anche altre associazioni di categoria?

Se sì, quali?

Il tavolo con tutte le altre associazioni automotive è sempre aperto ed utile al confronto sulle principali questioni, oltre che a trovare le giuste sinergie.

La filiera, è vero, è composita, ma siamo accumunati da un obiettivo comune, facilitare la mobilità ed i trasporti del Paese, oltre che salvaguardare l’occupazione e l’impianto industriale e dei servizi che, voglio evidenziare, non è delocabilizzabile. Sotto l’aspetto operativo per il futuro, proprio in relazione con l’evoluzione in atto del prodotto auto, vedo un’ulteriore consolidamento della collaborazione con i produttori di veicoli e quindi con le Associazioni che li rappresentano, ANFIA e UNRAE. È chiaro che anche su altre grandi tematiche centrali per il settore i proficui rapporti con le altre associazioni della filiera consentiranno di operare insieme

in vista di obiettivi comuni.

Quali sono le sfide e le criticità del noleggio nel 2015?

In primis la lotta contro il peso asfissiante della burocrazia, che, pur in presenza di un quadro normativo già complesso rispetto agli altri Paesi Europei e non solo, continua a generare nuove disposizioni che rischiano di rendere più complessa la mobilità di cittadini e imprese italiane. L’esempio paradigmatico di questa logica è l’incomprensibile norma contenuta nelle ultime revisioni del Codice della Strada riguardante l’obbligo dell'intestazione temporanea (articolo 94) che, pur con fini lodevoli di contrasto alle intestazioni fittizie, impone balzelli e assurde complessità gestionali. Un empasse, se lo si volesse, facilmente superabile attraverso flussi informatici a costo zero.

Intercettare la nuova domanda di mobilità è probabilmente la sfida più impegnativa ed avvincente. Lo scorso anno ha visto l’ulteriore sviluppo di chiari segnali di un differente modo di concepire la mobilità, focalizzata su un “come spostarsi”, sempre più svincolato dall'idea tradizionale di pos-

sesso dell'auto. A questi aspetti insiti nella mobilità di beni e persone si deve aggiungere il fattore tecnologia, internet in testa, che ha reso possibili formule di mobilità impensabili fino a pochi anni fa. Tutto questo sta portando ad una vera e propria rivoluzione nelle modalità di consumo di beni e servizi.

Siamo ancora lontani anni luce dal concretizzarsi dalla piena realizzazione del concetto di “Smart City", intesa come città "intelligente" che coniuga l'impiego diffuso delle nuove tecnologie, della mobilità, dell'ambiente e dell'efficienza energetica, al fine di migliorare la qualità della vita e soddisfare le esigenze di cittadini, imprese e istituzioni. Ma la direzione in cui procedere è ormai segnata. È chiaro che in questo contesto evolutivo, le aziende del settore dovranno essere sempre più orientate alle esigenze della clientela, curando la massima trasparenza e la ancora più completa informativa sulle condizioni contrattuali. Gli investimenti sull’impegno e sulla responsabilità sociale costituiranno poi lo scenario che ci vedrà protagonisti nel prossimo futuro.

Profit

di Mauro Serena

Flotte in proprietà:

la prima indagine completa Sono “l’altra metà del cielo” nel settore delle flotte e costituiscono una modalità di acquisizione che tradizionalmente persiste soprattutto nelle piccole e medie aziende, e in particolare per i veicoli commerciali. Stiamo parlando dei veicoli acquisiti direttamente in proprietà dall’impresa.

Nonostante il grande successo conquistato dal noleggio a lungo termine, grazie all’enfatizzazione del concetto di “utilizzo” in alternativa a quello di “possesso”, le flotte in proprietà hanno ancora oggi una diffusione significativa, talvolta anche presso alcune grandi aziende. Escludendo il “popolo della partita IVA”, nel comparto company car la quota di veicoli in proprietà o in leasing è infatti pari al 60%.

LeasePlan ha contribuito a far luce su questa forma di acquisizione, meno studiata e analizzata del NLT, sponsorizzando la prima survey condotta in Italia sulle flotte di proprietà. L’indagine è stata curata da GR advisory, società di consulenza e

ricerca totalmente autonoma e indipendente, che ha realizzato programmi di analisi, ricerca e assistenza per oltre 150 flotte aziendali private e pubbliche, offrendo assistenza anche a Istituzioni, Centri di Ricerca e Università.

Erogata in forma di web survey anonima nel corso del mese di marzo 2015, l’indagine conoscitiva ha coinvolto 500 aziende con flotta superiore alle 10 unità, raccogliendo l’adesione di 112 società (38,5% delle quali hanno una flotta complessiva superiore ai 100 veicoli) che hanno risposto alle varie domande divise in otto aree tematiche di indagine. Una vera radiografia del comparto, di cui vogliamo sintetizzare le principali evidenze emerse, a beneficio dei nostri lettori.

Modalità di gestione Poca poesia e molta prosa sono alla base della gestione di una flotta di proprietà: siamo nel mondo dei veicoli utilizzati

Funzione aziendale del gestore della flotta in proprietà

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principalmente come mezzo di lavoro (90,5% dei rispondenti) rispetto alle esigenze motivazionali (23,8%). Nel 36,6% dei casi, il gestore della flotta è un Fleet Manager che ha dignità e riconoscimento di funzione autonoma, oppure è responsabile del Facility (24,1%) o degli Acquisti (11,6%); meno del 2% dei rispondenti appartiene alla funzione HR. La gestione operativa è svolta, in prevalenza, direttamente dall’azienda proprietaria del mezzo attraverso le funzioni Servizi Generali (47,1%) e Acquisti (35,3%). “Però è interessante notare che quasi il 30% si affida comunque ad una società di noleggio a lungo termine per quanto riguarda i servizi – sottolinea Gavin Eagle, Direttore Commerciale di LeasePlan Italia –, un segno di fiducia nella capacità di un’azienda come LeasePlan di contenere il “Total Cost of Mobility”.

Car policy “Il 65% di aziende con auto in proprietà possiede una car policy, ma il suo contenuto consiste principalmente nelle istruzioni operative per l’utilizzo dei veicoli” ha spiegato Davide Gibellini, CEO & Managing Partner di GR advisory.

“Alcune aziende scelgono ancora oggi la forma della proprietà per la possibilità di un utilizzo più prolungato e in virtù di indicazioni della Direzione, spesso frutto di eredità storiche e di scelte inerziali nel tempo”. Le policy di queste aziende, inoltre, si caratterizzano per l’elevato numero dei marchi automobilistici: quasi il 40% dichiara di ammettere più di 6 marchi in policy.

Consumi ed emissioni Il 40% dei rispondenti ha adottato programmi per la riduzione delle emissioni di CO2 (il 20% è in fase di valutazione) principalmente basati su alimentazioni meno inquinanti e su un livello massimo di g/km di CO2; a questo proposito, è interessante notare che il 12% del campione possiede almeno un veicolo elettrico. Il diesel è comunque l’alimentazione universalmente utilizzata (100% dei rispondenti), seguito da benzina (39%), motori bifuel (tra il 20 e il 28%) e dal metano (16%).

Car sharing 5 aziende su 10 hanno adottato qualche forma di Corporate Car Sharing: condivisione dei mezzi attraverso procedure manuali (32%) o l’utilizzo di un software specifico (20%). Appena l’11% dei partecipanti dichiara di non essere interessato alla condivisione dei veicoli con la formula del Corporate Car Sharing.

Telematica e infomobilità Contraddittori i risultati sull’utilizzo della telematica: da un lato, pur ammettendone l’indubbia utilità, soprattutto per il controllo dei mezzi (75%) in tempo reale e per la diagnostica dei veicoli, quasi la metà dei partecipanti non la ritiene prioritaria o utile per la propria flotta e, comunque, non l’ha adottata e non la sta valutando.

Però nella lista degli aspetti di maggior interesse per il futuro, telematica e infomobilità occupano il secondo posto (38,1%). Tra le funzionalità più utilizzate: posizionamento in tempo reale dei veicoli (62,5%), verifica di consumi e anomalie

(54,2%), reporting di dati rilevanti (50%).

Controllo dei costi L’obiettivo di maggior interesse per queste flotte rimane la riduzione del costo di gestione del veicolo (73,1%): per questo le aziende intervistate ritengono che il costo sia adeguato e tenuto sotto controllo (47,8%), ma al contempo hanno attivato un serie di azioni di cost cutting che spaziano da stipulare accordi con i concessionari (60,9%) e rinegoziare le condizioni con le officine (47,8%) fino a riconfigurare e rinegoziare le coperture assicurative (46,7%). ➔

Perché avete scelto veicoli in proprietà

Sicurezza Meno del 30% non ha istituito un programma per migliorare la sicurezza, il 40% lo ha già reso operativo, oltre il 30% è attualmente in fase di valutazione. Le policy sulla sicurezza sono in gran parte affidate a dotazioni di ausilio a bordo dei veicoli (82,5%), il 40% a programmi d’informazione per gli utilizzatori, mentre appena il 20% utilizza i corsi di guida sicura e appena il 7,5% possiede un cruscotto di KPI (indicatori di performance) sulla sicurezza.

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Profit

Utilizzo attuale della telematica

Quali sono gli obiettivi per il prossimo futuro?

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Ruolo e obiettivi della flotta I veicoli in proprietà vengono adibiti prevalentemente ad uso strumentale e lavorativo (90,5%). Per migliorare gli aspetti gestionali ed economici, i Fleet Manager si dichiarano interessati a una continua attività di confronto con altre flotte aziendali, a una maggiore e migliore comprensione delle possibilità offerte dalla telematica a bordo e dei software per il monitoraggio e la gestione amministrativa e a conoscere meglio le opportunità offerte dalla formula del NLT, oltre ad uno specifico focus sul remarketing.

“Ci ha colpito il fatto che queste aziende siano costrette a gestire attivamente attività quali la stipula di accordi con i concessionari, la trattativa dei prezzi con le officine e la rinegoziazione dei contratti assicurativi, che occupano i primi tre posti tra le azioni di contenimento dei costi. Si tratta di attività che, più convenientemente, possono essere gestite da un noleggiatore” ha commentato Gavin Eagle.

“Siamo in grado di fornire soluzioni ottimali per i temi di maggior interesse emersi dalla ricerca” prosegue Eagle: “la necessità di confrontarsi con altre flotte comparabili, la fornitura di sistemi di telematica e di software per il monitoraggio della flotta e per la sua gestione amministrativa, la rivendita dei veicoli usati, i contratti di noleggio e le fuel card. Forse è proprio per affrontare questi temi in maniera professionale che quasi il 24% di queste aziende intende valutare (o rivalutare) il noleggio a lungo termine come soluzione di acquisizione di servizi completi, con il vantaggio di risparmiare risorse e restare concentrate sul core business."

Future

di Pier Luigi del Viscovo

La mobilità al 2030 L’Aniasa in occasione del suo 50enario di attività ha realizzato uno studio sulla mobilità del futuro. Tale lavoro è stato svolto in due momenti diversi. In prima battuta il Censis ha elaborato il quadro delle probabili evoluzioni della domanda di mobilità degli italiani. Poi sulla base delle evidenze della domanda, le imprese associate ad Aniasa, con il supporto e il coordinamento del Centro Studi Fleet&Mobility, hanno delineato un insieme di possibili trasfor-

mazioni dei sistemi di offerta già oggi disponibili e anche alcune innovazioni verso cui orientarsi.

L’evoluzione della mobilità degli italiani Lo studio predittivo condotto dal Censis ha fornito risposte a tre domande fondamentali.

1. Quanto si muoveranno gli Italiani nel 2030 e quanti sono?

2. Perché avranno necessità di muoversi?

Le stime UE per l’Italia: evoluzione della domanda di trasporto passeggeri 2020-2030

3. Come approcceranno la mobilità?

Prima di tutto, sembra esserci una relazione tra l'andamento generale dell'economia e la domanda di mobilità, ma su periodi di osservazione medio-lunghi, mentre nell'arco di pochi anni le rispettive curve possono avere andamenti discordanti. Un primo dato di misurazione è la quantità di spostamenti, espressa in miliardi di passeggeri/km (Gpkm). Nel 2010 sono stati 953, di cui quasi il 78% con auto e moto private. Nel 2030 si stima possano arrivare a 1.095, con una concentrazione di auto e moto private pari al 75%. Il trasporto pubblico su gomma pesa e peserà poco più del 10%.

Si stima che questa quantità di spostamenti sia generata da una 'popolazione mobile' (coloro che si spostano) che aumenterà in una forchetta compresa tra il 4,1 e l'8,5%.

Si prevede una crescita 'territorializzata' del pendolarismo metropolitano intorno alle 'città-polo'. Queste, pur perdendo residenti, si confermano come aree di concentrazione delle funzioni ad elevata attrattività, e quindi di gran parte dei posti di lavoro, soprattutto nei servizi. Sono già oggi dei grandi scambiatori di flussi, mentre di contro i comuni esterni e confinanti sono essenzialmente dei bacini residenziali integrati col capoluogo. Tale aumento della mobilità alla scala metropolitana, sostenuta esclusivamente dalla mobilità per lavoro, porterà il numero dei pendolari dai circa 28,8 milioni del 2011 ai 30,9 milioni del 2030.

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Future

Numero di pendolari per modalità di trasporto

Dato il sostanziale fallimento delle politiche del trasporto pubblico urbano, insufficiente sotto il profilo quantitativo e qualitativo in molte aree metropolitane e spesso del tutto assente nei centri di dimensione piccola o medio piccola, a fronte di tali dinamiche si prevede una crescita del pendolarismo in auto che passerà dai 17,5 milioni dell’ultimo censimento a circa 18,8 milioni.

Circa i sistemi che gli Italiani ricercheranno per soddisfare la domanda di mobilità, si prevedono dei cambiamenti nel rapporto con i mezzi di trasporto. In particolare sta aumentando la reattività nella scelta delle soluzioni volta per volta più convenienti. Determinate modalità, prima date per acquisite, vengono messe in discussione. Le scelte diventano via via meno vincolanti e definitive. È verosimile che aumenti sempre più l’arbitrio individuale in una situazione di maggiore “pragmatismo” modale. L’auto rimarrà centrale negli spostamenti degli italiani ma perderà progressivamente il suo appeal di bene simbolo (di appartenenza ad una determinata condizione economica e sociale e di svincolamento dal regime del trasporto collettivo). Si potrà scegliere di usarla senza possederla, di condividerne l’utilizzo con altri, oppure di utilizzare il trasporto pubblico in tutte le situazioni in cui questo si dimostrerà competitivo.

In tema di mobilità le nuove generazioni ed i nuovi ceti urbani stanno dando lezioni di “laicità” e di relativismo, in una generale concordanza tra la libertà di muoversi e la libertà di scegliere in quale modo, che implica in concreto la possibilità di:

- scegliere l’opzione modale anche volta per volta, in base ai desideri e alle possibilità; - adattare le scelte ad esigenze cangianti (ciclo di vita, residenza, lavoro, studio, reddito); - scegliere l’opzione multi-modale (laddove conviene, dove è praticabile, dove offre dei vantaggi, dove mette in gioco nuovi desideri); - evitare o procrastinare l’acquisto di beni durevoli senza considerarlo un limite per la propria libertà di muoversi, per la propria sicurezza, per il proprio stile di vita; - sottrarsi ad oneri burocratico-amministrativi scegliendo di non “appartenere” ad uno schema che si impronta sul soggetto, ma di aderire ad opportunità volta per volta ritenute convenienti; - limitare l’esposizione ad eventi aleatori e imponderabili ampliando il range delle alternative.

Dall’auto-noleggio al mobi-noleggio L’industria dell’autonoleggio punta a sviluppare ogni forma di possibile evoluzione

della propria offerta, proponendo servizi moderni, in grado di soddisfare svariate esigenze da parte di ogni segmento di clientela, sempre nel rispetto delle normative e sempre assicurando il più elevato livello di qualità e di affidabilità. Sottoposta all’unico giudizio che conta, quello dei clienti, come indicano 50 anni di storia.

Alla proposizione di prodotti e servizi sempre più innovativi, di emanazione degli operatori, si aggiungerà un’offerta di servizi aggiuntivi che – seppur non di diretta produzione – aiuteranno a soddisfare in modo olistico le esigenze di mobilità dei clienti.

In questo senso, è possibile identificare un’evoluzione della missione, da auto-noleggio a mobi-noleggio, in cui l’oggetto dell’offerta non è solo l’auto, ma la mobilità nel suo complesso.

Questo orientamento sarà seguito da molti, ma non da tutti. Altri (soprattutto chi ha dimensioni più limitate e meno mezzi finanziari) sceglieranno strategie centrate sulla specializzazione e sull'eccellenza operativa. ➔

Future

Alcune delle barriere che oggi separano i singoli prodotti (il rent-a-car, il noleggio a lungo termine, il car sharing e l’assistenza su strada) sfumeranno in favore di un servizio di noleggio/assistenza 2.0, che vada da 15 minuti a 5+ anni, garantendo una serie di strumenti di mobilità e l’accesso a territori, spazi a pedaggio e parcheggi.

Le relazioni umane tra impresa e cliente saranno forse anche intensificate, ma spostandosi su piattaforme digitali e remote, insieme al superamento del concetto di ‘stazione’ a cui si affiancheranno stalli di parcheggio riservati e distribuiti sull’intero territorio.

Le Istituzioni si trovano davanti alla sfida di una nuova mobilità urbana ed extraurbana, che risponda alle esigenze delle persone con sistemi di trasporto efficienti, sicuri e sostenibili, in grado di gestire i flussi di traffico e di adattarsi in tempo reale, eliminando gli spostamenti non necessari.

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La realizzazione delle ‘smart city’ non è un compito esclusivo delle Istituzioni, ma è indubbio che la loro missione sia di age-

volare la diffusione dei sistemi creando le infrastrutture adeguate e adattando il relativo quadro normativo di riferimento.

Le infrastrutture necessarie sono: - Accessi alle ZTL più flessibili e sofisticati, con un sistema di contatori IN/OUT. - Parcheggi segmentati ad accesso digitalizzato.

- Strade attrezzate con sistemi di rilevamento e comunicazione digitale, in grado di intercettare e dialogare con il singolo veicolo.

- Copertura wi-fi con reti 4G, su cui le auto potranno comunicare alla massima velocità possibile.

Il processo normativo dovrà essere rafforzato, incrementando la cooperazione con gli operatori e potenziando la tempestività degli interventi e i sistemi di controllo delle devianze. Sarebbe ipotizzabile di svincolare la mobilità dalla targa del veicolo e agganciarla invece alla persona che si muove (dal 'bene mobile registrato' al 'soggetto driver registrato'), con impatti su responsabilità civile, assicurazioni, accessi e parcheggi. Anche sul piano fiscale, il perimetro del fringe benefit (oggi 'autocentrico') andrebbe ampliato.

Profit

di Pietro Teofilatto

Il noleggio a lungo termine

continua a crescere comparto delle flotte aziendali, che da parte sua ha registrato un incremento doppio rispetto al mercato in generale (+8,4%). Crescita dovuta non solo alla domanda di sostituzione, ma anche a una maggiore penetrazione della formula del renting nelle flotte delle imprese e di, grande rilevanza per il futuro, la decisa apertura verso i privati.

A tutti sono note le armi vincenti che hanno consentito al noleggio veicoli di crescere costantemente negli ultimi 15 anni, nonostante la lunga congiuntura economica.

A contribuire al successo della formula

Dopo sei anni di cali, il mercato automobilistico ha ottenuto nel 2014 il primo risultato positivo, una crescita tuttavia modesta (+4,2%). La negativa congiuntura economica e occupazionale nonchè la stagnazione delle attività hanno infatti determinato una netta contrazione dei consumi ed indotto i consumatori ad un atteggiamento di estrema cautela: nel mondo dell’automotive questo si è tradotto nel rinvio, fino a quando è possibile, della sostituzione dell’auto.

E se il 2014 si è chiuso con un auspicio di maggior ripresa, come confermano i primi dati del 2015, una parte del merito va al

sono stati in primis i benefici per la clientela aziendale sotto il profilo economico-finanziario.

L’esternalizzazione della gestione della flotta ha evitato immobilizzazioni di capitale, ha garantito la certezza dei costi, assicurando un notevole risparmio rispetto al parco auto in proprietà. Il noleggio a lungo termine è quindi diventato sempre più un aiuto contro il costante aumento dei premi assicurativi e la lievitazione dei costi di gestione dell’auto, funzionando anche da “sostegno finanziario” alle aziende in crisi di liquidità o alle prese con il cronico ritardo dei pagamenti.

Quadro del noleggio a lungo termine 2014

2013

2012

2011

2010

Var. 2014/2013

5,45

5.254

5.133

4.936

4.886

3,70%

Veicoli in noleggio

546.047

529.839

526.822

524.160

513.418

3,10%

Veicoli usati venduti

162.530

138.022

164.319

156.341

138.713

17,80%

Fatturato totale (mln di euro)

Fatturato medio/mese ( euro) Dipendenti Immatricolazioni (auto, furgoni, altro) Prezzo medio al chilometro Fonte: ANIASA

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621

630

614

610

596

-1,50%

2,794

2.753

2.763

2.773

2.721

1,50%

192

152.425

164.791

184.953

143.597

25,40%

0,253

0,255

0,247

0,242

0,239

-0,80%

Profit

Aumentano fatturato, flotta ed immatricolazioni Il comparto riveste ora una sempre più solida posizione nel contesto dell’automotive ed alla fine del 2014 ha registrato un fatturato complessivo di 5.450 milioni (+3,7%), considerando anche i positivi risultati anche della rivendita dell’usato. È continuata la crescita della flotta (16mila unità), mettendo decisamente da parte il calo del biennio 2009-2010 e raggiungendo la punta massima della storia del NLT in Italia con 546.000 unità. I fleet manager confermano quindi utilità e saving del NLT: il passaggio ad altri strumenti o il ricorso al rimborso chilometrico sono stati temporanei o più costosi e difficili da controllare, una scelta di breve periodo, che trasformando un costo certo in un costo incerto produceva solo un’apparente riduzione dei costi.

L’analisi della flotta delle vetture pone riflessioni di grande interesse sulla segmentazione. Anche se soggetto ad alcuni “rimbalzi” per particolari situazioni ed offerte di mercato, il fenomeno del downgrading in atto da diversi anni è diventato più evidente nel 2014.

I segmenti medi-inferiori hanno registrato ancora maggiore rappresentatività: le city car (il segmento “A”), è salito al 13,3%, e le utilitarie e medie (“B” e “C”) hanno rag-

giunto rispettivamente il 18,1% ed il 35,2%.

Stabile il totale cumulativo dei segmenti “C” e “D” (vetture di fascia media e medio-alta). Insieme sono sempre il più rilevante volume delle auto per aziende private e PA, superando il 63%, a dimostrazione che nelle flotte sono maggiormente richiesti veicoli di media-alta cilindrata (da 1500 a 2000 cc), come più idonei strumenti di lavoro. Lo spostamento della flotta verso vetture di minori dimensioni è pertanto netto e non incide nel downgrading il verificatosi aumento delle vetture dei segmenti “E” e “F” (superiori e alto di gamma), sempre sottoposti a particolari situazioni di mercato.

Specialmente sul fronte delle immatricolazioni, il noleggio a lungo termine ha registrato aspetti di grande vitalità, acquistando quasi 40.000 veicoli tra auto e VCL in più sul 2013, per un totale di 191.174 unità. Le nuove auto immesse in flotta sono ben il 22,5% in più rispetto al 2013, portando l’incidenza del NLT sul totale delle immatricolazioni a quasi il 12% del mercato nazionale. Dopo un periodo di contrazione è finalmente ripreso e con notevole decisione il segmento dei VCL, il quale aveva più di tutti risentito della congiuntura. Se è vero che si tratta specialmente di rinnovo di flotte di importanti aziende, già oggetto di proroga nel 2012-

2013, è anche vero che è lievitata la domanda di PMI. Sono stati anche più interessati gli artigiani e le partite IVA, che per necessità di circolazione in ambito cittadino viste le limitazioni del traffico, si dotano di veicoli euro 5.

Sembra terminato l’allungamento della durata media dei contratti di vetture e LCV, che avevano superato nel 2013 i 43 e i 58 mesi. Prosegue la riduzione delle percorrenze chilometriche medie (-0,7%), in linea con le necessità di saving, grazie anche all’offerta da parte degli operatori del long term di strumenti telematici per la miglior utilizzazione dei veicoli. Le durate, elemento fondamentale insieme ai chilometraggio per la formulazione dei canoni di locazione, continuano comunque ad essere maggiori rispetto agli anni 2000-2010 (circa 36 mesi), dimostrazione delle mutate esigenze delle policy aziendali per contenere i costi complessivi di mobilità e di trasporto.

Sfruttando al massimo sinergie ed ottimizzazioni produttive, il settore si applica per contenere l’aumento dei costi generali che incombono sull’automotive. Il fatturato medio per veicolo registra una riduzione dell’1,5%, risultato brillante del settore che continua ad essere richiesto di servizi aggiuntivi, in particolare per amministrare e coordinare le flotte. ➔

Distribuzione flotta circolante vetture NLT Segmento

2014

2013

2012

2011

2010

Var. 2014/2013

A (city car)

13,3%

12,7%

10,3%

10,4%

9,4%

+0,63 pps

B (utilitarie)

18,1%

17,1%

16,8%

18,1%

17,5%

+1,04 pps

C (medie)

35,2%

33,9%

33,6%

28,7%

28,0%

+1,32 pps

D (medie-superiori)

28,1%

31,4%

31,6%

27,2%

32,2%

-3,30 pps

E (superiori)

4,6%

4,5%

7,0%

14,2%

10,2%

+0,07 pps

F (alto di gamma)

0,7%

0,5%

0,7%

1,4%

2,7%

+0,24 pps

100,0%

100,0%

100,0%

100,0%

100,0%

2009

2010

2011

2012

2013

2014

2.159.456

1.961.759

1.749.739

1.402.089

1.304.412

1.359.514

125.955

121.267

144.957

143.022

132.237

162.012

5,80%

6,20%

8,30%

10,20%

10,10%

11,90%

Totale

Fonte: ANIASA - Segmenti secondo standard UNRAE

Incidenza NLT immatricolazioni vetture

Immatricolazioni vetture Immatricolazioni NLT Penetrazione NLT Fonte: Elaborazioni ANIASA su dati UNRAE

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Profit

aziende di medie e medio-piccola rilevanza. Se fino al 2013 sembrava prospettarsi il completamento di un ciclo economico, di raggiunta maturità del prodotto NLT, è comunque da considerare che storicamente è stato strutturato principalmente verso la domanda di imprese multinazionali o di grandi dimensioni.

Si espande la clientela NLT Sulla base dell’esperienza, della preparazione alle trasformazioni del mercato e della domanda, il NLT pertanto non solo tiene posizioni, rafforzando quelle capacità di anticipazione e di adeguamento ai cambiamenti, ma acquisisce nuove fette di clientela, perfezionando in particolare efficacia ed efficienza delle proprie strutture aziendali, con l’obiettivo di offrire il miglior servizio al prezzo più conveniente.

Secondo le rilevazioni più aggiornate l’utilizzo del NLT è ormai consolidato nel 90% delle imprese di grandi dimensioni, percentuale che scende al 60-50% per le

Ora, oltre alle PMI ed al mondo dei professionisti da sempre riconosciuti dagli operatori come target di grande interesse, il settore si sta progressivamente interessando al mondo dei privati con iniziative promozionali di grande interesse e, per

Immatricolazioni per tipologia veicolo 2014

2013

2012

Var.2014/2013

Vetture

162.012

132.237

143.022

22,5%

VCL

28.090

18.600

20.676

51,0%

Altro

1.072

1.589

1.094

-32,5%

Totale

191.174

152.425

164.791

25,4%

Fonte: ANIASA

la prima volta, utilizzando anche i media radiotelevisivi. Il settore si è riorganizzato operando una sintesi tra modularità dei servizi classici e prossimità dell’offerta; costituendo canali di vendita e prodotti dedicati, veri elementi chiave per sviluppare un possibile nuovo ciclo economico.

Per arricchire servizi e produttività, in una contesto di trasparenza e alta qualità, il noleggio fa progressi nella crescita professionale e deontologica, conferendo grande rilevanza alle osservazioni ed indicazioni dei driver, anche grazie a sondaggi di rilevazione della Customer Sadisfaction.

L’orientamento verso la clientela è diventato uno dei punti chiave per le aziende NLT, che sempre di più coinvolgono direttamente i driver per confrontare il livello di soddisfazione dei servizi.

I costanti feedback hanno grande rilevanza per l’individuazione dei punti di forza e delle criticità, consentendo di sviluppare azioni correttive per il miglioramento dei processi.

Durata media contrattuale (mesi) 2014

2013

2012

2011

2010

Var. 2014/2013

Vetture

42,5

43,6

41,6

41,4

40,9

-2,6%

VCL

57,4

58,3

51,5

52,1

51,2

-1,5%

Fonte: ANIASA

Km medio/anno per tipologia veicolo 2014

2013

2012

2011

2010

Var. 2014/2013

Vetture

30.613

30.661

30.884

30.892

30.391

-0,2%

VCL

25.525

26.347

26.343

27.128

26.414

-3,1%

Fonte: ANIASA

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Jaguar XE

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Drive

di Nicola Desiderio

Felino da flotte la Jaguar XE è l’arma per battersi ad armi pari con le varie Audi A4, BMW Serie 3 e Mercedes Classe C. A entrare in questo segmento ci aveva già provato nel 2001 con la X-Type, mentre questa è un’auto completamente nuova, Jaguar dalla testa ai piedi. La gamma prevede quattro allestimenti (Pure, Prestige, R-Sport e Portfolio) più l’S destinato al V6 3 litri con compressore da 340 cv mentre gli altri motori sono 2 litri: a benzina (200 cv e 240 cv) e diesel da 163 e 180 cv che abbiamo provato ed è disponibile anche nell’allestimento Business Edition destinato alle flotte. Il listino parte da 37.750 euro.

Soprattutto personalità Le Jaguar le riconosci sempre e la XE conferma questa regola, soprattutto nel frontale, elegante ed aggressivo al tempo stesso. Lunga 4,67 metri, larga 1,85 e alta 1,42 metri, la britannica sembra un felino acquattato, sensazione rafforzata dal passo di ben 2,83 metri. La parte meno originale è quella posteriore, ma l’insieme è comunque armonico, con superfici ben raccordate e filanti ed un’aerodinamica mai vista su una Jaguar (cx di 0,26).

La casa inglese ci riprova nel segmento delle medie premium partendo dal foglio bianco con una scocca per tre quarti in alluminio, nuovi motori e un’attenzione particolare per le flotte tanto da promettere i migliori costi di esercizio tra le concorrenti. Si fa ammirare, ma soprattutto si fa guidare offrendo il giusto mix di relax e piacere, come una vera Jaguar, ma moderna e possibile.

Sportività britannica L’abitacolo della XE è quello di una berlina sportiva. Si sta comodi in 4, per la presenza del tunnel centrale, e seduti in basso. Chi sta davanti si sente davvero avvolto grazie all’intelligente integrazione tra il design delle portiere, quello della plancia e il tunnel. Qui troviamo i pulsanti preposti alla marcia, sulla consolle i comandi della climatizzazione e lo schermo da 8 pollici del sistema InControl che, se dotato della app Remote, consente di operare sul veicolo a distanza, anche per aprire e chiudere le porte, controllare il serbatoio e pure avviare il motore. Optional anche l’impianto audio Meridian a 11 altoparlanti e l’hot-spot wi-fi. L’illuminazione è a Led bianchi, ma si può avere quella ambiente a 10 tonalità. Le plafoniere si accendono a sfioramento. Le Jaguar hanno da tempo abbandonato l’opulenza

di una volta e al posto di legno, cromature e velluti ci sono plastiche ben montate, superfici in nero piano e parti in alluminio spazzolato. Ovvio che si possono avere legni di vario tipo e persino la fibra di carbonio, così come diversi tipi di pelle e di sedile. Rimangono il volante piccolo con il piantone circolare e la strumentazione a due quadranti puntati verso gli occhi, integrata dall’head-up display. Il bagagliaio offre un volume di 450 litri, a richiesta si può avere il divano abbattibile 40/20/40 e riscaldato. La dotazione di sicurezza prevede 6 airbag, la frenata autonoma d’emergenza, il riconoscimento dei segnali, i sistemi per il mantenimento della carreggiata e l’angolo cieco. Il cofano si solleva automaticamente in caso di urto con il pedone e dall’esperienza Land Rover arriva l’All Surface Progress Control, una strategia del controllo di trazione che consente di partire e avanzare lentamente anche sui fondi più scivolosi. ➔

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Drive

The cornerstone La XE nasce sulla piattaforma iQ [Al] che sarà la base di molte delle Jaguar di prossime generazione come la XF e la F-Pace.

La scocca è la più rigida mai costruita dalla casa inglese ed è al 75% in alluminio, il resto in acciaio ad alta resistenza e magnesio uniti insieme da saldature, incollaggio e rivettatura.

Particolari i tipi di alluminio utilizzati, ad alta resistenza provenienti da riciclaggio e già preposti per essere nuovamente riciclati con l’obiettivo di raggiungere un tasso di recupero del 75% entro il 2020.

In alluminio anche le sofisticate sospensioni: anteriori a doppio braccio e posteriori Integral Link. La XE è anche la prima Jaguar con sterzo elettromeccanico. Nuovi e tutti Jaguar anche i motori della famiglia

Ingenium della quale il 2 litri diesel è il primo membro. Tutto in alluminio, pesa 138 kg, ha i controalberi, l’alimentazione common rail a 1.800 bar, l’albero motore sfalsato di 12 mm, le pompe a portata variabile, il variatore di fase sul lato dello scarico, l’EGR a bassa pressione e il filtro SCR per i NOx. Noi l’abbiamo provato nella versione da 180 cv con trasmissione automatica a 8 rapporti, in quella da 163 cv con cambio manuale dichiara consumi di 3,8 litri/100 km pari a 99 g/km di CO2. In arrivo anche le versioni a trazione integrale.

Il gatto dell’asfalto Sulla XE non si sale, si scende e ci si sente subito circondati dalla macchina, ma non oppressi. Si preme il pulsante di avvio, la

Jaguar XE 2.0D Business 180 CV Auto Dati tecnici e per l’impiego aziendale cilindrata 1.999 cc potenza 180 CV lungh./largh./alt. 4,67 x 1,85 x 1,42 m peso 1.565 kg accelerazione 7,8” (da 0 a 100 km/h) velocità massima 228 km/h cambio automatico a 8 rapporti trasmissione posteriore costo di esercizio al km (*) 0,42

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consumo medio 23,8 km/litro capacità di carico 450 litri comfort ★★★★★ silenziosità ★★★★★ ABS SI ESP SI antislittamento SI (*) percorrenza annua 30.000 km

manopola di selezione del cambio fuoriesce e può essere girata su D. Il 2 litri Ingenium si sente solo al minimo, in marcia invece ha una tonalità argentina e in velocità scompare. Offre ottime prestazioni (228 km/h, 0-100 in 7,8 s.), ha una bella coppia (430 Nm tra 1.750 e 2.500 giri) e un funzionamento brillante, esaltato da un cambio perfetto sia in automatico, sia da sequenziale, ma quel che piace di più della britannica è il suo comportamento stradale. Felina, precisa e sicura, la XE divora le curve con uno sterzo chirurgico e, come ogni Jaguar che si rispetti, sa conciliare questa dote con un bel comfort assicurando un’esperienza di bordo che riconcilia con l’automobile.

Una sfida consistente Un’auto bella da vedere, da guidare, avanzata nella tecnologia, rispettosa nell’ambiente non solo per quello che emette allo scarico e infine moderna anche perché è stata progettata e pensata per le flotte.

Eurotax afferma infatti che la XE è più economica dell’8% per i consumi, fino al 27% per l’usura e addirittura fino al 72% per la manutenzione grazie al programma triennale di copertura totale a chilometraggio illimitato. E il valore residuo previsto promette veramente bene.

Insomma, il mix ideale per essere un’auto aziendale e convincersi che una Jaguar può esserlo.

La Renault Espace cambia per la quinta generazione, abbandona la formula del monovolume, da lei stessa inventata 31 anni fa conquistando oltre 1,2 milioni di clienti, e diventa crossover. È la prima auto della Losanga a essere basata sulla nuova piattaforma modulare CMF, grazie alla quale è più leggera di ben 250 kg ed è proposta in versione a 5 e 7 posti negli allestimenti Zen, Intens, Initiale Paris. Tutti e tre i motori hanno cilindrata di 1,6 litri: a benzina da 200 cv, diesel da 130 cv e biturbo da 160 cv che abbiamo provato su strada. Parte da 32.900 euro.

miche: è piuttosto un monovolume alta da terra 16 cm.

Lunga 4,86 metri, alta 1,68 e larga 1,89 manifesta una certa imponenza e vive del connubio tra le forme semplici e lisce del corpo vettura e i numerosi particolari cromati e satinati.

La finestratura laterale ha un profilo alare, avvolgenti le luci posteriori, particolare il gioco tra cofano e calandra che esaltano presenza e dimensioni della Losanga con il contorno dei fari full led, dalla grafica interna raffinata. Ottima l’aerodinamica con un cx di 0,30.

Si alza di livello La nuova Espace è un crossover, ma non nel senso di un Suv dalle linee più dina-

Benvenuti a bordo La Espace sorprende ancora di più all’interno. Mai il termine plancia fu più appro-

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priato per il cruscotto della francese che presenta strumentazione digitale, headup display e una consolle che fa tutt’uno con il tunnel dove si trovano la leva del cambio, che sembra la manetta di un natante d’altura, e lo schermo verticale da 8,7 pollici dando la sensazione di avere a portata di mano uno smartphone più che l’interfaccia di un’automobile: è davvero la centrale di informazioni, controllo e intrattenimento della Espace.

La grafica è intuitiva, totalmente configurabile e si può scegliere tra 6 tonalità di colore insieme al resto della raffinata illuminazione ambiente dell’abitacolo.

Il tutto in un sofisticato gioco di materiali e tinte, personalizzabile persino con speciali pellicole.

Drive

di Nicola Desiderio

La francese ripensa se stessa e da monovolume diventa crossover proponendo un’idea di comfort e lusso alternativa a quella delle solite tedesche, senza sconfessare le doti di spazio, ma con un tasso di tecnologia superiore, un peso inferiore e motori che sposano la filosofia del downsizing, con una riduzione del 20% nei consumi e tutti i vantaggi in termini di costo d’esercizio, ma senza rinunciare alle prestazioni. Anzi…

Renault Espace

Mi faccio crossover Lo spazio è tanto e accogliente. I sedili anteriori sono poltrone con funzione massaggio, quelli posteriori possono essere riscaldabili e godere di un climatizzatore aggiuntivo, tutti e 5 i sedili delle due file dietro si abbattono elettricamente al tocco di un pulsante o sullo schermo. Viaggiando in 5 ci sono 660 litri, in 7 si passa a 2.035 litri. Altrettanto spettacolare il cassetto ad apertura elettrica EasyLife da 12 litri, ampi e comodi gli altri vani. A dare ulteriori sensazioni ci pensano il sistema audio Bose a 7 canali – messo a punto dal direttore d’orchestra Leo Warynski e dotato di sistema attivo di cancellazione del rumore – il parabrezza Lumiere e il tetto panoramico apribile. A 5 stelle EuroNCAP la sicurezza grazie a dispositivi come i 6

airbag, l’allarme superamento carreggiata, i fari attivi a commutazione automatica, il riconoscimento segnali, il sensore angolo morto, l’avviso distanza di sicurezza e la frenata automatica d’emergenza inclusa nel cruise control adattativo.

Solo un litro e sei La nuova Espace è basata sulla nuova piattaforma CMF dell’Alleanza RenaultNissan e pesa ben 250 kg in meno, grazie all’ampio utilizzo di acciai ad alta resistenza per la scocca, alle portiere e cofano motore in alluminio, al portellone in materiale termoplastico e ai parafanghi in Noryl. Le sospensioni sono a controllo elettronico e lo sterzo agisce sulle 4 ruote virando in controfase quelle posteriori di

3,5 gradi fino a 50-70 km/h (a seconda del programma di guida scelto) e in fase a velocità superiori, così da avere agilità sulle curve, un diametro di volta di 11,1 metri – la Clio dichiara 10,8 metri – e facilità di manovra (c’è anche il sistema automatico di parcheggio), ma anche stabilità superiore sul veloce. La Espace consuma il 20% in meno di prima grazie anche ai motori, tutti Euro6 da 1,6 litri.

L’unità a benzina ha 200 cv e cambio EDC doppia frizione a 7 rapporti, il diesel ha 130 cv (4,5 litri/100 km pari a 119 g/km di CO2) e manuale a 6 rapporti, la versione biturbo – un turbo piccolo per i bassi regimi e uno grande che comincia ad intervenire ai medi – da 160 cv che abbiamo provato ha di serie l’EDC a 6 rapporti. ➔

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Drive

Proprio un bel carattere La Espace accoglie con una piccola sigla musicale e poi si accende di luce prima di avviare il motore. Si sposta la leva del cambio verso sinistra e poi in basso e si è pronti a partire. Il motore è piccolo, ma ha una grande spinta – ben 380 Nm a 1.750 giri/min – e, insieme alla dolcezza del cambio EDC, fornisce una scioltezza inaspettata che va al di là dei numeri dichiarati (202 km/h, 0-100 km/h in 9,9 s.).

Subito avvertibile la presenza delle 4 ruote sterzanti, molto morbide le sospensioni, ma basta agire sul pulsante del Multi-Sense per cambiare tutto della vettura: dalla risposta del telaio e della meccanica fino all’illuminazione interna e alla grafica della strumentazione. Cinque le impostazioni (Neutral, Eco, Comfort, Sport e Perso che sta per “personale”) per avere sempre e comunque tra le mani un’auto guidabile, sicura, dal comfort notevole

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Renault Espace 1.6 dCi DCT 160 CV Intens Dati tecnici e per l’impiego aziendale cilindrata 1.598 cc potenza 160 CV lungh./largh./alt. 4,86 x 1,89 x 1,68 m peso 1.659 kg accelerazione 9,9” (da 0 a 100 km/h) velocità massima 202 km/h cambio automatico a 6 rapporti trasmissione anteriore costo di esercizio al km (*) N.D.

che consuma anche poco (4,7 litri/100 km pari a 123 g/km di CO2).

La mia auto è differente Chiamatela crossover, ma sappiate che la Espace è soprattutto un’auto che esce fuori dagli schemi con dotazioni particolari e un’idea diversa del vivere l’automo-

consumo medio 21,3 km/litro capacità di carico da 247 a 2.035 litri comfort ★★★★★ silenziosità ★★★★★ ABS SI ESP SI antislittamento SI (*) percorrenza annua 30.000 km

bile, ma ha comunque fondamentali ben saldi: sicurezza, comfort, spazio, flessibilità ed efficienza che si tramuta in costi di gestione bassi. Un’auto dalla personalità spiccata che piacerà ai professionisti con famiglia e anche a quei dirigenti che, più dello status, desiderano una vettura moderna, differente e di carattere.

News on the road

di Nicola Desiderio

BMW Serie 2 Grand Tourer: vacanza in Baviera Monovolume compatta e a 7 posti. Stiamo parlando di una BMW, della Serie 2 Gran Tourer che si posiziona al di sopra della Active Tourer con la quale condivide la piattaforma UKL. Lunga 4,56 metri, offre un abitacolo ampio e flessibile con una capacità di carico di almeno 545 litri viaggiando in 5 e arriva fino a 1.905 litri, completata dal portellone elettrico e da una dotazione di sicurezza e telematica al vertice della categoria. I motori a benzina sono il 3 cilindri 1.5 da 136 cv e 2 litri da 192 cv (223 km/h, 0-100 km/h in 7,6 s.) che brillano per l’erogazione con coppia massima erogata a soli 1.250 giri/min.

I diesel sono il 3 cilindri 1.5 da 116 cv (3,9 litri/100 km pari a 104 g/km di CO2), il 2 litri da 150 cv o da 190 cv, unico con cambio automatico e trazione integrale di serie. Parte da 28.550 euro in 5 allestimenti (Base Advantage, Sport, M Sport e Luxury). Da lungo viaggio.

ECOLOGIA ★★★★★ / SICUREZZA ★★★★★ / COMFORT ★★★★★ / CAPACITÀ DI CARICO ★★★★★ / COSTO D’ESERCIZIO ★★★★★

DS5: la dea di Francia L’ammiraglia di casa DS festeggia i 60 anni dalla nascita della capostipite rinnovandosi profondamente. Nuovi lo stile del frontale, le luci posteriori e l’abitacolo, con plancia semplificata grazie al touchpad, telematica all’avanguardia con l’app MyDS, dotazioni per comfort e sicurezza ancora più complete e possibilità di personalizzazioni ancora più ricche e numerose. Diventano Euro6 i motori e i diesel sono tutti BlueHDi con filtro SCR per i NOx: 1.6 da 120 cv, 2 litri da 150 cv o da 180 cv con cambio automatico di serie così come sull’1.6 a benzina da 165 cv. Non poteva mancare la versione ibrida diesel a trazione integrale da 200 cv che dichiara 3,5 litri/100 km pari a 90 g/km di CO2 e ci sarà anche una versione a benzina da 210 cv entro la fine dell’anno. Il prezzo parte da 30.900 euro negli allestimenti Chic, So Chic Sport Chic, Business e Business Combi. Eleganza da aziendalista.

ECOLOGIA ★★★★★ / SICUREZZA ★★★★★ / COMFORT ★★★★★ / CAPACITÀ DI CARICO ★★★★★ / COSTO D’ESERCIZIO ★★★★★

Fiat 500X: raddoppia la frizione La Fiat 500X è già un successo e rilancia con l’introduzione del cambio a doppia frizione DCT per il motore 1.4 turbo MultiAir da 140 cv che adatta la propria risposta in accordo con il Mood Selector, o può essere utilizzato da sequenziale. Il DCT è offerto con un sovrapprezzo di 1.700 euro e consente di avere più comfort e sportività, ma anche più efficienza con consumi che passano da 6 a 5,7 litri/100 km ed emissioni che scendono da 139 a 133 g/km di CO2 senza toccare le prestazioni (190 km/h, 0-100 km/h in 9,8 s.). In gamma ci sono anche l’1.6 aspirato da 110 cv, il diesel 1.6 da 120 cv e il 2 litri da 140 cv con trazione integrale e disponibile anche il cambio automatico a 9 rapporti.

Il listino parte da 17.500 euro e prevede due look: City con 4 allestimenti (Pop, Pop Star, Business e Lounge) e Off-Road in 2 allestimenti (Cross e Cross Plus). City rent o fringe benefit femminile.

ECOLOGIA ★★★★★ / SICUREZZA ★★★★★ / COMFORT ★★★★★ / CAPACITÀ DI CARICO ★★★★★ / COSTO D’ESERCIZIO ★★★★★

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Future

Ford C-Max: semplicità ed efficienza La Ford C-Max adotta il nuovo frontale Kinetic 2.0 ed è ancora più sicura e più efficiente fino al 20%.

Notevolmente semplificata la plancia, grazie al sistema Sync2 a comandi vocali con schermo a sfioramento da 8 pollici, e per il bagagliaio ora c’è anche il portellone elettrico. Ancora più avanzati i sistemi di sicurezza con la frenata autonoma fino a 50 km/h e il MyKey. A benzina il 3 cilindri mille (100 cv o 125 cv) e 1.5 da 150 cv, a gasolio il 2 litri da 170 cv con cambio automatico, optional per la versione da 150 cv e l’1.5 da 120 cv, disponibile anche da 95 cv o Econetic da 105 cv (3,8 litri/100 km pari a 99 g/km di CO2). In arrivo anche la versione GPL 1.6 da 120 cv.

Da 20mila euro, 1.500 euro in più per la versione 7 posti con porte posteriori scorrevoli, in 3 allestimenti (Plus. Titanium e Titanium X) più il Business dedicato alle flotte. Azienda o vacanza, ben gli sta.

ECOLOGIA ★★★★★ / SICUREZZA ★★★★★ / COMFORT ★★★★★ / CAPACITÀ DI CARICO ★★★★★ / COSTO D’ESERCIZIO ★★★★★

Hyundai Tucson: non è più un numero Addio Hyundai ix35 e bentornato Tucson. Il Suv compatto riprende infatti la prima denominazione che a livello globale non era mai stata abbandonata.

Lungo 4,47 metri, ha stile aggressivo, fari anteriori a Led e un abitacolo ancora più elegante e spazioso con un bagagliaio che parte da 513 litri.

Tra le novità il portellone elettrico, il sistema di navigazione Tom Tom Live e i sedili anteriori ventilati.

Completa la dotazione di sicurezza con la frenata autonoma anche per i pedoni, il mantenimento della carreggiata, il controllo dell’angolo cieco e altro ancora. I motori: 1.6 da 135 cv e turbo da 176 cv anche con cambio doppia frizione a 7 rapporti, diesel 1.7 da 115 cv e 2 litri (anche con cambio automatico a 6 rapporti) da 136 cv e 184 cv. La trazione è anteriore o integrale. Anche per Tuscon 5 anni di garanzia, assistenza e controllo gratuiti. All’altezza di qualsiasi flotta.

ECOLOGIA ★★★★★ / SICUREZZA ★★★★★ / COMFORT ★★★★★ / CAPACITÀ DI CARICO ★★★★★ / COSTO D’ESERCIZIO ★★★★★

Land Rover Discovery Sport: tutta spazio e offroad La Discovery Sport inaugura la nuova linea di prodotti Land Rover e, di fatto, prende il posto della Freelander. Lunga 4,59 metri, ha abitacolo a 7 posti totalmente modulabile fino ad ottenere un vano di carico di 1.698 litri. La strumentazione comprende l’head-up display e il sistema InConnect che consente il controllo del veicolo a distanza e manda un sms in caso di furto. La dotazione per la sicurezza include anche l’airbag che fuoriesce dal cofano per proteggere pedoni. Per il fuoristrada ci sono l’altezza da terra di 212 mm, il wade sensing, il Terrain Response e due sistemi di trazione integrale accoppiati al 2 litri a benzina da 240 cv con cambio automatico a 9 rapporti, optional sui diesel 2.2 da 190 cv o 150 cv. In arrivo il nuovo 2 litri e le versioni a trazione anteriore. A partire da 35.600 euro con 4 allestimenti (S, SE, HSE e HSE Luxury). Un fringe benefit coi fiocchi.

ECOLOGIA ★★★★★ / SICUREZZA ★★★★★ / COMFORT ★★★★★ / CAPACITÀ DI CARICO ★★★★★ / COSTO D’ESERCIZIO ★★★★★

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News on the road

di Nicola Desiderio

Lexus NX: scultura ibrida La Lexus NX allarga la gamma del marchio 100% ibrido con un Suv lungo 4,63 metri che si posiziona al di sotto dell’RX. Stile forte e scolpito, la NX ha un bagagliaio che va da 555 a 1.600 litri e un abitacolo accogliente che, tra le tante raffinatezze, offre l’impianto Mark Levinson da 835 Watt con 14 altoparlanti, la ricarica a induzione per il cellulare e le modanature in legno Shimamoku. All’avanguardia l’ergonomia con sistema infotelematico dotato di touchpad, head-up display, strumentazione digitale e climatizzazione con cursori elettrostatici. La sicurezza è a 5 stelle EuroNCAP. Il sistema ibrido con motore 2.5 eroga 197 cv, assicura un consumo di 5,1 litri/100 km (117 g/km) e per le versioni a trazione integrale prevede un motore elettrico posteriore aggiuntivo da 50 kW. Da 39.800 euro in 4 allestimenti (base, Executive, F-Sport e Luxury).

Per l’azienda riconoscente e attenta.

ECOLOGIA ★★★★★ / SICUREZZA ★★★★★ / COMFORT ★★★★★ / CAPACITÀ DI CARICO ★★★★★ / COSTO D’ESERCIZIO ★★★★★

Mazda CX-3: piccola solo fuori Mazda entra nel segmento dei piccoli crossover con la CX-3. Basata sulla stessa piattaforma della Mazda2, è lunga 4,27 metri, ha uno stile elegante quanto sportivo e un bagagliaio che va da 350 a 1.260 litri. Ai vertici gli equipaggiamenti, a partire dai fari full led adattativi, la strumentazione con head-up display, il sistema infotelematico MZD Connect con schermo da 7 pollici, la frenata autonoma, il rear cross traffic alert e tutti gli altri dispositivi compresi nel pacchetto i-activesense.

Due i motori in gamma: 2 litri a benzina da 120 cv o 150 cv (con sistema di recupero dell’energia iELOOP) a trazione integrale, opzionale invece con il diesel 1.5 da 105 cv (4 litri/100 km e 105 g/km di CO2) che, con questa combinazione, si può avere anche il cambio automatico-sequenziale. Da 18.800 euro negli allestimenti Essence, Evolve ed Exceed.

Piacerà al libero professionista.

ECOLOGIA ★★★★★ / SICUREZZA ★★★★★ / COMFORT ★★★★★ / CAPACITÀ DI CARICO ★★★★★ / COSTO D’ESERCIZIO ★★★★★

Maserati Ghibli Ermenegildo Zegna Edition: seta sulla pelle Anche per la Maserati Ghibli, dopo la Quattroporte, arriva il raffinato allestimento Ermenegildo Zegna Edition a dare un ulteriore tocco di italianità alla berlina sportiva modenese. L’abitacolo è caratterizzato dai rivestimenti in seta antracite e in pelle Poltrona Frau con cuciture a contrasto nelle tonalità nero, cuoio e rosso, applicate su sedili, plancia e portiere, ma anche padiglione e alette parasole.

Come per il resto della gamma, la sicurezza è a 5 stelle EuroNCAP e il sistema infotelematico di bordo con schermo da 8,4 pollici comprende l’hotsport wi-fi e l’audio Bowers&Wilkins. I motori sono V6 3 litri con cambio automatico a 8 rapporti: a gasolio da 250 o 275 cv (0-100 km/h in 6,8 secondi) che garantisce un consumo di 5,9 litri/100 km e biturbo a benzina da 330 cv o 410 cv anche con trazione integrale (284 km/h, 0-100 km/h in 4,8 s.). Da 68.159 euro. Ammiraglia sarà lei.

ECOLOGIA ★★★★★ / SICUREZZA ★★★★★ / COMFORT ★★★★★ / CAPACITÀ DI CARICO ★★★★★ / COSTO D’ESERCIZIO ★★★★★

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Future

Mercedes CLA Shooting Brake: la station sportiva La Mercedes CLA Shooting Brake è il quinto modello compatto della Stella, ha uno stile dinamico ed efficiente (cx di 0,26) e la praticità di una station wagon. È lunga 4,63 metri e offre una capacità di carico che va da 495 a 1.354 litri e nella posizione package del sedile posteriore si viaggia in 5 con 595 litri. Confermata tutta la dotazione di sicurezza che comprende, tra le molte cose, la frenata autonoma e la chiamata d’emergenza automatica integrabile con i servizi telematici avanzati Connect Me. Due i motori a benzina: 1.6 da 122 cv e 156 cv e 2 litri da 211 cv, quest’ultimo anche con trazione integrale. Il diesel di 2,1 litri ha 177 cv o 136 cv che consuma 3,9 litri/100 km pari a 101 g/km di CO2.

Fuoriquota la AMG 45 da 360 cv (0-100 km/h in 4,7 s.). Quattro gli allestimenti: Executive, Sport, Premium e Business riservato alle flotte. Si parte da 31.390 euro. Da user chooser.

ECOLOGIA ★★★★★ / SICUREZZA ★★★★★ / COMFORT ★★★★★ / CAPACITÀ DI CARICO ★★★★★ / COSTO D’ESERCIZIO ★★★★★

Opel Mokka: ecco il diesel italiano Opel Mokka, dopo Zafira Tourer e Astra, accoglie il nuovo diesel 1,6 litri da 136 cv e 320 Nm che affianca l’1,7 litri incrementandone potenza (+6 cv), coppia (+20 Nm) e migliorandone l’efficienza del 10% con un consumo di 4,1 litri/100 km pari a 109 g/km di CO2 per la versione a trazione anteriore.

Tutto in alluminio, il 4 cilindri tedesco è stato sviluppato presso il GM Powetrain Center di Torino e, grazie al sistema common rail da 2.000 bar e 10 iniezioni per ciclo e alla trappola per i NOx, rispetta le normative Euro 6. Disponibile anche in abbinamento alla trazione integrale, la Mokka 1.6 CDTI parte da 24.350 mentre il prezzo di ingresso della gamma è di 19.300 euro con motori 1.6 aspirato da 115 cv, 1.4 turbo da 140 cv (anche GPL) e il diesel 1.7 anche in versione da 110 cv. Quest’ultimi due sono disponibili anche con il cambio automatico.

In cima alle flotte montane.

ECOLOGIA ★★★★★ / SICUREZZA ★★★★★ / COMFORT ★★★★★ / CAPACITÀ DI CARICO ★★★★★ / COSTO D’ESERCIZIO ★★★★★

Peugeot 208: beve come una formica La Peugeot 208 si rinnova a 3 anni dal lancio nel frontale con nuovi fari, nuove tinte e un abitacolo ancora più raffinato e tecnologico. Il sistema infotelematico prevede ora la funzionalità Mirror Screen per “specchiare” dispositivi esterni sul touchscreen da 7 pollici e ospita la retrocamera mentre la dotazione di sicurezza (5 stelle EuroNCAP) comprende la frenata autonoma in città. I motori diesel 1,6 litri hanno 3 livelli di potenza: 120 cv, 100 cv e 75 cv con efficienza da record: 3 litri/100 km pari a 79 g/km di CO2. Le unità a benzina 3 cilindri: mille da 68 cv, 1.2 da 82 cv e turbo da 110 cv anche con cambio automatico a 6 rapporti. Al vertice la micidiale GTi con l’1.6 da 208 cv (230 km/h, 0-100 km/h in 6,5 s.) anche in versione by Peugeot Sport.

Da 12.300 euro in 4 allestimenti (Access, Active, Allure e GT Line) e anche nelle versioni Van e Mix. Si esalta sul breve.

ECOLOGIA ★★★★★ / SICUREZZA ★★★★★ / COMFORT ★★★★★ / CAPACITÀ DI CARICO ★★★★★ / COSTO D’ESERCIZIO ★★★★★

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Future

Renault Captur: va sempre più forte La Renault Captur completa la propria offerta aggiungendo in gamma la versione da 110 cv per il noto diesel 1,5 litri già presente nella variante da 90 cv. Grazie a 20 cv e 40 Nm di coppia in più, la Captur offre prestazioni migliori (175 km/h, 0-100 km/h in 11,3 s.) con consumi praticamente identici (3,7 litri/100 km contro 3,6). La gamma prevede anche i due benzina turbo: 3 cilindri 900 cc da 90 cv e 1.2 da 120 cv, quest’ultimo disponibile anche con cambio EDC doppia frizione, così come la 1.5 dCi da 90 cv. La versione da 110 cv è offerta negli allestimenti Energy R-Link e Project Runaway a tiratura limitata mentre il Wave e il Live si possono avere anche con gli altri motori per i quali inoltre è prevista la possibilità di avere l’omologazione N1 autocarro. La Captur parte da 16.500 euro, ma per averla con il nuovo motore ce ne vogliono almeno 21.900. Tres chic per il rent-a-car.

ECOLOGIA ★★★★★ / SICUREZZA ★★★★★ / COMFORT ★★★★★ / CAPACITÀ DI CARICO ★★★★★ / COSTO D’ESERCIZIO ★★★★★

Skoda Superb: ammiraglie si diventa La Skoda Superb di terza generazione diventa una vera ammiraglia per stile, contenuti e spazio. Lunga 4,86 metri, è basata sulla piattaforma MQB, ha abitabilità e bagagliaio da record (625 litri per la berlina e fino a 1.950 litri per la Wagon), motori più potenti del 20% ed è più efficiente fino al 30%, grazie al peso inferiore di 75 kg e all’aerodinamica migliorata (cx di 0,275). All’avanguardia anche la dotazione per comfort, sicurezza e comunicazione, con il sistema SmartLink che ospita dispositivi Android e iOs, ha l’hotspot e consente diverse funzioni remote.

In gamma l’1,4 litri con disattivazione dei cilindri da 150 cv e il 2 litri da 280 cv (245 km/h, 0-100 km/h in 7 s.) con trazione integrale e cambio DSG di serie, tra i diesel ci sono il 2 litri da 150 cv o 190 cv e l’1.6 da 120 cv che in versione GreenLine dichiara 95 g/km di CO2. Arriva a settembre con prezzi a partire da 26mila euro. Aziendale su misura.

ECOLOGIA ★★★★★ / SICUREZZA ★★★★★ / COMFORT ★★★★★ / CAPACITÀ DI CARICO ★★★★★ / COSTO D’ESERCIZIO ★★★★★

Volkswagen Touran: monovolume autentico La Volkswagen Touran di terza generazione è il primo monovolume su piattaforma MQB grazie alla quale è più leggera di 62 kg e più efficiente fino del 19%. Lunga 4,53 metri (+13 cm), è più accogliente per 7 persone, ha un vano bagagli provvisto di portellone elettrico che arriva a 1.857 litri e viaggiando in 5 offre 1.040 litri fino al tetto. Identica a quella della Golf la dotazione di sicurezza e tecnica con l’aggiunta dei fari anteriori full led e del sistema infotelematico che consente il rispecchiamento dei dispositivi Android e iOs insieme a interfaccia e connettività aggiornate. I motori a benzina sono l’1.2 da 110 cv, l’1.4 da 150 cv e l’1.8 da 180 cv mentre per i diesel si arriva al 2 litri da 190 cv e 150 cv partendo dall’1.6 da 120 cv che con il cambio DSG consuma 4,1 litri/100 km. Arriva dopo l’estate e il listino è ancora da definire.

ECOLOGIA ★★★★★ / SICUREZZA ★★★★★ / COMFORT ★★★★★ / CAPACITÀ DI CARICO ★★★★★ / COSTO D’ESERCIZIO ★★★★★

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Together

di Mauro Manzoni

VCL

vision LeasePlan

Dopo le forti flessioni ed i bassi livelli raggiunti negli ultimi anni che ne avevano dimezzato il valore, il mercato dei veicoli commerciali ha portato a casa per il 2014 una crescita del 17,4%, sfiorando le 120.000 immatricolazioni (fonte Unrae).

I dati dei primi 5 mesi del 2015, confermano il trend con un incremento del 7% grazie alle 52508 immatricolazioni complessive, che si confrontano con le 49066 di un anno fa. Le previsioni per il 2015 prevedono una crescita del 10% con circa 130.000 immatricolazioni.

Nello specifico le immatricolazioni a lungo termine, hanno fatto segnare una crescita molto importante nel 2014 che si sta confermando anche in questi primi mesi del 2015, con una flotta che cresce del 2%, grazie ai vantaggi che tale formula è in grado di offrire soprattutto al target delle piccole e medie imprese.

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La domanda di veicoli nuovi cresce sia a causa della necessità di rinnovo di flotte ormai vetuste sia per le sempre crescenti esigenze di trasporto in aree metropolitane ed extra urbane.

Il segmento si è dimostrato interessante in primis per le case automobilistiche che

hanno rinnovato le offerte con nuovi modelli e nuove tecnologie, rafforzando ulteriormente gli investimenti nell’ organizzazione di vendita e nel miglioramento costante della rete di assistenza, oltre che per gli altri operatori del mercato più attenti all’andamento dei trend di crescita.

Together

LeasePlan già da qualche anno e prima che si manifestassero i segnali di ripresa, ha avviato un progetto globale agevolando lo sviluppo costante del segmento LCV nelle singole countries, con l’obiettivo di soddisfare le esigenze dei clienti di questo mercato, supportarli nel loro business e proporsi sempre più come partner di assoluto riferimento nella gestione della mobilità.

LeasePlan Italia nello specifico ha consolidato il proprio know how nel segmento LCV, grazie alla gestione di importanti flotte di veicoli commerciali di clienti come ad esempio Poste Italiane, per il quale dal 2010 cura oltre 14.500 veicoli.

Ancora di più, LeasePlan Italia ha deciso di rinnovare la propria proposizione definendo importanti parametri di erogazione di servizio, puntando a servire ancora meglio le esigenze specifiche di questa fascia di clienti a partire dalla business continuity con ridotti tempi di fermo tecnico del veicolo, con il miglioramento costante delle condizioni di approvvigionamento e del network di assistenza, e con la defini-

zione di condizioni esclusive stipulate con le principali case costruttrici.

L’ottimizzazione costante dei costi e un supporto alle modalità di guida intelligente che sempre più possono dare sicurezza al driver e tutelare il veicolo stesso, diventano un elemento fondamentale della proposizione stessa.

La telematica infatti garantisce di rilevare le attività della flotta, controllare percorrenze e consumi con report dinamici, garantire la sicurezza dei conducenti e dei mezzi e attivare una chiamata di emergenza alla centrale operativa in caso di incidente e furto.

Nuova e più forte attenzione ai veicoli allestiti, che rappresentano buona parte di questo mercato ma che sempre più hanno bisogno di competenza e attenzioni particolari e quindi di reti di allestitori che siano in grado di coprire il territorio nazionale e in grado di servire la molteplicità dei clienti, dalla piccola azienda alla multinazionale con veicoli su tutto il territorio.

Grande attenzione alla preparazione ed alla specializzazione delle risorse dedi-

cate, con training ad hoc sia per i consulenti commerciali che per le funzioni operative e gestionali. La proposizione è stata arricchita con un avanzato configuratore dei veicoli allestiti, sviluppato in sinergia con una società specializzata del settore, che permetterà un ulteriore salto di qualità nella consulenza attiva al cliente.

Inoltre, il servizio di Driver Service introduce ad una linea dedicata che garantisce un immediato supporto in tutte le fasi di assistenza, dalla priorità della prenotazione dell’intervento presso il nostro network selezionato, a processi autorizzativi preferenziali per un rapido ritorno su strada.

Tutto questo rappresenta la nuova proposizione VCL di LeasePlan. Un modello che punta alla crescita del business e alla soddisfazione del cliente e del driver, con focus sia sulle piccole e medie imprese che sulle aziende più complesse, tutte accomunate dalla necessità di efficienza dei propri veicoli che partecipano attivamente e quotidianamente alla conduzione del business di riferimento.

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People

One stop,

one shop L’esperienza assistenziale è il perno fondamentale nella customer satisfaction del cliente del noleggio.

I vantaggi di avere un unico interlocutore per qualsiasi tipo di intervento.

La funzione dell’assistenza nel noleggio a lungo termine è importantissima in ottica di customer satisfaction. Il player di long rent può gestire con estrema efficienza il cliente, rispondere con efficacia alle sue esigenze di mobilità, essere competitivo nei canoni, ma se per gli interventi di manutenzione, ordinaria o straordinaria, il sistema mostra la corda, il rapporto di fiducia può compromettersi fino a incrinarsi.

Per questo motivo, Leaseplan dedica la massima attenzione nella selezione dei propri partner d’assistenza. Un esempio d’eccellenza è costituito dall’organizzazione della Rasotto Centro Servizi Auto, azienda che opera nel Veneto con sei sedi operative, e che è un tipico caso di “One Stop Shop”, ovvero un punto assistenziale che racchiude in sé tutti i servizi che necessitano al cliente delle flotte aziendali: officina, carrozzeria, gommista, consegna-ritiro veicoli e servizio di replacement. Per conoscere quali sono i punti di forza dell’organizzazione ne parliamo

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con l’amministratore delegato Stefano Rasotto.

Quali sono i vantaggi per il cliente di flotta nell’avere un unico interlocutore per le necessità manutentive dell’auto aziendale?

Disporre di tutti i servizi sotto un unico tetto rappresenta per il cliente business un vero risparmio di tempo. Il tempo significa denaro per chi utilizza l’auto prevalentemente per esigenze professionali.

Anziché doversi spostare in più posti per le diverse esigenze manutentive, trova tutto nelle stessa struttura, fin dal primo momento. Il Centro Servizi Auto Rasotto, infatti, affianca Leaseplan anche nella consegna dell’auto nuova, con personale altamente qualificato in grado di spiegare con chiarezza e meticolosità il funzionamento del nuovo veicolo all’utilizzatore finale. Per poi seguire l’auto in tutto il suo ciclo di vita attivo: la manutenzione ordinaria e straordinaria in officina e carrozzeria, fornendo, senza alcuna perdita di tempo, anche l’auto sosti-

Stefano Rasotto, amministratore della Rasotto Centro Servizi Auto, partner di LeasePlan nel post-vendita

tutiva (nei sei centri di cui disponiamo ci sono vetture a disposizione per il replacement), il service pneumatici (con stoccaggio in loco delle gomme invernali). Insomma: siamo un unico punto di riferimento e l’unico interlocutore per l’utilizzatore. Per il cliente business l’auto aziendale è una sorta di seconda casa: pensate alla comodità di poter trasferire tutti gli oggetti per-

sonali dalla propria auto a quella sostitutiva nello stesso momento in cui si lascia la vettura in assistenza.

Il sistema One Stop Shop si traduce in un vantaggio anche per il nostro partner di noleggio Leaseplan, che nelle cinque province venete in cui operiamo dispone di un punto di riferimento strutturato per rispondere a qualsiasi esigenza legata al post-vendita.

People

di Marco Di Pietro

Come nasce e come si sviluppa l’azienda Rasotto Centro Servizi Auto?

Mio padre Orlando, tuttora presente in azienda, fondò la Rasotto a Dueville (Vicenza) nel 1963. Inizialmente si trattava di una piccola officina, che nel corso degli anni si è evoluta in sei grandi centri di assistenza che oggi presidiano le province di Vicenza, Verona, Padova, Treviso e Venezia. Caratteristico di ciascun hub è di essere sempre in prossimità dei caselli autostradali, per risultare agevolmente raggiungibile dagli utilizzatori di veicoli a noleggio.

Le nostre strutture sono tutte multibrand, in grado cioè di eseguire la manutenzione per ciascun marchio automobilistico. Nella Rasotto Centro Servizi Auto operano 50 addetti, distribuiti nelle varie mansioni, dedicati esclusivamente ai clienti business, con particolare riferimento alle flotte in noleggio a lungo termine e ai parchi auto della Pubblica Amministrazione.

Quali sono i “numeri” fondamentali della vostra azienda e quali gli sviluppi previsti nel breve termine?

La Rasotto ha conosciuto uno

sviluppo graduale ma intenso negli ultimi anni: nel 2014 abbiamo eseguito 23.312 interventi tra officina, carrozzeria, service gomme, consegna e ritiro veicoli, con un fatturato complessivo che sfiora i 7 milioni di euro. Per il 2015 prevediamo una crescita del fatturato attorno al 5%, con l’obiettivo strategico di consolidare l’organizzazione dei nostri sei centri servizi, naturalmente aumentando di conseguenza i volumi degli interventi. Per le sedi periferiche, vogliamo innalzare gli standard qualitativi agli stessi livelli della sede principale di Dueville. Un altro obiettivo di quest’anno è aumentare l’attività sul mercato dei privati.

Come interpreta il rapporto con il noleggiatore con cui operate?

Il nostro rapporto con Leaseplan è sempre stato basato sulla fiducia e stima reciproca.

La Rasotto è il front office di Leaseplan con il cliente: la nostra partnership è strettissima, perché entrambi ci mettiamo la faccia. Il noleggiatore e il professionista dell’assistenza concorrono in egual misura nel raggiungimento del massimo

grado di soddisfazione del cliente. Attualmente stiamo potenziando il servizio di customer satisfaction con l’obiettivo di misurare in modo scientifico il grado di soddisfazione degli utilizzatori: a una settimana da qualsiasi intervento effettuato, tutti gli utilizzatori verranno ricontattati telefonicamente dal nostro call center che gli sottoporrà un questionario di cinque domande grazie al quale terremo monitorata l’efficacia del nostro intervento e potremo intervenire nei casi in cui l’utilizzatore non fosse completamente soddisfatto.

Solo misurando costantemente i risultati è possibile innescare un processo di miglioramento continuo.

Su quali basi si fonda il processo di miglioramento nell’interpretare le esigenze del cliente finale business?

Sulla formazione continua.

Ogni anno il personale è sottoposto a un processo di qualificazione attraverso la formazione: lo scorso anno abbiamo dedicato 1.500 ore allo sviluppo delle competenze dei nostri dipendenti nell’area tecnica, in quella amministrativa,

manageriale e, per tutto il personale di front office, abbiamo realizzato corsi specifici sull’accoglienza del cliente.

Quali sono le prospettive del mercato business nel postvendita?

La zona in cui operiamo, il Veneto, è una delle regioni trainanti dell’economia nazionale.

Il tessuto imprenditoriale è costituito da aziende di ogni dimensione.

La crisi economica ha colpito duramente e la ripresa, pur evidente, non è ancora del tutto avviata. Storicamente l’imprenditore veneto è legato alla formula della proprietà del proprio parco auto, ma i vantaggi della formula del noleggio a lungo termine stanno prendendo sempre più piede.

Mi attendo quindi un incremento dei contratti di noleggio e, di conseguenza, un aumento del fatturato nelle attività di assistenza. Il nostro obiettivo è quello di fidelizzare il cliente nei nostri centri di servizio, che devono essere per il cliente un punto di riferimento unico, come lo è il concessionario per chi acquista l’auto.

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Seat Leon X-Perience

Alta considerazione Continua la moltiplicazione delle varianti di carrozzeria per la Leon che aggiunge a berlina, SC e ST la X-Perience, station wagon a ruote alte e trazione integrale, assaggio del Suv che arriverà nel 2016. Spazio, tecnologia e flessibilità di utilizzo con un pizzico in più di avventura fuori e di raffinatezza all’interno. Offre una guida brillante e sicura, che non fa rimpiangere la versione “bassa”, riuscendo ad essere anche efficace sullo sterrato.

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Drive

di Nicola Desiderio

La Seat Leon X-Perience è la quarta variante di carrozzeria della compatta spagnola e deriva dalla ST station wagon con l’aggiunta di assetto rialzato, trazione integrale 4Drive di serie, allestimento specifico di sapore fuoristradistico all’esterno e sportivo all’interno. È venduta in una sola versione a partire da 28mila per clienti privati e Business High che offre un vantaggio cliente del 39% ed è il più alto dei tre dedicati alle flotte per il resto dell’ampia gamma, con motori che vanno da 86 cv a 280 cv. Abbiamo guidato la X-Perience con il 2 litri diesel da 150 cv disponibile anche da 184 cv con cambio DSG di serie, ma c’è anche l’1.6 da 110 cv.

Offroad wagon La X-Perience è lunga 4.543 mm, solo 8 in più rispetto alla ST, ma ne aggiunge 27 in altezza sia per la presenza dei mancorrenti sia per l’assetto rialzato che, insieme

alle protezioni che uniscono paraurti, passaruota e brancardi, danno a questa station wagon alta un deciso sapore offroad che ben si sposa con le linee tese e proporzionate della variante giardinetta che ormai ben conosciamo. Anche in questo caso, un ruolo fondamentale lo giocano i tagli sopra i parafanghi e i gruppi ottici completamente a Led che forniscono alla vettura spagnola una personalità spiccata, soprattutto nelle ore notturne.

Alza lo spazio È una ST a ruote alte. Per questo valgono le considerazioni già fatte sul numero 54 di CarFleet. Dentro la X-Perience si respira un’aria tedesca, ma di qualità ancora superiore grazie ai sedili sportivi e ai rivestimenti in tessuto nero ed Alcantara marrone con impunture arancioni. In alternativa c’è anche la pelle. Lo spazio è abbondante, così come la capacità di carico (587-1.470 litri) con la comodità delle levette ai lati

del vano, ben illuminato, e con il portellone dotato di doppia maniglia interna, presa di corrente, 4 ganci e un piano più alto. Ulteriore funzionalità è data dal robusto rivestimento, dal piano regolabile su 2 livelli, dal vano passante, dallo schienale del passeggero che, una volta abbattuto, accoglie oggetti lunghi fino a 2,5 metri, e dai mancorrenti sul tetto. Di serie il Seat Media System Colour con schermo da 5 pollici, Bluetooth streaming, USB e scheda SD. A richiesta la telecamera posteriore e i sensori di parcheggio, per migliorare una visibilità che è già molto buona grazie ai montanti sottili. La sicurezza è a 5 stelle EuroNCAP. Ci sono 7 airbag controllati proattivamente insieme alle cinture pretensionate, il cruise control adattativo con sistemi di frenata automatica, il riconoscimento dei segnali, controllo della stanchezza del guidatore e contro il superamento della carreggiata e il controllo di stabilità elettronico con sistema contro le collisioni multiple. ➔

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Drive

Integralmente a led La Leon X-Perience è basata sulla piattaforma MQB che serve tutte le nuove auto a motore anteriore traversale del gruppo Volkswagen, dunque è la stessa di Audi A3 e Volkswagen Golf. La sua particolarità è di poter variare ogni dimensione lasciando fisse solo la posizione del motore e la distanza tra pedaliera e perno ruota anteriore. La scocca è composta all’80% di acciai altoresistenziali, il 38% formati a caldo per offrire il massimo della leggerezza e della resistenza con il minimo peso. La Leon ha una gamma motori immensa, ma la X-Perience monta solo motori a gasolio: l’1.6 da 110 cv con cambio a 6 rapporti e il 2 litri da 150 cv – oggetto della nostra prova – che può montare anche il cambio DSG, di serie sulla versione

da 184 cv. Standard anche la trazione integrale, basata su un sistema Haldex di quinta generazione che, attraverso una frizione elettroidraulica a controllo elettronico, trasferisce fino al 50% della coppia alle ruote posteriori. Le sospensioni posteriori sono a 4 bracci e l’assetto, oltre che rialzato di 15 mm, gode di tarature specifiche. Completamente a Led le luci posteriori e i fari: quest’ultimi offrono un fascio luminoso bianchissimo che si alza automaticamente quando si va oltre 110 km/h per 30 secondi offrendo la migliore visibilità in autostrada.

Dentro e fuori (strada) Anche su strada la X-Perience conferma quanto di buono avevamo trovato sulle altre Leon. Con 15 mm in più di assetto,

Seat leon X-Perience 2.0 TDI Business High 150 CV Dati tecnici e per l’impiego aziendale cilindrata 1.968 cc potenza 150 CV lungh./largh./alt. 4,54 x 1,82 x 1,48 m peso 1.498 kg accelerazione 8,7” (da 0 a 100 km/h) velocità massima 208 km/h cambio manuale a 6 rapporti trasmissione integrale costo di esercizio al km (*) n.d.

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consumo medio 20,4 km/litro capacità di carico da 587 a 1.470 litri comfort ★★★★★ silenziosità ★★★★★ ABS SI ESP SI antislittamento SI (*) percorrenza annua 30.000 km

la vettura rolla un po’ di più, ma si mantiene comunque gradevole da condurre, ben direzionale e corroborata da un motore vigoroso. Il 2 litri infatti fa sentire tutti i suoi 150 cv, grazie ad una coppia robusta (340 Nm tra 1.750 e 3.000 giri/min) e un’innata voglia di salire di giri che culmina in un bell’allungo. Ottimi anche il cambio, corto e rapido, e i freni e preciso lo sterzo. La X-Perience poi mette bene a frutto l’altezza da terra e il sistema di trazione integrale che, grazie all’interazione con l’ESP, assicura sugli sterrati e i terreni scivolosi una mobilità simile a quella di un Suv, ma con ottime prestazioni (208 km/h, 0-100 km/h in 8,7 s.) e consumi molto contenuti: 4,9 litri/100 km pari a 129 g/km.

Ruote alte per ragione Ruote alte, anche per le station wagon.

Una formula che convince sempre di più perché fornisce un equilibrio diverso tra stile, spazio e versatilità rispetto ai Suv e ai crossover, con un prezzo inferiore e una maggiore efficienza. Si tratta dunque di un’equazione di valore interessante per quelle aziende che vogliono fornire un fringe benefit diverso, soprattutto se i propri utilizzatori frequentano zone montane, per il lavoro o il loro tempo libero. Per costoro un’auto come la Leon X-Perience, soprattutto nell’allestimento Business High, può rappresentare la scelta ideale.

Drive

di Nicola Desiderio

Peugeot 508 SW

Tradizione e portellone La Peugeot 508 si rinnova a metà del proprio ciclo con un frontale diverso, la dotazione di sicurezza e per il comfort aggiornata e infine i motori, ancora più puliti ed efficienti. Le potenze vanno dai 115 cv del Diesel 1.6 ai 200 cv della RXH ibrida (disponibile anche in allestimento taxi).

In mezzo ci stanno l’1.6 a benzina da 165 cv e il 2 litri a gasolio con quattro livelli di potenza tra qui quella da 150 cv che è l’oggetto della nostra prova. Quattro gli allestimenti (Active, Business, Allure GT Line e GT) cui va aggiunta la versione Mix con omologazione N1. Da 30.450 euro.

L’esempio delle giovani Allinearsi alle sorelle più giovani. È il dovere dell’ammiraglia della gamma e la 508 lo fa con una calandra più dritta e dall’andamento orizzontale che ospita il nuovo marchio del Leone. Un frontale più da dura e a tutto LED. Tra quelli dei fari (full led optional) ad artiglio e i due archi che sormontano le luci di profondità come sopracciglia se ne contano ben 44. Anche i gruppi ottici posteriori sono a diodi aggiungendo quel tocco di felinità che su una Peugeot ci sta sempre bene. Nuova la forma dei paraurti, più lungo il cofano

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con un aumento dello sbalzo anteriore di 16 mm che portano la lunghezza totale a quota 4.829, immutato invece l’andamento della fiancata, caratterizzata da una spalla ad arco che traccia la linea di cintura. Semplice, solida e rassicurante, come deve essere una media.

Spazio, pulizia e misura La Peugeot 508 è una francese tedesca dentro. Il suo abitacolo è infatti austero nelle forme, pulito nel design, ma ancora più curato nei materiali, nelle forme e nell’ergonomia.

L’accesso è senza chiave, diminuiscono il numero dei comandi e sul tunnel c’è ora un portaoggetti chiuso che consente, grazie ad un soffietto scorrevole, di tenere nascosti i piccoli oggetti.

Accanto ci sono la levetta del freno di stazionamento elettrico (optional), il pulsante per la chiamata d’emergenza e quello relativo a due novità: il Blind Corner assist e la commutazione automatica delle luci abbaglianti.

Invariata la strumentazione con i due strumenti circolari, il display multifunzione

centrale sormontato dagli indicatori di benzina, acqua e olio e l’aggiunta dell’headup display. Aggiornata la telematica di bordo con il sistema che, oltre a tutti i tipi di connessione, prevede uno schermo a sfioramento da 7 pollici e la possibilità di integrazione, attraverso una connessione esterna, di app per traffico, meteo, stazioni carburante, la guida Michelin, Trip Advisor, Coyote e altre ancora. C’è la telecamera posteriore a richiesta e l’impianto audio JBL. La dotazione di sicurezza prevede 6 airbag, ESP con hill assist, sensori pressione pneumatici e specchietto fotocromatico.

Ottima l’abitabilità, soprattutto all’altezza delle spalle e ampio il bagagliaio: si va da 560 a 1.598 litri grazie al divano abbattibile 60/40 dotato di vano passante, con un accesso comodo (optional il portellone motorizzato) e un vano curato in ogni particolare, come la serratura nascosta, i ganci cromati, la rete fermacarico e la soglia in metallo satinato. A richiesta l’enorme tetto panoramico Ciel. ➔

Drive

La media francese rinfresca il proprio look proponendosi solo con carrozzeria giardinetta, ma con una gamma di allestimenti decisamente pi첫 ampia che vanno dalle conosciute versioni Mix con omologazione N1 fino alle inedite GT Line e GT. Nuovo il frontale, al passo con i tempi la tecnologia per la sicurezza e pi첫 efficienti i motori, sempre con un gran comfort.

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Drive

Equilibrio consumi e prestazioni Le novità tecniche maggiori la 508 le ha sotto il cofano. L’unica unità a benzina è l’1,6 litri da 165 cv con cambio automatico a 6 rapporti di serie. Identica configurazione per il diesel 2 litri da 180 cv che ha il filtro SCR con additivo così come la versione da 150 cv dai noi provata e che può vantare un consumo di 3,9 litri/100 km pari a 102 g/km, meglio persino della versione RXH con assetto rialzato (4 litri/100 km, 109 g/km) spinta dal sistema ibrido-integrale 4HYbrid da 200 cv con motore diesel da 163 cv ed elettrico posteriore da 37 cv.

Queste sono omologate Euro6 mentre ancora Euro5 sono le versioni da 140 cv e 163 cv (anche con cambio automatico) e l’1,6 litri da 115 cv, anche con cambio robotizzato.

La versione da 180 cv ha le sospensioni anteriori a doppio braccio al posto dello pseudo McPherson mentre per tutte al posteriore c’è un raffinato multi-link.

Talento da viaggiatrice La Peugeot 508 SW è un’auto che accoglie in modo pacato, senza effetti speciali, ma ti fa sentire subito a casa propria. Molto comodi i sedili, facile individuare la giusta posizione trovando tutto a portata di occhi e di mani. Il 2 litri è silenzioso, elastico e può apparire quasi pacioso, ma se stuzzicato tira fuori le prestazioni (210 km/h, 0-100 km/h in 9,1 secondi) e la sua notevole coppia (370 Nm a 2.000 giri/min) garantendo sempre un’ampia riserva, soprattutto per i sorpassi. Un’unità che sottolinea il carattere morbido, ma comunque forte della francese che fa del comfort di viaggio la sua carta migliore. L’assetto è un buon compromesso tra assorbimento e compostezza. Buona la precisione dello sterzo, potenti i freni, lungo negli innesti il cambio con un pedale della frizione non proprio leggero.

Tutte le virtù nella media La Peugeot 508 è la tipica media, capace di offrire spazio e flessibilità, un grado elevato di finitura, comfort, sicurezza e un rapporto favorevole tra prestazioni e consumi. Nel caso della francese siamo anzi a livelli eccellenti perché non ci sono in giro molte auto di questa classe e potenza che dichiarano consumi sotto i 4 litri/100 km, con effetti benefici sui costi di utilizzo. Ci sono concorrenti dalla carta d’identità meno lisa, ma la 508 ha dalla sua un’affidabilità verificata e il vantaggio di essere un progetto aggiornato nel tempo. Elementi che la rendono ideale per qualsiasi tipo di flotta, soprattutto quelle dove l’utilizzatore deve percorrere molti chilometri.

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Peugeot 508 2.0 BlueHDi Business 150 CV Dati tecnici e per l’impiego aziendale cilindrata 1.997 cc potenza 150 CV lungh./largh./alt. 4,83 x 1,85 x 1,48 m peso 1.595 kg accelerazione 9,1” (da 0 a 100 km/h) velocità massima 210 km/h cambio manuale a 6 rapporti trasmissione anteriore costo di esercizio al km (*) 0,42

consumo medio 25,6 km/litro capacità di carico da 560 a 1.598 litri comfort ★★★★★ silenziosità ★★★★★ ABS SI ESP SI antislittamento SI (*) percorrenza annua 30.000 km

Profit

di Gianpiero Bottino

Furti auto:

la storia infinita Ogni 4,7 secondi un italiano, o uno straniero ospite del nostro bel Paese, esce di casa, dall’albergo, dall’ufficio e non trova più l’automobile. Secondo i dati forniti dal ministero degli Interni, analizzati ed elaborati da LoJack, multinazionale leader nel campo della protezione antifurto e del recupero dei veicoli rubati, nel 2014 i topi d’auto hanno colpito 120.495 volte.

Si tratta di un dato certamente importante, equivalente a 330

sparizioni quotidiane, anche se temperato dal confortante calo (rispetto al 2013, i furti sono diminuiti del 5%) che s’inserisce in una tendenza in atto da tempo. Merito soprattutto della tecnologia, che da un lato rende sempre più problematico l’avviamento “abusivo” delle vetture e dall’altro aumenta l’efficacia dei sistemi “esterni” di protezione, spesso proposti dalle stesse compagnie di assicurazione che li collegano ad allettanti riduzioni

I furti e recuperi di auto per Regione 2014 Regioni

Furti 2014

Abruzzo

1.815

766

42%

396

139

35%

Calabria

4.332

2.319

54%

Campania

22.681

7.602

34%

Emilia Romagna

3.928

3.197

81%

456

318

70%

19.843

5.579

28%

909

762

84%

Basilicata

Friuli Venezia Giulia Lazio Liguria

Recuperi 2014 % Recuperi

17.008

8.508

50%

Marche

884

621

70%

Molise

326

74

23%

Piemonte

6.888

4.420

64%

Puglia

17.075

7.760

45%

Sardegna

1.658

833

50%

Sicilia

16.781

6.973

42%

Toscana

2.265

1.753

77%

Trentino Alto Adige

176

129

73%

Umbria

521

406

Valle D'Aosta

38

Lombardia

Veneto Totale Nazionale

dei premi, che nelle aree più “calde” raggiungono livelli tali da indurre molti automobilisti a rinunciare alla relativa copertura non obbligatoria per legge.

Si tratta di una piaga che colpisce duramente sia i privati sia le flotte, per le quali il fenomeno dei furti costituisce un autentico “nervo scoperto” per dirla con le parole di un top manager del noleggio a breve termine che abbiamo avuto l’occasione di incontrare recentemente e che ha definito “annus horribilis” il 2012, un picco che ha indotto la aziende del settore ad adottare misure straordinarie come la riconfigurazione della flotta nelle singole aree, in modo da contenere la presenza dei modelli che le statistiche indicano come i più appetiti dai malintenzionati nel territorio di competenza.

Sarebbe sbagliato, comunque, restringere l’incidenza del fenomeno al settore del rent a car: in questo senso, l’attività

dei ladri è molto… democratica, e non risparmia – seppure con incidenze diverse dovuta alla differente composizione delle flotte – né il noleggio a lungo termine né il mare magnum delle auto aziendali. Con un’incidenza tutt’altro che secondaria, ovviamente, sui relativi costi di gestione, un tema al quale tutti i fleet manager sono ovviamente sensibili.

Se i furti diminuiscono, e questo è un bene, rimane stabile la percentuale delle vetture che non vengono ritrovate, è questo è non solo un male, ma anche un segno dei tempi.

Se la crisi ha quasi dimezzato il mercato italiano dell’auto, riportandolo ai livelli degli anni 70 (e solo adesso, proprio grazie alla domanda delle flotte, si manifesta qualche concreto segnale di ripresa), ha avuto l’effetto opposto sul mercato dei ricambi, indispensabili per prolungare la vita e l’efficienza di una vettura che non si può o non si vuole sostituire con un veicolo nuovo. ➔

I furti e recuperi di auto per Provincia 2014 Provincia

Auto Rubate 2014

Roma

18.226

4.916

27%

15%

Napoli

16.710

5.899

35%

14%

Milano

9.894

4.358

44%

8%

Catania

7.732

3.661

47%

6%

78%

Bari

7.157

2.996

42%

6%

22

58%

Palermo

5.652

2.143

38%

5%

2.515

2.169

86%

Torino

5.574

3.495

63%

5%

120.495

54.350

45%

Tot. Nazionale

120.495

54.350

45%

59%

Elaborazioni LoJack Italia su dati Ministero dell’Interno

Auto Incidenza Recuperate % Recuperi sul totale 2014 furti

Elaborazioni LoJack Italia su dati Ministero dell’Interno

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Profit

Questo contribuisce a spiegare come mai cresca il numero delle vetture che spariscono senza la minima possibilità di ritrovarne le tracce, una volta smontate per alimentare il mercato clandestino dei ricambi (illegali ma originali) sia in Italia sia all’estero.

Discorso che vale soprattutto per i modelli a più larga diffusione, che fanno la parte del leone nella poco lusinghiera classifica delle top ten dei furti 2014, largamente dominata dal gruppo FCA che vi piazza ben sei modelli, occupando le prime cinque posizioni con, nell’ordine, Panda, Punto, 500, Lancia Y e Uno. È una classifica che non si allontana troppo né dalla composizione del parco circolante né dalla graduatoria delle vendite del nuovo, il che non stupisce perché è logico che i modelli più esposti al rischio siano quelli più diffusi.

Il più florido mercato di approvvigionamento di vetture dei marchi Fiat (e in generale di tutte le utilitarie) si concentra nelle regioni del CentroSud, dove vengono prese di mira soprattutto le vetture in noleggio, appetite perché praticamente nuove, sempre ben manutenute e spesso meno protette.

A Napoli, per esempio (seconda dopo Roma e davanti a Milano nella graduatoria assoluta dei furti) il 55% delle 16.710

Top five dei furti di SUV nel 2014 Brand

Modello

Furti 2014

Recuperi 2014

% Recuperi

Incidenza % Furti

1

RANGE ROVER SPORT/EVOQUE

628

165

26%

13%

2

NISSAN

QASHQAI

540

137

25%

11%

3

KIA

SPORTAGE

310

76

25%

7%

4

BMW

X5

261

85

33%

6%

5

TOYOTA

RAV

253

105

42%

5%

TOTALE

TOP 5

42%

Elaborazioni LoJack Italia su dati Ministero dell’Interno

auto rubate nel 2014 esibiva una dei marchi della galassia Fiat.

Se dalle province si passa alle regioni, i “rapporti di forza” si capovolgono: è in Campania che si rubano più auto, davanti a Lazio, Puglia, Lombardia e Sicilia, a comporre una poco invidiabile cinquina in cui si concentra l’80% di tutti i furti commessi in Italia.

Se le utilitarie piangono, perché sono di moda (a Milano – dove i furti sono la metà di Roma e il 60% di Napoli – la più rubata è la Fiat 500) o perché servono da banche degli organi, anche le auto di alta gamma hanno poco da ridere: ne spariscono tante (3.619 Mercedes, 3.517 Bmw e 2.973 Audi nel 2014) rispetto alla consistenza del parco, in gran parte concentrate in Lazio, Lombardia e Friuli Venezia Giulia e generalmente per mano di specialisti tecnologicamente agguerriti che alimentano il ricco mercato internazionale

Top ten dei furti di auto nel 2014 Brand

Modello

Auto rubate 2014

% sul totale rubato

1

FIAT

PANDA

11.848

11%

2

FIAT

PUNTO

9.884

10%

3

FIAT

500

6.825

7%

4

LANCIA

YPSILON

4.448

4%

5

FIAT

UNO

4.184

4%

6

FORD

FIESTA

3.178

3%

7

VOLKSWAGEN

GOLF

2.880

3%

8

SMART

FORTWO

2.446

2%

9

FIAT

GRANDE PUNTO

1.594

2%

10 OPEL TOTALE

CORSA

1.522

1%

TOP 10

48.809

36%

Elaborazioni LoJack Italia su dati Ministero dell’Interno

di auto di lusso opportunamente “taroccate”.

Per la prima volta nell’analisi dei dati ministeriali è stata dedicata un’attenzione specifica alla categoria più vivace del momento, quella dei Suv: l’anno scorso ne sono stati rubati 4.713, per quasi un quarto concentrati in Lombardia. In

testa alla classifica, la “strana coppia” (nel senso che sono stati opinabilmente computati insieme due modelli differenti) delle Range Rover Sport ed Evoque: ne sono sparite complessivamente 628, di cui 239 nella sola Milano, con un tasso di ritrovamento del 10%, davvero irrisorio.

Le auto rubate e recuperate

Le regioni più colpite

Elaborazioni LoJack Italia su dati Ministero dell’Interno

Elaborazioni LoJack Italia su dati Ministero dell’Interno

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Future

di Alessandro Palumbo

L’usato di

domani

Ad aprile si è tenuta a Roma la decima edizione del convegno “L’USATO DI DOMANI”, l’appuntamento annuale promosso da CarNext (brand del Gruppo LeasePlan che si occupa della commercializzazione dei veicoli usati delle flotte aziendali della società, e organizzato dal Centro Studi Fleet&Mobility). Si sono alternati sul palco autorevoli protagonisti del settore concentrati in diversi tavole rotonde. Di seguito riportiamo alcuni contenuti emersi dal convegno. Un primo dibattito si è incentrato sui nuovi scenari della mobilità: dal possesso all’accesso.

Scorporazione del mezzo Secondo Alfonso Martínez Cordero, amministratore delegato di LeasePlan Italia “sta cambiando l’approccio della società verso l’automobile. Per gli italiani rimane fondamentale la libertà di muoversi con l’auto, ma sta cambiando il rapporto materiale con la stessa. Io chiamo questo fenomeno ‘scorporazione del mezzo’.

Franco Oltolini, Operations Director di LeasePlan Italia Spa

Oggi abbiamo la possibilità di soddisfare tutti i nostri bisogni di mobilità senza acquisire la proprietà del mezzo. Attraverso la formula del noleggio è possibile utilizzare l’auto che voglio (sia essa un’auto da città o un SUV per il week-end), quando voglio e per quanto tempo voglio.

Questa è una sfida anche per i fabbricanti di auto che hanno compreso che nel futuro non ci sarà solo il ‘ferro’, ma persone che vogliono muoversi”.

Si allunga il ciclo di sostituzione dell’auto degli Italiani Nel 2014 l’età media del primo passaggio di proprietà è stato pari a 8,5 anni. Se nel 2010 l’auto nuova veniva sostituita dopo 7,4, anni, nel 2014 tale periodo è aumentato di oltre 1 anno.

Secondo Franco Oltolini, Operations Director di LeasePlan Italia S.p.A “Questo fenomeno dipende da almeno due fattori.

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Per molti potenziali acquirenti c’è stata un’evidente diminuzione del potere d’acquisto causata dalla crisi economica. Inoltre, anche coloro che potrebbero spendere sono ancora alla finestra, in attesa di una reale e visibile ripartenza economica prima di affrontare una spesa così importante come l’auto. Non dobbiamo comunque dimenticare che l’età media dei trasferimenti cambia anche perché le auto costruite in questi ultimi anni sono migliori di quelle del passato e questo influisce sui tempi di sostituzione. Inoltre dobbiamo anche considerare che la percorrenza media chilometrica degli italiani è in costante diminuzione: nel 2000 era pari a 17.100 km, scesi nel 2013 a 14.800 Km, cioè 2.300 km in meno all’anno.”

Il 30 % dei finanziamenti di auto usate è del “gentil sesso” Solo il 30% dei finanziamenti sulle auto usate è fatto da donne. Inoltre le donne che chiedono finanziamenti per l’auto usata sono più giovani e con un reddito inferiore. Infatti, fatto 100 il totale di donne che comprano l’auto usata con il finanziamento, 2 su 3 hanno meno di 50 anni e 9 su 10 hanno un reddito fino a 25.000 euro.

Situazione diversa tra gli uomini che comprano l’auto attraverso il ricorso al credito: 6 su 10 hanno meno di 50 anni ed il 76% ha un reddito fino a 25.000 euro.

Età

Femmine

Maschi

Fino a 50 anni

67%

60%

Oltre 50 anni

33%

40%

Reddito

Femmine

Maschi

Fino a 25.000 euro

90%

76%

Oltre 25.000 euro

10%

24%

Fonte: Agos Ducato

La maggior parte degli italiani compra l’auto usata in contanti Solo il 10% dei passaggi di proprietà avviene con una pratica di finanziamento. Nuovo e usato sembrano essere due mercati molto diversi per quanto riguarda l’utilizzo di finanziamenti. Un’auto nuova su 6 è acquistata tramite un finanziamento, al contrario solo 1 auto usata su 10 è comprata tramite il ricorso al credito. Sembra che la domanda dei due prodotti (nuovo e usato) identifichi due tipologie di clienti completamente diversi per quanto riguarda l’approccio al credito. In realtà ci sono altre motivazioni che spiegano tale differenza.

Secondo Franco Oltolini, “Prima di tutto il 58% dei passaggi di proprietà avviene tra privati, dove la presenza di un finanziamento è quasi pari a 0. Inoltre l’importo medio dell’auto usata è molto più basso di quello del nuovo, ed è in molti casi facilmente affrontabile dal cliente con la liquidità disponibile. Bisogna poi anche considerare che ci sono delle carenze dal punto di vista dell’offerta: non tutti gli operatori dell’usato spingono sul finanziamento. Noi in CarNext offriamo ai nostri clienti piani di finanziamento adattabili a tutte le esigenze della clientela.”

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Future

Una app per la gestione delle flotte aziendali, una tecnologia che collega smartphone e veicolo e collegamenti wi fi guidatore-auto: l’innovazione fa passi da gigante e trova nella città sabauda il giusto riconoscimento.

Nel settore automotive l’innovazione è più attiva che mai. Lo hanno mostrato nella “Motor city d’Italia” i partecipanti alla quinta edizione di Torino Start up weekend, un evento di 3 giorni organizzato da I3P, Incubatore di Imprese Inno-

vative del comune di Torino, in collaborazione con General Motors Powertrain Europa e Anfia, l’Associazione Nazionale della Filiera dell’Industria automobilistica.

Una full immersion dove imprenditori e idee si sono messi a confronto a tutto

Intervista a Marco Cantamessa, presidente di I3P I3P è un “incubatore” universitario del Politecnico di Torino, che punta a stimolare la nascita di imprese che facciano innovazione tecnologica con grande potenzialità di crescita, fondate e guidate da ricercatori universitari e da imprenditori esterni.

I3P dà loro spazi attrezzati e servizi di consulenza.

«Siamo uno dei maggiori incubatori universitari esistenti in Europa» ha detto il presidente Marco Cantamessa. A dirlo, in realtà, è la classifica 2014 realizzata dalla svedese Ubi Index (University Business Incubator), che ha preso in esame 300 incubatori di 67 Paesi, valutandone l’attrattività e la creazione di valore per “l’ecosistema” economico e per i clienti. E I3P si è classificato al 5° posto in Europa e al 15° al mondo.

«Puntiamo a mantenere questa nostra leadership in 2 modi: aumentare la base di aspiranti imprenditori e stringere accordi con partner corporate. Fino a oggi abbiamo avuto contatti con grandi aziende, che spesso puntano proprio sulle start up per fare ricerca, avendo capito che è un sistema più rapido rispetto a quanto avverrebbe se le innovazioni venissero coltivate e implementate con risorse umane interne. Il nostro obiettivo è proprio quello di stimolare il primo passo verso l’innovazione, con la speranza che poi riescano a sfondare nel mondo dell’automotive. Sicuramente quanto “incubato” a Torino rappresenta una buona anteprima di quello che avverrà nel mondo automotive, non solo a livello italiano ma anche internazionale».

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vantaggio dell’innovazione nel settore automobilistico, che compie passi da gigante da un lato grazie alla ricerca delle Case costruttrici e dall’altro da quella svolta piccole (o piccolissime) e medie imprese sparse sul territorio nazionale.

I partecipanti a questo concorso avevano davanti una importante sfida: in 54 ore – dalla giornata di venerdì fino alla sera di domenica – dovevano sviluppare idee e progetti destinati a far fare il salto di qualità alle auto del domani.

Alla fine di questa 3 giorni, una giuria ha scelto i progetti vincenti presentati dai 12 team in gara, tutti – quasi per forza di cose – legati alla tecnologia.

Al primo posto la sicurezza: il progetto della start up genovese Circle Garage ha infatti sbaragliato i concorrenti con SafteyCar, un sistema basato su wearabel Hiris (un dispositivo tecnologico già esistente che si indossa) per gestire alcuni comandi della vettura attraverso semplici movimenti del corpo di chi è al volante.

Un esempio? La possibilità di effettuare chiamate d’emergenza in maniera automatica in caso di necessità.

Collegato all’auto in modalità wi fi, il dispositivo può essere utilizzato per alzare o abbassare il volume dello stereo semplicemente muovendo il polso o svegliare il guidatore in caso di colpo di sonno.

Future

di Andrea Barbieri Carones

Torino premia

le start up dell’automotive Al secondo posto si è classificato FeelFit, una app utilizzabile per il monitoraggio delle auto aziendali e la gestione delle flotte da remoto, a tutto vantaggio delle circa 67mila imprese che, in Italia, hanno almeno un’auto intestata alla società. Agganciandosi agli smartphone dei dipendenti utilizzatori – e inserendo dati come il numero di targa – si possono ottenere diverse informazioni che sono utili ai fleet manager per la gestione dell’auto e per effettuare scelte future. Al lato pratico, via mobile i dipendenti possono mandare al server aziendale gli estremi della missione che devono svolgere (luogo, distanza, durata eccetera): automaticamente la piattaforma individua i veicoli migliori in termini di efficienza e risparmio. Tutto, come detto, senza necessità di installare alcun tipo di hardware, ma esclusivamente attraverso gli smartphone

dei dipendenti.

Al terzo posto si è classificato il team Tora, start up che punta a venire incontro soprattutto alle esigenze dei conducenti affetti da disabilità: oltre ad aver incubato un sistema attivabile tramite smartphone che permette di attivare comandi come le luci o l’apertura del bagagliaio o l’attivazione dell’autoradio tramite un “colpo di touchscreen”. Tale sistema – ed è qui il vero vantaggio – è impiegabile non solo sulla propria auto ma anche su un’eventuale vettura a noleggio, a prescindere da marca e modello.

I 3 progetti vincitori potranno usufruire di 3 mesi di “incubazione” presso il TreataBit di I3P, una sorta di palestra fisica e virtuale di incontro tra studenti, ricercatori e aspiranti imprenditori con un’idea di business legata a internet e all’innovazione. Qui, troveranno consulenti e anali-

A proposito dell’iniziativa, Pierpaolo Antonioli, Amministratore Delegato General Motors Powertrain Europe ha detto: «La partecipazione attiva allo start up week end nasce dalla volontà di GMPT-E di sostenere l’innovazione stimolando nuove idee.”

Continua: “Come GM Powertrain Europe riteniamo che un confronto a 360° sia la carta vincente a cui ispirarsi per individuare in anticipo nuovi trend tecnologici. Lo start up week end ci permette di avvicinarci al mondo dei giovani, futuri imprenditori, dando loro l’opportunità per farsi conoscere dalla grande industria italiana e internazionale».

sti di business e di comunicazione che aiuteranno gli aspiranti imprenditori a rendere “reale e operativa” la propria start up, studiando diversi modelli di business.

Per realizzare questo obiettivo, TreataBit organizza eventi progettuali e di networking che permettono di mettere in contatto i team vincitori con società che lavorano nell’ambito digitale.

I partecipanti al Torino start up week end hanno lavorato per 3 giorni sui progetti di innovazione in ambito automotive.

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Planet

di Francesca Carli

La Mille Miglia: passione, orgoglio e italianità

A Brescia, un tempo, si diceva che nelle vene dei suoi cittadini non scorresse sangue ma benzina. Questo motto la dice lunga sul rapporto che la città ha con il mondo dei motori: una passione concretizzatasi con la Mille Miglia, felicemente definita da Enzo Ferrari “un museo viaggiante unico al mondo”. Ed ecco che dopo 88 anni dalla primissima edizione (che partì il 26 marzo 1927), anche quest’anno - dal 14 al 17 maggio - Brescia si è imposta come capitale internazionale nel mondo delle auto d’epoca.

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A trionfare sono stati gli argentini Juan Tonconogy e Guillermo Berisso, su Bugatti T 40 del 1927.

I primi passi della Mille Miglia Siamo all'inizio degli anni Venti, un periodo di veloci e profondi mutamenti. Sono anni rombanti, che vanno veloci.

Franco Mazzotti e Aymo Maggi, giovani e facoltosi bresciani appassionati di motori, sono tra i pochi in Italia a possedere un’automobile e questo permette loro di frequentare spesso

Milano e immergersi nel suo fervore.

Qui i due incontrano Giovanni Canestrini, giornalista della Gazzetta dello Sport, considerato il padre del giornalismo automobilistico (e tra gli organizzatori delle manifestazioni motoristiche già al tempo disputate in territorio bresciano), e Renzo Castagneto, pilota specializzato nelle prove di fondo.

Nel 1922 il Gran Premio d'Italia viene trasferito da Brescia al

l’Autodromo di Monza, il primo vero circuito italiano ideato da Arturo Mercanti, segretario dell'Automobile Club di Milano.

Con questa mossa, il bresciano Mercanti attira a sé l’inimicizia di buona parte dei suoi concittadini.

“Dobbiamo creare qualcosa di assolutamente nuovo e sensazionale, per scuotere il mondo dell'automobilismo dal torpore e ricordare le nostre tradizioni sportive”, disse un giorno un risoluto Aymo Maggi.

Ed ecco che qualche tempo dopo, il 2 dicembre del 1926, durante quella che Canestrini descrive come una "riunione brevissima", grazie all'entusiasmo di Maggi, alle disponibilità finanziarie di Mazzotti, alle capacità di Castagneto e alla professionalità dello stesso giornalista nacque l’idea della Mille Miglia. Brescia-Roma e ritorno, due poli simbolici di un percorso che avrebbe permesso all'automobilismo italiano (e bresciano!) di vivere la propria riscossa.

Un percorso lungo 1600 chilometri, 1000 miglia.

Italia, lo scenario perfetto La Mille Miglia ha tessuto un rapporto virtuoso con il paesaggio italiano che le fa da cornice e diviene non solo scenario di fondo, ma parte integrante della manifestazione.

Le bellezze artistiche, architettoniche e naturali del nostro Paese scorrono e si susseguono lungo i chilometri percorsi: la Mille Miglia diventa così pretesto per promuovere in tutto il mondo la più positiva immagine di italianità, in un clima internazionale di sportività e amicizia.

Organizzata per la terza volta da 1000 Miglia Srl (società interamente partecipata dall’Automobile Club di Brescia), la manifestazione di quest’anno è partita da viale Venezia a Brescia, come tradizione. È stata poi la volta di Rimini, San Marino, Senigallia, Pesaro, Ancona, Loreto, Recanati, Macerata Ascoli e Teramo. Nella serata di venerdì 15 maggio la lunga carovana di auto è arrivata a Roma, con il suggestivo

sfondo di Castel Sant'Angelo.

Dalla Capitale il percorso è ripreso: da Ronciglione a Viterbo, fino a Radicofani e Siena, per poi attraversare Cascina, Pisa, Lucca, il Passo dell'Abetone e ritrovare la pianura fino a Reggio Emilia.

La terza tappa si è conclusa a Parma, con il controllo finale davanti al celebre Teatro Regio.

Dalla città ducale, le vetture sono rientrate a Brescia passando per Monza, Bergamo e la Franciacorta. Oltre 1.760 i chilometri percorsi.

“In tutto il mondo - ha dichiarato Piergiorgio Vittorini, presidente dell'Automobile Club di Brescia - l’immagine della Mille Miglia evoca ardimento, leale rivalità sportiva, leggenda, bellezza e, cosa più importante, la tradizione di ospitalità e il fascino della nostra città e del nostro Paese”.

Un valore storico ineguagliato La Mille Miglia vanta un parco vetture dal valore storico unico:

nessun altro evento del settore ha mai visto sfilare una così pregiata serie di gioielli d’epoca a quattro ruote.

Per accrescere tale prestigio, gli organizzatori hanno deciso di accettare in questa edizione, oltre alle 430 vetture selezionate, anche otto esemplari iscritti dalle Forze Armate nella speciale categoria "militari", per un totale di 438 vetture.

Una cifra record.

Tra le auto che hanno preso parte alla manifestazione, appartenenti a 61 diversi marchi, vi sono stati esemplari provenienti dai musei di case come Mercedes-Benz, Alfa Romeo, BMW, Jaguar e Porsche. La presenza più massiccia è stata proprio quella di MercedesBenz e Alfa Romeo con 38 automobili, seguita da Jaguar con 36, FIAT con 34, Lancia con 30 e Porsche con 22 vetture.

Soffermandosi sulle cifre di questa edizione si riesce ad

avere contezza dell’imponenza della manifestazione e del suo crescente successo. Le vetture costruite fino al 1957 che hanno richiesto di partecipare sono state ben 617. I Paesi rappresentati sono stati 44, da tutti i continenti. “I numeri - ha sottolineato Andrea Dalledonne, consigliere delegato di 1000 Miglia Srl - spesso fini a se stessi, sono in questo caso fedele cartina di tornasole di quello che rappresentiamo: oltre 2mila persone coinvolte nell’organizzazione della corsa, 1.500 giornalisti accreditati provenienti da tutto il mondo, quasi 4mila stanze di hotel prenotate per i giorni della corsa. Più di duecento comuni attraversati. 438 le auto dal valore difficilmente quantificabile”. Insomma: un successo italiano lungo mille miglia e destinato ad andare ancora molto lontano.

Carfleet 59 luglio 2015

61

La macchina dei numeri

di Alessandro Palumbo

Immatricolazioni in Italia di autovetture e fuoristrada di società 5 mesi 2015 29.226 6.568 5.564 5.505 5.095 5.036 4.692 4.341 4.293 4.188 3.855 3.564 3.345 3.083 2.969 2.409 2.231 1.849 1.417 1.362 1.096 978 968 839 724 688 568 446 356 349 328 299 287 267 241 122 92 88 50 49 26 19 18 16 14 34 109.554

marca FIAT VOLKSWAGEN LANCIA BMW PEUGEOT TOYOTA AUDI NISSAN OPEL RENAULT MERCEDES CITROEN FORD LAND ROVER ALFA ROMEO SMART MINI JEEP VOLVO KIA HYUNDAI PORSCHE SKODA DACIA DS MAZDA SEAT SUZUKI HONDA SUBARU MITSUBISHI MASERATI ABARTH LEXUS JAGUAR ISUZU SSANGYONG INFINITI MAHINDRA FERRARI TATA CHEVROLET LAMBORGHINI TESLA GREAT WALL ALTRE Totale

Elaborazioni Centro Studi UNRAE

5 mesi 2014 25.027 5.311 4.745 6.254 5.419 5.382 4.466 3.554 4.898 3.244 3.608 1.989 3.142 2.328 2.322 3.266 2.323 980 2.472 1.152 1.248 791 845 580 524 553 864 390 321 233 293 272 211 185 223 130 136 22 50 56 38 244 17 14 46 49 100.217

var % 16,8% 23,7% 17,3% -12,0% -6,0% -6,4% 5,1% 22,1% -12,4% 29,1% 6,8% 79,2% 6,5% 32,4% 27,9% -26,2% -4,0% 88,7% -42,7% 18,2% -12,2% 23,6% 14,6% 44,7% 38,2% 24,4% -34,3% 14,4% 10,9% 49,8% 11,9% 9,9% 36,0% 44,3% 8,1% -6,2% -32,4% 300,0% 0,0% -12,5% -31,6% -92,2% 5,9% 14,3% -69,6% -30,6% 9,3%

peso % 2015 26,7% 6,0% 5,1% 5,0% 4,7% 4,6% 4,3% 4,0% 3,9% 3,8% 3,5% 3,3% 3,1% 2,8% 2,7% 2,2% 2,0% 1,7% 1,3% 1,2% 1,0% 0,9% 0,9% 0,8% 0,7% 0,6% 0,5% 0,4% 0,3% 0,3% 0,3% 0,3% 0,3% 0,2% 0,2% 0,1% 0,1% 0,1% 0,0% 0,0% 0,0% 0,0% 0,0% 0,0% 0,0% 0,0% 100,0%

Immatricolazioni in Italia di autovetture e fuoristrada di società - top 20 n.

1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 11 12 13 14 15 16 17 18 19 20

62

marca FIAT LANCIA FIAT FIAT FIAT VOLKSWAGEN MINI TOYOTA SMART PEUGEOT CITROEN NISSAN FIAT ALFA ROMEO ALFA ROMEO TOYOTA VOLKSWAGEN OPEL RENAULT LAND ROVER Totale

Carfleet 59 luglio 2015

modello PANDA YPSILON PUNTO 500 500L GOLF MINI YARIS FORTWO 208 C3 MICRA 500X GIULIETTA MITO AYGO POLO MOKKA CLIO RANGE EVOQUE

5 mesi 2015 12.026 5.449 5.269 5.129 3.310 2.398 2.231 2.105 1.966 1.741 1.552 1.542 1.512 1.510 1.428 1.408 1.244 1.165 1.121 1.062 109.554

peso % 11,0% 5,0% 4,8% 4,7% 3,0% 2,2% 2,0% 1,9% 1,8% 1,6% 1,4% 1,4% 1,4% 1,4% 1,3% 1,3% 1,1% 1,1% 1,0% 1,0% 100,0%

n.

1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 11 12 13 14 15 16 17 18 19 20

marca FIAT FIAT LANCIA FIAT SMART FIAT MINI TOYOTA NISSAN TOYOTA VOLKSWAGEN PEUGEOT BMW ALFA ROMEO VOLKSWAGEN OPEL FIAT BMW RENAULT PEUGEOT TOTALE

peso % 2014 25,0% 5,3% 4,7% 6,2% 5,4% 5,4% 4,5% 3,5% 4,9% 3,2% 3,6% 2,0% 3,1% 2,3% 2,3% 3,3% 2,3% 1,0% 2,5% 1,1% 1,2% 0,8% 0,8% 0,6% 0,5% 0,6% 0,9% 0,4% 0,3% 0,2% 0,3% 0,3% 0,2% 0,2% 0,2% 0,1% 0,1% 0,0% 0,0% 0,1% 0,0% 0,2% 0,0% 0,0% 0,0% 0,0% 100,0%

Elaborazioni Centro Studi UNRAE modello PANDA PUNTO YPSILON 500 FORTWO 500L MINI YARIS QASHQAI AYGO GOLF 208 SERIE 1 MITO POLO CORSA FREEMONT X1 CLIO 3008

5 mesi 2014 8.156 7.138 4.276 4.088 3.266 2.710 2.323 2.089 1.939 1.605 1.543 1.379 1.290 1.266 1.258 1.191 1.171 1.156 1.098 1.057 100.217

peso % 8,1% 7,1% 4,3% 4,1% 3,3% 2,7% 2,3% 2,1% 1,9% 1,6% 1,5% 1,4% 1,3% 1,3% 1,3% 1,2% 1,2% 1,2% 1,1% 1,1% 100%

Profit

Immatricolazioni in Italia di autovetture e fuoristrada di società di noleggio

Elaborazioni Centro Studi UNRAE

5 mesi 2015

5 mesi 2014

var %

peso % 2015

peso % 2014

FIAT

52.413

49.342

6,2%

28,6%

33,3%

PEUGEOT

12.997

7.846

65,7%

7,1%

5,3%

VOLKSWAGEN

12.874

10.928

17,8%

7,0%

7,4%

RENAULT

11.730

8.919

31,5%

6,4%

6,0%

FORD

10.381

8.512

22,0%

5,7%

5,7%

AUDI

8.891

8.916

-0,3%

4,9%

6,0%

OPEL

8.644

7.157

20,8%

4,7%

4,8%

CITROEN

7.504

6.032

24,4%

4,1%

4,1%

MERCEDES

7.210

5.739

25,6%

3,9%

3,9%

BMW

7.069

6.284

12,5%

3,9%

4,2%

NISSAN

6.152

2.476

148,5%

3,4%

1,7%

SMART

5.655

2.679

111,1%

3,1%

1,8%

LANCIA

5.598

7.106

-21,2%

3,1%

4,8%

ALFA ROMEO

4.768

3.081

54,8%

2,6%

2,1%

JEEP

4.679

608

669,6%

2,6%

0,4%

VOLVO

3.327

2.226

49,5%

1,8%

1,5%

TOYOTA

2.948

1.802

63,6%

1,6%

1,2%

SKODA

2.083

2.341

-11,0%

1,1%

1,6%

SEAT

1.673

912

83,4%

0,9%

0,6%

DS

1.176

968

21,5%

0,6%

0,7%

LAND ROVER

1.029

987

4,3%

0,6%

0,7%

MINI

957

697

37,3%

0,5%

0,5%

KIA

740

447

65,5%

0,4%

0,3%

DACIA

589

45

1208,9%

0,3%

0,0%

HYUNDAI

551

776

-29,0%

0,3%

0,5%

MAZDA

399

294

35,7%

0,2%

0,2%

PORSCHE

221

139

59,0%

0,1%

0,1%

LEXUS

208

45

362,2%

0,1%

0,0%

ABARTH

197

34

479,4%

0,1%

0,0%

SUZUKI

168

315

-46,7%

0,1%

0,2%

MITSUBISHI

133

158

-15,8%

0,1%

0,1%

MASERATI

78

66

18,2%

0,0%

0,0%

INFINITI

69

21

228,6%

0,0%

0,0%

JAGUAR

50

89

-43,8%

0,0%

0,1%

SUBARU

49

129

-62,0%

0,0%

0,1%

ALTRE

105

217

-51,6%

0,1%

0,1%

Totale

183.315

148.333

23,6%

100,0%

100,0%

marca

Immatricolazioni in Italia di autovetture e fuoristrada di società di noleggio - top 20 n.

1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 11 12 13 14 15 16 17 18 19 20

marca FIAT FIAT FIAT LANCIA RENAULT VOLKSWAGEN ALFA ROMEO PEUGEOT FIAT SMART JEEP FIAT FORD VOLKSWAGEN AUDI PEUGEOT NISSAN FORD FORD RENAULT Totale

modello PANDA 500L 500 YPSILON CLIO GOLF GIULIETTA 308 PUNTO FORFOUR RENEGADE 500X FOCUS PASSAT A3 208 QASHQAI FIESTA C-MAX MEGANE

5 mesi 2015 16.202 15.258 11.021 5.497 5.183 4.760 4.680 4.576 3.847 3.810 3.800 3.508 3.400 2.820 2.806 2.732 2.522 2.505 2.503 2.421 183.315

peso % 8,8% 8,3% 6,0% 3,0% 2,8% 2,6% 2,6% 2,5% 2,1% 2,1% 2,1% 1,9% 1,9% 1,5% 1,5% 1,5% 1,4% 1,4% 1,4% 1,3% 100%

n.

1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 11 12 13 14 15 16 17 18 19 20

marca FIAT FIAT FIAT LANCIA FIAT RENAULT VOLKSWAGEN CITROEN AUDI ALFA ROMEO FORD SMART BMW VOLKSWAGEN FORD PEUGEOT AUDI MERCEDES VOLKSWAGEN RENAULT TOTALE

Elaborazioni Centro Studi UNRAE modello PANDA 500L 500 YPSILON PUNTO CLIO GOLF C4 A3 GIULIETTA FOCUS FORTWO SERIE 3 POLO C-MAX 208 A4 CLASSE A PASSAT MEGANE

5 mesi 2014 16.518 12.970 10.898 6.625 5.945 4.039 3.679 3.499 3.166 2.786 2.784 2.679 2.671 2.611 2.455 2.253 2.124 2.032 2.014 1.925 148.333

peso % 11,1% 8,7% 7,3% 4,5% 4,0% 2,7% 2,5% 2,4% 2,1% 1,9% 1,9% 1,8% 1,8% 1,8% 1,7% 1,5% 1,4% 1,4% 1,4% 1,3% 100%

Carfleet 59 luglio 2015

63

Prezzi settore automotive

di Alessandro Palumbo

Auto nuove

Spese di esercizio

variazione % vs mese anno precedente

variazione % vs mese anno precedente

Fonte: elaborazioni Fleet&Mobility su dati ISTAT

Fonte: elaborazioni Fleet&Mobility su dati ISTAT

Assicurazioni

Manutenzione e riparazione

variazione % vs mese anno precedente

variazione % vs mese anno precedente

Fonte: elaborazioni Fleet&Mobility su dati ISTAT

Fonte: elaborazioni Fleet&Mobility su dati ISTAT

Carburanti e lubrificanti

Ricambi e accessori

variazione % vs mese anno precedente

variazione % vs mese anno precedente

Fonte: elaborazioni Fleet&Mobility su dati ISTAT

Fonte: elaborazioni Fleet&Mobility su dati ISTAT

64

Carfleet 59 luglio 2015